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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 564 di martedì 14 settembre 2021

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI

La seduta comincia alle 9,35.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

SILVANA ANDREINA COMAROLI, Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 10 settembre 2021.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Enrico Borghi, Maurizio Cattoi, De Maria, Luigi Di Maio, Dieni, Fassino, Gebhard, Grande, Lapia, Lupi, Magi, Marin, Melilli, Palazzotto, Schullian, Stumpo, Tasso, Vito e Raffaele Volpi sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente 95, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Svolgimento di interrogazioni.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni.

(Iniziative di competenza volte ad adottare linee guida nazionali per la riapertura del settore del wedding a seguito dell'emergenza da Coronavirus – n. 3-02146)

PRESIDENTE. Passiamo alla prima interrogazione all'ordine del giorno Manzo ed altri n. 3-02146 (Vedi l'allegato A). Il Vice Ministro dello Sviluppo economico, Gilberto Pichetto Fratin, ha facoltà di rispondere.

GILBERTO PICHETTO FRATIN, Vice Ministro dello Sviluppo economico. Grazie, Presidente e grazie agli onorevoli colleghi interroganti. Si concorda, nel considerare il valore strategico del wedding, tema dell'interrogazione - un'interrogazione, peraltro, oggi di facile risposta, ma di difficile risposta nel mese di marzo, in cui è stata presentata -, che coinvolge numerose categorie e professionisti, tra i quali la ristorazione, la sartoria, i fioristi e i catering.

La tematica in parola è stata oggetto di questa interrogazione quando erano ancora in vigore le disposizioni del “decreto Riaperture-bis”. Nel frattempo - si ricorda - è intervenuta la legge numero n. 87 del 2021, di conversione del decreto-legge n. 52 del 2021, recante “misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19”.

Al fine di salvaguardare il settore in parola, tale normativa ha consentito, a far data dal 15 giugno 2021, in zona gialla, lo svolgimento di feste conseguenti alle cerimonie civili e religiose, anche al chiuso, e organizzate mediante servizi di catering, nel rispetto dei protocolli e delle linee guida. A fronte della situazione descritta dagli onorevoli interroganti, il Governo, oltre ad allentare le misure restrittive, è intervenuto anche con misure di sostegno alle imprese del settore, danneggiate a seguito del protrarsi dell'emergenza sanitaria. In primis, oltre all'accesso a contributi a fondo perduto e alle indennità per i lavoratori autonomi dei vari settori, compreso quello in parola, si richiama l'articolo 2 del “decreto Sostegni-bis”, il quale istituisce, nello stato di previsione del Ministero dello Sviluppo economico, il Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse, con una dotazione di 140 milioni di euro per l'anno 2021, finalizzato a favorire la continuità delle attività economiche, per le quali sia stata disposta, nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio e il 24 luglio 2021, la chiusura per un periodo complessivo di almeno cento giorni. Proprio la lunga durata della chiusura ha infatti indotto a stanziare un fondo ad hoc per le citate imprese, per le quali non sarebbero state idonee le misure previste nei decreti “Ristori” - 1, 2, 3 e 4, riuniti in un unico provvedimento di legge - e “Sostegni”. Al riguardo, è stato recentemente adottato, da parte del Ministero dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle finanze, il decreto attuativo della misura prevista all'articolo 2, comma 2, del citato “decreto Sostegni”. In particolare, il decreto è stato controfirmato, in data 9 settembre ultimo scorso, dal Ministro dell'Economia e delle finanze, ed è in corso l'iter di perfezionamento, con la registrazione presso gli organi di controllo e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Inoltre, con legge di conversione n. 106 del 2021, è stato introdotto nel “decreto Sostegni-bis” l'articolo 1-ter, recante “contributi per il settore del wedding, dell'intrattenimento e dell'HORECA”. Al fine di mitigare la crisi economica derivante dall'emergenza epidemiologica, per le imprese di questo settore è stata pertanto disposta l'erogazione di un contributo a fondo perduto, per un importo complessivo di 60 milioni per l'anno 2021. Il “Sostegni-bis” prevede, altresì, specifiche “misure urgenti per il settore tessile e della moda, nonché per altre attività economiche particolarmente colpite dall'emergenza epidemiologica”, grazie alle quali si dispone anche la proroga al 31 dicembre 2021, del periodo di fruizione del credito d'imposta per contenere gli effetti negativi sulle rimanenze finali di magazzino del settore tessile, della moda e degli accessori, introdotto dall'articolo 48-bis del “decreto Rilancio” (n. 34 del 2020) e l'innalzamento del relativo limite di spesa a 95 milioni di euro per l'anno 2021 e a 150 milioni di euro per l'anno 2022. Il 27 luglio scorso, il Ministro dello Sviluppo economico ha firmato il decreto che stabilisce i criteri per l'individuazione dei settori economici in cui operano i soggetti beneficiari del credito d'imposta in parola. Inoltre, tengo ad informare che, in data 3 agosto 2021, è stato emanato il decreto direttoriale, che definisce termini e modalità di presentazione delle domande per l'accesso a contributi a fondo perduto a sostegno delle imprese del tessile, moda ed accessori, ivi compresi gli stilisti e le aziende della moda legate al wedding.

Quanto alle misure fiscali e tributarie, si rappresenta che, al riguardo, è stato sentito il Ministero dell'Economia e delle finanze, il quale riferisce che, al fine di contrastare gli effetti socioeconomici negativi, derivanti dal perdurare dell'emergenza epidemiologica, sono state previste anche ulteriori misure in materia fiscale. A titolo esemplificativo - certamente, non esaustivo - si ricordano: il differimento del periodo di sospensione dei termini di versamento derivanti dalle cartelle di pagamento, nonché degli avvisi esecutivi previsti dalla legge relativi alle entrate tributarie e non; la rimodulazione del pagamento dei debiti; l'annullamento automatico di tutti i debiti di importo residuo fino a 5.000 euro, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti di riscossione dal 2000 al 2010, nonché ricompresi in precedenti definizioni agevolate se relative a persone fisiche o giuridiche che hanno percepito, nell'anno di imposta 2019, ovvero nel periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2019, un reddito imponibile fino a 30.000 euro. In particolare, con riferimento all'attività della riscossione, è da ultimo intervenuto il decreto-legge 30 giugno 2021, il quale ha ulteriormente prorogato al 31 agosto 2021 la data finale del periodo di sospensione dei termini - peraltro oggetto poi di successivo intervento da parte del Governo - dei versamenti relativi alle entrate tributarie e non, nonché il termine finale degli obblighi di accantonamento derivanti dai pignoramenti presso terzi, aventi ad oggetto le somme dovute a titolo di stipendio, salario, altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, nonché a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di assegni di quiescenza. Quanto invece ai versamenti delle rate - in scadenza nel 2020, nonché scadenti il 28 febbraio - relative alla cosiddetta rottamazione-ter, la cosiddetta rottamazione risorse proprie UE e il cosiddetto saldo e stralcio, l'articolo 1-sexies del decreto 25 maggio 2021 ne ha previsto un'ulteriore rimodulazione. Concludo, ribadendo l'impegno massimo del Governo a porre in essere ogni iniziativa utile a sostenere le imprese italiane, incluse quelle operanti nel settore del wedding, particolarmente colpito dall'emergenza epidemiologica.

PRESIDENTE. La deputata Teresa Manzo ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interrogazione.

TERESA MANZO (M5S). Grazie, Presidente e grazie Vice Ministro. Il comparto del wedding e delle cerimonie, insieme a quello del turismo, è, purtroppo, uno dei comparti che hanno maggiormente avuto un calo di fatturato, quasi del 100 per cento, a causa della pandemia. È uno di quei comparti che, nonostante tutto il periodo post cerimonie, perché siamo a settembre, comunque va, perché le location italiane sono quelle più amate e quelle più richieste, a prescindere dal periodo.

Lo stop inevitabile che si è avuto nel 2020, nel periodo pandemico ha prodotto, come ho detto prima, un calo del fatturato quasi del 100 per cento per 8.500 location tra ville, hotel e ristoranti, 2 mila catering, 8 mila studi fotografici, 2.500 floral-designer, 6.500 gruppi musicali, 3.500 agenzie di wedding planner, per non parlare poi dei negozi e, in questo caso, delle sartorie, degli accessori e quant'altro.

Noi oggi abbiamo un ruolo importante - sia noi come Parlamento che voi come Governo - nel far riprendere quanto prima questo settore, che è di vitale importanza per quanto riguarda il PIL. Non voglio deviare e dare una risposta in questo caso subito perché, sì, sono soddisfatta, ma conto sul Governo per mettere in atto altri provvedimenti per risollevare questo comparto.

Infatti questo comparto, insieme a quello del turismo, prima produceva - e spero che il post pandemia vada ad aumentare ancora di più quello che produceva - il 13 per cento del PIL nazionale. Quindi spero che i provvedimenti successivi portino all'interno altre misure che aiutino questo settore, che è uno dei settori di punta del nostro made in Italy.

Come dicevo prima, le location sono quelle più amate sia dagli italiani che dagli stranieri, e poi l'Italia è conosciuta anche per le sue cerimonie e per le sue bellezze. Quindi sono soddisfatta, alquanto soddisfatta; è vero che a luglio e ad agosto sono stati approvati i sostegni, e ci sono stati anche i decreti interministeriali per far sì che queste aziende e queste imprese possano avere dei ristori a fondo perduto, ma conto e spero che sicuramente nei prossimi provvedimenti lavoreremo per dare sostegno a queste imprese.

(Iniziative volte a rivedere la scelta di eliminare le mense per i comandi dei vigili del fuoco con meno di 15 addetti – n. 3-02250)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'Interno, Ivan Scalfarotto, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Traversi n. 3-02250 (Vedi l'allegato A).

IVAN SCALFAROTTO, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Grazie, signora Presidente. Con l'interrogazione all'ordine del giorno, l'onorevole Traversi chiede di rivedere la scelta di eliminare le mense per i comandi dei Vigili del fuoco con meno di 15 unità di personale.

Premetto al riguardo che l'amministrazione dell'Interno nella predisposizione dei bandi di gara per la ristorazione del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco si attiene alle disposizioni contrattuali sul diritto alla mensa di servizio indicate nell'articolo 50 del contratto collettivo nazionale di lavoro 1998-2001 e nel decreto del Presidente della Repubblica del 16 dicembre 1999, n. 550. Occorre infatti specificare che i modelli gestionali applicabili nella definizione dei bandi di gara per l'affidamento del servizio sono disciplinati nel dettaglio dagli accordi con le organizzazioni sindacali nazionali di categoria.

Soggiungo anche che i criteri per la determinazione delle modalità esecutive della mensa di servizio sono stati individuati nel pieno rispetto delle disposizioni normative e degli accordi nazionali citati.

Contestualmente, l'amministrazione ha avviato una ricognizione presso le sedi territoriali per individuare i modelli gestionali prescelti dal personale e superare eventuali criticità del servizio legate alla loro applicazione. Il risultato di tale attività di ricognizione è stato reso noto alle organizzazioni sindacali di categoria nel corso di un incontro che si è svolto il 3 marzo del 2020. Dalla predetta indagine conoscitiva è emersa chiaramente la contrarietà del personale al pasto veicolato, ovvero al trasporto di pasti già confezionati.

Con la circolare del Ministero dell'Interno n. 2 del mese di marzo 2020 è stato chiarito che il servizio di ristorazione può essere erogato mediante due differenti modalità: il catering completo, la cosiddetta mensa interna, per le sedi maggiori e una nuova tipologia di catering per le sedi con presenze medie inferiori a 15 unità.

In quest'ultima tipologia di catering, mirata al superamento del pasto veicolato preconfezionato, i pasti vengono completati e razionati presso le sedi dei Vigili del fuoco a cura del personale dell'impresa, cui compete anche la pulizia e il riordino dei locali e delle attrezzature impiegate.

Nel caso del catering completo, invece, la scelta della mensa interna è subordinata alla presenza presso le sedi interessate di adeguati impianti di cottura, preparazione e stoccaggio dei cibi e di locali specificamente destinati alla consumazione dei pasti. Rimane confermata, su richiesta del personale interessato, la facoltà di fruizione del servizio mensa mediante l'erogazione del buono pasto.

È stata riconosciuta, altresì, la facoltà di opzione per un sistema misto, che prevede il servizio di ristorazione a pranzo e l'erogazione del buono pasto serale, in considerazione delle preferenze, delle consuetudini locali, delle diverse esigenze del personale interessato e dell'orario di turnazione notturna. Presso i distaccamenti aeroportuali e i reparti volo, in considerazione della peculiarità di tali sedi, è fatta salva la possibilità di esecuzione del servizio attraverso il catering completo.

Per venire incontro alle diversificate esigenze delle sedi territoriali, in particolare quelle in località isolate e prive di servizi, la circolare ha altresì confermato le modalità residuali della gestione diretta e dell'autorizzazione al cottimo fiduciario. La procedura per l'affidamento del servizio si è conclusa nello scorso mese di aprile con la stipula, l'approvazione e la registrazione dei contratti, che ricalcano puntualmente i dati forniti dal territorio sui modelli gestionali scelti dal personale a seguito della citata ricognizione.

Evidenzio, da ultimo, che nella procedura di gara è stato garantito il rispetto del principio, sancito dall'articolo 50 del codice dei contratti pubblici, della tutela della stabilità occupazionale per il personale impiegato presso le mense aziendali del Corpo nazionale, con l'introduzione della clausola sociale all'interno del disciplinare di gara.

Appare quindi che le scelte effettuate sinora, in conformità alla normativa e agli accordi sindacali, siano idonee e comunque sono oggetto di costante attenzione al fine primo di tutelare il benessere psicofisico di lavoratori particolarmente esposti anche allo stress e la cui azione è particolarmente preziosa per la collettività.

PRESIDENTE. Il deputato Traversi ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interrogazione.

ROBERTO TRAVERSI (M5S). Grazie, Presidente. Ringrazio anche il sottosegretario per la risposta completa. Naturalmente, anche la mia interrogazione riportava i testi di legge; si seguono le leggi, questo è naturale, però si voleva aprire un confronto che mi sembra che, bene o male, stia procedendo. Questa, quindi, è la parte che più mi soddisfa dell'interrogazione e anche la persona del sottosegretario mi sembra anche quella giusta per seguire poi anche la vicenda successivamente.

Mi adopero spesso e sono già diverse le interrogazioni che ho presentato su questo Corpo, perché è il Corpo di soccorso che interviene ormai più prontamente e quotidianamente nel nostro Paese; non più prontamente rispetto agli altri, però mi riferisco al genere di lavoro che sta cambiando, con esigenze, purtroppo, sempre più impegnative. Ogni giornata dei Vigili del fuoco naturalmente va ricordata, con tutte le loro difficoltà.

È, ad esempio, notizia dell'altro ieri che in un incidente durante un soccorso ha perso la vita un giovane di 30 anni in Alto Adige, e quindi ovviamente questo dimostra come non solo sia un mestiere molto complicato, ma a volte si rischia la vita anche in giovane età per aiutare tutti noi.

Provengo dalla Liguria, precisamente da Genova, e anche in quella terra purtroppo abbiamo dovuto assistere a operazioni che di ordinario hanno poco o nulla, e mai ovviamente avremmo voluto vedere neppure noi le varie esondazioni per passare poi ai crolli strutturali, come fu il primo dell'ala est del Museo Galata, poi la Torre Piloti e successivamente quello del Ponte Morandi.

Però, proprio da quel crollo è diventata una certezza la consapevolezza di quanto sia fondamentale non solo integrare i loro numeri, ma anche che ci sia una presenza capillare sul territorio, e abbiamo lavorato tanto nei precedenti Governi, sia soprattutto come aumenti salariali che come aumento di organico.

Addirittura, ad esempio, nella sola Genova abbiamo avuto, grazie al Governo “Conte 2”, nel quale ero sottosegretario, un aumento di personale di 34 unità. Altro grande successo è stato, ad esempio, aprire un dipartimento nuovo: c'è stato uno stanziamento, si è partiti; ora la cosa è un po' rallentata e, anche su questo, sottosegretario, le chiedo un interesse per accelerare le operazioni conclusive per aprire quell'ala che permetterebbe di lavorare soprattutto nel Levante ligure, che ne era sprovvisto, perché la sede di Genova va a lavorare addirittura nel Levante.

Ciò premesso, venendo all'interrogazione, come le dicevo, su queste norme potremo naturalmente continuare a lavorare; riteniamo però che la trasformazione del diritto di pasto in semplice ticket abbia messo a nudo un sistema che necessitava di investimenti economici, indirizzati ad una prevenzione sanitaria che è fondamentale per gli operatori e l'alimentazione dei Vigili del fuoco è fondamentale anche per quanto riguarda la prevenzione sanitaria. Infatti, alcuni studi di oltreoceano hanno rivelato dati molto interessanti che confermano la riduzione di oltre il 30 per cento delle malattie cardiovascolari, patologia molto presente nelle loro malattie professionali. La prevenzione poi è stata per tanti anni abbandonata. Si può, pertanto, operare anche grazie alle mense efficienti che ovviamente sono fondamentali per la salute, senza tener conto di due aspetti: in primo luogo, la chiusura ha prodotto la perdita di diversi posti di lavoro - lo abbiamo accertato - e, in secondo luogo, in epoca di pandemia, una mensa molto ben regolata può anche evitare possibili contagi.

Quindi, tutto ciò premesso, il pasto veicolato e il ticket rappresentano la fine di un percorso alimentare che doveva prediligere la salute dei lavoratori di un settore che rileva una specifica unica nella compagine del Ministero dell'Interno e, probabilmente, come ho premesso all'inizio, forse ormai più consona alle caratteristiche della Protezione civile.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

Sospendo a questo punto la seduta, che riprenderà alle ore 12.

La seduta, sospesa alle 9,55, è ripresa alle 12.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

Preavviso di votazioni elettroniche.

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno avere luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sospendo, pertanto, la seduta che riprenderà alle ore 12,25.

La seduta, sospesa alle 12,02, è ripresa alle 12,25.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 2329 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 luglio 2021, n. 103, recante misure urgenti per la tutela delle vie d'acqua di interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia, nonché disposizioni urgenti per la tutela del lavoro (Approvato dal Senato) (A.C. 3257​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3257: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 luglio 2021, n. 103, recante misure urgenti per la tutela delle vie d'acqua di interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia, nonché disposizioni urgenti per la tutela del lavoro.

Ricordo che nella seduta del 13 settembre si è conclusa la discussione sulle linee generali e il relatore e la rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 3257​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e degli emendamenti riferiti agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A), che sono in distribuzione.

Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.

A tal fine, la deputata Silvia Benedetti è stata invitata a segnalare l'emendamento da porre comunque in votazione.

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti segnalati per la votazione.

ANDREA ROMANO, Relatore per la IX Commissione. Grazie, Presidente. Il parere su tutti gli emendamenti segnalati è contrario o invito al ritiro.

PRESIDENTE. Il Governo?

GIANCARLO CANCELLERI, Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. Grazie, Presidente. Il Governo dà parere conforme al relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.1 Rotelli.

Ha chiesto di parlare il deputato Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Scusi, ma è stato veramente molto, molto veloce, Presidente. Volevo intervenire sull'articolo.

La proposta emendativa individua in modo specifico le caratteristiche che devono avere le navi a cui è fatto divieto di transitare nel bacino di San Marco, ma anche nel canale di San Marco e nel canale della Giudecca. Nell'attuale versione della norma si prevede che sia sufficiente avere almeno una delle seguenti caratteristiche per rientrare nel divieto e, cioè, una stazza lorda superiore a 25.000, la lunghezza dello scafo al galleggiamento superiore ai 180 metri, l'air draft superiore a 35 metri, con esclusione delle navi a propulsione mista vela-motore, impiego di combustibile in manovra con contenuto di zolfo uguale o superiore allo 0,1. La nostra proposta, invece, allarga la misura della stazza lorda fino a 55.000 tonnellate e dispone che questo divieto valga unicamente per questo tipo di navi.

Una menzione particolare la voglio fare per l'esclusione delle navi a propulsione mista vela-motore, perché su questo io credo che si vada veramente nella direzione giusta. Però, voglio anche ricordare che i nostri cantieri navali - noi avevamo una grande produzione di navi di questo tipo, per esempio ai cantieri Perini di Viareggio - non hanno avuto poi un necessario apporto per poter sviluppare quella che era una vera e propria eccellenza. Erano barche anche di 80-90 metri, erano yacht, in particolare. Questo settore, secondo noi, è stato veramente abbandonato e riteniamo inutile, quindi, che si prevedano delle eccezioni - benché giustamente - per le propulsioni miste vela-motore quando poi non siamo in grado di supportare e accompagnare le nostre aziende e le nostre eccellenze.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.1 Rotelli, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.5 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.2 Rotelli.

Ha chiesto di parlare il deputato Rotelli. Ne ha facoltà.

MAURO ROTELLI (FDI). Grazie, Presidente. Con questo emendamento chiediamo di posticipare, dal 1° agosto al 1°dicembre 2021, l'entrata in vigore del divieto di transito delle navi aventi le caratteristiche individuate dal comma 2, dell'articolo 1, del provvedimento che stiamo seguendo. Questo per quanto riguarda naturalmente le acque del bacino di San Marco, del canale di San Marco, del canale della Giudecca e di Venezia. Contestualmente si posticipa dal 1°agosto al 1°dicembre la data di effettuazione dei transiti delle acque individuate, per avere, quindi, accesso all'erogazione del contributo a favore delle compagnie di navigazione in relazione agli eventuali maggiori costi sostenuti per la riprogrammazione delle rotte e, quindi, per i rimborsi riconosciuti ai passeggeri che abbiano rinunciato al viaggio per effetto della riprogrammazione stessa delle rotte di cui stiamo parlando. Tutto questo nel caso in cui non sia indennizzabile sulla base di eventuali contratti posti in essere delle assicurazioni. Più precisamente, il contributo in parola è riconosciuto alle compagnie di navigazione che, alla data di entrata in vigore del decreto, hanno già comunicato l'effettuazione, a far data dal 1°dicembre 2021, di transiti nelle vie d'acqua suddette. Ci sembra un emendamento di buon senso, tecnico ma anche particolarmente operativo e mi rifaccio anche al buon senso del sottosegretario. Quindi, le chiedo di poter prendere in considerazione questo emendamento presentato dal gruppo di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.2 Rotelli, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Passiamo all'emendamento 1.6 Spessotto, con parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.6 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Passiamo all'emendamento 1.3 Rotelli. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, signor Presidente. Questo è un tema che noi consideriamo abbastanza importante, mentre invece nella norma, secondo noi, non è stato affrontato nel modo dovuto. Infatti, all'articolo 1, comma 3, lettera b) si dice che: “(…) all'erogazione, nel limite complessivo di euro 5 milioni per l'anno 2021 e di euro 22,5 milioni per l'anno 2022 di contributi in favore del gestore del terminal di approdo interessato dal divieto di transito, di cui al comma 2 e delle imprese di cui lo stesso si avvale (…)”. Quindi, si danno dei finanziamenti giustamente per il gestore del terminal, ma la problematica nasce proprio da qui. Attraverso il nostro emendamento intendiamo destinare parte delle risorse del Fondo istituito presso lo stato di previsione del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili anche all'erogazione di contributi in favore delle imprese la cui attività sia in qualche modo connessa al transito delle navi nelle vie d'acqua individuate nell'articolo e, quindi, il bacino di San Marco, il canale di San Marco, eccetera. Questo contributo non può essere cumulato con quello previsto dalla lettera precedente, che riconosce l'erogazione dei contributi in favore del gestore del terminal di approdo interessato dal divieto di transito e delle imprese di cui lo stesso si avvale, nonché delle imprese dell'indotto e delle attività commerciali collegate ad esso. Quindi, è una piccola diversificazione, un ulteriore aumento del contributo, ma crediamo che sia mirato e che vada veramente a sollevare tutte quelle imprese che, a causa della normativa di cui stiamo discutendo, avranno dei danni economici anche pesanti, forse anche la chiusura, purtroppo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.3 Rotelli, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Passiamo all'emendamento 1.7 Spessotto, con parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.7 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Passiamo all'emendamento 1.4 Rotelli. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rotelli. Ne ha facoltà.

