CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 aprile 2020
356.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
ALLEGATO

ALLEGATO

Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3 e Annesso).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VI Commissione (Finanze),
   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2020 (Doc. LVII, n. 3 e Annesso);
   evidenziato preliminarmente come l'epidemia causata dal nuovo Coronavirus (COVID-19) abbia determinato, a partire dal mese di marzo 2020, un vero e proprio crollo delle attività economiche italiane, cui si accompagna, anche a causa della perdurante necessità del distanziamento sociale, una ritardata ripresa delle attività produttive;
   rilevato come il Documento rechi, conseguentemente, una marcata revisione dello scenario macroeconomico in confronto a quello pubblicato in settembre nella NADEF, anche in considerazione del fatto che le misure precauzionali adottate per l'emergenza epidemiologica dovranno restare in vigore per un congruo periodo di tempo e la pandemia abbia nel frattempo investito i principali Paesi partner commerciali dell'Italia;
   preso atto infatti che, a seguito del deteriorarsi delle prospettive economiche a causa dell'emergenza, nel 2020 il PIL reale nello scenario tendenziale si contrarrebbe di 8,1 punti percentuali in base ai dati di contabilità trimestrale, sia a causa del marcato calo del commercio internazionale di beni e servizi, sia a causa delle modifiche nei comportamenti dei consumatori a livello nazionale; la crescita del PIL tornerebbe tuttavia positiva nel 2021, con un incremento del 4,7 per cento;
   preso atto dei contenuti dell'Annesso, il quale reca la Relazione – ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 243 – sull'aggiornamento del piano di rientro verso l'Obiettivo di Medio Periodo (OMT), tenuto conto delle misure per il contrasto agli effetti dell'epidemia da Covid-19 che il Governo ha adottato e di quelle che si appresta ad approvare, incrementando la deviazione temporanea di bilancio a ulteriori 55 miliardi in termini di indebitamento netto (pari a circa 3,3 punti percentuali di PIL) per il 2020 e 24,85 miliardi a valere sul 2021 (1,4 per cento del PIL);
   evidenziato come il DEF prospetti inoltre nuove misure di rilancio economico, volte ad aumentare ulteriormente le risorse per il sistema sanitario, la protezione civile e la sicurezza pubblica, nonché a rifinanziare ed estendere il sostegno ai redditi dei lavoratori e degli imprenditori più colpiti dalla crisi, all'occupazione, alla liquidità delle imprese e all'erogazione di credito all'economia, anche attraverso il rinvio di alcuni adempimenti fiscali; in tale quadro si prevede la soppressione degli aumenti dell'IVA e delle accise previsti dalle clausole di salvaguardia per il 2021 e gli anni seguenti, con una diminuzione della pressione fiscale dal 41,9 per cento del 2019 al 41,8 per cento nel 2020 e al 41,4 per cento nel 2021;
   rilevato che il DEF preannuncia inoltre una drastica semplificazione delle procedure amministrative in alcuni settori cruciali per il rilancio degli investimenti pubblici e privati (soprattutto in materia di appalti, edilizia, green economy, fisco, procedure complesse per l'avvio delle attività di impresa e per le opere pubbliche, banda ultra larga);Pag. 64
   tenuto conto che a seguito dell'impatto finanziario delle misure illustrate l'indebitamento netto è stimato al 10,4 per cento nel 2020 e al 5,7 per cento nel 2021, con uno stock del debito pubblico previsto pari al 155,7 per cento nel 2020 e al 152,7 per cento a fine 2021;
   ricordato, quanto alla strategia di rientro del debito, che il DEF prefigura interventi di contrasto all'evasione fiscale e di potenziamento delle imposte ambientali, unitamente ad una riforma della tassazione che ne migliori l'equità e ad una revisione organica della spesa pubblica; in particolare, il Documento pone l'accento, ai fini di un efficace contrasto all'evasione, sul miglioramento della tax compliance, quali split payment e reverse charge, che trasferiscono l'onere del versamento dell'imposta dal venditore all'acquirente, sull'estensione dell'obbligo della fatturazione elettronica e sull'obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi;
   ricordato inoltre che il percorso di risanamento e la riduzione del debito pubblico permetterà il riequilibrio delle risorse tra il settore pubblico e quello privato, una condizione fondamentale per mettere il Paese in condizione di rispondere alle crisi future e di ristabilire la giustizia tra generazioni;
   rinnovato l'invito al Governo ad attuare una riforma fiscale organica non più rinviabile per riportare il paese sulla via di uno sviluppo equo e sostenibile, a partire dall'imposta sui redditi delle persone fisiche, dove una serie di interventi non coordinati hanno reso l'imposta iniqua e inefficiente, spesso generando aliquote marginali elevate che disincentivano il lavoro e la produzione;
   osservato che occorre inoltre promuovere nuove fonti di capitale per il sistema produttivo, specie per le PMI, alternative al sistema bancario e sostenere anche con incentivi fiscali la patrimonializzazione delle aziende;
   preso atto che la Commissione europea, nella Relazione per paese relativa all'Italia 2020 del 26 febbraio scorso, sottolinea come l'Italia abbia compiuto progressi significativi per quanto riguarda il contrasto all'evasione fiscale, anche grazie al potenziamento dei pagamenti elettronici obbligatori, e alcuni progressi per quanto riguarda la promozione della ristrutturazione dei bilanci delle banche e il potenziamento dell'accesso al credito non bancario per le imprese più piccole e innovative; sarebbero invece limitati i progressi per quanto riguarda lo spostamento della pressione fiscale dal lavoro, accompagnato dalla riduzione delle agevolazioni fiscali e dalla riforma del sistema catastale;
   rilevato infine che, oltre alla lotta all'evasione fiscale, è fondamentale contrastare l'erosione delle basi imponibili rilanciando le iniziative nel settore della politica fiscale a livello europeo, sanzionando i paesi membri che praticano politiche fiscali scorrette, determinando una base imponibile comune a livello comunitario e identificando nuove fonti di risorse proprie per il finanziamento del Quadro Finanziario Pluriennale dell'Unione europea,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.