CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 novembre 2018
88.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Giovedì 8 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene la viceministra per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re.

  La seduta comincia alle 10.10.

Relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, corredata del rapporto sull'attività di analisi e revisione delle procedure di spesa e dell'allocazione delle relative risorse in bilancio, di cui all'articolo 9, comma 1-ter, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, riferita all'anno 2017.
Doc. CLXIV, n. 7.

(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del Regolamento e rinvio).

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  La Commissione prosegue l'esame della Relazione in titolo, rinviato nella seduta del 26 settembre scorso.

  Marta GRANDE, presidente, ricorda che nella seduta precedente il relatore ha illustrato il provvedimento e che, nell'ambito del suo esame, è stata audita, lo scorso 9 ottobre, la Segretaria Generale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Ambasciatrice Elisabetta Belloni.

  Pino CABRAS (M5S), relatore, ad integrazione di quanto già rappresentato alla Commissione nella precedente seduta, segnala tre questioni emerse dopo un ulteriore approfondimento sui contenuti del Rapporto sull'attività di analisi e revisione della spesa del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, redatto a cura della Direzione generale Risorse e Innovazione e di cui alla Sezione I del provvedimento.
  In primo luogo, nell'ambito di un contesto di disponibilità finanziarie decrescenti a fronte di responsabilità e sfide sempre maggiori, rileva che le citate strutture della Farnesina segnalano che per il 2017 l'Amministrazione ha fronteggiato la carenza di risorse destinate al funzionamento e allo svolgimento delle proprie attività istituzionali con alcuni strumenti straordinari quali, in primo luogo, i provvedimenti di proroga delle missioni internazionali di pace.
  In particolare, il Rapporto evidenzia che «i tempi di adozione della deliberazione del Consiglio dei Ministri sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali e degli atti parlamentari di autorizzazione, nonché quelli per i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione del fondo per il finanziamento delle missioni in parola, adottati ai sensi degli articoli 2 e 4 della legge 21 luglio 2016, n. 145, hanno inevitabilmente condizionato la destinazione delle risorse finanziarie. Nel primo anno di attuazione della legge n. 145 del 2016, la durata dell'intero procedimento di autorizzazione e di attribuzione dei fondi non è risultata compatibile con le necessità operative delle strutture a cui le risorse finanziarie sono destinate. In particolare, dati i tempi di rifinanziamento del Fondo di cui all'articolo 3, comma 159, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, si è dovuto far fronte alle prioritarie esigenze di sicurezza della rete estera con le risorse disponibili in bilancio, sia presso la sede centrale sia presso gli uffici all'estero, distogliendole temporaneamente dalle attività istituzionali ordinarie».
  Ritiene, pertanto, necessario avviare una riflessione per valutare l'opportunità di un intervento migliorativo del testo della legge n. 145 del 2016 che proceda nel senso di armonizzare, senza intaccarlo, il modello autorizzatorio definito dalla legge e incentrato sul ruolo del Parlamento, con la garanzia di un ordinato impiego delle risorse finanziarie, scongiurando in futuro soluzioni che possano distogliere, seppur temporaneamente, risorse alle attività istituzionali ordinarie al fine di fronteggiare impegni di spesa afferenti alle competenze del Fondo missioni internazionali.
