CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 dicembre 2019
288.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

7-00351 Capitanio: Sull'attuazione della strategia italiana per la banda ultralarga.

NUOVO TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La IX Commissione,
   premesso che:
    la situazione infrastrutturale italiana nell'ambito delle coperture delle reti di accesso next generation network (Ngn) mostra evidenti ritardi rispetto agli altri Paesi europei e agli obiettivi fissati dall'Agenda digitale europea e dal Governo italiano;
    gli obiettivi del piano strategico banda ultra larga italiano prevedono ben l'85 per cento della popolazione raggiunta da una infrastruttura capace di garantire connettività ad almeno 100 Mbps entro il 2020;
    il citato «Piano di investimenti per la diffusione della banda ultralarga», approvato ad integrazione della Strategia italiana per la banda ultralarga del 3 marzo 2015, prevede degli «incentivi alla domanda (voucher) per incrementare il numero dei sottoscrittori di servizi ad almeno 100 Mbps»;
    con la delibera del Cipe n. 71 del 2017, sono stati assegnati al Ministero dello sviluppo economico ben 1,3 miliardi di euro (a valere sul fondo sviluppo e coesione) a sostegno della domanda di servizi di connettività a banda ultra larga (600 milioni di euro per il 2020 e 700 milioni per il 2021) a favore dei clienti finali;
    la copertura in Italia con tecnologie che abilitano connessioni ad oltre 100 Mbps è pari al 22 per cento, rispetto ad una media europea del 58 per cento:
    con riferimento alla penetrazione della banda larga fissa sopra i 100 Mbps, in Italia si registra un valore pari a circa il 5 per cento delle abitazioni rispetto ad una media europea intorno al 15 per cento;
    si ritiene imprescindibile la necessità di colmare il divario digitale esistente nel nostro Paese, specie con riguardo ai servizi di connessione ad alta velocità;
    è stato accolto dal Governo pro tempore l'ordine del giorno n. 9/1807-AR/149, nell'ambito dell'iter di conversione in legge del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, recante misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi,

impegna il Governo:

   ad adottare iniziative, in sede di CoBUL, per introdurre quanto prima degli incentivi – nella forma di voucher destinati ai clienti finali o di sconto sul prezzo di acquisto o attivazione o, comunque, nella forma economicamente più idonea ed efficiente – per l'attivazione di servizi di connessione alla rete internet ad almeno 100 Mbps in download;
   ad adottare iniziative, in sede di CoBUL, volte a prevedere che tali incentivi siano usufruibili in particolare da cittadini e piccole e medie imprese attualmente privi di collegamento alla banda ultralarga e – nel rispetto del principio di neutralità tecnologica – siano variabili in funzione della tecnologia impiegata e dei costi effettivamente sostenuti per l'attivazione dei servizi di connessione.
(8-00057) Capitanio, Maccanti, Cecchetti, Donina, Giacometti, Morelli, Rixi, Tombolato, Zordan.

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ALLEGATO 2

7-00384 Zanella: Sull'attuazione della strategia italiana per la banda ultralarga.

