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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 627 di venerdì 14 gennaio 2022

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

La seduta comincia alle 9,35.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

AZZURRA PIA MARIA CANCELLERI , Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 12 gennaio 2022.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alaimo, Amitrano, Baldelli, Battelli, Boschi, Brescia, Cavandoli, Davide Crippa, Delmastro Delle Vedove, Gebhard, Giachetti, Giarrizzo, Lapia, Migliore, Mura, Paita, Perantoni, Schullian e Serracchiani sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente 125, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Calendario dei lavori dell'Assemblea per la settimana 17-21 gennaio e programma dei lavori per i mesi di febbraio e marzo 2022.

PRESIDENTE. Comunico che, a seguito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, tenutasi nella giornata di ieri, è stato stabilito, ai sensi dell'articolo 24, comma 2, del Regolamento, il seguente calendario dei lavori per la settimana 17-21 gennaio:

Lunedì 17 (ore 10 e pomeridiana, con votazioni non prima delle ore 15 e con prosecuzione notturna), martedì 18 (ore 9.30 e pomeridiana, con prosecuzione notturna) e mercoledì 19 gennaio (ore 9.30-13.30 e 21.30-24) e nelle giornate successive

Esame del disegno di legge n. 3442 - Conversione in legge del decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172, recante misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali (approvato dal Senato - scadenza: 25 gennaio 2022) (per lo svolgimento della discussione sulle linee generali, l'esame delle eventuali questioni pregiudiziali e il seguito dell'esame).

Mercoledì 19 gennaio (ore 15)

Interrogazioni a risposta immediata.

Mercoledì 19 gennaio (ore 16)

Comunicazioni del Ministro della giustizia sull'amministrazione della giustizia.

L'organizzazione dei tempi per la discussione delle comunicazioni del Ministro della giustizia sull'amministrazione della giustizia sarà pubblicata nell'Allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna.

Comunico che è stato altresì stabilito, ai sensi dell'articolo 23, comma 6, primo periodo, del Regolamento, il seguente programma dei lavori per i mesi di febbraio e di marzo:

Mese di FEBBRAIO

Disegno di legge n. 3431 - Conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi (da inviare al Senato – scadenza: 28 febbraio 2022).

Disegno di legge n. 3434 - Conversione in legge del decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore (da inviare al Senato – scadenza: 8 marzo 2022).

Disegno di legge S. 2488 - Conversione in legge del decreto-legge 24 dicembre 2021, n. 221, recante proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 (ove trasmesso dal Senato - scadenza: 22 febbraio 2022).

Disegno di legge S. 2489 - Conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 229, recante misure urgenti per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19 e disposizioni in materia di sorveglianza sanitaria (ove trasmesso dal Senato – scadenza: 28 febbraio 2022).

Mozione Davide Crippa ed altri n. 1-00568 concernente misure a sostegno del comparto turistico.

Mozione concernente iniziative relative all'applicazione della cosiddetta direttiva Bolkestein (in corso di presentazione).

Mozione Molinari ed altri n. 1-00569 in materia di investimenti per progetti di rigenerazione urbana.

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 2-1418-1586-1655-1875-1888-2982-3101-A - Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita.

Proposta di legge costituzionale n. 3156-B - Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell'ambiente (approvata, in seconda deliberazione, dal Senato con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, già approvata, in prima deliberazione, dal Senato, in un testo unificato, e dalla Camera).

Seguito dell'esame delle mozioni Prestigiacomo, Fregolent, Galli, Ruffino ed altri n. 1-00542, Pezzopane ed altri n. 1-00561, Foti ed altri n. 1-00562, Davide Crippa ed altri n. 1-00565 e Vianello ed altri n. 1-00570 concernenti iniziative volte al sostegno dei settori produttivi maggiormente interessati dai processi di transizione ecologica.

Mozione Molinari ed altri n. 1-00572 concernente misure a sostegno del comparto automobilistico.

Proposta di legge costituzionale n. 716 -Modifiche alla parte II della Costituzione concernenti l'elezione diretta del Presidente della Repubblica.

Proposte di legge n. 1951-3106-3184-3315 - Accesso ai benefici penitenziari per i condannati per reati c.d. ostativi, di cui all'articolo 4-bis della legge sull'ordinamento penitenziario.

Proposta di legge n. 290-410-1314-1386-B - Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico (approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato).

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 1870 – 1934 - 2045 - 2501 - 2802 - 2993-A - Disposizioni di revisione del modello di Forze armate interamente professionali, di proroga del termine per la riduzione delle dotazioni dell'Esercito italiano, della Marina militare, escluso il Corpo delle capitanerie di porto, e dell'Aeronautica militare, nonché in materia di avanzamento degli ufficiali. Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale.

Proposta di legge n. 1823 - Modifica all'articolo 18 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, in materia di obbligo contributivo dei liberi professionisti appartenenti a categorie dotate di una propria cassa di previdenza.

Mozione Biancofiore ed altri n. 1-00557 concernente iniziative normative volte al ripristino della festività nazionale del 4 novembre per la celebrazione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate.

Mozione Lupi e Schullian n. 1-00540 concernente iniziative in materia di energia nucleare di nuova generazione.

Proposta di legge n. 1972 - Interventi per la prevenzione e la lotta contro l'AIDS e le epidemie infettive aventi carattere di emergenza.

Disegno di legge n. 1939-B - Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell'economia circolare ("legge SalvaMare") (approvato dalla Camera e modificato dal Senato).

Disegno di legge n. 3343 - Delega al Governo per la riforma fiscale.

Mese di MARZO

Mozione Villani ed altri n. 1-00543 concernente iniziative per la diagnosi e la cura dei disturbi dello spettro autistico.

Proposta di legge n. 306 e abbinata - Modifica all'articolo 12 della legge 19 febbraio 2004, n. 40, in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all'estero da cittadino italiano.

Proposta di legge costituzionale n. 3353 - Modifica all'articolo 119 della Costituzione, concernente il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall'insularità (approvata, in prima deliberazione, dal Senato).

