CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 gennaio 2019
122.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Istituzione e disciplina della Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione (Testo base C. 1354, approvata dal Senato, e abb.).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea),
   esaminata la proposta di legge C. 1354, approvata dal Senato, e abb. recante «Istituzione e disciplina della Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione»;
   rilevato che l'articolo 1, comma 2, nel definire il contenuto del regolamento attuativo della Rete nazionale dei registri dei tumori, richiama espressamente la necessità di definire le modalità con cui garantire agli interessati, in ogni momento, l'esercizio dei diritti previsti dal regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Sulla riunione della LX COSAC svolta a Vienna dal 18 al 20 novembre 2018.

RELAZIONE DEL PRESIDENTE BATTELLI

  Una delegazione della XIV Commissione, composta dal presidente, Sergio Battelli, e dai deputati Alessandro Giglio Vigna e Piero De Luca ha preso parte ai lavori della LX Assemblea plenaria della COSAC, svoltasi a Vienna dal 18 al 20 novembre 2018.
  In particolare, dopo la cena di lavoro svoltasi la domenica 18 novembre offerta dal Presidente della sottocommissione permanente per gli affari europei del Consiglio Nazionale austriaco, Reinhold Lopatka, e dal Presidente della Commissione per l'Unione europea del Consiglio federale austriaco, Christian Buchmann, nelle giornate del 19 e del 20 si sono svolti i lavori dell'Assemblea, con l'approvazione di un contributo e di conclusioni, che peraltro ha visto l'accoglimento di numerose proposte della delegazione italiana.
  I lavori si sono articolati, dopo lo svolgimento delle questioni procedurali, in quattro sessioni e con l'adozione del contributo e delle conclusioni.
  La I sessione è stata dedicata ad un aggiornamento sulla presidenza austriaca del Consiglio dell'Unione europea. Il dibattito è stato introdotto da Karoline Edtstadler, Sottosegretario di Stato per l'Interno, e dal Presidente della sottocommissione permanente per gli affari europei del Consiglio Nazionale austriaco, Reinhold Lopatka, nonché dal Presidente della Commissione per l'Unione europea del Consiglio federale austriaco, Christian Buchmann.
  In particolare la sottosegretaria Edtstadler ha dato conto dei passi compiuti sul tema della migrazione, ricordando le difficoltà di portare avanti la riforma del regolamento di Dublino e i vari incontri bilaterali svoltisi nell'estate con tutti gli Stati membri, che hanno evidenziato la mancanza di consenso sulla ripartizione obbligatoria dei migranti. La rappresentante del Governo austriaco ha sottolineato quindi il necessario equilibrio tra responsabilità e solidarietà e ha ricordato il consenso raggiunto nel Consiglio sulla necessità di norme comuni per il controllo delle frontiere esterne dell'UE, anche attraverso il rafforzamento di FRONTEX. Con riferimento alla dimensione esterna, la sottosegretaria Edtstadler ha sottolineato che al vertice di Salisburgo e al Consiglio europeo era stata assunta la decisione di rafforzare la cooperazione con l'Egitto e altri paesi arabi nel campo della migrazione ma anche in senso più ampio. Nelle riunioni al Cairo e a New York, il cancelliere federale dell'Austria, Kurz, il presidente del Consiglio europeo e il presidente dell'Egitto hanno convenuto di svolgere il primo vertice con l'Unione europea nel febbraio 2019.
  Per quanto riguarda la dimensione interna, la sottosegretaria di Stato ha citato i progressi compiuti sui dossier relativi alla sicurezza informatica, all'interoperabilità tra banche dati europee, al sistema informativo sul casellario giudiziario europeo (ECRIS) e alla tassazione digitale. Per quanto riguarda i Balcani occidentali, l'esponente del Governo ha sottolineato l'importanza di portare la regione più vicina all'Unione europea per garantire stabilità politica e sviluppo economico. Pag. 195Inoltre, ha sottolineato la volontà dell'Austria di aprire e chiudere nuovi capitoli con la Serbia e Montenegro.
  È stata inoltre richiamata la necessità di portare avanti discussione in sede europea sul nuovo Quadro finanziario pluriennale 2021-2027. Infine ha ricordato il lavoro compiuto per una migliore applicazione del principio di sussidiarietà, ricordando la recente conferenza di Bregenz.
