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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 723 di lunedì 11 luglio 2022

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANDREA MANDELLI

La seduta comincia alle 12,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ANNA RITA TATEO, Segretaria, legge il processo verbale della seduta dell'8 luglio 2022.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla seduta odierna sono complessivamente 119, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 12,33).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Lorenzin. Ne ha facoltà.

BEATRICE LORENZIN (PD). Presidente, onorevoli colleghi, intervengo stamattina per esprimere la mia solidarietà, ma anche la preoccupazione, nei confronti di quello che sta accadendo a Roma. Ormai sono settimane in cui si stanno susseguendo una serie di incendi, che la nostra città non ha visto - penso - negli ultimi decenni. Mai vista una cosa del genere, potremmo dire, con un susseguirsi di incendi in varie parti della città, nei momenti in cui il vento e la temperatura potevano far immaginare che si arrivasse a un'acme di pericolosità e di diffusione. È evidente oramai che ci sia una mano dolosa, almeno nella maggior parte di questi episodi.

Vorrei esprimere, inoltre, la massima vicinanza ai cittadini romani e il ringraziamento alle istituzioni, tutte, che si sono prodigate fin dai primi momenti per intervenire tempestivamente: ai Vigili del fuoco, alla Protezione civile, al sistema sanitario sul territorio, a tutti coloro che sono intervenuti nei soccorsi e alle associazioni dei cittadini.

Però, questo ci deve anche indurre a una riflessione: Roma soffre, ormai da anni, una situazione di abbandono e di difficoltà che è davanti agli occhi di tutti. Questa sofferenza, che vediamo nelle varie emergenze che hanno attraversato e che attraversano la città, a mio parere, richiede un senso di comunità che deve pervadere tutta la città e tutte le istituzioni. Ci deve essere una risposta corale. Rispetto a questa sofferenza, Roma non può essere lasciata sola, né si può scaricare la responsabilità, o fare speculazioni, sul sindaco di turno.

Io credo, invece, che rispetto a quello che sta accadendo - gli inquirenti, immagino fra un po', ci diranno qual è il movente - se c'è una mano, se ci sono indicazioni su cui oggi è troppo presto per fare speculazioni (ognuno può avere le proprie idee), sicuramente la risposta che le istituzioni e la politica tutta, a prescindere dalla giacca che portiamo, devono dare dev'essere corale, perché Roma non è solo dei romani: Roma è patrimonio dell'umanità, Roma è la capitale, Roma è e rappresenta l'Italia. Per questo, vederla sotto attacco in questo modo è una ferita nei nostri cuori e nelle nostre menti ed è una ferita che ci portiamo dietro.

Quindi, io esprimo la massima solidarietà al sindaco Gualtieri, che ha messo in campo tutto quello che può fare. È evidente che, rispetto all'emergenza rifiuti, l'incendio che abbiamo avuto, anche pochi giorni fa sul centro di trattamento, è stato gravissimo. Ci sono situazioni che sono sotto gli occhi di tutti, ma io credo che nessuno si farà intimidire e, soprattutto, la risposta sarà una risposta forte e corale da parte di una città che ha una storia che appartiene, come dicevo, non soltanto ai romani.

Io credo che rispetto a questo la grande dignità e la responsabilità di tutti i cittadini aiuterà la capitale, Roma, e le istituzioni capitoline, a superare questa crisi. Io sono fiduciosa che, nei prossimi mesi, anche grazie a questo “decreto Aiuti”, noi vedremo risolvere nodi cruciali di questa città e forse non è un caso che ciò accada proprio mentre si stanno risolvendo questioni aperte da decenni nella capitale.

Quindi, concludo dicendo che spero che gli inquirenti presto consegneranno alla giustizia i responsabili degli atti che sono stati definiti dal mio collega Morassut, in modo molto intelligente, come atti di terrorismo ecologico, atti che feriscono la città e i cittadini e mettono in pericolo la sicurezza.

Dunque, ribadisco, ancora una volta, il ringraziamento particolare e veramente di cuore a tutte le istituzioni, che sono in campo ormai da settimane per garantire la sicurezza e la salubrità della nostra città e dei nostri cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Onorevole Lorenzin, quindi, con il suo intervento sull'ordine lavori, c'è una richiesta che lei fa?

BEATRICE LORENZIN (PD). Chiedo che, nei prossimi giorni, il Governo venga a riferire anche rispetto alle azioni messe in campo.

PRESIDENTE. Quindi, chiede un'informativa urgente.

Ha chiesto di parlare, sul medesimo argomento, l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Grazie, Presidente. In realtà, ho due argomenti, sull'ordine dei lavori, da porre all'attenzione in Aula e spero di poterlo fare nel più breve tempo possibile.

Il primo sicuramente riguarda quanto sta accadendo, in queste giornate terribili, a Roma. Prima di portare la solidarietà al sindaco Gualtieri, vorrei portarla ai cittadini romani, che, da anni ormai, vivono tra l'incuria, il degrado e lo stato d'abbandono. Ricordo ciò che sta succedendo in queste giornate, ossia i terribili incendi a cui assistiamo ormai da dieci giorni a questa parte, e laddove - e mi auguro che gli inquirenti, ovviamente, potranno accertarne al più presto le cause - ci fosse la mano di un uomo, come il sindaco Gualtieri ha denunciato, ci auguriamo che costui o costoro vengano immediatamente consegnati alla giustizia.

Ma non è solo questo il tema. Il tema è che noi da troppi anni vediamo Roma totalmente abbandonata a se stessa. Quando a Roma, addirittura, non c'è neanche la raccolta e lo sfalcio dell'erba, è immaginabile che basti un mozzicone di sigaretta, magari lanciato da qualche macchina o da qualche cittadino poco attento e poco civile, per far partire immediatamente un rogo. Non è soltanto il caldo, è anche l'incuria che ha portato a questa situazione drammatica.

Allo stesso modo, a me spiace che sul tema dei rifiuti un gruppo parlamentare, in particolare, in quest'Aula abbia fatto perdere un po' di tempo sul “decreto Aiuti”, proprio perché nel decreto si parla della possibilità per il sindaco di Roma, nella sua qualità di commissario, di affrontare il tema dei rifiuti in maniera diversa da come l'avevamo visto affrontare dal sindaco che lo ha preceduto. Temo, però, che sia tardi, ancora una volta. Il sindaco Gualtieri, lo ricordo, governa da ottobre dello scorso anno. Nessuno ha la bacchetta magica e Roma è talmente grande e i problemi di Roma sono talmente vasti che nessuno pensa che il giorno dopo l'arrivo di un nuovo sindaco - augurandoci che sia un po' più capace del precedente, cosa di cui dubito in questo momento - possano essere risolti tutti i mali della città. È pur vero che noi, però, abbiamo bisogno di un sindaco che, invece di andare in giro a fare comizi elettorali e a stringere le mani a sindaci che arrivano dall'estero, dovrebbe occuparsi della città di Roma. Roma merita competenza, professionalità, serietà. Questo noi chiediamo.

Ovviamente, mi associo alla richiesta di un'informativa urgente da parte del Governo e dei Ministri competenti, primo fra tutti, magari, il Ministro dell'Interno che, non occupandosi di Lampedusa, forse vorrà occuparsi di Roma con maggiore attenzione, visto quello che sta succedendo in queste ore. Mi associo quindi alla richiesta che il Governo venga in Aula al più presto a riferire su quanto sta accadendo a Roma in queste ore e, soprattutto, su eventuali colpe, se ci sono, dietro questi incendi.

Ciò detto, voglio porre un altro tema all'ordine dei lavori di quest'Aula e denunciare quanto sta accadendo in regione Lazio sulla sanità. Ne sono stata informata da chi va a fare prevenzione, in particolare le donne. Molte cittadine, infatti, mi stanno chiamando perché sono andate a fare gli esami di prevenzione previsti - ben venga, perché la campagna di prevenzione è fondamentale per gli uomini e per le donne, soprattutto per le donne - e, malgrado l'accreditamento attraverso il sistema sanitario regionale, hanno atteso circa 3-4 mesi prima di ricevere la risposta dell'esame di prevenzione effettuato. Voglio denunciare a quest'Aula che la regione Lazio, il presidente Zingaretti e l'assessore D'Amato stanno mettendo a serio rischio la salute di quei cittadini che vanno a fare una prevenzione fondamentale. Immaginate, per esempio, il caso di quella donna che mi ha chiamato e che ha fatto un pap-test quattro mesi fa: se domani le arrivasse il risultato e magari - speriamo di no - le venisse certificata la presenza di un tumore, avrebbe perso quattro mesi. Di chi è la responsabilità? Anche a questo riguardo denuncio il caos generale che regna nel Lazio nel sistema sanitario, perché al problema della crisi delle ambulanze e al problema dei pronto soccorso, di cui abbiamo letto sui giornali, si aggiunge anche un sistema sanitario che vanifica la prevenzione oncologica per i nostri concittadini.

Allora io chiedo, anche su questo, che il Ministro Speranza venga urgentemente in Aula per spiegarci cosa sta succedendo al sistema sanitario regionale del Lazio e per spiegarci per quale motivo un presidente di regione e un assessore alla sanità sono ancora lì, malgrado i danni che stanno recando alla salute dei cittadini.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sul primo argomento, ossia sull'incendio di Roma, l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Intervento per esprimere solidarietà ai cittadini romani che abitano nelle zone circostanti e, in generale, a tutti, perché sarà capitato anche a molti colleghi di avere la cenere addirittura in centro, sulla macchina, o di sentire l'odore acre del fumo nell'aria. Situazioni come queste non sono casuali e dispiace che la collega Lorenzin, che è un po' come la bella addormentata, si risvegli nella Roma governata dal Partito Democratico e non legga i giornali: avrebbe scoperto che l'area da cui è partito l'incendio, l'ex Casilino 900, avrebbe dovuto essere bonificata proprio dalla regione governata dal PD, da Zingaretti, e dal sindaco Gualtieri nonché, ancor prima, dalla sindaca Raggi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Con il collega Rampelli, dalla scorsa legislatura siamo a batterci contro i roghi tossici e i rifiuti interrati nei campi nomadi, gli stessi nomadi a cui voi avete dato, appena eletti, il bonus casa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico). Vi dovete vergognare! Qui venite a fare…

PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza, si rivolga alla Presidenza, onorevole Mollicone.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). …l'ipocrita appello di solidarietà ai cittadini romani, ma la solidarietà i cittadini romani la devono avere perché ancora una volta hanno delle amministrazioni inadeguate! Dopo il flagello della Raggi, adesso abbiamo un sindaco che non è in grado di gestire un'emergenza che non nasce a caso. Andatevi a leggere le carte: c'è l'indagine del 2017 sulla mafia dei demolitori (Commenti del deputato Sensi)

PRESIDENTE. Deputato Sensi.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). …e ci sono le richieste, in Commissione antimafia, del collega Rampelli per indagare sui roghi tossici!

Chiedo che questo venga segnalato al Governo, perché si paventa anche la pista della mafia dei rifiuti interrati abusivamente, che i colleghi del Partito Democratico conoscono perfettamente in quanto tra gli esecutori materiali ci sono molti di quei campi nomadi che essi difendono. Concludo ricordando le legittime denunce che la collega Lorenzin dagli scranni del Campidoglio, quando era in Forza Italia, faceva contro i campi nomadi. Ritorniamo alle origini, riprendiamo la coerenza e la linearità delle posizioni! La storia di Roma bisogna riconoscerla tutta, non svegliarsi qui e fare gli interventi di solidarietà ai cittadini romani. La solidarietà i cittadini romani la richiedono ed è necessaria per la vostra inadeguatezza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Mollicone, anche lei quindi chiede un'informativa urgente del Governo?

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Sì, un'informativa urgente, ma non solo. Chiedo anche che, una volta verificata la pista, in caso, se ne occupi la Commissione antimafia. Tra le piste ipotizzate dalla magistratura…

PRESIDENTE. A me serviva questo per completare il suo intervento.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Fassina. Ne ha facoltà. (Commenti del deputato Mollicone).

Fate parlare l'onorevole Fassina, fate parlare l'onorevole Fassina!

STEFANO FASSINA (LEU). Grazie, Presidente. Spiace, ancora una volta, che di fronte a fatti gravi che pesano sulla città di Roma - che, vorrei ricordarlo a tutti, è la capitale d'Italia e non un problema soltanto dei romani - non si riesca a proporre in quest'Aula un atteggiamento costruttivo. Non credo che i fatti degli ultimi giorni debbano essere oggetto di polemica. Siamo di fronte a un quadro estremamente preoccupante e credo che, così come era sbagliato nella precedente consiliatura mettere la croce sulle spalle della sindaca per tutto quello che avveniva a Roma, sia altrettanto sbagliato mettere la croce su un sindaco che sta in Campidoglio da poco più di 6 mesi.

L'ultimo incendio al Casilino 900 non c'entra niente con i campi rom, lasciamo stare le strumentalizzazioni. Quel campo rom è stato sgombrato tanto, tanto tempo fa, non c'entra nulla. Probabilmente, c'entrano di più gli autodemolitori, per quanto riguarda i rifiuti tossici che sono stati interrati nel parco archeologico di Centocelle, che potrebbe essere un gioiello. Si chiama Parco archeologico perché nel sottosuolo vi sono reperti di epoca romana di straordinario valore. L'incendio a Centocelle arriva dopo pochi giorni dall'incendio dell'impianto di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti a Malagrotta e viene dopo l'incendio dell'impianto di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti a Rocca Cencia, subito domato grazie una circostanza che consentì ai Vigili del fuoco di intervenire tempestivamente, e viene dopo l'incendio dell'impianto di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti al Nuovo Salario.

Quindi, siamo di fronte a una sequenza di eventi che è difficile considerare casuale oppure responsabilità di qualche piromane. Per questo ritengo che noi abbiamo due compiti: il primo è dare solidarietà, certamente ai cittadini di Roma che, anche venerdì sera, si son trovati con un evento pesantissimo, non solo quelli dei quartieri direttamente interessati, ma, più in generale, anche per il messaggio che è arrivato da quell'ennesimo rogo. Solidarietà ai cittadini di Roma, solidarietà ai vigili del fuoco, al prefetto, alle istituzioni tutte, al sindaco, alla giunta di Roma, che stanno cercando di affrontare una situazione difficile, però è nostro dovere anche il sostegno. Come sapete, è in discussione una legge di rango costituzionale che riguarda Roma capitale: ritengo che sarebbe una risposta molto utile e non soltanto simbolico-politica l'approvazione di quel testo nel più breve tempo possibile, in modo che possa essere approvato anche dal Senato, e dare alla capitale d'Italia un assetto istituzionale più consono a quelle che sono le sue funzioni e le sue caratteristiche.

E, poi - chiudo, Presidente -, mi associo anch'io alla richiesta di informativa in Aula urgente della Ministra Lamorgese, perché, ripeto, con riferimento alla sequenza di eventi così gravi che si sono succeduti negli ultimi anni, non solo nelle ultime settimane, in particolare per quanto riguarda il settore dei rifiuti, in ordine al quale, come è noto, ci sono interessi illegali molto rilevanti, non è razionale assumere che siamo di fronte ad eventi casuali. Quindi, un'informativa del Ministro Lamorgese, a nostro avviso, è decisamente urgente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Francesco Silvestri. Ne ha facoltà, sempre sull'ordine dei lavori, sempre sul medesimo argomento immagino.

FRANCESCO SILVESTRI (M5S). Sì, Presidente, sempre sullo stesso argomento. Chiedo anche io, a nome del MoVimento 5 Stelle l'intervento di un'informativa sul medesimo tema dei Ministri competenti, perché è un tema molto importante. Ovviamente ci uniamo agli appelli di solidarietà per quanto riguarda la cittadinanza romana. È un tema che noi, come MoVimento 5 Stelle, abbiamo vissuto intensamente e, purtroppo, lo abbiamo vissuto anche senza quel supporto corale che oggi si chiede giustamente in Aula, perché, quando ci fu l'incendio del TMB Salario, che da solo gestiva il 40 per cento dei rifiuti romani, o abbiamo avuto, durante la nostra consiliatura, il più alto numero di incendi dei cassonetti per quanto riguarda la spazzatura, per quanto riguarda Roma, e altri tipi di incendi, anche lì era importante, a nostro avviso, non pensare secondo una logica tanto peggio, tanto meglio perché in quel momento c'è il 5 Stelle al governo di Roma, ma andava fatto quello che noi oggi, come MoVimento 5 Stelle, faremo, ovvero essere da supporto a chi oggi guida legittimamente la città. Quindi non abbiamo la stessa visione su tante cose, fra cui la gestione del tema dei rifiuti e il decreto-legge Aiuti ne è un esempio, perché, a differenza di quello che diceva la collega della Lega, non stiamo facendo perdere tempo all'Aula. A nostro avviso, a nostro legittimo avviso, in questo momento, con quel tipo di soluzione, faremmo perdere del tempo ai romani, tempo prezioso su cui si potrebbe poggiare un altro tipo di programmazione, però, ovviamente, così non è.

Detto questo, chiediamo questa informativa, offriamo la nostra esperienza e il nostro supporto per la risoluzione della problematica, sia strutturalmente sia sulla contingenza attuale, e cerchiamo di mantenere un atteggiamento costruttivo, perché, rispondendo al collega di Fratelli d'Italia, chiedere l'intervento della Commissione antimafia e, poi, spaccare, alzando la tensione, il fronte politico che deve contrastare la mafia è un errore strategico e politico - con la richiesta, ovviamente, della Commissione -, perché davanti a connessioni mafiose, a prescindere dal colore politico, si deve rispondere in senso unitario.

È questa la via maestra con cui si contrastano le organizzazioni criminali. Quindi, ci uniamo a questo appello e metteremo a disposizione tutti noi stessi per il supporto e la risoluzione di tutto quello che può migliorare la vita dei cittadini romani e, ovviamente, del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sempre sul medesimo argomento, l'onorevole Fregolent. Ne ha facoltà.

SILVIA FREGOLENT (IV). Grazie, signor Presidente. Anche noi chiediamo l'intervento della Ministra Lamorgese per i roghi che si sono verificati in questi giorni nella capitale d'Italia. Prendiamo seriamente la denuncia del sindaco Gualtieri, che, ovviamente, denuncia la non casualità e la colposità di questi incendi. E, allora, a maggior ragione - considerato che questo lo diamo per scontato come dato reale -, dobbiamo avere il Governo presente in Aula che ci dica effettivamente come stanno le cose e incomincino a rassicurare i romani.

Vedete, questa è la capitale mi verrebbe da dire del Regno, visto che io vengo da Torino, la capitale che noi abbiamo dato, dopo l'unità d'Italia, all'Italia intera, all'Italia unita, eppure è il nostro passaporto per il mondo, le persone che vengono in Italia passano per Roma e, magari, a Torino non vengono. Quindi questa deve essere una città pulita, ordinata, trasparente, dove questi fatti non accadono. Per questo, noi chiediamo la presenza della Ministra Lamorgese, per dare dignità ad una città che è stata trascurata per molto tempo e speriamo che la nuova amministrazione cambi verso. Per adesso, a fatica vediamo la diversità rispetto a prima, ma siamo fiduciosi che qualcosa di buono accadrà, magari approvando questo termovalorizzatore che è oggetto della discussione di oggi nel decreto-legge Aiuti (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sempre sul medesimo argomento, l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà. Poi non ho altri su questo argomento, quindi chiuderei questa fase. Prego, onorevole Baldelli.

SIMONE BALDELLI (FI). La ringrazio, Presidente. Non vorrei aprire, in questa sede, una discussione che spetterebbe all'Aula Giulio Cesare, sullo stato in cui versa, in questo momento, la capitale, in termini di degrado urbano e di tante altre questioni che sono drammaticamente sotto gli occhi di tutti, anche dei colleghi che ogni settimana raggiungono la capitale da ogni parte d'Italia per venire a partecipare ai lavori del Parlamento. Questo lo lascio ad altre sedi, però colgo l'occasione di questa discussione sul tema degli incendi per aggiungermi alle richieste di chiarimento e di intervento, in questa Assemblea o in Commissione, della Ministra dell'Interno Lamorgese, perché credo che la capitale di un Paese sia il biglietto da visita del Paese stesso. Già presentarla ai turisti, agli ospiti internazionali in queste condizioni non è bello, in più la concomitanza singolare, sospetta, mi permetto di aggiungere, di questa consecutio di incendi gravi, importanti, che non solo danneggiano l'ambiente, ma rischiano anche di avere ripercussioni sulla salute dei cittadini e di chi vive a Roma, di chi a Roma viene per lavoro, per turismo e per altre attività, credo che sia un tema vero e centrale.

Capire se e come il Governo interpreti questa curiosa congiuntura e capire anche, eventualmente, che cosa si possa fare nel caso in cui questa sia, evidentemente, solo ipoteticamente, una casualità per fare un lavoro di prevenzione, al netto delle improbabili e inedite temperature di questi ultimi giorni.

Credo che questo Parlamento abbia il dovere di interrogarsi e di concorrere, nel distinguo delle posizioni e dei ruoli, anche su Roma stessa e di capire cosa è successo e come fare in modo che ciò che è successo non continui ad accadere in futuro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, su altro argomento, l'onorevole Dall'Osso. Ne ha facoltà.

MATTEO DALL'OSSO (FI). Grazie, Presidente. Oggi è l'undicesimo giorno da quando i lavoratori fragili rischiano la vita e i dati sulla diffusione del COVID e delle varie Omicron sono in costante crescita. Come i Ministri Brunetta e Orlando sanno, sono venute a mancare le tutele per i lavoratori fragili e, come ben sapete, gli emendamenti in Commissione bilancio in favore dei lavoratori fragili da inammissibili sono diventati ammissibili. Questo mi spinge a continuare ogni giorno a portare la questione in Aula, fino a quando non saranno ripristinate le tutele, senza che siano posti assurdi limiti di copertura, superati i quali non possono più essere tutelati. Quanto è successo a me, anno 2019, nella Giornata internazionale delle persone con disabilità, fu proprio che, prima, l'emendamento fu dichiarato inammissibile in Commissione bilancio, come in questo caso; dopo il mio intervento, fu reso ammissibile e, il giorno dopo la Giornata internazionale delle persone con disabilità, mi fu bocciato.

Io vorrei rivolgermi ai Ministri Orlando del Partito Democratico e Brunetta, come me, mio collega, di Forza Italia: voi sarete gli eroi per centinaia di migliaia di cittadini italiani. I contagi COVID - parliamo di quelli registrati - nelle proprie varianti hanno superato il milione, mentre si stima che quelli non registrati siano oltre 3 milioni. Ogni giorno si contagiano mediamente 100.000 persone. Voi potete essere i loro eroi, prorogando le tutele loro destinate, che avevate già prorogato fino al 30 giugno scorso. Vorrei, infine, ringraziare i colleghi di quest'Aula, da Massimiliano De Toma a tutti quelli che si vorranno unire in questa battaglia, e rinnovare il mio invito ai Ministri Orlando e Brunetta: siate i loro eroi!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sul medesimo argomento, l'onorevole De Toma. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO DE TOMA (FDI). Grazie, Presidente. Voglio ringraziare l'onorevole Dall'Osso per le sue parole. Poi, Presidente, per suo tramite, vorrei parlare al sottosegretario, perché noi stiamo affrontando già da diverso tempo la questione dei lavoratori fragili. La scadenza, purtroppo avvenuta l'ultimo 30 giugno, fa sì che ordini del giorno, che sono stati valutati favorevolmente con “a valutare l'opportunità di (…)”, vedano adesso nel prossimo impegno - più che altro per quanto riguarda il “Semplificazioni” - degli emendamenti riammessi, come diceva l'onorevole Dall'Osso.

Sottosegretario, le parole dell'onorevole Dall'Osso danno a voi il titolo di “eroi”. Io in questo momento di eroi vedo solamente i lavoratori fragili, perché dal 30 giugno, purtroppo, stanno vivendo una forte criticità, soprattutto nei luoghi di lavoro dove non possono rientrare o, se rientrano, sono comunque messi a dura prova, più che altro perché non sono consoni. Lo dicono non solo lanci di agenzie o interviste, ma lo ha detto, pochi giorni fa, il sottosegretario Pierpaolo Sileri, che, appunto, vede di buon grado il rientro calcolato dello smart working.

Questo - lo dico con estrema sincerità - è un atto di civiltà, proprio nei confronti di quella categoria tutelata precedentemente dai commi 2 e 2-bis dell'articolo 26 del decreto-legge n. 18 del 2020. Si tratta di una continuità di quelle tutele, dal 30 giugno a fine anno. Stanno ri-aumentando i casi, secondo i virologi come Crisanti, che pure lo ha detto in questi giorni. Quindi, non è un capriccio di onorevoli che in questo momento stanno portando avanti questa bandiera: è un fatto di civiltà. Le chiedo sommessamente di far suo questo impegno nei prossimi giorni, anche attraverso gli emendamenti che andremo a discutere nelle Commissioni referenti, in modo che possano tenere conto di questa criticità e magari, farvi diventare eroi, ma insieme a quegli eroi che già esistono, che sono quei lavoratori fragili, insieme anche - e continuo a dirlo - a quei militari fragili, che bisogna prendere in considerazione.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, recante misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina (A.C. 3614-A​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3614-A: Conversione in legge del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, recante misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina.

Ricordo che, nella seduta del 7 luglio, si è concluso l'esame degli ordini del giorno.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3614-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Costanzo. Ne ha facoltà.

JESSICA COSTANZO (MISTO). Grazie Presidente. Il bonus dei 200 euro, inserito in questo decreto che andate a convertire, si dimentica di diverse categorie di cittadini e di lavoratori. Pensiamo ai lavoratori precari, ai lavoratori agricoli, a quelli dello spettacolo che non hanno lavorato per cinquanta giornate consecutive - e nel 2021 buona parte dei teatri, purtroppo, era chiusa -, ai precari della scuola oppure ai soci lavoratori delle cooperative di tipo B, ai lavoratori ex LSU. Sono tutti - anche quelli autonomi - lavoratori occasionali, che sono emarginati da questo bonus dei 200 euro, oppure licenziati di giugno, che non avranno un contratto a luglio. Evidentemente, per questa maggioranza, questi lavoratori sono troppo poveri, troppo poveri per ricevere un'elemosina, perché, di fatto, è di questo che si tratta.

Siete invece troppo impegnati nelle dinamiche un po' schizofreniche di questa maggioranza. Abbiamo assistito - anche con alquanto imbarazzo - a dei cambi di casacca e non solo, da parte di segretari, sottosegretari e Ministri. Tutto ciò dimostra, ancora una volta, come il grande manovratore è solo uno ed è Draghi, che, di fatto, tesse e disfa questa tela, prendendo solo e unicamente gli ordini da Bruxelles. Questo è il sintomo di una maggioranza che è ormai agonizzante, innaturale, di fatto al capolinea. Ma qual è stato il vero obiettivo in questo decreto e non solo in questo decreto? Quello di mantenere lo status quo. Sì, lo status quo della classe politica dirigente di questa maggioranza. Del resto, bisogna garantirsi le ferie; questo vale per i Ministri, per i sottosegretari, per i membri del Governo, non certo per gli italiani, a cui spetterà un autunno freddo, freddo anche dal punto di vista energetico. Del resto, se andiamo a vedere anche nella nostra economia, il rimbalzo economico, che c'era stato nel 2021 in seguito al tonfo del 2020, ormai è un lontano ricordo. In realtà, c'erano già tutti i segnali, a partire dal secondo trimestre del 2021, riguardo a questa inflazione galoppante. Erano dei segnali inequivocabili e questa maggioranza, questo Governo dei migliori, avrebbe potuto almeno interrogarsi su quali sarebbero state le conseguenze nella vita di tutti i giorni e nell'economia di questo Paese, di fronte a questa inflazione galoppante.

Poi è arrivata la guerra in Ucraina, che ovviamente ha portato tutto all'esasperazione. Però, piuttosto che farsi domande e preoccupazioni di questo genere, che riguardavano veramente il Paese e il futuro degli italiani, probabilmente questo Governo era più intento a portare avanti e a condurre un controllo sociale, ovvero, di fatto una campagna vaccinale coatta. Era più intento a sanzionare i cittadini che non avevano il green pass o che non erano vaccinati, piuttosto che preoccuparsi di quelle che sarebbero state le conseguenze che adesso iniziamo solo a vivere. Probabilmente, se il Governo avesse fatto il Governo, come avrebbe dovuto essere, non saremmo qui a discutere oggi di un decreto di questo genere e, soprattutto, non saremmo di fronte ad una terza recessione di questo decennio, che porterà sicuramente più povertà, più disuguaglianza e sicuramente un'emergenza sociale. Sull'implementazione dell'embargo russo del gas e del petrolio, come sappiamo, ci sono i dati alla mano e dicono ormai che sono in ballo più di 600.000 posti di lavoro, praticamente tutti quei posti che, con grande difficoltà, eravamo riusciti a riguadagnare in seguito al 2020, nel post-COVID.

Anche il Cerved ci dice che più di 100 mila imprese sono a rischio fallimento, a rischio crac finanziario, anche perché, di fatto, l'Istat sancisce che l'inflazione è all'8 per cento, ma sappiamo che si ripercuote in misura molto più negativa anche sui processi produttivi di tutte le imprese.

Il “decreto Aiuti”, di fatto, sancisce il modus operandi di questa maggioranza, una maggioranza una tantum: vengono date mancette, un'elemosina concessa dall'alto verso il basso; del resto, lo dimostrano anche i 3 miliardi stanziati per la revisione degli appalti pubblici, per la revisione dei prezzi; se andiamo a vedere, tra il 2023 e il 2026, questi 3 miliardi diventano 10 miliardi. Quindi, ai lavoratori lasciamo le briciole, ma dove volete voi, in realtà, le coperture si trovano sempre.

Pensiamo al superbonus che, in due anni, è stato modificato con ben 17 provvedimenti, che hanno creato una vera e propria giungla, una vera e propria confusione, un vero caos e, di fatto, hanno bloccato un intero settore più l'intero indotto. Ciò che avrebbe potuto essere una grande occasione di ripresa per il Paese e per l'economia, con la ristrutturazione energetica e antisismica, ebbene, è stato bloccato e, anche qui, la soluzione che è stata trovata non accontenta nessuno, tra cessione del credito unica e quella multipla.

Peccato, però, che per i giornali questo decreto è stato considerato come il grande provvedimento di redistribuzione del reddito, oserei dire quasi un decreto alla Robin Hood che dà ai poveri per togliere ai ricchi, perché, di fatto, una parte di queste coperture doveva arrivare, appunto, dagli extra profitti delle aziende energetiche. Ma andiamo un po' più a fondo: quante sono state, in effetti, le coperture derivate da questi extraprofitti, da questa fonte di strumentalizzazione dei prezzi? Ebbene, sono 11 su 14 miliardi, ma, in totale, gli extraprofitti vengano conteggiati in 44. Allora, una domanda sorge spontanea: che cosa ne è stato del 75 per cento di questi extraprofitti? Evidentemente, per il Governo Draghi e per la sua maggioranza, il 75 per cento di questi extra profitti è lecito ed è lecito tenerlo nelle tasche delle aziende energetiche che hanno strumentalizzato anche questa crisi.

Adesso, si parla di cuneo fiscale, si ritorna all'origine, al problema dei problemi: dove trovare le coperture per ridurre il cuneo fiscale? Tutti ad arrovellarsi; ebbene, vi facciamo notare solo che, nel momento in cui si trattava di trovare le coperture per aumentare al 2 per cento del PIL le spese militari, questo problema non sussisteva, evidentemente, perché è stata l'Alleanza atlantica ad imporle e, quindi, il problema delle coperture non si è trovato; chissà perché, invece, per altri punti questo problema esiste, esiste eccome.

Presidente, chi ha davvero a cuore il sostegno e la tutela dei più deboli e, in questo caso, potrei dire tranquillamente dei cittadini italiani, perché è proprio una piccola parte quella che riesce a essere coinvolta da queste misure, non può rendersi complice di questa falsa promessa, di questa falsa misura e, quindi, annuncio il voto contrario di Italexit con Paragone.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Dori. Ne ha facoltà.

DEVIS DORI (MISTO-EV-VE). Grazie, Presidente. Europa Verde voterà contro questo decreto, perché ancora una volta il Governo non ha avuto il coraggio di porsi dalla parte dei cittadini e ha scelto di stare con le grandi compagnie energetiche. Quel bonus da 200 euro è importante, ma è poco, avrebbe dovuto e potuto essere molto, molto di più se solo aveste voluto tassare maggiormente gli extraprofitti delle compagnie energetiche. Inoltre, quel bonus non arriverà a una grande quantità di lavoratori; li avete esclusi, come denunciano i sindacati. Vi siete fermati a una tassazione del 25 per cento sugli extra profitti, a fronte dei loro profitti miliardari. ARERA ha stimato per le famiglie, in un anno, un aumento medio di spesa del 91 per cento per la bolletta elettrica e del 71 per cento per quella del gas.

Allora, è evidente che la vostra tassa sugli extraprofitti è ridicola, sempre che quella tassa voi vogliate effettivamente mantenerla, perché dei segnali di cedimento li avevate già palesati col decreto n. 80 del 2022 che, poi, avete abrogato, facendolo confluire in questo decreto. Quindi, noi temiamo che prima o poi voi emaniate nottetempo un decreto, che verrà chiamato “decreto Pentimento” nel quale vi pentirete di aver tassato gli extra profitti di ENI e altri. Noi, invece, continueremo a vigilare, perché quei soldi tornino agli italiani.

Questo decreto contiene anche altri gravi errori, uno su tutti, quello che consentirà la realizzazione del maxi inceneritore di Roma; almeno, non chiamatelo termovalorizzatore, se vi piace e ne siete orgogliosi, chiamate la vostra creatura col suo nome, cioè inceneritore. State decidendo di rinnegare anche i vincoli europei del pacchetto sull'economia circolare che stabiliscono obiettivi precisi per il riciclo dei rifiuti; siete, quindi, europeisti solo di facciata e quando vi fa comodo, nel frattempo, però, mandate un segnale inquietante ai cittadini; il messaggio è: chi ce lo fa fare di puntare sulla raccolta differenziata se arriveranno centinaia di milioni di euro per l'inceneritore? Qui c'è, quindi, un errore, non solo normativo, anche politico, ma anche culturale; noi insegniamo nelle scuole agli studenti l'importanza del riciclo, del riuso, del riutilizzo, ma ciò resta solo teoria, se poi, quando arriva il momento applicativo, nei fatti, la realtà è un'altra. La dimostrazione che state già sbracando sin d'ora sono i cassonetti pieni anche nei quartieri del centro di Roma. Poco fa, ho fotografato i cassonetti della raccolta carta stracolmi, con sacchetti di plastica contenenti carta appesi ai cassonetti, e pochi giorni fa nelle stesse condizioni era la raccolta della plastica che, ormai, stava prendendo possesso della carreggiata. Parallelamente, condanniamo fermamente i roghi di Roma; sono attacchi criminali alla nostra capitale che vanno condannati senza mezzi termini, e portiamo la massima solidarietà ai cittadini romani, ma ricordiamo che l'illegalità è alimentata dal degrado urbano, che la politica ha il dovere di arginare.

Insomma, per tornare al decreto, concludendo: state andando nella direzione sbagliata, state giocando con la salute dei cittadini. Ciò che è inaccettabile, però, è che saranno gli stessi cittadini a dover pagare per i vostri errori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tondo. Ne ha facoltà.

RENZO TONDO (M-NCI-USEI-R-AC). Signor Presidente, arriviamo oggi al novantesimo minuto, arriviamo col fiato sul collo a votare il “decreto Aiuti”. Già il titolo - “Aiuti” - avrebbe dovuto consigliare tempi e metodologie diversi; per definizione, gli aiuti sono collegati alla temporalità dell'intervento. A fronte di una crisi mai vista nella storia repubblicana, il Governo di unità nazionale, che sosteniamo, va ad approvare oggi uno stanziamento di circa 19 miliardi per venire incontro alle difficoltà dei nostri cittadini e delle nostre imprese. Si tratta di un “decreto Aiuti” che contiene misure rivolte alle famiglie e alle imprese per la riduzione delle bollette, che semplifica l'installazione di energie rinnovabili, mette in campo garanzie per la liquidità alle imprese e stanzia nuovi contributi per le piccole e medie imprese danneggiate dalla crisi ucraina.

È un decreto che rafforza i crediti d'imposta, un decreto che contiene misure di carattere sociale e, inoltre, lo ricordava il collega un attimo fa, con una visione completamente diversa dalla mia, conferisce al sindaco di Roma poteri per realizzare il termovalorizzatore o inceneritore, per me fa lo stesso, l'importante è la sostanza, non mi faccio fregare dalle parole. Ci stiamo accorgendo ogni giorno di più di quanto sia indispensabile e urgente risolvere un problema in questa città che è la capitale d'Italia, ma, come dicevo, il Parlamento arriva ad approvare questo provvedimento all'ultimo minuto, in quanto il MoVimento 5 Stelle, attraverso il suo leader, ha giocato e gioca irresponsabilmente con gli interessi del Paese.

Il Governo ha dovuto aspettare che l'ex autonominatosi avvocato del popolo - un po' come nella vecchia pubblicità di un succo di frutta: l'uomo Del Monte ha detto “sì” - desse il suo ok, un ok a misure che qualsiasi persona di buonsenso non potrebbe che approvare, misure ferme da giorni, con i giornalisti al sole in via Campo Marzio, la sede dei 5 Stelle, ad aspettare che comparisse ai microfoni il leader non eletto in Parlamento per l'ennesimo penultimatum.

Ma non basta: la commedia continua, per scoprire che il “sì” è ancora un “ni”, dato che proprio il Ministro dell'Agricoltura, senatore, anziché annunciare provvedimenti per la siccità, afferma: “al decreto vedremo”; neanche il mio amico Sergio Masutto arriverebbe a tanto! E tutto questo avviene perché non si vuole il termovalorizzatore di Roma. I 5 Stelle non lo vogliono e non si deve fare; si ferma tutta la città e tutto il sistema degli aiuti perché il termovalorizzatore di Roma o inceneritore non deve essere fatto. Stiamo assistendo davvero ad uno spettacolo di cattivo gusto, come nelle peggiori liturgie della Prima Repubblica. Ricordo Follini contro Berlusconi quando si chiedeva discontinuità, ma ci dimentichiamo che il Governo Draghi nasce per affrontare l'emergenza su cui non ci può essere distinzione ideologica. Il Governo Draghi non è forte di una maggioranza politica, è forte della mancanza di alternative.

Noi con l'Italia, fin dall'inizio, ha sostenuto lealmente il Governo: lo ha fatto sul catasto, in Commissione, non facendo mancare il suo voto decisivo; lo abbiamo fatto non senza difficoltà, almeno personalmente, quando sul tema della lotta al COVID sembrava prevalesse una visione integralista, scarsamente attenta ai bisogni della scuola, degli studenti e del lavoro; lo abbiamo fatto sulla posizione dell'Italia rispetto alla guerra in Ucraina, senza però mai smettere di chiederci se non sia possibile tentare di aprire nuovi e più coraggiosi canali negoziali. Anche noi abbiamo dovuto accettare situazioni non corrispondenti alle nostre decisioni: penso al reddito di cittadinanza, sul quale la nostra contrarietà è stata rappresentata dall'onorevole Lupi fin dall'inizio e rispetto al quale abbiamo presentato un emendamento - poi accolto - che da oggi prevede che siano i datori di lavoro, anche privati, a poter avanzare un'offerta diretta, che se poi viene rifiutata per due volte comporta la perdita del beneficio. E, comunque, siamo sempre qui, consapevoli che, allo stato attuale, il nostro dovere è lavorare per condurre il Paese fuori da una crisi terribile e utilizzare il meglio, che questo scorcio di legislatura ci riserva, per fare questo. Avanziamo - e concludo Presidente - responsabilmente un appello a tutti i leader politici: abbassiamo i toni, lavoriamo ciascuno per quanto di competenza, per ritrovare e favorire un minimo di coesione politica e sociale. Un'ultima considerazione: abbiamo un'opportunità. Molti di noi - probabilmente anche chi vi parla - non torneranno più su questi banchi; facciamo in modo di non sprecare una buona occasione per dare un segnale di buona politica.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Angiola. Ne ha facoltà.

