CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 luglio 2019
216.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Sugli esiti della missione svolta a Berlino (24-25 giugno 2019)

COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENTE

  Una delegazione guidata dalla presidente Marta Grande e composta dai deputati Laura Boldrini, Gualtiero Caffaratto, Andrea Delmastro Delle Vedove, Yana Chiara Ehm, Maurizio Lupi e Lia Quartapelle Procopio, ha preso parte, nei giorni 24 e 25 giugno, ad una visita a Berlino, finalizzata ad incontri con l'omologa Commissione del Bundestag, oltre che con ulteriori interlocutori istituzionali e politici tedeschi.
  La visita si è tenuta su invito della Commissione esteri del Bundestag in connessione con il contestuale incontro tra il Presidente del Bundestag Wolfgang Schäuble e il Presidente della Camera Roberto Fico. Da parte tedesca è stata auspicata la presenza nella delegazione italiana di un rappresentante per ciascun gruppo parlamentare. Su autorizzazione della Presidenza della Camera, ha quindi preso parte alla visita un'ampia delegazione, composta da un rappresentante per ciascun gruppo con l'eccezione del gruppo Forza Italia, impegnato in un importante evento di livello nazionale già fissato in precedenza.
  Il programma della visita ha previsto, oltre all'incontro con la omologa Commissione del Bundestag, programmato nel pomeriggio di lunedì 24 giugno, colloqui con il Viceministro degli affari esteri con delega ai Paesi MENA, Nils Annen, e con rappresentanti della Fondazione Konrad Adenauer, che si sono tenuti nella mattinata di martedì 25 giugno.
  Quanto all'incontro con la Commissione esteri – preceduto da un breve colloquio a porte chiuse tra la presidente Marta Grande e il presidente omologo Norbert Röttgen (CDU) – vi hanno preso parte da parte tedesca i deputati Jürgen Hardt, capogruppo CDU/CSU, Yasmin Fahimi per il gruppo SPD, Bijan Djir-Sarai per il gruppo FDP e Armin Paulus Ampel per il gruppo AfD. Non erano rappresentati i gruppi Die Linke e Buendis 90/Die Gruene.
  Il colloquio con la omologa Commissione esteri è stato introdotto dalla presidente Grande che, in linea con quanto convenuto tra le presidenze delle due Assemblee e delle due Commissioni, ha sollevato il tema del caso Regeni come questione di rilievo europeo in quanto concernente la morte per tortura di un cittadino europeo che, in qualità di ricercatore, svolgeva attività di studio in Egitto. Da parte tedesca vi è stata una richiesta di specifico approfondimento sul caso, di cui i media tedeschi hanno certamente dato notizia e che è stato seguito con adeguata attenzione anche dalle istituzioni tedesche. L'esposizione della presidente Grande, integrata dall'onorevole Boldrini, si è incentrata sulla perdurante mancata collaborazione da parte delle autorità egiziane, da cui è derivata l'iniziativa del Presidente Fico, sostenuta da tutti i gruppi parlamentari, di interrompere le relazioni tra la Camera dei deputati e il Parlamento egiziano. L'incontro tra le due Commissioni ha, in particolare, offerto l'occasione per consegnare ai deputati tedeschi una lettera sottoscritta dai genitori di Giulio Regeni, volta a chiedere solidarietà alle due Commissioni e il ritiro degli ambasciatori da parte tedesca, oltre che italiana, alla luce dell'aggravarsi delle resistenze alla collaborazione da parte delle autorità egiziane. La presidente Grande ha anche preannunciato Pag. 35una propria lettera sul caso Regeni, indirizzata a tutti i presidenti omologhi degli Stati membri e dei Paesi candidati in vista della Conferenza interparlamentare sulla PESC e PSDC, che avrà luogo ad Helsinki dal 4 al 6 settembre prossimi.
  Sul punto è giunto espresso e convinto sostegno e solidarietà dagli interlocutori tedeschi presenti all'incontro. In particolare, l'onorevole Hardt si è impegnato come esponente di maggioranza a consultare il Ministro degli affari esteri tedesco Maas e l'ambasciatore tedesco al Cairo al fine di verificare quanto fatto dal Governo tedesco sulla questione. È stata, invece, registrata cautela rispetto all'opzione sul ritiro degli ambasciatori motivata dall'esigenza di disporre in loco di canali di dialogo diplomatico, nell'interesse stesso della soluzione del caso.