Proposta di legge n. 243-3357 - Misure per la prevenzione dei fenomeni eversivi di radicalizzazione violenta, inclusi i fenomeni di radicalizzazione e di diffusione dell'estremismo violento di matrice jihadista.

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 982-A/R - Disposizioni di semplificazione per il settore agricolo.

Proposta di legge n. 1239-2411-2739 - Disposizioni per la promozione delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali, incentivi agli investimenti e all'occupazione e misure di semplificazione.

Mozione Manzo ed altri n. 1-00509 concernente iniziative a favore dei lavoratori stagionali.

Mozione Meloni ed altri n. 1-00485 concernente iniziative a sostegno del settore della moda.

Proposta di legge n. 875-B - Norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo (approvata dalla Camera e modificata dal Senato).

Proposta di legge n. 3157 - Modifiche alla disciplina dell'istituto del cinque per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 111 (approvata, in un testo unificato, dal Senato).

Proposta di legge n. 2805 - Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere (approvata dal Senato).

Proposta di legge n. 1634 - Soppressione del pubblico registro automobilistico e disposizioni concernenti il regime giuridico degli autoveicoli, motoveicoli e rimorchi.

Proposta di legge n. 836 - Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull'uso dell'amianto e sulla bonifica dei siti contaminati.

Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista della riunione del Consiglio europeo del 24 e 25 marzo 2022.

Disegni di legge di ratifica:

- n. 3423 - Trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica francese per una cooperazione bilaterale rafforzata, fatto a Roma il 26 novembre 2021;

- n. 3039 - Convenzioni: a) Convenzione sulla salute e la sicurezza dei lavoratori, n. 155, fatta a Ginevra il 22 giugno 1981, e relativo Protocollo, fatto a Ginevra il 20 giugno 2002; b) Convenzione sul quadro promozionale per la salute e la sicurezza sul lavoro, n. 187, fatta a Ginevra il 15 giugno 2006 (approvato dal Senato);

- n. 3040 - Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica dell'Ecuador in materia di cooperazione di polizia, fatto a Quito il 21 luglio 2016 (approvato dal Senato);

- n. 3043 - Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato plurinazionale di Bolivia, fatto a La Paz il 3 marzo 2010 (approvato dal Senato);

- n. 3044 - Adesione al Protocollo addizionale alla Carta europea dell'autonomia locale sul diritto di partecipare agli affari delle collettività locali, fatto a Utrecht il 16 novembre 2009 (approvato dal Senato);

- n. 2806 - Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti, con Allegati, fatta a Stoccolma il 22 maggio 2001.

Disegno di legge n. 2681 e abbinate - Deleghe al Governo per la riforma dell'ordinamento giudiziario e per l'adeguamento dell'ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura.

Proposta di legge n. 893-B - Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale (approvata dalla Camera e modificata dal Senato).

Nell'ambito del programma per il periodo febbraio – marzo, potrà essere inserito, in relazione all'andamento dei lavori della Giunta per il Regolamento, l'esame degli adeguamenti regolamentari conseguenti alla riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari.

Potrà essere altresì prevista l'elezione di un componente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM).

Nell'ambito del programma è altresì previsto lo svolgimento di atti di sindacato ispettivo e potranno essere inseriti ulteriori progetti di legge di ratifica deliberati dalle Commissioni e ulteriori documenti licenziati dalla Giunta per le autorizzazioni.

Trasmissione dal Senato di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissione in sede referente.

PRESIDENTE. La Presidente del Senato, con lettera in data 13 gennaio 2022, ha trasmesso alla Presidenza il seguente disegno di legge, che è stato assegnato, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente, alla XII Commissione (Affari sociali):

S. 2643. – “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto­legge 26 novembre 2021, n. 172, recante misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali” (approvato dal Senato) (3442) - Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), IV, V, VII, IX, X, XI e XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto dal comma 1 del predetto articolo 96-bis , è stato altresì assegnato al Comitato per la legislazione.

Poiché il suddetto disegno di legge è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 17 gennaio 2022, ai sensi del comma 5 dell'articolo 96-bis del Regolamento, i termini di cui ai commi 3 e 4 del medesimo articolo si intendono conseguentemente adeguati, come già preannunciato per le vie brevi a tutti i gruppi nella giornata di giovedì 13 gennaio 2022. In particolare, il termine per la presentazione di questioni pregiudiziali riferite al disegno di legge è fissato alle ore 14 di domenica 16 gennaio 2022.

Svolgimento di interpellanze urgenti.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.

(Elementi in ordine alla realizzazione del nuovo ospedale di Teramo - n. 2-01394)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza urgente all'ordine del giorno, Berardini ed altri n. 2-01394 (Vedi l'allegato A).

Chiedo al deputato Berardini se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

FABIO BERARDINI (CI). Grazie, Presidente, la illustro. Gentili colleghi, gentile sottosegretario Costa, come rappresentante del gruppo Coraggio Italia, si è reso necessario presentare questa interpellanza urgente - ricordo, depositata in data 17 dicembre 2021 - proprio perché, in questo momento, la nostra sanità è messa a dura prova dalla pandemia ed è compito delle istituzioni utilizzare velocemente tutti i fondi disponibili per migliorare ed ammodernare le nostre strutture.

Con decreto del Ministro della Salute del 7 agosto 2019, infatti, sono stati stanziati circa 82 milioni di euro proprio per la sanità teramana, in particolare per l'ospedale di Teramo, in Abruzzo. Il 9 giugno 2020 è stato, poi, firmato un accordo tra il Ministero della Salute e la regione Abruzzo sull'utilizzo di questi fondi e, con la firma di tale accordo, la regione Abruzzo si è impegnata a trasmettere, subito dopo la firma, non solo lo studio di fattibilità predisposto dall'Azienda sanitaria locale, ma anche relazioni annuali sullo stato di avanzamento dei lavori, nonché l'aggiornamento del cronoprogramma dei lavori in ogni singolo intervento. Inoltre, dopo l'approvazione con determinazione del direttore generale competente, la regione aveva l'obbligo di trasmettere la documentazione progettuale completa al Ministero proprio per il parere di competenza del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici.

Dopo quasi 3 anni dallo stanziamento di questi 82 milioni di euro, purtroppo, non abbiamo avuto alcuna notizia su quest'opera e, quindi, sull'utilizzo, finalmente, di questi 82 milioni di euro. Soprattutto, non ci sono stati momenti di condivisione con i rappresentanti eletti in Parlamento per quanto riguarda il territorio teramano e non sono stati neanche ascoltati i tanti comitati cittadini che chiedono di utilizzare quanto prima gli 82 milioni di euro. Questi ultimi, soprattutto, fanno una richiesta precisa alla ASL di Teramo, ossia che questi soldi vengano utilizzati per la struttura esistente, in quanto la città di Teramo non si può assolutamente permettere che tale struttura venga portata altrove, in periferia, quando abbiamo già un'area urbanizzata, anche con un mega-parcheggio completato proprio da pochi mesi. Sarebbe un'autentica follia dover spostare tutta la struttura. Per questo motivo – e concludo, Presidente - è stato necessario presentare, ripeto, in data 17 dicembre 2021, questa interpellanza, proprio per sapere a che punto sia la questione e, quindi, se il Ministero abbia ricevuto una qualche documentazione da parte della regione Abruzzo, perché abbiamo il timore, di fatto, che, con l'allungarsi dei tempi, si possano perdere questi 82 milioni stanziati proprio per la sanità teramana.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la Salute, Andrea Costa, ha facoltà di rispondere.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie, Presidente. Sulla questione posta dall'onorevole interrogante ricordo, come giustamente ha detto nell'illustrazione, che con il decreto ministeriale del 7 agosto del 2019 sono stati stanziati a favore della regione Abruzzo 94.090.000 euro, a valere sui fondi previsti dall'articolo 1, comma 1072 della legge 27 dicembre 2017, n. 205 e, precisamente, per l'esecuzione di interventi riguardanti la ristrutturazione dell'ospedale di Penne (per un importo pari a 12.500.000) e la realizzazione del nuovo ospedale di Teramo (per un importo di 81.590.000 euro).

In data 16 giugno 2020 è stato stipulato, ai sensi dell'articolo 15 della legge n. 241 del 1990, un accordo tra il Ministero e la regione Abruzzo concernente le “Modalità di erogazione del contributo per i progetti afferenti al settore Edilizia pubblica, compresa quella scolastica e sanitaria, previsto dall'articolo 1, comma 1072 della legge n. 205 del 2017, che rifinanzia il Fondo istituito con l'articolo 1, comma 140, lettera e), della legge n. 232 del 2016”.

Con nota del 22 giugno 2020, il Ministero ha trasmesso alla regione l'accordo stipulato unitamente alla tabella di ripartizione dei contributi ministeriali a favore dei due citati interventi per gli anni dal 2018 al 2024.

Inoltre, con nota dell'11 maggio 2021, il Ministero della Salute ha chiesto alla regione Abruzzo di trasmettere gli studi di fattibilità dei due interventi in esame, ai fini dell'acquisizione del parere di competenza del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici in sanità, come contemplato nell'articolo 4 dell'accordo.

In data 7 giugno 2021, la regione Abruzzo ha comunicato la consegna della documentazione relativa, però, solo al progetto di ristrutturazione dell'ospedale di Penne.

In data 13 agosto 2021, la regione Abruzzo ha chiesto formalmente al direttore generale della ASL 4 di Teramo la trasmissione dello studio di fattibilità per la realizzazione del nuovo ospedale di Teramo, entro il 30 novembre 2021.

In ottemperanza a quanto previsto dall'articolo 4 dell'accordo e ai sensi dell'articolo 14, comma 1, del DPR n. 207 del 2010, il Servizio strutture e tecnologie in ambito sanitario del Dipartimento sanità della regione Abruzzo ha provveduto a trasmettere al Ministero della Salute, in data 22 dicembre 2021, lo studio di fattibilità e tutta la documentazione progettuale pertinente ad ogni singolo intervento predisposto dalle competenti Aziende sanitarie regionali, ai fini del parere di competenza del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici.

Concludo, quindi, dicendo che, in data 22 dicembre, è arrivata al Ministero tutta la documentazione e attualmente è in fase di valutazione. Quindi, il Ministero ha tutti gli elementi per procedere ad esprimere il parere.

PRESIDENTE. Il deputato Berardini ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

FABIO BERARDINI (CI). Grazie, Presidente. Io sono soddisfatto del fatto che, grazie anche a questa interpellanza urgente presentata in data 17 dicembre, guarda caso, pochi giorni dopo, finalmente, la regione Abruzzo abbia trasmesso una prima documentazione - stiamo parlando di uno studio di fattibilità - e sarà mia premura accedere immediatamente a questa documentazione proprio per verificare l'ipotesi progettuale, proprio perché è molto controversa la localizzazione di una nuova opera.

Personalmente, come Coraggio Italia, ma anche in accordo a tanti comitati cittadini, il nostro parere è che l'opera debba rimanere all'interno della città e, quindi, nell'area già urbanizzata, dove attualmente è presente l'ospedale “Mazzini”, in quanto portare fuori città questa struttura sarebbe un grave danno non solo per la città, ma per l'intera economia. E, soprattutto, bisogna fare presto, perché questi soldi - ricordiamo, 82 milioni di euro - sono stati stanziati da circa 3 anni e, quindi, è impensabile che con una cifra stanziata pari a 82 milioni di euro si temporeggi per circa 3 anni prima di addivenire finalmente ad un cantiere e, quindi, vedere finalmente dei lavori di ammodernamento, di ristrutturazione, di costruzione di nuove opere, in un periodo così importante della nostra Repubblica che riguarda la sanità.

