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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 623 di giovedì 30 dicembre 2021

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO

La seduta comincia alle 9.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

SILVANA ANDREINA COMAROLI , Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 22 dicembre 2021.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Baldelli, Barelli, Brescia, Butti, Cirielli, Davide Crippa, D'Uva, Delmastro Delle Vedove, Fassino, Gregorio Fontana, Gallinella, Gava, Gebhard, Giacomoni, Grimoldi, Invernizzi, Iovino, Liuni, Lollobrigida, Macina, Magi, Marattin, Mule', Nardi, Paita, Parolo, Pastorino, Perantoni, Rotta, Scoma, Serracchiani, Tateo, Vignaroli e Zanettin sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente 111, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,03).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno avere luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 2448 - Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 (Approvato dal Senato) (A.C. 3424​); Nota di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 (A.C. 3424​/I).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3424: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 e relativa Nota di variazioni (A.C. 3424​/I).

Ricordo che nella seduta di ieri il rappresentante del Governo ha espresso il parere sugli ordini del giorno.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 3424​)

PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Ha chiesto di intervenire il rappresentante del Governo per rendere alcune precisazioni in merito ai pareri espressi nella seduta di ieri sugli ordini del giorno. Ne ha facoltà.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Un'unica precisazione: l'ordine del giorno n. 9/3424/311 Delmastro Delle Vedove, che era stato accolto con riformulazione, in realtà - il Governo si scusa - era accolto con riformulazione a condizione che il testo dell'impegno fosse identico a quello dell'ordine del giorno n. 9/3424/200 Misiti. Considerato l'identico tenore dei due ordini del giorno, la riformulazione è identica all'impegno dell'ordine del giorno n. 9/3424/200 Misiti; quindi, è accolto con riformulazione dell'impegno come il n. 9/3424/200 Misiti.

PRESIDENTE. Sospendiamo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 9,25. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 9,05, è ripresa alle 9,25.

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3424/1 Pagani, sul quale il Governo ha espresso parere favorevole con riformulazione. Chiedo al primo firmatario se intenda accettare tale riformulazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/2 Lombardo, accolto come raccomandazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/3 Pezzopane, va bene. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3424/4 Ciampi. Ha chiesto di parlare il deputato Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). Presidente, per quello che riguarda il gruppo del Partito Democratico, i pareri favorevoli e tutti gli altri pareri, anche con riformulazione, vanno bene.

PRESIDENTE. Perfetto, grazie. Ha chiesto di parlare il deputato Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Presidente, per comunicare che accettiamo tutte le riformulazioni del Governo.

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3424/5 Ehm, parere favorevole con riformulazione: deputata Ehm accetta la riformulazione? Va bene. Ha chiesto di parlare il deputato Ungaro. Ne ha facoltà.

MASSIMO UNGARO (IV). Accetteremo tutte le riformulazioni per il gruppo Italia Viva.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Tripodi. Ne ha facoltà.

ELISA TRIPODI (M5S). Anche il MoVimento 5 Stelle accetta tutte le riformulazioni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Anche il gruppo Liberi e Uguali accetta tutte le riformulazioni proposte dal Governo.

PRESIDENTE. Perfetto. Ha chiesto di parlare il deputato D'Ettore. Ne ha facoltà.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (CI). Anche il nostro gruppo, Coraggio Italia, accetta tutte le riformulazioni.

PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno n. 9/3424/6 Sarli, il parere è favorevole, quindi va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/7 Trizzino, favorevole. Ordine del giorno n. 9/3424/8 Ermellino, favorevole. Ordine del giorno n. 9/3424/20 Sangregorio, favorevole con riformulazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/21 Lupi, favorevole con riformulazione: deputato Lupi? Va bene.

Ordine del giorno n. 9/3424/22 Tondo, favorevole con riformulazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/23 Paxia, favorevole con riformulazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/27 Maschio, favorevole con riformulazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/28 Bellucci, favorevole. Ordine del giorno n. 9/3424/29 Varchi, favorevole con riformulazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/30 Ferro, favorevole con riformulazione. Ha chiesto di parlare la deputata Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Accetto la riformulazione, ma chiedo, rispetto a un tema di tale importanza, a fronte di uno stanziamento di finanza pubblica di 32 miliardi, dove giustamente sono stati inseriti fondi per aiutare i comuni che hanno dichiarato il pre-dissesto e il dissesto, che la stessa cosa venga fatta per le province, con uno stanziamento, per quanto previsto, di 20 milioni di euro. Soprattutto, mi auguro che l'Aula possa, attraverso il voto, dare forza al parere del Governo, seppur, ovviamente, con una riformulazione.

PRESIDENTE. Quindi, accerta la riformulazione, ma vuole che si voti.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/30 Ferro, con parere favorevole del Governo, nel testo riformulato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

Ha chiesto di parlare il deputato D'Attis. Ne ha facoltà.

MAURO D'ATTIS (FI). Grazie, Presidente. Il gruppo di Forza Italia accetta tutte le riformulazioni proposte dal Governo.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/3424/31 Caiata, favorevole con riformulazione: accetta? Perfetto. Ordine del giorno n. 9/3424/32 Lucaselli, c'è un invito al ritiro. Ha chiesto di parlare la deputata Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Signor Ministro, credo che questa legge di bilancio sia un'ottima opera di ragioneria, ma un'opera che un politico vero non avrebbe mai fatto, perché manca di visione e manca di idee; fra queste idee c'era, appunto, quella dell'ordine del giorno di cui parliamo adesso. Come sappiamo, tra un po' entrerà in vigore l'assegno unico familiare e sappiamo bene, però, che questo assegno unico familiare andrà a sovrapporsi a quello che le aziende pagano autonomamente a proprio carico proprio per dare la possibilità alle famiglie italiane, ai lavoratori italiani, di usufruire di questo beneficio. Ora, proprio in virtù di questo, noi riteniamo che, considerato il particolare momento economico di difficoltà, sia importante che venga eliminata la quota a carico delle imprese e che quella quota, che oggi viene pagata dalle casse delle imprese italiane, venga invece messa a carico della finanza pubblica e dello Stato.

Riteniamo che, anche da un punto di vista quantitativo economico, questa sia una misura assolutamente sopportabile e proprio perché questa legge di bilancio è una buona opera di ragioneria, ma non una buona opera di politica, crediamo che spostando le quantità delle risorse economiche da una missione all'altra si possano aiutare le imprese. Questo non è soltanto, ovviamente, un dato economico; è un aiuto alle imprese affinché in questo momento di difficoltà possano preservare e conservare una parte importante di liquidità che, comunque, dovrebbe essere proprio a carico dello Stato. L'assegno unico familiare è stata una buona iniziativa; ora cerchiamo, però, di fare in modo che diventi concreta senza una sovrapposizione di costi che, in questo momento, le imprese italiane non possono sopportare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Varchi. Ne ha facoltà.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo su questo ordine del giorno in dichiarazione di voto perché il tema affrontato dalla collega Lucaselli è di straordinaria attualità. In queste ore io, come immagino tutti i colleghi, siamo stati sommersi da messaggi di allarme da parte di tante giovani coppie italiane. Infatti, sul profilo ufficiale dell'INPS, c'è un post di ieri, in materia di assegno unico, nel quale l'INPS specifica che le norme sul bonus asili nido non sono abrogate con l'entrata in vigore dell'assegno unico. In totale assenza di norme chiare e di circolari da parte dell'INPS, che arrivino ovviamente in tempo - ma questa ormai è una triste prassi alla quale siamo abituati - sembrerebbe che nell'assegno unico per le famiglie, oltre ad assegni e sgravi, sarà inglobato questo bonus asili nido.

Ora, siccome in Italia c'è un grande problema, che è quello del calo demografico e della denatalità, Fratelli d'Italia ha sempre messo al primo posto in ogni programma elettorale, per tutte le competizioni, dalle amministrative alle nazionali, sempre, al primo punto del nostro programma, un piano per la famiglia. Questo piano per la famiglia vede l'aiuto in materia di asili nido, perché non è pensabile che al giorno d'oggi, dove nella stragrande maggioranza delle giovani coppie lavorano entrambi i genitori, in Italia non ci siano asili nido gratis per tutti, aperti anche nel mese di agosto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), come se ad agosto il bambino o la bambina non fossero più un problema, o aperti anche il pomeriggio, come se tutti potessero permettersi di lavorare solo al mattino.

Ecco, tutte queste norme, che farebbero dell'Italia un Paese più civile (basterebbe talvolta anche copiare da altri ordinamenti), potrebbero essere ulteriormente aggravate da questa previsione.

Allora la mia domanda - e approfitto della presenza in Aula del Ministro Franco, che considero un segno molto fortunato, visto che dopo tanti momenti di assenza per fortuna è presente oggi che affrontiamo questo tema – è la seguente: Ministro, io le chiedo una rassicurazione per milioni di famiglie, io le chiedo una rassicurazione per milioni di italiani. A gennaio il bonus asilo nido sarà inglobato nell'assegno unico? Perché, se così fosse, l'assegno unico si rivelerebbe la più grande bufala di questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Quindi, chiedo non solo che venga cambiato il parere sull'ordine del giorno della collega Lucaselli, ma chiedo che questo Governo dica chiaramente se tiene al futuro della nostra Nazione. Non c'è futuro senza invertire la curva del dato demografico del nostro Paese.

Noi siamo fermamente contrari a qualunque ipotesi di sostituzione etnica, vogliamo che gli italiani vengano messi nelle condizioni di considerare i figli non un bene di lusso, ma una normalità nel percorso della propria vita. Aiutiamoli. Questo Governo si assuma oggi la responsabilità di dire se l'assegno unico, presentato in maniera roboante, è una bufala o è un aiuto alle famiglie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/32 Lucaselli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Sull'ordine del giorno n. 9/3424/35 Colucci, c'è un invito al ritiro: è ritirato.

Ordine del giorno n. 9/3424/38 Giovanni Russo, parere favorevole con riformulazione: va bene.

Ordine del giorno n. 9/3424/39 Gebhard, parere favorevole con riformulazione: va bene.

Ordine del giorno n. 9/3424/42 Rostan, parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3424/43 Albano, parere favorevole con riformulazione: va bene.

Ordine del giorno n. 9/3424/45 Frassinetti, parere favorevole con riformulazione: va bene.

Ordine del giorno n. 9/3424/46 Trancassini, parere favorevole. Ha chiesto di parlare il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. È un ordine del giorno condiviso da tutte o quasi tutte le forze politiche, almeno così ci eravamo lasciati in Commissione, per cui, così come d'accordo con tutti i capigruppo, chiedo che venga messo al voto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/46 Trancassini, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

Ordine del giorno n. 9/3424/47 Prisco, parere favorevole con riformulazione: la accetta? Va bene.

Ordine del giorno n. 9/3424/48 Mantovani, parere favorevole con riformulazione più raccomandazione: va bene.

Ordine del giorno n. 9/3424/50 Montaruli: parere favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3424/51 De Toma, parere favorevole con riformulazione. Ha chiesto di parlare il deputato De Toma. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO DE TOMA (FDI). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno parla delle persone con disabilità. A questo punto, visto che in discussione generale il collega Claudio Borghi aveva affermato giustamente che il ruolo del Parlamento deve ritornare sovrano, io penso che questa sia l'opportunità. L'opportunità perché? Perché non posso permettere che si accetti una riformulazione “a valutare l'opportunità di”. Non posso permetterlo e spiego anche i motivi: chiedevo semplicemente di impegnare il Governo ad assicurare l'aumento delle somme corrisposte dall'INPS alle persone con disabilità che sono riconosciute invalide civili con percentuale dal 74 al 99 per cento e che erano rimaste escluse dagli aumenti conseguenti alla nota sentenza della Corte costituzionale del giugno 2020.

Un altro degli aspetti era quello di attivarsi con urgenza, in relazione ai contributi percepiti in annualità precedenti dalle associazioni e dagli enti che ne hanno beneficiato anche in questa legge di bilancio (cito per esempio il comma 738), anche rispetto a un'associazione sulla quale vi è in questo momento un'interrogazione ferma qui in Parlamento, la n. 5-06058, di un nostro collega, che parla proprio di un fondo precedente.

Ma soprattutto, la cosa che mi ha lasciato perplesso è il comma 740: “Al fine di favorire la realizzazione di eventi internazionali di integrazione dei disabili attraverso lo sport, è destinato un contributo pari a 0,3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024”. Domando: a chi? Non si capisce questa modalità. Ovviamente occorre poter fare un controllo, un controllo da riferire in Parlamento, in questo Parlamento, perché credo che sia una questione di qualità e di quantità. È meritevole che le associazioni che fanno questo quotidianamente, possano dimostrare di aver fatto bene il loro lavoro, ma andiamo a verificare quello che succede per le persone con disabilità, di cui ci ricordiamo solo in certi momenti e in certi giorni, soprattutto nelle giornate mondiali; poi, dopo, rimangono lì, in attesa di una “opportunità di”.

Un altro dei punti era la razionalizzazione e l'incremento della dotazione finanziaria, anche attraverso apposite forme, per quelli che vengono definiti caregiver familiari.

Lo spiego, non stiamo parlando di colf e badanti. I caregiver familiari sono quelle persone che tutte le mattine si alzano, ventiquattr'ore su ventiquattro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), genitori, figli, zii, nonni, che danno una mano a questi ragazzi, a queste ragazze, a queste persone con disabilità. Caregiver familiari, non colf e badanti, perché quello è un altro discorso, poiché parliamo di cooperative, e andiamo a vedere, anche a tal proposito, quello che si fa. Ma qui, in realtà, stiamo dicendo “a valutare l'opportunità di? Essere disabili?”. Non è accettabile, mi dispiace. Quindi, faccio mia quella parte del discorso dell'onorevole Borghi.

Voglio mettere alla prova le forze politiche, oggi, su questo ordine del giorno, che non conta niente, ma per loro conta molto. Voglio vedere chi effettivamente voterà a favore o chi voterà contro questi tre impegni che ho cercato di sintetizzare, ma che andrebbero approfonditi. Ma basta che vi andate a leggere l'ordine del giorno per cercare di capire perché viene fatto.

Penso una cosa: Ministro, sottosegretari, colleghi, su un tema così importante e delicato le persone con disabilità non “valutano l'opportunità di”, e neanche il sottoscritto, insieme al gruppo di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/51 De Toma, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Ordine del giorno n. 9/3424/52 Zucconi, parere favorevole con riformulazione.

Ha chiesto di parlare il deputato Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Accetto la riformulazione, signor Presidente, ma chiedo di metterlo al voto, perché gli impegni sono troppo importanti, secondo me.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/52 Zucconi, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 5).

Ordine del giorno n. 9/3424/53 Sodano, parere favorevole con riformulazione: non l'accetta.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/53 Sodano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Ordine del giorno n. 9/3424/54 Scanu, accolto come raccomandazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/56 Bignami, parere favorevole con riformulazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/57 Meloni, parere favorevole con riformulazione: va bene.

Sull'ordine del giorno n. 9/3424/60 Cirielli c'è un invito al ritiro.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. All'esito di ulteriori interlocuzioni con i Ministeri di merito, il parere del Governo sull'ordine del giorno n. 9/3424/60 Cirielli è favorevole.

PRESIDENTE. Perfetto, andiamo avanti. Ordine del giorno n. 9/3424/63 Vinci, parere favorevole con riformulazione: va bene.

Ordine del giorno n. 9/3424/65 Mollicone. Ha chiesto di parlare il deputato Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Allora, il parere sull'ordine del giorno è favorevole, e di questo ovviamente ringrazio il Governo, perché evidentemente sono temi attenzionati più volte sia in Commissione bilancio che in Parlamento. Riguardano la detrazione del consumo culturale, l'IVA al 4 per cento, il favorire la banda ultralarga e la revisione del patent box.

Quindi, accetto il parere favorevole, però chiedo di votarlo, proprio per dare più forza a queste istanze. Tra l'altro, sottolineo che questo ordine del giorno è firmato da più colleghi.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/65 Mollicone, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 7).

Ordine del giorno n. 9/3424/66 Butti, parere favorevole con riformulazione: va bene.

Ordine del giorno n. 9/3424/76 Bucalo, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3424/88 Zanettin. Ha chiesto di parlare il deputato Zanettin. Ne ha facoltà.

PIERANTONIO ZANETTIN (FI). Grazie, Presidente. Solo per ringraziare il Governo, nella persona del Ministro D'Inca' e la sottosegretaria Vezzali, per il contributo che hanno dato nella formulazione rituale di questo ordine del giorno e per chiedere la votazione da parte dell'Aula, per rendere più pregnante l'impegno del Governo.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/88 Zanettin, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 8).

Ordine del giorno n. 9/3424/99 Romaniello, parere favorevole con riformulazione.

Ha chiesto di parlare il deputato Romaniello. Ne ha facoltà. Accetta la riformulazione?

CRISTIAN ROMANIELLO (MISTO). No. Presidente, grazie per la parola. Vorrei invitarvi a leggere l'ordine del giorno perché il suo contenuto è già stato accolto una volta, ma a quell'impegno non è mai stato dato seguito. L'impegno chiede di prevedere, nel primo provvedimento utile - così come lo scorso anno, ma in nessun provvedimento utile, poi, c'è stata ottemperanza all'impegno preso - la detrazione di un importo delle spese sostenute e documentate per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale airbag certificati secondo la normativa europea. Questo perché si tratta di lavorare sulla salvaguardia della vita di chi sta sulle nostre strade e ogni giorno rischia davvero la vita a causa degli incidenti. Questo, ovviamente, comporta enormi problemi per le persone in questione, tra decessi e infortuni molto gravi, ma anche costi sociali molto alti. C'è una battaglia in corso da tanto tempo su questo problema.

Vi chiedo davvero se è possibile riconsiderare il parere su questo impegno perché, di fatto, lo avete già accolto, ma non avete ottemperato all'impegno; questo, purtroppo, per quanto mi riguarda, è una grande delusione e vorrei veramente vedere un impegno serio l'anno prossimo, però veramente nel primo provvedimento utile. Non possiamo lasciare sulla carta che si accoglie un impegno nel primo provvedimento utile e puntualmente non si dà seguito all'impegno. Quindi, chiedo che sia messo al voto.

PRESIDENTE. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/99 Romaniello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Ordine del giorno n. 9/3424/111 Osnato, parere favorevole con riformulazione: viene accettata.

Ordine del giorno n. 9/3424/114 Silvestroni, parere favorevole con riformulazione: viene accettata. Ordine del giorno n. 9/3424/115 Lollobrigida, parere favorevole con riformulazione: viene accettata, ma si insiste per la votazione.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno 9/3424/115 Lollobrigida, nel testo riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 10).

Ordine del giorno n. 9/3424/124 Rampelli, parere favorevole con riformulazione, l'accetta? Va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/125 Benigni, parere favorevole: va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/127 Gemmato, parere favorevole con riformulazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/128 Rizzetto, parere favorevole con riformulazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/135 Librandi; c'è un invito al ritiro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il sottosegretario Freni. Ne ha facoltà.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. All'esito di alcune interlocuzioni con i Ministeri di merito, l'ordine del giorno n. 9/3424/135 Librandi potrebbe, ove accolto, essere riformulato come segue: “a valutare, nel rispetto dei vincoli eurounitari e dei vincoli di finanza pubblica, l'opportunità di consentire (…)” e poi segue.

PRESIDENTE. Deputato Librandi, accetta la riformulazione?

GIANFRANCO LIBRANDI (IV). Accetto la riformulazione.

PRESIDENTE. Va bene, perfetto. Andiamo avanti con l'ordine del giorno n. 9/3424/241 Spessotto, parere favorevole con riformulazione, l'accetta? No, passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/241 Spessotto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Ordine del giorno n. 9/3424/250 Paolo Nicolò Romano, favorevole: va bene. Sull'ordine del giorno n. 9/3424/251 Corda, c'è un invito al ritiro, che non viene accettato. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/251 Corda, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Ordine del giorno n. 9/3424/253 Ciaburro, parere favorevole con riformulazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/254 Caretta, parere favorevole con riformulazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/255 Costa, parere favorevole con riformulazione. Deputato Costa accetta la riformulazione?

ENRICO COSTA (MISTO-A-+E-RI). Grazie, Presidente. Ho avuto anche un'interlocuzione informale con il Governo, perché, nel frattempo, c'è stata una evoluzione e ritengo che forse il Governo potrebbe assumere questo…

PRESIDENTE. Sottosegretario Freni, prego.

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Presidente, rispetto a quella di stanotte, la riformulazione definitiva parte dal testo base e recita come segue: “ad assumere, compatibilmente con gli impegni di finanza pubblica, con il primo veicolo utile, le iniziative necessarie (…)” e segue.

PRESIDENTE. Accetta la riformulazione, deputato Costa? Perfetto. Andiamo avanti con l'ordine del giorno n. 9/3424/261 Anzola, parere favorevole con riformulazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/3424/278 Aprile, parere favorevole con riformulazione…

Scusatemi, sull'ordine del giorno n. 9/3424/271 Ruffino, c'era un invito al ritiro. Deputata Ruffino?

DANIELA RUFFINO (CI). Grazie, Presidente. In merito all'invito al ritiro che è stato richiesto dal Governo, desidero fare una breve considerazione, che è la seguente ed è legata -ovviamente mi rivolgo anche al Ministro - alle molte aree…

PRESIDENTE. Lo ritira?

DANIELA RUFFINO… che, nel territorio italiano, non hanno copertura della rete mobile necessaria per l'utilizzo di telefoni e per la navigazione Internet. Ricordo anche che il Piano 5G prevede che, entro il 2026, ci sia una velocità Internet di almeno 150 megabyte. Oggi, tutto questo non c'è; io ho chiesto al Governo di valutare l'opportunità di prevedere una proroga sull'applicazione delle sanzioni per gli esercizi commerciali che operano in aree disagiate (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Vi prego di tener conto che in queste aree non c'è connessione e non c'è stata neanche quando i ragazzi erano in DAD. Quindi, stiamo, in qualche modo, perpetrando un'ingiustizia e stiamo anche negando una realtà. Questo è un modo per non incentivare nuove aperture, è un modo per desertificare ulteriormente quei territori e l'appello al Governo è legato al fatto che, con il PNRR, noi proporremo interventi e finanziamenti per evitare la desertificazione.

PRESIDENTE. Lo ritira?

DANIELA RUFFINO (CI). Un attimo; quindi, da un lato, la peroriamo, dall'altro…

PRESIDENTE. Deputata Ruffino, mi deve dire se lo ritira, non è che dobbiamo avere…

DANIELA RUFFINO (CI). Presidente, lo ritiro, con grande dispiacere.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/3424/278 Aprile, parere favorevole con riformulazione: va bene.

Ordine del giorno n. 9/3424/279 Vallascas, parere favorevole con riformulazione: va bene? No. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/279 Vallascas, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Ordine del giorno n. 9/3424/280 Cabras, parere favorevole con riformulazione. L'accetta, deputato Cabras? No, quindi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/280 Cabras, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Ordine del giorno n. 9/3424/281 Trano, parere favorevole con riformulazione; accetta la riformulazione? Sì, perfetto. Ordine del giorno n. 9/3424/282 Vianello, parere favorevole con riformulazione: l'accetta, perfetto. Ordine del giorno n. 9/3424/283 Giuliodori, parere favorevole con riformulazione: l'accetta, perfetto. Ordine del giorno n. 9/3424/284 Volpi, parere favorevole con riformulazione: l'accetta, perfetto. Ordine del giorno n. 9/3424/285 Costanzo, parere favorevole con riformulazione; va bene? No, quindi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/285 Costanzo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Ordine del giorno n. 9/3424/286 Raduzzi, c'è un invito al ritiro, che non viene accolto. Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/286 Raduzzi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Ordine del giorno n. 9/3424/287 Colletti, parere favorevole con riformulazione; la accetta? No, quindi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/287 Colletti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Ordine del giorno n. 9/3424/288 Sapia, parere favorevole con riformulazione; va bene? No, quindi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/288 Sapia, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Ordine del giorno n. 9/3424/289 Bartolozzi.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Bartolozzi. Ne ha facoltà.

GIUSI BARTOLOZZI (MISTO). Grazie, Presidente. Signori del Governo, onorevoli colleghi, quando si parla di Sicilia, forse qualche secondo in più va speso.

Piano triennale di fabbisogno del personale: accordo della regione con lo Stato del gennaio del 2021, che, per ritornare e rivedere il disavanzo, bloccava le assunzioni e i concorsi per la fascia dirigenziale. Non entrerò nel merito, ma vi darò solo un dato: la giunta approva il Piano, lo trasmette alla Corte dei conti; il Piano prevede una mancanza del personale di fascia dirigenziale pari a oltre 1.000 unità. Quello che chiedevo con l'ordine del giorno era l'impegno, da parte del Governo, a riprendere la trattativa con la regione siciliana, con il presidente Nello Musumeci - come richiesto, tra l'altro, in una nota priva di interlocuzione che il presidente ha mandato nell'ottobre scorso -, al fine di rivedere l'accordo del gennaio del 2021 proprio per la qualifica dirigenziale. Noi non chiediamo, in Sicilia, un turnover, chiediamo delle assunzioni selettive: quello che ci manca è fascia “D”, quindi dirigenti che possano attuare il Piano di ripresa e resilienza e la programmazione 2021-2027.

Sottosegretario, nella sua cortese riformulazione, lei mi dice che si impegna a valutare la possibilità di attivare il percorso di negoziato. Mi sembra anche, dal punto di vista istituzionale, non opportuno, cioè io posso capire che bloccavate il merito dell'accordo, ma riprendere il negoziato mi sembra il minimo. L'impegno, così come era formulato, era in questi termini, cioè a riprendere il negoziato per procedere alla riapertura del confronto col Governo, considerato che…

PRESIDENTE. Deputata Bartolozzi, ha concluso il tempo. Il Governo?

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Presidente, possiamo modificare la riformulazione nel senso che segue: “impegna il Governo a procedere alla riapertura del confronto col governo della regione Siciliana, al fine di poter valutare l'opportunità di procedere alla modifica dei punti e) e j)”, segue.

PRESIDENTE. Accetta questa riformulazione? Perfetto.

Ordine del giorno n. 9/3424/290 Magi, parere favorevole.

Ha chiesto di parlare la deputata Piera Aiello. Sull'ordine del giorno n. 9/3424/290 Magi? Chiede di sottoscriverlo. Perfetto.

Ordine del giorno n. 9/3424/300 Forciniti, accolto come raccomandazione. Non accetta?

Ha chiesto di parlare il deputato Vianello. Ne ha facoltà.

GIOVANNI VIANELLO (MISTO-A). Grazie, Presidente. L'ordine del giorno accolto come raccomandazione ci stupisce non poco perché, di fatto, questo ordine del giorno quello che chiede è che si vietino le future trivellazioni e le future air gun in Italia, in mare e in terra. Quindi, non le concessioni in essere, ma quelle future che ancora non esistono, non sono state rilasciate e per cui non ci sono ancora progetti presentati. È quello che ha detto anche il Ministro Cingolani: il Ministro Cingolani ha detto che non servono nuove trivellazioni.

L'ordine del giorno chiede proprio questo, cioè di non fare nuove trivelle e nuove air gun, e non si capisce perché il Governo non accetti un ordine del giorno così preciso e chiaro, in linea con quello che era stato detto anche dal Governo. Questo significa che da una parte si parla, ma gli atti vanno sempre nella direzione opposta, in maniera contraria. Adesso invitiamo, quindi, tutto il Parlamento ad esprimersi, perché poi sui territori non valgono i comunicati stampa per dire “siamo contrari alle trivelle”, se si vota poi a favore delle trivelle! Vediamo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/300 Forciniti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Ordine del giorno n. 9/3424/305 Deidda, parere favore con riformulazione.

Ha chiesto di parlare il deputato Deidda. Il Governo prima?

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l'Economia e le finanze. Grazie, Presidente. Rispetto alla riformulazione di ieri, dopo le interlocuzioni con i Ministeri di merito, il parere diventa favorevole senza riformulazione.

PRESIDENTE. Deidda, accetta?

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie al sottosegretario, al sottosegretario Mule' e al Ministro.

PRESIDENTE. Perfetto, favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3424/307 Rachele Silvestri, invito al ritiro.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/307 Rachele Silvestri, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Ordine del giorno n. 9/3424/308 Rotelli, parere favorevole. Va bene.

Ordine del giorno n. 9/3424/309 Galantino, parere favorevole con riformulazione.

Ha chiesto di parlare il deputato Galantino. Ne ha facoltà.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Presidente, questo ordine del giorno è già stato presentato in passato, sia come emendamento, sia come impegno del Governo, invano devo dire, nonostante l'esplicita richiesta di sostenere le famiglie meno abbienti, con interventi che non andrebbero assolutamente ad incidere sulla finanza pubblica se consideriamo quanti miliardi sono stati già stanziati per la riqualificazione delle case degli italiani.

Il punto è che avete dimenticato le famiglie più povere. Mi consenta di dire che la misura del superbonus 110 per cento - introdotta dalla legge n. 77 del 2020 e oggi prorogata con il comma 28 della legge di bilancio che stiamo discutendo -, insieme ai vari bonus di ristrutturazione edilizia, agli ecobonus e considerando anche la possibilità di cedere il proprio credito, permette a un cittadino benestante di fare lavori onerosi e di rimettersi in tasca anche un bel po' di soldi. È una misura di importanza strategica per rimettere in moto l'economia del Paese e per il rinnovamento del patrimonio immobiliare esistente, ma va evidenziato che non tutte le famiglie italiane possono accedervi, perché coloro che non sono economicamente in grado di affidarsi a un'impresa per la riqualificazione della propria abitazione, nella maggioranza dei casi, pur di mantenere un livello accettabile di livello di sicurezza e igiene della propria abitazione, scelgono di effettuare dei lavori in economia (il cosiddetto “fai da te”), realizzando in proprio lavori di manutenzione e di riparazione, senza dover per forza ricorrere a imprese o artigiani specializzati. Non mi pare buona cosa negare a un padre di famiglia di poter usufruire di una scontistica sull'acquisto di un secchio di vernice o, magari, anche di un rubinetto nuovo, in un momento in cui gli italiani più ricchi spendono decine di migliaia di euro di soldi pubblici per qualificare un'abitazione che, certamente, non ha problemi di muffa o umidità.

Allora, noi di Fratelli d'Italia, in questa legge di bilancio come in altre occasioni, abbiamo sempre cercato di incidere in maniera costruttiva. Personalmente, ho presentato solo due emendamenti a questa legge, il che dovrebbe far pensare che non vi sia alcun intento ostruzionistico da parte nostra, ma solo la volontà di contribuire attivamente e concretamente nell'interesse degli italiani - ricchi e meno ricchi - in maniera proporzionata. In passato questo ordine del giorno è stato bocciato dal Governo “rosso-giallo” e dalla precedente maggioranza, mentre, nei mesi successivi, lo stesso Governo emanava il superbonus per restituire, a chi può permettersi di riqualificare la propria casa, più di quanto è stato speso. Io mi auguro che questo Governo rivaluti il parere, visto che ancora oggi, alla soglia del 2022, ci sono famiglie che hanno la muffa in casa, a cui i precedenti Governi hanno negato questa possibilità. Diversamente, mi vedo costretto a chiedere il voto dell'Assemblea (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/309 Galantino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Ordine del giorno n. 9/3424/310 Foti, parere favorevole con riformulazione. Va bene.

Ha chiesto di parlare il deputato Patassini. Sull'ordine del giorno n. 9/3424/310 Foti? Su che cosa?

TULLIO PATASSINI (LEGA). Sull'ordine del giorno n. 9/3424/313 Albano, dopo Donzelli.

PRESIDENTE. Va bene.

Ordine del giorno n. 9/3424/311 Delmastro Delle Vedove, parere favorevole con riformulazione. Va bene.

Ordine del giorno n. 9/3424/313 Donzelli, parere favorevole.

Ha chiesto di parlare il deputato Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). La ringrazio, Presidente, per qualche secondo. Vorrei sottoscrivere questo ordine del giorno, ringraziando, tra l'altro, gli altri sottoscrittori di altri partiti. Riteniamo, mettendolo al voto, che si vada a confermare la volontà del Parlamento di andare incontro a un istinto di delocalizzazioni da parte di multinazionali. Ritengo sia un tema molto importante, questo, Presidente, che meriti un voto assolutamente trasversale dell'Aula - lo rinnovo e mi rivolgo al Governo - rispetto al fatto che dobbiamo ciò alle famiglie dei lavoratori, ai lavoratori, alle lavoratrici, durante un anno che è stato drammatico in termini di delocalizzazioni, semplicemente mandando un sms o, chiaramente, mandando a casa migliaia di persone che creano un indotto virtuoso.

PRESIDENTE. Grazie.

WALTER RIZZETTO (FDI). Quindi, noi chiediamo un voto all'Aula che sia il più ampio e il più trasversale possibile rispetto a un tema che ritengo sia effettivamente, nello specifico della Caterpillar ma anche di molte altre multinazionali, in pancia e a cuore di tutti i partiti e di tutti i movimenti.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Su cosa, deputato Mollicone? Sempre sullo stesso ordine del giorno?

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Solo per sottoscriverlo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/313 Donzelli, con il parere favorevole del Governo….

Revoco l'indizione della votazione.

Ha chiesto di parlare il deputato Patassini. Ne ha facoltà.

TULLIO PATASSINI (LEGA). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere, a nome mio e dei colleghi Lucentini e Paolini, l'ordine del giorno, perché la questione Caterpillar di Jesi è fondamentale, in quanto si parla di posti di lavoro e di chiusure, che sono sempre dolorose e faticose e che, soprattutto, diventano inaccettabili quando delle multinazionali, in via unilaterale, provvedono alla chiusura di un punto e di un sito produttivo fondamentale per un intero territorio.

Chiaramente, come gruppo Lega e come movimento, stiamo lavorando intensamente su questo, con i Ministeri competenti e addirittura col tavolo regionale Marche. Quindi, grazie e vorrei porre all'attenzione del Parlamento questa grande e pericolosa iniziativa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Boldrini. Ne ha facoltà.

LAURA BOLDRINI (PD). Presidente, grazie. Ci tengo anch'io a intervenire, perché abbiamo firmato - anch'io l'ho firmato - questo ordine del giorno e vorrei attirare l'attenzione dell'Aula su questa vertenza, sulla Caterpillar di Jesi, che è uno stabilimento che va benissimo. Tre turni di lavoro e straordinari; ebbene, l'azienda ha deciso di chiudere. Allora, si tratta di 270 famiglie, Presidente, che non hanno alternative.

Il tavolo a livello regionale non ha funzionato. L'amministratore delegato si è presentato con il suo avvocato per dire che l'unica strada che loro intravedono è la chiusura dello stabilimento e il licenziamento.

Allora, io ho il dovere di dire in quest'Aula che questa vertenza deve passare a livello nazionale. Deve essere aperto un tavolo al MiSE, perché se il Ministro Giorgetti non fa questo la strada è già decisa e l'esito è scontato.

Quindi, rivolgo al Ministro Giorgetti in quest'Aula un appello, affinché apra questo tavolo e consenta di negoziare e di avere la proprietà di fronte, appunto, alla situazione, perché sarà molto più difficile dire: “Noi abbiamo già deciso”.

Le forze politiche in quest'Aula converranno tutte, immagino, sulla necessità di fare questo e mi auguro che riusciremo a ottenere quanto prima dal Ministro Giorgetti una risposta rispetto alla richiesta del presidente delle Marche, Acquaroli, che purtroppo a oggi non ha avuto alcun esito (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Prendo atto che il deputato Baldelli sottoscrive l'ordine del giorno.

Ha chiesto di parlare la deputata Annibali. Ne ha facoltà.

LUCIA ANNIBALI (IV). Grazie, Presidente. Anch'io sottoscrivo l'ordine del giorno del collega e approfitto per ribadire la vicinanza del gruppo di Italia Viva (anche del gruppo delle Marche) alla Caterpillar. Da subito ci siamo espressi a sostegno dei lavoratori e abbiamo anche partecipato, con i nostri rappresentanti territoriali, alla mobilitazione dei lavoratori. Ieri anch'io, a nome del mio gruppo e del gruppo regionale, ho partecipato all'incontro con la regione e con i rappresentanti sindacali, esprimendo, ancora una volta, il nostro impegno perché questa vertenza possa risolversi il prima possibile.

Dunque, auspichiamo anche noi che il tavolo possa essere preso in carico dal Ministero. In ogni caso, tutta la nostra vicinanza e il nostro impegno, naturalmente, a sostegno dei lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Baratto. Ne ha facoltà.

RAFFAELE BARATTO (CI). Grazie, Presidente. Anche come gruppo di Coraggio Italia sottoscriviamo l'ordine del giorno, sollecitati dagli amici delle Marche. Sicuramente è un problema molto grave che anche noi, in Veneto, purtroppo stiamo subendo, con delle aziende che stanno delocalizzando. Proprio il nostro presidente Brugnaro pochi giorni fa è intervenuto. Credo sia molto, molto importante questo, perché coloro che delocalizzano in questo modo sicuramente non sono imprenditori seri e noi, come gruppo, sicuramente saremo sempre solidali con i lavoratori e saremo sempre contrari a questi imprenditori (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie. Intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Roberto Rossini. Ne ha facoltà.

ROBERTO ROSSINI (M5S). Grazie, Presidente. Per il nostro territorio delle Marche è davvero importante gestire questa situazione. Sottoscrivo l'ordine del giorno a nome del gruppo del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Terzoni. Ne ha facoltà.

PATRIZIA TERZONI (M5S). Grazie, Presidente. Io ho già sottoscritto l'ordine del giorno, ma vorrei ribadire che la questione non è solo marchigiana, perché la Caterpillar ha altri stabilimenti in Italia e questa è solo la prima delocalizzazione che pone in essere. Nelle Marche parliamo di 260 dipendenti e nel resto d'Italia parliamo di 1.000 dipendenti ed è una forma di delocalizzazione che sta iniziando a mettere in atto in Italia e che ha già messo in atto in altri Paesi. Quindi, non è assolutamente da sottovalutare.

Poi ribadisco anche la questione che ha già sollevato la collega Boldrini, cioè che il presidente Acquaroli ha mandato una lettera al Ministro Giorgetti, ma anche al Ministro Orlando e al Presidente Draghi, per cercare di portare avanti questo tavolo ministeriale, che a livello regionale non ha portato nessun frutto. Quindi, invito anche la Presidenza a sostenere il nostro ordine del giorno e a fare una sollecitazione allo stesso Ministro Giorgetti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3424/313 Donzelli, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 22).

Desidero informare l'Assemblea che il nostro collega Dedalo Cosimo Gaetano Pignatone è diventato papà del piccolo Jacopo. Esprimo al collega, al neonato e alla mamma gli auguri più sinceri della Presidenza e di tutta l'Aula (Applausi).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3424​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare il deputato Nunzio Angiola. Ne ha facoltà. Colleghi, silenzio! Prego.

NUNZIO ANGIOLA (MISTO-A-+E-RI). Grazie, Presidente. Voteremo a favore della legge di bilancio, anche se non ne siamo proprio entusiasti. Abbiamo condiviso diverse misure, tra cui il passaggio da Quota 100 a Quota 102 e la decisione di destinare risorse cospicue al caro bollette, ma sull'utilizzo degli 8 miliardi di euro destinati al taglio delle tasse siamo in totale disaccordo. Potevano essere utilizzati meglio! La nostra proposta era di indirizzare 5,8 miliardi degli 8 destinati al taglio delle tasse verso le fasce più giovani, prevedendo una detassazione totale per i giovani fino a 25 anni e un dimezzamento della tassazione per i giovani fino a 29 anni con un reddito non superiore a 30.000 euro, quantomeno fino all'allineamento del tasso medio di disoccupazione giovanile nazionale a quello rilevato nei Paesi dell'Unione europea.

