CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 settembre 2019
239.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alla campagna per l'elezione del Presidente della Giunta regionale e per il rinnovo del Consiglio regionale della regione Umbria indette per il giorno 27 ottobre 2019 (Documento n. 8).

TESTO APPROVATO DALLA COMMISSIONE NELLA SEDUTA DEL 17 SETTEMBRE 2019

  La Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi,
   premesso che con decreto del Presidente della Giunta regionale dell'Umbria n. 40 dell'8 agosto 2019, pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Umbria – serie generale n. 41 del 9 agosto 2019, sono stati convocati per il giorno 27 ottobre 2019 i comizi per l'elezione del Presidente della Giunta regionale e per il rinnovo del Consiglio regionale della Regione Umbria;
   visti:
    a) quanto alla potestà di rivolgere indirizzi generali alla RAI e di disciplinare direttamente le «tribune», gli articoli 1 e 4 della legge 14 aprile 1975, n. 103;
    b) quanto alla tutela del pluralismo, dell'imparzialità, dell'indipendenza, dell'obiettività e della apertura alle diverse forze politiche nel sistema radiotelevisivo, nonché alla tutela delle pari opportunità tra uomini e donne nelle trasmissioni televisive, l'articolo 3 del testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, approvato con il decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177; l'articolo 1 della legge 22 febbraio 2000, n. 28 e successive modifiche; l'articolo 1, comma 4, della vigente Convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico e la RAI, nonché gli Atti di indirizzo approvati dalla Commissione il 13 febbraio 1997, il 30 luglio 1997 e l'11 marzo 2003;
    c) quanto stabilito nel suo complesso dalla legge 22 febbraio 2000, n. 28, e successive modificazioni;
    d) la legge costituzionale 22 novembre 1999, n. 1, recante «Disposizioni concernenti l'elezione diretta del Presidente della Giunta regionale e l'autonomia statutaria delle regioni»;
    e) la legge 17 febbraio 1968, n. 108, recante «Norme per l'elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale»;
f) la legge 23 febbraio 1995, n. 43, recante «Nuove norme per l'elezione dei Consigli delle Regioni a statuto ordinario»;
    g) la legge regionale dell'Umbria 4 gennaio 2010, n. 2, recante «Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale», come modificata dalla legge regionale 23 febbraio 2015, n. 4 recante «Modificazioni e integrazioni alla legge regionale 4 gennaio 2010, n. 2»;
    h) lo Statuto della Regione Umbria;
   vista la legge 23 novembre 2012, n. 215, recante «Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali. Disposizioni in materia di pari opportunità nella composizione delle commissioni di concorso nelle pubbliche amministrazioni»;
   vista la legge 2 luglio 2004, n. 165, recante «Disposizioni di attuazione dell'articolo 122, primo comma, della Costituzione»;Pag. 98
   vista la legge 20 luglio 2004, n. 215, recante «Norme in materia di risoluzione dei conflitti di interessi»;
   visto il testo unico delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle amministrazioni comunali, approvato con il decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, pubblicato nel Supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 152 del 23 giugno 1960, alle cui disposizioni rinvia, in quanto applicabili, l'articolo 1, comma 6, della richiamata legge 17 febbraio 1968, n. 108;
   visto l'articolo 10, commi 1 e 2, lettera j), della legge 5 giugno 2003, n. 131, recante «Disposizioni per l'adeguamento dell'ordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3»;
   considerata la propria prassi pregressa e i precedenti di proprie deliberazioni riferite alla disciplina di analoghi periodi elettorali, nonché l'esperienza applicativa di tali disposizioni;
   consultata l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni;

DISPONE

  nei confronti della RAI Radiotelevisione italiana, società concessionaria del servizio radiotelevisivo pubblico, come di seguito:

Articolo 1
(Ambito di applicazione e disposizioni comuni a tutte le trasmissioni)

  1. Le disposizioni della presente delibera, finalizzate a dare concreta attuazione ai principi del pluralismo, dell'imparzialità, dell'indipendenza, dell'obiettività e della completezza del sistema radiotelevisivo, nonché ai diritti riconosciuti ai soggetti politici dagli articoli 4 e 5 della legge 22 febbraio 2000, n. 28, si riferiscono alle consultazione per le elezioni del Presidente della Giunta regionale e per il rinnovo del Consiglio regionale della regione Umbria, indette per il giorno 27 ottobre 2019, e si applicano nell'ambito territoriale interessato dalla consultazione.
  2. Le disposizioni della presente delibera cessano di avere efficacia il giorno successivo alle votazioni relative alla consultazione di cui al comma 1.
  3. Le trasmissioni RAI relative alla presente consultazione elettorale, che hanno luogo esclusivamente nella sede regionale, sono organizzate e programmate a cura della Testata giornalistica regionale.

Articolo 2
(Tipologia della programmazione Rai in periodo elettorale)

  1. Nel periodo di vigenza della presente delibera, la programmazione radiotelevisiva regionale della RAI per la consultazione elettorale nella regione interessata ha luogo esclusivamente nelle forme e con le modalità indicate di seguito:
   a) la comunicazione politica, di cui all'articolo 4, comma 1, della legge 22 febbraio 2000, n. 28, può effettuarsi mediante forme di contraddittorio, interviste e ogni altra forma che consenta il raffronto in condizioni di parità tra i soggetti politici aventi diritto ai sensi dell'articolo 3. Essa si realizza mediante le tribune di cui all'articolo 6 disposte dalla Commissione e le eventuali ulteriori trasmissioni televisive e radiofoniche autonomamente disposte dalla RAI, di cui all'articolo 3. Le trasmissioni possono prevedere anche la partecipazione di giornalisti e giornaliste che rivolgono domande ai partecipanti;
   b) i messaggi politici autogestiti, di cui all'articolo 4, comma 3, della legge 22 febbraio 2000, n. 28, sono realizzati con le modalità previste all'articolo 7;
   c) l'informazione è assicurata, secondo i princìpi di cui all'articolo 5 della legge 22 febbraio 2000, n. 28, e con le modalità previste dal successivo articolo 4 della presente delibera, mediante i telegiornali, Pag. 99i giornali radio, i notiziari, i relativi approfondimenti e ogni altro programma di contenuto informativo a rilevante caratterizzazione giornalistica, correlati ai temi dell'attualità e della cronaca, purché la loro responsabilità sia ricondotta a quella di specifiche testate giornalistiche registrate ai sensi dell'articolo 32-quinquies, comma 1, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici), come modificato dal decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 44;
   d) in tutte le altre trasmissioni della programmazione regionale RAI nella regione interessata dalla consultazione elettorale non è ammessa, ad alcun titolo, la presenza di candidati o di esponenti politici, e non possono essere trattati temi di evidente rilevanza politica ed elettorale, né che riguardino vicende o fatti personali di personaggi politici.

  2. Al fine di contrastare la sottorappresentazione delle donne in politica e di garantire, ai sensi dell'articolo 1, comma 2-bis, della legge 22 febbraio 2000, n. 28, il rispetto dei princìpi di cui all'articolo 51, primo comma, della Costituzione, nelle trasmissioni di cui alle lettere a), b) e c) del comma 1 è sempre assicurata la più ampia ed equilibrata presenza di entrambi i sessi. La Commissione vigila sulla corretta applicazione del principio delle pari opportunità di genere in tutte le trasmissioni indicate nella presente delibera, ivi comprese le schede radiofoniche e televisive di cui all'articolo 5 della presente delibera.

Articolo 3
(Trasmissioni di comunicazione politica a diffusione regionale autonomamente disposte dalla RAI)

  1. Nel periodo di vigenza della presente delibera la RAI programma nella regione Umbria trasmissioni di comunicazione politica.
  2. Nel periodo compreso tra la data di convocazione dei comizi elettorali e quella del termine di presentazione delle candidature, nelle trasmissioni di cui al presente articolo è garantito l'accesso alle forze politiche che costituiscono un autonomo gruppo o una componente del gruppo misto nel consiglio regionale da rinnovare.
  3. Nelle trasmissioni di cui al comma 2 del presente articolo, il tempo disponibile deve essere ripartito in proporzione alla consistenza dei rispettivi gruppi nel consiglio regionale.
  4. Nel periodo compreso tra lo spirare del termine per la presentazione delle candidature e la mezzanotte del secondo giorno precedente la data delle elezioni, nelle trasmissioni di comunicazione politica di cui al presente articolo è garantito l'accesso:
   a) ai candidati alla carica di Presidente della Regione;
   b) alle forze politiche che presentano liste di candidati per l'elezione del consiglio regionale.

  5. Nelle trasmissioni di cui al comma 4 il tempo disponibile è ripartito con criterio paritario tra tutti i soggetti concorrenti.
  6. In relazione al numero dei partecipanti e agli spazi disponibili, il principio delle pari opportunità tra gli aventi diritto, anche con riferimento all'equilibrata presenza di genere ai sensi dell'articolo 1, comma 2-bis, della legge 22 febbraio 2000, n. 28, può essere realizzato, oltre che nell'ambito della medesima trasmissione, anche nell'ambito di un ciclo di più trasmissioni, purché ciascuna di queste abbia analoghe opportunità di ascolto. In ogni caso, la ripartizione degli spazi nelle trasmissioni di comunicazione politica nei confronti degli aventi diritto deve essere effettuata su base settimanale, garantendo l'applicazione dei princìpi di equità e di parità di trattamento, e procedendo comunque entro la settimana successiva a operare in modo effettivo le compensazioni che dovessero rendersi necessarie.
  7. Le trasmissioni di cui al presente articolo sono sospese dalla mezzanotte del secondo giorno precedente la data delle elezioni.Pag. 100
  8. La responsabilità delle trasmissioni di cui al presente articolo deve essere ricondotta a quella di specifiche testate giornalistiche registrate come definite dall'articolo 2, comma 1, lettera c).