NUNZIO ANGIOLA (MISTO-A-+E-RI). Grazie, Presidente. Componenti del Governo, cari colleghi, voteremo a favore della conversione in legge del “decreto Aiuti”. Siamo dalla parte del Governo, siamo dalla parte di Draghi decisamente e convintamente. Per quanto riguarda questo “decreto Aiuti”, esso prevede numerose iniziative veramente molto importanti per la popolazione italiana: abbiamo previsto un bonus di 200 euro che sarà erogato a poco più della metà della popolazione italiana; abbiamo salvato il termovalorizzatore a Roma, bocciando la proposta del Movimento 5 Stelle. Riguardo al superbonus - ci sono tante persone interessate a questo tema - non si concede una nuova proroga per il 110 per cento, ma si prevede che le cessioni, per le quali rimane il limite massimo di quattro, allarghino il proprio raggio di azione. La quarta cessione potrà essere effettuata dalle banche a qualsiasi partita IVA diversa dal consumatore finale, quindi a chiunque eserciti attività di impresa, commerciale, artigianale o professionale. Si prevede la retroattività, così da sbloccare vecchi crediti rimasti incagliati e liberare capienza fiscale presso le banche. Riguardo al reddito di cittadinanza, questo è un tema molto discusso, dibattuto e controverso. Ai fini del mantenimento del reddito di cittadinanza, assumeranno rilevanza anche i “no” ai datori di lavoro privati, nel senso che le offerte di lavoro da parte dei privati varranno come quelle avanzate attraverso i centri per l'impiego. Quindi, sempre rispettando i criteri della congruità, tra le rinunce al lavoro saranno conteggiate anche quelle ai privati. Dopo due “no” a offerte congrue, d'ora in poi sia pubbliche sia private, se si vorrà mantenere il reddito, si sarà costretti necessariamente ad accettare; con il terzo rifiuto si perderà il beneficio. Veniamo alle bollette. Abbiamo approvato un emendamento del valore di 7 miliardi di euro per contenere gli aumenti di luce e gas nel terzo trimestre. Abbiamo anche un'altra discussione, quella del golden power per gli impianti geotermici, ed abbiamo ulteriormente semplificato l'installazione di pannelli fotovoltaici a terra. Contro il caro gasolio sono stati stanziati 23 milioni per il credito d'imposta per la pesca fino al prossimo 31 dicembre; riguardo al mancato stanziamento di un'analoga somma per quanto riguarda l'agricoltura, ci stiamo attivando come partito Azione. Per quanto riguarda Venezia, abbiamo dato una stretta agli affitti brevi: l'obiettivo è quello di favorire gli affitti di più lunga durata, stimolare i trasferimenti di residenza nel centro storico, tutelando ovviamente il patrimonio artistico e ambientale della città. Per quanto riguarda le bollette, abbiamo previsto che i comuni e le province possano usare i proventi di multe e parcheggi per pagare le bollette di scuole, impianti sportivi e illuminazione pubblica. Gli avanzi di gestione 2020-2021 potranno essere utilizzati per finanziare tagli della TaRi. Le città metropolitane in dissesto potranno aumentare l'addizionale Irpef e le tasse di imbarco entro certi limiti. Per quanto riguarda la rottamazione, che viene chiesta da parecchi cittadini italiani in debito nei confronti dell'erario, abbiamo raddoppiato a 120 mila euro il limite per chiedere il pagamento delle cartelle in dieci anni; vale a dire 72 rate. Non occorre documentare la temporanea situazione di obiettiva difficoltà e abbiamo aumentato da cinque a otto il numero di rate non pagate dopo le quali si decade dal piano di rateizzazione, che non può essere rinnovato. Insomma, una serie di provvedimenti molto utili in questo delicatissimo momento. Rimane il rammarico, da parte di noi di Azione-+Europa, per i nostri emendamenti non approvati. Il Parlamento poteva avere più coraggio: mi riferisco, in particolare, alla nostra proposta di istituzione di un credito d'imposta del 70 per cento per l'acquisto di sistemi di accumulo dedicati agli impianti di autoconsumo fotovoltaici delle imprese. Abbiamo proposto di sostenere l'installazione di circa 2 gigawatt di sistemi di accumulo che permetterebbero di quadruplicare la capacità installata nel corso del 2021. Il Parlamento, da questo punto di vista, non ha avuto il coraggio che ci aspettavamo. Un'altra proposta è intervenuta per porre rimedio ad una grave criticità riscontrata dagli operatori abilitati alla predisposizione delle dichiarazioni ISEE. Ecco, il tema della gratuità di queste dichiarazioni interessa tantissimi cittadini: ad un certo punto, le risorse a disposizione sono diventate veramente scarse e stanno per terminare. Il Governo ha preferito non stanziare risorse in questo “decreto Aiuti” ma in un altro provvedimento, che è stato già approvato, per 13 milioni di euro. Vigileremo affinché questa somma sia sufficiente e ci impegniamo sin da ora a fare in modo che altre somme siano stanziate per assicurare sempre la gratuità della dichiarazione ISEE da parte dei CAF a favore di tutti i cittadini interessati. Tutto ciò premesso, dichiaro il voto favorevole della componente Azione-+Europa al decreto Aiuti” in fase di conversione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tasso. Ne ha facoltà.

ANTONIO TASSO (MISTO-CI). Grazie, Presidente. Intervengo per la prima volta a nome della componente politica di Coraggio Italia, pertanto voglio ringraziare i colleghi che mi hanno concesso l'onore di poter intervenire in dichiarazione di voto sul “decreto Aiuti”.

Nomen omen: questa conversione in legge ha la sua missione nel nome, il senso della mutualità, del sostegno, la consapevolezza che vi sono ambiti, categorie e cittadini che hanno bisogno di aiuto e quindi lo Stato interviene. Parliamo di 14 miliardi di impegno, che non sono pochi: una volta costituivano l'intero importo di una finanziaria.

In sede di illustrazione da parte dei relatori e di discussione generale, sono state ampiamente riferite le misure adottate, i soggetti e le categorie beneficiarie. Noi di Coraggio Italia lo voteremo, perché tutti quei provvedimenti che vanno a sollievo delle esigenze della collettività, comunque intesa, troveranno in noi sostenitori e agevolatori. Questo però - attenzione - non significa essere inerti sostenitori della “qualunque” o non avere il dovere di provare a migliorare le proposte che arrivano all'esame dell'Assemblea, perché questo che oggi si approverà è un buon articolato, lo riconosciamo, che presenta, tuttavia, lacune e disattenzioni - lasciatemi utilizzare questo eufemismo - soprattutto nei confronti di quelle categorie che misurano il grado di sensibilità delle istituzioni e il livello di civiltà di una Nazione e, di conseguenza, del suo popolo: mi riferisco in primis ai lavoratori fragili.

Ho ascoltato interventi nell'ambito dell'ordine dei lavori su questo tema che effettivamente è molto sentito; anche qualche collega poc'anzi nella sua dichiarazione di voto vi ha fatto accenno. Dunque, per queste categorie da tempo sto portando avanti proposte di giustizia sociale che hanno ricevuto, diciamo la verità, contentini che non inquadrano precisamente, con la giusta valutazione, la loro situazione.

I dati allarmanti, legati ad un notevole incremento dei contagi, dovuti alla maggiore trasmissibilità delle varianti Omicron BA.4 e BA.5, alle maggiori occasioni di socialità, in concomitanza con la stagione estiva e al venir meno pressoché totale delle restrizioni anti contagio, creano pericoli preoccupanti e concreti a queste persone.

Vorrei ricordare, in primis a me stesso, che stiamo parlando di lavoratori immunodepressi, oncologici, trapiantati, con disabilità grave e affetti da patologie pericolose, a cui, dal 1° luglio, lo ribadisco, sono venute meno tutte le misure a protezione del loro stato di salute e del loro diritto al lavoro; lavoratori che, quand'anche vaccinati - senza parlare però di chi sia stato esentato dalle vaccinazioni anti COVID per motivi sanitari e non per sua libera scelta - nella stragrande maggioranza dei casi, non hanno sviluppato un'adeguata risposta immunitaria, perché inficiata dalle specifiche terapie a cui sono sottoposti, ossia chemioterapia o altri trattamenti immunodepressivi; vaccinazioni la cui risposta immunologica viene elusa dalle varianti Omicron in atto, la cui efficacia, secondo i report del 17 giugno del 2022 dell'organismo di valutazione dell'OMS, non può ancora essere accertata.

Alla luce di questi dati scientifici allarmanti e di questa situazione sanitaria, sempre più complicata, in questo provvedimento è totalmente assente l'interesse per la categoria di questi lavoratori. Avevo presentato emendamenti che statuivano la proroga al 31 dicembre delle tutele per i lavoratori fragili scadute, lo ricordo ancora una volta, il 30 giugno scorso. Non voglio entrare troppo nel dettaglio di quegli emendamenti, che ho illustrato credo in maniera esaustiva in discussione generale, avendo anche più tempo a disposizione, ma mi riferivo ad un'amplissima platea di lavoratori fragili, di genitori di figli con disabilità gravi o bisogni educativi speciali e caregiver oppure alla revisione della restrittiva e discriminatoria lista dei cosiddetti super fragili, al ripristino della tutela relativamente all'assenza dal lavoro equiparata al ricovero, non conteggiata nel comporto, ai sensi del comma 2 dell'articolo 26 del “Cura Italia”, oppure mi riferivo alla soluzione della discriminazione in atto tra lavoratori fragili militari e civili. Insomma, una serie di proposte emendative non solo di buonsenso, ma mi permetto di dire di vitale importanza, perché parliamo di persone estremamente a rischio, rimaste senza tutela, che non si sono scelte la malattia, e che chiedono di poter svolgere il proprio lavoro con dignità e sicurezza.

Ma la cosa su cui rimango effettivamente molto perplesso è che, seguendo l'andamento dei lavori e i resoconti mediatici della propria attività parlamentare, che ognuno di noi giustamente evidenzia, ho notato che il tema dei lavoratori fragili è assolutamente trasversale. Diversi colleghi hanno ricordato e sottolineato, come evidenziato anche all'inizio del mio intervento, le legittime esigenze di questa categoria. Da varie parti sono stati presentate proposte emendative e ordini del giorno; in particolare, si è gioito per l'accoglimento di alcuni ordini del giorno, anche con la formula: “a valutare l'opportunità di”, come se, dopo due anni e oltre di pandemia, ci fosse ancora bisogno di valutare l'opportunità di mettere a disposizione dei lavoratori fragili quelle protezioni di cui hanno bisogno, perché sono vulnerabili ed esposti alle gravissime complicanze, in caso di contagio.

In Senato, altri colleghi senatori hanno annunciato iniziative a favore dei lavoratori fragili in riferimento a questo provvedimento, che passerà tra poco nell'altra Camera, anche se francamente credo che ci sia poco da fare, dal momento che questo provvedimento - è ovvio - arriverà pronto, impacchettato per la fiducia, quindi nulla si potrà fare. Però, dal momento che da più parti si levano dichiarazioni a favore di queste persone, in maniera assolutamente trasversale - a Camere congiunte, addirittura, sia la Camera dei deputati sia il Senato della Repubblica, si dichiarano a favore di provvedimenti per questa categoria di lavoratori - lancio un invito e neanche tanto sommessamente. Lo dico con veemenza: perché non ci mettiamo tutti insieme a formulare una proposta su un argomento che tutti riteniamo importante? Si potrebbe creare, ad esempio, un tavolo parlamentare di confronto dove evidenziare tutte le richieste che tutti noi diciamo di volere sostenere. Facciamolo in tempi brevissimi e inseriamo tale proposta nel primo provvedimento utile, ma facciamolo insieme, perché alcune proposte emendative - poi ne spiegherò le ragioni - presentano alcune lacune; per carità, anche le mie proposte, agli occhi di qualcun altro, potrebbero essere formulate meglio. Quindi, mettiamoci insieme e facciamo in modo che questi lavoratori fragili vengano pienamente tutelati. E' un'azione che possiamo fare domani stesso, consultandoci anche con chi conosce bene il problema, magari perché lo vive quotidianamente.

Per quanto riguarda il ristoro una tantum, previsto in questo provvedimento, che va a sostenere anche i dipendenti, misura assolutamente ottima, eccellente, credo vi sia un circuito illogico da sanare. Da una prima lettura sembrerebbe che si lasci fuori una categoria di precari, mi riferisco ai docenti sotto contratto fino al 30 giugno, cioè già scaduto. Allora, se i costi aumentano, questi costi costituiscono un problema maggiore principalmente per chi deve fare i conti con la precarietà del lavoro, rispetto a chi ha una certa stabilità.

Dal momento che anche questa criticità credo sia motivo di un ordine del giorno, presentato nei giorni scorsi, perché non ci prendiamo l'impegno, tutti, di sanarla nel primo provvedimento utile? Sarebbe un bel segnale che potremmo dare ai cittadini, in un momento in cui il clima è arroventato dai disagi, dai bisogni, dalle tragedie, dalle crisi derivanti da epidemie che esplodono anche per il nostro sfregio alla natura e dall'ingordigia e dalla bramosia dell'uomo, come in effetti stiamo vivendo tragicamente in questi giorni.

Infine, Presidente, rapidamente vorrei dire qualcosa sul flagello dell'Europa, costituito dal costo del carburante. La proroga del taglio delle accise è certamente un passo positivo in direzione dell'obiettivo di calmierare i prezzi, ma il 2 agosto è alle porte: pesca, agricoltura, trasporti, anche con riferimento all'uso degli automezzi quotidiano, rivelano costi insostenibili che hanno bisogno di interventi non più legati alla logica dell'emergenza, ma una più opportuna strutturazione.

Di questo, se dobbiamo chiedere con forza e convinzione un intervento concordato con i Paesi nostri alleati, dobbiamo farlo, perché - e concludo, Presidente - di un'alleanza dobbiamo sopportare gli oneri, certamente, ma dobbiamo altresì prevedere quell'interazione di sostegno fra Stati che ci permetta di giustificare con i nostri cittadini la nostra appartenenza a questi organismi (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-A). Grazie, Presidente. Rappresentante del Governo, colleghi, questo provvedimento si chiama “decreto Aiuti”, ma del sostegno a cittadini e imprese non si percepisce affatto la sostanza. Gli aiuti contenuti in questo decreto sono a beneficio esclusivo degli amici dei migliori e dico che siete stati persino capaci di peggiorare il testo con l'introduzione della normativa europea del de minimis alle imprese non energivore di gas ed elettricità, fissando il massimo degli aiuti a 200 mila euro. Questo è davvero un qualcosa che non ci saremmo mai aspettati, ma, invece, ci siete riusciti, con le polemiche di alcuni Ministri di questa maggioranza, che vogliono subito mettere una toppa, quando, in realtà, questo emendamento era stato, comunque, concordato con la maggioranza e ha avuto anche il parere positivo del MEF. Questa è la dimensione del disastro in cui versa questa maggioranza.

Però, purtroppo, l'unica cosa che, in questo momento, si sta veramente verificando è l'allargamento della forbice tra i pochi ricchi e i tantissimi poveri, perché l'Istat ha certificato che, nel 2021, abbiamo raggiunto la quota spaventosa di 5,6 milioni di persone in povertà assoluta (praticamente, quasi il 10 per cento della popolazione italiana).

Il nostro Paese sta scivolando drammaticamente verso l'impoverimento: se gli italiani a rischio di povertà, a inizio legislatura, erano stimati in 9,2 milioni, oggi sono quasi 11 milioni. Con l'inflazione galoppante, questi numeri, purtroppo, sono destinati a crescere. Abbiamo perso il conto delle imprese individuali e delle aziende di piccole e medie dimensioni che hanno chiuso, perché questo Governo non è stato in grado di aiutarle o, peggio, non ha voluto farlo.

Già, perché la possibilità di aiutare gli italiani in difficoltà c'era, ma non si è voluta cogliere, anzi avete fatto di tutto per ridurre qualunque forma di sostegno e lo avete fatto attraverso una presa in giro costante - quasi scientifica - delle opposizioni, con i tempi che si sono dilatati e contratti a vostro piacimento, perché le misure contenute in questo decreto hanno infastidito pezzi della vostra stessa maggioranza. C'erano troppe porcate che ad alcuni non andavano bene o troppe poche, perché qualcun altro aveva bisogno dello strapuntino da difendere. Così abbiamo assistito a un indegno teatrino fatto di rinvii e di convocazioni del Comitato dei nove soltanto per allungare i tempi, mentre all'interno della maggioranza si litigava in modo furioso. Credo che questo sia il Governo più litigioso della storia e, tra l'altro, anche il sottosegretario non ha avuto né il fegato né la buona creanza di presentarsi in Commissione - e questa credo che sia una cosa mai vista - con la scusa di stare in attesa di questi pareri del MEF, che, in realtà, erano soltanto una boutade.

Allora, abbiamo perso un'infinità di ore e di giorni per aiutare il Paese, tempo che è stato concesso, invece, ad alcune forze politiche per allestire sceneggiate indecorose di puro marketing elettorale, come quella del curatore fallimentare del MoVimento 5 Stelle, che, convinto di essere il protagonista di Ecce bombo, avrà pensato: “Mi si nota di più se sto al Governo e ogni tanto piagnucolo in disparte o se esco, sbattendo la porta?”, il tutto senza rendersi conto di essere rilevante come il due di coppe con la briscola a denari. Così mentre il Paese aspettava di sapere se Mario Draghi avesse o no mandato a Grillo i messaggini incriminati in cui si chiedeva la testa del nostro polemico due di coppe, i cittadini vedevano noi qui fermi e l'inflazione salire, quando, invece, avremmo dovuto fare qualcosa per il bene del Paese, aiutandolo a riprendersi, a respirare, a consumare meno energia, a inquinare di meno e a riconciliarsi con le istituzioni che, in questi anni, lo hanno annichilito; tra l'altro, abbiamo occupato la Commissione bilancio e rivendichiamo questo nostro gesto, perché quello che sta avvenendo con le ditte edili, ma anche con i cittadini, che hanno creduto nella norma del superbonus, è qualcosa di inenarrabile. Questa immobilità è soprattutto l'umiliazione che avete prodotto nei confronti di tanti cittadini italiani e a noi ovviamente non sta bene.

Noi siamo dalla parte di chi produce e di chi si guadagna da vivere con il proprio lavoro e con i sacrifici e abbiamo provato a difendere con i denti una norma che poteva aiutare le abitazioni a consumare meno energia o addirittura a produrne in proprio, norma che aveva dato respiro e slancio a un settore, quello edile, importantissimo, sia per il tessuto economico italiano, sia per la fase di rilancio della nostra economia.

Però questo non andava bene al Governo Draghi, nato, tra l'altro, sotto l'insegna della transizione ecologica. Cioè, è stato vergognosamente boicottato in tutti i modi il superbonus, appiccicandogli l'etichetta di norma che produce frodi, quando sapete benissimo che non è così. Con continui stop and go, avete sfinito un settore e mandato in confusione i cittadini. Adesso, noi vi aspettiamo al varco, perché, con l'approvazione degli ordini del giorno, alle porcate che avete fatto, in qualche modo, dovrete rimediare e noi vigileremo affinché voi lo facciate.

Tra le tante norme schifezze infilate in questo testo, c'è anche la norma sulle locazioni brevi a Venezia, con l'assunto pretenzioso - con il quale è stato introdotto questo emendamento - di aumentare la residenzialità di lungo periodo a Venezia, soprattutto nell'area del centro storico. Vi segnaliamo, però, che questa norma avrà come primo effetto quello di avere tantissimi affitti in nero e gli effetti saranno, comunque, diametralmente opposti, anche perché, grazie a questa norma vergogna, i proprietari e i gestori di appartamenti saranno costretti a lasciare le loro attività. Licenziando chi? Dipendenti e collaboratori. Grazie a questo, la città si spopolerà ancora di più. Altro che norma per ripopolare il centro! Io credo che, invece di concentrare interventi più mirati e di interloquire con le categorie interessate, che, nel caso di questa norma anomala, non sono state nemmeno interpellate, si sia preferito procedere con quello che è un vero e proprio abuso di potere che rappresenta un pericoloso precedente per altre città d'arte, finendo solo per creare notevoli turbamenti a un mercato come quello del turismo, che, dopo la pandemia, sta cercando di riprendersi.

Ma a questo Governo interessa poco o nulla dei cittadini e lo dimostra anche il fatto che avete rigettato la nostra richiesta di smettere di multare gli ultracinquantenni che non hanno completato il ciclo vaccinale o che non sono riusciti a farlo entro le date imposte, perché l'emendamento approvato da tutta la maggioranza, che allarga l'arco temporale per potersi mettere in regola, in realtà è servito semplicemente a perdere una buona occasione, cioè quella di restituire diritti ai cittadini. Siccome siete vampiri ai quali non basta continuare a tenere in piedi un sistema vessatorio di ridicoli obblighi che non hanno alcuna ratio sanitaria - dopo aver affamato un Paese, volete anche gli ultimi spiccioli -, avete respinto le nostre proposte! Meno male che avete promesso che non avreste messo le mani nelle tasche degli italiani!

Tra l'altro, Presidente, noi le proposte le abbiamo fatte e le abbiamo fatte in Commissione. Noi, come Alternativa, avevamo proposto un emendamento per fissare un tetto al prezzo del gas a 50 centesimi di euro per metro cubo sino a fine anno, ma, ovviamente, è stato bocciato. Sul fronte delle imprese, avevamo proposto di rendere cedibili tutta una serie di crediti di imposta per le imprese che erano stati varati e rafforzati, ma questa ideologia cieca ha impedito qualsiasi discussione. Per affrontare il problema dell'inflazione, in particolare sui generi alimentari, che rischia di ripercuotersi in maniera grave, soprattutto sulle fasce più esposte della popolazione, abbiamo presentato un taglio drastico dell'IVA sui generi alimentari, portandola all'1 per cento, cosa che avrebbe generato un risparmio di oltre 500 euro in media in un anno, ma anche questo emendamento è stato bocciato. Invece di mettere i soldi nelle tasche dei cittadini, il Governo dei migliori ha pensato bene di fare cassa sulla pelle degli ultracinquantenni, come vi ho raccontato prima, e così via.

Io credo, Presidente, che noi di Alternativa non possiamo votare a favore di questo provvedimento, che contiene al suo interno tutto e il suo contrario. È un decreto che spalanca le porte alla possibilità di costruire un inceneritore nella capitale, che, in queste ultime settimane, più volte ha già avuto a che fare con l'aria irrespirabile a causa di roghi di diversa natura; è un decreto che impone alla città di Piombino un rigassificatore in un'area già piena di impianti di pericolosità estrema; è un decreto che ha perso l'occasione di fermare l'invio di armi in Ucraina e che, soprattutto, non aiuta cittadini e imprese.

Direi che una porcata di queste dimensioni non possiamo avallarla in alcun modo e per questo la componente Alternativa voterà in modo contrario su questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fassina. Ne ha facoltà.

STEFANO FASSINA (LEU). Grazie, Presidente. Torno su un punto, a mio avviso, decisivo, che ho provato a sottolineare in quest'Aula, sia nella dichiarazione di voto per la conversione del “decreto PNRR-2”, sia il 22 giugno, dopo le comunicazioni del Presidente del Consiglio. Il punto da descrivere è molto semplice, sebbene poi le conseguenze siano piuttosto rilevanti. Siamo in un'economia di guerra. Anche i dati e le previsioni che arrivano per le prossime settimane, connessi alla sospensione della fornitura di gas dal gasdotto Nord Stream 1, e gli effetti delle sanzioni, indicano che siamo in un'economia di guerra, in una prospettiva che non è certo di breve periodo. Ora, qual è il punto che, a mio avviso, non abbiamo abbastanza chiaro? Un'economia di guerra ha bisogno di una politica economica di guerra. Se affronti un contesto di economia di guerra attraverso una politica economica ordinaria, vuol dire che le conseguenze economiche e sociali si aggravano e si concentrano su lavoratrici, lavoratori e piccole imprese. Non è una discussione astratta. E mi colpisce, anche nel dibattito in quest'Aula, che ci soffermiamo su tanti aspetti singoli, ovviamente importanti, ma facciamo un po' fatica a guardare il quadro d'insieme. Siamo in un'economia di guerra e la Banca centrale europea, la più importante delle istituzioni di politica economica, esplicitamente normalizza la politica monetaria. Che cosa vuol dire normalizzare la politica monetaria per affrontare l'impennata dell'inflazione, che ovviamente va affrontata, perché l'inflazione fa male, fa male soprattutto ai soggetti più deboli? Che vuol dire affrontare un'inflazione che è da offerta, che è derivata dall'economia di guerra e non viene dal surriscaldamento dell'economia, non viene da un eccesso di domanda interna? Che vuol dire affrontare un'inflazione da offerta attraverso l'aumento dei tassi di interesse e la conclusione degli acquisti di titoli di Stato, come da programma fatto durante il COVID? Vuol dire che si colpisce la domanda. Vuol dire che si colpiscono i consumi delle famiglie, i consumi della pubblica amministrazione, gli investimenti privati e gli investimenti pubblici. Dobbiamo essere chiari: la politica monetaria attuata da Francoforte porta alla recessione, porta a maggiore disoccupazione, porta ad un ulteriore impoverimento del lavoro. Questo è il dato!

Noi non possiamo limitarci - e mi rivolgo al Governo, al Presidente del Consiglio - a mettere i cerotti con provvedimenti, con decreti, come quello che stiamo convertendo, che, per carità, sono utili: 200 euro al mese a una platea ampia di redditi da lavoro e di pensione, sebbene ampia, ma non completa, poi dirò, sono utili, ma sono cerotti. Quello che dobbiamo prendere in considerazione è l'impianto. Un'economia di guerra necessita di una politica economica di guerra. Che vuol dire questo? Vuol dire interventi di un'altra portata. Primo: dati l'orientamento e le azioni della Banca centrale europea, a Francoforte va definito uno strumento per acquisti differenziati dei titoli di Stato, altrimenti non c'è lo spazio di bilancio per fare interventi di soccorso all'economia da parte degli Stati più in difficoltà come il nostro, in termini di finanza pubblica, non si possono fare. Questa è un'emergenza. Sarebbe utile che dal Governo arrivasse qualche messaggio di consapevolezza e di lavoro, nelle forme diplomaticamente opportune, per sollecitare Francoforte per uno strumento in tema di acquisti differenziati di titoli di Stato, per un intervento regolativo che preveda anche la possibilità di mettere in sicurezza quella parte del debito pubblico che si è accumulata durante la fase di COVID e che si accumula oggi per interventi di soccorso a un'economia di guerra. Insisto su questo punto. È necessario, poi, uno strumento, da parte della Commissione europea, analogo a quello che fu il SURE, cioè l'intervento per sostenere i redditi dei disoccupati durante il COVID, uno strumento per sgravi fiscali sui redditi da lavoro e sui redditi da pensione. Non possono essere lasciati soltanto a carico del bilancio dello Stato, perché il livello del debito è elevato e perché la Banca centrale non ha ancora attuato quello strumento per l'acquisto differenziato dei titoli di Stato. Ci vuole un tetto al prezzo del gas. Quanto dobbiamo ancora aspettare? Da mesi la Spagna e il Portogallo lo hanno introdotto con l'avallo della Commissione europea. Mentre discutiamo a Bruxelles con gli altri Stati dell'Unione, è necessario un intervento del Governo nazionale. Sono state fatte proposte importanti anche in quest'Aula, anche al decreto che oggi convertiamo. Perché in un quadro di economia di guerra non si attua un tetto nazionale al prezzo del gas? E poi c'è il capitolo degli extraprofitti: 40 miliardi era la stima del semestre che ha andava dall'ultimo trimestre 2021 al primo trimestre 2022. Quegli extraprofitti sono aumentati e non riguardano soltanto le attività energetiche. Quella è una fonte dove dobbiamo attingere in misura più significativa per intervenire con sgravi fiscali a salvaguardia del potere d'acquisto dei redditi da lavoro e da pensione. Oggi con grande piacere noto che, da parte di tanti colleghi, si sottolinea la mutilazione della platea di chi avrebbe diritto al bonus dei 200 euro, perché sono stati lasciati fuori i lavoratori precari; i braccianti; i lavoratori dello spettacolo che hanno meno di 50 giornate di lavoro; i lavoratori licenziati a giugno e non rioccupati a luglio (sono decine di migliaia nella scuola, lavorano da settembre a giugno e non prendono i 200 euro); i disoccupati percettori di NASpI fino a maggio; tutti i lavoratori e le lavoratrici con i contratti che non prevedono la contribuzione previdenziale; dottorandi e assegnisti di ricerca; lavoratori socialmente utili; lavoratori occasionali. Stiamo parlando di una platea che è più fragile della platea che riceve il bonus. Sarebbe bastato incrementare il contributo straordinario sugli extraprofitti di meno dell'1 per cento per dare 200 euro a queste categorie di lavoratrici e di lavoratori. Avevamo presentato un emendamento al decreto, il Governo non ha ascoltato. Non va bene così, non va bene! Concludo, Presidente. Ci sono altri punti di un decreto che è importante e che mobilita decine di miliardi. Da questo punto di vista ritengo sia doveroso, per un gruppo come il nostro, un voto favorevole. Dopodiché, vi sono carenze che vanno affrontate. Questa del bonus di 200 euro l'ho sottolineata. L'intervento che è stato fatto sull'ecobonus è insufficiente. Possiamo dividerci sulla valutazione di questo strumento, ma una volta che lo strumento è stato avviato, non si può lasciare a metà, perché si determina la morte di decine di migliaia di aziende, si mettono in difficoltà decine di migliaia di famiglie. Allora è necessario su questo intervenire. Insomma, Presidente, ci sono punti importanti nel provvedimento, ma ci sono carenze soprattutto di impianto. In una fase di economia di guerra, è necessaria una politica economica di guerra.

Non possiamo andare avanti con decreti che mettono le pezze. È necessario riorientare la strategia, ovviamente non solo a livello nazionale, ma con comportamenti coerenti, a un'economia di guerra a livello nazionale e con comportamenti adeguati a livello europeo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fregolent. Ne ha facoltà.

SILVIA FREGOLENT (IV). Grazie, signor Presidente. Rappresentanti del Governo, gentili colleghi, con il voto di oggi si conclude l'esame alla Camera del decreto n. 50, un importante provvedimento per le misure che pone in essere: 16 miliardi per contrastare gli effetti del caro energia e della crisi in Ucraina; un decreto che proroga e potenzia, anche attraverso alcune misure rivolte a famiglie e imprese, la riduzione delle bollette, mette in campo ulteriori garanzie per la liquidità delle imprese, stanzia nuovi contributi a fondo perduto per le piccole e medie imprese danneggiate dalla crisi in Ucraina, rafforza i crediti di imposta e prevede nuovi fondi per sostenere la competitività, anche internazionale, delle nostre aziende, prevede misure di carattere sociale, tra le quali il bonus di 200 euro, aiuta l'importante comparto della pesca.

Ringrazio il Presidente Marattin per l'emendamento che modifica strutturalmente il sistema della rateizzazione dei debiti fiscali con meccanismi più semplici, tempi più lunghi, procedure più chiare. Infine, come non sottolineare come svolta epocale la norma che conferisce al sindaco di Roma poteri straordinari per la realizzazione di un termovalorizzatore per poter svoltare finalmente la pagina di mala gestione dei rifiuti nella capitale del nostro Paese, che, ricordiamolo, è il passaporto dell'Italia nel mondo?

Ci sono norme che in questo provvedimento non ci convincono e avremmo voluto cambiare, a differenza di quelli che mi hanno preceduto, come la norma sugli extraprofitti delle aziende. Questo è l'unico Paese che cambia le regole del gioco ad inizio anno solare di un'azienda, mettendo in difficoltà, probabilmente, alcune certezze.

Come Italia Viva, abbiamo presentato emendamenti per correggere le storture; prendiamo per buona la promessa fatta dal Governo, che sarà oggetto di specifica previsione nella legge di bilancio. Come la norma sugli affitti brevi per Venezia, ne ha parlato in sede di dichiarazione di voto di fiducia la collega Moretto: non è con una norma demagogica che si risolve il problema della desertificazione dei residenti nella città lagunare, piuttosto è un ulteriore attacco alla proprietà privata e alla libertà di impresa, un brutto segnale per chi vuole investire le proprie risorse e i propri risparmi.

Non sto a dilungarmi sulla necessità delle modifiche sulle regole relative al superbonus. La linea di Italia Viva è chiara: garantire cittadini ed operatori onesti, punire i truffatori seriali che, in questi mesi, hanno fatto affari d'oro.

Concludo il mio intervento facendo un appello al Governo: il principale aiuto che questo Governo può dare al Paese verso un'autosufficienza energetica è spingere il più possibile verso le autorizzazioni alle energie rinnovabili, esattamente come ha dichiarato il Ministro Cingolani all'assemblea di “Elettricità futura” il 21 giugno scorso.

Alcune misure sono presenti in questo decreto, ma ancora insufficienti. Purtroppo vediamo segnali e sacche di resistenza di chi vuole evitare, evidentemente, la transizione ecologica. I maggiori indiziati sono le soprintendenze, le regioni, i TAR, che continuano a bloccare le autorizzazioni con i loro “no”, ma, in modo sorprendente, anche parte di alcune Direzioni di alcuni Ministeri, che hanno dato parere negativo a molti emendamenti di tutti i gruppi politici per semplificare le rinnovabili; in particolare, il MiC e il MiPAAF, nella duplice errata convinzione, da una parte, che il paesaggio italiano venga turbato più dalle rinnovabili che dall'abusivismo edilizio che continua ad imperare nel nostro Paese e, dall'altra parte, che bisogna tutelare il terreno agricolo dall'espansione delle rinnovabili. Questo è importante. Do soltanto due dati, così, poi, ragioniamo: in Germania, è stato previsto il 2 per cento del suolo agricolo per le rinnovabili, in Italia solo lo 0,3 per cento, quindi c'è ancora molto da fare.

Ma, in modo imprevisto, alcuni “no” sono arrivati anche dal MiTE, contraddicendo le linee guida del Ministro Cingolani. Magari sono “no” non tanto comprensibili nel merito, quanto motivati da nicchie di potere ventennale, da incrostazioni personalistiche che poco si addicono alla transizione ecologica che ci chiede l'Europa e che il Paese è pronto a realizzare.

Primo Ministro Draghi, Ministro Cingolani, il Paese reale è consapevole dell'importanza delle fonti rinnovabili come unico strumento per l'autosufficienza energetica. Mettete intorno ad un tavolo gli stakeholder, le regioni, le associazioni degli agricoltori e ambientaliste per sbloccare definitivamente 10 opere importanti legate alle rinnovabili, per dare un segnale all'Europa e agli investitori stranieri che le cose sono davvero cambiate in questo Paese. Queste sono le vere priorità del Paese reale e non i patetici capricci di un ex Premier, la cui inconsistenza politica era talmente chiara a Italia viva da averlo mandato a casa (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva). Con questo, dichiaro il voto favorevole di Italia Viva sul provvedimento in oggetto (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Osnato. Ne ha facoltà.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. Vede, per esprimere un giudizio completo su questo provvedimento, non si può prescindere da quanto è accaduto nelle fasi antecedenti alla vera e propria discussione del provvedimento stesso, a quanto accaduto in questo Palazzo e fuori da questo Palazzo. Abbiamo visto continue liti nelle Commissioni, anche piuttosto esacerbate, per usare un eufemismo; abbiamo visto partiti contrapporsi, pur facendo parte della stessa coalizione; abbiamo visto, addirittura, un Premier, considerato autorevolissimo, che è dovuto rientrare da un impegno internazionale per fare un incontro con l'ex Premier, che rappresenta il partito di maggioranza o rappresentava il partito di maggioranza della sua coalizione, perché voleva far mancare il suo appoggio, non si capisce però su cosa, e non si capisce su cosa, poi, l'appoggio è riuscito a ottenerlo. Questi sono i grandi misteri della maggioranza di emergenza nazionale, sono i grandi misteri del Governo dei migliori (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ed era il “decreto Aiuti”, con asseriti 17 miliardi, che dovevano servire alle famiglie e alle imprese italiane per rispondere alle difficoltà dovute, in parte, ancora alla pandemia, in gran parte alla guerra in Ucraina e, in grandissima parte, alla crisi dell'energia. Se questi sono gli aiuti che la maggioranza e il Governo possono dare agli italiani, meglio che se ne guardino attentamente.

Come sono lontani, Presidente, i tempi in cui ascoltavamo il Presidente Mattarella in quest'Aula, quando venne a giurare dopo la sua elezione. Mattarella, ogni tanto, considerato guida imprescindibile quando serve ricordare che siamo una democrazia parlamentare e che, quindi, i Governi si formano in Parlamento e che, quindi, ogni volta potete cercare di evitare di sottoporvi al voto degli italiani per trovare una soluzione e mantenere le poltrone, però inascoltato oratore quando, invece, ci viene a dire che c'è la centralità del Parlamento sulle decretazioni di urgenza, che non possono essere abusate. E siamo all'ennesima fiducia: io non sono neanche quello che riesce a tenere la contabilità, ma credo che siamo ben sopra le 50 (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Allora, vedete, oggi, adesso, non ci sono più tutte quelle opportunità che avete sfruttato, non c'è più quel teatrino che avete sfruttato per cercare di trovare una rappresentazione esterna che all'interno non avete: non ci sono più gli emendamenti fatti per mettere bandierine, che non avete la forza di piantare né, tantomeno, di far sventolare; non ci sono più gli ordini del giorno che, magari, servono a comporre un bellissimo post per poter illudere sui social che avete portato a frutto qualche risultato; non ci sono quegli accantonamenti che il collega Trancassini ha citato nella dichiarazione di voto sulla fiducia, che servono a non affrontare i temi divisivi, quando, ovviamente, non riuscite a trovare gli accordi e, quindi, vi rifiutate di avere una posizione; non ci sono le riformulazioni, che sono le foglie di fico - il sottosegretario mi scuserà - che il Governo trova per dire “sì”, ma dicendo “no”, ma risultando, poi “forse sì o, forse, no”. Cioè, questo è il modo in cui abbiamo affrontato anche argomenti importanti durante le Commissioni.

E non ci sono più neanche le stesse Commissioni, nelle quali, in modo quasi freudiano, i partiti della maggioranza hanno cercato di dimostrare di avere un peso politico, ovviamente, più forte l'uno rispetto all'altro. Non ci sono neanche più le fiducie, che sono le coperte di Linus nelle quali vi rifugiate, per non dire che, alla fine, dovete ingoiare ogni rospo che il Governo vi rappresenta.

E non è che non avete avuto le occasioni, in questa lunga trafila, che oggi ci ha portato a dover votare sul provvedimento in questione. L'avete avuta sul cuneo fiscale: Fratelli d'Italia ha presentato un emendamento che parlava di cuneo fiscale; parlava di 5 miliardi da recuperare dal reddito di cittadinanza. Quindi, non si trattava neanche di eliminare il totale stanziamento del reddito di cittadinanza, perché abbiamo presente il fatto che c'è una Italia che ha bisogno di solidarietà e di assistenza vera; però, sappiamo anche che c'è un'Italia che ha bisogno di poter lavorare e di poter aumentare il proprio potere d'acquisto rispetto al salario. Quei 5 miliardi, caso strano, oggi fanno parte di una - chiamiamola - intervista, anche se mascherata da boatos di Palazzo Chigi. Quei 5 miliardi sono quelli che oggi Draghi dice di voler mettere sul cuneo fiscale nel prossimo provvedimento, trovandoli da un extra gettito, da un tesoretto. Infatti, questo è il Governo dei tesoretti, perché chi trova un amico trova un tesoro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e sappiamo che, in certi ambiti, questo Governo ne ha tanti di amichetti.

Avevamo anche prospettato un'altra misura, sempre con un emendamento, perché noi non è che ci nascondiamo dietro un dito: non andiamo fuori a dire una cosa che poi non facciamo in Aula o viceversa. Avevamo chiesto di portare avanti il nostro provvedimento “più assumi meno paghi”, spiegando chiaramente che alcune aziende, se aumentano la loro incidenza rispetto al costo del lavoro - quindi, più hanno occupazione interna rispetto al fatturato -, possono raddoppiare la deducibilità del costo del lavoro eccedente: un semplice modo per permettere alle aziende di assumere.

Abbiamo presentato un emendamento per creare un fondo particolare sulla siccità, ma anche questo non si sa perché non è stato approvato. Abbiamo parlato, con un emendamento, di pace fiscale; abbiamo parlato di energia, di energie alternative oppure di crediti di imposta, per cercare di limitare le difficoltà rispetto al costo dell'energia. Abbiamo parlato di peste suina, abbiamo parlato di superbonus. Ma tutto questo non è servito.

Oggi, però, se leggiamo sui giornali, abbiamo il Vice Ministro Castelli che parla di riduzione IVA, cosa da noi già proposta, abbiamo autorevoli intellettuali, non voglio dire organici, ma sicuramente vicini a questa maggioranza, che chiedono di intervenire sul cuneo fiscale e sulla difficoltà del credito rispetto agli istituti bancari. Insomma, suggeriscono di fare le cose, che noi vi abbiamo proposto di fare. In Commissione ho anche scherzato: “noi realizziamo i vostri sogni”. Ma sognate (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Uscite da questa inerzia! Sognate un po' (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

L'economista Viesti ci dice, per esempio, che il PNRR è scomparso. È un'incognita: non sappiamo a che punto sia. Dov'è il PNRR? Ci dite che dobbiamo fare tutta una serie di cose, riforme, correre, approvare, perché c'è il PNRR. Ma non abbiamo idea e contezza di dove siamo arrivati. Oggi, Confindustria Piemonte sostiene che bisogna arrivare alla riduzione delle tasse. Perché non l'abbiamo fatto nella delega fiscale, come vi abbiamo chiesto? Perché abbiamo perso anche quella occasione? Perché?

Lovaglio, oggi, dice - perché c'è anche questo, mentre ci riempite di decreti - che il salvataggio MPS rischia di diventare una nuova Alitalia.

Non pensate che basti qualche rigagnolo disperso qua e là? Segnalo qui alcune cose, come la finta possibilità per le aziende di recuperare il superbonus, la finta opportunità che date, perché il reddito di cittadinanza limiti i suoi danni, qualcosa sulla pesca - che anche e soprattutto grazie a Fratelli d'Italia è stata approvata -, qualcosa sulle province, che, finalmente - lo vediamo anche nelle difficoltà di cura del territorio -, devono poter svolgere il loro lavoro. Poi, c'è l'aiuto per le bollette e la mia personale, ma condivisa da tutta la Commissione, soddisfazione per un contributo una tantum sulla filiera del sangue e delle trasfusioni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia): spero, caro sottosegretario, che arriveremo finalmente all'esenzione IVA, come le ho chiesto.

Questi rigagnoli, purtroppo, sono talmente utili alla vostra possibilità di rappresentarvi all'esterno, ma talmente inutili verso il bene comune, che non saranno gli affluenti di un fiume virtuoso che permetterà all'Italia di potersi abbeverare e ripartire. Questi affluenti si prosciugheranno e finiranno in una palude e in sabbie mobili, che questa maggioranza ha generato con il suo Governo, che ha creato con la sua incapacità e con la sua insipienza.

Allora, oggi, con la serenità di aver anche provato, in qualche modo, a gestire con voi partite difficili e a vedere come, pur da una opposizione che non è mai mancata, si potesse aiutare la Nazione a supplire a queste deficienze, vi chiediamo di farci uscire da questa palude, di salvarci da queste sabbie mobili. Prendete atto del vostro fallimento e liberate l'Italia dal giogo deleterio al quale l'avete costretta. Dimettetevi, per favore (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

NICOLA GRIMALDI (IPF). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, il decreto-legge in esame rappresenta un'autorevole azione del Governo, volta a contrastare gli effetti della crisi politica e militare in Ucraina, generata - è giusto ricordarlo - dall'invasione della Russia a danno del popolo ucraino. Gli effetti di tale crisi per l'Europa e per l'Italia sono devastanti. Con il provvedimento in esame il Governo ha tutelato gli interessi economici e sociali nazionali, agendo prevalentemente in cinque ambiti: energia, imprese, lavoro, enti territoriali, accoglienza e supporto economico.

Nel settore energia, il provvedimento interviene prioritariamente sul contenimento dei prezzi per i consumatori finali. L'ARERA è stata autorizzata a rideterminare, sia le agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica, a favore dei clienti domestici economicamente svantaggiati e dei clienti domestici in gravi condizioni di salute, sia la compensazione per la fornitura di gas naturale alle famiglie economicamente svantaggiate. Il Governo, altresì, ha predisposto misure volte ad incentivare la produzione di energia e a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti. Degne di menzione sono la semplificazione della disciplina per la realizzazione di nuovi impianti di rigassificazione e la semplificazione dei procedimenti di autorizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, senza però dimenticare di preservare le aree sottoposte a tutela dal Codice dei beni culturali e paesaggistici. Abbiamo un ambizioso progetto da realizzare per seguire l'indipendenza energetica della nostra Repubblica e, al tempo stesso, tutelare l'ambiente. Insieme per il Futuro sostiene fortemente il Governo in questa mission (Applausi dei deputati del gruppo Insieme per il Futuro).

Per quanto concerne il sostegno alle imprese, il Governo ha predisposto una serie di misure volte a porre rimedio alle esigenze di liquidità, riconducibili alle conseguenze economiche negative derivanti dall'aggressione militare della Russia ai danni dell'Ucraina. Le imprese hanno riscontrato molte difficoltà a causa dell'interruzione delle catene di approvvigionamento e soprattutto del rincaro dei prezzi di materie prime e di fattori di produzione. Nell'ambito di tali circostanze, SACE, da un lato, è stata autorizzata a concedere nuove garanzie in favore di banche ed enti creditizi per finanziare le imprese con le esigenze di liquidità e, dall'altro, è stata interessata dall'ampliamento delle finalità e dell'operatività in materia di rilascio di garanzie a condizioni di mercato. Il fondo di garanzia PMI è stato autorizzato a rilasciare garanzie a favore di investimenti per la realizzazione degli obiettivi di efficientamento o diversificazione della produzione.

Il fondo Importanti progetti di comune interesse europeo è stato rifinanziato con 500 milioni di euro, per sostenere le imprese che partecipano alla realizzazione di tali progetti. Gli aiuti alle imprese sono stati predisposti anche per il tramite di politiche fiscali; l'applicazione dell'IVA agevolata sulle forniture di gas e metano, l'aumento del credito d'imposta per l'acquisto di gas naturale, nonché l'aumento del credito d'imposta per l'acquisto di energia elettrica, consentiranno al sistema produttivo nazionale di compensare il rincaro dei costi energetici. Le misure messe in campo dal Governo contribuiranno indirettamente a mitigare la deriva inflazionistica e l'aumento dei prezzi dei beni di consumo, soprattutto dei beni di prima necessità per tutte le famiglie italiane.

Insieme per il Futuro ed il Governo, lo ricordo in questo momento di particolare difficoltà economica, connotato da un generale aumento dei costi energetici e dei prezzi dei beni di consumo, hanno intenzione di supportare anche i professionisti, i lavoratori e i pensionati e questa è la finalità dell'indennità una tantum erogata a beneficio di queste categorie. Pensionati, lavoratori dipendenti, lavoratori domestici, lavoratori stagionali e dello spettacolo e percettori di prestazioni NASpI, DIS-COLL e dell'indennità di disoccupazione agricola beneficeranno di un'indennità dell'importo di 200 euro. Insieme per il Futuro sostiene vivamente tali misure e ritiene che l'aiuto alle famiglie bisognose sia una priorità da perseguire con ogni strumento ed a tutti i costi (Applausi dei deputati del gruppo Insieme per il Futuro).

La crisi energetica ha colpito anche gli enti territoriali le cui risorse economiche sono sempre più esigue; gli esponenti di Governo di Insieme per il Futuro perseguono costantemente una politica di finanziamento a favore degli enti locali. Infatti, il contributo straordinario finalizzato a garantire la continuità dei servizi erogati dagli enti medesimi, in relazione alla maggiore spesa per le utenze di energia elettrica e gas, è incrementato di 170 milioni di euro, di cui circa 150 milioni destinati ai comuni e 20 milioni destinati alle città metropolitane e alle province. In considerazione degli effetti economici della crisi ucraina e dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, gli enti locali, altresì, potranno approvare il bilancio di previsione con l'applicazione della quota libera dell'avanzo di amministrazione, accertato con l'approvazione del rendiconto 2021. Grazie all'intervento del Governo, i comuni capoluogo di provincia che abbiano registrato un disavanzo di amministrazione pro capite superiore a 500 euro avranno la facoltà di sottoscrivere un accordo per il ripiano del disavanzo. Come dichiarato in più occasioni dal nostro Ministro degli Affari esteri, l'onorevole Di Maio, la ripresa, prima post-emergenza epidemiologica ed ora a seguito della crisi ucraina, non può che partire dai comuni e dai territori. Insieme per il Futuro intende continuare a rappresentare e sostenere le necessità degli enti territoriali in tutte le sedi istituzionali di competenza e colgo l'occasione per ringraziare il Vice Ministro all'Economia, l'onorevole Castelli, per l'impegno profuso in questo ambito (Applausi dei deputati del gruppo Insieme per il Futuro). Aggiungo che il sistema sanitario nazionale, già messo a dura prova dall'emergenza epidemiologica da COVID-19, a causa delle drammatiche conseguenze economiche generate dalla crisi in Ucraina, deve far fronte ai maggiori costi connessi all'aumento dei prezzi delle risorse energetiche. Quindi, il Governo ha deciso anche di incrementare il livello del finanziamento corrente del Servizio sanitario nazionale per un importo di 200 milioni di euro. A questo punto, colgo anche l'occasione per ringraziare tutto il personale sanitario per il servizio che ha reso al Paese in uno dei momenti più difficili e drammatici della storia contemporanea, sia per l'Italia, sia per il mondo intero (Applausi dei deputati del gruppo Insieme per il Futuro).

La solidarietà italiana è nota in ogni consesso europeo ed internazionale; il Governo italiano anche in relazione alle decisioni assunte dai vertici NATO e G7 ha teso la mano verso il popolo ucraino. Con il provvedimento all'esame dell'Aula si estende l'ambito di applicazione delle misure di assistenza e accoglienza in favore delle persone provenienti dall'Ucraina, già adottate in attuazione del decreto-legge n. 21 del 2022. Inoltre, grazie al decreto-legge che ci accingiamo a votare, destiniamo ulteriori 112 milioni di euro all'accoglienza delle persone vulnerabili provenienti dall'Ucraina. L'Italia nel passato ha avuto bisogno del sostegno militare e diplomatico e della solidarietà di altri Paesi, con i quali abbiamo mantenuto e continuiamo a mantenere rapporti di amicizia e di alleanza; grazie al loro intervento abbiamo potuto costruire una Repubblica democratica e garantire la libertà e l'eguaglianza. Come dichiarato dal Presidente del Consiglio Draghi, che ringrazio, oggi spetta a tutti noi aiutare l'Ucraina a rinascere. E se oggi siamo qui a votare questo importante provvedimento che aiuta famiglie e imprese italiane, è perché c'è un Governo solido e stabile. Con una crisi di Governo, invece, bloccheremmo il Paese e tutti i potenziali provvedimenti contro il caro bollette caro e il caro energia. In una fase storica così delicata sarebbe opportuno mettere da parte gli egoismi dei singoli partiti e pensare solo alle priorità dei cittadini e a lavorare per il bene del Paese. Se oggi davanti a una guerra si mette in crisi il Governo, inoltre, si indebolisce l'Italia ai tavoli internazionali, non riuscendo più ad essere determinanti. Penso, ad esempio, al tetto massimo del prezzo del gas; vinceremo questa battaglia in Unione europea solo se il Governo sarà rafforzato e non indebolito dalle forze politiche. Quindi, a differenza delle effimere posizioni personali di alcune formazioni politiche che sono avulse dalla realtà e sembrano disconoscere la storia del nostro Paese e della conquista della nostra libertà, Insieme per il Futuro dichiara, senza alcuna condizione, il voto favorevole al provvedimento in esame e continuerà a sostenere il Presidente del Consiglio Draghi ed il Governo, sminando il terreno da ogni tentativo di destabilizzazione istituzionale potenzialmente pregiudizievole per l'economia nazionale e per le sorti delle nostre famiglie, dei nostri lavoratori e delle nostre imprese (Applausi dei deputati del gruppo Insieme per il Futuro).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Pella. Ne ha facoltà.

ROBERTO PELLA (FI). Presidente Mandelli, colleghi, sottosegretario Freni: 16 miliardi di euro per il 2022 più ulteriori 3 miliardi derivanti dal “decreto Bollette”, sempre per il 2022; a queste risorse si aggiungono 4 miliardi per il 2023, 2,9 miliardi per le 2024, 2,1 miliardi per il 2025 e 1,8 miliardi per il 2026. Questi sono i numeri contenuti nel decreto-legge che stiamo per approvare. Tale è l'ammontare delle risorse stanziate a favore di famiglie, cittadini e imprese al fine di evitare l'aumento delle bollette di gas ed elettricità, di contrastare il rincaro dei costi energetici, così come dei materiali e del settore alimentare, di consentire alle imprese di continuare a produrre e dare lavoro. Nel corso della discussione generale si è fatto ricorso al “bla bla” di Greta Thunberg; vorrei dire che mai citazione fu più pertinente, dal momento che le tante, troppe rimostranze nei confronti di alcune misure di questo decreto formulate da uno dei gruppi di maggioranza, i 5 Stelle, non possono essere considerate altro che, appunto, un bla bla, a fronte della concretezza delle cifre che ho appena citato e della loro incidenza nella vita delle persone, rispetto ad un braccio di ferro dei 5 Stelle nei confronti del Governo. Le risorse messe in campo, che sono l'equivalente di una manovra economica, riguardano l'impalcatura del “decreto Aiuti”, il suo asse portante. Nel corso dell'esame svolto nelle Commissioni V e VI, sono state inserite numerose ulteriori misure all'interno del provvedimento, alcune delle quali prevedono lo stanziamento di ulteriori risorse destinate a specifiche finalità. Per questo, vorrei ringraziare tutto il gruppo di Forza Italia, i componenti delle due Commissioni, il relatore Cattaneo, il collega capogruppo onorevole Martino della VI Commissione e il sottosegretario Bergamini per il lavoro costruttivo che insieme agli altri abbiamo saputo svolgere con competenza e capacità di mediazione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), producendo esiti importanti. Forza Italia, Presidente Mandelli, è, infatti, la componente parlamentare che più di tutti ha visto approvare le proprie proposte emendative, che sono state ben 38. In questo senso è opportuno, in primo luogo, citare i 23 milioni stanziati a favore del settore della pesca, per coprire il rincaro del carburante con il quale le imprese sono costrette a dover fare i conti nello svolgimento della propria attività. Lo cito per primo perché si è trattato di un obiettivo condiviso da maggioranza e opposizione, sul quale è stata trovata una sintesi, grazie all'attenzione posta dal sottosegretario Battistoni di Forza Italia, che certamente va considerata virtuosa (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Un altro tema comune è stato quello riguardante la misura del superbonus, per quanto concerne la necessità dello sblocco della cessione del credito; ovviamente, tutti avremmo voluto intervenire con una proroga della misura vera e propria, e questo è testimoniato dagli emendamenti presentati in particolare dal nostro gruppo, tuttavia, su questo versante è necessario confrontarsi con le risorse disponibili, oltre che con le forti criticità che la misura ha fatto emergere e di cui tutti abbiamo appreso, con dati certi e asseverati durante le audizioni. Dunque, chi è abituato a fare politica con spirito costruttivo, come da sempre il Presidente Berlusconi ci indica, chi fronteggiando un problema lo vuole risolvere e non esserne parte, ha lavorato sulle modifiche possibili, raggiungendo comunque un risultato e un progresso. Nel corso dell'esame in Commissione l'impegno del gruppo di Forza Italia è stato premiato anche da ulteriori risultati molto importanti. Se, al contrario, altri hanno preferito utilizzare questo provvedimento come pretesto per legittimare un'eventuale rottura politica, ebbene, non lo condividiamo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Dal lavoro in Parlamento europeo del Presidente Berlusconi e del coordinatore Tajani, fino al Governo, al Parlamento, alle regioni e alle autonomie locali, Forza Italia continua a occuparsi e a risolvere problemi concreti, intervenendo su situazioni che investono l'economia dei territori, la qualità di vita delle persone che li abitano, il miglioramento del funzionamento delle articolazioni del nostro Paese. Ad esempio, gli emendamenti della collega Prestigiacomo sull'ISAB di Priolo e dei colleghi D'Attis e Battilocchio sulla riconversione delle centrali elettriche di Brindisi e Civitavecchia rappresentano un emblema del lavoro di Forza Italia e del suo approccio. Nel caso di Priolo si tratta di garantire la prosecuzione di un grande impianto petrolchimico e del suo indotto, messo in crisi dalle conseguenze della situazione internazionale che stiamo vivendo, a causa delle difficoltà legate agli approvvigionamenti di petrolio.

Vorrei cogliere l'occasione di questa dichiarazione di voto per ringraziare la collega Prestigiacomo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), per la determinazione e la convinzione con cui ha posto all'attenzione di tutti noi tale questione.

Nel caso di Brindisi e di Civitavecchia c'è la necessità di avviare la riconversione di due grandi centrali energetiche del nostro Paese, passando a una produzione di energia con fonti verdi e blu, in linea con i principali obiettivi del PNRR. In entrambi i casi, l'economia dei territori sarà fortemente coinvolta ed è per questo motivo che, sempre grazie ai nostri emendamenti, abbiamo previsto l'attivazione di tavoli istituzionali ai massimi livelli cui spetterà adottare le misure del caso.

Un altro settore in forte crisi, sul quale Forza Italia ha ritenuto di intervenire in maniera sostanziale, è quello del mondo dello sport, anche tramite il rafforzativo previsto dall'approvazione di due ordini del giorno in Aula, a firma del capogruppo Barelli e del sottoscritto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Forse molti non si rendono conto di questo, ma la pandemia, prima, e i rincari energetici, ora, hanno messo a dura prova il movimento sportivo italiano, dalla base al vertice, dal professionismo al mantenimento dello sport di cittadinanza sui territori.

I grandi risultati, come le medaglie vinte ai Mondiali di nuoto in Ungheria o le sorprendenti prestazioni tenute dai nostri tennisti nei tornei internazionali (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), agli imminenti Mondiali di atletica e ai Giochi del Mediterraneo, potrebbero divenire molto più difficili, se non impossibili, senza un intervento concreto immediato. Non si tratta di vittorie capitate per caso, ma il frutto di percorsi coltivati nel tempo e nei territori. Con un emendamento a firma del nostro capogruppo Paolo Barelli, Forza Italia è riuscita a prevedere un'ulteriore proroga per i versamenti di società, federazioni ed enti di promozione sportiva; un risultato importante che ci auguriamo possa avere ulteriore seguito con la prossima legge di bilancio per quanto riguarda il sostegno ai collaboratori sportivi.

C'è poi il capitolo Sud, sul quale siamo intervenuti grazie all'approvazione di un emendamento del collega Paolo Russo, che ha previsto un finanziamento di 150 milioni in tre anni a favore della linea progettuale ecosistemi per l'innovazione al Sud in contesti urbani marginalizzati, prevista dal Piano complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza.

In questo decreto è stata, altresì, introdotta una norma molto importante in materia di reddito di cittadinanza, proposta da una lunga serie di emendamenti, sulla quale Forza Italia ha lavorato a lungo con il Governo, ai fini della sua approvazione. È certamente un'importante vittoria politica per chi, come Forza Italia, tramite il proprio capogruppo in Commissione lavoro, Paolo Zangrillo, sostiene da tempo l'inefficienza conclamata del reddito come misura di politica attiva del lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Con l'emendamento approvato, questa tesi è stata finalmente riconosciuta e si sono gettate le basi per porvi parziale rimedio. Si prevede, infatti, che potranno essere direttamente i datori di lavoro a presentare un'offerta di lavoro ai percettori di reddito di cittadinanza e l'eventuale rifiuto equivarrà al rifiuto di un'offerta congrua.

Si tratta di una situazione che pone rimedio a due problemi: da un lato, risponde ad un problema reale di assenza di forze lavoro in determinati settori, come, ad esempio, quello del turismo; dall'altro lato, oltre a dare loro una concreta possibilità, accende finalmente un faro, consentendo di distinguere tra chi, avendone la possibilità, vuole davvero lavorare e chi, invece, lo concepisce come mero e comodo sussidio.

Sbagliano alcuni colleghi a considerare questa norma come un affronto politico; è finalmente la vittoria del buonsenso, testimoniata dal parere favorevole del Governo sull'emendamento e dall'ampia maggioranza - PD compreso - che lo ha votato. Un conto è il sostegno alla marginalità e alle condizioni di disagio, un altro è costruire politiche attive per il lavoro.

C'è, infine, il capitolo regioni ed enti locali dove, grazie ad alcuni miei emendamenti, sono state introdotte previsioni di rilievo per il mondo delle autonomie territoriali. È stata, infatti, prevista la non sanzionabilità dei ritardi nell'approvazione dei rendiconti 2021 da imputare all'emergenza sanitaria: si sono così evitate misure restrittive nelle procedure assunzionali e nell'attivazione dei programmi di potenziamento della gestione; attività che sono di particolare rilevanza per la gestione dei fondi PNRR di competenza delle amministrazioni comunali.

Sono stati sbloccati gli avanzi vincolati ai fondi emergenziali 2020-2021, che potranno essere utilizzati per ulteriori agevolazioni in materia di Tari, che sconta l'aumento degli oneri di gestione derivanti dalle annuali criticità sui mercati dell'energia e delle materie prime.

Siamo intervenuti a sostegno delle province, con uno stanziamento di 20 milioni di euro per compensare i minori introiti provenienti dal gettito dell'imposta provinciale di trascrizione e della RC auto, aumentando l'impegno del Governo in sede di unanime richiesta in Aula, di ulteriori 30 milioni attraverso un ordine del giorno firmato da tutti i capigruppo, di maggioranza e di opposizione.

Siamo intervenuti per province e comuni limitatamente, in via eccezionale e derogatoria, per il solo anno 2022, su proventi di multe, soste e parcheggio, per andare incontro all'aumento dei costi di luce e gas, a copertura di spese relative a servizi pubblici quotidiani: scuole, impianti sportivi, centri ricreativi e culturali, illuminazione pubblica.

Abbiamo garantito alle regioni massima e leale collaborazione, approvando un emendamento, fortemente richiesto dai presidenti di regione, che ribadisce come sia necessario acquisire l'intesa con le regioni nella procedura relativa alle autorizzazioni per gli impianti di rigassificazione. Come il presidente Berlusconi ribadisce, la collaborazione interistituzionale è un elemento essenziale per la messa a terra delle misure previste in maniera organica ed efficace.

Concludendo, signor Presidente Mandelli, Forza Italia giudica molto positivamente il contenuto di questo decreto-legge e il lavoro svolto in Commissione; lavoro per il quale il nostro gruppo è stato protagonista.

I dati Istat, presentati dal presidente Blangiardo proprio in questa Camera, pochi giorni fa, non descrivono una situazione Paese che ci fa stare tranquilli: denatalità, diseguaglianza crescente, un settore agricolo fortemente in crisi, un quadro macroeconomico solo moderatamente positivo, inficiato da incertezze e rischi al ribasso, associati allo scenario internazionale di crisi. Questo è lo scenario da continuare a sostenere e migliorare, garantendo, da parte nostra, ancora una volta, pieno mandato e fiducia al Governo del Presidente Draghi. Quest'ultimo si appresta, nelle prossime settimane, ad affrontare importanti snodi in sede europea ed internazionale, avendo, dall'altro canto, però, raggiunto tutti i traguardi previsti il 30 giugno, a differenza, purtroppo, Presidente, di un atteggiamento irrispettoso dei 5 Stelle che, in base alle ultime agenzie, farebbero pensare che oggi decideranno di non partecipare a questo importante voto.

Per tale ragione, con convinzione, noi di Forza Italia dichiariamo il nostro voto favorevole alla conversione in legge di questo decreto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Buratti. Ne ha facoltà.

UMBERTO BURATTI (PD). Grazie, signor Presidente. Onorevoli colleghi, il provvedimento sul quale ci apprestiamo ad esprimere il voto finale è stato sinteticamente denominato “decreto Aiuti” perché questo è effettivamente il suo scopo: aiutare le famiglie e le imprese, in questo difficile momento.

Vi sono previsti impegni di spesa per ben 16,7 miliardi di euro; a questi si sommano ulteriori 3,2 miliardi di euro del decreto n. 80 del 30 giugno, che, lo stesso giorno della sua emanazione, è stato trasferito nel disegno di legge di conversione del decreto in esame, volto appunto a ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico. Complessivamente, le risorse impegnate ammontano a circa 20 miliardi di euro, un impegno importante.

Onorevoli colleghi, facciamo un esercizio di memoria. Proviamo a ricordare le finanziarie precedenti alla pandemia: ebbene, questi numeri erano del tutto impensabili, ma la situazione del Paese è tale che obbliga tutti noi ad operare senza indugi.

Questo decreto interviene in diversi settori, come quello dell'energia, con misure che ne riducono il costo. Sono, poi, previste semplificazioni nei procedimenti autorizzatori per la realizzazione di nuovi impianti, al fine di potenziare la produzione energetica nazionale. Inoltre, vi sono misure finalizzate ad assicurare liquidità alle imprese per fronteggiare il rincaro delle materie prime e dei materiali da costruzione necessari per assicurare la produttività e l'attrazione degli investimenti. Interviene, inoltre, con diverse misure a sostegno dei lavoratori e pensionati come l'indennità una tantum di 200 euro, da corrispondere in questo mese e, ancora, il buono per l'acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, nonché per i servizi di trasporto ferroviario nazionale; un aiuto concreto per studenti e lavoratori. Sono previste, inoltre, diverse misure a sostegno di regioni, province e comuni.

Per quanto concerne le politiche fiscali e finanziarie, in particolare il decreto prevede la riduzione del costo dell'energia per famiglie e imprese, con l'azzeramento degli oneri di sistema per le bollette elettriche e del gas e proroga l'applicazione dell'aliquota IVA agevolata del 5 per cento per i mesi di luglio, agosto e settembre per le somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali.

C'è stato poi il nostro impegno forte, limitatamente alle imprese esercenti la pesca, per la proroga al secondo trimestre del 2022 del credito di imposta, pari al 20 per cento della spesa sostenuta per l'acquisto di carburante. Sono stati stanziati ben 23 milioni di euro. Avevamo proposto anche un sostegno per le cooperative di fornitura di carburante; purtroppo, questa norma non ha avuto un assenso favorevole.

Il decreto interviene, inoltre, con un incremento del credito d'imposta dal 20 al 25 per cento per l'acquisto di gas naturale, consumato nel secondo trimestre, per le imprese diverse da quelle a forte consumo di gas e lo stesso incremento è previsto anche per quelle a forte consumo di gas, le cosiddette gasivore, per il gas consumato nel primo trimestre per usi diversi da quelli termoelettrici.

Con riferimento a quanto accaduto in Commissione, con la norma che ha ridotto il credito d'imposta fino al plafond disponibile sul de minimis, anche noi ci siamo mossi per chiedere un impegno al riguardo. Il Governo si è impegnato e interverrà nel prossimo provvedimento. Per l'attività di trasporto merci è previsto un contributo straordinario sotto forma di credito d'imposta pari al 28 per cento della spesa sostenuta nel primo trimestre 2022 per l'acquisto di gasolio.

In tema di superbonus, oltre alla proroga di tre mesi del termine per realizzare il 30 per cento dei lavori sulle unità immobiliari, il decreto interviene anche sulla disciplina della cessione del credito, stabilendo che alle banche sia sempre consentita la cessione a favore dei clienti diversi dai consumatori. Come Partito democratico, riteniamo questi interventi necessari al fine di salvaguardare il legittimo affidamento delle famiglie e imprese, quelle stesse famiglie e imprese che, fidandosi di una legge dello Stato, hanno sottoscritto contratti, assumendosi precise obbligazioni. Oggi non possiamo dire: “ci siamo sbagliati” o far finta di niente.

Quanto alle cartelle di pagamento, è stata innalzata a 120 mila euro la soglia per la rateizzazione, con modalità semplificata, ed è prevista inoltre la possibilità di valersi della compensazione dei crediti maturati nei confronti delle amministrazioni pubbliche per prestazioni professionali con le somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo.

Altre misure sono previste per stimolare gli investimenti in beni strumentali e immateriali tecnologicamente avanzati e a questa è collegata la rimodulazione del credito d'imposta sulla formazione 4.0 per le spese di formazione del personale dipendente. Si interviene, inoltre, a sostegno delle sale cinematografiche, penalizzate nel periodo della chiusura, imposta dalla pandemia. Sempre in Commissione è stata approvata la proroga per la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi a fine anno per le società e gli organismi sportivi.

Il provvedimento, inoltre, reca disposizioni finanziarie in favore dell'Ucraina per l'accoglienza e anche per aiutarne il Governo. Quanto al discusso articolo 13, relativo ai poteri in materia di rifiuti, riconosciuto al commissario straordinario per il Giubileo 2025, Roma potrà finalmente predisporre il proprio Piano dei rifiuti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) che non vuol dire solo un impianto di termovalorizzazione, ma una serie di impianti necessari per dare autonomia alla città e per raggiungere il 65 per cento di raccolta differenziata; poi si chiuderà il ciclo con un impianto di termovalorizzazione. Quindi: sostenibilità ed economia circolare. Non dimentichiamo che la filiera dei rifiuti è tradizionalmente la più permeabile a infiltrazioni mafiose, per questo è necessario intervenire ed operare sia sul fronte dell'ambiente sia su quello della legalità.

Onorevoli colleghi, questo provvedimento si iscrive nel complesso di un'azione tesa per essere vicini alle famiglie e alle imprese rispetto alla fase tremendamente difficile che stiamo vivendo: prima la pandemia, con la quale non abbiamo ancora chiuso i conti, poi la crisi ucraina, una guerra nel cuore dell'Europa che speravamo dovesse essere solo un triste ricordo del Novecento. Come Partito Democratico, senza esitazione voteremo a favore di questo provvedimento, un voto che non è solo utile, ma necessario.

Noi ci facciamo garanti della solidità, della stabilità e della continuità del Governo che deve aiutare famiglie e imprese nella prospettiva, purtroppo, di un autunno difficile; un Governo che deve affrontare la situazione pandemica, l'emergenza climatica, la guerra, la crisi energetica, l'emergenza alimentare e le diverse tensioni internazionali come il riesplodere delle situazioni di crisi nel Nordafrica. Questo è un momento cruciale per il Paese, che va accompagnato, mettendo davanti agli interessi di parte quelli del Paese, che sono quelli delle nostre famiglie e delle imprese, della nostra gente. C'è molto da fare per difendere i salari e le pensioni, colpiti dal crescere dell'inflazione: bisogna agire sul cuneo fiscale e sul salario minimo. Per questo, mettere in sicurezza il Governo significa mettere in sicurezza il Paese, una responsabilità che tutte le forze politiche di maggioranza dovrebbero condividere con noi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Come Partito Democratico, ci siamo fatti carico, ancora una volta, dell'onere della responsabilità, che è il senso del nostro impegno che non finisce oggi, ma continuerà nelle prossime settimane. Noi ci siamo: guardiamo al futuro, sì, come sempre e con senso di responsabilità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Crippa. Ne ha facoltà.

DAVIDE CRIPPA (M5S). Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, il presente decreto, che a breve sarà sottoposto al voto dell'Assemblea parlamentare, intreccia due provvedimenti che contengono misure importanti per dare risposte e sostenere famiglie e imprese in questo periodo economico complicatissimo.

Il lavoro sul “decreto Aiuti” e poi sul “decreto Bollette” ha prodotto interventi certamente utili - seppure, purtroppo, non risolutivi - per contrastare il rincaro dell'energia e, quindi, l'impennata delle bollette per tutti gli italiani. Allo stesso modo, possono essere considerate positive anche le norme che prevedono il sostegno agli enti locali, comprese le risorse per il personale aggiuntivo.

Accogliamo positivamente il Fondo per le imprese colpite dalla crisi dell'Ucraina, le semplificazioni per il settore fotovoltaico, le garanzie SACE per le imprese e gli aiuti contro il caro materiali: qualche passo in avanti, certamente, nell'interesse dei cittadini, che abbiamo opportunamente e ovviamente sostenuto e contribuito a compiere. Ma proprio per questo motivo, proprio perché il decreto aveva una sua finalità chiara, che rispondeva alle reali urgenze degli italiani, non abbiamo trovato una spiegazione razionale nella forzatura perpetrata in Consiglio dei Ministri, prima, e in Parlamento poi, quando si è voluto inserire la questione dell'inceneritore di Roma, collegandola, in maniera fantasiosa, al Giubileo del 2025.

Abbiamo provato sia in Consiglio dei Ministri, prima, sia in Parlamento, poi, a modificare quel provvedimento, spostando, non le norme che attribuiscono i maggiori poteri speciali al sindaco di Roma, cosa peraltro su cui siamo estremamente d'accordo, ma legando gli impianti di trattamento di futura realizzazione all'ambito di quel Piano regionale di gestione dei rifiuti della regione Lazio. Lo ricordo a me stesso in primis: qui abbiamo una norma, chiesta a gran voce dal sindaco di Roma, Gualtieri, che vuole costruire un inceneritore a Roma, quando il Piano regionale della regione Lazio, varato e approvato dall'ex segretario del Partito Democratico, Zingaretti, nel non tanto lontano 2020, quando ancora il Movimento 5 Stelle non era nella compagine governativa della regione, non prevede, di fatto, di realizzare alcun impianto di incenerimento ulteriore all'interno della stessa regione.

Insomma, il Pd disconosce quello che lo stesso PD pianifica: questa è la sintesi perfetta dell'operazione “inceneritore di Roma” (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Stando a quello che vediamo a Roma in questi giorni, tra rifiuti e cinghiali, forse qualcuno sta cercando di buttarla in caciara mediatica, ma ricordiamo al sindaco che i rifiuti vanno comunque raccolti. Non vorrei mai che pensasse di lasciarli accatastati sino alla costruzione dell'impianto, considerato anche il fatto che quest'opera, a meno che qualcuno pensi di costruirla con i mattoncini della Lego, non verrà mai realizzata nel giro di tre anni, ma nel doppio del tempo: generalmente se ne prevedono almeno sei. Il passaggio Raggi-Gualtieri ha segnato un cambio di passo.

Colleghi, bisogna essere onesti intellettualmente su questo punto. Da un punto di vista mediatico è chiaro a tutti, palese: oggi i cinghiali sono simpatici onnivori, prossimi a essere classificati come animali da compagnia, e i cumuli di rifiuti sono ormai installazioni temporanee di arte moderna diffuse sul territorio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). È cambiata la narrazione di quello che succede e accade a Roma, ma noi restiamo, invece, convinti che la bontà delle idee che abbiamo portato avanti sino ad oggi - e continuiamo a portare avanti - prevede che la strada dell'incenerimento non possa essere la prima soluzione per la gestione di una problematica così complessa (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). L'inceneritore, colleghi, non risolve la vera emergenza.

Qual è la vera emergenza degli italiani? È l'impennata dei prezzi dell'energia. Non possiamo notare che le consistenti risorse che questo Governo ancora stanzia per azzerare gli oneri di sistema e abbassare le tariffe ai consumatori italiani non portano effettivamente a una diminuzione delle tariffe per i cittadini. Purtroppo, consideriamo i prezzi nel giro dell'ultima settimana. Lo dico solo perché, da quando è stato approvato il “decreto Bollette” a oggi, siamo passati da un prezzo unico nazionale dell'energia di 250 euro a 400 euro. Peccato che il giorno in cui è stato indicato 250 dall'Autorità come benchmark di riferimento si è detto: “Cari cittadini, non ci saranno aumenti, perché il Governo ha messo la differenza e, quindi, non ci sarà un aumento delle tariffe”. Attenzione: oggi che è a 400, qualcuno dovrà pagare la differenza da 400 a 250. Chi sarà? La signora Maria, con un conguaglio nelle prossime settimane. Quindi, non è vero che le bollette dei cittadini anche per il prossimo trimestre non si alzeranno. Infatti, il giorno dell'approvazione del decreto il prezzo è schizzato da 200 a 400 e, dunque, oggi noi stiamo vivendo questa seria difficoltà a livello internazionale. Vorremmo, poi, che l'Autorità applicasse la legge che impone il calcolo della tariffa energetica per la fornitura di gas in maggior tutela sul reale costo della materia prima, legge disattesa, e non sul prezzo calcolato e calibrato, ancora una volta, sul TTF olandese, dato che abbiamo ancora un'indicizzazione a quel prezzo che è arrivato a 170 euro al megawattora. Sarò ripetitivo e noioso: l'ho detto mille volte all'interno di quest'Aula! Peccato, però, che la DG Energy della Commissione europea abbia fatto una fotografia del primo trimestre del 2022 con una differenza di prezzo di importazione per il nostro Paese - una differenza di prezzo rispetto al prezzo imposto dall'Autorità per la maggior tutela - di 20 euro al megawattora. Non è tollerabile, non è tollerabile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

Le notizie di queste ore sono sulle rescissioni, colleghi, dei contratti di fornitura di energia elettrica per i rialzi. Stanno arrivando le lettere a cittadini e imprese e a chi aveva il contratto flat, il quale era convinto di essere a posto: io ho fatto un contratto un anno fa e dura per due anni. No, è finita la giostra! Arriva la lettera da parte del fornitore che dice: “Domani tu non avrai il prezzo pattuito a causa dei rincari”. Allora, qualcuno all'interno di quest'Aula per troppo tempo ha pensato che il libero mercato fosse la divina panacea di tutti i mali. Andate a vedere adesso, allora, questo libero mercato se conviene e se trovate dei prezzi in grado di garantire il sostentamento di famiglie e imprese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). E cosa ne sarà di quelle famiglie e imprese che avevano un prezzo fisso garantito? Chi pagherà all'impresa la differenza del costo? L'impresa su quel costo ha fatto un preventivo per vendere i propri prodotti e servizi. Chi oggi gli dà il delta? Chi oggi gli dà i soldi necessari ad avere un prezzo energetico corretto? Presidente, noi su questi temi avremmo voluto discutere in Commissione e in Aula. In Commissione il tempo di discussione reale del “decreto Bollette” è stato di tre ore di notte per i subemendamenti. Se voi ritenete di affrontare dei problemi del genere in un percorso temporale così c'è qualcosa che non funziona, perché oggettivamente questo decreto verrà blindato; è blindato anche al Senato e di fatto per il pagamento non ha toccato palla sui temi energetici (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Siamo sicuri di voler procedere alle aste della maggior tutela per le imprese? Signori, stanno avvenendo in questi giorni le aste per la maggior tutela delle imprese, che escono dalla maggior tutela e vanno sul libero mercato. Un'asta che prevede quattro anni per le imprese: a che prezzi verrà fatta? A 400 euro al megawattora? E voi pensate di salvare le imprese italiane (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)? Il più grande operatore del mercato elettrico sta mandando delle lettere di rescissione, che abbiamo già visto anche in tutta la stampa di settore, degli impegni presi dall'azienda dal 1° gennaio 2023. Siete ancora convinti di lasciare la maggior tutela per andare tutti verso il libero mercato? Gli operatori non sono in grado di mantenere gli impegni presi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). La serietà dei più grandi tra gli operatori oggi è messa a dura prova dal caro energia. Non conviene provare a ragionare su una proposta che girava sui tavoli governativi, cioè quella di definire un prezzo di riferimento per il mercato all'ingrosso dell'energia elettrica che rifletta, però, il costo reale del parco di generazione nazionale? Non conviene rispolverarla? Lo scenario sembra ancora più complicarsi visti i tendenziali del 2023 ancora più alti, l'odierna chiusura del gasdotto Nord Stream 1 per manutenzione e gli scenari di emergenza a cui diversi Paesi europei oggi stanno aprendo. Ci arrivano segnalazioni di fornitori che sembrano trovare grosse difficoltà ad approvvigionarsi di gas per i prossimi mesi. Urge capire dove sta l'intoppo, per evitare che qualche grande importatore metta in campo percorsi più orientati al proprio profitto che alla sicurezza energetica del Paese in cui opera. Si potrebbe pensare, ad esempio, di estendere la facoltà del GSE di acquistare gas per gli stoccaggi estendendola anche per fornire gas a imprese e operatori, regolando così di fatto il prezzo di mercato ma, qui, non è stato possibile parlarne. Insomma, bisogna intervenire al più presto per aiutare imprese e cittadini. Ma vorremmo parlare anche di altro e vorremmo parlare anche del tema del superbonus. Ci aspettavamo decisamente di più all'interno di questo decreto e volevamo una voce più uniforme e più pesante. Noi abbiamo imprese oggi che hanno crediti fiscali in pancia e che, grazie a un emendamento, forse potranno avere un'aspettativa diversa, ma sulla regolamentazione, che prevede, di fatto, quella della responsabilità in solido dei crediti, questo Parlamento non è stato in grado oggi di dare una risposta chiara (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, ancora una volta noi stiamo dicendo alle imprese che si sono affidate allo Stato che la loro sopravvivenza è messa a rischio dallo Stato, che ha peggiorato le norme nel corso di questi mesi. Chiediamo al Governo di intervenire immediatamente, senza «se» e senza «ma». L'assenza di dibattito parlamentare, Presidente, ha compromesso queste possibilità di analisi. Perché il MoVimento 5 Stelle ha iniziato a chiedere con forza che dovevamo trattare qualcosa all'interno di quest'Aula? Per questi temi, cioè il prezzo dell'energia e le cessioni dei bonus. Perché non abbiamo analizzato e trattato questi temi, chiudendo alle 4 del mattino di venerdì come se non ci fosse un tempo di discussione vero? Presidente, ricordo che il nostro sostegno al Governo è stato esplicitato col voto di fiducia e che la scelta del voto di oggi è dettata da questioni puntuali, di metodo e di merito. Dunque, in coerenza con quanto abbiamo già fatto in Consiglio dei Ministri, pur rilevando l'utilità di parte delle misure ma non valutando positivamente i metodi e ritenendo alcuni contenuti non coerenti con le finalità generali del provvedimento, annuncio che il gruppo parlamentare MoVimento 5 Stelle non parteciperà alla votazione finale del provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Congratulazioni - Commenti).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bitonci. Ne ha facoltà.

MASSIMO BITONCI (LEGA). Grazie, Presidente e grazie ai sottosegretari Gava e Freni. Grazie anche ai colleghi che hanno lavorato in queste settimane in Commissione. Intanto, per rispondere al collega Crippa, noi invece voteremo il decreto e lo voteremo convintamente proprio per quello che c'è all'interno del “decreto Aiuti” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), un decreto che noi consideriamo molto importante, un decreto che va incontro alle esigenze di famiglie e imprese con più di 20 miliardi di contributi diretti. Devo dire che ho ascoltato con molta attenzione l'altro giorno l'intervento del Ministro Franco presso l'ABI, dove lui diceva che stimava una crescita robusta attorno al 3 per cento del PIL, con un incremento della produzione industriale del 2 per cento.

Ripeto, io penso che questo sia un cauto ottimismo, ma molto cauto, perché siamo in un momento storico estremamente delicato, l'hanno detto anche i colleghi. Siamo in un momento di guerra, di economia di guerra, come è stato detto anche da altri. Abbiamo: un'inflazione che ormai ha superato l'8,5 per cento a giugno, e pensate che in Spagna ha superato il 10 per cento, mai così alto negli ultimi 36 anni; una perdita di valore degli stipendi e dei salari dei lavoratori; una crescita del costo dei beni energetici, a giugno, con un calo dei consumi, quindi, molto importante, del 48 per cento; il blocco delle forniture di gas dalla Russia (è di oggi la notizia che si ferma il Nord Stream 1 per 10 giorni, con il Ministro tedesco Habeck che dichiara che bisogna prepararsi al peggio); un aumento dei prezzi delle materie prime, che sta bloccando l'edilizia, gli appalti pubblici e anche il PNRR; i beni alimentari che aumentano del 10 per cento, così come i beni per altri servizi; l'aumento degli interessi sui mutui delle famiglie; il tasso di occupazione tra i più bassi a livello europeo, soprattutto tra giovani e donne; stagnazione e stagflazione. Queste sono le ipotesi che ricorrono agli economisti sulle previsioni per ottobre.

Allora, Presidente, io rivolgo all'Aula una prima considerazione. Dobbiamo occuparci di questa crisi economica e dei salari dei lavoratori, o dei provvedimenti puramente ideologici del PD, come la liberalizzazione della cannabis e la cittadinanza facile con lo ius scholae (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? I problemi dell'Italia sono la liquidità per le imprese e le moratorie sui prestiti, o la liberalizzazione delle droghe con la contrarietà non solo nostra, ma anche di chi ha salvato migliaia di ragazzi e realmente li ha aiutati ad uscire dal tunnel della droga (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? Pensate che il 98 per cento dei ragazzi che sono entrati a San Patrignano ha iniziato fumando la cannabis: fumando la cannabis (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Quella che l'altro giorno è stata distribuita a Milano in un noto convegno. Proprio loro, che curano i ragazzi, lanciano l'allarme sul processo di normalizzazione del consumo di droghe e sull'annullamento della grave percezione del rischio. Questo è il pericolo, signor Presidente. E voi non ve ne rendete conto.

E poi, la cittadinanza facile: ma avete guardato le cittadinanze accolte nell'Unione europea nel 2020? 86 mila in Francia, 111 mila in Germania e in Italia 132 mila. Siamo sopra al tasso europeo per naturalizzazioni (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Quindi in Italia la legge attuale affronta già il tema in maniera molto efficace: lo dicono i dati e non i comunicati stampa o i tweet del vostro presidente Letta. Ma avete guardato i dati sulla criminalità e le azioni delle baby gang, che sono formate per lo più dal 50 per cento di ragazzi stranieri o italiani di seconda generazione? Vogliamo dare la cittadinanza anche a tutti questi? Capite o no che è un problema serio e che i nostri quartieri stanno diventando le banlieue parigine? È questo è quello che vogliamo?

Con un Governo di emergenza nazionale, sono queste le priorità che ci chiedono di affrontare le famiglie e le imprese in difficoltà? Con 150 milioni di cartelle esattoriali in arrivo e un magazzino fiscale da 1.100 miliardi, la sinistra e i 5 Stelle preferiscono trattare i temi della droga facile e della cittadinanza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) per un milione di ragazzi stranieri che godono già degli stessi identici diritti dei nostri figli (cosa che comporterà l'impossibilità di espellere i genitori, se condannati per reati o per delitti), oppure trovare una soluzione per un patto fiscale con i cittadini e le imprese - la Lega e Matteo Salvini lo dicono da sempre: non con gli evasori furbetti! - che sono oggettivamente in difficoltà economica e che non possono pagare le cartelle esattoriali? Facciamo questa rateizzazione. Apriamo gli occhi: rottamazione, stralcio delle cartelle, magari sotto i 10 mila euro, come dice Matteo Salvini. Chi ha fatto la vera pace fiscale nel 2018? L'ha fatta la Lega. Chi ha fatto il vero taglio del contenzioso tributario in Cassazione - se ne sta parlando adesso al Senato - col taglio delle liti pendenti? Chi ha fatto davvero il taglio delle tasse con la flat tax per 1,9 milioni di partite IVA al 5 per cento e al 15 per cento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? Dobbiamo occuparci delle droghe o dobbiamo occuparci della siccità? Ne parleremo fra un paio di giorni.

Ci saranno conseguenze pesanti per la nostra economia e agricoltura: danni da 3 miliardi, stimati fino ad oggi da Coldiretti. O dobbiamo occuparci delle bizze di conto dei Cinquestelle, che hanno tenuto in ostaggio la Commissione e il Parlamento su questo decreto da 17 miliardi di aiuti a famiglie e imprese? E per cosa, signor Presidente? Per un nostro emendamento sul reddito di cittadinanza. Nato da cosa? Nato dal buon senso. E adesso ve lo leggo: “Le offerte congrue possono essere proposte ai beneficiari del reddito di cittadinanza direttamente dai datori di lavoro privati. L'eventuale mancata accettazione dell'offerta congrua da parte dei beneficiari viene comunicata al datore di lavoro privato o al centro per l'impiego competente per territorio anche ai fini della decadenza dal beneficio”. Qual è il problema (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)? Dovete spiegarci qual è il problema! Il problema è far lavorare le persone? O bisogna dare un assegno a vita, senza lavorare? È colpa nostra se il vostro progetto di riforma dei centri per l'impiego è stato un fallimento? Se avete voluto i navigator, che ora cercate di stabilizzare? Un reddito di sostegno per le famiglie e i lavoratori bisognosi deve esserci, la Lega lo dice da sempre, ma perché non accettare una riforma che faccia emergere furbetti, profittatori, fannulloni, truffatori? La Guardia di finanza ne scova centinaia ogni giorno.

Dobbiamo pensare ai problemi dei nostri pescatori, gravemente colpiti dal caro gasolio. In questo “decreto Aiuti”, grazie alla Lega, abbiamo rifinanziato il credito d'imposta per 23 milioni. Oppure dobbiamo ritardare l'approvazione, per i vostri litigi tra PD e Movimento 5 Stelle, sul termovalorizzatore di Roma? Siete nel campo largo, almeno mettetevi d'accordo sul problema atavico dei rifiuti di Roma. E mi sembra che, prima di Gualtieri, ci fosse un sindaco dei 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), quando si parla di montagne di rifiuti.

Abbiamo votato la fiducia e voteremo il “decreto Aiuti”. Lo voteremo per un patto di Governo di assoluta emergenza. Lo voteremo per le misure, come dicevo prima: il bonus sociale per l'elettricità e gas, le agevolazioni per le tariffe di fornitura elettrica, l'incremento dei crediti d'imposta in favore delle imprese, per l'acquisto di energia elettrica e gas, per l'azzeramento degli oneri generali di sistema. Lo voteremo per le politiche sociali: un'indennità una tantum di 200 euro per i lavoratori dipendenti, che può essere migliorata (e lo faremo nei prossimi provvedimenti); il fondo per l'indennità una tantum per i lavoratori autonomi e i professionisti; un bonus di sostegno alle famiglie per la fruizione dei servizi di trasporto pubblico. Lo voteremo per sostenere la liquidità delle nostre imprese. L'altro giorno, su Il Sole 24Ore, si leggeva uno studio che prevede 100 mila fallimenti quest'anno. È qui che dobbiamo lavorare: misure temporanee, tramite garanzie concesse da SACE per il sostegno delle imprese. Lo voteremo per i nostri emendamenti, come quello sulla pesca, sul sistema fieristico, per i contributi al volontariato e allo sport, per il maggior contributo alle province, per lo svincolo delle somme degli aiuti e degli avanzi per i nostri comuni colpiti dal canone energia. Lo voteremo per i contributi a palestre e impianti sportivi.

Vi diciamo anche cosa non voteremo. Non vi voteremo la droga facile (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Non vi voteremo la cittadinanza facile (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Non vi voteremo l'immigrazione e gli sbarchi facili (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Non vi voteremo il ritorno alla Fornero facile (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) o alla riforma del catasto ai valori di mercato. Saremo responsabili sui temi economici ed aiuti, signor Presidente, ma basta demagogia. Non faremo sconti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). La ringrazio, Presidente Mandelli. In questo decreto ci sono molte cose utili e necessarie, ma non è su quelle che mi soffermerò in questo intervento, che svolgo a titolo personale.

Mi soffermo su una cosa sulla quale io sono contrario. In questo testo è stato inserito, in sede parlamentare, in Commissione bilancio, un emendamento che permette ai comuni di derogare alle normative previste dal codice della strada sulla destinazione dei proventi delle multe, sia quelle ordinarie sia quelle fatte con gli autovelox, e permette di destinare questi soldi al pagamento dell'elettricità e del gas. È una deroga per il solo anno 2022. Quando ho visto che è stata presentata prima e poi approvata questa norma, ho conferito con i presentatori dicendo che ero contrario; qualcuno, probabilmente, in quest'Aula conosce tutta la quantità di battaglie che ho messo in campo su questo tema. Ebbene, a parere dei presentatori, questa norma risolve temporaneamente alcuni problemi delle amministrazioni locali. Secondo coloro che sono contrari - e io tra questi -, questa norma aumenta il rischio che si possano utilizzare le multe stradali come elemento vessatorio per arrotondare le esigenze di bilancio e di cassa degli enti locali e, in un momento come questo, io non credo che questa sia una cosa positiva.

Chi ha ragione? Ce lo diranno, forse, i dati incrociati di quest'anno con quelli dell'anno precedente. Vedremo, vedremo, poi, a valle, chi avrà ragione. Non mi fido per principio e non mi fido al buio delle posizioni di chi ci rappresenta quotidianamente molte delle esigenze degli enti locali, in realtà, spesso, anche condivisibili, ma queste esigenze non sempre sono diametralmente sovrapponibili, esigenze finanziarie degli enti locali con le esigenze, per esempio, di sicurezza dei cittadini. Distrarre risorse dalla sicurezza io credo che sia un brutto precedente, che mi auguro non si ripeta.

Lo dico adesso in vista di quello che, ormai, è diventato un appuntamento strutturale, cronico, di ogni anno, lo dico al Governo e lo dico anche agli amici che sostengono le esigenze in questo Parlamento degli enti locali: toglietevi dalla testa di prorogare questa norma anche per l'anno prossimo. Toglietevelo dalla testa, perché io do a tutti il beneficio della buona fede, ma sarebbe una buona fede molto più credibile se io ascoltassi dai tanti amici che si fanno portavoce delle esigenze degli enti locali delle parole, magari, di condanna quando un comune su cinque non presenta la relazione telematica sui proventi delle multe; quando vengono caricati sulle spalle dei cittadini dei costi di accertamento che variano da 2,50 euro a 15 euro a seconda del comune; quando, magari, molti comuni non applicano le norme volute da questo Parlamento sulla prescrizione dell'acqua, del gas o della luce o quando, ahimè, capitano delle cose su cui i comuni dovrebbero essere ben richiamati all'ordine.

E, allora, proprio da questi colleghi io mi aspetterei delle proposte, delle parole chiare e, magari, anche delle norme che reindirizzino sulla strada giusta ciò che è giusto non è.

Ecco, volevo lasciarlo agli atti di questa discussione, perché molti di voi sanno quanto io tenga a questo tema, ma voglio anche lasciare agli atti di questa discussione che noi siamo in una fase sociale, economica e anche politica molto delicata: siamo in presenza, oltre che degli ordinari problemi della gestione dell'amministrazione di un Paese complesso e complicato come il nostro, di una pandemia, di una guerra, di una siccità, di un'inflazione, di conseguenze economiche che in questo momento sono al di là da venire e, forse, abbiamo anche difficoltà a valutarne l'impatto sulla vita quotidiana dei cittadini. E, quindi, non è questo il momento di operare distinguo, di mettere in campo capricci o rendite di posizione strumentali, e questo vale per le persone e vale anche per i gruppi politici.

Ed è per questa ragione che, malgrado la mia contrarietà su questa specifica norma, di fronte a un provvedimento che cuba miliardi di aiuti, io non posso che esprimere un voto politico, di sostegno all'attività del Governo che, se esiste, è perché tutti l'abbiamo voluto e perché tutti abbiamo riconosciuto, in questo momento, l'esigenza di dare vita a un Governo che portasse questo Paese fuori da una crisi che, drammaticamente, stenta ad attenuarsi.

Ed è proprio per questo che io voterò, insieme al mio gruppo, a favore di questo decreto, con la premessa che ho fatto e lasciando agli atti il fatto che nessuno immagini di voler prorogare questa norma per l'anno prossimo, perché, altrimenti, oltre ai difensori delle esigenze finanziarie degli enti locali, a quel punto, scenderanno in campo anche i difensori della sicurezza stradale dei cittadini (Applausi di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Ettore. Per quale ragione, onorevole D'Ettore?

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (MISTO-VI-ICT). Regolamentare, perché la questione di fiducia è posta secondo le norme del Regolamento e mi chiedevo, e chiedo a lei, Presidente, dov'è il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, che ha posto la questione di fiducia su questo provvedimento e non c'è durante le dichiarazioni di voto come gli altri Ministri. È un dato rilevante, dato che facciamo le riunioni di maggioranza e il Ministro D'Inca' ci dice sempre di stare uniti e coesi, non vedo qui il Ministro a votare. Mi sembra un dato politicamente rilevante e da segnalare, perché la questione di fiducia l'ha posta il Ministro D'Inca' (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Vinciamo Italia – Italia al centro con Toti).

PRESIDENTE. Il Governo è rappresentato dai sottosegretari Gava e Freni e, in questo senso, c'è la discrezionalità del Governo di inviare chi ritiene opportuno.

Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - A.C. 3614-A​)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 3614-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 3614-A: "Conversione in legge del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, recante misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina".

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Barelli. Ne ha facoltà. Prego, presidente Barelli.

PAOLO BARELLI (FI). Signor Presidente, signori colleghi, esponenti del Governo, prendo la parola in quanto per Forza Italia, in questo momento, si è verificato un fatto, dal punto di vista politico, eccezionale, per non dire un fatto grave. Si è stati chiamati per il voto finale di un provvedimento, di un decreto, che prevede oltre 20 miliardi per sostenere i cittadini e imprese dalle crisi che stanno avvolgendo il nostro Paese e uno dei partiti che sostengono la maggioranza di Governo del Presidente Draghi ha manifestato la volontà di non partecipare al voto. E questo è quello che è accaduto.

Ora, qui non siamo di fronte ad un provvedimento qualsiasi in un momento di pace sociale: noi siamo di fronte a un momento di grave crisi, che, probabilmente, anticipa momenti ancora più difficili per il nostro Paese, per i nostri cittadini.

Io non voglio fare giri di parole: ho ascoltato il presidente del gruppo MoVimento 5 Stelle dichiarare il perché; le sue parole e le sue motivazioni - è un quesito che pongo all'Aula e alla maggioranza che sostiene il Governo Draghi – assomigliano, forse, più a un partito di opposizione, che non voglia permettere al Presidente Draghi di proseguire nell'opera fino alla fine della legislatura? Forza Italia ha sostenuto e sostiene il Governo Draghi, perché, fin dall'inizio, ha ritenuto che fosse l'unica forma di Governo che potesse tenere coesi partiti che hanno storie, tradizioni e DNA completamente diversi. Però, probabilmente, va valutato quanto sta accadendo negli ultimi giorni, ovvero le richieste che vengono fatte al Presidente Draghi - che ormai sono sulle pagine di tutti i giornali - da parte del leader del partito 5 Stelle, di trovare soddisfazione su nove punti, più della metà dei quali Forza Italia non approva minimamente e che non voglio citare. Siamo in un momento in cui, da parte del presidente Davide Crippa - ripeto: un partito che sostiene il Governo Draghi -, tra le motivazioni per non partecipare al voto c'è il fatto che, a Roma, il sindaco Gualtieri vuole, pretende ed insiste nel realizzare un termovalorizzatore, che Forza Italia ritiene indispensabile, perché la mondezza (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) che riempie Roma Capitale d'Italia ormai sta sulle pagine dei giornali di tutto il mondo. Pur essendo a conoscenza di quanto il presidente Davide Crippa ha detto, ovvero che il termovalorizzatore non si realizza con un tocco di bacchetta magica e, quindi, servirà un lungo periodo, queste motivazioni, insieme alle altre, a noi non piacciono assolutamente.

Vorrei ricordare al presidente Crippa che il MoVimento 5 Stelle governa il Paese, o meglio sostiene i Governi di questo Paese, fin dal 2018 (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), mentre, secondo quanto lui ha dichiarato in quest'Aula, sembra quasi che il MoVimento 5 Stelle sia un novello partecipante al sostegno di un Governo. Io voglio sottolineare che, dalle dichiarazioni del presidente Crippa, non si comprende se la causa degli errori - che il presidente Crippa e il MoVimento 5 Stelle hanno sottolineato - siano forse responsabilità del Presidente Draghi, che governa il Paese da poco più di un anno. Io credo che i problemi del Paese siano già tanti e che non si possa giungere alla fine della legislatura con una corsa ad ostacoli. Non penso che qualche partito possa iniziare da oggi una campagna elettorale, logorando il lavoro che il Presidente Draghi e il Governo stanno svolgendo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Misto).

Allora, in conclusione, Presidente, mi domando se sia il caso - e indirizzo la domanda a tutti i partiti della maggioranza - che non ci sia o, invece, ci debba essere una profonda verifica, per stabilire chi veramente e quali partiti sostengono il Presidente Draghi e il suo Governo e quali sarebbero le condizioni che gli altri partiti dovrebbero consentire ad accettare, affinché il Governo Draghi con questa maggioranza possa andare avanti. A quel punto, sarebbero effettivamente chiare le posizioni di tutti.

Forza Italia fin dal primo momento ha sostenuto l'ipotesi di un Governo di unità nazionale. Il presidente Berlusconi è colui il quale per primo ha sostenuto che una personalità del calibro del Presidente Draghi dovesse essere alla guida di questo Governo.

Tuttavia, Forza Italia non è assolutamente dell'intenzione di dovere sostenere, ad ogni costo, non il Presidente Draghi, ma una maggioranza che, evidentemente, non è coesa nel sostegno al Presidente Draghi.

Per questo motivo, ritengo che debba aprirsi assolutamente una riflessione, che possa dare risposta a tali quesiti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente – Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il presidente Lollobrigida, sempre sull'ordine dei lavori e sul medesimo argomento, immagino. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Sì, sempre sull'ordine dei lavori, Presidente. Intanto una questione, richiamandoci alle regole, senza che me ne voglia il collega Baldelli: gli interventi a titolo personale, per dire che si vota nonostante si è fortemente contrari ad un punto, io li leggo come una novità, ma rientra in questo circo a cui stiamo assistendo in queste ore (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Con tutto il rispetto dei colleghi, ovviamente, ma non dei contenuti dei loro interventi, credo che, se c'è bisogno di chiarezza, collega Paolo Barelli, intanto gliela diamo: noi non sosteniamo questo Governo, noi non facciamo parte di questa maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e non siamo nemmeno invidiosi di quelli che, per restare ancorati alle poltrone di Governo, continuano a tenere in piedi una divaricazione tanto evidente nei modi e nei contenuti, da dovere difendere parti individuali dei singoli provvedimenti o ferocemente attaccarne altre.

Io ho ascoltato l'intervento del collega Davide Crippa e credo sia davvero un po' troppo tardi per ridarsi un tono da 5 Stelle di lotta, perché il 5 Stelle, dal 2018, è il partito più di Governo che c'è stato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), disponibile a governare davvero con tutti. Dico al collega Crippa che, per carità, molti dei toni che lui ha usato nei confronti del Partito Democratico io li condivido. Li condivido rispetto all'amministrazione Gualtieri e li condivido anche rispetto a una parte della comunicazione che ha modificato i termini della promozione del cinghiale sulla città di Roma, trasformandoli in qualcosa di più vivibile rispetto a quando c'era la Raggi. Non bisogna essere ipocriti: parte della comunicazione italiana è meno attenta, è più discreta nei confronti del Partito Democratico. Però, collega Crippa, quando lei richiama l'amministrazione Zingaretti, cioè quel Zingaretti che, proprio ieri, attaccava il leader del suo partito, Conte, dicendo che non rappresenta l'area progressista, mi permetta di farle notare che, all'interno di quella giunta, c'è ancora gran parte degli esponenti del suo partito, come la Lombardi, che, invece, difendono l'amministrazione Zingaretti e l'asse con il Partito Democratico, che lei attacca. Un insieme di grandi contraddizioni, che rende difficile comprendere come questa maggioranza possa ambire a continuare a governare, dando un senso alla linea di Governo. Anche dai colleghi del centrodestra, che rivendicano con passione la partecipazione a questa tragica esperienza del Governo Draghi, leggo contraddizioni importanti, perché è vero che oggi ci siamo resi conto tutti che il reddito di cittadinanza è un'aberrazione in Italia ed è vero che qualche correttivo fortunatamente, grazie all'impegno del centrodestra, si riesce ad immettere; però, si continua a rifinanziarlo e a difendere. Noi, anche domani, porteremo una mozione, per chiedere al Governo di intervenire contro queste distorsioni, che vengono richiamate dal mondo del lavoro, dalla Guardia di Finanza, dai Carabinieri, che continuano a trovare gente che percepisce soldi pagati dalle tasse degli italiani nelle tasche di delinquenti, che prendono questi soldi grazie a una legge votata nel 2018, che, oggi, andrebbe cancellata, ieri andava cancellata, e che una maggioranza seria, che vuole tirar fuori dall'emergenza una Nazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), dovrebbe affrontare in maniera decisa e diretta.

Le contraddizioni che stanno emergendo ci spingerebbero a comprare di seconda mano i pop-corn di Di Battista, però, noi non abbiamo lo stesso pelo sullo stomaco che avevano i 5 Stelle di qualche anno fa, guardando le forze politiche di maggioranza litigare. Infatti, c'è un'Italia che ha davvero un'emergenza e questa emergenza, che esiste dal punto di vista economico, dal punto di vista della condizione internazionale nella quale si trova l'Italia, dal punto di vista della prospettiva dei programmi, non la sta risolvendo il Governo Draghi! Al limite, il Governo Draghi sta risolvendo con una formula nuova in politica: “io do la fiducia al Governo, ma non a quello che fa”, che è una formula atipica, se non altro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Io penso che gli italiani, la maggioranza degli italiani, siano abbastanza disgustati dalla politica, quando si pone in questo modo.

Non si vota un decreto, si è votata la fiducia; al Senato il Regolamento questo non lo permette; il Regolamento prevede che il voto di fiducia corrisponda al voto favorevole o contrario al decreto; è lì che si capirà quanto questo posizionamento del MoVimento 5 Stelle sia un posizionamento che gli fa ritrovare una dignità, dopo 53 fiducie votate, richiamandosi alla centralità del Parlamento, con un Ministro per i rapporti con il Parlamento dei 5 Stelle che si alza richiamando alla marginalità del Parlamento quasi con scherno (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) quando chiede la fiducia.

Però, siamo arrivati, c'è una emergenza in Italia che va a sommarsi alle altre, quella di tornare alle urne il prima possibile (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), c'è la necessità di richiedere le elezioni e di farlo subito per risolvere un problema che è questo Parlamento che non è più rappresentativo della volontà popolare.

Fratelli d'Italia, dall'inizio del 2018, quando non gli conveniva, ha raccontato questa storia; era lo specchio del Paese, allora, oggi, lo specchio è cambiato, forze politiche che sono qui dentro hanno un solo argomento per restare insieme, che è il più disdicevole, quello di restare attaccate a un sistema di potere, alla garanzia di poltrone, al raggiungimento, giorno per giorno, della data di scadenza di quello che non ho capito se ancora si chiama vitalizio o in qualche altro modo e non c'è altro obiettivo. Si continua a rinviare il giorno del voto, portando all'agonia un sistema Paese che voi dite di voler salvare e che, invece, state affossando (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - I deputati del gruppo Fratelli d'Italia scandiscono: Elezioni! Elezioni!).

PRESIDENTE. Colleghi… se fate intervenire, possiamo proseguire…

Ha chiesto di parlare, sempre sull'ordine dei lavori, l'onorevole Marin. Ne ha facoltà.

MARCO MARIN (MISTO-VI-ICT). Grazie, Presidente. Oggi è successo un fatto grave, Presidente; avevamo votato la settimana scorsa la fiducia, fiducia che viene chiesta sul provvedimento e che dà un indirizzo politico anche al Governo sul provvedimento, e oggi vedere la prima forza uscita dalle elezioni politiche del 2018 rifiutarsi di votare il provvedimento è un fatto che non può permettere a nessuno di fare come le scimmiette: non vedo, non sento, non parlo. È successo un fatto gravissimo; Presidente, io ho una grande stima per il presidente Crippa, ho ascoltato con attenzione il suo intervento e ho notato quasi un certo disagio, vorrei dire, perché si rende benissimo conto anche lui - uomo che ha dimostrato anche in quest'ultimo anno il senso delle istituzioni - cosa ha fatto oggi facendo quella dichiarazione di voto.

Presidente, a proposito delle richieste fatte da Conte a questo Governo, Conte ci ha insegnato con il Conte 1 e il Conte 2 di essere il re dei compromessi al ribasso (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Vinciamo Italia-Italia al Centro con Toti), abbiamo avuto due Governi che sono andati avanti a compromessi al ribasso, dal “decreto Dignità” al reddito di cittadinanza, e oggi si vorrebbe, nel compromesso al ribasso, portarci anche in Aula alla legalizzazione della cannabis, probabilmente. Sono cose che noi non possiamo accettare. Oggi, ci sono in ballo i destini del Paese.

Noi crediamo che Mario Draghi e il Presidente Mattarella siano le due persone oggi più autorevoli, per il prestigio internazionale, politico e personale, a rappresentare questo Governo; oggi, il Governo di unità nazionale subisce un attacco durissimo. Noi abbiamo sempre sostenuto il Governo, senza far parte della compagine governativa, quindi, possiamo dire esattamente tutto quello che pensiamo; ci siamo assunti la responsabilità di votare i provvedimenti, pur senza averli discussi a Palazzo Chigi, e, Presidente, oggi, noi diciamo chiaramente che se prima sotto le ceneri covava questa difficoltà di dialogo all'interno di questo Governo con tante anime diverse, oggi, si vede chiaramente che il Governo stesso è diventato una torre di Babele e la torre di Babele, il cantiere più famoso che c'è stato al mondo, non ha avuto un grande successo, perché quando parli lingue diverse difficilmente raggiungi dei risultati (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Vinciamo Italia-Italia al Centro con Toti).

Allora, Presidente, credo che nessuno possa permettersi di non vedere cosa vuol dire questo voto. Vedremo, poi, cosa succederà al Senato, ma non credo neanche che il Governo possa stare tre giorni ad aspettare - il Presidente del Consiglio in primis, che gode della nostra fiducia -, tre giorni esposto a quello che è successo, nel voto fra la Camera e il Senato. Io credo che si debba prendere atto - nella dialettica politica tutto ci sta - della responsabilità che oggi il MoVimento 5 Stelle, in quest'Aula, ma soprattutto davanti agli italiani, si è preso. Evidentemente, per loro, gli italiani non passano un momento particolarmente difficile, non capiscono che le priorità sono l'energia, le bollette, i costi sulle famiglie, che stiamo cercando di uscire da una pandemia e che ci siamo trovati una guerra in Europa, alle porte dell'Europa. Oggi, quello che conta per loro è tornare al passato, dire di no a un provvedimento del Governo per il termovalorizzatore di Roma. Noi tutti veniamo a Roma e vediamo le condizioni della città, ma al di là di Roma, c'è in gioco il futuro del nostro Paese e credo che questo fatto così irresponsabile che è avvenuto oggi non possa passare sotto silenzio (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Vinciamo Italia-Italia al Centro con Toti).

PRESIDENTE. Nessun altro ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori, quindi, sospendiamo, a questo punto, la seduta, che riprenderà alle ore 16,15, per il seguito dell'esame della proposta di legge recante istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore e per le successive discussioni generali.

La seduta, sospesa alle 15,35, è ripresa alle 16,20.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta sono complessivamente 116, come risulta dall'elenco consultabile presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.

Seguito della discussione della proposta di legge: Gelmini, Aprea; Invidia; Bucalo, Frassinetti; Toccafondi; Colmellere, Toccalini, Caparvi; Soverini, Di Giorgi, Piccoli Nardelli, Rossi, Prestipino, Lattanzio, Nitti, Orfini, Ciampi, Carnevali: Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore (Approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato) (A.C. 544​-2387​-2692​-2868​-2946​-3014-B​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge, già approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato, nn. 544-2387-2692-2868-2946-3014-B: Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore.

Ricordo che nella seduta del 4 luglio si è conclusa la discussione generale e il relatore e il rappresentante del Governo hanno rinunciato a intervenire in sede di replica.

Avverto che, con lettera del 5 luglio, la presidente della Commissione cultura, onorevole Vittoria Casa, ha comunicato che il relatore, deputato Gabriele Toccafondi, ha rinunciato al suo mandato e che le sue funzioni di relatore sono state da lei assunte.

(Esame degli articoli - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli della proposta di legge e delle proposte emendative presentate (Vedi l'allegato A).

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione.

Avverto che non sarà posto in votazione l'articolo 15 in quanto non modificato dal Senato.

(Esame dell'articolo 1 - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo per comunicare che siamo a favore di questo articolo, perché potenzia il sistema scolastico a livello nazionale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Iezzi. Ne ha facoltà.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Anch'io voterò a favore di questo articolo.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Iezzi. Vi faccio parlare tutti, non c'è problema. Andiamo con ordine. Se magari alzate le mani, riusciamo a prendere nota e non dimentichiamo nessuno. Ha chiesto di parlare l'onorevole Patelli. Ne ha facoltà. Intanto con gli assistenti prendiamo nota di tutti.

CRISTINA PATELLI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io per dichiarare il mio voto favorevole su questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Boldi. Ne ha facoltà.

ROSSANA BOLDI (LEGA). Sono totalmente favorevole perché la formazione tecnica ha bisogno effettivamente di una revisione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bianchi. Ne ha facoltà.

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, confermo anch'io il voto favorevole su questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ravetto. Ne ha facoltà.

LAURA RAVETTO (LEGA). Grazie, Presidente. Sono anche più favorevole rispetto alle motivazioni addotte dai colleghi perché, secondo me, il cuore di questa legge è proprio l'incontro della domanda e dell'offerta in tema lavorativo. Nel nostro Paese c'è un tema di disoccupazione giovanile troppo alta che va colmato proprio col potenziamento di scuole come questa. Quindi, assolutamente, a titolo personale, ci tenevo a esprimere il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cantalamessa. Ne ha facoltà.

GIANLUCA CANTALAMESSA (LEGA). Grazie, Presidente. Per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo perché credo sia un provvedimento del quale il Paese ha bisogno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Murelli. Ne ha facoltà.

ELENA MURELLI (LEGA). Presidente, intervengo per dichiarare anch'io il mio voto favorevole sull'articolo 1 in quanto la creazione dell'ITS Academy, quindi la formazione professionale, è assolutamente importante specialmente in questo momento di crisi economica per dare un senso e una specializzazione tecnica a tutti i lavoratori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Comaroli. Ne ha facoltà.

SILVANA ANDREINA COMAROLI (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io voterò a favore di questo articolo perché, se è vero che la scuola è un pilastro importante di tutta la nostra società, quanto meno questo provvedimento è importantissimo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ribolla. Ne ha facoltà.

ALBERTO RIBOLLA (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io, a titolo personale, voterò a favore di questo articolo. Gli ITS sono particolarmente importanti per raccordare il sistema della formazione con le imprese del territorio.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Iezzi. Ne ha facoltà. Su che cosa, onorevole?

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Intervengo velocissimamente, perché non voglio far perdere tempo. È evidente che noi abbiamo intenzione di esaminare questo provvedimento usando tutto il tempo che abbiamo a disposizione. Quindi, mi auguro che tutti i problemi tecnici sul funzionamento del microfoni non vengano computati nel tempo a disposizione della Lega (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Sicuramente, onorevole Iezzi, come consuetudine, il tempo è annullato nel caso in cui ci sia un malfunzionamento dell'apparato di amplificazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giglio Vigna.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Dichiaro il mio voto favorevole su questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gastaldi. Ne ha facoltà.

FLAVIO GASTALDI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, dichiaro il voto favorevole sull'articolo 1 che promuove l'occupazione, in particolare quella giovanile.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vanessa Cattoi. Ne ha facoltà.

VANESSA CATTOI (LEGA). A titolo personale, anch'io per esprimere il mio voto favorevole a questo articolo fondamentale, soprattutto per gli ITS e per la connessione della realtà aziendale col mondo dell'istruzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fogliani. Ne ha facoltà.

KETTY FOGLIANI (LEGA). Anch'io dichiaro il mio voto favorevole su questo articolo perché secondo noi la realtà dell'ITS Academy è importantissima, soprattutto per mettere insieme le imprese rispetto all'occupazione giovanile. È una grande richiesta dei territori e quindi il nostro voto è favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maggioni. Ne ha facoltà.

MARCO MAGGIONI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io a titolo personale per dichiarare il mio voto favorevole a questo articolo 1.

PRESIDENTE. Solo a livello organizzativo, chiedo l'aiuto dei due segretari d'Aula; nel dare la parola e gestire i nomi, non voglio dimenticarmi nessuno. Quindi, pregherei i due segretari di farmi l'elenco, così me lo date e io riesco a concentrarmi sulla gestione dell'Aula.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Su che cosa?

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Intervengo per un richiamo al Regolamento, articolo 8. Per venirle incontro, Presidente, potrei anche farle l'elenco dei deputati che intendono parlare, ma, essendo interventi a titolo personale, non posso prevedere se un mio collega intenda prendere la parola.

PRESIDENTE. Indubbiamente. Infatti, ho chiesto l'ausilio dei due segretari d'Aula in maniera tale che riesco a non seguire anche l'annotazione dei nomi e possiamo ordinatamente proseguire con voi che alzate la mano. I segretari d'Aula prendono nota dei nomi, me li trasferiscono e io do la parola, evitando di chiamare due volte le persone, perché ho solo due occhi e due mani.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Toccalini. Ne ha facoltà.

LUCA TOCCALINI (LEGA). Grazie, Presidente. Sempre a titolo personale, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo 1, perché è la fine di un lungo processo, iniziato nel 2018, che finalmente vede la luce e che va dalla parte dei nostri giovani.

PRESIDENTE. Vi è anche la richiesta di intervento dell'onorevole Fioramonti. Per dare un minimo di tribuna a tutti, direi di anticipare il suo intervento, se non avete nulla in contrario. Prego, onorevole, ne ha facoltà.

LORENZO FIORAMONTI (M-MAIE-PSI-FE). Grazie, Presidente. Lo dico anche da ex Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, e saluto il Ministro Bianchi, questo provvedimento è importante per il sistema educativo del nostro Paese, che non può attendere. Ritengo davvero poco gratificante vedere una serie di interventi, che non hanno nemmeno un punto di sostanza su questo provvedimento, solo per ripagare una ripicca politica in un momento delicato del nostro Paese. Concentriamoci sull'argomento di discussione oggi e lasciamo le vendette, i dibattiti politici sulla situazione del Paese a momenti diversi, successivi: non facciamo attendere inutilmente il nostro sistema di istruzione per questioni puramente partitiche (Applausi dei deputati del gruppo Misto-MAIE-PSI-Facciamoeco).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Micheli. Ne ha facoltà.

MATTEO MICHELI (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io vorrei mettere agli atti, a titolo personale, il mio sostegno all'articolo 1, perché il suddetto articolo è molto importante. Va ad istituire un Sistema terziario di istruzione tecnologica e sarà molto importante come strumento anche per aiutare i nostri giovani. Dispiace l'intervento dell'onorevole Fioramonti, intervenuto poc'anzi, che ha disturbato questa libera dichiarazione di voto degli onorevoli colleghi.

PRESIDENTE. L'onorevole Fioramonti è nella sua disponibilità di chiedere di parlare. Ci mancherebbe altro. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zordan. Ne ha facoltà.

ADOLFO ZORDAN (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo per annunciare il voto favorevole su questo articolo, al fine di dare certezza alla nostra scuola italiana e ai nostri giovani.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Angelis. Ne ha facoltà.

SARA DE ANGELIS (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io intervengo per dichiarare il mio voto favorevole a questo articolo. Si tratta di un provvedimento finalmente che consentirà una formazione agile e strettamente legata al mondo del lavoro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Liuni. Ne ha facoltà.

MARZIO LIUNI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo, a titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo 1. Si tratta di una riforma di cui la scuola aveva assolutamente bisogno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cavandoli. Ne ha facoltà.

LAURA CAVANDOLI (LEGA). La ringrazio, Presidente. Anche io voglio annunciare il mio voto favorevole a questo articolo 1, modificato dall'Aula del Senato, quindi, per chi non fa parte della Commissione cultura, non ha potuto esplicitare il proprio voto favorevole su questa disposizione. In questo caso, viene fondato un Sistema terziario, superiore, dopo la maturità, che porta i nostri ragazzi ad avvicinarsi sempre di più al mondo del lavoro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Piastra, che è in tribuna. Ne ha facoltà.

CARLO PIASTRA (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale sono favorevole a questo articolo perché potenzia il sistema scolastico. Colgo l'occasione per ringraziarla perché sta permettendo ai parlamentari di esprimersi nel rispetto del lavoro e della libertà di ognuno in quest'Aula.

PRESIDENTE. Grazie a lei, onorevole Piastra. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Foscolo. Ne ha facoltà.

SARA FOSCOLO (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io ci tengo a intervenire, a titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole a questo articolo, perché potenzia il sistema scolastico a livello nazionale, ma, soprattutto, è importante per promuovere l'occupazione, in particolare di quella giovanile, di cui questo Paese ha veramente bisogno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vallotto, che interviene dalla tribuna. Ne ha facoltà.

SERGIO VALLOTTO (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo a titolo personale per dichiarare il mio voto favorevole a questo articolo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Belotti. Ne ha facoltà.

DANIELE BELOTTI (LEGA). Anch'io, a titolo personale, vorrei esprimere il voto a favore dell'articolo 1. Preciso: articolo 1, di questo provvedimento, non della formazione politica di sinistra - per evitare malintesi - perché gli ITS sono scuole federaliste, legate al territorio (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Centemero. Ne ha facoltà.

GIULIO CENTEMERO (LEGA). Grazie, signor Presidente, è un onore intervenire, quando presiede l'Aula. Vorrei dichiarare il mio voto favorevole, perché gli ITS Academy vanno in direzione delle competenze STEM, che sono importantissime, ed elimina quel divide, che a volte c'è, iperuranico, tra posti di lavoro, occupazione e istruzione. Quindi, ribadisco il mio voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Furgiuele. Ne ha facoltà.

DOMENICO FURGIUELE (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo, a titolo personale, per esprimere il voto favorevole a questo articolo, anche con riferimento alle previsioni concernenti l'istituzione e il potenziamento di queste scuole, in un contesto nel quale il turismo, l'agricoltura soffrono, perché mancano di personale qualificato e specializzato. Credo, pertanto, sia opportuno sostenere questo tipo di percorsi che appunto prevedono la formazione di personale sempre più specializzato, con obiettivi qualificati e qualificanti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mariani. Ne ha facoltà.

FELICE MARIANI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere il voto favorevole all'articolo 1, che va a potenziare il sistema scolastico.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lolini. Ne ha facoltà.

MARIO LOLINI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo la mia condivisione rispetto all'articolo 1 di questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.

FEDERICA ZANELLA (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io, a titolo personale, desidero esprimere il mio voto favorevole all'articolo 1. Sappiamo quanto sia importante l'istituzione degli ITS non solo per creare occupazione a livello giovanile, ma anche per lo sviluppo di un'economia in chiave, come dire, di alta intensità di conoscenza. Sappiamo quanto siano importanti l'innovazione e lo sviluppo: il provvedimento in esame va in questa direzione, guarda al futuro del nostro Paese.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Grazie, Presidente. Per buona pace dell'onorevole Fioramonti, quest'Aula è ancora libera di parlare e la ringrazio di permetterci di farlo. A titolo personale, ovviamente esprimo parere favorevole all'articolo 1, soprattutto, perché va nella direzione di innovare e migliorare il sistema dell'istruzione, di cui abbiamo drammaticamente bisogno anche in Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Patelli…è già intervenuta. Prego, onorevole Donina.

GIUSEPPE CESARE DONINA (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io, a titolo personale, sono favorevole, perché l'articolo potenza il sistema scolastico, mi auguro, soprattutto, nei territori di montagna che ne hanno maggiormente necessità, come la Val Camonica (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Benvenuto. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO MANUEL BENVENUTO (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale sono favorevole all'articolo 1 perché, oltre a potenziare il sistema scolastico, è chiaramente un provvedimento che il territorio aspettava da tempo. Ringrazio tutti i colleghi della Commissione che hanno lavorato per questo importante provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Panizzut. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO PANIZZUT (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo strettamente personale, anch'io sono favorevole a questo articolo. Mi si dice federalista e solo Dio sa quanto ci sia bisogno di federalismo in questo Paese.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Moschioni. Ne ha facoltà. È anche lui in tribuna; quindi, diamogli il tempo di arrivare al microfono. Prego.

DANIELE MOSCHIONI (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io, a titolo personale, esprimo il mio voto favorevole sull'articolo 1, come è già stato detto non solo per l'importanza della scuola ma soprattutto per l'importanza del futuro dei nostri giovani e per l'inserimento nel mondo lavorativo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Manzato. Ne ha facoltà.

FRANCO MANZATO (LEGA). Grazie, Presidente. Sempre a titolo personale, voglio ringraziare anche per questo articolo. So che ci ha lavorato molto l'onorevole Racchella. Questo potenziamento del sistema scolastico sicuramente è importante e, quindi, preannuncio il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maccanti. Ne ha facoltà.

ELENA MACCANTI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io a titolo personale per dichiarare che voterò convintamente a favore di questo articolo, che definisce le finalità e la struttura del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Snider. Ne ha facoltà.

SILVANA SNIDER (LEGA). A titolo personale, per dichiarare convintamente il mio voto a favore su questo articolo, ringraziando anche coloro che si sono adoperati per questa legge.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellachioma. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE ERCOLE BELLACHIOMA (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, in considerazione del fatto che l'articolo 1 di questo provvedimento apre decisamente nuove strade verso l'occupazione e verso la professione, soprattutto dei giovani, in un momento in cui ce n'è estremo bisogno, esprimo il mio voto favorevole sull'articolo 1 di questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bubisutti. Ne ha facoltà.

AURELIA BUBISUTTI (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io, a titolo personale, dichiaro il mio voto favorevole su questo articolo 1. È favorevole perché, seppur tardivamente, il nostro Paese si sta adeguando a un sistema formativo rispondente a un mondo e a una società che cambiano. Quindi, anch'io ringrazio coloro che hanno lavorato per arrivare a questo testo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paolini. Ne ha facoltà.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, voterò favorevolmente su questo articolo, anche perché c'è un'innovazione: sapendo quanto è importante per i giovani l'immagine, aver definito gli istituti tecnologici superiori ITS Academy, queste particolari scuole che sono necessarie al nostro Paese, sicuramente rafforzerà l'affluenza e, quindi, il piacere con cui i giovani si formeranno sul piano tecnologico.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sutto. Ne ha facoltà.

MAURO SUTTO (LEGA). Grazie, Presidente. Dichiaro anch'io il voto favorevole sull'articolo 1.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giaccone. Ne ha facoltà. È in tribuna e gli diamo il tempo di arrivare il microfono. Prego, onorevole.

ANDREA GIACCONE (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per esprimere il mio voto favorevole sull'articolo 1 che, se da un lato potenzia l'offerta formativa, la fa andare nella direzione di un maggiore matching con il mercato del lavoro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Grazie, Presidente. Mi perdoni l'Aula per l'attesa. A titolo personale, esprimo il voto favorevole sull'articolo 1 di questo provvedimento, perché viene espressamente citata la parola “sussidiarietà”, che diventa fondamentale in una logica ambientalista, nella logica federalista e in una logica autonomista.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tateo. Ne ha facoltà.

ANNA RITA TATEO (LEGA). Grazie, Presidente. Presidente, anch'io voterò favorevolmente sull'articolo 1, anche perché è fondamentale che ci sia una sinergia tra l'istituto e il mondo del lavoro, anche perché i nostri ragazzi hanno bisogno non solo di fare un'esperienza scolastica ma anche proprio un'esperienza sul campo. Per cui, voterò in modo favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Badole. Ne ha facoltà.

MIRCO BADOLE (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io intervengo a titolo personale per dichiarare il mio voto favorevole su questo articolo, perché va a rafforzare tutto il sistema scolastico.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Racchella. Ne ha facoltà.

GERMANO RACCHELLA (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io a titolo personale per esprimere voto favorevole su questo importante articolo, che non solo va a potenziare il sistema scolastico ma va anche a migliorare - si spera - la qualità del lavoro nelle nostre imprese

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tarantino. Ne ha facoltà.

LEONARDO TARANTINO (LEGA). Grazie, signor Presidente. Intervengo anch'io a titolo personale per dichiarare il voto favorevole su questo articolo, che fa parte di un provvedimento che il mondo della scuola aspettava da tempo. Ricordo che siamo alla terza lettura e, quindi, confidiamo che nei lavori di questa settimana possa essere approvato celermente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fantuz. Ne ha facoltà.

MARICA FANTUZ (LEGA). Grazie, Presidente. Senza voler offendere l'onorevole Fioramonti, sono felice di intervenire anch'io a titolo personale per dichiarare il mio voto favorevole su questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrari. Ne ha facoltà.

ROBERTO PAOLO FERRARI (LEGA). La ringrazio, onorevole Presidente. Anch'io voglio, a titolo personale, sottolineare il mio sostegno a questo articolo 1, così come è stato riformato dal Senato della Repubblica. Voglio anche ringraziare l'onorevole Fioramonti per aver sottolineato l'importanza che è il Parlamento in questa settimana ad occuparsi di questa materia, così importante per la formazione dei nostri giovani.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Andreuzza. Ne ha facoltà.

GIORGIA ANDREUZZA (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io, a titolo personale, per annunciare il mio voto favorevole su un provvedimento importante per potenziare gli istituti tecnici superiori. È un provvedimento tanto atteso dalla scuola, che fa un passo avanti per i nostri giovani e per il loro futuro e per le imprese che attendono dei giovani che siano preparati e formati.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Martini. Ne ha facoltà.

GUIDO DE MARTINI (LEGA). Grazie, Presidente. Colleghi, anch'io voglio annunciare, a titolo personale, il voto favorevole sull'articolo 1 del provvedimento in esame.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Loss. Ne ha facoltà.

MARTINA LOSS (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale intervengo anch'io per dichiarare il voto favorevole su questo primo articolo. È un testo di visione che vuole dare ai nostri giovani la direzione della realizzazione personale attraverso la formazione e il lavoro e magari non attraverso la droga.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gusmeroli. Ne ha facoltà.

ALBERTO LUIGI GUSMEROLI (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io, a titolo personale, esprimo il mio voto favorevole, in quanto l'articolo potenzia il sistema scolastico e, quindi, dà anche una possibilità migliore al futuro dei nostri figli.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Muro. Ne ha facoltà.

FLAVIO DI MURO (LEGA). Grazie, Presidente. Io mi ero iscritto a parlare a titolo personale per esprimere una mia personale posizione ma, sentiti gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto, mi hanno convinto e, quindi, anch'io voterò favorevolmente sull'articolo 1.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Binelli. Ne ha facoltà.

DIEGO BINELLI (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io vorrei intervenire a titolo personale per esprimere il mio parere favorevole all'articolo 1 di questo provvedimento. Ricordiamo che l'oggetto dell'articolo 1 è l'istituzione del sistema terziario di istruzione tecnologica superiore. Sancisce un importante strumento per il nostro sistema scolastico nazionale e quindi, convintamente, voterò a favore di questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Colmellere. Ne ha facoltà.

ANGELA COLMELLERE (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io intervengo a titolo personale per esprimere il mio voto favorevole a questo articolo, che esplica quello che è il compito fondamentale degli ITS e, soprattutto, ci ricorda anche la funzione strategica per il nostro Paese, ma soprattutto per lo sviluppo socio-economico di questa nostra Italia. Inoltre, voglio ricordare che, con questo articolo e attraverso questa legge, il sistema terziario di istruzione tecnologica superiore finalmente avrà una propria fonte normativa primaria, a 14 anni dalla sua istituzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Coin. Ne ha facoltà.

DIMITRI COIN (LEGA). Grazie, Presidente. Sempre a titolo personale, per esprimere il voto favorevole a questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giacometti. Ne ha facoltà.

ANTONIETTA GIACOMETTI (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io a titolo personale volevo esprimere il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paolini. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PAOLIN (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io a titolo personale per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo 1.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Frassini. Ne ha facoltà.

REBECCA FRASSINI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io a titolo personale, per esprimere il parere favorevole a questo articolo 1. Gli ITS sono importanti, lo sappiamo benissimo, soprattutto in un momento come questo, dove serve investire sempre di più sulla cultura e sull'istruzione. Ci tenevo particolarmente a dare il mio contributo per annunciare il voto favorevole al provvedimento in questione, all'articolo 1.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bisa. Ne ha facoltà.

INGRID BISA (LEGA). Grazie, Presidente. Sempre a titolo personale, dichiaro il mio voto favorevole a questo articolo, perché è necessario che si incentivi sempre di più la formazione per l'inserimento nel mondo del lavoro e non l'assistenzialismo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Covolo. Ne ha facoltà.

SILVIA COVOLO (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io intervengo a titolo personale per esprimere il mio voto favorevole, perché finalmente stiamo rispondendo ai suggerimenti che provengono dal mondo associativo e da Confindustria, che evidenziano la necessità di professionalità specifiche da inserire nel mondo del lavoro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maturi. Ne ha facoltà.

FILIPPO MATURI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per annunciare il voto favorevole a questo articolo, nella ferma convinzione che ai giovani servano sicuramente formazione, lavoro e non droga.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Turri. Ne ha facoltà.

ROBERTO TURRI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io a titolo personale per dichiarare il voto favorevole a questo articolo. Con questa legge si potenzia l'istruzione superiore tecnica, la formazione tecnica. Ce n'è bisogno nel nostro Paese, ce lo chiedono le imprese, soprattutto nel nostro territorio, nel territorio del Nord.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paternoster. Ne ha facoltà.

PAOLO PATERNOSTER (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, intervengo per esprimere il mio voto favorevole al provvedimento.

Abbiamo bisogno, come imprese, di giovani preparati. I giovani hanno bisogno di essere preparati per il mondo del lavoro, quindi quale migliore occasione? Questo provvedimento, con il primo articolo, il primo di una serie, dovrà essere approvato in modo che nel nostro sistema Paese ci sia sempre un maggior rapporto tra le persone che vanno ad occupare i posti di lavoro e gli imprenditori che lo chiedono.

PRESIDENTE. Secondo la prassi costantemente applicata, il numero dei deputati che intervengono a titolo personale deve essere inferiore alla metà del numero degli appartenenti al gruppo. Diversamente, infatti, la posizione espressa dal gruppo sarebbe una posizione minoritaria. Poiché il gruppo della Lega è composto da 131 deputati e sono stati già svolti 65 interventi a titolo personale, non posso più dare la parola ad altri deputati del medesimo gruppo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.

Dichiaro aperta la votazione… Revoco la votazione. Ha chiesto di parlare il presidente Molinari. Ne ha facoltà.

RICCARDO MOLINARI (LEGA). Grazie, Presidente. Ovviamente non a titolo personale, volevo anch'io esprimere il mio voto favorevole su questo articolo, sottoscrivendo le argomentazioni dell'ex Ministro Fioramonti, perché anch'io penso che questo sia un tema fondamentale su cui dobbiamo lavorare e che i temi divisivi e le beghe politiche vadano tenute fuori da quest'Aula e dal dibattito (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Molinari, purtroppo il Regolamento è chiaro. Avete parlato in 65, quindi non potete più intervenire se non sull'ordine dei lavori o su altre situazioni che crediate opportune.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Soccorriamo l'onorevole Giglio Vigna che non riesce a votare. L'onorevole Bianchi anche ha dei problemi. Se andiamo a soccorrere per piacere… Chi ha problemi col terminale? L'onorevole Frassini… l'onorevole Giglio Vigna… l'onorevole Bianchi… l'onorevole Ziello… Abbiamo l'onorevole Frassini che non riesce a votare... Provi a schiacciare il tasto… io non posso andare lì, se i segretari d'Aula… Manteniamo, però (Commenti di deputati della Lega-Salvini Premier)… Aiutatemi perché non è un momento facile. Se un onorevole mi dice che non funziona, io non posso precludere la possibilità di votare… lo capirete bene anche voi, no? Avete votato tutti?

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 2).

(Esame dell'articolo 2 - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ravetto. Su che cosa?

LAURA RAVETTO (LEGA). Sull'ordine dei lavori, Presidente, per stigmatizzare quello a cui ho appena assistito in quest'Aula, cioè che una collega, donna, giovane, non riesce a votare e abbiamo i “buuu” sessisti e aggressivi dall'altra parte dell'emiciclo. Un po' di rispetto, Presidente, soprattutto per le colleghe (Commenti)

PRESIDENTE. Ho già richiamato io a rispettare l'esigenza dei colleghi di votare.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Giglio Vigna. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Sì, Presidente. Solo per far notare all'Aula che non ho capito l'intervento della mia collega di partito, Ravetto, perché fosse successo a un maschio anziano non vedo quale sarebbe stata la differenza, collega (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Commenti).

Quindi, signor Presidente, io chiederei una spiegazione alla collega e mi sento personalmente quasi offeso in quanto maschio, già non più giovanissimo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Commenti).

PRESIDENTE. Qualcun altro intende intervenire? Non sono stati presentati emendamenti, quindi pongo…

Ha chiesto di parlare l'onorevole Iezzi. Ne ha facoltà. Per dichiarazione di voto?

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Sì, a nome della Lega, esprimo il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Grazie, Presidente. Per il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ravetto. Ne ha facoltà.

LAURA RAVETTO (LEGA). Grazie, Presidente, a titolo personale. Il mio voto favorevole e un complimento anche ai colleghi che, in via trasversale - le nostre colleghe Colmellere, Gelmini, Soverini -, hanno partorito questo provvedimento. Quindi, esprimo convintamente il voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lazzarini. Ne ha facoltà.

ARIANNA LAZZARINI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale anch'io per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo 2 di questo provvedimento, perché, oltre a formare giovani tecnici altamente specializzati, va soprattutto incontro alle attuali esigenze e, quindi, potenziare ulteriormente lo sviluppo economico e competitivo delle nostre piccole e medie imprese.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Piastra. Ne ha facoltà, dalla tribuna.

CARLO PIASTRA (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, il mio parere è favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vallotto. Ne ha facoltà.

SERGIO VALLOTTO (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole a questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Belotti. Ne ha facoltà.

DANIELE BELOTTI (LEGA). Sull'ordine dei lavori, Presidente.

PRESIDENTE. Prego.

DANIELE BELOTTI (LEGA). Solo per correggere la collega Ravetto, che ha gravemente dimenticato la collega Aprea, l'amica Aprea, che ha dato l'anima per questo provvedimento e ritengo corretto e giusto che venga citata insieme alle altre colleghe che ha appena indicato la collega Ravetto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Panizzut. Ne ha facoltà. È in tribuna, lo facciamo arrivare.

MASSIMILIANO PANIZZUT (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lolini. Ne ha facoltà.

MARIO LOLINI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, sono favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zordan. Ne ha facoltà.

ADOLFO ZORDAN (LEGA). Grazie, Presidente, Sono favorevole ad approvare questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giaccone. Ne ha facoltà, sempre dalla tribuna.

ANDREA GIACCONE (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo 2, che ben chiarisce quello che avevo espresso poc'anzi sulla necessità di un maggiore incontro tra offerta e mondo del lavoro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Foscolo. Ne ha facoltà.

SARA FOSCOLO (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io volevo intervenire a titolo personale per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo 2 di questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Toccalini. Ne ha facoltà.

LUCA TOCCALINI (LEGA). Grazie, Presidente. Sempre a titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maggioni. Ne ha facoltà.

MARCO MAGGIONI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io a titolo personale per dichiarare il voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cantalamessa. Ne ha facoltà.

GIANLUCA CANTALAMESSA (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Comaroli. Ne ha facoltà.

SILVANA ANDREINA COMAROLI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole, soprattutto, anche perché, durante la discussione del PNRR, una delle problematiche che tutti gli auditi ci avevano sottoposto è che il nostro Paese mancava di professionalità. Quindi ben venga questa legge.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Moschioni. Ne ha facoltà, dalla tribuna, quindi lo facciamo arrivare al microfono.

DANIELE MOSCHIONI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gastaldi. Ne ha facoltà.

FLAVIO GASTALDI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole sull'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Micheli. Ne ha facoltà.

MATTEO MICHELI (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io volevo dare il mio contributo e sostenere l'articolo 2, che va nella direzione di una cultura scientifica, tecnologica e un orientamento dei giovani verso professioni sempre più specializzate.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Manzato. Ne ha facoltà.

FRANCO MANZATO (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo parere favorevole all'articolo 2, ringraziando sempre l'onorevole Racchella.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Badole. Ne ha facoltà, dalla tribuna, lo facciamo arrivare.

MIRCO BADOLE (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io a titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole a questo articolo. Ripeto? Anch'io a titolo personale, Presidente, per dichiarare il mio voto favorevole a questo articolo.

PRESIDENTE. Perfetto.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.

FEDERICA ZANELLA (LEGA). Grazie, Presidente. Solo per dichiarare, a titolo personale, il voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Mi arrivano gli altri nomi. Ha chiesto di parlare l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo il mio voto favorevole, soprattutto perché è inserito un punto nella discussione che c'è stata qui, alla Camera, in particolare quello di assicurare con continuità l'offerta di tecnici superiori a livello post-secondario in relazione alle aree tecnologiche considerate strategiche nell'ambito delle politiche di sviluppo industriale, tecnologico e di riconversione ecologica, cosa fondamentale per far ripartire anche il nostro sistema industriale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Patelli. Ne ha facoltà.

CRISTINA PATELLI (LEGA). Grazie, Presidente. Anche io esprimo, a titolo personale, il mio voto favorevole all'articolo 2, perché consente di ampliare la formazione professionalizzante di tecnici superiori con elevate competenze tecnologiche.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Snider. Ne ha facoltà.

SILVANA SNIDER (LEGA). A titolo personale, solo per dichiarare convintamente il voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vanessa Cattoi. Ne ha facoltà.

VANESSA CATTOI (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io a titolo personale, vorrei esprimere il mio voto favorevole a questo articolo 2, che definisce la missione degli ITS Academy e che, soprattutto, va a colmare progressivamente questa mancanza di corrispondenza tra domanda e offerta, come ci viene richiesto dall'imprenditoria e dal mondo aziendale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Murelli. Ne ha facoltà.

ELENA MURELLI (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io a titolo personale, voglio esprimere il voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ribolla. Ne ha facoltà.

ALBERTO RIBOLLA (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, annuncio il voto favorevole sull'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giglio Vigna. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Grazie, Presidente. Favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giacometti. Ne ha facoltà.

ANTONIETTA GIACOMETTI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo il voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Liuni. Ne ha facoltà.

MARZIO LIUNI (LEGA). Grazie Presidente, a titolo personale, esprimo il mio voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Covolo. Ne ha facoltà.

SILVIA COVOLO (LEGA).  Grazie Presidente. Anch'io, a titolo personale, esprimo il mio voto favorevole per la formazione di figure professionali in aree tecnologiche maggiormente richieste dal mercato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bianchi. Ne ha facoltà.

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). Grazie Presidente, a titolo personale, esprimo il mio voto favorevole sull'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Coin. Ne ha facoltà.

DIMITRI COIN (LEGA). Grazie Presidente. Esprimo il mio voto favorevole all'approvazione dell'articolo 2, a titolo personale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Andreuzza. Ne ha facoltà.

GIORGIA ANDREUZZA (LEGA). Grazie Presidente. A titolo personale, esprimo parere favorevole all'articolo 2, che ritengo veramente importante, perché incrocia la domanda e l'offerta in un momento in cui il lavoro evolve velocemente e c'è bisogno di persone assolutamente formate e preparate per andare incontro alla domanda.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Furgiuele. Ne ha facoltà.

DOMENICO FURGIUELE (LEGA). Grazie Presidente. A titolo personale, per esprimere voto favorevole a questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Raffaelli. Ne ha facoltà.

ELENA RAFFAELLI (LEGA). Grazie Presidente. A titolo personale, per esprimere il voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrari. Ne ha facoltà.

ROBERTO PAOLO FERRARI (LEGA). La ringrazio, Presidente. Anch'io a titolo personale voglio esprimere il mio voto favorevole all'articolo 2 (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tarantino. Ne ha facoltà.

REBECCA FRASSINI (LEGA). Grazie, Presidente, per dichiarare, a titolo personale, il voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Va bene, era iscritta dopo l'onorevole Frassini: ha preso la parola, quindi, considero l'intervento svolto. Avevo segnato l'onorevole Tarantino, dalla segreteria. Prego.

LEONARDO TARANTINO (LEGA). Grazie, signor Presidente. Intervengo a titolo personale per dichiarare il mio voto favorevole sull'articolo 2 del provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fogliani. Ne ha facoltà.

KETTY FOGLIANI (LEGA). Grazie Presidente. A titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo 2 (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Grazie, Presidente, a titolo espressamente personale, dichiaro il voto favorevole mio, personale, personalissimo, all'articolo 2, perché è un articolo particolarmente determinante per questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mariani. Ne ha facoltà.

FELICE MARIANI (LEGA). Grazie Presidente, per esprimere, a titolo personale, il mio parere favorevole all'articolo 2, per avere un attracco definitivo su materie, che possano valorizzare i ragazzi e offrirgli una professionalità richiesta dal mercato del lavoro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sutto. Ne ha facoltà.

MAURO SUTTO (LEGA). Grazie Presidente, a titolo personale dichiaro il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Valbusa. Ne ha facoltà.

VANIA VALBUSA (LEGA). Grazie Presidente, intervengo a titolo personale per esprimere il mio voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paolin. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PAOLIN (LEGA). Grazie Presidente, a titolo personale, dichiaro il voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Martini. Ne ha facoltà.

GUIDO DE MARTINI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, annuncio il mio voto favorevole all'articolo 2 del provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paternoster. Ne ha facoltà.

PAOLO PATERNOSTER (LEGA). Grazie, Presidente, a titolo personale, esprimo il mio voto favorevole all'articolo 2 del provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bisa. Ne ha facoltà.

INGRID BISA (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale per esprimere il mio voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bubisutti. Ne ha facoltà.

AURELIA BUBISUTTI (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io a titolo personale, esprimo il mio parere favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Turri. Ne ha facoltà.

ROBERTO TURRI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo, a titolo personale, per esprimere il mio voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA CASTIELLO (LEGA). Grazie, Presidente, a titolo personale, per esprimere il mio voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fantuz. Ne ha facoltà.

MARICA FANTUZ (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io a titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole a questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Benvenuto. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO MANUEL BENVENUTO (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo a titolo personale: sono favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cavandoli. Ne ha facoltà.

LAURA CAVANDOLI (LEGA). Grazie, Presidente, solo per dichiarare, a titolo personale, il voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Racchella. Ne ha facoltà.

GERMANO RACCHELLA (LEGA). Grazie, Presidente, per esprimere, a titolo personale, il voto favorevole all'articolo 2 di questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Angelis. Ne ha facoltà.

SARA DE ANGELIS (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io, a titolo personale, per esprimere il mio voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Donina. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CESARE DONINA (LEGA). Grazie, Presidente, a titolo personale, per esprimere il voto favorevole all'articolo 2 (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maturi. Ne ha facoltà.

FILIPPO MATURI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per annunciare il mio voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maccanti. Ne ha facoltà.

ELENA MACCANTI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io, a titolo rigorosamente personale, per annunciare il mio voto favorevole a questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Picchi. Ne ha facoltà.

GUGLIELMO PICCHI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo rigorosamente personale, esprimo con commozione e orgoglio il mio voto favorevole a questo articolo 2 (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cestari. Ne ha facoltà. Dov'è l'onorevole Cestari? Ha chiesto di parlare l'onorevole Binelli. Ne ha facoltà.

DIEGO BINELLI (LEGA). Grazie, Presidente, a titolo personale, per esprimere il mio voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Loss. Ne ha facoltà.

MARTINA LOSS (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo, a titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, per un richiamo al Regolamento, l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà. Su che cosa?

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Presidente, sul rispetto dell'articolo 36, comma 4: “Gli oratori parlano dal proprio banco, in piedi e rivolti al Presidente”. Siccome la forma per noi è importante, chiedo che questo comma venga fatto rispettare. Tutto qui, Presidente.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Ziello. Sarà premura della Presidenza controllare anche questa sua segnalazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Centemero. Ne ha facoltà.

GIULIO CENTEMERO (LEGA). Signor Presidente, è nuovamente un onore intervenire in un'Aula presieduta da lei. Esprimo a titolo personale il mio voto favorevole all'articolo 2, in particolar modo, perché cita espressamente le STEM, o meglio ancora le STEAM, quindi, competenze fondamentali e professionali, tecniche e scientifiche, per il lancio dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze sul mondo del lavoro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellachioma. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE ERCOLE BELLACHIOMA (LEGA). Presidente, esprimo anche io il voto favorevole sull'articolo 2 del provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tateo. Ne ha facoltà. Intanto ha chiesto di parlare anche l'onorevole Lucchini. Diamo la parola, fintantoché l'onorevole Tateo non raggiunge il suo posto, all'onorevole Lucchini…Prego, onorevole Lucchini. Dov'è l'onorevole Lucchini? Prego, onorevole Tateo.

ANNA RITA TATEO (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io per esprimere il mio voto personale all'articolo 2.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lucchini. Ne ha facoltà.

ELENA LUCCHINI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo a titolo personale, per esprimere il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Secondo la prassi costantemente applicata, il numero dei deputati che intervengono a titolo personale deve essere inferiore alla metà del numero degli appartenenti al gruppo; diversamente, infatti, la posizione espressa dal gruppo sarebbe una posizione minoritaria.

Poiché il gruppo della Lega è composto da 131 deputati e sono già stati svolti 65 interventi a titolo personale, non posso dare la parola ad altri deputati del medesimo gruppo.

Quindi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

(Esame dell'articolo 3 - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Intervengo per dichiarare il voto favorevole della Lega, Presidente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Belotti. Ne ha facoltà.

DANIELE BELOTTI (LEGA). Sull'ordine dei lavori, Presidente. Io volevo ringraziare lei, la Segretaria Tateo e i due assistenti parlamentari, per lo straordinario lavoro che stanno facendo nel riconoscere ed elencare tutti i parlamentari che chiedono il voto. Non ne state sbagliando uno, complimenti per la memoria (Applausi).

PRESIDENTE. Sarebbe bello, ma qualche errore l'abbiamo fatto e abbiamo anche chiesto scusa. Però, nella norma…

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Su che cosa?

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Sul Regolamento, articolo 8 e seguenti. Ho visto l'onorevole Fiano con il telefono riprendere o scattare una fotografia verso i nostri banchi. Allora, signor Presidente, non è un comportamento consono a quest'Aula, considerando anche il fatto che stiamo affrontando un argomento fondamentale per il Paese e non è sicuramente una priorità scattare fotografie ai colleghi (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Presidente, intervenga perché è un fatto veramente vergognoso.

PRESIDENTE. Oramai siamo tutti esperti dell'Aula e sappiamo che non si può filmare, non si possono fare fotografie. Io quando vedo qualcuno lo richiamo, quindi, grazie per avercelo segnalato. Richiamo tutti al rispetto del Regolamento.

Con il supporto dei segretari d'Aula, se ci sarà qualche altra persona che fotografa interverremo prontamente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Volpi. Ne ha facoltà. Sul Regolamento anche lei?

RAFFAELE VOLPI (LEGA). “Anche”… mi capita di intervenire, non mi dica: “anche lei”.

PRESIDENTE. Per dire che ero convinto che anche lei...

RAFFAELE VOLPI (LEGA). Presidente, mi permetterà di farle un brevissimo appunto, che non è assolutamente significativo, ma va tenuto presente; nel momento in cui lei dà la parola a un deputato, come è successo in precedenza alla collega Tateo, non può saltare la fila, perché non può togliere la parola a un deputato a cui lei ha dato la parola. La prossima volta aspetti che l'onorevole Tateo arrivi al suo posto, le consenta l'intervento e non dia, nel contempo, la parola a un altro parlamentare, perché, come le è noto, non si toglie la parola a un deputato nel momento in cui gli era stata data.

PRESIDENTE. Lei ha ragione, ma il tema è che l'onorevole Lucchini era distratta per un motivo, aveva delle cuffie, quindi non poteva sentire la mia voce, ed è stato il motivo per cui abbiamo fatto questa variazione sull'ordine dei lavori. Poi, appena l'onorevole Lucchini si è levata le cuffie è stata ripristinata la sua possibilità. Qualcun altro intende intervenire?

Ha chiesto di parlare l'onorevole Iezzi. Ne ha facoltà.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). A titolo personale, esprimo il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ravetto. Ne ha facoltà.

LAURA RAVETTO (LEGA). Intervengo a titolo personale, per esprimere il mio essere favorevole a questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lazzarini. Ne ha facoltà.

ARIANNA LAZZARINI (LEGA). Grazie, Presidente. Anche io intervengo a titolo personale, per esprimere il mio voto favorevole all'articolo 3 di questo - ribadisco - importante provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Foscolo. Ne ha facoltà.

SARA FOSCOLO (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io voglio intervenire a titolo personale per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo 3 di questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gastaldi. Ne ha facoltà.

FLAVIO GASTALDI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo per annunciare a titolo personale il mio voto favorevole sull'articolo 3 di questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zordan. Ne ha facoltà.

ADOLFO ZORDAN (LEGA). Grazie, Presidente e, grazie, colleghi. Intervengo per esprimere il voto favorevole a questo articolo 3, a titolo personale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Badole. Ne ha facoltà. Bàdole… Badole? Ha detto Bàdole…

MIRCO BADOLE (LEGA). Le hanno suggerito sbagliato, Presidente. Intervengo anch'io per dichiarare il voto favorevole a questo articolo, a titolo personale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vallotto. Ne ha facoltà.

SERGIO VALLOTTO (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo a titolo personale per dichiarare il mio voto favorevole a questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Piastra. Ne ha facoltà.

CARLO PIASTRA (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, il mio voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Moschioni. Ne ha facoltà.

DANIELE MOSCHIONI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo 3 di questo provvedimento, a titolo personale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Toccalini. Ne ha facoltà.

LUCA TOCCALINI (LEGA). Presidente, sempre a titolo personale, per coerenza, anche all'articolo 3 dichiaro il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ribolla. Ne ha facoltà.

ALBERTO RIBOLLA (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo a titolo personale per dichiarare il voto favorevole anche sull'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Liuni. Ne ha facoltà.

MARZIO LIUNI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo a titolo personale per esprimere il mio voto favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Snider. Ne ha facoltà.

SILVANA SNIDER (LEGA). Intervengo a titolo personale per esprimere il parere favorevole sull'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giglio Vigna. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Preannuncio un voto favorevole, a titolo personale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paolini. Ne ha facoltà.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LEGA). Grazie, Presidente. Voterò a favore dell'articolo 3, per le medesime ragioni per cui ho dato l'assenso all'articolo 2, relativo agli istituti tecnologici.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Manzato. Ne ha facoltà.

FRANCO MANZATO (LEGA). Grazie, Presidente. Per esprimere, a titolo personale, il voto favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per dichiarare il voto favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, trattandosi dell'articolo 3, esprimo un voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paolin. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PAOLIN (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, anche da parte mia, preannuncio il voto favorevole sull'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Coin. Ne ha facoltà.

DIMITRI COIN (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, preannuncio il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giaccone. Ne ha facoltà.

ANDREA GIACCONE (LEGA). Grazie, Presidente. Solo per esprimere, a titolo personale, il mio voto favorevole sull'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Panizzut. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO PANIZZUT (LEGA). Grazie, Presidente. Sempre a titolo personale, per esprimere il voto favorevole all'articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Comaroli. Ne ha facoltà.

SILVANA ANDREINA COMAROLI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Patelli. Ne ha facoltà.

CRISTINA PATELLI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per esprimere il mio parere favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.

FEDERICA ZANELLA (LEGA). Grazie, Presidente. Sempre a titolo personale, per esprimere un parere favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Loss. Ne ha facoltà.

MARTINA LOSS (LEGA). Presidente, intervengo a titolo personale per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vanessa Cattoi. Ne ha facoltà.

VANESSA CATTOI (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io, a titolo personale, voglio esprimere il mio voto favorevole a questo articolo 3 che va a definire l'identità degli ITS.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Potenti. Ne ha facoltà.

MANFREDI POTENTI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per esprimere il mio parere favorevole sull'articolo 3 e, quindi, di conseguenza, lo voterò.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Micheli. Ne ha facoltà.

MATTEO MICHELI (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io, a titolo personale, volevo esprimere il pieno sostegno all'articolo 3 che, fin dalla prima lettura, mi ha convinto parecchio.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giacometti. Ne ha facoltà.

ANTONIETTA GIACOMETTI (LEGA). Grazie, Presidente. Per esprimere il voto favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Boldi. Ne ha facoltà.

ROSSANA BOLDI (LEGA). Grazie, Presidente. Per esprimere il mio voto convintamente favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Murelli. Ne ha facoltà.

ELENA MURELLI (LEGA). Signor Presidente, anch'io per esprimere il voto favorevole all'articolo 3, a titolo personale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fogliani. Ne ha facoltà.

KETTY FOGLIANI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, anche sull'articolo 3 do il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cantalamessa. Ne ha facoltà.

GIANLUCA CANTALAMESSA (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole sull'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Angelis. Ne ha facoltà.

SARA DE ANGELIS (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io, a titolo personale, per esprimere il mio voto favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Furgiuele. Ne ha facoltà.

DOMENICO FURGIUELE (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per esprimere un voto favorevole sull'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellachioma. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE ERCOLE BELLACHIOMA (LEGA). Grazie, Presidente. Così come per i precedenti due articoli, esprimo a titolo personale un parere favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maggioni. Ne ha facoltà.

MARCO MAGGIONI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, annuncio il mio voto favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Centemero. Ne ha facoltà.

GIULIO CENTEMERO (LEGA). Signor Presidente, a titolo personale, vorrei sottolineare come questo articolo 3 sia importante, anche perché mutua nel pubblico un concetto che arriva dal mondo privato: la brand identity. È molto importante, soprattutto per orientare i ragazzi verso una scelta corretta e ponderata. Grazie, signor Presidente, il mio intervento era a titolo personale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cavandoli. Ne ha facoltà.

LAURA CAVANDOLI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, solo per dichiarare il voto favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Covolo. Ne ha facoltà.

SILVIA COVOLO (LEGA). Anch'io esprimo il mio voto favorevole all'articolo 3 che va meglio a definire l'identità degli ITS Academy con riferimento alle specifiche aree tecnologiche.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Racchella. Ne ha facoltà.

GERMANO RACCHELLA (LEGA). Grazie, Presidente. Per esprimere, a titolo personale, il mio voto favorevole all'articolo 3 di questo importante provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bianchi. Ne ha facoltà.

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). Grazie, Presidente. Associandomi al collega Racchella, anche per me, sull'articolo 3, il voto è favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mariani. Ne ha facoltà.

FELICE MARIANI (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io per esprimere il voto favorevole all'articolo 3 di questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Frassini. Ne ha facoltà.

REBECCA FRASSINI (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io, a titolo personale, per esprimere favorevolmente il mio voto all'articolo 3.

PRESIDENTE. Nel senso che vuole votare a favore. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maturi.

FILIPPO MATURI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per annunciare il mio voto favorevole all'articolo in questione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Martini. Ne ha facoltà.

GUIDO DE MARTINI (LEGA). Grazie, Presidente. Volevo annunciare, a titolo personale, il mio voto favorevole all'articolo 3 del provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fantuz. Ne ha facoltà.

MARICA FANTUZ (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io per dichiarare il voto favorevole a questo articolo, a titolo personale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrari. Ne ha facoltà.

ROBERTO PAOLO FERRARI (LEGA). La ringrazio, Presidente. Anch'io, come la collega Fantuz, intendo intervenire per esprimere, a titolo personale, il mio voto favorevole su questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Binelli. Ne ha facoltà.

DIEGO BINELLI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io per esprimere il mio voto favorevole a titolo personale sull'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Valbusa. Ne ha facoltà.

VANIA VALBUSA (LEGA). Grazie, Presidente. Esprimo voto favorevole all'articolo 3 e ovviamente il mio intervento è a titolo personale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Andreuzza. Ne ha facoltà.

GIORGIA ANDREUZZA (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo a titolo personale per esprimere voto favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paternoster. Ne ha facoltà.

PAOLO PATERNOSTER (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale intervengo per esprimere voto favorevole all'articolo 3 del provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bubisutti. Ne ha facoltà.

AURELIA BUBISUTTI (LEGA). Intervengo per esprimere il mio voto favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole l'onorevole Maccanti. Ne ha facoltà.

ELENA MACCANTI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo, naturalmente a titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole onorevole Panizzut. Onorevole Panizzut? Non intende intervenire. Onorevole Donina…

MASSIMILIANO PANIZZUT (LEGA). Mi scusi, mi pareva di essere già intervenuto, probabilmente mi sono confuso. Comunque anch'io intervengo per dichiarare, a titolo personale, il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Donina. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CESARE DONINA (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo, a titolo personale, per esprimere voto favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sutto. Ne ha facoltà.

MAURO SUTTO (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo, a titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo in dichiarazione di voto, a titolo personale, per esprimere il mio voto favorevole all'articolo in questione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Turri. Ne ha facoltà.

ROBERTO TURRI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo, a titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Muro. Ne ha facoltà.

FLAVIO DI MURO (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere, a titolo personale, il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Raffaelli. Ne ha facoltà.

ELENA RAFFAELLI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo, a titolo personale, per esprimere anch'io il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tarantino. Ne ha facoltà.

LEONARDO TARANTINO (LEGA). Grazie, signor Presidente. Intervengo a titolo personale per dichiarare il mio voto favorevole su questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bisa. Ne ha facoltà.

INGRID BISA (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo, a titolo personale, per dichiarare il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giglio Vigna, ma è già intervenuto onorevole.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Benvenuto.

ALESSANDRO MANUEL BENVENUTO (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo, a titolo personale, per annunciare voto favorevole all'articolo 3.

PRESIDENTE. Secondo la prassi costantemente applicata, il numero dei deputati, che intervengono a titolo personale, deve essere inferiore alla metà del numero degli appartenenti al gruppo. Diversamente, infatti, la posizione espressa dal gruppo sarebbe una posizione minoritaria. Poiché il gruppo della Lega è composta da 131 deputati e si sono già svolti 65 interventi a titolo personale, non posso dare la parola ad altri deputati del medesimo gruppo.

Passiamo quindi ai voti…Onorevole Tateo, ha chiesto di intervenire?

Su che cosa, onorevole Tateo? Sull'ordine dei lavori?

ANNA RITA TATEO (LEGA). Presidente, in dichiarazione di voto, perché il mio voto è difforme dal gruppo.

PRESIDENTE. Sarebbe il sessantacinquesimo intervento, quindi non posso più…

ANNA RITA TATEO (LEGA). Però è difforme, Presidente, e vorrei spiegarne le motivazioni.

PRESIDENTE. Essendo intervenuta la metà dei deputati, lei non può più intervenire.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 4).

(Esame dell'articolo 4 - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire, invito la relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sull'emendamento 4.1 Fratoianni.

VITTORIA CASA, Relatrice. Presidente, il parere è contrario sull'emendamento 4.1 Fratoianni.

PRESIDENTE. Il Governo?

PATRIZIO BIANCHI, Ministro dell'Istruzione. Il parere è conforme a quello espresso dalla relatrice.

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 4.1 Fratoianni. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fratoianni. Ne ha facoltà.

NICOLA FRATOIANNI (LEU). Grazie, signor Presidente. Con questo intervento ne approfitto per riassumere anche le ragioni dell'emendamento successivo, che mi porteranno a non votare favorevolmente a questo provvedimento, con riferimento al quale vedo scarso interesse nel dibattito di quest'Aula.

Mi permetta dunque innanzitutto di fare un'osservazione: giacché a tutti noi è nota la ragione del creativo, ancorché legittimo, ostruzionismo che proviene dai banchi della Lega, quel che accade in quest'Aula ha le forme di un particolare paradosso: tanta passione per il sistema di istruzione corrisponde a tanta e altrettanta determinazione per negare i diritti di quei ragazzi che, in quel sistema di istruzione, dovrebbero transitare (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ci vuole tanto coraggio, cari colleghi. Ci vuole tanto coraggio, siete tutti lì a battervi in modo accorato per il sistema di istruzione e per il suo potenziamento, ma, quando si tratta di garantire i diritti di coloro che in quel sistema devono studiare, siete altrettanto pronti ad impedirlo, anche con questo creativo ostruzionismo.

Ciò detto, però, vorrei segnalare che con questo emendamento e con quello successivo, con questo intervento di riforma, si perde un'occasione. Non c'è dubbio che serva un intervento su questo fronte e non c'è dubbio però che l'intervento rischia di consegnare un pezzo del nostro sistema di istruzione a una dimensione che sta fuori da quella pubblica.

Non c'è dubbio che serva un intervento su questo fronte e non c'è dubbio però che l'intervento rischia di consegnare un pezzo del nostro sistema di istruzione a una dimensione che sta fuori da quella pubblica. Lo Stato, il Governo e la dimensione pubblica fanno più di un passo indietro e più di un passo di lato, si disinteressano di questo tassello fondamentale e lo consegnano sic et simpliciter per intero al sistema delle imprese. Tuttavia, badate, diversamente da come ha detto la collega Covolo un po' di tempo fa in uno dei primi interventi, peraltro dicendo una cosa quasi ver, non lo consegnano neanche a Confindustria, perché non è neanche un appalto al sistema di rappresentanza delle imprese ma è la consegna di questo settore dell'istruzione al rapporto diretto con le singole imprese del territorio, che ne diventano sostanzialmente proprietarie. Io credo che questa non sia la scelta giusta, non per una questione ideologica - cioè privatizzazione o meno - ma perché fa sì che lo Stato, il Governo e la politica rinuncino alla propria funzione, quella di lavorare, di investire, di orientare un pezzo rilevante del nostro sistema di formazione.

Che ci sia bisogno di costruire connessioni e sinergie tra il nostro sistema di impresa, il sistema della ricerca e il sistema della formazione non vi è dubbio. Non mi pare, però, che questo sia il modo migliore di farlo, mettendo al centro la funzione fondamentale di ordinamento che spetterebbe e spetta al pubblico, in particolare in questa dimensione. Io credo, dunque, che quella di oggi sia un'occasione persa che segnala un altro problema, che da molti anni accompagna il dibattito, quello del rapporto che esiste tra il lavoro, il lavoro che spesso non c'è, non si trova e non si trova nella misura adeguata, e il sistema formativo di questo Paese. Ogni volta che ci troviamo di fronte a un problema pare che il problema risieda tutto nel modo in cui funziona la scuola, in cui funziona l'università, in cui funziona la formazione e quasi mai ci concentriamo sui problemi che riguardano, invece, il mercato del lavoro, il sistema d'impresa, la sua organizzazione, ciò che chiede ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze. Per esempio, raramente ci chiediamo come sia possibile che in questo Paese spesso e volentieri accada che giovani iperformati si sentano rispondere dalle imprese, al momento del colloquio di lavoro, che il problema è esattamente questo, cioè che sono troppo formati e che quello di cui c'è bisogno è, invece, un profilo assai più dequalificato.

Questo emendamento, che interviene su un aspetto se volete marginale, cioè la scelta del presidente, dicendo che non sia scelto esclusivamente o di norma - perché quel “di norma” indica questo - dalle imprese ma che quella selezione sia costruita in altro modo, e l'emendamento successivo, che vincola gli standard qualitativi nei percorsi di formazione - dunque, anche il meccanismo con cui selezionare i docenti - a un rapporto più stretto con le organizzazioni sindacali e a una funzione pubblica più pregnante, hanno esattamente questo obiettivo: segnalare questo problema. Lo ripeto, questo problema è più generale, interviene all'interno di questo provvedimento ma allude a una questione della quale da troppi anni non ci occupiamo più o della quale, quando ce ne occupiamo, ci occupiamo in modo assai deficitario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Iezzi. Ne ha facoltà.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). La Lega esprime parere contrario sull'emendamento e anche sullo ius scholae citato dal collega.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rixi. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI (LEGA). Grazie, Presidente. Io credo che questo emendamento dovrebbe essere ritirato e neanche votato in quest'Aula, perché non solo lo ritengo difficilmente accettabile ma anche tendente a spaccare una maggioranza e un Governo che credo che su questo provvedimento, invece, abbiano trovato unanimità. In questo momento, per noi mettere insieme lo ius scholae e questo provvedimento è assolutamente inaccettabile, visto anche quello che sta succedendo in alcune città tra cui Genova, dove bande di minorenni immigrati hanno creato, in queste ultime settimane, fortissime tensioni in città (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Grazie, Presidente. Per esprimere, a titolo personale, il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ravetto. Ne ha facoltà.

LAURA RAVETTO (LEGA). Grazie, Presidente. Per dichiarare il mio voto contrario su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.

FEDERICA ZANELLA (LEGA). Presidente, grazie. A titolo personale, per dichiarare il mio voto molto contrario su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Angelis. Ne ha facoltà.

SARA DE ANGELIS (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io, a titolo personale, per esprimere il mio voto contrario su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cantalamessa. Ne ha facoltà.

GIANLUCA CANTALAMESSA (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per esprimere il mio voto contrario su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare a titolo personale - e che sia chiaro – il voto contrario, chiaramente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Boldi. Ne ha facoltà.

ROSSANA BOLDI (LEGA). Presidente, a titolo personale per esprimere voto contrario su questo emendamento che, invece, è assolutamente un emendamento ideologico che manifesta come il presentatore non abbia alcuna idea di cosa significhino partenariato pubblico-privato e compartecipazione del privato allo sviluppo della società (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Centemero. Ne ha facoltà.

GIULIO CENTEMERO (LEGA). Grazie, signor Presidente. Intervengo a titolo personale e mi accodo alla collega Boldi dicendo che questo emendamento è significativo e rappresenta una certa sinistra italiana che odia le imprese (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Questo è inaccettabile e personalmente voterò contro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo per un richiamo al Regolamento, per chiedere l'ampliamento di un terzo dei tempi per gli interventi a titolo personale.

PRESIDENTE. Avverto che sono esauriti i tempi previsti dal contingentamento per gli interventi a titolo personale.

Essendone stata avanzata la richiesta, la Presidenza concederà, per gli interventi a titolo personale, un tempo aggiuntivo pari a un terzo di quello originariamente previsto.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Comaroli. Ne ha facoltà.

SILVANA ANDREINA COMAROLI (LEGA). Grazie, Presidente A titolo personale, dichiaro convintamente il mio voto contrario su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Liuni. Ne ha facoltà.

MARZIO LIUNI (LEGA). Grazie, Presidente. Per esprimere, a titolo personale, il mio voto contrario su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Toccalini. Ne ha facoltà.

LUCA TOCCALINI (LEGA). Grazie, Presidente. Dichiaro voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gastaldi. Ne ha facoltà.

FLAVIO GASTALDI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, dichiaro il mio voto contrario su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fogliani. Ne ha facoltà.

KETTY FOGLIANI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo assolutamente il mio voto contrario su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Coin. Ne ha facoltà.

DIMITRI COIN (LEGA). A titolo personale, dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale per dichiarae il mio voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Piastra. Ne ha facoltà.

CARLO PIASTRA (LEGA). A titolo personale, dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lazzarini. Ne ha facoltà.

ARIANNA LAZZARINI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, dichiaro che il mio voto è contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Micheli. Ne ha facoltà.

MATTEO MICHELI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo parere contrario su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vallotto. Ne ha facoltà.

SERGIO VALLOTTO (LEGA). Grazie, Presidente. Esprimo parere contrario, a titolo personale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zordan. Ne ha facoltà.

ADOLFO ZORDAN (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo parere contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Badole. Ne ha facoltà.

MIRCO BADOLE (LEGA). A titolo personale, contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giglio Vigna. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Parere contrario, a titolo personale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Manzato. Ne ha facoltà.

FRANCO MANZATO (LEGA). A titolo personale, parere contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giaccone. Ne ha facoltà.

ANDREA GIACCONE (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo il mio voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bubisutti. Ne ha facoltà.

AURELIA BUBISUTTI (LEGA). Anch'io esprimo parere contrario a questo emendamento. Vorrei sottolineare che condivido completamente quanto detto dalla mia collega Boldi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Moschioni. Ne ha facoltà.

DANIELE MOSCHIONI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo parere contrario a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bianchi. Ne ha facoltà.

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). A titolo personale, voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Belotti. Ne ha facoltà. Vuole intervenire sul Regolamento?

DANIELE BELOTTI (LEGA). Sì, sull'articolo 11. Ho visto che c'è stata la staffetta tra gli assistenti parlamentari e volevo ringraziare anche loro perché non ne stanno sbagliando una, come i loro colleghi di prima. Ringrazio in base all'articolo 11, quindi, del Regolamento, la segretaria e il Presidente ancora, perché stanno concedendo la parola in modo corretto e preciso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Foscolo. Ne ha facoltà.

SARA FOSCOLO (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io volevo intervenire, a titolo personale, per esprimere il mio voto contrario a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Frassini. Ne ha facoltà.

REBECCA FRASSINI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per esprimere il voto contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Furgiuele. Ne ha facoltà.

DOMENICO FURGIUELE (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per esprimere voto contrario a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ribolla. Ne ha facoltà.

ALBERTO RIBOLLA (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per esprimere il mio voto contrario a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paolin. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PAOLIN (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, anche da parte mia, per esprimere il mio voto contrario a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Loss. Ne ha facoltà.

MARTINA LOSS (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giglio Vigna. Onorevole Giglio Vigna, lei ha già parlato su questo emendamento. Ha chiesto di parlare l'onorevole Patelli. Ne ha facoltà.

CRISTINA PATELLI (LEGA). Grazie, Presidente. Per esprimere, a titolo personale, il mio voto contrario a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Snider. Ne ha facoltà.

SILVANA SNIDER (LEGA). A titolo personale, per esprimere il parere contrario a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Benvenuto. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO MANUEL BENVENUTO (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, voto contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Andreuzza. Ne ha facoltà.

GIORGIA ANDREUZZA (LEGA). A titolo personale, esprimo parere contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maggioni. Ne ha facoltà.

MARCO MAGGIONI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Racchella. Ne ha facoltà.

GERMANO RACCHELLA (LEGA). Grazie, Presidente per esprimere il mio voto contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Anche a nome di Giglio Vigna… no, mi scusi, Presidente, mi ha distratto il collega qui di fronte, chiedo perdono. A titolo personale, dichiaro il mio voto contrario, questa volta, all'emendamento in questione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cattoi. Ne ha facoltà.

VANESSA CATTOI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per esprimere il mio voto contrario all'emendamento Fratoianni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Potenti. Ne ha facoltà.

MANFREDI POTENTI (LEGA). La ringrazio, Presidente. Intervengo a titolo personale per esprimere il mio voto sfavorevole a questo emendamento, cioè contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cavandoli. Ne ha facoltà.

LAURA CAVANDOLI (LEGA). Grazie, Presidente. Esprimo il mio voto contrario a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Muro. Ne ha facoltà.

FLAVIO DI MURO (LEGA). A titolo personale, per annunciare il mio voto non favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mariani. Ne ha facoltà.

FELICE MARIANI (LEGA). Grazie, Presidente. Volevo intervenire per esprimere parere contrario a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Murelli. Ne ha facoltà.

ELENA MURELLI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo voto contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maccanti. Ne ha facoltà.

ELENA MACCANTI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Raffaelli. Ne ha facoltà.

ELENA RAFFAELLI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrari. Ne ha facoltà.

ROBERTO PAOLO FERRARI (LEGA). Presidente, la ringrazio. Per preannunziare il mio voto contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tarantino. Ne ha facoltà.

LEONARDO TARANTINO (LEGA). Grazie, signor Presidente. A titolo personale, esprimo voto contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paternoster. Ne ha facoltà.

PAOLO PATERNOSTER (LEGA). Grazie, Presidente. Esprimo voto contrario, ovviamente, all'emendamento in questione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Donina. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CESARE DONINA (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Durigon. Ne ha facoltà.

CLAUDIO DURIGON (LEGA). Grazie, Presidente. Esprimo parere contrario, a titolo personale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Martini. Ne ha facoltà…. No, De Martino… No, no, De Martini…

GUIDO DE MARTINI (LEGA). De Martini è la versione giusta.

PRESIDENTE. Il segretario mi corregge e mi butta fuori strada, quindi le chiedo scusa, ma se la prenda con la sua collega!

GUIDO DE MARTINI (LEGA). Grazie, Presidente. Annuncio, a titolo personale, il voto contrario su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fantuz. Ne ha facoltà.

MARICA FANTUZ (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per annunciare il mio voto contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellachioma. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE ERCOLE BELLACHIOMA (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, voto non favorevole a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Turri. Ne ha facoltà.

ROBERTO TURRI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per annunciare il voto contrario all'emendamento del collega Fratoianni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maturi. Ne ha facoltà.

FILIPPO MATURI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per annunciare il voto contrario a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giacometti. Ne ha facoltà.

ANTONIETTA GIACOMETTI (LEGA). Grazie, Presidente. Per annunciare il voto contrario a questo articolo, cioè a questo emendamento.

PRESIDENTE. Quindi parere contrario all'emendamento 4.1 Fratoianni.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Binelli. Ne ha facoltà.

DIEGO BINELLI (LEGA). Grazie, Presidente. Annuncio il mio voto contrario all'emendamento in oggetto, a titolo personale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Valbusa. Ne ha facoltà.

VANIA VALBUSA (LEGA). A titolo personale, parere contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bisa. Ne ha facoltà.

INGRID BISA (LEGA). A titolo personale, parere contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sutto. Ne ha facoltà.

MAURO SUTTO (LEGA). Grazie, Presidente. Voto contrario a titolo personale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tateo. Ne ha facoltà. È il sessantacinquesimo ed quindi l'ultimo, per Regolamento.

ANNA RITA TATEO (LEGA). Grazie, Presidente. Per esprimere il mio voto contrario, a titolo personale, a questo emendamento

PRESIDENTE. Secondo la prassi costantemente applicata, il numero dei deputati che intervengono a titolo personale deve essere inferiore alla metà del numero degli appartenenti al gruppo; diversamente, infatti, la posizione espressa dal gruppo sarebbe una posizione minoritaria. Poiché il gruppo della Lega è composto da 131 deputati e si sono già svolti 65 interventi a titolo personale, non posso dare la parola ad altri deputati del medesimo gruppo.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.1 Fratoianni, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Se nessuno chiede di intervenire, pongo in votazione l'articolo 4.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Grazie, Presidente. Per esprimere il voto favorevole del gruppo Lega.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Iezzi. Ne ha facoltà.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). A titolo personale, voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bianchi. Ne ha facoltà.

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). A titolo personale, favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Liuni. Ne ha facoltà.

MARZIO LIUNI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bianchi. Ne ha facoltà.

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). Presidente, ho appena dichiarato il mio voto favorevole, appena prima del mio collega Liuni, quindi, in teoria, non potrei intervenire, glielo faccio presente.

PRESIDENTE. Mi hanno dato il suo nome…

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). Comunque ribadisco di essere favorevole.

PRESIDENTE. Va bene. Ha chiesto di parlare l'onorevole Piastra. Ne ha facoltà, dalla tribuna.

CARLO PIASTRA (LEGA). A titolo personale, parere favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zordan. Ne ha facoltà, dalla tribuna.

ADOLFO ZORDAN (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rixi. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI (LEGA). A titolo personale, favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Donina. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CESARE DONINA (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cantalamessa. Ne ha facoltà.

GIANLUCA CANTALAMESSA (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giaccone. Ne ha facoltà, dalla tribuna.

ANDREA GIACCONE (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vanessa Cattoi. Ne ha facoltà.

VANESSA CATTOI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Benvenuto. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO MANUEL BENVENUTO (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gastaldi. Ne ha facoltà.

FLAVIO GASTALDI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo il mio voto favorevole su questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giacometti. Ne ha facoltà.

ANTONIETTA GIACOMETTI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo il mio voto favorevole a questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.

FEDERICA ZANELLA (LEGA). A titolo personale, esprimo il mio parere favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Potenti. Ne ha facoltà.

MANFREDI POTENTI (LEGA). Intervengo a titolo personale per esprimere il mio voto favorevole sull'articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lolini. Ne ha facoltà.

MARIO LOLINI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Foscolo. Ne ha facoltà.

SARA FOSCOLO (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per esprimere il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ravetto. Ne ha facoltà.

LAURA RAVETTO (LEGA). Sono favorevole, a titolo personale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fogliani. Ne ha facoltà.

KETTY FOGLIANI (LEGA). A titolo personale, esprimo il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vallotto. Ne ha facoltà, dalla tribuna.

SERGIO VALLOTTO (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per esprimere il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Durigon. Ne ha facoltà.

CLAUDIO DURIGON (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, esprimo il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Manzato. Ne ha facoltà.

FRANCO MANZATO (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per esprimere il parere favorevole a questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giglio Vigna. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Grazie, Presidente. Parere favorevole, a titolo personale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Badole. Ne ha facoltà, dalla tribuna. Se lascia lo spazio, onorevole, all'onorevole Badole che deve intervenire, grazie, gentile.

MIRCO BADOLE (LEGA). A titolo personale, favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Moschioni. Ne ha facoltà.

DANIELE MOSCHIONI (LEGA). A titolo personale, per esprimere il mio voto favorevole a questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Coin. Ne ha facoltà.

DIMITRI COIN (LEGA). A titolo personale, voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ribolla. Ne ha facoltà.

ALBERTO RIBOLLA (LEGA). Grazie Presidente. A titolo personale, annuncio il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Micheli. Ne ha facoltà.

MATTEO MICHELI (LEGA). Grazie Presidente, a titolo personale, esprimo il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Comaroli. Ne ha facoltà. Diamo la voce all'onorevole Comaroli. Provi a spingere il tasto giallo, onorevole Comaroli, forse così funziona. Ecco, vede, se non ci fossi io a illuminarla, non riusciremmo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

SILVANA ANDREINA COMAROLI (LEGA). Grazie, Presidente, lei è sempre avanti. Intervengo per dichiarare a titolo personale il mio voto favorevole all'articolo.

PRESIDENTE. Grazie, non spinga più il bottone adesso. Ha chiesto di parlare l'onorevole Racchella. Ne ha facoltà.

GERMANO RACCHELLA (LEGA). Grazie, Presidente, per esprimere, a titolo personale, il mio voto favorevole a questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Furgiuele. Ne ha facoltà.

DOMENICO FURGIUELE (LEGA). Grazie Presidente, a titolo personale, per esprimere voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paolin. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PAOLIN (LEGA). Grazie Presidente, per esprimere, a titolo personale, voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellachioma. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE ERCOLE BELLACHIOMA (LEGA). Presidente, grazie, anche io esprimo voto favorevole a questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Benvenuto. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO MANUEL BENVENUTO (LEGA). Grazie Presidente, a titolo personale, voto favorevole sull'articolo quattro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Loss. Ne ha facoltà.

MARTINA LOSS (LEGA). Grazie Presidente, a titolo personale, voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Angelis. Ne ha facoltà.

SARA DE ANGELIS (LEGA). Grazie, Presidente. Anch'io a titolo personale, per esprimere il mio voto favorevole all'articolo 4.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lazzarini. Ne ha facoltà.

ARIANNA LAZZARINI (LEGA). A titolo personale, il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mariani. Ne ha facoltà.

FELICE MARIANI (LEGA). Grazie Presidente. Intervengo per esprimere parere favorevole a questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Patelli. Ne ha facoltà.

CRISTINA PATELLI (LEGA). Grazie Presidente. Per esprimere, a titolo personale, il mio voto favorevole a questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Andreuzza. Ne ha facoltà.

GIORGIA ANDREUZZA (LEGA). Grazie Presidente, a titolo personale, voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fantuz. Ne ha facoltà.

MARICA FANTUZ (LEGA). A titolo personale, voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tarantino. Ne ha facoltà.

LEONARDO TARANTINO (LEGA). Grazie, signor Presidente. Intervengo a titolo personale per dichiarare il voto favorevole sull'articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Muro. Ne ha facoltà.

FLAVIO DI MURO (LEGA). A titolo personale, l'intendimento di votare a favore.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Liuni. Ne ha facoltà. Scusate. Onorevole, se lascia libero il Governo, per cortesia, perché… grazie. Onorevole Liuni, prego.

MARZIO LIUNI (LEGA). Grazie, Presidente, a titolo personale, per esprimere il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Frassini. Ne ha facoltà.

REBECCA FRASSINI (LEGA). Grazie Presidente, a titolo personale, per dichiarare il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, per richiamo al Regolamento, l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà. Su che cosa?

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Presidente, per chiedere l'ampliamento di un mezzo dei tempi concessi a titolo personale.

PRESIDENTE. Avverto che sono esauriti anche gli ulteriori tempi concessi dalla Presidenza per gli interventi a titolo personale. Essendone stata fatta richiesta, in via del tutto eccezionale, la Presidenza concederà un ulteriore ampliamento, tale che il tempo aggiuntivo risulti complessivamente pari alla metà rispetto a quello originariamente previsto.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Cavandoli. Ne ha facoltà.

LAURA CAVANDOLI (LEGA). Grazie, Presidente. Dichiaro il mio voto favorevole all'articolo 4.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Murelli. Ne ha facoltà.  

ELENA MURELLI (LEGA). Grazie Presidente. Anch'io dichiaro il mio voto favorevole all'articolo 4.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Binelli. Ne ha facoltà.

DIEGO BINELLI (LEGA). Grazie Presidente. A titolo personale, dichiaro il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Raffaelli. Ne ha facoltà.

ELENA RAFFAELLI (LEGA). Grazie, Presidente, a titolo personale, esprimo il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Valbusa. Ne ha facoltà.

VANIA VALBUSA (LEGA). Grazie Presidente. A titolo personale, voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maccanti. Ne ha facoltà.

ELENA MACCANTI (LEGA). Grazie Presidente. A titolo personale, voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il presidente Molinari. Ne ha facoltà.

RICCARDO MOLINARI (LEGA). A titolo personale, esprimo voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Martini. Ne ha facoltà.

GUIDO DE MARTINI (LEGA). Grazie Presidente, a titolo personale, esprimo parere favorevole su questo voto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sutto. Ne ha facoltà.

MAURO SUTTO (LEGA). Grazie Presidente, a titolo personale, dichiaro il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Picchi. Ne ha facoltà.

GUGLIELMO PICCHI (LEGA). Grazie Presidente, a titolo personale, dichiaro il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Turri. Ne ha facoltà.

ROBERTO TURRI (LEGA). Grazie Presidente, a titolo personale, dichiaro voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paternoster. Ne ha facoltà.

PAOLO PATERNOSTER (LEGA). Grazie Presidente, per esprimere il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Castiello. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA CASTIELLO (LEGA). Grazie Presidente, a titolo personale, esprimo il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gusmeroli. Ne ha facoltà.

ALBERTO LUIGI GUSMEROLI (LEGA). Grazie Presidente, a titolo personale, esprimo il voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bisa. Ne ha facoltà.

INGRID BISA (LEGA). A titolo personale, voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Snider. Ne ha facoltà.

SILVANA SNIDER (LEGA). A titolo personale, parere favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maturi. Ne ha facoltà.

FILIPPO MATURI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per annunciare il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Colmellere. Ne ha facoltà.

ANGELA COLMELLERE (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, dichiaro il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lucchini. Ne ha facoltà.

ELENA LUCCHINI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale dichiaro il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Onorevole Tarantino, lei ha già parlato e non può parlare di nuovo. L'onorevole De Angeli ha già parlato, non può parlare di nuovo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Patelli. Ne ha facoltà.

CRISTINA PATELLI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, dichiaro il mio voto favorevole all'articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Presidente, per dichiarare il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. A nome del gruppo, onorevole Ziello?

Ha chiesto di parlare l'onorevole Tateo. Ne ha facoltà.

ANNA RITA TATEO (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, dichiaro il mio voto favorevole a questo articolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Toccalini. Ne ha facoltà.

LUCA TOCCALINI (LEGA). A titolo personale, dichiaro il voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrari. Ne ha facoltà.

ROBERTO PAOLO FERRARI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale annuncio il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Secondo una prassi costantemente applicata, il numero dei deputati che intervengono a titolo personale deve essere inferiore alla metà del numero degli appartenenti al gruppo. Diversamente, infatti, la posizione espressa dal gruppo sarebbe una posizione minoritaria.

Poiché il gruppo della Lega è composto da 131 deputati e si sono già svolti 65 interventi a titolo personale, non posso dare la parola ad altri deputati del medesimo gruppo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Revoco l'indizione della votazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Su che cosa, onorevole Ziello?

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Per un richiamo al Regolamento…. (Commenti) È inutile che mi impediate di parlare. Semplicemente, vorrei riascoltare la prassi, in questo caso, signor Presidente, perché c'è stato troppo mormorio e non ho sentito bene qual è la prassi consolidata in questa fase.

PRESIDENTE. Secondo la prassi costantemente applicata, il numero dei deputati che intervengono a titolo personale deve essere inferiore alla metà del numero degli appartenenti al gruppo. Mi sta seguendo, onorevole Ziello? Sì, bene. Diversamente, infatti, la posizione espressa dal gruppo sarebbe una posizione minoritaria.

Poiché il gruppo della Lega è composto da 131 deputati e si sono già svolti 65 interventi a titolo personale, non posso dare la parola ad altri deputati del medesimo gruppo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 6).

(Esame dell'articolo 5 - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A).

Se nessuno chiede di intervenire, invito la relatrice e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sull'emendamento 5.1 Fratoianni.

VITTORIA CASA, Relatrice. Sull'emendamento 5.1 Fratoianni il parere è contrario.

PRESIDENTE. Il Governo?

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Parere conforme al relatore.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Iezzi. Ne ha facoltà.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Come gruppo Lega-Salvini Premier, esprimiamo un parere contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ravetto. Ne ha facoltà.

LAURA RAVETTO (LEGA). Presidente, lascio la parola al collega Ziello.

PRESIDENTE. Onorevole Ravetto, prego, tanto poi darò la parola all'onorevole Ziello. Per galanteria, le cederà il passo, sicuramente.

LAURA RAVETTO (LEGA). A titolo personale, dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Intervengo per dichiarare il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rixi. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI (LEGA). Per dichiarare il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Comaroli. Ne ha facoltà.

SILVANA ANDREINA COMAROLI (LEGA). Per dichiarare il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paolin. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PAOLIN (LEGA). Dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fogliani. Ne ha facoltà.

KETTY FOGLIANI (LEGA). A titolo personale, dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Durigon. Ne ha facoltà.

CLAUDIO DURIGON (LEGA). Dichiaro il mio voto convintamente contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Angelis. Ne ha facoltà.

SARA DE ANGELIS (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per dichiarare il mio voto contrario a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Piastra. Ne ha facoltà.

CARLO PIASTRA (LEGA). A titolo personale, dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Benvenuto. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO MANUEL BENVENUTO (LEGA). Grazie, Presidente. Dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Manzato. Ne ha facoltà.

FRANCO MANZATO (LEGA). Grazie, Presidente. Dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vallotto. Ne ha facoltà.

SERGIO VALLOTTO (LEGA). Dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zordan. Ne ha facoltà.

ADOLFO ZORDAN (LEGA). A titolo personale, dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Badole. Ne ha facoltà.

MIRCO BADOLE (LEGA). A titolo personale, dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Coin. Ne ha facoltà.

DIMITRI COIN (LEGA). Dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Saltamartini. Ne ha facoltà.

BARBARA SALTAMARTINI (LEGA). Dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Liuni. Ne ha facoltà.

MARZIO LIUNI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale per dichiarare il voto contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vanessa Cattoi. Ne ha facoltà.

VANESSA CATTOI (LEGA). Grazie, Presidente. Per dichiarare il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Racchella. Ne ha facoltà.

GERMANO RACCHELLA (LEGA). Grazie, Presidente. Per dichiarare il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giaccone. Ne ha facoltà.

ANDREA GIACCONE (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Moschioni. Ne ha facoltà.

DANIELE MOSCHIONI (LEGA). Intervengo per dichiarare un voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Panizzut. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO PANIZZUT (LEGA). A titolo personale, preannuncio un voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gastaldi. Ne ha facoltà.

FLAVIO GASTALDI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, preannuncio un voto contrario su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giglio Vigna. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Voto favorevole, a titolo personale (Commenti).

PRESIDENTE. Io non posso sindacare, ciascuno può dichiare il voto che vuole.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Bianchi. Ne ha facoltà.

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). Dichiaro, a titolo personale, voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zanella. Ne ha facoltà.

FEDERICA ZANELLA (LEGA). Preannuncio un voto decisamente contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Loss. Ne ha facoltà.

MARTINA LOSS (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, dichiaro un voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Foscolo. Ne ha facoltà.

SARA FOSCOLO (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, dichiaro il mio voto contrario a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tarantino. Ne ha facoltà.

LEONARDO TARANTINO (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, dichiaro il mio voto contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Frassini. Ne ha facoltà.

REBECCA FRASSINI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Micheli. Ne ha facoltà.

MATTEO MICHELI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, per dichiarare il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Martini. Ne ha facoltà.

GUIDO DE MARTINI (LEGA). A titolo personale, preannuncio un voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mariani. Ne ha facoltà.

FELICE MARIANI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare il mio voto contrario.

PRESIDENTE. Onorevole Boldi, non disturbi il Governo, perché i suoi colleghi della Lega, anzi quelli di Fratelli d'Italia, ad essere sinceri, si sono… Il Governo, invece, può parlare col Governo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Maccanti. Ne ha facoltà.

ELENA MACCANTI (LEGA). Grazie, Presidente. Per dichiarare voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Andreuzza. Ne ha facoltà.

GIORGIA ANDREUZZA (LEGA). A titolo personale, dichiaro voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Snider. Ne ha facoltà.

SILVANA SNIDER (LEGA). Per dichiarare il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lolini. Ne ha facoltà.

MARIO LOLINI (LEGA). Grazie, Presidente. Dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Valbusa. Ne ha facoltà.

VANIA VALBUSA (LEGA). A titolo personale, dichiaro il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Patelli. Ne ha facoltà.

CRISTINA PATELLI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, intervengo per dichiarare il mio voto contrario sull'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fantuz. Ne ha facoltà.

MARICA FANTUZ (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, dichiaro un voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Murelli. Ne ha facoltà.

ELENA MURELLI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, dichiaro un voto contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cavandoli. Ne ha facoltà.

LAURA CAVANDOLI (LEGA). Preannuncio un voto contrario all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bisa. Ne ha facoltà.

INGRID BISA (LEGA). A titolo personale, dichiaro un voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paternoster. Ne ha facoltà.

PAOLO PATERNOSTER (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, dichiaro un voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Binelli. Ne ha facoltà.

DIEGO BINELLI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, dichiaro voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cantalamessa. Ne ha facoltà.

GIANLUCA CANTALAMESSA (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, intervengo per dichiarare il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lazzarini. Ne ha facoltà.

ARIANNA LAZZARINI (LEGA). A titolo personale, preannuncio il mio voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Furgiuele. Ne ha facoltà.

DOMENICO FURGIUELE (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare il voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Belotti. Ne ha facoltà.

DANIELE BELOTTI (LEGA). Dichiaro un voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferrari. Ne ha facoltà.

ROBERTO PAOLO FERRARI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, dichiaro il voto contrario su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Picchi. Ne ha facoltà.

GUGLIELMO PICCHI (LEGA). A titolo personale, dichiaro convintamente voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Turri. Ne ha facoltà.

ROBERTO TURRI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, intervengo per dichiarare un voto contrario sull'emendamento 5.1 del collega Fratoianni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Toccalini. Ne ha facoltà.

LUCA TOCCALINI (LEGA). Sempre a titolo personale, dichiaro un voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Raffaelli. Ne ha facoltà.

ELENA RAFFAELLI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, preannuncio un voto contrario.

PRESIDENTE. Onorevole Rixi, lei ha già parlato sul 5.1 Fratoianni.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Giacometti. Ne ha facoltà.

