CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 ottobre 2018
71.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 208

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 10 ottobre 2018. – Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Franco Manzato.

  La seduta comincia alle 12.30.

Sull'ordine dei lavori.

  Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018.
Doc. LVII, n. 1-bis, Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 9 ottobre 2018.

  Filippo GALLINELLA, presidente, ricorda che nella seduta di ieri, il relatore, on. L'Abbate, ha svolto la relazione introduttiva e si è riservato di presentare una proposta di parere in una successiva seduta.

  Giuseppe L'ABBATE (M5S), relatore, fa presente di aver predisposto una proposta di parere favorevole con osservazioni che Pag. 209è stata trasmessa ai membri della Commissione per le vie brevi (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Franco MANZATO esprime apprezzamento per la proposta di parere predisposta dal relatore, condividendone i contenuti.

  Susanna CENNI (PD) dopo aver annunciato che il suo gruppo ha presentato una proposta di parere contrario, alternativa a quella del relatore, sulla Nota di aggiornamento al DEF 2018 (vedi allegato 2), osserva come il documento all'esame sia nato male, adottato dal Governo ben oltre le scadenze previste dalla legge sulla contabilità dello Stato e trasmesso alle Camere in forte ritardo.
  Ciò che poi a suo avviso connota maggiormente il documento è la distanza siderale tra gli annunci della maggioranza e le previsioni in esso contenute.
  Rispetto al documento si è poi registrato un record di valutazioni negative, dalla Corte dei conti alla Banca d'Italia, all'Ufficio parlamentare di bilancio, cosa che amplifica il rischio di innescare una spirale pericolosa. Pur non scandalizzandosi per l'innalzamento del deficit al 2,4 per cento, giudica però gravissimo che il ricorso al debito non si giustifichi in ragione di un serio piano di investimenti e di ammodernamento per il Paese.
  D'altro canto, la misura più importante del programma economico del Governo, e cioè il reddito di cittadinanza, ha ancora contorni assolutamente imprecisati, tali da renderla una sorta di mostro di cui non si comprende la portata.
  Considerati gli scenari che ci attendono, ritiene invece doveroso pensare a strumenti che accompagnino i lavoratori nelle fasi di passaggio e di difficoltà sul modello del reddito di inclusione, i quali certo non possono accompagnarsi a meccanismi di tassazione iniqui, come la flat tax.
  Venendo poi alla parte agricola, certamente alcuni degli impegni assunti sono condivisibili, pur non risultando chiaro quali risorse saranno stanziate per coprirli. Stigmatizza inoltre la totale assenza della previsione di interventi nel settore della pesca e la palese prevalenza del peso delle politiche per il turismo rispetto a quelle delle quali necessita l'agricoltura che, precisa non può essere destinataria di soli interventi di marketing o di tutela del Made in, ma richiede vere politiche, per la fiscalità, per i giovani, per le infrastrutture, anche a completamento ed in attuazione delle importanti riforme messe in campo nella scorsa legislatura.

  Raffaele NEVI (FI), esprime un giudizio fortemente critico sulla Nota di aggiornamento al DEF all'esame della Commissione e forti preoccupazioni per la tenuta generale del Paese. Le scelte errate di politica economica del Governo si riverseranno infatti anche sul comparto agricolo, nel quale si sta già registrando una grave contrazione del credito. Quanto poi alle specifiche misure che dovrebbero essere destinate al comparto, osserva l'assoluta e preoccupante superficialità con la quale sono state trattate.
  Non si prefigurano infatti interventi volti a superare le criticità del comparto derivanti dai cambiamenti climatici, dai danni causati dalla fauna selvatica, dal rischio di abbandono delle terre, dalle problematiche dell'olivicoltura, così come manca ogni riferimento alla ricerca ed alla necessità di stanziare risorse finalizzate al suo sviluppo. Ribadendo anch'egli come l'interesse del Ministro per il turismo abbia condizionato la definizione delle linee di intervento in materia di politica agricola, stigmatizza l'assenza di ogni riferimento ai veri interventi dei quali il comparto invece necessita con il rischio che si possa affermare l'idea, sbagliatissima, che il comparto agricolo non necessita di interventi specifici.

  Silvia BENEDETTI (Misto-MAIE), reputando discutibili le premesse del parere, che richiamano le linee generali della politica economica del Governo che non condivide, esprime invece apprezzamento per la parte dispositiva del parere e, segnatamente, per l'ultima osservazione, che, riprendendo l'intenso lavoro da lei svolto nella scorsa legislatura, richiede che si riveda la normativa riguardante i contributi Pag. 210dovuti dai titolari delle autorizzazioni alle immissioni in commercio di prodotti fitosanitari.

