CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 maggio 2021
587.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-05983 Cubeddu: Criteri per il graduale superamento del blocco dei licenziamenti

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il superamento della fase emergenziale, è necessario garantire ai lavoratoti e alle imprese un passaggio non traumatico e graduale da una situazione di protezione e sostegno dei redditi ad una situazione di ripartenza delle attività produttive e di riattivazione delle dinamiche del mercato del lavoro, che potrebbe non riprodurre le condizioni preesistenti alla crisi.
  Infatti, secondo molti indicatori, la ripresa potrebbe non garantire i posti di lavoro negli stessi ambiti in cui sono venuti meno. È urgente, delineare – in collaborazione con il Ministero dello sviluppo economico – una mappatura dell'andamento dei diversi settori, che ci consenta di individuare esigenze differenziate e di proporre soluzioni proporzionate alla specificità delle situazioni.
  Sono in corso di definizione, previo confronto con le parti sociali, interventi per modernizzare e razionalizzare gli strumenti di sostegno al reddito, introducendo una tutela il più possibile universale ed estesa a settori, classi dimensionali di impresa e categorie finora escluse dalla copertura degli ammortizzatori, tenendo comunque in considerazione la specificità di alcuni comparti.
  Per quanto riguarda le politiche attive del lavoro, è necessario intervenire sulle competenze di base dei lavoratori più lontani dal mondo del lavoro e fornire una formazione più avanzata anche per i lavoratori più qualificati, che comunque potrebbero trovarsi in una situazione di transizione nei prossimi mesi e avranno bisogno di un accompagnamento della ricollocazione.
  È necessario costruire un sistema che sostenga attivamente i disoccupati, li prenda in carico, dia loro una formazione mirata, che abbia al centro la personalizzazione degli interventi, per una loro ottimale ricollocazione. È altresì opportuno che la rete pubblica operi in sinergia con quella privata, nell'ottica di un'azione orientata innanzitutto ai risultati.
  Per scongiurare i rischi dei prossimi mesi, sono in corso di valutazione da parte del Ministero del lavoro alcune misure volte ad incentivare il reinserimento lavorativo e l'innalzamento dei livelli occupazionali, che potranno essere inserite anche nel prossimo provvedimento cosiddetto «Sostegni-bis».
  In questa direzione va il contratto di espansione: è uno strumento flessibile che mette insieme formazione e ricambio generazionale. Proprio ieri abbiamo avviato i tavoli di consultazioni per attualizzare lo strumento alle nuove condizioni del mercato del lavoro post-COVID, uno strumento nato nel 2019 in via sperimentale e che deve necessariamente essere adattato alle realtà più piccole, fino ad oggi escluse.
  Contratto di espansione che non deve esser visto solo ed esclusivamente come strumento di gestione delle crisi aziendali ma anche e soprattutto in termini espansivi di nuova occupazione perché, per come è configurato, ne ha tutte le potenzialità.
  Si tratta quindi di introdurre forme di incentivazione alle imprese, in particolare di quelle appartenenti ai settori che hanno sofferto più gravemente la crisi economica, e strumenti contrattuali che possano garantire alle imprese la necessaria flessibilità nella delicata fase della ripartenza e ai lavoratori un percorso contestuale di formazione, di adeguamento mirato delle competenze e di inserimento lavorativo, in grado di accompagnarli nelle transizioni occupazionali verso un impiego stabile.

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ALLEGATO 2

5-05984 Legnaioli: Iniziative per la salvaguardia occupazionale dei lavoratori dei centri commerciali

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ringrazio gli onorevoli interroganti per aver posto all'attenzione del Governo le criticità e i rischi occupazionali che incombono sulle lavoratrici e i lavoratori dei centri commerciali.
  Secondo i dati di Confcommercio, il settore impiega 780 mila lavoratori in forza alle circa 1.300 strutture commerciali integrate, presenti su tutto il territorio nazionale.
  Certamente si tratta di uno dei comparti che ha subìto le più pesanti ripercussioni a seguito dei provvedimenti restrittivi varati dal Governo per il contenimento dell'emergenza sanitaria. In particolare, risulta che il 40 per cento dei consumi avviene all'interno dei centri che realizzano il 50 per cento del loro fatturato durante il fine settimana.
  Secondo quanto riferito dalle associazioni di categoria, il settore ha subìto perdite altissime, pari a 40 miliardi di euro dall'inizio della pandemia.
  Questo dato deve essere posto alla base di ogni necessaria riflessione finalizzata all'adozione delle misure più idonee per scongiurare che un settore così importante per il tessuto produttivo e per la ripresa dei consumi, già duramente colpito dalla pandemia, non venga ulteriormente penalizzato.
  Il Governo, che ha già avviato interlocuzioni dirette con i rappresentanti delle associazioni di settore, sta prendendo in considerazione le istanze della categoria per un'auspicabile riapertura nel breve termine. Come noto, si svolgerà nella prossima settimana la Cabina di regia politica che dovrà valutare e decidere – sulla base dei dati epidemiologici consolidati – le misure di allentamento delle restrizioni e le prossime riaperture, tra le quali certamente quella dei centri commerciali nei giorni festivi. Come affermato dal Presidente del Consiglio, ogni decisione sarà presa sulla base dei criteri di ragionevolezza e prudenza, al fine di contemperare il più possibile le ragioni della salute con quelle dell'economia.
  Certamente è doveroso tenere in considerazione con la massima attenzione le conseguenze subite dal settore del commercio, così gravemente ferito dalla crisi e particolarmente strategico per la ripartenza e la crescita, e assicurare il massimo sostegno a imprese e lavoratori nella delicata fase di transizione che si aprirà con la ripartenza delle attività.
  Per quanto riguarda la necessaria tutela occupazionale, voglio rassicurare che alle misure di garanzia del reddito dei lavoratori varate con il decreto-legge cosiddetto «Sostegni», seguiranno misure ulteriori specificamente dirette a sostenere il comparto. Sono infatti in fase di elaborazione da parte del Ministero del lavoro specifiche misure di decontribuzione che incentivino le imprese del settore a riconfermare, dopo lo sblocco dei licenziamenti e la conclusione della Cassa di integrazione con causale COVID-19, i livelli occupazionali esistenti.