CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 ottobre 2021
675.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante modifiche al regolamento di organizzazione degli uffici centrali di livello dirigenziale generale del Ministero dell'interno, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 giugno 2019, n. 78. (Atto n. 301).

PARERE APPROVATO

  La I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni) della Camera dei deputati,

   esaminato lo schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente regolamento recante modifiche al regolamento di organizzazione degli uffici centrali di livello dirigenziale generale del Ministero dell'interno, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 giugno 2019, n. 78 (Atto n. 301);

   rilevato come lo schema di decreto del Presidente della Repubblica in esame apporti modifiche al regolamento di organizzazione degli uffici centrali di livello dirigenziale generale del Ministero dell'interno di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 giugno 2019, n. 78, volte ad aggiornare la compagine organizzativa e funzionale di tre dei cinque dipartimenti del medesimo dicastero, in attuazione di alcune disposizioni di legge recentemente intervenute sull'assetto ordinamentale del dicastero;

   considerato che il procedimento ordinario per l'adozione dei regolamenti di organizzazione degli uffici di livello dirigenziale generale dei Ministeri, regolato dalla legge n. 400 del 1988, prevede il ricorso allo strumento del decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri;

   rilevato come, dapprima l'articolo 12, comma 1-bis, del decreto-legge n. 13 del 2017, e, quindi, l'articolo 4-bis del decreto-legge n. 86 del 2018 abbiano autorizzato la predisposizione del regolamento di organizzazione del Ministero dell'interno mediante DPCM, in deroga alle procedure ordinarie, in via transitoria, fino al 30 giugno 2019, e come, in attuazione di tale previsione derogatoria, sia stato adottato il citato DPCM n. 78 del 2019;

   richiamato il parere favorevole espresso sul provvedimento dal Consiglio di Stato, il quale evidenzia come, al fine di assicurare il rispetto dei principi di ordinata tecnica normativa, sarebbe preferibile non apportare modifiche ad un regolamento adottato in forma semplificata inserendovi disposizioni introdotte mediante il procedimento ordinario stabilito dalla legge n. 400 del 1988;

   condivisa la scelta di prevedere l'istituzione di una nuova Direzione centrale per la polizia scientifica e la sicurezza cibernetica nell'ambito del Dipartimento di pubblica sicurezza, in ragione dell'esigenza strategica di rafforzare l'azione di contrasto ai fenomeni criminali realizzati attraverso il web e di incrementare il complessivo livello di sicurezza cibernetica del Paese;

   sottolineata l'esigenza di definire l'assetto organizzativo più razionale ed efficace della nuova Direzione centrale per la polizia scientifica e la sicurezza cibernetica, valorizzando al massimo tutte le diverse professionalità chiamate ad operare in tale ambito, in un'ottica di integrazione dei rispettivi patrimoni di conoscenze ed esperienze operative;

   considerata l'opportunità di cogliere l'occasione rappresentata dall'intervento normativo per procedere anche a una revisione dell'articolazione degli uffici dirigenziali Pag. 34 generali centrali del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:

   a) valuti il Governo l'opportunità di operare le novelle recate dal provvedimento in esame non attraverso modifiche puntuali al vigente decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 78 del 2019, bensì riconducendo l'intera normativa recata dal predetto DPCM nell'ambito di un ordinario regolamento governativo da adottarsi nella forma di DPR, il quale comprenda anche le modifiche all'organizzazione del Ministero che si intendono apportare, con contestuale abrogazione del citato DPCM n. 78 del 2019;

   b) valuti il Governo l'opportunità di definire con la massima chiarezza, in ogni sede opportuna, i rispettivi ambiti di competenza della Direzione centrale per la polizia scientifica e la sicurezza cibernetica istituita nell'ambito del Dipartimento di pubblica sicurezza e dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale;

   c) valuti inoltre il Governo l'opportunità di assicurare che, in sede di successiva definizione degli uffici di direzione dirigenziale non generale in cui si articola la Direzione centrale per la polizia scientifica e la sicurezza cibernetica, si realizzi, nell'ambito del Computer Emergency Response Team (CERT) incardinato presso la Direzione medesima, un opportuno bilanciamento tra appartenenti al ruolo ordinario e appartenenti al ruolo tecnico, nonché un'adeguata ed equilibrata dotazione di personale dirigenziale;

