CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 ottobre 2021
671.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO
Pag. 47

ALLEGATO 1

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4-bis e Allegati)

PARERE APPROVATO

  La I Commissione,

   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2021 (Doc. LVII, n. 4-bis e Allegati);

   osservato come la Nota segnali che gli andamenti macroeconomici tendenziali evidenziano un aumento del PIL per l'anno in corso, che sale al 6,0 per cento, con un significativo incremento rispetto alla stima del 4,5 per cento ipotizzato nel DEF in aprile;

   rilevato, inoltre, come il nuovo quadro macroeconomico tendenziale preveda un incremento del PIL (in termini reali e non nominali) pari al 4,7 per cento nel 2022, al 2,8 per cento nel 2023 e all'1,9 per cento nel 2024;

   considerato che la Nota fa presente che l'economia italiana è stata l'unica tra quelle europee a mostrare una marginale ripresa già nel primo trimestre dell'anno e ha segnato un'espansione superiore alla media europea anche nel trimestre successivo, riducendo in tal modo il divario generato dalla contrazione più ampia della media registratasi lo scorso anno;

   preso atto che finora l'industria italiana sembra essere riuscita a fronteggiare le difficoltà di reperimento di input intermedi, che stanno generando forti pressioni sui sistemi industriali di altri partner europei, sottolineando come a luglio l'indice di produzione industriale italiano abbia superato di 1,5 punti percentuali i livelli pre-crisi (febbraio 2020), laddove la media europea si è attestata appena 0,2 punti al di sopra di tale soglia;

   evidenziato come la Nota faccia notare che il rimbalzo del PIL previsto per quest'anno risulta trainato dalla domanda interna al netto delle scorte, grazie al recupero dei consumi finali delle famiglie e all'espansione degli investimenti, segnalando altresì che diversi indicatori confermano la ripresa del comparto turistico, nel terzo trimestre dell'anno;

   considerato che la Nota rileva come, nei primi sette mesi dell'anno, le statistiche in valore del commercio dei beni indichino un incremento di circa il 23 per cento per le esportazioni e del 24 per cento per le importazioni – in entrambi i casi più sostenuto verso i mercati europei – indicando un avanzo commerciale del Paese pari a circa 37,5 miliardi, tra i più alti in Europa dopo Germania e Paesi Bassi;

   richiamato come la Nota segnali un andamento dei prezzi al consumo che, dopo una marcata accelerazione nella seconda metà dell'anno in corso, tendono gradualmente a decelerare nel biennio successivo per poi riprendere lievemente slancio nell'anno finale della previsione, quando si ipotizza che il consolidarsi della crescita economica possa dare una moderata spinta a salari e prezzi;

   segnalato come la Nota preveda un tasso di disoccupazione pari al 9,6 per cento per l'anno in corso, al 9,1 per cento per il 2022, all'8,4 per cento per il 2023 e al 7,7 per cento per il 2024, nonché un tasso di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni (in rapporto al PIL) pari al 9,4 per cento per l'anno in corso, al 5,6 per cento per il 2022, al 3,9 per cento per il 2023 ed al 3,3 per cento per il 2024;

   rilevato come, riguardo al valore dell'indebitamento netto strutturale delle pubbliche amministrazioni (nel computo del quale sono escluse le misure una tantum e Pag. 48le variazioni imputabili alla congiuntura economica), il nuovo quadro programmatico preveda un valore pari al 7,6 per cento per l'anno in corso, al 5,5 per cento per il 2022, al 4,5 per cento per il 2023 e al 3,9 per cento per il 2024;

   osservato che la Nota – analogamente a quanto già previsto nel Documento di economia e finanza 2021 – contempla anche alcuni scenari nei quali la dinamica del PIL sarebbe meno positiva – con conseguente rideterminazione del quadro tendenziale rispetto a quello che invece è assunto a base del quadro programmatico suddetto – ad esempio rappresentando l'ipotesi che i vaccini abbiano un'efficacia limitata sulle varianti del COVID-19;

   preso atto che, in via generale, la Nota rileva come la politica di bilancio resterà espansiva fino a quando il PIL e l'occupazione avranno recuperato non solo la caduta, ma anche la mancata crescita rispetto al livello del 2019, facendo presente come si possa prevedere che tali condizioni saranno soddisfatte dal 2024 in avanti e che il raggiungimento di tali obiettivi permetterà il passaggio ad una politica di bilancio volta a ridurre il deficit strutturale;

   segnalato come, secondo la Nota, il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 consenta sia il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale – come quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e agli incentivi concernenti l'efficientamento energetico degli edifici e gli investimenti innovativi – sia la realizzazione di interventi quali la riforma degli ammortizzatori sociali, un primo stadio della riforma fiscale e la definizione a regime dell'assegno unico universale per i figli;

   sottolineato, con riferimento ai profili di competenza specifici della I Commissione, come nella Nota, al paragrafo IV.2, il Governo ribadisca che la riforma della pubblica amministrazione e l'agenda delle semplificazioni costituiscono elementi chiave per superare i principali «colli di bottiglia» dell'economia italiana e stimolare la crescita di lungo periodo, attraverso un significativo pacchetto di riforme strutturali, in linea con quanto evidenziato nei precedenti documenti di bilancio e nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), nonché in armonia con le più recenti raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea;

   preso atto che la Nota ricorda che, nel mese di agosto, in seguito all'approvazione del PNRR da parte del Consiglio dell'Unione europea, l'Italia ha ricevuto il pagamento dell'anticipo di sovvenzioni e prestiti del RRF (pari a complessivi 24,8 miliardi), rilevando come nel Consiglio dei ministri del 23 settembre 2021 sia stato presentato il primo Rapporto di monitoraggio avente ad oggetto tutte le misure del PNRR che prevedono una milestone o un target (M&T) da conseguire entro il 31 dicembre 2021, al fine di ottenere la prima tranche di finanziamenti (sovvenzioni e prestiti);

   rilevato come la Nota ricordi inoltre che il PNRR individua due riforme orizzontali, articolate in diversi obiettivi da realizzare entro il 2026 – la riforma della pubblica amministrazione e la riforma del sistema giudiziario – a cui si aggiungono le riforme abilitanti, ovvero gli interventi funzionali a garantire l'attuazione del Piano e in generale a rimuovere gli ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali, che includono la legge delega sulla corruzione e la riduzione dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione, oltre alla legge sulla concorrenza, al federalismo fiscale e alla riduzione del tax gap;

   apprezzato in particolare come la Nota segnali che la riforma della pubblica amministrazione – volta in primo luogo alla digitalizzazione del settore pubblico, alla semplificazione amministrativa e alla valorizzazione della capacità amministrativa e assunzionale – costituisca uno degli assi centrali della Missione 1 del PNRR;

   osservato a tale riguardo come i primi passi per l'attuazione della riforma generale della pubblica amministrazione siano stati compiuti tra il primo ed il secondo semestre del 2021, come previsto nel cronoprogramma del PNRR, attraverso l'approvazione Pag. 49 del decreto-legge sulla governance del PNRR e sulle semplificazioni (n. 77 del 2021), del decreto-legge su reclutamento e capacità amministrativa (n. 80 del 2021), nonché del decreto-legge in materia di infrastrutture digitali e cybersicurezza (n. 82 del 2021);

   ricordato, infine, che la Nota indica, tra i collegati alla decisione di bilancio, tra gli altri, i seguenti provvedimenti (già previsti nella NADEF 2020):

    disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata di cui all'articolo 116, comma 3, della Costituzione;

    revisione del testo unico dell'ordinamento degli enti locali,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:

   per quel che concerne l'indicazione dei provvedimenti collegati contenuta nella Nota, valuti il Governo l'opportunità di chiarire alcuni elementi di criticità, in primo luogo in quanto l'elevato numero dei collegati (21) non appare chiaramente connesso con le misure legislative previste dal PNRR (che coprono solo 11 provvedimenti collegati), nonché in quanto, in relazione a queste ultime, vengono indicati provvedimenti collegati connessi a scadenze non immediate (marzo 2023, per quanto riguarda il provvedimento in materia di anziani non autosufficienti), mentre non ne compaiono altri rispetto ai quali le scadenze temporali sarebbero più ravvicinate (dicembre 2021, in materia di riforma della disciplina sull'insolvenza; giugno 2022, in materia di riforma dei contratti pubblici e di riforma del pubblico impiego).

Pag. 50

ALLEGATO 2

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2021. C. 3208 Governo.

RELAZIONE APPROVATA

  La I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni),

   esaminato il disegno di legge C. 3208, recante Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2021;

   rilevato come il disegno di legge in esame consti di 13 articoli, che recano disposizioni di delega riguardanti il recepimento di 9 direttive europee inserite nell'allegato A, prevedendo principi e criteri direttivi specifici per l'esercizio della delega relativa a 3 direttive, nonché per l'adeguamento della normativa nazionale a 12 regolamenti europei;

   rilevato come l'articolo 1 rechi la delega legislativa al Governo per l'adozione dei decreti legislativi di attuazione degli atti normativi dell'Unione europea indicati nell'articolato del provvedimento in esame, nonché per l'attuazione delle direttive elencate nell'allegato A, che richiedono l'introduzione di normative organiche e complesse;

   osservato, in proposito, che, quanto agli ambiti materiali attinenti ai profili di competenza della I Commissione, riguardo al contenuto del già richiamato Allegato A, assume rilievo la direttiva (UE) 2019/2177 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2019 – che reca anzitutto norme volte a rafforzare la trasparenza dei mercati finanziari, incrementando la qualità dei dati delle negoziazioni, del trattamento e della fornitura degli stessi, in particolare a livello transfrontaliero – nella parte in cui, all'articolo 3, introduce norme volte a favorire lo scambio di informazioni tra l'ABE (Autorità Bancaria Europea), le Autorità nazionali, gli Stati membri e la Commissione in merito ai rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo,

DELIBERA DI RIFERIRE
FAVOREVOLMENTE.

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ALLEGATO 3

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4).

PARERE APPROVATO

  La I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni),

   esaminata, per gli aspetti di propria competenza, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2020 (Doc. LXXXVII, n. 4);

   ricordato come la Relazione venga presentata dal Governo alle Camere ai sensi dell'articolo 13, comma 2, della legge n. 234 del 2012, in forza del quale essa è trasmessa alle Camere, entro il 28 febbraio di ogni anno, «al fine di fornire al Parlamento tutti gli elementi conoscitivi necessari per valutare la partecipazione dell'Italia all'Unione europea» nell'anno precedente;

   preso atto che la Relazione è stata predisposta dal Governo e poi trasmessa al Parlamento il 24 giugno 2021, registrandosi dunque un ritardo di quasi quattro mesi rispetto al termine di presentazione previsto dal citato comma 2 dell'articolo 13;

   ricordato, in proposito, che l'esigenza di assicurare che le relazioni consuntive annuali siano presentate entro il termine fissato dalla legge è stata rappresentata negli anni dagli atti di indirizzo approvati dall'Assemblea in esito all'esame dei documenti (si vedano, tra le altre, la risoluzione 6-00024, approvata il 31 luglio 2013, la risoluzione 6-00151, approvata il 2 luglio 2015, e, da ultimo, la risoluzione 6-00172, approvata il 31 marzo 2021);

   rilevato come il rispetto di tale tempistica, oltre a rendere più efficace la valutazione dell'azione svolta dal Governo a livello europeo nell'anno di riferimento, sia strumentale ad una corretta articolazione temporale delle due fasi, quella programmatica, che infatti alla Camera si svolge congiuntamente con l'esame del Programma di lavoro della Commissione europea, e quella dell'attuazione degli orientamenti nel quadro delle procedure definite dalla legge n. 234 del 2012;

   rilevato, in particolare, quanto agli ambiti di competenza della I Commissione, come la Relazione, nell'ambito del capitolo 1 della parte seconda, affronti il tema delle politiche sulla migrazione;

   segnalato, al riguardo, come la Relazione riferisca circa l'impegno del Governo in sede di Consiglio al fine di non considerare gli arrivi dei migranti illegali e richiedenti asilo quale tema di esclusiva competenza degli Stati membri di frontiera esterna;

   rilevato, in tale contesto, come il Governo ricordi di aver sollecitato la Commissione europea a presentare iniziative normative volte a tradurre in concreto i principi di responsabilità e solidarietà previsti dal Trattato, e in particolare a superare il principio dello Stato di primo approdo, sottolineando la proposta della Commissione europea di prevedere uno specifico meccanismo di solidarietà per i casi di arrivi di migranti a seguito di operazioni di ricerca e soccorso in mare;

   preso atto che il Governo, nella Relazione, sottolinea il fatto che la Commissione europea, pur avendo recepito alcune sollecitazioni espresse da parte dell'Italia (specificità delle frontiere marittime, ampliamento del concetto di familiare nell'ambito dei parametri per assegnare la competenza della gestione di una domanda di asilo ad uno Stato membro), abbia presentato proposte normative maggiormente attente alla posizione di quegli Stati membri contrari a meccanismi obbligatori di redistribuzione Pag. 52 dei migranti e favorevoli, invece, a procedure alle frontiere esterne onerose per i Paesi di primo ingresso;

   evidenziato come la Relazione riferisca che su queste basi il Governo, sin dalle prime fasi negoziali, ha quindi ribadito l'esigenza di riequilibrare le proposte della Commissione, poiché imperniate su procedure dettagliate e vincolanti per quanto riguarda la responsabilità degli Stati di primo ingresso (procedure alle frontiere) e meccanismi di redistribuzione dei migranti, di fatto, volontari e, quindi, incerti e non prevedibili;

   osservato come la Relazione riporti in tale contesto le varie sedi di scambio e collaborazione, sia a livello tecnico sia a livello politico, con gli altri Stati del Mediterraneo, che avrebbe consentito, in particolare, il rafforzamento della posizione italiana relativa alla cosiddetta logica di pacchetto, in forza della quale si esclude la possibilità di progressi negoziali significativi, in assenza di un approccio che affronti in parallelo tutti gli elementi chiave delle proposte normative;

   preso inoltre atto che la Relazione ricorda gli sforzi compiuti relativi alla dimensione esterna della politica di migrazione dell'UE;

   segnalata a tale ultimo riguardo l'opportunità di sostenere le proposte della Commissione europea, frutto anche delle iniziative politiche poste in essere in questo campo dal Governo italiano, volte a contrastare il traffico di esseri umani non solo dentro ma anche al di fuori dei confini della UE, predisponendo risorse finanziarie adeguate a tale fine, rafforzando le partnership e gli accordi di cooperazione con i Paesi terzi coinvolti dai flussi migratori verso l'Unione, nonché adottando misure restrittive contro quei Paesi che invece incoraggiano tali fenomeni di traffico di migranti;

