CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 ottobre 2018
80.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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TESTO AGGIORNATO AL 25 OTTOBRE 2018

RISOLUZIONI

  Mercoledì 24 ottobre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene il sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 14.05.

7-00048 Delmastro Delle Vedove: Sulla sigla di accordi bilaterali per il trasferimento di detenuti.
7-00078 Sabrina De Carlo: Sulla sigla di accordi bilaterali per il trasferimento di detenuti.
(Discussione congiunta e conclusione – Approvazione delle risoluzioni nn. 8-00002 e n. 7-00078).

  La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo.

  Marta GRANDE, presidente, ricorda che lo scorso 11 ottobre ha avuto luogo la prima seduta di discussione della risoluzione a prima firma n. 7-00048 Delmastro Delle Vedove e avverte che, a seguito della successiva presentazione della risoluzione n. 7-00078 Sabrina De Carlo, vertente su materia analoga, la Commissione si accinge oggi ad avviare la discussione congiunta dei due atti di indirizzo.

  Sabrina DE CARLO (M5S) illustra la risoluzione di cui è prima firmataria, evidenziando la gravità del sovraffollamento carcerario, con una presenza particolarmente significativa di detenuti di nazionalità straniera.

  Laura BOLDRINI (LeU) chiede chiarimenti al Governo sull'applicazione della normativa che consente, anche senza il consenso dell'interessato, il trasferimento coatto nei Paesi di origine dei detenuti provenienti da Paesi membri dell'Unione europea: in base alle informazioni in suo possesso, tali trasferimenti sarebbero infatti piuttosto esigui. Chiede, inoltre, al Governo di chiarire le circostanze e le ragioni per le quali molti detenuti di nazionalità extra-UE non vengono identificati, rendendo di fatti impossibili le eventuali operazioni di rimpatrio.

  Marta GRANDE, presidente, precisa che i temi sollevati dalla collega Boldrini, pur se di grande importanza e meritevoli di approfondimento, esulano dalla materia oggetto delle risoluzioni in discussione, incentrata sulla sigla di accordi bilaterali con Paesi terzi per il trasferimento di detenuti.

  Laura BOLDRINI (LeU) ribadisce la richiesta di un approfondimento da parte dei ministeri competenti.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI), intervenendo sulle questioni poste dalla collega Boldrini, precisa che la risoluzione da lui presentata riguarda la fase esecutiva di sentenze già pronunciate e, dunque, non può che riguardare persone chiaramente identificate. Il problema sollevato dalla collega Boldrini può concernere, semmai, casi di custodia cautelare.

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  Laura BOLDRINI (LeU) ribadisce che purtroppo, in taluni casi e nella consapevolezza della gravità di tale circostanza, le sentenze vengono pronunciate nei confronti di persone dalla identità presunta, non sussistendo documenti rilasciati dalle autorità consolari di appartenenza. Si tratta di una situazione alla base della difficoltà di procedere ai rimpatri con molti Paesi terzi.

  Vito COMENCINI (Lega) sottolinea la gravità di quanto dichiarato dall'onorevole Boldrini, rilevando tuttavia che la questione dell'identificazione dei detenuti è materia di competenza della Commissione giustizia, presso la quale la tematica dovrebbe essere posta con sollecitudine.

  Piero FASSINO (PD) conferma che il problema dell'identificazione dei condannati esiste, dal momento che spesso l'identità viene stabilita sulla base della sola rilevazione delle impronte digitali, e non sulla base di certificati autentici.

  Laura BOLDRINI (LeU), accogliendo, in parte, la precisazione dell'onorevole Comencini, sottolinea che la materia potrebbe essere trattata congiuntamente dalle Commissioni affari esteri e giustizia.

  Marta GRANDE, presidente, concorda sull'opportunità di ottenere chiarimenti dal Ministero della giustizia e, in tal senso, invita la collega Boldrini a presentare eventualmente un atto di sindacato ispettivo presso la Commissione giustizia. Si impegna in ogni caso ad assumere elementi informativi da parte del Governo sui temi richiamati.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO esprime parere favorevole sulla risoluzione De Carlo e altri n. 7-00078.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI) accoglie la richiesta di riformulazione avanzata dal rappresentante del Governo nella precedente seduta.

  Laura BOLDRINI (LeU) ribadisce l'opportunità di approfondire le criticità evidenziate prima di procedere all'approvazione delle risoluzioni.

  Marta GRANDE, presidente, propone di esaminare tali profili critici anche nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla politica estera dell'Italia per la pace e la stabilità nel Mediterraneo.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI) concorda con la presidente, sottolineando che la seduta odierna è dedicata all'esame di atti di indirizzo. Qualora le preoccupazioni sollevate dall'onorevole Boldrini si rivelassero in tutta la loro gravità, potranno essere valutate dalla Commissione in un'altra sede.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) e Laura BOLDRINI (LeU) preannunciano a nome del gruppo il proprio voto di astensione.

  La Commissione approva, con distinte votazioni, la risoluzione n. 7-00048 Delmastro Delle Vedove, come riformulata, che assume il n. 8-00002 (vedi allegato 1), e, limitatamente alle parti non assorbite, la risoluzione n. 7-00078 a prima firma De Carlo.

  La seduta termina alle 14.25.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 24 ottobre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene il sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 14.25.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo bilaterale tra la Repubblica italiana e la Bosnia ed Erzegovina aggiuntivo alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, inteso ad ampliarne e facilitarne l'applicazione, fatto a Roma il 19 giugno 2015.
C. 1126 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 settembre scorso.

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  Marta GRANDE, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia, mentre la Commissione Bilancio ha espresso parere favorevole con una condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione. Conseguentemente, avverte che il relatore, deputato Andrea Colletti, ha presentato l'emendamento 3.1 volto a recepire tale condizione (vedi allegato 2).

  Andrea COLLETTI (M5S) illustra il contenuto dell'emendamento soppressivo, invitando il Governo per il futuro a non inserire nei disegni di legge di ratifica disposizioni analoghe, che risultano ultronee.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO, nell'esprimere parere favorevole sull'emendamento del relatore, concorda sul suggerimento avanzato dall'onorevole Colletti.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI) evidenzia, con riferimento all'articolo 5 del Accordo, il mancato inserimento del principio di «doppia incriminazione», che potrebbe comportare il rischio, per i cittadini italiani, di essere perseguiti per reati previsti solo dall'ordinamento della Bosnia Erzegovina, e non anche dall'ordinamento nazionale.

  Andrea COLLETTI (M5S), pur condividendo l'opportunità di inserire la clausola della «doppia incriminazione», precisa che la carenza del testo in esame può essere compensata ricorrendo ai principi generali del diritto e, in particolare, richiamando il principio del rispetto dell'ordine pubblico e del rispetto dei diritti umani. Precisa che accade più spesso che siano gli stranieri ad essere incriminati in Italia per fattispecie non previste dagli ordinamenti dei rispettivi Paesi di appartenenza, come nel caso del reato per associazione a delinquere di stampo mafioso.

  Piero FASSINO (PD) si associa alla richiesta del collega Delmastro Delle Vedove, che ritiene assai seria, sottolineando che taluni diritti civili sono riconosciuti nel nostro ordinamento, ma non in quello di altri Paesi. Ritiene che la soluzione prospettata dal collega Colletti possa non rappresentare di per sé nei casi concreti una garanzia adeguata alla questione.

  Laura BOLDRINI (LeU), nel ricordare che in taluni Stati l'omosessualità è un reato, talvolta sanzionato con la pena capitale, richiama la Commissione all'uso della massima cautela rispetto ai temi oggetto di dibattito.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO precisa che l'Accordo in esame è già stato ratificato dalla controparte e non può dunque essere modificato senza procedere all'apertura di una fase negoziale, finalizzata ad un nuovo accordo. Tuttavia, in vista della stipulazione di accordi analoghi, invita i gruppi a presentare un apposito atto di indirizzo al Governo nelle successive fasi di esame del provvedimento presso l'Aula.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) chiede se il principio di «doppia incriminazione» non sia già previsto dalla Convenzione europea di estradizione.

  Andrea COLLETTI (M5S) ribadisce che l'ordinamento nazionale contempla già tutte le necessarie tutele e gli opportuni anticorpi e che quindi la questione posta più formale che sostanziale.

  La Commissione approva, quindi, l'emendamento 3.1 del relatore.
  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, deputato Andrea Colletti, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Marta GRANDE, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

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Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Accordo bilaterale aggiuntivo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Macedonia alla Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, inteso ad ampliarne e facilitarne l'applicazione, fatto a Skopje il 25 luglio 2016; b) Accordo bilaterale aggiuntivo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Macedonia alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959 inteso a facilitarne l'applicazione, fatto a Skopje il 25 luglio 2016.
C. 1127 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 settembre scorso.

  Marta GRANDE, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari Costituzionali, Giustizia e Finanze, mentre la Commissione Bilancio ha, espresso parere favorevole con una condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione.
  Conseguentemente, avverte che il relatore, deputato Gualtiero Caffaratto, ha presentato l'emendamento 3.1 volto a recepire tale condizione (vedi allegato 3).

