CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 14 novembre 2018
92.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (C. 1334 Governo).

EMENDAMENTI

ART. 25.

  Dopo l'articolo 25, inserire il seguente:

Art. 25-bis.
(Fondo Africa).

  1. Per sostenere gli interventi straordinari volti a rilanciare il dialogo e la cooperazione con i Paesi africani d'importanza prioritaria per le rotte migratorie, il Fondo di cui all'articolo 1, comma 621, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, a decorrere dal 2019 è rifinanziato di 50 milioni annui.

  Conseguentemente, all'articolo 90, comma 2, sostituire le parole: 250 milioni di euro per l'anno 2019 e di 400 milioni di euro annui», con le seguenti: 200 milioni di euro per l'anno 2019 e di 350 milioni di euro annui.
1334/III/25.01. Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Bonomo, Fassino, Guerini, Minniti, La Marca
(Approvato)

ART. 29.

  Dopo l'articolo 29, inserire il seguente:

ART. 29-bis
(Disposizioni in materia di personale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale).

  1. Le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 319, della legge 24 dicembre 2014, n. 190, si applicano per le maggiorazioni attribuite automaticamente al personale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per il servizio presso sedi disagiate o particolarmente disagiate, ai sensi dell'articolo 23 del decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1092, e dell'articolo 144 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, con riferimento al servizio presso le dette sedi anche precedentemente alla data del 30 giugno 2015. Il personale interessato ad ottenere il riconoscimento di tali maggiorazioni può esercitare tale diritto, attraverso richiesta all'amministrazione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

  Conseguentemente, all'articolo 90 comma 2, sostituire le parole: 250 milioni di euro per l'anno 2019 e di 400 milioni di euro annui, con le seguenti: 245 milioni di euro per l'anno 2019 e di 395 milioni di euro annui.
1334/III/29.01. La Marca, Scalfarotto, De Maria.

ART. 46.

  Dopo l'articolo 46, inserire il seguente:

ART. 46-bis.
(Rifinanziamento delle iniziative per la conservazione della Memoria e per le attività culturali delle minoranze italiane in Slovenia e Croazia).

  1. Per la prosecuzione degli interventi di cui alla legge 16 marzo 2001, n. 72, è Pag. 43autorizzata la spesa di 2,3 milioni di euro a decorrere dall'anno 2019. Per la prosecuzione degli interventi di cui alla legge 21 marzo 2001, n. 73, è autorizzata la spesa di 3,5 milioni di euro annui, a decorrere dall'anno 2019.
  2. Al fine di assicurare piena attuazione alla legge 13 aprile 2004, n. 92, il contributo a favore dell'Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata (IRCI) e il contributo a favore della Società di studi fiumani sono incrementati di 100.000 euro per ciascuno degli enti, a decorrere dall'anno 2019.

  Conseguentemente, all'articolo 90, comma 2, sostituire le parole: è incrementato di 250 milioni di euro per l'anno 2019 e di 400 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2020 con le seguenti: è incrementato di 244 milioni di euro per l'anno 2019 e di 394 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2020.
1334/III/46.01. Rosato, Serracchiani, Quartapelle Procopio.
(Inammissibile)

ART. 54.

  Dopo l'articolo 54, aggiungere il seguente:

ART. 54-bis.
(Proroga del Fondo per il potenziamento della promozione della lingua e della cultura italiane all'estero).

  1. Il Fondo per il potenziamento della promozione della lingua e della cultura italiane all'estero, di cui all'articolo 1, commi 587 e 588, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, è rifinanziato nell'anno 2021 con un importo di 50 milioni di euro. Al relativo onere, pari a 50 milioni di euro per l'anno 2021, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
1334/III/54.01. Schirò, La Marca, Ungaro, Carè, Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti.
(Approvato)

  Dopo l'articolo 54, aggiungere il seguente:

ART. 54-bis.
(Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo).

