CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 giugno 2022
814.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
ALLEGATO
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ALLEGATO

QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (DAL N. 466/2207 AL N. 470/2285).

  ANZALDI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Premesso che:

   Lo scorso venerdì 29 aprile il direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, al pari degli esponenti politici è intervenuto dal palco alla convention politico-elettorale di Fratelli d'Italia «Italia, energia da liberare», con un discorso in prima persona di carattere politico sul «ruolo dei conservatori italiani», in occasione di quella che i giornali hanno apostrofato come «giornata di avvio della campagna elettorale di Fdi», «inizio del percorso per portare Giorgia Meloni a Palazzo Chigi», «atto fondativo del nuovo partito dei conservatori».
   Il discorso di Sangiuliano aveva la funzione di introdurre l'intervento della leader del partito Meloni, immediatamente successivo.
   Secondo quanto è noto in base a notizie di stampa e confermato da numerosi comunicati del sindacato Usigrai, in Rai vige un regolamento che prevede la necessità di richiedere specifica autorizzazione per i giornalisti che intendono partecipare ad eventi esterni. In particolare, al momento sarebbero in vigore limitazioni alla partecipazione di eventi pubblici.
   In base a indiscrezioni riportate da diversi organi di informazione, Sangiuliano avrebbe chiesto all'Azienda l'autorizzazione a moderare un dibattito alla convention politica di Fdi e non a tenere un intervento politico in prima persona, come invece poi è accaduto.

  Si chiede di sapere:

   se il direttore del Tg2 Sangiuliano abbia chiesto specifica autorizzazione per intervenire alla convention politico-elettorale di Fdi di Milano con un discorso politico in prima persona e che tipo di autorizzazione abbia chiesto. Nel caso in cui l'Azienda abbia autorizzato la partecipazione, per quale motivo lo abbia fatto e perché non abbia valutato l'evidente inopportunità di esporre il direttore di un telegiornale del servizio pubblico in una manifestazione di partito dal chiaro carattere politico-elettorale, creando un evidente cortocircuito con i principi di imparzialità, indipendenza e pluralismo propri del servizio pubblico.
   Nel caso in cui l'autorizzazione richiesta fosse riferita alla moderazione di un dibattito e non, come poi è avvenuto, all'intervento in prima persona dal palco per un discorso politico, se l'Azienda non ritenga doveroso prendere provvedimenti ed eventualmente di che tipo.

(466/2207)

  RISPOSTA. Con riferimento all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni ricevute dalle competenti strutture aziendali.
  In primo luogo, si precisa che, relativamente alla presenza alla Convention programmatica di Fratelli d'Italia, il Direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, in base a quanto previsto dalla
policy aziendale, ha fatto richiesta di partecipare in qualità di moderatore a un dibattito. Tuttavia, dalle successive verifiche, è emerso essersi trattato di un intervento dal palco.
  Della vicenda è stata investita per competenza la Direzione Risorse Umane e Organizzazione.
  L'esito dell'istruttoria si è concluso con un richiamo al rispetto puntuale delle procedure nei confronti del Direttore del TG2

  PAXIA, SURIANO. Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Per sapere – premesso che:

   dai recenti fatti di cronaca è emerso che il noto programma «Cartabianca» condotto da Bianca Berlinguer probabilmente chiuderà la stagione ma anche i battenti in Pag. 195quanto non andrà più in onda a partire dal prossimo settembre;

   palinsesto cancellato o modificato nonostante gli ascolti più che soddisfacenti poiché pare venga ritenuto che il talk show segua una «linea editoriale» non gradita anche se poi non risulta chiaro da quale fetta della popolazione o della politica evidentemente;

   in base alla nuova organizzazione aziendale trasversale della Rai, con le direzioni di genere che vanno a rimpiazzare le direzioni di rete, da mesi si parlava di un restyling del settore informativo e la percezione, che si avvicina sempre più ad un'irrimediabile certezza ricostruendo gli avvenimenti degli ultimi mesi e le varie indiscrezioni, è che a farne le spese alla fine di questo cambio di look potesse essere proprio «Cartabianca»;

   ispirato dalle presunte dichiarazioni di organi istituzionali a quanto pare inorriditi dall'informazione Rai ed in chiaro riferimento al programma in questione, l'amministratore delegato Rai Carlo Fuortes in vigilanza, pochi giorni orsono, affermava con forza di aver assistito sempre più ad un abuso del talk-show e che tale strumento fosse da utilizzarsi, poiché più adatto, per affrontare tematiche più leggere;

   il mercato degli ospiti poi aveva contribuito a dare il colpo di grazia al noto programma si veda ad esempio le ultime e pesanti polemiche che hanno riguardato il caso Orsini ma anche quello di Antonio Caprarica, e da ultimo quello della giornalista Nadana Fridrikhson facente parte della televisione del Ministero della difesa russo;