   d) valuti altresì il Governo l'opportunità che, sempre in sede di successiva definizione degli uffici di direzione dirigenziale alla Direzione centrale per la polizia scientifica e la sicurezza cibernetica, si operi una perequazione dei posti di Dirigente superiore tra i due Servizi (di polizia scientifica e di polizia postale e delle comunicazioni) che faranno capo alla Direzione stessa;

   e) valuti il Governo se sussista la possibilità di intervenire attraverso il provvedimento in esame anche sull'articolazione degli uffici dirigenziali generali centrali del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile, prevedendo:

    l'istituzione della Direzione centrale sanità e salute del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, con competenza sul servizio sanitario dei Vigili del fuoco;

    l'istituzione della Direzione centrale per le attività sportive e delle Fiamme Rosse;

    l'istituzione della Direzione centrale del Servizio aeronautico dei Vigili del fuoco, in cui collocare tutti gli uffici e servizi di gestione degli aeromobili ad ala rotante e fissa e il servizio di soccorso aeroportuale, mantenendo invece l'assegnazione della funzione di Autorità aeronautica al Capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco;

    l'accorpamento della Direzione centrale amministrazione generale con la Direzione centrale risorse umane;

    il ripristino del Direttore centrale ufficio ispettivo, ritornando alla storica logica di terzietà di questa funzione rispetto alla struttura gerarchica del Corpo.

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ALLEGATO 2

5-06809 De Carlo e altri: Sul rispetto delle disposizioni volte a garantire la sicurezza sanitaria in occasione di consultazioni elettorali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  gli Onorevoli interroganti segnalano un episodio avvenuto lo scorso 4 ottobre a Trieste in occasione del primo turno delle elezioni amministrative.
  In particolare, presso l'istituto scolastico «Luigi Mauro», il Presidente della Sezione n. 151 ha consentito ad un delegato della lista del movimento 3V, dopo aver consultato l'Ufficio elettorale del Comune, di entrare all'interno della scuola anche se sprovvisto di idonei dispositivi di protezione delle vie respiratorie.
  Lo stesso risultava munito di una certificazione medica di esenzione, rilasciata in data 19 aprile 2021. Personale della Polizia di Stato in servizio, presso il seggio, messo al corrente della situazione da parte del Presidente della Sezione Elettorale, ha interloquito con il predetto delegato il quale, nuovamente ragguagliato sulla necessità del rispetto del protocollo sanitario previsto per la consultazione elettorale, ha assicurato che, all'interno della scuola e della sezione elettorale, avrebbe avuto cura di mantenere il distanziamento sociale e di indossare la mascherina ogni qualvolta il distanziamento stesso non potesse essere garantito in ragione dell'afflusso degli elettori.
  Su un piano più generale va ricordato che l'organizzazione delle consultazioni elettorali in Friuli-Venezia Giulia è demandata all'autonomia della Regione, che con propria legge disciplina tutta la materia del procedimento per le elezioni comunali nel territorio regionale. In tal senso, le elezioni dei sindaci e dei consigli comunali dell'anno 2021 sono state convocate con decreto del 4 agosto 2021 dell'Assessore regionale alle autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza, immigrazione.
  Sul piano normativo, si evidenzia inoltre che, in base a quanto previsto dall'articolo 4, comma 2, primo periodo, del decreto-legge 17 agosto 2021, n. 117, in corso di conversione, è stato adottato il «Protocollo sanitario e di sicurezza per lo svolgimento delle consultazioni elettorali dell'anno 2021», sottoscritto dal Ministro dell'Interno e dal Ministro della Salute, con il quale sono state impartite le necessarie indicazioni sulle misure di prevenzione dal rischio di infezione da Covid da dover adottare in occasione delle consultazioni elettorali previste nel secondo semestre dell'anno 2021.
  In particolare, il protocollo contiene specifiche prescrizioni fornite dal Comitato tecnico-scientifico presso il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio, sia per l'allestimento dei seggi sia per lo svolgimento delle operazioni di voto.
  Al fine di garantire la più ampia divulgazione del contenuto del protocollo in questione è stata adottata dal Capo Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Ministero dell'Interno la circolare n. 63 del 25 agosto 2021, con la quale si è richiesto ai Prefetti di sensibilizzare i Sindaci ad osservare le predette misure di prevenzione e ad informare gli elettori ed i componenti dei seggi sugli obblighi di comportamento da tenere durante tutte le operazioni di voto e di scrutinio.
  Nello specifico, al fine di garantire la massima sicurezza e di prevenire i rischi di contagio, viene previsto testualmente nel Protocollo che «Per accedere ai seggi elettorali è obbligatorio l'uso della mascherina da parte di tutti gli elettori e di ogni altro soggetto avente diritto all'accesso al seggio (ad esempio i rappresentanti di lista), in coerenza con la normativa vigente che ne prevede l'uso nei locali pubblici». Pag. 36
  Al riguardo, compete al Presidente del seggio sia demandato il compito di verificare, di volta in volta, il rispetto delle prescrizioni contenute nel Protocollo, nonché la valutazione di ogni situazione peculiare, d'intesa – se opportuno – con le competenti autorità sanitarie locali.
  Infatti, il Presidente è normativamente dotato di potere decisionale su eventuali difficoltà e incidenti sollevati nel corso delle operazioni elettorali, nonché su reclami, anche orali, e proteste (cfr. art. 54, primo e secondo comma, T.U. n. 570/1960). Al Presidente, inoltre, sono riconosciuti anche poteri di polizia volti a garantire il regolare svolgimento delle competenze attribuite all'ufficio elettorale di sezione (cfr. art. 46, T.U. n. 570/1960).
  In conclusione, da quanto esposto si evince che sono state adottate e fornite tutte le indicazioni necessarie, ovviamente valevoli anche per il prossimo turno di ballottaggio, a garantire lo svolgimento delle elezioni in un quadro di sicurezza sanitaria.

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ALLEGATO 3

5-06810 Magi e Gebhard: Sull'adozione di misure di riammissione nei confronti degli stranieri che manifestano la volontà di richiedere protezione internazionale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

  l'Onorevole interrogante, facendo riferimento alla pressione migratoria esistente sul confine italo-sloveno, richiama l'attenzione sul dispositivo di pattugliamento italo-sloveno operante sul confine e sulle riammissioni, anche con riferimento a una decisione cautelare del tribunale di Roma del gennaio di quest'anno.
  Con riguardo a quest'ultima pronuncia, rammento che il tribunale di Roma aveva ritenuto illegittima la riammissione informale in Slovenia di un cittadino pakistano. Tuttavia, lo scorso 27 aprile, a seguito di gravame avanzato dal Ministero dell'interno, il Tribunale ha riformato la propria pronuncia in senso favorevole all'Amministrazione, ritenendo che, nel caso specifico, fosse mancante la prova che il cittadino pakistano avesse personalmente subito quanto sostenuto in atti.
  Al riguardo segnalo che l'accordo bilaterale italo-sloveno, sottoscritto nel 1996, consente di procedere con modalità semplificate alla riammissione alla frontiera degli stranieri rintracciati in posizione irregolare all'atto dell'attraversamento del confine italo-sloveno. Tale strumento convenzionale opera in parallelo al Regolamento di Dublino e disciplina le forme di collaborazione bilaterali solo nei casi di riammissione dei migranti rintracciati immediatamente e a ridosso della linea confinaria, secondo i presupposti spaziali e temporali indicati dall'Accordo bilaterale.
  Desidero altresì porre in luce che tali procedure di riammissione tutelano le categorie di stranieri vulnerabili o esposti a particolare pericolo, e sono quindi inapplicabili a diverse categorie di soggetti, e cioè: ai migranti ai quali sia stata riconosciuta una qualsiasi forma di protezione internazionale, ai minori, alle persone che presentano malattie, agli stranieri registrati nel sistema Eurodac.
  Va anche chiarito che a tutti gli stranieri vengono fornite, con l'ausilio di mediatori culturali e linguistici, nonché mediante la consegna di appositi opuscoli, informazioni sulle modalità con cui formulare istanza di protezione internazionale, la quale, ove presentata, non dà luogo alla riammissione.
  Quanto ai pattugliamenti congiunti, richiamo l'Accordo bilaterale di cooperazione, sottoscritto a Lubiana il 27 agosto 2007, seguito dalla sottoscrizione, il 25 giugno 2019, del Protocollo di attuazione del pattugliamento misto al confine italo-sloveno, e informo che tale attività congiunta, sospesa il 12 marzo 2020 a causa della pandemia, è ripresa a far data dal 30 luglio scorso, a seguito della sottoscrizione di un apposito accordo siglato dai Direttori delle Polizie di Frontiera italiana e slovena, per un numero complessivo di 10 servizi mensili di cui 6 nella provincia di Koper e 2 nella provincia di Trieste, nonché 1 nella provincia di Gorizia e 1 in quella di Nova Gorica.
  In merito alle iniziative del Governo volte al controllo delle frontiere in questione, anche alla luce della gestione dei profughi in fuga dall'Afghanistan, ricordo che il Ministro dell'Interno, lo scorso 20 settembre, ha incontrato il Vicepresidente della Commissione europea Schinas, rappresentando al suo interlocutore l'urgenza di un incontro tra i Paesi membri interessati coordinato dalla Commissione UE per condividere una linea comune di azione sulla gestione dei flussi migratori via terra e delle richieste di asilo nei Paesi di primo ingresso nella UE.

