CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 ottobre 2021
684.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO
Pag. 38

ALLEGATO 1

Risoluzione n. 7-00745 Fassino: Sugli esiti della Presidenza italiana del G20 in vista del Vertice dei Capi di Stato e di Governo (30-31 ottobre 2021).

NUOVO TESTO

   La III Commissione,

   premesso che:

    il Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri del G20 avrà luogo sotto presidenza italiana a Roma nei giorni 30-31 ottobre 2021 e conclude il lavoro di un anno, articolatosi in ben 175 eventi, 62 riunioni dei gruppi di lavoro, 60 riunioni del finance track, 20 riunioni ministeriali, 8 engagement group e due riunioni dei leader su Afghanistan e salute;

    al Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri del G20 farà immediatamente seguito l'avvio della COP26, la cui Presidenza è detenuta dal Regno Unito in partenariato con l'Italia;

    la Commissione ha svolto un articolato ciclo di audizioni informali con i rappresentanti diplomatici in Italia di tutti i membri del G20, inclusa l'Unione europea;

    va tenuto conto delle priorità della Presidenza italiana del G20 – persone, pianeta e prosperità – e delle tematiche che saranno al centro dell'agenda del Vertice: il contrasto alla pandemia di COVID-19, la crisi climatica e la ripresa globale, con un focus specifico dedicato al finanziamento internazionale allo sviluppo sostenibile nei Paesi a basso reddito;

    va apprezzato l'impegno del Governo italiano per un pieno coinvolgimento di tutte le potenze mondiali nei dibattiti su temi a tratti divisivi, come la sfida ambientale e la situazione afghana, mediando tra divergenze di Paesi come «il blocco occidentale» da un lato – Unione europea e Stati Uniti in primis – e Russia e Cina dall'altro;

    il Covid-19 ha causato quasi 5 milioni di morti e oltre 241 milioni di casi. Resta, soprattutto, assai diseguale la distribuzione dei vaccini, con il picco negativo dell'Africa dove il 4 per cento della popolazione ha ricevuto una dose di vaccino e meno del 3 per cento due dosi e solo dieci Paesi africani hanno raggiunto un tasso di vaccinazione del 10 per cento;

    l'Italia ha dato un contributo essenziale alla promozione dell'iniziativa globale Access to Covid-19 Tools Accelerator (ACTA), – volta ad accelerare lo sviluppo, la produzione e l'accesso equo a nuovi test diagnostici, terapie e vaccini contro il Covid-19 – ed in particolare alla piattaforma COVAX, finalizzata ad assicurare l'accesso ai vaccini ai Paesi a basso e medio reddito;

    la distribuzione dei vaccini tra i Paesi più svantaggiati, anche attraverso la sospensione temporanea dei brevetti nell'ambito delle procedure TRIPs del WTO, rappresenta non solo la premessa per la ripresa economica globale ma la precondizione per l'assunzione di ogni altro impegno nella lotta alle disuguaglianze e alla tutela dei più deboli e per realizzare gli obiettivi dell'Agenda 2030;

    secondo dati forniti dalle Nazioni Unite, la crisi economico-sociale ha portato oltre 120 milioni di persone nel mondo sotto la soglia di povertà, mentre sono stati persi l'equivalente di 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno;

    da tutte le indagini risulta che le donne sono state le più colpite dalla pandemia anche sotto forma di maggiore esposizione alle violenze domestiche ed assunzione di ulteriori responsabilità nel mantenimento dei figli. Come emerso dalla Conferenza Pag. 39 G20 sull'empowerment femminile, sono necessari investimenti mirati a colmare le diseguaglianze di genere, in particolare nel campo occupazionale e dell'imprenditoria;