   evidentemente il pluralismo e la qualità dell'informazione che dovrebbero essere diretti all'acquisizione della piena consapevolezza su eventi di cronaca e non solo, da parte di ogni cittadino, oggi sono avversati proprio come posizioni eterogenee in particolar modo sui temi caldi devono essere relegate alla stregua di un nemico pubblico;

   tutto ciò premesso ed in sfregio anche alla credibilità stessa della Rai, di un servizio pubblico che si vorrebbe confinare a mero strumento orientato dalle pieghe della politica e che nulla ha a che fare con la scienza, con il giornalismo pulito e con un'informazione libera e nitida perché non offuscata da biechi interessi e marginali compromessi:

   quali iniziative i vertici della Rai intendano assumere affinché non vengano messi in dubbio programmi come quello di «Cartabianca» ovvero né cancellati né modificati nel format perché già vincenti nonché ultimi baluardi di cultura ed approfondimento che abbiamo a disposizione per la formazione di un nostro personale e libero convincimento.

(467/2239)

  RISPOSTA. – Con riferimento all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni ricevute dalle competenti strutture aziendali.
  In premessa, si ritiene opportuno sottolineare che la Rai è costantemente impegnata nella propria
mission informativa ad assicurare spazi per la manifestazione del pensiero, il libero confronto, il pluralismo, la verifica della veridicità delle fonti nel rispetto dei principi fondamentali sanciti dal contratto di servizio.
  In queste settimane sta entrando in una fase operativa il cambiamento dal consolidato modello per «reti» verso quello per «generi», con l'obiettivo di adeguare la nostra Azienda ad una organizzazione contemporanea ed efficace, che metta i contenuti al centro del lavoro. La Rai è consapevole che può vincere la scommessa sul proprio futuro solo innovando il prodotto e il linguaggio, ampliando i temi da trattare e moltiplicando le forme di comunicazione. La transizione in atto sarà operativa prima dell'estate con il prossimo palinsesto.
  In tale ambito è in fase di elaborazione nella definizione complessiva il nuovo palinsesto che sarà presentato al CDA nel prossimo mese di giugno. Solo dopo tale data potrà trovare conferma la programmazione del titolo in oggetto.

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  ANZALDI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato. – Premesso che:

   nella serata di sabato 7 maggio gli organi di stampa hanno dato conto della denuncia per il rinvenimento di una stella a 5 punte incisa nell'ascensore della palazzina che ospita il Tg2. A seguito di questa notizia, nella serata del 7 e per tutta la giornata dell'8 maggio si sono susseguite dichiarazioni di solidarietà al Tg2 e al direttore Sangiuliano da parte di molti esponenti politici, comprese alcune delle massime cariche istituzionali come i presidenti delle Camere Casellati e Fico, alcuni ministri, i capigruppo delle forze politiche.
   Dopo 48 ore, lunedì 9 maggio, alcuni organi di informazione hanno rivelato, grazie ad alcune foto presenti sui social di giornalisti del Tg2, che il simbolo indicato come una minaccia di stampo brigatista era presente nell'ascensore da diversi anni, ben visibile nei selfie pubblicati negli account Instagram, sebbene nessun componente della redazione né lo stesso direttore lo abbiano fatto presente mentre si susseguivano i comunicati di solidarietà contro la «minaccia brigatista».
   Con un comunicato ufficiale diffuso martedì 10 maggio, il sindacato unitario dei giornalisti Rai Usigrai ha dichiarato: «L'ipotesi che il segno ritrovato sull'ascensore fosse lì da anni richiede che si chiariscano i contorni di questa vicenda. Nel doveroso rispetto delle indagini della Digos è evidente che anche la Rai deve fare opportune verifiche per capire chi e perché ha esposto una intera testata, e l'azienda tutta, a questa pessima figura».
   La scorsa settimana, in audizione in commissione di Vigilanza, l'Ad Fuortes ha dichiarato l'apertura di un procedimento presso la Direzione Risorse Umane nei confronti del direttore del Tg2, per aver richiesto autorizzazione a moderare un dibattito alla convention politico-elettorale di Fdi a Milano ma poi, nella realtà, aver fatto altro, ovvero un intervento dal palco con un vero e proprio comizio.

  Si chiede di sapere:

   se la Rai abbia dato seguito alla richiesta dell'Usigrai di effettuare le opportune verifiche sulla tempistica che ha portato a denunciare solo in questi giorni la stella a 5 punte presente da anni in un ascensore del Tg2, e che risultato tali verifiche abbiano dato.
   Quale esito abbia dato il procedimento avviato presso la Direzione Risorse Umane sul caso dell'autorizzazione richiesta dal direttore del Tg2 per moderare un dibattito alla convention Fdi, quando in realtà ha effettuato un vero e proprio comizio in prima persona dal palco della manifestazione di carattere politico-elettorale.

(468/2240)

  RISPOSTA. – Con riferimento all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi sulla base delle informazioni ricevute dalle competenti strutture aziendali.
  Circa la vicenda relativa alla rilevazione di una stella a 5 punte incisa nell'ascensore della palazzina che ospita la redazione del TG2, si conferma che lo scorso 7 maggio è giunta una segnalazione al personale in turno presso la centrale allarmi di Saxa di un atto vandalico sulle pareti dell'ascensore centrale presente nella palazzina D di Saxa Rubra.
  A seguito della predetta segnalazione, sono intervenute sul posto la Digos e la Polizia Scientifica che hanno eseguito i rilievi del caso.
  Per quanto concerne l'esito dell'istruttoria della Direzione Risorse Umane sulla partecipazione del Direttore del TG2, Gennaro Sangiuliano, alla Convention di Fratelli d'Italia, si rinvia alla risposta dell'interrogazione n. 2207/COMRAI, comunicata alla Commissione per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi lo scorso 17 maggio.

  GARNERO SANTANCHÈ, MOLLICONE. – Al Presidente e all'Amministratore delegato. – Premesso che:

   come emerso in un articolo apparso online a, «In un'azienda con oltre duemila giornalisti, infatti, succede che Andrea Vianello, lo scorso novembre, sia stato messo a dirigere la testata dove lavora la sua stessa consorte, Francesca Romana Ceci, divenendone quindi il superiore diretto. Ed anche lei nell'elenco dei partecipanti alla trasferta Pag. 197siciliana. Non solo, ma in un ordine di servizio datato 4 maggio, il direttore Vianello ha anche assegnato alla moglie un nuovo incarico all'interno della neo-nata redazione, “Coordinamento programmi giornalistici Gr”, mantenendole la qualifica di inviata malgrado conduca un programma quotidiano dagli studi di Saxa Rubra, incarico dunque sostanzialmente incompatibile con il ruolo confermatole.
   Esiste una policy aziendale sui rapporti gerarchici diretti fra congiunti? Nel momento in cui un qualsiasi dirigente si trova a decidere percorsi professionali o incarichi stabilendo promozioni, conduzioni, orari, trasferte, richieste di smart working di un proprio parente diretto, si profila o no un conflitto d'interesse?».

   Quali iniziative intendano adottare affinché sia chiarito se esista una policy aziendale che regoli i rapporti di lavoro tra coniugi/conviventi in situazione di dipendenza gerarchica e se l'Audit interno Rai per l'anticorruzione e la trasparenza, atto a monitorare i potenziali conflitti d'interessi, sia stato preventivamente consultato prima di procedere con la nomina di Vianello a direttore della testata in cui era inquadrata la moglie.

(469/2259)

  RISPOSTA. – Con riferimento all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi sulla base delle informazioni ricevute dalle competenti strutture aziendali.
  In primo luogo, si precisa che la giornalista Francesca Romana Ceci – assunta in Rai nel 1990 – inviata dal 1999 al Giornale Radio, negli ultimi anni è stata impegnata per vari programmi di Radio Uno. In particolare, da tempo cura e conduce la trasmissione quotidiana denominata attualmente «Che giorno è» in onda su Radio Uno.
  Nel nuovo riassetto della Testata Rai Giornale Radio e della Direzione Radio Uno, diretta da Andrea Vianello, la Ceci ha mantenuto esattamente ruolo, mansioni e retribuzione di prima, nel suo caso, appunto, conservando la cura e la conduzione del programma «Che giorno è».
  Quanto specificamente all'inquadramento, si precisa che l'interessata ha la qualifica di inviato speciale (e non l'incarico) e pertanto – in quanto qualifica – non è in alcun modo revocabile.
  In tale quadro, si sottolinea che il direttore della Testata Rai Giornale Radio e della Direzione Radio Uno, Andrea Vianello informò l'Azienda e la Direzione, in sede di illustrazione del piano editoriale, di essere coniugato con la giornalista Ceci dal 1999.
  Per ciò che concerne l'esistenza di una Policy aziendale, il vigente Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC) richiede l'adozione sistematica in tutti i processi e le aree aziendali di principi di controllo trasversali. Inoltre, nel Codice Etico è regolata la tematica del conflitto di interesse e, più nello specifico nel correlato protocollo del è sancito che: «Il soggetto che anche potenzialmente possa trovarsi in una situazione di conflitto di interesse ha l'obbligo di segnalarlo e di astenersi dal partecipare al processo decisionale o ad attività che possano coinvolgere alternativamente: i) interessi propri; ii) interessi del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado; (...)», in combinato disposto con quanto previsto dal Protocollo «Sulla Progressione del personale», in cui si precisa che «Per l'individuazione dei potenziali destinatari dei provvedimenti gestionali, nel rispetto dei principi di segregazione e assenza di conflitto di interesse, è necessaria la formale e motivata proposta da parte della linea gerarchica della risorsa interessata, valutata dalla competente struttura della Direzione Risorse Umane e Organizzazione, o sue delegate, attraverso l'utilizzo di strumenti che garantiscano efficacia, efficienza, tracciabilità, documentabilità».
  Da ultimo, allo stato degli atti, in merito al caso specifico, si evidenzia che la situazione organizzativa attuale della Testata Rai Giornale Radio e della Direzione Radio Uno appare coerente con i principi suddetti e con quanto enunciato nel recente Piano Editoriale, in particolare perché la giornalista Francesca Romana Ceci non ha cambiato ruolo e non opera a diretto riporto gerarchico del Direttore, bensì di un Caporedattore Responsabile.

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  ANZALDI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato Rai. – Premesso che:

   A partire dalla mattina di mercoledì 25 maggio un enorme rogo ha devastato l'isola di Stromboli, bruciando diversi ettari e mettendo a rischio l'incolumità dei cittadini e delle loro case, creando un disastro ambientale gravissimo.
   Secondo quanto ha dichiarato l'assessore regionale siciliano al Territorio, Toto Cordaro, l'incendio è «scaturito sul set della fiction sulla protezione civile», che si sta girando sull'isola, e la fiction, secondo notizie di stampa, è destinata alla trasmissione sui canali Rai.
   Sono in corso indagini della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto per verificare la dinamica e le responsabilità dell'accaduto.
   La Rai con una nota ufficiale ha dichiarato di «non avere alcuna responsabilità nella produzione esecutiva della serie 'Protezione civile' nell'isola di Stromboli» e che «l'attività non vede impegnati personale e mezzi dell'Azienda». Il servizio pubblico ha inoltre specificato che «la produzione esecutiva della serie televisiva viene organizzata e realizzata, in modo indipendente dalla Rai, dalla società 11 marzo».

  Si chiede di sapere:

   se esistano e quali siano gli eventuali accordi tra la Rai e la Società «11 marzo» per la realizzazione e messa in onda di una fiction sulla protezione civile.
   Se la Rai abbia già destinato alla Società «11 marzo» eventuali somme economiche per sostenere i costi della fiction sulla protezione civile.
   Se l'Azienda, indicata da molti utenti sui social come responsabile del disastroso rogo di Stromboli, non ritenga doveroso rivedere la politica dell'affidamento a società esterne di prodotti di particolare delicatezza produttiva come una fiction sulla Protezione civile.

(470/2285)

  RISPOSTA. – Con riferimento all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi sulla base delle informazioni ricevute dalle competenti strutture aziendali.
  Nel dicembre 2021 è stato sottoscritto con la società 11 Marzo Film s.r.l. un contratto per la realizzazione, in regime di coproduzione, dell'opera audiovisiva dal titolo «Protezione civile – Sezione emergenze», articolata in 12 episodi da 50' circa ciascuno.
  Ai sensi del contratto ora detto, la società 11 Marzo Film s.r.l. ha assunto anche l'obbligo di realizzare la produzione esecutiva dell'opera, con organizzazione a suo completo carico e con gestione a suo esclusivo rischio, assumendo altresì l'obbligo di provvedere a tale fase esecutiva nel pieno rispetto di tutta la normativa applicabile.
  Conformemente a ciò, le attività connesse alle riprese nell'isola di Stromboli sono state poste in essere dalla società 11 Marzo Film s.r.l. a proprio rischio e onere, senza quindi alcun coinvolgimento di personale e/o mezzi tecnici di Rai – Radiotelevisione italiana S.p.A., e senza che quest'ultima sia in alcun modo intervenuta nelle preliminari indispensabili fasi autorizzative.
  In conformità alle previsioni del contratto di coproduzione, Rai ha ad oggi provveduto al pagamento della I rata dell'apporto coproduttivo di propria spettanza, maturata in ragione del mero perfezionamento del contratto.
  Da ultimo, si segnala che Rai ha richiesto alla società 11 Marzo Film S.r.l. adeguata relazione sugli avvenimenti occorsi, riservandosi ogni opportuna iniziativa, fermo restando che sono in corso indagini da parte delle Autorità competenti per stabilire le dinamiche dell'accaduto.