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ALLEGATO 4

5-06811 Berardini e D'Ettore: Sulle iniziative volte a scongiurare ulteriori manifestazioni violente contro l'obbligo della certificazione verde Covid.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati,

  gli Onorevoli interroganti, nel richiamare i disordini avvenuti a Roma lo scorso 9 ottobre, chiedono iniziative per prevenire nuovi episodi di violenza.
  In proposito, è anzitutto doveroso ribadire, anche in questa sede, la più ferma e incondizionata condanna contro le inammissibili manifestazioni di violenza, verificatesi nella capitale, nonché la solidarietà nei confronti della CGIL, degli operatori sanitari e delle Forze di polizia sul campo.
  Per quanto riguarda i fatti accaduti in occasione della cennata manifestazione svoltasi a Roma, faccio rispettosamente presente che il Ministro dell'interno svolgerà una specifica informativa in Aula il prossimo 19 ottobre e che nella giornata di oggi risponderà, sempre in Aula, a un Question Time che riguarda anche tali episodi.
  In questa sede informo che stamattina si è riunito il Comitato Nazionale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica per un punto di situazione aggiornato sullo stato della sicurezza e dell'ordine pubblico anche in vista del prossimo summit G20, previsto per la fine del mese.
  Inoltre, allo scopo di scongiurare nuovi episodi di violenza, in vista di prossime manifestazioni contro l'introduzione del «green pass», saranno sensibilizzate le Autorità di Pubblica Sicurezza, al fine della predisposizione di idonee misure a tutela di obiettivi sensibili con particolare riguardo ai siti istituzionali, alle sedi sindacali e altri potenziali target. Per quanto riguarda la campagna vaccinale cui gli On.li interroganti fanno esplicito riferimento, esiste uno stretto legame tra la progressione della campagna vaccinale, la ripresa in sicurezza delle attività economiche e l'auspicato e auspicabile da parte di tutti ritorno del Paese alla normalità anche sotto il profilo economico.
  In questo quadro è utile ricordare il contributo fin dall'inizio della pandemia offerto dalle Forze di polizia e, in particolare, l'attività di controllo, ad esse affidata, volta a garantire il rispetto della normativa anti-covid.
  Al riguardo preciso che, nel solo mese di settembre, sono state controllate oltre tre milioni di persone e quasi 195.000 esercizi commerciali e, all'esito dei controlli, sono state sanzionate più di 2.000 persone e circa 400 attività commerciali, il che evidenzia un alto livello di spontanea osservanza della legge da parte dei cittadini.
  Pertanto il Ministero dell'interno per la parte di sua competenza, i Prefetti e le forze di polizia, presteranno la massima attenzione a quelle iniziative che possano pregiudicare proprio quel circuito virtuoso che la campagna vaccinale ha innescato.

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ALLEGATO 5

5-06812 Marco Di Maio e Moretto: Iniziative per garantire la continuità di servizio nei comuni a seguito delle possibili assenze di personale conseguenti all'entrata in vigore dell'obbligo per i dipendenti pubblici della certificazione verde Covid.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  gli Onorevoli interroganti segnalano possibili disservizi rispetto all'ufficio anagrafe del Comune di Teglie Veneto a seguito dell'entrata in obbligatorietà della certificazione verde per i dipendenti pubblici, prevista per il 15 ottobre prossimo.
  Il Prefetto di Venezia ha in proposito riferito la scorsa settimana il Sindaco di quel Comune ha prospettato l'impossibilità di assicurare i servizi demografici e in particolare il servizio essenziale di stato civile nella giornata del lunedì, a partire dal 15 ottobre 2021 in quanto le dipendenti addette al servizio hanno fatto presente che in quel giorno della settimana non disporranno della certificazione necessaria per svolgere la prestazione lavorativa, in quanto non disposte a sottoporsi ai test COVID-19 nel fine settimana.
  Il Prefetto ha suggerito al Sindaco di chiedere la collaborazione degli ufficiali di stato civile dei Comuni limitrofi per supportarlo nella redazione degli atti di stato civile più urgenti, ferma restando la possibilità di ricorrere ad una vera e propria delega delle funzioni di stato civile a personale dipendente da un altro comune, in conformità al parere n. 5172 del 25 novembre 2010 del Consiglio di Stato, inoltrato con circolare del Ministero dell'interno n. 34 del 29 novembre 2010, che ha ritenuto tale delega risolutiva «allorché sussistano carenze d'organico in piccole realtà locali».
  Segnalo inoltre che la misura proposta dalla Prefettura è conforme a quanto indicato nelle Linee Guida emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri in data di ieri in ordine alla condotta delle Pubbliche amministrazioni per l'applicazione della certificazione verde anti-covid.
  In merito al fondo per l'esercizio delle funzioni degli enti locali, va ricordato che lo stesso ha la finalità di concorrere ad assicurare ai comuni, alle province e alle città metropolitane le risorse necessarie per l'espletamento delle proprie funzioni nell'anno 2020, anche in relazione alla possibile perdita di entrate connessa all'emergenza COVID-19.
  La dotazione del fondo è stata incrementata per l'anno 2020 dall'articolo 39 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 e rifinanziata, per l'anno 2021 dalla legge 178/2020.
  I criteri e le modalità di riparto del fondo tra gli enti di ciascun comparto sono valutati, sulla base degli effetti dell'emergenza COVID-19 sui fabbisogni di spesa e sulle minori entrate, al netto delle minori spese, e tenendo conto delle risorse assegnate a vario titolo dallo Stato a ristoro delle minori entrate e delle maggiori spese, dal tavolo tecnico previsto dal comma 2 del medesimo articolo 106.
  Tale tavolo tecnico esamina le conseguenze connesse all'emergenza COVID-19 per l'espletamento delle funzioni degli enti locali, con riferimento alla possibile perdita di gettito relativa alle entrate locali rispetto ai fabbisogni di spesa, avvalendosi del supporto tecnico della SOSE – Soluzioni per il Sistema Economico S.p.A. Inoltre, la normativa prevede che il Ragioniere generale dello Stato possa attivare, anche con l'ausilio dei Servizi ispettivi di finanza pubblica, monitoraggi presso comuni, province e città metropolitane, da individuarsi anche sulla base delle indicazioni fornite dal tavolo tecnico, per verificare il concreto andamento Pag. 40 degli equilibri di bilancio e per la quantificazione della perdita di gettito, dell'andamento delle spese e dell'eventuale conseguente regolazione dei rapporti finanziari tra comuni, province e città metropolitane.
  Le disposizioni sopra richiamate attribuiscono al Ministero dell'interno il compito di adottare, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, i provvedimenti di individuazione dei criteri e delle modalità di riparto tra gli enti di ciascun comparto degli acconti e dei saldi da corrispondere a valere sulle risorse del fondo.
  Tutti i decreti interministeriali di riparto del fondo ad oggi adottati dal 16 luglio 2020 al 30 luglio 2021 riflettono le valutazioni e l'attività di monitoraggio del citato tavolo tecnico.
  Tutto ciò premesso, appare che le norme che regolano la distribuzione del fondo in questione non consentono al Ministero dell'interno di autorizzare l'imputazione sui relativi accreditamenti di particolari tipologie di spese, ancorché connesse all'emergenza epidemiologica, quali quelle proposte dall'interrogante, considerato, altresì, che a fronte di spese emergenti causate dal COVID-19, il legislatore è spesso intervenuto con provvedimenti normativi ad hoc (es. fondo di solidarietà alimentare, fondi per la sanificazione dei locali e degli ambienti, fondo per gli straordinari della polizia locale, fondi per le «zone rosse», ecc.) che hanno stanziato risorse aggiuntive con specifica destinazione. Inoltre preciso che la finalità dei contributi erogati sul fondo di cui trattasi è quella fondamentale della tenuta degli equilibri di bilancio degli enti locali.
  Resta salva l'attività di monitoraggio degli effetti dell'emergenza sanitaria con riferimento alla tenuta delle entrate degli enti locali rispetto ai fabbisogni di spesa, che, anche nel caso delle vicende rappresentate dall'interrogante, potrà essere garantita dal predetto tavolo tecnico o eventualmente dall'attività ispettiva soprarichiamata realizzata dalla Ragioneria generale dello Stato.

