CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 13 novembre 2018
91.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 49

INCONTRI CON DELEGAZIONI DI PARLAMENTI ESTERI

  Martedì 13 novembre 2018.

Incontro con la Presidente della Commissione esteri della Verkhovna Rada, Hanna Hopko.

  L'incontro informale si è svolto dalle 12.15 alle 13.05.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 13 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 13.05.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.
C. 1334 Governo.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Marta GRANDE, presidente, ricorda che la riforma della legge di contabilità e finanza pubblica, introdotta dalla legge 4 agosto 2016, n. 163, in attuazione dell'articolo 15 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, ha apportato alcune significative innovazioni alla previgente disciplina contabile. In particolare, ai sensi della nuova disciplina, i contenuti dei due disegni di legge di stabilità e di bilancio sono oggi oggetto di un unico provvedimento composto da due sezioni: nella prima sono riportate le disposizioni in materia di entrata e di spesa aventi ad oggetto misure quantitative funzionali a realizzare gli obiettivi di finanza pubblica; nella seconda sono, invece, indicate le previsioni di entrata e di spesa, espresse in termini di competenza e di cassa, formate sulla base della legislazione vigente, apportando a tali previsioni le variazioni derivanti dalle disposizioni della citata prima sezione, alle quali è assicurata autonoma evidenza contabile.
  Sottolinea che, in occasione dell'entrata in vigore della citata riforma, la Presidenza della Camera ha trasmesso ai Presidenti delle Commissioni permanenti, con Pag. 50lettera del 25 ottobre 2016, un documento in cui sono state individuate alcune linee guida di carattere procedurale che costituiscono un valido ausilio nell'applicazione delle disposizioni del Regolamento della Camera dei deputati, come interpretate nel parere della Giunta per il Regolamento del 14 luglio 2010, soprattutto per quanto riguarda le modalità di esame del disegno di legge di bilancio nelle Commissioni, nonché i criteri sulla emendabilità dello stesso alla luce della mutata disciplina contabile. In particolare, come chiarito dalle citate linee guida, tutte le disposizioni regolamentari aventi ad oggetto l'esame del disegno di legge finanziaria e del disegno di legge di bilancio devono intendersi riferite, rispettivamente, alla prima e alla seconda sezione del disegno di legge di bilancio.
  Rileva che, ai fini dell'esame presso le Commissioni di settore, le parti di competenza di ciascuna di esse sono individuate, con riferimento ad entrambe le sezioni, secondo le medesime modalità con cui tale individuazione avveniva in passato in ordine al disegno di legge di stabilità e, soprattutto, al disegno di legge di bilancio. Per quanto riguarda questa Commissione, pertanto, oltre alle disposizioni di propria competenza contenute nella prima sezione saranno esaminate anche le Tabelle relative agli stati di previsione contenute nella seconda sezione.
  Sottolinea che la Commissione potrà inoltre esaminare gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza. A tale proposito, come emerge dal documento citato, il regime di presentazione degli emendamenti nelle Commissioni di settore e in Assemblea non ha subito sostanziali mutamenti, nel senso che gli emendamenti che riguardano parti di competenza di questa Commissione con compensazione a valere su parti di competenza di altre Commissioni possono essere presentati sia nella presente Commissione sia direttamente presso la Commissione bilancio. La stessa regola è peraltro applicabile anche agli emendamenti compensativi all'interno di parti di competenza di questa Commissione.
  Segnala che gli emendamenti approvati saranno inclusi nella relazione della Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati presso la Commissione bilancio, anche al solo scopo di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
  Osserva che la valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati presso questa Commissione sarà effettuata dalla Presidenza prima che gli stessi vengano esaminati e votati, secondo le previsioni del Regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia, fermo restando che, come da prassi, gli emendamenti che saranno ripresentati in Commissione Bilancio, ivi compresi quelli approvati, saranno comunque sottoposti, analogamente a quelli presentati direttamente in V Commissione, ad una puntuale valutazione di ammissibilità, ai fini dell'esame in sede referente, da parte della presidenza della medesima V Commissione.
