CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 29 aprile 2021
577.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-05856 Serracchiani: Tutela dei livelli occupazionali negli aeroporti veneti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Passo ad illustrare l'atto concernente le iniziative che il Governo intenda assumere al fine di tutelare la continuità dei livelli occupazionali negli aeroporti veneti.
  Il settore aeroportuale veneto è a forte vocazione turistica, in gran parte internazionale, mentre è assolutamente minoritario il flusso di viaggiatori per motivi di lavoro. Per questo motivo ha subito un drastico crollo delle presenze di turisti, per la maggior parte stranieri, dovuta alla pandemia, con una forte diminuzione dei transiti su Venezia e Verona. L'aeroporto «Antonio Canova» di Treviso ha subito addirittura una chiusura ininterrotta dall'inizio dell'emergenza COVID-19 ad oggi.
  Il Governo è ben consapevole che questa situazione di fortissima difficoltà ha avuto gravi ripercussioni sui lavoratori, che hanno sofferto del calo di attività in varia misura, a seconda del contratto applicato e della situazione del settore di appartenenza delle aziende di riferimento.
  Al fine di mitigare gli effetti economici dell'emergenza sanitaria sull'intero settore aeroportuale e soprattutto di sostenere i livelli occupazionali e il reddito dei lavoratori, è stato previsto nel decreto-legge «Sostegni» un incremento del Fondo di solidarietà per il settore del trasporto aereo e del sistema aeroportuale, che consente di riconoscere una prestazione integrativa dei trattamenti di integrazione salariale in deroga con causale COVID, tale da garantire un trattamento complessivo non inferiore all'80 per cento della retribuzione lorda di riferimento.
  In ordine alla specifica situazione degli aeroporti veneti, la regione Veneto ha comunicato che, su istanza delle organizzazioni sindacali, il 22 aprile scorso si è tenuto un incontro con l'Assessore al lavoro della regione Veneto sulla situazione dei lavoratori del settore aeroportuale, a conclusione del quale i presenti hanno concordato sull'opportunità di attivarsi congiuntamente per promuovere iniziative a tutela dei lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato «ciclico», sottolineando la necessità di trattare il settore a stregua di «filiera», con un tavolo delle parti sociali e interventi dedicati di politiche attive del lavoro.
  Riguardo il rifiuto di erogazione del supplemento economico, si tratta di una scelta aziendale che certamente contrasta con la misura adottata del Governo di rifinanziare il «Fondo volo», proprio ai fini dell'integrazione salariale fino all'80 per cento della retribuzione. Mentre, con riferimento alla scelta aziendale di non operare col meccanismo del conguaglio, ai sensi del decreto «Sostegni», in luogo del pagamento diretto da parte dell'INPS (che precedentemente costituiva la regola ai fini dell'erogazione della prestazione per le aziende non plurilocalizzate) è una decisione rimessa all'autonomia aziendale, in assenza di particolari vincoli nella scelta tra le due opzioni.
  Rappresento che il Ministero del lavoro, finora, non ha ricevuto alcuna comunicazione in ordine alla convocazione di un tavolo di confronto tra le parti interessate. In ogni caso assicuro la più ampia disponibilità a valutare e assumere ogni opportuna iniziativa per affrontare la crisi del settore e garantire la continuità dei livelli occupazionali. Il Ministro Orlando, dopo il suo insediamento, ha infatti immediatamente convocato un tavolo di confronto tra le parti sociali proprio per discutere la particolare situazione di difficoltà dei lavoratori aeroportuali conseguente all'emergenza pandemica, che si innesta su una pregressa e perdurante crisi dell'intero settore. Pag. 89 A tal fine, siamo disponibili ad un confronto permanente su tale tema con i Ministri dello sviluppo economico e delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, più direttamente coinvolti.
  Sottolineo infine che, in coerenza con l'indirizzo politico del Ministero che rappresento, il sostegno al settore aeroportuale in questo particolare momento si inquadra in processo complessivo di interventi che mira a coniugare le misure straordinarie di garanzia del reddito e dell'occupazione con la riforma strutturale degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive, al fine di garantire una più efficace risposta del nostro sistema alle sfide dell'innovazione e della transizione occupazionale.

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ALLEGATO 2

5-05852 Costanzo: Tutela dei lavoratori della società cooperativa TSL Service e adozione di iniziative di riforma del sistema delle cooperative, degli appalti e della somministrazione di lavoro.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli onorevoli interroganti rappresentano la situazione dei lavoratori, soprattutto di nazionalità rumena, dipendenti di una società cooperativa TSL Service che opera per Mondo convenienza di Settimo Torinese, dalla quale sembrano emergere violazioni di norme lavoristiche di carattere inderogabile, con riferimento alla salute, alla sicurezza, agli orari di lavoro e alle ferie.
  Rispetto a tali profili, non può prescindersi da specifiche verifiche da parte dell'Ispettorato del lavoro, al fine di accertare la gravità della situazione e di intervenire con gli strumenti sanzionatori previsti dall'ordinamento per il contrasto al lavoro irregolare.
  Al riguardo, risulta che l'Ispettorato territoriale del lavoro di Torino ha avviato nei confronti della suddetta società cooperativa accertamenti ispettivi, su recente delega di indagini della Procura di Ivrea; tra le varie irregolarità segnalate dai lavoratori, le principali riguardano l'orario di lavoro, i riposi e le retribuzioni. Sono già state calendarizzate le convocazioni dei lavoratori per il mese di maggio prossimo.
  Si segnala altresì che nei confronti del gruppo Mondo convenienza risultano ulteriori accertamenti negli anni pregressi, anche a seguito di denunce di lavoratori della medesima cooperativa per svariate irregolarità, quali ore di lavoro straordinario non registrate e livelli retributivi non corretti, con conseguente recupero contributivo.
  In generale, l'attività dell'Ispettorato del lavoro in relazione all'effettuazione di controlli in materia di appalto, distacco o somministrazione illeciti, nel corso del 2020 ha riscontrato 12.714 posizioni lavorative irregolari, mentre nel solo Piemonte sono stati 1.565 i lavoratori complessivamente interessati. Inoltre, è da evidenziare che, a seguito delle ispezioni, il settore Trasporto e magazzinaggio risulta essere quello in cui si è registrata una percentuale di irregolarità pari al 74 per cento, a fronte di una media percentuale di irregolarità complessiva, risultante dall'attività ispettiva, del 65 per cento.
  Anche dall'analisi dei dati a livello locale, emerge che tra i settori maggiormente interessati da una presenza media di lavoratori coinvolti in fattispecie illecite per ciascuna azienda irregolare risulta quello del trasporto e magazzinaggio.
  Per quanto riguarda il tema della riforma della disciplina degli appalti e delle cooperative sollecitata dagli onorevoli interroganti, si evidenzia che le problematiche evidenziate sono connesse al fenomeno delle cosiddette «cooperative spurie» e all'utilizzo di contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali meno rappresentative. Infatti, tali situazioni spesso determinano il diffondersi di pratiche elusive e una competizione fondata sul ribasso della retribuzione e degli altri istituti contrattuali, con grave pregiudizio dei diritti riconosciuti al lavoratore dai Contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
  Da verifiche effettuate sulla banca dati a disposizione degli Uffici competenti del Ministero dello sviluppo economico, nonché da ricerche sul Registro delle imprese, la TSL Service Società cooperativa risulta essere aderente dal 4 luglio 2017 all'UNICOOP, Associazione nazionale di rappresentanza e tutela del movimento cooperativo, alla quale è affidata la vigilanza ordinaria periodica ai sensi del decreto legislativo n. 220 del 2002. Pag. 91
  Il Ministero dello sviluppo economico esercita nei confronti delle cooperative aderenti ad un'associazione esclusivamente l'attività ispettiva straordinaria, ma non ha tuttavia espletato detta attività sulla cooperativa in esame in quanto non pervenuti segnalazioni o esposti afferenti alla stessa con riguardo a elementi di specifica competenza.
  In conclusione voglio rassicurare gli onorevoli interroganti che, nell'attesa delle risultanze dell'attività ispettiva sulla società in oggetto da parte dell'Ispettorato territoriale del lavoro di Torino, il Ministero del lavoro, d'intesa con il Ministero dello sviluppo economico, sosterrà ogni iniziativa per l'attivazione di un tavolo di confronto con i vertici della società e i rappresentanti dei lavoratori.

