CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 ottobre 2018
71.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 84

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 10 ottobre 2018. — Presidenza della presidente Carla RUOCCO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 11.35.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018.
Doc. LVII, n. 1-bis, Annesso e Allegati.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 ottobre scorso.

  Carla RUOCCO, presidente, rammenta che l'esame dell'Atto in Assemblea è previsto già a partire dalla giornata di domani e che la Commissione Finanze dovrà quindi esprimersi entro la mattinata odierna.

  Raffaele TRANO (M5S), relatore, formula una proposta di parere favorevole, di cui illustra i contenuti (vedi allegato 1).

  Massimo UNGARO (PD) formula, a nome del Partito democratico, una proposta di parere alternativo, contrario al provvedimento in esame (vedi allegato 2), che illustra.
  Sottolinea come la Nota in esame sia stata oggetto di mancata validazione da un organo indipendente quale è l'Ufficio parlamentare di bilancio, oltre ad aver ricevuto valutazioni estremamente negative sia dalla Corte dei Conti che dalla Banca d'Italia, a causa delle stime relative alla crescita del PIL considerate poco realistiche e alla previsione di un gettito fiscale inferiore alle attese del Governo.
  Ritiene inoltre evidente come la cosiddetta pace fiscale sia in realtà un vero proprio condono per i contribuenti che sono stati meno attenti o meno onesti; ciò determinerà un immediato impatto negativo sulle casse dello Stato.

  Marco OSNATO (FdI) preannuncia il voto contrario di Fratelli d'Italia sulla proposta di parere formulata dal relatore, non tanto sulla base dei timori più o meno fondati emersi nel contesto internazionale, quanto per i contenuti delle spese in deficit previste. Ritiene infatti che il Governo avrebbe dovuto dedicare le risorse così recuperate all'incentivazione degli investimenti, alla riduzione del costo del lavoro, e alla costruzione di nuove opportunità, tutti elementi a cui la Nota non fa alcun cenno. Sottolinea come anche le misure legate al welfare si mostreranno in verità un mero specchietto per le allodole, senza offrire una vera e propria soluzione dei problemi endemici del Paese, così come le annunciate misure a favore della sicurezza, che dispiegheranno gli effetti auspicati.

  Raffaele BARATTO (FI) preannuncia a sua volta il voto contrario del gruppo di Pag. 85Forza Italia sulla Nota di aggiornamento al DEF, esprimendo sconcerto per le misure delineate dal Governo, quale ad esempio il reddito di cittadinanza, che incentiverà solo alcuni consumi, non quelli utili a far ripartire l'economia del Paese. Rileva inoltre l'assenza di misure per le imprese, che rappresentano il motore dell'economia italiana, e alle quali erano state promesse misure di semplificazione fiscale. L'unica certezza che ottengono invece è l'obbligo di fatturazione elettronica, con tutte le complicazioni e gli oneri che essa comporterà.
  Rileva come nel Documento non vi sia inoltre alcuna misura connessa con la concessione di autonomia finanziaria al suo territorio, il Veneto, sebbene tale questione sia stata oggetto di un apposito referendum consultivo. Sembra anzi che il Governo stia andando nella direzione opposta, visto che le risorse, pari a circa 1 miliardo e 600.000 euro, che dovevano essere destinate a comuni e Città metropolitane non saranno loro attribuite. Sarebbe giusto invece essere onesti nei confronti dei cittadini e chiarire che l'autonomia del Veneto per ora non si farà, così come non si faranno le grandi opere né si penserà ai giovani, sulle spalle dei quali si sta piuttosto per lasciare un debito pesantissimo. Sottolinea, infine, come sia inutile preoccuparsi per la tanto famigerata pressione dei mercati, perché si tratta di un dato imprescindibile, con cui bisogna convivere; e d'altra parte agli investitori si devono dare certezze. Esprime rammarico poiché in questo modo non si offre alcuna prospettiva al Paese. Invita quindi il Governo a concentrarsi piuttosto sulle imprese, che sono il motore della nostra economia, e per le quali, diversamente da quello che si è detto in campagna elettorale, non è stato fatto assolutamente nulla.

  Marco OSNATO (FdI) intervenendo sull'ordine dei lavori, segnala che il ministro Tria, attualmente in audizione dinnanzi alla Commissione Bilancio, ha ipotizzato di apportare alcune modifiche alla Nota di aggiornamento al Def. Riterrebbe pertanto opportuno sospendere i lavori della Commissione ed attendere la versione definitiva del documento, onde evitare di esprimersi su un testo già superato.

  Carla RUOCCO, presidente, rammenta che, in ogni caso, la Nota sarà all'esame dell'Assemblea a partire dalla giornata di domani, e che la Commissione è quindi chiamata ad esprimersi entro il primo pomeriggio della giornata odierna. Si riserva comunque, ove il testo della Nota recasse modifiche di rilievo rispetto alle competenze della Commissione Finanze, di riconvocare nuovamente la Commissione.

  Bruno TABACCI (Misto-+E-CD) rileva innanzitutto come la questione testé posta dal collega Osnato non sia destituita di fondamento: l'audizione in corso presso la Commissione Bilancio del ministro Tria fa seguito al parere negativo dell'Ufficio parlamentare di bilancio sulla Nota di aggiornamento, che il Governo sarà pertanto indotto a correggere.
  In ogni caso, teme che la sua attuale valutazione del provvedimento non sia destinata a mutare sostanzialmente nelle prossime ore. Si associa infatti alle forti preoccupazioni che emergono da più parti, poiché la logica che prevale nell'intervento del Governo è quella di un grande azzardo. La stessa finalizzazione elettorale del provvedimento, ancorché evidente, appare troppo lontana, poiché ritiene che non si arriverà indenni al maggio 2019: la sfida all'Europa interconnessa con quella ai mercati finanziari mette in evidenza una crescente perdita di credibilità internazionale del Governo italiano che – come la Grecia nel 2011 – scandisce il ritmo della crisi sui mercati finanziari. Ritiene peraltro che, quando si è debitori, la polemica nei confronti dei creditori sia priva di senso, perché è evidente che il debitore ha un'indipendenza ridotta, e deve tenere conto delle regole complessive del sistema.
  Rammenta che ci sono purtroppo precedenti, nella storia, di un simile atteggiamento: si riferisce ad un famoso comizio tenuto dal Presidente Peron, nel 1953, dal balcone della Casa Rosada a Buenos Aires, Pag. 86nel quale prometteva al popolo dei descamisados, suoi sostenitori: «stamperò tanti pesos quanti ne volete !». E così l'Argentina, che era uno dei Paesi più ricchi del mondo, in meno di un secolo è sceso ad un livello di benessere medio simile a quello del Messico, molto lontano dal suo punto di partenza. L'idea del ritorno alla lira non è distante da questo tipo di atteggiamento ed appare una ipotesi particolarmente rischiosa; analogamente, continuare a considerare lo spread come frutto di un complotto non denota grande sagacia, poiché è evidente che la logica dei mercati, sia essa speculativa o meno, si fonda comunque sulla fiducia, e la sfida ai mercati, assai poco saggia, espone il nostro Paese alla instabilità finanziaria e non fa che potenziare la crisi di fiducia già in atto.
  Evidenzia quindi come, a suo avviso, un rafforzamento dell'economia basato sull'incremento della spesa corrente e sull'esplosione del debito sia una politica suicida. Le stime avanzate dal Governo in ordine all'effetto moltiplicatore delle misure proposte sono state in ogni caso fortemente contestate, non solo dal Fondo monetario, ma anche dalla Banca d'Italia. Appare peraltro ridicola la polemica fatta sulla struttura proprietaria della Banca, che egli stesso aveva sollevato nei primi anni 2000: non si tratta infatti di questione che possa incidere sul lavoro di un'autorità indipendente, che ha evidenziato perplessità, nella propria responsabilità istituzionale, come già fatto anche con precedenti Governi.
  Osserva in proposito come, per essere un vessillo della democrazia, la maggioranza appaia molto insofferente alle critiche, ciò che non depone a suo favore, se si somma alle esultazioni dai balconi e alle espressioni – «non arretreremo», «molti nemici molto onore» – che ricordano il lessico del ventennio. Ritiene che si stia percorrendo una strada molto delicata.
  Per quanto concerne poi le iniziative fiscali, di più diretto interesse della Commissione Finanze, queste appaiono solo abbozzate e non si comprende chiaramente quali siano gli obiettivi mirati. Si inneggia alla riduzione della pressione fiscale, ma non vi è nessuna indicazione, nessun quadro preciso, che porti concretamente in quella direzione. Ci si riduce invece ad una operazione elettorale sulle partite IVA, anch'essa solo annunciata. La pace fiscale poi, è in realtà un volgarissimo condono. Personalmente non si scandalizza all'idea che si possa utilizzare questo strumento, ma occorre – affinché non divenga perverso, affinché rappresenti un nuovo punto di partenza per i cittadini sino a quel momento inadempienti – accompagnarlo ad una riforma strutturale, che in questo caso non si vede affatto. L'introduzione della flat tax avrebbe avuto ragion d'essere in un quadro di riforma strutturale del fisco, mentre così come viene proposta appare un incentivo all'evasione e al sommerso. Invita sul punto i colleghi a leggere con attenzione l'allegato IV alla Nota di aggiornamento, ovvero la Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva. Il Governo, nel documento, fornisce alcune stime sull'economia sommersa, che seppure impressionanti per ampiezza, appaiono tuttavia al di sotto della realtà delle cose. Invita quindi i colleghi ad interrogarsi su come si possa mettere in piedi il meccanismo del reddito di cittadinanza – che pure va in una direzione socialmente giusta, di tutela dei cittadini più deboli – se non si ha una fotografia precisa della ricchezza e della povertà del Paese. Richiama al riguardo la propria esperienza personale di assessore al bilancio del comune di Milano, dove si assisteva, sebbene si trattasse di un'amministrazione non certo poco efficiente, a fenomeni di sovrapposizione dei sussidi, o di assenza di sussidi alle famiglie realmente bisognose. Poiché inoltre il reddito di cittadinanza interessa in modo particolare le regioni meridionali, invita a valutare, nelle tabelle contenute nell'Allegato IV, il peso dell'economia non osservata nel Mezzogiorno, che è pari al 31,2 per cento: evidenzia come se è proprio al meridione che si vuole destinare ampia parte del reddito di cittadinanza ci si esponga ad evidenti distorsioni. Pag. 87
  Un'ulteriore questione che intende richiamare è l'annuncio fatto dal Governo circa la presentazione di un collegato alla legge di bilancio in favore dei risparmiatori colpiti dalla crisi del sistema bancario. Si tratta per ora di un richiamo estremamente generico, di un mero appello elettorale, che non indica i confini della platea interessata, posto che bisognerà distinguere tra risparmiatori «traditi» e azionisti, figure che non sempre coincidono.
  Si scherza con il fuoco, a suo avviso, anche con riferimento alla riforma del sistema pensionistico, colpendo ad un tempo sia la sostenibilità, previdenziale e del sistema Paese, sia l'equità intergenerazionale, senza tenere conto che i rischi per la sostenibilità del debito pubblico si annidano anche nel peggioramento delle proiezioni demografiche, che sono drammatiche per il nostro Paese, essendo noi uno dei paesi più vecchi in Europa, e per il quale non può certo funzionare un semplice richiamo alla necessità di procreare.
  Più in generale, ritiene molto preoccupante l'atteggiamento del Governo, anche nei confronti del debito pubblico, fattore che in realtà moltiplica le difficoltà dell'Italia; lo spread non tornerà indietro solo perché i Vice premier Di Maio o Salvini lo garantiscono, e l'attacco al sistema bancario appare, come ha già detto, suicida, poiché se il flusso di credito si interrompe perché gli indici di patrimonializzazione tendono ad azzerarsi, non troveremo altri responsabili se non noi stessi. Ancora ieri sera ha potuto vedere il Ministro Lezzi in televisione, che ad una domanda precisa del suo intervistatore ha risposto affermando che gli italiani sono ricchi, che detengono notevoli quote di risparmio. Si chiede quindi quale sia l'intenzione della maggioranza sul punto. Sa bene che il debito pubblico è certo sostenibile per un Paese come l'Italia, che ha una ricchezza finanziaria, patrimoniale ed immobiliare pari a circa tre o quattro volte il valore del PIL, assai più di quella dei tedeschi, ma certo non si possono fare interventi nell'arco di una notte. Se si intende riportare il terzo del debito che è in mano straniera in mano italiana occorre fare un'operazione di convincimento dei nostri concittadini, non dare loro una stangata. Lo spread si annulla se il debito diviene tutto italiano, ma per nazionalizzare il debito bisogna trasferire una parte del risparmio, per così dire, a copertura del debito, aprendo un dialogo con i risparmiatori, e con serietà, senza la superficialità di queste ore.
  La fiducia dei risparmiatori è stata sempre la nostra carta vincente, e perderla è l'esito di un azzardo senza senso.
  La Nota attribuisce un valore miracolistico al reddito di cittadinanza. Ha già detto delle condizioni in cui questo reddito rischia di essere distribuito ma la sua impressione è che coloro che hanno giudicato inattendibili le previsioni del Governo rispetto alla crescita lo facciano perché non comprendono come nel 2019 possa determinarsi un travaso di tali proporzioni sul prodotto interno lordo.
  La via maestra per affrontare la difficile situazione del Paese sarebbe stata piuttosto, a suo avviso, puntare su una più alta quota di investimenti produttivi; su questo terreno sarebbe stato ragionevole sfidare l'Europa. Invece la Nota di aggiornamento si concentra sulla crescita della spesa corrente, esattamente il contrario di quello che serve, come ha già dimostrato l'esperienza degli 80 euro, che non ha avuto una ricaduta significativa sul PIL. Una più equa ripartizione del carico fiscale non si fa inseguendo spezzoni del corpo elettorale; occorre una maggiore capacità perequativa dei trasferimenti pubblici e un'economia che influenza positivamente la competitività dell'impresa. Purtroppo, invece, non è l'impresa al centro del documento in esame, e sarebbe curioso di sapere cosa ne pensa oggi la classe produttiva del Nord Est e del Nord Ovest del Paese.
  Occorre inoltre prestare estrema attenzione alle norme di copertura del deficit, ipotizzato al 2,4 per cento del PIL, altrimenti si tratta di un dato che rischia di sfuggire al controllo. Non si possono cioè Pag. 88sostenere misure espansive continuative con coperture estemporanee o temporanee, o addirittura incerte.
  Sottolinea, in conclusione, di aver avuto, personalmente, una lunga esperienza parlamentare, passando complessivamente più anni all'opposizione che in maggioranza, ma ritiene di non essersi mai trovato in una situazione altrettanto preoccupante. Nella seduta svoltasi ieri in Commissione, all'esito della relazione svolta sulla Nota di aggiornamento, il relatore ha chiesto all'opposizione se avesse qualcosa da dire. Intende sottolineare come non possa funzionare in tal modo il lavoro parlamentare, che deve coinvolgere le Commissioni – che sono una proiezione dell'Assemblea – in maniera sì dialettica ma dialogante. Altrimenti il lavoro parlamentare rischia di non essere minimamente produttivo. Si tratta solo di un esempio, di un simbolo, ma che valuta significativo.

  Matteo COLANINNO (PD) richiama i contenuti della proposta di parere alternativo presentata dal Partito democratico, nonché le considerazioni del collega che lo ha preceduto, per esprimere la sua personale preoccupazione in ordine ai contenuti della Nota di aggiornamento al DEF all'esame della Commissione. Non per la sfida alla Commissione europea, che sta ultimando il suo mandato pluriennale – sebbene ciò costituisca un fatto molto grave – né per l'attacca continuo alle autorità indipendenti, che liberamente e doverosamente esprimono le loro opinioni, quanto piuttosto per la sfida che il Governo rivolge agli investitori, che credono nell'Italia e, da diversi giorni, esprimono tutta la loro preoccupazione. Ritiene infatti che lo spread a 300 punti sia frutto della speculazione – che certamente è presente e crescerà ancora – ma rappresenta anche l'indicazione chiara che l'Italia, dal punto di vista della finanza pubblica, sta diventando per gli investitori una controparte sempre meno affidabile e credibile.
  Sottolinea come questa maggioranza legittimamente abbia deciso di porsi in modo assai discontinuo rispetto alla politica economica che i Governi Renzi e Gentiloni hanno impostato, ovvero quella di una crescita economica nella compatibilità dei conti pubblici, ma ritiene che i riflessi sui mercati che questa scelta comporta siano particolarmente preoccupanti.
  Rileva come tutti i giorni si registrino perdite nei risparmi degli italiani e sempre più spesso l'Italia risulti essere la maglia nera d'Europa nelle borse: ciò significa che si sta «vendendo Italia» sui mercati finanziari, sebbene gli indici di bilancio delle nostre aziende siano in molti casi assai positivi.
  Sottolinea inoltre il rischio di problemi di bilancio per gli istituti di credito, che posseggono grandi quantità di debito pubblico italiano. Teme che, a causa di scelte a suo giudizio sconsiderate e non condivisibili, qualche istituto di credito, in queste condizioni di mercato, debba ricorrere ad aumenti di capitale. Ricorda che le turbolenze sui mercati finanziari e nel sistema finanziario e bancario hanno come naturale conseguenza un deleveraging del sistema bancario verso le imprese, non solo quelle più grandi ma anche le medie e le piccole.
  Ritiene che questa manovra possa far precipitare il Paese in una situazione di scarsa credibilità, come avvenne nella crisi del 2008-2011, con conseguenze estremamente recessive sulla crescita e sulle imprese, le quali di fronte ad un ambiente economico interno ed internazionale così incerto ridurrebbero necessariamente gli investimenti e l'occupazione. Invita quindi il Governo e la maggioranza a riflettere, a non sfidare mercati, Unione europea ed investitori, perché in questo modo si rischia di far ricadere nuovamente il Paese in una gravissima crisi economica.

  Mauro DEL BARBA (PD) rammenta che proprio questa mattina sul mercato sono stati collocati 6 miliardi di Bot a dodici mesi e la domanda è stata molto forte. Potrebbe sembrare una buona notizia ma bisogna precisare in proposito che la forte domanda è stata motivata dai rendimenti di tali titoli, particolarmente Pag. 89elevati. Rispetto ad analoghi titoli venduti solamente un anno fa e che avevano rendimenti negativi, quelli collocati oggi stesso assicurano un rendimento pari quasi all'1 per cento. Ritiene che questo dato sia molto allarmante, perché un aumento così alto del rendimento su titoli a breve segnala nel lungo periodo situazioni catastrofiche, totalmente insostenibili.
  Rileva come il Governo, per non affrontare la realtà, si rifugi dietro la teoria del complotto, ritenendo colpevole per primo il Capo dello Stato, poi l'Istat, quindi i funzionari ministeriali, le autorità indipendenti, la Banca d'Italia e la Corte dei conti, nonché l'Ufficio parlamentare di bilancio. Se quindi anche le opposizioni parlamentari altro non sono che collaborazionisti di questo complotto, si chiede se non sia il caso di sospendere le attività anche delle Commissioni. Il vero complotto verso gli italiani è piuttosto, a suo avviso, il pensiero di questa maggioranza e l'atteggiamento del Governo, che rifiuta di misurarsi con la realtà. Ribadisce infine il proprio voto contrario sulla proposta di parere formulata dal relatore e invita il Governo ad una seria riflessione.

  Alessandro CATTANEO (FI) integrando quanto detto dal collega Baratto, preannuncia il voto contrario del gruppo di Forza Italia sulla proposta di parere formulata. Ricorda che nella Nota sono presenti alcuni elementi facenti parte del programma che la coalizione di centrodestra aveva proposto agli italiani, come la revisione della cosiddetta Legge Fornero e la pace fiscale, sebbene sia qui solo abbozzata. Tuttavia ne mancano altri, quali la flat tax, che pure era un elemento cardine di quel programma e che trova nella Nota solo un richiamo, senza che ne siano definiti i contenuti.
  Esprime quindi contrarietà in particolare sul reddito di cittadinanza, che considera uno spreco di risorse. Non risponde al vero che questa maggioranza per prima abbia avuto il coraggio di rompere l’austerity, perché anche il Governo Renzi aveva usato il debito per fare manovre espansive. Sono le modalità di utilizzo delle spese in deficit che non ritiene condivisibili, soprattutto i 10 miliardi di euro destinati al reddito di cittadinanza, che rappresentano ancora una volta un travaso di risorse dal Nord che produce verso un certo Meridione assistenzialista. D'altra parte si stava cercando di affrontare la questione settentrionale anche attraverso il referendum per l'autonomia del Veneto, ma sembra che ora si stia andando in una direzione del tutto opposta. Ritiene irragionevole usare debito per fare spesa corrente improduttiva, come del resto sostengono tutti i principali studi di economia.
  Giudica altresì sorprendente la convocazione da parte del primo ministro Conte delle aziende di Stato, invitandole ad assumere personale: occorre chiarire al premier che le aziende di Stato sono quotate e devono rispondere a piani industriali che vengono presentati agli azionisti.
  Ribadisce quindi che Forza Italia esprimerà un voto convintamente negativo sul provvedimento in esame, che rischia di mettere in ginocchio l'economia italiana, proseguendo la propria battaglia anche nel corso del successivo esame in Assemblea.