  In secondo luogo, evidenzia l'ulteriore questione concernente gli introiti conseguiti dalla Farnesina con la riassegnazione di entrate riscosse per i servizi resi alle imprese, correlati alle autorizzazioni necessarie per l'export di materiali di armamento, ai sensi della legge n. 185 del 1990. Il Rapporto attesta che per il 2017 sarebbero state presentate al Ministero dell'economia e delle finanze richieste di riassegnazione degli importi versati all'Erario, per complessivi 1.446.482 euro.
  Segnala che tale importo deriva dagli oneri a carico dei soggetti interessati e relativi alle autorizzazioni per le forniture, alle certificazioni e ai controlli da eseguire secondo tariffe determinate sulla base del costo effettivo del servizio. Tali tariffe sono state determinate con decreto interministeriale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e del Ministero dell'economia e delle finanze del 26 aprile 2013, modificato dal decreto interministeriale del 19 giugno 2017. Pag. 16
  Dato il volume di affari di questo importante comparto produttivo e il carico di lavoro che grava sulla Farnesina per assolvere al delicato compito che la legge del 1990 affida a questo ramo dell'Amministrazione pubblica, evidenzia la necessità di assicurare una misura congrua agli oneri per i servizi resi alle imprese da parte del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale con riferimento a criteri ulteriori rispetto al mero costo effettivo del servizio. In tempi di riduzione della spesa potrebbe essere, in generale, praticabile un approfondimento sull'adeguatezza delle tariffe vigenti per sondare la sussistenza di margini di incremento delle stesse e assicurare alla Farnesina eventuali introiti crescenti per i prossimi anni.
  In terzo luogo, osserva che il suggerimento suesposto, volto ad aumentare gli introiti per i servizi resi alle imprese, deve lasciare impregiudicata una riconsiderazione futura delle ulteriori risorse di bilancio in aggiunta da destinare a un filone di attività del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale che in questi anni ha intercettato una forte crescita, ossia il sostegno alle esportazioni. Evidenzia che la tendenza recente alla crescita delle esportazioni, con un netto miglioramento della bilancia commerciale italiana, è un fattore di grande rilevanza strategica per gli equilibri e le potenzialità del nostro Paese, in grado di mettere sul piatto della bilancia dei grandi confronti finanziari internazionali un «fondamentale» economico rilevantissimo. Sottolinea che un'analisi ancora attuale condotta da Prometeia in tema di «Efficacia e vincoli delle istituzioni all'estero per il sistema produttivo italiano» – e rilanciata dai portatori di interesse legati alla promozione dell'export – in virtù dei raffronti fra gli investimenti per il «made in Italy» e gli acquisti aggiuntivi incrementatisi come conseguenza, giunge a concludere che ogni euro di spesa pubblica «allocato alla Farnesina ha contribuito a generare 20 euro di crescita all'Italia». Considerato che le proiezioni per i prossimi anni procedono in direzione di un potenziale grande incremento della già rilevante quota dell'export sul PIL italiano, valutato altresì che presso il maggiore esportatore europeo, la Germania, il 50 per cento delle esportazioni è generato da appena cinquanta imprese, dotate di loro di un'imponente «diplomazia aziendale», laddove per pervenire alla medesima percentuale in Italia si devono annoverare circa mille imprese; considerato infine che si stanno intensificando gli sforzi per rafforzare la presenza dell'Italia lungo tutte le grandi direttrici commerciali planetarie; tutto ciò osservato e vagliato, sottolinea l'esigenza di pianificare un'estesa ricognizione delle eventuali risorse aggiuntive da stanziare in capo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale con proiezione pluriennale ai fini dell'internazionalizzazione dell'economia italiana secondo la sua peculiare composizione contrassegnata da imprese più piccole rispetto alla media di altri grandi Paesi esportatori.