Conserviamo, infine, tutte le nostre perplessità per la riproposizione del bonus 110 per cento, dal momento che è un intervento onerosissimo e poco green. Ricordo a tutti che le abitazioni incidono meno del 20 per cento sul totale delle emissioni e che è sufficiente il salto poco efficiente…

PRESIDENTE. Si avvii a conclusione.

NUNZIO ANGIOLA (MISTO-A-+E-RI). …di sole due classi energetiche, da G ad E per esempio. Completo sottolineando la delusione anche per il drastico ridimensionamento del piano Transizione 4.0. In generale, dato che sosteniamo il Governo, voteremo comunque a favore sulla legge di bilancio.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Emanuela Rossini. Ne ha facoltà.

EMANUELA ROSSINI (MISTO-MIN.LING.). Grazie, Presidente. Sono oltre mille i commi in questa legge di bilancio destinati a misure per enti locali, aree interne e aree montane. Questo perché siamo in un momento cruciale per gli enti locali, impegnati nell'attuazione del PNRR e nella costruzione, d'intesa con le regioni, della nuova programmazione comunitaria.

Molto apprezzate dalla mia componente anche le misure fiscali per la crescita economica, sociale e pensionistica.

In generale, troviamo molti finanziamenti mirati per dare strumenti, sbloccare e far avanzare il Paese. Penso ai bonus edilizi, al Fondo per la solidarietà comunale, che va a determinare il livello minimo essenziale di ciascun comune per i posti nido da garantire, al Fondo per la montagna e all'imposta municipale ad esercenti e artigiani in piccoli comuni.

Certo, ora c'è un grande impegno nell'attuazione di queste misure e, a questo proposito, chiedo al Ministro Franco, per quanto riguarda i bonus edilizi, di considerare la possibilità di prorogare, nel prossimo “Milleproroghe”, lo stato di avanzamento dei lavori al 30 per cento dal mese di giugno al 30 settembre per quei comuni totalmente montani che, a causa del meteo e delle temperature molto basse in questo periodo, vedono i propri lavori fortemente rallentati, se non addirittura fermi.

La ringrazio per questa attenzione e annuncio su tutta la manovra il voto favorevole della componente Minoranze linguistiche (Applausi di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Lupi. Ne ha facoltà.

MAURIZIO LUPI (M-NCI-USEI-R-AC). Grazie, Presidente. La componente Noi con l'Italia voterà convintamente a favore di questa manovra di bilancio.

Signor Ministro, questa manovra di bilancio, insieme al progetto e ai fondi del PNRR, sposta l'asse, finalmente e correttamente, dal sostegno alle risorse per la crescita. Abbiamo ottenuto un grandissimo risultato nel corso di quest'anno drammatico: avere una crescita del più 6,4 per cento; abbiamo il dovere sfidante di rendere strutturale questa crescita; lo dobbiamo per il debito pubblico che stiamo contraendo, un debito buono che, però, ricadrà sulle spalle dei nostri figli e dei nostri nipoti. Non ci sarà perdonato sprecare queste risorse. Proprio per questo, nel tempo che ho a disposizione mi permetto di segnalare tre pilastri, che sono elementi indispensabili per la crescita. Il primo: il pilastro dell'educazione, della formazione, della ricerca. È il pilastro su cui si rilancia l'Italia; si è spostata l'attenzione dalle risorse del PNRR anche in questa legge di bilancio e dobbiamo continuare. È giusta l'attenzione anche alle scuole paritarie, ma, ancora di più, oggi, dobbiamo tornare a rendere essenziale, fondamentale, per esempio, la figura degli insegnanti. È inaccettabile che i nostri insegnanti siano pagati meno rispetto alla media europea (in Germania, la media è di 55 mila euro, mentre in Italia è di 25 mila euro) e mi riferisco anche a tutte le altre risorse che possono andare in quella direzione.

Per quanto riguarda il lavoro, dobbiamo sostenere - già si sta facendo – le politiche attive del lavoro; il lavoro lo danno le imprese e sono le imprese che dobbiamo sostenere, con tutti gli strumenti che stiamo mettendo a disposizione, con l'idea che una risorsa pubblica debba essere il moltiplicatore della risorsa privata; questo è il principio guida che deve portarci a valorizzare le risorse che abbiamo.

Infine, e concludo, il pilastro della famiglia. Vi sono dati impressionanti, e li conosce anche lei, signor Ministro: su 249.000 donne, che hanno perso il lavoro, 96.000 – 96.000 erano donne madri, con figli tra i 4 e i 5 anni. Il tasso di occupazione ha un differenziale del 74,5 per cento per le donne che non hanno figli rispetto a quelle che hanno figli. Sono elementi fondamentali; si è affrontato il tema del congedo parentale: dobbiamo renderlo strutturale e forte, per fare in modo che avere un figlio, dare il proprio contributo, come pilastro alla famiglia, non sia un impedimento, ma un contributo fondamentale per la costruzione della società, ma contemporaneamente si deve assicurare dignità a chi, donna, è anche madre e fornisce il proprio contributo alla società, mettendo a disposizione i propri carismi.

Questo è il quadro generale: andiamo avanti fortemente in questo lavoro, con quel rischio calcolato che ci ha permesso, oggi, di affrontare e di vincere la pandemia, con lo strumento dei vaccini, ma è solo la crescita, ripartendo tutti insieme, che ci può far guardare con positività al futuro. Grazie, signor Ministro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Muroni. Ne ha facoltà.

ROSSELLA MURONI (M-MAIE-PSI-FE). Grazie, Presidente. Nei 6 minuti che mi sono generosamente concessi, proverò a dire che, con questa legge finanziaria, noi deputati di Facciamo Eco abbiamo due enormi problemi: uno, di metodo, Presidente, e l'altro di merito. Enormi, credetemi. Signori e signore del Governo, come vi permettete di trattare così le istituzioni? Lo chiedo sinceramente e dolorosamente. Credete davvero sia tollerabile quanto è successo? Io ho fortemente voluto diventare deputata, come tanti colleghi qui dentro. So bene che tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi e che i cittadini, cui sono affidate funzioni pubbliche, hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore: articolo 54 della Costituzione. C'è scritto che dobbiamo essere fedeli alla Repubblica, non al Governo, che dobbiamo esercitare il nostro compito con disciplina e onore, non con obbedienza e sopportazione.

Siamo in mezzo ad una pandemia; ci è stata chiesta responsabilità da parte del Capo dello Stato e, nonostante il percorso politico di molti di noi e, credetemi, anche l'interesse personale elettorale, l'immagine, la furbizia politica, che ci avrebbero suggerito di andare dritti dritti all'opposizione, abbiamo votato la fiducia al Governo Draghi. Ci aspettavamo molto di più; questa legge finanziaria è esclusivamente del Governo; ha fatto finta di passare al Senato, dove le voci del dissenso sono state sedate con un po' di “mancette” e ha fatto appena capolino alla Camera. Ma vi rendete conto del precedente che avete creato? Io sì, e ne ho paura. Ma chi è qui dentro da svariati lustri pensa davvero sia accettabile anche questo? Mi dispiaccio, poi, per chi sta qui dentro da pochissimo, come me, ed era entrato per cambiare tutto: non mi pare ci si sia riusciti.

I giornalisti politici dicono che noi parlamentari siamo peones, disposti a venderci qualsiasi cosa per una ricandidatura, che non siamo più legittimati a stare qui dentro, che il nostro interesse è raggiungere la pensione piuttosto che eleggere un Presidente della Repubblica che tenga insieme il Paese. Mi sembra che, per come siamo stati trattati, anche il Governo la pensi così. Sta a noi dimostrare che si sbagliano; sta a noi difendere l'onore, non tanto di noi stessi, ma dell'Istituzione che rappresentiamo. Per questo, anche a nome degli altri colleghi di Facciamo Eco, vi dico subito che intendiamo continuare svolgere il nostro compito con disciplina e onore. Quindi, noi usciamo dall'Aula, ben sapendo che i nostri diritti sono stati violati e che ci è stato impedito di compiere il nostro dovere.

Fin qui, il metodo, signore e signori del Governo, ma vengo al merito. Scusate, ma il famoso Ministero della Transizione ecologica l'avevamo poi messo in funzione? Lo chiedo perché sinceramente la grande assente da questa manovra è proprio la transizione ecologica. Cingolani, tra una dichiarazione e l'altra, che ne dice? In Commissione bilancio sono state bocciate, da maggioranza e Governo, tutte le 40 proposte che noi di Facciamo Eco abbiamo avanzato per aiutare la conversione della nostra economia in chiave sostenibile. Le risorse del bilancio nazionale dovrebbero essere usate per dare un indirizzo green alle politiche industriali e agricole, per spostare la fiscalità dal lavoro alle materie prime, per mettere in sicurezza il territorio, innovare il sistema del welfare, sostenere i lavoratori e i territori maggiormente coinvolti dalla transizione, all'insegna della giustizia ambientale e sociale.

Possiamo dire che la legge di bilancio riflette la timidezza e le troppe contraddizioni con cui il Governo italiano sta affrontando la transizione ecologica. Da mesi assistiamo ad un assurdo dibattito sul nucleare. Grazie, Cingolani. Si discute di caro bollette come se la causa fosse la transizione energetica e non la nostra dipendenza dal gas. Grazie, Cingolani. Intanto, si stanno rilasciando autorizzazioni per sostituire le centrali a carbone con centrali a gas, senza che il Piano nazionale integrato energia e clima sia stato adeguato ai nuovi obiettivi europei. Grazie, Ministro Cingolani. In questa manovra - bisogna riconoscerlo - vi sono alcune misure positive per l'ambiente, come l'istituzione del Fondo per il sostegno alla transizione industriale per le imprese che investono in efficienza e uso circolare delle risorse, senza cattura della CO2, però, grazie al passaggio al Senato e con grande dispetto per l'ENI, immagino. Ci sono, poi, il Fondo per la mobilità sostenibile e il Fondo italiano per il clima. Nella manovra, inoltre, si proroga finalmente il superbonus 110, ma - diciamoci la verità, e parlo soprattutto ai colleghi e alle colleghe dei 5 Stelle - questa misura, l'unica realmente ambientale, uscita da questa legislatura, nell'ambito del Governo “Conte 2” e per opera dell'onorevole Fraccaro, l'abbiamo dovuta difendere con le unghie e con i denti dall'azione di un Governo che quasi se ne vergogna, con un Ministero della Transizione ecologica che evidentemente ritiene che la cosa non lo riguardi.

Al di là di quello che c'è e che andrebbe corretto, questa legge di bilancio si caratterizza soprattutto per quello che non c'è. Scusate, ma dov'è il graduale taglio agli oltre 19 miliardi di sussidi che ogni anno - ci dice lo stesso Ministero - diamo alle attività ambientalmente dannose? Lo aspettiamo da tre anni, colleghe e colleghi dei 5 Stelle! Insomma, mi sembra di capire che anche quest'anno la decarbonizzazione possa attendere.

Per fare un esempio del disinteresse del Ministero verso questa manovra, non doveva essere Cingolani a far presente al Governo che abbiamo un sistema di protezione e di rilievo, le ARPA, per difendere i territori assolutamente in ginocchio?

Chi doveva chiedere più finanza e più personale per difendere i territori in un Paese in cui apriremo migliaia di cantieri di PNRR? Cingolani dov'era? Anche qui è il caso di fare chiarezza. Al Ministro Cingolani dico che dovrebbe lasciare il Ministero della Transizione ecologica non perché ha finito di fare i compiti, ma perché non ha mai cominciato. Per questo motivo, noi di Facciamoeco depositeremo una mozione di sfiducia al Ministro (Commenti), che così potrà tornare a svolgere ottimamente il suo vecchio lavoro, che evidentemente molto gli manca. Siamo d'accordo quando dice che la politica non fa per lui.

PRESIDENTE. Collega Muroni, ha finito il tempo.

ROSSELLA MURONI (M-MAIE-PSI-FE). Ora abbiamo anche imparato che la sua idea di transizione ecologica è più simile a quella di ENI che a quella del Green New Deal europeo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-MAIE-PSI-Facciamoeco).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Forciniti, prego.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-A). Presidente, avete fatto questo bellissimo regalo di fine anno agli italiani, questa legge di bilancio che è arrivata sull'orlo dell'esercizio provvisorio; l'avete fatta annullando totalmente le prerogative del Parlamento, raggiungendo quell'obiettivo che vi siete prefissati anni fa quando avete iniziato anche questo tentativo, questo disegno di annullamento del Parlamento e di accentramento del potere presso l'esecutivo. Avete assorbito totalmente la funzione legislativa che una volta era prerogativa del Parlamento ed è questo che contraddistingue le democrazie parlamentari. Lo avete fatto anche su quello che è il documento che caratterizza proprio le democrazie liberali e parlamentari, ossia il documento di bilancio. Una volta si diceva no taxation without representation: c'è gente che si è fatta ammazzare per questo principio. Solo chi ha un mandato di rappresentanza può decidere qual è il livello di tassazione, può decidere cosa fare dei soldi pubblici. Oggi, invece, quei rappresentanti del popolo cosa sono diventati? Dei pigiabottoni, a tratti persino fieri di esserlo, mentre nelle stanze ci sono dei tecnocrati che violano ogni procedura, forzano i tempi, approvano una legge di bilancio e poi, nelle segrete stanze del MEF, aggiungono altri 30-40 articoli senza che neanche gli stessi Ministri dello stesso Governo lo sappiano. Questa sarebbe ancora una democrazia parlamentare? Il regalo di fine anno che state facendo agli italiani è questo: l'annullamento del Parlamento in violazione di ogni norma, anche in violazione di legge. In questa legge di bilancio ci sono tantissimi articoli che violano anche le leggi sulla legge di bilancio, su quello che può contenere una legge di bilancio; avete lasciato quattro briciolette a qualche senatore un po' più fortunato che ha potuto distribuire nel suo quartiere qualche mancetta, mentre sui grandi numeri non avete fatto toccare palla al Parlamento e neanche voi stessi, a vostra volta, avete toccato palla, perché avete recepito dei diktat che arrivano probabilmente da fuori. Cosa c'è nel merito di questa legge di bilancio? Intanto, c'è il ritorno alla “legge Fornero”. Questa legislatura è nata proprio all'insegna del cambiamento, anche rispetto a una certa politica di austerità che ha macellato i diritti dei lavoratori e dei pensionati. Ritorniamo, quindi, alla “legge Fornero” senza colpo ferire, nel totale silenzio di quest'Aula che non ha potuto neanche discutere su una cosa così importante. Diritti dei lavoratori macellati nuovamente: c'è il reddito di cittadinanza che viene privatizzato e regalato alle agenzie di somministrazione private, che potranno anche dispensare i loro contratti, di un giorno o di una settimana liberamente, anche in questo caso senza colpo ferire (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

C'è in cantiere una riforma del fisco che favorisce i redditi sopra i 50 mila euro netti: alla faccia della giustizia sociale! In un momento in cui sono le famiglie che soffrono, noi aiutiamo le persone con reddito sopra i 50 mila euro netti, che significa 4-5 mila euro al mese. Questa è la visione di giustizia sociale che voi avete! Avete in cantiere una nuova infornata di privatizzazioni anche dei servizi essenziali e dei beni comuni; anche in questo caso, un regalo alle multinazionali che fanno razzia di quel poco che ancora è rimasto in mano allo Stato.

C'è poi il raddoppio dello stipendio per i vostri amici sindaci delle grandi città e l'abbattimento del tetto degli stipendi per i grandi manager, come se non bastassero i 250 mila euro all'anno che questi soggetti guadagnano. Questa è la vostra visione di Paese, mentre avete lasciato fuori, senza lavoro, migliaia di persone, ricattandole vilmente e adesso addirittura impedite loro anche di prendere uno straccio di autobus o un treno per andare a guadagnarsi il pane lavorando o per andare a scuola (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa)!

Questa è l'idea di Paese che voi avete: avete fatto un disastro su tutto, dal punto di vista economico, sociale, politico e sanitario. Abbiamo 100 mila contagi al giorno, cosa mai successa prima. Quando avete promesso l'immunità di gregge, la gente si è fidata di voi e adesso il Paese è pieno zeppo di contagiati COVID e, anziché andarvene e chiedere scusa, continuate nelle vostre ricette disastrose!

Se veramente volete fare un regalo di fine anno all'Italia, andate via (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa)!

PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare il deputato Cabras, prego.

PINO CABRAS (MISTO-A). Presidente, una discussione finta su un bilancio interamente negoziato fuori dal tempio della democrazia. Questo ci offrite dentro al tempio: prendere o lasciare. In una discussione finta non possono che esserci rimozioni gigantesche. Se vivessimo ancora nella Repubblica italiana non ci sarebbero rimozioni, ma noi viviamo ormai in un altro regime: il “Draghistan”. La prima rimozione è proprio che il “Draghistan” è ormai un regime, dove il Parlamento non deve discutere, dove il giornalismo viene comprato con le pensioni, dove l'eccezione diventa norma, dove l'emergenza soverchia e sopprime le libertà individuali e collettive, dove l'economia di prossimità, l'autoimpiego, la ristorazione, il turismo, vengono massacrati in favore di banche e multinazionali, dove i conti pubblici sono il trampolino per la futura austerity: pagare caro, pagare tutto, come la Grecia di qualche anno fa.

I parlamenti moderni sono nati per discutere i bilanci e limitare, così, l'assolutismo di monarchi, imperatori, sultani e Draghi. Oggi il Parlamento muore a se stesso, nel momento in cui non discute il bilancio e ritorna ai bei tempi in cui il monarca comandava su un popolo che si spezzava la schiena. A chi volete svendere la ricchezza del nostro Paese? Non c'è spazio per chi riceve una cartella esattoriale ingiusta; adesso prevedete che non si possa impugnare, deve solo accettare di cedere tutto. La fine della giustizia la fate passare con tranquilla ottusità burocratica. Siete pericolosi, siete ingiusti e complimenti al Movimento 5 Stelle che ha ceduto su tutta la linea (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

L'altra rimozione è il tema che incombe e che ha conseguenze sociali ed economiche enormi: il vostro modo assurdo di gestire la sindemia COVID. Avete detto una marea di menzogne, perché non avete usato i vaccini per quel che sono, cioè un farmaco per ridurre l'ospedalizzazione dei più esposti in mezzo a tante altre misure sanitarie: no, voi avete rinunciato a investire nelle misure sanitarie. Voi avete usato i vaccini per promettere, in malafede, una cosa che i vaccini non potranno mai assicurare: assenza di contagi e immunità di gregge. Abituati a barare sui conti economici, barate sui numeri sanitari. Da quando è stato introdotto il green pass sono aumentati i contagi, da quando c'è il super green pass i contagi sono esplosi, la variante Omicron buca i vaccini e il Governo che fa? Stringe ancora di più il cerchio sul collo dei cittadini, dei lavoratori, degli studenti. Non ha senso sanitario, non serve a salvare nessuno, affossa interi settori economici, attenta alle libertà. Volete solo costruire un regime: per carità, non il Terzo Reich, la quarta dose. Nella “Pfizercrazia” si conoscono solo due strumenti: il bastone e la garrota. Sullo sfondo vediamo il solito mestiere di chi privatizza tutto e ci consegna a potenze finanziarie che demoliscono un'economia costruita in generazioni; un ambiente e un paesaggio consegnatoci, non dico intatto, ma ancora ricco di valori immensi. Il mestiere dei burocrati del “Draghistan” è sempre quello: spossessare un intero popolo. Noi non ci stiamo, diciamo “no” al vostro bilancio, alle follie sanitarie, ai vostri ricatti ed estorsioni e costruiamo l'alternativa (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Vianello, prego.

GIOVANNI VIANELLO (MISTO-A). Grazie Presidente, voterò contro al disegno di legge di bilancio del Governo Draghi non solo perché è completamente assente la transizione ecologica, con misure di tutela e valorizzazione ambientale, ma soprattutto perché ci sono motivazioni preoccupanti che mi inducono a non dare il voto favorevole. Il potere legislativo, il nostro Parlamento, il Parlamento degli italiani è stato completamente azzerato dal potere esecutivo, dal Governo, che sta legiferando senza alcuna reale opposizione nel Paese, se non per piccole ma coraggiose resistenze, ma quasi insignificanti per i mass media e, quindi, per l'opinione pubblica.

Inoltre, con tempi sempre più compressi, le due Camere sono, di volta in volta e alternativamente, relegate ad un solo ruolo di ratifica, impossibilitate dai tempi stabiliti dal Governo ad apportare modifiche, e, quindi, ad esercitare il ruolo che i padri costituenti le avevano affidato.

Già questo è molto grave, ma voglio specificare che non è soltanto l'abuso del voto di fiducia, applicato in modo maggiore da Draghi rispetto a qualsiasi altro Governo, a determinare questa situazione e non sono soltanto le nefandezze che vengono proposte dal Governo e approvate dal Parlamento, i cui membri sono ormai relegati a pigiare solamente il tasto verde per acconsentire a queste decisioni, a determinare il mio voto contrario, anche se queste, già da sole, basterebbero. La situazione diventa ancora più preoccupante per il Paese perché, mentre il potere esecutivo sta comprimendo al massimo il potere legislativo, che accetta silenziosamente pur di mantenere amici sulle poltrone di Governo, il potere giudiziario è palesemente in affanno, poiché travolto dagli scandali ormai noti e, se non con qualche rara eccezione, rimane silente persino di fronte agli stravolgimenti della riforma penale.

Come se non bastasse, la stragrande maggioranza dei giornali e delle TV, che da sempre si definiscono come i cani da guardia della democrazia, sono appiattiti al volere del Governo a tal punto da applaudire Draghi prima di una conferenza stampa, o arrivare addirittura a ipotizzare un doppio ruolo del Presidente di Repubblica e del Consiglio affidati contemporaneamente a Draghi. Altro che Repubblica parlamentare voluta, a ben ragione, dai nostri padri costituenti, sembra più una Repubblica presidenziale con “monocameratismo” di ratifica. Manca poco a incoronare un nuovo re o imperatore per avere i pieni poteri. Per tutti questi motivi voteremo convintamente contro questa legge di bilancio (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-A). Presidente, due riflessioni su questa legge di bilancio. La prima è che la centralità del Parlamento che lei ha tanto decantato non esiste più e la seconda che siete stati in grado di riabilitare e rendere onorevole la “legge mancia”. Perché vi dico questo? Perché questa legge di bilancio, questa manovra è la manovra della vergogna, poiché è piena di interventi micro-settoriali, volgarmente chiamati “marchette”, ma non soltanto di piccola entità, anche di grande entità. Resta il fatto che il Governo dei migliori, capitanato da Draghi, si è superato in arroganza e in strafottenza del Parlamento. Lei, Ministro Franco, la aspettavamo l'altro giorno in Commissione bilancio - tra l'altro come prevedono i regolamenti parlamentari - ma non si è degnato di venire neanche ad ascoltare la sua maggioranza, la sua stessa maggioranza che, ad esempio, in Commissione finanze non ha votato il parere consultivo. Questo per far capire il grado di indecenza a cui siete scesi su questa legge di bilancio.

Ma veniamo anche ai responsabili perché, se c'è un responsabile, il primo responsabile è il Ministro Draghi, oggi in fuga verso il Colle. Che grande coraggio che ha il salvatore della Patria che, invece di venire ad aggiustare i problemi che ha l'Italia, pensa ad andarsene sulla più comoda poltrona del Colle, per esercitare al meglio le sue influenze. Resta il fatto, però, che il Premier Draghi è un bugiardo, perché ha mentito agli italiani ripetutamente, e di questo poi lui avrà assolutamente la responsabilità. Tra l'altro, nell'ultima conferenza stampa ha detto che ha completato il suo lavoro a Palazzo Chigi, mentre, in realtà, quello è il suo lavoro, e in che cosa è consistito? Ad avere un'inflazione alta, un costo delle materie prime alle stelle, luce e gas a costi insostenibili e abbiamo il massimo dei contagi in Italia. Bravo, bravo Presidente Draghi. Tra l'altro, si avverte la sua mancanza oggi in Aula, ma ovviamente un Presidente che è l'élite finanziaria, è la persona che fa le “marchette” ai suoi amici delle fondazioni bancarie, con la Repubblica digitale, di cui abbiamo apprezzato l'artificio con cui l'avete costruita, non poteva venire qui, ovviamente; noi poveri, ignobili parlamentari della Repubblica non possiamo essere degni di cotanta intelligenza.

Ma questo provvedimento l'avete portato a tanto così dall'esercizio provvisorio e se siamo arrivati a questa situazione è proprio perché voi ve ne infischiate delle leggi, ve ne infischiate di rispettare le procedure, tant'è che anche ieri un autorevole esponente parlamentare, che siede qui da tantissimi anni, ha contestato questa manovra e si è astenuto anche sulla fiducia. Presidente io vorrei rilevare che, a parte le tante misure micro-settoriali, finanziamenti a chiese, stradine, commemorazioni, 100 mila euro, 400 mila euro e così via, vi sono anche le “marchette” più grandi, come quella del biotecnopolo, che è stato il regalo di Enrico Letta per il suo seggio a Siena, che costerà agli italiani 30 milioni di euro e, poi, 16 milioni di euro ogni anno. Io mi chiedo: avete creato questa Fondazione, che ha come obiettivo quello della rete delle scienze della vita e, quindi, anche lo studio delle pandemie, avete messo soldi su di essa e vi siete dimenticati del vaccino italiano e dei monoclonali italiani, tant'è che il finanziamento l'ha dovuto fare la Fondazione di Bill Gates, con 1 milione e 400 mila dollari per portare avanti la fase 3. Quindi, solo di questo vi dovete vergognare, perché pensate soltanto ai “marchettifici”, alle poltrone e agli interessi che non fanno bene ai cittadini…

PRESIDENTE. Concluda.

RAFFAELE TRANO (MISTO-A). …ma a chi è nei piani alti. Presidente, concludiamo, perché la funzione legislativa appartiene alla Camera e non al Governo. Vi vorrei ricordare che voi siete ospiti all'interno di questa istituzione. Ci saremmo aspettati delle scuse per la grande mancanza di rispetto, non tanto a noi dell'opposizione, ma a tutti i deputati di quest'Aula perché avete fatto scempio della democrazia parlamentare e state continuando a devastare questo Paese...

PRESIDENTE. Deve chiudere.

RAFFAELE TRANO (MISTO-A). … le imprese e le famiglie.

Presidente, noi non voteremo questa schifosissima fiducia, perché davvero è un disastro (Applausi - I deputati della componente politica Alternativa del gruppo Misto espongono cartelli recanti le scritte: “Draghi vergogna” e “Draghistan: zero democrazia”).

PRESIDENTE. Leviamo i cartelli. Chiedo agli assistenti di intervenire per favore.

Ha chiesto di parlare il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signor Presidente. Signora Ministra Bonetti, signor Ministro Franco, sottosegretario, che ringrazio per la gestione devo dire molto efficiente degli ordini del giorno.

Prima di entrare nel merito, signor Ministro, volevo sottolineare un'esigenza che sentiamo forte, anche alla luce delle decisioni del Consiglio dei Ministri di ieri in tema di contenimento della pandemia, decisioni che - lo dico subito - noi condividiamo e che stanno nel solco di una scelta compiuta fin dall'inizio, di seguire il principio di precauzione e, quindi, mettere in atto tutti gli interventi che possono aiutare a contenere la pandemia. Il tema è l'obbligo, giusto, dell'uso delle mascherine FFP2 in tutta una serie di circostanze, al chiuso. È evidente che questo deve - lo sottolineo - portare con sé un accordo, un'imposizione, se necessario, di un prezzo calmierato. È quello che è stato fatto in occasioni precedenti con le cosiddette mascherine chirurgiche ed è giusto ricordare, per non perdere memoria, anche le polemiche che seguirono l'intervento dell'allora commissario Arcuri, che impose il prezzo di 0,50 euro. Ricordo editoriali di alcuni liberisti da strapazzo, che rivendicavano che, invece, sarebbe stato meglio che il prezzo lo determinasse il libero mercato, non siamo d'accordo e ovviamente chiediamo un intervento pronto del Governo perché si arrivi a un prezzo calmierato di questo tipo di mascherine. Ma, aggiungo, signor Ministro, che si leggono sui giornali e sui social, anche qua e là ma in maniera significativa, segnalazioni di speculazioni fatte in questi giorni su questo DPI e le chiedo formalmente di attivare tutto quello che è nelle sue competenze per verificare se ci sono state queste speculazioni e, se queste speculazioni ci sono state, di punire i responsabili. È veramente brutto - devo dire lascia l'amaro in bocca dover fare questo tipo di intervento - pensare che ci sia ancora chi cerca di speculare, in una situazione di così grande difficoltà del Paese.

Nel merito del provvedimento, richiamando le cose che ho detto ieri, nella dichiarazione di voto sulla fiducia, noi abbiamo una preoccupazione. Intanto, anche in termini comunicativi, si è finito per concentrare l'attenzione dell'opinione pubblica molto sulla cosiddetta riforma fiscale; un intervento certamente non di tipo strutturale, come noi auspicheremmo, un intervento che comunque ha visto complessivamente sul bilancio di quest'anno una riduzione dell'Irpef, per 7 miliardi, sui redditi da lavoro. Dicevo che ci si è concentrati su questo anche se, in realtà, la manovra, è giusto ricordarlo, è di circa 34 miliardi, perché ovviamente è percepita - per una parte, reale - una sensazione di ingiustizia, di mancata equità. La questione non è soltanto quantitativa, la percezione fa parte ovviamente del pensiero dell'opinione pubblica e bisogna tenerne conto. Rispondo per il suo tramite, Presidente, colloquiando, come è giusto che sia, con il collega Marattin, sul suo intervento di ieri, in replica al mio.

Vorrei sgomberare il campo su un punto: per noi non ci sono redditi da punire. Io arrivo da una cultura che è la cultura di una straordinaria figura come Olof Palme, che ha sempre detto: noi non abbiamo nulla contro la ricchezza, noi siamo contro la povertà. Quindi, non c'è un atteggiamento punitivo (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali) nei confronti di chi ha un reddito superiore. C'è, però, un principio per cui, nei momenti di difficoltà, come dice la nostra Costituzione, chi ha di più deve dare di più. Quindi, quel contributo di solidarietà che il Presidente Draghi aveva proposto era un'operazione, mi si passi l'inglesismo, win-win: non perdeva nessuno, perché anche coloro i quali non avrebbero avuto il mini beneficio fiscale previsto dalla riforma per i prossimi due anni, nel 2022 e nel 2023 avrebbero continuato a percepire esattamente la stessa cifra. E si sarebbe dato un segnale! Si sarebbe dato un segnale minimo? Sì, si sarebbe dato un segnale minimo ma si sarebbe dato un segnale. Non aver dato quel segnale ha finito per inasprire, ha finito per inserire questa riforma e farla diventare la manovra, mentre la manovra contiene molte altre cose.

Allo stesso modo - glielo dico, signor Ministro - aver inserito, nella notte finale, all'interno dell'emendamento la possibilità di superare il tetto dei 240.000 euro, anche limitatamente ai soli aumenti contrattuali, ovviamente, è stato percepito male. Ma lo è! C'era bisogno di farlo in questo momento? Questa è una domanda che noi dobbiamo farci e, da questo punto di vista, per quel che ci riguarda la risposta è “no”, anche perché sul tema degli stipendi, delle retribuzioni dei dirigenti dello Stato credo che bisognerebbe affrontare una discussione, perché non si intravedono situazioni di grande sperequazione in negativo rispetto al sistema privato.

C'è un altro aspetto che va sottolineato, a nostro giudizio, che sta dentro alla necessità di dare segnali veri, concreti e non soltanto mediatici sul tema dell'equità. Tutti noi lo abbiamo fatto, ed è giusto: abbiamo enfatizzato l'aumento del prodotto interno lordo che, per una parte, è un rimbalzo e, per un'altra parte, è un segnale molto positivo. Però, se questo aumento del prodotto interno lordo non si ribalta anche in termini di occupazione, di quantità e di qualità dell'occupazione, è chiaro che la percezione è che, alla fine, questo aumento finisca soltanto nelle tasche di qualcuno. Siccome è l'aumento della ricchezza prodotta, quella ricchezza va in qualche modo redistribuita nella forma, per esempio, di una lotta al lavoro precario.

Dobbiamo stringere un patto col mondo imprenditoriale. Bisogna investire e tornare ad investire pesantemente sulle risorse umane. I lavoratori non sono soltanto un costo per le imprese che funzionano, per le imprese che hanno saputo, anche in questo momento di crisi, competere sui mercati internazionali, sono in molti casi una straordinaria risorsa. Ci sono casi eclatanti, da questo punto di vista. Non si può leggere il tema del costo del lavoro soltanto nella parte negativa dei costi, riguardo alla competitività.

Così come - l'ho già detto ieri - c'è un altro grande comparto su cui dobbiamo compiere uno sforzo: sul tema dell'abitazione e della casa sono stati fatti - signor Ministro, lei lo sa benissimo, perché i conti sono molto importanti - investimenti, in questi anni, molto grandi; siamo, credo, nell'ordine di oltre 30 miliardi. C'è stato un immediato rimbalzo positivo del settore edile, che è andato a più 55 per cento, se non ricordo male, nell'ultimo anno. C'è stato un movimento molto significativo. Però, se lo guardiamo nella sua complessità, noi alla fine abbiamo indirizzato risorse pubbliche solo e soltanto nella direzione delle case di proprietà, che è vero che riguardano circa l'80 per cento delle famiglie italiane, ma non abbiamo fatto nulla o quasi per chi è in affitto e fa fatica a pagare gli affitti e non abbiamo fatto nulla - a nostro giudizio abbiamo perso un'occasione ma c'è ancora tempo, forse, per recuperare - nel PNRR per lanciare un grande piano di edilizia pubblica residenziale. È un classico, è il classico del New Deal roosveltiano, per esempio; lì bisogna provare a fare di più.

Poi, certamente, dentro ci sono cose che ci sentiamo di rivendicare, come l'estensione dell'Ape sociale agli edili e ai ceramisti, come aver trovato le risorse per la proroga del personale ATA-COVID. Insomma, ci sono tante cose che vanno anche nella direzione giusta. Per queste ragioni, con questa impostazione e con queste sollecitazioni, annuncio il voto favorevole del gruppo Liberi e Uguali (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Pettarin. Ne ha facoltà.

GUIDO GERMANO PETTARIN (CI). Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, Governo, Ministro, la legge di bilancio, lo sappiamo tutti, è strumento indispensabile, è il nostro bilancio preventivo, è il bilancio di previsione per l'anno finanziario 2022 ed il bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024. Non sono date da poco, sono date importanti che in ogni valutazione vanno traguardate rispetto alle tempistiche comunitarie afferenti al PNRR. Ricordo il 2025, come orizzonte della realizzazione degli interventi del PNRR; il 2026, per le rendicontazioni; last but not least, il trentennio 2028-2058, cioè il periodo di ammortamento trentennale che impegnerà enormemente la nostra economia.

In una situazione di crisi sanitaria ed economica come quella che viviamo oggi, uno strumento come quello del bilancio 2022 è ancora più determinante. Ricordiamo, comunque, che il 2021 - lo sappiamo tutti - non è certo stato un anno normale: tra bilancio 2021, scostamenti ripetuti e PNRR, è evidente che gli strumenti di bilancio che abbiamo utilizzato e varato hanno percorso e percorrono strade nuove, spesso senza precedenti. Al di là di qualunque critica si possa o si voglia fare a questo bilancio 2022, è evidente che ha un'anima, ha una visione: è costituita dalla coscienza di dover e voler uscire dalla pandemia economica e sanitaria (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia) che ancora ci attanaglia. Ci attanaglia in maniera fortemente coinvolgente? Strumentalizzante? Devastante per il nostro ordinamento? Certo, ma anche motivante per la volontà di uscire da questo momento.

I temi trattati sono moltissimi. Cito solo crescita, imprese e fisco, lavoro, occupazione, ambiente, territorio, trasporti, infrastrutture, sanità, salute, sport, comuni, enti locali, energia e agricoltura. Sono circa 36 miliardi di euro di manovra, la gran parte a debito, e non sono certo poca cosa. Una manovra che è certamente espansiva perché, Ministro, solo giocando in attacco possiamo affrontare questo difficilissimo periodo. Non è un momento di difese, tanto meno di catenacci, è un momento in cui, come stiamo facendo, dobbiamo aggredire la situazione che abbiamo di fronte per poter portare il nostro Paese e la nostra gente fuori da questa pandemia. Una manovra espansiva che dovrà essere seguita, naturalmente, negli anni a venire, da altre manovre espansive, coordinate a quelle comunitarie, con anni di debito buono grazie a dei tassi bassi. Questa è l'unica via. La crescita rilevante di quest'anno, che si aggira intorno al 6 per cento e che segue il devastante tasso di decrescita dello scorso anno del 9 per cento, non dobbiamo nemmeno rischiare che sia un rimbalzo, deve essere semplicemente il primo passo di un lungo percorso che ci permetta di recuperare, non solo ciò che la pandemia ci ha tolto, ma anche quello che era il precedente ventennio di stagnazione pesantissima che tutti abbiamo vissuto (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

Ogni passo del bilancio 2022 e di quello triennale - non mi stancherò mai di ripeterlo - va letto, e lo ripeto di nuovo, in un medesimo contesto con il PNRR.

Sono due facce della stessa medaglia: la medaglia che, confidiamo tutti, sarà d'oro, come è stata d'oro la medaglia olimpica di Marcell Jacobs, l'uomo più veloce del mondo. Un grandissimo orgoglio, che dobbiamo esprimere anche qui, quando ci confrontiamo con gli aridi numeri, dietro i quali, però, ci sono scelte determinanti e spesso dolorose.

Il gruppo di Coraggio Italia ha operato in questo contesto con determinazione, ha contribuito a scelte per il sociale, per la salute, per la tecnologia, per l'università, per il turismo, per la sospensione dei termini fiscali e contributivi per le società sportive e le ASD, per le bollette e il caro energia, per i bonus dei diversi tipi, per il sostegno a settori economici importanti. E, ancora di più, non volendo assolutamente fermarci qui, abbiamo focalizzato temi determinanti con i nostri ordini del giorno, in particolare per la proroga dell'esonero dai contributi previdenziali, con particolare attenzione al sacrificatissimo settore alberghiero, e, poi, con la proposta di riduzione di aliquote IVA sui prodotti culturali e per il sostegno ulteriore alle società sportive e alle ASD, falcidiate tuttora dalla pandemia. Ciò solo per citare qualche tema e senza voler scendere in altri dettagli.

Tenuto conto che la nostra credibilità si gioca qui, ogni giorno, e, in parallelo, fuori di qui, ogni minuto, nell'applicazione pratica delle scelte, non vanno taciuti elementi, però, assolutamente criticabili che abbiamo registrato. La compressione dei tempi dell'esame parlamentare non è più tollerabile, non si può più accettare quanto accaduto; nella coscienza di dover esorcizzare un male peggiore come il ricorso all'esercizio provvisorio, deve essere chiaro che non accetteremo più una modalità di comportamento consimile (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia). Se lo facessimo, ne andrebbe dell'utilità di questi strumenti, che solo grazie al dibattito possono essere affinati a sufficienza. Saremmo, poi, stati tutti più sereni, noi in particolare, se avessimo potuto assistere a meno interventi puntuali e se la soglia dei 240 mila euro per la pubblica amministrazione non si fosse previsto poter essere superata. Non ci pare opportuno. La legge è generale e astratta, Ministro, lei me lo insegna, e lo è anche quando si fa con i numeri; e il dibattito parlamentare deve servire anche ad evitare questi parossismi, così come deve servire a evitare errori di prospettiva. Come leggere in altro modo, infatti, l'attribuzione dell'indennità di sede disagiata solo ai docenti delle isole minori, dimenticando comuni piccoli e piccolissimi come i comuni montani (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia)? È, evidentemente, un errore di prospettiva, che confidiamo verrà risolto prestissimo.

Ricordo, da ultimo, la grandissima importanza degli interventi infrastrutturali, soprattutto per i trasporti, per rendere l'Italia meno lontana dagli italiani e dagli europei, per rendere l'Italia sempre più centrale.

In conclusione, Ministro, una legge di bilancio preventivo non deve essere un miracolo, ma vi deve assomigliare, vi deve assomigliare molto.

Questo bilancio ha un'anima, ha una visione, è coraggioso. Il mio gruppo, Coraggio Italia, voterà per questo convintamente la fiducia, e lo farà naturalmente senza far finta di non vedere anche le cose che non vanno. Grazie, buon lavoro e buon anno 2022 (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Boschi. Ne ha facoltà.

MARIA ELENA BOSCHI (IV). Grazie, Presidente. Governo, onorevoli colleghi, quando si discute della legge di bilancio ovviamente si discute di un provvedimento che guarda al futuro, però viene anche naturale e spontaneo fare un bilancio dell'anno appena trascorso. E, se rimettiamo indietro le lancette dell'orologio al dicembre 2020, ci rendiamo conto che molto è cambiato: un anno fa eravamo nel vortice di una crisi istituzionale e politica dovuta all'inazione del Governo, alla mancanza di strategia, di capacità di pensare al futuro dei nostri figli. Chi allora si assunse la responsabilità di aprire la strada del chiarimento e del cambiamento fu insultato, deriso, isolato dalla maggior parte dell'opinione pubblica. Eppure, a un anno di distanza, siamo convinti che quella scelta fu giusta, perché l'Italia ha ricominciato a correre, perché ha recuperato credibilità e reputazione a livello internazionale, perché è in ripresa (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva). L'Italia era ferma e ora corre, l'Italia era in crisi e ora è un modello, l'Italia era stanca e ora è vincente. Ci siamo presi gli insulti un anno fa, non ci prendiamo il merito ora, però in quest'Aula tutti sanno che, senza il coraggio delle donne e degli uomini di Italia Viva, questa svolta non ci sarebbe stata (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva). Un anno fa noi abbiamo pensato all'interesse del Paese, non a quello del partito; abbiamo messo al centro il bene comune e non i sondaggi. Oggi abbiamo un Governo che rappresenta questo cambiamento che volevamo, che abbiamo voluto a testa alta, forse da soli all'inizio, ma di cui oggi tutti sono orgogliosi. E se siamo orgogliosi di questo Governo, e siamo sicuramente contenti dell'anno appena trascorso, siamo anche soddisfatti di questa legge di bilancio, ma non a caso uso termini diversi, Presidente, perché, signor Ministro, credo che gli amici abbiano anche il dovere della sincerità, il dovere di parlare un linguaggio di verità. Anche in un momento in cui tutti corrono a dare ragione al Presidente Draghi, penso sia giusto dire quello che non ci convince. Non c'è dubbio che abbiamo condiviso fin dall'inizio l'impianto di questa legge di bilancio e lo condividiamo, e quindi è ovvio che, come gruppo di Italia Viva, voteremo a favore della legge di bilancio. Molte misure contenute in questa legge di bilancio le abbiamo sostenute, condivise, alcune anche proposte. Penso alle misure sull'occupazione femminile, in modo particolare per le donne che rientrano al lavoro dopo la gravidanza (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva), volute dalla Ministra Bonetti, che si inseriscono nel piano strategico, più ampio, del Family Act, dell'assegno unico universale per le famiglie con figli. Penso, ovviamente, alla riduzione di 8 miliardi delle tasse, cancellando l'IRAP per alcune categorie, rivedendo l'Irpef, su cui si è soffermato ieri il presidente Marattin. Penso alla conferma definitiva del bonus cultura per i diciottenni (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva), alle misure di decontribuzione per le assunzioni e a molte altre disposizioni che ovviamente condividiamo.

Eppure, questa legge di bilancio è viziata politicamente per il metodo usato. In quest'Aula, noi abbiamo contestato in questa legislatura il Governo Conte, sia quando eravamo all'opposizione sia quando siamo stati in maggioranza, per la gestione della legge di bilancio, che, di fatto, ha svuotato il Parlamento, superando il bicameralismo, perché un anno per ramo del Parlamento veniva svuotata la possibilità di una delle due Camere di intervenire, di modificare, di discutere davvero la legge di bilancio. I tempi sono stati compressi e il dibattito è stato spesso superficiale, approssimativo. Con la stessa fermezza, dobbiamo dire che quest'anno il Governo Draghi non ha fatto di meglio nella gestione della legge di bilancio, e glielo dice chi si è impegnata in prima persona, insieme ai colleghi del gruppo di Italia Viva, per superare il bicameralismo paritario. Tuttora pensiamo che sia un argomento da discutere, da rivedere, ma attraverso una riforma costituzionale, attraverso un passaggio di conferma da parte dei cittadini, non con strappi istituzionali (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva), non attraverso una gestione - lo dobbiamo dire - rapida, in alcune parti approssimativa, che abbiamo visto nella legge di bilancio. E chi oggi tace, perché c'è un Governo di cui ci fidiamo, non potrà parlare un domani, quando ci sarà invece un Governo di cui non ci fideremo (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva). Allora, oggi, che sosteniamo il Governo Draghi, lasciamo agli atti, come Italia Viva, che non possiamo condividere questo metodo. Lei, Ministro, sa, per avere avuto la possibilità di collaborare, nell'altra legislatura, con i nostri Governi, che non è sempre stato così; quindi non era una scelta obbligata, si poteva fare diversamente, si poteva fare meglio.

Ciò nonostante, la legge di bilancio ha molte misure positive, grazie anche al lavoro del Senato, grazie anche al lavoro del gruppo di Italia Viva al Senato. Alcune misure che rivendichiamo riguardano, per esempio, l'ampliamento delle risorse per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva) che ricominciano un percorso di autonomia, lo stanziamento di maggiori risorse, sempre sostenendo il lavoro della Ministra Bonetti, contro la violenza sulle donne. Penso alle misure a favore delle popolazioni colpite dagli incendi in Sicilia, Molise, Calabria e Sardegna. Penso, soprattutto, all'investimento sullo screening neonatale, per poter prevenire e curare malattie rare, e al lavoro fatto con risorse non soltanto per i disturbi alimentari, ma soprattutto stanziando, per la prima volta, un fondo statale da 5 milioni contro la fibromialgia (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva), un disturbo di cui soffrono quasi due milioni di italiani, ancora troppo poco conosciuto.

Noi avremmo voluto fare di più: lei lo sa, Ministro. Avevamo chiesto più risorse, avevamo chiesto di inserire nei LEA questa malattia, ma non è stato possibile; però apprezziamo questo primo passo, perché è la prima volta che c'è un riconoscimento a livello statale. Come gruppo, come Italia Viva, continueremo a impegnarci non soltanto per la fibromialgia, ma per altre malattie rare che hanno bisogno, ovviamente, di avere attenzione e riconoscimento.

Noi sappiamo che il 2022 sarà un anno complicato e crediamo che uno dei prossimi provvedimenti urgenti, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, dovrà stanziare delle risorse aggiuntive per il settore del turismo, che è sicuramente in difficoltà in questo momento, perché l'aumento dei contagi e del COVID ha rimesso in ginocchio, purtroppo, un settore che cominciava a rialzarsi dopo l'anno che ci lasciamo alle spalle, quindi confidiamo che ci siano presto misure che vadano a sostegno di questo settore. Ma il 2022 sarà un anno complicato da tanti punti di vista, perché la pandemia ancora morde, purtroppo, non soltanto da un punto di vista sanitario ma anche psicologico. Per questo, abbiamo chiesto da settimane al Ministro Speranza di accelerare sulla terza dose dei vaccini, per cambiare le regole della quarantena e siamo contenti di vedere che qualcosa sta cominciando a cambiare; apprezziamo l'impegno del Governo a rivedere alcune di queste regole. Vediamo che l'economia cresce più delle aspettative: con il Governo Conte si immaginava una crescita del 4 per cento del PIL; con questo Governo siamo a una crescita del 6 per cento del PIL, quindi è merito anche di questo Governo una crescita sicuramente superiore alle attese, ma sappiamo anche che abbiamo grossi problemi legati all'inflazione, al costo delle materie prime, al caro bollette e alle tensioni geopolitiche, che sicuramente non danno fiducia nel futuro e creano preoccupazione. Abbiamo una ingente mole di risorse da spendere con il PNRR; è un'occasione straordinaria, però sappiamo che la qualità della spesa e la velocità delle procedure saranno un banco di prova importante per la pubblica amministrazione, ed è una sfida che non abbiamo ancora vinto. Dobbiamo dimostrare di essere all'altezza di quella sfida e sappiamo che ci sarà una discussione importante in Europa per rivedere le regole comuni sul bilancio, sul Patto di stabilità e l'incontro del Presidente Draghi con il Presidente Macron sicuramente va nella giusta direzione.

Noi, quest'anno, abbiamo scritto una pagina nuova e, come si diceva a scuola, l'abbiamo scritta direttamente in bella, ed è stata scritta bene, ma solo la prima pagina. Resta ancora molto lavoro da fare e lo diciamo, ovviamente, con chi rivendica la decisione che con responsabilità ha assunto un anno fa, ma con la stessa consapevolezza sappiamo quanto impegno ancora ci vorrà. Il gruppo di Italia Viva c'è, c'è con la stessa ansia di servire il Paese (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva), c'è con la stessa consapevolezza che esiste un unico modo di fare politica, pensando al bene comune e non hai sondaggi (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Presidente, onorevoli colleghi, rappresentanti del Governo, signor Ministro Franco, la nostra è la voce fuori dal coro, ma abbiamo la presunzione di non essere affatto stonati, signor Ministro, anzi, abbiamo la presunzione di pensare che la nostra sia la voce di tanti all'interno di quest'Aula; di tutti coloro che sono silenziati dall'appartenenza a questa maggioranza, di tutti coloro che sono costretti a subire questo ennesimo atto di arroganza da parte del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Le dico subito che il nostro sarà, ovviamente, un voto contrario. Quando si è insediato questo Governo, è stato definito - o, forse, si è autodefinito - come il Governo dei migliori. A noi, per la verità, quando abbiamo visto alcuni Ministri - faccio l'esempio, insomma, del Ministro Di Maio - qualche dubbio ci era venuto che non fosse il Governo dei migliori (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), ma scopriamo oggi che in realtà voi siete i migliori da un punto di vista, cioè quello della posizione della questione di fiducia. Il Ministro D'Incà ormai è una figura mitologica, metà uomo e metà dichiarazione di fiducia, il “fiduciauro” lo potremmo chiamare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), perché non c'è altro rapporto tra il Governo e il Parlamento che non la dichiarazione sterile della posizione della questione di fiducia. Così come, nel PNRR, ci avete costretto a non discutere; lo avete fatto con arroganza al Senato, votando praticamente la vigilia di Natale, ma qui vi siete superati. Ci avete compresso tutti gli spazi e non abbiamo avuto nessuna possibilità; pensi, Ministro, che in Commissione noi abbiamo votato tre emendamenti.

Abbiamo cercato di darci delle regole, abbiamo proposto al presidente Melilli, più volte, di parlare di quattro, cinque, sei o sette temi, perché siamo convinti che dal confronto politico ci si guadagni tutti. In realtà, il tempo non c'è stato e la verità vera è che voi avete utilizzato il tempo per trovare la quadra rispetto alle vostre divisioni e questo non solo non è bello, ma non è nemmeno corretto e non è nemmeno costituzionalmente corretto, perché le discussioni si fanno in Commissione, si fanno in Aula; è lì che si cercano le mediazioni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), mentre invece sia al Senato che alla Camera vi siete chiusi nei vostri studi e lì avete cercato di trovare la quadra.

Ministro, ieri noi siamo stati costretti a parlare delle tabelle allegate, pur di poter dire la nostra e cercare di costruire qualcosa e di dare un senso al nostro ruolo; oggi, grazie a una serie di sistemi è possibile ritrovare quegli interventi. Ecco, io mi auguro che ci sia qualche italiano che vada ad ascoltare gli interventi di questa notte dei colleghi di Fratelli d'Italia, che ringrazio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), e così scoprirà che nella notte noi abbiamo cercato semplicemente di porre i temi che sono vivi nella Nazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), i problemi che non fanno dormire gli italiani; abbiamo cercato in tutti i modi di rappresentarli, persino, aggrappandoci alle tabelle. Vede, c'è una colpa, in tutto questo, da parte del Governo e noi scriveremo oggi una lettera al Capo dello Stato per chiedere un suo intervento per questa umiliazione del Parlamento; lo faremo anche richiamando una sentenza della Corte costituzionale. Il Partito Democratico, lo stesso che oggi è in maggioranza, nel 2018 fece due cose per molto, molto meno: il capogruppo Fiano stabilì il record di lancio del decreto, colpendo il Ministro, perché, appunto, erano stati compressi i termini di discussione; fece quindi ricorso alla Corte costituzionale e l'allora relatrice, oggi, Ministro, Cartabia, censurò quel comportamento, lanciando un richiamo al Governo ad attenersi ai dettati costituzionali e ai Regolamenti parlamentari (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Chiederemo al Presidente della Repubblica di intervenire, tuttavia c'è una colpa anche dal punto di vista del Parlamento. Noi, infatti, siamo stati calpestati ma ci siamo fatti anche calpestare. C'è un silenzio sopra tutti, che urla, ed è quello della Presidenza, del Presidente Fico. La verità è che quando il Governo è venuto qui e al Senato, e ha imposto la sua linea, noi in cambio abbiamo chiesto delle mance. Ci siamo lasciati comprare con delle mance, perché altrimenti è inspiegabile come in un momento grave come questo della Nazione non ci sia stato spazio per la discussione e, al contrario, noi abbiamo trovato una palestra lì, una scuola là, una via da una parte, una chiesa dall'altra, due assunzioni in comuni sperduti; abbiamo trovato tutta una serie di mance, fino al capolavoro della mancia funebre, quella del cimitero di Palermo; peraltro, lì forse avete fatto bene, perché Leoluca Orlando è capace di perseguitare i suoi cittadini anche dopo morti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e, quindi, forse, serviva.

Noi, come abbiamo tentato di fare ieri, avremmo voluto parlare delle nostre proposte, avremmo voluto spiegarvi perché c'è necessità di investire ancora di più sulle terapie intensive o sulla ventilazione meccanica nelle scuole, perché quando lo dicevamo eravamo derisi, mentre oggi qualcuno finalmente ha capito che questo può essere un modo per scongiurare la DAD. Volevamo di nuovo ragionare con voi sulla necessità di investire sul servizio pubblico e sui trasporti pubblici, perché quello è un focolaio perenne. Ci domandiamo sempre dov'è il focolaio, a destra o a sinistra: il trasporto è un focolaio per definizione e noi vi abbiamo chiesto - anzi, vi avremmo voluto chiedere anche alla Camera - di investire di più; lo abbiamo fatto con una serie di emendamenti che sono rimasti nel cassetto. Così come vi avremmo voluto spiegare la nostra idea di assegno di solidarietà, un concetto molto più concreto, molto più attento alle reali famiglie in difficoltà, piuttosto che il voto di scambio del reddito di cittadinanza.

Abbiamo nuovamente proposto i 30.000 euro di deposito cauzionale per quelle aziende extracomunitarie che lei, Ministro, sa benissimo che aprono e chiudono nello spazio di un biennio e lasciano dietro di sé uno strascico di debiti, molto spesso, con lo Stato. Non si capisce questa sacca di impunità. Abbiamo provato anche a fare un ordine del giorno condiviso, ma il Partito Democratico e il MoVimento 5 Stelle non hanno inteso sottoscrivere con noi un ordine del giorno che diceva semplicemente che i cittadini extracomunitari che aprono un'attività devono pagare le tasse come quelli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Una sorta di razzismo al contrario, che è inspiegabile. Noi ve l'abbiamo proposto con i 30 mila euro di deposito cauzionale, ma può essere un'altra forma. Certo è, signor Ministro, che non ci si può continuare a girare dall'altra parte rispetto a un tema che è oggi molto, ma molto più pressante, viste le grandi difficoltà delle nostre imprese.

Le avremmo proposto - lo abbiamo messo per iscritto - l'abolizione definitiva delle pensioni d'oro. Però, anche su questo non siamo riusciti, un argomento sul quale siamo d'accordo tutti, sicuramente l'argomento che tutti sarebbero in grado di sostenere con fiumi di parole. Probabilmente, le bacheche di tutti i social dei parlamentari e dei membri del Governo stigmatizzano le pensioni d'oro, ma Fratelli d'Italia ve l'ha proposto e voi avete bocciato l'emendamento al Senato e, alla Camera, non ce l'avete permesso.

Signor Ministro, ci avrebbe fatto molto, molto piacere ragionare con voi della linea che voi date alla vostra politica economica, continuando ad investire nel reddito di cittadinanza. Guardi, il tema è oltre, va oltre la somma che viene spesa. Oggi, a una Nazione in difficoltà voi indicate una strada che non è una strada di crescita, è una strada di assistenza; voi, con questo modo di mantenere il reddito di cittadinanza e di ampliarlo - avete messo un miliardo e mezzo in più, in questa finanziaria, oltre gli 8 miliardi - continuate a dire alla Nazione che il futuro di questa straordinaria Nazione non è il turismo, non è la sua vivacità intellettuale, non è la sua vivacità culturale, non è la vivacità delle sue imprese, non è più l'Italia di quegli italiani che si sono fatti valere nel mondo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) ma questa sarà l'Italia di coloro che saranno assistiti e saremo tutti uguali nella decrescita felice. Ecco, ci avrebbe fatto piacere spiegarle che, invece, noi siamo convinti che bisogna fare una politica forte, anche spregiudicata, verso il mondo del lavoro e dire a quelle imprese che ancora hanno resistito che, se assumono, pagano meno tasse e che, se sono dalla parte dello sviluppo, avranno sempre al fianco un Governo, un Parlamento e la Nazione stessa.

Concludo, Presidente. Noi siamo convinti che questa Nazione abbia bisogno di questo ma abbia bisogno anche di idee, abbia bisogno di una politica all'altezza, abbia bisogno di una politica che abbia l'umiltà di sapersi confrontare. Noi crediamo nella centralità della politica ma, per restituire centralità alla politica, bisogna esserne all'altezza, bisogna mettere da parte l'arroganza e cercare di condividere, perché questa Nazione ha bisogno di idee e di condivisione. Eccola, questa è la voce fuori dal coro di Fratelli d'Italia. Ascoltatela, Ministro e rappresentanti del Governo, e vedrete che eliminerete tante vostre stonature (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato D'Attis. Ne ha facoltà.

MAURO D'ATTIS (FI). Grazie, Presidente. Ministro Franco, colleghi, la legge di bilancio è sicuramente il provvedimento normativo più importante dell'anno, perché imposta e determina gran parte della politica economica per l'anno successivo. È normale, quindi, che ci sia, da parte dei media, dei cittadini e della politica, tanta attenzione, quasi voglia di radiografarla, pagina per pagina, comma per comma. Questa operazione non solo è necessaria ma è, probabilmente, doverosa, opportuna; ovviamente, anche Forza Italia l'ha fatto. Nel compierla bisogna essere in grado però, al di là dei particolari, dei colori e delle sfumature, di coglierne il disegno d'insieme, di capire se avrà un impatto e quale sarà questo impatto sulla vita degli italiani. Forza Italia ritiene che questo impatto ci sarà e sarà molto rilevante ed è per questo che, anche alla luce del contributo politico che Forza Italia ha fornito all'interno della maggioranza nel confronto con il Governo, la giudica in maniera estremamente positiva. Come nel periodo dei Governi Berlusconi, questa manovra non prevede nuove tasse né aumenta quelle esistenti - solo questo già sarebbe un grande risultato che pochissimi Governi hanno potuto vantare - ma la legge di bilancio in materia fiscale va, per fortuna, molto oltre e prevede la riforma dell'Irpef e un intervento sull'IRAP.

Colleghi, da quanti anni si parla di interventi sulle aliquote Irpef e sulle detrazioni collegate? Quanti tavoli, commissioni di esperti, indagini conoscitive sono stati fatti? Ebbene, finalmente, con grande coraggio, dalle parole, dalle tabelle, dagli studi siamo passati ai fatti: dal 1° gennaio, cioè da dopodomani, le aliquote diventano 4, con una riduzione di 2-3 punti percentuali sulla seconda e sulla terza. Che cosa vuol dire? 28 milioni di italiani circa avranno un beneficio medio di 264 euro, che non verseranno al fisco. Per i redditi medi, il ceto medio, quello che traina questo Paese e lo sta facendo ancora di più in questi 2 ultimi anni così difficili, il vantaggio fiscale arriva a quasi 800 euro, che rimarranno nella disponibilità dei bilanci familiari, invece che al fisco. Sempre dal 1° gennaio, cioè da dopodomani, commercianti e professionisti diranno addio all'IRAP, una battaglia di Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), una battaglia che, dal 1° gennaio, è vinta. Forse è solo un caso ma, anche in quel periodo in cui Forza Italia, nel 2013, ha sostenuto il Governo Letta, è stata eliminata l'IMU sulla prima casa, grazie al grande lavoro che fu portato avanti allora, in prima persona, dal Presidente Berlusconi. Oggi che Forza Italia, guarda un po', è nel Governo Draghi, si riformano l'Irpef e l'IRAP: magari, diciamo che Silvio Berlusconi e Forza Italia portano fortuna agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Qualcuno potrebbe dire: se tagliate le tasse, non è che, con questa legge di bilancio, comprimete la spesa sociale? L'obiezione è legittima ma la risposta è che non è così: questa legge interviene sul fisco, avvantaggia il mondo produttivo e le imprese, ma è anche fortemente sociale e questo ci teniamo a sottolinearlo. In materia di lavoro sono stati introdotti 8 strumenti per gestire le crisi sociali, come l'incentivo economico per chi assume lavoratori in cassa integrazione straordinaria e lo sgravio contributivo del 100 per cento per 3 anni a chi assume lavoratori da aziende in crisi. Diventa inoltre strutturale il congedo di paternità di 10 giorni e questa legge di bilancio è anche una legge che guarda alle donne, perché incrementa il fondo per la parità salariale di 50 milioni di euro, c'è la proroga di “opzione donna” e viene introdotto lo sgravio del 50 per cento dei contributi per i datori che assumono lavoratrici madri; solo per citare alcune disposizioni.

È una legge di bilancio che guarda con attenzione ai soggetti più deboli. Numerose sono le disposizioni che riguardano le disabilità a 360 gradi e in più settori, compresa l'estensione del superbonus alla rimozione delle barriere architettoniche o al trasporto scolastico degli studenti disabili. Anche se è materia diversa, voglio citare l'istituzione del fondo per la prevenzione del cosiddetto cyberbullismo. Poi - mi sia consentito - una particolare menzione voglio farla allo stanziamento di 3 milioni di euro per la lotta e il contrasto all'HIV e all'Aids, tema che, proprio da questa Camera (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), grazie all'Intergruppo parlamentare “L'Italia ferma l'Aids”, è ritornato al centro dell'agenda parlamentare, dopo decenni durante i quali le varie leggi di bilancio parevano quasi essersi dimenticate che l'HIV ancora esiste e va combattuto.

In questa legge c'è anche un capitolo molto rilevante per quanto riguarda gli interventi, sotto varie forme, volti al rilancio della produzione e al sostegno alle imprese e la misura che ha attirato di più l'attenzione è certamente quella del superbonus, sulla quale è stata giocata una partita difficile, complicata, non facile, ma che ha dato esiti estremamente positivi. Ma, oltre a questo, c'è una lunga serie di bonus che sono stati rifinanziati o prorogati: il bonus mobili, il bonus facciate, il bonus specifico sulla rimozione di barriere architettoniche, come ho detto prima, il bonus su rubinetti, TV e decoder. Qualcuno ha scherzato su questi bonus, ma incentivare l'acquisto di un determinato prodotto ottiene 2 effetti positivi: consente la ripartenza di un intero settore produttivo e, al tempo stesso, consente ai cittadini di accedere a determinati acquisti, in un periodo in cui, per molti, i redditi si sono, purtroppo, ridotti. Detto in maniera semplice, significa consentire al ciclo economico di ripartire.

Nel corso di questi 3 giorni di esame in Aula, più di una volta - e lo abbiamo fatto anche noi di Forza Italia, signor Ministro -, sono state rivolte critiche al metodo seguito, che ha imposto una sola vera lettura. C'è chi ha sottolineato che il Governo si prende gli spazi che il Parlamento lascia. Ministro Franco, approfitto della sua presenza per dirle che il Parlamento è fatto di eletti, di eletti dal popolo. Questi eletti danno la fiducia al Governo. Gli stessi eletti, oggi e ogni giorno, si confrontano quotidianamente con i loro cittadini e con i loro elettori. Si chiama democrazia parlamentare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) e, fortunatamente, è quella che tiene in piedi la nostra Nazione. Lei sa benissimo che il metodo usato in questa occasione dal Governo Draghi ha ammaccato questo schema, ma stia sereno, signor Ministro: la perdoniamo, come perdoniamo il Presidente Draghi, al quale il nostro Presidente Berlusconi ha già rivolto il suo messaggio di apprezzamento, ritenendo giusto e opportuno che rimanga a fare il Presidente del Consiglio dei Ministri sino alla fine della legislatura, sino a questa fine della crisi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Una raccomandazione, però: non si ripeta più, signor Ministro, perché potrebbe mettere in seria difficoltà anche coloro che, tra quelli ai quali facevo prima riferimento, hanno dimostrato il più alto senso di responsabilità.

Concludo, signor Presidente. Forza Italia voterà convintamente a favore di questa legge di bilancio, ma prima di farlo, visto che siamo al 30 dicembre, Forza Italia, dopo due anni terribili, forse i più duri della storia recente, sotto tanti aspetti, a partire da quello umano, vuole soprattutto augurare ai nostri concittadini che l'anno che inizierà dopodomani sia davvero un anno di rinascita in tutti i sensi e per tutti noi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ubaldo Pagano. Ne ha facoltà.

UBALDO PAGANO (PD). Signor Presidente, onorevoli colleghi e membri del Governo, con questa legge di bilancio mettiamo al proprio posto alcune importanti tessere del mosaico dell'Italia che verrà.

Prima di entrare nel merito dei contenuti della manovra, è inevitabile, come hanno fatto, peraltro, anche molti colleghi prima di me, spendere qualche parola sul metodo con cui anche quest'anno viene varata. Ormai 5 anni fa, gli italiani hanno respinto la riforma costituzionale che eliminava, di fatto, il bicameralismo. Oggi, queste modalità di lavoro, la frenesia e le sedute in notturna, nonché la ricorrente e totale esclusione di un ramo del Parlamento dall'esame di provvedimenti decisivi, non solo non rendono giustizia a quel voto, così netto, ma ne tradiscono profondamente la volontà e il valore. La cornice emergenziale non può e non deve costituire una giustificazione valida di quanto accade ormai con scientifica regolarità. Il Parlamento non può continuare ad essere oggetto di tale svilimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), ragion per cui, anche in vista degli importanti cambiamenti della prossima legislatura, è importante e fondamentale ristabilire un quadro di regole chiare tra Governo e Parlamento, un quadro in cui i tempi, i modi e le esigenze reciproche possano valorizzare il lavoro di tutti, senza mortificare il ruolo di alcuno.

Venendo ora agli obiettivi e ai contenuti della manovra, dal fisco al lavoro, dalle politiche sociali alla sanità, dai grandi investimenti al sostegno di chi vive un momento di crisi, riteniamo che questa legge di bilancio sappia guardare al futuro del Paese senza abbandonare alcuno a un destino di sconforto e di rassegnazione. Il nostro Paese è già molto diverso rispetto a quello che è stato sorpreso dalla pandemia quasi due anni fa. Se oggi l'Italia ha un ruolo più incisivo in Europa e un peso nei tavoli internazionali, se è tornata la fiducia nel nostro Paese e verso il nostro Paese è perché abbiamo dimostrato, con i fatti, di sapere guardare meglio e più in là degli altri.

Il 2021 è stato l'anno di una crescita economica di cui fatichiamo a ritrovare analogia nel recente passato. Contro ogni aspettativa, l'Italia e gli italiani hanno ripreso a correre, recuperando lo spirito che fece il nostro Paese grande ai tempi dei nostri nonni. Sta a noi fare in modo che questa crescita non rappresenti un semplice rimbalzo rispetto alla caduta repentina dello scorso anno. Ecco perché il primo obiettivo che abbiamo davanti è far sì che questa locomotiva non si fermi, che si creino le condizioni affinché questi livelli di crescita diventino strutturali, ma soprattutto far sì che il progresso dell'economia incroci le coordinate della coesione territoriale. Infatti, l'unica cosa peggiore del mancato sviluppo è lo sviluppo diseguale, foriero di ingiustizie e disuguaglianze (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Dunque, rilanciare gli investimenti e smettere di deprimere la spesa pubblica, a partire da quella sociale, dare all'economia gli strumenti per esprimersi e crescere e al made in Italy la possibilità di maturare ed espandersi. Regole chiare, certe e un'amministrazione pubblica che sappia stare al passo della società, mai più un bastone tra le ruote di chi fa impresa, ma un buon alleato e un moltiplicatore delle opportunità.

Questa legge di bilancio, quindi, prova a portarci un passo più vicini a quel traguardo, un passo più vicini a quel futuro su cui tutti quanti siamo protesi. Parliamo di più di 30 miliardi di euro che oggi lo Stato impegna per nuovi investimenti pubblici, per continuare a riprendere l'azione di sostegno diretto alle imprese in crisi, per riformare il mondo del lavoro e quello delle politiche sociali e per rinnovare strumenti di crescita fondamentali che, al netto di come la si pensi (mi riferisco al superbonus), hanno l'enorme merito di aver trainato la ripartenza in questi mesi, secondo tutti i dati che sono in nostro possesso, senza dimenticare le emergenze che minacciano la crescita del benessere della nostra comunità, come il contrasto alla pandemia con nuovi interventi a sostegno della sanità e il contenimento dei costi dell'energia, che spaventano famiglie e imprese (quasi 4 miliardi di euro per ridurre gli oneri e le possibilità di rateizzazione delle bollette). Queste sono le risposte che, forse in maniera imperfetta e insufficiente, insieme al Governo abbiamo provato a dare per dire agli italiani che lo Stato c'è ed è presente.

L'importanza di questa manovra, però, va oltre i problemi congiunturali. Dentro questa legge ci sono i semi di riforme che speriamo cambino alla radice il mondo del lavoro. In primis, gli 8 miliardi di euro che stanziamo per ridurre il carico fiscale su lavoratori e imprese. Da un lato, l'abolizione dell'IRAP per le piccole imprese e i professionisti, un modo per stare vicini a un caposaldo della nostra economia; dall'altro, un incisivo intervento sull'Irpef, per abbassare le tasse sulle fasce medie e medio-basse di reddito e rendere il nostro sistema più equo e giusto per i lavoratori. Ricordiamo, peraltro, che questo rappresenta solo il secondo tempo di interventi già fatti negli anni scorsi e solo una tappa della complessiva riforma della tassazione, che auspichiamo avvenga nel più breve tempo possibile.

Ma i lavoratori sono interessati anche dalle profonde modifiche al sistema degli ammortizzatori sociali - una revisione che punta a rendere la protezione sociale un valore sempre più universale - e politiche attive soprattutto nei nuovi settori della transizione ecologica e digitale, che rappresentano il fulcro del nuovo modello su cui dobbiamo orientare la nostra azione. Allo stesso tempo, si continua a dare sostanza ai progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza per trasformare la nostra impresa. Da Transizione 4.0 al rifinanziamento della “nuova Sabatini”, fino al rifinanziamento dei contratti di sviluppo: tutta l'impresa, dalla micro alla grande, continuerà a disporre di un kit di strumenti per investire in ricerca e sviluppo, in macchinari nuovi, in beni materiali e immateriali che possano creare valore e occupazione e, soprattutto, possano aiutare il nostro sistema imprenditoriale ad abbracciare sempre di più i principi della sostenibilità, a sposare l'innovazione dei processi e l'uso delle nuove tecnologie.

Sul fronte delle politiche sociali non resta fuori dallo spettro d'azione di questa manovra alcuno dei campi di intervento. Ricordo il reddito di cittadinanza, che viene rivisto affinché uno strumento che ha dimostrato tutta la sua utilità, soprattutto durante la fase più critica dell'emergenza pandemica, possa funzionare meglio e aiutare più persone anche a reinserirsi nel mondo del lavoro. La grande notizia - punto su cui abbiamo lavorato molto - riguarda le facoltà assunzionali dei comuni in tema di funzioni sociali: finalmente si rimuovono tutti quei nodi che impedivano l'assunzione di nuovo personale per raggiungere i nuovi livelli essenziali indicati nella stessa legge di bilancio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Proprio su quest'ultimo punto va chiarito, però, un aspetto: sebbene siano apprezzabili gli sforzi e i finanziamenti per la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali, i fondi messi a disposizione per la disabilità e per tutta la socialità sono ancora insufficienti; sono molti, ma ancora insufficienti. È necessario, quindi, che queste promesse di muoversi verso tale direzione, su cui il Partito Democratico è particolarmente impegnato, non restino lettera morta.

Soprattutto, è fondamentale che tutto il Paese possa portarsi avanti, a cominciare da quei territori che ancora soffrono un enorme ritardo in termini di capacità degli enti locali a garantire i livelli sufficienti di cure e assistenza in favore dei più fragili.

Lo stesso dicasi per il mondo della scuola e per quello della cultura. Riteniamo, quindi, positive le misure che sostengono le donne ed i giovani nei loro progetti di vita, ma ancora moltissimo c'è da fare per gli uni e per gli altri. Non dimentichiamolo e non facciamo in modo che, in maniera autoassolutoria, finiamo il nostro compito semplicemente pigiando il pulsante di un voto. In ultimo, il capitolo sanità: finalmente, dopo decenni di deprivazione per quanto riguarda il finanziamento del fondo del Servizio sanitario nazionale, questo riprende a crescere costantemente per i prossimi anni; un aumento che sosterrà due interventi fondamentali in tema di personale, di cui molte regioni hanno sofferto la grave insufficienza nell'ultimo decennio. In primo luogo, il tanto atteso incremento delle borse di specializzazione, che contribuirà a ridurre l'imbuto formativo e, in secondo luogo, la possibilità di stabilizzare tutti quei professionisti, assunti a tempo determinato, per fronteggiare la crisi pandemica. Un gesto, onorevole Presidente, che, oltre ogni retorica, premia il merito degli angeli dell'emergenza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e ci consente di mettere di nuovo le strutture sanitarie nelle condizioni di garantire servizi di cura e assistenza sempre migliori. In conclusione, signor Presidente, sempre con l'auspicio di lasciarsi alle spalle questa terribile pandemia, questa legge di bilancio, insieme al Piano nazionale di ripresa e resilienza e agli ultimi provvedimenti, segna un nuovo capitolo della storia recente.

Enrico Berlinguer diceva che ci si salva e si va avanti solamente se si agisce insieme, in maniera unita, e non solo uno per uno.

In questi tempi difficili, siamo come marinai nella tempesta e ne potremo uscire solo remando tutti nella stessa direzione, pur mantenendo ognuno i propri valori di fondo sacrosanti. E nel dichiarare il voto favorevole del Partito Democratico su questa legge di bilancio, vorrei rimarcare l'auspicio che anch'essa possa contribuire ad una nuova prospettiva per il Paese, Paese che tutti quanti noi, immagino, amiamo profondamente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bitonci. Ne ha facoltà.

MASSIMO BITONCI (LEGA). Signor Presidente, onorevoli colleghi, Ministri, inizio annunciando fin da subito che voteremo a favore della legge di bilancio, perché, anche se in questa legge di bilancio non c'è tutto quello che chiedeva la Lega, ci sono azioni concrete e lo dico anche con un po' di ironia. Non ci saranno la riforma epocale del fisco, che auspicava qualche presidente di Commissione, le semplificazioni fiscali amministrativi, il riordino delle 900 leggi fiscali in un testo unico, ma c'è una prima concreta riduzione della tassazione per tutti. Certo, un inizio: 8 miliardi. Ma, vede, Presidente, la Lega è una forza territoriale, fatta di centinaia di amministratori, di piccoli imprenditori, di professionisti, di pensionati, di lavoratori a cui piace, al di là delle dissertazioni e sterili polemiche, il pragmatismo, la praticità e il realismo tipico di chi conosce i problemi della gente. Quindi, quando le aliquote IRPEF scendono da 5 a 4, rimodulando e aumentando le detrazioni su dipendenti e pensionati, a cui va sommata anche l'introduzione dell'assegno unico e universale per i figli, quando finalmente si inizia a diminuire la tassazione anche sui redditi medi, con un picco di risparmio intorno ai 40 mila euro lordi annui, per rispondere all'obiettivo di ridurre un'esagerata progressività, dopo gli stravolgimenti portati dal bonus elettorale Renzi, i risparmi a regime per una famiglia monoreddito, con due figli, ora arriveranno a superare i 2.000 euro annui, mentre quelli per una famiglia bireddito, con due figli, che è la famiglia media italiana, arriveranno a superare i 2.400 euro annui. Tutto ciò, signor Presidente, è concretezza e realismo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ripeto, questo è un inizio, ma nessuno può dire che il taglio delle tasse per i lavoratori non ci sia, neppure la CGIL e la UIL, a cui oggi spieghiamo che l'aliquota marginale effettiva, cioè la richiesta del fisco per ogni euro di reddito aggiuntivo, non è cambiata e resta sempre tra le più alte al mondo.

Questa legge di bilancio la voteremo anche per una svolta per noi epocale: l'inizio della cancellazione dell'IRAP (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), misura voluta dalla Lega, con tanto di proposte di legge - non chiacchiere ridondanti - depositate anni or sono. Un risparmio di 1,27 miliardi, con la sua cancellazione per 835 mila professionisti, cui bisogna aggiungere, lo ricordo, 1,9 milioni del regime forfettario (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Questa è l'odiata tassa sulle perdite che, grazie alla Lega, tutti questi professionisti potranno evitare di pagare già dal primo acconto di metà giugno, con un risparmio a regime di circa 1.200 euro. La voteremo per aver salvato la prima Flat Tax della Lega, un enorme successo, come dicevo, per 1,9 milioni di partite IVA, con il regime forfettario del 15 per cento, fino a 65 mila euro, e al 5 per cento, per 5 anni, per i nostri giovani che iniziano l'attività. Una misura concreta e pragmatica e una vera semplificazione per tutte le nostre partite IVA. Ma, attenzione, signor Presidente; parallelamente alla legge di bilancio, in Commissione finanze si sta discutendo sul disegno di legge delega sulla riforma del fisco, una cornice, sì, una delega generica, ma che presenta rischi concreti. Lo diciamo anche qui oggi: la Lega non accetterà alcuna riforma del catasto e degli estimi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Prima di tutto si vadano a scovare - e paghino l'IMU e le imposte sugli immobili - quei cittadini che detengono quel milione e mezzo di immobili fantasma; le norme esistono già, non serve inserire un comma in legge delega; i comuni possono già attribuire le rendite, scovare quei furbetti che, in questi anni, non hanno mai pagato nulla e non i soliti cittadini onesti che versano già molto in quei comuni, che hanno già fatto la revisione delle rendite e le microzone catastali (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). La voteremo per gli incentivi alle imprese, per i crediti di imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo, per i Fondi per il sostegno alla transizione industriale e per l'efficienza energetica, per il finanziamento della “Sabatini”. Misure molto concrete per le nostre imprese, ma il monito che lancia la Lega è: la proroga al 30 giugno della disciplina sull'intervento straordinario in garanzia, Fondo PMI e garanzia SACE, non è sufficiente; a fine dicembre, scadranno le moratorie ancora attive sui prestiti che hanno un valore complessivo di 56 miliardi. Diventa, quindi, urgente prorogare le moratorie per tutte le imprese ed i cittadini e noi della Lega lo chiederemo con il “Milleproroghe”. Chi non potrà riprendere i pagamenti, anche a causa della crisi pandemica, difficilmente potrà farlo a gennaio; senza garanzie, non potrà avere nuove risorse e liquidità (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). La voteremo per contrastare il caro bollette, con gli eccezionali aumenti che sono previsti. Intanto, grazie alle continue pressioni della Lega e con Matteo Salvini, si sta chiedendo al Governo un urgente tavolo per l'energia per mettere un freno a questi aumenti indiscriminati. Sono stati inseriti in legge di bilancio 3,8 miliardi di interventi per il prossimo trimestre; vi sarà l'azzeramento degli oneri di sistema per 29 milioni di utenti domestici e 6 milioni di utenze di imprese. Un intervento, signor Presidente, di ben 1,8 miliardi di euro per le famiglie economicamente più deboli e 1 miliardo di euro per azzerare gli incrementi della spesa per la fornitura di energia, con l'obbligo, da parte dei fornitori, di offrire alle famiglie in difficoltà un piano di rateizzazione.

La voteremo, perché la Lega ha ottenuto lo stop al ritorno della “legge Fornero” (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che ciò sia chiaro, al di là delle interpretazioni! Certo, anche a tale riguardo, si poteva fare di più, ma sono state ottenute alcune misure: il passaggio dal 1° gennaio, dopo la chiusura di Quota 100, a Quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi), la proroga di Opzione donna, l'ampliamento della platea dei lavoratori ammessi all'APE sociale, 5 miliardi di investimento per la riforma degli ammortizzatori sociali, con l'ingresso nella tutela anche dei lavoratori autonomi e delle imprese con meno di 5 dipendenti, misura questa molto importante (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), e l'estensione della Cassa integrazione a tutte le aziende sopra i 15 lavoratori. Misure importanti, risultati concreti, voluti dalla Lega. La voteremo anche perché non ci siamo dimenticati delle Forze dell'ordine; vi sono fondi per assunzioni, rinnovi contrattuali, assicurazioni per la tutela legale per quasi 700 milioni.

Se non fosse intervenuta la Lega, con Matteo Salvini e il sottosegretario Molteni, nessuno si sarebbe preoccupato di aumentare l'organico dei nostri uomini e donne che proteggono le nostre strade, il nostro territorio, le nostre coste, da una continua invasione con sbarchi di clandestini che nel 2021 sono arrivati, con il Ministro Lamorgese, al record negativo di 67 mila contro gli 11 mila del 2019, con Matteo Salvini, Ministro dell'Interno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Questi sono dati non chiacchiere.

C'è anche qualche nota dolente, signor Presidente. Questo è un periodo di forte ripresa, ma anche di grande difficoltà per i cittadini e le imprese; ciò non solo per l'aumento incontrollato del costo delle materie prime, per l'aumento delle bollette e per un'inflazione che ritorna ai livelli di qualche decennio fa, ma perché molti contribuenti si ritrovano a dover versare le rate delle diverse rottamazioni che non hanno pagato nel 2020-2021, a causa della sospensione per la pandemia, tutte, però, in una sola scadenza. Nonostante una mini-proroga di centottanta giorni, ricomincerà la notifica di milioni di cartelle esattoriali. Signor Presidente, su questo tema la risposta del Governo è stata insufficiente, bisogna dirlo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Noi della Lega continuiamo da mesi a ripetere che bisogna distinguere gli evasori, i furbetti, da chi non riesce a pagare le imposte in buona fede perché non ce la fa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Diventa, pertanto, fondamentale prevedere un piano straordinario per poter prorogare ulteriormente i termini delle notifiche delle cartelle esattoriali. Concludo signor Presidente, voteremo questa legge di bilancio e lo faremo ancora una volta convintamente; lo faremo perché in questa legge di bilancio ci sono azioni concrete, tangibili, e perché, ancora una volta, ci assumiamo le nostre responsabilità verso il Paese. Lo facciamo da sempre, signor Presidente. Governiamo regioni, province, comuni - lo dico anche da ex sindaco insieme a tanti colleghi già sindaci e amministratori che sono qui in Aula -, noi non scappiamo davanti alle difficoltà, non ululiamo alla luna, ma ci carichiamo del peso delle nostre responsabilità davanti alla nostra gente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Davide Crippa. Prego, ne ha facoltà.

DAVIDE CRIPPA (M5S). Presidente, esponenti del Governo, colleghe e colleghi, questa legge di bilancio può essere analizzata sotto due aspetti: uno di metodo e uno di merito. Per quanto riguarda il metodo, ancora una volta dobbiamo registrare una compressione dei tempi dedicati alla discussione, all'analisi di una manovra così complessa. Una sola lettura effettiva, che indebolisce di fatto le prerogative del Parlamento, è accettabile solo di fronte a un'emergenza che ormai viviamo da mesi. Mi auguro, però, che alle emergenze pandemica ed economica non si debba aggiungere anche quella istituzionale. Il Parlamento dovrà riacquisire tutte le sue funzioni e le sue prerogative.

Detto ciò, entriamo nel merito. Da questo punto di vista, in questa manovra ci sono tante delle cose che il Movimento 5 Stelle ha voluto, ha proposto e ha difeso, il segno evidente dell'efficacia delle nostre proposte politiche. Iniziamo con il reddito di cittadinanza, sì, perché abbiamo assistito, nel corso delle fasi preparatorie di questa legge di bilancio, a un pesante e continuo attacco, da parte del fronte del centrodestra, anche un po' allargato, su uno strumento per noi essenziale e fondamentale. Noi lo consideriamo fondamentale non perché è una nostra bandiera, ma per le risposte che ha saputo dare in piena pandemia a milioni di italiani; uno strumento di sostegno vitale che ha permesso di prevenire alcuni degli effetti più devastanti della pandemia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Guardate che non lo diciamo noi perché lo abbiamo realizzato, l'abbiamo costruito, nei mesi, a difesa del reddito, si sono espressi, tra gli altri, l'OCSE, la Comunità di Sant'Egidio, Save the Children, la Caritas e potrei proseguire oltre. Lo strumento andava rivisto certamente, così come capita alle riforme importanti di difesa sociale del Paese; queste devono essere guardate e valutate nel corso della loro attivazione. Proprio per questo oggi abbiamo cercato di renderlo più sicuro e corrispondente alle logiche di ricollocazione dei soggetti abili al lavoro. Ricordo, però, un po' a tutti, che i soggetti abili al lavoro sono un terzo degli aventi diritto e dei percettori del reddito. Pertanto, è necessario che sulla parte rimanente si attivino i comuni - ben venga qui l'obbligatorietà - con l'attivazione dei progetti di utilità sociale in modo da instaurare un rapporto diretto tra il percettore del reddito e la comunità a cui questo soggetto appartiene. In questa legge di bilancio, è stato necessario implementare di un miliardo il sostegno al reddito non tanto per alzare la cifra che il percettore prende ma perché la pandemia ha creato nuovi poveri. Questo significa che oggi questo strumento si rivela ancora più essenziale.

Siamo soddisfatti poi dell'esito finale del dibattito riguardante i bonus edilizi. Purtroppo, però, anche quest'anno non si è riusciti a dare una sistemazione reale, a dare una sicurezza ai cittadini, alle imprese, ai professionisti, sulla continuità di questi bonus. Ci siamo ridotti a stabilire oggi cosa accadrà dopodomani; sì, perché dal 1° gennaio questi bonus erano destinati a sparire e soltanto con l'approvazione di alcuni emendamenti si è stabilito il loro mantenimento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Dal punto di vista produttivo, dal punto di vista della programmazione, è una follia che noi oggi - abbiamo fatto lavorare in extremis, con difficoltà anche climatiche per chiudere i lavori, anche perché non si fa in pieno inverno la chiusura dei lavori di una facciata edilizia - diciamo: guardate, c'è ancora la speranza, abbassiamo al 60 per cento. Questo per un Paese non è un modo serio di fare programmazione. Ci siamo battuti per togliere il tetto del reddito ISEE per il sostegno alle case unifamiliari nel 2022; è stata una lunga battaglia far comprendere che, di fatto, la casa unifamiliare nel centro del comunello da 300 abitanti, non è la villa di Rockefeller tale che avesse una capacità reddituale per poter sostenere i lavori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Abbiamo cercato di far comprendere che il superbonus è una misura di riduzione della domanda energetica in primis e oggi, a maggior ragione, ha un senso ancora più elevato visto i prezzi dell'energia all'interno del nostro sistema Paese. Su questo il Movimento 5 Stelle ha mantenuto la promessa: questo bonus è stato esteso al 2022.

Noi oggi ci troviamo a valutare misure - devo purtroppo dirglielo, Ministro - a gamba tesa, addirittura retroattive, sia inserite all'inizio nel disegno di legge di bilancio poi fortunatamente modificate, sia sul decreto antifrodi. Sono queste battaglie che mettono veramente in difficoltà i cittadini onesti, non i furbetti che, purtroppo, adattano a loro il sistema; ben venga, quindi, la repressione delle frodi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Però, non possiamo pensare che, dall'oggi al domani, io introduco un prezziario per il bonus facciate e, dall'altra parte, non considero il percorso che ha portato a un contratto con un'impresa, con un condominio e addirittura immagino che, dall'oggi al domani, la congruità dei prezzi deve essere fatta in un certo modo. Ben venga la congruità dei prezzi, ma non possiamo intervenire a gamba tesa perché altrimenti ne risente la serietà dell'assetto produttivo del nostro Paese. I cittadini vogliono regole certe e i furbetti devono essere ovviamente perseguiti. Ricordiamoci, però, che il superbonus ha prodotto una marea di benefici. Da questo punto di vista, come riconosciuto da soggetti terzi, questo strumento dal punto di vista occupazionale ha portato ad una crescita di posti di lavoro e del PIL in un periodo difficile, come quello pandemico.

Abbiamo lavorato tanto sul tema delle pensioni giungendo a risultati importanti come l'estensione dell'opzione donna, l'equiparazione delle pensioni dei Vigili del fuoco a quelle degli agenti e poliziotti, l'anticipo pensionistico per operai e ceramisti. Questo è un punto importante perché, ad esempio, gli operai edili potranno andare in pensione con 32 anni di requisito contributivo insieme ai 63 di anzianità; l'avevamo sempre detto, per noi era una follia immaginare che a 67 anni dovessi essere su un ponteggio per raggiungere il tuo diritto pensionistico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Grande assente, mi permetta Ministro, di questa manovra è il settore dell'automotive, unico Paese europeo a non stanziare un euro a sostegno dei veicoli a basse emissioni. Promessi miliardi in più anni dai Ministri competenti, alla fine poco più di 150 milioni. Rispetto al malus che per auto ad altissime emissioni avrebbe potuto consentire quantomeno di sostenere le filiere delle basse emissioni anche per veicoli a basso costo, su questo punto vi è una grande assenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Capitolo tasse: 8 miliardi per un intervento di abbassamento delle aliquote dell'Irpef, con riduzione del loro numero come non si vedeva da tempo. Il risultato è un taglio consistente delle tasse che guarda al ceto medio, ma, allo stesso tempo, anche alle fasce reddituali più basse, peraltro già beneficiate l'anno scorso dal lavoro fatto dal Governo “Conte 2”. Azzeramento dell'IRAP per 835 mila piccoli contribuenti, la proroga per altri 3 mesi dell'esonero dalla TOSAP per esercizi pubblici, bar, ristoranti, tra i più penalizzati dalla gestione della crisi pandemica. Abbiamo portato da 2 a 6 mesi di tempo per pagare le cartelle esattoriali. Non è un condono, è soltanto la serietà di comprendere che in un momento di crisi economica non possiamo pretendere, dall'oggi al domani, che qualcuno che prende oggi sussidi economici per rimanere in piedi sia in grado di pagare le cartelle esattoriali passate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Gestione pandemia COVID: abbiamo prorogato al 31 marzo il contratto dei lavoratori e lavoratrici del personale ATA, che il mondo della scuola chiedeva da settimane, e peraltro questo ha una scadenza purtroppo ristretta e lo dobbiamo prorogare, per sostenere tutto l'anno scolastico; e mia sembra evidente a tutti che la crisi pandemica sia ancora in essere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Per la sanità ci sono 4 miliardi in più per potenziare il Fondo sanitario nazionale: ben venga il sostenere così il contrasto alla pandemia, sulla scia di quanto fatto dai Governi precedenti. E arriviamo a un tema personalmente molto caro, la gestione della pandemia delle bollette, la pandemia energetica.

Oggi verranno annunciati incrementi del 40 per cento, se non addirittura anche del 50 per cento, sulle bollette per i cittadini italiani nel prossimo trimestre. I 3,8 miliardi inseriti in questa legge di bilancio serviranno a calmierare i prezzi, ma non a non arrivare a quegli aumenti di più del 40 per cento. Questo vuol dire un grosso problema per i cittadini, ma soprattutto per quelle imprese che non hanno oggi avuto un aiuto. E allora, con questo punto sottolineo la necessità che oggi più che mai si apra un tavolo definitivo sul tema energetico, senza parlare di ritorno al nucleare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e ritorno a fantasie irrealizzabili dall'oggi al domani, ma con progettualità concrete, progettualità serie, che, dall'oggi al domani, devono permettere di dare un aiuto alle imprese, anziché farle chiudere e constringerle a mettere in Cassa integrazione i loro lavoratori, perché il costo dell'energia - questi sono i dati dell'Autorità per l'energia - è triplicato per il servizio di maggior tutela. Immaginate cosa vuole dire per un'impresa avere un aumento di 3-4 volte del proprio costo dell'energia. Serve, ovviamente, una misura rapidissima, così come, e chiudo, Presidente, in questa gestione pandemica non abbiamo oggi inserito in legge di bilancio un fondo per la gestione dell'emergenza COVID per le imprese. Abbiamo messo limitazioni al settore del turismo, abbiamo limitazioni reali e concrete, che porteranno a una diminuzione del fatturato di numerosi lavoratori e imprese nel settore turistico, ma che si estenderà ad altri settori. Credo, e abbiamo presentato un ordine del giorno su questo punto, che sarà necessario reperire risorse in merito. Se questo vuol dire fare un nuovo scostamento di bilancio, il MoVimento 5 Stelle è qui a poterlo chiedere e sostenere con forza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Chiudo, Presidente: serve chiarezza e programmazione per il prossimo anno. Pandemia e gestione COVID e, dall'altro, lato pandemia energetica sono temi che nel 2022 devono riscontrare azioni immediate, nelle prime settimane dell'anno.

Grazie, Presidente, voteremo a favore di questa legge di bilancio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Sodano. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie, Presidente. Chiedo l'intervento della Corte costituzionale (Commenti) e del Presidente della Repubblica. Intendo condannare subito il processo che ha portato all'approvazione di questa legge di bilancio: non vi è bastata la tagliola in Commissione bilancio, non vi è bastata la fiducia, ma siamo addirittura alla censura, con anche la riduzione dei tempi della discussione. Ho solo un minuto per tutto il provvedimento. E allora, caro Presidente Fico, lei ha permesso tutto questo, e mi permetta di dire che è una delusione (Applausi di deputati del gruppo Misto). Ci aspettavamo moltissimo da lei, a inizio legislatura. E mi permetta di concludere dicendo il motivo per cui non voterò questa legge di bilancio, perché questa è una legge di bilancio del tutto illegale. Infatti, come sancisce la legge che regola la manovra di finanza pubblica del 2016, sono vietati – vietati! - gli interventi di natura localistica o micro settoriale, e questa manovra ne è piena. Ve ne leggo alcuni: ci sono 2 milioni per la piscina di San Fedele, 2 milioni e mezzo per il fondo del lungomare di Nicotera, 200 mila euro per l'80° anniversario della Democrazia Cristiana, un milione di euro per i filarmonici di Benevento. Queste sono tutte mancette, che votate per i vostri territori in cambio di voti (Applausi di deputati del gruppo Misto)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sapia. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-A). Presidente, con questa legge di bilancio i migliori e i compari possono tornare a casa a festeggiare il Capodanno, con il migliore champagne del mondo. Non poteva esserci colpo migliore contro il popolo italiano, che avrà il peggiore futuro possibile grazie al raggiro dei miglioratori, nemici giurati del confronto parlamentare, del dissenso e della povera gente. Gli italiani comuni aspetteranno il 2022 senza più speranze, sarà un nuovo anno di incertezze, ansie e dolori. Sarà un anno di vaccinazioni continue, di nuovi green pass biturbo nucleari. Sarà l'anno del declino totale, con il piano nazionale di regresso e repressione, aumenteranno le disuguaglianze e le sofferenze economiche per milioni di famiglie. Complimenti, fatevi gli applausi da soli e prendetevi le lodi della stampa amica, che avrà una bella fetta dei quasi 100 milioni stanziati per il 2022, con grande gioia di sudditi e tirapiedi. Voto “no”, perché non sono vostro complice (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa)!

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di intervenire la relatrice, Daniela Torto, per un breve ringraziamento. Ne ha facoltà. Colleghi, silenzio, per favore!

DANIELA TORTO (M5S). Relatrice per la maggioranza. Grazie, Presidente. Ovviamente, oltre a ribadire quanto sarebbe stato utile avere un più ampio margine di discussione, tengo a ringraziare tutti i colleghi presenti, tutti i membri del Governo oggi qui con noi e, in modo particolare, i colleghi della Commissione bilancio, sia di maggioranza, per lo spirito di unità sempre ritrovato e sia di opposizione e minoranza, per i contributi propositivi che comunque ci sono stati rilasciati. Ringrazio anche tutti gli uffici, il personale che ha lavorato in quest'Aula e nelle varie Commissioni in queste giornate e i nostri legislativi, che ci sostengono in questo percorso propositivo (Commenti).

Annunzio della nomina del Segretario generale della Camera dei deputati.

PRESIDENTE. Colleghi, per favore, un attimo di attenzione. Prima di passare al voto, desidero informare l'Assemblea che nella giornata di ieri l'Ufficio di Presidenza ha nominato, con voto unanime, Segretario generale della Camera dei deputati il dottor Fabrizio Castaldi (Vivi, generali applausi), con decorrenza dal prossimo 9 gennaio. Al dottor Castaldi formuliamo i nostri migliori auguri di buon lavoro. Voglio altresì rivolgere un sentito ringraziamento alla dottoressa Lucia Pagano (Vivi, generali applausi) per l'altissima professionalità, lo straordinario impegno e l'imparzialità con cui, nei 7 anni trascorsi, ha ricoperto l'incarico di Segretaria generale della Camera dei deputati. Grazie da parte di tutti e da parte mia (Generali applausi).Si riprende l'esame del disegno di legge n. 3424.

(Votazione finale ed approvazione – A.C. 3424​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 3424: S. 2448 - "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024” e relativa Nota di variazioni (Approvato dal Senato).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 23) (I deputati del gruppo Fratelli d'Italia espongono un cartello recante la scritta: “Maggioranza frantumata. Finanziaria sgangherata” - Lanci di stampati dal banco del gruppo di Fratelli d'Italia - I deputati della componente politica Alternativa del gruppo Misto espongono cartelli recanti le scritte: “Draghi vergogna”, “Draghistan: zero democrazia”, “+ Draghistan – democrazia”, “Draghistan: qui giace la democrazia”).

Chiedo agli assistenti di intervenire. Per favore, abbassate lo striscione, non è uno stadio! Grazie… Anche i deputati di Alternativa, per favore. Chiedo agli assistenti di intervenire (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito del Presidente). Per favore, non è uno stadio, grazie. Non facciamo queste cose.

