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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 733 di mercoledì 27 luglio 2022

PRESIDENZA DEL VICERPRESIDENTE ANDREA MANDELLI

La seduta comincia alle 10,05.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

LUIGI IOVINO , Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 114, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Dall'Osso. Ne ha facoltà.

MATTEO DALL'OSSO (FI). Grazie, Presidente. Presidente, oggi è il giorno n. 27 da quando i lavoratori fragili rischiano la vita per poter lavorare. Ripeto: i lavoratori fragili rischiano la vita per poter lavorare, da 27 giorni.Io e l'amico, collega, deputato, Massimiliano De Toma, che ringrazio, ci auguriamo che, nel prossimo “decreto Agosto”, siano contenute le risposte alle paure di migliaia e migliaia di cittadini, lavoratori fragili. Ricordo a me stesso che per ripristinare le condizioni di normalità, per consentire alle persone fragili di lavorare con serenità, si deve dare continuità all'articolo 26, comma 2 e 2-bis, del decreto-legge n. 18 del 2020.

Come sempre ho fatto, consegno questo discorso al Governo e, poi, mi riservo, nel pomeriggio, di consegnargli anche le motivazioni tecniche e pratiche di ciò che, in teoria, mi auspico venga fatto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sempre sull'ordine dei lavori e sempre sul medesimo argomento, l'onorevole De Toma. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO DE TOMA (FDI). Grazie, Presidente. Ringrazio l'onorevole Dall'Osso per questa battaglia di civiltà - come ho sempre detto -, che stiamo cercando di portare avanti in questo termine di legislatura. Si tratta di un tema importante, anche perché, sottosegretario, oggi, con l'articolo aggiuntivo 36.06, a firma mia e dei miei colleghi di Fratelli d'Italia, chiediamo questa proroga necessaria per alcuni lavoratori che, ovviamente, non chiedono di non lavorare, ma, al contrario, chiedono di lavorare in sicurezza. Per loro sicurezza significa luoghi di lavoro adibiti a poterli ospitare in maniera corretta, in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo, anche perché abbiamo una recrudescenza da parte del virus, della pandemia. Si tratta di persone che chiedono ciò con molta umiltà; non fanno scioperi, non scendono in piazza né manifestano in maniera cattiva, assolutamente, anzi, si permettono, più che altro, sommessamente, di mandare dei messaggi a me, all'onorevole Dall'Osso o ad altri miei colleghi invitandoci a intervenire in una battaglia - come ho detto all'inizio – di civiltà, una civiltà che questo Governo, secondo me, dovrebbe mettere in campo nell'immediato, partendo dall'opportunità di questo emendamento ripresentato quest'oggi sul “decreto Semplificazioni”.

Ricordo anche al sottosegretario che mi sembra che ci sia la possibilità di un nuovo decreto che dovrebbe uscire: “decreto Aiuti”, “Aiuti 2”, “Aiuti-bis” o quello che sarà. Ecco, la parola “aiuti” è effettivamente la più consona a quello che stiamo chiedendo: un aiuto per questa categoria di lavoratori fragili che, come ricordo, purtroppo, riguarda anche i nostri militari, laddove ci siano delle difficoltà per la loro salute. Non chiedono altro di poter ottemperare al meglio la loro vita, come hanno fatto fino a oggi, nel migliore dei modi possibili.

Le ricordo, sottosegretario, che la difficoltà viene anche perché in questo momento molti medici si rifiutano, più che altro, perché non hanno esattamente prontezza di quello che potrebbero e dovrebbero mettere in campo; medici che possono certificare e dare loro questo contributo.

Ecco perché il Governo deve intervenire immediatamente e concedere questa proroga, almeno fino a fine anno, e poi mi auguro che un nuovo Governo, a guida del centrodestra, possa permettere di omogeneizzare e rimettere in campo una questione che ormai è annosa, quella dei lavoratori fragili, con tutte le loro carenze per quanto riguarda le varie percentuali di difficoltà di lavoro.

Quindi, per suo tramite, Presidente, chiedo sommessamente di sollecitare il Governo in questo, a prendere una decisione, già da oggi, altrimenti sarà ancora una sconfitta per queste persone. Ricordo che stiamo parlando di milioni di persone e delle loro famiglie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 10,15).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sospendo, pertanto, la seduta che riprenderà alle ore 10,35.

La seduta, sospesa alle 10,15, è ripresa alle 10,35.

PRESIDENTE. Colleghi, dovremmo passare al seguito dell'esame del decreto-legge in materia di semplificazioni fiscali. Tuttavia, essendo testé state trasmesse, dalle Commissioni, numerose nuove proposte emendative, gli uffici necessitano di ulteriori 25 minuti per collocarle nei fascicoli degli emendamenti.

Sospendo, pertanto, la seduta, che riprenderà alle ore 11.

La seduta, sospesa alle 10,36, è ripresa alle 11.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73, recante misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, Tesoreria dello Stato e ulteriori disposizioni finanziarie e sociali (A.C. 3653​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3653: Conversione in legge del decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73, recante misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, Tesoreria dello Stato e ulteriori disposizioni finanziarie e sociali.

Ricordo che nella seduta del 25 luglio si è conclusa la discussione generale e i relatori e il rappresentante del Governo hanno rinunciato a intervenire in sede di replica.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 3653​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e delle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).

Avverto che la Commissione affari costituzionali ha espresso il prescritto parere, che è in distribuzione (Vedi l'allegato A).

Avverto che le Commissioni hanno presentato alcune proposte emendative, che sono in distribuzione (Vedi l'allegato A), e in relazione alle quali risulta alla Presidenza che tutti i gruppi abbiano rinunciato alla fissazione del termine per la presentazione di subemendamenti.

Avverto inoltre che, fuori dalla seduta, sono stati ritirati tutti gli emendamenti a prima firma dei deputati appartenenti al gruppo MoVimento 5 Stelle.

Avverto, altresì, che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, le seguenti proposte emendative, già dichiarate inammissibili in sede referente: Trano 6.015, 13.02, limitatamente al comma 2, 18.07, 22.01, 26.013, 40.02 e 45.03; Corda 8.01, 21.01 e 26.07; Raduzzi 16.07 e 16.08.

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito i relatori e il rappresentante del Governo a esprimere i prescritti pareri. Onorevole Fragomeli, cominciamo dall'articolo 1.

GIAN MARIO FRAGOMELI , Relatore per la VI Commissione. No, tutti, tutti. Esprimiamo parere favorevole - adesso credo che sia già in distribuzione il fascicolo - per tutti gli emendamenti proposti dalle Commissioni. Se vuole, li leggo.

PRESIDENTE. No, li leggiamo poi volta per volta.

GIAN MARIO FRAGOMELI , Relatore per la VI Commissione. Su tutti gli altri emendamenti invito al ritiro, altrimenti parere contrario.

PRESIDENTE. Quindi, parere favorevole su quelli delle Commissioni e sugli altri invito al ritiro, altrimenti parere contrario. Il Governo?

MARIA CECILIA GUERRA, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Parere conforme a quello espresso dal relatore.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 1.4 Albano.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.4 Albano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

È il primo voto, avrò un po' di pazienza, però acceleriamo.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.500 delle Commissioni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 2).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.500 delle Commissioni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo. Dichiaro aperta la votazione. No, revoco l'indizione della votazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, sull'ordine dei lavori, perché in realtà, quando abbiamo depositato gli emendamenti, la discussione all'interno del Comitato era in alto mare. Noi abbiamo depositato un blocco di emendamenti; quindi si intendono ritirati tutti quelli assorbiti, perché relativamente al primo voto che noi abbiamo fatto avete votato contrario a un emendamento che in realtà era assorbito. Quindi mi sembra giusto che, di tutti quelli che noi abbiamo ridepositato, si intendono ritirati quelli ovviamente assorbiti.

PRESIDENTE. Onorevole Trancassini, il primo era il primo, e non potevamo ritenerlo assorbito, però, per una corretta economia dei lavori e anche per facilitare i colleghi, se voi ritirate i vostri, ci dite quali sono, per noi è un po' più agevole in questo momento mettere insieme un po' tutte le situazioni che si vengono a creare. Quindi il primo purtroppo era il primo; sugli altri, se magari l'onorevole Trancassini o il presidente Foti mi danno una mano, riusciamo ad avere uno svolgimento ordinato dei lavori. Siamo d'accordo così? Quindi torniamo al punto di prima.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.500 delle Commissioni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

Passiamo all'emendamento 3.3 Albano. Ha chiesto di parlare l'onorevole Albano. Ne ha facoltà.

LUCIA ALBANO (FDI). Grazie, Presidente. Effettivamente alcuni emendamenti erano stati accorpati, il primo era un emendamento presentato e approvato all'interno del pacchetto votato come emendamenti delle Commissioni. Per quanto riguarda l'emendamento 3.3, si tratta di una proposta emendativa in linea con il decreto che stiamo convertendo in legge, cioè in materia di semplificazioni. Quindi vuole abrogare una norma che obbliga, in maniera assolutamente eccessiva, a presentare le comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche IVA, quindi delle LIPE, in considerazione del fatto che questi dati, attraverso gli strumenti che l'amministrazione finanziaria ha a disposizione, sono già in possesso dell'amministrazione finanziaria stessa.

Quindi, vi è la possibilità per l'amministrazione di fare controlli tempestivi, di ridurre le frodi IVA e non c'è alcun bisogno che il contribuente continui a presentare liquidazioni periodiche con riferimento alle quali l'amministrazione è già in possesso dei relativi documenti. Questo perché? Perché, in questo momento, è necessaria la semplificazione del lavoro di imprese che hanno una serie di costi aggiuntivi sulla base di questo e, sinceramente, adempimenti ridondanti devono essere ridotti. Crediamo vi sia anche la necessità del rispetto dello statuto del contribuente che prevede non debbano essere consegnati nuovamente alla pubblica amministrazione dati di cui la stessa risulta già in possesso, secondo il principio “once only”, solo una volta. Quindi, a tutela dello statuto del contribuente, a tutela del contribuente stesso e per semplificazioni fiscali, con riduzione dei relativi costi, l'emendamento è stato presentato. Noi chiediamo che possa essere rivisto il parere e, quindi, approvato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Osnato? Sull'ordine dei lavori dopo la votazione. Va bene.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.3 Albano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Ha chiesto di parlare l'onorevole Osnato sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

MARCO OSNATO (FDI). Rispetto a quanto diceva prima il collega Trancassini, a parte l'emendamento 1.4 Albano che è già ritirato, ritirerei sicuramente gli emendamenti 7.13 Foti, che è assorbito, 10.7 Osnato, 10.13 Albano, 25.3 Caretta e 26.3 Bellucci.

PRESIDENTE. Va bene, d'accordo, adesso segno nel fascicolo il ritiro delle suddette proposte emendative.

Passiamo all'emendamento 3.500 delle Commissioni.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 5).

Passiamo all'emendamento 3.9 Albano. Ha chiesto di parlare l'onorevole Albano. Ne ha facoltà.

LUCIA ALBANO (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento è finalizzato a mettere a regime il termine di versamento del 20 luglio per tutti coloro per i quali sono elaborati gli ISA, al fine di evitare che tutti gli anni, sino all'ultimo momento, i contribuenti, che devono compilare gli indici di affidabilità fiscale, e gli intermediari, che li seguono negli adempimenti, siano lasciati nell'incertezza di una eventuale proroga. Ogni anno non vi è chiarezza, stiamo parlando del calendario fiscale: tutti gli anni, professionisti, imprese, aziende, contribuenti sono nell'incertezza di come si svilupperà il calendario fiscale nei mesi di giugno, luglio e agosto e, quindi, in particolare, riteniamo sia necessario dare certezza nei tempi e anche nel quantum di chi deve andare a usufruire di determinate scadenze e ottemperare alle stesse. Per cui, è necessario pensare a un calendario fiscale che sia strutturalmente sostenibile dai contribuenti per non ricorrere continuamente a proroghe che, invece di essere un diritto, hanno il sapore di una gentile concessione. Pertanto, chiediamo che venga approvato questo emendamento e, comunque, chiediamo che possa essere votato da chi, oggettivamente, in questo momento, ritiene che il contribuente debba essere messo nella certezza di una posizione e debba avere una proroga - non concessione, ma proroga - di diritto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gusmeroli. Ne ha facoltà, dal Comitato dei Nove.

ALBERTO LUIGI GUSMEROLI (LEGA). Come gruppo Lega, dobbiamo dire le cose come stanno: sono 20 anni che il termine del 30 giugno per il pagamento dei saldi e degli acconti viene prorogato al 20 luglio, quindi non ci sarebbe stato bisogno nemmeno di un emendamento, ma di un DPCM della Presidenza del Consiglio per prorogare di 20 giorni. Quest'anno, per la prima volta in 20 anni, non è stato fatto, peraltro creando grandi difficoltà a chi tiene la contabilità, agli studi professionali, a tutti i professionisti. Perché? Perché i software per la compilazione della dichiarazione dei redditi non sono stati resi a disposizione degli studi professionali nei tempi corretti. Questo è un tema che ci dobbiamo porre tutti: bisogna che, a regime, la scadenza venga portata al 20 luglio o, addirittura, in un'ottica di suddivisione mensile, addirittura al 30 luglio, cosa che, peraltro, è stata oggetto di emendamenti da parte, ovviamente, della Lega. Per cui noi, su questo, apponiamo anche la firma di tutto il gruppo della Lega (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. D'accordo.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.9 Albano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Passiamo all'emendamento 3.18 Trano. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fragomeli. Ne ha facoltà.

GIAN MARIO FRAGOMELI, Relatore per la VI Commissione. Presidente, chiedo una sospensione finalizzata a valutare i pareri sugli emendamenti.

PRESIDENTE. Mi spieghi meglio, onorevole Fragomeli.

GIAN MARIO FRAGOMELI, Relatore per la VI Commissione. Chiedo una sospensione perché dobbiamo fare un'ulteriore valutazione in merito al parere di alcuni emendamenti.

PRESIDENTE. Cinque minuti, un quarto d'ora, venti minuti?

GIAN MARIO FRAGOMELI, Relatore per la VI Commissione. Almeno un quarto d'ora, anche di più (Commenti).

PRESIDENTE. Il relatore chiede mezz'ora per analizzare gli emendamenti. Mi pare che vi sia una sostanziale convergenza sulla necessità di dare il tempo per riflettere su questi ulteriori pareri da esprimere. Quindi, a questo punto, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 11,50. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 11,20, è ripresa alle 11,54.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il relatore per la VI Commissione, onorevole Fragomeli. Ne ha facoltà.

GIAN MARIO FRAGOMELI, Relatore per la VI Commissione. Grazie, Presidente. Sono a chiederle un'altra mezz'ora di sospensione (Commenti).

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi!

Chiedo al relatore, onorevole Fragomeli, se sostanzialmente il Comitato dei nove abbia bisogno ancora di una mezz'ora per concludere i lavori. Ho inteso questo dal suo intervento.

GIAN MARIO FRAGOMELI, Relatore per la VI Commissione. Esattamente, Presidente.

PRESIDENTE. Quindi, il Comitato dei nove sta lavorando e ha bisogno ancora di mezz'ora per chiudere i suoi lavori. Questo sarebbe il senso del suo intervento.

GIAN MARIO FRAGOMELI, Relatore per la VI Commissione. Penso sia evidente a tutti che c'è una discussione in atto rispetto ad alcuni emendamenti che richiede tempo aggiuntivo.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Presidente!

PRESIDENTE. Un attimo, onorevole Giachetti. Quindi, sostanzialmente, per essere prudenti, credo sarebbe quantomeno opportuno sospendere fino alle 12,40, perché è inutile che muoviamo l'Aula per poi farla ritornare e sospendere per altri dieci minuti. Preferisco prolungare subito la sospensione di dieci minuti (Applausi) - grazie per l'applauso - o di un quarto d'ora, per avere la sicurezza che l'Aula riprenda i lavori, piuttosto che avere un'altra sospensione.

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Presidente, solamente per dire - sono molto d'accordo con lei - che i problemi politici non si risolvono in un quarto d'ora e, bene o male, qui ci sono 450 o 500 persone che meritano rispetto…

PRESIDENTE. Sono d'accordo con lei.

ROBERTO GIACHETTI (IV). …a prescindere dai problemi politici, qualcuno con qualche problema e altri con qualche altro. Penso sia intollerabile che si vada di quarto d'ora in quarto d'ora. Allora, la preghiera che faccio è che se hanno un problema politico - e sappiamo che se siamo in queste condizioni è perché di problemi politici ce ne sono tanti - magari valutassero di evitare di venire tra mezz'ora a chiederci un'altra mezz'ora (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), dato che alle 13,30 dobbiamo sospendere.

PRESIDENTE. Presidente Giachetti, lei mi avrà sentito dire sempre, nei miei interventi sulle sospensioni, che non sono mai d'accordo con il quarto d'ora di sospensione perché è una presa in giro nei confronti degli onorevoli colleghi, dal momento che 600 persone in un quarto d'ora non riescono nemmeno ad andare a bere un caffè.

Quindi, se i relatori sono d'accordo, propongo di riprendere i lavori alle 12,45, in maniera tale che riusciamo a completare i lavori del Comitato dei nove. Va bene così, relatore?

GIAN MARIO FRAGOMELI, Relatore per la VI Commissione. Va bene, Presidente.

PRESIDENTE. Perfetto.

Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 12,45.

La seduta, sospesa alle 11,57, è ripresa alle 12,49.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

Avverto che fuori della seduta sono stati ritirati tutti gli emendamenti a prima firma dei deputati appartenenti al gruppo Fratelli d'Italia, ad eccezione dell'emendamento 43.6 Zucconi.

Ricordo che prima della sospensione è stato da ultimo respinto l'emendamento 3.9 Albano.

Passiamo, quindi, alla votazione dell'emendamento 3.18 Trano.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.18 Trano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.21 Trano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.501 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 9).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.31 Trano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.36 Trano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 3.0500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 12).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 13).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 6.0500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 14).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 6.0501 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 15).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 16).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 17).

Ha chiesto di parlare il relatore, onorevole Fragomeli. Ne ha facoltà.

GIAN MARIO FRAGOMELI , Relatore per la VI Commissione. Scusi, Presidente, mi sembra che non abbiamo votato l'emendamento 3.500 delle Commissioni, o sbaglio? Lo abbiamo saltato?

PRESIDENTE. Le ricordo, onorevole Fragomeli, che è stato votato prima della sospensione (votazione n. 5); è stato votato subito dopo l'emendamento 3.3 Albano. È stato già messo in votazione ed è stato già approvato.

Possiamo proseguire? Bene.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 18).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.3 Trano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.3 Trano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.15 Trano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 13.02 Trano, limitatamente alla parte ammissibile, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 21.03 Trano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 23.500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 24).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 23.501 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 25).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 23.502 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 26).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 25.500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 27).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 25.0500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 28).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 25.0501 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 29).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 26.500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 30).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 33.500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 31).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 34.500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 32).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 35.1 Trano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 35.500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 34).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 35.6 Trano, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 35.501 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 36).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 35.502 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 37).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 35.0500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 38).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 36.500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 39).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 36.501 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 40).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 36.0500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 41).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 37.0500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 42).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 38.0500 delle Commissioni, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 43).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 39.1 Raduzzi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 39.500 delle Commissioni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 45).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 39.0500 delle Commissioni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 46).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 40.0500 delle Commissioni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 47).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 40.0501 delle Commissioni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 48).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 40.0502 delle Commissioni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 49).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 41.0500 delle Commissioni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 50).

Passiamo ora all'emendamento 43.6 Zucconi. Ha chiesto di parlare l'onorevole Osnato. Ne ha facoltà.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. Questo che sapientemente il collega Zucconi ha presentato, anche e soprattutto a nome di tutto il gruppo di Fratelli d'Italia, è un emendamento che definirei di serietà e di coerenza. Innanzitutto di serietà perché, ancora una volta, in un provvedimento che viene presentato come necessario - in effetti, in grande parte lo è - per migliorare la vita degli italiani, delle aziende, delle imprese, degli artigiani, di coloro che cercano in qualche modo di tirare avanti in un momento difficile, vengono inseriti commi che, in verità, poi sottendono l'ennesima sanatoria di immigrazione clandestina. Allora, non possiamo ogni volta nasconderci dietro il dito. Credo che le forze politiche che ritengono che l'attuale normativa sull'immigrazione clandestina non vada bene perché a loro modo di vedere - a loro modo di vedere! - è troppo restrittiva debbano avere il coraggio di venire in quest'Aula e modificare la legge (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), e non usare commi inseriti in altri provvedimenti, tentando ogni volta di fregare il Parlamento e, quindi, gli italiani con l'inserimento di sanatorie. L'abbiamo già visto in passato con riferimento a provvedimenti riguardanti prettamente l'agricoltura; abbiamo visto che, dal punto di vista della praticabilità dei lavoratori agricoli, questa cosa non aveva nessun riscontro e si trattava, anche in quel caso, di una sanatoria. Oggi, grazie anche al collega Zucconi, che ha scovato nelle pieghe di questo provvedimento, abbiamo questi due commi che, nascondendoci sempre dietro la necessità delle imprese di avere dei lavoratori, sono altamente discriminatori. Perché sono altamente discriminatori? Per due motivi. Innanzitutto perché, dicendo che viene sospesa la perseguibilità dei reati di immigrazione clandestina fino ad accertamento del permesso di soggiorno e poi col permesso di soggiorno addirittura estinti i reati che hanno messo in essere queste persone, vengono discriminati innanzitutto gli stranieri regolari, quelli che hanno aspettato il “decreto Flussi” e hanno fatto le domande stando nei loro Paesi, così come prevede la normativa in vigore (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), e vengono favoriti coloro che in Italia sono entrati illegalmente, andando contro quello che è l'ordinamento giuridico italiano, cioè violando la legge. Noi stiamo dando una mano a chi ha violato la legge, rinunciando, invece, a favorire quelli che la legge l'hanno rispettata (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). E quindi discriminiamo innanzitutto gli stranieri onesti e perbene, che vedono in Italia la possibilità di lavorare e lo fanno secondo quelli che sono il regolamento, l'ordinamento, la Costituzione italiana. Ma è discriminatorio anche nei confronti degli italiani, perché è ora anche di finirla di pensare che noi dobbiamo preoccuparci solamente ed esclusivamente di come far lavorare gli stranieri. Occupiamoci di come far lavorare gli italiani una volta tanto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Diamo la possibilità di lavorare agli italiani! Ridiamo la possibilità alle imprese italiane di ridare lavoro dignitoso alla manovalanza e la possibilità agli italiani di lavorare, e facciamolo con degli incentivi. Li abbiamo proposti, non si dica: voi fate gli slogan. Li abbiamo proposti, li abbiamo proposti durante il «decreto Aiuti». Abbiamo chiesto, per esempio, di utilizzare 5 miliardi del reddito di cittadinanza per favorire l'abbassamento del cuneo fiscale. La maggioranza di allora ce l'ha bocciato, salvo poi sentire l'indomani Draghi che diceva: bisogna trovare 5 miliardi per abbassare il cuneo fiscale. Ecco, Presidente, su queste cose noi siamo critici, su queste siamo irremovibili, perché noi la proposta del «più assumi, meno paghi» l'abbiamo presentata per dare la possibilità alle imprese italiane di assumere gli italiani, ma anche questa c'è stata bocciata, salvo poi sentire in televisione che bisogna dare incentivi alle imprese per assumere. C'è l'occasione, finalmente, di uscire da questi equivoci. C'è l'occasione finalmente di uscire da una logica, sempre e comunque, di pensare all'immigrato come a una risorsa. Noi vogliamo che gli immigrati che lavorano seriamente in Italia siano trattati come tali. Vogliamo che gli immigrati che vogliono venire in Italia regolarmente siano trattati come tali (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Non vogliamo più che si pensi solo all'immigrazione come a una risorsa, noi vogliamo che le risorse che ci sono vengano destinate a dare lavoro agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Iezzi. Ne ha facoltà.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Grazie, Presidente. Noi comprendiamo molto bene le difficoltà che ci sono attualmente nel mercato del lavoro. Capiamo la necessità di semplificare i meccanismi di assunzione per venire incontro a quelle tante imprese, soprattutto nel settore turistico, ma non solo, che hanno bisogno di lavoratori e spesso non riescono a trovarli, anche a causa di un meccanismo perverso instaurato da misure come il reddito di cittadinanza. Capiamo anche che in questo provvedimento siano state aperte delle riflessioni sul «decreto Flussi». Quello che non possiamo assolutamente accettare, come Lega, è una sanatoria mascherata (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che è quello che vogliono fare questi due commi, di cui meritoriamente è stata prevista la soppressione. Li voglio leggere per chi non ha seguito il provvedimento, perché la lettura di questi due commi chiarisce che cosa volete fare: «Dalla data di entrata in vigore del presente decreto fino alla conclusione dei procedimenti relativi al rilascio del permesso di soggiorno in applicazione dell'articolo 42, comma 7,” - cioè del «decreto Flussi» - «sono sospesi i procedimenti penali e amministrativi nei confronti del lavoratore per l'ingresso e il soggiorno illegale nel territorio nazionale (…)». Sono sospesi!

Ma la furbizia è nel comma successivo, nel comma 6 che prevede che il rilascio del permesso di soggiorno determina per il cittadino straniero l'estinzione dei reati e degli illeciti amministrativi relativi alle violazioni di cui parlavamo prima. Questa, a casa mia, si chiama sanatoria ed è una vergogna (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

Guardate, noi non accettiamo che si concluda il meccanismo perverso che sta tanto a cuore al Partito Democratico. È un meccanismo perverso in tre tappe. La prima prevede l'ingresso illegale nel nostro Paese da parte di chiunque, senza più confini, senza più regole, senza più limiti. Parlano i numeri: nell'ultimo anno in cui questo Paese ha avuto un Ministro dell'Interno, cioè nel 2019, quando al Viminale sedeva Matteo Salvini, a luglio il numero degli ingressi clandestini era stato di 3.400 persone. Sapete oggi, con il presunto Ministro Lamorgese al Viminale, a quanto ammontano? A dieci volte tanto, cioè 34.000 ingressi clandestini a luglio, dieci volte quelli che c'erano stati nel 2019 (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Poi c'è il secondo passaggio, c'è la seconda tappa: regalare miliardi di euro alle associazioni amiche per fare finta integrazione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), riaprire e foraggiare la greppia dell'accoglienza e del business dell'accoglienza, in modo tale, poi, da poter chiamare tutte le associazioni che hanno preso centinaia di migliaia, se non di milioni, di euro due giorni prima delle elezioni, andando a chiedere loro il voto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Questo è il sistema dell'integrazione che tanto piace al Partito Democratico!

Infine, l'ultima tappa, che avviene oggi: la sanatoria. Chiaramente, dopo aver regalato miliardi di euro alle associazioni amiche, bisogna anche sanare i clandestini che sono entrati nel nostro Paese. Allora, il problema qual è? Il problema è che durante tutte queste tappe, che, tra l'altro, come è stato spiegato prima dal collega Osnato, vanno a svantaggio non solo dei lavoratori italiani ma anche dei lavoratori regolari stranieri, il nostro Ministro Lamorgese dorme. Noi non lo vogliamo svegliare il Ministro Lamorgese. Non sia mai che si svegli, non sia mai che inizi a lavorare, non sia mai che prenda atto che nel nostro Paese c'è una vera e propria invasione di clandestini, non sia mai che si renda conto che, mentre tutto questo percorso e meccanismo perverso del Partito Democratico si attuano, nel nostro Paese le risorse, che tanto piacciono alla sinistra, uccidono, stuprano e violentano nostre concittadine (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico - I deputati del gruppo Lega-Salvini Premier si levano in piedi - Commenti)!

PRESIDENTE. Concluda, onorevole Iezzi.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Non sia mai che il Ministro Lamorgese faccia un giro in stazione Centrale, a Milano, completamente abbandonata dal Partito Democratico, dalla sua amministrazione comunale e da un sindaco inesistente come Beppe Sala! Non sia mai! Non sia mai! Aspettiamo Salvini per ripulire la stazione Centrale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sarro. Ne ha facoltà, compatibilmente, onorevole Sarro, con le condizioni.

Facciamo parlare l'onorevole Sarro (Commenti del deputato Iezzi).

PRESIDENTE. Il tempo era scaduto, onorevole Iezzi. Dica l'ultima frase.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Non solo votiamo favorevolmente, ma tutto il gruppo Lega sottoscrive questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Iezzi per il chiarimento. L'onorevole Sarro può fare il suo intervento. Ne ha facoltà.

CARLO SARRO (FI). Grazie, Presidente. Il gruppo Forza Italia voterà a favore di questo emendamento soppressivo per una serie di ragioni abbastanza evidenti. La prima è stata già rappresentata negli interventi che mi hanno preceduto. Noi riteniamo rappresenti un'esigenza di corretta tecnica legislativa introdurre misure agevolative o di sanatoria nelle sedi normative competenti e opportune e, certamente, non attraverso il combinato disposto dei commi 3 e 6, dell'articolo 43 che, di fatto, come è stato segnalato e detto, introducono un regime di sanatoria a determinate condizioni. Soprattutto, l'introduzione di questa misura agevolativa o di sanatoria contraddice lo spirito dello stesso articolo 43. Infatti, voglio ricordare a tutti i colleghi che la disposizione in oggetto, cioè la norma rispetto alla quale è stato proposto l'emendamento soppressivo, ha come titolo: “Ambito di applicazione delle procedure semplificate e loro effetti”. Tale disposizione contiene un'elencazione delle ipotesi nelle quali il beneficio della semplificazione procedimentale e, di riflesso, fiscale non trova applicazione.

Dunque, noi abbiamo individuato una serie di ipotesi nelle quali, proprio in ragione della condotta criminosa, proprio in ragione del compimento di determinati reati o della violazione di talune disposizioni, non è possibile accedere ai benefici. Poi, nella medesima disposizione introduciamo una evidente sanatoria, surrettiziamente posta all'interno di questa norma, che contraddice lo spirito dell'articolo che noi condividiamo e sul quale, quindi, voteremo favorevolmente. Sicuramente, però, questa intima, profonda, assoluta e stridente contraddizione deve essere espunta dal testo e, dunque, noi di Forza Italia voteremo favorevolmente all'emendamento soppressivo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Hanno chiesto di parlare l'onorevole D'Ettore, l'onorevole Sarli, l'onorevole Mauri e l'onorevole Montaruli a titolo personale. Si sono aggiunti, sempre a titolo personale, l'onorevole Rizzetto e l'onorevole Mollicone. Se mi date l'elenco non facciamo errori e non saltiamo nessuno.

Però ha chiesto di intervenire il relatore, quindi darei la precedenza al relatore, onorevole Fragomeli.

Prima ancora, permettetemi di salutare la parrocchia Maria Santissima Assunta di Petralia Sottana. Ci sono i ragazzi che sono venuti a trovarci alla Camera. Benvenuti (Applausi)!

Intanto che la segreteria mi prepara esattamente l'elenco delle persone che sono iscritte a parlare, do la parola, con precedenza, al relatore, onorevole Fragomeli.

GIAN MARIO FRAGOMELI, Relatore per la VI Commissione. Grazie, Presidente. Vorrei rasserenare un attimo gli animi, vista anche la presenza di una parrocchia, e vorrei tornare a un tema un po' più sereno e tranquillo.

Intervengo come relatore su due questioni che mi preme precisare perché, a volte, quando siamo presi dagli aspetti emendativi, magari dimentichiamo la natura dell'emendamento di cui stiamo parlando. Stiamo parlando di un emendamento soppressivo di una norma voluta dal Governo italiano e inserita nel testo; quindi, mi permettano gli onorevoli che sono intervenuti prima, ma qui non c'è nulla di mascherato, non c'è nessun blitz da nessuna parte, è un testo che è uscito dal Consiglio dei Ministri, ufficiale, e che noi ci siamo trovati di fronte (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). È un testo che cerca di risolvere un problema evidente, che noi qui possiamo nasconderci ma che è evidente, rispetto a settori che in Italia sono a forte carenza di manodopera, che noi conosciamo bene e che sono principalmente quello agricolo e quello del turismo. presumo che, in quel Consiglio dei Ministri che ha votato questo articolo, anche i Ministri competenti abbiano espresso un voto favorevole rispetto a questo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Permettetemi un'ultima considerazione altrettanto importante: non stiamo parlando di regolarizzare coloro che non hanno interesse a lavorare. Io ho sentito parlare di cose completamente false. Qui stiamo dicendo che regolarizziamo coloro che vogliono un contratto di lavoro. C'è una filiera produttiva che ha bisogno di manodopera, la richiede, c'è un matching tra domanda e offerta e ci sono le persone che vogliono lavorare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Questo è lo strumento per regolarizzare e far lavorare chi vuole lavorare, anche se è un immigrato e il Partito Democratico, chiaramente, lo sposa pienamente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ringrazio il relatore per il chiarimento.

Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Ettore. Ne ha facoltà.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (MISTO-VI-ICT). Grazie, Presidente. Il chiarimento del relatore mi convince ancor di più a votare favorevolmente a questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Vinciamo Italia-Italia al Centro con Toti), il perché è evidente: questo suo chiarimento dimostra che, francamente, non esiste più una maggioranza; è chiaro, ormai sono sciolte le Camere, ma queste due norme chiariscono che non c'erano più una maggioranza e un indirizzo politico di maggioranza capace di poter andare avanti. Allora, andiamo al tema. È la prima volta che io vedo scritta in un provvedimento una causa estintiva di un reato per provvedimento amministrativo. Questo è ciò che avviene: si estingue un reato per provvedimento amministrativo, si sospende un procedimento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Vinciamo Italia-Italia al Centro con Toti - Commenti)… avete già gridato, urlato, state buoni un attimo…

PRESIDENTE. Facciamo parlare l'onorevole D'Ettore…

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (MISTO-VI-ICT). Si sospende un provvedimento, con riguardo a una situazione di illegalità e di illiceità prevista da una norma penale, attraverso un procedimento, perché basta una domanda e l'avvio di quel procedimento fino alla sua conclusione per sospendere qualsiasi tipo di attività sul piano penale. Dopodiché, si arriva ad estinguere il reato, perché si ha avuto questo beneficio, questo bel beneficio del permesso di soggiorno. Allora, francamente, in un provvedimento che riguarda misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, Tesoreria dello Stato e ulteriori disposizioni finanziarie, poi, nell'ambito di applicazione dell'articolo 43: procedure semplificate e loro effetti, cosa c'entrano questa norma e queste due disposizioni? Sono chiaramente surrettizie queste norme, hanno un solo scopo, avevano lo scopo, come è successo su altri provvedimenti, di dividere la maggioranza e di trovare argomenti per far sì che questo Governo non andasse avanti. Questa è la verità e lei, sottosegretario, come fa a non tenere conto - rispetto a un relatore e a una gran parte di quella che ancora sarebbe, sulla carta, una specie di maggioranza degli affari correnti, che non c'è più, tocca a lei rappresentare il Governo, non a me, purtroppo funziona così - che esiste un provvedimento, come ha spiegato anche il collega Sarro, che incide sul piano amministrativo su un procedimento penale. La norma c'è, c'è una norma penale; vi piaccia o non vi piaccia c'è una norma penale che in questo ordinamento è vigente; a voi non piace questa norma, perché non volete solo la sanatoria, volete superare le regole ordinarie del diritto, perché manco quelle sapete sopportare (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Vinciamo Italia-Italia al Centro con Toti). Questo è il tema e lo sapete bene. Chiunque abbia studiato pure “anticchia” di diritto sa che evidentemente sospendere un procedimento penale sulla base di un procedimento amministrativo ed estinguere il reato sulla base di un provvedimento amministrativo è francamente una forzatura. Trovate un'altra soluzione per andare in campagna elettorale (Commenti), non questa; però è chiaro che il Governo ha fatto un favore a una parte della maggioranza, così com'era. Questo era solo per dire che non c'è nessuna maggioranza. La nostra componente (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Vinciamo Italia-Italia al Centro con Toti)

PRESIDENTE. Grazie, onorevole D'Ettore. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sarli. Ne ha facoltà.

DORIANA SARLI (MISTO-M-PP-RCSE). Grazie, Presidente. Capisco che sia iniziata la campagna elettorale e ne vediamo gli effetti, però, voglio dirle e chiedere per il suo tramite al Presidente della Camera che si prendano le distanze, come parlamentari, dalle parole che sono state espresse oggi in quest'Aula (Commenti). Dire che gli immigrati vengono qui a stuprare e a rubare nelle nostre case è una cosa indegna (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Manifesta, Potere al Popolo e Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)! È una cosa che ci fa vergognare, perché ce la stiamo prendendo con persone che vengono comunque da sofferenze, da guerre, da carestie, spesso da noi procurate. Penso che veramente dobbiamo chiedere solo scusa (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Manifesta, Potere al Popolo e Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mauri. Ne ha facoltà.

MATTEO MAURI (PD). Grazie, Presidente. Ascoltando questa discussione a tratti surreale risulta evidente una cosa e cioè che, evidentemente, è iniziata la campagna elettorale (Commenti). L'altra cosa che dimostra è che la Lega, soprattutto la Lega, che si sente in difficoltà e sta giocando una partita interna alla coalizione (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), vuole tornare sui propri cavalli di battaglia che tanto le hanno dato nel passato, come quel cantante ormai vecchio che prova a riportare in auge la propria canzone, e cioè il tema immigrazione, l'equazione: immigrazione uguale insicurezza. Io penso che questo non solo sia assolutamente sbagliato, ma siano inaccettabili i ragionamenti, la logica e i toni che sono stati usati, perché non corrispondono né alla realtà delle cose né a questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Non corrispondono a questo provvedimento per una ragione molto semplice. Cosa si sta dicendo qua? Si sta dicendo che, per garantire una semplificazione nell'utilizzo di lavoratori stranieri da parte degli imprenditori italiani, questi non debbano per forza venire dall'estero o, diciamo, formalmente venire dall'estero, ma possano essere già in Italia. Questo, uno, sana un'ipocrisia che c'è da sempre in questo Paese, due, semplifica la vita agli imprenditori perché possono scegliere persone che già conoscono. Per poter fare questa cosa è del tutto evidente che bisogna fare in modo che quelle irregolarità legate non a reati gravi, ma all'immigrazione clandestina, non vengano considerate, perché semplicemente, altrimenti, questo provvedimento sarebbe del tutto inutile. E perché noi ci troviamo in questa situazione? Per un motivo, perché in Italia c'è una legge sull'immigrazione, che si chiama Bossi-Fini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che crea la metà dei problemi che questo Paese ha. Per quale ragione? Attenzione, non per motivi ideologici, ma perché impedisce l'arrivo per ragioni di lavoro in maniera coordinata, legale, con incrocio di domanda e offerta. La domanda sono i lavoratori, l'offerta sono quelle imprese di cui voi vi riempite sempre la bocca (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), ma fate esattamente gli interessi contrari. E vorrei anche ricordarvi una robettina: che questa proposta qua non è che viene dalla luna, passa dal Consiglio dei Ministri, dove i Ministri, anche della Lega, hanno votato a favore (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Insieme per il Futuro e Italia Viva). Questa è una proposta che arriva dal Ministro Garavaglia, e il Ministro Garavaglia ha detto pubblicamente, solamente qualche mese fa, che questo Paese ha un problema, e cioè mancanza di manodopera, e bisogna aumentare i flussi. E Confindustria ha detto una cosa in più, Confindustria ha detto addirittura: abbiamo un problema perché gli stranieri che sono formati qua e lavorano qua vanno all'estero. Qual è l'Italia che volete, quella delle parole, quella della demagogia, o quella dell'interesse dell'Italia e degli italiani? Se volete questo, dovreste abbandonare la logica demagogica e vuota, e affrontare i problemi reali, alcuni dei quali avete creato esattamente voi (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Insieme per il Futuro e Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU-ART 1-SI). Credo che in quest'Aula debba esserci un confronto, anche duro, aspro, ma al fondo dovremmo evitare di trasformare anche i lavori di questa e della prossima settimana in occasioni in cui prevalga la campagna elettorale e la demagogia. Ho sentito molte cose, ma ce n'è una di fondo che chi ci ascolta deve sapere. Questo non è un emendamento; quello che è stato proposto è formalmente un emendamento soppressivo, ma di un testo che è stato approvato nel decreto e nel Consiglio dei Ministri. Lo ha detto con chiarezza il collega Fragomeli, relatore. Qui non c'è nessun blitz, non c'è nessun tentativo di una parte politica. Noi stiamo lavorando su un testo votato in Consiglio dei Ministri senza che alcun Ministro abbia sollevato questioni (Applausi dei deputati dei gruppi Liberi e Uguali-Articolo 1-Sinistra Italiana, Partito Democratico, Insieme per il Futuro e Italia Viva e di deputati del gruppo Misto). La si deve smettere di raccontare, di avere una doppia verità, di avere una doppia morale, quasi sempre sulla pelle dei poveri cristi, perché questo è il problema! Fate le vostre battaglie, fate le vostre battaglie all'interno della coalizione, avviate una competizione tra Lega e Fratelli d'Italia, ma lasciateci fuori, per favore, e lasciate fuori il Paese da questo, che è una cosa inaccettabile nei toni. E mi stupisco che Forza Italia ci vada dietro (Applausi dei deputati dei gruppi Liberi e Uguali-Articolo 1-Sinistra Italiana, Partito Democratico, Insieme per il Futuro e Italia Viva e di deputati del gruppo Misto), e spero che nel voto di quelli che da questo punto di vista hanno un atteggiamento diverso, c'è un principio di fondo che va rispettato, ed è la verità e l'onestà intellettuale. Siate onesti intellettualmente: chi ha preteso, chi ha inserito nel testo quella norma sono sostanzialmente due Ministeri, che pubblicamente hanno rilevato un'esigenza.

Uno era il Ministro del Turismo, l'altro è il Ministro delle Politiche agricole (Applausi dei deputati dei gruppi Liberi e Uguali-Articolo 1-Sinistra Italiana, Partito Democratico, Insieme per il Futuro e Italia Viva e di deputati del gruppo Misto). Nessuno ha sollevato questioni in Consiglio dei Ministri, nessuna furbizia.

Affrontiamo fino in fondo la verità e, da questo punto di vista, smettiamola di usare l'immigrazione come un'arma contundente, l'uno contro l'altro. Cerchiamo di affrontare una volta per tutte l'immigrazione, che è un tema strutturale della nostra società, in maniera che sia improntata innanzitutto al rispetto delle leggi, delle norme, ma anche di un principio di umanità (Applausi dei deputati dei gruppi Liberi e Uguali-Articolo 1-Sinistra Italiana, Partito Democratico, Insieme per il Futuro e Italia Viva e di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ungaro. Ne ha facoltà.

MASSIMO UNGARO (IV). Presidente, non mi stupisco del voto di Fratelli d'Italia, non mi stupisco del voto di Forza Italia, che ormai ha abbandonato il governismo per il populismo, è stato molto chiaro, in queste ultime settimane (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva e Partito Democratico), ma mi stupisco della Lega. E qui, Presidente, c'è una coltre molto spessa di ipocrisia o di schizofrenia. Questo decreto-legge è stato approvato da un Consiglio dei Ministri a cui hanno partecipato i Ministri della Lega e di Forza Italia, è una norma voluta dal Ministro Garavaglia (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva, Partito Democratico, Insieme per il Futuro e Italia Viva e di deputati del gruppo Misto - Dai banchi del gruppo Italia Viva si scandisce: “Vergogna, vergogna!”), che voleva appunto aiutare le imprese del turismo, perché il turismo non trova lavoratori. Vi riempite la bocca con le imprese, approvate nome che poi disfate in Aula per vendervi alla Meloni e ai migliori offerenti. Vergognatevi! Avete mandato lo spread a 250 punti base, presi dalla fame elettorale, e adesso venite a pretendere di difendere l'impresa. Vergognatevi! Gli italiani sceglieranno, e sceglieranno bene (Proteste)!

PRESIDENTE. Fate intervenire i deputati iscritti!

Ha chiesto di parlare l'onorevole Magi. Ne ha facoltà.

RICCARDO MAGI (MISTO-A-+E-RI). La ringrazio, Presidente. Credo che sia uno di quei momenti in cui c'è da rammaricarsi che le interpellanze urgenti siano sospese, per lo scioglimento delle Camere, perché altrimenti avremmo potuto chiamare questa settimana il Ministro Garavaglia qui (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani), in Aula, per chiedergli come è possibile che il Ministro - di cui noi rispettiamo il lavoro, pure nelle divergenze di opinioni, soprattutto perché è un Ministro del Governo al quale abbiamo confermato fino all'ultimo la nostra fiducia, con lealtà -, non più tardi di due mesi fa, abbia chiesto un aumento dei flussi di lavoratori immigrati nel nostro Paese, soprattutto per quei settori, come il turismo e come l'agricoltura, nei quali gli imprenditori chiedevano al Governo di avere la possibilità di avere più lavoratori!

Sapete, colleghi della Lega, con l'ultima procedura legata al “decreto Flussi”, quando si è aperto il click day - il “decreto Flussi” prevedeva 70 mila posti -, in un giorno, nel primo giorno, quante richieste sono arrivate dagli imprenditori? Duecentoventimila richieste (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani e Partito Democratico)! Queste non sono le richieste dei buonisti, come dite voi; sono le richieste degli imprenditori italiani, che voi credete di tutelare! State danneggiando il sistema produttivo di questo Paese, per fare una becera campagna elettorale, e non ve lo consentiremo (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani e Partito Democratico)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Brescia. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE BRESCIA (M5S). Grazie, Presidente. Non mi unirò a questo solito teatrino che si crea sull'immigrazione. Ogni volta che si trattano questi temi emergono le differenze, le uniche differenze che ci sono tra il centrodestra e il centrosinistra, perché, alla fine, sono le uniche questioni su cui si dividono (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Commenti). Questo tema esiste e questo problema permane semplicemente perché il centrodestra ha con la legge “Bossi-Fini” creato il problema dell'immigrazione clandestina.

Il centrosinistra non ha mai saputo davvero affrontare la questione fino in fondo (Commenti) perché il problema è che i “decreti Flussi” sono misure emergenziali per affrontare una questione che è strutturale, lo abbiamo detto tante volte. I flussi migratori esistono, le esigenze di alcuni settori del nostro mercato del lavoro ci sono e sono riconosciute anche dai Ministri del centrodestra, addirittura dai Ministri della Lega che, come è stato ricordato più volte, hanno votato favorevolmente in Consiglio dei Ministri su questo provvedimento, ma non vanno affrontati così. Noi voteremo favorevolmente perché, nelle more della risoluzione del problema, non possiamo fare diversamente. Ma, come sanno bene anche i colleghi che in Commissione hanno provato ad affrontare in maniera strutturale questo tema, è necessario (Commenti) - Sì, voteremo contro il soppressivo - approvare una norma che affronti definitivamente questo problema. E come lo si può fare? Lo si può fare con due misure: la prima è creare corridoi che permettano ai lavoratori stagionali stranieri di entrare e uscire dal nostro Paese, entrare e lavorare legalmente e rientrare, quando hanno finito di lavorare, nel loro Paese; la seconda misura (Commenti) - mi consenta, collega, non è una “supercazzola”, sono le misure e gli obiettivi concreti che noi cerchiamo di raggiungere governando il Paese - è superare una volta per tutte i “decreti Flussi” e di introdurre norme che diano la possibilità a chi viene in cerca di lavoro di venire in Italia legalmente. Questo è un tema che né la destra né la sinistra hanno mai voluto affrontare e che bisognerebbe affrontare una volta per tutte (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Presidente Giachetti. Un minuto, Presidente Giachetti, la situazione è questa: ho ancora cinque interventi a titolo personale, un sesto si è aggiunto ora, quindi ho sei interventi a titolo personale di un minuto. Se siete d'accordo, chiuderei e porterei al voto l'emendamento 43.6 Zucconi, poi ci aggiorniamo al pomeriggio, così, se si sa come procedere, lo facciamo insieme.

Presidente Giachetti mi dica, su cosa vuole intervenire?

ROBERTO GIACHETTI (IV). Articolo 57 del Regolamento, Presidente. Ancorché noi sappiamo che per prassi, Presidente, l'articolo 57, che recita che i rappresentanti del Governo, anche se non fanno parte della Camera, hanno diritto, e, se richiesti, obbligo di assistere alle sedute dell'Assemblea e delle Commissioni, mai come in questo caso, considerato che si è parlato di dignità, se il Ministro Garavaglia ha una dignità (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva, Partito Democratico, Insieme per il Futuro e Liberi e Uguali-Articolo 1-Sinistra Italiana e di deputati del gruppo Misto), sospendiamo la seduta e viene qui in Aula e spiega ai rappresentanti della Lega e di Forza Italia - non di Fratelli d'Italia, ma della Lega e di Forza Italia…

PRESIDENTE. Onorevole Giachetti, calma…

ROBERTO GIACHETTI (IV). …le ragioni per le quali ha dato, in Consiglio dei Ministri, il voto che adesso qui vengono a rinnegare! Se ha dignità - non la Lega, il Ministro Garavaglia! - si sospende la seduta e il Ministro venga a dire qui, al popolo italiano, a che gioco stanno giocando (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva, Partito Democratico, Insieme per il Futuro e Liberi e Uguali-Articolo 1-Sinistra Italiana e di deputati del gruppo Misto)!

PRESIDENTE. Onorevole Giachetti, ovviamente per me il Governo è rappresentato, abbiamo il Ministro, è arrivato il sottosegretario, quindi per me il Governo è rappresentato. Quindi, la sua richiesta la rivolgo… ma non vedo possibilità (Commenti). Calma…

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). Presidente, noi chiediamo una sospensione della seduta e la richiesta che il Ministro Garavaglia venga a riferire in Aula. Calmi, signori, si vota (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), ho cinque minuti per intervenire sull'ordine dei lavori, fin quando non cambiate il Regolamento, ho cinque minuti per intervenire… Se tu mi consenti, ovviamente… Se tu non me lo consentissi, mi fermerei. La richiesta che ha appena fatto il collega Giachetti - e gli interventi legittimi di ognuno di noi, che hanno opinioni diverse, a prescindere dalle diversità ideologiche e dalle scelte dei comportamenti che noi abbiamo sulla materia - verte, in particolare, su una questione, come illustrato all'inizio dal relatore del provvedimento: noi non stiamo discutendo di due emendamenti contrapposti, ma di un emendamento, proposto dall'opposizione, ma supportato da forze che, allora, appartenevano alla maggioranza che sosteneva il Governo, di un testo promosso e votato all'unanimità dal Consiglio dei Ministri dove sedevano ed hanno, all'unanimità, approvato Ministri appartenenti a quelle forze che adesso chiedono di sopprimere quel testo che hanno appena approvato poche settimane fa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

E, dunque, signor Presidente, per il fatto che noi stiamo regolarmente ancora votando provvedimenti che hanno l'urgenza, per cui all'unanimità abbiamo deciso di votarli, è fondamentale per i parlamentari della Repubblica venire a conoscenza del fatto, o meno, dalle parole del Ministro preposto, se l'atteggiamento del partito da cui lui proviene legittimamente corrisponda al suo pensiero, perché ancora noi esaminiamo un testo di un Governo che era in carica, sorretto da una maggioranza. Noi vogliamo sapere se i Ministri che rappresentavano le forze che oggi si oppongono, quel testo lo condividevano e lo condividono ancora. Lo dobbiamo ai nostri elettori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), perché la campagna elettorale che inizia qui, finisce poi nelle piazze di questo Paese e noi vogliamo sapere se la Lega ha una lingua o due lingue per la campagna elettorale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

PRESIDENTE. Ho alcuni interventi sull'ordine dei lavori e sul Regolamento. Onorevole Fiano, io non posso sospendere la seduta fin quando, ipoteticamente, il Ministro decida di venire o non venire. È chiaro che io devo proseguire con un lavoro ordinato dell'Aula e questo è facilmente condivisibile. Ho il Ministro per i rapporti con il Parlamento è seduto qui, ho due sottosegretari seduti al banco del Governo, quindi, per me il Governo è ampiamente rappresentato. Arrivo a quello che voglio chiedervi: se voi mi dite l'ora in cui volete sospendere, io posso sospendere.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Noi non siamo d'accordo!

PRESIDENTE. Ovviamente, onorevole Fiano, presidente Serracchiani, non posso pensare sine die fin quando il Ministro…(Commenti) questo è un altro ragionamento, lo vedremo dopo. Io però, in questo momento, devo chiedere a loro: quanto tempo volete sospendere? Perché la proposta di sospendere fin quando non arriva il Ministro Garavaglia, ovviamente, è insostenibile, giusto? Mi circostanzi bene la sua richiesta.

EMANUELE FIANO (PD). La ringrazio, Presidente. Intanto, per corrispondere alle risposte che lei mi ha dato, chiedo un accantonamento dell'emendamento, perché così noi possiamo aspettare accantonandolo di vedere lo sviluppo delle questioni (Commenti). Secondo: noi non abbiamo mai chiesto una sospensione finché non venga il Ministro Garavaglia… se non mi ascolta…

PRESIDENTE. Scusate, ha chiesto di parlare il Ministro per i Rapporti con il Parlamento…

EMANUELE FIANO (PD). Però, mi perdoni, scusi, finisco l'intervento.

PRESIDENTE. Mi scusi, prego.

EMANUELE FIANO (PD). Lei mi ha risposto, giustamente, sul fatto che, regolarmente - ci mancherebbe altro, sennò altri lo avrebbero fatto notare -, il Governo è in Aula. Ma noi non chiediamo che il Governo sia in Aula, noi chiediamo un Ministro, come si fa in un intervento sull'ordine dei lavori (Commenti). L'ordine dei lavori è la richiesta della presenza di un Ministro.

PRESIDENTE. Ho capito cosa volete. Ha precedenza su ognuno l'intervento del Ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole D'Inca', quindi, do la parola al Ministro.

FEDERICO D'INCA', Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Presidente, colleghi, ho appena interpellato telefonicamente il Ministro Garavaglia e mi ha indicato che sarà qui tra alcuni minuti per poter rispondere alle esigenze dell'Aula (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Insieme per il Futuro e Liberi e Uguali-Articolo 1-Sinistra Italiana e di deputati del gruppo Misto – Proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Dopodiché, Presidente, non so se vuole sospendere l'Aula per qualche minuto…

PRESIDENTE. Scusate un attimo. Allora, il Ministro ha annunciato l'arrivo del Ministro Garavaglia.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Rixi. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI (LEGA). Presidente, vorrei far notare che siamo di fronte a un emendamento presentato da Fratelli d'Italia e siamo in dichiarazione di voto. Il fatto che il Ministro abbia dato la disponibilità non è elemento per sospendere l'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Commenti). Io credo che la discussione debba andare avanti, il Ministro arriverà e risponderà, anche perché vorrei ricordare - e lo dico per portare un minimo di chiarezza in Aula - che il disegno di legge è firmato da Draghi e Franco: sarebbe il caso che venisse il Presidente del Consiglio in Aula e anche il Ministro dell'Economia e delle finanze (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier- Commenti)!

Detto questo, siccome lor signori in Aula non ci vengono, e probabilmente non ci verranno nemmeno in futuro, la cosa che voglio dire, per quanto riguarda i nostri lavori, è che, quando si arriva alle dichiarazioni di voto e alla votazione di un emendamento, non si sospende la seduta e si va a votare l'emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Poi, visto che avevo anche chiesto la parola per un intervento a titolo personale, mi piacerebbe che si riporti un minimo di verità: una cosa sono i flussi regolari e una cosa è andare a fare una sanatoria per chi ha commesso i reati (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Cari amici 5 Stelle, quando mi dovevo dimettere, mi sparavate a palle incatenate e sono risultato innocente, mentre questi sono colpevoli e li volete sanare! Infatti, perché si parla di togliere i reati agli immigrati per tenerli su questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Cari miei, qui c'è una giustizia a due velocità (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

Allora, su questo, si va avanti e si vota: chi è per la legalità e chi è contro l'illegalità! Quindi, se voi state con i delinquenti, è giusto che la gente lo sappia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Onorevole Rixi, intendo che lei abbia fatto l'intervento, sia sull'ordine dei lavori, sia a titolo personale. Così abbiamo messo chiarezza.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Presidente, grazie. Intervengo sull'ordine dei lavori. Io credo che la ricostruzione fatta dagli amici del centrodestra sia una ricostruzione corretta. È terminata la fase nella quale un Governo anomalo rende evidente la denuncia che Fratelli d'Italia aveva fatto sull'impossibilità di portare avanti con serietà alcuni processi e per fortuna, oggi, il centrodestra sta richiamando alla legalità quest'Aula nel suo complesso (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Io ringrazio gli amici della Lega, gli amici di Forza Italia, gli amici di Vinciamo Italia e tutti quelli che, in quest'Aula, hanno dichiarato di votare a favore sull'emendamento di Fratelli d'Italia, che vuole difendere la legalità rispetto a questo processo.

È vero che alcune questioni, che da 15 anni ci portiamo dietro rispetto alla legge Bossi-Fini, sussistono, seppure in una condizione diversa da quella in cui venne approvata quella legge, ma il PD, che è stato al Governo almeno 12 anni su questi ultimi 15, perché non ha cambiato quella legge e continua ad agire in termini di sanatorie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Questa è la domanda, perché oggi, per sostenere una loro tesi, sono costretti a richiamare in quel senso - immagino favorevole - i leader dell'allora centrodestra. Ora quel centrodestra non esiste più e ne esiste uno che io ritengo ancora più forte per i consensi tra le persone.

Ma arriviamo all'emendamento. Noi non vogliamo non trattare la vicenda dell'immigrazione; noi non vogliamo non trattare un tema così delicato: lo vogliamo trattare in senso organico, riuscendo a comprendere come, in Italia, sia difficile da capire il motivo per cui paghiamo percettori di reddito di cittadinanza, dicendo che non c'è il lavoro, e poi andiamo a prendere immigrati, perché il lavoro e l'offerta di lavoro è troppa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

Questo, le persone non lo capiscono! Non capiscono perché, ogni giorno, sbarcano impunemente centinaia di migliaia di immigrati clandestini, senza che, contemporaneamente, la richiesta legittima - legittima! - di normalizzazione non freni l'immigrazione irregolare e illegale, proprio per ripristinare flussi di persone che vogliono venire a lavorare e che devono essere messe nella condizione non solo di poter entrare in Italia, non solo di lavorare, ma di essere trattate come esseri umani e non finire per strada a prostituirsi o a spacciare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Quella è umanità e non il razzismo della sinistra, perché nei parchi pubblici quelle persone sono come noi, ma costrette ad agire in maniera irregolare, illegale e clandestina! Li fate entrare e li lasciate per strada!

Caro collega Fornaro, lei conosce Torino: giri in quei parchi per chiedere a quegli esseri umani se la loro ambizione di vita, quando sono sbarcati in Italia, era quella di spacciare. Se le risponderanno di sì, gli dica pure che arriverà un Governo che li sbatterà in galera; ma se le dicono di no, spiegategli che li avete fatti entrare per condannarli a quella misera esistenza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

Quindi, per quello che ci riguarda, votiamo questo emendamento regolarmente e senza sospensioni e strumentalizzazioni di qualsiasi genere. Il Governo Draghi non c'è più; quello che ha fatto il Governo Draghi va corretto e Fratelli d'Italia, questo, l'ha chiesto da prima e lo vuole fare ora (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per un richiamo al Regolamento l'onorevole Berardini. Ne ha facoltà.

FABIO BERARDINI (MISTO-CI). Grazie, Presidente. Noi di Coraggio Italia ci uniamo alle richieste che sono arrivate dal capogruppo della Lega e dal capogruppo di Fratelli d'Italia, poiché non si può sospendere la seduta in base alle convenienze personali e perché magari non si hanno i voti per respingere questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Coraggio Italia).

Chiediamo una cosa molto semplice, cioè di far rispettare una legge, una legge dello Stato, che disciplina l'ingresso e il soggiorno illegale sul nostro territorio. Noi non possiamo chiudere gli occhi su queste vicende (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Coraggio Italia) e soprattutto chiediamo che il Parlamento abbia una dignità. Dunque, il Parlamento deve essere libero di votare e di approvare questo emendamento. Non possiamo fare giochi e giochetti in base alle convenienze personali (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Bernardini. Ha riportato un po' di tranquillità in Aula.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Baldelli. Su che cosa?

SIMONE BALDELLI (FI). Sul Regolamento, Presidente.

PRESIDENTE. Prego onorevole.

SIMONE BALDELLI (FI). Soltanto per chiarire la circostanza che stiamo affrontando, perché poi, a parti invertite, ciascuno rischia di creare dei precedenti che in un futuro prossimo o in un futuro lontano rischiano di essere molto scomodi.

Noi siamo in fase di dichiarazioni di voto - lo dico anche a beneficio del collega Fiano, che stimo - ma se, con il Partito Democratico al Governo, le opposizioni si sognassero di chiedere un'informativa e un'interruzione durante le dichiarazioni di voto su un emendamento, il Partito Democratico farebbe fuoco e fiamme (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier). Soltanto in caso di unanimità si possono interrompere le dichiarazioni di voto, attenzione!

Dopodiché, c'è un componente del Governo, che è il Ministro Garavaglia, che ha inteso raggiungere l'Aula e, se intende parlare, lo ascolteremo volentieri. Il Governo ha sempre la facoltà di prendere la parola ed è ovvio che questo riaprirà credibilmente anche la discussione e certamente può essere un contributo utile. Però, per cortesia, non creiamo precedenti che di qui a qualche tempo potremmo trovarci a dover ridiscutere: durante le fasi di dichiarazione di voto non si chiedono informative per sospendere le dichiarazioni di voto e poi riprenderle dopo le informative (Commenti). Questa non è un'informativa, è un intervento del Governo, legittimo, ma non è un'informativa. Questo è il Parlamento, che piaccia o non piaccia: c'è chi ha spiegato le argomentazioni a favore dell'emendamento soppressivo e chi ha spiegato le argomentazioni contro l'emendamento soppressivo; poi, ci sarà un voto. Questo è il Parlamento, è la sovranità popolare, è un organo costituzionale! Magari a qualcuno non è piaciuta così com'era e ha pensato, purtroppo, di mozzarla questa democrazia, ma finché è così, io dico che dobbiamo fare lavorare il Parlamento, almeno con le regole e con i diritti che abbiamo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Quindi, ricapitolo a favore del signor Ministro che è entrato adesso. Mi risulta che abbiano chiesto di parlare i deputati Zucconi, Rixi, Mugnai, Pella e Provenza, per interventi a titolo personale. Se lei intende intervenire subito, signor Ministro, le do la parola; altrimenti faccio finire il dibattito e, in ultimo, chiude lei. Facciamo quello che preferisce.

MASSIMO GARAVAGLIA, Ministro del Turismo. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MASSIMO GARAVAGLIA, Ministro del Turismo. Grazie, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Mi scuso con il Parlamento. Ho saputo di questo dibattito acceso su un emendamento e, quindi, ho avuto appena il tempo di arrivare.

Secondo me, su un tema così semplice va fatto un minimo di chiarezza. Innanzitutto, non è vero che è una richiesta del Ministero del Turismo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ciò detto, essendo chiaramente un tema divisivo, a mio modesto avviso la cosa più semplice e più giusta da fare per il Governo è rimettersi al volere dell'Aula. Il Parlamento è sovrano (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Commenti).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Iezzi. Ne ha facoltà.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Ringrazio davvero il Ministro Garavaglia. Prima era stata posta quasi una questione di dignità. Il Ministro del Turismo, Garavaglia, ha dimostrato di essere una persona degna del ruolo che ricopre (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini PremierProteste dei deputati del gruppo Partito Democratico). Però - c'è un però - il Ministro Garavaglia è stato chiaro: non è stato lui a chiedere questa norma.

Allora, a questo punto, caro Giachetti, caro Fiano, caro Fornaro, noi chiediamo che venga in Aula il Ministro del Partito Democratico, perché è il vostro Ministro, il Ministro Lamorgese, a riferire su chi ha inserito la sanatoria all'interno di questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Se i membri del Partito Democratico e il Ministro Lamorgese sono persone degne, il Ministro deve venire qui nel giro di tre minuti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Pretendo anche che il Ministro D'Inca', come ha fatto prima, chiami subito il Ministro Lamorgese per chiederle di venire qui perché su questa storia noi non facciamo calare il silenzio, su questa storia noi vogliamo la verità (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Se il Partito Democratico chiede di sanare stupratori, assassini e violentatori, noi non glielo permettiamo! Su questa storia vogliamo che emerga la verità (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giachetti. Su cosa intende intervenire?

ROBERTO GIACHETTI (IV). Signor Presidente, intervengo per un richiamo al Regolamento. Mi riferisco all'articolo 8, comma 2, che la riguarda, perché dice che, in applicazione delle norme del Regolamento, il Presidente dà la parola, dirige e modera la discussione, mantiene l'ordine, pone le questioni, stabilisce l'ordine delle votazioni, chiarisce il significato del voto e ne annunzia il risultato. Intanto, le sarei grato se lei rassicurasse il collega Baldelli, poiché non abbiamo il tempo di portare i precedenti numerosi in cui è successo questo: vi sono state addirittura occasioni nelle quali i Ministri sono intervenuti dopo il voto. L'Aula ha conosciuto di tutto (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva – Commenti del deputato D'Ettore), quindi non ci preoccupi con delle tensioni che sono fuori luogo!

Sono molto lieto che il Ministro sia qui e rispetto il fatto che sia venuto perché non accade spesso che un Ministro, a richiesta, raggiunga l'Aula. Tuttavia, la domanda che noi avevamo posto al Ministro non era (Commenti del deputato D'Ettore)… Onorevole D'Ettore, stia tranquillo, stia tranquillo, non è ancora ora di pranzo. La richiesta, dicevo, non era di modificare il parere. Oggi il Ministro, se non ho capito male, ci ha spiegato che il Governo si rimette all'Aula, modificando il parere contrario precedentemente espresso dal Governo. Tuttavia, la domanda che era stata fatta al Ministro - e mi piacerebbe che il Ministro si alzasse e ci dicesse la verità - era se il signor Ministro del Turismo (Proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)… Non ho capito, qual è il problema? Perché vi agitate? Non vi agitate (Vive proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier – Dai banchi del gruppo Lega Salvini Premier si scandisce: “Lamorgese, Lamorgese”)! State tranquilli!

PRESIDENTE. Concluda, onorevole Giachetti.

ROBERTO GIACHETTI (IV). State tranquilli, avete 60 giorni per…

PRESIDENTE. Parli con me e concluda!

ROBERTO GIACHETTI (IV). Stai tranquillo, Rixi! State tranquilli! Sto chiedendo al Ministro (Vive Protese dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)…Questo sarà il sistema democratico del nuovo Governo!

PRESIDENTE. Parli con me e concluda!

ROBERTO GIACHETTI (IV). Immaginate cosa sarà il Parlamento quando saranno maggioranza (Vive Protese dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Dai banchi del gruppo Lega Salvini Premier si scandisce: “Lamorgese, Lamorgese”)!

PRESIDENTE. Parli con me e concluda!

ROBERTO GIACHETTI (IV). Presidente, lei non può pensare che io concluda, quando non posso parlare.

PRESIDENTE. Facciamo parlare l'onorevole Giachetti!

ROBERTO GIACHETTI (IV). Il suo compito è consentirmi di parlare, non di dire a me di concludere! Il suo compito è di consentire a me di parlare, anche se sono uno solo contro quelle cento belve (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva)!

PRESIDENTE. Va bene, concluda.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Ripeto: quello che noi abbiamo…

PRESIDENTE. Ho capito.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Che cosa ha capito? Quello che sto dicendo?

PRESIDENTE. La sua richiesta.

ROBERTO GIACHETTI (IV). No, io voglio che la capisca il Ministro perché la risposta del Ministro non era in funzione della richiesta che avevamo fatto. La richiesta che noi facciamo al Ministro (Vive Proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)…Stanno un po' in difficoltà: non me la fanno fare questa richiesta, chissà perché.

PRESIDENTE. Fate fare la richiesta all'onorevole Giachetti.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Non me la fanno fare, ci sono un po' di problemi. Lo dico anche al Ministro, se mi ascolta, così non c'è neanche ambiguità sul fatto che abbia sentito. La domanda posta al Ministro è: il Ministro, in Consiglio dei Ministri, su questo articolo come ha votato? Ha votato a favore? Se ha votato a favore, venga qui e ci spieghi perché ha votato a favore e perché i suoi, qui, sono contro questo testo (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva, Partito Democratico e Insieme per il Futuro e di deputati del gruppo Misto). Tutto qui, il Ministro deve rispondere a questa domanda.

PRESIDENTE. Ho capito. Ha chiesto di parlare l'onorevole Serracchiani. Ne ha facoltà.

DEBORA SERRACCHIANI (PD). Grazie, Presidente. Mi permetta anche di ringraziare il Ministro Garavaglia perché prontamente, rispettando l'Aula, è venuto qui e questo francamente credo che gli vada riconosciuto. Io al Ministro Garavaglia non chiedo verità, però chiedo chiarezza perché mi viene il dubbio che ce ne siano almeno tre di Garavaglia in giro e quindi vorrei che questo venisse chiarito.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Vogliamo la Lamorgese!

DEBORA SERRACCHIANI (PD). C'è un Ministro Garavaglia che è stato presente in Consiglio dei Ministri, perché vorrei ricordare che, contrariamente a quello che diceva il Ministro (Vive Proteste dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Io capisco la situazione, ma non potete impedire ai colleghi di parlare (Dai banchi del gruppo Lega-Salvini Premier si scandisce: “Lamorgese, Lamorgese”). Prosegua il suo intervento sull'ordine dei lavori! Se non capiamo cosa vuole, è un po' difficile capire come fare.

DEBORA SERRACCHIANI (PD). Dicevo, che, contrariamente a quello che diceva il Ministro, non si tratta di un emendamento, ma si tratta del testo uscito dal Consiglio dei Ministri e in quel Consiglio dei Ministri era presente anche il Ministro Garavaglia. Non solo il Ministro Garavaglia, ma anche tutti i Ministri del centrodestra hanno detto “sì” all'unanimità su quel testo. Poi c'è un Ministro Garavaglia che viene a dirci oggi che non ne sa niente; c'è poi un Ministro Garavaglia che passa il tempo a dire agli italiani: “11 maggio 2022”…Cosa succede?

PRESIDENTE. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 14,12, è ripresa alle 14,22.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. L'ho interrotta bruscamente per favorire il soccorso a un collega, credo che tutti non possano che essere d'accordo. È stato accompagnato in infermeria e, ovviamente, speriamo sia una cosa temporanea e di nessuna gravità. Questo è l'augurio di tutta l'Aula, credo (Applausi).

Prima di porre in votazione l'emendamento 43.6 Zucconi, qualcuno ha chiesto di intervenire a titolo personale, per un minuto (Commenti). Voi avete ragione, ma io ho un elenco di iscritti e non posso bypassarli perché altrimenti si pone di nuovo il problema.

Ha chiesto di parlare, per un richiamo al Regolamento, l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Grazie, Presidente. Esattamente come è stato fatto in precedenza, vorrei citare l'articolo 37 del Regolamento, che recita: “I rappresentanti del Governo, anche se non fanno parte della Camera, hanno diritto e, se richiesti, obbligo di assistere alle sedute dell'Assemblea (…)”.

Ecco, la Lega ha dimostrato, grazie all'arrivo del Ministro Garavaglia, di nutrire un grande rispetto per i rappresentanti del popolo italiano qui in Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Vorremmo la stessa cosa da parte del Ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese poiché, con l'emergenza sicurezza, l'emergenza sbarchi che si stanno registrando a livello nazionale, con baby-gang che stanno devastando tantissime città, ci aspettiamo un suo intervento in Assemblea. Magari il Ministro D'Inca' dovrebbe telefonare immediatamente, come ha fatto per Garavaglia, alla Ministra Lamorgese, per avere immediatamente una disponibilità (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ho compreso. Ovviamente, il Ministro è qui presente, quindi non devo neanche fare la fatica di ripeterlo: lui è qui e siamo su questa linea.

Qualcun altro vuole intervenire a titolo personale (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)?

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Vogliamo sapere quantomeno se ha telefonato!

PRESIDENTE. Non è obbligato a rispondere. Onorevole Iezzi, non posso obbligare una persona a rispondere: è evidente che il Governo per me è rappresentato.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Zucconi. Ne ha facoltà, per un minuto.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente. Soltanto per chiarire una cosa. Veniamo accusati di fare campagna elettorale. Fratelli d'Italia ha presentato questo emendamento tanti giorni fa e l'ha presentato perché noi siamo abituati a leggerli, i provvedimenti, e presentare poi proposte emendative (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Non c'è alcuna campagna elettorale, evidentemente, perché quando abbiamo presentato l'emendamento era pienamente in tutti i suoi poteri il Governo Draghi, quindi non facciamo accuse strane.

Noi abbiamo presentato questo emendamento perché riteniamo poco dignitoso che uno Stato debba ricorrere, con sanatorie, all'estinzione di reati per risolvere un problema di un corto circuito del lavoro.

Io vengo dal mondo dell'imprenditoria turistica, so quali sono i problemi. I problemi sono altri, i problemi sono i salari troppo bassi, gli stipendi troppo bassi. Avevate il tempo e il modo di intervenire, voi delle sinistre che fate polemiche, in questo momento, su un emendamento che va votato: sì o no. Non è questo il modo. Lo abbiamo sentito dire anche dai banchi del MoVimento 5 Stelle.

Allora, votiamo questo emendamento, sopprimiamo i due commi che non vanno bene e cerchiamo di mantenere una certa dignità: uno Stato che fa sanatorie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) ed estingue reati, per rimediare a problemi così gravi, che riguardano anche tutti i cittadini italiani, non è uno Stato serio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Fratelli d'Italia per questo motivo ha presentato l'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Marattin. Ne ha facoltà.

LUIGI MARATTIN, Presidente della VI Commissione. Non è a titolo personale, Presidente...

PRESIDENTE. Non l'ho intesa. Mi dica lei, allora, a quale titolo interviene.

LUIGI MARATTIN, Presidente della VI Commissione. Da presidente della VI Commissione, sono costretto, Presidente, ma pensavo lo avrebbe fatto lei, a cercare un chiarimento, nel senso che, quando il relatore si è espresso sull'emendamento 43.6 Zucconi, ha dato un parere contrario e il Governo si è conformato. Poi abbiamo sentito un altro autorevole rappresentante del Governo dire che, invece, il parere è di rimettersi all'Aula. Io chiedo di sapere qual è il parere del Governo.

PRESIDENTE. La sua richiesta è legittima. Ho già concordato con il Ministro e con il sottosegretario che, al termine della discussione, prima di metterlo in votazione, daranno un chiarimento sul parere. Pensavo fosse una maniera più ordinata di arrivare al voto. Quindi, adesso sentiamo chi vuole intervenire a titolo personale, dopodiché, prima di porlo in votazione, dirò la formula tradizionale “con il parere” che il Governo ha dato.

Adesso aiutatemi, perché c'è molta confusione.

Ha chiesto di parlare a titolo personale l'onorevole Mugnai. Ne ha facoltà, per un minuto.

STEFANO MUGNAI (MISTO-VI-ICT). Sì, credo che si debba procedere al voto e a tal fine - prendo molto meno di un minuto - chiedo di poter sottoscrivere, a nome della componente Vinciamo Italia-Italia al Centro con Toti, l'emendamento 43.6 Zucconi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Provenza. Ne ha facoltà.

NICOLA PROVENZA (M5S). Grazie, Presidente. Intanto confermo, come ha già fatto il mio collega Brescia, il voto contrario rispetto a questo emendamento. Ho ascoltato alcuni interventi.

È vero che il dibattito ha preso in questi momenti una piega differente. Mi rivolgo, tramite lei, al collega Iezzi, che ha fatto il suo primo intervento rispetto ai temi che riguardavano l'immigrazione. È mio dovere, in quanto rappresentante del popolo, cercare di attenermi ai fatti e non agli slogan. Capisco che la campagna elettorale è già partita, ma ricordo anche che a Lampedusa, mentre noi stiamo parlando, continuano gli sbarchi, che, per i numeri - lo ricordo a tutti noi - sono inferiori a quelli di luglio 2021. L'80 per cento dei profughi - e concludo, Presidente – arriva, in questo momento, dalla Tunisia, un Paese che dipende per il 70 per cento dal grano della Russia e dell'Ucraina, e scappano per fame. Scappano per fame (Proteste di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Concluda.

NICOLA PROVENZA (M5S). Allora, io mi auguro che, per la prima volta in quest'Aula…

PRESIDENTE. Grazie...

NICOLA PROVENZA (M5S). …si faccia un dibattito alto rispetto a una dinamica globale, e non solo per strumentalizzare gli argomenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Palazzotto. Rinuncia. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fregolent. Rinuncia. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gallo. Rinuncia.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Biancofiore. Ne ha facoltà.

MICHAELA BIANCOFIORE (MISTO-CI). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere, innanzitutto, l'emendamento, a nome di tutta la componente di Coraggio Italia. E poi per sottolineare che oggi, in quest'Aula, è andata plasticamente, come dire, in evidenza la differenza di due mondi. Quindi, non sarà, amici del PD, tutto il centrosinistra contro la Meloni, ma tutto il mondo perbene e legale contro, invece, chi è contro la legalità (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Commenti).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pella. Ne ha facoltà.

ROBERTO PELLA (FI). Grazie, Presidente, chiedo di aggiungere la sottoscrizione dell'intero gruppo di Forza Italia.

PRESIDENTE. D'accordo. Mi sembra che non ci sia nessun'altra richiesta di intervento. A questo punto, come avevo anticipato all'onorevole Marattin, chiedo al Governo di darci il parere. Il parere della Commissione rimane uguale, giusto? Intendo bene? Quindi vorrei capire, rispetto al parere contrario della Commissione, il parere che il Governo annuncia all'Aula.

MARIA CECILIA GUERRA, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Volevo ricordare che, dopo un lungo lavoro in Commissione, nel Comitato dei nove si è preso un accordo, relatori e Governo, di esprimere un parere favorevole sugli emendamenti approvati nella Commissione, che sono quelli che trovate elencati come tali, e un parere negativo, quindi a prescindere dal merito, su tutti gli altri. Quindi, non posso che confermare il parere contrario già espresso su questo emendamento, che non è un emendamento della Commissione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trancassini. Su che cosa?

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Prego, ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Il sottosegretario ha appena detto un'inesattezza, ossia che nel Comitato dei nove si è concordato di dare pareri contrari a tutti gli emendamenti. Noi eravamo in due rappresentanti nel Comitato dei nove e questo è un accordo preso nella maggioranza. Quindi, probabilmente è un lapsus.

PRESIDENTE. Ha fatto bene a chiarirlo.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). La maggioranza ha concordato questo. Il Comitato dei nove non ha concordato nulla (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il presidente Lollobrigida.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Il collega Trancassini ha appena sollevato una questione di merito rispetto a un'affermazione del Governo. Quindi, o il Governo la muta, o c'è un problema. Infatti, o è il collega Trancassini che dice un'inesattezza o, come lui sostiene, la dice il Governo. Ma siccome è un punto dirimente, in quanto il Governo motiva il suo parere negativo sulla base di un'affermazione pregiudizievole rispetto a quello che è il contesto, e non vuole entrare nel merito, o il Governo nel merito dà parere contrario - ed è legittimo, anche se mi sembra assurdo, perché almeno i Ministri che hanno dato parere diverso avrebbero un problema - oppure si rimette all'Aula, come sarebbe normale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia); normale, perché qui non ci sono una maggioranza e un'opposizione, il Governo si dovrebbe rimettere all'Aula. Questo è il dato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Io non vedo cenni di intervento e non posso, ovviamente, costringere nessuno a parlare.

Ha chiesto di intervenire l'onorevole Baldelli. Su che cosa (Commenti)? Sentiamo l'intervento dell'onorevole Baldelli, sarà rapidissimo.

SIMONE BALDELLI (FI). Sarà rapidissimo, Presidente, se terminano gli urli, se no dura cinque minuti. Era solo per dire che tutto questo cinema sul Ministro Garavaglia è stato assolutamente inutile, giusto per capirci (Commenti di deputati del gruppo Italia Viva). Abbiamo fatto venire il Ministro Garavaglia per interrogarlo in merito alle sue opinioni personali sull'emendamento. Ha espresso le sue opinioni personali. Il Governo è rimasto contrario. È di tutta evidenza, mi dispiace, e rinverdisco, diciamo così, confronti di vecchia data con l'amico e collega Giachetti…

PRESIDENTE. Si rivolga a me, onorevole Baldelli.

SIMONE BALDELLI (FI). …ma è di tutta evidenza, Presidente, che noi rischiamo di creare, con questo sistema, dei precedenti. Per cui io voglio capire con quale legittimità, quando i colleghi della Lega chiedono che quella stessa cosa la faccia il Ministro Lamorgese, questa cosa…

PRESIDENTE. Abbiamo inteso la sua segnalazione e, infatti, siamo andati avanti tranquilli, senza creare precedenti.

SIMONE BALDELLI (FI). Presidente, vorrei finire di parlare senza essere interrotto…

PRESIDENTE. Benissimo.

SIMONE BALDELLI (FI). Vorrei capire perché, a questo punto, la stessa cosa, quando i colleghi della Lega lo chiedono al Ministro Lamorgese, non succede (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Baldelli. Passiamo ai voti…

SIMONE BALDELLI (FI). Presidente, la ringrazio io, se mi fa finire di parlare…

PRESIDENTE. Volentieri.

SIMONE BALDELLI (FI). Io ritengo che sarebbe stato opportuno chiarire anche prima che il parere rimaneva contrario, perché probabilmente gli interventi che si sono consumati nel frattempo avrebbero avuto un altro tenore.

PRESIDENTE. Grazie del suo chiarimento.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 43.6 Zucconi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 51) (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia Viva).

Abbiamo tre emendamenti della Commissione. Intendete esaminarli e chiudere il provvedimento o volete che sospenda la seduta?

Bene, sospendo la seduta fino alle ore 15.

La seduta, sospesa alle 14,35, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 113, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Secondo le intese intercorse, sospendiamo la seduta fino alle ore 16,30.

La seduta, sospesa alle 15,02, è ripresa alle 16,35.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 3653.

(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 3653​)

PRESIDENTE. Ricordo che prima della sospensione è stato da ultimo respinto l'emendamento 43.6 Zucconi.

Passiamo quindi all'emendamento 45.501 delle Commissioni. Se nessuno chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 45.501 delle Commissioni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 52).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 45.500 delle Commissioni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 53).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 46.0500 delle Commissioni, con il parere favorevole delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 54).

Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 3653​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 89, comma 1, del Regolamento, i seguenti ordini del giorno, in quanto recanti contenuto estraneo rispetto alle materie oggetto del provvedimento in esame: n. 9/3653/2 Loss, n. 9/3653/3 Belotti e n. 9/3653/4 Bubisutti, concernenti misure di contrasto alla diffusione del bostrico, contenimento dei rischi di dissesto idrogeologico e interventi di riforestazione.

Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito la rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati.

MARIA CECILIA GUERRA, Sottosegretaria di Stato per l'Economia e le finanze. Presidente, se me lo rende possibile, darei un unico parere perché i pareri sono omogenei. Quindi, comunicherei il parere di accoglimento come raccomandazione per tutti gli ordini del giorno.

PRESIDENTE. Perfetto.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3653/1 Amitrano: si accetta la raccomandazione del Governo.

Gli ordini del giorno n. 9/3653/2 Loss, n. 9/3653/3 Belotti e n. 9/3653/4 Bubisutti sono inammissibili.

Sugli ordini del giorno n. 9/3653/5 Ribolla, n. 9/3653/6 Matteo Luigi Bianchi, n. 9/3653/7 Sarli, n. 9/3653/8 D'Orso, n. 9/3653/9 Zanichelli, n. 9/3653/10 Labriola, n. 9/3653/11 Sportiello, n. 9/3653/12 Cavandoli, n. 9/3653/13 Mollicone, n. 9/3653/14 Suriano, n. 9/3653/15 Albano, n. 9/3653/16 Caretta, n. 9/3653/17 Ciaburro, n. 9/3653/18 Alessandro Pagano, n. 9/3653/19 Mazzetti, n. 9/3653/20 Giannone, n. 9/3653/21 Pella, n. 9/3653/22 Bellucci, n. 9/3653/23 De Toma e n. 9/3653/24 D'Arrando, viene accettata la raccomandazione.

È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3653​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale. Ha chiesto di parlare il deputato Nunzio Angiola. Ne ha facoltà.

NUNZIO ANGIOLA (MISTO-A-+E-RI). Grazie, Presidente. Ci apprestiamo a votare il decreto-legge n. 73 del 2022, recante semplificazioni fiscali nel rapporto tra fisco e contribuente e in materia di imposte dirette e indirette, insieme ad altre disposizioni finanziarie. Si tratta di un tassello di quel percorso, iniziato con l'approvazione della delega fiscale, che, purtroppo, è stato brutalmente interrotto da forze politiche irresponsabili che hanno anteposto le proprie convenienze elettorali al bene del Paese.

Purtroppo, nessuno dei nostri emendamenti è stato accolto, nonostante fossero proposte di buon senso. Il primo emendamento chiedeva che fossero le pubbliche amministrazioni competenti, e non il professionista, ad essere deputate al calcolo dell'IMU, essendo i dati già in possesso della PA. L'amministrazione pubblica già conosce tutti gli immobili in capo al contribuente, conosce le aliquote, conosce la base imponibile, ma chiede al contribuente di fare comunque il calcolo, vessandolo con un adempimento evitabile e inutile.

Il secondo emendamento chiedeva che venisse istituita una delega unica per i servizi fiscali. L'elenco delle deleghe necessarie per operare per conto dei propri clienti è molto lungo: la delega per la consultazione del cassetto fiscale, quella per l'utilizzo dei servizi di fatturazione elettronica, per i servizi EquiPro, la delega INPS e molte altre ancora. Ognuna prevede modalità, procedure e modulistica diverse di comunicazione, senza contare che anche la loro validità temporale differisce: alcune durano due anni e altre quattro.

Il terzo emendamento prevedeva l'accorpamento delle comunicazioni Lipe nella dichiarazione IVA. La comunicazione relativa al quarto trimestre può essere effettuata all'interno della dichiarazione IVA annuale che in tal caso dovrà essere presentata entro il mese di febbraio successivo a tale trimestre. La presentazione dei dati delle dichiarazioni periodiche del quarto trimestre nell'ambito della dichiarazione IVA annuale avviene compilando il quadro VP del modello, il quale ha contenuto analogo all'omonimo quadro presente nella comunicazione delle liquidazioni.

Sulla base di quanto avviene per il quarto trimestre, si potevano inserire le comunicazioni di tutti i trimestri all'interno della dichiarazione IVA. L'unico vantaggio che all'amministrazione deriva dalla presentazione della Lipe è quello di conoscere i dati in anticipo. Tuttavia, a fronte di questo interesse, il professionista viene vessato con un adempimento periodico che, il più delle volte, è anche oggetto di variazione all'interno delle dichiarazioni IVA, vista la possibilità, attraverso la compilazione del quadro VH, di effettuare variazioni alle liquidazioni periodiche presentate. Dunque, sarebbe opportuno abrogare tale adempimento e includerlo nei modelli IVA. Il diritto dell'amministrazione finanziaria a conoscere le informazioni sul contribuente in anticipo non rappresenta un interesse degno di tutela che giustifica la vessazione inutile del professionista. Il quarto emendamento prevedeva l'istituzione di un canale dedicato per i professionisti che si interfacciano con l'Agenzia delle entrate, l'INPS e l'Agenzia delle entrate-riscossione. Oggi i professionisti che si interfacciano con l'Agenzia delle entrate, l'INPS e l'Agenzia delle entrate-riscossione devono recarsi nello stesso ufficio previsto per la generalità dei contribuenti. Le necessità dei professionisti, tuttavia, che hanno a che fare quotidianamente con l'amministrazione finanziaria, così come con gli altri enti, sono maggiori in termini di frequenza ma anche di priorità dei contenuti. Nonostante ciò, molto spesso i tempi di attesa sono incompatibili con le urgenze professionali, proprio a causa del fatto che il canale è unico sia per i professionisti che per i contribuenti. Sarebbe necessario istituire un canale prioritario e dedicato che permetta ai professionisti di prendere appuntamento con gli enti in maniera più veloce, saltando i tempi di attesa previsti per la generalità dei contribuenti.

Il quinto emendamento richiedeva la registrazione telematica di tutti gli atti di competenza dell'Agenzia delle entrate, come avviene per i contratti di affitto. La registrazione di tutti gli atti dovrebbe avvenire in modo telematico (non solo la registrazione dei contratti di locazione). Per registrazione deve intendersi quel procedimento attraverso il quale si porta a compimento la formalità della registrazione, ovvero l'annotazione in apposito registro dell'atto presentato all'ufficio dell'Agenzia delle entrate con l'indicazione del numero progressivo annuale, della data di registrazione, eccetera. Tale prassi permetterebbe di snellire il lavoro degli uffici e rendere più agevole quello dei professionisti che non dovrebbero recarsi in continuazione presso gli uffici.

Presidente e cari colleghi, la semplificazione del nostro sistema fiscale è uno dei punti chiave del programma di Azione. Oggi il fisco viene spesso percepito come un nemico o, nella migliore delle ipotesi, come un insieme complesso e farraginoso di norme che rallentano l'attività economica. Le nostre proposte mirano, invece, a trasformare il sistema tributario in uno strumento di riduzione delle disuguaglianze e in una leva per lo sviluppo economico.

Allo stesso tempo Presidente, al contrario dei populisti, noi non puntiamo a sconquassare i conti pubblici. Per questo crediamo che nessun taglio di tasse possa essere fatto ricorrendo a deficit aggiuntivo. Nel nostro patto repubblicano abbiamo proposto di spostare la tassazione dal lavoro e dalla produzione alle transazioni digitali, destinando il gettito aggiuntivo al taglio dell'IRAP, che va comunque cancellata, e dell'IRPEF sui redditi medio-bassi.

A fronte della crescente emigrazione dei giovani, che rappresenta un concreto rischio per la sostenibilità del nostro welfare, da tempo proponiamo un taglio delle tasse totale per i giovani fino a 25 anni e del 50 per cento per chi è nella fascia di età tra i 26 e i 30. Per le famiglie è fondamentale proseguire il percorso di potenziamento dell'assegno unico per i figli a carico, anche per combattere le cause di una crisi demografica senza precedenti e consentire alle donne una vita professionale piena e libera.

Infine, oggi ci sono tutti i mezzi per combattere l'evasione fiscale, compresa la tecnologia della blockchain. Allo stesso tempo, deve essere stabilito con una legge il principio per cui ogni euro effettivamente recuperato dall'evasione debba essere destinato ad abbattere la tassazione per l'anno successivo. Concludo, Presidente e cari colleghi, esprimendo il nostro voto favorevole sulla conversione del decreto Semplificazioni fiscali, con l'impegno a mettere questi temi, di cui vi ho raccontato prima, al centro del nostro programma per l'Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Raffaele Baratto. Ne ha facoltà.

RAFFAELE BARATTO (MISTO-CI). Grazie, Presidente. La discussione di oggi è importante per le misure contenute nel “decreto Semplificazioni”. Trovarsi oggi a discutere misure così importanti dà il segno in ogni caso, dopo le convulse scorse settimane, che questo Parlamento c'è, lavora e si preoccupa di imprese, lavoratori e famiglie, che non possono essere lasciati soli in un momento così delicato, così critico e così complesso per molti versi.

Le tensioni finanziarie sono in aumento, così come quelle legate alla contingenza geopolitica, con i prezzi dell'energia che, seppur se ne possa prevedere un calo, sono dati in costante aumento. Urge allora grande responsabilità e consapevolezza, lasciando da parte, su questi temi, l'agenda elettorale, perché prima viene assolutamente l'interesse nazionale.

Il decreto che discutiamo oggi, signor Presidente, contiene misure di straordinario impatto per migliaia di imprese. Faccio riferimento alle norme sulla cedibilità dei crediti del 110 per cento, già evocate dal Presidente Draghi che, considerando di sbloccare la cessione dei vecchi crediti fiscali incagliati relativi al superbonus del 110 per cento e ad altri bonus edilizi, garantiscono a migliaia di imprese la sopravvivenza e a migliaia di famiglie di portare a termine i propri lavori. Così come il correttivo sul de minimis e ancora le misure di semplificazione fiscale, che stanno mutando, pur in un periodo di emergenza. Il rapporto tra fisco e contribuente passa da un sistema di coercizione fiscale ad un sistema di concertazione fiscale. Passi in avanti - voglio ribadirlo - in un momento di difficoltà profonda che chiunque di noi non può esimersi dall'ignorare. Per questo, il voto di Coraggio Italia sarà con convinzione favorevole, nel solco di quanto di buono hanno fatto il Governo ed il Presidente Draghi, soprattutto nell'interesse di questo nostro grande Paese (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Plangger. Ne ha facoltà.

ALBRECHT PLANGGER (MISTO-MIN.LING.). Grazie, Presidente. Le misure di semplificazione fiscale, in primo luogo del rapporto fra contribuente e fisco, non sono soltanto necessarie ma urgenti e sono parte delle politiche di riforma del sistema fiscale, contenute nella delega al Governo. Dunque, è un provvedimento che innova e tutela. Maggiori sono il coordinamento e la trasparenza del sistema fiscale, maggiori sono le tutele del contribuente e la riduzione degli oneri per le imprese. Come Autonomie, abbiamo evidenziato alcune misure di particolare rilievo per i nostri territori e per l'autonomia speciale. Apprezziamo che il Governo abbia presentato - vorremmo dire “finalmente” - le norme fiscali per le associazioni di volontariato e del Terzo settore, da notificare alla Commissione europea, norme assenti dal 2017 e che sono coerenti con le esigenze e competenze delle province autonome. Così come riteniamo importante che sia stato accolto un nostro emendamento relativo alle tempistiche del Runts nel Terzo settore.

Fra le diverse misure del provvedimento, attribuiamo particolare rilievo alla parte relativa all'assegno unico per i nuclei familiari aventi minori disabili e non meno positivo è il fatto che siano state semplificate le procedure di verifica relative all'ingresso in Italia di lavoratori extra UE, previste annualmente dal “decreto Flussi”, una norma attesa da settori dai quali la domanda di lavoratori stagionali è fondamentale. Bene anche l'estensione delle semplificazioni ai lavoratori già presenti in Italia, per i quali sia stata presentata domanda diretta ad instaurare un rapporto di lavoro subordinato, in riferimento al “decreto Flussi” del 2021. Per queste ragioni, i deputati della SVP e delle Minoranze linguistiche voteranno a favore del provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-A). Grazie, Presidente, rappresentante del Governo e colleghi. Ci ritroviamo, ancora una volta, in quest'Aula a discutere dell'ennesimo decreto di un Governo ormai sfiduciato, un Governo che ha insultato questo Parlamento in ogni modo possibile, calpestando le prerogative che gli sono attribuite dalla Costituzione, ma che alla fine è stato mandato a casa dagli stessi che avevano proclamato il suo Primo Ministro come il migliore dei migliori, il risolutore di tutti i problemi. Ma che cosa è successo nel frattempo?

Nel frattempo è accaduto - perché giova ricordarlo - che i partiti che hanno voluto il Presidente del Consiglio uscente si sono resi conto che, in realtà, avevano fatto una pessima scelta, sostenendo con i propri Ministri quello che, probabilmente, nonostante sia stato acclamato come il migliore, è stato paradossalmente il peggior Governo della storia della Repubblica italiana. Ma - badate bene - i cittadini sanno che la scelta di interrompere questa legislatura nel bel mezzo dell'estate non è stata di certo compiuta sulla base di valori alti, come il bene comune e l'interesse dei cittadini. La decisione di mandare a casa questo Governo, che per noi è stata assolutamente tardiva, è il frutto di meri calcoli elettorali e di interessi personali volti a tutelare l'unica cosa che conta per i partiti che hanno retto il sistema Draghi (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa): la poltrona, questo è l'unico interesse che hanno avuto.

Venendo a questo decreto, come la quasi totalità dei precedenti, non ha portato alcun intervento incisivo. Non voglio entrare nel merito, se non per accennare al taglio dell'addizionale Ires per le società che ricercano idrocarburi, un intervento esemplificativo del modus operandi di questo Governo e della maggioranza, che lo ha sostenuto fino a ieri, che oggi - come abbiamo visto in Aula - rinnegavano anche gli stessi provvedimenti votati in Consiglio dei Ministri. Da una parte, gli slogan vuoti sulla transizione ecologica, dall'altra, gli interventi per fronteggiare l'emergenza, che contraddicono totalmente tutti i propositi precedenti. Volete tornare ad investire sugli idrocarburi? Ditelo chiaramente agli italiani! Smettetela di ammantare il vostro operato di ecologismo! Gettate la maschera e ammettete che il vostro unico fine è portare avanti questo scontro con la Russia, anche a costo di sacrificare sull'altare l'ambiente e il benessere economico degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa). Uno scontro, quello sul fronte russo, che da tutto è ispirato fuorché dall'interesse del popolo ucraino. Quali interventi reali sono stati fatti per richiedere la pace e la fine della guerra? Quali azioni diplomatiche forti sono state varate per impedire le vittime che contiamo ogni giorno? Assolutamente nessuna. Da questo Governo, sul fronte russo-ucraino, abbiamo visto gettare solo benzina sul fuoco e gli elettori sono stufi di essere presi in giro, sono stufi dell'incoerenza di questa classe politica. Questo Governo è stato mandato a casa e i prossimi saranno tutti coloro che hanno fatto dell'incoerenza la loro unica cifra politica. Però noi di Alternativa abbiamo a cuore la piccola impresa, fatta da artigiani e commercianti, e nel provvedimento dobbiamo ammettere che ci sono microscopiche misure che alleggeriscono il peso di questa pesantissima burocrazia. Ma si poteva fare molto di più in questo provvedimento ed è stata persa un'altra occasione d'oro; l'abbiamo già persa con la legge delega fiscale, che rimarrà negli annali della storia per aver introdotto una riforma sul catasto che sarà esecutiva nel 2026. Allora come facciamo ad andare avanti con un provvedimento che poteva essere una soluzione per i tanti problemi e mali che hanno le piccole e medie imprese italiane? Avevamo presentato anche un emendamento sull'Autorità di garanzia fiscale, che è stato bocciato e reso inammissibile, il quale poteva porre un argine allo strapotere dell'Agenzia delle entrate. Faccio un esempio: la circolare che ha posto forti veti sulla norma del superbonus 110 per cento; se quell'emendamento fosse stato approvato, quell'Autorità di garanzia fiscale avrebbe posto sicuramente un veto e non avrebbe consentito all'Agenzia delle entrate di legiferare al posto nostro. Però purtroppo dobbiamo constatare che qui c'è la volontà di nuocere alle imprese: lo si fa non prendendosi la responsabilità diretta, ma demandando, in questo caso, all'Agenzia delle entrate. Allora, manca la tutela del contribuente e l'abbiamo visto perché nessuno si è preso la responsabilità di portare lo Statuto del contribuente a rango di norma costituzionale, cosa che avrebbe risolto tantissimi problemi. Questo non si fa perché poi, quando si vara la legge di bilancio, bisogna fare dei provvedimenti che smentiscono magari quelli adottati da un Governo precedente. Lo abbiamo visto anche con la flat tax, tanto per fare un esempio. Allora, noi crediamo che sia un bene che questo Governo sia andato a casa, perché non ha raggiunto gli obiettivi che si era proposto con il contenimento dell'emergenza pandemica, soprattutto quello di salvare le imprese da questo shock che è avvenuto su di loro.

Nonostante questo, noi ci volevamo prendere la responsabilità, perché crediamo nel made in Italy, crediamo nelle nostre imprese e, quindi, su questo provvedimento ci asterremo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Stefano Fassina. Ne ha facoltà.

STEFANO FASSINA (LEU-ART 1-SI). Grazie, Presidente. Data la fase nella quale siamo, mi sottraggo alla tentazione, che invece è parsa irresistibile - lo dico con rispetto - per tanti colleghi e colleghe, di fare un pezzo di campagna elettorale in quest'Aula.