   segnalato come, nell'ambito del capitolo 2 della parte seconda, la Relazione ricordi – tra gli obiettivi che la Commissione europea si è data negli ultimi anni per il completamento del mercato unico – l'adozione di standard comuni per la cybersecurity;

   evidenziato come, in tale prospettiva, il Governo affermi di aver collaborato alle attività promosse dall'Agenzia dell'Unione europea per la cybersicurezza- ENISA, contribuendo, da un lato, alla definizione degli obiettivi strategici e, dall'altro, all'elaborazione dei primi schemi di certificazione (il sistema europeo di certificazione di prodotti TIC – Tecnologie dell'Informazione e delle Comunicazioni – basati sullo standard ISO/IEC 15408, cosiddetto Common Criteria; il sistema di certificazione sui servizi cloud sicuri);

   segnalato con favore come, nell'ambito del capitolo 12 della Parte seconda, in materia di affari sociali, nell'ambito scheda 12.4, sulla promozione delle politiche per le pari opportunità e per l'emancipazione delle donne, la Relazione affermi che nel corso del 2020, anche in esito al lancio da parte della Commissione europea della Strategia sulla parità di genere 2020-2025, l'Italia ha ulteriormente potenziato l'azione di promozione delle politiche per la parità di genere;

   rilevato come la Relazione sottolinei il particolare rilievo che tale tema ha assunto nel quadro della pandemia da COVID-19, la quale ha inciso in modo particolarmente negativo sulla componente femminile della società ed ha acuito le diseguaglianze preesistenti, ricordando che, al riguardo, si è avviato un rapporto con la Commissione europea per l'eguaglianza di genere con un incontro sulla nuova Strategia europea per la parità di genere 2020-2025 e che, in pieno lockdown, è stata istituita una Task Force, denominata «Donne per un nuovo Rinascimento», con l'obiettivo di elaborare idee e proposte per una ripartenza del Paese a partire dalle donne;

   segnalato come, nell'ambito della scheda 12.5, relativa alle politiche di integrazione dei migranti, la Relazione da conto del fatto che il Governo ha proseguito nel 2020 l'impegno a favore dell'integrazione socio-lavorativa, di breve e di lungo periodo, dei cittadini migranti, con particolare Pag. 53 attenzione alle fasce vulnerabili (minori stranieri non accompagnati e titolari di protezione);

   osservato come, nell'ambito del capitolo 16, in tema di Giustizia e affari interni, la Relazione riferisca in merito a una serie di negoziati in sede di Consiglio concernenti dossier legislativi connessi alla sicurezza interna, ricordando, in particolare, le proposte sulla interoperabilità delle banche dati di settore al livello europeo e sulla prevenzione della diffusione dei contenuti terroristici on line;

   segnalato come la Relazione ricordi che l'Italia, in linea con la propria posizione favorevole ad un rafforzamento della sicurezza interna nell'Unione europea, ha sostenuto l'impostazione della nuova strategia sulla sicurezza adottata dalla Commissione europea il 24 luglio 2020, nonché le ulteriori specifiche comunicazioni, presentate nella stessa data, dedicate alla lotta agli abusi sessuali sui minori, al contrasto al traffico di armi da fuoco ed al piano europeo sulla droga;

   rilevato, peraltro, come, sulla medesima linea, il Governo abbia sostenuto il forte sforzo della Presidenza tedesca per l'approvazione di un testo di Conclusioni del Consiglio dedicato alla realizzazione del «Partenariato» sulla sicurezza, attraverso un rafforzamento del ruolo di Europol e delle altre agenzie di settore, la ricerca e l'utilizzo delle nuove tecnologie e l'incremento della cooperazione di polizia per lo scambio delle informazioni e le attività operative congiunte;

   osservato come la Relazione, in tale contesto, citi le iniziative della Commissione europea circa il rafforzamento del mandato di Europol (i cui negoziati sono stati avviati nel 2021) e il futuro codice per la cooperazione di polizia;

   richiamato inoltre come la Relazione segnali che l'Italia ha continuato a valorizzare la propria posizione favorevole a mantenere alta l'attenzione sul contrasto alla criminalità organizzata, tema la cui priorità non risulta sempre percepita a livello di Unione europea;

   osservato come, nel capitolo 17, in materia di riforma delle pubbliche amministrazioni, nell'ambito della scheda 17.1, la Relazione segnali che il Governo ha proseguito l'azione di sostegno alle iniziative volte alla riduzione degli oneri amministrativi e alla semplificazione della regolamentazione;

   preso atto come, nell'ambito della scheda 17.2, sullo sviluppo della strategia digitale del settore pubblico, si affermi che, sul tema della trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni, il Governo ha adottato una serie di misure riguardanti i processi interni, mirando ad una maggiore efficienza dei servizi pubblici offerti, al fine di garantirne maggiore efficacia e più alta qualità, e ricordando al riguardo come il Piano Triennale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione 2020-2022 abbia lo scopo di guidare la pubblica amministrazione centrale e locale in un percorso organico di trasformazione digitale;

   rilevato come la Relazione segnali che il Governo si è altresì impegnato nell'armonizzazione delle discipline settoriali interne con quelle europee, in un'ottica di promozione del processo di digitalizzazione dei servizi, anche attraverso l'approvazione del decreto-legge n. 76 del 2020, provvedendo a semplificare la procedura per il rilascio della firma elettronica avanzata, nonché le procedure di identificazione della clientela per l'accesso ai servizi bancari, nel rispetto delle disposizioni e degli standard di sicurezza imposti dal diritto europeo;

   segnalato come la Relazione ritenga che gli obiettivi per l'efficientamento della pubblica amministrazione e una trasformazione digitale allineata con i principi generali rimangono immutati e coerenti con le linee guida strategiche del Piano Triennale e della Strategia Italia 2025;

   rilevato come la Relazione si soffermi sullo Sviluppo di specifiche aree progettuali quali CIE (Carta d'identità elettronica), PagoPA, SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente), ricordando Pag. 54 come l'evolversi dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 abbia accelerato tendenze in atto relative alla trasformazione digitale del settore pubblico e all'utilizzo da parte di cittadini ed imprese di infrastrutture, piattaforme e servizi digitali,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 55

ALLEGATO 4

Programma di lavoro della Commissione per il 2021 – Un'Unione vitale in un mondo fragile (COM(2020)690 final) e relativi allegati (COM(2020)690 final – Annexes 1 to 4) e Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2021 (Doc. LXXXVI, n. 4).

PARERE APPROVATO

  La I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni),

   esaminati, per gli aspetti di propria competenza, il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2021 – «Un'Unione vitale in un mondo fragile» COM(2020) 690 final e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2021 (Doc. LXXXVI, n. 1);

   rilevato, in linea generale, come l'esame congiunto di tali documenti consenta al Parlamento di essere partecipe della «fase ascendente» di definizione delle politiche e degli atti dell'Unione europea, dedicata alla valutazione e al confronto tra le priorità delle Istituzioni europee e quelle del Governo per l'anno in corso;

   preso atto con favore degli intendimenti illustrati nel Programma di lavoro della Commissione europea per il 2021, per quanto riguarda le materie che investono direttamente le competenze della I Commissione;

   osservato come la Commissione europea abbia annunciato che lavorerà intensamente con gli Stati membri per preparare e attuare i Piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR);

   preso atto che la Commissione europea prefigura una tabella di marcia recante gli obiettivi per il 2030 per quanto concerne la connettività, le competenze e i servizi pubblici digitali, la cui realizzazione deve essere fondata su una serie di principi, tra i quali, diritto alla riservatezza e alla connettività, libertà di espressione, libera circolazione dei dati e cybersicurezza;

   rilevato come il Programma 2021 della Commissione europea preveda, altresì, l'adozione di una serie di misure in vari ambiti, tra i quali, la sicurezza, la responsabilità e i diritti fondamentali, contemplando inoltre l'introduzione di un sistema europeo di identificazione elettronica affidabile nel corso dell'anno 2021;

   rilevato come la Commissione europea, nell'ambito della scheda 2.5 del Programma di lavoro, ponga l'accento sul proseguimento dei lavori per il Nuovo patto sulla migrazione e l'asilo, annunciando una serie di misure in materia di migrazione legale, compreso un pacchetto «talenti e competenze» e, nell'ambito di quest'ultimo, una revisione della direttiva sui soggiornanti di lungo periodo, un riesame della direttiva sul permesso unico, nonché la definizione di opzioni per costituire un bacino di talenti dell'UE;

   osservato che, tra gli altri elementi proposti dalla Commissione europea al riguardo, figurano un piano d'azione dell'UE contro il traffico di migranti e una strategia di rimpatrio volontario e reintegrazione;

   ricordato che l'elemento centrale della politica in materia di migrazione e asilo della Commissione europea è costituito dal pacchetto normativo presentato nel settembre del 2020, che riguarda, tra l'altro: i controlli alle frontiere esterne dei cittadini stranieri i quali non rispettano i requisiti per l'ingresso nell'UE, comprese le persone salvate in una operazione SAR (ricerca e soccorso, search and rescue) nelle acque europee; le procedure di asilo; una revisione parziale delle norme previste dal cosiddetto regolamento di Dublino; meccanismi Pag. 56 di solidarietà da parte degli Stati dell'UE nei confronti dei Paesi membri più esposti ai flussi, compresa una disciplina per la gestione di situazioni di crisi e di forza maggiore causate da pressioni migratorie ingenti;

   rilevato altresì come, nell'ambito della medesima scheda 2.5, il Programma di lavoro della Commissione europea preveda, altresì, il rafforzamento delle politiche dell'Unione in materia di sicurezza, in particolare mediante misure per combattere la criminalità organizzata, contrastare le minacce ibride, adottare un nuovo approccio in materia di misure antiterrorismo e radicalizzazione e migliorare l'individuazione, l'eliminazione e la segnalazione degli abusi sessuali sui minori online;

   osservato che nella scheda 2.6 del Programma, «Un nuovo slancio per la democrazia europea», la Commissione europea afferma che continuerà a costruire un'Unione dell'uguaglianza e a sostenere l'impegno dell'Europa a favore della protezione dei valori dell'UE, nonché dell'inclusione e dell'uguaglianza in tutti i settori, indipendentemente dal sesso, dalla razza o dall'origine etnica, dalla religione o dalle convinzioni personali, dalla disabilità, dall'età o dall'orientamento sessuale;

   preso atto con favore, in particolare, dell'intenzione della Commissione europea di presentare una nuova proposta sul contrasto alla violenza di genere, e del suo ribadito impegno a favore dell'adesione dell'UE alla Convenzione di Istanbul;

   rilevato, inoltre, come la Commissione europea abbia preannunciato iniziative normative sul finanziamento dei partiti politici europei, nonché misure volte a: garantire una maggiore trasparenza nella pubblicità politica a pagamento; migliorare i diritti elettorali degli europei che si spostano; intervenire per proteggere i giornalisti e la società civile dalle azioni legali volte a bloccare la partecipazione pubblica;

   preso atto degli intendimenti della Commissione europea preannunciati, nell'ambito della medesima scheda 2.6, in materia di qualità della legislazione;

   rilevato, in tale contesto, come la medesima Commissione europea preannunci che si impegnerà, inoltre, a rendere le consultazioni più efficaci e più accessibili, per agevolare la partecipazione dei portatori di interessi e intende intensificare gli sforzi per migliorare l'effettiva applicazione, attuazione ed esecuzione del diritto dell'UE;

   considerate le linee di azione tracciate al Governo nell'ambito della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2021, in particolare nelle materie che investono direttamente le competenze della I Commissione;

   preso atto che la Relazione programmatica per il 2021 è stata trasmessa al Parlamento il 24 giugno 2021, con un ritardo di quasi sei mesi rispetto al termine di presentazione previsto dall'articolo 13, comma 1, della legge n. 234 del 2012, e come, nella premessa del documento, si segnali che gli impegni ivi contenuto sono stati «aggiornati alla luce degli indirizzi politici espressi dalla nuova compagine governativa»;

   rilevato, in particolare, come, nella scheda 1.1.5, «Better regulation» della Relazione, il Governo indichi che darà maggiore impulso all'azione di coordinamento e monitoraggio, per migliorare la qualità della regolamentazione e contribuire a rendere le norme più semplici, efficaci e orientate all'innovazione;

   preso atto con favore di quanto indicato dal Governo nelle schede 2.2.3, 2.2.4 e 2.2.5 della Relazione, laddove, rispettivamente, il Governo: afferma di essere attivo nel sostegno alla transizione verso un modello cloud first per la pubblica amministrazione; indica le azioni prioritarie per il 2021 in materia di diffusione e accesso digitale ai servizi della PA; ritiene essenziale la diffusione di SPID e delle piattaforme abilitanti (come l'app IO), al fine di efficientare i processi della PA, riducendo i tempi e i costi a carico del cittadino per la fruizione dei servizi;

   sottolineato – quale elemento aggiuntivo rispetto ai contenuti dei documenti in Pag. 57esame – come la digitalizzazione della pubblica amministrazione costituisca il primo asse della componente 1 compresa nella Missione 1 «Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo» del PNRR e rappresenti, al contempo, uno dei temi trasversali del Piano;

   preso atto di quanto indicato dal Governo, nell'ambito della scheda 2.2.18 della Relazione, riguardo al tema delle misure da assumere per un livello comune elevato di sicurezza cibernetica nell'Unione;

   rilevato come, in tema di migrazione, nell'ambito della scheda 2.4.1 –«Raggiungimento di un compromesso equilibrato nel nuovo Patto europeo su migrazione ed asilo» – il Governo ribadisca l'obiettivo del raggiungimento di un compromesso equilibrato che valorizzi il principio di solidarietà, nell'ambito delle proposte normative conseguenti al nuovo Patto europeo su migrazione ed asilo, sottolineando la necessità di puntare a prevedere il maggiore spazio possibile a meccanismi di redistribuzione obbligatoria dei migranti dai Paesi di primo ingresso, come l'Italia, verso gli altri Stati membri;

   osservato, al riguardo, come la Relazione programmatica del Governo sottolinei, tra l'altro, che lo squilibrio nelle proposte della Commissione europea, in termini di oneri in capo agli Stati membri di primo ingresso e di «flessibilità» dei meccanismi di solidarietà, rischierebbe di vanificare gli effetti della riforma, con conseguenze negative sia in termini di gestione dei flussi migratori da parte dei Paesi di primo ingresso, sia in termini di possibili rischi di movimenti secondari verso i Paesi geograficamente meno esposti;

   condivisa quindi l'intenzione del Governo di opporsi alla previsione di procedure alle frontiere che vincolino e restringano eccessivamente le modalità operative di gestione dei flussi migratori, in particolare via mare, soprattutto se tali procedure non venissero accompagnate da concreti meccanismi di redistribuzione obbligatoria dei migranti;

   rilevato come il Governo sottolinei che un risultato importante, raggiunto grazie alla pressione dell'Italia, è stato comunque il riconoscimento, nel nuovo Patto europeo, del principio della specificità delle frontiere marittime, principio al quale il Governo intende, sul piano dell'azione negoziale, dare un contenuto sostanziale più concreto;

   preso atto che, nell'ambito della scheda 2.4.2 della Relazione, relativa alla dimensione esterna della politica di migrazione, il Governo dichiara il proprio impegno a sostenere l'esigenza di un'azione strutturata da parte dell'Unione europea nei confronti dei principali Paesi terzi di origine e transito dei flussi migratori, che utilizzi tutte le leve a disposizione per ottenere la collaborazione sulla prevenzione delle partenze e sui rimpatri, ritenuta la precondizione per il successo di qualsiasi riforma degli strumenti di gestione della migrazione all'interno dell'Unione europea;

   rilevato come, nell'ambito della scheda 2.4.3 della Relazione – «Sviluppo delle strategie nel settore della sicurezza e rafforzamento dell'area di libera circolazione» – si affermi che l'azione italiana s'inserirà nel quadro delle iniziative connesse alla strategia europea sulla sicurezza adottata il 24 luglio 2020, con particolare attenzione al rafforzamento degli strumenti per la lotta al terrorismo ed alla criminalità organizzata transnazionale;

   condivisa l'esigenza di sostenere la strategia della Commissione europea in materia di lotta agli abusi sessuali sui minori, al contrasto al traffico di armi da fuoco ed al piano europeo sulla droga, nonché l'obiettivo di realizzare un partenariato tra le polizie europee, al fine di sviluppare una maggiore integrazione tra gli Stati membri, anche attraverso il rafforzamento del ruolo di Europol;

   sottolineata l'importanza di rafforzare il contrasto all'utilizzo delle reti digitali per fini criminali, in particolare per quanto riguarda la prevenzione e il contrasto della diffusione di contenuti terroristici online;

   condivisa l'esigenza di supportare le iniziative dell'Unione europea volte a monitorare Pag. 58 e contrastare il fenomeno dei foreign fighters, nonché di mantenere alta l'attenzione per i rischi alla sicurezza connessi ad azioni violente da parte di soggetti attratti dalla radicalizzazione religiosa;

   richiamata, altresì, la necessità di stimolare l'Unione europea a sviluppare concrete strategie di contrasto ai trafficanti di esseri umani, in particolare attraverso il lancio di partenariati con i Paesi terzi, segnatamente del Nord Africa, al fine di rafforzare la loro capacità di prevenzione delle partenze di immigrati illegali e di smantellare i network criminali, presenti sui loro territori, dediti al traffico di migranti;

   evidenziato con particolare favore quanto indicato nella scheda 2.4.9 della Relazione – «Riduzione delle disparità esistenti tra uomini e donne e lotta alla violenza maschile sulle donne» – laddove si afferma che la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne costituisce una priorità politica del Governo anche per il 2021, in coerenza con gli obblighi assunti dall'Italia con la ratifica della Convenzione di Istanbul e con la Strategia europea per la parità di genere 2020-2025,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 59

ALLEGATO 5

5-06759 Fiano e Ceccanti: Sull'attualità delle norme concernenti la propaganda elettorale alla luce dei nuovi strumenti informatici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
  gli On.li interroganti chiedono chiarimenti, ed eventualmente modifiche, in merito alle modalità individuate dalle vigenti disposizioni di legge e dalle connesse indicazioni ministeriali ai fini del corretto svolgimento della propaganda elettorale, in particolare con riferimento all'inserimento di manifesti elettorali anche all'interno e all'esterno dei gazebo già autorizzati per la cennata propaganda.
  Al riguardo, per avere un quadro della disciplina vigente, è utile innanzitutto richiamare l'articolo 1, comma 400, lettera h), della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (Legge di stabilità 2014), che ha modificato la legge 4 aprile 1956, n. 212. Per effetto di tali modifiche, sono stati soppressi gli spazi per le affissioni di propaganda indiretta e sono stati ridotti quelli per le affissioni di propaganda diretta.
  Le Giunte comunali, ai sensi degli articoli 2 e 3 della citata legge n. 212 del 1956, devono individuare e delimitare, in ogni centro abitato con almeno 150 abitanti e distintamente per ciascuna consultazione elettorale che avrà luogo nel comune nella stessa data, gli spazi da destinare alle affissioni di stampati, giornali murali od altri e di manifesti di propaganda da parte dei partiti o gruppi politici che parteciperanno alle elezioni con liste di candidati (o candidati uninominali nei collegi Camera e Senato).
  Il numero degli spazi è stabilito per ciascun centro abitato in base alla relativa popolazione residente, secondo quanto specificato nel richiamato articolo 2, secondo comma, della legge n. 212 del 1956.
  Tali spazi vengono materialmente assegnati in numero uguale a tutte le liste in competizione quando gli organi competenti alle delibere di regolarità delle liste trasmettono ai comuni le denominazioni delle liste ammesse. Da quel momento in poi è vietato effettuare propaganda fissa al di fuori di detti spazi gratuiti.
  Ciò premesso, per quanto concerne nello specifico i cosiddetti gazebo, va evidenziato che, trattandosi di strutture installate in maniera sostanzialmente fissa – sia pure per un periodo di tempo limitato – la loro utilizzazione a fini di propaganda elettorale per affiggere manifesti appare in contrasto con la richiamata normativa.
  La finalità dell'attuale normativa, cui si dà applicazione, appare quella di mantenere una par condicio tra i diversi partiti concorrenti onde evitare il rischio che mediante i gazebo, la cui installazione richiede costi ulteriori, si moltiplichino gli spazi per affissioni pubbliche di propaganda.
  Infine, non può non segnalarsi la piena disponibilità dell'Amministrazione dell'interno a fornire il proprio supporto tecnico in sede parlamentare, ove si ritenga di affrontare, in considerazione delle nuove modalità di comunicazione che sicuramente hanno potenzialità molto più ampie di quelle conosciute all'epoca della normativa vigente, il tema delle possibili modifiche in materia di propaganda elettorale, con riguardo appunto alla circostanza – segnalata dagli interroganti – che l'attuale disciplina «non contempla minimamente l'eventuale propaganda espletata via web o via social».

