CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 marzo 2021
551.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO
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ALLEGATO

Indagine conoscitiva sugli strumenti per la prevenzione e la riduzione delle procedure di infrazione a carico dell'Italia.

PROGRAMMA DELL'INDAGINE CONOSCITIVA

Premessa

  L'Italia è tradizionalmente collocata tra i paesi maggiormente interessati da procedure di infrazione per mancato recepimento delle direttive europee e violazione del diritto dell'Unione europea.
  Negli ultimi anni sono stati compiuti sforzi notevoli per ridurre l'incidenza del contenzioso, le cui ricadute per la finanza pubblica risultano particolarmente gravose per gli oneri addebitati a seguito delle sentenze di condanna al pagamento delle sanzioni.
  La legge 24 dicembre 2012, n. 234, recante la partecipazione dell'Italia all'Unione europea contiene, come è noto, una serie di disposizioni volte a garantire la trasposizione tempestiva e puntuale della normativa europea e l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea. Tra queste figura anche l'articolo 41, che disciplina i poteri sostitutivi dello Stato nelle materie di competenza legislativa delle Regioni e delle Province autonome, al fine di porre rimedio all'eventuale inerzia dei medesimi enti nel dare attuazione ad atti dell'Unione europea, consentendo inoltre alle Amministrazioni interessate di invocare l'esercizio del potere sostitutivo del Governo qualora si renda necessario procedere all'adozione di una molteplicità di atti nel caso di violazione della normativa europea accertata con sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea di condanna al pagamento di sanzioni. La citata legge ha, inoltre, previsto specifiche disposizioni per assicurare l'informazione delle Camere sulle procedure di contenzioso e precontenzioso pendenti nei confronti dell'Italia, al fine di poter valutare sistematicamente lo stato di conformità dell'ordinamento interno a quello europeo e le modalità di gestione delle medesime procedure da parte dell'Esecutivo.
  Da una lettura delle serie storiche riguardanti il numero di procedure di infrazione emerge un trend discendente e una riduzione del numero di procedure aperte dal 2013 al 2017: si passa, infatti, da 104 procedure aperte al 31 dicembre 2013 a 62 aperte al 31 dicembre 2017.
  I dati recenti mostrano, però, nuovamente un'inversione di tendenza e un incremento del numero delle procedure di infrazione avviate a carico dell'Italia, che risultano 81 (alla data del 9 marzo 2021), di cui 63 per violazione del diritto dell'Unione e 18 per mancato recepimento delle direttive.
  I settori maggiormente interessati sono i seguenti: ambiente (16), trasporti (11), fiscalità e dogane (9), energia (7), nonché concorrenza e aiuti di Stato, giustizia, affari interni e libera prestazione dei servizi e stabilimento, ognuno con cinque procedure.
  La maggior parte delle procedure investe la competenza delle amministrazioni centrali (con i ministeri competenti che svolgono le funzioni di amministrazione capofila) e solo in misura limitata la competenza esclusiva di Regioni ed Enti locali.

Obiettivi

  Ciò premesso, l'indagine intende acquisire elementi utili di conoscenza e valutazione in ordine alle criticità che determinano l'insorgere di nuove procedure di infrazione e la mancata positiva conclusione di procedure già avviate. Si tratta, inoltre, di chiarire quali eventuali rimedi possano essere adottati per superare le difficoltà che discendano da responsabilità di tipo Pag. 53amministrativo ovvero da carenze della regolamentazione.
  L'indagine intende, pertanto, offrire un contributo nella definizione di proposte per la prevenzione e la migliore gestione del contenzioso con l'Unione europea, eventualmente attraverso la modifica degli strumenti esistenti e l'individuazione di nuove procedure.

Termine dell'indagine:

  31 dicembre 2021.

Soggetti da audire:

  Rappresentanti delle Istituzioni europee;

  Ministri competenti, nonché dirigenti della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri maggiormente coinvolti da procedure di infrazione;

  Rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali;

  Rappresentanti di Autorità indipendenti;

  Rappresentanti di Amministrazioni centrali operanti nei settori maggiormente interessati da procedure di infrazione;

  Rappresentanti del sistema delle imprese e del mondo produttivo;

  Esponenti del mondo accademico ed esperti.