  In particolare, come risulta dal predetto documento, cui rinvia integralmente, rileva che sono previste specifiche regole per l'emendabilità della prima e della seconda sezione nonché per gli emendamenti volti a modificare, con finalità di compensazione, contemporaneamente la prima e la seconda sezione del disegno di legge di bilancio, ferme restando le regole ordinarie sulla compensatività a seconda che si tratti di oneri di parte corrente o in conto capitale.
  Con riferimento alla presentazione degli ordini del giorno, ricorda, infine, che presso le Commissioni di settore devono essere presentati tutti gli ordini del giorno riferiti alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio. Gli ordini del giorno accolti dal Governo o approvati dalla Commissione saranno allegati alla relazione trasmessa alla Commissione bilancio. Gli ordini del giorno respinti dalle Commissioni di settore o non accolti dal Governo potranno essere ripresentati in Assemblea. Gli ordini del giorno concernenti Pag. 51l'indirizzo globale della politica economica devono invece essere presentati direttamente in Assemblea.

  Alberto RIBOLLA, relatore, in via preliminare, trattandosi del primo provvedimento di questa tipologia per la legislatura in corso, richiama brevemente il quadro normativo di contabilità pubblica all'interno del quale s'inseriscono le disposizioni.
  Ribadendo quanto già segnalato dalla presidente Grande, segnala che, con la riforma operata dalla legge n. 163 del 2016 sulla legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009, a decorrere dalla legge di bilancio 2017 i contenuti delle previgenti leggi di bilancio e di stabilità sono stati ricompresi in un unico provvedimento, costituito dalla nuova legge di bilancio, riferita ad un periodo triennale ed articolata in due sezioni.
  La I Sezione svolge essenzialmente le funzioni dell’ex disegno di legge di stabilità; la II Sezione assolve, nella sostanza, quelle del disegno di legge di bilancio.
  Rileva che l'integrazione in un unico documento dei contenuti di quelli che erano i disegni di legge di bilancio e di stabilità persegue la finalità di incentrare la decisione di bilancio sull'insieme delle entrate e delle spese pubbliche, anziché sulla loro variazione al margine come avveniva allora, portando al centro del dibattito parlamentare le priorità dell'intervento pubblico, considerato nella sua interezza.
  Nell'illustrazione della I Sezione, preannuncia che darà conto solo del contenuto degli interventi di rilievo per gli ambiti di competenza della III Commissione, senza soffermarsi sul complesso delle misure economico-finanziarie, per l'analisi delle quali rinvia alla documentazione predisposta dagli uffici.
  In primo luogo, osserva che viene rimodulata, in base ai fabbisogni triennali programmati, la dotazione organica del personale della carriera diplomatica: l'articolo 28, comma 13, demanda infatti ad un apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottarsi secondo la procedura prevista per l'adozione dei decreti per il riordino dell'organizzazione dei Ministeri, la rimodulazione, sulla base dei fabbisogni triennali programmati, della dotazione organica del personale della carriera diplomatica. La relazione tecnica precisa opportunamente che dalla norma non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, stante che la rimodulazione in parola dovrà avvenire garantendo la neutralità finanziaria.
  In proposito ricorda che la legge di stabilità per il 2016 ha autorizzato l'indizione del concorso annuale in questione e che l'assunzione di un contingente annuo non superiore a 35 segretari di legazione in prova era stata autorizzata per il triennio 2016-2018: tale misura è stata ulteriormente prorogata al 2019 dalla legge di bilancio per il 2018.
  Evidenzia che l'articolo 57, comma 15, prevede una riduzione del contributo italiano all'ONU, pari a 35,4 milioni di euro per il 2019 e a 32,4 milioni di euro a decorrere dal 2020. È, altresì, previsto che il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale intervenga, anche sul piano internazionale, per negoziare un adeguamento delle chiavi di contribuzione dell'Italia alle Organizzazioni Internazionali delle quali è parte.
