CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 marzo 2022
762.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
ALLEGATO
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ALLEGATO

QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (DA N. 447/2088 AL N. 455/2126)

  PILLON, BERGESIO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. – Premesso che:

   in data 7 gennaio 2022, su Rai2 alle ore 19:40, è andato in onda un episodio della serie televisiva statunitense «9-1-1», dal titolo «Luna piena»;

   nel corso dell'episodio sono andate in onda scene di violenza e altre immagini oscene e sconvenienti, anche a sfondo sessuale;

   in particolare, si sono viste scene disturbanti di sangue, di violenza, di sesso, di promiscuità, aventi ad oggetto anche argomenti eticamente sensibili quali l'utero in affitto e rapporti di tipo omosessuale;

   invero, l'episodio andato in onda il 7 gennaio fa parte della prima stagione della serie, che è già stata trasmessa dalla Rai a partire dal gennaio 2019, tuttavia in questa occasione è stata riproposta in una fascia oraria facilmente accessibile ai minori, benché al di fuori della fascia protetta;

   la vicenda non ha mancato di sollevare proteste e polemiche, tra le quali si segnalano, in particolare, la petizione lanciata dall'Associazione Pro Vita & Famiglia Onlus, che ha chiesto al Comitato di Applicazione del codice di Autoregolamentazione «Media e Minori» di sanzionare la Rai per aver trasmesso contenuti osceni e violenti, nonché la raccolta di firme lanciata dall'organizzazione International Family News (iFamNews) per sostenere un esposto presentato sempre al Comitato di Applicazione del codice di Autoregolamentazione da Luisa Santolini, già presidente del Forum delle Famiglie, e da Carlo Giovanardi, già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri;

  si chiede di sapere:

   quali iniziative intenda adottare al fine di preservare gli utenti anche minorenni da scene di violenza o comunque sconvenienti.

(447/2088)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni fornite dalle direzioni competenti.
  «9-1-1» è una delle serie poliziesche di maggior successo negli Stati Uniti e nel mondo creata da Ryan Murphy, Brad Falchuk e Tim Minear che segue le vicende del sergente della polizia di Los Angeles Athena Grant, dei vigili del fuoco e dei paramedici della città seguendoli non solo sul lavoro ma anche nella loro vita privata. Raidue, come altre tv pubbliche europee, ha nel suo palinsesto in prime-time e in preserale questo prodotto.
  Negli Stati Uniti, «9-1-1» va in onda sul canale FOX, in Italia è in onda dall' 8 gennaio 2019 su Raidue e Raiplay (ma solo per sette giorni dopo la messa in onda di Raidue) ed è disponibile per tutti sulla piattaforma streaming a pagamento Disney+.
  In particolare «Luna piena» ('Full Moon – Creepy AF', episodio che tra l'altro è stato approvato dal «Parents Television Council» statunitense che supervisiona la programmazione tv) è il settimo episodio della prima stagione, trasmesso per la prima volta su Raidue martedì 22 gennaio 2019 alle ore 21.22 con farfalla gialla e in replica mercoledì 1° gennaio 2020 alle ore 22.55 con farfalla gialla. A partire dal 30 dicembre 2021 la serie viene riproposta su Raidue (dal lunedì al venerdì) con le prime tre stagioni alle ore 19.40 per un totale di 46 episodi. La terza replica dell'episodio 'Luna piena' è stata diffusa il 7 gennaio 2022 alle ore 19.40 con farfalla gialla, nella fascia di visione per tutti di access-prime time.
  La prima stagione di «9-1-1» è composta da soli dieci episodi ed è una stagione di presentazione dei personaggi che popolano la serie. La vita dei poliziotti e paramedici in Pag. 44una città caotica come Los Angeles è facile da immaginare, può succedere di tutto. La giornata è scandita dalle chiamate al numero nazionale «911» (l'equivalente del nostro 118) e dei relativi soccorsi che coinvolgono le varie forze in campo. La fervida immaginazione di Ryan Murphy e del suo team ha immaginato, nell'episodio 7 «Luna piena», una notte di Halloween fuori dal comune, come se la luna fosse causa di strani eventi, un pretesto per gli sceneggiatori per creare una puntata volutamente esagerata, scritta con una spiccata vena comica.
  L'episodio si apre con una delle protagoniste Henrietta e della sua compagna Karen, delle quali nei primi sei episodi viene messo a fuoco il rapporto di amore che procede tra alti e bassi. Rapporto minacciato dal ritorno di una ex di Henrietta uscita di galera. Dopo questa prima fase l'azione si sposta in una palestra dove un gruppo di donne in stato interessante fa ginnastica, tre di loro improvvisamente partoriscono, i paramedici intervengono per aiutarle. Colpa della luna? Nel frattempo, in un'altra parte della città un uomo «a torso nudo» sta mordendo selvaggiamente un altro uomo (non si spiega la ragione). Interviene Athena e il suo team che, vista la pericolosità della situazione, sono costretti a sparare all'uomo per fermarlo. Intanto un'operatrice del 911 deve affrontare un caso di violenza domestica che vede protagonista una donna che ha ucciso il marito violento dopo l'ennesimo sopruso. La scena è tutta raccontata al telefono e quindi non si vedono scene di violenza. L'azione si sposta in nella casa di una coppia gay dove uno dei due uomini ha lancinanti dolori all'addome, sente muoversi qualcosa «dentro». Intervengono dei vigili del fuoco e dei paramedici che, una volta in ambulanza, scopriranno che un enorme verme solitario si è introdotto nell'addome del malcapitato e sta cercando una via di fuga. Toccherà al vigile più giovane del gruppo estrarre «il visitatore indesiderato». La scena non mostra parti anatomiche ma lascia capire la situazione con inquadrature ben regolate. L'episodio è finito. Ancora una volta Murphy riesce a ritrarre uno spaccato della società statunitense, dove le storie dei nostri protagonisti mostrano la straordinaria versatilità dei poliziotti, vigili del fuoco e paramedici di Los Angeles, in grado di affrontare le più imprevedibili situazioni.
  «9-1-1» è una serie universale dove il tono è realistico, ma volutamente fondato su un'interpretazione ironica della realtà, anche nelle sue manifestazioni più aspre.

