CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 9 ottobre 2018
70.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 119

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 9 ottobre 2018. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI. – Interviene il viceministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Lorenzo Fioramonti.

  La seduta comincia alle 16.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Giorgia LATINI, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2018.
Doc. LVII, n. 1-bis, Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame.

  Alessandra CARBONARO (M5S), relatrice, ricorda che la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (DEF) costituisce un passaggio preliminare alla predisposizione della legge di bilancio, il cui progetto deve essere trasmesso al Parlamento entro il 20 ottobre. In particolare, la nota di aggiornamento serve a rivedere le previsioni economiche e di finanza pubblica del DEF alla luce dell'andamento effettivo del quadro macroeconomico. Il documento contiene l'aggiornamento degli obiettivi programmatici, nonché eventuali modifiche e integrazioni del DEF conseguenti alle raccomandazioni adottate dal Consiglio dell'Unione europea in relazione al Programma di stabilità e al Programma nazionale di riforma, atti che ciascun Paese trasmette alle istituzioni europee nell'ambito del ciclo di bilancio. Gli obiettivi e le analisi del DEF, come rivisti alla luce della nota di aggiornamento, rappresentano il quadro di riferimento della manovra di bilancio che il Governo propone poi alle Camere col disegno di legge di bilancio.
  Venendo quindi alla Nota di aggiornamento del DEF 2018, questa riferisce che la crescita del PIL stimata per quest'anno scende dall'1,5 all'1,2 per cento; la previsione tendenziale per il 2019 viene ridotta dall'1,4 allo 0,9 per cento; quella per il 2020 diminuisce dall'1,3 all'1,1 per cento e quella per il 2021 viene ridotta dall'1,2 all'1,1 per cento. L'occupazione è prevista Pag. 120in crescita, ma il tasso di disoccupazione è stimato ancora al 9,5 per cento nel 2021.
  Il Governo ritiene che i tassi di crescita del PIL e dell'occupazione previsti nello scenario tendenziale siano inaccettabilmente bassi. Rispetto al peggioramento del quadro economico l'obiettivo perseguito dal Governo è di promuovere una ripresa vigorosa dell'economia italiana, puntando su un incremento della sua produttività e del suo potenziale di crescita. Tale obiettivo può essere conseguito – secondo il Governo – riducendo sensibilmente, entro i primi due anni della legislatura, il divario di crescita rispetto all'eurozona, comunque assicurando la diminuzione costante del rapporto debito/PIL. A tal fine il Governo intende realizzare una manovra di finanza pubblica con interventi di sostegno della crescita, soprattutto attraverso il rilancio degli investimenti. Per il finanziamento di quest'azione il Governo chiede al Parlamento la revisione dell'obiettivo di indebitamento fissato nel DEF e il suo innalzamento al 2,4 per cento del PIL nel 2019, al 2,1 per cento nel 2020 e all'1,8 per cento nel 2021, in coerenza con un obiettivo di saldo strutturale costante al –1,7 per cento del PIL in ogni anno del triennio della manovra. L'intenzione del Governo è di riprendere il percorso di convergenza verso l'obiettivo di medio termine dopo che la crescita economica si sarà consolidata. La Nota individua, come settori strategici per la crescita, quelli della ricerca scientifica e tecnologica, della formazione di capitale umano, dell'innovazione e delle infrastrutture. La Nota evidenzia che le risorse destinate all'istruzione, alla ricerca, alla digitalizzazione e alla diffusione delle competenze informatiche saranno incrementate.
  A tale proposito ricorda che la n. 4 delle Raccomandazioni del Consiglio sul programma nazionale di riforma 2018 dell'Italia, del 13 luglio 2018 (2018/C320/11), chiede, tra l'altro, di accelerare l'attuazione della riforma delle politiche attive del lavoro per garantire parità di accesso a servizi di assistenza nella ricerca di lavoro e alla formazione; di promuovere la ricerca, l'innovazione, le competenze digitali e le infrastrutture mediante investimenti meglio mirati, e di accrescere la partecipazione all'istruzione terziaria professionalizzante. Il Considerando n. 25 della Raccomandazione UE evidenzia che «la qualità generale dell'istruzione scolastica in Italia sta migliorando, sebbene persistano ampie disparità regionali. La percentuale di studenti che abbandonano la scuola senza conseguire un titolo di studio rimane al di sopra della media dell'Unione, in particolare fra gli studenti nati all'estero (30,1 per cento contro la media dell'Unione del 19,4 per cento). L'attuazione della riforma della scuola procede secondo le previsioni mentre l'istruzione e la formazione professionali registrano miglioramenti. L'istruzione terziaria, fortemente sottofinanziata, con una spesa pubblica che rappresenta meno dello 0,4 per cento del PIL, è caratterizzata da tassi di abbandono elevati e da una durata degli studi prolungata. Di conseguenza, la diffusione di questo livello d'istruzione è tra le più basse dell'Unione (26,9 per cento della popolazione di età compresa tra i 30 e i 34 anni). Il tasso di partecipazione ai programmi di formazione per adulti è in aumento, ma rimane tra i più bassi dell'Unione, specialmente tra gli adulti meno qualificati. Il miglioramento delle competenze e la riqualificazione dovrebbero essere incentivate, mentre i datori di lavoro dovrebbero essere incoraggiati a offrire al personale maggiori opportunità di apprendimento. Sarà di fondamentale importanza l'attuazione della strategia nazionale generale per le competenze, avviata nell'ottobre 2017». Infine, il Considerando n. 13 della Raccomandazione UE – dopo aver rilevato come il livello degli investimenti sia ancora basso rispetto a quello di altri Paesi dell'Unione, e che «attività immateriali, come ricerca e sviluppo, innovazione e formazione dei lavoratori, sono fondamentali per la produttività e la crescita economica e possono contribuire a spiegare le differenze di produttività tra paesi» – evidenzia che «la spesa pubblica complessiva in ricerca e sviluppo è stata ridotta» e che «vi sono inoltre importanti differenze regionali Pag. 121in termini di investimenti in ricerca e sviluppo» e di «qualità dell'istruzione».
  Tornando alla Nota di aggiornamento, riferisce che il paragrafo relativo a Istruzione e ricerca individua i seguenti obiettivi prioritari: occorre potenziare il Sistema integrato di educazione ed istruzione dalla nascita fino a 6 anni; il Governo intende sviluppare percorsi di cittadinanza attiva fin dal primo ciclo di istruzione, anche in collaborazione con gli enti territoriali e il mondo associativo; sono allo studio misure per garantire la piena inclusione scolastica e il diritto allo studio degli studenti con disabilità o con bisogni educativi speciali. Inoltre, si migliorerà la formazione iniziale dei docenti di sostegno, definendo indicatori per misurare la qualità dei processi di inclusione in ogni scuola e ridurre le disparità regionali.
  Su questi temi, la Nota di aggiornamento sottolinea anche (nel paragrafo relativo a Famiglia e disabilità) che sarà favorita l'inclusione scolastica e universitaria delle persone con disabilità, anche con iniziative di formazione a distanza. Inoltre, evidenzia che, in relazione al sostegno del ruolo di cura e di assistenza dell'accuditore familiare, sono allo studio disposizioni per riconoscere allo studente, nell'ambito dei percorsi scolastici e universitari, specifiche agevolazioni connesse all'attività di assistenza familiare. È stato anche costituito un gruppo di lavoro per l'accompagnamento delle misure previste nella normativa in vigore per la piena integrazione degli alunni con disabilità; proseguiranno poi gli sforzi diretti a limitare l'abbandono scolastico. A tal fine, potrebbe essere incentivato, ove ne ricorrano le condizioni, il tempo pieno e il tempo prolungato nel primo ciclo; un punto importante è che si intende rivedere l'alternanza scuola-lavoro, oltre all'intervento già disposto per rinviare al prossimo anno scolastico la previsione dell'alternanza quale requisito di ammissione agli esami di Stato.