MAURO ROTELLI (FDI). Velocissimamente, Presidente, per dire che questo è un emendamento che vuole essere inclusivo, perché all'interno del testo noi abbiamo proposto di inserire anche i ground handler, cioè tutte quelle aziende che a livello di servizi territoriali si muovono naturalmente su Venezia. Quindi, estendiamo a questi la possibilità di avere accesso alle risorse del Fondo sociale per occupazione e formazione nel caso in cui non sia possibile fare ricorso agli strumenti già previsti a legislazione vigente per il finanziamento di misure di sostegno al reddito dei lavoratori impiegati e la cui attività sia connessa al transito delle navi nelle vie urbane d'acqua di cui al comma 2 dell'articolo 1.

Naturalmente, interessati sono il bacino di San Marco, il canale di San Marco e il canale Giudecca di Venezia. È un emendamento estensivo di un'altra categoria che non viene presa in considerazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bond. Ne ha facoltà.

DARIO BOND (FI). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere l'emendamento, perché è centrato rispetto a una categoria di lavoratori che si vedrebbe completamente esclusa da questo provvedimento, che può essere positivo, ma che crea, comunque, una sacca di non economia, di povertà, di mancato lavoro, che in questo momento deve essere tenuta in considerazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.4 Rotelli, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Passiamo all'emendamento 1.8 Spessotto. Ha chiesto di parlare il deputato Cabras. Ne ha facoltà.

PINO CABRAS (MISTO-L'A.C'È). Grazie. Con l'emendamento 1.8 Spessotto vogliamo porre all'attenzione dell'Aula un'altra annosa questione veneziana, già più volte sollevata dall'Anac, ma che al Governo sembra proprio non interessare: stiamo parlando dell'illegittimità, sancita appunto dall'Autorità nazionale anticorruzione, della concessione del terminal passeggeri della Marittima, affidata senza gara nel 1997, dall'autorità portuale direttamente alla società Venezia Terminal Passeggeri e che, con questo decreto, nella parte finale del comma 5 dell'articolo 1, di cui proponiamo l'abrogazione con questo emendamento, vede esaudito un altro suo grande desiderio - e del Governo e del presidente Zaia - ossia la proroga della concessione che scade nel 2024 e, addirittura, una deroga ad hoc alla legge n. 84 del 1994, che le permetterà di avere in gestione anche gli approdi delle grandi navi a Porto Marghera.

A nulla sembra essere servita, quindi, l'ispezione, avviata già nel 2018, dall'ufficio di vigilanza dell'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione, che, a febbraio di quest'anno, ha inviato le sue conclusioni, in cui giudica, di fatto, illegittima la concessione rilasciata nel 1997 dal porto, senza gara, ma con affidamento diretto alla Venezia Terminal Passeggeri. Il comma 5 dell'articolo 23 della legge sul riordino dei porti, la n. 84 del 1994 appunto, consentiva, infatti, di assegnare direttamente i servizi, senza gara. Se c'erano esuberi di personale, veniva costituita una società a questo scopo, con gli operatori portuali e la partecipazione minoritaria dell'autorità portuale. L'autorità portuale non avrebbe rispettato i requisiti della legge, assegnando direttamente i servizi crocieristici a VTP, mentre l'assegnazione sarebbe dovuta andare a gara. La procedura dell'Anac è ancora aperta. Una questione spinosa, quindi, che, invece di essere affrontata nelle sedi opportune, viene cancellata con un tratto di penna e riscritta come piace di più alle forze di Governo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.8 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.5 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.6 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 2.2 Benedetti e 2.4 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.7 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.8 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.9 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.10 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.12 Spessotto, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Passiamo all'emendamento 3.100 Vianello.

Ha chiesto di parlare il deputato Vianello. Ne ha facoltà.

GIOVANNI VIANELLO (M5S). Grazie, Presidente. Questo è un decreto-legge che riguarda la laguna di Venezia, le grandi navi ed interventi per la tutela dell'occupazione.

Purtroppo, al Senato è stato approvato un emendamento; in realtà, sono tre gli emendamenti - uno era stato presentato dal Partito Democratico, l'altro da Forza Italia, l'altro ancora dal senatore Santillo del MoVimento 5 Stelle - che, senza alcun tipo di confronto interno tra l'altro, regalano 705 milioni di euro: 705 milioni di euro di soldi pubblici vengono regalati all'Ilva di Taranto per la continuità produttiva. Ora, non è un segreto che quell'impianto sia sotto sequestro, perché crea eventi di malattia e morte.

La valutazione del danno sanitario (a maggio del 2021, quindi qualche mese fa, vi è stato l'ultimo riesame AIA, proprio grazie al Ministro Costa) ha sancito che, anche con una produzione ridotta solo a 6 milioni di tonnellate (ridotta perché il massimo è 8 milioni), c'è un rischio sanitario per la popolazione tarantina. Ovviamente, il Parlamento e il Governo sarebbero dovuti intervenire per tutelare la salute e invece abbiamo questo emendamento, presentato al Senato, che prevede 705 milioni di euro per continuare a produrre.

Presidente, vorrei anche che si sgombrasse il campo dagli equivoci e dalle favole, perché, a proposito di Ilva, si sente parlare di idrogeno verde per la produzione. Ora, per decarbonizzare con l'idrogeno verde 8 milioni di tonnellate ci vorrebbero, secondo i dati, all'incirca 17 mila gigawattora annui, da fonte di energia rinnovabile, produzione enorme, impossibile da collocare in un unico posto. Anche se fosse disponibile questa energia, questo idrogeno verde, attualmente non ci sono le tecnologie per poterlo fare. Questo significa che si stanno dando 705 milioni di euro per continuare quanto previsto dall'AIA e dal piano ambientale, ossia una produzione di acciaio d'altoforno, cokerie, agglomerato; insomma tutta la parte a caldo, che è sotto sequestro perché crea eventi di malattia e morte, potrà continuare ad operare.

Il tema dell'Ilva è entrato in quest'Aula, in questa legislatura, ed è la terza volta: le prime due sull'immunità penale, che il Parlamento è riuscito a togliere per ben due volte, e adesso invece in senso diametralmente opposto, ossia si sta agevolando l'attività industriale, attribuendo 705 milioni di euro. Questo è davvero molto grave, Presidente. Il Parlamento, i parlamentari non possono chiudere gli occhi. Non esiste che si debbano chiudere gli occhi, perché non si è di quel posto, non si vive a Taranto e non si hanno parenti a Taranto! Non è possibile, non è giusto! Non è giusto!

Colleghi, dobbiamo avere la responsabilità di dare un futuro differente a Taranto: ancora non è chiaro perché, a Genova e a Trieste, chiudano le aree a caldo, salvaguardando il reddito dei lavoratori, mentre invece, a Taranto, si vada avanti con la continuità produttiva di un'area che è sottoposta a sequestro, ricordiamolo, perché crea eventi di malattia e morte, così dice la procura nel famoso processo “Ambiente Svenduto”.

Ora, lo so benissimo, gli ordini di partito hanno purtroppo dato un'indicazione abbastanza scontata; basta vedere i pareri contrari espressi da Commissione e Governo, ma qui, cari colleghi, da parlamentari dobbiamo prenderci la responsabilità di non far soffrire più quelle popolazioni e di dare a Taranto un futuro differente.

Votando questo emendamento, i soldi pubblici non verranno regalati all'Ilva e finalmente potremo aprire una nuova stagione con un accordo di programma che preveda la chiusura dell'area a caldo, il mantenimento delle lavorazioni a freddo, il reddito dei lavoratori e avviare finalmente una riconversione economica. In tutte quelle parti del mondo dove vi sono state industrie altamente inquinanti si procede con le riconversioni economiche: non vedo perché Taranto debba, invece, essere fuori dal mondo, fuori dallo Stato italiano e vittima sacrificale per un interesse strategico che non è mai stato scritto nero su bianco. Io ho sentito che l'acciaio dell'Ilva di Taranto è importante…

PRESIDENTE. Concluda.

GIOVANNI VIANELLO (M5S). …perché serve a produrre i binari - ma i binari non li fanno all'Ilva, li fa Piombino al limite - e tante altre cose. Insomma, Presidente, concludo con un appello a tutte le forze politiche, a prescindere che siate tarantini o pugliesi: siamo tutti italiani, non possiamo lasciare solo il popolo tarantino a subire nuovamente le emissioni cancerogene di benzopirene, diossina tra tutte, che stanno creando eventi di malattia e morte (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Muroni. Ne ha facoltà.

ROSSELLA MURONI (M-MAIE-PSI-FE). Presidente, vorrei sottoscrivere e sostenere l'emendamento del collega Vianello, anche perché, al di là della vicenda di Taranto, che conosciamo per essere entrata più volte drammaticamente in quest'Aula, ci stupiscono i due pesi e le due misure che si stanno portando avanti.

Lo dico perché si continuano a spendere soldi pubblici per portare avanti una storia fatta di inquinamento, certo nel passato anche di lavoro, ma un lavoro che sta costando caro ed è costato caro alla popolazione tarantina e anche alle giovani generazioni di Taranto. E vediamo questo dibattito nascere e sorgere solo grazie esclusivamente all'emendamento del collega Vianello, nel silenzio inquietante del Ministro della Transizione ecologica che, invece, è impegnato sui giornali con una prolificazione, devo dire, inquietante di dichiarazioni sul nucleare, oggi sul rincaro delle bollette elettriche, dimenticando di dire che il rincaro delle bollette elettriche è dovuto al fatto che non abbiamo puntato con la necessaria forza sulle energie rinnovabili negli ultimi anni.

Ecco, vorremmo sapere che cosa ha da dire il Ministro della Transizione ecologica su Taranto. Il Ministro, così tecnico, messo lì perché tecnico, mi sembra sia più impegnato in una campagna molto politica, in difesa delle lobby fossili, piuttosto che risolvere questioni così dirimenti per i territori e per la credibilità di questa transizione ecologica (Applausi di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). Presidente, la ringrazio. Ho ascoltato il dibattito che, sino a questo momento, si è svolto rispetto a questa ultima proposta emendativa del collega Vianello.

Vorrei semplicemente ricordare, Presidente, che - molto sotto traccia, in questo provvedimento, che, in molti, a livello giornalistico, a livello mediatico, chiamano “decreto Venezia”, “provvedimento Venezia”, e così via -, su oltre un miliardo di stanziamenti, soltanto 250 milioni, sino al 2026, vanno a Venezia, soltanto 21 milioni vanno alla Cassa integrazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), soltanto 10 milioni vanno alla ricollocazione e riallocazione lavorativa, sottosegretario, Vice Ministro!

