CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 ottobre 2018
71.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 10 ottobre 2018. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 11.10.

Nota aggiornamento al Documento di economia e finanza 2018.
Doc. LVII, n. 1-bis, Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 9 ottobre 2018.

  Marco MAGGIONI (Lega), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Alessandro BATTILOCCHIO (FI) osserva che il provvedimento all'esame comprende taluni interventi relativi alla difesa che sembrano coerenti con quanto già esaminato dalla XIV Commissione e, più specificamente, connessi alle tematiche delle operazioni internazionali, sia in ambito NATO che di difesa comune europea, alla cooperazione strutturata permanente (PESCO) in materia di sicurezza e di difesa e allo European Defence Fund.
  In tal senso prende atto con soddisfazione delle linee guida seguite ma si riserva un più approfondito giudizio politico all'esito dell'effettiva applicazione di quanto preannunciato riservandosi di verificarne l'attuazione.

  Piero DE LUCA (PD) ribadisce quanto già affermato nella seduta di ieri circa l'inesistenza dei requisiti necessari previsti dall'articolo 81 della Costituzione per il ricorso all'indebitamento pubblico, cosa che rende costituzionalmente illegittimo Pag. 227quanto previsto nella Nota di aggiornamento al DEF. Sottolinea, peraltro, che la contraddizione è di palese evidenza. Infatti, aggiunge, il Governo ha presentato una manovra economica basata su uno scenario di crescita e ha quindi escluso, necessariamente, che si sia in presenza di un ciclo negativo dell'economia: se c’è crescita, il ciclo economico non è negativo, ma positivo. Ritiene che ciò determini l'illegittimità del ricorso al debito.
  Osserva, tuttavia, che, oltre i profili di legittimità, sussistono anche motivi nel merito del provvedimento che determinano il suo gruppo ad esprimere contrarietà al provvedimento all'esame. Tali motivi sono contenuti nella proposta di parere contrario, alternativo alla proposta di parere del relatore, di cui dà lettura (vedi allegato 2).

  Giuseppina OCCHIONERO (LeU) preannuncia voto contrario alla proposta di parere formulata dal relatore sia per i profili di illegittimità rispetto all'articolo 81 della Costituzione già esaminati dal collega De Luca, sia in conseguenza delle valutazioni negative dell'Ufficio parlamentare di bilancio, in specie per ciò che concerne la tempistica del piano di rientro prevista.

  Augusta MONTARULI (FdI) preannuncia voto contrario alla proposta di parere formulata dal relatore, osservando che la Nota di aggiornamento al DEF indica una serie di provvedimenti qualificanti senza però dettagliarli, rendendo pertanto impossibile verificarne, effettivamente, la loro portata contenutistica.

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling.) sottolinea, preliminarmente, che le sue valutazioni sono basate su un'analisi nel merito e senza tenere conto di alcun pregiudizio. In tal senso ritiene di non avere elementi per dare un parere contrario ma nemmeno per esprimere un parere favorevole: preannuncia quindi un voto di astensione. Sottolinea però che, a suo avviso, è essenziale costruire un clima di fiducia con gli altri Paesi dell'Unione europea e che è necessario altresì trovare il modo per evitare valutazioni di rating negative da parte degli organismi che influenzano il mercato finanziario. Ritiene che debbano essere evitati scontri e sottolinea che ulteriori perplessità destano le recenti valutazioni espresse dall'Ufficio parlamentare di bilancio. Sottolinea, peraltro, che i recenti avvenimenti e il clima che si respira preoccupano non poco i cittadini dei territori che rappresenta le cui realtà produttive vedono crescere l'incertezza.
  Conclude sottolineando che la sua motivata astensione sul provvedimento all'esame si accompagna, tuttavia, all'auspicio che si sappia riprendere un cammino teso a trovare punti di accordo e a evitare scontri controproducenti.

  Guido Germano PETTARIN (FI) osserva, in via preliminare, che la tempistica ristretta cui è stata costretta la Commissione ha eccessivamente compresso i tempi della discussione.
  Nel merito, ritiene che le stime di crescita presentate nel provvedimento all'esame siano incoerenti, come, sottolinea, sembra ritenere anche l'Ufficio parlamentare di bilancio. Ricorda che la situazione dei mercati finanziari è, a suo avviso e per usare un eufemismo, a dir poco critica.
  Segnala, tuttavia, che nella Nota di aggiornamento sono anche previsti strumenti condivisibili; ma essa, a suo avviso, è gravemente insufficiente laddove non tiene conto del reale stato delle risorse disponibili che rende incoerente il provvedimento.
  Evidenzia anche che il parere formulato dal relatore sembra estraneo e comunque risulta incoerente con le competenze proprie della XIV Commissione. Peraltro sottolinea che non può essere diversamente dal momento che è proprio il provvedimento all'esame che non è coerente con i princìpi fondamentali dell'Unione europea. Conclude preannunciando il voto contrario del gruppo FI.

  Sergio BATTELLI (M5S), presidente, comunica che è stata presentata una proposta Pag. 228di parere alternativa da parte dei componenti del gruppo PD (vedi allegato 2). Avverte pertanto che sarà posta in votazione la proposta di parere favorevole del relatore, e che, in caso di approvazione della stessa, risulterà preclusa la proposta di parere alternativa presentata dal gruppo PD.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato 1), risultando pertanto preclusa la votazione sulla proposta di parere alternativa presentata dal gruppo PD.

Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze.
C. 1209 Governo.
(Parere alle Commissioni VIII e IX).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 9 ottobre 2018.

  Sergio BATTELLI (M5S), presidente e relatore, con riferimento agli approfondimenti richiesti nella seduta di ieri, premesso che nel decreto non si menziona mai né l'affidamento diretto dei lavori né la società Fincantieri, sottolinea, in primo luogo, che l'articolo 1, comma 7 del decreto-legge n. 109 del 2018, come anticipato nella relazione introduttiva, non dispone l'affidamento diretto dell'attività di ricostruzione, ma richiama la procedura di cui all'articolo 32 della direttiva 2014/24/UE (Uso della procedura negoziata senza previa pubblicazione), come recepita all'articolo 63, comma 2, lettera c) del Codice dei contratti pubblici.
  Osserva quindi che il riferimento è ad una procedura negoziata senza pubblicazione di un bando di gara, che è prevista dalla direttiva, di cui ricorrono le condizioni applicative e che, pertanto, è da ritenersi conforme al dettato normativo europeo.
  Aggiunge che tale dato appare inoltre confermato dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) secondo la quale la procedura negoziata individuata nel decreto-legge, sebbene avente natura derogatoria ed eccezionale rispetto alle procedure di affidamento ad evidenza pubblica, appare giustificata dal «requisito dell'estrema urgenza».
  Inoltre, per quanto riguarda l'esclusione della società Autostrade dalla procedura di affidamento ricorda che l'articolo 1, comma 7, prevede che il Commissario straordinario affida la realizzazione «ad uno o più operatori economici che non abbiano alcuna partecipazione, diretta o indiretta, in società concessionarie di strade a pedaggio, ovvero siano da queste ultime controllate, o comunque ad esse collegate, anche al fine di evitare un indebito vantaggio competitivo nel sistema delle concessioni autostradali».
  In tal senso sottolinea che, con riferimento al concessionario della tratta autostradale interessata dai lavori, tale previsione appare giustificata sotto il profilo della concorrenza, perché – come peraltro evidenziato dall'AGCM – è funzionale ad evitare che un concessionario, che non è stato individuato con gara e che è stato beneficiario di proroghe del titolo concessorio, benefici ulteriormente degli effetti della chiusura alla concorrenza del mercato.

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling.) ricordando che il più grande cantiere di lavori pubblici è rappresentato dal tunnel del Brennero ritiene che per poter apprezzare la coerenza di quanto disposto con le esigenze dei territori coinvolti sia opportuno conoscere la valutazione della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.

  Sergio BATTELLI (M5S), presidente e relatore, riservandosi comunque gli opportuni approfondimenti, avverte che il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano non sembra risultare previsto.