  MOLLICONE. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Premesso che:

   come evidenziato da fonti stampa, Laura Santarelli autrice e direttore artistico del Sanremo Live LIS ha diffidato la Rai per mezzo del suo legale Avv. Fabio Giordano ad utilizzare il format di sua proprietà intellettuale depositato già nel 2020 presso la SIAE, sezione DOR – Opere inedite al fine di impedire lo svolgimento della prossima edizione Sanremo LIVE LIS 2022, in quanto non le è stato riconosciuto il diritto di autore;

   le due precedenti edizioni del Sanremo Live LIS ondate in onda contemporaneamente con quelle dell'ARISTON su RAIPLAY sono state rese accessibili ai sordi grazie alla direzione di Laura Santarelli e hanno riscosso un enorme successo, non solo tra il pubblico delle persone sorde;

   la Santarelli segnala inoltre irregolarità nelle selezioni dei nuovi performer LIS, avvenuti telefonicamente senza regolare bando che prevede il superamento della prova d'arte davanti ad una commissione esaminatrice composta anche, oltre che da RAI CASTING, da rappresentati di categoria esperti in LIS;

   la Santarelli alla quale è stato negato il riconoscimento del diritto d'autore e di proprietà intellettuale, si è vista togliere l'incarico di direttore artistico;

   la stessa Santarelli, inoltre, ha curato la direzione artistica delle prime opere liriche andate su RAI 5, in LIS, come il Rigoletto, la Traviata, la Carmen, Cenerentola, La Tosca. Santarelli ha ceduto i diritti di Sanremo Live LIS solamente per le prime due edizioni alla direzione Rai Pubblica Utilità e la direzione artistica di Sanremo Pag. 45Live LIS è stata quantificata con un importo di 5000 euro lorde, importo irrisorio dato il lavoro per la realizzazione di tale progetto;

   quali iniziative intendano adottare affinché sia ripristinato il ruolo di Laura Santarelli, così da garantire il raggiungimento degli obiettivi del Contratto di Servizio e tutelati i diritti di accessibilità, e siano stabilizzati gli interpreti LIS Rai.

(448/2105)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni ricevute dalle competenti strutture aziendali.
  Con la Sig.ra Laura Santarelli è stato formalizzato, nel mese di luglio 2021, un contratto di lavoro autonomo concernente una collaborazione con la Direzione Pubblica Utilità Accessibilità, con il ruolo di «Esperta accessibilità LIS» (periodo dal 10 luglio 2021 al 9 giugno 2022).
  In precedenza, precisamente il 15.5.2019, Rai aveva sottoscritto con la sig.ra Santarelli un accordo transattivo a definizione delle pretese avanzate da quest'ultima volte a fare accertare in via principale l'esistenza di un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, a fronte delle prestazioni rese a favore di Rai nel periodo 1995 – 2017. Si precisa che tali prestazioni hanno riguardato quasi esclusivamente — in alternanza con le altre interpreti – la traduzione in LIS di 3 edizioni giornaliere di TG dedicati, da circa 3 minuti ciascuna. L'accordo transattivo ha previsto il riconoscimento da parte della Sig.ra Santarelli che i precedenti rapporti «si sono regolarmente svolti in regime di lavoro autonomo senza alcun vincolo di subordinazione e hanno originato separati rapporti regolarmente cessati alla scadenza dei relativi periodi di espletamento delle prestazioni» e la rinuncia a tutte le domande avanzate, a fronte dell'impegno di Rai alla sottoscrizione di un successivo contratto di lavoro autonomo per il periodo 1.6.2019 – 31.5.2021.
  Il progetto «Sanremo accessibile» si è concretizzato per le edizioni 2020 e 2021 in una produzione realizzata da Pubblica Utilità, con un capo progetto, un regista, un produttore esecutivo e una redazione tutta interna, affiancata da alcuni collaboratori esterni, tra i quali la Sig.ra Santarelli che, come contrattualmente previsto, ha fornito ii proprio contributo professionale per l'impostazione e verifica della correttezza interpretativa dei performer, indicando alla regia le eventuali migliori inquadrature per la comprensibilità dei «segni».
  A tal proposito si ritiene utile ricordare che la collaboratrice ha partecipato alla realizzazione di altre produzioni innovative, tra cui l'interpretazione in LIS delle Opere liriche, come anche della fiction «lo sono Mia» e di altri programmi anche per il web, tutti prodotti decisi, impostati e realizzati dalla Struttura Accessibilità con i suoi dipendenti interni.
  Tutto ciò premesso, in occasione dell'ultima edizione del Festival di Sanremo, si sarebbero dovuti formalizzare ulteriori rapporti contrattuali di Lavoro Autonomo e di Scrittura Artistica in merito alla «riproposizione in LIS di ciascun brano presentato durante l'edizione 2022 del Festival della Canzone Italiana ed interpretato dai performer».
  Alcuni rilievi sollevati dalla Sig.ra Santarelli solo la sera del 5 gennaio 2022, dopo che il Procuratore da lei nominato per la specifica trattativa aveva formalmente accettato le proposte Rai già a partire dal 23 dicembre 2021, non hanno consentito il perfezionamento dei predetti rapporti contrattuali, con il conseguente annullamento delle due proposte che, nel frattempo, erano state inoltrate all'interessata. La Sig.ra Santarelli non aveva di fatto ancora iniziato a lavorare, proprio nelle more della formale sottoscrizione di tali proposte, che prevedevano un impegno per la produzione Sanremo Accessibile di circa un mese, per il quale il citato procuratore della Sig.ra Santarelli aveva concordato con Rai un compenso specifico di 7.000 euro totali, che si andavano ad aggiungere ai circa 3.000 relativi al contratto principale. Per cui per l'attività della produzione il compenso complessivo per la Sig.ra Laura Santarelli era stato fissato in 10.000 euro.Pag. 46
  Nell'imminenza dell'inizio dell'attività lavorativa legata al Sanremo, la Sig.ra Santarelli ha dapprima avanzato rivendicazioni sul riconoscimento di non bene identificati diritti, poi ha sottoposto la sottoscrizione a condizioni non rientranti nella sfera di negoziazione tra lei e l'Azienda, tra le quali la contrattualizzazione di una «sua assistente», la cui prestazione sarebbe risultata del tutto inutile rispetto all'impostazione editoriale della produzione, decisa dalla Direzione ed a lei più volte fatta presente.
  Occorre nel merito fare alcune puntualizzazioni:

   la Sig.ra Santarelli non è mai stata Direttore Artistico della parte di produzione in LIS, né tanto meno dell'intero Sanremo Accessibile ma ha fornito la sua collaborazione di esperta, al pari dei collaboratori che si sono occupati di audiodescrizioni e sottotitoli. La sua prestazione si è concretizzata in una traduzione in diretta del programma «Festival di Sanremo», così come avviene per altri programmi o concerti. A tale riguardo, e con specifico riferimento alle rivendicazioni circa l'asserita titolarità di pretesi diritti di proprietà intellettuale, evidenziamo che la presenza di un apposito riquadro sullo schermo ove trasmettere la traduzione simultanea LIS non può certamente essere considerato un format televisivo, costituendo null'altro che l'applicazione di una pratica televisiva già adottata da tempo. Né vale in contrario lo specifico adattamento della traduzione simultanea LIS al contenuto del Festival di Sanremo, trattandosi semplicemente di un adattamento dovuto ai precipui contenuti di tale trasmissione.

