CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 luglio 2018
34.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 11 luglio 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 13.35.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per l'anno 2018, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 26.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto, rinviato nella seduta del 4 luglio scorso.

  Marta GRANDE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, nella giornata odierna scade il termine per la presentazione del previsto parere da parte della Commissione. Ricorda inoltre che nel corso della seduta del 4 luglio il relatore, deputato Comencini, aveva fatto espressa richiesta alla rappresentante del Governo di voler fornire alla Commissione l'elenco delle iniziative e dei programmi straordinari ai quali si intendono destinare i fondi previsti per il 2018, pari a 293.809 euro. Quanto ai dati per la gestione 2017, fa presente che essi sono già stati portati a conoscenza dei commissari nel corso della mattinata. Riferisce inoltre che, come preannunciato nella precedente seduta, il collega Fassino ha trasmesso alla Presidenza della Commissione una lettera con cui precisa che la sua funzione di Presidente del CeSPI non comporta alcune incarico esecutivo ed è del tutto gratuita. Nella stessa lettera il collega Fassino preannuncia di non prendere parte al voto previsto nel corso della presente seduta.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO, congratulandosi con la presidente Grande per l'importante incarico per il quale è stata eletta, sottolinea che la trasmissione alla Commissione dei dati sui contributi straordinari relativi al 2017 costituisce un'anticipazione rispetto alla dovuta relazione, che sarà presentata al Parlamento in conformità con il dettato normativo. Quanto ai contributi a progetto per il 2018, dà lettura di una lista di ventinove iniziative, il cui iter di finanziamento è ancora in corso. Al riguardo, dopo avere ricordato la disciplina vigente, evidenzia come per il 2018 siano oggetto di selezione iniziative pertinenti con gli obiettivi di legge, sentita la Direzione Generale competente. La fase successiva sarà rappresentata dalla pubblicazione dei bandi, il cui superamento è condizionato al superamento di una valutazione di qualità. Quanto ai contributi ordinari auspica che, nelle more di una doverosa e assai attesa riforma della materia, in occasione della revisione della tabella, possa essere valutato il reinserimento della Fondazione De Gasperi, il cui contributo è sospeso dal 2017 a seguito di decisione presa in tal senso dall'allora Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Gioacchino Alfano. Coglie l'opportunità per preannunciare fin da ora la piena disponibilità dell'Esecutivo all'aggiornamento della normativa.

  Vito COMENCINI, relatore, dà quindi lettura di una proposta di parere favorevole con condizioni (vedi allegato 1).

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) rileva con sorpresa che il Governo non ha reputato doveroso informare la stessa maggioranza parlamentare circa le iniziative destinatarie dei contributi straordinari per il 2018. Si rammarica nel registrare come le stesse forze politiche che nella passata legislatura, dai banchi dell'opposizione, inneggiavano alla trasparenza, siano ora responsabili della mancata informazione Pag. 53del Parlamento. Ritiene, inoltre, sconcertante il riferimento contenuto nella proposta di parere all'esigenza che siano rivisti i criteri adottati per l'attribuzione dei contributi a fronte di una tabella che propone al Governo tagli anche ingenti in assenza dell'indicazione di qualsivoglia logica o criterio. Viene da chiedersi se non vi sia da parte delle forze politiche di maggioranza un intento di natura punitiva nei confronti di enti non in linea con l'attuale Governo, come si potrebbe evincere, ad esempio, dall'azzeramento dei fondi per il CIME. Inoltre, le riduzioni inserite nel parere inducono a ritenere che vi siano altri beneficiari già individuati. Ribadisce l'anomalia di una proposta parlamentare di tagli selettivi in assenza di ogni indicazione di metodo, dovendosi così evincere la natura politica dell'iniziativa, considerato il coinvolgimento di alcuni colleghi negli organi sociali degli enti, come ad esempio nel caso del CeSPI. Peraltro, si tratta di tagli per lo più pari a non oltre il 3 per cento dei bilanci di enti la cui funzionalità non dipende certo dal provvedimento in titolo. È in questione, in buona sostanza, il messaggio politico che questo Parlamento intende dare al Paese. Chiede, inoltre, chiarimenti sulla destinazione dei risparmi derivanti dalla nuova tabella, per comprendere se si tratta di fondi che andranno in economia o destinati ad obiettivi specifici. Manifesta disappunto, infine, per la mancata trasmissione da parte del relatore, con anticipo rispetto alla presente seduta e secondo quanto preannunciato in precedenza, della proposta di parere, al fine di facilitarne la conoscenza e comprensione prima del voto. Alla luce di tali considerazioni, chiede un rinvio dell'esame affinché la Commissione possa disporre di maggior tempo prima di procedere al voto.

  Daniele DEL GROSSO (M5S) propone, a nome del gruppo, una sospensione di quindici minuti per consentire gli approfondimenti richiesti dall'opposizione, per poi procedere alla deliberazione.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI) sostiene la richiesta di rinvio della seduta, ritenendo inutile una breve sospensione. D'altra parte, l'omologa Commissione del Senato ha condiviso ieri l'opportunità di un ulteriore rinvio dell'esame per motivi analoghi a quelli sostenuti dalla collega Quartapelle. Scongiura quindi ogni forzatura che possa pregiudicare un clima collaborativo tra maggioranza e opposizione.

  Laura BOLDRINI (LeU) si associa a sua volta alla richiesta di chiarimenti e di rinvio della seduta. Si dice esterrefatta per la riduzione di somme già di per sé esigue destinate ad enti culturali, di alto valore storico, come ad esempio la Fondazione Lelio e Lisli Basso, il cui contributo verrebbe dimezzato. Anche il CIME, penalizzato in modo grave, vanta una tradizione storica nel dibattito sui temi europei, per non parlare del Forum per i Problemi della Pace e della Guerra, che testimonia una cultura pacifista che non può essere brutalmente azzerata. Sottolinea che le istituzioni culturali cui il Governo italiano contribuisce devono rappresentare una visione plurale delle sensibilità presenti nel Paese, in linea con una cultura trasversale e contro ogni metodo di tipo settario o politicamente di parte.

  Paolo GRIMOLDI (Lega) condivide la proposta di breve sospensione avanzata dal collega Del Grosso e coglie l'opportunità per sottolineare che il provvedimento è frutto di una impostazione ascrivibile al Governo precedente che a sua volta aveva operato scelte di tipo politico. Sottolinea, pertanto, che il contributo della maggioranza di questo Parlamento è animato dall'intento di ribilanciare l'impostazione del provvedimento in esame.

  Osvaldo NAPOLI (FI), valutando incongrua una mera sospensione della seduta a fronte dell'andamento dei lavori presso il Senato, caratterizzati da tempi maggiori, ritiene, in linea con il collega Delmastro Delle Vedove, che la questione centrale risieda nella mancanza di trasparenza sui contributi straordinari. Chiede, quindi, al Pag. 54relatore di valutare un ripensamento della proposta.

  Andrea ORSINI (FI), associandosi alle richieste di rinvio avanzate da taluni colleghi, aggiunge che non appare conforme alla prassi l'espressione di un parere che, in tema di riparto di fondi, si addentri nello specifico delle cifre in luogo di una indicazione di criteri metodologici. Si tratta di una prassi innovativa su cui invita i colleghi a riflettere in una prospettiva rivolta al futuro. Ritiene che il quesito di fondo sia individuare gli strumenti in base ai quali la Commissione ha svolto le sue valutazioni, nell'auspicio che non si tratti di valutazioni politiche nel senso esplicitato dal collega Grimoldi. Sottolinea che in uno Stato liberale l'unico criterio dovrebbe essere rappresentato da una valutazione di merito e di utilità scientifica e che, se in passato qualche governo ha sbagliato, non è questo un buon motivo per insistere nell'errore.

  Sabrina DE CARLO (M5S), intervenendo a nome del suo gruppo, ritiene che il parere espliciti l'obiettivo di aprire il finanziamento pubblico a una cerchia più ampia di soggetti. Evidenzia che le risorse risparmiate potrebbero validamente contribuire al sostegno della rete degli istituti italiani di cultura quanto all'anno in corso, in attesa di procedere alla tanto auspicata riforma. Condivide, infine, l'opportunità di disporre una breve sospensione della seduta.

  Ivan SCALFAROTTO (PD) esprime profondo disagio per il metodo adottato dalla maggioranza. Rileva che, se da un lato ogni cittadino ha diritto di esprimere proprie opinioni politiche, dall'altro coloro che si impegnano in attività di studio e ricerca non possono che perseguire finalità di tipo scientifico. La proposta del relatore manifesta l'intento di attribuire appartenenze politiche agli enti impegnati nella ricerca in campo internazionalistico e ciò rappresenta un evento prodromico all'azzeramento totale di un pensiero plurale nel nostro Paese. Si prefigura, infatti, il messaggio per cui la ricerca scientifica deve essere orientata politicamente. Sottolinea che la proposta di parere appare in tal senso assai preoccupante, poiché caratterizzata da un approccio totalitario che è da rimandare al mittente senza esitazioni.

  Piero FASSINO (PD) si dichiara a sua volta sconcertato per le valutazioni sulle attività di carattere scientifico degli enti internazionalistici, poste alla base della proposta di parere. Chiede al relatore su quali elementi informativi si fondino le sue valutazioni, sintetizzate nella tabella allegata. Segnala che di tali elementi è consapevole il Governo, che se ne avvale nella predisposizione dell'atto trasmesso al Parlamento. Ritiene molto grave che la Commissione si addentri in una valutazione di tipo politico in maniera del tutto indifferente al dato scientifico, poiché ciò equivale a decretare la fine di una ricerca autonoma e indipendente. In ultima analisi, la proposta del relatore tradisce la non conoscenza del lavoro effettivo svolto dagli enti.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), ribadendo la richiesta di rinvio della seduta, insiste nel quesito circa i criteri utilizzati per modificare gli importi della tabella. Richiama gli appelli formulati in passato sui requisiti di qualità e di rilevanza che gli enti dovrebbero assicurare, ad esempio anche ai fini della preparazione dei giovani al concorso diplomatico. Non si tratta, quindi, di una cerchia elitaria di soggetti privilegiati ma di enti di ricerca che svolgono attività specifiche e riconosciute. Ribadisce, infine, l'esigenza di conoscere la destinazione dei fondi risparmiati e i criteri adottati dal relatore.

  Laura BOLDRINI (LeU) chiede se le motivazioni alla base della proposta di parere che sono state illustrate dal collega Grimoldi entreranno a far parte delle considerazioni svolte in premessa alla proposta di parere.

  Marta GRANDE, presidente, ritiene che la valutazione sulla riformulazione della proposta di parere spetti al relatore.

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  Piero FASSINO (PD) chiede in particolare al sottosegretario Di Stefano se i criteri adottati dal relatore siano coerenti con i criteri impiegati dalle strutture della Farnesina.

  Marco MINNITI (PD) evidenzia che il dibattito in corso non attiene ad un tema di ordinaria amministrazione ma sostanzi il primo atto formale di questa Commissione. Le forze politiche di opposizione hanno, con tutta evidenza, chiesto uno sforzo di trasparenza e di attenzione. Rivolge, quindi, l'appello alla maggioranza affinché i lavori della Commissione non abbiano inizio nel segno di una forzatura, che getterebbe un'ombra sul futuro rapporto fra i gruppi. Si tratta di una questione di metodo, connessa all'esigenza di conoscere specifici criteri valutativi adottati dal relatore a fronte di una documentazione giunta in modo tardivo, tanto più alla luce dell'andamento dei lavori al Senato. Sul merito, non si comprendono le ragioni che comportano in alcuni casi la riduzione totale dei contributi ordinari. È opportuno, quindi, esplicitare il senso di una scelta che appare alludere al superamento della ragion d'essere stessa di enti che, ad esempio, si impegnano nella riflessione sui conflitti. Se, invece, le ragioni sono di altro genere, cioè di tipo politico, si tratta di una opzione non accettabile, rispetto alla quale occorre che la maggioranza prenda subito le distanze. Ritiene che un rinvio della seduta potrebbe contribuire a scongiurare una forzatura non necessaria per la stessa maggioranza, laddove invece occorre rafforzare la capacità di ascolto tra maggioranza e opposizione, in vista di questioni più importanti.

