CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 luglio 2019
216.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02414 Ascani: Sulle iniziative volte ad assicurare un regolare svolgimento dei concorsi universitari.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Onorevole Ascani, come già dichiarato dal Ministro Bussetti, quelli da Lei richiamati sono fatti gravissimi che nuocciono all'immagine del nostro sistema universitario che è invece di altissimo livello e vanta tante eccellenze.
  La informo, in merito ai fatti da Lei esposti, che il Rettore dell'Università di Catania ha rassegnato le proprie dimissioni e che il Ministro ha già firmato il relativo decreto di accettazione. Pertanto, i competenti organi accademici potranno subito avviare le procedure per l'elezione del nuovo Rettore.
  È importante che su questa vicenda si faccia chiarezza quanto prima. Il Ministero, dal canto suo, non appena è pervenuta notizia delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Catania e delle misure cautelari personali applicate su disposizione dell'Autorità giudiziaria, ha immediatamente avviato una verifica sull'eventuale presenza di docenti universitari coinvolti nel procedimento penale all'interno delle commissioni di abilitazione scientifica nazionale o in qualsiasi altro tipo di collaborazione istituzionale con il nostro Ministero. All'esito degli accertamenti saranno adottati i necessari provvedimenti di sospensione di tali collaborazioni con il personale docente coinvolto nell'inchiesta.
  Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, inoltre, ha chiesto all'Autorità giudiziaria copia degli atti ostensibili dell'indagine e, comunque, si costituirà parte civile nel relativo procedimento. All'esito del quale i concorsi irregolari potranno essere annullati, posto che il nostro ordinamento giuridico ha tutti gli strumenti necessari per ripristinare la legalità violata.
  Non resteremo a guardare. Come sempre l'Amministrazione rispetterà ed eseguirà le decisioni dei giudici e adotterà tutte le misure assumibili nell'ambito delle proprie competenze atteso che la vigente normativa in materia di reclutamento dei professori e dei ricercatori universitari – ovverosia gli articoli 18 e 24 della legge n. 240 del 2010 – attribuisce agli Atenei la competenza esclusiva in ordine alle svolgimento delle relative procedure concorsuali che vengono – lo ricordo – gestite direttamente dagli Atenei attraverso concorsi locali.
  Pur se il Ministero, quindi, non ha una competenza diretta in materia, non è affatto indifferente alla problematica da Lei rappresentata e proprio al fine di fornire elementi utili agli Atenei atti a garantire il regolare e imparziale svolgimento delle procedure concorsuali già in data 14 maggio, lo scorso anno, ha adottato l'Atto di indirizzo n. 39. In particolare, con riferimento alla programmazione dei concorsi da attivare, al fine di escludere l'esposizione degli Atenei a pressioni indebite e a decisioni non correttamente ponderate e adeguate rispetto all'effettivo fabbisogno, con il predetto Atto di indirizzo è stato ribadito quanto, peraltro, già affermato anche dall'ANAC, ossia che gli Atenei dovrebbero, nell'ambito dei Piani triennali Pag. 87per la programmazione del reclutamento del personale:
   garantire il concorso di tutte le componenti dell'Università alla definizione degli atti di programmazione, fermi restando i vincoli normativi al riguardo;
   essere orientati da criteri oggettivi e principi generali per tutte le Università che tengano conto, ad esempio, del numero di professori per materia già presenti nei dipartimenti;
   unire le esigenze di natura didattica e di ricerca del dipartimento con quelle di merito dei possibili singoli candidati all’upgrade;
   adottare un sistema più aperto alle procedure di reclutamento dall'esterno;
   rendere maggiormente trasparenti i processi decisionali e le motivazioni delle scelte effettuate, anche facendo conoscere le ragioni della mancata attivazione di alcuni insegnamenti;
   assicurare la massima conoscibilità di tutti gli atti di programmazione.

  Per quanto concerne la formazione delle commissioni giudicatrici e gli eventuali conflitti di interesse dei componenti, l'ANAC parte dalla considerazione che la composizione irregolare delle commissioni o la presenza di soggetti che siano in conflitto di interessi con i candidati può pregiudicare l'imparzialità della selezione. Le disposizioni legislative non disciplinano né le regole di formazione delle commissioni né lo svolgimento dei loro lavori, rinviando ai regolamenti universitari. Perciò, in relazione alla composizione delle commissioni, con il predetto Atto di Indirizzo il Ministero ha raccomandato alle Università di prevedere nei propri regolamenti che:
   per l'individuazione dei componenti, si ricorra alla modalità del sorteggio basato su liste di soggetti in possesso dei medesimi requisiti previsti per la partecipazione alle commissioni dell'abilitazione scientifica nazionale. Detta modalità può, eventualmente, essere temperata nei settori di ridotta consistenza numerica;
   i componenti appartengano al medesimo settore concorsuale messo a concorso;
   ove possibile, sia rispettato il principio delle pari opportunità tra uomini e donne nella formazione delle commissioni giudicatrici;
   venga garantita la massima trasparenza delle procedure prevedendo che le commissioni per il reclutamento dei ricercatori e dei professori associati siano composte di almeno tre membri in maggioranza esterni e, per il reclutamento dei professori ordinari, di almeno cinque membri di cui uno solo interno. Si avrebbe in tal modo un sistema di «garanzie crescenti» in relazione alla crescente rilevanza delle posizioni accademiche;
   l'incarico di commissario in un concorso locale sia limitato a due procedure all'anno, eventualmente estendibile a un numero massimo di tre per i settori di ridotta consistenza numerica.

  Più in generale, con riferimento alle ipotesi di conflitto di interesse dei componenti delle commissioni giudicatrici, si osserva che, nell'ambito delle procedure concorsuali per il reclutamento del personale universitario, trovano applicazione i principi generali in materia di astensione e ricusazione del giudice e, nello specifico le cause di incompatibilità e di astensione previste dagli articoli 51 e 52 del codice di procedura civile. Qualora un componente di una commissione concorsuale si trovi, quindi, in una situazione di incompatibilità prevista dal citato articolo 51, ha il dovere di astenersi dal compimento di atti inerenti la procedura stessa; allo stesso modo, l'amministrazione interessata, valutata l'esistenza dei presupposti predetti, ha l'obbligo di disporre la sostituzione del componente, al fine di evitare che gli atti del procedimento risultino viziati (come ribadito dalla Circolare n. 3/2005 del Dipartimento della Funzione Pubblica).Pag. 88
  Esposto ciò, è di tutta evidenza, anche alla luce dei fatti da Lei richiamati, che si rende necessaria una proposta politica e legislativa tesa a garantire procedure corrette e trasparenti per il reclutamento dei docenti universitari.
  Non posso che ribadire anche in questa sede, infatti, la ferma volontà del Ministero, per quanto di competenza, di vigilare e monitorare sulla trasparenza e rispetto del merito nelle procedure di reclutamento dei docenti e dei ricercatori universitari.

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ALLEGATO 2

5-02415 Mollicone: Sui docenti collocati nelle graduatorie FIT.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Onorevole Mollicone, da quest'anno la mobilità territoriale e professionale del personale docente per l'anno scolastico 2019/2020 è avvenuta con una unica procedura contestuale per tutti i gradi di istruzione, concludendosi un mese prima rispetto all'usuale tempistica.
  Le domande di mobilità per tutti gli ordini scuola sono state 129.802.
  La pubblicazione dei movimenti è avvenuta il 24 giugno 2019.
  Da analisi effettuate nell'imminenza della pubblicazione, a seguito di pochissime segnalazioni da parte degli Uffici Scolastici Provinciali, è emerso che 352 movimenti erano da annullare, pari al 2,7 per mille a livello nazionale, con un impatto distribuito su 82 province.
  Da successivi approfondimenti sono 573 le rettifiche che si sono rese necessarie per ripristinare la piena conformità al contratto nazionale sulla mobilità.
  L'analisi di dettaglio di queste posizioni ha evidenziato che:
   259 docenti sono stati soddisfatti sulla medesima preferenza espressa o su una maggiormente gradita;
   i restanti 314 docenti sono stati comunque soddisfatti su una delle preferenze espresse e comunque il 50 per cento entro le 3 preferenze successive.

  Alla data del 27 giugno 2019, l'85 per cento delle rettifiche sono state già effettuate dagli Uffici Scolastici Provinciali.
  Nel confronto con i dati della mobilità dell'anno scolastico 2018/19 le rettifiche effettuate dagli Uffici Scolastici Provinciali erano state 2.947, di cui 2.002 per annullamenti. Pertanto, le 573 rettifiche di quest'anno sono assolutamente fisiologiche alla luce della complessità della procedura.
  Infine, i posti resi disponibili da «Quota 100» saranno utilizzati per le stabilizzazioni con contratto a tempo indeterminato per i quali è stata già chiesta l'autorizzazione ad assumere al Dicastero competente.

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ALLEGATO 3

5-02416 Aprea: Sulle procedure concorsuali riservate al personale docente con almeno 36 mesi di servizio.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Onorevole D'Ettore, il 24 aprile scorso, il Governo, nella persona del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, ha siglato con le organizzazioni sindacali del comparto Istruzione e ricerca un'intesa di ampia portata e respiro, riguardante i settori di competenza del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
  L'intesa, tra l'altro, ha impegnato l'Esecutivo a prevedere, in via transitoria, percorsi abilitanti e selettivi riservati al personale docente, con una pregressa esperienza di servizio di almeno 36 mesi, finalizzati all'immissione in ruolo.
  La medesima intesa, inoltre, ha previsto che ai fini del rispetto del suddetto impegno si istituissero tavoli tematici e di settore presso questo Ministero.
  I predetti tavoli sono stati prontamente avviati. Nel corso dei lavori le organizzazioni sindacali hanno rappresentato l'esigenza di dare urgente attuazione alla medesima intesa. In data 11 giugno 2019 una specifica Intesa ha concordato di intervenire con un provvedimento da inserire nel primo «veicolo legislativo» utile, ratione materiae, a:
   a) istituire percorsi abilitanti speciali, riservati al personale docente della scuola secondaria che abbia un'esperienza di servizio pari ad almeno tre anni negli ultimi otto;
   b) prevedere una procedura selettiva finalizzata alla stabilizzazione del personale docente precario della scuola secondaria statale con, anche in questo caso, esperienza di servizio di almeno tre anni negli ultimi otto.

  Tale iniziativa ha come fine la volontà di porre rimedio a:
   carenza di personale docente abilitato all'insegnamento nella scuola secondaria. Infatti, nel caso delle scuole statali detta mancanza comporta la necessità di coprire il fabbisogno mediante il ricorso a contratti a tempo determinato con docenti non abilitati e ciò evidentemente a scapito della continuità didattica e quindi della qualità dell'offerta formativa. Nel caso delle scuole paritarie, comporta l'impossibilità, per le stesse, di rispettare il vincolo normativo di cui all'articolo 1, comma 4, lettera g) della legge n. 62 del 2000, che prevede l'obbligo di utilizzare unicamente «personale docente fornito del titolo di abilitazione» al fine di ottenere il riconoscimento della parità;
   carenza di personale di ruolo nelle scuole statali, ancora più pronunciata a seguito delle disposizioni relative alla cosiddetta «quota 100», che obbliga l'Amministrazione a reiterare decine di migliaia di contratti a tempo determinato, nella maggior parte dei casi rivolti a personale già precedentemente incaricato.

  Auspico che la predetta proposta normativa sia sottoposta al più presto ai lavori del Parlamento, e approvata in tempi brevi.