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ALLEGATO 6

5-06760 Calabria: Sulle iniziative per garantire la sicurezza pubblica nella città di Roma, con particolare riferimento alle sponde del fiume Tevere.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
  come ricordato nell'atto di sindacato ispettivo, lo scorso 2 ottobre, un incendio ha interessato il Ponte dell'Industria a Roma cagionando ingenti danni all'infrastruttura. In merito alle cause dell'evento sono al momento in corso indagini da parte degli organi inquirenti. I Vigili del Fuoco sono prontamente intervenuti sul posto con 12 automezzi e 32 unità di personale, contando anche sul supporto logistico del proprio nucleo sommozzatori, ubicato nelle immediate vicinanze del ponte. Sono intervenuti anche il personale dell'Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato e del 118.
  Le operazioni di spegnimento, rese complicate dalla presenza dei cavi elettrici e della tubazione del gas, sono terminate nella notte del 3 ottobre, alle ore 2.30.
  Sono state, inoltre, adottate alcune misure cautelative intese ad interdire il transito veicolare in tutta la zona circostante, compresa la navigazione e sono stati, altresì, interrotti temporaneamente le forniture di gas ed elettriche le cui reti attraversano la struttura.
  Circa il contesto in cui si è verificato l'episodio, va chiarito che l'area golenale è caratterizzata da una diffusa presenza di insediamenti abusivi che, nonostante i ripetuti interventi di sgombero, effettuati periodicamente dalle Forze di polizia, tendono a ricostituirsi rapidamente stante la folta vegetazione e gli scarsi interventi di manutenzione delle zone.
  Tale situazione è aggravata anche dalla distribuzione delle competenze sulla gestione delle aree golenali, che risultano variamente ripartite ed intrecciate tra il Comune di Roma Capitale e la Regione Lazio. Stante il problematico atteggiarsi delle competenze tra i diversi soggetti istituzionali, la Prefettura di Roma, nell'ambito delle proprie attribuzioni, ha dedicato costante attenzione agli insediamenti abusivi estemporanei, soprattutto in vista del loro sgombero e della conseguente ricollocazione degli occupanti in altre sistemazioni alloggiative, che peraltro sono state rallentate dalla limitata disponibilità ricettiva del sistema del welfare locale.
  In tale contesto, per far fronte all'indicata situazione, la Prefettura, sin dal 2015, ha dedicato al problema uno dei tavoli tematici generali di confronto interistituzionale, ponendo altresì il tema degli insediamenti abusivi e dei campi nomadi tra le priorità dei «Tavoli di osservazione» attivati in tutti i Municipi di Roma. Tale attività di coordinamento ha favorito, tra l'altro, la costituzione di una task force tra il personale di polizia fluviale della Regione Lazio, l'Arma dei Carabinieri e la Polizia municipale, finalizzata a realizzare una più intensa attività di controllo preventivo dei siti. Inoltre, per superare le criticità connesse alla presenza degli insediamenti di maggiori dimensioni, sono state predisposte specifiche operazioni di sgombero con il successivo affidamento temporaneo o assegnazione delle aree liberate ai soggetti pubblici o privati interessati, realizzando in tal modo un «controllo sociale» dei siti.
  Si soggiunge che la questione degli insediamenti abusivi lungo le aree golenali del Tevere e dell'Aniene è stata nuovamente esaminata nella riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica tenutasi lo scorso 12 marzo, nel corso della quale si è registrato l'avvio di una collaborazione tra la Regione Lazio e Roma Capitale nella pianificazione di interventi di liberazione di specifici lotti di quelle aree.

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ALLEGATO 7

5-06761 Fogliani e altri: Sullo stato di avanzamento del bando di gara per l'acquisizione di elicotteri da destinare al 10° reparto volo della Polizia di Stato di Venezia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
  gli On.li interroganti lamentano la carenza di velivoli necessari a garantire l'operatività del 10° reparto volo della Polizia di Stato di Venezia e chiedono notizie circa l'impegno del Ministero dell'interno volto all'acquisizione di un nuovo velivolo.
  Preliminarmente si sottolinea che il 10° reparto volo di Venezia ha una competenza territoriale vasta che comprende siti importanti, alcuni dei quali frequentati dalla stagione estiva da molti turisti.
  Il territorio interessato ha una grande rilevanza economica e presenta esigenze variegate sotto il profilo del mantenimento dell'ordine e della sicurezza pubblica.
  Al fine di soddisfare tali necessità operative, dalle notizie acquisite, risulta che a fronte dell'avvio del collaudo di due elicotteri AW139, è stata firmata l'opzione di acquisto di un terzo elicottero dello stesso modello.
  Il tutto con la prospettiva di assegnare uno di questi velivoli al X° reparto volo.
  Informo che, secondo quanto riferito dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, le operazioni di collaudo dell'elicottero AW139, che verrà effettivamente destinato al X° reparto Volo di Venezia, sono iniziate il 4 ottobre scorso e dovrebbero terminare entro la fine del mese di ottobre.
  L'elicottero è un velivolo multiruolo in grado di soddisfare tutti i compiti operativi della componente aerea della Polizia di Stato e dovrebbe essere assegnato per l'impiego entro la fine dell'anno.

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ALLEGATO 8

5-06762 Magi e Gebhard: Sui ritardi nell'esame delle domande di regolarizzazione degli stranieri.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  come già riferito più volte in sede parlamentare, le procedure di emersione hanno incontrato, soprattutto nella fase iniziale, varie difficoltà e tra queste vanno segnalate la complessità della gara per l'individuazione della società di somministrazione dei lavoratori interinali a supporto degli sportelli unici, l'intreccio delle competenze tra amministrazioni diverse – prefetture, questure, ispettorati del lavoro, INPS – nonché l'impossibilità tecnica di gestire la procedura esclusivamente in via telematica. Su questi fattori ha anche pesato la pandemia, che ha costretto gli uffici a ridurre gli appuntamenti con gli utenti. Tale situazione contribuisce a spiegare l'arretrato nello svolgimento delle istanze, che si sta assorbendo grazie al contributo dei lavoratori interinali.
  Riguardo ai due distinti procedimenti amministrativi, rispettivamente degli sportelli unici per l'immigrazione presso le prefetture e delle questure, il quadro su base nazionale è il seguente. In relazione al primo procedimento, le domande presentate sono state complessivamente 207.870. Di queste, ad oggi, sono state definite positivamente, all'esito favorevole dell'istruttoria tecnica svolta, 68.147 istanze, con la consegna agli interessati dei moduli per il rilascio dei permessi di soggiorno. I rigetti sono stati 10.757 mentre le rinunce risultano essere 1.973.
  In relazione alla meno complessa procedura da avviare direttamente presso le questure, informo che alla data odierna sono state acquisite 11.218 pratiche, di cui 10,098 sono già state evase.
  Nel progressivo smaltimento dell'arretrato va considerata la rilevanza del contributo dei lavoratori interinali assegnati in più fasi agli Sportelli Unici a decorrere dal marzo 2021. Alla data odierna risulta infatti che 37 Sportelli Unici hanno lavorato oltre il 70 per cento delle istanze pervenute dopo l'ingresso in servizio dei predetti lavoratori, in alcuni casi con picchi superiori anche all'80 per cento e al 90 per cento. Proprio per non ridurre il tasso crescente che lo smaltimento delle pratiche ha assunto con l'entrata a regime delle assunzioni del personale interinale, si è proceduto al prolungamento fino al 31 dicembre 2021 dei relativi contratti di lavoro anche in ragione dell'acquisita formazione sui campo del personale, indispensabile per un efficiente svolgimento del lavoro richiesto.
  Infine, per quanto concerne la problematica relativa all'accesso alla campagna anti-COVID per i cittadini stranieri «in emersione», che è di competenza del Ministero della salute, si richiama l'articolo n. 35 del decreto legislativo n. 286 del 1998, riguardante l'assistenza sanitaria per gli stranieri non iscritti al servizio sanitario nazionale, il quale sancisce che ai cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale non in regola con le norme relative all'ingresso e al soggiorno, siano garantiti una serie di servizi sanitari tra cui «le vaccinazioni secondo la normativa e nell'ambito degli interventi di campagne di prevenzione collettiva autorizzate dalle Regioni». Eventuali disfunzioni in questo ambito saranno segnalate agli uffici competenti per assicurare il pieno rispetto della normativa in vigore.