  1. Al fine di rafforzare le attività di aiuto allo sviluppo e cooperazione internazionale, sono assegnate all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo ulteriori somme per 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.

  Conseguentemente, all'articolo 90, comma 2, sostituire le parole: 250 milioni di euro per l'anno 2019 e di 400 milioni di euro annui, con le seguenti: 230 milioni di euro per l'anno 2019 e di 360 di euro annui.
1334/III/54.02. Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti, La Marca.
(Approvato)

ART. 57.

  Sopprimere il comma 15.

  Conseguentemente, all'articolo 90, comma 2, sostituire le parole: 250 milioni di euro per l'anno 2019 e di 400 milioni di euro annui, con le seguenti: 214.645.393 euro per l'anno 2019 e di 367,645.393 euro annui.
*1334/III/57.1. Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Bonomo, Fassino, Guerini, Minniti, La Marca.

Pag. 44

  Sopprimere il comma 15.

  Conseguentemente, all'articolo 90, comma 2, sostituire le parole: 250 milioni di euro per l'anno 2019 e di 400 milioni di euro annui, con le seguenti: 214.645.393 euro per l'anno 2019 e di 367,645.393 euro annui.
*1334/III/57.2. Boldrini.

  Sopprimere il comma 15.

  Conseguentemente, all'articolo 90, comma 2, sostituire le parole: 250 milioni di euro per l'anno 2019 e di 400 milioni di euro annui, con le seguenti: 214.645.393 euro per l'anno 2019 e di 367,645.393 euro annui.
*1334/III/57.3. Fusacchia, Magi, Toccafondi.

  Sopprimere il comma 15.

  Conseguentemente, all'articolo 90, comma 2, sostituire le parole: 250 milioni di euro per l'anno 2019 e di 400 milioni di euro annui, con le seguenti: 214.645.393 euro per l'anno 2019 e di 367,645.393 euro annui.
*1334/III/57.4. Pagani, Borghi, Caré, De Menech, Losacco, Lotti, Rosato, La Marca.

ART. 107.

  Dopo il comma 7 aggiungere il seguente:
  7-bis. Sono destinate, fino al limite di 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, risorse a favore delle azioni di cooperazione allo sviluppo realizzate dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in coerenza e a complemento della politica di cooperazione dell'Unione europea. Al relativo onere, pari a 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
*1334/III/107.1. Boldrini.
(Approvato)

  Dopo il comma 7 aggiungere il seguente:
  7-bis. Sono destinate, fino al limite di 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, risorse a favore delle azioni di cooperazione allo sviluppo realizzate dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in coerenza e a complemento della politica di cooperazione dell'Unione europea. Al relativo onere, pari a 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
*1334/III/107.2. Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti, La Marca.
(Approvato)

  Dopo il comma 7 aggiungere il seguente:
  7-bis. A valere sulle disponibilità del Fondo di rotazione di cui all'articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183, sono destinate, fino al limite di 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, risorse a favore delle azioni di cooperazione allo sviluppo realizzate dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in coerenza e a complemento della politica di cooperazione dell'Unione europea. Le somme annualmente individuate sulla base delle azioni finanziabili ai sensi del presente comma sono versate dal Fondo di rotazione all'entrata del bilancio dello Stato per essere destinate al pertinente capitolo di spesa del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, che provvede al relativo utilizzo in favore delle azioni stesse.
**1334/III/107.3. Boldrini.
(Approvato)

Pag. 45

  Dopo il comma 7 aggiungere il seguente:
  7-bis. A valere sulle disponibilità del Fondo di rotazione di cui all'articolo 5 della legge 16 aprile 1987, n. 183, sono destinate, fino al limite di 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, risorse a favore delle azioni di cooperazione allo sviluppo realizzate dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, in coerenza e a complemento della politica di cooperazione dell'Unione europea. Le somme annualmente individuate sulla base delle azioni finanziabili ai sensi del presente comma sono versate dal Fondo di rotazione all'entrata del bilancio dello Stato per essere destinate al pertinente capitolo di spesa del Ministero degli affari esteri, che provvede al relativo utilizzo in favore delle azioni stesse.
**1334/III/107.4. Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti, La Marca.
(Approvato)

TAB. A.

  Alla Tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
   2021: – 4.500.000.

  Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, missione 1 L'Italia in Europa e nel mondo, programma 1.7 Promozione del Sistema Paese, apportare le seguenti variazioni:
   2021: + 4.500.000.
1334/III/Tab A. 1. Ungaro, La Marca, Schirò, Carè, Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti
(Approvato)

  Alla Tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
   2021: - 2.500.000.

  Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, missione 1 L'Italia in Europa e nel mondo, programma 1.7 Promozione del Sistema Paese, apportare le seguenti variazioni:
   2021: + 2.500.000.
1334/III/Tab A. 2. La Marca, Ungaro, Schirò, Carè, Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti
(Approvato)

  Alla Tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
   2019: - 1.000.000;
   2020: - 1.000.000;
   2021: - 1.000.000.

  Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, missione 1 L'Italia in Europa e nel mondo, programma 1.6 Italiani nel mondo e politiche migratorie, apportare le seguenti variazioni:
   2019
    CP: + 1.000.000;
    CS: + 1.000.000.

   2020:
    CP: + 1.000.000;
    CS: + 1.000.000.

   2021:
    CP: + 1.000.000;
    CS: + 1.000.000.
1334/III/Tab A. 3. Ungaro, Schirò, La Marca, Carè, Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti
(Approvato)

Pag. 46

  Alla Tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
   2019: - 800.000;
   2020: - 800.000;
   2021: - 800.000.

  Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, missione 1 L'Italia in Europa e nel mondo, programma 1.7 Promozione del Sistema Paese, apportare le seguenti variazioni:
   2019: + 800.000
   2020: + 800.000;
   2021: + 800.000.
1334/III/Tab A. 6. Schirò, Ungaro, La Marca, Carè, Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti
(Approvato)

  Alla Tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
   2019: - 500.000;
   2020: - 500.000;
   2021: - 500.000.

  Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, missione 1 L'Italia in Europa e nel mondo, programma 1.6 Italiani nel mondo e politiche migratorie, apportare le seguenti variazioni:
   2019:
    CP: + 500.000;
    CS: + 500.000.
1334/III/Tab A. 4. Ungaro, Schirò, La Marca, Carè, Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti
(Approvato)

  Alla Tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
   2019: - 800.000.

  Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, missione 1 L'Italia in Europa e nel mondo, programma 1.9 Rappresentanza all'estero e servizi ai cittadini e alle imprese, apportare le seguenti variazioni:
   2019:
    CP: + 800.000;
    CS: + 800.000.
1334/III/Tab A. 5. La Marca, Schirò, Ungaro, Carè, Quartapelle Procopio, De Maria, Scalfarotto, Fassino, Guerini, Minniti
(Approvato).

Pag. 47

ALLEGATO 2

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (C. 1334 Governo).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge di Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e il bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021;
   con riferimento alla Sezione I, evidenziato che:
    l'articolo 28, comma 13, demanda ad un apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottarsi secondo la procedura prevista per l'adozione dei decreti per il riordino dell'organizzazione dei Ministeri, la rimodulazione, sulla base dei fabbisogni triennali programmati, della dotazione organica del personale della carriera diplomatica, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica;
    l'articolo 57, comma 15, dispone una riduzione del contributo italiano all'ONU pari a circa 35,4 milioni di euro per il 2019 e a circa 32,4 milioni di euro a decorrere dal 2020 in vista dell'avvio di un negoziato sulla contribuzione dell'Italia alle Organizzazioni internazionali di cui è parte;
    l'articolo 57, comma 16, dispone una diminuzione delle sezioni elettorali da predisporre, in occasione delle prossime consultazioni per l'elezione del Parlamento europeo del maggio 2019, presso le rappresentanze diplomatiche e consolari italiane a beneficio degli elettori italiani residenti negli altri Paesi membri dell'Unione europea, con un significativo effetto di risparmio di spesa pubblica;
    e segnalato altresì che l'articolo 19, comma 2, reca lo stanziamento, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, di 90 milioni per il 2019 e di 20 milioni per il 2020 per il potenziamento del Piano straordinario per la promozione del made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia, in un'ottica di rafforzamento della presenza sui mercati internazionali delle imprese italiane;
   con riferimento alla Sezione II, evidenziato, altresì, che:
    la Tabella 6, recante lo stato di previsione del Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale, autorizza spese finali, in termini di competenza, pari a 2.733 milioni di euro nel 2019, a 2.693,7 milioni di euro per il 2020 e 2.645,8 milioni di euro per il 2021 e, in termini di cassa, spese finali pari a 2.739,4 milioni di euro nel 2019, a 2.693,8 milioni di euro nel 2020 e a 2.645,8 milioni di euro nel 2021;
   rispetto alla legge di bilancio per il 2018, il provvedimento espone dunque, nel triennio di riferimento, un andamento della spesa crescente in misura più intensa nell'anno 2019 (+124,1 milioni), meno pronunciato nella proiezione per il 2020 (+84,7 milioni) e ancor minore nella proiezione 2021 (+36,8 milioni);
   rispetto alle previsioni di spesa per il 2019, il provvedimento espone spese finali in aumento rispetto al 2018, in termini assoluti, in misura pari a 124,1 milioni di euro (4,7 per cento), imputabili quasi totalmente all'aumento delle spese di parte Pag. 48corrente, pari a 121,7 milioni di euro, laddove le spese di conto capitale aumentano di 2,4 milioni di euro;
   gli stanziamenti di spesa del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale autorizzati si attestano, in termini di competenza, nell'anno 2019 in misura pari allo 0,4 per cento della spesa finale del bilancio statale, in linea con il dato degli esercizi precedenti.
   sottolineato che, nel suo complesso, il provvedimento propone stanziamenti per il MAECI pari a 2.733 milioni di euro per il 2019, confermando anche per il 2019 la netta prevalenza delle spese correnti, che assorbono il 98,9 per cento delle spese finali del Ministero;
   e che le previsioni di bilancio integrate recano, inoltre, per il 2019, residui presunti pari a 37,19 milioni mentre le autorizzazioni di cassa ammontano a 2.739,39 milioni, per cui la massa spendibile ammonta a 2.770,22 milioni con un coefficiente di realizzazione del 98,88 per cento;
   richiamato, inoltre, che il quadro delle risorse programmate per il 2019 a supporto della cooperazione allo sviluppo registra uno stanziamento di competenza pari a 1.178,1 milioni di euro per il 2019 e che il totale degli interventi esposti dall'Allegato sulla cooperazione allo sviluppo raggiunge la somma di 5.077,47 milioni di euro;
   evidenziato che, per il Fondo per il finanziamento delle missioni internazionali, istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e di cui all'articolo 4 della legge 21 luglio 2016, n. 145, il provvedimento apposta al relativo programma 5.8, capitolo 3006, risorse per 997,24 milioni di euro, risultanti già a legislazione vigente;
   segnalato, infine, che nella Nota integrativa sono evidenziate le priorità dell'azione amministrativa del Ministero, che riguardano per il 2019, in ambito europeo, la gestione del fenomeno migratorio, della difesa comune e dell'integrazione dell'area balcanica; in ambito mediterraneo, l'interlocuzione con i Paesi di provenienza o transito dei flussi migratori, la stabilizzazione dell'area ed il contrasto al terrorismo; nel campo della sicurezza e della promozione dei diritti umani, la prosecuzione dell'azione diplomatica volta a risolvere le crisi nel vicinato meridionale e orientale e in Africa; sul fronte della «diplomazia per la crescita», la promozione degli interventi per agevolare l'internazionalizzazione delle imprese; sul versante delle sfide globali, la salvaguardia della sicurezza dell'approvvigionamento energetico del nostro Paese; in tema di aiuto allo sviluppo, l'impegno ad un graduale riallineamento all'obiettivo dello 0,7 per cento dell'aiuto pubblico allo sviluppo rispetto al reddito nazionale lordo come indicato nel Documento di economia e finanza; infine, in campo amministrativo, l'ottimizzazione dell'impiego delle risorse e la riforma dell'azione amministrativa,
   delibera di

RIFERIRE IN SENSO FAVOREVOLE

Pag. 49

ALLEGATO 3

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (C. 1334 Governo)

RELAZIONE ALTERNATIVA PRESENTATA DAL GRUPPO DEL PARTITO DEMOCRATICO

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
   esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge di Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e il bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021,
   premesso che,
    l'esame del disegno di legge di bilancio per il 2019 si inserisce in un contesto macroeconomico che desta forti preoccupazioni: nel trimestre luglio-settembre 2018 il Prodotto Interno Lordo italiano ha ristagnato, per la prima volta dopo ben 14 trimestri consecutivi di crescita;
    nonostante il primo arresto alla crescita nazionale da tre anni e mezzo a questa parte, le riforme attuate nel corso della precedente legislatura hanno proseguito a segnare risultati positivi, particolarmente significativi nel mercato del lavoro – il numero degli occupati ha raggiunto un massimo storico e il tasso di partecipazione delle donne e delle classi di età più elevate si è finalmente innalzato – e proseguire in questa direzione di riforma strutturale del sistema-Paese costituisce l'unica via per aumentare in prospettiva il potenziale di crescita e liberare risorse pubbliche per combattere la povertà e sostenere le fasce più deboli della popolazione;
    alcune delle misure previste in questo disegno di legge di bilancio costituiscono un pericoloso passo indietro rispetto al processo di riforma strutturale che, con il contributo del Paese tutto, si è portato avanti, e i loro effetti potrebbero rendere ancor più incisivi i rischi al ribasso sull'andamento dell'economia prefigurati dall'Ufficio parlamentare di bilancio, con un deterioramento dei conti pubblici a partire già dal 2019 che rischia di mettere in serio pericolo la solidità dei fondamentali dell'economia Italiana;
    l'evidenza empirica, in particolare riferita agli anni precedenti alla crisi finanziaria globale, ci insegna che l'espansione del bilancio non si traduce automaticamente in un sostenuto aumento del prodotto se le misure non sono adeguate a favorire la crescita potenziale nel lungo periodo;
    con questa manovra di bilancio il Governo accresce l'indebitamento netto, rispetto ai suoi valori tendenziali, in media di 1,3 punti percentuali del PIL all'anno nel triennio 2019-2021, e per il prossimo anno programma di attuare interventi espansivi per circa 34 miliardi, coperti da aumenti delle entrate e riduzioni della spesa per poco più di un terzo, con un aumento del disavanzo di quasi 22 miliardi, ponendosi degli obiettivi di crescita particolarmente ambiziosi, definiti nei fatti più che ottimistici dai più autorevoli osservatori nazionali e internazionali;
    un'espansione di bilancio come quella delineata dal disegno di legge all'esame, non determinata principalmente dalle spese per investimento ma piuttosto da voci di spesa corrente, non garantisce Pag. 50la crescita nel medio termine e può anzi metterla in pericolo a lungo andare, e con essa la stabilità del Paese, quando ci si troverà a dover fronteggiare fasi cicliche avverse;
    gli effetti della politica di bilancio non possono infatti essere valutati come se essa fosse isolata, dal momento che risentono delle condizioni finanziarie, particolarmente determinanti se in rapporto al PIL il debito pubblico è elevato: dopo soli sei mesi di Governo i segnali di indebolimento dell'economia sono allarmanti, la volatilità sui mercati finanziari è tornata ad aumentare e i tassi di interesse sul debito pubblico sono divenuti molto elevati;
    l'aumento dello spread si ripercuote sull'intera economia, ossia su famiglie, imprese e istituzioni finanziarie che detengono il risparmio nazionale, e rispetto ad aprile è già costato al contribuente quasi 1,5 miliardi di euro di interessi in più e, ipotizzando tassi coerenti con le attuali aspettative dei mercati, costerebbe oltre 5 miliardi di euro nel 2019 e circa 9 nel 2020 dalle stime della Banca d'Italia;