Articolo 4
(Informazione)

  1. Sono programmi di informazione i telegiornali, i giornali radio, i notiziari e ogni altro programma di contenuto informativo, a rilevante presentazione giornalistica, caratterizzato dalla correlazione ai temi dell'attualità e della cronaca.
  2. Nel periodo di vigenza della presente delibera, i notiziari diffusi dalla RAI e tutti gli altri programmi a contenuto informativo debbono garantire la presenza paritaria, coerentemente con quanto previsto dall'articolo 5 della legge n. 28 del 2000, dei soggetti politici di cui all'articolo 3 della presente delibera, uniformandosi con particolare rigore ai criteri di tutela del pluralismo, della completezza, della imparzialità, della obiettività, dell'equilibrata rappresentanza di genere e di parità di trattamento tra le diverse forze politiche, evitando di determinare, anche indirettamente, situazioni di vantaggio o svantaggio per determinate forze politiche. I direttori responsabili dei notiziari sono tenuti ad acquisire settimanalmente i dati del monitoraggio del pluralismo relativi alla testata diretta dall'istituto cui fa riferimento l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
  3. In particolare, i direttori responsabili dei programmi di cui al presente articolo, nonché i loro conduttori e registi, osservano in maniera rigorosa ogni cautela volta a dare attuazione al precedente comma 2, considerando non solo le presenze e le posizioni di candidati, di esponenti politici o comunque di persone chiaramente riconducibili ai partiti e alle liste concorrenti per il ruolo che ricoprono o hanno ricoperto nelle istituzioni nell'ultimo anno, ma anche le posizioni di contenuto politico espresse da soggetti e persone non direttamente partecipanti alla competizione elettorale. Essi curano che l'organizzazione e lo svolgimento del programma, anche con riferimento ai contributi filmati, alla ricostruzione delle vicende narrate, alla composizione e al comportamento del pubblico in studio, risultino inequivocabilmente finalizzati ad assicurare il rispetto dei criteri di cui al comma 2. Essi curano inoltre che gli utenti non siano oggettivamente nella condizione di poter attribuire, in base alla conduzione del programma, specifici orientamenti politici ai conduttori o alla testata, e che, nei notiziari propriamente detti, non si determini un uso ingiustificato di riprese con presenza diretta di membri del Governo, di esponenti politici o comunque di persone chiaramente riconducibili ai partiti e alle liste concorrenti per il ruolo che ricoprono o hanno ricoperto nelle istituzioni nell'ultimo anno. Infine, essi osservano comunque in maniera particolarmente rigorosa ogni cautela atta ad evitare che si determinino situazioni di vantaggio per determinate forze politiche o determinati competitori elettorali, prestando anche la massima attenzione alla scelta degli esponenti politici invitati e alle posizioni di contenuto politico espresse dagli altri ospiti; a tal fine, deve essere garantito il contraddittorio in condizioni di effettiva parità, in assenza del quale non possono essere trattati temi di chiara rilevanza politica ovvero che riguardino vicende o fatti personali di personaggi politici.
  4. Per quanto riguarda i programmi di informazione di cui al presente articolo, i rappresentanti delle istituzioni partecipano secondo le regole stabilite dalla legge n. 28 del 2000 per tutti i candidati e gli esponenti politici, salvo nei casi in cui intervengano su materie inerenti all'esclusivo esercizio delle funzioni istituzionali svolte.
  5. Nel periodo disciplinato dalla presente delibera i programmi di approfondimento informativo, qualora in essi assuma carattere rilevante l'esposizione di opinioni e valutazioni politico-elettorali, sono tenuti a garantire la più ampia ed Pag. 101equilibrata presenza e possibilità di espressione ai diversi soggetti politici.
  6. In tutte le trasmissioni radiotelevisive diverse da quelle di comunicazione politica, dai messaggi politici autogestiti e dai programmi di informazione ricondotti sotto la responsabilità di specifiche testate giornalistiche, non è ammessa, ad alcun titolo, la presenza di candidati o di esponenti politici o di persone chiaramente riconducibili a soggetti politici, a partiti e alle liste concorrenti e non possono essere trattati temi di evidente rilevanza politica ed elettorale, né che riguardino vicende o fatti personali di personaggi politici.
  7. Il rispetto delle condizioni di cui ai commi precedenti e il ripristino di eventuali squilibri accertati è assicurato d'ufficio dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, anche su segnalazione della parte interessata e/o della Commissione secondo quanto previsto dalle norme vigenti.

Articolo 5
(Illustrazione sulle modalità di voto e presentazione liste)

  1. Nella regione interessata dalla consultazione elettorale, nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore della presente delibera e quella del termine di presentazione delle candidature, la RAI predispone e trasmette una scheda televisiva e radiofonica, da pubblicare anche sul proprio sito web, nonché una o più pagine televideo, che illustrano gli adempimenti per la presentazione delle candidature e le modalità e gli spazi adibiti per la sottoscrizione delle liste.
  2. Nella regione interessata dalla consultazione elettorale, nel periodo compreso tra la scadenza del termine per la presentazione delle candidature e la mezzanotte del secondo giorno precedente la data delle elezioni, la RAI predispone e trasmette schede televisive e radiofoniche che illustrano le principali caratteristiche della consultazione in oggetto, con particolare riferimento ai sistemi elettorali e alle modalità di espressione del voto.
  3. Nell'ambito delle schede informative di cui al comma 2 sono altresì illustrate le speciali modalità di voto previste per gli elettori affetti da disabilità, con particolare riferimento a quelle previste per i malati intrasportabili.
  4. Le schede o i programmi di cui al presente articolo sono trasmessi anche immediatamente prima o dopo i principali notiziari e tribune, prevedendo la traduzione simultanea nella lingua dei segni che le renda fruibili alle persone non udenti.
  5. Le schede di cui al presente articolo sono messe a disposizione on line per la trasmissione gratuita da parte delle emittenti televisive e radiofoniche nazionali e locali disponibili, oltre a essere caricate on line sui principali siti di video sharing gratuiti.

Articolo 6
(Tribune elettorali)

  1. La Rai organizza e trasmette nella regione interessata dalla consultazione elettorale, in fasce orarie di ottimo ascolto, preferibilmente prima o dopo i principali telegiornali e notiziari radiofonici, comunque evitando la coincidenza con altri programmi a contenuto informativo, tribune politico-elettorali, televisive e radiofoniche, ciascuna di durata non superiore ai quarantacinque minuti, organizzate con la formula del confronto tra un numero di partecipanti compreso fra tre e sei, e di norma, se possibile, fra quattro partecipanti, curando comunque di assicurare un rapporto equilibrato fra i rappresentanti di lista e raccomandando l'attenzione all'equilibrio di genere tra le presenze.
  2. Alle tribune trasmesse anteriormente alla scadenza del termine per la presentazione delle candidature, prende parte un rappresentante per ciascuno dei soggetti politici individuati all'articolo 3, comma 2, secondo quanto stabilito dall'articolo 3, comma 3.Pag. 102
  3. Alle tribune trasmesse nel periodo compreso tra la scadenza del termine per la presentazione delle candidature e la mezzanotte del secondo giorno precedente la data delle elezioni, prende parte un rappresentante per ciascuno dei soggetti politici individuati all'articolo 3, comma 4, secondo quanto stabilito dall'articolo 3, comma 5.
  4. Alle trasmissioni di cui al presente articolo si applicano inoltre le disposizioni di cui all'articolo 3, comma 6.
  5. La ripartizione degli aventi diritto nelle trasmissioni di cui al presente articolo ha luogo mediante sorteggio a cui possono assistere i rappresentanti designati dei soggetti aventi diritto, e per il quale la RAI può proporre criteri di ponderazione. Al sorteggio saranno estratte le sole liste ammesse. La RAI prevede appositi spazi da riservare alle liste non ammesse nel caso di eventuale accoglimento in via definitiva di ricorsi da esse presentati.
  6. L'organizzazione e la conduzione delle trasmissioni radiofoniche, nonché la loro collocazione in palinsesto, devono conformarsi quanto più possibile alle trasmissioni televisive, tenendo conto delle relative specificità dei due mezzi.
  7. Tutte le tribune sono trasmesse dalla sede regionale della RAI di regola in diretta, salvo diverso accordo tra tutti i partecipanti. Se sono registrate, la registrazione è effettuata nelle 24 ore precedenti la messa in onda e avviene contestualmente per tutti i soggetti che prendono parte alla trasmissione. Qualora le tribune non siano riprese in diretta, il conduttore ha l'obbligo, all'inizio della trasmissione, di dichiarare che si tratta di una registrazione.
  8. L'eventuale rinuncia o assenza di un soggetto avente diritto a partecipare alle tribune non pregiudica la facoltà degli altri di intervenirvi, anche nella medesima trasmissione, ma non determina un accrescimento del tempo loro spettante. Nelle trasmissioni interessate è fatta menzione della rinuncia o assenza.
  9. La ripresa o la registrazione delle tribune da sedi diverse da quelle indicate nella presente delibera è possibile con il consenso di tutti gli aventi diritto e della RAI.
  10. Le ulteriori modalità di svolgimento delle tribune sono delegate alla direzione della testata competente, che riferisce alla Commissione tutte le volte che lo ritenga necessario o che ne viene fatta richiesta. Si applicano in proposito le disposizioni dell'articolo 13.

