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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 612 di venerdì 10 dicembre 2021

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO

La seduta comincia alle 9.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ANDREA DE MARIA , Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Baldelli, Casa, Comaroli, Davide Crippa, De Carlo, Fassino, Gregorio Fontana, Gebhard, Giachetti, Giacomoni, Liuni, Lorefice, Magi, Marin, Mura, Pastorino, Perantoni, Andrea Romano, Serracchiani, Stumpo, Tasso e Tateo sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente 102, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,03).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Annunzio di petizioni.

PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura delle petizioni pervenute alla Presidenza, che saranno trasmesse alle sottoindicate Commissioni.

ANDREA DE MARIA, Segretario, legge:

Francesco Romano, da Saviano (Napoli), chiede:

nuove norme in materia di canone di abbonamento televisivo (860) - alla IX Commissione (Trasporti);

misure per il contenimento dei prezzi al consumatore finale (861) - alla X Commissione (Attività produttive);

norme per rendere obbligatoria l'installazione dei dispositivi bluetooth per le comunicazioni telefoniche alla guida (862) - alla IX Commissione (Trasporti);

norme per il rimborso della parte non dovuta della tassa di circolazione in caso di rottamazione di autoveicoli (863) - alla VI Commissione (Finanze);

misure per la rinegoziazione e prolungamento dei finanziamenti bancari in favore delle aziende (864) - alla VI Commissione (Finanze);

Giuseppe Battiato, da Augusta (Siracusa), chiede l'abolizione dell'istituto dell'usucapione (865) - alla II Commissione (Giustizia);

Antonio Sorrento, da Martano (Lecce), chiede la proroga dei termini relativi alla cosiddetta "rottamazione-ter" e al cosiddetto "saldo e stralcio" (866) - alla VI Commissione (Finanze);

Alessandro Amico, da Acireale (Catania), chiede:

l'abrogazione delle norme in materia di versamento anticipato dell'IVA (867) - alla VI Commissione (Finanze);

l'abolizione dell'istituto giuridico della querela (868) - alla II Commissione (Giustizia);

l'abbassamento dell'aliquota IVA più alta dal 22 al 15 per cento (869) - alla VI Commissione (Finanze);

l'approvazione della proposta di legge atto Camera n. 304, Meloni ed altri, recante introduzione del reato di integralismo islamico (870) - alla II Commissione (Giustizia);

l'approvazione della proposta di legge atto Camera n. 306, Meloni ed altri, recante modifica all'articolo 12 della legge 19 febbraio 2004, n. 40, in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all'estero da cittadino italiano (871) - alla II Commissione (Giustizia);

Gennaro Novelli, da Bari, chiede interventi urgenti a sostegno del reddito dei lavoratori dipendenti (872) - alla XI Commissione (Lavoro);

Ugo Francesco Mario Nasi, da Monteverdi Marittimo (Pisa), chiede l'estensione ai lavoratori domestici del fondo di garanzia INPS, ai fini della tutela del trattamento di fine rapporto (873) - alla XI Commissione (Lavoro);

Omar Plinio Falvo, da Camigliatello Silano (Cosenza), chiede indennizzi a risarcimento dei danni causati dalla fauna selvatica nei comuni della Valle del Savuto e della Sila (874) - alla XIII Commissione (Agricoltura);

Mariella Cappai, da Monserrato (Cagliari), chiede;

interventi per ridurre l'inquinamento atmosferico del suolo e delle acque (875) - alla VIII Commissione (Ambiente);

il sollecito esame e l'approvazione delle proposte di legge atto Camera n. 2102 e abbinate in materia di affidamento dei minori insieme, con la previsione, in particolare, di un tempo minimo di frequentazione tra genitori biologici e figli in affido (876) - alla II Commissione (Giustizia);

il sollecito esame e l'approvazione della proposta di legge atto Camera n. 3328, Barzotti e Ascari, recante disposizioni per la prevenzione e il contrasto delle condotte vessatorie a carico dei lavoratori e delle disfunzioni organizzative ansiogene nei luoghi di lavoro (877) - alla XI Commissione (Lavoro);

Moreno Sgarallino, da Roma, misure contro l'abbandono in strada di escrementi di animali (878) - alla VIII Commissione (Ambiente);

Romeo De Santis, da Torino, chiede il potenziamento dei dipartimenti di salute mentale (879) - alla XII Commissione (Affari sociali);

Enrico Tugnoli, da Ferrara, chiede nuove norme in materia di bonus fiscali per l'edilizia (880) - alla VI Commissione (Finanze);

Francesco Di Pasquale, da Cancello e Arnone (Caserta), chiede:

disposizioni per contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive delle case (881) alla II Commissione (Giustizia);

che il sistema di etichettatura nutri-score non sia introdotto nell'ordinamento italiano (882) - alla XII Commissione (Affari sociali);

modifiche alle norme in materia di affidamento e di collocamento in istituto dei minori (883) - alla II Commissione (Giustizia);

interventi a sostegno dei Paesi africani (884) - alla III Commissione (Affari esteri);

il rafforzamento del servizio postale nelle province di Napoli e Caserta (885) - alla IX Commissione (Trasporti);

misure per evitare che in Campania, nei mesi finali dell'anno, le prestazioni sanitarie siano interamente a carico del cittadino (886) - alla XII Commissione (Affari sociali).

Modifica nella composizione di una componente politica del gruppo parlamentare Misto.

PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data 9 dicembre 2021, il deputato Giovanni Vianello, già iscritto al gruppo parlamentare Misto, ha dichiarato di aderire alla componente politica “Alternativa” del gruppo parlamentare Misto.

Il rappresentante di tale componente, con lettera pervenuta in pari data, ha comunicato di avere accolto la richiesta.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Ungaro. Ne ha facoltà.

MASSIMO UNGARO (IV). Grazie, Presidente. Volevo un attimo attirare l'attenzione dell'Aula e approfittare della presenza del Vice Ministro Sereni sui gravissimi brogli elettorali accertati nella Circoscrizione Estero. La settimana scorsa il Senato ha votato per la decadenza del senatore Cario dopo che una perizia della procura di Roma ha accertato che centinaia, se non migliaia, di preferenze che avevano portato alla sua elezione erano state compilate dalla stessa mano. Un gravissimo fatto, gravissimi brogli che privano i cittadini italiani residenti in Sudamerica del loro diritto democratico di rappresentanza parlamentare, ma che gettano un cono d'ombra su tutta la Circoscrizione Estero. Urge, pertanto, immediatamente una riforma del voto all'estero per metterlo in sicurezza, non per abolirlo, perché, lo ricordo, il voto per corrispondenza è usato dalle più grandi democrazie del pianeta da decenni, penso alla Svizzera, penso agli Stati Uniti, ma urge un'immediata riforma del voto estero per metterlo in sicurezza e rendere regolari le elezioni. Su questo vorrei mandare un messaggio di solidarietà al collega Fabio Porta, che è la prima vittima di questi brogli, e al tempo stesso chiedere la calendarizzazione della nostra proposta di legge in questo senso. Presidente, mi permetta di concludere con una nota positiva: nell'ultimo scorso fine settimana centinaia di nuovi consiglieri dei Comites sono stati eletti in tutto il mondo, i Comitati degli italiani all'estero. Si tratta di tante persone piene di passione e motivazione che vogliono lavorare per le proprie comunità e mi sembra giusto che l'Aula mandi loro un augurio di buon lavoro per i prossimi anni. Ringraziamo i presidenti e i consiglieri Comites uscenti per il lavoro che hanno fatto negli ultimi sei anni; anche qui tante persone serie, motivate e appassionate, che hanno lavorato per le nostre comunità italiane in tutto il mondo.

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Ungaro. La sua richiesta sarà presa in considerazione dalla Presidenza, ma la presenza della Vice Ministra Sereni ha aiutato questa funzione. Non essendo ancora decorso il termine di preavviso di venti minuti, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 9,23.

La seduta, sospesa alle 9,10, è ripresa alle 9,23.

Seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dello Scambio di Note emendativo dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato del Qatar sulla cooperazione nel settore della difesa, del 12 maggio 2010, fatto a Doha il 9 luglio e il 22 ottobre 2019 (A.C. 2737​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2737: Ratifica ed esecuzione dello Scambio di Note emendativo dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato del Qatar sulla cooperazione nel settore della difesa, del 12 maggio 2010, fatto a Doha il 9 luglio e il 22 ottobre 2019.

Ricordo che nella seduta del 6 dicembre si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore e il rappresentante del Governo hanno rinunciato a intervenire in sede di replica

(Esame degli articoli - A.C. 2737​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica.

Poiché non sono stati presentati emendamenti, li porrò direttamente in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 1).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 2).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 3).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 4).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2737​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signor Presidente. Intervengo solo per dichiarare il voto favorevole del gruppo di Liberi e Uguali.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carelli. Ne ha facoltà.

EMILIO CARELLI (CI). Presidente, dichiaro il voto favorevole del gruppo Coraggio Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Ferri. Ne ha facoltà.

COSIMO MARIA FERRI (IV). Grazie, Presidente. Anche il gruppo di Italia Viva voterà a favore di questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. A me dispiace rompere questo clima con cui si andava a velocemente al voto di questo Accordo con il Qatar, ma è per giustificare la contrarietà del gruppo di Fratelli d'Italia. In un buon clima d'Aula voglio premettere che ringraziamo - e non formalmente - il presidente Fassino per la velocità che ha voluto imprimere alle ratifiche dei trattati, degli accordi, degli scambi emendativi, anche perché uno dei temi che cercheremo di affrontare oggi è quello delle tempistiche. C'è un articolo di questo Accordo che spaventa Fratelli d'Italia: l'articolo 6a sulla giurisdizione. In questo Accordo noi sanciamo che i nostri militari di stanza in Qatar possano essere giudicati dalla legge del Qatar, quantomeno per i reati non funzionali, non di servizio. In verità, non è neanche vero che siamo riusciti ad avere una piena immunità per i reati di servizio, perché, se si legge l'articolo 6a, viene ribadito che l'Italia potrà esercitare in via prioritaria la giurisdizione sui membri delle proprie Forze armate, laddove siano reati di servizio; il che vuole dire che, in via sussidiaria, qualora non esercitasse la giurisdizione l'Italia, la eserciterebbe il Qatar. Ma se questa è una questione di stretta interpretazione del regolamento, non vi è dubbio alcuno, invece, che per i reati comuni commessi dai nostri militari in Qatar abbiamo sancito e accettato la giurisdizione del Qatar, con il piccolo particolare, colleghi, che in Qatar vige la sharia, che in Qatar, solo a titolo esemplificativo, è reato l'omosessualità, è reato la condotta sessuale censurabile, è reato il consumo di bevande alcoliche, è reato, secondo una magnifica dizione della civiltà giuridica che discende dalla sharia, la cattiva condotta sessuale, è reato, non so, perché sono italiano, la presunta stregoneria. In questi casi, il nostro militare verrebbe giudicato da un giudice della sharia, da un giudice del Qatar, dall'ordinamento giuridico del Qatar. E perché i tempi sono importanti?

Perché questo Accordo è stato sottoscritto undici anni fa e, probabilmente undici anni fa era un passo in avanti, ma, oggi, sappiamo - lo abbiamo visto financo con i nostri militari dei marò, che finalmente possono essere tranquilli (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), e abbiamo visto, dove non vige la sharia, che vi è un utilizzo strumentale dell'ordinamento giuridico - che stiamo consegnando i nostri militari agli aguzzini della sharia che possono utilizzare o inventarsi reati dalla fattispecie molto elastica, come la cattiva condotta sessuale, per farli processare. In un mondo infiammato, dove qualcuno - non noi certamente - alimenta uno scontro di civiltà, guarda caso legato all'integralismo religioso, guarda caso legato alla sharia, guarda caso legato alla traduzione religiosa in termini giuridici della sharia, ciò vuole significare che, qualora vi fossero controversie internazionali, un nostro militare in Qatar potrebbe essere, più o meno fondatamente, più o meno strumentalmente, processato per cattiva condotta sessuale. Però, la risposta della maggioranza è “no”, ma il salto in avanti è che noi potremo convertire l'eventuale pena inumana e degradante del taglio della mano in anni di galera e li terremo in galera noi. Bel vantaggio quello di sottoporre il nostro ordinamento giudiziario in fase esecutiva a reati inumani, degradanti, contrari alla nostra Costituzione culturale, contrari alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo, contrari a tutti i principi che informano la società italiana europea e occidentale e tradurre i nostri militari in ceppi nelle nostre patrie galere perché avrebbero commesso il reato di cattiva condotta sessuale! Se questo è il grande vantaggio che abbiamo ottenuto, ebbene, Fratelli d'Italia vi risponde che i suoi militari non li fa processare dalla sharia, non li incarcera per i reati legati alla sharia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

La Difesa, a fronte di queste eccezioni che abbiamo sollevato in Commissione esteri, ci ha spiegato che, come è noto (leggo), il Qatar si è più volte manifestato indisponibile a concedere una seppur parziale cessione di sovranità in ordine alla propria giurisdizione.

Ebbene, se io fossi il Ministro della Difesa o il Ministro degli Esteri e avessi i miei militari in Qatar e il Qatar mi rispondesse che non è disponibile nemmeno ad una parziale cessione di sovranità, la mia risposta sarebbe che non lascio i miei militari nelle loro mani. Il mondo è cambiato ed è assolutamente necessario comprendere come vi sia un utilizzo strumentale dell'ordinamento giuridico di questi Paesi per risolvere anche altri tipi di controversie. Vi dice qualcosa, non un militare, finanche un civile come Andrea Costantino che, in questo momento, è in prigione senza neanche sapere quali siano i capi di accusa per i quali è tenuto in prigione, probabilmente perché si deve risolvere una controversia internazionale con l'Italia, legata al divieto dell'esporto di armi? Possiamo davvero pensare di lasciare i nostri militari in queste condizioni in Qatar?

Questi sono i motivi per cui Fratelli d'Italia è assolutamente contrario e, anzi, Presidente della Camera, faccio anche un altro appello, perché è arrivata in Commissione esteri, avendo già aperto questa discussione in tale Commissione, una tabella comparata, dove, per spiegare la bontà di questo provvedimento, ci hanno resi edotti del fatto che in Arabia Saudita, in Oman, dove vige la sharia, non c'è neanche l'immunità per i reati di servizio per i nostri militari. Allora, questa tabella comparata non è che convince Fratelli d'Italia che quello di oggi è un buon trattato; convince Fratelli d'Italia della necessità di aprire subito, nelle sedi competenti, nelle Commissioni e poi in Aula, un ampio dibattito su quale debba essere l'ordinamento giuridico applicabile ai nostri militari in missione all'estero, perché non è accettabile che in alcuni Paesi - Arabia Saudita, Oman e Qatar - lasciamo i nostri militari nelle mani della sharia anche per i reati di servizio.

Sotto questo profilo invito ancora una volta la Camera - e concludo - ad un ripensamento. Noi mandiamo in giro nel mondo i nostri militari per esercitare il cosiddetto soft power dell'Italia. Che cos'è il soft power? Quando una Nazione non ha una politica estera si inventa che la sua politica estera è fatta di soft power. Il problema è che c'è un hard power di queste Nazioni, che si esercita non contro chi, qui, al calduccio fa il soft power per il tramite dei soldati, ma quell'hard power ricattatorio, strumentale e vendicativo viene poi usato sui nostri soldati. E non è accettabile che l'Italia giochi al ruolo di potenza del soft power per il tramite dei suoi militari e poi consegni quegli stessi militari all'hard power della sharia. Non possiamo più accettarlo!

Difendiamo i nostri militari: ovunque siano collocati nel mondo devono essere giudicati dall'ordinamento giuridico italiano e non potranno mai essere giudicati colpevoli di cattiva condotta sessuale, apostasia, presunta stregoneria e consumo di bevande alcoliche, perché vorrebbe dire sottoporsi culturalmente alla sharia e consegnare i nostri militari alla sharia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cappellacci. Ne ha facoltà.

UGO CAPPELLACCI (FI). Grazie, Presidente. Vi sono diverse ragioni per le quali il gruppo di Forza Italia voterà a favore di questa ratifica e ne voglio molto brevemente richiamare solo alcune. Intanto, la posizione geografica dell'Italia nel Mediterraneo e del Qatar nel Golfo sono strategiche e, quindi, strategica è la collaborazione, anche dal punto di vista militare, tra questi due Paesi. Inoltre, i rapporti tra Italia e Qatar, negli ultimi anni, si sono molto intensificati non solo per quanto riguarda la collaborazione in ambito militare e in ambito scientifico, ma anche dal punto di vista commerciale. Quest'anno gli scambi, rispetto all'anno scorso, sono cresciuti del 38 per cento a dimostrazione del fatto che quegli accordi hanno portato un risultato positivo.

Ma quello che ci tengo a sottolineare, entrando nella sostanza del provvedimento, è che questa nota emendativa a quell'Accordo risolve parzialmente un problema legato proprio alla posizione del Qatar che non voleva cedere sovranità rispetto alla giurisdizione.

Con la firma di questo scambio di note verbali, invece, finalmente inseriamo una clausola sulla giurisdizione con il preciso scopo di limitare, a condizione di reciprocità, l'esercizio della giurisdizione dello Stato di soggiorno. In particolare, se, da un lato, si riconosce la giurisdizione dello Stato di soggiorno nei confronti del personale ospitato per i reati commessi nel proprio territorio e puniti secondo la propria legge, dall'altro, lo Stato di origine - e quindi l'Italia, con riferimento ai nostri militari - mantiene la giurisdizione in via prioritaria sul proprio personale militare e civile per i reati commessi contro la sua sicurezza e contro il suo patrimonio e - attenzione! - per quelli commessi durante o in relazione al servizio.

Inoltre, viene stabilito che, in caso di esercizio della giurisdizione da parte dello Stato ricevente, la relativa sentenza verrà eseguita a cura della parte inviante, in conformità all'ordinamento di quest'ultima e nei limiti da esso previsti. Cosa significa questo? Molto banalmente, il nostro personale, militare e civile, eventualmente condannato in Qatar, potrà scontare la pena in Italia, scongiurando così non solo l'esecuzione della pena capitale ma anche di quelle pene previste dalla sharia che non sono conformi alla nostra Carta costituzionale, che verranno commutate dalle nostre autorità secondo quanto previsto dal nostro ordinamento.

Per questa ragione noi votiamo a favore e ricordo, in chiusura, che questi accordi sono molto importanti. Si chiude - o è in prossimità di chiusura in questi giorni - la vicenda dei due marò, che ha tanto colpito tutti quanti noi e di cui tanto abbiamo parlato.

Ebbene, forse quella vicenda non sarebbe durata tanti anni se nel caso specifico ci fosse stato un accordo ben fatto e ben strutturato in luogo di quello che esisteva, che era sbagliato nel metodo e nella sostanza. Per questa ragione Forza Italia voterà favorevolmente (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole La Marca. Ne ha facoltà.

FRANCESCA LA MARCA (PD). Grazie, Presidente. Dichiaro il voto favorevole del Partito Democratico sulla ratifica dello Scambio di Note emendative tra il nostro Governo e quello del Qatar in merito alla cooperazione nel settore della difesa. Con tali modifiche si regolamenta in modo più appropriato e preciso la giurisdizione da applicare in campo penale al personale militare inviato per formazione e addestramento nell'altro Paese nel caso si commettano reati. L'accordo prevede, inoltre, una migliore regolamentazione delle cosiddette informazioni classificate, su cui ognuna delle parti mette una classifica di segretezza. Si tratta di miglioramenti in campi di collaborazione evidentemente delicati, sicché una più precisa messa a punto non può che giovare a ciascuna delle parti. Per queste ragioni il Partito Democratico voterà favorevolmente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Comencini. Ne ha facoltà.

VITO COMENCINI (LEGA). Grazie, Presidente. L'accordo in oggetto con il Qatar riguarda la cooperazione nel settore della difesa. Sicuramente ha una grande rilevanza economica e politica che non possiamo chiaramente negare, però c'è l'aspetto particolare, diciamo, e sicuramente delicato dell'inserimento di questo nuovo articolo, l'articolo 6 a, in materia di giurisdizione, per il quale il primato del Paese che riceve il personale militare e civile per i reati sul territorio nazionale è quello ospitante, secondo la legge penale locale. Per questo motivo sono sorti vari dubbi e perplessità nelle Commissioni e come Lega abbiamo espresso anche le nostre preoccupazioni in merito, il rischio di essere perseguitati, cioè che i nostri militari e le nostre Forze armate che operano in quel Paese possano essere perseguitati secondo la legge del Qatar che, come sappiamo, è una legge che può prevedere anche reati quale il reato di blasfemia - la sharia - e, quindi, reati che chiaramente sono completamente distanti dal nostro ordinamento giuridico. Però, ci sono delle importanti eccezioni, per cui c'è una prevalenza, come è stato detto, della giurisdizione dello Stato inviante, per cui in quel caso, appunto, prevale quella giurisdizione, come anche la precisazione che la sentenza, come è stato detto, viene poi eventualmente eseguita nel Paese da cui proviene la persona e, quindi, anche in questo caso è sicuramente un elemento di garanzia. Altrettanto, c'è da considerare che tra l'Italia e il Qatar ci sono importantissimi rapporti economici che riguardano l'energia e il materiale di armamento, quindi importanti interessi, anche dal punto di vista industriale per il nostro Paese, che non possiamo fingere di non vedere. Altrettanto il Qatar, l'Emirato di Doha, in questi anni ha dimostrato degli aspetti parecchio problematici e contraddittori, anche riguardanti, ad esempio, il rapporto con i Fratelli Musulmani. Al contempo, è anche un Paese dove vi è anche la presenza delle Forze armate statunitensi; quindi, è un Paese dove ci sono - ripeto - molte contraddizioni e molti aspetti si contraddicono, come anche, appunto, questo accordo ha degli aspetti positivi ma, altrettanto, ha altri aspetti molto delicati se non discutibili.

Come gruppo Lega-Salvini Premier abbiamo deciso di astenerci, condividendo gli aspetti positivi, ma non possiamo fingere di non vedere gli altri elementi, che abbiamo rilevato anche in Commissione. Per tale motivo, come detto, ci asterremo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Berti. Ne ha facoltà.

FRANCESCO BERTI (M5S). Grazie, Presidente. Nell'annunciare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle, intendo rigettare completamente una visione delle relazioni internazionali basata sulla paura, basata sull'odio del diverso, che, tra l'altro, come è stato detto anche dagli interventi precedenti di altre forze di maggioranza, in questo caso è totalmente fuori luogo. Si va, con l'articolo 6, proprio a prevedere una giurisdizione prioritaria nel caso in cui siano a rischio e siano stati difesi dai nostri militari all'estero gli interessi italiani, nonché siano state fatte azioni e missioni al fine di portare avanti doveri di servizio. Basare e cercare di impaurire le persone che non sono in quest'Aula riguardo una svendita di sovranità, riguardo un rischio per i nostri militari all'estero, è totalmente irresponsabile ed è una cosa che lede innanzitutto i nostri interessi nazionali. Grazie Presidente, dichiaro il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 2737​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 2737: "Ratifica ed esecuzione dello Scambio di Note emendativo dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato del Qatar sulla cooperazione nel settore della difesa, del 12 maggio 2010, fatto a Doha il 9 luglio e il 22 ottobre 2019".

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 5).

Seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Trattato di cooperazione giudiziaria in materia penale tra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay, fatto a Montevideo il 1° marzo 2019; b) Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay, fatto a Montevideo il 1° marzo 2019 (A.C. 3241​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3241: Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Trattato di cooperazione giudiziaria in materia penale tra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay, fatto a Montevideo il 1° marzo 2019; b) Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay, fatto a Montevideo il 1° marzo 2019.

Ricordo che nella seduta del 6 dicembre si è conclusa la discussione generale e il relatore e il rappresentante del Governo hanno rinunciato a intervenire in sede di replica.

La V Commissione (Bilancio) ha espresso il prescritto parere (Vedi l'allegato A), che è in distribuzione.

(Esame degli articoli - A.C. 3241​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica. Poiché non sono stati presentati emendamenti, li porrò direttamente in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 6).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 8).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 9).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 5 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 10).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3241​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Palazzotto. Ne ha facoltà.

ERASMO PALAZZOTTO (LEU). Grazie, Presidente. Colgo l'occasione di questa legge di ratifica - su cui dichiaro subito il voto favorevole del gruppo Liberi e Uguali - per porre, però, a quest'Aula una riflessione, che vorrei fosse condivisa anche dai colleghi.

Noi continuiamo ad affrontare la questione della ratifica di trattati internazionali come una questione burocratica che l'Aula deve disbrigare nel più breve tempo possibile da quando il Governo decide che quel trattato deve essere ratificato e, quindi, sottoposto all'attenzione del Parlamento. Ritengo che questa modalità, per cui le ratifiche sono una specie di “tappa buchi” del calendario dell'Aula, sia mortificante rispetto ai valori cui si ispirano, invece, i trattati internazionali che spesso ratifichiamo.

Abbiamo appena approvato un Trattato di cooperazione militare sulla difesa con lo Stato del Qatar, che non è neutro dal punto di vista della definizione della politica estera del nostro Paese. E, allora, penso che su questo bisogna cercare di fare una riflessione.

Ora, non immagino che, su ogni disegno di ratifica, possiamo aprire un dibattito di ore dentro quest'Aula, però almeno non mortificare il valore di quei trattati e di queste ratifiche con un rito che, come vedete, si svolge stanco tra la pausa caffè e un minuto prima di dover chiudere i lavori dell'Aula della settimana.

Sottopongo all'attenzione dei colleghi e del presidente Fassino la necessità di organizzare la modalità con cui si ratificano i trattati internazionali con una legge quadro che almeno permetta: a) al Parlamento di definire un calendario serio della discussione sulle ratifiche; b) di organizzarle per materia in modo tale che noi non affrontiamo in qualche minuto la politica estera e di difesa del Paese, o la cooperazione nel campo culturale, oppure la cooperazione dal punto di vista delle imposizioni fiscali; tutte materie dignitosissime, e che non si possono affrontare in questo modo assolutamente surreale.

Quindi, ho approfittato di questa dichiarazione di voto per porre all'attenzione dell'Aula questa discussione, che da troppo tempo è stata rinviata.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carelli. Ne ha facoltà.

EMILIO CARELLI (CI). Grazie, Presidente. Dichiaro il voto favorevole del gruppo Coraggio Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Annibali. Ne ha facoltà.

LUCIA ANNIBALI (IV). Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare il voto favorevole del gruppo Italia Viva.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cappellacci. Ne ha facoltà.

UGO CAPPELLACCI (FI). Grazie, Presidente. L'Uruguay, nonostante le sue ridotte dimensioni, soprattutto se paragonato ai ben più grandi Paesi confinanti, è risultato in questi ultimi tempi molto attivo dal punto di vista delle relazioni diplomatiche e dei processi di integrazione nelle dinamiche regionali.

I rapporti dell'Italia con l'Uruguay si possono dire eccellenti e stanno facendo grandi passi in avanti man mano che vanno nella direzione dell'intensificazione degli scambi e dei diversi rapporti di collaborazione.

Questa ratifica riguarda la materia penale, in particolare migliori e maggiori possibilità di collaborazione tra i due Paesi, sia per quanto riguarda l'aspetto legato all'attività penale, sui procedimenti penali nello svolgimento delle attività di indagine, di ricerca di persone, perquisizioni, confische di proventi dei reati e quant'altro, sia per quanto riguarda l'aspetto - non ultimo ma molto importante, soprattutto guardando ad altre situazioni concernenti altri Paesi e altre vicende che bruciano ancora nel cuore e nella coscienza di tutti noi - relativo a consentire il trasferimento nel proprio Stato di cittadini detenuti nel territorio dell'altro Stato. Con questo Accordo ciò si rende possibile, a condizione naturalmente che ci sia la volontà di entrambi gli Stati e del condannato, andando a sanare una situazione che poteva porre grossi rischi di prospettiva. Per queste ragioni dichiaro il voto favorevole del mio gruppo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fassino. Ne ha facoltà.

PIERO FASSINO (PD). Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare il voto favorevole a questo Trattato, stante anche i rapporti molto intensi che da sempre l'Italia ha con l'Uruguay. Voglio cogliere l'occasione per interloquire con le questioni che ha posto l'onorevole Palazzotto, con le cui ragioni concordo, per richiamare l'attenzione della Camera su due aspetti.

Il primo aspetto - che mi pare stiamo affrontando grazie alla disponibilità del Presidente Fico, dell'Ufficio di Presidenza e dei presidenti di gruppo - è quello dei tempi delle ratifiche. Stiamo accelerando tutti i processi di ratifica, in ragione tale che non intercorra troppo tempo tra quando il nostro Governo - un Governo qualsiasi, di qualsiasi maggioranza, naturalmente - sottoscrive un accordo e il tempo in cui il Parlamento, ratificandolo, consente a quell'accordo di entrare in funzione. Mi pare che queste sedute, che stiamo svolgendo sostanzialmente con molta frequenza, vadano esattamente in questa direzione.

Quindi, ai colleghi che guardano alle ratifiche un po', come dire, sine cura, sottolineo che il dato politicamente rilevante è che sono accordi sottoscritti con altri Paesi e, quindi, la tempestività della ratifica è ragione di credibilità nostra nei confronti dei Paesi con cui abbiamo sottoscritto gli accordi stessi.

Il secondo argomento è quello che ha già posto l'onorevole Palazzotto. Io credo che le procedure di ratifica - l'ho già detto in altre occasioni e qui lo ribadisco - necessitino di una modifica. Infatti, quando si scrisse la Costituzione all'indomani della guerra, naturalmente si pensò ad accordi e trattati che avevano impegnato il nostro Paese in scelte politicamente molto impegnative e che addirittura avevano condotto alla guerra, alla partecipazione alla Seconda guerra mondiale. Quindi, è chiaro che i costituenti misero una norma molto cogente, cioè che nessun accordo internazionale potesse entrare in funzione senza la ratifica del Parlamento. Ma, da allora, lo scenario è totalmente cambiato e lo dimostrano gli accordi che noi esaminiamo, molti dei quali hanno un contenuto di natura molto tecnica: l'accordo di cooperazione cinematografica, l'accordo di cooperazione scientifica, l'accordo di cooperazione tecnologica e via di questo passo. Questi accordi potrebbero essere assolutamente esaminati e ratificati in Commissione. Difatti preannuncio, come ho già detto, che in Commissione - poi naturalmente bisognerà coinvolgere tutti i gruppi e le Commissioni parlamentari dedicate, in particolare la Commissione affari costituzionali - stiamo lavorando per avanzare una proposta di modifica dell'articolo 80, che preveda la possibilità di ratifica in Commissione, salve naturalmente delle clausole di salvaguardia, per cui, quando c'è un Trattato che ha un peso e un rilievo politico, questo Trattato debba essere esaminato in Aula.

Credo che si debba lavorare a questo e mi auguro che, all'inizio del prossimo anno, si possa discutere seriamente di questa che naturalmente è una riforma costituzionale, che quindi richiederà la procedura di modifica di un articolo della Costituzione, il doppio voto e via dicendo. È un percorso impegnativo, però credo che vi sia l'assoluta necessità di introdurre questa modifica.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ribolla. Ne ha facoltà.

ALBERTO RIBOLLA (LEGA). Grazie, Presidente. Solo per dichiarare il voto favorevole della Lega a questo provvedimento, di particolare rilevanza, perché, come altri all'esame di questa Camera, permette ai detenuti di scontare la pena nel proprio Paese d'origine, cosa rispetto alla quale la Lega da sempre è favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marino. Ne ha facoltà.

BERNARDO MARINO (M5S). Grazie Presidente. Anche il MoVimento 5 Stelle voterà a favore della ratifica di questo trattato che - lo ricordo - assume particolare importanza per il trasferimento delle persone condannate. Infatti, l'Uruguay è uno dei Paesi che non hanno aderito alla Convenzione del Consiglio d'Europa sul trasferimento delle persone condannate, sottoscritta a Strasburgo il 21 marzo 1983 e aperta alla sottoscrizione e adesione anche di Stati che non fanno parte del Consiglio. Da qui, quindi, l'importanza della ratifica di questo Trattato sul trasferimento delle persone condannate. Il MoVimento 5 Stelle voterà a favore (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 3241​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 3241:

"Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Trattato di cooperazione giudiziaria in materia penale tra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay, fatto a Montevideo il 1° marzo 2019; b) Trattato sul trasferimento delle persone condannate tra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay, fatto a Montevideo il 1° marzo 2019".

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 11).

Seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Laboratorio europeo di biologia molecolare relativo al Programma del Laboratorio europeo di biologia molecolare a Monterotondo, con Allegato, fatto a Heidelberg il 15 aprile 2021 e a Roma il 4 maggio 2021 (A.C. 3242​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3242: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Laboratorio europeo di biologia molecolare relativo al Programma del Laboratorio europeo di biologia molecolare a Monterotondo, con Allegato, fatto a Heidelberg il 15 aprile 2021 e a Roma il 4 maggio 2021.

Ricordo che, nella seduta del 6 dicembre, si è conclusa la discussione generale.

(Esame degli articoli - A.C. 3242​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica.

Poiché non sono stati presentati emendamenti, li porrò direttamente in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 12).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 13).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 14).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 15).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3242​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il collega Palazzotto. Ne ha facoltà.

ERASMO PALAZZOTTO (LEU). Intervengo per dichiarare il voto favorevole di Liberi e Uguali.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Carelli. Ne ha facoltà.

EMILIO CARELLI (CI). Dichiaro il voto favorevole di Coraggio Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Nobili. Ne ha facoltà.

LUCIANO NOBILI (IV). Signor Presidente, dichiaro il voto favorevole di Italia Viva su un disegno di legge di ratifica che, peraltro, oltre che molto importante, è anche tempestivo, trattandosi di un Accordo del 2021. Quindi, per una volta - e lo ripeto - è anche una ratifica particolarmente tempestiva (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cappellacci. Ne ha facoltà.

UGO CAPPELLACCI (FI). Dichiaro il voto favorevole del mio gruppo. È un Accordo molto importante, soprattutto per evitare la doppia imposizione per quanto riguarda i lavoratori del centro. Approfitto per unirmi alle parole degli onorevoli Palazzotto e Fassino e, in primo luogo, per ringraziare il presidente Fassino, perché oggettivamente bisogna riconoscere che, in questo periodo della sua presidenza, ha impresso una fortissima accelerazione all'esame dei Trattati che, se arrivano troppo tardi, talvolta perdono veramente di senso. Quindi, un grazie sincero. Credo sia importante anche raccogliere l'appello degli onorevoli Palazzotto e Fassino per guardare, in prospettiva, ad una riforma costituzionale affinché venga superato questo momento - così come è oggi, siamo in presenza di uno “spezzatino”, di una soluzione tappabuchi - e sia data la giusta importanza nell'affrontare questi temi che poi riguardano la nostra posizione nello scenario internazionale. Magari, in prospettiva, in vista di quella modifica costituzionale, mi auguro si possa anticipare una legge quadro, come diceva l'onorevole Palazzotto, che detti tempi certi per quanto riguarda la tempistica di approvazione e che possa dividere in modo organico e funzionale le materie per dare maggiore dignità e importanza all'esame di questi provvedimenti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Napoli. Ne ha facoltà. Su che cosa?

OSVALDO NAPOLI (CI). Grazie, Presidente. Vorrei confermare anche da parte di Coraggio Italia l'attenzione che la Commissione esteri e il Presidente Fassino in questi ultimi tempi certamente hanno posto certamente per la velocizzazione, che io auspicavo in alcune sedute precedenti, dell'iter di alcune ratifiche. In questi giorni ho avuto modo anche di vivere personalmente i rapporti con la Francia attraverso il Trattato che abbiamo firmato con il Presidente Draghi e Macron. Abbiamo visto come l'Italia abbia oggi un qualcosa in più rispetto al passato e contiamo molto di più: questo grazie anche al lavoro che la Commissione esteri sta svolgendo a livello europeo. Quindi, da parte nostra sicuramente vi sarà un voto favorevole, con l'auspicio che ancora di più possa evolversi il peso che l'Italia ha. Il Presidente Draghi certamente ha dato un'immagine estremamente positiva, ma ha dato un'immagine estremamente positiva anche il Parlamento: l'opera che il Parlamento sta facendo attraverso la Commissione è estremamente importante e determinante nei rapporti europei. Continuiamo su questa strada (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole La Marca. Ne ha facoltà.

FRANCESCA LA MARCA (PD). Grazie, Presidente. I deputati del Partito Democratico con il loro voto favorevole alla ratifica dell'Accordo fra il Governo italiano e il Laboratorio europeo di biologia molecolare in merito al programma operativo, realizzato nella sede di Monterotondo, dichiarano il loro consenso ad aggiornare uno strumento pattizio risalente al 1999, data di nascita dell'istituto, vecchio dunque di oltre vent'anni.

Il nostro Paese, come si è detto, è tra i fondatori del Laboratorio europeo di biologia molecolare e ha tutto l'interesse a sostenere l'ulteriore crescita e qualificazione di un centro di eccellenza internazionale come questo, che si è altamente qualificato nella ricerca di base sui fenomeni fondamentali dei processi biologici degli organismi viventi. Nel caso in esame, inoltre, le norme contenute nell'Accordo sono rivolte a regolamentare in modo più aggiornato e preciso l'attività dell'unica sede ubicata sul territorio italiano con una ricaduta di interesse, dunque, diretta e ben focalizzata. In particolare, l'eliminazione del regime, come si è detto, di doppia tassazione vigente per i ricercatori, lavoratori italiani, consentirà finalmente di aprire le parti anche ai nostri tecnici e ricercatori che finora ne erano restati al di fuori. Vi sono quindi tutti gli elementi per esprimere con convinzione un voto favorevole alla ratifica e all'esecuzione dell'Accordo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ziello. Ne ha facoltà.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo per annunciare il voto favorevole della Lega.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Olgiati. Ne ha facoltà.

RICCARDO OLGIATI (M5S). Grazie, Presidente. Il disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e il Laboratorio europeo di biologia molecolare ha lo scopo di aggiornare e sostituire l'Accordo attualmente vigente, risalente al 1999, relativo a uno dei sei siti di ricerca europei dell'EMBL, quello italiano con sede a Monterotondo. L'EMBL promuove lo sviluppo della biologia molecolare in Europa come centro di eccellenza, principalmente nella ricerca di base rivolta alla comprensione dei fenomeni fondamentali dei processi biologici degli organismi viventi operando in cinque ambiti prioritari: ricerca di base della tecnologia molecolare, tecnologie e strumentazione, strutture e servizi, insegnamento e formazione, trasferimento di tecnologia.

L'Accordo di sede tra Italia ed EMBL aggiorna, dunque, il contenuto normativo dell'Accordo del ‘99. Le modifiche più significative riguardano, oltre all'adeguamento delle sopravvivenze normative intervenute negli anni, l'esenzione dell'imposizione sui redditi anche per i dipendenti dell'Istituto aventi cittadinanza italiana, questione da lungo tempo pendente. La sede italiana, infatti, era l'unica a non riconoscere l'esenzione ai propri cittadini e, poiché l'EMBL applica già un sistema di tassazione interna sul proprio personale, si veniva a determinare un sistema di doppia tassazione che negli anni ha impedito di fatto l'assunzione di personale italiano presso la sede di Monterotondo e l'aggiornamento delle mappe dei locali destinati al laboratorio di Monterotondo in corso di ristrutturazione e adeguamento. In ragione della necessità di adeguare la normativa italiana e colmare tale lacuna, che per anni ha creato uno squilibrio nel godimento dei diritti da parte dei lavoratori italiani dell'EMBL e talvolta addirittura pregiudicato la loro assunzione, esprimo a nome del MoVimento 5 Stelle voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 3242​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 3242: “Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Laboratorio europeo di biologia molecolare relativo al Programma del Laboratorio europeo di biologia molecolare a Monterotondo, con Allegato, fatto ad Heidelberg il 15 aprile 2021 e a Roma il 4 maggio 2021”.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 16).

Seguito della discussione della proposta di legge: S. 2326 - D'iniziativa dei senatori: Piarulli ed altri: Proroga del termine previsto dall'articolo 8, comma 1, della legge 8 marzo 2019, n. 21, per la conclusione dei lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità "Il Forteto" (Approvata dal Senato) (A.C. 3367​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge, già approvata dal Senato, n. 3367: Proroga del termine previsto dall'articolo 8, comma 1, della legge 8 marzo 2019, n. 21, per la conclusione dei lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità "Il Forteto".

Ricordo che nella seduta del 6 dicembre si è conclusa la discussione generale e la relatrice e il rappresentante del Governo hanno rinunciato a intervenire in sede di replica.

La V Commissione (Bilancio) ha espresso il prescritto parere (Vedi l'allegato A), che è in distribuzione.

(Esame degli articoli - A.C. 3367​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli della proposta di legge (Vedi l'allegato A). Poiché non sono stati presentati emendamenti, li porrò direttamente in votazione.

(Esame dell'articolo 1 - A.C. 3367​)

PRESIDENTE. Se nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.

Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 17).

(Esame dell'articolo 2 - A.C. 3367​)

PRESIDENTE. Se nessuno chiede di intervenire per dichiarazione di voto, passiamo ai voti.

Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2 (Vedi l'allegato A).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 18).

(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 3367​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Ettore. Ne ha facoltà. Non c'è? Non lo vedo.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (CI). Grazie, Presidente. Non avevo sentito la sua voce, eppure è così chiara e limpida. La proroga del termine per la conclusione dei lavori della Commissione sui fatti accaduti presso la comunità “Il Forteto” è già stata decisa dal Senato, ed era già stata prorogata al dicembre 2021 e ora sarebbe prevista una proroga al 1° ottobre 2022.

Vi è necessità di questa proroga. Evidentemente, anche nel periodo della pandemia non c'è stata possibilità per la Commissione di lavorare in maniera assidua e anche di fare visite sul posto e di poter raccogliere ulteriori testimonianze. Tutta l'inchiesta si è rallentata per una serie di ragioni oggettive che non hanno consentito di definire i lavori della Commissione. Per queste ragioni e per la necessità di svolgere un'attività più approfondita nel campo dell'affidamento dei minori, che fa anche parte dell'oggetto dei lavori della Commissione, la richiesta di proroga è ampiamente giustificata. Vi era una prima ipotesi di prolungamento dei lavori di Commissione fino a fine legislatura; si è poi deciso, in Senato, di stabilire la data al 1° ottobre 2022. L'attività complessa e articolata della Commissione e la corposa documentazione a disposizione - 70.000 pagine - richiedono sicuramente un supplemento di attività. Ricordo che quella della comunità “ Il Forteto” è una delle vicende più terribili che ci siano mai state con riguardo all'affidamento dei minori. Alla comunità “Il Forteto” venivano affidati i minori, anche in un momento nel quale i responsabili della stessa venivano condannati per gravi reati, che riguardavano la sfera sessuale e atti di libidine nei confronti di minori. Nonostante questo, negli anni successivi, dal 1985, sono stati fatti ulteriori affidamenti. Ricordo che la Cassazione, nel 2017, ha confermato la condanna per il signor Fiesoli - cioè Fiesoli, più che signore - inizialmente a 17 anni di reclusione, poi ridotta in appello a 15 anni e 10 mesi; in primo grado era stata più alta. C'è una serie di questioni che devono essere approfondite. Credo che, siccome si tratta di una proroga, ci siano tutti gli elementi perché sia decisa e, da questo punto di vista, ci sarà il voto favorevole del gruppo Coraggio Italia (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signor Presidente. Annuncio, devo dire, non con grande entusiasmo, il voto favorevole sulla proposta di legge per la proroga del termine di conclusione dei lavori della Commissione di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità “Il Forteto”. Dico con non grande entusiasmo perché è un po' invalsa una prassi per cui quasi in automatico si va alla proroga di queste Commissioni e raramente si rispettano i tempi previsti dalla legge originaria. Detto questo, mi pare che il voto del Senato sia stato chiaro e, quindi, sussistano le condizioni. Apprezziamo il fatto che la soluzione trovata preveda una proroga non a fine legislatura ma prima della fine della legislatura. Da questo punto di vista risponde un po' a questa esigenza - lo dico in generale -, vale a dire che le Commissioni d'inchiesta dovrebbero cercare di rispettare il più possibile il dettato iniziale, la previsione iniziale di durata. Comunque, pur con queste osservazioni, esprimo il voto favorevole del gruppo Liberi e Uguali.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Occhionero. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA OCCHIONERO (IV). Grazie, Presidente. Con questo voto proroghiamo di ulteriori nove mesi l'attività e i lavori della Commissione sui fatti accaduti presso la comunità “Il Forteto”; lavori iniziati, come è già stato ricordato, a febbraio 2020, e che si sarebbero dovuti concludere entro dodici mesi ma che, di fatto, con questo voto, verranno prorogati. Inutile ricordare la necessità, certamente, di rispettare i tempi inizialmente previsti, ma anche i limiti e i ritardi dovuti alla vicenda pandemica che ancora coinvolge il nostro lavoro e che inevitabilmente ha rallentato notevolmente le attività della Commissione, sia nelle ispezioni, sia negli atti di audizione assolutamente necessari al fine di fare chiarezza su eventuali responsabilità istituzionali in merito alla gestione della comunità “Il Forteto” e sugli affidamenti dei minori. È necessario, accanto alle responsabilità civili e penali, che vengono comunque accertate nelle aule dei tribunali, che le Camere accompagnino anche l'accertamento delle responsabilità politiche e amministrative di chi ha messo a repentaglio la salute sia fisica sia mentale dei minori disagiati, che vedevano in essa un'ancora di salvezza, il più delle volte.

È evidente che questa proroga serve per individuare le ragioni per cui le autorità competenti, ivi incluse quella di vigilanza o le pubbliche amministrazioni interessate, abbiano continuato ad accreditare Il Forteto come un interlocutore istituzionale, anche a seguito di provvedimenti giudiziari riguardanti abusi sessuali e maltrattamenti riferiti a condotte perpetrate all'interno della comunità, apparentemente senza contromisure. È necessario comunque che la Commissione di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità Il Forteto vada avanti nelle proprie attività, che individui ulteriori strumenti di controllo sia su questa sia su tutte le altre comunità che esistono nel territorio nazionale, che provveda ad individuare degli strumenti che rafforzino anche i sistemi di controllo sui soggetti responsabili e che, eventualmente, laddove emergano responsabilità e negligenze, sia anche in grado di individuare le modalità con cui applicare poi quei provvedimenti sanzionatori o di prevenzione. Dunque, quello della proroga di oggi lo vedo un po' come un percorso obbligato per il raggiungimento di questi obiettivi che abbiamo appena enunciato. Di fatto, è un dovere inderogabile soprattutto verso chi ha subito delle nefandezze inenarrabili e molto spesso in una condizione di particolare vulnerabilità e disagio. Ecco perché Italia Viva voterà a favore della proroga di cui oggi si discute con questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vinci. Ne ha facoltà.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, Presidente. Anche il gruppo Fratelli d'Italia voterà assolutamente a favore di questa proroga. Com'è già stato ricordato, la Commissione è stata di fatto istituita proprio all'inizio della pandemia. Quindi, il grande carico di lavoro, oltre alle difficoltà avute nella gestione di questa Commissione, in questo periodo difficile, per consentire gli approfondimenti e l'audizione delle persone coinvolte, ha comportato la necessità di ulteriore tempo. Ricordo che questa Commissione come altre che sono attualmente attive presso il Parlamento sono fondamentali per tutti noi per capire quali saranno anche le modifiche legislative da introdurre nel sistema degli affidi. Esiste infatti la Commissione di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità Il Forteto ma non ci dimentichiamo che, direi, negli ultimi trent'anni - ma è stato soprattutto scoperto nella storia recente, giusto per passare da Bibbiano - la gestione e l'affido dei minori sono stati non solo coinvolti ma travolti da scandali ripetuti. Questo deve essere approfondito da questa Camera, deve essere in qualche modo trovata una soluzione perché da decenni ci sono bambini che vengono affidati a strutture che continuano a manifestarsi inaffidabili, con i tribunali per i minorenni che continuano a rivolgersi a persone sbagliate, assistenti sociali che continuano a non essere sorvegliati e ad essere troppo creduti da parte dei tribunali. Questo ha comportato tantissime sofferenze, ha comportato sofferenze a piccoli cittadini italiani e alle loro famiglie e questo deve finire. Voglio soltanto ricordare quello che in un'altra Commissione, la cosiddetta Commissione sugli affidi, ha dichiarato ieri il pubblico ministero che ha svolto le indagini su Bibbiano. Egli ha dichiarato, testualmente, che c'era un progetto su Bibbiano condiviso da sindaco e servizi sociali e che senza la magistratura oggi al vertice ci sarebbe la ONLUS Hansel e Gretel. Quindi, come Parlamento non possiamo lasciare in mano alla magistratura la difesa di un intero sistema, quello degli affidi. Dobbiamo analizzarlo, questa Commissione serve anche a questo. Poi, bisognerà trovare delle soluzioni concrete all'interno di questo Parlamento per modificare tutto il sistema e garantire che non ci siano più problematiche come queste e che la magistratura non debba più intervenire in situazioni così gravi. Per questo, il voto sarà assolutamente favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mazzetti. Ne ha facoltà.

ERICA MAZZETTI (FI). Grazie, Presidente. Il provvedimento all'esame dell'Assemblea rappresenta un importante atto di assunzione di responsabilità verso le vittime, verso i familiari, verso i cittadini tutti, per proseguire nella ricerca della verità, da troppo tempo negata, sui gravissimi fatti accaduti nella comunità Il Forteto.

Non posso sottrarmi dal rammentare come quella de Il Forteto rappresenti una delle pagine più buie della Toscana ma anche di tutto il nostro Paese. A Vicchio, nel cuore del Mugello, una vallata dell'Appennino toscano in provincia di Firenze, per circa trent'anni sono stati accolti nella comunità fondata da Rodolfo Fiesoli minori in affidamento allontanati da famiglie problematiche. Assieme a Fiesoli, Goffredi ed altri avevano fondato l'associazione nel 1977 con lo scopo di creare una comunità produttiva per ragazzi disagiati, ispirati agli insegnamenti di Don Milani. Invece, purtroppo, si è rivelato un luogo dove troppi bambini sono stati abusati sessualmente, picchiati, allontanati dai genitori naturali, in alcuni casi persuasi addirittura a denunciarli per falsi abusi. Dopo le due Commissioni d'inchiesta che ci sono state nella regione Toscana e svariati processi che hanno portato a severe condanne, è emerso che in quel luogo è stato permesso di tutto, nel silenzio e con la connivenza delle istituzioni che, per anni, hanno considerato Il Forteto un esempio, finanziandolo e promuovendolo. Alle porte di questa comunità si sono fermate, senza entrare però, le istituzioni, i controlli dei servizi sociali, la magistratura e i giornalisti, accontentandosi della versione che all'interno veniva fornita fra la paura e la vergogna. Possiamo dire una storia di zona franca, da cui lo Stato ha deciso di distogliere lo sguardo, di far finta che questa comunità, questi esseri umani e tutto quanto stava succedendo non esistessero. Però, su 80 bambini, 14 si sono uccisi. È nostro dovere approfondire, vagliando ogni singolo aspetto, prima per la coscienza di ognuno di noi, poi per coloro che noi tutti rappresentiamo in quest'Aula.

Oggi discuteremo di una proroga della Commissione d'inchiesta che, in assenza di tale proroga, scadrebbe il prossimo 31 dicembre. Pertanto, a nome mio e di tutto il gruppo Forza Italia, siamo certi e favorevoli a protrarre, perché fino ad oggi posso dire che la Commissione ha lavorato molto bene. Tuttavia, le difficoltà operative, la crescita delle scadenze istituzionali e politiche e l'emergenza da COVID-19, che è intervenuta medio tempore, hanno provocato la paralisi di molte attività, rendendo impossibile lo svolgimento di audizioni, eventuali missioni ispettive e qualunque altro strumento necessario per fare emergere la realtà che c'è stata all'interno di questo luogo.