NUOVO TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La IX Commissione,
   premesso che:
    il 3 marzo 2015 il Governo ha approvato la «Strategia italiana per la banda ultralarga», che ha l'obiettivo di contribuire a ridurre il gap infrastrutturale e di mercato esistente, attraverso la creazione di condizioni più favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili, e rappresenta il quadro nazionale di riferimento per le iniziative pubbliche a sostegno dello sviluppo delle reti a banda ultra larga in Italia, al fine di soddisfare gli obiettivi fissati dall'Agenda digitale europea entro il 2020;
    la prima fase dell'attuazione della Strategia riguarda le aree a fallimento di mercato definite «aree bianche» presenti sull'intero territorio nazionale;
    in particolare, il Governo ha scelto di sostenere, tramite fondi nazionali (Fsc) e fondi comunitari (Fesr e Feasr, assegnati dalle regioni al Ministero dello sviluppo economico in base ad un accordo quadro Stato-regioni) un modello ad «intervento diretto», autorizzato dalla Commissione europea ai sensi della disciplina sugli aiuti di Stato;
    l'intervento consiste nel costruire una rete di proprietà pubblica che verrà messa a disposizione di tutti gli operatori che vorranno attivare servizi verso cittadini ed imprese. L'intervento pubblico in tali aree è ritenuto necessario per correggere disuguaglianze sociali e geografiche generate dall'assenza di iniziativa privata da parte delle imprese e consentire, pertanto, una maggiore coesione sociale e territoriale mediante l'accesso ai mezzi di comunicazione tramite la rete a banda ultra larga;
    l'attuazione della Strategia è affidata al Ministero dello sviluppo economico, che si avvale della società in house Infratel Italia s.p.a. e comprende i seguenti obiettivi:
    la copertura ad almeno 100 Mbps fino all'85 per cento della popolazione;
    la copertura ad almeno 30 Mbps della restante quota di popolazione;
    la copertura ad almeno 100 Mbps di sedi ed edifici pubblici (scuole, ospedali e altro), delle aree di maggior interesse economico e concentrazione demografica, delle aree industriali, delle principali località turistiche e degli snodi logistici;
    nella realizzazione del piano il territorio nazionale è stato suddiviso in 94.645 aree territoriali di riferimento a loro volta raggruppati in 4 tipologie di cluster di intervento a seconda del livello di coinvolgimento pubblico necessario per il raggiungimento dell'obiettivo prefissato, con i cluster C e D corrispondenti alle «aree bianche», prevedendo specificamente che nel cluster C rientrino le aree nelle quali è prevedibile o è previsto un co-investimento dei privati solo a fronte della concessione di incentivi, e che nel cluster D rientrino le aree nelle quali non vi sono le condizioni per investimenti privati neanche a fronte della concessione di incentivi;
    le risorse destinate alla realizzazione del piano sono state individuate in Pag. 128quelle del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) per il ciclo di programmazione 2014-2020, nel limite di 3,5 miliardi di euro, di cui 2,2 miliardi di euro sono assegnati per interventi di immediata attivazione. Le risorse complessive destinate al piano banda ultra larga potranno ulteriormente essere integrate con ulteriori 1,4 miliardi di euro con successivi provvedimenti normativi;
    la prima gara del valore di 3 miliardi di euro è stata assegnata a giugno 2017 per l'Abruzzo, il Molise, l'Emilia-Romagna, la Lombardia, la Toscana e il Veneto. La seconda gara d'appalto è stata assegnata a novembre 2017 e riguarda il lancio di reti a fibra ottica nelle regioni Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia e la provincia autonoma di Trento. La terza e ultima gara per la fornitura di infrastrutture a banda larga in aree rurali non servite e svantaggiate del valore di 103 milioni di euro è stata lanciata nell'aprile 2018 e copre le regioni Calabria, Puglia e Sardegna. In tutte le gare il soggetto aggiudicatario è risultato essere Open Fiber;
    al 4 Novembre 2019 il progetto banda ultra larga risulta in grave ritardo rispetto alle tempistiche preventivate; su 5.554 comuni interessati dagli interventi solo in 5 di essi i lavori sono stati terminati definitivamente, con la rete collaudata e operativa. In altri 310 comuni i lavori sono stati ultimati, ma non è ancora stato effettuato il collaudo di funzionalità. In 1.614 comuni i lavori sono in corso, con 220 comuni in cui si attende l'approvazione del progetto esecutivo e 474 in cui il concessionario Open Fiber ha avviato la richiesta di autorizzazione. Nei restanti 3.625 comuni i lavori non sono stati ancora avviati;
    il cluster B corrisponde alle cosiddette «aree grigie» e congiuntamente al cluster A ricomprende circa il 65 per cento della popolazione italiana e a questi cluster saranno destinate circa il 50 per cento del volume di risorse complessive definito dalla strategia, utilizzabili sia per le infrastrutture che per gli incentivi all'utente finale;
    all'interno delle «aree grigie» si trovano circa 7.000 aree industriali ove sono ubicate la maggior parte delle piccole e medie imprese italiane che ad oggi sono prive di connessione in fibra oltre 30 Mbps. Il divario digitale produce una forte incidenza sulla competitività delle imprese, in particolare in campo internazionale ove imprese di altri Paesi hanno più facilità di accesso a connessioni ultraveloci, fondamentali anche per cogliere le nuove potenzialità messe a disposizione del mercato dal cosiddetto internet delle cose (Internet of things). In dette aree è dunque necessario realizzare in tempi adeguati l'infrastrutturazione della banda ultra larga, evitando i ritardi registrati nelle aree bianche,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di adottare iniziative per individuare modalità di gara riguardanti lotti di dimensione inferiore rispetto a quelli delle «aree bianche» di cui ai cluster C e D, coinvolgendo un numero più ampio di operatori nelle attività di installazione della fibra;
   ad adottare iniziative per prevedere l'erogazione di voucher, nell'ambito delle risorse stanziate dalla delibera Cipe 71/2017, da destinare a piccole e medie imprese e singoli cittadini al fine di favorire e incentivare l'accesso ai servizi di connessione alla rete internet ad almeno 100 Mbps.
(8-00058) Zanella, Mulè, Sozzani, Bergamini, Pentangelo, Rosso.

