Camera dei deputati

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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 741 di mercoledì 28 settembre 2022

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO

La seduta comincia alle 11.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ALESSANDRO AMITRANO, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 15 settembre 2022.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 33, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Annunzio dell'elezione della Presidente della Corte costituzionale.

PRESIDENTE. Comunico che, in data 20 settembre 2022, il Presidente della Corte costituzionale mi ha inviato la seguente lettera:

“Illustre Presidente, ho l'onore di comunicarLe, ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 87 del 1953, che la Corte costituzionale, oggi riunita nella sua sede del Palazzo della Consulta, mi ha eletta Presidente. Con viva cordialità,

  firmato Silvana Sciarra.”

Annunzio della presentazione di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, con lettera in data 23 settembre 2022, ha presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge, che è stato assegnato, ai sensi articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente alla V Commissione (Bilancio): “Conversione in legge del decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144, recante ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)” (3705) - Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), III, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria), VII, VIII, IX, X, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale), XII, XIII e XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto dal comma 1 del predetto articolo 96-bis, è stato altresì assegnato al Comitato per la legislazione.

In morte dell'onorevole Gianfranco Spadaccia.

PRESIDENTE. Comunico che è deceduto l'onorevole Gianfranco Spadaccia, già membro della Camera dei deputati nella IX e nella X legislatura e del Senato della Repubblica nella VIII e nella X legislatura.

La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Simone Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). La ringrazio, Presidente Fico. Uno dei temi che ho seguito nel corso della legislatura - che si chiude con questa seduta, credo non ve ne saranno altre da qui all'insediamento del prossimo Parlamento - è stato quello relativo alle sanzioni del codice della strada. Nell'agosto di quest'anno, in sede di conversione del decreto-legge sui trasporti, il Governo ha accolto un mio ordine del giorno che lo impegnava a depositare presso la Conferenza Stato-città e autonomie locali una bozza di decreto ministeriale che regolamentasse finalmente, dopo dodici anni, l'utilizzo dello strumento degli autovelox, troppo spesso utilizzato da troppe amministrazioni locali più per far cassa che per fare sicurezza stradale.

Non mi risulta che questo sia accaduto. Questo è l'ultimo passaggio di una battaglia che in queste Aule parlamentari ho portato avanti per anni. Ricordo quando, in questa legislatura, si varò un decreto, grazie al Ministro De Micheli, per regolamentare, a fini di trasparenza, gli incassi degli enti locali derivanti dalle sanzioni per violazioni del codice della strada.

Grazie poi a una mia norma, questa trasparenza, cioè l'obbligo di consegnare i dati al Ministero, è diventata anche trasparenza in virtù dell'obbligo di pubblicare questi dati, così che oggi ciascun cittadino possa sapere, nel proprio comune, nel comune limitrofo o in qualsiasi altro comune, quante sanzioni siano state elevate per violazione del codice della strada, quanti siano stati gli incassi e come vengano spesi questi soldi.

Sulla questione autovelox, purtroppo, malgrado anni di battaglie, tutto questo non è successo. Il Governo non ha mantenuto gli impegni pur avendo dichiarato in più sedi che La regolamentazione era pronta, che stava andando avanti, che sarebbe stata presto “finalizzata”; questa è una delle parole che venivano utilizzate. Purtroppo, su questo non siamo riusciti a ottenere il risultato che speravamo, ovviamente non a favore di coloro che violano i limiti di velocità stabiliti dal codice della strada, ma a favore dei cittadini, di un uso corretto e regolare a fini di sicurezza stradale e non meramente di cassa. Infatti, gli autovelox collocati in punti nascosti, agli angoli delle strade provinciali o statali, non servono a prevenire un incidente stradale o a far rallentare le auto, magari prima di un incrocio dove c'è una scuola o un centro abitato, ma servono quasi esclusivamente, purtroppo, come si faceva nel film Non ci resta che piangere, per chiedere un fiorino a tutti quelli che passano.

Mi auguro che il prossimo Governo di centrodestra su questo riesca finalmente, dopo dodici anni, a portare a casa un risultato e a dimostrare che le regole quando ci sono devono essere applicate da tutti, dai cittadini ma anche dagli enti locali (Applausi).

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare il deputato Tripiedi. Ne ha facoltà.

DAVIDE TRIPIEDI (M5S). Grazie, Presidente. Tredici anni fa, al freddo di un gazebo in Brianza, iniziava il mio percorso politico. Nei sondaggi eravamo considerati come “altri”. Con i pochi mezzi che avevamo e con il nostro megafono Beppe Grillo, abbiamo cambiato il modo di fare politica in Italia: cittadini che lontano da logiche partitiche diventano protagonisti di una vera e propria rivoluzione. Oggi, siamo la terza forza politica in Italia e si conclude qui il mio percorso alla Camera dei deputati. Questo è il mio ultimo intervento. In due minuti è difficile sintetizzare nove anni di lavoro in queste Aule. È stato un onore essere qui a rappresentare gli ultimi, gli emarginati, quelli che purtroppo non hanno voce ma che non hanno neanche una rappresentanza, a partire dal popolo palestinese, un popolo che ha da insegnare al mondo la parola “resistenza”. Al riguardo, approfitto per fare un appello al Presidente della Repubblica Mattarella di farsi promotore di un vero processo di pace.

Vorrei ringraziare tutti i miei colleghi e collaboratori, in particolare Claudio Cominardi, Paolo Bernini, Corrado Fossati e Sara Montrasio, che mi hanno accompagnato in questo importante percorso. Un riconoscimento speciale va a Beppe Grillo e Giuseppe Conte, custodi dei valori del mio gruppo politico.

Inoltre, Presidente, vorrei ringraziare tutti i funzionari delle Commissioni, in particolare il dottor Tabacchi, il dottor Polverari, il dottor Cerreto ma anche la dottoressa Bonacci; da loro ho imparato tanto. Un abbraccio forte va allo staff del Servizio studi e della Commissione lavoro, con cui ho condiviso la maggior parte del tempo, e a tutto il personale della Camera, da chi fa le pulizie agli assistenti parlamentari.

Mi permetta, Presidente, di ringraziare tutti gli attivisti del MoVimento 5 Stelle. Sono loro la mia casa politica. A tutti i nuovi eletti va il mio più grande in bocca al lupo, con l'auspicio che lavorino sempre con l'obiettivo di rendere grande il nostro Paese e di dare voce agli ultimi. Infine, ringrazio la mia famiglia, i miei genitori: se sono quel che sono lo devo a loro. Grazie, Presidente, è stato un onore (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Paolin. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PAOLIN (LEGA). Presidente, onorevoli colleghi, mi corre l'obbligo di denunciare come il Governo, per la terza volta, anche con il decreto-legge n. 144 del 23 settembre 2022, dal titolo “Ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, abbia colpevolmente omesso di sostenere le residenze sanitarie assistenziali rispetto al caro energia che le stesse stanno subendo. A questo punto, le RSA dovranno far pagare il caro energia, aumentando le rette, agli anziani residenti e ai loro familiari. Gli anziani valgono meno dei cinema, dei teatri, dei musei, degli autobus, delle palestre, delle fonderie, delle concerie, dei panifici e dei bar; è una cosa immorale per un Paese civile, come denuncia il presidente di URIPA Roberto Volpe. Ritengo vergognoso e avvilente che gli ospiti delle nostre RSA, che io preferisco definire “testimoni viventi di storia contemporanea del Novecento”, quegli stessi che con il loro sacrificio lavorativo, a partire dagli anni Cinquanta, hanno saputo risollevare questo Paese dalle macerie della Seconda guerra mondiale, non solo non vengano tenuti in alcuna considerazione da questo Governo, ma addirittura, a causa dello stesso, dovranno andare ad elemosinare i soldi per far fronte agli aumenti delle rette, previsti fino a 400 euro al mese, presso i loro familiari o magari presso le amministrazioni comunali. Il Governo, ipocrita e miope, con un Ministro Speranza imbarazzante, solo il 15 settembre ha espresso in quest'Aula un parere favorevole al mio ordine del giorno in cui lo impegnavo ad erogare aiuti alle RSA al fine di non scaricare gli aumenti del caro energia sugli anziani e i loro familiari. Mi auguro che il prossimo Governo tratti i nostri anziani con quel rispetto e quella dignità che meritano, anche per quanto hanno fatto per il nostro Paese (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Zanella. Ne ha facoltà.

FEDERICA ZANELLA (LEGA). Grazie, Presidente. È sempre stata un'emozione intervenire in quest'Aula; per me è l'ultimo intervento, quindi, lo è vieppiù. Mi permetta, prima di entrare nel merito, di sottolineare come sia stato un grandissimo onore per me servire i cittadini da questi scranni, un onore che si è sempre accompagnato, dal primo a questo ultimo giorno, con il grandissimo senso di responsabilità che è stato alla base del mio grande impegno. Non mi sono mai risparmiata, ottenendo buoni risultati e combattendo grandi battaglie che avevo iniziato anche prima di entrare in Parlamento e che ho condotto qui. Una per tutte mi piace ricordarla, poi vi esimo dall'elencare tutti gli altri risultati: oggi nell'ordinamento ci sono due nuovi reati, sexting e revenge porn, grazie a un mio emendamento, a una battaglia che abbiamo condotto in Aula, al valore del Parlamento che è riuscito a modificare il codice rosso. Se vi ricordate, abbiamo anche occupato i banchi del Governo e abbiamo bloccato i lavori per quattro giorni, ma abbiamo vinto questa battaglia di civiltà e abbiamo ottenuto questi due nuovi reati che possono essere importanti per contrastare il cyberbullismo e la tutela della dignità della persona, che è alla base della mia azione da tanti anni, sul web e non solo. Ho fatto tante altre battaglie per quanto concerne il digitale e quant'altro ottenendo grandi risultati, anche lavorando sul PNRR; ma vi risparmio questo.

Ricordo invece le battaglie condotte sul territorio, per il mio territorio per quanto concerne la sicurezza e anche il tessuto economico sociale. Al riguardo, entro nel merito. Una delle mie battaglie è stata per il tribunale unificato dei brevetti di Milano, che è un'incompiuta, purtroppo, del Ministro degli Affari esteri. La partita non è stata chiusa e, purtroppo, dovrà essere chiusa in pochi mesi, perché la fase sperimentale del tribunale unificato dei brevetti entrerà in vigore nei primi mesi dell'anno prossimo e, affinché questo tribunale possa essere assegnato definitivamente a Milano, ovvero trasferite le competenze di Londra, noi dobbiamo darci da fare e lottare, perché altrimenti le competenze verranno ripartite tra i tribunali di Monaco e di Parigi, che hanno le altre.

Quindi, volevo sottolineare questa incompiuta, confidando - anzi, ne sono certa - che il tutto venga colmato dal nuovo Governo di centrodestra quanto prima, perché c'è un'impellenza e una cogenza. Ovviamente, è importante non solo per il territorio, per Milano e per la Lombardia, ma per tutto il Paese. Abbiamo perso l'EMA e non possiamo permetterci di bissare il fallimento del 2017. Quindi, spero e credo che il tribunale unificato dei brevetti di Milano sia una delle priorità del prossimo Governo quantomeno in termini temporali, perché c'è una grande cogenza in merito. Grazie per avermi dato questa possibilità (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente. Solo per portare, da parte del gruppo di Fratelli d'Italia, un saluto a tutti i colleghi di questa legislatura, una legislatura complicata dal punto di vista politico, ma anche costellata da eventi tragici, purtroppo, come quelli della pandemia e della guerra.

Un ringraziamento particolare va a lei, signor Presidente, e al Ministro per i Rapporti con il Parlamento per il vostro operato istituzionale. Ci tenevamo a fare soltanto questo intervento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Acunzo. Ne ha facoltà.

NICOLA ACUNZO (FI). Grazie, Presidente. Mi pregio di poter formulare questo ultimo intervento ringraziando i colleghi tutti per la sensibilità che hanno dimostrato su tematiche attinenti ad alcuni temi.

Tutti sapete qual è il mio lavoro: io sono un attore e ho avuto la possibilità di essere qui in Parlamento a rappresentare una professione che in questa legislatura, con gli amici e con i colleghi, abbiamo impreziosito non solo con i miei interventi e non solo con gli interventi degli amici che sono qui accanto a me, che mi suggerivano di ricordare persone dello spettacolo - principalmente, interpreti dello spettacolo - che ci hanno resi orgogliosi di essere italiani, che purtroppo sono scomparsi, e quelli che riescono a raggiungere dei grandi successi.

Questo intervento di chiusura è un po' un percorso che va a chiudersi, perché oggi voglio ricordare un altro interprete, purtroppo scomparso, che è Bruno Arena, che ci ha tanto allietato in questi anni e che ci ha tanto ricordato quanto l'ironia, la simpatia e il sorriso possano farci superare anche momenti difficili come questo.

