CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 luglio 2018
31.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 4 luglio 2018. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Intervengono il sottosegretario di Stato per la difesa, Raffaele Volpi e il sottosegretario di Stato al Ministero dell'economia e delle finanze, Massimo Bitonci.

  La seduta comincia alle 9.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 04/2017, relativo all'acquisizione, comprensiva del relativo sostegno logistico, di aeromobili a pilotaggio remoto della categoria MALE (Medium Altitude Long Endurance) e potenziamento delle capacità di Intelligence, Surveillance and Reconnaissance della Difesa.
Atto n. 2.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale in titolo.

  Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che la procedura per l'esame parlamentare dei programmi di ammodernamento e rinnovamento della Difesa stabilita dall'articolo 536 del Codice dell'ordinamento militare prevede un termine di quaranta giorni per l'espressione e che il Governo, Pag. 44qualora non intenda conformarsi alle condizioni formulate dalle Commissioni competenti, ovvero quando le stesse Commissioni esprimano parere contrario, trasmetta nuovamente alle Camere lo schema di decreto corredato delle necessarie controdeduzioni per i pareri definitivi delle Camere da esprimere entro trenta giorni dalla loro assegnazione. In tal caso, qualora entro il termine indicato le Commissioni competenti esprimano sullo schema di decreto parere contrario a maggioranza assoluta dei componenti, motivato con riferimento alla mancata coerenza con quanto previsto nel Documento programmatico pluriennale della difesa di cui al comma 1 dell'articolo 536 del Codice, il programma non potrà essere adottato. In ogni altro caso, il Governo potrà invece procedere all'adozione del decreto.
  Segnala, quindi, che la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto in esame è stata presentata dal Governo nel corso della precedente legislatura, nella fase di scioglimento delle Camere. In considerazione della rilevanza del provvedimento, l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione Difesa, nella riunione del 27 febbraio 2018, ha ritenuto opportuno non procedere all'esame dell'atto in quella fase di Camere sciolte e di chiedere al Governo di attendere che fossero le nuove Camere a esprimere il parere sull'atto, soprassedendo fino a quel momento alla sua adozione.
  Nelle more della costituzione delle Commissioni permanenti, avendo il Governo manifestato la disponibilità ad attendere l'espressione del parere parlamentare, l'atto è stato assegnato alla Commissione speciale per l'esame di atti del Governo, sulla base di quanto convenuto nell'ambito della Conferenza dei presidenti di gruppo del 12 aprile scorso. La Commissione speciale, dopo averne avviato l'esame, ha svolto anche alcune audizioni, senza tuttavia concludere l'iter del provvedimento.
  A seguito della costituzione delle Commissioni permanenti e, conformemente a quanto all'unanimità convenuto tra i Gruppi, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di provvedimento è stata assegnata, il 26 giugno scorso, alla Commissione IV (Difesa) ai sensi del comma 4 dell'articolo 143 del Regolamento, nonché alla V Commissione (Bilancio), ai sensi del comma 2 dell'articolo 96-ter del medesimo Regolamento.
  L'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione Difesa, nella riunione di ieri ha convenuto, ai fini dell'espressione del parere di competenza, di avvalersi degli elementi istruttori emersi nel corso dell'attività conoscitiva svolta dalla Commissione speciale e di svolgere anche un'ulteriore attività istruttoria.
  Peraltro, in considerazione della circostanza che il termine per l'espressione del parere è già decorso e delle determinazioni assunte ieri dall'Ufficio di presidenza, ritiene opportuno che il Governo ribadisca, anche in questa fase, la disponibilità ad attendere che la Commissione esprima il proprio parere all'esito della ulteriore attività istruttoria che questa reputerà necessario svolgere.

  Luca FRUSONE (M5S), relatore, riferisce che lo schema di decreto in esame prevede l'acquisizione – entro il 2032 – di dieci sistemi di aeromobili a pilotaggio remoto della categoria MALE (ovvero aeromobili a pilotaggio remoto con un peso al decollo di 1.500 chilogrammi).
  Ciascun sistema è costituito da due velivoli, da una stazione di comando e controllo, nonché dal relativo Supporto logistico integrato (SLI), ed è in grado di operare fino a 14.000 metri per un tempo di volo pari a circa 24 ore. L'investimento complessivo del programma è pari a 766 milioni di euro.
  Come precisato sia dal Governo nella relazione illustrativa allegata alla richiesta di parere parlamentare, sia dal Capo di stato maggiore dell'Aeronautica, generale Vecciarelli, nel corso della sua audizione presso la Commissione speciale, il programma pluriennale in esame trova la propria giustificazione nella necessità di dotare la Difesa italiana di strumenti sofisticati per la raccolta Pag. 45di informazioni che potranno essere altresì utili per monitorare e sorvegliare aree vaste di territorio e garantire una rapida trasmissione delle informazioni ai centri di comando e controllo e agli operatori al suolo. Gli aeromobili in questione saranno, inoltre, utilizzati in diversi ambiti di cooperazione militare e civile.
  In particolare, come emerso nel corso delle richiamate audizioni il velivolo supporterà applicazioni e concetti operativi di tipo «civile» come ad esempio il monitoraggio dei flussi dei migranti nel bacino del mediterraneo, la rilevazione di inquinanti, la pesca di frodo, l'identificazione di focolai di incendi o l'identificazione automatica di costruzioni abusive e di coltivazioni agricole illegali e i rilievi dei dissesti del territorio.
  Rileva, poi, che la produzione degli aeromobili si svolgerà principalmente presso gli stabilimenti Piaggio Aerospace a Villanova d'Albenga, in provincia di Savona. Ricorda a questo riguardo che la Piaggio Aerospace è un'azienda aeronautica di proprietà del fondo Mubadala Investment Company degli Emirati Arabi Uniti, che dal 2015 la società Mubadala degli Emirati Arabi Uniti possiede il cento per cento della proprietà di Piaggio Aerospace, società di diritto italiano di cui aveva acquistato una prima quota (circa un terzo) nel 2006 e che nel 2014 il Governo italiano ha inserito Piaggio Aerospace tra le società di interesse nazionale.
  Per quanto riguarda, invece, i sistemi di comando e controllo, essi verranno realizzati presso gli stabilimenti di Leonardo a Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia.
  In relazione alla governance del progetto, nel corso dell'audizione dei rappresentanti della Piaggio presso la Commissione speciale è emerso che si sta ragionando sulla possibilità di gestire il progetto attraverso una forma giuridica di collaborazione con responsabilità solidale da istituire tra Piaggio Aerospace e Leonardo. Ad oggi tale forma non è identificata in modo definitivo, tuttavia tra le diverse soluzioni il Raggruppamento Temporaneo d'Impresa (RTI) appare certamente una delle possibili soluzioni perseguibili. In tale scenario la nuova entità giuridica rappresenterà formalmente la parte appaltatrice e la suddivisione delle attività tra i costituenti della ditta appaltatrice sarà suddivisa in modo pressoché paritario.
  Al riguardo, sottolinea come il suddetto tema sia di rilevante importanza al fine di comprendere pienamente le ricadute economiche del programma e prospetta l'opportunità di svolgere opportuni approfondimenti proprio in quest'ambito.
  Osserva, inoltre, che il costo complessivo del programma è stimato in circa 766 milioni di euro a valere, da un lato, sulle risorse iscritte nei capitoli di investimento compresi nell'ambito della Missione «Difesa e sicurezza del territorio», Programma «Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari», Azione «Ammodernamento, rinnovamento e sostegno delle capacità dello strumento militare», dello stato di previsione del Ministero della difesa; dall'altro, sulle risorse recate dal Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese (cap. 7555 dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze), istituito ai sensi dell'articolo 1, comma 140, della legge n. 232 del 2016 (legge di bilancio per il 2017).
  Ricorda che la dotazione del Fondo è stata da ultimo incrementata dalla legge di bilancio per il 2018 in misura pari a 800 milioni di euro per l'anno 2018, a 1.615 milioni di euro per l'anno 2019, a 2.180 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023, a 2.480 milioni di euro per l'anno 2024 e a 2.500 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2033, risultando peraltro confermato, ai sensi della predetta disposizione, nel novero dei settori di spesa tra i quali potrà essere effettuato il successivo riparto, anche quello relativo ad « attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni.
  Infine, rileva che la Difesa risulta destinataria di 49,5 milioni nel 2017, 199,7 milioni nel 2018 e 251,4 milioni nel 2019.
  Conclude rinviando alla documentazione acquisita dalla Commissione speciale per l'approfondimento delle diverse questioni sollevate in tale sede ed auspica Pag. 46comunque un dibattito e un esame del provvedimento altrettanto ampio e scrupoloso da parte della Commissione.

