CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 1 dicembre 2020
484.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-04800 Billi: Sulla riapertura di un Consolato a Manchester.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ringrazio il deputato Billi per consentirmi di fornire a questa Commissione un aggiornamento sulla riapertura del Consolato a Manchester. Si tratta di una questione su cui, come sapete, il Governo è impegnato, nel quadro della forte attenzione che riserviamo alla vastissima collettività residente nel Regno Unito, che include anche i numerosi connazionali iscrittisi all'AIRE negli ultimi mesi, soprattutto per via della Brexit.
  La riapertura del Consolato di Manchester risponde, infatti, all'esigenza di continuare a migliorare l'efficienza della rete consolare nell'erogazione dei servizi per gli utenti, al fine di venire incontro, sempre più puntualmente, alle crescenti esigenze di quella collettività.
  Abbiamo, nei mesi scorsi, concluso le procedure amministrative necessarie all'istituzione e alla conseguente operatività della nuova Sede e abbiamo anche acquisito l'assenso delle autorità britanniche all'apertura del Consolato, in accordo con quanto previsto dalla Convenzione di Vienna del 1963 sulle relazioni diplomatiche.
  Inoltre, d'intesa con la nostra Ambasciata a Londra, abbiamo provveduto a definire la circoscrizione di competenza del nuovo Consolato, che ricalcherà quella assegnata a suo tempo al preesistente Ufficio consolare, con l'aggiunta della regione delle West Midlands, La nuova circoscrizione ricomprenderà quindi circa 80.000 connazionali, alleggerendo il carico di lavoro del Consolato Generale a Londra. Subito prima dell'effettiva operatività della nuova Sede, verrà anche ridefinita la circoscrizione territoriale del Vice Consolato onorario in Birmingham, al fine di renderla compatibile con la nuova suddivisione di competenze tra il Consolato Generale a Londra e il Consolato a Manchester.
  Come noto, l'Amministrazione ha anche già individuato il personale necessario, tra i quali il titolare del Consolato, che prenderà servizio a Manchester non appena le ultime procedure finalizzate ad acquisire la piena operatività della sede lo permetteranno.
  Tutto è quindi pronto, e manca appunto l'ultimo tassello, quello del perfezionamento del contratto di affitto del futuro Consolato. Vorrei cogliere questa occasione per fornire, quindi, un aggiornamento al riguardo. La Direzione Generale per l'Amministrazione, l'informatica e le Comunicazioni della Farnesina ha trasmesso all'Ambasciata d'Italia a Londra indicazioni in merito alla bozza di contratto di affitto della sede dell'istituendo Consolato, alla proposta distributiva degli spazi e ai lavori da effettuare per assicurare l'adeguatezza dei locali sotto il profilo della sicurezza.
  Non appena chiariti – anche con la proprietà dell'immobile – questi ultimi aspetti tecnici, potremo fissare una data di decorrenza del contratto di affitto della sede che ospiterà gli uffici del Consolato.
  Nonostante la pandemia da Covid-19 abbia comportato un allungamento dei tempi, alla luce delle misure adottate dal Regno Unito e la conseguente riorganizzazione del lavoro, siamo, quindi, in dirittura d'arrivo di questo processo di riapertura, grazie al costante impegno dei competenti uffici della Farnesina, in raccordo con la nostra Ambasciata a Londra e le autorità britanniche.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-05030 Grande: Sulla ripresa dei programmi di accoglienza in Italia per minori bielorussi.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Italia ha un rapporto particolare con il popolo della Bielorussia, reso possibile dal legame di fiducia generato dal programma dei soggiorni terapeutici di cui hanno beneficiato dagli anni Ottanta decine di migliaia di bambini bielorussi. La specialità del rapporto è attestata anche dalla procedura, prevista per protocollo, in materia di adozioni internazionali. La trasmissione degli elenchi dei bambini coinvolti nelle adozioni avviene infatti al più alto livello istituzionale, con uno scambio di lettere fra il Presidente del Consiglio e il Presidente della Bielorussia.
  Solo i minori inclusi in una specifica banca dati per oltre un anno possono essere adottati, sulla base di quanto previsto dalla normativa bielorussa. Da questa banca dati sono comunque esclusi, come giustamente ricordato dalle Deputate Interroganti, i minori orfani affidati a famiglie senza finalità adottive, le cosiddette «case famiglia».
  L'impossibilità di adottare minori collocati presso «case famiglia» rappresenta un limite ben noto, da molto tempo, alla Commissione Adozioni Internazionali (CAI), che riceve su questo aspetto numerose istanze e pressioni da parte delle famiglie richiedenti.
  Negli ultimi 5 anni sono stati adottati oltre 300 minori bielorussi, in numero costantemente decrescente. Ai 144 su 260 richieste nel 2017, ne sono infatti seguiti 61 a seguito di 174 richieste nel 2018. Per quanto riguarda l'ultima lista inviata il 1° ottobre 2019 e recante la candidatura di 165 famiglie per la l'adozione di 187 minori, solo 31 di questi sono stati dichiarati adottabili.
  La cooperazione tra Italia e Bielorussia su questo tema rischia di essere fortemente ridimensionata, se non azzerata, a seguito della decisione presa dal governo di Minsk di chiudere progressivamente tutti gli istituti e affidare i minori orfani solamente a «case famiglia».
  Il Governo continua a rappresentare alle autorità bielorusse, come già fatto in numerose occasioni, la viva aspettative delle famiglie italiane affinché vengano riviste le disposizioni interne in vigore e permettere così l'adottabilità anche dei minori presso le case famiglia, anzitutto nell'interesse dei minori stessi. Nonostante questa sensibilizzazione abbia coinvolti vari livelli, non vi sono stati per il momento esiti positivi.
  La Farnesina ha rappresentato a più riprese l'auspicio delle molte famiglie italiane di poter adottare anche minori ospitati in «case famiglia». Lo ha fatto sia a livello tecnico, tramite la nostra Ambasciata a Minsk, sia a livello politico. Lo abbiamo ribadito anche in occasione del «gruppo di lavoro» previsto dall'accordo bilaterale, riunitosi a Minsk il primo ottobre 2019 su nostra iniziativa. I bielorussi hanno reagito alle nostre pressioni in maniera sempre negativa, invocando i principi ispiratori della Convenzione dell'Aja secondo i quali deve essere preferito, ove possibile, l'affido del minore nello Stato d'origine.
  Il 17 febbraio la CAI ha inviato alcune controproposte, non ancora riscontrate, nell'ambito del negoziato tecnico per la parziale revisione del protocollo bilaterale, mirato a rendere più agile le procedure. Abbiamo allo stesso tempo proposto un contatto tra il Ministro per le pari opportunità e la Famiglia Bonetti e il Ministro dell'istruzione bielorusso, competente per soggiorni terapeutici e adozioni. L'Ambasciata della Repubblica di Bielorussia ha confermato l'interesse del Ministro per un colloquio. Compatibilmente con l'emergenza sanitaria e il quadro politico in Bielorussia, continueremo a lavorare affinché questo contatto avvenga al più presto.