  Segnala che la norma riduce il contributo italiano alle spese delle Nazioni Unite, di cui alla legge 17 agosto 1957, n. 848, recante esecuzione dello Statuto delle Nazioni Unite, firmato a San Francisco il 26 giugno 1945, incidendo sullo stanziamento di cui al capitolo 3393, Contributi ad organismi internazionali, dello stato di previsione del MAECI, che passa nel 2019 da 434 a 398,7 milioni e da 434 a 401,7 milioni a partire dal 2020.
  Con riferimento al 2018 ricorda che l'Italia ha interamente versato il contributo di 80,2 milioni di euro, previsto in forza dell'applicazione della chiave di contribuzione del 3,7 per cento al totale delle spese ONU, disposta dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
  Ricorda, altresì, che il nostro Paese si trova nella lista dei dieci maggiori contributori al bilancio delle missioni di pace Pag. 52delle Nazioni Unite, che costituisce un distinto canale di finanziamento dell'ONU, avendo versato per queste operazioni 273,9 milioni di dollari per il 2016-2017, 255 milioni di dollari per il 2017-2018 e 250,7 milioni di dollari per il 2018-2019.
  Sul piano normativo, segnala che interventi di riduzione dei contributi del nostro Paese a organismi internazionali – con una correlata rinegoziazione dei termini di accordi internazionali riguardanti la quantificazione di contributi volontari ed obbligatori versati dall'Italia – sono già stati disposti in passato e segnatamente dalla legge di stabilità per il 2015 e dalla legge di stabilità per il 2016.
  Da ultimo fa presente che l'articolo 26, comma 3, del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119, recante «Disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria», il cui disegno di legge di conversione è in corso di esame presso l'altro ramo del Parlamento, prevede che gli oneri derivanti dall'attuazione del provvedimento siano parzialmente coperti, quanto a 20 milioni di euro per l'anno 2018, mediante corrispondente utilizzo dell'autorizzazione di spesa di cui alla richiamata legge n. 848 del 1957, disponendo anche in questo caso che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale provveda agli adempimenti eventualmente necessari, anche sul piano internazionale, per rinegoziare i termini dell'accordo internazionale concernente la determinazione del contributo alle Nazioni Unite, per un eguale importo.
  Con riferimento al primo periodo del comma in esame, chiede al rappresentante del Governo di esplicitare meglio le tipologie di contributi oggetto di riduzione a partire dall'esercizio 2019, atteso che il capitolo 3393 dello stato di previsione del MAECI appare generalmente destinato all'erogazione di contributi alle Nazioni Unite.
  Inoltre, con riferimento all'obbligo, posto in capo al Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale di rinegoziare «i termini dell'accordo internazionale concernente la determinazione dei contributi alle organizzazioni internazionali di cui l'Italia è parte» ritiene necessario valutare l'opportunità di chiarire a quale specifico accordo internazionale la disposizione in esame intenda fare riferimento.
  Proseguendo rileva che l'articolo 57, comma 16, del provvedimento in titolo dispone una diminuzione delle sezioni elettorali da predisporre, in occasione delle prossime consultazioni per l'elezione del Parlamento europeo del maggio 2019, presso le rappresentanze diplomatiche e consolari italiane a beneficio degli elettori italiani residenti negli altri Paesi membri dell'Unione. La Relazione tecnica mette in luce che la modifica si rende opportuna in ragione della bassa percentuale di votanti costantemente registrata all'estero e dell'incremento significativo – oltre il 22 per cento – degli elettori registrati in altri Paesi UE. Essa comporterebbe – nell'ipotesi, ritenuta verosimile, di circa 1,5 milioni di aventi diritto al voto – la necessità di approntare, nel 2019, un totale di 298 sezioni invece delle 932 necessarie a normativa vigente. Si stima un conseguente risparmio pari a 2 milioni di euro. La Relazione tecnica afferma, altresì, che la riduzione «non produrrà effetti negativi sugli elettori, in termini di distanza e, dunque, in termini di accesso all'esercizio del diritto di voto».
  Segnala altresì che il disegno di legge di bilancio dispone, all'articolo 19, comma 2, lo stanziamento, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, di 90 milioni per il 2019 e di 20 milioni per il 2020 per il potenziamento del Piano straordinario per la promozione del made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia, da destinare alle finalità già individuate per l'attuazione del Piano medesimo. Sottolinea che la condivisibile finalità dell'intervento normativo è il rafforzamento della presenza sui mercati internazionali delle imprese italiane.
  Venendo ai contenuti della II Sezione, concernente la parte contabile del provvedimento, osserva che essa riveste un contenuto sostanziale, potendo incidere direttamente – attraverso rimodulazioni ovvero rifinanziamenti, definanziamenti o Pag. 53riprogrammazioni – sugli stanziamenti previsti a legislazione vigente ed integrando nelle sue poste contabili gli effetti delle disposizioni della I Sezione.
  Sulla base di quanto detto, rileva che nella II Sezione le previsioni di spesa del bilancio, formate sulla base della legislazione vigente, tengono conto dell'aggiornamento delle dotazioni finanziarie relative alle spese per oneri inderogabili e di fabbisogno; delle rimodulazioni compensative tra fattori legislativi o tra fattori legislativi e fabbisogno; dei rifinanziamenti, definanziamenti o riprogrammazioni delle dotazioni finanziarie di spesa previste a legislazione vigente relative ai fattori legislativi.
  Sottolinea che alle previsioni di entrata e di spesa della II Sezione, così determinate, si aggiungono, infine, gli effetti finanziari derivanti dalle disposizioni contenute nella I Sezione, formandosi in tal modo il dato di bilancio «integrato», che costituirà l'unità di voto.
  Osserva che l'unificazione in un unico documento dei contenuti della legge di bilancio e della legge di stabilità comporta, dunque, che le previsioni di entrata e di spesa della II Sezione ricomprendano in sé, fin dalla presentazione del disegno di legge di bilancio, anche le variazioni riconducibili agli effetti finanziari derivanti dalle disposizioni contenute nella I Sezione.
  Rileva che le principali previsioni di spesa di competenza della Commissione si rinvengono, in via prevalente, nello stato di previsione del Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale, di cui alla Tabella 6. Nell'analisi per missioni e programmi, peraltro, invita a considerare anche la Tabella n. 2, relativa allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, recante poste di bilancio di rilevanza per la materia internazionale.
  Evidenzia che lo stato di previsione del MAECI si articola in due missioni e quattordici programmi, che, intesi quali aggregati diretti al perseguimento degli obiettivi definiti nell'ambito delle missioni, rappresentano le unità di voto parlamentare.
  Nella Nota integrativa che accompagna lo stato di previsione, sono evidenziate le priorità dell'azione amministrativa del Ministero, che riguardano per il 2019 in ambito europeo, la gestione del fenomeno migratorio, della difesa comune e dell'integrazione dell'area balcanica; in ambito mediterraneo, l'interlocuzione con i Paesi di provenienza o transito dei flussi migratori, la stabilizzazione dell'area ed il contrasto al terrorismo; nel campo della sicurezza e della promozione dei diritti umani, la prosecuzione dell'azione diplomatica volta a risolvere le crisi nel vicinato meridionale e orientale e in Africa; sul fronte della «diplomazia per la crescita», la promozione degli interventi per agevolare l'internazionalizzazione delle imprese; sul versante delle sfide globali, la salvaguardia della sicurezza dell'approvvigionamento energetico del nostro Paese; in tema di aiuto allo sviluppo, l'impegno ad un graduale riallineamento all'obiettivo dello 0,7 per cento dell'aiuto pubblico allo sviluppo (APS) rispetto al reddito nazionale lordo (RNL) come indicato nel Documento di economia e finanza; in campo amministrativo, l'ottimizzazione dell'impiego delle risorse; riforma dell'azione amministrativa, ai fini dell'ottimizzazione dell'impiego delle risorse.
  Segnala che per lo stato di previsione del MAECI, il disegno di legge di bilancio 2019-2021 autorizza spese finali, in termini di competenza, pari a 2.733 milioni di euro nel 2019, a 2.693,7 milioni di euro per il 2020 e 2.645,8 milioni di euro per il 2021. In termini di cassa, le spese finali del MAECI sono pari a 2.739,4 milioni di euro nel 2019, a 2.693,8 milioni di euro nel 2020 e a 2.645,8 milioni di euro nel 2021.
  Rispetto alla legge di bilancio 2018, il disegno di legge di bilancio 2019-2021 espone dunque per il MAECI, nel triennio di riferimento, un andamento della spesa crescente in misura più intensa nell'anno 2019 (+124,1 milioni), meno pronunciato nella proiezione per il 2020 (+84,7 milioni) e ancor minore nella proiezione 2021 (+36,8 milioni).
  Con riferimento specifico alle previsioni di spesa per il 2019, rileva che il disegno Pag. 54di legge di bilancio espone spese finali in aumento rispetto al 2018, in termini assoluti, in misura pari a 124,1 milioni di euro (4,7 per cento). Tale differenza positiva è imputabile quasi totalmente all'aumento delle spese di parte corrente, pari a 121,7 milioni di euro, laddove le spese di conto capitale aumentano di 2,4 milioni di euro.
  Evidenzia che gli stanziamenti di spesa del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale autorizzati dal disegno di legge di bilancio si attestano, in termini di competenza, nell'anno 2019 in misura pari allo 0,4 per cento della spesa finale del bilancio statale, in linea con il dato degli esercizi precedenti. L'effetto finanziario è ascrivibile alle misure legislative introdotte dall'articolato della Sezione I, che determinano nel complesso un effetto negativo di 37,3 milioni di euro esclusivamente di parte corrente.
  Sottolinea che il disegno di legge di bilancio integrato degli effetti della I Sezione e delle modifiche della II Sezione propone stanziamenti per il MAECI pari a 2.733 milioni di euro per il 2019.
  Il disegno di legge di bilancio integrato conferma anche per il 2019, rispetto alla legge di bilancio 2018, la netta prevalenza delle spese correnti, che assorbono il 98,9 per cento delle spese finali del Ministero.
  Segnala che le previsioni di bilancio integrate recano, inoltre, per il 2019, residui presunti pari a 37,19 milioni. Le autorizzazioni di cassa ammontano a 2.739,39 milioni. La massa spendibile (residui più competenza) ammonta pertanto a 2.770,22 milioni; pertanto il coefficiente di realizzazione – che dà conto della capacità di spesa – si attesta sul valore di 98,88 per cento. Le autorizzazioni di cassa condizionano, infatti, la possibilità di effettiva erogazione di quanto impegnato in sede di competenza e dei residui, con rilevanti conseguenze sull'andamento dell'esercizio finanziario.
  Sottolinea che, come già accennato, la spesa complessiva del MAECI è allocata su due missioni. La missione L'Italia in Europa e nel mondo, articolata in dodici programmi, assorbe la quasi totalità, 96,9 per cento, delle risorse allocate nello stato di previsione del Ministero. La missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32) si compone di due programmi ed è dotata del restante 3,1 per cento delle risorse.
  In termini assoluti, considerando gli effetti della manovra, rileva che le spese finali della missione L'Italia in Europa e nel mondo sono pari a 2.647,91 milioni di euro per il 2019. Rispetto alla dotazione a legislazione vigente (2.685,27 milioni), tale missione registra un decremento di 37,35 milioni di euro, che riguarda principalmente il programma Promozione della pace e sicurezza internazionale (-35,35 milioni) e, in misura assai minore, il programma Presenza dello Stato all'estero tramite le strutture diplomatico-consolari (meno 2 milioni). In particolare, il programma Promozione della pace e sicurezza internazionale registra un decremento dovuto ad un intervento nella I Sezione (articolo 57, comma 15 del disegno di legge di bilancio) consistente nella riduzione del contributo italiano alle spese delle Nazioni Unite nella misura di 35,35 milioni di euro nel 2019, a valere sul capitolo 3393 (Contributi a organismi internazionali).