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ALLEGATO 6

5-06813 Prisco e Montaruli: Sulle iniziative volte a garantire l'incolumità degli agenti di pubblica sicurezza durante l'esercizio delle loro funzioni.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,

  gli Onorevoli interroganti si riferiscono a un'operazione di polizia condotta a Torino la notte dell'8 ottobre scorso. In tale frangente tre operatori della locale Squadra Mobile hanno identificato e tratto in arresto un giovane trovato in possesso di circa 7 grammi di hascisch. Il giovane arrestato, Sader HADIF, di cittadinanza italiana, risultava residente in uno stabile poco lontano dal luogo in cui era stato controllato; veniva quindi condotto presso l'abitazione per procedere alla relativa perquisizione.
  Qui giunto, l'arrestato iniziava a gridare invocando in arabo l'aiuto del fratello e avvertendo della presenza della Polizia; ciò ha determinato il sopraggiungere di altre persone le quali hanno aggredito gli agenti, che hanno riportato lesioni.
  Il rapido intervento di equipaggi della Squadra Volante ha consentito di risolvere la situazione.
  Nel corso dell'aggressione, gli agenti sono riusciti a riconoscere, bloccare ed attribuire precise condotte penalmente rilevanti a tre aggressori, che venivano pertanto tratti in arresto per resistenza, violenza e lesioni a pubblici ufficiali in concorso con ignoti e per rapina.
  L'Autorità Giudiziaria ha convalidato l'arresto dei tre fermati ordinandone la custodia cautelare in carcere.
  In ogni caso la professionalità, dimostrata dagli agenti, e la loro preparazione hanno consentito di gestire una situazione particolarmente difficile e ciò a dimostrazione della bontà dell'attività di selezione e di formazione delle forze di polizia, attività sulle quali l'attenzione del Dipartimento della Pubblica sicurezza è particolarmente vigile.
  Preciso inoltre che l'area cittadina in cui si è verificato l'episodio è oggetto da tempo di costanti attività di controllo da parte delle Forze dell'ordine e la relativa situazione è stata più volte all'attenzione del Comitato Provinciale per l'Ordine e Sicurezza Pubblica ed è altresì stata considerata ai fini dell'adozione di iniziative previste nell'ambito dell'Accordo per la sicurezza integrata e lo sviluppo della Città di Torino. Tale strumento prevede, specifici controlli coordinati sulla legalità delle locazioni in collaborazione, tra gli altri, con l'Agenzia delle Entrate ed anche l'implementazione di sistemi di videosorveglianza comunale.
  In considerazione della gravità dell'episodio verificatosi, la situazione è stata esaminata l'11 ottobre scorso in sede di riunione tecnica di coordinamento delle Forze di Polizia, per la pianificazione di mirate attività di controllo.
  In seguito a quanto concordato in tale sede, nella mattinata di ieri, si è svolto un controllo straordinario interforze dell'intero stabile al fine di procedere alla identificazione dei residenti, nonché alla verifica di eventuali violazioni in materia di immigrazione clandestina e occupazione arbitraria di immobili. Per l'occasione, a richiesta dell'Autorità provinciale di P.S., è stata disposta l'assegnazione di uno specifico contingente di rinforzo di 60 unità dei Reparti inquadrati, a supporto del dispositivo di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica pianificato dalla Questura di Torino.
  In esito all'attività svolta sono state identificate 52 persone, di cui 20 con precedenti per reati contro il patrimonio e spaccio di Pag. 42sostanze stupefacenti. Sono state inoltre rinvenute modiche quantità di sostanze stupefacenti nelle cantine dell'edificio e sono in corso verifiche su allacci abusivi alle forniture elettriche ed eventuali carenze igienico sanitarie, che saranno comunicate alle Autorità competenti.
  Analoghe attività di controllo saranno ripetute in questa e altre zone della città segnalate per situazioni di degrado.