   La Sig.ra Santarelli ha prestato attività di consulenza in qualità di esperta, mentre le valutazioni, le scelte editoriali e la programmazione complessiva relativa alla traduzione simultanea LIS di Sanremo costituiscono attività in ultimo decise dalle competenti strutture aziendali di Rai.

  Sempre riguardo agli asseriti diritti di proprietà intellettuale rivendicati dalla Sig.ra Santarelli, premesso che come evidenziato sopra non ne sussiste alcuno, ad ogni buon conto evidenziamo che i contratti di lavoro autonomo sottoscritti tra Rai e la Santarelli ne prevedono l'apposita cessione in favore di Rai, quale committente delle prestazioni rese. Peraltro, anche il generico richiamo alla paternità di un'idea non è certamente idoneo a costituire alcun diritto di proprietà intellettuale in capo alla Sig.ra Santarelli azionabile nei confronti di Rai, non essendo le mere idee tutelabili ai sensi della normativa sul diritto d'autore.
  Infine, non è previsto che le figure artistiche (quali sono i Performer) da utilizzare nei programmi Rai debbano essere individuate con selezione pubblica.
  Si ritiene poi necessario sottolineare che, contestualmente all'avanzamento delle suddette pretese, la Sig.ra Santarelli ha posto in essere una serie di comportamenti che costituiscono una grave e palese violazione degli articoli 7 («Dichiarazioni ai mezzi di informazione»), 14 («Riservatezza») ed anche dell'art. 4.6 lett. (h) («Modalità di esecuzione della prestazione - Normativa») delle Condizioni Generali del Contratto: in particolare, ai sensi di quest'ultimo articolo, ciascun collaboratore è tenuto al rispetto del Codice Etico adottato da Rai, ed in particolare alle disposizioni dell'art. 4 di tale Codice («Principi di condotta generali») il quale prescrive che ciascun collaboratore di Rai deve rispettare i principi di diligenza, correttezza e buona fede.
  Il riferimento è alla pubblicazione – tramite il proprio profilo sulla piattaforma Facebook – di una serie di affermazioni volte a diffondere contenuti diffamatori nei confronti di Rai e dei suoi procuratori aziendali, rivelare informazioni riservate, comunicare dati non veritieri idonei a gettare discredito su Rai e sui suoi procuratori. Si aggiunga che la Sig.ra Santarelli ha reso senza alcuna autorizzazione un'intervista al settimanale Il Venerdì di Repubblica, pubblicata in data 28 gennaio 2022, dai medesimi contenuti non veritieri e diffamatori verso la Rai.
  Alla luce di tali gravi inadempimenti, la Rai ha quindi comunicato alla Sig.ra Laura Santarelli di volersi avvalere della facoltà di risolvere il contratto in essere, come previsto dall'articolo 16.1 delle Condizioni Generali nonché dall'articolo «Clausola risolutiva Pag. 47espressa e penali» delle Condizioni Speciali del contratto stesso. La relativa lettera di risoluzione è stata trasmessa all'interessata, via PEC, in data 11 febbraio 2022: quindi da tale data il rapporto contrattuale deve intendersi risolto di diritto ad ogni effetto.
  Con la medesima lettera di risoluzione, come previsto dall'art. 17.2 delle Condizioni Generali «Penali per inadempimenti che danno luogo alla risoluzione del contratto», è stata altresì applicata alla collaboratrice una penale pari al 50 per cento del valore complessivo del contratto per tutta la sua naturale durata, con salvezza di ogni ulteriore diritto e/o azione previsti dalla legge e/o dal contratto e con facoltà di Rai compensare tale somma con quella eventualmente dovuta a qualsiasi titolo.
  In conclusione, giova far presente che gli obiettivi del Contratto di Servizio, per quanto riguarda la Lingua dei Segni Italiana, sono stati sempre rispettati e raggiunti a prescindere dalla collaborazione della Sig.ra Santarelli.

  FARAONE. – Al Presidente Rai e all'Amministratore delegato della Rai. – Premesso che:

   è diritto di ogni cittadino quello all'informazione e, in particolare, il diritto di ricevere un'informazione puntuale, tempestiva e capillare;

   tale diritto appare ancora più accentuato nei riguardi delle persone sorde, per le quali è ancora necessario intervenire per una maggiore inclusione sociale;

   nei confronti di tali persone, deve essere garantita anche e soprattutto la diffusione dell'informazione a livello locale, riguardante i comuni, le province e le regioni italiane, in quanto partecipare all'informazione del territorio rappresenta un elemento fondamentale per lo sviluppo inclusivo, specialmente nel contesto delle disabilità;

  rilevato che:

   proprio nella riscontrata esigenza di fornire alle persone disabili un'informazione costantemente aggiornata, durante l'emergenza sanitaria si è compiuto qualche passo avanti prevedendo, per tre Regioni tra le più colpite dall'emergenza (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna), la sottotitolazione dell'edizione delle ore 14.00 della TGR e, per alcuni appuntamenti quotidiani inerenti la diffusione dei dati pandemici, anche l'inserimento della traduzione nella Lingua dei Segni Italiana (LIS);

   si è trattato di iniziative che erano già in atto in altre realtà territoriali (Lazio e Alto Adige per la sottotitolazione, Toscana e Basilicata per la traduzione nella LIS);

  considerato che:

   ogni TGR dovrebbe prevedere almeno un'edizione tradotta nella LIS in tutto il territorio nazionale, favorendo l'accesso delle persone sorde ai servizi pubblici, promuovendo la divulgazione delle conoscenze allargate e approfondite sui temi di interesse, e consentendo, al contempo, la massima diffusione delle informazioni regionali a tutta la popolazione e una maggiore partecipazione alla vita nella collettività;

   la Rai ha dichiarato di voler procedere quanto più rapidamente possibile alla progressiva e capillare estensione di questo tipo di fruibilità dell'informazione regionale, sebbene il contesto tecnico-produttivo, fortemente limitato durante la pandemia, non ne abbia consentito la realizzabilità operativa;

   come su altri temi inerenti la mancata accessibilità delle persone sorde ai servizi radiotelevisivi, le associazioni di categoria dei soggetti con disabilità uditive hanno offerto la loro concreta collaborazione nei riguardi della Rai, anche in termini economici, per l'organizzazione dei servizi specifici, in particolare delle TGR tradotte nella LIS;

  rilevato, inoltre, che:

   abbattere le barriere della comunicazione rappresenta uno dei principi fondamentali del servizio pubblico e, col decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41 (cd. Decreto Sostegni), convertito con modificazioni con la legge 21 maggio 2021, n. 69, all'art. 34-ter si è previsto che la Repubblica promuova e tuteli la Lingua dei Segni Italiana, Pag. 48in attuazione degli articoli 2 e 3 della Costituzione e degli articoli 21 e 26 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, nonché in armonia con gli articoli 9, 21 e 24 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e ratificata ai sensi della legge 3 marzo 2009, n. 18;

  tutto quanto premesso, per sapere:

   se gli interrogati non ritengano opportuno prevedere un intervento finalizzato ad estendere capillarmente l'accessibilità dell'informazione regionale su tutto il territorio italiano, con le iniziative più adeguate volte all'informazione delle persone con disabilità uditive e, in particolare, attraverso l'organizzazione delle TGR tradotte nella LIS.

(449/2107)

  RISPOSTA. – In merito alle interrogazioni in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni ricevute dalle competenti strutture aziendali.
  In linea generale, si ritiene opportuno rilevare che la Rai da sempre ritiene prioritario l'obiettivo di raggiungere le diverse componenti della società, con particolare attenzione alle persone con disabilità, articolando la propria offerta in modo da potenziarne la fruibilità.
  La mission di servizio pubblico si esplica infatti in base a quanto previsto dall'art. 10 del contratto di servizio: «La Rai è tenuta ad assicurare l'adozione di idonee misure di tutela delle persone portatrici di disabilità sensoriali in attuazione dell'art. 32, comma 6, del TUSMAR e dell'art. 30, comma 1, lettera b), della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 13 dicembre 2006, ratificata con legge 3 marzo 2009, n. 18. Ai fini del conseguimento degli obiettivi di cui al comma 1, la Rai è tenuta a dedicare particolare attenzione alla promozione culturale per l'integrazione delle persone disabili e per il superamento dell'handicap».
  Tutto ciò premesso, la TgR nel corso degli anni ha costantemente manifestato massima disponibilità a collaborare a tutte le iniziative riguardanti ii miglioramento della fruibilità dei propri notiziari da parte degli utenti con disabilità, nonostante le inevitabili limitazioni di ordine tecnologico.
  Di recente, sono stati avviati progetti sperimentali sui sottotitoli delle edizioni regionali i cui modelli produttivi prevedono l'utilizzo anche di sistemi semi automatici con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Nel corso della pandemia questi progetti hanno subito un rallentamento ma sono stati comunque messi in esercizio servizi di sottotitolazione dell'edizione delle 14 in 11 regioni, compreso il Trentina Alto-Adige dove le edizioni sono tre: le due in italiano per i TG di Trento e Bolzano e il Tagensshau in tedesco. Con la fine della emergenza pandemica verranno riprese le attività progettuali con l'obbiettivo di sottotitolare a regime le 44 edizioni giornaliere della TGR.
  Inoltre, per quanto riguarda la LIS, nonostante il Contratto di Servizio preveda esclusivamente l'obbligo di tre edizioni al giorno di TG, la produzione sta progressivamente aumentando.
  Si fornisce di seguito l'elenco dell'offerta in LIS attualmente garantita, sulla base dei dati a consuntivo del 2021:

   TG Canali Generalisti (TG1 LIS - TG2 LIS - TG3 LIS)

   RAI NEWS striscia quotidiana di 10 min. delle 11:00 – TG LIS delle 20:30 con meteo LIS

   oltre 200 ore di dirette istituzionali e liturgiche sulle reti generaliste (Question time da Camera e Senato, dirette parlamentari, particolari ricorrenze civili e/o celebrazioni religiose presiedute dal Papa, discorsi del Presidente della Repubblica);

   circa 50 ore del programma «O anche no» e relativi speciali in onda su RAI 2;

   traduzione integrale di cinque Opere liriche, trasmesse su RAI 5 e della fiction «Io sono Mia», trasmessa su Rai Premium;

   circa 200 ore di prodotti culturali e di intrattenimento su Rai Play tra cui in particolare: il Sanremo LIS, il Concerto del 1° maggio, il Concerto di Assisi, le cerimonie di apertura e chiusura del Festival dei Cinema Pag. 49di Venezia, lo Zecchino d'Oro, la Giornata Mondiale del Sordo ,«La banda dei fuoriclasse» (edizione 2020 – 2021), le canzoni dello Zecchino d'Oro; le pillole di arte di Philippe Daverio, le pillole di psicologia estratte dal programma Elisir, alcune puntate di Geo e Geo; «corti» a scopo educativo-sociale in occasione della giornata del Cyberbullismo e dell'autismo;

   circa 300 ore di Programmi educativi per bambini su RaiPlay con «La Banda dei Fuoriclasse» e fiabe realizzate in LIS e pubblicate sulla pagina Facebook di Rai Accessibilità.

  MANTOVANI, RICCIARDI, DI LAURO, FLATI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della Rai. – Premesso che:

   nella puntata dello scorso 13 febbraio della trasmissione «Che tempo che fa», in onda su Rai3, Walter Ricciardi, consigliere scientifico del Ministero della salute, ha fatto delle dichiarazioni in merito all'utilizzo delle certificazioni verdi Covid 19 che non sono congruenti con le indicazioni dello stesso Ministero;

   durante la trasmissione Ricciardi ha dichiarato che «uno dei perni» della lotta al Covid-19 in Italia «oltre alla vaccinazione, sono i green pass che ci consentono sostanzialmente di frequentare gli ambienti al chiuso in maniera sicura: chi è vicino a noi non è infetto e non può contagiarci» («adnkronos.com», 13 febbraio 2022);

  considerato che:

   tale dichiarazione risulta incongruente con quanto riportato sul sito del Ministero della salute, sezione fake news sul Covid-19, in cui viene specificato che la seguente condizione corrisponde al falso: «Se ho fatto il vaccino contro Sars-CoV-2 e anche il richiamo con la terza dose non posso ammalarmi di Covid-19 e non posso trasmettere l'infezione agli altri»;

   a parere dell'interrogante, non esiste quindi una correlazione diretta tra l'utilizzo della certificazione verde Covid-19 e l'immunità dal contagio;

   il servizio pubblico dovrebbe tutelare i cittadini e gli utenti dal rischio di diffusione di fake news sull'epidemia da Covid-19,

  si chiede di sapere:

   se l'azienda ritenga compatibile con un'informazione corretta ed equilibrata le dichiarazioni espresse nella trasmissione citata in premessa, che rischiano di divulgare notizie false e non attinenti con le linee del Ministero della salute sull'epidemia da Covid-19 presso la popolazione italiana.