  Gualtiero CAFFARATTO (Lega), relatore, illustra l'emendamento 3.1.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO, esprime parere favorevole sull'emendamento 3.1 del relatore.

  La Commissione approva, quindi, l'emendamento 3.1 del relatore.
  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, Gualtiero Caffaratto, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Marta GRANDE, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 14.40.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 24 ottobre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene il sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 14.40.

5-00703 Delmastro Delle Vedove: Sull'urgenza di un sostegno straordinario a favore della sede consolare in Venezuela.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4), aggiungendo che il disegno di legge di bilancio 2019 prevederà appositi stanziamenti per l'assunzione di personale, amministrativo e diplomatico, per rafforzare la rete diplomatico-consolare.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta del Governo che denota attenzione alla tematica ma allo stesso tempo un'assunzione di responsabilità inferiore alle aspettative e non adeguata alla dimensione del problema. Rileva, infatti, che il Venezuela sta vivendo un'emergenza umanitaria di enormi dimensioni, tale da indurre molti connazionali a fuggire dal Paese: i numeri delle richieste di passaporti esigerebbero l'invio da parte del cosiddetto «Governo del cambiamento» di una vera a propria task force per gestire tale emergenza, nonché per riaffermare la credibilità del nostro Paese nel contesto, più ampio, dell'America Latina.

5-00212 Emiliozzi: Su un caso di sottrazione di minori tra Italia e Messico.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

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  Mirella EMILIOZZI (M5S), replicando, si dichiara molto soddisfatta della risposta del Governo e ribadisce il suo impegno personale a seguire da vicino la vicenda, mantenendo i contatti con le autorità coinvolte e con la famiglia del minore. Auspica che il minore possa rientrare al più presto in Italia anche alla luce del favore del padre ad accogliere nel nostro Paese anche la madre, al fine di non imporre il distacco del bambino dai propri genitori.

5-00441 Grimoldi: Sulla revoca delle sanzioni imposte all'Eritrea.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Paolo FORMENTINI (Lega), nel sottoscrivere l'interrogazione in titolo, replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del Governo. Segnala che, nella seduta di comunicazioni del Governo svoltasi ieri, il Ministro degli esteri e della cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha ribadito il ruolo preminente che l'Italia vuole assumere nel processo di pacificazione in corso tra Etiopia ed Eritrea. Nel segnalare che lo stesso Ministro ha incontrato proprio oggi i rappresentanti dei due Paesi, rileva, inoltre, che a margine della 73ma Assemblea generale delle Nazioni Unite, egli stesso ha incontrato il Ministro degli esteri dell'Eritrea, concordando sull'opportunità di superare il regime sanzionatorio.

5-00445 Quartapelle Procopio: Sul rifinanziamento e sulle modalità di utilizzo del Fondo Africa.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta assai dettagliata fornita del Governo, di cui apprezza lo sforzo di trasparenza. Sottolinea che l'adeguata dotazione finanziaria del Fondo Africa è il frutto di una proficua azione di pressione esercitata sul Governo dalle forze parlamentari, che non è venuta meno nel passaggio da una legislatura all'altra. Si tratta di un ottimo segnale positivo per il futuro. Auspica che congrue risorse siano stanziate anche nella legge di bilancio 2019, dal momento che l'Africa costituisce un asset strategico per la politica estera dell'Italia, indipendentemente dal colore politico della maggioranza di Governo. Su questo premesse ritiene che vi siano i presupposti per una disponibilità del suo gruppo a mantenere una linea collaborativa con il Governo su questi temi.

5-00715 Quartapelle Procopio: Sulla scomparsa del giornalista saudita Jamal Khashoggi.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8), aggiungendo che il Governo auspica che la questione sia oggetto di un ampio dibattito, anche a livello mediatico: l'obiettivo è indurre le autorità saudite a fare piena luce su un episodio che appare sconcertante.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta del Governo che però per la prima volta si esprime in modo chiaro sulla vicenda. Solleva, infatti, riserve sulla mancata adesione del Governo alla dichiarazione congiunta con la quale, il 14 ottobre scorso, Francia, Germania e Regno Unito hanno chiesto alle autorità saudite «un'inchiesta credibile che stabilisca la verità sull'accaduto». Esprime apprezzamento per la definizione di «episodio sconcertante» fornita dal sottosegretario, che auspica prodromica ad una maggiore concertazione del Governo con i partner internazionali, nonché ad una presa di posizione ferma nei confronti della monarchia saudita se ne dovesse emergere in modo conclamato Pag. 19la responsabilità e la volontà di assicurare l'impunità agli autori del omicidio. In tal caso, prospetta margini di dialogo con il Governo se dovesse rivalutare un cambio di rotta nei confronti dell'Arabia Saudita, considerata la rilevanza del Paese nella regione.