Quindi, io mi appello al Governo, nel senso di sollecitare il più possibile la velocizzazione di quest'opera e rivolgo un appello anche alla regione Abruzzo chiedendo di ascoltare il territorio, di ascoltare anche i rappresentanti delle istituzioni che siedono in Parlamento e, soprattutto, tutti i comitati civici, che, anche loro, hanno necessità di esprimere la propria voce.

Quindi, mi ritengo soddisfatto. Ringrazio, pertanto, il sottosegretario Costa, con il quale avrò il piacere di collaborare proprio per verificare la documentazione e velocizzare il più possibile quest'opera, affinché i soldi vengano utilizzati il più velocemente possibile.

(Iniziative di competenza volte all'individuazione e all'utilizzo di idonee strutture extra-ospedaliere per la cura dei pazienti affetti da COVID-19, anche al fine di salvaguardare la continuità dell'ordinaria attività di assistenza sanitaria e ospedaliera, in particolare alla luce della situazione in Campania - n. 2-01400)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Maraia ed altri n. 2-01400 (Vedi l'allegato A).

Chiedo al deputato Generoso Maraia se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica. La risposta è affermativa. Prego, a lei la parola.

GENEROSO MARAIA (M5S). Grazie, Presidente. Oggi abbiamo deciso di interpellare il Ministro della Salute in merito ad un'emergenza all'interno dell'emergenza COVID, ossia quella che riguarda molti pazienti affetti da diverse patologie non COVID che, allo stato attuale, si trovano in una situazione di difficoltà rispetto alle ordinanze e alle decisioni dei governatori in tutta Italia. Ho preso ad esempio la regione Campania, ma è una situazione che si verifica in tutte le regioni italiane e riguarda l'interruzione dei ricoveri programmati e delle attività di specialistica ambulatoriale, come avvenuto nella regione Campania da lunedì 10 gennaio. Ebbene, già qui si nota una grande emergenza, perché stiamo parlando non di semplici ricoveri ma di ricoveri programmati, rispetto ai quali, quindi, l'autorità sanitaria ha deciso e valutato l'urgenza di intervenire. Invece, la politica decide di affrontare una pandemia con una logica che non è adatta alla pandemia, cioè attraverso una logica emergenziale, convertendo, di fatto, i posti letto, destinati alle diverse discipline mediche, in posti letto COVID, convertendo interi ospedali, nelle loro diverse classificazioni, sia presidi ospedalieri, sia DEA di secondo livello, sia DEA di primo livello, in COVID center.

Quindi, con questa interpellanza stiamo cercando di dare voce a chi in questo momento non ha voce, di accendere un faro e di chiedere la collaborazione del Governo affinché affronti questa emergenza fuori dalla logica emergenziale, dialogando con il Parlamento e con le regioni affinché non ci sia questa riconversione e soprattutto affinché ci sia anche la presa in carico di un altro problema che si affianca, ossia quello della gestione dei sanitari, della gestione dei cosiddetti eroi che combattono ogni giorno il COVID in prima fila e che si trovano di fronte alla difficoltà di applicare - lo hanno dichiarato i medici in Campania - il codice nero, decidendo quindi chi deve vivere e chi deve morire. Questo avviene proprio perché non si affronta e non è stata affrontata finora questa emergenza in una logica strutturale, cioè facendo i conti con le carenze strutturali presenti soprattutto al Sud, dove è difficile persino il conteggio, cioè tenere la contabilità dei posti letto ordinari e dei posti letto in terapia intensiva; ed è difficile, quindi, anche fare un'adeguata programmazione dei nuovi posti letto da attivare, perché, se non è chiara la fotografia di partenza, non sarà chiaro nemmeno l'obiettivo da raggiungere. Nella regione Campania fino all'anno scorso si parlava di 400 posti letto in terapia intensiva; oggi si parla di 600 posti in terapia intensiva.

Quello che chiediamo, però, è una verifica di questi numeri, perché non è possibile che, allo scoppiare di ogni ondata, chi ci rimette sono i pazienti non COVID o i sanitari, che si trovano ad affrontare un'emergenza senza gli strumenti adeguati, o gli studenti e i docenti di queste regioni che si trovano, di volta in volta, di fronte all'incubo chiusura perché non c'è un sistema sanitario adeguato. Ricordo che queste sospensioni non riguardano semplicemente i ricoveri ma tutte le attività di specialistica ambulatoriale e noi sappiamo che nella medicina la tempestività delle attività specialistiche ambulatoriali è fondamentale per prevenire numerose patologie o la loro degenerazione.

Noi, quindi, fondamentalmente chiediamo un incremento di posti letto strutturale, così come deve essere strutturale l'assunzione del personale sanitario. Dopo due anni di pandemia, non è possibile continuare a leggere sugli albi pretori dei vari dirigenti generali delle ASL di contratti a sei mesi, di contratti a tempo determinato, e chiedere poi a queste persone un sacrificio e la serietà nell'applicare la propria professione. Infatti, se, da una parte, chiediamo un sacrificio ai nostri sanitari, dall'altra parte, anche il Governo deve compiere un serio sforzo di programmazione e dare risposte non di bandiera, ma risposte concrete, non lasciando indietro chi, ad esempio, non può ricevere cure dai familiari o dai cosiddetti caregiver, quindi quelle persone che si trovano in stato di isolamento perché a contatto con positivi o perché positivi ma senza sintomi e, quindi, non accedono agli ospedali. Anche in questo caso il Governo deve fare di più per stimolare i prefetti che hanno questa competenza, che gli è stata data dai vari decreti, per stimolare i presidenti di regione e per stimolare i sindaci affinché attivino tutte le strutture extra-ospedaliere e affinché requisiscano le strutture che sono libere per poter ospitare chi deve stare in isolamento. Allo stesso modo è possibile, in modo semplice, riattivare tutti quei piccoli ospedali che sono stati chiusi a causa dei tagli negli ultimi trent'anni o riattivare tutti quegli spazi vuoti e inutilizzati nelle stesse strutture pubbliche.