(450/2111)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni ricevute dalle competenti strutture aziendali.
  In linea generale, si ritiene opportuno rilevare che Che tempo che fa ha, fin dall'inizio della pandemia, offerto un'informazione completa, priva di qualunque concessione alle cosiddette fake news e con le lezioni di Burioni ha cercato esattamente di fornire informazioni sempre certificate, accompagnate da dati scientifici proprio nell'ottica di combattere le notizie false.
  Il programma si è posto questo obiettivo attraverso un rigoroso flusso informativo, facendo riferimento a studi scientifici divulgati dai massimi esperti mondiali – da Fauci a Mantovani, da Locatelli a Burioni, tanto che il suo ruolo di trasmissione di servizio pubblico è stato ampiamente riconosciuto dalla stampa e premiato dagli ascolti.
  Entrando nel merito dell'intervento di Walter Ricciardi in qualità di consigliere scientifico del Ministero della salute nel corso della puntata del 13 febbraio u.s., occorre evidenziare che le sue parole vanno contestualizzate in una discussione più ampia e non circoscritte al mero significato della frase riportata dagli interroganti. Infatti, l'argomento in discussione riguardava più in generale l'opportunità di mantenere nei prossimi mesi gli obblighi vaccinali, le mascherine nei luoghi chiusi e il green pass.
  L'avverbio «sostanzialmente» usato da Ricciardi è stato in ogni caso controbilanciato da altre affermazioni assertive divulgatePag. 50 oltre che nella puntata del 13 febbraio anche nelle altre puntate della trasmissione e in linea con quanto pubblicato dal Ministero della salute.
  Pertanto, la frase in questione va ricondotta a un contesto e a una comunicazione complessiva cui il programma ha costantemente fatto riferimento e che non può lasciare dubbi.

  MANTOVANI, RICCIARDI, DI LAURO, FLATI, L'ABBATE.Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. – Premesso che:

   da un articolo online del quotidiano «la Repubblica» del 21 febbraio 2022, si apprende che Walter Ricciardi, consigliere scientifico del Ministero della salute, spesso ospite di diversi programmi del servizio pubblico nazionale radiotelevisivo, risulta essere anche un dirigente nazionale del partito «Azione»;

   sul sito internet di «Azione», Ricciardi viene indicato come Responsabile nazionale in ambito «Sanità». Secondo l'articolo egli sarebbe di recente entrato a far parte del Comitato direttivo;

   sempre secondo l'articolo di stampa, in merito a tale affiliazione, Ricciardi avrebbe dichiarato: «Ho grande stima per Speranza [...] ma la mia cultura politica non è quella di sinistra, non più almeno, sono stato di sinistra da ragazzo. Sono un cattolico liberale. Mi ritrovo nel programma di Azione. Ma la mia ambizione non è elettorale, non voglio candidarmi, l'ho già fatto – assicura – Sono qui per servire, non per chiedere» («repubblica.it», 21 febbraio 2022);

   la rivelazione che Ricciardi fosse già iscritto ad «Azione», oltre ad avere un incarico dirigenziale nello stesso partito, si deve fare risalire alla sua intervista rilasciata, il 29 novembre 2021, alla trasmissione «L'aria che tira» su LA7;

  considerato che:

   a parere dell'interrogante, la presenza in tutti questi mesi nelle reti radiotelevisive della RAI di Ricciardi, indicato come consigliere ministeriale e non come esponente politico, rischia di ledere il principio della pluralità dell'informazione oltre alla disciplina della par condicio, essendo in alcuni casi non caratterizzata da un contraddittorio con altri rappresentanti politici,

  si chiede di sapere:

   se l'azienda sia a conoscenza della situazione sopra indicata;

   se ritenga che nei programmi e in particolare nelle trasmissioni di informazione, compresi i telegiornali, le rubriche e le trasmissioni di approfondimento, in cui sia intervenuto Ricciardi, siano stati rispettati i principi di completezza e correttezza dell'informazione, obiettività, equità, lealtà, imparzialità, pluralità dei punti di vista e parità di trattamento, che devono essere tutelati dalla RAI.

(451/2114)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni ricevute dalle competenti strutture aziendali.
  In linea generale, si ritiene opportuno sottolineare che la Rai è costantemente impegnata nella propria mission informativa nel pieno rispetto dei principi fondamentali sanciti dal contratto di servizio, ovvero obiettività, imparzialità, pluralismo, completezza e correttezza dell'informazione.
  In tale quadro, occorre ricordare che gli interventi di Walter Ricciardi nelle trasmissioni informative sull'andamento della pandemia hanno sempre avuto per oggetto contenuti di stringente natura scientifica e legati al Covid e mai temi politici legati alla sua appartenenza al partito Azione.
  In altri termini, Ricciardi è stato sempre intervistato non come esponente politico, ma nella sua veste istituzionale, cioè in qualità di consigliere scientifico del Ministero della Salute e ha sempre parlato anche a nome del Ministero stesso.

  GIORDANO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. – Premesso che:

   la zona territoriale situata a nord di Napoli, segnatamente nel Comune di Frattaminore,Pag. 51 ha visto susseguirsi in un arco di tempo limitatissimo diversi atti intimidatori, che secondo le prime fonti investigative hanno natura camorristica;

   in particolare, in data 5 febbraio u.s. è stato fatto scoppiare un ordigno intorno alle ore 22:00 nel Comune di Frattaminore, in Via Turati, che ha danneggiato l'ingresso e la saracinesca di un esercizio commerciale adiacente;

   il giorno successivo è stata fatta conflagrare una bomba carta dinanzi a un centro scommesse ubicato nei pressi di Via Firenze, creando spavento ai residenti e ai passanti;

   infine nella notte del 7 febbraio, alle ore 02:20 è scoppiato un esplosivo in Via Sant'Angelo, danneggiando il cancello del civico 16, senza fortunatamente procurare feriti;

   è inoltre rilevante ricordare che questi episodi si sono verificati anche nei mesi precedenti. In particolare nella notte del 23 gennaio è stata crivellata una automobile in Via Turati con 15 proiettili, mentre pochi giorni prima era stata fatta detonare una bomba dinanzi a un centro estetico in via Giuseppe Di Vittorio;

   che è doveroso sensibilizzare la popolazione locale e nazionale sul disvalore degli incresciosi eventi posti in essere dalla criminalità organizzata, anche al fine di rendere edotti gli utenti del servizio radiotelevisivo nazionale sulla situazione attuale delle aree ad alto rischio sociale ed economico del sud Italia;

   se l'azienda non ritenga di adottare le iniziative di competenza affinché sia assicurato un adeguato servizio pubblico, idoneo ad informare la popolazione sugli eventi accaduti. Il tg regionale ne ha dato notizia ma dato il reiterarsi degli eventi, si chiede di sapere perché il TG nazionale non ha ritenuto riportare la notizia anche al fine di sensibilizzare la popolazione anche come monito al rispetto della legalità.