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ALLEGATO 4

5-02417 Azzolina: Sui concorsi per l'immissione in ruolo dei docenti.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Onorevole Azzolina, il numero di domande presentate sul sistema POLIS dal personale scolastico che ha inteso anticipare la data del proprio pensionamento, grazie alla cosiddetta «quota 100», non deve destare particolare preoccupazione in quanto, posso rassicurarla, che la regolarità dell'avvio del prossimo anno scolastico sarà garantita grazie ad una serie di interventi, anche legislativi, che abbiamo fortemente voluto in questo primo anno di Governo.
  Proprio in virtù di tali interventi, sono già state avviate o sono, comunque, di imminente attivazione sia le nomine relative a diverse procedure concorsuali, che permetteranno di far fronte al turnover immettendo in ruolo nuovi docenti, sia quelle basato sullo scorrimento delle Graduatorie ad esaurimento (GAE).
  Più in dettaglio:
   per la scuola dell'Infanzia e primaria, verranno assunti, come docenti, i vincitori e gli idonei dell'ultimo concorso ordinario bandito nel 2016; si procederà, poi, ad assumere attingendo dalle graduatorie del concorso straordinario riservato ai cosiddetti diplomati magistrali; parallelamente si procederà all'emanazione del bando di una nuova procedura concorsuale ordinaria, non appena la stessa verrà autorizzata dal Ministero dell'economia e delle finanze e dal Dipartimento della Funzione Pubblica (autorizzazione ormai imminente, rinviata dal Ministero dell'economia e delle finanze all'esito della ricognizione delle domande di pensionamento ai sensi del decreto-legge «Quota 100»). Si tratta, quindi, di 17.000 posti nell'infanzia e nella primaria da bandire, presumibilmente, entro l'estate;
   per la scuola secondaria, anche quest'anno saranno immessi in ruolo a settembre i vincitori e gli idonei del concorso bandito nel 2016, nonché i docenti che hanno terminato il percorso cosiddetto «FIT». Inoltre, è di imminente avvio il prossimo concorso ordinario, semplificato nei requisiti di accesso dalla legge di bilancio 2019 che è intervenuta sulle procedure di reclutamento previste dal decreto legislativo n. 59 del 2017. Potranno, infatti, parteciparvi tutti i laureati che abbiano acquisito 24 crediti formativi universitari relativi alle discipline antropo-psicopedagogiche e alle metodologie didattiche.
  Per di più, per i docenti che hanno già almeno tre anni di servizio, sia nella scuola statale che nella paritaria, saranno attivati percorsi per consentire l'abilitazione all'insegnamento. Altra misura straordinaria è la previsione di un concorso da 24 mila posti circa per chi ha già tre anni di insegnamento nella scuola statale, in attuazione dell'intesa raggiunta con le organizzazioni sindacali. Entrambe le suddette misure saranno condivise in sede parlamentare. Per la secondaria, i predetti concorsi sia ordinario che straordinario arriveranno, presumibilmente, entro la fine dell'anno;
   per il sostegno, al fine di assicurare continuità nel reclutamento di docenti specializzati, è stato avviato un nuovo ciclo di corsi di specializzazione, per ben 42.000 posti complessivi nel triennio; le prove selettive per l'accesso al primo ciclo annuale con circa 14 mila posti si sono già tenute.

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ALLEGATO 5

5-02418 Fusacchia: Sui lettori divenuti collaboratori esperti linguistici.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Onorevole Rossini, mi preme innanzitutto evidenziare, come da Lei ricordato, che l'articolo 11 della legge europea 2017 ha stanziato le risorse necessarie per il superamento del contenzioso in atto e per prevenire l'instaurazione di nuovo contenzioso nei confronti delle università statali italiane da parte degli ex lettori di lingua straniera.
  La ripartizione di dette risorse tra le università non è stata finora realizzata in quanto era ed è subordinata all'emanazione di uno specifico decreto interministeriale, il quale prevede inoltre l'assunzione di un apposito schema tipo di contratto integrativo di sede volto al superamento di detto contenzioso.
  Al fine di dare attuazione a tale disposizione, questo Esecutivo ha promosso l'approvazione di una specifica disposizione contenuta nella recente legge europea 2018 che ha previsto il differimento, al 31 ottobre 2019, del termine per l'emanazione di detto decreto interministeriale. Contestualmente, gli uffici del Ministero hanno rapidamente predisposto lo schema di decreto che contiene lo schema tipo di contratto integrativo, in condivisione con gli altri Ministeri interessati, come prescritto dalla norma primaria.
  La rassicuro sul fatto che sono stati già acquisiti i pareri del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro per la pubblica amministrazione.
  Allo stato, quindi, si è in attesa di ricevere soltanto il concerto da parte del Ministero dell'economia e delle finanze, pervenuto il quale il decreto sarà prontamente trasmesso agli organi di controllo per gli adempimenti di competenza e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.