Faccio notare che questo sacrificio viene chiesto un'altra volta alla sanità pubblica; dall'altra parte, questo sacrificio non viene chiesto alla sanità privata. La stessa sanità privata ha dato poco: ha dato pochissimo in termini di contributo all'emergenza COVID. Perché? Perché abbiamo scoperto, con l'emergenza COVID, che in queste strutture sanitarie private i posti letto di terapia intensiva sono veramente pochi. Sono pochi perché sono poco redditizi, evidentemente. Ecco perché negli anni le strutture private non si sono dotate di questi posti letto di terapia intensiva. Per questo motivo, dobbiamo chiedere uno sforzo maggiore anche ai privati, a cui vengono riconosciute prestazioni, anche se non erogate, proprio per garantirne la sopravvivenza.

Quindi, chiediamo al Governo di fare una scelta: di stare a fianco di queste persone che non hanno voce, di stare a fianco dei malati non COVID e di stare a fianco in maniera concreta - attraverso la stabilizzazione - dei nostri sanitari.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la Salute, Andrea Costa, ha facoltà di rispondere.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie, Presidente. In relazione all'interpellanza in esame, ritengo utile ricordare che il Governo ha approvato e promosso numerosi provvedimenti volti a fronteggiare la sospensione delle attività ordinarie di ricovero e di specialistica ambulatoriale non urgenti, rinviate a causa del perdurare dell'emergenza correlata all'evento pandemico da COVID-19, che sta sottoponendo a forte pressione le strutture del Servizio sanitario delle nostre regioni. In particolare, sono state introdotte misure per il recupero delle liste d'attesa dovute al periodo emergenziale con il decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito dalla legge n. 126 del 2020. Il tema delle liste di attesa è stato affrontato anche con il decreto-legge n. 73 (Sostegni-bis). Inoltre, la recente legge di bilancio per l'anno 2022 prevede proroghe delle previgenti disposizioni normative in materia nonché per l'utilizzo delle relative risorse sulla base della rimodulazione dei piani operativi regionali, fino al 31 dicembre 2022.

Dette disposizioni si applicano sia alle strutture pubbliche sia a quelle private accreditate, queste ultime chiamate a concorrere ad alleggerire la pressione sulle strutture pubbliche proprio al fine di meglio assicurare le prestazioni ordinarie di cura e assistenza.

Il Ministero sta predisponendo, inoltre, linee di indirizzo per riprogrammare le attività di recupero nei tre livelli assistenziali (prevenzione, ricoveri, specialistica) con indicazione delle modalità organizzative che considerino tutte le prestazioni di specialistica, in primo accesso e in follow-up, anche mediante l'incentivazione degli strumenti di telemedicina, di grande utilità soprattutto nell'ambito della cronicità e della cura di patologie oncologiche.

Gli interpellanti lamentano la mancata applicazione durante la pandemia delle misure di cui all'articolo 6, comma 7, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, come convertito dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, secondo cui nei casi in cui occorre disporre temporaneamente di beni immobili per far fronte alle improrogabili esigenze connesse con l'emergenza COVID il prefetto può disporre, con proprio decreto, la requisizione in uso di strutture alberghiere, ovvero di immobili aventi analoghe caratteristiche di idoneità, per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare, laddove tali misure non possano essere attuate presso il domicilio della persona interessata.

La disposizione richiamata, tuttavia, non ha trovato, fino ad oggi, una concreta applicazione, secondo quanto riferito anche dal Dipartimento della protezione civile, perché non sono state ravvisate o rappresentate specifiche esigenze in tal senso, in considerazione del fatto che l'utilizzo delle strutture ricettive, in particolare a favore dell'ospitalità dei soggetti in quarantena non necessitanti di particolari cure, è avvenuto mediante atti contrattuali stipulati dalle competenti strutture territoriali. L'allestimento di strutture ospedaliere straordinarie, inoltre, è stato portato a termine, in alcune circostanze, tramite l'individuazione di spazi ad hoc, senza la necessità di ricorrere a requisizioni, consentendo, in tal modo, l'approntamento delle necessarie reti di servizi e di strutture.

Concludo comunicando che la regione Campania ha precisato che, al fine di poter offrire una risposta adeguata all'esigenza di fronteggiare l'evoluzione pandemica in corso e la domanda di assistenza sanitaria che ne deriva, sono in atto tutte le misure idonee, sul piano ospedaliero e territoriale, ad offrire l'assistenza più adeguata a fronteggiare la situazione, per cui non si ravvisano le condizioni per l'adozione di provvedimenti di carattere straordinario richiesti nell'interpellanza.

Si rappresenta, da ultimo, che il Ministero monitora giornalmente il tasso di occupazione di area medica e di terapia intensiva, in modo da poter rilevare tempestivamente eventuali situazioni di criticità, così da poter predisporre con rapidità le necessarie misure di intervento.

PRESIDENTE. Il deputato Maraia ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

GENEROSO MARAIA (M5S). Grazie, Presidente. Ringrazio il sottosegretario Costa, per la risposta e per l'attenzione al quesito; stessa attenzione che ha avuto il Ministro Speranza, quando ha affermato che si dovrà continuare a investire sul Servizio sanitario nazionale, oltre che continuare ad investire sul recupero delle visite e degli screening non effettuati. Quindi, è un riconoscimento di un problema che c'è, è evidente e va affrontato in maniera strutturale, come dicevo prima. Ad esempio, questo si traduce in numeri concreti, come ciò che accade all'ospedale Cardarelli di Napoli: nei giorni scorsi è stato chiuso il padiglione H delle ortopedie, che diventerà solo COVID, accorpando due chirurgie. Stessa situazione si sta verificando all'ospedale pediatrico Santobono, che riconvertirà l'area filtro, per accogliere una trentina di pazienti COVID. Tutto questo è semplicemente inaccettabile, è inaccettabile lasciare indietro - e non prendersene cura - pazienti e cittadini che patiscono mali riconducibili al COVID. Ed è proprio la pandemia COVID che ha confermato il valore universale della salute, la sua natura di bene pubblico fondamentale e la rilevanza macroeconomica dei servizi sanitari; ha svelato tutte le storture e tutte le mancanze strutturali del sistema sanitario nazionale; ha svelato, soprattutto, che c'è una distanza enorme tra chi deve svolgere il monitoraggio, cioè il Governo, e quello che fanno le regioni. Lo si nota attraverso le ordinanze disordinate, confuse, con le quali ognuno va per la propria strada, senza alcun coordinamento. In tutto questo chi ci sguazza, chi ci guadagna? L'ho detto prima: ci guadagna sicuramente la sanità privata, l'esempio l'ho appreso attraverso l'emergenza rifiuti in Campania. Chi ci guadagnava nel corso dell'emergenza rifiuti in Campania, affrontando quell'emergenza con una logica appunto emergenziale, ossia mettendo pezze di qua e di là e utilizzando risorse in modo improprio e discontinuo? Ci guadagnava la camorra, in quel caso. E quindi, in questo caso, chi ci guadagna nell'affrontare l'emergenza COVID con un metodo emergenziale? Ci guadagnano semplicemente le strutture private e ci continuano a perdere i cittadini e la sanità pubblica.

Quindi, quello che noi chiediamo è un impegno coerente, concreto anche rispetto ai 15 miliardi che verranno messi a disposizione dal PNRR, insieme agli 8,63 miliardi per l'innovazione, la ricerca e la digitalizzazione. Questi soldi dovranno essere spesi in modo coerente, avendo chiara la geografia sanitaria del nostro Paese, avendo chiaro dove sono collocati i DEA di secondo livello, dove sono collocati i presidi ospedalieri, dove sono collocati i DEA di primo livello, facendo una distinzione fra essi e potenziando questa rete ospedaliera, che è disciplinata dal DM n. 70 del 2015. C'è pertanto bisogno di coerenza, c'è bisogno di fare le cose per bene, e quindi, quando si andranno a realizzare i 381 nuovi ospedali, lo si dovrà fare tenendo conto di questa geografia, cercando di potenziare ciò che è stato depotenziato negli anni. Noi ricordiamo che fino all'anno scorso la regione Campania non possedeva una rete ospedaliera adeguata, non erano iscritti nel piano ospedaliero i 19 DEA di primo livello, frutto del lavoro del MoVimento 5 Stelle. Ma ancora oggi, dopo il lavoro che abbiamo fatto sulla rete ospedaliera e sulla rete oncologica, perché finalmente la regione Campania si è dotata di una rete oncologica, manca ancora una rete territoriale; quella rete territoriale che garantisce la sanità di prossimità, che soprattutto evita la pressione sugli ospedali. Sono azioni necessarie, in questo contesto, proprio per stare a fianco dei nostri cittadini e per dare risposte concrete, grazie al fatto che oggi abbiamo anche le risorse per poterlo fare. Quindi, cerchiamo di affrontare e di utilizzare queste risorse in modo coerente e soprattutto in una logica strutturale, evitando di sperperare e, soprattutto, cercando di dare una risposta a quei cittadini che attendono ancora strumentazioni tecnologiche per curare i loro mali. Mi riferisco, ad esempio, al Piano per il Sud per la radioterapia, che ha data 2016: sono trascorsi oltre 5 anni e ancora oggi questi benedetti apparecchi per la radioterapia non sono stati installati nei nostri ospedali. Dunque, c'è un ritardo notevole, attribuibile soprattutto alla lentezza delle regioni. Ecco perché chiedo un maggiore coordinamento con noi parlamentari, con l'intero Parlamento, ma soprattutto con gli enti locali e regionali.

(Chiarimenti e iniziative circa il rispetto dei protocolli anti COVID in occasione di uno spettacolo mandato in onda dal Teatro Petruzzelli di Bari il 31 dicembre 2021 ed iniziative normative volte a predisporre indennizzi per il settore delle sale da ballo e delle discoteche, in relazione alle misure disposte dal cosiddetto decreto “festività” - n. 2-01401)

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Alemanno ed altri n. 2-01401 (Vedi l'allegato A).

Chiedo alla deputata Alemanno se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

MARIA SOAVE ALEMANNO (M5S). Sì, grazie Presidente. Come è noto, il settore delle discoteche e delle sale da ballo sta affrontando grandissime difficoltà, a seguito della crisi pandemica e delle chiusure disposte per contrastare la diffusione del COVID, e si è visto negare la riapertura, nonostante abbia sempre dimostrato la massima e fattiva disponibilità all'ipotesi, prospettata, in più riprese, di riaprire con il green pass e anche in base a definiti protocolli di sicurezza differenziati tra le attività all'aperto e quelle al chiuso.

La riapertura del settore, sempre con limitazioni, infatti è stata disposta solo con il decreto-legge n. 139 del 2021, dopo ben 20 mesi di porte chiuse. Il Consiglio dei Ministri, il 23 dicembre 2021, ha approvato il cosiddetto decreto-legge Festività, che proroga lo stato di emergenza nazionale e stabilisce ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell'epidemia. All'articolo 6 di questo decreto si prevede, in particolare, il divieto di feste comunque denominate, eventi e concerti che implichino assembramento in spazi aperti, nonché la sospensione delle attività che si svolgono in sale da ballo, discoteche e locali assimilati, a far data dal 25 dicembre e sino al 31 gennaio 2022. Come si può immaginare, le perdite economiche subite dal settore sono ingenti, dopo ben 2 anni di sospensione dell'attività e anche la nuova chiusura richiesta durante il periodo di queste festività.

Nella notte di Capodanno è andato in onda uno show su Canale 5 dal Teatro Petruzzelli di Bari e, mentre tutte le discoteche e le sale concerto del Paese erano chiuse a causa dell'impennata dei contagi, in diretta televisiva il pubblico ha danzato senza mantenere il distanziamento ed è stato attraversato tutto lo spazio della platea presente nel teatro. Si tratta di un grave episodio, avvenuto in spregio di un settore che professionalmente ha dettato in termini di qualità le regole del night-entertainment, dei 90.000 lavoratori e delle 3.500 aziende che rappresenta, che sono rimaste ferme in virtù del “decreto Festività”, che abbiamo appena citato. Il Sindacato italiano dei lavoratori dello spettacolo ha deciso di presentare un esposto contro Mediaset, contro la Fondazione Teatro Petruzzelli, Radio Norba e contro gli organizzatori dell'evento, per la palese violazione delle norme contenute nel decreto-legge 24 dicembre 2021, valutando tutti i possibili reati che possano emergere dall'analisi dei filmati. Lo stesso Sindacato dei lavoratori dello spettacolo - sempre nel comunicato - contesta anche l'etica dei colleghi che si sono prestati e hanno prestato la propria immagine e la propria professionalità a questa pagliacciata, chiedendo se, durante la serata, abbiano sollecitato i presenti al rispetto delle regole, all'uso delle mascherine e al mantenimento del distanziamento. Su sollecitazione dell'amministrazione comunale di Bari, la Fondazione Petruzzelli ha avviato un'indagine interna, che si è conclusa con una contestazione formale alla società responsabile degli addetti del servizio di sala e accoglienza e con l'applicazione di una penale per violazione contrattuale.

Chiedo, dunque, se il Governo sia a conoscenza dei fatti che ho appena esposto e se abbia adottato o intenda adottare iniziative, per quanto di competenza, in relazione a quanto esposto, considerando che sembrano esservi gli estremi di una violazione dei termini di legge, in particolare ai sensi dell'articolo 6 del decreto-legge su menzionato. Chiedo, inoltre, se il Governo non ritenga di adottare con urgenza iniziative e normative, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili ai vincoli di bilancio, per predisporre specifici e adeguati indennizzi, che sostengano le imprese, i lavoratori e le lavoratrici del settore delle sale da ballo e delle discoteche.

PRESIDENTE. Il Sottosegretario di Stato per l'Interno, Carlo Sibilia, ha facoltà di rispondere.

CARLO SIBILIA, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Presidente e gentili deputati, gli interpellanti chiedono un chiarimento in merito all'evento televisivo andato in onda su Canale 5 dal Teatro Petruzzelli di Bari la notte di Capodanno, ponendo l'attenzione su comportamenti del pubblico presente non in linea con la vigente normativa anti COVID.

In merito alla vicenda, il prefetto di Bari ha acquisito elementi informativi dal comune, che ha avuto modo di precisare come la trasmissione “Capodanno in musica”, trasmessa in diretta televisiva il 31 dicembre 2021, sia stata organizzata nel rispetto della vigente normativa in materia di contenimento dei contagi da COVID-19 e delle disposizioni del decreto-legge n. 139 del 2021. In particolare, lo spettacolo in argomento si è tenuto nel rispetto della capienza consentita per la sala. È stato precisato che, nonostante la licenza di pubblico spettacolo rilasciato al Teatro Petruzzelli consenta una capienza pari a 1.498 posti, nell'occasione è stata prudenzialmente autorizzata la presenza di soli 1.055 spettatori. Inoltre, in considerazione delle particolari condizioni di svolgimento della manifestazione e nel rispetto delle disposizioni adottate dal centro operativo del comune di Bari, l'accesso al teatro è stato consentito ai soli possessori di green pass rafforzato, senza alcuna deroga, neppure per le esenzioni previste dalla vigente normativa (minori degli anni dodici e soggetti esentati da idonea certificazione medica).

È stato, inoltre, imposto l'uso della mascherina FFP2 per tutti gli spettatori. Il comune di Bari ha anche riferito che lo specifico episodio del cosiddetto trenino beneaugurante sia da imputare al comportamento di uno sparuto gruppo di persone, 15 circa, limitato a un brevissimo lasso di tempo, non superiore al minuto. In base a quanto riferito, lo stesso sindaco di Bari, presente a teatro per portare il saluto della città, resosi conto di quanto stava accadendo, ha immediatamente invitato, tramite il personale presente in sala, a far cessare i comportamenti in questione. Nei giorni successivi, il sindaco ha chiesto al sovrintendente della Fondazione Petruzzelli l'avvio di un'indagine, per individuare i responsabili dell'episodio attraverso una puntuale verifica delle immagini televisive. Ad esito della suddetta indagine, sono state accertate le responsabilità di alcuni operatori della ditta esterna, addetti al servizio di sala e di accoglienza, che avrebbero improvvisato il trenino. Alla società responsabile degli addetti la Fondazione ha formalmente contestato l'inadempimento contrattuale, con la relativa applicazione della penale. Per completezza di informazione, si fa presente che i dipendenti della ditta esterna, con lettera dell'8 gennaio scorso, hanno chiesto scusa per essersi resi protagonisti di un gesto estemporaneo e frutto dell'emotività del momento.

Quanto alla richiesta di indennizzi che sostengano le imprese ed i lavoratori del settore delle sale da ballo e delle discoteche, a seguito delle chiusure disposte dal cosiddetto decreto Festività (decreto-legge 24 dicembre 2021, n. 221), il Ministero dello Sviluppo economico, interpellato sul punto, ha fatto conoscere che il decreto-legge 25 maggio 2021 n. 73 (“decreto Sostegni-bis”) ha istituito un apposito fondo per il sostegno alle attività economiche chiuse, finalizzato a favorire la continuità delle attività economiche, per le quali, per effetto delle misure restrittive di prevenzione e di contenimento adottate per l'emergenza epidemiologica da COVID-19, sia stata disposta, nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2021 e la data di entrata in vigore della legge di conversione del predetto “decreto Sostegni-bis”, la chiusura per un periodo complessivo di almeno cento giorni. La dotazione complessiva del fondo è di 140 milioni di euro. Di tale importo una quota di 20 milioni è prioritariamente ripartita in egual misura tra i soggetti esercenti in via prevalente l'attività di discoteche, sale da ballo, night club e simili. Il decreto interministeriale 9 settembre 2021, in attuazione della predetta disposizione, ha definito i soggetti beneficiari, l'ammontare e la modalità di assegnazione del contributo, individuando l'Agenzia delle entrate quale soggetto erogatore.