Questi sono gli elementi che hanno contribuito a rendere meno serrato il lavoro di inchiesta, che peraltro si è da subito rivelato particolarmente complesso e ha impegnato la Commissione, nel proseguire i lavori, in un'intensa attività, fatta di svolgimento di svariate audizioni ed acquisizioni di elementi conoscitivi considerevoli. Oggi dobbiamo votare un provvedimento che consenta alla Commissione di terminare il proprio lavoro, formando proposte in ordine all'adozione di nuovi potenziamenti del sistema dei controlli sui soggetti responsabili dell'affidamento familiare e, laddove siano emerse responsabilità e negligenze in capo ad essi, alle modalità con cui applicare gli opportuni provvedimenti.

Al di là degli schieramenti politici, credo che non ci si possa esimere, dopo anni e anni di lavoro partiti dalla regione fino a qui, in Parlamento, dal dare le dovute e concrete risposte a tutti i cittadini italiani e dal prevenire il ripetersi di fatti orribili come quelli in quegli anni accaduti nella comunità Il Forteto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciampi. Ne ha facoltà.

LUCIA CIAMPI (PD). Signor Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, la Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità Il Forteto ha svolto un'ampia attività istruttoria, che risulta essere tuttora in corso.

La Commissione si è costituita il 6 febbraio 2020, istituita con legge 8 marzo 2019, con il duplice compito di svolgere accertamenti sulle eventuali responsabilità rimaste in ombra dopo le due commissioni d'inchiesta regionali in merito alla gestione della comunità stessa e degli affidamenti di minori sui fatti drammatici accaduti, al fine di comprendere quale percorso normativo occorra per garantire maggiore tutela ai minori allontanati dalle loro famiglie e bisognosi di protezione.

Due sono gli obiettivi: uno di indagine sulle responsabilità, l'altro di proposta di correzione e miglioramento del sistema degli affidamenti dei minori e del controllo sulle comunità affidatarie.

Purtroppo, l'adozione di misure di chiusura o limitazione delle diverse attività a causa della pandemia da COVID-19 ha notevolmente complicato il funzionamento della Commissione, e si è resa pertanto necessaria una proroga, che ha differito dapprima al 31 dicembre 2021 il termine per la chiusura dei lavori, che risultano tuttora in corso con indagini in pieno svolgimento.

In particolare, voglio evidenziare l'entità dell'attività svolta, le risultanze istruttorie sinora emerse, i filoni di indagine tuttora in corso, con particolare riferimento agli accertamenti economico-contabili e al tema della tutela delle vittime.

I motivi per cui viene chiesta un'ulteriore proroga della conclusione dei lavori all'ottobre 2022 sono dovuti quindi alla complessità del tema, che ha richiesto numerose indagini, e al dramma pandemico, che ha reso più difficoltosa l'attività della Commissione.

Per quanto riguarda le acquisizioni documentali, l'archivio della Commissione ha acquisito un'ingente mole di documentazione, pari a più di 70 mila unità documentali. La Commissione ha svolto numerose audizioni di vittime de Il Forteto, dedicando una specifica attenzione a tale centrale profilo. Si è anche attivata in una interlocuzione con gli enti impegnati nel sostegno materiale e psicologico delle vittime, e i progetti attivati a sostegno delle vittime in convenzione con gli enti del territorio costituiscono un autonomo punto di approfondimento della Commissione, con l'intento di verificare se tali progetti siano riusciti a ricomprendere la totalità delle vittime. Ciò nel fine primario per la Commissione di prospettare interventi per colmare eventuali lacune.

Tale aspetto è in corso di verifica e voglio sottolineare come l'attività sia risultata e sia anche oggi particolarmente complessa sia per reperire tutte le vittime e trovare la loro adesione all'attività di approfondimento e accertamento sia per le modalità con cui si provvedeva agli affidi dei minori, prescindendo da ogni controllo, e per il ruolo anche istituzionale dei soggetti coinvolti, cosa che rende ancora particolarmente complessa l'acquisizione delle informazioni e dei dati.

In tal senso, la Commissione intende focalizzare il proprio impegno per completare un lavoro di approfondimento rispetto a sentenze e a provvedimenti giudiziari che hanno toccato solo in parte il ben più ampio panorama delle vittime, come è emerso dai nostri lavori. La Commissione ritiene invece di dover più compiutamente chiarire questo punto con un'attività mirata a tale indagine, che è in svolgimento e che costituisce un punto centrale per l'assolvimento del proprio compito istituzionale.

Di recente è stato svolto un sopralluogo presso il tribunale dei minori di Firenze per l'acquisizione di elementi su istruttorie in corso che necessitano di esame.

La Commissione si sta, inoltre, dedicando a un tema nuovo rispetto alle indagini regionali: il comparto economico-contabile della cooperativa e dell'associazione, quali figure giuridiche legate a Il Forteto, relativamente agli immobili e al patrimonio dei diversi enti, che ha costituito uno specifico filone di indagine, il cui completamento assume un'importanza fondamentale; perciò, è essenziale che le indagini e le analisi siano proseguite e completate.

Sul tema delle responsabilità dei magistrati, a fronte di una ingente attività di audizioni svolte - ne sono avvenute undici -, ne rimangono da effettuare altre sei. Si tratta di audizioni che, se di numero limitato, rivestono tuttavia un carattere centrale, quello della magistratura minorile. La mole di fascicoli di minori acquisiti all'archivio della Commissione, tuttora in corso d'esame, corrisponde all'indagine sulle modalità di affidamento. Il lavoro svolto finora sarebbe vano, se non si avesse il tempo per la disamina di tutti i fascicoli.

L'intento della Commissione è anche approfondire il tema dei controlli e per questo sono stati ascoltati dirigenti di servizi sociali, psicologi, neuropsichiatri, assistenti sociali, in sedici audizioni. A tale riguardo, sono state acquisite nuove consulenze nell'ambito delle professionalità specifiche, che dovrebbero rivelarsi preziose per il perfezionamento della disamina del controllo da parte dei servizi sociali; ciò anche per comprendere la criticità del sistema e pervenire alla formulazione di proposte perché fatti come quelli accaduti presso Il Forteto non possano più accadere. Sono stati anche svolti diversi sopralluoghi presso l'Istituto degli Innocenti di Firenze e l'Opera Santa Rita di Prato e altri sono previsti in luoghi di affido di minori.

La Commissione ha anche approfondito il tema del commissariamento con un proprio filone d'indagine, sviluppato attraverso audizioni e attività istruttorie, che ha condotto a risultati di particolare interesse. Insomma, il lavoro svolto è stato impegnativo e proficuo.

Il lavoro non è concluso, rimangono ancora da svolgere importanti audizioni, effettuare altri sopralluoghi in strutture di accoglienza di minori. La documentazione acquisita è ingente, ma restano ancora in corso di acquisizione atti e documenti di rilievo. Resta ancora da redigere la relazione finale, da discutere e votare; per questo è necessaria la proroga della conclusione dei lavori. Si impone la necessità di un'accurata verifica del sistema di protezione dei minori fuori della famiglia, sistema che, troppo spesso, ha evidenziato lacune e dinamiche non sempre virtuose, comprese quelle che consentono l'allontanamento dei figli dalla famiglia naturale.

Si impone una verifica del sistema giudiziario minorile, che rende estenuanti anche i percorsi giudiziari per comprendere i motivi della decisione. Gli episodi controversi sono molti, troppi: è un lavoro enorme e complesso anche per una Commissione parlamentare di inchiesta.

Di buon auspicio è il fatto che l'avvio di questo percorso di indagine nasca da una scelta trasversale, che può e deve scongiurare il rischio della strumentalizzazione politica. Per tutto questo, il Partito Democratico voterà a favore della proroga (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Legnaioli. Ne ha facoltà.

DONATELLA LEGNAIOLI (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, la Commissione di inchiesta in discussione ha come obiettivo quello di provvedere agli accertamenti sulle eventuali responsabilità istituzionali in merito alla gestione della comunità Il Forteto e degli affidamenti di minori, anche al fine di prospettare l'adozione di misure organizzative e strumentali per il corretto funzionamento della struttura.

Il comma 2 dell'articolo 2, inoltre, attribuisce a questa Commissione di inchiesta il compito di formulare proposte in ordine all'adozione di nuovi strumenti di controllo delle comunità alloggio presenti nel territorio nazionale, nonché in ordine al potenziamento del sistema dei controlli sui soggetti responsabili dell'affidamento familiare e, laddove siano emerse responsabilità e negligenze in capo ad essi, alle modalità con cui applicare gli opportuni provvedimenti sanzionatori.

Il termine per la conclusione dei lavori della Commissione di inchiesta, fissato entro 12 mesi dalla data della sua costituzione ed avvenuto il 6 febbraio 2020, è stato successivamente prorogato dalla legge 26 febbraio 2021, n. 21, al 31 dicembre 2021, in conseguenza del protrarsi dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, al fine di consentire lo svolgimento di accertamenti sulle eventuali responsabilità istituzionali in merito alla gestione della comunità “Il Forteto” e una più approfondita istruttoria in relazione all'adozione di misure organizzative e strumentali per il corretto funzionamento della struttura. Si segnala, inoltre, che l'esame della robusta documentazione depositata presso l'archivio della Commissione, pari a più di 70 mila pagine ha evidenziato la necessità di esperire puntuali e precisi approfondimenti, acquisendo nuove testimonianze e svolgendo indagini su profili precedentemente non considerati.

Noi, in Commissione, abbiamo cercato di ricostruire la verità, evidenziando numerosissime criticità e condotte censurabili, anche penalmente, seppur prescritte, il cui lavoro, a conclusione, permetterà - spero - di contribuire all'accensione dei riflettori su argomenti e temi così delicati riguardanti i minori ed il mondo della giustizia nel senso più ampio e nobile del termine.

Prima di affrontare le mie riflessioni sugli argomenti trattati, vorrei richiamare testualmente alcuni passaggi delle sentenze di condanna che, in modo cristallino e chiaro, ascrivono precise e puntuali responsabilità in capo anche ad enti, istituzioni, politica, professionisti, che agli atti di questa Commissione di inchiesta hanno un preciso cognome e nome.

Dalla sentenza del tribunale di Firenze emergono, infatti, le seguenti accuse: “Vi era un preciso sistema per condizionare le scelte di voto in occasione di elezioni politiche ed amministrative”. E, con riferimento al sistema di affido presso “Il Forteto”, si evidenziano “le bizzarre, inverosimili e dannose teorie educative, relazioni parafamiliari elaborate ed applicate al suo interno”.