  Il sottosegretario Raffaele VOLPI manifesta la disponibilità del Governo ad attendere che la Commissione svolga i necessari approfondimenti, assicurando sin da ora la massima collaborazione da parte del dicastero affinché il lavoro avviato in questa seduta possa essere sviluppato proficuamente e nei tempi congrui.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante modifiche alla composizione degli organi di amministrazione della Cassa ufficiali e del Fondo di previdenza per sottufficiali, appuntati e finanzieri della Guardia di finanza.
Atto n. 27.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto presidenziale in titolo, rinviato nella seduta del 3 luglio 2018.

  Il sottosegretario Massimo BITONCI fornisce una nota esplicativa sullo schema in esame (vedi allegato) e risponde alle richieste di chiarimento formulate dalla relatrice nella precedente seduta precisando che i componenti dei Consigli di amministrazione della Cassa ufficiali e del Fondo di previdenza della Guardia di finanza svolgono il loro incarico a titolo gratuito. Aggiunge, poi, che il personale che presta servizio in sede diversa da Roma percepisce solo un rimborso di missione per le spese sostenute in occasione della partecipazione alle riunioni dei citati collegi.
  Chiarisce, altresì, che le riunioni dei suddetti organi si svolgono all'occorrenza, senza una cadenza periodica obbligatoria prestabilita.
  Quanto alla composizione del Consiglio di amministrazione del Fondo di previdenza della Guardia di finanza, fa presente che il criterio scelto di designare un membro per la categoria degli ufficiali, due membri per la categoria degli ispettori/sovrintendenti e due membri per la categoria degli appuntati/finanzieri nasce dall'esigenza di rappresentare in modo proporzionale tutto il personale del Corpo e che il membro appartenente alla categoria ufficiali è stato mantenuto avuto riguardo all'opportunità di ricondurre a una figura dirigenziale la presidenza di un organo cui è demandatala delicata gestione delle risorse finanziarie gestite dal Fondo.

  Emanuela CORDA (M5S), relatrice, osserva che il provvedimento mantiene invariato il numero dei componenti della Cassa ufficiali. Domanda, quindi, ulteriori chiarimenti riguardo ai costi connessi al funzionamento di entrambi gli organi.

  Il sottosegretario Massimo BITONCI conferma che i componenti dei Consigli di amministrazione della Cassa ufficiali e del Fondo di previdenza della Guardia di finanza svolgono il loro incarico a titolo gratuito senza percepire alcun gettone di presenza.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa per l'anno 2018, relativo a contributi ad associazioni combattentistiche e d'arma.
Atto n. 30.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in titolo, rinviato nella seduta del 3 luglio 2018.

  Salvatore DEIDDA (FdI) ritiene che alcune associazioni ed enti che beneficiano del contributo pubblico ripartito dallo schema in esame non rientrino tra quelle Pag. 47che sostengono i principi e i valori delle nostre Forze armate e giudica inaccettabile che queste possano fare politica e campagna elettorale attraverso i fondi assegnati dal dicastero della Difesa.
  Auspica, quindi, che la Commissione non si esprima favorevolmente sul provvedimento.

  Il sottosegretario Raffaele VOLPI precisa che la posizione del Governo verrà espressa sulla proposta di parere del relatore.

  Roberto Paolo FERRARI (Lega) manifesta apprezzamento per la trasmissione, avvenuta in tempi rapidi, dei rendiconti delle associazioni che hanno ricevuto nel 2016 il contributo del dicastero.
  Osserva come i criteri utilizzati in quell'esercizio finanziario non riflettano più pienamente quelli adottati per il provvedimento in esame e sollecita il dicastero ad essere ancora più incisivo nella selezione dei progetti meritevoli di finanziamento.
  Auspica che l'obbligo di trasmettere alla Commissione i rendiconti finanziari delle associazioni possa essere rispettato anche in futuro e sottolinea l'opportunità di implementare le informazioni fornite, in particolare con riferimento al numero dei soci effettivi iscritti alle varie associazioni.
  Conclude segnalando la necessità di incrementare la corrispondenza tra l'importo erogato e quello utilizzato per le finalità dei progetti presentati dai sodalizi e ritenuti meritevoli di finanziamento.

  Il sottosegretario Raffaele VOLPI sottolinea come lo schema in esame adotti per la prima volta forme di controllo più specifico rispetto al passato e pone l'accento sull'obiettivo del dicastero di ridurre i tempi che intercorrono tra l'invio della rendicontazione da parte delle associazioni e l'erogazione del contributo da parte del dicastero, anche al fine di effettuare controlli più puntuali.
  Evidenzia, infine, come i criteri adottati nella selezione dei progetti presentati abbiano tenuto conto delle indicazioni contenute nei pareri espressi, nella scorsa legislatura, dalla Commissione in occasione dell'esame dei precedenti schemi di decreto.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.55.

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