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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 550 di giovedì 29 luglio 2021

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO

La seduta comincia alle 9,30.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ALESSANDRO AMITRANO, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Battelli, Brescia, Casa, Cavandoli, Colletti, Davide Crippa, Delmastro Delle Vedove, Giachetti, Invernizzi, Liuni, Lollobrigida, Lorefice, Mura, Pastorino, Perantoni e Zoffili sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente 89, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Cessazione di una componente politica del gruppo parlamentare Misto.

PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data 28 luglio 2021, il rappresentante legale e i co-portavoce nazionali del Partito politico denominato “Europa Verde-Verdi”, già “Federazione dei Verdi”, hanno comunicato di voler revocare dalla medesima data il consenso alla rappresentanza da parte della componente politica del gruppo parlamentare Misto “Facciamo Eco-Federazione dei Verdi”.

La componente politica del gruppo parlamentare Misto “Facciamo Eco-Federazione dei Verdi”, già costituita ai sensi dell'articolo 14, comma 5, secondo periodo, del Regolamento, è quindi da ritenersi sciolta, essendo venuto meno il requisito della rappresentanza di un partito o movimento politico richiesto, ai sensi della medesima disposizione, per la formazione di componenti politiche in seno al gruppo Misto”.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,37).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori e per un richiamo al Regolamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). La ringrazio, signor Presidente. Nella serata di ieri, si è svolta, sotto l'abitazione del sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, al quale va tutta la nostra solidarietà, una manifestazione no-Vax, con urla di minaccia e di scherno. Peraltro, il sindaco Matteo Ricci non era presente nella sua abitazione, ma nella sua abitazione vi erano la moglie e i figli. Allora, oltre alla solidarietà che da qui esprimo al sindaco Matteo Ricci per questo episodio vergognoso - perché, quando, invece di manifestare liberamente le proprie idee, si va sotto l'abitazione privata di qualcuno che rappresenta la comunità nella quale vivi per minacciarlo, si compie un atto gravissimo, che ricorda tempi bui di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), tempi in cui la libertà non era difesa e lo sanno i molti sindaci che siedono in quest'Aula - vorrei aggiungere qualche parola, come già mi è capitato di fare, signor Presidente, nei giorni scorsi, e ad altri di noi in quest'Aula è capitato. La nostra Costituzione, consegnataci con il sangue della Guerra di liberazione, per fortuna - ripeto: per fortuna - difende la libera espressione delle idee di chiunque e soprattutto difende il diritto a dissentire, in questo Paese, da ciò che il Parlamento, il Governo, i Governi o le singole forze politiche decidono o professano, ma un conto è esprimere le proprie idee, un conto è ricordarci i metodi dello squadrismo fascista. Tutto ciò che trascende dalla libera espressione delle idee non è ammesso.

In quelle manifestazioni, non è un problema che moltissime migliaia di persone sostengano liberamente, giustamente secondo loro, l'idea di dissentire dal green pass o dal vaccino, e la Costituzione li difende, ma quando qualcuno, in quelle manifestazioni, trascende, usa simboli e immagini che a noi ricordano gli anni più terribili e bui del secolo scorso dell'Europa oppure i simboli di oggi di movimenti neofascisti oppure passa alle minacce sotto le case dei sindaci, allora, signor Presidente, lo dico a lei, terza carica dello Stato, c'è un sintomo di gravità pericolosa che ogni forza politica in quest'Aula dovrebbe sentire come propria e denunciare. Noi lo facciamo! Difenderemo sempre la libera espressione delle idee, ci muoveremo sempre con la forza della legge, delle Forze dell'ordine e della magistratura contro chi dalla libera espressione delle idee passa allo squadrismo fascista (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Italia Viva e Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sempre sull'ordine dei lavori, la deputata Fregolent. Ne ha facoltà.

SILVIA FREGOLENT (IV). Presidente, sempre sullo stesso tema, perché anche Italia Viva vuole solidarizzare con l'amico, l'amico fraterno Matteo Ricci e la sua famiglia e sottolineare, con un grosso dispiacere, che quest'anno di pandemia non ci ha resi un popolo migliore. Pensavamo che le morti, le sofferenze e i sacrifici economici che questo Paese ha fatto facessero capire a tutti - a tutti! - la necessità di evolversi e di rendersi comunità vera, anche nelle opinioni diverse. Invece, fenomeni come quello di ieri sera ci danno un senso di sconforto, come se un anno sia stato solo buttato via dalla vita vera. Allora, la solidarietà va a chi tutti i giorni decide di non essere così, decide che la propria missione sia quella di far cambiare idea a chi pensa di avere solo diritti e mai doveri nei confronti di una comunità. A tutti i sindaci, e ai sindaci come Matteo, un forte abbraccio: Italia Viva sarà sempre al vostro fianco (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva, Partito Democratico e Liberi e Uguali)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Napoli. Ne ha facoltà.

OSVALDO NAPOLI (CI). Grazie, Presidente. La solidarietà più sentita da parte di Coraggio Italia va al sindaco Matteo Ricci, con il quale riconosco un rapporto di amicizia, come diceva la collega Fregolent, al di là dei colori politici, per una lunga militanza come amministratore e, ancora oggi, come appartenente all'ANCI, dove si sono fatte grandi battaglie per quanto riguarda la crescita dei comuni e degli amministratori comunali. Quindi, va la solidarietà certamente a lui, ma devo dire anche un'altra cosa: la solidarietà va per queste minacce, per queste minacce che arrivano da quelle forze politiche estreme in cui noi non ci riconosciamo più (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia). Non possiamo riconoscerci in quelle persone che usano il sistema del sì-Vax e del no-Vax per andare ad alimentare odio, specialmente sui problemi sociali, nei confronti di quelle persone che rappresentano le istituzioni. Noi diciamo di no (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia)!

Però, noi diciamo anche che non puntiamo all'obbligatorietà dei vaccini ma pensiamo che la politica debba fare un salto di qualità in senso unitario per dire “sì” al vaccino, per la propria vita sociale e anche per la salute pubblica, mentre, invece, troviamo delle contraddizioni di amici e colleghi parlamentari che vanno a queste manifestazioni e molto spesso alimentano una situazione che non possiamo accettare (Applausi dei deputati dei gruppi Coraggio Italia e Partito Democratico). Questi parlamentari dovrebbero fare anche la loro differenza, ma non andando ad alimentare sulle piazze questa situazione. Noi ci auguriamo - ripeto - che questo non avvenga più, che si capisca che ad alimentare si sbaglia e, nello stesso tempo, ribadisco la solidarietà di Coraggio Italia all'amico Matteo Ricci (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sempre sull'ordine dei lavori, il deputato Volpi. Ne ha facoltà.

RAFFAELE VOLPI (LEGA). Presidente, la ringrazio. Ieri ho visto anch'io la notizia, ribattuta su un social proprio dal sindaco Ricci. Devo dire che la cosa mi ha profondamente colpito per il grande rispetto e per la storia personale che ho, come tanti di voi, di vicinanza e di rapporto continuativo con gli amministratori locali. È certamente un'espressione inaccettabile! Lo è, purtroppo, all'interno di un contesto che si sta evolvendo. Voglio parlare non tanto di quell'evento ma di dove si sia contestato: non si può andare innanzi all'abitazione di un amministratore locale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Partito Democratico), facendo pressioni indebite. Peraltro, sinceramente non vedo, colleghi, perché si debba contestare sotto la casa di un sindaco, che ha già tanti problemi come tanti amministratori locali.

Mi ricordo, peraltro, che si era affrontato il tema più generale delle numerose, numerosissime minacce subite dagli amministratori locali. Io credo che la difesa dei sindaci, che sono il primo presidio di democrazia e di libertà in questo Paese, sia un dovere non retorico di questo Parlamento (Applausi). Di fronte a queste minacce bisogna rispondere con forza, fermezza e determinazione! Voglio, però, ricordare all'Aula - e penso di parlare con colleghi che hanno la mia stessa sensibilità, a prescindere dal colore della casacca - che noi stessi abbiamo subìto violenze, colleghi, ma non in manifestazioni straordinarie: abbiamo subìto violenze ai banchetti dove si raccoglievano firme per un referendum (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che è un'altra espressione democratica, e, nel momento in cui questo diventa degenerazione, ravviso, come tanti di voi, un pericolo di deriva. Non so se sia una deriva nostalgica, collega Fiano; certamente è una deriva inaccettabile. Penso che la libertà di pensiero e di espressione sia una dei grandi risultati della democrazia, però la democrazia ha il limite, qualche volta, di essere forse un po' troppo… democratica! Le risposte vanno date in tutti i contesti e spero che questo Parlamento abbia la forza, anche con degli atti, di condannare queste situazioni. Un abbraccio al sindaco Ricci e a tutti i sindaci d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sempre sull'ordine dei lavori, il deputato Fioramonti. Ne ha facoltà.

LORENZO FIORAMONTI (MISTO). Grazie, Presidente. Completa solidarietà ai sindaci e agli operatori istituzionali che si trovano sul campo in questa fase difficile. Grande solidarietà anche ai medici, anche a chi, come il professor De Donno, negli ultimi giorni ha deciso, addirittura, di lasciare la professione, a chi si è sentito messo in un angolo e a chi, come, appunto, l'ex primario dell'ospedale di Mantova “Carlo Poma”, si è tolto la vita.

In questa fase così delicata serve riprendere in mano il dibattito scientifico, serve un dibattito serio e razionale, anche all'interno delle istituzioni, su come interagire con questa sfida molto complessa. Per un anno, per un anno e mezzo abbiamo assistito a un dibattito da stadio tra 2 tifoserie: chi era pro-Vax a tutti i costi e chi è no-Vax a tutti i costi, lasciando pochissimo spazio a coloro che da anni si impegnano nella ricerca scientifica, così come deve essere, una ricerca scientifica imperniata sui valori della cautela, della precauzione, del dubbio, della ricerca costante di una soluzione migliore. Noi dobbiamo incentivare un dibattito sano su come sconfiggere il COVID, su quali possono essere le terapie possibili, sugli effetti desiderabili e importanti dei vaccini e sui benefici ma anche sui rischi che si corrono, soprattutto in questa fase in cui stiamo ricorrendo, ancora una volta, a un appello di massa ai giovani italiani affinché si vaccinino, pur di riuscire a raggiungere percentuali che soddisfino i target della politica. Non è così che si fanno le campagne vaccinali! Le campagne vaccinali, come tutte le campagne farmacologiche, vanno fatte con un dibattito razionale, dando la possibilità del confronto a tutte e a tutti.

Ecco, noi ci auguriamo che in questa fase - speriamo finale - della lotta al COVID si possa davvero tornare a parlare di scienza, senza tweet, senza sistemi mediatici predatori che ogni giorno ne raccontano una diversa, facendo parlare e confrontare gli scienziati tra di loro, anche magari di fronte alla politica, costantemente ascoltando e ascoltando tutti. C'è bisogno di scienza; non c'è bisogno di tifo, non c'è bisogno di star televisive, non c'è bisogno di arginare, da una parte, chi pone dei dubbi così come chi, invece, si innamora di tesi completamente non scientifiche e magari abbraccia uno scetticismo cosmico nei confronti di qualunque approccio scientifico. Noi rischiamo la deriva della razionalità, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni che vanno accompagnate in questa fase e non spinte a fare i vaccini così come si spingono le persone ad acquistare gli elettrodomestici al Black Friday delle campagne consumistiche.

Serve un approccio completamente diverso!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signor Presidente. Per associarci ai sentimenti di solidarietà nei confronti del sindaco Ricci e a tutti i militanti e dirigenti del Partito Democratico, perché credo che quelle immagini siano inaccettabili, come è stato ricordato dai colleghi prima, ovviamente, perché nulla c'entra un sindaco, seppure impegnato, con le vicende e le tesi no-Vax che sono state propugnate da questi manifestanti. È un atto violento andare sotto la casa, sotto l'abitazione, peraltro in assenza del diretto interessato: vuol dire spaventare le famiglie, i figli, vuol dire coinvolgere la comunità familiare di quell'amministratore. È un gesto violento e, quindi, è giusto che, in questa sede, ci sia un chiaro segno nella direzione di stigmatizzare questi avvenimenti.

Ma volevo riprendere anche la riflessione che ha fatto prima il collega Volpi, perché - e di questo ho già avuto modo di parlare in quest'Aula - credo che dovremmo comprendere tutti che, mai come in questo momento, la politica e le istituzioni hanno un ruolo fondamentale; bisogna evitare gli eccessi e, soprattutto, non bisogna mai dimenticarsi che le parole sono pietre che possono essere scagliate contro questo o contro quello. Da questo punto di vista, anche le manifestazioni di ieri sera non vanno nella giusta direzione, nel senso che un conto è manifestare ed esprimere democraticamente, nell'ambito della nostra Costituzione, tesi opposte a quelle delle istituzioni, cosa diversa è riempire queste piazze di insulti e attacchi personali a chi ha ruoli di decisione, a chi pro tempore, ad esempio, è stato delegato a presiedere alla tutela della salute degli italiani.

Credo che questi episodi siano un segnale d'allarme che va ascoltato e abbiamo tutti il dovere di abbassare i toni nel rispetto degli altri, nel rispetto della democrazia e, soprattutto, perché non è con questi toni, non è con queste parole, non è con questo clima che si aiuta l'Italia a superare la fase della pandemia (Applausi dei deputati dei gruppi Liberi e Uguali e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, per un richiamo al Regolamento. Senza nulla togliere ai giusti e corretti interventi…

PRESIDENTE. Allora possiamo concludere e poi facciamo il richiamo al Regolamento.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Assolutamente.

PRESIDENTE. Perfetto. Ha chiesto di parlare il deputato Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). La ringrazio, Presidente. Sulla scorta di quanto abbiamo ascoltato, Fratelli d'Italia, condanna, in modo fermo, quanto accaduto ieri sera e dà la piena solidarietà al sindaco Ricci, come dà la piena solidarietà, Presidente e colleghi, a tutti i sindaci, a tutti gli amministratori locali che, ogni giorno, ogni anno, ogni settimana, vengono minacciati soltanto perché esprimono idee e soltanto perché fanno il loro lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Presidente, ho ascoltato con attenzione i ragionamenti corretti, giusti e legittimi dei colleghi e dico soltanto una cosa, Presidente: questo è un momento molto difficile per il nostro Paese e, secondo me, oggi non serve ascrivere a qualcosa che, fortunatamente, è terminato, un certo tipo di movimento. Ecco, colleghi, secondo me, invece, dobbiamo capire come cercare oggi di convincere le persone, senza obbligare. Io penso che questo sia il compito dei sindaci e degli amministratori, Presidente. In chiusura ricordo e dico a persone - che, come ricordato prima dal collega Fiano, sono giustamente garantite dalla nostra Carta costituzionale - che protestare e gridare civilmente la propria indignazione e il proprio dissenso è legittimo; non è libertà andare sotto la casa dei sindaci, sotto la casa degli amministratori, a gridare quelle che fondamentalmente sono minacce. E, quindi, facciano tutto quello che, giustamente, è nelle possibilità dei nostri concittadini. Presidente, ricordo un altro caso di un altro nostro sindaco, il sindaco Tomasi (qui accanto a me c'è il deputato Zucconi, che lo ricorda): mi pare che il 28 o 30 gennaio gli siano arrivate a casa lame con una lettera anonima. Ecco, i sindaci devono vivere questo quasi tutti i giorni.

Io penso, Presidente, che il Parlamento debba farsi scudo nei loro confronti, e lo rinnovo: giusto, legittimo, gridare il proprio dissenso in modo civile; ingiusto, assolutamente, andare a minacciare le persone sotto casa, perché questa non è libertà, trattasi di altra cosa. Quindi, per quanto ci riguarda, piena solidarietà al sindaco Ricci, a tutti i sindaci, a tutti gli amministratori, a tutti i consiglieri, a tutti gli assessori e a tutti coloro che, nei propri territori, vogliono il bene comune, al netto delle bandiere politiche. Lo rinnovo: penso che il Parlamento debba loro farsi scudo quando accadono questi vergognosi avvenimenti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Rossello. Ne ha facoltà.

CRISTINA ROSSELLO (FI). Grazie, Presidente. Anche Forza Italia si unisce, in questo momento, alla solidarietà nei confronti del sindaco e della sua famiglia. Ma vogliamo interrogarci anche su altre questioni che riguardano la solidarietà più generale di tutto l'arco parlamentare? E allora, con riferimento all'ultimo caso che è occorso a un rappresentante che stava facendo la sua propaganda elettorale a Pescara, negli Abruzzi, Nazario Pagano, ma anche alla risposta che dà questo Parlamento: non teniamo questa solidarietà a una vuota demagogia solo volta, dal nostro scranno, a dire due parole di solidarietà e a chiuderla qua. C'è tutto un tessuto normativo sul quale ci sono proposte e stiamo seriamente lavorando.

Questi amministratori locali si trovano ad essere bloccati, per il discorso sia delle semplificazioni, sia di questo reato di abuso d'ufficio, che è una cosa vergognosa e che rimane ancora uno strumento per paralizzare l'azione di una parte rispetto all'altra, con un esercizio assurdo di poteri che ormai sono stati tutti svelati. Allora, a questo punto, vogliamo interrogarci anche su questo, perché, come diceva qualche collega prima di noi, non ci si fermi ad un solo saluto o ad una sola solidarietà. Vedo che i colleghi che prima hanno fatto la loro manifestazione di pensiero per i loro colleghi, non sono così concentrati su questo tema, e lo vediamo dai lavori in Commissione. Allora, per cortesia, rendiamo queste parole non una vuota demagogia, ma una reale visione politica diversa di risposta (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Provenza. Ne ha facoltà.

NICOLA PROVENZA (M5S). Grazie, Presidente. A nome del MoVimento 5 Stelle, vorrei esprimere, in maniera ferma, la solidarietà al sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, ed estendere questo sostegno a tutti i sindaci, in quanto spesso si trovano a fronteggiare situazioni di grande difficoltà e rappresentano in fondo i terminali istituzionali più esposti nel nostro Paese. Quindi, la riflessione va fatta anche in relazione ad un concetto di fondo, ossia che la libertà di espressione non sconfini mai in atti intimidatori, non alimenti mai un clima d'odio. Questo è un concetto che spesso abbiamo ripetuto in quest'Aula, pur nel legittimo e, direi, sacrosanto rispetto delle opinioni altrui.

Il MoVimento 5 Stelle si adopera, ancora una volta in prima linea, in questo momento, nel sostegno ai sindaci, ma, riprendendo alcuni concetti espressi dai colleghi che mi hanno preceduto, direi che noi oggi abbiamo soltanto una possibilità concreta, all'interno di quest'Aula, cioè quella di provare a trasmettere, con il nostro esempio e con il nostro impegno, un'unità, una capacità di leale collaborazione, un'unità di intenti che rappresenti sempre, nei confronti dei cittadini, un esempio virtuoso che possa, poi, alimentare un clima reale che provi a disincentivare qualsiasi forma di violenza, anche verbale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Colletti, per un richiamo al Regolamento. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente Fico, fermo restando di essere totalmente d'accordo con gli interventi, di cui in precedenza, dei colleghi, faccio però un riferimento a quanto successo ieri, ovvero il Presidente facente funzioni Rampelli, di Fratelli d'Italia, proprio ieri, ha interrotto il mio collega Sapia su un intervento sull'ordine dei lavori. Allo stesso modo, però, dovendo seguire questa interpretazione data dal Presidente facente funzioni Rampelli, lei avrebbe dovuto anche interrompere la sequela di interventi odierni di solidarietà al sindaco di Pesaro e alle altre persone. Su questo punto, Presidente, fermo restando che, secondo me, è giusto e corretto intervenire in questa sede, vorrei capire da lei quale è l'interpretazione: nei partiti maggiori tutti possono intervenire su tutto, mentre, per quanto riguarda un gruppo e un movimento di opposizione, quale è L'Alternativa c'è, il Presidente Rampelli, di Fratelli d'Italia, può interromperlo? Su questo credo che debba chiarire lei, in qualità di Presidente della Camera.

PRESIDENTE. In questo momento non conosco la questione di ieri, sono sicuro che il Vicepresidente Rampelli abbia fatto sicuramente il meglio, poi vediamo.

Seguito della discussione congiunta dei documenti: Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2020 (Doc. VIII, n. 7); Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2021 (Doc. VIII, n. 8).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione congiunta dei documenti: Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2020; Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2021.

Ricordo che nella seduta del 12 luglio, dopo la relazione del Questore deputato Fontana, si è svolta e conclusa la discussione congiunta.

(Repliche – Doc. VIII, nn. 7 e 8)

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il deputato Questore Cirielli. Colleghi, un po' di silenzio, per favore.

EDMONDO CIRIELLI, Questore. Onorevoli colleghi, ringrazio, a nome del Collegio dei Questori, i deputati che sono intervenuti in sede di discussione generale.

PRESIDENTE. Mi scusi, la mascherina.

EDMONDO CIRIELLI, Questore. Dagli interventi svolti è emerso un non formale apprezzamento, proveniente da tutti i gruppi parlamentari, per i risultati conseguiti con riferimento non soltanto alla gestione finanziaria, ma all'intera attività amministrativa in un periodo particolarmente difficile come quello che stiamo ancora attraversando. L'apprezzamento ha riguardato, innanzitutto, la capacità dell'Istituzione di reagire alla difficoltà e alle esigenze derivanti dall'emergenza pandemica: da un lato, sono state riconosciute l'adeguatezza e l'efficacia delle rilevanti misure che, a livello igienico-sanitario, sono state adottate per prevenire e contrastare la diffusione del contagio nelle sedi della Camera; dall'altro, è stato sottolineato come gli interventi di carattere igienico-sanitario siano stati affiancati da uno sforzo imponente, che ha permesso agli organi della Camera di continuare ad adempiere ai propri compiti istituzionali in un contesto oggettivamente sconvolto dalla pandemia.

Questo sforzo - come i colleghi hanno segnalato - si è reso particolarmente evidente nel forte incremento della digitalizzazione delle attività, sia degli organi parlamentari, sia dell'Amministrazione, con il necessario potenziamento dell'infrastrutturazione e delle dotazioni informatiche; in drastiche innovazioni nell'utilizzo dell'allestimento degli spazi in cui l'Assemblea, le Commissioni e gli Organi collegiali hanno continuato a riunirsi; in una revisione, a volte anche radicale, dell'organizzazione dei servizi.

Per altro verso, a fronte dell'assoluta straordinarietà dei problemi derivanti dalla pandemia, i colleghi intervenuti in sede di discussione generale hanno rilevato come, dalla lettura del conto consuntivo relativo all'esercizio 2020 e del bilancio di previsione per il 2021 e per il triennio 2021-2023, risulti confermato l'indirizzo di controllo e razionalizzazione della spesa che da anni contraddistingue la gestione finanziaria della Camera in tutte queste legislature.

