CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 aprile 2022
784.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
ALLEGATO
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ALLEGATO

QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (DA N. 461/2160 AL N. 464/2180).

  GARNERO SANTANCHÈ, MOLLICONE. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Premesso che:

   sulla base dei dati rilevati dall'Osservatorio di Pavia, nel mese di febbraio 2022, Fratelli d'Italia ha registrato una presenza complessiva nei telegiornali RAI pari al 6,2 per cento del tempo totale e del 7,3 per cento del tempo gestito direttamente;

   se si entra nel dettaglio dei singoli telegiornali, si vede che quella percentuale, complessivamente modesta, diventa risibile se riferita al TG1, con 4,7 per cento del tempo e 4,2 del tempo gestito direttamente, e al TG3, pari rispettivamente al 4,1 e 4,4;

   nello stesso periodo, la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, registra solo la nona posizione tra le presenze dei singoli esponenti politici nei telegiornali, con 9 minuti totali;

   alla voce «Altro», che comprende anche le trasmissioni di infotainment e di intrattenimento, Fratelli d'Italia arriva invece all'11,7 per cento: il dato, tuttavia è dovuto esclusivamente a due repliche del programma di Rai 2 «Onorevoli confessioni», del 12 e del 19 febbraio, nelle quali sono stati ospiti, rispettivamente, il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli e la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. Trattandosi di un programma che va in onda la mattina del martedì, lo share e gli ascolti sono insignificanti: 3,3 per cento di share con 247 mila ascoltatori per Acquaroli e 4,4 per cento di share con 328 mila ascoltatori per Meloni, e sono quindi spazi per nulla paragonabili a quelli che sono stati riservati ad altri esponenti politici;

   esponenti di Fratelli d'Italia non sono invece mai stati ospiti, quantomeno dall'inizio della pandemia, di trasmissioni di intrattenimento ad alto indice di ascolti come «Domenica In» che, nella sola puntata di domenica 27 marzo 2022, ha registrato uno share prossimo al 20 per cento con un numero di telespettatori che ha oscillato tra i 2 e i 3 milioni;

   esaminando i dati di monitoraggio del pluralismo politico istituzionale dell'AGCOM relativi al mese di febbraio, si nota come, per quanto riguarda i canali radio del Servizio pubblico, una quota preponderante del tempo di parola extra-GR sia stata riservata a esponenti in una sola forza politica, ovvero il Partito democratico: «16 per cento (che sale al 22,74 se non si computano i soggetti istituzionali) per un totale di 3h35'20» su Radio 1, «64 per cento su Radio 2 per un totale di 11'06» e «33 per cento (che sale al 43,14 se non si computano i soggetti istituzionali) per un totale di 44'18» su Radio 3;

   Fratelli d'Italia, oltre ad avere un consenso popolare, attestato stabilmente da tutti i sondaggi, assai più ampio dei risibili spazi di visibilità riservati dal Servizio pubblico, era e resta l'unico partito d'opposizione organizzato in Gruppi parlamentari;

   richiamando i precedenti quesiti in materia, ai quali tuttavia non è seguito alcun cambio di atteggiamento da parte della RAI,

  si chiede di sapere:

   quali valutazioni esprima l'Azienda sulla costante sottorappresentazione di Fratelli d'Italia nei propri telegiornali, in particolare nel TG1 e nel TG3, e nelle proprie reti, e quali iniziative di riequilibrio intenda adottare per garantire un'adeguata presenza al principale partito di opposizione;

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   con quali motivazioni intenda spiegare il palese sbilanciamento a favore di una forza politica di maggioranza nei programmi radio extra-GR dei canali Radio Rai.

(462/2160)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto sì forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni delle competenti strutture aziendali.
  