Con riferimento ad un pregresso arresto dei due principali esponenti della comunità “Il Forteto”, emerge che la scarcerazione di Fiesoli e Goffredi “venne festeggiata a Bovecchio con esponenti politici e sindacali, mentre minori e handicappati continuavano ad essere affidati alla cooperativa. Gli affidamenti, in effetti, venivano disposti con provvedimenti di rara approssimazione e superficialità”.

Nel dispositivo di condanna i giudici si domandano: “Quali furono le cause che permisero alle istituzioni pubbliche (…) di nutrire una straordinaria fiducia nei confronti di una cooperativa agricola totalmente priva di competenze, esperienze, professionalità o benemerenze nel campo dell'educazione e, soprattutto, nella cura dei soggetti segnati da forti deprivazioni affettive e cognitive?”

Ed ancora, i giudici precisano: “In particolare, le istituzioni che hanno investito su “Il Forteto” - o che della disponibilità de “Il Forteto” all'accoglienza dei disadattati hanno beneficiato - non avevano alcun interesse ad approfondire la conoscenza delle dinamiche interne della cooperativa”. Ancora: “Alla sentenza del 1985” - la condanna di Fiesoli e Goffredi - “avrebbe dovuto far seguito, con immediatezza, la fine dell'esperienza di accoglienza della cooperativa “Il Forteto”. Inoltre: “La comunità “Il Forteto” non ha mai onorato l'obbligo di legge ed ha perseverato nell'inerzia solo grazie alla colpevole inerzia sopra delineata dei comuni, delle USL, della procura e del Tribunale per i minorenni di Firenze”. “Il Forteto” era privo di un centro affidi, prescritto per legge: “a tutto provvedevano Fiesoli e Goffredi, verso i quali i servizi territoriali deponevano la loro piena e assoluta fiducia”.

A pagina 131, i giudici scrivono ancora: “A metà degli anni 2000, nonostante leggi, riforme, regolamenti, delibere regionali, il sistema affidamenti familiari a “Il Forteto” e ai suoi membri, poggiante su disponibilità, coartate o apparenti, manteneva dunque una connotazione di totale illegalità, con assoluto disprezzo delle esigenze e dei diritti dei minori.

Mi avvio, quindi, alla conclusione del mio intervento, Presidente, non prima di suggerire quelle che a nostro avviso possono rappresentare utili iniziative nell'affrontare le tematiche emerse durante i lavori della Commissione di inchiesta che ancora riserverà, purtroppo, ne sono convinta, numerose sorprese, anche di natura economico contabile. Abbiamo accertato che accade spesso che istituzioni minorili affidino temporaneamente i minori, anche in tenerissima età, addirittura 0-3 anni, ad enti o strutture accreditate a cui, poi, dovrebbe far seguito l'affido a coppie riconosciute, coppie affidatarie selezionate dai centri affidi dislocati sul territorio. La temporaneità dell'affido a queste strutture, purtroppo, è un eufemismo; tutto diventa cronico con scadenze infinite. Allora, in questo caso, occorrerebbe un provvedimento legislativo tipo quello effettuato per il “codice rosso”, disponendo di individuare nell'ambito dei centri affidi coppie affidatarie strutturate, già disponibili a chiamata ad accettare affidi d'urgenza, dando un termine perentorio di pochi giorni di permanenza in queste strutture, qualora si rendesse necessaria la collocazione presso di loro.

Occorre, poi, intervenire sui conflitti d'interesse che spesso riguardano le figure professionali che si occupano dei minori, evitando che giudici onorari e non togati possano, nel contempo, rivestire un ruolo istituzionale di supporto ai giudici e ai magistrati e, contemporaneamente, occuparsi, in libera professione, delle problematiche dei medesimi minori. È questo un punto strategico. Inoltre, ricordo il tema dell'operato della magistratura nel contesto dell'inchiesta della comunità “Il Forteto” che non ha saputo, nel tempo, accendere i riflettori sulle gravi omissioni, se non addirittura collusioni, dotandosi di anticorpi. È recentissima e ben nota la vicenda Palamara, ma in alcuni atti del procedimento penale de “Il Forteto viene affermato che lo stesso Fiesoli si era adoperato per favorire la nomina di magistrati a danno di altri, già negli anni 1998-2002.

Premesso tutto ciò, nonostante la trasmissione al CSM di numerosi atti giunti e trasmessi dalle procure di Firenze e Genova, nonché anche dalla regione Toscana a seguito delle efficientissime commissioni regionali, nessun magistrato è stato censurato, nemmeno disciplinarmente, nonostante - come affermato anche dalla PM Galeotti, audita da questa Commissione - le responsabilità fossero chiare. Da questi errori, anzi, orrori, bisogna, ora, avere il coraggio di ricordare che le mamme di distinti minori, a causa di accuse orchestrate e pilotate dagli ambienti magistratuali, professionali e locali all'interno de “Il Forteto”, furono condannate a diversi anni di carcere e i cui processi, a seguito dell'accensione dei riflettori sui fatti accaduti a “Il Forteto”, sono stati recentemente oggetto di revisione e completa assoluzione, non prima però di aver trascorso alcuni anni in carcere.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

DONATELLA LEGNAIOLI (LEGA). Premesso tutto ciò, si richiedono ulteriori accertamenti che non possono esaurirsi nell'esiguo arco di tempo che rimane per la conclusione dell'inchiesta e che, ad avviso della Commissione di cui faccio parte, risultano indispensabili, perché in grado di fare finalmente chiarezza su vari aspetti della complessa vicenda. Le vicende de “Il Forteto” sono una cicatrice per tante persone e per tutta la Toscana. Per questo è irrinunciabile impegnarsi e studiare per comprendere e individuare le mancanze, le superficialità, gli errori e le responsabilità.

PRESIDENTE. Deve concludere.

DONATELLA LEGNAIOLI (LEGA). Pertanto, a nome del gruppo Lega-Salvini Premier, dichiaro il voto favorevole alla proroga ulteriore al 1° ottobre 2022 del termine entro il quale la Commissione d'inchiesta deve concludere i propri lavori (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Palmisano. Ne ha facoltà.

VALENTINA PALMISANO (M5S). Grazie, Presidente. Ci apprestiamo, oggi, a votare in Aula la proposta di legge sulla proroga dei lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità “Il Forteto”.

La Commissione della quale faccio parte, insieme a colleghi e colleghe delle altre forze politiche, è stata costituita nel febbraio 2020 con il compito di svolgere accertamenti sulle responsabilità istituzionali in merito alla gestione della comunità Il Forteto che, come sappiamo, è al tempo stesso cooperativa agricola e comunità di recupero per minori disagiati ed è sita nel comune di Barberino di Mugello in provincia di Firenze. La comunità, infatti, è stata al centro di una lunga vicenda giudiziaria per abusi sessuali, maltrattamenti e pedofilia che ha portato anche alla condanna dei cofondatori, Fiesoli e Goffredi, per maltrattamenti aggravati e atti di libidine. Dai lavori già portati avanti durante la Commissione è emerso e sta emergendo un quadro molto serio e molto grave, fatto di episodi di violenza fisica e psicologica perpetrati per anni nei confronti dei giovani ospiti della struttura, con effetti, ovviamente, che possiamo pensare essere stati devastanti sulla psiche delle vittime. Nonostante ciò, è emerso e sta emergendo che gli affidi sono continuati anche dopo le sentenze di condanna. Nelle audizioni, infatti, si è parlato di una sorta di cortocircuito istituzionale, di lacuna delle verifiche; su tutto questo la Commissione sta facendo luce.

I lavori della Commissione, infatti, sono ancora in corso su punti fondamentali dell'inchiesta, tra cui, ad esempio, la verifica della totalità delle vittime; è un'attività che si sta portando avanti, ma è molto complessa. Si pensi, ad esempio, che, durante le audizioni, è emerso che talune persone non avevano, al momento dei processi svolti, neanche la consapevolezza del proprio status di vittime. E non tutti hanno agito per le vie giudiziarie ai fini dell'emersione della loro posizione. Su questo punto, la Commissione sta facendo luce e sta incentrando una grande parte della propria inchiesta proprio per chiarire questo aspetto e per poter adempiere al meglio a uno degli obiettivi fondamentali della Commissione, ovvero la tutela e il risarcimento delle vittime.

Un altro profilo molto importante e rilevante sul quale si sta incentrando l'attività della Commissione è quello economico e contabile; si sta, infatti, portando avanti un'attività di ricognizione degli immobili e del patrimonio, non soltanto della comunità Il Forteto, ma anche di tutte le società che gli gravitano intorno. Devo dire che questo è un tema innovativo, anche rispetto al passato e rispetto alle inchieste portate avanti a livello regionale e politico, ed è un filone che assume un'importanza fondamentale per due aspetti: sia in un'ottica di utilità per l'interesse pubblico, sia anche per accertare e, quindi, controllare tutti i beni immateriali, in possesso di questa comunità, che possono costituire concreti strumenti da destinare al risarcimento delle vittime.

È importante sottolineare anche il prezioso lavoro che sta svolgendo la Commissione, non soltanto sul caso specifico de Il Forteto, ma, in generale, sul sistema degli affidi in Italia; un lavoro portato avanti con sopralluoghi, incontri con chi tutti i giorni ha a che fare con i minori, presidenti di tribunali, pubblici ministeri, direttori di case famiglia, proprio per cercare di cristallizzare lo stato dell'arte nell'ambito della tutela dei minori in Italia, al fine di intervenire con proposte normative tese a migliorare il quadro di riferimento.

Attualmente, il termine dei lavori della Commissione è fissato al 31 dicembre prossimo e con questa proposta di legge chiediamo che venga prorogato almeno fino al 1° ottobre 2022, perché i lavori della Commissione sono stati anche interessati, come è comprensibile, da rallentamenti dovuti alla pandemia. Quindi, per questi motivi e per arrivare, come detto, ad un lavoro completo della Commissione, dichiaro il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle alla proposta di proroga della Commissione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 3367​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di legge n. 3367:

S. 2326 – “Proroga del termine previsto dall'articolo 8, comma 1, della legge 8 marzo 2019, n. 21, per la conclusione dei lavori della Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità Il Forteto” (Approvata dal Senato).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 19).