Sotto questo profilo, i dati sicuramente più significativi sono il miglioramento dell'avanzo di amministrazione che deriva dai risultati della gestione dell'anno precedente e la restituzione conseguente al bilancio dello Stato di 35 milioni di euro - anche quest'anno - che porta a 500 milioni di euro complessivi le restituzioni effettuate dalla Camera a partire dal 2013. Questo, ovviamente, è frutto di un lavoro costante, evidentemente, in tutte le legislature, a prescindere dalla maggioranza, dall'Ufficio di Presidenza e anche dalla composizione del Collegio dei Questori, ad indicare una uniforme visione del problema delle risorse destinate alla Camera dei deputati e al loro utilizzo. Merita notare che, dal medesimo anno 2013, la dotazione della Camera è stata ridotta rispetto all'anno precedente del 5 per cento, che sono ben 50 milioni di euro, ed è stata fissata al livello di 943,16 milioni di euro, che poi è stato mantenuto per tutti gli anni successivi e confermato anche per il triennio in esame. Ciò significa che la Camera ha operato, per tutti gli anni in questione, con un ammontare di risorse predefinito e costante, rispetto al quale sono stati ottenuti ingenti risparmi di spesa, nell'ordine, appunto, come ho ricordato prima, di ben 500 milioni di euro, che sono stati interamente restituiti al bilancio dello Stato. La Camera, quindi, mentre, per un verso, è stata in grado di dare risposte ai problemi e alle esigenze del tutto inusitate e straordinarie create dalla pandemia, garantendo, nonostante le difficoltà, la continuità e l'ordinato svolgimento dei propri lavori, per altro verso, non si è minimamente allontanata dalla linea del rigore e dell'efficienza nell'utilizzo delle risorse finanziarie ad essa affidate, che da anni ne caratterizzano la gestione. Insieme alla previsione, anche per il 2021, di una restituzione al bilancio dello Stato e alla considerazione dell'entità così elevata dell'importo complessivo delle restituzioni effettuate ai nuovi esercizi finanziari, è motivo, quindi, di soddisfazione anche la destinazione delle risorse di cui si prevede la restituzione nel 2021 e, come ha già segnalato il Questore Fontana nella relazione introduttiva, la Camera, in coerenza con la volontà costantemente espressa a partire dalla restituzione effettuata nell'anno 2016, intende destinarle alla ricostruzione dei territori e al sostegno delle popolazioni colpite dagli eventi sismici di quell'anno (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Nel ribadire, a nome del Collegio dei Questori, il ringraziamento a tutti i colleghi che in sede di discussione generale hanno evidenziato gli aspetti sopra richiamati, occorre al tempo stesso notare come, nell'ambito di quegli stessi interventi, siano state formulate importanti considerazioni volte a stimolare, per il futuro, l'azione del Collegio stesso. Più puntuali indicazioni sono state formulate attraverso gli ordini del giorno, su cui, dopo questo intervento da parte mia, il Collegio dei Questori esprimerà il proprio parere. In questa sede è opportuno soffermarsi sulle questioni più generali e più rilevanti del bilancio stesso.

In primo luogo, è stata da più parti rilevata l'esigenza di adottare misure idonee a permettere ai deputati di svolgere i propri compiti istituzionali nelle condizioni migliori. Per pervenire a questo risultato è necessario, da una parte, assicurare adeguati spazi di lavoro. Lo ricordo: sin dall'inizio il nostro Collegio dei Questori ha posto il problema della mancanza di un ufficio per ogni parlamentare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia); siamo, in ciò, l'unica Camera del mondo, compresa l'Italia, perché al Senato ogni senatore ha un ufficio. Abbiamo cercato, sin dall'inizio della legislatura, di acquisire nuovi spazi, sia interloquendo con il Demanio, con tutti e due i Governi che si sono succeduti - anzi con tutti e tre i Governi - senza ancora nessun risultato rilevante; abbiamo visto anche con altre amministrazioni pubbliche, è stata anche ipotizzata l'idea di acquistare un palazzo. Purtroppo, per effetto di una non unanime condivisione anche all'interno dell'Ufficio di Presidenza ma, soprattutto, in maniera principale per effetto della riduzione del numero dei parlamentari, si è preferito aspettare una definizione completa degli assetti.

Allo stesso tempo, voglio dire che, grazie all'Amministrazione, stiamo studiando, all'interno del Palazzo, anche la possibilità di utilizzare meglio e razionalizzare gli spazi legati agli Uffici, anche in virtù di una grande riduzione del personale, avvenuta negli ultimi anni, del 30 per cento, di cui parlerò dopo e, aggiungo, anche dall'anomalia, che è bene sia portata a conoscenza di tutti i colleghi deputati, che attualmente la Camera si fa integralmente carico di una serie di Commissioni parlamentari d'inchiesta, anche bicamerali presiedute dal Senato; il Senato, da questo punto di vista, non ha dato ancora soddisfacenti risposte. È evidente che, nell'ottica della riduzione dei parlamentari, effetto della riforma costituzionale che c'è stata, che impatterà pesantemente anche sul Senato, credo che sarà nella nuova legislatura una priorità garantire la dignità al lavoro svolto dai deputati.

Dall'altra parte, occorre che il singolo deputato possa contare sull'assistenza necessaria per svolgere le proprie funzioni. Quest'ultimo aspetto richiama l'esigenza di rivedere la disciplina del rapporto di lavoro tra i deputati e, appunto, i collaboratori, tenuto conto del fatto che, nella situazione attuale, le risorse destinate alla remunerazione dei collaboratori dei deputati sono tratte interamente dal rimborso delle spese per l'esercizio del mandato e quantitativamente si collocano ad un livello assai più basso di quello che si registra, per analoghe finalità, nei Parlamenti dei principali Paesi europei, che hanno assegnato specificamente una voce per il trattamento dei collaboratori, che è una voce diversa da quella delle spese legate all'esercizio del proprio mandato; tema che la Camera, senza infingimenti e senza demagogie, dovrà affrontare. È un tema che marginalmente sul piano esecutivo e sul piano tecnico riguarda i questori ma investe in maniera specifica la volontà dei gruppi politici e anche la coerenza dei partiti per non far sì che questo diventi un tema di campagna elettorale. Voglio dire che su questo tema, già nel corso dell'esame del bilancio di previsione per l'anno 2020, sono state rivolte al Collegio forti sollecitazioni. Sulla base delle indicazioni contenute negli ordini del giorno presentati e accolti in quella sede l'anno scorso - come ha segnalato il collega Fontana - è stata individuata un'ipotesi di soluzione. Si tratta adesso di valutarne la praticabilità, individuando tutte le possibili risorse finanziarie che ne deriverebbero in relazione al trattamento economico e agli oneri fiscali, previdenziali e assicurativi dei predetti collaboratori.

In secondo luogo, da più parti è stata ribadita la rilevanza decisiva che rivestono, per il buon funzionamento dell'istituzione, i gruppi parlamentari e il personale, ovviamente, che dipende dai gruppi stessi. Nel concordare pienamente con queste valutazioni, ritengo al tempo stesso opportuno richiamare la piena autonomia dei gruppi, come soggetti di diritto, nell'individuazione del proprio personale e nell'esercizio del ruolo di datore di lavoro. Rispetto a tale autonomia, gli organi della Camera, in particolare il Collegio dei questori, sono chiamati ad assicurare l'adempimento delle previsioni regolamentari in base alle quali ai gruppi è assicurata la disponibilità di locali e attrezzature e un contributo finanziario unico e omnicomprensivo, nonché verificare, ovviamente, che le risorse finanziarie erogate a carico del bilancio della Camera, siano impiegate in conformità alle finalità individuate dal predetto Regolamento. Proprio rispetto a questa funzione di supporto, è significativo che, come riconosciuto in alcuni interventi, sia stata data attuazione alle richieste - formulate anche in questo caso in ordini del giorno riferiti al bilancio di previsione dello scorso anno - di incremento delle dotazioni e dei servizi informatici in favore dei gruppi e di svolgimento di attività di formazione in quest'ambito, sempre più rilevante, in relazione al crescente livello di digitalizzazione delle attività parlamentari.

Un terzo aspetto che è stato rimarcato riguarda, in particolare, il significato e, insieme, il particolare impegno che per l'amministrazione rappresenta la riattivazione delle procedure di reclutamento e, finalmente, dopo molti anni, superando anche in questo ambito tutti gli ostacoli derivanti dalla pandemia, l'ingresso in servizio di nuovi dipendenti, che ha avuto luogo proprio in questi giorni. Il numero dei dipendenti della Camera si è ridotto - come avevo accennato prima - rispetto al 2013, di oltre il 30 per cento ed è sceso, proprio in quest'anno, al di sotto della soglia di 1.000 dipendenti. A fronte di queste cifre, è decisivo, per lo stesso buon funzionamento dell'istituzione, che il cronoprogramma dei concorsi, approvato dall'Ufficio di Presidenza, trovi attuazione nei tempi stabiliti.

A questo proposito, il Collegio dei questori esprime la più viva congratulazione all'Amministrazione che è riuscita a mandare avanti i concorsi, nonostante la vicenda collegata alla nota emergenza della pandemia che ha creato problemi - potete immaginare - operativi non secondari.

Vorrei, infine, associarmi all'intenso richiamo che è stato fatto nel corso della discussione generale a dedicare la massima attenzione e il massimo impegno per assicurare la più ampia fruizione possibile, da parte di tutti i cittadini, dell'ingente patrimonio storico e artistico che le sedi della Camera custodiscono al proprio interno. Anche sotto questo profilo sono state realizzate importanti iniziative, che hanno interessato - come è già stato ricordato - sia la conservazione e valorizzazione di quel patrimonio, sia la possibilità per il pubblico di conoscerlo e apprezzarlo, nonostante i vincoli e le restrizioni imposte dalla più volte citata pandemia COVID-19. Ora è tempo che il rapporto tra le istituzioni e la cittadinanza ritorni, sia pure gradualmente e con tutta l'attenzione e le prudenze necessarie, ad attuarsi secondo le modalità consolidate prima della pandemia. Più in generale, in tutto ciò che attiene ai lavori parlamentari e ai servizi di supporto è tempo di orientarsi, pur nel rispetto di tutte le condizioni necessarie a garantire la sicurezza, verso il recupero della tanto auspicata normalità. Il Collegio dei questori intende senz'altro indirizzare la propria azione in questo senso.

È chiaro che le questioni di carattere strutturale e a lungo termine, che sono state evidenziate nella discussione generale e di cui ho richiamato soltanto alcuni particolari rilevanti, non possono essere affrontate se non tenendo presente la portata degli effetti conseguenti alla riduzione del numero dei parlamentari - che ho più volte citato - che avrà luogo all'inizio della prossima legislatura. Innanzitutto dovranno essere definite, sul piano regolamentare, le innovazioni che il passaggio da 630 a 400 deputati comporterà in termini di modalità di svolgimento dei lavori degli organi parlamentari. Altrettanto rilevanti potranno verosimilmente risultare anche le conseguenze sul piano della condizione amministrativa dei deputati. Come è stato riconosciuto dai colleghi intervenuti in sede di discussione generale, il progetto di bilancio all'esame dell'Assemblea, con particolare riferimento alle proiezioni del bilancio triennale per il 2023 - quindi anche una parte oltre questa legislatura - e la relazione illustrativa che lo precede, indicano con chiarezza sia le minori esigenze di finanziamento che derivano, in modo diretto e certo dalla riduzione del numero dei deputati sia le risorse finanziarie di cui i competenti organi della Camera potranno avvalersi in relazione alle decisioni che saranno assunte a livello funzionale e organizzativo.

Rispetto al quadro finanziario così delineato, intendo, in conclusione, ribadire l'impegno del Collegio dei questori, nell'ambito delle proprie competenze, a perseguire costantemente l'obiettivo di assicurare il migliore utilizzo delle risorse pubbliche assegnate alla Camera in rapporto al livello quantitativo e qualitativo dei beni e servizi offerti a supporto del funzionamento degli organi parlamentari.

(Esame degli ordini del giorno - Doc. VIII, n. 8)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Avverto che l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/1 Comaroli è stato sottoscritto dal deputato Gianfranco Rotondi.

Con riferimento al vaglio di ammissibilità degli ordini del giorno riferiti al bilancio interno, ricordo che i relativi criteri, secondo la prassi consolidata, sono riconducibili alle esigenze di assicurare la compatibilità di tali strumenti con l'ordinamento interno, in termini di rispetto delle sfere di competenza e di autonomia attribuite ai vari organi parlamentari, e a garantire che le decisioni dell'Assemblea non prefigurino interventi in contrasto con i principi generali dell'ordinamento, come individuati anche dalla giurisprudenza della Corte costituzionale, o con limiti di contenuto o garanzie procedurali fissati dalla legge.

Avverto quindi che, tenuto conto dei richiamati criteri, come già preannunciato in sede di Ufficio di Presidenza, sono da ritenersi inammissibili: l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/29 Corda, in materia di versamento all'INPS dei contributi previdenziali dei deputati, in quanto appare in contrasto con il vigente assetto del sistema previdenziale per i deputati cessati dal mandato - interamente disciplinato dalla normativa interna - l'attribuzione di compiti e attività preordinate al funzionamento dei predetti istituti a un organo che opera al di fuori dell'ordinamento parlamentare ed esercita le sue funzioni sulla base di disposizioni che non risalgono all'esercizio dell'autonomia costituzionale; per motivazioni in larga parte analoghe, è da ritenersi inammissibile anche l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/30 Maniero, in materia di versamento all'INPS dei “ratei pensionistici” dei dipendenti della Camera, in quanto il trattamento pensionistico dei predetti dipendenti rientra nell'ambito dell'autonomia spettante a ciascuna Camera in materia sia sotto il profilo della disciplina normativa sia sotto il profilo del “momento applicativo delle norme stesse”, come ribadito da ultimo la Corte costituzionale con la sentenza n. 262 del 2017.

È, infine, da ritenersi inammissibile l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/31 Sapia, concernente la definizione di una regolamentazione del contratto di lavoro dei dipendenti dei gruppi, in quanto relativo a una materia rimessa alla disciplina legislativa e non rientrante, quindi, nell'ambito di competenza del Collegio dei questori e dell'Ufficio di Presidenza.

Chiedo al Questore, deputato Francesco D'Uva, di esprimere i pareri.

FRANCESCO D'UVA, Questore. Grazie, Presidente. Prima di entrare nel merito degli ordini del giorno, desidero svolgere alcune precisazioni a nome del Collegio dei questori. Ricordo che sulla base della prassi ormai consolidata tutti gli ordini del giorno devono intendersi quale invito rivolto al Collegio dei questori o all'Ufficio di Presidenza a valutare l'opportunità di operare nel senso indicato dai rispettivi dispositivi. In questo stesso senso sono formulate anche le proposte di modifica che il Collegio si accinge a proporre ai presentatori di alcuni degli strumenti di indirizzo. Preciso, inoltre, che il giudizio formulato in merito agli ordini del giorno ha riguardo esclusivamente alle parti dispositive; per quanto attiene alle parti motive, anche in questo caso, sulla base di una prassi ormai consolidata, il Collegio non proporrà alcuna riformulazione per ragioni di economia procedurale, senza che ciò comporti adesione o meno alle affermazioni ivi contenute.

Alle premesse il Collegio farà riferimento nei casi in cui lo ritenga funzionale ad una più compiuta argomentazione delle motivazioni poste a base dei pareri formulati.

Venendo ai pareri, l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/1 Comaroli può essere accolto a condizione che il dispositivo sia così riformulato: “a valutare l'opportunità di prevedere meccanismi volti a valorizzare l'esperienza professionale acquisita dal personale esterno addetto alle segreterie dei deputati titolari di incarico istituzionale e dal personale dipendente dai gruppi parlamentari di cui agli elenchi allegati alla deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 227 del 2012”.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/2 Comaroli è accolto. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/3 Magi è accolto con riformulazione. Per quanto riguarda questa riformulazione, sarà la stessa per gli ordini del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/8 Tripiedi, n. 9/Doc. VIII, n. 8/20 Rizzo Nervo e n. 9/Doc. VIII, n. 8/33 Pastorino. La riformulazione è la seguente: “invita l'Ufficio di Presidenza a valutare l'opportunità di svolgere, secondo le procedure contrattuali previste dalla normativa vigente, un confronto con le organizzazioni sindacali volto a valutare forme di prestazione lavorativa da remoto dei dipendenti della Camera, secondo gli indirizzi approvati nella riunione del 21 luglio 2021 dall'Ufficio di Presidenza, che tengano conto dell'evoluzione in corso della normativa esterna in materia e che siano compatibili con la necessaria flessibilità della prestazione di lavoro dei dipendenti medesimi al servizio dell'Istituzione parlamentare”.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/4 Siragusa è accolto con la riformulazione che mi accingo a leggere. In particolare, la stessa vale per gli ordini del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/10 Iovino, n. 9/Doc. VIII, n. 8/18 Magi, n. 9/Doc. VIII, n. 8/23 Rizzetto, n. 9/Doc. VIII, n. 8/26 Colletti, n. 9/Doc. VIII, n. 8/32 Pastorino e n. 9/Doc. VIII, n. 8/34 Ungaro. La riformulazione è la seguente: “a valutare l'opportunità di proseguire nelle attività, attualmente in corso, volte a disciplinare il rapporto di lavoro fra deputato e collaboratore, prevedendo risorse aggiuntive rispetto a quelle oggi già stanziate, sulla base di un assetto normativo che preveda che: a) il rapporto di lavoro intercorra direttamente tra deputato e collaboratore e sia caratterizzato da natura fiduciaria; b) siano assunti a carico del bilancio della Camera, che svolgerebbe anche le attività di sostituto d'imposta, gli oneri per la retribuzione nonché gli oneri connessi agli adempimenti fiscali, contributivi e assicurativi, in modo da assicurare ai collaboratori una retribuzione proporzionata alla rispettiva quantità e qualità del lavoro prestato; c) siano individuati uno o più schemi contrattuali standard, a tempo pieno o a tempo parziale, in base ai quali definire i rapporti tra le parti”.

Ovviamente, queste attività verranno finalizzate entro la fine della legislatura, aggiungo. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/5 Bruno Bossio è accolto, e lo sarà anche il n. 9/Doc. VIII, n. 8/17 Carabetta, che è sullo stesso tema. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/6 Termini è accolto con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di: a) sulla base degli esiti delle attività di sperimentazione realizzate in materia di sottotitolazione della trasmissione dei lavori parlamentari, definire gli opportuni indirizzi in vista di un assetto conclusivo della materia, che tenga conto delle forme peculiari che caratterizzano la pubblicità dei lavori parlamentari, della sostenibilità organizzativa e finanziaria dell'intervento, nonché dell'evoluzione delle tecnologie in materia; b) verificare se le mascherine protettive delle vie aeree provviste di inserto in PET attualmente disponibili in commercio siano idonee ad assicurare la medesima efficacia protettiva verso i terzi, in coerenza con le prescrizioni impartite dall'autorità di sanità pubblica, con riferimento ai dispositivi protettivi delle vie aeree, ai fini di contrastare la diffusione del COVID-19, prescrizioni cui si conformano le vigenti disposizioni adottate in materia dal Collegio dei Questori”.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/7 Lorefice è accolto con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di definire, sulla base degli esiti delle attività di sperimentazione realizzate in materia, gli opportuni indirizzi in vista di un assetto conclusivo della materia, che tenga conto delle forme peculiari che caratterizzano la pubblicità dei lavori parlamentari, della sostenibilità organizzativa e finanziaria dell'intervento nonché dell'evoluzione delle tecnologie in materia”.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/8 Tripiedi è accolto con la riformulazione che ho letto per il n. 9/Doc. VIII, n. 8/3 Magi. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/9 Crippa è accolto. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/10 Iovino è accolto con la riformulazione del n. 9/Doc. VIII, n. 8/4 Siragusa. Gli ordini del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/11 Spadoni e n. 9/Doc. VIII, n. 8/12 Spadoni sono accolti. Anche l'ordine giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/13 Spadoni può essere accolto con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative per favorire la condizione delle madri che adempiano al mandato parlamentare o svolgano stabilmente la propria attività lavorativa presso le sedi della Camera”.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/14 Amitrano è accolto con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di concordare con gli organi competenti del Senato della Repubblica una ripartizione degli spazi destinati all'attività delle Commissioni bicamerali coerenti con il criterio dell'equa suddivisione tra le due Camere degli oneri posti, in termini logistici, dalle attività parlamentari da svolgere in comune, ivi compresa una conseguente più razionale ripartizione delle connesse spese”.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/15 Amitrano può essere accolto con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di verificare l'eventuale disponibilità di spazi da destinare a spogliatoi per coloro che raggiungono quotidianamente le sedi della Camera utilizzando biciclette o monopattini”.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/16 Daga è accolto con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di prevedere, tra gli strumenti ordinari della programmazione dell'attività amministrativa, la predisposizione di uno specifico piano per la mobilità, nell'ambito delle funzioni di mobility manager già attribuite al Consigliere responsabile del Servizio per la sicurezza, che tenga conto delle specificità delle attività di supporto alla funzione parlamentare e che abbia riguardo alle esigenze dei deputati e di tutti i lavoratori che operano stabilmente presso le sedi della Camera. Sullo stato di attuazione del piano il Consigliere che esercita le funzioni di mobility manager presenta una relazione annuale al Collegio dei Questori”.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/17 Carabetta è accolto come il n. 9/Doc. VIII, n. 8/5 Bruno Bossio, sullo stesso tema. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/18 Magi è accolto con la riformulazione che ho letto per il n. 9/Doc. VIII, n. 8/4 Siragusa. L'ordine giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/19 Magi è accolto con una riformulazione che varrà anche per il n. 9/Doc. VIII, n. 8/35 Ungaro: “a valutare l'opportunità di pubblicare nel mese di gennaio di ciascun anno i dati riassuntivi relativi alla tipologia e al numero dei contratti di lavoro con i collaboratori dei deputati depositati presso la Camera”. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/20 Rizzo Nervo è accolto con la riformulazione che ho letto per il n. 9/Doc. VIII, n. 8/3 Magi. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/21 Rizzo Nervo è accolto con le seguenti riformulazioni. Per quanto riguarda il primo capoverso, si tratta della stessa riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/4 Siragusa. Per il secondo capoverso la riformulazione è la seguente: “a valutare altresì l'opportunità, nell'applicazione della disposizione per cui il contributo erogato ai gruppi parlamentari a carico del bilancio della Camera deve essere determinato tenendo conto delle esigenze funzionali dei gruppi, di considerare le nuove necessità operative a cui i gruppi parlamentari potrebbero essere chiamati a far fronte nella prossima legislatura”.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/22 Fornaro è accolto. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/23 Rizzetto è accolto con la riformulazione che ho letto per il n. 9/Doc. VIII, n. 8/4 Siragusa. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/24 Massimo Enrico Baroni è accolto con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di prevedere ulteriori forme di pubblicità, anche in forma aggregata, delle informazioni relative ai dipendenti della Camera dei deputati distaccati presso altre istituzioni”. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/25 Massimo Enrico Baroni è accolto con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di pubblicare sul sito Internet della Camera l'elenco delle cariche cui la disciplina vigente riconnette l'erogazione di indennità d'ufficio, il corrispondente ammontare lordo mensile di tale indennità, il relativo stanziamento iscritto nel bilancio di previsione annuale e l'ammontare della somma effettivamente impegnata a tale titolo, come risultante dal conto consuntivo relativo al medesimo esercizio”.

L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/26 Colletti è accolto con la riformulazione che ho letto per il n. 9/Doc. VIII, n. 8/4 Siragusa. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/27 Colletti può essere accolto con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di individuare le opportune modalità operative affinché al personale cui i dipendenti titolari di carica istituzionale interna intendano attribuire l'incarico di componente della propria segreteria, sia tempestivamente reso noto l'ammontare della retribuzione lorda connessa all'incarico”. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/28 Colletti è accolto con la seguente riformulazione: “a valutare l'opportunità di riordinare la disciplina del rimborso delle spese per l'esercizio del mandato, anche con riferimento alle modalità della relativa rendicontazione, nel quadro dell'assetto complessivo degli istituti attinenti alla condizione amministrativa dei deputati che sarà definito in vista della riduzione del numero dei parlamentari”.

Gli ordini del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/29 Colletti, n. 9/Doc. VIII, n. 8/30 Maniero e n. 9/Doc. VIII, n. 8/31 Sapia, come ha detto il Presidente, sono inammissibili. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/32 Pastorino è accolto con la riformulazione che ho letto per il n. 9/Doc. VIII, n. 8/4 Siragusa. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/33 Pastorino è accolto con la riformulazione che ho letto per il n. 9/Doc. VIII, n. 8/3 Magi.

L'ordine giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/34 Ungaro è accolto con la riformulazione che ho letto per il n. 9/Doc. VIII, n. 8/4 Siragusa. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/35 Ungaro è accolto con la riformulazione che ho letto per il n. 9/Doc. VIII, n. 8/19 Magi. Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/36 Rampelli vi è un invito al ritiro, altrimenti parere contrario.

PRESIDENTE. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/1 Comaroli, accoglie la riformulazione?

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente!

PRESIDENTE. Deputato Colletti, su cosa?

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, sull'ordine dei lavori, per evitare di dover fare un intervento su ogni ordine del giorno e anche, eventualmente, sui criteri che lei ha deciso per quanto riguarda le cosiddette inammissibilità.

Presidente, allora, siamo qui a votare il bilancio della Camera dei deputati e, in questa sede assembleare, ci è concessa la possibilità di presentare ordini del giorno che potremmo parificare ad emendamenti, qualora fossimo in sede di discussione su un progetto di legge. Ebbene, Presidente, va considerato che gli ordini del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/29 Corda, n. 9/Doc. VIII, n. 8/30 Maniero e n. 9/Doc. VIII, n. 8/31 Sapia - ma soprattutto gli ordini del giorno Corda e Maniero - riguardano i cosiddetti contributi previdenziali dei deputati, anzi degli attuali deputati; fanno riferimento ad una normativa, è vero, di diritto interno della Camera, ma, proprio perché noi stiamo discutendo sul bilancio, questa normativa potrebbe venire alla luce con l'odierna discussione e far decidere l'Assemblea per una modifica in senso preferenziale, per quanto riguarda il bilancio della Camera, di future modifiche normative.

Presidente, le modifiche proposte dalla collega Corda e dal collega Maniero riguardano appunto il sistema previdenziale, ovvero permettere - anzi obbligare a un certo punto - di unificare la normativa previdenziale interna a quell'esterna, chiedendo ai singoli deputati di indicare, all'atto della loro nomina e dell'ingresso in questa Camera dei deputati, una cassa previdenziale o dell'INPS come terminale dei propri ratei previdenziali.

PRESIDENTE. Però, lei non mi deve illustrare gli ordini del giorno, mi deve spiegare la ragione per la quale lei crede che non sia giusta l'inammissibilità, perché altrimenti, se li illustra, non va bene. Comunque, continui.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Certo. Presidente, questa è una discussione che, però, non è tra me e lei, ma ovviamente deve riguardare eventualmente anche i colleghi che possono essere interessati al tema e, quindi, devo comunque in parte illustrare tali ordini del giorno per permettere a tutti una serena discussione.

PRESIDENTE. Sì, ma se sono inammissibili, non può illustrarli: dopo che ha spiegato un po' il contenuto - è chiaro che l'ha spiegato a tutti -, dobbiamo andare sulla questione di inammissibilità, sulla quale ha chiesto di intervenire.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, le illustro l'ordine del giorno e le spiego il perché dell'erronea dichiarazione di ammissibilità provenuta dalla Presidenza. Presidente, non si permette un cambio di normativa interna, - cito la sua dichiarazione di inammissibilità - per “l'attribuzione di compiti e attività preordinate al funzionamento dei predetti istituti a un organo che opera al di fuori dell'ordinamento parlamentare”. Ebbene, Presidente, ciò che avviene per i cosiddetti decretati, di cui agli ordini del giorno che sono stati dichiarati ammissibili, avviene proprio con questa normativa; quanto avviene per i cosiddetti decretati, ossia i collaboratori che collaborano con i presidenti di Commissione, i cui ratei contributivi e previdenziali vengono pagati all'INPS di riferimento o alle casse previdenziali di riferimento, potrebbe tranquillamente avvenire anche per i deputati. Quindi, non capisco perché sia stato dichiarato ammissibile un ordine del giorno che riguarda quella normativa dei decretati e, invece, è stato dichiarato inammissibile questo altro ordine del giorno. Infatti, se la normativa è esterna, deve essere esterna, sia per le pensioni dei deputati e i ratei previdenziali, sia per le pensioni e i ratei previdenziali dei cosiddetti decretati. Non può essere che, per una parte, la dichiariamo normativa interna e, per la seconda, invece, la dichiariamo normativa esterna e “di non poter adempiere”. Per questo motivo, sugli ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/29 Corda e n. 9/Doc. VIII, n. 8/30 Maniero, secondo me, deve essere cambiato il profilo di inammissibilità, poiché non è motivato correttamente.

Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/31 Sapia, concernente la definizione di una regolamentazione del contratto di lavoro dei dipendenti dei gruppi, è vero che essa è rimessa alla disciplina legislativa e non è nell'ambito di competenza del Collegio dei Questori, ma sono sicuro che il Collegio dei Questori e questa Camera potrebbero fare di tutto - d'altro canto, noi siamo legislatori, oltre che votanti gli ordini del giorno di questa Camera - per incentivare il Governo a fare una normativa che tuteli tutti gli operatori e tutti i dipendenti dei gruppi parlamentari. Credo che ce ne sia bisogno, anche per le casse della stessa Camera dei deputati, che, ovviamente, paga un contributo ai gruppi parlamentari (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Grazie, l'ho ascoltata con molto interesse, però rimango sulle inammissibilità che ho dato, esattamente per le ragioni espresse e che ho scritto, che sono chiarissime e che si riferiscono proprio a una normativa interna e una normative esterna. E sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/31 Sapia bisogna fare una legge.

Andiamo avanti con i pareri.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/1 Comaroli, “accolto a condizione che…”: va bene.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/3 Magi.

Ha chiesto di parlare il deputato Magi. Ne ha facoltà.

RICCARDO MAGI (MISTO-A-+E-RI). Grazie Presidente, un chiarimento, perché è stato un po' difficile seguire, da qui c'è un po' di confusione. Ho compreso la riformulazione proposta, però nell'ordine del giorno a mia firma - rispetto a quelli degli altri colleghi per i quali è stata proposta un'analoga riformulazione -, c'è una prima parte del dispositivo che è quella di valutare l'opportunità di richiedere una relazione sul lavoro agile emergenziale svolto alla Camera. Non ho compreso, se quella sia stata completamente cassata, perché, a mio avviso, quella è utile, anche per impostare il lavoro futuro.

PRESIDENTE. Questore D'Uva?

FRANCESCO D'UVA, Questore. Collega Magi, la riformulazione è la seguente. Per quanto riguarda quello che lei chiede, ovviamente, il Collegio dei Questori terrà conto della sua richiesta e, ovviamente, verrà fatto tutto quanto.

PRESIDENTE. Perfetto, quindi accetta la riformulazione. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/4 Siragusa? Va bene. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/5 Bruno Bossio, va bene. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/6 Termini? Va bene. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/7 Lorefice? Va bene. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/8 Tripiedi? Va bene. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/9 Davide Crippa, è accolto. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/10 Iovino? Va bene. Gli ordini del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/11 e n. 9/Doc. VIII, n. 8/12 Spadoni, sono accolti. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/13 Spadoni? Va bene. Ordini del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/14 e n. 9/Doc. VIII, n. 8/15 Amitrano? Va bene. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/16 Daga? Va bene. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/17 Carabetta, è accolto. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/18 Magi?

Ha chiesto di parlare il deputato Magi. Ne ha facoltà.

RICCARDO MAGI (MISTO-A-+E-RI). Anche qui, un chiarimento, anche a beneficio dell'Aula e dei diretti interessati. Parliamo della questione annosa dell'inquadramento professionale dei collaboratori parlamentari. A me starebbe molto a cuore che si chiarisse nella riformulazione, anche in modo formale, che l'attività di definizione nella quale l'amministrazione della Camera è impegnata – e, oggettivamente, sono stati fatti passi in avanti - sia finalizzata entro la legislatura. Infatti, il collega Questore lo ha detto un po' en passant, ma non è all'interno della riformulazione.

PRESIDENTE. Questore D'Uva, prego.

FRANCESCO D'UVA, Questore. Collega Magi, dunque, la riformulazione è questa, ma le posso dire che noi, come Collegio dei Questori, siamo eletti in questa legislatura e, quindi, l'impegno, ovviamente, lo prendiamo per questa legislatura, perché in questa operiamo. È, assolutamente, nostra intenzione chiudere questa vicenda dei collaboratori, che ci tiriamo dietro già da diversi bilanci - possiamo dirlo -, perché non è la prima volta che discutiamo su questo tema. Quindi, per noi, è molto importante chiuderlo quanto prima, ma, ovviamente, si farà entro la fine della legislatura. Questo è certo.

PRESIDENTE. Quindi, ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/18 Magi, va bene.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/19 Magi.

Ha chiesto di parlare il deputato Magi. Ne ha facoltà.

RICCARDO MAGI (MISTO-A-+E-RI). Nella riformulazione che è stata annunciata su questo ordine del giorno manca il riferimento all'indicazione sul sito della retribuzione media. Ora, io ritengo che il motivo per cui non si vuole indicare la retribuzione media dei collaboratori sia un certo imbarazzo che potrebbe emergere rispetto anche al grande lavoro di studio e di approfondimento comparato che è stato fatto con altri Paesi, che hanno - come sappiamo - un altro regime di inquadramento dei collaboratori. Io non accetto la riformulazione, ma ritiro questo ordine del giorno proprio alla luce dell'impegno che è stato preso a finalizzare questa procedura nei tempi di questa legislatura.

PRESIDENTE. Quindi, l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/19 Magi è ritirato. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/20 Rizzo Nervo accolto con una riformulazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/21 Rizzo Nervo accolto con una riformulazione: va bene. Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/22 Fornaro accolto; ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/23 Rizzetto, accolto a condizione che il dispositivo sia riformulato come l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/4 Siracusa.

WALTER RIZZETTO (FDI). Mi scusi, Presidente, può ripetere? Non ho capito la riformulazione.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/23 Rizzetto, sulla disciplina del rapporto tra deputati e collaboratori, è accolto a condizione che il dispositivo sia riformulato come l'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/4 Siracusa.

WALTER RIZZETTO (FDI). A questo punto, Presidente, ringraziandola e, sulla scorta anche di quanto ascoltato dal Questore D'Uva, anch'io tenderei a ritirare questo ordine del giorno proprio rispetto all'impegno che penso il Questore si sia assunto solennemente all'interno di quest'Aula. Quindi, ritiro l'ordine del giorno con la speranza che quanto detto dal Questore corrisponda a quanto effettivamente faremo e farà il Collegio dei questori, chiaramente con l'avallo di tutti i parlamentari, entro la fine della legislatura.

PRESIDENTE. Passiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/24 Massimo Enrico Baroni.

Ha chiesto di parlare il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, noi non accettiamo la riformulazione perché non accettiamo che in un ordine del giorno vi sia scritto “a valutare l'opportunità di”. Noi riteniamo che la trasparenza sia un atto necessario e riteniamo anche che sia necessario prendersi un impegno in questa sede. Perché, Presidente, “a valutare l'opportunità di” non significa niente; significa: “sì, lo valuteremo, poi ti diremo di no, di sì, forse lo faremo fra dieci legislature”. Dal mio punto di vista, Presidente, non ritengo molto serio operare, in questa sede, in questo modo.

Se noi stiamo presentando degli ordini del giorno è perché debbano essere valutati adesso, perché debba essere preso un impegno adesso, in questo momento, e non debba essere ogni anno posticipato l'impegno con il conseguente impegno di “valutare l'opportunità di”.

Per questo motivo, non accetto la riformulazione e quindi immagino che vi sia un parere contrario da parte del Collegio dei questori.

Vorrei indicare nella mia dichiarazione di voto il contenuto di questo ordine del giorno che impegna il Governo a predisporre sul sito istituzionale della Camera una lista di nominativi del personale Camera distaccato e, a completamento di un maggiore principio di trasparenza e uniformità, a riportare nella lista anche quei casi in cui sia stato accordato un ulteriore periodo di distacco di cinque anni e se, per tale periodo, gli emolumenti percepiti siano gli stessi elargiti dell'amministrazione della Camera o differenti da essi. Infatti, Presidente, la trasparenza non deve essere fatta a parole ma deve essere fatta nei fatti, come dice il gioco di parole.

Quindi, mi aspetto che, se questa Camera dei deputati, come disse lei in un tempo lontano, deve essere una casa di vetro, noi di L'Alternativa c'è pretendiamo che sia effettivamente una casa di vetro. Pertanto, mi aspetto da parte del Collegio dei questori il cambiamento del parere da riformulazione in un accoglimento tout court o mi rimetto alla votazione libera dell'Aula.

PRESIDENTE. Questore D'Uva?

FRANCESCO D'UVA, Questore. Presidente, è chiaro che, se il collega non vuole accettare un ordine del giorno in cui la riformulazione è “a valutare l'opportunità di”, qui, volendo, potremmo anche non replicare. Però, effettivamente mi pare corretto dire che la trasparenza in questa Camera c'è ed è presente perché ci sono i bollettini degli organi collegiali che riportano le deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza con cui viene disposto il distacco dei dipendenti della Camera, che riporta i nominativi di questi ultimi, le istituzioni presso cui i medesimi sono distaccati, nonché la durata del periodo di distacco. Sono altresì già pubblicate le disposizioni in merito ai criteri di ripartizione degli emolumenti ad essi corrisposti tra Camera dei deputati e istituzione utilizzatrice.

Per questo, il Collegio dei questori ha ritenuto di proporre una riformulazione dicendo che, se si vuole fare qualcosa in più rispetto a quello che già viene fatto - ed è quello che viene chiesto dal collega Baroni - noi ci possiamo impegnare a valutare l'opportunità di fare ancora di più, ma questo già viene fatto.

PRESIDENTE. Prego, deputato Colletti.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). A questo punto, Questore D'Uva, se molto avete fatto, come dice lei meritoriamente, e poco deve essere aggiunto, ritengo che questo poco in aggiunta richieda molto poco lavoro. Quindi, proprio per questo, in conseguenza delle sue parole, ritengo che possa essere accolto l'ordine del giorno tout court, senza “a valutare l'opportunità di”, poiché all'atto della presentazione vi sarete fatti un'idea sulla correttezza o meno dell'ordine del giorno. Avrete già valutato prima di oggi se potrete svolgere i compiti che vi indichiamo nell'ordine del giorno, immagino. Sono sicuro che siete venuti qui molto preparati e quindi avrete già valutato, e mi aspetto che si valuti ancor prima del voto e della indicazione delle riformulazioni.

PRESIDENTE. Se non accetta la riformulazione, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/24 Massimo Enrico Baroni, con il parere contrario del Collegio dei questori.  

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/25 Massimo Enrico Baroni.

Ha chiesto di parlare la deputata Spessotto. Prego,

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Vorrei sottoscrivere l'ordine del giorno del collega Baroni e poi vorrei che gentilmente fosse riletta la riformulazione.

PRESIDENTE. Prego, Questore D'Uva.

FRANCESCO D'UVA, Questore. Con piacere, Presidente. L'ordine del giorno impegna il Governo “a valutare l'opportunità di pubblicare sul sito Internet della Camera l'elenco delle cariche cui la disciplina vigente riconnette l'erogazione di indennità d'ufficio, il corrispondente ammontare lordo mensile di tale indennità, il relativo stanziamento iscritto nel bilancio di previsione annuale e l'ammontare della somma effettivamente impegnata a tale titolo, come risultante dal conto consuntivo relativo al medesimo esercizio”.

PRESIDENTE. Prego, deputata Spessotto.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). In realtà, con questa riformulazione viene stravolto completamente il significato dell'ordine del giorno. Infatti, quello che si chiedeva con questo ordine del giorno è una maggiore trasparenza nelle indennità aggiuntive di carica previste per chi ricopre un incarico di presidente, di vicepresidente o di segretario di una Commissione parlamentare e quindi si chiedeva che fosse evidenziato in chiaro, per ogni soggetto che ricopre uno di questi incarichi, l'ammontare dell'indennità aggiuntiva.

Sostanzialmente, è una richiesta di maggiore trasparenza, a cui già siamo sottoposti, ma solo parzialmente - lo ricordo - ad esempio con la dichiarazione patrimoniale. Ritengo pertanto che sia semplicemente una richiesta di buon senso, di semplice trasparenza e quindi chiedo di rivalutare il parere su questo ordine del giorno perché veramente è una richiesta assolutamente banale, che tutti dovremmo condividere ed accettare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Maniero. Ne ha facoltà.

ALVISE MANIERO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Anch'io chiedo di sottoscrivere questa proposta dei colleghi de L'Alternativa c'è. Vede, io credo che i cittadini abbiano il diritto di poter verificare sul sito istituzionale quanto una deputata o un deputato è retribuito. Questa proposta chiede di specificare, quindi, quali deputate e quali deputati percepiscono e accettano le retribuzioni aggiuntive per gli ulteriori incarichi che ricoprono qui dentro. La riformulazione che - la ringrazio - abbiamo potuto rileggere ha due problemi: come ha detto la collega Spessotto, sovverte completamente il senso della proposta perché, prima di tutto, contiene la locuzione “a valutare l'opportunità”, quindi chissà se mai si farà, o verrà preso in considerazione, in che modo o quando; in secondo luogo, dice: noi non vi diremo mai quanto prende, o quanto accetta di prendere ciascuna deputata o ciascun deputato. Vi daremo un dato aggregato da cui ovviamente non è desumibile nulla riguardo a questo. Questa ovviamente è la seconda cosa, ma mi fa particolare specie che perplessità di questo tipo vengano avanzate da lei, Presidente, che correttamente svolge la sua carica, e dal signor Questore, che correttamente svolge la sua carica, entrambi eletti con il MoVimento 5 Stelle, che si era impegnato proprio alla massima trasparenza (Applausi dei deputati del gruppo L'Alternativa c'è).

A me questo lascia un po' perplesso, però seguo con interesse e preoccupazione questo dibattito.

PRESIDENTE. Avverto che la componente L'Alternativa c'è, del gruppo Misto, ha esaurito il tempo previsto dal contingentamento. Essendone stata avanzata richiesta, la Presidenza - come ha già fatto in precedenti analoghe occasioni - attribuisce a tale componente un tempo aggiuntivo pari ad un terzo di quello originariamente previsto.

Ha chiesto di parlare il deputato Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Guardi, è inaccettabile la riformulazione che è stata proposta dal Questore D'Uva e, per il suo tramite, gli dico che, oltre a snaturare l'ordine del giorno, qui parliamo anche di un punto politico, perché c'è una forza parlamentare, che siede tra i banchi in questo momento, che ha detto a 360 gradi, a tutto il Paese, prima della campagna elettorale, che avrebbe rinunciato a queste indennità. Ed io sono in imbarazzo, Presidente - lo dico per il suo tramite al Questore D'Uva - per il fatto che lui addirittura proponga una riformulazione che non c'entra nulla con la ratio dell'ordine del giorno presentato. Presidente, cavolo, un po' di dignità! Ma almeno vogliamo avere questo minimo di trasparenza e vedere chi ha tenuto fede a quell'impegno morale ed etico di rinunciare all'indennità di Presidente o di Vicepresidente? Perché non si può sapere? Perché non lo possono sapere i cittadini? Perché non lo possono sapere gli elettori che hanno creduto a loro? Io di questo non riesco veramente a capacitarmi! Ma di che cosa stiamo parlando oggi? Avete detto prima che è impossibile pubblicare la media delle retribuzioni dei collaboratori parlamentari, che per capire quali sono i distacchi bisogna andare a ritrovare i bollettini spersi, che ogni giorno vengono pubblicati da quest'Aula e adesso di una questione così dirimente, che è quella della trasparenza, cioè chi rinuncia a queste benedette indennità, non si può avere contezza. Lo dovete spiegare ai vostri elettori che siete solo dei buffoni cialtroni (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è-Commenti)!

PRESIDENTE. Deputato Trano, deputato Trano, moderi il linguaggio!

Ha chiesto di parlare la deputata Siragusa. Ne ha facoltà.

ELISA SIRAGUSA (MISTO). Grazie, Presidente. Sottoscrivo questo ordine del giorno e credo anch'io che la sua riformulazione sia imbarazzante. Credo che questo ordine del giorno debba essere approvato all'unanimità, o almeno votato da tutti i colleghi del MoVimento 5 Stelle. Noi siamo entrati qui dentro con l'idea della trasparenza e credo sia assurdo che una Camera dei deputati, dove abbiamo un Presidente e un Questore del fu MoVimento 5 Stelle non possano accogliere questo ordine del giorno così com'è, chiedendo appunto trasparenza sull'indennità dei Presidenti o delle funzioni e delle cariche. Davvero io penso che gli elettori che ci hanno portato qui, non ci abbiano portato qui per diventare Questore o Presidente della Camera e fare le dirette Twitch dalle Aule di Montecitorio (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è e di deputati del gruppo Misto). Penso che siamo qui per fare quello che abbiamo promesso nel 2018.

Quindi, io mi auguro che i miei colleghi del MoVimento 5 Stelle, il Questore del MoVimento 5 Stelle e il Presidente della Camera del MoVimento 5 Stelle accolgano questo ordine del giorno così com'è (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è e di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Costanzo. Ne ha facoltà.

JESSICA COSTANZO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Richiedo anch'io di sottoscrivere questo ordine del giorno, perché la riformulazione, comunque sia, chiede di valutare l'opportunità di essere più trasparenti sul sito della Camera. Questo è inammissibile, dovrebbe essere proprio inammissibile la proposta di riformulazione che voi ci fate. Stiamo chiedendo semplicemente di rendere pubblico il quantum economico liquidato per le indennità di funzione, i nominativi e se ci sono anche eventuali parlamentari che rinunciano a queste indennità aggiuntive e, quindi, stiamo chiedendo un servizio per i cittadini, per sapere veramente che cosa succede qui dentro, soprattutto su voci di spesa che risultano fumose.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fassino. Ne ha facoltà.

PIERO FASSINO (PD). Presidente, mi rivolgo, suo tramite, ai colleghi de L'Alternativa c'è perché vorrei che fosse chiara una cosa: coloro che hanno funzioni di presidente, vicepresidente o segretario di Commissione non hanno alcuna forma di indennità occulta. Le indennità che sono previste per queste cariche sono note, regolate dalle norme della Camera dei deputati e reperibili sul sito della Camera dei deputati (Applausi). Quindi, voi state alimentando il sospetto di risorse occulte che non esistono! La richiesta di trasparenza è una richiesta di trasparenza di cosa? È tutto trasparente e leggibile sul sito della Camera dei deputati (Applausi)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Volpi. Ne ha facoltà.

RAFFAELE VOLPI (LEGA). Presidente, io la ringrazio. Un po' di colleghi mi conoscono e sanno che io ho un'antica passione per la politica, purtroppo risalente al secolo scorso, e mi sono abituato, già da giovane, ad ascoltare alcune radio che hanno sempre trasmesso i congressi. Io credo, colleghi, che oggi stiamo trattando il bilancio della nostra Camera, che è di tutti, e di assistere al postumo congresso del MoVimento 5 Stelle, sinceramente, non ne ho una gran voglia (Applausi), perché o si va nel merito, o sennò il congresso dovevate farlo prima e in un'altra sede, perché noi saremmo anche delle personcine magari un po' serie. Se volete, vi trovo una sala e fate il congresso dopo, vedete voi (Applausi)!

