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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 561 di giovedì 9 settembre 2021

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANDREA MANDELLI

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

FEDERICA DAGA, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

Sul processo verbale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sul processo verbale l'onorevole Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). La premessa, signor Presidente, è che questo non vuole suonare assolutamente come un appunto rispetto a chi redige i verbali, che di solito, invece, sono sempre fatti in modo ottimale, addirittura andando anche a correggere qualche nostro errore, e che quindi questa mia osservazione non vuole assolutamente inficiare i lavori fatti. Però, a pagina 77 (credo anche forse perché il Presidente mi aveva richiamato alla conclusione dell'intervento e quindi forse nella trascrizione si è sovrapposta qualche voce), alla fine proprio dell'intervento - cito testualmente: “siamo aperti a valutazioni generali, a valutare anche un eventuale accantonamento, ma che non sia di stile, senza prendersi in giro, e ad andare a vedere se possiamo raggiungere una posizione” - il discorso è monco. Io ho letto stamattina presto un pochino i miei interventi - non ho fatto ancora in tempo a ricontrollare tutto -, ma mi pare, anzi sono certo che il mio ragionamento finisse qualificando la posizione in un certo modo. Quindi, ripeto, senza che questo voglia essere, anche minimamente, un appunto a chi ha redatto il verbale, vi pregherei eventualmente di fare un'integrazione in questo senso.

PRESIDENTE. Onorevole Zucconi, io credo quindi che di base il processo verbale possa essere approvato. Io direi che possiamo lasciare traccia del suo intervento nel resoconto stenografico di oggi, che quindi andrà a rimettere sui binari l'intervento che lei ha fatto. Quindi, possiamo dire che non vi sono osservazioni e il processo verbale si intende approvato, però, nel resoconto stenografico di oggi, saranno riportate le sue osservazioni, che riporteranno quindi sulla giusta rotta il suo pensiero. Va bene? Sì.

Dunque, se non vi sono ulteriori osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Amitrano, Bergamini, Enrico Borghi, Brescia, Cabras, Cadeddu, Caretta, Cavandoli, Cirielli, Colucci, Dall'Osso, De Maria, De Menech, Delmastro Delle Vedove, Gregorio Fontana, Frailis, Gadda, Gebhard, Giachetti, Lapia, Lollobrigida, Losacco, Magi, Mura, Nevi, Perantoni, Serracchiani, Viscomi e Viviani sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente 121, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,38).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Giorgio Trizzino. Ne ha facoltà.

GIORGIO TRIZZINO (MISTO). Grazie, Presidente. Legittimamente, noi, in questi giorni e in questi mesi, ci stiamo occupando di trovare le soluzioni migliori per salvare il maggior numero di vite, per prevenire la morte di tanti altri nostri concittadini. Però, non possiamo dimenticare che ce ne sono altri: Mario è uno di questi. Lui ha chiesto, ben due volte, alla sua azienda territoriale di Ancona di porre fine alle sue sofferenze, a seguito di un drammatico incidente stradale che lo ha totalmente paralizzato, praticamente rendendolo soggetto a dolori atroci. La prima e la seconda istanza sono state respinte dal tribunale, la terza, invece, è stata accolta e il tribunale ha disposto che l'azienda territoriale verifichi se effettivamente esistono quelle condizioni per cui lui possa usufruire di quelle due sentenze della Corte costituzionale, che vincolano il nostro Paese ad attuare la procedura della morte volontaria assistita. Io credo che questo non accadrà perché questo Parlamento, nonostante tutto, continua a rimanere silente rispetto a quell'impegno che il Presidente Napolitano, già nel 2015, aveva chiesto di assumere alle Camere, per approvare una legge che consentisse a persone in quelle condizioni di porre fine alla loro vita. È vero: noi martedì abbiamo la scadenza del termine per la presentazione degli emendamenti, però - vede, Presidente - la preoccupazione è che - nonostante tutta questa buona volontà, che io vorrei ancora verificare in che quantitativi viene profusa su questo dispositivo -, purtroppo per quest'anno non riusciremo a portare in Aula questo provvedimento, qualora si volesse, perché avremo due settimane probabilmente di “fermo” di queste Camere per le amministrative, poi avremo la legge di bilancio, poi avremo tante altre emergenze, come è stato per questi 4 anni, per cui questa legge non è mai approdata in Aula. Ecco, allora io ho preso questo impegno, per cui periodicamente - non so se lo potrò fare ogni giorno, ogni volta - ricorderò ai nostri colleghi che c'è un impegno morale nei confronti di questa sofferenza immane (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Onorevole Rotelli, ha chiesto di intervenire su che cosa?

MAURO ROTELLI (FDI). Sì, Presidente, grazie. È una richiesta di calendarizzare un'informativa urgente, come richiesto già dal nostro gruppo. Mi sembra che non fosse lei a presiedere l'Aula alla chiusura dei lavori di martedì passato quando, in un intervento di fine seduta, anticipai il fatto che Fratelli d'Italia avrebbe formalizzato questa richiesta rispetto alla vicenda del rave di Valentano, manifestazione iniziata tra il 13 e il 14 di agosto e che si è tenuta per cinque giorni nelle campagne di Valentano, nel viterbese. Il capogruppo di Fratelli d'Italia ha depositato una richiesta di informativa urgente al Ministro Lamorgese non soltanto per quello che è successo, che è stato già oggetto di polemiche dal punto di vista sia giornalistico sia politico, ma, soprattutto, alla luce di alcune rivelazioni che sarebbero uscite fuori, negli ultimi giorni, da parte di alcuni organi di stampa e, in maniera particolare, da parte di un giornale che ha puntualizzato, attraverso una serie di documenti, come ci sia stato praticamente una specie di ordine di non intervento per quanto riguarda la manifestazione proprio nel suo nascere. Quindi, io rinnovo a lei, Presidente, questa richiesta da parte del gruppo che è stata già formalizzata a nome del capogruppo di Fratelli d'Italia per poter essere svolta in Aula (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Russo anche lei aveva chiesto di parlare? Su che cosa onorevole Russo?

GIOVANNI RUSSO (FDI). Grazie, signor Presidente. Vorrei soltanto precisare con un chiarimento una mia dichiarazione di ieri per quanto riguardava la questione dei tamponi salivari. Noi crediamo nella validità scientifica di questo nuovo strumento di diagnosi per la verifica della presenza del COVID - dico questo semplicemente perché vi sono state polemiche a seguito delle mie dichiarazioni - e soprattutto crediamo che, se c'è la possibilità di inserire un nuovo strumento di diagnosi, non capiamo perché non dovrebbe essere usato. Vi è un'altra questione ancora più importante: esibire un certificato che attesti l'alto valore degli anticorpi dal COVID permette di aggiungere una nuova arma in uso ai cittadini per essere più liberi nella circolazione, per andare nei vari esercizi commerciali, in vacanza e muoversi più liberamente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Onorevole Russo, se seguiamo la stessa prassi che abbiamo adottato per l'onorevole Zucconi, anche lei la prossima volta, magari, lo faccia prima dell'approvazione del verbale, così rimane più coerente con l'andamento dei lavori. Però, quello che lei ha dichiarato sarà parte integrante del resoconto stenografico di oggi.

Nessun altro intervento? Non essendo ancora decorso il termine…

MATTEO DALL'OSSO (CI). Presidente!

PRESIDENTE. Onorevole Dall'Osso, ci mancherebbe altro, prego onorevole.

MATTEO DALL'OSSO (CI). Va bene anche dopo i venti minuti.

PRESIDENTE. No, no prego onorevole.

MATTEO DALL'OSSO (CI). Grazie, Presidente. Presidente, ieri una mia amica passeggiava qui in centro a Roma, passando proprio qui in piazza Montecitorio e ha notato, in un angolo della piazza, uno zaino abbandonato. Ha, ovviamente, prontamente allertato la nostra sicurezza presente nelle garitte vicino a Palazzo di Montecitorio. Fortunatamente tutto si è risolto in un falso allarme ed è stata portata attenzione alla sicurezza grazie all'occhio attento di questa amica, signora, ragazza. La mia amica, infatti, è un analista geopolitica e si occupa di antiterrorismo. Tuttavia, il motivo di questo mio racconto è la gratitudine a tutte le donne e a tutti gli uomini in divisa che ogni giorno vegliano con successo sulla sicurezza di noi funzionari, di noi cittadini, di noi italiani.

I nostri servizi di sicurezza e di informazione, le nostre Forze armate, le nostre Forze di Polizia sono tra i professionisti della sicurezza più preparati al mondo. Ci hanno protetto in tempi bui e continuano a farlo oggi con estremo successo. Per questo mi sento di dover ringraziare ancora a cuore aperto il nostro apparato di sicurezza: grazie, grazie per la vostra dedizione, per il vostro coraggio, la vostra professionalità ed il costante, inesauribile impegno profuso per la nostra sicurezza.

Auguro vivamente che i recenti sviluppi della dolorosa storia locale afgana non espongano nuovamente il mondo ad un riacutizzarsi dell'allarme antiterrorismo. Sarebbe un triste passo indietro nella storia umana, da sempre votata al progresso. Un monito il mio a tutela dei più deboli che, come sempre, occupano un posto speciale nel mio cuore e nei miei pensieri: donne, bambini e cittadini che lottano per la democrazia. Non abbandoniamoli, soprattutto in questi giorni in cui, Presidente, cade la ricorrenza del ventesimo anniversario di uno dei giorni più bui della nostra storia umana: l'11 settembre. Onoriamo quelle vittime, ricordando a tutti noi che la democrazia è il premio che ci attende in fondo al lungo percorso fatto di ostacoli e pavimentato di diritti e speranze.

PRESIDENTE. Onorevole Cirielli anche lei vuole intervenire? Prego onorevole.

EDMONDO CIRIELLI (FDI). Atteso che il tema sollevato dall'onorevole Dall'Osso - che ringrazio molto - e che attiene anche alla sicurezza della Camera è molto grave, voglio garantire che mi attiverò sin da subito. Magari, chiedo di darmi qualche dato ulteriore per poter verificare come mai possa essere accaduta una cosa del genere, anche per rassicurare l'Aula.

PRESIDENTE. Onorevole Lucaselli, ha chiesto anche lei di intervenire su che cosa?

YLENJA LUCASELLI (FDI). Sì, Presidente, sulla lettura del verbale e mi scuso sin da subito (Commenti dei deputati del Partito Democratico). Lo dico ai colleghi, credo che, però, lo sappiano molto meglio di me. A norma di Regolamento, se all'interno del verbale vengono riscontrate inesattezze rispetto a quanto è stato dichiarato, è possibile modificarlo non necessariamente prima dell'inizio dell'Aula, lo si può fare anche in corso d'Aula. Detto questo, credo che concluda in questo senso il dibattito sulla nostra possibilità di intervenire a chiarimento del verbale e accogliendo, ovviamente, per questo mi scuso, la prossima volta sicuramente faremo in modo che arrivi alla Presidenza la nostra comunicazione in via anticipata e non in corso d'Aula, però, oggi, purtroppo, ce ne siamo accorti leggendo il verbale. Ieri, la seduta è finita molto tardi e stiamo iniziando molto presto, per cui non avremmo avuto i tempi tecnici per poterlo depositare in via scritta. Ora, venendo al merito (Commenti dei deputati del Partito Democratico) del verbale, all'interno del verbale di cui è stata data lettura …

PRESIDENTE. L'abbiamo già chiarito che il verbale è approvato. Quindi, se l'onorevole Lucaselli dice il punto di cui vuole che rimanga traccia…

YLENJA LUCASELLI (FDI). Si, ho solo la necessità di chiarire alcuni punti, insomma credo che sia a beneficio di tutti e…

PRESIDENTE. Se ci dice i punti, così lo lasciamo agli atti.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Se me lo fanno dire riesco a chiarire il mio pensiero molto volentieri. Allora, mi riferisco alle pagine 67, 73, 80, 89, 93, 97 e 103. In particolare, nella stesura, mancando alcune parti del dibattito e, soprattutto, mancando, ovviamente, una relazione con quanto detto precedentemente, credo sia importante chiarire che, dal nostro punto di vista, dal mio punto di vista, c'è stato durante il corso del dibattito una sovrapposizione fra il concetto di vaccini e il concetto di green pass. Cosa che secondo noi non è corretta, non va nella giusta direzione e, ovviamente, nei confronti della quale chiederemo, ovviamente, una maggiore specifica anche del resoconto stenografico quando viene riportato, perché riteniamo che la nostra illustrazione degli emendamenti comprenda sempre l'inefficacia del provvedimento del green pass, ma mai è stato detto che i vaccini non siano validi.

PRESIDENTE. Come ho detto prima, il verbale è approvato ed eventuali vostre considerazioni sono da svolgere prima dell'approvazione del verbale.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Certo, assolutamente.

PRESIDENTE. Io proporrei, a lei e ai colleghi che eventualmente avessero questa richiesta, che oggi va così. Se magari annunciate di avere una modifica da fare la mandate scritta, così anche gli Uffici possono riportare più puntualmente la vostra posizione, in maniera tale che voi annunciate di avere una necessità di correzione del vostro pensiero, l'annunciate al microfono così rimane nello stenografico.

Fate pervenire, nell'ambito della mattinata, il contributo così che gli uffici riescano a precisare il vostro pensiero. Poi, dalla prossima volta, ritorniamo nel binario; prima dell'approvazione decidiamo bene come procedere. Quindi, in mattinata, direi in giornata, lei la faccia pervenire agli uffici, però abbiamo già registrato nel resoconto stenografico la correzione del suo pensiero. Prego.

YLENJA LUCASELLI (FDI). La ringrazio ovviamente per questa opportunità, sicuramente faremo pervenire la parte scritta.

PRESIDENTE. Perfetto.

YLENJA LUCASELLI (FDI). È chiaro che, però, ognuno dei componenti di Fratelli d'Italia in questo momento ha comunque necessità di prendere la parola, di fare riferimento al verbale, con le pagine degli emendamenti nelle quali sono state riportate considerazioni non valide, e di farlo presente.

PRESIDENTE. Onorevole purtroppo, essendo il verbale approvato, non riusciamo più a fare questa operazione. Se voi volete lasciare traccia del vostro pensiero, lo annunciate e poi lasciate… perfetto.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Fioramonti. Ne ha facoltà.

LORENZO FIORAMONTI (M-MAIE-PSI-FE). Grazie, Presidente. Nei mesi scorsi e nelle ultime settimane tutti abbiamo ascoltato delle dichiarazioni molto, ma molto discutibili da parte del Ministro Roberto Cingolani del Ministero della Transizione ecologica. Quindi noi, come componente Facciamo Eco, chiediamo che il Ministro venga immediatamente a riferire in Aula - visto che non c'è stata ancora alcuna opportunità di conferire direttamente con lui - sulla sua idea di transizione ecologica, su come le sue esternazioni sul nucleare, contrarie a due referendum nazionali, e quelle contro le iniziative da parte dell'Unione europea per la riduzione massiccia delle emissioni entro il 2030 si addicano al ruolo che egli riveste in un Governo che ha ammesso e dichiarato più volte di essere un Governo ecologista, un Governo ambientalista. Non si capisce, sia nelle azioni che nei fatti, come l'attuale Ministro della Transizione ecologica intenda combinare la sua azione con quello che deve essere, invece, lo spirito di promozione di un nuovo modello di sviluppo che tutti noi ci aspettiamo si confaccia a questo suo ruolo.

Quindi chiediamo, tramite lei, Presidente, che il Ministro Roberto Cingolani della Transizione ecologica venga a riferire urgentemente in Aula, qui alla Camera, per spiegare a tutto l'emiciclo come intenda svolgere il suo mandato e se il suo ruolo è ancora compatibile con quello che il Governo, il Parlamento e il Paese si aspettano da un Ministero così importante.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fiano. Su che cosa?

EMANUELE FIANO (PD). Presidente, prendo spunto dalle parole del collega Dall'Osso, perché, non sapendo quando finirà la settimana, credo sia giusto spendere qualche parola per il ventennale dei quattro attentati suicidi, dei quali il più famoso è quello del World Trade Center, nel quale morirono 2.977 persone uccise dal terrorismo jihadista islamico.

Quella è una vicenda terrificante, un punto di svolta nella nostra storia contemporanea: la volontà di attaccare uno dei simboli della società occidentale, l'episodio più cruento che ci abbia colpito da un punto di vista terroristico. Non ci furono solo quei morti; le cronache infatti riferiscono che altre 25 mila persone riportano oggi patologie, sia fisiche che mentali, conseguenti a quel terribile attentato.

Penso che non dovremmo mai dimenticarcelo l'effetto che fu di quell'attentato contro i valori nei quali siamo stati educati e cresciuti, l'idea di morte con la quale si aggredisce colui che si pensa che sia l'avversario, l'idea di uccidere i civili, l'idea del terrore.

In questi giorni, si celebra, a Parigi, il processo contro gli attentatori del Bataclan e, quindi, penso sia giusto, anche in quest'Aula, ricordare il ventennale di quel terribile giorno, l'11 settembre del 2001 negli Stati Uniti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Per associarmi, a nome di Fratelli d'Italia, al ricordo terribile dell'11 settembre, una data che è stata uno spartiacque per l'umanità, ha cambiato il mondo, ha cambiato noi stessi, ha cambiato il nostro modo di relazionarci con il mondo intero; una data in cui sono riemerse faglie fra le civiltà, determinate anche da motivi religiosi; un momento in cui ha fatto irruzione sulla nostra modernità un Medioevo che pensavamo consegnato alla storia dell'umanità e che faceva irruzione nella maniera più violenta, più sanguinaria, con il deliberato proposito di colpire uno dei simboli della nostra civiltà occidentale e rispetto al quale credo che la precipitosa e, sotto certi aspetti, disonorevole fuga da Kabul ci racconta che un ciclo si è chiuso, purtroppo, senza essere riusciti a ricostruire democrazia, benessere e sicurezza in alcune aree del mondo.

La concomitanza di queste due date, il ricordo di quei terribili fatti in uno con la fuga da Kabul deve imporre, secondo Fratelli d'Italia, una profonda riflessione anche nei rapporti e nella postura che l'Italia deve avere sul proscenio internazionale, costruendo, certo, ponti di civiltà - la nostra vocazione al dialogo è anche contrassegnata eternamente dal dato geografico -, ma ponti di civiltà che non vogliono dire, mai e poi mai, cessione alcuna rispetto alla nostra identità.

Si può dialogare senza cedere un millimetro della propria identità. È quello, io credo, che noi dobbiamo fare: mettere in sicurezza la fortezza europea, dialogare con fermezza, cercando di ribadire, sempre e comunque e a prescindere, i valori incomprimibili della libertà religiosa, della libertà del pluralismo, delle garanzie di benessere per i popoli.

Credo che - e termino, Presidente, per non rubare eccessivo tempo all'Aula, ma il tema era importantissimo - tutti noi avremmo voluto ricordare e celebrare i morti dell'11 settembre con qualche giorno di distanza in più dalla precipitosa fuga da Kabul. Speriamo che Kabul non significhi il tramonto di quella civiltà colpita a sangue l'11 settembre, che ha avuto la capacità di reagire e che oggi sembra vacillare di fronte all'integralismo islamico, sino a osare ipotizzare di riconoscere i talebani e le autorità talebane. Sarebbe un errore catastrofico, perché quell'11 settembre ci racconta che vi sono pulsioni antidemocratiche, di odio mortale e sanguinario nei confronti della nostra civiltà (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ovviamente, la Presidenza si associa al ricordo delle vittime dell'11 settembre, ma, in generale, al ricordo di tutte le vittime del terrorismo.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l'esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche (A.C. 3223-A​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3223-A: Conversione in legge del decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l'esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche.

(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 3223-A​)

PRESIDENTE. Ricordo che, nella seduta dell'8 settembre, è stato da ultimo respinto l'emendamento 4.25 dell'onorevole Leda Volpi.

Passiamo ora all'esame degli identici emendamenti 4.4 Suriano e 4.26 Massimo Enrico Baroni.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente. In questo emendamento si chiede, al comma 1, lettera f), di espungere il numero 1), perché qui siamo in materia di sanzioni per quegli esercenti, per quelle attività commerciali che si trovano ad essere in difetto, essendo accertata la presenza, ad esempio, di persone che non sono in possesso del green pass all'interno di un locale o di un esercizio pubblico.

E la proposta della sanzione, che si aggrava rispetto al primo decreto in merito, è addirittura quella della chiusura del locale per un periodo che va da uno a dieci giorni. Ora, noi dobbiamo riflettere su un fatto, che la frase “forte con i deboli e debole con i forti” qui si comincia ad attagliare, perché, oggettivamente, la sanzione pecuniaria è già abbastanza pesante. La sanzione addirittura della chiusura del locale diventa pesantissima e sicuramente ingenera nell'azienda stessa tutta una serie di problematiche che possono anche riguardare i dipendenti dell'azienda, nel momento in cui l'azienda viene chiusa per queste motivazioni, perché di solito le aziende vengono chiuse per fatti abbastanza gravi. Una di queste casistiche è l'essere risultato positivo a un controllo della finanza che abbia riscontrato irregolarità finanziarie nell'emissione degli scontrini; dopo la terza, c'è un periodo di chiusura, che, di solito, mi risulta essere più limitato.

Quindi, si va a interessare un tipo di modalità di attuazione piuttosto grave. Ricordiamo anche che i ristoratori e i baristi, in questo momento, sono chiamati a fare un lavoro che non gli compete, cioè verificare se i propri clienti siano o meno in possesso di caratteristiche sanitarie tali da poterli far accedere all'interno del locale, quindi al chiuso, ma non se consumano al bancone, ma se si mettono a sedere. Quindi, siamo già in una fattispecie dove un barista, per esempio, deve stare attento che il cliente che ha consumato al bancone non si appoggi un attimo a una seggiola, perché altrimenti obiettivamente ha problemi. Ci sono quindi poche chiarezze e anche indeterminatezze sulle modalità di accertamento, perché, come sapete, il controllo del documento, quindi del green pass in sé è una cosa, la verifica che quel green pass corrisponda effettivamente alla persona che lo sta presentando è un'altra.

E, allora, in questi casi, ove sussista un palese dubbio che la persona che presenta il green pass non corrisponda alla persona fisica che dovrebbe essere in possesso di quel green pass, complica ulteriormente le cose. Ripeto, era già stata prevista una sanzione pecuniaria: qui adesso si introduce la chiusura. Non vorremmo augurarci che, di questo passo, dopo queste varie sanzioni, si arrivasse alle pene corporali, perché ci pare un accanimento assolutamente sbagliato. Ricordavo il caso di prima, mi auguro che non ci siano in giro molti gemelli omozigoti, perché, in questo caso, gli esercenti si troverebbero veramente in difficoltà. Poi, chi vive effettivamente queste situazioni sa che non sempre la clientela è ben disposta a mostrare il green pass: qualcuno non è convinto, qualcuno non lo può fare. Abbiamo già messo gli esercenti in una posizione di difficoltà, crediamo che questa sanzione sia assolutamente sproporzionata. Quindi, con l'emendamento viene chiesto che questa lettera f) venga abolita per quanto riguarda il punto 1 e chiediamo a tutti di fare uno sforzo, anche di fantasia, per capire che veramente così non si può continuare. Quindi, il gruppo di Fratelli d'Italia sicuramente voterà a favore di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Suriano. Ne ha facoltà per un minuto.

SIMONA SURIANO (MISTO). Con questo emendamento chiediamo la soppressione della sanzione amministrativa. Ricordo che i ristoratori e i gestori di bar sono stati quelli maggiormente colpiti dal lockdown: non solo li trasformiamo in sceriffi che devono controllare i dati sanitari personali di chi entra o di chi vuole soffermarsi a prendere un caffè al bancone, quindi non solo li abbiamo aggravati con questo ulteriore compito; in più, gli diamo la sanzione della chiusura da uno a dieci giorni, vessandoli ulteriormente quando già hanno subito gravi perdite durante il periodo del lockdown.

Ci sembra assurdo ed esagerato prevedere questa sanzione. Quindi, se il Governo ci tiene a controllare che effettivamente siano tutti in regola, si attrezzi per controllare i bar e i ristoranti, anziché dare questo ulteriore compito gravoso in capo ai ristoratori e ai gestori di bar.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, per sottoscrivere l'emendamento della collega Suriano ed argomentarlo, magari si riesce a convincere qualche collega, perché, come è noto, i ristori che sono stati erogati alle imprese che, per DPCM, hanno dovuto subire le chiusure forzate hanno avuto una percentuale minima rispetto ai ricavi persi. Parliamo di cifre irrisorie che vanno dal 3 per cento al 6-7 per cento della perdita del fatturato dell'anno precedente. È anche utile aggiungere che non tutti i ristoranti hanno i dehors esterni e coloro che non hanno la possibilità di piazzare tavoli e sedie al di fuori, devono lavorare necessariamente all'interno, al chiuso. Siccome ci sono problemi di carattere economico - i ristori non sono granché sufficienti a poter mandare avanti la vita di queste imprese -, qualche imprenditore, qualche ristoratore avrà necessariamente fatto accedere persone, utenti, consumatori che magari questo green pass non lo avevano, perché hanno semplicemente asserito di averlo o non avevano la possibilità di controllarlo, perché capita: questa è la quotidianità, questa è la realtà.

Queste sanzioni amministrative così rigide, che prevedono, tra l'altro, la chiusura - e purtroppo alcuni locali sono stati chiusi questa estate - hanno consentito di aggravare ulteriormente i bilanci di questi ristoratori. Quindi, l'emendamento di buon senso che ha scritto la collega Suriano è un emendamento che va in favore delle imprese e dei ristoratori, già vessati, già costretti alla chiusura, già in grossa difficoltà per le evidenti restrizioni pandemiche.

Quindi, è buon senso, a questo punto, cercare di dare un contributo all'economia e abolire queste sanzioni amministrative che non fanno altro che aggravare la possibilità di introiti da parte di quei ristoratori che non hanno dehors, non hanno spazi all'aperto e che devono lavorare necessariamente con clienti all'interno delle proprie strutture. Quindi, questo è un appello, tra l'altro, che rivolgo ad altre forze politiche, che si ammantano di voler aiutare le imprese, si ammantano di essere fautori di ripartenze economiche, che si ammantano di voler essere vicino al piccolo, alla micro impresa, alla piccola impresa, al cittadino che ha la partita IVA e ha aperto anche un piccolo esercizio di ristorazione. Quindi, Presidente, nelle mie conclusioni, se c'è la volontà, magari riusciamo a far passare questo piccolo emendamento, che può essere utile.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Gemmato. Ne ha facoltà per un minuto.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Con l'emendamento in discussione si cerca di porre rimedio, secondo noi, a un vulnus che si è creato, cioè l'esercente di un esercizio aperto al pubblico - un ristoratore o un barista -, sostanzialmente, dovrebbe controllare i green pass e, qualora gli stessi avventori dovessero produrre il falso, avere non solo una sanzione amministrativa, ma, se l'evento si ripete per tre volte consecutive, la chiusura fino a dieci giorni. Ci sembra incredibile tutto questo e per questo chiediamo di votare questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Osnato. Ne ha facoltà per un minuto.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. Non possiamo avere ringraziato giustamente gli italiani, le famiglie, gli imprenditori, gli artigiani e i professionisti e tutti coloro che, durante il lockdown, si sono comportati in modo egregio, hanno fatto sacrifici, hanno sofferto, anche durante la ripartenza - giustamente e in modo sicuramente non soddisfacente abbiamo cercato di aiutarli con ristori e quant'altro -, e oggi arrivare, con questa misura draconiana, a chiedere la chiusura in seguito a violazioni nelle quali peraltro, vista la complessità delle procedure, è anche abbastanza facile cadere anche senza colpe particolari.

Quindi, credo che bisogna essere anche comprensivi e, soprattutto, aiutare la ripresa e la ripartenza di questi esercizi commerciali ed essere un po' più tolleranti, usando questo termine, quindi non essere così tranchant sulle sanzioni della chiusura.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Silvestroni.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Col permesso del presentatore, chiedo di sottoscrivere questo emendamento. Tenete conto che ci sembrano veramente spropositate queste sanzioni, anche perché poi, quando vengono emanate, non si sa perché il nome del locale dell'esercente finisce sul giornale. Quindi, oltre alla sanzione amministrativa, oltre alla chiusura, c'è una gogna mediatica, come se si trattasse di chissà quali criminali, che devono finire sul giornale. Evidentemente, state creando un clima veramente di caccia alle streghe e di paura. Invece di premiare coloro che lavorano faticosamente, li state bastonando (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Silvestroni. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Cirielli.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Grazie, Presidente, della parola data. Chiaramente, sono sulla linea dei miei colleghi. Io credo che, mentre siamo ancora in polemica da parte degli esercenti, per aver ricevuto ristori ridicoli, che non servono assolutamente a nulla, li vessiamo anche con questa idiozia del green pass, per cui, dopo tre volte che li trovano in errore, gli vengono chiusi gli esercizi. Allora, ditelo che c'è un progetto più grande, quello di uccidere l'economia di questo Paese! Io, quindi, sottoscrivo l'emendamento della collega Suriano, perché è un emendamento giusto, che la maggioranza dovrebbe accogliere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Caiata.