  Marta GRANDE, presidente, ritiene che sul terreno del metodo il relatore abbia indicato le motivazioni alla base del parere. Richiama l'elenco di iniziative finanziate a valere sui contributi straordinari, di cui ha dato lettura il sottosegretario. Ritiene pertanto che i gruppi dispongano di tutti gli elementi richiesti nella precedente seduta e si dichiara, quindi, disponibile, a disporre una breve sospensione della seduta.

  Eugenio ZOFFILI (Lega), in risposta ai colleghi del Partito Democratico, e preannunciando il parere favorevole del suo gruppo alla proposta di parere favorevole del relatore, sottolinea che gli elettori italiani chiedono decisioni veloci da parte delle istituzioni. Rivendicando la sua qualità di parlamentare neoeletto, manifesta il proprio orgoglio per essere chiamato a collaborare con colleghi prestigiosi e di grande esperienza, come l'onorevole Fassino. Ciò premesso, sottolinea che la data del 4 marzo simboleggia la svolta del Paese verso il cambiamento e questo investe anche un provvedimento caratterizzato con tutta evidenza da un certo tasso di politicizzazione. Gli enti in questione, la cui funzionalità non è certo condizionata dai contributi ordinari dello Stato, potranno impegnarsi in futuro per diversificare le fonti di finanziamento. Alla maggioranza parlamentare spetta oggi il compito di dare concretezza all'aspettativa di cambiamento e al Partito Democratico la necessità di registrare la portata del risultato elettorale.

  Ivan SCALFAROTTO (PD) non ritiene che la comprensione del provvedimento in titolo richieda una specifica esperienza parlamentare. Quanto al nuovo contesto politico, l'alternanza è un elemento insito ad ogni democrazia funzionante, ma ciò non significa che ogni contesto debba essere del tutto politicizzato, diversamente lo stesso Parlamento perderebbe la propria ragion d'essere, tornando a rappresentare un mero «bivacco di manipoli». L'Italia non è uno stato totalitario che teorizzi una dottrina ufficiale alla quale gli enti di ricerca si debbano conformare. La proposta di parere del relatore pone il tema di una riconsiderazione della materia in base a criteri diversi da quelli impiegati dalle strutture della Farnesina. Si associa pertanto ai quesiti sollevati dalle colleghe Boldrini e Quartapelle, ritenendo che si tratti di una questione di doverosa trasparenza e chiarezza.

  Laura BOLDRINI (LeU) ribadisce l'esigenza che la proposta di parere del relatore Pag. 56sia corredata dalla esplicitazione di criteri, in assenza dei quali l'unica spiegazione è rappresentata dalle parole del collega Grimoldi. Reitera quindi l'auspicio per un rinvio della seduta.