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ALLEGATO 3

5-05853 Rizzetto: Tutela dei livelli occupazionali della società Blasetti Spa e delle altre imprese fornitrici di buste alla società Poste italiane Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole interrogante, premesso che da molti anni le società Blasetti Spa e Pigna pa, servono Poste italiane spa per la fornitura di buste di carta, e che Poste italiane sembra si stia apprestando a delocalizzare la produzione di buste, chiede di conoscere quali iniziative di competenza si intenda porre in essere per tutelare i posti di lavoro della Blasetti spa e delle aziende del settore coinvolte.
  Si osserva preliminarmente che Poste Italiane spa si configura come impresa pubblica e non dunque come organismo di diritto pubblico. Tale connotazione, fondata sul presupposto che la stessa opera sul mercato in regime di libera concorrenza, è stata recentemente confermata dalla Corte di giustizia europea e dal Tar del Lazio.
  Sentita sulla questione oggetto dell'interrogazione, Poste italiane spa ha rappresentato che la gara è una procedura di selezione indetta a dicembre 2020 da Postel, società del gruppo Poste italiane che non svolge servizi postali, e riguarda «la fornitura di buste per l'imbustamento automatico della corrispondenza massiva» e pertanto non è in alcun modo strumentale ai servizi postali di cui all'articolo 120 del Codice dei contratti pubblici.
  Con riferimento all'importo complessivo del confronto competitivo Poste italiane spa ha evidenziato che i corrispettivi unitari a base di gara sono stati incrementati del 50 per cento rispetto agli attuali corrispettivi percepiti dal fornitore Blasetti sulla base dei contratti vigenti e del 4,3 per cento rispetto a quelli percepiti da Pigna Envelopes, in coerenza con la fornitura richiesta, in un contesto di mercato in cui il costo della materia prima è sensibilmente sceso negli ultimi anni.
  Sono state pertanto invitate cinque imprese italiane e quattro imprese in ambito dell'Unione europea, tra cui Blasetti e Pigna Envelopes, già esecutrici della precedente fornitura affidata a seguito di un confronto competitivo, espletato nel 2018, cui avevano partecipato solo le aziende Blasetti e Pigna Envelopes, entrambe assegnatarie di un contratto fino a giugno 2021. Poste italiane spa riferisce che gli attuali fornitori, le società Blasetti e Pigna Envelopes, seppur invitati al confronto competitivo, non hanno presentato alcuna offerta.
  Il tema rappresentato dagli onorevoli interroganti è meritevole della massima attenzione riguardando il necessario monitoraggio e il contrasto ai fenomeni come quelli del dumping contrattuale, di una concorrenza fatta di appalti al ribasso e di mancati controlli. In merito alla vicenda segnalata, assicuro che, per quanto di competenza, qualora dovessero pervenire richieste di intervento, si favoriranno tutti i percorsi possibili necessari per attivare gli strumenti di tutela dei lavoratori della Blasetti Spa e delle altre aziende coinvolte.

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ALLEGATO 4

5-05854 Segneri: Mantenimento dei livelli occupazionali negli stabilimenti del gruppo Stellantis.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli onorevoli interroganti richiamano l'attenzione del Governo sulla situazione produttiva e occupazionale della società Stellantis, con particolare riferimento al sito di Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone.
  Per quanto di competenza, con riferimento allo stabilimento di Piedimonte San Germano si rappresenta che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha autorizzato, per il periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021, la corresponsione del trattamento di integrazione salariale a seguito della stipula di un contratto di solidarietà, sottoscritto in data 23 dicembre 2020, che ha stabilito, per dodici mesi, la riduzione massima dell'orario di lavoro previsto dal contratto collettivo specifico di lavoro 2019-2022 applicato – secondo le modalità indicate nel predetto contratto di solidarietà – nei confronti di un numero massimo di lavoratori pari a 2.964 unità.
  Per completezza, preciso, altresì, che è stata sospesa l'efficacia del trattamento straordinario di integrazione salariale, per alcuni periodi fino a giugno del corrente anno, per il ricorso alla cassa COVID-19.
  Il Ministero dello sviluppo economico, interpellato sulla questione, ha rappresentato che nel corso del 2020 è stata concessa una garanzia di SACE per oltre 5,6 miliardi di euro, corrispondenti a una copertura dell'80 per cento del finanziamento richiesto dal Gruppo FCA, ai sensi dei commi 7 e 8 dell'articolo 1 del decreto-legge n. 23 del 2020 (decreto-legge «liquidità»).
  Il finanziamento è stato finalizzato alle seguenti esigenze sopravvenute a seguito della crisi da COVID-19.
  La garanzia è stata concessa subordinatamente al rispetto di specifici impegni e condizioni in capo all'impresa beneficiaria; in particolare, tra gli impegni ulteriori è previsto:

   il proseguimento nell'attuazione dei progetti industriali annunciati a dicembre 2019 (5 miliardi di euro);

   l'avvio di investimenti ulteriori per 200 milioni di euro;

   l'impegno a non delocalizzare la produzione dei modelli di veicoli oggetto di industrializzazione nell'ambito del piano;

   il raggiungimento della piena occupazione entro il 2023, intesa come effettivo impegno nell'attività di tutti i dipendenti senza ricorso ad ammortizzatori sociali.

  Concludo pertanto assicurando che il Ministero del lavoro, d'intesa con il Ministero dello sviluppo economico, continuerà a monitorare con attenzione il rispetto degli impegni assunti, con particolare riferimento alla tutela dei livelli occupazionali dell'azienda. Il Ministero rappresenta la più ampia disponibilità ad assumer ogni opportuna iniziativa, per quanto di competenza, qualora dovessero pervenire richieste di intervento finalizzate alla convocazione di un tavolo di confronto tra le parti interessate.

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ALLEGATO 5

5-05855 Giaccone: Erogazione dell'anticipazione delle somme spettanti agli istituti di patronato a titolo di rimborso dei costi sostenuti per la propria attività nell'anno 2020.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli onorevoli interroganti chiedono di conoscere quali siano le motivazioni del ritardo nell'erogazione dell'anticipazione 2020 in favore dei patronati in scadenza il 31 marzo scorso e con quali modalità e criteri di calcolo si intenda procedere alla ripartizione del Fondo patronati.
  Al riguardo, comunico che proprio il 26 aprile scorso è stato adottato il decreto direttoriale 348, con il quale è stata erogata la prima anticipazione per il 2020 agli istituti di patronato e di assistenza sociale; i relativi ordini di pagamento sono stati pertanto trasmessi al Ministero dell'economia e delle finanze – Ragioneria generale dello Stato e all'Ufficio centrale di bilancio presso il Ministero del lavoro per i controlli di competenza.
  È stato peraltro già predisposto il decreto concernente la seconda anticipazione che dovrà poi essere mandato al MEF.
  Relativamente ai ritardi eccepiti, occorre evidenziare che il sistema di finanziamento dei Patronati è caratterizzato da una procedura particolarmente complessa, strettamente legata all'esito delle verifiche ispettive e ai dati verificati, accertati e trasmessi dall'Ispettorato nazionale del lavoro, da INPS, da INAIL e dal Ministero dell'interno.
  Tale metodologia per l'erogazione dei finanziamenti è stata oggetto di un contenzioso da parte dei Patronati SIAS e INPAL, che hanno impugnato gli ultimi decreti direttoriali di anticipazione emanati; tali decreti sono stati conseguentemente annullati con le sentenze del TAR Lazio n. 65 del 2021 e n. 470 del 2021, che li ha censurati proprio con riferimento ai criteri utilizzati per la distribuzione delle somme.
  Interposto appello avverso le predette sentenze, il Consiglio di Stato ha accordato una sospensiva relativa alla sentenza n. 65 del 2021 e, seppur con analoga motivazione, non ha accordato, invece, la sospensiva alla sentenza n. 470 del 2021, per la cui ordinanza è in corso il procedimento relativo all'istanza di correzione proposta dall'Avvocatura generale dello Stato.
  Tali circostanze hanno, quindi, determinato l'impossibilità oggettiva dell'erogazione della prima anticipazione 2020 entro il 31 marzo – termine evidentemente ordinatorio – ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 152 del 2001.
  Per quanto attiene ai criteri di riparto utilizzati per l'erogazione della predetta anticipazione 2020, in conformità con il parere espresso dall'Avvocatura generale dello Stato, e in mancanza dei dati accertati da parte dei servizi ispettivi, nonché delle risultanze trasmesse da INPS, INAIL e Ministero dell'interno, per l'annualità 2020, si è proceduto sulla base delle risultanze, fino ad oggi pervenute e maggiormente complete, relative all'organizzazione e all'attività svolta nell'anno 2017 dagli istituti di patronato.
  Si tratta della annualità più recente per la quale – sebbene non si disponga del dato completo – sono stati messi a disposizione da parte dei servizi ispettivi un congruo numero di dati.