CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 ottobre 2018
75.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 17 ottobre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Guglielmo Picchi.

  La seduta comincia alle 14.10.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018.
C. 1201 Governo.

(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2017.
Doc. LXXXVII, n. 1.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Marta GRANDE, presidente, nel fare presente la facoltà riconosciuta alle Commissioni di settore di presentare emendamenti anche presso la Commissione politiche dell'UE, ricorda che il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge in esame è fissato alle ore 17 di oggi.
  Dal punto di vista procedurale, rileva, altresì, che la Commissione dall'assegnazione dispone di un termine di quindici giorni per l'esame del provvedimento sulle parti di competenza. Tale esame si concluderà con l'approvazione di una relazione e con la nomina di un relatore che potrà partecipare, per riferirvi, alle sedute della Commissione politiche dell'UE, competente in sede referente. In tale contesto sono trasmesse a tale Commissione, oltre alla relazione e ai possibili emendamenti approvati, anche le eventuali relazioni di minoranza presentate, per le quali ciascun proponente può partecipare per riferirvi alle sedute della stessa Commissione. Entro lo stesso termine, la Commissione esamina anche la Relazione consuntiva sulle parti di competenza e ne conclude l'esame con l'approvazione di un parere. Pag. 101
  Ciò premesso, osserva che la Commissione dovrà concludere il proprio lavoro al più tardi entro martedì 23 ottobre, tenuto conto che dalla prossima settimana decorrono, previsti dal regolamento, per l'esame del disegno di legge da parte della Commissione politiche dell'UE. Il provvedimento è infatti già previsto nel programma dei lavori dell'Assemblea di novembre.
  In vista del termine per la presentazione degli emendamenti, ricorda che la valutazione di ammissibilità, fermo restando il disposto dell'articolo 89 del Regolamento, include il criterio dell'estraneità di materia rispetto all'oggetto proprio della legge di delegazione europea.