Oggi, che cosa succede? Succede che oltre 705 milioni vanno a Ilva. Al netto del fatto che il nostro gruppo parlamentare si è sempre espresso rispetto alla cosiddetta continuità lavorativa di una delle aziende probabilmente più importanti d'Europa, se non più importanti del mondo, in termini di produzione, lei lo sa, Presidente, che oggi il mercato si decide e si valuta rispetto alle cosiddette commodities? Cioè, il prezzo dell'acciaio, fondamentalmente, è un asset, che decide come va o come non va un certo tipo di economia. Quindi, è giusto preservare i posti di lavoro, ma, se in termini di conforto, sottosegretario, il collega Vianello ha espresso il suo legittimo punto di vista, io mi chiedo, a questo punto, perché sia stato ritirato l'emendamento 3.1 De Giorgi da parte del MoVimento 5 Stelle, che diceva “sì” alla continuità lavorativa e operativa dell'azienda, ma fatta esattamente secondo canoni ambientalmente sostenibili (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

Allora, qui dentro c'è un movimento che, da una parte, toglie e, da una parte, dà rispetto alla città di Taranto e rispetto all'Ilva. Tant'è vero che noi, con il collega Rotelli, e con i colleghi di Commissione ci eravamo preparati rispetto all'emendamento 3.1 De Giorgi, laddove si specificava che la continuità dell'attività di Ilva deve avvenire con l'adozione di misure volte a ridurre al minimo le emissioni inquinanti e i rischi per l'ambiente e per la popolazione. L'avete ritirata, questa proposta emendativa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Allora, non possiamo, Presidente, per l'ennesima volta sulla pelle dei lavoratori, fare il gioco delle tre carte! Qui dentro ognuno deve prendersi la propria responsabilità rispetto a quanto sta accadendo. E la responsabilità, in questo caso, dell'Esecutivo è che, in un mese come agosto, laddove evidentemente molte persone, dopo un anno e mezzo drammatico, erano anche fortunatamente distratte da altro, avete infilato un miliardo di coperture, in un provvedimento che sta passando sottotraccia. Fratelli d'Italia è chiaro che valuterà quanto votare rispetto a quest'ultima proposta emendativa, ma non possiamo sottrarci dall'evidenziare queste discrasie, che, all'interno di quattro righe, passate sottotraccia, evidentemente, anche e per l'ennesima volta, sono in carattere di difficoltà nei confronti di una maggioranza, che - lo rinnovo -, da una parte, dice una cosa e, dall'altra, ritira emendamenti legittimi e, secondo me anche virtuosi e giusti, per poter far andare meglio le cose (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, la componente L'Alternativa c'è intende sottoscrivere l'emendamento del collega Vianello 3.100 e, al riguardo, aggiungiamo anche una piccola considerazione. Questo emendamento è stato aggiunto in un provvedimento completamente slegato. Infatti, il provvedimento in esame parla della salvaguardia di Venezia e delle sue acque; invece questo ulteriore finanziamento, che è stato fatto a questa costituenda società che deve verificare la pericolosità dell'Ilva, ci sembra assolutamente ultroneo e forse inutile, se si pensa che noi abbiamo Ministeri specifici, il Ministero dello Sviluppo economico, per non parlare del Ministero della Transizione ecologica, che è stato caldeggiato anche da una forza politica che siede qui vicino. Questi Ministeri hanno personale, dirigenti, dipartimenti, hanno tutto quello che gli serve. E, invece, no! Si fa un ulteriore finanziamento, si danno 705 milioni a una società che dovrà valutare analisi, costi e benefici dell'Ilva.

Davvero qui è semplicemente un “carrozzificio” di nuove società, di nuovi CdA, di nuovi soldi che andranno sperperati e che sono contro le dinamiche e contro quella transizione ecologica tanto auspicata! Quindi, la componente L'Alternativa c'è firma convintamente questo emendamento a prima firma del collega Vianello e invita anche gli altri colleghi, che sono all'interno di questo consesso, a fare altrettanto e a mettere la parola “fine” a carrozzoni e, soprattutto, a comportamenti che sono contro l'ambiente (Applausi dei deputati del gruppo Misto - L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Piera Aiello. Ne ha facoltà.

PIERA AIELLO (MISTO). Presidente, soltanto per sottoscrivere l'emendamento del collega Vianello. Vorremmo capire dal Governo cosa intenda fare per la città di Taranto, perché ormai sono arrivati a un punto di non ritorno. È preferibile non finanziare soldi così, ma pensare seriamente ad una seria soluzione. Era quello che aveva promesso il MoVimento 5 Stelle: evidentemente, se ne è dimenticato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato D'Ippolito. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE D'IPPOLITO (M5S). Grazie, solo per chiedere di sottoscrivere l'emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Forciniti. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente. Io ricordo che una pregiudiziale per la nascita di questo Governo fu la presenza e l'esistenza di un super-Ministero, enfaticamente e pomposamente ribattezzato della Transizione ecologica. A parte che questo super-Ministero non vide mai la luce, perché non ci fu mai quel famoso accorpamento che doveva esserci tra ambiente e sviluppo economico. Ma, a parte questo, proprio nella visione, nella linea politica che questo Governo sta portando avanti, è evidente che non esiste alcuna transizione ecologica, perché non si può definire transizione ecologica mettere quasi 1 miliardo di euro in quella vecchia produzione sporca e inquinante, che sta uccidendo le persone a Taranto, per lasciare tutto così com'è. Fate la peggiore conservazione, della peggiore specie, e la spacciate e la chiamate “transizione ecologica”! Ecco, il mostro neoliberista che questo Governo rappresenta e cosa è in grado di fare! Solo questo: uccidere e sacrificare i diritti e anche la vita delle persone, in nome del profitto e in nome dell'arricchimento di poche persone. Io mi meraviglio veramente che una forza politica, entrata qui dentro per cambiare questo sistema, si sia appiattita totalmente (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata De Giorgi. Ne ha facoltà.

ROSALBA DE GIORGI (MISTO). Solo per chiedere di sottoscrivere l'emendamento del collega Vianello.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Menga. Ne ha facoltà.

ROSA MENGA (MISTO). Presidente, anch'io chiedo di sottoscrivere l'emendamento del collega Vianello e lo ringrazio per avere acceso un faro su questa tematica, sempre sottovalutata e poco trattata anche in quest'Aula. Per suo tramite, Presidente, io rivolgo anche un appello a quella forza politica, per la quale la conditio sine qua non per l'ingresso in maggioranza nel Governo Draghi era il poter vigilare sui provvedimenti e il poter incidere dall'interno, parole che sento spesso riecheggiare, quando si cerca di difendere il sostegno al Governo Draghi. Ebbene, se quella forza politica, dalla quale io stessa provengo, vuole dimostrare di saper passare dalle parole ai fatti, l'occasione è esattamente questa. Auspico che, quindi, ci sia un sostegno all'emendamento del collega Vianello, affinché la transizione ecologica non sia solo uno slogan, un vessillo che fa comodo sbandierare in campagna elettorale, ma sia tradotta in provvedimenti concreti, che tutelano la salute dei cittadini italiani e, in questo caso, dei cittadini tarantini. Le logiche della continuità produttiva non possono avere la meglio sulla salute. Colleghi, è questo il momento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Suriano. Ne ha facoltà.

SIMONA SURIANO (MISTO). Sì, solo per sottoscrivere l'emendamento. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Paxia. Ne ha facoltà.

MARIA LAURA PAXIA (MISTO). Anch'io solo per sottoscrivere l'emendamento, grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Romaniello. Ne ha facoltà.

CRISTIAN ROMANIELLO (MISTO). Elogiando il coraggio del collega Vianello, chiedo di poter sottoscrivere questo emendamento, grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Raduzzi. Ne ha facoltà.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Presidente, vorrei sottoscrivere anch'io l'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cabras. Ne ha facoltà.

PINO CABRAS (MISTO-L'A.C'È). Intendo sottoscrivere questo emendamento, perché mette in luce un elemento di contraddizione di questi provvedimenti, che inseriscono norme che hanno una notevole importanza sulla gestione energetica e industriale dell'Italia, in un momento in cui non c'è alcun approccio organico da parte del Governo.

Si annunciano soltanto enormi aumenti, ad esempio del costo dell'energia elettrica, nell'ordine del 40 per cento, dal prossimo mese. Non c'è una riflessione organica del Governo sulla politica industriale, che sarà molto influenzata da questi eventi, nel momento in cui alla stagnazione, che è propria delle azioni di un Governo tradizionale dell'austerity, si sommerà l'inflazione. Quindi, si tornerà ad una cosa tipica degli anni Settanta, alla stagflazione: è un pericolo enorme, senza l'organicità di questi interventi (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sodano. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere l'emendamento del collega Vianello, che ringrazio, sia per la materia ed il tema che tratta - oggi, che si parla più che mai di transizione ecologica, sembra assurdo regalare altri 700 milioni di euro all'Ilva -, ma anche perché veramente sta mantenendo una promessa, che molti nel suo partito hanno fatto: sta cercando di controllare dall'interno l'azione di questo mortifero Governo Draghi. Invito anche i colleghi del MoVimento 5 Stelle a seguire il coraggioso collega Vianello (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fioramonti. Ne ha facoltà.

LORENZO FIORAMONTI (M-MAIE-PSI-FE). Grazie, Presidente. Intendo sottoscrivere l'emendamento del collega Vianello e ricordare all'Aula e a tutti quanti le parole lapidarie di oggi del vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, che dice chiaramente che l'aumento dei costi per la produzione energetica delle bollette è colpa nostra, perché negli anni non abbiamo voluto investire in maniera massiccia sulle uniche energie che sono davvero in grado di dare indipendenza energetica al nostro Paese e cioè le energie rinnovabili, e continuiamo ad essere dipendenti da fossili e da gas.

E vorrei ricordare al Ministro della Transizione ecologica, anche riguardo al suo progetto sull'Ilva, che, se noi continueremo a puntare su fonti energetiche di cui non abbiamo la disponibilità e che sono anche altamente inquinanti, continueremo ad essere poco competitivi dal punto di vista economico.

Quindi, sono contento che, anche all'interno del MoVimento 5 Stelle, ci sia un momento di risveglio e di orgoglio e spero che votino tutti compattamente l'emendamento del loro collega Vianello, affinché non sia soltanto l'Ilva a cambiare strada, ma questo sia un segnale per tutta l'economia del nostro Paese e soprattutto per il Ministro Cingolani: che impari da coloro che fanno queste politiche in altri Paesi e non ci riporti nel Medioevo energetico.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.100 Vianello, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Desidero informare l'Assemblea che, lo scorso 25 luglio, il nostro collega, Paolo Parentela, è diventato papà del piccolo Marco (Applausi). Esprimo al collega, al neonato e alla mamma gli auguri più sinceri della Presidenza e di tutta l'Aula.

Si è così concluso l'esame degli emendamenti.

Sospendiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà nella parte pomeridiana della seduta, dopo lo svolgimento della commemorazione dell'ex collega Ludovico Vico, prevista a partire dalle ore 16.

La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 16.

La seduta, sospesa alle 13,20, è ripresa alle 16.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Brescia, Casa, Cavandoli, Colletti, Davide Crippa, Delmastro Delle Vedove, Gebhard, Giachetti, Giacomoni, Losacco, Magi, Mura, Paita, Perantoni, Speranza e Raffaele Volpi sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente 96, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Commemorazione dell'onorevole Ludovico Vico.

PRESIDENTE. (Si leva in piedi e, con lui, l'intera Assemblea e i membri del Governo). Care colleghe e cari colleghi, come sapete lo scorso 8 settembre è venuto a mancare all'età di 69 anni, dopo una lunga malattia, Ludovico Vico, membro della Camera dei deputati nelle legislature XV, XVI e XVII. Molti di noi hanno avuto occasione di conoscerlo nel corso di questi mandati e di apprezzare il suo grande spessore politico e umano, e il suo costante interessamento a favore dei più fragili. Ho avuto anch'io il piacere di condividere con lui una parte del mio percorso parlamentare, da collega, da capogruppo, da amico. Era competente e appassionato, attento al suo territorio, a cui era profondamente legato e che amava, Taranto e la Puglia. Molto attivo sulle questioni industriali, sulle problematiche sociali dei lavoratori e le vicende occupazionali, in particolare legate al porto della sua città, è stato particolarmente sensibile anche alla questione morale e alle gravi contraddizioni ambientali dello sviluppo industriale di Taranto.

Ha proseguito con ammirevole costanza e determinazione il suo impegno politico, anche terminato l'ufficio parlamentare, fino all'ultimo momento. Un impegno cominciato da giovanissimo: dopo aver militato nel movimento studentesco, aveva iniziato la sua carriera come sindacalista, esperienza poi culminata con la nomina a segretario generale della Camera del lavoro pugliese nel 2001. Nel 2006 è stato eletto per la prima volta alla Camera nelle liste dell'Ulivo, per poi essere riconfermato deputato nel 2008 e nel 2013 tra le file del Partito Democratico. Nella sua attività sindacale e politica, Ludovico Vico si è distinto sempre per i suoi tratti garbati e il suo equilibrio, per una propensione al dialogo costruttivo, avendo sempre caro il tema della giustizia sociale, della cultura della legalità, della difesa dei lavoratori e profondendo il suo impegno per lo sviluppo del Mezzogiorno. È stato un intellettuale protagonista dello scenario politico e civile jonico e per tutta la politica pugliese una figura riconoscibile e punto di riferimento. Il suo esempio rimarrà come esortazione ad operare per il bene comune.