  La viceministra Emanuela Claudia DEL RE esprime apprezzamento per l'attenzione posta dal relatore sull'esigenza di incrementare le risorse per la Farnesina.

  Ivan SCALFAROTTO (PD), pur riconoscendo il ruolo essenziale della rete diplomatico-consolare per promuovere l'internazionalizzazione delle imprese e l'esigenza di rafforzarne l'organico per renderlo competitivo e adeguato alla rilevanza dei singoli Paesi, portando ad esempio il caso della Cina, sottolinea che le risorse finanziare destinate al sostegno all'export fanno capo al Ministero per lo sviluppo economico, nell'ambito del piano straordinario per il «made in Italy». Al riguardo, segnala la necessità che tale programma, che ha consentito negli ultimi anni di rafforzare significativamente la competitività delle aziende italiane, sia opportunamente rifinanziato nella legge di bilancio per il 2019.

  Laura BOLDRINI (LeU) sottolinea che la relazione del collega Cabras risulta eccessivamente sbilanciata sugli aspetti commerciali dell'attività del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Pag. 17trascurando le difficoltà che le sedi diplomatiche affrontano nello svolgimento delle attività istituzionali e, in particolare, nelle attività di promozione della lingua e della cultura italiana. Al riguardo, anche sulla base dell'esperienza maturata negli anni di Presidenza della Camera, rileva l'esigenza di garantire risorse certe ed adeguate allo standing internazionale dell'Italia. Chiede, inoltre, chiarimenti sull'incremento degli introiti correlati alle autorizzazioni per l'export di materiali di armamento, che la relazione del collega Cabras sembra auspicare, ma che risulta poco coerente con il tenore delle posizioni espresse durante il dibattito, in Commissione, sul conflitto in Yemen con riferimento all'esigenza di interrompere ogni fornitura all'Arabia Saudita. Esprime, in generale, sconcerto per l'assenza di ogni elemento di indirizzo sulle grandi questioni che coinvolgono l'Amministrazione degli affari esteri.

  Pino CABRAS (M5S), relatore, ribadendo che la relazione odierna costituisce un'integrazione al testo già illustrato nella seduta del 26 settembre scorso, precisa che il suo intervento è stato innanzitutto incentrato sull'esigenza di assicurare certezza e trasparenza nell'erogazione e nella gestione contabile delle risorse finanziarie destinate a finanziare gli strumenti della leva diplomatica. Inoltre, la sua proposta di riconsiderare le tariffe nell'ambito dell’iter autorizzatorio per l'export di materiali di armamento mira a garantire un incremento delle risorse a disposizione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ed è coerente con una visione che guarda con grande serietà al tema dell'export di armamenti. Riguardo al sostegno al «made in Italy», pur riconoscendo che esso rappresenta solo un aspetto, sia pure centrale, dell'attività diplomatica, segnala che l'11 ottobre scorso si è riunita alla Farnesina l'apposita cabina di regia che coordina gli interventi in questo settore.

  Ivan SCALFAROTTO (PD) osserva che la cabina di regia è stata istituita nel 2014.

  Pino CABRAS (M5S), relatore, proseguendo, sottolinea che non è errato sostenere che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale sia al centro dell'impegno per l'internazionalizzazione del Sistema Paese, come d'altra parte emerge dal citato rapporto di Prometeia che ha valutato l'impatto dell'azione diplomatica anche in termini di crescita del Pil.

  Ivan SCALFAROTTO (PD) ricorda che molti risultati rivendicati dall'attuale maggioranza di governo sono in realtà frutto di un proficuo lavoro realizzato dal precedente esecutivo: ad esempio, l'apertura del mercato cinese ai prodotti quali il riso e le arance italiane, sbandierata come un successo conseguente al recente viaggio del ministro Di Maio in Cina, è in realtà la conseguenza di una sapiente azione diplomatica condotta negli ultimi anni. Ribadisce che la stessa cabina di regia per la promozione del «made in Italy» esiste già dal 2014 e si riunisce, alternativamente, sotto la presidenza del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e del Ministero dello sviluppo economico, che rappresenta, tuttavia, il vero centro di spesa. Al riguardo sottolinea che fino al 2013 i contributi all'internazionalizzazione delle imprese ammontavano a 40 milioni di euro: nel 2014 tale somma è stata quintuplicata, raggiungendo i 200 milioni di euro. Richiama dunque la maggioranza a mantenere lo stesso livello di impegno finanziario nella legge di bilancio per il 2019 e a provvedere alla nomina dei vertici dell'Agenzia ICE, che svolge un ruolo fondamentale nel settore del sostegno all'export.