5-00786 Boldrini: Sul ruolo dell'Italia nel ripristino dello stato di diritto in Eritrea.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 9).

  Laura BOLDRINI (LeU), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta del Governo, sottolineando che, mentre il nuovo Governo dell'Etiopia sta avviando un serio processo di democratizzazione e di pacificazione, in Eritrea il despota Isaias Afewerki malgrado l'accordo di pace continua a esercitare una dittatura brutale, che continua a prevedere, tra le tante violazioni dei diritti e delle libertà fondamentali, la coscrizione obbligatoria per uomini e donne dai 16 ai 50 anni. Le misure violente e repressive messe in atto dal suo regime continuano a spingere molti eritrei a cercare scampo nell'emigrazione: non a caso i richiedenti asilo di nazionalità eritrea conservano tuttora un titolo specifico rispetto al riconoscimento dello status di rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra. Nell'esprimere soddisfazione per la visita del Presidente Conto in Corno d'Africa, auspica che l'enfasi assicurata dal Governo italiano all'accordo di pace non sia finalizzata a modificare gli indirizzi in tema di asilo. Segnala, inoltre, che le sanzioni imposte al regime di Afewerki sono connesse al suo sostegno ai gruppi armati e terroristici di Al Shabaab in Somalia, e dunque il processo di pacificazione in corso con l'Etiopia non giustifica, da solo, l'eliminazione del regime sanzionatorio.

  Marta GRANDE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.20.

COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENTE

  Mercoledì 24 ottobre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE.

  La seduta comincia alle 15.20.

Sugli esiti della missione svolta a Bruxelles in occasione della Conferenza interparlamentare sul futuro dell'osservazione internazionale delle elezioni (10-11 ottobre 2018).

  Marta GRANDE, presidente, ricorda che si è svolta a Bruxelles, dal 10 all'11 ottobre scorso, una Conferenza interparlamentare sul futuro dell'osservazione internazionale delle elezioni, alla quale ha preso parte, in rappresentanza della Commissione, l'onorevole Edmondo Cirielli.
  Avverte che per la missione in titolo è stata predisposta una relazione, pubblicata in allegato al resoconto sommario della presente seduta (vedi allegato 10).

  La Commissione prende atto.

  Marta GRANDE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, dichiara concluse le comunicazioni in titolo.

Sugli esiti della missione svolta a Vienna in occasione della Conferenza interparlamentare sulla politica estera e di sicurezza comune (PESC) e sulla politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) (11-12 ottobre 2018).

  Marta GRANDE, presidente, ricorda dall'11 al 12 ottobre scorso si è svolta a Vienna la Conferenza interparlamentare sulla politica estera e di sicurezza comune (PESC) e sulla politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC), alla quale ha preso parte, in rappresentanza della Commissione, il vicepresidente Piero Fassino (vedi allegato 11).

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  Piero FASSINO (PD) ricorda che la Conferenza si è incentrata sui maggiori temi della politica estera e di difesa comune, con un accento specifico sui temi della difesa europea in relazione al tema della mobilità degli armamenti; sull'allargamento dell'Unione ai Balcani occidentali; sull'accordo sul nucleare iraniano; sul rafforzamento della cooperazione tra UE ed OSCE per agevolare i processi di pace e di democratizzazione nei Paesi terzi. A fronte della difficoltà di pervenire ad un testo di conclusioni adottate per consenso ai sensi dell'articolo 7 del regolamento della Conferenza, la presidenza austriaca ha comunque prodotto una dichiarazione finale (vedi allegato 12).
  Segnala che, prima dell'avvio dei lavori si è tenuta una riunione informale dei rappresentanti dei Parlamenti degli Stati membri del Sud dell'UE (Italia, Grecia, Spagna, Portogallo, Cipro e Francia), focalizzato sul tema migratorio, che è stato dibattuto anche in sede plenaria, sottolineando che esso non costituisce un'emergenza dei Paesi di primo approdo, ma richiede un'assunzione di una responsabilità condivisa da parte dei Paesi membri dell'UE.
  Ricorda, infine, che a margine dei lavori della Conferenza ha avuto colloqui bilaterali con rappresentanti delle delegazioni di Paesi Bassi, Malta e Slovenia.

  La Commissione prende atto.

  Marta GRANDE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, dichiara concluse le comunicazioni in titolo.

  La seduta termina alle 15.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 15.55.

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