  In particolare, si interverrà sull'istituto per rendere i percorsi il più possibile orientativi e di qualità, rispondenti a standard di sicurezza elevati e coerenti con il percorso di apprendimento dello studente interessato, anche relativamente al territorio di riferimento. In tal senso il monte ore globale verrà ridefinito in base al percorso scolastico. Si intende tenere conto del ruolo strategico che l'apprendimento orientato al lavoro ha assunto nelle indicazioni europee in materia di istruzione e formazione, nell'ambito degli obiettivi di Europa 2020 anche al fine di un incremento dell'occupabilità dei giovani mediante più alti standard di formazione; saranno utilizzati nuovi strumenti per l'aggiornamento continuo e la valorizzazione dei docenti. Inoltre, sarà rivisto il sistema di reclutamento – in modo da rendere la procedura più snella – e sarà affrontato il problema dei trasferimenti, che limita la continuità didattica. In materia di accesso alla professione di docente, sono in corso di completamento le procedure previste dal decreto legislativo n. 59 del 2017, attuativo dell'ultima riforma, ma il Governo intende pervenire a una disciplina più organica in materia; saranno assunte misure per assicurare il reclutamento di docenti con titoli idonei all'insegnamento, nella scuola primaria, di inglese, musica ed educazione motoria, valutando l'istituzione di nuove classi di concorso, ma anche utilizzando docenti abilitati all'insegnamento nel medesimo ordine di scuola, in possesso di competenze certificate.
  Il Governo ritiene, inoltre, che si debba rivedere l'organizzazione delle attività sportive scolastiche; sarà valorizzato il ruolo del personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA), anche con iniziative di formazione in servizio. Inoltre, si studieranno misure per la stabilizzazione dei collaboratori scolastici, funzionale all'internalizzazione di alcuni servizi; sarà attivato un piano pluriennale di investimenti, con risorse nazionali ed europee, per la creazione di strutture scolastiche e universitarie sicure e tecnologicamente adeguate. Inoltre, saranno messe in atto misure per la certificazione e la messa in sicurezza delle scuole. In argomento, nel paragrafo relativo a Rete idrica, edilizia Pag. 122pubblica e prevenzione rischi sismici, si sottolinea che, nell'ambito del proseguimento delle azioni di mitigazione del rischio sismico, saranno finanziate verifiche di vulnerabilità e progetti di adeguamento delle scuole situate nelle zone a rischio sismico 1 e 2; verranno incentivati nuovi percorsi di Istruzione tecnica superiore (ITS); è prevista l'attivazione di équipe del MIUR a sostegno delle scuole per la revisione delle modalità di disseminazione delle metodologie didattiche in relazione alla cosiddetta scuola digitale; con specifico riguardo all'università, sono allo studio misure per ampliare la platea degli studenti universitari che beneficiano dell'esenzione contributiva (la cosiddetta no tax area).
  Inoltre, si intende intervenire sulla »stabilizzazione da parte delle Regioni del Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio» e sulla semplificazione delle procedure amministrative per l'erogazione delle stesse; si procederà alla revisione del sistema di accesso ai corsi a numero programmato, attraverso l'adozione di un modello che assicuri procedure idonee a orientare gli studenti verso le loro effettive attitudini; si intende incrementare le risorse destinate alle università e agli enti di ricerca e ridefinire i criteri di riparto dei relativi fondi di finanziamento (FFO e FOE). Inoltre, è allo studio l'elaborazione di un piano strategico pluriennale per l'università e la ricerca. In particolare, si intende migliorare la crescita professionale dei ricercatori, incentivando sia il sistema di reclutamento con un piano straordinario di assunzioni, sia le progressioni di carriera. Inoltre, si intende creare le condizioni per il rientro in Italia dei giovani talenti, anche disponendo di infrastrutture fisiche e tecnologiche adeguate e finanziate in maniera costante, nonché semplificare le procedure di acquisto di beni e servizi nel mondo della ricerca. Le risorse necessarie potranno derivare dalla collaborazione fra enti e mondo delle imprese, anche incentivando il ricorso al partenariato pubblico-privato, nonché, in particolare, dal Programma Horizon 2020. Al contempo, nell'ambito del negoziato relativo al prossimo programma