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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 596 di martedì 16 novembre 2021

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO

La seduta comincia alle 10,35.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ANDREA DE MARIA, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Enrico Borghi, Maurizio Cattoi, Dieni, Fassino, Giordano, Migliore, Valente, Vito e Raffaele Volpi sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente 98, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 10,37).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Caiata. Ne ha facoltà.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. Oggi siamo un po' tutti sopraffatti dall'emozione triste per la scomparsa di Giampiero Galeazzi. Giampiero Galeazzi è stato un profondo portatore di emozioni positive. Noi tutti lo ricorderemo per la sua grandissima professionalità, per la sua grandissima capacità di essere cronista sportivo, per le sue indubbie capacità atletiche, per le sue grandi vittorie personali nell'ambito del mondo del canottaggio. Cosa rendeva veramente unico Giampiero Galeazzi? Perché tanta gente oggi è affranta per la sua scomparsa? Sicuramente per la sua unica capacità di raccontare lo sport (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). In realtà, lui lo sport non lo raccontava, lui lo sport ce lo faceva vivere; te lo faceva vivere, ti faceva vivere le vittorie dello sport ed era capace di creare un'emozione positiva in chi ascoltava che era addirittura più forte di chi la viveva perché i nostri atleti, quando vivono e vincono le competizioni, sono sopraffatti dallo sforzo fisico; Giampiero Galeazzi ti rendeva partecipe di quell'impresa, non ti raccontava quell'impresa. Ho sentito dire in questi giorni che lui aveva tre anime: un'anima popolare, quella della gente, quella del calcio, quella del suo grandissimo amore per la maglia della Lazio; un'anima elegante, quasi culturale, era il suo profondo amore per il tennis, la sua capacità di raccontare il tennis; un'anima sportiva, quella del canottaggio. Giampiero Galeazzi non ci ha raccontato lo sport. Giampiero Galeazzi ci ha portato su quelle canoe e ci ha fatto diventare tifosi del canottaggio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ci ha resi protagonisti delle vittorie degli Abbagnale; non ci raccontava il tennis, ci ha portato nei campi da tennis, ci ha fatto vivere le emozioni della Coppa Davis.

Allora, questa sua grandissima capacità di rendere uniche queste emozioni, non la capacità di fare il cronista, di raccontare, ma quella di generare emozioni positive in chi ascoltava, la capacità di accomunare tutti in un unico grande sentimento positivo di vittoria, tutto ciò era Giampiero Galeazzi. E se è vero che la capacità di regalare emozioni è un dono, noi dobbiamo essere tutti, in quest'Aula e fuori, in Italia, profondamente grati a quell'omone che, con questa sua sensibilità e questa sua capacità, ci ha fatto emozionare tutti. Ci mancherai “Bisteccone”. Andiamo a vincere, come dicevi tu. Un abbraccio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi.

Non essendo ancora decorso il termine di preavviso di venti minuti previsto per le votazioni con procedimento elettronico, sospendiamo la seduta che riprenderà alle ore 10,55.

La seduta, sospesa alle 10,40, è ripresa alle 10,57.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 2394 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, recante misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l'estensione dell'ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening (Approvato dal Senato) (A.C. 3363​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3363: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, recante misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l'estensione dell'ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening.

Ricordo che sono state presentate le questioni pregiudiziali Cabras ed altri n. 1 e Lollobrigida ed altri n. 2.

(Esame di questioni pregiudiziali - A.C. 3363​)

PRESIDENTE. Passiamo, quindi, all'esame delle questioni pregiudiziali presentate.

A norma del comma 4 dell'articolo 40 del Regolamento, in caso di più questioni pregiudiziali ha luogo un'unica discussione. In tale discussione, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo 40, potrà intervenire, oltre ad uno dei proponenti (purché appartenenti a gruppi diversi), per illustrare ciascuno degli strumenti presentati per non più di 10 minuti, un deputato per ognuno degli altri gruppi per non più di 5 minuti.

Al termine della discussione si procederà, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 3, quarto periodo, del Regolamento, ad un'unica votazione sulle questioni pregiudiziali presentate.

Illustra la questione pregiudiziale Cabras ed altri n. 1 la deputata Corda.

Colleghi, colleghi, per favore! Colleghi, se entrate in Aula, fatelo con silenzio, per favore; in silenzio! Prego.

EMANUELA CORDA (MISTO-A). Grazie, Presidente. Oggi siamo molto preoccupati, perché si sta per approvare l'ennesimo provvedimento che offende il dettato costituzionale: perché lo offende? Perché sono tantissime le violazioni - quelle che noi riteniamo violazioni - dei principi e dei fondamenti della nostra Costituzione. Questo decreto, il decreto n. 127, introduce delle modifiche all'applicazione della certificazione verde in ambito lavorativo sia pubblico che privato. Sono tante le storture che andranno a coercire ancor più i cittadini nell'esercizio di un loro diritto, il diritto al lavoro, che - ricordiamolo - è un diritto sancito dalla Costituzione.

Perché questo accade? Questo accade perché viene utilizzato uno strumento che era nato per consentire il passaggio tra uno Stato e l'altro a livello europeo e poi è diventato, invece, uno strumento di divisione sociale tra i cittadini. La Commissione europea diede giustamente un via libera all'introduzione di questo provvedimento all'interno degli ordinamenti nazionali, ma l'Italia, purtroppo, si è spinta molto oltre le linee guida che aveva posto l'Europa, tant'è vero che, per esempio, il lavoratore che non presenta il green pass, viene, come dire, subissato di sanzioni e può anche subire il taglio dei propri emolumenti; addirittura può essere allontanato dal posto di lavoro. Sappiamo che i 3 presupposti per ottenere la certificazione verde sono la guarigione dal COVID-19, il fatto di presentare un test, un tampone molecolare,…

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi, per favore. Colleghi! Colleghi - lo dico a tutti - per favore. C'è una discussione in corso! Colleghi, anche da questo lato, per favore. Prego.

EMANUELA CORDA (MISTO-A). …oppure, ovviamente, l'essere vaccinati. Questi sono i 3 presupposti, ma cosa sta accadendo? Sta accadendo che i tamponi hanno un costo esorbitante (fino a 15 euro e anche 17 euro per un tampone); hanno poi una durata di 48 ore, il che significa che ogni lavoratore, per poter semplicemente lavorare, è costretto a investire una somma ingente mensilmente, in modo che gli sia consentito proprio di entrare nel luogo di lavoro. Questo è inaccettabile perché crea una disparità tra cittadini. Tra l'altro, se vogliamo parlare di minoranze che si sono create, la nostra Costituzione difende le minoranze, quindi esse andrebbero tutelate e non punite, non coercite.

Purtroppo, questo sistema, che secondo alcuni avrebbe incentivato la vaccinazione, in realtà sta fomentando le paure delle persone, perché, ovviamente, ciò che andrebbe fatto maggiormente sarebbe informare, rasserenare e dare una libertà di scelta, facendo i dovuti controlli.

Infatti, nessuno sta dicendo che la pandemia non vada combattuta con tutti i mezzi; nessuno si azzarda a negare l'esistenza del virus, che è terribile e ha effetti devastanti; tuttavia bisogna anche avere l'onestà intellettuale di ammettere che sono stati fatti errori e, purtroppo, si continua a sbagliare. L'errore sta in questi provvedimenti, che poi alla fine l'Esecutivo cala dall'alto, perché non c'è nessun tipo di resistenza neanche a livello parlamentare, visto che la maggioranza risulta coesa, ma anche annichilita sotto certi aspetti. Io sono convinta che molti colleghi, anche in maggioranza, abbiano delle forti perplessità rispetto ad alcune misure che saranno introdotte da questo nuovo decreto, però non si azzardano a proferire parola perché evidentemente hanno già deciso che ormai tutto deve andare secondo la legge del Governo Draghi, senza alcun tipo di resistenza. Questo non va bene perché si vanno a ledere i diritti fondamentali dei cittadini.

Allora, perché noi abbiamo sollevato queste eccezioni di incostituzionalità rispetto a questo decreto? Vi faccio un esempio: si sta cercando, per esempio, di estendere una misura che era già stata introdotta da un altro decreto, il n. 111, in ambito scolastico, la con la creazione di una piattaforma software che consentiva addirittura di utilizzare il codice fiscale per verificare il green pass. Questo però che cosa comporta? Che poi, alla fine, i dirigenti scolastici sono entrati in possesso dei dati sensibili dei cittadini e questo non va assolutamente bene. Il fatto di voler estendere questa misura anche ad altri ambiti lavorativi non fa che aggravare la situazione, perché ricordiamo che, proprio come recita la nostra Costituzione e soprattutto secondo le norme che regolano la privacy, un cittadino non è tenuto a divulgare i propri dati sensibili, specialmente in ambito sanitario, a meno che non ci sia una prescrizione specifica in tal senso.

Questo, purtroppo, avverrà con questo nuovo “super” green pass, ed è una cosa che va fermata prima che crei ancora di più questa voragine tra cittadini di “serie A” e di “serie B”. Infatti, abbiamo numerosissime segnalazioni da parte di persone che già stanno subendo, comunque, delle sanzioni pesanti, proprio per il fatto che questa certificazione li impegna a sostenere dei costi elevatissimi per mettersi in regola o a sottoporsi magari a dei trattamenti sanitari - parlo della vaccinazione, per esempio, che non è obbligatoria - in maniera comunque subdola. Infatti, il green pass comporta esattamente questo: se tu non sei in possesso del green pass, comunque non puoi accedere ai servizi fondamentali e, in particolar modo, non potrai più entrare nei luoghi di lavoro; e se non ti adeguerai, sarai punito severamente.

Citavo prima il caso delle sanzioni, che è scandaloso perché non è mai successo che si mettesse in discussione, che si subordinasse il diritto al lavoro ad un provvedimento di natura sanitaria. Tra l'altro, è un provvedimento che, come abbiamo sottolineato più volte, non garantisce neanche la non diffusione del virus, per il semplice fatto che è demenziale aver prorogato di altri sei mesi la validità di questo green pass, visto che la copertura vaccinale per un ciclo completo è di circa sei mesi, così come la comunità scientifica ci dice e ci informa.

Allora, se è vero che noi vogliamo davvero dar valore agli scienziati, alla scienza e vogliamo portare avanti un discorso razionale, che venga così recepito dal cittadino, il quale sia quindi anche stimolato, magari, a vaccinarsi e a immunizzarsi, questo sicuramente non è il modo migliore per farlo; perlomeno, non raccontando delle cose non vere, utilizzando malamente uno strumento che era nato con ben altre finalità e applicandolo in qualsiasi ambito tout court, senza una motivazione razionale.

Vogliamo parlare, poi, del fatto che il datore di lavoro, con questo nuovo provvedimento, potrà anche fare proprio delle liste e raccogliere i dati, oppure conservare una copia della certificazione verde? Una cosa che è assolutamente in contrasto con le norme comunitarie, con il Regolamento (UE) 2021/953. Però questo non importa a nessuno perché, anche se sono norme di rango superiore, chi se ne frega, tanto stiamo violando la Costituzione, non ci interessa nulla del diritto europeo, tanto vale continuare ad andare così, in questo stato perenne di eccezione, e accettare qualunque tipo di sopruso.

Però, ripeto, non è un atteggiamento costruttivo da parte del Governo, se davvero si vuole stimolare il cittadino ad avere una condotta virtuosa, aggredirlo nelle sue libertà, vessarlo, torturarlo. Perché addirittura il Ministro Brunetta parlava di tortura, diceva che godeva nel vedere le persone che decidono di farsi un tampone e nel vedere la sofferenza per avere questo aggeggio inserito nel naso fino al cervello. È una cosa che non avremmo mai voluto sentir dire da un Ministro, perché dispiace che un linguaggio del genere possa essere accettato da una maggioranza, che, tra l'altro, si definisce democratica, liberale, ma purtroppo noi vediamo che le cose vanno in una direzione totalmente opposta.

Questo provvedimento lo respingiamo al mittente per una serie di questioni che poc'anzi ho enunciato, non ultima anche quella che si tratta di un provvedimento orizzontale che non tiene conto neanche delle differenze in ambito lavorativo.

PRESIDENTE. Grazie, deve concludere.

EMANUELA CORDA (MISTO-A). Vado a concludere. Infatti ci sono delle realtà, per esempio, all'aperto, nelle quali le norme che riguardano la sicurezza possono essere maggiormente tutelate; e così anche all'interno, perché, giustamente, chi ha i luoghi di lavoro più grandi e più accessibili, ha la possibilità, magari, di mettere maggiormente in sicurezza i lavoratori.

Quindi, non è un provvedimento, né a livello costituzionale, né a livello di rispetto delle norme comunitarie, assolutamente accettabile e chiediamo che non venga portato avanti (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Illustra la questione pregiudiziale Lollobrigida ed altri n. 2 il deputato Montaruli.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. Partiamo dall'inizio. Il green pass obbligatorio per l'accesso al lavoro viene istituito tramite la decretazione di urgenza. L'articolo 77 della Costituzione prevede che, in casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge. Peccato che la richiamata urgenza del dettato costituzionale non può essere - non può essere! - applicata al provvedimento in parola, quello che discutiamo oggi, perché le misure in esso contenute sono entrate in vigore quasi un mese dopo il varo del decreto. Allora ci spiegate quale urgenza c'era da determinare, per l'ennesima volta, che il Governo intervenisse in una materia nella quale, invece, doveva intervenire il Parlamento? Non c'era! E questo è il primo punto per cui questo provvedimento noi lo riteniamo incostituzionale.

Ma Fratelli d'Italia ha presentato una questione pregiudiziale di costituzionalità anche per altri motivi, e non servono Augusta Montaruli o Fratelli d'Italia a spiegarvi il motivo per cui è stata presentata, basterebbe leggere la Costituzione. Articolo 1: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, non sul green pass, non sulla lettura di un codice a barre, non su un QR code, non sui provvedimenti malsani del Ministro Speranza, non sui provvedimenti del Governo, sul lavoro!

E l'articolo 3 della Costituzione, come va avanti? Afferma che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge (…)” e che “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e” - udite, udite! - “l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori” - tutti i lavoratori! - “all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Voi avete detto che avreste superato questo ostacolo costituzionale mettendo l'alternativa tra il green pass ottenuto a seguito della vaccinazione e il green pass ottenuto a seguito dell'avvenuto tampone. Peccato che il tampone non è gratuito al pari della vaccinazione e questo crea, sì, una disparità che è anticostituzionale tra i lavoratori. Perché cosa succede con il vostro fantastico green pass, con questo green pass? Succede che la persona economicamente più agiata, la persona più ricca, il lavoratore che prende uno stipendio più alto e per il quale 225 euro al mese sono un solletico, ha un ventaglio di libertà, di possibilità e di opportunità più ampio rispetto a chi è più umile e che, di fronte ad una spesa che gli cambia invece ciò deve mangiare, o meno, tutti i giorni, è di fatto costretto a rinunciare ad una propria libertà che la Costituzione gli garantisce per ricorrere invece a un altro strumento, ottenere il green pass e ottenere così l'accesso al lavoro. Voi in questo modo create una disparità tra i cittadini che viola il principio di uguaglianza costituzionale e lo fate in maniera subdola. Qual è il vostro problema? Il vostro problema è che voi non trovate un accordo all'interno della vostra maggioranza su come far avanzare la campagna vaccinale. Non trovando questo accordo e non trovando lo strumento legislativo varato dal Parlamento, con il quale si stabilisca in che modo debba essere e debba avanzare la campagna vaccinale, voi riversate i problemi delle vostre divisioni nel problema di coscienza dei singoli cittadini, che sono al di fuori del palazzo ma che rappresentano l'Italia reale. Voi con questo provvedimento passate sopra ai principi fondamentali della nostra Costituzione, in particolare all'articolo 1, che è l'architrave costituzionale. Mi stupisco che il Ministro Speranza sia esponente di un partito che allo stesso tempo si chiama Articolo 1 e poi, invece, vari provvedimenti simili. Voi in questo modo create un pericolosissimo precedente perché subordinate il primo dei diritti costituzionali a un provvedimento di tipo secondario. E non è la preoccupazione tanto per l'oggi, ma è la preoccupazione anche per il domani. Il terzo elemento che ha un rilevanza costituzionale è che per far passare questo provvedimento orribile, voi a breve, tra qualche minuto, porrete per l'ennesima volta la questione di fiducia. Il Governo porrà per l'ennesima volta la questione di fiducia, questione di fiducia che è già stata posta su questo provvedimento anche al Senato; così questo provvedimento sarà approvato dai due rami di Parlamento solo grazie alla questione di fiducia! Peccato che la reiterata posizione della questione di fiducia, il continuo ricorrere alla questione di fiducia, il maniacale tentativo di sopprimere la possibilità dell'opposizione e del Parlamento tutto di esprimersi in maniera compiuta rispetto ai vostri provvedimenti non sia previsto dalla Costituzione, che prevede invece altre prerogative. Peccato, Presidente Fico, che quanto previsto rispetto ai lavori e alle prerogative dei parlamentari e alla loro possibilità di doversi esprimere su ogni singolo provvedimento non sia previsto dalla Costituzione ma da un Regolamento, il Regolamento della Camera, che voi state nuovamente calpestando.

Quindi, sono tre i profili. Non dovevate ricorrere alla decretazione d'urgenza: con la decretazione di urgenza state approvando un provvedimento, il green pass per i lavoratori, che, su vari profili, viola articoli della nostra Costituzione, quindi calpesta i diritti dei cittadini. Infine, vi è un terzo motivo, ma non meno importante: a breve, come se nulla fosse, nuovamente porrete la questione di fiducia. Presidente, se questo provvedimento non ha dei vizi di costituzionalità, io mi chiedo quale sia il provvedimento che ha dei rilievi così forti. Questo è un provvedimento che, sotto il profilo della costituzionalità, fa acqua da tutte le parti e non può essere ammissibile. Per questo Fratelli d'Italia ha nuovamente presentato una questione pregiudiziale e per questo chiede al Parlamento di votare a favore, non tanto per entrare nel merito del green pass dei lavoratori, quanto per salvare l'architrave costituzionale della nostra Nazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Marco Di Maio. Ne ha facoltà.

MARCO DI MAIO (IV). Grazie Presidente. Nei giorni scorsi un'inchiesta giornalistica e un'inchiesta giudiziaria hanno portato alla luce l'esistenza di vari gruppi Telegram, nei quali i sostenitori estremi delle posizioni no-green pass e no-vax minacciavano, non solo le istituzioni della nostra Repubblica, invitando a ghigliottinare tutti coloro che sostengono determinati provvedimenti, ma anche giornalisti, medici e scienziati, colpevoli di sostenere le tesi favorevoli al green pass. Minacce molto gravi, minacce rispetto alle quali non è mai abbastanza sufficiente prendere le distanze. Oggi non abbiamo sentito nulla al riguardo, però sono minacce che devono farci riflettere sul clima che, in una fetta molto minoritaria, ma a cui qualcuno continua a strizzare l'occhio, viene alimentato. È un clima che si alimenta anche del sospetto, che dietro ai provvedimenti come quelli contenuti in questo decreto, ci sia un disegno per instaurare una presunta dittatura sanitaria, per controllare le persone, per limitare le loro libertà. Non è affatto così e questo decreto nei suoi contenuti, modificati peraltro dal passaggio parlamentare al Senato, è la conferma che l'intento del legislatore e del Governo è mettere al centro la tutela della salute delle persone. Questa è la priorità che ci si sta dando. Leggere in queste pregiudiziali e ascoltare in quest'Aula tesi che vanno a mettere in discussione l'orientamento del Governo, che userebbe la crisi e l'emergenza sanitaria per privare i cittadini delle loro libertà e delle loro prerogative, sono assolutamente da condannare e da respingere, come faremo con queste pregiudiziali. È del tutto evidente che siamo in una condizione senza precedenti, in una condizione eccezionale, in una condizione nella quale senza gli strumenti messi in campo anche da questo decreto, noi oggi, ad esempio, non potremmo essere in quest'Aula nel pieno delle sue capacità, molte persone non potrebbero trovarsi al lavoro, molte attività non avrebbero potuto riprendere. L'utilizzo del certificato verde, del green pass, fatto in Italia, che qualcuno qui dentro anche oggi ha identificato come una violazione dei diritti costituzionali, ci pone come modello e come esempio per tanti Stati europei e mondiali. Questo è un dato di fatto, reso possibile dalle scelte che vengono fatte da questo Governo, ma anche dal lavoro straordinario che fanno i nostri operatori, medici e sanitari e le Forze dell'ordine.

Sulla presunta incostituzionalità di questo provvedimento, mi limito a citare l'articolo 32 della Costituzione, che qualifica il diritto alla salute come un diritto fondamentale; ed esso è l'unico a cui può essere attribuita questa particolare accezione. Il subordinare l'esercizio di alcune attività al possesso di un determinato requisito - in questo caso il certificato verde che si può ottenere anche senza vaccinazione -, è legato alla necessità di far fronte a una pandemia mondiale che ha generato e sta generando, purtroppo, milioni di morti in tutto il mondo. È una scelta corretta, che noi rivendichiamo sul piano razionale prima ancora che su quello costituzionale.

La salvaguardia del pluralismo all'interno delle democrazie non può arrivare a trasformare la libertà individuale in un lasciapassare per distruggere le vite degli altri o per devastare alcune città, come avviene sistematicamente nei fine settimana nel nostro Paese. È solo la libertà democratica il vero presidio del pluralismo, cioè quell'idea di comunità che guarda all'interesse generale e al bene comune, che altro non può essere che, prima di tutto, la tutela della salute e della vita. I vaghi riferimenti che vengono fatti su una presunta non validità di questi provvedimenti o addirittura delle vaccinazioni scambiano posizioni, basate sul nulla, che non hanno un supporto medico-scientifico, per una certezza. Non vaccinarsi rafforza il virus e il virus uccide; non utilizzare il green pass significa tornare nelle condizioni di chiusura e di lockdown che abbiamo vissuto. Nessun bilanciamento è possibile sul piano costituzionale, né può gridarsi allo scandalo se il legislatore, il Parlamento e il Governo, riconosce alla salute il primato che le spetta sul piano dei diritti e delle libertà costituzionali, cioè quello di essere il diritto e la libertà più importante. Per questo motivo, quindi, respingiamo le pregiudiziali presentate dai gruppi di opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ceccanti. Ne ha facoltà.

STEFANO CECCANTI (PD). Grazie, Presidente. Ci sono quattro argomenti infondati in queste pregiudiziali, anche se poi ci sono due esigenze reali. I quattro argomenti infondati, che ci portano a votare contro le pregiudiziali, sono i seguenti. Il primo segnala che 4 commi su 22 prevedono provvedimenti attuativi: non mi sembra un grande argomento, anche perché la percentuale non è molto significativa. Il secondo, di cui ha parlato poco fa anche la collega Montaruli, è sullo slittamento tra emanazione del decreto ed entrata in vigore concreta del green pass. Secondo i colleghi, questo sfalsamento negherebbe l'urgenza, ma l'urgenza non era solo quella di introdurre l'obbligo del green pass, quanto piuttosto di introdurlo dando un periodo ragionevole di tempo per adeguarvisi; altrimenti ci sarebbe stato un mostruoso caos applicativo. Quindi, neanche questo argomento è rilevante.

Il terzo, più raffinato, è relativo al rispetto di un Regolamento dell'Unione europea. La base legale c'è perché si tratta di un decreto sulla proporzionalità e la valutazione è più soggettiva. In che situazione saremmo senza lo strumento del green pass con la variante Delta e con l'effetto delle due prime dosi di vaccino che tende a calare? Dovremmo inevitabilmente pensare a nuove chiusure; questo dimostra che la proporzionalità esiste. Il quarto, è il ripetuto richiamo, come in altre pregiudiziali su analoghi decreti, all'articolo 13 sulla libertà personale, che comprende una riserva assoluta di legge. Ma in realtà, come si è detto in tutti i dibattiti precedenti, stiamo ragionando sull'articolo 16, sulla libertà di circolazione, in cui la riserva è relativa. Quindi, quattro argomenti inconsistenti per cui votiamo “no”.

Non si possono, però, negare due questioni vere che emergono dalle pregiudiziali. La prima, è quella che segnala anche una raccomandazione contenuta nel parere espresso dal Comitato per la legislazione: il decreto è arrivato, come in altri casi, con un tempo eccessivamente ridotto rispetto al termine per la conversione; ci è arrivato nove giorni prima della scadenza del decreto. Ciò conferma la tendenza al monocameralismo di fatto, che va superato non in questa sede, ma con un intervento di sistema sui Regolamenti, su cui la Giunta sta lavorando.

La seconda esigenza reale: ci è pervenuto solo qualche giorno fa un parere del Garante della privacy che segnala alcune criticità; è stato commentato anche su vari siti giuridici, in ultimo dai professori Becchi e Palma su Affaritaliani.it. Penso che il Governo dovrebbe su questo dare una risposta, perché può darsi che questo parere sia infondato, nel qual caso nessun problema; può darsi che sia almeno parzialmente fondato, per cui si pone il problema di fare interventi correttivi in alcuni dei prossimi interventi del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Milanato. Ne ha facoltà.

LORENA MILANATO (FI). Grazie, Presidente. Siamo oggi ad analizzare delle pregiudiziali che ripropongono in buona parte alcune considerazioni già contenute in altre pregiudiziali presentate a precedenti decreti volti a limitare la diffusione del COVID-19.

Viene riproposta anche in queste pregiudiziali la considerazione secondo la quale si è di fronte ad un provvedimento d'urgenza che dispone misure che risultano, ancora una volta, limitative delle libertà personali, oltre che lesive del principio di uguaglianza tra i cittadini, sancendo così una differenza tra chi è possessore del certificato verde e chi non lo è.

Bisogna però ribadire che il green pass non impone assolutamente l'obbligo di vaccinazione perché l'accesso ai luoghi di lavoro indicati dal decreto è, infatti, comunque garantito a qualunque cittadino che presenti un test antigenico che non sia positivo. A mio avviso, questo è il minimo che si possa chiedere se si vuole garantire il diritto alla salute ai nostri cittadini. I dati pubblici ci dicono che il nostro Paese, più e meglio di altre Nazioni, sta riuscendo nella difficile impresa di limitare i contagi e le conseguenti ospedalizzazioni e questo è in gran parte dovuto all'alto numero dei cittadini che hanno concluso il ciclo vaccinale, aderendo quindi alla richiesta di vaccinazione.

Ricordo che, nella primavera scorsa, la decisione del Governo di prevedere che il possesso del green pass fosse una condizione necessaria per accedere ai servizi e ai luoghi produsse fin da subito un fortissimo aumento delle prenotazioni per i cicli di vaccinazione; è quindi evidente il valore meramente strumentale del certificato verde ai fini dell'aumento delle vaccinazioni. Ricordo che la vaccinazione è unico e vero antidoto al Coronavirus, nonché il mezzo per sconfiggere nuovi lockdown e il rischio di nuove chiusure alle attività produttive che - queste sì - rappresenterebbero un insostenibile problema economico e sarebbero intollerabili eticamente. Peraltro, contrariamente a quanto indicato dalle pregiudiziali, i dati positivi di questi ultimi mesi in Italia sulla capacità, ben più di altri Paesi, di controllare i contagi e le ospedalizzazioni sono stati ottenuti grazie anche ad una giusta sintesi operata dall'Esecutivo tra decisioni politiche, evidenze scientifiche e tutela dei diritti costituzionalmente garantiti.

Sotto questo ultimo aspetto, è necessario ribadire che la libertà di ciascun cittadino, garantita dalla nostra Costituzione, si deve esercitare sempre nel rispetto del diritto alla sicurezza e all'incolumità degli altri individui, in particolare degli individui e delle persone più fragili per motivi di salute o di età. Le persone quindi più deboli devono essere tutelate proprio in base al principio di solidarietà.

È evidente che l'impiego del certificato verde nei luoghi di lavoro sia una decisione sostanzialmente equilibrata che tiene conto della cornice giuridica emergenziale in cui questa decisione si colloca e che garantisce un accettabile bilanciamento tra il diritto al lavoro e la tutela della salute pubblica. La terribile pandemia, ancora lontana dall'essere sconfitta, impone di riaffermare la gerarchia dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione e quindi è necessario riaffermare il fondamentale diritto alla salute previsto dall'articolo 32 della nostra Costituzione.

Chiedere quindi il rispetto di alcune norme, come quelle del certificato verde, che consentano di salvaguardare la salute del singolo individuo e della collettività è una decisione perfettamente rispettosa e in linea con il dettato costituzionale. Non vi sono dubbi, infatti, sulla preminenza che la nostra Carta costituzionale riconosce al diritto alla salute, tale da giustificare compressioni di altri interessi pubblici che sono sicuramente ugualmente meritevoli di tutela. In conclusione, ritengo che, alla luce delle argomentazioni in esse contenute, emerga con tutta evidenza la strumentalità delle questioni pregiudiziali che sono state presentate oggi. Se già da diversi mesi il Paese è finalmente ripartito e siamo riusciti a ridurre enormemente morti e contagi è anche perché si è avuto il coraggio di prendere queste iniziative che la stragrande maggioranza del Paese capisce perfettamente e ci ringrazia per questo. Per questi motivi, annuncio il voto contrario di Forza Italia sulle questioni pregiudiziali (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata De Carlo. Ne ha facoltà.

SABRINA DE CARLO (M5S). Presidente, colleghe e colleghi, con la conversione in legge del decreto-legge relativo al green pass assicuriamo al nostro Paese la possibilità di non arretrare davanti alla pandemia da COVID-19. Si tratta, infatti, del principale strumento che ha consentito a tutti noi in questi mesi di riprendere in mano le nostre vite, il lavoro, la scuola e la socialità, nella massima prevenzione e nel rispetto del diritto alla salute. Questo perché, colleghi? Perché non vi è alcuna libertà se si mette in pericolo quella del prossimo e non può esserci alcuna ripresa senza la tutela della salute pubblica. Va ricordato nuovamente che il nostro Paese è stato il primo ad utilizzare uno strumento come il green pass che, poi, anche tutti gli altri hanno iniziato ad usare. Siamo stati, infatti, i primi a stabilire regole sul suo utilizzo, per molti, forse, le più severe di tutti. E pure adesso, davanti alle notizie degli ultimi giorni che confermano una pericolosa ripresa dei contagi in tutta Europa, ecco che anche gli altri Paesi, come per esempio la Germania, stanno seguendo la via tracciata dall'Italia. Se il nostro sistema continua a reggere è proprio grazie alle scelte più rigorose, talvolta, forse, anche impopolari che questo Governo e il Presidente Conte, con il “Conte 2”, si sono assunti la responsabilità di prendere, ma anche grazie a tutti quei cittadini che hanno deciso di essere parte attiva di questo percorso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché non basta dire sempre e solo “no”, colleghi, bisogna fare delle scelte, in questo caso mirate al contenimento dei contagi.

Con l'obbligo di esibire la certificazione verde anche all'interno dei luoghi di lavoro si vuole, quindi, andare a tutelare la salute di tutti i lavoratori che, attraverso l'avvenuta vaccinazione e l'effettuazione di un test dall'esito negativo, continueranno a preservare la sicurezza di tutti. Per questo motivo, rimaniamo decisamente basiti quando sentiamo dire, da alcune forze politiche, che questo decreto comprime un diritto fondamentale come quello al lavoro per i cittadini sprovvisti di green pass, perché, come sappiamo, non avere la certificazione significa, di fatto, essere sprovvisti di vaccinazione o di un test che accerti la negatività da COVID-19. Quindi, colleghi, che cosa vogliamo fare? Vogliamo dire “no” al vaccino, “no” ai tamponi, andare liberamente in giro, al lavoro, al cinema, a scuola, come se nulla fosse accaduto negli ultimi due anni e rischiare di vanificare tutti gli sforzi fatti fino ad oggi? Non si può, sulla base di pochi casi, mettere a rischio la libertà di tutti. Ecco perché l'introduzione del green pass all'interno dei luoghi di lavoro è l'unica soluzione possibile per evitare una recrudescenza del virus.

Veniamo alla questione della legittimità costituzionale sollevata oggi in quest'Aula. La Costituzione dispone che ogni cittadino possa circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salve le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. La libertà di circolazione e soggiorno è dunque garantita da una riserva di legge rinforzata per contenuto. A sua volta, la salute è tutelata dall'articolo 32 della Costituzione, come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività.

Da ultimo, con la sentenza n. 198 del 2021, la Corte costituzionale ha ribadito che la competenza legislativa per il contenimento della pandemia spetti in esclusiva allo Stato, giacché attinente alla profilassi internazionale, osservando inoltre che il modello tradizionale di gestione dell'emergenza, affidato alle ordinanze contingibili e urgenti, culminato nell'emanazione del codice della protezione civile, se, da un lato, appare conforme al disegno costituzionale, dall'altro, non ne costituisce l'unica attuazione possibile, essendo ipotizzabile che il legislatore statale, se posto a confronto con un'emergenza sanitaria dai tratti del tutto peculiari, cerchi di introdurre nuove risposte normative e provvedimentali tarate su quest'ultima, come appunto accaduto a seguito della diffusione del COVID-19, il quale, a causa della rapidità e dell'imprevedibilità del contagio, ha imposto l'impiego di strumenti capaci di adattarsi alle pieghe di una situazione di crisi in costante divenire.

Infine, colleghi, io sono di Trieste, città nella quale, nelle ultime settimane, si è sviluppata la più grande protesta contro il green pass e, certamente, esprimere democraticamente il proprio dissenso è sacrosanto, ma ciò non deve dare adito a nessun rappresentante delle istituzioni di alimentare il fuoco del malcontento. Non si possono cavalcare strumentalmente teorie no-vax o no-green pass perché è solo grazie al vaccino se il nostro Paese sta ripartendo ed è anche grazie al green pass se i lavoratori dei settori, come cinema, teatri, palestre e stadi, hanno ripreso la loro attività in sicurezza, a tutela della salute di tutti.

L'azione di questo Governo è sempre stata basata sul principio della proporzionalità e dell'adeguatezza e questa misura, che istituisce l'obbligo di green pass nei luoghi di lavoro, mira al rispetto non della libertà di pochi, ma di tutti.

Per tutti questi motivi, Presidente, il MoVimento 5 Stelle voterà contro queste questioni pregiudiziali (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Sono così esauriti gli interventi sulle questioni pregiudiziali.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulle questioni pregiudiziali Cabras ed altri n. 1 e Lollobrigida ed altri n. 2.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

(Esame dell'articolo unico - A.C. 3363​)

PRESIDENTE. Essendo state respinte le questioni pregiudiziali, passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e degli emendamenti riferiti agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).

La V Commissione (Bilancio) ha espresso il prescritto parere (Vedi l'allegato A) che è in distribuzione.

(Posizione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 3363​)

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, deputato D'Inca'. Ne ha facoltà (Commenti).

Colleghi, colleghi…

FEDERICO D'INCA', Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Presidente, onorevoli deputati, a nome del Governo, autorizzato dal Consiglio dei Ministri (Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), pongo la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi (Applausi polemici dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), dell'articolo unico del disegno di legge n. 3363: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, recante misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l'estensione dell'ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening, nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato (Applausi polemici dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Commenti dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Forciniti, sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-A). Ogni mattina un parlamentare si sveglia e sa che dovrà correre più veloce del Ministro D'Inca' per poter dire una parola in questo Parlamento (Commenti). Avete messo la fiducia su 25 emendamenti, dopo che, la settimana scorsa, avevate messo la fiducia su 17 emendamenti; avete ormai annullato questo Parlamento anche quando fate cose così gravi e così pervasive come quelle che riguardano il diritto al lavoro dei cittadini! E non avete neanche il fegato di assumervi la responsabilità politica di sostenere uno straccio di dibattito in quest'Aula, perché non avete argomenti, evidentemente, per sostenere un dibattito, altrimenti 25 emendamenti potremmo tranquillamente e serenamente discuterli e votarli uno per uno, ma non avete gli argomenti, non avete l'autorevolezza per imporre le cose che volete imporre e, quindi, le volete imporre con l'autorità, ma l'autorità dei manganelli, con cui state prendendo le persone in piazza, non la potete usare per sostituire un'autorevolezza che non avete, perché la logica delle cose che state facendo non esiste. Noi resisteremo per sempre a questo vostro disegno di società, che punisce e vessa i cittadini, mentre regala alle multinazionali la gestione dell'acqua, la gestione del servizio pubblico e introiti miliardari alle case farmaceutiche. Siete la negazione di tutto ciò che è democratico, di tutto ciò che è civile, di tutto ciò che è pacifico. State distruggendo il tessuto sociale di un Paese a colpi di mano autoritari, ma sappiate che non tutti saranno dalla vostra parte, ci sarà sempre chi resisterà, in questo Paese, fin quando, un giorno - e arriverà molto prima di quello che voi pensiate -, ve ne dovrete andare da questo Governo, da questi banchi, che state usurpando con la forza e con la violenza (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Alternativa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente. Io vorrei che questo non fosse un intervento rituale, anche perché, essendo arrivati, complessivamente, alla ventiseiesima fiducia, ponendo il Governo la fiducia ogni 11 giorni, questi interventi diventano anche rituali. Però, vorrei che si apprezzasse veramente che, oltre al ricorso a una continua decretazione di urgenza - e i richiami su questo vengono anche dal Quirinale; lei stesso, Presidente Fico, credo che abbia esortato più volte a procedere diversamente per i lavori d'Aula -, a questo punto, evidentemente, non solo il dibattito viene strozzato a fronte della presentazione di pochissimi emendamenti. Allora, deve essere chiara, di fronte a tutti, un'assunzione di responsabilità, che è questa: la maggioranza, benché “bulgara”, teme se stessa. Questa è la realtà dei fatti, e non è un bel segnale per il Paese, non è un bel segnale in generale, anche per i cittadini, quello di una maggioranza costretta a porre la fiducia, ossia ad obbligare ad un “sì” o ad un “no”, perché non riesce a trovare il modo, all'interno di se stessa, per avere politiche condivise.

Questa decretazione di urgenza, questo ricorso continuo alla fiducia è demoralizzante, priva il Parlamento di una funzione essenziale. Quindi, senza urlare, senza sbraitare, è una vergogna oggettivamente, è un venir meno al dettame costituzionale, perché, se la cosa succede ogni tanto, è un conto, ma, se succede di regola, in questo Parlamento - atteso che i tempi sarebbero gli stessi, probabilmente, perché per discutere una decina o una ventina di emendamenti non serve un giorno - che la fiducia viene messa per problemi della maggioranza, è un altro. Anche in prospettiva futura, siccome andremo ad affrontare, ancora, altri argomenti importanti, io prego veramente, Presidente Fico, che venga richiamato il Governo a un comportamento più serio e più rispettoso della democrazia. Non lo dico solo come esponente di Fratelli d'Italia, quindi del partito di opposizione, lo dico anche perché, su un tema come quello del green pass, che, in alcuni casi, divide i cittadini, sarebbe opportuno che le forze politiche trovassero anche una unanimità di intenti, in maniera tale, magari, da convincere le persone che non si sono vaccinate a farlo, per esempio, in maniera tale da non far uscire il messaggio che c'è un'imposizione di fatto. Questo è solo il rispetto di regole democratiche. Fratelli d'Italia segnala, ulteriormente, che questo non è un modo serio e democratico di procedere (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. A seguito della posizione della questione di fiducia, la Conferenza dei presidenti di gruppo è immediatamente convocata presso la Sala della Regina. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 11,47, è ripresa alle 12,50.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Comunico che, secondo quanto stabilito nell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, a seguito della posizione della questione di fiducia sull'approvazione dell'articolo unico del disegno di legge n. 3363, di conversione del decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, in materia di estensione dell'ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 al lavoro pubblico e privato e di rafforzamento del sistema di screening (approvato dal Senato - scadenza: 20 novembre 2021), la votazione sulla questione di fiducia avrà luogo nella seduta di domani, mercoledì 17 novembre, a partire dalle ore 11,40, con dichiarazioni di voto a partire dalle ore 10.

Seguiranno le ulteriori fasi di esame del provvedimento.

Il termine per la presentazione degli ordini del giorno è fissato alle ore 17,30 di oggi, martedì 16 novembre.

Estraggo quindi a sorte il nome del deputato dal quale comincerà la chiama.

(Segue il sorteggio).

La chiama avrà inizio dal deputato Ungaro.

È stato altresì previsto: di inserire all'ordine del giorno della seduta di giovedì 18 novembre, alle ore 14, lo svolgimento di una informativa urgente del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali sui criteri e sulle modalità di erogazione del reddito di cittadinanza e sui suoi esiti applicativi;

di anticipare a lunedì 22 novembre, dopo la discussione generale del disegno di legge n. 3366, di conversione del decreto-legge n. 130 del 2021, la discussione generale del disegno di legge n. 3289, di delega al Governo in materia di efficienza del processo civile, già approvato dal Senato, ed iscritta nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 29 novembre, ove la Commissione abbia concluso l'esame in sede referente. Il relativo seguito sarà iscritto all'ordine del giorno delle sedute dell'Assemblea a partire da martedì 23 novembre, dopo il seguito dell'esame del disegno di legge n. 3366;

di inserire, quale ultimo argomento all'ordine del giorno della seduta di lunedì 22 novembre, la discussione generale della mozione Polidori e D'Attis n. 1-00544, concernente iniziative volte a prevenire e contrastare la violenza contro le donne. Il relativo seguito avrà luogo nella seduta di giovedì 25 novembre, dopo il seguito dell'esame degli altri argomenti già iscritti in calendario.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 17 novembre 2021 - Ore 10:

(ore 10 e ore 16)

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

S. 2394 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, recante misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l'estensione dell'ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening (Approvato dal Senato). (C. 3363​)

Relatore: FEDERICO.

2. Seguito della discussione del disegno di legge:

Deleghe al Governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia. (C. 2561-A​)

Relatore: DE FILIPPO.

3. Seguito della discussione della proposta di legge:

PELLA ed altri: Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di limitazione del mandato dei sindaci e di controllo di gestione nei comuni di minori dimensioni, nonché al decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39, in materia di inconferibilità di incarichi negli enti privati in controllo pubblico. (C. 1356-A​)

e delle abbinate proposte di legge: SILVESTRONI ed altri; CIABURRO ed altri. (C. 2071​-2240​)

Relatori: BERTI, per la I Commissione; BITONCI, per la V Commissione.

4. Seguito della discussione della proposta di legge:

FERRO ed altri: Modifiche all'articolo 12 del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9, in materia di compensazione dei crediti maturati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione. (C. 2361-A​)

e delle abbinate proposte di legge: CANCELLERI e MARTINCIGLIO; ALESSANDRO PAGANO ed altri. (C. 3069​-3081​)

Relatore: SANI.

5. Seguito della discussione della proposta di legge:

S. 1 - D'INIZIATIVA DEI SENATORI: AMATI ed altri: Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo (Approvata dal Senato). (C. 1813​)

e dell'abbinata proposta di legge: FORNARO. (C. 445​)

Relatore: UNGARO.

6. Seguito della discussione della proposta di inchiesta parlamentare:

FORMENTINI ed altri: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dello scoppio della pandemia di COVID-19 e sulla congruità delle misure adottate dagli Stati di origine del virus SARS-CoV-2 per evitarne la propagazione nel mondo. (Doc. XXII, n. 42-A)

Relatori: FORMENTINI, per la III Commissione; STUMPO, per la XII Commissione.

7. Seguito della discussione della mozione Cabras ed altri n. 1-00456 concernente iniziative in relazione al caso di Julian Assange .

(ore 15)

8. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata .

La seduta termina alle 13.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta è pervenuta la seguente segnalazione in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 1 il deputato Mor ha segnalato che non è riuscito a votare.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 1 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 1)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 3363 - quest. preg. 1 e 2 381 381 0 191 38 343 78 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.