PRESIDENTE. Avverto che la componente L'Alternativa c'è del gruppo Misto ha esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi dalla Presidenza.

Non viene quindi accettata la riformulazione dell'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/25 Massimo Enrico Baroni e lo pongo pertanto in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/25 Massimo Enrico Baroni, con il parere contrario del Collegio dei questori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/26 Colletti, accolto dal Collegio dei questori, se riformulato. Onorevole Colletti accoglie la riformulazione?

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente Fico, io non accolgo la riformulazione e vorrei spiegare brevemente il perché.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/26 Colletti, con il parere contrario del Collegio dei questori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Su cosa, deputato Forciniti?

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Sul Regolamento, articoli 8 e seguenti.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Mi sembra veramente quantomeno incoerente esaltare la centralità del Parlamento in varie interviste o nei social e poi imporre a quest'Aula contingentamenti così assurdi, che impediscono anche un minimo di forma di dialettica parlamentare (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è - Commenti). Io trovo veramente assurdo che non si possa avere neanche…che l'unica opposizione di questo Parlamento non riesce a dire una mezza parola in quest'Aula (Commenti)...

PRESIDENTE. Grazie, grazie.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Solo questo! È veramente opinabile la sua scelta di comprimere così tanto i tempi del dibattito; opinabile quanto meno, per essere educato.

PRESIDENTE. I tempi chiaramente sono, in qualche modo, in proporzione uguali per tutti. Io ho anche dato alla vostra componente del gruppo Misto, L'Alternativa c'è, il tempo aggiuntivo, che è esaurito, e poi vi viene garantita, chiaramente, la dichiarazione di voto.

Deputato Colletti, accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/27, a condizione che il dispositivo sia così riformulato?

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Accetto, a condizione che venga espunto “a valutare l'opportunità di” (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è - Commenti).

PRESIDENTE. Colleghi, colleghi!

Ha chiesto di parlare il Questore, deputato D'Uva. Ne ha facoltà.

FRANCESCO D'UVA, Questore. Presidente, io chiedo scusa, però, a prescindere da questo, anche sugli ordini del giorno accolti, come ho detto all'inizio quando ho dato i pareri, rileggo: “Ricordo che, sulla base della prassi ormai consolidata, tutti gli ordini del giorno devono intendersi quali inviti, rivolti al Collegio dei questori e all'Ufficio di Presidenza, a valutare l'opportunità di operare nel senso indicato dai rispettivi dispositivi (…)”. Quindi, secondo questa prassi, tutti gli ordini del giorno, anche quelli accolti, sono sempre intesi come “a valutare l'opportunità di”. Per questo la riformulazione che lei mi chiede comunque non ha senso, perché andrebbe a ricadere, secondo questa prassi consolidata, sempre nel “a valutare l'opportunità di”, e così verrebbe intesa dal Collegio dei questori e dall'Ufficio di Presidenza.

PRESIDENTE. Quindi, accetta, deputato Colletti, o meno?

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Quindi, sarebbe un doppio “a valutare l'opportunità di”?

PRESIDENTE. Quindi, accetta o non accetta?

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Sarebbe: “a valutare l'opportunità di” di “valutare l'opportunità di”!

PRESIDENTE. Non accetta.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. n. 9/Doc. VIII, n. 8/27 Colletti, con il parere contrario del Collegio dei questori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Ha chiesto di parlare sul Regolamento il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, articoli 8, 41 e seguenti. Lo dico in anticipo…

PRESIDENTE. Seguenti dall'articolo 8 o seguenti dall'articolo 41?

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Articoli 8, 9, 41, 42 e può continuare fino alla fine, se vuole.

PRESIDENTE. Va bene, perfetto. Grazie mille per la precisazione. Prego.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Allora, Presidente, è prassi - ed era stata prassi soprattutto durante la vigenza della Presidenza Boldrini, in cui io, all'epoca, ero all'opposizione, come in questa legislatura - di permettere ai gruppi parlamentari di poter intervenire per illustrare gli emendamenti o, in questo caso, gli ordini del giorno, che sono parificati agli emendamenti, qualora fossero finiti i tempi, per 30 secondi ciascuno.

Ora non capisco se lei, Presidente Fico, voglia eliminare questa prassi che si era instaurata con la Presidente Boldrini - su questo vorrei avere una verifica da parte sua -, poiché altrimenti, Presidente Fico, lei sta utilizzando una prassi ancora più liberticida (Commenti) rispetto a quella della Presidente Boldrini con la famosa “tagliola”. Quindi, vorrei capire da lei se c'è un revirement su questa prassi, oppure vuole instaurare una nuova prassi di discussione in questa Camera.

PRESIDENTE. Non c'è una nuova prassi o meno di discussione. Voi avete finito i tempi e questo è un orientamento della Presidenza, perché vi ho dato anche un tempo aggiuntivo. I tempi sono finiti.

Ha chiesto di parlare il deputato Giachetti. Sempre sul Regolamento?

ROBERTO GIACHETTI (IV). Certo.

PRESIDENTE. Prego.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Presidente, io la ringrazio, perché è apprezzabile vedere che il Presidente della Camera, una volta che assume le funzioni di Presidente della Camera, riconsidera probabilmente le valutazioni che l'onorevole Fico faceva nei confronti del Presidente della Camera quando non era Presidente della Camera. Però, le vorrei dire che, da quando io sto qui dentro, quello che ha detto ora l'onorevole Colletti è vero (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è). È vero che noi possiamo contingentare i tempi, è vero che possono finire i tempi, ma togliere - io mi ricordo che una volta l'onorevole Casini diede 15 secondi, quando c'erano i tempi contingentati - la possibilità a un deputato - peraltro sono 15 - di poter parlare per 10-15 secondi per motivare le ragioni per cui accoglie o meno un parere da parte del Collegio dei questori è la prima volta che a me capita di vederlo qui dentro (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Il tempo aggiuntivo che vi ho dato, che è finito, prevede anche - dopo, chiaramente - la dichiarazione di voto del vostro gruppo.

Quando io vi chiedo se accettate o meno la riformulazione, quindi se poi va in votazione o non va in votazione, voi mi dovete rispondere su questa questione. Se poi c'è qualche secondo, chiaramente, come abbiamo fatto anche nell'esempio di prima, cioè un tempo di qualche secondo per esprimere il perché “no” o il perché “sì”, non ci sono chiaramente problemi. Però, dobbiamo rimanere su questo binario qui; solo questo sto dicendo. Siccome non mi sembrava che stessimo rimanendo su quel binario ma mi sembrava un approfittare troppo del tempo, sono andato più velocemente. Questo è il punto. Poi, se volete qualche secondo aggiuntivo, per dire perché “sì” o perché “no” alla riformulazione, non c'è alcun problema.

Ha chiesto di parlare il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, sempre sul Regolamento, e ringraziando per l'intervento il collega Giachetti. Quindi, quando mi ha tolto la parola, poiché stavo spiegando il motivo per il quale non accettavo la riformulazione, è stato un mero errore…

PRESIDENTE. Non è stato nessun errore.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Quindi, è stato voluto! Quindi, a quanto ho capito, adesso si sta rendendo conto che questo iper-contingentamento, anche contro la prassi di questa Camera, che è stata correttamente esposta dal collega Giachetti…

PRESIDENTE. No, non va contro la prassi della Camera.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). A ogni modo, per venire incontro a quest'Aula, io le chiedo, in primis, quanti secondi ho a disposizione e, in secundis, se mi può fornire un cronometro con i centesimi di secondo, così da calcolare quanti secondi ho a disposizione e non farle perdere troppo del suo prezioso tempo.

PRESIDENTE. Non diciamo cose che non hanno senso, come di quella fornirle un cronometro.

Siamo sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/28 Colletti. Accoglie o meno la riformulazione del suo ordine del giorno, deputato Colletti?

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Non l'accolgo e, con la sua infinita concessione, chiedo di poterlo esporre in 23 secondi.

PRESIDENTE. Prego.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie. Qui parliamo di rimborsi spese dei deputati. Come lei sa, Presidente, noi non dobbiamo rendicontare il 50 per cento delle spese per l'esercizio del mandato, con un rischio che queste soldi, 1.800 euro al mese circa, possano finanziare i partiti di appartenenza dei singoli deputati. Nell'ottica di trasparenza della Camera, chiediamo…

PRESIDENTE. Deve concludere.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). …se questo rimborso spese sia al 100 per cento. Grazie dei 23 secondi (Proteste dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/28 Colletti, con il parere contrario del Collegio dei questori.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Gli ordini del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/32 Pastorino e n. 9/Doc. VIII, n. 8/33 Pastorino sono accolti con condizioni, accettate.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/34 Ungaro, va bene.

Ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/35 Ungaro, è accolto.

Sull'ordine del giorno n. 9/Doc. VIII, n. 8/36 Rampelli, c'è un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario.

Ha chiesto di parlare il deputato Rampelli. Ne ha facoltà.

FABIO RAMPELLI (FDI). La ringrazio, Presidente. Intanto tranquillizzo tutti perché non partecipo neanch'io al congresso anticipato del MoVimento 5 Stelle.

Prendo la parola per accogliere l'invito al ritiro ma anche per precisare che, a mio giudizio, il Collegio dei questori, insieme all'Aula tutta, quando arriveremo poi al prossimo bilancio della Camera, dovrà meglio approfondire questa circostanza che apparentemente ha un sapore, diciamo così, un riflesso condizionato che ci proviene da stagioni diverse in cui, magari, c'era uno spazio assolutamente indigesto per privilegi di vario ordine e grado. Oggi siamo di fronte, a mio giudizio, ad una opportunità che è quella di conservare, anche da un punto di vista patrimoniale, per la Camera dei deputati, anzi, di riconquistare per la Camera dei deputati una prerogativa che altrimenti rischiamo di perdere, con un danno per la Camera dei deputati.

E poi, comunque, penso che sia anche utile rammentare che, nella fattispecie, nel circolo che viene citato nell'ordine del giorno, sono stati organizzati e supportati interventi di carattere sociale, come il progetto “Piano caldo” del comune di Roma, a supporto delle persone fragili e anziane con la messa a disposizione degli spazi degli impianti sportivi, la collaborazione con associazioni per i diversamente abili, quali “Integra Sport” e “Ragazzi di vita”, a cui sono stati aperti i servizi sportivi, l'apertura della piscina interna per bambini e madri recluse nel carcere di Rebibbia, in collaborazione con l'associazione “A Roma, insieme”, il torneo di tennis di beneficenza dell'Associazione italiana per la ricerca sul cancro, il torneo di calcio a 5 per uno sport inclusivo con le associazioni dei ragazzi diversamente abili, che peraltro si è svolto e si sta svolgendo nel mese di luglio, il supporto a iniziative in ambito sanitario relative, ad esempio, al reparto ematologico dell'ospedale Sant'Andrea, al SANeS dell'ospedale San Camillo, alla giornata di prevenzione della macula, eccetera.

Quindi dobbiamo fare attenzione perché è una procedura, quella che abbiamo utilizzato negli ultimi forse 20 anni, con cui ci siamo trovati ad avere a che fare e che ha prodotto anche dei danni. Diciamo che, se vogliamo sintetizzarla in una sorta di aforisma, siamo caduti nella trappola di gettare, spesso e volentieri, spesso a sproposito, il bambino con l'acqua sporca. E siccome abbiamo, di fatto, costituito con dei precedenti, una sorta di danno per la pubblica amministrazione, io penso che occorra essere più puntuali e cercare di capire le questioni su cui ci andiamo a misurare e su cui ci andiamo a confrontare, in modo tale da evitare di fare processi alle intenzioni o di avere atteggiamenti giacobini.

Rimane - per quello che mi riguarda, tante volte ho avuto la possibilità di esprimermi sotto questo aspetto - l'assoluta necessità di tagliare ogni possibile privilegio ma, contestualmente, dobbiamo avere la forza, l'indipendenza e l'autonomia per difendere, invece, tutto ciò che rafforza questa istituzione, sia da un punto di vista patrimoniale, sia da un punto di vista istituzionale, politico, culturale, sociale, e quindi dobbiamo cercare di entrare nei processi.

Io avevo proposto – ma, insomma, mi è stato suggerito di accedere all'istituto del ritiro dell'ordine del giorno e quindi lo farò volentieri - una riformulazione che, purtroppo, non è stata consentita, che prevedesse un costo zero per riattivare semplicemente una convenzione e consentire alla Camera dei deputati di riappropriarsi di una concessione che ha un valore importante. Forse i cittadini romani e laziali lo sanno meglio di altri, ma questa concessione ha un valore importante. E se la Camera dei deputati, diciamo così, respinge ogni ipotesi di stabilire una convenzione, si danneggia, c'è un danno patrimoniale che mette in conto a se stessa.

Quindi, io penso che sarà opportuno, per la prossima stagione, cercare di capire meglio il problema, di non cadere assolutamente nella trappola, ripeto, di eventuali inaugurazioni di orribili nuove stagioni di privilegi e sprechi ma di tutelare gli interessi della Camera e anche un diritto alla socialità che vale per tutti, a maggior ragione per le persone che vengono, comunque, accudite nelle attività - io le ho lette, ne ho lette soltanto alcune perché sarebbe troppo lungo leggerle tutte - che vengono garantite e che sono state garantite nel corso degli anni. Quindi, l'ordine del giorno è ritirato, cioè mi riservo insieme al Collegio dei Questori di trattarlo meglio nel prossimo bilancio Camera (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È cosi esaurito l'esame degli ordini del giorno.

(Dichiarazioni di voto - Doc. VIII, nn. 7 e 8)

PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale sul conto consuntivo, che per prassi avranno luogo congiuntamente a quelle sul progetto di bilancio.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Emanuela Rossini. Ne ha facoltà.

EMANUELA ROSSINI (MISTO-MIN.LING.). Presidente, nell'esprimere il voto favorevole della mia componente, desidero illustrare due punti, secondo me importanti, che ci possono guidare nella prossima stagione, il prossimo anno.

Innanzitutto, premetto, c'è anche un ringraziamento per tutto il lavoro che è stato fatto durante questo anno molto difficile della pandemia, per tutti i servizi aggiuntivi a un carico di lavoro che ha costituito anche un onere maggiore.

Secondariamente, credo che sarebbe importante mettere a frutto un lavoro che dobbiamo fare: siamo chiamati, come questa legislatura, ad accogliere tutte le modifiche che il taglio dei seggi parlamentari comporta nel funzionamento del Parlamento. Dovremo iniziare a pensare a come rendere più efficiente, probabilmente anche a cambiare regolamenti e procedure e questo comporterà un lavoro proprio nel prossimo anno di legislatura.

Ultima cosa, è importante sottolineare quanto le risorse economiche servano ad una buona politica. Questa è una cosa di cui chi oggi è al Governo si sta accorgendo. I fondi per i parlamentari devono poter essere, anche al di fuori del Parlamento, riconosciuti come strumento essenziale per poter lavorare. Anche su questo credo che la revisione delle procedure e del funzionamento del Parlamento, alla luce del taglio dei seggi parlamentari, dovrà riflettere un approccio serio, costruttivo, responsabile, che affidi alla prossima legislatura una macchina funzionante e di qualità. Noi abbiamo bisogno di un lavoro di qualità, di mantenerlo e sostenerlo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Colucci. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO COLUCCI (M-NCI-USEI-R-AC). Grazie, Presidente. Noi voteremo a favore del conto consuntivo 2020 e del progetto di bilancio 2021. Ringrazio il Collegio dei questori per l'ottimo lavoro svolto. Quest'anno c'è un dato che ci convince più di altri, ovvero un avanzo di amministrazione che cala da 80 milioni a 35 milioni. Noi consideriamo questo un dato importante perché pensiamo che non sia necessario e sia un errore fare di tutto pur di annunciare tagli.

Crediamo che sia importantissimo eliminare gli sprechi, ma è necessario investire. Investire nell'informatica: abbiamo visto, durante il lockdown, come la Camera ha dimostrato di essere aggiornata, ma bisogna sempre più essere al passo con i tempi. Investire negli spazi: è stato ben detto nella relazione dei Questori che, in altri Paesi europei, come la Germania, la Spagna, l'Inghilterra, la Francia, i luoghi dove i parlamentari possono svolgere le loro funzioni sono molto più dignitosi di quanto avviene nel Parlamento italiano e, in particolar modo, alla Camera. E, poi, bisogna investire sul personale. Abbiamo salutato tutti con entusiasmo, in questa legislatura, il varo dei concorsi, ma io credo che in quest'Aula bisogna essere molto chiari: negli anni scorsi non sono stati fatti concorsi perché una parte delle forze politiche indicava i dipendenti della Camera come una casta, come dei lavoratori privilegiati (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento AdC). Finalmente, tutti si sono resi conto della professionalità, della dedizione e della disponibilità dei dipendenti della Camera e questa è l'occasione per ribadire, ancora una volta, il ringraziamento al lavoro dei consiglieri, dei documentaristi, dei segretari, dei tecnici, dell'autorimessa - tanto osteggiata, quanto utilizzata da tutti, nessuno escluso (Applausi del deputato Baldelli) - e per ringraziare il lavoro degli assistenti parlamentari che, durante il lockdown, hanno lavorato con grande dedizione, in certi momenti stremati dalla fatica, ma hanno continuato a fare il loro dovere. Allora, io credo che qualcuno dovrebbe anche delle scuse ai dipendenti della Camera per le valutazioni e i giudizi che, nel passato, sono stati dati a questa categoria (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento AdC).

Concludo, Presidente, con l'auspicio che il cambio di mentalità che ha permesso ad alcuni di cambiare il giudizio sui dipendenti della Camera aiuti a comprendere la necessità di investire, di spendere anche di più in alcuni settori, spendendo, ovviamente, bene le risorse, con l'obiettivo di far funzionare bene e meglio lo Stato e, in questo caso, la Camera dei deputati. Questa è una delle strade per far ritornare credibili e concreti la politica e le istituzioni (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Noi con l'Italia-USEI-Rinascimento AdC).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente Fico. Le posso chiedere intanto quanto tempo ho? Perché, nella querelle varia…

PRESIDENTE. Quattro minuti.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). La ringrazio dei quattro minuti e, in questi quattro minuti, vi spiego quale è stato il problema di questa giornata odierna. Il vero problema è che si chiedeva trasparenza nel bilancio, si chiedeva trasparenza nei soldi che la Camera dà ai propri deputati per espletare il proprio mandato e, invece, si è avuta sempre più oscurità. Ma, ancora peggio, Presidente, è stato chiesto il referendum ed è stata votata, in questa Camera, la riduzione del numero dei parlamentari per ridurre i costi della politica, ma il Collegio dei Questori, invece, ci dice che c'è bisogno di risorse aggiuntive e che, quindi, nonostante la riduzione dei parlamentari, il Collegio dei Questori, e quindi la Camera, vorrà fornire agli stessi parlamentari più soldi. È, quindi, una partita di giro: abbiamo meno parlamentari, ma li avremo più ricchi, il che sarà ancora peggio.

Abbiamo, addirittura, chiesto che i rimborsi spese, che sono esentasse, venissero rendicontati fino all'ultimo centesimo, anzi fino all'ultimo euro, perché questi rimborsi spese appartengono ai soldi che fornisce lo Stato, ai soldi delle tasse di tutti i cittadini ed è quantomeno vergognoso che noi deputati, che dovremmo dare l'esempio, possiamo rendicontare solo il 50 per cento di queste spese che dovremmo utilizzare per pagare i nostri collaboratori e che, spesso, ahimè, vengono utilizzate per i propri partiti, per il finanziamento dei partiti politici, di quelli che si stanno formando, oppure per il finanziamento di se stessi, come un nuovo stipendio aggiuntivo a quello che già abbiamo.

Avevamo chiesto davvero poco: avevamo chiesto più trasparenza anche nelle nomine, più trasparenza in quelle persone che lavorano per noi e, soprattutto, più trasparenza anche sulle maggiori spese che la Camera subisce grazie, o a causa, dei ruoli che abbiamo come presidente, segretario e vice presidente nelle Commissioni. Vede, Presidente, tutto questo non ci è stato dato, anzi, Presidente Fico, lei ci ha silenziato in quest'Aula: proprio per questo, noi non vogliamo essere vostri complici e questo bilancio ve lo facciamo votare da soli (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, Presidente. Signori Questori, colleghi, innanzitutto, inizio confermando il parere favorevole del nostro gruppo sia al conto consuntivo sia al bilancio preventivo, con un ringraziamento, in particolare, al Collegio dei Questori e agli uffici per il lavoro - va ricordato - in un anno difficile e complesso, come è stato il 2020, e lo è ancora anche il 2021, in relazione alla pandemia. Io credo che, da questo punto di vista, in questo dibattito vada sottolineato che la Camera, come tutte le altre istituzioni, si è trovata a confrontarsi con questioni assolutamente nuove, con gli elementi di incertezza e credo che, complessivamente, debba essere data una valutazione estremamente positiva sulla capacità di risposta degli uffici e, in generale, sull'azione dei Questori in riferimento alla pandemia.

I numeri sono già stati descritti e indicano il proseguimento di una impostazione di bilancio tesa a migliorare il più possibile l'efficienza e, da questo punto di vista, certamente, non si può non rilevare come, a partire dal 2013, l'importo complessivo delle somme restituite dalla Camera al bilancio dello Stato ammonti ormai alla cifra ragguardevole di 500 milioni di euro. Siamo, quindi, soddisfatti di questo andamento e di questi risultati, anche se, come sempre, nel corso di questi interventi, abbiamo sottolineato la necessità di continuare ad avere attenzione alla qualità della spesa e non soltanto semplicemente a un elemento di pura riduzione. Ovviamente, c'è, poi, il tema della gestione che, a nostro giudizio, deve continuare ad essere sempre orientata alla trasparenza, all'efficienza e, come dicevo, alla qualità.

Credo che una riflessione andrà fatta, forse con maggiore spazio nel prossimo anno - e, quindi, è un invito ai Questori sotto questo punto di vista - perché è evidente che noi dovremmo iniziare a traguardare una Camera dei deputati a 400 membri e non più a 630. Questo non ha solo un impatto, in quest'Aula, in termini di posti ma, ovviamente tutta la macchina, a nostro giudizio, dovrà essere ritarata sulla base di una dimensione significativamente minore. E, quindi, in qualche modo - lo dico al Presidente Fico che è presente - la riforma del Regolamento, l'adattamento del Regolamento alla riduzione e auspicabilmente anche interventi che migliorino la capacità, la velocità e l'efficacia del procedimento legislativo dovranno essere inevitabilmente accompagnati anche da una altrettanto incisiva razionalizzazione della stessa macchina della Camera.

In particolare - lo pongo, anche qui, come elemento di valutazione in visione prospettica -, credo che, accanto alle modalità con cui si costruisce oggi il bilancio di previsione che è molto fondato sulla spesa storica e, poi, sull'andamento della spesa degli anni precedenti, ci possa essere l'occasione - lo dissi, credo, due anni fa - di fare una riflessione, di applicare anche al bilancio di previsione una modalità che è utilizzata nel mondo delle imprese, ossia la modalità di budget a base zero, cioè provare a costruire il bilancio di previsione per il 2024 - in questo caso - quindi, stiamo guardando molto in avanti - in una logica di rideterminazione di ogni singolo capitolo di bilancio, indipendentemente dalla spesa storica. Questo è un suggerimento che diamo, perché, ovviamente, questo presuppone un lavoro di lunga lena.