  Sempre l'onorevole Hardt ha posto il tema della posizione del Parlamento italiano sulla riforma del metodo decisionale europeo in materia di politica estera e di sicurezza, auspicando un'ulteriore iniziativa di collaborazione parlamentare ad hoc.
  L'incontro con la Commissione esteri tedesca si è concluso con l'auspicio condiviso dalle due parte per il rilancio delle relazioni parlamentari bilaterali, nell'obiettivo del rafforzamento della politica estera europea anche in materie sensibili quali l'immigrazione e la riforma del diritto d'asilo.
  Il colloquio con il Viceministro degli esteri Annen ha permesso di riaffrontare il caso Regeni, rispetto al quale il rappresentante del Governo tedesco ha manifestato piena consapevolezza e disponibilità al sostegno dell'Italia.
  Ulteriori temi di confronto sono stati il futuro dell'Accordo sul nucleare iraniano (JCPOA), su cui la presidente Grande ha confermato il sostegno da parte dell'Italia, in linea con la posizione europea. Da parte italiana, su iniziativa dell'onorevole Quartapelle Procopio, è stata segnalata la risoluzione a prima firma Suriano, approvata in modo unanime dalla Commissione nel marzo scorso, concernente il sostegno alla causa del popolo yazida per il riconoscimento del genocidio e per l'istituzione di un tribunale internazionale per i crimini commessi da Daesh contro le minoranze in Siria ed Iraq. La richiesta di lancio di una iniziativa congiunta italo-tedesca, da portare anche in sede ONU, ha incontrato il favore da parte del Viceministro Annen. 
  Il colloquio ha anche toccato, su iniziativa dell'onorevole Boldrini, il tema della vicenda della nave Sea Watch, in quei giorni impegnata nel confronto con le autorità italiane per lo sbarco dei migranti soccorsi in mare dalla ong al largo delle coste libiche.
  L'incontro presso la Fondazione Adenauer (Konrad Adenauer Stiftung, KAS) ha permesso di approfondire ulteriormente i temi già affrontati negli incontri precedenti e di collocarli nella prospettiva della CDU/CSU.
  Sull'Iran, Paese in cui la Fondazione non ha propri uffici, i rappresentanti della KAS hanno confermato il sostegno al mantenimento del JCPOA pur se non ritenuto del tutto idoneo a fermare l'attività di arricchimento dell'uranio da parte di Teheran. Ciò detto, il recesso da parte dell'Amministrazione Trump resta un'iniziativa non condivisibile e non può non registrarsi la debolezza dell'Unione europea rispetto alla gestione di una escalation cui non giova l'attuale alleanza strategica tra Stati Uniti, Arabia Saudita e Israele.
  Nel corso dell'incontro l'onorevole Lupi ha posto il tema della posizione dell'opinione pubblica tedesca rispetto all'UE. Ne è derivato un quadro tutto sommato positivo da cui emergerebbe che il popolo tedesco è tuttora convinto dell'ineludibilità dell'Unione europea rispetto agli interessi strategici tedeschi, ma anche la necessità di una nuova narrazione sull'UE.
  L'onorevole Caffaratto ha menzionato il tema dello stato dei rapporti transatlantici e con la Russia alla luce del ritorno di Mosca nel consesso del Consiglio d'Europa.
  Per la KAS sia Mosca sia Washington sono partner imprescindibili per Berlino ma difficili per la natura delle loro attuali leadership. Da parte statunitense giungono, Pag. 36infatti, forti pressioni per l'innalzamento degli impegni finanziari in materia di difesa, più di quanto la Germania sia disposta a spendere. Mosca pone, invece, problemi connessi all'assenza di uno Stato di diritto e di una democrazia funzionanti e al permanere dell'occupazione della Crimea, ma anche del regime sanzionatorio, che impediscono la normalizzazione del rapporto.
  L'onorevole Delmastro Delle Vedove ha, infine, chiesto una valutazione sul cosiddetto Trattato di Aquisgrana; sullo stato della libertà religiosa nel mondo, nella premessa del nesso profondo tra pluralismo religioso e pluralismo politico; sul ruolo di Italia e Germania per l'integrazione europea dei Balcani occidentali, anche nella considerazione del tema della tutela dei monasteri ortodossi in territorio kosovaro.
  Per i rappresentanti della KAS il Trattato di Aquisgrana rappresenta un elemento importante nella misura in cui non rafforza la percezione di un asse franco-tedesco. Certamente, per contribuire al superamento di questa percezione i nuovi vertici europei dovranno dare nuovo slancio alla dinamica europea sui temi della politica estera. Quanto al tema della libertà religiosa, su cui è emersa comune sensibilità, i portavoce della KAS hanno preannunciato per l'autunno una pubblicazione dedicata e la realizzazione di un'iniziativa seminariale, che avrà luogo a Singapore. Infine, sull'integrazione europea dei Balcani occidentali e sul ruolo avanzato che Francia e Germania stanno giocando in questa fase, è emerso un approccio concreto a sostegno dalla prosecuzione dell'iniziativa assunta da Macron e Merkel con il vertice a cinque, svolto il 29 aprile a Berlino, cui dovrebbe fare seguito un ulteriore vertice a Parigi, rivolto in particolare ai Capi di Stato serbo, kosovaro e albanese.

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ALLEGATO 2

Sugli esiti della missione svolta presso l'Istituto Universitario Europeo (IUE) (San Domenico di Fiesole, 13 giugno 2019).

COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENTE

  Una delegazione, guidata dalla presidente Marta Grande e composta dai deputati Yana Chiara Ehm e Ivan Scalfarotto, ha svolto, il 13 giugno 2019, una visita presso l'Istituto Universitario Europeo (IUE), avente sede a Badia Fiesolana, in provincia di Firenze.
  La visita si è svolta in connessione con l'approvazione definitiva della legge 3 maggio 2019, n. 38, recante Ratifica ed esecuzione del Protocollo aggiuntivo n. 3 all'Accordo sulla sede tra il Governo della Repubblica italiana e l'Istituto Universitario Europeo, con allegati, fatto a Firenze il 19 ottobre 2018 (C. 1681) e nel contesto di un percorso di valorizzazione delle Organizzazioni ed Agenzie internazionali con cui l'Italia ha siglato accordi di sede.
  L'Istituto Universitario Europeo (IUE) è un'istituzione accademica di eccellenza, specializzata negli studi sulle politiche pubbliche transnazionali, fondata nel 1972 con una Convenzione siglata dagli allora sei Stati membri della Comunità europea (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi) e di cui fanno parte oggi 23 Stati membri (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito), cui si aggiungono Svizzera e Norvegia, che hanno siglato con la struttura accordi di associazione. Non vi aderiscono Repubblica Ceca, Ungheria, Lituania, Slovacchia e Croazia. L'ultima adesione è stata quella di Malta, l'8 giugno 2018.
  I Paesi dell'Unione europea forniscono borse di studio per i propri laureati presso l'IUE e in tale ottica il MAECI concede annualmente un contingente di borse di studio a favore di ricercatori italiani. Nel 2018 sono state attribuite trenta borse di studio per un importo complessivo di 504 mila euro. Il Ministero eroga, inoltre, borse di studio a cittadini di selezionati Paesi extra-UE, in prevalenza provenienti dall'area dell'Europa Orientale, Russia, Turchia e Nord Africa. Nel 2018 ventidue studenti provenienti da Paesi extra-UE hanno beneficiato di tali borse, il cui importo totale ammonta a 320.760 euro.
  Lavorano presso l'IUE oltre 1.000 unità di personale tra ricercatori, docenti, borsisti, staff di ricerca, personale amministrativo. L'Istituto possiede una biblioteca dotata di circa 500 mila volumi e di un vasto numero di risorse elettroniche specialistiche; inoltre il campus è sede, a Villa Salviati, degli Archivi storici dell'Unione europea, in cui, sulla base di un accordo tra la Commissione europea e l'Istituto, le varie istituzioni comunitarie, inclusa di recente anche la Corte di Giustizia dell'UE, riversano i propri archivi.
  Dal 2011 l'IUE ospita ed organizza la conferenza internazionale «The State of the Union», tradizionale appuntamento annuale di riflessione ad alto livello politico sui temi europei.