  Laura BOLDRINI (LeU) sottolinea che il collega Cabras si è limitato ad esprimere, in maniera asettica e laconica, l'esigenza di aumentare gli introiti correlati alle autorizzazioni per l'export di materiali di armamento, trascurando del tutto gli aspetti etici delle politiche relative all'industria bellica. Tale atteggiamento appare in netto contrasto con le posizioni espresse dal Movimento 5 Stelle nella scorsa legislatura, particolarmente critiche riguardo Pag. 18alle scelte del precedente Governo in materia di armamenti.

  Pino CABRAS (M5S), relatore, rispondendo alla collega Boldrini, segnala che all'ingresso del Palazzo di Vetro è incisa una frase del profeta Isaia, che recita «forgeranno le spade in vomeri e le loro lance in falci, un popolo non alzerà più la spada contro nazione, né si eserciteranno più nell'arte della guerra». Tale affermazione è un auspicio certamente condivisibile e occorre lavorare, nel lungo termine, per realizzarlo. Tuttavia, la realtà attuale impone ad ogni Paese di sviluppare, nell'ambito della propria sovranità, una politica in materia di armamenti, che rispetti la legalità internazionale, e dunque il divieto di vendere armi a Stati belligeranti o conculcatori dei diritti umani, e sia coerente con il proprio sistema di relazioni internazionali. Riguardo all'osservazione del collega Scalfarotto, riferisce alla Commissione che il disegno di legge di bilancio per il 2019 prevede, nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, uno stanziamento aggiuntivo di 90 milioni di euro.

  Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.35.

RISOLUZIONI

  Giovedì 8 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Guglielmo Picchi.

  La seduta comincia alle 12.50.

7-00098 Delmastro Delle Vedove: Sull'impegno internazionale a sostegno della cittadina pachistana di religione cattolica Aasiyah Naurīn Bibi.
7-00100 Grande: Sull'impegno internazionale a sostegno della cittadina pachistana di religione cattolica Aasiyah Naurīn Bibi.
(Discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00007 e reiezione della risoluzione n. 7-00098).

  La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI), nell'illustrare brevemente la vicenda giudiziaria di Asia Bibi, evidenziandone gli aspetti aberranti, sottolinea che la risoluzione di cui è primo firmatario è il frutto del recepimento da parte sua, nella fase di preparazione del testo dell'atto, delle forti preoccupazioni del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per i seri rischi che incombono in questa delicatissima fase per la vita di Asia Bibi, dei suoi familiari e per la stessa sicurezza nazionale ed internazionale alla luce delle dichiarazioni minacciose pronunciate da formazioni partitiche pachistane di tipo islamiste. Osserva, inoltre, che la vicenda della cittadina pachistana di religione cattolica è emblematica per tutti coloro che hanno a cuore la libertà di credo ed il pluralismo religioso, precondizione per realizzare il pluralismo politico. In tal senso, ricorda che il gruppo Fratelli d'Italia ha sollecitato l'avvio di un'indagine conoscitiva sulla condizione delle popolazioni di religione cristiana nei territori d'oriente. Nel preannunciare il proprio voto favorevole alla risoluzione Grande e altri n. 7-00100, rileva che essa risulta essere la fotocopia, nel senso più nobile del termine, del proprio testo che, tuttavia, prevede un impegno più cogente per il Governo italiano ad offrire immediata disponibilità per individuare, in coordinamento con la comunità internazionale, le modalità per facilitare il trasferimento di Asia Bibi.

  Marta GRANDE, presidente, nel ringraziare i gruppi per lo spirito collaborativo e il forte senso di responsabilità che hanno condotto all'elaborazione di una risoluzione unitaria, illustra la risoluzione di cui Pag. 19è prima firmataria e sottoscritta da colleghi presidenti dei gruppi della maggioranza e dell'opposizione, sottolineando l'impegno serio e costruttivo di cui ha dato prova finora il Governo italiano nella gestione di un caso che vede Asia Bibi e la sua famiglia, ma anche tutta la comunità mondiale dei cristiani, in particolare di quelli presenti in Pakistan, fortemente minacciata.