    l'Unione europea e l'attuale Amministrazione degli Stati Uniti concordano sulla necessità della transizione ecologica per conseguire l'obiettivo di zero emissioni nocive nel 2050. Su altro fronte, la Cina, che non mostra alcuna particolare tendenza a muovere nella direzione della decarbonizzazione, ritiene che la transizione verde debba invece iniziare nel 2030 e l'azzeramento delle emissioni solo dal 2060 e sono numerosi gli Stati che fondano ancora il proprio modello di sviluppo sullo sfruttamento delle energie tradizionali, mentre altri richiedono ai Paesi più ricchi stanziamenti immediati per far fronte alla minaccia dei drammatici cambiamenti climatici già in atto;

    emerge, dunque, l'assenza di una visione comune sul pianeta come «casa comune» e l'accordo in sede G20 è essenziale per ogni avanzamento sul terreno della lotta all'inquinamento e ai cambiamenti climatici, tenuto conto che i membri del G20 rappresentano i due terzi della popolazione mondiale, il 75 per cento del commercio globale e oltre l'80 per cento del Prodotto interno lordo mondiale e sono responsabili di circa quattro quinti delle emissioni globali;

    nell'incontro su ambiente, clima ed energia che si è tenuto a Napoli, il 13 e il 14 settembre, il Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi ha ricordato che «il G20 ha riaffermato l'impegno a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi e a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050», in linea con quanto anche concordato in sede europea, e a «raccogliere finanziamenti pari a almeno 100 miliardi di dollari l'anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo nella transizione ecologica»;

    è opportuno sottolineare che gli effetti dei cambiamenti climatici si riversano in modo particolare sugli Stati più svantaggiati: nove dei dieci Stati più colpiti da eventi meteorologici estremi tra il 1999 e il 2018 non sono infatti economie avanzate;

    secondo gli analisti internazionali i cambiamenti climatici rappresenteranno anche nei prossimi anni una delle principali cause di instabilità geopolitica: secondo alcune previsioni 10 milioni di persone potrebbero decidere di migrare a causa degli effetti dei cambiamenti climatici nelle regioni dell'Africa subsahariana, nell'Asia meridionale e in America Latina. Tra i Paesi più esposti alle conseguenze dei cambiamenti climatici figurano l'India, il Pakistan, l'Iraq, l'Afghanistan, il Myanmar, la Corea del Nord e gran parte dei Paesi del Centroamerica;

    sul fronte della ripresa economica globale il G20 ha prospettato tre importanti novità: l'introduzione di una Global minimum tax del 15 per cento sui profitti delle multinazionali; l'allocazione di 650 miliardi di diritti speciali di prelievo del FMI a favore dei 190 Paesi membri; la riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) a partire dall'incontro ministeriale di Ginevra a fine novembre;

    in occasione del vertice dei Parlamenti del G20, il Presidente del Consiglio Draghi ha sottolineato come «la ripresa sia ancora fragile e disomogenea, anche a causa della diversa intensità nelle risposte di politica economica alla crisi»;

    sulla crisi afghana, accelerata dal ritiro delle forze occidentali, la Presidenza ha convocato una riunione straordinaria del G20, tenutasi lo scorso 12 ottobre 2021, che ha consentito di mantenere il dossier in cima all'agenda internazionale e di coagulare una comunanza di vedute su alcuni punti di condiviso e prioritario interesse, quali l'assistenza umanitaria – anche al di là del mero aiuto d'emergenza – con interventi destinati a ripristinare i servizi di base a favore della popolazione locale, in coordinamento con le Nazioni Unite e altre Organizzazioni internazionali, senza che ciò comporti un riconoscimento delle autorità de facto; la sicurezza, soprattutto in termini di lotta al terrorismo e ai traffici illegali; e la mobilità e apertura del Paese Pag. 40(libertà di movimento sia per gli operatori umanitari internazionali, sia per gli afghani); la centralità della tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, con particolare riferimento ai diritti dei minori, delle donne e delle altre categorie vulnerabili;

