CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 29 gennaio 2020
314.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

DL 162/2019: Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica. C. 2325 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge di conversione del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, recante Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica;
   valutate in particolare le disposizioni di cui agli articoli 14 e 28 del provvedimento;
   con riferimento all'articolo 14,
    ritenuto, da un lato, apprezzabile il rifinanziamento per 50 milioni di euro, di cui ai commi 1 e 2, del cosiddetto «fondo 394/81», gestito da SIMEST a sostegno di programmi di penetrazione commerciale all'estero, ma valutato, dall'altro lato, tale impegno di spesa esiguo rispetto al numero di imprese italiane operanti all'estero, all'impatto di tali fondi sul fatturato complessivo del settore e, in generale, al valore strategico di queste misure per il rilancio dell'economia italiana;
    preso atto del rinvio al 2021, di cui al comma 3, delle elezioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all'estero (COMITES) e delle conseguenti elezioni di secondo grado del Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE), in connessione con il mancato stanziamento per il 2020 delle risorse all'uopo occorrenti;
    valutato con specifico favore quanto disposto dal comma 4, concernente la proroga fino al 31 dicembre 2020 del termine per i comandi obbligatori presso l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), necessari per sopperire alle carenze di organico, aggravate dal mancato completamento delle procedure di reclutamento di sessanta funzionari di ruolo e di dieci dirigenti, e dall'impossibilità ad oggi di elevare oltre le venti unità il numero di personale di ruolo dell'Agenzia inviato all'estero, come sarebbe invece necessario per corrispondere ai compiti ed agli obiettivi dell'Agenzia, nonché al livello di ambizione del nostro Paese rispetto ad un settore pilastro della politica estera dell'Italia;
   con riferimento all'articolo 28,
    espresso apprezzamento per le disposizioni di cui ai commi 1 e 2, volte a garantire, rispettivamente, un'adeguata preparazione della Presidenza italiana del G20 (1o dicembre 2020 – 30 novembre 2021) ed una più incisiva partecipazione dell'Italia all'Esposizione universale in programma tra il 20 ottobre 2020 e il 10 aprile 2021 a Dubai («Expo 2020 Dubai»);
    valutato positivamente l'incremento di 6,5 milioni per l'anno 2020, di cui al comma 3, della dotazione finanziaria per il Piano straordinario per il made in Italy, di cui all'articolo 30, comma 1, del decreto-legge n. 133 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 164 del 2014, nell'esigenza di ampliare gli strumenti a supporto delle esportazioni e dell'internazionalizzazione di imprese italiane, anche provvedendo alla concessione delle garanzie e delle coperture assicurative rilasciate Pag. 20dall'Istituto per i servizi assicurativi del commercio estero (SACE) a favore di sottoscrittori di prestiti obbligazionari, cambiali finanziarie, titoli di debito ed altri strumenti finanziari,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   1) con riferimento all'articolo 14, commi 1 e 2, valutino le Commissioni di merito l'opportunità di incrementare ulteriormente il rifinanziamento del «fondo 394/81», gestito da SIMEST a sostegno di programmi di penetrazione commerciale all'estero, dato l'elevato valore strategico di queste misure per il rilancio dell'economia italiana;
   2) con riferimento al medesimo articolo 14, comma 4, valutino le Commissioni di merito l'opportunità di disporre una modifica della vigente normativa al fine di incrementare il contingente di personale di ruolo dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) da inviare all'estero, nonché ogni intervento utile a rafforzare l'operatività ed il miglior funzionamento dell'Agenzia;
   3) con riferimento all'articolo 28, comma 3, valutino le Commissioni di merito l'opportunità di disporre un rafforzamento dell'operatività dell'Istituto per i servizi assicurativi del commercio estero (SACE), ampliando gli strumenti a supporto delle esportazioni e dell'internazionalizzazione di imprese italiane.

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ALLEGATO 2

Indagine conoscitiva sulle eventuali interferenze straniere sul sistema delle relazioni internazionali dell'Italia.

PROGRAMMA DELL'INDAGINE CONOSCITIVA

  Il diritto internazionale pone l'obbligo a carico di tutti gli Stati di non interferire negli affari interni di un altro Stato. Il principio di non ingerenza, fondamentale per il mantenimento di relazioni internazionali pacifiche tra gli Stati e ribadito anche nel capitolo VI dell'Atto di Helsinki del 1975, vieta tutti quegli interventi volti a influenzare le scelte di politica interna e internazionale degli Stati e trova il suo fondamento nel principio che stabilisce l'uguaglianza sovrana di tutti gli Stati.
  I recenti casi politico-giudiziari relativi a presunte ingerenze nelle competizioni elettorali statunitensi ed europee hanno fatto emergere come scottante questione di politica estera il tema delle interferenze da parte di attori statuali e non statuali sui sistemi democratici, che hanno visto coinvolto anche il nostro Paese.
  Tali interferenze, che assumono le forme più disparate, contemplando anche il ricorso alla collaborazione di soggetti privati, come le organizzazioni non governative, rappresentano una sfida cruciale per la politica estera e di sicurezza dell'Unione europea in primis e per la politica estera dell'Italia, per i gravi rischi che esse comportano alla tenuta delle società, delle istituzioni democratiche, dei diritti e delle libertà fondamentali, dello Stato di diritto e della stessa sovranità nazionale ed europea, con ripercussioni gravi sulla stabilità regionale e sulla stessa tenuta della pace e della sicurezza a livello globale. A livello regionale assume particolare rilievo il conflitto tra due poli di influenza nell'Est Europa, sfociato in vero e proprio conflitto armato in Ucraina.
  La ridefinizione degli equilibri planetari di potere, unita al processo di globalizzazione economica e integrazione dei sistemi tecnologici di comunicazione e informazione, hanno determinato la traslazione dei punti di attrito dal piano geografico al piano dell'informazione, dell'economia e della stessa società civile, ridisegnando le linee di faglia che un tempo si limitavano ai confini terrestri. Tale traslazione del piano del conflitto ha così consentito alle entità statuali, e non, di interferire negli affari interni di Paesi ostili, avversari o nominalmente alleati. Questo cambio di terreno ha consentito quindi di erodere il principio di non ingerenza negli affari interni di Stati sovrani attraverso strumenti di interferenza sempre più sottili, immediatamente impercettibili e di difficile ricognizione.
  Il nuovo sistema delle relazioni internazionali si trova dunque oggi a dover elaborare una nuova definizione del principio di non ingerenza, soprattutto in ragione dei nuovi summenzionati strumenti, ma anche a riconoscere una definizione internazionalmente riconosciuta del concetto di «guerra ibrida».
  Come emerge anche nella risoluzione del Parlamento europeo sulle interferenze elettorali straniere e sulla disinformazione nei processi democratici nazionali ed europei, approvata il 10 ottobre 2019, «la natura multiforme delle interferenze ostili e della disinformazione proveniente dall'estero rientra in una strategia più ampia di guerra ibrida, che costituisce una fondamentale questione di sicurezza e di politica estera».Pag. 22
  Alcuni Parlamenti nazionali europei hanno già avviato una riflessione concreta sul tema delle influenze straniere sugli affari interni. Alla Camera dei Comuni, nella legislatura 2017-2019, è stata svolta un'indagine che, nel contesto di approfondimenti sul tema della disinformazione e delle fake news, ha evidenziato l'impatto di interferenze esterne sulle scelte dei cittadini. Quel lavoro, condotto in sinergia con otto Parlamenti nazionali dell'UE, ha anche toccato la questione connessa al caso Cambridge Analytica ed è pervenuto ad un decisivo rapporto finale su «Disinformation and “fake news”», pubblicato nel febbraio del 2019, fino alla costituzione di un organo parlamentare ad hoc chiamato a collaborare con altri Parlamenti nazionali nell'obiettivo di costituire una grande commissione internazionale.
  Ciò richiamato, anche in vista degli oltre cinquanta appuntamenti elettorali che si celebreranno a più livelli negli Stati membri dell'UE entro il 2020, le misure assunte nelle organizzazioni internazionali di cui l'Italia fa parte per individuare, limitare e contrastare le interferenze provenienti da decisivi attori internazionali richiedono un'indagine dei fatti in cooperazione con i partner internazionali dell'Italia e a stretta tutela dell'interesse nazionale e della sovranità della Repubblica italiana.
  In tale prospettiva, appare necessario avviare un percorso di approfondimento delle molteplici dimensioni del fenomeno, al fine di individuare un'efficace strategia di prevenzione e di contrasto che sia attenta alle misure intraprese dai principali Paesi, in primo luogo quelli partner e alleati, nonché rafforzare la politica estera europea affinché possa essere più imperniata su un sistema di garanzie utile al rigoroso rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani. In tal senso, un'indagine conoscitiva, per il suo carattere puramente ricognitivo, rappresenta lo strumento istruttorio idoneo ad una crescita di consapevolezza da parte dell'opinione pubblica rispetto al fenomeno e per l'acquisizione di elementi di conoscenza utili ai fini di una possibile futura attività parlamentare.
  Sulla base di queste premesse l'indagine sarebbe finalizzata ad approfondire, in particolare, i seguenti profili:
   a) i riscontri che sono emersi in relazioni ai fenomeni di interferenza straniera che hanno interessato alcuni importanti sistemi democratici a livello europeo e mondiale;
   b) la possibile evoluzione degli assetti geopolitici dell'Italia, della sua collocazione europea derivante dall'influenza esercitata da attori statuali e non, nonché da forze politiche di Paesi esteri;
   c) l'eventuale esistenza di veri e propri piani internazionali tesi a condizionare le fondamenta e l'architettura delle alleanze internazionali dell'Italia in ambito NATO ed UE;
   d) l'eventuale esistenza di interferenze esterne volte ad incidere sull'indipendenza e sulla sovranità dell'Italia, con inevitabile impatto negativo sulla credibilità e affidabilità del nostro Paese nei confronti della comunità internazionale;
   e) individuare meccanismi di collaborazione a livello regionale ed internazionale utili a rafforzare il sistema di regole preposto, da un lato, alla tutela del principio di non ingerenza negli affari interni degli Stati e, dall'altro, al monitoraggio sui processi democratici interni affinché essi siano conformi agli standard internazionali e allo Stato di diritto.

  L'attività d'indagine si articolerà principalmente in audizioni di soggetti rilevanti ai fini dei temi trattati e, ove necessario, in sopralluoghi al di fuori della sede parlamentare, di cui sarà di volta in volta richiesta autorizzazione alla Presidenza della Camera.

  Termine dell'indagine:
   31 luglio 2020

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  Soggetti da audire:
   Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale;
   Ministro della Difesa;
   Ministro per gli Affari europei;
   Alto Rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza;
   Rappresentanti dell'Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza in Europa;
   Delegazioni parlamentari di Stati membri dell'Unione europea, del Parlamento europeo e dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa;
   Rappresentante permanente d'Italia presso la NATO;
   Rappresentante permanente d'Italia presso l'Unione europea;
   ulteriori rappresentanti diplomatici italiani ed esteri;
   rappresentanti dell'AISE;
   rappresentanti dei settori produttivi;
   eventuali whistleblowers coinvolti in materia di interferenze;
   giornalisti, accademici ed esperti.