  All'intervento introduttivo della sottosegretaria sono seguiti trentasei interventi dei rappresentanti dei Parlamenti nazionali e del Parlamento europeo nel corso del dibattito, che è stato dominato dal tema della migrazione. In particolare sono state affrontate dalla grande maggioranza degli interventi le questioni della crisi dei rifugiati, della salvaguardia delle frontiere esterne dell'UE o comunque altre questioni legate al fenomeno migratorio.
  Per la delegazione italiana sono intervenuti il senatore Giovanbattista Fazzolari, che ha espresso apprezzamento per la visione dell'Austria relativamente alla migrazione, affermando che l'Italia sostiene un adeguato controllo delle frontiere esterne all'UE per garantire il mantenimento di Schengen, e l'onorevole Piero De Luca, che ha evidenziato la necessità di una condivisione delle responsabilità tra gli Stati membri e ha evidenziato come le risorse destinate alla migrazione non siano sufficienti.
  Nella sua replica la sottosegretaria Edtstadler ha evidenziato come non vi siano alternative alla necessità di trovare una soluzione sulla migrazione, rilevando come, anche all'interno dei diversi Paesi, vi siano opinioni differenti. Con riguardo alla discussione sul QFP, la rappresentante del Governo austriaco ha evidenziato la necessità di fare passi concreti in avanti e, pur auspicandone una approvazione in tempi rapidi, ha rilevato come ciò sia difficile prima della conclusione del semestre di presidenza austriaco. Con riferimento alla digitalizzazione, nel sottolineare l'importanza di non frenare l'innovazione, ha rilevato come, accanto alle grandi opportunità, essa rechi vi siano anche dei rischi da affrontare.
  La II sessione è stata dedicata alla BREXIT ed introdotta dagli onorevoli Danuta Hübner, Presidente della Commissione affari costituzionali del Parlamento europeo, Sir William Cash, Presidente della Commissione affari europei della Camera dei Comuni inglese e da Lord Timothy Boswell of Aynho, Presidente della Commissione affari europei della Camera dei Lords.
  L'onorevole Hübner ha evidenziato il coinvolgimento di tutte le istituzioni europee nel processo che dovrebbe portare ad un accordo sul recesso del Regno Unito dall'Unione europea, ricordando come il Parlamento europeo dovrà votare a maggioranza semplice, e ha sottolineato la capacità dell'Unione europea di tenere, attraverso il Capo negoziatore Michel Barnier, una pozione unitaria sulla questione, che ha condotto alla bozza di accordo esaminata nel corso del Consiglio europeo del 25 novembre. Secondo la presidente Hübner l'accordo è necessario per minimizzare gli effetti negativi della Brexit e garantire un recesso ordinato, rappresentando anche una precondizione per la definizione del periodo transitorio.
  Sir William Cash ha fatto riferimento al referendum del Regno Unito il 23 giugno 2016 e al successivo voto del Parlamento britannico sull'attivazione dell'articolo 50, come voti storici, che rappresentano la volontà del popolo del Regno Unito, rilevando quindi come, a suo avviso, l'accordo sul recesso non avrà la maggioranza alla Camera dei Comuni. Nell'auspicare comunque la conservazione di buone relazioni con l'Unione europea, Sir Cash ha manifestato la sua personale contrarietà all'accordo e la sua convinzione che non si svolgerà un nuovo referendum.
  Lord Timothy Boswell of Aynho, nel rilevare come il Regno Unito fosse arrivato al referendum in una situazione di grande divisione ha invocato la comprensione del fenomeno del referendum come esito di un dibattito quarantennale sull'appartenenza del Regno Unito all'Unione europea Pag. 196e ha evidenziato la difficoltà di svolgere una nuova consultazione popolare. Ha quindi rilevato la necessità di una maggiore pazienza per consentire un maggiore dibattito interno alla classe politica britannica e infine ha sottolineato come la soluzione peggiore sarebbe il cosiddetto no deal, soprattutto per l'Irlanda e per i diritti dei cittadini.
