CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 7 luglio 2022
827.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
ALLEGATO
Pag. 314

ALLEGATO

QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (DAL N. 471/2333 AL N. 472/2334)

  BERGESIO, COIN, FUSCO, MACCANTI, PERGREFFI, TARANTINO, RUZZONE, GOLINELLI, PATELLI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Per sapere – premesso che:

   nella puntata dell'11 giugno scorso della trasmissione «Sapiens» il conduttore Mario Tozzi ha più volte attaccato l'attività venatoria arrivando a stabilire parallelismo del tutto fuorviante tra la stessa e l'odiosa pratica del bracconaggio e con ciò gravemente ledendo l'immagine dei cacciatori.
   Il prof. Tozzi è attualmente Primo Ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria), si è occupato dell'evoluzione geologica del Mediterraneo centro-orientale, studiando le deformazioni delle rocce. Oggi si occupa principalmente di divulgazione scientifica e del trasferimento dei risultati della ricerca del CNR.
   Il conduttore, dimenticando il suo ruolo di ricercatore CNR, durante la trasmissione ha esposto dati sul prelievo venatorio legale di animali selvatici in Italia del tutto fantasiosi, sganciati dalla realtà e privi di qualsiasi valore informativo.
   Il prof. Tozzi ha del tutto pretestuosamente evitato di informare il pubblico sulle competenze degli Enti deputati per legge alla raccolta dei dati dei prelievi, che sono le Regioni, l'ISPRA e la Commissione europea DGXI.
   Il conduttore ha inoltre colpevolmente evitato di informare il pubblico che esistono pubblicazioni europee ufficiali che raccolgono i dati dei prelievi, raccolti da ISPRA, e presentati nel Rapporto sull'Articolo 12 della direttiva 147/2009/CE, visibili sul sito dell'agenzia europea per l'ambiente (EEA).
   Il prof. Tozzi si è, inoltre, lasciato andare a delle considerazioni personali diffondendole come dati certi raccolti da sondaggi, senza però citare quali fossero.
   Il conduttore ha, ancora, fornito agli ignari telespettatori cifre, sulla caccia, del tutto destituite di fondamento, sostenendo che in Italia vengono abbattuti circa 464 milioni di animali (773 per cacciatore) anche in questo caso senza citare alcuna fonte.
   Da ultima, si evidenzia che il ricercatore ha prima parlato dei bracconieri come killer seriali e subito dopo dei cacciatori che sono anacronistici introducendo contributi video volutamente tesi a ingenerare nel telespettatore una rappresentazione artata dell'attività venatoria, paragonando una illegalità come il bracconaggio ad una attività strettamente regolata e fortemente controllata come l'attività venatoria, ledendo gravemente all'immagine di cacciatori.

   Vista la gravità del fatto riportato, alla Società concessionaria si chiede:

   se la Dirigenza RAI sia al corrente di quanto esposto in premessa e se si ritiene compatibile questo modo fuorviante di fare comunicazione con le responsabilità e i compiti del servizio pubblico.

(471/2333)

  RISPOSTA. – Con riferimento all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni ricevute dalle competenti strutture aziendali.
  In via preliminare è opportuno sottolineare che durante la puntata dell'11 giugno u.s. della trasmissione Sapiens, andata in onda su Rai 3, il conduttore Mario Tozzi ha tenuto ampiamente separate le trattazioni inerenti all'attività venatoria da quelle relative al bracconaggio. Questo sia per fornire al pubblico una corretta informazione sia per trattare i due argomenti in modo da evidenziarne le singole specificità. Dunque, nessun parallelismo tra chi legittimamente svolge regolare attività venatoria e chi, al contrario, uccide animali – anche a rischio Pag. 315di estinzione – senza il rispetto di regole e leggi.
  Per questo, il segmento di trasmissione nel quale il conduttore parla del profilo del bracconiere come quello di «omicida seriale» è separato da un brano filmato di diversi minuti che lo divide chiaramente e narrativamente dal segmento successivo nel quale il conduttore parla della caccia.
  Quanto alle cifre sulla caccia e sul numero di animali abbattuti in Italia, è bene ricostruire puntualmente ciò che avvenuto in trasmissione: Tozzi ha chiarito – mentre scriveva sulla lavagna trasparente – che si trattava di stime sul «prelievo effettuato dai cacciatori sulla fauna selvatica». Il conduttore, inoltre, scriveva e contestualmente affermava che sono «stime, perché non è che si può controllare esattamente», aggiungendo che i cacciatori sono «circa 600.000», «anche se il numero è un po' variabile» e che – «se le stime sono corrette» – i cacciatori «prelevano 464 milioni di prede per stagione e questo significa che sono circa 139 animali al secondo che vengono a mancare».
  Da ultimo, relativamente al numero dei cacciatori, la fonte utilizzata è quella dei dati della Polizia dello Stato sulle licenze di porto d'armi a uso caccia. Per i dati sul prelievo, invece, la fonte è la LAV che nel 2017 riportava la cifra di 464 milioni di animali e che oggi sul sito riporta la cifra aggiornata a «400 milioni di animali, più di 4 milioni per ogni giornata venatoria, 400.000 per ogni ora, 116 al secondo»: https://www.lav.it/aree-di-intervento/animali-selvatici/caccia-quali-quantianimali#::text=Basandoci%20

sul%20numero%20di%20cacciatori,di%20

an imali%2C%20pi%C3%B9%20di%204.

  BERGESIO, COLMELLERE, COIN, FUSCO, MACCANTI, PERGREFFI, TARANTINO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Per sapere – premesso che:

   la stampa locale ha riportato la notizia che ormai da tempo, i canali tv tematici Rai e delle emittenti regionali, a Vittorio Veneto non si ricevono nel quartiere della Val Lapisina, da Longhere a Fadalto. Difficoltà anche a ricevere Rai 1, Rai 2 e Rai 3 tra Santi Pietro e Paolo e San Giacomo di Veglia.
   Anche in a sud continuano ad esserci disguidi, il servizio da via Rizzera a San Giacomo di Veglia è a macchia di leopardo perché il ripetitore sul Col Visentin è stato danneggiato dalla tempesta Vaia e in questi anni sono stati fatti solo interventi tampone.
   L'articolo 45, comma 2, del testo unico della radiotelevisione (decreto legislativo n. 177 del 2005) individua le attività che il servizio pubblico generale radiotelevisivo deve comunque garantire, fra cui la diffusione di tutte le trasmissioni televisive e radiofoniche di pubblico servizio della società concessionaria con copertura integrale del territorio nazionale.
   Alla luce di quanto esposto si chiede alla Società Concessionaria:

   Quali iniziative intenda assumere al fine di evitare le conseguenze negative per i telespettatori implicate dal nuovo digitale terrestre consapevoli del fatto che hanno pagato un canone per usufruire di un servizio del quale non possono usufruire e comunque di predisporre una puntuale e capillare campagna informativa volta ad informare i telespettatori dei tempi e dei passaggi in atto.

(472/2334)

  RISPOSTA. – Con riferimento all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni ricevute dalle competenti strutture aziendali.
  Il comune di Vittorio Veneto è servito dal trasmettitore di «Valle Lapisina» che, al momento, diffonde con ottima qualità il contenuto del solo principale Multiplex Rai denominato «MUXMR» (che diffonde: Rai1 HD, Rai2 HD, Rai3 nazionale/regionale e RaiNews24) e dai trasmettitori «Col Visentin» e «Vittorio Veneto» che diffondono l'intera offerta editoriale Rai (MUXMR, MUXA e MUXB).
  La particolare orografia del territorio comunale impedisce di fatto ad una parte della popolazione (circa il 15% degli abitanti), residente prevalentemente nelle frazioni indicate, di ricevere in modo corretto i canali tematici diffusi dai trasmettitori suddetti (trasmettitori «non in vista»).Pag. 316
  Il prossimo passaggio alla nuova tecnologia diffusiva (DVB-T2) dovrebbe ridurre ulteriormente le problematiche per gli utenti.
  Alle difficoltà sopra menzionate si è aggiunta la necessità di configurare il trasmettitore di «Col Visentin» in modo da operare con una potenza ed un'altezza ridotta a causa dei danni a cui è stato soggetto durante la tempesta Vaia.
  Attraverso la consociata Rai Way, Rai si sta adoperando per abbreviare il più possibile i tempi di lavorazione, per il ripristino delle strutture e delle apparecchiature necessarie, che auspicabilmente si ultimeranno entro la fine del mese di luglio del corrente anno.
  Tutto ciò premesso, tenendo in considerazione anche di quanto riportato nella Convenzione di servizio pubblico del 28 aprile 2017 (articolo 3, comma 1, lettera a) e nel Contratto di servizio Rai-MiSE 2018-2022 (articolo 19, comma 5), si evidenziano di seguito le azioni che la scrivente concessionaria ha intrapreso per mitigare le problematiche di ricezione in alcune ridotte aree del Paese e che costituiscono una valida alternativa:

   1. Realizzazione della piattaforma «Tivùsat» (trasmissione satellitare) per fruire dell'intera programmazione Rai, gratuitamente, direttamente da satellite con l'uso di un'antenna parabolica ed un decoder satellitare opportunamente abilitato. La piattaforma «Tivùsat» è stata studiata proprio per risolvere problematiche di carenza di copertura del servizio estremamente localizzate ed è, quindi, integrativa della rete terrestre. Informazioni circa la reperibilità dei decoder, delle smart card e, in generale, della fruizione del suddetto servizio da satellite sono reperibili al sito www.tivusat.tv.

   2. Realizzazione della piattaforma «RaiPlay» (trasmissione internet – IP) dalla quale, in modo completamente gratuito, si possono guardare i 14 canali Rai in diretta streaming e avere accesso a un vasto catalogo di programmi di serie TV, fiction, film, documentari, concerti e cartoni animati. Attraverso la Guida TV si ha inoltre la possibilità di rivedere i programmi andati in onda negli ultimi 7 giorni.

   3. Realizzazione dell'iniziativa di distribuzione delle «smartcard Rai» (indicata come obbligo anche sul Contratto di Servizio Rai – articolo 19, comma 5). Il piano «smartcard Rai» prevede la distribuzione gratuita (presso le sedi Rai) di una tessera che abilita la visione dei soli canali Rai, ricevuti tramite la piattaforma satellitare, agli utenti che, in seguito alle operazioni di refarming, hanno perso il segnale. Tale piano è attivo dai primi giorni del 2022 in linea con il calendario di refarming.

   4. Accesso alla funzione RAI Tv+ (freccia su) che permette la fruizione dell'intera offerta editoriale sui televisori compatibili HBB 2.0.1 e collegati alla rete.