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ALLEGATO 3

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2019-2020 (C. 2757 Governo, approvato dal Senato).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),

   esaminato per le parti di competenza il disegno di legge C. 2757 Governo, recante Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2019-2020;

   nell'esigenza di assicurare la rapida approvazione del provvedimento al fine di garantire una tempestiva ed adeguata attuazione degli atti normativi comunitari ivi contemplati;

   preso atto, in particolare, del dettato dell'articolo 18, che reca princìpi e criteri direttivi per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2019/881, relativo all'ENISA, l'Agenzia dell'Unione europea per la cibersicurezza, che ha il compito di coadiuvare l'UE e i Paesi membri nell'azione volta a prevenire, rilevare e reagire ai problemi di sicurezza dell'informazione, tenuto conto che la strategia nazionale di sicurezza cibernetica per la tutela della sicurezza delle reti e dei sistemi di interesse nazionale è affidata dalla normativa italiana al Comitato interministeriale per la Sicurezza della Repubblica, di cui fa parte anche il Ministro degli Affari esteri e la cooperazione internazionale;

   evidenziato, altresì, l'articolo 28, che reca princìpi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva (UE) 2019/1159, che, intervenendo in materia di requisiti minimi di formazione per la gente di mare, adegua il diritto dell'Unione alle proposte di revisione della Convenzione internazionale sugli standard di addestramento, abilitazione e tenuta della guardia per i marittimi;

   rilevato come tra le direttive contenute nell'Allegato A si possa segnalare la direttiva (UE) 2019/883, che ha l'obiettivo di proteggere l'ambiente marino dagli effetti negativi degli scarichi dei rifiuti delle navi, allineando la legislazione dell'UE alla Convenzione internazionale per la prevenzione dell'inquinamento causato da navi («Convenzione MARPOL»);

   evidenziata, altresì, una specifica disposizione – l'articolo 11 – della direttiva (UE) 2020/262 che stabilisce il regime generale delle accise, anch'essa contenuta nell'Allegato A: tale articolo stabilisce che i prodotti sottoposti ad accisa sono esentati dal pagamento dell'accisa stessa quando sono destinati a essere utilizzati nel quadro di relazioni diplomatiche o consolari, ovvero dalle forze armate di Paesi alleati in ambito UE e NATO,

DELIBERA DI RIFERIRE
IN SENSO FAVOREVOLE

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ALLEGATO 4

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2019 (Doc. LXXXVII, n. 3).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),

   esaminata per le parti di competenza la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2019 (Doc. LXXXVII, n. 3);

   apprezzato l'impegno con il quale il Governo ha sostenuto la centralità della politica di allargamento nell'agenda europea, con particolare riferimento all'integrazione europea dei Balcani Occidentali, contribuendo in maniera costruttiva ad attuare in concreto la nuova Politica europea di vicinato, rivolta sia ai Paesi del Partenariato orientale (Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina), sia a quelli del Vicinato meridionale (Algeria, Autorità palestinese, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Libia, Marocco, Siria, Tunisia);

   valutato positivamente il sostegno alle iniziative europee volte a rafforzare il dialogo politico e la cooperazione con i Paesi africani, anche in coerenza con il dichiarato impegno della nuova Commissione a rendere il 2020 un anno dedicato all'Africa;

   evidenziata l'esigenza di assicurare, nell'ambito del negoziato sul prossimo Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, un'adeguata dotazione del nuovo Strumento per il Vicinato, lo sviluppo e cooperazione internazionale, anche al fine di riservare una quota adeguata di fondi per finanziare la cooperazione con il Vicinato e l'Africa subsahariana, incluso l'ambito migratorio,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE