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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 737 di mercoledì 3 agosto 2022

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

LUCA PASTORINO, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 103, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,35).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Matteo Dall'Osso. Ne ha facoltà.

MATTEO DALL'OSSO (FI). Grazie, Presidente. Presidente, oggi è il giorno n. 34 da quando i lavoratori fragili rischiano la vita per poter lavorare. Racconto da 34 giorni – ripeto – 34 giorni l'esperienza dei lavoratori fragili che, per il mio tramite, chiedono aiuto a tutti noi deputati e al Governo per una tutela reale della loro salute nello svolgimento del loro lavoro. Ci chiedono la tutela di due diritti fondamentali, garantiti dalla nostra Costituzione: salute e lavoro.

Ricordo a me stesso e a tutti noi che, tra pochi giorni, ritorneremo alle urne a chiedere loro di affidarci di nuovo, per altri cinque anni, il Governo di questo Paese; stiamo andando alle urne a chiedere di nuovo il loro voto di fiducia, quindi sono io a chiedere a voi, colleghi onorevoli e Ministri competenti, cosa intendete fare.

Presidente, questa mattina ho saputo che il Consiglio dei Ministri si riunirà oggi e si parlerà - è all'ordine del giorno - di questo problema risolvibile in dieci minuti, ma che vale la salute di tanti italiani e, probabilmente, anche la dignità di chi partecipa a questo Consiglio dei Ministri. Abbiamo ricevuto rassicurazioni sul fatto che, nel prossimo decreto, verrà implementata la soluzione da noi indicata. Una voce di corridoio però non può bastare e la domanda, che ha mandato in paranoia tutti i lavoratori fragili, è: lavoro o salute? Mettetevi nelle loro condizioni! Lavoro o salute? Voi cosa scegliereste? Ogni giorno, scelgo uno dei tanti messaggi che ricevo. Oggi, riporto quello di Liliana che tre giorni fa mi scrisse: “Anch'io sono costretta, come tutti i lavoratori fragili, a rientrare il 1° agosto alla sede del mio lavoro, con due patologie immunodepressive, in terapia anche biologica. Il mio lavoro è completamente “smartizzabile” e i miei utenti non si sono neppure accorti che lavoro da casa. Lavorare da casa mi permette di stare senza mascherina, visto che soffro anche di apnee notturne di grado severo e la notte devo utilizzare la CPAP.” La prossima volta vi spiegherò cos'è la CPAP, perché lei lo sa, Presidente, ma gli altri no. “So che sarà pesantissimo anche per me. I medici competenti, alla visita di sorveglianza sanitaria, si sono espressi, confermando la mia fragilità, ma non dando indicazioni sulla necessità di smart working al 100 per cento e nessun datore si assume la responsabilità di decidere sul soggetto fragile alle sue dipendenze, se non pervengono determinazioni specifiche per questa categoria dagli uffici centrali e dal Governo. Ma se il COVID dovesse colpirmi, non finirà certo qui. Io spero di salvarmi la vita, per vivere la vita che merito e per combattere per un risarcimento di eventuali danni da COVID. Grazie, Liliana.”

Come ho già detto, i lavoratori fragili vivono nel panico, nel panico: pa-ni-co!

Infine, ricordo a me stesso che la stella polare di riferimento normativo è l'articolo 26, commi 2 e 2-bis, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, rinnovato fino al 30 giugno, che deve essere esteso al 31 dicembre 2022. Come le volte scorse, da 34 giorni, consegno anche questo discorso al Governo, che al momento non vedo in Aula, ma comunque lo spedirò per posta interna diretta al Ministro della Pubblica amministrazione, professor Renato Brunetta, al Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e al Ministro della Salute, Roberto Speranza, ricordando a tutti noi, Legislativo ed Esecutivo, che cittadini italiani fragili ci stanno solo chiedendo di assolvere al nostro compito, rispettando la nostra Costituzione italiana, nello specifico, due diritti fondamentali ed inviolabili: salute e lavoro. Grazie, Presidente, gentilissima.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, immagino sullo stesso argomento, il deputato Massimiliano De Toma. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO DE TOMA (FDI). Grazie, Presidente. Sì, sullo stesso argomento che accomuna il percorso che stiamo facendo io e l'onorevole Dall'Osso, e mi auguro anche altri onorevoli. È un percorso non difficile; è molto semplice, perché si tratta effettivamente della proroga delle tutele per questi lavoratori fragili che chiedono semplicemente questo. Vorrei ricordare, come già fatto anche nel corso degli interventi precedenti, parlando di smart working, che, in realtà, vi sono alcuni lavoratori fragili che non possono usarlo. Quindi, è un richiamo al Governo. Io sottoscrivo le parole dell'onorevole Dall'Osso, come ho già fatto, sottoscrivendo il suo ordine del giorno, che presenterà oggi (il n. 17), proprio perché è un ordine del giorno che io già ho presentato precedentemente.

Credo che il Governo debba necessariamente mettere in campo il più velocemente possibile queste misure. Sono misure di civiltà e mi auguro che, a questo punto, non i Ministri, ma il Presidente del Consiglio prenda questa decisione, la faccia sua e nel giro di pochissime ore sottoscriva la proroga di tutele riguardante il settore privato, ma anche il settore pubblico. Come ho già detto prima, riguarda diversi lavoratori e diverse famiglie. L'onorevole Dall'Osso ha riportato uno dei suoi tanti messaggi, quei messaggi che ricevo anch'io. Io non li leggo per rispetto delle persone che mi hanno scritto, però voglio ringraziare Sonia, Stefania, Germano, Antonio, Silvia, Filippo, Monica, Rosario, Marco, Silvano, Sara, Daniela, Betty, Patrizia, Cristina, e via dicendo altri nomi; la lista è lunghissima, ne cito solo alcuni, e concludo con Marta. Marta mi ha scritto questa mattina. Marta ha una figlia che è stata ricoverata in ospedale, lei ha il COVID, è a casa e quindi non può andare a seguire la figlia. La figlia ha problemi, è una persona con disabilità, come purtroppo altri suoi parenti. Ecco perché, dal mio punto di vista, dal nostro punto di vista, mio e dell'onorevole Dall'Osso, la battaglia di civiltà che chiediamo è semplicemente di prendere a cuore questa situazione e, oggi, in un decreto che il Consiglio dei Ministri può far suo, inserire quelle proroghe che stiamo chiedendo ormai da diverso tempo. Chiediamo semplicemente di poter mettere mano a quella che sarà una misura successiva, ma lo farà magari il prossimo Governo, auspicando a guida di Fratelli d'Italia, ma sarebbe interessante che in questo momento le forze politiche si uniscano, più che altro per dare un segnale compatto verso questi lavoratori fragili, che, come ha detto l'onorevole Dall'Osso, il 25 settembre si ricorderanno esattamente chi sta portando avanti questa battaglia e chi “no” (Applausi di deputati del gruppo Fratelli d'Italia e del deputato Dall'Osso).

PRESIDENTE. Non essendo ancora decorso il termine di preavviso previsto per le votazioni con il procedimento elettronico, sospendo la seduta che riprenderà alle ore 9,55.

La seduta, sospesa alle 9,45, è ripresa alle 9,57.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 2646 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 giugno 2022, n. 68, recante disposizioni urgenti per la sicurezza e lo sviluppo delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità sostenibile, nonché in materia di grandi eventi e per la funzionalità del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Approvato dal Senato) (A.C. 3702​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3702: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 giugno 2022, n. 68, recante disposizioni urgenti per la sicurezza e lo sviluppo delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità sostenibile, nonché in materia di grandi eventi e per la funzionalità del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili.

Ricordo che nella seduta del 1° agosto si è conclusa la discussione generale e i relatori e il rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, le seguenti proposte emendative, già dichiarate inammissibili in sede referente: 1.01, 1.02, 1.03, 8.02, 8.03, 12.04 e 12.05 Foti; 2.01 Rampelli; 4.02 Varchi; 6.01 Sodano (non segnalato per la votazione); 7.02, limitatamente al comma 2, e 8.1 Ferro; 8.04, 9.2, 9.02, 12.03 e 12-bis.1 Silvestroni.

Avverto, altresì, che la Presidenza non ritiene ammissibile, ai sensi degli articoli 86, comma 1, e 96-bis, comma 7, del Regolamento, l'articolo aggiuntivo 7-sexies.0101 Spessotto, concernente la soppressione del pubblico registro automobilistico, non previamente presentato nelle Commissioni, in quanto estraneo rispetto ai contenuti del provvedimento.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 3702​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e delle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) e il Comitato per la legislazione hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione.

Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principio o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.

A tal fine, il deputato Sodano è stato invitato a segnalare l'emendamento da porre in votazione.

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito i relatori ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti segnalati per la votazione.

BERNARDO MARINO , Relatore per la IX Commissione. Signor Presidente, colleghi, per abbreviare, per tutti gli emendamenti il parere è invito al ritiro o, in alternativa, parere contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

ALESSANDRO MORELLI, Vice Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Grazie, Presidente. Parere conforme al relatore.

PRESIDENTE. Passiamo quindi all'emendamento 1.100 Spessotto.

Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.100 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.101 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.100 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.101 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.102 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.103 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.100 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.101 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.102 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Passiamo all'emendamento 4.103 Spessotto.

Ha chiesto di parlare la deputata Spessotto. Ne ha facoltà.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-A). Grazie, Presidente. Con questo emendamento cerchiamo di porre rimedio a uno degli innumerevoli disastri che ha combinato il Governo targato anche PD e MoVimento 5 Stelle, ovvero non aver stabilito un tetto massimo per il compenso del commissario liquidatore del Consorzio Venezia Nuova, ossia il consorzio di imprese che ha realizzato il MoSE, che, secondo loro per una dimenticanza, sembrerebbe ammontare a circa 5 milioni di euro.

Ricordo che fino ad oggi, a 2 anni dalla sua nomina, questo commissario, il dottor Miani, non ha liquidato un bel nulla e ora presenta il conto di 5 milioni di euro per un'opera che già è costata ai cittadini oltre 6,4 miliardi di euro. Trovo veramente assurda una cifra del genere. Il PD è arrivato a mediazione, poi, con un emendamento presentato e approvato al Senato per porre il tetto a un milione di euro a tale compenso. Per noi è ancora spropositata questa cifra. Quindi, con questo emendamento chiediamo di abbassare ulteriormente lo stipendio del dottor Miani (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.103 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 4.01 Ferro.

Ha chiesto di parlare la deputata Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Auspico che questa proposta emendativa possa trovare la giusta attenzione da parte del Governo. Parliamo della strada statale 106, la cosiddetta strada della morte che chiunque conosce anche al di fuori dei confini della Calabria, non soltanto per i tristi incidenti che si sono registrati fino a qualche ora fa ma, soprattutto, per la necessità di espletare completamenti mediante affidamenti dei nuovi lavori attraverso quello che si è dimostrato, nel caso del ponte di Genova, uno strumento agile e snello cioè una forma di commissariamento che possa dare alla regione, e a tutti gli enti di competenza, la possibilità di realizzare quanto nel corso di oltre 20 anni non si è fatto, né nei tempi né nella sostanza: l'approvazione dei progetti ma anche la possibilità di affidamento dei lavori e dei protocolli operativi. Troppo spesso sentiamo parlare della mancanza di infrastrutture nel Mezzogiorno e, ancor di più, in terre come la mia che, devo dire, ha registrato più volte anche una sinergia bipartisan da parte dei colleghi calabresi in Parlamento ma che oggi dovrebbe segnare una pagina importante. Come abbiamo visto con il ponte di Genova, si può realizzare, senza se e senza ma, questa infrastruttura essenziale anche in Calabria, senza mascherarsi dietro ad eventuali problemi che nulla hanno a che fare e che sarebbero gestibili tranquillamente da persone e da professionisti competenti.

Chiedo che il Governo possa in qualche modo considerare quanto richiesto nel dettaglio dall'emendamento affinché la strada statale 106 non sia più la strada della morte (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 4.01 Ferro, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.105 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.100 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.101 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.102 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.103 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.104 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6-bis.100 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.1 Silvestroni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.2 Rotelli, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.3 Rotelli, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.4 Rotelli, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.5 Silvestroni, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 7.02 Ferro, per le parti ammissibili, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 7.03 Silvestroni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 7.04 Rotelli, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7-bis.1 Silvestroni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7-bis.2 Silvestroni, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione… no, revoco l'indizione della votazione.

Ha chiesto di parlare la collega Spessotto. Ne ha facoltà.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-A). Grazie, Presidente. Vorrei intervenire su questo emendamento, perché tratta di una questione importante, che, in realtà, è passata un po' sotto traccia, ovvero che il gruppo Atlantia, della famiglia Benetton, è riuscito ad aggiudicarsi ben un miliardo di euro di rimborsi per il calo dei pedaggi che si è registrato durante il periodo dell'epidemia di COVID.

Questa cifra esorbitante è veramente assurda e con questo emendamento i colleghi di Fratelli d'Italia vogliono applicare la normativa che è valsa per tutte le altre aziende e che prevedeva un tetto massimo di 150 mila euro per questi rimborsi. Quindi, sosteniamo questo emendamento e su di esso voteremo favorevolmente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7-bis.2 Silvestroni, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 7-ter.1 Lollobrigida.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rotelli. Ne ha facoltà.

MAURO ROTELLI (FDI). Grazie, Presidente, mi rivolgo a lei e ai membri e colleghi della Commissione, perché, dopo aver avuto questo provvedimento blindato in Commissione, con una discussione sugli emendamenti di circa 30 minuti, chiediamo l'attenzione dell'Assemblea su questo emendamento. In maniera particolare, con questo emendamento chiediamo l'esenzione dal pagamento del pedaggio da parte dei pendolari dell'A24 e dell'A25, che sono al centro di una vicenda di carattere legale, con continui ribaltamenti di giudizio. L'emendamento prevede l'esenzione dal pagamento del pedaggio per i residenti nei comuni siti lungo le autostrade A24 e A25, che percorrono regolarmente tale tratto per motivi di studio o di lavoro e per esigenze sanitarie.

Perché si fa questa richiesta? Perché queste autostrade non ricevono la giusta attenzione e non vengono seguite dal punto di vista dei lavori e dei servizi che devono essere posti in essere, come tutte le altre tratte autostradali. Questo provvedimento arriva in Aula blindato, senza la possibilità di modificare una virgola…

PRESIDENTE. Mi scusi, collega. Colleghi, vi chiedo di abbassare il tono della voce. Colleghi! Prego.

MAURO ROTELLI (FDI). Grazie, Presidente. Quindi, sappiamo che il provvedimento è immodificabile. Mi rivolgo a lei, Presidente, per arrivare, naturalmente, anche al rappresentante del Governo, il Vice Ministro Morelli: questo tipo di segnalazione o di sottolineatura da parte del nostro gruppo potrebbe essere preso in considerazione non soltanto adesso, in fase di votazione di questo emendamento, ma anche nelle proposte degli ordini del giorno che noi stiamo facendo.

Quindi, prima di votare negativamente, di bocciare questo emendamento, Presidente, le chiedo se sia possibile accantonarlo, per fare in modo che possa essere preso in considerazione in seconda battuta, dopo aver fatto una ricognizione all'interno dell'Aula con le varie forze politiche, al fine di portare avanti questa proposta del gruppo di Fratelli d'Italia a firma del capogruppo Lollobrigida.

Presidente, mi rimetto a lei, affinché sia da parte dal Comitato dei diciotto delle due Commissioni, sia da parte degli altri partiti arrivi un segnale rispetto a questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Chiedo al relatore Marino di esprimersi sulla richiesta di accantonamento formulata dal collega. Prego, relatore Marino, a lei la parola.

BERNARDO MARINO, Relatore per la IX Commissione. Contrario all'accantonamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Fiano. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Presidente…

PRESIDENTE. Mi scusi, collega: prima ha chiesto di parlare il collega Fiano. Poi ci sarà lei, collega Deidda.

Prego, collega Fiano.

EMANUELE FIANO (PD). Presidente, voglio dire al collega che ha espresso parere contrario che mi pare, se non ho capito male, che semplicemente il collega Rotelli dicesse che, in relazione a questo emendamento - su cui ci saranno sicuramente pareri contrastanti, perché, per esempio, noi sul testo dell'emendamento avremmo un parere contrario - vorrebbe presentare un ordine del giorno (che dobbiamo esaminare personalmente, come Partito Democratico, per stabilire come valutarne il contenuto), che, laddove ci fosse un consenso, potrebbe produrre da parte dei presentatori - se non ho capito male, mi corregga il collega Rotelli, signora Presidente - il ritiro dell'emendamento.

Io dico al collega, che ha espresso parere contrario, che questa mi pare una strada ragionevole. Non stiamo precludendo le opinioni o i voti di ognuno di noi: si tratta di esaminare il testo dell'ordine del giorno, ascoltare dal rappresentante del Governo, il Vice Ministro Morelli, quale sarà il parere del Governo sull'ordine del giorno e valutare se il contenuto dell'ordine del giorno sia in parte differente dall'emendamento, su cui altrimenti – lo ripeto - noi voteremo contro. Mi sembra una cosa ragionevole chiedere un accantonamento. Non succede niente, ma chiediamo un attimo di tempo per studiare la materia.

Quindi, chiedo al collega, per il suo tramite, Presidente, se si potesse tutti convenire su un rapido accantonamento per studiare la materia. Non conosco i pareri di tutti i gruppi, ma ricordo che, qualora l'emendamento passasse, signora Presidente, noi ci troveremmo nella condizione, a Camere largamente sciolte e nell'ultima ipotetica settimana di lavoro per lo meno della Camera, di rinviare questo testo al Senato, perché modificato. Quindi, suggerisco a tutti un attimo di comprensione del momento, dato che non si preclude l'opinione di nessuno; semplicemente un attimo di tempo per valutare questa proposta e il testo che viene proposto.

BERNARDO MARINO, Relatore per la IX Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BERNARDO MARINO, Relatore per la IX Commissione. Considerato che adesso c'è anche l'accordo tra i gruppi, concordo anche io sull'accantonamento.

PRESIDENTE. Quindi, lo accantoniamo. D'accordo.

Mi scusi, relatore Marino: c'è l'articolo aggiuntivo 7-quater.01 Lollobrigida che tratta la stessa materia. Quindi, verrà accantonato anche l'articolo aggiuntivo 7-quater.01 Lollobrigida?

BERNARDO MARINO, Relatore per la IX Commissione. Evidentemente sì: accantoniamo anche questo.

PRESIDENTE. D'accordo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7-ter.3 Silvestroni, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7-ter.2 Silvestroni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Su un lutto del deputato Lino Pettazzi.

PRESIDENTE. Colleghi, comunico che il collega Lino Pettazzi è stato colpito da un grave lutto: la perdita del fratello. Al collega la Presidenza della Camera ha già fatto pervenire le espressioni della più sentita partecipazione al suo dolore che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 3702​)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7-ter.4 Silvestroni, parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

L'articolo aggiuntivo 7-quater.01 Lollobrigida risulta accantonato. Passiamo, quindi, all'articolo aggiuntivo 7-quater.02 Silvestroni.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 7-quater.02 Silvestroni, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 7-sexies.0100 Spessotto. Ha chiesto di parlare la deputata Spessotto. Ne ha facoltà.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-A). Grazie, Presidente. Intervengo nuovamente su questo punto su cui ho presentato varie proposte, sempre bocciate da questo Governo in tema di abolizione delle botticelle.

È notizia di due giorni fa che l'ennesimo cavallo si è accasciato a terra, davanti a Fontana di Trevi, a causa del caldo e della fatica di trasportare tutto il giorno turisti in giro per la città in mezzo al traffico, con pericoli sia per i veicoli sia per chi sta a bordo di questi mezzi ormai vetusti, che evidentemente non possono più circolare nelle nostre strade.

Chiedo al Governo di accantonare questo emendamento e di riflettere sulla possibilità di accettarlo, perché è veramente l'ultima occasione che questo Parlamento ha di abolire finalmente questo mezzo di violenza sugli animali, perché non è altro che questo. Quindi, faccio una proposta di accantonamento, per vedere se riusciamo a trovare un accordo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Relatore Marino, sulla richiesta di accantonamento? Relatore Marino?

BERNARDO MARINO, Relatore per la IX Commissione. Accantoniamo.

PRESIDENTE. Accantoniamo, quindi, anche il 7-sexies .0100 Spessotto.

Passiamo dunque all'emendamento 8.2 Silvestroni. Nessuno chiedendo di parlare, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.2 Silvestroni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 8.01 Sodano.

Ha chiesto di parlare il deputato Sodano. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie, Presidente. A me sembra curioso che le proposte più fresche, che arrivano sempre dalla parte più giovane di questo Parlamento, vengano costantemente ignorate. Posso pensare, per esempio, in questi anni al vuoto a rendere, per dare un'economia circolare alle plastiche che inquinano le nostre strade: nulla di fatto. Penso a tutto ciò che abbiamo proposto in questi anni e che è stato sempre ignorato. Il bonus psicologo siamo stati i primi a sostenerlo, a luglio 2020, e solamente un anno dopo se ne è data attuazione. Così pure, nell'ultimo “decreto Aiuti”, come componente Alternativa, abbiamo cercato di annullare l'IVA sui beni di prima necessità e avete bocciato quell'emendamento, quando si poteva fare qualcosa in Commissione bilancio; mentre adesso, in campagna elettorale, tutti a proporre l'IVA all'1 per cento per i beni di prima necessità.

Ma qui si parla di qualcos'altro, Presidente. Mi è sempre piaciuto guardare un po' come andavano le cose nel mondo, dove ci sono politiche molto più virtuose di quelle che siete capaci di fare voi, e cercare di proporle in questo Parlamento. Una di queste…

PRESIDENTE. Concluda, deputato Sodano.

MICHELE SODANO (MISTO). Scusi, Presidente, mi permetta di concludere, anche perché è importante. Mi riferisco a ciò che hanno già fatto la Germania e la Spagna, permettendo ai propri cittadini, attraverso tariffe politiche, di accedere a tutti i trasporti. Ciò serve ad abbassare l'emissione di CO2, a contrastare la spesa eccessiva che hanno i cittadini in questo momento in cui i prezzi dell'energia sono alle stelle e, naturalmente, anche a dare un input al viaggio. Ho proposto già nel “decreto Aiuti”, e la ripropongo qui, anche per l'Italia una formula - l'ho chiamata ViaggItalia - per permettere a tutti di viaggiare sui treni regionali almeno ad un prezzo politico. Prendete in considerazione questo tipo di normative, che già hanno riscosso enorme successo in Paesi come la Germania e la Spagna. Qui, invece, non va avanti proprio nulla.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Giuliodori. Ne ha facoltà.

PAOLO GIULIODORI (MISTO-A). Grazie, Presidente. Intanto chiedo di apporre la firma, a nome della componente Alternativa, a questo emendamento 8.01 Sodano. Oltre a quello che ha detto il collega, vorrei aggiungere alcune questioni. Innanzitutto, lo Stato è tale quando riesce ad aiutare il cittadino. Non mi sembra che questo Stato, rappresentato da questo Governo totalmente fallimentare, sia stato in grado minimamente di aiutare il cittadino. Questa misura rappresenterebbe un piccolo aiuto. Nel Paese del contrario, che è l'Italia, abbiamo, da un lato, i cittadini italiani che nemmeno si possono permettere nel mese d'agosto di andare a trovare i propri parenti ed amici e, dall'altro, abbiamo ENI che, nei primi sei mesi dell'anno, fa il record di utili e non un record qualsiasi ma il 600 per cento in più, praticamente sei volte in più rispetto a quello che aveva fatto l'anno scorso. Quindi, la maggioranza non può votare questo emendamento, perché andrebbe contro altri interessi.

Tutto questo si collega al taglio energetico che voi avete portato all'interno del Paese, perché avete promosso sanzioni contro la Russia che sono assolutamente controproducenti, che stanno tagliando fuori, al prezzo di mercato, tutte le nostre imprese. Le nostre imprese stanno chiudendo o stanno prorogando i periodi di ferie, prevedendo, al posto delle classiche due settimane, un mese o un mese e mezzo di chiusura, proprio perché non conviene produrre. Contestualmente, abbiamo la Russia che si sta spostando su altri mercati. Quindi, siete stati molto bravi, grazie anche al supporto e alla pressione degli Stati Uniti, a dividere il mondo tra Ovest ed Est. Siamo in una sorta di guerra fredda, solo che i blocchi probabilmente sono molto più grandi di quello che erano nei decenni scorsi e, quindi, anche il rischio è molto più grande. Oltre ad aver sanzionato le imprese italiane, di fatto, queste sanzioni sono assolutamente inutili, perché abbiamo, per esempio, la Banca centrale russa che dichiara un surplus commerciale record per la Russia. Che senso hanno queste sanzioni? Le sanzioni hanno l'unico senso di indebolire ulteriormente l'Italia ed è quello che ha fatto Draghi. L'aveva fatto negli anni Novanta, continua a farlo adesso. Noi l'avevamo predetto e, purtroppo, si è avverato. Per fortuna, se ne sta andando. Ovviamente, sta in qualche modo portando avanti l'ordinaria amministrazione che, purtroppo, ordinaria non è, perché vedremo come uscirà a breve un nuovo decreto. Almeno, però, se ne sta andando. Non sono molto fiducioso sinceramente su quello che avverrà poi, ma almeno se ne sta andando (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa e di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Spessotto. Ne ha facoltà.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-A). Grazie, Presidente. Questo emendamento propone una misura che sarebbe davvero d'aiuto alle famiglie italiane alle prese con questo aumento vertiginoso dei prezzi delle materie energetiche. Propone un biglietto unico per viaggiare sui treni regionali e sarebbe sicuramente una misura utile. Altro che le misure proposte dal Governo, che altro non sono se non mancette che vengono date con un fondo a esaurimento, che si esauriscono in poche ore e non sono d'aiuto alla generalità della popolazione. Chiediamo misure di questo tipo, in materia di trasporto pubblico, misure coraggiose. Noi abbiamo proposto un emendamento per rendere gratuito il trasporto pubblico locale. Quindi, chiediamo maggior coraggio da parte di questo Governo e da parte del Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa e di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Ehm. Ne ha facoltà.

YANA CHIARA EHM (MISTO-M-PP-RCSE). Grazie, Presidente. Intanto desidero sottoscrivere questo emendamento a nome di Manifesta e per ricordare che è una misura di totale buonsenso. Parliamo, di fatto, di proporre un biglietto unico, del valore di 9 euro, per usufruire di tutti i treni regionali. Presidente, non si tratta soltanto di agevolare il risparmio energetico e gli spostamenti perché questa è anche una misura concreta di contrasto alla povertà, un aiuto concreto alla cittadinanza. Inoltre, si tratta di una misura ambientale. Si parla molto di ambiente, di transizione ecologica e di tante altre cose ma poi, di fatto, non si fa nulla di concreto per fare in modo che la cittadinanza sia supportata negli spostamenti sostenibili e per contrastare l'attuale emergenza energetica. La Germania rappresenta un esempio molto concreto del successo di questa misura, di come, di fatto, le persone abbiano deciso di spostarsi più con i mezzi pubblici e meno con le proprie vetture. Questa proposta, questo articolo aggiuntivo - lo ripeto - è una misura di buonsenso, una misura concreta per fare in modo che la cittadinanza possa essere supportata nel muoversi in maniera più ecologica (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Manifesta, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Non ci sono altre richieste di intervento, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 8.01 Sodano, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 8.0100 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 8.05 Silvestroni, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Ha chiesto di parlare il deputato Silli. Ne ha facoltà.

GIORGIO SILLI (MISTO-VI-ICT). Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori. Ormai i lavori di quest'Aula volgono al crepuscolo ed io, negli ultimi mesi, non mi sono mai stancato di ricordare alla Presidenza quante interrogazioni parlamentari giacciono ancora sui tavoli del Governo, da anni (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Vinciamo Italia-Italia al Centro con Toti e del deputato Deidda). Ad esempio, io ne ho presentata una nel 2018. Mi taccio subito e mi raccomando a lei, Presidente, perché credo manchi solo lei, poi mi sono raccomandato a tutti i Vicepresidenti e al Presidente Fico. Non pretendo di avere tutte le risposte, mie e dei colleghi, entro la fine della legislatura però quantomeno una risposta, al di là dei Governi che si sono susseguiti (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Vinciamo Italia-Italia al Centro con Toti e di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Silvestroni 9.1. Non ci sono richieste di intervento, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Silvestroni 9.1, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Silvestroni 9.01, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Rotelli 9.03, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Silvestroni 9.04, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Silvestroni 9.05, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

Passiamo all'emendamento Giuliodori 11.1. Ha chiesto di intervenire il collega Giuliodori. Ne ha facoltà.

PAOLO GIULIODORI (MISTO-A). Grazie, Presidente, con questo emendamento si vuole eliminare la proroga, contenuta nel decreto, dell'obbligo di indossare la mascherina fino al 30 settembre. Quella delle mascherine è stata una questione sempre un po' dibattuta; in realtà, se voi andaste a rileggere articoli di riviste scientifiche, non trovereste alcuna prova che le mascherine siano in grado di abbassare il contagio. Ci sono studi, non ben definiti, che portano a un risultato che è sostanzialmente irrilevante. All'interno del mondo della scuola, ci sono studi più concreti, ma che non hanno mostrato una reale efficacia delle mascherine in termini di limitazione del contagio. Nonostante ciò, continuate a protrarre tale obbligo nel mondo dei trasporti (in metro, in autobus, in treno), danneggiando i cittadini, perché stiamo parlando di contesti dove i livelli di CO2 sono elevatissimi in quanto tante persone si trovano a viaggiare in posti relativamente stretti; quindi, obbligate le persone tenere la mascherina, che aumenta ulteriormente questi livelli di CO2 e ciò potrebbe creare problemi di salute, per esempio, ai più fragili perché costretti di fatto a respirare CO2, invece che ossigeno. Questo è gravissimo. Non c'è alcuna base scientifica per continuare ad utilizzare, forse non c'era nemmeno prima tantomeno ora, le mascherine. Non so dove il «Comitato troppe scemenze» abbia basato le proprie analisi, perché di fatto non esiste nulla; in questi anni siamo stati obbligati ad indossare mascherine totalmente inutili. L'unico motivo che mi è venuto in mente che possa giustificare questa scelta di mantenere l'obbligo di indossare la mascherina è quello di mantenere la popolazione in uno stato di paura, di dire alla popolazione che l'emergenza non è finita (anche se è finita praticamente a gennaio-febbraio di quest'anno, cioè vari mesi fa) e che il virus è ancora tra di noi (anche se endemico e, quindi, sostanzialmente, molto poco preoccupante; magari dovremmo tenerlo d'occhio, ma questo non giustifica qualsiasi restrizione o qualsiasi obbligo di mascherina).

C'è un dato molto importante, che però, magari, voi, non frequentando treni regionali o metro, non avete notato: chi sono quelli che non portano la mascherina, oltre ai cittadini che fanno giustamente disobbedienza civile (e li ringrazio di farla, anche in quest'Aula)? Sono gli stranieri, proprio perché gli stranieri non sono abituati a portare la mascherina, perché in nessun altro Paese europeo…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

PAOLO GIULIODORI (MISTO-A). Concludo, Presidente. In nessun altro Paese europeo portano la mascherina. Mi rivolgo soprattutto alla Lega, ma, in generale, a tutto il centrodestra: adesso, state promettendo di togliere tutto quello che voi avete votato in questo anno e mezzo e questo potrebbe essere un inizio.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Baldini. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BALDINI (MISTO-CI). Presidente, mi sembra veramente di concludere questa legislatura come quando sono entrata: a parlare della mascherina. L'intervento che c'è stato adesso è veramente quello di una persona che non sa nemmeno che cosa significhi sanità (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Coraggio Italia, Partito Democratico e Italia Viva-Italia C'è), che cosa significhi prevenzione e cosa significhi mettere una mascherina e coprirsi la bocca. Il virus può essere preso in tanti modi, ma la diffusione virale è accertato che avviene per via del vapore acqueo attraverso la bocca e, poi, attraverso le vie respiratorie si diffonde nell'organismo.

Ora, sentir parlare anche oggi così è veramente vergognoso. Se sono stata quella che ha creato scandalo all'interno del Parlamento per aver messo la mascherina, credo che chi comunque ha denigrato questa cosa, in fondo, poi abbia capito l'importanza di una mascherina. Ma, oggi, sentire dire questo è veramente vergognoso e noi non possiamo pensare che una politica fatta di persone che non conoscono niente di scientifico continui a parlare; si va verso una politica sempre più tecnologica, sempre più scientifica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e speriamo che questa sia la vera forza del nuovo Governo e delle persone che possono portare avanti questo.

Oggi, c'è bisogno della mascherina più che mai, perché le persone hanno meno paura, vanno in situazioni dove ci sono agglomerati di persone, situazioni diverse e c'è ancora più bisogno di usare una mascherina. Non sappiamo quali virus arriveranno, come si modificherà questo virus e sappiamo che è un Coronavirus, un virus che si modifica continuamente. Quindi, ritiriamo questi discorsi, perché sono veramente vergognosi (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Coraggio Italia, MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Raduzzi. Ne ha facoltà.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO-A). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere, anche a nome di Alternativa, questo emendamento del collega Giuliodori. Basta con queste inutili e insensate restrizioni che non esistono più in alcun Paese europeo, bisogna dirlo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa)! Allora, mi spiegate quale motivazione scientifica avete preso, per il fatto che sui treni bisogna mettersi la mascherina e sugli aerei no? Non ha alcun senso! Allora, votiamo questo emendamento, e lo dico anche ai colleghi del centrodestra, che stanno già iniziando a fare la pantomima per le elezioni sulla campagna - diciamo così - di gestione del COVID degli ultimi due anni in cui avete fatto dei disastri. Votiamo questo emendamento e smettiamola subito con queste insensate restrizione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Sodano. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie, Presidente. Intervengo anche io per rispondere alla collega che prima ha detto che la mascherina è necessaria più che mai, oggi, e che ce la chiede la scienza; ai colleghi: ma la scienza è diversa in ogni Paese del mondo? Perché in nessun Paese europeo si utilizza la mascherina nei trasporti, quindi, vorrei capire qual è la vostra scienza e vorrei capire in che modo squalificate la scienza degli altri Paesi europei. È una grande ipocrisia! Oggi, negli aerei, chiaramente, non c'è bisogno della mascherina. Allora, ditemi perché, con la vostra logica sopraffina, la mascherina è più sensata in un treno rispetto che su un aereo.

Chiudo, dicendo che questa vostra comunicazione, questa vostra ossessione per le mascherine ha fatto un danno enorme, perché, ancora oggi, si vedono persone uscire da sole dalle proprie abitazioni con la mascherina, mettersi in macchina con la mascherina! Spiegategli che non serve a nulla (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Nobili. Ne ha facoltà.

LUCIANO NOBILI (IV-IC'E'). Presidente, solo per rispondere a una curiosità del collega. Sugli aerei sono stati installati i filtri HEPA; non pretendo che sappia cosa siano, ma almeno potrebbe informarsi (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva-Italia C'è e Misto-Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-A). Signor Presidente, mi aggiungo al dibattito in quanto sono un frequentatore dei mezzi pubblici. Lo so che è strano, perché qui molta gente viaggia in auto blu o prende il taxi…

PRESIDENTE. Collega…

RAFFAELE TRANO (MISTO-A). Però, vi posso dire che sui mezzi pubblici, sulla metro, ad esempio, la mascherina viene utilizzata nella percentuale del 50 per cento e questo cosa significa? Che si fanno norme e leggi, ma poi non le si fanno rispettare per un semplice motivo: perché anche per gli stessi legislatori risulta difficile mantenere quest'obbligo ad agosto, ad esempio su alcuni vagoni della metro dove nemmeno c'è l'aria condizionata. Basta farsi un giro nel Paese reale per capire quali sono le vere esigenze che, di certo, non possono essere queste mascherine che, come hanno ribadito bene i miei colleghi, sono praticamente inutili (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Non vedo altre richieste di intervento, quindi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.1 Giuliodori, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.2 Silvestroni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 43).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.1 Silvestroni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 12.01 Silvestroni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 12.02 Silvestroni, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

Passiamo all'emendamento 12-quater.100 Mollicone.

Ha chiesto di parlare il deputato Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo per avviarci a questo epilogo di legislatura, questo cupio dissolvi di legislatura e sottolineare il metodo del Governo dei migliori. Questo è un provvedimento titolato sulla sicurezza, lo sviluppo delle infrastrutture, i trasporti e la mobilità sostenibile, tutti temi su cui i colleghi della Commissione trasporti del gruppo di Fratelli d'Italia hanno avanzato proposte qualificanti: tutte respinte. Non è un caso che in Aula vi sia il sottosegretario Morelli che di questo si occupa; però, qualcuno, una manina ci ha infilato questo articolo, l'articolo 12, che riguarda, invece, pensate un po', un fondo culturale utilizzato durante la pandemia per sostenere la filiera della cultura privata, dall'editoria ai musei privati, alle gallerie, alle strutture private.

Ebbene, questo emendamento, che è incongruo rispetto al provvedimento e non capisco come gli uffici della Camera e delle Commissioni competenti abbiamo potuto accettarlo, di fatto, va a sottrarre risorse ai privati, in crisi ancora adesso per la ripartenza, per la biglietteria, per la filiera editoriale, per darle al pubblico. Per carità, Fratelli d'Italia ha una visione sussidiaria, quindi dice che il privato serve a valorizzare…Posso intervenire? Collega, posso intervenire?

PRESIDENTE. Colleghi!

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Presidente, se lei non dà la possibilità di intervenire… è un'ora e mezza che il collega è al telefono… Capisco i collegi, poi è simpatico, è un collega amico e ha tutta la mia solidarietà. Dicevo sostanzialmente che non è sottraendo, in un momento di ripartenza, i fondi alla filiera privata, in grave crisi, che si aiuta il pubblico. Il pubblico si aiuta al contrario: si aiuta con il volano dei crediti fiscali, con la detrazione del consumo culturale; si aiuta valorizzando e dando in assegnazione centinaia di luoghi della cultura, beni archeologici, beni culturali, musei minori che rimangono chiusi perché i sovrintendenti li considerano di propria competenza e proprietà e, quindi, non li danno in gestione ai privati. Quindi, abbiamo presentato questo emendamento simbolicamente - sappiamo che verrà respinto - per denunciare questa situazione e perché la sinistra non vada adesso in campagna elettorale da tutte queste filiere, dalle grandi, piccole e medie organizzazioni di mostre, dalle strutture della filiera editoriale a dire: “noi siamo per la cultura, noi vogliamo aiutare le imprese culturali”, perché non è vero, qui state togliendo i soldi alle imprese culturali private. In merito a ciò, dovrete fare i conti in campagna elettorale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12-quater.100 Mollicone, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12-quater.101 Mollicone, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Su un lutto del deputato Michele Casino.

PRESIDENTE. Comunico che il collega Michele Casino è stato colpito da un grave lutto: la perdita del fratello.

La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire al collega le espressioni della più sentita partecipazione al suo dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'intera Assemblea.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 3702​)

PRESIDENTE. Dobbiamo, a questo punto, tornare alle altre proposte emendative accantonate. Si tratta dell'emendamento 7-ter.1 Lollobrigida, a pagina 11 del fascicolo, dell'articolo aggiuntivo 7-quater.01 Lollobrigida, alle pagine 12 e 13 del fascicolo, dell'articolo aggiuntivo 7-sexies.0100 Spessotto, alle pagine 13 e 14 del fascicolo. Chiedo quindi al relatore e al Governo quale sia il loro orientamento al riguardo. Relatore Marino, a lei la parola.

BERNARDO MARINO , Relatore per la IX Commissione. Presidente, chiederei una sospensione di venti minuti.

PRESIDENTE. D'accordo. Sospendo, a questo punto, la seduta, che riprenderà alle ore 11,30.

La seduta, sospesa alle 11,05, è ripresa alle 11,34.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Riprendiamo il seguito del provvedimento.

Ha chiesto di parlare il relatore Marino. Colleghi, chiedo eventualmente di allontanarvi dal relatore Marino che deve intervenire. Prego, relatore.

BERNARDO MARINO , Relatore per la IX Commissione. Chiedo una proroga della sospensione di ulteriori venti minuti.

PRESIDENTE. D'accordo. Sospendiamo, a questo punto, la seduta, che riprenderà alle ore 11,55. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 11,35, è ripresa alle 12.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito del provvedimento in esame. Ricordo che abbiamo accantonato alcune proposte emendative. Chiedo, quindi, al relatore Marino quale sia l'orientamento al riguardo. Colleghi, colleghi…Chiedo ai colleghi Scagliusi, Gariglio e Maglione di allontanarsi dal relatore Marino per consentirgli di intervenire. Prego, relatore.

BERNARDO MARINO , Relatore per la IX Commissione. Sì, Presidente. La Commissione invita al ritiro delle proposte emendative 7-ter.1 e 7-quater.01 Lollobrigida e 7-sexies.0100 Spessotto.

PRESIDENTE. Altrimenti si intende che il parere sia contrario, ovviamente.

Chiedo il parere del Governo sulle tre proposte emendative accantonate. Il relatore ha proposto un invito al ritiro o parere contrario.

ALESSANDRO MORELLI, Vice Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Il parere è conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 7-ter.1 Lollobrigida.

Chiedo ai colleghi di Fratelli d'Italia se accettino l'invito al ritiro.

MAURO ROTELLI (FDI). Sì, Presidente. Confermo il ritiro delle due proposte emendative.

PRESIDENTE. Passiamo all'articolo aggiuntivo 7-sexies.0100 Spessotto.

Collega Spessotto?

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-A). Grazie, Presidente. Non intendo ritirare il mio emendamento, perché questa è una proposta che porto avanti da tutta la legislatura e abbiamo avuto modo di parlare in Commissione di questo tema ripetute volte. C'è stato un freno evidente da parte di alcuni gruppi politici. Quindi, checché ne dica il Governo, non è vero che c'è unanimità del Parlamento su questo tema, tant'è vero che più volte mi sono stati bocciati emendamenti e ordini del giorno, l'ultimo, la scorsa settimana, sul “decreto Concorrenza”, sempre in tema di botticelle, è stato bocciato. Ora il Governo, prima della campagna elettorale, vorrebbe lavarsi la coscienza, approvando un ordine del giorno. A me non sta bene perché chi andiamo a impegnare? Un Governo, che non esiste, andiamo ad impegnare? Non è proprio serio questo atteggiamento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 7-sexies.0100 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 3702​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Avverto che l'ordine del giorno n. 9/3702/44 De Luca è stato ritirato dal presentatore.

Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

ALESSANDRO MORELLI, Vice Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Grazie, Presidente. Sull'ordine del giorno n. 9/3702/1 Longo, parere favorevole condizionato alla seguente riformulazione: “impegna il Governo a valutare l'opportunità di favorire apposite convenzioni e collaborazioni del Cismi con gli istituti di ricerca pubblici e privati, finalizzate ad individuare nuove soluzioni per ridurre ulteriormente i tempi di realizzazione degli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, nonché alla rifunzionalizzazione e messa in sicurezza di strade, autostrade, porti e infrastrutture ferroviarie.”

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/2 Pezzopane, parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/3 Pellicani, parere favorevole condizionato alla riformulazione dell'impegno nei seguenti termini: “impegna il Governo a valutare l'opportunità di prevedere che per l'accertamento (…)”.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/4 Amitrano, parere favorevole condizionato alla riformulazione dell'impegno nei seguenti termini: “impegna il Governo a valutare l'opportunità di assumere ogni iniziativa per assicurare la piena attuazione del Protocollo per la promozione sulla sicurezza nel processo di sviluppo del trasporto pubblico locale e regionale sostenibile (TPL) - mobilità autoferrotranvieri - navigatori”.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/5 Cavandoli, parere favorevole.

Gli ordini del giorno n. 9/3702/6 Covolo, n. 9/3702/7 Dara e n. 9/3702/8 Donina sono accolti come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/9 Lucchini, parere favorevole con la seguente riformulazione: “(…) nell'ambito dei Fondi di sviluppo e coesione (FSC), compatibilmente con la legislazione vigente”.

Gli ordini del giorno n. 9/3702/10 Paolin e n. 9/3702/11 Nardi sono accolti come raccomandazione.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/3702/12 Rachele Silvestri risulta ritirato. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3702/13 Caretta.

ALESSANDRO MORELLI, Vice Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Sull'ordine del giorno n. 9/3702/13 Caretta, parere favorevole.

L'ordine del giorno n. 9/3702/14 Ciaburro è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/15 Mazzetti, invito al ritiro.

Gli ordini del giorno n. 9/3702/16 Giacometto e n. 9/3702/17 Dall'Osso sono accolti come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/18 Siracusano, il Governo si rimette all'Aula.

Gli ordini del giorno n. 9/3702/19 Baldelli e n. 9/3702/20 Fiorini sono accolti come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/21 Mollicone, parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/22 Sodano, invito al ritiro.

Gli ordini del giorno n. 9/3702/23 Ferro, n. 9/3702/24 Giovanni Russo e n. 9/3702/25 Varchi sono accolti come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/26 Bellucci, parere favorevole.

L'ordine del giorno n. 9/3702/27 Caiata è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/28 Cecchetti, parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/29 Rotelli, invito al ritiro.

L'ordine del giorno n. 9/3702/30 De Giorgi è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/31 Foscolo, parere favorevole.

Gli ordini del giorno n. 9/3702/32 Ficara, n. 9/3702/33 Cancelleri, n. 9/3702/34 Martinciglio e n. 9/3702/35 Zanichelli sono accolti come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/36 Flati, mi rimetto all'Aula.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/37 Lollobrigida, parere favorevole.

Gli ordini del giorno n. 9/3702/38 Zolezzi, n. 9/3702/39 D'Arrando, n. 9/3702/40 Ehm e n. 9/3702/41 Barzotti sono accolti come raccomandazione.

Sugli ordini del giorno n. 9/3702/42 Pentangelo e n. 9/3702/43 Grippa, parere favorevole.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/3702/44 De Luca è stato ritirato.

ALESSANDRO MORELLI, Vice Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Sugli ordini del giorno n. 9/3702/45 Rixi e n. 9/3702/46 Zanella, parere favorevole.

Sugli ordini del giorno n. 9/3702/47 Prestipino e n. 9/3702/48 Aiello, mi rimetto all'Aula.

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3702/1 Longo…

Prego, Vice Ministro, una precisazione?

ALESSANDRO MORELLI, Vice Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Sì, mi perdoni, il parere sull'ordine del giorno n. 9/3702/19 Baldelli è favorevole, ho sbagliato riga.

PRESIDENTE. Grazie.

Ordine del giorno n. 9/3702/1 Longo, favorevole con riformulazione: viene accettata.

Ordine del giorno n. 9/3702/2 Pezzopane, favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3702/3 Pellicani, favorevole con riformulazione: viene accettata.

Ordine del giorno n. 9/3702/4 Amitrano, favorevole con riformulazione: viene accettata.

Ordine del giorno n. 9/3702/5 Cavandoli, favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3702/6 Covolo, accolto come raccomandazione: viene accettata.

Ordine del giorno n. 9/3702/7 Dara, accolto come raccomandazione: viene accettata.

Ordine del giorno n. 9/3702/8 Donina, accolto come raccomandazione: viene accettata.

Ordine del giorno n. 9/3702/9 Lucchini, favorevole con riformulazione: viene accettata.

Ordine del giorno n. 9/3702/10 Paolin, accolto come raccomandazione: viene accettata.

Ordine del giorno n. 9/3702/11 Nardi, accolto come raccomandazione: viene accettata.

Ordine del giorno n. 9/3702/12 Rachele Silvestri è ritirato.

Ordine del giorno n. 9/3702/13 Caretta, favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3702/14 Ciaburro, accolto come raccomandazione: viene accettata, colleghi di Fratelli d'Italia? Collega Ciaburro?

MONICA CIABURRO (FDI). Presidente, se è possibile chiedere di rivalutare il parere rispetto a questo ordine del giorno, perché si tratta veramente di un contesto mortificato - la provincia di Cuneo - per quello che riguarda infrastrutture e viabilità. Stiamo parlando di migliorare tutto quello che riguarda…

PRESIDENTE. Mi scusi, collega, io la posso fare intervenire, se lei non accetta l'accoglimento come raccomandazione.

MONICA CIABURRO (FDI). Ma, infatti, sto chiedendo se lo potesse rivedere, perché stiamo parlando della strada statale 21, un transito internazionale, un valico internazionale, l'unico valico rimasto per accedere a Francia e Spagna, commerciale e turistico, con aziende importantissime su quel territorio, dove si sta determinando davvero un blocco, una paralisi di comuni, con tantissimi rischi per la salute e tantissimi rischi sanitari per le emergenze, perché le ambulanze si trovavano bloccate, così come succede anche nel periodo invernale. Quindi, davvero, più che una raccomandazione, mi aspetterei un netto parere favorevole, rispetto all'indicazione del territorio e di questa esigenza.

PRESIDENTE. Il Governo mantiene il parere come raccomandazione. Se non viene accettata la raccomandazione, il parere si intende contrario, collega. Quindi, o lo mettiamo in votazione con il parere contrario o accetta la raccomandazione.

MONICA CIABURRO (FDI). Chiedo di metterlo ai voti e mi auguro che ci sia il buonsenso nell'Aula.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3702/14 Ciaburro. La collega non ha accettato la raccomandazione, quindi il parere del Governo si intende contrario.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).

Ordine del giorno n. 9/3702/15 Mazzetti, invito al ritiro o parere contrario: lo mettiamo in votazione? Lo poniamo in votazione con il parere contrario, colleghi di Forza Italia. L'ordine del giorno viene ritirato.

Ordine del giorno n. 9/3702/16 Giacometto, accolto come raccomandazione: viene accettata? Sì.

Ordine del giorno n. 9/3702/17 Dall'Osso, accolto come raccomandazione: viene accettata? Sì.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/18 Siracusano, il Governo si rimette all'Assemblea.

Ha chiesto di parlare la collega Siracusano. Ne ha facoltà.

MATILDE SIRACUSANO (FI). Grazie, Presidente. Vice Ministro, colleghi, questo ordine del giorno serve principalmente a fare chiarezza sulle ambiguità interpretative in merito alle decisioni assunte sul ponte sullo Stretto di Messina.

In questa legislatura, il Parlamento aveva votato e approvato due atti di indirizzo chiari, che impegnavano il Governo a reperire le risorse per realizzare un progetto. Ci sono stati 50 anni di studi sul ponte sullo Stretto di Messina, è stato realizzato un progetto definitivo a una campata, validato a tutti i livelli da esperti internazionali, tecnici e, invece, ci siamo ritrovati dinanzi a una decisione bizzarra, assunta dal Ministro delle Infrastrutture di questo Governo, dal Ministro Giovannini, che ha deciso di investire, a nostro avviso sprecando soldi pubblici dei cittadini, 50 milioni di euro per tempi lunghissimi, poi, tra l'altro; chissà quando vedremo la fine di questo nuovo studio di fattibilità per un progetto che già, tecnicamente, fu bocciato negli anni passati, un progetto a tre campate.

Quindi cosa chiediamo? Chiediamo a quest'Aula di votare una decisione di buonsenso, cioè di revocare questo studio di fattibilità, di archiviarlo, utilizzando una parte inferiore delle risorse impiegate attualmente per aggiornare il progetto già esistente, per non perdere tempo prezioso per la Sicilia, per la Calabria, per il Mezzogiorno e per l'intero Paese, tempo prezioso e soldi dei cittadini italiani. Quindi, chiediamo un voto favorevole rispetto a questo ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rixi. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI (LEGA). Grazie, Presidente. Anche noi, con riferimento a questo tema, siamo assolutamente favorevoli all'ordine del giorno, per il fatto che bisogna arrivare alla fine di questa farsa sul tema del ponte sullo Stretto di Messina. Noi siamo per l'opera: abbiamo bloccato quest'opera, come Paese, solo per motivi ideologici, rinunciando a investimenti privati e, anzi, pagando, con l'erario pubblico, una marea di danni alle imprese. Abbiamo ancora un problema di connettività con la Sicilia e di continuità territoriale importantissimo; stiamo bloccando un corridoio europeo - il corridoio Berlino-Palermo - e, oltretutto, credo che, in questo momento, più che gli studi, servano le vanghe e i picconi per iniziare a fare i cantieri. È finita l'ora di studiare; bisogna iniziare a lavorare.

Quindi, sono assolutamente perché le opere partano. Credo sia stato utile anche l'ennesimo studio che, però, dimostra la necessità dell'opera. A questo punto, è evidente che dobbiamo fare in modo che il prossimo Governo sblocchi le grandi opere e faccia tornare a crescere il Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Paita. Ne ha facoltà.

RAFFAELLA PAITA (IV-IC'E'). Presidente, colleghi, la posizione di Italia Viva-Italia C'è in merito alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina è nota: noi siamo a favore. E, in questi mesi, abbiamo anche ragionevolmente supportato il Governo, quando la promessa era quella di definire uno studio che andasse a migliorare il progetto precedente, secondo le opzioni che erano in campo: campata unica, più campate, ponte di Archimede. Siccome la sottoscritta ha visto il progetto anche nel dettaglio, mi pare chiarissimo che ormai le opzioni in campo siano la campata unica e le più campate, non il ponte di Archimede.

Detto ciò, quello che mi sarei immaginata dal Governo è che oggi difendesse o ci spiegasse quale tempistica immagina per il prossimo futuro, al fine di terminare questo approfondimento. E, invece, sorprendentemente, nonostante la riunione di maggioranza prima avesse portato a un esito differente, perché, se non ricordo male, l'indicazione del Governo era un invito al ritiro, oggi il Governo dice che si rimette all'Assemblea. Quindi, di fatto, si lava le mani rispetto allo studio che è stato fatto precedentemente, non ci dice con quali tempistiche lo studio verrà realizzato (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-Italia C'è), non ci dice quale opzione ritenga sia giusta dal punto di vista tecnico. Di fatto, è come se, in questi mesi, avessimo vissuto un brutto film, in cui tutto il lavoro portato avanti dal Governo è stato rimesso in discussione dal Governo attuale e dal Governo precedente; infatti qui c'è anche l'ex Ministro De Micheli, che quel lavoro lo aveva avviato.

Perfetto. Capiamo che oggi ci si rimette all'Assemblea, quindi non c'è più un vincolo tecnico o un vincolo di approfondimento. Se questa è la posizione, noi, senza se e senza ma, votiamo a favore dell'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-Italia C'è), ma se questa è la posizione! Però mi chiedo, questo ve lo devo chiedere, perché siamo alla fine di questa pagina di legislatura e un po' di serietà non guasterebbe: ma questo è il modo di venire in Aula da parte anche di un Vice Ministro, rinnegando il lavoro precedente del Governo? Se questo è il modo, mi aspettavo, almeno dal punto di vista tecnico, un po' di spiegazioni, ma se l'atteggiamento è pilatesco, sappiamo da che parte stare: stiamo dalla parte del ponte sullo Stretto di Messina (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva-Italia C'è e Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato D'Ettore. Ne ha facoltà.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (MISTO-VI-ICT). Grazie, Presidente. Anche la nostra componente sottoscrive l'ordine del giorno Siracusano e Prestigiacomo, che è chiarissimo ed è ragionevole, in particolare su due questioni, che sono state anche già accennate negli interventi precedenti. La decisione, già assunta, di un nuovo studio di fattibilità contrasta, anche sul piano economico, con l'esistenza di un progetto che può essere rivisto. In genere, in queste situazioni, di fronte a una progettazione condotta, per anni, in base al codice degli appalti delle opere pubbliche, una volta giunti a un risultato, che è già sul tavolo, la revisione si fa solo in casi eccezionali. Non si vede qual è l'eccezionalità del caso, tenuto conto, come diceva anche la collega di Italia Viva, del percorso che è stato fatto dal Governo insieme al Parlamento in ordine allo studio di fattibilità e a ciò che è la progettazione, l'esito della progettazione.

È quindi ragionevole destinare le risorse già stanziate all'aggiornamento del progetto già esistente per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina a campata unica. Mi sembra di tutta evidenza, c'è anche un'antieconomicità, e francamente andare a stabilire il termine dell'11 agosto 2023 per il deposito di una nuova progettazione di fattibilità significa non affrontare, per l'ennesima volta, la questione.

Quindi chiedo al sottosegretario, se è possibile, di rivedere il parere, non solo rimettendosi all'Aula, perché non è una questione che può essere solo rimessa all'Aula. È una questione sulla quale bisogna chiarire quali sono le decisioni e le posizioni politiche delle parti.

Da questo punto di vista, o accantoniamo, se è possibile, questo ordine del giorno e si rivaluta quello il parere del Governo e dei relatori, oppure, francamente, non si può che andare al voto; andare al voto però su un tema, ripeto, che riguarda decisioni assunte in base a un procedimento relativo a un'opera pubblica che ha già passato tutti i vagli e tutte le sequenze previste dalle norme vigenti, anche in sede europea. Inoltre, c'è anche un progetto già completato, e l'eccezionalità di un nuovo studio di fattibilità rispetto a un progetto che parte da studi di fattibilità già eseguiti è quanto meno singolare. In più, mettere nuove risorse per un nuovo studio di fattibilità dopo aver completato un iter progettuale e di fattibilità francamente stride anche con un comportamento conforme alla normativa vigente.

Se il Governo non intende cambiare il parere, vota l'Aula. Chiedo, se è possibile, un accantonamento, in modo tale da poter dare ulteriore tempo per una valutazione. Del resto, sono le ultime votazioni che facciamo, qualche minuto in più o qualche minuto in meno non cambia nulla (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Vinciamo Italia-Italia al Centro con Toti e Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Colleghi, hanno chiesto di intervenire i deputati Ficara, Berardini, Alessandro Pagano, Gariglio e Grippa. Il collega Gariglio chiede una sospensione? Prego, collega.

DAVIDE GARIGLIO (PD). Grazie, Presidente. Non entrerei nel merito dell'ordine del giorno, però volevo comunicare alla Presidenza che è palese che c'è stata un'interpretazione diversa di quello che è successo nell'incontro tra il Comitato dei diciotto, o meglio, tra i rappresentanti della maggioranza e il Governo. Ora, al fine di chiarirci, avere chiari gli orientamenti reciproci e darci reciproco affidamento sul fatto che si fa quello che si dice, suggerirei e chiederei una breve sospensione per poter puntualizzare il parere, perché noi siamo usciti dalla riunione con un orientamento del Governo... (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Per carità, è una proposta, colleghi, stiamo parlando (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)… Presidente, per me possono urlare finché vogliono. Questa è una proposta fatta ai sensi del Regolamento. Credo che sia opportuno chiarirci, perché stiamo parlando di un'infrastruttura importante. Non è un ordine del giorno che può essere preso alla stregua di tanti altri e credo che il Governo sia assolutamente consapevole dell'importanza che hanno l'ordine del giorno e il voto a cui siamo chiamati.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega D'Attis. Sulla richiesta di sospensione?

MAURO D'ATTIS (FI). Grazie, Presidente. Credo che sospendere sia irrispettoso nei confronti dei presentatori dell'ordine del giorno (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia), soprattutto se la giustificazione della richiesta è che una parte della maggioranza che viene descritta intende bloccare la votazione, che credo, invece, Presidente, si debba regolarmente svolgere senza alcuna sospensione, considerato che il parere del Governo è stato espresso, e quindi dare la possibilità al Parlamento, all'Aula, essendosi il Governo rimesso all'Aula, di esprimersi. Quindi, siamo assolutamente contrari a ogni tipo di sospensione, si vada al voto e si prosegua (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Allora, colleghi, mi sembra di intuire che non ci sia un'intesa per questa richiesta di sospensione. Chiedo al collega Gariglio se insiste sulla richiesta della sospensione. Insiste, d'accordo. Quindi, a questo punto, mettiamo in votazione la richiesta di sospensione. Per quanto tempo, collega Gariglio, richiede la sospensione?

DAVIDE GARIGLIO (PD). Per cortesia, Presidente, chiedo la sospensione per un quarto d'ora (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. D'accordo. Chi è contro la richiesta di sospensione? Collega Rotelli, prego. Colleghi!

MAURO ROTELLI (FDI). Presidente, siamo contrari, perché veramente sentivo alcune battute nella quale la sospensione veniva chiesta addirittura per un paio d'anni, non per un quarto d'ora, ed era proprio giusta la proposta che era stata fatta.

Presidente, è uno dei motivi per i quali molto probabilmente non sentiremo più alcuna mancanza di questo Governo, perché la modalità con la quale è stata trattata la vicenda del ponte sullo Stretto è una vergogna (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia); e lo è ancora di più alla luce di quello che sta accadendo nel resto d'Europa, dove, nell'ultima settimana, è stato inaugurato un ponte, in Croazia, di 2.600 metri, realizzato con l'80 per cento dei fondi europei, ed è un vanto di quella Nazione, mentre noi, per motivi di carattere ideologico, non possiamo mettere al voto un ordine del giorno che è assolutamente sacrosanto.

Quindi ci opponiamo alla richiesta di sospensione dei lavori dell'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Chi è a favore della richiesta di sospensione? Collega Grippa, prego.

CARMELA GRIPPA (M5S). Presidente, noi ci associamo alla richiesta del collega Gariglio, per cui chiediamo anche noi la sospensione dei lavori dell'Aula.

PRESIDENTE. D'accordo. A questo punto dichiaro aperta la votazione senza registrazione di nomi sulla richiesta di sospensione di 15 minuti. Colleghi, revoco la richiesta di sospensione. Dato che è stato richiesto l'intervento di un collega per gruppo, a questo punto lascio la parola anche agli altri gruppi che vogliono intervenire. In questo caso, il collega Fiano chiede di intervenire per il gruppo del Partito Democratico. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). Comunque, Presidente, lei non ha formulato la frase di rito “chiedo se qualcuno voglia intervenire a favore”. Glielo ricordo, perché c'è sempre da imparare.

PRESIDENTE. Sì, l'ho chiesto, collega.

EMANUELE FIANO (PD). Intervengo a favore (Commenti). Se qualcuno ha sentito “chi vuole intervenire a favore”…

PRESIDENTE. L'ho chiesto, collega.

EMANUELE FIANO (PD). …me lo dica, perché guardiamo il verbale. Chiedo di intervenire a favore. Vorrei chiarire il motivo della richiesta di sospensione. Poco fa, nella Sala del Governo, il Vice Ministro Morelli, al termine della discussione, che ha riguardato anche altri ordini del giorno - che riguardavano, come sa bene il collega Rotelli, con cui parlavamo stamattina, le autostrade dell'Abruzzo e la questione delle botticelle - su questo ordine del giorno aveva espresso un altro parere, Presidente, rispetto a quello che ha pronunciato adesso in Aula.

Dunque, se si fanno riunioni in cui c'è un confronto, si cerca - non è obbligatorio, non c'è più la maggioranza, non c'è più il Governo, non è che sia obbligatorio raggiungere un accordo, ci mancherebbe - di raggiungere una sintesi e si arriva in Aula con la convinzione che in quella riunione siano stati espressi alcuni pareri, ci si comporta nell'Aula - per lo meno il Partito Democratico, ma sono sicuro tutti i colleghi di tutti gli altri gruppi - come da accordo che si è raggiunto in quella riunione.

Se poi, dopo un secondo, si arriva in quest'Aula e, sullo stesso argomento, si ricava che il Governo esprime, sempre in questa condizione straordinaria nella quale siamo, un'opinione diversa, per noi cambia la questione. È per questo motivo che c'è una richiesta di sospensione. Peraltro, io sarei interessato a sapere se il Ministro Giovannini, Ministro del Dicastero di cui fa parte il Vice Ministro Morelli, sappia dell'opinione che è stata espressa qui in Aula su questo argomento così delicato, su cui si vuole far approvare un ordine del giorno nell'ultimo quarto d'ora di Camera aperte, e se sia avvertito del fatto che si sta esprimendo in quest'Aula un'opinione diversa da quella che ci pareva di aver capito fosse l'opinione del Ministro.

Non credo che ci siano gravi danni a sospendere per un quarto d'ora per chiarire; sicuramente, il Vice Ministro avrà le sue ragioni e ce le spiegherà. Non credo che con un quarto d'ora di sospensione - lo dico, per il suo tramite, ai colleghi D'Attis e Rixi - succeda qualcosa, perché ovviamente i colleghi potranno ribadire le loro opinioni. Servirebbe a noi per capire quale episodio e quale motivo abbiano fatto cambiare l'opinione del Governo rispetto all'ultima frase che abbiamo sentito dal Vice Ministro Morelli, che ringrazio per l'impegno, nella riunione alla quale anch'io mi sono affacciato.

ALESSANDRO MORELLI, Vice Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO MORELLI, Vice Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Presidente, gentilmente chiedo una sospensione di un quarto d'ora.

PRESIDENTE. Vice Ministro, la sospensione è già stata richiesta e ne stiamo parlando adesso, ai fini proprio della votazione della richiesta di sospensione.

Ha chiesto di parlare per il gruppo Lega-Salvini Premier il collega Rixi. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI (LEGA). Presidente, attenzione: il deputato Fiano ha invocato il Ministro Giovannini. Visto che questo tema è sempre stato divisivo all'interno della maggioranza, perché noi siamo favorevoli al ponte e altri in maggioranza non lo sono, se la sospensione serve per far arrivare il Ministro Giovannini, a prescindere dal fatto che noi riteniamo che questo ordine del giorno vada votato in Aula, allora venga il Ministro Giovannini a chiarire la sua posizione sul ponte sullo Stretto di Messina (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Su questo noi non abbiamo alcun tipo di problema. D'altra parte, ad oggi non è partito un cantiere in questo Paese e noi vorremmo che partissero i cantieri.

Quindi, questa è la posizione della Lega ed è sempre stata questa, almeno da vent'anni a questa parte. L'unico motivo della sospensione è consentire l'arrivo in Aula del Ministro Giovannini; altrimenti, non c'è motivo per sospendere (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Ferri. Ne ha facoltà.

COSIMO MARIA FERRI (IV-IC'E'). Presidente, non entro nel merito, perché la posizione del gruppo l'ha già espressa la presidente Paita. Il mio intervento è sull'ordine dei lavori. Capisco quello che ha detto il collega Fiano sul tema della richiesta e dell'intervento a favore. Lei, Presidente, non ha dato la parola per un intervento a favore e uno contro però, comunque, si era votato e io voglio stigmatizzare tale fatto. È vero che poi lei ha annullato la votazione ma non prendiamoci in giro, perché tutti abbiamo visto il tabellone con l'esito della votazione (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva-Italia C'è, Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia). Quindi, penso che questo sia grave.

Sull'ordine dei lavori c'è stato forse un errore procedurale - quindi, non vi entro - ma la Presidenza si assuma la propria responsabilità. Però, noi abbiamo subito le sospensioni e non abbiamo partecipato alla riunione; dicendo “noi” non intendo riferirmi ai rappresentanti dei gruppi, che ci sono andati. Tuttavia, ricordo che l'Aula è centrale e che noi dobbiamo rivendicare la centralità dell'Aula e del dibattito in Aula. Allo stesso modo, è legittimo che venga il Ministro Giovannini - allora la sospensione per farlo venire è un atto di rispetto nei confronti del Ministro - a prendere posizione per il Governo.

Ciò detto, però ci sono alcune regole. Il mio intervento, quindi, è solo formale, sull'ordine dei lavori. È giusto tenere in considerazione quanto ha detto il deputato Fiano sull'errore - mi dispiace dirlo - che ha fatto la Presidenza però, secondo me, è ancora più da stigmatizzare il fatto che tutto questo dibattito si sia aperto dopo che quel tabellone si è illuminato. Penso che questo non sia giusto nei confronti di chi ha votato in quest'Aula. Noi abbiamo votato contro la sospensione (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva-Italia C'è e Fratelli d'Italia). Il tabellone era quasi tutto rosso - non ho i dati ma si fa presto a vederlo e un po' di esperienza in questi anni ce la siamo fatta - e, quindi, il voto era contrario alla sospensione.

Adesso, ricambiare per un errore formale - che poi nessuno aveva detto niente - solo dopo aver visto il tabellone penso che non sia corretto. Questo voglio che rimanga agli atti, perché è un problema procedurale e di rispetto di tanti di noi che hanno votato contro, mentre ora - sospensione o non sospensione, non so come andrà il voto - non si tiene conto di un voto legittimo che è stato espresso.

Quindi, io spero che si difenda la centralità dell'Aula. Il ruolo del nostro lavoro di parlamentari - anche se le Camere sono state sciolte - penso che vada rivendicato e, parlando di trasparenza e di centralità, vale quello che avviene qui e non quello che avviene nelle stanze di là, dove partecipano, sì, tutti i rappresentanti dei gruppi ma non tutta l'Aula. Lei deve difendere anche la centralità dell'Aula (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva-Italia C'è e Fratelli d'Italia), quindi va tenuta ferma quella votazione che era apparsa sul tabellone. Questa è la verità (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-Italia C'è)!

PRESIDENTE. Dato che ci sono alcuni colleghi che stanno alzando la mano, in questo momento, a norma dell'articolo 45 del Regolamento, è stata ampliata la discussione sulla richiesta di sospensione. Quindi, io sto dando la parola a un collega per gruppo. Al momento sono intervenuti i colleghi Grippa, per il MoVimento 5 Stelle, Rotelli, per Fratelli d'Italia, Fiano, per il Partito Democratico, e Rixi, per la Lega; poi il collega Ferri.

Quindi, se ci sono interventi, per quanto riguarda la richiesta di sospensione, da parte di gruppi che ancora non sono intervenuti, lascerò loro la parola; se non ci sono interventi metterò in votazione la richiesta di sospensione.

Ha chiesto di parlare il collega Rampelli. Ne ha facoltà.

FABIO RAMPELLI (FDI). Io capisco che siamo alla vigilia di una importante campagna elettorale, anzi ci siamo già dentro, ma io ho chiesto la parola già diversi minuti fa per un richiamo al Regolamento; quindi, mi fa piacere che finalmente mi sia stata concessa. Avrei richiamato l'articolo 45 del Regolamento, cosa che ha fatto lei in calce a questa surreale discussione, perché vorrei far capire - e lo voglio capire anch'io - che cosa precisamente è accaduto. Quello che ha appena dichiarato il collega Ferri è la pura realtà.

Di norma, quando c'è una richiesta di sospensione si fa un intervento a favore e uno contro ed è quello che abbiamo fatto. Il collega Rotelli ha parlato contro la sospensione e a favore della sospensione ha parlato la deputata Grippa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Quindi, i giochi si sono chiusi. Poi, si è aperta la votazione ma lei avrebbe anche potuto dire - cosa che ha fatto successivamente a sanatoria, diciamo così, ex post - che valutava la necessità di far parlare un rappresentante per ogni gruppo su questa richiesta perché è particolarmente rilevante, così come prevede l'articolo 45 del nostro Regolamento, e quindi si sarebbero chiusi i giochi. Insomma, si sarebbe potuto tranquillamente applicare l'articolo 45 del Regolamento. Però, non lo si può applicare senza dichiararlo; se non lo si dichiara, l'articolo 45 non vige (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Italia Viva-Italia C'è). A votazione aperta, invece, bisogna prendere atto che vige l'articolo del Regolamento che stabilisce che intervengono sulla richiesta di sospensione un oratore a favore e uno contro. Non è che siccome lo chiede il Partito Democratico, con tutto il rispetto e l'amicizia nei confronti del due volte collega Emanuele Fiano, si fa quello che dice il Partito Democratico. Il Partito Democratico deve finirla di comandare a sproposito in questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Basta! C'è stato un intervento a favore, un intervento contro e la votazione si è aperta. La votazione vale, perché nessuno ha detto che si applicava l'articolo 45 del Regolamento e che sarebbe stata data la parola a tutti i gruppi parlamentari presenti. Questa è la storia! Quindi, per me - almeno da un punto di vista politico e spero anche da un punto di vista formale - vale l'evidenza di una votazione che richiedeva la possibilità di esprimersi senza sospensione rispetto all'ordine del giorno di specie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Collega Rampelli, ovviamente ho già risposto in precedenza ed è stato applicato, in questo caso, l'articolo 45 del Regolamento.

Ha chiesto di parlare, per il gruppo Liberi e Uguali-Articolo 1-Sinistra Italiana, il collega Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU-ART 1-SI). Grazie Presidente. Non intervengo su quest'ultima parte, che ha sollevato il collega Rampelli, su cui lei ha già risposto. Io sono un po' stupito, perché siamo in una situazione straordinaria, ne abbiamo tutti consapevolezza: il Governo dimissionario è in carica solo per gli affari correnti. Richiamo all'Aula che, alcuni giorni fa, la settimana scorsa, abbiamo discusso sul senso degli ordini del giorno che impegnano un Governo in carica per gli affari correnti. Infatti, abbiamo avuto diversi comportamenti da parte dei rappresentanti del Governo. In alcuni casi, sono stati accolti tutti come raccomandazione, che, dal mio punto di vista, è la cosa forse migliore, nel senso che il Governo assume un indirizzo del Parlamento, ovviamente non potendo impegnarsi. In altri casi, si è scelto di votare contro. Francamente, la scelta - legittima, per l'amor di Dio - compiuta dal collega e Vice Ministro Morelli di rimettersi all'Aula assume un altro carattere ancora e richiama la responsabilità dei gruppi. In sede di Capigruppo, c'era stato un invito a tutti a considerare, proprio in ragione dell'eccezionalità, la riduzione degli emendamenti, ma anche degli ordini del giorno, per evitare esattamente casi come questo. Mi chiedo che significato abbia, se non quello di pubblicare sui social e sui giornali locali l'approvazione di un ordine del giorno, che impegna un Governo che non può impegnarsi. Credo che, da questo punto di vista, ci sia un surplus di responsabilità. Nello specifico, se, come mi par di capire - e chiedo al Vice Ministro Morelli se di questo abbia contezza -, è in arrivo il Ministro per dare una risposta rispetto a questo, credo che questo sarebbe utile, per rispetto del lavoro del Governo e anche nostro.

In ultimo, però, io lo devo sottolineare: mi chiedo come il rappresentante del Governo abbia potuto rimettersi all'Aula rispetto a un impegno al Governo a rivedere la decisione assunta. Signor Vice Ministro, lei è in carica come Governo per gli affari correnti: non può rivedere la decisione assunta. Da questo punto di vista, la sua strada più corretta sarebbe stata quella dell'invito al ritiro (Applausi dei deputati dei gruppi Liberi e Uguali-Articolo 1-Sinistra Italiana e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega D'Attis. Ne ha facoltà.

MAURO D'ATTIS (FI). Presidente, sono intervenuto prima, richiamando al rispetto dei presentatori dell'ordine del giorno, che è dovuto da tutti, senza distinzione di genere, di razza e soprattutto di partito. Il ragionamento che è stato svolto da chi mi ha preceduto mi pare un po' fuori dalla realtà, perché richiama alla trattazione degli affari correnti il Governo, piuttosto che l'Aula, soltanto a convenienza, nel senso che il collega Fornaro, per esempio, non si accorge che, nel frattempo, il Governo sta per decidere su ben altri affari, che non sono correnti. Quindi, il richiamo al Governo su questo lo vedo doppiamente irrispettoso, nei confronti del Governo e - ripeto - di chi ha presentato l'ordine del giorno.

Presidente, mi faccia dire, però, su quanto riflettevamo prima con il collega Baldelli: avviare una discussione di mezz'ora per una richiesta di sospensione di 15 minuti (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia), mi sembra da film comico. Quindi, siamo qui a parlare di una richiesta di sospensione, che avremmo benissimo potuto mettere al voto.

Nel frattempo, si è appalesata la possibilità di una comparsa di un Ministro, che non si è mai fatto vedere in quest'Aula, se non raramente, giusto al question time. Non abbiamo ancora notizia se questa possibilità sia reale. Prima di mettere al voto la sospensione, dobbiamo sapere dalla Presidenza se sia certa la presenza di Giovannini. Se questa presenza non c'è, Presidente, ponga ai voti la richiesta di sospensione e, se ci sarà la sospensione, si sospenderà. Altrimenti, procediamo immediatamente al voto, visto che la discussione si era pure consumata.

Voglio dire con grande rispetto: l'Aula la decide l'Aula; non la decide il collega Gariglio, né il collega Fiano e, soprattutto, neanche il Partito Democratico (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega D'Ettore. Ne ha facoltà.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (MISTO-VI-ICT). Grazie Presidente. Sulla questione degli affari correnti e degli ordini del giorno, ne stiamo discutendo e l'abbiamo fatto anche la scorsa settimana. Siamo in sede di discussione di ordini del giorno e di impegni del Governo. Se gli impegni del Governo rispetto agli affari correnti non fossero stati ritenuti ammissibili, sarebbero stati dichiarati inammissibili. Gli affari correnti possono occuparsi anche dei risparmi di spesa. C'è la circolare che ha mandato il Governo a tutti i Ministri e, in questo caso, c'è anche un risparmio di spesa nel fare un nuovo studio di fattibilità e nel rivedere, quindi, una decisione che è propria degli affari correnti. Sfatiamo la questione degli affari correnti, che non consentono di prendere impegni al Governo. C'è il Governo rappresentato, gli ordini del giorno, che, come è prassi e regola parlamentare, si discutono e si approvano; ora, si dice che, siccome siamo in affari correnti, non si possono fare gli ordini del giorno, si fanno quelli che piacciono a noi e quelli che non ci piacciono non si fanno. Ci sono le regole, come diceva anche il collega Rampelli, che è anche vicepresidente, ci sono regole stabilite che dobbiamo rispettare e un impegno di un Governo in carica per gli affari correnti.

Come abbiamo spiegato in più occasioni e ha ribadito anche il collega D'Attis, si tratta di una decisione che riguarda anche un risparmio di spesa, come ha detto anche il presentatore dell'ordine del giorno. Non è affare corrente andare incontro ad un risparmio di spesa? No? Non è un affare corrente? No? Non si può risparmiare? Bisogna spendere di più? Piuttosto, si riveda una decisione di un affare corrente, non corrente anzi, “correntissimo”. È un'attività ordinaria, senza la quale un Governo non dovrebbe stare in carica, mentre sta in carica anche per questo. In ogni caso, al di là del merito dell'ordine del giorno, siamo nella fase di presentazione di impegni a un Governo in carica. Il Governo li può assumere, tant'è vero che siamo in quest'Aula e abbiamo il Governo presente che ha dato alcuni pareri. Quindi, tutto il resto, ovvero che non si possano prendere impegni, francamente è fuori da ogni regola parlamentare e costituzionale (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Vinciamo Italia-Italia al Centro con Toti).

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, è intervenuto già un deputato per gruppo. Passiamo ai voti. Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, sulla richiesta di sospensione di 15 minuti dell'Aula.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge per 52 voti di differenza.

Proseguiamo quindi con la discussione dell'ordine del giorno n. 9/3702/18 Siracusano, su cui il Governo si rimette all'Aula.

Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, il collega Morassut. Ne ha facoltà.

ROBERTO MORASSUT (PD). Finalmente, si può parlare. Nell'ultima seduta della Camera dei deputati, stiamo parlando di un argomento, il ponte sullo Stretto, che è un'opera che, qualora si decidesse e ci fossero tutti gli elementi tecnici per poterla fare, non avrebbe bisogno che di una procedura eccezionale. È ovvio che il ponte sullo Stretto ha bisogno di una procedura eccezionale, di un commissario, di deroghe e di interventi sul codice degli appalti. Ma qui il punto è un altro (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Colleghi! Mi scusi collega Morassut, lei ha fatto una richiesta sull'ordine dei lavori. Mi sembra di intendere, invece, che lei stia intervenendo sull'ordine del giorno. C'era prima una lista di colleghi che si erano precedentemente iscritti.

ROBERTO MORASSUT (PD). Presidente, io avevo chiesto di parlare prima della discussione sulla richiesta di sospensione, lei non mi ha dato la parola (Commenti).

PRESIDENTE. Collega, se vuole intervenire sull'ordine del giorno io faccio prima intervenire i colleghi che si erano già iscritti, se invece lei interviene sull'ordine dei lavori, le lascio la parola.

ROBERTO MORASSUT (PD). Va bene, non c'è problema, però le ricordo che avevo chiesto di intervenire sul merito prima della discussione sulla richiesta di sospensione, ma lei non mi ha dato la parola.

PRESIDENTE. Ma erano già iscritte determinate persone.

ROBERTO MORASSUT (PD). No, non erano iscritte, era finita la discussione sul merito, comunque lei dirige l'Aula ma, in questo caso, credo che non sia corretto.

PRESIDENTE. Allora colleghi, abbiamo la lista. Collega Gallo, lei chiede di intervenire sull'ordine dei lavori, le lascio quindi la parola, poi proseguiamo con gli interventi, abbiamo iscritti a parlare sull'ordine del giorno i colleghi Ficara, Berardini e Alessandro Pagano. Prego collega.

LUIGI GALLO (M5S). Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori. Già nella scorsa settimana ci siamo trovati in un caso simile a quello che affrontiamo questa settimana, cioè abbiamo un Governo i cui diversi esponenti esprimono in quest'Aula pareri discordanti in merito alle votazioni che andremo a fare. Questo è un tema che purtroppo si pone oggi, ma si è posto anche la settimana scorsa e si porrà anche nelle prossime settimane in ordine ad un Governo dimissionario che affronta gli affari correnti. Noi vorremmo capire, ed investo la Presidenza a risolvere la questione, quando il Governo si presenta in Aula chi rappresenta? Il partito cui è iscritto il componente del Governo o c'è un Governo con una posizione unitaria (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? A questo punto dovremmo far venire per par condicio tutti i membri del Governo, uno per ogni forza politica, che farebbero una consulta su quale parere dare in quel momento in Aula. Non mi sembra serio aver ascoltato la volta scorsa e anche adesso una linea completamente diversa…

SALVATORE DEIDDA (FDI). Ma che ordine dei lavori è?

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Che ordine dei lavori è?

LUIGI GALLO (M5S). …e non mi sembra un affare corrente il ponte sullo Stretto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Collega, il Governo è rappresentato, c'è il Vice Ministro Morelli presente, quindi noi proseguiamo con i nostri lavori. Il collega Ficara ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto, prego.

PAOLO FICARA (M5S). Grazie, Presidente. A nome del Movimento 5 Stelle, rappresento che il nostro gruppo sarà coerente con quanto fatto in questi due anni su questo tema, con un lavoro iniziato con il Governo precedente, con l'allora Ministra De Micheli e poi proseguito con l'attuale Ministro Giovannini; lavoro che ha portato prima a uno studio redatto da un gruppo di lavoro sulle varie ipotesi progettuali, poi, sugli esiti di quello studio, all'incarico a RFI per lo studio di fattibilità, attualmente in corso, su quale debba essere l'ipotesi progettuale migliore. Noi ci comporteremo in maniera coerente con quanto abbiamo fatto in questi due anni sgombrando il campo da qualsiasi posizione ideologica. I colleghi della Commissione trasporti lo sanno che quello in esame è un tema sul quale ci siamo trovati tante volte a discutere e sanno che ne abbiamo discusso abbandonando ogni posizione e ogni preconcetto. Io sono abbastanza allibito dalla posizione assunta dal Vice Ministro Morelli perché rimettendosi all'Aula ha di fatto cancellato il lavoro che si è fatto, almeno in questo anno e mezzo in cui lui ha ricoperto questa carica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Mi chiedo anch'io se il parere espresso sia la sua posizione personale e del suo gruppo politico o quello del Governo. Il nostro ragionamento è quello di continuare questo lavoro sul ponte; nel frattempo in questi anni abbiamo rimesso al centro il Mezzogiorno come sviluppo infrastrutturale: giusto per ricordarlo, 10 miliardi del PNRR per l'alta velocità Salerno-Reggio Calabria, 8 miliardi per l'ammodernamento della rete ferroviaria siciliana. Questo è quello che abbiamo fatto in questi anni, ragionando anche sul ponte, vedremo se poi nella prossima legislatura il prossimo Governo sarà altrettanto bravo nel continuare a finanziare lo sviluppo infrastrutturale e ferroviario del Mezzogiorno. Sarò veramente lieto di poterlo vedere. Il Movimento 5 Stelle sarà coerente con quanto fatto in questi due anni e voterà in maniera contraria su questo ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il collega Berardini, prego.

FABIO BERARDINI (MISTO-CI). Grazie, Presidente. Vorrei ricordare anche al collega del Movimento 5 Stelle, che è intervenuto poc'anzi, che la forza politica che rappresenta ha sempre testimoniato e promosso la centralità del Parlamento, la centralità dell'Aula, che è sovrana e, quindi, ritengo assolutamente corretto l'operato del Vice Ministro che si è rimesso all'Aula sovrana (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Come Coraggio Italia noi vogliamo testimoniare l'esigenza di fare le infrastrutture, di andare avanti sulle infrastrutture strategiche; quest'opera, in particolare, ha già passato, come è stato ricordato, alcuni step in tema di codice degli appalti. Non vorremmo fare il gioco delle tre carte, il gioco dell'oca, che si torna sempre allo stesso allo stesso punto. È necessario andare avanti per sviluppare l'Italia e Coraggio Italia voterà convintamente a favore di questo ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Alessandro Pagano. Prego.

ALESSANDRO PAGANO (LEGA). Grazie Presidente, il ponte del Mediterraneo, perché da oggi cambia la denominazione, non potrà più chiamarsi Ponte sullo Stretto o Ponte di Messina con una visione provincialistica che mira a distruggere un progetto che è del Mediterraneo, da oggi cambia la declinazione e da questo momento in poi in Sicilia si parlerà solo di Ponte del Mediterraneo e diventerà un must per l'Italia e per tutta l'Europa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Colleghi!

ALESSANDRO PAGANO (LEGA). Il progetto è strategico e come tale deve essere trattato (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). La verità qual è? La verità è che noi oggi siamo in presenza in maniera plastica, lo stiamo osservando e vedendo, di una volontà politica di una parte di questo emiciclo, quello opposto al mio, che non avendo ormai da anni più argomenti, da nessun punto di vista - e non è il caso di sviscerarli perché quest'Aula ha dibattuto più volte in questi ultimi anni su questo argomento -, allora si limita, utilizzando un termine calcistico, a tirare la palla avanti. Rinviamo, creiamo le condizioni perché l'argomento non venga affrontato. Giacché l'opinione pubblica è profondamente d'accordo, ma siccome ci sono posizioni ideologiche insormontabili e oggi lo abbiamo visto in maniera chiarissima per l'ennesima volta, allora, a questo punto, è meglio non decidere: prendiamo le tre campate, le diciotto campate, tutto va bene, spendiamo 50 milioni di euro in più che non servono assolutamente a nulla, facciamo studi di tutto e di più purché questo argomento non venga trattato. Questo è il motivo. Colleghi, non dobbiamo prenderci in giro perché tanto chi deve osservare ha già osservato e ha già deciso e ha già capito, non bisogna andare a scomodare statistiche di nessun tipo, sondaggi demografici di nessun tipo, c'è un bisogno oggettivo da un punto di vista strutturale, economico e sociale, da un punto di vista del Mediterraneo dicevo. Siccome siamo ben consci che così stanno le cose, chi oggi si mette contro in maniera palese dimostra in modo evidente una posizione che, ripeto, prima ancora che politica, è ideologica, cioè con dei preconcetti.

Circa il fatto che il Vice Ministro Morelli sia stato accusato oggi di aver assunto una posizione, dico intanto che devo ringraziare il Vice Ministro Morelli perché ha avuto il coraggio di venire qui ed affrontare un tema sensibile ed esprimere delle tesi, che non sono facili. La presenza del mio concittadino siciliano, il sottosegretario Giancarlo Cancelleri, avrebbe avuto un senso dato che era siciliano: è una battaglia di tutti, si dice che questa è una cosa che serve, forse era opportuno che venisse lui piuttosto che delegare o comunque fare in modo da creare le condizioni da non essere qui, e fosse invece presente l'onorevole Morelli, il Vice Ministro Morelli, che ringrazio, ripeto, non soltanto per la sua presenza ma anche perché ha dato la possibilità, ancora una volta, in maniera plastica di poter dire alla città, al mondo, all'Europa, all'Italia quali sono le posizioni. Oggi sarà chiaro quale saranno le posizioni e nessuno potrà sfuggire alle proprie responsabilità. Anche questo certamente è un tema politico che sarà oggetto di discussione nei prossimi mesi di campagna elettorale. Circa la posizione della Lega, noi non abbiamo più bisogno di dimostrare niente a nessuno. Pertanto, in maniera molto chiara e precisa, Presidente, chiedo di aggiungere la mia firma e quella di tutto il gruppo parlamentare della Lega su questo ordine del giorno su cui ovviamente ci troviamo assolutamente d'accordo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega De Micheli. Ne ha facoltà.

PAOLA DE MICHELI (PD). Signora Presidente, intervengo soltanto per fissare qualche punto di verità anche con riferimento alle vicende storiche del ponte negli ultimi due anni e mezzo. Il precedente Governo, nella volontà di realizzare il ponte e di trovare una soluzione realizzabile, incaricò una commissione indipendente, presso il Ministero delle Infrastrutture, guidata dal professor Catalano, per studiare il progetto, che è stato ereditato, oggetto dell'attuale ordine del giorno in discussione.

La valutazione di quella commissione indipendente, arrivata alle Camere e discussa in sede di Commissione trasporti, con riferimento alla quale poi vi sono state alcune attività sia da parte dell'Aula sia da parte della Commissione proprio su quella relazione, certifica che il precedente progetto è irrealizzabile: per motivi finanziari, perché è un project financing eccessivamente oneroso per le casse dello Stato, per motivi tecnici, perché le modalità costruttive sono vetuste, perché le opere a terra, da realizzare in Sicilia e in Calabria, avrebbero un'onerosità e un impatto ambientale devastanti e perché ambientalmente quel progetto è insostenibile. Alla luce di questo, il precedente Governo ha stanziato 50 milioni per la revisione del progetto, l'attuale Governo e il Ministro Giovannini hanno dato seguito a ciò, utilizzando quei 50 milioni per avviare il processo di revisione.

Tutto questo per dire che chi vuole fare il ponte non può difendere il precedente progetto, perché è irrealizzabile sotto tutti i punti di vista (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e chi vi parla ha provato a trovare anche le mediazioni necessarie affinché la maggior parte delle forze politiche presenti in questo Parlamento e sui territori coinvolti dalla vicenda del ponte sullo Stretto fosse garantita sul processo di progettazione, di costruzione e di finanziamento di quest'opera. Lo dico sommessamente anche al collega Rixi: fare le cose seriamente paga e, se sul ponte sullo Stretto le cose verranno fatte seriamente, finalmente riusciremo a vedere un progetto finanziabile e realizzabile.

Dico ciò, perché dal dicembre del 2020 l'Osservatorio sulle infrastrutture della Camera dei deputati certifica che, in questo Paese, c'è stato un record delle progettazioni, delle aggiudicazioni e delle aperture di cantieri pubblici. Lo ripeto: da dicembre 2020. Credo che questo sia un segno della serietà con la quale si sono affrontati certi temi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bruno Bossio. Ne ha facoltà.

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Presidente, proprio a seguito dell'intervento dell'onorevole De Micheli, vorrei ricordare a quest'Aula, a differenza di quello che ha detto prima il collega Rixi, che votare su questo ordine del giorno, a favore o contro, non significa votare a favore o contro il ponte sullo Stretto. Io sono a favore della realizzazione del ponte sullo Stretto, perché rappresenta il completamento naturale del collegamento dell'alta velocità fra Salerno, Reggio Calabria e Palermo, ma questo ordine del giorno non è a favore della realizzazione del ponte sullo Stretto, ma chiede di annullare lo studio di fattibilità che questo Governo, di cui è rappresentante il Vice Ministro Morelli, ha voluto portare avanti. Quindi, noi oggi dobbiamo decidere e lo deve decidere in primis la Lega che si presenta con un Vice Ministro di questo Governo. Mi si dice: ma il Governo è dimissionario. Allora non dovremmo nemmeno votare in quest'Aula, se è dimissionario. Siccome stiamo esercitando il nostro diritto come parlamentari, proprio perché siamo a favore della realizzazione del ponte sullo Stretto, come abbiamo scritto in una risoluzione del 2020 della Commissione trasporti e come ha scritto il collega Navarra, che è stato relatore della legge di bilancio, noi, come esponenti del Partito Democratico, abbiamo previsto nelle linee guida del PNRR, a nome della Commissione trasporti e della Commissione bilancio, la possibilità di ricucire finalmente l'Italia da Milano fino a Palermo; quindi, l'attraversamento stabile dello Stretto è una caratteristica che ha a che fare con Giovannini, con Draghi, ma, innanzitutto, con la Ministra De Micheli che ha finanziato lo studio di fattibilità. Quindi, non accettiamo alcuna primogenitura, perché, se c'è, quella è nostra (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Commenti dei deputai del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Morassut. Ne ha facoltà.

ROBERTO MORASSUT (PD). Presidente, su un tema così evidentemente divisivo, non è che si possa prendere una decisione accettabile nell'ultima seduta del Parlamento. Qualora gli elementi tecnici, gli studi che sono stati predisposti dal Ministero portassero a una valutazione positiva sulla fattibilità dell'opera, è evidente che quest'opera non potrà che andare avanti con procedure eccezionali, con un commissario, con interventi in deroga sul codice degli appalti, indipendentemente da quello che ognuno di noi possa pensare. Io ho la mia opinione sull'opera del ponte sullo Stretto e l'ho espressa nelle sedi opportune, ma, se si dovesse fare, non si può che fare così.

Il punto fondamentale, però, è che il Ministero ha predisposto uno studio che non è ancora terminato, perché dovrebbe arrivare nel 2023; si tratta di uno studio che ha anche comportato una spesa importante e non si conclude con la legislatura o con il Governo, ma va avanti. Allora, la cosa più opportuna, che a me pare importante fare, è premettere nel dispositivo di questo ordine del giorno che, a conclusione dello studio e in presenza degli elementi tecnici, si potrà valutare la possibilità di attuare quest'opera con procedure eccezionali, ma ci deve essere lo studio tecnico, ci deve essere la base tecnica che va citata nell'ordine del giorno, altrimenti facciamo una discussione astratta, senza le basi tecniche e scientifiche fattuali che sono ancora aperte.

Su questa base penso ci si possa ritrovare tutti, perché non abbiamo ancora la consapevolezza integrale e perfetta di che cosa significhi attuare quest'opera. Quindi, penso che con una modifica del dispositivo si possa prendere e mettere insieme la giusta idea di attuarla con procedure eccezionali con l'attenzione, il warning di dire, però: aspettiamo che termini lo studio tecnico entro i tempi che sono stati stabiliti, ossia mi pare giugno del 2023 (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Scagliusi. Ne ha facoltà.

EMANUELE SCAGLIUSI (IPF). Presidente, come gruppo, nel merito di questo ordine del giorno, voteremo contrariamente, perché siamo per portare avanti il lavoro che il Governo stava svolgendo sul tema con questo studio di fattibilità. Questo ordine del giorno va proprio in senso opposto, perché chiede di stoppare quello studio di fattibilità e il lavoro che seriamente il Governo Draghi e il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili stavano portando avanti e, quindi, questa è la nostra espressione di voto. Se ci saranno ulteriori rallentamenti su questo fronte, riteniamo che la colpa sia da addebitare alle forze che hanno tolto la fiducia al Governo qualche settimana fa, rallentando e mettendo in stallo tutto il lavoro che si stava portando avanti (Applausi dei deputati del gruppo Insieme per il Futuro).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Rampelli. Ne ha facoltà.

FABIO RAMPELLI (FDI). La ringrazio, Presidente. Intanto, tutta la mia comprensione e solidarietà nei confronti del Vice Ministro Morelli che pazientemente ascolta questo dibattito per certi aspetti surreale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Come logica impone, Fratelli d'Italia - come verrà anche motivato dai colleghi che parleranno dopo di me - voterà a favore di questo ordine del giorno, per tutti i motivi possibili e immaginabili, il principale dei quali è legato al fatto che un'opera così importante è stata trascurata; al principio, per superficialità, e, subito dopo, per calcolo politico; ed è stata trascurata – o, presumibilmente, affossata definitivamente - dagli alambicchi e dalle “soluzioni alternative”, tra tante virgolette, che sono state suggerite da un MoVimento che ha fatto parte del Governo, che è sempre stato contrario alla realizzazione del ponte sullo Stretto. Poi, se fosse stata possibile una soluzione alternativa, che non è possibile, se ne sarebbe pure potuto ragionare. Anche io cito, collega De Micheli, Catalano, che però, in questo caso, non è un professore universitario, ma è il noto protagonista di Quelli della notte. Catalano, molto semplicemente, avrebbe detto: “Se arrivano i cargo mercantili dall'Asia, che hanno costretto il canale di Suez al raddoppio perché sono troppi, si affacciano nel Mediterraneo di fronte alla Sicilia, di fronte al Sud, al Mezzogiorno d'Italia, e non trovano piattaforme logistiche, non trovano soccorso, non trovano reti, non trovano portualità, intermodalità e non trovano il Ponte sullo Stretto, come facciamo?”.

Una volta, questa poteva essere una discussione ideologica, ma oggi non è più ideologica, perché i punti in campo sono talmente chiari ed evidenti che non possono essere ignorati da alcuno. C'è una domanda economica e noi dobbiamo rispondere a questa domanda, punto e a capo. Mentre in precedenza, forse, fare il ponte sullo Stretto poteva significare stare qui a confrontarsi sul fatto che fosse più o meno necessario per offrire migliori e più efficienti servizi agli abitanti della Calabria e della Sicilia, oggi le chiacchiere stanno a zero. Siamo entrati in un altro scenario, che vede, da oltre 15 anni, la ricchezza transitare davanti all'Italia - come sappiamo e come ormai vi abbiamo anche un po' insegnato noi: Giorgia Meloni, in particolare, lo racconta da 10 anni, in tutte le trasmissioni televisive -, di fronte a noi, attraversare lo Stretto di Gibilterra, costeggiare le coste del Portogallo e finire nei porti del Nord Europa, perché noi non ci siamo mai preoccupati di infrastrutturare il Mezzogiorno e di realizzare, tra le altre cose, il ponte sullo Stretto di Messina per cercare di intercettare questa ricchezza e portarla dal Sud verso il Nord, con tutti i dividendi, gli utili e quindi il ristoro che questo prevede, anche in termini occupazionali, sociali, lavorativi e di miglioramento delle infrastrutture secondarie.

L'altra frottola che viene raccontata è che, se non c'è la funzionalità del trasporto su ferro perché fa acqua da tutte le parti, sia in Sicilia sia in Calabria, non serve realizzare il ponte sullo Stretto. È la cultura del benaltrismo, ma è esattamente il contrario: se migliorano le prestazioni del trasporto, portando l'alta velocità a Palermo, evidentemente questa offerta svilupperà la necessità – non sarà più una sorta di elemosina - di intervenire anche sulle strutture trasportistiche secondarie, e questo è l'altro aspetto che entra in partita.

Quindi, secondo il mio modestissimo giudizio, le pur legittime osservazioni, che vengono fatte da alcuni colleghi, perplessi, storicamente, su questa diatriba, sono superate ampiamente, metabolizzate dagli eventi e dall'evoluzione del quadro macroeconomico nel quale fortunatamente si colloca la piattaforma peninsulare italiana, nel cuore del Mediterraneo, capace quindi di intercettare e di portare a bene comune il traffico e la ricchezza, che praticamente è dall'epoca dei Fenici che non transita nel Mediterraneo.

Pertanto, non dobbiamo avere dubbi e, se questa votazione può avere un senso, come acceleratore lineare delle decisioni, anche future, dobbiamo votare a favore. Mettiamo un punto, con questa votazione, a maggior ragione perché non c'è più un Governo, tranne che per gli affari correnti, perché il Parlamento si sta per sciogliere e stiamo per tornare a elezioni. Diamo un segnale, in modo tale che chiunque vincerà le elezioni e si troverà a governare l'Italia saprà da dove partire e potrà realizzare questo ponte del Mediterraneo, sul Mediterraneo che aspetta da decenni, da troppo tempo a questa parte (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Gariglio. Ne ha facoltà.

DAVIDE GARIGLIO (PD). Grazie, Presidente. Intervenendo in dichiarazione di voto, mi sia consentito anche di fare un riferimento al metodo con cui arriviamo a questa votazione perché, sul progetto del ponte sullo Stretto e anche sull'opportunità di realizzare l'opera, ciascuno, in quest'Aula, può avere le opinioni più diverse – io, personalmente, sono assolutamente a favore -, ma sul metodo e sul modo con cui si sta in una maggioranza, si fa parte di una maggioranza di Governo e ci si relaziona, invece, dovrebbero valere principi e affidamenti reciproci e un modo corretto di procedere.

Credo che quanto avvenuto oggi non sia una bella pagina, non perché ci sono posizioni diverse sul ponte - questo fa parte della dialettica politica -, ma perché noi ci siamo incontrati, come maggioranza, con il Governo, ci siamo confrontati e tutti coloro che sono intervenuti e si sono confrontati con il Governo sono usciti sapendo che su questo ordine del giorno ci sarebbe stato un invito al ritiro da parte del Governo, o, altrimenti, eventualmente, un indirizzo di voto contrario. Prendiamo atto che il Vice Ministro Morelli, facendo un parallelismo con il caso delle botticelle - un caso che ha assolutamente importanza, ma che, dal punto di vista dello sviluppo delle potenzialità per il sistema Paese, è enormemente lontano dal ponte sullo Stretto - ha deciso, al termine della riunione, di cambiare l'indicazione di voto. Questo credo sia un atto che vada contro quelle che sono sempre state le relazioni che abbiamo avuto con il Governo, nella persona del Vice Ministro Morelli e che abbiamo avuto sempre con il Vice Ministro Morelli, quando ha svolto la funzione di presidente della Commissione trasporti. È una cosa che ci rammarica, perché la gestione dei rapporti viene prima delle scelte politiche, che legittimamente possono differire, in quest'Aula.

Passando al merito, credo che questo ordine del giorno rispecchi la volontà di qualcuno di far ritornare in vita il modello, il sogno, il plastico che il Presidente del Consiglio Berlusconi aveva venduto agli italiani. Nulla di male; capisco che ci siano colleghi, in quest'Aula, che abbiano nostalgia di quei tempi, di quel leader e di questo progetto, ma mi chiedo, e vi chiedo: siete convinti che questo sia davvero un servizio alla costruzione del ponte?

Solo con decreto del direttore generale del 29 aprile di quest'anno è stato dato incarico a RFI, con 60 milioni di euro, di realizzare uno studio di fattibilità tecnica ed economica dell'opera. L'incarico era teso a fare una valutazione, un progetto di fattibilità tecnico-economica dell'opera, per esaminare e verificare le soluzioni più idonee per realizzare l'opera. Quindi, si partiva dal fatto che l'opera andasse realizzata e si chiedeva di valutare le soluzioni tecnicamente migliori. Oggi, con questo ordine del giorno, si dice: “annullate tutto, annullate l'incarico. Torniamo al progetto precedente e usiamo quei soldi per aggiornare il progetto precedente”. Ma io vi chiedo, nel caso in cui toccasse a voi - io spero che non sia così -, guidare il Paese ed il Ministero dei Trasporti nella prossima legislatura, dal punto di vista contabile, come potreste giustificare l'annullamento o il non completamento di un progetto che avete finanziato, anche essendo dentro al Ministero?

PRESIDENTE. Collega, deve concludere.

DAVIDE GARIGLIO (PD). Come potete pensare di tornare a un'opera che lo stesso Ministero, con uno studio della struttura tecnico-economica, ha detto che non è sostenibile, né socialmente, né economicamente, né il finanziariamente?

Per questo, dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Braga. Ne ha facoltà.

CHIARA BRAGA (PD). Grazie, signora Presidente. Io aggiungo veramente poco alle considerazioni che hanno già svolto i miei colleghi di gruppo su questa vicenda, se non per sottolineare come le forze del centrodestra e, purtroppo, anche altre forze politiche che hanno sostenuto in questi anni l'azione del Governo Draghi si stanno rendendo protagoniste, in quest'ultima giornata di lavoro parlamentare, di una pagina grottesca, rendendo chiaro a tutti qual è il modo in cui intendono rivolgersi agli italiani da qui al 25 settembre, cioè raccontando una serie di menzogne e di falsità.

Sono almeno tre. La prima: il sottosegretario Morelli, qui, non rappresenta la posizione del Governo, perché la posizione del Governo è stata quella di affidare a uno studio di fattibilità la questione del ponte, studio la cui scadenza è prevista, come peraltro si dice nell'ordine del giorno, per il mese di agosto 2023. Quindi, un lavoro legittimato e deliberato dal Governo che egli rappresenta e che oggi, invece, in qualche modo nega con questa espressione che, come ha raccontato bene il collega Gariglio, è diversa da quella che era stata concordata con le forze della maggioranza.

Una seconda menzogna è molto chiara: si racconta agli italiani una cosa che non accadrà, cioè che un Governo in carica per gli affari correnti possa rivedere la decisione assunta in merito alla realizzazione di un nuovo studio di fattibilità. State raccontando ai cittadini siciliani, ai cittadini italiani e del Mezzogiorno una balla, qualcosa che non succederà (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Lo dobbiamo dire e lo dovete ricordare e riconoscere voi.

La terza: state chiedendo di aggiornare un progetto irrealizzabile, di cui ha detto benissimo la collega De Micheli, che se ne è occupata con serietà con il Governo che ha rappresentato. State raccontando di riprendere un progetto irrealizzabile dal punto di vista economico, su cui non c'è la valutazione di impatto ambientale. Mi dispiace, ma queste cose non si potranno fare neanche se ci sarete voi a guidare, malauguratamente, questo Paese.

Quello che dobbiamo dire è che state raccontando agli italiani una serie di cose false e sarà così fino al 25 settembre. Noi non ci arrendiamo e continueremo a denunciare, insieme a quelli che si rendono complici con voi di questo racconto, che questa cosa non succederà. Vi state assumendo una responsabilità gravissima di mancanza di serietà nei confronti dei cittadini siciliani ed italiani (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Collega Rixi, lei era già intervenuto su questo ordine del giorno, può intervenire su un altro, così come anche la collega Paita; anche la collega Siracusano era intervenuta. Quindi, se non ci sono altre richieste di intervento, passerei ai voti. Colleghi, si può intervenire due volte nel corso della discussione degli ordini del giorno. Collega Rixi, lei è già intervenuto su questo ordine del giorno e potrà intervenire sui prossimi. Collega Albano, voleva intervenire su questo? Se non ci sono altri interventi, passerei ai voti.

Ha chiesto di parlare la collega Bucalo. Ne ha facoltà.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie, Presidente. Io intervengo innanzitutto per chiedere di sottoscrivere l'ordine del giorno, se la collega lo permette. Intervengo inoltre come siciliana per dire che, fino adesso, ho sentito veramente menzogne ma le menzogne non sono da questa parte. Le menzogne non sono di chi combatte per avere finalmente un inizio per questa grande opera strategica, non solo per tutto il Sud ma per tutta l'Italia. Questo ordine del giorno non è importante, questo ordine del giorno è importantissimo perché ci permette di eliminare quella perdita di tempo! Basta perdere tempo! Quest'opera bisogna farla e subito. C'è un progetto che è quello a campata unica, bisogna semplicemente aggiornarlo. Tutto il resto sono solo menzogne per perdere tempo e per non costruire, finalmente, questo ponte che per noi rappresenta veramente la ripresa della nostra Nazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Basta con tutte queste bugie!

Inoltre, voglio precisare che si parlava di alta velocità per il Sud. No, c'è un'imprecisione. L'alta velocità si ferma in Campania, per il Sud. Non vi permettete di dire che è alta velocità! Non si può fare, senza il ponte, l'alta velocità (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! È solo velocizzazione! Non prendete voi in giro il popolo del Sud e i siciliani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Crippa. Ne ha facoltà.

DAVIDE CRIPPA (MISTO). Grazie, Presidente. Vorrei che l'Aula avesse ben chiaro cosa fa questo ordine del giorno, perché sembra che le parole sentite sinora possano permettere, domani, la cantierabilità di un'opera che non esiste, possano permettere la realizzazione di magiche infrastrutture con un tocco rapidissimo, possano permettere, forse, anche di stracciare contratti che il Ministero - quindi, Vice Ministro Morelli, probabilmente ne risponderà lei - ha sottoscritto il Ministero con RFI, affidando questo incarico. Cosa facciamo? Li stracciamo e poi RFI chiederà i soldi al Ministero per dire: a chi? Un ordine del giorno di questo tipo è meramente strumentale ed è da campagna elettorale, è chiarissimo, qualunque sarà il risultato finale di questa votazione (Applausi di deputati del gruppo Misto). Non potete pensare, oggi, di venire a dire che lo studio di fattibilità votato da quest'Aula qualche anno addietro e oggi consegnato nelle mani di RFI, che ha come compito di doverlo trasferire in un aspetto progettuale da qui a un anno, cioè da qui al 2023, venga gettato nel cestino perché qualcuno vuole oggi rispolverare un progetto vecchio e obsoleto, su cui c'è il blocco di adeguamento degli standard progettuali, dicendo che quello va benissimo e che da domani si può cantierare! Quelle promesse le abbiamo già vissute per troppi anni (Applausi di deputati del gruppo Misto)!

Se questo è il modo con cui, oggi, la destra vuole fare le opere, è un modo allucinante, perché vuol dire fermare tutte le analisi costi-benefici. Cosa prevedeva lo studio di fattibilità? L'analisi dei costi-benefici e delle opportunità realizzative, cioè una o due campate. Sono contento che voi abbiate la certezza in tasca di avere una soluzione tecnica, ma sono altrettanto contento che non siate voi a firmare quei progetti (Applausi di deputati del gruppo Misto), perché altrimenti verrebbero giù dopo un secondo. Quindi vi chiedo davvero attenzione. È un ordine del giorno di propaganda, è chiarissimo a tutti noi, come è propaganda anche la modalità con cui il Vice Ministro Morelli, oggi, si presenta a dare un parere diverso da quello in base al quale poche settimane addietro il Ministero ha siglato il contratto con RFI! Quindi, è chiarissimo a tutti che oggi è un atto di propaganda anche il suo! Attenzione soltanto a far passare il messaggio all'esterno che domani avremo il ponte sullo Stretto (Applausi di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Non ci sono altre richieste di intervento, passiamo quindi ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3702/18 Siracusano, su cui il Governo si rimette all'Aula.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 51) (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico).

Essendo giunti alle ore 13,30, sospendo, a questo punto, la seduta.

Risulta dalla Presidenza che vi sia un'intesa tra tutti i gruppi per riprendere alle ore 15,30.

La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 15,30.

La seduta, sospesa alle 13,30, è ripresa alle 15,30.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 104, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 3702​)

PRESIDENTE. Ricordo che, nella parte antimeridiana della seduta, è stato respinto l'ordine del giorno n. 9/3702/18 Siracusano.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3702/19 Baldelli, sul quale il Governo ha espresso parere favorevole: va bene.

Ordine del giorno n. 9/3702/20 Fiorini, accolto come raccomandazione: viene accolta. Ordine del giorno n. 9/3702/21 Mollicone, favorevole. Ordine del giorno n. 9/3702/22 Sodano, invito al ritiro. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sodano. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie, Presidente. Siamo sopravvissuti a quel dibattito surreale di un'ora sul ponte sullo Stretto di Messina, ma si dimentica costantemente, cari colleghi, che la Sicilia ha problemi enormi di viabilità e ci sono province, come quella di Agrigento, che hanno un'enorme impossibilità nel raggiungere qualsiasi luogo d'Italia. La provincia di Agrigento dista 2 ore dagli aeroporti più vicini. Allora, concentriamoci su qualcosa di più importante: sicuramente sulle infrastrutture, sulla viabilità su ruote e sulle ferrovie, ma, considerato che siamo qui per scambiarci idee, per proporre e costruire il futuro del nostro Paese, io vi invito, soprattutto nell'ottica della prossima legislatura, a riflettere sulla possibilità di costruire e dotare Agrigento di un aeroporto, in modo da riuscire a far raggiungere determinati obiettivi economici, sociali e occupazionali a una provincia che, al suo interno, ha un patrimonio UNESCO, come quello della Valle dei Templi, ha patrimoni naturali senza precedenti, in un'ottica di sviluppo del turismo, che, in questo momento, dopo che ci avete depredato di tutte le risorse, può essere uno degli unici modi per la popolazione per poter fare economia, sopravvivere e non abbandonare la nostra terra. Ricordiamoci sempre che, negli ultimi 10 anni, dalla Sicilia se ne sono andati 500 mila giovani.

Quindi, vi invito a riflettere su questa possibilità e, soprattutto, dato che, diciamolo chiaramente, stiamo votando impegni del Governo quando il Governo non c'è più, quando non ci sono neanche più Ministri che ottengono la fiducia di questo Parlamento, rifletteteci per le prossime legislature.

PRESIDENTE. Non è accettato l'invito al ritiro.

Passiamo, quindi, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3702/22 Sodano.

Dichiaro aperta la votazione… Revoco l'indizione della votazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà. Mi scusi, non l'avevo vista.

SIMONE BALDELLI (FI). La ringrazio, Presidente. Io non voglio entrare nel merito specifico di questo ordine del giorno, che chiede di avviare le procedure o di inserire nel prossimo provvedimento utile, come diceva il collega, l'aeroporto di Agrigento, che, probabilmente, sarebbe cosa buona e giusta.

Capisco che il dibattito sugli ordini del giorno possa essere considerato più o meno opportuno, ancorché legittimo, come ricordavo nella scorsa seduta, per cui se la Presidenza della Camera accetta l'ammissibilità degli ordini del giorno è perché, evidentemente, li ritiene ammissibili e, quindi, è automatico che si possano discutere, però vorrei puntualizzare che presentare un ordine del giorno che impegni il Governo per le legislature successive, non come c'è scritto nell'ordine del giorno, ma come ha affermato il collega che si è espresso in dichiarazione di voto e che ne è primo firmatario, credo che sia, obiettivamente, un po' troppo. Per cui, da questo punto di vista, sarebbe opportuno almeno puntualizzare che il Governo delle prossime legislature farà quello che crede e farà quello che il Parlamento, nelle prossime legislature, gli dirà e non quello che, probabilmente, questo Parlamento, a Camere sciolte, gli ha detto o non gli ha detto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3702/22 Sodano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).

L'ordine del giorno n. 9/3702/23 Ferro è accolto come raccomandazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Non intendo accogliere questa opportunità, potremmo dire, offerta dal Governo, che addirittura, come si dice a fine vendemmia, ha cambiato anche la dicitura, almeno era “a valutare l'opportunità di”. Ma non la accolgo poiché alcuni emendamenti racchiudevano anche una parte di questo ordine del giorno, seppur questo, ovviamente, è riferito solo al terzo mega lotto della Strada statale 106, ma perché non mi sentirei di affidare una raccomandazione a questo Governo, che certamente non sarà il futuro Governo che rappresenterà la Nazione e che, fino a oggi, i nostri ordini del giorno, approvati, li ha tenuti ben poco in considerazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3702/23 Ferro, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).

L'ordine del giorno n. 9/3702/24 Giovanni Russo è accolto come raccomandazione: va bene. L'ordine del giorno n. 9/3702/25 Varchi è accolto come raccomandazione: va bene. Sull'ordine del giorno n. 9/3702/26 Bellucci il parere è favorevole. L'ordine del giorno n. 9/3702/27 Caiata è accolto come raccomandazione: va bene. Sull'ordine del giorno n. 9/3702/28 Cecchetti il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/29 Rotelli vi è un invito al ritiro: lo mettiamo ai voti

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3702/29 Rotelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).

L'ordine del giorno n. 9/3702/30 De Giorgi è accolto come raccomandazione: va bene. Sull'ordine del giorno n. 9/3702/31 Foscolo il parere è favorevole. L'ordine del giorno n. 9/3702/32 Ficara è accolto come raccomandazione: va bene. L'ordine del giorno n. 9/3702/33 Cancelleri è accolto come raccomandazione: va bene. L'ordine del giorno n. 9/3702/34 Martinciglio è accolto come raccomandazione: va bene. L'ordine del giorno n. 9/3702/35 Zanichelli è accolto come raccomandazione: va bene.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/36 Flati il Governo si rimette all'Aula.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Flati. Ne ha facoltà.

FRANCESCA FLATI (M5S). No, Presidente, lo faccio mettere in votazione.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3702/36 Flati, su cui il Governo si rimette all'Aula. No, revoco l'indizione della votazione.

Ha chiesto di parlare la collega Spessotto. Ne ha facoltà.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-A). Grazie, Presidente. Volevo sottoscrivere l'ordine del giorno, ma anche impegnare questo Governo. In precedenza, la maggioranza mi ha detto, quando abbiamo discusso il mio emendamento, che quest'Aula è tutta d'accordo nell'abolire le botticelle, quindi vorrei che il Governo, con questo ordine del giorno, non solo prendesse un impegno in questo momento, ma, considerando che l'ultimo decreto arriverà in Aula a settembre, prendiamo effettivamente e definitivamente un impegno a inserirvi una norma in modo da concludere questa vicenda scandalosa.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3702/36 Flati, su cui il Governo si rimette all'Aula.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 55) (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/37 Lollobrigida il parere è favorevole. Gli ordini del giorno n. 9/3702/38 Zolezzi e n. 9/3702/39 D'Arrando sono accolti come raccomandazione, accettate.

Ha chiesto di parlare la collega Grippa. Ne ha facoltà.

CARMELA GRIPPA (M5S). Presidente, chiedo scusa, solo per chiedere di sottoscrivere, a nome del gruppo MoVimento 5 Stelle, l'ordine del giorno n. 9/3702/39 D'Arrando.

PRESIDENTE. Perfetto. L'ordine del giorno n. 9/3702/40 Ehm è accolto come raccomandazione.

Ha chiesto di parlare la collega Ehm. Ne ha facoltà.

YANA CHIARA EHM (MISTO-M-PP-RCSE). Grazie, Presidente. Vorrei chiedere al Governo di rivedere il parere su un ordine del giorno, accolto come raccomandazione, che già prevede la formula “a valutare l'opportunità di”. Vorrei spiegarne anche il motivo. Stiamo parlando di un ordine del giorno che si riferisce alla questione del licenziamento collettivo, il 14 luglio, di 451 operai del sito di Trieste della Wärtsilä, un'azienda che ha chiuso e che ha lasciato un buco immenso avendo però usufruito di decine di milioni di euro di finanziamenti pubblici. Il tempo non è poco, è pochissimo, la legge vigente attualmente prevede soltanto 60 giorni.

Chiedere al Governo di valutare l'opportunità di adottare tutte le misure necessarie e idonee a bloccare questi licenziamenti collettivi e la conseguente chiusura e di avviare con urgenza, nelle opportune sedi, la calendarizzazione di un nuovo tavolo tecnico per superare lo stato di crisi mi sembra non solo di buonsenso ma assolutamente obbligato. L'Italia, il Governo e il Parlamento devono adottare tutte le misure necessarie perché vi sia una tutela di 451 lavoratori dipendenti e di tutto l'indotto, che è di oltre 800 persone. Sentirsi dire oggi, a inizio agosto, che questa può essere solo una raccomandazione è francamente inaccettabile. Ci sono altre due responsabilità: da una parte, quella del Governo che sulla questione delle delocalizzazioni ha fatto poco o niente; dall'altra, quella del Parlamento che su una proposta di legge antidelocalizzazioni non ha fatto assolutamente niente per calendarizzarla, discuterla e approvarla. Entrambi hanno una grandissima responsabilità. Quello che si può fare oggi è accogliere un ordine del giorno almeno per tutelare questi lavoratori e tutti gli altri, perché la lista delle delocalizzazioni in Italia è lunghissima e il problema è annoso. Vedere oggi che vi è un totale silenzio su tale questione è imbarazzante e vergognoso. Ieri si sono approvati due ordini del giorno della Lega e del MoVimento 5 Stelle affinché venisse sostenuta questa causa. Oggi chiedo, quindi, al Governo, da una parte, di rivedere il parere e al Parlamento, dall'altra, di essere sovrano e di approvare questo ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Manifesta, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). Presidente, se posso, se la collega Ehm me lo concede, sottoscriverei volentieri questo ordine del giorno e, se posso, spenderei veramente un minuto di parole rispetto a un caso che dovrebbe vedere tutto il Parlamento unito (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), non tanto perché Wärtsilä è di Trieste quanto perché, purtroppo, per l'ennesima volta - Presidente, lei lo sa, viene da quei territori, io vengo da lì vicino - un'azienda che negli anni ha preso 90 milioni di contributi pubblici deve restare in Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). La proposta di ieri è stata formulata sempre con un ordine del giorno, la cui incisività è tutta da verificare. Lo dico per tramite suo, Presidente, perché un ordine del giorno è una mera indicazione nei confronti dell'Esecutivo, e ci mancherebbe altro, ma ieri ho sostenuto chiaramente questa fase. Non so se proporre oggi una nazionalizzazione di Wärtsilä possa e potrà essere un aspetto qualificante e certificante del fatto che queste persone non se ne vadano dal nostro Paese.

Quello che invece chiediamo e chiedo personalmente è che, dopo il passaggio che ieri si è celebrato qui, in Aula, ovvero la ratifica della adesione alla NATO di Finlandia e Svezia, il Governo italiano o quello che resta del Governo italiano o, più auspicabilmente, il nuovo Governo che si insedierà da ottobre richieda una responsabilità sociale alla Finlandia che, evidentemente, non può riaccogliere nel suo seno un'azienda che ha bilanci floridi e che manda per strada non solo 450 persone ma manda per strada migliaia di persone in termini di indotto. Come lei sa, Presidente, per la storia e il know-how di queste aziende, che prima erano grandi motori, aziende che storicamente sono insediate nella zona di Trieste, penso che difficilmente il nostro Paese possa perdere questo asset, quanto meno senza prima aver lottato. Soprattutto, bisogna quanto meno cercare di applicare, forse per l'unica volta, quella disgrazia che è il “decreto Dignità” che da questo punto di vista, ovvero da quello delle delocalizzazioni, anche se questa non è una delocalizzazione, non è mai stato applicato. Con un ritorno in sede in Finlandia, forse, dico forse, almeno una volta quanto scritto nel “decreto Dignità” potrebbe essere applicato, almeno attraverso la restituzione dei soldi pubblici che questa azienda, florida e con bilanci sicuramente in attivo, evidentemente cerca di non restituire.

Presidente, questo è un ennesimo schiaffo al sistema produttivo italiano da parte di multinazionali (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) che oggi vengono, sfruttano il nostro tessuto socio-economico e, dopo aver fatto incetta di incentivi pubblici e, quindi, di denaro della collettività che versa loro gli incentivi pubblici, se ne vanno in poco meno di una notte, lasciando per strada migliaia di famiglie e migliaia di lavoratori. Quindi, lo sottoscrivo volentieri (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Misto-Manifesta, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bubisutti. Ne ha facoltà.

AURELIA BUBISUTTI (LEGA). Grazie, Presidente. Noi ieri abbiamo presentato un ordine del giorno che è stato accolto in massima parte. Qualcuno ha detto che non era incisivo. Io direi che era estremamente incisivo, perché in quell'ordine del giorno parlavamo, tra l'altro, di come la nostra regione, col presidente Fedriga, abbia fatto da subito tutti gli interventi possibili per risolvere la questione. Non solo, sono intervenuti anche il Ministro Giorgetti e il collega Formentini, che è stato relatore ieri in occasione dell'approvazione del Trattato sulla adesione alla NATO di Finlandia e Svezia. Credo che ciò sia un qualcosa in più, che fa capire quanto sia importante una soluzione per quell'azienda e per il nostro territorio.

Abbiamo parlato di soldi pubblici. L'abbiamo sottolineato ieri e abbiamo detto - il nostro presidente ha detto con chiarezza - che questa azienda non se ne deve andare dal territorio fintanto che non vengono recuperate tutte le risorse. Io vado oltre e dico che il mondo della cantieristica navale è importante in tutto il territorio nazionale. Quindi, questa azienda non può andarsene così da un giorno all'altro. Lo ripeto, noi non possiamo che essere d'accordo anche sull'ordine del giorno presentato dal MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il rappresentante del Governo. Sono certo che sarà un intervento risolutivo. Prego, Vice Ministro Morelli.

ALESSANDRO MORELLI, Vice Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Grazie, Presidente. Il Governo rettifica il parere in favorevole.

PRESIDENTE. È risolutivo senz'altro. Quindi, collega Ehm, abbiamo risolto così, grazie al Governo.

L'ordine del giorno n. 9/3702/41 Barzotti è accolto come raccomandazione; va bene? Prego, onorevole De Carlo.

SABRINA DE CARLO (M5S). Grazie, Presidente. Sì, accettiamo la raccomandazione.

PRESIDENTE. Sugli ordini del giorno n. 9/3702/42 Pentangelo e n. 9/3702/43 Grippa, i pareri sono favorevoli.

L'ordine del giorno n. 9/3702/44 De Luca è stato ritirato.

Sugli ordini del giorno n. 9/3702/45 Rixi e n. 9/3702/46 Zanella i pareri sono favorevoli.

Sull'ordine del giorno n. 9/3702/47 Prestipino il Governo si rimette all'Aula.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Prestipino. Ne ha facoltà.

PATRIZIA PRESTIPINO (PD). Grazie, Presidente. Solo per dire che l'annoso problema delle carrozzelle - chi vive a Roma sa che si chiamano botticelle - viene un po' da lontano. Nel 2019, nella famosa riforma del codice della strada, passò un emendamento, devo dire, trasversale, cioè a mia firma e a firma di altri colleghi di altre forze politiche. Questo emendamento recitava più o meno in questo modo: si vieta l'utilizzo di animali per la trazione dei mezzi di trasporto, soprattutto nelle grandi località turistiche.

Sembrava fatta, sennonché sapete tutti come finì quella proposta di legge.

Ritorniamo ora su questo argomento, perché ci sta a cuore il benessere degli animali: riteniamo che questo sia uno spettacolo di altri tempi, una barbarie nei confronti di questi cavalli costretti, al caldo afoso dell'estate o nel freddo scivoloso dell'inverno, a trainare, sempre e comunque, le persone. Pertanto, a fronte di una tradizione, che ha avuto pure il suo fascino nel dopoguerra e negli anni Sessanta e Settanta, crediamo sia giunto il momento che questi animali, nell'Italia di oggi, nelle città piene di caos, di traffico e di malessere, siano lasciati dove devono stare, cioè nei loro pascoli.

Detto questo, pensiamo - ne sono convinta - che già il sindaco Gualtieri abbia fatto molto in questo senso: mi riferisco ad un'ordinanza per tutelare gli animali nelle ore più calde. Tuttavia, lo dico sinceramente da animalista: non basta e non è sufficiente. I mezzi di trasporto a trazione animale, in questo Paese, devono finire e ci auguriamo che, nel prossimo Giubileo, a Roma, si vedano tanti veicoli turistici elettrici e non più veicoli trainati da queste povere bestie vessate (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rixi. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo per dire che mi sembra che questo ordine del giorno non dica esattamente quello che ha detto l'onorevole, perché non tratta solo della questione di Roma ma di un divieto sull'intero territorio nazionale. Fortunatamente, non siamo in Canada o in qualche altra parte, dove viene utilizzato il traino animale, o in Finlandia e in Svezia che, come ricordavamo, hanno aderito ultimamente alla NATO. Però, vorrei ricordare che non c'è solo Roma, con la sua periferia: ci sono anche le Alpi e gli Appennini e c'è anche l'inverno. Ci sono varie situazioni in cui viene utilizzato il traino animale ancora oggi sui nostri Appennini e sulle Alpi, soprattutto nel periodo invernale e natalizio, per svolgere attività, anche a livello turistico, senza maltrattare gli animali (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Lo dico perché non vorrei che chiudiamo il traino animale e apriamo i macelli, come già è successo nell'esercito italiano quando sono stati dismessi i muli. Vorrei evitare che, di fronte a una parvenza animalista, qualcuno tenga, invece, in conto altri interessi e altre decisioni. Quindi, noi non possiamo che esprimere parere contrario (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Vorrei intervenire, perché questa è una diatriba annosa che riguarda una tradizione che non è solo romana poiché è presente anche in altre città (per non dire in Europa). Collega Prestipino, tutti abbiamo a cuore il benessere animale. Chi le parla ha riportato il Carnevale romano per cinque anni a piazza del Popolo con l'arte equestre che, come sanno gli addetti ai lavori, si basa sul benessere animale; i cavalli vengono addirittura addestrati in libertà, quindi senza alcuna costrizione. Però, bisogna riflettere su una logica di buonsenso, perché sono proprio i vetturini che hanno a cuore il benessere del proprio animale, fermo restando che è legittimo prevenire e tutelare rispetto, ovviamente, a condizioni estreme, come sono estreme per chi va al lavoro con quaranta gradi (è ovvio che vi possa essere la necessità di tutela).

Possiamo ragionare sull'utilizzo dei percorsi pedonali o sull'utilizzo nei parchi, come avviene a New York e in altre grandi capitali europee, ma abolire del tutto quella che, comunque, è una tradizione importante non solo per Roma ma anche per molte città italiane ci sembra sinceramente una forma pregiudiziale e stereotipata di politicamente corretto. Molto spesso, come diceva il collega Rixi, il politicamente corretto genera mostri, perché proprio sui cavalli c'è stata anche la chiusura di scuole e di accademie, cosa che, appunto, non ha fatto altro che aprire i macelli per la carne equina e sicuramente gli animalisti non sono favorevoli alla macellazione di carne equina, come non lo è il sottoscritto.

Quindi, un po' di buonsenso, collega. Pensiamo, magari, a trovare soluzioni insieme, laddove questo è un problema reale, come a Roma, nel rispetto però delle tradizioni e di chi su questo ha costruito una vita non solo di lavoro. Quindi, voteremo contro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Flati. Ne ha facoltà.

FRANCESCA FLATI (M5S). Grazie, Presidente. Vorrei intervenire velocissimamente, visto che abbiamo posto in votazione l'ordine del giorno che porta la mia prima firma proprio per superare le criticità relativamente alle cosiddette botticelle che a Roma conosciamo benissimo. Ma non è solo Roma la città che le ospita e nella quale si evidenziano problemi. Noi sosteniamo anche questo ordine del giorno e speriamo si possa finalmente superare tutto quello che riguarda sicuramente il maltrattamento, ma anche semplicemente il mancato rispetto delle caratteristiche psicologiche, fisiologiche ed etologiche degli animali. Dobbiamo ricordare che loro sono in questo pianeta, in questo mondo, insieme a noi, e dobbiamo sempre rispettarli, anche superando il concetto antropocentrico dell'uomo che è sempre messo al centro mentre tutti gli altri sono a servizio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3702/47 Prestipino. Il Governo si rimette all'Assemblea.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 56).

Il Governo chiede di intervenire sull'ordine del giorno n. 9/3702/48 Davide Aiello. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO MORELLI, Vice Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. L'ordine del giorno n. 9/3702/48 Davide Aiello viene accolto come raccomandazione.

PRESIDENTE. Accolto come raccomandazione, va bene. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grippa. Ne ha facoltà.

CARMELA GRIPPA (M5S). Solo per chiedere di sottoscrivere l'ordine del giorno n. 9/3702/48 Davide Aiello a nome del gruppo MoVimento 5 Stelle.

PRESIDENTE. Perfetto, tutto il MoVimento 5 Stelle ha sottoscritto l'ordine del giorno.

È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3702​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Sodano: ha rinunciato. Ha chiesto di parlare il collega De Girolamo. Ne ha facoltà.

CARLO UGO DE GIROLAMO (MISTO-CI). Grazie, Presidente. Colleghi, il decreto-legge in esame è un provvedimento importantissimo per affrontare alcune criticità infrastrutturali del nostro Paese. È importante perché ci consente di semplificare le procedure per gli investimenti in infrastrutture; è un obiettivo sicuramente molto ambizioso, che può essere realizzato soltanto attraverso norme specifiche che siano in grado di garantire la sicurezza delle persone, migliorandone la qualità della vita. Si tratta di articoli che affrontano alcune delle numerose emergenze che già saremo chiamati ad affrontare potremmo dire in un imminente futuro, proprio perché ciò di cui l'Italia ha bisogno oggi è investire i capitali provenienti dall'Europa e dal PNRR. Non possiamo permetterci, in altre parole, di tardare nel perseguimento degli obiettivi legati ai fondi del PNRR. Infrastrutture e mobilità sostenibili sono infatti le pietre angolari della progettualità legata al Piano nazionale di ripresa e resilienza; sono in altre parole un perno fondamentale e lo sono ancora di più in questo delicato momento. Questo decreto abbraccia un vasto programma complessivo di adeguamento delle infrastrutture del nostro Paese e cerca di rispondere alle urgenze e alle necessità non più procrastinabili, finalizzate al rilancio del settore dei trasporti aerei, terrestri e anche marittimi.

Come Coraggio Italia, noi crediamo che queste disposizioni vadano nella giusta direzione, con la finalità di ridurre l'inquinamento, per esempio, e di promuovere una mobilità sostenibile sempre nell'ottica della decarbonizzazione dei trasporti e di migliorare la sicurezza della circolazione. Ovviamente, questo provvedimento non è che un tassello importante nel processo di modernizzazione del nostro Paese e di miglioramento della qualità della vita e della sicurezza dei nostri cittadini. In questo senso, sono diverse le misure previste nel decreto, dalla sperimentazione di nuove forme di mobilità sostenibile al potenziamento del ruolo del mobility manager e del trasporto locale, all'aumento della sicurezza stradale, delle metropolitane e degli impianti idrici. Si tratta di interventi che testimoniano anche l'attenzione alla qualità della vita delle persone, soprattutto di quelle con disabilità. In questo senso, ad esempio, siamo intervenuti, tra le tante cose, per escludere le limitazioni finora previste, e contrarie al diritto comunitario, legate alle patenti speciali, che causano un grave disagio alle persone affette da disabilità e su cui molto ancora dovremo lavorare, perché garantire le persone fragili è molto importante, soprattutto in un settore fondamentale come quello dei trasporti e della mobilità.

Ci siamo concentrati su due città italiane, che finalmente con questo decreto vedranno un miglioramento concreto in termini di viabilità e infrastrutture. Mi riferisco alla città di Roma, rispetto alla quale si prevede una semplificazione complessiva per tutte le opere infrastrutturali e di mobilità legate al Giubileo del 2025, ma soprattutto alla città di Venezia, laddove, dopo l'interdizione al passaggio delle grandi navi nel Canale della Giudecca e nel bacino di San Marco, abbiamo ritenuto necessario aumentare la ricettività delle navi da crociera, a partire da questa stagione estiva. Grazie a questo provvedimento saranno realizzati ulteriori attracchi temporanei, oltre a quelli già previsti a Marghera e nel porto di Chioggia. Maggiori attracchi supporteranno e miglioreranno l'attività crocieristica, che sappiamo essere fondamentale per il turismo della zona, ma garantiranno, allo stesso tempo, la tutela dell'ecosistema lagunare, perché Venezia è una delle città più belle del mondo e noi non potevamo e non possiamo assolutamente esimerci dal tutelarla, da questo punto di vista.

Questo decreto, poi, interviene su un tema molto attuale e molto sentito, quello del dissesto idrogeologico e della siccità, con misure urgenti in materia di infrastrutture idriche per la costruzione, la manutenzione e la messa in sicurezza delle dighe, nonché di semplificazione di tutte le procedure relative. In questo senso, ci sarebbe piaciuta, ad esempio, vedere concretizzata una nostra proposta, attraverso il Piano nazionale invasi, ovvero l'istituzione di un fondo per la costruzione di nuovi invasi in cui raccogliere l'acqua piovana e la creazione di nuovi impianti galleggianti per la produzione di energia idroelettrica e fotovoltaica; non ha trovato accoglimento, ma resta un punto fondamentale, sul quale noi di Coraggio Italia continueremo a spenderci e ci auguriamo di tornare presto.

Presidente, sebbene questa legislatura sia finita anticipatamente, non ugualmente finirà il nostro impegno, tutto l'impegno di Coraggio Italia, affinché si possano modificare altre priorità degli interventi relativi al settore della mobilità, cercando di realizzare il più possibile interventi sostenibili, perché transizione ecologica e lotta al cambiamento climatico sono per noi punti imprescindibili e fondamentali. Dobbiamo, in altre parole, renderci sempre più conto che questa è una priorità, non solo attuale, ma - ripeto - dell'imminente futuro, una priorità che tutto il Paese dovrà affrontare, perché la parola d'ordine è - e sarà - risparmio energetico. Abbiamo bisogno, infatti, di un cambiamento epocale, un cambiamento anche nel modello di sviluppo, perché quello che abbiamo non è sostenibile e ce lo sta dimostrando la crisi climatica in corso.

Ricordo, per chi ci ascolta, che su ogni provvedimento noi di Coraggio Italia ci siamo sempre spesi e abbiamo sempre fatto la nostra parte, attraverso contributi costruttivi, emendamenti e proposte concrete per realizzare anche piccoli cambiamenti epocali. Oggi, pian piano, ci avviamo su questa strada e spero che il Paese possa continuare a operare in questa direzione, in altri termini, la direzione della transizione ecologica. Su questo versante prendiamo a modello alcune città, le grandi città. Dobbiamo in questo senso realizzare e rifunzionalizzare gli spazi urbani pubblici, gli spazi urbani esistenti, soprattutto per destinarli ai più giovani ,secondo un modello urbano di smart city, di città intelligenti sempre più inclusive e sostenibili. In tal senso, giova ricordare proprio il modello Venezia, che, grazie al coraggio e all'efficace azione del suo sindaco Luigi Brugnaro, in questo - permettetemi di dire - sta già facendo scuola.

Presidente, infine, mi lasci dire che la cifra di questo provvedimento è aiutare il Paese a cercare di essere celere nella realizzazione di opere pubbliche e guardare i trasporti come un mondo nel quale all'efficienza noi dobbiamo sempre sommare l'efficacia e la sostenibilità economica, sociale e ambientale, perché la sostenibilità è tale solo se si guarda a questi tre temi. Noi di Coraggio Italia continueremo, come detto, ad impegnarci e ci impegneremo ancora di più per rendere possibili e concrete queste speranze; le speranze attorno a questo grande oceano di opportunità, animati anche dalla voglia di risollevarci da un periodo purtroppo buio per l'economia per tutta la nostra società, ma anche per la politica, che deve ritornare ad essere protagonista, avendo sempre il cittadino al centro, in un inquadramento atlantista ed europeo.

Per tutte queste ragioni, a nome della componente politica Coraggio Italia, esprimo il voto favorevole alla conversione in legge del decreto-legge in esame (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Spessotto. Ne ha facoltà.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-A). Grazie, Presidente. A due settimane dallo scioglimento delle Camere convertirete oggi definitivamente questo decreto che, stando al titolo, dovrebbe contenere disposizioni urgenti per la sicurezza e lo sviluppo delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità sostenibile, nonché in materia di grandi eventi e per la funzionalità del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, ma che, di fatto, è un rattoppo, fatto anche male, di norme già precedentemente varate. Insomma, l'ennesima occasione persa di fare qualcosa di utile per il Paese.

Inizio, quindi, la mia disamina su questo decreto da una questione che riguarda la mia regione. Siamo all'ennesimo provvedimento che si occupa delle questioni veneziane o, meglio, che va a rimodellare le precedenti norme, varate in modo frettoloso e poco approfondito e che anche per questo stanno dimostrando tutta la loro lacunosità e pericolosità. Come quella sul compenso del commissario liquidatore del Consorzio Venezia Nuova, Massimo Miani. Il commercialista veneziano fu ingaggiato dal PD nel 2020, con l'allora Ministra Paola De Micheli, che però non mise un tetto al suo compenso, così oggi, dopo due anni di lavoro, che non hanno portato a liquidare un bel nulla, Miani chiede, tabelle alla mano, quanto gli spetterebbe per legge: 5 milioni di euro. Una cifra pazzesca se pensiamo che i cittadini hanno già pagato per le ruberie del MoSE oltre 6,4 miliardi di euro (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa). Ma anche il compromesso raggiunto con la modifica approvata al Senato per mettere un tetto di un milione di euro al suo compenso è per noi inaccettabile, considerato il contesto e che il commercialista ha sempre sostenuto di lavorare gratis per la sua città.

Ricordo, inoltre, che ormai due anni fa, con estrema urgenza da parte del Partito Democratico, in eterna rincorsa al sindaco Brugnaro, fu istituita dal nulla l'Agenzia per la laguna di Venezia; sono passati due anni e l'Agenzia è ancora una scatola vuota, tanto era urgente, perché vi siete incartati sull'unica cosa che vi interessa: chi deve occupare tutte quelle nuove e comode poltrone. Intanto i problemi non si risolvono, anzi si moltiplicano; ad esempio, in questo decreto permettete finalmente a qualche nave di sbarcare a Chioggia: benissimo, era una richiesta che vi facevo da anni, ma vi siete fermati lì. Non vi importa se intanto gli operatori e il mercato trovano altre vie per sopravvivere e innescano problemi ancor più gravi per l'ecosistema lagunare, come nel caso della nave da 94 mila tonnellate che, solo qualche giorno fa, si è fermata fuori dalla Laguna per sbarcare migliaia di turisti sui lancioni che li hanno condotti a Venezia. Quindi, nonostante i vostri annunci trionfalistici, a Venezia continua l'invasione di turisti “mordi e fuggi” e l'aumento dei mezzi circolanti in Laguna ha peggiorato il problema del moto ondoso e, con esso, l'erosione delle rive e delle fondamenta della città. E, in mezzo ai tanti problemi che affollano la laguna, qual è il vostro maggior dilemma? Chi deve presiedere l'Agenzia per la laguna e togliere ai piccoli proprietari la possibilità di affittare ai turisti la loro casa, e magari unica, fonte di reddito.

Anche sul fronte del trasporto pubblico locale, il Governo non riesce a dare più della mancetta, ma con l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime e all'impoverimento conseguente a due anni di pandemia è a rischio il diritto alla mobilità di milioni di cittadini.

Servirebbero, dunque, misure coraggiose, come quelle introdotte negli ultimi mesi in Germania e in Spagna e proposte in un emendamento di Alternativa; ci sono diversi Stati, anche europei, che da tempo hanno introdotto la totale gratuità per i mezzi del trasporto pubblico locale, con innumerevoli benefici. Questo Governo, invece, è riuscito a dare solo incentivi spot di importi ridicoli, che vengono esauriti in poche ore a conferma della sua totale mancanza di visione in tema di politica dei trasporti. Per non parlare poi del problema delle botticelle; sono 5 anni che cerco di far approvare proposte per risolvere la questione, e sono sempre state bocciate e ora vorreste lavarvi la coscienza e affrontare la campagna elettorale con l'approvazione di un ordine del giorno che impegna un Governo che non c'è più?

Ma quello che non poteva certo mancare nell'ennesimo decreto, tanto più se di fine legislatura, del Governo del divide et impera era qualche misura in materia di emergenza COVID, un'emergenza che ormai da mesi sembra esistere solo nel nostro Paese e in Cina, circostanza che si commenta da sola.

Con questo decreto prorogate ancora una volta l'obbligo dell'uso delle mascherine sui mezzi pubblici quando, a due anni e mezzo dall'inizio della pandemia, non è stato prodotto un solo articolo scientifico che dimostri un significativo vantaggio nell'uso delle mascherine sulla circolazione del virus; addirittura gli studi che sono stati fatti in ambito scolastico hanno dimostrato che l'uso della mascherina non influenza in alcun modo i contagi, ma, anzi, può avere delle ripercussioni anche gravi sulla salute di chi le usa, soprattutto per soggetti fragili e soprattutto in ambienti molto chiusi come quelli dei mezzi di trasporto, dove i livelli di CO2 sono già altissimi e l'uso della mascherina li aumenta ancora di più. Posto, quindi, che questo assurdo obbligo non è scientificamente giustificabile, è evidente che il vostro obiettivo è solo quello di mantenere il clima di paura che avete instaurato nel Paese con il COVID, anche grazie al determinante contributo dei mezzi di informazione che ha generato divisioni e incomprensioni ed ha sgretolato la comunità di questo Paese.

Ritornando al tema delle infrastrutture, il Governo Draghi non si è sicuramente distinto dai precedenti. Nonostante il fallimento della stragrande maggioranza delle opere pubbliche, che fino ad oggi si sono servite di una struttura commissariale, la strategia di questo Governo per gestire le infrastrutture del Paese è stata quella di nominare una valanga di commissari con relativi compensi, ma molte delle opere commissariate non sono neppure iniziate, alcune non hanno neppure un progetto e per altre i cantieri sono fermi per serissime indagini della magistratura, fatta eccezione per il ponte di Genova, ricostruito in tempi record ma, se il caso Genova deve fare scuola, l'unico insegnamento che può dare è che, per accelerare la realizzazione di un'opera pubblica, non servono i commissari. Le risorse per le opere pubbliche e gli interventi normativi dovrebbero concentrarsi quindi prioritariamente sul riformare la governance degli appalti, a partire dallo stato di arretratezza delle stazioni appaltanti e dalle richieste dei committenti: le prime, che indicono gare solo se costrette, prive come sono di professionalità e di esperti in project management; i secondi, che non hanno vincoli economici tanto poi ci pensa il bilancio dello Stato. Per la TAV italiana, ad esempio, il costo per chilometro è triplo di quello del resto d'Europa e non sono neppure chiari gli obiettivi che si vogliono raggiungere; la frammentazione delle competenze, il quadro normativo complesso e le valutazioni di impatto ambientale non frenerebbero le opere, se la progettazione fosse di qualità (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa), se fossero coinvolti i cittadini interessati e se i controllori non fossero anche i controllati. Basterebbe agire seriamente su questi semplici punti per dare un'accelerata alle infrastrutture di questo Paese e invece anche con questo decreto si preferisce continuare con le deroghe e la distribuzione di poltrone.

Anche in materia di concessioni autostradali, con questo decreto si è persa l'ennesima occasione di mettere ordine a un sistema troppo sbilanciato a favore dei concessionari, come ben dimostra la vicenda Aspi. Dopo la tragedia del ponte Morandi, si è voluto far credere all'opinione pubblica che il Governo avesse punito i responsabili del crollo, invece l'accordo chiuso tra la holding Atlantia e il Governo Draghi, bastonato anche dalla Corte dei conti, ma festeggiato da tutta la stampa di regime, è andato tutto a favore del primo, accollando circa 3 miliardi di oneri compensativi e 21 miliardi di investimenti da fare sulla rete ai contribuenti, che pagherà Cassa Depositi e Prestiti tramite nuovi ed ulteriori aumenti dei pedaggi. Mentre i fondi speculativi, salvatori della Patria, Macquarie e Blackstone che fanno parte, insieme a CDP, della nuova Aspi a maggioranza pubblica, potranno dormire sonni tranquilli, avendo ricevuto da Draghi la garanzia di un ritorno pari almeno al 10 per cento del capitale investito.

Con i concessionari autostradali questo Governo ha dato davvero il meglio di sé: la holding della famiglia Benetton è riuscita addirittura ad incassare, grazie alle sue radicate amicizie nei Ministeri, ben un miliardo di euro per il calo di traffico registrato nel periodo dell'emergenza COVID nonostante, da convenzione, il rischio traffico fosse a carico del concessionario e nonostante fossero previsti, per tutte le aziende normali, dei parametri per accedere a questi indennizzi ed Aspi non vi rientrava assolutamente; in ogni caso, per legge, l'indennizzo COVID massimo per ogni azienda non doveva superare i 150 mila euro, ma, come per magia, la regola non si è applicata alla holding dei Benetton che così ha incassato questa cifra da record: alla faccia di tutte quelle aziende che hanno dovuto chiudere e che non hanno ricevuto un euro di indennizzo e si sono dovute pure pagare i pedaggi per poter lavorare!

L'Italia è da anni preda di raid stranieri che si sono però intensificati con l'ex banchiere al comando, in particolare nel settore delle infrastrutture e dei trasporti. Nel mirino non solo Atlantia ma anche ITA, quel che rimane della nostra compagnia di bandiera e poi Tim con la sua importantissima rete, Ilva, Snam, Terna, Italgas e anche il Banco BPM; tutti settori strategici che, grazie alle manovre del commissario liquidatore Draghi, rischiano di essere tolti per sempre al controllo del nostro Paese, indebolendoci e impoverendoci sempre più e in maniera irrimediabile.

Un altro capolavoro, targato Governo degli autotitolatisi migliori è quello che sta succedendo ad Italia Trasporto Aereo. Dopo aver investito quasi 4 miliardi di euro solo in questa legislatura per rimettere a nuovo la nostra compagnia di bandiera, il Governo Draghi prospettava di svenderla al migliore offerente; di offerte ne sono arrivate varie, ma per tutti questi, che vengono dipinti come eroi salvatori della Patria, pronti ad accollarsi una società priva di prospettive, è fondamentale che il Governo si faccia da parte il prima possibile. Anche nel caso ITA è, quindi, una fortuna che l'esperienza di questo Governo sia finita prima che si concludessero accordi irrimediabili per le sue sorti. La speranza, seppur remota, è che il nuovo Governo che si insedierà ad ottobre abbia la lungimiranza di capire che nel Paese, che è la meta turistica più ambita al mondo, che è tra i principali esportatori mondiali di manifatture e agroalimentari di qualità, nonché settima potenza industriale mondiale, una compagnia aerea di bandiera è un asset strategico da tenersi stretto. Il Governo Draghi, inoltre, non ha mosso un dito contro lo strapotere delle compagnie low-cost, ottenuto a suon di contributi pubblici che hanno permesso loro di diventare i principali player del mercato aereo nostrano; non solo, ha rimpolpato di capitali pubblici la nostra compagnia di bandiera, con il solo e dichiarato intento di regalarla a qualche grande gruppo straniero e, con essa, l'intero mercato delle rotte sul nostro Paese.

Concludo, questo decreto conferma la completa mancanza di visione politica in ambito trasporti e infrastrutture di questo Governo e del Parlamento che a Camere sciolte ancora lo sostiene. È un guazzabuglio di deroghe, spesso pericolose, e norme spot che non hanno nulla a che fare con le necessità e le urgenze dei cittadini. Annuncio quindi il voto contrario di Alternativa (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro…Anzi, l'onorevole D'Ettore. Mi scusi, ho sbagliato io. Non la volevo far parlare; non solo ne ha diritto, ma è anche un piacere ascoltarla.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (MISTO-VI-ICT). Grazie, Presidente. Anche da parte mia e durante tutta questa legislatura; oggi, non si era dimenticato, aveva perso qualche indicazione che doveva esser data, quindi, la ringrazio in ogni caso per aver ricordato il piacere nell'ascoltarmi, come ho sempre provato piacere nell'ascoltare lei.

Questo provvedimento è importante per il ruolo che svolge, in questo momento, la disciplina che affronta complessivamente, anche se in alcuni punti in maniera settoriale, le infrastrutture del nostro Paese. Io ho ascoltato alcuni riferimenti, in questo momento, sul tema del provvedimento che, francamente, sono estranei allo stesso.

Ora, lo faccio perché credo sia necessario ricordarlo, ma, a proposito della norma sull'Autorità per la Laguna di Venezia, francamente, non ho capito quali ne siano le considerazioni - questo per fare un esempio - rispetto alla realtà dei fatti. La norma è volta a istituire un'Autorità, l'Autorità per la Laguna di Venezia - nuovo Magistrato alle acque, che consente, in particolare, di sottoscrivere accordi per l'esercizio in comune di attività di interesse comune da parte di amministrazioni diverse, sulla base di quelli che sono, con la città metropolitana, interessi di carattere generale. È una semplificazione necessaria anche in vista dell'attuazione del PNRR.

Quindi, ho sentito delle cose che, siamo a fine legislatura, mi spingono a una esortazione: leggiamo un pochino, studiamo, poco, poco, guardiamoci i fascicoli e i dossier che ci danno e se ci facciamo scrivere delle veline dagli uffici controlliamo se sono riferite ai provvedimenti che stiamo esaminando o a qualcos'altro, perché questa estraneità nei ragionamenti è assolutamente incredibile. Ormai, basta, siamo a fine legislatura, parliamo di ciò che stiamo trattando, poi, se vogliamo raccontare le novelle, raccontiamo le novelle.

Questo provvedimento, però, contiene una serie di misure variegate e non tutte coerenti con il messaggio, con la ratio fondamentale del provvedimento - questo è vero - ma ci sono alcune particolarità che credo sia importante ricordare. Non l'ho sentito qui, in questa fase di dichiarazioni di voto, ma è chiaro che si fanno anche riferimenti a singoli aspetti. Le misure urgenti per le infrastrutture culturali, ad esempio, rappresentano un tema che era stato molto sollecitato anche dal nostro gruppo e, in particolare, dalla collega qui, a fianco a me, Vietina, nella sua Commissione, ed è stato in qualche modo recepito nella disciplina che stiamo esaminando. Mi riferisco, soprattutto, all'inserimento all'articolo 12-quater, durante l'esame in Senato, della destinazione di una somma del Fondo per le emergenze delle imprese e delle istituzioni culturali - di cui sono beneficiari la filiera dell'editoria, istituti e luoghi della cultura non statali - al funzionamento di musei e luoghi della cultura statali, con incremento di una apposita autorizzazione di spesa, cioè anche enti locali, che possono finalmente avere un riconoscimento adeguato.

L'altra norma, che si caratterizza anche per un'attenzione specifica nella destinazione di risorse anche agli enti locali, è il programma sperimentale “Dateci Spazio”, finalizzato alla realizzazione di parchi giochi innovativi per favorire lo sviluppo psicofisico dei minori, il conseguimento degli obiettivi di rigenerazione del tessuto socio-economico delle città, nonché il miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza e la rifunzionalizzazione di spazi pubblici. È stabilito, in questo momento, per i comuni con popolazione superiore a 300 mila abitanti, ma, con il sistema della programmazione sperimentale, potrebbe essere riferito, soprattutto per le città metropolitane, anche agli altri enti facenti parte della istituzione della città metropolitana.

Per quanto riguarda, poi, altri elementi importanti, ritengo - scusate se faccio un riferimento anche ai collegi di appartenenza - che ci siano finalmente anche dei riconoscimenti su opere necessarie, per esempio, per il valico del Verghereto, ai confini tra la regione Toscana e la regione Emilia-Romagna, al fine di assicurare un'alternativa alla E45, in caso di emergenza. Ci riferiamo in particolare ai tratti dell'ex strada statale 3 bis, Tiberina, sottesi al viadotto Puleto, ricadenti nelle regioni Emilia-Romagna e Toscana. Vi ricordate i problemi che c'erano stati nell'attraversamento di quella strada e, quindi, nell'impossibilità di utilizzare il viadotto? Fu una grande emergenza, di carattere nazionale. Anche postare una somma, al fine di immediati interventi emergenziali sulla ex strada statale 3 bis, Tiberina, probabilmente è un modo per ovviare anche a un impedimento alla circolazione che aveva creato una frattura nel Paese, e non solo nella circolazione; ricordate anche i rimborsi che erano stati dati addirittura alle imprese, previsti per la necessità di un attraversamento utile e chiaramente di una dorsale che non poteva essere interrotta, in alcun modo?

Quindi, si tratta di un provvedimento che in alcuni casi, su alcuni casi, ha determinato sicuramente il riconoscimento anche di specificità, poi segnalate dal Parlamento. Questo caso, come l'altro che avevo segnalato, è dipeso anche dall'attività svolta in Senato dai colleghi senatori, anche su sollecitazione nostra e di tanti altri colleghi parlamentari, in una visione che non è stata limitata dall'appartenenza all'una o all'altra formazione politica. Su questi temi, che ho voluto citare come significativi, c'è stata una collaborazione molto ampia, anche con l'opposizione, anche con i colleghi di Fratelli d'Italia. Ciò è avvenuto in Senato e noi, in qualche modo, abbiamo recepito questo filone, che deriva dal lavoro che abbiamo svolto insieme, da tempo, su temi e questioni di interesse locale, ma anche nazionale.

Altre norme sono importanti, secondo la mia visione; ricordo quelle sulla semplificazione con riguardo alla giustizia amministrativa, a tutto ciò che riguarda l'attuazione del codice degli appalti. Si tratta di norme che erano richieste; sappiamo quello che avviene spesso con i ricorsi e con la giustizia amministrativa, che può ritardare o impedire alcune opere; ci sono elementi, anche con riguardo ai giudizi cautelari, che sono stati semplificati, determinati in alcuni termini, dando termini chiari, che possono consentire di trovare una soluzione quando, a proposito dell'opera pubblica, la destinazione di carattere pubblicistico deve prevalere per il completamento dell'opera, prevalere ovviamente nel rispetto della normativa vigente, ma chiaramente in un rispetto che sia ampio nella valutazione della fattispecie concreta, senza andare a trovare, per ogni fattispecie, per ogni contratto, per ogni procedura, qualche infingimento o ipotetica violazione che non riesce a far completare le opere sulla base della legittima valutazione di interessi legittimi, appunto, e diritti soggettivi che le parti possono opporre, soprattutto in materia di appalti pubblici e di contratti pubblici. Ovviamente, era necessario un intervento che chiarisse modalità e percorsi propri del processo, anche amministrativo.

Penso che questa sia stata una importante valutazione, anche questa sollecitata. L'avevamo già sollecitata noi, come componenti di Vinciamo Italia-Italia al Centro con Toti, ma in precedenza, con Coraggio Italia e anche con altre forze del centrodestra, avevamo specificamente chiesto questo intervento e, quindi, penso che sia importante, da questo punto di vista, dimostrare che c'è una intenzione complessiva. Io parlo delle forze di centrodestra, ma c'è stata un'ampia collaborazione anche delle forze di centrosinistra e di tutte le forze parlamentari, sia al Senato che qui alla Camera.

C'è, però un rilievo, che può esser fatto: dispiace - e su questo concordo con quanto detto dalle colleghe Siracusano e Prestigiacomo - che non ci sia stata, nell'ambito di questo provvedimento, una presa di posizione chiara del Governo sul ponte sullo Stretto, che era quantomeno necessaria al fine di fare ciò che ho già detto in precedenza, negli interventi sugli ordini del giorno: il risparmio di spesa si fa anche, per il principio di economicità dei procedimenti amministrativi, non reiterando procedure e atti che sono già stati compiuti; non ha senso ricominciare a proporre uno studio di fattibilità, con un termine a giugno 2023, quando esistono già studi di fattibilità, al di là delle posizioni delle parti - per quanto ci riguarda, la nostra posizione è favorevole - sul ponte sullo Stretto. Non è questo il merito della questione: il Governo, nel merito della questione, doveva dire che riconsidera finalmente il tema del ponte sullo Stretto sulla base di una progettazione che è stata completata e che non è vero - come è stato detto - che è inattuabile, è semplicemente una progettazione che ha bisogno di aggiornamenti, tant'è vero che quella progettazione non è mai stata formalmente revocata con un atto o un provvedimento. Questo è il tema e allora peccato che non siamo riusciti, nemmeno in questa fase conclusiva della legislatura, a tener conto di questi impegni. Le norme sono norme da tutte le parti; le regole sono state rispettate per quel progetto e quindi – concludo, Presidente – questa poteva essere l'occasione per far prendere un impegno in merito al Governo e ai Governi successivi.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole D'Ettore.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (MISTO-VI-ICT). Chiudo il mio intervento, dicendo che il nostro voto sarà favorevole a questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Vinciamo Italia-Italia al Centro con Toti).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU-ART 1-SI). Grazie, signor Presidente, colleghe e colleghi e Vice Ministro Morelli. Il decreto in esame è stato emanato in coerenza con gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e in continuità con le misure introdotte dal decreto-legge n. 121 del 2021. Il provvedimento in esame prevede un ulteriore snellimento degli iter amministrativi e autorizzativi volti ad accelerare la realizzazione di opere sostenibili e resilienti; contiene, inoltre, disposizioni finalizzate alla sperimentazione di nuove forme di mobilità e al potenziamento e al miglioramento della programmazione dei servizi di trasporto pubblico locale. È giusto ricordare che, nel passaggio al Senato, sono stati inseriti ulteriori obiettivi, come quelli di migliorare la sicurezza stradale dei servizi dei trasporti, di agevolare la realizzazione delle infrastrutture idriche e rafforzarne il relativo controllo, nonché di facilitare gli investimenti infrastrutturali di Città di Roma - in vista del Giubileo del 2025 - e di Venezia, al fine di potenziare il traffico crocieristico, salvaguardando, al contempo, la tutela della laguna.

Insomma, si tratta di una serie di articoli e di interventi di varia natura, anche distribuiti, da un punto di vista territoriale. In questa sede, quindi in sede di voto finale, crediamo sia giusto sottolineare, perché di straordinaria attualità, l'articolo 2, che contiene “Misure urgenti in materia di dighe”: occorre che questo Paese faccia un salto di qualità e che si realizzino interventi per il contenimento delle acque meteoriche, con dighe di varia natura e varia dimensione, perché dobbiamo sempre più entrare - lo abbiamo detto durante l'informativa del Ministro Patuanelli - nell'ordine di idee che l'eccezionalità della situazione meteorologica, che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo, insomma della siccità di quest'anno, in realtà rischia, secondo gli esperti, di diventare per la nostra Italia, e per alcune zone in particolare, la realtà con cui ci dovremo confrontare anche nei prossimi anni.

Nel complesso, quindi noi riteniamo che ci siano interventi utili, che si chiariscono alcuni passaggi e, soprattutto, che non si perde di vista - per noi è fondamentale – che, tra gli obiettivi fondamentali del PNRR, c'era proprio la transizione ecologica e quindi il tema delle infrastrutture - che non può, e non deve essere, anche in caso di grandi infrastrutture, un tabù con cui non poter fare i conti, perché l'infrastrutturazione è assolutamente necessaria –, che deve essere inserito all'interno di questo approccio di progettualità e di questo obiettivo di fondo.

Occorrono, infatti, infrastrutture utili ad accompagnare e ad aiutare l'utenza nel passaggio della transizione ecologica, senza dimenticare ovviamente la rivoluzione, ovvero i cambiamenti climatici, che sono ormai sotto gli occhi di tutti e che non possono essere negati. Ovviamente c'è un'attenzione - qua lo sottolineiamo - a quello che l'Italia dovrebbe avere, cioè una forte cura del ferro - mi si passi la battuta -, ma ovviamente il riferimento è alle ferrovie e, da questo punto di vista, ci sono alcuni interventi importanti, uno dei quali riguarda il nodo di Genova, in relazione anche all'ormai imminente e definitiva conclusione dei lavori del terzo valico, che avverrà fra qualche anno. Occorre quindi porsi, proprio nella prospettiva della riconversione ecologica, l'obiettivo di trasportare sempre più merci su ferro, sostituendo quindi quello che è, soprattutto nei territori del Nord-Ovest, il traffico su gomma, che sta creando problemi seri, ormai da troppo tempo, ad infrastrutture - come per esempio quelle autostradali, molte delle quali, penso alla A26, sono state costruite negli anni Settanta e stanno avendo problemi molto seri di manutenzione, con disagi quotidiani per i pendolari e per il traffico merci - molto significative e su cui credo bisognerebbe avere ulteriori elementi di approfondimento perché noi siamo in una situazione non più sostenibile; basta guardare il sito di Autostrade quotidianamente per vedere i chilometri di coda che ci sono in quel tratto. C'è un tema legato alle Olimpiadi invernali ed infine - e non si può non essere d'accordo – ci sono misure di accelerazione per la realizzazione di opere di viabilità per la città di Roma, in relazione al Giubileo del 2025. In definitiva, è un decreto necessario, che indirizza investimenti importanti su un tipo di infrastrutturazione, che deve essere orientato sempre più alla compatibilità. Per queste ragioni, annuncio il voto favorevole del gruppo di Liberi e Uguali.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paita. Ne ha facoltà.

RAFFAELLA PAITA (IV-IC'E'). Presidente, onorevoli colleghi, la discussione sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 68 mi dà l'occasione per ringraziare di vero cuore i membri della Commissione trasporti della Camera, che ho avuto l'onore di presiedere, per il lavoro svolto e per il clima di leale collaborazione in questi due anni. Con loro, desidero anche ringraziare tutto il personale della Commissione trasporti, a partire - fatemelo dire - dalla competenza e dall'autorevolezza della dottoressa Martuscelli (Applausi), che ha sicuramente svolto un lavoro istituzionalmente eccellente in questi anni. Questo decreto, in qualche misura, è la continuazione del decreto n. 121 del 2021 che abbiamo esaminato, anche in quel caso, con la Commissione ambiente. Si tratta di un omnibus nei fatti, dove vengono affrontate più questioni, a partire dal Fondo per il finanziamento delle opere di adeguamento infrastrutturale delle Capitanerie di porto. Abbiamo introdotto atti rilevanti sulla strategia di transizione ecologica, con la dotazione di 1,5 milioni di euro negli anni 2022-2023, destinati al settore della nautica da diporto, con gli incentivi finalizzati all'acquisto dei motori elettrici e con la contestuale rottamazione dei motori alimentati da carburanti fossili. Voglio citare l'intervento sui poteri del commissario straordinario per la laguna di Venezia per realizzare un ulteriore punto di attracco nella laguna di Venezia, al fine di garantire lo svolgimento dell'attività crocieristica per il 2022, e una disposizione per l'adeguamento delle banchine dei porti di Monfalcone e di Trieste. Voglio anche ringraziare, a tal proposito, per il lavoro svolto sempre puntualmente sul tema di Venezia, la collega Moretto, che ha profuso davvero un impegno straordinario su questo punto.

Poi abbiamo cercato di intervenire sul tema delle funivie di Savona: ricordo ai più che è stata Italia Viva ad occuparsi di questo tema più di tutti nei precedenti mesi. Abbiamo continuato un'attività costante, direi quasi quotidiana, sul tema dell'attuazione del nostro piano «Italia Shock», e cioè il piano che ha lavorato sulla semplificazione e la velocizzazione delle opere infrastrutturali. Dentro il decreto ci sono deroghe al codice degli appalti in favore di Anas, ci sono interventi sul codice della strada che in qualche modo aiutano sul tema degli oneri amministrativi a carico degli utenti, ci sono delle opere - venivano citate anche negli interventi precedenti -, dal valico del Verghereto, al tema della statale Tiberina, agli assi viari della Versilia, interventi che sicuramente hanno una loro importanza. Assieme a questi voglio citare, a titolo di esempio, anche l'intervento sulla metropolitana di Catania. Ma soprattutto, ci sono disposizioni urgenti sul tema delle opere pubbliche con una particolare complessità, oppure opere che sono impattanti, quindi che hanno una rilevanza ai fini del PNRR. Su questo punto c'è un intervento specifico sulla semplificazione procedurale, sul tema del Consiglio superiore dei lavori pubblici. È stato citato ora anche dall'onorevole Fornaro, tutto il tema del potenziamento Genova-Campasso, la riqualificazione e la rigenerazione urbana di quell'area. C'è il tema di tutto l'asse ferroviario Pavia-Voghera e Milano-Genova. Ci sono le opere del Giubileo. Insomma, c'è veramente molto dal punto di vista dei contenuti, però io voglio soffermarmi su alcune considerazioni politiche.

Come è noto, noi siamo stati la forza più leale al Governo Draghi, abbiamo sostenuto i provvedimenti, li abbiamo arricchiti e migliorati, e anche in questa occasione voglio ribadire il sostegno di Italia Viva all'impostazione del PNRR, che, a causa dell'irresponsabilità del MoVimento 5 Stelle e della destra, oggi, checché ne dicano, rischia molto seriamente. Ma lo spirito di lealtà e di correttezza che ci ha sempre contraddistinti mi induce a osservare che l'atto che stiamo analizzando contiene, sì, cose utili, ma ciò che manca è comunque un ragionamento complessivo sullo stato del sistema infrastrutturale e trasportistico italiano e sulle necessarie riforme. Abbiamo suggerito al Ministro Giovannini di intervenire con coraggio per una riforma del trasporto pubblico locale capace di efficientare il sistema, di rafforzare le nostre aziende, di favorirne l'integrazione e intervenire sulle storture enormemente gravi che derivano dal fatto che il trasporto spesso è ancora inaccessibile ai disabili. Abbiamo condotto una battaglia campale con la collega Noja per intervenire su questo punto (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-Italia C'è). Abbiamo suggerito di intervenire sul tema in più di un'occasione, consapevoli che il trasporto pubblico locale e regionale è in grado di spendere le risorse del PNRR per rinnovare il parco mezzi solo se sarà profondamente rinnovato. Di recente, il Governo ha annunciato interventi per aiutare le persone ad acquistare gli abbonamenti del trasporto pubblico locale, ed è una cosa buona indubbiamente, ma nessun bonus sarà in grado di compensare un servizio inefficiente, non puntuale, disorganizzato sotto il profilo intermodale; incongruenze che rischiano di ricadere proprio sulla pelle dei più deboli.

E anche sul tema della sostenibilità, fatemi dire una cosa una volta per tutte, perché non basta cambiare il nome al Ministero con il termine di Ministero “sostenibile”. Bisogna lavorare a un piano organico. La sostenibilità è qualcosa che va di pari passo con l'intermodalità. E finché noi non passeremo da un'idea di Paese disegnato sull'allegato infrastrutture a un'idea di Paese costruito su un masterplan, che sappia davvero parlare a un sistema trasportistico rispetto all'altro, difficilmente riusciremo a fare un salto di qualità anche in termini di sostenibilità, che non può essere misurata territorio per territorio, ma deve avere un bilancio complessivo. Quindi usciamo, anche in questo caso, da un approccio demagogico ai temi. Il provvedimento contiene anche, come noto, un intervento molto discusso, ma forse inevitabile, in materia di concessione di infrastrutture stradali, con riguardo alla A24-A25 - Strada dei Parchi. Non entro nel merito che ha indotto il Governo a operare questa scelta, ma anche in questo caso voglio tenere il ragionamento su un livello diverso, perché noi, comunque, al di là dei singoli interventi, non possiamo non mettere in evidenza che, su un rapporto concessionario-concedente, l'azione intrapresa, anche a seguito di vicende gravissime come il crollo del ponte Morandi, non ha risolto il tema del rafforzamento del potere di controllo e di verifica dei piani economici finanziari e dei relativi investimenti da parte del concedente, cioè del pubblico.

Quindi, colleghi, a me va benissimo che poi si propongano le riduzioni tariffarie, ma il tema che noi abbiamo di fronte è che gli investimenti sulla manutenzione e sulla sicurezza vengano davvero fatti e davvero controllati dal sistema pubblico. Un bene pubblico, infatti, deve essere costantemente controllato e penso che quello che è avvenuto avrebbe potuto, forse, portarci un po' più avanti in termini di riforma.

Un altro esempio che, con spirito criticamente positivo, voglio citare è il tema della nostra portualità. Abbiamo la spada di Damocle di una possibile decisione europea sui porti, che doveva spingere verso una riflessione compiuta in merito alla natura giuridica delle autorità di sistema portuale. Dentro il “decreto Infrastrutture” c'è una modifica al testo unico delle imposte sui redditi. Io penso che questo intervento possa alleggerire la nostra posizione di conflitto, attuale, tra le AdSP e l'Europa, ma rimane comunque il nodo di una riforma, che, a mio modo di vedere, debba salvaguardare la natura pubblica dei nostri porti, che completi il lavoro prezioso portato avanti dal Governo Renzi e, lo dico con estrema sincerità, dal Ministro Delrio in passato, in una riforma, che, però, non è stata attuata fino in fondo, né per quanto riguarda il ruolo di coordinamento della Conferenza nazionale delle autorità di sistema portuale, né rispetto al tema del rafforzamento degli investimenti nella portualità italiana, per far fare il salto di qualità in avanti sul tema del nostro ruolo nel Mediterraneo. Ho fatto alcuni esempi anche critici - perché è giusto anche lasciarci con l'onestà intellettuale che ci ha caratterizzato sempre in questi anni - per raccontare il lavoro di questa legislatura. E voglio utilizzare questa occasione per ringraziare del preziosissimo lavoro Teresa Bellanova, che, anche nella vicenda del conflitto taxi-NCC, ha messo in campo il coraggio e la determinazione che molti non hanno avuto il coraggio di avere (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-Italia C'è). Questo provvedimento poteva essere l'occasione per far fare un salto di qualità, passando dalla parcellizzazione degli interventi a una vera e propria riforma strutturale, che riguardasse anche l'applicazione del PNRR. Lo è stato, ma solo in parte. Con questa onestà, ripeto, io voglio riconoscere luci e ombre, con la consapevolezza che anche i limiti dei singoli interpreti nei Ministeri siano stati compensati con l'autorevolezza e la forza della leadership di Mario Draghi. Io rinnovo il nostro ringraziamento come Italia Viva, il nostro orgoglio per aver voluto Mario Draghi Presidente del Consiglio, contro l'irresponsabilità di chi ne ha, invece, determinato la caduta. E sono convinta che questo atto, probabilmente, se noi fossimo stati in pieno regime di attività del Governo, avrebbe potuto essere più forte, avrebbe potuto aiutare maggiormente lo sviluppo e la crescita dei trasporti in Italia (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva-Italia C'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Silvestroni. Ne ha facoltà.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Grazie, Presidente. Anch'io mi voglio associare ai saluti della Commissione trasporti e faccio i complimenti anche alla presidente Paita per come ha saputo creare un clima di collaborazione all'interno della Commissione. Saluto tutti i colleghi della Commissione. Poi saluto il nostro sottosegretario Morelli, anche lui è stato presidente della Commissione trasporti, in una grande famiglia. Però, certo, un po' contrariamente a quanto detto dalla collega Paita, la posizione e la considerazione che noi abbiamo su questo “decreto Trasporti e Infrastrutture” è quella che si tratti dell'ennesimo provvedimento senza una strategia, senza una visione per l'Italia. Questo decreto è stato sicuramente difficile da fare, perché è stato fatto da partiti e da colleghi deputati che, tra loro, sicuramente avevano poco a che vedere, guidati da un Partito Democratico, che, come sappiamo tutti, ha una sola grande ambizione: superare il suo record, cioè quello di governare senza mai aver vinto una elezione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). In questo decreto ci sono articoli che riguardano, per esempio, la capitale d'Italia, Roma capitale. Non c'è il termovalorizzatore, che è stato sicuramente una delle concause per cui questo Governo è andato in crisi. Ci sono, invece, soluzioni per la manutenzione stradale, sempre per quanto riguarda Roma capitale: questo a dimostrazione che né i 5 Stelle né il Partito Democratico - prima i 5 Stelle, che hanno governato Roma, e, ora, ormai è quasi un anno che Gualtieri governa Roma - sono riusciti a fare una pianificazione per la manutenzione stradale di Roma. Chiaramente, noi non siamo contrari a che si investa sulle buche di Roma, sulla manutenzione stradale, però va stigmatizzata l'incapacità di chi governa Roma e, quindi, deve intervenire, in questo caso, il Governo.

Noi abbiamo usato argomentazioni serie sempre per denunciare che il Governo dei migliori non era in grado di proteggere e mettere in sicurezza i soldi degli italiani e, quindi, di fare i loro interessi e, alla fine, il correre dietro alla guida del Partito Democratico, all'assistenzialismo sfrenato del MoVimento 5 Stelle ha confermato le nostre posizioni. Il fallimento di quella storia, ormai, è scritto, noi l'avevamo previsto e ieri, come oggi, non ci avete convinto con questo “decreto Infrastrutture e trasporti”, che, forse, voleva semplificare le procedure per la realizzazione di qualche infrastruttura, ma nulla ha, oltre a questo, cioè di cercare di fare queste semplificazioni, di visione e di prospettiva.

Questo decreto contiene qualche buon intervento - faccio l'esempio delle Capitanerie di porto -, ma sono interventi sempre troppo circoscritti per dare respiro a un'economia e a una Nazione che non ce la fa più a vedere sempre compromessi al ribasso e decreti con titoli altisonanti, ma senza mai risolvere alcun problema per i cittadini italiani. Un altro dato politico che voglio sottolineare è che tutti gli appalti contenuti in questo decreto hanno un rischio estremo e, visto che stiamo parlando proprio delle buche e delle voragini di Roma e delle strutture all'interno delle Capitanerie di porto dedicate anche all'Arma dei Carabinieri, il rischio è ancora maggiore. Perché vede, Presidente, stiamo viaggiando con una inflazione dell'8 per cento e, forse, quando saranno operativi i contratti, l'Italia e l'Europa dovranno affrontare un'inflazione a due cifre e questi contratti dovranno essere affrontati senza clausole contrattuali sull'inflazione. Tra l'altro, non solo sono a rischio le infrastrutture oggetto di questo decreto, ma tutte quelle presenti nel PNRR. Allora, chiedo al Governo in carica per gli affari correnti perché non avete inserito queste clausole di salvaguardia sull'inflazione. Mi posso anche rispondere da solo, ricordando le parole proprio dell'ex Presidente Draghi nella replica al Senato, prima di andare a consegnare le dimissioni al Presidente Mattarella, che, forse, per la prima volta in vita sua, ha urlato, parlando delle regole del bonus 110, che potevano essere fatte - e lo ha detto lui, non lo dico io - solo da dei cretini. Lo ha detto lui e questo, quindi, la dice lunga sulla considerazione. Quindi, altro che l'agenda Draghi di cui vi riempite la bocca, della considerazione che aveva il Presidente Draghi proprio del Partito Democratico e dei 5 Stelle. Anche se va detto, ad onore del vero, che lo stesso Presidente poteva anche fare a meno, a Natale, di lanciare il messaggio e dire: tutto a posto, il grosso è stato fatto.

Lo dico perché, dopo che insieme al collega Rotelli abbiamo passato questi anni in Commissione trasporti a sostenere quello che, tra l'altro, abbiamo sempre sostenuto con forza - e sarà nel programma del prossimo Governo -, cioè il tema del Ministero del mare, vediamo che in Italia, una penisola al centro del Mediterraneo che è anche la più bella del mondo, vengono investiti 5 miliardi - come se fossimo la Svizzera - degli oltre 200 del PNRR. Questa, quindi, è la dimostrazione, probabilmente, di quello che ha affermato il Presidente Draghi nella replica al Senato e, sicuramente, è la dimostrazione che non sapete dove vivete, dove vi trovate, ma, soprattutto, come si deve amministrare una nazione.

Soprattutto per questo motivo ho la certezza che, dentro i faldoni delle opere sulla transizione ecologica, ci sia il nulla, è un libro dei sogni, e ho la certezza che i faldoni sulla transizione ecologica siano pieni, anzi, vuoti di un'ideologia a 5 Stelle e di false tutele ambientaliste. E, probabilmente, la fuga del Presidente Draghi può essere stata condizionata anche dal nulla cosmico prodotto dal Ministro della Transizione ecologica e dal Ministro Giovannini.

Sia chiaro: di ciò, come Fratelli d'Italia, non siamo contenti perché, purtroppo, è una grande opportunità persa per l'Italia. Potrei, in questa fine legislatura, parlare anche di tutte le opportunità perse dal Governo Draghi sul tema dei trasporti e delle infrastrutture viarie, perché, certamente, avete occupato il Governo a scrivere bonus zanzariere e bonus condizionatori, che nulla hanno prodotto per l'economia delle famiglie e per l'economia reale.

E, poi, Presidente, mi consenta, se questo è il “decreto Infrastrutture”, ne abbiamo parlato oggi con l'approvazione dell'ordine del giorno, quello che è accaduto sulla concessione autostradale A24 e A25 è veramente vergognoso, è quasi da schifo, perché dal 7 luglio, quando il Consiglio dei Ministri ha revocato, tramite decreto-legge, la concessione delle due tratte autostradali - sto concludendo - è successo di tutto. Dopo anni senza prendere una decisione, il Governo si sveglia, ma viene bocciato dal TAR del Lazio; poi, fa un controricorso tramite l'Avvocatura di Stato; poi, c'è una seconda ordinanza del TAR, che conferma la sospensiva della revoca e, ieri, 1° agosto, altro ribaltone: il Consiglio di Stato accoglie un nuovo ricorso dell'Avvocatura di Stato contro l'ordinanza del TAR. Io credo che i cittadini delle Marche, della valle dell'Aniene, dell'Abruzzo vorrebbero solo il diritto alla mobilità e alla loro sicurezza, per le loro famiglie e per i loro figli che devono andare a studiare o viaggiare.

Concludo e accorcio il mio intervento, Presidente. Il 25 settembre scelgano gli italiani che sanno bene, a differenza di qualche Ministro, dove si trovano, dove vivono e che vogliono solo che ci sia un Parlamento e un Governo che tutelino i loro interessi. Quindi, per quel poco di buono che contiene questo decreto e per il tanto che c'è da fare, dichiaro il voto di astensione di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Scagliusi. Ne ha facoltà.

EMANUELE SCAGLIUSI (IPF). Grazie, Presidente. Colleghi, il decreto-legge che andiamo oggi a convertire reca una serie di disposizioni e di provvedimenti per la sicurezza e lo sviluppo delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità sostenibile. Coerentemente con gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il provvedimento prevede un ulteriore snellimento degli iter amministrativi e autorizzativi volti ad accelerare la realizzazione di opere sostenibili e resilienti; contiene, inoltre, disposizioni finalizzate alla sperimentazione di nuove forme di mobilità e al potenziamento e al miglioramento della programmazione dei servizi di trasporto pubblico locale. Ulteriori obiettivi sono, poi, quelli di migliorare la sicurezza stradale ed i servizi di trasporto, di agevolare la realizzazione delle infrastrutture idriche e rafforzare il relativo controllo, nonché di facilitare gli investimenti infrastrutturali nelle città di Roma, in vista del Giubileo 2025, e di Venezia, al fine di potenziare il traffico crocieristico, salvaguardando al contempo la tutela della laguna.

Questo decreto ci ricorda quanto sia importante, al fine di rispettare le scadenze del PNRR, il ruolo del Governo e del Parlamento, con un costante lavoro di controllo e di indirizzo dell'azione amministrativa di tutti gli attori coinvolti nella realizzazione delle opere. Ne è un esempio l'articolo 12-bis, introdotto al Senato, che dispone circa i giudizi amministrativi che abbiano a oggetto qualsiasi procedura relativa a interventi finanziati, in tutto o in parte, con risorse previste dal PNRR. Questo articolo, che riprende un decreto di inizio luglio, consente il rispetto dei termini previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per alcune opere che stavano subendo rallentamenti a causa dei procedimenti di giustizia amministrativa.

In questo caso, un intervento tempestivo del Governo è riuscito a garantire il rispetto delle tempistiche. Oggi, invece, con il Governo in carica per gli affari correnti, non abbiamo più la possibilità di intervenire in modo tempestivo, e questa è una responsabilità da addebitare a coloro che hanno tolto la fiducia al Governo Draghi, che stava lavorando in quest'ottica. Ad oggi, quindi, mettiamo anche a rischio la tranche da circa 20 miliardi che prevede degli obiettivi da rispettare entro dicembre 2022.

Tornando al contenuto del decreto, sono previste all'articolo 1 misure per accelerare la realizzazione delle opere per la viabilità di Roma in occasione del Giubileo. Importante, in questo caso, è la stesura fissata di un cronoprogramma per meglio rispettare i tempi e le modalità della realizzazione delle opere programmate.

L'articolo 2 reca misure urgenti in materia di costruzione, manutenzione e messa in sicurezza delle dighe, nonché il controllo del loro esercizio. Andando poi all'articolo 6, si interviene sul settore del trasporto aereo con disposizioni volte ad accelerare lo sviluppo del Sistema nazionale integrato dei trasporti ed aumentare l'accesso ferroviario agli aeroporti, nonché a incrementare la rilevanza strategica e lo sviluppo degli aeroporti intercontinentali, prevedendo in particolare misure di accelerazione per le opere inserite nei piani di sviluppo aeroportuale. Alcune semplificazioni sono estese anche ai piani di sviluppo aeroportuale degli altri aeroporti di interesse nazionale.

All'articolo 7 abbiamo una serie di modifiche al codice della strada che complessivamente sono volte a migliorare la sicurezza degli utenti e dei fruitori, così come la proroga della sperimentazione su mezzi a propulsione elettrica.

Gli articoli 7-bis e 7-ter, presenti anch'essi nel decreto dello scorso 7 luglio licenziato dal Consiglio dei Ministri, hanno come oggetto la revoca della concessione a Strada dei Parchi per inadempienze contrattuali. Si parla, infatti, di revoca in danno. Il Governo ha affidato contestualmente la gestione delle due autostrade ad ANAS e a società del gruppo FS, ma le cronache di questi giorni ci descrivono uno scenario incerto in quanto il Consiglio di Stato ha riaffidato la gestione ad ANAS dopo averla sospesa nei giorni precedenti, e si è in attesa della pronuncia di merito, prevista per settembre.

In questo scenario è importante garantire l'attuazione degli interventi di messa in sicurezza sismica, per cui sono già stanziati 6,5 miliardi, ed avviare un percorso che porti alla messa a gara delle concessioni autostradali, in modo da garantire un servizio efficiente e a costi contenuti per i fruitori delle tratte autostradali.

L'articolo 8 reca interventi in materia di trasporto pubblico locale al fine di migliorare la programmazione dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale, nonché della mobilità locale nelle sue diverse modalità. Vengono definiti nel dettaglio i nuovi compiti affidati all'Osservatorio nazionale per il trasporto pubblico locale.

L'articolo 9 rimodula le risorse previste per la realizzazione di taluni investimenti di competenza del Ministero in materia di promozione della sostenibilità e della mobilità urbana, gli interventi per l'alta velocità e alta capacità sulla linea adriatica al fine dell'inserimento anche nella rete europea TEN-T, nonché di finanziamento del contratto di programma investimenti 2022-2026 con Rete ferroviaria italiana.

Le disposizioni adottate con questo decreto vanno nella giusta direzione e hanno la primaria finalità di ridurre l'inquinamento, promuovere una mobilità sostenibile, sempre nell'ottica di istituire la decarbonizzazione dei trasporti e migliorare la sicurezza della circolazione. Ovviamente, il provvedimento non è che un tassello importante del processo di modernizzazione del nostro Paese e di miglioramento della qualità della vita e della sicurezza dei nostri concittadini. Quindi, per tutti questi motivi, voteremo favorevolmente (Applausi dei deputati del gruppo Insieme per il Futuro).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mazzetti. Ne ha facoltà.

ERICA MAZZETTI (FI). Grazie Presidente, grazie al Vice Ministro Morelli, in rappresentanza del Governo. Il disegno di legge che stiamo per votare definitivamente contiene numerose misure, molte delle quali introdotte in prima lettura al Senato, che, coerentemente agli obiettivi del PNRR, sono finalizzate in buona parte a semplificare le procedure per gli interventi, aumentare la sicurezza e sostenibilità infrastrutturali, pertanto a migliorare i servizi ai cittadini e agli imprenditori. Voglio qui ricordare alcuni ambiti affrontati dove si introducono diverse e importanti disposizioni urgenti relative alle opere pubbliche di importanza strategica, come i progetti del PNRR. Si chiarisce che, nell'ambito della conferenza di servizi, si debba tenere conto che l'obiettivo primario è appaltare e realizzare l'opera velocemente, nei termini previsti dal PNRR.

Il Parlamento interviene contro i rincari dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici, e per la tutela delle opere pubbliche con la previsione che, in base ai progetti di fattibilità tecnico-economica dei lavori pubblici di competenza statale almeno per il 50 per cento e di importo uguale o superiore a 100 mila euro, per il biennio 2022-2023 non si applichi il versamento a carico del soggetto committente della somma pari allo 0,5 per mille del valore delle opere da realizzare.

Importante sarà l'introduzione di un fondo per il finanziamento di opere di adeguamento infrastrutturale delle capitanerie di porto e Guardia costiera, con l'introduzione e disciplina di alcuni aspetti procedurali finalizzati all'individuazione, approvazione e realizzazione dell'intervento, come già approvato, per alcuni casi specifici, nella legge di bilancio 2022.

Voglio ricordare le nuove norme volte a migliorare la programmazione e la qualità del trasporto e mobilità locale e regionale, soprattutto al Centro e al Sud, dove sono strutturalmente più carenti. Sono stanziati 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024 e 70 milioni per il 2025 per realizzare opere immediatamente cantierabili nell'ambito delle ferrovie regionali, oltre a investire sul rinnovo del parco mezzi del trasporto locale. È previsto un finanziamento straordinario per la gestione dei collegamenti marittimi con le isole minori siciliane, finalizzato a compensare le spese sostenute per l'aumento eccezionale del prezzo del carburante.

Voglio in questa sede ricordare le risorse che vengono stanziate per completare l'asse viario di collegamento fra la via Aurelia e il casello autostradale della Versilia, nel comune di Pietrasanta per la progettazione definitiva ed esecutiva. Per la mia Toscana è un'opera fondamentale, da troppi anni si trova in condizioni di sicurezza pessime, e, grazie all'intervento al Senato del nostro coordinatore regionale Mallegni, e di tutto il gruppo è stata inserita in questo provvedimento.

Voglio, infine, ricordare un mio ordine del giorno in cui ho chiesto un intervento a favore del trasporto eccezionale. Ahimè, oggi mi è stato chiesto di ritirarlo, l'ho fatto, però è fondamentale che il Governo ne prenda atto nel “decreto Aiuti-bis” perché per gli automezzi superiori a 44 tonnellate il fermo improvviso annunciato dal Ministro Giovannini non è tollerabile ed è preoccupante per le imprese. Per cui auspico veramente che il Vice Ministro Morelli si faccia portavoce con il Ministro, poiché è un grosso danno alle nostre imprese.

Voglio sottolineare e soffermarmi su due previsioni contenute nel provvedimento in esame. Una riguarda lo sviluppo delle rinnovabili nelle isole minori come parte sostanziale degli obiettivi della transizione ecologica del PNRR. Ora, nell'elenco delle superfici e dei siti che costituiscono aree idonee all'installazione di impianti a fonti rinnovabili si aggiungono i siti e gli impianti nelle disponibilità delle società di gestione aeroportuale all'interno del perimetro di pertinenza degli aeroporti delle isole minori. Ricordo che, nell'ambito della Missione 2 del PNRR, è stato avviato il programma Isole Verdi, finalizzato a promuovere il miglioramento in termini ambientali ed energetici di comuni delle 19 isole minori non interconnesse attraverso la realizzazione di progetti integrati anche di efficientamento energetico e produzione di energia rinnovabile in loco, considerato che ancora è troppo lenta la loro diffusione. L'altra sono i vincoli paesaggistici troppo rigidi, con procedure farraginose e complesse. Queste sono alcune delle barriere, non tecnologiche, che impediscono di mettere in pratica un'adeguata azione di transizione energetica di questi territori.

Le isole minori e la necessità di approvare una normativa che agevoli davvero il loro sviluppo è un tema a cui tengo particolarmente, per dare gli stessi diritti a tutti i cittadini italiani. La Commissione ambiente aveva avviato, da molto tempo, l'esame delle proposte di legge in materia, una delle quali a mia prima firma, ma, ahimè, la fine della legislatura ha impedito di concludere l'iter, che, sono certa, verrà fatto dal prossimo Parlamento di centrodestra.

Le altre norme su cui voglio soffermarmi riguardano, invece, importanti e urgenti misure in materia di dighe, tema attuale che, in considerazione dell'emergenza siccità che ormai interessa il nostro Paese da troppi mesi, deve trovare rimedio. L'intervento normativo è finalizzato a ridurre i tempi di approvazione dei progetti relativi agli interventi afferenti alle costruzioni, alla manutenzione e alla messa in sicurezza delle nostre dighe. Accanto a questo, si mirano a rafforzare le attività di vigilanza e di controllo sull'esercizio e sulla manutenzione delle grandi dighe, nonché le opere di attuazione e di derivazione ad esse connesse. In particolare, voglio ricordare che si aggiornano le procedure esistenti, prevedendo anche il ricorso alle nuove tecnologie. Voglio qui ricordare che alla Camera, nelle scorse settimane, proprio sul drammatico tema della siccità Forza Italia ha depositato due atti di indirizzo, una mozione e una risoluzione, congiuntamente in Commissione ambiente, a mia prima firma, e in Commissione agricoltura, a firma dell'onorevole Spena, con proposte e impegni precisi rivolti al Governo, proprio per affrontare non solo la costante emergenza siccità, ma anche la più grave carenza di risorse idriche, una carenza strutturale, alla quale il Parlamento dovrà lavorare in modo sostanziale. Si tratta di due atti di indirizzo che Forza Italia ripresenterà immediatamente a ottobre, con la nuova legislatura, come riportato anche nel documento redatto dal coordinamento nazionale del partito di Forza Italia che è stato consegnato, qualche settimane fa, al Presidente Draghi e ai Ministri di competenza.

Per carenze infrastrutturali, ogni anno in Italia viene trattenuto solamente l'11 per cento circa dell'acqua piovana. Considerate le circostanze, si rende urgente, dandone il via immediatamente, un piano finalizzato alla realizzazione di nuovi invasi per la raccolta e il migliore utilizzo delle acque reflue, nel pubblico come nel privato. Un ulteriore dato preoccupante riguarda le perdite eccessive di acqua a causa della fatiscenza delle reti di distribuzione. Per tale questione sarà decisivo attivarsi in sede europea per ampliare le risorse del PNRR, per consentire ulteriori infrastrutture idriche necessarie a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento e gli investimenti strutturali destinati alle opere di regimazione delle acque. La carenza delle risorse idriche, causata dalla persistente siccità, ha, inoltre, effetti drammatici anche nel settore dell'idroelettrico, che è da sempre una fonte preziosa e pulita per l'Italia, la più antica delle fonti rinnovabili e come tale, però, soggetta a intermittenza. Le 4 mila centrali presenti sul territorio nazionale, sfruttando con dighe e turbine la forza dell'acqua, a regime ordinario coprirebbero circa il 15 per cento del consumo complessivo di elettricità per il nostro Paese. Secondo la stima di Assoidroelettrica, la gravissima e persistente siccità, dall'inizio dell'anno a oggi, comporterà, anche con un'inversione nei mesi prossimi, un vero e proprio crollo della produzione, nel 2022. Abbiamo più volte chiesto un intervento del Governo, in particolare nella Conferenza-Stato regioni, affinché soprattutto le regioni del Centro-Nord, quelle più danneggiate, chiedessero lo stato di calamità naturale. Alcune, in modo tardivo, lo hanno fatto; altre ancora, no. Pertanto, il nuovo Governo dovrà adottare immediatamente tutte le misure necessarie a garantire e a sostenere le imprese del settore, molte delle quali si troveranno nell'ovvia impossibilità di far fronte al pagamento di mutui e finanziamenti, soprattutto le piccole e medie che presenti nel nostro territorio.

Con questo provvedimento, come con altri provvedimenti nell'ultima parte della legislatura, il nostro Paese ha una grande opportunità, ossia fare quel salto di qualità di investimenti e di infrastrutture necessario per un cambio culturale che da troppi anni questo Paese si aspetta. Il momento è quello giusto.

La fine di questo Governo non porrà certo termine a questo lavoro ampio e sono certa che sarà migliorato con il prossimo Governo, che sarà sicuramente a maggioranza di centrodestra. Forza Italia lavorerà, come ha fatto in questi anni, a fianco degli imprenditori e dei cittadini perché vengano realizzate queste opere per uno sviluppo concreto.

Per tutti questi motivi, il nostro voto sarà favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grippa. Ne ha facoltà.

CARMELA GRIPPA (M5S). Grazie, Presidente. Anche noi del MoVimento 5 stelle, se mi permette, ci associamo ai ringraziamenti alla presidente Paita, già prima al presidente Morelli, a tutti i funzionari e a tutti i colleghi, perché devo dire che, in questi anni, come Commissione, abbiamo lavorato in maniera responsabile e molto affiatata e, grazie a questo affiatamento, siamo riusciti a conseguire davvero ottimi risultati.

Ci troviamo oggi a discutere un provvedimento di importanza vitale poiché riguarda le infrastrutture, ossia la struttura portante del nostro Paese. Eppure, occorre rimarcare come il disegno di legge che concerne la conversione del decreto-legge 16 giugno 2022, n. 68, recante disposizioni urgenti per la sicurezza e lo sviluppo delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità sostenibile, nonché in materia di grandi eventi e per la funzionalità del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, giunga in un momento storico di questa legislatura che non ha concesso agli argomenti in esso trattati la dovuta e giusta attenzione. Infatti, è innegabile che diverse e opportune sarebbero potute essere le modifiche ulteriori al testo licenziato dal Senato.

Ciò nonostante, è utile ribadire, in questa sede, che è stato fatto dai colleghi del MoVimento 5 Stelle un egregio lavoro, per il quale va il mio personale ringraziamento. Il mio ringraziamento va non solo a loro ma a tutte e a tutti coloro che hanno lavorato alacremente per poter licenziare il miglior testo possibile, in un momento in cui, a Camere sciolte, hanno dimostrato professionalità e impegno non comuni. Questo significa lavorare per il bene del Paese e dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini. Non era affatto scontato, signor Presidente.

È evidente, a chiunque conservi ancora un minimo di onestà intellettuale e di buonsenso, che negli ultimi giorni più di qualcuno, in maniera prettamente strumentale e utile solo per la campagna elettorale in atto, abbia deciso di appellarci come coloro che hanno voluto la fine di questo Governo. Il modo migliore per rispondere a queste accuse sono ancora una volta i fatti. Ancora una volta le cose stanno diversamente da come vengono raccontate agli italiani e questo - se mi permette un appunto personale - è davvero molto triste. Lo è perché, mai come in questo momento storico e nonostante le enormi difficoltà, abbiamo la possibilità di dare una spinta straordinaria alla crescita e allo sviluppo del Paese e sarebbe stato auspicabile, nonché istituzionalmente corretto, lavorare in maniera coesa per questo obiettivo comune.

Se oggi e per i prossimi anni sarà possibile guardare alle infrastrutture e alla mobilità sostenibile della nostra Nazione come elemento utile per poter ridurre i gap infrastrutturali sia tra il Nord e il Sud del Paese sia con gli altri Stati europei è perché queste sono ormai un punto fermo delle progettualità legate al PNRR. Tutto questo grazie ai 209 miliardi portati in Italia nel 2020 dall'allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte. Sì, proprio il Premier Giuseppe Conte! Non bisogna mai dimenticare che l'occasione unica che stiamo avendo in questa gestione di fondi pubblici è stata merito del nostro attuale presidente. Non riconoscerlo e continuare a eseguire piccoli interessi di bottega, piuttosto che lavorare nel solo interesse del Paese, significa mandare in fumo questa grande opportunità per il Paese, per i nostri territori anche più dimenticati.

Entrando nel merito del provvedimento, in primis tengo a sottolineare come, grazie al lavoro di squadra, sia stato possibile far assumere al porto di Vasto, la mia città, una valenza nazionale per un'infrastruttura marittima, considerata di importanza strategica per l'Abruzzo e per la dorsale adriatica, con indubbi benefici per lo sviluppo economico-produttivo di interi territori. Credo sia un grandissimo risultato per il territorio e per l'intera regione.

Riprendendo il tema del PNRR, un passo necessario per rendere concrete proprio le opportunità rese possibili dal Piano è stato quello della semplificazione, nel segno della quale sarà possibile rendere meno articolate le procedure sottese alla realizzazione degli investimenti. Sono stati approvati emendamenti per rendere più funzionale l'operato della commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS e della commissione tecnica PNRR-PNIEC. Questo è il primo passo, a cui seguono importanti risultati. Basti pensare, infatti, che è stato approvato un emendamento del MoVimento 5 Stelle con il quale si introduce un bonus per il cosiddetto retrofit, ovvero per la riconversione dei motori delle imbarcazioni, favorendone il passaggio dall'alimentazione a fonti fossili a quella ad energia elettrica.

Signor Presidente, quella famosa transizione ecologica, di cui tanti si riempiono la bocca, per noi del MoVimento 5 Stelle è davvero una cosa seria. In particolare, è stata prevista l'istituzione di un fondo presso il Ministero della Transizione ecologica che possa rimborsare, nella misura massima del 40 per cento della spesa sostenuta entro i 3.000 euro, i costi affrontati per l'acquisto di motori ad alimentazione elettrica e contestuale rottamazione del precedente motore. Si tratta di un fondamentale passo in avanti verso la transizione ecologica che noi intendiamo delineare davvero in tutti i settori della nostra economia.

All'interno di questo provvedimento poi viene finalmente tutelato il personale della Strada dei Parchi Spa, della Parchi Global Service Spa e della Infraengineering Srl. Il trattamento economico, il livello di inquadramento e di anzianità di questi lavoratori, impiegati nello svolgimento del servizio autostradale della A24 e della A25, sono dunque salvi. In questo modo, oltre a tutelare i diritti di queste persone, vengono anche garantiti il servizio e la sicurezza delle autostrade abruzzesi. Di ciò sono particolarmente fiera, perché questa misura è stata oggetto di una lunga battaglia sul territorio e di un grande impegno personale. Ma su questa importante infrastruttura non è stato il solo importante obiettivo conseguito; grazie a un emendamento della collega senatrice Gabriella Di Girolamo - anche quello precedente è della collega Gabriella Di Girolamo -, infatti, i sindaci dei comuni interessati dal passaggio delle autostrade abruzzesi A24 e A25 potranno far sentire la loro voce al tavolo istituzionale permanente presso il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili.

Oltre alle strade è da sottolineare come, dopo tanto tempo, viene finalmente dato il giusto impulso alla manutenzione e alla messa in sicurezza di dighe, nonché al miglioramento dei servizi pubblici idrici, per troppi anni rimasti al palo. Oltre ciò, è stata rafforzata la sicurezza dei nostri trasporti a 360 gradi, oltre a garantire importanti stanziamenti mirati ad un potenziamento dei servizi per i pendolari, alla sharing mobility e a tutti i servizi collegati alla mobilità a medio e breve raggio. Un'altra importante norma per programmare una politica infrastrutturale efficiente, in grado di assicurare il potenziamento degli standard di qualità e sicurezza della rete ferroviaria e viaria, la manutenzione e la vigilanza delle infrastrutture, con particolare riferimento ai viadotti e alle gallerie, nonché un efficiente collegamento dei principali nodi logistici, è quella con cui si prevede che ANAS e le sue controllate siano autorizzate a stipulare appositi accordi e convenzioni con le altre società del gruppo FS, anche in qualità di centrale di committenza. Infine, va ricordato anche l'ottimo risultato raggiunto per la metro di Catania, che grazie a un nostro emendamento, potrà contare fino al 2024 su 5 milioni di euro l'anno per investimenti che ne miglioreranno le infrastrutture e il servizio reso agli utenti, garantendo loro nuovi orari. L'incremento degli investimenti sulla metropolitana arriva dopo un lavoro di confronto portato avanti con le associazioni locali, che ha visto la piena disponibilità della Ferrovia Circumetnea, chiudendo finalmente un percorso che porta un grande miglioramento per la mobilità sostenibile di Catania.

Per tutto questo e, sebbene credo che in altri momenti, come sottolineato all'inizio del mio intervento, avremmo potuto svolgere un lavoro molto più imponente con il Parlamento nel pieno delle sue funzioni, il MoVimento 5 Stelle si ritiene soddisfatto e, per questo, dichiaro il voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pellicani. Ne ha facoltà.

NICOLA PELLICANI (PD). Grazie, Presidente. Il decreto che convertiamo oggi contiene norme indispensabili per continuare a perseguire la strada del Piano nazionale di ripresa e resilienza, interventi coerenti con quegli obiettivi che ci aiutano a snellire ulteriormente gli iter amministrativi e autorizzativi e ad accelerare la realizzazione di opere sostenibili e resilienti. Con questo provvedimento ci occupiamo anche di un tema sempre più centrale, quello dei trasporti. Lo facciamo dando il via alla sperimentazione di nuove forme di mobilità e potenziando la programmazione dei servizi di trasporto pubblico locale. Interveniamo sulla sicurezza stradale e su quelle forme di integrazione tra servizi che sono imprescindibili per garantire migliori standard di efficienza tanto nel trasporto di persone quanto soprattutto in quello di merci. Due interventi più importanti riguardano Roma e Venezia, di cui parlerò a breve.

Prima di approfondire i contenuti del provvedimento, voglio però evidenziare che in questa atmosfera surreale, in cui siamo qui a convertire il decreto di un Governo dimissionario, il ruolo del Parlamento è stato ulteriormente mortificato, più di quanto non sia già avvenuto nel corso dell'intera legislatura.

Il provvedimento che ci apprestiamo a votare avrebbe potuto essere migliorato se ci fosse stato solo l'ordinario confronto tra Governo e Parlamento, ma così non è stato; è una delle conseguenze della decisione di MoVimento 5 Stelle, Lega e Forza Italia di togliere irresponsabilmente la fiducia al Governo: un errore che stiamo pagando a caro prezzo. È un errore che pagheremo soprattutto nei prossimi mesi, quando davanti all'inflazione che cresce, le bollette che salgono, all'aumento delle disuguaglianze, non avremo un Governo dotato di tutti gli strumenti per poter dare risposte tempestive ed esaurienti.

Come dicevo, questo decreto contiene misure che contribuiscono a costruire un Paese più “veloce” ed efficiente e a fare quel salto nel futuro che attendiamo da decenni. Citandone solo alcune, ci occupiamo di infrastrutture fondamentali come le dighe, sia per la costruzione sia per la messa in sicurezza e il controllo, interveniamo per adeguare la dotazione infrastrutturale delle Capitanerie di porto e per accelerare lo sviluppo del sistema nazionale integrato dei trasporti, favorendo l'accesso ferroviario agli aeroporti incrementandone, di conseguenza, la rilevanza strategica.

Tra le questioni importanti c'è il passaggio di A24 e di A25, le autostrade abruzzesi, Abruzzo- Lazio, passaggio storico da privato, Strade dei Parchi, ad ANAS, una decisione importante che deve essere accompagnata dalla massima tutela dei lavoratori e dall'aumento dei vantaggi per l'utenza dei pendolari. Già al Senato il PD ha contribuito a rafforzare la tutela dei lavoratori nel complesso passaggio, con un apposito emendamento sulla clausola sociale, ma sarà necessario che il Governo intervenga sull'abbattimento delle tariffe per i pendolari e sulle tratte urbane a Roma e L'Aquila, così come indicato nell'ordine del giorno che abbiamo presentato a prima firma di Stefania Pezzopane. Ma soprattutto, con il decreto diamo il “via libera” a due pacchetti di misure per Roma e per Venezia, due simboli del nostro Paese. Per Roma approviamo misure che consentono di accelerare la realizzazione delle opere per la viabilità in vista del Giubileo del 2025. Il decreto poi si occupa ancora di Venezia, dopo che solo qualche settimana fa il Parlamento, su iniziativa del PD, ha approvato un'importante norma per la regolamentazione delle locazioni turistiche; con la parte che il decreto riserva a Venezia, chiudiamo finalmente la vicenda dell'autorità portuale, che è stata giustamente rinominata Nuovo Magistrato alle Acque come, del resto, avevo proposto fin dall'inizio, recuperando la denominazione della più antica istituzione veneziana, ma soprattutto con questo provvedimento è stata finalmente ridefinita la modalità di nomina dei vertici del Magistrato alle Acque, che aveva finora impedito il decollo di un soggetto indispensabile per la governance della Laguna. Dopo due anni di attesa sembrava finalmente giunto il momento di dar corso alla norma che deriva dal decreto dell'agosto del 2020, ma, con la caduta del Governo, Venezia dovrà aspettare ancora chissà quanto. I veneziani dovranno ringraziare la decisione scriteriata di MoVimento 5 Stelle, Lega e Forza Italia di staccare la spina al Governo Draghi, perciò quel cambio di passo che aspettiamo da anni resterà, ancora una volta, solamente sulla carta.

Sempre per Venezia il decreto consente di ampliare gli approdi provvisori per le grandi navi, includendo anche il porto di Chioggia, ma soprattutto il decreto in discussione, nelle more del Piano morfologico, che è stato recentemente bocciato, ancora una volta, dalla Commissione VIA-VAS, consentirà all'autorità portuale di compiere gli interventi necessari per garantire la navigabilità e quindi l'operatività del porto di Venezia, nonché le opere di manutenzione del Mose alle bocche di porto. Sarà poi, in prospettiva, il nuovo Magistrato alle Acque il soggetto che dovrà farsi carico di elaborare il nuovo Piano morfologico. Sarebbe stato, anche questo, un argomento da approfondire nel corso dell'indagine parlamentare sui problemi di Venezia, promossa dal PD in Commissione ambiente, anch'essa bruscamente interrotta; sono stati mesi di lavoro intenso, seguiti con grande attenzione dalla città, dalla stampa, ma nel disinteresse totale del centrodestra, che non ha mai partecipato alle sedute della Commissione. I lavori hanno, però, consentito di portare alla luce sprechi, costi, consulenze e ritardi nella redazione del MoSE, un'opera non ancora conclusa, dopo decenni e ha consentito, inoltre, di evidenziare come per superare le criticità e la paralisi che regna sovrana in città forse non sarà sufficiente aggiornare la legge speciale, bensì pensare, per Venezia, a una riforma costituzionale sul modello di quella prevista per Roma Capitale che era già approdata in Aula alla Camera, senza riuscire a essere approvata per l'improvvisa caduta del Governo.

Ormai, però, signor Presidente, non si torna più indietro; nella prossima legislatura il Parlamento non potrà sottrarsi dall'affrontare il tema del governo delle grandi città italiane a vocazione internazionale che, senza poteri e strumenti legislativi adeguati, non sono in grado di risolvere la complessità dei problemi che si trovano di fronte. C'è Roma, ma ci sono, tra queste, certamente Milano, Napoli e Venezia, per la sua specialità e unicità.

Signor Presidente, è inutile nascondere il rammarico per quanto avremmo potuto fare con il Presidente Draghi nei mesi che ci separavano dalla scadenza naturale della legislatura, ma l'irresponsabilità e i calcoli elettorali hanno prevalso di fronte agli interessi degli italiani. Noi ci abbiamo sempre messo la faccia, durante questi 17 mesi, anche quando abbiamo dovuto sacrificare le nostre battaglie, per non compromettere il delicato equilibrio che si era formato a sostegno del Governo. Il centrodestra e il MoVimento 5 Stelle hanno scatenato tutto questo senza nemmeno trovare il coraggio di assumersene la responsabilità a viso aperto. Il prossimo 25 settembre ne daranno conto, comunque, agli elettori.

Il Partito Democratico è sempre stato coerente con le sue scelte e sempre vicino alle persone, in particolare ai più deboli; il prossimo sarebbe stato un autunno di importanti riforme, con al centro l'agenda sociale, che avrebbe voluto dire salario minimo, taglio del cuneo fiscale, aumento delle pensioni. Grazie a voi, non se ne farà più niente, faremo comunque tutto questo subito dopo le elezioni, con il mandato pieno degli italiani.

Dichiaro il voto favorevole del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rixi. Ne ha facoltà.

Colleghi, chiederei un maggior silenzio in Aula, se è possibile.

EDOARDO RIXI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, oggi approviamo un provvedimento che contiene alcune misure importanti, per cui la Lega si è spesa molto in questa legislatura. Facciamo riferimento, in particolare, alle modifiche del codice della strada, finalizzate a prevedere che gli esami per la patente di guida possano essere effettuati anche dai dipendenti del MIMS e non più esclusivamente dai dipendenti dell'ex Dipartimento dei trasporti, della navigazione e dei sistemi informativi e statistici; questo consentirà, almeno in parte, di ridurre il problema dei ritardi nell'erogazioni di servizi da parte delle motorizzazioni civili, che ancora vivono in uno stato veramente di difficoltà (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Molto importante è anche la facoltà, per i veicoli speciali destinati a persone disabili, di poter circolare su percorsi ciclabili e itinerari ciclopedonali. Si tratta di una proposta che la Lega ha sempre portato avanti.

Bene, anche se non sufficienti, le semplificazioni procedurali in materia di opere pubbliche e, in particolare, la misura volta a ridurre i tempi di approvazione dei progetti relativi alla costruzione, manutenzione e messa in sicurezza delle dighe. Come veniva ricordato in precedenza, c'è un problema siccità, noi volevamo - e abbiamo chiesto anche a Palazzo Chigi di fare - un decreto d'urgenza sulla siccità; si è riusciti a inserire qualcosa in questo decreto, ma, sinceramente, si poteva fare di più, e faremo di più con il prossimo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Siamo riusciti, in condizioni non facili, a migliorare il testo al Senato; da genovese, sono molto contento che, grazie al nostro emendamento, siano stati stanziati 30 milioni di euro per la riqualificazione dell'area di Campasso e Genova Sampierdarena, necessaria per il nodo di Genova e per portare avanti la connettività con Milano e con il Terzo Valico. A Savona, con il nostro emendamento approvato, si ampliano i poteri del commissario straordinario di Funivie SpA, prevedendo che possa effettuare interventi per il recupero della piena funzionalità tecnica della struttura e interventi per garantire la continuità dei servizi e il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.

Abbiamo fatto approvare un emendamento che mira a rafforzare la competitività delle imprese operanti nel settore dell'automotive, prevedendo un migliore bilanciamento dei rapporti contrattuali tra costruttori automobilistici e singoli distributori autorizzati nella commercializzazione dei veicoli nuovi, favorendo un confronto competitivo tra i soggetti coinvolti e prevenendo possibili abusi nel corso del rapporto contrattuale. Si è riusciti a inserire nel testo del provvedimento una norma che trasferisce le risorse per la riqualificazione della viabilità funzionale allo svolgimento delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026 e su questo vorremmo ringraziare il Vice Ministro Morelli (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che si è impegnato moltissimo; a volte è stato lasciato, un po' stranamente, solo, come succede a noi della Lega molto spesso quando, alla fine, ci sono cose difficili da fare; ci troviamo da soli nei banchi del Governo, a reggere un intero provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Però, questo è anche un Governo di coalizione che tutti volevano tenere su, ma che nessuno, in realtà, voleva portare avanti. Noi la faccia ce l'abbiamo messa su alcuni provvedimenti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e, quindi, per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026, sulla provincia di Lecco, in modo che sia il territorio a poter gestire le risorse.

Sempre grazie a un nostro emendamento in merito al completamento della Roma-Latina e della Cisterna-Valmontone, vengono stanziate risorse per il commissario liquidatore delle società miste regionali Autostrade del Lazio, Autostrade del Molise, Concessioni autostradali lombarde e Concessioni autostradali piemontesi, per chiudere un capitolo e - si spera - aprirne un altro e, finalmente, realizzare importanti interventi.

Abbiamo posto fine, con una nostra proposta approvata, al cronico problema del sottofinanziamento della commissione tecnica VIA al MiT, che impediva di raggiungere quella massima efficienza di cui c'è bisogno per realizzare il PNRR, di cui tutti si sono riempiti la bocca, ma poi la verità vera è che, per quasi un anno, la commissione non ha funzionato.

Siamo, dunque, riusciti a far approvare una serie di misure che ha notevolmente migliorato il testo, nell'interesse dei cittadini e del territorio.

Purtroppo, però registriamo, anche in questo decreto, alcuni imbarazzi che sono venuti dai banchi della maggioranza, anche dal Partito Democratico, che, a parole, è a favore delle opere pubbliche. Vorrei ricordare che ho iniziato questo ciclo da Vice Ministro col ponte su Genova e con il “decreto Genova”, su cui il Partito Democratico, unica forza politica del Parlamento, ha votato contro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier): quell'opera è stata realizzata senza infiltrazioni mafiose, senza un giorno di ritardo, in tempi straordinari e con una qualità alta dell'opera. Chiudiamo questo ciclo legislativo con il Partito Democratico che, dopo cinque anni, vota contro il ponte sullo Stretto di Messina (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi, in cinque anni, il Partito Democratico non ha ancora capito cosa voglia fare nella vita, perché, sui territori, dice che è a favore delle opere, ma, in Parlamento, vota contro. È questa la difficoltà del Governo ad andare avanti sulle grandi opere. Guardate che, su questo punto, rispetto al Partito Democratico, è stato meglio sicuramente il MoVimento 5 Stelle, che, è vero, era ed è contro le grandi opere, ma, poi, alcuni lavori li ha lasciati fare. Purtroppo, questo decreto è un'occasione mancata, perché manca una visione complessiva sulle infrastrutture del Paese e mancano quelle misure che vanno realizzate per creare effettivamente un efficientamento dei processi burocratici per la realizzazione delle opere pubbliche. Era necessario osare molto di più e andare in fondo ai problemi, che, fino ad oggi, hanno riguardato le infrastrutture - vorrei ricordare ancora che in Italia abbiamo 15.000 opere che sono a rischio, tra ponti, viadotti e gallerie e su questo si è fatto molto poco, se non magari abbassare le portate dei ponti –, i trasporti e la logistica, a cominciare dall'inerzia del Ministero, che - è vero - ha cambiato nome, ma non ha cambiato metodologia di lavoro, né ha rinforzato le proprie strutture. È necessario, non solo prendere tanti consulenti al Ministero, ma anche rinforzare il Ministero. L'attività di vigilanza - ne parlava la presidente Paita, che ringrazio per il lavoro svolto in Commissione - è stata uno delle tematiche discusse in questi anni, ma la vigilanza a livello ministeriale continua a rimanere deficitaria sulle opere, sulle concessioni, sulla realizzazione delle manutenzioni e sull'avanzamento degli investimenti previsti dai PEF. Nel settore ferroviario, abbiamo ampliato la vigilanza sull'attività di gestione della rete; nel settore portuale, occorre creare un maggiore coordinamento che dia un indirizzo reale e nazionale e vigili sulle attività delle autorità del sistema portuale in questo Paese, perché spesso neanche il Ministero sa cosa succede nei porti italiani.

È necessario - qui son d'accordo con i miei colleghi di Fratelli d'Italia - un ripensamento generale sul sistema Italia e sui rapporti che abbiamo col mare e procedere alla creazione di un Ministero del Mare, o, almeno, di un sottosegretariato alla Presidenza del Consiglio, con attività di coordinamento sulle attività del mare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Non si può dover parlare con cinque Ministeri per istituire un corso di marittimi! Siamo l'unico Paese che ancora non garantisce il voto ai marittimi italiani che sono imbarcati (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

Ci vorrebbe anche una figura che ponga finalmente al centro dell'agenda del Governo il tema degli 8.000 chilometri di coste e della grande capacità che ha il nostro Paese all'interno del Mediterraneo. Riguardo al tema delle opere pubbliche, è necessario puntare su opere ad alta qualità, al fine di limitare i rischi infrastrutturali. Ricordo a tutti - e l'ho detto già prima – le 15 mila opere a rischio; e anche i criteri nella scelta dell'azienda che realizza l'opera devono essere legati alla velocità di realizzazione, all'alta qualità e alla durabilità dell'opera stessa. Non si può continuare a pagare poco le aziende, a farle fallire e a fare opere di bassa qualità in questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Poi ci lamentiamo se cadono i ponti! E non si può neanche arrivare a fare i decreti solo dopo le tragedie. Quindi, su questo, credo che ci debba essere un ulteriore processo di semplificazione e di gestione sul codice dei contratti. È fondamentale superare alcune criticità strutturali che abbiamo.

Occorre un piano strategico di manutenzione dell'intera rete autostradale e ferroviaria, potenziare il Marebonus e il Ferrobonus per scaricare, in questo momento, le autostrade e poterle mettere in condizione di non avere cantieri perenni su tutto il territorio nazionale. Occorre liberare le opere ipercongestionate, per farle. Occorre, a volte, firmare anche progetti approvati da quattro anni, come la Gronda di Genova, che neanche questo Governo ha firmato, nonostante tutti gli impegni e le dichiarazioni assunte 17 mesi fa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Occorre, insomma, passare dallo studiare a lavorare e assumersi la responsabilità di quello che si fa. Le cose non si raccontano, si fanno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

In tema di trasporto aereo, occorre potenziare il collegamento con gli aeroporti, realmente! Occorre avere una visione dell'intermodalità in questo Paese. Anche - lo ricordavamo - sull'adeguamento degli invasi idrici e idroelettrici, bisogna pensare che l'Italia, che realizza desalinizzatori in tutto il mondo, porta ancora alle isole minori l'acqua con le bettoline (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

Allora, vogliamo affrontare un mondo che cambia con la tecnologia più moderna o vogliamo lucrare sul mondo che cambia, facendo lucrare alcuni operatori? Credo che l'Italia debba guardare al futuro e debba mettersi in condizione di affrontare le prossime sfide che ci attendono. Non è non facendo andare le automobili che siamo in grado di cambiare il clima mondiale! È affrontando i cambiamenti con la tecnologia e con la voglia di fare delle nostre aziende che creiamo posti di lavoro, reddito, e miglioriamo la vita ai cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Rixi…

EDOARDO RIXI (LEGA). Su questo, esprimiamo un voto favorevole, attendendo un decreto che abbia una visione un po' più ampia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Rixi, conserviamo qualche pezzo per la prossima legislatura.

Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale e approvazione - A.C. 3702​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 3702:

S. 2646 - “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 giugno 2022, n. 68, recante disposizioni urgenti per la sicurezza e lo sviluppo delle infrastrutture, dei trasporti e della mobilità sostenibile, nonché in materia di grandi eventi e per la funzionalità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.” (Approvato dal Senato).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 57) (Applausi).

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Dopo sospenderemo la seduta per la Conferenza dei presidenti di gruppo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Lombardo: si intende che vi abbia rinunciato.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Papiro. Ne ha facoltà.

ANTONELLA PAPIRO (M5S). Grazie, Presidente. Presidente, quale può essere la colpa di un ambulante che sta svolgendo con umiltà il proprio lavoro per essere brutalmente aggredito fino alla morte? Cosa può portare una persona a picchiare con ferocia fino ad uccidere un altro essere umano e a farlo con la stessa stampella che serviva a quell'uomo per reggersi in piedi? Forse non lo capiremo mai, ma non riesco ad immaginare quale sentimento di rabbia possa aver spinto un ragazzo di 32 anni a colpire più volte Akila, a premere la sua testa e il suo corpo contro il marciapiede fino a soffocarlo. E non lo so se fa più rabbrividire la ferocia di quel gesto disumano o la mancanza di coraggio di chi poteva e doveva intervenire ed invece ha preferito immortalare tale orrore con il proprio telefonino, non riuscendo ad andare oltre un “fermati, così lo uccidi”. Non so se siano più colpevoli l'inettitudine e la follia della società o la mancanza delle istituzioni che avrebbero dovuto vigilare e seguire con più attenzione nel suo percorso un soggetto che, a quanto pare, soffriva di personalità instabile, che lo portava ad essere violento e che aveva, inoltre, problemi con la giustizia. Non so quanto si possa sottovalutare la denuncia da parte di una madre, un ricovero per TSO. Non so se sia stato realmente fatto tutto ciò che era doveroso fare. So solo che Akila è morto ed è stato ucciso due volte: da una società incapace di liberarsi dal proprio ruolo di spettatrice, che preferisce indignarsi rimanendo ai margini di una vita virtuale e da un'istituzione che non è, forse, ancora in grado di rendere questo Paese sicuro e civile. E scusate, se mi è inevitabile pensare che, forse, non è solo chi si è macchiato di questo crimine che dovrebbe chiedere scusa. Perdonatemi se continuo a credere che le istituzioni abbiano il dovere e il potere di rendere migliore questa società (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fitzgerald Nissoli. Ne ha facoltà.

FUCSIA FITZGERALD NISSOLI (FI). Grazie, Presidente. Evidenzio l'importanza di correggere gli errori del passato per rendere il voto all'estero sicuro, come prescrive la nostra Carta costituzionale. Siamo a fine legislatura e mi meraviglio che non ho ancora ricevuto risposta all'interrogazione dell'aprile del 2018 in relazione al dettato costituzionale nelle procedure elettorali per la circoscrizione estero. Peccato, un'occasione persa la non riforma del voto all'estero. A questo punto, non mi resta che fare un auspicio: auspico che tutti i candidati osservino un comportamento eticamente corretto e rispettoso dell'articolo 48 della Costituzione, per cui il voto è personale ed eguale, libero e segreto, e aggiungo anche non in vendita (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), lontano, quindi, da ogni broglio, che non fa onore all'Italia nel mondo e alla reale volontà degli elettori. E che Dio protegga l'Italia con la vittoria del centrodestra (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Carlo. Ne ha facoltà.

SABRINA DE CARLO (M5S). Grazie, Presidente, anche per avermi finalmente concesso la parola, considerato che questo pomeriggio mi sono sbracciata senza riuscire ad ottenere la sua attenzione. Se mi avesse concesso la parola questo pomeriggio, avrei semplicemente chiesto di poter sottoscrivere l'ordine del giorno della collega Ehm, anche se si trattava semplicemente di una fotocopia di quelli già approvati nella giornata di ieri. Si riferiva, in particolare il mio, a una situazione a cui tengo, la questione che riguarda la Wärtsilä di Trieste.

Come lei sa, si tratta di un'azienda finlandese che, dall'oggi al domani, ha comunicato il licenziamento, anche in un modo totalmente sfacciato, di centinaia di persone. Nel mio ordine del giorno, chiedevo poche semplici cose: al di là della tutela dei nostri lavoratori, chiedevo anche un impegno in più da parte del Governo che, ad ogni modo, si è attivato prontamente per poter dare risposte rapide ai cittadini. Voglio ricordare che, tra l'altro, la settimana scorsa ho partecipato anche al tavolo, prontamente convocato dal Governo, e, anche in quell'occasione, c'è stata un'altra mancanza di rispetto da parte dell'azienda finlandese che, presentandosi soltanto con un copione già pronto, ha dimostrato come non fosse minimamente intenzionata ad ascoltare le parole sia del Governo sia dei lavoratori, dei rappresentanti dei lavoratori. Quindi, alla luce delle richieste già presenti nell'ordine del giorno, che purtroppo non è stato adeguatamente considerato, nonostante chiaramente l'impegno di questo Governo, vorrei soltanto che anche il prossimo possa continuare in tale direzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Siragusa: non è presente, si intende vi abbia rinunziato.

Ha chiesto di parlare il collega De Girolamo. Ne ha facoltà.

CARLO UGO DE GIROLAMO (MISTO-CI). Presidente, oggi è il 3 agosto, quest'Aula si sta pian piano svuotando e tra qualche giorno inizieranno le brevissime ferie per tutti noi deputati, dato l'inizio imminente della campagna elettorale ma, Presidente, chi non andrà in ferie sono le tante ferrovie locali e regionali del nostro Paese, e con esse i tanti lavoratori che continueranno a svolgere il loro dovere per garantire gli spostamenti ai turisti, ai pendolari e a chiunque scelga il treno per muoversi quest'estate lungo le coste non solo del nostro Paese. Presidente, sto parlando dei tanti capitreno e di tutto quel personale viaggiante, in particolare delle linee locali e regionali del nostro Paese, che ogni giorno salgono sui treni per lavorare. Questi treni, spesso e volentieri terra di nessuno, raccontano, nei dolori del dopo COVID, una nuova emergenza, che è quella delle aggressioni, degli insulti, a volte anche delle botte che si prendono questi lavoratori che stanno semplicemente svolgendo il loro dovere.

La lista, Presidente, è purtroppo infinita: c'è il capotreno picchiato due volte in un mese, un altro ancora preso a cinghiate. E poi, Presidente, una giovane capotreno, Alessia, di Bologna, che compirà 22 anni a breve, ultima di una lunga lista, già diverse volte aggredita verbalmente, insultata e derisa solo perché donna o perché semplicemente stava facendo il suo dovere. Lei, come tanti altri, rimane vittima di una maleducazione e spesso dell'indifferenza degli altri passeggeri. In Emilia-Romagna, Presidente, sono state diverse le aggressioni in questi ultimi anni. In un recente report pubblicato da il Resto del Carlino si legge di aggressioni quadruplicate dal 2019 a oggi, e parliamo di corse locali, regionali. Per quanto questa Camera sia stata sciolta, non può rimanere sorda di fronte al grido di aiuto che ogni giorno si leva da queste carrozze. Per cui, Presidente, mi lasci fare solo un ultimo appello al Governo, alla regione Emilia-Romagna, perché presto si avvii un tavolo di discussione per cambiare le norme che regolano il trasporto pubblico e garantire a questi lavoratori maggiore sicurezza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zennaro. Ne ha facoltà.

ANTONIO ZENNARO (LEGA). Grazie, Presidente. Questa settimana, ahimè, la città di Pescara è stata protagonista di gravissimi fatti di cronaca: un omicidio nel centro della città e un tentato omicidio, con una persona che sta lottando tra la vita e la morte. E' un fatto accaduto in mezzo a bambini, a turisti, alle famiglie, in una città, come Pescara, che è sempre stata sicura. Vi sono indagini in corso, ma tutto ciò è il segnale di una situazione di pericolo e di difficoltà che non solo Pescara, ma tante città italiane stanno vivendo. L'appello del sindaco di Pescara noi lo condividiamo: servono assolutamente più Forze dell'ordine, serve assolutamente un potenziamento delle Forze dell'ordine nella città di Pescara. E' un appello che è stato fatto dopo che, per mesi e anni, è stato inascoltato dal Ministro Lamorgese. Ahimè, quella situazione che sta vivendo Pescara la stanno vivendo anche altre città, ma sarà il prossimo Ministro dell'Interno a ristabilire finalmente quella sicurezza con il potenziamento delle Forze dell'ordine, di cui necessitano le città italiane (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Sospendo, quindi, la seduta, che riprenderà dopo la Conferenza dei presidenti di gruppo, immediatamente convocata presso la Sala della Regina.

La seduta, sospesa alle 17,50, è ripresa alle 19,15.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Giovedì 4 agosto 2022 - Ore 13:

1. Comunicazioni del Presidente.

La seduta termina alle 19,17.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 49 la deputata Scanu ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 50 la deputata Ravetto ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 55 la deputata Ciaburro ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto astenersi dal voto;

nella votazione n. 57 i deputati Emiliozzi e Micillo hanno segnalato che non sono riusciti ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 3702 - em. 1.100 338 337 1 169 10 327 86 Resp.
2 Nominale em. 1.101 339 338 1 170 10 328 86 Resp.
3 Nominale em. 2.100 347 345 2 173 9 336 86 Resp.
4 Nominale em. 2.101 346 346 0 174 10 336 86 Resp.
5 Nominale em. 2.102 352 351 1 176 11 340 85 Resp.
6 Nominale em. 2.103 359 358 1 180 12 346 84 Resp.
7 Nominale em. 4.100 360 358 2 180 11 347 84 Resp.
8 Nominale em. 4.101 365 364 1 183 11 353 84 Resp.
9 Nominale em. 4.102 359 358 1 180 12 346 84 Resp.
10 Nominale em. 4.103 370 368 2 185 12 356 83 Resp.
11 Nominale art. agg. 4.01 373 370 3 186 36 334 83 Resp.
12 Nominale em. 6.105 371 371 0 186 6 365 83 Resp.
13 Nominale em. 6.100 370 369 1 185 8 361 84 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale em. 6.101 375 374 1 188 10 364 83 Resp.
15 Nominale em. 6.102 372 371 1 186 10 361 82 Resp.
16 Nominale em. 6.103 376 374 2 188 11 363 82 Resp.
17 Nominale em. 6.104 381 379 2 190 12 367 83 Resp.
18 Nominale em. 6-bis.100 383 381 2 191 10 371 82 Resp.
19 Nominale em. 7.1 383 373 10 187 29 344 81 Resp.
20 Nominale em. 7.2 379 371 8 186 28 343 81 Resp.
21 Nominale em. 7.3 382 377 5 189 34 343 82 Resp.
22 Nominale em. 7.4 381 379 2 190 37 342 82 Resp.
23 Nominale em. 7.5 386 385 1 193 30 355 82 Resp.
24 Nominale art. agg. 7.02 389 388 1 195 40 348 82 Resp.
25 Nominale art. agg. 7.03 384 383 1 192 39 344 82 Resp.
26 Nominale art. agg. 7.04 385 384 1 193 32 352 82 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale em. 7-bis.1 386 377 9 189 30 347 82 Resp.
28 Nominale em. 7-bis.2 390 388 2 195 42 346 82 Resp.
29 Nominale em. 7-ter.3 391 388 3 195 37 351 82 Resp.
30 Nominale em. 7-ter.2 358 354 4 178 28 326 82 Resp.
31 Nominale em. 7-ter.4 390 388 2 195 36 352 82 Resp.
32 Nominale art. agg. 7-quater.02 396 386 10 194 31 355 82 Resp.
33 Nominale em. 8.2 401 399 2 200 39 360 82 Resp.
34 Nominale art. agg. 8.01 393 393 0 197 46 347 82 Resp.
35 Nominale art. agg. 8.0100 392 390 2 196 42 348 82 Resp.
36 Nominale art. agg. 8.05 399 395 4 198 39 356 82 Resp.
37 Nominale em. 9.1 400 399 1 200 39 360 82 Resp.
38 Nominale art. agg. 9.01 398 397 1 199 30 367 82 Resp.
39 Nominale art. agg. 9.03 395 394 1 198 38 356 82 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale art. agg. 9.04 404 403 1 202 30 373 82 Resp.
41 Nominale art. agg. 9.05 399 396 3 199 37 359 82 Resp.
42 Nominale em. 11.1 392 389 3 195 43 346 81 Resp.
43 Nominale em. 11.2 395 394 1 198 45 349 81 Resp.
44 Nominale em. 12.1 397 390 7 196 37 353 81 Resp.
45 Nominale art. agg. 12.01 401 398 3 200 44 354 82 Resp.
46 Nominale art. agg. 12.02 404 395 9 198 33 362 82 Resp.
47 Nominale em. 12-quater.100 401 400 1 201 41 359 82 Resp.
48 Nominale em. 12-quater.101 407 400 7 201 33 367 82 Resp.
49 Nominale art. agg. 7-sexies.0100 375 288 87 145 29 259 80 Resp.
50 Nominale odg 9/3702/14 388 364 24 183 39 325 79 Resp.
51 Nominale odg 9/3702/18 382 382 0 192 188 194 78 Resp.
52 Nominale odg 9/3702/22 278 277 1 139 23 254 95 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 57)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale odg 9/3702/23 285 285 0 143 16 269 95 Resp.
54 Nominale odg 9/3702/29 290 282 8 142 16 266 95 Resp.
55 Nominale odg 9/3702/36 290 284 6 143 221 63 95 Appr.
56 Nominale odg 9/3702/47 306 287 19 144 148 139 95 Appr.
57 Nominale Ddl 3702 - voto finale 286 268 18 135 259 9 90 Appr.