  Marta GRANDE, presidente, si rimette al relatore per l'eventuale riformulazione del parere.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO, in risposta alle sollecitazioni emerse nel corso del dibattito, chiarisce che i dati inerenti i contributi a progetto per il 2018 saranno resi pubblici solo dopo lo stanziamento definitivo. Ciò nonostante, mette a disposizione della Commissione l'elenco già illustrato (vedi allegato 2). Quanto ai criteri a sostegno della proposta di parere, ritiene che essi siano stati già esplicitati nella relazione illustrativa, laddove si allude ad una valutazione sul merito e sull'indipendenza politica degli enti in vista della revisione della tabella per il prossimo triennio. Conferma che l'intento di questo Governo è l'apertura del finanziamento ad una cerchia più ampia di soggetti. Quanto agli interventi dei colleghi Minniti e Fassino, lungi dal rinnegare la maggioranza di Governo di cui egli stesso è esponente, ritiene che sia lesiva di un principio di pluralismo una lista di enti sostanzialmente inalterata dal 1982. Chiarisce che il Ministero non svolge le proprie valutazioni in chiave politica ma in base a parametri di merito, con particolare riferimento ai contributi straordinari ad hoc. Quanto alla destinazione delle cifre risparmiate, informa la Commissione che esse saranno destinate agli istituti di cultura.

  Piero FASSINO (PD) insiste nel chiedere se la proposta del relatore sia condivisa dal Ministero. Evidenzia l'incongruenza tra una tabella iniziale, presentata dal Ministero e che è già stata frutto di un giudizio di valore – d'altra parte, il Ministero conosce nel dettaglio la storia, le attività e i bilanci degli enti – e una tabella presentata dal relatore senza l'apparato informativo di cui dispone la Farnesina e in ragione di un mero dato elettorale. Rivolgendosi al collega Zoffili, evidenzia che la Commissione non sta discutendo una modalità di finanziamento pubblico ai partiti ma il sostegno all'attività di enti di ricerca in campo internazionalistico a supporto delle istituzioni del Paese che per definizione corrispondono ad una visione di tipo plurale. Il metodo adottato dal relatore dissimula un approccio discriminatorio ed arreca un vulnus grave sul piano dei valori. Quanto alla presenza di politici all'interno degli organi sociali degli enti, fa presente che ognuno di essi coinvolge parlamentari o figure attive in politica ma che operano nell'ambito di tali enti in quanto impegnati sui temi della politica internazionale. Si appella pertanto al relatore per un supplemento di riflessione.

  Marco MINNITI (PD) a sua volta insiste sul rinvio della seduta, che in nessun modo può pregiudicare la deliberazione da parte di questa Commissione. Si appella, in particolare, alla presidente Grande, che in altre sedi ha dimostrato una sensibilità consapevole sul ruolo del Parlamento. Insiste affinché si ponga fine ad un dannoso braccio di ferro e si creino le condizioni per il rispetto reciproco tra le forze politiche.

  Marta GRANDE, presidente, pur comprendendo le ragioni dei colleghi intervenuti, ritiene che l'opposizione abbia ottenuto tutte le risposte e gli elementi informativi richiesti. La stessa proposta di parere del relatore è stata oggetto di approfondito esame e non appaiono, pertanto, sussistere ulteriori ragione di dilazione della decisione, tanto più in considerazione della scadenza a oggi del termine per l'espressione del parere.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO, rispondendo al collega Fassino, precisa che la tabella è elaborata dal Ministero sulla base di una programmazione concordata su base triennale. Anche in ragione della sua esperienza nella precedente legislatura come deputato di opposizione, ben comprende l'esigenza di approfondimento Pag. 57che, in questo caso, non è certo mancato.

  Piero FASSINO (PD), a sua volta ricordando la sua esperienza di sottosegretario agli affari esteri, non può che prendere atto della linea adottata dal sottosegretario, segnalando che il vertice politico dell'Amministrazione collabora con le strutture ministeriali, alle quali chiede di svolgere valutazioni di cui può anche non tenere conto. In linea con quanto riferito con lettera indirizzata alla Presidenza di questa Commissione, preannuncia di non prendere parte alla deliberazione al fine di scongiurare ogni fraintendimento rispetto alla sua qualità di presidente del CeSPI, che auspica non essere alla base della scelta discriminatoria oggi operata. Sottolinea di non svolgere alcun compito di carattere esecutivo o a titolo oneroso nell'ambito di tale ente e ribadisce l'alto riconoscimento che circonda il CeSPI nel contesto della comunità scientifica internazionale.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.50.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 11 luglio 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 14.50.

5-00054 Quartapelle Procopio: Sulla fornitura di materiali di armamento ai Paesi della coalizione impegnata in operazioni in Yemen.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), sottolineando di avere assunto nella precedente legislatura numerose iniziative di sindacato ispettivo sulla stessa materia rimaste senza risposta. Concorda su tutte le premesse all'interrogazione in titolo, segnalando conclusivamente una visione restrittiva rispetto alle autorizzazioni che potranno essere concesse e piena disponibilità ad eventuali proposte di riforma migliorativa della materia.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), replicando, si dichiara assolutamente insoddisfatta dalla risposta del Governo, dalla quale si evince solo che l'embargo sulla fornitura di materiali di armamento ai Paesi interessati continuerà, ma senza esprimere alcuna valutazione politica. La posizione dell'attuale Governo, a suo avviso, risulta più conservatrice rispetto al precedente esecutivo, e non tiene in nessun conto quella espressa dal Parlamento europeo in una recente risoluzione, nella quale si evoca, tra le altre cose, l'avvio di un'iniziativa finalizzata all'imposizione di un embargo dell'UE nel suo complesso sulla fornitura di armi nei confronti dell'Arabia Saudita. Segnala che, in assenza di chiare prese di posizione a livello politico, l'unico elemento di novità da parte del Governo è costituito dalla previsione di una funzione di controllo – meramente burocratico – sulla fornitura di materiali di armamento da parte del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE). Si appella pertanto alla maggioranza parlamentare per una collaborazione su tali temi, considerato che il sottosegretario Di Stefano nella sua nuova funzione istituzionale disattende le posizioni sostenute in passato.

5-00045 Fornaro: Sulla posizione del Governo in merito al caso Regeni.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4), sottolineando che nella scorsa legislatura, in qualità di membro della Commissione, ha seguito da vicino gli sviluppi della vicenda Regeni, e che l'obiettivo del Pag. 58Governo è di pervenire ad una ricostruzione veritiera dell'accaduto, per soddisfare le legittime attese della famiglia Regeni e dell'opinione pubblica italiana.

  Erasmo PALAZZOTTO (LeU), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del Governo, ricordando che, come membro dell'opposizione, il deputato Di Stefano nella scorsa legislatura aveva chiesto la sospensione dei rapporti diplomatici con l'Egitto, oltre a quelli con ulteriori Paesi che non tutelano i diritti umani, come misura estrema per ottenere la collaborazione delle autorità egiziane nella ricostruzione della tragica vicenda in oggetto. In generale, il gruppo del Movimento 5 Stelle sosteneva che l'eccessiva cautela del Governo fosse allora motivata da interessi economici, nello specifico dell'ENI. Sottolinea che nella risposta del rappresentante del Governo manca ogni richiamo ai diritti umani, cui oggi questo Governo non sembra indifferente, e che la visione del Governo in carica non evidenzia alcun elemento di novità rispetto al passato Esecutivo, che aveva quanto meno sospeso una fornitura di velivoli F16 all'Egitto. Non sono, infatti, indicate nuove iniziative nei settori della cooperazione militare o economica in reazione alla carente collaborazione da parte egiziana. Rileva, inoltre, con preoccupazione che il Ministro Salvini ha recentemente dichiarato che il mantenimento di buone relazioni con l'Egitto prevale sul pur legittimo diritto alla verità della famiglia Regeni. Infine, preannuncia la presentazione di una proposta di legge per l'istituzione di una commissione d'inchiesta sul caso in oggetto.

5-00118 Ungaro: Sul blocco delle attività di un ente gestore a Londra.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Massimo UNGARO (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto dalla risposta del Governo, sottolineando l'esigenza di pervenire ad una soluzione in tempi rapidi per tutelare il diritto allo studio di quasi cinquemila studenti e la situazione economica delle relative famiglie in difficoltà. Sottolinea che la promozione del Sistema-Paese parte dalla garanzia dei servizi ai cittadini, che l'ente gestore in questione assicura dal 1971.