Il nostro gruppo, in particolare, ha presentato - lo ricordo - tre ordini del giorno che sono stati accolti, anche se un paio con riformulazione. Il primo è quello relativo alle prestazioni lavorative da remoto dei dipendenti della Camera. Crediamo che, in questo caso, anche qui dobbiamo trarre qualche lezione in positivo, anche da un'esperienza drammatica come quella della pandemia. Oggi il lavoro da remoto, quindi, non l'home working ma lo smart working, può essere una modalità di prestazione lavorativa utilizzabile anche per una parte dei dipendenti. Da questo punto di vista crediamo che occorra avviare un confronto con le organizzazioni sindacali volto proprio a valutare le forme di prestazione lavorativa da remoto dei dipendenti della Camera. Il secondo che abbiamo presentato - ahinoi, lo dico ai questori - già presentato in tutti i bilanci di questa legislatura, sempre approvato ma poi in nessun modo messo in atto - e quindi credo che vada sottolineato questo aspetto - è quello di rivedere la ripartizione del contributo unico onnicomprensivo a carico del bilancio della Camera in favore dei gruppi, proprio per cercare di individuare, anche in forma di servizi, non necessariamente in forma di contributo economico, una sorta di zoccolo duro, di base univoca per ogni gruppo, indipendentemente dalla sua dimensione. Questa è una misura che credo vada nella logica del corretto sostegno all'attività dei gruppi. Lo dico anche pensando al futuro. Nelle bozze delle proposte che sono state presentate dai colleghi di riforma del Regolamento, ovviamente, c'è una giusta restrizione rispetto alla composizione dei gruppi, ma una volta che un gruppo è composto, una volta che il gruppo esiste, bisogna dargli un tipo di sostegno adeguato. Quindi, da questo punto di vista, seguire, nell'assegnazione ai singoli gruppi, soltanto la ripartizione in proporzione della rispettiva consistenza numerica, pone delle questioni, perché ci sono una serie di attività di base che sono eguali per i gruppi indipendentemente dalla loro dimensione: una segreteria, un minimo di ufficio legislativo, un minimo d'ufficio di comunicazione è indipendente in qualche modo dalla dimensione (quindi, anche nella forma dei servizi, quindi della dotazione di personale, per esempio). Io, però, auspico che ci possa essere già qualche segnale nel prossimo anno. L'ultimo è la questione annosa della disciplina del rapporto tra deputato e collaboratore. Ci sono, anche qui, diversi altri ordini del giorno. È una questione annosa, ma credo che forse anche questa, nella prospettiva della “nuova” Camera - mi si passi questa espressione - possa essere una volta per tutte definita. Quindi, con questo spirito e ancora ringraziando i questori e gli uffici per il lavoro di questo anno complicato e difficile e anche per l'anno che stiamo vivendo, annuncio il voto favorevole del gruppo di Liberi e Uguali.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Silli. Ne ha facoltà.

GIORGIO SILLI (CI). Grazie, signor Presidente. Intanto annuncio il voto favorevole riguardo al Conto consuntivo e al Progetto di bilancio. Ho la fortuna e ho l'onore di appartenere all'Ufficio di Presidenza, quindi, ho seguito, nell'ultima fase, tutto ciò che riguardava il bilancio. Vorrei fare un intervento a nome del mio gruppo, di Coraggio Italia, più rimanendo sul generale, che non nello specifico, per poi scendere anche un po' nel grottesco dei singoli ordini del giorno. Non mi fraintendete: tutti quanti in quest'Aula abbiamo assolutamente il diritto e il dovere di tentare di incidere sui singoli provvedimenti; però io non ci sto a sentire dipingere i parlamentari, o comunque sia a sentire dipingere questa istituzione come un'istituzione mangiasoldi; come un'istituzione fatta solamente da privilegiati alla ricerca di ulteriori privilegi, come una istituzione fatta quasi da banditi. Questo non è assolutamente tollerabile: non è accettabile!

Come non ci sto a sentir dipingere la pubblica amministrazione, o i dipendenti di tutta la pubblica amministrazione, e, in questo caso specifico, della Camera, come una mandria di privilegiati (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia); come se chiunque varcasse l'ingresso di piazza di Montecitorio, automaticamente diventasse un qualcosa che deve essere reietto dalla società e dagli italiani. Non è così!

Mi rivolgo al Presidente della Camera e ai questori, che ringrazio anch'io, e non è che io sia solito ringraziare in maniera sdolcinata troppo spesso, ma li ringrazio perché sono stati due anni difficilissimi; sono stati due anni complessi. Noi dobbiamo cercare di migliorare questa Istituzione; noi dobbiamo cercare di migliorare la qualità del lavoro all'interno di questa Istituzione; dobbiamo cercare di incidere in maniera positiva su quello che è la volontà dei singoli deputati. Perché, se non ce lo ricordiamo lo ribadisco nuovamente e l'ho detto già diverse volte nel corso di questi anni, la Costituzione è molto chiara: ogni singolo parlamentare rappresenta la Nazione; ogni singolo parlamentare porta avanti le istanze di chi lo ha votato; ogni singolo parlamentare deve avere gli strumenti per poter incidere e portare a casa - e come casa intendo il Paese o il proprio territorio - dei risultati.

Quindi - mi avvio alla chiusura - è chiaro signori questori e signor Presidente che gli sprechi debbano essere individuati, devono essere messi nel mirino e devono essere gradualmente fatti fuori, ma non si può fare di tutta l'erba un fascio. Il Paese è stanco di un decennio dove si fa di tutta l'erba un fascio (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia) e di un decennio in cui viene additato chiunque faccia politica come un mezzo bandito. Non credo sia la strada per ridare dignità al nostro Paese e per ridare dignità a questa Istituzione. Concludo, ringraziando tutto l'Ufficio di Presidenza e tutti i dipendenti della Camera e ribadendo il nostro voto positivo (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Scoma. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SCOMA (IV). Grazie, signor Presidente. Signor, Presidente. Onorevoli colleghi, signori questori. La mia dichiarazione di voto è fatta sia da parlamentare di Italia Viva che da componente dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati. Italia Viva voterà convintamente a favore dei documenti predisposti dal Collegio dei questori riguardanti l'approvazione del Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2020 e del Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno 2021. Nell'iniziare il mio intervento, al primo posto va il mio personale ringraziamento all'Ufficio di Presidenza tutto, ovviamente al Collegio dei questori che, in prima fila, ha lavorato per tutte le incombenze che via via sono state messe in campo per il disastro che la pandemia ha portato in questi quasi due anni. Ovviamente, il mio ringraziamento - come dicevo - va all'Ufficio di Presidenza, a tutta l'amministrazione e, per tutta l'amministrazione nella sua figura apicale, al Segretario generale. Stessa riconoscenza va a tutto il personale della Camera dei deputati e ai dipendenti dei gruppi parlamentari per quanto hanno saputo fare durante tutto il periodo della pandemia sino ai giorni odierni; personale che ha messo a disposizione di noi tutti competenze e professionalità riuscendo a garantire, in sicurezza, la piena operatività, seppure in condizioni difficili, della nostra istituzione Camera. Con la predisposizione di importanti misure di ordine sanitario, grandissima attenzione è stata data alle modalità di svolgimento dei nostri lavori. Le esperienze maturate in questi mesi di pesanti disagi e di evidenti difficoltà lavorative ci devono aiutare a portare sempre più avanti quel naturale processo evolutivo di trasformazione digitale di cui oramai non si può più fare a meno. Riapertura del Palazzo alle persone che lo vorranno, utilizzo degli spazi con conseguente valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale sono al primo posto tra gli impegni futuri. Un miglioramento della situazione pandemica dovrebbe portarci - speriamo nel breve periodo, anche se lo diciamo da un po' e, tra qualche giorno, saranno passati quasi due anni da quando la pandemia è esplosa - a un miglioramento della situazione, ci dovrebbe portare a ripartire da dove eravamo rimasti prima.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI (ore 11,40)

FRANCESCO SCOMA (IV). Quindi, dovremmo ricominciare dalle iniziative programmate per il restauro e la tutela del patrimonio storico e artistico della Camera, la ripartenza della macchina dei concorsi.

Essa potrà consentire alla Camera di coprire le carenze di organico e che permetterà così di avere nuovo personale capace, che potrà dare nuova linfa e funzionalità per lo svolgimento dei lavori.

Per quanto riguarda, infine, l'analisi del bilancio, appare evidente e confermato un orientamento ormai consolidato negli anni, ossia il mantenimento degli equilibri tra contenimento della spesa e ottimizzazione dei servizi per il funzionamento dell'istituzione. L'avanzo di amministrazione consentirà anche quest'anno un risparmio di 35 milioni di euro, le somme impegnate rispecchiano il 97 per cento delle spese realmente sostenute. La costante riduzione delle spese fa della nostra istituzione un esempio virtuoso per altre amministrazioni dello Stato.

Nel ribadire, ovviamente, il voto favorevole del gruppo di Italia Viva, chiudo ricordando a tutti che sarà indispensabile riprendere il tema dei collaboratori dei deputati, soprattutto in vista della riduzione dei parlamentari. È urgente pertanto riscrivere alcune regole e dotare i rappresentanti del popolo di mezzi adeguati a svolgere le proprie prerogative di parlamentari. E, se, nel bilancio prossimo, avremo risparmiato qualcosina in meno, ma avremo investito in miglioramenti tecnologici a favore degli uffici e dei parlamentari e della qualità lavorativa, sarà comunque un bel risultato (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Nel ringraziare il Collegio dei Questori, rimando a quanto abbiamo già dichiarato nel corso della discussione generale sull'ottimo lavoro svolto da questo Collegio e su tutte le riflessioni del gruppo di Fratelli d'Italia, e dichiaro il voto favorevole del mio gruppo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Baldelli. Ne ha facoltà. Non è in Aula? Eccolo, quindi, lo aspettiamo. Ha preso possesso della sua postazione.

SIMONE BALDELLI (FI). Della mia no, ma di una postazione sì. Grazie, Presidente. Come ha evidenziato il Questore Fontana all'inizio della discussione su questo argomento molto importante e rilevante per il funzionamento dell'istituzione della quale facciamo parte, dal 2013 ad oggi la Camera dei deputati è stata capace di svolgere economie e di portare restituzioni al bilancio dello Stato per un totale di 500 milioni di euro. Questo ci dimostra che con buon senso, equilibrio e razionalità nella gestione, i risparmi e le economie sono possibili. Mi fa piacere sottolineare - è stato già detto sia dal Questore Fontana che dal Questore Cirielli, proprio pochi minuti fa – come dal 2016 ad oggi 352 milioni di queste restituzioni, di questi risparmi, siano stati destinati alle popolazioni colpite dal terremoto e a questi si aggiungeranno le restituzioni successive, di quest'anno. Mi fa piacere sottolineare che, in questo quadro di risparmi, la Camera finalmente, anche grazie all'iniziativa che in passato abbiamo promosso - che ho promosso come Forza Italia - che è stata largamente condivisa, ha dato il via ai nuovi concorsi, aprendo alle migliori intelligenze di questo Paese la possibilità di partecipare al servizio istituzionale in questo ramo del Parlamento. Anzi, colgo l'occasione per augurare buon lavoro e in bocca al lupo a quei ragazzi che si sono dimostrati capaci e meritevoli e che questi concorsi hanno già cominciato a dimostrare di averli vinti, e a quelli che in futuro arriveranno.

Mi piace sottolineare che si possono realizzare risparmi senza pregiudicare la funzione vitale di un organo parlamentare e, in particolare, senza pregiudicare quella che a mio avviso, a nostro avviso, è e resta comunque un valore, cioè l'indipendenza economica del parlamentare, al netto del sostegno legittimo ai partiti di appartenenza, ma la funzione parlamentare deve essere anche protetta da un'indipendenza economica che permette il suo pieno svolgimento. Tutto questo risparmio, tutta questa razionalizzazione di risorse che si è svolta in questa legislatura, ma anche nella precedente e, se vogliamo, anche nella precedente ancora, dimostra la sua efficacia in un momento difficile come questo, in cui con la pandemia inevitabilmente sono stati rimessi in discussione anche l'organizzazione dei servizi ai parlamentari, della sicurezza del palazzo, non solo dal punto di vista sanitario, e tanti altri aspetti che hanno comportato inevitabilmente degli oneri di spesa.

Per parafrasare una riflessione intelligente che faceva poc'anzi il collega Cirielli, molto probabilmente tutto questo dimostra che, se l'obiettivo è garantire una stanza per ogni parlamentare, forse non era necessario ridurre il numero dei parlamentari; si sarebbe potuto riuscire a trovare il modo di prendere delle stanze per i parlamentari. Si può risparmiare con intelligenza senza drammaticamente inseguire l'antipolitica o la retorica del taglio a tutti i costi, del taglio economico-finanziario. Purtroppo, drammaticamente ci troviamo di fronte a un orizzonte, come quello del taglio dei parlamentari, che rischia di pregiudicare il funzionamento del Parlamento sul piano della rappresentatività e su quello della funzionalità. Per questo abbiamo messo in campo, e stiamo mettendo in campo, proposte concrete e anche delle subordinate; proposte concrete come quella del monocameralismo, con una riflessione sui regolamenti parlamentari, la cui esigenza di adeguamento è, secondo me, improcrastinabile. E, in subordine, quella eventualmente di un'Assemblea che, se nei due anni che mancano alla fine della legislatura, il Parlamento si dimostrasse incapace di autoriformarsi, si prenda in carico l'onere e l'onore di riscrivere almeno la parte sul Parlamento della nostra Costituzione, visto che si decide di modificarla virgola per virgola, riga per riga, pezzo per pezzo, comma per comma, in una disorganicità che, secondo me, è pericolosa da un lato e dannosa dall'altro.

In questo quadro certamente c'è da felicitarsi per dei risultati obiettivamente che sono stati conseguiti e per i quali credo, al netto delle esigenze di autoriforma, oggi sia doveroso un ringraziamento non soltanto alla parte politica, e vale a dire alla Presidenza, ai Vicepresidenti, nelle loro deleghe, al Collegio dei Questori, che è l'organo su cui pesa più di ogni altro la responsabilità di queste economie, e all'Ufficio di Presidenza, nella sua interezza. In particolare, mi permetto un ringraziamento speciale alla delegazione azzurra dentro l'Ufficio di Presidenza, al Vicepresidente Mandelli, che è subentrato a metà di questa legislatura all'apprezzata Vicepresidente Mara Carfagna e che ha dato prova di equilibrio, intelligenza, dinamismo ed esperienza nella conduzione dell'Aula, attività tutt'altro che semplice. E un ringraziamento al Questore anziano, al Questore Fontana, per la continuità del suo impegno nel ruolo complesso, difficile di Questore, in questa legislatura di Questore anziano, per la competenza, per la disponibilità a 360 gradi che quotidianamente, con la sua presenza, dimostra nei confronti di ciascuno dei colleghi che, per un modo o per un altro, gli sottopongano una qualunque problematicità relativa ai più diversi aspetti del funzionamento della Camera. Questa disponibilità nel farsi carico dei problemi e nell'offrire risposte, nel presiedere l'organo del Collegio, nello stare sempre sul pezzo di fronte a tutte le esigenze organizzative, economiche e amministrative della Camera, non è né dovuta e né scontata. Quindi, Questore Fontana, il suo gruppo la ringrazia per questo lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Un ringraziamento va fatto all'Amministrazione di Montecitorio. Cito per tutti la Segretaria generale, la dottoressa Lucia Pagano; un ringraziamento a lei (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), ai funzionari, a tutto il personale della Camera, fino agli assistenti parlamentari. Come qualcuno accennava poc'anzi: una macchina amministrativa che nei momenti più difficili ha servito con competenza e lealtà le istituzioni, anche quando è stata presa di mira dalla stupidità suicida della politica, e doverosamente è rimasta, come da contratto, in silenzio ma costantemente disponibile e operativa, al servizio non della politica ma delle istituzioni. Ecco, a questa Amministrazione dobbiamo gratitudine, così come dobbiamo gratitudine a una figura che queste doti dell'amministrazione ha incarnato con dignità, passione, gentilezza e grande competenza. Proprio nella giornata di ieri, in diversi abbiamo voluto portargli un ultimo omaggio: è stato vicesegretario generale della Camera, il dottor Aurelio Speziale, ed è stato un esempio di come si servono le istituzioni (Applausi). È stato un uomo di grande competenza, di grande mitezza, un gentiluomo, un galantuomo; una figura sempre disponibile a dare il suo contributo concreto, produttivo, fattivo, di fronte a qualunque esigenza che, l'Amministrazione prima e poi nel suo nuovo incarico di consigliere di Stato, le istituzioni hanno avuto. Ecco, questo è l'esempio e rispetto a questi esempi va la nostra gratitudine sincera di persone che passano momentaneamente nelle istituzioni in quanto eletti, ma che ne apprezzano il valore, il significato più profondo e, per questo, le rispettano e cercano di proteggerle da un brutto modo di approcciare alle istituzioni stesse, che ne danneggia gravemente l'immagine, laddove questo danneggiamento avviene a danno di tutti. Per questo un ringraziamento ancora da parte del gruppo di Forza Italia, che voterà convintamente a favore del bilancio interno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rizzo Nervo. Ne ha facoltà.

LUCA RIZZO NERVO (PD). Grazie Presidente. Colleghi e colleghe, nell'annunciare già in premessa il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico alle proposte di conto consuntivo 2020 e al progetto di bilancio della Camera 2021, vorrei cogliere l'occasione per effettuare alcune brevi considerazioni, non prima di aver ringraziato, fuori da ogni formalità ma concretamente e sostanzialmente, per il lavoro rigoroso e di qualità, il Collegio dei Questori e l'Ufficio di Presidenza tutto, e, non di meno, i dirigenti, i funzionari e i dipendenti della Camera dei deputati, che hanno svolto uno sforzo straordinario non solo nella redazione di questi documenti di bilancio, ma nel consentire a tutti noi di svolgere il nostro lavoro in un momento particolarmente complesso per il Paese tutto, ma anche per le sue istituzioni democratiche.

Venendo ai dati di bilancio, i dati che sono stati richiamati dimostrano che siamo in presenza di un'opera di attento monitoraggio dei flussi di spesa. In particolare, i dati sulla cancellazione dei residui passivi e sulla crescita dell'avanzo di amministrazione confermano che siamo in presenza di un'attenta opera di monitoraggio da parte degli organismi competenti, una tendenza che ha portato questa Istituzione a restituire al bilancio dello Stato, a partire dal 2013 - è stato detto -, 500 milioni di euro; un traguardo significativo, che è stato raggiunto anche contenendo una pericolosa deriva antiparlamentare, senza indebolire il prestigio di questa Istituzione e senza compromettere la qualità dei servizi che supportano il funzionamento della democrazia parlamentare. Un lavoro, insomma, che ha dimostrato che efficienza e solidità delle istituzioni democratiche, da un lato, e sobrietà, dall'altro, sono fattori che si autoalimentano vicendevolmente e non si escludono l'un l'altro. Che oggi vi sia una consapevolezza maggiore e maggiormente condivisa su questo, in questa Camera, è un bene per la nostra democrazia parlamentare. Insomma, si tratta di un'azione di contenimento e di revisione della spesa, attraverso operazioni di riorganizzazione molto complesse sul piano tecnico, giuridico ed operativo, riferite sostanzialmente a tutti i settori della spesa. Non si è affrontato solo il tema dei costi, non sono solo i costi che interessano i nostri cittadini. Ai nostri concittadini interessa anche l'efficienza della vita delle nostre istituzioni, lo snellimento delle procedure tra potere Esecutivo e potere legislativo: più efficienza nell'azione di Governo, più forza di indirizzo e più capacità di controllo dell'Assemblea parlamentare. I documenti in esame rappresentano uno sforzo in questo senso, uno snodo cruciale di una progressiva politica di rigore e di riorganizzazione dell'attività della vita di questa Istituzione, orientata ad una maggiore efficienza ed efficacia, iniziata, come dicevo, già molti anni fa. Una politica di rigore che si è dovuta misurare con provvedimenti necessari per fronteggiare l'emergenza sanitaria. L'emergenza ha imposto limitazioni alla presenza fisica nelle sedi della Camera, ma i deputati hanno potuto continuare a lavorare per approvare le misure urgenti contro il COVID-19 e gli altri atti all'attenzione di questa Camera, anche nella fase di massima emergenza. La sfida dell'emergenza COVID-19 ha posto con straordinaria forza, all'attenzione di questa Istituzione, la necessità di incrementare gli interventi di trasformazione digitale delle modalità di lavoro dei diversi soggetti dell'ordinamento parlamentare e di rimodellare i diversi processi - anche quelli decisionali - di rango legislativo. Il raggiungimento dell'obiettivo di una piena digitalizzazione delle attività parlamentari, la gestione e il consolidamento dello smart working ha richiesto diverse forme di intervento, sia sul piano istituzionale e parlamentare, sia in ambito tecnico e amministrativo, e vi è uno spazio per un ulteriore lavoro da realizzare nei prossimi anni.

I gruppi parlamentari si sono confrontati, in questo anno e mezzo, con le nuove modalità di lavoro. Per implementare queste nuove modalità, si sono dovuti attrezzare, dotandosi di nuove risorse e di nuovi strumenti, oltre che di competenze. A tal riguardo, voglio sottolineare il ruolo del personale dei gruppi parlamentari, che, anche in questa circostanza, ha messo a disposizione competenza e professionalità, a garanzia del corretto funzionamento delle istituzioni, assicurando ai singoli deputati, ai gruppi parlamentari e all'Istituzione nel suo complesso lo svolgimento della propria funzione.

Nell'avviarmi a concludere, Presidente, voglio porre l'accento su due questioni finali. La prima è relativa al tema dei collaboratori parlamentari. I deputati Questori, da tempo, hanno avviato un ulteriore approfondimento in merito alla disciplina del rapporto di lavoro tra deputato e collaboratore, sulla base dei principi di trasparenza e di contenimento delle spese dell'Istituzione parlamentare. È necessario definire in modo certo la figura del collaboratore parlamentare, perché questo è un modo per riconoscere a quel lavoro e a quel lavoratore dignità piena delle proprie funzioni. Questo riconoscimento deve tener conto di alcuni aspetti fondamentali: è necessario definire le modalità di regolazione degli oneri derivanti dall'attuazione di una nuova disciplina in tal senso; bisogna definire come questo nuovo istituto debba essere finanziato; bisogna riconoscere come l'entrata in vigore della legge costituzionale in materia di riduzione del numero dei parlamentari impone una riforma dei regolamenti parlamentari per migliorare il funzionamento del Parlamento e per riaffermare la centralità dei gruppi parlamentari per il buon funzionamento delle Assemblee. Ai gruppi parlamentari saranno assegnate nuove e più onerose funzioni e, pertanto, i gruppi dovranno definire nuove modalità di lavoro; questo va tenuto nel giusto conto anche nella definizione dei prossimi bilanci; alcuni ordini del giorno accolti vanno in questa direzione, fra cui quello che abbiamo presentato. Penso che, sulla base di questi aspetti, serva attivare un confronto plurale, collegiale e costruttivo con tutti i principali attori coinvolti e vi sono importanti indicazioni in questo senso negli ordini del giorno e negli impegni che si è assunto il Collegio dei revisori.