  Carla RUOCCO, presidente, avverte che la proposta di parere alternativo formulata dal gruppo del Partito Democratico sarà posta in votazione solo ove respinta la proposta di parere favorevole del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018.
C. 1201 Governo.

(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017.
Doc. LXXXVII, n. 1.

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 9 ottobre scorso.

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  Carla RUOCCO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore Grimaldi ha illustrato i contenuti dei provvedimenti e che la Commissione ha deliberato di fissare il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge di delegazione europea 2018, per le parti di competenza della Commissione Finanze, alle ore 15 di lunedì 15 ottobre prossimo.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.35.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 10 ottobre 2018. — Presidenza della presidente Carla RUOCCO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 12.35.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2014/55/UE relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici.
Atto n. 49.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo, rinviato nella seduta del 9 ottobre scorso.

  Carla RUOCCO, presidente, nessun chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta già prevista per la giornata di domani.
  Esprime quindi, a nome di tutta la Commissione, le più sentite condoglianze al collega Acquaroli, colpito da grave lutto.

  La seduta termina alle 12.40.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 10 ottobre 2018. — Presidenza della presidente Carla RUOCCO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 14.40.

  Carla RUOCCO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna delle interrogazioni a risposta immediata sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati, la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati, e, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA chiede di rinviare alla prossima settimana lo svolgimento dell'interrogazione 5-00674 Martinciglio, al fine di acquisire più compiuti elementi per predisporre la relativa risposta.

  Vita MARTINCIGLIO (M5S) si dichiara senz'altro disponibile a rinviare l'interrogazione in titolo.

5-00671 Centemero: Determinazione del valore catastale a fini fiscali di immobili a destinazione industriale.

  Giulio CENTEMERO (Lega) illustra la propria interrogazione.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Giulio CENTEMERO (Lega) ringrazia il Sottosegretario per l'esaustiva risposta della quale si dichiara soddisfatto.

5-00672 Osnato: Iniziative relative all'entrata in vigore il 1o gennaio 2019 dell'obbligo di fatturazione elettronica.

  Riccardo ZUCCONI (FdI) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

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  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Riccardo ZUCCONI (FdI) si dichiara insoddisfatto, ritenendo l'atteggiamento del Governo sul tema sollevato un ulteriore tassello nel quadro di una politica sbagliata, quale è quella delineata nel DEF. Ricorda come lo stesso direttore centrale delle gestione tributi dell'Agenzia delle entrate abbia recentemente auspicato un rinvio dell'obbligo di fatturazione elettronica, obbligo del quale non discute la ratio bensì le modalità di applicazione.
  Rinnova al Governo l'invito, pur comprendendo le difficoltà, a rivedere la sua posizione, soprattutto considerando l'assenza di qualsivoglia misura a favore delle piccole e medie imprese nella manovra di bilancio.

5-00673 Bignami: Procedure relative ad operazioni di dogana riguardanti esportazioni di piccole partite di merce.

  Galeazzo BIGNAMI (FI) illustra la propria interrogazione.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Galeazzo BIGNAMI (FI) evidenzia come dal punto di vista tecnico la risposta del Governo appaia tautologica, poiché appare evidente che se presso l'Ufficio doganale di Bologna si applicano disposizioni più restrittive che altrove, gli operatori non porteranno lì le proprie merci e non può pertanto esservi traccia di un rifiuto. Analogamente, sorprende a suo avviso, che i problemi segnalati non risultino ufficialmente, poiché gli operatori coinvolti non hanno certo inventato le criticità segnalate. Ritiene che la sede di Bologna risenta dell'operato del locale direttore, che dovrebbe essere a suo avviso destinato ad altro incarico.
  Sotto il profilo politico deve infine dichiararsi insoddisfatto della risposta ricevuta, non tanto per l'approccio alle questioni manifestato dal Governo, della cui buona fede non dubita, quanto per il tenore della risposta, che appare improntato a tecnicismi di carattere burocratico, dei quali invita il rappresentante del Governo a liberarsi.