Articolo 7
(Messaggi autogestiti)

  1. Dalla data di presentazione delle candidature la RAI trasmette messaggi politici autogestiti di cui all'articolo 4, comma 3, della legge 22 febbraio 2000, n. 28, e all'articolo 2, comma 1, lettera b), del presente provvedimento.
  2. Gli spazi per i messaggi sono ripartiti tra i soggetti di cui all'articolo 3, comma 4.
  3. La RAI comunica all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e alla Commissione il numero giornaliero dei contenitori destinati ai messaggi autogestiti di cui al comma 1, nonché la loro collocazione nel palinsesto, in orari di ottimo ascolto. La comunicazione della RAI viene effettuata ed è valutata dalla Commissione con le modalità di cui all'articolo 13 del presente provvedimento.
  4. I soggetti politici di cui al comma 2 beneficiano degli spazi a seguito di loro specifica richiesta, che:
   a) è presentata alla sede regionale della RAI interessata alla consultazione elettorale entro i due giorni successivi allo scadere dell'ultimo termine per la presentazione delle candidature;
   b) è sottoscritta, se il messaggio cui è riferita è richiesto da una coalizione, dal candidato all'elezione a Presidente della Giunta regionale;
   c) indica la durata di ciascuno dei messaggi richiesti;Pag. 103
   d) specifica se e in quale misura il richiedente intende avvalersi delle strutture tecniche della RAI, ovvero fare ricorso a filmati e registrazioni realizzati in proprio, purché con tecniche e standard equivalenti a quelli abituali della RAI. I messaggi prodotti con il contributo tecnico della RAI potranno essere realizzati unicamente negli appositi studi televisivi e radiofonici predisposti dalla RAI nella sede regionale.

  5. Entro i due giorni successivi al termine di cui al comma 4, lettera a), la RAI provvede a ripartire le richieste pervenute nei contenitori mediante sorteggio, a cui possono assistere i rappresentanti designati dei soggetti aventi diritto. Al sorteggio saranno estratte le sole liste ammesse. La RAI prevede appositi spazi da riservare alle liste non ammesse nel caso di eventuale accoglimento in via definitiva di ricorsi da esse presentati.
  6. I messaggi di cui al presente articolo possono essere organizzati, su richiesta della forza politica interessata, con modalità che ne consentano la comprensione anche da parte dei non udenti.
  7. Per quanto non è espressamente previsto dal presente articolo si applicano le disposizioni di cui all'articolo 4 della legge 22 febbraio 2000, n. 28.

Articolo 8
(Conferenze stampa dei candidati a Presidente della Regione)

  1. Nel periodo compreso tra la scadenza del termine per la presentazione delle candidature e la mezzanotte del secondo giorno precedente la data delle elezioni, in aggiunta alle trasmissioni di cui agli articoli precedenti, la RAI trasmette, nelle ultime due settimane precedenti il voto, una serie di conferenze-stampa riservate ai candidati a Presidente della Regione Umbria.
  2. Ciascuna conferenza-stampa ha durata non inferiore a quaranta minuti. A ciascuna di esse prende parte un numero uguale di giornalisti di testate regionali, entro il massimo di tre, individuati dalla RAI, eventualmente anche tra quelli non dipendenti dalle testate della RAI, sulla base del principio dell'equilibrata rappresentanza di genere.
  3. La conferenza-stampa, moderata da un giornalista della RAI, è organizzata e si svolge in modo tale da garantire il rispetto di principi di equilibrio, correttezza e parità di condizioni nei confronti dei soggetti intervistati. I giornalisti pongono domande della durata non superiore a 30 secondi.
  4. Le conferenze-stampa sono trasmesse in diretta.
  5. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui all'articolo 6, commi 6, 8 e 10.

Articolo 9
(Confronti tra candidati a Presidente della Regione)

  1. Nel periodo compreso tra la scadenza del termine per la presentazione delle candidature e la mezzanotte del secondo giorno precedente la data delle elezioni, in aggiunta alle trasmissioni di cui agli articoli precedenti, la RAI trasmette confronti tra i candidati in condizioni di parità di tempo, di parola e di trattamento, avendo cura di evitare la sovrapposizione oraria con altri programmi delle reti generaliste della RAI a contenuto specificamente informativo. Il confronto è moderato da un giornalista della RAI e possono fare domande anche giornalisti non appartenenti alla RAI, scelti tra differenti testate e in rappresentanza di diverse sensibilità politiche e sociali, a titolo non oneroso.
  2. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui all'articolo 6, commi 6, 8 e 10.

Articolo 10
(Programmi dell'Accesso)

  1. La programmazione dell'Accesso regionale nella regione interessata dalla Pag. 104consultazione elettorale è sospesa dalla data di entrata in vigore della presente delibera fino al termine della sua efficacia.

Articolo 11
(Trasmissione televideo per i non udenti)

  1. Nel periodo successivo alla presentazione delle liste la RAI, in aggiunta alle ulteriori modalità di fruizione delle trasmissioni da parte delle persone diversamente abili previste dal contratto di servizio e dalla presente delibera, cura la pubblicazione di pagine di televideo recanti l'illustrazione dei programmi delle liste e delle loro principali iniziative nel corso della campagna elettorale e le trasmette a partire dal quinto giorno successivo al termine per la presentazione delle candidature.

Articolo 12
(Trasmissione per i non vedenti)

  1. Nel periodo successivo alla presentazione delle liste la RAI, in aggiunta alle ulteriori modalità di fruizione delle trasmissioni da parte delle persone con disabilità previste dal contratto di servizio, cura la realizzazione dei programmi previsti dalla presente delibera per la fruizione dei non vedenti.

Articolo 13
(Comunicazioni e consultazione della Commissione)

  1. I calendari delle tribune e le loro modalità di svolgimento, incluso l'esito dei sorteggi, sono preventivamente trasmessi alla Commissione.
  2. Entro cinque giorni dalla pubblicazione della presente delibera nella Gazzetta Ufficiale, la RAI comunica all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e alla Commissione il calendario di massima delle trasmissioni di cui all'articolo 2, comma 1, lettere a) e b), pianificate fino alla data del voto oltre che, il venerdì precedente alla messa in onda, il calendario settimanale delle trasmissioni programmate.
  3. La RAI pubblica quotidianamente sul proprio sito web – con modalità tali da renderli scaricabili – i dati e le informazioni del monitoraggio del pluralismo relativi a ogni testata, i tempi garantiti a ciascuna forza politica nei notiziari della settimana precedente, il calendario settimanale delle trasmissioni effettuate di cui all'articolo 2, comma 1, lettere a) e b), i temi trattati, i soggetti politici invitati, nonché la suddivisione per genere delle presenze, la programmazione della settimana successiva e gli indici di ascolto di ciascuna trasmissione.
  4. Il Presidente della Commissione, sentito l'Ufficio di presidenza, tiene con la RAI i contatti necessari per l'attuazione della presente delibera, in particolare valutando gli atti di cui ai commi precedenti e definendo le questioni specificamente menzionate dalla presente delibera, nonché le ulteriori questioni controverse che non ritenga di rimettere alla Commissione.

Articolo 14
(Responsabilità del consiglio di amministrazione e dell'amministratore delegato)

  1. Il consiglio d'amministrazione e l'amministratore delegato della RAI sono impegnati, nell'ambito delle rispettive competenze, ad assicurare l'osservanza delle indicazioni e dei criteri contenuti nella presente delibera, riferendone tempestivamente alla Commissione. Per le tribune essi potranno essere sostituiti dal direttore competente.
  2. Qualora dal monitoraggio dei dati quantitativi e qualitativi, considerati su base settimanale a partire dalla data di convocazione dei comizi elettorali, emergessero costanti o comunque significativi disequilibri nei programmi a contenuto informativo non giustificati da oggettive esigenze informative, la direzione generale Pag. 105della RAI è chiamata a richiedere alla testata interessata misure di riequilibrio a favore dei soggetti politici danneggiati.
  3. La inosservanza della presente disciplina costituisce violazione degli indirizzi della Commissione ai sensi dell'articolo 1, comma 6, lettera c), n. 10, della legge 31 luglio 1997, n. 249.

Articolo 15
(Entrata in vigore)

  1. La presente delibera entra in vigore il giorno della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Pag. 106

ALLEGATO 2

Quesiti per i quali è pervenuta risposta scritta alla presidenza della commissione (dal n. 106/646 al n. 117/682).

    GASPARRI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI.
   premesso che:
    nella passata legislatura lo scrivente sollevò il problema in Commissione di vigilanza dei servizi radiotelevisivi e pubblicamente, sulla inopportunità che la Rai trasmetteste la fiction dedicata a Lucano, allora sindaco di Riace, al quale la Rai aveva intempestivamente dedicato una fiction prima ancora che poi le inchieste mettessero in evidenza le sue discutibili condotte;
    la fiction poi non fu mandata in onda nonostante le pretestuose polemiche di interpreti ed autori;
nei giorni scorsi l'amministratore delegato della Rai, dott. Salini, presentando i palinsesti della nuova stagione ha annunciato che la fiction non andrà in onda;
    la decisione è dovuta alle perduranti inchieste a carico di Lucano legate a una discutibile gestione della presenza di immigrati nel comune di Riace quando lui ne era sindaco e all'attività di cooperative e di altre realtà del territorio;
    il direttore di Rai Fiction, dott.ssa Andreatta, ha deciso di realizzare quest'opera quando c'erano ancora polemiche e discussioni su Lucano, determinandone un'anticipata celebrazione che i fatti poi hanno dimostrato di non essere meritate,
   per sapere:
    se alla luce delle precedenti decisioni assunte dalla Rai, anche su sollecitazione dello scrivente, e delle recenti affermazioni del dott. Salini, non si ritenga di far risarcire alla Rai i costi affrontati per questa fiction a chi l'ha proposta e realizzata, in particolare alla dott.ssa Andreatta, direttore di Rai Fiction;
    a quanto sia ammontata la spesa che la Rai ha affrontato per realizzare questa fiction e appunto con quali modalità i responsabili, a cominciare dalla dott.ssa Andreatta, rifonderanno il danno che la Rai ha patito per questa inopportuna decisione. (106/646)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  In primo luogo si ritiene opportuno mettere in evidenza come la
fiction «Tutto il mondo è paese» sia un progetto che nasce nel 2016 liberamente ispirato al modello di integrazione dei migranti nel comune di Riace ed in altri comuni calabresi, modello all'epoca ampiamente riconosciuto. Riace, infatti, è stata meta di interesse mediatico internazionale: televisioni come la BBC, Università americane e grandi registi come Wim Wenders che ha realizzato un film «Il Volo» sull'esperienza del comune calabrese, hanno acceso un faro su una realtà nuova e fino allora quasi sconosciuta. Già nel 2010 il sindaco Mimmo Lucano aveva ottenuto un prestigioso premio, terzo classificato tra i migliori sindaci del mondo secondo City Majors. Nel marzo 2016 la rivista «Fortune» pubblica la lista dei 100 personaggi più influenti del mondo nell'anno 2016. Lucano figura al quarantesimo posto, prima di Melinda Gates (moglie di Bill Gates) e dopo personalità come Angela Merkel, Aung SanSun Kyn, Papa Francesco e Christine Lagarde.
  Il progetto «Tutto il mondo è paese» è stato scritto da un pluripremiato autore cinematografico, Fabio Bonifacci, diretto da un altrettanto pluripremiato regista, Giulio Manfredonia, e interpretato da Beppe Fiorello. Pag. 107L'opera filmica è stata prodotta dalla società di produzione indipendente Picomedia Srl (inizio riprese: 10 giugno 2017; fine riprese: 10 luglio 2017), e la Rai ha preacquisito taluni diritti di sfruttamento ed utilizzazione economica con contratto del 25 luglio 2017, ben prima dunque delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il sindaco Lucano, destinatario di un avviso di garanzia solo nell'ottobre del 2017 e solo di recente (aprile 2019) rinviato a giudizio. Per quanto concerne il corrispettivo previsto, questo si colloca in linea con quelli di prodotti di pari formato e genere, a fronte di un compendio diritti importante in favore della Rai, a cui, tra l'altro è riconosciuta anche la distribuzione/commercializzazione dei diritti condivisi tra le parti.
  In tale quadro, vista la vicenda giudiziaria in cui è attualmente coinvolto il sindaco di Riace – che, si ricorda, non è stato ancora giudicato nemmeno in primo grado per i fatti a lui ascritti – la Rai ha deciso di sospendere la messa in onda del Tv Movie, ma non ha cancellato la possibilità di trasmettere il prodotto.
  In ogni caso la
fiction non è una storia agiografica su Lucano, ma, seguendo le regole della moderna drammaturgia, narra le vicende di un protagonista che, lontano dagli stereotipi, non è un eroe a tutto tondo, ma un uomo con le sue contraddizioni e debolezze. La storia si ferma nel recente passato e pur riferendosi liberamente a persone reali ne prende le distanze e per questo i nomi dei protagonisti sono di fantasia. La Rai come servizio pubblico non può ignorare avvenimenti di rilevanza culturale, sociale e politica che segnano l'evoluzione del Paese e soprattutto di territori che in genere vengono raccontati solo per gli aspetti legati alla criminalità organizzata.

   MOLLICONE. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI.
   considerato che il servizio sulla strage di Bologna di «Chi l'ha visto ?» andato in onda in prima serata su RAI Tre il 17 luglio, non ha riportato con completezza l'esito delle perizie sull'esplosivo affidando all'avvocato di parte civile e a Bolognesi il commento;
   il programma omette di riferire evidenze oggettive che un servizio giornalistico del servizio pubblico non può permettersi di alterare: la richiesta degli avvocati di accedere ai documenti dei servizi segreti riguardanti il capo centro di Beirut nei periodi prima e dopo l'arresto di Abu Saleh e in quelli antecedenti e posteriori alla strage;
   considerando l'omissione della nuova perizia che ha escluso in modo categorico la capacità dell'ordigno di causare la disintegrazione dei corpi, quindi avvalorando le tesi alternative a quelle mostrate nel servizio; l'attribuzione a Picciafuoco di far parte dei Nar (nuclei armati rivoluzionari), quando la sentenza di assoluzione definitiva ha escluso la militanza; il mancato inserimento dell'intervento pubblico di Gero Grassi, già deputato componente della commissione di inchiesta su Moro, dove ha dichiarato di aver visionato i documenti da Beirut che sono alternativi alla tesi processuale;
   non vengono poi citati i recenti atti parlamentari presentati sul tema e le nuove importanti evidenze emerse;
   inoltre, per completezza giornalistica e maggiore veridicità storica, sarebbero dovuti essere intervistati l'avvocato Valerio Cutonilli e il giudice Rosario Priore, autori del libro «I segreti di Bologna», che sostengono una tesi contraria sul corpo scomparso di Maria Fresu, ed Enzo Raisi, già deputato componente della Commissione Mithrokin, che nel saggio «Bomba o non bomba» fornisce uno scenario alternativo sulla strage;
   si interroga il Presidente e l'Amministratore delegato se la direzione editoriale di RAI Tre, in occasione del 2 agosto, non ritenga necessaria la produzione di un servizio che ripari a queste omissioni e fornisca completezza dello scenario.
(107/654)

Pag. 108

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  Il programma
«Chi l'ha visto ?» si caratterizza da sempre per la realizzazione di servizi sulla base di appelli e richieste dirette di familiari che hanno vissuto la scomparsa o la perdita di un loro congiunto in vicende di cronaca o anche in relazione a fatti che hanno interessato la storia recente del nostro Paese; il servizio sulla strage di Bologna si colloca in questa prospettiva e, in particolare, alla luce del ritrovamento del filmino girato da un turista tedesco che ha fatto riaprire le indagini su Paolo Bellini.
  Il presidente dell'associazione dei parenti delle vittime, Paolo Bolognesi, è stato intervistato e ha rivolto un appello ai telespettatori per chiedere ulteriori documentazioni fotografiche e filmiche realizzate nelle ore dell'attentato.
  Come riportato, l'ultima perizia sui materiali esplosivi sostiene che provengono da ordigni bellici della seconda guerra mondiale. È vero che la quantità utilizzata non avrebbe potuto causare la disintegrazione del corpo della povera Maria Fresu, ma i periti precisano che «È estremamente probabile che parte di corpi dilaniati siano stati proiettati in prossimità di altri corpi e ciò ha sicuramente indotto chi raccoglieva i resti ad accumularli». Ciò nonostante, il servizio – oltre a riportare l'opinione dell'associazione delle vittime – più volte rende conto della pista alternativa, ossia quella palestinese. Non solo per quanto concerne le precedenti inchieste, ma anche in riferimento ai procedimenti e alle indagini ancora in corso, come sostiene lo stesso Bellini.
  Per quanto concerne Sergio Picciafuoco, di cui si dice della vicinanza ai Nar, condannato in primo e secondo grado e poi prosciolto in Cassazione, per questioni meramente di durata non è stato possibile riferire dei documenti relativi al servizio di informazione dell'organizzazione Anello, né del rigetto della Corte d'Appello di Bologna sulla possibilità di ascoltare il terrorista Carlos, come non è stato possibile approfondire altri aspetti di una tragedia su cui ancora si sta indagando a 39 anni di distanza.
  Da ultimo, con riferimento al tema di un eventuale intervento in occasione del 2 agosto, si mette in evidenza che l'edizione in diretta di
«Chi l'ha visto ?» è terminata e tornerà in programmazione dal mese di settembre.

   TIRAMANI, BERGESIO, CAPITANIO, COIN, FUSCO, IEZZI, PERGREFFI. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI.
   alla luce dei gravi fatti accaduti a Bibbiano (RE) relativamente ad un presunto traffico di minori portato avanti da un'organizzazione criminale volta a togliere bambini a famiglie in difficoltà e affidarli, dietro pagamento, a famiglie di amici o conoscenti;
   alla Società Concessionaria si chiede di conoscere, in dettaglio, il tempo e lo spazio dedicato a tali vicende di cronaca nei telegiornali e nella programmazione delle reti Rai.
(108/655)

   DI LAURO. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI.
   premesso che:
    il 27 giugno 2019, a seguito dell'operazione di polizia «Angeli e demoni», numerose persone sono state sottoposte a misura cautelare per aver costruito un illecito e redditizio sistema di «gestione minori», attraverso il quale gli stessi venivano sottratti illegittimamente alle famiglie d'origine, per poi essere collocati in affido, a pagamento, presso persone amiche o conoscenti;
    i destinatari dei provvedimenti sarebbero un sindaco, assistenti sociali, psicoterapeuti di una nota onlus di Torino, psicologi dell'azienda sanitaria locale reggiana, oltre a decine di indagati tra sindaci, amministratori comunali, un avvocato, Pag. 109dirigenti e operatori sociosanitari, accusati, a vario titolo, di frode processuale, depistaggio, abuso d'ufficio, maltrattamenti su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d'uso;
    dalle indagini emerge, come riportato da molteplici fonti di stampa, l'impiego di metodi altamente suggestivi utilizzati sui minori durante le sedute di psicoterapia, al fine di alterare lo stato dei relativi ricordi in prossimità dei colloqui giudiziari;
    è sconcertante il fatto accertato che, tra gli affidatari dei minori, c'erano persone con problematiche psichiche e con figli suicidi, mentre vi sono stati due casi accertati di stupro presso le famiglie affidatarie ed in comunità, dopo l'illegittimo allontanamento;
    i fatti avvenuti sono veramente allarmanti e impongono, a mio avviso, un preciso dovere di informazione al pubblico sull'accaduto;
    tuttavia, non sembra che la copertura mediatica offerta dalla RAI al caso sia stata adeguata in termini di tempo e di analisi, nonostante il palinsesto sia ricco di programmi di approfondimento ed abbia telegiornali con un vasto seguito tra il pubblico;
   chiede di sapere
    con riguardo ai fatti di cronaca esposti in premessa e gli sviluppi successi, quanto tempo è stato dedicato nella programmazione delle reti RAI, con indicazione delle fasce orarie, dei programmi di approfondimento e dei telegiornali.
(114/669)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  La vicenda di cronaca avvenuta a Bibbiano è stata trattata dalla Rai nella sua complessità sia nei programmi di rete che all'interno delle diverse edizioni e rubriche dei telegiornali, sia nazionali che regionali. Per illustrare l'impegno della Rai sul tema nelle sue varie declinazioni, si riportano di seguito le relative iniziative editoriali poste in essere da reti e testate.

  Rai 1
   Uno Mattina Estate (in onda a partire dalle 07:10) e La Vita in diretta Estate (dalle 16:50) hanno realizzato i seguenti spazi aventi come tema i presunti affidi illeciti di Bibbiano e Val d'Enza:

  Uno Mattina Estate
   – 28 giugno: «Sulla pelle dei bambini»
9 luglio: «Case Famiglia – L'inferno di Bibbiano»;
   – 24 luglio: «Caso Bibbiano – Esplode la polemica».

  La Vita in diretta Estate
   – 28 giugno: collegamento in diretta da Reggio Emilia con Veronica Gatto e i coniugi Camparini ai quali, per false accuse di spaccio di droga, è stata tolta la figlia e data in adozione a un'altra famiglia;
   – 1o luglio: collegamento in diretta da Bibbiano (RE). Flavia Marimpietri fa il punto sull'inchiesta Angeli e Demoni raccontando dei regali, comprati dai genitori dei bimbi sottratti, e mai consegnati.
8 luglio: Edoardo Lucarelli è in collegamento da Bibbiano (RE), in Via Roma, davanti alla sede dell'Associazione dove avvenivano gli incontri con i bimbi e i terapeuti;
   – 9 luglio: collegamento in diretta da Torinodove Bruno (nome di fantasia, il vero nome è Moreno D'Angelo), nel 2006, è stato condannato in Cassazione a 3 anni e 5 mesi di reclusione per aver abusato di sua figlia;
   – 10 luglio: collegamento con Lucia Loffredo da Montecchio Emilia, in provincia di Reggio Emilia;
   – 15 luglio: collegamento da Reggio Emilia: Lucia Loffredo intervista Stefania Pag. 110Mazzocchi, una mamma alla quale i servizi sociali hanno portato via, in aprile, la figlia di due anni;
   – 22 luglio: collegamento con Lucia Loffredo da Lanzo Torinese, dove Anna (nome di fantasia, intervista di spalle, vero nome Elisabetta Delpero) chiede che il figlio, sottrattole dai servizi sociali, le venga riconsegnato;
   – 25 luglio: collegamento in diretta con Selenia Orzella da Cignano di Villanova sull'Arda (PC) dove Sonia Cecchinato racconta la sua storia: è disperata per il bambino che è stato affidato ad una coppia sei anni fa. Può vederlo in incontri protetti solo un'ora ogni due mesi.

  Rai3
   Il giorno 3 luglio le trasmissioni Agorà Estate e Chi l'ha visto si sono occupati della vicenda come di seguito riportato:
    Agorà estate (8:00): servizio dedicato al caso «Angeli e Demoni»
    Chi l'ha visto (21:15): servizio sull'inchiesta «Angeli e demoni» avviata nel 2019 riguardo ai bambini dati in affidamento nel comune di Bibbiano sulla base di presunti abusi da parte dei genitori.

  TG1
   – 27 giugno: servizi nelle edizioni delle 11:30, 13:30 e 20:00;
   – 28 giugno: servizi nelle edizioni delle 8:00, 13:30 e 20:00 e in Tg1 Notte (01:35);
   – 29 giugno: servizio nell'edizione delle 20:00;
   – 22 luglio: servizio nell'edizione delle 13:30;
   – 23 luglio: servizio nell'edizione delle 20:00.

  TG2
   – 27 giugno: servizi nelle edizioni delle 13:00, 18:15 e 20:30;
   – 28 giugno: servizi nelle edizioni delle 8:30, 11:00, 13:00, 18:15 e 20:30;
   – 29 giugno: servizi nelle edizioni delle 13:00 e 20:30;
   – 30 giugno: servizio nell'edizione delle 13:00;
   – 5 luglio: servizi nelle edizioni delle 13:00, 18:15 e 20:30;
   – 8 luglio: servizi nelle edizioni delle 08:30, 20:30 e 21:00;
   – 13 luglio: servizio nell'edizione delle 13:00;
   – 15 luglio: servizio nell'edizione delle 20:30;
   – 16 luglio: servizi nelle edizioni delle 08:30, 13:00 e 20:30;
   – 18 luglio: servizio nell'edizione delle 20:30;
   – 20 luglio: servizi nelle edizioni delle 13:00 e 20:30;
   – 21 luglio: servizi nelle edizioni delle 13:00 e 20:30;
   – 22 luglio: servizi nelle edizioni delle 08:30, 13:00 e 20:30;
   – 23 luglio: servizi nelle edizioni delle 08:30, 13:00 e 20:30;
   – 24 luglio: servizi nelle edizioni del Tg2 delle 08:30 e 13:00.

  TG3
   – 27 giugno: servizi nelle edizioni delle 12:00, 14:20 e 19:00;
   – 28 giugno: servizi nelle edizioni delle 12:00, 14:20 e 19:00;
   – 29 giugno: servizi nelle edizioni delle 12:00, 14:20 e 19:00;
   – 30 giugno: Tg3 nel mondo (24:10);
   – 3 luglio: servizio nell'edizione delle 19:00;
   – 21 luglio: servizi nelle edizioni delle 12:00 e delle 19:00;Pag. 111
   – 22 luglio: servizio nell'edizione delle 19:00;
   – 23 luglio: servizi nelle edizioni delle 14:20 e delle 19:00;

  Inoltre anche Tg3 Linea notte (23:30 circa) si è occupata del tema seguendo la rassegna stampa che ne dava notizia.

  RaiNews24
   La testata ha seguito la vicenda di Bibbiano in tutti i suoi notiziari dedicando anche titoli agli sviluppi più significativi e una lunga diretta per le dichiarazioni del vicepremier Salvini in occasione del suo intervento a Bibbiano il 23 luglio u.s.

  TGR Emilia Romagna
   – 27 giugno – apertura del tg prima, seconda e terza edizione:
    Giornale radio delle 12,10 e delle 18,30;
   – 28 giugno – intervento in buon giorno italia e in buongiorno regione:
    apertura del tg prima-seconda e terza edizione;
    Giornale radio delle 7,10 12,10 e delle 18,30;
   – 29 giugno – tg prima, seconda e terza edizione:
    Giornale radio delle 7,10 12,10;
   – 1o luglio – tg prima edizione – approfondimento con ospite in studio
   – 2 luglio – tg prima, seconda e terza edizione:
    Giornale radio delle 7 – 12,10 e delle 18,30;
   – 3 luglio – tg prima seconda e terza edizione:
    Giornale radio delle 7 – 12,10 e delle 18,30;
   – 4 luglio – tg seconda edizione:
    Giornale radio 12,10;
   – 5 luglio – tg prima, seconda e terza edizione:
    Giornale radio delle 7 e delle 12,10;
   – 7 luglio – tg prima seconda edizione:
    Giornale radio delle 12,10;
   – 8 luglio – tg prima edizione:
    Gr 12,10;
   – 9 luglio – tg seconda edizione;
   – 13 luglio – tg prima edizione:
    Gr 12,10;
   – 15 luglio – tg prima edizione:
    Gr 12,10;
   – 19 luglio – tg prima e seconda edizione:
    Gr 12,10 e 18,30;
   – 21 luglio – tg prima, seconda e terza edizione:
    Gr 12,10 e 18,30;
   – 22 luglio – tg prima, seconda e terza:
    Gr 7 – 12,10 e 18,30
   – 23 luglio – tg prima, seconda e terza edizione con doppio servizio:
    Giornale radio 7 – e 12,10;
   – 24 luglio – tg prima edizione
Giornale radio 12,10;
   – 25 luglio – tg prima e seconda:
    Giornale radio 7 – 12,10.

  Decine sono stati i servizi inviati alle testate nazionali in questo mese. Lo stesso Luca Ponzi, che per primo ha raccontato i dettagli dell'inchiesta, ha partecipato a trasmissioni rai per spiegare i contenuti dell'inchiesta (Agorà, Cento città, Tg2 Post).

   BERGESIO, CASOLATI, FERRERO, MONTANI, PIANASSO. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI.
   Premesso che:
    all'interrogante giungono numerose ed insistenti segnalazioni da parte dei Pag. 112cittadini del comune di Cortemilia (CN) relativamente alle difficoltà di ricevere il segnale Rai e Mediaset, per dei malfunzionamenti che interessano i ripetitori di Castella e Perletto;
    alla luce dei citati disservizi e dopo una serie di lettere da parte del Comune di Cortemilia (CN), presso il municipio si è tenuto un tavolo tecnico tra Rai e gli amministratori per approfondire i problemi sulla ricezione dei segnali radiotelevisivi;
    considerato l'impegno assunto nelle sedi istituzionali dalla Società concessionaria per risolvere i citati problemi di ricezione del segnale, alla medesima Società si chiedono maggior chiarimenti sulla questione e come intenda intervenire, per consentire ai cittadini cortemiliesi una corretta fruizione del servizio pubblico radiotelevisivo; e più in generale alla Società concessionaria;
   si chiede di sapere:
    come intenda risolvere definitivamente gli annosi problemi di ricezione del segnale che interessano tutta la Regione Piemonte.
(109/656)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  In linea generale si ritiene opportuno evidenziare come sul tema della diffusione in Piemonte incidano – tra l'altro – gli impatti connessi allo
switch off del segnale analogico e al conseguente venir meno degli impianti c.d. «FOC» e di quelli delle Comunità Montane. Rispetto a tale situazione sono peraltro da evidenziare anche alcuni disservizi di carattere temporaneo, verificatisi nelle scorse settimane e riconducibili ad una mancanza di rete elettrica e a problematiche sulle antenne atte alla ricezione.
  Nel quadro sopra sintetizzato sono da tempo in atto tavoli di confronto con le istituzioni locali con l'obiettivo di individuare – nelle more del completamento del processo di
refarming attualmente in atto – tutte le possibili iniziative finalizzate all'ampliamento della diffusione del segnale che costituisce uno degli elementi essenziali per poter svolgere con efficacia la missione di servizio pubblico.
  In tale contesto rientrano – tra l'altro – anche gli incontri tenuti dal Corecom Piemonte, nel cui ambito Rai (insieme alla consociata Rai Way) ha illustrato le motivazioni delle criticità
post switch off analogico sopra ricordate e le attività in fase di realizzazione (tra queste, più in particolare, lo stato di avanzamento di diverse decine di impianti che nel giro di 4-6 mesi innalzeranno in misura molto significativa la ricevibilità dei MUX che diffondono i canali tematici).
  Come sopra accennato la questione è in via di risoluzione definitiva con la conclusione del processo – in atto a livello europeo – di liberazione della cd. «banda 700». Sul tema il quadro normativo di riferimento ha visto proprio nei giorni scorsi la definizione da parte del Ministero dello sviluppo economico della
road map coerente con il nuovo Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze approvato dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

   TIRAMANI, BERGESIO, CAPITANIO, COIN, FUSCO, IEZZI, PERGREFFI. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI.
   da fonti di stampa si apprende che, a seguito di una verifica condotta dall'organismo di controllo interno sulla gestione amministrativa della sede di corrispondenza di Gerusalemme, il dott. Piero Marrazzo sarebbe stato rimosso dall'incarico di corrispondente della RAI dalla predetta città e – analogamente – il responsabile amministrativo della sede sarebbe stato licenziato nei primi giorni di luglio 2019;
   alla luce dei fatti esposti sopra alla Società concessionaria si chiedono maggiori informazioni sull'indagine interna condotta dalla stessa Società e le relative risultanze, e più in generale sul futuro della sede di corrispondenza di Gerusalemme.
(110/659)Pag. 113
  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  A marzo 2019 la Rai ha avviato, in seguito ad alcune segnalazioni, un'attività di verifica – attraverso la competente Direzione Internal Audit – della gestione amministrativa dell'Ufficio di Corrispondenza di Gerusalemme.
  Sulla base delle risultanze della citata verifica, sono stati adottati a luglio 2019 i seguenti provvedimenti gestionali:
   I. risoluzione del contratto, con effetto immediato, del
senior producer, per responsabilità dirette relative ad irregolarità nella gestione amministrativa dell'Ufficio di Corrispondenza di Gerusalemme;
   II. avvio di un procedimento disciplinare nei confronti del Dott. Pietro Marrazzo, con revoca dell'attribuzione di responsabile dell'Ufficio di Corrispondenza di Gerusalemme e contestuale sospensione immediata dal servizio;
   III. nomina di un nuovo responsabile dell'Ufficio di Corrispondenza di Gerusalemme nella persona del Dott. Raffaele Genah (corrispondente già presente a Gerusalemme).

   GARNERO SANTANCHÈ. – Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI.
   premesso che:
   in data 26 luglio 2019 ho partecipato quale ospite alla trasmissione di Rai 3 «Agorà estate», condotta dalla giornalista Monica Giandotti;
nel corso della diretta, la conduttrice dava notizia, leggendo quanto riportato dall'agenzia ANSA, dell'uccisione, avvenuta poche ore prima a Roma nel quartiere Prati del vice brigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, barbaramente accoltellato a morte nell'adempimento del proprio dovere;
    immediatamente dopo, senza esprimere alcuna parola di cordoglio sulla tragedia che si era appena consumata, mi è stato chiesto un commento non sull'efferato delitto del militare, bensì sulla famiglia numerosa del nuovo presidente della Commissione europea;
    ho immediatamente reagito denunciando l'atteggiamento ripugnante tenuto dalla conduttrice;
    quanto descritto, ampiamente documentato dalla registrazione della trasmissione, costituisce una palese violazione degli obblighi di servizio pubblico che, secondo l'articolo 1 della legge n. 103 del 1975, impone di «concorrere allo sviluppo sociale e culturale del Paese in conformità ai principi sanciti dalla Costituzione»;
    tale condotta si presenta altresì passibile di essere valutata anche sotto il profilo della deontologia professionale giornalistica;
   chiedo alla Società concessionaria:
    se siano state avviate iniziative disciplinari nei confronti della signora Giandotti;
    di essere tenuta informata sull'esito di tali iniziative e sulle sanzioni che saranno adottate nei confronti della conduttrice.
(112/662)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  Il programma in diretta è stato tra i primi a dare la notizia dell'accoltellamento, quando ancora le informazioni erano limitate ad un
flash di agenzia, rispetto al quale la conduttrice Giandotti ha usato tutte le cautele dovute di fronte a un fatto a quel momento limitato al solo accadimento. Prontamente è stato rassicurato il pubblico e gli ospiti (sia in studio che collegati) sul fatto che il programma avrebbe seguito con attenzione l'evolversi dei fatti e ne avrebbe dato conto durante la diretta.
  Cosa che è poi avvenuta con continui aggiornamenti e verifiche. Man mano che si aggiungevano dettagli al terribile fatto, gli ospiti sono intervenuti esprimendo vicinanza alla famiglia del giovane carabiniere e all'Arma. Tra di loro anche la Sindaca di Roma Virginia Raggi che, chiudendo la puntata con una intervista, ha commentato Pag. 114i fatti avvenuti nella Capitale anche con riguardo al suo ruolo di primo cittadino e rispetto alle informazioni che in quel momento erano a sua disposizione. In tale quadro, pertanto, i telespettatori hanno potuto assistere a un programma che, dopo aver dato la notizia di ciò che era tragicamente accaduto, ne ha progressivamente delineato i contorni e la dinamica nello spirito – tra l'altro – di dare innanzitutto le notizie dopo averle opportunamente verificate e controllate senza enfatizzazioni e interpretazioni soggettive.
  La conduttrice si è attenuta, anche con la sua comprovata esperienza di conduttrice del Tg, a queste regole secondo uno stile sobrio, attento e professionale, improntato alla massima attenzione all'evento e ai suoi sviluppi e alla condivisione umana con la vittima, con l'Arma dei Carabinieri e con i familiari.

   ANZALDI, MARGIOTTA. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI.
   Per sapere, premesso che:
    nella notte del 26 luglio, il vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega, è morto per emorragia dopo essere stato accoltellato – nel corso di un'operazione – dal reo confesso Elder Finnegan Lee, studente americano che ha agito insieme a un altro giovane connazionale, Christian Gabriel Natale Hjort;
    tale drammatica vicenda ha sconvolto l'opinione pubblica, provocando un grande moto di compassione e commozione, ma anche un profondo sentimento di rabbia che ha trovato una immediata valvola di sfogo nella denuncia della nazionalità dei responsabili che, per molte ore e senza alcuna documentazione o prova a sorreggere la tesi, sono diventati – per alcune testate giornalistiche – degli immigrati di origine nordafricana;
    già dalle prime ore della mattina, dunque, i colpevoli sono stati additati di fronte all'opinione pubblica e neppure la televisione è stata esente da questa trattazione infondata e approssimativa della vicenda;
    nella mattinata del 26 luglio, mentre le notizie sull'omicidio del vice brigadiere cominciavano a diffondersi, il Ministro dell'interno è stato chiamato a intervenire ai microfoni di Uno Mattina Estate, il programma di Rai Uno condotto da Valentina Bisti e Roberto Poletti;
    in particolare, Poletti ha un legame molto stretto con il Ministro Salvini poiché è stato direttore di Radio Padania e, soprattutto, è il suo biografo, avendo scritto «Salvini&Salvini – Il Matteo-Pensiero dall'A alla Z», il primo volume sull'allora neo segretario federale della Lega Nord;
    il Ministro ha parlato per alcuni minuti e, al netto del messaggio di vicinanza alla famiglia del carabiniere che ha perso la vita, non ha mancato di evidenziare a più riprese una connessione tra quanto accaduto e il problema dei migranti;
    erano le 9.58 del mattino, quindi molte ore prima che emergesse la confessione dei due giovani americani, quando Salvini descriveva così su Rai Uno i due presunti colpevoli: «Si tratta quasi sicuramente di non italiani, guarda che strano...» per poi aggiungere: «Sto andando a Milano al centro espulsioni e rimpatri, perché ovviamente in Italia ci sono più di 5 milioni di immigrati regolari e per bene che sono i benvenuti. Però negli anni passati ne hanno fatti arrivare troppi, fatti sbarcare a centinaia di migliaia e noi li vediamo in giro per le città e queste persone bisogna prenderle una ad una, a calci»;
      Poletti, nel corso del monologo del Ministro dell'interno, ha fatto un'unica domanda che nulla chiariva rispetto alle informazioni fornite da Salvini ed evidentemente non confermate che hanno gettato scompiglio nell'opinione pubblica;
    appare molto grave che per alcuni minuti sia stato consentito al Ministro Pag. 115dell'interno di commentare l'assassinio del vicebrigadiere e di fornire una versione totalmente errata dell'omicidio che è stata smentita poi dalle indagini, senza alcun contraddittorio giornalistico salvo qualche timido invito a confermare slogan già pronunciati («Lei ha pronunciato parole molto dure, le può ripetere qui da noi ?») o suggerimenti per meglio affondare il colpo («Signor Ministro, ci sta dicendo che con voi la musica è cambiata ?»);
    se ritenga questa informazione degna del servizio pubblico e come intenda intervenire per garantire la correttezza delle informazioni diffuse.
(113/664)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  Dopo i primi
flash sull'uccisione del carabiniere a Roma, arrivati in studio a ridosso del Tg1 delle 9 di venerdì 26 luglio scorso, i responsabili della Rete e della Testata hanno deciso – come peraltro normalmente avviene in situazioni di questo tipo – di modificare la scaletta del programma Unomattina Estate al fine di dare ampio conto del flusso di notizie sull'evento, in coerenza con la linea editoriale del programma stesso incentrata sull'informazione al pubblico.
  I responsabili del programma hanno altresì deciso di sollecitare il commento dei ministri competenti (Interno e Difesa) così sintetizzabile:
   la telefonata del Ministro Salvini (cui sono state poste tre domande) è andata in onda attorno alle 9.54, per una durata complessiva di circa 5 minuti, in uno spazio da scaletta formalmente assegnato al Tg1 e che avrebbe dovuto ospitare la scrittrice Melissa Panarello (sul tema dei
podcast sotto l'ombrellone);
   in seguito è intervenuta per telefono anche la Ministra della difesa, Elisabetta Trenta (alla quale sono state poste tre domande), per una durata complessiva di circa 3 minuti.

   MULÈ. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI.
   Per sapere, premesso che:
    lo scorso 4 agosto, Leonardo Metalli, giornalista del Tg1, ha così commentato un post pubblicato sulla pagina Facebook dello scrivente: «Il re è vecchio e stanco e non ne azzecca una da anni (il riferimento è al Presidente Silvio Berlusconi n.i.), alleato con la sinistra e poi contro Salvini si è ridotto al 4 per cento se va bene. Forza Italia con i suoi privilegiati ha finito il suo corso. Ci devono ringraziare loro a noi che li abbiamo votati e supportati per anni. The end.»;
    a ciò si aggiunge che, il giorno precedente al fatto appena citato, Metalli ha così commentato un post pubblicato sulla pagina Facebook di Giovanni Toti: «Bravo Giovanni. Stanno andando contro un muro ormai da anni. Vecchia politica vecchie facce, meglio discostarsi alla grande»;
    quanto testé riportato suscita sconcerto in merito alla gestione e all'utilizzo dei social network privati da parte del personale e dei collaboratori della Rai in considerazione della rilevanza di tale mezzo di comunicazione e dell'impatto reputazionale che può avere sull'Azienda;
    è da rilevare, peraltro, che il giornalista Metalli è stato candidato alla Camera dei deputati con la lista MAIE – nella ripartizione estera Nord e Centro America – alle elezioni nazionali del 4 marzo 2018;
    il caso che vede coinvolto il Metalli oltre ad evidenziare come il giornalista sia venuto meno agli obblighi di diligenza, correttezza e buona fede derivanti dal rapporto di lavoro con la Rai, esprimendosi con commenti offensivi oltreché non veritieri, ha altresì leso l'immagine e il prestigio dell'azienda pubblica –:
    se i vertici Rai siano a conoscenza di quanto riportato in premessa e quali iniziative intendano intraprendere al fine di procedere tempestivamente ad una regolamentazione della gestione e dell'utilizzo Pag. 116dei social network da parte del personale e dei collaboratori della Rai al fine di evitare il perpetrarsi di episodi sgradevoli come quello riportato in premessa;
    quali iniziative, per quanto di competenza, i vertici Rai intendano adottare al fine di garantire il mantenimento del decoro e della dignità da parte dei giornalisti RAI anche nell'uso dei social media;
    quali iniziative, per quanto di competenza, i vertici Rai intendano intraprendere nei confronti del giornalista Leonardo Metalli al fine di censurare tale comportamento in merito all'utilizzo dei social media da parte di un dipendente RAI che, seppur libero di esprimere il proprio pensiero, non può manifestare pubblicamente giudizi offensivi nei confronti di terze persone.
(115/671)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  Sul tema in questione la Rai, tenuto conto dell'evoluzione intervenuta nel mondo della comunicazione nel corso degli ultimi anni, sta predisponendo una nuova direttiva interna finalizzata a disciplinare in modo più chiaro e coerente gli interventi sui
social da parte dei dipendenti.
  In particolare vi sarà una stretta connessione tra il Codice Etico, sottoscritto da tutti i dipendenti e i collaboratori di Rai, i valori del Contratto di Servizio e le nuove linee guida sul comportamento da tenere sui
social media e in generale nelle pubbliche dichiarazioni.
  Questa nuova regolamentazione, che sarà deliberata nelle prossime settimane, riguarderà naturalmente anche le giornaliste e i giornalisti Rai che hanno il dovere di essere imparziali, indipendenti e pluralisti nell'esercizio della propria professione.

   CAPITANIO. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI.
   premesso che:
    l'autore televisivo e giornalista Valter Rizzo, al momento in servizio presso il TGR Toscana, ha spesso pubblicato sui suoi profili social (Facebook e Twitter in particolare) dei post offensivi e sgradevoli nei confronti del Ministro dell'interno, da ultimo (post su Facebook del 5 agosto, ore 11.22) alludendo al fatto che quest'ultimo possa spiegare ai giovani «come sbronzarsi e pippare coca»;
    alla luce di quanto esposto sopra, si chiede alla Società Concessionaria se intenda tollerare che un proprio dipendente diffami il Ministro dell'interno (o qualunque altro rappresentante delle Istituzioni), quali provvedimenti intenda prendere in questo caso e – più in generale – cosa intenda fare per regolare l'uso dei social da parte dei propri dipendenti.
(116/681)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
  La Rai, a seguito del sempre più diffuso utilizzo dei
social network e del loro impatto sul mondo della comunicazione nel corso degli ultimi anni, sta predisponendo una nuova direttiva interna finalizzata a disciplinare in modo più chiaro e coerente gli interventi sui social da parte dei dipendenti.
  Una direttiva che avrà una stretta connessione tra il Codice Etico, sottoscritto da tutti i dipendenti e i collaboratori di Rai, i valori del Contratto di Servizio e le nuove linee guida sul comportamento da tenere sui
social media e in generale nelle pubbliche dichiarazioni.
  Questa nuova regolamentazione, che sarà deliberata nelle prossime settimane, riguarderà naturalmente anche le giornaliste e i giornalisti Rai che hanno il dovere di essere imparziali, indipendenti e pluralisti nell'esercizio della propria professione.

   ANZALDI. — Al Presidente e all'Amministratore delegato della RAI.
   premesso che:
    nel 2013 il CdA Rai ha deciso di non trasmettere più la finale del Concorso Pag. 117«Miss Italia» perché non in linea con la mission del servizio pubblico e il Contratto di servizio;
    negli ultimi anni la manifestazione è stata trasmessa dall'emittente commerciale La7, che a giugno ha annunciato di non voler proseguire con la messa in onda, evidentemente ritenuta non remunerativa né a livello economico né in termini di immagine;
    in pieno agosto, con annunci della titolare della manifestazione Patrizia Mirigliani anche su trasmissioni Rai («La Vita in diretta estate»), è emerso che quest'anno a sorpresa «Miss Italia» tornerebbe in Rai, con la messa in onda su Rai1 della finale del 6 settembre, sebbene ad oggi non risultino comunicazioni ufficiali di Viale Mazzini;
    con una nota del 9 agosto, i consiglieri di amministrazione Borioni, Coletti e Laganà hanno dichiarato: «Trasmettere Miss Italia non rispetta il contratto di servizio che impegna Rai a non far passare il modello stereotipato della donna. Tra l'altro i consiglieri di amministrazione hanno discusso e approvato i palinsesti senza la finale di Miss Italia. Rimaniamo stupiti di questa decisione che è lontana dal nostro modello culturale di tv pubblica. Con una lettera a tutto il CdA abbiamo invitato l'amministratore delegato Salini sull'opportunità di trasmettere la finale di Miss Italia 2019»;
    dalla nota dei consiglieri Borioni, Coletti e Laganà, contrari al ritorno di Miss Italia in Rai, appare evidente che il CdA non si sia mai espresso su questa decisione aziendale: nei palinsesti estivi, infatti, non risultava alcuno spazio per la manifestazione;
   si chiede di sapere:
    se risponda al vero che il ritorno di Miss Italia su Rai1 sia stato deciso senza alcun passaggio in Cda, quindi in violazione delle procedure aziendali.
    chi abbia deciso, dopo 6 anni di stop, di far tornare sulle reti del servizio pubblico una manifestazione giudicata non in linea con il Contratto di servizio per l'immagine stereotipata che dà della donna;
    a quanto ammontino i costi per sostenere la messa in onda della manifestazione.
(117/682)