La Presidenza ha già fatto pervenire ai familiari l'espressione della più sentita vicinanza e solidarietà della Camera dei deputati, che vi invito ora a rinnovare con un minuto di silenzio (L'Assemblea osserva un minuto di silenzio - Applausi).

Ha chiesto di parlare l'onorevole Lacarra. Ne ha facoltà.

MARCO LACARRA (PD). Presidente, onorevoli colleghi, lo scorso 8 settembre, dopo una lunga malattia, è venuto a mancare Ludovico Vico. Sindacalista di lungo corso, ha difeso le ragioni dei lavoratori per oltre vent'anni, battendosi con ferma tenacia in favore dei più deboli. Politico dall'acume raro, un uomo gentile e stimato, non si è mai sottratto alle fatiche dell'impegno civile e della militanza politica, arrivando a ricoprire ruoli di spicco in diversi livelli istituzionali, fino a rappresentare la Puglia in questa Camera, prima con l'Ulivo e poi con il Partito Democratico.

Anche negli ultimi anni, malgrado le sofferenze e gli impedimenti dovuti alla malattia, non ha mai mancato di affermare la sua presenza sul territorio, facendosi portavoce di quella comunità che oggi ne piange con dolore la scomparsa. Vico è stato una guida per i democratici pugliesi e del Mezzogiorno, e la sua storia è la storia della sinistra italiana. La scomparsa di Ludovico Vico ci lascia un vuoto enorme; insieme a lui abbiamo percorso un bel pezzo di strada e condiviso le tante sfide che lo hanno visto protagonista e di cui in questi giorni rinnoviamo il ricordo. Il suo impegno per lo sviluppo del Mezzogiorno e per la tutela dei lavoratori, il suo spessore culturale e politico, il suo grande valore umano, la sua passione autentica rimarranno un prezioso punto di riferimento per ciascuno di noi. Portando ai suoi familiari e a tutti i suoi cari l'affettuoso abbraccio del Partito Democratico, voglio dedicargli un ultimo saluto, con la promessa di portare avanti, con lo stesso sentimento e con la stessa tenacia, ognuna delle battaglie a cui ha dedicato, con ammirevole partecipazione, tutta la sua vita (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cassese. Ne ha facoltà.

GIANPAOLO CASSESE (M5S). Colleghe e colleghi, anch'io voglio ricordare, come tarantino, l'onorevole Ludovico Vico, esprimendo con il MoVimento 5 Stelle il più sincero cordoglio, condiviso da quest'Aula, per la grave perdita, ahimè prematura; una perdita non solo per i suoi cari, ma per le istituzioni e per il mondo politico e sindacale a cui l'onorevole Vico ha dedicato gran parte delle sue energie. Al territorio jonico, che ha rappresentato per tre anni in Parlamento, e alla Puglia, che tanto amava, viene meno un uomo sobrio, gentile, colto e generoso; qualità importanti per dare un volto umano a questo mondo, soprattutto per chi ricopre ruoli politici e istituzionali. Ai suoi cari e alla sua compagna Anna Rita va tutta la nostra vicinanza (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Tateo. Ne ha facoltà.

ANNA RITA TATEO (LEGA). Presidente, intervengo a nome della Lega per ricordare l'onorevole Ludovico Vico. La sua prematura scomparsa a seguito della malattia vede noi oggi riuniti in questo consesso per commemorare la sua figura e ciò che in vita ha rappresentato. Non ho potuto conoscerlo di persona, ma da più parti mi ha raggiunto la sua fama di uomo riconosciuto per il suo grande valore umano prima ancora che politico. Non fu solo parlamentare di lungo corso, ma, oltre a questo, soprattutto una persona colta, gentile, coerente e dai toni sempre misurati. So che viveva la politica come missione, non solo per il ruolo istituzionale che ricopriva, ma proprio come impegno sociale. Ha dedicato il suo impegno politico per il territorio pugliese e, in particolare, a favore della provincia di Taranto, cercando di dare risposte alla complessità delle problematiche ambientali e sociali di quel territorio e dell'Ilva.

Non si è mai sottratto al confronto con i diversi attori politici ed è rimasto aperto al dialogo. Di fronte a personaggi di questa levatura, che vanno oltre, non potrà mai esserci nessun tipo di confine politico. A nome del gruppo Lega, esprimo quindi le più sentite condoglianze alla famiglia per la sua prematura scomparsa (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Attis. Ne ha facoltà.

MAURO D'ATTIS (FI). Signor Presidente, grazie. C'è stato unanime cordoglio per la scomparsa dell'onorevole Ludovico Vico, già parlamentare pugliese, della provincia di Taranto in particolare, che ha sempre militato nell'area della sinistra, ma con una coerenza politica e un'onestà intellettuale riconosciuta anche dai suoi avversari. Forza Italia intende ricordarlo per il suo tratto garbato, ma anche deciso al tempo stesso, sempre teso alla difesa dei più deboli, soprattutto, come ha detto lei, Presidente, del mondo del lavoro, dei braccianti agricoli, degli operai della grande industria siderurgica tarantina.

Non si tratta - questo lo voglio dire e sottolineare - di uno scontato e ipocrita elogio post mortem perché anche in vita Ludovico Vico era riuscito a conquistarsi il rispetto della gente comune e di quanti erano schierati su fronti politici contrapposti, come noi che sediamo su questi scranni, anche in alcune polemiche roventi, quando, per esempio, si è trattato del commissariamento del comune di Taranto. Anche in quelle polemiche roventi e in una visione completamente diversa sul come affrontare determinate problematiche, Ludovico non ha mai messo da parte lo stile del galantuomo che gli apparteneva in maniera assoluta.

Il suo insegnamento più profondo - e lo posso dire perché da giovane amministratore locale avevo contatti con il Ludovico Vico parlamentare, seppur di schieramento differente - e la sua eredità migliore dal punto di vista politico sono racchiusi, a nostro modo di vedere, in tre parole fondamentali: rispetto, attenzione e determinazione. Con questo spirito gli rivolgiamo un deferente saluto, ringraziandolo per l'opera svolta per la sua gente e per la sua terra, oltre che per il Paese, onorati, noi che l'abbiamo conosciuto e frequentato, di aver avuto un fiero avversario con cui il dialogo non è mai mancato, anche nei momenti più difficili. Grazie, collega Ludovico Vico, grazie, Ludovico (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Porgo un saluto deferente e commosso al collega Ludovico Vico, militante autentico di un'idea lontana dalla nostra, del quale però abbiamo sempre apprezzato il tratto di cordialità, di gentilezza ma, soprattutto, di tenacia nel difendere le proprie idee. Note a tutti sono le sue battaglie per il Meridione, il Mezzogiorno, il lavoro e i lavoratori ma soprattutto la capacità di difendere con coerenza un'idea di politica che l'ha sempre contraddistinto.

In un'epoca - mi permetto di dire - in cui il sentimento dell'antipolitica, dell'approssimazione e del semplicismo prevale, ebbene, Ludovico Vico era uno che credeva nella politica, che credeva nelle istituzioni, che credeva che dal confronto democratico potesse realmente emergere un'idea nuova di Puglia e di Italia. Lo ha fatto da una parte politica diametralmente opposta alla nostra, ma gli riconosciamo, oltre alla tenacia, una estrema coerenza, una coerenza che ha contraddistinto il percorso di vita che è coinciso con il percorso politico, facendo attività, dapprima, sindacale e, poi, parlamentare praticamente da sempre.

Rispetto a questo non può non andare non solo - e lo ripeto - il saluto deferente e commosso del gruppo di Fratelli d'Italia ma l'apprezzamento per un uomo che, da parti diverse, ha saputo fare tanto per la Puglia e per l'Italia (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Colaninno. Ne ha facoltà.

MATTEO COLANINNO (IV). Signor Presidente, desidero anzitutto esprimere le condoglianze di Italia Viva e mie personali alla famiglia dell'onorevole Ludovico Vico. Ho conosciuto l'onorevole Vico nel 2008, agli inizi della XVI legislatura, e ho potuto frequentarlo nella nostra attività comune in X Commissione, la Commissione attività produttive. Il ricordo era di un politico, di un ex sindacalista molto esperto e, soprattutto, di un uomo della sua terra. Ci accomunava l'industria: lui proveniva dal sindacato, io dal mondo delle imprese. In quegli anni - io ero un giovane deputato, era la mia prima legislatura - il segretario del mio partito mi aveva affidato la responsabilità dell'industria. Eravamo dello stesso partito, il PD, ma Vico era una persona molto esigente. È vero, come è stato detto era pacato e misurato ma sapeva essere anche molto severo e pretendeva sempre che la sua terra e i suoi temi, i temi di cui lui si occupava, venissero seguiti, affrontati e risolti, ove possibile, con la massima serietà. Aveva dei tratti gentili e pacati, era una persona competente. Anche nel partito, lo ricordo sempre molto dedito all'attività, in particolar modo quando affrontavamo i temi delle crisi aziendali, dato che era particolarmente esperto di siderurgia, di energia, di metallurgia e di tutto ciò che riguardava il lavoro, i lavoratori e l'industria.

Oggi, è il momento del suo ricordo, del cordoglio, di fronte a questa Camera di cui egli ha fatto parte con grande orgoglio, e della partecipazione di tutti noi al dolore della sua famiglia, al dolore di chi gli ha voluto bene (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Napoli. Ne ha facoltà.

OSVALDO NAPOLI (CI). Grazie, Presidente. Ludovico Vico è stato una figura importante del sindacato e della politica pugliese e nazionale. Ho trascorso con lui tre legislature. Non era vicino alla mia storia politica e culturale - nasce nel Partito Comunista mentre io nella Democrazia Cristiana - ma vi era il rispetto e la stima, che oggi in qualche occasione manca, di un uomo cresciuto da solo con una dura gavetta di vita. In quest'Aula, Presidente, specialmente all'inizio della legislatura, si parlava di casta con molta facilità, senza conoscere i sacrifici per poter crescere sotto tutti gli aspetti. Egli è nato operaio, ha vissuto la fabbrica - allora si diceva così - con intensità e ha vissuto anche, essendo stato consigliere comunale della sua città, una parte anche della mia vita come amministrazione locale. È stato segretario generale della Federbraccianti CGIL difendendo sempre i più deboli. Persona seria, preparata, educata e gentile, con una caratura morale ed intellettuale di alto profilo.

A nome personale e di Coraggio Italia, rivolgo alla famiglia ed anche alla componente politica che egli ha rappresentato e che lo ha visto protagonista, la più sincera vicinanza e le condoglianze solidali e la vicinanza più forte alla sua famiglia (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Signor Presidente, anche il gruppo di Liberi e Uguali si associa al cordoglio della famiglia e della comunità democratica per la prematura scomparsa di Ludovico Vico. È stata - lo dice la sua biografia - una vita interamente spesa a favore delle ragioni del lavoro, delle ragioni del Mezzogiorno. È stata una vita sempre dalla stessa parte, lo è stata militando, prima, nel Partito Comunista, poi, nel PDS, nei DS e, infine, nel Partito Democratico, lo è stata nella sua lunga militanza sindacale, prima nella FILLEA e, successivamente, nella Federbraccianti e, poi, come segretario generale della Camera del lavoro di Taranto, dal 1993 al 2000, e come segretario regionale della Puglia, nel 2001.

È una perdita e credo che, in questa sede, accanto alla sua attività parlamentare e al suo impegno politico, vadano ricordati la passione, la competenza, il lavoro comune fatto con tanti di noi sulle questioni dell'industria e del Mezzogiorno.