ANTONIETTA GIACOMETTI (LEGA). Grazie, Presidente. A titolo personale, dichiaro un voto contrario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellachioma. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE ERCOLE BELLACHIOMA (LEGA). Presidente, grazie. Anche io, a titolo personale, preannuncio un voto contrario all'emendamento 5.1.

PRESIDENTE. Avverto che è esaurito anche l'ulteriore tempo aggiuntivo concesso per gli interventi a titolo personale. La Presidenza non consentirà, peraltro, ulteriori interventi a tale titolo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.1 Fratoianni, con il parere contrario della Commissione, del Governo e anche della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Se nessuno chiede di intervenire, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo …

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Presidente!

PRESIDENTE. Prego, onorevole Ziello, non le ho mai negato la parola. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Intervengo per annunciare il voto favorevole.

PRESIDENTE. Se nessuno chiede di intervenire, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo …

Ha chiesto di parlare l'onorevole Iezzi. Su cosa intende intervenire?

I tempi sono esauriti. La posizione del gruppo è stata espressa dall'onorevole Ziello.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Presidente, avevo espresso la mia opinione su questo articolo, non l'opinione del gruppo. Molto probabilmente non c'eravamo capiti.

PRESIDENTE. Forse, non ha sentito quello che ho detto, ma avevo avvertito che era esaurito anche l'ulteriore tempo aggiuntivo, che era stato messo a disposizione, quindi gli interventi a titolo personale non potevano più essere svolti. Poteva svolgersi un intervento per il gruppo con un unico portavoce, quindi ho inteso il suo come intervento per il gruppo. Non c'è altra possibilità di intervento. Tutto chiaro?

Se nessuno chiede di intervenire, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico…Ha chiesto di parlare l'onorevole Belotti. Su che cosa?

DANIELE BELOTTI (LEGA). Sull'articolo, per favore…

PRESIDENTE. Per il gruppo è già intervenuto l'onorevole Ziello.

DANIELE BELOTTI (LEGA). No, lui è intervenuto a titolo personale (Commenti).

PRESIDENTE. No, no, no, come ho già detto e ho già chiarito, il tempo a vostra disposizione è esaurito, quindi rimane un intervento per il gruppo. Io ho inteso l'intervento dell'onorevole Ziello, anche dichiarato a titolo personale, per forza come quello per il gruppo, altrimenti non avrebbe potuto parlare.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 8).

(Esame dell'articolo 6 - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Ha chiesto di parlare per dichiarazioni di voto Belotti. Ne ha facoltà. Per il gruppo?

DANIELE BELOTTI (LEGA). Per il gruppo me lo concede Presidente?

PRESIDENTE. Certo, ci mancherebbe.

DANIELE BELOTTI (LEGA). Sono commosso, grazie Presidente. Per quanto riguarda gli ITS dobbiamo considerare anche l'attualità. Il fenomeno più preoccupante che stiamo vivendo oggi è che non si trovano più numerose figure professionali, in particolare nel settore produttivo, e quelle tecniche. E' una tendenza che è esplosa nel post COVID, ma che arriva da molto lontano ovvero dalla tendenza culturale a considerare le scuole tecniche e professionali di secondo piano. Gli ambienti radical chic, che in quest'Aula sono ben rappresentati, purtroppo, hanno sempre voluto creare scuole di serie A, quelle umanistiche e scientifiche, e scuole di serie B o addirittura di serie C, come gli istituti tecnici e quelli professionali. Il risultato è che, se un ragazzo o una ragazza va a fare l'elettricista o l'estetista viene bollato/bollata come uno sfigato/ sfigata. In altri Paesi europei, non è così, l'istruzione tecnica è molto più avanzata ma, soprattutto valorizzata.

In Germania, Francia, nel Nord Europa, ma anche in Spagna l'istruzione terziaria professionalizzante è una realtà largamente diffusa e la carenza di tecnici specializzati, per quanto riguarda il 4.0, non è certo ai livelli preoccupanti italiani. In gran parte dell'Europa la formazione tecnica superiore fa parte, a tutti gli effetti, del sistema scolastico e, come tale, gode di fondi stabili e costanti. Inoltre, è molto stretto il rapporto con le imprese, tanto che il mondo delle categorie produttive è ben presente negli organismi direttivi e consultivi delle istituzioni formative ed è parte attiva nella gestione dei processi di programmazione, gestione e controllo delle attività. Le istituzioni formative rispondono a criteri di forte specializzazione: sono dislocate prevalentemente presso aree produttive più sviluppate. L'alternanza formativa è sostenuta e accompagnata da figure specializzate, spesso provenienti dal mondo delle imprese, e può beneficiare di attrezzature e laboratori situati anche all'interno delle stesse aziende. La terziarizzazione del settore si estende anche ai docenti presenti nelle istituzioni formative che godono di un percorso di carriera specifico e regolato. L'ingresso nel mondo del lavoro da parte di questi tecnici nei Paesi europei è favorito da servizi di collocamento, nei quali le imprese svolgono un ruolo di componenti attive ed essenziali.

Con la velocità dello sviluppo tecnologico di oggi, se non si mette in campo una stretta collaborazione tra scuola e aziende, corriamo il rischio di perseverare nella lentezza del sistema italiano, per cui le applicazioni studiate tra i banchi sono ormai superate nel momento dell'ingresso dello studente nel mondo del lavoro. Anche qui scontiamo un'ideologia salottiera, in base alla quale lo studio dovrebbe essere separato dal lavoro. In pratica, tutti i lavoratori devono possedere, in ogni campo, ogni tipo di eccellenza possibile dentro questa grande trasformazione della tecnologia ed essere sempre imprenditori di se stessi e confermare il saper fare, in un contesto sociale che cambia, in modo perpetuo e imprevedibile, e quindi essere professionisti in ogni settore della progettazione e della produzione. In Italia, siamo più indietro ma con questa legge possiamo recuperare. Del resto, in alcune regioni, negli ultimi anni, si è registrato un vero e proprio sviluppo di percorsi qualificanti nelle aree strategiche dello sviluppo del Paese. Ci sono, infatti, differenze piuttosto forti tra le regioni nell'istruzione tecnica superiore: la Lombardia è quella più avanti, con 18 fondazioni; seguono poi Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto.

In altre regioni, l'istruzione tecnica superiore costituisce una realtà qualitativamente e quantitativamente meno rilevante, a fronte di più evidenti bisogni formativi, soprattutto in relazione all'alta percentuale di disoccupazione giovanile e femminile.

Per tutte queste ragioni, sconcerta tuttora il basso numero di diplomati nei nostri istituti tecnici (i nostro ITS), pari a 2 mila e 601 nell'ultimo anno, che sono solo l'1 per cento degli iscritti, a livello terziario, fra percorsi diversi da quelli universitari. In particolare, è preoccupante ancora più il dato, per cui il 64 per cento degli iscritti appartiene a istituti situati nel Nord Italia, solo il 19 per cento al Centro e il 16 per cento nel Sud e nelle isole. Se la formazione professionalizzante deve essere strettamente legata alle realtà locali, gli ITS devono quindi avere un'eccezione fortemente federalista, con velocità differenziate nell'applicazione e nella diffusione. Non si può fermare e rallentare lo sviluppo degli ITS nelle regioni che ne hanno più bisogno…

PRESIDENTE. Concluda…

DANIELE BELOTTI (LEGA). Sulla parte federalista mi colpisce al cuore, se mi interrompe…

PRESIDENTE. Allora arrivi velocemente alla fine, onorevole Belotti, perché il suo tempo è scaduto da cinque secondi.

DANIELE BELOTTI (LEGA). Se me l'avesse detto prima, Presidente, avrei eliminato le premesse. Non può farmi tagliare… E' una pugnalata alla schiena, mi perdoni.

PRESIDENTE. Vada alla fine, so che ha il dono della sintesi.

DANIELE BELOTTI (LEGA). Almeno mi lasci dire che non si può fermare e rallentare lo sviluppo degli ITS nelle regioni che ne hanno più bisogno, in nome del centralismo. In questo modo si vanno a penalizzare anche le realtà più arretrate. Se le difficoltà del Mezzogiorno nascevano dalla povertà, dalla pratica dell'assistenzialismo, come soluzione politica, viva il federalismo e viva gli ITS.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 6.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 9).

(Esame dell'articolo 7 - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Toccalini. Ne ha facoltà.

LUCA TOCCALINI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo a nome del gruppo Lega sull'articolo, come dicevo all'inizio di questo lungo e intenso pomeriggio, relativo a un argomento - che è vero! - è un argomento fondamentale. Ricordo il percorso tortuoso che abbiamo visto a partire dal 2018, con il deposito del primo testo, e i lavori che si sono svolti poi nel 2019 e nel 2020, per arrivare a giugno del 2021 con la conclusione dell'iter.

Nel frattempo - lo sappiamo tutti, è noto - c'è stata anche di mezzo una pandemia, una pandemia che ha cambiato gli equilibri, che ha cambiato anche il modo di vivere le scuole, soprattutto, in particolare, gli ITS. È arrivato poi il PNRR, che ha stanziato - sì! - tanti soldi in questo senso e ne siamo molto contenti, ma è chiaro che questi soldi andavano spesi nel modo migliore perché, come diceva anche il collega Belotti e altri colleghi che mi hanno preceduto, purtroppo in Italia siamo ancora un po' indietro in tale ambito. Ci sono delle regioni modello da seguire come, per esempio, la regione Lombardia, che è stata una delle prime regioni e più virtuose in termini di ITS, grazie anche al lavoro, che tengo a ricordare, dell'ex assessore Aprea, la collega che insieme alla nostra collega Angela Colmellere ha messo giù il testo definitivo che stiamo esaminando (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), e altri modelli che invece non sono così tanto da seguire.

Però finalmente avremo, alla fine di questo percorso, un testo base da cui partire, da cui prendere spunto e su cui sicuramente ci saranno diversi interventi da fare in seguito a livello regionale, perché ha ragione il collega Belotti sul tema federalista. Poi, vedremo, ancora una volta, regioni virtuose che saranno capaci di applicare al meglio questa legge e altre regioni invece, casualmente governate dal centrosinistra, che non sono state in grado e magari non saranno ancora in grado di farlo.

Io spero di no, perché poi alla fine ci vanno di mezzo sempre i ragazzi, i ragazzi che, come giustamente veniva sottolineato, non devono essere separati in studenti di serie A se fanno l'istituto tecnico commerciale o se fanno il liceo scientifico o se fanno il liceo classico e in studenti di serie B, che invece scelgono di fare l'ITS. Lo dico da ragazzo che ha fatto il liceo scientifico, perché vedevo tanti colleghi, già allora e adesso ancora di più, che frequentavano gli ITS e i CFP e addirittura prima che finissero il percorso già avevano un bel contratto a tempo indeterminato in mano. Invece, noi liceali eravamo di fatto costretti a fare l'università per poter poi cercare l'ennesimo lavoro precario.

Ne abbiamo visitati tanti in questi mesi e in questi anni di ITS e mi rende orgoglioso vedere ragazzi e ragazze giovanissimi che fanno anche dei percorsi difficili e complicati, non semplicemente per fare l'impiegati, ma lavori manuali specializzati: chi fa corsi di cucina, chi corsi di barman e chi gestione della sala. Vedere questi ragazzi che si impegnano, a differenza di una certa parte culturale che vorrebbe vederli seduti sul divano a percepire un reddito di cittadinanza, mi fa pensare che questi ragazzi si fanno un mazzo tanto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e meritano tutti quei lavori che in questo momento gli stanno proponendo tante aziende e tanti imprenditori.

Gli imprenditori ci chiedevano di potenziare questo sistema e finalmente, anche grazie a questo provvedimento, potranno finalmente anche dare delle erogazioni liberali, perché tante volte - questo è un po' il problema del settore scolastico in generale - il mercato del lavoro va in una direzione e il sistema scolastico, purtroppo, è ancora fermo.

Invece questi imprenditori giustamente conoscono le necessità tecnologiche e le necessità tecniche necessarie nel nuovo mercato del lavoro, che anche in questo anno è decisamente cambiato rispetto al pre-pandemia. Se, da un lato, a livello universitario credo che abbiamo dato un messaggio importante, come Parlamento, votando dopo troppi anni, quasi 90, finalmente l'abolizione del divieto della doppia laurea, anche sull'ITS penso che sia arrivato il momento per procedere in questa direzione. Infatti, io sono convinto che a livello culturale noi dobbiamo cambiare questa mentalità, a partire anche dall'orientamento sia delle scuole medie sia delle scuole superiori, perché i nostri insegnanti devono essere consapevoli che suggerire di fare un ITS a un ragazzo non significa mandare questo ragazzo in una scuola di serie B. Dunque, sono convinto che la strada che noi stiamo intraprendendo con questo provvedimento è la strada giusta. Questo ci rende orgogliosi, perché, come Lega, è sempre stata una nostra battaglia cardine supportare gli ITS in tutte le regioni italiane. Quindi, io ringrazio il Parlamento per avere dedicato del tempo importante a questo provvedimento e ringrazio il gruppo della Lega per il grande lavoro fatto. Andiamo sicuramente a migliorare il sistema scolastico - ripeto - seppur consci del fatto che c'è ancora tanto da fare.

Chiudo, Presidente, ricordando un altro gap che c'è rispetto alle scuole superiori, ai licei o all'università, che è quello degli istituti o degli stage all'estero. Apprendiamo tante competenze industriali all'estero, però evitiamo che i nostri ragazzi, una volta che vanno all'estero, poi ci rimangano perché le condizioni del nostro Paese non sono adeguate (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PAOLO PATERNOSTER (LEGA). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Su che cosa, onorevole Paternoster? Il gruppo ha già parlato; quindi, o sull'ordine dei lavori o sul Regolamento.

PAOLO PATERNOSTER (LEGA). È sull'ordine dei lavori, signor Presidente, perché mentre l'Aula sta ovviamente discutendo in maniera positiva la questione degli ITS, che - l'hanno detto un po' tutte le forze politiche - sta rappresentando, rappresenta e rappresenterà, con questa nuova norma, un formidabile strumento a favore di giovani e imprese per cercare…

PRESIDENTE. Su che cosa, onorevole?

PAOLO PATERNOSTER (LEGA). …di andare a incrociare bene - lo sto dicendo - la domanda e l'offerta di lavoro, facendo sì soprattutto che quest'offerta di lavoro sia un'offerta qualificata, viene fuori adesso, signor Presidente, un dato dell'INPS che dice che per il reddito di cittadinanza nei primi 36 mesi sono stati spesi ben 23 miliardi di euro…

PRESIDENTE. Onorevole, non è sull'ordine dei lavori.

Qual è la sua richiesta?

PAOLO PATERNOSTER (LEGA). Signor Presidente (Commenti)

PRESIDENTE. Sentiamo la richiesta dell'onorevole, per piacere. Quindi?

PAOLO PATERNOSTER (LEGA). Voglio solamente terminare domandando se non sia venuto il momento di affrontare un dibattito parlamentare largo, a 360 gradi, e chiedendo se questi 23 miliardi di reddito di cittadinanza siano stati spesi bene o se siano stati buttati dalla finestra.

PRESIDENTE. Ho capito la sua richiesta.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 10).

(Esame dell'articolo 8 - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Bianchi. Ne ha facoltà.

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). Grazie, Presidente. Questo articolo ci dà modo di fare una riflessione soprattutto sul tema di collegare le nostre imprese al mondo dell'istruzione, imprese che drammaticamente fanno fatica a reperire manodopera in questo momento così importante e che successivamente alla pandemia voleva essere un po' per tutti un momento di ripartenza.

Io arrivo, come tanti miei colleghi, dal territorio della Lombardia, che rappresenta il 25 per cento del PIl.

Le nostre aziende fanno veramente fatica a trovare manodopera qualificata, anche a causa dello scellerato reddito di cittadinanza, così come è stato impostato, per cui la Lega ha chiesto da più parti alcune modifiche strutturali proprio a favore dell'economia del nostro Paese.

Questo testo ha rafforzato una cabina di regia centrale, ma senza devitalizzare - tutt'altro - il ruolo delle regioni, cosa importante per il nostro movimento, e ha confermato la relazione, ma in disparità, tra ITS e università, mantenendo quindi un asse di collegamento, ma due orientamenti di studio decisamente diversi, e ha sfoltito i decreti attuativi che questa Camera aveva previsto. L'altro criterio, l'ultimo, è stato evitare la proliferazione di ITS, oggi che il PNRR prevede circa 1 miliardo e mezzo di fondi da destinare alla valorizzazione di questo mondo.

Gli ITS, quindi, Presidente costituiscono il segmento di formazione terziaria, non universitaria, che risponde alla domanda delle nostre imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche, per promuovere i processi di innovazione, e rappresentano un'opportunità di assoluto rilievo nel panorama formativo italiano, in quanto espressione di una strategia nuova, fondata sulla connessione di politiche di istruzione, formazione e lavoro, con le politiche industriali, con l'obiettivo di sostenere gli interventi destinati ai settori produttivi, con particolare riferimento ai fabbisogni di innovazione e di trasformazione tecnologica delle piccole e medie imprese.

I corsi degli ITS sono costituiti attraverso una progettazione condivisa e partecipata dei soggetti interessati e - particolare non di poco conto - sono cofinanziati dal programma operativo del Fondo sociale europeo. L'inclusione della riforma del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore tra le misure cardine del PNRR ha accelerato la prosecuzione dei lavori e si è giunti all'adozione di un testo che costituisce la sintesi del precedente lavoro, ma al tempo stesso ne è un forte miglioramento, perché si contemperano esigenze diverse, prime tra tutte quelle delle regioni. Davvero siamo riusciti a fare un lavoro straordinario in brevissimo tempo e di questo mi congratulo con tutti i colleghi che hanno lavorato al testo. Abbiamo tutti compreso che il Paese ha estremo bisogno di un'innovazione e che questo processo non poteva che partire dalla valorizzazione delle formazioni professionalizzanti.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO (ore 19,09)

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). I dati parlano chiaro: il possesso di un diploma di laurea non riduce il rischio di disoccupazione. I nuovi modelli di occupazione richiedono competenze sempre più elevate. E infatti, nel 2019, l'80 per cento dei diplomati ITS ha trovato lavoro e di questi il 90 per cento in un'area coerente con il percorso concluso.

Presidente, su questo articolo la Lega esprime parere favorevole, rispetto a tutte le argomentazioni che ho posto all'Aula. Abbiamo tutti compreso che il Paese ha estremo bisogno di innovazione e che questo processo non poteva che partire dalla valorizzazione della formazione professionalizzante e dal coinvolgimento dei territori e del sistema regionale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 11).

(Esame dell'articolo 9 - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Maturi Ne ha facoltà.

FILIPPO MATURI (LEGA). Grazie, Presidente, per dichiarazione di voto. Con questo provvedimento parliamo di made in Italy, parliamo di eccellenza, e forse è un segno, forse è un segnale che venga discusso alla Camera dei deputati proprio oggi che un grande italiano, un testimone della dell'eccellenza italiana del made in Italy, Giorgio Armani, compie 88 anni (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ricordiamo questo grande italiano, che ha fatto della bandiera del nostro Paese un vanto di moda e di eleganza e ci ha fatto conoscere in tutto il mondo.

Dicevo, questo provvedimento verte sul futuro dei nostri giovani e, quindi, sul futuro dell'Italia stessa, valorizzando la competenza di professioni che ormai si sono evolute. Se noi pensiamo, il mercato e anche l'evoluzione tecnologica sono costantemente andati avanti, mentre purtroppo, troppe volte, la politica è rimasta al palo, anacronisticamente ancorata al proprio presente, che piano piano è diventato passato. Quindi, questo cambio di passo è assolutamente necessario al fine di essere competitivi, al fine di tornare ad avere questo orgoglio italiano, che mai si è spento, ma che è giusto rinvigorire anno dopo anno, per dare testimonianza, anche tramite i nostri giovani, di quello che ancora siamo capaci di fare, di proporre e di dare al mondo.

È importante, quindi, che grazie al nostro sistema di educazione scolastica, possiamo permettere ai giovani di esprimersi rimanendo nel nostro Paese e non dovendo emigrare all'estero, dove poi molte volte trovano anche situazioni favorevoli o più favorevoli e quindi tendono a rimanere e a non tornare indietro; quindi è una perdita strutturale alla quale non possiamo davvero arrivare, né possiamo non fare nulla per combatterla.

QQuesto provvedimento, come dicevano giustamente il collega Toccalini e altri prima di me, ha avuto un percorso travagliato perché, giustamente, da quando è stato concepito qui alla Camera, nel frattempo c'è stata la pandemia, ci sono state tutte le modifiche legate al PNRR, e quindi oggi torna qui in seconda lettura per cercare di concretizzare un tassello fondamentale per costruire il futuro del nostro Paese; un futuro che troppe volte è orfano di un presente e dobbiamo andare a ripescare un passato che è sempre più remoto, quindi anche con una visione a tutta l'evoluzione tecnologica, a tutta l'evoluzione delle professioni.

Se noi immaginiamo la professione di un falegname, infatti, lo immaginiamo quasi come Mastro Geppetto, con la pialla e il martello, mentre oggi, invece, sono figure ad alta specializzazione, che devono saper utilizzare dei macchinari molto complessi, costantemente aggiornati; sono figure che devono sapersi rapportare con gli altri Paesi europei e il resto del mondo, per portare all'estero, con l'export, la grande professionalità italiana.

Quindi, non a parole ma nel concreto, valorizziamo le nostre eccellenze, valorizziamo l'artigianato. Per farlo dobbiamo assolutamente avere una visione federalista, una visione che dà valore ad ogni singolo territorio, perché ogni singolo territorio porta con sé un bagaglio esperienziale e culturale che non va assolutamente disperso, ma va valorizzato.

Quindi, l'Italia può essere grande, se riusciamo a valorizzare tutte le nostre diversità, tutte le nostre tradizioni, le nostre identità, che poi diventano prodotto e questo prodotto ce lo invidiano in tutto il mondo. Quindi, assolutamente un'attenzione ai territori, e l'idea di valorizzare la capacità della… (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Maturi.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 9.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 12).

(Esame dell'articolo 10 - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Racchella. Ne ha facoltà.

GERMANO RACCHELLA (LEGA). Grazie, Presidente. L'articolo 10 è un articolo molto importante e, nel primo comma, stabilisce (cito testualmente) che “i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore sono conformati in modo da concorrere al superamento del disallineamento delle competenze tecnologiche e tecnico-professionali dei giovani e degli adulti rispetto alle richieste del mondo del lavoro e delle professioni e della carenza di figure professionali dotate di competenze digitali rispetto ai fabbisogni indotti dall'innovazione tecnologica del Paese e sono rivolti ai giovani e agli adulti (…)”. Questa esigenza di un percorso post-diploma ha una forte caratterizzazione tecnica che coinvolge associazioni di categoria, imprese di svariate dimensioni, centri di ricerca e università. Tali percorsi rappresentano un'opportunità per i nostri giovani, migliorando la qualità del collegamento con la rete degli imprenditori nei territori, in modo da colmare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro; dunque, pensarli solo come corsi di formazione vuol dire non riconoscere questa loro componente essenziale.

I primi sono nati nel 2010, oggi in tutto sono 120 istituti, con 766 corsi attivi, 19.626 studenti e 3.050 soggetti partner coinvolti, di cui 1.222 imprese e 135 associazioni di imprese e garantiscono all'80 per cento dei diplomati un lavoro ad un anno dal diploma.

Gli istituti tecnici superiori, secondo la definizione data dal MIUR, sono scuole di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica post-diploma, che permettono di conseguire il titolo di tecnico superiore elevando così la qualità del lavoro e divengono un'opportunità di assoluto rilievo nel panorama formativo italiano ed espressione di una strategia fondata sulla connessione delle politiche di istruzione, formazione e lavoro con le politiche industriali.

Puntare sulla qualità del saper lavorare è il modo migliore per rendere il made in Italy ancora più competitivo, perché il mondo è sempre più piccolo e in continua evoluzione. I prodotti creati in Italia sono sempre stati contraddistinti da qualità dei materiali impiegati, dallo stile nelle realizzazioni e dal senso estetico dei designer italiani. Questo ha portato a dare vita a prodotti di qualità eccelsa e a far divenire la nostra produzione la più apprezzata all'estero, distinguendosi anche per gli innumerevoli tentativi di emulazione che, per fortuna, sono andati tutti falliti.

Se allo stile e materiali di qualità unica aggiungiamo, poi, la maestria manifatturiera italiana, il risultato finale non può che essere un prodotto unico al mondo, per riuscire, quindi, a far sì che il made in Italy rimanga italiano, ma globale. Gli ITIS saranno senz'altro protagonisti primari (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 13).

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Sul Regolamento, Presidente, per chiedere l'ampliamento di un terzo dei tempi.

PRESIDENTE. Presentiamo la richiesta, senz'altro verrà valutata. È stata già concessa, guardi, è arrivata, quindi, è stata già concessa.

(Esame dell'articolo 11 - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 14).

(Esame dell'articolo 12 - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Ha chiesto di parlare la collega De Angelis. Ne ha facoltà.

SARA DE ANGELIS (LEGA). Grazie, Presidente. Il testo che oggi è arrivato in quest'Aula è stato elaborato al Senato di comune accordo anche con la nostra VII Commissione, qui, alla Camera. Il provvedimento all'attenzione di quest'Aula riforma il sistema terziario di istruzione tecnologica superiore e torna in seconda lettura, dopo alcune modifiche fatte al Senato.

L'iter legislativo parte da molto lontano: non facevo parte della Commissione, ma è iniziato nel 2018, proprio qui, alla Camera, con il deposito di un primo progetto di legge, cui ne sono seguiti altri, espressione della visione di ogni forza politica presente nella Commissione, e i lavori si sono conclusi nel 2020.

Il testo unico adottato dalla Commissione è stato il risultato, oltre che delle proposte già depositate, anche delle indicazioni contenute nel PNRR, di cui questa riforma costituisce parte integrante. E aggiungerei che c'è stata anche una serie di suggerimenti a questo provvedimento provenienti dal mondo associativo, non soltanto da Confindustria, ma anche dal mondo sindacale e dalle regioni.

Il testo licenziato in prima lettura da questa Camera rifletteva un'organizzazione del sistema ITS capace di permettere uno sviluppo armonico e, dunque, di realizzare appieno gli obiettivi di base, quali la riduzione del divario fra domanda e offerta del lavoro e l'abbandono scolastico universitario, elementi che, ancora oggi, stigmatizzano negativamente il nostro Paese in confronto con gli altri membri dell'Unione europea.

A 14 anni dalla sua istituzione, il sistema terziario di istruzione tecnologica superiore avrà ora una propria fonte normativa primaria, che rappresenta il punto di partenza per la definizione di 17 decreti ministeriali attuativi che dovranno anche avere l'intesa di Conferenza Stato-regioni e province autonome; questo lo sottolineiamo, il coinvolgimento, appunto, che c'è stato delle realtà territoriali.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANDREA MANDELLI (ore 19,26)

SARA DE ANGELIS (LEGA). Tutto questo difficilmente, purtroppo, permetterà di raggiungere con celerità l'obiettivo di raddoppiare il numero degli iscritti e dei diplomati superiori di un sistema terziario che, ad oggi, coinvolge circa 120 istituti - vi do alcuni numeri -, con 766 corsi attivi, 19.626 studenti e circa 3 mila soggetti partner coinvolti, di cui 1.200 imprese e 135 associazioni di imprese e che garantisce circa all'80 per cento dei diplomati un lavoro ad un anno dal diploma.

Il testo, infatti, non preserva i tratti distintivi degli ITS rispetto al sistema scolastico, che risultavano necessari per garantire prossimità alle esigenze del sistema produttivo, a partire da una didattica esperienziale e laboratoriale in contesti lavorativi. Inoltre, le risorse stanziate per finanziare tale riforma sono, purtroppo - faccio un appello anche al Ministro su questo -, da ritenersi un po' insufficienti per il raggiungimento degli obiettivi previsti.

Per questo motivo, Ministro, abbiamo anche presentato, come gruppo Lega, un ordine del giorno per stanziare risorse aggiuntive dedicate. L'aspetto che ci preme sottolineare, e che apprezziamo, è che sia stato previsto un welfare per gli studenti meritevoli, che si trovano in condizioni di bisogno, a cominciare dalle borse di studio, all'obbligo di tirocini e di stage all'estero. Quindi, oggi sono state messe le basi per dare finalmente risposte a un settore che, da troppo tempo, le aspettava delle risposte: oggi finalmente stiamo iniziando a darle.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 15).

(Esame dell'articolo 13 - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Patelli. Ne ha facoltà.

CRISTINA PATELLI (LEGA). Grazie Presidente, intervengo sull'articolo 13. È un mondo, quello dei 121 istituti tecnici superiori presenti sul territorio nazionale, prossimo ad una rivoluzione senza precedenti. Oggi si vota, infatti, la riforma del comparto, resa possibile da 1,5 miliardi di fondi, attivati grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratta della terza e ultima lettura del testo, già approvato al Senato a maggio scorso, un passaggio fondamentale, quindi, per il provvedimento, che diventerà definitivamente legge con l'obiettivo di rafforzare il sistema ITS, passando da circa 21.000 iscritti attuali a 40.000 entro il 2026. Con questa legge si cerca di colmare un gap in termini di formazione tecnica. Questa formazione di alto livello tecnologico, gratuita per gli studenti, è basata sul trasferimento di know-how direttamente da chi ha fatto impresa agli iscritti, giovani che andranno poi a far parte di una classe di tecnologi, in grado di favorire l'aumento di produttività e la crescita del Paese. Anche per questo gli ITS cambieranno veste e nome, diventando istituti tecnologici superiori, un modo per meglio raccontare l'importanza di questi percorsi di specializzazione post-diploma, che garantiscono oggi tassi di occupazione dell'80 per cento a un anno dal titolo e contratti stabili.

Studiare paga in termini di chance occupazionali e di stipendi, sia che si scelga la carriera universitaria, che quella tecnica degli ITS, gli istituti tecnici superiori. A dirlo sono i dati del report di AlmaLaurea sulla condizione dei laureati italiani e il monitoraggio Indire sugli ITS.

Il primo studio rivela come, a un anno dal titolo, lavori il 74,5 per cento dei laureati di primo livello e il 74,6 dei laureati magistrali (rispettivamente più 2,9 per cento e più 0,4 per cento rispetto al 2019). A cinque anni dalla laurea saliamo, invece, all'89,6 per cento per i laureati di primo livello e all'88,5 per il secondo. Le percentuali sono alte anche per i 121 ITS in Italia, che offrono corsi di specializzazione post-diploma in settori tecnologici d'avanguardia, dalla meccatronica alla mobilità sostenibile, fino alle nuove tecnologie per l'agroalimentare e la meccanica.

Per queste particolari scuole, il tasso di occupazione dei diplomati è, appunto, l'80 per cento a un anno dal diploma e, nel 91 per cento, riguarda un'area coerente con il percorso di studi, percentuale che scende al 60 nel caso dei laureati a un anno dal titolo.

Con quest'ultimo passaggio alla Camera, parte una delle riforme del PNRR, ovvero percorsi di 4 o 6 semestri con lunghi tirocini e insegnanti che vengono dalle imprese, con un occhio alla transizione ecologiche e digitale.

La riforma degli ITS è una delle novità richieste dal PNRR per l'istruzione post-scuola secondaria, quelli che d'ora in avanti si chiameranno ITS-Academy e saranno il cuore del sistema terziario di istruzione tecnologica superiore, ai quali si accederà dopo la maturità o un diploma equivalente. Non sono lauree, ma percorsi di specializzazione, che hanno lo scopo di promuovere l'occupazione e di rafforzare lo sviluppo di un'economia di alta intensità e di conoscenza. Formeranno dei tecnici super-specializzati. Gli ITS, quindi, cessano di essere una sperimentazione su base locale e diventano un sistema nazionale, che deve rispondere a determinati requisiti di preparazione per gli studenti. Oltre un miliardo è stanziato dal PNRR per raddoppiare i numeri di iscritti, che al momento non sono più di 10.000 all'anno.

I corsi degli ITS avranno durata di 4 o 6 semestri e saranno incentrati soprattutto sulla pratica, rispettivamente con 1.800 e 3.000 ore di tirocinio. Gli insegnanti vengono per la metà dal mondo dell'impresa e in ogni provincia non ci potrà essere più di un ITS che fornisce la stessa preparazione. Gli ambiti in cui potranno operare verranno definiti dal Ministero dell'Istruzione, ma particolare attenzione sarà data ai percorsi che specializzano tecnici per la transizione ecologica, il made in Italy, la transizione digitale e artigianato e turismo. Gli ITS nasceranno come fondazione, di cui dovrà far parte almeno: una scuola superiore, che ne sarà la sede; una struttura formativa regionale; un consorzio di imprese, che esprimerà il presidente del CdA; un'università. Ci si diploma con un esame finale, le cui modalità saranno stabilite dal Ministero e sarà possibile, in base…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole Patelli.

CRISTINA PATELLI (LEGA). Sì, ho quasi concluso, signor Presidente. Una delle novità importanti riguardo il valore stesso del titolo di istruzione: nel caso di percorsi triennali in sei semestri vale come un percorso di sesto livello del quadro europeo delle qualifiche, proprio come una laurea; il percorso biennale, invece, porta a un riconoscimento di un quinto livello EQF (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 16).

(Esame dell'articolo 14 - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Cavandoli. Ne ha facoltà.

LAURA CAVANDOLI (LEGA). Grazie Presidente. Proprio oggi, che l'Aula della Camera chiuderà il percorso in seconda lettura, dopo la modifica molto sostanziale fatta dal Senato, e, quindi, approverà definitivamente questa norma che fonda l'istituzione del sistema terziario di istruzione tecnologica superiore, il Censis pubblica una classifica degli atenei in Italia e la pubblica con un commento abbastanza chiaro, che dice che l'università non è più vista come un ascensore sociale. In questo caso, parliamo ora di un'istruzione parallela, dedicata al sistema terziario, quindi parallela allo studio universitario, che invece può portare molto giovamento ai ragazzi che finiscono le scuole e che, con un'istruzione biennale o triennale, nel caso di una specifica attività da imparare, può portare - i numeri sono stati detti - a trovare un lavoro nel giro di un anno.

Almeno, per quello che riguarda i dati attuali, sui nostri 120 istituti almeno per l'80 per cento degli iscritti. Ciò che, purtroppo, non avviene con l'università; il parallelo è, quindi, schiacciante per chi cerca un lavoro. C'è, però, da dire che l'istruzione universitaria mantiene il suo appeal, anche perché è la più conosciuta. In questo provvedimento viene previsto la diffusione della conoscenza degli ITS, sia negli istituti tecnici superiori, sia, appunto, in questi ITS Accademy che sono la parte dell'istruzione terziaria.

Credo che questa sia una delle mission più importanti: spiegare sui vari territori che c'è una formazione tecnologica molto avanzata, che viene creata su base territoriale, in sinergia con le regioni, con le università, con le università del territorio, con cui effettivamente questo rapporto deve essere sempre più stretto, con le imprese, con le aziende, con le esigenze del territorio, dal punto di vista sia lavorativo, sia delle prospettive di futuro.

Infatti, chiediamo che questi ITS, che devono essere supportati da una richiesta locale, puntino molto sul turismo. Il turismo nel nostro Paese è una delle industrie da valorizzare e gli ITS ci possono dare una mano a presentare personale altamente specializzato, altamente formato e formato in modo innovativo. Così come la base del termalismo. Anche qui, sappiamo che ci sono studi che ci portano avanti in questo ambito che è molto italiano e che dobbiamo valorizzare all'interno del nostro territorio.

Per quello che riguarda gli investimenti, sappiamo che il legame con il PNRR era più esplicitato nella prima lettura di questo provvedimento, però, nell'ambito del PNRR, ben 1,5 miliardi di euro sono stati destinati, appunto, per i nuovi ITS, che dovrebbero raddoppiare da qui al 2026. Da qui, l'urgenza, effettivamente, di mandare avanti questa normativa e, ovviamente, di rispondere alle esigenze del territorio. Come ho detto, la caratteristica degli ITS Accademy è proprio quella per cui, all'istruzione fatta da esperti che nascono dal mondo del lavoro, sono anche corredate lezioni di pratica, lezioni lavorative; quindi, questa sinergia fra pubblico e privato, nell'ambito della formazione dei ragazzi, e questa applicazione pratica di quanto viene spiegato, di quanto viene studiato dai ragazzi all'interno di questi istituti di formazione terziaria, chiaramente, sono il valore in più.

Pertanto, la mission degli ITS è assolutamente importante, perché viene potenziata la formazione professionalizzante dei tecnici superiori, soprattutto nella diffusione della cultura scientifica e tecnologica e, soprattutto, per dare risposte nell'ambito della transizione digitale, dell'innovazione, della competitività, della cultura, della rivoluzione verde e della transizione ecologica e anche delle infrastrutture per la mobilità sostenibile (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Scusate, revoco l'indizione della votazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Battilocchio. Su che cosa?

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI). Presidente, per dichiarare il voto favorevole di Forza Italia su questo articolo (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Revoco nuovamente l'indizione della votazione.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Spena. A che titolo, onorevole?

MARIA SPENA (FI). A titolo personale, Presidente…

PRESIDENTE. Cambi il microfono, perché non si sente.

MARIA SPENA (FI). Per dichiarare il mio voto favorevole su questo articolo, a titolo personale (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sorte. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO SORTE (FI). Grazie, Presidente. Per dichiarare il mio voto favorevole su questo articolo (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. La Presidenza sta tenendo conto dei tempi, i tempi non ci sono e, quindi, non si può intervenire.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 17).

(Esame dell'articolo 16 - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 16 (Vedi l'allegato A), al quale non sono state presentate proposte emendative.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Presidente, intervengo sul Regolamento per chiedere l'ampliamento di un mezzo.

PRESIDENTE. Avverto che il gruppo Lega ha esaurito anche il tempo aggiuntivo concesso dalla Presidenza. Essendone fatta richiesta, in via del tutto eccezionale, la Presidenza concederà un ulteriore ampliamento, tale che il tempo aggiuntivo risulti complessivamente pari alla metà rispetto a quello originariamente previsto.

Come avevo detto all'inizio, l'articolo 15 non dobbiamo votarlo.

Possiamo procedere con l'articolo 16.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Murelli. Ne ha facoltà.

ELENA MURELLI (LEGA). Grazie, Presidente, volevo fare un intervento sull'articolo 16, in particolare, perché il Piano nazionale di ripresa e resilienza dedica ampio spazio all'investimento in istruzione, proprio perché rappresenta la sfida di questa generazione per far ripartire l'Italia. Tra le proposte contenute nella Missione 4 c'è lo sviluppo del sistema degli Istituti tecnici superiori, appunto gli ITS, quello di cui stiamo discutendo oggi e che è già passato in approvazione al Senato. Però, uno dei principali insuccessi del sistema universitario italiano è costituito proprio dal basso numero di laureati; appena il 28 per cento dei giovani di età inferiore a 34 anni raggiunge un titolo universitario terziario, rispetto a una media europea del 44 per cento. Una delle ragioni risiede nell'assenza in Italia di una riforma di istruzione terziaria a carattere professionalizzante. Ecco perché, appunto, si parla di questa riforma; gli ITS, infatti, sono nati nel 2010, rappresentano il tentativo di colmare la lacuna e sono la versione italiana dell'istruzione professionalizzante dopo le scuole superiori secondarie, ampiamente già presente in tutta Europa. Sono, quindi, corsi post secondari della durata di due anni che portano direttamente alla formazione dei nostri studenti e forniscono un ottimo sbocco lavorativo: oltre all'80 per cento dei diplomati trova occupazione entro un anno; si tratta di valori superiori ai corsi di laurea triennale in economia, che, invece, sono pari al 68 per cento o di ingegneria al 77 per cento.