  Marzio LIUNI (Lega) osserva come il documento all'esame rappresenti un primo passo verso il cambiamento richiesto dai cittadini in occasione del voto espresso nelle elezioni della scorsa primavera, che si è tentato di tradurre in un primo indirizzo di politica economica di cambiamento. Quanto poi alla valutazione espressa sul documento dall'Ufficio parlamentare di bilancio, ricorda che una vicenda analoga si verificò anche nella scorsa legislatura, nel 2016, e che poi le criticità riscontrate furono superate. Pur accettando dunque le giuste critiche provenienti dall'opposizione, non può che ribadire l'intenzione della maggioranza di andare avanti lungo la strada intrapresa.

  Camillo D'ALESSANDRO (PD) osserva come le considerazioni del collega Liuni siano una tipica risposta di fronte alle difficoltà, la cui presenza, è chiaramente testimoniata dall'atteggiamento del Ministro dell'Economia e delle Finanze che, in audizione presso la Commissione Bilancio, ha rappresentato il mero auspicio che le previsioni della crescita economica sulle quali si basa la nota di aggiornamento si verifichino. D'altro canto, con riferimento al comparto agricolo, il documento si connota per la totale assenza di indicazioni in merito alle priorità perseguite e ciò anche in quanto non si prevede l'assegnazione di specifiche risorse per il settore. Mancano poi linee di intervento come quelle a favore dei giovani, nei confronti di Agea, e, d'altro lato, sarà inevitabile che le linee di politica economica che si intendono seguire si ripercuoteranno sul comparto agricolo, con rischio di mettere in discussione anche la funzione anticiclica che il settore primario ha tradizionalmente sempre svolto.

  Raffaele NEVI (FI), intervenendo per dichiarazione di voto sulla proposta di parere del relatore, alla luce delle considerazioni prima svolte, preannuncia il voto contrario del suo gruppo.

  Lorenzo VIVIANI (Lega), intervenendo per dichiarazione di voto, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole del relatore, osservando come le politiche a sostegno del turismo e tutela del Made in, diversamente da quanto sostenuto dai deputati dell'opposizioni, servono invece a rilanciare il comparto agricolo e della pesca in quanto rappresentano un volano per il loro sviluppo e la crescita dell’export.

  Federico FORNARO (LeU), nel preannunciare il voto contrario sulla proposta di parere del relatore, giudica il documento all'esame una grande occasione perduta rispetto all'esigenza di affrontare il problema della povertà e dare una risposta agli oltre 5 milioni di indigenti del nostro Paese. Sbagliato è infatti pensare che il Paese possa crescere se non vengono fatti investimenti così come gravissima è a suo avviso l'inconsapevolezza in capo alla maggioranza di governo delle regole basilari della democrazia, che si evince, tra l'altro, dai continui attacchi rivolti ad esponenti di organi e autorità indipendenti dello Stato.

  Maria Chiara GADDA (PD), nel preannunciare il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, rileva l'assenza di progettualità nelle scelte di politica economica del Governo, sottolineando come le scelte sbagliate che si intendono compiere si riverseranno sulle categorie più deboli e, cioè, sui giovani. La manovra che si prefigura è infatti in deficit ed è quasi interamente finalizzata a coprire la spesa corrente con enormi problemi di copertura delle misure proposte.
  Irresponsabile è poi la sterilizzazione dell'aumento dell'IVA per il solo anno 2019, con conseguenze che potranno essere assai gravi soprattutto per le famiglie e per i giovani. Più in generale, le misure di politica economica prospettate e gli effetti che produrranno andranno a minare la credibilità del Paese con evidenti danni anche per il comparto agricolo. Con riferimento specifico al settore primario, osserva anch'ella l'impossibilità di affrontare i problemi dell'agricoltura in termini Pag. 211di marketing in quanto l'agricoltura non è fatta soltanto di Made in Italy, eccellenze, turismo ma anche di aree fragili, spopolamento, problemi di accesso alla terra, di ritardi nell'innovazione tecnologica.
  Questo quadro rende dunque necessario un lavoro comune per portare avanti quelle riforme avviate nella scorsa legislatura e che richiedono di essere attuate, attraverso vigorosi interventi in favore dei giovani, nel settore ittico, nel settore idrico, tecnologico, attraverso misure riguardanti ad esempio la diffusione della banda larga in tutte le aree del Paese, nonché mediante investimenti resi necessari dai cambiamenti climatici in atto.
  Auspica pertanto che la maggioranza cambi passo e lasci da parte l'arroganza che la sta contraddistinguendo al fine di restituire al Paese la credibilità e la fiducia che merita.

  Maria Cristina CARETTA (FdI), pur ritenendo condivisibili le linee di intervento indicate nel NaDEF con riferimento al comparto agricolo, esprime un giudizio fortemente contrario rispetto alla strategia di politica economica delineata, la quale non consentirà al Paese di ripartire e di crescere. Preannuncia pertanto il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Paolo PARENTELA (M5S), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, che ringrazia per il lavoro svolto, osserva come il documento all'esame vada nella direzione della tutela dei più deboli, schiacciati dalle politiche poste in essere dai governi passati. Quanto al comparto agricolo, dopo essersi chiesto quali interventi siano stati posti in campo dai precedenti governi per rendere il comparto primario più resiliente ai cambiamenti climatici, osserva come il NaDEF indichi interventi precisi ai quali seguiranno misure specifiche nella manovra di bilancio.

  Filippo GALLINELLA, presidente, non essendovi altre dichiarazioni di voto, pone in votazione la proposta di parere del relatore, con l'avvertenza che, in caso di approvazione, la proposta alternativa di parere formulata dal gruppo Partito democratico risulterà preclusa.
  La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 1).

D.L. 109/2018: Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze.
C. 1209 Governo.
(Parere alle Commissioni VIII e IX).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Lorenzo VIVIANI (Lega), relatore, nell'ambito dei 46 articoli di cui si compone il provvedimento, segnala che le disposizioni di competenza della Commissione Agricoltura – sulle quali intende soffermarsi – si ritrovano agli articoli 3, 8, 20, 22, 36, 37 e 41.
  Con riferimento agli articoli 3 e 8, collocati nell'ambito del Capo I, concernente gli interventi urgenti per il sostegno e la ripresa economica del territorio del comune di Genova, osserva che suddette disposizioni, nello stabilire agevolazioni per gli immobili che a seguito del crollo del ponte Morandi hanno subìto danni o sono stati oggetto di ordinanze di sgombero (articolo 3) e a favore delle imprese colpite dall'evento che hanno la sede principale o una sede operativa all'interno della zona franca urbana (articolo 8), stabiliscono, con analoghe disposizioni, che tali agevolazioni sono concesse ai sensi e nei limiti della disciplina europea sugli aiuti «de minimis» nel settore agricolo e nel settore della pesca e dell'acquacoltura, di cui, rispettivamente, ai regolamenti (UE) n. 1408/2013 e n. 717/2014 della Commissione.
  Con riferimento all'articolo 20, collocato nell'ambito del Capo III, che dispone interventi nei territori dei comuni di Casamicciola Terme, Forio, Lacco Ameno dell'Isola di Ischia interessati dagli eventi Pag. 212sismici verificatisi il 21 agosto 2017, fa presente che esso, al comma 2, nell'individuare le tipologie di intervento e di danno indennizzabili con contributi fino al 100 per cento delle spese occorrenti, nel limite delle risorse disponibili sulla contabilità speciale intestata al Commissario tali contributi, menziona, alla lettera b), i gravi danni a scorte e beni mobili strumentali alle attività produttive, industriali, agricole, zootecniche, commerciali, artigianali, turistiche e professionali.
  Anche l'articolo 22, che reca disposizioni in materia di interventi di riparazione e ricostruzione degli immobili danneggiati o distrutti dagli eventi sismici del 21 agosto 2017, prevede l'erogazione di contributi finalizzati a riparare, ripristinare, demolire, ricostruire o delocalizzare, anche gli immobili ad uso agricolo. Per tali immobili, limitatamente agli interventi di riparazione e ripristino, l'intervento di miglioramento o di adeguamento sismico deve conseguire il massimo livello di sicurezza compatibile in termini tecnico-economici con la tipologia dell'immobile, asseverata da un tecnico abilitato.
  Osserva poi che l'articolo 36, relativo a interventi volti alla ripresa economica, concede contributi, al concorrere delle condizioni in esso previste, anche alle imprese, insediate da almeno sei mesi antecedenti agli eventi sismici nei comuni dell'Isola di Ischia, che svolgono attività nel settore turistico e dei servizi ad esso connessi e nel settore agrituristico. A tal riguardo, il comma 1 specifica che l'attività agrituristica è quella definita dalla legge n. 96 del 2006 e dalle pertinenti norme regionali.
  Con riferimento al Capo IV, contenente misure urgenti per gli eventi sismici verificati nell'Italia centrale negli anni 2016 e 2017, segnala che l'articolo 37 reca misure per l'accelerazione del processo di ricostruzione e modifiche al decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189.
  In tale contesto, l'articolo in esame prevede, tra l'altro, il trasferimento dal Commissario straordinario ai vice commissari della funzione di monitoraggio sugli aiuti previsti dal decreto-legge 189/16, al fine di verificare l'assenza di sovra-compensazioni in materia di aiuti di Stato e la delocalizzazione definitiva in strutture temporanee per le attività agricole e zootecniche.
  A tale ultimo riguardo, la lettera b) (modificando l'articolo 5, comma 2, lettera g), del decreto-legge 189/16) prevede l'approvazione, su richiesta del titolare dell'impresa, da parte dell'Ufficio regionale competente, della definitiva delocalizzazione, in strutture temporanee, delle attività agricole e zootecniche che – per le loro caratteristiche – possono essere utilizzate in via definitiva.
  Rileva, quindi, che tale disposizione è volta a favorire la ripresa dell'attività agricola e zootecnica e ottimizzare l'impiego delle risorse a ciò destinate.
  Segnala, infine, che nell'ambito del Capo V, concernente ulteriori interventi emergenziali, l'articolo 41 detta disposizioni urgenti sulla gestione dei fanghi di depurazione.
  L'articolo 41 stabilisce che, ai fini dell'utilizzo in agricoltura dei fanghi di depurazione, continuano a valere i limiti dell'Allegato I B del D.Lgs. 99/1992, fatta eccezione per gli idrocarburi (C10-C40), per i quali il limite da non superare è di 1.000 mg/kg tal quale. Vengono altresì dettate le condizioni al verificarsi delle quali si intende comunque rispettato il citato limite.
  La norma in esame, al fine di definire l'ambito di applicazione della norma, rinvia alla definizione di fanghi contenuta nell'articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 99 del 1992 (recante «Attuazione della direttiva 86/278/CEE concernente la protezione dell'ambiente, in particolare del suolo, nell'utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura»).
  Secondo tale definizione, sono considerati «fanghi» i residui derivanti dai processi di depurazione: 1) delle acque reflue provenienti esclusivamente da insediamenti civili; 2) delle acque reflue provenienti da insediamenti civili e produttivi; tali fanghi devono possedere caratteristiche sostanzialmente non diverse da quelle possedute dai fanghi di cui al punto precedente; 3) delle acque reflue provenienti esclusivamente da insediamenti produttivi; tali fanghi devono essere assimilabili per qualità a quelli di cui al punto 1).Pag. 213
  La finalità della disposizione in esame, dichiarata esplicitamente, è quella di superare situazioni di criticità nella gestione dei fanghi di depurazione, nelle more di una revisione organica della normativa di settore.
  Le situazioni di criticità a cui si fa riferimento sono quelle venutesi a creare dopo la recente sentenza del TAR Lombardia n. 1782 del 20 luglio 2018, che, riprendendo quanto precedentemente affermato dalla Corte di Cassazione (con la sentenza n. 27958 del 6 giugno 2017), ha stabilito, in assenza di una disciplina normativa statale e alla luce di pregressi pronunciamenti giurisprudenziali, di far riferimento ai limiti previsti per la presenza di idrocarburi in suoli residenziali (50 microg/kg) come limite da applicare anche ai fanghi destinati ad impiego agricolo, anziché adottare il parametro (10.000 mg/kg sostanza secca) definito in sede regionale dalla Regione Lombardia. Tale parametro definito dal TAR ha reso di fatto illegittimo l'utilizzo agricolo di fanghi di depurazione, che molto difficilmente possono soddisfare tale requisito.
  Il provvedimento all'esame ricolloca l'asticella ad un valore compatibile con l'utilizzazione agronomica dei fanghi ed invero molto vicino al valore indicato da Regione Lombardia (1.000 mg/kg tal quale, che, considerato il tenore di acqua dei fanghi, equivale a valori sulla sostanza secca compresi tra 5000 e 8000 mg/kg ss).
  Conclusivamente, ritiene che il complesso delle disposizioni recate nel decreto-legge con specifico riferimento al comparto agricolo, denotino l'impegno del Governo per favorire, in tutte le zone interessate da recenti eventi avversi, la ripresa dell'attività agricola e zootecnica e ottimizzare l'impiego delle risorse a ciò destinate.