Horizon Europe 2021-2027 si cercherà di addivenire ad un accordo sui contenuti che possa riconoscere le principali priorità nazionali e possa garantire una partecipazione ampia attraverso procedure più snelle. Sono stati, poi, avviati i lavori per l'aggiornamento del Programma nazionale di ricerca 2015-2020. Inoltre, sarà incentivata l'offerta formativa on line e telematica delle università statali, attraverso finanziamenti finalizzati; nel settore dell'alta formazione artistica e musicale (AFAM), si completerà il processo di riforma del sistema di reclutamento e si valuterà un possibile piano di riassetto complessivo del sistema e di riordino dell'offerta formativa, definendo i criteri per l'attivazione dei corsi di specializzazione e di formazione alla ricerca in campo artistico e musicale. Inoltre, si procederà alla statalizzazione dei conservatori, nell'ambito di quanto previsto a legislazione vigente.
  Segnala, inoltre, che è prevista l'adozione – come si legge nel paragrafo relativo a Infrastrutture e mobilità – di misure per aumentare le conoscenze specialistiche in tema infrastrutturale, con l'attivazione di nuovi percorsi professionali negli istituti superiori, di corsi di laurea e di laurea magistrale, di master e corsi di formazione professionale post laurea e corsi di dottorato per le attività scientifiche accademiche legati alla ricerca e alla formazione nel campo della logistica marittima, dell'intermodalità e dell'autotrasporto. In materia di beni culturali, riferisce che la Nota assicura un impegno concreto e crescente del Governo sui temi della tutela e della valorizzazione dei beni culturali: ciò anche al fine di promuovere l'avvio di organici processi cognitivi, educativi ed economici, orientati alla crescita, all'innovazione e alla integrazione sociale. Sarà inoltre intrapreso un piano straordinario di assunzioni nel MIBAC per ottimizzarne l'organizzazione a livello sia centrale sia periferico. Al fine di conseguire obiettivi di tutela, valorizzazione e fruizione dei beni si prevede di realizzare diverse misure: mappatura dei beni culturali abbandonati Pag. 123e non utilizzati; prevenzione del rischio per i siti archeologici; realizzazione di un Catalogo Unico Nazionale Digitale del patrimonio culturale; monitoraggio della gestione dei siti UNESCO italiani; sviluppo di reti museali; sperimentazione di card digitali per usufruire di beni ed attività culturali; valorizzazione del patrimonio culturale della moda e del design. Sottolinea che la sicurezza del patrimonio culturale verrà assicurata attraverso l'implementazione dell'Unità per la sicurezza del patrimonio culturale; nonché modernizzando e potenziando il monitoraggio dei beni sul territorio a fine di tutela, individuazione e stima economica delle potenziali vulnerabilità. Proseguirà la promozione di un piano di digitalizzazione del patrimonio culturale e saranno investite nuove risorse per la promozione della cultura tra i giovani, anche con il coinvolgimento delle industrie.
  Assicura che particolare attenzione verrà rivolta allo spettacolo e al cinema, attraverso l'adozione di mirate misure di sostegno al Fondo Unico, nonché azioni per il risanamento delle Fondazioni Lirico Sinfoniche e il miglioramento dei criteri di assegnazione delle risorse, in particolare per lo spettacolo dal vivo. Evidenzia che sul piano normativo si procederà all'adozione dei decreti attuativi della legge sullo spettacolo e preannuncia la presentazione al Parlamento di un disegno di legge delega – collegato alla manovra di finanza pubblica per il 2019 – finalizzato al riordino della materia dello spettacolo e per la modifica del codice dei beni culturali. Si promuoverà il made in Italy, anche nei campi specifici della Moda e del Design (e con il coinvolgimento degli Istituti Italiani di Cultura) e si sperimenteranno forme di comunicazione più avanzata per favorire una maggiore accessibilità nella fruizione dei beni culturali. Infine, verrà sviluppata la diffusione nelle scuole e nelle Università di progetti di promozione delle attività culturali anche grazie ad incentivi per la formazione continua e l'aggiornamento professionale degli operatori della cultura e per il rafforzamento dell'offerta formativa nelle Università.