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ALLEGATO 9

5-06763 Baldino e altri: Sui gravi episodi di aggressione, atti vandalici e intimidazione verificatisi in occasione delle campagna elettorale per le elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre 2021.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati,
  gli Onorevoli interroganti segnalano alcuni episodi connotati da intenti intimidatori nei confronti di candidati, registratisi nei giorni antecedenti le ultime elezioni amministrative.
  Ciascuno degli episodi indicati era senza dubbio meritevole di essere affrontato con la massima attenzione da parte del Ministero dell'interno e delle sue componenti. Per questa ragione per ciascuno di essi sono state adottate tutte le necessarie, tempestive iniziative per assicurare la risoluzione delle eventuali criticità che da essi potessero derivare.
  Il Ministero dell'interno pone tra le sue fondamentali priorità la garanzia del regolare svolgimento del procedimento elettorale e dell'equilibrio democratico delle competizioni, assicurando da sempre l'adeguata cornice di sicurezza, necessaria all'esercizio di posizioni costituzionalmente garantite.
  Tali sono i princìpi funzionali ai quali ricondurre, in una visione unitaria, gli interventi assunti con riferimento ai singoli episodi.
  In particolare, un episodio si è avuto a Nardo, lo scorso 1° ottobre, in occasione dello svolgimento dei comizi elettorali finali dei candidati sindaci Giuseppe Mellone, sindaco uscente, e Carlo Falangone, candidato del M5S. Al riguardo il Prefetto di Lecce ha segnalato che nell'intervallo di tempo tra il deflusso del pubblico che aveva assistito al comizio del sindaco uscente e il contestuale afflusso dei sostenitori del candidato Falangone, è sorto un diverbio tra un simpatizzante del predetto sindaco uscente ed un candidato alla carica di consigliere comunale con la lista M5S, che veniva colpito al volto. Dai primi accertamenti svolti nell'immediatezza dei fatti dal personale delle Forze dell'Ordine, presenti e subito intervenute, è emerso che il litigio avrebbe avuto origine da vicende personali dei contendenti, risalenti nel tempo e non dovute a ragioni legate alla tornata elettorale. Preme rilevare che nei giorni precedenti né in quelli successivi al citato episodio si sono verificate turbative al regolare svolgimento della campagna elettorale.
  Per quanto riguarda i fatti accaduti a San Nicandro Garganico, il Prefetto di Foggia ha riferito che lo scorso 30 settembre un parlamentare del M5S ha denunciato l'imbrattamento di alcuni manifesti elettorali del candidato sindaco Matteo Vocale, appoggiato dallo stesso movimento. Il giorno seguente, sempre a San Nicandro Garganico, il medesimo candidato sindaco ha denunciato, altresì, l'imbrattamento con una bomboletta spray della porta di ingresso della sede della propria coalizione politica, riportante una scritta offensiva subito rimossa.
  In relazione ai due episodi, avvenuti con analoghe modalità operative, gli stessi denuncianti hanno dichiarato di non aver subito minacce, riconducendo i fatti verosimilmente a «bravate» volte a turbare le consultazioni amministrative. L'Autorità Giudiziaria è stata informata dei fatti dai Carabinieri.
  Quanto al Comune di Cetraro, il Prefetto di Cosenza ha riferito che i Carabinieri, su richiesta di un candidato alle elezioni regionali, sono intervenuti a seguito del ritrovamento di un involucro sospetto costituito da batterie e fili elettrici all'interno di una cunetta antistante l'abitazione del predetto candidato. L'immediato sopralluogo operato dai militari consentiva il sequestro dell'oggetto, che dai Pag. 64primi sommari accertamenti non risultava contenere materiale esplosivo. Il candidato in questione ha sporto denuncia presso la stazione carabinieri di Cetraro, trasmessa alla procura della Repubblica di Paola per il seguito delle indagini, tuttora in corso.
  Infine, con riguardo al Comune di Afragola, si rappresenta che nella mattinata del 2 ottobre scorso una deputata del M5S ha presentato, presso la Stazione Carabinieri del Comune, una denuncia contro ignoti in relazione all'affissione abusiva di manifesti elettorali di altri partiti negli spazi riservati allo stesso Movimento. In particolare, la parlamentare ha riferito che, mentre viaggiava a bordo di un veicolo in compagnia di una candidata alla carica di consigliere del comune di Afragola nella lista del M5S, notava alcune persone impegnate in attività di affissione abusiva. In pari tempo il suo veicolo veniva colpito da un oggetto lanciato da ignoti. Nel pomeriggio del 4 ottobre, la predetta parlamentare, a integrazione della precedente denuncia, ha riferito di essere stata seguita nei suoi spostamenti, nella mattinata dello stesso giorno, da due soggetti a bordo di uno scooter, nel corso di una visita effettuata presso i seggi del Comune di Afragola.
  Operatori della Polizia di Stato, intervenuti sul posto, hanno identificato le due persone. L'Arma dei Carabinieri ha informato dell'accaduto l'Autorità Giudiziaria.
  Sono tuttora in corso attività d'indagine per accertare le violazioni denunciate, anche tramite l'acquisizione delle immagini degli impianti di videosorveglianza esistenti in loco.
  Per completezza, si rappresenta che, allo scopo di realizzare un'adeguata cornice di sicurezza, in occasione dello svolgimento delle consultazioni amministrative – al quale sono stati interessati diciassette Comuni dell'area metropolitana di Napoli - sono state definite, in riunioni tecniche di coordinamento delle Forze di polizia, apposite direttive per l'intensificazione delle attività informative e dei servizi di vigilanza dinamica ad ampio raggio nelle aree urbane, in una logica di integrazione con i servizi di vigilanza fissa attivati presso le sezioni elettorali e con specifici obiettivi di prevenzione e di contrasto di violazioni della normativa in materia.
  Il dispositivo messo in campo ha permesso di accertare alcune violazioni alla normativa elettorale, per le quali sono state interessate le autorità competenti, a dimostrazione dell'elevato livello di attenzione prestato dalle Forze dell'ordine per garantire - così come è avvenuto - la regolare tenuta della competizione elettorale e detto impegno ovviamente sarà profuso in occasione dei prossimi ballottaggi.