Mi concentro sul provvedimento che è importante, sebbene circoscritto. Voglio innanzitutto ringraziare i presidenti delle Commissioni bilancio e finanze, Melilli e Marattin, per il lavoro svolto. Ringrazio il Governo e, in particolare, la sottosegretaria Guerra che, in queste ore difficili, è stata con noi molto attenta a tenere dritta la barra del nostro percorso. Nonostante il passaggio in cui ci troviamo, siamo riusciti a svolgere un lavoro emendativo importante che ha rischiato di andare perso e che invece siamo riusciti a salvare con un grande senso di responsabilità da parte di tutti. Gli emendamenti che abbiamo approvato sono rilevanti. Fuori da quest'Aula hanno un impatto vero, sono norme che abbiamo cercato da tempo e che, in alcuni casi, siamo riusciti a portare a termine. Voglio soltanto citarne alcune: un passo in avanti verso una disciplina della cedibilità dei crediti di imposta per i bonus fiscali del 110 per cento; interventi importanti sul Terzo settore; la norma che consente di sospendere il de minimis per quanto riguarda i crediti di imposta alle imprese; un emendamento che riguarda un numero circoscritto di lavoratrici e di lavoratori dell'Aifa, tuttavia importante per contrastare la precarietà. Insomma, nonostante il finale di legislatura così complicato, mi pare che possiamo essere relativamente soddisfatti del lavoro svolto. Per queste ragioni, dichiaro il voto favorevole di Liberi e Uguali (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali-Articolo 1-Sinistra Italiana).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Massimo Ungaro. Ne ha facoltà.

MASSIMO UNGARO (IV). Grazie, Presidente. Comincio con il rivolgere gli auguri di pronta guarigione al collega Roberto Morassut (Applausi), che spero si possa riprendere presto.

In questo decreto ci sono varie misure per la semplificazione del rapporto tra fisco e cittadini, in materia di imposte dirette indirette e altre misure di semplificazione che renderanno più semplice la vita ai cittadini. Misure che noi siamo riusciti ad arricchire, malgrado la caduta del Governo, in sede di Comitato dei nove con una serie di emendamenti approvati dalla Commissione, anche grazie all'intervento dei presidenti Marattin e Melilli. Si tratta di una serie di misure che vanno incontro ai cittadini, ai contribuenti e alle imprese. Abbiamo introdotto il principio della tenuta e conservazione di qualsiasi registro contabile in via telematica nei sistemi digitali, per procedere con la dematerializzazione e la riduzione della burocrazia. Abbiamo esteso la disciplina degli F24: i cittadini potranno pagare quasi tutti i tipi di tasse e imposte con l'F24, quindi in modalità telematica. Anche in questo caso si va incontro ai cittadini, senza metodi barocchi, file alla posta o bollettini anacronistici.

Abbiamo anche introdotto un principio che metterà fine alla frustrazione di molti contribuenti: abbiamo imposto, infatti, l'obbligo per l'Agenzia delle entrate di comunicare al contribuente, tramite sms o l'App Io, la fine dell'attività istruttoria. Finora si sapeva quando iniziava, ma il contribuente non veniva mai informato quando l'attività istruttoria veniva conclusa con esito negativo: anche questa è una misura che va a migliorare il rapporto tra fisco e cittadini.

Siamo anche intervenuti su tre temi non di natura fiscale ma che facevano parte del decreto. In primo luogo, abbiamo reso immediatamente applicabile una legge di iniziativa parlamentare che vieta il finanziamento delle imprese che producono mine anti-persona agli intermediari finanziari con base in Italia. Questi intermediari dovranno rispettare il divieto pena le sanzioni che verranno impartite dagli organi di vigilanza; speriamo così di mettere fine a un lunghissimo iter, durato più di dodici anni.

Siamo anche intervenuti per rimediare a una grave ingiustizia: finalmente, viene esteso l'assegno unico universale per i figli a carico anche a quelle categorie di lavoratori che erano rimasti esclusi, come i dipendenti dello Stato residenti all'estero. Assieme ad altre forze politiche abbiamo fatto approvare un nostro emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva) che introduce un nuovo tipo di assegno familiare, molto simile all'assegno unico, per i contrattisti del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale che risiedono nelle varie parti del mondo e che finora erano rimasti esclusi. Si tratta di una indennità pari al 4 per cento della retribuzione annua, da un minimo di 950 a un massimo di 2.100 euro all'anno. In tal modo permettiamo anche a questi lavoratori dello Stato di accedere a questo fondamentale e innovativo strumento a favore della genitorialità. Un'idea che è nata sul palco della Leopolda e che è diventata realtà grazie a Italia Viva e alla Ministra Elena Bonetti (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

Inoltre, grazie anche all'intervento dei presidenti di Commissione, abbiamo introdotto una serie di norme a favore del Terzo settore per dare corpo e solidità alla riforma del Terzo settore avviata dal Governo Renzi, sbloccando le agevolazioni fiscali e introducendo nuove regole IVA per tutte le imprese sociali e gli enti del Registro unico del Terzo settore. Un modo di sostenere e andare incontro al mondo del volontariato.

Siamo anche intervenuti per modificare il codice della crisi di impresa. Era infatti assurdo far scattare segnalazioni di irregolarità o avviare procedure di liquidazione, complicando la vita alle imprese che magari fatturano milioni di euro, per irregolarità di 5.000 euro soltanto di debito fiscale di IVA. Con il nostro emendamento si dà invece la possibilità all'impresa di regolare queste situazioni senza far scattare la procedura di liquidazione controllata dei beni, che si avvia solo se il debito IVA è superiore al 10 per cento del fatturato o, comunque, sopra i 20.000 euro. Credo che sia una misura molto concreta e molto pragmatica che verrà incontro a tante imprese.

Presidente, noi siamo sempre dalla parte delle imprese e dei lavoratori, non a giorni alterni come la Lega, il cui Ministro Garavaglia dapprima chiede di aumentare le unità del decreto flussi per aiutare quelle imprese che non trovano lavoratori, come le imprese del settore turistico, facendo anche votare in Consiglio dei Ministri misure, come l'articolo 42 di questo stesso decreto, che semplificano le procedure per l'ottenimento del permesso di soggiorno dei lavoratori immigrati, sospendendo alcuni passaggi della Bossi-Fini, salvo poi lasciare che le stesse misure siano disconosciute e comunque affossate in Aula, imbastendo un teatrino come quello di stamattina (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva) pur di trovare qualche argomento per la campagna elettorale e provare a superare, a destra, il populismo di Fratelli d'Italia e di Giorgia Meloni. Ma oltre a quello della Lega, Presidente, devo dire che è veramente imbarazzante assistere alla conversione al populismo di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva) che, pur di ottenere qualche seggio in più, ha deciso di consegnarsi nelle braccia della Lega, anche se questo implicava far cadere il miglior Governo della Repubblica, il Governo di Mario Draghi, uno dei Governi più autorevoli della storia repubblicana, che stava compiendo una serie di riforme strutturali che il nostro Paese attendeva da decenni, dalla riforma del fisco, alla riforma della concorrenza, della giustizia, della pubblica amministrazione.

La vostra fame di consenso ha scaraventato l'Italia in una contesa elettorale in autunno, proprio in autunno, quando l'Italia cadrà nell'inevitabile recessione in cui ci sta spingendo la botta inflazionistica.

Salvini, Conte e Berlusconi hanno fatto cadere il Governo Draghi, mandando lo spread alle stelle lo stesso giorno in cui la BCE, dopo undici anni, aumentava i tassi di interesse, triplicando i costi di mutui e prestiti per imprese e famiglie e, ovviamente, anche il costo degli interessi passivi per lo Stato.

Siete degli irresponsabili. Non venite a raccontarci che avete a cuore le nostre imprese perché avete dimostrato nei fatti che non è così. Mettendo fine al Governo Draghi e ostacolando le sue riforme, avete dimostrato invece di essere dalla parte degli interessi costituiti, della rendita che foraggia i soliti noti, i patiti della conservazione e dello status quo. Altro che liberali!

Tutto questo, inoltre, con un gesto di pura codardia: Conte, Salvini e Berlusconi non hanno nemmeno avuto il coraggio, al Senato, di votare contro il Governo Draghi ma, semplicemente, non si sono presentati. Salvini, addirittura, si è fatto sostituire in dichiarazione di voto dal collega Candiani. Avete lucrato sul prestigio di Mario Draghi per poi ritirarvi all'ultimo momento, prima di affrontare le riforme convenute nell'agenda domestica, nascondendovi dietro pretesti ridicoli come il termovalorizzatore di Roma o la collaborazione col MoVimento 5 Stelle, con il quale avete governato fino al giorno prima. Siete semplicemente dei vigliacchi. Nella legge di delega di riforma fiscale erano contenute altre fondamentali iniziative per la semplificazione del fisco: dalla creazione di testi unici, all'abrogazione di vecchie norme - ricordo, infatti, che le norme del fisco italiano sono divise in 800 diverse fonti - e all'avvicinamento tra valori civilistici e fiscali. Purtroppo, il richiamo della foresta populista è stato troppo forte per il MoVimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, per la Lega di Salvini e per Forza Italia che ha deciso di “leghizzarsi”, buttando a mare 18 mesi di duro lavoro in Commissione finanze.

Arriveranno adesso, immagino, in campagna elettorale promesse roboanti e assolutamente irrealizzabili, se non del tutto inique: flat tax, condoni tombali, pensioni magari a 10 mila euro al mese, gelati gratis per tutti. Tornerete a drogare il rapporto tra cittadini e fisco, introdurrete misure che andranno a punire gli onesti, a beneficio dei disonesti. Eppure è possibile aiutare i cittadini e costruire un fisco amico senza ricorrere a promesse irrealizzabili o insostenibili, con provvedimenti che vengono incontro a chi è in difficoltà, per esempio con la rateizzazione dei debiti fiscali. Come Italia Viva, noi l'abbiamo fatto nell'ultimo provvedimento, raddoppiando il limite massimo delle rateizzazioni dei debiti fiscali da 60 mila a 120 mila euro, rendendo ancora più difficile la decadenza dal beneficio, o sempre per esempio, avviando la rottamazione delle cartelle, il che non significa condoni, significa semplicemente azzeramento degli interessi legali o delle sanzioni, tenendo d'occhio anche l'altra faccia della medaglia, la lotta all'evasione fiscale. Su questo noi abbiamo la credibilità di una forza politica, che, grazie all'introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria, ha recuperato 10 miliardi all'evasione fiscale tra il 2015 e il 2019, facendola diminuire di ben 10 punti: un caso unico in Europa, che ha attirato l'interesse di delegazioni del Parlamento tedesco e del Parlamento olandese. Solo recuperando risorse dalla lotta all'evasione potremo ridurre le tasse per tutti, ma dobbiamo assicurarci che questo avvenga, come suggerisce la proposta di legge a prima firma Luigi Marattin, che semplifica la procedura per assicurare che ogni euro recuperato all'evasione venga consacrato alla riduzione della pressione fiscale. Queste sono le buone opere silenziose dei riformisti al Governo, queste sono le promesse di buon senso realizzabili che Italia Viva farà in campagna elettorale.

Presidente, questo Paese è bloccato in un grave stallo sociale ed economico da oltre trent'anni. Il Governo Draghi stava affrontando una ad una le questioni strutturali necessarie per rilanciare il nostro Paese e risalire la china dopo la pandemia del COVID. Eravamo sulla strada giusta, tra l'altro con un Governo che aveva dato nuovo vigore all'Italia come perno dell'Unione europea, perno della NATO, perno del mondo libero, soprattutto in un mondo libero di nuovo minacciato dall'aggressione criminale della Russia contro l'Ucraina. E voi, invece, questo momento unico della storia l'avete interrotto, senza un motivo, senza una visione di Paese, con l'applauso del Cremlino. Non avete idea di quello che avete fatto. Ne risponderanno le generazioni future della tempesta che avete inflitto al nostro Paese. Noi, però, andremo in campagna elettorale a svelare quello che è il vostro miope populismo: semplicemente una grande illusione (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Marco Osnato. Ne ha facoltà.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. Lei mi perdonerà se io non mi unisco ai toni entusiastici e trionfalistici che molti di coloro che mi hanno preceduto hanno riservato a questo provvedimento, che io non trovo così fondamentale per le sorti della nostra Nazione. Ma non mi unisco per due motivi. Il primo è semplicemente che mi chiedo sommessamente come mai, se si riteneva che questi temi, queste innovazioni, queste procedure ricompresi all'interno del decreto, fossero così essenziali, in un anno e mezzo di Governo dei migliori e con i Governi precedenti non si sia pensato di metterle in atto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Mi sembra che trovare il tempo solo nel decreto, in extremis, che siamo qui a discutere anche e soprattutto grazie alla condivisione di Fratelli d'Italia, sia alquanto esotico, userei questo eufemismo, ecco. E il secondo motivo, invece, è perché, al contrario, noi non crediamo che queste norme siano così fondamentali per far ripartire il nostro settore produttivo, per dare serenità e respiro alle nostre aziende, per dare una prospettiva finalmente certa ai nostri artigiani e ai nostri lavoratori, tanto meno alle nostre famiglie.

Mi sembra che anche il grande tema, che avevamo già sollevato i tempi della discussione riguardo alla delega fiscale, ovvero un rapporto più sereno tra contribuente e fisco, non venga semplificato, come invece vorrebbe il titolo, non venga veramente messo al centro dell'azione politica; mi sembra che non venga, in qualche modo, considerata quella che per noi è stata una richiesta, purtroppo inevasa, del rispetto dello statuto del contribuente: credo forse la norma più inevasa e più irrispettata dell'ordinamento italiano. Ancora una volta, non si considerano i contribuenti come i veri sovrani di quello che dovrebbe essere il rapporto all'interno del nostro Stato e della nostra Nazione.

E allora abbiamo una situazione in cui, lo si ricordava in precedenza, è venuto meno - per fortuna, diremmo noi - il tema della delega fiscale, che è stata un'occasione persa. Sostanzialmente, alla fine, il sottosegretario se lo ricorderà meglio di me, tutto il tema è ruotato intorno al catasto, fatto in malo modo, fatto in modo arrabattato, cercando per settimane e settimane una mediazione che, alla fine, ha partorito una cosa non particolarmente diversa da quella che era l'idea iniziale, ovvero tassare le case degli italiani. Oggi siamo ancora a discutere di temi fiscali, ma vediamo che mancano gli elementi più succosi di una vera politica fiscale, quelli che dovrebbero essere i capisaldi di una attenzione e di un Governo verso il fisco delle proprie aziende e dei propri cittadini, ossia la riduzione e la semplificazione delle tasse e la semplificazione della burocrazia che sta intorno al fisco. In questo provvedimento abbiamo ancora una serie di incombenze, che vengono destinate al contribuente, invece che lasciate in capo all'Agenzia delle entrate, che è ancora - è inutile nasconderlo - il vero dominus delle politiche fiscali di questi Governi che si sono succeduti. L'Agenzia delle entrate non è colei che mette in atto le volontà del Parlamento e del Governo, si è completamente ribaltata la situazione. L'Agenzia delle entrate intima al Governo di fare leggi e provvedimenti che poi si ribaltano sulla schiena dei cittadini, degli artigiani e degli imprenditori che devono mettere in atto tutto questo.

Inoltre, Presidente, oggi abbiamo constatato anche come non si possa sicuramente considerare l'atteggiamento di una gran parte di questo Parlamento come quello di chi veramente voleva andare incontro alle esigenze di semplificazione fiscale e di facilitazione dell'accesso al lavoro. L'abbiamo constatato sull'emendamento del collega Zucconi, che poi è stato sottoscritto, oltre che da Fratelli d'Italia, dagli amici della Lega, dagli amici di Forza Italia, dagli amici di Coraggio Italia, dagli amici del centrodestra. È stato sottoscritto perché, evidentemente, come dicevo, lì è venuta alla luce qual è l'attenzione, qual è la dignità che alcune forze di centrosinistra riservano ad argomenti che avrebbero, invece, bisogno di più attenzione, ovvero cercare di infilare, in un documento fiscale, in un documento che doveva favorire l'ingresso nel mondo del lavoro per coloro che sono alla ricerca di un lavoro, una sanatoria di immigrazione clandestina. Lo dico con serenità: entrambi gli argomenti, Presidente, l'immigrazione clandestina e il tema del lavoro e delle semplificazioni fiscali e burocratiche avrebbero bisogno, invece, di una attenzione autonoma, di una dignità autonoma, nella ricerca delle soluzioni più appropriate. Invece, si infila in due commi - l'abbiamo evidenziato chiaramente durante la discussione; addirittura poi c'è stato il teatrino di cercare di far confessare a un Ministro chissà quale colpa; ma anche se fosse stata tale, non vedo perché il Parlamento, è successo anche in altre occasioni, non possa prendere decisioni autonome - una sanatoria che riguarderà migliaia e migliaia di persone. Non è una cosa che non avrà un impatto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) anche sulla capacità degli uffici amministrativi dello Stato di lavorare. A Milano, attualmente, prima di questa norma, di questi due famigerati commi, erano in attesa 36 mila persone straniere, che hanno presentato una domanda di permesso di soggiorno, 36 mila che hanno aspettato il loro turno, che hanno aspettato di poter coronare un sogno, di avere una prospettiva di vita, di venire in Italia, magari anche su suggerimento di imprenditori che richiedono manodopera. Qui, invece, preferiamo dare plasticamente opportunità a chi ha violato le nostre norme, a chi ha violato i nostri confini, si è trovato in Italia; gli si dà l'opportunità, avendo presentato una domandina, di poter veder cancellati i propri reati e di passare avanti, in una coda virtuale, a coloro che, invece, sono stati diligentemente in attesa del proprio turno.

Tutto questo ovviamente senza considerare che mi sarei aspettato da un decreto di un Governo cosiddetto dei migliori, in questo momento storico della nostra Nazione, una serie di provvedimenti che, invece, incentivassero a dare lavoro agli italiani, a permettere agli imprenditori di far lavorare gli italiani che sono in attesa di lavorare e, Presidente, anche quelli che non sono in attesa di lavorare perché hanno scelto di prendere il reddito di cittadinanza, pur avendo alternative, al lavoro, e sono tanti; è inutile che continuiamo a girare intorno a questo concetto. C'è una serie di opportunità di lavoro, in Italia, che non sono colte perché è troppo facile per molti - purtroppo, devo dire - scegliere il reddito di cittadinanza. Quindi, se facessimo altre scelte, se veramente oggi votassimo un provvedimento decisivo per le sorti degli italiani, oggi probabilmente staremmo cancellando quel tipo di facoltà e dando quei soldi alle imprese per cercare di incentivare appunto il lavoro degli italiani.

Quindi, concludendo Presidente, nonostante Fratelli d'Italia abbia contribuito - per questo ringrazio la collega Albano e il collega Trancassini, che hanno seguito i lavori d'Aula - anche alla stesura del famoso fascicolo che ha prodotto emendamenti approvati quasi tutti all'unanimità, anche rispetto alla soluzione di alcune questioni che riguardano le locazioni immobiliari e al tema del contrassegno degli alcolici, anche con riferimento a semplificazioni condivise dal punto di vista burocratico, non ci sentiamo - proprio per quanto ho detto poc'anzi - nella serenità di poter votare questo provvedimento che produrrà effetti nefasti grazie all'articolo 43 e ai commi 3 e 6. Pertanto, Fratelli d'Italia, purtroppo, si vede costretta ancora una volta a negare la propria approvazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Nicola Grimaldi. Ne ha facoltà

NICOLA GRIMALDI (IPF). Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, il decreto che ci accingiamo a convertire in legge introduce misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, Tesoreria dello Stato e ulteriori disposizioni finanziarie e sociali.

Tocchiamo uno dei nervi scoperti del nostro sistema Paese, la necessità di sburocratizzare e semplificare il rapporto tra fisco e contribuente e a disciplinare nuove misure in materia di imposte dirette e indirette. Per noi di Insieme per il Futuro è un tema centrale: lo Stato deve facilitare e sostenere cittadini e imprese nel rapportarsi con le sue articolazioni, a maggior ragione quando si parla di fisco, vale a dire del sistema con cui ciascuno di noi contribuisce al benessere collettivo.

Con questo provvedimento, manteniamo diversi impegni assunti nei confronti dei cittadini. Mi riferisco alle misure per la semplificazione della redazione dei bilanci delle micro imprese e per la gestione degli errori contabili; alla proroga dal 30 giugno al 31 dicembre 2022 del termine per la presentazione della dichiarazione IMU relativa all'anno 2021 e allo sblocco del superbonus e della cessione dei bonus edilizi. In materia di assegno unico introduciamo importanti novità che gioveranno alle famiglie con figli disabili a carico, minorenni e maggiorenni. Non mancano misure a favore del contribuente; grazie all'intervento del Governo, il controllo formale dei dati della dichiarazione precompilata verrà escluso anche in caso di presentazione senza modifiche della dichiarazione da parte di CAF e professionisti; trattasi di un ulteriore passo in avanti della creazione del fisco amico del contribuente.

Tra le misure sociosanitarie è doveroso citare l'esenzione dall'IVA per le prestazioni sanitarie di diagnosi, cura e riabilitazione della persona rese, nell'esercizio delle professioni e arti sanitarie, dalle case di cura non convenzionate con il Servizio sanitario; questa misura contribuirà a ridurre i costi di accesso alle prestazioni sanitarie e a incentivare l'erogazione di servizi sempre migliori da parte del personale sanitario.

L'emergenza epidemiologica da COVID ha dimostrato al mondo intero la necessità di non farsi più trovare impreparati e che la ricerca è fondamentale per il progresso dell'umanità. È questo lo spirito che caratterizza il credito d'imposta in favore delle imprese che effettuano attività di ricerca e sviluppo per i farmaci, inclusi i vaccini, con riferimento ai costi sostenuti dal 1° giugno 2021 al 31 dicembre 2030. È questo il genere di misure fiscali e sociali che contraddistinguono l'azione di governo di Insieme per il Futuro (Applausi dei deputati del gruppo Insieme per il Futuro). Purtroppo, questo percorso, su cui abbiamo faticosamente lavorato, tassello dopo tassello, provvedimento dopo o provvedimento, per dare risposte agli italiani nel momento peggiore della vita della nostra storia repubblicana, è stato bruscamente interrotto, insieme a tutti i progetti di riforma che avevamo in programma di concludere, da quella fiscale a quella sulle pensioni.

Presidente, colleghi e colleghe, come più volte ribadito in questi giorni dal nostro capo politico, il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, non possiamo omettere il contesto in cui stiamo operando: una crisi di governo consumata sotto i nostri occhi e osservata in modo esterrefatto da tutto il Paese, che ci porterà a un voto anticipato il prossimo 25 settembre. Noi di Insieme per il Futuro abbiamo compiuto ogni sforzo possibile per impedirla, in totale sintonia con i cittadini, i sindaci, i rappresentanti di associazioni di categorie produttive e organizzazioni della società civile che, per giorni, hanno chiesto espressamente al Presidente del Consiglio, professor Mario Draghi, e alle forze politiche che lo hanno sostenuto di trovare prontamente una composizione delle differenti posizioni. E noi di Insieme per il Futuro - lo ripeto ancora una volta - non abbiamo mai smesso di operare per ottenere questo risultato (Applausi dei deputati del gruppo Insieme per il Futuro).

Qualcuno ha deciso di remare in tutt'altra direzione, di anteporre i propri interessi elettorali a quelli del Paese, una decisione le cui conseguenze si sono apertamente e definitivamente manifestate a Palazzo Madama, mercoledì scorso, con la non partecipazione al voto di fiducia da parte del Partito di Giuseppe Conte, scrivendo la parola “fine” al Governo di unità nazionale. I partiti di centrodestra, come abbiamo constatato, hanno subito colto l'occasione per individuare il casus belli utile a sfilarsi dall'Esecutivo senza assumersene le responsabilità, annunciando seduta stante l'inizio della loro campagna elettorale e così, in questa triste storia e torrida estate, abbiamo dovuto assistere a uno squallido spettacolino da Papeete, questa volta con due protagonisti, però: Conte e Salvini. In un contesto di straordinaria emergenza, caratterizzato da una nuova impennata di casi COVID, di energie e materie prime alle stelle, un conflitto internazionale, un'inflazione a due cifre, si affossa il Governo a una manciata di mesi dal voto e si decide di non portare a termine o, comunque, indebolire enormemente il percorso per raggiungere i tanti obiettivi prefissati, tutti urgenti e necessari a proteggere gli italiani. Ma la domanda è: perché? E lo domando a tutti i colleghi dell'Aula e a tutti i protagonisti di questa storia.

Colleghi e colleghe, questa domanda è la stessa che si pongono ancora oggi milioni di italiani. La risposta è tanto semplice, quanto inaccettabile per la sua gravità. La risposta è: per rincorrere qualche punto nei sondaggi, ignorando che sull'altro piatto della bilancia c'è, invece, la vita vera degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Insieme per il Futuro).

Presidente, come è noto, un Governo dimissionario e in carica solo per gli affari correnti non può fare granché, di certo non ora; i programmi di finanza pubblica saranno limitati e ciò significa che il “decreto Aiuti-bis”, per citarne uno, potrebbe stanziare molte meno risorse di quelle che avrebbe potuto recuperare con un Governo pienamente legittimato e sarà molto più difficile trovare la quadra per destinare quelle risorse, finendo probabilmente per limitarsi a prorogare le misure già in campo. Aggiungo ancora, e mi avvio alla conclusione, che le ripercussioni della caduta del Governo Draghi si avvertiranno soprattutto sui nostri territori. Io sono originario della Campania e penso al rischio per il cosiddetto Patto per Napoli, i cui fondi dovevano provenire principalmente dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dalla prossima legge di bilancio; penso ai fondi europei, per un totale di circa un miliardo di euro, che dovevano essere garantiti principalmente dai fondi del PNRR; e penso, inoltre, a tutti gli investimenti del Piano nazionale di investimenti complementari. Entro la fine dell'anno al Sud dovranno essere erogati circa 46 miliardi del PNRR e al Mezzogiorno è destinato circa il 40 per cento dei fondi europei stanziati per l'Italia; la metà è stata già vincolata al raggiungimento degli obiettivi previsti per lo scorso 30 giugno e l'arrivo della seconda parte è programmato per la fine del 2022, ma solo se il nuovo Esecutivo sarà in grado di portare a termine le riforme necessarie, quindi vi è il rischio di perdere 20 miliardi.

C'è forte preoccupazione in regione Campania, perché, con la caduta del Governo di unità nazionale, è tutto a rischio: PNRR, riforme, Patto per Napoli. Non è retorica se vi dico che, in particolare, il Mezzogiorno ha bisogno di aiuto e le prospettive attuali non sono di certo rincuoranti. Siamo di fronte al pericolo concreto di una legge di bilancio che aumenti il debito pubblico senza le dovute coperture o che costringa gli italiani, fin da subito, ad enormi sacrifici. Penso a tutti i sindaci, a tutti gli amministratori locali con cui mi sono interfacciato in questi anni e che aspettano l'erogazione di contributi per realizzare opere pubbliche utili alla messa in sicurezza degli edifici, del territorio o che auspicano la possibilità di realizzare importanti investimenti grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Con miliardi di euro in gioco potevamo avviare nuovi cantieri e dare occupazione a giovani e famiglie che lo chiedono, invece di mettere a rischio alcuni interventi fondamentali legati ai servizi essenziali, come quello sanitario e come l'edilizia scolastica. È davvero inconcepibile e imperdonabile quello che è stato fatto. Dentro questo disastro provocato dalle forze politiche più irresponsabili, in attesa delle consultazioni elettorali che rappresentano il valore fondante della democrazia, noi daremo il nostro contributo costruttivo per continuare a operare al servizio del bene comune, nell'interesse superiore dell'Italia, come richiesto dal Presidente Sergio Mattarella per salvaguardare le risorse del PNRR, per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale, per continuare a sostenere l'Ucraina, vittima della violenta aggressione russa, e svolgere un ruolo di pace a livello internazionale.

Noi continuiamo a fare di tutto per il nostro Paese, continuando a impegnarci per adottare provvedimenti importanti, come questo decreto-legge sulle semplificazioni fiscali. Siamo una forza responsabile e riformatrice e continueremo a dimostrarlo, anche lottando per arginare il danno di quanto accaduto, per attenuarne l'urto sui cittadini e portando a termine alcuni degli impegni presi per aiutare famiglie e imprese. Questi mesi che ci separano dal voto devono essere gestiti con saggezza e lucidità, mentre vediamo già in quest'Aula i pericolosi segnali di una forte propensione alle urla sterili e alla propaganda.

Insieme per il Futuro non si fa intimidire ed è pronto per andare avanti, per dare risposte concrete alle emergenze che preoccupano i nostri concittadini, con lo sguardo sempre rivolto al futuro, appunto, affinché il metodo inaugurato da Luigi Di Maio con il grande successo del Patto per l'export e, più in generale, l'agenda del Governo Draghi tornino al più presto al governo del nostro Paese. Annuncio, pertanto, il voto favorevole del gruppo Insieme per il Futuro (Applausi dei deputati del gruppo Insieme per il Futuro).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Roberto Pella. Ne ha facoltà.

ROBERTO PELLA (FI). Presidente Rampelli, colleghi deputati, sottosegretario Guerra, Forza Italia ha condiviso il testo originario di questo decreto-legge. In Commissione, quando l'orizzonte era un vero esame nel merito, i nostri emendamenti sono stati presentati in numero limitato, e tutti di merito. Ovviamente, il consenso che c'era un mese fa permane anche ora, al termine di questo esame che inevitabilmente abbiamo dovuto condurre in condizioni particolari e in maniera limitata, com'è inevitabile quando ci si trova a dover convertire un decreto-legge a Camere ormai sciolte. Vorrei, tuttavia, sottolineare il ruolo costruttivo che il gruppo Fratelli d'Italia ha scelto di svolgere durante l'esame del provvedimento in Commissione e che tutti dobbiamo riconoscergli, ringraziandolo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente e del deputato Deidda).

Ciò premesso, dobbiamo affermare con altrettanta onestà che, al di là del titolo del decreto-legge, si tratta di un provvedimento che, per portata e impatto, non incide sulla materia come auspicato; certamente, semplifica la materia fiscale e rende più fluido e meno conflittuale il rapporto tra il fisco e il contribuente, sia esso singolo oppure impresa.

Forza Italia, nelle parole del presidente Silvio Berlusconi, da sempre invoca meno fisco e meno burocrazia fiscale; un traguardo che le disposizioni presenti in questo provvedimento ancora non raggiungono in maniera compiuta, ma su cui non molleremo di un millimetro continuando ad assicurare massima attenzione e impegno.

Tra gli interventi più interessanti, cui Forza Italia ha contribuito in maniera significativa, vi sono senza dubbio: la dematerializzazione delle scelte di destinazione dell'8, del 5 e del 2 per mille nel modello 730, la semplificazione della procedura relativa alla modifica del domicilio fiscale e della procedura di erogazione dei rimborsi fiscali spettanti agli eredi, l'abolizione dell'obbligo per il CAF e il professionista di conservare i singoli documenti e la proroga al 31 dicembre 2022 del termine di presentazione della dichiarazione IMU e un'estensione dei casi di esonero dalla presentazione dell'esterometro. Consentire, quindi, di eliminare i faldoni e di dematerializzare è un intervento che certamente semplifica la vita e il lavoro, in particolare, delle piccole e piccolissime imprese, da sempre oggetto di attenzione da parte di Forza Italia, perché riduce gli adempimenti e riduce anche i costi degli spazi impiegati per l'archivio.

Degni di nota sono, poi, la modifica della normativa della redazione dei bilanci delle micro imprese, l'intervento sugli errori contabili, le modalità di deduzione dal valore della produzione IRAP dell'intero costo relativo al personale, nonché il monitoraggio fiscale; misure che Forza Italia ha voluto sostenere e che ha portato all'attenzione di tutti i colleghi della Commissione. Altre misure importanti, a nostro avviso, le troviamo, poi, anche nella parte del decreto-legge che non riguarda le misure fiscali. Sicuramente, una riforma vera del reddito di cittadinanza che frena il mercato del lavoro e risulta del tutto inefficace dal lato delle politiche attive del lavoro sarebbe stata utile e opportuna in questo momento, come, in più occasioni, ribadito dal capogruppo in Commissione lavoro, Paolo Zangrillo. Le condizioni attuali l'hanno resa impossibile, purtroppo. Vorrei dire che sarà una delle prime riforme in agenda del centrodestra al Governo di questa Nazione.

Tra le misure positive del provvedimento vorrei citarne altre due che rischierebbero di passare ingiustamente inosservate. La prima riguarda l'intervento correttivo e con portata retroattiva in materia di assegno unico, per consentire l'accesso alla misura anche ai nuclei familiari composti da almeno un orfano maggiorenne con disabilità grave e già titolare di un trattamento pensionistico in favore dei superstiti, soggetti che erano già stati previsti nella valutazione degli oneri finanziari della misura e che, poi, erano stati dimenticati nella stesura della norma. Poi, ci sono i 58 milioni di stanziamenti a favore delle famiglie, per garantire il benessere dei minorenni e, soprattutto, contrastare il fenomeno della povertà educativa, i quali, uniti agli stanziamenti già assegnati dal PNRR per i comuni allo stesso scopo, ci aspettiamo possano incidere molto per sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni dei nostri cittadini più piccoli, senza eccezioni (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Nel corso dell'esame che abbiamo appena svolto, è stata poi introdotta e approvata una serie di modifiche, grazie al gruppo di Forza Italia, il cui capogruppo, onorevole Barelli, con determinazione e capacità, è riuscito a migliorarne ulteriormente il testo. Tra queste vorrei citare il lavoro sull'IRAP, condotto dai colleghi Cattaneo e Giacomoni, per agevolare l'adozione del quadro per il 2021 della vecchia maniera, ove ritenuto più agevole per evitare ogni effetto retroattivo dell'entrata in vigore delle modifiche delle detrazioni IRAP relative al costo del lavoro e gli interventi che insieme alla collega Prestigiacomo e a tutti i membri della Commissione bilancio abbiamo portato: anzitutto, l'intervento che ha esteso il principio di derivazione rafforzata delle micro imprese in materia di errori contabili; poi, l'emendamento in materia di aggiornamento del registro del Terzo settore che ha previsto la non computazione del periodo tra il 1° luglio 2022 e il 15 settembre del medesimo anno, questo è un emendamento molto importante e richiestoci dalle regioni italiane; in terzo luogo, sempre sulla medesima materia, il nostro emendamento che ha individuato un periodo transitorio nel quale fino all'operatività del Registro nazionale unico si continuano ad applicare le norme vigenti in precedenza relative agli effetti prodotti dall'iscrizione nei registri di ONLUS, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Ci sono, poi, altri emendamenti importanti che devo oggi evidenziare: le norme procedurali specifiche introdotte per regolare lo svolgimento della sessione 2022 dell'esame di Stato per l'abilitazione dell'esercizio della professione di avvocato, portate avanti dal collega Pittalis; la previsione degli assegni per le famiglie del personale a contratto degli uffici all'estero della collega Fitzgerald Nissoli; e, infine, la procedura semplificata di verifica dei serbatoi di GPL inferiori ai 13 metri cubi portata avanti dalla Commissione finanze e dal collega capogruppo Martino. In tema di proroga dei termini, per la presentazione della dichiarazione IMU relativa al 2021 c'è l'estensione anche per gli enti ecclesiastici i cui immobili erano stati ingiustamente dimenticati dalla normativa di proroga, e la possibilità di conferire incarichi di lavoro autonomo a dirigenti medici, veterinari e sanitari, nonché al personale del ruolo sanitario del comparto sanità e agli operatori socio sanitari collocati in quiescenza, presentata dal collega Novelli.

Concludendo, colleghi, la materia fiscale è di importanza fondamentale. In materia fiscale servono certamente interventi più coraggiosi sul versante delle semplificazioni, ma non solo, sarebbe stato indispensabile mettere mano a una misura tombale di pace fiscale, perché alla luce di quanto avvenuto negli ultimi due anni e di quanto sta ancora avvenendo ci sono tanti contribuenti che non sono materialmente in grado di saldare il loro debito con il fisco e senza alcuna colpa, oggettivamente.

Servono quindi interventi di riduzione vera della pressione fiscale che strozza l'impresa da un lato e riduce la possibilità di spesa dei singoli contribuenti dall'altro. Si tratta di misure, queste ultime, da legge di bilancio, che rappresentano il cuore e il tratto distintivo di ogni programma di Governo elaborato dal Presidente Berlusconi, a livello nazionale così come a livello europeo, insieme al nostro coordinatore Antonio Tajani. Sono misure che devono nascere da una solida volontà politica di chi ritiene la battaglia fiscale un vero strumento indispensabile alla crescita (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), al contrario, purtroppo, di chi considera la leva fiscale indispensabile solo per fare cassa. Forza Italia, quindi, fin dalle sue origini si è battuta per ridurre la pressione fiscale e continuerà a farlo con l'obiettivo di poter ottenere i primi risultati già nella prossima legge di bilancio, che, come è noto, sarà scritta da un nuovo Governo che emergerà dalle prossime elezioni e sicuramente tutti noi auspichiamo di centrodestra. Quindi, in attesa di questo fondamentale passaggio democratico, Forza Italia voterà a favore della conversione in legge del decreto-legge oggi in esame (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.

UBALDO PAGANO (PD). Signor Presidente, onorevoli colleghi, sottosegretaria Guerra, il triste epilogo di mercoledì scorso ha aperto un grande vuoto di fronte alle aspettative del nostro Paese; un Paese che ha sperato fino all'ultimo momento, e non ha mancato di dirlo a voce alta, che la politica si dimostrasse all'altezza del difficile momento che stiamo attraversando, che i cittadini stanno attraversando. E invece la politica, grossa parte della politica si è nascosta, non si è espressa. L'inflazione è ai massimi da trent'anni a questa parte, i prezzi dei beni di prima necessità schizzano, mentre gli stipendi e le pensioni, per i fortunati che ce li hanno, restano fermi. La povertà cresce e i divari si allargano, le tensioni internazionali, sempre più preoccupanti, unite all'aumento del costo dell'energia, che mette in ginocchio le famiglie più fragili ed obbliga gli imprenditori a fare i salti mortali per salvare le loro attività, ne sono un triste esempio. Di fronte a tutto questo, una grande parte della politica italiana ha scelto di tirarsi indietro: tra le difficoltà dei cittadini e gli appetiti dei sondaggi ha scelto di rincorrere i secondi; tra il sacrificio e l'opportunismo ha scelto quest'ultimo; tra dire “sì” e dire “no” ha scelto di uscire dall'Aula. E, così facendo, tra i tanti danni che il Paese sarà chiamato a pagare, avete depotenziato anche la portata di questo decreto. Un decreto che, dico subito, va nella direzione da tutti auspicata, quella della semplificazione fiscale e di un nuovo rapporto tra fisco e cittadini. Un provvedimento che punta sull'alleggerimento degli adempimenti a carico di imprese e contribuenti e che vuole rendere più agili le regole e i compiti dell'amministrazione finanziaria. Un decreto, però, mancante del pieno contributo che questo Parlamento avrebbe potuto dare: tante proposte che ne avrebbero ampliato lo spettro e aiutato i cittadini e le aziende in un momento molto critico. Fortunatamente, siamo riusciti a recuperare in extremis alcune misure ugualmente importanti. Parlo degli interventi approvati da quest'Aula che riguardano, ad esempio, il completamento della riforma del Terzo settore (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Modifiche fondamentali per semplificare la vita degli enti sotto molti aspetti, non solo sotto quello fiscale, e che valorizzano un settore prezioso del nostro Paese qual è quello dell'economia sociale. Oppure, l'atteso emendamento per lo sblocco dei crediti fiscali precedenti al 1° maggio, che rischiavano di restare incagliati, lasciando migliaia di imprese nell'impasse più totale; da oggi apriamo alla possibilità di cedere con più facilità questi crediti. O, ancora, la cancellazione di una norma più che dannosa, quella che vincolava i contributi alle imprese per l'acquisto di energia e gas ai limiti del regime de minimis. Grazie al nostro intervento, garantiamo a tutte queste realtà la possibilità di continuare e ricevere i necessari aiuti per fronteggiare, per alleviare l'emergenza energetica che viviamo in questi giorni e che purtroppo vivremo anche nei prossimi mesi. E allora oggi, qui, signor Presidente, vorrei porre alcuni quesiti su ciò che quella parte della politica non è stata capace di dare a un Paese in sofferenza: dignità, responsabilità, coraggio.

È dignitoso, ad esempio, autoproclamarsi paladini dell'impresa e delle partite IVA, salvo poi voltargli le spalle nel momento peggiore? È dignitoso blaterare da 25 anni di burocrazia asfissiante e taglio delle tasse e poi boicottare un Governo ad un passo da quegli obiettivi? Dov'è la responsabilità di chi reclamava giustamente e legittimamente più attenzione verso le urgenti questioni sociali del nostro Paese, ma poi ha preferito gettare queste persone in pasto all'incertezza di un Governo dimissionario e senza tutti gli strumenti per dare risposte esaustive a quelle urgenze? E, infine, dov'è il coraggio, il coraggio di chi assume decisioni senza assumersene le responsabilità, di chi butta giù un Governo senza nemmeno metterci la faccia, senza avere il coraggio di dire ad alta voce di “no” alla fiducia a Mario Draghi e al suo Governo, senza - permettetemi questa digressione - avere un minimo di buon gusto, facendo dimettere prima i propri rappresentanti nello stesso Governo?

Insomma, sembra recitiate ormai da tempo la solita litania: sempre cara mi fu questa poltrona. Quando è iniziata l'esperienza di questo Governo, il nostro Paese aveva davanti un'emergenza da gestire, il COVID, e un'opportunità da cogliere, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Partito Democratico è stato il primo ad offrire la propria serietà e lealtà ad un progetto autorevole che guardava al bene del Paese, consapevoli che, in una maggioranza così diversa, eterogenea, larga, avremmo dovuto rinunciare ad alcune nostre battaglie; ma altrettanto consapevoli che questi sarebbero stati sacrifici minori rispetto all'importanza di dare agli italiani una guida salda, autorevole, un percorso chiaro in un momento in cui non si possono avere esitazioni, soprattutto su tre temi fondamentali: lavoro, fisco e pensioni.

Noi siamo stati fedeli a quel patto ed eravamo pronti a dare ai lavoratori, alle imprese e ai pensionati le risposte che attendevano. Siamo stati leali con il Presidente Draghi e con il suo Governo fino in fondo, e soprattutto siamo stati leali con gli italiani che chiedevano a gran voce che questo tentativo, questo esperimento potesse portare ai risultati che auspicava. Quel popolo, che a parole molti di voi dicono di difendere, ma che nei fatti avete abbandonato, un po' come l'Aula, mettendo a repentaglio miliardi di investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, bloccando le riforme che aspettiamo da anni e a cui sono legate le erogazioni dei contributi del PNRR, dando priorità alle ansie da potere piuttosto che a risolvere i problemi di chi non arriva alla fine del mese.

Sono orgoglioso di far parte di una comunità politica, invece, che è anni luce distante da tutto questo, che ha fatto della serietà, della responsabilità, del coraggio delle sue priorità il tratto distintivo del proprio impegno, che ha la forza e la volontà di portare avanti e rafforzare quell'agenda sociale che dopo le elezioni sarà ancora più stringente, per i giovani, per le donne, per un futuro di diritti e libertà. Un partito che vuole modernizzare il fisco non solo per combattere con più efficacia l'evasione fiscale, ma per rendere più semplice la vita delle imprese e dei contribuenti, per reinvestire le somme recuperate per l'abbassamento delle tasse, sempre guardando al principio di progressività scolpito nella nostra Carta costituzionale, e non, come vorrebbe qualcuno, togliendo ai poveri e agli onesti per dare ai ricchi e ai furbi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

E sono certo che gli italiani ricorderanno tutto quello che avete compiuto in questi giorni. È proprio per questa ragione, con i limiti che questo decreto ha rappresentato per l'impotenza di poter incidere in profondità, che il Partito Democratico conferma il voto favorevole alla legge di conversione del decreto, seppur con il rammarico di aver lasciato in sospeso tante questioni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Currò. Ne ha facoltà.

GIOVANNI CURRO' (M5S). Presidente, onorevoli colleghi, oggi stiamo per dare il via libera al cosiddetto decreto Semplificazioni e, forse, non c'è occasione migliore per definire questo termine, questo concetto. Un concetto che non può essere declinato solo in termini generici e impalpabili, come buone intenzioni o come un cambio culturale. La semplificazione, invece, va letta come qualcosa di assolutamente concreto e pratico: ha a che vedere con l'agire, con il fare.

Semplificare significa disincagliare, sminare, sbloccare e consentire. Significa togliere ostacoli inutili, rendere chiaro, agevole e trasparente il percorso che lega lo Stato al cittadino e le imprese alla propria capacità di produrre.

Perché è necessario oggi ribadire quello che dovrebbe essere chiaro e scontato? Lo facciamo per un motivo preciso, colleghi. In occasione dell'esame di questo provvedimento, che contiene certamente norme utili, sebbene non risolutive, abbiamo presentato un emendamento che avrebbe potuto favorire lo sblocco dei crediti riguardanti le imprese che operano col superbonus 110 per cento. Prioritario, in particolare, è intervenire sulla responsabilità in solido di chi cede il credito di imposta, correggendo le distorsioni che limitano la circolazione dei crediti, il grande punto di forza di una misura espansiva e sostenibile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Presidente, è un emendamento che riproporremo in occasione del primo provvedimento utile, che è già stato annunciato dal Governo e che sarà il “decreto Aiuti-bis”.

La vicenda dei crediti incagliati del superbonus stride con quanto stiamo già affermando oggi, con la volontà, cioè, di sbloccare, consentire e rendere agevole il cammino per le imprese e per i cittadini. Sul superbonus abbiamo compiuto un percorso contromano e - mi permetta - a fari spenti nella notte. Lo dico espressamente al Governo: abbiamo complicato invece di semplificare e i rischi di un'azione di questo tipo, di una scelta che va nella direzione sbagliata, rischiano di essere gravissimi. Parliamo del rischio del fallimento di tante imprese, colleghi. Infatti, corriamo il rischio che tanti operai si trovino senza un lavoro per via dello stop alle commesse. Parliamo, inoltre, del rischio che molti cittadini non possano ammodernare in una modalità rispettosa dell'ambiente i propri edifici (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Rischiamo, insomma, di provocare un disastro senza un vero motivo, perché gli effetti benefici del superbonus sono evidenti a tutti. Questo non lo diciamo solo noi: lo dicono tutte le categorie rappresentative, lo dicono i cittadini stessi e lo dice anche l'istituto Nomisma, secondo il quale questo provvedimento ha consentito di avere 630 mila occupati in più in Italia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Mi permetta anche di dire che, se questo è un eccesso di generosità, come ha detto il Premier Draghi, ben vengano queste tipologie di eccessi di generosità da parte dello Stato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Colleghi e Presidente, semplificare vuol dire favorire, consentire e sbloccare. Significa fare un patto serio con i cittadini e, se i cittadini fanno un patto con lo Stato - ed è il caso proprio del superbonus, visto che i cittadini non hanno fatto altro che muoversi nel solco delle norme scritte dalle istituzioni -, quel patto non può essere disatteso. Una cosa del genere non può succedere, tanto meno adesso - mi permetto di dire - quando è alle porte un autunno molto rigido e difficile per tante famiglie. Non possiamo gettare nella disperazione tanti italiani.

Quell'emendamento lo riproporremo tra pochi giorni, nel primo provvedimento utile (lo ribadisco). Ci aspettiamo che tutto il Parlamento e tutte le forze politiche si impegnino a far comprendere al Governo l'importanza della questione. Non ci interessano le bandiere, non ci interessa riaffermare che quella misura che tanti benefici ha portato all'economia è un'idea del MoVimento 5 Stelle; ci interessa evitare gravi conseguenze sul piano produttivo e sociale (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Passando al resto del provvedimento, va precisato che il “decreto Semplificazione” è un passaggio importante per l'efficienza del sistema fiscale e tributario. Un sistema fiscale efficiente, snello e moderno è alla base di qualsiasi economia in salute.

Come MoVimento 5 Stelle ci siamo da sempre battuti per sgravare contribuenti e imprese da adempimenti in eccesso, ma per poterlo fare la strada maestra è la digitalizzazione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Il MoVimento 5 Stelle ribadisce che la vera semplificazione del fisco la si potrà ottenere solo e soltanto attraverso una digitalizzazione che sfrutti le tecnologie già esistenti e, tramite un processo innovativo, non si limiti a una semplice trasformazioni dei fogli di carta in fogli telematici, mantenendo le procedure risalenti a quando andava in onda in TV il Carosello del 1972.

Dobbiamo rilevare, tuttavia, che nel “decreto Semplificazioni” il tema è stato toccato, purtroppo, solo di passaggio e al Parlamento servirà, nel prossimo futuro, uno sforzo decisamente maggiore, a partire dalla spesa dei fondi del PNRR.

Tra l'altro, mi permetta, Presidente, di aggiungere che ci sono delle specifiche, dal punto di vista della trasformazione della transizione digitale, di cui necessita questo Paese nell'ottica della pubblica amministrazione. Quello che, però, ci appare chiaro oggi è che il tema della digitalizzazione è evidente a tutti, che la necessità di ammodernare la nostra pubblica amministrazione, utilizzando i tanti strumenti offerti dalle nuove tecnologie, è chiara a tutti e di ciò ne prendiamo atto e anche con soddisfazione. Il MoVimento 5 Stelle sul tema ci aveva visto giusto per primo e molti anni fa. È un po' come è avvenuto sul tema dei cambiamenti climatici e della transizione ecologica. Ci fa piacere che queste necessità e queste emergenze siano oggi affermate da tanti: ben vengano!

A proposito di transizione ecologica, rileviamo con soddisfazione l'accoglimento dell'emendamento che incentiva l'acquisto di moto elettriche e anche in questo caso il lavoro dovrà proseguire nella prossima legislatura, rinnovandolo con forza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Tornando alla semplificazione, il lavoro da fare, che è davanti a noi, è ancora enorme. Il nostro compito oggi, come nella prossima legislatura, sarà quello di tenere a mente che semplificare vuol dire aiutare, consentire e favorire, vuol dire fare e che gli italiani lo chiedono per poter andare avanti e lavorare con tranquillità. Pertanto, a nome del MoVimento, Presidente, dichiaro il voto favorevole su questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gusmeroli. Ne ha facoltà.

ALBERTO LUIGI GUSMEROLI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e colleghi, nella delega fiscale non è entrata alcuna proposta di semplificazione perché - ci è stato detto - arriverà un “decreto Semplificazioni”. Il decreto, infatti, è arrivato in un Paese, come l'Italia, tra i più complicati al mondo e tra i più burocratici al mondo, tant'è vero che uno degli emendamenti che è passato è, di fatto, un'interpretazione autentica. Per cui, con riferimento a un emendamento passato nel “decreto Crescita” del 2019, in cui si diceva che non si stampano più i registri contabili, ci abbiamo messo due anni a chiarire, appunto con questo emendamento, che veramente non si stampano più i registri contabili, quindi il libro giornale e il libro degli inventari. Abbiamo dovuto presentare un emendamento per chiarire qualcosa che avrebbe dovuto essere ultra chiaro in uno Stato normale. Questo è per darvi l'idea della complicazione burocratica di questo Paese, che non ha limiti e confini.

Allora, vorrei spiegare perché questo decreto non incide minimamente sulla semplificazione. Noi abbiamo qui - e io le ho volute stampare - le istruzioni della dichiarazione dei redditi: 300 pagine tra Modello 730 e Unico. Poi, abbiamo 246 pagine di istruzioni per le società di persone.

Poi, abbiamo 299 pagine per le istruzioni sulle società di capitali, quindi, 900 pagine per fare una dichiarazione dei redditi di una società di persone che poi si cala in una ditta individuale, in una persona fisica. Questo per dare un'idea. Ma immaginiamo il cittadino che vuole sapere se il suo onere è deducibile, se la spesa medica, la spesa veterinaria, l'interesse passivo è deducibile e in quale misura. Allora, in questo Stato abbiamo 539 pagine – ripeto: 539 pagine - di chiarificazioni su cosa è deducibile e cosa non lo è, tra cui anche il fantomatico bonus: grazie all'intervento in questo “decreto Semplificazioni” - perché il Governo non aveva previsto nulla - almeno coloro che hanno avviato dei lavori precedentemente al 1° maggio, possono vedersi sbloccato il credito (da cessioni di credito a sconto in fattura). Lo abbiamo fatto senza incidere minimamente sulla contabilità, sulla burocrazia fiscale e sulla complicazione fiscale. Ovviamente qualcosa siamo riusciti a inserirla - meglio qualcosa che niente - e questo è il motivo per cui alla fine voteremo favorevolmente.

Ma cosa dovrebbe esserci e cosa poteva esserci? Poteva esserci la riapertura dei termini per la “rottamazione-ter” del 2017, fatta dalla Lega, in particolare dal sottosegretario Bitonci, che è qui accanto a me. Possiamo dimenticare chi ha dichiarato le imposte e non è riuscito a pagarle? Dobbiamo colpevolizzare chi ha veramente dichiarato le imposte e non è riuscito a pagarle nel 2018, nel 2019, nel 2020 o nel 2021? Possiamo pensare che non sia una colpa non riuscire a pagare le imposte se si dichiarano? Io credo di sì, credo che si debba distinguere tra chi evade e deve essere perseguito e chi invece non è riesce a pagare le tasse perché ha avuto delle crisi di liquidità per la pandemia o per la crisi economica. Uno Stato anche in questo modo, distinguendo tra i delinquenti e coloro che, invece, con fatica, tengono aperte le proprie aziende e mantengono i posti di lavoro, manifesta la sua vicinanza al cittadino (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi, nell'agenda fiscale del centrodestra, ci sarà sicuramente anche la “rottamazione-quater”. Però abbiamo perso tante occasioni, che sicuramente recupereremo se vincerà il centrodestra dopo il 25 settembre, tra cui la rateizzazione dell'acconto di novembre - si paga il 50 per cento in un colpo solo, quando è stato chiarito che si può pagare in sei rate dall'anno successivo – l'abolizione della ritenuta d'acconto; la restrizione del numero degli scaglioni, sistemando deduzioni e detrazioni come a dicembre, con un ulteriore passo per andare incontro a dipendenti, pensionati e lavoratori autonomi, perché ancora adesso ci sono squilibri sull'Irpef. Quindi, abbiamo ridotto da 5 a 4 gli scaglioni, ma si può arrivare a 3 e si può arrivare anche alla flat tax, se si vuole, intervenendo, per raggiungere la progressività di cui all'articolo 53 della Costituzione, anche con deduzioni e detrazioni. Ebbene, è possibile che le imprese debbano pagare il 27 dicembre l'acconto IVA ed il 16 gennaio la differenza? Non si può pagare tutto 19 o 20 giorni dopo? Lo Stato in questo momento - come negli ultimi cinquant'anni - ha 80 miliardi fissi di cassa a disposizione. L'acconto IVA è ridicolo; è ridicolo chiedere 20 giorni prima un pagamento, con 80 miliardi fissi in cassa. Si poteva abolire; si poteva fare la cosa più semplice del mondo: ci sono coniugi che hanno, uno un debito fiscale, l'altro un credito: si potevano compensare. Ma perché, per esempio, riguardo al bonus dell'edilizia, oltre a sbloccare i crediti e gli sconti in fattura, non si permette che il credito della moglie possa essere compensato con il debito del marito, o viceversa? Sono cose di buonsenso, eppure questo Parlamento e questo Governo sulle semplificazioni sono stati carenti, hanno difettato.

Sono tante le cose di buonsenso che si potevano fare a livello di semplificazione: per esempio, c'è un'inflazione del 10 per cento e stiamo costringendo le piccole aziende a tenere la contabilità di magazzino, quando basta alzare il tetto, passando da un milione a un milione e mezzo, così tante piccole attività non dovrebbero più fare la contabilità di magazzino e ci sarebbero tanti oneri in meno. Queste sono tutte proposte che diventeranno sicuramente legge, se vincerà il centrodestra, dopo il 25 settembre.

Altre piccole tasse si potevano abolire: l'abbiamo detto, l'abbiamo scritto in un progetto di legge della Lega: 20 micro tasse, per il valore di 684 milioni di euro, si potevano abolire completamente; sono tasse il cui gettito è inferiore al costo di gestione del gettito. Ma voi, parlamentari tutti, fareste un'attività che costa di più di quello che rende? Ebbene, allo Stato gliela fate fare, a danno del contribuente e del cittadino. Abbiamo perso almeno due anni - la proposta di legge della Lega era già depositata da due anni – per cercare di convincervi, ma neanche in questo disegno di legge è entrata questa proposta: si tratta di 20 micro tasse che danneggiano il cittadino e danneggiano pure lo Stato. Ebbene, è stata accolta la proposta di utilizzare un unico modello F24: anche a questo proposito ci abbiamo messo due anni a convincere il Parlamento, ma alla fine la proposta è entrata in questo provvedimento. Sono state, anche grazie all'impegno di tutti, portate avanti norme - piccole norme -, ma si è persa una grande possibilità di semplificazione. Il testo del Governo arrivato qui - mi dispiace dirlo -, se si toglie l'abolizione delle società di comodo in perdita, era assolutamente carente di semplificazioni.

Concludo, Presidente, dicendo che oggi in Aula si è anche chiarificata una cosa molto importante. Quale? Qual è la differenza tra centrodestra e sinistra? La differenza attiene alla semplificazione a cui punta il centrodestra, a minori tasse e anche al controllo dell'immigrazione clandestina (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e della legalità. Oggi si è visto che, chi sta qui a destra, ha chiaro che immigrazione e illegalità non sono tollerabili, ma non sono tollerabili neanche una burocrazia come quella che stiamo vivendo. Il 25 settembre si gioca anche quel tipo di scelta, una scelta fondamentale per gli italiani, se vogliono sburocratizzare anche questo Paese, come dicevo tra i più complicati al mondo.

La Lega, malgrado la delusione sul progetto di semplificazione, voterà favorevolmente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Correzioni di forma – A.C. 3653​)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del Regolamento il relatore, deputato Fragomeli. Ne ha facoltà.

GIAN MARIO FRAGOMELI, Relatore per la VI Commissione. Non è il solito, rituale intervento di ringraziamento. Devo prima fare alcune proposte di correzioni formali.

Ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del Regolamento, a nome del Comitato dei nove, propongo le seguenti correzioni di forma riferite agli articoli del decreto-legge:

All'articolo 21: al comma 1, capoverso 5-quinques, la parola “5-quinques” è sostituita dalla seguente: “5-quinquies”. C'è un errore, manca una “i” nella dicitura “quinquies”, che, quindi, viene corretta.

Alla rubrica del Titolo II, dopo le parole “dello Stato” sono inserite le seguenti: “e disposizioni”. All'articolo 30: al comma 1: alla lettera i), capoverso art. 50, le parole “delle spesa” sono sostituite dalle seguenti: “della spesa”; alla lettera l), capoverso art. 54, comma 1, le parole “legge 30 dicembre 2009, n. 196” sono sostituite dalle seguenti: “legge 31 dicembre 2009, n. 196”.

All'articolo 36: al comma 1, dopo le parole “2022, n. 50,” sono inserite le seguenti: “convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2022, n. 91,”.

All'articolo 37: al comma 3, le parole “milioni euro” sono sostituite dalle seguenti: “milioni di euro”.

All'articolo 39: al comma 3, le parole “delle Stato” sono sostituite dalle seguenti: “dello Stato”.

All'articolo 40: al comma 1, dopo le parole “20 marzo 2019,” sono inserite le seguenti: “pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 82 del 6 aprile 2019,”.

Concludo, anche a nome, penso, del collega Bitonci, ringraziando tutti gli uffici e i componenti delle Commissioni per il lavoro che siamo riusciti a fare, pur in un contesto particolarmente complicato (Applausi).

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la proposta di correzioni di forma avanzata dal relatore si intende accolta dall'Assemblea.

(Così rimane stabilito).

(Coordinamento formale - A.C. 3653​)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 3653​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 3653: Conversione in legge del decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73, recante misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, Tesoreria dello Stato e ulteriori disposizioni finanziarie e sociali.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 55).

Discussione della Relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Roberto Occhiuto (deputato all'epoca dei fatti) (Doc. IV-quater, n. 4) (ore 18,18).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del seguente documento: Relazione della Giunta per le autorizzazioni su una richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Roberto Occhiuto, deputato all'epoca dei fatti (Doc. IV-quater, n. 4).

La Giunta propone di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il predetto procedimento concernono opinioni espresse da Roberto Occhiuto, deputato all'epoca dei fatti, nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.

(Discussione – Doc. IV-quater, n. 4)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione.

Ha facoltà di parlare la relatrice, deputata Lucia Annibali. A lei la parola.

LUCIA ANNIBALI, Relatrice. Grazie, Presidente. Riferirò congiuntamente sulle istanze in materia di insindacabilità dell'onorevole Roberto Occhiuto, deputato all'epoca dei fatti, e dell'onorevole Giorgio Mule', di cui al successivo punto all'ordine del giorno, in quanto concernenti la medesima vicenda.

La Giunta ha, infatti, esaminato congiuntamente tali istanze. Tuttavia, venendo in rilievo posizioni formalmente distinte, sono state predisposte due differenti relazioni per l'Assemblea, anche se di contenuto sostanzialmente identico. Illustrerò, pertanto, gli elementi essenziali della vicenda che riguarda entrambi i deputati, rinviando alle relazioni scritte per gli aspetti di maggior dettaglio.

Gli onorevoli Occhiuto e Mule' chiedono che la Camera deliberi sull'insindacabilità di opinioni da loro espresse per le quali sono stati citati in giudizio dalla dottoressa Marisa Manzini, già procuratore aggiunto presso il tribunale di Cosenza. Nel corso del procedimento civile pendente presso il tribunale di Salerno e originariamente riguardante anche la compianta onorevole Santelli, la difesa degli onorevoli Mule' e Occhiuto ha chiesto l'applicazione dell'istituto dell'insindacabilità di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

Il giudice del tribunale di Salerno ha rigettato tale richiesta e, disapplicando la chiara disposizione di cui all'articolo 3, comma 4, della legge n. 140 del 2003, ha omesso di sospendere il procedimento e di trasmettere gli atti alla Camera. Purtroppo, questo in esame è l'ennesimo caso, nella presente legislatura, in relazione al quale la Giunta ha dovuto verificare la mancata applicazione della legge applicativa dell'articolo 68 della Costituzione da parte dell'autorità giudiziaria.

Tanto premesso, entro nel merito della vicenda. La dottoressa Manzini lamenta il carattere asseritamente diffamatorio di alcune affermazioni dei deputati in questione che riguardano la sua attività di magistrato e la sua nomina a consulente della Commissione parlamentare antimafia. Le affermazioni contestate furono rese il 13 maggio 2019 dagli onorevoli Santelli, Mule' e Occhiuto durante una conferenza stampa (convocata presso la sala stampa della Camera dei deputati e trasmessa sulla web TV della Camera stessa), avente ad oggetto i rapporti tra il senatore Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia nella XVIII legislatura, la dottoressa Manzini e un maresciallo della Guardia di finanza. Ognuno dei tre deputati svolse almeno un intervento nel corso della conferenza.

In particolare, l'onorevole Mule' rese dichiarazioni introduttive dalle quali, secondo l'attrice, “appare chiaro che egli condivide pienamente quanto sarà detto negli interventi successivi dei colleghi Occhiuto e Santelli, ai quali prepara il terreno, anticipando che si parlerà di mala giustizia, di utilizzo di metodi più che scorretti, dei quali i cittadini devono avere molta paura”. L'intervento dell'onorevole Occhiuto si riferiva specificamente a una vicenda del mese di febbraio 2018, nella quale il senatore Morra - non ancora presidente della Commissione parlamentare antimafia (lo sarebbe diventato nell'attuale legislatura, mentre i fatti narrati avvenivano sul finire della precedente) - avrebbe dato impulso a un procedimento penale nel quale sarebbe risultato indagato anche il sindaco di Cosenza, fratello dell'onorevole Occhiuto. Il senatore Morra avrebbe anche consegnato un DVD contenente un'intercettazione ambientale da lui stesso eseguita nella propria abitazione nei confronti dell'ex segretario del sindaco, da quest'ultimo denunciato.

Nella ricostruzione dell'onorevole Occhiuto si sottolineavano i tempi insolitamente rapidi con i quali la Guardia di finanza e l'autorità giudiziaria diedero seguito all'iniziativa del senatore e si ipotizzava che quest'ultimo, a sua volta, avesse atteso che la dottoressa Manzini fosse di turno prima di procedere alla consegna del DVD. Nel suo intervento, l'onorevole Occhiuto affermava che la dottoressa Manzini e il maresciallo Portella sarebbero stati sostanzialmente agli ordini di Morra e avrebbero ottenuto in cambio il distacco presso la Commissione antimafia. Invocava, inoltre, l'attivazione della procedura disciplinare nei confronti di questo magistrato, ipotizzava la configurabilità del reato di traffico di influenze illecite, di corruzione o di concussione al fine di averne indebite utilità o altre fattispecie di reato, preannunciando denunce penali.

Va segnalato che tale preannuncio di iniziative in sede penale è stato preceduto nella conferenza stampa da un passaggio omesso nell'atto di citazione nel quale l'onorevole Occhiuto affermava: “ciò che abbiamo riportato nell'interrogazione lo denunceremo anche nelle procure competenti”.

Sulla vicenda, fu pubblicata, il 25 giugno 2019, un'interpellanza urgente, la n. 2-00433 a firma degli onorevoli Santelli e Occhiuto, sottoscritta anche dall'onorevole Mule' il 4 luglio 2019. L'interpellanza fu illustrata in Aula il 5 luglio 2019 dall'onorevole Mule' che replicò anche alla risposta del Governo. Secondo quanto riportato nell'identica istanza all'esame della Giunta, il contenuto delle interpellanze è stato divulgato nel corso della citata conferenza stampa. Il video della conferenza stampa è tuttora agevolmente reperibile su Internet ed è facile riscontrare che, nel corso della stessa, l'onorevole Occhiuto fece riferimento a un'interrogazione che sarebbe stata presentata.

Al riguardo, richiamo l'attenzione dei colleghi sul fatto che l'interlocuzione con i competenti uffici della Camera ha permesso alla Giunta di accertare che l'atto fu effettivamente presentato dagli onorevoli Santelli e Occhiuto, tramite apposita applicazione informatica, in data 12 maggio 2019, alle ore 23,23, quindi il giorno precedente la data della conferenza stampa.

Il 25 giugno 2019, pertanto, rappresenta la data di pubblicazione, che è avvenuta dopo il vaglio di ammissibilità svolto, come sempre, dal Presidente della Camera.

Alla luce di quanto detto, la Giunta è pervenuta alla conclusione che le dichiarazioni rese dagli onorevoli Mule' e Occhiuto costituiscono opinioni espresse dagli stessi nell'esercizio di funzioni parlamentari, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione.

Al riguardo, evidenzio che, secondo l'orientamento interpretativo della Corte costituzionale, per l'esistenza del nesso funzionale tra le dichiarazioni rese extra moenia da un parlamentare e l'espletamento delle sue funzioni di membro del Parlamento, è necessario il concorso dei due seguenti requisiti: una sostanziale corrispondenza di significato tra le opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni e le dichiarazioni esterne, al di là delle formule letterali usate; un legame di ordine temporale fra l'attività parlamentare e l'attività esterna, tale che questa venga ad assumere una finalità divulgativa della prima.

Nel caso in esame, la Giunta ha ritenuto che, anche a voler seguire il predetto indirizzo restrittivo della Consulta, ricorrono entrambi i requisiti. Per quanto riguarda il primo, può riscontrarsi una palese sovrapponibilità, persino testuale, tra le affermazioni contenute nell'atto di sindacato ispettivo sopra menzionato e le propalazioni rese durante la conferenza stampa del 13 maggio 2019. Per quanto, invece, attiene al secondo requisito, quello temporale, la finalità divulgativa della conferenza stampa appare evidente se si considera la data di effettiva presentazione dell'interpellanza in questione. Come sopra accennato, tale interpellanza fu presentata dagli onorevoli Santelli e Occhiuto in data 12 maggio 2019, dunque il giorno precedente alla data in cui si tenne la conferenza stampa. D'altra parte, l'esistenza del nesso funzionale tra le dichiarazioni contestate ai parlamentari e il contenuto dell'interpellanza non viene messa in dubbio per il fatto che l'interpellanza fosse ancora sottoposta al vaglio di ammissibilità della Presidenza. A ciò si aggiunga che la successiva sottoscrizione da parte dell'onorevole Mule' non è altro che la ratifica di un'adesione alle tesi contenute nell'atto di sindacato ispettivo che nei fatti è riscontrabile sin dall'inizio, come testimoniato proprio dalla partecipazione del deputato alla conferenza stampa, dove furono evidentemente divulgate opinioni condivise dai tre parlamentari. Sul punto è il caso di evidenziare che, nella sentenza n. 335 del 2006, la Corte costituzionale ha affermato che il nesso funzionale tra esternazioni extra moenia e atti tipici ad esse successivi sussiste anche allorquando questi ultimi siano già preannunciati nelle prime, come accaduto nel caso di specie, o prevedibili sulla base di una specifica situazione.

Sulla base delle predette argomentazioni, nella seduta del 22 giugno 2022, la Giunta ha ritenuto, dunque, applicabile a entrambi i casi di specie la prerogativa di cui all'articolo 68, primo comma, della Costituzione. Propone, pertanto, all'Assemblea di deliberare che le dichiarazioni rese dagli onorevoli Occhiuto e Mule', nel corso della conferenza stampa tenutasi alla Camera il 13 maggio 2019, costituiscono opinioni espresse dagli stessi nell'esercizio delle funzioni di parlamentare (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Non essendovi iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione.

(Dichiarazioni di voto - Doc. IV-quater, n. 4)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto. Ha chiesto di parlare il deputato Catello Vitiello. Ne ha facoltà.

CATELLO VITIELLO (IV). Grazie, Presidente. Era destino che il mio ultimo intervento in quest'Aula, in questa legislatura, fosse relativo ad un procedimento di Giunta, perché il lavoro in Giunta esprime al meglio l'attività e le competenze di un avvocato. E da avvocato in Giunta, posso dire in quest'Aula, oggi, alla fine di questa legislatura, che si è lavorato bene con tutti i colleghi della Giunta per le autorizzazioni a procedere, a cominciare dal nostro presidente. Abbiamo lavorato bene con gli uffici che ci hanno dato una mano in ogni occasione per risolvere i problemi relativi alle delicate questioni che arrivavano di volta in volta in Giunta, e abbiamo avuto come canovaccio e punto di riferimento sempre e soltanto le garanzie costituzionali declinate dall'articolo 68 e dalla legge n. 140 del 2003. E mai come in questo caso, rispetto alle vicende che riguardano i colleghi Mule' e Occhiuto - perché ragioniamo di una medesima procedura che riguarda due deputati -, stiamo parlando di un caso di scuola, laddove i deputati di questo Parlamento, in un'aula adibita alle conferenze stampa, hanno semplicemente messo in opera la propria attività politica, facendolo secondo tutti i crismi previsti dalla Costituzione, dal Regolamento parlamentare e dalla legge italiana. E l'hanno fatto nelle esemplificazioni che ha dato la collega Annibali, sulle quali non posso aggiungere nulla perché è stata più che completa ed esaustiva.

Si può soltanto sintetizzare in questo modo: il problema è stato verificato, è stata fatta un'interpellanza, è stata fatta la conferenza stampa immediatamente dopo il deposito di questa interpellanza, dopodiché tutte le esternazioni sono assolutamente contenute nell'ambito dell'attività parlamentare dei colleghi Mule' e Occhiuto. Questa procedura ci dà la possibilità, ahimè, di ricordare anche la nostra collega Jole Santelli (Applausi) che comunque è stato un riferimento per i giuristi all'interno dell'Aula parlamentare, fino a quando ne ha avuta l'occasione, prima di diventare presidente della regione Calabria. In questi termini, Presidente, ritengo che, in quest'Aula, oggi, possiamo, secondo me, votare anche in maniera differente rispetto a come è stato fatto in Giunta: all'unanimità rispetto al principio di legalità rispettato dai nostri colleghi nel 2019 (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gianfranco Di Sarno. Ne ha facoltà.

GIANFRANCO DI SARNO (IPF). Grazie, Presidente. Mi associo alle considerazioni svolte egregiamente dalla collega, la relatrice Annibali, e anche alle considerazioni del collega Vitiello. Abbiamo lavorato in modo assiduo e anche con grande senso di responsabilità insieme ai colleghi della Giunta. Ringrazio il presidente che ha svolto in maniera egregia il suo ruolo nella conduzione di un organo così importante della Camera.

Questo provvedimento si aggiunge, quindi, alle considerazioni dettate dal collega Vitiello, vale a dire che fa riferimento al comportamento assunto, nello svolgimento delle proprie funzioni, dai colleghi, onorevole Mule', oggi deputato, e dall'allora onorevole Occhiuto. In particolare, durante una conferenza, l'onorevole Mule' avrebbe espresso talune dichiarazioni introduttive, dalle quali, secondo l'attrice, o meglio, la dottoressa Marisa Manzini, procuratrice del tribunale di Cosenza, risulterebbe chiara la condivisione di quanto sarebbe stato poi affermato anche dall'altro deputato, Occhiuto, ossia delle dichiarazioni diffamatorie. La conferenza stampa è stata convocata presso la sala stampa della Camera dei deputati e trasmessa sulla relativa Web TV. Questo costituisce un atto intra moenia, per il luogo in cui si è svolto, per l'intervento dei parlamentari e per la necessaria autorizzazione richiesta ai competenti uffici della Camera. Pertanto non vi è alcun dubbio sul nesso funzionale tra le dichiarazioni contestate ai parlamentari e il contenuto anche dell'interpellanza, a cui erano funzionalmente legate, la quale era anche già stata presentata al vaglio di ammissibilità della Presidenza. Ebbene, in maniera molto sintetica posso esprimere, a nome del mio gruppo, il gruppo Insieme per il Futuro, che voteremo a favore dell'insindacabilità, sia per l'onorevole Mule', sia per l'onorevole Occhiuto, essendo i fatti riportati dalla relatrice riferibili ad un'attività parlamentare tipica (Applausi dei deputati del gruppo Insieme per il Futuro).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Carlo Sarro. Ne ha facoltà.

CARLO SARRO (FI). Grazie, Presidente. Molto brevemente, esprimo davvero apprezzamento per la relatrice, la collega Annibali, che ha condotto un lavoro di approfondimento e di analisi di una vicenda, ahimè, paradigmatica del degrado nel quale talune delle nostre maggiori istituzioni versano. E la mia affermazione non è priva di fondamento, se consideriamo, sia pure molto brevemente e molto sinteticamente, i termini della questione. Dei parlamentari della Repubblica, nell'esercizio delle loro funzioni, esercitano il sindacato ispettivo su una vicenda dai contorni opachi di commistione tra politica e magistratura, accompagnata da una corrispondente carriera napoleonica di un magistrato.

Quindi svolgono quella che è la funzione che la Costituzione assegna, tra le altre, ai parlamentari, cioè di poter verificare che su taluni episodi e su talune circostanze vengano condotti approfondimenti, accertamenti e verifiche, soprattutto, in una condizione di maggiore autonomia e libertà rispetto a quanto è consentito al singolo cittadino.

Questa è una premessa importantissima e imprescindibile (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), perché il parlamentare, da questo punto di vista, non solo ha la facoltà e la possibilità di esercitare atti di sindacato ispettivo, ma noi aggiungiamo ha il dovere di farlo, perché deve dare voce a tanti che non possono perché la loro condizione di cittadini normali - tra virgolette, chiaramente, il “normale” - impedisce di poter fare quello che, viceversa, è consentito specificamente al parlamentare. Ebbene, questi nostri colleghi conducono questa attività di verifica e di accertamento attraverso un atto tipico, cioè un'interpellanza parlamentare, per verificare se un certo episodio sia vero o meno e sono chiamati oggi a rispondere in sede civile di risarcimento del danno da parte del magistrato destinatario di questa attività di verifica e di accertamento.

Oltretutto, voglio richiamare l'attenzione del Parlamento, non a caso, quindi, in precedenza ho riferito di una condizione paradigmatica del degrado nel quale versano talune delle nostre istituzioni. Nonostante la legge di natura costituzionale imponga al magistrato, quando viene sollevata l'eccezione ai sensi dell'articolo 68 sulla insindacabilità delle opinioni espresse dal magistrato, l'organo giudicante - e io prego tutti i colleghi di ascoltare attentamente un passaggio brevissimo e, poi, concludo - non ha consentito a questi nostri colleghi di potersi avvalere della tutela costituzionale, giungendo ad affermare, in palese violazione di quello che prevedono la Costituzione e la legge costituzionale che disciplina le guarentigie parlamentari, che non esiste un obbligo in senso assoluto per il giudice di sospendere il giudizio e rimettere gli atti al Parlamento e qualifica quella costituzionale come una norma dal carattere discrezionale, nel senso che va applicata dal giudice solo ove ritenga che una tale prospettazione possa essere condivisa dal Parlamento. In sostanza, tutte le volte in cui viene prospettata una tale esimente, il giudice non deve rimettere acriticamente gli atti al Parlamento, ma deve filtrare la richiesta, ben potendo decidere di rigettarla, ove, a suo insindacabile giudizio, non la ritenga accoglibile. Io credo che questa affermazione valga da sola a giustificare la natura della decisione della Giunta, oltre che nel merito, perché si tratta davvero di assicurare una tutela fondamentale ed eliminare quegli arbitri, quelle sopraffazioni e quelle distorsioni del sistema, alle quali, purtroppo, negli ultimi tempi, siamo stati abituati (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Dunque, la funzione parlamentare è importantissima e va assicurata la piena libertà al parlamentare di poter agire, nei limiti, ovviamente, della correttezza, nei limiti di forme e di stili che siano consoni alla dignità di un parlamentare. Ma qui nessuna espressione utilizzata dagli onorevoli Mule' e, allora, Occhiuto e, soprattutto, dalla compianta onorevole Jole Santelli (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) è mai andata al di là di note di critica istituzionale e politica e non è mai tracimata o degenerata in insulti, in espressioni offensive o in azioni intimidatorie. E pretendere oggi, da parte di colleghi della stessa destinataria di questa attività di sindacato ispettivo, di impedire al parlamentare di avvalersi di un proprio diritto e di esercitare questo diritto e al Parlamento di esercitare la giurisdizione su questa materia e le decisioni su questa materia, rappresenta, a mio avviso, un atto gravissimo, che imporrebbe al Presidente della Camera, a tutela dell'onore e della dignità delle istituzioni, di promuovere un passo formale, anche presso il CSM, per segnalare questo episodio (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) che, purtroppo, non è isolato, come conoscono bene i componenti della Giunta, e che l'ennesimo di una lunga serie (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Per queste ragioni, con assoluta convinzione, il gruppo di Forza Italia riconferma il voto favorevole alla relazione rassegnata dalla Giunta (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Conte. Ne ha facoltà.

FEDERICO CONTE (LEU-ART 1-SI). Grazie, Presidente. Avendo partecipato e concorso all'istruttoria svolta nell'ambito della Giunta dall'onorevole Annibali, un'istruttoria approfondita e certosina, e avendo condiviso il tono equilibrato e puntuale che ella ha impresso in una relazione di sintesi molto completa, per quanto è stato già ampiamente rappresentato, mi limito a dichiarare che il gruppo Liberi e Uguali voterà a favore della proposta della Giunta nella persona della relatrice, onorevole Annibali (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali-Articolo 1-Sinistra Italiana).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bazoli. Ne ha facoltà.

ALFREDO BAZOLI (PD). Grazie, Presidente. Anche noi, conformemente alla decisione che abbiamo già assunto in Giunta e condividendo pienamente l'impianto della relazione della collega Annibali, voteremo favorevolmente alla relazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Giuliano. Ne ha facoltà.

CARLA GIULIANO (M5S). Grazie, Presidente. La vicenda di cui trattiamo oggi riguarda la richiesta di insindacabilità delle opinioni espresse da due deputati, il deputato Occhiuto e il deputato Mule', opinioni che loro hanno espresso durante una conferenza stampa tenutasi il 13 maggio 2019, in cui facevano riferimento ad un'interpellanza presentata il 25 giugno 2019. Al riguardo mi siano consentite alcune brevi considerazioni, che già abbiamo espresso, come MoVimento 5 Stelle, anche in seno alla Giunta. In particolare, abbiamo capito e sentito che la vicenda riguarda e origina da un atto che è stato presentato dalla dottoressa Manzini contro i deputati riguardo ad un DVD che sarebbe stato consegnato dal senatore Morra e, rispetto a questa attività, i deputati Occhiuto e Mule' avrebbero, in questa conferenza stampa, espresso opinioni per sottolineare l'insolita celerità dell'autorità giudiziaria nel prendere in carico e nell'avviare le indagini su quanto oggetto di questo DVD. Ebbene, signor Presidente, sappiamo bene - e in questo la giurisprudenza della Corte costituzionale è granitica - che ci deve essere non soltanto corrispondenza sostanziale tra le opinioni espresse in ambito extramoenia e attività ispettive, ma anche una continenza temporale, per cui atti ispettivi devono precedere le opinioni e la divulgazione esterna delle opinioni espresse negli atti ispettivi.

Nel caso nostro, ripeto, la conferenza stampa si è svolta il 13 maggio 2019 e l'atto ispettivo è stato, invece, pubblicato il 25 giugno 2019. È chiaro che, ai fini della guarentigia della insindacabilità, quello che vale è certamente la data di pubblicazione della interpellanza e non la sua presentazione come bozza, che, poi, deve essere, ovviamente, valutata e sottoposta al vaglio di ammissibilità e ai controlli della Camera dei deputati. Se si ragionasse diversamente, ovviamente, si allargherebbe senza criterio la guarentigia dell'insindacabilità e si consentirebbe la pubblicazione e la divulgazione di atti che non sono conformi al Regolamento della Camera.

Tra l'altro, il deputato Mule' risulta sottoscrittore di questa interpellanza solo successivamente alla conferenza stampa tenutasi e alla presentazione, non risulta tra i sottoscrittori originari, ma risulta averla sottoscritta in data 4 luglio.

Un'ultima considerazione e sollecitazione che purtroppo non abbiamo avuto modo di approfondire in Giunta, è l'effettivo svolgimento di questa conferenza stampa in locali che sono all'interno della Camera, ma rispetto a cui bisognerebbe fare una valutazione se trattasi di attività intra moenia o extra moenia.

Per tutti questi motivi, alla luce di tutto quanto esposto e confermando la nostra posizione già espressa all'interno della Giunta per le autorizzazioni, esprimo a nome del MoVimento 5 Stelle il voto contrario rispetto alla relazione presentata dalla Giunta (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Silvia Covolo. Ne ha facoltà.

SILVIA COVOLO (LEGA). Presidente, onorevoli colleghi, trattandosi anche delle mie ultime dichiarazioni di voto, colgo l'occasione per ringraziare, oltre alla relatrice Annibali, tutti i colleghi della Giunta, il presidente Delmastro Delle Vedove e tutti i funzionari che ci hanno accompagnato nel nostro compito in questi quattro anni (Applausi). Mi avvio anch'io a una illustrazione unitaria dei due casi che traggono origine dalla conferenza stampa svoltasi il 13 maggio 2019 all'interno della sala a ciò dedicata, presso la sede della Camera, in cui i colleghi Mule' e Occhiuto avrebbero illustrato il contenuto di un'interpellanza urgente, presentata il giorno precedente, in relazione al ruolo assunto dalla dottoressa Marisa Manzini, asserita danneggiata, e altri soggetti in un procedimento penale instaurato su impulso del senatore Morra, nel febbraio del 2018.

Come ha già fatto il collega Sarro, vorrei anch'io sottolineare che ci troviamo, oggi, a discutere di insindacabilità in forza di una previsione di legge; infatti, l'articolo 3 della legge n. 140 del 2003 prevede un vero e proprio obbligo da parte dell'autorità giudiziaria di sospendere il procedimento pendente a carico di un deputato, qualora venga rigettata l'eccezione di applicabilità dell'articolo 68 della Costituzione. Al contrario, il giudice a quo, nella propria ordinanza, ha ritenuto che la trasmissione degli atti alla Camera rientrasse nella sua discrezionalità. Si tratta di un evidente errore che merita di essere stigmatizzato, perché lesivo di prerogative costituzionalmente garantite.

In relazione alla fattispecie in esame, il nostro gruppo si esprimerà per l'insindacabilità, dal momento che le opinioni circa l'operato della dottoressa Manzini sono state espresse dagli onorevoli Occhiuto, Mule' e dalla compianta onorevole Santelli nell'ambito di una conferenza stampa all'interno della Camera, costituente di per sé atto intra moenia, perché tenuta da parlamentari in una sede istituzionale, con la necessaria autorizzazione degli uffici competenti. Nel caso di specie, la conferenza stampa aveva oltretutto finalità divulgativa di un altro atto tipico, quale l'interpellanza urgente presentata il giorno prima. A nulla rileva il fatto che la suddetta interpellanza, depositata il 12 maggio 2019, fosse stata pubblicata soltanto il 25 giugno e illustrata in Aula il 5 luglio 2019, dopo essere stata sottoposta necessariamente al vaglio della Presidenza della Camera per la valutazione in ordine all'ammissibilità. La Corte costituzionale ha infatti chiarito, con sentenza n. 379 del 2003, che nelle more del vaglio di ammissibilità della Presidenza la divulgazione del contenuto di un atto di sindacato ispettivo già depositato costituisce esercizio di funzioni parlamentari, anche qualora l'atto tipico fosse per l'appunto giudicato inammissibile. Tanto premesso, annuncio il voto favorevole del gruppo Lega alla proposta di insindacabilità, formulata dalla collega Annibali (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazione di voto.

(Votazione – Doc. IV-quater, n. 4)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta della Giunta di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento di cui al Doc. IV-quater, n. 4, concernono opinioni espresse da Roberto Occhiuto, deputato all'epoca dei fatti, nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.

Chi intende esprimersi per la insindacabilità delle opinioni espresse deve votare “sì”, mentre chi intende esprimersi per la sindacabilità, deve votare “no”.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 56).

Discussione della Relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento civile nei confronti del deputato Mule' (Doc. IV-quater, n. 3) (ore 18,50).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del seguente documento: Relazione della Giunta per le autorizzazioni su una richiesta di deliberazione in materia d'insindacabilità ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento civile nei confronti del deputato Giorgio Mule' (Doc. IV-quater, n. 3).

La Giunta propone di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il suddetto procedimento concernono opinioni espresse dal deputato Giorgio Mule' nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.

(Discussione – Doc. IV-quater, n. 3)

PRESIDENTE. Si intende che la relatrice, deputata Lucia Annibali, come da lei precisato, abbia già svolto la relazione sul Documento in esame.

Non essendovi iscritti a parlare, dichiaro chiusa la discussione.

(Dichiarazioni di voto – Doc. IV-quater, n. 3)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Ettore. Ne ha facoltà.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (MISTO-VI-ICT). Grazie, Presidente. Non sono intervenuto in relazione alla precedente deliberazione sempre con riguardo all'articolo 68, primo comma, della Costituzione per il collega Occhiuto e ora, intervengo su questa del collega Mule', perché ho ritenuto in un solo intervento di poterle accomunare. È evidente che la relazione della Giunta è molto puntuale e ringrazio la presidente Annibali anche per la capacità di ricostruire, sulla base di specifiche citazioni, anche della giurisprudenza costituzionale, il quadro nel quale ci muoviamo.

Io voglio svolgere un intervento molto breve; aderisco completamente al lucido intervento del collega Sarro che ha ben specificato quali sono le condizioni per argomentare in materia di articolo 68, primo comma, della Costituzione, e di esercizio delle funzioni del parlamentare nel corso della sua attività.

È di tutta evidenza che, in questo caso, che riguarda i colleghi Occhiuto e Mule', siamo nel quadro della prerogativa costituzionale dell'esercizio delle funzioni del parlamentare. Non potevano esserci dubbi in materia. Faccio presente al collega Morra che anch'io ho presentato un'interpellanza, con un intervento in Aula che il collega Cannizzaro mi ha ricordato ora essere stato un po' violento e fuori dalle righe. Mi aspetto che a questo punto faccia qualcosa pure nei miei riguardi, perché penso - e questo lo voglio ricordare - che, sicuramente, come ricordava il collega Sarro, questo tipo di atteggiamenti, di comportamenti e, soprattutto, di ipotetiche denunce fa parte di un modo di interpretare l'istituzione parlamentare e il lavoro parlamentare che speriamo sia terminato con questa legislatura e non si proponga più in queste Aule, augurandomi che tornino al rispetto del dettato costituzionale (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Conte. Ne ha facoltà.

FEDERICO CONTE (LEU-ART 1-SI). Presidente, intervengo per mettere a verbale la dichiarazione di voto favorevole del gruppo Liberi e Uguali rispetto alla proposta della relatrice Annibale in favore dell'onorevole Giorgio Mule', per le stesse identiche ragioni di cui sopra (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali-Articolo 1-Sinistra Italiana).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Catello Vitiello. Prendo atto che rinuncia. Ha chiesto di parlare il deputato Gianfranco Di Sarno. Ne ha facoltà.

GIANFRANCO DI SARNO (IPF). Grazie, Presidente. Essendo la fattispecie identica, come richiamato anche prima nella relazione che mi ha preceduto, dichiaro, a nome del gruppo Insieme per il Futuro, il parere favorevole per il voto, in adesione alla relazione della dottoressa Annibali.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Carlo Sarro. Ne ha facoltà.

CARLO SARRO (FI). Presidente, per confermare, anche rispetto alla relazione dell'onorevole Mule', il voto favorevole di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bazoli, che rinuncia. Ha chiesto di parlare la deputata Giuliano. Ne ha facoltà.

CARLA GIULIANO (M5S). Grazie, Presidente. Per confermare, anche rispetto alla relazione che riguarda l'onorevole Mule', il voto contrario del MoVimento 5 Stelle alla relazione presentata dalla relatrice Annibali per le stesse ragioni che ho illustrato poc'anzi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Covolo. Ne ha facoltà.

SILVIA COVOLO (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io, a nome del gruppo Lega, esprimo il voto favorevole sulla proposta di insindacabilità della relatrice.

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.

(Votazione – Doc. IV-quater, n. 3)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta della Giunta di dichiarare che i fatti per i quali è in corso il procedimento di cui al Doc. IV-quater, n. 3, concernono opinioni espresse dal deputato Giorgio Mule' nell'esercizio delle sue funzioni, ai sensi del primo comma dell'articolo 68 della Costituzione.

Chi intende esprimersi per l'insindacabilità delle opinioni espresse deve votare “sì”, mentre chi intende esprimersi per la sindacabilità deve votare “no”.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 57) (Applausi).

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO (ore 18,57)

Seguito della discussione congiunta dei documenti: Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2021 (Doc. VIII, n. 9); Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2022 (Doc. VIII, n. 10).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione congiunta dei documenti: Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2021; Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2022.

Ricordo che nella seduta del 22 luglio, dopo la relazione del Questore, deputato Gregorio Fontana, si è svolta e conclusa la discussione congiunta.

(Repliche – Doc. VIII, n. 9 e Doc. VIII, n. 10)

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il deputato Questore, Edmondo Cirielli.

EDMONDO CIRIELLI , Questore. Presidente, colleghi, ringrazio a nome del Collegio dei questori i colleghi per la partecipazione alla discussione generale, per l'intervento che in quella sede è stato svolto e per gli apprezzamenti che sono stati espressi in relazione ai risultati della gestione finanziaria e del complesso dell'attività amministrativa. Questa discussione, d'altra parte, si svolge in condizioni del tutto particolari. I documenti di bilancio all'esame dell'Assemblea sono stati approvati dall'Ufficio di Presidenza il 13 luglio scorso. In seguito, i rapidi sviluppi delle vicende politico-istituzionali hanno condotto allo scioglimento anticipato delle Camere e alla convocazione delle elezioni politiche per il 25 settembre.

È evidente che tali sviluppi condizionano fortemente non soltanto il contesto, ma anche gli stessi contenuti dell'odierna discussione da parte dell'Assemblea. Altrettanto evidente è l'incidenza che essi producono sulla capacità di azione degli organi politici che saranno a breve rinnovati e sulla portata degli impegni che questo Collegio può assumere.

Nella discussione generale, sono state indicate alcune questioni meritevoli di intervento, tra cui, in particolare, la definizione di una nuova disciplina dei collaboratori dei deputati.

Si tratta di un tema che è ripreso in numerosi ordini del giorno presentati e che, lo scorso anno, in fase di esame del bilancio per il 2021, già era stato oggetto di atti di indirizzo accolti dal Collegio con un'ampia e puntuale riformulazione.

Negli ordini del giorno riferiti al progetto di bilancio in esame sono poi individuate altre questioni, sulle quali si invita il Collegio ad adottare specifiche iniziative. Rispetto a queste sollecitazioni, il Collegio ha inteso distinguere con chiarezza gli interventi che possono essere realizzati nel breve tempo che ci separa dalla conclusione della legislatura rispetto a tutte le altre questioni, che, inevitabilmente, anche per una questione di correttezza istituzionale, vale la pena di rimettere alla valutazione e alla decisione degli organi di direzione politica che saranno costituiti nella prossima legislatura.

Sulla base di questa premessa, ritengo che si possa procedere direttamente all'espressione del parere del Collegio dei questori sugli ordini del giorno. Ovviamente, colgo l'occasione per ringraziare i miei colleghi e la macchina amministrativa per averci sostenuto in questi anni e i tantissimi ordini del giorno che, in questi anni, ci hanno aiutato a svolgere la nostra azione di Questori. Abbiamo cercato di dare il massimo della funzionalità alle istituzioni e, soprattutto, alle funzioni dei parlamentari in un contesto di riduzione della spesa pubblica, chiesto a gran voce dall'opinione pubblica, che tutte le forze politiche hanno condiviso.

Ciò nonostante, proprio in questo scorcio di legislatura si è avviata una nuova fase di rilancio, sono state assunte già diverse persone e altre verranno assunte. Abbiamo acquisito alcuni immobili che in passato erano oggetto di affitto da parte della Camera. L'unico rammarico è quello di non avere acquisito nuovi spazi per dare a tutti i parlamentari un'adeguata sistemazione. D'altro canto, tutti sappiamo che ci sarà una riduzione a 400 deputati, e, quindi, anche questa valutazione è giusto che sia assunta dai futuri organi di direzione politica. Grazie a tutti (Applausi).

(Esame degli ordini del giorno - Doc. VIII, n. 10)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A). Con riferimento all'ammissibilità, ricordo che i relativi criteri, secondo la prassi consolidata, fanno riferimento ai principi generali dell'ordinamento e al quadro regolamentare delle competenze degli organi della Camera.

Tali criteri sono, in particolare, riconducibili all'esigenza di assicurare la compatibilità degli ordini del giorno con l'ordinamento interno, in termini di rispetto delle sfere di competenza e di autonomia attribuite ai vari organi parlamentari. Essi sono, inoltre, funzionali a garantire che le decisioni dell'Assemblea non prefigurino interventi in contrasto con i principi generali dell'ordinamento, come individuati anche dalla giurisprudenza della Corte costituzionale, o con limiti di contenuto o garanzie procedurali fissati dalla legge.

Avverto, quindi, che, tenuto conto dei richiamati criteri, sono da ritenersi inammissibili: l'ordine del giorno Sapia n. 4 (identico all'ordine del giorno Corda n. 29, presentato in occasione dell'esame del bilancio interno per il 2021 e, analogamente, dichiarato inammissibile), in materia di versamento all'INPS dei contributi previdenziali dei deputati nel corso del mandato: contrasta, infatti, con il vigente assetto del sistema previdenziale per i deputati cessati dal mandato - interamente disciplinato dalla normativa interna - l'attribuzione di compiti e attività preordinate al funzionamento degli istituti previdenziali relativi ai deputati a un organo che opera al di fuori dell'ordinamento parlamentare, esercita le sue funzioni sulla base di disposizioni che non risalgono all'esercizio dell'autonomia costituzionale ed è sottoposto alla vigilanza del Governo; l'ordine del giorno Baroni n. 5 (identico all'ordine del giorno Maniero n. 30, presentato in occasione dell'esame del bilancio interno per il 2021 e, analogamente, dichiarato inammissibile), in materia di versamento all'INPS dei contributi previdenziali dei dipendenti della Camera, in quanto la materia dello status giuridico ed economico dei dipendenti della Camera, di cui il trattamento previdenziale costituisce parte integrante, è interamente rimessa alla sfera di autonomia che la Costituzione riconosce a ciascuna Camera. Secondo quanto ribadito da ultimo dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 262 del 2017, rientra nell'ambito dell'autonomia spettante in materia a ciascuna Camera, sia la normazione, sia “il momento applicativo delle norme stesse”, inclusa la giurisdizione. L'attribuzione a un organo che opera al di fuori dell'ordinamento parlamentare, quale l'INPS, di compiti e attività relativi alla gestione degli istituti pensionistici del personale dipendente appare, dunque, in contrasto con tale assetto; l'ordine del giorno Leda Volpi n. 7 (identico all'ordine del giorno Sapia n. 31, presentato in occasione dell'esame del bilancio interno per il 2021 e, analogamente, dichiarato inammissibile), concernente la definizione di una regolamentazione del contratto di lavoro dei dipendenti dei gruppi, in quanto relativo a materia non rientrante nell'ambito di competenza istituzionale del Collegio dei Questori e dell'Ufficio di Presidenza, essendo la disciplina rimessa esclusivamente al confronto fra parte datoriale (Gruppi parlamentari) e rappresentanze dei dipendenti.

Deve altresì ritenersi inammissibile l'ordine del giorno n. 28 Vallascas, volto a prevedere l'assunzione a tempo indeterminato dei dipendenti dei gruppi iscritti all'allegato B alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 227/2012. Ove, infatti, l'ordine del giorno sia da interpretare nel senso di proporre l'assunzione a tempo indeterminato del predetto personale alle dipendenze dei gruppi, esso interverrebbe su materia estranea alla competenza dell'Ufficio di Presidenza, cui non spetta il compito di disciplinare il rapporto di lavoro dei gruppi con i propri dipendenti (rapporto di natura privatistica disciplinato dall'ordinamento generale), anche per ciò che attiene alla qualificazione giuridica e alla durata del rapporto stesso. Ove, diversamente, sia da interpretare nel senso di proporre l'assunzione a tempo indeterminato del personale dei gruppi parlamentari alle dipendenze della Camera dei deputati, esso contrasterebbe con il principio dell'accesso ai ruoli dei dipendenti della Camera esclusivamente per pubblico concorso per esami.

Se nessuno chiede di illustrare gli ordini del giorno, chiedo al Questore, deputato D'Uva di esprimere i pareri.

FRANCESCO D'UVA , Questore. Grazie, Presidente. Prima di entrare nel merito degli ordini del giorno, desidero svolgere alcune precisazioni, a nome del Collegio dei questori.

Ricordo che, sulla base della prassi oramai consolidata, tutti gli ordini del giorno debbono intendersi quale invito al rivolto al Collegio dei questori o all'Ufficio di Presidenza a valutare l'opportunità di operare nel senso indicato dai rispettivi dispositivi. In questo stesso senso sono formulate anche le proposte di modifica che il Collegio si accinge a proporre ai presentatori di alcuni degli strumenti di indirizzo.

Preciso, inoltre, che il giudizio formulato in merito agli ordini del giorno ha riguardo esclusivamente alle parti dispositive. Per quanto attiene alle parti motive anche in questo caso, sulla parte sulla base di una prassi consolidata, il Collegio non proporrà alcuna riformulazione, per ragioni di economia procedurale, senza che ciò comporti adesione o meno alle affermazioni ivi contenute. Alle premesse il Collegio farà riferimento esclusivamente nei casi in cui lo ritenga funzionale a una più compiuta argomentazione delle motivazioni poste a base dei pareri formulati.