(452/2121)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si forniscono i seguenti elementi informativi sulla base delle indicazioni ricevute dalle competenti strutture aziendali.
  In premessa, occorre tener presente che, nell'ambito della propria autonomia editoriale, ogni direttore di testata sceglie quali notizie trattare prioritariamente nelle varie edizioni dei notiziari e quindi quali eventi coprire, fatti salvi i principi generali di verità, tempestività, completezza e pluralismo che connotano il ruolo svolto dalla Rai in qualità di concessionaria del Servizio Pubblico.
  Nello specifico, la scelta di fornire principalmente copertura regionale agli eventi criminali di Frattaminore non può certo interpretarsi come volontà di sminuirne la gravità, bensì come necessità di dedicare gli spazi disponibili nei notiziari dei primi giorni di febbraio a notizie valutate di maggior interesse per i cittadini dell'intero territorio nazionale.
  In ogni caso, l'informazione nazionale non ha trascurato questa escalation di violenza nel territorio campano. Infatti, proprio alla luce dell'impennata di episodi intimidatori di tipo camorristico che nel periodo in esame si sono susseguiti in provincia di Napoli, il Tg2 ha ritenuto di impegnare il proprio inviato, Gabriele Lobello per un approfondimento nel napoletano. I servizi, aventi ad oggetto la storia di una imprenditrice sottoposta alle intimidazioni della camorra (con interviste e testimonianze) sono stati trasmessi nelle edizioni delle 13 e delle 20.30 del 5 febbraio 2022.
  In conclusione, la Rai, attraverso i telegiornali e le rubriche di approfondimento, è da sempre in prima linea nel raccontare e nel denunciare il fenomeno criminale e gli episodi collegati che si verificano nel Paese ed in particolare nelle zone dove le mafie sono particolarmente attive. Diverse sono le misure messe in campo per accendere i riflettori sul problema: dalle campagne di sensibilizzazione, agli approfondimenti, all'attività investigativa dei giornalisti e al racconto di cronaca.

  CAPITANIO, BERGESIO, COIN, FUSCO, PERGREFFI, MACCANTI. – Al PresidentePag. 52 e all'Amministratore delegato della RAI. – Premesso che:

   il 14 febbraio scorso è andato in onda un servizio del TG satirico «Striscia la notizia» all'interno del quale la rubrica «Rai Scoglio» ha riportato la notizia che nonostante la presenza di tre inviati Rai in Africa, il recente servizio del Tg3 sulla tragedia del bambino caduto nel pozzo in Marocco fosse stato affidato a Giovanna Botteri, attuale corrispondente da Parigi;

   già in occasione della liberazione di Patrik Zaki (puntata del 9 dicembre 2021), «Striscia la notizia» aveva denunciato come i principali tg della tv di Stato avessero riutilizzato immagini e interviste del Corriere della Sera e la Repubblica;

   durante l'ultima audizione dell'amministratore delegato Carlo Fuortes in Commissione di vigilanza Rai, gli interroganti, citando proprio le inchieste della trasmissione satirica, avevano chiesto nuovamente che fine avesse fatto lo studio commissionato nel 2015 ad una società di consulenza sulla gestione delle sedi estere, senza ottenere risposta;

   gli interroganti già con gli atti di sindacato ispettivo n. 320/1591 e 339/1655 hanno chiesto delucidazioni in ordine alla gestione e ai costi delle sedi estere, in particolare chiedendo di poter visionare lo studio commissionato;

   da quanto comunicato agli interroganti, le sedi Rai di corrispondenza nel mondo sono 11 e vi lavorano 22 corrispondenti e altre figure professionali contrattualizzate direttamente da Rai, tenuto conto delle peculiarità dei singoli uffici che richiedono modelli produttivi differenti tra loro e dunque non paragonabili l'uno con l'altro, anche in virtù dei diversi riferimenti legislativi presenti in ogni singolo Paese;

   i corrispondenti sono dipendenti Rai che sono dunque in organico permanente e che non beneficiano di aumenti di stipendio nel momento del loro trasferimento all'estero. Ai giornalisti all'estero, salvo una minima eccezione dovuta alla situazione particolare di singoli Paesi, non vengono forniti alloggi di servizio ma indennità economiche connesse alla professione di corrispondente (corrisposte in relazione al differente costo della vita e degli alloggi), indennità valutate da un soggetto esterno a Rai specializzato in questo genere di consulenze e nell'analisi del costo della vita sui singoli territori;

   per le 11 sedi, oltre ai giornalisti, lavorano complessivamente circa 90 soggetti contrattualizzati (tra società – alcune selezionate mediante procedure competitive benché l'ambito radiotelevisivo sia escluso dall'applicazione del codice dei contratti pubblici – e professionisti esterni) che vanno dal producer per le news, agli archivisti fino al servizio di pulizia. Il budget complessivo annuale per le sedi estere è di poco inferiore ai 5 milioni di euro;

   il numero complessivo dei servizi tv e radio realizzato dalle sedi è stato di 24.009 nel 2017, 25.647 nel 2018, 25.125 nel 2019 e di 28.226 (ma il numero è ancora provvisorio per difetto) nell'ultimo anno. Il che significa che la media di servizi realizzati da ogni singolo corrispondente è di oltre mille e duecento servizi l'anno;

  alla luce dei fatti esposti si chiede alla Società concessionaria:

   se la spesa sostenuta annualmente dalla Rai per il mantenimento delle sedi estere sia giustificata da un reale arricchimento dell'informazione del servizio pubblico, anche in relazione ai costi sostenuti da tv, radio e giornali locali per fornire un analogo e a volte migliore servizio;

   di depositare presso la Commissione di Vigilanza lo Studio commissionato nell'anno 2015 per la gestione delle sedi estere della Rai S.p.a.

(453/2123)

  RISPOSTA. – La Rai, in coerenza con il Contratto di Servizio, deve garantire informazione di interesse internazionale accompagnata da approfondimenti qualificati. Da sempre gli uffici di corrispondenza hanno svolto un ruolo fondamentale nel descrivere, informare e raccontare gli eventi internazionali. Mai come in questi ultimi anni – Pag. 53contrassegnati da crisi internazionali dai risvolti drammatici come la pandemia e ora la guerra – la funzione degli uffici di corrispondenza, allocati in punti strategici, ha garantito che venisse fornita ai cittadini una tempestiva, corretta e completa informazione, contribuendo funzionalmente all'assolvimento degli obiettivi del servizio pubblico che Rai deve essere sempre in grado di garantire. Pertanto, la testimonianza diretta dei nostri corrispondenti sui luoghi degli eventi è un valore aggiunto sulla qualità dell'informazione.
  Con riferimento alla richiesta di consegna di uno studio commissionato all'esterno sugli uffici di corrispondenza esteri, si fa presente che si tratta di un documento di carattere gestionale, che risale a dicembre del 2014, i cui dati e informazioni fanno riferimento addirittura al biennio 2011-2013. Si tratta, quindi, di dati vetusti e altresì fuorvianti rispetto alla situazione attuale. Inoltre, nel periodo 2014-2017 si sono susseguiti una serie di interventi sul macro-assetto organizzativo e sulla mission aziendale che hanno riguardato anche la Direzione Corrispondenti Esteri che è confluita nella Direzione Coordinamento Sedi Regionali ed Estere a sua volta funzionalmente allocata sotto la Direzione Infrastrutture Immobiliari e Sedi Locali. Nello stesso periodo sono state introdotte norme e procedure su controlli e conformità, con evidenti impatti anche sulle attività connesse alla gestione degli uffici di corrispondenza, rendendo di fatto definitivamente superata l'analisi contenuta nel documento in oggetto.
  Più in generale, ferma restando la premessa, per una comparazione con il periodo preso a riferimento del documento, si evidenzia che nel 2020 la percentuale del numero dei servizi tv realizzati dagli uffici di corrispondenza è aumentata del 65 per cento rispetto al 2013, con un abbattimento del costo unitario medio pari al 56 per cento.

  PAXIA. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. – Premesso che:

   l'Europa vive un momento difficilissimo e di grande sofferenza, l'attacco ingiustificato della Russia nei confronti dell'Ucraina ha gettato nello sconforto tutti i Paesi del mondo;

   mentre i collegamenti video e radiofonici ci raccontavano di civili feriti, morti, di palazzi distrutti e di cittadini nascosti nelle metropolitane e mentre si scappa al suono dei missili sparati e nell'angoscia più profonda di chi ha perso o sta perdendo tutto, andava in onda in diretta uno speciale del Tg3 sulla crisi che stiamo vivendo condotta da Mario Franco, con in studio ospiti Lucia Annunziata e Antonio Di Bella giornalisti Rai;

   tante parole, tante immagini di dolore quando durante il collegamento esterno e l'intervista ad Enrico Letta si ascoltavano frasi irripetibili pronunciate dai due giornalisti non certo alla prima esperienza;

   mentre Letta parlava della manifestazione che si stava tenendo fuori l'ambasciata Russa di Roma e raccontava di come «Centinaia di migliaia di persone rappresentano la comunità ucraina in Italia» abbiamo dovuto ascoltare la giornalista Annunziata pronunciare «Centinaia di migliaia di cameriere e badanti....» e subito poi la voce di Di Bella aggiungere «e amanti»;

   commenti denigratori da cui emerge il pensiero razzista, classista, sprezzante, una gaffe che porta in se la profonda radice inumana di ciò che siamo diventati, di ciò che sono diventati perché lo sdegno è stato immediato nella coscienza dei più e quelle parole non sono sembrate mai così orribili e lontane da ciò che vogliamo tutti adesso: la Pace;

   immediata la rivolta sui social e nelle persone che da anni abbracciano la comunità Ucraina e che oggi sentiamo ancora più vicina e che vorremmo salvare perché desidereremo solo che tutti fossimo oggi uniti più che mai in un grande cordone di solidarietà;

   le parole dei due giornalisti fanno male, piegano ogni logica umanitaria, stonano con il canto della pace che da tutte le piazze del mondo si leva a sostegno del popolo Ucraino, dei nostri vicini di casa, dei nostri amici a cui dovremmo mostrare unicamente vicinanza;

   abbiamo il dovere ed il diritto di informare, siamo il servizio pubblico e non Pag. 54un salotto privato in cui lasciarsi andare ad ogni tipo di espressione che ha il sapore di vilipendio nei confronti di tutti i valori scritti e non che proteggiamo da anni gelosamente;

   le scuse non possono bastare perché da alcuni fatti non si può tornare indietro, che non ci vengano a parlare di leggerezze, di cose non pensate e buttate lì come se non avessero alcun peso, mentre ce l'hanno, si ammassano come macigni e scavano ferite profonde, altre, che non meritiamo;

   quali dure misure intenda assumere al fine di porre rimedio a questi suesposti gravissimi fatti.

(454/2125)

  RISPOSTA. – Sulla vicenda sono intervenute le scuse dei due giornalisti per i commenti percepiti nel fuori onda dello Speciale del TG3.
  In particolare, si cita testualmente, uno dei due giornalisti ha dichiarato: «Frasi che al di là del contesto e delle intenzioni sono suonate inopportune, offensive, e soprattutto un atto di estrema stupidità. Un inciampo che un conduttore dovrebbe sempre saper evitare. Me ne scuso, sinceramente. Il lavoro che, come trasmissione, stiamo facendo da tempo con cura e precisione sulla crisi spero dimostri quanto il nostro impegno nei confronti dell'Ucraina e dei suoi cittadini sia senza alcuna ambiguità al loro fianco».
  Analogamente l'altro giornalista ha detto: «Rilevo dai social che alcuni miei commenti in studio 'fuori onda' nello speciale Tg3 sulla guerra possono avere offeso la comunità ucraina in Italia e in particolare la sua componente femminile. Erano frasi da non pronunciare. Me ne rammarico e chiedo scusa alle donne e agli uomini della comunità ucraina in Italia».
  Il Tg3 è stato impegnato fin dall'inizio con telegiornali e speciali a raccontare il dramma della guerra e del popolo ucraino con serietà e in modo approfondito, dando anche molto spazio ai cittadini ucraini in Italia, che hanno a loro volta partecipato in diretta a molte trasmissioni e con i quali la testata ha instaurato un ottimo rapporto di reciproca stima.

  FEDELI, BORDO, PICCOLI NARDELLI, ROMANO, VERDUCCI, QUARTAPELLE. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI. – Premesso che:

   la crisi internazionale in atto causata dalla scelta unilaterale russa di dichiarare guerra all'Ucraina dopo l'occupazione delle province del Donbass così come l'intensificarsi del conflitto e dell'emergenza umanitaria e la scelta di contromisure il più possibili unitarie ed efficaci per contrastare Mosca, stanno richiedendo al nostro sistema informativo, e in particolare al Servizio pubblico radio-televisivo, uno sforzo straordinario h 24 per assicurare una copertura dei fatti adeguata alla gravità del momento e un'informazione il più possibile completa, veritiera, imparziale, tempestiva, accurata al fine non soltanto di garantire ai cittadini una informazione oggettiva ma anche di contrastare i fenomeni organizzati di disinformazione avente origini e finalità di destabilizzazione geopolitica;

   le nuove tecnologie, che prevalentemente agevolano il lavoro dei tanti inviati e inviate presenti nelle zone di guerra, possono anche favorire la creazione di fake news diffuse ad arte dagli strateghi della disinformazione per controinformare l'opinione pubblica su verità fattuali che in realtà si rivelano assai presto pseudonotizie, costruite per apparire verosimili, e influenzare la sfera pubblica del dibattito, ragione per cui particolare attenzione deve essere riposta da parte degli operatori dell'informazione nel non divulgare notizie e immagini non verificate, false o manipolate dalla propaganda e dalla disinformazione che, sempre nei conflitti bellici, assumono un ruolo di primo piano;

   il ruolo destabilizzante delle strategie di disinformazione con finalità geopolitiche, nell'attuale delicatissimo contesto, è stato esplicitamente riconosciuto dalla Commissione europea, che ha annunciato precise iniziative di contrasto in relazione ad alcuni canali televisivi satellitari e di streaming tv, manifestamente orientati a disseminare precise strategie di propaganda geopolitica basate su notizie false e ricostruzioni falsate e parziali di fatti recenti e risalenti;