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ALLEGATO 10

5-06764 Prisco e Montaruli: Sulle iniziative per ridurre i numerosi episodi di suicidio tra gli appartenenti alle Forze dell'ordine.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli Deputati,
  gli On.li interroganti chiedono iniziative per ridurre il numero dei suicidi tra gli appartenenti delle Forze dell'ordine. La delicata tematica relativa all'incidenza del fenomeno tra gli operatori della sicurezza, comune a tutte le Forze di Polizia, assume particolare importanza anche in ragione della particolarità del servizio, delle situazioni stressogene e della multifattorialità delle concause che possono essere alla base del proposito suicidiario. Questo complesso di fattori ha suggerito un approccio approfondito al fenomeno, supportato da una riflessione comune tra tutte le Forze di Polizia, In tale direzione, con decreto del Capo della Polizia dell'8 febbraio 2019, è stato istituito l'Osservatorio permanente interforze sul fenomeno suicidario tra gli appartenenti alle Forze di Polizia. L'Organismo è composto da qualificati rappresentanti della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri, del Corpo della Guardia di Finanza e del Corpo di Polizia Penitenziaria e può avvalersi, in relazione alle tematiche da approfondire, dell'apporto di figure professionali interne alle Amministrazioni interessate, nonché di qualificati esponenti del mondo accademico, scientifico, culturale e associativo.
  In particolare, ferme restando le iniziative e le competenze proprie di ciascuna Forza di Polizia, l'Osservatorio ha il compito di esaminare congiuntamente il fenomeno in questione, favorendo lo scambio informativo ai fini dell'approfondimento delle iniziative adottate e degli studi approntati dalle singole Amministrazioni, inoltre, l'Osservatorio può adottare indirizzi di progetto destinati all'implementazione degli strumenti utili ad accrescere la conoscenza del fenomeno e delle possibili concause, con particolare riferimento a quelle afferenti al contesto lavorativo. In tali ambiti, viene prestata particolare attenzione allo sviluppo di iniziative rivolte al benessere del personale e alla migliore gestione delle eventuali difficoltà che possono sorgere in attività di servizio.
  Detto Osservatorio ha proceduto alla sistematizzazione in forma aggregata - nel rispetto delle esigenze di privacy - dei dati disponibili sugli eventi occorsi al fine di standardizzare le informazioni relative ad ogni evento suicidano con lo scopo di creare una base conoscitiva omogenea su cui costruire approfondimenti e iniziative adeguate. Sono stati altresì approfonditi i cosiddetti «fattori di rischio», quelli «protettivi» e la predisposizione dei presìdi sanitari o assistenziali a supporto. È stata inoltre confermata la necessità di prestare attenzione alle tre aree di prevenzione ovvero la selezione di ingresso, la valutazione del rischio e la prevenzione prestata in favore dei colleghi.
  Nondimeno, la complessità del fenomeno impone una attenzione a tutto tondo che non deve sottovalutare l'incidenza di concause di varia natura, non sempre ben identificabili.
  Per quanto concerne la Polizia di Stato, il numero di suicidi, per l'anno in corso è di 4 eventi, con un tasso nettamente in calo rispetto agli anni precedenti, ma sarebbe improprio trarre conclusioni circa una tendenza alla riduzione, dal momento che tale fenomeno può essere valutato solo nei lungo periodo. Risulta peraltro impossibile una comparazione con i tassi di incidenza della popolazione generale, considerata l'eterogeneità dei due gruppi di riferimento. Né si può sottovalutare l'elemento facilitatore della pronta disponibilità dell'arma in dotazione agli appartenenti all'Amministrazione. Infine, si evidenziano variazioni numeriche Pag. 66non ascrivibili a specifici fattori causali. Nella maggioranza dei casi di suicidio nella Polizia di Stato, i fattori precipitanti sono apparsi attribuibili alla sfera privata mentre in nessun caso è stata rilevata la presenza di fattori relativi alla sfera lavorativa.
  Sul piano della prevenzione, sono state recentemente intraprese una serie di iniziative quali l'implementazione dell'organico degli psicologi della Polizia di Stato e conseguentemente dell'attività di sostegno psicologico svolta a livello territoriale, nonché l'istituzione del «Tavolo per la prevenzione e la gestione delle cause di disagio per il personale della Polizia di Stato» e del «Gruppo di lavoro per la redazione delle linee guida della psicologia dell'emergenza nella Polizia di Stato».
  Anche l'Arma dei Carabinieri monitora costantemente il fenomeno dei suicidi e si è dotata, nel tempo, di un complesso di strumenti tesi ad intercettare eventuali situazioni di disagio psicologico del personale, potenziando il servizio di psicologia e adottando nuovi criteri di valutazione.
  Tra le iniziative intraprese, vi è la stipula di una convenzione con il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologici che consente ai militari, in servizio e in congedo, nonché ai loro familiari, di accedere a prestazioni specialistiche di settore a condizioni agevolate.
  Inoltre, l'Arma ha potenziato l'offerta di supporto psicologico ai militari e ai propri familiari mediante il recupero di professionalità specialistiche interne e ha istituito un Gruppo di Lavoro permanente tra Stato Maggiore e rappresentanza militare centrale per il costante monitoraggio della validità delle iniziative intraprese e lo sviluppo di possibili linee guida future.
  Circa la Guardia di Finanza, nel corso del 2021, si sono registrati 5 suicidi. Tra le diverse azioni in chiave preventiva realizzate dal Corpo, segnalo in via esemplificativa:

   la creazione di un servizio nazionale di assistenza psicologica e prevenzione del disagio psicosociale, accessibile gratuitamente e in modo volontario e anonimo, articolato su 33 sportelli di ascolto, per offrire ai militari idoneo sostegno con riguardo a problematiche di natura personale, familiare, sociale e lavorativa;

   la sottoscrizione di un protocollo d'intesa con il Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi, che prevede la possibilità, per i militari e i propri familiari, di avvalersi, a condizioni economiche vantaggiose, delle prestazioni dei professionisti che hanno aderito alla convenzione;

   l'attivazione di un programma di prevenzione del disagio psicosociale su tutto il territorio nazionale, operato dagli ufficiali psicologi della Guardia di finanza.

  Il Corpo, inoltre, partecipa – unitamente all'Arma dei Carabinieri – al tavolo tecnico per l'analisi del fenomeno dei suicidi in ambito Forze armate.
  Ritengo che il quadro appena delineato mostri la piena attenzione delle istituzioni al fenomeno e ponga in evidenza gli aspetti qualificanti delle azioni realizzate per prevenirlo: la sinergia inter-istituzionale, la metodologia scientifica seguita, l'attenzione al benessere psicologico del personale e agli ambienti lavorativi e, soprattutto, l'anticipazione della soglia di rischio. Credo che tutti questi elementi contribuiscano a migliorare la conoscenza del fenomeno ma soprattutto a continuare a sviluppare azioni di prevenzione sempre più efficaci.

Pag. 67

ALLEGATO 11

Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali (Nuovo testo C. 3179 e abb.-A).

PARERE APPROVATO

  Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,

   esaminato il nuovo testo della proposta di legge C. 3179 e abb.-A, recante Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali, quale risultante dagli emendamenti approvati dalla Commissione Giustizia a seguito del rinvio in Commissione deliberato dall'Assemblea;

   richiamato che il Comitato permanente per i pareri aveva già esaminato il provvedimento, nel corso dell'esame in sede referente prima del rinvio in Commissione, esprimendo su di esso, nella seduta del 6 luglio 2021, parere favorevole con alcune osservazioni, le quali sono state tutte recepite dalla Commissione Giustizia nel corso del successivo iter del provvedimento;

   rilevato come le modifiche approvate dalla II Commissione nel corso dell'esame in sede referente successivo al rinvio non presentino profili problematici per gli aspetti di competenza della I Commissione,

  esprime

NULLA OSTA.