    gli effetti della protratta incertezza degli investitori sugli orientamenti del Governo, in costante conflitto con le istituzioni europee, e sulla credibilità dell'impegno a conseguire i risultati di crescita annunciati, hanno determinato una crescita dei tassi di interesse sul debito pubblico che rischia dunque di vanificare tutto l'impulso espansivo atteso dall'Esecutivo con l'approvazione della legge di bilancio;
    il quadro di finanza pubblica che si delinea è imprudente e difficilmente sostenibile, anche perché corredato da strumenti di politica economica, finanziati in deficit nonostante siano stati presentati per anni come dotati di adeguata copertura finanziaria, che non solo non sembrano in grado di garantire i previsti risultati di crescita, ma che, per alcune misure qualificanti del programma di Governo, non sono neanche ancora stati definiti nel dettaglio, come nel caso del reddito di cittadinanza e del pensionamento anticipato, per cui il provvedimento si limita unicamente a istituire due fondi, mentre interventi, messi in campo nella precedente legislatura, di fondamentale impulso per la crescita attraverso il sostegno agli investimenti delle imprese e il rafforzamento del tessuto industriale, sono stati depotenziati, come nel caso dell'iperammortamento e del credito di imposta per la ricerca;
   considerando che,
    per le misure di competenza della Commissione, esprimiamo particolare preoccupazione per la riduzione negli stanziamenti per le politiche di cooperazione internazionale allo sviluppo;
    in materia di aiuto pubblico allo sviluppo (APS), la progressione dell’ APS negli ultimi anni, è passata da un rapporto A APS /Pil pari allo 0,19 per cento nel 2014, allo 0,22 nel 2015, allo 0,27 nel 2016, fino quasi a raggiungere lo 0,30 per cento nel 2017 (0,295 per cento), con l'impegno di allinearsi alla media europea pari allo 0,50 per cento del PIL, rendendo così raggiungibile l'obiettivo dello 0,7 per cento secondo gli impegni assunti con l'Agenda 2030. Nella Nota di aggiornamento del DEF, approvata dal Consiglio dei ministri il 27 settembre scorso, era stata confermata, nel Focus «Aiuto pubblico allo sviluppo», «l'esigenza di continuare ad assicurare adeguati e graduali incrementi delle risorse destinate alle attività di cooperazione allo sviluppo» e «l'impegno del governo volto a perseguire il percorso di adeguamento stabilendo, per il triennio 2019-2021, i seguenti obiettivi di spesa intermedi: 0,33 per cento del RNL nel 2019, 0,36 per cento nel 2020 e 0,40 per cento nel 2021»;
    le promesse annunciate nel DEF sono state tradite dal disegno di legge di bilancio, dove difatti lo stanziamento previsto per l'APS è pari a solo 5,077 miliardi a fronte di circa 5,8 miliardi per il 2018 previsti nella Nota di aggiornamento al DEF e comunque inferiori ai 5,277 miliardi necessari per mantenere l'attuale livello dello 0,30 del PIL; Pag. 51
    inoltre, nel disegno di legge di bilancio non vengono incrementati per il triennio neanche gli stanziamenti per l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) che rappresenta lo strumento per ampliare e qualificare in particolare la cooperazione bilaterale dell'Italia. Il parere favorevole espresso dal Governo durante la discussione nella Commissione di merito è un positivo segnale in controtendenza che speriamo possa essere replicato in sede di discussione in Commissione bilancio;