Come testimoniato anche dagli interventi di tutto l'emiciclo, di quelli che mi hanno preceduto e, immagino, di quelli che mi seguiranno, si è persa non solo una figura politica importante ma anche una personalità dotata di umanità e credo che questo sia un altro tratto che vada ricordato e che, in qualche modo, ci lascia come messaggio: la politica al servizio delle persone più deboli, una politica fatta però nel rispetto dell'avversario politico e sempre, quindi, nell'interesse del bene comune (Applausi).

PRESIDENTE. Sono così conclusi gli interventi per la commemorazione dell'onorevole Ludovico Vico.

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 3257.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 3257.

Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 3257​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Avverto che l'ordine del giorno n. 9/3257/7 Crippa è stato ritirato dal presentatore.

Avverto, inoltre, che la Presidenza non ritiene ammissibile, ai sensi dell'articolo 89, comma 1, del Regolamento, l'ordine del giorno n. 9/3257/12 Ciaburro, che, essendo volto al riconoscimento di misure indennitarie e di sostegno a favore del settore dell'autotrasporto, risulta estraneo rispetto ai contenuti del provvedimento.

Se nessuno chiede di illustrare gli ordini del giorno - non vedo nessuno -, chiedo al Governo di esprimere il parere. Prego, signora sottosegretaria.

TIZIANA NISINI, Sottosegretaria di Stato per il Lavoro e le politiche sociali. Ordine del giorno n. 9/3257/1 De Giorgi, parere favorevole a condizione che dall'impegno sia espunta la parola: “normativi”.

Ordine del giorno n. 9/3257/2 Rizzetto, favorevole a condizione che nel terzo capoverso le seguenti parole: “debbano essere strutturalmente riformati” siano sostituite dalle seguenti: “possono essere rivisti e potenziati nell'ambito di una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali”, e che l'impegno sia riformulato come segue: “nel quadro delle risorse finanziarie disponibili, valutare di rafforzare il collegamento tra gli strumenti di sostegno al reddito e la frequentazione di corsi di formazione e aggiornamento professionale che possano favorire il reinserimento lavorativo e l'incontro tra domanda e offerta di lavoro”.

Ordine del giorno n. 9/3257/3 Fornaro, sul primo impegno il parere è favorevole; sul secondo impegno, il parere è favorevole a condizione che siano espunte le parole da: “prendendo in considerazione” fino alla fine del periodo; sul terzo impegno, il parere è favorevole a condizione che sia riformulato come segue: “a garantire la manutenzione dei canali”; quarto impegno, favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3257/4 Grippa, il parere è favorevole a condizione che dopo le parole: “a valutare l'opportunità di estendere” siano inserite le seguenti: “previo stanziamento di adeguate risorse compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica”.

Ordine del giorno n. 9/3257/5 Cancelleri, favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3257/6 Vianello, il parere è favorevole a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “ad adottare ogni iniziativa finalizzata a verificare la possibilità che la regione Puglia adotti misure tese all'incremento dei posti letto attualmente disponibili presso l'unità ospedaliera di oncoematologia pediatrica dell'ospedale “Santissima Annunziata” di Taranto, nonché all'assunzione di 4 medici specialisti e/o medici specializzandi e/o medici neolaureati con titoli e/o formazione/esperienza nell'ambito indicata in narrativa, da destinarsi al servizio presso la citata struttura assistenziale”.

Ordini del giorno n. 9/3257/8 Andreuzza, n. 9/3257/9 Bazzaro e n. 9/3257/10 Fogliani, il parere è favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3257/11 Vallotto, il parere è favorevole a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative, eventualmente anche di natura normativa, che possano contribuire a ridurre i tempi di realizzazione, da parte del commissario straordinario di cui all'articolo 2 del presente decreto-legge, degli interventi di manutenzione dei canali esistenti e degli interventi accessori per il miglioramento dell'accessibilità nautica e della sicurezza della navigazione”.

PRESIDENTE. Onorevole De Giorgi, lei accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/3257/1? Sì.

Onorevole Rizzetto, lei accetta la riformulazione?

WALTER RIZZETTO (FDI). No, non accetto la riformulazione e chiedo di parlare per una dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Prego.

WALTER RIZZETTO (FDI). Grazie Presidente, per qualche secondo. Grazie sottosegretario, anche se in realtà io la invito, per quanto possibile evidentemente, soprattutto per quanto riguarda l'impegno, ovvero il dispositivo dell'ordine del giorno, su cui siamo evidentemente su due piani diversi, nel senso che io qui chiedo l'obbligatorietà rispetto a persone e vorrei, se possibile, anche coinvolgere altri deputati, anche della Commissione lavoro (ne abbiamo parlato molto spesso). Io ritengo, sottosegretario, che chi oggi è sostenuto giustamente dallo Stato sia sostenuto anche e non soltanto da soldi pubblici e che, quindi, chi oggi prende il reddito di cittadinanza, chi oggi prende la cassa integrazione e chi oggi prende il sussidio NASpI, non debba essere indirizzato o favorito rispetto alla riqualificazione e rispetto alla formazione professionale o interprofessionale, ma debba essere obbligato a fare formazione.

Così facendo, magicamente quasi, se oggi un'azienda che è in crisi - lei lo sa, perché si sta occupando bene di crisi aziendali rispetto a quanto stiamo vivendo nel nostro Paese purtroppo oramai da qualche anno, con delocalizzazioni selvagge e simili - e quindi che, giustamente, ha la cassa integrazione, anche perché l'ha pagata con lo 0,30 sulle buste paga, avesse un periodo di formazione da far fare ai propri lavoratori in cassa integrazione, se quella azienda recupera e assorbe la crisi e si trova magicamente ad avere dei lavoratori più formati - quindi, è un'azienda più performante sotto questo punto di vista - qualora, purtroppo, non dovesse riassorbire la crisi e quindi dovesse chiudere (purtroppo oltre il 90 per cento delle casse integrazioni ad oggi nel nostro Paese si chiudono con la chiusura dell'azienda stessa), noi riverseremmo, purtroppo, nel “mercato della disoccupazione”, lavoratori più formati e, quindi, con più possibilità di poter trovare un posto di lavoro.

I due piani, però, sottosegretario, sono differenti: io chiedo l'obbligatorietà, rispetto a chi prende sussidi, a fare una formazione obbligatoria, anche perché è già pagata; lei invece mi sta dicendo che l'impegno è nel dispositivo “a valutare di favorire” - o qualcosa del genere, perché adesso non ricordo - quello che potrebbe essere un incontro fra coloro che prendono la disoccupazione, piuttosto che la cassa integrazione, con la formazione. Si tratta di due cose diverse perché qui, seppure con un impegno minimo in termini di indirizzo politico che rappresenta ed evidenzia un ordine del giorno, proprio i due piani sono completamente differenti. Io parlo di obbligatorietà e oggi un lavoratore che prende la cassa integrazione - per quanto mi riguarda ma penso e spero per quanto ci riguarda - deve fondamentalmente e necessariamente fare della formazione. Egli non può prendere la cassa integrazione e, tra virgolette (molto tra virgolette), restare a casa, anche se si sa che non è così perché, molto probabilmente, questo lavoratore sarà molto preoccupato per il suo futuro. Nel periodo di cassa integrazione e nel periodo di reddito di cittadinanza, qualora non ci fosse un lavoro (oltre il 90 per cento dei casi è in questo senso), o nei periodi di NASpI, il lavoratore, per una, due, tre, quattro o cinque ore alla settimana, deve necessariamente fare un'ottima formazione. Soltanto così - lo rinnovo -, una volta assorbita la crisi, le aziende avranno dei lavoratori più formati e, soltanto così, ogni volta che, purtroppo, le aziende chiuderanno - se non riassorbono la crisi - riverseranno nel mercato del lavoro lavoratori più formati e, quindi, con più possibilità di poter trovare un posto di lavoro. Chiudo, Presidente, ringraziandola, dicendo che, secondo me, l'unica chiave di volta da qui al prossimo futuro, rispetto a quello che sarà il futuro dei nostri lavoratori, più o meno formati, sarà, guarda caso, proprio la formazione. Con una formazione continua noi avremo una base di lavoratori piuttosto formati che riusciranno nel tempo anche a cambiare lavoro. Cito soltanto un caso - e veramente chiudo - che è quello, ad esempio, del sistema danese. Il sistema danese investe più del 2,4 per cento del proprio prodotto interno lordo in formazione continua verso lavoratori che non soltanto hanno la cassa integrazione, ma anche verso lavoratori che continuano a lavorare senza nessun tipo di problema. Così, i lavoratori ogni 7-8 anni cambiano lavoro, ma non lo cambiano perché chiude l'azienda o perché l'azienda è in crisi: lo cambiano perché vogliono cambiarlo, essendo molto formati.

Quindi, io, se è possibile, la invito a rivedere il dispositivo di questo ordine del giorno e, se possibile (lo rinnovo), a cercare di convergere e di far convergere tutta l'Aula verso l'obbligatorietà della formazione; ne abbiamo parlato tante volte e spero che almeno su un ordine del giorno ci possa essere un accordo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3257/2 Rizzetto.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3257/3 Fornaro. L'onorevole Fornaro accoglie la riformulazione proposta. Ordine del giorno n. 9/3257/4 Grippa. Onorevole Grippa, accoglie la riformulazione? Sì. Ordine del giorno n. 9/3257/5 Cancelleri, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3257/6 Vianello. Onorevole Vianello, accoglie la riformulazione? No. Vuole parlare? Prego, onorevole Vianello. Ne ha facoltà.

GIOVANNI VIANELLO (M5S). Grazie, Presidente. Solo per chiarire che è vero che la riformulazione impegna la regione Puglia, perché, essendo competente per materia, è la regione che agisce in ambito sanitario, tuttavia, la riformulazione proposta dal Governo escluderebbe la possibilità di impiego di medici specializzandi, in quanto già adesso c'è stata una convenzione tra il Ministero dell'Università, le università e una fondazione privata che ha raccolto fondi di cittadini…

PRESIDENTE. Onorevole Vianello, scusi, lei accoglie la riformulazione? Perché, in tal caso, non può fare una dichiarazione di voto.

GIOVANNI VIANELLO (M5S). No, infatti, stavo appunto invitando il Governo a un ripensamento, evidenziando che, con la riformulazione che ha proposto, non potremmo impiegare medici specializzandi con accordi tra il Ministero dell'Università e soggetti privati che vogliono, per esempio, come è già avvenuto con la raccolta fondi richiamata, assumere medici specializzandi. Ecco perché invito il Governo a riconsiderare la riformulazione. Altrimenti, propongo di accantonare l'esame del mio ordine del giorno, giusto per riflettere meglio sull'opportunità…

PRESIDENTE. Onorevole Vianello, possiamo accantonarlo per pochi secondi, perché stiamo per esaurire l'esame degli altri. Il Governo dà la disponibilità a cambiare la riformulazione proposta? La sta valutando, quindi, accantoniamo l'esame dell'ordine del giorno n. 9/3257/6 Vianello, per alcuni secondi.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/3257/8 Andreuzza, su cui vi è parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3257/9 Bazzaro, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3257/10 Fogliani, parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3257/11 Vallotto: l'onorevole Vallotto accoglie la riformulazione? Sì.

Quindi, torniamo all'ordine del giorno n. 9/3257/6 Vianello, che era appunto quello che abbiamo accantonato alcuni secondi fa. Non so se c'è una posizione del Governo, in merito. Sospendiamo per 5 minuti la seduta, così esauriremo l'esame anche di questo ordine del giorno.

La seduta, sospesa alle 16,36, è ripresa alle 16,44.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Riprendiamo l'esame dell'ordine del giorno n. 9/3257/6 Vianello. La parola alla sottosegretaria. Sottosegretaria è arrivata una nuova formulazione?

TIZIANA NISINI, Sottosegretaria di Stato per il Lavoro e le politiche sociali. Non è arrivata una nuova formulazione, ma c'è un impegno del Ministro competente a valutare quanto ha presentato il deputato, in successiva….

PRESIDENTE. È soddisfatto? Si può accogliere così, con una riformulazione? Non vedo il collega. Prego.

GIOVANNI VIANELLO (M5S). Grazie. Io ringrazio innanzitutto l'impegno della sottosegretaria, tuttavia, la riformulazione, come è stata pensata dal Governo, non permetterebbe una convenzione tra…

PRESIDENTE. Mi scusi, noi abbiamo sospeso la seduta, io le ho dato la parola nonostante lei non abbia espresso parere contrario, mi deve dire solo se accoglie la riformulazione così come presentata o no.

GIOVANNI VIANELLO (M5S). Sto illustrando perché non accolgo la riformulazione. Stiamo parlando di assunzioni nel reparto oncologico pediatrico di Taranto dove manca personale. Il Parlamento dà 700 milioni di euro all'Ilva e non si può prendere un impegno in un ordine del giorno per assumere quattro medici all'oncologico pediatrico di Taranto (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Misto-L'Alternativa c'è)? È questo tutto il casino, Presidente? Mi scusi se mi sto inalberando, però rendiamoci conto che su un ordine del giorno si stanno facendo tutti questi problemi. È un impegno per far sì che anche l'oncologico pediatrico di Taranto non abbia mancanza di personale per assistere le famiglie e i bambini che sono lì ricoverati per tumore (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Misto-L'Alternativa c'è). Umanamente, Presidente, mi capisca. Comprendiamoci, colleghi, stiamo parlando di qualcosa di estremamente delicato: un reparto oncologico, nato grazie alla sottoscrizione di privati cittadini, all'impegno di Nadia Toffa, per fare un reparto oncologico pediatrico a Taranto e ora lo Stato - mi venite a dire - non è in grado di colmare il gap di mancanza di medici o medici specialisti? È questo il problema, Presidente: ci fermiamo veramente sui piccoli problemi, quando sono stati appena dati 700 milioni di euro all'Ilva per continuare a inquinare (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Misto-L'Alternativa c'è). Umanamente non è possibile. Ringrazio il sottosegretario, perché veramente, posso confermare, ha fatto di tutto per contattare il Ministero per avere, per chiedere degli impegni, però non è sufficiente purtroppo. C'è un ordine del giorno che chiede una cosa molto precisa, poi che sia la regione ad assumere, che sia il Ministero dell'Università a fare la convenzione con le università e i privati per dare quattro borse di studio. Una borsa di studio costa 40 mila euro l'anno: con quattro borse di studio facciamo andare avanti il reparto. Credetemi e invito a fare anche una visita lì, al reparto oncologico pediatrico di Taranto, perché mi creda che, dopo aver visto quel reparto, queste discussioni sono fumo, sono aria, perché è lì la realtà dei fatti, è lì che si concentra l'interesse strategico che è contro l'interesse della vita umana (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole. Forse, signora sottosegretaria, se ho ben interpretato le sue parole di prima, lei voleva dire che l'ordine del giorno viene accolto come raccomandazione? Se ho interpretato bene. Quindi, nella fattispecie, verrebbe accolto come raccomandazione. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente, sottoscrivo, a nome del gruppo di Fratelli d'Italia, l'ordine del giorno del collega Vianello, però, per amor di verità, io voglio ricordare all'Aula e a me stesso che il MoVimento 5 Stelle è al governo della regione Puglia: l'assunzione di quattro professionisti medici in un reparto oncologico pediatrico, se non ci vogliamo prendere in giro, passa attraverso strumenti diretti, che sono quelli consoni di una forza politica che ha accettato la sfida di governo in Puglia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Quindi, noi siamo d'accordissimo e, vivaddio, penso che sia d'accordo tutto il Parlamento a che in un istituto pediatrico oncologico non ci siano 4, ci siano 5, 6, 10, se servono, 30 medici, però, attenzione, se noi vogliamo identificare gli strumenti opportuni e idonei e non vogliamo fare populismo della peggior specie, dobbiamo iniziare, collega Vianello, a sollecitare i colleghi del suo partito che stanno in giunta e prendono le decisioni in Puglia, sennò qui la filiera delle responsabilità va in malora (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e ognuno, poi, viene a raccontare ciò che vuole (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Raduzzi. Ne ha facoltà.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Grazie, Presidente. Io chiedo al collega di poter sottoscrivere questo ordine del giorno e chiedo anche al Governo di rivedere questo parere, perché, francamente, non si può chiedere di accoglierlo come raccomandazione. Come possiamo chiedere che questa sia una raccomandazione, quando si sta già parlando di un ordine del giorno che, di per sé, ha la valenza che ha, su un tema, per l'appunto, così delicato come l'Ilva di Taranto e tutte le conseguenze negative che questa ha sulla popolazione e, purtroppo, anche sui bambini? Chiedo a tutti i gruppi di rileggere questo ordine del giorno - vedrete che sarete sicuramente d'accordo - e, se il parere è ancora questo, di votarlo favorevolmente.

WALTER RIZZETTO (FDI). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Onorevole Rizzetto, lei non può più parlare, perché ha esaurito il suo tempo. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cabras. Ne ha facoltà.

PINO CABRAS (MISTO-L'A.C'È). Per sottoscrivere questo ordine del giorno, che mi pare indichi una possibile inversione di tendenza rispetto a tante trascuratezze che, particolarmente in un momento di crisi sanitaria, si fanno acute, diventano sempre più problematiche, si trascura dove davvero si soffre, dove ci sono necessità di monitoraggio, di cura, particolarmente nelle tante aree in cui l'ambiente è stato sacrificato, l'ambiente umano e la salute dei cittadini. Non vedo perché un tema del genere debba essere derubricato, alla fine, a ordine del giorno, quando dovrebbe essere un impegno del Governo. Perciò, come gruppo del L'Alternativa c'è, in questo momento, noi ci sentiamo di sostenere questo presidio di saggezza su come si trattano questi argomenti (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ermellino. Ne ha facoltà.

ALESSANDRA ERMELLINO (MISTO-CD). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere l'ordine del giorno del collega Vianello. Mi stringo anche alla veemenza che ha espresso su questo ordine del giorno, proprio perché condividiamo da anni le stesse battaglie sul nostro territorio e, onestamente, un'azienda di quel tipo sul territorio dovrebbe prevedere, quantomeno, per i piccolini della nostra terra, un bilanciamento dignitoso. Io non uso dare neanche colore politico a questa questione, perché ho sentito interventi precedenti che ne facevano una questione politica locale. Purtroppo, noi abbiamo avuto in Puglia governi, sia di centrodestra sia di centrosinistra, che hanno mandato la sanità veramente allo sfascio. Proprio per questa ragione, ormai non è più tempo di raccomandazioni, non è più tempo di stare ancora a ragionare su quello che, in realtà, si potrebbe fare concretamente per un territorio che ormai paga un prezzo troppo alto da anni. E per i nostri figli, per chi dopo di noi dovrà continuare a tenere alta l'attenzione sul nostro territorio, questo è inaccettabile. Neanche una raccomandazione ci basta, ormai vogliamo soltanto fatti concreti, ed è il motivo per cui sottoscrivo con orgoglio l'ordine del giorno del collega Vianello e mi auguro che ci sia una ampia condivisione da questo punto di vista. Ringrazio la capogruppo Mara Lapia, che mi ha chiesto di sottoscriverlo a nome di tutto il gruppo di Centro Democratico, perché siamo molto legati anche alla figura di Nadia Toffa, ma non è possibile che la politica si giri dall'altra parte di fronte alle problematiche che toccano la pancia dei suoi cittadini.

Dobbiamo essere tutti uguali, anche da un punto di vista sanitario, su tutto il territorio nazionale (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Centro Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). La ringrazio, Presidente. Veramente pochi secondi. Anch'io vorrei sottoscrivere - oramai tutto il gruppo di Fratelli d'Italia, mi pare di aver capito, l'ha fatto - questo ordine del giorno, ricordando, anche sulla scorta di quanto appena detto dalla collega Ermellino, che il reparto di oncoematologia pediatrica dell'ospedale Santissima Annunziata di Taranto è dedicato a Nadia Toffa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), che ha raccolto fondi con i ragazzi del Mini Bar di Taranto - mi pare fosse il Mini Bar - e ha fatto una campagna enorme per quanto riguarda l'assunzione, all'epoca, di due pediatri infantili. Quindi lo sottoscriviamo volentieri e convintamente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Muroni. Ne ha facoltà.

ROSSELLA MURONI (M-MAIE-PSI-FE). Grazie, Presidente. Io volevo ricordare un dato molto preciso, che forse può aiutare a capire l'importanza di quanto è scritto in questo ordine del giorno, fuor di polemica politica. Si parla di bambini nati malformati tra il 2002 e il 2015, secondo uno studio ufficiale che è lo studio Sentieri fatto dall'Istituto superiore di sanità; ci sono 600 casi con malformazione congenita con una prevalenza superiore all'atteso calcolato su base regionale, una vera e propria emergenza.

Io credo che sia un ordine del giorno di cui tutti conosciamo il valore ma assolutamente necessario, un atto dovuto, in cui il Parlamento, al di là delle responsabilità dirette, riconosce e comprende e si assume la responsabilità di un'emergenza nazionale che riguarda Taranto, la salute dei bambini. Tra l'altro, questi sono dati sulle schede di dimissione dall'ospedale, non abbiamo dati, per esempio, sugli aborti dovuti alle malformazioni dei feti. Credo che ciò sia necessario per Taranto, come per tutte le aree industriali di questo Paese, penso a Gela. Sono dati scomodi, che fanno male e che, però, riguardano davvero la vita di milioni di nostri concittadini. Quindi, io chiedo al Governo di ripensare il giudizio su questo ordine del giorno e di aiutarci a dare un segnale di attenzione e di riconoscimento di una situazione così grave.

PRESIDENTE. Colleghi, visto l'interesse che c'è in Aula, il Governo mi ha chiesto una sospensione di 5 minuti. Io sarei del parere di consentirla e dopo proseguiremo con il nostro dibattito. Quindi, sospendiamo la seduta per 5 minuti, che riprenderà alle ore 17.

La seduta, sospesa alle 16,55, è ripresa alle 17,04.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

Signora sottosegretaria, può leggere la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/3257/6 Vianello che vuole proporre all'Aula? Prego.

TIZIANA NISINI, Sottosegretaria di Stato per il Lavoro e le politiche sociali. Vorrei ringraziare tutti i colleghi che hanno sollecitato l'ordine del giorno che abbiamo così riformulato: “fermo restando il riparto delle competenze statali e regionali, ad adottare ogni utile iniziativa affinché si addivenga in tempi rapidi, anche con il coinvolgimento degli enti pubblici competenti, all'adozione di misure tese all'incremento dei posti letto attualmente disponibili presso l'UO di Oncoematologia pediatrica dell'ospedale “SS. Annunziata” di Taranto, nonché all'assunzione di quattro medici specialisti e/o medici specializzandi e/o medici neolaureati con titoli e/o formazione e/o esperienza nell'ambito indicato in narrativa, da destinarsi al servizio presso la citata struttura assistenziale” (Applausi).

PRESIDENTE. La ringrazio. Onorevole Vianello, accoglie la riformulazione? Sì, benissimo (Applausi).

È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

Secondo le intese intercorse tra i gruppi, interrompiamo, a questo punto, l'esame del provvedimento che riprenderà nella seduta di domani, a partire dalle ore 18, per lo svolgimento delle dichiarazioni di voto finale e la votazione finale.

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverto che, sempre secondo le intese intercorse tra i gruppi, nella seduta di domani, l'informativa urgente del Governo sul rave party svoltosi tra il 13 e il 19 agosto presso il lago di Mezzano, nel viterbese, prevista per le ore 16, avrà luogo con ripresa televisiva diretta.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Il primo è quello dell'onorevole La Marca. Prego, onorevole.