La seconda questione - e chiudo - che voglio sottolineare è su come questa Istituzione riuscirà a rafforzare gli strumenti per affrontare gli impegni derivanti dall'attuazione del Recovery Plan. Il 27 aprile 2021 il Presidente del Consiglio Draghi ebbe a dire che il Parlamento sarà pienamente coinvolto e svolgerà un ruolo di primo piano nell'attuazione del Recovery Plan. Ebbene, Presidente, è necessario mettere il Parlamento nelle condizioni di essere protagonista di una fase tanto decisiva, storica, per il futuro del nostro Paese.

Con queste premesse e con queste sottolineature, che rappresentano il campo di lavoro per i prossimi anni, ribadisco il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico al consuntivo 2020 e al progetto di bilancio 2021 (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Marzio Liuni. Ne ha facoltà.

MARZIO LIUNI (LEGA). Grazie, Presidente. Colleghi deputati, anche quest'anno, grazie al lavoro costante dei Questori, dei membri dell'Ufficio di Presidenza e di tutto il personale di questa Camera, portiamo alla vostra attenzione un bilancio che chiude con un risparmio di ben 35 milioni di euro. Pensiamo sia un ottimo risultato, analizziamo quindi le voci più importanti.

Il bilancio della Camera ammonta a circa un miliardo di euro e le voci più importanti in uscita sono così divise: spese per il personale per il 52,63 per cento; spese per i deputati per il 26,39 per cento; spese per le manutenzioni ordinarie e straordinarie per il 2,34 per cento; spese per i trasporti, 1,19 per cento. Tutto il resto che serve per il funzionamento di questa Camera, di questa istituzione, compreso di tasse e imposte, cuba il 16,37 per cento.

Questi numeri devono farci fare una seria riflessione. In questi ultimi 10 anni molto si è fatto per il contenimento delle spese, a scapito, a volte, della qualità del servizio. I risparmi ottenuti dovrebbero essere così investiti, a nostro parere: valorizzazione del patrimonio artistico e culturale delle nostre sedi, ridefinizione del rapporto con i collaboratori parlamentari; da troppo tempo lo ripetiamo e, come diceva il Questore D'Uva, sono fiducioso che entro questa legislatura andremo a chiudere questa annosa partita.

È il momento di consentire ai parlamentari di lavorare in maniera dignitosa, in spazi adeguati e di dare loro tutti gli strumenti per lavorare al passo con i tempi. Tutti vogliamo diminuire l'uso sproporzionato della carta: serve un incremento delle dotazioni informatiche per i parlamentari, al pari dei senatori e dei colleghi europei, al fine di poter lavorare anche da remoto. Ci si chiede di lavorare da remoto in uffici piccoli e affollati. Per esempio, visto l'ordine del giorno, credo che, prima di pensare al ricovero dei monopattini, alla Camera servano uffici dignitosi e funzionali per i parlamentari (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Il COVID ci ha insegnato che si può lavorare anche a distanza, ma servono regole e giusti strumenti. A tal proposito, ringrazio il Collegio dei questori e tutto il personale, per l'ottima gestione della problematica COVID all'interno della Camera. A questo riguardo, parecchi sono stati gli ordini del giorno per quanto riguarda il lavoro agile del personale. Voglio comunicare che l'Ufficio di Presidenza ha deliberato al CAP (Comitato per gli affari del personale) di partire con una trattativa, con un confronto con le forze sindacali al fine di regolamentare questa nuova forma di lavoro che abbiamo sperimentato in maniera eccezionale durante il COVID e che sicuramente si potrà applicare, ma regolamentata, anche sentendo le indicazioni del Ministro Brunetta, che sta per regolamentare tutta la pubblica amministrazione.

Crediamo in una sostanziale revisione del servizio di ristorazione, molto costoso per la Camera, ma di scarsissima qualità (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

La riduzione del numero dei parlamentari porterà ulteriori risparmi, che dovranno essere impegnati per avere un Parlamento più funzionale, moderno e al passo con i tempi. La Lega si impegnerà a migliorare la qualità dei servizi parlamentari per i collaboratori e il personale, senza perseguire l'obiettivo del risparmio forzato fine a se stesso.

Annuncio il voto favorevole della Lega-Salvini Premier (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la Presidente Spadoni. Ne ha facoltà.

MARIA EDERA SPADONI (M5S). Grazie, Presidente. Ci troviamo, come ogni anno, a discutere il conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2020 e il progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2021.

Il primo dato che voglio sottolineare è che i 35 milioni di euro di risparmi torneranno al bilancio dello Stato. Ma non è la prima volta che la Camera dei deputati apporta dei tagli e dei risparmi. Ricordo che, nel 2020, ha destinato 80 milioni per la ricostruzione delle aree terremotate e in favore del personale impegnato nel contrasto al COVID-19. In particolare, 40 milioni di euro sono stati devoluti al Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate, mentre altri 40 hanno incrementato le risorse destinate prioritariamente alla remunerazione delle prestazioni correlate alle particolari condizioni di lavoro del personale dipendente direttamente impiegato nell'attività di contrasto all'emergenza epidemiologica determinata dal diffondersi del COVID-19.

In totale, da quando il MoVimento 5 Stelle è entrato in Parlamento nel 2013, il risparmio complessivo della Camera è stato di mezzo miliardo di euro, grazie anche alle nostre battaglie, perché il nostro faro è sempre stato quello di togliere privilegi assurdi, cioè ristabilire un equilibrio, avere rispetto dei cittadini e ridare dignità alla politica.

Parlare di tagli ai costi della politica non è populismo, è buonsenso, è rispettare i cittadini facendo qualcosa di concreto. Come MoVimento 5 Stelle l'abbiamo dimostrato molte volte, rifiutando il finanziamento pubblico e tagliandoci lo stipendio. Le nostre restituzioni sono state date al micro credito, alla Protezione civile, alle popolazioni colpite dalle alluvioni, al contrasto alla povertà educativa e per sostenere il contrasto alla violenza contro le donne.

Negli scorsi anni il bilancio Camera ha portato tanti miglioramenti: ha adottato criteri ambientali minimi in tutti i bandi di gara, incentivato la diminuzione dell'uso della carta grazie al processo di dematerializzazione e digitalizzazione degli atti, ha creato, nei dossier delle leggi parlamentari, un paragrafo dedicato all'analisi dell'impatto di genere, cioè per capire se una legge è buona per abbattere la disparità tra uomo e donna.

Ancora, è iniziato, su spinta del presidente Roberto Fico, un processo di desecretazione dei documenti delle Commissioni d'inchiesta per fare luce sugli episodi più bui della nostra Repubblica. Penso alla pubblicazione nell'archivio storico degli atti della Commissione d'inchiesta sul SIFAR, l'ex intelligence italiana che venne travolta da uno scandalo nel 1964, dopo che l'allora direttore Giovanni De Lorenzo aveva ordinato un dossieraggio su politici, militari, ecclesiastici, uomini di cultura, sindacalisti e giornalisti. Adesso questi documenti sono disponibili online all'indirizzo https://inchieste.camera.it/ della Camera.

Sul tema della trasparenza vorrei precisare alcuni punti, dato che precedentemente c'è stato un grosso dibattito in Aula. Sul tema della trasparenza tanto è stato fatto. Sul sito della Camera sono indicate le cariche istituzionali e chi le ricopre. Sono pubblicate non solo le voci di indennità aggiuntive previste dagli incarichi ricoperti, bensì i redditi imponibili di tutti i deputati che permettono la più ampia conoscenza per tutti i cittadini dei nostri redditi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Anche quest'anno il MoVimento 5 Stelle ha fatto proposte di buon senso per migliorare questa importante istituzione. Penso all'ordine del giorno della collega e presidente della Commissione Affari sociali Maria Lucia Lorefice per supportare l'accesso alle informazioni politiche da parte di persone con disabilità uditiva o alla richiesta dei colleghi Amitrano e Daga per incentivare la mobilità green di trasporto elettrico o in co-sharing per raggiungere Montecitorio, alla proposta del collega Crippa di acquistare energia elettrica 100 per cento rinnovabile o anche alle mie proposte per favorire la condizione delle mamme che lavorano alla Camera, siano esse deputate o dipendenti. Queste proposte sono state accolte dal Collegio dei questori, che ringrazio per il lavoro svolto. In particolare, un ringraziamento speciale non può non andare al Questore D'Uva, che in questi giorni ha dimostrato grande sensibilità per le nostre richieste e ascolto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

Mi permetta, Presidente, di ringraziare inoltre tutti gli uffici e i dipendenti che, con grande spirito di cooperazione, hanno lavorato al massimo per permettere - soprattutto in un anno, il 2020, così difficile per tutti noi - di assicurare il buon funzionamento della Camera dei deputati.

Trasparenza, oculatezza, rispetto delle Istituzioni: questi i valori che ci hanno spinto, come gruppo parlamentare, a migliorare la casa della democrazia, il Parlamento italiano. Per tutte queste ragioni dichiaro il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle al bilancio Camera (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.

(Votazioni - Doc. VIII, nn. 7 e 8)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2020 (Doc. VIII, n. 7).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 6).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2021 (Doc. VIII, n. 8).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Desidero informare l'Assemblea che il nostro collega Guglielmo Golinelli è diventato papà del piccolo Guido Alvise (Applausi). Pertanto, esprimiamo al collega, al neonato e alla mamma gli auguri più sinceri della Presidenza e dell'Aula tutta.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 7).

In morte di Roberto Calasso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Alessandro Fusacchia. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO FUSACCHIA (MISTO). Grazie, Presidente. Ho chiesto la parola, Presidente, perché si è spento, poche ore fa, a 80 anni, Roberto Calasso, tra i più grandi intellettuali dell'ultimo mezzo secolo, autore, editore, un solitario capace, non solo di cultura, ma di quest'arte sempre più rara che è la cura, un “palombaro astronauta”, come lo hanno definito Andrea Colamedici e Maura Gangitano, di Tlon, capace di esplorare vette e abissi dell'umano, per consegnare tesori e orrori lavorativi alla sua comunità di lettori. Ci sono degli Adelphi che hanno fatto ciò che sono e ciò che in tanti siamo: i romanzi di Milan Kundera, letti all'università, Limonov di Emmanuel Carrère, Contro-passato prossimo, i libri di Dürrenmatt e Thomas Bernhard: libri unici, Presidente. Quindi, intervengo, perché quest'Aula possa mandare un pensiero ai familiari, agli amici e ai collaboratori di Calasso (Applausi) e perché questo piccolo gesto aiuti tutte le italiane e gli italiani a capire la perdita che oggi tutto il nostro Paese subisce.

Mi piace ricordare, Presidente, Calasso con questo saluto, che non può non essere intimo e personale, citando non pezzi di una bibliografia - che sarebbe, comunque, ineguagliabile -, ma solo alcune poche parole di Calasso stesso, che dicono così tanto, non sul passato, Presidente, ma sul futuro, su ciò che abbiamo tutti, da oggi, il dovere di preservare. Cito Calasso: “All'inizio si parlava di libri unici. Adelphi non aveva ancora trovato il suo nome. C'erano solo pochi dati sicuri: l'edizione critica di Nietzsche, che bastava da sola orientare tutto il resto. E poi una collana di Classici, impostata su criteri non poco ambiziosi: fare bene quello che, in precedenza, era stato fatto meno bene e fare, per la prima volta, quello che prima era stato ignorato (…). Per Bazlen, che aveva una velocità mentale come non ho più incontrato, l'edizione critica di Nietzsche era quasi una giusta ovvietà. Da che cosa si sarebbe potuto cominciare altrimenti? In Italia dominava ancora una cultura dove l'epiteto irrazionale implicava la più severa condanna. E capostipite di ogni irrazionale non poteva che essere Nietzsche. Per il resto, sotto l'etichetta di quella incongrua parola, disutile al pensiero, si trovava di tutto”. - dice Calasso - “E si trovava anche una vasta parte dell'essenziale”. Che cos'è un libro unico, Presidente? “L'esempio più eloquente è il n. 1 di Adelphi: L'altra parte di Alfred Kubin. Unico romanzo di un non romanziere. Nulla di simile nella vita di Kubin prima di quel momento, nulla di simile dopo. Il romanzo coincide perfettamente con qualcosa che è accaduto un'unica volta all'autore. In definitiva, libro unico è quello dove subito si riconosce che all'autore è accaduto qualcosa e quel qualcosa ha finito per depositarsi in uno scritto”. Chiudo, Presidente, con queste parole di Calasso, che parlano di romanzi, di libri, ma parlano anzitutto di accadimenti, di ciò che accade o non accade nella vita di ciascuno di noi; sono un inno alla vita, alla lotta, al coraggio, a far succedere ciò che non è successo ancora, a fare ciò che è senza precedenti. Grazie, Roberto Calasso, per averci aiutato ad arrivare fino a qui (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Piccoli Nardelli. Ne ha facoltà.

FLAVIA PICCOLI NARDELLI (PD). Grazie, Presidente. Solo per aggiungere al ricordo di Alessandro Fusacchia due brevi note. Calasso è stato davvero un lettore, uno studioso, un editore e lo è stato nel senso pieno del termine. Ricordiamo soltanto di lui che è stato un allievo di Praz, uno studioso poi che ha portato il mondo della Mitteleuropa all'interno degli interessi e dell'attenzione della cultura del nostro Paese. Ma ricordiamo anche che viene da una famiglia che ha una grande tradizione, una grande passione per l'editoria, perché suo nonno materno era Ernesto Codignola, che in quest'Aula non possiamo non ricordare come un grande pedagogista, come il fondatore de La Nuova Italia, come colui che ha partecipato e contribuito alla struttura democratica della scuola del nostro Paese.

Sono tutti elementi che, insieme alle cose che il nostro collega ha ricordato, fanno di Calasso un punto di riferimento per l'editoria, per la passione che aveva per il libro, per la consapevolezza di come davvero la lettura sia un passaggio fondamentale per lo sviluppo e la crescita di un Paese.

Quindi, ricordiamo Calasso, lo ricordiamo nel momento in cui oggi - l'avete visto - sono usciti due piccoli volumi, che danno il senso, però, della sua storia e dei legami che erano per lui fondamentali in rapporto al concetto di Mitteleuropa di cui abbiamo parlato. Voglio solo aggiungere una cosa: fra i tanti autori che lui ha scoperto o riscoperto, ce n'è uno, Guido Morselli, che lui ha pubblicato postumo, che è uno straordinario scrittore. Ecco, Calasso è stato anche questo, è stato capace di riscoprire autori straordinari del nostro Paese (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Federico Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Per unirmi, a nome mio personale e di tutto il gruppo di Fratelli d'Italia, alla orazione in ricordo di Calasso. Roberto Calasso era non solo, come è stato detto, uno scrittore ed editore illuminato, ma anche un intellettuale che ha dato prestigio alla cultura italiana. Ne restano i libri e le idee. Adelphi, vedete, è un simbolo dell'importanza delle edizioni indipendenti e, come tale, va tutelato. Sui volumi Adelphi dalle copertine colorate e ben curate, si sono formate intere generazioni di studenti, intellettuali e appassionati di lettura. A lui va il riconoscimento di aver valorizzato ed editato, anche in tempi di conformismo culturale, filosofi e pensatori culturalmente scorretti, come Nietzsche, Céline, Junger, Spengler, Cioran, Mircea Eliade e molti altri (sarebbe impossibile citarli tutti). Importanti sono le sue opere sul pensiero classico e, nell'ultima fase della sua vita, anche sul pensiero orientale. Era un cultore del mito, come lo intendeva Cassirer. La sua libertà di pensiero è il suo vero emblema e il suo epitaffio e, grazie a lui, abbiamo potuto conoscere, appunto, le opere di Nietzsche e, quindi, gli dedichiamo questo aforisma: “Che accadrebbe se, un giorno o una notte, un demone strisciasse furtivo nella più solitaria delle tue solitudini e ti dicesse: «Questa vita, come tu ora la vivi e l'hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione, e così pure questo ragno e questo lume di luna fra i rami e così pure questo attimo e io stesso. L'eterna clessidra dell'esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello di polvere». Non ti rovesceresti a terra, digrignando i denti e maledicendo il demone che così ha parlato? Oppure hai forse vissuto una volta un attimo immenso, in cui questa sarebbe stata la tua risposta: «Tu sei un dio e mai intesi cosa più divina»? Se quel pensiero ti prendesse in suo potere, a te, quale sei ora, farebbe subire una metamorfosi, e forse ti stritolerebbe; la domanda per qualsiasi cosa: «Vuoi tu questo ancora una volta e ancora innumerevoli volte?» graverebbe sul tuo agire come il peso più grande! Oppure, quanto dovresti amare te stesso e la vita, per non desiderare più alcun'altra cosa che questa ultima eterna sanzione, questo suggello?” (La Gaia Scienza, libro IV, aforisma n. 341, edizione Adelphi) (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Migliore. Ne ha facoltà.

GENNARO MIGLIORE (IV). Grazie, signor Presidente. La scomparsa di Roberto Calasso lascia nella cultura italiana un vuoto che sarà difficile colmare per la sua capacità e intensità di essere un uomo, in qualche modo, rinascimentale, nel quale conviveva la straordinaria capacità di leggere, di interpretare e di tradurre alcuni tra gli autori più importanti che la letteratura e la filosofia mondiale hanno avuto, a partire da Friedrich Nietzsche, a essere egli stesso uno scrittore e a produrre un'opera letteraria, come Le nozze di Cadmo e Armonia, su cui molte generazioni si sono formate. Io, a dire la verità, vorrei ricordare un episodio personale, perché il primo libro che ebbi a leggere della Adelphi fu L'insostenibile leggerezza dell'essere di Milan Kundera, un libro che rappresenta, per certi versi, l'ambizione di un'impresa letteraria, perché di questo si trattava e non di una semplice casa editrice, che ha attraversato il mondo della cultura attraverso un'idea chiara, che era quella che la cultura doveva essere sempre dalla parte del pensiero critico, che doveva essere disinquinata anche dai condizionamenti ideologici, che doveva rappresentare uno spazio di libertà, così come L'insostenibile leggerezza dell'essere era lo spazio della libertà di chi si ribellava alla dittatura comunista.

Questo è per me, anche nei miei ricordi giovanili, Roberto Calasso, un uomo che ha rappresentato, per la nostra idea di Italia, un'apertura e uno sguardo verso il mondo. Si trattava di pubblicare non semplicemente, come è stato detto, autori eterodossi, ma autori liberi, che, come tali, potevano rappresentare lo specchio nel quale, così come ne Le nozze di Cadmo e Armonia accade, si rifletteva l'animo molteplicemente complesso di Roberto Calasso, che ci ha regalato pagine e ore indimenticabili per la nostra formazione (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ricciardi. Ne ha facoltà.

RICCARDO RICCIARDI (M5S). Grazie, Presidente. Io ringrazio, innanzitutto, il collega Fusacchia per aver ricordato e aver permesso questo momento di riflessione rispetto alla scomparsa di Calasso. La riflessione si estende al grande patrimonio di case editrici e di persone che hanno fatto la cultura, non solo come autori, ma anche come scopritori e diffusori di conoscenza, e questo è fondamentale. Quando si associava ad Adelphi un'idea di raffinatezza e di esclusività, Calasso stesso si irrigidiva, proprio perché tradurre e permettere la diffusione di opere, fino ad allora sconosciute, è, già di per sé, un'operazione popolare, se così si può dire. Proprio nell'Adelphi, nell'unione di questa parola greca, che significa fratellanza, con un ideogramma cinese e una gabbia, che va a ricordare le illustrazioni ottocentesche inglesi, si dà il senso, già in 3 elementi, dell'universalità del messaggio rispetto alla cultura, in un mondo in cui, ora, oggi, secondo me dobbiamo riflettere su cosa significhi scoprire, fare cultura e fare arte. In un mondo in cui sembra semplice fare arte, in realtà fare arte non è semplice: fare arte è un mestiere, un mestiere molto duro e molto faticoso, e anche saper individuare l'arte è un mestiere, che si perde dopo nel mare magnum, invece, dei media e di quante cose possiamo usufruire. Quindi, avere questa capacità di conoscere, individuare e diffondere è fondamentale.

Calasso, ovviamente, non era solo un editore; era anche un autore. Credo che uno degli esempi più significativi di come giocare all'arte per l'arte sia in un libro di una quindicina d'anni fa, mi sembra, La Folie Baudelaire, dove ci si diverte, in qualche modo, a giocare con la pittura, con la letteratura, con la musica, che non è un esercizio sterile, ma, anzi, è un far conoscere autori giocando, divertendosi e riflettendo, e questo credo che sia un messaggio straordinario. Quindi, davvero grazie per aver permesso questo dibattito anche in quest'Aula e davvero il più sentito ricordo di questa figura straordinaria per la cultura italiana (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cabras. Ne ha facoltà.

PINO CABRAS (MISTO-L'A.C'È). Grazie. C'è una citazione, forse una delle più note di Calasso, che racchiude il suo programma editoriale: “Gli dei abitano là dove sempre hanno abitato. Ma sulla terra si sono perdute certe indicazioni che si possedevano su quei luoghi. O non si sa più ritrovarle in vecchi fogli abbandonati e dispersi”. Ecco, quei fogli abbandonati e dispersi sono la grande dispersione della cultura nel mondo, quella cultura perduta nel grande chiacchiericcio dell'editoria moderna, che si concentra sul contingente e su temi apparentemente popolari; invece, con la grande operazione di Adelphi, ha reso popolare quanto di più apparentemente impopolare si potesse immaginare, quanto di più lontano dalla contingenza, con quei fogli dispersi di culture spirituali che non venivano recuperati nelle nostre biblioteche.

Invece ha riempito di contenuti straordinari, in un esempio editoriale quasi unico al mondo per qualità e pregio. Accosto la sua figura a quella di Battiato, un suo grande amico, con cui viaggiava in Tibet, assieme a sua moglie Fleur Jaeggy, alla quale mandiamo le condoglianze. Battiato era un altro che rendeva popolare qualcosa che, invece, sembrava il più lontano e sottile e spirituale. Quindi, abbiamo perduto in quest'anno due grandi figure, che hanno comunque raggiunto anche la refrattarietà del nostro mondo (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Federico Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, Presidente. Ringraziamo anche noi il collega Fusacchia, perché è giusto che in quest'Aula si ricordi un grande intellettuale, un grande editore che ha attraversato un secolo difficile e complesso come quello del Novecento, riuscendo, attraverso la sua casa editrice, a coniugare la raffinatezza dello stile della sua editoria con una capacità di lanciare messaggi importanti di riflessione. Calasso è stato un uomo libero e Adelphi è stata certamente per lungo tempo - e lo è ancora - un punto di riferimento per chi ha sempre cercato, da lettore, di andare oltre la quotidianità, per ricercare la profondità dell'essenza della nostra cultura e delle altre culture. Da questo punto di vista, credo che occorra ricordarlo esattamente con le sue parole. Calasso sosteneva che “la casa editrice come forma è una somma di oggetti cartacei che messi insieme possono essere considerati come un unico libro”; un unico libro che va letto e un unico libro che conserviamo, così come conserviamo la memoria di un grande intellettuale italiano (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Orsini. Ne ha facoltà.