EDMONDO CIRIELLI (FDI). Presidente. Qui il tema di scaricare addosso ai ristoratori anche quest'onere e prevedere un'ulteriore criminalizzazione dei comportamenti di gente che già ha patito molto per le normative strampalate che sono state adottate da questa maggioranza e dal Governo, rappresenta anche un vero e proprio schiaffo in faccia alla coerenza intellettuale. Quando abbiamo un Ministro dell'Interno, che fa arrivare l'ordine alle Forze di polizia di non controllare le normative del COVID a chi va a fare rave e a quant'altro, quando si consente agli stranieri che entrano illegalmente nel territorio nazionale di non farsi il tampone e di non essere soggetti ad alcuna forma di controllo, mi sembra veramente assurdo. Mi sembra si voglia sempre colpire gli italiani, sempre colpire le persone perbene e creare dei salvacondotti per i delinquenti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caiata. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Prisco.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. Chiedo di poter sottoscrivere questo emendamento e dico che la coerenza crea credibilità, la non coerenza fa perdere di credibilità. Allora, che coerenza c'è nel chiedere e nel voler chiudere gli esercizi di gestori di ristoranti, che non controllano il green pass, quando abbiamo permesso a un rave di andare avanti, per giorni e giorni, senza che alcuno intervenisse (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Coerenza, credibilità: se ci si vuole mettere il vestito della credibilità, bisogna essere coerenti. Troppo facile essere forti con i deboli e deboli con i forti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Per cui, vogliamo assolutamente dare una mano a chi ha già sofferto troppo in questa pandemia e chiediamo nuovamente - colgo l'occasione - al Ministro Lamorgese di venire in Aula a riferire come mai non ha usato lo stesso pugno duro nel rave di Viterbo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Prisco. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Trancassini.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Mentre noi andiamo a prevedere, il Parlamento, la maggioranza, il Governo va a prevedere sanzioni importanti per i locali che non dovessero controllare il green pass, ancora non ci è stato risposto – e, quindi, si applica una diversa regola per chi lavora e per i cittadini fuori da quest'Aula - se serva il green pass anche per accedere a quest'Aula, che ricordo è chiusa, rispetto alla quale erano state previste misure come quella della sospensione per le sanificazioni, che nel frattempo sono state sospese. Quindi, mi chiedo qual è l'elemento alternativo che è stato introdotto. Immagino la necessità del green pass anche per accedere in Aula. Su questo ancora nessuno ci ha risposto e mi auguro che la Presidenza lo voglia fare quanto prima.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trancassini. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Frassinetti.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Anche il Governo dei migliori se la prende con i ristoratori, perché questo è il dato politico: la continuità fra il Governo Draghi e il Governo Conte. Conte riteneva l'attività di ristorazione un'attività sacrificabile e, oggi, imponiamo ai ristoratori, oltre al distanziamento all'interno, anche il green pass e, come se non bastasse, senza dare alcuna qualifica in più, li facciamo diventare controllori, che, se non controllano, hanno la sanzione della chiusura. Io credo che questo sia semplicemente vergognoso e, quindi, per questo, chiedo di sostenere l'emendamento e chiedo ovviamente di sottoscriverlo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Frassinetti. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Giovanni Russo.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie, Presidente. È davvero difficile non arrivare alle conclusioni che ci sia un accanimento verso i commercianti, i ristoratori, verso chi deve controllare il green pass nei locali pubblici, perché è evidente che già questi soggetti compiono un atto ulteriore col controllo del green pass, ma non possono sicuramente sostituire le Forze dell'ordine e la Polizia, controllando anche l'identità del possessore del green pass. Questo semplice ragionamento, anche da un punto di vista procedurale, dell'impossibilità di effettuare l'ulteriore controllo, lascia la sanzione in una situazione di inadeguatezza. Questa sanzione è assurda e non è adeguata, ovviamente, al comportamento e alle possibilità di operatività che ha il ristoratore (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giovanni Russo. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Lucaselli.

GIOVANNI RUSSO (FDI). Grazie, signor Presidente. Colgo l'occasione per ringraziare la collega Suriano, per l'emendamento, che intendo sottoscrivere. Ci troviamo di fronte ad una misura assolutamente economicida e io sostengo fortemente questo emendamento abrogativo. Infatti, noi veniamo da un periodo di lockdown, in cui i ristoratori e i bar sono stati chiusi. Adesso hanno riaperto, ma non hanno riaperto con le stesse capacità economiche precedenti. C'è distanziamento tra i tavoli, quindi meno posti, meno introiti. C'è più personale, perché il personale è rimasto invariato. Il personale adesso sarà adibito anche ai controlli, quindi. anche con dispositivi aziendali, perché certamente non possono farlo con un cellulare proprio e, quindi, significa altri costi per apparecchiature, sempre a carico del ristoratore. Può essere quasi scontato, in un momento particolare come l'ora di punta - e chiudo -, che delle persone in più possano arrivare anche all'ultimo momento, magari sfuggendo ad un eventuale controllo. C'è la sanzione e anche la chiusura: è uno strumento economicida che noi avversiamo totalmente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lucaselli. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Albano.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento ha il pregio di tentare quanto meno di modificare un provvedimento che indubbiamente è perfettibile. Ed è quello che stiamo cercando di fare da qualche giorno. Il tema è sempre lo stesso: il Governo decide, dopodiché, scarica le responsabilità dell'applicazione delle proprie decisioni direttamente sui cittadini. Noi riteniamo che questo non sia possibile e non sia possibile neanche ove, così come paventato dallo stesso Governo, si modificasse la possibilità giuridica, da parte dei ristoratori, di effettuare i controlli. Noi riteniamo che scaricare sui ristoratori e sui piccoli imprenditori delle responsabilità, che invece sono tipiche del Governo e dei suoi rappresentanti, non sia corretto ed è per questo che appoggiamo questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Albano. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Ciaburro.

LUCIA ALBANO (FDI). Grazie, Presidente. Sì, effettivamente, anche questo emendamento - che intendo sottoscrivere - va nella direzione di un miglioramento del provvedimento, direzione che ormai abbiamo preso da diverse ore. È evidente che anche questo Governo, che è il Governo dei migliori, continua ad accanirsi nei confronti di una categoria, la categoria dei ristoratori, cui è stato assegnato un compito, che ovviamente non compete e che oggettivamente diventa complesso da esercitare. È evidente che, dopo due sanzioni commesse in giornate diverse, la sanzione della chiusura è una sanzione assolutamente inadeguata, che noi avversiamo e, quindi, chiediamo l'approvazione di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciaburro. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Donzelli.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere questo emendamento e, soprattutto, per far considerare al Governo quanto queste misure che adottano, poi, le trasferiscono, con le competenze, con le sanzioni e con vessazioni ulteriori, su categorie che sono state profondamente colpite dalla pandemia. Ecco, io credo che soprattutto nelle aree interne, nelle montagne, il problema si faccia sentire di più, innanzitutto, perché i soldi e le risorse che erano stati stanziati ancora non sono arrivati ma, soprattutto, perché la possibilità di far sedere ai tavoli esterni i turisti non c'è quasi mai, soprattutto la sera. Per cui, credo che ci vada anche un po' di onestà intellettuale nel capire e nel comprendere che i ristoratori e i baristi non devono fare cose che non sono di loro competenza, aggravando ulteriormente i costi gestionali (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Donzelli. Ne ha facoltà.

Poi, l'onorevole Bellucci.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Anche in questo caso, torno a evidenziare l'assenza di criteri scientifici nelle scelte di questo Governo. Ricordo che, qualche mese fa, a primavera, questo Governo aveva stabilito che in zona gialla al bar o nei ristoranti era pericolosissimo andare a servirsi al bancone, perché l'unica condizione in zona gialla era essere serviti al tavolino perché al bancone circolava il virus in modo fortissimo e pericoloso; seduti, invece, no. Oggi, che arriva il green pass, stabilite l'esatto opposto: per consumare al bancone non serve il green pass, perché, a quanto pare, al bancone il virus non circola più, mentre per sedersi al tavolino serve il green pass. Allora, potete fare pace col cervello e decidere se è più pericoloso consumare al bancone o al tavolino?

PRESIDENTE. Concluda.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). La verità è che non c'entrano niente né la scienza né il virus con le scelte che state facendo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellucci. Ne ha facoltà.

Poi, l'onorevole Mollicone.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Vi accusiamo di accanirvi nei confronti dei ristoratori per regole come queste che state introducendo, perché intendete, oltre che sanzionarli dal punto di vista amministrativo e, quindi, economico, anche arrivare a chiudere la loro attività da uno a dieci giorni e questo è davvero inaudito. È questo l'accanimento che voi operate a ogni piè sospinto. Dal Governo Conte al Governo Draghi nulla è cambiato, voi siete quelli che permettete rave illegali in cui si spaccia droga e si promuove il consumo di sostanze stupefacenti ma, nel contempo, fate cadere la mannaia sui ristoratori, persone che legittimamente, nella legalità, cercano di vivere dignitosamente la propria vita. Siete, assolutamente, in questo, inaccettabili.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Dopo aver dimostrato l'assoluta inutilità di un green pass che è solo, di fatto, una misura per creare l'obbligo vaccinale indiretto, senza assumersene la responsabilità, ora pretendete anche di trasformare ristoratori e baristi in pubblici ufficiali che vanno lì a farsi insultare, che vanno lì a perdere il cliente perché, appunto, si devono sostituire a uno Stato che non ci vuole mettere la faccia, non vuole mettere la faccia su un provvedimento che è assolutamente liberticida e non garantisce la sicurezza e la prevenzione come, invece, i tamponi salivari rapidi.

PRESIDENTE. Non ho altri iscritti a parlare, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti 4.4 Suriano e 4.26 Massimo Enrico Baroni, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Passiamo, ora, all'emendamento 5.3 Sarli.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Sarli. Ne ha facoltà.

DORIANA SARLI (MISTO). Grazie, Presidente. Con questo emendamento chiediamo di rendere gratuiti i test antigenici rapidi per i ragazzi dai 12 ai 18 anni, anche al fine di incentivare i giovani, vaccinati e non, a continuare a eseguire i tamponi, che è l'unico modo, a mio avviso, per monitorare la reale diffusione del virus e anche per evitare che la pressione del green pass, che è ottenuto gratuitamente solo con la profilassi vaccinale, diventi per questi ragazzi l'unico stimolo per la vaccinazione, in una fascia di età dove una maggiore riflessione sarebbe richiesta al fine della vaccinazione. Io chiedo a quest'Aula i test sierologici gratuiti per i ragazzi dai 12 ai 18 anni. Per me, oltre a essere un atto di civiltà, è un dovere da parte del sistema sanitario nazionale e ringrazio quest'Aula se potrà, comunque, in qualche modo, accogliere questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Come Fratelli d'Italia, abbiamo spiegato sin dall'inizio quali erano le nostre proposte per affrontare la pandemia da Coronavirus. Tra le nostre proposte, certamente, c'era la gratuità dei tamponi, insieme alla promozione di una campagna vaccinale efficiente, efficace e razionale, in cui non si sprecassero le risorse in maniera inutile, per esempio, facendo delle tensostrutture come le “primule” che si sono rivelate del tutto inefficaci e assolutamente gratuite nello spreco dei denari pubblici. Infatti, queste, certamente, sono state messe da parte, poi, dal Governo Draghi. Ma è altrettanto vero che non sono state ascoltate altre proposte, come quella, invece, di promuovere la gratuità dei tamponi.

Sottoscrivendo questo emendamento della collega Sarli, noi intendiamo ribadire la necessità di inserire dei tamponi gratuiti, perché non potete introdurre l'obbligo del green pass senza inserire la gratuità sia dei vaccini sia anche dei tamponi. Altrimenti, è una falsa alternativa, lo capite bene. Non si può pensare di promuovere vaccini gratuiti ma tamponi a pagamento che, oltretutto, per i minori costano 8 euro, 8 euro ogni 48 ore, anche qui con una questione italiana che è assolutamente divergente da moltissime altre nazioni europee, come la Francia, il Lussemburgo o la Svezia, che propongono validità dei tamponi di 72 ore.

Allora, il vostro modo di operare è quello non di convincere gli italiani, ma di costringerli in maniera surrettizia, cioè obbligarli senza proporre l'obbligo vaccinale, quindi, derogando ad una serie di responsabilità, come, per esempio, il certo pagamento di un indennizzo nel caso in cui le persone contraessero una menomazione dal punto di vista psicofisico. Perché quando voi non introducete l'obbligo vaccinale questo fate: voi lasciate sole le persone che dovranno magari ricorrere, sì a fronte di una sentenza della Corte costituzionale, ma quella viene dopo, viene dopo e attraverso un iter, comunque, tortuoso. E, allora, è necessario introdurre la gratuità dei tamponi, è necessario farlo per tutte le categorie, fra l'altro ancora di più fragili, ed è necessario, come in questo emendamento, farlo per la popolazione dai 12 ai 18 anni, sulla quale fate cadere l'obbligo del green pass, ma non date la giusta alternativa, cioè o vaccinarsi oppure fare il tampone. Infatti, fintanto che voi non deciderete di introdurre l'obbligo vaccinale - e non l'avete fatto e, quindi, evidentemente non ne siete convinti -, non potete chiedere il pagamento oneroso del tampone, perché è una questione di libertà di scelta che voi, da una parte date, ma, dall'altra, non garantite con tutti gli strumenti che sono fondamentali per garantirla. È questa la vostra incapacità di essere coerenti, di essere trasparenti, di non mettere in difficoltà le famiglie, gli italiani e i più piccoli. È su questo che noi vi richiamiamo, sul punto, nel merito, argomentando, sottolineando le vostre incongruenze, ed è per questo che non ci potete accusare di essere contro i vaccini. Noi non siamo contro i vaccini! Vi parla una persona che ha fatto la prima e la seconda dose e vi parla, comunque, un esponente di Fratelli d'Italia che appartiene a un gruppo di parlamentari che si sono vaccinati e che, sin dall'inizio, hanno detto “sì” alla campagna vaccinale in maniera seria, efficace ed efficiente. A fronte di questo, quindi, non smetteremo di farci domande e di chiedervi spiegazioni. Lo facciamo come Fratelli d'Italia, ma lo facciamo per nome e per conto di tutti quei cittadini che ci danno fiducia e che chiedono che il Governo e le maggioranze siano responsabili, coerenti e capaci di rassicurare gli italiani. Quindi, sottoscrivo questo emendamento per il gruppo di Fratelli d'Italia e vi chiedo di poter accogliere questa previsione della gratuità dei tamponi per la fascia di età dai 12 ai 18 anni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Suriano. Ne ha facoltà.

SIMONA SURIANO (MISTO). A sostegno di questo emendamento, vorrei dire che il tampone ha la possibilità di darci l'aggiornamento istantaneo sulla positività o meno di un vaccinato o di un non vaccinato, a maggior ragione sui ragazzi, dove sappiamo, da studi, che la possibilità di ammalarsi o, comunque, di avere conseguenze gravi è molto ridotta. Laddove un ragazzino o un'adolescente non volesse vaccinarsi, avrebbe comunque la possibilità di avere un minimo di vita sociale, con la sicurezza di non essere positivo, proprio perché il tampone ti permette di avere la fotografia istantanea della tua situazione sanitaria, della tua salute. Quindi, perché non estendere la gratuità di questo strumento efficace, rapido e sicuro…

PRESIDENTE. Concluda.

SIMONA SURIANO (MISTO). …a quei ragazzi, che possono comunque continuare la loro vita sociale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trano. Ne ha facoltà. Raggiunga il microfono e intervenga. Prego, onorevole Trano.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Dunque, l'emendamento presentato dalla collega Sarli chiede in definitiva di somministrare ai minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni i test antigenici rapidi e, ovviamente, di farlo, creando un esborso non a carico delle famiglie, ma del Servizio sanitario nazionale. La bontà di questo emendamento è molto lampante, nel senso che le famiglie si sono già caricate di tantissimi costi e magari hanno anche avuto problemi di ordine lavorativo, date le restrizioni che ci sono state per le imprese e per gli esercizi commerciali.

Dare la possibilità di effettuarli rientra, quindi, nell'ambito del contenimento della pandemia da SARS-CoV-2, per potere avere informazioni certe se questi minori abiano contratto il COVID oppure no. Quindi, siamo nell'ambito delle misure di prevenzione.

Io davvero ho grosse difficoltà a capire perché il Governo abbia dato parere contrario su una proposta che mira ad arginare ulteriormente la propagazione dell'epidemia e su questo, ovviamente, come avviene per alcuni Stati europei, i costi vengono assorbiti dalle casse dello Stato. D'altra parte, come è stato ampiamente discusso in quest'Aula, portare i ragazzi ad effettuare la vaccinazione non consentendo altri strumenti…tra l'altro, è da ieri che sto chiedendo al sottosegretario qui presente a che punto siamo con le cure domiciliari e con l'utilizzo dei farmaci monoclonali. Vorrei ricordare che noi abbiamo negato l'utilizzo sperimentale di 10.000 farmaci monoclonali e poi c'è stata un'inversione a U rispetto a questa terapia, acquistandoli di tasca propria. Quindi, delle due l'una: o iniziamo a ragionare su ulteriori terapie o altrimenti qui si parla solo di vaccini e basta. Quindi, va bene guardare a questo emendamento. Noi siamo favorevoli affinché venga cambiato il parere e venga approvato (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà per un minuto.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Semplicemente per condividere quanto detto anche dalla collega Bellucci e dai colleghi che mi hanno preceduto e cercare di aprire uno spiraglio nella maggioranza, che non può dire di no a tutto. Deve cercare di capire che noi stiamo portando la voce di tanti cittadini, che sono esasperati, che sono in ginocchio per 2 anni di sofferenza. Quindi, contiamo molto sull'apertura della maggioranza

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Silvestroni, che non c'è.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Raduzzi. Ne ha facoltà.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Grazie, Presidente. Intervengo per richiedere non solo la sottoscrizione di questo emendamento dell'ottima collega Sarli, ma per difenderlo e spiegarlo a quest'Aula. Stiamo parlando di minorenni, di bambini, a cui noi, come Paese, imponiamo, unici in Europa, questo green pass, questo strumento di discriminazione, e, al contempo, imponiamo questi 8 euro a tutti coloro che, legittimamente, non fanno il vaccino, perché - e ne abbiamo parlato a lungo in questi in questi 2 giorni qui in Aula - è scientificamente provato che i ragazzi, i bambini, i minorenni hanno effetti avversi molto, molto minori rispetto agli adulti e rispetto agli anziani e, quindi, è legittima la scelta anche di alcuni genitori…

PRESIDENTE. Concluda.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). …di non sottoporre i figli alla vaccinazione. Noi chiediamo che questi tamponi rapidi siano quantomeno resi gratuiti.

PRESIDENTE. Grazie…

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Non imponiamo tasse surrettizie alle famiglie italiane. Penso e spero che almeno gli amici dei 5 Stelle e i colleghi della Lega possano votare positivamente su questo nostro emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sodano. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie, Presidente. Ancora una volta oggi solamente i membri dell'opposizione provano a migliorare questo green pass e tutti gli altri pensano che sia perfetto. Complimenti! Invece, c'è chi pensa che ci siano margini di miglioramento. Uno, per esempio, è quello di andare a replicare una formula presente già negli altri Paesi dell'Unione europea, che è quella di rendere gratuiti i tamponi. Attenzione, perché la vera domanda qual è? Vogliamo concludere o meno questa pandemia? Perché oltre al un vaccino, che è sicuramente molto importante, dobbiamo tracciare il virus e questo si può fare semplicemente con i tamponi e qualora i tamponi siano gratuiti, naturalmente, l'obiettivo verrà raggiunto più celermente.

Ma, a quanto pare, a questo Parlamento non interessa uscire dalla pandemia. Il fatto di non applicare, di non votare questo emendamento, che rende gratuiti i tamponi come in Germania, in Austria, in Francia ne è la dimostrazione e me ne dispiace (Applausi di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caiata: non c'è.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ehm. Ne ha facoltà.

YANA CHIARA EHM (MISTO). Grazie Presidente, anch'io vorrei esprimermi a favore di questo emendamento molto importante. In questo momento, ad oggi, l'unico strumento sanitario per garantire la negatività è il tampone. In quest'Aula, in questi giorni, parliamo tanto di sicurezza, tanto di scienza, di diritti. Questo emendamento chiede una cosa molto semplice: garantire la massima sicurezza ai nostri minori, ai nostri bambini dai 12 ai 18 anni. È una misura di buonsenso, è un emendamento di buonsenso, perché fa sì che possa esserci la massima sicurezza per i nostri ragazzi che con questo strumento possono comunque riuscire a mantenere quel minimo di socialità. Pertanto, chiedo gentilmente al Governo di rivedere questo parere, ma chiedo anche a tutti i colleghi di quest'Aula di votare a favore di questo emendamento molto importante e assolutamente di buonsenso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rachele Silvestri.

RACHELE SILVESTRI (FDI). Grazie Presidente, chiedo innanzitutto di sottoscrivere questo emendamento. La collega Bellucci nel suo intervento è stata molto esplicita nel descrivere le varie difficoltà e i vari problemi che, comunque, questo emendamento comporterebbe. Tuttavia, voglio sottolineare un argomento importante: fino a quando noi in quest'Aula non prevedremo un obbligo vaccinale i cittadini italiani saranno liberi di scegliere; finché non ci sarà un obbligo, i cittadini italiani avranno libertà di scelta. Pertanto, come ha detto prima la collega Bellucci, noi abbiamo l'obbligo di dare un'alternativa al vaccino e, quindi, di dare la possibilità ai minori, dai 12 ai 18 anni, di poter fare dei tamponi gratuiti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trizzino. Ne ha facoltà.

GIORGIO TRIZZINO (MISTO). Grazie Presidente, spesso si è invocata in queste ore l'assistenza domiciliare come panacea del problema, ebbene, ricordo - forse sfugge a qualcuno - che proprio ad agosto è stata sancita un'intesa sull'accreditamento delle cure domiciliari che da tre anni ritardava in questo suo percorso. È un passaggio fondamentale che il Ministero è riuscito finalmente a svincolare e che consentirà alle regioni di avere uno strumento incredibile per erogare, in modo uniforme, le cure domiciliari in tutto il territorio, naturalmente anche per quanto riguarderà la pandemia. Volevo segnalarlo e ricordare a tutti i colleghi che è bene leggere questo documento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie Presidente, questo emendamento, come altri, cerca di riportare al buonsenso - l'hanno spiegato bene i miei colleghi -, attenuando collateralmente le imposizioni di questa norma immotivata. Lo ripeto ancora una volta: essere contrari al green pass non significa essere contrari alle vaccinazioni. Lo abbiamo ribadito, ma è giusto farlo, perché si continua invece a fare questa semplificazione strumentale che serve a giustificare una norma che abbiamo visto avere effetti per i ristoratori, per i disabili, per i cittadini comuni, ma non avere effetti per i parlamentari. Infatti, ancora non ci è stato risposto se serva o meno il green pass per entrare in un luogo chiuso, non areato, non sanificato, come la Camera dei deputati.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie Presidente, chiedo di sottoscrivere questo emendamento di buonsenso: è l'ennesima occasione persa, l'ennesima incapacità da parte della maggioranza di misurarsi su temi concreti. Ha ragione il collega Prisco: avete bisogno delle curve contrapposte, avete bisogno della esasperazione dei “Vax - no-Vax”, perché nel momento in cui si discute su temi concreti, come questo della gratuità dei tamponi per i minori, scappate e vi sottraete anche al confronto verbale. È un'occasione persa: i tamponi sono una grande occasione per fare prevenzione e mi auguro che ci ripensiate.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie Presidente, questo emendamento, come è già stato detto, tratta della gratuità dei tamponi per i minori; penso che non approvarlo sia un atto anche ostile verso questa priorità che bisognerebbe dare ai minori. D'altronde, l'obbligatorietà dovrebbe avere come conseguenza la gratuità - lo è nelle vaccinazioni - e non si capisce perché non dovrebbe esserlo anche nella effettuazione dei tamponi, che aiutano indubbiamente lo screening, che aiutano ad individuare eventuali infezioni per bloccare la diffusione del virus. È sicuramente a fin di bene, per il bene collettivo, che i minori possano avere questa agevolazione nell'effettuazione dei tamponi. Pertanto, ogni cosa che va nel senso di cercare di fermare la diffusione del virus dovrebbe essere vista positivamente; conseguentemente, anche gli emendamenti a corredo di queste idee dovrebbero essere approvati.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giovanni Russo. Ne ha facoltà.

GIOVANNI RUSSO (FDI). Signor Presidente, ringrazio la collega Sarli per l'ottimo emendamento, che intendo sottoscrivere. Questa è un'altra misura che noi chiediamo e che riteniamo di assoluto buonsenso. Come sappiamo, nel piano vaccinale i giovani vengono dopo perché bisogna vaccinare prima le persone anziane e i soggetti fragili. Ma proprio perché i giovani vengono dopo nel piano vaccinale c'è la possibilità che qualche ragazzo non abbia ancora fatto il vaccino e, quindi, non possa avere il green pass. Allora, che cosa succede? Questo ragazzo, non avendo il green pass, non può accedere ad attività di studio oppure sportive, da ciò ne consegue un nocumento nella propria crescita personale. Per questo c'è la necessità di effettuare in maniera gratuita questi test antigenici, in quanto il bisogno di crescita personale, fisico e dello studio del ragazzo non può essere subordinato esclusivamente alle capacità finanziarie della famiglia, che deve pagare i test antigenici.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie Presidente, questo emendamento ha il pregio di far riflettere gli italiani. Noi, attraverso il dibattito che si è instaurato sul green pass, abbiamo inevitabilmente abbassato la guardia e si è data la sensazione che avere il green pass sia un lasciapassare, un via libera a tutti; questo, invece, non è ammissibile, non è concepibile. Noi abbiamo la necessità di continuare con i tamponi e abbiamo la necessità di supportare gli italiani affinché i tamponi vengano fatti in maniera veloce, ma soprattutto in maniera gratuita.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Albano. Ne ha facoltà.

LUCIA ALBANO (FDI). Grazie, Presidente. Ringrazio la collega Sarli per questo emendamento, che intendo sottoscrivere. Con questa misura cosa si vuole ottenere? Lo scopo è l'attenuazione di alcuni effetti collaterali, non del vaccino ma del green pass. Se, da una parte, il vaccino è gratuito e consente l'ottenimento del green pass, è giusto che anche i tamponi, che consentono l'ottenimento del green pass, possano essere gratuiti, in particolare per gli adolescenti, i minori dai 12 ai 18 anni. Abbiamo visto quali sono le conseguenze e volevo chiarire che chi vi parla è persona vaccinata, che ha fatto vaccinare i propri figli, tra cui anche un figlio adolescente. Pertanto, non è sicuramente una questione di osteggiare i vaccini, ma di osteggiare alcune misure che non consentono ai minori e agli adolescenti una socialità adeguata.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciaburro. Ne ha facoltà.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Un altro emendamento, che chiedo di sottoscrivere, che riguarda l'economia domestica di una famiglia. Parliamo tanto di politiche per la famiglia e poi, su questo emendamento, con cui si chiede la gratuità dei tamponi per i ragazzi dai 12 ai 18 anni, ci sembra assolutamente inspiegabile un parere negativo, proprio perché ci sono ancora famiglie che - grazie a Dio - hanno più di un figlio.

Questi tamponi non servono solo alle persone non vaccinate: servono anche ai vaccinati che si trovano a dover effettuare dei controlli di tracciamento perché entrati in contatto con dei positivi. Quindi, andare a vessare ancora che le famiglie che hanno figli lo trovo davvero incomprensibile, come anche l'atteggiamento negativo rispetto a questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Varchi. Ne ha facoltà.

MARIA CAROLINA VARCHI (FDI). Grazie, Presidente. Io rinuncio al mio intervento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Donzelli. Ne ha facoltà.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Rinuncio al mio intervento. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.3 Sarli, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.8 Ehm.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ehm. Ne ha facoltà.

YANA CHIARA EHM (MISTO). Grazie, Presidente. Questo è un emendamento molto importante, che ha un unico obiettivo molto semplice, cioè quello di garantire la massima sicurezza per tutti i cittadini.