Avverto che, secondo le intese intercorse tra i gruppi, l'esame degli ulteriori argomenti iscritti all'ordine del giorno è rinviato alla prossima settimana, nella quale saranno previsti a partire da martedì 14 dicembre.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. È di pochi minuti fa una fonte di agenzia con riferimento ad un'inchiesta della procura di Foggia concernente alcune persone - sono cinque le persone arrestate - e la moglie del capo del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Viminale, Michele Di Bari, risulta essere tra le 16 persone indagate per quanto riguarda una piaga che tutti conosciamo, ossia la vicenda del caporalato sulla quale in passato è intervenuto anche il legislatore.

Fratelli d'Italia chiede con grande chiarezza spiegazioni e soprattutto ci farebbe piacere avere il Ministro in Aula, in modo che venga a riferire su questa vicenda che la riguarda in quanto si tratta di una persona molto vicina al suo Dicastero. Credo sia un'ulteriore pagina che si verifica quando, all'interno di un Governo, non c'è una compagine tecnica scelta sulla base della qualità e dell'efficienza delle risposte agli italiani ma soltanto sulla base di questioni di appartenenza e di comodo, spesso utilizzate rispetto a fatti di grande serietà.

Noi ribadiamo questa nostra richiesta; lo facciamo con forza e, ovviamente, con quello spirito non giustizialista (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), ma di chi, proprio da quest'Aula, deve dare un esempio e, soprattutto, risposte e spiegazioni.

PRESIDENTE. Onorevole Ferro, senz'altro la sua richiesta verrà trasmessa dalla Presidenza al Governo, fermo restando naturalmente - ma questo credo che lo condivida - che le responsabilità penali sono personali e non vengono trasferite ai coniugi.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Caon. Ne ha facoltà.

ROBERTO CAON (FI). Presidente, prendo la parola per sollecitare un'interrogazione che ho presentato…

PRESIDENTE. Onorevole Caon, non è il modo con cui si sollecitano le interrogazioni. Lei lo sa, essendo di vecchia data. A fine seduta ci saranno i richiami, se lei si iscrive due ore prima. Comunque, le darò la parola a fine seduta.

Modifica nella composizione dell'Ufficio di Presidenza di un gruppo parlamentare.

PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data 10 dicembre 2021, il presidente del gruppo parlamentare MoVimento 5 Stelle ha reso noto che l'assemblea del gruppo ha provveduto a rinnovare la composizione del comitato direttivo che risulta così modificato. Presidente: Davide Crippa; vicepresidente vicario: Alessandra Carbonaro, in sostituzione del deputato Riccardo Ricciardi; vicepresidenti: Cosimo Adelizzi, Valentina Barzotti, Giuseppe L'Abbate, Filippo Scerra; segretari e delegati d'Aula: Maria Soave Alemanno, Nicola Provenza, Elisa Tripodi, in sostituzione del deputato Antonio Federico; tesoriere: Francesca Galizia, in sostituzione del deputato Francesco Silvestri.

Organizzazione dei tempi di esame di un testo unificato di proposte di legge.

PRESIDENTE. Avverto che nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna sarà pubblicata l'organizzazione dei tempi per la discussione generale del testo unificato delle proposte di legge in materia di morte volontaria medicalmente assistita (Vedi l'allegato A).

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare la collega Frassinetti. Ne ha facoltà. Prego i colleghi di fare silenzio, trattandosi del ricordo di un collega scomparso. Colleghi, colleghi! Prego.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie, Presidente. Colleghi, voglio ricordare brevemente la figura di un collega che è stato deputato dal 2008 al 2013 nel PdL, il collega Eugenio Minasso, purtroppo deceduto nei giorni scorsi dopo una lunga malattia dovuta a complicanze legate al COVID e ricoverato all'ospedale San Martino di Genova.

Minasso, già consigliere regionale di Alleanza Nazionale in Liguria, è stato poi deputato, come ricordavo, nella XVI legislatura, dal 2008. Era un parlamentare attaccato al territorio. Proveniva da Imperia e oggi tutta Imperia lo ricorderà nei funerali. Era un ligure attaccato alla sua terra, come tutti i liguri sanno essere. Mi piace ricordarlo così, sempre con la sua voglia di cambiare e con la sua voglia di portare le istanze del territorio che venivano rappresentate anche in quest'Aula. Oggi Fratelli d'Italia lo piange e lo ricorda (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Muro. Ne ha facoltà.

FLAVIO DI MURO (LEGA). Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Colleghi!

FLAVIO DI MURO (LEGA). Anche a nome del gruppo parlamentare Lega-Salvini Premier, desidero esprimere le condoglianze alla famiglia e a tutti i cari dell'onorevole Eugenio Minasso, deputato ligure, deputato imperiese. Ha lavorato in questo ramo del Parlamento dal 2008 al 2013. Precedentemente, era stato attivo come consigliere regionale, appunto, in Liguria. È stato un deputato del nostro territorio, molto attento alle problematiche locali, presente in quest'Aula per le battaglie che hanno visto protagonista il nostro Ponente e molto rispettato in tutti i comuni della nostra provincia. Devo dire che ancora oggi, girando per il mio e il suo territorio, sento ancora parlare bene di Eugenio Minasso.

Quindi, il mio pensiero e il pensiero di tutti i colleghi della Lega va alla sua famiglia e ai concittadini che oggi si ritroveranno per l'ultimo saluto nella basilica di Imperia. Quindi, condoglianze alla famiglia e agli imperiesi per la scomparsa di Eugenio Minasso (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bagnasco. Ne ha facoltà.

ROBERTO BAGNASCO (FI). Grazie, Presidente. Per un doveroso ma soprattutto sentito ricordo di Eugenio Minasso, che ho conosciuto e che ho frequentato nei tantissimi anni in cui è stato protagonista della vita politica soprattutto nella nostra regione, in terra di Imperia ma su tutto il territorio della Liguria. Una persona di grande equilibrio, una persona particolarmente attaccata alla sua gente e al suo territorio. Era sempre disponibile per un incontro, era sempre disponibile per dare il suo contributo di conoscenze. Purtroppo, questa subdola malattia lo ha colpito e anche in questa occasione ha dimostrato la sua tempra. Quando, per poco tempo, è uscito dall'ospedale San Martino, ha parlato con un equilibrio incredibile in una situazione evidentemente drammatica. Il ricordo va a lui e soprattutto, evidentemente, in questo momento va alla sua famiglia, che ha dovuto perdere una persona di così grande qualificazione troppo, troppo presto (Applausi).

PRESIDENTE. Naturalmente, la Presidenza si associa alle espressioni di cordoglio da parte dei colleghi, cordoglio che viene trasmesso alla famiglia da parte di tutta l'Aula.

C'era anche il collega Caon che aveva una sollecitazione ma non è più presente in Aula.

Ha chiesto di parlare la collega Madia. Ne ha facoltà.

MARIA ANNA MADIA (PD). Grazie, Presidente. È stato trovato senza vita un giovane uomo di trent'anni alla stazione Termini: è morto di freddo e il suo corpo adesso è al cimitero del Verano. Oggi è la Giornata nazionale dei diritti umani e, in Italia, nell'anno del Signore 2021, si muore ancora di freddo: non di COVID, non di tumore, ma di freddo! Eppure ci chiamano democrazia avanzata.

Ecco, Presidente, io mi rivolgo a lei. Sarebbe bello che in quest'Aula ci potesse essere un minuto di silenzio per ricordare questo giovane uomo, la cui vita è stata stroncata non da un cinico destino ma da una responsabilità collettiva delle istituzioni, che io credo quest'Aula oggi debba rappresentare (Applausi).

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Madia, per il suo opportuno ricordo e la sensibilizzazione nei confronti dell'Aula. Penso che la sua proposta verrà trasmessa alla Presidenza, da parte del suo gruppo e da parte della Presidenza attuale, per omaggiare in maniera adeguata e ricordare in maniera adeguata quello che lei ci ha appena rappresentato.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Lunedì 13 dicembre 2021 - Ore 10:

(ore 10, con votazioni non prima delle ore 18)

1. Discussione sulle linee generali del testo unificato delle proposte di legge:

D'INIZIATIVA POPOLARE; ZAN ed altri; CECCONI e MAGI; ROSTAN ed altri; SARLI ed altri; ALESSANDRO PAGANO ed altri; SPORTIELLO ed altri; TRIZZINO: Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia. (C. 2​-1418​-1586​-1655​-1875​-1888​-2982​-3101-A​)

Relatori: BAZOLI, per la II Commissione; PROVENZA, per la XII Commissione.

2. Discussione del disegno di legge:

S. 2426 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili (Approvato dal Senato). (C. 3395​)

Relatori: BARATTO, per la VI Commissione; POLVERINI, per la XI Commissione.

La seduta termina alle 11,10.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nelle votazioni nn. 1, 2 e 3 il deputato Micillo ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nelle votazioni nn. 2, 3 e 4 il deputato De Lorenzis ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 5 il deputato De Martini ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto astenersi dal voto;

nelle votazioni dalla n. 6 alla n. 15 il deputato Lotti ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 8 il deputato Gariglio ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 15 il deputato Cubeddu ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 16 il deputato Miceli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 18 il deputato Enrico Borghi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 19 il deputato Stefani ha segnalato che non è riuscito a votare.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 2737 - articolo 1 239 172 67 87 151 21 92 Appr.
2 Nominale articolo 2 250 176 74 89 155 21 92 Appr.
3 Nominale articolo 3 251 180 71 91 159 21 92 Appr.
4 Nominale articolo 4 256 183 73 92 162 21 92 Appr.
5 Nominale Ddl 2737 - voto finale 337 251 86 126 225 26 90 Appr.
6 Nominale Ddl 3241 - articolo 1 343 343 0 172 343 0 90 Appr.
7 Nominale articolo 2 341 341 0 171 341 0 90 Appr.
8 Nominale articolo 3 338 338 0 170 338 0 90 Appr.
9 Nominale articolo 4 345 344 1 173 344 0 90 Appr.
10 Nominale articolo 5 344 343 1 172 343 0 90 Appr.
11 Nominale Ddl 3241 - voto finale 353 353 0 177 353 0 89 Appr.
12 Nominale Ddl 3242 - articolo 1 353 353 0 177 353 0 89 Appr.
13 Nominale articolo 2 349 349 0 175 349 0 89 Appr.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 19)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale articolo 3 351 351 0 176 351 0 89 Appr.
15 Nominale articolo 4 352 352 0 177 352 0 89 Appr.
16 Nominale Ddl 3242 - voto finale 355 355 0 178 355 0 89 Appr.
17 Nominale Pdl 3367 - articolo 1 364 363 1 182 363 0 89 Appr.
18 Nominale articolo 2 361 360 1 181 360 0 89 Appr.
19 Nominale Pdl 3367 - voto finale 353 352 1 177 352 0 87 Appr.