Rispetto ai dati di febbraio, l'Osservatorio di Pavia ha rilevato un aumento della visibilità diretta per Fratelli d'Italia nei telegiornali del mese di marzo: il Partito in oggetto, infatti, ha goduto, nel complesso delle edizioni, del 5.5 per cento del tempo complessivo, e del 7.7 per cento del tempo in voce, rispetto al 7.3 per cento del mese di febbraio. Sul TG1, la percentuale di tempo in voce per FDI è passata dal 4.2 per cento al 4.9 per cento (con una crescita del 16 per cento), e sul TG3 tale percentuale è passata dal 4.4 per cento al 5.1 per cento (con una crescita del 16 per cento). Per quanto riguarda il Tg3, FDI ha sempre un tempo totale gestito direttamente, in media, sopra il dato contestato, come dimostrano anche i report dei mesi immediatamente precedenti di novembre, dicembre e gennaio. Il dato di alcune settimane di febbraio risente di eventi politici contingenti (es. sentenza del tribunale di Napoli sui M5S). Inoltre, nella prima e nella terza settimana di febbraio FDI ha avuto come tempo gestito direttamente (c.d. di parola), rispettivamente 1'8,7 e il 6,8. Sui TG del prime time tale trend è ancora più evidente: per quanto riguarda il TG1 delle 20, la percentuale di tempo in voce per FDI passa dal 5 per cento al 7.6 per cento (+52 per cento), mentre nel TG3 delle 19 tale percentuale passa dal 4 per cento al 5.5 per cento (+38 per cento). La percentuale di tempo in voce per FDI sul TG2 si conferma, invece, intorno al 12 per cento complessivo.
  Questo, a fronte di una consistenza del gruppo parlamentare che dovrebbe collocare la quota di tempo in voce per FDI sui TG intorno al 3.8 per cento.
  Riguardo alla presenza in voce della Presidente Meloni, si rileva come la valutazione del pluralismo fatta tenendo in considerazione la percentuale di tempo in voce destinata ai soli leader politici snaturi l'essenza stessa del pluralismo, che consiste, appunto, nel dar conto della pluralità di voci presenti nel panorama politico nazionale, e della complessità delle posizioni anche all'interno dei singoli partiti: ogni valutazione, quindi, anche alla luce delle presenti regolamentazioni del pluralismo politico, deve essere fatta sulla quota di tempo attribuita a ciascuna forza politica, non sulla quota di tempo attribuita ai
leader.
  Per quanto riguarda i rilievi fatti sui programmi, si rileva come la Presidente di Fratelli d'Italia Meloni sia stata ospite nei principali programmi di approfondimento informativo della Rai con interviste faccia a faccia, proprio nel mese oggetto dell'interrogazione: Porta a porta il 17 febbraio, per 1.918 secondi, #Cartabianca del 22 febbraio, per 1.556 secondi, e Anni 20 del 10 febbraio, per 1.123 secondi. Nel mese in oggetto, per quanto riguarda i programmi di approfondimento, FDI ha ricevuto il 15.4 per cento di tempo in voce sui programmi di Rai1, il 26.4 per cento sui programmi di Rai2, e il 9.7 per cento sui programmi di Rai3.
  In particolare, per quanto riguarda Rai2 la presenza dei Fratelli d'Italia nei programmi informativi a carattere politico è particolarmente significativa: nel mese di febbraio il 35 per cento degli spazi politici è stato riservato al Partito, mentre Giorgia Meloni risulta di gran lunga l'esponente politico più presente sul Canale. Inoltre, tra i primi 15 esponenti dei partiti presenti nelle trasmissioni della Rete quasi la metà sono esponenti di FDI.
  Quanto alle due repliche di Onorevoli confessioni occorre sottolineare che non sono andate in onda il martedì mattina, bensì il sabato mattina alle 11.00 e che il 3,3 per cento e il 4,4 per cento di
share sono dati di ascolto perfettamente nella media della Rete.
  Infine, si ritiene opportuno ribadire che Domenica In non è un programma di informazione politica, ma confina la presenza di soggetti politici all'informazione di servizio esclusivamente su episodi specifici di stretta attualità.