In questi giorni, parliamo molto in quest'Aula di sicurezza, di diritti, di scienza, salvo poi bocciare ogni singolo emendamento presentato in questi giorni dall'opposizione. Ecco, il green pass, se vogliamo renderlo veramente efficace, può funzionare solo se veramente c'è un tracciamento continuo e questo lo prevede appunto il tampone, che ad oggi risulta essere l'unico strumento sanitario per garantire la negatività.

Presidente, se andiamo negli altri Paesi europei - ne cito due, la Francia e la Germania e ne ho avuto anche contezza personale -, perché la Francia e la Germania possono effettuare tamponi gratuiti per tutti i cittadini e l'Italia no? Perché non fare in modo di garantire veramente la sicurezza per i nostri cittadini e far sì che tutti possano arrivare ad avere tamponi gratuiti? Quindi, chiedo gentilmente, non solo al Governo di cambiare parere, ma anche alla maggioranza di votare a favore di questo emendamento molto importante.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Raduzzi. Ne ha facoltà.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere l'emendamento della collega Ehm. Penso che questo sia un tema molto importante, se noi qui vogliamo veramente combattere il Coronavirus. I test rapidi sono uno strumento utilissimo, che deve affiancarsi alla campagna vaccinale - che è ugualmente un altro strumento molto utile - e noi sappiamo che tantissimi Paesi in Europa stanno dando gratuitamente, o comunque al costo simbolico di un euro, i tamponi ai cittadini che lo richiedono: la Francia, la Germania, ma anche la Danimarca e tanti altri Paesi.

Quindi, dobbiamo ricordare a tutti i cittadini che questi test non servono solo per coloro che non si sono vaccinati; anche coloro che si sono vaccinati purtroppo, in misura sicuramente inferiore, possono contagiarsi e quindi sarebbe utile che lo Stato si possa far carico di coprire i costi, per poter meglio tracciare la diffusione del Coronavirus e quindi combattere…

PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sodano. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie, Presidente. Mi rivolgo, ancora una volta, ai colleghi della maggioranza, chiedendo loro di prendere parola. Qui non c'è uno scontro sul piano politico, non stiamo parlando di un tema divisivo: siamo qui chiamati e pagati per migliorare questo decreto sul green pass.

Allora, quale migliore miglioramento di inserire la gratuità dei tamponi, come in Francia, come in Germania e come in Austria? Sappiamo che il vaccino non basta per contenere e far concludere questa pandemia. È necessario fare un tracciamento costante del virus e questo si può fare solamente attraverso il tampone e, tanto più un tampone è gratuito, tanto più è accessibile, tanto più veramente possiamo avere speranze di uscire, il prima possibile, da questa pandemia che sta rovinando la vita a milioni di cittadini italiani. E, allora, vi prego di prendere parola. Come fate ad essere lì in silenzio, a subire intervento dopo intervento, che voi stessi considerate di buon senso, senza dire una parola (Applausi dei deputati del gruppo Misto)?

PRESIDENTE. La ringrazio.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Sarli. Ne ha facoltà.

DORIANA SARLI (MISTO). Grazie, Presidente. Siamo di nuovo a chiedere una cosa che credo condivida buona parte di quest'Aula. Perché investire solo sulla campagna vaccinale che - condividiamo - va fatta e va incentivata? Il tampone non deve essere visto come un disincentivo perché non lo è: di fatto, il tampone è uno strumento sanitario - questo sì che è uno strumento sanitario, non il green pass - per continuare ad eseguire il tracciamento del virus, per sapere realmente la diffusione e per permettere alle persone - a chi si può, a chi non si può, a chi si deve vaccinare, ma anche a chi è vaccinato - di eseguire con facilità i tamponi per contribuire al monitoraggio sanitario di questa pandemia. Questo è ciò che noi chiediamo. Io credo che voi siate d'accordo e infatti faccio una proposta - e ovviamente quest'Aula che ha fretta di chiudere non lo vuole fare -, nel senso di accantonare questo emendamento e mettere in votazione questo accantonamento.

PRESIDENTE. Relatore, l'onorevole Sarli chiede l'accantonamento.

LUCA RIZZO NERVO, Relatore. Grazie, Presidente. No, non c'è la disponibilità all'accantonamento.

PRESIDENTE. Chi è favorevole all'accantonamento?

Ha chiesto di parlare l'onorevole Sarli. Ne ha facoltà.

DORIANA SARLI (MISTO). Presidente, volevamo solo chiedere di mettere ai voti la proposta di accantonamento.

PRESIDENTE. Qualcuno vuole intervenire contro la proposta di accantonamento? No.

Passiamo ai voti.

Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di accantonamento dell'emendamento 5.8 Ehm.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.8 Ehm, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.500 Zucconi, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.503 Giannone, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.501 Lollobrigida.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Osnato. Ne ha facoltà.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. Lei è stato molto cortese con me in tutta la discussione e mi ha sempre aiutato.

PRESIDENTE. Io sono sempre cortese con tutti (Applausi).

MARCO OSNATO (FDI). È vero, merita un applauso il Presidente. Credo che questo sia un emendamento molto importante perché oggi e nei giorni scorsi, giustamente, abbiamo discusso di importantissimi e determinanti problemi di carattere sanitario e di carattere amministrativo legati alla emergenza sanitaria, alla libertà di ognuno di noi, alla difficoltà che ognuno di noi può trovare nell'aderire o meno all'invito del Governo a vaccinarsi e, più che altro, a seguire le difficili e complicate determinazioni in ordine al green pass. Questo emendamento, invece, entra in un altro campo, Presidente, che è altrettanto importante, altrettanto determinante, che intercetta esigenze della vita quotidiana di ognuno di noi, che è quello degli adempimenti fiscali e, purtroppo, degli adempimenti fiscali derivanti da difficoltà che famiglie, individui, persone società, imprenditori, professionisti e artigiani hanno trovato soprattutto in questo periodo, che è quello delle cartelle di pagamento e delle sanzioni derivanti da mancati adempimenti compiuti. Credo che sia molto importante da parte nostra riconoscere che molto spesso queste difficoltà, che già c'erano nel nostro tessuto sociale ed economico prima della pandemia, perché sicuramente la situazione economica non era particolarmente agevole, si sono incancrenite - è il caso di dirlo - durante la pandemia. Sono state sempre più enormi le difficoltà di adempimento per ragioni logistiche, per ragioni, ovviamente, economiche, perché è chiaro che molte di queste attività sono state impedite nel loro svolgimento normale, quindi è stato anche quasi impossibile adempiere nel modo più adeguato. Lo dico perché, evidentemente, anche quando in questi mesi abbiamo cercato di dare risposte a queste attività e a queste famiglie con proposte di aiuto, non sempre i vari Governi che si sono succeduti sono riusciti a essere pronti in questa risposta, a essere appropriati in queste risposte. Quindi, evidentemente, oggi noi con questo emendamento chiediamo che si possano posporre ulteriormente le scadenze, si possa partire con l'esecutività dal primo gennaio, in modo da spostare tutta una serie di termini che oggi non sto qui a ricordare (ma che, evidentemente, sono molto utili a chi può respirare un attimo e riprendersi), ricordando, appunto, che da settembre, quindi da adesso, sono 4 milioni le cartelle che stanno distribuendo in questa Nazione. Quindi, si tratta di posporre gli effetti al primo gennaio del 2022: chi può e chi riuscirà, allora, ovviamente, è giusto che paghi; chi ha qualche difficoltà abbia la possibilità di dilazionare in 120 rate, cioè in un tempo congruo (penso a chi non vuole sottrarsi ai giusti adempimenti nei confronti dello Stato ma che chiede che lo Stato, una volta tanto, sia anche consapevole delle difficoltà che si attraversano). In tutto questo chiediamo anche - e credo che anche su questo ci debba e ci possa essere una condivisione comune - che venga tolta questa bruttissima parte che prevede la cancellazione della dilazione dopo dieci rate non pagate. Evidentemente, signori miei, sappiamo tutti - e vado a concludere Presidente - che le difficoltà sono state enormi e quando ogni mese un imprenditore giustamente deve pagare l'affitto, deve pagare i fornitori, deve pagare soprattutto i dipendenti, deve, insomma, cercare di far rimanere in piedi un'attività, può essere che in questo anno abbia anche trascurato, senza malafede, questo pagamento di cartelle. Quindi, sono sicuro che un Governo che è attento alle esigenze dei propri cittadini possa anche cercare di perdonare questi ritardi, per cui chiedo all'Aula di approvare questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Volevamo acquisire il parere da parte del Governo in merito a questo ragionamento che è stato fatto dal collega Osnato e avere una specificazione ulteriore della posizione del Governo.

PRESIDENTE. Sottosegretario Bergamini, prego.

DEBORAH BERGAMINI, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Grazie, Presidente. Come abbiamo spiegato nel corso dell'esame del provvedimento nella Commissione competente, qui non c'è una carenza o assenza di volontà politica rispetto a questa più che legittima richiesta, ma un problema di copertura economica. Per questo, come informalmente anticipato, il Governo si adopererà per un ordine del giorno che venga incontro al punto che è stato sollevato dal rappresentante di Fratelli d'Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Osnato. Ne ha facoltà.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. Allora, accolgo con favore le parole del Governo rispetto a una condivisione sugli obiettivi generali e spero anche che questo poi sia trasposto in una declinazione di obiettivi anche più specifici. Quindi, siccome ritengo che l'obiettivo primario sia fare il bene della Nazione e dei cittadini, ritiro l'emendamento e anche quelli successivi, che sono molto simili, dopo averli ovviamente sottoscritti. Credo che sarà utile che il Parlamento, Fratelli d'Italia in primis, ponga le stesse questioni in un ordine del giorno che spero possa essere condiviso da tutte le forze politiche (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Quindi, intendo che siano ritirati gli emendamenti 6.501 Lollobrigida e 6.500 Meloni. Grazie, onorevole Osnato.

Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 3223-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Avverto che gli ordini del giorno n. 9/3223-A/28 Spena, n. 9/3223-A/64 Iezzi, n. 9/3223-A/65 Zanella, n. 9/3223-A/71 Claudio Borghi, n. 9/3223-A/76 Bond, n. 9/3223-A/78 Osnato, n. 9/3223-A/80 Di Muro, sono stati ritirati dai presentatori. Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo a esprimere i pareri.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Presidente chiedo una sospensione di cinque minuti.

PRESIDENTE. Allora, se il sottosegretario chiede cinque minuti, sospendo i lavori dell'Aula che riprenderanno alle ore 11,15.

La seduta, sospesa alle 11,07, è ripresa alle 11,15.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 3223-A​)

PRESIDENTE. Invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/1 Paxia, parere favorevole con la riformulazione “a valutare l'opportunità di”. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/2 Bucalo, parere contrario. Sugli ordini del giorno n. 9/3223-A/3 De Filippo e n. 9/3223-A/4 Siani, parere favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/5 Carnevali, parere favorevole con la riformulazione “a valutare l'opportunità di”. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/6 Rizzo Nervo, parere favorevole, a condizione che sia inserito nell'impegno: “previa consultazione degli organi tecnico-scientifici”. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/7 Cenni, parere favorevole con la riformulazione “a valutare la possibilità di”. Sugli ordini del giorno n. 9/3223-A/8 Rossi e n. 9/3223-A/9 Fregolent, parere favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/10 Noja, parere favorevole con la riformulazione “a valutare l'opportunità di”. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/11 Marco Di Maio, parere favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/12 Ungaro, parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/13 Nitti, parere favorevole con la riformulazione “a valutare la possibilità” e “in relazione all'andamento della curva epidemiologica”. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/14 Lombardo, parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/15 Prestipino, parere favorevole. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/16 Caretta, parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo ad avviare in tempi brevi un percorso di approfondimento con gli organi tecnico-scientifici competenti al fine di valutare la possibilità di riconoscere la validità dei test salivari antigenici ai fini dell'ottenimento della certificazione verde e a concluderlo entro 60 giorni”. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/17 Ciaburro, parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di” e a condizione che sia espunto l'ultimo capoverso delle premesse. Sugli ordini del giorno n. 9/3223-A/18 Mantovani e n. 9/3223-A/19 Rachele Silvestri, parere contrario. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/20 Rotelli, parere favorevole con la seguente riformulazione: “in relazione all'andamento della situazione epidemiologica”. Sugli ordini del giorno n. 9/3223-A/21 Albano, n. 9/3223-A/22 Marin, n. 9/3223-A/23 Bologna e n. 9/3223-A/24 Mugnai, parere favorevole. L'ordine del giorno n. 9/3223-A/25 Ruffino è accolto come raccomandazione.

Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/26 Baldini, il parere è favorevole con la seguente riformulazione: dopo la parola “provvedimenti”, inserire: “in relazione all'andamento della curva epidemiologica”. Sul n. 9/3223-A/27 Frassinetti parere contrario.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/3223-A/28 Spena è ritirato.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/29 Versace il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di”. Sugli ordini del giorno n. 9/3223-A/30 Saccani Jotti, n. 9/3223-A/31 Novelli, n. 9/3223-A/32 Mollicone e n. 9/3223-A/33 Lupi parere favorevole. Ordine del giorno n. 9/3223-A/34 Sodano parere contrario, n. 9/3223-A/35 Zucconi parere favorevole a condizione che siano espunti gli ultimi due capoversi delle premesse; sul n. 9/3223-A/36 Silvestroni il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo a valutare, ove ricorrano le condizioni, di disporre misure per la messa in sicurezza dei mezzi pubblici tramite il loro potenziamento, al netto delle misure già vigenti” e che sia espunto l'ultimo capoverso delle premesse.

Ordini del giorno n. 9/3223-A/37 Baldelli, n. 9/3223-A/38 Ianaro, n. 9/3223-A/39 D'Arrando, n. 9/3223-A/40 Martinciglio e n. 9/3223-A/41 Amitrano parere favorevole; n. 9/3223-A/42 Valente parere favorevole con la seguente riformulazione: “a valutare la possibilità di, in relazione all'andamento della curva epidemiologica”.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/43 Grimaldi (versione corretta) parere favorevole, n. 9/3223-A/44 Rizzo parere contrario; ordini del giorno n. 9/3223-A/45 Casa e n. 9/3223-A/46 Papiro parere favorevole, n. 9/3223-A/47 Alemanno parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di”, n. 9/3223-A/48 Maraia parere favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di e tenuto conto dell'andamento della curva epidemiologica”; sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/49 Di Lauro il parere è contrario e sul n. 9/3223-A/50 Corneli il parere è favorevole con la riformulazione: “a valutare la possibilità di e nel rispetto dell'autonomia regionale”.

Ordini del giorno n. 9/3223-A/51 Elisa Tripodi e n. 9/3223-A/52 De Carlo parere favorevole, n. 9/3223-A/53 Sarli e n. 9/3223-A/54 Romaniello parere contrario, n. 9/3223-A/55 Giannone parere favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo ad avviare in tempi brevi un percorso di approfondimento con gli organismi tecnico-scientifici competenti al fine di valutare la possibilità di riconoscere la validità dei test salivari antigenici ai fini dell'ottenimento della certificazione verde COVID-19 e a concluderlo entro 60 giorni”.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/56 Borghese parere favorevole, n. 9/3223-A/57 Rizzetto parere favorevole se riformulato l'impegno con “a valutare l'opportunità di” e a condizione che siano espunti il secondo e l'ultimo capoverso delle premesse. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/58 Foti il parere è favorevole e sul n. 9/3223-A/59 De Menech (nuova versione) il parere è favorevole se è inserita nell'impegno la frase: “in relazione all'andamento della curva epidemiologica”. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/60 Lollobrigida il parere è favorevole con la seguente riformulazione: “impegna il Governo ad avviare in tempi brevi un percorso di approfondimento con gli organismi tecnico-scientifici competenti al fine di valutare la possibilità di riconoscere la validità dei test salivari antigenici ai fini dell'ottenimento della certificazione verde e a concluderlo entro 60 giorni”.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/61 Cardinale parere contrario, n. 9/3223-A/62 Paolin parere favorevole con la riformulazione: “tenuto conto dell'andamento della curva epidemiologica e previo parere degli organismi tecnico-scientifici competenti”. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/63 Foscolo parere favorevole se riformulato nel seguente modo: “impegna il Governo a promuovere, riconoscendo l'efficacia dell'impegno dei sindaci, delle regioni e della struttura commissariale del Governo, una capillare campagna di informazione sulla vaccinazione anti COVID-19 volta ad incrementare le adesioni attraverso la diffusione di informazioni complete, comprensibili e facilmente accessibili”.

PRESIDENTE. Gli ordini del giorno n. 9/3223-A/64 Iezzi e n. 9/3223-A/65 Zanella sono ritirati.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/66 Turri parere favorevole se l'impegno viene così riformulato: “a valutare l'opportunità di”; ordine del giorno n. 9/3223-A/67 Boldi parere favorevole se all'impegno sia premessa la seguente frase: “a valutare l'opportunità di e previo parere del CTS”.

Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/68 Sutto il parere è favorevole se riformulato nel seguente modo: “impegna il Governo ad adottare ogni iniziativa utile per promuovere ulteriormente l'impiego degli anticorpi monoclonali nel trattamento dei pazienti COVID-19, valutando altresì l'opportunità di assicurare un maggiore coinvolgimento dei medici di medicina generale nel processo di prescrizione di tali medicinali, anche nell'ottica di assicurare la tempestività di intervento e la somministrazione precoce nelle fasi iniziali della malattia”. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/69 Panizzut parere favorevole se l'impegno è riformulato con “a valutare l'opportunità di”.

Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/70 Cavandoli il parere è favorevole a condizione che siano apportate le seguenti modifiche. Per quanto riguarda l'impegno, alla lettera a), premettere: “a valutare l'opportunità di”; per quanto riguarda l'impegno, alla lettera b), si propone una riformulazione ed è sostituita dalla seguente: “ad avviare in tempi brevi un percorso di approfondimento con gli organismi tecnico-scientifici competenti al fine di valutare la possibilità di riconoscere la validità dei test salivari antigenici ai fini dell'ottenimento della certificazione verde e a concluderlo entro 60 giorni”; per quanto riguarda la lettera c), dopo la parola “estendere”, inserire: “previo parere del CTS”.

PRESIDENTE. Il n. 9/3223-A/71 Claudio Borghi (nuova versione) è ritirato.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/72 Varchi il parere è contrario; sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/73 Lucaselli il parere è favorevole se è così riformulato: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”; sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/74 Ferro (nuova versione) il parere è contrario; sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/75 Prisco parere favorevole se viene così riformulato: “compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/3223-A/76 Bond è ritirato.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/77 Meloni parere favorevole solo all'impegno se riformulato con: “a valutare l'opportunità di e compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica”.

PRESIDENTE. Il n. 9/3223-A/78 Osnato è ritirato.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Sul n. 9/3223-A/79 Bellucci parere favorevole ad entrambi gli impegni, a condizione che sia inserita la formula: “a valutare l'opportunità di”.

PRESIDENTE. Il n. 9/3223-A/80 Di Muro è ritirato.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/81 Deidda il parere è contrario e sul n. 9/3223-A/82 Magi il parere è favorevole se riformulato con: “a valutare la possibilità di assumere le opportune iniziative, anche normative, volte a prevedere”. Ordine del giorno n. 9/3223-A/83 Stumpo parere favorevole a condizione che al primo e al secondo impegno sia premessa la frase “a valutare l'opportunità di e compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica” e che sia espunto il terzo impegno; n. 9/3223-A/84 Osnato parere favorevole e n. 9/3223-A/85 Gemmato parere favorevole se l'impegno è riformulato inserendo: “a valutare l'opportunità di”.

PRESIDENTE. Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/1 Paxia si accetta la riformulazione.

Sul n. 9/3223-A/2 Bucalo (versione corretta) vi è parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/2 Bucalo (versione corretta), con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Sugli ordini del giorno n. 9/3223-A/3 De Filippo e n. 9/3223-A/4 Siani il parere è favorevole. Sugli ordini del giorno n. 9/3223-A/5 Carnevali, n. 9/3223-A/6 Rizzo Nervo e n. 9/3223-A/7 Cenni si accetta la riformulazione; sugli ordini del giorno n. 9/3223-A/8 Rossi e n. 9/3223-A/9 Fregolent il parere è favorevole, sul n. 9/3223-A/10 Noja si accetta la riformulazione, sul n. 9/3223-A/11 Marco Di Maio il parere è favorevole. Il n. 9/3223-A/12 Ungaro viene ritirato. Sul n. 9/3223-A/13 Nitti si accetta la riformulazione.

Sul n. 9/3223-A/14 Lombardo il parere è contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/14 Lombardo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/15 Prestipino il parere è favorevole, sul n. 9/3223-A/16 Caretta e sul n. 9/3223-A/17 Ciaburro si accetta la riformulazione.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/18 Mantovani: lo poniamo in votazione.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/18 Mantovani, parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/19 Silvestri Rachele, parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Ordine del giorno n. 9/3223-A/20 Rotelli, accetta la riformulazione? Sì. Parere favorevole sugli ordini del giorno n. 9/3223-A/21 Albano, n. 9/3223-A/22 Marin, n. 9/3223-A/23 Bologna e n. 9/3223-A/24 Mugnai.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/25 Ruffino, accetta la trasformazione in raccomandazione? Sì.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/26 Baldini, accetta la riformulazione? Sì.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/27 Frassinetti, parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/27 Frassinetti, parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Ordine del giorno n. 9/3223-A/28 Spena, ritirato. Ordine del giorno n. 9/3223-A/29 Versace, accetta la riformulazione? Sì.

Parere favorevole sugli ordini del giorno n. 9/3223-A/30 Saccani Jotti, n. 9/3223-A/31 Novelli, n. 9/3223-A/32 Mollicone e n. 9/3223-A/33 Lupi.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/34 Sodano: vuole intervenire o lo pongo in votazione? Intende intervenire. Prego, onorevole Sodano.

MICHELE SODANO (MISTO). Intendo intervenire, ancora una volta, per ribadire questo concetto: se vogliamo superare questa pandemia, dobbiamo fare in modo che possa essere possibile una tracciabilità completa del virus. Il vaccino ha un suo perché ed è importante, la campagna vaccinale va bene, ma, oltre a ciò, dobbiamo, come Parlamento italiano, garantire la gratuità dei tamponi, così come del resto è già in Germania, in Francia e in Austria, dove, ogni due metri, c'è un presidio, dove un qualsiasi cittadino – attenzione, anche e soprattutto un vaccinato! - può controllarsi e può essere sicuro di non diffondere il virus all'interno della propria comunità. Allora, non capisco, obiettivamente, perché, di fronte a questa istanza così logica, le forze di maggioranza, che tanto sponsorizzano nei media e nelle TV la volontà di portare l'Italia fuori dalla pandemia al più presto, non abbiano nemmeno una volta alzato questo microfono per poter intervenire. Chiedo al sottosegretario Costa, che ho conosciuto qualche settimana fa per una faccenda completamente diversa, da cui mi aspetto ancora delle risposte - parlo della cannabis ad uso terapeutico -, di intervenire in questo senso, di aiutarci a metterci sullo stesso livello, di portarci allo stesso livello di Paesi, appunto, come dicevo prima, come l'Austria, la Germania e la Francia. Se un emendamento non è arrivato, visto che continueremo a lavorare su tutte queste formule per aiutarci a uscire dalla pandemia, almeno votare questo ordine del giorno, per impegnare il Governo a fare in modo che, anche nel nostro Paese, un Paese civile, dignitoso, che tanto deve ai suoi cittadini, vi sia la possibilità di introdurre la gratuità dei tamponi! Almeno un impegno, chiediamo almeno questo. Mi sembra assurdo il parere negativo del Governo. Vorrei sentire le motivazioni quantomeno, perché motivazioni non ci possono essere. Allora, ancora una volta, chiediamo uno sforzo a questa maggioranza. Siamo pagati non per stare zitti; siamo pagati per migliorare questo green pass ed ogni provvedimento. C'è una forza politica qui, tra noi, che ha detto che avrebbe contribuito alla formazione di questo Governo per migliorare ogni tipo di provvedimento, non solo per subire supinamente le direttive del Governo Draghi. A questa forza politica, soprattutto, che è quella di mia provenienza, chiedo di darci una mano, di servire il mandato che abbiamo ricevuto dai cittadini italiani e di non stare zitti, perché in politica la peggiore caratteristica, la peggiore cosa che si possa mostrare, è l'ignavia. E chi è ignavo deve vergognarsi, perché non può servire il nostro popolo (Applausi dei deputati del gruppo Misto)! Essere ignavi è quanto di più tragico, per chi aveva promesso di servire il nostro popolo.

Allora, per favore, un impegno. Un impegno a firmare ed approvare questo ordine del giorno, che impegna il Governo a fare una cosa sacrosanta, ovvero permettere la gratuità dei tamponi, e - ricordiamo ancora una volta - non in sostituzione dei vaccini, ma per permettere proprio ai nostri vaccinati, a tutti i cittadini, di poter essere sicuri di non avere il virus in corpo. Come tutta la scienza e la dottrina scientifica dichiara, solamente tracciando il virus potremo uscire dalla pandemia, altrimenti saranno tentativi vani, malfatti, che difficilmente ci porteranno a ritornare ad una normalità nei prossimi mesi. Quindi, il virus si sconfigge attraverso la tracciabilità; spiegateci perché non volete che questo virus venga tracciato nei cittadini italiani! Non ha assolutamente senso, mi vergogno quasi di far parte di un Parlamento che non esprime neanche una parola in merito a questo tema così importante (Commenti - Applausi dei deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Raduzzi. Ne ha facoltà.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Presidente, vorrei intervenire, non solo per sottoscrivere questo ordine del giorno, ma per contribuire a questo dibattito che mi sembra un po' surreale. In tantissimi Paesi europei, i tamponi rapidi sono gratuiti o sono al costo simbolico di un euro. Non capiamo veramente perché dalla maggioranza non stia arrivando alcuna risposta alle nostre sollecitazioni, più che legittime. Infatti, quello dei vaccini - l'abbiamo già detto tutti quanti - è uno strumento importantissimo, ma ce ne sono anche altri. Tracciare il virus è importantissimo. Tra l'altro, purtroppo, anche chi è vaccinato può contrarre il Coronavirus, soprattutto dopo 5-6 mesi ci dicono gli studi, perché i vaccini tendono a perdere un po' di efficacia. Questo strumento gratuito sarebbe così un incentivo per tutti quanti i cittadini italiani, vaccinati e non vaccinati, a tracciare la diffusione del Coronavirus e a combatterlo. Quindi, chiederei le motivazioni, se non al sottosegretario, al relatore di maggioranza di questo provvedimento, affinché ci spieghi il perché non si può neanche prendere un impegno per il prossimo futuro. Io ho capito che avete bocciato l'emendamento, perché magari le coperture le volete usare su altre cose, ma almeno per il futuro ci sia un impegno su questo tema, quantomeno, per i minorenni! Accantonate questo ordine del giorno, riformulatelo, pensate ai minorenni che in Italia sono gli unici rispetto ai Paesi europei che devono avere un certificato verde, un green pass.

Allora, chiedo un supplemento di riflessione a tutti i colleghi di maggioranza. È un ordine del giorno, tra l'altro, quindi, uno strumento non sovversivo degli equilibri di maggioranza. Vi chiedo di riflettere e di votare positivamente su questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ehm. Ne ha facoltà.

YANA CHIARA EHM (MISTO). Grazie Presidente. Anch'io vorrei sottoscrivere quest'ordine del giorno e ribadire quanto già detto precedentemente. Non comprendo la ratio. Infatti, guardiamo ovviamente spesso ai nostri altri colleghi dei Paesi altri, che comunque riescono a garantire a tutti i cittadini, in tutte le parti nelle varie città, tamponi gratuiti, mentre qua in Italia effettivamente non si può garantire questa cosa. Se pensiamo, ad esempio, alla Germania, che garantisce tamponi gratuiti non solo nei vari centri, come appunto le farmacie, ma anche nei vari ristoranti, se pensiamo alla Francia, che in ogni angolo effettua tamponi gratuiti per tutti i loro cittadini, perché in Italia questa cosa non è possibile? Perché in Italia non vogliamo garantire massima sicurezza a tutti i nostri concittadini? Non capisco questa ratio, quindi chiedo gentilmente al Governo o di dare una risposta o di rivedere il parere. E chiedo anche a tutti i miei colleghi qua di far sì che questo possa essere realtà. Io non capisco se vogliamo effettivamente garantire sicurezza e diritti ai nostri cittadini oppure fare favori a qualcun altro. Non l'ho capito, quindi gentilmente chiedo una revisione di questo parere (Applausi dei deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, vorrei sottoscrivere l'ordine del giorno del collega Sodano, perché credo sia un ordine del giorno di vitale importanza. Siccome si è introdotto surrettiziamente l'obbligo vaccinale, sarebbe opportuno anche dare la possibilità di istituire questi presidi medico-sanitari per l'effettuazione di tamponi antigenici e permettere così anche a chi, per qualsiasi ragione, per qualsiasi motivo, non voglia vaccinarsi di ottenere il green pass e, quindi, utilizzare tutti i servizi e tutto ciò che rende la propria vita più felice.