ANDREA ORSINI (FI). Grazie, Presidente. Molto brevemente, solo per unire le considerazioni del gruppo di Forza Italia e le mie personali in ricordo di una figura straordinaria come quella di Roberto Calasso. È inutile, io credo, che io aggiunga quello che hanno già detto tanti altri colleghi nel ricordarne l'opera, nel ricordarne gli scritti, nel ricordare l'importanza degli autori da lui pubblicati, da lui fatti conoscere, autori che nel mercato editoriale italiano esistevano poco o non esistevano affatto. Io ai libri editi da Adelphi devo, per esempio, gran parte delle mie letture della cultura mitteleuropea, che considero fondamentali. Ma, al di là di tutto questo, io credo che Calasso vada ricordato in quest'Aula soprattutto perché ha potuto dimostrare che si può essere imprenditore e uomo di cultura contemporaneamente, che le due cose non sono in alternativa, che l'industria culturale non è necessariamente un modo di ridurre l'attività, di ridurre la cultura a una logica di profitto, ma che il profitto può essere coniugato con la cultura facendo dell'impresa sana, facendo dell'impresa che serve alla crescita civile di tutti noi. Anche per questo credo che dobbiamo ricordarlo con commozione e con gratitudine (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Belotti, dalla tribuna. Ne ha facoltà.

DANIELE BELOTTI (LEGA). Anch'io, a nome della Lega, ci tengo a fare un ricordo di un grande editore, di un grande uomo della cultura, perché oggi non è un giorno di lutto solo per il mondo culturale, per il mondo dell'editoria, ma è una giornata di lutto per tutto il Paese. Ed è particolare e significativo che proprio oggi, nel giorno della scomparsa di Roberto Calasso, escano due sue biografie: la prima sulla sua infanzia a Firenze, la seconda sulla sua creatura, la casa editrice Adelphi. Due biografie che lasciano un ricordo importante e un messaggio di quello che ha potuto trasmettere col suo modo di fare editoria in modo libero, non omologato al pensiero comune e all'ideologia, dando spazio e scoprendo autori importanti, come Guido Morselli, autori che non erano stati considerati da altri editori. Quindi è doveroso ricordare - ringraziamo anche noi il collega Fusacchia che ha aperto questo ricordo - e ricordiamo anche noi con il giusto merito Roberto Calasso per tutto quello che ha dato al Paese (Applausi).

Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l'esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche (A.C. 3223​) (Esame e votazione di una questione pregiudiziale).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della questione pregiudiziale Lollobrigida ed altri n. 1, presentata al disegno di legge n. 3223: Conversione in legge del decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l'esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche.

Avverto che, a norma del comma 3 dell'articolo 40, e del comma 3 dell'articolo 96-bis del Regolamento, la questione pregiudiziale può essere illustrata per non più di 10 minuti da uno solo dei proponenti. Potrà, altresì, intervenire un deputato per ognuno degli altri gruppi per non più di 5 minuti.

(Esame di una questione pregiudiziale – A.C. 3223​)

PRESIDENTE. Illustra la questione pregiudiziale Lollobrigida ed altri n. 1, la deputata Augusta Montaruli.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. Fratelli d'Italia ha presentato questa questione pregiudiziale sul decreto-legge per sottolineare alcuni aspetti del provvedimento che si trovano, a nostro giudizio, in palese contrasto con la Costituzione.

Il primo di questi aspetti riguarda lo stato di emergenza. Questo Governo, al pari del Governo precedente, continua in una proroga infinita dello stato di emergenza. Una proroga che risulta, da un punto di vista sostanziale, illegittima, perché noi in questo momento siamo in una fase di gestione della pandemia, mentre l'emergenza si verifica quando il fatto è imprevisto, la circostanza è imprevista, laddove, invece, grazie a Dio, noi abbiamo superato quella fase. Ma è anche una proroga, a nostro giudizio, illegittima dal punto di vista formale e, appunto, costituzionale, perché non ci sfugge che lo stato di emergenza trova la sua fonte nel Codice di protezione civile e che il Codice di protezione civile sancisce espressamente che la durata dello stato di emergenza non può superare i 12 mesi ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi.

Ebbene, il 1° agosto scadono i termini per dichiarare lo stato di emergenza, i termini massimi perché ci sia lo stato d'emergenza. Quindi, superato il 1° agosto, non ci può essere alcun stato di emergenza e, di conseguenza, il provvedimento risulta assolutamente contro la legge e contro i nostri dettami costituzionali (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Poi c'è un secondo aspetto da cui non vogliamo sfuggire e, anzi, poniamo all'attenzione di questo Governo: con questo decreto, voi inserite provvedimenti, tra cui, nello specifico, quello banalmente chiamato green pass, la cui definizione, in realtà, è maggiori restrizioni solo per alcune categorie e solo in “zona bianca”. Perché questo è il green pass: non un lasciapassare per le persone che non hanno il COVID, ma restrizioni per un'elencazione specifica di categorie, limitata, che, guarda caso, sono le categorie che hanno sempre pagato di più il prezzo della pandemia e solo in “zona bianca” (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Tanto per superare alcune polemiche che abbiamo visto sui giornali, non si tratta del green pass europeo, ma di un'altra cosa. Voi lo chiamate green pass per far passare il messaggio che è anche una cosa voluta dall'Europa, ma, in realtà, è un altro tipo di provvedimento. E questo provvedimento, appunto, per come l'ho definito, è già di per sé incostituzionale, perché crea una disparità tra i cittadini, perché ad alcuni garantisce un accesso alla vita sociale libero e ad altri no, ma, soprattutto, crea una disparità tra lavoratori e la nostra Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e l'articolo 1 non si può superare in alcun modo, neanche con il provvedimento che avete messo.

Allora, non si tratta tanto di un provvedimento che trasforma in obbligatorio o meno il vaccino, perché, se voi volete avviare questo provvedimento, portate in Aula un provvedimento sul vaccino obbligatorio e si discute. Ma non è questo il tema - e già al riguardo vi sarebbe molto da dire, perché l'Europa, invece, consiglia ai Paesi di non adottare provvedimenti che siano indirettamente fautori di un simile obbligo -, il tema è un altro. Il tema è che oggi ci sono, in Italia, lavoratori di serie A, per voi, e altri lavoratori di serie B, quelli a cui va addosso tutto il peso delle restrizioni di questa pandemia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e sono i baristi, sono i ristoratori, sono i titolari dei centri termali, sono i titolari delle palestre, sono i titolari delle discoteche che neanche con il green pass - e questo già la dice lunga su quanto voi confidiate in questa misura - possono aprire.

Sono sempre le stesse categorie che pagano. E nel pagare questo provvedimento, violando il principio di uguaglianza tra i cittadini, hanno anche tutto addosso il peso non soltanto economico, ma pratico, perché voi, a parole, dite che il green pass è un atto di solidarietà, cercando così di superare l'articolo 32 della Costituzione, ma, in realtà, lo Stato questa solidarietà non la pratica di per sé, lui stesso, perché, altrimenti, i controlli li farebbe lo Stato, non li farebbe fare al cassiere del bar, del ristorante, del centro termale, del centro estetico, della discoteca che non può aprire (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Li farebbe lo Stato. No, facendo questo scarico di responsabilità nei confronti dei lavoratori, voi di solidarietà non potete parlare.

E, allora, se ci fossero i tamponi gratuiti, voi non andreste a vessare le persone che non possono permettersi il tampone ogni due giorni per entrare a bere il caffè - poi, da lì, ci dovrete spiegare come prenderlo al banco è un atto di solidarietà mentre prenderlo seduti al tavolino cambia un po' -, non cambiereste il principio di scarico di responsabilità al momento della vaccinazione e adeguereste l'applicazione delle norme per i minori a tutte le altre norme europee.

Ebbene, in conclusione, riteniamo questo provvedimento anticostituzionale su tantissimi profili: potremmo scorrere la Costituzione in tantissime norme, ma credo che la principale sia, appunto, quella dell'articolo 1 e, poi, certamente, quella dell'articolo 3, e poi, certamente, quella dell'articolo 32. Ma, soprattutto, l'articolo 1: voi non potete fare una distinzione tra i lavoratori, discriminare il mondo del lavoro, fare pesare il costo della pandemia sempre sugli stessi e a quelle persone che oggi ci guardano dovete risposte. Il provvedimento che voi avete presentato, sotto questo profilo, assume più profili di incostituzionalità e vi invitiamo ad un'ulteriore riflessione, così come invitiamo tutte le altre forze politiche.

In conclusione, riprendo le parole del collega Fornaro che, stamattina, ha fatto un appello, rispetto ad un'altra vicenda, di abbassare i toni, riportando il tema nell'alveo democratico. Allora, la democrazia esige un dibattito in Aula sui temi, e non in TV, esige il dissenso, il dissenso reale, rispettato, non quello delle equazioni facili, come quelle che abbiamo dovuto subire negli ultimi periodi e, soprattutto, merita informazioni e trasparenza. E, mi permetta, in una democrazia in cui una forza politica o dei cittadini devono ricorrere ad un tribunale per far desecretare degli atti, per rendere pubblici degli atti o per avere informazioni chiare su atti del Governo, allora, su questo, sulla trasparenza, sul rispetto del dissenso e sul dibattito c'è ancora molto da lavorare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ceccanti. Ne ha facoltà.

STEFANO CECCANTI (PD). Grazie, Presidente. Perché questa pregiudiziale non tiene? In primo luogo, perché, anche quando parte da premesse giuste, giunge, poi, a conclusioni sbagliate. Gli esempi sono tre. È vero che un'interpretazione del Codice della Protezione civile, utilizzata come fondamento degli interventi, soprattutto nella prima fase, porta a concludere che, dopo il 31 luglio 2021, non si potesse più prorogare con delibera del Consiglio dei Ministri lo stato di emergenza, ma è proprio per questo che il provvedimento interviene con norma legislativa, una scelta che, tra l'altro, dà maggiori poteri al Parlamento, che potrà emendare il testo e, se crede, fissare un termine allo stato di emergenza anche più ristretto. La legge di conversione è, infatti, una norma primaria esattamente come il Codice della Protezione civile.

La stessa obiezione vale per il richiamo alla sentenza della Corte n. 5 del 2018 che ha fissato paletti precisi per l'obbligo vaccinale, ma proprio quella sentenza ha salvato un decreto-legge che introduceva obblighi vaccinali. Non si possono separare le motivazioni dal dispositivo e, a maggior ragione, quei paletti devono ritenersi rispettati per un provvedimento che - è bene ricordarlo - non introduce un obbligo vaccinale nemmeno in forma surrettizia; dove sta il più, sta anche il meno. Per inciso, va segnalato che il green pass può essere ottenuto anche da chi non vuole fare il vaccino, a condizione che faccia il tampone e con la differenziazione, pienamente ragionevole, della minore durata.

Idem per il richiamo ai paletti del regolamento dell'Unione europea citato nel testo, ma, anche in questo caso, i criteri di ragionevolezza e proporzionalità sono soddisfatti. L'onere di disporre del green pass è previsto per quelle situazioni in cui maggiore è il rischio di contagio.

In secondo luogo, però c'è anche il caso più grave, di argomenti del tutto infondati il maggiore dei quali è l'invocazione della libertà personale garantito dall'articolo 13 che può, come è noto, essere limitata solo con legge riserva assoluta e per decisione del giudice. Qui non è in gioco la libertà personale dell'articolo 13, è in gioco la libertà di circolazione dell'articolo 16 che, invece, è oggetto di sola riserva relativa, come ci siamo detti anche in altri dibattiti sulle pregiudiziali. È da poco passato il 14 luglio, ricordiamoci di quel brano della marsigliese: “Liberté, Liberté chérie, combats avec tes défenseurs!” (“Libertà, amata libertà, combatti coi tuoi difensori”). Tra i difensori non ci sono, nonostante le loro volontà successive, né gli autori della pregiudiziale, né tantomeno coloro che manifestano facendosi forza di un'idea sbagliata di libertà. Come diceva Emmanuel Mounier, uno degli autori che più ha influenzato il nostro articolo 2 della Costituzione, la libertà non è un semplice sgorgare, senza direzione. La libertà è quella dell'articolo 2: autonomia individuale e coscienza dei doveri, uniti insieme (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Marco Di Maio. Ne ha facoltà.

MARCO DI MAIO (IV). Grazie, Presidente. Ancora una volta, la pregiudiziale di costituzionalità viene utilizzata non per il suo fine, ma - legittimamente ovviamente, però ci permetta di segnalarlo - per ulteriore tecnica dilatoria di un dibattito che noi consideriamo fondamentale, cioè quello sul decreto che, tra le altre cose, introduce anche il cosiddetto green pass, o il certificato verde.

Nella pregiudiziale depositata si fanno varie contestazioni che riteniamo tutte prive di fondamenti giuridici. Ma cerchiamo di argomentare nel merito alcune di queste. Intanto, si contesta la eterogeneità delle disposizioni contenute in questo decreto. Giova ricordare, in questa sede, che la possibilità per un decreto-legge di avere un contenuto plurimo è stata più volte confermata dalla Corte costituzionale, proprio a partire dal 2012. La finalità di questo provvedimento è del tutto unitaria, omogenea e coerente, ed è una sola: mettere al riparo le attività economiche dall'eventuale necessità di disporre nuove chiusure alla luce di un aumento dei contagi e, conseguentemente, quindi, garantire la salute e l'incolumità dei cittadini, non esponendoli a nuovi contagi e non rischiando di mettere a repentaglio, ancora una volta, la tenuta del sistema sanitario nazionale che, in questo anno e mezzo, è già stato chiamato a fin troppi sacrifici, che dovrebbero essere ben noti anche ai colleghi che fanno finta che questo non sia avvenuto. C'è poi da ricordare, nella pregiudiziale presentata, che si contesta la presunta lesione della libertà di circolazione. Nessuna norma di questo provvedimento limita la libertà di circolazione sul territorio nazionale, quand'anche lo facesse, sarebbe del tutto coerente con la riserva di legge dell'articolo 16, comma 1, della nostra Costituzione, che consente al legislatore di stabilire limitazioni di carattere generale della libertà di circolare sul nostro territorio. Si cita anche una presunta lesione della libertà personale. Nessuna norma inficia in alcun modo, in questo decreto, la libertà personale.

Poi, la parte, a nostro avviso, più fuori dal contesto in cui stiamo vivendo, che è quella che questo decreto introdurrebbe surrettiziamente un presunto obbligo vaccinale. Allora, noi crediamo che la straordinaria crisi sanitaria, che l'Italia è chiamata ad affrontare ormai da un anno, imponga alle istituzioni di riaffermare con decisione la gerarchia dei diritti che la nostra Costituzione impone. È proprio all'articolo 32 della nostra Carta che il diritto alla salute viene qualificato come fondamentale; esso è l'unico che viene definito con questa particolare accezione. Allora, subordinare l'esercizio di alcune attività all'effettuazione non di un trattamento sanitario, ma di alcune norme che preservino, prima di tutto la salute del singolo e, poi, quella della collettività, è una scelta che non solo va rivendicata sul piano razionale, sul piano politico, ma che è perfettamente rispondente al nostro dettato costituzionale. La salvaguardia del pluralismo all'interno delle democrazie non può arrivare, mai, a trasformare la libertà individuale in un lasciapassare per complicare - per non dire mettere a repentaglio e per non dire mettere a rischio - la vita delle altre persone. È solo la libertà democratica il vero presidio del pluralismo e cioè quell'idea di comunità che guarda all'interesse generale, al bene comune, che altro non può essere che prima di tutto la tutela della vita e, appunto, il diritto fondamentale alla salute.

I vaghi riferimenti che vengono fatti, anche in questa pregiudiziale e non solo - vengono fatti anche nel dibattito pubblico - circa gli effetti di medio-lungo termine della vaccinazione, scambiano supposizioni basate sul nulla per una certezza, cercando di strizzare l'occhiolino politicamente a quelle frange di popolazione che si ostinano a negare l'utilità dei vaccini e anche, in alcuni casi, addirittura la gravità del virus che stiamo contrastando. Non vaccinarsi rafforza il virus e il virus uccide, ormai è chiaro, lo abbiamo capito e se non l'abbiamo capito andate a vedere i dati. Nessun bilanciamento è possibile, sul piano costituzionale, né può gridarsi allo scandalo se il Governo, il legislatore e il Parlamento riconoscono alla salute il primato che le spetta sul piano delle libertà costituzionali, delle libertà effettive, agendo conseguentemente con le decisioni che sono necessarie.

Ieri - e vado a concludere, Presidente - il Presidente Mattarella ha detto parole definitive, dal nostro punto di vista, e cioè che la pandemia non è ancora alle nostre spalle, il virus è mutato e si sta rivelando ancor più contagioso, più si prolunga il tempo della sua circolazione, più frequenti e pericolose possono essere le sue mutazioni. Soltanto grazie ai vaccini siamo in grado di contenerlo. Il vaccino non ci rende invulnerabili, ma riduce grandemente la possibilità di contrarre il virus, la sua circolazione e la sua pericolosità. Per queste ragioni la vaccinazione è un dovere morale e civico. Queste parole del Presidente Mattarella meglio di chiunque altro esprimono il concetto e la gravità del momento e oggi è davvero pretestuoso avanzare una pregiudiziale di costituzionalità su un decreto che mira, invece, a mettere al riparo i cittadini dai rischi ancora connessi a questo virus ed è ancor più, a nostro avviso, deprecabile inseguire il consenso di quelle frange di popolazione che si rendono protagoniste anche, in alcuni casi, di atti di aggressione verso chi difende, invece, la validità dei vaccini, verso chi difende le norme che differenziano inevitabilmente chi…

PRESIDENTE. Deve concludere, ha esaurito il suo tempo.

MARCO DI MAIO (IV). …sceglie di vaccinarsi e, soprattutto, di coloro che continuano a strizzare l'occhiolino a queste persone (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Antonio Federico. Ne ha facoltà.

ANTONIO FEDERICO (M5S). Grazie Presidente. A proposito della pregiudiziale presentata dai colleghi di Fratelli d'Italia, vorrei dire che, innanzitutto, un'obiezione che viene posta è che, stante il codice di protezione civile, uno stato di emergenza si può approvare per 12 mesi e prorogare per non più di altri 12 mesi. A parte che non ricordo, in questa sede, quanti stati di emergenza sono durati ben più di 2 anni, ma, per la prima volta dall'inizio della pandemia, lo stato di emergenza viene prorogato inserendo la previsione in un decreto, che è all'attenzione delle Camere e che porterà con sé anche la proroga di altri provvedimenti e misure indispensabili per affrontare i prossimi mesi. Nelle altre occasioni, l'approvazione dello stato di emergenza e le sue successive proroghe sono avvenute con delibera del Consiglio dei Ministri, al contrario di quanto avviene adesso, proprio per superare questa eccezione.

Ricordo, poi, che lo stato di emergenza è uno strumento utile per poter agire d'urgenza qualora fosse necessario, o anche utile, per mettere a disposizione risorse in maniera veloce e straordinaria. Tutto questo perché siamo ancora alle prese con una pandemia e nessuno può dire, ad oggi, come saranno i prossimi mesi e di cosa potremmo avere ancora bisogno. Dal punto di vista della tenuta sociale e del rilancio dell'economia, c'è ancora molto da fare; sul piano sanitario passi avanti sono stati fatti. Sappiamo, infatti, che, se la campagna vaccinale continuerà ad andare avanti senza intoppi o dubbi, la situazione, dal punto di vista sanitario, non potrà che migliorare. In questo senso ci confortano i dati che l'Istituto superiore di sanità ha comunicato proprio nella giornata di ieri, cioè che la quasi totalità dei morti in ospedale negli ultimi sei mesi non erano vaccinati. Il rapporto rileva infatti che, dal 1° febbraio scorso al 21 luglio, sono 423 i decessi di persone positive al COVID che avevano effettuato anche il richiamo, l'1,2 per cento del totale delle vittime degli ultimi sei mesi, che sono 35.776. Dovrebbe bastare solo questo dato per convincere chiunque ad aderire alla campagna vaccinale senza esitazione, specie per proteggere le fasce più fragili della popolazione. È, quindi, quanto meno sorprendente continuare a leggere, su atti parlamentari, elementi che mettono ancora in discussione l'efficacia dei vaccini e la loro sicurezza. Come per qualunque farmaco, il tema è il rapporto tra rischio ipotetico e beneficio certo: la copertura dei vaccini per il COVID-19 è superiore al 90 per cento, come abbiamo visto, quindi, c'è un abisso tra beneficio certo e rischio remotissimo.

Un'altra obiezione è legata all'inserimento della previsione del green pass come meccanismo surrettizio per inserire un vero e proprio obbligo vaccinale e addirittura per limitare delle libertà dei cittadini.

A questo proposito, intervengono le parole del Presidente della Repubblica, che, come ogni volta, sa, con equilibrio e buon senso, indicare la strada: la libertà è condizione irrinunciabile, ma chi limita oggi la nostra libertà è il virus, non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo. Per tutti questi motivi, la pregiudiziale proposta da Fratelli d'Italia è assolutamente irricevibile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Panizzut. Ne ha facoltà.

MASSIMILIANO PANIZZUT (LEGA). Presidente, colleghi, permettetemi prima un abbraccio ai familiari del dottor Giuseppe De Donno (Applausi), che abbiamo avuto l'onore di avere in audizione in Commissione. In certi casi, ci vuole pragmatismo: dobbiamo, innanzitutto, smetterla di bollarci tra no-Vax, pro-Vax, pro-tamponi, liberi tutti. Non è la guerra degli italiani, la guerra è contro il virus (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Purtroppo, siamo ancora in fase di emergenza, è innegabile; il virus c'è ancora, soprattutto con alcune sue varianti. Mi pare che l'evidenza scientifica comprovi che il vaccino attenua la malattia ed è servito a salvare vite, soprattutto per le categorie più fragili, o perlomeno, a non saturare le terapie intensive degli ospedali. Come Lega, siamo d'accordo se forme di certificazione possono servire a tenere aperte alcune realtà che, l'anno scorso, sono state chiuse; ben venga se, in qualche modo, si potranno riaprire gli stadi, le discoteche e i grandi eventi. Chiediamo di smetterla, però, di accanirsi contro certe categorie che ormai non lavorano da mesi e mesi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Serve sensibilizzare sui vaccini e non imporre, informare senza mettere sulla graticola chi ha dubbi. Ci vuole gradualità ed equilibrio. Se torneremo a chiudere come se il vaccino non esistesse, in tanti si convinceranno che il vaccino è inutile; però, prima di ipotizzare ulteriori limitazioni sui trasporti, sui treni, sugli aerei, obblighi per gli insegnanti e per gli operai, si aspettino almeno i dati. C'è una stagione turistica in pieno corso e nessuno deve complicare la vita agli operatori commerciali e alle famiglie con i figli. Ci sono passaggi che rendono difficile l'applicazione della norma sul green pass, penso a chi controlla: non possiamo pensare di mettere sulle spalle del ristoratore o del barista l'onere di fare il bodyguard (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Se lo Stato richiede un attestato, deve rendere possibile ai cittadini averne facilmente la documentazione. Abbiamo evidenziato le difficoltà nell'averla da chi è stato già vaccinato. Anche il certificato cartaceo rilasciato dal centro vaccinale deve avere una valenza, almeno per la circolazione in Italia. Siamo ovviamente d'accordo sulla libertà di manifestazione per chiunque se è pacifica e democratica. Il provvedimento va discusso e il nostro impegno in Commissione e poi in Aula sarà a dare un supporto concreto per sistemare al meglio alcune situazioni, ascoltando i cittadini, le categorie e portando proposte di buon senso e costruttive. Si metta l'animo in pace qualcuno che la Lega non è spaccata, tranquilli. Per questo, pur condividendo alcune obiezioni, su cui, ripeto, ci sarà l'impegno del gruppo Lega a migliorare l'impianto, voteremo contro al non procedere del provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cabras. Ne ha facoltà.