  RISPOSTA. – In merito all'interrogazione in oggetto si informa di quanto segue.
Il ritorno di Miss Italia sulle reti Rai è frutto di una valutazione editoriale del Direttore di Rai Uno che ha attivato le consuete procedure necessarie all'approvazione dell'iniziativa emettendo la relativa scheda proposta. Quest'ultima è stata validata da tutte le direzioni aziendali competenti fino alla sua definitiva approvazione seguendo quindi il regolare iter aziendale.
  Rispetto alle intese con i detentori dei diritti, Rai non riconoscerà loro alcun corrispettivo per la trasmissione della finale del concorso. Si tratta, infatti, di un accordo di coproduzione in base al quale Rai ha scelto e contrattualizzato il conduttore, un altro artista a sostegno dello stesso, due autori per i loro testi, e metterà a disposizione un regista e un aiuto regista interni, due assistenti alla regia interni e due consulenti musicali interni. Saranno a cura di Rai inoltre il televoto, il materiale di repertorio utile al confezionamento del programma e i mezzi tecnici per la diffusione del segnale in onda.
  Tutte le altre attività, e relativi costi, saranno a carico di Infront Italy che detiene i diritti per «realizzare e diffondere produzioni audiovisive incentrate sulle fasi finali delle edizioni dal 2018 al 2022 del Concorso Nazionale Miss Italia...»
  Si tratta dunque di una coproduzione che vedrà l'apporto a carico Rai consistentemente e percentualmente inferiore rispetto a quello sostenuto della società proponente.

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ALLEGATO 3

Proposta di risoluzione su princìpi di indirizzo e linee guida sull'utilizzo dei social media da parte dei dipendenti e collaboratori della RAI presentata dal presidente, senatore Barachini e dal deputato Anzaldi.

  La Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi;
   premesso che:
    l'articolo 1 della legge 14 aprile 1975, n. 103, e articolo 49, comma 12-ter, del decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici), attribuiscono alla Commissione funzioni di indirizzo generale e di vigilanza dei servizi pubblici radiotelevisivi;
    l'articolo 14 del Regolamento interno stabilisce che essa esercita i poteri e le funzioni che le sono attribuiti dalla legge, adottando, quando occorra, risoluzioni contenenti direttive per la società concessionaria;
    considerato che la Commissione medesima già da tempo ha avviato una riflessione sulla necessità di una disciplina che regoli la gestione e l'utilizzo dei social network da parte dei dipendenti e collaboratori della RAI, come evidenziato sia nell'ambito dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi sia nelle sedute della stessa Commissione (17 e 31 luglio 2019), nonché attraverso la sottoposizione alla RAI di diversi quesiti in merito;
    ritenuta la necessità di formulare indirizzi, sotto forma di linee guida, per la predisposizione da parte della RAI di una regolamentazione interna in materia di gestione e utilizzo dei social network da parte dei dipendenti e collaboratori,
    adotta le linee guida sotto riportate.

  PREMESSA: FINALITÀ E DESTINATARI.

  Le presenti Linee Guida sono volte a regolare la gestione e l'utilizzo dei social network (quali facebook, twitter, blog, chat, forum di discussione e strumenti similari) da parte del personale e dei collaboratori della Rai – Radiotelevisione italiana S.p.a. (in prosieguo denominata, breviter, «Rai» o «Azienda»), in considerazione della rilevanza di tale mezzo di comunicazione e dell'impatto reputazionale che può avere sull'Azienda.
  Le presenti Linee guida sono rivolte al personale dipendente dell'Azienda e ai collaboratori, a qualsiasi titolo, anche occasionali e/o temporanei, e riguardano:
   l'uso dei profili ufficiali delle testate e delle trasmissioni;
   l'uso privato dei social media.

  1. PRINCÌPI GENERALI.

  Prima di pubblicare sui social network un contenuto di qualsiasi natura si tenga a mente che:
   la diffusione del pensiero a mezzo dei social network è assimilabile alle dichiarazioni rese attraverso i tradizionali strumenti di comunicazione di massa (giornali, radio, televisione);
   lo spazio virtuale degli strumenti social è a tutti gli effetti uno spazio pubblico;
   le conseguenze di un'azione nell'ambiente digitale possono essere più gravi di quelle nell'ambiente fisico, in quanto sono più rapide e suscettibili di raggiungere un pubblico più vasto;Pag. 119
   tutto ciò che viene pubblicato sui social network può diventare permanente ed essere rintracciato dai motori di ricerca anche molto tempo dopo la pubblicazione.

  Si ricorda che sono applicabili anche alle condotte poste in essere sui social network le vigenti norme dell'ordinamento giuridico italiano che prevedono la responsabilità civile e penale in caso di: violenza e minaccia, pubblicazione di contenuti diffamatori o discriminatori, hate speech, negazione, minimizzazione, approvazione o giustificazione del genocidio o di altri crimini contro l'umanità, diffusione di contenuti pedopornografici e fake news, propaganda terrorista, cyberbullismo, lesione dei diritti dei terzi, violazione della privacy e del copyright.
  Rimane ferma altresì l'applicazione, alle condotte poste in essere dai giornalisti, del «Testo unico dei doveri del giornalista» che, all'articolo 2 lettera g), prevede l'osservanza dei princìpi deontologici nell'uso di tutti gli strumenti di comunicazione, ivi compresi i social network.

  2. USO DEI PROFILI UFFICIALI DELL'AZIENDA.

  I profili e le pagine dell'Azienda sono solo quelli ufficiali dalla stessa autorizzati e aperti. Tali pagine e profili sono gestiti esclusivamente dal personale incaricato. È fatto divieto di creare pagine e profili riconducibili all'Azienda attraverso account personali o di gruppo o di struttura.
  Gli incaricati della gestione di un account ufficiale sono responsabili della sua sicurezza contro ogni uso non autorizzato. La password di accesso all’account deve essere complessa, unica, modificata regolarmente e non correlata ai dati personali di chi vi accede (data di nascita, nome di familiari, etc.).
  Per ragioni di sicurezza, si raccomanda di limitare l'accesso al profilo ufficiale al tempo strettamente necessario alla pubblicazione dei contenuti, di evitare la navigazione su altri profili mentre si è connessi e di effettuare la disconnessione dopo ogni utilizzo.
  Si invita l'Azienda ad attivare ogni procedura informatica atta ad individuare l'utilizzatore dei profili ufficiali.
  Si raccomanda agli incaricati della gestione degli account ufficiali di interagire con il pubblico in modo rispettoso, educato e aperto al dialogo. Vanno assolutamente evitati flaming e hate speech.
  In presenza di commenti offensivi e attacchi gratuiti da parte del pubblico, si raccomanda agli incaricati della gestione dell’account di rispondere puntualmente attenendosi ai fatti ed evitando di usare linguaggi e modi che possano nuocere alla reputazione dell'Azienda.

  3. USO DEI PROFILI PERSONALI.

  Il dipendente o collaboratore della Rai è libero di rendere noto sui propri profili social il ruolo dal medesimo ricoperto all'interno dell'Azienda, avendo cura di specificare che si tratta di un profilo privato ed evitando di utilizzare il logo ufficiale della Rai per non indurre in equivoco sull'ascrivibilità all'Azienda dei contenuti pubblicati.
  Si raccomanda di adottare ogni cautela affinché i pensieri espressi, i toni utilizzati e i contenuti condivisi sui social network – ivi compresi i «retweet» e i «like» nonché ogni altra forma di apprezzamento di testi, foto o video altrui – siano rispettosi dei principi di cui al Contratto nazionale di servizio, quali l'imparzialità, l'indipendenza, il pluralismo, il principio di legalità, il divieto di discriminazione, il rispetto della dignità della persona, il contrasto ad ogni forma di violenza etc.
  Nel manifestare il proprio pensiero e nel condividere contenuti sui social network, si raccomanda di osservare i limiti della continenza verbale (correttezza espressiva) e sostanziale (verità dei fatti), avendo cura di non contribuire alla diffusione di fake news.
  Si valuti attentamente l'opportunità di esprimere e condividere opinioni politiche o di prendere parte a discussioni su questioni specifiche, potendo tale condotta minare la credibilità dell'Azienda che, in qualità di concessionaria del servizio pubblico Pag. 120radiotelevisivo e multimediale, è tenuta al rispetto dei canoni di equilibrio, pluralismo, obiettività, imparzialità e indipendenza.
  È fatto divieto di utilizzare il proprio profilo personale per dichiarazioni ufficiali dell'Azienda o per la divulgazione di informazioni riservate o di notizie non ancora pubblicate sui profili dell'Azienda medesima.
  Ad eccezione del caso di eventi pubblici, si raccomanda di non divulgare foto, video, o altro materiale multimediale, che riprenda locali e personale dell'Azienda senza l'esplicita autorizzazione delle persone coinvolte.

  4. PROFILI SANZIONATORI.

  Si invita l'Azienda ad individuare ed applicare i provvedimenti disciplinari opportuni ed adeguati, volti a sanzionare ogni comportamento che si ponga in contrasto con le presenti Linee guida.