Camera dei deputati

Vai al contenuto

Sezione di navigazione

Menu di ausilio alla navigazione

MENU DI NAVIGAZIONE PRINCIPALE

Vai al contenuto

Resoconto dell'Assemblea

Vai all'elenco delle sedute

XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 645 di giovedì 24 febbraio 2022

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANDREA MANDELLI

La seduta comincia alle 8,45.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ANNA RITA TATEO, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bazzaro, Colucci, Ermellino e Galizia sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente 114, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 8,50).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Serracchiani. Ne ha facoltà.

DEBORA SERRACCHIANI (PD). Grazie, Presidente. L'aggressione militare della Russia all'Ucraina è un atto senza precedenti; è un atto gravissimo, che non è giustificabile e non è tollerabile. Per questo motivo, Presidente, noi riteniamo che la reazione del Parlamento tutto e, in particolare, di quest'Aula, debba essere ferma, debba essere decisa, determinata e immediata. Come abbiamo avuto già modo di fare nell'ultima riunione dei capigruppo, le chiediamo ora, Presidente, in questa sede, anche alla luce delle drammatiche novità di questa notte e di questa mattina, per questo attacco ingiustificato e ingiustificabile, che vengano fatte in Aula quanto prima, nella giornata di oggi o domani, compatibilmente con le possibilità che ha il Presidente del Consiglio dei Ministri, comunicazioni immediate sulla vicenda (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Avevo anche una richiesta dell'onorevole Lollobrigida, che non vedo in Aula. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo rispetto alle ultime notizie, visto anche l'allarme e le preoccupazioni che abbiamo evidenziato su un eventuale conflitto che oggi si è concretizzato. Una situazione che doveva vedere l'Europa presente con la volontà di mitigare la situazione per far retrocedere da alcune posizioni.

Più volte il presidente Lollobrigida ha insistentemente chiesto che venisse qui in Aula il Premier Draghi, proprio in virtù di quella sua autorevolezza più volte ribadita e dichiarata sul piano internazionale, per riferire al Parlamento e anche per spiegare quale fosse la reale posizione che si sta portando avanti e attraverso quali modalità. Questa richiesta oggi diventa necessaria e impellente, quindi, anche le rassicurazioni che sono state date nella riunione dei capigruppo di due giorni fa, credo che debbano portare il Premier Draghi a venire in quest'Aula subito, per riferire al Parlamento e per mettere il Parlamento in condizione di procedere con iniziative - soprattutto anche con richieste - senza ulteriori rinvii. La mancanza di un riscontro in questo senso da parte del Premier, sarebbe un atto sicuramente grave nei confronti di un Paese che ha bisogno di sapere, di essere informato su ciò che per noi diventa importante, ossia far parte del Patto Atlantico, anche alla luce di tutte le posizioni da noi fin qui espresse, prendendo in considerazione le richieste di coloro che da troppo tempo richiedono questa presenza, che ormai è diventata, per quanto ci riguarda, un'assenza molto grave. Quindi, chiediamo, tramite lei, che il Presidente Fico possa al più presto darci una data per la presenza del Presidente Draghi in quest'Aula. Per il Presidente Draghi, oltre ad essere un diritto, sicuramente in questo momento diventa un dovere, un dovere che noi sollecitiamo da troppo tempo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, credo sullo stesso argomento, l'onorevole Provenza. Ne ha facoltà.

NICOLA PROVENZA (M5S). Grazie, Presidente. Lo sviluppo drammatico di queste ultime ore del conflitto ucraino-russo ci pone nelle condizioni di assumere una posizione ferma, io penso, da parte di tutto il Parlamento nei confronti di questo attacco, ma soprattutto rispetto a una svolta sicuramente ingiustificabile. L'auspicio che noi forniamo sempre è quello di provare, ancora in queste ore, attraverso la mediazione e attraverso tutti gli sforzi diplomatici, a perseguire la strada del componimento di qualsiasi tipo di conflitto, in particolare in questo momento storico. Per questo, siamo a ribadire la nostra posizione di condanna ferma, ma auspichiamo che ci sia uno sforzo massimale per raggiungere una composizione. Il Parlamento, in questo momento, deve assumere una posizione compatta, una posizione chiara, che delinei ancora una volta che questo Paese ripudia la guerra.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signor Presidente, per associarmi alla richiesta della collega Serracchiani, affinché che ci sia, nel modo più rapido possibile, un coinvolgimento del Parlamento e, quindi, un intervento in Aula del Governo per un aggiornamento. Ieri abbiamo avuto l'informativa del Ministro Di Maio ma, oggettivamente, le notizie e le immagini di queste ore hanno fatto diventare immediatamente vecchia questa informativa. C'è necessità di capire oggi come noi rispondiamo - noi inteso, ovviamente, come Unione europea e alleanza militare della NATO - rispetto a un'aperta violazione del diritto internazionale. È evidente la condanna nei confronti di questa escalation militare ma, proprio nel momento in cui iniziano ad arrivare le immagini di distruzione e di morte di civili e militari, mai come in questo momento è necessario uno sforzo della comunità internazionale e uno sforzo della diplomazia perché tacciano il prima possibile le armi. Credo, quindi, che una ferma presa di posizione del Parlamento possa essere utile anche in questa direzione, perché l'obiettivo non può e non potrebbe essere altrimenti: deve essere quello di riportare la pace il prima possibile.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Potenti. Ne ha facoltà.

MANFREDI POTENTI (LEGA). La ringrazio, Presidente. A nome del gruppo Lega, non possiamo che condannare qualsiasi atto di violenza di guerra e questo è tale. Pertanto, ci associamo al comune sentire dei colleghi di tutti i gruppi di quest'Aula, che hanno evidentemente espresso un sostegno a favore di questa iniziativa, che poc'anzi era illustrata dalla collega. Noi auspichiamo uno stop, quanto prima possibile, a questo atto di violenza ed esprimiamo il pieno sostegno al Premier Draghi, con il quale abbiamo interloquito e verso il quale riponiamo la massima fiducia, che saprà valorizzare, nella trattativa e nelle risposte che dovremo fornire agli alleati, per definire una nostra posizione. Auspichiamo politicamente - lo ribadiamo - che quanto prima questi fatti possano rientrare e che si possa ritornare su un piano di trattativa e di dialogo, perché questo è l'unico vero sistema per porre un freno agli atti di violenza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carelli. Ne ha facoltà.

EMILIO CARELLI (CI). Grazie Presidente. Ci uniamo anche noi alla richiesta degli altri gruppi politici. Non possiamo rimanere insensibili alla drammatica situazione che sta vivendo in questo momento l'Ucraina in seguito all'aggressione da parte della Russia. Esprimiamo, come Coraggio Italia, la più ferma condanna di quello che consideriamo un gesto scellerato e una violazione del diritto internazionale. L'Italia è al fianco del popolo ucraino e ribadisce l'importanza dell'appartenenza all'Alleanza atlantica. Quindi, anche Coraggio Italia si unisce alla richiesta di un'informativa urgente da parte del Presidente del Consiglio Draghi, qui, in Aula, perché la Camera dei deputati, giustamente, vuole e deve essere informata su quanto sta accadendo. L'auspicio sincero è che ci sia però ancora uno spazio per tentare una soluzione diplomatica.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Polverini. Ne ha facoltà.

RENATA POLVERINI (FI). Grazie, Presidente. Anche io, a nome del gruppo di Forza Italia, intendo condannare quanto accaduto questa notte. Stamattina ci siamo svegliati tutti un po' increduli di fronte a quanto abbiamo visto raccontare nei telegiornali. Fino a ieri eravamo convinti che ci fosse ancora - o perlomeno auspicavamo che ci fosse ancora - uno spazio per far lavorare la diplomazia internazionale, ma mi pare che, stamattina, la questione sia superata, come purtroppo è superata l'informativa del Ministro, che pure ieri aveva ritenuto di informare il Parlamento. Nel sostenere il Governo, quindi il Premier Draghi, dando atto che ha condannato fermamente quanto accaduto e chiaramente dando atto che si sta coordinando con gli alleati, riteniamo giusto, però, essendo il nostro Paese una Repubblica parlamentare, che il Parlamento venga coinvolto, non soltanto con una informativa ma anche con la condivisione delle decisioni che poi il Governo italiano andrà a prendere. Quindi, mi unisco a quanto già detto dai colleghi e insisto di nuovo, condannando quanto accaduto.

PRESIDENTE. Vi comunico che ho appena sentito il Presidente Fico, che si sta impegnando personalmente con il Governo, al fine di individuare una data utile per la presenza del Presidente del Consiglio, ovviamente compatibilmente con il momento e gli impegni internazionali.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore (A.C. 3434-A​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3434-A: Conversione in legge del decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore.

Ricordo che nella seduta di ieri il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi dell'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame nel testo della Commissione.

(Dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia – Articolo unico - A.C. 3434-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto. Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, l'onorevole Sapia. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-A). Grazie, Presidente. Il Governo Draghi abusa della decretazione d'urgenza e va avanti a colpi di fiducia. La logica è decidere tutto, escludendo il Parlamento. La strategia è usare i decreti-legge per creare confusione e paura; segue il tocco d'artista, cioè mettere la fiducia per timore che la maggioranza si spacchi; con la fiducia il Governo fa quel che gli pare. In un Paese normale, questo vostro ricorso fisso alla fiducia avrebbe dovuto produrre una raffica di articoli al vetriolo, ma ora siamo oltre la sindrome di Stoccolma: più vi incarognite, più vi celebrano e vi chiedono il bis! Sepolcri imbiancati, Presidente.

Avete battuto le mani al Presidente Mattarella, anche quando vi ha detto che dovevate finirla di uccidere la discussione parlamentare. Siete dei Giuda della democrazia, dei venditori seriali, dei Pinocchi col naso di cemento armato. Con facce sussiegose voi pontificate sul bene e sul male. Chi non è con voi non ha diritto di parola, deve tacere, come un testimone di giustizia, come un sequestrato, come un prigioniero di guerra (Commenti dei deputati del gruppo Liberi e Uguali)…

PRESIDENTE. Onorevole Sapia, la invito a moderare i toni e ad avere un linguaggio più appropriato all'Aula.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-A). Posso continuare, Presidente?

PRESIDENTE. Assolutamente sì, a patto che mantenga chiare queste due linee.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-A). Sieti allergici alle critiche, al confronto, alla dialettica; siete intolleranti al pensiero altrui. Avete militarizzato il dibattito politico con la scusa ridicola della competenza, come se i vari Bianchi, Brunetta e Cingolani avessero risolto i grossi problemi del Paese. Temete il dissenso, come temete il giudizio popolare. Avete un Governo di cartapesta che si regge soltanto per amore delle poltrone e del potere. Non sapete più nascondere le vostre responsabilità. Presidente, avete rovinato l'esistenza di tanti italiani con le vostre orrende misure repressive e ora volete perseverare con l'obbligo vaccinale da 50 anni in su. Avete il virus della cattiveria, della malafede, della hybris: saremo noi a vaccinarvi con il siero della verità.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signor Presidente. Rappresentante del Governo, colleghe e colleghi, non è facile ovviamente intervenire nel merito della fiducia, sul disegno di legge di conversione del decreto sulle misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19. Non è facile perché, ovviamente, la mente e il cuore sono in questo momento in Ucraina, per quello che sta succedendo.

Quindi, credo che forse, anche alla luce di queste nuove e drammatiche vicende, anche i toni e le espressioni dovrebbero essere consoni e conseguenti. Però, ormai è evidente che ci sono gruppi, in particolare chi mi ha preceduto, che sono più interessati alle dirette Facebook, a evocare i drammi inesistenti e ad alzare pericolosamente il livello di scontro interno, di cui, in questo momento, credo non ci sia bisogno assolutamente.

Nel merito, è una fiducia sofferta ed è anche figlia - bisogna essere onesti - del passaggio in Commissione e di un confronto che c'è stato interno alla maggioranza, bisogna essere onesti. Il lavoro in Commissione c'è stato, quindi, in questo caso, smontiamo un'altra leggenda per cui il Governo vuole che si approvi il testo uscito dal Consiglio dei Ministri. C'è una disponibilità da parte del Governo ad affrontare, anche in via emendativa, eventuali correzioni; c'è stato un lavoro della Commissione e della relatrice, collega Carnevali, che ringrazio.

Siamo, quindi, sostanzialmente a convertire in legge una scelta non facile - credo, sottosegretario Costa, che non sia stata presa a cuor leggero, ma che sia stata valutata -, cioè quella dell'obbligo vaccinale per gli over 50 e per una serie di altre categorie. Credo non sia stata, come è giusto che sia, una scelta semplice; noi riteniamo, però, che sia stata una scelta giusta, che andava nella giusta direzione e, soprattutto, continuava tenacemente e testardamente a seguire un filo di coerenza in tutti questi anni, perché sono passati 2 anni, ormai, dall'inizio della pandemia. Lo abbiamo ripetuto tutte le volte che ci sono state occasioni come questa, in occasione del voto di fiducia e del voto di merito: la coerenza di questo Governo e di quello precedente è sempre stata improntata al fatto di seguire la scienza, e non seguire, invece, i sondaggi del momento. Stiamo convertendo questo decreto in una fase pandemica differente, questo è l'altro aspetto.

Due mesi in una pandemia, per fortuna da questo punto di vista, sono un tempo molto lungo. Se avessimo dovuto discutere all'indomani dell'approvazione del decreto da parte del Consiglio dei Ministri, avremmo fatto discorsi differenti, eravamo in una situazione pandemica differente, eravamo in una situazione di stress, di inizio di stress del sistema sanitario nazionale preoccupante. Sono passati 45 giorni da quella data e oggi siamo in grado di dire che questa quarta fase, il punto più acuto della crisi prodotta dalla quarta ondata, è sostanzialmente superata. C'è ancora una situazione di criticità, ma gestibile dal sistema sanitario nazionale, e non dovremmo, comunque, mai dimenticarci di ringraziare tutti gli operatori sanitari e tutti coloro, volontari compresi, che, ogni giorno, comunque, affrontano questa situazione, che ha un carattere emergenziale.

È di ieri l'annuncio fatto dal Presidente del Consiglio relativo alla decisione di non rinnovare lo stato di emergenza, che, quindi, terminerà il 31 marzo; sarà poi oggetto, anche questo, di altre discussioni. In questa sede, mi sia consentito sollevare una questione e anche una preoccupazione: credo che la notizia di ieri del Presidente, in parte coperta dalle vicende internazionali, fosse una notizia attesa da tutti gli italiani, nessuno escluso. Basta con questo tentativo e narrazione di un Paese diviso tra aperturisti e chiusuristi, cioè tra chi voleva aprire tutto e chi, invece, voleva continuare a tenere gli italiani, non si sa bene perché, chiusi in casa. La preoccupazione, ovviamente, è che il 1° aprile, quindi il primo giorno della fase 2, non possa e non debba significare una sorta di liberi tutti. Non c'è un tasto on-off che si schiaccia, per cui fino al 31 c'è la pandemia, c'è il COVID, c'è la responsabilità, ci sono le preoccupazioni, e dal 1° aprile non c'è più niente. Il 1° aprile, ragionevolmente, il COVID sarà ancora circolante; saranno condizioni gestibili da un punto di vista sanitario, ma, quello che noi raccomandiamo, quello che noi crediamo, il passaggio tra il prima dell'emergenza e il dopo, il post emergenza, deve essere sempre improntato a un carattere di gradualità. Quindi, auspico che, anche nella discussione degli ordini del giorno, non ci sia tutta questa guerra, con il definire una sorta di D-Day il 1° aprile del 2022, una sorta di giorno decisivo e fondamentale. Il giorno dopo il 31 marzo non ci sarà più lo stato d'emergenza, ma il COVID c'è e dobbiamo continuare ad avere comportamenti individuali e collettivi responsabili e in quelli collettivi c'è la politica, ci stanno le istituzioni, ci sta un comportamento e messaggi che devono essere dati all'opinione pubblica, che sono quelli che, grazie al lavoro e alle scelte che sono state compiute da questo Governo, grazie - voglio davvero ringraziarlo pubblicamente - alla barra dritta che ha tenuto il Ministro della Salute Roberto Speranza in questi due anni, grazie ai sacrifici degli italiani, grazie allo straordinario impegno di tutto il mondo sanitario e del volontariato, noi siamo riusciti a far terminare lo stato d'emergenza.

La battaglia finale contro il COVID, però, è ancora da venire, non c'è ancora la parola fine, e quindi, da questo punto di vista, il problema non è essere chiusuristi, non è voler costringere gli italiani ad avere ancora logiche restrittive, ma è essere responsabili, avere massima prudenza; dobbiamo, quindi, lavorare tutti insieme, Parlamento, Governo e istituzioni, ai diversi livelli, a cominciare dalle regioni, per un décalage che possa consentirci di arrivare alla possibile fase critica dell'autunno - dico possibile, perché i virus di questa famiglia hanno queste caratteristiche -, in modo tale da affrontarla in una situazione che possa essere simile a quella della tradizionale influenza stagionale. Questo deve essere l'obiettivo. Rispetto a questo obiettivo, ci sta dentro anche la scelta dell'obbligo, che ha consentito di aumentare ulteriormente la campagna vaccinale e arrivare a livelli che ormai sono ampiamente sopra il 90 per cento della popolazione sopra i 12 anni.

Mi si permetta di chiudere su questo, perché, nonostante ogni tanto siamo costretti, anche in quest'Aula, ad ascoltare tesi antiscientifiche, sono stati i vaccini l'arma fondamentale per provare a sconfiggere questo virus, e, quindi, da questo punto di vista, quello che è stato messo in campo dal sistema Paese per la campagna di vaccinazione credo debba renderci orgogliosi a tutti i livelli. Con queste motivazioni, le deputate e i deputati di Liberi e Uguali voteranno la fiducia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carelli. Ne ha facoltà.

EMILIO CARELLI (CI). Presidente, rappresentante del Governo, colleghi, vorrei iniziare il mio intervento a favore del voto di fiducia su questo provvedimento con alcuni dati: il green pass si è dimostrato uno strumento necessario a contenere gli effetti della pandemia, l'indice Rt è, in queste ore, al di sotto dell'1 per cento, l'occupazione dei posti letto è in calo. Insomma, una serie di dati positivi. La situazione sembra in netto e costante miglioramento. Il green pass è stato fondamentale nell'allentare la pressione su ospedali e terapie intensive, ha permesso la libera circolazione, scongiurando anche la chiusura di numerose attività economiche. Quindi, con la proposta di legge che ci apprestiamo a votare l'obbligo vaccinale è esteso a tutti coloro che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età.

Secondo Coraggio Italia, è una scelta giusta, una scelta coraggiosa, ma che ha dato e sta dando ottimi risultati.

Il disegno di legge, lo ricordiamo, prevede anche il potenziamento di norme a tutela di studenti, professori e collaboratori scolastici, al fine di rendere possibile la piena partecipazione in classe. In particolare, l'attuazione delle norme indicate nel decreto-legge, grazie a una stretta collaborazione, come è avvenuto fino a oggi tra dirigenti scolastici, docenti e collaboratori, consente di conoscere e gestire tempestivamente la situazione delle classi, informando e coinvolgendo i dipartimenti di sanità pubblica. Infine, desidero soffermarmi su alcuni punti che riteniamo di estrema importanza e che sono stati in qualche modo aggiunti nei lavori di Commissione. Penso al Fondo ristori educativi, che ha l'obiettivo del recupero e della promozione di iniziative di consolidamento degli apprendimenti nelle ore scolastiche in presenza, che purtroppo sono andate perse a causa della pandemia; tra le attività cui andranno tali risorse ritroviamo il sostegno psicologico. Ritengo che questo sia un argomento importante, soprattutto in un periodo difficile come quello che ancora non ci siamo lasciati alle spalle, dunque, un aiuto in tal senso sarà anche una preziosa opportunità per gli studenti. Il tutto in attesa che il Parlamento - e questo è il nostro auspicio - approvi la proposta di legge presentata da Coraggio Italia e che io personalmente ho firmato, che istituisce la figura dello psicologo scolastico a tempo pieno in tutte le scuole italiane. Infine, altro punto importante è la possibilità concessa ai genitori con figli disabili di lavorare in smart working, in modo da poter assistere ed essere vicini ai propri figli, che necessitano di un'attenzione maggiore.

Si tratta di norme importanti che rivelano sensibilità da parte del Governo e da parte del Parlamento e che contribuiranno, secondo noi, anche ad avvicinare i cittadini alle istituzioni, oltre che a fornire loro un aiuto prezioso in un momento di difficoltà. Ebbene, per tutte queste ragioni annuncio, a nome di Coraggio Italia, il voto a favore per la fiducia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Baldini. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BALDINI (IV). Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere, a nome di Italia Viva, alcune motivazioni al voto di fiducia al disegno di legge che reca misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID, in particolare sui luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti di formazione superiore. In considerazione della continua evoluzione e modificazione dei parametri epidemiologici dell'infezione da SARS-COV-2, come dai dati che ci pervengono, si condivide l'alleggerimento di alcune modalità restrittive, che avevano senso in un periodo passato ma che oggi sono superate. Condividiamo e sottolineiamo l'importanza della continuità delle visite nelle strutture residenziali, socioassistenziali, sociosanitarie ed hospice da parte dei familiari muniti di certificazione verde, come l'accompagnamento dei pazienti con disabilità grave, con Alzheimer o con dei deficit cognitivi.

Occorre, però, sempre ricordare che la diffusione virale non è finita; forse è circostanziata, ma è senza dubbio ancora presente. I provvedimenti sono giustificati sulla base dei dati epidemiologici attuali. Siamo consapevoli che questi provvedimenti presentano degli aspetti di difficoltà per la popolazione, ma occorre riflettere sulle conseguenze che potrebbero esserci da una completa liberalizzazione di alcune misure restrittive e protettive - questo lo sottolineo - verso la diffusione di SARS-CoV-2. Il virus non si vede, ma si vedono e, purtroppo, si contano le conseguenze dell'infezione: è un dato di fatto che il virus circoli ancora. Proteggere e difendere la salute pubblica è un dovere costituzionale prioritario, a cui nessuno può e deve abdicare.

Siamo consapevoli delle attività economiche e sociali che risentono pesantemente di tale situazione. Ci sono situazioni di grave bisogno economico e sociale che comprensibilmente hanno difficoltà a prendere consapevolezza che dalla crisi pandemica si possa uscire solo gradualmente, mettendo in atto accorgimenti protettivi dalla diffusione e dal contagio virale.

Il fatto di aver reso obbligatorio il green pass agli ultracinquantenni sui luoghi di lavoro ha un significato, dal mio punto di vista, ben preciso: proteggere la qualità della vita, intesa come salvaguardia dell'integrità della propria salute, che potrebbe venire compromessa da malattie collegate al COVID-19, con un post COVID e con postumi anche veramente molto gravi.

Vorrei sottolineare un aspetto, dal mio punto di vista, trascurato; è una riflessione importante su quest'età a cui facciamo riferimento. Facciamo infatti riferimento all'età dei cinquant'anni, un'età che rappresenta un momento particolare dal punto di vista ormonale, clinico, dal punto di vista esistenziale; in particolare, mi riferisco alle donne, dove i passaggi fisiologici sono molto più netti ed evidenti rispetto all'uomo. Penso che sia da sottolineare quest'aspetto legato al femminile, che ha una sua specifica identità; è un'età da proteggere e questo, spesso, è un qualcosa che viene trascurato. Di fatto, i cinquant'anni sono l'età di inizio della fragilità in quanto cambiamento e la donna ne è più consapevole rispetto all'uomo. Quindi, questa legge, stabilendo l'obbligo vaccinale per tutti coloro che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età o compiano i cinquant'anni entro il prossimo 15 giugno, vuole tutelare i lavoratori che siano di fatto in buona salute, proprio all'inizio di un'età con cui mediamente inizia una fragilità biologica, una fragilità spesso anche psicologica, di cui si può essere o non si può essere spesso consapevoli. Questo provvedimento favorisce la ripresa dell'economia, del lavoro e del sociale, evitando di dover arrivare a provvedimenti più drastici che potrebbero essere necessari in caso di recrudescenza del COVID-19 o di un'ulteriore variante virale. Credo che le polemiche verso questo provvedimento non aiutino a superare serenamente questa pandemia, che, lo ricordo, continua tutt'oggi e che, ancora oggi, ha dimostrato un elevato indice di mortalità. Quindi, io credo che i vaccini abbiano dimostrato di essere la spada verso questa pandemia. Per questa motivazione, esprimo a nome di Italia Viva il voto di fiducia favorevole a questo provvedimento. Io credo di essere sulla strada giusta per debellare questa pandemia e con queste misure continuiamo a proteggere gli italiani e a circoscrivere diffusione e contagi virali; soprattutto, continuiamo a diffondere le vaccinazioni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Presidente, rappresentanti dal Governo, è particolarmente difficile intervenire oggi in dichiarazione di voto su questa fiducia. È difficile perché l'attacco della Russia all'Ucraina fa ripiombare l'Europa in un passato che non avremmo mai voluto rivedere e, ancora di più oggi avremmo voluto vedere invece il Premier Draghi venire qui, in Parlamento. Il nostro capogruppo, Lollobrigida, l'ha chiesto subito, l'ha fatto in maniera accorata, sottolineando quanto fosse fondamentale che il Parlamento venisse coinvolto in maniera tempestiva. Invece siamo qui ancora ad aspettare e ci auguriamo veramente che non tardi, che oggi stesso, il Premier venga in quest'Aula a restituire, a coinvolgere, a far sì che la democrazia prenda davvero vita e venga rispettata.

È difficile intervenire in questa dichiarazione di voto sull'ennesima fiducia, la quarantunesima, perché quando parliamo di rispettare il Parlamento, di riconoscergli il ruolo che deve svolgere, di dare vita, in questo senso, alla democrazia, parliamo anche di quello che sta accadendo con l'ennesima conversione di un decreto-legge che riguarda il modo di affrontare la pandemia da COVID-19. Non è facile, come vi dicevo, parlare di questo decreto-legge, delle misure che sono state inserite dal Governo; non è assolutamente facile.

Non è assolutamente facile, perché, da una parte, questa conversione riguarda già un tempo passato, ossia un decreto che ha prodotto i suoi effetti e ha visto le sue conseguenze già nelle settimane e nei mesi precedenti; dall'altra parte, perché stiamo vivendo oggi un tragico e drammatico scompaginamento della serenità, costruita con difficoltà, dell'Unione europea e dei Paesi che gravitano vicino all'Unione europea.

Ci corre l'obbligo farlo - e lo faremo - perché, con riferimento alla conversione del decreto-legge in esame, vengono negati diritti fondamentali. Abbiamo cercato di sottolinearvelo in tanti passaggi nei lavori di Commissione. La conversione di questo decreto-legge introduce l'obbligo vaccinale per gli over 50, ma anche la negazione del diritto al lavoro per gli over 50 che non abbiano il green pass rafforzato, introducendo vere diseguaglianze e aberrazioni. Ha fatto sì che non fosse presente oggi nella vita degli italiani quella possibilità di onorare la propria esistenza attraverso il lavoro, il lavoro per tutti, prevedendo anche che non si potesse proteggere la salute degli altri attraverso un provvedimento che, invece, è stato utilizzato qui in quest'Aula poche settimane fa. Il green pass rafforzato - va sottolineato - esclude la possibilità di utilizzare il tampone come evidenza di non essere contagiati dal COVID-19, e questo è davvero assurdo. Voi avete previsto - la maggioranza lo ha previsto, questa Presidenza lo ha previsto - che chi entrava a Montecitorio per il giuramento del Presidente della Repubblica dovesse sottoporsi al tampone. Eravamo tutti vaccinati: eppure, avete richiesto il tampone per essere davvero sicuri, inserendo l'ennesima misura per rassicurare gli altri e se stessi dal contagio. Eppure, non lo avete fatto! Avete deciso di non farlo per coloro che si vogliono recare al lavoro, ma non possono farlo anche se sono disponibili a pagare la spesa per un tampone.

Vi è poi un'altra aberrazione. Avete creato dei distinguo tra gli italiani che sono residenti in Italia e quelle persone che provengono, invece, da altre Nazioni, le quali possono usufruire di servizi, opportunità e ingresso negli alberghi anche attraverso l'utilizzo del tampone. Continuate, quindi, ad ogni provvedimento, a proporre diseguaglianze e discriminazioni senza logica.

Noi abbiamo cercato in tutti i modi di farvi riflettere e anche di modificare le previsioni proposte. Fra l'altro, ieri il Premier Draghi ha detto che non verrà prorogato più lo stato d'emergenza. Mi corre, però, l'obbligo ricordarvi che la misura del green pass rafforzato ha una scadenza, il 15 giugno, del tutto scollegata, fra l'altro, dallo stato d'emergenza, che avete invece fissato, nell'ultimo provvedimento convertito, concernente misure per contrastare il COVID-19, sino al 31 marzo 2022. Quindi, evidentemente si sta dicendo che quella misura confusa e confusiva, che è oggetto di critiche importanti, ossia il green pass rafforzato, che è un lasciapassare governativo che nulla ha a che fare con la vera protezione degli italiani, continuerà, perché il Premier Draghi non ha affermato nulla rispetto a tale misura.

Le proposte di Fratelli d'Italia sono state davvero tante. Eppure, avreste dovuto riflettere su quanto i nostri consigli e le nostre indicazioni fossero utili. D'altronde, abbiamo visto che, in maniera tardiva, avete compreso quanto fosse utile accoglierle e vi faccio alcuni esempi. L'avete dimostrato quando avete accolto, dopo oltre un anno in cui ve lo chiedevamo, lo strumento dell'areazione meccanica controllata nelle scuole. Il nostro governatore Acquaroli l'ha già introdotta nella regione Marche un anno fa. Avete dimostrato quanto fossero utili le nostre misure quando avete accettato l'introduzione del bonus psicologico. Ve lo chiedevamo dall'inizio della pandemia; ci avete impiegato due anni. Alla fine, lo avete accolto, ma, ovviamente, con un prezzo alto da pagare, ovvero la mancanza di supporto e di sostegno psicologico alla popolazione italiana, in particolare a quella più giovane. Avete dimostrato quanto i nostri consigli, i nostri emendamenti, i nostri ordini del giorno fossero utili quando, in particolare, avete dato seguito all'approvazione di un nostro ordine del giorno, presentato, fra l'altro, dal Vicepresidente della Camera, Rampelli, che chiedeva l'indennizzo per le famiglie di quegli operatori sanitari che si sono proposti volontariamente per intervenire a fronteggiare la pandemia da COVID-19. Oggi, finalmente, sono stati stanziati milioni di euro. È certamente un primo passo, non sufficiente, ma avete dimostrato, anche in questo caso, quanto siano utili le nostre indicazioni.

E, allora, perché non accoglierle subito e soprattutto perché non rendere possibile al Parlamento, all'opposizione e a Fratelli d'Italia aiutarvi? Presidente, vado a chiudere. Mi scusi: ho preso qualche minuto in più, ma la giornata è così delicata e quello che sta accadendo è così drammatico che è davvero difficile sintetizzare tutto quello che si vuole dire.

Chiuderò velocemente, dicendo che è vergognoso che voi abbiate posto l'ennesima fiducia; è vergognoso che siate arrivati a 41 fiducie con il Governo Draghi; è vergognoso non soltanto e non tanto per Fratelli d'Italia, ma è vergognoso perché viene negato l'assetto democratico, viene negato ai rappresentanti del popolo di poter dare un contributo…

PRESIDENTE. Concluda.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). …e perché arrivate sempre drammaticamente in ritardo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Versace. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA VERSACE (FI). Grazie, Presidente. Confesso anch'io, come ha appena detto la collega Bellucci, che è veramente difficile intervenire oggi dopo le notizie degli attacchi della Russia all'Ucraina che ci fanno scivolare in uno stato di paura e confusione; sono episodi che ci ricordano comunque, oggi più che mai, che dobbiamo essere uniti, determinati, attenti e responsabili.

Dunque, dobbiamo andare avanti e, seppure con un nodo in gola, torno al tema in discussione, quindi la conversione di questo primo decreto del 2022, che si inserisce in una serie di decreti e provvedimenti che, da quando si è insediato il Governo guidato da Mario Draghi, stanno accompagnando il Paese verso l'uscita da questa lunga emergenza sanitaria, certamente non con scatti da velocista, che pure a me sono tanto cari, ma con un passo sicuro e deciso, dettato anche dalla strategia del rischio calcolato.

Questo prudente ottimismo, che nelle ultime settimane sta risollevando il Paese, è supportato innanzitutto dall'innegabile successo della campagna vaccinale e dalle ultime rilevazioni sulla diffusione del COVID-19.

Tuttavia, non dobbiamo dimenticare, come ha ricordato bene il collega Bagnasco nel suo intervento in discussione generale, che, se lo stato d'emergenza è in prossima scadenza, purtroppo, ancora contiamo circa 200 morti al giorno, dovuti proprio al COVID, e sono ancora tanti i soggetti più vulnerabili da salvaguardare e da proteggere dai rischi di un'infezione.

Anche per questa ragione, dal primo istante abbiamo sostenuto le norme che hanno esteso l'obbligo vaccinale alla fascia anagrafica e alle categorie lavorative più esposte al contagio, come, ad esempio, anche i docenti scolastici e universitari. Grazie a questa misura - unitamente all'adozione del green pass rafforzato -, abbiamo dato la necessaria accelerazione alla campagna vaccinale per raggiungere e superare l'attuale soglia del 90 per cento.

Allo stesso tempo, le misure che disciplinano in modo più armonico la gestione dei casi di studenti risultati positivi e il tracciamento del COVID-19 sono la strada maestra per garantire davvero, per oggi e speriamo anche per un futuro che non verrà mai più, l'attività scolastica in presenza. Su questo tema, anche in Commissione affari sociali, è stato fatto un grandissimo lavoro di squadra, corale, di cui l'intero Parlamento deve andare fiero e che io, francamente, ho apprezzato molto, vista anche l'estrema e costante collaborazione dei colleghi, che ringrazio personalmente. In particolare, voglio sottolineare l'importanza di due emendamenti, approvati all'unanimità, che stabiliscono il principio di inclusione degli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali nelle scuole di ogni ordine e grado, garantendo il più possibile di svolgere proprio l'attività didattica in presenza.

Sul versante dei genitori, invece, abbiamo esteso, fino alla fine dell'emergenza, il diritto, per chi abbia un figlio con disabilità, a svolgere l'attività lavorativa in smart working e questa condizione diventa titolo prioritario nel caso di lavoratori della pubblica amministrazione, dove è stato fatto, proprio in questi mesi, un importantissimo lavoro di regolamentazione del lavoro agile, anche per il post-emergenza; per questo ringraziamo anche per la disponibilità e l'attenzione il Ministro Brunetta.

Ci sono, però, altre iniziative che, grazie al lavoro parlamentare, trovano spazio in questo decreto-legge e alle quali voglio accennare anche per ringraziarne i promotori. Innanzitutto, l'iniziativa, tra cui quella a prima firma della collega Spena, che garantisce l'accesso con green pass base nei reparti di degenza ospedaliera e pronto soccorso a chi assiste persone non solo con disabilità grave ma anche con Alzheimer e altre patologie o deficit cognitivi, anche lievi. Su un tema analogo, un altro emendamento è stato accolto che, finalmente, rende inappellabile e continuativo il diritto all'accesso nelle RSA e nelle altre strutture sociosanitarie per i familiari degli ospiti. Una battaglia iniziata con l'inizio della pandemia, poi portata avanti anche dai comitati delle famiglie e di cui oggi speriamo davvero di poter segnare la vittoria definitiva. Un tema di cui io stessa mi sono occupata personalmente, più volte, in Commissione.

Infine, il fondo che stanzia, tra quest'anno e il prossimo, 2 milioni di euro da destinare alla promozione di iniziative di recupero delle ore di scuola perse dagli studenti in isolamento attraverso attività gratuite extrascolastiche, quali attività culturali, sportive e vacanze studio. Un'esigenza davvero molto sentita e un traguardo che era necessario tagliare.

Questa pandemia e questi due anni di emergenza hanno inferto ferite che rimarranno come cicatrici su ognuno di noi. Però, a me piace pensare che da questa esperienza possiamo imparare anche tanto e le misure che, via via, abbiamo approvato ne sono, in qualche modo, anche la prova. Possiamo, anzi, dobbiamo costruire, e già in parte lo stiamo facendo, un Paese in cui diritti come quello allo studio, alla salute, allo sport, all'accessibilità e, perché no, anche all'affettività e ad un abbraccio con i propri cari diventino davvero patrimonio e tesoro comune da tutelare e garantire.

Mi avvio alla conclusione, Presidente, ricordando, prima di tutto a me stessa ma anche ai colleghi presenti, che c'è sempre del buono in questo mondo ed è giusto combattere anche per questo. Dobbiamo continuare ad essere fiduciosi, a guardare al futuro con coraggio e positività, uniti per garantire una reale ripartenza. Alla luce di quanto ho appena esposto, noi rinnoviamo il nostro consenso all'operato di questo Governo e dichiariamo il voto favorevole di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Filippo. Ne ha facoltà.

VITO DE FILIPPO (PD). Presidente, colleghi, il provvedimento che oggi è in discussione - lo voglio ripetere, spero non annoiando l'Aula - e sul quale il Governo ha posto la fiducia racchiude in sé, come ha spiegato già molto bene la collega Carnevali, relatrice del provvedimento, due decreti-legge: il decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1, che è il primo di quest'anno, che recava misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro e nelle scuole, con al suo interno anche il famoso e più volte citato nel dibattito obbligo vaccinale per gli over 50 fino al 15 giugno 2022, e il decreto-legge 4 febbraio 2022, n. 5, recante misure urgenti in materia di certificazioni verdi e per lo svolgimento in sicurezza delle attività nell'ambito scolastico, dove si prevede l'estensione illimitata del green pass per chi è guarito dopo il ciclo vaccinale primario o la dose booster e per chi ha fatto, invece, il ciclo vaccinale primario più la dose booster. Come abbiamo potuto verificare nel lavoro in Commissione, questo secondo decreto è confluito nel primo provvedimento attraverso un emendamento del Governo. Faccio questa breve descrizione dell'itinerario legislativo perché si ripete spesso, nella nostra discussione, il rapporto che c'è tra legislazione, pandemia, Governo e Parlamento. Credo che anche questi itinerari un po' complessi siano giustificati esattamente dall'andamento della pandemia. Io mi sento di dire che, in questi due anni, Governo e Parlamento hanno lavorato con grande serietà e con grande diligenza e non lo ripetiamo a sufficienza, dando un'immagine del nostro lavoro che è assolutamente impropria e, per molti aspetti, non veritiera.

È importante sottolineare - come ho sentito, qualche collega già lo ha fatto - che questo provvedimento, per quanto riguarda in particolare il primo decreto, quello di gennaio, vede la sua discussione in Assemblea in tempi di pandemia che sono molto diversi rispetto a quelli in cui è stato emanato, in una fase nuova, meno virulenta, con una curva pandemica in costante discesa, in cui si profila la possibilità di prevedere una roadmap delle riaperture, sempre mantenendo le necessarie norme di sicurezza e di prudenza che, ormai, sono entrate nel nostro linguaggio quotidiano. Anche su questo punto, la discussione in Commissione è stata, devo dire, in alcuni momenti anche fragorosa su questo tema. Le parole del Presidente del Consiglio Draghi, proprio nella giornata di ieri, ci rassicurano. Noi immaginiamo che il Governo proporrà sicuramente, insieme, nella sua interezza, come abbiamo potuto verificare in questi anni, sulla base di dati soprattutto scientifici, nuove misure che consentiranno con quella roadmap che Draghi, proprio ieri, ha proposto al nostro Paese, un ritorno, noi speriamo, veloce alla normalità.

A inizio gennaio, quando il decreto-legge era stato emanato, la situazione epidemica era in netto peggioramento, c'era un dibattito sulla variante Omicron che era, come ricorderete, una decina di giorni in ritardo rispetto ad altri Paesi europei; la storia la conosciamo abbastanza bene tutti, io non la voglio ripetere per non annoiarvi. L'estensione dell'obbligo vaccinale per gli ultracinquantenni, l'estensione dell'obbligo vaccinale per il personale universitario, delle istituzioni di alta formazione artistica, degli istituti tecnici superiori, l'estensione dell'impiego delle certificazioni verdi per i servizi alla persona, per gli uffici pubblici, per i servizi postali, bancari, finanziari, per le attività commerciali, fatte salve quelle necessarie per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali, secondo la mia convinzione e secondo la convinzione, credo, di tantissimi colleghi, sono alcune delle misure che hanno permesso esattamente di contenere i contagi, i ricoveri, i decessi.

Tutto ciò che si è schierato contro questa ipotesi è stato fatto senza quell'analisi, come si dice, controfattuale, cioè sulla base di elementi scientifici. Sono apparse posizioni, molte volte, frutto di propaganda o, come dice un grande poeta italiano, Zanzotto, fosfeni, cose senza nessuna sostanza. Se ora possiamo pensare ad una roadmap graduale, come è stata indicata, delle riaperture, del resto già iniziate con le misure del decreto-legge n. 5, che è stato inserito proprio in questo provvedimento con un emendamento del Governo e con gli emendamenti approvati nel corso dell'esame in sede referente, sui quali, in meno di un minuto, darò qualche informazione, è perché hanno funzionato quelle misure precedenti: l'estensione, in alcuni casi, della validità del green pass, per esempio, come è stato già evidenziato; l'estensione del regime dell'autosorveglianza; le nuove disposizioni per l'ingresso in Italia per chi è vaccinato anche con vaccini non riconosciuti dall'EMA; le nuove disposizioni per gli spostamenti da e per le isole minori, lagunari e lacustri, per il trasporto scolastico; la possibilità, dal 10 marzo di ritornare a consumare cibi e bevande nei cinema e nei teatri - emendamento del nostro gruppo parlamentare – e nei locali da ballo e dove si svolgono competizioni sportive.

Inoltre, l'introduzione del principio del diritto di continuità delle visite nelle strutture residenziali, socioassistenziali e sociosanitarie, negli hospice, le nuove misure per gestire i casi positivi nelle scuole, nelle competizioni sportive, l'introduzione del principio del diritto di continuità. Insomma, tantissimi elementi nuovi che danno il senso di una serietà e anche della declinazione di azioni e di misure adeguate alla situazione sanitaria, come abbiamo imparato - io spero in maniera definitiva - in questi anni.

Altre misure importanti sono il riconoscimento del fondo per i ristori educativi, approvato con un emendamento, ancora una volta, del gruppo del Partito Democratico, e il riconoscimento del lavoro agile per i genitori di figli con disabilità, che pure mi sembra un'apprezzabile iniziativa.

Se oggi possiamo guardare al futuro con maggiore serenità, lo dobbiamo sicuramente alla massiccia campagna vaccinale. Ieri, 23 febbraio, sono state somministrate oltre 133 milioni di dosi di vaccino; il 91 per cento della popolazione, al di sopra dei 12 anni, ha ricevuto almeno una dose di vaccino; l'89 per cento della popolazione, al di sopra dei 12 anni, ha completato il ciclo vaccinale, mentre sono 37 milioni le dosi booster somministrate, pari all'84 per cento. Mi fa piacere ripetere questa noiosa declinazione di dati, a verbale dell'attività del nostro lavoro in Parlamento.

Di pochi giorni fa è la circolare del Ministro della Salute con le indicazioni operative per la somministrazione del vaccino contro il COVID, il Novavax, in vista del suo arrivo in Italia nelle prossime settimane. Questo vaccino, per il momento, verrà utilizzato solo per il ciclo primario, in attesa del via libera dell'EMA anche per la dose booster. Non è ancora finita. Dobbiamo ancora compiere altri passi decisivi per uscire definitivamente dalla pandemia, ma possiamo affermare che la situazione italiana è in netto miglioramento. Speriamo, a breve, di lasciarci alle spalle questa difficile crisi sanitaria, economica, sociale, culturale e via seguitando, e anche il peso per molti di noi di un dibattito che, a volte, è apparso strumentale e non basato su dati di fatto o dati scientifici. E mai, dico mai, come in questa circostanza, non basare il dibattito su dati scientifici è apparso clamoroso. Per questa ragione, annuncio con molta convinzione il voto di fiducia del gruppo del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paolin. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE PAOLIN (LEGA). Grazie, Presidente. Condivido le parole dei colleghi che mi hanno preceduto. Difficile intervenire serenamente con quello che sta accadendo in Ucraina e con l'evoluzione di quella che può essere chiamata una guerra.

Tornando al provvedimento, a distanza di una settimana ci ritroviamo alle prese con l'ennesimo “decreto COVID”, o, meglio, con gli ennesimi “decreti COVID”, perché, ancora una volta, ci viene proposta la formula del “due per uno”: provvedimenti accorpati l'uno nell'altro, approvati a colpi di fiducia, con possibilità pressoché nulle di migliorare il testo in sede parlamentare. Ci poteva stare in un momento di piena emergenza, non dovrebbe accadere oggi.

Il Parlamento dovrebbe tornare a occuparsi dei problemi reali, a esercitare la propria funzione, che non è certo quella di passacarte del Ministro Speranza.

Passiamo, dunque, al contenuto del provvedimento. Le criticità che abbiamo rilevato sono molteplici. Innanzitutto, nella forma. Sappiamo che il primo requisito di una disposizione di legge è quello della chiarezza del testo di cui si compone. Deve essere comprensibile a tutti, a maggior ragione quando incide su diritti costituzionali. Ebbene queste norme non sono chiare e non sono comprensibili: rinvii su rinvii, contraddizioni su contraddizioni.

Si dividono gli italiani in base al tipo di green pass: soggetti di cui alla lettera a), soggetti di cui alla lettera b), soggetti di cui alla lettera c) e soggetti di cui alla lettera c-bis). È un sistema che non ha ragione di esistere nell'attuale contesto sanitario.

Pretendiamo che gli italiani tornino ad essere qualificati dalle norme per quello che sono: cittadini con pari dignità sociale, eguali davanti alla legge (articolo 3 della Costituzione) e non soggetti, di cui a questa o a quella lettera.

Passando al merito del provvedimento, siamo in un momento nel quale i contagi calano costantemente, i reparti ospedalieri si svuotano, la copertura vaccinale è al 90 per cento, i guariti sono più di 11 milioni. Ci saremmo aspettati qualche concessione nel corso dell'esame parlamentare. Poteva essere questa l'occasione per affrontare la questione scuola, archiviando una volta per tutte la didattica a distanza e le distinzioni tra alunni vaccinati e non vaccinati. Lo ribadiamo: le scuole vanno tenute aperte e per tutti. Per questo ci siamo battuti e continueremo a batterci sempre, tanto al Governo che qui in Parlamento.

Il problema non sono e non saranno mai i bambini di sei anni, ai quali dobbiamo insegnare l'inclusione e non certo le discriminazioni. Avevamo l'occasione per sostenere anche il turismo, eliminando già da ora l'obbligo del tampone per i viaggiatori che programmano le vacanze nel nostro Paese. Anche su questo avevamo presentato un emendamento.

C'è, poi, il tema dei guariti, che ci pare continui ad essere gestito con superficialità. Non comprendiamo perché un guarito consapevole debba avere il green pass e un guarito inconsapevole, che ha scoperto di essere tale con un sierologico, debba rimanere escluso dalla vita sociale. È evidente che anche qui c'è qualcosa che non torna. Dopo 133 milioni di somministrazioni, il 90 per cento di copertura, è arrivato il momento di promuovere una vaccinazione che sia anche personalizzata, almeno in alcuni casi, e non solamente dettata dalla scadenza di un certificato. Non si vaccina perché scade il green pass, che di sanitario non ha nulla: si vaccina perché lo dice il medico, in accordo con il medico.

Per porre fine a questi e altri paradossi, che diventano via via più evidenti con il calare dei contagi, abbiamo chiesto di eliminare tutte le restrizioni con la cessazione dello stato di emergenza, green pass incluso. Abbiamo chiesto quello che negli altri Paesi europei hanno già fatto o si apprestano a fare. Il parere del Governo è stato negativo - lo sappiamo -, ma ci sono state fatte in queste ore rassicurazioni importanti da parte del Premier Draghi, che ci lasciano intravedere l'avvio di una nuova fase: rassicurazioni sulla mancata proroga dello stato di emergenza, che terminerà dunque il 31 marzo, rassicurazioni sullo stop delle quarantene da contatto, sull'abolizione delle mascherine FFP2 a scuola, sull'abolizione del green pass, sulla fine del sistema dei colori. Praticamente, su tutti questi temi, abbiamo avanzato in questi mesi emendamenti e ordini del giorno. Ci è stato garantito anche che le scuole torneranno presto aperte a tutti, senza distinzioni, e questo è assolutamente prioritario per la Lega, per il ritorno alla normalità dei ragazzi e per la vita quotidiana delle famiglie.

È alla luce di queste rassicurazioni, signor Presidente, onorevoli colleghi, che, pur consapevoli della criticità del provvedimento, il gruppo della Lega voterà in modo favorevole alla questione di fiducia posta dal Governo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Villani. Ne ha facoltà.

VIRGINIA VILLANI (M5S). Grazie, Presidente. Sottosegretario, colleghe, colleghi, anch'io, come i colleghi che mi hanno preceduto, vorrei esprimere tutta la mia solidarietà al popolo e alle famiglie ucraine (Applausi) e condanno fermamente e in maniera netta l'attacco militare da parte della Russia. È difficile effettivamente intervenire con questo clima.

Tuttavia, anche oggi siamo chiamati ad esaminare un testo di legge con misure che riguardano la gestione dell'emergenza COVID. Il decreto-legge n. 1 del 2022 ha rappresentato una svolta nella gestione dell'ultima ondata di emergenza COVID.

L'Italia, infatti, tra i primi Paesi in Europa, ha scelto la strada dell'obbligo vaccinale per gli over 50, la fascia di popolazione considerata più a rischio per il COVID e anche quella che, in due anni, ha pagato il tributo più alto di vite umane. Si tratta, certo, di una misura non presa a cuor leggero, una misura, però, coraggiosa e assolutamente necessaria.

Quel 7 gennaio, Presidente, quando il Governo ha varato il provvedimento, erano oltre 108 mila i nuovi casi giornalieri di COVID e il tasso di positività era al 22 per cento, ricoveri e terapie intensive erano in rapida crescita, così come i decessi. Occorreva, dunque, creare un argine all'ondata della variante Omicron e l'arma più potente che avevamo - e che abbiamo tuttora - per mettere in sicurezza le fasce più esposte della popolazione era il vaccino.

Certo, la situazione, a quasi due mesi dall'approvazione di quel decreto in Consiglio dei Ministri, è profondamente cambiata. Crediamo a ragione, però, che questi provvedimenti abbiano contribuito non poco a rendere meno drammatico il numero dei contagiati, dei morti e dei ricoverati gravi. A distanza di due mesi, l'82 per cento della popolazione è vaccinata: di questi, il 91 per cento degli over 12 e il 93 per cento degli over 70 hanno avuto un ciclo completo. Sono numeri che raccontano di un lavoro complesso che oggi appare scontato, ma un anno fa non lo era affatto. Sono numeri che raccontano una nuova realtà: i contagi giornalieri sono in netto calo, così come i decessi, tanto che tutti noi, oggi, parliamo della necessità di un piano che porti verso un allentamento graduale delle misure messe in campo.

Su questo punto, però, occorre spendere parole di chiarezza e di verità. Il nuovo quadro epidemiologico volge al meglio, il COVID sembra mollare la presa, ma va detto chiaramente: la pandemia non è ancora finita, stiamo andando verso un'endemia, dovremo abituarci a convivere con un virus che rappresenta ancora una minaccia per tutti noi. Il ritorno alla normalità deve avvenire attraverso misure graduali e proporzionali all'andamento dei contagi, seguendo le indicazioni che provengono dalla comunità scientifica. È la comunità scientifica che indica la via, basandosi su dati e scenari, ma voglio ricordarlo ancora una volta: le scelte devono appartenere alla politica, ad una politica alta che sappia guardare all'interesse collettivo, che utilizzi le conoscenze scientifiche non in modo strumentale per scopi elettorali, ma in maniera trasparente, affidabile e accessibile.

E ancora una volta voglio ricordare che il Governo, nell'assumere decisioni così delicate, deve avvertire il dovere di spiegarle agli italiani in maniera chiara e dettagliata. Gli italiani hanno bisogno di ascoltare parole chiare, autorevoli ed empatiche al tempo stesso. Siamo ancora in una fase emergenziale, non possiamo completamente abbassare la guardia, non è ancora il momento del ‘liberi tutti'. Possiamo, però, iniziare a tracciare una traiettoria che ci riporti gradualmente verso la normalità, quella normalità che conoscevamo prima della pandemia, e avviare una nuova fase che ci permetta di lasciarci alle spalle tutto quanto di brutto abbiamo vissuto negli ultimi due anni.

Non mi soffermo sui contenuti del decreto, mi preme però evidenziare alcune modifiche, intervenute nel corso dell'esame in Commissione, che ritengo molto importanti. Penso alla disposizione che ha ripristinato la possibilità di accesso dei familiari e dei visitatori muniti di green pass alle strutture di ospitalità, lunga degenza, RSA, hospice, strutture riabilitative e residenziali per anziani. Come MoVimento 5 Stelle ci siamo sempre battuti per evitare che alla sofferenza della malattia si aggiungesse la sofferenza della solitudine.

Importanti, poi, sono anche le misure per la scuola, con oltre 92 milioni di euro stanziati per l'attività di tracciamento dei contagi. Così come importante, ancora, è la misura che riconosce, fino al termine dello stato di emergenza e in presenza di determinate condizioni, lo smart working in favore dei lavoratori genitori di figli con bisogni educativi speciali. Significativa, inoltre, è l'istituzione di un fondo denominato “ristori educativi”, finalizzato alla promozione di iniziative volte al recupero e al consolidamento degli apprendimenti persi a causa della crisi sanitaria. I nostri ragazzi, Presidente, sono stati tra i più danneggiati da questa pandemia, hanno perso molto in termini di socialità e di vita, che nessuno potrà loro restituire, con gravi conseguenze che spesso sfociano in disagio psicologico e disagio sociale.

Certo, non c'è dubbio che avremmo voluto vedere approvate alcune nostre proposte nel corso dell'esame in Commissione, come estendere la gratuità dei tamponi per la popolazione scolastica fino alla fine dell'emergenza, l'equiparazione della quarantena per COVID al periodo di malattia o, ancora, la possibilità di effettuare tamponi anche nelle parafarmacie: un emendamento che, anche questa volta, il MoVimento 5 Stelle ha sostenuto con convinzione.

Concludo, Presidente, dicendo che il provvedimento è andato nella direzione da noi auspicata, ha permesso di evitare nuove drammatiche chiusure che avrebbero acuito il disagio sociale ed economico. Per questo andiamo avanti, guardiamo al futuro con ottimismo, perché, pur senza sparire, il COVID-19 sembra finalmente ridurre di molto la sua incidenza così drammatica e deleteria per il nostro quotidiano.

Questo decreto-legge, possiamo dirlo convintamente, è una parte positiva di questa sfida: una sfida che lo Stato ha vinto e di cui anche noi possiamo dirci orgogliosi. Per tutti questi motivi, annuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Giannone. Ne ha facoltà, per un minuto.

VERONICA GIANNONE (FI). Grazie, Presidente. Possiamo affermare che questo Governo sia in grado di far approvare nuove leggi solo attraverso lo strumento d'urgenza e senza permettere alcuna discussione sulle stesse, senza permettere di esprimere un voto sulle proposte emendative depositate, un Governo che sa solo imporre e chiedere la fiducia con il ricatto di andare ad elezioni anticipate. Possiamo affermare che questo Governo si crede forte del potere che ha sul Parlamento, ma, in realtà, ha soltanto paura, non ha il coraggio di affrontare la sua incapacità di cooperare con il Parlamento stesso e non ha alcuna sicurezza di coesione della maggioranza, nessuna capacità gestionale dell'Italia intera ed è per questo che corre ai ripari, tra ricatti ed imperativi. Presidente, mi permetto di suggerire di ricordare al Presidente Draghi e al Governo intero che l'epoca della sudditanza è stata superata da un pezzo. E le chiedo, inoltre, di ricordare a Draghi che il Parlamento ha potere legislativo, il Governo quello esecutivo.

PRESIDENTE. Concluda.

VERONICA GIANNONE (FI). Concludo. Credo che il termine più adatto a descrivere l'atteggiamento del Governo, del ricorso alle continue posizioni di fiducia sia “viltà”, e anche per questo continua a non essere degno della mia fiducia.

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.

Poiché in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo è stato stabilito che la votazione per appello nominale avrà luogo a partire dalle 10,25, sospendo la seduta fino a tale ora.

La seduta, sospesa alle 10, è ripresa alle 10,25.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame.

(Votazione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 3434-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione sulla questione di fiducia.

Indico la votazione per appello nominale sull'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo della Commissione, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

Ricordo che l'estrazione a sorte del nome del deputato dal quale la chiama avrà inizio è stata effettuata dalla Presidenza nella seduta di ieri. La chiama avrà, quindi, inizio dal deputato Del Barba.

Sulla base di tale estrazione, sono state stabilite e comunicate apposite fasce orarie per regolare l'accesso dei deputati, i quali - all'orario stabilito per ciascuna fascia - faranno ingresso in Aula dal lato sinistro della Presidenza, dichiareranno il voto dalla fila dei banchi del Governo riservata ai sottosegretari e, quindi, lasceranno l'Aula dall'ingresso del lato destro.

Avverto che la Presidenza accoglierà un numero di richieste di anticipazione del voto fino ad un massimo del tre per cento della consistenza numerica di ciascun gruppo, oltre a quelle dei membri del Governo.

Invito i deputati segretari a procedere alla chiama.

(Segue la chiama).

Dichiaro chiusa la votazione.

Comunico il risultato della votazione dell'articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame, nel testo della Commissione, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia:

Presenti e votanti ............. 418

Maggioranza ..………….. 210

Hanno risposto sì ………. 372

Hanno risposto no …….... 46

La Camera approva.

Si intendono così precluse tutte le proposte emendative presentate.

Hanno risposto sì:

Acunzo Nicola

Adelizzi Cosimo

Alaimo Roberta

Alemanno Maria Soave

Amitrano Alessandro

Angiola Nunzio

Annibali Lucia

Anzaldi Michele

Aresta Giovanni Luca

Ascari Stefania

Avossa Eva

Azzolina Lucia

Badole Mirco

Bagnasco Roberto

Baldelli Simone

Baldini Maria Teresa

Baldino Vittoria

Baratto Raffaele

Baroni Annalisa

Bartolozzi Giusi

Barzotti Valentina

Battelli Sergio

Battilocchio Alessandro

Bazoli Alfredo

Bella Marco

Belotti Daniele

Benamati Gianluca

Benvenuto Alessandro Manuel

Berardini Fabio

Berlinghieri Marina

Bersani Pier Luigi

Berti Francesco

Bianchi Matteo Luigi

Billi Simone

Bilotti Anna

Binelli Diego

Bisa Ingrid

Bitonci Massimo

Boccia Francesco

Boldi Rossana

Boldrini Laura

Bologna Fabiola

Bonafede Alfonso

Bond Dario

Boniardi Fabio Massimo

Bonomo Francesca

Boschi Maria Elena

Braga Chiara

Brescia Giuseppe

Brunetta Renato

Bruno Bossio Vincenza

Bubisutti Aurelia

Buffagni Stefano

Buompane Giuseppe

Buratti Umberto

Businarolo Francesca

Cadeddu Luciano

Caffaratto Gualtiero

Cancelleri Azzurra Pia Maria

Cannizzaro Francesco

Cantalamessa Gianluca

Cantone Luciano

Caon Roberto

Capitanio Massimiliano

Cappellacci Ugo

Carabetta Luca

Carbonaro Alessandra

Care' Nicola

Carelli Emilio

Carinelli Paola

Carnevali Elena

Casciello Luigi

Casino Michele

Caso Andrea

Cassinelli Roberto

Castiello Giuseppina

Cataldi Roberto

Cattaneo Alessandro

Cattoi Vanessa

Ceccanti Stefano

Cenni Susanna

Centemero Giulio

Chiazzese Giuseppe

Ciampi Lucia

Cillis Luciano

Ciprini Tiziana

Colaninno Matteo

Comaroli Silvana Andreina

Conte Federico

Corneli Valentina

Cortelazzo Piergiorgio

Costa Enrico

Covolo Silvia

Crippa Davide

Curro' Giovanni

Daga Federica

D'Alessandro Camillo

Dall'Osso Matteo

Dara Andrea

D'Arrando Celeste

D'Attis Mauro

De Angelis Sara

De Carlo Sabrina

De Filippo Vito

De Giorgi Rosalba

De Girolamo Carlo Ugo

De Lorenzis Diego

De Luca Piero

De Maria Andrea

De Micheli Paola

Deiana Paola

Del Barba Mauro

Del Basso De Caro Umberto

Del Sesto Margherita

D'Elia Cecilia

Delrio Graziano

D'Ettore Felice Maurizio

Di Giorgi Rosa Maria

Di Maio Marco

Di Muro Flavio

Di Stasio Iolanda

D'Ippolito Giuseppe

Donina Giuseppe Cesare

Donno Leonardo

D'Orso Valentina

D'Uva Francesco

Emiliozzi Mirella

Fantuz Marica

Fassina Stefano

Fassino Piero

Federico Antonio

Ferri Cosimo Maria

Fiano Emanuele

Ficara Paolo

Fiorini Benedetta

Fitzgerald Nissoli Fucsia

Flati Francesca

Fogliani Ketty

Fontana Gregorio

Formentini Paolo

Fornaro Federico

Foscolo Sara

Fraccaro Riccardo

Fragomeli Gian Mario

Frailis Andrea

Franceschini Dario

Frassini Rebecca

Frate Flora

Fregolent Silvia

Furgiuele Domenico

Fusacchia Alessandro

Gadda Maria Chiara

Gagliardi Manuela

Gagnarli Chiara

Galizia Francesca

Gallo Luigi

Gastaldi Flavio

Gebhard Renate

Gentile Andrea

Germana' Antonino

Giaccone Andrea

Giachetti Roberto

Giacometti Antonietta

Giacometto Carlo

Giacomoni Sestino

Giarrizzo Andrea

Giglio Vigna Alessandro

Giordano Conny

Giorgis Andrea

Giuliano Carla

Gribaudo Chiara

Grimaldi Nicola

Grippa Carmela

Gubitosa Michele

Gusmeroli Alberto Luigi

Incerti Antonella

Invernizzi Cristian

Iorio Marianna

La Marca Francesca

L'Abbate Giuseppe

Lacarra Marco

Lattanzio Paolo

Legnaioli Donatella

Lepri Stefano

Letta Enrico

Librandi Gianfranco

Licatini Caterina

Liuni Marzio

Liuzzi Mirella

Lolini Mario

Longo Fausto

Lorenzin Beatrice

Lorenzoni Eva

Losacco Alberto

Loss Martina

Lovecchio Giorgio

Lucchini Elena

Lucentini Mauro

Lupi Maurizio

Maccanti Elena

Maggioni Marco

Magi Riccardo

Maglione Pasquale

Manca Gavino

Manzato Franco

Manzo Teresa

Marattin Luigi

Mariani Felice

Marin Marco

Marino Bernardo

Marrocco Patrizia

Martinciglio Vita

Masi Angela

Maturi Filippo

Mauri Matteo

Mazzetti Erica

Miceli Carmelo

Micillo Salvatore

Migliorino Luca

Milanato Lorena

Molinari Riccardo

Mor Mattia

Morani Alessia

Morassut Roberto

Moretto Sara

Morgoni Mario

Mugnai Stefano

Mura Romina

Murelli Elena

Musella Graziano

Nappi Silvana

Nardi Martina

Navarra Pietro

Nevi Raffaele

Nitti Michele

Nobili Luciano

Noja Lisa

Occhionero Giuseppina

Orfini Matteo

Orrico Anna Laura

Pagani Alberto

Pagano Alessandro

Pagano Ubaldo

Paita Raffaella

Pallini Maria

Palmisano Valentina

Panizzut Massimiliano

Paolin Giuseppe

Paolini Luca Rodolfo

Parentela Paolo

Parisse Martina

Pastorino Luca

Patassini Tullio

Patelli Cristina

Paternoster Paolo

Pedrazzini Claudio

Pella Roberto

Pellicani Nicola

Penna Leonardo Salvatore

Perantoni Mario

Perconti Filippo Giuseppe

Pettazzi Lino

Pezzopane Stefania

Piastra Carlo

Piccoli Nardelli Flavia

Piccolo Tiziana

Pignatone Dedalo Cosimo Gaetano

Pini Giuditta

Pizzetti Luciano

Pollastrini Barbara

Polverini Renata

Porchietto Claudia

Potenti Manfredi

Prestigiacomo Stefania

Prestipino Patrizia

Pretto Erik Umberto

Provenza Nicola

Quartapelle Procopio Lia

Racchella Germano

Raciti Fausto

Raffa Angela

Raffaelli Elena

Ribolla Alberto

Ricciardi Riccardo

Rixi Edoardo

Rizzo Nervo Luca

Rizzone Marco

Romano Andrea

Rosato Ettore

Rospi Gianluca

Rossi Andrea

Rossini Emanuela

Rosso Roberto

Rostan Michela

Rotondi Gianfranco

Rotta Alessia

Ruggieri Andrea

Ruggiero Francesca Anna

Ruocco Carla

Russo Paolo

Saitta Eugenio

Salafia Angela

Sani Luca

Sarro Carlo

Sarti Giulia

Savino Elvira

Savino Sandra

Scagliusi Emanuele

Scalfarotto Ivan

Scerra Filippo

Schullian Manfred

Scoma Francesco

Sensi Filippo

Serracchiani Debora

Serritella Davide

Sessa Rosella

Siani Paolo

Sibilia Cosimo

Silvestri Francesco

Siracusano Matilde

Sisto Francesco Paolo

Snider Silvana

Sorte Alessandro

Soverini Serse

Sozzani Diego

Spena Maria

Sportiello Gilda

Squeri Luca

Stumpo Nicola

Sut Luca

Sutto Mauro

Tabacci Bruno

Tarantino Leonardo

Tartaglione Annaelsa

Tateo Anna Rita

Terzoni Patrizia

Tiramani Paolo

Toccafondi Gabriele

Toccalini Luca

Tofalo Angelo

Tombolato Giovanni Battista

Tonelli Gianni

Topo Raffaele

Torromino Sergio

Torto Daniela

Traversi Roberto

Tripodi Elisa

Tripodi Maria

Troiano Francesca

Turri Roberto

Tuzi Manuel

Ungaro Massimo

Vacca Gianluca

Valbusa Vania

Vallotto Sergio

Varrica Adriano

Vazio Franco

Verini Walter

Versace Giuseppina

Vignaroli Stefano

Villani Virginia

Viscomi Antonio

Viviani Lorenzo

Zan Alessandro

Zanella Federica

Zanettin Pierantonio

Zangrillo Paolo

Zanichelli Davide

Zardini Diego

Zennaro Antonio

Ziello Edoardo

Zolezzi Alberto

Hanno risposto no:

Aiello Piera

Albano Lucia

Baroni Massimo Enrico

Bellucci Maria Teresa

Benedetti Silvia

Bucalo Carmela

Ciaburro Monica

Colletti Andrea

Costanzo Jessica

De Toma Massimiliano

Deidda Salvatore

Delmastro Delle Vedove Andrea

Donzelli Giovanni

Dori Devis

Ferro Wanda

Forciniti Francesco

Frassinetti Paola

Fratoianni Nicola

Galantino Davide

Gemmato Marcello

Giannone Veronica

Giuliodori Paolo

Lollobrigida Francesco

Lucaselli Ylenja

Mantovani Lucrezia Maria Benedetta

Maschio Ciro

Montaruli Augusta

Osnato Marco

Paxia Maria Laura

Prisco Emanuele

Raduzzi Raphael

Rampelli Fabio

Rizzetto Walter

Romano Paolo Nicolo'

Rotelli Mauro

Russo Giovanni

Sapia Francesco

Sarli Doriana

Silvestri Rachele

Silvestroni Marco

Termini Guia

Testamento Rosa Alba

Tondo Renzo

Trancassini Paolo

Vinci Gianluca

Zucconi Riccardo

Si sono astenuti:

Nessuno

Sono in missione:

Ascani Anna

Barelli Paolo

Bazzaro Alex

Bergamini Deborah

Borghi Enrico

Butti Alessio

Cabras Pino

Caretta Maria Cristina

Carfagna Maria Rosaria

Casa Vittoria

Castelli Laura

Cattoi Maurizio

Cavandoli Laura

Cecconi Andrea

Cirielli Edmondo

Colucci Alessandro

Dadone Fabiana

Dal Moro Gian Pietro

Del Grosso Daniele

Di Maio Luigi

Di Sarno Gianfranco

Di Stefano Manlio

Dieni Federica

D'Inca' Federico

Ermellino Alessandra

Ferraresi Vittorio

Fontana Ilaria

Frusone Luca

Galli Dario

Gallinella Filippo

Garavaglia Massimo

Gariglio Davide

Gava Vannia

Gelmini Mariastella

Gerardi Francesca

Giorgetti Giancarlo

Gobbato Claudia

Grande Marta

Grimoldi Paolo

Guerini Lorenzo

Iovino Luigi

Lapia Mara

Lorefice Marialucia

Macina Anna

Melilli Fabio

Micheli Matteo

Migliore Gennaro

Molteni Nicola

Morelli Alessandro

Mule' Giorgio

Nesci Dalila

Novelli Roberto

Orlando Andrea

Orsini Andrea

Parolo Ugo

Rizzo Gianluca

Romaniello Cristian

Sasso Rossano

Sibilia Carlo

Silli Giorgio

Speranza Roberto

Spessotto Arianna

Suriano Simona

Tasso Antonio

Vito Elio

Volpi Leda

Volpi Raffaele

Zoffili Eugenio

Sull'ordine dei lavori (ore 11,40).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Presidente, come le ho chiesto per le vie brevi in apertura di seduta, noi rinnoviamo la richiesta di un'organizzazione dei lavori che sia coerente anche con il particolare momento che stiamo tutti vivendo con grande apprensione. A nostro avviso, non possiamo far finta che nulla sia accaduto e, quindi, crediamo sia necessario chiedere una sospensione della seduta, per dar modo ai presidenti dei gruppi di riunirsi ed organizzare i lavori della giornata di oggi e, probabilmente, di domani. Da parte nostra, ovviamente, c'è sempre la volontà di entrare approfonditamente nel merito dei temi; è nostra intenzione, sarebbe nostra intenzione riuscire a trattare con l'adeguata attenzione anche questo decreto-legge. È evidente, però, che ci sono delle questioni che stanno incidendo e preoccupano tutti i cittadini del mondo, ovviamente, per quanto ci riguarda, con particolare interesse per i connazionali italiani, rispetto alle questioni e agli accadimenti bellici in Ucraina.

Colgo l'occasione per confermare quello che già la collega Ferro ha detto in apertura di seduta, ovvero la più ferma condanna per quanto il Governo russo ha autorizzato in Ucraina: un'azione bellica che non trova giustificazione e che Fratelli d'Italia condanna in modo esplicito, senza se e senza ma (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Detto questo, però, io voglio anche esplicitare quale sarà la nostra posizione nella riunione dei presidenti di gruppo, se e qualora si deciderà di svolgerla nella sua interezza e non solo aperta ai componenti di maggioranza. Evidentemente, riunirsi tra presidenti di gruppo di maggioranza è legittimo ma, in un momento come questo, è ancora più importante che il Parlamento provi a lavorare in maniera comune, con una sola voce, con un solo indirizzo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), con la priorità che noi, da patrioti, diamo ad eventi con queste caratteristiche.

Fino a ieri si poteva discutere del merito della vicenda; oggi si discute di eventi bellici nei quali l'Italia si deve schierare e si deve schierare con i propri alleati. Noi vorremmo che il Parlamento potesse costituzionalmente dare quel mandato necessario al Presidente Draghi per agire, in Europa e nelle vicende legate alla trattazione dell'argomento in termini internazionali, con la dovuta forza che, secondo la nostra Costituzione, dà il Parlamento. È vero che, di fatto, noi siamo in una fase strana, nella quale è il Governo che regge il Parlamento e non il Parlamento che regge il Governo, ma ciò non deve farci avallare questo processo in termini di abdicazione agli indirizzi previsti dalla Costituzione. Noi chiediamo - lo dico con chiarezza - che il Presidente Draghi venga in Parlamento, qui alla Camera, per quanto ci riguarda, in particolare, e possa avere dal nostro Parlamento un indirizzo, una forza maggiore, che è data dalle comunicazioni e dal voto dell'Aula, su un documento che noi siamo pronti ad elaborare in modo unitario, che ponga anche qualche elemento importante anche in via di urgenza. Noi abbiamo - lo dico con chiarezza - i cittadini ucraini, per esempio, in fase di espulsione, che vanno considerati da oggi rifugiati in questa Nazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) perché vi sono stati inseriti. L'Ucraina, anche mentre c'era una guerra che ha causato 14.000 morti, era considerata un Paese sicuro, per cui un immigrato non veniva rispedito in Pakistan, ma veniva rispedito, invece, in Ucraina. Noi crediamo che in questo momento ci siano delle azioni sulle quali il Parlamento si può trovare facilmente ad esprimere una posizione comune, dando forza al Presidente Draghi, dando autorevolezza a questa assise, per il ruolo che le compete come cuore della democrazia e della rappresentanza italiana. Credo ciò vada fatto insieme e vada espresso con un voto d'Aula. Ne faremo altri, man mano che gli eventi ci daranno delle informazioni maggiori, per comprendere come muoverci, ci saranno altri momenti per votare ed eventualmente anche dividerci - io spero che in queste dimensioni internazionali non accada - ma domani occorre un segnale, un voto di Aula, che dia un mandato al Presidente Draghi, che non può essere un mandato via social, non può essere un mandato via dichiarazioni di agenzia quali “Pieno mandato a Draghi” o “Piena fiducia Draghi”. Nelle vicende internazionali, Fratelli d'Italia è pronta a dare al capo del Governo pieno mandato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), piena fiducia, ma qui dentro e non nelle dichiarazioni giornalistiche, come sta avvenendo in questo momento! Quindi, il mio appello è ai colleghi, attraverso la Presidenza, per chiedere che la Conferenza dei presidenti di gruppo organizzi i lavori dei prossimi due giorni, finalizzati alla centralità del Parlamento. In questo caso, ovviamente, terremo da parte gli approfondimenti sulla vicenda del decreto-legge, cercando di limitarli all'essenziale, proprio per dare spazio e priorità a una questione internazionale che riteniamo, ovviamente, per la Nazione e per il mondo l'emergenza vera da affrontare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). La ringrazio, Presidente. Come lei sa - quindi credo anche il Presidente Lollobrigida - noi abbiamo chiesto questa mattina, per primi, in conseguenza dell'escalation di guerra purtroppo di queste ore, che il Parlamento si riunisse e il Presidente del Consiglio potesse qui venire per le motivazioni che tutti capiamo.

Certamente, anche noi pensiamo che sarebbe molto utile e molto positivo per il nostro Paese che ci fosse una posizione unitaria. Mi pare che, nelle ultime parole, il presidente Lollobrigida abbia anche sostenuto che il gruppo che lui presiede comprende la situazione di queste ore e di questi due giorni, per cui, in conseguenza di una richiesta di riconsiderazione complessiva dello svolgimento dei nostri lavori in queste ore, ci sarà un atteggiamento conseguente per quello che riguarda gli interventi del suo gruppo sul provvedimento in esame. Io, Presidente, sento di chiedere a tutti gli altri gruppi, in modo inconsueto, sull'onda del principio che il presidente Lollobrigida esprimeva, ove possibile - ovviamente questo è in particolare un appello che si fa ai colleghi delle opposizioni -, in questo giorno in cui stiamo ragionando su come organizzare i nostri lavori, come far magari concludere la discussione di questo provvedimento, per potere, poi, purtroppo, indirizzare il nostro contributo - magari, ce lo auspichiamo, unanime - su quello che sta succedendo, sentendo le parole del Presidente Draghi. Quindi, rinnovo la richiesta, se fosse possibile, di accogliere l'appello da parte degli altri gruppi, per cui l'attività di oggi venga sgravata da un surplus di lavori; se si potesse accogliere tale appello.

Immagino che il presidente Lollobrigida - lo ha già detto - abbia chiesto di dirimere questa questione nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, però penso che, oltre alla riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, che certamente potrà formalmente dirimere le questioni su come organizzare i nostri lavori, sarebbe bello che tutti accogliessimo un appello, in questa giornata, a non svolgere in quest'Aula attività di tipo ostruzionistico, perché mi pare che il momento internazionale non detti un comportamento di questo tipo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-A). Presidente, innanzitutto chiedo che venga convocata ad horas una Conferenza dei presidenti di gruppo, ma soprattutto vorrei dire una cosa: mentre ci sono venti di guerra in Ucraina, Alternativa, come gruppo politico, non intende avallare invece ciò che il Governo italiano sta facendo nei confronti del popolo italiano. Quindi, in realtà, non avallando questo comportamento del Governo, noi continueremo a fare opposizione a questo Governo, perché un conto è la politica estera italiana, un conto è la guerra che il Governo italiano ha fatto contro il popolo italiano con questi provvedimenti (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Mugnai. Ne ha facoltà.

STEFANO MUGNAI (CI). Presidente, l'ultimo intervento è la riprova del fatto che a volte non si riesce a cogliere che la politica è soprattutto scelta delle priorità (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia) ed oggi il Parlamento italiano e i rappresentanti dei cittadini italiani credo che debbano sapere individuare, a fronte di un decreto importantissimo quale quello oggetto del nostro dibattito, a fronte di ciò che sta accadendo nel cuore dell'Europa in queste ore, la priorità; e tale priorità, che tutti noi dobbiamo accogliere, è quella di cercare di far sì che il Parlamento, in maniera unanime, con una sola voce, dia un mandato chiaro al Governo e al Presidente del Consiglio (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia e di deputati del gruppo Partito Democratico) per adoperarsi, con ogni modo e ogni mezzo, per cercare di risolvere una situazione drammatica, i cui contorni e il suo esito finale oggettivamente sfugge a tutti. Quindi, è importante che invece tutti i gruppi parlamentari sappiano dare un proprio contributo in questa direzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Fassina. Ne ha facoltà.

STEFANO FASSINA (LEU). Presidente, ho il massimo rispetto per l'attività delle opposizioni, che non solo è legittima ma è utile al funzionamento corretto di una democrazia, però mi permetto di fare anch'io appello ai colleghi, in particolare di Alternativa, di considerare la fase che stiamo attraversando in Italia, in Europa, nel mondo. Il decreto rispetto al quale si contrappongono, anche duramente, è stato appena votato. Capisco la necessità di comunicare all'Italia una posizione nettamente diversa da quella del Governo, però mi permetto di chiedergli in questo momento di considerare che vi è una priorità assoluta e che la capacità di quest'Aula di essere compatta rispetto a un evento così grave è decisamente importante (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali e di deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia Viva). Quindi, se possibile, gli chiederei di ritornare sulla loro decisione, per consentire a tutta l'Aula, come ha anche sottolineato il presidente Lollobrigida, di potere esprimere una posizione chiara e netta. In questo momento, questa mi pare la priorità assoluta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Di Stasio. Ne ha facoltà.

IOLANDA DI STASIO (M5S). Grazie, Presidente. Innanzitutto, volevo comunicare all'Aula che la Commissione esteri è convocata in maniera permanente, come sicuramente anche l'Ufficio di Presidenza saprà; come Commissione stiamo seguendo in maniera costante gli sviluppi internazionali ed è per questo che, comunque, mi associo anche a quanto detto finora dai colleghi degli altri gruppi quando si parla di una necessità di accelerazione dei tempi. Lo scenario internazionale lo impone, perché c'è un popolo, alla nostra frontiera, quella europea, che necessita di avere risposte quanto prima, ed è dovere di questo Parlamento dare quelle risposte. Per cui, Presidente, mi associo a queste dichiarazioni e chiedo che in qualche modo si possa quanto prima passare all'ordine del giorno internazionale, che chiede delle risposte imminenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole Ungaro. Ne ha facoltà.

MASSIMO UNGARO (IV). Anche per noi è fondamentale anticipare la questione di ordine internazionale. Putin sta riportando la guerra in Europa, nel nostro continente, e molto dipende anche dalla reazione che l'Occidente darà. La NATO, l'Unione europea, il nostro Paese devono dare una risposta chiara, univoca, forte, di piena e ferma condanna contro queste azioni militari; un atto illegale che va a violare l'integrità territoriale dell'Ucraina. Quindi, ci associamo alla richiesta e ci rivolgiamo anche ai colleghi dell'opposizione, di Fratelli d'Italia e soprattutto di Alternativa, benché siano assolutamente legittime le motivazioni di resistenza e di opposizione al decreto in esame, perché credo che sia molto importante che dal Parlamento venga forte una posizione chiara e univoca di condanna, anche perché sappiamo molto bene che le prossime decisioni che prenderà Mosca dipendono anche dalla reazione dell'Occidente. In questo caso è importante che l'Italia si esprima con una voce forte e che il Parlamento sia unito su questa questione (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, l'onorevole D'Attis. Ne ha facoltà.

MAURO D'ATTIS (FI). Presidente, sull'ordine dei lavori e sull'ordine anche dei diritti, nel senso che riprendo quello che ho detto in un intervento di qualche giorno fa, proprio distinguendo i diritti della maggioranza e i diritti dell'opposizione. Sono convinto che i diritti delle minoranze debbano essere garantiti e tutelati in un contesto come questo, quello parlamentare, e che vadano anche rispettati i diritti della maggioranza. L'appello che è stato rivolto dai colleghi lo voglio circoscrivere in maniera più dettagliata. Direi che anche i colleghi dell'opposizione, nonostante quello che stiamo vivendo in questi momenti, che poco avrebbe a che fare con quello di cui stiamo parlando in Aula, hanno diritto di svolgere il loro ruolo di opposizione, ma quello che viene richiesto non è di non affermare i propri principi in Aula, ma di non rendere la loro affermazione, l'affermazione dei loro principi in Aula, mero ostruzionismo, perché di tutto abbiamo bisogno in questo momento tranne che di un'attività di ostruzionismo parlamentare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), che credo non abbia ragione di esistere, considerato tutto quello che sta accadendo immediatamente fuori da quest'Aula. Quindi, l'appello è rivolto ovviamente a una componente in particolare di questo Parlamento, perché, invece, a un gruppo dell'opposizione esprimo, anche a nome di Forza Italia, l'apprezzamento per l'intervento che è stato fatto e mi riferisco in particolare all'intervento del presidente Lollobrigida. Non c'è tempo e non è possibile immaginare di lavorare proprio sul tempo per cercare di rendere ancora più complicato il lavoro parlamentare, che dovrebbe e potrebbe essere, da un momento all'altro, occupato per fare altro e non per discutere di provvedimenti che, addirittura, sembrano quasi ormai superati, anche dopo le dichiarazioni del Presidente Draghi di ieri (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Grazie, Presidente. Mi unisco a quanto ha detto il collega D'Attis, ovvero che le opposizioni hanno ovviamente il proprio diritto di esercitare tutte le funzioni ostruzionistiche; noi siamo stati all'opposizione e abbiamo esercitato, esattamente come stanno facendo le attuali opposizioni, tutti gli strumenti dedicati alle singole minoranze; però, quando noi abbiamo portato avanti la nostra azione politica dall'opposizione abbiamo sempre avuto chiara la priorità politica del momento e credo che la priorità politica per il nostro Paese attualmente sia proprio quella di vedere cosa sta accadendo nell'Est Europa, perché si parla non soltanto di una questione geopolitica, ma anche di una problematica energetica per il nostro Paese, che è di vitale importanza e su cui il Parlamento deve esprimersi in modo univoco e chiaro, dando un mandato al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel più breve tempo possibile. Il mandato al Presidente del Consiglio si dà chiaramente in Parlamento, ma è importante, per le forze politiche, darlo anche tramite uscite pubbliche, quindi, è auspicabile per quanto riguarda la Lega avere una sospensione dei lavori, in modo tale da analizzare il quadro con attenzione e prudenza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Forciniti. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-A). Grazie, Presidente. Io non ho capito bene a chi è rivolta la proposta dei gruppi di maggioranza e cosa si chiede, perché se si chiede di congelare questo iter surreale di conversione in legge di questo decreto, ormai superato dagli eventi e totalmente inutile anche per la situazione del Paese, per iniziare ad occuparsi di altre cose, perché no? Ma se, invece, viene chiesto all'opposizione di convertire in legge un decreto così liberticida, che tocca i diritti di milioni di italiani, senza neanche parlare, ovviamente non possiamo accettare una richiesta del genere (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa – Commenti). Perché, almeno, abbiamo il diritto-dovere di lasciare agli atti una posizione politica.

Se poi si ritiene, giustamente, secondo me, che questo decreto ormai sia inutile per il Paese, anche perché abbiamo altri problemi, allora lo facciamo saltare, lo passiamo alla settimana prossima (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa), dimostrando, in questo modo, responsabilità e dimostrando, in questo modo, di avere ben chiare quali sono le priorità in questo momento storico per l'Italia, per l'Europa e per il mondo, ma non si chieda a uno sparuto gruppo di opposizione di rinunciare anche a lasciare agli atti una posizione politica, perché veramente è una richiesta francamente insostenibile e inaccettabile. Anche perché io mi chiedo: se anche noi adesso rinunciassimo a parlare e facessimo una farsa, una votazione lampo e finissimo fra mezz'ora, poi, che cosa facciamo, ci guardiamo negli occhi (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa)? Perché non è mica in programma l'arrivo di Draghi qui alla Camera, o quello di Di Maio, o di chi per lui, o della Difesa, per dirci qualcosa. Quindi, a che pro questa accelerazione dei lavori, per poi fare cosa? Quale sarebbe lo step successivo?

Allora, se la richiesta è: facciamo saltare questa schifezza di decreto, per occuparci di cose serie, noi la sposiamo e ci siamo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa)! Ma, se la richiesta è: approviamo questa farsa di decreto senza parlare, noi non l'accettiamo e ovviamente occuperemo il nostro tempo per lasciare agli atti le nostre posizioni politiche su questo decreto, che ammazza i diritti di milioni di italiani (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ho già avvisato il Presidente Fico, questa mattina, dopo l'interlocuzione per le vie brevi con il Presidente Lollobrigida, e l'ho di nuovo informato della vostra richiesta. In questo momento non è convocata una capigruppo, il Governo mi ha chiesto un'ora per valutare gli ordini del giorno e non c'è alcun iscritto a parlare per l'illustrazione degli ordini del giorno. Quindi, in questo momento, sospenderei la seduta per un'ora, in maniera che il Governo possa preparare il parere. Intanto, vediamo come proseguire la nostra giornata.

Sospendo la seduta fino alle ore 13.

La seduta, sospesa alle 12, è ripresa alle 13,20.

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Comunico che, secondo quanto stabilito nell'odierna riunione della Conferenza dei Presidenti di gruppo, nella seduta di domani, alle ore 10.30, il Presidente del Consiglio dei ministri renderà un'informativa urgente sul conflitto tra Russia e Ucraina.

Dopo l'intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri, ai rappresentanti dei gruppi di maggioranza sarà attribuito un tempo pari a 5 minuti, mentre al rappresentante del gruppo Fratelli d'Italia un tempo pari a 10 minuti. A ciascuna componente politica del gruppo Misto sarà attribuito un tempo pari a due minuti, mentre alla componente Alternativa 4 minuti.

Conseguentemente, lo svolgimento delle interpellanze urgenti, previsto nella seduta di domani, alle ore 9.30, non avrà luogo.

Comunico inoltre che, sempre secondo quanto stabilito nella medesima riunione, nella seduta di martedì 1° marzo, alle ore 15.30, il Presidente del Consiglio dei ministri renderà comunicazioni sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina.

La relativa organizzazione dei tempi sarà pubblicata nell'allegato A al Resoconto stenografico della seduta odierna (Vedi l'allegato A).

Comunico altresì che non sarà iscritto all'ordine del giorno delle sedute della prossima settimana l'esame dei seguenti provvedimenti:

- disegno di legge n. 3343 - Delega al Governo per la riforma fiscale;

- proposta di legge costituzionale n. 2238 - Modifiche agli articoli 57 e 83 della Costituzione, in materia di base territoriale per l'elezione del Senato della Repubblica e di riduzione del numero di delegati regionali per l'elezione del Presidente della Repubblica (inizialmente prevista per il 23 febbraio e successivamente differita al 28 febbraio);

- proposta di legge costituzionale n. 716 - Modifiche alla parte II della Costituzione concernenti l'elezione diretta del Presidente della Repubblica;

- proposta di legge n. 1972 – Interventi per la prevenzione e la lotta contro l'AIDS e le epidemie infettive aventi carattere di emergenza.

Comunico infine che, tenuto conto che nella parte pomeridiana della seduta di martedì 1° marzo si svolgeranno le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri, il seguito dell'esame degli argomenti già previsti per quella giornata sarà differito alla seduta di mercoledì 2 marzo.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Riprendiamo ora la discussione del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge in esame. La seduta proseguirà fino alle ore 14, poi sarà sospesa per un'ora.

Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 3434-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Invito il rappresentante del Governo a esprimere i pareri sugli ordini del giorno.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Ordine del giorno n. 9/3434-A/1 Dieni, favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/2 Sarli, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza oltre il 31 marzo e contestualmente a predisporre un cronoprogramma per un graduale e progressivo allentamento, sulla base dell'andamento epidemiologico, delle diverse limitazioni imposte per fronteggiare l'emergenza COVID, ivi comprese le certificazioni verdi”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/3 Bologna, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità per il settore privato di estendere a regime il ricorso al lavoro in modalità agile, nell'ambito di una strategia post-pandemica anche su richiesta del lavoratore”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/4 Ruffino, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/5 Scanu, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/6 Terzoni, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza oltre il 31 marzo e contestualmente a predisporre un cronoprogramma per un graduale e progressivo allentamento delle diverse limitazioni imposte per fronteggiare la pandemia, ivi comprese le certificazioni verdi”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/7 Albano, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di predisporre un piano per gli edifici scolastici, al fine di assicurare il ricambio dell'aria per diminuire la concentrazione del virus con la ventilazione meccanica attraverso l'utilizzo di fondi PNRR scuola e/o transizione ecologica e, nel contempo, controllare che le linee guida sulla qualità dell'aria a scuola, di prossima redazione, siano improntate alle ultime evidenze scientifiche in materia, il tutto per assicurare la didattica in presenza di tutti gli studenti e nel contempo proteggere i minori fragili e permettere loro la frequenza della scuola in presenza”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/8 De Toma, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare l'opportunità di”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/9 Bucalo, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare l'opportunità di”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/10 Caretta, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza oltre il 31 marzo e contestualmente a predisporre un cronoprogramma per un graduale e progressivo allentamento, sulla base dell'andamento epidemiologico, delle diverse limitazioni imposte per fronteggiare la pandemia, ivi comprese le certificazioni verdi”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/11 Ciaburro, parere contrario.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/12 Delmastro Delle Vedove, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di adottare”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/13 Sapia, parere favorevole con la riformulazione: “impegna il Governo a non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza oltre il 31 marzo e contestualmente a predisporre un cronoprogramma per un graduale e progressivo allentamento, sulla base dell'andamento epidemiologico, delle diverse limitazioni imposte per fronteggiare la pandemia, ivi comprese le certificazioni verdi”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/14 Colletti, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di (…) nel rispetto dei vincoli di bilancio”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/15 Leda Volpi, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare l'opportunità di”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/16 Frassinetti, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare l'opportunità di”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/17 Trano, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza oltre il 31 marzo e contestualmente predisporre un cronoprogramma per un graduale e progressivo allentamento, sulla base dell'andamento epidemiologico, delle diverse limitazioni imposte per fronteggiare l'emergenza COVID, ivi comprese le certificazioni verdi”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/18 Gemmato, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/19 Giuliodori, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/20 Lucaselli, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza oltre il 31 marzo e contestualmente a predisporre un cronoprogramma per un graduale e progressivo allentamento, sulla base dell'andamento epidemiologico, delle diverse limitazioni imposte per fronteggiare la pandemia, ivi comprese le certificazioni verdi”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/21 Mollicone, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/22 Forciniti, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza oltre il 31 marzo e contestualmente a predisporre un cronoprogramma per un graduale e progressivo allentamento, sulla base dell'andamento epidemiologico, ivi comprese le certificazioni verdi”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/23 Testamento, accolto come raccomandazione.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/24 Cabras, parere favorevole con la seguente riformulazione dell'impegno: “a valutare la possibilità di individuare nei prossimi provvedimenti le risorse finanziarie per (…)”.

Ordini del giorno n. 9/3434-A/25 Maniero, n. 9/3434-A/26 Costanzo e n. 9/3434-A/27 Ferro, parere contrario.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/28 Caiata, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di (…) compatibilmente con l'andamento della curva epidemiologica”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/29 Vianello, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di (…) nel rispetto dell'evoluzione delle evidenze scientifiche”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/30 Vallascas, favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di (…) nel rispetto dell'evoluzione delle evidenze scientifiche”.

Ordini del giorno n. 9/3434-A/31 Prisco e n. 9/3434-A/32 Giovanni Russo, parere contrario.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/33 Serritella, parere favorevole con la riformulazione: “impegna il Governo a non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza oltre il 31 marzo e contestualmente a predisporre un cronoprogramma per un graduale e progressivo allentamento delle diverse limitazioni imposte per fronteggiare l'emergenza, ivi comprese le certificazioni verdi”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/34 Trancassini, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di (…) nel rispetto del diritto comunitario”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/35 Spessotto, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di (…) nel rispetto dell'evoluzione delle evidenze scientifiche”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/36 Corda, parere favorevole sui primi due impegni, con la riformulazione: “a valutare la possibilità di (…) nel rispetto dell'evoluzione delle evidenze scientifiche”; sul terzo impegno, parere contrario e, sul quarto impegno, parere favorevole, con la riformulazione: “a valutare la possibilità di (…) nel rispetto dei vincoli di bilancio”.

Ordini del giorno n. 9/3434-A/37 Gabriele Lorenzoni, n. 9/3434-A/38 Varchi e n. 9/3434-A/39 Maschio, parere contrario.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/40 Rampelli, sul primo impegno, parere favorevole, inserendo, dopo le parole: “in esame”, la formula: “a valutare la possibilità di (…) compatibilmente con l'andamento della curva epidemiologica”; per quanto riguarda il secondo impegno, parere favorevole con la formula: “a valutare la possibilità di (…) nel rispetto dei vincoli di bilancio”; Ordine del giorno n. 9/3434-A/41 Bellucci, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza oltre il 31 marzo e contestualmente a predisporre un cronoprogramma per un graduale e progressivo allentamento delle diverse limitazioni, ivi comprese le certificazioni verdi”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/42 Mantovani, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/43 Novelli, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/44 Spena, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/45 Panizzut, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza oltre il 31 marzo e contestualmente a predisporre un cronoprogramma per un graduale e progressivo allentamento delle diverse limitazioni imposte per fronteggiare la pandemia, ivi comprese le certificazioni verdi”.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/46 Boldi, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare la possibilità di” e “nel rispetto della disciplina vigente e delle esigenze di prevenzione”; ordine del giorno n. 9/3434-A/47 Murelli, favorevole; ordine del giorno n. 9/3434-A/48 Cavandoli, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di”; ordine del giorno n. 9/3434-A/49 Belotti, favorevole; ordine del giorno n. 9/3434-A/50 Racchella, favorevole a condizione che la parola: “abrogare” sia sostituita dalla parola: “riformulare”; ordine del giorno n. 9/3434-A/51 Comaroli, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/3434-A/52 Galantino, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza oltre il 31 marzo e contestualmente a predisporre un cronoprogramma per un graduale e progressivo allentamento delle diverse limitazioni imposte per fronteggiare l'emergenza COVID, ivi comprese le certificazioni verdi”.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/53 Montaruli, propongo la solita riformulazione che ho appena letto per l'ordine del giorno precedente.

PRESIDENTE. La vuole rileggere, sottosegretario, o passiamo oltre? Va bene, passiamo oltre; è la solita, cioè quella adottata per tutti questi ordini del giorno su quel tema.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Esatto. Ordine del giorno n. 9/3434-A/54 Silvestroni: anche per questo ordine del giorno si ripropone la riformulazione che è stata letta e che, comunque, rileggo: “impegna il Governo a non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza oltre il 31 marzo e contestualmente a predisporre un cronoprogramma per un graduale e progressivo allentamento delle diverse limitazioni imposte per fronteggiare l'emergenza COVID, ivi comprese le certificazioni verdi”; ordine del giorno n. 9/3434-A/55 Meloni, al primo impegno parere favorevole, a condizione che siano inserite, dopo la parola: “adottare”, le seguenti: “all'esito del monitoraggio previsto dalla disposizione vigente”, mentre, sul secondo impegno, si esprime un parere favorevole; ordine del giorno n. 9/3434-A/56 Suriano, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/3434-A/57 Lollobrigida, sul primo impegno parere favorevole con la riformulazione: “a valutare l'opportunità di”, mentre il secondo impegno si accoglie come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/3434-A/58 Zucconi, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare l'opportunità di”; ordine del giorno n. 9/3434-A/59 Rachele Silvestri, parere favorevole con la riformulazione dell'impegno: “a valutare l'opportunità di adottare misure economiche a sostegno delle imprese”.

Sugli ordini del giorno n. 9/3434-A/60 Di Giorgi, n. 9/3434-A/61 Piccoli Nardelli e n. 9/3434-A/62 Baldini, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/3434-A/63 Raduzzi: anche in questo caso un parere favorevole con la riformulazione: “impegna il Governo a non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza oltre il 31 marzo e contestualmente a predisporre un cronoprogramma per un graduale e progressivo allentamento delle diverse limitazioni imposte per fronteggiare l'emergenza, ivi comprese le certificazioni verdi”; ordine del giorno n. 9/3434-A/64 Rotelli, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di”; ordine del giorno n. 9/3434-A/65 Sodano, parere favorevole, inserendo, dopo le parole: “al fine di”, la seguente riformulazione: “valutare la possibilità di adottare”; ordine del giorno n. 9/3434-A/66 Osnato, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di”; ordine del giorno n. 9/3434-A/67 Bignami, parere favorevole sui primi impegni con la riformulazione: “a valutare la possibilità di” e “nel rispetto dell'evoluzione delle evidenze scientifiche”.

Ordini del giorno n. n. 9/3434-A/68 Frate, n. 9/3434-A/69 Provenza e n. 9/3434-A/70 Penna, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/3434-A/71 Davide Crippa, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di riordinare le disposizioni relative alla prescrizione di dispositivi di protezione individuale in ambito scolastico, assicurando che vi sia corrispondenza anche con la distribuzione dei dispositivi idonei ed effettivamente impiegati dagli studenti e dai docenti presso le istituzioni scolastiche”; ordine del giorno n. 9/3434-A/72 Galizia, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/3434-A/73 D'Arrando, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di promuovere in ambito scolastico un servizio di assistenza psicologica per gli studenti, al fine di contenere gli impatti psicologici e di prevenire i fattori di rischio e di disagio degli studenti connessi all'emergenza sanitaria da COVID-19, valutando anche la possibilità di realizzare progetti di collaborazione con psicologi dei consultori familiari”; ordine del giorno n. 9/3434-A/74 Ruggiero, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di”; ordine del giorno n. 9/3434-A/75 Bella, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di”.

Ordini del giorno n. 9/3434-A/76 Mammì e n. 9/3434-A/77 Papiro, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/3434-A/78 Invidia, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di prevedere che, fino al 31 marzo 2022, gli esercizi commerciali, di cui all'articolo 5 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, dotati di spazi idonei sotto il profilo igienico e sanitario e atti a garantire la sicurezza degli assistiti e la tutela della riservatezza, possano effettuare test antigenici rapidi, di cui all'articolo 9, comma 1, lettera d), del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n. 87, secondo le modalità e i prezzi previsti nel protocollo d'intesa, di cui all'articolo 5, comma 1, del decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 settembre 2021, n. 126. A tal fine, tali esercizi si avvalgono di modalità telematiche sicure approvate dal Ministero della Salute per trasmettere, senza ritardo, i dati relativi alla somministrazione di test antigienici rapidi per la rilevazione di antigene SARS-COV-2 alla regione o alla provincia autonoma di riferimento. Le modalità attraverso le quali deve essere effettuata la trasmissione dei dati sono approvate, previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge n. 131 del 2003 e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/79 Alaimo, parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/80 Baldino, parere favorevole con la seguente riformulazione: “ad adottare iniziative, anche legislative, volte a consentire, all'indomani della cessazione dello stato di emergenza, la riespansione delle libertà costituzionali limitate ai sensi dell'articolo 32 della Costituzione, avviando subito, proprio in vista di quella data, un piano graduale per l'eliminazione dell'utilizzo del green pass in relazione all'esercizio di tali diritti, nonché ad adottare iniziative, anche legislative, volte ad allentare gradualmente anche le altre misure restrittive legate all'utilizzo del green pass in relazione alla fruizione di attività economiche e sociali, ove l'evoluzione della curva epidemiologica e i dati sulla pressione ospedaliera lo consentano e tenendo conto della criticità di alcuni specifici contesti, quali, ad esempio, gli eventi di massa o di talune specifiche attività che si svolgono in luoghi chiusi”.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/81 Emiliozzi, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a non prorogare ulteriormente lo stato d'emergenza oltre il 31 marzo e, contestualmente, a predisporre un cronoprogramma per un graduale e progressivo allentamento, sulla base dell'andamento epidemiologico, delle diverse limitazioni, ivi comprese le certificazioni verdi”.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/82 Maraia, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/83 Licatini, parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/84 Flati, parere favorevole sul primo impegno; per quanto riguarda il secondo impegno, il parere è favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/85 Sportiello, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di individuare risorse e indennità”.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/86 Vinci, parere favorevole con la riformulazione “a valutare la possibilità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/87 Mandelli, parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/88 Giannone, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza oltre il 31 marzo e, contestualmente, a predisporre un cronoprogramma per un graduale e progressivo allentamento delle diverse limitazioni imposte per fronteggiare la pandemia, ivi comprese le certificazioni verdi”.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/89 Stumpo, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/90 Paolo Russo, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare l'opportunità di”.

Sugli ordini del giorno n. 9/3434-A/91 Casu e n. 9/3434-A/92 La Marca, parere favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/93 Deidda, parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/94 Napoli, parere contrario.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/95 Bond, parere favorevole.

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3434-A/1 Dieni: accetta la riformulazione? Non vedo segnali. Sì, perfetto.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/2 Sarli: accetta la riformulazione?

Ha chiesto di parlare l'onorevole Sarli. Ne ha facoltà.

DORIANA SARLI (MISTO-M-PP-RCSE). Grazie, Presidente. Ringrazio il Governo per la riformulazione, ma non la posso accettare. In questo momento, noi abbiamo, infatti, vaccinato più del 90 per cento della popolazione ed ormai è evidente che. con riferimento a questo virus, almeno a questa variante, con questo vaccino non si raggiunge l'immunità di gregge, non si bloccano i contagi. Quindi, continuare con obblighi e restrizioni che discriminano anche tra le persone lo trovo, al momento, inopportuno. Quello che chiedo nell'ordine del giorno è di lasciare misure di prevenzione e di valutare gli scenari in base alle future ondate pandemiche.

Ma che questo virus abbia bucato il vaccino, che non si siano bloccati i contagi è evidente, quindi insistere in questo momento con queste restrizioni e con queste discriminazioni tra i cittadini lo trovo sbagliato. Quindi, chiedo sia messo in votazione (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Manifesta, Potere al popolo, Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Massimo Enrico Baroni. Ne ha facoltà.

MASSIMO ENRICO BARONI (MISTO). Grazie, Presidente. Chiedo di apporre la mia firma.

PRESIDENTE. Va bene. Potete farlo anche al banco della Presidenza.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/2 Sarli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione. Abbiamo un problema con il sistema di voto. Io ho aperto la votazione, ma, purtroppo, non siamo sincronizzati, mi spiace, adesso l'aggiustano. Stiamo riavviando il sistema, quindi un attimo di pazienza.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Ordine del giorno n. 9/3434-A/3 Bologna: l'onorevole Bologna accetta la riformulazione; onorevole Mugnai, onorevole Marin, accettate? Va bene.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/4 Ruffino, favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/5 Scanu, favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/6 Terzoni: accetta la riformulazione? Sì.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/7 Albano: accetta la riformulazione? Sì.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/8 De Toma: accetta la riformulazione?

Ha chiesto di parlare l'onorevole De Toma. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO DE TOMA (FDI). Grazie, Presidente. La riformulazione la accetto, ma c'è un piccolo problema e quindi vorrei un attimo che il sottosegretario Costa mi ascoltasse su questo intervento. Visto che si impegna il Governo “a valutare l'opportunità di”, l'ordine del giorno prevede, purtroppo, una scadenza della certificazione cartacea il prossimo 27 (domenica prossima); quindi, siccome il DPCM era del 4 febbraio 2022, l'importante è che il Governo si impegni realmente a dare una risposta a breve, in pochissime ore, visto che domenica scadono i termini. Per questo, chiedo, però, con la stesso motivazione, anche il voto dell'intera Aula, proprio a dimostrazione che c'è una volontà per cui io accetto, ovviamente, in questa maniera l'impegno, ma anche il sottosegretario si impegna, a sua volta, a redimere questa problematica entro la scadenza di domenica.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Boldi. Ne ha facoltà.

ROSSANA BOLDI (LEGA). Grazie, Presidente. Volevo ricordare che proprio ieri, su questa stessa tematica, abbiamo interrogato il Ministro Colao. È un problema che esiste, è un problema che riguarda molte centinaia di migliaia di persone e che va assolutamente risolto. Quindi io sono convinta che il sottosegretario Costa e il Ministero della Salute abbiano ben presente la condizione di disagio in cui stanno mettendo molti di questi pazienti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Sono membro della I Commissione e forse mi sono persa un pezzo, ma non ho ricevuto una diversa comunicazione. Noi, alle 13,45, avremmo il Comitato dei pareri e successivamente….

PRESIDENTE. Alle 14, onorevole Montaruli.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, non ho avuto la comunicazione, quindi stavo scrivendo al presidente, ma, visto che non mi rispondeva, ho pensato bene di chiederlo alla Presidenza.

PRESIDENTE. Ha fatto bene, onorevole Montaruli. Tutto sistemato.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/8 De Toma, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 2).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3434-A/9 Bucalo: non accetta la riformulazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bucalo. Ne ha facoltà.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie Presidente, sottosegretario, io, ancora una volta, rifiuto la riformulazione, che di fatto suona come una ulteriore presa in giro. Non solo continuate a compromettere le prerogative parlamentari, ma continuate con un atteggiamento di negligenza nei confronti dei diritti dei nostri figli, a cui sono state chieste, in questi anni di emergenza sanitaria, tantissime rinunce e sacrifici. Con questo ordine del giorno, si cercava proprio di mitigare i disastri che state continuando a fare nei confronti dei nostri ragazzi. In modo particolare, questa disposizione vieta ai ragazzi di età superiore ai 12 anni di esercitare le attività sportive. Sapete benissimo quanto sia importante l'attività sportiva per questi ragazzi in un determinato momento della loro vita e voi, invece, limitate, anzi, date uno stop allo sport. Non avete sentito, in questo periodo, il grido che arriva dalle famiglie e anche da tutte le associazioni sportive! Quindi, non posso assolutamente accettare la riformulazione: “a valutare”, ma cosa? A valutare le ulteriori conseguenze di queste restrizioni nei confronti dei nostri figli? Quindi, chiedo, ancora una volta, sottosegretario, un ripensamento, un accantonamento di questo ordine del giorno, per avere l'accettazione piena e un impegno pieno da parte di questo Governo; in caso contrario, il voto.

PRESIDENTE. Non vedo segnali dal Governo, quindi, vuol dire che rimane come è stato formulato.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/9 Bucalo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3434-A/10 Caretta, accetta la riformulazione? Sì.

Siamo all'ordine del giorno n. 9/3434-A/11 Ciaburro. Nessuno chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/11 Ciaburro, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3434-A/12 Delmastro Delle Vedove sul quale c'è una riformulazione, che è accettata.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/13 Sapia c'è una riformulazione, non accettata dal presentatore.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Sapia. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-A). Grazie, Presidente. Ho presentato un ordine del giorno di assoluto buonsenso e non accetto la riformulazione del sottosegretario Costa. Vorrei quindi che, alla fine del mio intervento, fosse posto in votazione e che il sottosegretario Costa accettasse l'impegno così come è stato formulato. Sottosegretario, come è noto, il prossimo 31 marzo scadrà lo stato di emergenza per la pandemia da COVID; per legge, sino a quella data, soltanto chi è in possesso del super green pass può entrare al bar, mangiare al ristorante, dormire in albergo, entrare nei musei, vedere le mostre, andare in palestra, piscina, nelle fiere, entrare nelle sale convegni e in altri luoghi aperti al pubblico. Non c'è alcuna ragione per mantenere il super green pass oltre la fine dell'emergenza. Quindi, dal 1° aprile sarebbe logico, serio, etico, da parte del Governo, e indispensabile tornare alla normalità: dunque, abolire il green pass, in ogni versione, e restituire la libertà di vita ai cittadini, considerato anche che li state massacrando. Inutile parlare di pericolo e di necessità, cercare scuse che non reggono e continuare con questo Stato di polizia, di caccia agli untori, di confinamento, di ghettizzazione delle persone. Non solo. Insistere con la tessera verde sarebbe controproducente e avrebbe un solo significato: costringere alla vaccinazione chi ha bisogno di spostarsi, di partecipare a concorsi, di sottoporsi a visite o di guadagnarsi la pagnotta.

Moltissimi italiani viaggiano per studio, per lavoro, per salute, per promuovere i loro brevetti, per pagare le tasse, per costruire il loro futuro e quello dei familiari. Con il super green pass il Governo Draghi ha violato il regolamento europeo sulle certificazioni digitali in materia di COVID, ha fatto salire i contagi, ha punito poliziotti, militari, medici, infermieri, liberi professionisti, ricercatori ma anche operai e artigiani e tante altre categorie. Inoltre, il Governo Draghi ha determinato l'intasamento degli ospedali e il conseguente rinvio degli interventi chirurgici per anziani, adulti e bambini. Tra l'altro, ricordo che per il recupero di molti di questi interventi il Governo non ha trovato i soldi, fottendosene alla grande dell'articolo 32 della Costituzione che tutela la salute come diritto fondamentale. Con questo ordine del giorno, noi di Alternativa chiediamo, per l'ennesima volta, che il green pass, normale o turbo che sia, venga soppresso, che questa brutta storia vada bruciata, ma per dimenticarla non basterebbe uno di quei reattori nucleari a 1.000 gradi, tanto cari al Ministro della “distruzione ecologica”, Roberto Cingolani (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-A). Presidente, in primis vorrei sottoscrivere quest'ordine del giorno e vorrei spiegare perché dovrebbe essere importante per ogni forza politica presente in questo Parlamento votare a favore. Il Presidente Draghi ci ha anticipato, anche se non crediamo troppo alle sue parole, che lo stato di emergenza dovrebbe concludersi a fine marzo. Non avrebbe alcun senso continuare, visto che gli stati di emergenza attualmente negli altri Paesi europei non esistono ma, ancora peggio, non esiste più alcun Paese europeo in cui si continui con la normativa relativa al green pass o addirittura al green pass rafforzato. Anzi, vi è di più. Con questo decreto-legge, unitamente al decreto-legge n. 5 del 2022, siamo tornati indietro, perché il Governo e questo Parlamento stanno portando avanti quelli che un tempo venivano definiti i cosiddetti statuti religiosi, ovvero ad ogni persona, in base alla propria religione o nazionalità, si applicava una legge diversa, a loro applicabile, mettendo delle differenze insanabili tra cittadini italiani che vivono e lavorano in Italia e cittadini non residenti in Italia, che magari vengono anche per vivere nel nostro Paese e devono e possono sottostare a regole diverse rispetto a un cittadino italiano.

Abbiamo, quindi, con questo decreto e con il n. 5 del 2022, una discriminazione al contrario: invece di discriminare, come nessuno vorrebbe, cittadini stranieri, noi discriminiamo i cittadini italiani, la cui unica colpa è quella di avere la cittadinanza italiana, la cui unica colpa è quella di essere vessati dallo stesso Governo e dallo stesso Parlamento che dovrebbe rappresentarli. Questa è un'evidente ingiustizia e qualsiasi persona dotata di senno non potrà che votare favorevolmente su questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Baroni intende sottoscrivere questo ordine del giorno.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Forciniti. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-A). Grazie, Presidente. Anch'io per chiedere di sottoscrivere l'ordine del giorno del collega e anche per intervenire brevemente nel merito. Si dice: ubi maior minor cessat. In questo momento, lo abbiamo capito, ci sono cose più importanti su cui concentrarsi e a cui pensare. Perché mantenere ancora questa ambiguità rispetto a quello che accadrà dopo il 31 marzo? Io posso immaginare, posso solo leggermente immaginare che in questo Paese, dopo il 31 marzo, ci saranno cose leggermente più importanti a cui pensare, soprattutto se l'escalation di guerra proseguirà, rispetto all'idea di tenere un bambino, per esempio, fuori da un centro sportivo o un ammalato oncologico fuori da un treno per poter andare a fare le sue cure.

Allora, dovremmo ormai capire che è totalmente anacronistico continuare a pensare di tenere in piedi un sistema di restrizioni basato su questo green pass che non ha più ragione di esistere, sia per la situazione che si sta delineando nei nostri ospedali, per fortuna, sia per la direzione che tutto il mondo sta intraprendendo sia, soprattutto, perché mi sembra di capire che, da qui a breve, noi dovremo fronteggiare problemi ben più importanti e seri e avremo bisogno di risorse intellettuali, mentali e psicofisiche da parte del popolo, eventualmente, per reggere alle conseguenze e agli impatti che questa escalation potrà provocare. Allora, già li abbiamo i problemi di natura, smettiamo di crearcene anche noi perché, evidentemente, continuare con questa architettura del green pass significa crearci da soli un problema, in questo momento, nel Paese, laddove per fortuna il problema ormai non esiste più. Infatti, le terapie intensive si stanno svuotando, abbiamo capito che Omicron è più blanda e abbiamo capito che non ha senso ricattare le persone e tenerle fuori dal posto di lavoro. Quindi, perché dare quest'ulteriore peso, quest'ulteriore fardello, a una popolazione già schiacciata, già fiaccata dal caro bollette, da venti di guerra, da tensioni internazionali, da tutto quello che questo comporterà?

Dunque, Governo, un po' di coraggio! È inutile mantenere questa ambiguità su quello che accadrà dopo il 1° aprile: se finisce lo stato di emergenza, finisce anche il green pass e finiscono anche le restrizioni e, per una volta, iniziamo a concentrarci tutti in questo Paese su cose veramente serie e veramente importanti che possono fare la differenza.

Prego veramente il Governo di cambiare il parere o almeno l'Aula di lanciare un segnale importante perché, se, come si è detto stamattina, tutti vogliamo veramente far capire anche al popolo e al Paese che abbiamo bene in mente quali sono le priorità del nostro Paese, questo è il momento di farlo, dicendo che ora il green pass non ce lo possiamo più permettere perché abbiamo cose ben più gravi e ben più serie da fronteggiare (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giuliodori. Ne ha facoltà.

PAOLO GIULIODORI (MISTO-A). Grazie, Presidente. Intendo sottoscrivere l'ordine del giorno e spiegare anche il perché ma forse non c'è neanche bisogno di spiegarlo. Banalmente, l'emergenza sanitaria è finita, per fortuna, è arrivata Omicron, che è una variante molto più contagiosa, assolutamente sì, ma è anche molto meno aggressiva e lo stiamo vedendo. Abbiamo una gran parte della popolazione vaccinata, abbiamo una gran parte della popolazione anche guarita, siamo arrivati intorno, se non sbaglio, ai 12 milioni di persone contagiate e poi guarite.

Quindi, non vedo neanche la sussistenza né dello stato di emergenza, né, tanto meno, delle certificazioni verdi, certificazioni che sono state assolutamente inutili, se non dannose per il tessuto economico. Che sono state inutili è dimostrato praticamente da qualsiasi virologo ed epidemiologo che abbia un minimo di conoscenza, non quelli che vanno in TV, semplicemente perché il virus segue una sua curva, quindi segue una crescita, raggiunge un picco e poi c'è una discesa, come abbiamo visto in qualsiasi altro Paese, a prescindere dalla vaccinazione e a prescindere, probabilmente, anche dal lockdown. Infatti, stanno venendo fuori studi, anzi sono già venuti fuori nelle settimane scorse e nei mesi scorsi, che sostengono sostanzialmente che il lockdown non abbia avuto alcun tipo di impatto sulla curva dei contagi.

Quindi, possiamo capire benissimo come la natura, in questo caso questo Coronavirus, abbia un comportamento assolutamente naturale e quindi ci siano dei picchi. Noi dobbiamo gestire questi picchi, ma non con strumenti come il certificato verde, che non ha nulla di scientifico, ma è semplicemente una manovra politica, e non si capisce bene perché. Si possono fare delle ipotesi riguardo all'utilizzo così dilagante dello strumento del green pass: una potrebbe essere quella di far fallire definitivamente questo Paese e portare alla disgrazia quei pochi negozi e quelle poche imprese che sono sopravvissute, prima, alla crisi economica e, adesso, a questa emergenza sanitaria di due anni, e quindi distruggerle definitivamente, perché appunto stiamo parlando di piccoli negozi e piccole imprese che hanno tutto da perdere in questo contesto di green pass.

Per non parlare, poi, di tutte le discriminazioni che stanno avvenendo tra i vaccinati e non vaccinati, sulla questione green pass, in particolar modo nell'ambito dei giovani: abbiamo giovani che si sentono totalmente discriminati perché non possono, magari, nemmeno uscire con i propri amici o frequentare attività sportive, andare in palestra, e via dicendo. Questa è una discriminazione pesantissima perché colpisce le fasce più deboli, che dovrebbero essere considerate come le nuove generazioni, il futuro del nostro Paese, ma che non vengono assolutamente considerate tali; anzi vengono allontanate, vengono avvicinate alla porta per uscire dall'Italia, cosa che molti giovani hanno fatto, date le condizioni lavorative, ma non solo, in cui è ridotto il Paese Italia. Adesso portate anche discriminazione all'interno delle scuole e questo, tra l'altro, in un contesto in cui tutti gli altri Paesi hanno capito benissimo che l'emergenza sanitaria è finita e hanno tolto tutte le restrizioni.

Adesso, come diceva anche il collega Forciniti, ci sono problemi ben più gravi, purtroppo, che hanno spazzato via, spero, e che spazzeranno via anche questa infodemia che si è creata in questi ultimi due anni. E quindi magari, almeno nel contesto dell'emergenza sanitaria, non si parlerà più di emergenza sanitaria, ma si andranno a considerare altri problemi ben più gravi.

Con questo ordine del giorno noi chiediamo di eliminare le certificazioni verdi, che a nulla sono servite se non a creare divisione sociale tra queste due diverse fazioni, che poi, per forza di cose, portano a uno scontro orizzontale tra cittadini, tra i cosiddetti no-vax e i cosiddetti si-vax, e quindi a dividere la popolazione, divisione della quale non abbiamo assolutamente nessun bisogno; anzi, in un contesto come questo, avremmo solamente bisogno di unità nazionale.

Quindi io spero che, oltre alla fine dell'emergenza, venga accolto prima o poi questo ordine del giorno.

Invito anche i colleghi a votare questo ordine del giorno, perché semplicemente si chiede, contestualmente con la rimozione dello stato di emergenza, anche la rimozione dello strumento del green pass, che, ripeto, oltre ad essere inutile, è stato probabilmente anche dannoso in termini economici per il nostro Paese.

Quindi, chiedo al Governo di rivalutare questo ordine del giorno perché è veramente il punto centrale di tutto questo dibattito e di tutta questa crisi economica a livello nazionale (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/13 Sapia, con il parere contrario del Governo

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Come preannunciato, sospendo ora la seduta, che riprenderà alle ore 15.

La seduta, sospesa alle 14,05, è ripresa alle 15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Baldelli, Boschi, Brescia, Brunetta, Maurizio Cattoi, Cavandoli, Colletti, Comaroli, Davide Crippa, D'Uva, Daga, De Maria, Del Barba, Delmastro Delle Vedove, Fassino, Gregorio Fontana, Franceschini, Gebhard, Giachetti, Giacomoni, Invernizzi, Lapia, Liuni, Lollobrigida, Losacco, Lupi, Maggioni, Magi, Marattin, Marin, Molinari, Mura, Nardi, Paita, Perantoni, Andrea Romano, Rotta, Ruocco, Scalfarotto, Schullian, Scoma, Serracchiani, Sisto, Tabacci, Vignaroli e Zanettin sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente 114, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Modifica nella composizione di una componente politica del gruppo parlamentare Misto.

PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data 24 febbraio 2022, il deputato Antonio Lombardo, già iscritto alla componente politica “MAIE-PSI-Facciamoeco” del gruppo parlamentare Misto, ha dichiarato di dimettersi da tale componente, restando iscritto al gruppo parlamentare Misto.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, la deputata Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Presidente, da parte dei colleghi ci arriva la segnalazione che molte Commissioni, a partire da quella del Forteto, nonché l'ufficio di presidenza della Commissione giustizia, stanno svolgendo i lavori, quindi, non comprendiamo come si possa fare. Lo abbiamo sollecitato più volte, ma spesso la stessa consuetudine continua fuori dalle regole.

PRESIDENTE. La ringrazio per questa segnalazione, deputata Ferro. Stiamo effettuando i dovuti accertamenti. Era comunque prevista la ripresa della seduta alle ore 15, quindi, contestualmente, a norma di Regolamento, non è possibile avere Commissioni riunite in contemporanea. Stiamo effettuando la verifica. Intanto, ci portiamo avanti con il lavoro.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 3434-A​)

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame.

Ha chiesto di intervenire il rappresentante del Governo per alcune precisazioni. Prego, sottosegretario.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie, Presidente. Vorrei rettificare il parere sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/74 Ruggiero: da parere favorevole con riformulazione diventa parere favorevole senza riformulazione.

PRESIDENTE. Allora, fatta la segnalazione riguardo alla modifica nella composizione di una componente politica del gruppo Misto, che ho letto poco fa, e registrato il cambiamento di parere da parte del Governo su un ordine del giorno, approfittiamo anche della segnalazione della deputata Ferro per sospendere la seduta per soli cinque minuti, perché dobbiamo aggiornare il sistema. Questo è un atto d'obbligo.

Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 15,10.

La seduta, sospesa alle 15,05, è ripresa alle 15,10.

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3434-A/14 Colletti, su cui il Governo ha espresso parere favorevole con riformulazione.

Chiedo al presentatore se accetti la riformulazione: non viene accettata.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/14 Colletti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3434-A/15 Leda Volpi, su cui c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, non accettata.

Ha chiesto di parlare il deputato Forciniti e ha 2 minuti a disposizione. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-A). Grazie, Presidente. Premesso che per quanto mi riguarda non esiste una discriminazione che possa essere ritenuta accettabile - nessuna discriminazione è accettabile - ma discriminare i bambini nelle scuole e dividerli in vaccinati e non vaccinati, al punto che un bambino non vaccinato fa la DAD da negativo, mentre il bambino vaccinato va invece a scuola, è veramente una vigliaccheria e non ne so immaginare di simili (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa). Il gruppo parlamentare più numeroso di questo Parlamento, il MoVimento 5 Stelle, ha fatto una battaglia anche durante l'epidemia di Wuhan, che era una cosa seria rispetto a questa bazzecola di Omicron, per dire e per affermare che a scuola non ci sono contagi e non c'è pericolo e per tenere sempre aperte le scuole. Avevano ragione, all'epoca, quando facevano questa battaglia. Ora, come se nulla fosse, accettano che il bambino non vaccinato venga discriminato in questa maniera. Per proteggerlo da cosa? Le avete viste le statistiche di mortalità per COVID? Sotto i 12 anni neanche vengono campionati perché, se voi guardate il rapporto ISS, la fascia di età sotto i 12 anni nemmeno c'è; poi fra i 12 e i 40 anni è una “sottiletta” piccolissima, ci vogliono tre lenti di ingrandimento per trovarla. Allora, cosa volete proteggere? Chi volete fingere di difendere? In realtà, con queste discriminazioni voi li state facendo ammalare i bambini, ammalare di depressione, create conflitti in maniera diabolica dentro le famiglie (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa), mettete i figli contro i genitori e viceversa in maniera diabolica. Per proteggere chi e per difendere cosa? Lo vorrei sapere. Il diritto all'istruzione è sacro! Sapete quanti disagi si incontrano nel fare la DAD? Questo vale, a maggior ragione, mentre gli altri compagni di scuola vanno in presenza e quelli devono sentirsi invece mortificati e discriminati, senza un motivo sanitario, perché ormai abbiamo capito che anche il bambino vaccinato può contagiarsi e contagiare.

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-A). Che senso ha questa schifezza vergognosamente discriminatoria (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa)? Per favore, una reazione d'orgoglio! Il Governo ormai è impazzito, ma voi parlamentari…

PRESIDENTE. Grazie.

I deputati Massimo Enrico Baroni e Sapia sottoscrivono l'ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/15 Leda Volpi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3434-A/16 Frassinetti, con una proposta di riformulazione da parte del Governo.

Ha chiesto di parlare la deputata Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie, Presidente. Non accetterò la riformulazione in quanto si tratta di un ordine del giorno molto importante. Chi mi ha preceduto ha già spiegato cosa accade nella scuola quando ci siano due casi di positività: accade che gli alunni vaccinati possono stare in classe e chi non è vaccinato deve seguire con la didattica a distanza. Tutti sappiamo, ne abbiamo parlato per un anno e più, come la didattica a distanza snaturi il senso vero della lezione, del rapporto alunno-docente. Tutti sappiamo anche dei danni di tipo psicologico che si verificano quando si fa ricorso a questa didattica, e ci troviamo una norma del genere. Una norma che paradossalmente va ad essere applicata a quello che dovrebbe essere il luogo più inclusivo, la scuola; proprio lì dove bisognerebbe cercare l'inclusione abbiamo una discriminazione. Ecco, non ci vogliono tante parole e non si devono esprimere tanti concetti per spiegare che questa discriminazione non va bene, soprattutto non va bene nella scuola e che non si possono negare i diritti. Faccio appello al sottosegretario, al Governo e al Ministro Bianchi che purtroppo pare non abbiano percepito, non abbiano appreso e compreso fino alla fine come sia odioso questo modo di discriminare i ragazzi a seconda che siano vaccinati o meno. Quindi, chiedo che la riformulazione venga tolta e l'ordine del giorno possa essere approvato così com'è stato presentato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/16 Frassinetti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3434-A/17 Trano.

Ha chiesto di parlare il deputato Trano, sulla proposta di riformulazione presentata dal Governo. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-A). Grazie, Presidente. Il parere espresso su questo ordine del giorno è inaccettabile, perché non ha alcun senso il fatto che, se il 31 marzo finirà questo stato di emergenza, almeno come è stato annunciato dal Premier Draghi, a ciò non consegua anche l'eliminazione delle restrizioni che sono previste a carico della popolazione non vaccinata. Come è stato già ribadito più volte in quest'Aula dai miei colleghi, ormai la curva epidemiologica è in forte calo e non si capisce per quale motivo, invece, si vogliano mantenere queste limitazioni alla libertà individuale delle persone. Invece, si capisce un'altra cosa, innanzitutto, che questo Governo è debole e questa maggioranza è debole, perché sennò non avrebbero posto la questione di fiducia. Infatti, non hanno voluto riportare qui in Aula gli emendamenti presentati in Commissione affari sociali, altrimenti avremmo assistito a ulteriori divisioni. Inoltre, la vera emergenza in questo momento è per le imprese, per le imprese del turismo, per le piccole e medie imprese tanto odiate dal Premier Draghi, neoliberista; ormai, insomma, la sua fama è alquanto nota. Allora, bisogna anche vedere in faccia la realtà perché, per esempio, questa mattina c'è stata un'agenzia da parte del sindaco di Roma, Gualtieri, che parla di una crisi pesantissima, con un calo dell'80 per cento delle attività, con 410 hotel chiusi. Scrive, in questo nostalgico comunicato, che ci sono stati tanti licenziamenti: 160 persone licenziate allo Sheraton, 47 al Majestic, 41 al Cicerone, 51 persone licenziate all'Ambasciatori Palace. Ebbene, tutti questi licenziati sono a carico vostro, siete voi i responsabili perché sono mesi che ve lo stiamo ripetendo, che stiamo continuando e continuando a dire che bisogna fare qualcosa per il turismo. Purtroppo, questi due anni di pandemia ancora non vi hanno insegnato nulla, non vi hanno neanche insegnato una programmazione perché, se dovete mettere questi schifosi provvedimenti restrittivi, almeno programmate dei ristori, programmate delle forme di sostegno. In due anni, neanche questo siete stati in grado di fare. Ora, qual è il problema? Il sindaco di Roma si lamenta ma, qui alla mia destra, siede tutto il suo partito. Allora, da un lato, sono di lotta e, dall'altro, sono di governo e questo è più inaccettabile di questo ordine del giorno a cui il Governo ha dato parere contrario.

Allora, Presidente, io non posso non stigmatizzare quest'incapacità delle forze di maggioranza, ma anche del Governo, nel vedere massacrato un intero comparto turistico, salvo, poi, vedere cos'altro? Che avete diviso gli italiani, li avete messi gli uni contro gli altri e, poi, si osserva che arriva il turista straniero e con un semplice tampone può fare tutto quello che agli italiani in questo momento non è concesso.

Allora, è incredibile cosa avete creato in questo Paese, è veramente incredibile. A suggellare questa incresciosa e vergognosa situazione ci si è messo anche il Garante della privacy che vi ha ricordato che non siete i migliori, ma siete i peggiori, che vi ha ricordato che queste sanzioni non si possono applicare, tant'è che, a oggi, non è stato erogato un solo centesimo di sanzioni nei confronti degli over cinquanta che liberamente non si sono voluti sottoporre alla vaccinazione. Il Garante della privacy ve l'ha anche spiegata la motivazione: perché non possono girare dati personali da un ente all'altro come se nulla fosse e, quindi, oltre che essere incapaci c'è anche qualcos'altro in più (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Massimo Enrico Baroni. Ne ha facoltà.

MASSIMO ENRICO BARONI (MISTO). Grazie, Presidente. Volevo provare a porre l'accento sull'irrazionalità che, in realtà, questo ordine del giorno rileva in questo decreto-legge che va totalmente controcorrente rispetto alle disposizioni di tutti gli altri Paesi, di tutti gli altri 26 Paesi dell'Unione europea. Noi stiamo andando, in maniera ostinata, controcorrente, con disposizioni del tutto irragionevoli e irrazionali. La dichiarazione che non verrà - finalmente - più protratto lo stato di emergenza oltre il 31 marzo 2022 all'interno di questo decreto è totalmente slegata rispetto alle disposizioni di obbligo, addirittura, in materia di lavoro, di accesso al lavoro per quanto riguarda, faccio solo un piccolo esempio, gli ultracinquantenni. Tutte queste compressioni della possibilità di spostarsi e della possibilità di andare a lavorare, che vengono subordinate all'obbligo di guarigione o all'obbligo di vaccinazione, con la fine dello stato di emergenza continueranno a rimanere in piedi. Faccio solo un piccolo esempio: si prevede che per le imprese, fino al 15 giugno, si applica l'articolo 9-septies, comma 7, del decreto-legge n. 52 del 2021 per cui i lavoratori sono tenuti a esibire una delle certificazioni verdi COVID-19 di vaccinazione o di guarigione di cui all'articolo 9, comma 2, eccetera eccetera. Noi abbiamo previsto che l'obbligo vaccinale per gli ultracinquantenni debba continuare fino al 15 giugno e contemporaneamente dichiariamo che lo stato di emergenza finisce, a quanto è stato detto dal Governo Draghi, il 31 marzo del 2022.

Un semplice ordine del giorno come questo prevede una riformulazione a mio avviso del tutto insufficiente, in una situazione in cui le disposizioni draconiane hanno lasciato fuori sostanzialmente più di 10 milioni di cittadini italiani dalla possibilità di accedere allo stesso modo ai luoghi di lavoro, ai luoghi di socialità e alla possibilità di spostarsi all'interno della Nazione, mentre tutto il resto d'Europa funziona in maniera contraria. E queste disposizioni, fatte dai grand commis di Stato, capi di gabinetto, super direttori generali, super consulenti del Ministero della Salute, sono totalmente irrazionali, lo ripeto, totalmente irrazionali! Qui si chiede - ed è per questo che chiedo anche di sottoscriverlo – di adottare misure alternative al fine di eliminare le limitazioni oggi previste per la popolazione non vaccinata, con lo scadere del 31 marzo 2022. Tutto ciò nel momento in cui sappiamo che questa vaccinazione non è efficace in nove casi di contagi su dieci (nove casi su dieci sono Omicron) e non è efficace, perché è stata ingegnerizzata sulle varianti Alfa o Beta di oltre un anno fa; è totalmente inefficace. Il Ministero della Salute islandese ha chiesto ai cittadini di infettarsi con l'Omicron perché la vaccinazione non basta, non funziona e si continua con queste disposizioni totalmente irrazionali. Allora, questo Governo è ostaggio non sappiamo bene di chi, ma non siamo in grado di capire come mai questo Parlamento non riesca a mettere le disposizioni correttive, quantomeno, agli elementi irrazionali di un decreto-legge, che non è ancora stato convertito in legge, segregazionista, che crea apartheid all'interno di una esitanza vaccinale – una esitanza vaccinale! - perché qui si vuole criminalizzare e si è criminalizzata per nove mesi l'esitanza vaccinale col 91 per cento di popolazione vaccinabile vaccinata. Con l'obbligo adesso non vaccinate più nessuno e volete insistere su questa via che è una via assolutamente da regime totalitario (Applausi di deputati dei gruppi Misto e Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/17 Trano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3434-A/18 Gemmato, su cui c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/19 Giuliodori il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/20 Lucaselli c'è una riformulazione da parte del Governo, che non viene accettata.

Ha chiesto di parlare la deputata Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Solo per sottolineare che questo ordine del giorno nel contenuto è sostanzialmente identico all'emendamento del collega Panizzut (lo dico a beneficio di tutti i colleghi d'Aula). Ovviamente, è un ordine del giorno che lega inevitabilmente l'utilizzo del green pass, che ancora questo Governo si ostina a mantenere, fino alla durata dello stato di emergenza.

È chiaro ed evidente che non può essere accolta alcuna riformulazione, soprattutto quando la riformulazione parla di un'ulteriore programmazione di tempistiche per la dismissione del green pass. Ovviamente, ciò andrebbe assolutamente in contrasto con il principio generale espresso da quest'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/20 Lucaselli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/21 Mollicone c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, accolta.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/22 Forciniti la proposta di riformulazione da parte del Governo non viene accolta.

Passiamo, quindi, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/22 Forciniti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

L'ordine del giorno n. 9/3434-A/23 Testamento è accettato come raccomandazione. Va bene? Si considera accolto.

Ordine giorno n. 9/3434-A/24 Cabras…No, torniamo all'ordine del giorno n. 9/3434-A/23 Testamento. Cerchiamo di essere più concentrati.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/23 Testamento, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Ordine del giorno n. 9/3434-A/24 Cabras, su cui c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Attendiamo cenni da parte del firmatario. Viene accettata la riformulazione o lo mettiamo in votazione? Non è difficile! Non viene accettata.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/24 Cabras, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Ordine del giorno n. 9/3434-A/25 Maniero, su cui il parere è contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/25 Maniero, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Ordine del giorno n. 9/3434-A/26 Costanzo, parere contrario.

Ha chiesto di parlare la deputata Costanzo. Ne ha facoltà.

JESSICA COSTANZO (MISTO-A). Presidente, il parere contrario su questo ordine del giorno non ci stupisce affatto. Noi chiedevamo semplicemente di cancellare la norma che, in caso di mancata presentazione di un over 50 senza green pass al lavoro, prevede che questo lavoratore sia considerato assente ingiustificato e venga sospeso fino al 15 giugno, a meno che non presenti il super green pass e, quindi, sottostia al ricatto.

Poi ovviamente avete indicato anche, all'interno del testo, “senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro”. Ebbene, vi diamo un'ulteriore notizia che vi avevamo già detto nelle scorse settimane: continuano a piovere migliaia e migliaia di sanzioni disciplinari verso gli over 50 nei cui confronti avete inserito l'obbligo vaccinale. Per cui, avete creato un vero e proprio piano diabolico, perché se il lavoratore over 50 senza super green pass si presenta sul posto del lavoro rischia una sanzione che va dai 600 ai 1.500 euro, ma se non si presenta sul posto di lavoro viene considerato assente ingiustificato. Per cui, avete creato veramente una trappola mortale. In più, ci sono due decreti monocratici d'urgenza del TAR che hanno confermato il nostro ordine del giorno. Tra l'altro, sono stati emanati in seguito a due ricorsi da parte di lavoratori sospesi, un agente della polizia penitenziaria, nel primo caso, e, nel secondo, da parte di personale delle Forze armate. Nel secondo ricorso che è stato proposto, il TAR ha considerato sussistenti le ragioni del pregiudizio e, infatti, ha disposto la sospensione della circolare impugnata, fissando al prossimo 16 marzo la camera di consiglio. Lo scenario che si configura è il seguente: se nella camera di consiglio del 16 marzo il TAR riterrà la questione che abbiamo prospettato - che è stata prospettata anche dai militari ricorrenti - rilevante, quindi anche manifestamente fondata, sarà la Corte costituzionale in via indiretta a essere chiamata ad esprimersi (Commenti del deputato D'Ettore) e, tra l'altro, si esprimerà sulla legittimità costituzionale di questo decreto non solo verso i ricorrenti o verso le Forze dell'ordine o le categorie, ma verso tutti i lavoratori nei cui confronti voi avete inserito questo obbligo, quindi anche gli insegnanti e gli impiegati del comparto della difesa.

Voi, così facendo, avete sdoganato i licenziamenti e avete veramente fatto scendere la maschera dell'ipocrisia che vi contraddistingue, perché è inutile portare la solidarietà ai lavoratori licenziati (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa) se poi create delle norme ad hoc che consentono effettivamente di far fuori le persone scomode. I lavoratori sono diffidenti anche verso le aziende e in questo caso avete creato un'occasione unica per licenziarli. E, quindi, ancora una volta, gli italiani devono prendere visione della vostra ipocrisia (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/26 Costanzo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15) (Commenti del deputato D'Ettore).

Ordine del giorno n. 9/3434-A/27 Ferro, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare la deputata Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Sottosegretario, sono un po' dispiaciuta di questo parere contrario che, devo dire, non mi aspettavo, conoscendo la sua attenzione e la sua sensibilità. Qui parliamo di dipendenti che si trovano all'interno degli uffici pubblici, seppur di una minoranza di non vaccinati; gli altri sono tutelati, considerata la quota del 90 per cento, ormai, delle vaccinazioni espletate. Tali dipendenti, rispetto alla sospensione e alla mancanza di retribuzione, subiscono - soprattutto chi vive di un solo stipendio a nucleo familiare - una grave coercizione che, a prescindere da quello che può essere il giudizio del singolo, credo che, alla fine, andrebbe rivista dal punto di vista sanzionatorio, sia nella forma che nella sostanza.

Voglio ricordare che è della scorsa settimana, credo, una sentenza del TAR Lazio, e siamo convinti ne seguiranno altrettante, che addirittura dichiara - voglio utilizzare quanto scritto proprio nella sentenza - che privare dello stipendio un lavoratore che non si è sottoposto ad obbligo vaccinale è un grave atto di pregiudizio irreparabile. Io sono convinta che, se a seguito di questa sentenza, tanti lavoratori ricorreranno alla giustizia, come in questo caso del TAR Lazio, probabilmente, andremo a pagare milioni di indennizzo, invece di pagare gli stipendi per aiutare le unità familiari (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Sappiamo perfettamente che gli uffici hanno, già di per sé, carenza di personale; non potendo sostituire le unità lavorative - trattandosi di uffici, ovviamente -, manderemo in crisi anche tante amministrazioni e tanti enti. Quindi io chiedo, se non altro, una riformulazione.

Sono convinta - a pensar male, sottosegretario Costa, non si sbaglia mai - che da parte sua c'è stata la giusta attenzione: probabilmente, c'è un Ministero del Lavoro, che dovrebbe parlare di tutela dei posti di lavoro, di tutela delle famiglie italiane, che, probabilmente, non è sulla nostra e sono convinta anche sulla sua linea, ma che certamente non la può vedere complice, per quanto ci riguarda, di una scelta di tale tristezza, anche visto il momento che stiamo attraversando.

Quindi, io auspico che lei possa riformulare ed esprimere un parere che dia una speranza a questi lavoratori sospesi e alle famiglie che vivono solo di uno stipendio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sapia. Ne ha facoltà, per due minuti.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-A). Intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno della collega Ferro. È assurdo che cittadini italiani, soltanto perché hanno scelto la libertà di scelta, vengano lasciati a casa senza stipendio, senza possibilità di pagare le tasse, senza possibilità di dare da mangiare ai propri figli. Questo grazie al Governo Draghi e alla maggioranza complice che lo sostiene.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Su questo ordine del giorno, che sottoscrivo volentieri, vorrei sensibilizzare il sottosegretario al fine di porre attenzione, in particolare, ai lavoratori delle Forze armate. Non è semplice privare dello stipendio e sospendere dal lavoro chi appartiene a un ordine militare, perché bisognerebbe controllare cosa prevede l'ordinamento militare relativamente alla sospensione dal lavoro per cause gravi. Il fatto di non vaccinarsi non è una causa grave contenuta nell'ordinamento militare e bisogna riflettere anche sul fatto di sospendere lo stipendio ai militari, tra l'altro, in questo periodo; si ricordi che ci sono stati ricorsi, accolti dal TAR, che vanno valutati. Quindi, andate cauti, cercate di rimediare, magari, a errori fatti dagli uffici che studiano, legislativi, perché state commettendo errori e, più si va avanti, più la situazione sta peggiorando (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/27 Ferro, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Odine del giorno n. 9/3434-A/29 Vianello, sul quale c'è una proposta di riformulazione.

Ha chiesto di parlare il deputato Vianello. Ne ha facoltà.

GIOVANNI VIANELLO (MISTO-A). Grazie, Presidente…

PRESIDENTE. Chiedo scusa, abbiamo saltato l'ordine del giorno n. 9/3434-A/28 Caiata - porti pazienza -, sul quale c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta.

Passiamo, quindi, all'ordine del giorno n. 9/3434-A/29 Vianello.

Prego, deputato Vianello, a lei la parola.

GIOVANNI VIANELLO (MISTO-A). Intervengo sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/29, che riguarda tutte quelle persone che hanno contratto il COVID in maniera asintomatica e l'hanno scoperto solo successivamente, a seguito di un test sierologico. Queste persone, pur avendo gli anticorpi, trovandosi nel range di riferimento post-guarigione COVID, non hanno il green pass; quindi, nonostante siano coperte e abbiano le difese dal COVID, non viene loro garantito il green pass. Per cui, l'impegno che l'ordine del giorno chiede è di rilasciare, a seguito del test sierologico, il green pass anche a queste persone.

La riformulazione che il sottosegretario propone si distingue in due parti: sul finale, l'espressione “in base a delle evidenze scientifiche” mi sta bene, sottosegretario, va benissimo, questa parte è condivisibile, però, a questo punto, se ci sono anche le evidenze scientifiche che dimostrano che queste persone che hanno avuto il COVID hanno ancora gli anticorpi, non riesco a comprendere perché, nella parte iniziale della riformulazione avete proposto: “a valutare l'opportunità di”. Se le evidenze scientifiche dicono chiaramente che queste persone sono coperte, non vedo perché dovete valutare ulteriormente.

Per cui, chiedo al sottosegretario, nella riformulazione che vuole proporre - va bene, ripeto, nella seconda parte, la parte finale relativa alle evidenze scientifiche -, di non mettere “a valutare l'opportunità di”, a questo punto. Se l'evidenza scientifica dice che queste persone sono coperte, comunque, dagli anticorpi e, quindi, possono avere il green pass, non vedo perché dovete valutare ulteriormente. Perché, se dovete valutare ulteriormente questa situazione, vuol dire che, in realtà, non interessa la legittimità della copertura e, quindi, della preservazione della salute del singolo cittadino e della collettività, ma, in realtà, interessa continuare a distinguere le persone tra due calderoni, tra buoni e cattivi (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa). Quindi, sottosegretario, le chiediamo un po' di chiarezza. “A valutare l'opportunità di”, se l'evidenza scientifica lo dimostra, è completamente ultroneo. Conferma? Allora, no, chiedo che si ponga in votazione, Presidente. E' evidente, allora, che ciò che muove il Governo non è l'interesse per la salute del cittadino, bensì la logica di continuare a dividere per continuare a comandare (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Presidente, penso che il sottosegretario sia riuscito a seguire nella parte finale; prima era distratto, non per colpa sua, ma perché, purtroppo, è ormai usanza che i banchi del Governo vengano assediati. Io suggerirei una riflessione rispetto all'intervento dell'onorevole Vianello. Per essere chiari: stiamo parlando di un ordine del giorno che impegna il Governo, però non mi sembra che le considerazioni che ha espresso siano considerazioni fuori luogo, perché, nel momento in cui, rispetto alla riformulazione, l'onorevole Vianello accetta il cuore e la sostanza della riformulazione del sottosegretario - e cioè che la valutazione deve essere condizionata dalle valutazioni scientifiche -, penso che non abbia tutti i torti a dire che, se quella è la condizione, non è il libero arbitrio, ma c'è una condizione. Non si spiega per quale motivo il Governo debba “valutare l'opportunità di”; se quella condizione è soddisfatta, se cioè effettivamente coloro che hanno maturato gli anticorpi vivono una condizione identica ad altri, perché non deve essere un fatto automatico, nell'ambito di un ordine del giorno e non di una legge o di un emendamento? Si tratta di un impegno e di un invito al Governo. Francamente, mi permetto di dire che magari, in certi casi, superiamo certi automatismi; poiché si è detto no, complessivamente, o si è fatta una riformulazione, se chi ha presentato l'ordine del giorno accetta il cuore e la sostanza di quella riformulazione, penso che possa essere ragionevole che anche il Governo riveda la posizione e, con quella riformulazione, soltanto sulla seconda parte, cioè quella delle evidenze scientifiche, possa dare un parere favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. La ringrazio per questo contributo, tuttavia, il Governo è presente, quindi, se vuole, può prendere la parola e correggere o rettificare il suo parere. Mi pare che non intenda farlo, quindi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/29 Vianello, con il parere contrario del Governo

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Passiamo all'ordine del giorno 9/3434-A/30 Vallascas, sul quale c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che non viene accolta e, quindi, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/30 Vallascas, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Ordine del giorno n. 9/3434-A/31 Prisco, parere contrario del Governo.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/31 Prisco, con il parere contrario del Governo

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3434-A/32 Giovanni Russo, sul quale il Governo ha espresso parere contrario.

Ha chiesto di parlare il deputato Giovanni Russo. Ne ha facoltà.

GIOVANNI RUSSO (FDI). Grazie, signor Presidente, sono davvero dispiaciuto per il parere contrario sul mio ordine del giorno, anche perché è motivato da buon senso, in quanto vediamo come negli ultimi giorni la percentuale dei vaccinati sia alta, mentre la curva pandemica è in calo.

Abbiamo una “fine emergenza” datata al 31 marzo, una situazione di guerra che ormai non è più incombente, ma è in atto. Gli italiani sono preoccupati da altre tematiche: il caro bollette, cioè l'aumento di luce e gas e l'aumento delle materie prime, la situazione di guerra, la conseguente inflazione, il calo dell'export e la conseguente crisi economica. Accanirsi con le sanzioni per gli ultracinquantenni che non abbiano ottemperato all'obbligo vaccinale entro il 1° febbraio mi sembra, quanto mai, una grave coercizione e un accanimento contro di loro, anche perché sono sicuro che mantenere questo stato di cose comporterà anche costi di procedimento alti dal punto di vista amministrativo: ricorsi al TAR e, dopo i ricorsi al TAR, si andrà ad adire anche il giudice costituzionale.

Quindi, c'è la probabilità che, oltre ad ingolfare la macchina giudiziaria, che già cronicamente soffre di gravi problematiche, vedremo uno Stato che, nel caso in cui dovesse essere soccombente, dovrà pagare anche i risarcimenti danni. È una cosa che, soprattutto in questo momento, mi sembra abbastanza irrazionale, per cui chiedo all'Aula di votare in maniera favorevole sul mio ordine del giorno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/32 Giovanni Russo, con il parere contrario del Governo,

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3434-A/33 Serritella, su cui c'è una proposta di riformulazione.

Ha chiesto di parlare il deputato Serritella. Ne ha facoltà.

DAVIDE SERRITELLA (M5S). Grazie Presidente, accetto la riformulazione.

PRESIDENTE. Benissimo. Passiamo, dunque, all'ordine del giorno n. 9/3434-A/34 Trancassini, su cui c'è una proposta di riformulazione, che viene accolta.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/35 Spessotto, c'è una riformulazione proposta dal Governo, che non è accolta. Vuole prendere la parola o lo mettiamo in votazione?

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/35 Spessotto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Ordine del giorno 9/3434-A/36 Corda: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo.

Ha chiesto di parlare la deputata Corda. Ne ha facoltà.

EMANUELA CORDA (MISTO-A). Signor Presidente, non accetto la riformulazione, perché credo sia un ordine del giorno accoglibilissimo. Tra l'altro, contesto, come tutti i miei colleghi, il fatto che ci ritroviamo a votare un decreto di questo genere, ormai anacronistico, visto che è stato segnalato anche che sono giorni molto difficili; sarebbe stato opportuno non votarlo proprio questo decreto per una serie di motivi, sia esterni che interni. Tra l'altro, le norme che vengono approvate, l'abbiamo già detto, sono inaccettabili: l'obbligo vaccinale per gli ultracinquantenni, il green pass in tutti gli esercizi commerciali, tutta una serie di norme restrittive che normano in maniera coercitiva l'esistenza dei cittadini, la quotidianità banalmente, perché obbligano le persone a esporre sempre questa certificazione, anche quando entrano in un esercizio pubblico. Quello è un diritto di tutti, anche banalmente ritirare la pensione: immaginate tutti quegli anziani che sono costretti ad utilizzare gli smartphone o i foglietti stampati dai parenti; immagino questi novantenni, ultraottantenni, costretti a fare tutte queste operazioni e talvolta vengono rispediti a casa perché magari, semplicemente, non riescono a trovare il green pass, pur possedendolo.

Quindi, già questo è vergognoso di per sé e dimostra l'orizzontalità di tutte queste misure inutili.

Tra le varie misure inutili c'è anche il fatto che chi ha già contratto il COVID, però non ha una certificazione perché magari non è stato ospedalizzato, non ha fatto il tampone quando lo doveva fare e, magari, ha comunque gli anticorpi che gli consentono di proteggersi dal virus, non riceve comunque la certificazione verde. Anche questa è una cosa veramente ridicola, che andrebbe corretta immediatamente.

Quindi, non capisco perché sia stato riformulato l'ordine del giorno, che chiede semplicemente di concedere la certificazione verde a tutti coloro i quali siano già immuni poiché aventi protezione anticorpale dovuta a pregressa infezione da SARS-COV-2, anche contratta in modo asintomatico e abbiano un certificato di avvenuta guarigione.

Poi chiediamo che tali certificati verdi siano rilasciati a seguito di test anticorpale positivo corrispondente agli standard dell'OMS, una certificazione europea da un laboratorio certificato, e che la durata di validità dei certificati di guarigione venga prorogata a 12 mesi per i dichiarati clinicamente guariti, mentre la durata di validità del certificato per i guariti asintomatici venga limitata a 90 giorni, allo scadere dei quali la persona interessata dovrà sottoporsi nuovamente ad un test anticorpale; qualora il risultato fosse ancora positivo, sarà emesso un nuovo certificato verde.

Poi, in ultimo, chiediamo che si ponga a carico del Servizio sanitario nazionale il test sierologico per il rilascio del conseguente green pass, per alleggerire queste persone dagli oneri che spetterebbero loro per fare questi test.

Credo che sia una richiesta assolutamente accoglibile. Non capisco perché ci sia stata una riformulazione; sono riformulazioni leziose che non servono assolutamente a niente. Oggi, ancor di più, trovo assurdo che si continui a portare avanti pervicacemente questa ostinazione su norme che vanno ad incidere sulla vita delle persone, e questa è una di quelle, perché è veramente demenziale. Infatti, non si capisce perché chi ha gli anticorpi non debba avere questa benedetta certificazione e debba anche spendere dei soldi per averla. Non è più una situazione tollerabile.

Tra l'altro, è stato anche detto dallo stesso Premier che lo stato d'emergenza scadrà a brevissimo, che non verrà rinnovato - giustamente, ci mancherebbe! -, quindi io dico: sarebbe tempo di eliminare il green pass e tutte le idiozie che continuano a seguire a questa misura discriminatoria, coercitiva e vergognosa, che riempie di vergogna questo Governo e tutta la maggioranza che lo sostiene (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/36 Corda, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/37 Gabriele Lorenzoni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione…

Revoco la votazione perché c'era una richiesta di intervento da parte del deputato Gabriele Lorenzoni. Prego, ne ha facoltà.

GABRIELE LORENZONI (M5S). Sì, io avevo chiesto al sottosegretario una riformulazione Non vengo qui in maniera bellicosa, nel senso che, se si vuole leggere questo impegno, si chiede semplicemente di valutare l'opportunità di disporre un piano per dare almeno una prospettiva a questi lavoratori che sono senza stipendio.

Infatti, ricordiamo che lo stato di emergenza all'inizio era previsto fino al 31 dicembre, tanto che queste persone dicevano: “fino al 31 dicembre, bene o male, staremo senza stipendio”; poi si è passati al 31 marzo e, adesso, finisce lo stato di emergenza ma, allo stato delle cose, queste persone non sanno quando potranno riavere lo stipendio. E' per questo che hanno presentato tutti questi ricorsi al TAR, alcuni dei quali, in molti casi, sono in procinto di essere accolti. Quindi, nell'affermare semplicemente questa cosa, sinceramente non ho capito questa rigidità da parte del Ministero del Lavoro, anche perché Draghi l'ha detto; si farà una roadmap, quindi fate capire a queste persone quando potranno riavere il loro lavoro. Semplicemente questo.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno resta, dunque, in vita. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/37 Gabriele Lorenzoni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/38 Varchi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/39 Maschio, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25)

Ordine del giorno n. 9/3434-A/40 Rampelli: si accetta la riformulazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/41 Bellucci c'è una proposta di riformulazione. La parola alla deputata Bellucci. Prego.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente Rampelli. Sottosegretario, non possiamo accettare questa riformulazione. Noi chiedevamo una cosa semplice, ossia che strumenti come il green pass terminassero con la fine dello stato di emergenza e, quindi, in questo caso, con il 31 marzo 2022. In questa fase, moltissime Nazioni, come per esempio Israele, la Grecia, la Spagna, la Francia, l'Inghilterra, hanno eliminato le misure più restrittive per fronteggiare la pandemia. L'Italia rimane l'unica Nazione che ancora vive con strumenti straordinari, come il green pass, che noi riteniamo assurdi - abbiamo detto, un lasciapassare governativo - e che non soltanto non hanno giustificazioni dal punto di vista sanitario, ma che, oltretutto, piegano questa fase, che è quella della primavera e dell'estate, che, economicamente, per la nostra terra, il nostro territorio, legato in particolar modo al turismo, diventerà ancora più difficile e drammatica. Inevitabilmente, i turisti sceglieranno altre Nazioni che si comportano in maniera più congrua.

Oltretutto, abbiamo visto come il contenuto di questo ordine del giorno, oggetto di proposte emendative esaminate in sede di Commissione, abbia determinato una spaccatura nella stessa maggioranza; è un contenuto di assoluto buon senso, giustificato dai dati, quindi dalla diminuzione dei contagi, dalla diminuzione dei ricoveri nelle terapie intensive e anche nei reparti ordinari, dall'aumento importante dei vaccini; abbiamo superato il 90 per cento; quindi, è del tutto ovvio che si possono abbandonare anche quegli strumenti straordinari che voi avete pensato di introdurre perché necessari a fronteggiare una fase critica ed emergenziale, quale ora certamente non viviamo.

Lo stesso emendamento Panizzut, che abbiamo visto in Commissione, ha posto al centro questo argomento. La maggioranza ha tentennato; in più, la relatrice stessa ha sentito di dover accantonare l'emendamento proposto, perché evidentemente c'erano spazi di riflessione e di ragione. Noi, come ultima spiaggia, abbiamo ripresentato il contenuto in un ordine del giorno - anche altri miei colleghi l'hanno ripresentato - e lo difendiamo, perché in questo ordine del giorno, c'è un'iniziativa di assoluto buon senso, di protezione della salute, di protezione dell'economia, della stabilità dell'Italia e del turismo, che è il bene certamente prezioso che caratterizza il nostro territorio. Quindi, non possiamo accettare una riformulazione che non dia certezza, rinviando ad un cronoprogramma vago e ad una progressione che non si sa che caratteristiche avrà e che, poi, per voi, dovrebbe portare un giorno - non si sa quando, non si sa come - a ritirare il green pass.

Come spesso vi abbiamo detto, non c'è la possibilità di tentennare, non potete essere sempre in ritardo: i vostri ritardi vengono pagati dagli italiani. Per questo, confermiamo la presentazione di questo ordine del giorno, chiedendo di porlo ai voti, nella speranza che possa raccogliere non soltanto il voto di Fratelli d'Italia, ma l'espressione a favore di quei pensatori liberi - sappiamo che ci sono ed esistono anche in quest'Aula - che ci auguriamo esprimeranno un voto a favore (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Grazie, ci sono sottoscrizioni che abbiamo registrato.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/41 Bellucci, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Ordine del giorno n. 9/3434-A/42 Mantovani, il parere è favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/43 Novelli: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/44 Spena, c'è una proposta di riformulazione, che viene accolta. Ordine del giorno n. 9/3434-A/45 Panizzut: c'è una proposta di riformulazione.

Ha chiesto di parlare il deputato Panizzut. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO PANIZZUT (LEGA). Grazie Presidente. Non accettiamo la riformulazione. Su questo ordine del giorno, la Lega mantiene la posizione espressa in Commissione: si chiede l'impegno al Governo di eliminare le misure restrittive di emergenza alla fine dello stato di emergenza. Non ci pare un'incongruenza, anzi: fine emergenza, fine misure di emergenza. Il 31 marzo, un segnale ed un impegno concreto, con una data precisa, per venire incontro ai sacrifici dei cittadini, degli imprenditori e dei commercianti che, tutt'oggi, stanno pagando il peso delle restrizioni. Ci teniamo a dire che non è uno sgambetto al Governo: siamo stati sempre fedeli su tutto, ma mai schiavi o servi delle incongruenze. Eravamo d'accordo sulle misure di emergenza, in emergenza: adesso basta (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bellucci. Ne ha facoltà. Le rimane un minuto.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Molto velocemente, Presidente, soltanto per dire che un po' ci sorprendiamo, perché il contenuto di questo ordine del giorno è identico a quello che ho illustrato poc'anzi, il mio ordine del giorno n. 9/3434-A/41. Ci saremmo aspettati che ci fosse un voto a favore. E' semplicemente per segnalare questa perplessità. Noi ovviamente voteremo convintamente a favore, quindi, dichiaro il voto a favore di tutto il gruppo di Fratelli d'Italia su questo emendamento che, d'altronde, congruamente e coerentemente è identico al nostro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. La proposta di riformulazione non è accolta dal deputato Panizzut.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/45 Panizzut, nel testo originario, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/46 Boldi c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo che viene accolta. Ordine del giorno n. 9/3434-A/47 Murelli il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/48 Cavandoli c'è una proposta di riformulazione. Viene accolta questa proposta di riformulazione? C'è un delegato d'Aula? Sì, viene accolta.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/49 Belotti con parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3434-A/50 Racchella con una proposta di riformulazione, che viene accolta. Ordine del giorno n. 9/3434-A/51 Comaroli con parere favorevole.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3434-A/52 Galantino su cui c'è una proposta di riformulazione. Ha chiesto di parlare deputato Galantino. Ne ha facoltà.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Sì, Presidente, accetto la riformulazione e ringrazio il sottosegretario Costa. Però, chiedo comunque il sostegno del voto di questa Assemblea.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/52 Galantino, così come riformulato dal Governo. Il parere in questo caso è favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 28).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3434-A/53 Montaruli su cui c'è una proposta di riformulazione. Ha chiesto di parlare la deputata Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. No, io non accetto la riformulazione e vorrei che quest'ordine del giorno venisse votato nella sua interezza perché, a seguito anche della votazione che abbiamo appena espresso, ritengo sia contraddittorio bocciarlo nelle modalità con cui è stato redatto. Noi chiediamo sostanzialmente di revocare tutti gli obblighi alla data di scadenza dello stato di emergenza. Questa è una tematica che abbiamo posto più volte, su cui peraltro sono intervenuti anche altri ordini del giorno, con un parere favorevole del Governo, seppur con riformulazioni. Visto il dibattito che c'è stato in Commissione, con un emendamento, peraltro, votato anche da Fratelli d'Italia e vari emendamenti di Fratelli d'Italia proprio sul tema, noi riteniamo che si debba prendere una scelta netta, ovvero dire chiaramente, nell'indicazione di un atto di indirizzo del Parlamento verso il Governo, che, al termine della scadenza dello stato di emergenza, o ancor prima, ci debba essere la revoca di ogni tipo di restrizione o obbligo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/53 Montaruli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/54 Silvestroni c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/55 Meloni il parere è favorevole sul primo impegno. Ci sono due appunti, pertanto si ritiene riformulato. In quanto tale, chiediamo se viene accolta la riformulazione di questo ordine del giorno n. 9/3434-A/55. C'è un delegato d'Aula che può rispondere? Sì, è accolta.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/56 Suriano il parere è favorevole. L'ordine del giorno n. 9/3434-A/57 Lollobrigida viene accettato come raccomandazione, che va bene. Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/58 Zucconi il parere è favorevole con riformulazione, accolta. Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/59 Rachele Silvestri il parere è favorevole con riformulazione, accolta. Sugli ordini del giorno n. 9/3434-A/60 Di Giorgi, n. 9/3434-A/61 Piccoli Nardelli e n. 9/3434-A/62 Baldini il parere è favorevole.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/63 Raduzzi c'è una proposta di riformulazione che non viene accolta.

Ha chiesto di parlare il deputato Raduzzi. Ne ha facoltà.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO-A). Presidente, noi interveniamo su questi ordini del giorno. So che a qualcuno della maggioranza, e magari anche a qualcuno dell'opposizione, questa cosa non piace. Questa mattina veramente abbiamo sentito dei discorsi secondo me deliranti, che ci chiedevano di rinunciare ai nostri interventi, rinunciare a intervenire su questo dibattito per via della crisi ucraina. Penso che…

PRESIDENTE. Stia al tema, sta facendo una dichiarazione di voto.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO-A). Sì, sto facendo una dichiarazione di voto sull'ordine del giorno e sto spiegando perché noi interveniamo e utilizziamo gli spazi, perché questo è un decreto-legge a nostro avviso veramente pericoloso, che non ha pari con tutti gli altri Paesi occidentali: si chiedere di avere il super green pass e si afferma che solo coloro che sono stati vaccinati oppure sono guariti dal virus possono lavorare. Noi sappiamo che al primo articolo della nostra Costituzione viene riconosciuto il diritto al lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa). E allora cosa chiediamo in questo ordine del giorno? Chiediamo sostanzialmente che con la fine dello stato di emergenza, che, ormai è riconosciuto da tutti, non verrà prorogato dopo il 31 marzo, vengano tolte tutte quante le restrizioni (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

Non va bene fare come dice il Premier Draghi, cioè iniziare a togliere qualcosa per le fiere, per lo sport. Noi vogliamo che vengano eliminati del tutto il green pass e il super green pass, come stanno facendo tutti i Paesi del mondo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa). Penso alla Scandinavia, penso alla Gran Bretagna, alla Spagna. Ma voi vi rendete conto di quello che sta succedendo al mondo del turismo? A cosa succede a coloro che magari dal Nord Europa devono scegliere se venire in vacanza in Italia o in Spagna? Prima vi leggevo il comunicato di Gualtieri, del sindaco di Roma, che ora si meraviglia che stiano chiudendo hotel, stiano finendo sulla strada tutti quei lavoratori del comparto del turismo. Ma facciamo qualcosa! In questo momento in cui di problemi ne abbiamo a non finire, e purtroppo vediamo anche noi tristemente quello che sta succedendo in Ucraina, dobbiamo iniziare a capire che queste restrizioni non hanno più alcun senso; l'unica cosa che fanno è andare a colpire la nostra economia e i nostri lavoratori. Ma ci rendiamo conto di quello che stiamo facendo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa)? Presidente, chiedo a tutta questa Assemblea un'ulteriore riflessione, che porti a votare favorevolmente questo ordine del giorno. Per favore, facciamo qualcosa (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa)!

PRESIDENTE. Prendo atto che il deputato Baroni sottoscrive l'ordine del giorno n. 9/3434-A/63 Raduzzi.

Ha chiesto di parlare il deputato Sgarbi. Ne ha facoltà.

VITTORIO SGARBI (M-NCI-USEI-R-AC). Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, non v'ha dubbio che la pulizia e l'ordine sul piano logico e anche della posizione largamente assunta e largamente votata in parti separate dell'ordine del giorno dell'onorevole Raduzzi ci chiama a valutare, al di là delle parti, l'intelligenza di quello che egli dice: l'articolo 1 della Costituzione, la fine dello stato d'emergenza, che non sappiamo cosa voglia dire. Non ho visto bombe, missili, morti per strada. Emergenza singolare! Essa finisce ed è giusto che finiscano le conseguenze che essa ha portato sul piano assolutamente simbolico e non reale.

Invece, sul piano reale, per me che ho fatto tre vaccini e sono risultato positivo con il tampone, dimostrando l'inutilità assoluta del green pass, che tutti riconoscono per tale nell'ovvietà delle contraddizioni che pone, il dato certo è che l'Aifa ha indicato che le controindicazioni mortali del vaccino, per le persone che evidentemente lo hanno patito, hanno portato a 22 morti. Si è parlato spesso dei morti, che sono tutti uguali, e chiedo, quindi, un minuto di silenzio per i 22 morti che sono stati causati da un vaccino per controindicazioni avverse. Credo che anche essi meritino la nostra attenzione, così come l'ottimo ordine del giorno dell'onorevole Raduzzi (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/63 Raduzzi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/64 Rotelli c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta.

Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/65 Sodano c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: non viene accolta.

Ha chiesto di parlare il deputato Sodano. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie, Presidente. Non accetto la riformulazione di questo ordine del giorno che bisogna votare. Questo è un ordine del giorno sulla Costituzione, sui principi della Costituzione. L'articolo 3 della nostra Costituzione sancisce che tutti i cittadini sono eguali di fronte alla legge. Adesso, di fronte al pasticcio che avete fatto su queste restrizioni sul green pass, oggi succede che in Italia un cittadino italiano non può andare con un normale green pass al ristorante in albergo, mentre un cittadino straniero, un turista lo può fare (Applausi di deputati del gruppo Misto). Quindi, ci ritroviamo nella illogica situazione in cui, paradossalmente, gli italiani sono discriminati rispetto agli stranieri. Ma qui vorrei sentire cosa farà la Lega, che diceva “prima gli italiani” (Applausi di deputati del gruppo Misto). Ebbene, vi dico che il principio per cui “prima gli italiani” oggi non lo state facendo rispettare, perché, con queste folli misure del Ministro Speranza e di Draghi, se sei un cittadino straniero, puoi andarti a prendere un caffè, se sei un italiano non lo puoi fare. Questo chiaramente entra in contrasto con la nostra Costituzione. Ma qualche domanda ve la siete fatta su questa situazione? Qui siamo sul piano proprio dei principi costituzionali. Sul piano sanitario, ovviamente, è chiaro che questa misura non significa assolutamente nulla: ci sono persone che hanno lo stesso certificato, magari il tampone, ma ad alcuni permettiamo di andare al ristorante in albergo e ad altre no. Al riguardo, si sono espressi anche i virologi. Per esempio, lo stesso Bassetti ha detto che non è possibile che, se sei uno straniero che arriva in Italia, devi seguire determinate regole, e, se sei italiano, ne devi seguire altre. Ma questo è chiaro. Allora, assumetevi le vostre responsabilità, non state qui a scaldare la poltrona (Applausi di deputati del gruppo Misto - Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico). Date un senso alla vostra presenza in questo Parlamento! Noi ci troviamo in una situazione assurda, e mi riferisco anche a coloro che hanno un doppio passaporto. Ho un amico che ha il passaporto americano e quello italiano: con il passaporto italiano non può andare al ristorante, prende quello americano e invece si può sedere e stare lì. Ad oggi queste misure non hanno più senso, non entro neanche nel merito dell'utilità di queste misure. C'è proprio un calpestamento totale dei principi costituzionali, perché oggi possiamo dire chiaramente che, di fronte alla legge, non tutti i cittadini sono uguali (Applausi di deputati del gruppo Misto), grazie alle vostre scandalose misure che non si capisce quali obiettivi intendano raggiungere. Sicuramente non quello di far superare, nei tempi più celeri possibili, la pandemia a questo Paese, visto che - lo abbiamo ripetuto in questi mesi - Paesi come l'Inghilterra, la Spagna, la Francia, la Danimarca, la Svezia e la Norvegia hanno chiuso il loro periodo di emergenza e hanno ripristinato la normalità.

Sapete qual è la vostra fortuna? Che non ci sono gli occhi degli italiani fissi su queste sedie, perché, se potessero vedere l'ignavia con cui trattate materie così sensibili (Applausi di deputati del gruppo Misto - Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico), non vi voterebbero mai più. Questa è la vostra fortuna (Applausi di deputati del gruppo Misto)!

PRESIDENTE. Deputato Sodano, intanto, la prego di tenere un atteggiamento consono a quest'Aula e di usare parole in linea con quello che stabilisce il nostro Regolamento.

Ha chiesto di parlare il deputato Sgarbi. Ne ha facoltà. Ha ancora qualche minuto a disposizione.

VITTORIO SGARBI (M-NCI-USEI-R-AC). Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, aderisco e sottoscrivo l'ordine del giorno Sodano che, in punta di logica, per chi volesse usarla, dice cose incontrovertibili e mi stupisce che l'autonomia di giudizio di ogni parlamentare senza vincolo di mandato non ne tenga conto, sul piano testuale, al di là delle sue considerazioni sulla popolarità o meno di alcune misure. Intendo dire che mi stupisce vedere gli amici della Lega e di Forza Italia votare in maniera irreggimentata, come una setta, dalla parte del Governo.

Capisco che Draghi abbia bisogno del nostro soccorso, ma si può anche usare la ragione, che lui usa nel modo più cinico e baro, essendo persona intelligente, non potendo non corrispondere a quello che scrive l'onorevole Sodano e a chiunque dica che un americano può andare in un ristorante e un italiano no; è logico, cercate di pensarlo per quello che vi resta di uso della ragione. Questo dico, grazie, anche a Durigon (Applausi di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/65 Sodano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Ordine del giorno n. 9/3434-A/66 Osnato: c'è una proposta di riformulazione, che viene accolta.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/67 Bignami: c'è una proposta di riformulazione.

Ha chiesto di parlare il deputato Bignami. Ne ha facoltà.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo solo per sapere se la riformulazione contemplava l'introduzione della formula: “a valutare l'opportunità di”.

Presidente, mi trovo costretto a respingere la proposta di riformulazione, perché riteniamo che, arrivati a questo punto, sarebbe stato importante che il Governo, nella ridda di dispositivi e di provvedimenti che si sono caratterizzati per un approccio a dir poco schizofrenico e del tutto inefficace rispetto all'introduzione dello strumento del green pass, avesse almeno il buonsenso di adottare una posizione chiara sulla proposta che Fratelli d'Italia ha formulato, ovvero di equiparare coloro che hanno contratto la malattia in forma naturale e che, quindi, hanno anticorpi sviluppati in forma naturale, a coloro che hanno, invece, ritenuto di sottoporsi al vaccino al fine di ottenere una forma di autorizzazione alla circolazione, quale quella postulata dal green pass.

Fratelli d'Italia ha fin dall'inizio chiarito la sua contrarietà a questo strumento. Abbiamo stigmatizzato posizioni come ad esempio quelle del Presidente Draghi, quando, il 22 luglio del 2021, alla conferenza stampa, affermò che coloro che accedevano ai locali con green pass sapevano di trovarsi tra persone con la garanzia di non essere contagiati; avevamo detto che questa era una cosa non vera, non perché avessimo una sfera di cristallo, ma perché il buonsenso evidentemente affermava ciò, e abbiamo chiesto che lo strumento appunto del green pass non fosse utilizzato con quelle modalità che, da inutili, si sono rivelate dannose, come ha poi testimoniato l'elevato numero di contagi che abbiamo registrato nelle scorse settimane; un numero assolutamente non paragonabile a quello delle scorse settimane e dei mesi precedenti.

Purtuttavia, nel tentativo di rendere meno devastante l'effetto di questo strumento, abbiamo sempre chiesto che coloro, che avessero anticorpi certificati a fronte di un sierologico nella misura che un medico ritenesse congrua rispetto alle possibilità di non essere esposti a ulteriori contagi e di non sottoporre evidentemente a rischio terzi, si trovassero nelle condizioni di ottenere questo strumento di certificazione verde esattamente come coloro che avevano fatto i vaccini.

Ci è sempre stato detto “no” e, oggi, crediamo che sarebbe stata importante una parola di chiarezza, perché altrimenti l'idea che passa è che l'obiettivo non sia quello di contrastare il virus, ma quello di promuovere la somministrazione del vaccino anche a persone che, come dicono autorevoli medici, scienziati e ricercatori, non hanno necessità di acquisire protezioni ulteriori a fronte della presenza appunto di anticorpi naturali. Era una posizione di buonsenso, dispiace che il Governo invece non ritenga di condividerla e per questo chiediamo che l'Aula si esprima (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/67 Bignami, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Abbiamo tre pareri favorevoli agli ordini del giorno n. 9/3434-A/68 Frate, n. 9/3434-A/69 Provenza e n. 9/3434-A/70 Penna. Ordine del giorno n. 9/3434-A/71 Davide Crippa: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta. Ordine del giorno n. 9/3434-A/72 Galizia: parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3434-A/73 D'Arrando: c'è una proposta di riformulazione, che viene accettata. Ordine del giorno n. 9/3434-A/74 Ruggiero: parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3434-A/75 Bella: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/76 Mammì: parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3434-A/77 Papiro: parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3434-A/78 Invidia: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta. Ordine del giorno n. 9/3434-A/79 Alaimo: parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3434-A/80 Baldino: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta. Ordine del giorno n. 9/3434-A/81 Emiliozzi: c'è una proposta di riformulazione.

Ha chiesto di parlare la deputata Emiliozzi. Ne ha facoltà.

MIRELLA EMILIOZZI (M5S). Chiedevo solo di sottoscrive l'ordine del giorno n. 9/3434-A/80 Baldino; non ho fatto in tempo.

PRESIDENTE. Registriamo la sottoscrizione dell'ordine del giorno precedente, il n. 9/3434-A/80 Baldino. Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/81, il suo ordine del giorno, accetta la riformulazione del Governo?

MIRELLA EMILIOZZI (M5S). La posso sentire? Prima, non ho fatto in tempo.

PRESIDENTE. Governo?

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/81 Emiliozzi il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a non prorogare ulteriormente lo stato di emergenza oltre il 31 marzo e contestualmente a predisporre un cronoprogramma per un graduale e progressivo allentamento, sulla base dell'andamento epidemiologico, delle diverse limitazioni imposte per fronteggiare la pandemia, ivi comprese le certificazioni verdi”.

PRESIDENTE. La accetta?

MIRELLA EMILIOZZI (M5S). La accetto, grazie.

PRESIDENTE. Benissimo. Ordine del giorno n. 9/3434-A/82 Maraia: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta. Ordine del giorno n. 9/3434-A/83 Licatini: parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3434-A/84 Flati: c'è una proposta di riformulazione, che viene accolta. Ordine del giorno n. 9/3434-A/85 Sportiello: c'è una proposta di riformulazione, che viene accolta. Ordine del giorno n. 9/3434-A/86 Vinci: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo. Viene accolta? Suppongo di sì.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/87 Mandelli: parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3434-A/88 Giannone: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo.

Ha chiesto di parlare la deputata Giannone. Ne ha facoltà.

VERONICA GIANNONE (FI). Grazie, Presidente. No, non accetto la riformulazione e cerco di spiegare velocemente anche il perché. Così come si sta andando avanti, secondo le dichiarazioni riportate dal Presidente Draghi, ma anche per il fatto che si sta impegnando il Governo a concludere questo stato di emergenza il 31 marzo 2022, io credo che sia necessario anche dare un indirizzo per quanto riguarda il green pass, il super green pass o green pass rafforzato, dando così a chiarezza su questo e eliminandolo completamente, in modo graduale, da adesso sino al 31 marzo 2022 e, soprattutto, dicendo agli italiani che questo green pass verrà abolito. Credo che sia necessario fare questo e non tergiversare in altro modo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/88 Giannone, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Ordine del giorno n. 9/3434-A/89 Stumpo, su cui c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo che viene accolta.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/90 Paolo Russo, su cui c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo che viene accolta.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/91 Casu, favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/92 La Marca, favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/93 Deidda; proposta di riformulazione da parte del Governo che è accolta.

Ordine del giorno n. 9/3434-A/94 Napoli, con parere contrario del Governo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3434-A/94 Napoli.

Dichiaro aperta la votazione…

Revoco la votazione.

Cerchiamo di essere un po' più attenti, però!

Torniamo all'ordine del giorno n. 9/3434-A/94 Napoli.

Ha chiesto di parlare il deputato Marin. Ne ha facoltà.

MARCO MARIN (CI). Lo ritiriamo.

PRESIDENTE. Passiamo ora all'ultimo ordine del giorno, n. 9/3434-A/95 Bond, su cui il parere è favorevole.

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3434-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pino Cabras. Ne ha facoltà.

Il deputato Cabras non è presente; s'intende abbia rinunciato.

Ha chiesto di parlare il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-A). Presidente, innanzitutto voglio specificare che il collega Cabras non ha rinunciato, ma non gli è stato permesso di entrare, da deputato eletto, in quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa). Quindi, ciò perché venga messo agli atti, poiché ad alcuni deputati non è permesso entrare per discutere e per votare i provvedimenti.

Passando a questo decreto-legge, che in realtà sono due decreti-legge in uno (abbiamo un combo di decreti-legge illegittimi), giustamente il Governo ha deciso di inserire al previgente decreto n. 1 anche il decreto n. 5 per far sentire ancora di più il peso della propria legislazione non solo a tutta la Camera ma a tutti gli italiani che subiscono le intimidazioni e le discriminazioni di questo Governo. La parte inserita recentemente riguarda una discriminazione ancora più pacifica, ovvero ciò che…

PRESIDENTE. Porti pazienza, deputato Colletti. Aspettiamo che l'Aula porti rispetto per la sua dichiarazione di voto facendo silenzio.

ANDREA COLLETTI (MISTO-A). Guardi, Presidente, non c'è problema, tanto quest'Aula è diventata sorda da molti mesi (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa). Quindi, posso tranquillamente continuare la dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Non è lei che decide. Chiedo scusa. Colleghi! Deputato Ziello, deputata Baldini. Colleghi, dobbiamo fare silenzio! Chi vuole parlare si può accomodare fuori dall'Aula.

Prego, deputato Colletti.

ANDREA COLLETTI (MISTO-A). Grazie, Presidente. Allora, come dicevo poc'anzi, dopo le prime discriminazioni del decreto-legge n. 1 del 2022 questo Parlamento e il Governo hanno deciso di aggravare il contenuto del decreto inserendovi anche le discriminazioni previste dal decreto-legge n. 5 del 2022, discriminazioni ancora più pacifiche e assurde poiché in Italia ciò che non è permesso fare agli italiani sarà permesso agli stranieri. Ovvero gli stranieri hanno uno statuto personale che si portano dietro mentre sono in vacanza o al lavoro in Italia, con ciò dimostrando che o i membri del Comitato tecnico-scientifico o il Ministro Speranza pensano che gli stranieri siano portatori di un virus meno grave o meno potenzialmente dannoso o abbiano una sorta di bolla del Ministero della Salute, a mo' di bolla papale, per non infettare gli altri con il COVID-19…

PRESIDENTE. Deputati Iorio e Rizzone, scusate se disturbiamo facendo il nostro lavoro.

Prego, deputato Colletti, prosegua.

ANDREA COLLETTI (MISTO-A). Come dicevo poc'anzi, Presidente, evidentemente verso gli stranieri sussiste una sorta di bolla del Ministero della Salute e del Ministro Speranza a mo' di bolla papale, ovvero evidentemente gli stranieri, a differenza degli italiani, non incidono nell'infezione da COVID-19, evidentemente gli stranieri, anche se è positivi o anche senza green pass rafforzato, non sono un pericolo per le altre persone e, quindi, stranamente agli stranieri è concesso ciò che non è concesso agli italiani.

Quindi, molti italiani non possono lavorare e molti italiani non possono fare delle basiche attività sociali. Gli italiani non possono neanche andare in banca o alle poste. Non possono neanche andare in banca per pagare le tasse, che pagano gli stipendi di deputati, ministri, sottosegretari e membri del CTS, mentre gli stranieri, che evidentemente non pagano tasse per il sostentamento di deputati, senatori, ministri, sottosegretari e membri del CTS, possono tranquillamente fare ciò che meglio credono.

Questo perché l'Italia è un Paese strano, è un Paese dove il diritto ormai non vale più nulla, dove ormai la Corte costituzionale decide sulla base del proprio impianto politico e non più sulla Costituzione e su quelli che dovrebbero essere i principi generali dell'ordinamento nonché i principi costituzionali.

Quindi, noi in realtà stiamo dicendo ai prossimi legislatori che sarà permesso discriminare le persone in base alla propria nazionalità, anzi, visto che ieri avrebbe dovuto partecipare un ministro francese alla riunione del Consiglio dei Ministri - e poi ci è stato detto e riferito in capigruppo che non ha partecipato -, in realtà noi stiamo addirittura delegando parte delle politiche italiane a membri di Governi esteri. Quindi, non solo permettiamo a persone con cittadinanza straniera di avere più diritti degli italiani, ma permettiamo anche a membri di Governi stranieri di intrufolarsi nelle riunioni del Governo italiano.

Mi domando, allora, se questo trattato del Quirinale serva piuttosto a prendere ordini da chi ormai sta mangiando sulle macerie dell'economia italiana, macerie dell'economia italiana che sono previste anche da questo decreto e che saranno le conseguenze continue di questi decreti-legge, che impongono chiusure e di non poter avere una vita sociale.

Oltretutto, vorrei far presente quanto molti colleghi siano stati contenti di aver previsto in una recente manovra il bonus psicologico, quando in realtà è questa stessa maggioranza e questo stesso Governo che stanno creando dei gravissimi problemi psicologici non solo a tutti gli italiani ma, ancora di più, a quei ragazzi a cui non è permesso andare a scuola e che vengono discriminati nelle attività extrascolastiche. Infatti, ci sono ragazzi che non possono più fare sport e ci sono ragazzi che, in caso di una persona positiva, non possono più andare a scuola, a differenza di quelli vaccinati, ma devono forzatamente seguire le lezioni scolastiche in DAD.

Insomma, questo decreto, come tutti gli altri, è un pot-pourri di discriminazioni. Vogliamo, anzi volete - e in questo il Governo è maestro - far entrare nella testa dei più piccoli quanto siano positive le discriminazioni basate non solo sulla cittadinanza ma anche sulle condizioni di salute e ciò è ancora peggio di tutte le discriminazioni che state facendo agli adulti, perché date un insegnamento pessimo alle nuove generazioni correndo il rischio che le nuove generazioni possano diventare addirittura peggio di voi. Questo noi di Alternativa non lo possiamo permettere (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Emanuela Corda. Ne ha facoltà.

EMANUELA CORDA (MISTO-A). Grazie, Presidente. Come ho detto poc'anzi, ci saremmo volentieri risparmiati di dover discutere ancora di questi provvedimenti vergognosi in un momento, tra l'altro, così delicato, in cui sinceramente siamo tutti molto preoccupati e avremmo voluto dedicarci, magari, a cose sicuramente più utili al mondo e a questo Paese. Invece, ahimè, siamo ancora qui a combattere contro delle misure assurde, ormai, l'abbiamo detto, anacronistiche, perché questo decreto adesso noi lo dobbiamo licenziare, però già gli effetti si sono prodotti e, purtroppo, hanno creato una marea di disagi ai cittadini, delle fortissime discriminazioni. Sono state introdotte delle norme veramente assurde, con una discriminazione per una categoria di persone - la prima volta che avviene nella storia - ovvero l'obbligo vaccinale per gli over 50, tra l'altro, introdotto nel posto di lavoro. Tutta una serie di cose che violano, costantemente e in maniera veramente assurda, anche il nostro dettato costituzionale. È chiaro che si sta agendo in una maniera indiscriminata, perché, ormai, la pandemia è diventata una scusa per poter continuare ad usare uno strumento che, come hanno definito anche gli esperti, ormai è uno strumento politico, che non ha più niente di scientifico, l'abbiamo detto più volte.

Tra l'altro, prima, quando il collega illustrava il suo ordine del giorno, menzionava proprio la questione relativa agli italiani che non possono pernottare in un albergo, in un bed and breakfast, invece, coloro che arrivano, gli stranieri, un francese, un inglese o un tedesco possono pernottare sia negli alberghi che nei B&B. Allora, ditemi che cos'è, come si può definire questo tipo di misura. È una misura selettiva? Una misura che vuole stabilire delle classi differenti di persone? Perché abbiamo sempre detto che siamo cittadini del mondo, che si vuole andare verso questa globalizzazione, però, poi, alla fine, stiamo discriminando i nostri connazionali e, quindi, un francese ha più diritti di un italiano, siamo arrivati veramente ad un paradosso assurdo. Paradosso nel paradosso, chi, ovviamente, ha la doppia cittadinanza, può anche eludere le norme, perché, essendo di fatto italiano, comunque, anche da non vaccinato, con un semplice tampone, può andare a pernottare serenamente negli alberghi, nei B&B, può entrare nei ristoranti, cenare.

Quindi, è veramente una discriminazione nei fatti, una cosa scandalosa che avreste dovuto ritirare e ripeto, oggi io mi sarei aspettata un'azione forte, visto anche lo scenario internazionale che ci richiama alla responsabilità, dire “basta, mettiamo tutto da una parte, non si voterà questo decreto vergognoso”, perché veramente è vergognoso ed è veramente odioso doverne discutere in questo momento. Tra l'altro, qualcuno avrebbe voluto evitare persino la discussione, persino tapparci la bocca. Se avessimo avuto, magari, la possibilità di discutere altro, se ci avessero detto che ci sarebbe stato un incontro alle Camera, un'informativa urgente oggi, allora, sicuramente, ci saremmo impegnati per quello, per parlare d'altro, della crisi ucraina, che è sicuramente il tema dominante, importantissimo, improcrastinabile, per il quale siamo chiamati tutti alla massima responsabilità. E, invece, no, ci si intestardisce e si chiede alle opposizioni di mettersi la museruola, dicendo “però, per cortesia, non parlate, cercate di essere magnanimi, evitate di disturbare perché c'è questo grandissimo problema”. Ma, se siamo qui pagati per lavorare, non ho capito perché dobbiamo, invece, stare altrove, andarcene a casa, a cincischiare. Probabilmente, la vera giustificazione di quella richiesta era un'altra: probabilmente, era quella per cui tanti vogliono prendere un treno, un aereo e tornarsene a casa loro. Questa è la verità. Almeno, io dico, si abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, di dire la verità e di non mascherarsi dietro questa ipocrisia, usando anche un tema così importante, cioè quello che sta succedendo nell'Est Europa, come una scusa per non parlare di queste misure vergognose, che si continua a portare avanti con pervicacia, con malizia e anche con cattiveria. Perché voglio sottolineare che queste misure hanno creato delle discriminazioni persino a scuola tra i bambini, con i bimbi non vaccinati che devono andare in DAD, mentre gli altri non ci vanno, il vaccinato va a scuola. Rendiamoci conto, ma di cosa stiamo parlando?

Delle discriminazioni fortissime, una marea di persone, gli anziani che - l'abbiamo detto -, anche chi è vaccinato, anche chi possiede il super green pass, questa super carta verde, comunque può avere delle difficoltà, perché esibire sempre un documento ogni volta che tu devi accedere ad un servizio anche elementare è un problema, perché non abbiamo tutti due mani che funzionano, la velocità di pensiero, la velocità di movimento, ci sono delle persone che hanno delle difficoltà.

Però a voi questo non interessa, giustamente dite “tanto non è un problema nostro, giustamente un parlamentare ha tutti gli strumenti. È un gran privilegiato e io lo dico da parlamentare: noi, in questo momento, siamo super privilegiati, con uno stipendio da nababbi, possiamo permetterci di partire il giovedì sera fregandocene di tutto e mollando il posto di lavoro, tanti neanche ci passano qui dentro, però, invece, poi, si chiede all'anziano che, magari, fa una marea di chilometri per andare a ritirare la pensione di dover esibire la carta verde per ritirare la pensione, che è un suo diritto.

Tra l'altro, ci sono giunti anche dei racconti raccapriccianti di anziani ultraottantenni che sono stati rispediti a casa perché non trovavano il green pass, perché magari se l'erano dimenticato a casa, non sapevano usare lo smartphone e sono stati rispediti a casa, con cattiveria, perché per me questa è cattiveria, non è buonsenso. O un altro anziano - e sono storie vere - denunciato da persone, con nomi e cognomi; a un altro anziano che aveva chiesto di accedere alla toilette di un bar gli hanno chiesto il super green pass. Non vi dico cosa è successo, perché, ovviamente, quella persona si è sentita male, perché il buonsenso vuole che si abbia un po' di pietas e si dica: “prego, si accomodi, al limite glielo chiederemo dopo”. Niente, proprio una cattiveria, perché queste misure idiote hanno veramente risvegliato i sentimenti peggiori delle persone.

Quindi, avete fomentato la guerra tra poveri, tra persone che soffrono e state continuando a farlo, ripeto, in un momento nel quale ci sarebbe soltanto da tacere, da rinunciare a portare avanti questo tipo di provvedimento. Si insiste e si persiste senza una motivazione, con le dichiarazioni a spron battuto del Premier Draghi che ha detto che adesso finirà lo stato d'emergenza, però si continua a tenere l'obbligo vaccinale non si sa fino a quando, non si sa fino a quando dovremo tenere ancora questo benedetto super green pass.

È chiaro che sono proclami pre-elettorali, perché i partiti sono già pronti, si stanno agitando, vedo gruppi su Facebook che nascono - iscriviti al gruppo di Tizio, di Caio -, tutti che fanno propaganda politica vergognosa, dicendo “toglieremo il green pass”. Ma non è abbastanza il male che è stato già fatto ai cittadini? Io credo che, anche nella campagna di vaccinazione, si siano raggiunti quei risultati, in termini di vaccinati, che si volevano raggiungere. Quindi, raggiunte quelle soglie, che senso ha continuare a perseverare in una strada che gli stessi virologi, quelli che sponsorizzavano il Governo, adesso negano, dicendo che bisogna assolutamente fermare queste misure che, ripeto, stanno soltanto aggravando una situazione e anche minando la salute mentale delle persone.

Perché, poi, oltre ai problemi fisici di chi non ce la fa, ai problemi di quelli che perdono il posto di lavoro - tutta una serie di problemi -, di quelli che non possono viaggiare, poi ci sono anche i problemi mentali, perché tanta gente sta uscendo fuori di testa. Però, giustamente, c'è bonus per i problemi psicologici, quello è importante. Ma io dico, invece che andare a guardare agli effetti di questo disastro, correggete le cause, eliminate le cause, perché è tutto demenziale. Quindi, ripeto, mi sembra di essere in un film, spero finisca presto, perché io amo il cinema, ma questo è il peggiore B-movie che abbia mai visto, un horror, un B-movie horror, una cosa pietosa. E la cosa più pietosa è che avvenga proprio qui, in queste Aule, che meriterebbero un diverso rispetto (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Costanzo. Ne ha facoltà.

JESSICA COSTANZO (MISTO-A). Oggi convertirete o, comunque, voterete per la conversione di questo decreto che, più che uscito da un Governo di un Paese civile, sembra essere uscito da un manicomio. Addirittura, il popolo ha dovuto attendere giorni prima che il Presidente Draghi si degnasse di convocare una conferenza stampa informativa. Evidentemente, serviva del tempo per imbastire quella macchina della propaganda. Diventa sempre più difficile giustificare la necessità e l'urgenza, dal momento che le norme contenute diventano obblighi solo dopo 40 giorni la sua entrata in vigore. Vorrei ricordare i disagi che sono stati causati alla popolazione, agli italiani durante i mesi di dicembre e gennaio: in piena stagione invernale, vi erano code infinite davanti alle farmacie, davanti agli hub vaccinali, dove non si trovavano test molecolari e nemmeno i test antigienici rapidi neanche a pagarli oro, per colpa delle vostre inefficienze.

In tutta risposta, avete pensato di introdurre l'obbligo di green pass base nelle attività commerciali, nelle attività per i servizi alla persona. Prendiamo un esempio, l'ultimo degli esempi, quello di parrucchieri: a questo punto, costa di più sostenere il costo del tampone, del test rapido, piuttosto che fare una piega, quindi, disincentivate anche i consumi, veri geni dell'economia, come mettere un intero settore in ginocchio. Oppure, l'obbligo di green pass base per accedere agli uffici postali; andate a minare anche il diritto al risparmio.

Ma voi dite che l'obiettivo era raggiungere l'immunità di gregge. Bene, guardiamo ai numeri, allora. Una settimana dopo l'entrata in vigore di questo decreto - quindi a metà gennaio -, avevate raggiunto un più 15 per cento sugli over 50 vaccinati; il 15 febbraio, che è stata proprio la data in cui è stato inserito questo obbligo, solo nella Lombardia, c'erano 163 mila lavoratori over 50 sospesi, quindi, di fatto, sono aumentati i cosiddetti no-Vax - come li chiamate voi, ma sono semplicemente persone che, magari hanno fatto anche la seconda dose, ma sono trascorsi più di 4 mesi -, mentre si sono ridotti i booster.

Ci ricordiamo anche la scorsa estate, a luglio, quando, in conferenza stampa, sempre il Premier Draghi, garantiva tutti gli italiani che il green pass era la garanzia per essere circondati da persone non contagiose e, difatti, abbiamo visto centinaia di esempi, anche in Aula, di persone positive al COVID, con il green pass valido, mentre, al contrario, abbiamo centinaia di fantasmi, non saprei come chiamarli diversamente, perché sono persone vaccinate o guarite dal COVID, a cui non arriva il lasciapassare, per colpa di bachi del sistema delle ASL oppure nel Ministero. Non dimentichiamo anche i casi di navi e aerei che si sono trasformati in veri e propri covi di immuni infetti, nonostante all'interno passeggeri e personale avessero tutti il green pass. Però, nonostante tutto, voi ci chiedete fiducia; la chiedete ai cittadini, anzi, con le presenze costanti e il martellamento mediatico in tv, date anche modelli di persone a cui bisogna fare riferimento, uno fra tutti è il professor Pregliasco, il direttore dell'Istituto Galeazzi, che ha dichiarato apertamente che nella sua struttura non fa accedere le persone che non abbiano già un booster; quindi anche persone con due dosi da più di 4 mesi non hanno il diritto di accedere alle cure all'interno del suo istituto. Oppure, il mantra che avete creato del: non c'è nessuna correlazione tra gli effetti avversi e i vaccini, tant'è vero che viene riconosciuta la correlazione dei decessi solo nel caso in cui il decesso avvenga entro le prime 2 settimane dall'ultima dose somministrata; quindi, se uno muore al sedicesimo giorno, non c'è alcuna correlazione. Quel che è peggio, con riferimento ai sanitari, è che avete creato ex eroi, perché sono persone guarite, sane e che vorrebbero lavorare e non gli permettete di lavorare; avete soppresso il diritto alla cura, perché sono persone, che nella loro professionalità, salvano le vite.

I guariti hanno il super green pass, quindi possono accedere alla vita sociale - che, tra l'altro, dovrebbe essere già garantita dalla Costituzione, ma così non è - ma non possono accedere al lavoro; quindi avete creato un vero e proprio piano diabolico, così come è stato creato per i lavoratori over cinquanta. Avete costruito a tavolino il sistema, per cui un over 50, se si presenta sul posto del lavoro senza super green pass, rischia una sanzione amministrativa che va dai 600 ai 1.500 euro; se lo stesso non si presenta sul posto di lavoro, viene considerato assente ingiustificato. Peccato, poi, che raccomandate il fatto che non ci debbano essere conseguenze, sia disciplinari, sia sulla conservazione del posto di lavoro. Continuiamo a ribadirvi che, nel mondo reale, nell'Italia reale, continuano a piovere migliaia e migliaia di sanzioni disciplinari su queste persone, sia over cinquanta, sia non. Voi state creando e legittimando una pandemia di posti di lavoro, perché avete sdoganato i licenziamenti di massa, soprattutto verso il personale che viene considerato dissidente, questo ha conseguenze: altro che!

Potremmo parlarvi di tanti altri punti che vi abbiamo illustrato in tutti questi mesi, dai falsi prezzi calmierati delle mascherine FFP2, alle mascherine prodotte da FCA, che sono state dichiarate nocive, non a norma e bocciate dai medici (ricordiamo che FCA ha già preso 102 milioni e adesso arriverà un'altra tranche dia 135 milioni). Potremmo parlarvi del numero di posti letto nelle terapie intensive, che continua a non aumentare, oppure delle terapie degli anticorpi monoclonali, il cui processo per accedere è talmente farraginoso che, quando arriva l'autorizzazione, spesso è troppo tardi, e, anche se sono state criticate, poi, come corsia preferenziale, vengono usate, come dimostra il caso del virologo Galli.

Però vorrei soffermarmi sulla sanzione dei 100 euro una tantum che avete inserito per gli over 50 che non hanno il super green pass. Il Governo ha inserito questa cifra, ma sappiamo benissimo che all'interno dell'arco parlamentare ci sono fior fiori di rappresentanti che si definiscono del popolo, che vorrebbero portare questa sanzione dai 100 euro al costo che viene sostenuto dalla collettività ogni giorno per posto letto occupato all'interno degli ospedali pubblici. Allora, così facendo si legittima definitivamente la privatizzazione della sanità e si crea un precedente pericolosissimo già solo con l'introduzione di questa sanzione, perché allo stesso tempo si può attivare con tutti i pazienti (pensiamo alle persone sieropositive, ai fumatori, agli obesi). Di fatto, in questo arco parlamentare, sia alla Camera, sia al Senato abbiamo rappresentanti del popolo che dicono di essere favorevoli ad una legge - per esempio, sul suicidio assistito - ma poi sono contrari a riconoscere il principio di autodeterminazione individuale. Quindi, avete un concetto un po' strano di libertà, perché per voi libertà significa negare il diritto alla cura, il diritto allo studio, il diritto al lavoro, il diritto al sostentamento. In tutto questo, il green pass diventa veramente la patente per accedere alle cure e, in tutto ciò, vogliamo comunque ringraziare i medici, a nome di Alternativa, che sono rimasti medici e che non hanno giurato sul protocollo della “tachipirina e vigile attesa”. Sappiamo che la sentenza del TAR ha fatto tremare la poltrona del Ministro Speranza, ma poi il Consiglio di Stato ha pensato bene, con l'ex Ministro azzurro, di riporre tutto al proprio posto. La verità è che ormai è diventata superflua, perché per voi è vero solo ed esclusivamente ciò che è utile al potere (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Forciniti, che è assente.

Ha chiesto di parlare il deputato Giuliodori. Ne ha facoltà.

PAOLO GIULIODORI (MISTO-A). Grazie, Presidente, in questi due anni si è parlato molto di fake news e di complottisti vari. Vorrei iniziare il mio intervento su questo decreto - l'ennesimo decreto vergognoso dell'altrettanto vergognoso Governo Draghi - riguardo ad alcune fake news che sono state fatte circolare; fake news che provengono non da cittadini qualsiasi, ma da istituzioni o addirittura da persone di scienza o cosiddette tali.

Prima tra tutte, vorrei citare la prima, del 30 marzo dell'anno scorso, quindi nel 2021, circa un anno fa, dove il Presidente Draghi - quindi, di certo, non l'ultimo arrivato - in una conferenza con le regioni diceva: “Raggiungeremo l'immunità di gregge nel mese di luglio in tutta Europa”.

Oppure, sempre lo stesso Draghi, il 22 luglio 2021, diceva, vergognosamente, secondo me e secondo noi di Alternativa: “Il green pass è una misura con la quale i cittadini possono continuare a svolgere attività con la garanzia di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose. È una misura che dà serenità, non che toglie serenità”. Non penso che abbia senso commentare queste parole dal punto di vista scientifico. Noi tutti, ma anche tutti i cittadini hanno delle esperienze in famiglia o tra gli amici, parenti, eccetera, dove anche gli stessi vaccinati sono stati contagiati e hanno, magari, anche contagiato. Già all'epoca, il 22 luglio 2021, quando parlava il nostro – purtroppo - Presidente del Consiglio, già si sapeva che questo non era un vaccino classico, anzi, non è nemmeno corretto chiamarlo vaccino, proprio perché non garantiva la sterilità del vaccinato. Quindi, anche il vaccinato può contagiarsi e contagiare; questo lo abbiamo ripetuto fin da quei mesi in cui Draghi sosteneva esattamente il contrario. Oppure, sempre lo stesso Draghi diceva: “L'appello a non vaccinarsi è un appello a morire, sostanzialmente; non ti vaccini, ti ammali, muori”; oppure fai morire “non ti vaccini, ti ammali, contagi e lui/lei muore.” Queste sono frasi, secondo me, gravissime, di una gravità che non viene nemmeno percepita per tutta una serie di ragioni. Una di queste ragioni è che il virus certamente pericoloso, ma è pericoloso per una certa fascia d'età. Queste dichiarazioni si rivolgono a tutti. Questo virus, fin dalla prima variante che c'è stata, non era minimamente pericoloso per le classi più giovani e questo non traspare minimamente dalle dichiarazioni, né di Draghi, né di qualsiasi altro membro del CTS.

Oppure continuiamo, sempre lo stesso Draghi diceva: “Gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati”. Ecco, adesso, sinceramente, non so quanti non vaccinati siano rimasti - tra l'altro, quanti non vaccinati non guariti siano rimasti - ma questa è totalmente una follia, totalmente; è una cosa che non esiste, che non sta né in cielo, né in terra, che serve semplicemente a nascondere le solite responsabilità che la classe politica ha e che molti anche all'interno di quest'Aula hanno, ossia di aver tagliato le spese sanitarie, le spese per la salute, con tagli che sono avvenuti nei decenni scorsi in nome del “ce lo chiede l'Europa”, o in nome del “abbiamo troppo debito, stiamo facendo troppo debito, dobbiamo tagliare, dobbiamo chiudere ospedali, perché solo così potremo sopravvivere ed evitare una crisi finanziaria”. Ovviamente, la crisi finanziaria c'è stata e ce n'è stata anche più di una, e al tempo stesso abbiamo tagliato posti letto che erano e sarebbero stati indispensabili per limitare il numero di morti, soprattutto nella prima ondata del 2020. Però non abbiamo potuto far ciò perché qualcuno, qui, si è sporcato le mani e ha deciso di tagliare la sanità; perché qualcuno ha deciso di tagliare uno dei servizi essenziali, che tra l'altro ci viene invidiato da molti Paesi d'Europa (parlo del nostro Sistema sanitario all'epoca e non ora, ovviamente); vi siete sporcati le mani perché avete tagliato tutti quei fondi.

Oppure possiamo anche continuare, ricordando il generale Figliuolo che dice - anche lui un po' riprendendo le parole di Draghi - a marzo 2021: “A settembre immunità di gregge”.

Sullo stesso tema abbiamo Locatelli - quindi un cosiddetto uomo di scienza - che nel maggio 2021 diceva: “Immunità di gregge tra agosto e settembre”.

E poi, ancora, abbiamo Abrignani, altro membro del CTS - teoricamente uomo di scienza - che dice: “Terza dose? Sì, così il vaccino copre fino a 5-10 anni”; e adesso stiamo solo parlando di quarta dose! Questo lo diceva il 9 novembre 2021, quindi esattamente tre mesi fa, e ciò la dice lunga su quanto sia di scienza questa persona.

Queste sono le fake news che sono circolate; sono fake news che non sono state generate da qualche cittadino complottista sconosciuto, ma sono state pronunciate da persone che dovrebbero governarci e indicarci la via e che dovrebbero conoscere quello che dicono; invece, non è esattamente così, anzi, non è per nulla così. Basterebbe sfogliare una qualsiasi rivista scientifica per capire tutti gli innumerevoli studi che hanno riguardato il COVID, il Coronavirus, l'efficacia dei vaccini in termini di tenuta della curva epidemica, quindi tutti i vari studi sulla limitazione del contagio, sul lockdown stesso, i quali hanno dimostrato che non c'è una reale efficacia di questi strumenti, ma niente; non hanno fatto nulla, hanno continuato con teorie del tutto antiscientifiche, a questo punto, mi verrebbe da dire con teorie assolutamente complottiste.

E poi abbiamo un altro tipo di intervento, non nell'ambito del green pass, ma con riferimento a quei commenti d'odio, a parole d'odio che sono state riversate verso tutta quella classe di persone che non si sono piegate al sistema e che, per libera scelta, hanno scelto di non vaccinarsi, magari anche consigliate dal proprio medico. Vi sono parole che non provengono da persone del tutto sconosciute, ma da persone che, purtroppo, hanno anche un ruolo all'interno di queste Aule, all'interno del Governo. Possiamo prenderne alcune a caso, come per esempio quelle del sottosegretario Sileri, che, riferendosi ai no-vax, ha detto: “Vi renderemo la vita difficile. Siete pericolosi”. Adesso, io non so cosa intenda esattamente per “pericolosi”, però me lo posso immaginare. Qui, purtroppo, è l'ennesima persona di scienza, anzi l'ennesimo medico, che sostiene questioni che sono totalmente ascientifiche, che non stanno né in cielo, né in terra, anche in questo caso. E la gravità di questa affermazione è che porta anche un messaggio d'odio che viene interpretato in un certo modo dalla cittadinanza, per cui la cittadinanza stessa si ritrova a odiare il proprio vicino semplicemente perché ha fatto una libera scelta. E qui, appunto, c'è la divisione sociale, la lotta orizzontale: le masse vengono divise in modo tale che i governanti possano tranquillamente comandare indisturbati, mentre invece dovremmo proprio invertire il processo, dovremmo unirci; i cittadini tutti dovrebbero unirsi per andare a combattere chi sta governando, perché lo sta facendo in modo assolutamente vergognoso, come ho detto più volte.

Ma non è l'unico. Abbiamo anche, per esempio, il governatore Toti della Liguria: “I no-vax sono i nostri talebani”. Potete solo immaginare - il concetto di talebano è anche un concetto di terrorista - queste parole parecchio aggressive e anche di una gravità che, come dicevo prima, non viene proprio percepita.

Poi abbiamo uno degli apici, dei culmini, che sono le dichiarazioni del Ministro Brunetta: “Il green pass? Geniale, perché aumenta il costo psichico e monetario a carico degli opportunisti contrari al vaccino (…) Il green pass ha questo obiettivo di schiacciare gli opportunisti ai minimi livelli (…)”. E qui continuiamo con messaggi di violenza, con messaggi di odio.

Sinceramente, Presidente, penso che queste persone dovrebbero essere studiate dagli psichiatri e dagli psicologi perché sono dei profili assolutamente interessanti. Purtroppo, secondo me, sono persone che hanno avuto una carenza d'affetto in giovane età e, quindi, devono essere aiutate in qualche modo, ma, allo stesso tempo, devono essere allontanate, perché queste persone non possono decidere della vita dei cittadini. Tutto quello che stiamo vedendo, tutte queste scelte illogiche e ascientifiche sono prese proprio da queste persone che non agiscono per il bene dei cittadini. E noi siamo qui per portare la voce dei cittadini che sono contrari a tutte queste follie (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Alvise Maniero. Ne ha facoltà. Non è presente, si intende decaduto.

Ha chiesto di parlare il deputato Raphael Raduzzi. Ne ha facoltà.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO-A). Grazie, Presidente. Io so che alla maggioranza e al Governo sta dando un po' fastidio che noi ci prendiamo ogni secondo a nostra disposizione per intervenire sugli ordini del giorno, ora ci siamo iscritti tutti quanti in sede di dichiarazione di voto. Lo facciamo per un motivo: perché voi state continuando a umiliare questo Parlamento. Ogni settimana c'è almeno un voto di fiducia, la scorsa settimana ne avete poste addirittura due. Quindi, noi in queste giornate - ieri per l'appunto - abbiamo tentato in ogni modo di impedirvi di perpetrare l'ennesimo sopruso a quella che è la democrazia in questo Paese. Infatti, non sono solo i modi in cui voi fate le cose, ma anche la sostanza, perché questo decreto è totalmente anticostituzionale. Non si può vietare il lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa), che è sancito all'articolo 1 della nostra Costituzione, a chi ha fatto una scelta diversa da quella che magari avete fatto voi. Questa è una cosa per cui noi ci batteremo e stiamo tentando in ogni modo di essere una spina nel vostro fianco. Forse, siamo gli unici, siamo in pochi, ma noi veramente continueremo a batterci, perché queste restrizioni e queste follie, che state perpetrando ai danni del popolo italiano, spariscano il prima possibile. Abbiamo cercato in ogni modo di convincervi a togliere le restrizioni, anche dopo lo stato d'emergenza. Eppure, ci avete detto di no! Dovete guardare quello che sta succedendo nel resto d'Europa e nel resto del mondo: tutti i Paesi europei stanno tornando alla normalità! A partire dai Paesi del Nord Europa, ma anche la Spagna, anche l'Austria, che aveva preso misure abbastanza decise; sempre meno di quello che abbiamo fatto in Italia, perché noi veramente abbiamo raggiunto l'assoluto; eppure, anche loro, anche in Austria, stanno dismettendo tutte le regolette, tutti i green pass, i super green pass e queste idiozie. Noi abbiamo visto che il green pass non è servito a nulla in pratica, perché a gennaio abbiamo raggiunto il massimo storico di contagi. Uno strumento che doveva rendere gli ambienti sicuri, come diceva il nostro Premier Mario Draghi e non è servito a nulla! Anche per numero dei morti, in alcune settimane di quest'anno, siamo tornati ai livelli dell'anno scorso, quando praticamente non c'erano vaccinati. Ma perché questo? Perché Omicron è un virus che ha innumerevoli varianti, che l'ha reso totalmente diverso dalla versione originaria su cui sono stati fatti i vaccini. E questo voi lo sapete, perché i vostri virologi da strapazzo hanno iniziato a dirle queste verità, anche in TV! Allora, per favore, mettetevi una mano sul cuore e pensate a quello che state facendo. State obbligando i ragazzi, dei dodicenni, a farsi il vaccino, perché altrimenti non possono prendere un autobus per andare a scuola! State discriminando i bambini nelle scuole (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa), tra quelli che non sono vaccinati e quelli che sono vaccinati, che possono non andare in DAD. Ma ci rendiamo conto di quello che stiamo lasciando, come memoria anche storica di quello che è successo in questo periodo?

Guardiamo l'economia, guardiamo un po' i dati, perché le stime di PIL, del prodotto interno lordo, le state rivedendo al ribasso continuamente: noi saremo di nuovo il fanalino di coda d'Europa! Ancora quest'anno, probabilmente, non supereremo il livello di PIL del 2019, che è ancora più basso rispetto al 2008, cioè vent'anni buttati totalmente!

Guardiamo anche il comparto turismo, gli alberghi che chiudono, come dice Gualtieri, il sindaco di Roma del PD, alberghi che chiudono e lasciano per strada centinaia di lavoratori. È questo il modello a cui voi vi rivolgete? Probabilmente sì, perché adesso volete esautorare anche le spiagge dei balneari e darle magari a qualche fondo estero. Questo è il grande modello? Avvantaggiare le multinazionali come quella del tabacco, come abbiamo visto nel “decreto Milleproroghe”, e continuare a vessare i cittadini italiani? Noi diremo sempre “no” a questo vostro modello. Noi staremo dalla parte dei cittadini e anche degli ultimi, anche di quelli che fanno scelte che sono magari controcorrente, secondo quelli che sono i vostri sacri canoni. Quindi, a nome del mio gruppo, dichiaro il voto contrario a questo ennesimo provvedimento porcata (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sapia. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-A). Grazie, Presidente. Dobbiamo votare per l'ennesimo provvedimento blindato, su cui non si può discutere, il provvedimento 3434-A, sottosegretario Costa, che noi di Alternativa abbiamo ribattezzato il provvedimento delle porcate che voi sottoporrete ai cittadini italiani.

Nelle ultime ore il Presidente Draghi ha dichiarato: metteremo gradualmente fine all'obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all'aperto, tra cui fiere, sport, feste e spettacoli. E la maggioranza, prona, ha obbedito e ha accettato questa sua decisione. Una mossa furba, così il Presidente del Consiglio ha calmato la Lega ed ha evitato fughe dalla maggioranza sgangherata che lo sostiene. Un Governo di banchieri e camerieri, Presidente. Già in questo provvedimento potevamo mettere fine all'obbligo vaccinale per gli over 50 ed abolire il green pass, che sta tanto massacrando gli italiani. Ci consola un fatto: il Governo ha capito che non può più tirare la corda, ha compreso che la gente è imbufalita e che non è più disposta a sopportare. Il Governo ha ben chiaro che Alternativa ha dimostrato la falsità e la perversione politica del banchiere imperatore e del suo codazzo. Il Governo sa, quindi, che, se non molla la presa, le opposizioni crescono e per gli specialisti dell'inciucio finisce male. Annuncio il voto contrario di Alternativa, in coerenza con la battaglia condotta finora (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Spessotto. Non è presente: si intende decaduta. Ha chiesto di parlare la deputata Testamento. Ne ha facoltà.

ROSA ALBA TESTAMENTO (MISTO-A). Presidente, colleghi, il Governo presieduto dal banchiere Mario Draghi ha dimostrato, ancora una volta, di non rispettare il Parlamento. A quanto pare, per questo Governo, i rappresentanti eletti dal popolo italiano sono solo una fastidiosa perdita di tempo e, ormai, il Parlamento, invece di essere considerato un prezioso interlocutore, viene azzittito, censurato ed esautorato di tutte le sue prerogative. In un anno del cosiddetto Governo dei migliori, siamo alla quarantesima posizione di fiducia, un record: neanche il tecnocrate Mario Monti si era spinto a tanto! In quest'Aula il dibattito e il confronto sui provvedimenti viene sistematicamente impedito, nonostante anche i richiami del Presidente Mattarella, che, nel suo discorso del 3 febbraio, durante la cerimonia del suo secondo insediamento, ha affermato testualmente: quel che appare necessario, nell'indispensabile dialogo collaborativo tra Governo e Parlamento, è che, almeno sugli atti fondamentali di governo del Paese, il Parlamento sia sempre posto in condizione di poterli esaminare e valutare con tempi adeguati. E meno male, perché nell'ultimo anno del cosiddetto Governo dei migliori abbiamo assistito a un numero sproporzionato di decreti-legge, spesso addirittura sovrapposti, che ha creato confusione e smarrimento tra i cittadini, in alcuni casi anche in una non agevole ricostruzione delle normative, che in un determinato momento erano realmente in vigore. Le decisioni assunte da questo Governo non hanno assolutamente garantito l'equilibrio tra il fine, cioè il contenimento dei contagi da COVID-19, e gli strumenti che sono stati posti in essere per raggiungerlo. Anzi, in molte fasi dell'emergenza, tali strumenti sono stati e sono talmente sproporzionati e inadeguati, da mettere in pericolo la tenuta sociale e democratica del nostro Paese. Infatti, come si può considerare ragionevole, adeguata e proporzionale la norma che in questo provvedimento lega all'obbligo vaccinale il diritto di lavorare per gli over 50 e, di conseguenza, l'esibizione del super green pass? Come si può continuare a sostenere l'opportunità di mantenere tale misura, a fronte del vistoso calo di contagi registrato nelle ultime settimane? Non è forse irragionevole protrarre una misura come questa, che rischia di aggravare ulteriormente i problemi sociali ed economici che molte fasce della popolazione stanno vivendo? E, ancora, secondo voi, è giusto far rimanere in vigore una norma che ha già offeso e umiliato la dignità di molti lavoratori e lavoratrici, togliendo loro, sotto la minaccia della sospensione dello stipendio, il diritto di decidere liberamente se sottoporsi o meno a un percorso di immunizzazione sperimentale? Vi rendete conto o no che padri e madri di famiglia sono stati costretti ad accettare un'ingiusta imposizione, un vero e proprio ricatto, per non privare la propria famiglia del necessario sostegno economico? Si è passato ogni limite accettabile e sostenibile. E vi sembra che tutto ciò sia compatibile con un Paese che si definisce democratico? Continuate pure a scappare da queste domande, ma arriverà il giorno in cui non potrete continuare a fuggire dal giudizio che i cittadini e la storia daranno di voi, perché una democrazia è tale solo se rimane strettamente ancorata alla realtà, altrimenti diventa autoritarismo.

Amnesty International vi ha già rimproverato per le misure che avete messo in campo, bollandole come poco ancorate ai principi di legittimità, necessità, proporzionalità e non discriminazione e anche il Consiglio d'Europa, in uno specifico rapporto, ha censurato l'obbligo di vaccinazione, evidenziando la necessità di garantire che i non vaccinati non siano discriminati.

Diciamo le cose come stanno: avete fallito su tutta la linea e continuate anche a perseverare nell'errore, dato che discriminazione e ricatto sono i pilastri sui quali si regge anche questo provvedimento. Consideriamo anche le nuove norme sulla gestione dei casi di positività nelle scuole; tali norme evidenziano che questo Governo concepisce quello che dovrebbe essere, per eccellenza - ed è grazie, al lavoro dei docenti - il luogo dell'inclusione, cioè la scuola, come un luogo, invece, nel quale sviluppare differenze, disparità e discriminazioni. Questo decreto-legge stabilisce protocolli per le quarantene e la didattica a distanza fortemente discriminatori, perché toglie ai non vaccinati il diritto alla scuola in presenza, creando, di fatto, una differenza di trattamento tra studenti vaccinati e non vaccinati, nonché un'ulteriore, ingiustificata, limitazione dei diritti fondamentali di tantissimi bambini, ragazzi e famiglie. Sembra quasi che queste norme, diciamo anche con la forte complicità dei media, vogliano surrettiziamente spingere i genitori all'immunizzazione dei propri figli di età compresa tra i 5 e gli 11 anni e, in questo scenario, penalizzare i più piccoli per una scelta - legittima - compiuta dai loro genitori non può che essere sbagliato, a fronte di un diritto alla didattica in presenza che deve essere garantito a tutti.

Per questi motivi - non sono i soli, ma forse i più importanti, secondo me - anche io, come i miei colleghi, voterò convintamente “no” a un provvedimento sta creando serie difficoltà economiche a molte famiglie, aumentando le tensioni sociali e mettendo in serio pericolo la tenuta democratica del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-A). Grazie, Presidente. Io credo che il Governo dei migliori è diventato il Governo delle complicazioni e delle discriminazioni e tocca, ancora una volta, a noi di Alternativa fare informazione, quella libera e che, soprattutto, rispecchia la realtà. Questo decreto arriva in Aula con modalità blindate, nel senso che non ci è data la possibilità di discutere degli emendamenti, ma soltanto discutere di inutili ordini del giorno, e questo lo fate perché tagliate il confronto con le opposizioni, ma anche all'interno della stessa maggioranza, che è sempre più divisa e, quindi, questo è il lato debole, debolissimo di un Governo che già “è andato sotto” quattro volte nel “decreto Milleproroghe” e ha visto scricchiolare più volte la maggioranza anche in Commissione affari sociali.

Questo decreto si connota perché ha una misura molto drastica, quella del vaccino obbligatorio per gli over 50, e io credo che soltanto un Governo di codardi poteva far passare un provvedimento del genere, come tanti altri provvedimenti che avete blindato con la fiducia, tagliando il confronto; avete, in sostanza, perpetrato forti, enormi ingiustizie, una misura così forte, così draconiana, così rischiosa, considerato che si tratta comunque di inoculare un farmaco che è ancora in sperimentazione e a nessuno passerebbe per la testa di disporlo come obbligo; e, peggio ancora, imporre l'obbligo per i lavoratori e quindi per coloro che non se la sono sentita, anche per la confusione che c'è stata sui vari media, sui giornali, con questi sedicenti virologi, con questi sedicenti medici che dicevano tutto e il contrario a volte anche della linea governativa, andavano in nei talk show a terrorizzare i cittadini, a dire che l'unica vera libertà era quella del vaccino, senza tenere in considerazione anche le altre misure alternative come, ad esempio, quelle che noi abbiamo più volte proposto anche a voi del Governo con ordini del giorno che sono stati approvati, ma mai attuati: l'utilizzo di dispositivi per sanificare l'aria, le superfici. Lo stesso dicasi anche per le terapie domiciliari, che hanno vissuto un grande calvario rispetto a quella stupidaggine della vigile attesa e della Tachipirina.

Quindi, tutta una serie di suggerimenti che noi dell'opposizione, di Alternativa vi avevamo chiesto di mettere in atto, ma voi non avete mai assolutamente voluto prenderli in considerazione. E, peggio ancora, ci troviamo oggi a parlare di questo obbligo e, soprattutto, di centinaia di migliaia di lavoratori a cui avete sospeso lo stipendio, allontanandoli dal luogo di lavoro semplicemente perché, nella loro insicurezza o per una libera scelta, non hanno voluto assolutamente farsi alcuna dose di vaccino o anche chi ne ha fatte due di dosi e non ha voluto proseguire con il booster dopo che la validità del green pass da 9 mesi l'avete ridotta a 6 mesi. Avete fatto cose ignobili, di cui la storia, un giorno vi dichiarerà responsabili.

Allora, cosa succede? Che voi sospendete dei lavoratori, congelate gli stipendi, ma, considerato che il mondo va più veloce del Governo Draghi, nel frattempo, ci sono stati: gli aumenti del gas, i rincari della luce, l'inflazione che mangia gli stipendi e - ma non è il caso, purtroppo di questi poveri dipendenti lavoratori che non ce l'hanno - e attualmente c'è anche una guerra in corso, c'è anche una tragedia in corso. E, di fronte a tutto questo, l'unica vera soluzione che vuole adottare il Governo dei peggiori è questa dell'obbligo vaccinale, di fare 100 euro di multa a chi non vuole sottostare all'inoculazione. Quindi è davvero fuori proprio dalla grazia di Dio, oserei dire; ma c'è di più, perché il Garante della privacy, la settimana scorsa, ha dichiarato che con queste multe c'è qualche problemino, e noi di Alternativa, il 10 febbraio, abbiamo inviato al Governo una diffida a comminare queste sanzioni agli over 50 che hanno scelto di non vaccinarsi. Giusto il tempo di svolgere l'audizione in Commissione affari sociali che il Garante della privacy, a distanza di pochi giorni dalla nostra diffida, è intervenuto dicendo: guardate l'utilizzo dei dati sensibili non può essere trattato con le vostre modalità, ciò anche per dare un po' la misura di quello che avete fatto.

E pensate che, per la prima volta nella storia, dobbiamo ringraziare la burocrazia, che ha bloccato questo scempio. Infatti, considerate che questi vaccini vengono registrati dal sistema tessera sanitaria, poi bisogna fare gli incroci con i codici fiscali e, quindi con Sogei, e poi inviare al Ministero della Salute l'elenco dei cosiddetti trasgressori, e infine trasmetterlo all'Agenzia delle entrate, che dovrebbe irrogare le sanzioni. Quindi, già c'è un primo rilievo: è normale dati sensibili quali i dati sanitari, i dati della salute devono passare di mano a tutti questi enti? Ci sono protocolli di sicurezza? Basta ricordare che, a fine 2021, il sistema della sanità regionale del Lazio è stato “bucato” da hacker e, per mesi, il sistema delle prenotazioni delle visite, anche per fare semplici interventi non si ha potuto più funzionare attraverso l'uso informatico, perché alcuni hacker appunto, con una certa facilità, hanno “bucato” il sistema informatico dell'ASL regionale laziale. E, allora, qui già si pone un primo punto di domanda: ma noi facciamo circolare i dati sanitari, i dati sensibili, in questo modo, tra ente ed ente? E, poi, questo sistema cos'altro prevede? Che, se un cittadino vuole fare ricorso – e su questo punto il Garante della privacy è stato molto severo –, perché magari chi doveva combinare queste sanzioni si è sbagliato, ha circa dieci giorni di tempo per opporsi, perché magari ha l'esenzione, perché magari è stato guarito dal COVID, anche per un errore banale. Quindi questa opposizione a chi la fa, all'Agenzia delle entrate? Ma l'Agenzia delle entrate non è deputata ad avere contenziosi con i cosiddetti trasgressori. Quindi il Garante della privacy è stato molto pesante e vi ha bocciato questa modalità di sanzionare i cittadini, chiedendovi di fare un emendamento per correggere questo errore. E allora qui si capisce tutta l'incapacità del Governo anche nel fare provvedimenti. Invece, volendo andare un po' più in ordine generale, ma a voi sembra normale che, per pagare una semplice bolletta alla posta, bisogna esibire il green pass? Vi sembra normale che, per mangiare all'esterno di un ristorante, con tutti i dovuti distanziamenti, bisogna esibire il green pass rafforzato?

Per definizione, se uno mangia all'esterno, sta all'aria aperta. Per definizione, se c'è la possibilità di fare un incontro conviviale all'esterno, in un ristorante, già ci dovrebbero essere i protocolli che garantiscono un certo distanziamento.

PRESIDENTE. Concluda.

RAFFAELE TRANO (MISTO-A). Potrei andare all'infinito, perché avete imposto il super green pass e il green pass per vivere, per avere una vita normale, per fare cose semplici. Siete stati gli unici in tutta Europa. Altro che modello italiano, questo è un modello scandaloso, vergognoso. E i danni sono incalcolabili, ma non soltanto alle imprese del settore turistico, e si pensa ovviamente sempre alla ristorazione, ma anche alle discoteche, ai locali da ballo, ma anche - lo diceva un mio collega prima - ai giovani, ai giovanissimi, agli over dodicenni. Praticamente, ci sono alcuni report, che abbiamo letto su giornali e su riviste specializzate, per cui stanno avendo gravi problemi psicologici.

PRESIDENTE. Deve concludere.

RAFFAELE TRANO (MISTO-A). Presidente, per concludere, direi che bisogna davvero dire basta al green pass, al super green pass e lasciare vivere…

PRESIDENTE. Ha esaurito il suo tempo, l'avevo avvisata. Quindi concluda, altrimenti devo toglierle la parola.

RAFFAELE TRANO (MISTO-A). …i cittadini.

PRESIDENTE. Hanno chiesto di parlare i deputati Vallascas, Vianello e Leda Volpi; non sono presenti, si intende vi abbiano rinunziato.

Ha chiesto di parlare il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Signor Presidente, rappresentante del Governo, molto brevemente, anche perché una serie di valutazioni le ho fatte questa mattina, a nome del mio gruppo, nella dichiarazione di voto sulla fiducia, e anche il dibattito che si è sviluppato sugli ordini del giorno e adesso nelle dichiarazioni di voto in fondo riprende la questione, ed è l'unica su cui tornerò. Noi siamo profondamente convinti che l'annuncio fatto dal Presidente Draghi ieri della fine dello stato di emergenza sia una notizia che abbia fatto gioire tutti gli italiani, e che era stato molto strumentale, lo è ancora, da parte di alcune forze politiche, ahinoi, anche di maggioranza, dividere gli italiani tra aperturisti e chiusuristi, come se ci fosse qualcuno che, per qualche ragione oscura, avrebbe interesse a mantenere restrizioni senza senso, per il solo gusto di fare del male agli italiani.

Crediamo che dopo il 31 marzo si entri in una nuova fase, come è giusto che sia; una fase a cui siamo arrivati per i sacrifici degli italiani, per il comportamento anche del Governo, che ha sempre seguito il principio di precauzione fin dall'inizio. Quindi, da questo punto di vista, noi siamo assolutamente convinti che lo stesso principio di precauzione, la stessa prudenza vada messa anche nella fase 2. Non c'è una sorta di clic per cui fino al 31 marzo c'è il virus, c'è lo stato d'emergenza e ci sono le restrizioni, e il 1° aprile, come per magia, non c'è più lo stato d'emergenza, non c'è più il virus, non ci sono più le restrizioni. Non funziona così, il virus non ragiona in questo modo.

E quindi ci sono le condizioni per arrivare, ovviamente, a passare in uno stato di normalità. Dovremo farlo progressivamente, seguendo la prudenza, e quindi allentando piano piano, con la velocità che ci consentirà l'andamento del virus. Quindi credo che, da questo punto di vista, il lavoro da fare nelle prossime settimane, auspicabilmente – ripeto - fuori da guerre di religione intese come guerre ideologiche rispetto al virus, lo si possa fare tutti insieme. Ci sono categorie che stanno aspettando più di altre questo ritorno alla normalità; bisognerà accompagnare ovviamente anche questi settori, avendo attenzione a quelli che hanno pagato di più, e, al tempo stesso, ricordarci che è stato il vaccino a consentirci di poter arrivare a dire che il 31 marzo si supera lo stato di emergenza.

E a chi ha sostenuto in quest'Aula, oggi come tante altre volte, che invece il vaccino non serviva a niente, il green pass non serviva a niente, non sono stati certo questi ragionamenti che hanno consentito di arrivare a questa decisione, che noi condividiamo, e soprattutto non possono essere queste valutazioni, queste impostazioni ascientifiche a guidarci nella seconda fase. Per queste ragioni, noi voteremo a favore del provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bologna. Ne ha facoltà.

FABIOLA BOLOGNA (CI). Grazie, Presidente. Gentile sottosegretario, la rapida progressione della variante Omicron del virus, connotata da una maggiore diffusività, ha richiesto una rivisitazione delle misure disposte per fronteggiare l'emergenza. Si sono quindi susseguiti provvedimenti riguardo l'estensione dell'obbligo vaccinale, l'estensione del green pass e la gestione del sistema educativo. Noi, come Coraggio Italia, abbiamo sempre sostenuto una linea di rigore e prudenza con questo virus, perché, se da un lato le elevate coperture vaccinali finalmente ammortizzano l'impatto della circolazione virale e l'impatto sugli ospedali, dall'altro l'ingente diffusività del virus incontra una popolazione suscettibile ancora molto numerosa.

Gli ospedali vivono un'emergenza quotidiana da quasi due anni e la saturazione ospedaliera ha accompagnato tutte le ondate epidemiche, costringendo a cancellare e a rimandare prestazioni sanitarie non urgenti. Ai danni diretti del COVID si sono sommati quelli indiretti collegati al ritardo di accesso ai servizi sanitari e all'annullamento di prestazioni urgenti o indifferibili, fondamentali per salvaguardare la salute, in particolare quella dei pazienti più fragili e affetti da malattie croniche e oncologiche. Tutto questo forse si sarebbe potuto mitigare con una linea più rigorosa di vaccinazione ab initio, come noi avevamo prospettato, per ridurre la circolazione del virus anche tra i più giovani e anche la carica infettiva. Siamo oggi più consapevoli dei punti deboli del Servizio sanitario nazionale, legati al definanziamento avvenuto negli ultimi dieci anni, insieme alla difficoltà di collaborazione tra Governo e regioni.

Inoltre, vi è la necessità di un rafforzamento delle cure primarie, che necessitano di un profondo ripensamento, con un dialogo aperto tra parti politiche e professionali che non riguarda solo le risorse, ma i modelli organizzativi, che devono adeguarsi ai nuovi futuri bisogni dei cittadini anche per l'invecchiamento della popolazione e l'aumento delle patologie croniche.

Le cure sul territorio dovranno garantire un'assistenza che attraversa diversi percorsi, dalle cure intermedie all'assistenza domiciliare, dalla prevenzione alla riabilitazione, fino alle cure palliative. Si dovranno potenziare i numeri dei professionisti sanitari, bilanciando la mancata programmazione e trovando un equilibrio tra i colleghi sul territorio che andranno in pensione con quelli che al momento sono in una condizione di precariato e quelli che sono in formazione, e sarà un percorso che ci porteremo avanti nei prossimi 4 o 5 anni e con cui faremo i conti.

Per quanto riguarda la scuola, la pandemia ha sicuramente complicato lo sviluppo emotivo dei bambini e dei ragazzi. Sono emerse reazioni di ansia e preoccupazione, insieme a difficoltà di relazioni che dovremo affrontare da subito e nei prossimi anni, a partire dal contesto familiare fino a quello scolastico e lavorativo.

La Commissione Affari sociali e sanità della Camera è stata da subito sensibile a queste problematiche, sulle quali anche noi di Coraggio Italia abbiamo presentato un emendamento per il sostegno psicologico. Con un nostro progetto di legge, poi presentato, vogliamo strutturare la figura dello psicologo scolastico, che potrà aiutare i dirigenti scolastici e i docenti nell'individuazione e nella gestione dei ragazzi che hanno bisogno di supporto, per intercettare anche episodi di bullismo, cyberbullismo, i disturbi alimentari e comportamentali e i bisogni educativi speciali, individuare precocemente situazioni di devianza, svolgendo un ruolo di supporto ai docenti per la risoluzione delle problematiche dell'età evolutiva e delle eventuali difficoltà relazionali esistenti all'interno di una classe, senza dimenticare il coinvolgimento della famiglia, che è il primo luogo di relazione. Il ruolo dello psicologo scolastico sarà quello di intercettare queste situazioni e di sostenere gli studenti, accompagnandoli nel nostro percorso di crescita e formazione. La prevenzione e l'attenzione al benessere psicofisico che si concretizzano in progetti che coinvolgono scuola e famiglia saranno la strada giusta per affrontare anche la fase post pandemica.

Nel presente provvedimento, durante l'esame in sede referente in Commissione, è stata inserita una previsione atta a garantire il lavoro agile per i genitori che hanno un figlio in condizioni di disabilità o con bisogni educativi speciali; un segnale molto importante per la costruzione di un welfare familiare inclusivo.

Lo smart working è stato fondamentale per contenere i contagi nel settore pubblico, ma anche nelle aziende private, ed ha avuto un particolare apprezzamento da parte dei lavoratori e delle imprese. Per il ricorso allo smart working, il Ministro della Pubblica amministrazione ha adottato, d'intesa con il Ministero del Lavoro, una circolare rivolta alle pubbliche amministrazioni e alle imprese private, per raccomandare il massimo utilizzo della flessibilità prevista dagli accordi contrattuali in tema di lavoro agile. Noi, come Coraggio Italia, oggi abbiamo presentato un ordine del giorno che è stato approvato e auspichiamo proprio la possibilità di far entrare, a regime, il ricorso al lavoro in modalità agile nell'ambito di una strategia post pandemica, prevedendo forme obbligatorie per legge, anche e soprattutto a richiesta del lavoratore, sia nel pubblico che nel privato, atte a favorire un'adeguata work-life balance, nel rispetto dei diritti e delle garanzie dei lavoratori, anche mediante misure economiche incentivanti e premianti, in particolare per le realtà con maggiori difficoltà tecnologiche, funzionali e organizzative, al fine di estendere l'applicazione dello smart working e le sue potenzialità nell'ambito della transizione digitale.

Non siamo ancora usciti dalla pandemia, sappiamo che siamo di fronte a un virus con elevata capacità di mutare e con le sue varianti può cambiare gli scenari e mettere in difficoltà i servizi sanitari in tutto il mondo e, anche nella sperata ipotesi che il virus diventi endemico, come tutti i virus respiratori, si ripresenterà in maniera più insidiosa durante la stagione autunno-inverno, per cui, in una valutazione sul lungo periodo, bisogna, fin da ora, mantenere alta l'attenzione per intercettare i segnali del virus e prendere i provvedimenti necessari a non sovraccaricare il servizio sanitario e a proteggere i più fragili. Dovremo, quindi, mantenere misure di protezione individuale, in particolare nei luoghi chiusi, e chiaramente si dovrebbe vaccinare la popolazione mondiale per ridurre la possibilità di varianti. Nel breve periodo, invece, guardiamo alla prossima primavera-estate con un graduale superamento programmato delle misure di restrizione, con molta prudenza, affidandoci ai dati scientifici e all'esperienza di questi 2 anni. In questa prospettiva, annunciamo il voto favorevole di Coraggio Italia (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lisa Noja. Ne ha facoltà.

LISA NOJA (IV). Grazie Presidente, discutiamo dell'ultimo provvedimento della strategia del Governo, messa in campo nell'ultimo anno, una strategia che noi abbiamo condiviso e sostenuto e che ci consente ora, come ha confermato il Presidente Draghi, di arrivare finalmente alla conclusione dello stato di emergenza e di tracciare una road map per l'uscita dalle misure di contenimento della pandemia. Quindi, forse ora più che mai è il momento di capire che lezioni possiamo trarre dalla pandemia, dal periodo durissimo che ha vissuto il nostro Paese.

Penso che la prima lezione sia che la scienza è importante e la politica ha l'obbligo di rispettarla, sostenerla e di affidarsi ad essa. Nella concitazione oratoria di questi ultimi mesi, forse, a volte, ci siamo soffermati troppo poco sul miracolo che è stato compiuto dai ricercatori di tutto il mondo, che, in poco tempo, hanno dato a tutti noi vaccini efficaci e sicuri e che ora stanno offrendo le prime cure specifiche per il COVID. A chi ha contribuito nel passato e continua a contribuire a istigare un sentimento di diffidenza e di discredito verso il mondo della scienza, io voglio dire che non è mai troppo tardi per riconoscere i propri errori e provare a riparare i gravissimi danni compiuti.

Danni che sono costati a volte persino la vita di persone vittime della propaganda no-vax, morte proprio perché non si sono vaccinate.

La seconda lezione che dovrebbe insegnarci la pandemia riguarda l'uso delle parole da parte della politica. È un uso che deve essere fondato, anzitutto, sulla verità e, da questo punto di vista, alcune parole di verità vanno dette su questo provvedimento. Il cuore del decreto riguarda l'obbligo vaccinale per gli over 50 e il rafforzamento dell'uso dello strumento del green pass differenziato. Da mesi, viene ripetuto da alcuni, in quest'aula, che tanto queste misure, come le precedenti, sono illegittime e incostituzionali.

Cari colleghi e colleghe, dibattere è sano ed è necessario, dissentire dalle posizioni assunte dal Governo è legittimo; quello che, invece, non si può fare è distorcere la Carta costituzionale. Secondo l'articolo 32 della nostra Costituzione, la salute non è mai solo un diritto fondamentale dell'individuo, ma è sempre, al contempo, interesse alla garanzia della salute collettiva. Ed è per questo che la Consulta ha ripetutamente affermato che, in alcuni casi straordinari, e sfido chiunque a sostenere che la pandemia non rientri tra questi, ove è necessario trovare un bilanciamento tra il diritto di autodeterminazione e la tutela della salute collettiva, ebbene, questo bilanciamento va operato. Ed è da qui che deriva il riconoscimento della Consulta della piena legittimità dell'obbligo vaccinale e di altre limitazioni di misure del contagio, quando ciò sia necessario per fronteggiare i pericoli derivanti dal diffondersi di malattie infettive gravi.

Insomma, colleghe e colleghi, i nostri padri costituenti non hanno mai immaginato una Carta costituzionale fondata su una concezione individualistica ed egoistica dei diritti. Il patto di convivenza civile che hanno voluto disegnare, sancendo i principi fondamentali della nostra Costituzione, si basa, invece, sul dovere di solidarietà umana che ciascuno di noi deve adempiere nei confronti degli altri.

Vorrei citare un ultimo insegnamento tra i tanti che ci ha portato la pandemia e riguarda la necessità che le nostre parole siano efficaci nel senso inteso dagli antichi greci, cioè parole che non costituiscono la mera descrizione di un'azione, ma siano esse stesse azione. Le norme che approviamo in quest'Aula devono essere efficaci, proprio in questo senso, perché devono rispondere ai bisogni e ai problemi dei cittadini. Ecco, io penso che, purtroppo, dobbiamo riconoscere che anche in pandemia non sempre le parole che abbiamo scritto sono state efficaci e faccio un esempio che a me sta molto a cuore. Noi abbiamo adottato nel tempo norme volte a ripristinare l'accesso nelle RSA e nelle RSD e, purtroppo, abbiamo dovuto modificare tante volte quelle norme, perché nonostante quanto vi fosse previsto, quello che era previsto non si traduceva in un cambiamento concreto della situazione vissuta dagli ospiti di tante strutture. Nonostante quelle parole, quindi, ancora oggi tanti cittadini e cittadine ospitati nelle RSA non possono vedere i loro familiari per ragioni immotivate, non giustificabili.

In questo provvedimento, con un emendamento di Italia Viva, siamo tornati su quelle norme per sancire proprio questo, ossia che l'esercizio del diritto alla visita deve essere, invece, continuativo, perché è un diritto umano fondamentale che non può essere negato. Non esiste più, infatti, alcuna giustificazione o ragione accettabile per tenere una parte della popolazione italiana, la più vulnerabile, in uno stato di quasi segregazione. Io mi auguro che questa sia davvero l'ultima volta in cui dovremo intervenire e che, finalmente, le parole che abbiamo scritto su questo tema siano appunto efficaci. Ciò detto, nel dichiarare il voto favorevole di Italia Viva al provvedimento in esame, credo che la fatica vissuta troppo spesso in questi mesi per far sì che le parole che scriviamo in quest'Aula siano azioni e non solo dichiarazioni di intenzione, debba forse condurre tutti noi a riflettere sul senso che diamo alla nostra azione politica e al lavoro che compiamo tutti i giorni in rappresentanza dei cittadini. Se sapremo farlo, forse questa potrebbe essere l'eredità più grande che ci lascia la pandemia (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Marcello Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Presidente, intervengo in fase di dichiarazione di voto per dichiarare il voto contrario e quindi il “no” del gruppo di Fratelli d'Italia al provvedimento, al decreto in conversione che introduce il super green pass; da questo “no” deriva anche il “no” alla fiducia al Governo Draghi che è un “no” che si aggancia all'incapacità, a nostro avviso, di gestione del momento pandemico e un “no” alle politiche sanitarie di questo Governo.

Lo dico in forza dei risultati che sono sotto gli occhi di tutti per l'elevato tasso di mortalità, per l'enorme confusione che questa maggioranza ha creato nella gestione della pandemia da Coronavirus e lo dico, purtroppo, anche in punta di dati statistici, che ci raccontano che l'Italia è ai primi posti in Europa per mortalità da Coronavirus e l'Italia è ai primi posti, purtroppo, in Europa e al mondo per letalità da Coronavirus. Ciò è sintomatico di una incapacità nella gestione del momento pandemico, sintomatico del fatto che le politiche sanitarie italiane sono deficitarie e sintomatico del fatto che negli ultimi dieci anni si sono sottratti alla sanità pubblica 37 miliardi di euro, sottrazione che ha avuto come primo impatto fondamentale, al netto di altre considerazioni, la mortalità che vi dicevo; altro che i vaccini, perché voglio ricordare che, ad oggi, il 90 per cento e più degli italiani si è vaccinato, che ad oggi i cluster con maggiore mortalità, gli anziani, gli immunodepressi, i pluri-patologici, sono stati vaccinati e che, quindi, provvedimenti di questo tipo noi li riteniamo essere assolutamente da rigettare, perché è evidente che chi si doveva vaccinare si è vaccinato, chi non l'ha fatto oggi, magari non lo può fare.

Denuncio in Aula il fatto che ci sono tantissimi italiani, oggi, che non si possono vaccinare e non lo possono fare per motivi di allergie, per motivi di patologie che non lo consentono, e che si trovano ad essere esclusi dal circuito lavorativo. Ognuno di noi sta ricevendo decine di messaggi di persone che pur volendosi vaccinare non lo possono fare e, oggi, assistono all'ignominia per cui non possono lavorare.

Questo ci offre la possibilità di allargare il ragionamento: nella Repubblica italiana, che ha come primo punto nella sua Costituzione il fatto che l'Italia sia una Repubblica fondata sul lavoro, oggi, noi, mentre parliamo, per decreto, apriamo al fatto per cui italiani ultracinquantenni, operai, persone che questa sinistra che ho di fronte avrebbe dovuto difendere, non possono andare al lavoro, perché non vaccinati. È un tema che genera ribrezzo in chi, come me e come tanti, crede nella politica soprattutto in questo momento storico; noi non neghiamo l'utilità dei vaccini, non la neghiamo, già risulta strano il fatto che per renderci credibili dobbiamo dire, come deve fare il sottoscritto, di essere vaccinati. Ma volevo dirvi che in questa epoca storica, nel momento in cui le terapie intensive, e viva Iddio, non sono occupate o, meglio, sono occupate al di sotto del 10 per cento, nel momento in cui la curva di occupazione dei posti di ricovero ordinario si sta abbattendo, nel momento in cui i contagi si abbattono, è criminale il fatto di non poter far lavorare ultracinquantenni non vaccinati (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). E questo è uno dei tanti motivi che ci porta a non votare questo decreto.