Pag. 55

   nel riferire, approfondire e commentare i fatti è richiesto in particolare alla RAI, concessionaria del servizio pubblico, un supplemento di equilibrio, responsabilità e capacità come nel marcare la propria differenza rispetto alle altre realtà d'informazione commerciale, assumendo un senso di responsabilità di alto profilo perché proprio in questa diversità risiede il presupposto dell'esistenza del Servizio pubblico e del suo finanziamento da parte dei cittadini ed è quindi richiesto di dividere chiaramente le opinioni dai fatti, i numeri dalle suggestioni, i pareri degli esperti da quelli dei non esperti e degli opinionisti, informando esattamente il pubblico sulle qualifiche degli ospiti;

  considerato che:

   nell'ambito del Tg2 Post, spazio di approfondimento giornalistico a cura della testata giornalistica Tg2, in data 26 febbraio 2022 è stato trasmesso in diretta un dibattito sulla guerra scatenata dalla Russia in Ucraina al quale hanno preso parte ospiti in studio, collegati da remoto, inviati e corrispondenti Rai tra cui Marc Innaro, dal 2014 corrispondente-responsabile dell'Ufficio di Mosca per i servizi giornalistici radiofonici e televisivi con competenza sui Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti e dal 2015 capo redattore dal 2015;

   in uno dei suoi interventi Marc Innaro, che interveniva appunto, anche nella presentazione ai telespettatori, come corrispondente RAI dalla Russia e dunque in una veste nella quale non agiva da opinionista, ma da giornalista cui si demandava una cronaca dei fatti, ha sostanzialmente confuso il piano dei fatti da quello delle opinioni, attribuendo, come un fatto acquisito, la responsabilità della guerra in Ucraina all'avanzare della presenza della Nato ad Est provocando in tal modo la reazione della Russia guidata da Putin che, a giudizio del giornalista, sarebbe stata poco capita e rispettata dall'Occidente in questi e negli scorsi anni;

   al di là delle libere e legittime opinioni che si possono avere sul punto, si tratta appunto di una opinione, che appare peraltro allineata all'attuale propaganda russa, e non di un fatto acquisito. Non a caso, questa opinione ha provocato l'immediata reazione dei due direttori Rai presenti in studio, Gennaro Sangiuliano del Tg2 e Antonio Di Bella di Intrattenimento Day Time, i quali sono prontamente intervenuti per riequilibrare la versione filorussa di Innaro, e pertanto discutibile, parziale e giustificazionista, delle ragioni per cui è stata invasa l'Ucraina;

   l'informazione della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo deve essere orientata ai sensi del TUSMAR e dell'articolo 6 del Contratto di servizio ad una chiara distinzione tra fatti accertati ed opinioni, rendendo queste ultime riconoscibili allo spettatore, anche in ragione del contraddittorio pluralistico che va assicurato, senza tuttavia includere nell'alveo del contraddittorio elementi di propaganda, di disinformazione;

   il ruolo del giornalista, specie ove corrispondente da un paese coinvolto nell'attuale conflitto, riveste una particolare responsabilità a tal fine, specie nell'ambito del servizio pubblico radiotelevisivo, allorché lo spettatore potrebbe non essere in grado di distinguere una personale e parziale opinione da una ricostruzione veritiera dei fatti in base alla informazione disponibile;

  si chiede di sapere:

   se la Rai non ritiene doveroso, in base al dettato dell'art. 6 del Contratto di Servizio, da parte dei propri corrispondenti garantire, pur in quadro di rispetto del pluralismo, una piena attendibilità e completezza delle informazioni, esplicitando le fonti dei fatti e distinguerli dalle opinioni;

   se la RAI, per altro verso, non ritenga opportuno avviare una strategia chiara e trasparente sui tempi di rotazione dei propri corrispondenti nelle sedi estere al fine di garantire pari opportunità alle tante professionalità presenti, assicurando così anche attraverso la mobilità interna alla RAI un maggiore pluralismo.

(455/2126)

  RISPOSTA. – Per la Rai l'informazione dev'essere credibile e garantire un'offerta accurataPag. 56 e pluralista in coerenza con l'art. 6 del Contratto di Servizio. Compito della Rai è raccontare i fatti nella sua complessità e avere la capacità di rappresentare tutte le posizioni. Ne è testimonianza di ciò lo sforzo continuo e costante di tutte le Testate nella descrizione degli eventi drammatici della guerra in Ucraina di queste settimane. I corrispondenti tutti vengono chiamati dai direttori di testata a partecipare ai telegiornali e ai programmi di approfondimento per le loro competenze territoriali. In questo quadro va incardinata la partecipazione del corrispondente da Mosca Marc Innaro alla puntata del 26 febbraio 2022 di Tg2Post dedicata all'invasione dell'Ucraina da parte della federazione Russa. Lo sviluppo della trasmissione conferma la capacità del sistema informativo Rai in sede di approfondimento, attraverso il confronto di analisi e informazioni, di rappresentare la complessità delle situazioni. Senza alcuna ambiguità e confusione di ruoli tra l'invasore e chi sta subendo l'invasione con atrocità umane indicibili. Le argomentazioni di Innaro, espresse in diretta, hanno riguardato le possibili cause storiche (risalenti a 40 anni fa) dei rapporti Nato-Russia. Il direttore Sangiuliano, presente in studio, riportando il tema del dibattito alla drammatica attualità, ha ritenuto di dover intervenire con una serie di precisazioni: «In questa vicenda c'è un aggressore, Putin, e un aggredito, il popolo ucraino», e ha poi aggiunto: «quella di Putin è una palese violazione del diritto internazionale e dei trattati che regolano la convivenza tra i popoli».
  In generale, i toni e i contenuti degli approfondimenti del Tg2 sono stati di palese condanna dell'aggressione russa a Kiev e a tutto il popolo ucraino.
  Da sempre, per la copertura degli uffici di corrispondenza, viene applicato il criterio della rotazione senza uno schema rigido, proprio per poter rispondere, caso per caso, all'esigenza di individuare profili professionali, con elevata competenza e professionalità, che il ruolo richiede.