CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 ottobre 2018
67.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 64

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 3 ottobre 2018.

Audizioni nell'ambito della discussione congiunta delle risoluzioni 7-00010 Serracchiani, 7-00051 Pallini, 7-00055 Rizzetto, 7-00057 Epifani e 7-00059 Polverini in materia di riconoscimento di benefici previdenziali in favore di lavoratori esposti all'amianto.
Audizione di rappresentanti dell'INAIL.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 9.45 alle 10.35.

Audizioni di rappresentanti dell'INPS.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 10.40 alle 10.55.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 3 ottobre 2018. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 10.55.

Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, concernente l'elezione della Camera dei deputati, e Pag. 65al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, concernente l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali, nonché altre norme in materia elettorale e di referendum previsti dagli articoli 75 e 138 della Costituzione.
C. 543 Nesci.

(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca l'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del parere alla Commissione Affari costituzionali, della proposta di legge n. 543 Nesci, nel testo risultante dalle modifiche approvate in sede referente, recante modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, concernente l'elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, concernente l'elezione degli organi delle amministrazioni comunali, nonché altre norme in materia elettorale e di referendum previsti dagli articoli 75 e 138 della Costituzione.
  Ricorda che la proposta riproduce il testo di un progetto di legge approvato dalla Camera nella precedente legislatura (C. 3113/XVII legislatura) e che l'Assemblea, lo scorso 19 settembre, ne ha dichiarato l'urgenza e ha fissato il termine di quindici giorni alla Commissione Affari costituzionali per riferire all'Assemblea, ai sensi dell'articolo 107, comma 1, del Regolamento.
  Invita quindi il relatore, deputato Davide Aiello, a svolgere la relazione introduttiva.

  Davide AIELLO (M5S), relatore, facendo presente, preliminarmente, che il provvedimento non reca disposizioni direttamente riconducibili alle competenze della Commissione, segnala che profili di interesse sono comunque presenti negli articoli 4, 6 e 7.
  La proposta di legge consta di nove articoli: l'articolo 1 introduce modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione della Camera dei deputati, di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957, che si riferiscono, in particolare, alla disciplina vigente in materia di urne per la votazione, di cabine elettorali e di locali per lo svolgimento delle votazioni, di requisiti dei presidenti di seggio, nonché di esclusione dalle funzioni di presidente di Ufficio elettorale di sezione, di scrutatore, di segretario e di rappresentante di lista. Tra le modifiche segnala quella all'articolo 38, lettera b), che estende ai dipendenti del Ministero dello sviluppo economico il divieto di svolgere la funzione di presidente di Ufficio elettorale di sezione, di scrutatore e di segretario, oggi prevista per i dipendenti del Ministero dell'interno e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (comma 1, lettera c), n. 2).
  L'articolo 2 introduce un limite di età di sessantacinque anni per poter svolgere la funzione di segretario di seggio elettorale. L'articolo 3 reca analoghe modifiche al testo unico delle leggi per la composizione e l'elezione degli organi delle Amministrazioni comunali, con interventi che riguardano i presidenti di seggio, l'esclusione dalle funzioni di presidente di Ufficio elettorale di sezione, di scrutatore e di segretario, la disciplina delle cabine elettorali e dei locali destinati allo svolgimento delle votazioni, nonché dei verbali delle votazioni. Anche in questo caso, si provvede all'estensione ai dipendenti del Ministero dello sviluppo economico del divieto di svolgere la funzione di presidente di Ufficio elettorale di sezione, di scrutatore e di segretario (comma 1, lettera b), n. 2).
  L'articolo 4 reca, invece, modifiche alla disciplina relativa agli scrutatori attraverso diverse novelle alla legge n. 95 del 1989, che reca norme per l'istituzione dell'albo degli scrutatori che si applicano a tutte le tipologie di elezioni. Segnala, in particolare, che il comma 1, lettera b), nel sostituire Pag. 66l'articolo 6 della citata legge n. 95, prevede, tra l'altro, che un numero pari alla metà, arrotondata per difetto, del numero degli scrutatori occorrenti sia riservato in favore di coloro che, al momento del sorteggio tra gli scrutatori iscritti negli appositi elenchi e nei trenta giorni precedenti, si trovano in stato di disoccupazione ai sensi dell'articolo 19, comma 1, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150.
  L'articolo 5 incrementa da 500 a 700 il numero minimo di iscritti in ciascuna sezione elettorale.
  L'articolo 6 introduce un divieto di procedere ad assunzioni, a qualsiasi titolo, di personale dipendente per le aziende speciali, le istituzioni e le società a partecipazione pubblica locale o regionale, totale o di controllo, durante i sessanta giorni antecedenti e successivi alle elezioni comunali o regionali, limitatamente ai comuni o alle regioni interessati. Il divieto non si applica nei casi in cui sia stato dichiarato lo stato di calamità o lo stato di emergenza.
  L'articolo 7 reca disposizioni volte a consentire l'espressione del voto fuori del comune di residenza in occasione dei referendum previsti dagli articoli 75 e 138 della Costituzione, nonché in occasione delle elezioni europee, da parte degli elettori che, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, si trovano in un comune di una regione diversa da quella del comune nelle cui liste elettorali risultano iscritti.
  L'articolo 8 prevede la possibilità per coloro che sono impegnati in operazioni di soccorso e di sostegno alle vittime di terremoti o di altre calamità naturali di essere ammessi a votare nel comune in cui operano, al pari di quanto già riconosciuto nell'ordinamento agli appartenenti al comparto delle Forze armate, della sicurezza e del soccorso in servizio fuori del comune di residenza.
  L'articolo 9, infine, reca le disposizioni finanziarie.

  Andrea GIACCONE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione alla seduta già prevista per domani, nella quale si procederà all'espressione del parere.

  La seduta termina alle 11.05.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 3 ottobre 2018. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon.

  La seduta comincia alle 14.10.

7-00016 Costanzo: Iniziative per la salvaguardia dei livelli occupazionali dell'azienda COMDATA S.p.a.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca l'avvio della discussione della risoluzione 7-00016 Costanzo. Fa presente che nella seduta odierna avrà luogo l'illustrazione della risoluzione, nonché l'eventuale svolgimento di interventi di carattere generale, mentre il parere del Governo sarà acquisito in una successiva seduta.

  Jessica COSTANZO (M5S) osserva preliminarmente che la risoluzione in discussione costituisce l'occasione per la Commissione di affrontare un tema, quello dei call center, di grande importanza e dai molteplici risvolti. È vero che la risoluzione riguarda una grande azienda in cui le condizioni di lavoro risultano essere particolarmente difficili, ma è altrettanto vero che la vicenda costituisce un paradigma che accomuna altre grandi realtà nel settore, caratterizzate da un continuo turn over del personale e dal frequente e crescente ricorso ai contratti di somministrazione. Passando, poi, all'illustrazione del contenuto della sua risoluzione, ripercorre le tappe che hanno portato il gruppo Pag. 67COMDATA, prima, ad espandersi anche oltreconfine, arrivando a fatturare circa un miliardo di euro, e, poi, nonostante la mancanza di fattori di criticità, al progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro nelle sedi italiane e alla finale richiesta di accesso al Fondo di integrazione salariale a zero ore, che, al termine del periodo assistito dall'ammortizzatore sociale, porterebbe all'apertura delle procedure di licenziamento. La situazione di difficoltà riguarda gli stabilimenti piemontesi, ma il piano di consolidamento presentato dall'azienda prevede anche la chiusura dei siti produttivi di Padova e Pozzuoli. Con la sua risoluzione, pertanto, intende impegnare il Governo ad assumere le iniziative necessarie al mantenimento dei livelli occupazionali delle sedi italiane del gruppo, a verificare l'utilizzo fatto dei finanziamenti pubblici concessi a COMDATA, con particolare riferimento alle spese di formazione con essi finanziate, a rivedere la decisione di concedere ammortizzatori sociali, non giustificati dalla presenza di fattori di criticità, e, infine, ad attivare una politica di sostegno ai settori interessati dai processi di delocalizzazione produttiva, vincolando la concessione dei benefici a specifiche condizioni, tra cui il mantenimento della produzione nei siti italiani.

  Chiara GRIBAUDO (PD) ringrazia la collega Costanzo per aver portato all'attenzione della Commissione il tema, su cui anche il gruppo del Partito democratico ha presentato una propria risoluzione. Ricorda anche di avere affrontato la vicenda relativa al gruppo COMDATA in una sua interrogazione presentata la scorsa estate. Osserva che l'accordo raggiunto tra le parti sociali il 30 luglio 2018, pur avendo dato una soluzione alla vicenda della gran parte degli stabilimenti del Nord Italia, lascia tuttavia irrisolti i nodi riguardanti gli stabilimenti di Padova e Pozzuoli. Con riferimento a quest'ultima sede, ricorda che l'accordo non è stato assolutamente rispettato, dal momento che i dipendenti, rientrati al lavoro, hanno trovato le loro postazioni smontate e pronte ad essere spostate altrove. Chiede, pertanto, al Governo di prestare la massima attenzione alla vicenda, in quanto, nonostante sia in programma un incontro delle parti sociali con la Regione Campania, le posizioni assunte dall'azienda nel passato non consentono di abbassare la guardia. Rileva che la situazione è particolarmente grave, dal momento che vede coinvolti lavoratori che, al termine della cassa integrazione, potrebbero essere licenziati e, non essendo più giovani ed essendo per lo più donne, sarebbero di difficile ricollocazione.

  Andrea GIACCONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

7-00021 Rizzetto: Iniziative normative urgenti per attuare il nono e definitivo intervento di salvaguardia in favore dei lavoratori cosiddetti «esodati».
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca l'avvio della discussione della risoluzione 7-00021 Rizzetto. Fa presente che nella seduta odierna avrà luogo l'illustrazione della risoluzione, nonché l'eventuale svolgimento di interventi di carattere generale, mentre il parere del Governo sarà acquisito in una successiva seduta.
  Chiede, quindi, se il firmatario dell'atto di indirizzo intenda intervenire per illustrarlo.

  Walter RIZZETTO (FdI), illustrando la sua risoluzione, che riguarda un tema ben noto ai colleghi della Commissione, osserva che nella passata legislatura molto è stato fatto per cercare di rimediare alle conseguenze negative della manovra Fornero, grazie anche alla sostanziale convergenza tra le forze politiche. Nonostante gli sforzi, tuttavia, sono rimaste circa seimila Pag. 68persone che non hanno potuto beneficiare dei precedenti provvedimenti di salvaguardia, ma sono troppo giovani per accedere al pensionamento, dati i requisiti richiesti dalla legislazione vigente, e troppo anziane per continuare a lavorare. Confida, pertanto, nella volontà dichiarata dall'attuale maggioranza di Governo di intervenire in questa materia e rileva che lo sforzo finanziario richiesto sarebbe piuttosto contenuto.

  Andrea GIACCONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.