Aggiungerei che è evidente che, con il proseguire di questa emergenza che stiamo vivendo, è necessario ancora di più sostenere tutti i settori che stanno patendo, più di altri, la situazione pandemica. Per cui auspico che tutti gli sforzi possibili che possono essere fatti, in relazione economica ad ulteriori sostegni e ristori alle aziende più colpite, siano l'obiettivo che deve perseguire il Governo.

PRESIDENTE. La deputata Maria Soave Alemanno ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta della risposta alla sua interpellanza.

MARIA SOAVE ALEMANNO (M5S). Grazie, Presidente. Ringrazio anche il sottosegretario Sibilia, per i chiarimenti che ha fornito e che ho ascoltato con molta attenzione e interesse, e lo ringrazio soprattutto per la precisazione finale, che mi dà conforto. Questa risposta immagino che l'abbiano ascoltata anche tanti dei 3.500 imprenditori e imprenditrici che, quel 23 dicembre scorso, a poco più di un mese dalla riapertura dei locali da ballo e delle discoteche, hanno rispettato la nuova decisione del Governo di chiudere queste attività, dal giorno di Natale fino alla fine di gennaio. Queste persone, fino all'approvazione del cosiddetto decreto Festività cercavano per l'ennesima volta di ripartire: hanno acquistato cibo e bevande da somministrare alla clientela, hanno raccolto prenotazioni, hanno ingaggiato artisti e assunto personale, hanno speso soldi per garantire i protocolli di sicurezza e la sanificazione degli spazi. D'altro canto, parliamo delle feste natalizie e di Capodanno, che, da sole, raccolgono circa il 15 per cento del fatturato annuo di queste attività. Tra l'altro, per un periodo così importante, nulla viene lasciato al caso. Questi imprenditori erano davanti alla TV quella sera; come tanti italiani, come tante lavoratrici e lavoratori di questo settore, erano lì, davanti alla TV, proprio con le famiglie. Parliamo di almeno 90.000 persone, che la sera di quel 31 dicembre avrebbero voluto essere al lavoro in una discoteca o in una sala da ballo e che, invece, hanno accettato, con grande senso di responsabilità, la decisione del Governo di tenere chiusi questi spazi.

D'altro canto, si tratta di garantire la salute collettiva e questo settore si è sempre comportato con estrema correttezza. Anche per questo, non doveva avvenire che, proprio sotto i loro occhi, in diretta tv, il teatro Petruzzelli si trasformasse in una discoteca. Una beffa che, per le norme che sono contenute nel decreto-legge, è un ulteriore elemento di delusione per i lavoratori dello spettacolo che, come dicevo, hanno sempre rispettato e continuano a rispettare queste regole. Considero un elemento di conforto che il sindaco di Bari abbia compreso che questi atteggiamenti erano proprio fuori luogo, ma l'obiettivo di questa interpellanza, in effetti, non è quello di individuare dei colpevoli o di ottenere delle sanzioni. Il mio è un invito a riflettere sulla coerenza delle scelte che si compiono in questa fase, che è davvero molto delicata. Non si possono lasciare a casa 90.000 persone, gettando nello sconforto tante famiglie, per poi mostrare, sia pure per pochi minuti, che ciò che non è concesso nelle discoteche e nelle sale da ballo accade, invece, in un teatro e viene trasmesso in diretta tv. La ringrazio per aver compreso il senso di questa interpellanza, sottosegretario, e approfitto di questa occasione per invitare tutti noi, Parlamento e Governo, a non smettere di immedesimarci nella frustrazione di questi operatori economici e dei loro familiari. Sono fermi da quasi due anni ormai, salvo brevi parentesi in cui hanno recuperato neanche la minima parte delle pesanti perdite che invece hanno subito. Anche l'occasione di questo Capodanno, complice, purtroppo, la veloce ripresa della curva pandemica, è sfuggita loro di mano. Non possiamo e non dobbiamo lasciarli da soli, significherebbe veder crollare un settore che dà un importante contributo alla nostra economia.

Dobbiamo riconoscere loro indennizzi adeguati - davvero adeguati - e sufficienti almeno a non chiudere definitivamente i battenti e non lasciare senza lavoro migliaia di persone, con gravi danni per tutto l'indotto. Il Fondo di 20 milioni istituito con il “decreto Sostegni-bis” era un primo segnale e abbiamo subito detto che si sarebbe dovuto fare di più. Oggi, dopo venti mesi di fermo, 40 giorni di riapertura e un nuovo stop in coincidenza delle festività natalizie, possiamo dire con estrema franchezza che si tratta veramente solo di briciole. Servono subito nuovi fondi e nuovi ristori per riparare al danno morale e materiale che questa categoria subisce ormai da diversi mesi.

Concludo dicendo, come abbiamo sempre detto, che da questa crisi o si esce tutti insieme o non si uscirà. È ora il momento di dimostrare che alle parole facciamo seguire fatti concreti. È in gioco il destino di centinaia di migliaia di persone, è in gioco anche la credibilità del Governo della classe politica di questo Paese, è in gioco anche la possibilità di un futuro migliore per tutte e per tutti.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 17 gennaio 2022 - Ore 10:

(ore 10, con votazioni non prima delle ore 15)

1. Discussione del disegno di legge (per la discussione sulle linee generali e, previo esame e votazione delle questioni pregiudiziali presentate, per il seguito dell'esame):

S. 2463 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 26 novembre 2021, n. 172, recante misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali (Approvato dal Senato). (C. 3442​)

Relatrice: IANARO.

La seduta termina alle 10,35.