  Alessandro FUSACCHIA (Misto-+E-CD), pur condividendo molti aspetti della relazione, rileva che non si riesce a trovare nella Nota di aggiornamento evidenza delle risorse con le quali il Governo intende dare concretezza alle promesse. Sottolinea, pertanto, la discrepanza tra parole e fatti. Aggiunge di aver avuto notizia di un taglio che il Governo si appresta ad applicare alle risorse del Ministero dell'istruzione, di cui chiede conferma al rappresentante del Governo. Ritiene che le risorse eventualmente risparmiate attraverso una riforma dell'alternanza scuola-lavoro dovrebbero essere comunque destinate al sistema scolastico.

  Valentina APREA (FI) ritiene che questo sia il momento in cui si svelano i veri piani del Governo. Mentre nelle aule di altre Commissioni si dibatte dei rischi e dei limiti della prossima manovra finanziaria, basata su un maggiore indebitamento, in questa Commissione si deve riflettere sulle conseguenze che scelte politiche sbagliate potrebbero avere sui mondi dei quali la Commissione cultura si occupa. Si riferisce alla brusca interruzione di processi innovativi avviati da anni e che non hanno ancora potuto trovare il loro naturale compimento. Teme si stia decretando la fine di un percorso di crescita nel sistema scolastico, universitario e della ricerca: un percorso che avrebbe potuto salvare il Paese. L'altissimo tasso di abbandono scolastico, segnale evidente di un catastrofico fallimento formativo, richiede un cambio di passo decisivo, mentre il Governo, invece di reagire, invoca un ritorno all'immobilismo, con uno spirito nostalgico.
  Osserva che la diagnosi che si legge nei proclami della maggioranza potrebbe anche essere corretta, ma la cura è sbagliata, e da questa il suo gruppo prende totalmente le distanze. Rimarca che ogni tentativo di riforma da parte dei Governi degli ultimi anni è stato sempre ostacolato dal mondo della scuola e che ancora oggi la scuola è connotata da statalismo e uniformità, è chiusa in un sistema che certifica titoli invece di attivare processi.Pag. 124
  Esprime l'avviso che le modifiche che il nuovo Governo sta introducendo rischino di riportare la scuola all'epoca del ministro Giovanni Gentile, le cui riforme erano pensate per una scuola tutta diversa dall'attuale scuola di massa. Non è pensabile che la decisione delle prove d'esame sia ancora unica a livello nazionale, competenza di un ministro, che è autorità politica. Oltre a questo, non verrà più effettuata alcuna valutazione ed è inoltre iniziata la demolizione dell'istituto dell'alternanza scuola-lavoro, una delle poche misure utili realizzate di recente.
  Ritiene che la scuola pensata da questo Governo non valorizzi le abilità e le competenze, ma solo le conoscenze, proprio come la scuola di Gentile. Si domanda dove sia il Governo per il cambiamento: si vede soltanto un Governo della nostalgia.
  Rileva la mancanza di misure finanziarie a sostegno degli interventi di innovazione digitale e osserva che in questa Nota non si riscontrano elementi in favore di un autentico ricambio generazionale. È preoccupata dalla volontà annunciata di modificare ancora una volta il sistema di reclutamento dei docenti, temendo che ciò provocherà nuovi ricorsi, che il sistema giurisdizionale, già sommerso da contenziosi, dovrà fronteggiare. In merito al personale docente, ricorda che sono in discussione in Commissione proposte di legge per l'introduzione dell'educazione motoria nella scuola primaria, da affidare a insegnanti abilitati, e rileva che nella Nota si fa invece riferimento a insegnanti specializzati, i quali non possono assicurare la professionalità dovuta, come si è già visto in passato con gli insegnanti di lingua inglese.
  Ribadisce che l'istituto dell'alternanza scuola-lavoro è utile a spezzare la rigidità del sistema scolastico, favorendo la scelta di un percorso, specialmente ai più giovani, i quali si muovono nel mondo di internet e della rivoluzione digitale e ai quali non si possono offrire le stesse forme di apprendimento delle generazioni precedenti.
  Rimarca che la sottrazione dei fondi destinati all'alternanza scuola-lavoro è un chiaro segnale di disimpegno. Sottolinea, ancora, che nella Nota non c’è alcun accenno in termini di maggiori risorse all'apprendistato formativo, all'educazione scientifica, all'internazionalizzazione, mentre c’è abbondanza di generalizzazioni e di affermazioni non argomentate.
  Conclude osservando che non si può fare della scuola un ammortizzatore sociale, delineando un percorso formativo al ribasso per studenti che finiranno poi necessariamente per dover essere assistiti con il reddito di cittadinanza. L'assistenza è giusta e doverosa per le categorie sociali più deboli, ma ai giovani bisogna promettere e dare altro.

  Giorgia LATINI, presidente, comunica che il rappresentante del Governo ha necessità di allontanarsi.

  Anna ASCANI (PD) osserva che il dibattito sulla Nota di aggiornamento al DEF richiede necessariamente la presenza del Governo. Se il viceministro deve andar via, sarebbe opportuno un rinvio della discussione.

  Federico MOLLICONE (FdI) si associa alla deputata Ascani.

  Marco MARIN (FI) concorda con i colleghi sulla necessità della presenza del Governo per il prosieguo della discussione.

  Il viceministro Lorenzo FIORAMONTI assicura la sua presenza per il prosieguo del dibattito.

  Anna ASCANI (PD) rileva che dalla Nota si evince che la spesa per l'istruzione riportata alla spesa pubblica si riduce pesantemente. Tale diminuzione contraddice tutte le affermazioni che gli attuali esponenti della maggioranza hanno fatto quando si trovavano all'opposizione. In merito all'alternanza scuola-lavoro, può accettare una diversa visione politica sulla sua funzione di ponte tra scuola e lavoro, ma ritiene che il risparmio di fondi su questo istituto deve essere reinvestito nello Pag. 125stesso settore scolastico, possibilmente sull'orientamento.
  Rispetto alle dichiarazione di intenti sull'inclusione e sul sostegno, osserva che non si può non essere d'accordo, ma i progetti non sono né chiari né definiti. Parimenti non è chiaro cosa si vuole fare per la scuola digitale: se la si vuole potenziare, è necessario impegnare risorse. Si parla di assunzioni di personale, senza che però sia chiarito con quali risorse vi si farebbe fronte. Rileva che nella Nota non c’è traccia di risorse da destinare al rinnovo del contratto dei docenti. Chiede al Governo se, con riferimento alla quota «100» per la riforma pensionistica, sia stato valutato il suo impatto sulla scuola, tenendo conto dell'età media dei docenti e dei dirigenti scolastici. L'applicazione di questa misura, infatti, renderebbe inevitabile il ricorso ad assunzioni massicce, neanche per le quali sono state però appostate le risorse necessarie.
  Rileva che sull'edilizia scolastica la Nota fa riferimento agli stanziamenti decisi dal precedente Governo. Evidenzia una mancanza di chiarezza anche sulle misure che si intendono realizzare in favore dell'Università, quali l'ampliamento della no tax area, e sull'utilizzo del Fondo integrativo statale, per il quale si prevede una non meglio specificata «stabilizzazione da parte delle Regioni». Ritiene grave poi che nella Nota non si faccia cenno a misure concrete in favore della ricerca.
  Sugli interventi in materia di beni culturali, chiede che venga chiarito dal Governo quale riduzione di stanziamenti comporterà il trasferimento della competenza sul turismo ad altro dicastero e come sarà finanziato il piano di assunzioni previsto. Non è chiaro, inoltre, come si possa conciliare l'emanazione dei decreti attuativi delle leggi sul cinema e audiovisivo (legge n. 220 del 2016) e sullo spettacolo dal vivo (legge n. 175 del 2017) con la volontà di riformare il settore, che si desume dall'annuncio della presentazione di un disegno di legge delega sulla materia, quale collegato alla manovra finanziaria: le due strade, a suo avviso, sono alternative.
  Infine, in merito al superamento del numero programmato per l'accesso ai corsi universitari, chiede che venga esplicitato in che modo si intenda procedere in assenza di risorse per assicurare il necessario incremento del numero di aule e dei docenti, tenuto conto che le dotazioni delle università non sono sufficienti ad accogliere numeri illimitati di studenti.

  Lucia AZZOLINA (M5S), replicando alla deputata Aprea, che ha accusato il Governo di essere nostalgico, assicura che la sua parte politica non ha nessuna nostalgia del passato, che si è caratterizzato solo per i tagli delle risorse per la scuola e per misure che hanno generato caos e prodotto malessere sociale. Accenna, a titolo di esempio, al modo in cui è perseguito l'obiettivo in sé importantissimo di insegnare l'inglese nelle scuole primarie: ossia attraverso insegnanti formati con corsi insufficienti e quindi incapaci di insegnare la lingua. La sua parte politica ritiene quindi che siano innanzitutto essenziali concorsi per assumere personale giovane e qualificato, nel contempo cercando di assorbire le graduatorie storiche e i vincitori del concorso del 2016, nel rispetto della dignità delle persone. Concorda che la scuola non debba essere luogo di formazione accademica, bensì strumento di formazione di cittadini capaci di essere autonomi dal punto di vista lavorativo e di fare il bene del Paese e della collettività. Non accetta però che ad accusare il Governo di non mettere risorse per le riforme necessarie siano quanti nella scorsa legislatura hanno approvato la «buona scuola» con una legge che in numerose norme reca la clausola «senza nuovi o maggiori oneri per lo Stato». Aggiunge che sarà necessario pensare alla formazione del personale ATA come pure dei docenti di sostegno.