  Riccardo OLGIATI, relatore, analizzando in primo luogo il disegno di legge di delegazione europea, ricorda che esso è predisposto ai sensi dell'articolo 29 della legge n. 234 del 2012 che stabilisce che il Presidente del Consiglio dei Ministri o il Ministro per gli affari europei, di concerto con il Ministro degli affari esteri e con gli altri ministri interessati, entro il 28 febbraio di ogni anno presenta alle Camere, previo parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, tale disegno di legge.
  La legge di delegazione europea, ai sensi dell'articolo 30 della citata legge n. 234 del 2012 reca disposizioni per il conferimento al Governo di deleghe legislative volte ad attuare direttive europee e decisioni quadro da recepire nell'ordinamento nazionale; a modificare o abrogare disposizioni statali vigenti, limitatamente a quanto indispensabile per garantire la conformità dell'ordinamento nazionale ai pareri motivati indirizzati all'Italia dalla Commissione europea ai sensi dell'articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea o al dispositivo di sentenze di condanna per inadempimento emesse della Corte di giustizia dell'Unione europea, reca, inoltre, disposizioni che autorizzano il Governo a recepire in via regolamentare direttive nelle materie di competenza esclusiva dello Stato, già disciplinate con legge, ma non coperte da riserva assoluta di legge.
  Osserva che possono essere previste disposizioni che autorizzano il Governo a emanare testi unici per il riordino e per l'armonizzazione di normative di settore, nel rispetto delle competenze delle regioni e delle province autonome nell'ambito delle deleghe appena descritte.
  Sottolinea che, oltre a ciò, la legge di delegazione può contenere deleghe legislative per regolamentare la disciplina sanzionatoria di violazioni di atti normativi dell'Unione europea ovvero per dare attuazione a eventuali disposizioni non direttamente applicabili contenute in regolamenti europei.
  Evidenzia che il disegno di legge di delegazione europea 2018 si compone di 22 articoli, riguardanti il recepimento di 22 direttive europee inserite nell'allegato A, nonché l'adeguamento della normativa nazionale a 9 regolamenti europei. L'articolato contiene inoltre princìpi e criteri direttivi specifici per l'esercizio della delega relativa a 12 direttive.
  Rileva che, come di consueto, le materie trattate nella legge di delegazione europea sono eterogenee. Specifico interesse per la Commissione Affari esteri riveste l'articolo 20 che delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per l'adeguamento della normativa nazionale al regolamento (UE) 2017/821 che stabilisce obblighi in materia di dovere di diligenza nella catena di approvvigionamento per gli importatori dell'Unione di alcune materie prime originarie di zone di conflitto o ad alto rischio, su proposta del Ministro per gli affari europei e del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro della giustizia.
  Ritiene che, in sede di espressione dei pareri sugli schemi di decreti legislativi, si potrà effettuare da parte parlamentare un'effettiva disamina delle modalità di adeguamento del nostro ordinamento alle prescrizioni adottate in sede europea.Pag. 102
  Passando all'esame della relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2017, ricorda che si tratta di un documento strutturato in quattro parti. La parte prima è dedicata agli sviluppi del processo di integrazione europea e al nuovo quadro istituzionale e consta, a sua volta di tre capitoli aventi contenuto eterogeneo. In primo luogo un particolare rilievo assume, ai fini delle competenze della Commissione, il primo capitolo, che illustra brevemente le priorità generali delle Presidenze del Consiglio dell'UE nel 2017 (Malta e Estonia), accomunate dall'esigenza di affrontare le sfide interne ed esterne per l'Unione europea e di rilanciare il rapporto tra i cittadini e il governo dell'UE.
  Il secondo capitolo, concernente le questioni istituzionali, delinea i rapporti con le Istituzioni europee, richiamando l'obiettivo di rafforzamento della coesione interna dell'Unione perseguito dai Paesi fondatori, anche attraverso l'impegno comune per un'Europa sicura, prospera, sostenibile, sociale e più forte sulla scena internazionale.
  Il tema della Brexit è affrontato con riguardo all'inizio dei negoziati per l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. Nella relazione vengono inoltre ricordati la ripresa del negoziato per la riforma della legge elettorale europea e il contributo attivo al processo di rafforzamento dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali nell'Unione, valorizzando l'esercizio del «Dialogo annuale» avviato nel corso della Presidenza italiana del Consiglio UE nel 2014, e viene ribadita la necessità di una più stretta integrazione dei valori fondamentali dell'Unione nell'attuazione di tutte le politiche dell'Unione europea.
  Nel terzo capitolo, avente ad oggetto il coordinamento delle politiche macroeconomiche, vengono presi in esame i temi del processo di revisione del quadro normativo in materia bancaria e le attività necessarie per il completamento dell'Unione Bancaria, nonché il tema dell'integrazione dell'Unione, animato dalla pubblicazione, a marzo, del libro bianco sul futuro dell'Europa della Commissione europea.
  Osserva che la seconda parte della Relazione in esame illustra l'azione svolta dal Governo nell'ambito delle principali politiche orizzontali e settoriali dell'Unione: si tratta della parte più rilevante del documento, contenente indicazioni dettagliate su grandi questioni come la politica estera e l'azione esterna dell'Unione europea, sulle quali s'incentra il XVII capitolo della seconda parte.
  Sottolinea che il documento ricostruisce minuziosamente l'azione del Governo italiano, nel corso del 2017, a sostegno delle iniziative intraprese dall'Alta Rappresentante per la politica estera e di sicurezza, orientate prioritariamente a rafforzare l'approccio integrato alla gestione delle crisi internazionali, ad elaborare e attuare più efficaci politiche migratorie, e a sviluppare le capacità dei Paesi vicini di gestire in proprio i fenomeni che impattano sulla sicurezza dell'Europa.
  Rileva che la relazione contiene un'ampia sintesi delle iniziative intraprese dal Governo italiano, nel 2017, nell'ambito delle grandi organizzazioni internazionali e sui grandi dossier geopolitici europei, come la politica di allargamento dell'UE, la politica europea di vicinato e le relazioni con i Paesi terzi, e sulle principali sfide globali quali la gestione dei flussi migratori e la lotta al terrorismo di matrice jihadista.
  Evidenzia che un'ampia sezione è dedicata alla politica commerciale comune, con riferimento alla quale la relazione pone in rilievo come essa abbia dovuto confrontarsi con la crescente diffidenza di larghi settori dell'opinione pubblica globale e di alcuni Stati membri dell'UE rispetto all'apertura dei mercati ed alla conclusione di accordi commerciali: si tratta di un tema che sicuramente la Commissione affari esteri potrà affrontare, con tutti i necessari approfondimenti, nel corso dell'indagine conoscitiva dedicata alle nuove dinamiche del commercio internazionale.Pag. 103
  Rileva, infine, che la terza parte della relazione è rivolta al tema delle politiche di coesione economica, sociale e territoriale, con particolare riguardo al valore europeo della politica di coesione, mentre la parte quarta concerne il coordinamento nazionale delle politiche europee, con particolare riguardo al ruolo e alle attività del Comitato interministeriale per gli affari dell'Unione europea (CIAE) e alle misure poste in essere dal Parlamento e dal Governo per dare attuazione al diritto dell'Unione europea nell'ordinamento italiano e per risolvere il contenzioso dinanzi alla Corte di Giustizia dell'Unione europea.
  Conclude esprimendo l'auspicio di pervenire in tempi rapidi all'approvazione del provvedimento per garantire quanto prima l'adeguamento dell'ordinamento nazionale al quadro normativo europeo, anche in un'ottica di definizione e soprattutto di prevenzione di procedure di contenzioso per ritardato recepimento delle direttive, molte delle quali tuttavia – come ha ricordato nei giorni scorsi il sottosegretario agli Affari europei, Barra Caracciolo, riguardano il recepimento di standard e norme tecniche specifiche, peraltro oggetto di particolare interesse da parte di combattivi gruppi di interessi economici il più delle volte radicati in Stati membri ben coesi tra di loro.

  Il sottosegretario Guglielmo PICCHI si riserva di intervenire nel prosieguo dell'esame.

  Laura BOLDRINI (LeU) si riserva a sua volta di intervenire a nome del gruppo in occasione della prossima seduta di esame dei provvedimenti in titolo.

  Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.35.