In chiusura, ringrazio ancora la Presidenza per questo intervento e per la sensibilità che ha dimostrato durante questa legislatura, perché anche la Presidenza sapeva che molto spesso i miei interventi erano per ricordare o per celebrare i maestri dello spettacolo, piuttosto che gli interpreti della cinematografia o del teatro.

Chiudo questo percorso ricordando Bruno Arena e ringraziandovi per questa sensibilità, sperando che i colleghi della prossima legislatura possano avere la stessa sensibilità (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Pettarin. Ne ha facoltà.

GUIDO GERMANO PETTARIN (MISTO-VI-ICT). Grazie, Presidente. Io non volevo intervenire, ma il fatto che quest'ultima seduta si stia in qualche maniera declinando come fosse solamente un amarcord non mi lascia del tutto sereno.

Io vorrei spezzare una lancia per il futuro e mi permetto, rivolgendomi a tutti i colleghi della passata legislatura e a quelli della nuova legislatura, di darvi un appuntamento al 2025. Infatti, nel 2025 si svolgerà un fatto storico importantissimo, perché Nova Gorica e Gorizia sono state insieme designate Capitale della Cultura europea 2025. È la prima volta che succede che una città, unica per quanto formata da due conurbazioni, cioè Gorizia e Nova Gorica, sia individuata dall'Unione europea simbolicamente come un segno di unità che supera d'emblée eventi terribili che nei miei territori si sono sviluppati.

Quindi, come piccolo segno di speranza mi permetto di invitarvi tutti, lei in primis Presidente: ci vediamo nel 2025 a Gorizia e a Nova Gorica, e sarà mio piacere e mio onore offrirvi una birra e anche un Pelinkovac, nel segno del futuro dell'Unione europea e dell'unità (Applausi).

PRESIDENTE. Sarà un piacere partecipare.

Ha chiesto di parlare il deputato Del Monaco. Ne ha facoltà.

ANTONIO DEL MONACO (M5S). Anch'io voglio ringraziare tutti per avermi dato l'opportunità di essere qui in quest'Aula, che trasuda di storia a 360 gradi. Questa legislatura è stata del tutto particolare: abbiamo vissuto il periodo del COVID, della pandemia, che ci ha visti in restrizione nel poterci muovere, ma comunque il Parlamento ha ottenuto dei risultati anche in quel periodo particolare. Così adesso, per quanto riguarda ciò che succede in Ucraina, il Parlamento non si è mai fermato: ha sempre lavorato costantemente, cercando di portare dei risultati.

Questa è una legislatura che sicuramente sarà annoverata nella storia come unica e irripetibile, e tuttavia spero che possiamo guardare in avanti con maggiore serenità. Soprattutto, visto che non ci sarò nella prossima legislatura, rivolgo un augurio a coloro i quali saranno seduti su questi scranni, sperando che potranno continuare a fare del bene all'Italia e ai nostri cittadini.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Anzaldi. Ne ha facoltà.

MICHELE ANZALDI (IV-IC'E'). Grazie, Presidente. Prendo la parola, in quest'ultima seduta, un po' per salutare e un po' per ricordare a tutti quello che, a mio avviso, è stato un lavoro eccezionale di questa legislatura, non per merito nostro, forse, ma per gli eventi che ci hanno schiacciato e che ci hanno letteralmente sconvolti.

Ho avuto la fortuna di essere presente nella legislatura precedente ed è stata un'esperienza lavorativa bellissima e importante. Con lei, in Commissione vigilanza abbiamo fatto cose epiche, rimaste nel cassetto, ma epiche.

PRESIDENTE. Alcune sono anche venute fuori.

MICHELE ANZALDI (IV-IC'E'). È venuta fuori. Si poteva applicare meglio e non è stata applicata. Ne cito una: la newsroom, perché siamo l'unico Paese in Europa che non l'applica. Poi, tante altre cose, ma fa parte della politica.

Frequento questi ambienti, da appassionato, da quando ero ragazzino: il primo viaggio a Roma con i miei genitori; poi da portaborse, poi da giornalista e poi da deputato. Tuttavia, Presidente, a onore di tutto questo Parlamento e anche del suo coraggio, vorrei ricordare quello che ha visto quest'Aula e che non aveva mai visto nella storia: il COVID e i morti del COVID. Quel numero, che io non voglio neanche ripetere oggi, quel numero gigantesco di morti e quelle bare sui camion dell'esercito.