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ALLEGATO 3

7-00385 Scagliusi: Sull'attuazione della strategia italiana per la banda ultralarga.

TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE

   La IX Commissione,
   premesso che:
    il nostro Paese è fortemente in ritardo nel processo di digitalizzazione e infrastrutturazione digitale; l'indice Desi, l'indice di digitalizzazione dell'economia e della società 2019, mette in luce questo ritardo mettendo il nostro Paese al 24mo posto fra i 28 Stati membri dell'Unione europea. Il piano Strategico per la banda ultralarga è coordinato dalla Presidenza del Consiglio tramite il comitato per la diffusione della banda ultralarga (Cobul), composto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministero dello sviluppo economico, Infratel e AgID (Agenzia per l'Italia digitale), che ha definito la strategia nazionale e ne monitorerà la corretta attuazione;
    gli obiettivi che si perseguono con questa strategia sono i seguenti: la copertura ad almeno 100 Mbps fino all'85 per cento della popolazione; la copertura ad almeno 30 Mbps della restante quota di popolazione; la copertura ad almeno 100 Mbps di sedi ed edifici pubblici delle aree di maggior interesse economico e concentrazione demografica, delle aree industriali, delle principali località turistiche e degli snodi logistici;
    tra gli obiettivi definiti per stimolare l'accesso degli utenti alla banda ultralarga si prevedono anche incentivi alla domanda (voucher) per aumentare esponenzialmente il numero di connessioni ad almeno 100 Mbps;
    tali obiettivi risultano in linea con quelli espressi dall'Agenda digitale europea sulla banda ultra larga e sono declinati correttamente in relazione alle peculiarità del nostro Paese;
    il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il 18 novembre 2019, ha firmato il decreto che ricostituisce il Cobul e affida alla Ministra per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano, la Presidenza che sarà orientata a lavorare per rilanciare i lavori nelle aree bianche e sbloccare i fondi per le aree grigie del Paese e i voucher per la connettività di cittadini e piccole e medie imprese;
    le aree grigie sono quelle dove si concentra il maggior numero di imprese e dunque quella più strategiche da cablare. Attualmente nel nostro Paese gli accessi ultrabroadband su rete fissa sono composti per l'82 per cento della clientela residenziale e solo per il 17,8 per cento da quella commerciale, segmento che include sia le imprese sia la pubblica amministrazione. Le connessioni di questi ultimi vanno per l'80 per cento a 30 Mb/s, mentre solo il 16,2 per cento va a 100 Mb/s,

impegna il Governo:

   a dare l'impulso necessario per fare partire in modo rapido ed efficace la seconda fase della strategia nazionale per la banda ultra larga al fine di rendere al più presto tangibili i progressi che si stanno strutturando per la digitalizzazione del Paese;
   ad adottare iniziative per introdurre tutte le misure che si ritengano più idonee e performanti per sostenere i clienti finali Pag. 130nell'acquisto dei servizi di connessione alla rete internet che siano ad almeno 100 Mbps in download;
   ad adottare iniziative per prevedere che le misure incentivanti siano fruibili per i cittadini, per le piccole e medie imprese, per gli istituti scolastici pubblici statali e per i centri per l'impiego attualmente privi di collegamento a banda ultralarga e, nel rispetto del principio della neutralità tecnologica, siano variabili in funzione della tecnologia impiegata e dei costi effettivamente sostenuti per l'attivazione dei servizi di connessione.
(7-00385) «Scagliusi, Bruno Bossio, Nobili, Stumpo, Barbuto, Luciano Cantone, Carinelli, Chiazzese, De Girolamo, De Lorenzis, Ficara, Grippa, Marino, Raffa, Paolo Nicolò Romano, Serritella, Spessotto, Termini».

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ALLEGATO 4

DL 111/2019: Misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell'aria e proroga del termine di cui all'articolo 48, commi 11 e 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229 (C. 2267 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO

  La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni),
   esaminato, per i profili di competenza, il disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, recante misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell'aria e proroga del termine di cui all'articolo 48, commi 11 e 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229 (C. 2267 Governo, approvato dal Senato),

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.