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  Giuseppina OCCHIONERO (LeU) anche sulla base di quanto dichiarato questa mattina in audizione presso le Commissioni VIII Ambiente e IX Trasporti dal presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), Raffaele Cantone, esprime perplessità su quanto disposto dal provvedimento all'esame circa la possibilità di derogare a numerose normative nazionali, compresa quella antimafia. Ritiene che l'ampia discrezionalità fornita al Commissario straordinario lascia molti dubbi circa la sua opportunità, soprattutto considerando la capacità criminale delle organizzazioni mafiose.
  Per tali motivi, qualora non si corregga tale aspetto, valuta negativamente quanto disposto nel provvedimento all'esame.

  Sergio BATTELLI (M5S), presidente e relatore, segnala che in qualità di relatore è tenuto a formulare una proposta di parere che resti nel perimetro delle competenze della Commissione. Sottolinea, tuttavia, che i rilevi dell'Autorità Nazionale Anticorruzione sono tenuti sempre in considerazione, in specie, ovviamente, nelle Commissioni competenti sul merito.

  Piero DE LUCA (PD) ringrazia il presidente e relatore Battelli per i chiarimenti che ha fornito alla Commissione. Si rammarica che i tempi necessari per le fasi procedurali richiamate, cioè quelle della procedura negoziata, probabilmente impediranno di dare una rapida risposta alle esigenze di Genova e dei suoi cittadini e operatori economici perché esse andranno più a lungo di quanto immaginato, e propagandato, dalla maggioranza.
  Per quanto attiene alla competenza della Commissione, ritiene che quanto disposto nell'articolo 1 del decreto in materia di deroghe, laddove si prevede che il Commissario straordinario opera in deroga ad ogni disposizione di legge extrapenale, fatto salvo il rispetto dei vincoli inderogabili derivanti dall'appartenenza all'Unione europea, renda il testo vago, indefinito e incomprensibile. Opina, infatti, che non sono chiari quali siano i limiti dei vincoli inderogabili e, soprattutto, quali siano gli stessi vincoli inderogabili e cosa si intenda per essi.
  In conseguenza di tale indeterminatezza è, quindi, dell'avviso che la Commissione non sia in grado di poter esprimere un parere.

  Sergio BATTELLI (M5S), presidente e relatore, osserva che a suo avviso il legislatore intende richiamare i principi qualificanti dell'Unione europea.

  Cristina ROSSELLO (FI) ricorda che sono quasi due mesi che si sono seguite, con una certa apprensione, le vicende delle soluzioni tecniche proposte dal Governo per il crollo del ponte Morandi di Genova. Nota con soddisfazione che qualche suggerimento di Forza Italia è stato accolto nel decreto. Tuttavia rammenta che la loro proposta era di più ampio respiro prevedendo l'allargamento dell'area di competenza e l'estensione di condizioni favorevoli a tutti i soggetti danneggiati a vario titolo. Ritiene infatti che la particolare rilevanza e il danno gravissimo alla popolazione, agli immobili, alle attività produttive ed alla infrastrutturazione complessiva dello specifico territorio lo consentirebbe.
  Osservato che non sarà mai possibile restituire i colpiti dall'evento alla condizione precedente ritiene che il Governo può, comunque, massimizzare l'indennizzo, nelle sue varie forme, alle vittime. Tra i vari modi in cui ciò è possibile crede che sia vantaggioso allargare la platea dei beneficiari delle agevolazioni, considerato che il danno non è solo quantificabile in ristretti termini geografici o riferibile alle sole imprese.
  Sotto il profilo territoriale, osserva che sarebbe opportuno tenere in considerazione il concetto di maggiore connessione geografica e, dal punto di vista dei soggetti colpiti, un più ampio spettro di categorie. Segnala che la zona da agevolare può essere istituita all'interno dei confini statali, in una zona geografica chiaramente delimitata e identificata, composta anche da aree territoriali non direttamente adiacenti, Pag. 230purché con un nesso economico funzionale e comprensiva di un'area portuale, collegata alla rete dei trasporti europei.
  Ritiene inoltre che vi siano spazi per utilizzare quanto disposto nel regolamento (UE) n. 1315/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti.
  È dell'avviso che le aziende insediate nella zona devono essere messe in condizione di usufruire di speciali condizioni, in relazione alla natura incrementale degli investimenti e delle attività di sviluppo di impresa in coerenza, per altro, con i princìpi del Trattato per il Funzionamento dell'Unione Europea per le «aree ammissibili». Preannuncia che ulteriori iniziative in questa direzione saranno assunte dai deputati di Forza Italia nelle Commissioni competenti su merito.
  All'obiezione che le ipotesi agevolative incontrano limiti nella disciplina europea ritiene di dover rispondere che non ci si deve arrendere in quanto ritiene che in gran parte ciò avviene perché la questione tecnica sottostante non è istruita in modo adeguato. Osserva che in tal senso sarebbe opportuno analizzare la platea delle aree in cui la legge comunitaria ha tenuto conto di un nesso economico-funzionale con spazi comprensivi di almeno un'Area portuale, ancorché territorialmente non adiacenti. Segnala che anche sulla base del volume complessivo di merci in transito si potrebbero far rientrare nel novero quei porti che, pur non presentando le caratteristiche tipiche, hanno rilevanza strategica per le attività di specializzazione territoriale tale da rafforzare un nesso economico funzionale con l'Area portuale. Peraltro, sempre nel rispetto della disciplina europea in materia di aiuti di Stato, sottolinea che il nesso economico funzionale tra aree non territorialmente adiacenti sussiste anche qualora vi sia la presenza o il potenziale sviluppo di attività economico-produttive.
  Crede che quanto osservato contribuisca a formulare una proposta evoluta, puntuale ed efficace – non confliggente coi principi comunitari di tutela della libertà di concorrenza e di contenimento degli aiuti di stato per le sue attività di carattere direttamente od indirettamente produttive – che possa essere proposta nelle Commissioni competenti.
  Conclude sottolineando che il provvedimento deve andare immediatamente nel senso descritto: essere esteso a tutte le categorie produttive e non limitato ad alcune, essere articolato in modo da essere aperto a finanziamenti utili a ricostruire subito e idoneo a raccogliere ogni opportuno indennizzo. Inoltre, è dell'avviso che deve prevedersi prevista una certa gradazione del danno subito, riferita a puntuali aree limitrofe che, fin dal crollo dello scorso agosto, hanno subito ingenti danneggiamenti economici.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (Lega) collegandosi a quanto osservato e suggerito dalla collega Rossello segnala che il suo gruppo, anche attraverso l'attività del collega Di Muro che è relatore sul provvedimento in sede referente per la IX Commissione Trasporti, sta lavorando su una serie di ipotesi – anche nel senso auspicato nell'intervento della collega – che allarghino il campo di attuazione di disposizioni favorevoli alla celere ripresa dell'economia dei luoghi colpiti dal disastro, ciò che è doveroso, ritiene, visto le straordinarie difficoltà logistiche che penalizzano Genova.
  A tal fine chiede al presidente e relatore di poter disporre di altro tempo per approfondire la tematica e rinviare ad altra seduta la formulazione del parere da parte sua.

  Sergio BATTELLI (M5S), presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire, concorde la Commissione, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta già prevista per l'indomani ove si riserva di formulare la sua proposta di parere.

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Norme per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta, a chilometro zero o utile.
Nuovo testo C. 183 Gallinella.
(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, ricorda che il contenuto del provvedimento, di iniziativa parlamentare, è stato ampliato dalla XIII Commissione (Agricoltura), che nella seduta del 9 ottobre ha adottato un nuovo testo, risultante dagli emendamenti approvati dalla Commissione, composto di 7 articoli.
  Illustrando brevemente il contenuto del provvedimento all'esame, segnala che l'articolo 1 definisce le finalità del progetto di legge, che consistono nella valorizzazione e promozione dei prodotti agricoli e alimentari (a chilometro zero o utile o provenienti da filiera corta); nell'incentivare la commercializzazione e il consumo; nel garantire adeguata informazione sulla loro origine e specificità. Evidenzia che il comma 2 riconosce alle regioni e agli enti locali il potere di adottare le iniziative di loro competenza per raggiungere dette finalità mentre al comma 3 è prevista una clausola di invarianza finanziaria.
  Segnala che l'articolo 2 reca le definizioni di prodotti agricoli (allegato I del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE)) o alimentari (articolo 2 del Regolamento (CE) n. 178/2002) a chilometro zero o utile. Sottolinea in particolare, che rientrano in tale definizione i prodotti dell'agricoltura e dell'allevamento provenienti da luoghi di produzione o di trasformazione delle materie prime agricole primarie posti a una distanza non superiore a 70 chilometri dal luogo di vendita, o dal luogo di consumo del servizio di ristorazione, ovvero provenienti dalla stessa regione del luogo di vendita, e i prodotti freschi della pesca in mare e nelle acque interne, provenienti da punti di sbarco di distanza non superiore a 70 chilometri dal luogo di vendita (lettera a)). Aggiunge che sono altresì definiti prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta, i prodotti la cui filiera produttiva risulti caratterizzata dall'assenza di intermediari commerciali, ovvero composta da un solo intermediario tra il produttore, singolo o associato, e il consumatore finale e che non sono considerati intermediari le cooperative e i loro consorzi (decreto legislativo n. 228 del 2001), le Organizzazioni di produttori e le Organizzazioni interprofessionali (lettera b)).
  L'articolo 3 prevede che i Comuni possano riservare appositi spazi, all'interno delle aree destinate al mercato, per la vendita di prodotti agricoli e alimentari a chilometro zero o utile e di quelli provenienti da filiera corta, da parte di imprenditori agricoli, singoli o associati.
  Osserva che l'articolo 4 demanda ad un successivo decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo, l'istituzione, nonché la fissazione di condizioni e modalità di attribuzione, dei loghi «chilometro zero o utile» e «filiera corta» per i prodotti agricoli e alimentari individuati dall'articolo 2, comma 1, lettere a) e b), che è esposto nel luogo di vendita diretta, nei mercati, negli esercizi commerciali o di ristorazione, nonché pubblicato in piattaforme informatiche di acquisto o distribuzione che forniscono tali prodotti, ovvero all'interno dei locali, anche della grande distribuzione, in spazi espositivi appositamente dedicati.
  Segnala che l'articolo 5 promuove l'utilizzo dei prodotti a chilometro zero o utile o provenienti da filiera corta nella ristorazione collettiva, a tal fine modificando il Codice dei contratti pubblici (articolo 144 del decreto legislativo n. 50 del 2016). Più precisamente, aggiunge, si introduce quale titolo preferenziale, a parità di offerta, «l'utilizzo, adeguatamente documentato, in quantità congrua dei prodotti alimentari e agricoli a chilometro zero o utile o provenienti da filiera corta».
  Sottolinea che l'articolo 6 dispone in merito alla disciplina sanzionatoria, prevedendo, salvo che il fatto non costituisca Pag. 232reato, una sanzione amministrativa pecuniaria per coloro che immettono sul mercato prodotti agricoli e alimentari in violazione dell'articolo 2 della proposta di legge o utilizzano il logo di cui all'articolo 4 in assenza dei requisiti previsti.
  Osserva, infine, che l'articolo 7 abroga la definizione di «prodotti provenienti da filiera corta o a chilometro utile» prevista all'articolo 11, comma 2 della legge n. 158 del 2017 (recante misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni), sostituendola con le definizioni introdotte dall'articolo 2 lettere a) e b). Specifica, in conclusione, che il comma 2 dispone che le disposizioni della proposta di legge in esame si applicano nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano compatibilmente con i rispettivi statuti e norme di attuazione.

  Simona VIETINA (FI) chiede alla relatrice quali siano le modalità con le quali si intende incentivare la commercializzazione e il consumo dei cosiddetti prodotti a chilometro zero o utile o provenienti da filiera corta dal momento che non sembra che il testo preveda opportune risorse finanziarie.
  Chiede inoltre se le modalità previste per i prodotti di cui al testo all'esame si differenzino da quelle già esistenti e riguardanti la vendita diretta dei produttori nei piccoli comuni.

  Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, ritiene opportuno disporre di un po’ di tempo per approfondire le problematiche sollevate riservandosi di fornire gli opportuni chiarimenti nella prossima seduta.

  Sergio BATTELLI (M5S), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.55.

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