La principale debolezza della loro scarsa diffusione è il numero di diplomati, che nel 2018 è stato pari a 3.536; sono davvero pochi, se confrontati agli altri Paesi europei. Il PNRR, appunto, si propone di investire 1,5 miliardi di euro con l'obiettivo di raddoppiare il numero dei frequentanti nel 2026. Ecco che ci accingiamo, quindi, a votare questa riforma degli ITS. A proposito di PNRR, volevo sottolineare il fatto che non esisteva un coordinamento tra ITS e università o il mutuo riconoscimento dei crediti formativi, con un riferimento alla recente e positiva decisione degli atenei, anche emiliani, di collaborare con gli Istituti superiori della regione. Peraltro, tutte le esperienze europee vanno nella direzione assolutamente opposta sui canali di formazione. Il PNRR non segue questa strada, ripercorrendo, invece, vecchie strategie di differenziazione dei percorsi. È stata, quindi, messa mano, all'interno di questa proposta di legge, a questo passaggio che ritengo assolutamente importante e fondamentale. La maggiore sinergia tra gli ITS e le università è un investimento su larga scala degli atenei in percorsi triennali professionalizzanti, capace di vincere quelle resistenze.

Grazie, quindi, al Senato e all'articolo 8 che è stato introdotto, si spera quindi che ora la riforma degli ITS sia completa e possa procedere velocemente alla formazione professionalizzante di tecnici specializzati, come richiede il nostro sistema produttivo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Aprea. Ne ha facoltà. Chiederei gentilmente ai capigruppo, che – lo capisco - stanno cercando di trovare una soluzione, di farla parlare. Scusate, deve parlare l'onorevole Aprea, che è al banco dei relatori. Se gentilmente…

VALENTINA APREA (FI). Grazie, Presidente. Saluto, innanzitutto, il Ministro Bianchi, che ha seguito questo nostro iter anche qui alla Camera. In realtà, Presidente, ancorché con logica dilatoria, abbiamo avuto un'unanimità di consensi anche in questo secondo passaggio e siamo all'articolo 16, che prevede l'entrata in vigore della legge. Chiedo scusa… Stiamo votando l'articolo 16 che prevede l'entrata in vigore della legge il giorno successivo a quello della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Ministro Bianchi, Presidente Mandelli, stiamo vivendo un momento storico. Tante volte si usa questa parola, però è così. È così perché, concludendo questa seconda lettura, di fatto, stiamo istituendo il sistema terziario di istruzione e formazione tecnologica superiore, che ha visto un lungo iter avviato addirittura lo scorso anno qui alla Camera.

Presidente, era il 20 luglio quando approvammo in prima lettura il provvedimento, come il Parlamento ricorderà, su impulso del gruppo di Forza Italia, che aveva chiesto allora la calendarizzazione della proposta di legge n. 544, a firma Gelmini e Aprea, in cui è confluito, nel corso dell'esame, l'intelligente e responsabile contributo di tutte le forze politiche, anche di opposizione, che ringrazio.

Presidente Mandelli, Ministro Bianchi, ho preso la parola proprio prima del voto dell'ultimo articolo, perché credo vada sottolineata questa nostra volontà politica di approvare una riforma così importante all'unanimità. Quindi, voglio ringraziare, ricordare e salutare il relatore Toccafondi, che per motivi personali non è presente, ma che ha tanto lavorato con tutti noi; inoltre, la presidente Casa, tutti i colleghi del Comitato ristretto, il collega Serse Soverini, la collega Di Giorgi, ma anche i colleghi della Lega. Abbiamo visto quanto si sono battuti le colleghe e i colleghi della Lega: Colmellere, Belotti, Toccalini; naturalmente, non mi fate fare il nome di tutti. Ringrazio anche, in particolare, i colleghi Frassinetti e Mollicone che, pur essendo di opposizione - e sapete che opposizione fanno e sanno fare - per questo provvedimento hanno deciso, invece, di svolgere un lavoro comune per il bene comune. Infatti, da troppo tempo - vero, Ministro Bianchi? - sul tavolo del Ministero, delle regioni, delle imprese vi era una riforma per un segmento terziario, tecnologico, professionalizzante, non accademico, che sapesse dare la risposta a questa domanda di formazione e specializzazione.

Insomma, tutto questo ha confermato l'urgenza di dotare il nostro Paese di una filiera che cominciasse a rilanciare e rafforzare innanzitutto il sistema delle regioni, che mantengono certamente un ruolo decisivo in virtù del dettato costituzionale in materia di istruzione e formazione professionale. Qui stiamo creando un sistema, quindi ci sono certamente competenze del sistema delle regioni, ma c'è una regia nazionale: era quella che mancava ad un sistema terziario che sta a cuore a tutti noi.

Quindi, questo passaggio politico – Presidente, la ringrazio e concludo, per riprendere poi la parola sugli ordini del giorno e in dichiarazione di voto finale - dalla Camera al Senato, prima, e dal Senato alla Camera, poi, è stato connotato dalla volontà di rafforzare la mission del sistema terziario di istruzione tecnologica superiore. Erano cinquant'anni che si discuteva di questo, ecco perché in questo momento stiamo approvando una riforma storica che sicuramente integra e rafforza tutto il nostro sistema di formazione nazionale e regionale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 16.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 18).

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 544-B​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Onorevole Aprea, vuole illustrare il suo ordine del giorno?

VALENTINA APREA (FI). Intervengo sul complesso degli ordini del giorno. C'è prima questa fase, vero?

PRESIDENTE. No, può intervenire per illustrare il suo…

VALENTINA APREA (FI). No, sul mio parlo dopo.

PRESIDENTE. Non esiste questa fase. Se vuole intervenire sul suo ordine del giorno, può farlo in questo momento. Prego, intervenga sul suo, onorevole Aprea.

VALENTINA APREA (FI). No…

PRESIDENTE. C'è qualcuno che vuole intervenire per illustrare gli ordini del giorno? Onorevole Aprea, guardi me: se lei vuole, in questo momento può illustrare il suo ordine del giorno. Mi dice il numero e lo illustra.

VALENTINA APREA (FI). Va bene, allora illustro il n. 9/544-B/7; anzi no, non so quale sia il numero del Governo…

PRESIDENTE. A dire la verità, mi risulta che il suo ordine del giorno sia il n. 9/544-B/9, onorevole Aprea. Illustri il n. 9/544-B/9, onorevole Aprea.

VALENTINA APREA (FI). Va benissimo, arrivo...

PRESIDENTE. Lo ha trovato, onorevole Aprea?

VALENTINA APREA (FI). Presidente Mandelli, adesso vuole correre? Abbiamo trascorso tutto un pomeriggio e adesso mi faccia parlare (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)...

PRESIDENTE. Nessuno le ha tolto la parola, abbiamo cercato solo di dirle cosa volesse fare.

VALENTINA APREA (FI). Io ho ascoltato pazientemente tutti… In media res, ora cominciamo davvero a interrogare ancora il Governo, perché, Ministro Bianchi, stasera, fra qualche ora, finiremo il nostro compito, ma comincerà il suo. Presidente Mandelli, diciamo che stasera segneremo un gol, ma la partita si vincerà con il secondo tempo; e il secondo tempo lo giocherà diciamo da solo, insieme però alle regioni e alle Commissioni parlamentari.

E allora, a questo punto, Ministro Bianchi, io sono a chiederle subito una garanzia. Infatti, noi abbiamo sicuramente ridisegnato l'architettura degli ITS Academy (poi parleremo del perché abbiamo deciso di mantenere “Academy”) e abbiamo un finanziamento di un miliardo e mezzo grazie al PNRR e al Governo, che ha avuto questa visione lungimirante di prevedere un finanziamento specifico anche per un sistema che era da riformare, ma c'è un problema: noi abbiamo bisogno di adeguati investimenti nelle dotazioni logistiche, strumentali e di personale degli ITS Academy, al fine di dotare gli ITS Academy di laboratori tecnologicamente avanzati, idonei a essere utilizzati per lavorazioni e servizi per conto terzi, soprattutto per le piccole e medie imprese del territorio, cogliendo le opportunità offerte dal PNRR anche attraverso interventi integrati con quelli delle amministrazioni dello Stato interessate.

Qual è il problema? Lei lo conosce bene: solo il 30 per cento dei vecchi ITS hanno laboratori, hanno come dire le mura; hanno degli ambienti, allocati variamente e diversamente. Quindi, una volta che abbiamo creato il sistema, abbiamo assolutamente bisogno di garantire tutto questo e non è una cosa di poco conto. Soltanto il 30 per cento delle fondazioni ITS ha laboratori, lo ripeto. Inoltre, una volta che avremo fatto partire i corsi, dove allochiamo questi laboratori, se mancano le strutture per ospitare gli ITS Academy? Come facciamo a far diventare sistema tutto questo? Il Governo ci ha risposto che, con i finanziamenti del PNRR, non era possibile acquistare dotazioni organiche, laboratori e via seguitando, però, i fondi, diciamo, ordinari, devono aiutarci. Ministro, arrivo a dire che si può fare riferimento a parte dei finanziamenti dell'edilizia scolastica! Parte dei finanziamenti dell'edilizia scolastica - lo ripeto - dell'edilizia scolastica, perché abbiamo bisogno di creare campus, di tenere insieme l'istruzione secondaria superiore e l'istruzione tecnologica superiore. Quindi, mentre lei - e concludo davvero Presidente - va a investire nell'edilizia scolastica, per la scuola secondaria superiore, si ricordi anche di creare laboratori per ospitare gli ITS Academy. Abbiamo alcuni esempi nel territorio nazionale, ma sono troppo pochi (solo il 30 per cento). Mi auguro che lei voglia esprimere parere favorevole per dare una speranza anche a chi sta aspettando di avere il più presto possibile queste dotazioni.

PRESIDENTE. L'onorevole Frassinetti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/544-B/1.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie, Presidente. Prima di arrivare all'impegno - signor Ministro, ovviamente, mi rivolgo anche a lei e la ringrazio per la sua presenza -, dopo tanti interventi che oggi si sono svolti, bisogna capire il motivo per cui Fratelli d'Italia ha deciso di sostenere questa riforma degli ITS. Lo ha deciso, perché, da tanti anni, esistono questi istituti tecnici superiori, ma non sono mai stati valorizzati. Questi istituti tecnici superiori non vanno equiparati…

PRESIDENTE. Lasciamo libero l'emiciclo? L'onorevole Frassinetti sta svolgendo il suo intervento, per piacere.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Sembra un'Aula un po' agitata.

PRESIDENTE. E' un pomeriggio complesso, onorevole.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). E' agitata, lo so. E' per il bene dei nostri ragazzi.

PRESIDENTE. Onorevole Liuni, facciamo parlare l'onorevole Frassinetti.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Esatto. Stavo dicendo che esistono da tanti anni, ma mai sono riusciti ad avere la stessa importanza che rivestono in Paesi europei vicino ai nostri, come la Germania o la Francia. Questo perché è mancato un vero e proprio collegamento. In particolare, sono state riscontrate differenze tra zone e zone, tra territori e territori: in alcune zone del Nord vi sono esempi di collegamento tra regioni, imprese e istituti, mentre, soprattutto nel Sud Italia, ve ne sono altri da cui emerge che non si è riusciti a mettere a regime questo processo virtuoso che, invece, è il senso di questi istituti, i quali servono a contrapporsi all'abbandono scolastico e che sono innestati nello sviluppo del terziario. Prima ho sentito che qualcuno li ha paragonati ai licei: invece, si tratta di un'istruzione superiore, che è diversa. Non vanno confusi con gli istituti tecnici che fanno parte della scuola superiore. Sembra quasi banale dirlo, ma mi sembra, invece, importante evidenziare questo aspetto. Quindi, tutto questo è necessario per frenare l'abbandono delle nostre scuole.

Un'offerta formativa così specifica, così importante, secondo me, non può che contribuire a far funzionare questo sistema. In particolare, Fratelli d'Italia ha avuto modo di abbinare la proposta di legge dell'onorevole Bucalo e mia sostanzialmente per istituire corsi di alto artigianato: parliamo del made in Italy, di un volano importantissimo, di mestieri che rischiavano di scomparire. Grazie a questo provvedimento, invece, potranno essere istituiti corsi per preparare chi vuole continuare una tradizione identitaria, mestieri che hanno l'unicità in Italia, come i vetrai, i librai antichi, i costruttori di violini e tante altre branche del nostro artigianato, dell'alto artigianato, a mio avviso importantissime e inimitabili.

Questo è il motivo - lo vorrei spiegare all'Aula - per cui Fratelli d'Italia ha deciso di sostenere convintamente questo provvedimento: proprio per incentivare il made in Italy anche con riferimento agli istituti tecnici superiori. Abbiamo anche presentato una proposta di legge sul liceo del made in Italy ma quello è un altro filone. A noi interessava in questa legge dare spazio a questi corsi.

Arrivo all'impegno dell'ordine del giorno che è a favore dei docenti: si impegna il Governo a prevedere un minimo fondo per l'aggiornamento degli insegnanti degli ITS per l'acquisto di libri e materiale per aggiornarsi a livello informatico. Quindi, Ministro, nulla di trascendentale, ma dotazioni importanti per sostenere la figura dell'insegnante, che è importantissima, complessa in questo contesto, è che può fare la differenza, ovviamente se supportata da questi strumenti.

PRESIDENTE. L'onorevole Spena ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/544-B/3.

MARIA SPENA (FI). Grazie, Presidente. Signor Ministro, questo ordine del giorno n. 3, a mia prima firma, vuole concentrare l'attenzione sulla questione dell'agromeccanica. Sappiamo oggi quanto l'agricoltura, l'agroalimentare siano centrali nella nostra economia e lo devono essere anche per quanto riguarda la formazione dei nostri giovani, perché, proprio grazie ad una agricoltura avanzata, grazie all'agricoltura digitale, grazie alle tecnologie di agricoltura 4.0 - questo Governo, ad esempio, ha previsto dei crediti di imposta per gli agricoltori che vogliono investire in questo settore -, è fondamentale formare i nostri giovani. Se parliamo di lotta allo spreco alimentare, di contenere la crisi idrica e qualunque altra crisi, come quella energetica, dobbiamo partire dall'agricoltura. Basta recriminare il settore agricolo, basta recriminare il lavoro dei nostri agricoltori: senza l'agricoltura, non ci sarebbe cibo sulle tavole degli italiani. Quindi, l'agricoltura di precisione va di pari passo con l'evoluzione del settore agricolo.

Signor Ministro, anche per quanto riguarda altri provvedimenti, ho presentato ordini del giorno sullo stesso tema per chiedere di inserire la materia dell'agromeccanica negli ITS, perché la tecnologia si è evoluta, è andata avanti, soprattutto, quei mezzi tecnici, quei mezzi di produzione utilizzati nell'ambito agricolo. Per non parlare poi dei tanti droni che possono accompagnare l'attività dei nostri agricoltori per preservare la biodiversità, la sicurezza alimentare e, soprattutto il terreno agricolo che non deve essere sottratto al lavoro dei nostri agricoltori e alla nostra economia.

PRESIDENTE. L'onorevole Sandra Savino ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/544-B/4. Non c'è? Allora, si intende abbia… Il delegato d'Aula ha mandato una nota autografa, quindi, leggo la nota che mi è arrivata dal delegato d'Aula di Forza Italia. Se non c'è, io non posso saperlo.

L'onorevole Porchietto ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/544-B/8.

CLAUDIA PORCHIETTO (FI). Grazie, Presidente. Io mi permetto di rivolgermi al Ministro per 5 minuti, anche perché con il Ministro abbiamo avuto la fortuna di condividere, a un certo punto, il ruolo di assessore nelle rispettive regioni e, quindi, iniziammo a ragionare sugli ITS già tempo addietro, ormai sono circa 10 anni or sono, se non vado errata, e il Ministro ricorderà molto bene come c'erano comunque frizioni sul livello regionale rispetto alla possibilità e all'opportunità di aprire a questo strumento, perché si riteneva che potesse essere uno strumento che, in qualche modo, metteva in secondo piano la formazione tecnica in particolare. Noi l'abbiamo sempre vissuto, invece, come la possibilità di “matchare” insieme l'esperienza, dal punto di vista delle nostre imprese, e la possibilità, in qualche modo, di copiare quello che veniva fatto in Germania e che aveva funzionato molto bene. La cosa che mi ha colpito precedentemente, lo dico anche se il collega non è presente, è stata l'interpretazione e la preoccupazione che l'onorevole Fratoianni ha espresso nel momento in cui ha enunciato gli emendamenti che poi sono stati respinti. Perché dico questo? Perché, in realtà, l'interpretazione che è stata data è che, in qualche modo, il sistema delle imprese voglia avocare a sé il sistema della istruzione professionale o, comunque, della formazione professionale, cosa che non è, perché, nella nostra esperienza che abbiamo fatto in questi anni, abbiamo riscontrato, invece, il grande valore aggiunto nel coinvolgere il sistema industriale e nel portare all'interno delle aule l'esperienza, con un grande rispetto da parte del sistema industriale, delle competenze e della valenza dell'istruzione da parte di chi fa questo di mestiere, vale a dire i nostri professori.

Pertanto, perché abbiamo presentato questo ordine del giorno? Perché riteniamo che, in qualche modo, si debba supportare e valorizzare il sistema delle rappresentanze datoriali all'interno delle fondazioni. Sappiamo che non è sempre così facile riuscire a fare, all'interno delle fondazioni, un iter procedurale che veda questo matching tra pubblico e privato e tra sistema dell'istruzione e della formazione e il sistema delle imprese. E, a maggior ragione oggi, che, attraverso il PNRR e una formazione 4.0, necessitiamo sempre più di competenze che siano mirate, che siano puntuali, per permettere di far fare questo salto di qualità a questa istruzione e a questi cosiddetti master, è fondamentale che, anche dal punto di vista normativo e finanziario, il sistema delle imprese possa essere aiutato.

Pertanto, Ministro, io spero che questo ordine del giorno possa essere accolto da lei, che ha fatto una grande esperienza anche all'interno della sua regione, quando costruimmo questi percorsi, perché è fondamentale che il messaggio sia: veloci norme attuative - e quindi anche su questo chiedo un impegno e uno sforzo superiore, nel poter decretare operativamente rispetto a questi nuovi iter procedurali degli ITS - e un'attenzione particolare al sistema imprenditoriale, affinché possa essere maggiormente coinvolto all'interno delle nostre fondazioni (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. L'onorevole Ciaburro ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/544-B/66.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Il mio ordine del giorno riguarda quello che, con provvedimenti futuri e implementazioni rispetto ad atti che si possono fare successivamente a questo provvedimento, si possa fare per dare un po' di attenzione alle aree interne, anche considerata la poca digitalizzazione, sia dei territori che delle persone; questo in termini generali. Quindi, quello che si chiede con questo ordine del giorno è proprio fare un focus attraverso questa favolosa e straordinaria opportunità di istituti tecnologici specializzati, academy anche rispetto a territori che hanno peculiarità di tradizioni, di identità e di cultura. Ciò in modo che, attraverso corsi specifici su territori, si possa dare una svolta, anche di opportunità lavorative in contesti che si stanno spopolando, proprio per recuperare quelle che sono forti vocazioni territoriali e che, ahimè, anche proprio per il gap infrastrutturale di rete e di servizi che, purtroppo, nei decenni si è assolutamente amplificato, si sono fortemente ridotte; dunque, per fare sì che, attraverso questa occasione, si possano andare a recuperare parti di tradizione e di cultura e anche ripopolare queste aree, con una digitalizzazione sempre più consapevole e che possa essere d'aiuto davvero a portare di nuovo vita, vissuto, cultura e storia; grazie a questi territori. Grazie, Ministro.

PRESIDENTE. L'onorevole Casciello ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/544-B/11.

LUIGI CASCIELLO (FI). Grazie, Presidente, signor Ministro. Io mi rivolgo, attraverso lei, Presidente, al Ministro Bianchi, anche per sottolineare l'importanza e la svolta che anche nell'intervento della collega Bressa sono state ricordate come fondamentali, non solo per la formazione e per la riforma in essere anche degli istituti nel sistema di istruzione tecnica superiore, ma proprio per l'istituzione del sistema terziario di istruzione tecnologica superiore.

È una svolta storica perché mai come in questo momento è stata forte la domanda di estrema qualificazione dei nostri giovani, e io dico anche per ricondurre al ruolo vero la scuola secondaria: eccessivamente si richiede alla scuola di preparare anche tecnicamente le nuove generazioni; piuttosto la scuola serve ad altro, serve a formare uomini e donne pronti per la società e per l'impatto della società civile, e non certo per una formazione tecnologica; quest'ultima va rimandata sicuramente al percorso universitario, per chi lo fa e, in questo caso, alla nuova forma di istituzione che è stata pensata ed elaborata con un lungo percorso, al quale Forza Italia - tra l'altro, mi fa piacere ricordarlo - ha dato il via nella scorsa legislatura, con una proposta di legge a firma delle colleghe Gelmini e Aprea.

Gli ITS Academy hanno il compito prioritario, quindi, di potenziare e ampliare la formazione professionalizzante di tecnici superiori, con elevate competenze tecnologiche, cosa della quale mai come nel mio Mezzogiorno, nel Mezzogiorno del Paese si avverte ancora di più la necessità. Questa mi auguro possa essere un'opportunità, perché - e qui arrivo anche al punto dell'ordine del giorno presentato - possa essere un'opportunità per superare il gap tra Nord e Sud sulla specializzazione della stessa formazione del personale qualificato, troppo spesso non adeguato alle richieste del mondo dell'impresa. E mi auguro ancora di più che questo possa servire a una sinergia forte e un coinvolgimento diretto, se volete anche premiale, per le imprese che aderiscono alle iniziative e alla fondazione stessa degli ITS Academy.

Il punto fondamentale dell'ordine del giorno sottoposto all'attenzione dell'Aula è la richiesta di un impegno al Governo al fine di incentivare la diffusione degli ITS Academy, di renderli maggiormente accessibile ai giovani, a promuovere e sostenere lo sviluppo di campus residenziali a carattere multiregionale, proprio per favorire questa sinergia e questa connessione, se volete, questa contaminazione territoriale e multisettoriale ed anche per favorire la partecipazione di giovani capaci e meritevoli appartenenti a categorie svantaggiate, soprattutto nel Mezzogiorno, ma anche in alcune aree interne del Paese, e non solo del Mezzogiorno.

Su questo ci attendiamo una risposta di adesione da parte del Ministro e, quindi, del Governo.

PRESIDENTE. L'onorevole Palmieri ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/544-B/12.

ANTONIO PALMIERI (FI). Grazie, Presidente Mandelli. Egregio Ministro Bianchi, gli ordini del giorno, come il Presidente Mandelli sa bene, non hanno un titolo. Se questo ordine del giorno potesse avere un titolo si chiamerebbe “cultura del risultato”. Ho il privilegio - questo sì - di sedere in questo Parlamento dal 2001, come componente della Commissione cultura. Come amo dire, sono ripetente in Commissione cultura, perché non si smette mai di imparare. Se c'è una cosa che ho potuto vedere, in questi quattro lustri di Parlamento, è la carenza di una cultura del risultato. Troppo spesso, cioè, le maggioranze e i Governi si affannano nel produrre norme e poi sono incuranti dell'esito che le norme stesse hanno nei confronti della società e, in questo caso, nei confronti del mondo dei ragazzi ma anche del mondo delle imprese. Per questo, Ministro Bianchi, che vedo giustamente impegnato in una trattativa serrata…

PRESIDENTE. L'onorevole Palmieri stava interloquendo con il Ministro, non lo impediamo.

ANTONIO PALMIERI (FI). Dicevo, Ministro Bianchi, è importante la cultura del risultato perché troppo spesso maggioranze e Governi si affannano nel produrre norme e poi non si curano del risultato che esse hanno, a valle. Questo è uno dei difetti principali che io ho visto nei miei quattro lustri di permanenza in Parlamento e credo che, ora più che mai, lei e il Governo Draghi abbiate il compito di evitare questo pericolo. Per questo motivo, nell'ordine del giorno a mia prima firma chiediamo di attuare la sistematica osservazione degli esiti occupazionali dei giovani che conseguono il titolo finale negli ITS Academy e chiediamo di valutare i risultati concreti. Chiediamo, altresì, di valutare e monitorare l'organicità e la stabilità dei collegamenti con il mondo del lavoro e delle professioni. In altri termini, chiediamo di monitorare, di curare il fatto che gli ITS producano quello che noi vogliamo che effettivamente producano. Come ho detto, ero già qui quando, nel 2010, il Governo Berlusconi, con la Ministra Gelmini, propose l'istituzione degli ITS e ho buona memoria di come questa nostra proposta non sia stata così ben accolta da molti dei quali oggi voteranno - meno male - convintamente a favore di questa norma. L'invito è questo: tenere in conto e monitorare gli esiti di quello che ci accingiamo a fare e, naturalmente, provvedere celermente all'emanazione dei decreti attuativi che la norma richiede. Faccio inoltre riferimento a due altri ordini del giorno di colleghi di Forza Italia: il primo è del collega Squeri e invita il Governo a procedere speditamente al riparto delle risorse, del miliardo e mezzo di euro previsto per il potenziamento degli ITS; il secondo è del collega Pittalis e invita a potenziare il lavoro di orientamento nelle scuole, per fare in modo che l'esistenza degli ITS diventi patrimonio comune - come è noto - per le famiglie e per gli studenti. Ministro, mi spiace che si sia costretti a lavorare in questa condizione oggettivamente disastrata - mi rivolgo al Presidente Mandelli - ma credo e confido che lei potrà integrare quel poco che ha potuto ascoltare con la lettura del resoconto. Gli esiti di questo li scopriremo all'atto del parere che darà a questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. L'onorevole Squeri rinuncia ad illustrare il suo ordine del giorno n. 9/544-B/16.

L'onorevole Mazzetti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/544-B/18.

ERICA MAZZETTI (FI). Grazie, Presidente, e grazie al Governo, qui rappresentato dal Ministro Bianchi.

PRESIDENTE. Scusi, onorevole Mazzetti. Signor Ministro, è l'ordine del giorno n. 9/544-B/18.

Magari, se manteniamo un po' più di silenzio in Aula, il Ministro riesce a ascoltare l'intervento dell'onorevole Mazzetti.

ERICA MAZZETTI (FI). Grazie, Presidente. Come Forza Italia, da sempre negli anni - lo hanno detto anche i miei colleghi, precedendomi - abbiamo creduto nello strumento fondamentale degli ITS, che sono un valore aggiunto per tutti i settori, per il sistema manifatturiero, meccanico, artigianale e industriale in genere. Sono anche un forte strumento di accessibilità da parte dei giovani al mondo lavorativo e professionale. È una cosa che ci è richiesta dal mondo lavorativo, dalle categorie economiche e dagli ordini professionali perché, in questa situazione di nuova globalizzazione e di nuovi sistemi, tutti coloro che vogliano accedere a un'azienda devono avere una formazione particolare. I nuovi impianti, di qualsiasi settore, hanno infatti bisogno di specializzazione. C'è tanta richiesta per questo sistema nuovo e la politica non poteva stare a guardare. Per cui, io volevo ringraziare la Ministra Gelmini che, già da quando era Ministra dell'Istruzione, aveva proposto gli ITS ma soprattutto la nostra collega Valentina Aprea che da sempre ha creduto, ha sostenuto, ha combattuto una battaglia forte per questo e oggi sta ottenendo un grande risultato. Forza Italia è sempre stata a favore del mondo lavorativo concreto, razionale e pragmatico e non poteva non sostenere e portare avanti questa proposta di legge fondamentale. L'ordine del giorno a mia prima firma, sostenuto da una buona parte dei colleghi di Forza Italia, è necessario per valorizzare la possibilità di passare dal sistema professionale degli ITS ai percorsi universitari, con particolare riferimento a quelli di orientamento professionale, ad esempio consentendo agli studenti di non perdere i crediti formativi maturati con gli esami sostenuti. Con questo ordine del giorno vogliamo impegnare il Governo ad adoperarsi per il riconoscimento dei crediti formativi fra gli ITS e l'università e, al contempo, per semplificare le procedure per il passaggio degli studenti coinvolti nel percorso di formazione terziaria con maggior flessibilità e opportunità. Il mondo lavorativo oggi ci chiede più flessibilità e opportunità e questa è una risposta (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. L'onorevole Battilocchio ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/544-B/20.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI). Grazie, Presidente. Illustro questo ordine del giorno che porta la mia prima firma e che è stato sottoscritto anche dalla collega Aprea - la quale ha seguito in maniera egregia per Forza Italia questo provvedimento e la ringrazio di cuore - e dagli onorevoli Zangrillo e Saccani Iotti. L'ordine del giorno verte su un punto specifico. In particolare, in base all'articolo 7 i requisiti e gli standard minimi per il riconoscimento e l'accreditamento degli ITS Academy nonché i presupposti e le modalità per la revoca dell'accreditamento sono stabiliti a livello nazionale con decreto del Ministro dell'Istruzione, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano. Le regioni, nell'ambito dei rispettivi sistemi di accreditamento e di programmazione, recepiscono i requisiti e gli standard minimi, stabilendo eventuali criteri aggiuntivi, e hanno la possibilità di definire le procedure per il riconoscimento e l'accreditamento. Sempre ai sensi del citato articolo 7, fino all'adozione da parte delle regioni di una propria disciplina per il riconoscimento, l'accreditamento e la revoca degli ITS Academy, gli stessi accreditamento e revoca sono effettuati dal Ministero dell'Istruzione, sulla base dei requisiti e degli standard minimi definiti dal decreto.

Con questo ordine del giorno vogliamo impegnare il Governo a svolgere un'attività di monitoraggio circa il recepimento della disciplina di accreditamento e delle eventuali revoche disposte dal Ministero dell'Istruzione. Quindi, è un ordine del giorno di buonsenso e confidiamo nel parere favorevole del Governo (Applausi Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Sono così conclusi gli interventi per l'illustrazione degli ordini del giorno.

Poiché mi hanno appena comunicato gli esiti di una riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo in cui si sarebbe trovato un accordo sulla prosecuzione dei lavori, devo interrompere la seduta per qualche minuto per capire gli esiti di questa capogruppo e, quindi, preparare lo speech che darà gli esiti di questa interlocuzione positiva. Da quello che sembra, i lavori, comunque, dovrebbero terminare a questo punto. Quindi, io sospendo la seduta per 15 minuti, per consentire di capire come proseguire i lavori a partire da domani.

La seduta, sospesa alle 20,25, è ripresa alle 20,45.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

Secondo le intese intercorse tra tutti i gruppi, interrompiamo, a questo punto, l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani, a partire dalle ore 12, con l'espressione dei pareri del Governo sugli ordini del giorno presentati, la votazione degli stessi, le dichiarazioni di voto finale e il voto finale sul provvedimento medesimo.

A seguire, sempre nella giornata di domani, avrà luogo la discussione generale dei seguenti argomenti già previsti per la seduta odierna, da concludersi entro le ore 19,30: proposta di legge sulla conservazione del posto di lavoro per lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche; istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'uso dell'amianto e sulla bonifica dei siti contaminati; mozioni concernenti iniziative a sostegno delle residenze sanitarie assistenziali e delle case di riposo; mozioni concernenti iniziative volte al contrasto della siccità e a un efficiente utilizzo delle risorse idriche; disegno di legge di delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo.

Resta fermo lo svolgimento, sempre nella giornata di domani, alle ore 9,30, delle interrogazioni e delle interpellanze.

Nella giornata di mercoledì 13 luglio, a partire dalle 9,30, con conclusione entro le ore 20, avrà luogo il seguito dell'esame dei seguenti argomenti: disegno di legge di delega al Governo e di altre disposizioni in materia di spettacolo; proposta di legge di modifica all'articolo 71 del codice del Terzo settore; proposta di legge costituzionale di modifica all'articolo 114 della Costituzione in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica.

Sempre nella giornata di mercoledì 13, restano fermi: alle 12,30, la votazione sulle dimissioni del deputato Elio Vito; alle ore 13, la commemorazione dell'ex deputato Francesco Nucara; alle ore 15, lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata; alle ore 16,15, l'informativa urgente del Governo sulle iniziative in relazione all'emergenza siccità, con particolare riferimento al settore dell'agricoltura.

Nella giornata di giovedì 14 luglio l'Assemblea non terrà seduta.

Modifica nella composizione dell'ufficio di presidenza del gruppo parlamentare Misto.

PRESIDENTE. Comunico che la componente politica “Vinciamo Italia - Italia al Centro con Toti”, costituita nell'ambito del gruppo Misto, in data 11 luglio ha nominato il deputato Guido Germano Pettarin quale rappresentante della componente in sostituzione del deputato Marco Marin, dimissionario.

Proposta di trasferimento a Commissione in sede legislativa di una proposta di legge.

PRESIDENTE. Comunico che sarà iscritta all'ordine del giorno della seduta di martedì 12 luglio 2022 l'assegnazione, in sede legislativa, della seguente proposta di legge, del quale la sotto indicata Commissione, cui era stata assegnata in sede referente, ha chiesto, con le prescritte condizioni, il trasferimento alla sede legislativa, che proporrò alla Camera, a norma del comma 6 dell'articolo 92 del Regolamento:

alla VII Commissione (Cultura):

S. 2166 - Senatori De Lucia ed altri: “Dichiarazione di monumento nazionale dell'Arco di Traiano di Benevento” (approvata dal Senato) (3532).

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Alemanno. Ne ha facoltà.

MARIA SOAVE ALEMANNO (M5S). Grazie, Presidente. Negli ultimi giorni, la regione Puglia è stata investita da un nuovo scandalo che, ancora una volta, riporta il malfunzionamento della sanità regionale agli onori o, meglio, ai disonori della cronaca.

Un'inchiesta coordinata dalla procura di Lecce ha messo in luce un quadro desolante di una corruzione da parte di rappresentanti delle istituzioni pugliesi nella gestione della macchina amministrativa. Ebbene, ciò che è emerso è un sistema malato di voti di scambio, favori sessuali, cibi pregiati in cambio di posti di lavoro, superamento di concorsi e promozioni. Azioni mirate all'arricchimento personale e al rafforzamento del consenso elettorale che avrebbero inquinato settori cruciali della pubblica amministrazione, in primis la sanità, dove gli abusi di potere sono particolarmente indegni, perché compiuti sulla pelle dei cittadini fragili e dove negli anni si sono cumulate criticità, ingiustizie e persino situazioni imbarazzanti, come i recenti attacchi rivolti dall'assessore regionale alla sanità, Rocco Palese, al primario del pronto soccorso “Vito Fazzi” di Lecce, il dottor Silvano Fracella.

Attendiamo che la giustizia faccia il suo corso, ovviamente, ma leggendo tutto ciò che l'inchiesta sta portando a galla prevalgono sconforto e rabbia. Se tutto fosse confermato, sarebbe un altro schiaffo alla Puglia onesta, ai giovani che lasciano la nostra terra per trovare altrove la propria realizzazione, a chi non si rassegna al clientelismo, ai cittadini che si affidano al servizio sanitario pubblico, alla gente che, con dignità e fatica, costruisce il proprio futuro. La politica che tutela solo se stessa è un male sociale che uccide meritocrazia e democrazia. Da essa tutti indistintamente dobbiamo prendere le distanze e condannarla.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gariglio, che però non vedo in Aula, quindi, intendo che abbia rinunciato a intervenire.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Martedì 12 luglio 2022 - Ore 9,30:

1. Svolgimento di una interpellanza e interrogazioni .

(ore 12)

2. Assegnazione a Commissione in sede legislativa della proposta di legge n. 3532 .

3. Seguito della discussione della proposta di legge:

GELMINI, APREA; INVIDIA; BUCALO, FRASSINETTI; TOCCAFONDI; COLMELLERE, TOCCALINI, CAPARVI; SOVERINI, DI GIORGI, PICCOLI NARDELLI, ROSSI, PRESTIPINO, LATTANZIO, NITTI, ORFINI, CIAMPI, CARNEVALI: Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore (Approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato).

(C. 544​-2387​-2692​-2868​-2946​-3014-B​)

Relatrice: CASA.

4. Discussione sulle linee generali del testo unificato delle proposte di legge:

COMAROLI ed altri; ELVIRA SAVINO; SERRACCHIANI ed altri; RIZZETTO ed altri; SEGNERI ed altri: Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. (C. 2098​-2247​-2392​-2478​-2540-A​)

Relatore: GIACCONE.

5. Discussione sulle linee generali della proposta di inchiesta parlamentare:

FORNARO ed altri: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'uso dell'amianto e sulla bonifica dei siti contaminati. (Doc XXII, n. 63-A)

Relatore: STUMPO.

6. Discussione sulle linee generali delle mozioni Comaroli ed altri n. 1-00681, Mandelli ed altri n. 1-00684, Sapia ed altri n. 1-00688 e Carnevali ed altri n. 1-00689 concernenti iniziative a sostegno delle residenze sanitarie assistenziali e delle case di riposo, con particolare riferimento all'aumento dei costi dell'energia e alla carenza di personale infermieristico .

7. Discussione sulle linee generali delle mozioni Daga ed altri n. 1-00675, Federico ed altri n. 1-00679, Nevi ed altri n. 1-00680, Molinari ed altri n. 1-00685, Lollobrigida ed altri n. 1-00686, Fregolent ed altri n. 1-00687 e Pellicani ed altri n. 1-00690 concernenti iniziative volte al contrasto della siccità e ad un efficiente utilizzo delle risorse idriche .

8. Discussione sulle linee generali del disegno di legge:

S. 2318 - Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo (Approvato dal Senato). (C. 3625​)

e delle abbinate proposte di legge: MOLLICONE ed altri; GRIBAUDO ed altri; RACCHELLA ed altri. (C. 1985​-2658​-2885​)

Relatori: CARBONARO (per la VII Commissione) e GRIBAUDO (per la XI Commissione), per la maggioranza; MOLLICONE (per la VII Commissione), di minoranza.

La seduta termina alle 20,50.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 7 il deputato Colaninno ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole, mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario;

nella votazione n. 18 il deputato Rizzone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 3614-A - voto finale 313 313 0 157 266 47 88 Appr.
2 Nominale Pdl 544-B - articolo 1 358 348 10 175 347 1 93 Appr.
3 Nominale articolo 2 356 346 10 174 346 0 93 Appr.
4 Nominale articolo 3 351 340 11 171 340 0 93 Appr.
5 Nominale em. 4.1 354 339 15 170 4 335 93 Resp.
6 Nominale articolo 4 346 336 10 169 334 2 93 Appr.
7 Nominale em. 5.1 338 325 13 163 6 319 93 Resp.
8 Nominale articolo 5 345 334 11 168 333 1 93 Appr.
9 Nominale articolo 6 336 324 12 163 324 0 93 Appr.
10 Nominale articolo 7 332 320 12 161 320 0 93 Appr.
11 Nominale articolo 8 330 319 11 160 319 0 93 Appr.
12 Nominale articolo 9 338 326 12 164 326 0 93 Appr.
13 Nominale articolo 10 337 327 10 164 327 0 93 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 18)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale articolo 11 339 330 9 166 330 0 93 Appr.
15 Nominale articolo 12 337 326 11 164 326 0 93 Appr.
16 Nominale articolo 13 333 322 11 162 321 1 93 Appr.
17 Nominale articolo 14 317 308 9 155 308 0 93 Appr.
18 Nominale articolo 16 324 313 11 157 313 0 93 Appr.