  Federico MOLLICONE (FdI) premette che la sua parte politica condivide e apprezza la lotta che l'attuale Governo sta Pag. 126conducendo contro il Moloch dell'Unione europea e dei mercati e contro il tentativo di imporre al Paese di proseguire su una linea di austerità che finora ha causato solo danni. Ben venga, quindi, per quanto lo riguarda, l'aumento del deficit oltre il tetto imposto: imposto da soggetti esterni che tentano di limitare la sovranità del Paese.
  Detto questo, la sua parte politica condivide alcuni degli obiettivi che il Governo si prefigge, ma non crede che le misure preannunciate siano concretamente adeguate a realizzarli. A parte questo, evidenzia la totale insufficienza delle risorse disponibili a finanziare tutti gli interventi che sono stati prefigurati; anche perché la crescita, se mai ci sarà per effetto della manovra espansiva, difficilmente procurerà risorse sufficienti per tutti gli interventi promessi in campagna elettorale.
  In dettaglio, osserva che le risorse per la scuola sono inesistenti. Si parla – è stato già ricordato – di un taglio sui finanziamenti per il Ministero dell'istruzione, sotto forma, tra l'altro, di un diverso utilizzo dei risparmi di spesa derivanti dalla riforma del sistema dell'alternanza di scuola e lavoro. Quanto ai beni culturali, fa presente che dalla documentazione trasmessa dal Governo con gli allegati alla Nota di aggiornamento emerge che, per quanto riguarda il Ministero dei beni e delle attività culturali, non c’è alcuna novità rispetto al Governo precedente. Tanto valeva allora confermare il ministro Franceschini ! L'unica novità è stato lo scorporamento del turismo dall'ambito delle competenze del Ministero, sulla base dell'idea sbagliatissima – almeno in Italia – che il turismo abbia a che fare più con l'agroalimentare che con i beni culturali. Altre ragioni di scontento giungono dal mondo dello spettacolo. Uscendo dagli ambiti di competenza della Commissione, la manovra, alquanto generica nella sostanza, si caratterizza solo per due tratti, annunciati più che realizzati: l'aliquota piatta (flat tax), che di fatto non c’è; e il reddito di cittadinanza, che è una misura in sé sbagliata, perché mortifica le persone, che avrebbero bisogno di invece di lavorare per sentirsi rispettate nella loro dignità, e che verrebbe applicata con un assurdo meccanismo poliziesco, tale da lasciare al percettore del reddito solo pochissima libertà di scelta su come impiegare la somma.
  In conclusione, chiede alla maggioranza di cominciare a spiegare cosa vuole fare in concreto, smettendo di annunciare l'impegno per obiettivi generici e astratti, sui quali spesso non si può che essere d'accordo, senza spiegare come intende perseguirli e con quali risorse finanziarie.

  Rossano SASSO (Lega) citando diversi casi di cronaca relativi a incidenti occorsi a studenti durante lo svolgimento delle attività di alternanza scuola-lavoro, afferma che tale istituto rappresenta un fallimento totale e che ha leso i diritti di tanti minori. Rimarca la necessità di un intervento volto a ridurre il numero di ore previsto dalla disciplina recata dalla legge n. 107 del 2015. Rispetto, invece, all'esame di maturità, non trova così sbagliato privilegiare il credito formativo conseguito nel triennio rispetto al giudizio del solo esame finale; anzi, lo considera molto più meritocratico.

  Marco MARIN (FI) dichiara il giudizio totalmente negativo del suo gruppo sul documento di economia e finanza, anche come rivisto con la Nota di aggiornamento in esame. Premesso che la manovra delineata nel documento è completamente statalista e non è in nulla aderente al programma politico sulla cui base sono stati eletti i partiti di centrodestra, compresa la Lega, rileva che i giudizi – a partire da quelli dei mercati – non sono espressione di uno spirito antitaliano, ma semplicemente il segno di una valutazione negativa, di una vera e propria bocciatura della manovra, che è reputata incapace di produrre crescita e occupazione, perché basata su spese in disavanzo per coprire misure improduttive. A suo avviso – e parla da medico – c’è grande concentrazione nella maggioranza sui momenti dell'anamnesi e della diagnosi dei mali del Paese, ma assoluta carenza per quanto riguarda la terapia.Pag. 127
  Quanto alla scuola, non intende aggiungere altro a quanto già detto dalla deputata Aprea, limitandosi a osservare che nulla viene detto delle scuole paritarie, che pure svolgono un ruolo fondamentale nel sistema italiano dell'istruzione. Quanto all'alternanza di scuola e lavoro, premesso che la sua parte politica la ritiene fondamentale, perché serve a immettere i giovani nel mondo del lavoro, ricucendo la discontinuità tra istruzione e lavoro, chiede che cosa voglia farne la maggioranza: abolirla ? cambiarla ? in quest'ultimo caso, in che modo ? Di nuovo, niente di concreto viene detto. Sottolinea che formare i giovani perché possano essere assorbiti dal mondo del lavoro è un obiettivo opposto a quello di mantenerli con un sussidio come il reddito di cittadinanza: sono prospettive divergenti basate su sistemi di valori opposti. Un discorso analogo ritiene possa svolgersi per quanto riguarda l'università, lo spettacolo, il cinema, i beni culturali.
  In definitiva, la maggioranza brancola, a suo parere, nelle nebbie della vaghezza su tutti i fronti. In conclusione, si augura che le linee della manovra possano subire un radicale cambiamento nel confronto parlamentare.