    ha destato preoccupazioni, tuttavia, l'assenza da tale riunione di Russia e Cina, tanto più alla luce del Moscow Format, che si è celebrato il 19 ottobre e avente ad oggetto la stessa crisi afghana, e delle esercitazioni militari combinate svolte dai due Paesi;

    tutto ciò premesso, il G20 riveste un'importanza cruciale, dovendosi confrontare con la crisi sanitaria del COVID-19, per l'esigenza di creare le condizioni per una solida ripresa economica nonché per la necessità di preparare il mondo di domani, con azioni di lungo termine in grado di prevenire le crisi future,

impegna il Governo:

   a promuovere un modello di cooperazione internazionale integrata e solidale che si trasformi in una opportunità di ricostruzione dell'economia mondiale in un formato più sostenibile, combattendo insieme la tentazione del protezionismo;

   ad adottare iniziative per individuare meccanismi di coordinamento tra i Paesi G20 per incrementare la capacità di risposta collettiva alle maggiori sfide globali, in particolare di tipo sanitario, condividendo le migliori pratiche, individuando il giusto equilibrio tra salute pubblica ed economia, valutando anche l'istituzione di banche dati delle best practices;

   nel segno dello slogan «nessuno è al sicuro finché non siamo tutti al sicuro», a ribadire l'importanza di un multilateralismo efficace per elaborare risposte coordinate a livello globale, soprattutto in campo sanitario in cui occorre lavorare per la ridefinizione di una architettura globale in grado di prevenire le nuove pandemie, applicando il principio One Health;

   ad adottare iniziative per sancire una più forte coesione contro il Covid-19 per realizzare l'obiettivo indicato dall'Organizzazione mondiale della sanità di vaccinare il 70 per cento della popolazione globale entro l'inizio della sessione dell'Assemblea Generale dell'ONU del settembre 2022;

   a promuovere la distribuzione dei vaccini tra i Paesi più svantaggiati, anche nell'ambito dei negoziati per la sospensione temporanea dei brevetti TRIPs del WTO;

   nell'auspicio che il successo conseguito dalla Presidenza italiana in questo ambito contribuisca a rilanciare anche in sede di Unione europea la discussione per una vera integrazione in materia di fiscalità diretta, a lungo bloccata dal principio di unanimità, ad adottare iniziative per dare efficace attuazione alla riforma sulla tassazione delle multinazionali e così contrastare i «paradisi fiscali»;

   a promuovere in sede G20 il lancio da parte degli Stati membri di piani di investimenti che rimuovano ostacoli alla crescita e aiutino economicamente i Paesi più fragili per una ripresa dell'economia globale sostenuta e durevole;

   a promuovere investimenti mirati a colmare le diseguaglianze di genere, in particolare nel campo occupazionale, dell'imprenditoria e della prevenzione delle violenze domestiche;

   ad attivarsi, pertanto, nelle opportune sedi internazionali affinché venga rispettato quanto deciso nella Leader's Declaration della presidenza 2020 del G20, in particolare per quanto riguarda le previsioni contenute nello Statement n. 25 «Women's Empowerment» in cui viene indicata la necessità di delineare sotto la Presidenza italiana una roadmap comune per il raggiungimento dell'uguaglianza di genere anche attraverso l'adozione di misure per rimuovere le barriere alla partecipazione economica e all'imprenditorialità delle donne;

   a promuovere l'implementazione del Piano del Fondo monetario internazionale che prevede la riallocazione di parte dei diritti speciali di prelievo, con l'obiettivo di far crescere l'adeguatezza delle riserve delle Pag. 41economie dei Paesi meno avanzati e, dunque, più vulnerabili ai danni finanziari prodotti dalla pandemia;

   ad adottare iniziative per facilitare la transizione dei Paesi vulnerabili verso soluzioni più strutturali di trattamento del debito, basate su una valutazione Paese per Paese e nel contesto delle iniziative G20 in corso;

   a contribuire ad una riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio per il pieno ripristino dell'operatività dell'organo per la risoluzione delle controversie.