Anche dal punto di vista della grammatica politica e del modo in cui ci relazioniamo, vi chiedo veramente di non parlare più di guerra alla pandemia, un po' perché la guerra la stiamo purtroppo apprezzando ora nei termini negativi di che cosa sia, quindi parlare di guerra mentre ci sono bambini che muoiono sotto le bombe russe mi sembra assolutamente fuori luogo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e, poi, non possiamo parlare più di guerra alla pandemia, perché non c'è più la pandemia. Allora, o noi ci convinciamo del fatto che siamo in una fase endemica e dobbiamo convivere con l'endemia oppure tutte le misure straordinarie che stiamo mettendo in campo chiaramente non hanno ragione di esistere, perché altri Paesi altrettanto civili come l'Italia, penso all'Inghilterra, penso alla Francia, penso alla Spagna, penso ad Israele, stanno riaprendo. Si tolgono le mascherina anche al chiuso, si rioccupano gli stadi, c'è socialità. Insomma, in una parola, si esce da quella fase pandemica che abbiamo gestito con le criticità che vi rappresentavo e ci si apre ad una nuova prospettiva, che è unica e sola, ed è quella della riapertura, perché, altrimenti, ci troveremo a dover combattere con mille altre patologie. Per questo parliamo di sindemia e non più di pandemia, perché sussistono tante altre patologie: stanno aumentando le patologie mentali dei ragazzi, stanno aumentando enormemente i consumi di benzodiazepine, stanno aumentando, purtroppo, i casi di suicidio e le patologie economiche, perché queste restrizioni hanno come effetto diretto una morsa alla nostra economia che porta ad un assoluto problema anche di carattere economico.

In questa fase, ovviamente, anche su questo decreto in conversione avete ritenuto opportuno chiedere la fiducia. Ora, lo dico a chi ci segue fuori dal Palazzo, la fiducia altro non è che uno strumento di coartazione del dibattito parlamentare: noi riusciamo soltanto a parlare durante le dichiarazioni di voto, l'espressione degli ordini del giorno, che sono atti di indirizzo al Governo e che, quindi, non hanno un potere cogente, di legge, e tutto quello che noi potevamo fare, cioè l'esame degli emendamenti, viene sospeso in Aula e lo possiamo fare in Commissione, ma con risultati che sono sotto gli occhi di tutti nella misura in cui i nostri emendamenti vengono tout court sempre bocciati, salvo, poi, verificare ex post che il Governo fa propri tanti dei nostri emendamenti, che presentiamo prima nelle Commissioni, in fase di decretazione, mortificando, a mio avviso, anche il ruolo precipuo di questo Parlamento e delle Commissioni parlamentari che devono fare le leggi. Presentiamo emendamenti, ci vengono bocciati e, dopo un mese, diventano oggetto di un decreto e, quindi, voglio capire che cosa ci stiamo a fare noi parlamentari in questo Parlamento, se il nostro lavoro, la nostra produzione, il nostro studio vengono mortificati (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e poi - come dire - compendiati all'interno della decretazione?

Ma, cosa abbiamo chiesto? Innanzitutto, nei nostri emendamenti abbiamo chiesto la soppressione dello stato di emergenza, perché non possiamo più parlare di stato di emergenza, nel momento in cui le curve sono piegate nei numeri che vi rappresentavo; voglio citare almeno i punti più qualificanti: aprivamo alla possibilità dei tamponi salivari ed alla possibilità di abolire il green pass sicuramente; abolire il green pass è il nostro mantra; in deroga, fare in modo che chi non ha il vaccino possa, tramite il tamponamento, avere una vita normale, andare a lavorare, e - lo voglio ricordare per l'ennesima volta - ce l'avete detto voi che si fa così, perché, quando il Presidente della Repubblica è venuto a giurare in quest'Aula, non era necessario aver fatto il primo vaccino, non era necessario e sufficiente aver fatto il secondo vaccino, non era necessario aver fatto la dose booster come noi abbiamo fatto; no, per entrare in quest'Aula dovevi fare un tampone di terza generazione ad immunofluorescenza, altrimenti qui non entravi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Allora, che cosa stiamo raccontando agli italiani nel momento in cui non li facciamo andare a lavorare, non gli consentiamo di lavorare con il tampone e, invece, per stare in quest'Aula, in sicurezza - aggiungo - bisogna farsi un tampone? È questa la narrazione della gestione e l'esempio, come dire, l'archetipo del vostro approccio alla pandemia. Dite tutto e il contrario di tutto e, poi, vi lamentate se gli italiani si fanno delle domande e si pongono dei dubbi, perché voi glieli fate venire.

Così come - lo denuncio e in Aula l'ho fatto con un'interrogazione parlamentare - non si capisce perché nella fase di vaccinazione c'è una strana convergenza su un unico tipo di vaccino e su un'unica marca di vaccino che non cito, evidentemente, per non fare pubblicità, mentre cito il fatto che io ho fatto la dose di Johnson & Johnson e non ho potuto fare la dose booster di Johnson & Johnson, perché stranamente l'Aifa, al contrario dell'EMA che il 15 dicembre - e concludo, Presidente - ha aperto in Europa alla possibilità di fare la dose booster con Johnson & Johnson, in Italia ad oggi, passati due mesi - quasi tre - dal momento in cui l'EMA ha dato l'autorizzazione per quel vaccino, non apre a questa possibilità.

Allora, sono questi i dubbi che a noi vengono e sono i dubbi che noi dobbiamo declinare insieme - e lo voglio ripetere in chiusura - al fatto che, in un emendamento, noi abbiamo denunciato l'ignominia per cui l'Istituto superiore di sanità, ricerca pubblica, ha selezionato un vaccino italiano, i cui lavori sono stati pubblicati su Vaccines, in fase pre-clinica e ad oggi questo vaccino non è finanziato dal nostro Governo per qualche milione di euro, mentre si spendono miliardi di euro in mascherine, in sprechi e in prebende. Anche tutto questo ci porta a dire “no” alla conversione di questo decreto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Maria Spena. Ne ha facoltà.

MARIA SPENA (FI). Grazie, Presidente. Ci auguriamo, Presidente e sottosegretario, che la conversione di questo disegno di legge possa essere l'ultima tappa nel cammino verso la normalità, anche se oggi mi sembra strano parlare di normalità con quello che sta succedendo nel cuore d'Europa. Oggi siamo entrati in una fase ben diversa da quella dei mesi precedenti, quando il Governo con questo decreto fu costretto a prendere misure più restrittive, misure più urgenti in una fase di crescita della curva pandemica e anche per arginare le ospedalizzazioni. Gli italiani hanno di nuovo risposto con senso di responsabilità: quasi l'89 per cento della popolazione ha ormai terminato il ciclo vaccinale. Sappiamo che Forza Italia ha sempre individuato nelle vaccinazioni lo strumento più potente per contenere la diffusione dei contagi e possiamo dire adesso, Presidente, che avevamo ragione.

Nel frattempo, questo disegno di legge - ripeto - è stato connotato da un allentamento delle restrizioni che il decreto era stato costretto a mettere al suo interno. Penso alla soppressione del limite temporale del certificato verde, così come anche ad un cambio di passo rispetto alla quarantena. Possiamo dire che oggi finalmente mettiamo fine a quella sorta di prigionia burocratica come rischiava, appunto, di diventare. Possiamo anche dire che in questo provvedimento spicca una serie di norme che ci permetteranno di tornare ad una vita quasi normale. Dal 10 marzo 2022, infatti, grazie all'articolo 3, si potrà tornare a consumare cibo all'interno di cinema e luoghi di intrattenimento. Pensiamo che quest'ultimi siano stati quelli più colpiti dalle limitazioni e, quindi, possiamo già dare piccoli segni di normalità. Ancora più importante è l'apertura delle visite all'interno delle strutture residenziali socioassistenziali e sociosanitarie. Quindi, possiamo dire che il lockdown degli affetti finalmente trova fine.

Vorrei anche parlare, insomma, e fare riferimento a quello che è un nostro emendamento. Qui, Presidente, voglio ringraziare il sottosegretario Costa, ma, devo dire, tutta quanta la Commissione affari sociali per aver acconsentito all'accesso agli accompagnatori dei pazienti colpiti da Alzheimer e da altre demenze o, comunque, da altri deficit cognitivi. Finalmente, per la prima volta e in maniera inequivocabile, sarà permesso a queste persone, anche affette da sintomi lievi, di essere accompagnate da un proprio parente.

Allo stesso modo, sempre all'articolo 3, abbiamo ridotto la DAD. Quindi, abbiamo ridotto la DAD in via generale ma soprattutto per quei ragazzi che hanno bisogno di un'attenzione maggiore, e penso agli studenti con BES e anche agli studenti con il certificato di disabilità. Anche i genitori di ragazzi disabili nel settore privato potranno usufruire dello smart working.

Un altro risultato positivo che mi faceva piacere sottolineare questa sera, è che anch'io ho sottoscritto quell'emendamento - quello del Fondo per i ristori educativi e vedo qui i colleghi primi firmatari - proprio perché si vuole cercare di far recuperare agli studenti quelle ore di presenza e di vita scolastica che hanno perso e che sappiamo quanto siano importanti per la loro crescita; è un piccolo contributo, ma che comunque serve, anche quello.

Lo stesso Presidente Draghi ha detto, venerdì scorso, che a giorni il Governo presenterà la cosiddetta road map per allentare le restrizioni. Siamo convinti, così come ha detto anche, pochi giorni fa, il nostro presidente Silvio Berlusconi, che sia venuto ormai il momento che in Italia si rendano meno stringenti le norme anti-COVID; anche perché non dobbiamo dimenticare - qui, sicuramente, il sottosegretario me ne può dare conferma - che molte regioni ancora stanno continuando con la campagna vaccinale. Quindi, gradualità e buonsenso penso che debbano essere le parole d'ordine.

La bella stagione ormai è alle porte e le evidenze scientifiche parlano chiaro, non a caso, buona parte dei Paesi europei vanno in questa direzione; penso al Regno Unito, alla Danimarca, all'Austria, ai Paesi Bassi. Gli italiani e, in particolare, gli imprenditori, le partita IVA, i lavoratori autonomi, tutte quelle categorie che sono state duramente colpite dalle restrizioni, hanno il diritto ad una stagione senza limitazioni, dal momento che la situazione epidemiologica lo consente. E ci siamo, Presidente: siamo arrivati finalmente a questo momento per dare un ulteriore slancio all'economia territoriale. Il prossimo 31 marzo - e qui lo dobbiamo sottolineare - ci sarà la fine dello stato di emergenza. Dobbiamo essere consapevoli che, però, ci sono altre emergenze che vanno affrontate con altri strumenti, ma con la stessa efficacia; sto parlando dell'emergenza dettata dall'impennata, ad esempio, dei prezzi delle materie prime, dell'energia, del gas, del carburante. La stessa responsabilità ed anche la stessa solerzia che ci hanno accompagnato in questo periodo di pandemia non devono abbandonarci per affrontare queste nuove e difficilissime sfide per il bene dell'Italia, per li bene degli italiani e per il bene di tutta l'Europa. Concludo, dando il parere favorevole di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Siani. Ne ha facoltà.

PAOLO SIANI (PD). Grazie, Presidente. Sottosegretario, colleghe, colleghi, oggi stiamo discutendo e approvando - tra poco - delle norme che sono state prese in un momento storico diverso, in cui i dati epidemiologici erano molto diversi da quelli odierni e sono norme che oggi possiamo dire che si sono dimostrate efficaci, molto efficaci, se, come ha detto il Presidente del Consiglio ieri pomeriggio, possiamo pensare tra pochi giorni di tornare a una vita quasi normale.

Non vorrei dare al mio intervento un taglio squisitamente tecnico-scientifico, ma queste decisioni che prendiamo oggi e che prenderemo in futuro sono tutte basate e devono essere tutte basate su elementi scientifici oggettivi e non su ideologia. Vorrei oggi, qui, affrontare questo tema, consentitemelo, facendovi ascoltare un po' la voce dei medici; non dei quasi 400 medici e 88 infermieri morti per COVID (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico); no, parlo di quelli che ancora oggi combattono con una malattia che noi non conosciamo, che abbiamo scoperto adesso e che mai avevamo visto prima. Però vorrei che fosse chiaro a tutti, ancora oggi, dopo 2 anni, che questa che stiamo osservando e provando a curare è una malattia nuova, per cui non vi sembri strano che ogni tanto cambiano le strategie, cambiano le terapie. Questo è necessario perché stiamo imparando qualcosa di nuovo; anche per questo le nostre parole, a volte, non sembrano adeguate e devono essere adeguate al tempo e al momento in cui viviamo. Questi medici, ancora oggi, sono esausti perché sono molti mesi - quasi due anni - che stanno trascurando le famiglie, i loro cari, i loro affetti, perché per non lasciare scoperto un turno in ospedale o un giorno in ambulatorio continuano a lavorare anche fuori dal tempo e continuano a subire aggressioni negli ospedali. Nonostante lavorino, lavorino e continuino a lavorare con ansia e con preoccupazione e con la paura di ammalarsi e di portare a casa il virus e far ammalare nonni, bambini, mogli e mariti, questi medici guardano a noi con grande attenzione e sperano che le nostre decisioni abbiano un potere che li possa aiutare, che ci siano decisioni che servano a superare questa pandemia. Io credo che in questo momento storico si debba essere molto cauti. Ora, si potrà non essere d'accordo con l'obbligo vaccinale; del resto in medicina nessuno può obbligare un paziente a fare una terapia. C'è il rapporto di fiducia che funziona e fa sì che il paziente si fidi e si affidi al suo medico. Si potrà non essere d'accordo sul green pass, lo capisco; ma se leggiamo con attenzione e con animo sereno i dati di questi anni e di questi mesi, nessuno potrà negare che sono state delle misure molto efficaci che ci hanno salvato la vita (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

A un medico in ospedale capita molto spesso di proporre a un paziente una terapia sperimentale, davvero sperimentale, che casomai qualche collega in America sta provando su alcuni pazienti, e quando il medico la propone al suo paziente, gli dice: “Vorrei proporti una terapia di cui non so ancora gli effetti, ma so che sta funzionando su alcuni pazienti”; il paziente accetta e accetta senza dubbi, perché vede un'ancora di salvezza e una speranza. Noi oggi abbiamo, grazie ai nostri scienziati, molto più di un'ancora di salvezza e molto più di una speranza: abbiamo un farmaco e delle norme che ci salvano la vita, perché chi non è vaccinato ha un rischio di morire, lo sappiamo, o di andare in terapia intensiva, che è 70 volte maggiore rispetto a chi è vaccinato.

Ma c'è un altro aspetto che voglio raccontarvi, qui, stasera: è il danno che si provoca in modo indiretto da COVID, ossia l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva, la quale fa sì che questi medici non possano curare e prendersi cura di tutti quei pazienti con altre malattie.

Le malattie cardiovascolari non sono mica finite, non sono mica scomparse: non trovano posto negli ospedali e i miei colleghi sono costretti ad affrontare turni massacranti e ad accoglierli in modo non umano e non corretto; per non dirvi dei malati cronici, dei malati oncologici, che hanno saltato tutti i loro controlli. Questi sono effetti indiretti da COVID sulla salute, che noi misureremo certamente tra qualche anno e sarà un disastro ancora più grande del disastro del COVID. Vorrei dirvi due parole, infine, per concludere, sul dato dei bambini e degli adolescenti: il 70 per cento dei ricoverati sotto i 5 anni, secondo i dati degli ospedali pediatrici, ha una madre o un papà non vaccinato; la percentuale di adolescenti non vaccinati in terapia intensiva è il doppio di quelli vaccinati. Quei numeri, che voi non vedete sulle colonnine che vengono pubblicate dal Ministero, sono numeri piccoli, ma che ci sono: nella fascia 0-3 anni abbiamo 3 mila ospedalizzati, 64 in terapia intensiva e 5 morti; nei bambini da 3 a 5 anni, ci sono 800 ospedalizzati, 19 in terapia intensiva, 5 morti; sono colonnine piccole, ma sono bambini che sono stati in ospedale e, di questi, alcuni sono morti.

Infine, fatemi dire due parole sul long COVID, perché di questo dovremo occuparci nei prossimi anni. I miei colleghi stanno osservando sintomi strani, che non capiamo ancora, ma che sono legati probabilmente ancora al COVID. Sappiamo con certezza che più è stata aggressiva la malattia e più il long COVID è importante e ha segni importanti. Per questo motivo, i miei colleghi stanno aprendo ambulatori negli ospedali per seguire questi ammalati; anche per questo io li voglio ringraziare.

Quindi è evidente che qui non ci si salva da soli; è evidente che non può essere una regione a salvare i suoi abitanti, o una Nazione, ma è tutto il mondo che si salva insieme. Infine, una guerra - ahimè, in questo momento - è un amplificatore della pandemia enorme, perché mette insieme tanti uomini nello stesso posto e sarà un disastro anche per questo.

Vi chiedo in quest'Aula da subito di pensare a delle protezioni per gli 8.000 bambini ucraini, che staranno soffrendo (Applausi), non solo per le bombe che cadono adesso, ma per i danni alla loro psiche, per il rumore delle bombe e il dramma che vivranno nei prossimi mesi. Vi chiedo adesso di occuparci di loro, già da subito.

Allora - e concludo in due minuti - aiutiamo i nostri medici e i nostri infermieri a contenere questa malattia con gli strumenti che si sono dimostrati in Europa inequivocabilmente efficaci: vaccino e green pass. Orientiamo le nostre decisioni politiche in base ai dati che gli scienziati ci mettono a disposizione, con umiltà e con ragionevolezza. Oggi quei medici guardano a noi e alle nostre decisioni e sperano che siano prese decisioni serie, efficaci e ben ponderate, nella speranza di tutti, che si possa tornare quanto prima alla vita normale e senza restrizioni, senza però rischiare una grave crisi un'altra volta.

Ultimo tema - che stamattina il mio collega De Filippo ha detto molto bene e anche Elena Carnevali e, adesso, anche Maria Spena -, stiamo approvando oggi anche altre norme. Su una voglio soffermarmi dieci secondi, ovvero i ristori educativi per i nostri ragazzi, che hanno sofferto e stanno soffrendo gli effetti del COVID, non solo per la DAD che hanno dovuto seguire, ma per la riduzione dei loro contatti sociali. Per questi ragazzi abbiamo previsto e stiamo approvando adesso un ristoro educativo, che non è un fatto economico, ma è un'opportunità educativa e culturale, che verrà data a coloro che sono più indietro, più in difficoltà, per provare a far recuperare questo danno e questo effetto che hanno avuto su di loro. Questo è un segnale molto importante, che va sottolineato e va discusso in quest'Aula. Va evidenziato in quest'Aula, perché ci stiamo occupando in modo concreto, intelligente ed efficace di una parte di popolazione che non vota, non è presente, ma che ha sofferto più di noi questo effetto del COVID. Per tutti questi motivi dichiaro il voto favorevole del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Tiramani. Ne ha facoltà.

PAOLO TIRAMANI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, siamo qui oggi a discutere l'ennesima conversione di decreto COVID. Anche settimana scorsa ne abbiamo approvata una. Capisco le difficoltà che ci sono state nei mesi precedenti, nei 60 giorni precedenti, quando forse il picco dei contagi era molto alto e, quindi, la frenesia del Governo poteva anche essere giustificata. Quello che però non accettiamo - e l'abbiamo dimostrato nelle Commissioni - è il fatto che in questa fase di conversione ci aspettavamo di poter rimarcare o cambiare alcune situazioni, che non sono più attuali rispetto alla situazione di un mese e mezzo fa. Abbiamo proposto alcune misure e ci sono state bocciate. A colpi di decreti di fiducia, oggi continuiamo ad omologare queste situazioni. Il Parlamento deve riprendere la propria centralità. Noi non siamo passacarte: siamo membri di un Parlamento democraticamente eletto e non ci stiamo a fare i passacarte di Speranza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Questo deve essere ben chiaro a tutti.

Abbiamo proposto delle misure, perché riteniamo che non sia più pensabile, soprattutto sulla didattica a distanza, che questo provvedimento non possa essere migliorato, azzerando quella che è la didattica a distanza. La pandemia sta finendo e i nostri ragazzi, i nostri bambini, devono riprendere una socialità che oggi non c'è più. Abbiamo presentato l'emendamento e non è stato accolto.

Abbiamo parlato anche di altre situazioni, legate per esempio al turismo. È impossibile che solo nel nostro Paese vi siano delle situazioni in entrata con tamponi, andando a danneggiare tutto il comparto. Facciamo come fanno gli altri Paesi europei! Anche su questo abbiamo presentato un emendamento e non è stato accolto.

Poi c'è un tema che mi colpisce molto: quello dei guariti. Noi non siamo mai stati contrari al vaccino e io stesso ho fatto anche lo sperimentatore del vaccino italiano ReiThera. Però, ci sono persone che prendono il COVID in maniera inconsapevole, fanno un test sierologico, quindi si accorgono che hanno una protezione anticorpale adeguata e per loro il green pass non c'è; allora, noi lo abbiamo detto più volte, con un semplice test sierologico fatto da un'ASL, da un presidio sanitario, queste persone, in un mondo normale, dovrebbero avere un green pass come tutti e, invece, anche questo non è avvenuto, il nostro emendamento non è stato accolto.

Quindi, un po' di delusione, da parte nostra, è evidente che ci sia; abbiamo vaccinato il 90 per cento della popolazione, con 133 milioni di dosi. Anche a questo proposito va fatta una differenza: non è che a seconda di quando scade il green pass gli italiani si debbano vaccinare; se avessimo fatto una politica adeguata sui test sierologici forse oggi diremmo che si debbono vaccinare le persone che hanno una protezione anticorpale ridotta; non siamo legati alle scadenze, gli italiani, i cittadini non sono numeri; bisogna confrontarsi con la situazione di ognuno di noi, che non può essere omologata per tutti, ci sono differenze; evidentemente, queste differenze, però, non vengono recepite e oggi siamo qui, di nuovo, a discutere dell'ennesimo decreto in conversione.

Abbiamo anche proposto l'abolizione del green pass entro il 31 marzo, perché se finisce uno stato di emergenza, secondo noi non è logico che debba continuare ad esserci questo strumento, che evidentemente è discriminatorio per i tanti cittadini italiani, per i tanti lavoratori che oggi non possono andare a lavorare e hanno lo stipendio sospeso. Ci sono state date rassicurazioni su tutti questi temi; sullo stato di emergenza il Premier Draghi si è espresso, dicendo che terminerà il 31 marzo; vi sono rassicurazioni sullo stop di quarantena da contatto, sull'abolizione dell'obbligo della mascherina FFP2 a scuola, sull'abolizione del green pass, sulla fine del sistema dei colori, tutte cose che noi avevamo chiesto; ci è stato garantito quindi che le scuole saranno aperte a tutti. Sono nostri temi; noi vogliamo, in qualche modo, continuare a fidarci di questo Governo, però su questo provvedimento non possiamo votare a favore, non possiamo votare a favore anche per dare un segnale e, quindi, la Lega si asterrà, nella speranza che i prossimi provvedimenti possano essere migliorati qui, nella casa della democrazia, dove tutti i parlamentari potrebbero esprimere il proprio pensiero (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Leonardo Penna, per l'ultima dichiarazione di voto, poi si procederà con la votazione. Prego, deputato Penna.

LEONARDO SALVATORE PENNA (M5S). Grazie, Presidente. Il provvedimento in esame, uno degli ultimi di una lunga e straordinaria serie, che ci auguriamo chiudano questo difficile periodo, arriva in un momento e in un contesto particolare. D'altra parte, i numeri sono inquietanti, perché se creiamo il parallelo con la grande epidemia di esattamente un secolo fa, quella che negli anni 1918-1922 colpì l'umanità e prese il nome di “spagnola”, possiamo notare che allora vi furono, in Italia 600 mila morti e, in tutta Europa 50 milioni di morti. Adesso i numeri sono, per fortuna, più ridotti, ma il motivo è che la scienza è riuscita a sviluppare velocemente rimedi e questi rimedi sono riusciti a dare risultati concreti.

La cosa che mi piace ricordare, soprattutto per quei colleghi che, in questo contesto, hanno stigmatizzato le misure restrittive che la strategia per fronteggiare il COVID ha dovuto obbligarci a prendere, che le misure adottate quando vi fu l'epidemia di “spagnola” furono, per esempio: chiusura delle scuole, riduzione delle riunioni in locali chiusi, pulizia accurata di case, uffici, chiese, chiusura anticipata dei locali pubblici, sospensione delle feste patronali.

Tutti questi non erano altro che provvedimenti presi durante la famosa epidemia di “Spagnola”. Quindi esattamente una connotazione simmetrica, che naturalmente ci porta a considerare che la maniera in cui noi stiamo reagendo è la maniera che ci sta portando rapidamente fuori. Comunque sul decreto che ci apprestiamo a convertire non bisogna tenere conto di quando è stato emanato, perché il periodo a cui poi si è data risposta con il decreto era quello di una maggiore accelerazione dell'epidemia, soprattutto durante la fase sotto Natale e dopo Natale, con numeri inquietanti, come 429 contagiati per 100 mila abitanti, fino a balzare nella settimana dopo Natale a 785 per 100 mila abitanti, con un'incidenza più bassa per gli over 80, che invece, in maniera più disciplinata, erano arrivati al vaccino. Anche le terapie intensive avevano dei numeri abbastanza elevati.

L'introduzione dell'obbligo vaccinale, sia per gli over 50 dal 1° febbraio sia, indipendentemente dall'età, per il personale delle università e degli istituti di alta formazione, era una necessità che interveniva per cercare ulteriormente di dare una sterzata a questa recrudescenza che avevamo dopo quel rallentamento per cui l'Italia veniva additata in maniera positiva in tutta Europa. Poi purtroppo ci siamo uniformati ai livelli di contagi, quasi, della Francia e di altri luoghi, ma le misure messe in campo finalmente stanno portando a quel rallentamento a cui noi assistiamo oggi e che ci fa intravedere un'uscita positiva.

Il provvedimento - naturalmente è stato ripetuto più volte - ha introdotto la validità illimitata del green pass, la disciplina dei casi di positività nelle scuole, una maggiore regolazione delle visite nelle strutture residenziali e negli hospice.

Purtroppo non c'è stata l'equiparazione della quarantena alla malattia, che avrebbe aiutato chi si doveva sottoporre alla quarantena obbligatoria, e che però, evidentemente, aveva dei sacrifici economici, ma questo non ci ha fermato.

Un aspetto che vorrei sottolineare è che, anche dai banchi dell'opposizione, sia alla mia sinistra che dietro di me, è stato detto che lo Stato comincia a connotarsi con venature autoritarie, perché l'obbligo del green pass e la limitazione di tante delle attività nell'agire civile. Vorrei ricordare che una delle cose che sta alla base della società è quel contratto sociale che fa sì che il singolo perda parte della sovranità per consegnarla a uno Stato, e quindi acquisirla in maggior misura, e che il contratto sociale stesso trasferisce una responsabilità al Governo di individuare quelle misure che possono mettere al riparo la società da se stessa, cioè da quelle deviazioni e da quei comportamenti che possono arrecarle danno.

È inevitabile che sia così. D'altra parte, ricordo solo un parallelo, che poi non è più stato dimenticato: vi ricordate quando è stata introdotta la legge sul divieto di fumo? Era quella una limitazione? Lo era. Questo è un obbligo a vaccinarsi. Quando è stata introdotta la legge sul divieto di fumo nei locali pubblici, sono state sollevate un'enormità di obiezioni, che sono andato a rivedere, che erano quasi simmetriche a quelle che oggi si dicono sull'obbligo del vaccino. Allora era una lesione della libertà individuale, c'erano i fumatori gentili, c'erano minacce di referendum, c'erano minacce di sit-in di protesta e così via. Poi è finita come è finita e oggi noi dobbiamo ringraziare, se c'è un contenimento delle malattie, il divieto di fumo nei locali, che adesso vediamo come un fatto normale e accettato da tutti.

Quindi, per queste ragioni e per il principio di prevalenza della scienza sulla credenza e della salvaguardia della società contro alcune pretese distruttive dei singoli, annuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ci sarebbe un intervento a titolo personale del deputato Sgarbi, che però non vedo in Aula. Quindi, se non compare improvvisamente, lo dichiaro decaduto.

Ha chiesto di parlare per un ringraziamento la relatrice, deputata Carnevali. Ne ha facoltà.

ELENA CARNEVALI, Relatrice. Grazie. Sarò molto breve, però ci tengo a ringraziare le colleghe e i colleghi di maggioranza e di opposizione per questo lavoro di certo non semplice, nonché il sottosegretario Costa e la sottosegretaria Bini. Inoltre voglio davvero ringraziare, per la competenza con la quale ci ha sempre accompagnato in questo lavoro intenso della XII Commissione in questi anni, la dottoressa Tripaldi e tutto il suo staff (Applausi).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Coordinamento formale - A.C. 3434-A​)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 3434-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 3434-A:

"Conversione in legge del decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore".

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 34).

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverto che, secondo le intese intercorse tra i gruppi, lo svolgimento dell'informativa urgente del Presidente del Consiglio dei Ministri sul conflitto tra Russia e Ucraina, prevista per la seduta di domani, venerdì 25 febbraio, alle ore 10,30, avrà luogo con ripresa televisiva diretta.

Sempre secondo le intese intercorse tra i gruppi, l'esame degli ulteriori argomenti iscritti all'ordine del giorno della seduta odierna è rinviato alla prossima settimana.

Con riferimento, in particolare, all'esame della proposta di legge n. 893-B - Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale - la discussione sulle linee generali avrà luogo nella seduta di lunedì 28 febbraio, nella quale sarà iscritta quale primo argomento all'ordine del giorno, mentre il seguito dell'esame sarà previsto a partire dalla seduta di mercoledì 2 marzo, dopo il seguito degli altri argomenti previsti nelle settimane precedenti e non conclusi.

Avverto che l'informativa urgente del Governo, con la partecipazione del Ministro dell'Economia e delle finanze, in merito alla cessione dei bonus edilizi, già prevista per la seduta di martedì 1° marzo alle ore 15, avrà luogo nella seduta di mercoledì 2 marzo alle ore 16.

Avverto infine che, nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna, sarà pubblicata l'organizzazione dei tempi per la discussione generale del testo unificato della proposta di legge n. 1951-A (Vedi l'Allegato A).

Modifica nella composizione della Giunta per il Regolamento.

PRESIDENTE. Comunico che il Presidente della Camera ha chiamato il deputato Valentino Valentini a far parte della Giunta per il Regolamento, ai sensi dell'articolo 16, comma 1, del Regolamento, in sostituzione del deputato Roberto Occhiuto, cessato dal mandato parlamentare.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare la deputata Paxia. Ne ha facoltà.

MARIA LAURA PAXIA (MISTO). Grazie, Presidente. Come sapete, sono già intervenuta in quest'Aula per denunciare ciò che sta accadendo a Catania nello stabilimento Pfizer, dove sono stati annunciati, nelle settimane scorse, oltre 220 esuberi.

Le parti sociali avevano incontrato, il 18 febbraio, il prefetto di Catania e avevano avuto delle garanzie per avere almeno una sospensione di 7 giorni. Purtroppo, lo stesso pomeriggio del 18, invece, i lavoratori hanno ricevuto una mail in cui si chiedeva di manifestare interesse per un eventuale spostamento alla sede di Ascoli Piceno. Ancora, il 23 febbraio - quindi, ieri - era stato indetto un tavolo alla regione, che doveva svolgersi oggi, ma, improvvisamente, questo tavolo è stato sconvocato.

Quando vi è il 30 per cento di esuberi e non vengono fatti investimenti, normalmente, questo è presagio di infausti eventi successivi. Visto che si stanno rimandando i tavoli di crisi, io non vorrei che il destino dello stabilimento Pfizer di Catania fosse già segnato. Per questa ragione, ho già presentato un'interrogazione ai Ministri competenti. Non ho ancora ricevuto risposta, ma mi auguro che le risposte arrivino il prima possibile, perché il Governo deve farsi carico di questo grido di dolore e di allarme della Sicilia, della mia Catania in particolare, dello stabilimento di Catania e, in particolare, della Pfizer, che ha come mission quella di salvare il bene dell'umanità. Quindi, mi auguro che queste risposte arrivino quanto prima.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Venerdì 25 febbraio 2022 - Ore 10,30:

1. Informativa urgente del Presidente del Consiglio dei ministri sul conflitto tra Russia e Ucraina.

La seduta termina alle 18,45.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 1 il deputato D'Alessandro ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 14 e 25 la deputata Morani ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 17 e 20 e dalla n. 24 alla n. 26 il deputato Sgarbi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 19 il deputato Rixi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 33 la deputata Anna Lisa Baroni ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto astenersi dal voto;

nella votazione n. 34 il deputato Sani ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 3434-A - odg 9/2 355 349 6 175 39 310 67 Resp.
2 Nominale odg 9/3434-A/8 rif. 367 365 2 183 361 4 67 Appr.
3 Nominale odg 9/3434-A/9 374 368 6 185 42 326 67 Resp.
4 Nominale odg 9/3434-A/11 380 375 5 188 28 347 67 Resp.
5 Nominale odg 9/3434-A/13 380 375 5 188 43 332 67 Resp.
6 Nominale odg 9/3434-A/14 340 336 4 169 44 292 102 Resp.
7 Nominale odg 9/3434-A/15 357 351 6 176 42 309 101 Resp.
8 Nominale odg 9/3434-A/16 366 358 8 180 47 311 99 Resp.
9 Nominale odg 9/3434-A/17 375 368 7 185 46 322 99 Resp.
10 Nominale odg 9/3434-A/20 379 295 84 148 49 246 98 Resp.
11 Nominale odg 9/3434-A/22 376 376 0 189 46 330 98 Resp.
12 Nominale odg 9/3434-A/23 382 382 0 192 44 338 98 Resp.
13 Nominale odg 9/3434-A/24 379 377 2 189 45 332 98 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale odg 9/3434-A/25 368 362 6 182 46 316 98 Resp.
15 Nominale odg 9/3434-A/26 378 372 6 187 50 322 98 Resp.
16 Nominale odg 9/3434-A/27 380 371 9 186 45 326 98 Resp.
17 Nominale odg 9/3434-A/29 379 363 16 182 52 311 98 Resp.
18 Nominale odg 9/3434-A/30 377 371 6 186 47 324 98 Resp.
19 Nominale odg 9/3434-A/31 376 373 3 187 43 330 98 Resp.
20 Nominale odg 9/3434-A/32 371 364 7 183 39 325 98 Resp.
21 Nominale odg 9/3434-A/35 376 374 2 188 44 330 98 Resp.
22 Nominale odg 9/3434-A/36 374 369 5 185 42 327 98 Resp.
23 Nominale odg 9/3434-A/37 375 372 3 187 57 315 98 Resp.
24 Nominale odg 9/3434-A/38 376 374 2 188 43 331 98 Resp.
25 Nominale odg 9/3434-A/39 378 375 3 188 39 336 98 Resp.
26 Nominale odg 9/3434-A/41 372 284 88 143 46 238 98 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 34)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale odg 9/3434-A/45 375 330 45 166 139 191 98 Resp.
28 Nominale odg 9/3434-A/52 rif. 374 369 5 185 363 6 98 Appr.
29 Nominale odg 9/3434-A/53 372 372 0 187 49 323 98 Resp.
30 Nominale odg 9/3434-A/63 369 360 9 181 50 310 98 Resp.
31 Nominale odg 9/3434-A/65 360 346 14 174 52 294 98 Resp.
32 Nominale odg 9/3434-A/67 360 350 10 176 38 312 98 Resp.
33 Nominale odg 9/3434-A/88 358 332 26 167 42 290 98 Resp.
34 Nominale Ddl 3434-A - voto finale 290 233 57 117 189 44 95 Appr.