CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 aprile 2019
176.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO

Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2 e Allegati)

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE
APPROVATA DALLA COMMISSIONE

   La III Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII n. 2 e Allegati);
   richiamate le Raccomandazioni indirizzate all'Italia dal Consiglio ECOFIN il 13 luglio 2018;
   evidenziate le criticità del contesto economico internazionale nel 2018, caratterizzato dal rallentamento della crescita dovuta ad un ridotto dinamismo del commercio internazionale a causa dalle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina, dell'emergere di tensioni geopolitiche in altri rilevanti Paesi e dell'accresciuta instabilità socio-economica all'interno di alcuni Paesi emergenti;
   evidenziato, altresì, che:
    il contesto di crescente incertezza ha dispiegato effetti sulla domanda interna dei principali Paesi attraverso un sensibile calo degli investimenti e una moderazione dei consumi, con una battuta d'arresto che ha interessato soprattutto l'attività manifatturiera, facendo risultare particolarmente esposte quelle economie che, come nel caso della Germania ma anche dell'Italia, sono tuttora altamente specializzate nel settore industriale;
    il rallentamento della crescita globale ha interessato anche le principali economie asiatiche, inclusa la Cina, che ha registrato il tasso di crescita medio annuo più basso dal 1990 ma la cui strategia di politica economica, fondata su una politica fiscale, a sostegno delle imprese, il sostegno alle amministrazioni locali, induce a formulare proiezioni positive, prefigurando una graduale moderazione della crescita verso livelli sostenibili di medio-lungo periodo;
    con riferimento al 2018, il DEF evidenzia per l'economia italiana un andamento coerente con un contesto macroeconomico internazionale ed europeo più difficile di quanto previsto in autunno, come evidenzia una crescita del PIL reale dello 0,9 per cento nel 2018, in diminuzione rispetto all'1,6 per cento registrato nel 2017;
    sottolineato che l'indebolimento della dinamica è derivato, secondo quanto evidenziato dallo stesso ISTAT, da un netto ridimensionamento del contributo positivo della domanda interna e, in particolare, della componente dei consumi privati;
    emerge la tendenza favorevole del mercato del lavoro, considerato che nel 2018 la crescita degli occupati, secondo il dato di contabilità nazionale, è stata dello 0,9 per cento e il tasso di disoccupazione si è ridotto di 0,6 punti percentuali rispetto al 2017, scendendo al 10,6 per cento;
    secondo le stime tendenziali formulate nel DEF per il 2019, le misure previste dalla legge di bilancio per il 2019, in primis il Reddito di cittadinanza e le misure pensionistiche del decreto-legge n. 4 del 2019 («Quota 100»), dovrebbero fornire uno stimolo ai consumi privati e contribuire ad una graduale ripresa della crescita trimestrale del PIL nei limiti dei rischi al ribasso legati all'incertezza riguardante il commercio internazionale e alla minaccia del protezionismo;
    in generale, il principale motore della crescita si confermerebbe essere la domanda interna, nei limiti dell'effetto che potrebbe derivare nel periodo 2020 – 2021 dall'incremento dell'IVA;
    con riferimento agli ambiti di diretto interesse della III Commissione, il Pag. 72PNR ribadisce che l'azione del Governo sarà finalizzata, nel solco della tradizionale collocazione politico-internazionale italiana, alla tutela degli interessi nazionali, «prestando la massima attenzione nella destinazione delle relative risorse, a fronte dei costi associati» e dando priorità alla tutela del made in Italy ed alla promozione dell'internazionalizzazione delle imprese italiane, cui contribuisce in modo decisivo la rete diplomatico consolare;
    in tema di Aiuto pubblico allo sviluppo il DEF evidenzia che sulla base di stime preliminari, nel 2018 l'APS italiano dovrebbe attestarsi su 4,24 miliardi di euro, pari allo 0,24 per cento del Reddito nazionale lordo, con un decremento di 1 miliardo rispetto al 2017, attribuibile in larga misura alla riduzione delle spese destinate all'accoglienza temporanea in Italia dei rifugiati e dei richiedenti asilo, rispetto al quale il Governo conferma l'esigenza di un riallineamento dell'Italia agli standard internazionali in materia di APS, proseguendo il percorso di avvicinamento all'obiettivo dello 0,7 per cento del RNL fissato nel 2015 dall'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile;
    nell'auspicio di un maggiore coordinamento delle politiche pubbliche nel settore della cooperazione internazionale, con l'obiettivo di migliorare la qualità e la coerenza dell'azione dell'Italia in tema di APS;
    sottolineata l'esigenza affinché la prospettata Strategia Generale Nazionale di Sicurezza sia predisposta nell'alveo delle linee direttrici di politica estera del nostro Paese, che rappresentano il perimetro di riferimento di ogni politica di sicurezza e difesa, soprattutto per i profili di proiezione internazionale negli specifici teatri di crisi, tenuto conto che per il 2020 il Fondo per il finanziamento delle missioni internazionali sarà rifinanziato per 1,5 miliardi di euro;
    richiamato il riferimento ad azioni di politica estera coerenti con le sfide ambientali, che contemplano la prosecuzione della partecipazione del nostro Paese alla definizione del Quadro generale per la biodiversità post-2020 nell'ambito della Convenzione di Rio de Janeiro sulla diversità biologica ed il rafforzamento della partecipazione italiana ai processi internazionali di governance;
    richiamati i contenuti dell'allegata Relazione sul monitoraggio degli obiettivi di spesa dei Ministeri per il ciclo 2018-2020 con riferimento all'andamento delle misure di contenimento della spesa del MAECI;
    sottolineato che il PNR evidenzia la necessità di ridurre in maniera sostanziale le barriere agli investimenti, sia pubblici che privati, in linea con le osservazioni formulate dalla Commissione europea e che in tale prospettiva, il Governo intende dare priorità alla tutela del Made in Italy ed alla promozione dell'internazionalizzazione delle imprese italiane;
    evidenziato altresì che il DEF conferma gli obiettivi fondamentali dell'azione del governo rispetto alla progressiva riduzione del gap di crescita con la media europea e, al contempo, il rapporto debito/PIL;
    ribadito che il Programma nazionale di riforma s'inserisce pienamente nel solco dei provvedimenti già approvati e della strategia di politica economica che hanno dato la priorità all'inclusione sociale, al contrasto alla povertà, all'avvio al lavoro della popolazione inattiva e al miglioramento dell'istruzione e della formazione;
    sottolineata, infine, l'esigenza di un cambiamento a livello di Unione europea del modello di crescita che, senza pregiudicare la competitività dei Paesi dell'Unione, si basi maggiormente sulla promozione della domanda interna e su una rivisitazione dell'approccio di politica economica, dalle regole di bilancio alla politica industriale, commerciale, degli investimenti e dell'innovazione dell'Unione europea,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE