CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 luglio 2019
224.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO

Comunicazione congiunta al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio UE-Cina – Una prospettiva strategica (Join 2019/5 final).

PROPOSTA DI DOCUMENTO FINALE DEL RELATORE

  La III Commissione,
   esaminata, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, la Comunicazione congiunta al Parlamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio «UE-Cina – Una prospettiva strategica» (Join 2019/5), presentata congiuntamente dalla Commissione europea e dall'Alta Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza;
   premesso che:
    la relazione illustra le prospettive delle relazioni tra l'UE e la Cina, che dovrebbero svilupparsi, dal punto di vista europeo, intorno a tre obiettivi principali: approfondire il dialogo per promuovere gli interessi comuni a livello mondiale; promuovere condizioni più equilibrate e reciproche che disciplinino le relazioni economiche; potenziare le politiche interne dell'Unione e rafforzare la sua base industriale al fine di preservare a lungo termine la propria prosperità, i propri valori e il proprio modello sociale;
    il Consiglio europeo del 21 e 22 marzo 2019 ha proceduto ad uno scambio di opinioni sulle relazioni generali con la Cina ed ha adottato delle conclusioni in materia di politica commerciale nelle quali, in particolare, chiede che sia garantita una concorrenza leale, anche utilizzando appieno gli strumenti di difesa commerciale e le norme europee in materia di appalti pubblici;
    il 9 aprile 2019 si è svolto il 21o vertice UE-Cina, al termine del quale è stata adottata una dichiarazione congiunta che prevede, tra le altre cose, un accordo provvisorio sulla protezione delle indicazioni geografiche e ulteriori sinergie tra l'iniziativa cinese della «nuova via della seta» (Belt and Road Initiative) e le iniziative dell'UE per migliorare la connettività Europa-Asia;
    il 26 aprile 2019 il Governo italiano ha siglato con le autorità cinesi, nel quadro del Partenariato Strategico Globale bilaterale istituito 15 anni orsono, diciannove intese istituzionali e dieci accordi commerciali;
   evidenziato che:
    l'Unione europea è il principale partner commerciale della Cina, mentre la Cina è il secondo partner commerciale per l'Unione europea, dopo gli Stati Uniti. In particolare, nel 2018 l'UE ha esportato merci in Cina per circa 210 miliardi di euro ed ha importato merci dalla Cina per circa 395 miliardi di euro, con un disavanzo commerciale pari a circa 185 miliardi di euro;
    nel 2017 il flusso di investimenti diretti cinesi nell'UE è calato di circa il 17 per cento rispetto al 2016 ed essi risultano concentrati per quasi il 60 per cento in Francia, Germania e Regno Unito, mentre l'Europa del sud risulta avere una quota residuale;
    un ulteriore aggravamento della crisi commerciale in atto tra Cina e Stati Uniti potrebbe determinare, secondo stime autorevoli, una contrazione del PIL del 2,5 per cento per la Cina e dell'1,5 per cento per l'Europa e per il Giappone, con gravi Pag. 92contraccolpi sull'attività economica globale, che potrebbe contrarsi dell'1,7 per cento;
    l'interscambio tra Italia e Cina, che nel 2018 ha sfiorato i 44 miliardi di euro, registra un costante aumento del disavanzo commerciale a nostro sfavore, pari a 17,6 miliardi nel 2018;
    la Cina ha avviato nel 2012 una iniziativa denominata «16+1» volta ad intensificare ed espandere la cooperazione con 11 Stati membri dell'UE e 5 Paesi balcanici – Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Macedonia del Nord, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia – per sviluppare progetti infrastrutturali su vasta scala e rafforzare la cooperazione economica e commerciale;
    valutata la risoluzione approvata dal Parlamento europeo il 12 marzo 2019 sulle minacce per la sicurezza connesse all'aumento della presenza tecnologica cinese nell'Unione;
    preso atto del parere espresso dalla XIV Commissione Politiche dell'Unione europea il 26 giugno 2019,
  esprime una

VALUTAZIONE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) nell'ottica di ridurre lo squilibrio della nostra bilancia commerciale negli scambi con la Cina, occorre intensificare gli sforzi volti alla rimozione delle barriere tariffarie e non tariffarie, al fine di semplificare l'accesso al mercato dei nostri prodotti, in particolare agroalimentari, al mercato cinese;
   b) allo scopo di assicurare il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, carattere prioritario assume il rafforzamento delle norme internazionali volte a limitare l'incidenza dei sussidi industriali e a combattere le pratiche della cessione forzata di tecnologia;
   c) sempre nel settore tecnologico, per scongiurare le possibili gravi implicazioni in termini di sicurezza delle infrastrutture digitali critiche, occorre lavorare in sede UE per l'elaborazione di una strategia comune mirata alla sicurezza delle reti 5G, affinché eventuali imprese cinesi che forniscono apparecchiature o servizi si conformino alla legislazione nazionale ed europea per quanto riguarda vita privata, protezione dei dati e cybersicurezza;
   d) nel quadro degli impegni internazionali connessi con l'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, occorre promuovere un partenariato con la Cina basato sui princìpi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030, anche la fine di ridurre le forme di concorrenza sleale che derivano dalla inosservanza, da parte cinese, dei vincoli in tema di emissioni di carbonio;
   e) sostenere in ogni sede di confronto con la Cina, europea e bilaterale, il rispetto dei diritti umani, civili, politici e sociali, con particolare riferimento alla tutela delle minoranze e al rispetto dei diritti dei lavoratori;
   f) nell'ambito dell'iniziativa denominata «16+1», tenuto conto degli interessi italiani nella regione e della necessità di promuovere la sicurezza e la stabilità dell'Europa e del Mediterraneo, promuovere i progetti infrastrutturali che contribuiscono a rafforzare la presenza e l'influenza del nostro Paese nell'area balcanica;
   g) avviare la riflessione sul rafforzamento del nuovo quadro europeo per il controllo sugli investimenti esteri diretti, definito dal Regolamento (UE) 2019/452, affinché tutti gli Stati membri si dotino della capacità di bloccare le acquisizioni predatorie.