  Camillo D'ALESSANDRO (PD), intervenendo sull'articolo 16 del decreto-legge, segnala che tale disposizione, al comma 2, prevede una rimodulazione temporale dell'autorizzazione di spesa disposta (dall'articolo 16-bis, comma 1, del decreto-legge n. 91/2017) a favore della società concessionaria Strada dei Parchi S.p.A., incrementando di 192 milioni di euro le risorse a disposizione nel biennio 2018-2019 (50 milioni in più per il 2018 e 142 milioni in più per il 2019) e che la copertura finanziaria degli oneri per il biennio 2018-2019 viene disposta mediante la corrispondente riduzione, per tale biennio, del Fondo per lo sviluppo e la coesione, programmazione 2014-2020. Più precisamente, la lettera d) del comma 2 prevede che il CIPE provvede alla conseguente rimodulazione a valere sulle assegnazioni per interventi già programmati nell'ambito dei Patti di sviluppo sottoscritti con le regioni Abruzzo e Lazio, di cui alle delibere CIPE n. 26 del 2016 e n. 56 del 2016.
  In proposito, segnala che tra gli interventi già programmati nell'ambito dei suddetti Patti numerosi sono destinati al settore agricolo e a quello turistico ed, in particolare, alle reti irrigue delle regioni interessate, di guisa che, la prevista riduzione delle risorse stanziate per tali interventi avrebbe inevitabili e serie ripercussioni sul comparto agricolo.

  Lorenzo VIVIANI (Lega), relatore, considerata la rilevanza della questione posta dal deputato D'Alessandro, si riserva di svolgere un approfondimento tecnico al riguardo.