Infine, un'ultima precisazione. È la prima volta che la Camera si trova ad esaminare il proprio bilancio - e quindi gli ordini del giorno ad esso presentati - in periodo di scioglimento delle Camere. È, quindi, evidente che l'attuazione degli impegni connessi a molti degli ordini del giorno al nostro esame competerà agli organi di direzione politica della prossima legislatura. In taluni casi, peraltro, l'impegno sollecitato dagli ordini del giorno è finalizzato proprio ad affrontare questioni che si vorrebbero risolte prima dell'inizio della nuova legislatura. Nel rispetto dello spirito che ha animato i presentatori degli ordini del giorno, quindi, il Collegio formulerà le proprie proposte di parere che, ove condivise, appunto come di fatto è, dall'Ufficio Presidenza e dall'Assemblea, potranno costituire un indirizzo per i futuri organi di direzione politica, laddove non si realizzino le condizioni per dare ad essi attuazione in ciò che resta di questa legislatura. In particolare, nel caso in cui gli ordini del giorno per la loro portata e per il loro orizzonte temporale siano tali da interessare esclusivamente gli organi della nuova legislatura, il parere favorevole del Collegio o l'eventuale riformulazione proposta dovranno intendersi nel senso di rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione. Resta inteso che ove le riformulazioni proposte non siano accolte dai presentatori degli ordini del giorno si intenderà che il parere sugli stessi è contrario.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/1 Colletti è accolto a condizione che il dispositivo sia così riformulato (questa riformulazione vale anche per altri ordini del giorno, che sono: n. 9/Doc. VIII, n. 10/9 Pastorino; n. 9/Doc. VIII, n. 10/14 Trano; n. 9/Doc. VIII, n. 10/15 Rizzetto; n. 9/Doc. VIII, n. 10/16 Vianello; n. 9/Doc. VIII, n. 10/18 Perantoni; n. 9/Doc. VIII, n. 10/19 Cancelleri; n. 9/Doc. VIII, n. 10/20 D'Arrando; n. 9/Doc. VIII, n. 10/25 Migliore; n. 9/Doc. VIII, n. 10/27 Magi; n. 9/Doc. VIII, n. 10/30 De Maria; n. 9/Doc. VIII, n. 10/35 Spadoni): “a valutare l'opportunità di definire entro la fine della legislatura, auspicabilmente d'intesa con il Senato, una nuova disciplina del rapporto di lavoro tra i deputati e i collaboratori parlamentari secondo i principi già individuati in sede di esame del bilancio interno 2021 e, dunque, sulla base di un assetto normativo che preveda che: a) il rapporto di lavoro intercorra direttamente tra deputato e collaboratore e sia caratterizzato da natura fiduciaria; b) siano assunte a carico del bilancio della Camera, che svolgerebbe anche l'attività di sostituto d'imposta, gli oneri per la retribuzione, nonché gli oneri connessi agli adempimenti fiscali, contributivi e assicurativi, in modo da assicurare ai collaboratori una retribuzione proporzionata alla rispettiva quantità e qualità del lavoro prestato; c) siano individuati uno o più schemi contrattuali standard, a tempo pieno o a tempo parziale in base ai quali definire i rapporti tra le parti; d) siano previste risorse aggiuntive rispetto a quelle già oggi stanziate”.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/2 Colletti è accolto nel senso di rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/3 Colletti è accolto nel senso di rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/6 Trano è accolto. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/8 Amitrano - ciò vale anche per l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/36 Spadoni - è accolto a condizione che il dispositivo sia così riformulato: “a valutare la possibilità di prevedere la pubblicazione nel portale Intranet della Camera, esclusivamente a fini notiziali, dei nominativi delle informazioni in ordine alle esperienze svolte dai collaboratori dei deputati e dagli addetti esterni alle segreterie dei deputati titolari di incarichi istituzionali che abbiano prestato servizio nella corrente legislatura. Tali informazioni saranno rese disponibili su base volontaria e su richiesta degli interessati mediante uno schema tipo approvato dal Collegio dei questori e previa autorizzazione al trattamento dei dati rilasciata alla Camera da parte dei soggetti richiedenti. A partire dalla XIX legislatura saranno resi disponibili i dati relativi alla legislatura in corso e quelli immediatamente precedenti sulla base delle richieste pervenute”.

Per l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/9 Pastorino vale quanto detto per l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/1 Colletti.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/10 Pastorino è accolto nel senso di rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/11 Spessotto, invito al ritiro altrimenti parere contrario.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/12 Spessotto, accolto.

Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/13 Schullian, nel rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione, l'ordine del giorno può essere accolto a condizione che il dispositivo sia così riformulato: “ad avviare colloqui al fine di verificare il rispetto dei limiti derivanti dall'autonomia negoziale alla quale è demandata la definizione dei rapporti di lavoro tra i gruppi parlamentari e i loro dipendenti e la possibilità di giungere ad una soluzione della questione”.

Per l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/14 Trano vale quanto detto per l'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 10/1 Colletti.

Per gli ordini del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/15 Rizzetto e n. 9/Doc. VIII, n. 10/16 Vianello vale quanto detto per l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/1 Colletti.

Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/17 Zolezzi, nel rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione, l'ordine del giorno può essere accolto a condizione che il dispositivo sia così riformulato: “a valutare l'opportunità che siano ulteriormente rafforzate le attività di raccolta differenziata e di avvio al recupero dei rifiuti prodotti, dando pubblica evidenza alle statistiche di prodotti di rifiuti già comunicati annualmente alla competente camera di commercio”.

Per gli ordini del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/18 Perantoni, n. 9/Doc. VIII, n. 10/19 Cancelleri e n. 9/Doc. VIII, n. 10/20 D'Arrando vale quanto detto per l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/1 Colletti.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/21 Ruggiero è accolto, nel senso di rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/22 D'Arrando - ciò varrà anche per il parere sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/32 D'Attis - è accolto, nel senso di rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/23 Sportiello, nel rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione, può essere accolto a condizione che il dispositivo sia così riformulato: “a proseguire nell'attuazione di misure volte a facilitare l'accudimento dei neonati da parte dei deputati genitori durante l'esercizio delle funzioni connesse al mandato parlamentare, eventualmente investendo la Giunta per il Regolamento, ove si manifestasse la necessità di interventi rientranti nelle competenze di quest'ultima, per l'individuazione di soluzioni ulteriori”.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/24 Crippa, nel rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione, può essere accolto a condizione che il dispositivo sia così riformulato: “ad acquistare energia elettrica 100 per cento certificata rinnovabile nell'ottica di accelerare il processo di transizione ecologica, di favorire il raggiungimento degli obiettivi al 2030 stabiliti a livello comunitario, nonché di ridurre le emissioni di gas serra derivanti dallo svolgimento della propria attività”.

Per l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/25 Migliore vale quanto detto per l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/1 Colletti.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/26 Magi, che è come l'ordine del giorno 9/Doc. VIII, n. 10/34 Alberto Manca, è accolto, nel senso di rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione.

Per l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/27 Magi vale quanto detto per l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/1 Colletti.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/29 De Maria, nel rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione, può essere accolto a condizione che il dispositivo sia così riformulato: “invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei questori a valutare l'opportunità di adottare iniziative utili ad assicurare ai dipendenti di cui all'allegato A alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 227/2012 la continuità lavorativa nel passaggio da una legislatura all'altra, a ridefinire il rapporto tra il numero di dipendenti, di cui all'allegato B e alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 227/2012 che i gruppi parlamentari sono obbligati ad assumere, e il numero dei deputati in modo da mantenere gli obblighi di assunzione da parte dei gruppi a un livello non inferiore a quello previsto nella legislatura in corso”.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/30 De Maria: vale quanto detto per l'ordine del giorno Colletti n. 9/Doc. VIII, n. 10/1.

Ordine del giorno De Maria n. 9/Doc. VIII, n. 10/31: accolto, nel senso di rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/32 D'Attis: vale quanto detto per l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/22 D'Arrando.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/33 D'Attis: nel rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione, l'ordine del giorno può essere accolto a condizione che il dispositivo sia così riformulato: “invita, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei questori a valutare l'opportunità di abrogare l'articolo 1, comma 3, della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 2/2018, che dispone la soppressione dell'elenco di cui all'allegato B alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 227/2012 e della relativa disciplina, a decorrere dal 23 marzo 2028”.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/34 Alberto Manca: vale quanto detto per l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/26 Magi.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/35 Spadoni: vale quanto detto per l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/1 Colletti.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/36 Spadoni: vale quanto detto per l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/8 Amitrano.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/37 Spadoni, accolto nel senso di rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/38 Dori è accolto, nel senso di rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rizzetto. Su cosa vuole intervenire?

WALTER RIZZETTO (FDI). Ipoteticamente sull'ordine dei lavori. Presidente, vorrei semplicemente intervenire, se posso, prima di dichiararmi soddisfatto o meno - e ringrazio i Questori - rispetto ad una riformulazione del Questore D'Uva. Su quel nucleo di ordini del giorno, laddove si va a interpretare quello che accadrà fondamentalmente - a questo punto ritengo dalla prossima legislatura, quindi da ottobre in poi, o forse anche prima - rispetto ai collaboratori parlamentari, quando il Questore dice: “entro fine legislatura”, secondo me dovremmo specificare: “entro la fine di questa legislatura”; altrimenti, ci si potrebbe confondere e pensare entro la fine della prossima legislatura, considerato che questo è un passaggio che evidentemente potrebbe anche ricadere nella prossima legislatura. Quindi, se riuscissimo a specificare “entro la fine di questa legislatura, della legislatura in corso”, sapremmo che dalla prossima legislatura avremmo qualcosa di sicuro. Ringrazio comunque i Questori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Questore D'Uva. Ne ha facoltà.

FRANCESCO D'UVA , Questore. Sì, l'intenzione è proprio questa, infatti l'ordine del giorno è stato accolto, senza la volontà di far riferimento agli organi della prossima legislatura. Per noi era scontato, però credo che anche questo intervento serva a dire che parliamo di questa legislatura.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/1 Colletti: onorevole, accetta la riformulazione?

ANDREA COLLETTI (MISTO-A). Presidente, questo dei collaboratori parlamentari è un problema risalente nel tempo: ormai se ne parla da anni. Ci sono stati anni di indagini giornalistiche, che hanno evidenziato come, nel corso del tempo, molti collaboratori parlamentari lavorassero a nero per deputati e senatori, con contratti capestro. Nei cinque anni di questa legislatura nulla è stato risolto in merito a questi contratti. Quindi, potremmo dire che l'Ufficio di Presidenza della Camera e il Collegio dei questori nulla hanno fatto fino adesso, per dare una patente di validità a questi contratti o una cornice legislativa più accurata. Quindi, parliamo di persone che potrebbero essere assunte in nero o contrattualizzate con finte partite IVA, con finti Co.co.co, con part-time che, in realtà, sono full-time e quindi, sostanzialmente, ciò che avviene in alcune o molte parti d'Italia, nel mondo reale, avviene anche in questo mondo, che dovrebbe essere il mondo della legalità. Ora, con il mio ordine del giorno, chiedevo appunto la regolamentazione, ma - e qui mi rivolgo al Collegio dei questori - come posso accettare, dopo che per cinque anni siete stati fermi, un ordine del giorno riformulato con la locuzione: “a valutare l'opportunità di”?

Voi avreste già dovuto valutare l'opportunità in questi cinque anni e sinceramente non me la sento di accettare un ordine del giorno riformulato con la locuzione: “ a valutare l'opportunità di”, perché questo comporterebbe la possibilità di valutare negativamente o positivamente. Quindi, non sarebbe un impegno e, dopo cinque anni in questa sede, personalmente, anche a nome del gruppo di Alternativa, chiedo un impegno preciso alla Camera, al Collegio dei questori, a tutti i gruppi parlamentari e all'Ufficio di Presidenza, perché questa dei collaboratori parlamentari è una vergogna che per noi deve finire. Vorrei fare anche un'ultima annotazione: nella riformulazione, Questore D'Uva, lei ha inserito anche il riferimento a “risorse aggiuntive per i parlamentari”: ebbene, da un lato, avete diminuito il numero dei parlamentari per un risparmio della Camera, quindi avete ridotto la rappresentanza e la rappresentatività del popolo italiano all'interno di queste Aule, e potremmo poi parlare di quanto sono rappresentative davvero queste Aule, ma è una questione che non riguarda questa discussione; avete detto che ci sarebbero stati risparmi per milioni e milioni di euro, ma - guarda caso - con questa riformulazione questi risparmi non ci saranno più, perché avremo risorse aggiuntive per i parlamentari e - sono sicuro - avremo in futuro risorse aggiuntive per i gruppi parlamentari. Quindi, significherà che sostanzialmente voi avete eliminato e tolto rappresentanza e rappresentatività parlamentare per far pagare di più la Camera per persone che lavorano legittimamente per singoli gruppi, ma che non sono state elette da nessuno, quindi senza rappresentanza. Allora, nel caso di rifiuto del Collegio dei questori di eliminare la riformulazione: “a valutare l'opportunità di”, che è dirimente, non accetto la riformulazione perché non voglio che i Questori o l'Ufficio di Presidenza possano valutare l'opportunità. Io, con il mio ordine del giorno, chiedo e pretendo che si regolamenti finalmente un rapporto di lavoro per i collaboratori dei parlamentari.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vianello. Ne ha facoltà.

GIOVANNI VIANELLO (MISTO-A). Grazie, Presidente. Il tema dei collaboratori parlamentari finalmente viene affrontato. Questo rappresenta un tema molto delicato, anche con riferimento al forfettario. Negli anni, sappiamo benissimo che c'è stato di tutto: il nero, lo sfruttamento dei lavoratori e non c'è stato il giusto riconoscimento dei collaboratori parlamentari che non sono “portaborse”. Quella del collaboratore parlamentare è un'attività, un lavoro che richiede studio, impegno, approfondimento, specializzazione, drafting legislativo, comunicazione e via seguitando. Per questi lavoratori è giusto che anche il Parlamento italiano adotti le analoghe procedure che sono presenti nel Parlamento europeo e negli altri Parlamenti in Europa, riconoscendo il giusto e dando quanto meritano a chi svolge un lavoro importante, a coloro che hanno voglia di lavorare e di fare un lavoro concreto. Per questo, chiedo ai Questori di eliminare la riformulazione: “a valutare l'opportunità di”. Eliminiamola, anche perché penso che tutto il Parlamento sia d'accordo. Cancelleremmo una brutta pagina nera di questa Camera dei deputati.

PRESIDENTE. Quindi, il deputato Colletti non accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/1, riformulazione che comunque resta ferma per questo e per altri ordini del giorno simili sui collaboratori parlamentari, che esamineremo dopo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/1 Colletti, con il parere contrario del Collegio dei questori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 58).

Avverto che la componente del gruppo Misto-Alternativa ha esaurito i tempi previsti dal contingentamento. Essendone stata fatta richiesta, la Presidenza concederà a tale componente un tempo aggiuntivo pari alla metà rispetto al tempo originariamente assegnato alla componente medesima dal contingentamento.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/2 Colletti: si accoglie la riformulazione. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/3 Colletti. Ha chiesto di parlare il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-A). Presidente, siccome non ho lo speech del Collegio dei questori, solo per questo ordine del giorno vorrei capire la riformulazione.

PRESIDENTE. No, non è una riformulazione. È accolto, nel senso di rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione. Quindi, è accolto.

Gli ordini del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/4 e n. 9/Doc. VIII, n. 10/5 sono inammissibili. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/6 Trano è accolto, mentre l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/7 Leda Volpi è inammissibile. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/8 Amitrano è accolto con una riformulazione: Amitrano, accetta la riformulazione? Va bene. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/9 Pastorino, va bene. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/10 Pastorino è accolto, va bene.

Sull'ordine del giorno Spessotto n. 9/Doc. VIII, n. 10/11, c'è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/11 Spessotto, con il parere contrario del Collegio dei questori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/12 Spessotto è accolto. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/13 Schullian: si accoglie la riformulazione. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/14 Trano: si accetta la riformulazione. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/15 Rizzetto: va bene, perfetto. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/16 Vianello: accetta la riformulazione? Prego, deputato Vianello.

GIOVANNI VIANELLO (MISTO-A). Vorrei solo capire se è accolto l'invito che ho rivolto ai questori. Accetto la riformulazione, ma togliete la parte “a valutare l'opportunità di”. Cosa c'è da valutare? Ormai sono vent'anni che si parla di questo argomento. Un po' di coraggio, facciamolo questo passo in avanti. Colleghi, facciamolo questo passo in avanti! Dobbiamo ancora continuare a valutare?

PRESIDENTE. Prego, questore D'Uva.

FRANCESCO D'UVA, Questore. Colleghi, prima di leggere i pareri sugli ordini del giorno - e lo faccio ogni anno -, ricordo che, sulla base della prassi ormai consolidata, tutti gli ordini del giorno debbono intendersi quale invito, rivolto al Collegio dei questori e all'Ufficio di Presidenza, a valutare l'opportunità di operare nel senso indicato dai rispettivi dispositivi. Quindi, questo laddove sia già scritto. Laddove non sia scritto, comunque, verrà inteso dal Collegio dei questori e da tutto l'Ufficio di Presidenza, sempre come un invito “a valutare l'opportunità di”. È stato così da prima che fossi seduto su questo banco, eppure gli ordini del giorno che abbiamo accolto qui sono stati attuati ogni volta che è stato possibile.

PRESIDENTE. Deputato Colletti, prego.

ANDREA COLLETTI (MISTO-A). Chiedo scusa, questore D'Uva. Lei ci ha detto che questo avveniva da prima che lei sedesse su quel banco. Lei siede o sedeva su quel banco per cambiare le cose, non per fare quello che facevano gli altri (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa). Forse, non ci siamo capiti. Eravamo entrati qui per cambiare le cose! Non possiamo accettare prassi distorte delle vecchie legislature, per cui non conta niente il voto in Aula, perché tanto voi, dell'Ufficio di Presidenza, fate come vi pare! Non ha alcun senso: diamo valore almeno a quest'Aula, dal momento che questa legislatura sta già finendo.

PRESIDENTE. Quindi, accetta la riformulazione, deputato Vianello? Perfetto.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n.b10/17 Zolezzi… Colleghi, per favore! Il deputato Zolezzi accetta la riformulazione, va bene. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/18 Perantoni: accetta la riformulazione, va bene. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/19 Cancelleri: accetta la riformulazione, va bene. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/20 D'Arrando: accetta la riformulazione. Gli ordini del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/21 Ruggiero e n. 9/Doc. VIII, n. 10/22 D'Arrando sono accolti. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/23 Sportiello: c'è una riformulazione. Ha chiesto di parlare la deputata Carinelli. Ne ha facoltà.

PAOLA CARINELLI (M5S). Presidente, io sono cofirmataria dell'ordine del giorno e non pensavamo di accettare questa riformulazione, perché esula completamente dalle finalità dell'atto. Con questo ordine del giorno ritorniamo, purtroppo, su un argomento già affrontato dall'Aula: l'allattamento delle neomamme e la conciliazione con il lavoro parlamentare. È un argomento già discusso in quest'Aula, già lo sappiamo, e c'è stata una discussione tra chi voleva permettere l'ingresso delle mamme per allattare, per votare e, comunque, lavorare in Aula, e chi, invece, era contrario a questa proposta.

Avevamo già discusso a lungo e io rispetto le opinioni di tutti. All'epoca, due anni fa, si era trovata la mediazione di prevedere spazi appositi dove le neomamme potessero allattare e, allo stesso tempo, votare. Questa era la mediazione che aveva messo d'accordo un po' tutto l'emiciclo. Purtroppo, in questi due anni, questa cosa non è stata attuata.

Do atto al questore di aver individuato una piccola sala dietro all'Aula che sarebbe perfetta, ma la Giunta per il Regolamento non si è mai mossa, nonostante fosse stata sollecitata al riguardo, per consentire di mettere le postazioni di voto in questa saletta. Tra l'altro, quella discussione si era svolta prima del COVID per cui, all'epoca, l'idea di poter votare tramite un computer in quest'Aula era assolutamente fuori da ogni prospettiva. Sappiamo, infatti, che il COVID ha stravolto le prassi all'interno di quest'Aula. Ora, ormai, siamo tutti abituati a votare da un computer non solo in quest'Aula: abbiamo votato per mesi nel Transatlantico e tuttora è possibile votare dalle tribune, che tra l'altro sono ancora poco usate.

Con questo ordine del giorno, visto che magari può urtare la sensibilità di qualcuno portare i bambini in Aula, chiediamo semplicemente di prevedere un piccolo spazio per consentire l'allattamento nelle tribune, che sono molto grandi e poco affollate, e ci sono anche delle zone poco visibili. Con questo ordine del giorno chiediamo la possibilità di prevedere un piccolo spazio all'interno delle tribune dove sia possibile votare tramite le postazioni e anche intervenire; un piccolo spazio dove poter allattare e permettere quindi l'ingresso delle mamme con i neonati in tribuna dove si può votare.

Questo non c'è assolutamente nella riformulazione proposta dai questori per cui non ci sentiamo di accoglierla. Chiedo al Collegio dei questori di rivedere la riformulazione perché quella attuale è molto vaga e dice di proseguire nell'attuazione di misure volte ad aiutare le neomamme nella conciliazione con il lavoro; è una riformulazione veramente molto vaga.

Ripeto: adesso è possibile votare tramite computer per cui, se il fatto di portare i bambini in Aula urta la sensibilità o il lavoro di qualcuno, non c'è problema: va benissimo anche la tribuna che è molto grande e praticamente vuota (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Pertanto, provo a chiedere al Collegio dei questori se possano valutare almeno la possibilità di prevedere l'ingresso in una parte della tribuna alle mamme con i neonati.

PRESIDENTE. Prego, questore D'Uva.

FRANCESCO D'UVA, Questore. Ringrazio la collega perché porta all'attenzione dell'Aula un tema molto importante. Il punto è che il Collegio dei Questori non può decidere queste cose, questo dipende dalla Giunta per il Regolamento. Per tale motivo la riformulazione dice proprio: “eventualmente investendo la Giunta per il Regolamento, ove si manifestasse la necessità di interventi rientranti nelle competenze di quest'ultima”. È proprio questo il caso. Noi possiamo predisporre in Aula uno spazio, laddove la Giunta per il Regolamento decidesse in tal senso ma, se la Giunta non lo fa, il Collegio dei Questori e l'Ufficio di Presidenza non possono fare nulla al riguardo. Di fatto, andiamo nella stessa direzione con questa riformulazione e, quindi, invito veramente ad accettarla perché è anche una cosa importante, a mio avviso, al di là del ruolo di Questore. Mi permetto di dire questo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gallo. Ne ha facoltà.

LUIGI GALLO (M5S). Presidente, sottoscriviamo l'ordine del giorno a nome di tutto il MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Gribaudo. Ne ha facoltà.

CHIARA GRIBAUDO (PD). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno a nome del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e per chiedere all'onorevole D'Uva se può ripetere la riformulazione, per cortesia, perché credo che ci sia un passaggio su cui mi sembra che l'impegno potrebbe essere un po' più stringente, quantomeno.

FRANCESCO D'UVA, Questore. La riformulazione è la seguente: “A proseguire nell'attuazione di misure volte a facilitare l'accudimento dei neonati da parte dei deputati genitori durante l'esercizio delle funzioni connesse al mandato parlamentare, eventualmente investendo la Giunta per il Regolamento, ove si manifestasse la necessità di interventi rientranti nelle competenze di quest'ultima, per l'individuazione di soluzioni ulteriori.”

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Giordano. Ne ha facoltà.

CONNY GIORDANO (IPF). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere l'ordine del giorno anche a nome di Insieme per il Futuro.

PRESIDENTE. Deputata Carinelli, accetta la riformulazione?

PAOLA CARINELLI (M5S). La riformulazione è la stessa che ha dato prima, per cui, al massimo, possiamo chiedere se sia possibile accantonarlo un attimo, così possiamo vedere se si può trovare una riformulazione che ci possa venire incontro.

PRESIDENTE. Lo accantoniamo.

Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/24 Davide Crippa c'è una riformulazione.

Ha chiesto di parlare il deputato Davide Crippa. Ne ha facoltà.

DAVIDE CRIPPA (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo solo per comprendere meglio la riformulazione. Da quanto mi sembra di aver capito rispetto alla riformulazione dell'ordine del giorno, mi sembra vengano espunte - chiedo al Questore D'Uva, se è possibile comprenderla meglio - le parole “accordi commerciali di lungo periodo”. Io segnalo che, con 600 euro al megawattora, che è il prezzo di oggi dell'energia, immaginare che la Camera faccia dei contratti a mercato, cioè il giorno precedente per il giorno successivo, mi sembra una richiesta economica che vada anche ad aggravare l'impegno della Camera. L'ordine del giorno era di un'altra natura, ovvero far sì che si vada verso una fornitura di energia rinnovabile al 100 per cento alla Camera con contratti di lungo periodo. In altri termini, si apre un bando, ci si rivolge alle imprese che forniscono energia rinnovabile, costruendo nuovi impianti, e ci si assicura per 10-15 anni la fornitura a un dato prezzo. Visto che le aste che il Governo ha fatto hanno stabilito, pochi mesi addietro, un prezzo di 60 euro al megawattora, non vorrei che, togliendo questa parte di contratti di lungo periodo, noi invece esponessimo la Camera a un prezzo di 600 euro al megawattora, che è quello di mercato odierno.

Forse sarebbe meglio lasciare la formula “valutando anche l'opportunità di contratti di lungo periodo”, in modo tale che quanto meno poi si faccia un'analisi costi-benefici e ci sia l'opportunità di non espungere questa parte, perché credo sia più un danno che un beneficio.

PRESIDENTE. Prego, Questore D'Uva.

FRANCESCO D'UVA, Questore. Sì, voglio dire che c'è una logica. Comunque, a prescindere, va benissimo che si metta “anche valutando” (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Quindi, accetta la nuova riformulazione. Andiamo avanti.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/25 Migliore, va bene.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/26 Magi, va bene.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/27 Magi, va bene.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/28 Vallascas, inammissibile.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/29 De Maria, con la riformulazione va bene.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/30 De Maria, va bene.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/31 De Maria, va bene.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/32 D'Attis, va bene.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/33 D'Attis, va bene.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/34 Alberto Manca, va bene.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/35 Spadoni, va bene.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/36 Spadoni, va bene.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/37 Spadoni, va bene.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/38 Devis Dori è accolto…

Ha chiesto di parlare il deputato Dori. Ne ha facoltà. Su quale ordine del giorno? Sul n. 9/Doc. VIII, n. 10/38? Prego, ne ha facoltà.

DEVIS DORI (MISTO-EV-VE). Grazie, Presidente. Io chiedevo la possibilità di rivedere il parere rispetto all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/38, chiedendo che possa essere accolto…

PRESIDENTE. È accolto.

DEVIS DORI (MISTO-EV-VE). Con riformulazione, però,

PRESIDENTE. No, no.

DEVIS DORI (MISTO-EV-VE). Pienamente?

PRESIDENTE. È accolto nel senso di rimettere alla valutazione degli organi di direzione politica della prossima legislatura l'istruttoria sulla relativa attuazione.

DEVIS DORI (MISTO-EV-VE). Quindi non è possibile, chiaramente, che possa essere valutato per questa legislazione, va bene.

PRESIDENTE. Esatto. Però, è accolto. Rimane l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/23 Sportiello, accantonato. Avete bisogno di quanto tempo ancora? Sospendo la seduta per 5 minuti.

La seduta, sospesa alle 19,42, è ripresa alle 19,48.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Prego, Questore D'Uva.

FRANCESCO D'UVA, Questore. La riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/23 Sportiello è: “a proseguire, anche tenendo conto dell'esperienza maturata in termini di Aula diffusa durante la pandemia, nell'attuazione di misure volte a facilitare l'accudimento dei neonati da parte dei deputati genitori durante l'esercizio e le funzioni connesse al mandato parlamentare, investendo la Giunta per il Regolamento, ove si manifestasse la necessità di interventi rientranti nelle competenze di quest'ultima, per l'individuazione di soluzioni ulteriori”.

PRESIDENTE. Deputata Carinelli, accetta la riformulazione?

PAOLA CARINELLI (M5S). Diciamo che non è esattamente il vincolo che noi ci aspettavamo però, siccome nei prossimi giorni la Giunta per il Regolamento dovrebbe intervenire per modificare il Regolamento alla luce della riduzione del numero dei parlamentari, per cui probabilmente dovrà riunirsi, ci auguriamo - e mi riferisco in questo caso a lei, Presidente - che, nella prossima seduta della Giunta per il Regolamento, possa, finalmente, dopo due anni, come atto di chiusura di questa legislatura, fare una cosa positiva per tutte le mamme e tutti i bambini (Applausi).

PRESIDENTE. È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto - Doc. VIII, n. 9 e Doc. VIII, n. 10)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sul conto consuntivo che, per prassi, avranno luogo congiuntamente a quelle sul progetto di bilancio. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU-ART 1-SI). Grazie, Presidente. Intanto, per un ringraziamento non rituale al Collegio dei Questori e a tutti gli uffici amministrativi e ai dirigenti della Camera, perché credo che sia giusto riconoscere in questa sede lo straordinario lavoro che è stato fatto durante la pandemia e su tutta la vicenda COVID, credo che sia giusto riconoscerlo. L'altra osservazione che mi sento di fare, signor Presidente, è quella che la riduzione da 630 a 400 deputati, ovviamente noi non la ritroviamo in questo bilancio di previsione, sostanzialmente, ma sarà l'oggetto vero del bilancio di previsione del 2023. E, quindi, come una sorta di messaggio lasciato nella bottiglia a chi verrà nella XIX legislatura, mi permetto di suggerire che, forse, questa può essere l'occasione per applicare una tecnica di bilancio che viene utilizzata nel mondo privato, che è quella del budget a base zero, cioè, sostanzialmente, la necessità, proprio e in considerazione anche del taglio dei parlamentari, di rideterminare o, per meglio dire, di rigiustificare ogni partita di spesa, perché oggi il bilancio, oggettivamente, è costruito su un effetto trascinamento, si va, sostanzialmente, dietro la spesa dell'anno precedente, mentre la riduzione può determinare un cambiamento e anche, a parità finale di spesa, allocare in maniera differente la spesa stessa. Mi permetto di suggerirlo, gli uffici hanno un po' di tempo davanti, credo che, magari, una società specializzata possa aiutare, perché questa sarebbe l'occasione per fare questo tipo di operazione, perché l'effetto trascinamento che deriva anche dall'avanzo che tutti gli anni va a ripetersi provoca un irrigidimento molto forte, mentre questa può essere l'occasione per provare a ridefinire e a riorientare la spesa. Comunque, con queste motivazioni, ringraziando ancora davvero gli uffici per il lavoro, annuncio il voto favorevole del gruppo di Liberi e Uguali a entrambi i documenti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Del Barba. Ne ha facoltà.

MAURO DEL BARBA (IV). Grazie, Presidente. Anche da parte nostra, i ringraziamenti non formali al Collegio dei Questori e a tutti gli uffici e ai dipendenti della Camera per le stesse motivazioni ricordate dal collega Fornaro. Non sono rituali in quanto veniamo da un quinquennio straordinario che ha realmente dimostrato come l'istituzione Camera dei deputati abbia la necessità non solo di un bilancio strutturato che, effettivamente, dovrà essere modernizzato con il taglio dei deputati e con i cambi di Regolamento che ne conseguiranno, ma abbia la necessità di un personale formato, disponibile, flessibile che, in questo caso, ha saputo garantire il funzionamento dell'istituzione in tempi straordinari. Laddove il Paese si è fermato, abbiamo davvero potuto consentire che le massime istituzioni non solo non si fermassero ma, addirittura, aumentassero il proprio lavoro, e questo è sicuramente dovuto all'impegno di tutti ma, in particolare, dei dipendenti.

Da questo punto di vista, credo che il ringraziamento andrebbe esteso anche ai dipendenti dei gruppi, i cui bilanci noi approviamo, e ai nostri stessi collaboratori parlamentari, ne abbiamo accennato in un ordine del giorno. Forse il vero rammarico è che questa legislatura, che effettivamente si è dovuta occupare di temi importantissimi, abbia sacrificato un tema che era per molti sugli scudi e che è stato colpevolmente dimenticato. L'auspicio è che con questo riordino nella prossima legislatura anche la professionalità dei collaboratori parlamentari, che andrà per forza ad aumentare di importanza con il taglio dai parlamentari, venga adeguatamente tutelata. Infine, un ultimo passaggio. Nella scorsa legislatura si fece uno sfregio durante questo tipo di sedute, ridicolizzando la nostra cassa malattia e andando a leggere le clausole dell'assicurazione, esponendo al pubblico ludibrio i parlamentari, dimenticando di dire quello che nel bilancio di oggi in maniera pacifica accettiamo: che questa cassa assistenza, peraltro normale e ovvia in molte aziende, è pagata con il contributo dei parlamentari, interamente coperta.

Oggi, non ce ne si meraviglia più. Bene, è stato fatto un passo avanti, però, rimane la colpa - e credo che questa citazione voglia, se non altro, attenuarla - di aver utilizzato un tema così serio e un'istituzione per destare scandalo negli italiani. C'è da augurarsi che questa fase politica sia passata; quello che abbiamo visto oggi in Aula nell'ordine del giorno precedente non lo lascia sperare fino in fondo, però, con questo, di nuovo ringrazio i questori e soprattutto i dipendenti della nostra istituzione (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Iovino. Ne ha facoltà.

LUIGI IOVINO (IPF). Grazie, Presidente. Ci troviamo, oggi, a discutere il conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2021 e il progetto di bilancio per l'anno finanziario 2022. Mi permetta di ringraziare, prima di tutto, tutto il personale dipendente della Camera dei deputati, che ha svolto un ottimo lavoro, soprattutto durante l'anno della pandemia, un anno molto difficile e molto complesso che ha anche compromesso, in qualche modo, i lavori parlamentari; devo dire che questa Camera ha mantenuto uno standard di efficientamento molto alto. Ringrazio, ovviamente, il Collegio dei questori per l'attività svolta in questo mandato e per i risparmi che sono riusciti ad ottenere, grazie anche al lavoro dell'Ufficio di Presidenza. Ricordiamo la destinazione che abbiamo fatto, qualche anno fa, sia ai terremotati sia agli operatori sanitari, durante gli anni della pandemia, dei diversi milioni stanziati per queste categorie. Allo stesso modo, durante i prossimi anni, avremo fondi restituiti allo Stato grazie alla riduzione dei costi della Camera dei deputati; quindi, un efficientamento e, soprattutto, una direzione molto chiara rispetto a una politica corretta che miri all'efficientamento energetico, quindi, con risparmio anche dell'energia elettrica e con l'utilizzo dei contenitori plastic free; si tratta, quindi, di misure tutte molto utili e molto positive proposte dall'Ufficio di Presidenza e sostenute da tutta la Camera. Quindi, porgo un ringraziamento per questo e, soprattutto, rivolgo un invito, un auspicio, Presidente, affinché, anche nella prossima legislatura, durante il prossimo mandato parlamentare, i prossimi colleghi possano lavorare sempre in questa direzione (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). Grazie, Presidente. Oggi, affrontiamo l'ultimo bilancio interno di questa legislatura ed è un momento per fare, forse, anche un bilancio complessivo della stessa. In questa legislatura, così come, peraltro, nelle precedenti, se calcoliamo il risparmio di mezzo miliardo di euro dal 2013 ad oggi, il dato che ne ricaviamo è che si può risparmiare con buonsenso, con impegno, anche senza tagliare la democrazia. E su questo lavoro di risparmio credo si debbano ringraziare in primis la Presidenza e il Collegio dei questori e, in particolare, permettetemelo, come gruppo di Forza Italia, il lavoro attento, costante, preciso che il Questore Fontana ha inteso mettere in campo in questa legislatura e anche nella precedente.

Siccome troppo spesso delle istituzioni si parla sempre male e il lavoro che si spende all'interno delle stesse non viene spesso riconosciuto, neanche nelle dinamiche politiche quotidiane, figuriamoci, sulla stampa, ecco, un ringraziamento al lavoro che il Collegio dei questori ha fatto in questa legislatura credo sia un atto dovuto, perché - questo lo ha fatto l'amministrazione, l'ha voluto la Presidenza, lo hanno realizzato i questori e l'Ufficio di Presidenza - la Camera non ha mai arretrato di un passo, lo ricordava poc'anzi qualche collega, neanche nei momenti più difficili della pandemia; non abbiamo mai sospeso le sedute, non abbiamo mai rinunciato a dare continuità all'organo parlamentare e questo organo, se si è potuto reggere, se ha potuto andare avanti, è grazie anche all'impegno e alla volontà che questi organi hanno saputo mettere in campo, con il sostegno responsabile di tutte le forze politiche. Mi permetto di ricordare tra i successi, almeno, che io credo di poter ascrivere in primis alla forza politica che rappresento, all'impegno che ho inteso, anche personalmente, mettere in campo dalla scorsa legislatura, da Vice Presidente di questa Assemblea, i 387 milioni di euro di risparmi della Camera destinati alle popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia e la celebrazione dei concorsi della Camera, perché finalmente questa Camera ha buttato giù un muro tra la sua amministrazione e le migliori intelligenze di questo Paese e, da quest'anno, per la prima volta, abbiamo in ruolo giovani consiglieri parlamentari ed avremo in ruolo nell'amministrazione nuovo personale, forze fresche, intelligenze fresche, selezionate con criteri obiettivi, chiari, certi incontrovertibili. Credo che questo sia un segnale positivo della volontà di andare avanti da parte di un'istituzione, la cui amministrazione è, obiettivamente, un fiore all'occhiello di questo Paese.

Per cui, in relazione al bilancio e agli ordini del giorno presentati - proprio perché il Governo è in carica per il disbrigo degli affari correnti, la legislatura volge al termine e gli impegni che questo Ufficio di Presidenza può prendersi sono relativi, perché si tratta di questioni che, in grossa parte, come le riformulazioni hanno precisato in modo piuttosto evidente, vanno in capo alla Camera che verrà –, ecco, credo che dovremmo fare una valutazione attenta; mi auguro che ci sia, di qui al termine effettivo, al cambio di testimone di questa legislatura, la possibilità di mettere in campo le nuove norme per i collaboratori, che sono state tanto attese e anch'esse tanto promosse attraverso ordini del giorno, e credo che, da questo punto di vista, si possa fare un buon lavoro corale, un buon lavoro che nelle mani dei Questori possa essere articolato e gestito nella maniera migliore, per consegnare alla prossima legislatura uno strumento in più per i colleghi che ci saranno. L'altro elemento, che non dipende dal bilancio interno, ma credo che si debba fare, Presidente, glielo dico con convinzione, con tutto lo sforzo possibile, è quello di portare avanti almeno una riforma del Regolamento, che permetta - ho utilizzato spesso questa metafora -, la prossima volta, al Presidente che ci sarà sullo scranno dove lei siede oggi, Presidente Fico, di far partire questa macchina, di far partire l'attività dei gruppi parlamentari e, quindi, di poter avere un Regolamento che sia funzionale almeno all'avvio. Nulla ci restituirà il danno funzionale e di rappresentanza democratica che è stato fatto con il taglio dei parlamentari, ma almeno questo io credo che si abbia il dovere di farlo come ultimo sforzo di generosità da parte di tutti: l'approvazione almeno di norme minime che permettano alla prossima legislatura di avere un Regolamento che possa permettere di partire e credo che proprio oggi l'altro ramo del Parlamento si sia occupato di questo.

Concludo, Presidente. Credo che il contributo di Forza Italia sia stato un contributo costruttivo, attraverso le figure che Forza Italia ha espresso nell'Ufficio di Presidenza, a partire, appunto, lo ripeto, dal Questore Fontana, sui bilanci interni di questa Camera, che, troppo spesso, sono stati viziati da discussioni che hanno strizzato l'occhio, per dirla con un eufemismo, all'antipolitica, all'antiparlamentarismo. Ecco, per fortuna, con l'andare del tempo, questo tipo di discussioni si è andato via via riducendo. Ringrazio il collega e Questore D'Uva e il collega e Questore Cirielli per il lavoro che insieme al Questore Fontana hanno svolto. Ringrazio lei, Presidente, per aver presieduto in maniera equilibrata questo ramo del Parlamento e per essersi fatto anche garante che queste spinte non dessero scossoni alla funzionalità dell'organo.

Ringrazio soprattutto l'amministrazione, che con professionalità ed impegno ha garantito, vicino alla politica, vicino agli eletti, in questi cinque anni, il funzionamento di questo ramo del Parlamento; lo ha fatto, come sempre, con grande generosità, con grande professionalità e con grande capacità e, forse, troppo spesso, questa capacità, questa disponibilità e questo impegno la politica non ha neanche dimostrato di meritarseli troppo. Grazie all'amministrazione, grazie all'Ufficio di Presidenza e grazie al Collegio dei questori.

Questa legislatura chiude un bilancio di riforme negativo e per tanti aspetti un bilancio dal quale personalmente prendo lontanamente le distanze, ma sul piano dei risparmi, dell'efficienza, della funzionalità si è fatto quel che si poteva e si è fatto quel che si doveva (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rizzo Nervo. Ne ha facoltà.

LUCA RIZZO NERVO (PD). Grazie, Presidente. La discussione e il voto sul bilancio della Camera, come detto anche dai colleghi, è l'occasione per fare un rendiconto più complessivo, essendo al termine della legislatura e a Camere sciolte. Voglio per questo associarmi anch'io al ringraziamento, che è stato fatto già, per il lavoro importante del Collegio dei Questori e di tutto l'Ufficio di Presidenza in relazione alla gestione finanziaria della Camera dei deputati ma, più complessivamente, per il lavoro che l'Ufficio di Presidenza ha svolto in questi anni. La gestione finanziaria è stata – come è stato ricordato e come ho avuto modo di dire anche durante la discussione generale - attenta, rigorosa, in tempi che sono stati straordinari. Noi abbiamo vissuto una legislatura che non ha mai conosciuto ordinarietà e con la discussione del bilancio abbiamo la possibilità anche di leggere numeri che spesso sentenziano anche contro una narrazione orientata all'antipolitica, che spesso sfugge per accendere gli animi, per lucrare un qualche consenso. Ebbene, quei numeri ci dicono, ad esempio, che la dotazione finanziaria della Camera non solo è rimasta invariata ma, nel rapporto percentuale con la spesa dello Stato, è andata addirittura calando, fissandosi allo 0,13 per cento delle spese dello Stato. Questo dice molto della gestione finanziaria e, ripeto, fa sentenza anche rispetto a una certa narrazione antipolitica. Questa gestione finanziaria attenta, accorta, funzionale ad accompagnare le prerogative e il lavoro parlamentare si è realizzata, dicevo, in un tempo straordinario. È stato già ricordato il tema della pandemia, che è stato un grande tema per tutto il nostro Paese ma è stato un tema di complessa gestione anche per la Camera dei deputati, per il lavoro di tutti noi deputati, e ha chiesto agli organismi di direzione politica e agli organismi tecnici di fare scelte senza precedenti, che non si appoggiavano a nessun precedente, a nessuna prassi parlamentare già esistente.

Credo che davvero sia stato un messaggio importante anche per il Paese il fatto che la Camera dei deputati non si sia fermata nemmeno un giorno, che abbia dato il senso di una continuità, di un lavoro che proseguiva, anzi, proseguiva con ancora più determinazione in un momento tanto importante per il Paese, tanto difficile per il Paese, e che sia stato un fatto importante - certo, la fortuna aiuta sempre - che si sia messa la Camera in condizione anche di non sviluppare all'interno dei cluster di diffusione del virus importanti. Credo che le scelte che sono state fatte siano state importanti, e che si siano fatte scelte importanti anche nella gestione di situazioni difficili rispetto al tema del voto dei parlamentari. Penso che la storia di questa pandemia ci abbia raccontato come scelte forse ancora più coraggiose possano essere fatte in un prossimo futuro.

Un'ulteriore sottolineatura che voglio fare è sicuramente il lavoro importante che è stato fatto riguardo alla dematerializzazione e alla digitalizzazione degli atti parlamentari: è una strada importante, è una strada giusta, e si sono compiuti lungo questa legislatura passi in avanti significativi.

Ancora, come diceva il collega Baldelli nel suo intervento, è importante avere portato a compimento l'attività di reclutamento di nuove competenze con concorsi che hanno portato negli Uffici della Camera giovani con grandi competenze, con nuove competenze, perché il lavoro della Camera non è immanente, non è sempre uguale a se stesso, ma cambia anche al cambiare dei bisogni del Paese. Il fatto di avere immesso giovani competenze è sicuramente importante, porterà nuove energie e nuovi punti di vista utili.

Infine, voglio anch'io segnalare il tema dei collaboratori parlamentari, un tema su cui vi è stata costantemente, in tutte le discussioni sul bilancio e anche nella discussione fra di noi, un'attenzione trasversale unanime. Si sono fatti indiscutibilmente alcuni passi in avanti, ma credo che ci si possa dire con onestà che devono essere fatti molti altri necessari passi per la dignità, la trasparenza e la regolarità contrattuale e contributiva, e credo che si possa vedere, come è stato detto, un coinvolgimento della Camera dei deputati rispetto agli oneri fiscali e contributivi, come gli ordini del giorno accolti hanno richiamato. Noi dobbiamo arrivare fino in fondo, ripeto, per dare dignità contrattuale e per dare dignità retributiva a questi fondamentali collaboratori che, nell'occasione, voglio ringraziare.

Poi, dobbiamo gestire la transizione verso il nuovo assetto della Camera dei deputati. Noi ci troveremo in un assetto diverso, la Camera si troverà in un assetto diverso dopo la riduzione del numero dei parlamentari. Noi dovremo gestire, la Camera dovrà gestire questa transizione garantendo che rimanga tutta l'efficacia del lavoro e delle prerogative dei deputati e anche - mi ricollego a quanto diceva il collega Fornaro - ricostruire le voci di bilancio rispetto a un quadro certamente mutato. Infine, anch'io ci tengo a ringraziare tutte le funzionarie e tutti i funzionari dell'Amministrazione della Camera dei deputati per il supporto al nostro lavoro e alle nostre prerogative; è un grazie che allargo anche a tutto il personale dei gruppi. Per queste ragioni, il gruppo Partito Democratico voterà favorevolmente i documenti di bilancio (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Spadoni. Ne ha facoltà.

MARIA EDERA SPADONI (M5S). Grazie, Presidente. Ci troviamo, come ogni anno, a discutere il Conto consuntivo della Camera, il Progetto di bilancio e il bilancio triennale. Ovviamente, quest'anno è un anno particolare: come diceva anche prima il Questore D'Uva nella sua relazione illustrativa, per la prima volta ci ritroviamo a discutere questi provvedimenti a Camere sciolte. Quindi, credo che sia giusto fare anche una disamina su quello che è successo e su quello che la Camera dei deputati è riuscita anche a risparmiare in tutti questi anni. Ricordo che dal 2013, quindi da quando il MoVimento 5 Stelle per la prima volta è entrato in Parlamento, ad oggi la Camera dei deputati ha effettuato restituzioni al bilancio dello Stato per mezzo miliardo di euro (Applausi), soltanto 300 milioni in questa legislatura. Questo credo che sia qualcosa di importante, proprio perché diamo un esempio concreto dei risparmi che possono essere fatti, nonostante comunque si riesca a mantenere alto il livello dell'istituzione della Camera dei deputati. Inoltre, grazie al taglio dei parlamentari - è proprio nella relazione illustrativa dei Questori - avremo minori esigenze di finanziamento rispetto al saldo di bilancio pari a 39,6 milioni di euro per il 2023 e 51,1 milioni di euro per il 2024. Gli esempi concreti sono fondamentali perché ci troviamo in una situazione di crisi economica - abbiamo trovato questa situazione di crisi economica molto importante negli scorsi anni - e negli ultimi due anni, purtroppo, abbiamo avuto anche la crisi pandemica. Gli esempi concreti sono qualcosa che sicuramente aiuta anche a ridare lustro alla Camera dei deputati e alle istituzioni e a far capire anche ai cittadini, al di fuori, che tutti possiamo fare sforzi e sacrifici in questi momenti difficili.

Ricordo con piacere che, nel 2020, la Camera dei deputati ha approvato un ordine del giorno per donare 40 milioni di euro alle zone terremotate e 40 milioni di euro al personale medico e infermieristico impegnato nell'emergenza pandemica. In questi anni, i nostri medici e i nostri infermieri noi li abbiamo sempre ringraziati e credo che anche in questo la Camera sia riuscita veramente a farsi portavoce, a dare un esempio e a dare effettivamente dei soldi per dare una mano a queste persone che in questi due anni hanno fatto un lavoro eccezionale.

Passo velocemente agli ordini del giorno che ha presentato il MoVimento 5 Stelle, ordini del giorno improntati alla trasparenza, alle pari opportunità e alla transizione ecologica. Ricordo l'ordine del giorno a prima firma del collega Zolezzi, che richiedeva proprio la trasparenza nella gestione dei rifiuti all'interno della Camera dei deputati.

Abbiamo poi l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 10/23 Sportiello, su cui abbiamo avuto una grande discussione proprio poco fa, per dare l'opportunità alle donne di poter allattare. Anche il collega Crippa ha presentato un ordine del giorno che prevede da parte della Camera l'acquisto di energia al 100 per cento rinnovabile. Questi sono fari per il MoVimento 5 Stelle, sono tematiche che per noi sono veramente molto importanti; siamo riusciti a trasformare e a tradurre le tematiche che portiamo all'esterno di questo palazzo anche all'interno delle istituzioni. Inoltre, per quanto riguarda la questione della trasparenza sono contenta che sia stato accolto un ordine del giorno proprio per inserire nel sito web della Camera i curricula e i nominativi dei collaboratori parlamentari. Con questo abbiamo raggiunto due obiettivi: il primo obiettivo è quello della trasparenza, come dicevo in precedenza, e il secondo obiettivo è dare un riconoscimento a questi collaboratori, che fanno un lavoro incredibile e che troppo spesso sono nell'ombra. Quindi, sono veramente contenta che questo ordine del giorno sia stato approvato. Infine concludo, Presidente, ringraziando chiaramente il Collegio dei questori e tutto l'Ufficio di Presidenza, di cui, in questi 5 anni, ho avuto l'onore di fare parte. Soprattutto, ringrazio tutti i dipendenti della Camera e tutti gli uffici. Mi scusi, Presidente, ma non sento la mia voce.

PRESIDENTE. Colleghi, per favore!

MARIA EDERA SPADONI (M5S). Stavo dicendo che ringrazio i dipendenti della Camera e ringrazio tutti gli uffici (Applausi), che in questi due anni hanno fatto un lavoro incredibile per portare avanti i lavori della Camera e per garantire il buon funzionamento delle istituzioni. Senza di loro veramente non saremmo arrivati dove siamo arrivati.

Ovviamente, il voto del MoVimento 5 Stelle sarà favorevole (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Tateo. Ne ha facoltà.

ANNA RITA TATEO (LEGA). Grazie, Presidente. Anche il gruppo Lega-Salvini Premier vuole ringraziare il Collegio dei questori, l'Ufficio di Presidenza e i dipendenti della Camera. Inoltre, vorrei rivolgere un ringraziamento personale ai miei colleghi, onorevoli Silvana Comaroli e Marzio Liuni, per il lavoro che hanno svolto in questi anni all'interno della Camera. Sicuramente è stato un lavoro non semplice, molto complesso, perché tutti quanti abbiamo affrontato una pandemia. Tra l'altro, vorrei ricordare che durante la pandemia i lavori parlamentari non sono mai stati interrotti.

Presidente, in questa legislatura sono contenta perché - è vero - da un lato, abbiamo risparmiato, però, dall'altro lato, stiamo investendo. Stiamo investendo: abbiamo acquistato due beni immobili, abbiamo investito delle somme per alcune infrastrutture e per migliorare le infrastrutture della Camera. Però siamo rammaricati, perché una proposta della Lega era quella di creare un asilo nido per i figli e le figlie dei dipendenti della Camera dei deputati e, ovviamente, anche noi siamo molto rammaricati sul fatto che non ci sia stata una ridefinizione del rapporto con i collaboratori parlamentari.

La Lega ha sostenuto, ovviamente, tutte le proposte dei Questori. È stata fondamentale nelle scelte che hanno fatto i Questori e, quindi, abbiamo collaborato all'interno dell'Ufficio di Presidenza e continueremo a farlo, non solo per i deputati, ma per tutti i dipendenti della Camera dei deputati, che meritano il nostro rispetto e il nostro applauso.

Per questo motivo, Presidente, anche la Lega Salvini-Premier voterà favorevolmente sul bilancio (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Boldrini. Ne ha facoltà.

LAURA BOLDRINI (PD). Presidente, la ringrazio di questa opportunità. Intendo intervenire in qualità di ex Presidente della Camera. Dunque ci tenevo a farlo, Presidente, perché questo è l'ultimo bilancio (siamo a Camere sciolte). Voglio ringraziare lei, Presidente, per aver portato avanti un impegno di sobrietà che noi avevamo avviato nella scorsa legislatura, come potrà ricordare e come anche i Questori potranno ricordare, con un risparmio di ben 350 milioni di euro. Lei, in questi anni, ha continuato in questo solco, dando continuità al lavoro che avevamo avviato.

Vorrei ringraziarla perché gestire la Camera in tempo di pandemia credo che sia stata una prova veramente difficile e quindi penso che tutti noi dobbiamo renderle merito di questo (Applausi). Soprattutto, credo che dobbiamo anche rendere merito agli uffici della Camera, ai consiglieri e alle consigliere, che hanno vissuto una delle sfide più difficili perché penso che lo sforzo fatto in occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica in pandemia sia stato veramente qualcosa che non ha pari rispetto a quanto si possa chiedere a un'istituzione. Quindi, ringrazio tutti e tutte, profondamente grata del fatto che questa Istituzione si porti avanti grazie alla loro dedizione.

Presidente, in chiusura, voglio dire che investire risorse nella gestione dell'Istituzione è fare un investimento in democrazia. Presidente, spero che siano finiti i tempi in cui, in quest'Aula, quando si parlava di bilancio, il livello di conflittualità era assolutamente insostenibile e gratuitamente alto. L'Istituzione non va aperta come una scatoletta di tonno, ma l'Istituzione va rafforzata (Applausi) e spendere in democrazia vuol dire spendere nel futuro e nelle prossime generazioni, dare ai nostri figli un Paese democratico e forte (Applausi).

PRESIDENTE. Prima di passare ai voti, mi unisco anch'io al ringraziamento di tutti i dipendenti della Camera dei deputati, che, in questi anni, hanno fatto un lavoro assolutamente straordinario. Ringrazio il dottor Castaldi e tutti coloro che da sempre lavorano a supporto della democrazia di questo Paese. Quindi, grazie. (Prolungati applausi- L'Assemblea si leva in piedi). Grazie a tutti.

(Votazioni - Doc. VIII, n. 9 e Doc. VIII, n. 10)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2021 (Doc. VIII, n. 9).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 60).

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2022 (Doc. VIII, n. 10).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 61).

Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunico che, con distinte lettere pervenute in data 27 luglio 2022, le deputate Rossella Sessa e Maria Rosaria Carfagna, già iscritte al gruppo parlamentare Forza Italia-Berlusconi Presidente, hanno dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Misto, cui risultano pertanto iscritte.

Modifica nella composizione dell'ufficio di presidenza di un gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data 27 luglio 2022, il deputato Davide Crippa ha comunicato le sue dimissioni, a far data dal 26 luglio 2022, da presidente del gruppo parlamentare MoVimento 5 Stelle.

Comunico, altresì, che, con lettera pervenuta in data 27 luglio 2022, la deputata Alessandra Carbonara ha comunicato le sue dimissioni, a far data dal 26 luglio 2022, da vicepresidente vicaria del gruppo parlamentare MoVimento 5 Stelle.

Comunico, infine, che, con lettera pervenuta in data 27 luglio 2022, il deputato Luigi Gallo, già vicepresidente del gruppo MoVimento 5 Stelle, ha comunicato che le funzioni di presidente saranno da lui esercitate.

In morte dell'onorevole Giorgio Oppi.

PRESIDENTE. Comunico che è deceduto l'onorevole Giorgio Oppi, già membro della Camera dei deputati dalla XIV alla XVI legislatura.

La Presidenza della Camera ha già fatto pervenire ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare il deputato Ficara. Ne ha facoltà.

PAOLO FICARA (M5S). Grazie, Presidente. Approfitto di questi ultimi interventi di fine seduta per portare all'attenzione dell'Aula e, soprattutto del Ministro Giovannini, la questione che riguarda l'aggiornamento del contratto di servizio media e lunga percorrenza tra lo Stato e Trenitalia, il servizio Intercity giorno e notte. Chiedo al Ministro uno sforzo, in queste ultime settimane di gestione degli affari correnti, per chiudere questo importante aggiornamento, essendo ormai abbondantemente fuori tempo massimo. Parliamo, infatti, di un contratto firmato nel 2017, che scadrà nel 2026 e che, a metà della sua durata decennale, avrebbe dovuto appunto conoscere un aggiornamento, che si sarebbe dovuto concludere entro il 31 dicembre del 2021. Invece, siamo a fine luglio 2022 e, a quanto risulta, siamo ancora a un passaggio di carte tra Trenitalia, il MIMS e il MEF, e non è tollerabile questo ritardo, perché parliamo di un servizio cui lo Stato contribuisce con risorse pubbliche e che garantisce il diritto alla mobilità di migliaia di cittadini, tutti i giorni, soprattutto nel Mezzogiorno e in quelle aree del Paese che non sono ancora servite dall'alta velocità. Chiedo, quindi, davvero al Ministro Giovannini di richiamare l'azienda alle sue responsabilità e arrivare a una chiusura rapida dell'aggiornamento del contratto, così da iniziare a programmare per il futuro questo importante servizio, a beneficio di milioni di passeggeri e utenti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente, intervengo per portare all'attenzione dell'Aula un fatto gravissimo avvenuto in questi giorni, la brutale aggressione a quattro agenti della Polizia penitenziaria, aggrediti nella casa di reclusione di Noto, tutti e quattro immediatamente ricoverati; uno, l'ispettore Luigi Santacroce, a cui va la solidarietà, senza se e senza ma, di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), ha riportato la peggio: oltre a trauma cranico, oltre a ferite lacero-contuse, ha riportato la frattura di cinque costole, alcune delle quali fratture scomposte.

È stato un pestaggio brutale, uno dei più gravi dei tanti pestaggi ai danni degli uomini e delle donne della Polizia penitenziaria, che Fratelli d'Italia denuncia sempre. Ho depositato decine e decine di interrogazioni, nel più imbarazzante, assordante, indegno, impudico, spudorato silenzio del Ministro della Giustizia, Ministro che trova il tempo per costituirsi parte civile contro quegli agenti della Polizia penitenziaria che hanno riportato la legalità nel carcere durante le sommosse, Ministro che non trova il tempo per rispondere alle interrogazioni sulle aggressioni ai danni della Polizia penitenziaria! La ringrazio, Presidente e concludo. Taser da domani mattina anche per loro, protocollo anti-sommossa anche per loro, per difendere la Polizia penitenziaria (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). Presidente, la ringrazio. Espongo all'Aula il caso, Presidente, drammatico di un'azienda - ne avrà sentito parlare –, la Wärtsilä, Grandi Motori di Trieste, che ha annunciato fondamentalmente il ritorno in patria, ovvero in Finlandia, non dando la possibilità a quasi 500 persone, quindi a quasi 500 famiglie di poter continuare il loro lavoro.

Pochi minuti fa, Presidente, un comunicato sindacale, in questo caso dell'UGL dice: siamo senza dubbio di fronte ad una scelta unilaterale di disimpegno dell'azienda, decisioni che non sono in alcun modo legate, giustificate soprattutto da perdite.

Questa è un'azienda, una multinazionale che si occupa della costruzione di grandi motori, che non ha perdite: 11 milioni e mezzo di contributi pubblici negli ultimi vent'anni, 30 milioni di garanzie SACE, 20 milioni nel 2017 per crisi produttiva - che, fortunatamente, è terminata -, 34 milioni richiesti per quanto riguarda lo sportello del PNRR.

Presidente, noi, la politica tutta, in campagna elettorale, ma io oserei dire senza la campagna elettorale, deve mettersi di traverso ai cancelli delle aziende, affinché a questi speculatori, a queste persone, a queste multinazionali venga impedito di abbandonare centinaia, se non migliaia in termini di indotto, di persone, che non vedono il futuro innanzi a loro.

Io ringrazio il Ministro Giorgetti, che si è immediatamente speso per creare un tavolo di concertazione, ma pare che l'azienda, in questo caso, non voglia sentire ragioni.

Considerato, Presidente - e vado alle conclusioni - che, ad esempio, la Finlandia è uno Stato europeo, penso che questo possa essere un caso, se non l'unico, purtroppo, di quel disgraziato “decreto Dignità”, laddove la collettività, laddove la politica debba richiedere indietro immediatamente 90 milioni di soldi pubblici ad una multinazionale che ci sta schiaffeggiando (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). In questo caso, se l'azienda non siederà nuovamente ad un tavolo, chiederemo sanzioni nei confronti della Finlandia per danno socioeconomico rispetto ad un'azienda che nei bilanci è florida, ma che, per una decisione unilaterale, riporta e manda a casa, in questo senso, oltre 500 persone.

Fratelli d'Italia non mollerà - e ce ne frega poco, in questo caso, della campagna elettorale - questa battaglia, l'abbiamo iniziata qualche tempo fa, sicuramente la continueremo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Giovedì 28 luglio 2022 - Ore 9:

1. Seguito della discussione della proposta di legge costituzionale:

S. 865-B - PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE D'INIZIATIVA POPOLARE: Modifica all'articolo 119 della Costituzione, concernente il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall'insularità (Approvata, in prima deliberazione, dal Senato e dalla Camera e approvata, in seconda deliberazione, con la maggioranza assoluta dei suoi componenti, dal Senato). (C. 3353-B​)

Relatrice: ALAIMO.

2. Discussione della relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243. (Doc. LVII-bis, n. 5)

Relatore: FASSINA.

La seduta termina alle 20,30.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 4, il deputato Pella ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario, mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nelle votazioni dalla n. 4 alla n. 6, il deputato Fassino ha segnalato che non è riuscito ad astenersi dal voto;

nella votazione n. 11, la deputata Vanessa Cattoi ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 36, il deputato Marino ha segnalato che si è erroneamente astenuto, mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nelle votazioni n. 39 e 45, il deputato Morgoni ha segnalato che si è erroneamente astenuto, mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 49, la deputata Siragusa ha segnalato che si è erroneamente astenuta, mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 50, il deputato Miceli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 54, la deputata Fascina ha segnalato che non è riuscita a votare;

nella votazione n. 55, la deputata Sarti ha segnalato che non è riuscita ad esprimere il voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 3653 - em. 1.4 402 400 2 201 38 362 93 Resp.
2 Nominale em. 1.500 408 406 2 204 405 1 90 Appr.
3 Nominale em. 2.500 405 405 0 203 405 0 90 Appr.
4 Nominale em. 3.3 417 412 5 207 196 216 89 Resp.
5 Nominale em. 3.500 418 415 3 208 411 4 88 Appr.
6 Nominale em. 3.9 419 415 4 208 204 211 88 Resp.
7 Nominale em. 3.18 388 358 30 180 10 348 86 Resp.
8 Nominale em. 3.21 396 366 30 184 12 354 86 Resp.
9 Nominale em. 3.501 414 414 0 208 407 7 86 Appr.
10 Nominale em. 3.31 412 410 2 206 43 367 86 Resp.
11 Nominale em. 3.36 412 382 30 192 10 372 86 Resp.
12 Nominale art. agg. 3.0500 415 415 0 208 411 4 86 Appr.
13 Nominale em. 6.500 410 410 0 206 410 0 86 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale art. agg. 6.0500 410 410 0 206 409 1 86 Appr.
15 Nominale art. agg. 6.0501 407 396 11 199 390 6 86 Appr.
16 Nominale em. 7.500 412 412 0 207 411 1 86 Appr.
17 Nominale em. 8.500 414 414 0 208 413 1 86 Appr.
18 Nominale em. 10.500 418 417 1 209 417 0 86 Appr.
19 Nominale em. 10.3 422 419 3 210 47 372 86 Resp.
20 Nominale em. 12.3 421 416 5 209 44 372 86 Resp.
21 Nominale em. 12.15 426 421 5 211 42 379 86 Resp.
22 Nominale art. agg. 13.02 426 395 31 198 15 380 86 Resp.
23 Nominale art. agg. 21.03 423 394 29 198 14 380 86 Resp.
24 Nominale em. 23.500 426 424 2 213 409 15 86 Appr.
25 Nominale em. 23.501 414 413 1 207 405 8 86 Appr.
26 Nominale em. 23.502 431 427 4 214 416 11 86 Appr.


INDICE ELENCO N. 3 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale em. 25.500 430 427 3 214 418 9 86 Appr.
28 Nominale art. agg. 25.0500 421 417 4 209 414 3 86 Appr.
29 Nominale art. agg. 25.0501 426 416 10 209 415 1 86 Appr.
30 Nominale em. 26.500 427 414 13 208 414 0 86 Appr.
31 Nominale em. 33.500 429 410 19 206 410 0 86 Appr.
32 Nominale em. 34.500 417 407 10 204 400 7 86 Appr.
33 Nominale em. 35.1 429 400 29 201 17 383 86 Resp.
34 Nominale em. 35.500 422 411 11 206 387 24 86 Appr.
35 Nominale em. 35.6 429 400 29 201 27 373 86 Resp.
36 Nominale em. 35.501 423 418 5 210 412 6 86 Appr.
37 Nominale em. 35.502 423 413 10 207 411 2 86 Appr.
38 Nominale art. agg. 35.0500 426 419 7 210 410 9 86 Appr.
39 Nominale em. 36.500 421 407 14 204 406 1 86 Appr.


INDICE ELENCO N. 4 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale em. 36.501 422 418 4 210 418 0 86 Appr.
41 Nominale art. agg. 36.0500 421 417 4 209 416 1 86 Appr.
42 Nominale art. agg. 37.0500 429 427 2 214 419 8 86 Appr.
43 Nominale art. agg. 38.0500 432 429 3 215 426 3 86 Appr.
44 Nominale em. 39.1 434 398 36 200 15 383 86 Resp.
45 Nominale em. 39.500 423 419 4 210 406 13 86 Appr.
46 Nominale art. agg. 39.0500 434 433 1 217 428 5 86 Appr.
47 Nominale art. agg. 40.0500 432 430 2 216 429 1 86 Appr.
48 Nominale art. agg. 40.0501 429 419 10 210 419 0 86 Appr.
49 Nominale art. agg. 40.0502 433 419 14 210 418 1 86 Appr.
50 Nominale art. agg. 41.0500 430 419 11 210 418 1 86 Appr.
51 Nominale em. 43.6 433 427 6 214 197 230 72 Resp.
52 Nominale em. 45.501 351 344 7 173 344 0 94 Appr.


INDICE ELENCO N. 5 DI 5 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 61)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale em. 45.500 355 344 11 173 344 0 94 Appr.
54 Nominale art. agg. 46.0500 358 347 11 174 347 0 94 Appr.
55 Nominale Ddl 3653 - voto finale 397 386 11 194 355 31 84 Appr.
56 Nominale Doc. IV-quater, n. 4 360 358 2 180 287 71 78 Appr.
57 Nominale Doc. IV-quater, n. 3 341 340 1 171 279 61 78 Appr.
58 Nominale Doc. VIII, n. 10 - odg n. 1 345 342 3 172 19 323 79 Resp.
59 Nominale odg n. 11 350 350 0 176 87 263 79 Resp.
60 Nominale Doc. VIII, n. 9 - consuntivo 2021 332 329 3 165 329 0 77 Appr.
61 Nominale Doc. VIII, n. 10 - prog. bil. 2022 328 327 1 164 324 3 76 Appr.