  Alessandro MELICCHIO (M5S), al deputato Marin, che ha affermato che la maggioranza non indicherebbe alcuna terapia, fa presente che l'intera Nota di aggiornamento del DEF, un documento di 135 pagine, senza contare l'annesso e gli allegati, traccia le linee di un'azione terapeutica pervasiva e ampia. Si tratta di una linea d'azione che attua il contratto di governo e che, col tempo necessario, perché nulla si fa in un giorno, sarà posta in essere. Comprende bene che si tratti di indirizzi che non piacciono alle minoranze, perché vanno in direzione opposta a quanto è stato fatto fino a oggi da Governi che alle ultime elezioni sono stati bocciati dagli elettori. A suo avviso, le critiche venute dalle minoranze, più che a concentrarsi sul merito delle proposte della sua parte politica, hanno teso a cercare di dividere le due forze di maggioranza. A questo tentativo, risponde che le minoranze devono rassegnarsi: l'alleanza che ha dato vita al contratto di governo è solida e durerà per i cinque anni della legislatura. Quanto al presunto taglio delle risorse del Ministero dell'istruzione, fa presente che si tratta di una notizia di stampa, la cui fondatezza è tutta da vedere. Risulta anzi da altre notizie di stampa che il Ministero abbia comunicato che non ci saranno riduzioni degli stanziamenti.

  Vittoria CASA (M5S), rispondendo a chi ha chiesto alla sua parte politica di chiarire cosa intende fare dell'alternanza di scuola e lavoro, dichiara che si tratta di uno strumento in sé valido, ma che va però riformato nella concreta modalità di attuazione. Così com’è, non ha funzionato. Sarà necessario riformarlo e in questa riforma certamente si darà attenzione alle competenze trasversali (o soft skills), fermo restando che andranno valorizzate tenendo conto dello specifico percorso formativo degli alunni, distinguendo a seconda dei tipi di scuola e dei caratteri dei percorsi di apprendimento. Quanto al personale, l'obiettivo, molto chiaro, della sua parte politica è di promuovere interventi a favore della dignità delle persone: contrastando il precariato, internalizzando i lavoratori impiegati nei servizi, valorizzando il personale ATA. In generale, la logica che ispirerà l'azione del nuovo Governo è quella di valorizzare le competenze e le capacità. Fondamentale, poi, a suo giudizio, è l'obiettivo della lotta contro la dispersione scolastica, che è un male che affligge il Paese.

  Domenico FURGIUELE (Lega), premesso di aver ascoltato molti dirigenti scolastici e docenti sul proprio territorio, riferisce di aver raccolto valutazioni a volte negative dell'alternanza di scuola e lavoro, ma anche giudizi positivi. Nel complesso, anche come imprenditore, ritiene che si tratti di un istituto utile, che deve tuttavia essere ripensato nelle modalità di applicazione, perché l'attuale meccanismo ha prodotto anche sfruttamento del lavoro Pag. 128e delle persone. A questo il Governo che la sua parte politica sostiene intende porre rimedio, nell'ottica di prestare al sociale e alle categorie svantaggiate molta più attenzione di quanto abbiano fatto gli ultimi Governi precedenti.

  Virginia VILLANI (M5S), premesso che va ascritto a merito delle forze politiche che compongono l'attuale maggioranza di aver portato in Parlamento e nelle istituzioni persone che conoscono davvero la scuola per avervi lavorato come docenti e dirigenti scolastici, rileva che molti interventi delle minoranze sembrano venire da persone che ignorano il mondo della scuola, che lo conoscono solo per sentito dire e che fanno riferimento a una scuola ideale. Se si guarda alla scuola reale di oggi, si capisce che gli interventi che il Governo intende mettere in campo sono gli unici concretamente attuabili nel contesto della scuola reale, che si caratterizza per un groviglio di problemi stratificatisi nel corso di decenni.
  Rivendica il grande e meritorio lavoro di tanti dirigenti scolastici e docenti, che hanno profuso impegno e passione per far fronte a difficoltà di ogni genere e lo hanno fatto per costruire una scuola inclusiva, una scuola che vuole costruire una società che si sforza di non emarginare. Questi insegnanti hanno in mente una scuola che deve diventare modello e realtà per tutti. Conclude rassicurando le opposizioni che la maggioranza ha ben chiaro il tipo di scuola che intende realizzare – una scuola di qualità – e che col tempo necessario riuscirà a realizzarla.

  Giorgia LATINI (Lega), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 18.35.