  Filippo GALLINELLA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018.
C. 1201 Governo.
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017.
(Doc. LXXXVII, n. 1).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Maria MARZANA (M5S), relatrice, fa presente che il disegno di legge di delegazione Pag. 214europea 2018 si compone di 22 articoli ed è corredato da un allegato A contenente l'elenco delle direttive europee (22) da recepire con decreto legislativo.
  Fa poi presente che le disposizioni di interesse per la Commissione Agricoltura sono contenute negli articoli 10 e 11.
  Illustra quindi i contenuti dell'articolo 10, che delega il Governo all'attuazione nell'ordinamento interno del regolamento (UE) 2016/2031, relativo alle misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante, e del regolamento (UE) 2017/625 che modifica la normativa in maniera di controlli ufficiali, introducendo una disciplina trasversale che interessa tutta la catena agroalimentare, includendo i controlli sugli alimenti, sui mangimi, sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari.
  In proposito, ricorda che il Regolamento (UE) 2016/2031, che sostituisce la direttiva 2000/29/CE, stabilisce norme per determinare i rischi fitosanitari presentati da qualsiasi specie, ceppo o biotipo di agenti patogeni, animali o piante parassite, dannosi per le piante o i prodotti vegetali («organismi nocivi») e misure per ridurre tali rischi a un livello accettabile, a tal fine definendo cosa debba intendersi per: «organismo nocivo da quarantena», «organismo nocivo da quarantena rilevante per l'Unione» e prevedendo il divieto di introduzione nel territorio europeo. A tal fine, la Commissione europea redige un elenco di tali organismi.
  Il regolamento pone obblighi di notifica in capo agli operatori professionali, che sono tenuti a notificare immediatamente alle Autorità competenti qualsiasi dato a loro disposizione che riguardi un pericolo imminente relativo a un organismo nocivo, e stabilisce che gli Stati membri dovranno notificare alla Commissione europea la relative informazioni.
  Il regolamento stabilisce altresì che l'operatore professionale adotti immediatamente le misure necessarie a prevenire la diffusione dell'organismo nocivo, dando attuazione alle disposizioni impartite dallo Stato membro. Definisce poi casi in cui occorre procedere all'eradicazione, prevedendo che l'autorità possa a tal fine definire «aree delimitate» nel quale sono comprese le zone infestate e le zone «cuscinetto». In relazione all'andamento del fenomeno, la delimitazione delle aree può essere modificata.
  Gli Stati membri sono chiamati a svolgere indagini basate sul rischio, volte ad accertare eventuali presenze di organismi nocivi da quarantena, e ad approvare programmi pluriennali. Essi devono stilare piani di emergenza per gli organismi nocivi prioritari, programmare esercizi di simulazione, designare stazioni di quarantena e strutture di confinamento.
  Viene confermato che le piante devono essere dotate del c.d. passaporto, di un'etichetta ufficiale utilizzata per lo spostamento delle piante e si stabilisce che gli operatori professionali siano tenuti a istituire sistemi di tracciabilità atti a consentire l'identificazione degli spostamenti delle piante e dei prodotti vegetali.
  Il regolamento si applica a decorrere dal 14 dicembre 2019.
  Illustra poi il regolamento n. 625/2017, che modifica la normativa in maniera di controlli ufficiali, introducendo una disciplina trasversale che interessa tutta la catena agroalimentare, includendo i controlli sugli alimenti, sui mangimi, sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari. Il regolamento mantiene l'approccio basato sul rischio ma gli conferisce una diversa valenza. La frequenza dei controlli è, infatti, collegata ai rischi che un prodotto o un processo presentano rispetto alla frode, alla salute, alla sicurezza, al benessere degli animali o all'ambiente. Altri fattori inclusi nella valutazione del rischio possono, inoltre, aver riguardo ai dati in ordine alla conformità o meno dell'operatore o la probabilità che i consumatori siano indotti in errore circa le caratteristiche del prodotto agroalimentare. I controlli saranno, quindi, effettuati con una frequenza rapportata al rischio; i posti di controllo dovranno rispettare requisiti comuni; sarà introdotto un Documento Pag. 215di ingresso comune in salute per le spedizioni provenienti dai Paesi terzi.
  Con riferimento alla trasposizione nell'ordinamento interno della suddetta disciplina, fa presente che l'articolo in esame si riferisce alla sola disciplina sulla sanità delle piante.
  La delega è rivolta, altresì, a raccogliere in appositi testi unici tutte le norme vigenti in materia di sementi e di materiali di moltiplicazione delle piante da frutto, delle ortive e dei materiali di moltiplicazione della vite, divise per settori omogenei, in coordinamento con le disposizioni dei Regolamenti (UE) 2016/2031 e (UE) 2017/625.
  Passa poi ad illustrare l'articolo 11, che conferisce al Governo la delega per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/625 relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuati per garantire l'applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari.
  Nell'attuazione della delega, il Governo è tenuto a seguire anche i principi e criteri direttivi specifici indicati al comma 3.
  A tal proposito, fa presente che, in base alla lett. b), il Governo è tenuto a: individuare il Ministero della salute quale Autorità competente ai sensi dell'articolo 4 del regolamento (UE) 2017/625, deputata ad organizzare o effettuare i controlli ufficiali e le altre attività ufficiali nei settori di cui all'articolo 1, paragrafo 2, lettera a), anche con riferimento agli alimenti geneticamente modificati, lettera c)anche con riferimento ai mangimi geneticamente modificati, nonché alle lettere d), e), f) ed h) del regolamento medesimo.
  Ricorda, a tal proposito, che l'articolo 4 del regolamento (UE) 2017/625 disciplina la designazione da parte degli Stati membri delle autorità competenti a cui essi conferiscono la responsabilità di organizzare o effettuare controlli ufficiali e altre attività ufficiali nei settori di cui all'articolo 1, paragrafo 2 del regolamento stesso:
   a) gli alimenti e la sicurezza alimentare, l'integrità e la salubrità, in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione di alimenti, comprese le norme volte a garantire pratiche commerciali leali e a tutelare gli interessi e l'informazione dei consumatori, la fabbricazione e l'uso di materiali e oggetti destinati a venire a contatto con alimenti;
   b) l'emissione deliberata nell'ambiente di organismi geneticamente modificati (OGM) a fini di produzione di alimenti e mangimi;
   c) i mangimi e la sicurezza dei mangimi in qualsiasi fase della produzione, della trasformazione, della distribuzione e dell'uso di mangimi, comprese le norme volte a garantire pratiche commerciali leali e a tutelare la salute, gli interessi e l'informazione dei consumatori;
   d) le prescrizioni in materia di salute animale;
   e) la prevenzione e la riduzione al minimo dei rischi sanitari per l'uomo e per gli animali derivanti da sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati;
   f) le prescrizioni in materia di benessere degli animali;
   g) le misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante;
   h) le prescrizioni per l'immissione in commercio e l'uso di prodotti fitosanitari e l'utilizzo sostenibile dei pesticidi, ad eccezione dell'attrezzatura per l'applicazione di pesticidi;
   i) la produzione biologica e l'etichettatura dei prodotti biologici;
   j) l'uso e l'etichettatura delle denominazioni di origine protette, delle indicazioni geografiche protette e delle specialità tradizionali garantite.

  Segnala, inoltre, che in base agli altri principi e criteri direttivi specifici di cui al comma 3, il Governo è tenuto a:
   adeguare la normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2017/Pag. 216625 in materia di controlli sanitari sugli animali e sulle merci provenienti dagli altri Stati membri e le connesse competenze degli Uffici veterinari per gli adempimenti degli obblighi comunitari del Ministero della salute in conformità alle nuove norme sull'assistenza amministrativa contenute negli articoli da 102 a 108 del regolamento (UE) 2017/625 che disciplinano nuovi obblighi e procedure;
   revisionare, in conformità alle disposizioni contenute nel Capo VI del Regolamento (UE) 2017/625, le disposizioni del decreto legislativo n. 194 del 2008 che stabilisce le modalità di finanziamento dei controlli sanitari ufficiali eseguiti dalle autorità competenti per la verifica della conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali, prevedendo un incremento delle tariffe al fine di attribuire all'autorità competente le risorse umane, strumentali e finanziarie necessarie per organizzare ed effettuare i controlli e le altre attività ufficiali;
   adeguare e riorganizzare i Posti di Controllo frontalieri – che, in base all'articolo 59 del Regolamento (UE) 2017/625, eseguono i controlli ufficiali su una o più categorie di animali e merci di cui all'articolo 47, paragrafo 1, del Regolamento;
   ridefinire il sistema sanzionatorio, attraverso la previsione di sanzioni amministrative efficaci, dissuasive e proporzionate alla gravità delle violazioni delle disposizioni del regolamento (UE) 2017/625.