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ALLEGATO 2

Risoluzione n. 7-00745 Fassino: Sugli esiti della Presidenza italiana del G20 in vista del Vertice dei Capi di Stato e di Governo (30-31 ottobre 2021).

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

   La III Commissione,

   premesso che:

    il Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri del G20 avrà luogo sotto presidenza italiana a Roma nei giorni 30-31 ottobre 2021 e conclude il lavoro di un anno, articolatosi in ben 175 eventi, 62 riunioni dei gruppi di lavoro, 60 riunioni del finance track, 20 riunioni ministeriali, 8 engagement group e due riunioni dei leader su Afghanistan e salute;

    al Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi membri del G20 farà immediatamente seguito l'avvio della COP26, la cui Presidenza è detenuta dal Regno Unito in partenariato con l'Italia;

    la Commissione ha svolto un articolato ciclo di audizioni informali con i rappresentanti diplomatici in Italia di tutti i membri del G20, inclusa l'Unione europea;

    va tenuto conto delle priorità della Presidenza italiana del G20 – persone, pianeta e prosperità – e delle tematiche che saranno al centro dell'agenda del Vertice: il contrasto alla pandemia di COVID-19, la crisi climatica e la ripresa globale, con un focus specifico dedicato al finanziamento internazionale allo sviluppo sostenibile nei Paesi a basso reddito;

    va apprezzato l'impegno del Governo italiano per un pieno coinvolgimento di tutte le potenze mondiali nei dibattiti su temi a tratti divisivi, come la sfida ambientale e la situazione afghana, mediando tra divergenze di Paesi come «il blocco occidentale» da un lato – Unione europea e Stati Uniti in primis – e Russia e Cina dall'altro;

    il Covid-19 ha causato quasi 5 milioni di morti e oltre 241 milioni di casi. Resta, soprattutto, assai diseguale la distribuzione dei vaccini, con il picco negativo dell'Africa dove il 4 per cento della popolazione ha ricevuto una dose di vaccino e meno del 3 per cento due dosi e solo dieci Paesi africani hanno raggiunto un tasso di vaccinazione del 10 per cento;

    l'Italia ha dato un contributo essenziale alla promozione dell'iniziativa globale Access to Covid-19 Tools Accelerator (ACTA), – volta ad accelerare lo sviluppo, la produzione e l'accesso equo a nuovi test diagnostici, terapie e vaccini contro il Covid-19 – ed in particolare alla piattaforma COVAX, finalizzata ad assicurare l'accesso ai vaccini ai Paesi a basso e medio reddito;

    la distribuzione dei vaccini tra i Paesi più svantaggiati, anche attraverso la sospensione temporanea dei brevetti nell'ambito delle procedure TRIPs del WTO, rappresenta non solo la premessa per la ripresa economica globale ma la precondizione per l'assunzione di ogni altro impegno nella lotta alle disuguaglianze e alla tutela dei più deboli e per realizzare gli obiettivi dell'Agenda 2030;

    secondo dati forniti dalle Nazioni Unite, la crisi economico-sociale ha portato oltre 120 milioni di persone nel mondo sotto la soglia di povertà, mentre sono stati persi l'equivalente di 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno;

    da tutte le indagini risulta che le donne sono state le più colpite dalla pandemia anche sotto forma di maggiore esposizione alle violenze domestiche ed assunzione di ulteriori responsabilità nel mantenimento dei figli. Come emerso dalla Conferenza Pag. 43 G20 sull'empowerment femminile, sono necessari investimenti mirati a colmare le diseguaglianze di genere, in particolare nel campo occupazionale e dell'imprenditoria;