  Quanto al Programma Presenza dello Stato all'estero tramite le strutture diplomatico-consolari, segnala che la riduzione di 2 milioni di euro sul capitolo 1613 (Dotazioni finanziarie per le rappresentanze diplomatiche ed uffici consolari di prima categoria) deriva da un intervento nella I Sezione consistente nella richiamata riduzione dei seggi da istituire presso le rappresentanze diplomatiche e consolari in occasione delle elezioni europee previste nel 2019 (articolo 57, comma 16 del disegno di legge di bilancio).
  Sebbene le principali previsioni di spesa di competenza della Commissione si rinvengano, in via prevalente, nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Tabella 6), segnala che altre poste di bilancio che assumono rilievo per gli ambiti di competenza della Commissione compaiono Pag. 55anche nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2).
  La principale delle due missioni è la Missione 4 (L'Italia in Europa e nel mondo) che con un'autorizzazione di spesa pari a 2.647,9 milioni di euro rappresenta il 96,9 per cento del totale delle autorizzazioni riportate nello stato di previsione del MAECI. Nell'ambito della Missione 4 la parte più consistente dei finanziamenti è ascrivibile al programma Cooperazione allo sviluppo per un importo pari a 1.178,1 milioni di euro nel 2019 (a fronte dei 1.049,3 milioni del 2018), cui seguono il programma Rappresentanza all'estero e servizi ai cittadini ed alle imprese, con stanziamenti per 594,1 milioni rispetto ai 586,1 milioni previsti dal bilancio 2018, il programma Promozione della pace e sicurezza internazionale, con risorse per 428 milioni contro 466 milioni previsti l'anno scorso, il programma Promozione del sistema Paese, con importi pari a 200,7 milioni rispetto ai 188,7 previsti nel 2018, il programma Presenza dello Stato attraverso le strutture diplomatico-consolari, con risorse per 79,6 milioni contro i 72,8 del 2018 ed il programma Italiani nel mondo e politiche migratorie con un incremento, poiché passa dai 63.3 milioni del 2018 agli 82,3 milioni del nuovo bilancio.
  In conclusione, richiama il quadro delle risorse programmate per il 2019 a supporto di due importanti ambiti d'intervento di grande interesse per la Commissione, quali la cooperazione allo sviluppo e la partecipazione del nostro Paese alle missioni internazionali.
  Osserva che, con l'entrata in vigore della nuova normativa nel settore della cooperazione sviluppo, anche il sistema di finanziamento ha subito una profonda ristrutturazione: la maggior parte delle somme inerenti alla cooperazione a dono afferiscono ora ai capitoli destinati al finanziamento dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS).
  Per quanto concerne quest'ultima, segnala che le risorse totali ammontano a 513,4 milioni laddove, come accennato, lo stanziamento di competenza previsto dal bilancio integrato degli esteri registra, a carico dell'intero Programma 4.2, 1.178,1 milioni di euro per il 2019.
  Rileva che utili indicazioni vengono inoltre all'apposito allegato allo stato di previsione del MAECI che riporta, secondo quanto opportunamente previsto dall'articolo 14 della già richiamata legge n. 125 del 2014, tutti gli stanziamenti, distinti per ciascuno stato di previsione della spesa dei singoli Ministeri, destinati, anche in parte, al finanziamento di interventi a sostegno di politiche di cooperazione allo sviluppo.
  Evidenzia che un esame analitico dell'allegato sui finanziamenti alle politiche di cooperazione allo sviluppo consente una valutazione più precisa di questa tipologia di spese, in quanto nell'allegato sono riportati anche numerosi capitoli imputabili ad altri Programmi dello stato di previsione del MAECI, nonché capitoli riconducibili a stati di previsione di altri Dicasteri.
  Rileva che nello stato di previsione del Ministero dell'interno, che espone un totale riferito ad interventi collegati alla cooperazione allo sviluppo pari a 2.052,62 milioni, si segnalano, in particolare, nell'Allegato, i seguenti capitoli: capitolo 2351/2 recante spese per servizi di accoglienza in favore di stranieri, con un importo di 1.300 milioni con una significativa riduzione di 350 milioni di euro rispetto al 2018; capitolo 2352, fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo, 197 milioni, con un'ulteriore riduzione di 2,55 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente; capitolo 2353, fondo per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, 149.59 milioni, con un decremento di 20,41 milioni rispetto all'anno 2018.