Eppure l'Aula, grazie al suo coraggio e a quello di tutti i suoi componenti, è rimasta aperta. I deputati viaggiavano da una parte all'altra dell'Italia. Io chiedevo: “Ma come siete venuti?”. Mi rispondevano: “In aereo”. “E l'aereo è partito? Quanti eravate?”. “C'ero solo io in aereo!”.

Grazie a lei, in un'ondata di populismo, abbiamo fatto vedere agli italiani che lasciavamo le famiglie a casa e che rischiavamo. Si ricorda? A Roma non c'era un posto dove mangiare! Lei ha fatto sì che i deputati avessero una specie di cestino per poter mangiare, laddove la Camera era riuscita a far aprire qualche posto per dormire. Noi siamo riusciti - cosa che non era mai successa a quest'Aula - a fare il nostro dovere, né più né meno, però non era scontato.

Quindi, oltre che salutare, volevo ringraziare lei e tutti i nostri colleghi del coraggio, e secondo me il termine esatto è abnegazione, mostrato in quell'occasione (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Giovanni Russo. Ne ha facoltà.

GIOVANNI RUSSO (FDI). Signor Presidente, rappresentante del Governo, onorevoli colleghi, faccio oggi questo mio ultimo intervento in Aula per ringraziare i cittadini e tutti quanti voi per questa legislatura, travagliata, difficile, tre crisi di Governo, maggioranze ad assetto variabile, la pandemia, poi la guerra. Questa legislatura è stata veramente difficile e di sicuro sarà da annoverare negli annali come una delle più travagliate.

In questo grande periodo difficile per il nostro Paese, il Parlamento non si è mai fermato, ha sempre continuato a lavorare, e c'è stata la volontà di ciascuno di noi veramente di servire l'Italia e, con abnegazione, di continuare a fare il proprio lavoro, anche per dare un segnale ai cittadini.

Per questo torno a casa con un bagaglio di esperienza e di crescita personale grandissimo. Ringrazio di nuovo tutti quanti voi, spero che la nuova legislatura sia più fortunata di questa XVIII e rivolgo veramente un “in bocca al lupo” importante a tutti i colleghi che ci saranno nel prossimo futuro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Ministro D'Inca'. Ne ha facoltà.

FEDERICO D'INCA', Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Grazie, Presidente. Considerato questo momento di ringraziamento, sento di ringraziare, a nome del Governo, il Parlamento, la Camera, tutti i colleghi presenti oggi e quelli che sono sempre stati presenti per il grande lavoro svolto insieme in questi anni così difficili.

Ho fatto per tre anni il Ministro per i Rapporti con il Parlamento e, tra l'altro, chiudo anche la mia presenza in Parlamento, non essendo stato candidato. Ringrazio per tutto il lavoro svolto in questi momenti così difficili. Abbiamo affrontato insieme la pandemia, il tema del PNRR - tutte riforme molto importanti per il nostro Paese - e momenti difficilissimi, come quello relativo all'Afghanistan, momenti difficilissimi, come gli ultimi, con la guerra tra Ucraina e Russia, sempre con uno spirito di collaborazione, seppure alcune volte con un clima anche acceso, ma, alla fine, abbiamo sempre trovato la quadra e fatto un percorso comune. Per cui, a nome del Governo e a nome personale, vi è un grande ringraziamento.

E poi, Presidente, ringrazio lei per tutto il lavoro fatto in questi anni. Ho avuto la fortuna di poter conoscere il lavoro fatto dalla Camera dei deputati, di fare il Questore della Camera. Ho potuto verificare il grande impegno di tutti i funzionari, di tutto il personale della Camera dei deputati, a cui va il mio ringraziamento personale. Ringrazio i Segretari generali, prima Lucia Pagano e poi Fabrizio Castaldi, ringrazio chiaramente i Questori, ringrazio i Vicepresidenti, ringrazio i Segretari d'Aula, ringrazio tutto il personale che ha lavorato costantemente, anche in mesi, come ho ricordato prima, difficili per il nostro Paese, dando sempre grande professionalità e grande servizio civile.

E poi, chiaramente, il mio augurio è un augurio di buona fortuna ai prossimi colleghi che arriveranno il 13 ottobre: a loro veramente una grande vicinanza, e al prossimo Governo, che dovrà affrontare sfide molto complicate, a cui va la nostra riflessione, il nostro pensiero e un grande “in bocca al lupo”. Grazie, Presidente, ancora (Applausi).

PRESIDENTE. Grazie a tutti.

La Camera sarà convocata a domicilio.

La seduta termina alle 11,35.