  Il sottosegretario Guglielmo PICCHI esprime parere favorevole sulla risoluzione Grande e altri n. 7-00100, auspicando che tutti gruppi possano convergere su tale testo. Esprimendo apprezzamento per l'impegno profuso dall'onorevole Delmastro Delle Vedove, lo invita a riformulare il dispositivo della risoluzione a sua firma, mutuando il contenuto dalla risoluzione Grande e altri n. 7-00100, dovendo diversamente esprimere un orientamento contrario. Precisa che tale posizione è frutto di una accurata istruttoria, mirata a scongiurare fraintendimenti nocivi per le condizioni di sicurezza di Asia Bibi e della sua famiglia. Ritiene, in generale, che un atto di indirizzo unitario, sottoscritto da tutti i gruppi, avrebbe maggiore incidenza sul positivo evolvere della vicenda.

  Andrea DE MARIA (PD), nel preannunciare il voto favorevole del gruppo del Partito democratico sulla risoluzione Grande e altri n. 7-00100, invita il Governo a mantenere viva l'opzione di dare accoglienza ad Asia Bibi in Italia.

  Laura BOLDRINI (LeU), preannunciando il voto favorevole del gruppo Liberi e Uguali sulla risoluzione Grande e altri n. 7-00100, sottolinea che l'approvazione unanime costituirebbe un messaggio politico di particolare forza e rilevanza. In tal senso, invita il collega Delmastro Delle Vedove a ritirare la propria risoluzione, pur comprendendo la sua aspettativa di un congruo riconoscimento per il lavoro svolto. Sottolinea, inoltre, l'opportunità di inserire, tra le premesse, l'obiettivo di garantire protezione anche all'avvocato di Asia Bibi, che per sfuggire alle minacce degli integralisti islamici, è stato costretto ad espatriare, lasciando in Pakistan la propria famiglia, anch'essa in pericolo.

  Michaela BIANCOFIORE (FI), nel chiedere chiarimenti al Governo sulla situazione attuale di Asia Bibi considerate le discordanti notizie di stampa diffuse tra ieri e questa mattina, annuncia il voto favorevole del gruppo Forza Italia alla risoluzione Grande e altri n. 7-00100 rilevando, tuttavia, che sarebbe stato opportuno inserire riferimenti più espliciti alla tutela delle minoranze cristiane nel mondo, anche per non eccedere in cedevolezza rispetto ai capisaldi della nostra cultura occidentale.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI), nel respingere con veemenza l'insinuazione della collega Boldrini di voler in fondo solo difendere la primazia dell'iniziativa, rifiuta con fermezza l'invito del Governo ad adottare il dispositivo della risoluzione Grande e altri n. 7-00100, che ritiene eccessivamente debole. Ribadisce di aver accolto l'indicazione di prudenza sull'utilizzo di qualsiasi riferimento alla concessione dello status di rifugiato ad Asia Bibi e di avere voluto comunque collaborare rispetto a quanto deliberato ieri nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi; tuttavia, non intende recedere dalla proposta di impegnare il Governo italiano ad offrire immediatamente quanto meno la sua disponibilità per facilitare il trasferimento di Asia Bibi e della sua famiglia in luogo sicuro. A suo avviso, la fermezza nei toni è un elemento essenziale per affermare la credibilità dell'Italia sulla scena internazionale.

  Sabrina DE CARLO (M5S), esprimendo riconoscimento al collega Delmastro Delle Vedove per il meritevole lavoro svolto, auspica che egli possa ritirare il proprio atto d'indirizzo e sottoscrivere la risoluzione a prima firma Grande. Qualora, invece, il collega volesse mantenere la propria risoluzione accogliendo la proposta di riformulazione avanzata dal rappresentante Pag. 20del Governo, il gruppo Movimento 5 Stelle voterebbe a favore della risoluzione del collega Delmastro Delle Vedove.

  Laura BOLDRINI (LeU) si associa all'invito rivolto al collega Delmastro Delle Vedove a convergere sulla risoluzione Grande e altri n. 7-00100, precisando che essa contiene un impegno esplicito a favorire la protezione di Asia Bibi e della sua famiglia, ed appare quindi più stringente di quanto non sia la risoluzione a prima firma Delmastro Delle Vedove, che si limita a menzionare nel dispositivo la disponibilità ad un trasferimento di Asia Bibi in luogo sicuro, espressione che non corrisponde a nessun grado formalizzato di protezione internazionale ai sensi dei vigenti strumenti di diritto internazionale umanitario.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI) ritiene convincenti le precisazioni della collega Boldrini, ma ribadisce la richiesta di riformulare il dispositivo della risoluzione a prima firma Grande con l'impegno al Governo ad offrire immediatamente la propria disponibilità per facilitare il trasferimento di Asia Bibi.

  Maurizio LUPI (Misto-NcI-USEI), pur esprimendo profonda comprensione per la posizione del collega Delmastro Delle Vedove, di cui conosce l'impegno di lunga data sulla vicenda di Asia Bibi, ricorda che nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltasi ieri, alla quale il collega Delmastro Delle Vedove non ha potuto partecipare, si è registrata una convergenza all'unanimità dei presenti sull'opportunità di approvare una risoluzione unitaria con la prima firma della presidente della Commissione. Dunque, invita il collega a ritirare il proprio testo, anche per scongiurarne la reiezione, e ad approvare la risoluzione Grande e altri n. 7-00100 o, in alternativa, a riformulare la risoluzione a sua firma nei termini indicati dal Governo. Conclude sottolineato che le notizie di stampa di queste ore inducono a ritenere ancora più importante l'impegno del nostro Paese e della comunità internazionale.

  Ivan SCALFAROTTO (PD) ribadisce l'invito al collega Delmastro Delle Vedove a ritirare il proprio testo ed a sottoscrivere la risoluzione Grande e altri n. 7-00100 che, a suo avviso, contiene tutte le cautele necessarie per assicurare la protezione di Asia Bibi e della sua famiglia: l'esigenza di trasmettere un messaggio forte a sostegno di Asia Bibi, rinunciando a prospettive di parte, dovrebbe infatti prevalere sulle pur legittime aspirazioni di ciascun gruppo a vedere accolte le proprie richieste, che riflettono sensibilità diverse. Preannuncia che, qualora non si addivenisse ad un voto unanime su un testo condiviso, anche il gruppo del Partito Democratico valuterebbe la presentazione di una risoluzione autonoma più esplicita sui punti evocati dal collega De Maria.

  Paolo FORMENTINI (Lega), associandosi agli appelli rivolti al collega Delmastro Delle Vedove, sottolinea che l'ipotesi di elaborare un testo unitario, lungi dall'inficiare l'impegno profuso dal collega Delmastro Delle Vedove, è emersa ieri in Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, sulla scorta delle drammatiche notizie emerse nelle ultime ore circa la sorte di Asia Bibi.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI) ribadisce che il dispositivo della risoluzione Grande e altri n. 7-00100 è, a suo avviso, troppo remissivo e reitera la richiesta di inserire un impegno più stringente quanto ad una disponibilità immediata del Governo italiano a favorire il trasferimento di Asia Bibi.

  Dimitri COIN (Lega), nel riaffermare l'opportunità di approvare un testo unitario, ricorda la tragica vicenda di Shabbaz Bhatti, politico e ministro dell'Armonia nazionale e degli Affari delle minoranze nel governo del Pakistan, ucciso dagli estremisti islamici nel marzo del 2011 a Islamabad per la sua azione in difesa delle minoranze religiose pakistane. Rammenta, Pag. 21inoltre, che il suo ruolo venne ereditato dal fratello, Paul Bhatti, che fino ad allora aveva esercitato la professione di medico condotto in Italia, proprio nel suo paese.

  Maurizio LUPI (Misto-NcI-USEI) propone, come formula di compromesso, di lavorare su una riformulazione volta ad inserire la parola «immediatamente» nel dispositivo della risoluzione Grande e altri n. 7-00100.