  Sottolinea che nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, il cui totale nell'Allegato ammonta nel 2019 a 2.012,26 milioni, si segnalano i seguenti capitoli: capitoli 2751-2752, contributo alla quota del bilancio UE destinata all'aiuto pubblico allo sviluppo indicata dall'Italia (unitamente alla Commissione UE), 1.296,77 milioni, con un incremento Pag. 56di 232,86 milioni rispetto al 2018; capitolo 7175, partecipazione a banche, fondi ed organismi internazionali, 452 milioni, con un aumento di 12,36 milioni rispetto alla dotazione 2018; capitolo 7179, partecipazione agli aumenti di capitale nelle banche multilaterali di sviluppo, 116,37 milioni, con un aumento di 12,36 milioni rispetto all'esercizio precedente; capitolo 7182, iniziative per la cancellazione del debito dei Paesi poveri, 106,7 milioni, con un incremento di 56,7 milioni rispetto al 2018.
  Ricorda inoltre che concorrono al complesso degli interventi per la cooperazione allo sviluppo nel 2019, con importi di minore entità, capitoli afferenti agli stati di previsione dei seguenti Ministeri: Ambiente, 16,57 milioni; Sviluppo economico, 1,17 milioni; Istruzione, università e ricerca, 19,35 milioni; Infrastrutture e trasporti, 0,11 milioni; Salute, 14,73 milioni.
  Il totale degli interventi esposti dall'Allegato sulla cooperazione allo sviluppo – competenza, bilancio integrato 2019 – raggiunge la somma di 5.077,47 milioni.
  Rileva che un altro rilevante fondo iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia è quello previsto dalla legge n. 145 del 2016 che ha introdotto una normativa di carattere generale riguardante la partecipazione italiane alle missioni internazionali. Ai sensi dell'articolo 4 della nuova normativa è istituito un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, destinato al finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali, la cui dotazione è stabilita annualmente dalla legge di bilancio, ovvero da appositi provvedimenti legislativi.
  Con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della difesa, dell'interno e dell'economia e delle finanze, le risorse del fondo sono ripartite tra le missioni internazionali indicate nella relazione analitica sulle missioni che entro il 31 dicembre di ogni anno il Governo presenta alle Camere, come risultante a seguito delle relative deliberazioni parlamentari. Nello stato di previsione – disegno di legge di bilancio integrato 2019 – del Ministero dell'economia e delle finanze (programma 5.8) sono state appostate, interamente nel capitolo 3006, risorse per 997,24 milioni di euro, risultanti già peraltro a legislazione vigente.
  Conclusivamente, preannuncia la presentazione di una relazione favorevole sui provvedimenti in titolo, riservandosi di integrarne il testo sulla scorta delle indicazioni che emergeranno nel corso del dibattito e di farsi latore di eventuali proposte emendative.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO sottolinea che nel disegno di legge di bilancio in esame vengono finanziati interventi che sono giudicati imprescindibili per garantire il buon funzionamento del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, manifestando apertura per le proposte virtuose che potranno emergere dal dibattito parlamentare. Segnala che i fondi aggiuntivi a finanziamento del Fondo europeo di sviluppo (FES), rappresentando una mera partita di giro, non rappresentano un incremento reale del bilancio della Farnesina. Con riferimento alla riduzione del contributo italiano all'ONU, pari a 35,4 milioni di euro per il 2019 e a 32,4 milioni di euro a decorrere dal 2020, precisa che si tratta di una valutazione previsionale, dal momento che l'entità della riduzione è soggetta a fattori mutevoli. Riguardo ai risparmi derivanti dalla diminuzione delle sezioni elettorali presso le rappresentanze diplomatiche e consolari italiane a beneficio degli italiani residenti all'estero, ribadisce che tale ridimensionamento non comporterà disagi per gli elettori.

  Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.25.