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  MANTOVANI, RICCIARDI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Premesso che:

   il 15 ottobre 2021 l'Italia ha ufficialmente avviato il percorso di transizione al nuovo digitale terrestre (DVB-T2) a seguito dell'attuazione della Decisione 2017/899 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 maggio 2017 per liberare spazio sulla banda 700mhz delle telecomunicazioni in favore della rete 5G;

   un processo di refarming graduale per aree, che si concluderà entro il 30 giugno 2022 e ha portato ad un progressivo aggiornamento delle tv e dei decoder utilizzati nelle case degli italiani;

   in data 8 marzo 2022, data ufficiale per lo switch-off dei canali non in Alta Definizione, che ha comportato il passaggio alla definizione HD, numerose sono state le segnalazioni legate alle diverse difficoltà di ricezione dei canali RAI in molte zone del Paese;

   come riportato da fonti di stampa locale, tale disservizio, in particolare nel Comune di Sassuolo (MO), ha causato il malcontento dei cittadini, regolarmente paganti il canone televisivo, e ha costretto il primo cittadino a indirizzare una lettera alla RAI nella quale esporre i numerosi disservizi legati allo switch-off;

   gli utenti delle aree interessate dal disservizio, infatti, pur essendosi dotati di appositi apparecchi di ultima generazione, hanno evidenziato molte difficoltà di ricezione del segnale per quasi tutti i canali della RAI in ragione della mancata copertura del segnale. Allo stesso tempo, risulta impossibile accedere agli altri canali minori, mentre nessun problema si riscontra per i canali Mediaset;

   da quanto emerso, il disagio lamentato dalla cittadinanza di Sassuolo è relativo alla qualità sia audio che video, che, senza alcun preavviso, viene a mancare in determinati momenti della giornata e, nonostante la tempestiva risintonizzazione, i canali addirittura spariscono dall'elenco per poi riapparire a distanza di qualche ora, dopo una nuova risintonizzazione;

  considerato che:

   a parere degli interroganti, la mancanza di informazione risulta intollerabile soprattutto in questo periodo di crisi economica e sociale, dettata anche dalle ultime vicende di carattere internazionale;

   tutti i cittadini hanno la necessità e il diritto di comprendere e di avere notizie certe e attendibili che la tv pubblica ha il dovere di fornire a tutta la popolazione;
   Ray Way, possiede oltre 2.300 torri distribuite in tutte le regioni italiane, e dovrebbe, pertanto, garantire la facile accessibilità da parte di tutta la popolazione nonché la diffusione e la trasmissione di contenuti televisivi e radiotelevisivi del servizio pubblico,

  si chiede di sapere:

   quali iniziative si intendano intraprendere per risolvere i descritti problemi di ricezione del segnale e garantire il diritto di accesso alle reti del servizio pubblico radiotelevisivo su tutto il territorio nazionale e, in particolare, nei territori facenti capo al comune di Sassuolo;

   che tipologia di segnale venga trasmessa nell'area della provincia di Modena;

   quali siano le motivazioni, di carattere anche tecnico, che determinano la mancata ricezione del segnale.

(463/2174)

  BERGESIO, CORTI, GOLINELLI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Premesso che:

   all'interrogante giungono numerose ed insistenti segnalazioni da Modena a Sassuolo, da Carpi a Maranello, da Castelnuovo Rangone a Serramazzoni relativamente all'impossibilità di ricevere il segnale Rai ed essere così impossibilitati a vedere i canali della televisione pubblica.
   Le segnalazioni arrivano da abbonati che hanno televisori compatibili con la nuova tecnologia e che hanno già effettuato la risintonizzazione dei canali.

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   In questo caso le difficoltà di ricezione del segnale sono dovute al mancato adeguamento tecnologico degli impianti di ricezione, cioè delle antenne.
   Alla luce dei fatti esposti si chiede alla Società Concessionaria se sia a conoscenza di quanto sopra esposto e se non ritenga opportuno adoperarsi con sollecitudine per risolvere i problemi di ricezione del segnale nella Provincia di Modena, per consentire ai cittadini di quest'area una corretta fruizione del servizio pubblico radiotelevisivo.