  Il sottosegretario Guglielmo PICCHI, rispondendo alla richiesta di chiarimenti dell'onorevole Biancofiore, precisa che il Ministero degli affari esteri pachistano ha confermato che Asia Bibi è stata trasferita, sotto protezione, in una località segreta, dove rimarrà fin quando la Corte Suprema non si sarà pronunciata sul ricorso contro l'assoluzione, presentato dall'imam che l'aveva accusata di blasfemia. Ribadisce che il Governo non può accettare riformulazioni del dispositivo che creino problemi rispetto a questa delicata situazione. Rileva, infine che l'impegno dell'esecutivo per la tutela delle minoranze religiose non è discussione, come dimostra la recente iniziativa organizzata in sede OCSE «Combatting Intolerance and Discrimination with a Focus on Discrimination Based on Religion or Belief: Toward a Comprehensive Response in the Osce Region», che ha visto la partecipazione, tra gli altri del Cardinale Angelo Bagnasco, già Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI) sottolinea che l'eccesso di prudenza imposto dalla Farnesina risulterà controproducente, come già accaduto con la vicenda dei marò.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva all'unanimità la risoluzione n. 7-00100 Grande e altri, come riformulata, che assume il n. 8-00007 (vedi allegato 1), e respinge la risoluzione Delmastro Delle Vedove n. 7-00098.

  La seduta termina alle 13.30.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 8 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Guglielmo Picchi.

  La seduta comincia alle 13.30.

  Marta GRANDE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-00905 Boldrini: Sull'esenzione dell'Italia dall'applicazione delle sanzioni imposte dall'Amministrazione degli Stati Uniti all'Iran.

  Laura BOLDRINI (LeU) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Guglielmo PICCHI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Laura BOLDRINI (LeU), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta del Governo, che non fornisce chiarimenti circa il presunto scambio tra l'esenzione dalle sanzioni concessa all'Italia, da un lato, e la vendita degli F35, la preservazione del Muos e il completamento del gasdotto Tap, dall'altro. Su questi temi, peraltro, osserva che nella scorsa legislatura si erano levate voci molto critiche da parte del Movimento 5 Stelle. Inoltre, rileva che l'esenzione disposta dall'Amministrazione Trump rischia di minare l'unità dell'Unione europea, che il Governo dovrebbe salvaguardare.

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5-00903 Quartapelle Procopio: Sui recenti sviluppi della vicenda relativa alla cittadina pachistana di religione cattolica Aasiyah Naurīn Bibi.
5-00904 Lupi: sui recenti sviluppi della vicenda relativa alla cittadina pachistana di religione cattolica Aasiyah Naurīn Bibi.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente

  Andrea DE MARIA (PD), che sottoscrive l'interrogazione in titolo, e Maurizio LUPI (Misto-NcI-USEI) rinunciano a illustrare le interrogazioni.

  Il sottosegretario Guglielmo PICCHI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Andrea DE MARIA (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del Governo, e ribadisce la richiesta all'Esecutivo di adoperarsi per concedere asilo ad Asia Bibi.

  Maurizio LUPI (Misto-NcI-USEI), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del Governo e sottolinea l'importanza della risoluzione approvata con voto unanime nella seduta odierna. Tale atto conferma l'impegno dell'Italia a tutela della libertà religiosa, che è stata lesa in maniera evidente in Pakistan, sia con riferimento alla vicenda di Asia Bibi, sia con riferimento agli assassinii del Ministro Shabbaz Bhatti, richiamato dall'onorevole Coin, e dell'ex governatore musulmano della provincia del Punjab, Salman Tasir, ritenuto colpevole proprio di aver difeso Asia Bibi.

5-00906 Sabrina De Carlo: Sulla tutela dei religiosi cattolici in Nigeria.

  Sabrina DE CARLO (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Guglielmo PICCHI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Sabrina DE CARLO (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo, che conferma l'impegno dell'esecutivo per superare il clima di insicurezza che regna nel Paese.

  Marta GRANDE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.

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