  Nel corso del dibattito che ha seguito, sono intervenuti 37 oratori ed è stato manifestato un generale apprezzamento per il lavoro svolto dal Capo negoziatore dell'UE, Michel Barnier, che ha consentito di mantenere l'unità dei 27 Stati membri lungo il processo negoziale. È stata inoltre da più parti richiamata l'importanza cruciale dei diritti dei cittadini e di evitare un confine fisico sull'isola di Irlanda, nonché la necessità di mantenere le quattro libertà del mercato unico, evitando scelte selettive.
  Per l'Italia sono intervenuti il Presidente della 14a Commissione del Senato e l'onorevole Alessandro Giglio Vigna che, dopo avere ricordato come la Brexit sia comunque una manifestazione di autodeterminazione dei popoli, ha evidenziato come sia particolare interesse italiano la tutela dei connazionali che vivono e lavorano nel territorio britannico, auspicando che si concluda un accordo e che non vi sia una posizione punitiva nei confronti del Regno Unito.
  Nella sua replica, Lord Boswel ha evidenziato l'importanza di mantenere i ponti tra Regno Unito e Unione europea e della comprensione reciproca, ancor più che prima della Brexit.
  Sir Cash ha richiamato l'importanza di lasciare ai Governi nazionali la possibilità di determinare le leggi per i propri popoli, anziché demandare tale compito alla Commissione europea non eletta dai cittadini, evidenziando come il Regno Unito aspetti la possibilità di una politica commerciale indipendente dall'Unione europea.
  La III sessione, dedicata ai cambiamenti climatici, è stata introdotta dagli interventi del Vicepresidente della Commissione europea e Commissario europeo per l'unione energetica, Maroš Šefčovič, e la direttrice del R20 Austrian World Summit, Monika Langthaler.
  Il Vicepresidente Šefčovič ha sottolineato gli importanti sviluppi dell'Unione europea dell'energia negli ultimi quattro anni, trasformandosi in qualcosa di concreto sulla base di maggiore sicurezza energetica, un vero mercato interno dell'energia e tecnologie sostenibili. A questo proposito, il Commissario ha evidenziato che il cambiamento climatico è apparso non solo come una sfida, ma anche come una motivazione per investire di più nella ricerca e innovazione. Il vicepresidente Šefčovič ha prestato particolare attenzione alla transizione energetica e a coloro che necessitavano di protezione durante quella fase. A tale riguardo, ha sottolineato la necessità di non abbandonare i lavoratori del settore del carbone. Ha quindi ricordato la piattaforma sulle regioni carboniere in transizione, avviata dalla Commissione europea con l'obiettivo di discutere e sviluppare strategie a lungo termine e finanziare progetti economicamente e tecnologicamente validi.
  La direttrice Langthaler si è concentrata sull'accesso all'energia, sui cambiamenti climatici e sull'inquinamento delle città, citando una relazione annuale elaborata dal World Economic Forum, secondo la quale i rischi globali affrontati dall'umanità negli ultimi anni sono legati al cambiamento climatico, agli eventi meteorologici estremi e ai disastri naturali. In questo senso, ha ricordato che le emissioni di CO2 legate all'energia hanno raggiunto un massimo storico nel 2018. La direttrice ha quindi presentato un interessante studio statistico che collega i dati demografici con quelli relativi all'accesso all'energia della popolazione mondiale.
  Nel corso del dibattito, sono intervenuti 29 membri dei Parlamenti nazionali. Gli interventi si sono concentrati principalmente sul cambiamento climatico fornendo anche osservazioni e suggerimenti sulle politiche energetiche.
  Per la delegazione italiana è intervenuta la senatrice Testor che ha sottolineando Pag. 197l'importanza di preservare l'ambiente per le generazioni future, rilevando l'importanza degli sforzi compiuti a livello europeo.
  La sessione si è chiusa con le repliche dei relatori. In particolare, il Vicepresidente Šefčovič ha espresso l'auspicio per un successo della COP 24 di Katowice, mentre la direttrice Langthaler ha sottolineato ha la leadership dell'Unione europea nella lotta al cambiamento climatico e il suo ruolo cruciale nel sostenere l'accordo di Parigi.
  La IV sessione è stata è stata intitolata: «Un'Unione europea trasparente più vicina ai suoi cittadini in vista delle prossime elezioni al Parlamento europeo». La sessione è stata introdotta dall'onorevole Josef Moser, Ministro federale austriaco per gli affari costituzionali, le riforme la semplificazione e la giustizia e l'onorevole Mairead McGuinness, prima Vicepresidente del Parlamento europeo.
  Il Ministro Moser ha sottolineato in particolare come l'unico modo per ricreare la fiducia è avvicinare l'Unione ai cittadini, assicurandosi che l'azione politica quotidiana evidenzi i vantaggi di tale azione europea per i cittadini. Il ministro ha ribadito il motto della presidenza austriaca del Consiglio «Un'Europa che protegge», spiegando che ciò significa proteggere la prosperità e la competitività dell'Unione, ma anche garantire la sicurezza nel vicinato e la sostenibilità ambientale. Il Ministro ha inoltre richiamato l'importanza della cooperazione in materia giudiziaria e del riconoscimento delle sentenze emesse a livello nazionale.
  Il ministro ha rilevato l'importanza della deregulation che, a suo avviso, porterebbe maggiore efficienza nei processi decisionali. Ha osservato che le decisioni dovrebbero essere prese il più vicino possibile ai cittadini e che le azioni a livello europeo dovrebbero essere intraprese solo se esiste un valore aggiunto, lasciando agli Stati membri le questioni minori. A tale riguardo, ha accolto con favore gli esiti della conferenza sulla sussidiarietà, svoltasi a Bregenz il 15-16 novembre 2018.
  La Vicepresidente McGuinness ha richiamato l'importanza della fiducia tra gli Stati membri e verso le istituzioni europee, ricordando in tal senso l'importanza di una maggiore trasparenza dei processi decisionali. Con riferimento al principio di sussidiarietà demandato ai Parlamenti nazionali, l'on. McGuinness ha inoltre evidenziato l'opportunità di un maggiore dialogo tra i parlamentari a tutti i livelli e ha sottolineato l'esigenza che i Parlamenti nazionali si esprimano sulle proposte legislative in discussione in sede europea in una fase iniziale e non allorché i testi risultano consolidati. Con riferimento alle elezioni europee, la Vicepresidente del Parlamento europeo ha formulato l'auspicio di una grande partecipazione al voto e che i candidati spieghino alla gente cosa l'Unione europea ha fatto e continua a fare in favore dei cittadini.
  Il dibattito relativo a questa sessione è stato particolarmente partecipato con l'intervento di 39 rappresentanti dei Parlamenti nazionali, che hanno affrontato temi dalla sussidiarietà alla necessità di una maggiore trasparenza e partecipazione popolare alle decisioni dell'Unione europea, nonché il ruolo dei Parlamenti nazionali.
  Per la delegazione italiana sono intervenuti il presidente Sergio Battelli, che ha evidenziato la percezione del deficit democratico delle istituzioni europee e la necessità di avvicinarle ai cittadini, attraverso un maggiore ricorso agli strumenti della democrazia diretta, anche con l'utilizzo delle piattaforme digitali che consentono una maggiore facilità nelle consultazioni popolari; l'onorevole Giglio Vigna che ha richiamato l'esigenza di una maggiore trasparenza e di una riforma complessiva delle istituzioni europee, nonché l'onorevole De Luca che, tra le altre cose, ha sottolineato l'importanza di un rafforzamento dello scambio di informazioni per la lotta al terrorismo.
  Al termine i relatori hanno svolto le rispettive repliche. In particolare, il Ministro Moser ha sottolineato, tra l'altro, la necessità di garantire una maggiore informazione Pag. 198ai cittadini dei benefici derivanti dalle politiche dell'Unione e l'onorevole McGuinness, con riferimento alla questione della sussidiarietà, ha espresso, tra l'altro, il proprio sostegno per un maggiore coinvolgimento dei Parlamenti nazionali, ma ha anche sottolineato che, quando i cittadini non riescono a trovare soluzioni ai loro problemi dalle istituzioni nazionali, spesso si rivolgono a quelle europee.
  L'Assemblea si è chiusa con l'adozione del contributo e delle conclusioni nel testo concordato nel corso della riunione dei presidenti. A tal proposito, occorre rilevare che il testo approvato accoglie la maggior parte delle proposte della delegazione italiana con particolare riferimento ai temi della migrazione, dell'allargamento ai paesi dei Balcani e al rafforzamento degli strumenti per la partecipazione popolare.