Ha chiesto di intervenire il deputato Baldelli. Ne ha facoltà. Abbassate, per favore.

SIMONE BALDELLI (FI). La ringrazio, Presidente. Anche se non mi sembra che ci sia un clima tale da poter andare avanti; forse conviene aspettare qualche secondo.

Come tradizione in quest'Aula, Presidente, nell'ultima seduta dell'anno voglio intervenire per formulare i migliori auguri di buon anno alla Presidenza, ai colleghi e all'amministrazione.

Mi permetto una menzione speciale per il Servizio assemblea e per il personale che lavora costantemente a nostro contatto. Presidente, ci aspetta un anno ricco di impegni istituzionali e, quindi, l'augurio vale doppio, in particolare con due elementi aggiuntivi in relazione a quello che poc'anzi lei ha annunciato all'Assemblea, vale a dire la nomina ratificata dall'Ufficio di Presidenza nella giornata di ieri del nuovo segretario generale, dottor Fabrizio Castaldi, figura giovane, dinamica e di grande capacità. A lui da parte del mio gruppo i migliori auguri di buon lavoro e a questi auguri di buon lavoro mi permetto di aggiungere un ringraziamento, tutt'altro che formale, alla segretaria generale uscente, la dottoressa Lucia Pagano, per il grande equilibrio, per la dedizione e per la competenza con la quale ha ricoperto questo incarico così delicato nel corso degli ultimi sette anni; mi permetto di aggiungere anche in anni tutt'altro che semplici per l'istituzione e per l'amministrazione.

Concludo con un augurio a quei ragazzi, a quelle ragazze, capaci e meritevoli, che hanno superato brillantemente un concorso molto difficile, quello da consigliere per la Camera dei deputati e che, proprio in questi giorni, hanno avviato il loro percorso professionale all'interno di un'istituzione che ritengo personalmente essere una vera e propria eccellenza italiana. Anche a loro, a tutto il personale della Camera, che serve con equilibrio, con dedizione e nel silenzio l'istituzione rappresentativa di questo Paese, un grazie e un buon lavoro (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). Grazie, Presidente. Mi unisco ai molti ringraziamenti che già ha fatto il collega Baldelli e agli auguri che estendo a tutti i colleghi parlamentari e a tutti gli uffici della Camera che ci hanno coadiuvato. Il ringraziamento per il lavoro svolto alla dottoressa Pagano, la segretaria generale, gli auguri di buon lavoro al dottor Castaldi, a lei Presidente in un periodo non facile della vita di questo Paese dove nuove e assolutamente mai viste problematiche scientifiche, tecniche, sanitarie e tecnologiche hanno condizionato il nostro lavoro. Estendo l'augurio che faccio a tutti noi colleghi ovviamente a tutti coloro che nei gruppi parlamentari qui nell'Aula cercano di aiutare a gestire il lavoro.

Ovviamente l'augurio più grande al nostro Paese di uscire finalmente quanto prima da questa pandemia. Grazie e buon anno a tutti.

Annunzio della presentazione di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissioni in sede referente.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento ha presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge, che è assegnato, ai sensi articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente, alle Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e V (Bilancio): “Conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi” - Parere delle Commissioni II, IV, VI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti la materia tributaria), VII,VIII, IX, X, XI (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, relativamente alle disposizioni in materia previdenziale), XII, XIII e XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto dal comma 1 del predetto articolo 96-bis, è altresì assegnato al Comitato per la legislazione.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare il deputato Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. Come tutti sappiamo il 22 febbraio del 2021 Luca Attanasio, ambasciatore in Congo e il carabiniere Vittorio Iacovacci venivano uccisi in un sanguinario attentato in Congo. Un sanguinario attentato che scosse tutta l'Italia che si unì al dolore delle famiglie di Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci. La Procura di Roma che sta indagando a giugno di quest'anno ha iniziato a fare luce su una parziale verità. Non abbiamo individuato mandanti e assassini, ma la procura di Roma ha avanzato un'ipotesi di responsabilità per omicidio colposo per omissione di cautela nei confronti di Mansour Rwagaza, funzionario del PAM, agenzia dell'ONU legata al Programma alimentare mondiale.

Pare che gli investigatori abbiano contestato a Rwagaza che non avesse chiesto una scorta armata nonostante la pericolosità della zona, che non avesse previsto un autoblindo, che non avesse previsto i giubbotti antiproiettile come da protocollo e, fatto ancor più grave, Presidente Fico, che avesse falsificato i nomi di coloro che partecipavano alla missione, fra cui proprio quello di Luca Attanasio, perché diversamente avrebbe dovuto prevedere una scorta armata che avrebbe risparmiato la vita di Luca Attanasio e di Vittorio Iacovacci. Rwagaza di fronte alle contestazioni degli inquirenti non ha saputo fornire - termino - spiegazioni agli investigatori, è stato iscritto nel registro degli indagati e in termini gravissimi e strumentali l'ONU e la PAM stanno eccependo l'immunità di Rwagaza che discenderebbe dal fatto che la PAM ha eletto la sua sede in Italia. La Procura ha già respinto al mittente questa interpretazione falsa, strumentale destituita di ogni fondamento giuridico. La procura di Roma ha detto che le immunità valgono per i funzionari accreditati presso la PAM in Italia e Rwagaza non lo era. Sappiamo da notizie giornalistiche che il Ministro degli Esteri sta conducendo – pare - una battaglia per avere invece verità. Noi chiediamo che il Ministro degli Esteri venga a riferire in Parlamento, ci racconti quale sarà la road map all'interno del PAM e di ONU per avere verità per Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Presidente, la ringrazio per il tempo che mi ha concesso perché noi finanziamo, tramite AICS, PAM e allora noi possiamo mettere in campo operazioni politicamente importanti per difendere la verità, la dignità nazionale e l'onore e l'onorabilità e la memoria di due servitori dello Stato perché se rimangono impuniti è una mortificazione per le loro famiglie, è un oltraggio per l'Italia. Non ce lo possiamo concedere (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gastaldi. Ne ha facoltà.

FLAVIO GASTALDI (LEGA). Grazie, Presidente. Si è tolto la vita nelle scorse ore Claudio Avaro, un allevatore piemontese di 61 anni. Ha voluto lasciare questo mondo nella sua stalla in mezzo alle sue vacche da latte, schiacciato dal peso delle cartelle esattoriali dell'Agenzia delle entrate relative ai prelievi supplementari delle quote latte.

Non conoscevo di persona Claudio, ma conosco perfettamente il dramma di migliaia di allevatori nelle sue condizioni, destinatari nelle scorse settimane di ingiunzioni di pagamento e pignoramento dei conti per questioni di 25 anni fa.

Negli anni si sono succedute Commissioni d'inchiesta, che hanno evidenziato tutte le falle del regime di assegnazione delle quote latte, sentenze dei tribunali amministrativi, del Consiglio di Stato, fino alla sentenza della Corte di giustizia europea del 2019, che condanna lo Stato a riconoscere i propri errori. Questi allevatori oggi hanno i propri figli nelle loro aziende, già duramente provate dal basso prezzo del latte e dall'aumento del costo delle materie prime; e con la mazzata finale delle cartelle di questi giorni, che non tengono neanche conto delle compensazioni dei premi PAC di questi anni, rischiano di chiudere definitivamente.

In questa legge di bilancio c'era l'opportunità di dire: alt, fermiamoci a ragionare. Ma nonostante le sollecitazioni della politica, l'apparato burocratico ha fatto muro di gomma per non ammettere le proprie responsabilità, certificate dai tribunali, e a farne le spese, rimettendoci la vita, oggi è stato Claudio. E domani?

Mi rivolgo all'Aula, al Governo: la politica torni a fare la politica e si convochi subito un tavolo al MiPAAF e al MEF, per non continuare a girare la testa dall'altra parte. Una preghiera per Claudio, un abbraccio alla famiglia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Troiano. Ne ha facoltà.

FRANCESCA TROIANO (M5S). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, quanto vale una vita umana? Quanto vale la dignità di una persona? Una domanda che dovremmo porci tutti, tutta la comunità politica dovrebbe interrogarsi. Questa società, così come è organizzata, ha gli anticorpi sociali per evitare che altre tragedie come quella di Burzi accadano ovunque? È ancora possibile tollerare che un avviso di garanzia, istituto a tutela dell'indagato, sia invece una condanna senza appello costruita sulle nuove tecniche di comunicazione? No, non è più tollerabile e noi siamo chiamati in questo passaggio cruciale di legislatura a fare qualcosa. Il giustizialismo è il male oscuro da sconfiggere e debellare. Il ruolo alto, nobile della giustizia giusta, equa, equilibrata, rispettosa e rispettata dei e dai poteri dello Stato, una giustizia nobile, attenta e soprattutto consapevole del ruolo che gioca nella società di questo tempo. La politica recupera il suo primato, se ognuno di noi, libero da incrostazioni e lacciuoli ideologici, prova a riflettere sulla dimensione della persona umana: sentimenti, passioni, amori familiari stravolti, devastati da un furore iconoclastico, incapace di agire con equilibrio e moderazione. Le memorie Palamara non devono sfuggire alla nostra doverosa considerazione politica. Qui non si tratta di parteggiare per l'una o per l'altra parte, qui non ci possono essere parti: la grancassa mediatica, il tritacarne iniziale del mostro sbattuto in prima pagina non può poi diventare un trafiletto anonimo, quando la furia tempestosa passa e si placa, per capire che il nulla a procedere era evidente a tutti.

No ad un uso politico della giustizia, no ad una giustizia che si trasforma in luogo di potere politico. La giustizia è, per Platone, la virtù propria dell'anima, posseduta indipendentemente dalle relazioni con gli altri, ed è ciò che le permette di compiere al meglio la propria funzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Toccafondi. Ne ha facoltà.

GABRIELE TOCCAFONDI (IV). Grazie, Presidente. Due giorni fa, la proprietà dell'azienda Ortofrutticola del Mugello ha comunicato la chiusura dello stabilimento di Marradi, comunità montana del Mugello, e il trasferimento della produzione. Già così è una notizia negativa, ma il contesto la rende ancora, se possibile, più negativa e desta una fortissima preoccupazione. Se, infatti, a chiudere è uno stabilimento che occupa 100 persone, soprattutto donne, in un comune montano di 3 mila cittadini, il rischio è che a chiudere sia un paese intero. Per questo chiedo, per il suo tramite, che il Governo, così come hanno già fatto il comune, la regione e la città metropolitana, si possa muovere e lo possa fare velocemente.

Lo stabilimento nel comune di Marradi, in Alto Mugello, è di proprietà di Italcanditi di Bergamo, che lo aveva acquistato un anno e mezzo fa, promettendo investimenti e presenza sul territorio. Dopo 18 mesi e senza traccia delle promesse, due giorni fa, la proprietà, come dicevo, ha comunicato il trasferimento della produzione a Bergamo, e sottolineo che la specialità di Marradi e dello stabilimento è la lavorazione del marrone. Fa pensare che la società che controlla Italcanditi, un Fondo internazionale di investimenti, abbia ricevuto premi per l'impegno sociale, mentre adesso i 100 dipendenti, soprattutto donne, non avranno più occupazione se non trasferendosi a Bergamo. Un piccolo caso di delocalizzazione, se paragonato nei numeri ad altri; se proporzionato alla realtà di una comunità montana, un fatto epocale che mette a rischio un paese intero.

Con questa comunicazione, signor Presidente, sono a richiedere al Governo di attivarsi presto, subito, velocemente, così come ha già fatto il sindaco di Marradi, Triberti, e come ha annunciato la regione Toscana, con la vice presidente Saccardi e con il tavolo di unità di crisi regionale (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Covolo. Ne ha facoltà.

SILVIA COVOLO (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, l'ordine del giorno alla legge di bilancio n. 9/3424/88 del collega Zanettin, di cui sono cofirmataria, vuole esprimere la riconoscenza e la stima della città di Vicenza nei confronti di Paolo Rossi, a tutti noto non solo come campione mondiale del calcio, ma anche e soprattutto come cittadino esemplare con lo sguardo sorridente e sempre rivolto al prossimo, in grado di unire tutti, indipendentemente dalla fede calcistica; una persona a cui non mancava certo l'umiltè, per dirla con le parole di Arrigo Sacchi. Con il parere favorevole del Governo e con il voto unanime dell'Aula, abbiamo voluto manifestare la nostra gratitudine verso colui che rimarrà sempre un vero e proprio mito, non solo per i suoi coetanei, ma anche per tutti quelli che, come me, hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarlo attraverso i ricordi dei nonni o dei genitori. Legare il nome di Paolo Rossi ad un luogo simbolo dello sport italiano come lo Stadio Olimpico di Roma e promuovere ulteriori iniziative a lui intitolate permetterà anche alle generazioni future di conoscere questa figura paradigmatica della nostra storia, non solo calcistica. Credo, infatti, che Pablito, nato a Prato, trasferitosi a Vicenza e poi ancora nella sua Toscana, ben rappresenti un modello di italianità vincente, in grado di affermarsi a livello internazionale, un vero e proprio eroe mondiale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Quartapelle Procopio. Ne ha facoltà.

LIA QUARTAPELLE PROCOPIO (PD). Grazie mille, Presidente. Intervengo oggi perché sono successi due fatti in due Paesi diversi.

In Russia, dopo un processo che è stato chiaramente motivato politicamente, si chiude Memorial, che è la più grande ONG indipendente del Paese e dedita alla memoria, creata dal premio Nobel per la pace Andrej Sacharov, che in tutti questi anni ha non solo difeso la cultura dei diritti umani, ma soprattutto portato avanti una certa idea di ricerca storica nel passato di quel Paese.

Nelle stesse ore, praticamente, a Hong Kong, in Cina, sei giornalisti di Stand News sono stati arrestati. Stand News è una delle pochissime testate ancora indipendenti a Hong Kong. Questi sei arresti hanno portato alla chiusura della testata.

Sono due Paesi diversi, ma la matrice di questi due atti molto gravi è la stessa: la pretesa dei regimi di silenziare, di togliere la parola a chi racconta la verità sul presente, come i giornalisti di Stand News, e di criminalizzare chi, con pazienza, ricostruisce il passato, senza fare sconti a versioni di comodo. Questi sono i regimi, sono quelle ideologie che vogliono sostanzialmente silenziare chi la pensa in modo diverso da loro.

Noi, nella libertà di cui godiamo, abbiamo ancora la forza di denunciare questi atti. Lo facciamo in Parlamento, perché non cali il silenzio su due atti in due Paesi diversi, ma accomunati dalla stessa matrice, e lo facciamo perché vorremmo vedere il Governo italiano attivo nella condanna di questi atti e attivo nella promozione in tutto il mondo di una cultura rispettosa dei diritti, delle libertà e della possibilità di esprimersi liberamente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Tra qualche ora, a Olbia, si ricorderà e daremo l'ultimo saluto a Davide Rossi, che è un giovane dirigente di Fratelli d'Italia, che, purtroppo, nei giorni scorsi, è stato trovato morto dopo giorni in cui lo si cercava. Pensavamo che fosse scomparso, speravamo che fosse vivo, invece è stato trovato morto. C'è un'indagine della Polizia e delle Forze dell'ordine.

È indagato un autista che col proprio furgone avrebbe investito Davide, ma vogliamo anche chiarezza sugli ultimi momenti e sui motivi della morte.

Io mi scuso, perché non sono lì a dargli l'ultimo saluto, ma come Fratelli d'Italia lo vogliamo ricordare, perché era un giovane ragazzo pieno di entusiasmo e di vita, pieno di ideali e di voglia di portare avanti i propri valori e ideali.

Amava Olbia, amava l'Olbia Calcio, amava fare militanza ed è per questo che lo vogliamo ricordare qui, come gruppo di Fratelli d'Italia, come suoi amici, per stringerci alla famiglia, alla comunità olbiese, alla comunità politica e umana di Olbia. Vogliamo ricordarlo con la promessa che lo ricorderemo sempre, perché chi crede nelle idee, chi porta avanti le politiche sempre col sorriso, con rispetto e con la cultura che aveva Davide, non può essere dimenticato. Grazie, Davide (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 10 gennaio 2022- Ore 12:

1. Discussione sulle linee generali del testo unificato delle proposte di legge:

FREGOLENT; MADIA; FRANCESCO SILVESTRI: Disciplina dell'attività di relazioni istituzionali per la rappresentanza di interessi. (C. 196​-721​-1827-A​)

Relatrice: BALDINO.

2. Discussione sulle linee generali del testo unificato delle proposte di legge:

FERRARI ed altri; DEIDDA ed altri; GIOVANNI RUSSO ed altri; DEL MONACO ed altri; DEL MONACO ed altri; FERRARI ed altri: Disposizioni di revisione del modello di Forze armate interamente professionali, di proroga del termine per la riduzione delle dotazioni dell'Esercito italiano, della Marina militare, escluso il Corpo delle capitanerie di porto, e dell'Aeronautica militare, nonché in materia di avanzamento degli ufficiali. Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale. (C. 1870​-1934​-2045​-2051​-2802​-2993-A​)

Relatori: ARESTA e FERRARI.

3. Discussione sulle linee generali dei progetti di legge:

S. 1220 - Ratifica ed esecuzione dell'Emendamento al Protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono, adottato a Kigali il 15 ottobre 2016 (Approvato dal Senato). (C. 2655​)

Relatrice: DI STASIO.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sull'estinzione dei trattati bilaterali di investimento tra Stati membri dell'Unione europea, fatto a Bruxelles il 5 maggio 2020. (C. 3308​)

Relatore: ORSINI.

S. 2065 - D'INIZIATIVA DEL SENATORE FERRARA: Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulle infrazioni relative ai beni culturali, fatta a Nicosia il 19 maggio 2017 (Approvata dal Senato). (C. 3326​)

Relatrice: DI STASIO.

La seduta termina alle 12,40.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 3 il deputato Costa ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 12 le deputate Benedetti e Sarli hanno segnalato che hanno erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbero voluto esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 19 la deputata Muroni ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 23 la deputata Ciaburro ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 3424 - odg 9/30 rif. 371 368 3 185 368 0 94 Appr.
2 Nominale odg 9/3424/32 389 380 9 191 43 337 91 Resp.
3 Nominale odg 9/3424/46 389 386 3 194 384 2 91 Appr.
4 Nominale odg 9/3424/51 397 397 0 199 53 344 91 Resp.
5 Nominale odg 9/3424/52 rif. 395 393 2 197 391 2 91 Appr.
6 Nominale odg 9/3424/53 396 395 1 198 52 343 91 Resp.
7 Nominale odg 9/3424/65 rif. 401 398 3 200 395 3 91 Appr.
8 Nominale odg 9/3424/88 rif. 394 392 2 197 387 5 90 Appr.
9 Nominale odg 9/3424/99 403 399 4 200 56 343 90 Resp.
10 Nominale odg 9/3424/115 rif. 398 388 10 195 385 3 90 Appr.
11 Nominale odg 9/3424/241 400 396 4 199 49 347 90 Resp.
12 Nominale odg 9/3424/251 398 396 2 199 45 351 90 Resp.
13 Nominale odg 9/3424/279 403 402 1 202 45 357 89 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 23)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale odg 9/3424/280 401 400 1 201 47 353 88 Resp.
15 Nominale odg 9/3424/285 407 407 0 204 46 361 88 Resp.
16 Nominale odg 9/3424/286 407 406 1 204 13 393 88 Resp.
17 Nominale odg 9/3424/287 405 404 1 203 15 389 88 Resp.
18 Nominale odg 9/3424/288 406 405 1 203 41 364 88 Resp.
19 Nominale odg 9/3424/300 390 389 1 195 19 370 88 Resp.
20 Nominale odg 9/3424/307 406 403 3 202 43 360 88 Resp.
21 Nominale odg 9/3424/309 405 403 2 202 35 368 88 Resp.
22 Nominale odg 9/3424/313 407 407 0 204 406 1 87 Appr.
23 Nominale Ddl 3424 - voto finale 400 400 0 201 355 45 72 Appr.