    fermo restando che la cooperazione allo sviluppo rimane per noi un investimento necessario, in un contesto geopolitico complesso e fragile come quello che ci troviamo a vivere, per il futuro delle relazioni politiche ed economiche del nostro Paese, per mantenere e garantire il peso politico e di indirizzo necessario per contare a livello internazionale; uno strumento imprescindibile per affrontare e governare, in modo integrato, ad esempio, anche il tema dei movimenti migratori;
   considerando che
    proprio nell'ambito del governo del fenomeno dei flussi migratori, con particolare attenzione alle rotte migratorie africane, nel disegno di legge in esame, non vengono previsti ulteriori stanziamenti di fondi a partire dal 2020 per il Fondo per l'Africa, istituito con la legge di bilancio 2017, articolo 1 comma 621, strumento importante per interventi straordinari volti a rilanciare il dialogo e la cooperazione con i Paesi africani di importanza prioritaria per le rotte migratorie;
    sosteniamo l'importanza di finanziare tale Fondo, per proseguire l'apprezzabile percorso che abbiamo intrapreso negli anni precedenti e che ci ha consentito di riportare l'attenzione della politica italiana sull'Africa, attraverso scambi diplomatici, strumenti di investimenti e anche il Fondo per l'Africa, rafforzando così il binomio della solidarietà e sicurezza. Ci auguriamo che il parere favorevole del Governo espresso per un emendamento di rifinanziamento del Fondo possa essere mantenuto in Commissione bilancio;
    auspichiamo, poi, il rifinanziamento della legge n. 72 del 2001 sul patrimonio storico e culturale della comunità degli esuli e della legge n. 73 del 2001 sugli interventi a favore della minoranza italiana in Slovenia e Croazia, iscritti in appositi capitoli dello stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, e i contributi per gli enti di cui alla legge n. 92 del 2004, per continuare a sostenere la conservazione della Memoria dell'esodo e delle vicende del confine orientale. La minoranza italiana presente in Croazia e Slovenia, dopo l'esodo di circa 350.000 persone avvenuto nel dopoguerra, conta attualmente circa 38.000 persone e si articola in 51 comunità operanti nelle singole località, di cui 44 in Croazia, per lo più situate in Istria;
    destano preoccupazione anche le previsioni in materia di politiche per le comunità degli italiani all'estero, soprattutto in questo periodo storico che vede in forte crescita l'emigrazione all'estero dei nostri connazionali: nel 2021, infatti, gli investimenti per l'internazionalizzazione e per la promozione culturale previsti dal MAECI precipitano di circa 35 milioni di euro, rischiando così di tramortire nella culla la strategia della promozione integrata del Sistema Italia all'estero, che il Governo precedente aveva perseguito anche per compensare la stagnazione interna. Uno degli aspetti più preoccupanti, inoltre, è il mancato prolungamento, oltre il 2020, del Fondo per la promozione della lingua e cultura italiane nel mondo che, con i suoi 150 milioni in quattro anni, aveva consentito di ristorare voci di spesa ormai esangui (Dante Alighieri, istituti di cultura, corsi di lingua, cattedre di italianistica, borse di studio, ecc.). E in ultimo, la scomparsa dei miglioramenti ottenuti negli scorsi anni dagli organismi di rappresentanza – COMITES e CGIE – degli italiani all'estero rispettivamente di 1 milione e di 400 mila euro,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO

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ALLEGATO 4

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Atto del Governo n. 51)

RILIEVI DELIBERATI DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione (Affari esteri e comunitari),
   esaminato lo Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205;
   nell'auspicio che il Governo, in sede di trasmissione della relazione di cui al comma 4 dell'articolo 1 del provvedimento, voglia precisare gli specifici interventi realizzati nell'ambito delle tematiche dell'edilizia pubblica e della digitalizzazione,

VALUTA FAVOREVOLMENTE