    l'Unione europea e l'attuale Amministrazione degli Stati Uniti concordano sulla necessità della transizione ecologica per conseguire l'obiettivo di zero emissioni nocive nel 2050. Su altro fronte, la Cina, che incoraggiamo a muovere con più intensità nella direzione della decarbonizzazione, ritiene che la transizione verde debba invece iniziare nel 2030 e l'azzeramento delle emissioni solo dal 2060 e sono numerosi gli Stati che fondano ancora il proprio modello di sviluppo sullo sfruttamento delle energie tradizionali, mentre altri richiedono ai Paesi più ricchi stanziamenti immediati per far fronte alla minaccia dei drammatici cambiamenti climatici già in atto;

    emerge, dunque, l'assenza di una visione comune sul pianeta come «casa comune» e l'accordo in sede G20 è essenziale per ogni avanzamento sul terreno della lotta all'inquinamento e ai cambiamenti climatici, tenuto conto che i membri del G20 rappresentano i due terzi della popolazione mondiale, il 75 per cento del commercio globale e oltre l'80 per cento del Prodotto interno lordo mondiale e sono responsabili di circa quattro quinti delle emissioni globali;

    nell'incontro su ambiente, clima ed energia che si è tenuto a Napoli, il 13 e il 14 settembre, il Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi ha ricordato che «il G20 ha riaffermato l'impegno a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi e a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050», in linea con quanto anche concordato in sede europea, e a «raccogliere finanziamenti pari a almeno 100 miliardi di dollari l'anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo nella transizione ecologica»;

    è opportuno sottolineare che gli effetti dei cambiamenti climatici si riversano in modo particolare sugli Stati più svantaggiati: nove dei dieci Stati più colpiti da eventi meteorologici estremi tra il 1999 e il 2018 non sono infatti economie avanzate;

    secondo gli analisti internazionali i cambiamenti climatici rappresenteranno anche nei prossimi anni una delle principali cause di instabilità geopolitica: secondo alcune previsioni 10 milioni di persone potrebbero decidere di migrare a causa degli effetti dei cambiamenti climatici nelle regioni dell'Africa subsahariana, nell'Asia meridionale e in America Latina. Tra i Paesi più esposti alle conseguenze dei cambiamenti climatici figurano l'India, il Pakistan, l'Iraq, l'Afghanistan, il Myanmar, la Corea del Nord e gran parte dei Paesi del Centroamerica;

    sul fronte della ripresa economica globale il G20 ha prospettato tre importanti novità: l'introduzione di una Global minimum tax del 15 per cento sui profitti delle multinazionali; l'allocazione di 650 miliardi di diritti speciali di prelievo del FMI a favore dei 190 Paesi membri; la riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) a partire dall'incontro ministeriale di Ginevra a fine novembre;

    in occasione del vertice dei Parlamenti del G20, il Presidente del Consiglio Draghi ha sottolineato come «la ripresa sia ancora fragile e disomogenea, anche a causa della diversa intensità nelle risposte di politica economica alla crisi»;

    sulla crisi afghana, accelerata dal ritiro delle forze occidentali, la Presidenza ha convocato una riunione straordinaria del G20, tenutasi lo scorso 12 ottobre 2021, che ha consentito di mantenere il dossier in cima all'agenda internazionale e di coagulare una comunanza di vedute su alcuni punti di condiviso e prioritario interesse, quali l'assistenza umanitaria – anche al di là del mero aiuto d'emergenza – con interventi destinati a ripristinare i servizi di base a favore della popolazione locale, in coordinamento con le Nazioni Unite e altre Organizzazioni internazionali, senza che ciò comporti un riconoscimento delle autorità de facto; la sicurezza, soprattutto in termini di lotta al terrorismo e ai traffici illegali; e la mobilità e apertura del Paese Pag. 44(libertà di movimento sia per gli operatori umanitari internazionali, sia per gli afghani); la centralità della tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, con particolare riferimento ai diritti dei minori, delle donne e delle altre categorie vulnerabili;

    ha destato preoccupazioni, tuttavia, l'assenza da tale riunione di Russia e Cina, tanto più alla luce del Moscow Format, che si è celebrato il 19 ottobre e avente ad oggetto la stessa crisi afghana, e delle esercitazioni militari combinate svolte dai due Paesi;