Pertanto, credo che su questo bisognerebbe fare un supplemento di ragionamento e di riflessione e, soprattutto, accantonarlo o, al limite, veramente, ripensarci, anche con riferimento alle best practice che ci vengono propinate dagli altri Paesi europei; tante volte si è sentito lo slogan: “ce lo chiede l'Europa” e anche in questo caso mi sembra che l'Europa sia avanti al nostro Paese, rispetto ad alcune buone pratiche.

Quindi, davvero, Presidente, chiedo se si possa accantonare questo ordine del giorno per ripensarlo e fornire un parere positivo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo soltanto per comunicare l'astensione del gruppo di Fratelli d'Italia e per giustificarla. Noi siamo favorevoli ai tamponi gratuiti ma questo ordine del giorno è stato così' formulato, leggo testualmente: istituire presidi medico-sanitari per l'effettuazione di tamponi antigenici in tutti i luoghi in cui è richiesta l'esibizione della certificazione verde. Pensare che, in ogni cinema, in ogni teatro, in ogni stadio, in ogni pizzeria, in ogni stazione di bus e di treni vi sia un presidio sanitario rende di fatto inattuabile quanto detto.

Quindi, siamo d'accordo sul principio del tampone gratuito, ma non possiamo moltiplicare, duplicare “n” presidi sanitari, perché - voglio ricordarlo ai colleghi - noi abbiamo anche penuria di operatori sanitari, di infermieri e di medici che evidentemente dovrebbero presiedere a questi istituti e, sostanzialmente, non possiamo distrarli in un tamponamento di massa che va fatto, ma non prevedendo in ogni presidio, in ogni luogo dove si chiede il green pass, un presidio appunto sanitario.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

MICHELE SODANO (MISTO). Presidente!

PRESIDENTE. Lei ha già parlato, onorevole Sodano, non può intervenire di nuovo sullo stesso ordine del giorno.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/34 Sodano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Ordine del giorno n. 9/3223-A/35 Zucconi, accetta la riformulazione? Sì. Ordine del giorno n. 9/3223-A/36 Silvestroni, accetta? Sì. Ordine del giorno n. 9/3223-A/37 Baldelli, favorevole; ordine del giorno n. 9/3223-A/38 Ianaro, favorevole; ordine del giorno n. 9/3223-A/39 D'Arrando, favorevole; ordine del giorno n. 9/3223-A/40 Martinciglio, favorevole; ordine del giorno n. 9/3223-A/41 Amitrano, favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/42 Valente, accetta la riformulazione? Sì. Ordine del giorno n. 9/3223-A/43 Grimaldi (versione corretta), favorevole. L'ordine del giorno n. 9/3223-A/44 Rizzo è ritirato. Ordine del giorno n. 9/3223-A/45 Casa, favorevole; ordine del giorno n. 9/3223-A/46 Papiro, favorevole. Ordine del giorno n. 9/3223-A/47 Alemanno, accetta la riformulazione? Sì. Ordine del giorno n. 9/3223-A/48 Maraia, accetta? Mi fa cenno il delegato d'Aula di sì. L'ordine del giorno n. 9/3223-A/49 Di Lauro è stato ritirato. Ordine del giorno n. 9/3223-A/50 Corneli, favorevole con riformulazione, accetta? Sì. Ordine del giorno n. 9/3223-A/51 Elisa Tripodi, favorevole; ordine del giorno n. 9/3223-A/52 De Carlo, favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/53 Sarli, parere contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Sarli. Ne ha facoltà.

DORIANA SARLI (MISTO). Grazie, Presidente. Questi interventi non sono per prendere tempo e fare ostruzionismo; la verità è che noi chiediamo - e credo realmente che parte di quest'Aula sia d'accordo - di dare ai ragazzi la possibilità di avere test gratuiti nella fascia che ho ristretto, perché ovviamente capisco che vi saranno anche problemi economici di coperture, però non accogliere nemmeno un ordine del giorno, unico strumento che è rimasto nel dibattito di quest'Aula, svilisce proprio la nostra funzione. Quindi, chiedo al Governo di poterlo rivalutare, magari, con una riformulazione o anche - come dire - una promessa.

Comunque, chiedo di metterlo in votazione, ovviamente.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/53 Sarli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Ordine del giorno n. 9/3223-A/54 Romaniello, parere contrario.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Romaniello. Ne ha facoltà.

CRISTIAN ROMANIELLO (MISTO). Grazie, Presidente. Buongiorno, sottosegretario, ci siamo visti prima informalmente; stavamo parlando di questo ordine del giorno che riprende la ratio di un emendamento che, ieri, ho sottoscritto e che impegnerebbe il Governo ad istituire, attraverso il primo provvedimento utile e comunque con carattere d'urgenza, una certificazione nazionale parallela al green pass, valida all'interno dei confini nazionali, che consenta le medesime condizioni dei possessori dei green pass a coloro che siano in possesso di idonea certificazione medica attestante un elevato livello di anticorpi specifici contro il COVID, dosato attraverso un test sierologico quantitativo da effettuarsi presso un laboratorio di analisi e, poi, a determinare un razionale valore anticorpale di cut-off fra lo status di immunizzazione prevista sufficiente ed il valore insufficiente utile a suggerire, altresì, per i vaccinati la somministrazione della terza dose.

Io volevo parlare anche di una cosa che ho scritto in premessa; si tratta di uno studio che è stato fatto e che è molto noto in letteratura scientifica, uno studio del dottor Gazit, colleghi, che si intitola: L'immunità naturale da infezione SARS-COV-2 e immunità indotta dal vaccino a confronto, nuove infezioni contro infezioni su soggetti già vaccinati. In questo studio, nelle conclusioni, si dimostra che l'immunità naturale offre una protezione di maggiore durata e più efficace contro l'infezione, la malattia sintomatica e l'ospedalizzazione causata dalla variante Delta, rispetto all'immunità indotta da due dosi di vaccino. Allora sulla base di questo, una base scientifica, quello che mi domando è se c'è la disponibilità del Governo per fare quantomeno un ragionamento su questo punto, perché stiamo parlando di persone che raggiungono il fine del vaccino, cioè l'immunizzazione. Quindi, se queste persone hanno già sviluppato gli anticorpi utili per contrastare la malattia, è necessario che si faccia il vaccino per forza oppure c'è la possibilità di fare una conta del titolo anticorpale?

Io voglio dirvi anche che queste valutazioni le abbiamo fatte insieme ad alcuni infettivologi - ringrazio specialmente il dottor Barbarini che, oltre ad essere un infettivologo famoso, è stato responsabile di unità al San Matteo di Pavia ed è anche un consigliere comunale della città di Voghera - con i quali stavamo proprio ragionando sui livelli di cut-off; è possibile chiedere alla comunità scientifica di trovare un'intesa, di ragionare anche insieme al nostro Ministero della Salute e al nostro Governo? Quindi, volevo chiedere se c'è la disponibilità a fare un ragionamento. In questo caso, concludo in un secondo, se ci fosse la disponibilità del Governo a fare un ragionamento per il prossimo provvedimento utile, la settimana prossima, sarei disponibile a ritirare questo ordine del giorno.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. Grazie, Presidente. Nessun problema a raccogliere la sollecitazione e ad avviare un approfondimento credo utile e necessario; quindi, raccolgo l'invito e la sollecitazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Menga. Ne ha facoltà.

ROSA MENGA (MISTO). Io ringrazio, in realtà, il sottosegretario Costa che ha appena espresso parole di apertura nei confronti della proposta formulata dal collega Romaniello e da me sottoscritta. Mi prendo solo due minuti di tempo, perché non ho avuto l'occasione di farlo ieri nell'unico minuto a me concesso, perché, in realtà, questa proposta deriva da una proposta emendativa del tutto analoga che, purtroppo, è stata respinta nel corso dell'esame di questo provvedimento, ma che ritengo assolutamente razionale e che mostra uno spirito assolutamente non contrario all'impianto del decreto. È un concetto che forse va ribadito e spiegato, come ha fatto anche il collega Romaniello poc'anzi.

Non si tratta, in questo momento, di allargare le maglie del green pass, non si mina l'impianto del green pass così come è stato concepito, al netto di tutte le difficoltà di applicazione e di tutte le limitazioni che sono state introdotte e verso le quali abbiamo espresso parole critiche. Si tratta, in realtà, di istituire un canale parallelo. Che cosa si intende con questo? Si intende tutelare, in realtà, quella gran parte della popolazione che, pur non essendo assolutamente no-Vax, non si trova nelle condizioni di poter circolare liberamente e di tornare a fare normale vita sociale con un green pass. Per quale motivo? Provo a fare qualche esempio, proprio per rendere più chiaro a quest'Aula e a chi ci ascolta chi sono queste persone. Sono persone che, ad esempio, sono guarite dal COVID, perché hanno scoperto accidentalmente di avere contratto il virus e di avere sviluppato gli anticorpi, ed è successo - lo ricordo - a tanti di noi anche in quest'Aula, me compresa, di scoprire casualmente di avere gli anticorpi al Coronavirus senza avere mai mostrato i sintomi della malattia e, dunque, senza avere mai avuto la positività a un tampone molecolare, che è la condizione per poter essere ritenuti guariti e, dunque, la condizione per il rilascio del green pass che abbiamo previsto. Eppure queste persone evidentemente hanno avuto il COVID, hanno sviluppato un livello di immunità.

Noi non ci spingiamo a indicare quale sia il livello di immunità, il livello anticorpale ritenuto protettivo. Chiediamo di valutarlo, ovviamente insieme alle autorità scientifiche che sono deputate a farlo. Perché non lo facciamo? Ieri ho apprezzato l'intervento del relatore quando ho chiesto l'accantonamento di una proposta emendativa che andava proprio in questa direzione e il relatore, appunto, spiegava che ancora c'è un posizionamento scientifico abbastanza controverso, un dibattito aperto su quale sia il livello anticorpale che conferisce protezione rispetto al virus, che credo sia l'obiettivo unanimemente condiviso e che unanimemente dobbiamo conseguire. Ecco, è vero quello che diceva il relatore, ma è vero esattamente al contrario rispetto a quanto mi è stato spiegato, ossia che non sono necessariamente gli alti livelli anticorpali a risultare protettivi nei confronti del Coronavirus, perché anche livelli anticorpali più bassi possono rappresentare una buona risposta immunitaria, perché, detto in buona sostanza, possono corrispondere a una reattività del nostro organismo che si fa trovare pronto rispetto a un virus con cui già è venuto a contatto o in maniera naturale, perché ha contratto l'infezione, o attraverso la vaccinazione, e, quindi, è un organismo che ha, nella sua memoria immunitaria, la capacità di riprodurre quegli anticorpi e, dunque, tornare a livelli anticorpali alti, laddove venisse nuovamente in contatto con il virus.

Ecco perché noi non ci avventuriamo in questa disquisizione scientifica e ci auguriamo, invece, che politicamente si consideri la popolazione immunizzata, anche immunizzata attraverso vaccini che non hanno completato l'iter di approvazione. Eppure si tratta di volontari sani che responsabilmente sono stati chiamati a sottoporsi a queste sperimentazioni e che adesso non possono avere il green pass. Dunque, questo ordine del giorno - e, quindi, termino - prende tempo, chiede tempo al Governo per valutare tutte queste situazioni di cittadini responsabili, di cittadini che non vogliono andare contro la campagna vaccinale in atto, ma che chiedono semplicemente di vedere riconosciuti i loro diritti.

PRESIDENTE. Onorevole Romaniello, lei, dopo la dichiarazione del Governo, ritira l'ordine del giorno o vuole che lo votiamo?

CRISTIAN ROMANIELLO (MISTO). Allora, io su questo provvedimento sono disponibile a ritirarlo, vista l'apertura del Governo. Chiaramente, la settimana prossima ne riparleremo, qualora il ragionamento non si dovesse fare. Però, chiaramente, io ho tutta la fiducia nei confronti del Governo, perché si è dimostrato aperto. Quindi, lo ritiro.

PRESIDENTE. Quindi, s'intende che l'ordine del giorno n. 9/3223-A/54 Romaniello è ritirato.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/55 Giannone. Onorevole Giannone, accetta? Vuole parlare? Prego, onorevole Giannone.

VERONICA GIANNONE (FI). Grazie, Presidente. Innanzitutto, voglio richiedere la riformulazione, perché era lunga e non l'ho sentita bene. Non ho sentito bene quello che ha detto il sottosegretario. Se può ripetermela, cortesemente.

PRESIDENTE. Quindi, sottosegretario, cortesemente rilegge all'onorevole Giannone la riformulazione che ha proposto?

ANDREA COSTA, Sottosegretario di Stato per la Salute. La riformulazione è: “impegna il Governo ad avviare in tempi brevi un percorso di approfondimento con gli organi tecnico-scientifici competenti, al fine di valutare la possibilità di riconoscere la validità dei test salivari antigenici ai fini dell'ottenimento della certificazione verde COVID-19 e a concluderlo entro 60 giorni”.

PRESIDENTE. Onorevole Giannone, accetta la riformulazione? Onorevole Giannone, mi dica “sì” o “no”.

VERONICA GIANNONE (FI). Io, sinceramente, le dico di no, perché…

PRESIDENTE. Allora, lo poniamo in votazione.

VERONICA GIANNONE (FI). Posso spiegare il perché?

PRESIDENTE. Sì, prego.

VERONICA GIANNONE (FI). Abbiamo già detto che i test antigenici rapidi - e l'avevo detto anche ieri - sono già stati accettati e sono quelli nasali. Per l'Istituto superiore di sanità, sottosegretario, risultano comunque equiparati. Ne parla come test antigenici rapidi e non suddivide la tipologia. Quindi, io sinceramente non comprendo per quale motivo ancora dobbiamo ritardare, soprattutto per i più giovani. Prendo i ragazzini e anche coloro che devono andare a fare qualsiasi tipo di attività: è meno invasivo. Pertanto, altri 60 giorni di valutazione per poi valutare l'opportunità di. Almeno togliamo il “valutare l'opportunità di”. Cioè, entro 60 giorni si decida.

PRESIDENTE. Quindi, vuole che lo metta in votazione? Sì.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Cabras. Ne ha facoltà.

PINO CABRAS (MISTO-L'A.C'È). Anche per sottoscrivere questo ordine del giorno, che ci dice una cosa semplice: tamponi salivari subito per tutti. Perché non si trova un accordo così semplice senza passare per una verifica tecnica che rimanda alle calende greche? 60 giorni per decidere una cosa che è stata decisa facilmente in tanti Paesi europei, con tutte le evidenze scientifiche che ci dicono che i tamponi salivari, nella rilevazione del virus, hanno un'efficacia del 98 per cento, mentre ci sono tantissimi falsi positivi negli antigenici, tant'è vero che le autorità statunitensi non li utilizzeranno a partire dall'anno prossimo. È una questione pratica immediata a cui si può dare una risposta senza rinviare. In questo caso, il Governo non accetta nemmeno una questione come un ordine del giorno, che dà una facilità di intervento dal punto di vista delle prese di posizione, perché non impegna più di tanto (lo sapete). Però, neanche quello! Si vuole fare qualcosa di generico, di vago, di rinviabile. Io credo, invece, che sia da affrontare da subito una questione concreta. I tamponi salivari servono subito e garantiscono una migliore efficacia di tutta la campagna per rendere affrontabile la malattia che domina la nostra vita.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Solo per chiedere di sottoscrivere, se la collega è d'accordo.

PRESIDENTE. Trano sottoscrive, Costanzo sottoscrive. Venite al banco e sottoscrivete l'ordine del giorno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/55 Giannone, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Ordine del giorno n. 9/3223-A/56 Borghese, favorevole.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/57 Rizzetto, favorevole con riformulazione. È accettata? Sì. Ordine del giorno n. 9/3223-A/58 Foti, favorevole.

Ordini del giorno n. 9/3223-A/59 De Menech (nuova versione) e n. 9/3223-A/60 Lollobrigida, favorevole con riformulazione: sì, va bene.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/61 Cardinale, parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/61 Cardinale, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Ordini del giorno n. 9/3223-A/62 Paolin e n. 9/3223-A/63 Foscolo, favorevole con riformulazione: sono accettate le riformulazioni.

Ordini del giorno n. 9/3223-A/64 Iezzi e n. 9/3223-A/65 Zanella ritirati.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/66 Turri: è accettata la riformulazione.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/67 Boldi, riformulato.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Boldi. Ne ha facoltà.

ROSSANA BOLDI (LEGA). Naturalmente accetto la riformulazione, con l'impegno, però, alla cancellazione di quella scandalosa FAQ pubblicata, che va proprio contro un articolo di legge approvato e tuttora vigente in questa Nazione. Quindi, con tale raccomandazione, perché su questo insisterò in ogni provvedimento utile.

PRESIDENTE. L'onorevole Boldi quindi accetta la riformulazione. Ordine del giorno n. 9/3223-A/68 Sutto, accetta? Sì. Ordine del giorno n. 9/3223-A/69 Panizzut, accetta la riformulazione? Vuole intervenire? Prego.

MASSIMILIANO PANIZZUT (LEGA). Brevemente, ringrazio del parere, che accetto, però ricordo che sulle proroghe non previste e già scadute a giugno, tipo quarantena, malattia, impossibilità del lavoro agile, i lavoratori fragili non possono aspettare, per cui inviterei a valutare rapidamente e a disporre gli stanziamenti relativi.

PRESIDENTE. Quindi, accetta la riformulazione, onorevole Panizzut.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/70 Cavandoli, la riformulazione è accettata. Ordine del giorno n. 9/3223-A/71 Claudio Borghi, è ritirato.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/72 Varchi su cui vi è parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/72 Varchi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Ordine del giorno n. 9/3223-A/73 Lucaselli, favorevole con riformulazione, è accettata.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/74 Ferro (Nuova versione), su cui vi è parere contrario.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/74 Ferro (Nuova versione), con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Ordine del giorno n. 9/3223-A/75 Prisco, accetta la riformulazione? Sì. L'ordine del giorno n. 9/3223-A/76 Bond è stato ritirato. Ordine del giorno n. 9/3223-A/77 Meloni, la riformulazione è accettata. L'ordine del giorno n. 9/3223-A/78 è stato ritirato. Ordine del giorno n. 9/3223-A/79 Bellucci, parere favorevole con riformulazione, che viene accettata. L'ordine del giorno n. 9/3223-A/80 Di Muro è stato ritirato.

Ordine del giorno n. 9/3223-A/81 Deidda.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/81 Deidda, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Ordine del giorno n. 9/3223-A/82 Magi, accetta la riformulazione? Sì. Ordine del giorno n. 9/3223-A/83 Stumpo, accetta la riformulazione? Intende intervenire; prego.

NICOLA STUMPO (LEU). Grazie Presidente, accetto la riformulazione anche se con il modello di riformulazione è come se l'ordine del giorno non ci fosse, lo dico con molta franchezza. Il Governo ha chiesto, a me e agli altri firmatari, di ritirare quanto da noi presentato in Commissione. Lo abbiamo ritirato e non lo abbiamo ripresentato in Aula, ma questo ordine del giorno, con questa riformulazione, non ha nessuna valenza rispetto a quello che è il problema. Preannuncio che nel prossimo provvedimento verrà ripresentato l'emendamento e ci sarà una questione politica aperta, almeno per quanto riguarda il nostro gruppo e il MEF, perché non è accettabile che per questioni di soldi persone con problematicità serie non siano messe nelle condizioni di salvaguardare la loro vita e quella dei loro figli. Questo è assolutamente inaccettabile.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Stumpo, quindi accetta la riformulazione. Ordine del giorno n. 9/3223-A/84 Osnato, se intendo bene vuole farlo votare. Giusto? Prego.

MARCO OSNATO (FDI). Sì, Presidente, per esprimere la soddisfazione per l'impegno che il Governo si assumerà e che credo sia giusto si assuma anche con il conforto di tutto il Parlamento. Pertanto, credo sia ancora più efficace se questo ordine del giorno venga votato da tutta l'Aula e soprattutto impegni il Governo, come dicevo nell'intervento svolto sull'emendamento, sia negli impegni presi per iscritto, sia anche in quelli che sono emersi dal dibattito, ovvero con il declinare con provvedimenti repentini ed efficaci gli impegni più generali che sono contenuti all'interno dell'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Gusmeroli. Ne ha facoltà.

ALBERTO LUIGI GUSMEROLI (LEGA). Grazie Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, il tema delle cartelle esattoriali angoscia milioni italiani, artigiani, commercianti, professionisti, cittadini anche dipendenti e pensionati. L'approvazione di questo ordine del giorno da parte di tutto il Parlamento, avviene dopo una lotta estenuante della Lega. Ricordo che noi abbiamo presentato emendamenti per avere la rottamazione-quater. In questo ordine del giorno si parla di rottamazione-quater, così come nel “decreto Cura Italia”, nel “decreto Liquidità, nel “decreto Rilancio”, “nel decreto COVID” di proroga dell'emergenza, nel “decreto Ristori”, nella manovra di bilancio per il 2021, nella decreto di proroga termini, nel “decreto Sostegni 1” e nel “decreto Sostegni-bis”. La Lega ha lottato strenuamente per portare a casa qualcosa che, peraltro proprio la Lega nel Governo Conte 1 grazie al Vice Ministro Garavaglia e al sottosegretario Massimo Bitonci, ha portato a casa, cioè la pace fiscale, la rottamazione-ter, il saldo stralcio e la definizione delle liti pendenti. Un lavoro poderoso, di più di due anni, per far sì che tante aziende, tanti cittadini italiani possano lasciarsi indietro le difficoltà di pagamento di tasse in questi ultimi tre anni e guardare al futuro e alla crescita economica, che speriamo possa consolidarsi, con più serenità. Questo è assolutamente importante. Noi chiediamo, ovviamente, il voto e ci fa piacere che tutti i gruppi politici abbiano aderito a questa grande lotta della Lega, però non possiamo dimenticare che il tema delle cartelle si sposa anche con quello delle sanzioni. Non si può sanzionare chi ha fatto errori formali e non ha evaso l'imposta esattamente come chi ha evaso l'imposta. Non possiamo dimenticare che le sanzioni fiscali a livello europeo sono molto più basse di quelle italiane. Presto arriverà la delega fiscale da parte del Governo e, come Lega, abbiamo chiesto l'abolizione dell'IRAP, abbiamo chiesto l'abolizione di venti micro-tasse, abbiamo chiesto che dieci milioni di cittadini italiani non facciano più la dichiarazione dei redditi. Noi, infatti, chiediamo fortemente che la lotta all'evasione sia fatta semplificando il sistema e riducendo la tassazione, perché questo è il futuro di un Paese moderno. Per questo la Lega voterà a favore di questo ordine del giorno che consolida un lavoro di due anni del nostro movimento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie Presidente, per annunciare il voto di astensione del nostro gruppo su questo ordine del giorno. Vorrei chiarire, anche per il futuro, che noi non siamo contrari a tutti gli interventi di proroga, di attenzione nei confronti dei soggetti che hanno avuto - e ce ne sono tantissimi - problemi e difficoltà in relazione alla pandemia. Non siamo d'accordo però a una misura erga omnes, cioè che non correli queste concessioni e queste dilazioni date agli operatori a un reale danno prodotto dalla pandemia. Per queste ragioni, noi ci asteniamo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). Grazie Presidente, Forza Italia voterà invece a favore di questo ordine del giorno. Forza Italia, da oltre un anno, da quando ha preso corpo e si sono cominciati a sentire gli effetti sull'economia reale della crisi pandemica, parla di anno fiscale bianco, di pace fiscale, di rottamazione delle cartelle. Un passaggio importante come quello che vede il coinvolgimento di maggioranza e opposizione in Parlamento su questo tema, ci vede in prima linea, protagonisti e convintamente favorevoli a un provvedimento del genere, nell'auspicio che si riesca finalmente a ridisegnare l'intero panorama fiscale, che dia al nostro Paese e alle nostre imprese, alle famiglie e ai cittadini un maggior respiro e una maggior voglia di ricominciare a produrre e a riportare questo Paese ai livelli di crescita e benessere che merita (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Martinciglio. Ne ha facoltà.

VITA MARTINCIGLIO (M5S). Grazie, Presidente. Anche il MoVimento 5 Stelle esprime soddisfazione per questo ordine del giorno, frutto della mediazione di tutte le forze politiche, quindi anche dell'opposizione, su un tema che appare sicuramente vitale per migliaia di contribuenti e di imprese. La recessione profondissima registrata nel 2020 lascia dietro di sé strascichi pesanti e duraturi, che sarebbe da irresponsabili sottovalutare. Ecco perché è nostro dovere continuare a dare sostegno pubblico alla liquidità, anche sul lato tributario, risparmiando ai nostri imprenditori la notifica e il pagamento di una montagna di cartelle esattoriali riferite ad un periodo emergenziale. Dobbiamo necessariamente procedere a un nuovo rinvio, quantomeno per le categorie più in difficoltà e andare anche oltre, impegnando il Governo a predisporre una nuova rottamazione, la quater, e uno stralcio dei crediti inesigibili, così da efficientare l'attività di riscossione dell'amministrazione pubblica. Ultimo, ma non per importanza, il necessario intervento sugli obblighi di accantonamento riferiti ai pignoramenti presso terzi. Sono richieste di buonsenso, sulle quali il MoVimento, per buona pace anche della Lega, insiste da settimane, sia in Parlamento che in Commissione finanze, e che, fra l'altro, erano contenute in un nostro precedente ordine del giorno. Ci rendiamo perfettamente conto della necessità di ritrovare un equilibrio di finanza pubblica dopo due anni di notevole crescita del deficit, ma, nel contesto della Nota di aggiornamento al DEF e di una crescita del PIL maggiore di quanto preventivato, è fondamentale trovare le risorse per procedere agli interventi appena delineati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, anche la componente L'Alternativa c'è firmerà convintamente, quindi voterà favorevolmente su questo ordine del giorno, in quanto la crisi pandemica ha messo in ginocchio alcuni settori dell'economia, in particolare alcune imprese di dimensioni ridotte - parliamo di micro e piccola impresa -, e ha generato una grossa crisi di liquidità. Questa crisi di liquidità che cosa ha comportato? Che le aziende si sono indebitate e ci sarà, quindi, il momento in cui dovranno essere onorati e pagati questi prestiti. Contemporaneamente, però, c'è anche il momento in cui ovviamente vanno versate le tasse e soprattutto si dovrà riprendere il vecchio carico fiscale pendente, quindi tutto l'asset e lo stock di cartelle esattoriali pregresse, maturate precedentemente alla crisi pandemica, che però, con questa restrizione che c'è stata a livello planetario, avranno grosse difficoltà a poter onorare. Dunque, ben venga l'opportunità di aprire a una nuova rottamazione, ad ampliare l'offerta degli istituti deflattivi del contenzioso, che mirano a uno snellimento verso le imprese e verso i contribuenti, per poter fare pace con il fisco e, contestualmente, ripartire e maturare corrispettivi e ricavi. Questo è quello che chiede la bontà dell'ordine del giorno, che noi convintamente voteremo ed è ovviamente anche un auspicio rispetto a questa riforma fiscale che si attarda ad arrivare qui in Parlamento, perché, oltre all'abolizione dell'IRAP, oltre alla riduzione dello scalone per i contribuenti da 28.000 a 55.000 euro, sarebbe opportuna una vera semplificazione amministrativa e burocratica, dato che la burocrazia attanaglia le imprese con circa 30 miliardi in più di oneri. Quindi, una riflessione, un auspicio che si fa a questo Governo, che si definisce dei migliori - speriamo che sia veramente dei migliori, perché fino ad oggi non abbiamo visto questo notevole miglioramento - è che almeno la riforma fiscale, che tra l'altro è uno dei criteri e degli obiettivi per mandare avanti questo Recovery Fund, sia fatta bene, sia fatta in modo che il contribuente si accorga che ci sono stati miglioramenti. Quindi, Presidente, con questo auspicio chiudo il mio intervento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Baratto. Ne ha facoltà.

RAFFAELE BARATTO (CI). Grazie, Presidente. Anche noi - come gruppo di Coraggio Italia - sosteniamo fermamente questo ordine del giorno, perché credo sia davvero di buon senso, che va nel verso giusto, per dare una mano alle imprese e all'economia, che, in questo momento, ne ha assolutamente bisogno. Dispiace però, alle volte, vedere che gruppi che fanno parte del Governo si astengano o, su argomenti importanti, votino anche contro. Noi stiamo dimostrando, anche se non facciamo parte del Governo, di essere un gruppo di responsabilità, perché credo sia importante, in un momento come questo, dare un grande sostegno alla nostra economia, che altrimenti si indebolisce come il sistema sanitario. Per cui, sia l'economia, sia le imprese hanno assolutamente bisogno di un grande sostegno e noi diamo, fermamente convinti, un voto favorevole su questo ordine del giorno, perché credo sia assolutamente importante dimostrare che lo Stato è vicino all'economia ed è vicino soprattutto alle nostre imprese, che sono la linfa della nostra società e lo hanno sempre dimostrato (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Moretto. Ne ha facoltà.

SARA MORETTO (IV). Grazie, Presidente. Nel chiedere di apporre anche la mia firma a nome del gruppo - non la vedo nella documentazione consegnata, non so se sia una svista, altrimenti la poniamo evidentemente ora -, intervengo per annunciare anche il nostro sostegno e il voto favorevole su questo ordine del giorno che, tra i suoi impegni, vede un'azione di responsabilità nei confronti delle imprese e dei contribuenti, che, in questi mesi, hanno vissuto oggettive difficoltà e che devono vedere nello Stato e nell'amministrazione finanziaria un soggetto con il quale collaborare per la ripresa. In Commissione finanze è in corso da tempo un lavoro che - anche come Italia Viva - abbiamo avviato e sostenuto e che il presidente Marattin sta portando avanti con impegno e con la collaborazione piena di tutte le forze politiche. Credo che questo lavoro verso la riforma fiscale possa vedere prima un impegno forte verso una semplificazione delle modalità di incasso, perché, per quanto riguarda il fisco, è importante quanto si paga, ma è molto più importante come questo avvenga; le modalità di incasso, anche delle cartelle esattoriali, sono uno dei parametri con i quali i cittadini misurano il rapporto con lo Stato. Quindi, siamo assolutamente favorevoli a questo ordine del giorno e annuncio il nostro voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Angiola. Ne ha facoltà.

NUNZIO ANGIOLA (MISTO-A-+E-RI). Grazie, Presidente. Anche noi di Azione-+Europa abbiamo sottoscritto questo ordine del giorno e siamo assolutamente favorevoli. Colgo lo spunto, che è stato presentato in precedenza dai colleghi, sulla necessità di approvare immediatamente la legge delega in materia fiscale e, fino a quando questa legge delega non verrà approvata, siamo assolutamente favorevoli ad un atteggiamento benevolo nei confronti del sistema delle imprese, che, sicuramente, sta facendo passi in avanti, nel senso di risollevarsi, ma il percorso da fare è irto di tanti ostacoli. I temi della liquidità e delle scadenze assillano i nostri imprenditori e noi di Azione-+Europa non possiamo che essere dalla loro parte, quindi sottoscriviamo questo ordine del giorno e saremo sempre vigili e attenti, perché ci sia in Italia sempre una grande attenzione nei confronti del sistema delle imprese (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Angiola, che sottoscrivere l'ordine del giorno dell'onorevole Osnato.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3223-A/84 Osnato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 18).

Ordine del giorno n. 9/3223-A Gemmato. Onorevole Gemmato accetta la riformulazione?

Ha chiesto di parlare il presidente Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Intervengo io al posto dell'onorevole Gemmato, accettando la riformulazione, ma vorrei approfittare di questo intervento per ringraziare tutte le forze politiche che hanno colto il significato dell'ordine del giorno che Fratelli d'Italia aveva presentato per cercare di far respirare le imprese. L'ordine del giorno appena approvato all'unanimità, formalmente con l'astensione dei colleghi di LeU, segna però un ruolo che Fratelli d'Italia ha scelto di avere anche nel dibattito d'Aula. Abbiamo discusso a lungo di tante questioni, avendo opinioni diverse; però l'opposizione si è dichiarata fin da subito costruttiva. Facciamo proposte per risolvere i problemi delle persone, i problemi reali e, se oggi il Parlamento è all'unanimità su un ordine del giorno elaborato e sottoscritto da tutte le forze politiche, che porta la prima firma del collega Osnato di Fratelli d'Italia, è significativamente un risultato del parlamentarismo, del ruolo che il Parlamento riassume in termini di centralità nello sviluppo delle soluzioni per la Nazione. Quella che noi chiamiamo opposizione patriottica si incarna su questo modello.

Quindi, il ringraziamento va anche ai colleghi di LeU che obiettano su una questione che ha un fondamento; dicono che le questioni generalizzate non si dovrebbero fare. Noi, però, crediamo che, di fronte alla necessità di far respirare le imprese, con il rischio che imprese e cittadini sul lastrico, messe in ginocchio dalla vicenda COVID, possano andare in sofferenza, ci debba essere una scelta, peraltro collocata in un tempo non particolarmente lungo, piuttosto che approvare con entusiasmo provvedimenti generalizzati che vanno a dare soldi, come il reddito di cittadinanza e l'aumento dello stanziamento del reddito di cittadinanza, in questo caso in maniera generalizzata, senza ottenere il beneficio di creare lavoro o mantenerlo, obiettivo invece che si pone questo ordine del giorno, sollevando le imprese da oneri immediati e garantendogli una permanenza in attività che garantisce l'Italia produttiva.

Questo è l'obiettivo di Fratelli d'Italia e sono ben soddisfatto che l'intero Parlamento abbia raccolto questo nostro stimolo, riuscendo in un obiettivo che oggi il Governo deve perseguire in tempi certi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Quindi, onorevole Lollobrigida, lei accetta la riformulazione. Giusto? Perfetto.

È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 3223-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale. Colleghi, mancherebbe un'ora e 10 minuti, quindi, compatibilmente, c'è un'intesa di qualche gruppo a ridurre la lunghezza delle dichiarazioni di voto.

Ha chiesto di parlare per la dichiarazione di voto l'onorevole Sarli. Ne ha facoltà.

Intanto, invito i colleghi ad uscire silenzio per favorire gli interventi.

DORIANA SARLI (MISTO). Grazie, Presidente. Un decreto questo, l'ennesimo che passa in Aula senza l'accoglimento di alcuna proposta emendativa. Si svilisce così, ancora una volta, l'utilità di quest'Aula stessa ed è questo, colleghi, il mio principale rammarico. È possibile che nessuna, davvero nessuna delle proposte fatte poteva essere condivisa e accolta? Io non posso crederlo. È vero, c'è la pandemia; è vero c'è un Governo composto dalla maggior parte dei gruppi parlamentari, ma la nostra è una Repubblica parlamentare e noi non dovremmo mai dimenticarlo. Anche la contestazione da parte dei gruppi di maggioranza, di qualche sporadica presa di posizione da parte dei deputati, o di un gruppo parlamentare della maggioranza stessa in difformità con il Governo, anche su un banale ordine del giorno, mortifica la nostra funzione. Decreti su decreti, un Governo che legifera ed esegue: a questo stiamo passivamente assistendo. Un Governo che in altre occasioni ha delegato al Governo stesso una riforma, arrivando in quest'Aula, ponendo il voto di fiducia. Questo sta avvenendo in questa legislatura e questo lascerà un segno nel Paese e nelle modalità di esercizio della nostra democrazia e di questo almeno spero ne siamo tutti consapevoli, in quanto responsabili.

Ma torniamo al decreto in esame. Abbiamo discusso in questi due giorni di un decreto che fa dello strumento green pass

PRESIDENTE. Onorevole Ehm, se può non riprendere l'Aula mi fa una cortesia. Scusi onorevole. Prego.

DORIANA SARLI (MISTO). Torniamo al decreto in esame. Abbiamo discusso in questi due giorni di un decreto che fa dello strumento green pass, spesso non a ragione, una misura sanitaria che non è. Norme spesso in palese contraddizione tra loro, come la necessità del green pass in un ristorante, ma non in un ristorante di un albergo, come se il virus agisca differentemente in un caso o nell'altro. Ma potrei fare altri esempi, come la necessità e la richiesta del green pass per gli esami da remoto di un'università e la richiesta di un green pass, invece, per andare all'aperto, cioè per un evento all'aperto. Questo è veramente per me inspiegabile. Inoltre, come più volte ho avuto occasione di dire, sebbene il vaccino resti una misura da consigliare, perché abbatte il rischio per se stessi di ammalarsi in maniera grave, riduce sì, ma non elimina la possibilità di contagiarsi, né di trasmettere il virus, senza tenere conto che la medicina, come tutti noi sappiamo, non è neanche una scienza esatta; c'è chi non risponde efficacemente alla profilassi vaccinale. Non si è neanche poi rivalutata la posizione dei giovani, dei bambini, la gratuità dei tamponi, neanche solo per la fascia di età dai 12 ai 18 anni. Le ricette facili, che stiamo legittimando in quest'Aula, generano un problema sociale e culturale. Temo, purtroppo, siano più le cose che abbiamo complicato di quelle che abbiamo realmente risolto. Per questo annuncio il mio voto contrario (Applausi dei deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto l'onorevole Cunial. Ne ha facoltà.

SARA CUNIAL (MISTO). Grazie Presidente. Non potete più dire che si tratta di un'emergenza perché ormai sono passati quasi due anni dall'inizio di questa isterica gestione. Non potete più dire che del COVID non si sa niente perché esiste una letteratura molto consolidata che risale addirittura a prima della cosiddetta pandemia. Non potete più dire che non esistono cure perché è dalla primavera del 2020 che si conoscono i rimedi ed ora anche EMA ha iniziato ad approvare i primi farmaci. Non potete più dire che il plasma convalescente non è una soluzione perché chi lo ha dimostrato ha pagato un prezzo troppo caro. Non potete più dire che il vaccino è la sola alternativa perché non è un vaccino, ma una terapia sperimentale genica ed è illecito costringere gli italiani ad essere cavie. Non potete più dire che i vaccini non sono sperimentali perché ancora non è finita nemmeno la sperimentazione del primo vaccino autorizzato e i dati sulle reazioni avverse dimostrano l'opposto. Non potete più dire che sono sicuri perché non sapete cosa contengono, anzi le notizie che ci pervengono dal mondo sono chiare: milioni di lotti confiscati in tantissimi Paesi a causa di sostanze estranee, anche molto pericolose, non riconosciute e non riportate in etichetta. Non potete più dire che non si può raggiungere l'immunità di gregge senza il vaccino perché è stato dimostrato che già gran parte della popolazione è immune naturalmente senza il vaccino, motivo per cui non volete che si diffondano i test sierologici anticorpali. Non potete più dire che non ci sono rischi della vaccinazione perché i numeri delle reazioni avverse dei dati di UK, USA e Europa parlano da soli: leggeteli. Non potete più dire che la vostra strategia è il vaccino volontario perché state obbligando tutti a farlo in modo indiretto, con ricatti sociali, stalking e mobbing. State usando la pandemia come scusa per le riforme sociali, lavorative ed economiche, lacrime e sangue, che il vostro Recovery richiede come riscatto. Non potete più dire che tutte le misure messe in atto sono solo per l'emergenza perché l'OMS ha pubblicato un paper finanziato da Bill Gates e Rockefeller Foundation sull'uso permanente - ripeto permanente - del passaporto vaccinale. Non potete più dire che ce lo chiede l'Europa perché il regolamento (UE) 2021/953, per bontà loro anche citato nello stesso decreto, al considerando 36 dice che è necessario evitare la discriminazione diretta e indiretta di persone che hanno scelto di non essere vaccinate.

Frase che nel solo caso della traduzione italiana - ripeto solo nel caso della traduzione italiana - è stata sapientemente occultata dai ladri di verità che si divertono a sabotare i testi normativi di riferimento. Lo scopo del COVID pass europeo, che è green solo in Italia, perché evidentemente in linea con le nucleari visioni del Ministero Cingolani, è quello di agevolare l'esercizio del diritto di libera circolazione da parte dei titolari: notare “libera”, non sotto ricatto.

L'articolo 3 dice che il possesso dei certificati, di cui al paragrafo 1, non costituisce una condizione preliminare per l'esercizio della stessa libertà di circolazione.

Non potete più dire che rispettate la priorità delle fonti normative perché, nell'accettare il compromesso al ribasso per i salivari, la cui implementazione è regolamentata dalla famosa circolare del Ministero della Salute, decidete che, con un “pizzino” Speranza decide la vita e la morte sociale, lavorativa ed economica dei cittadini italiani e di questo Paese.

Ricordo che i salivari rapidi hanno pari efficacia - e, quindi, anche pari errore peraltro - dei nasali da tortura cinese, sono totalmente sovrapponibili e, quindi, è solo una scelta politica. Non potete più raccontare la favola dell'immunizzazione che sanno raccontare così bene solo i venditori di vaccini anche qui dentro. Quanti colleghi tamponati o, peggio, vaccinati qui dentro possono dirsi immuni e, quindi, giurare di non essere contagiati e di non contagiare? Io mi posso sentire sicura se vengo in contatto con la collega plurivaccinata Lorenzin, ad esempio?

Non potete più dire che lavorate per il popolo, perché tutti i membri del CTS, così come gli esperti dei salotti televisivi a cui affidate il dibattito intellettuale del Paese - dico tutti - sono pagati dalle case farmaceutiche. Non potete più dire che avete un rigoroso sistema di farmacovigilanza, perché abbiamo capito dall'incoerenza dei dati tra Aifa e Istituto superiore di sanità che non riuscite più a reggere il palcoscenico e siete costretti a mandare in crash i diversi sistemi informatici sanitari nazionali e regionali, vedi regione Lazio. Non potete più dire che i vaccinati non contagiano: ormai le notizie dei vaccinati contagiati e contagiosi sono all'ordine del giorno, vedi ospedale Sant'Eugenio.

Non potete più dire che è per il nostro bene, perché gli italiani non sono mai stati così male. Non potete più dire che è una situazione normale, ed è una situazione a livello mondiale, perché sempre più Paesi stanno azzerando le misure di emergenza. Non potete più dire che siamo in democrazia, perché con le vostre parole e i vostri atti sta sparendo ogni diritto e libertà e colpevolizzate chi esercita le libertà costituzionali e naturali. Non potete più parlare dell'utilità delle mascherine dopo le vostre belle foto ai vari eventi ufficiali e mondani no-Mask.

Non potete più dire che i vaccini fanno bene, perché i report delle autorità sanitarie mondiali, che voi censurate, ci dicono la situazione assolutamente opposta, cioè i casi di reazioni avverse sono milioni nel mondo e colpiscono tutti, soprattutto i giovani.

Ad esempio, in Israele, in cui il tasso di popolazione vaccinata è tra i più alti al mondo, il report ufficiale del solo aprile 2020 e 2021 - vi risparmio l'ultimo perché è un'ecatombe - degli effetti avversi ai vaccini Pfizer riporta che il programma vaccinale coincide con un incremento della mortalità del 25 per cento. Nella fascia d'età 20-29 anni l'aumento di mortalità è drammatico, più 32 per cento, suggerendo che il vaccino è molto più mortale per i giovani che non per le persone più anziane. C'è una stretta correlazione tra il numero di persone vaccinate e il numero di morti al giorno per ciascuna delle fasce di età. Il rischio di morte dopo la seconda vaccinazione è maggiore che dopo la prima. Aumento percentuale considerevole del 26 per cento di tutti i problemi cardiaci delle persone al di sotto dei quarant'anni, con miocarditi e pericarditi, alta prevalenza di emorragie, danni neurologici, scheletrici, ai tessuti, muscolari. I casi di coagulopatia sono all'ordine del giorno, causa di infarti, ictus, aborti spontanei, interruzione del flusso sanguigno degli arti inferiori e superiori, embolie polmonari.

Non potete più dire che i vaccini evitano la malattia, perché il dato ufficiale del Ministero della salute israeliano del 13 agosto 2021 dice che l'81 per cento dei casi gravi in ospedale sono vaccinati con due o tre dosi.

Non potete più dire che il vaccino migliora la vita, perché il documento ufficiale della sanità britannica pubblicato il 3 settembre 2021 dice che i casi della variante Delta aggiornati al 29 agosto indicano 1.798 morti, di cui 536 non vaccinati - il 30 per cento - e, udite udite, 1.233 vaccinati, cioè il 69 per cento del totale. Quindi, la mortalità per i vaccinati è più che doppia rispetto ai non vaccinati: questa è la realtà, leggeteli questi dati.

Non potete più dire che chi muove critiche alla campagna vaccinale ha paura, perché questi sopra citati sono dati ufficiali dei Paesi che della vaccinazione hanno fatto sfoggio in tutto il mondo.

Non potete più dire che un terzo degli italiani che muove critiche abbia paura del vaccino, perché la paura non ha origine dai cittadini, la paura è stata la chiave di chi ha gestito e continua a gestire in modo altamente discutibile l'emergenza e ricopre incarichi a livello governativo.

Non potete più dire di essere onesti intellettualmente. E non parlo tanto della maggioranza, la cui parte dissidente, ritirando gli emendamenti e votando contro gli emendamenti volti a diffondere salivari rapidi e test sierologici, ha svelato le sue reali posizioni, ma anche dell'opposizione. Leggo testuali parole: “Il certificato verde segna un primo passo verso la definitiva eliminazione degli ostacoli alla libera circolazione che tanto hanno danneggiato la nostra economia. Questo strumento deve essere implementato nel tempo più breve possibile, in modo che diventi effettivo già prima dell'inizio della stagione estiva”. Questa è la dichiarazione ufficiale del 19 marzo scorso della leader di Fratelli d'Italia, che difendeva la decisione di istituire un green pass perché l'adozione omogenea di questa misura in tutta l'Unione europea comporterebbe finalmente il venir meno di tutte le restrizioni. Fate capire, per cortesia, per chi lavorate, perché gli italiani sono stanchi di queste prese in giro.

Non potete più dire che il green pass migliorerà le nostre vite, perché è lo strumento per instaurare definitivamente una dittatura politica, fondata sulla paura e su un'eterna emergenza sanitaria. Non potete più dire che l'Italia è la più brava, perché è solo il laboratorio storico degli esperimenti di ingegneria sociale, insieme alla Francia, con Draghi, da una parte, e Macron, figli di Goldman Sachs e di Rothschild. Non potete più mandare il Capo di questo Stato a dire che dobbiamo rinunciare alle nostre libertà e alla rivendicazione dei nostri diritti, perché lo Stato siamo noi italiani e siamo pronti anche a morire per difendere i nostri diritti.

PRESIDENTE. Concluda.

SARA CUNIAL (MISTO). Non potete più dire che vaccinarsi è un atto d'amore, perché un atto d'amore, senza consenso e sotto ricatto, si chiama stupro.

PRESIDENTE. Onorevole Cunial, nel pieno rispetto della sua facoltà di dire quello che pensa, la pregherei, se lancia accuse, di andare a rivolgersi alle autorità competenti, perché lanciare accuse generiche non fa bene all'informazione dei cittadini (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico).

Secondo punto: sui dati, altrettanto, non si possono dare per valore assoluto dati che non hanno una fonte citata, perché non fanno altro che creare quella confusione (Commenti della deputata Cunial)… Onorevole Cunial, non può replicare al Presidente, quindi la pregherei di non dare in valore assoluto dati che sono assolutamente non dimostrati (Commenti della deputata Cunial).

Ha chiesto di parlare l'onorevole Trizzino. Ne ha facoltà.

GIORGIO TRIZZINO (MISTO). La ringrazio, Presidente. Io sarò molto breve, perché vorrei ripartire da un concetto: nel nostro Paese la reintroduzione dell'obbligo vaccinale credo che sia stata una delle più grandi conquiste non soltanto della sanità pubblica, ma di tutto il Paese nella sua storia.

L'Organizzazione mondiale della sanità inserisce proprio l'esitanza vaccinale tra le dieci maggiori sfide per la salute, considerandola una delle più grandi minacce per l'umanità, perché rischia di invertire i progressi compiuti nella lotta contro le malattie prevenibili con il vaccino.

Nel XX secolo, come ieri accennavo, ben 1.700.000.000 di persone sono morte per malattie infettive e, secondo stime sempre dell'Organizzazione mondiale della sanità, nel decennio che stiamo vivendo, i vaccini salveranno dalla morte 25 milioni di persone.

Ecco, allora, che quello che si è consumato in questi giorni in Aula è un po' la rappresentazione plastica di quella che è la figura del nostro Paese. Io ho assistito anche a delle offese vicendevoli e penso che offendersi a vicenda non abbia alcun senso, così come mantenere questo clima arroventato che c'è stato in questi giorni in quest'Aula, avvalendosi di posizioni spesso anche ideologiche, mentre fuori da queste mura imperversa la bufera.

Io credo che quello che, invece, dovrebbe accomunare tutti noi sia la voglia incontrollabile di buttare alle spalle questo paio di anni di angoscia, di restrizione, perché tutti abbiamo lo stesso dannato, identico bisogno di liberarci da questo incubo. Questo ci rende tutti pari, tutti uguali e da questo bisogna ripartire, con l'obiettivo liberatorio che deve essere di tutti quanti. Bisogna, però, che ci mettiamo soltanto d'accordo sulle modalità.

Ricordando quello che mi disse un professore universitario, mentre io mi trovavo a studiare alla mia scrivania, avvicinandosi, mi disse: studia, fai bene a studiare; è questa la strada giusta. Allora, io vorrei ricordare agli economisti che abbiano l'umiltà di affidarsi ai medici quando si tratta di scelte cliniche; viceversa, credo che i medici si debbano affidare agli economisti quando si tratta di scelte economiche. Il green pass - abbiamo tutti quanti potuto comprendere ciò - non è certamente uno strumento perfetto, ma è perfettibile ed è quello che abbiamo tentato di fare noi con i lavori del Governo, di quest'Aula. Abbiamo cercato di migliorarlo, lo miglioreremo, ma credo che sia veramente l'unico strumento che, insieme al distanziamento e alle mascherine, possa bloccare veramente ed efficacemente la diffusione del virus. Non credo a un Paese COVID free, non credo che, anche qualora dovesse essere istituito l'obbligo vaccinale, questo Paese potrà essere libero dal COVID: è impossibile da un punto di vista immunologico. Vi parla un igienista, una persona che ha studiato questa materia e sa bene che non è possibile avere un Paese totalmente esente dal virus; però abbiamo il dovere di tentare, almeno questo lo dobbiamo fare.

Allora, Presidente, concludo comunicando che voterò favorevolmente questo provvedimento, ma con qualche dubbio, e credo che qualche dubbio lo abbiamo tutti quanti. Noi dobbiamo soltanto fare in fretta perché il nostro microscopico nemico comune è più veloce dei nostri contrasti. Ecco perché ho deciso comunque di tacere spesso durante queste ore, ma di collaborare, quando è possibile, soprattutto votando a favore di questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sodano. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie, Presidente. Siamo arrivati alla fine di questo proficuo dibattito all'interno della Camera dei deputati, che ha portato all'approvazione di zero emendamenti, cioè il provvedimento sul green pass è rimasto lo stesso, identico, a quello uscito dal Consiglio dei Ministri del 27 luglio, se non sbaglio. Quindi, dopo più di un mese di pausa di questa Camera dei deputati, siamo chiamati qui per poter fornire degli emendamenti migliorativi al green pass e questa possibilità viene completamente negata. Inoltre, sul metodo chiedo scusa ai parlamentari di quest'Aula perché, attraverso la nostra opposizione, l'unica - è assurdo dirlo, ma l'unica - in questa Camera, abbiamo ritardato, forse, quelli che erano i vostri biglietti per ritornare a casa. Anche questa mattina c'è stata tutta una trattativa per concludere i lavori d'Aula prima delle 13.

Credo che ciò sia veramente assurdo. Se i cittadini potessero conoscere quello che succede in quest'Aula, veramente perderebbero completamente tutta la fiducia nelle istituzioni, perché qui non c'è un sano dibattito: da un lato le opposizioni parlano e dall'altro la maggioranza non proferisce neanche una parola, ed, inoltre, c'è questa sempre grande tensione per tornare a casa il prima possibile. A questo punto non so se vi conviene ricandidarvi la prossima volta. Se l'interesse è quello poi di non rappresentare i vostri elettori, cosa ci venite a fare qui? Del resto, con la nostra opposizione, umile, con i pochi strumenti che abbiamo, schiacciati da questa maggioranza Draghi, che veramente è una maggioranza bulgara, che prende tutti i partiti da destra a sinistra, siete stati capaci di fare veramente carta straccia dei vostri programmi elettorali per prostrarvi veramente supini a quella che è una direzione governativa non rappresentativa, apolitica, ma semplicemente in funzione delle grandi banche - e lo vedremo adesso con lo scandalo sul Monte dei Paschi di Siena e UniCredit - e delle multinazionali: tutto a discapito dei diritti dei cittadini e dei diritti dei lavoratori! Ma adesso entriamo nel merito di questo provvedimento. Si dirà che le opposizioni di questo Paese hanno fatto dei lavori, hanno portato in Aula degli emendamenti per abolire il vaccino: assolutamente no! Noi tutti, in quest'Aula, abbiamo la maturità di ritenere che il vaccino sia uno strumento fondamentale per uscire da questa pandemia, ma abbiamo anche l'accortezza di poter studiare, di poter verificare e di poter capire che il vaccino non può essere l'unico strumento per uscire dalla pandemia. Infatti i nostri emendamenti migliorativi al green pass andavano proprio nella direzione di poter fornire ai nostri cittadini strumenti ulteriori per abbandonare al più presto possibile questa fase tragica. Allora, il primo emendamento che noi abbiamo proposto, su cui c'è stato completamente il silenzio del Governo, della maggioranza, era quello di poter riconoscere il tampone salivare come un ulteriore strumento importante per poter certificare anche in Italia la positività o la negatività al Coronavirus e poter fornire il green pass. Allora, il tampone salivare è un tampone economico, è un tampone assolutamente indolore, è un tampone diffuso in Germania, in Austria e in Francia, è un tampone che viene prodotto in Italia, però ancora nel nostro Paese ci sono delle remore, e vorremmo capire il motivo. Purtroppo non ci sono state fornite le risposte e nessuna dichiarazione che potesse chiarire in tal senso dal Governo perché ha questa ostilità al tampone salivare, ma noi volevamo, attraverso il nostro lavoro di parlamentari, di rappresentanti del popolo, poter introdurre il tampone salivare in Italia come uno strumento efficace per poter ricevere il green pass: ciò non è stato possibile, ed era l'emendamento migliorativo numero uno. Sulla seconda classe di emendamenti che avevamo proposto, non ci eravamo inventati assolutamente nulla. Siamo curiosi, guardiamo cosa succede negli altri Stati dell'Unione europea e abbiamo proposto a più riprese, chi solo per i minorenni, chi per tutti, la gratuità del tampone. Badate bene, c'è un grande dubbio forse fuori da quest'Aula, perché si pensa che la gratuità del tampone sia qualcosa che noi vogliamo introdurre per incoraggiare le persone semplicemente a controllarsi tramite questo test e a non effettuare il vaccino. In realtà non è così. Quello che non si dice in quest'Aula, quello che non si dice assolutamente nei dibattiti televisivi, dove si prova semplicemente a polarizzare l'opinione pubblica, sì-Vax, no-Vax, mettendo fratello contro fratello, agendo secondo una logica del divide et impera, così mentre la gente è costretta, purtroppo, a combattersi su temi di cui non ha neanche piena conoscenza, voi qui in Parlamento potete fare i vostri “decreti Semplificazioni”, le vostre riforme sulla giustizia. Così si va veramente lontano da quello che è poi l'approfondimento scientifico che sarebbe invece importante per ogni cittadino per poter vivere con consapevolezza questo tremendo periodo. Fare il tampone non è uno strumento no-Vax.

Parliamo con grande logicità: purtroppo il vaccino non riesce a difenderci al 100 per cento dalla diffusione di questo virus. Potrebbe succedere l'eventualità - e già succede - che molte persone certe del loro vaccino, certe del loro green pass, vanno in giro a diffondere il virus, ma poi possono benissimo essere positive al virus. Per questo motivo, il tampone deve essere uno strumento che due o tre volte alla settimana anche i vaccinati, che non sono esclusi dal contagio, devono fare, perché solamente con il tracciamento del virus noi possiamo veramente abbandonare e superare questa pandemia; altrimenti avremo persone in tutto il territorio italiano che, come ho detto prima, con il loro green pass saranno sicure di essere immuni, di non poter contagiare nessuno, mentre invece si potranno ritrovare dei nuovi focolai, si potranno sviluppare dei nuovi focolai di infezione. Questo è anche purtroppo validato dal fatto che dopo cinque o sei mesi l'efficacia del vaccino scende in maniera vertiginosa. Allora, oggi, uno Stato responsabile, uno Stato che vuole controllare questa pandemia e superarla deve incoraggiare l'uso dei tamponi. Ci sono oggi tamponi rapidi che danno la loro efficacia in soli dieci minuti e che veramente ci possono dire, per esempio, che una discoteca o un ristorante è al 100 per cento COVID free, perché con il tampone rapido noi possiamo veramente stabilire se un luogo è sicuro o meno.

Allora, come fanno in Germania, in Francia e in Austria, sarebbe il caso di dare la possibilità ai nostri cittadini di fare tamponi continuamente, in maniera gratuita, senza nemmeno un esborso chissà quanto particolare delle casse statali. Infatti, oggi si riescono veramente ad abbattere i prezzi attraverso una produzione di massa dei tamponi, perché probabilmente non ne usciremo subito da questa pandemia. Ancora, dobbiamo adottare tutte le economie di scala possibili per rendere sostenibile questa crisi pandemica e uscirne al più presto. Uno dei mezzi che ci permette di affrontare questa crisi in maniera sostenibile è appunto quello di permettere la gratuità dei tamponi ai nostri cittadini, ma voi non avete mosso neanche una parola su questa tematica. Anzi, via messaggio, mi sono arrivati dei testi, da parte di qualche collega: “guarda che in Germania non è più così”. In realtà, bastava aprire l'articolo - loro non l'hanno fatto - per vedere che, forse, da ottobre, si vuole far pagare un prezzo simbolico per un tampone, che sicuramente sarà lontano dai 25-15 euro che si pagano qui in Italia, ma, in ogni caso, il tampone rimarrà per sempre gratuito in Germania per le donne incinte, per i minorenni e per tutti le persone fragili. Da noi, invece, è già più di un anno e mezzo che siamo costretti a sborsare molti più soldi.

Poi avevamo proposto una cosa logica, cioè di dare il green pass a chi già ha sviluppato gli anticorpi perché ha superato una malattia. Il green pass si dà a chi ha fatto il vaccino, perché chi fa il vaccino matura questa proteina spike e questi anticorpi. Ma c'è gente che già gli anticorpi li ha, perché per fortuna è sopravvissuta al COVID. Allora, perché non dare loro il green pass? Anche perché ci sono tanti studi medici che ci dicono che chi ha già superato la malattia e ha già gli anticorpi non trae nessuna utilità dal vaccino. Ma anche su questa cosa logica, quasi una logica matematica aristotelica, questo Parlamento non ha detto nulla. Questo è molto grave e sapete perché? Perché, di fronte a tale logicità, quando c'è silenzio delle istituzioni, poi la gente comincia a perdere la fiducia nelle istituzioni e nella scienza.

PRESIDENTE. Concluda.

MICHELE SODANO (MISTO). Concludo, caro Presidente, con una nota di grande amarezza, nel constatare, nella mia prima legislatura, a 32 anni, la totale assenza di dibattito in quella che dovrebbe essere la casa della democrazia del nostro Paese.

PRESIDENTE. Concluda, è già un minuto fuori.

MICHELE SODANO (MISTO). È veramente allarmante. Per questo motivo - mi permetta di concludere - visto che il green pass comunque già è in vigore dal 7 agosto …

PRESIDENTE. Concluda, onorevole Sodano.

MICHELE SODANO (MISTO). …concludo subito, Presidente, e tutti gli emendamenti che noi abbiamo presentato sono stati bocciati, non posso che esprimere voto contrario su questo “decreto Green pass”.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Raduzzi. Ne ha facoltà.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Grazie Presidente. Annuncio qui il mio voto contrario su questo decreto sul green pass che offre non solo palesi incongruenze. Chi può mai pensare che un virus circoli al tavolo di un ristorante, ma al bancone no? O che stare vicini al bancone a bere il caffè la mattina vada bene, mentre invece ad un metro di distanza al tavolo no? Oppure che serva un green pass per entrare alle fiere all'aperto, ad esempio, o ai cinema all'aperto? Queste sono cose totalmente insensate che noi abbiamo provato a correggere, ma ci avete detto di no; anzi ve ne siete stati zitti e avete votato in modo contrario su tutti questi emendamenti di buonsenso. Ebbene, questo green pass introduce un obbligo surrettizio, ma non riesce a raggiungere gli obiettivi che si prefigge. Infatti, se noi andiamo a vedere il numero delle nuove vaccinazioni dopo l'introduzione di questo decreto a fine luglio, vediamo che il numero di nuovi vaccinati crolla in una maniera impressionante. Questo è dovuto sicuramente al fatto che molte persone, che magari erano dubbiose sul fare o non fare questo vaccino, con questo obbligo surrettizio, probabilmente, hanno rinunciato a fare la vaccinazione. Questo è un male, perché noi dobbiamo incoraggiare le persone a fare il vaccino, soprattutto i più anziani. Pensate che abbiamo ancora quasi 2 milioni e mezzo di over 60 anni che non hanno ancora fatto il vaccino, di cui 300 mila over 80 e soprattutto su quest'ultima categoria bisognerebbe insistere. Forse, l'obbligo surrettizio, tramite green pass, non è stata una mossa eccellente, guardando effettivamente i dati. Oltretutto, questo decreto discrimina anche in modo veramente improprio le persone, perché vi siete dimenticati di tutta una serie di categorie. Pensiamo a coloro che hanno contratto il COVID in maniera asintomatica o più di sei mesi fa, che quindi hanno a tutti gli effetti gli anticorpi per combattere il Coronavirus. Ci sono già studi preliminari, ma comunque molto importanti, che provengono da Israele e da altri Paesi, che ci dicono che, molto probabilmente, questi anticorpi sono più resistenti e più duraturi nel tempo rispetto ai vaccini che tendono a perdere un po' di efficacia dopo 5-6 mesi. Infatti, in altri Paesi, ma anche qui, purtroppo, stiamo a discutere di terza dose.

Oltretutto, vi siete anche dimenticati di tutti coloro che hanno utilizzato semplicemente altri tipi di vaccino. Pensiamo agli amici di San Marino che, molto spesso, hanno anche la doppia cittadinanza italiana e usufruiscono dei servizi in Italia: hanno la colpa di aver fatto un vaccino non riconosciuto. Oppure pensiamo ancora a tutti quei cittadini italiani che si sono sottoposti in maniera volontaria alla sperimentazione di ReiThera e che, quindi, hanno sviluppato gli anticorpi al Coronavirus, perché hanno fatto un vaccino che non è arrivato alla sua fase finale. Ora si trovano in una specie di limbo: a queste persone che risposta volete dare? Li state escludendo da tutte le attività sociali, su una base discriminatoria antiscientifica, perché di questo si parla: voi vi riempite sempre la bocca di scienza, ma qui di scienza ce n'è ben poca.

Oltretutto, questo green pass l'avete esteso anche ai minorenni e ai bambini. A quanto mi risulta - spero di non essere smentito -, in Europa non l'ha fatto nessuno. Neppure in Francia, che è stata la prima a utilizzare il green pass per le attività sociali, è stato esteso questo strumento ai minorenni. Su questo voi fate pagare pure i tamponi: 8 euro per ogni tampone a minorenne, che, per una famiglia, rischiano di diventare (un tampone ogni due giorni) circa 120 euro al mese. E pensiamo anche a chi, magari, ha due figli che ha scelto legittimamente con dei dubbi di non vaccinare i figli, perché anche su questo bisogna essere chiari. Ci sono evidenze un pochino contrastanti o, comunque, ci sono pareri di esimi studiosi. Penso a Peter Doshi che sul British Medical Journal pubblicava un parere sul rapporto costi-benefici di vaccinare i minorenni abbastanza importante come studio. Dato questo, voi fate pagare alle famiglie italiane una tassa surrettizia per questi test. Noi vi abbiamo chiesto, in maniera molto semplice e molto lineare, di rendere gratuiti i tamponi rapidi, magari anche quelli salivari che sono più efficienti, più veloci e tutto quanto. E voi ci avete detto di no. È una cosa che fanno praticamente tutti i Paesi nordeuropei, quindi abbiamo degli esempi. I tamponi, tra l'altro, servirebbero per tracciare meglio il contagio, il virus. Renderli gratuiti almeno per i minorenni è una cosa che serve anche a tutti coloro che giustamente hanno scelto di vaccinarsi, perché, purtroppo, stiamo vedendo che anche coloro che si sono vaccinati possono contrarre il Coronavirus e contagiare altre persone. E voi ci avete detto di no.

In ultimo, un altro motivo per votare “no” su questo decreto pasticciato e malpensato è quel fondo, quelle briciole, quei 20 milioni che voi avete dato a tutte le attività che sono state chiuse durante questa stagione estiva. Penso a tutti i locali e alle discoteche. Quei 20 milioni rappresentano più o meno 5 mila euro a testa per ogni attività: veramente briciole, se pensiamo che comunque quelli sono posti di lavoro, dove lavorano baristi, camerieri, titolari. Ci sono persone che vivevano di quelle attività e voi gli avete dato delle briciole. Doveva essere il Governo dei migliori, con il Premier Draghi che si è insediato, dicendo che questo non è il momento di tassare, che questo è il momento di spendere e sostenere le attività: ebbene, invece, vediamo che ci mettono 20 miseri milioni.

Anche su questo punto io avevo proposto un emendamento per ampliare quel fondo e portarlo almeno a 100 milioni, togliendo, ad esempio, delle orride marchette che erano state inserite nel “decreto Sostegni-bis” - penso a quella marchetta per i cacciatori, per l'attività venatoria, che abbassava l'IVA sugli animali vivi utilizzati nella caccia, penso a quei 30 milioni dati come credito d'imposta all'editoria e a tante altre marchette territoriali che potevano essere benissimo cancellate - e quelle risorse potevano essere date alle categorie che sono rimaste chiuse quest'estate e, quindi, ai lavoratori di quelle categorie. Ecco, per tutte queste ragioni io non posso che votare “no” a questo decreto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Angiola. Ne ha facoltà.

NUNZIO ANGIOLA (MISTO-A-+E-RI). Presidente, cari colleghi, il decreto-legge n. 105 del 2021 detta una serie di misure urgenti allo scopo di fronteggiare l'attuale fase di emergenza epidemiologica, nonché per consentire l'esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche. Vengono aggiornati i parametri in base ai quali si determina il colore delle regioni per l'applicazione di misure differenziate rispetto a quelle valide per la generalità del territorio nazionale, tenendo conto, anche questa volta, ma a percentuali modificate rispetto alla normativa previgente, del parametro dell'incidenza dei contagi rispetto alla popolazione complessiva e del tasso di occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva. Viene subordinato al possesso di una certificazione verde COVID-19 in corso di validità l'accesso a diversi servizi e ambiti, come già accadeva finora, salvo alcune lievi variazioni.

Le nuove disposizioni si applicano nell'intero territorio nazionale, non soltanto in zona bianca, ma anche in zona arancione e rossa e laddove i servizi e le attività citati siano consentiti, alle condizioni previste per le singole aree. Dalle nuove disposizioni sono esclusi i soggetti che, in ragione dell'età, non rientrino nella campagna vaccinale contro il COVID-19 e quelli per i quali un'idonea certificazione medica attesti l'incompatibilità delle vaccinazioni in oggetto con il proprio stato di salute.

Premesso questo, vorrei svolgere 3 considerazioni. Siamo contrari alla proposta, che pure è stata avanzata da alcuni, di accordare la gratuità del tampone per i non vaccinati; non è pensabile mettere a rischio di tutti i contribuenti una scelta che è alternativa rispetto al vaccino di cui abbiamo somministrato miliardi di dosi, in tutto il mondo. I vaccini sono assolutamente sicuri e protettivi e vengono messi a disposizione gratuitamente. Quindi, la strategia da seguire è quella della vaccinazione, senza se e senza ma. Se ne è discusso molto in questi giorni, noi ribadiamo il nostro punto di vista. Naturalmente c'è chi non si può vaccinare, per ragioni serie, ma si tratta di una sparutissima minoranza; mi riferisco a chi è vulnerabile rispetto a certe condizioni. A queste persone il tampone va fatto in modo gratuito, ci mancherebbe altro.

Secondo punto; per quanto riguarda i docenti che non vogliono vaccinarsi, Azione e +Europa ritengono che si debbano moltiplicare gli sforzi per convincerli che questo atteggiamento è inaccettabile; il COVID è una malattia insidiosissima; peraltro, con la variante Delta è cambiato tutto rispetto al ceppo originario di Wuhan, la carica virale del ceppo originario era molto inferiore rispetto a quella della variante Delta; mediamente, se prima un positivo infettava meno di 2 persone, ora, con la variante Delta, ne infetta 7; senza vaccino avremmo avuto decine di migliaia di morti in più; gli inglesi hanno calcolato in 90 mila le morti evitate, sono decine di migliaia le persone che sono vive semplicemente perché si sono vaccinate.

Terzo punto; non condividiamo nel modo più assoluto la proposta di rendere il green pass obbligatorio nelle imprese, scaricando sullo Stato il costo dei tamponi per chi non si vuole vaccinare. Sarebbe un paradosso se, in presenza di no-Vax, “ni-Vax”, “boh-Vax” e fiancheggiatori vari, poi, alla fine, pagasse Pantalone. Tre sono le ragioni a sostegno della nostra tesi di Azione e +Europa: mi limito semplicemente a ricordare che il costo del rifiuto opposto da tali persone grava sulla fiscalità generale e, quindi, sul contribuente, inoltre, si depotenzia lo strumento del green pass che andrebbe invece potenziato e si premia chi preferisce fare vaccinare gli altri e godere del senso di responsabilità che gli altri stanno dimostrando.

Concludo questo mio discorso dicendo che non sanzionare chi non si vaccina, anche semplicemente facendogli sostenere il costo del tampone, equivale a sanzionare chi, invece, si vaccina. Insomma, non possiamo assecondare i free rider anti vaccinisti.

Tutto ciò premesso annuncio il voto favorevole della componente Azione-+Europa.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Colucci, per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO COLUCCI (M-NCI-USEI-R-AC). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, sottosegretario Costa, noi siamo contro la privazione di qualsiasi forma di libertà. La libertà è uno dei valori che caratterizza l'identità di Noi con l'Italia ed è un valore per noi non negoziabile. Però, con i lockdown la mia generazione, e quella successiva, hanno purtroppo vissuto la più drammatica esperienza di privazione di libertà e non abbiamo più intenzione di rivivere quell'esperienza. Vorrei ricordare ai colleghi - purtroppo troppo spesso si rimuove ciò che tutti noi abbiamo vissuto, ma il dramma e le conseguenze gravi del lockdown devono essere ben impresse nella nostra mente - solo alcune conseguenze particolarmente significative. Pensiamo alla chiusura delle scuole: per mesi, i nostri ragazzi, i nostri giovani non hanno avuto formazione in presenza; io credo che tutti qui possiamo ben riconoscere che la didattica a distanza non può assolutamente sostituire la formazione in presenza; ciò ha comportato anche la perdita di socialità e conseguentemente anche aspetti psicologici per i giovani che, purtroppo, oggi, sono anche oggetto delle cronache a cui assistiamo. Questo è stato uno degli eventi più drammatici dei lockdown che abbiamo vissuto. Per, poi, aggiungere a questo un'altra vicenda veramente complicata e che ha messo in ginocchio l'economia, ovvero la chiusura di ristoranti, di bar e di molte imprese, creando danni economici in certi casi, purtroppo, irreparabili. Oppure, pensiamo allo smart working che, per certi versi, è anche una novità che abbiamo scoperto in conseguenza della chiusura totale, ma che contestualmente, se esasperato, crea la desertificazione delle nostre città e crea anche problemi di socialità non indifferenti.

Allora, noi crediamo che sia necessario continuare a vivere, e, se necessario, convivendo con il virus, quindi, crediamo che sia meglio avere regole chiare, comportamenti conseguenti corretti e da quando è arrivato il Governo Draghi, finalmente, abbiamo, anche su questi aspetti, molta più chiarezza e tempistiche adeguate per consentire agli italiani di ridefinire e riprogrammare la propria vita, a differenza di quello che accadeva durante i Governi precedenti a quello Draghi. Quindi, piuttosto che nuove chiusure, siamo convinti che sia necessario avere un quadro di regole che ci permetta di garantire la libertà, perché noi crediamo che anche con l'introduzione e soprattutto grazie all'introduzione del green pass si riesca a essere liberi, perché l'unica alternativa che rischieremmo di avere è quella di avere nuovi lockdown.

Tra l'altro, sul tema delle regole chiare e dei comportamenti corretti, gli italiani in questi mesi hanno dato dimostrazione di responsabilità e di serietà. Basti pensare che sono immunizzati con 2 dosi 40 milioni di cittadini italiani, con una copertura dell'82 per cento e, grazie a questo impegno e a questa responsabilità, la soglia delle terapie intensive in Italia è sotto il 5 per cento.

Io credo che, menzionando questo sforzo di tanti italiani, sia opportuno evidenziare che oggi chi fatica a vaccinarsi dovrebbe convincersi a farlo, perché se oggi è una persona libera lo deve ai quei 40 milioni di vaccinati con 2 dosi e dovrebbe solo ringraziare e prendere ad esempio.

Guardate, vogliamo essere molto chiari come gruppo sulla nostra posizione: crediamo che l'obbligo vaccinale non sia un tabù. È un'estrema ratio. Ci auguriamo che a questo non si arrivi, però, per evitare che ciò accada, siamo convinti che la strada sia quella della persuasione e della responsabilità.Dobbiamo tutti darci una mano a convincere gli incerti e a spiegare le ragioni per vaccinarsi e riuscire a incrementare ancora di più la percentuale di italiani che si è immunizzata.

Il green pass, quindi, per noi, nel momento in cui viene introdotto per l'accesso ai ristoranti, per gli eventi sportivi, per i concerti, per i concorsi pubblici e per l'ingresso al cinema per tutta la popolazione superiore ai 12 anni, è lo strumento che sintetizza le regole chiare e i comportamenti corretti a cui ho fatto riferimento. È, quindi, sinonimo di libertà, una libertà che vogliamo garantire anche attraverso questo nuovo e importante strumento. Voteremo, quindi, a favore del decreto sul green pass.

Vorrei concludere con una citazione di Pietro Calamandrei, che diceva: “La libertà è come l'aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare” e noi ci siamo accorti, rispetto a questa citazione, quanto sia importante ed essenziale e che grande valore sia la libertà nel nostro Paese.

Allora, credo che sostenere questo decreto voglia dire, con dei limiti sicuramente alla libertà a cui siamo abituati, permetterci, comunque, di esercitare il nostro diritto fondamentale riconosciuto dalla Costituzione, che è quello di essere uomini e donne libere, ma ovviamente auspichiamo che presto si possa tornare in piena normalità e in piena libertà (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento AdC).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Jessica Costanzo. Ne ha facoltà.

JESSICA COSTANZO (MISTO-L'A.C'È). Il decreto che oggi votate in quest'Aula introduce l'obbligo del green pass per poter svolgere una lunga serie di attività della nostra vita quotidiana, dall'accesso ai ristoranti, alle sagre, agli eventi di cultura e spettacolo, alle palestre e a tutti gli sport al chiuso.

Si tratta, Presidente, di un punto di non ritorno, di una lunga e inarrestabile marcia verso la compressione della libertà personale.

Da oltre un anno, ormai, osserviamo l'infimo livello del dibattito politico in tema di vaccinazioni, obbligo vaccinale e infine green pass, che ha finito per cancellare ogni traccia di buonsenso, ogni regola morale e giuridica fino ad oggi considerata intoccabile. Immaginiamo se solo 3 anni fa ci avessero detto che per andare al cinema o in palestra sarebbe stato necessario rispettare determinati obblighi o esibire determinate certificazioni: avremmo pensato a un incubo; e, invece, tutto ciò si è avverato.

Intendiamoci: qui nessuno vuole farsi portavoce di teorie no-Vax o antiscientifiche. Riconosciamo che i vaccini hanno segnato uno degli step fondamentali nel progresso scientifico e nella storia della medicina. Tuttavia, ci sono anche altri elementi da tenere in considerazione, quali, ad esempio, il fatto che siamo di fronte a un virus estremamente mutevole, come, appunto, il Coronavirus, e, quindi, occorrerebbe un vaccino che venga via via aggiornato, in modo da essere competitivo con le varianti.

Invece, noi abbiamo un vaccino che è di quasi 2 anni più vecchio rispetto alle attuali varianti e questo spiega la recrudescenza dell'infezione in Paesi con un'alta percentuale di vaccinazione, come il Regno Unito, l'Islanda e Israele.

Dall'altro canto, non possiamo tacere quel che è ormai evidente: il vaccinato può comunque contagiare e, dunque, essere anche portatore e veicolo del virus. Di fronte a questa evidenza scientifica, il Governo cosa fa? Pone le basi per una vera e propria illusione, l'illusione che i vaccinati possano riprendere una vita normale, la vita come prima, come se la pandemia fosse un lontano ricordo. È un'impostazione molto pericolosa, perché dopo la tregua estiva dei contagi, che, peraltro, si era verificata anche l'anno scorso, ormai adesso le cifre dei contagiati iniziano a salire - nonché i morti e i pazienti in terapia intensiva -, con la differenza che quest'anno rispetto all'anno scorso abbiamo questo vaccino.

E, allora, cosa si fa? Si gettano le basi per una vera e propria discriminazione, ed è ancora più subdola perché nascosta tra le pieghe di un'apparente libertà ed è ancora più aberrante perché riguarda anche i più giovani.

L'obbligo indiretto di sottoporre a vaccinazione i giovani e i ragazzi, che, tra l'altro, sono una popolazione praticamente immune dal COVID, è terrificante e va contro ogni logica di buonsenso e di deontologia medica. I dati sui morti, rilasciati, tra l'altro, dall'Istituto superiore di sanità, ci dicono che l'età media dei pazienti deceduti è di 80 anni. Fra questi decessi, solo l'1,2 per cento ha meno di 50 anni e solo lo 0,2 ha meno di 40 anni. Se guardiamo poi alle irrisorie statistiche sugli adolescenti, scusate ma le parole del Presidente del Consiglio si rivelano essere proprio una menzogna.

C'è, poi, la politica che si appropria dell'emergenza, travestita da salvatrice della patria, e si permette di intervenire politicamente sulle vite dei cittadini. Il Governo ha semplicemente fatto le sue scelte, che sono e restano politiche e non sono sanitarie. È una scelta politica quella di estendere l'obbligatorietà della certificazione verde per i ristoranti al chiuso, nei bar, per le consumazioni al tavolo, per il cinema e i teatri. È una scelta politica quella di estendere l'obbligatorietà del green pass per i docenti e per gli studenti universitari. È ancora una scelta politica - lasciatemelo dire - che ha forti profili di illegittimità e vediamo anche quali.

Il regolamento n. 2021/953 (è un regolamento comunitario) stabilisce (n. 36): “È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l'opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate. Pertanto il possesso di un certificato di vaccinazione (…) non dovrebbe costituire una condizione preliminare per l'esercizio del diritto di libera circolazione o per l'utilizzo di servizi di trasporto (…) quali linee aeree, treni, pullman (…)”.

C'è, poi, il Consiglio d'Europa, con la risoluzione n. 2361 del 27 gennaio 2021, che ha disposto: “L'Assemblea invita gli Stati membri e l'Unione Europea ad assicurare che i cittadini siano informati che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno può essere sottoposto ad una pressione politica, sociale o di altro genere affinché si vaccini se non si desidera farlo”. Poi, c'è il principio del primato del diritto comunitario, che è l'ABC: le norme europee prevalgono su quelle nazionali, Presidente. In particolare, i regolamenti hanno portata generale, sono obbligatori in tutti i loro elementi e direttamente applicabili nei confronti dei rispettivi destinatari, che possono essere privati, Stati membri e istituzioni.

Pertanto, Presidente, il green pass deve essere facoltativo. Invece, quella che viene introdotta è solo una discriminazione bella e buona. Peccato, però, che la discriminazione perpetrata per legge sia vietata, innanzitutto dall'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, poi dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.

Presidente, abbiamo tentato in tutti i modi di aprire un dibattito serio e costruttivo, abbiamo anche evidenziato tutte le storture e le palesi contraddizioni, in Aula e in Commissione, ma il Governo si è mostrato sordo ai nostri appelli; perfino sulle questioni di buonsenso ha chiuso ogni possibilità di dialogo.

Faccio tre esempi: l'equiparazione dei test salivari rispetto ai tamponi nasali, naso-orofaringei, l'esenzione dei minorenni dalla necessità di fare il vaccino, oppure il riconoscimento del test sierologico quantitativo positivo. I test salivari - ve l'abbiamo detto in tutte le salse in Commissione e in Aula - sono più accurati, meno invasivi, più efficienti, favoriscono lo screening, il tracciamento ed hanno una riduzione di costo rispetto ai tamponi nasali perché non tutti gli italiani possono permettersi di spendere 15 euro ogni due giorni, ogni 48 ore.

Poi parliamo dei minorenni che sono sottoposti, di fondo, a un obbligo indiretto di vaccino. Ebbene, sono sottoposti a un ricatto morale perché per avere una vita normale, per riconquistare la loro età, la loro adolescenza, in cambio della loro libertà devono barattare il vaccino, quando tutti gli esperti, epidemiologi, infettivologi e perfino premi Nobel ci dicono che non si vaccina in pandemia perché le varianti sono casuali e iperadattative, quindi c'è il rischio che aumenti la vaccino-resistenza. I periodi di sperimentazione non sono stati rispettati - pensiamo alla fase preclinica - e quanto all'acquisizione del consenso informato, alla farmacovigilanza, attiva e passiva, ad oggi gli effetti avversi non vengono riportati.

Poi, abbiamo il test sierologico quantitativo positivo. Voi vi siete dimenticati di una grande fetta di popolazione,di tutte quelle persone che hanno contratto, magari, l'infezione come asintomatiche oppure chi si è vaccinato col vaccino ReiThera o col vaccino Sputnik, come la popolazione di San Marino. Tutte queste persone non hanno gli stessi diritti del resto del Paese.

In realtà, se ci pensiamo bene, la cura c'è, manca tutto il resto. Pensiamo agli anticorpi monoclonali. Le infusioni finanziate ad oggi sono 200.000, quelle che sono state fatte sono 7.500; questo nessuno lo dice. Le terapie domiciliari sono poi il vero punto debole del sistema.

In una fase storica così delicata avremmo avuto bisogno di una sola cosa: informazione puntuale, dialogo, comprensione dei dubbi e delle incertezze della popolazione. Forse, vi siete dimenticati dei farmaci come quelli anti-ulcera che, dopo essere stati usati per molti anni, per oltre quarant'anni in commercio, sono poi stati ritirati perché potenzialmente cancerogeni. Questo è un esempio di come sia legittimo avere qualche dubbio.

Nel mondo intero i risultati migliori nella lotta alla pandemia sono stati ottenuti da chi ha saputo incoraggiare il diritto alla decisione, perché il cittadino ha diritto, sulla base delle informazioni in suo possesso e fatte salve anche le prerogative dei medici, di decidere in merito alla propria salute e quindi alla propria vita. Oggi, invece, noi abbiamo appaltato questo diritto a un Governo pieno di contraddizioni.

Per tutti questi motivi, Presidente, annunciamo il voto contrario de L'Alternativa c'è su questo decreto (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Stumpo. Ne ha facoltà.

NICOLA STUMPO (LEU). Grazie, Presidente. Per le cose che ha detto lei in apertura, le chiedo se mi può avvisare a quattro minuti, per poter terminare in cinque minuti al massimo il mio intervento. Grazie.