  Marta GRANDE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.10.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 11 luglio 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 15.10.

  Marta GRANDE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-00125 Lupi: Sugli attacchi alla comunità dei cristiani in Nigeria.

  Maurizio LUPI (Misto-NcI) illustra l'interrogazione in titolo, sottolineando come gli eventi illustrati registrino l'indifferenza della comunità internazionale. Sottolinea, inoltre, l'importante tradizione che vanta il nostro Paese sul tema della tutela dei cristiani nel mondo.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

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  Maurizio LUPI (Misto-NcI), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta del Governo, evidenziando che la Nigeria per molto tempo ha rappresentato un modello di convivenza tra Cristianesimo ed Islam. Ttale equilibrio è ora messo gravemente a rischio dall'azione di Boko Haram, e l'Italia deve far sentire la propria voce, anche in forza dei tradizionali rapporti, non solo economici, che legano l'Italia alla Nigeria, anche sul terreno della diplomazia parlamentare, ricordando la missione svolta dalla collega Boldrini in veste di Presidente della Camera dei deputati nella scorsa legislatura. In via generale, auspica una collaborazione tra Parlamento e Governo per la promozione, nelle relazioni internazionali, del tema della libertà religiosa.

5-00127 Delmastro Delle Vedove: Sul blocco navale presso le coste libiche.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7), aggiungendo che l'instaurazione di rapporti solidi con le autorità libiche rappresenta una priorità per il Governo italiano, non solo in ragione dei legami storici tra i due Paesi, ma anche come strumento per conseguire la stabilizzazione della regione. Inoltre, ricorda che in occasione dell'ultimo Consiglio europeo del 28-29 giugno gli Stati membri dell'UE hanno raggiunto l'accordo per il trasferimento di 500 milioni di euro al Fondo fiduciario per l'Africa: tali risorse, destinate a combattere le cause che determinano i flussi migratori nel Mediterraneo, appaiono tuttavia insufficienti, soprattutto a fronte dei 6 miliardi di euro investiti nell'Accordo UE-Turchia per la gestione dei rifugiati. Ricordando di aver partecipato alle recenti celebrazioni concernenti l'avvio della missione EunavforMED Sophia affidata al comando dell'ammiraglio Credendino, sottolinea, infine, che, come enunciato dal Ministro Moavero Milanesi, al fine di garantire il rispetto dei diritti umani, l'eventuale allestimento di centri di identificazione dei migranti in territorio africano dovrà sempre prevedere la presenza di rappresentanti dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni (OIM).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta del Governo, rilevando che non viene formulata alcuna valutazione sull'ipotesi di istituire un blocco navale presso le coste libiche che, a suo avviso, rappresenterebbe l'unico strumento efficace per combattere il traffico di esseri umani. Esprime inoltre riserve sul fatto che l'auspicio del Governo, relativo ad una maggiore responsabilizzazione dei partner europei e africani, possa trovare effettiva attuazione.

5-00128 Boldrini: Sull'impegno dell'Italia in tema di accordi di riammissione.

  Laura BOLDRINI (LeU) illustra l'interrogazione in titolo, precisando che durante la campagna elettorale l'attuale Ministro Salvini aveva preannunciato il rimpatrio dei circa 600 mila irregolari stimati in territorio italiano. Fa presente di avere più volte evidenziato che tale promessa si fonda su accordi ad oggi inesistenti e che precedenti governi di centrodestra avevano affrontato il tema mediante lo strumento di una sanatoria, che coinvolse allora circa un milione di stranieri.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 8), sottolineando che la cooperazione bilaterale e multilaterale rappresenta una leva essenziale per affrontare il problema migratorio, in un'ottica di tutela degli stessi migranti. Con riferimento al tema degli immigrati irregolari presenti in Italia, rileva che i criteri per valutare l'opportunità di un'eventuale sanatoria possono Pag. 60essere diversi (l'esercizio di una professione, l'integrazione linguistica e culturale) ed auspica un contributo, in termini di proposta, da parte del Parlamento.