(464/2180)

  RISPOSTA. – Con riferimento alle interrogazioni in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni ricevute dalle competenti strutture aziendali.
  In primo luogo, è opportuno premettere che il tema della diffusione rappresenta per la Rai non solo un obbligo da Contratto di servizio ma uno degli elementi essenziali per poter svolgere con efficacia la missione di servizio pubblico; qualunque iniziativa in tema si muove quindi – in linea generale – nella direzione auspicata.
  Il «MUX MR» (Macro-Regionale) RAI – comprendente i programmi televisivi di Rai 1HD, Rai 2HD, Rai 3 (a diffusione regionale), Rai News24 e il Televideo –, è diffuso a livello nazionale da una rete di oltre 2.000 impianti ad elevatissima capillarità che offre una copertura che si attesta a circa il 99 per cento della popolazione (media nazionale).
  Il numero di impianti si è reso necessario anche per garantire un'informazione regionale puntuale.
  Tutto ciò premesso, tenendo in considerazione anche quanto riportato nella Convenzione di servizio pubblico del 28 aprile 2017 (articolo 3, comma 1, lettera a) e nel Contratto di servizio Rai-MiSE 2018-2022 (art. 19, comma 5), si evidenziano di seguito le azioni che la scrivente concessionaria ha intrapreso per mitigare le problematiche di ricezione in alcune aree del Paese soprattutto dopo la ristrutturazione delle frequenze (refarming) condotta nel rispetto del Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze (PNAF) attuato dal Ministero dello Sviluppo Economico:

   1) Attivazione di un nuovo impianto nel veronese, che pur se non necessario a livello di copertura del segnale nel territorio, ha favorito la ricezione dei principali canali Rai in alta definizione, e altresì del corretto TG Regionale, anche agli utenti che non hanno adeguato il proprio impianto d'antenna.
   Tuttavia, tale attivazione, eseguita con particolare urgenza, sta rendendo necessarie delle operazioni di adeguamento degli impianti Rai che operano principalmente nella pianura padana, tra cui proprio l'impianto omonimo che serve il Comune di Sassuolo;

   2) Realizzazione della piattaforma «Tivùsat» (trasmissione satellitare) per fruire dell'intera programmazione Rai, gratuitamente, direttamente da satellite con l'uso di un'antenna parabolica ed un decoder satellitare opportunamente abilitato. La piattaforma «Tivùsat» è stata studiata proprio per risolvere problematiche di carenza di copertura del servizio estremamente localizzate ed è, quindi, integrativa della rete terrestre. Informazioni circa la reperibilità dei decoder, delle smart card e, in generale, della fruizione del suddetto servizio da satellite sono reperibili al sito www.tivusat.tv;

   3) Realizzazione della piattaforma «RaiPlay» (trasmissione internet – IP) dalla quale, in modo completamente gratuito, si possono guardare i 14 canali Rai in diretta streaming e avere accesso a un vasto catalogo di programmi di serie TV, fiction, film, documentari, concerti e cartoni animati. Attraverso la Guida TV si ha inoltre la possibilità di rivedere i programmi andati in onda negli ultimi 7 giorni;

   4) Realizzazione e distribuzione di una smartcard Rai per la ricezione dei soli canali Rai diffusi sulla piattaforma satellitare. Il piano «smartcard Rai» prevede la distribuzione gratuita (presso le Sedi Rai), agli utenti che ne faranno richiesta mediante la sezione dedicata all'interno del portale internet Rai (www.rai.it/smartcard).

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  A margine di ciò si segnala inoltre che nella provincia di Modena storicamente molti impianti di ricezione degli utenti venivano realizzati dagli installatori applicando dei filtri per ottimizzare la qualità dei segnali ricevuti ed evitare interferenze, tuttavia in alcuni casi tali filtri impediscono attualmente la ricezione del canale 37, che è il canale assegnato dal MISE alla Rai su quell'area geografica a partire dal 10 marzo 2022.