FRANCESCA LA MARCA (PD). Grazie, Presidente. Ho chiesto di intervenire per richiamare ancora l'attenzione della Camera e soprattutto del Governo sull'ormai insostenibile situazione che si è determinata da oltre un anno e mezzo e che riguarda un notevole numero di connazionali che risiedono per lavoro negli Stati Uniti, in possesso di uno dei regolari permessi di ingresso e di soggiorno rilasciati dalle autorità americane. Mi riferisco alla possibilità di rientrare nei luoghi di vita e di lavoro per coloro che sono temporaneamente tornati in Italia per motivi familiari, professionali o di studio oppure si sono trovati nel nostro Paese all'atto dell'emanazione delle misure restrittive in funzione anti-pandemica da parte delle autorità americane.

Il travel ban, adottato dalle autorità statunitensi fin da marzo 2020, concede la possibilità di viaggiare liberamente solo ai residenti permanenti mentre questa possibilità non è riconosciuta a coloro che hanno…

PRESIDENTE. Onorevole La Marca, mi scusi, purtroppo il primo degli interventi di fine seduta, ogni tanto, raramente, viene disturbato.

FRANCESCA LA MARCA (PD). Grazie, Presidente. Come dicevo, il travel ban, adottato dalle autorità americane fin da marzo 2020, concede la possibilità di viaggiare liberamente solo ai residenti permanenti, mentre questa possibilità non è riconosciuta a coloro che hanno uno dei visti di ingresso legittimamente concessi.

Più precisamente, da quando è stato introdotto il National Interest Exception possono usufruire di questa autorizzazione solo alcune categorie di lavoratori con visti, con esclusione di altri.

L'Italia, dopo aver sperimentato per alcuni mesi la soluzione dei voli COVID free da e per gli USA, ha esteso ai cittadini statunitensi condizioni più favorevoli di ingresso nel nostro Paese, abolendo l'obbligo di quarantena e prevedendo l'equiparazione delle certificazioni vaccinali a quelle riconosciute per i cittadini italiani ed europei.

Insomma, la condizione alla quale sono sottoposti migliaia di connazionali e un numero ancora più grande di cittadini europei, signor Presidente, è ormai insostenibile.

So che il nostro Governo si è mosso verso le autorità americane per rappresentare questa situazione di grave disagio e di squilibrio, tuttavia, tramite la Presidenza della Camera, invito il Governo nel modo più energico a rinnovare le sollecitazioni affinché questa insostenibile situazione sia al più presto superata (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ehm. Ne ha facoltà.

YANA CHIARA EHM (MISTO). Grazie, Presidente. La notizia del rinvio a giudizio per Patrick Zaki dovrebbe scuoterci tutti. Dopo 19 mesi di detenzione preventiva, oggi la prima udienza. Le accuse sono diverse da quelle per cui lo avevano arrestato: prima i post sui social, ora un articolo scritto nel luglio 2019 per la rivista Daraj a difesa dei diritti della minoranza cristiana copta.

Ancora riecheggiano in quest'Aula gli applausi e il grido “libertà” per Patrick Zaki, le richieste di cittadinanza, gli appelli al Governo di una risoluzione celere, salvo poi constatare il rinvio a giudizio nel totale silenzio, mentre partecipiamo nelle stesse ore a una potente esercitazione militare congiunta in Egitto. Spirito di promozione dei diritti e delle relazioni tra i nostri Paesi, è questo è il mantra.

E che ne è dei diritti umani, che ne è delle libertà fondamentali? Da oggi Patrick rischia 5 anni di reclusione, imputato di accuse, voglio ribadirlo, differenti rispetto ai motivi del suo primo arresto. Ministro Guerini, Ministro Di Maio, colleghi, dov'è ora il nostro Paese? C'è bisogno della nostra voce, c'è bisogno delle nostre scelte, c'è bisogno del coraggio di tutti, adesso (Applausi di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Nella giornata di ieri è avvenuto un fatto di inaudita gravità nella città di Latina: un candidato consigliere comunale è stato sfregiato con un taglierino in volto ed è stato anche minacciato di dover smettere questa sua attività, questa sua iniziativa.

Purtroppo la città di Latina non è nuova a questi fatti, tant'è che delle indagini antimafia hanno acclarato che i clan compravano voti e avevano il predominio dell'attacchinaggio dei manifesti.

Purtroppo anche la candidata sindaco Annalisa Muzio è stata minacciata, e questo è emerso nelle ultime ore. Chiedo pertanto al Ministro dell'Interno di riferire in Aula su quanto sta facendo per limitare quello che purtroppo a Latina mette in pericolo l'esercizio democratico del voto e soprattutto spaventa quanti si sono candidati per amministrare la città (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gallo. Ne ha facoltà.

LUIGI GALLO (M5S). Grazie, Presidente. Penso che queste parole possano fare da sveglia per il Parlamento, perché solo nella città di Torre Annunziata ci sono, secondo le indicazioni della Guardia di finanza, che ieri ha incontrato il prefetto, 300 camorristi. In questo momento sui TG nazionali arrivano le pallottole, le bombe tra i clan che si affrontano nella città, quando ad aprile purtroppo abbiamo dovuto assistere alla morte di una persona innocente come Maurizio Cerrato, che è stato colpito per difendere la figlia dagli aggressori presenti in città.

Di fronte a questo c'è l'impegno istituzionale a un continuo colloquio con il prefetto, che ci risponde puntualmente e mostra un monitoraggio continuo.

Certo, non possiamo dire lo stesso per l'ente locale, da parte della giunta e dei sindaci che hanno in sotto-organico la polizia e non hanno ancora avviato un sistema di videosorveglianza importante. Quindi, si avverte la necessità di un impegno del sindaco a dimettersi in queste condizioni per garantire una maggiore presenza di chi sia capace di costruire un patto di legalità e giustizia su questo territorio, come chiede la vedova Cerrato, come chiedono i parroci della città e come chiedono gli imprenditori e i cittadini onesti.

Quindi, chiedo che su questo tema si ponga più attenzione, diventando sempre più importante per il Ministro dell'Interno; sollecito, inoltre, la risposta all'interrogazione n. 4-10035, perché possiamo dare segnali concreti se spostiamo il comparto delle Forze dell'ordine all'interno di una palazzina che prima apparteneva ai clan e, oggi, è stata sequestrata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Battilocchio. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO BATTILOCCHIO (FI). Grazie, Presidente. Domani sarà un giorno davvero importante per il territorio che rappresento; si terrà, infatti, domattina, un incontro tra una delegazione della preposta Commissione UE e una delegazione del Ministero delle Infrastrutture italiano con l'obiettivo di definire i nuovi corridoi infrastrutturali europei in Italia. È la revisione della mappa delle reti transeuropee dei trasporti TEN-T che Civitavecchia attende da tanti, troppi anni. Pur essendo un hub fondamentale a livello internazionale, tra i primi al mondo per traffico crocieristico ed il porto di Roma Capitale, il nostro è l'unico porto italiano ad essere rimasto fuori dallo status di porto Core.

Per quanto riguarda il territorio di Civitavecchia e dell'intera regione Lazio, la riunione di domani è un passaggio decisivo, nodale. Fallire questo obiettivo, dopo anni di lavoro, significherebbe destinare un intero sistema economico ed occupazionale, potenzialmente in grande espansione, verso il baratro, precludendogli, tra le altre cose, l'opportunità di accedere alle risorse specifiche previste dai bandi europei, in particolare dal Connecting Europe Facility, sul quale sono stanziati 36 miliardi di euro nella programmazione 2021-2027. Domani si gioca questa partita fondamentale: fallire questo obiettivo significa prendersi la responsabilità di condizionare negativamente le sorti del Lazio.

In rappresentanza del territorio chiedo, quindi, al Governo di mettere in cima alle priorità dell'incontro di domani, come primo punto, l'inserimento del porto di Civitavecchia nella rete Core. È l'unico modo che abbiamo per recuperare un gap che ci penalizza da ormai quasi un decennio e per dare piena dignità al sistema portuale della capitale e del Lazio. Su questa richiesta strategica non possiamo arretrare di un millimetro (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sodano. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie, Presidente. Intervengo qui, alla Camera dei deputati, per comunicare un record nella storia della democrazia in Italia: in soli tre giorni sono state raccolte 350 mila firme per istituire il referendum sulla legalizzazione della cannabis e questo ci deve dare anche un termometro di come, in queste Aule, si vada molto più lenti rispetto al Paese reale, un Paese composto da cittadini onesti, da professionisti che chiedono a gran voce questa battaglia di giustizia, questo regolamento, questa mossa che può portare miliardi di euro nelle casse del nostro Paese. Qui, invece, ancora non si prende alcun provvedimento, sebbene già la Corte costituzionale e la Corte di cassazione si siano pronunciate in merito.

La cannabis va depenalizzata, così come in America, in Canada; bisogna regolamentare la cannabis e non permettere più che sia un business delle sole mafie.

Grazie, Presidente; fino al 30 settembre si può votare e arrivare a 500 mila firme.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trizzino. Ne ha facoltà.

GIORGIO TRIZZINO (MISTO). Grazie, Presidente, per avermi concesso di parlare al termine di questa seduta. Io mi chiedo se sono soltanto io a provare questo sgomento, questo disgusto, questa condizione di incertezza per quello che sta accadendo in questi momenti, qui, in Aula, che è stata chiamata per un lavoro di poche ore, a riempire un'intera settimana, facendo spostare 600 parlamentari soltanto per un provvedimento che si sarebbe senz'altro potuto agganciare ad altri o al termine della passata settimana o di quella che sarebbe dovuta venire successivamente, e questo mentre nel Paese continuano a chiudere attività e reparti. Noi oggi abbiamo discusso di un reparto di Taranto. Io ricordo che esistono tante situazioni simili, con reparti di terapia del dolore, come quello del “Cardarelli” di Napoli di cui oggi abbiamo appreso dai quotidiani, che vengono chiusi. Ci sono tante situazioni di questo tipo e noi, intanto, teniamo nei cassetti una legge che, da 3 anni e mezzo, aspetta di essere portata qui in Aula, che riguarda, appunto, le decisioni della fine della vita. Ebbene, io provo sgomento, per non dire altro.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 15 settembre 2021 - Ore 15:

1. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata .

(ore 16)

2. lnformativa urgente del Governo sul rave party svoltosi tra il 13 e il 19 agosto presso il lago di Mezzano, nel Viterbese.

(ore 18)

3. Seguito della discussione del disegno di legge:

S. 2329 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 luglio 2021, n. 103, recante misure urgenti per la tutela delle vie d'acqua di interesse culturale e per la salvaguardia di Venezia, nonché disposizioni urgenti per la tutela del lavoro (Approvato dal Senato). (C. 3257​)

Relatori: ANDREA ROMANO, per la IX Commissione; MURELLI, per la XI Commissione.

La seduta termina alle 17,20.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 8 il deputato Sani ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario;

nella votazione n. 15 il deputato Rizzone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 3257 - em. 1.1 270 269 1 135 4 265 88 Resp.
2 Nominale em. 1.5 318 294 24 148 11 283 86 Resp.
3 Nominale em. 1.2 339 336 3 169 24 312 86 Resp.
4 Nominale em. 1.6 330 328 2 165 13 315 86 Resp.
5 Nominale em. 1.3 350 347 3 174 23 324 86 Resp.
6 Nominale em. 1.7 347 346 1 174 14 332 86 Resp.
7 Nominale em. 1.4 353 349 4 175 25 324 86 Resp.
8 Nominale em. 1.8 355 354 1 178 15 339 84 Resp.
9 Nominale em. 2.5 360 358 2 180 17 341 84 Resp.
10 Nominale em. 2.6 360 358 2 180 15 343 84 Resp.
11 Nominale em. 2.2, 2.4 366 363 3 182 14 349 84 Resp.
12 Nominale em. 2.7 369 367 2 184 14 353 84 Resp.
13 Nominale em. 2.8 370 368 2 185 15 353 84 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 18)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale em. 2.9 373 371 2 186 14 357 84 Resp.
15 Nominale em. 2.10 365 363 2 182 15 348 84 Resp.
16 Nominale em. 2.12 368 366 2 184 17 349 84 Resp.
17 Nominale em. 3.100 376 369 7 185 35 334 80 Resp.
18 Nominale odg 9/3257/2 334 319 15 160 23 296 87 Resp.