Penso che dopo queste nostre due giornate di dibattito, anche acceso, con delle grandi differenze e differenziazioni che ci sono state tra maggioranza e opposizione, ed anche dentro la maggioranza, si possa provare ora a chiudere questo nostro decreto soffermandosi, come punto finale, su alcuni aspetti che fin qui mi pare non siano stati chiariti. Innanzitutto, penso che in quest'Aula si possano usare tutte le argomentazioni possibili ma non certo utilizzare - mi dispiace dirlo - fake news per diffondere informazioni sbagliate, inesistenti, come quella di dire che la percentuale di morti causate dal COVID è superiore tra i vaccinati rispetto a quella dei non vaccinati (Applausi dei deputati dei gruppi Liberi e Uguali e Partito Democratico e di deputati del gruppo Misto). Penso sia una cosa inaccettabile e che nel Parlamento italiano queste cose non devono avere accesso e devono essere, anche tra di noi, riprese e negate. Non c'è bisogno di andare su siti fantasiosi per trovare i dati, basta avere anche qualche conoscenza, basta guardare quello che è successo, purtroppo, nella prima fase del COVID, in cui non c'era il vaccino - a questo riguardo, bisogna ringraziare tutta la comunità scientifica internazionale che soltanto in un anno è riuscita a produrre il vaccino -, e verificare la condizione ad oggi, in particolare verificare come il numero dei contagiati attuale è inferiore in ragione del numero dei vaccinati che ci sono stati e verificare che, tra i contagiati, i vaccinati non finiscono in terapia intensiva e non muoiono in percentuale pari a quella di quando i contagiati erano tutti non vaccinati. Non bisogna trovare numeri più semplici della quotidianità; poi si possono andare a leggere, si possono fare le statistiche ed è utile farlo, ma la quotidianità è sotto gli occhi di tutti e noi dobbiamo avere il coraggio di affrontarla senza dare spazio ad ambiguità e a bugie che alimentano un dibattito sbagliato. Da questo punto di vista credo derivi il ragionamento rispetto a questo decreto e all'utilizzo del green pass, utilizzo quindi inteso non come una medicina del COVID ma come uno strumento, piaccia o non piaccia, per aumentare il numero dei vaccinati, se il numero dei vaccinati è l'impegno che l'intera comunità mondiale, nell'ultimo G20, si è data. L'impegno, infatti, è di portare il vaccino negli angoli più diffusi e più poveri di questo nostro pianeta, di portarlo in tutti gli angoli di tutte le città, per evitare che ci siano morti e problemi.

Mi avvio a concludere, Presidente, non c'è molto altro da aggiungere. Noi siamo un Paese che ha già avuto dei precedenti: si chiamava professor Di Bella, che voleva debellare il cancro. Noi non possiamo andare dietro a queste dicerie, dobbiamo seguire la scienza e non dobbiamo però neanche lasciarci guidare con false attestazioni che poi deviano il ragionamento, come l'utilizzo dei tamponi come modello alternativo al vaccino. Noi dobbiamo convincere i cittadini del nostro Paese a ricorrere alla vaccinazione, che è l'unico strumento per combattere questo problema. Rimane quello che ho detto prima ai sottosegretari presenti: dentro questo decreto c'è una vicenda aperta, non chiusa, che verrà riaperta, che è quella dei lavoratori fragili e dei familiari dei lavoratori fragili. Io ringrazio i sottosegretari presenti perché so lo sforzo che hanno provato a fare per risolvere il problema. Penso, però, che in una fase così complicata non possa essere una burocrazia ministeriale a dettare i punti di partenza e le necessità di un Paese, dove le difficoltà sono tante, sono delle imprese ma anche di tanti cittadini fragili che hanno il diritto di essere tutelati. Noi su questo non arretreremo di un centimetro.

Nonostante questo, dichiaro il voto assolutamente favorevole del gruppo di Liberi e Uguali (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marin. Ne ha facoltà.

MARCO MARIN (CI). Grazie Presidente. Governo, colleghe e colleghi, oggi aggiungiamo un altro tassello, un pezzo del puzzle alla guerra che ci troviamo a combattere dal 21 febbraio 2020, dai primi casi che ci sono stati in Italia, dall'inizio di questa pandemia da SARS-CoV-2. La pandemia - lo dice il termine - per definizione non conosce confini, ha coinvolto tutti. Ci siamo trovati travolti. Ricordo il pomeriggio in cui mi chiamò un membro del CTS, il professor Palù, a Padova, mi disse: è arrivato. La scienza, infatti, lo aspettava questo momento. Non ha avuto bisogno di specificarmi cosa arrivava, arrivava il SARS-CoV-2 anche in Italia.

Da quel momento, ci siamo trovati travolti da un virus che non conoscevamo. Non lo conoscevamo e abbiamo cercato di combatterlo con i mezzi che avevamo. Abbiamo passato dei mesi - perché non possiamo dimenticarci, oggi che parliamo di green pass e di vaccini, quello che abbiamo passato - chiusi in casa, perché in questa guerra, non conoscendo questo virus, il lockdown era una conseguenza; non potevamo combattere, non avevamo armi. Non c'era terapia e non c'era vaccino e ci nascondevamo perché questo virus, quando ci colpiva e incontrava l'essere umano, che ovviamente è l'ospite, si inseriva. Ad oggi, in Italia, i morti sono 129.070. E non possiamo mai dimenticarlo - perché il valore della vita è fondamentale - neanche oggi, che ci troviamo finalmente ad avere qualche strumento. Perché, vedete, la scienza ha fatto uno sforzo eccezionale, e ci ha dato - cercavamo la terapia o il vaccino - le armi per combattere, perché in una guerra o si scappa e ci si nasconde - e l'abbiamo fatto per tanti mesi -, o si combatte e, per combattere il SARS-CoV-2, avevamo bisogno di vaccino o terapia ed è arrivato finalmente il vaccino. Con il vaccino abbiamo cominciato a vedere la luce, abbiamo cominciato a vedere - come ha detto il Presidente Mattarella - l'inizio di un percorso che può portarci fuori dal tunnel, perché con il vaccino abbiamo la possibilità di ritornare alla normalità, certo alla normalità di una guerra, a combattere questa battaglia di libertà. Allora, diventa francamente difficile pensare che si possa anche solo contestare il dovere morale ed etico che tutti noi abbiamo di vaccinarci (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia), perché la nostra libertà individuale deve stare insieme alla responsabilità collettiva. La nostra libertà individuale non finisce mai, ma finisce quando riguarda gli altri. E, allora, se non ci si vaccina, è inutile che parliamo delle varianti. Hanno detto dei colleghi prima di me che oggi parliamo della variante Delta: basta parlare con gli scienziati italiani - noi tutti abbiamo la possibilità di confrontarci e scienziati italiani ce ne sono di autorevoli nel nostro Paese - anche rispetto a questo tema: è evidente che la variante Delta oggi rappresenta un virus diverso da quello che è arrivato e anche molto più pericoloso. Le varianti si sviluppano perché trovano terreno fertile, perché purtroppo nell'ospite, nell'essere umano, se non tutti siamo vaccinati, le varianti hanno facilità di insinuarsi. Attenzione, quando parliamo di vaccino: se arriverà una variante, causata da un virus che buca il vaccino, noi saremo costretti a tornare indietro. Quindi, tutti questi strumenti? Oggi si parla di green pass, ma questa non è una misura di salute pubblica, è una misura, un combinato disposto che sta insieme al vaccino: green pass e vaccino sono la possibilità di riprendere a vivere normalmente (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia). Tanto più che noi, quando è partito il green pass, quando il Governo fece il primo decreto abbiamo chiesto immediatamente - per quello dicevo che sono pezzi di un puzzle - che il green pass venga esteso al trasporto pubblico locale ed alle aziende ed aspettiamo il prossimo decreto perché siamo convinti che il Governo stia percorrendo la strada giusta. Il green pass, anche chi lo contesta, deve capire che è l'unico modo. Io sono un medico: vaccini obbligatori in Italia ce ne sono (prima erano 4, poi altri 6), ci sono dei vaccini che sono fortemente raccomandati e francamente, se non si raggiunge un'immunità di gregge di cui dovremmo parlare, arrivare all'obbligo vaccinale è una cosa che si dovrà fare (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia). Se non raggiungiamo i numeri per permettere agli italiani di lavorare in libertà, sarà una cosa che dovremo fare. Il green pass è un passaggio che sta prima dell'obbligo vaccinale, è un passaggio che permette di dire a tutti: “pensateci bene”! Ripeto: la stragrande maggioranza degli italiani si sta vaccinando, ma abbiamo ancora 3 milioni, se il dato è corretto, di italiani over 50 che non si vaccina. Se vogliono poter rientrare nella normalità hanno due possibilità: o si vaccinano, o fanno i tamponi costantemente, perché - ripeto quello che dicevo prima - non si può mai negare la comunità. Il green pass è uno strumento che richiama al valore della comunità ed alla capacità di stare insieme. È una battaglia che noi vogliamo percorrere dall'inizio - l'abbiamo chiesto -, è uno strumento in cui sosteniamo fortemente il Governo. Noi siamo per il green pass e il vaccino (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia). Ho detto prima - e completo - che abbiamo iniziato una guerra (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia): all'inizio siamo scappati, adesso la stiamo combattendo grazie all'arma del vaccino. La terza possibilità in una guerra, se non scappi e se non combatti, è quella di collaborare con chi ti attacca. Chi decide di non vaccinarsi, mettendo a rischio la salute propria e degli altri, decide di collaborare con il virus. Noi questo non possiamo accettarlo (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia). Per questo, oggi votiamo “sì” convintamente al green pass. È un tassello che aspetta il prossimo - e arriverà sicuramente il prossimo - decreto e diciamo che è la strada giusta. “Sì” al green pass e “sì” al vaccino perché solo così gli italiani - e il mondo, perché una pandemia non conosce confini - possono riacquisire la loro libertà (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia-Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Marco Di Maio. Ne ha facoltà.

MARCO DI MAIO (IV). Grazie, Presidente. Consideriamo questo decreto un'arma fondamentale nella lotta al COVID, tanto più dopo le modifiche che sono state apportate in sede di conversione, alle quali, per Italia Viva, ha lavorato in prima linea la collega Lisa Noja, ma ringraziamo anche tutte le forze di maggioranza che hanno avuto un approccio costruttivo, in particolare il sottosegretario Costa, che abbiamo apprezzato nella sua sensibilità su molti temi. In questo momento, l'Italia sta giocando una partita fondamentale, che riguarda il proprio futuro: o riusciamo a contenere il virus, a limitarne la diffusione, a contrastare le varianti ed a salvaguardare la nostra sanità pubblica, o dovremo affrontare un nuovo periodo di restrizioni e quella ripresa economica, che ora sembra assumere contorni più robusti e che ha fatto registrare anche un'impennata del clima di fiducia dei nostri imprenditori, andrà a schiantarsi contro il muro dell'irresponsabilità di una minoranza di popolazione.

Abbiamo sentito dire che sarebbe opportuno utilizzare altri strumenti: benissimo, ma quali? Perché nessuno in quest'Aula - e fuori da quest'Aula -, tra coloro che contestano green pass e vaccini, ha saputo spiegare quale altra forma altrettanto efficace metterebbe in campo se dovesse avere l'onere di governare questo Paese (e per fortuna non ce l'ha). Si è arrivati addirittura a negare la pericolosità del virus e, in alcuni casi, l'esistenza stessa di esso. È sull'equivoco che possa esserci un'alternativa al green pass e ai vaccini che una parte delle forze politiche, presenti anche in questo Parlamento, sta giocando una partita per conquistare consensi, mettendo però purtroppo a rischio la salute di tutti e la prospettiva di tutti. Quei partiti che fanno l'occhiolino ai no-Vax, ai no-green pass e ai no-scienza, riflettano! State facendo del male al nostro Paese! Dai leader politici che si atteggiano a influencer ci aspetteremmo, se avessero davvero a cuore le sorti del Paese, che usassero la loro influenza e i loro spazi sui media per spiegare ai cittadini la necessità di vaccinarsi, di rispettare le regole e di utilizzare il green pass, per convincere, ad esempio, 1.800.000 italiani al di sopra dei 50 anni - il dato è stato fornito dal generale Figliulo, dal commissario straordinario all'emergenza COVID - che ancora non si sono vaccinati, che invece devono vaccinarsi, per spiegare ai giovani l'importanza della immunizzazione. Ci aspetteremmo che tutti i leader politici di maggioranza, ma anche quelli di opposizione, comprendessero che in gioco non c'è qualche cosa che riguarda la destra, la sinistra, il centro o qualche altra prospettiva politica, c'è la salute di tutti, e che di conseguenza compiessero un gesto rivoluzionario per loro: mettere da parte la ricerca del consenso e lavorare per sconfiggere il virus. Fatelo per una volta! Forse non salirete nel sondaggio della prossima settimana, ma renderete un servizio alle future generazioni, perché non c'è alternativa praticabile al green pass ed ai vaccini, se non nuove chiusure, zone rosse e lockdown, le stesse soluzioni con cui si è dovuto fronteggiare il virus nel momento in cui non avevamo ancora a disposizione il vaccino. Noi siamo favorevoli all'estensione dell'uso del green pass - come il Governo sembra indirizzato a fare - ed alla sua obbligatorietà, anche qui nell'Aula di Montecitorio, dove è assurdo che sia considerato una limitazione all'esercizio della funzione di deputato e pertanto non venga posto come obbligatorio. Siamo al lavoro per migliorarne il suo utilizzo, per risolverne le inevitabili contraddizioni, che ci sono e che non vanno certamente negate, nessuno strumento è perfetto. Tuttavia chi si oppone all'utilizzo del green pass, si oppone a uno strumento che ci assicura la libertà ed è vergognoso che ci sia chi sostiene che l'esibizione del certificato verde sia una privazione della libertà.

Venendo al contenuto di questo provvedimento, noi rivendichiamo alcuni risultati importanti che sono stati apportati dal lavoro parlamentare, che è stato svolto - e non è affatto vero che non c'è stata possibilità di discutere, di migliorare e che il Parlamento è stato messo da parte in questa discussione -, in particolare la previsione con una norma di legge specifica dell'obbligo di garantire il diritto di visita giornaliera nelle RSA da parte dei familiari muniti di green pass, specificando che questi possono anche svolgere, durante i periodi di visita, attività di assistenza ai loro parenti non autosufficienti. Questo emendamento era già stato presentato, con una forte spinta di molte associazioni con cui abbiamo avuto rapporti in questi mesi e siamo soddisfatti e ci compiacciamo anche con il Governo per aver accolto questa proposta di modifica.

Ci teniamo a sottolineare, ad esempio, anche la proroga di alcune norme sul trasporto pubblico locale, la proroga per la giustizia amministrativa della possibilità di udienze da remoto, l'allineamento dell'attuale normativa sui green pass per le feste legate a cerimonie civili e religiose; attualmente c'erano discrasie che rendevano di difficile applicazione questa norma.

Mi avvio rapidamente alla conclusione, segnalando due temi tra quelli ancora aperti e sui quali vogliamo porre - e continueremo a farlo - la nostra attenzione. Il primo riguarda la proroga delle tutele per i lavoratori fragili: abbiamo provato a proporre che almeno fossero estese per i lavoratori fragili non vaccinabili o gravemente immunodepressi; abbiamo tentato di ottenere almeno una proroga dello smart working, attualmente prevista solo fino al 31 ottobre, fino al 31 dicembre 2021, ma non c'è stato possibile arrivare al risultato. Quindi, questo è un tema che sottoponiamo all'attenzione del Governo; così come sottoponiamo la necessità di riconoscere l'utilizzo del test sierologico per poter certificare l'avvenuta guarigione nel caso di pazienti COVID asintomatici che abbiano scoperto di aver contratto la malattia solo successivamente.

Questo è un punto importante per dare una risposta a molti pazienti e a questi cittadini, in parte rappresentati anche dal Coordinamento operativo del “Gruppo Guariti COVID” non ancora immunizzati, di non essere dimenticati e di poter, quindi, avere accesso alla certificazione green pass. Su molti temi c'è bisogno di intervenire e di migliorare questo provvedimento, ma siamo convinti - assolutamente convinti - che non solo l'estensione dell'obbligo del green pass sia importante, ma che sia necessario, qualora le condizioni lo richiedano e si verifichi, appunto, la necessità di dare un'ulteriore accelerazione alla vaccinazione, rendere anche obbligatoria la vaccinazione stessa. In ogni caso, siamo assolutamente in linea con la posizione del Governo e dichiaro, quindi, il voto a favore del gruppo di Italia Viva (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, rappresentante del Governo, intervengo in fase di dichiarazione di voto sulla conversione dell'atto camera in oggetto, che prevede sostanzialmente anche - anche - l'introduzione del green pass. Utilizzo la parola anche perché mi dispiace sottolineare – e questa dichiarazione di voto mi dà la possibilità di poter fare chiarezza - come nel dibattito d'Aula si sia confuso il green pass, che è una cosa, con il vaccino e la vaccinazione e la campagna vaccinale, che sono altro, con l'obbligo vaccinale, che è un'altra cosa ancora. Noi parliamo di green pass e noi parliamo di applicazione del green pass. In questo, Presidente, io rivendico la libertà in un Paese libero, la libertà di una forza parlamentare libera, in una Repubblica libera, di poter esprimere liberamente il pensiero mio, dei colleghi e di diversi milioni di italiani che in questo momento rappresentiamo, senza cadere nella trappola di essere catalogati come no-Vax, cosa che non appartiene alla nostra ontologia politica.

Io voglio soltanto ricordare che era da un'altra parte di questo emiciclo che giungeva l'eco del sentimento no-Vax. Ricordo chi ci parlava di scie chimiche, ricordo chi ci parlava, parlando del vaccino antinfluenzale, di vaccini obbligatori, ai quali noi abbiamo sottoposto tutti quanti i nostri figli e ai quali noi ci siamo sottoposti; sentivamo parlare e ricordare da quella parte politica che addirittura c'erano dei microchip. Ora, siamo nel teatro dell'assurdo, dove si ribalta la situazione: queste stesse persone, che qualche mese fa additavano noi di essere pro-Vax e, quindi, con tutte quelle amenità che vi ho brevemente rappresentato, ora ci accusano di essere no-Vax.

Allora, io vorrei rivendicare questa libertà di non cadere nella trappola, ma di potere e dovere sviluppare ragionamenti politici e scientifici. Noi facciamo politica e dobbiamo prendere decisioni e queste decisioni devono essere conseguenti anche al fatto di aver ascoltato e letto i pareri della comunità scientifica. Ora, io segnalo a tutti quanti voi, parlando di green pass - lo ripeto, noi stiamo parlando di green pass, non di vaccinazioni -, ciò che è ormai acclarato, in quanto la comunità scientifica si è espressa: virologi con impact factor importante, che hanno pubblicazioni su Nature, su Science e sulle più grandi riviste scientifiche, ci consegnano, non dico un dogma (perché evidentemente ci troviamo di fronte a un virus che per definizione evolve e muta), ma una constatazione. Essi constatano che - purtroppo, io aggiungo - il vaccinato può contagiarsi e può contagiare. Così Anthony Fauci, Ioannidis (andatelo a vedere, lo dico agli esegeti 5 stelle ex no-Vax); seguite l'impact factor di queste persone, cioè la credibilità scientifica di queste persone e confrontatela con chi, invece, ci racconta cose diverse. Loro ci dicono, sostanzialmente, che nelle mucose della bocca non esistono immunoglobuline e ciò significa, appunto, che possono trasmettere la malattia. Che significa questo? Che limitare la libertà individuale degli italiani, vincolandola alla vaccinazione, è una corbelleria oltre che una limitazione della libertà individuale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Si determina la fattispecie per cui noi limitiamo gli italiani, chi non si è fatto il vaccino (il sottoscritto si è fatto il vaccino come quasi tutta la totalità del gruppo di Fratelli d'Italia), però poi noi, in questo momento, stiamo dicendo che essi non possono vivere liberamente, subendo forti restrizioni, basando il tutto su una falsità. Io dico che ciò è pericoloso due volte: è pericoloso perché si limita la libertà individuale, è altresì pericoloso perché noi trasmettiamo false convinzioni. Noi diamo l'impressione a chi è vaccinato che ormai abbia la kryptonite e, quindi, si possa togliere la mascherina, non possa più rispettare il distanziamento sociale, non si debba più lavare le mani, come garbatamente e in maniera ossequiosa noi abbiamo fatto in questi mesi; tant'è vero che le infezioni virali classiche, vale a dire quelle da influenza annuale, quest'anno si sono azzerate. Noi abbiamo avuto l'azzeramento dell'influenza e questo non perché ci sia stata la vaccinazione, perché la vaccinazione - vivaddio - c'è stata ogni anno per l'influenza classica, ma perché noi abbiamo ossequiato a quelle restrizioni di indossare la mascherina, di lavare le mani, di rispettare la distanza. Se noi, in forza di un green pass che non ha alcun valore di carattere scientifico - e vi ho citato delle fonti - avvaloriamo il fatto che ci si possa togliere la mascherina, che si diventa forti come Superman, ciò induce a una cattiva interpretazione della legge, che porterà ad un aumento dei contagi. Da questo dobbiamo partire! Mi dispiace che alcuni colleghi abbiano scomodato anche lo scorso secolo, il vaiolo, le vaccinazioni. Noi agiamo in punto di scienza quando facciamo le nostre valutazioni e, quindi, il sentimento anti no-Vax è lontano da noi. Il ragionamento scientifico è vicino a noi e con questo ragionamento scientifico noi cerchiamo anche di apportare delle notazioni di carattere politico. Ebbene, abbiamo cercato di presentare, proprio in virtù di ciò che vi rappresentavo poc'anzi, degli emendamenti. Mi dispiace sottolineare che sono stati tutti bocciati: tutti. Questo è un tratto distintivo del rapporto che c'è fra maggioranza e minoranza, e noi siamo forza di opposizione. Io ricordo le tante proposte che abbiamo formulato in Commissione XII; ricordavo che probabilmente in quasi quattro anni di attività parlamentare ne avremo presentate forse 10 mila immagino, ma sono state tutte puntualmente bocciate.

Ora mi piace, però, ricordarne alcune, anche per darvi la cifra della partecipazione e della presenza del gruppo di Fratelli d'Italia rispetto a questo provvedimento, a questo decreto in conversione, che peraltro - apro una parentesi - prevede non solo questo, cioè l'obbligo della presenza del green pass e la limitazione della libertà individuale per la frequentazione di alcuni ambienti. Si prevede, infatti, anche il cambio della parametrazione delle “zone bianche”, “gialle”, “verdi”, “arancioni” e “rosse”, a seconda non più di uno schema legato ai contagi, ma anche introducendo l'occupazione delle terapie intensive. Si cambia, quindi, un paradigma; cosa condivisibile, sottosegretario. Peccato che il gruppo di Fratelli d'Italia, con un emendamento prodotto dal sottoscritto, questo l'avesse già detto da aprile, ed è agli atti.

Anche quella proposta ce l'avete rigettata con sorrisini di scherno - lo ricordo ancora - e battutine del tipo: ma il 10, il 15, il 20, che facciamo, lo parametriamo al mercato? Peccato che - ed è agli atti e tutto ciò che diciamo rimane agli atti - quella parametrazione era stata fatta dal sottoscritto e dal gruppo di Fratelli d'Italia e pedissequamente è stata riportata in questo decreto in conversione, confermando che, forse, questa opposizione qualche cosa di buono la dice, salvo, però, bocciare le nostre proposte prima e farle vostre dopo. Per esempio, dopo uno dei nostri emendamenti, l'emendamento cardine - lo voglio dire con chiarezza -, a prima firma Meloni, che prevedeva l'abrogazione dell'articolo 3, perché noi siamo convinti che questo green pass non debba esserci - quindi, appunto per fare chiarezza -, bocciato quello, abbiamo presentato tutta un'altra serie di emendamenti. In primis, ricordo - e lo lancio così, nell'aria, nel dibattito d'Aula, auspico che questo fosse colto - che noi abbiamo immaginato, per esempio, che la valenza del green pass, così come avviene in tutte le Nazioni europee - in Germania, in Francia, in Austria, in Inghilterra - abbia di validità 72 ore e non 48 ore e che venga fatto non solo seguendo test antigenici e molecolari con ispezione nelle fosse nasali, ma potendo utilizzare anche il test molecolare già approvato e il test antigienico rapido salivare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), perché così diamo la possibilità a chi liberamente ha scelto di non vaccinarsi di potersi tamponare.

E io, Presidente - e concludo, un minuto supplementare -, voglio ricordare che in Italia non c'è l'obbligo vaccinale – non c'è l'obbligo vaccinale –, quindi una classe politica dovrebbe offrire l'alternativa a chi oggi pensa di non doversi vaccinare perché non può farlo - e tanti non lo possono fare - o perché, per convinzione, non lo vuole fare, e merita il rispetto della classe politica, lo dice uno che è vaccinato. Però, se avete intenzione di introdurre l'obbligo vaccinale, ve ne dovete assumere la responsabilità, dovete venire a parlarne in questo Parlamento e, soprattutto, dovete parlarne agli italiani. con chiarezza e senza infingimenti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bagnasco. Ne ha facoltà.

ROBERTO BAGNASCO (FI). Grazie, Presidente. Presidente, colleghi, sottosegretario - che, voglio ringraziare, a nome del gruppo di Forza Italia, per l'impegno, la costanza, l'attenzione che ha avuto nei confronti di tutti i parlamentari che si sono interessati direttamente, e in Aula e, soprattutto, devo dire, a livello di Commissione -, quando qualcheduno in quest'Aula ha detto che si è discusso poco, io credo che, mai come in questo caso, abbia detto una grande bugia. Può darsi che sia discusso anche male, su questo, evidentemente, i giudizi possono essere diversi, ma sicuramente non si è discusso poco e si è parlato molto e a lungo di queste problematiche, che sicuramente lo meritano. Stiamo parlando del green pass. Vorrei chiederle se al quarto minuto, Presidente, mi scampanella, così mi evita di fare una figuraccia nei confronti dei colleghi.

PRESIDENTE. D'accordo, onorevole Bagnasco.

ROBERTO BAGNASCO (FI). Il disegno di legge che ci apprestiamo ad approvare è del tutto in linea con i numerosi provvedimenti d'urgenza che questo Governo ha finora messo in campo e che si sono finalizzati fin da subito, da una parte, a frenare la diffusione del virus e ridurre sensibilmente i contagi e, dall'altra, a creare finalmente le condizioni per la ripresa economica, sociale e produttiva del Paese, messo letteralmente in ginocchio da più di un anno e mezzo di pandemia. Gli effetti di queste riaperture decise dal Governo si sono subito visti sulle stime di crescita. Questi sono dati ufficiali, chiari, inconfutabili: se ad aprile era stata stimata una crescita del 4,5 per cento per il 2021, ora i dati ci dicono che la crescita potrebbe avvicinarsi al 6 per cento, e questo sicuramente è un fatto positivo.

Il passaporto vaccinale introdotto da questo decreto, green pass di cui si è parlato, come dicevo, molto e, in qualche caso, anche male purtroppo, già dal 6 agosto scorso, ha consentito, senza tema di smentita, una crescita importante del numero delle vaccinazioni, come altrimenti non ci sarebbe sicuramente stata, con tutto quello che comporta in termini di allentamento della pressione sugli ospedali, sulle terapie intensive e, soprattutto, in termini di diminuzione sensibile dei decessi. Voglio ricordare che la sola decisione del Governo di prevedere che il possesso del green pass fosse condizione necessaria per accedere a tanti servizi individuati nel decreto ha prodotto fin da subito, naturalmente, un fortissimo aumento delle prenotazioni e delle richieste di vaccinazione, dal Nord al Sud.

I vaccini - è forse pleonastico ricordarlo, ma è giusto farlo - sono l'unica arma che abbiamo per uscire da questa drammatica pandemia. Ad oggi, sono l'unica arma - insieme, naturalmente, al distanziamento sociale di cui abbiamo parlato moltissimo - per uscire da questa drammatica pandemia, che fatichiamo a lasciarci alle spalle e, senza l'obbligo del green pass - ripeto, senza l'obbligo del green pass - e la conseguente accelerazione della campagna vaccinale, avremmo un numero di contagi e ricoveri nettamente superiori rispetto a quelli attuali. La vaccinazione di massa è di gran lunga il principale, se non l'unico, strumento, signor Presidente, che abbiamo per sconfiggere il virus ed evitare ricoveri e decessi. In un prossimo futuro ci saranno sicuramente anche altre situazioni e altre possibilità, ma, ad oggi, rimane solamente il vaccino. A fine settembre si dovrebbe - speriamo - arrivare all'80 per cento dei vaccinati, ossia oltre 43 milioni di cittadini. Sono numeri importanti e, se questo avverrà, sarà certamente merito della consapevolezza e del senso di responsabilità dei concittadini, ma anche delle misure efficaci messe finora in campo dal Governo, compreso il green pass, introdotto in questo decreto. L'ho nominato più volte il green pass, perché Forza Italia si è schierata fin da subito, senza se e senza ma, a favore di questa misura, che non è sicuramente liberticida, anzi, io credo, e lo dico e lo rivendico, è una misura che favorisce la libertà, la libertà di movimento, la libertà di azione di tanti cittadini che fino ad ora, non essendo in possesso anche di questo passaporto vaccinale, si dovevano comportare in maniera diversa.

Questa situazione stava, e sta, diventando sempre più difficile, ma credo che attraverso queste misure, come ho ripetuto precedentemente, si sia imboccata la strada giusta, una strada giusta come quella di aver previsto l'estensione dell'utilizzo del green pass anche ad altri ulteriori ambiti rispetto a quelli previsti da questo provvedimento, e questo è un altro fatto importante. Non pensiamo che questo provvedimento sia esaustivo, anzi, io credo che ci vorrà ancora qualche cosa e lo faremo nei prossimi provvedimenti. Mi riferisco al recente decreto-legge n. 111 dei primi di agosto, ora all'esame della Commissione affari sociali, che estende l'obbligo di green pass a tutto il personale scolastico e universitario e agli studenti universitari, nonché in alcuni ambiti del settore dei trasporti. Per ulteriori decisioni in tema di vaccinazioni, “obbligo sì”, “obbligo no”, credo che bisognerà ovviamente attendere i dati delle prossime settimane e verificare l'effettiva percentuale di copertura della popolazione. Intanto, in questo mese, si partirà con la terza dose, a cominciare dalle persone più fragili ed esposte e dagli anziani.

Finisco ricordando anch'io - lo hanno già fatto altri colleghi, ma mi sembra doveroso e mi rivolgo in questo caso sicuramente al Governo - l'attenzione ai lavoratori fragili, perché su questo campo ancora si deve fare e si deve fare molto.

Ringrazio per l'attenzione e confermo il voto favorevole convinto, deciso, coerente di Forza Italia sulla conversione di questo decreto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Bagnasco. Mi scuso, ma mi aveva chiesto di scampanellare al quarto minuto; io l'ho fatto, ma poi ho capito che avevamo problemi di comunicazione evidenti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Siani. Ne ha facoltà.

PAOLO SIANI (PD). Grazie, Presidente. Mi avverta al quarto minuto, grazie, starò attento allo scampanellio.

PRESIDENTE. Al quarto minuto scampanello.

PAOLO SIANI (PD). Colleghi, sottosegretario, vorrei ricordarvi che stiamo provando in questi lunghi mesi a fronteggiare per poi arrivare a superare questa drammatica situazione sanitaria ed economica che ci ha preso alla sprovvista e che ha determinato questa terribile pandemia che ci è arrivata. Questa situazione è del tutto nuova, ovviamente, e nessuno ha la ricetta magica; non esiste una ricetta per superarla. Stiamo provando a uscirne con tutti i modi e i mezzi possibili; e vorrei ricordarvi, ricordiamocelo, che abbiamo avuto 150 mila morti, abbiamo avuto soprattutto un dato occulto, e cioè tutti i ritardi nei controlli di malattie croniche. Tanti pazienti oncologici hanno ritardato i follow-up della loro malattia, peggiorandola, e noi conteremo nei prossimi anni questi esiti a distanza; tanti pazienti in fase acuta non sono stati curati nel modo adeguato nel nostro Paese.

Ma io me li ricordo i volti sconvolti, affranti, impauriti dei medici e degli infermieri che non riuscivano a fronteggiare una cosa mai vista nella loro vita, l'arrivo di tanti pazienti gravi; ricordo la paura e lo sconforto nel vedere i loro colleghi morire per questo virus. Siamo partiti da qui e stiamo provando ad uscirne. Per fortuna oggi non è più così, e ci sarà un motivo, è successo qualcosa nel nostro Paese, è successo qualcosa nel mondo. La scienza ha dato una risposta, sì, la risposta c'è stata dalla scienza. Questo che noi approviamo oggi è una sorta di passaporto che non risolve i problemi, è evidente. Nessuno mai ha detto che con il green pass non devi avere più la mascherina, non è così, ma è ovvio che non è così; nessuno mai ha detto che il vaccinato non debba continuare a stare molto attento al distanziamento, al lavaggio delle mani e a tutte le norme che conosciamo ormai bene.

Nessuno dice questo, perché non è così e sappiamo che non è così. Questo piccolo aiuto in più ci consentirà di frequentare - e lo dico nell'ordine in cui credo sia più importante di tutti - cinema, teatri, musei, centri culturali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico); ci consentirà di riprendere l'attività normale, la cultura, poi c'è lo sport e poi, per ultimo, secondo me, c'è il ristorante, per ultimo. Ma noi stiamo consentendo ai nostri giovani, che hanno subito danni enormi da questa pandemia, di riprendere pian piano a vivere con una certa sicurezza; non con l'assoluta sicurezza, ma con una certa sicurezza. La variante Delta, e chiudo, stringo molto, sta circolando molto nel nostro Paese, e quindi ci pone un ulteriore problema. Vorrei che, in quest'Aula, però, fossimo anche sinceri tra di noi e dicessimo la verità, perché, se siamo tutti convinti, come sento dire, che il vaccino serva e che nessuno è un no-Vax, o lo è una frangia molto piccola, allora ricordiamoci che abbiamo ancora un numero alto di pazienti sotto i 50 anni che non è vaccinato ancora.

La Fondazione Gimbe oggi, proprio oggi, ci ricorda che il numero di pazienti over 50 non completamente vaccinati è ancora troppo alto per consentirci in breve tempo di raggiungere l'immunità di gregge, che consente tutela anche a chi non è vaccinato. E poi abbiamo la fascia di età dei bambini 0-12 non vaccinata, che è il 10 per cento della popolazione. Allora, se vogliamo tutelare davvero i nostri bambini e se vogliamo tutelare anche gli adulti che non possono vaccinarsi, dobbiamo con onestà e sincerità dire parole vere: il vaccino è un'arma straordinaria che la scienza ci ha regalato. Per questo motivo, esprimo il parere favorevole del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Siani, anche per la puntualità con cui ha rispettato il tempo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Claudio Borghi. Ne ha facoltà.

CLAUDIO BORGHI (LEGA). Presidente, onorevoli colleghi, innanzitutto vorrei rimarcare che, dopo questo lungo discorso, secondo me tutti ne usciamo meglio, perché il Parlamento è stato rispettato. Ora c'è soltanto il sottosegretario Costa, che ringrazio tanto anche per la pazienza nello svolgimento dei lavori, però vorrei che questo mio appello arrivi anche al Presidente Draghi: non abbia paura dell'Aula! Il fatto che ci siano cose che in Costituzione non esistono, come le cabine di regia o cose di questo tipo, non deve mai far dimenticare che la sovranità appartiene al popolo che la esercita per mezzo dei suoi rappresentanti che siedono qui. Quindi, anche se questo Governo di unità nazionale ha fatto sparire l'alea - tutti sappiamo come andranno a finire le votazioni in quest'Aula, perché i partiti che compongono questo Governo di unità nazionale rappresentano la stragrande maggioranza di quelli qui rappresentati in Parlamento - la possibilità per ciascuno di noi deputati di esprimersi ha un valore importante.

Quindi - lo suggerisco anche in vista di futuri provvedimenti - anche un solo giorno di comunicazioni alle Camere prima di intraprendere decisioni di grande impatto sarebbe molto consigliabile. Si fa, magari, per vertici europei dove non si decide nulla e non si è fatto per una cosa così impattante per le vite di tutti gli italiani come, per esempio, l'introduzione del green pass. Non sarebbe costato nulla fare un giorno di comunicazioni alle Camere, una bella risoluzione e dopo il Consiglio dei Ministri sarebbe stato libero di prendere le decisioni nel dettaglio, come è giusto che sia e come è suo compito. Quindi il fatto che, anche con sacrificio personale della Lega, che ha dovuto rinunciare ai suoi emendamenti, quindi alla titolarità e alla firma dei suoi emendamenti, questo dibattito si sia potuto svolgere senza ricorrere alla fiducia, penso che sia un richiamo che deve essere riconosciuto da parte del Governo.

Il Parlamento è qui e tutti noi vogliamo parlare e dire la nostra, indipendentemente da cosa può essere il consenso su determinate decisioni, perché, in passato, il decisionismo ha fatto gravi errori. Il Governo “Conte 2”, senza mai dire niente al Parlamento, forzando anzi le forme della decisione, utilizzando lo strumento del famigerato DPCM, vi ricordate, che neppure dava origine a questo dibattito per conversione di decreto, non ha portato a risultati incredibili; i coprifuoco, i lockdown senza i risarcimenti appropriati. E invece vediamo, piano piano, man mano che rientra, sperabilmente, l'emergenza pandemica, di rientrare anche dall'emergenza democratica, di tornare a far lavorare il Parlamento come deve. Il nuovo Governo ha attuato con grande efficienza la campagna vaccinale. Qui mi sembra addirittura superfluo doverlo ricordare, ma per tutti quelli che desideravano fare la vaccinazione il fatto di avere cambiato registro ha consentito, con uno sforzo che secondo me è difficilmente eguagliabile al mondo, di avere una risposta al loro desiderio. Tutti gli italiani che volevano vaccinarsi hanno potuto farlo molto velocemente, le percentuali di vaccinazione dell'Italia sono fra le più alte al mondo e abbiamo recuperato ritardi che erano molto ingenti. Penso che tutti gli italiani, che vedevano nella vaccinazione un momento di liberazione e di necessaria tutela - e penso soprattutto ai fragili, ai miei genitori - hanno potuto avere questa risposta rapidamente.

Penso che già questa questione vada riconosciuta. Non riesco, purtroppo, a riconoscere, invece, il passaggio successivo: nel mezzo di una campagna vaccinale che stava andando benissimo, con nessun tipo di costrizione, a un certo punto, questa estate vi è stata questa accelerazione verso l'obbligo, verso la costrizione, verso il green pass. Perché? Io ancora me lo domando. Stava andando tutto benissimo! Fossimo stati ultimi al mondo per livelli vaccinali, a un certo punto uno dice: ragazzi, siamo nei guai. Ma eravamo primi come sviluppo! Quindi, non capisco perché si sia arrivati a questa forzatura. La forzatura porta radicalizzazione. Se la nostra argomentazione deve essere che il vaccino è buono, che il vaccino salva la vita, ben capite che l'obbligo non viene molto bene per vendere questo messaggio: è così buono e io ti obbligo. Non è logico e non porta risultati. E, infatti, non c'è stato l'enorme incremento da parte delle prenotazioni per i vaccini, anzi ci sono stati momenti di contestazione, momenti di rabbia, momenti di paura, che erano totalmente non necessari. C'è ampia letteratura scientifica sul fatto che l'obbligo non sia benefico per arrivare a una maggiore copertura vaccinale.

Ho sentito qualcuno presentare il green pass come unico strumento possibile. Se fosse l'unico strumento possibile, dovrebbero avercelo tutti al mondo e, invece, non ce l'hanno tutti al mondo. La Danimarca ce l'aveva prima di tutti e l'ha ritirato. Siamo noi e la Francia che stiamo facendo un esperimento. La Spagna ha iniziato anche lei a parlare di green pass, sono partiti i tribunali, molto più velocemente di quello che fanno da altre parti, e hanno dichiarato che i green pass in Spagna erano illegittimi. L'estate della Spagna senza green pass, in confronto all'estate della Francia, ha fatto vedere che c'è stato un calo maggiore di contagi in Spagna rispetto alla Francia. Quindi, forse, non è l'unico strumento.

Oltretutto, vorrei che fosse chiaro che vanno valutate all'interno delle decisioni del Governo le differenze di età. Il problema grosso e l'errore grave che noi vediamo è proprio quello di considerare tutti uguali. Il virus è asimmetrico, è tanto più grave per un anziano, quanto meno grave per un giovane. Non è né bene né male - per me la vita di un giovane vale quanto quella di un anziano -, ma va tenuto presente. Soprattutto, il bilanciamento rischi-benefici delle decisioni non può non essere tenuto presente, perché altrimenti è come vedere un bilancio con solo costi e solo ricavi. Il danno del lockdown è il danno delle chiusure; il danno della DAD è il danno dei disagi dei ragazzi, ovvero il vantaggio della DAD che risparmia contagi da un'altra parte ha il danno del disagio dei giovani.

Quindi, bisogna tener presente tutte e due: il danno potenziale di una cosa, pure benefica come il vaccino, sono gli effetti avversi. E non possono non essere considerati nel bilanciamento, specialmente per i giovani e per i minorenni.

Noi abbiamo insistito, votando anche contro il parere del Governo - cosa che ha fatto molto scalpore, ma dovrebbe essere invece considerata come un di più per quest'Aula che liberamente si può esprimere su singoli temi - in merito alla prudenza per il green pass per i minorenni, in modo tale che non diventi un obbligo surrettizio. Perché? Perché, molto semplicemente, i dati indicano che le reazioni avverse per i ragazzi sono forti o quantomeno probabili e, dall'altra parte, i rischi del COVID sono bassi. Per cui, questa cosa che in altri Paesi sta portando a decisioni diverse, merita un po' di approfondimento in più.

PRESIDENTE. Concluda.

CLAUDIO BORGHI (LEGA). Concludo, Presidente, vorrei però ricordare che, grazie al nostro atteggiamento - che qualcuno considera irresponsabile, ma che io considero doveroso da parte della Lega, per portare e rivendicare delle posizioni che portino a dei risultati per i nostri cittadini - abbiamo ottenuto, in sede di ordini del giorno, degli impegni importanti: le risorse per i tamponi a prezzo simbolico, l'aumento a dodici mesi della validità dei green pass per i guariti, il riconoscimento a breve dei tamponi salivari rapidi, la tutela dei lavoratori con la quarantena, un inizio per l'indennizzo dei danni da vaccino e il riconoscimento per l'utilizzo dei monoclonali (Dai banchi del gruppo Partito Democratico: “Tempo!”)

Rivendico infine – e, scusate, chiudo e vi saluto - il lavoro fatto bene – bene! - con Fratelli d'Italia, perché è opportuno che, in questi casi, in questo Parlamento (Dai banchi del gruppo Partito Democratico: “Tempo!”), ci siano argomenti che passino oltre alle maggioranze momentanee di Governo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ianaro. Ne ha facoltà.

ANGELA IANARO (M5S). Grazie Presidente. Le chiedo cortesemente di avvisarmi, in modo da tener fede, almeno noi, agli accordi presi (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico).

In questi lunghi mesi che ci lasciamo alle spalle, abbiamo compiuto scelte importanti e consapevoli, basate sulle evidenze scientifiche che man mano si andavano accumulando e spinti da un unico e prioritario fine ultimo: la tutela della salute nostra e di chi ci circonda.

La grande sfida che ora dobbiamo vincere è mitigare gli effetti della pandemia sulla salute pubblica e sull'economia. Una sfida, questa, che è strettamente legata al ritmo con il quale procede la più grande campagna di vaccinazione messa in atto negli ultimi anni. L'immunizzazione della popolazione è la condizione necessaria per avviarci sulla strada della ripresa economica. Finché il virus continuerà a circolare, non saremo in grado di contrastare pienamente e compiutamente le devastanti ripercussioni sociali ed economiche che la crisi sanitaria ha prodotto.

Vaccini sicuri ed efficaci hanno consentito di allentare il peso sulle strutture ospedaliere, di salvare vite, di avviare la ripresa di numerose attività e determinare un graduale ritorno alla normalità; tutto ciò, in una sola parola, che fino ad un anno fa credevamo impensabile, in un clima di incertezza e di paura che molti, purtroppo, in quest'Aula, sembrano aver troppo presto dimenticato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Siamo arrivati ad un punto nel quale la fluidità della situazione, determinata dall'andamento dei dati relativi ai contagi, ci spinge a non lasciare nulla di intentato e ad adottare tutte le misure necessarie, perché venga garantita la sicurezza di tutti, non cedendo spazio ad infondate ideologie e a prese di posizioni antiscientifiche, che rischiano di vanificare tutti gli sforzi finora compiuti. Lo dobbiamo ai sacrifici di chi si è impegnato ogni giorno col proprio lavoro a salvare vite, mettendo in pericolo la propria e molto spesso, purtroppo, perdendola, o a chi ci ha permesso di godere dei beni di prima necessità o a chi attualmente è impegnato per assicurare che la campagna vaccinale proceda a ritmo spedito.

Occorre da parte nostra, da parte della politica, una posizione netta e decisa, che non lasci terreno a inutili preconcetti, ma che sia, al contrario, espressione di senso di responsabilità e di collettività, ma anche di garanzia, affinché venga consentito l'esercizio in sicurezza delle attività sociali ed economiche, che sono parte integrante della nostra vita quotidiana.

La necessaria sinergia che esiste tra la gestione delle attività economiche e quella degli aspetti sanitari è un assunto che abbiamo imparato a conoscere sin dallo scoppio della pandemia, giungendo alla conclusione che non può esserci ripresa economica, se non riduciamo prepotentemente il rischio sanitario.

In quest'ottica è indubbio come il green pass rappresenti lo strumento indispensabile per tutelare la salute pubblica, specie quella dei più fragili, e per mettere l'Italia in sicurezza, garanzia quest'ultima per dare rinnovata fiducia al nostro Paese. Infatti - voglio ribadirlo, signor Presidente - non ci sarà ripresa economica, senza aver tutelato per prima la salute pubblica (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Sono questi gli obiettivi prioritari che si vuole raggiungere attraverso l'utilizzo della certificazione verde per lo svolgimento di determinate attività e, conseguentemente, per scongiurare ogni futuro ritorno alle restrizioni. In considerazione del protrarsi del rischio di nuovi contagi e con la variante Delta, divenuta ormai dominante, e con l'autunno alle porte, dobbiamo necessariamente mantenere condizioni di diffusione del virus che non pregiudichino la ripresa in totale sicurezza delle attività economiche.

Penso soprattutto alla scuola, signor Presidente; non possiamo consentire che si ripeta ciò che è avvenuto in questi ultimi due anni. Dobbiamo garantire ai nostri giovani e ai nostri bambini di rafforzare l'apprendimento, recuperare la socialità e ridurre le disuguaglianze che la didattica a distanza, in particolare al Sud - questo voglio sottolinearlo -, ha esasperato.

Concludo, Presidente. I dati sulla ripresa economica sono promettenti, le previsioni di crescita, riviste in netto rialzo, hanno infuso ottimismo sul rilancio dell'economia nazionale. Gli italiani chiedono alla politica unità e responsabilità per portare l'Italia fuori dalla pandemia (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Bisogna che, oggi, da quest'Aula, parta un messaggio chiaro per gli italiani; chi non vuole il green pass vuole un ritorno alle restrizioni e ai divieti dei mesi che ci siamo lasciati alle spalle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Purtroppo, ci sono persone, ancora, che non si fidano della scienza e della medicina, ma in quest'Aula lo diciamo forte: solo la scienza ci tirerà fuori dalla pandemia ed è per questo che annuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Congratulazioni).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Giannone. Ne ha facoltà.

VERONICA GIANNONE (FI). Grazie, Presidente. Ribadisco il mio personale, secco “no” all'approvazione di questo testo. Durante la discussione si è andati avanti in un'unica direzione, non approvando alcun emendamento migliorativo per i cittadini che non hanno, per qualsiasi motivazione, una vaccinazione contro il COVID, ma necessitano comunque di un green pass. La mancata approvazione del test rapido salivare, quale strumento utile e altrettanto affidabile per ottenerlo è la dimostrazione lampante di quanto affermo. L'intento del Governo è solo di sostenere posizioni a favore di una maggioranza rispetto a una minoranza che ha osato anche solo sollevare dei dubbi circa l'obbligo del green pass e questa, come ha ricordato il professor Ugo Mattei, non è democrazia. Una democrazia non impone, ma dialoga, si confronta con le minoranze e ascolta. Un sistema è giuridico e democratico quando si basa sui principi, non su atti di forza, sebbene approvati dai più. Ragionare sui principi mi porta a dire che il green pass non è uno strumento utile dal punto di vista di prevenzione sanitaria, anche se stabilito dalla legge. Ragione e politica devono essere complementari e non in profonda antitesi, come in questa discussione. Far parte di una maggioranza non vuol dire accettare qualsiasi disposizione. Continuerò a oppormi all'obbligo del green pass e a questo continuo calpestare la volontà di chi la pensa diversamente. È ora di tornare a rispettare la vera democrazia (Applausi di deputati del gruppo Misto e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sgarbi, che ha chiesto il leggio. Ne ha facoltà.

VITTORIO SGARBI (M-NCI-USEI-R-AC). Illustre, Presidente, l'interessante dibattito e la varietà di alcune posizioni individuali mi suggeriscono di indicare alcune evidenti contraddizioni di questo Parlamento e della nostra partecipazione alla unità europea, come ho detto nell'intervento di qualche giorno fa.

Condivido le parole di Jessica Costanzo e del gruppo L'Alternativa c'è, che hanno indicato l'inarrestabile marcia verso la compressione delle libertà personali di cui ho parlato per primo in quest'Aula, indicando le posizioni di Vargas Llosa, di Giulio Giorello, di Bernard-Henri Lévy e di Giorgio Agamben fra le altre persone degne di attenzione. Da oltre un anno, osserviamo l'infimo livello del dibattito politico - dicono gli amici de L'Alternativa c'è - in tema di vaccinazioni, con l'obbligo vaccinale reale, senza però la responsabilità dello Stato che pone quell'obbligo, ecco perché il green pass è usato come strumento di persuasione, finendo per cancellare ogni traccia di buonsenso e di ogni regola morale e giuridica considerata fino ad oggi intoccabile.

Ecco, nessuno di noi è no-Vax; io ho avuto, in questo periodo, il Coronavirus, il cancro e sono vaccinato. Ritengo, però, che le istanze di chi chiede di potersi comportare normalmente, come in Spagna, come nei Paesi Bassi, come in Svezia, sia, per esempio, legato al tema dei musei. Anna Bozena Kowalczyk, massima studiosa di Canaletto, non può andare nei musei italiani, può andare nei musei spagnoli, austriaci o svizzeri, perché non ha il green pass.

Da questo punto di vista, è evidente che dovremmo valutare non delle fasce che vanno privilegiate, ma delle fasce che hanno legittimi dubbi e non necessità di vaccini, come le persone più giovani; limitarsi a incoraggiare la vaccinazione per le fasce più a rischio che, oggi, in Italia, sono quasi completamente coperte ed evitare discriminazioni per i più giovani, per i ragazzi, per gli universitari, per i lavoratori e per gli studenti. Gli amici de L'Alternativa c'è ci dicono che l'età media dei pazienti deceduti e positivi al SARS-CoV-2 è 80 anni; fra questi decessi, solo l'1,2 per cento ha meno di 50 anni e solo lo 0,3 per cento ha meno di 40 anni. Non possiamo parlare, quindi, né di emergenza, né di epidemia, se non rispetto a misure di sicurezza che l'autodeterminazione di ognuno di noi dovrebbe poter scegliere.

Quindi, c'è qualcosa di non convincente in questa vicenda, ma soprattutto il fatto della totale deroga dello Stato italiano alle regole imposte dalla Europa e anche dal regolamento della Comunità europea (UE) 2021/953, che dice che è necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio, per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo dei destinatari per cui il vaccino è attualmente somministrato o consentito - come i bambini! - o perché non hanno ancora avuto l'opportunità di essere vaccinate. Questa discriminazione è reale e profondamente antidemocratica.

Quanto al Consiglio d'Europa, pagina sulla quale io ho avuto un immediato riscontro di attenzione al gruppo eversivo de L'Alternativa c'è, che l'ha indicato, io l'ho detto l'altro giorno e mi pare abbastanza evidente: perché chi è vaccinato deve temere il non vaccinato? Sarà un problema suo, del non vaccinato preoccuparsi del suo destino, e avere delle misure che ormai riguardano forse il 20 per cento della popolazione, con dei dubbi, anche non giusti, ma legittimi. E, infatti, il Consiglio d'Europa, nell'indicazione della risoluzione 2361(2021) del 27 gennaio 2021, ha disposto che l'Assemblea invita gli Stati membri e l'Unione europea ad assicurare che i cittadini siano informati – siano informati! – che la vaccinazione non è obbligatoria! Decida, allora Draghi di renderla tale, con le responsabilità relative alle controindicazioni, altrimenti è facile giocare col green pass per persuadere, per convincere, per creare nel mio autista, che vuole andare allo stadio, il ricatto di dire: se devo andare allo stadio, faccio il vaccino anche se non sono convinto; minacce gravi alla libertà personale, in nome della salute, ma valuteremo che chi è vaccinato quella salute la conquista con lo scudo che si è dato. E dice, la ricordata risoluzione: i cittadini siano informati che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno può essere sottoposto a una pressione – pressione, pressione, pressione, caro Draghi! – politica, sociale o di altro genere affinché si vaccini. E se non desidera farlo, che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili pericoli per la salute o perché non vuole farsi vaccinare. L'abbiamo letta o no questa risoluzione del Consiglio d'Europa? Per cosa parla, il Consiglio d'Europa? Siamo la piccola provincia italiana e magari la Campania dell'amico De Luca o siamo l'Europa invocata da Draghi in ogni momento? Ecco, io credo che questo dato mi sembri un dato oggettivo, da un non no-Vax, semmai, no-autovelox, che mi pare un'altra misura grottesca, ma certamente tutto quello che dice il testo del 27 gennaio 2021 è talmente chiaro e talmente limpido che qui stiamo a votare contro l'Europa, contro il Consiglio d'Europa, contro la democrazia, contro la Costituzione, contro la libertà dei cittadini!

Aggiungo - altra cosa che mi è piaciuta dell'intervento dei colleghi de L'alternativa c'è - il richiamo a una cosa molto semplice: siamo riusciti a ottenere, anch'io, con pressioni televisive, che si possa avere un test salivare, non un test costoso e forzando con ciò i cittadini a pagare per lavorare e per essere liberi (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è, di deputati del gruppo Misto e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia), gli studiosi o gli studenti a farsi il green pass per andare nei musei! È una follia, contro la cultura, contro il buonsenso, contro la democrazia!

Allora, i test salivari risolverebbero tutto. No, occorre il green pass, la minaccia. Ebbene, no, non è accettabile; caro Draghi, che non sei presente, considero la tua intelligenza di europeo, ma, in questo caso, sei un provinciale italiano contro la democrazia (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è, di deputati del gruppo Misto e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.

Ha chiesto di parlare il relatore, l'onorevole Rizzo Nervo. Ne ha facoltà. Solo per un ringraziamento, immagino.

LUCA RIZZO NERVO, Relatore. Grazie, Presidente. Brevemente, per un doveroso ringraziamento agli uffici della Camera, ai funzionari della XII Commissione per il supporto importante nello svolgere un lavoro rigoroso, fatto prima in Commissione e poi in Aula, su questo provvedimento. Grazie (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico, Italia Viva e Liberi e Uguali).

(Coordinamento formale - A.C. 3223-A​)

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, la Presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.

(Così rimane stabilito).

(Votazione finale ed approvazione - A.C. 3223-A​)

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul disegno di legge n. 3223-A:

"Conversione in legge del decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l'esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche".

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 19).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Venerdì 10 settembre 2021 - Ore 9,30:

1. Svolgimento di interpellanze urgenti .

La seduta termina alle 14,30.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nelle votazioni nn. 3 e 4 il deputato Giaccone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 3 la deputata Ehm ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 4 la deputata Emiliozzi ha segnalato che ha erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario;

nella votazione n. 6 il deputato Orfini ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 18 la deputata Termini ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 19 il deputato Lepri ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 3223-A - em. 4.4, 4.26 336 334 2 168 39 295 111 Resp.
2 Nominale em. 5.3 346 344 2 173 42 302 110 Resp.
3 Nominale em. 5.8 333 331 2 166 42 289 110 Resp.
4 Nominale em. 5.500 333 331 2 166 40 291 110 Resp.
5 Nominale em. 6.503 345 342 3 172 38 304 110 Resp.
6 Nominale odg 9/3223-A/2 351 347 4 174 38 309 108 Resp.
7 Nominale odg 9/3223-A/14 351 346 5 174 36 310 108 Resp.
8 Nominale odg 9/3223-A/18 348 344 4 173 38 306 108 Resp.
9 Nominale odg 9/3223-A/19 357 352 5 177 38 314 108 Resp.
10 Nominale odg 9/3223-A/27 363 358 5 180 35 323 108 Resp.
11 Nominale odg 9/3223-A/34 364 335 29 168 16 319 107 Resp.
12 Nominale odg 9/3223-A/53 367 367 0 184 47 320 107 Resp.
13 Nominale odg 9/3223-A/55 349 349 0 175 45 304 107 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 19)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale odg 9/3223-A/61 357 326 31 164 14 312 107 Resp.
15 Nominale odg 9/3223-A/72 358 354 4 178 37 317 107 Resp.
16 Nominale odg 9/3223-A/74 355 354 1 178 43 311 107 Resp.
17 Nominale odg 9/3223-A/81 363 354 9 178 36 318 107 Resp.
18 Nominale odg 9/3223-A/84 342 333 9 167 326 7 107 Appr.
19 Nominale Ddl 3223-A - voto finale 295 293 2 147 259 34 103 Appr.