  Laura BOLDRINI (LeU), replicando, prende atto della risposta del Governo, dalla quale non emergono elementi di novità. Rileva, inoltre, che, al fine di combattere l'immigrazione irregolare, è opportuno lavorare innanzitutto sul tema dell'identificazione in collaborazione con le autorità consolari. Occorre inoltre incidere sul meccanismo delle quote, in linea con le esigenze del mercato del lavoro, e promuovere nuovi ed efficaci canali di immigrazione legale, in assenza dei quali l'unica soluzione concreta appare essere la sanatoria, individuale o collettiva.

5-00129 Ehm: Sui rapporti con le autorità israeliane rispetto al progetto «Scuola di gomme».

  Yana Chiara EHM (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 9), sottolineando che il rispetto del diritto internazionale umanitario e delle norme che regolano la cooperazione italiana dovrebbe costituire un obiettivo comune, al di là delle dinamiche di contrapposizione tra maggioranza e opposizione.

  Yana Chiara EHM (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta dalla risposta del Governo, rilevando che l'eventuale demolizione della «Scuola di gomme», esempio mirabile di bioarchitettura e presidio educativo essenziale per la comunità beduina di quella zona, rappresenterebbe un fallimento, in termini ideali, del diritto universale all'istruzione.

5-00130 Quartapelle Procopio: Sulla partecipazione dell'Italia all'operazione EunavforMED Sophia.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) illustra l'interrogazione in titolo, ricordando che obiettivo dell'operazione è sia il pattugliamento sia il salvataggio dei migranti in mare, evidenziando che l'intervento della Ministra della difesa rispetto alle dichiarazioni del Ministro dell'interno rappresenta un precedente significativo rispetto all'esigenza di porre fine alla propaganda e trovare soluzioni. È, pertanto, essenziale comprendere con quale voce parli il Governo italiano in carica.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 10), aggiungendo che il Governo intende adoperarsi, con una posizione univoca e compatta, per una modifica delle regole di ingaggio della missione, al fine di determinare le condizioni per un più ampio coinvolgimento dei partners europei per quanto concerne i porti accessibili. Nel richiamare la sua partecipazione insieme alla Ministra della difesa alle celebrazioni per il lancio dell'operazione EunavforMED Sophia, evidenzia che l'impegno per la modifica delle regole di ingaggio avrebbe dovuto caratterizzare anche il Governo precedente. Ribadisce che sulla materia il Governo italiano decide oggi in modo coeso, conformemente alle decisioni del Consiglio europeo e alle valutazioni che saranno assunte da questo Parlamento.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta del Governo, rilevando le difficoltà del Governo stesso nella elaborazione di risposte chiare e condivise sul tema migratorio. Al riguardo, esprime riserve sull'opportunità, evocata dal ministro degli interni Salvini, di costruire alleanze con Paesi come l'Austria, che hanno più volte dichiarato l'intenzione di bloccare i flussi dei migranti con la chiusura dei confini nazionali, anziché con la gestione condivisa delle frontiere. Osserva che se si confermerà l'attuale chiusura del Brennero, significherà che nell'Esecutivo sarà prevalsa la linea del Ministro Salvini. A suo avviso, il Paese non può più permettersi Pag. 61margini di ambiguità sulla materia, essendo urgente un quadro decisionale chiaro e l'abbandono di toni da campagna elettorale.

5-00126 Fitzgerald Nissoli: Sulla convenzione di sicurezza sociale con gli Stati Uniti.

  Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 11).

  Fucsia FITZGERALD NISSOLI (FI), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta del Governo, che ricalca quella già ottenuta nella scorsa legislatura.

  Marta GRANDE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.55 alle 16.

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