    tutto ciò premesso, il G20 riveste un'importanza cruciale, dovendosi confrontare con la crisi sanitaria del COVID-19, per l'esigenza di creare le condizioni per una solida ripresa economica nonché per la necessità di preparare il mondo di domani, con azioni di lungo termine in grado di prevenire le crisi future,

impegna il Governo:

   a promuovere un modello di cooperazione internazionale integrata e solidale che si trasformi in una opportunità di ricostruzione dell'economia mondiale in un formato più sostenibile, combattendo insieme la tentazione del protezionismo;

   ad adottare iniziative per individuare meccanismi di coordinamento tra i Paesi G20 per incrementare la capacità di risposta collettiva alle maggiori sfide globali, in particolare di tipo sanitario, condividendo le migliori pratiche, individuando il giusto equilibrio tra salute pubblica ed economia, valutando anche l'istituzione di banche dati delle best practices;

   nel segno dello slogan «nessuno è al sicuro finché non siamo tutti al sicuro», a ribadire l'importanza di un multilateralismo efficace per elaborare risposte coordinate a livello globale, soprattutto in campo sanitario in cui occorre lavorare per la ridefinizione di una architettura globale in grado di prevenire le nuove pandemie, applicando il principio One Health;

   ad adottare iniziative per sancire una più forte coesione contro il Covid-19 per realizzare l'obiettivo indicato dall'Organizzazione mondiale della sanità di vaccinare il 70 per cento della popolazione globale entro l'inizio della sessione dell'Assemblea Generale dell'ONU del settembre 2022;

   a promuovere la distribuzione dei vaccini tra i Paesi più svantaggiati, anche nell'ambito dei negoziati per la sospensione temporanea dei brevetti TRIPs del WTO;

   nell'auspicio che il successo conseguito dalla Presidenza italiana in questo ambito contribuisca a rilanciare anche in sede di Unione europea la discussione per una vera integrazione in materia di fiscalità diretta, a lungo bloccata dal principio di unanimità, ad adottare iniziative per dare efficace attuazione alla riforma sulla tassazione delle multinazionali e così contrastare i «paradisi fiscali»;

   a promuovere in sede G20 il lancio da parte degli Stati membri di piani di investimenti che rimuovano ostacoli alla crescita e aiutino economicamente i Paesi più fragili per una ripresa dell'economia globale sostenuta e durevole;

   a promuovere investimenti mirati a colmare le diseguaglianze di genere, in particolare nel campo occupazionale, dell'imprenditoria e della prevenzione delle violenze domestiche;

   ad attivarsi, pertanto, nelle opportune sedi internazionali affinché venga rispettato quanto deciso nella Leader's Declaration della presidenza 2020 del G20, in particolare per quanto riguarda le previsioni contenute nello Statement n. 25 «Women's Empowerment» in cui viene indicata la necessità di delineare sotto la Presidenza italiana una roadmap comune per il raggiungimento dell'uguaglianza di genere anche attraverso l'adozione di misure per rimuovere le barriere alla partecipazione economica e all'imprenditorialità delle donne;

   a promuovere l'implementazione del Piano del Fondo monetario internazionale che prevede la riallocazione di parte dei diritti speciali di prelievo, con l'obiettivo di far crescere l'adeguatezza delle riserve delle Pag. 45economie dei Paesi meno avanzati e, dunque, più vulnerabili ai danni finanziari prodotti dalla pandemia;

   ad adottare iniziative per facilitare la transizione dei Paesi vulnerabili verso soluzioni più strutturali di trattamento del debito, basate su una valutazione Paese per Paese e nel contesto delle iniziative G20 in corso;

   a contribuire ad una riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio per il pieno ripristino dell'operatività dell'organo per la risoluzione delle controversie.
(8-00139) «Fassino».