  Segnala, infine, che l'adozione dei decreti legislativi di cui agli articoli 10 e 11 deve avere luogo entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di delegazione europea e deve essere preceduta dall'acquisizione del parere delle competenti Commissioni parlamentari, previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni.
  Passando all'illustrazione della Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2017, osserva che il documento in esame, sottolinea che, in relazione alle priorità individuate nella Relazione programmatica 2017 in materia di Politica agricola comune (PAC), e tenuto conto dell'importanza del comparto agricolo nell'economia nazionale ed europea, sono stati ottenuti importanti risultati.
  A livello europeo, in relazione all'approvazione del cosiddetto regolamento «Omnibus», il documento evidenzia che l'azione del Governo ha concorso all'ottenimento di una serie di modifiche migliorative per l'Italia, rispetto alle iniziali proposte presentate dalla Commissione, con l'obiettivo di alleggerire gli oneri amministrativi a carico degli agricoltori e delle amministrazioni responsabili della gestione dei diversi procedimenti.
  Dalla Relazione emerge che il pacchetto adottato prevede, infatti, una maggiore flessibilità nell'identificazione della figura dell'agricoltore attivo, nell'applicazione degli aiuti accoppiati e per i piccoli agricoltori; sono state semplificate le regole del greening ed è stata introdotta la possibilità di aumentare il pagamento di base per i giovani agricoltori; sono state potenziate le misure di gestione del rischio e semplificata l'attivazione della consulenza aziendale; è stato rafforzato il ruolo delle organizzazioni dei produttori per tutti i settori, analogamente a quanto già previsto nel pacchetto latte. Inoltre, al fine di limitare gli effetti negativi di talune correzioni finanziarie, è stato ottenuto lo stralcio della previsione iniziale che, in caso di recuperi dei pagamenti indebiti effettuati in ritardo dagli organismi pagatori, intendeva addebitare il 100 per cento delle conseguenze finanziarie allo Stato Membro, mantenendo invece la regola del così detto 50 per cento, che prevede un addebito per il 50 per cento in capo allo Stato Membro e per il 50 per cento a carico del bilancio dell'Unione.
  La Relazione mette in luce che, con riferimento al settore vitivinicolo, particolare attenzione è stata posta alla revisione dei regolamenti CE n. 436/2009 e n. 606/2009, relativi alla documentazione e alle pratiche e trattamenti enologici, nonché del regolamento CE n. 607/2009, relativo alle denominazioni di origine e indicazioni Pag. 217geografiche del settore, peraltro evitando, a salvaguardia delle peculiarità tipiche, che la relativa disciplina confluisse in quella generale.
  In materia di etichettatura di bevande spiritose, la posizione italiana sulla proposta normativa in esame in sede europea COM (2016) 750 è, secondo la Relazione, in linea con gli specifici atti di indirizzo parlamentare approvati dalle Commissioni 9a, 10a e 14a del Senato e XIII e XIV della Camera (Documento finale Doc. XVIII n. 65, del 1o marzo 2017).
  La Relazione evidenzia che il Governo è altresì impegnato nella revisione del quadro normativo nazionale per le autorizzazioni all'impianto dei vigneti; nel sostegno al settore risicolo attraverso iniziative finalizzate a fronteggiare le conseguenze delle importazioni a dazio zero da parte dei Paesi beneficiari del piano unilaterale UE di solidarietà Everything but arms (EBA).
  Per il settore ortofrutticolo, massima attenzione è stata riservata al processo di definizione delle previsioni contenute nel cosiddetto regolamento «Omnibus» delle modifiche di rilievo per il settore, quali quelle sulla disciplina delle organizzazioni di produttori e sul potenziamento delle misure di prevenzione e gestione delle crisi, nonché nella definizione condivisa della prossima Strategia nazionale di settore, in aderenza alla normativa europea.
  Per il settore zootecnico il Governo ha dato attuazione a livello nazionale alle misure anti crisi definite a livello europeo, in particolare, attivando una misura dedicata agli allevatori dei territori del Centro Italia colpiti dal sisma del 2016 e 2017, con l'obiettivo di favorire la permanenza su tali aree di una comunità di fondamentale importanza, come presidio sociale, territoriale ed ambientale.
  Nell'ambito del Comitato permanente per la ricerca in agricoltura (Standing Committee agriculture research – SCAR) presso la Commissione UE e avvalendosi di strumenti del programma Horizon 2020, è stata assicurata la partecipazione ad azioni di coordinamento della ricerca europea ed internazionale nel settore agricolo nel contesto della bioeconomia, coerenti con gli obiettivi del Partenariato europeo innovazione «Produttività e sostenibilità dell'agricoltura» – PEI-AGRI.
  Nell'ambito dello sviluppo rurale, la Relazione sottolinea che l'attività si è concentrata sul supporto alle autorità di gestione regionali dei Programmi di sviluppo rurale della nuova programmazione 2014-2020, avvalendosi, in particolare, del programma comunitario «Rete Rurale Nazionale».
  Per quanto riguarda le politiche competitive e della qualità agroalimentare, nel corso del 2017 il Governo ha rinnovato il proprio impegno nell'attività di tutela e protezione delle Indicazioni Geografiche associate a prodotti agroalimentari, ai vini e agli spiriti, sia a livello nazionale che internazionale, contrastando i fenomeni di usurpazione, evocazione ed imitazioni che producono danni economici ingenti ai produttori e al sistema Italia nel suo complesso. Il Governo ha svolto tale azione di tutela dei prodotti agroalimentari italiani anche partecipando attivamente ai negoziati commerciali internazionali (Giappone, TTIP, Messico, MERCOSUR). Con il medesimo obiettivo il Governo ha partecipato alle discussioni relative al quadro della governance di internet, del sistema di assegnazione dei nomi a dominio e del commercio elettronico.
  Nella Relazione si dà poi conto delle trattive, proseguite nel corso del 2017, per la definizione del nuovo quadro normativo europeo in materia di agricoltura biologica. Si sottolinea quindi che è stato raggiunto un accordo politico nei triloghi su un testo che contiene alcune novità giudicate interessanti (tra le quali l'introduzione della certificazione di gruppo e la definizione di regole più stringenti per le importazioni da Paesi Terzi) e dal quale, con il contributo del Governo italiano sono rimaste estranee alcune derive normative che avrebbero completamente snaturato l'identità dell'agricoltura biologica, come nel caso della richiesta, proveniente da alcuni Stati Membri, di ammettere senza alcuna restrizione la coltivazione fuori suolo in agricoltura biologica.Pag. 218
  Sul fronte dei controlli ufficiali, nel 2017, è proseguita la verifica della conformità dei prodotti alimentari e dei mezzi tecnici di produzione e specifiche attività di controllo sono state realizzate per la tutela delle produzioni di qualità regolamentata. La Relazione evidenzia che notevoli risultati sono stati raggiunti nell'ambito della tutela ex officio, affidata a livello nazionale all'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi (ICQRF), e sul mercato elettronico. In riferimento ai compiti dell'ICQRF, quale punto di contatto per il Food Fraud Network che assicura cooperazione transfrontaliera in caso di frodi, si evidenziano 6 segnalazioni da parte dell'Italia e 16 segnalazioni da parte di tutti gli altri Stati membri.
  Nel settore forestale, è stata garantita la rappresentanza degli interessi nazionali nell'ambito delle riunioni a livello europeo nelle quali sono stati affrontati, in particolare, temi legati al cambiamento di uso delle terre e selvicoltura e alla produzione di energia da biomassa, anche con riferimento alle strategie per il contrasto ai cambiamenti climatici. Il Governo ha, inoltre, adottato il decreto legislativo recante disposizioni concernenti la revisione e l'armonizzazione della normativa nazionale in materia di foreste e filiere forestali, attraverso una gestione forestale sostenibile e responsabile, in linea con le più avanzate elaborazioni internazionali ed europee, in applicazione dei numerosi impegni sottoscritti in materia ambientale, di sviluppo sostenibile, di bioeconomia, di energie rinnovabili, di cambiamenti climatici e lotta alla desertificazione.
  Con riferimento al settore della pesca, nella Relazione si pone in rilievo che nel corso del 2017 il Governo ha attuato azioni mirate a mantenere gli impegni prefissati nell'ambito della Politica Comune della Pesca (PCP) come stabilito dal regolamento (UE) n. 1380/2013, sia a livello nazionale che unionale. In particolare, il Governo ha precisato di aver perseguito l'obiettivo di garantire ai pescatori un tenore di vita adeguato, in linea con quanto indicato nel Documento finale approvato dalla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati il 10 ottobre 2017 (Doc. XVIII, n. 91), inerente la Comunicazione della Commissione relativa alla situazione della pesca e alla consultazione sulle possibilità di pesca per il 2018 (COM(2017)368).
  Inoltre, il Governo rende noto di aver partecipato attivamente alle discussioni in sede europea atte a prorogare, per ulteriori tre anni, quanto stabilito con il regolamento delegato (UE) n. 1392/2014, sul quale si basa la disciplina in materia di rigetti per alcune attività di pesca di piccoli pelagici nel Mar Mediterraneo.
  In ambito internazionale, il Governo, come di consueto, ha partecipato al 25o regular meeting dell'International Commission for the Conservation of Atlantic Tuna (ICCAT) tenutasi a Marrakech nel mese di novembre. Nell'ambito di detto contesto internazionale, le Parti Contraenti hanno stabilito un ulteriore incremento del totale ammissibile di cattura del Tonno rosso nel Mediterraneo, che, nel prossimo triennio 2018-2020, è destinato ad aumentare del 20 per cento rispetto al 2017. Inoltre, è stata rinviata al 2019 la definizione di un nuovo piano di gestione che consentirà l'implementazione di nuove e più flessibili misure tecniche.
  Il Governo continua ad essere attivamente impegnato nell'attuazione delle vigenti normative nazionali, al fine di attuare quanto previsto dai regolamenti europei per il contrasto alle pratiche di pesca illegale, non registrata e non regolamentata.
  Aggiungo, infine, che la Relazione dà conto, tra l'altro, nell'ambito delle politiche per la gioventù intraprese dal Governo: l'inserimento lavorativo in agricoltura di persone con disagio; la lotta alla illegalità nelle campagne (caporalato); l'educazione e la promozione culturale, intesa come educazione al cibo, educazione al consumo consapevole, sportello informa, educazione alla biodiversità, educazione ambientale anche con riferimento all'organizzazione di fattorie sociali e didattiche per iniziative di accoglienza e soggiorno di bambini in età prescolare.

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  Filippo GALLINELLA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.55 alle 14.

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