5-00675 Fregolent: Effetti sui contribuenti della prevista abrogazione delle imposte sul reddito imprenditoriale (IRI) e dell'Aiuto alla crescita economica (ACE).

  Silvia FREGOLENT (PD) illustra la propria interrogazione.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Silvia FREGOLENT (PD) si dichiara soddisfatta della risposta ricevuta, anche se, nel merito, i timori espressi nell'interrogazione sono stati confermati. Il beneficio dovuto all'aumento dei limiti di accesso al regime forfettario non riuscirà infatti a compensare l'abrogazione due importanti agevolazioni come l'imposta sul reddito imprenditoriale (Iri) e l'aiuto alla crescita economica (Ace). Ringrazia tuttavia il Sottosegretario, riconoscendogli una manifesta onestà intellettuale.

  Carla RUOCCO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.05.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 10 ottobre 2018. — Presidenza della presidente Carla RUOCCO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 15.05.

  Carla RUOCCO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta Pag. 92odierna sarà assicurata tramite l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.
  Propone quindi, in assenza del presentatore della interrogazione n. 5-00657 Pastorino, di rinviarne lo svolgimento ad altra seduta.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA concorda con il rinvio proposto dalla Presidente.

5-00653 Osnato: Responsabilità in caso di omesso pagamento dell'IVA nelle operazioni di esportazione.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Alessio BUTTI (FdI) ritiene la risposta del Sottosegretario chiara ed esaustiva. Poiché il problema principale risiede nel fatto che l'ente preposto al controllo non effettua verifiche e non si assume responsabilità, si augura che il progetto dell'Agenzia delle entrate volto a realizzare una forma di controllo preventivo, richiamato nella risposta del Governo, sia effettivamente realizzato.

5-00654 Baratto: Iniziative volte a conformare la normativa nazionale alla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea in materia di emissione delle note di variazione.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8).

  Raffaele BARATTO (FI) ringrazia il Sottosegretario per la risposta. Richiama la necessità di andare nella direzione di una agevolazione dell'attività delle imprese e non verso una maggiore complicazione e invita il Governo ad un particolare impegno in questa situazione particolarmente delicata.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogante, convenendo sulla delicatezza del tema e ringraziandolo per l'interrogazione. Dichiara di assumere un impegno personale ad approfondire la questione sollevata.

5-00655 Centemero: Termini di presentazione e contenuti del cosiddetto spesometro.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 9).

  Giulio CENTEMERO (Lega) si dichiara soddisfatto della risposta ricevuta.

5-00656 Fregolent: Sulla nomina del Presidente della Consob.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 10).

  Silvia FREGOLENT (PD) si dichiara insoddisfatta, perché nella risposta del Governo non vi è traccia delle tempistiche relative alla nomina del presidente della CONSOB. Richiama gli accadimenti degli ultimi giorni con riferimento ai mercati finanziari e sottolinea la necessità di avere al più presto una figura indipendente che vigili su quanto sta accadendo. Ricorda che il 13 settembre Mario Nava si è dimesso perché non gradito politicamente dalla maggioranza e, mentre le altre nomine sono state fatte, in questo caso vi è un incomprensibile ritardo.
  Sottolinea come questa preoccupazione appartenga non solo e non tanto al Partito democratico, ma alle Istituzioni ed al Paese. Evidenzia come in questi giorni stiamo assistendo al rischio di speculazione a danno dell'Italia e come pertanto non ci si possa ritenere soddisfatti di una Pag. 93risposta che manca di dare risposte concrete sui tempi, come la situazione attuale richiede.

5-00658 Grimaldi: Sanzioni applicate ai cittadini che hanno emesso assegni privi della clausola di non trasferibilità.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 11).

  Nicola GRIMALDI (M5S) ringrazia il Sottosegretario per la risposta esaustiva.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA interviene per chiedere al Parlamento di valutare l'adozione di un intervento correttivo dell'articolo 63 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, che riduce l'entità del minimo sanzionatorio, affinché sia garantita la proporzionalità tra entità della sanzione e gravità della violazione.

  Carla RUOCCO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.40.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 10 ottobre 2018.

Audizione di rappresentanti di SOGEI SpA sulle tematiche relative alla fatturazione elettronica.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.45 alle 16.30.

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