  Si ricorda anche che storicamente la proposta di istituire un «Istituto europeo» risale al Congresso dell'Aja del 1948 e alla European Conference on Culture svolta nel dicembre 1949 a Losanna. Nel 1955, alla Conferenza di Messina, che avrebbe dato Pag. 38l'avvio ai negoziati che portarono ai Trattati di Roma del 25 marzo 1957 per la creazione della CEE e dell'EURATOM, il Segretario di Stato tedesco, Walter Hallstein, propose la costituzione di un centro di formazione per le scienze nucleari. Negli anni successivi il Governo italiano intraprese in tal senso un'azione decisa, insieme alla Commissione e al Parlamento. Soltanto nel 1969, tuttavia, i leader europei decisero di finanziare un Istituto Universitario Europeo con sede a Firenze, stabilendo che si sarebbe trattato di un centro focalizzato sulle scienze umane. Dalle successive conferenze tenute a Roma e a Firenze nel 1970 e 1971 emerse la decisione di riservare l'Istituto agli studi post lauream.
  Il 10 luglio 1975 è stato firmato l'Accordo di sede tra il Governo italiano e l'IUE, cui è stata data esecuzione con decreto del Presidente della Repubblica n. 990 del 1976. L'Accordo è stato modificato per la prima volta con un Protocollo aggiuntivo nel 1985, ratificato con legge n. 505 del 1988, cui è seguito nel 1984 un secondo Protocollo aggiuntivo, ratificato con legge n. 182 del 2014, con il quale le disposizioni già previste per la sede principale dell'Istituto sono state estese anche alle altre strutture limitrofe: Villa Schifanoia e Villa Salviati.
  Il Protocollo siglato nell'ottobre del 2018 e recentemente ratificato ha esteso l'ambito di applicazione dell'Accordo alla struttura di Palazzo Buontalenti a Firenze, offerta in concessione dal Governo italiano, che ospiterà la neoistituita School of Transnational Governance, a beneficio di studenti, ricercatori, studiosi e operatori pubblici e privati destinati a esercitare responsabilità decisionali e a formulare politiche pubbliche a livello nazionale e sovranazionale. Il Palazzo, che ha ospitato in precedenza gli uffici della Corte d'Appello e della Procura della Repubblica, è attualmente inutilizzato ed in fase di restauro e ristrutturazione per essere adeguato alle nuove esigenze.
  La nuova School of Transnational Governance, i cui docenti sono in fase di reclutamento e che saranno selezionati tra personalità di spicco anche di estrazione non accademica, rappresenterà in futuro un centro di formazione avanzata sui grandi temi strategici, sui futuri scenari internazionali e sui i metodi e le pratiche della governance transnazionale.
  In occasione della visita la delegazione è stata accolta nella sede di Badia Fiesolana dal presidente dell'IUE, il professor Renaud Dehousse – di nazionalità belga, che ricopre la carica dal settembre 2016 dopo essere stato professore presso l'Istituto di Studi politici di Parigi e avere diretto il Centro per gli Studi europei di Parigi e l'Accademia di diritto europeo di Pisa – e dal Segretario Generale dell'IUE, l'Ambasciatore Vincenzo Grassi, insediatosi nel dicembre del 2016 e già ambasciatore in Belgio, Capo Dipartimento Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Vice Rappresentante permanente del nostro Paese presso l'Unione europea dal 2007 al 2012, nonché nel 2013 Direttore centrale per l'integrazione europea presso il MAECI. La delegazione ha incontrato anche Marco Del Panta, delegato del sindaco di Firenze alle relazioni internazionali, e Fabrizio Tassinari, direttore esecutivo della School of Transnational Governance.
  La visita presso la nuova struttura di Palazzo Buontalenti ha consentito di prendere contezza dello stato dei luoghi e del progetto di restauro, per il quale è in corso l'assegnazione dei diversi lotti. L'illustrazione della storia dell'edificio e del progetto è stata a cura di Stefano Lombardi, direttore dell'Agenzia del Demanio Toscana, Hosea Scelza, funzionario della Soprintendenza Beni culturali di Firenze, Kathinka España, direttrice real estate and facilities service dell'IUE, e di Walter Pugliese, building expert dell'IUE.