PINO CABRAS (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Certo che è importante lo stato di emergenza. È una delle questioni più delicate per qualsiasi Stato: ci sono delle circostanze in cui c'è un'emergenza e bisogna reagire. Carl Schmitt, un grande politologo e studioso del diritto, diceva che la sovranità significa capacità di dichiarare uno stato di eccezione. I colleghi della Südtiroler Volkspartei mi correggeranno: si chiama Ausnahmezustand, lo stato di eccezione. Lo stato di eccezione è qualcosa che dà all'organo in grado di emanarlo la sovranità per eccellenza, e, quindi, è la cosa più delicata da regolare. È l'interrogativo permanente di ogni democrazia, perché quello è il buco nella diga da cui può passare tutto il fiume; e chiediamoci se, con questo green pass, non si sia aperta questa diga in un modo pericoloso.

Noi sappiamo che l'articolo 32 della Costituzione dice che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo - in nessun passo della Costituzione viene usato questo termine “fondamentale diritto”; quindi, è qualcosa che appartiene all'individuo - e parla di interesse della collettività. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario, se non per disposizione di legge. La legge non può, in alcun caso, violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Ma è pieno di senso del limite nella Costituzione ed è presente anche in quel Regolamento del Parlamento europeo, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 15 giugno 2021, che dice: evitare la discriminazione, diretta o indiretta, di persone che non sono vaccinate, o anche di quelle che hanno scelto di non esserlo. Qua ci sono tanti discorsi sul fatto che questa non è una scelta imposta, che, quindi, non si viola la libertà e non c'è un obbligo vaccinale, ma ci sono forme di limitazione, ci sono cittadini di serie A e di serie B. Allora, questo viene affidato a personalità che non hanno le qualifiche necessarie per distinguere questo. Un barista non è un poliziotto, eppure diventa depositario di scelte con effetti giuridici che ricadono sulle libertà civili. Vi rendete conto dell'abisso che si è aperto con una scelta di questo tipo? Affidare a figure che non sono ufficiali di Polizia un compito decisivo per le libertà fondamentali.

E pensate a cosa si può aprire in questo caso: oggi, sono le limitazioni per vaccinati e non vaccinati, domani, magari, sul numero di frequentazioni del bar. Ci sono tante norme assurde e cervellotiche che sono state inserite e potrebbero essere inserite ulteriormente per via amministrativa; un giorno, potrebbe essere il consumo di energia, lo stile di vita, le associazioni a cui si aderisce. Rendetevi conto che questo è un sistema di crediti sociali ed è il primo passo verso l'attenuazione del godimento dei diritti di libertà in nome di un'emergenza proclamata da un soggetto che la misura anche male, perché - parole di Fauci, non di Roberto Speranza, di Fauci - è una questione importantissima questa.

Non c'è una differenza nel grado di contagiosità da parte dei vaccinati e dei non vaccinati, e quindi fare una discriminazione di questo tipo è un errore dal punto di vista scientifico. Ciò non toglie che il vaccino sia utile, ciò non toglie che il vaccino possa essere utile per le categorie più a rischio, ma imporlo come obbligo nel momento in cui non garantisce la non contagiabilità, significa introdurre in modo statistico, attraverso un calcolo molto provvisorio, qualcosa che distingue le categorie di cittadini. Vi rendete conto della differenza che c'è fra i cittadini, stabilita per via, si può dire, amministrativa, anche se questa è una legge? Allora, questo è un passaggio che ci deve interrogare profondamente per non introdurre questo tipo di decisioni raffazzonate. Ne sono state fatte tante: vi ricordate la confusione su AstraZeneca, con i “mischioni” che venivano raccomandati? Ma sì, mescoliamo pure con questa seconda dose.

Noi dobbiamo fidarci di chi non sa prendere una decisione ferma da un giorno all'altro. Questo sarebbe un errore grandissimo per tutte le condizioni, in un momento in cui ci giungono conferme da Israele, dagli Stati Uniti, dal Regno Unito - informazioni che smentiscono Draghi - che c'è una forte contagiosità anche fra chi assume il vaccino. Quindi, non può essere quello il discrimine per ridurre il godimento dei diritti civili, non può essere quello. Quindi, come L'Alternativa c'è, appoggiamo questa richiesta di considerare la costituzionalità di questo provvedimento, e, quindi, noi ci schieriamo attivamente su questo punto. Noi siamo a favore dell'immunità di gregge, ma vedo che da parte di questa maggioranza c'è la preoccupazione di concentrarsi su altri temi, ad esempio sull'impunita di gregge (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato, Presidente Mandelli. Ne ha facoltà.

ANDREA MANDELLI (FI). Presidente, colleghi, il gruppo di Forza Italia respinge la questione pregiudiziale presentata per le ragioni che mi accingo a illustrare. In primo luogo, sulla presunta eterogeneità della materia, ravvisiamo nel provvedimento l'effettivo rispetto dei principi fissati dalla Corte costituzionale ormai nel 2012 della sostanziale omogeneità di scopo, delle misure e della coerenza dell'impianto. Per quanto concerne, poi, la proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre 2021, tale proroga è strettamente correlata con l'esigenza di fronteggiare le varianti del virus che circolano nel nostro Paese e che solo la completa copertura vaccinale di tutta la popolazione vaccinabile permetterà di arginare. Il virus fa tragicamente il suo mestiere: muta per continuare a sopravvivere e a circolare. Noi, dunque, non possiamo assistere inermi, dobbiamo per forza intervenire.

Viene anche sollevata la questione che riguarda la compressione delle libertà personali. A questo proposito, va evidenziato che nessuna delle disposizioni del decreto-legge in esame limita in alcun modo le libertà personali, di cui all'articolo 13 della Costituzione. Noi siamo fermamente convinti, infatti, che l'introduzione del green pass sia un requisito per poter circolare liberamente e in sicurezza. Sapere che in un locale, in una palestra, in una piscina, accedono solo persone vaccinate, guarite dalla malattia o con un tampone negativo non può che tranquillizzare il cittadino che vuole usufruire di quel servizio, ma anche - e non dimentichiamolo - chi in quell'esercizio opera. Ricordo, peraltro, che l'articolo 16 della Costituzione recita: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza”. In questo decreto non viene stabilito alcun obbligo vaccinale, anzi, e apprezziamo la volontà del Governo di venire incontro alle esigenze dei cittadini, disponendo, all'articolo 5, che, in tutte le regioni, sia stabilito un prezzo calmierato per l'esecuzione dei tamponi antigenici. Il provvedimento risponde alle finalità e alle tutele, di cui all'articolo 32 della Costituzione, quello che sancisce il diritto alla salute come il più importante tra i diritti, essendo l'unico diritto che la stessa Costituzione definisce fondamentale. Del resto, la strumentalità della questione di pregiudizialità che è stata presentata e delle argomentazioni che sono contenute in essa è evidente; se oggi abbiamo le riaperture, di cui tutti stiamo beneficiando e di cui il Paese sta beneficiando, è anche perché si è avuto il coraggio di prendere queste decisioni.

Infine, per quanto riguarda i temi della straordinarietà, dell'urgenza e delle indifferibilità di questo provvedimento, io credo che, purtroppo, i dati parlano fin troppo chiaro. I contagi da COVID a causa delle varianti sono in crescita ormai da un mese; nell'ultima settimana più 64,8 per cento, il dato è proprio di questa mattina; l'indice di mortalità della settimana è salito del 46 per cento, anche questo dato è di questa mattina; ma, per contro, tra i vaccinati il rischio di ricovero è un decimo rispetto a quello dei non vaccinati.

Riteniamo, dunque, evidente e apprezzabile il cambio di passo di questo Governo, che il Presidente Silvio Berlusconi e Forza Italia hanno fortemente voluto, che, pur nell'urgenza di intervenire per evitare nuove chiusure attraverso la modifica dei criteri, non ha scelto la strada del DPCM, prediligendo comunque lo strumento del decreto-legge. Lo scorso anno il Governo Conte non era intervenuto tempestivamente: ora noi lo stiamo facendo.

Con questo provvedimento, infatti, vengono introdotte misure inderogabili per assicurare in tutto il territorio nazionale la circolazione delle persone, l'attività di esercizi commerciali e una più ampia vita sociale per i cittadini italiani.

Per questi motivi annuncio il voto contrario di Forza Italia sulla questione pregiudiziale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato D'Ettore. Ne ha facoltà.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (CI). Grazie Presidente. Diritti dell'uomo e libertà fondamentali sembrano in qualche modo aleggiare nella proposta di questione pregiudiziale, perché sembra più una proposta che una questione pregiudiziale articolata. Ho sentito già il collega Ceccanti ed altri che hanno sottolineato come i punti di partenza della questione potrebbero anche essere suggestivi, ma non tengono conto del quadro attuale costituzionale e della effettività della disciplina che vorrebbero rinviare.

Qualunque sia il grado di perfezione della tutela dei diritti giuridici previsti e garantiti dalla Carta costituzionale residua sempre un'eccedenza delle esigenze di giustizia e di tutela della salute rispetto alle possibilità di realizzazione umane. Quali sono le possibilità di realizzazione umane? Infinite e illimitate. Rispetto ai diritti fondamentali, ai diritti dell'uomo e alle libertà fondamentali, trovano sempre un'esigenza e un limite. Ovviamente, ogni diritto deve essere limitato - essendo generale ed illimitato in base alla Carta costituzionale - sulla base di norme di rango costituzionale.

È vero che, come diceva anche il collega Ceccanti, esiste, sì, la disciplina che limita come legge ordinaria la possibilità di intervenire anche con provvedimento di secondo grado amministrativo sulla proroga dello stato di emergenza; ma è anche vero che il decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, di cui si tratta la conversione - e la questione pregiudiziale si aggancia a questa conversione - dice all'articolo 1 che lo stato di emergenza viene prorogato con una specifica disciplina normativa sulla base di un presupposto, che è quello della valutazione della situazione emergenziale che persiste, vista la dichiarazione che è stata data dall'Organizzazione mondiale della sanità l'11 marzo 2020 sulla pandemia COVID-19, in considerazione dei livelli di diffusività e di gravità raggiunti a livello globale, quindi, su presupposti che trovano poi una specifica norma che li determina in ordine allo stato emergenziale. Una norma di legge, che quindi è dello stesso rango di quella citata nella questione pregiudiziale. Quindi, semplicemente, è una norma successiva che determina la proroga dello stato d'emergenza. Siamo nella normalità, non nell'incostituzionalità: nella normalità!

Molti colleghi, anche di Fratelli d'Italia, che vengono anche da Firenze e conoscono la scuola costituzionale fiorentina, ecco, prima di scrivere queste questioni pregiudiziali, molti di questi colleghi potrebbero ricordare anche gli scritti di Barile, i “Diritti dell'uomo e libertà fondamentali”. E la forza generativa dell'articolo 2 della Costituzione, i limiti alla realizzazione senza grado di espansione di quelli che sono i diritti fondamentali. Queste questioni pregiudiziali potrebbero in qualche modo non sussistere, se si facesse anche un minimo di valutazione di quello che ormai è un portato, non solo della giustizia costituzionale, ma anche della dottrina costituzionale in materia, in ordine al rapporto tra diritti fondamentali dell'uomo, libertà personali e limiti di rango costituzionale, che poi la legge ordinaria può via, via specificare nell'egida e con la copertura del sistema costituzionale italiano.

Ma il punto che più lascia perplessi, anche se si comprendono alcuni riferimenti, è quello per cui le norme sull'utilizzo dei certificati verdi appare evidente come configurino una surrettizia introduzione dell'obbligo vaccinale e il richiamo a una regolare efficacia del certificato verde con un atto avente forza e valore di legge che limiterebbe il confine di quanto possa considerarsi un vero e proprio obbligo vaccinale. Non c'è nessuna introduzione surrettizia di un passaporto vaccinale: c'è l'introduzione del green pass - non è surrettizia -, sulla base di una valutazione concreta specifica. Dall'altro lato, non esiste proprio il richiamo alla norma di legge che stabilisce, non l'obbligo vaccinale, ma la profilassi vaccinale e il passaporto vaccinale che non determinano un obbligo. Il rapporto tra libertà e obbligo semplicemente viene rimesso a una scelta legislativa, che però potrà arrivare - sì - anche all'obbligo vaccinale in alcuni casi. Io ho sentito alcuni richiami qui, riguardo alla profilassi vaccinale, che sono fuori dal contesto attuale sanitario e medico, dal contesto di valutazione delle necessità del Paese. Non introduciamo, ancora una volta, dubbi e perplessità! Non diciamo cose che non sono vere (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia), anche da alcune forze di maggioranza, in ordine alla necessità della profilassi vaccinale, alle norme di cautela e precauzione, che sono proprio quelle che tutelano i diritti fondamentali dell'uomo e il valore della persona, sia come singolo che nelle formazioni sociali.

Non introduciamo perplessità e dubbi! Non troviamo limiti che non esistono! Io comprendo la valutazione che viene fatta anche da una forza di opposizione, capisco meno alcuni accenni dalle forze di maggioranza. Attenzione! Attenzione, perché poi questi atteggiamenti si pagano. Certo, bisogna valutare bene quali sono le necessità, bisogna valutare bene le esigenze, anche importanti, che provengono dal mondo imprenditoriale e dalle attività private che richiedono certezza e chiarezza sui limiti e sugli obblighi. Ma non poniamo dubbi sulla necessità di porre cautele e di tenere conto di uno stato d'emergenza che è necessario. Non poniamo dubbi sul fatto che non esistano libertà personali.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (CI). Deputato D'Ettore, ci siamo distratti. Ha superato il tempo abbondantemente, quindi, concluda per favore.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (CI). Concludo. Le libertà personali sono garantite pienamente da questo provvedimento e questo Governo e la sua maggioranza le garantiscono per tutti i cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Raduzzi. Su cosa, chiedo scusa?

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Sull'ordine dei lavori, Presidente. Vorrei chiedere di avere un minuto a disposizione, come componente del gruppo Misto, per dichiarare il mio voto favorevole.

PRESIDENTE. Purtroppo, non la posso accontentare perché è una discussione con diritto di parola limitato, previsto dall'articolo 40, comma 3, del nostro Regolamento.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Perfetto, Presidente, ma sto chiedendo solo un minuto di intervento, non cinque ore e mezza!

PRESIDENTE. Non può parlare, le chiedo scusa.

Sono così esauriti gli interventi sulla questione pregiudiziale.

Passiamo ai voti.

Avverto che è stata avanzata, a norma dell'articolo 51 del Regolamento, richiesta di scrutinio segreto da parte del gruppo di Fratelli d'Italia. Tale richiesta non può essere accolta in quanto il provvedimento, sulla base di un giudizio di prevalenza, non risulta sottoponibile nel suo complesso a scrutinio segreto. Il decreto-legge in esame, infatti, si compone di una pluralità di disposizioni, dotate ciascuna di una portata normativa autonoma e senza che tra le stesse si possa configurare un rapporto di accessorietà, che, in misura nettamente prevalente, non sono sottoponibili a scrutinio segreto, non incidendo su alcuna delle norme richiamate dall'articolo 49 del Regolamento.

In particolare, sui 14 articoli di cui si compone il provvedimento, risultano secretabili soltanto, in quanto incidono sugli articoli 16 e 25 della Costituzione, l'articolo 3 e parte delle disposizioni dell'articolo 4.

Ha chiesto di intervenire sull'argomento per un richiamo al Regolamento il deputato Francesco Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Grazie, Presidente. Io richiamo l'articolo 49, comma 1, del Regolamento, che prevede le procedure di voto segreto. Ora, con tutta la civiltà del caso, è evidente che la nostra richiesta di voto segreto non può incidere, viste le dichiarazioni di voto dei partiti presenti in Parlamento, sull'esito della votazione, essendo ampliamente maggioritario e superando più dei due terzi il numero dei parlamentari rappresentati dalle forze politiche che hanno espresso voto contrario alla nostra pregiudiziale.

Quindi, la richiesta di voto segreto incide sui principi che assistono alla nostra richiesta. Essi sono contenuti proprio nell'articolo predetto, che cita alcuni articoli della Costituzione che, se sul provvedimento vengono in qualche modo conculcati, prevedono la possibilità di avere per i parlamentari libera coscienza, non legata a vincoli di maggioranza ma legata esclusivamente al senso di adesione ai principi richiamati in Costituzione, tra i quali c'è l'articolo 32. È innegabile che, in questo provvedimento, parliamo di sanità, ed è sempre prevista la possibilità di voto segreto quando si incide su un articolato che riguarda la sanità pubblica. Basterebbe - e lo dico con una certa chiarezza - tener conto di che cosa stiamo parlando per dire che è palese che si possa votare - scusate il gioco di parole - in modo segreto. Così, per quanto concerne l'articolo 13, ovvero la restrizione della libertà personale. Noi, con la codificazione dello stato di emergenza, con il riferimento alle zone, alla declinazione dei colori, indubbiamente agiamo sulla possibilità di circolare, sulla libertà di fare impresa, sulla libertà di avvicinarsi ad altre persone, sulla libertà di dover o non dover indossare le mascherine; cose che sono, a mio avviso, legittime, se però in questo caso vengono richiamate e legate a un provvedimento che ancora di più, a nostro avviso, non solo restringe la libertà personale ma addirittura risulta essere inutile per come è stato costruito.

Noi parliamo di un provvedimento come il green pass che divide i cittadini sulla base addirittura del farmaco che si sono iniettati. Io penso all'ambasciatore in Russia, Terracciano, uomo di Stato, nominato dal Presidente Napolitano; indubbiamente, persona che, stando in Russia, ha fatto lo Sputnik; tornerà in Italia e non potrà circolare liberamente nelle imprese di questa Nazione. Penso ai frontalieri riminesi, a cui non è stato proibito di fare il vaccino Sputnik e che lavorando a San Marino hanno ricevuto il vaccino Sputnik, ma che non potranno circolare liberamente nella nostra Nazione per il green pass.

La libertà personale è oggettivamente limitata nell'articolo 1 per lo stato di emergenza e negli altri, in ogni altro, perché non si giustificherebbe e non avrebbe senso aver redatto questo decreto, se non incidesse esattamente su questi aspetti in modo prevalente.

Sostenere che ci siano solo due o tre articoli che riguardano la libertà personale, è oggettivamente falso. Quindi, noi chiediamo di poter votare in modo segreto con riferimento all'articolo 32 già citato, sulla libertà personale di cui all'articolo 13 e sulla possibilità di limitare l'associazionismo. Il divieto di assembramento è una cosa, ma il divieto di organizzare manifestazioni senza la possibilità di accedervi, perché non si ha un documento come il green pass, lo limita. Noi faremo una campagna elettorale che non è codificata e non sappiamo se per i comizi sarà necessario o non necessario il green pass. Quindi, questo provvedimento incide anche sulla libertà di associazione, così come incide evidentemente - lo dico al sottosegretario Costa, che non a caso è qui perché il Ministero della Sanità è competente in materia - anche sul diritto delle persone a circolare liberamente.

Quando qualcuno risulta positivo al COVID non circola liberamente - e mi sembra una cosa naturale e anche corretta ovviamente -, però ciò incide sulla libertà personale. Così, se si scorre l'articolato di questo provvedimento, evidentemente si legge in ogni articolo un riferimento a questa condizione straordinaria - quindi, non ordinaria - che incide su tutti gli articoli che ho avuto modo di citare. Ora, lo dico ai colleghi che ho ascoltato, anche di forze politiche con le quali condivido i principi di libertà, i valori di libertà e la difesa della Costituzione alla quale ci richiamiamo ogni volta, a fasi alterne, a seconda dei banchi nei quali stiamo: se queste cose le avesse scritte Conte, saremmo insieme su questa partita a discutere se sono legittime o meno (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Lo dico anche ai colleghi che, come noi, stanno contestando un modello che sta mettendo in ginocchio le nostre imprese, innanzitutto. Perché questo provvedimento ridicolo - ridicolo, perché di questo parliamo - metterà i ristoratori italiani nella condizione di non vedere persone accedere nel loro ristorante, mentre sugli autobus pubblici, che sono più chiusi, si potrà circolare serenamente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia): ma vi rendete conto che violate un principio naturale di spostamento sul suolo e addirittura sui mezzi. Ci sono imprenditori che ci stanno dicendo: “non sappiamo come comportarci”…

PRESIDENTE. È andato già oltre il tempo stabilito. La invito a concludere.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Sì, concludo. Ci sono oggettivamente imprenditori in questi giorni che non sanno che cosa dovranno fare per responsabilità dello Stato. Infatti, pur facendo salvo il principio che il green pass serve - cosa che non condivido in questa condizione - ci sono persone che hanno prenotato…

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Sto concludendo (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Grazie…

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Presidente, io le chiedo di sospendere l'Aula per un approfondimento ex articolo 49…

PRESIDENTE. Il concetto è chiaro, la ringrazio.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). E richiamo una verifica della Giunta per il Regolamento (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), chiedendole, visto che è sua facoltà, di procedere egualmente al voto segreto, rispetto al principio che i parlamentari possano esprimersi sul decreto che comunque…

PRESIDENTE. Non mi costringa a toglierle la parola.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). …vincolerà la libertà dei cittadini, in modo sereno.

PRESIDENTE. Grazie. Ovviamente, con il Presidente della Camera Roberto Fico ci siamo già consultati. Come già precisato, la valutazione circa la sussistenza dei presupposti di cui all'articolo 49 del Regolamento deve essere riferita al contenuto complessivo del provvedimento. Quando quest'ultimo incide su materie diverse, alcune delle quali comprese tra quelle per cui può essere richiesto lo scrutinio segreto e altre per cui è invece necessario il voto palese, deve effettuarsi un giudizio di prevalenza, come è stato già più volte chiarito dalla Giunta per il Regolamento, fin dalla seduta della Giunta del 30 settembre 1997.

Nel caso di specie, le materie per le quali non può essere chiesto lo scrutinio segreto risultano nettamente prevalenti rispetto a quelle per le quali tale forma di votazione può essere richiesta. Disposizioni che incidono sulle materie indicate dall'articolo 49, comma 1, del Regolamento sono riscontrabili soltanto nell'articolo 3 e in alcune parti dell'articolo 4, rispetto ai 14 articoli di cui si compone il decreto.

Tale valutazione, effettuata applicando quanto previsto dalla Giunta per il Regolamento nelle sedute del 7 febbraio e del 7 marzo 2002, in cui è stato stabilito che la regola generale di votazione è lo scrutinio palese e che si procede a scrutinio segreto solo in via residuale e nei casi previsti dal Regolamento, che sono oggetto di stretta interpretazione, come è stato confermato anche dal Presidente della Camera.

Ha chiesto di parlare il deputato Delmastro Delle Vedove. Su cosa vuole parlare, deputato Del Mastro Delle Vedove? Perché, se è sulla stessa questione, ovviamente non è possibile fare un secondo intervento.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). No. Mi è chiaro.

PRESIDENTE. Prego, allora illustri, dica.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Non è la medesima questione. Io chiedevo, alla luce di quello che lei ha appena ricordato essere una precedente pronuncia della Giunta per il Regolamento, una sospensione per demandare alla Giunta per il Regolamento un chiarimento; perché, vede, la pronuncia della Giunta per il Regolamento ha una sua rilevanza, ma nell'articolo 49 non è assolutamente precisato in questi termini. Allora, io credo che, così come ci troviamo in una situazione emergenziale e stiamo affrontando una cosa che nessuno ha mai affrontato, quel precedente della Giunta per il Regolamento, che fa solo riferimento, a vostro modo di giudicare, a un criterio banalmente e ragionieristicamente numerico, non dia ragione di quello che sta accadendo. Io credo che la Giunta per il Regolamento possa e debba esprimersi in maniera dirimente sul fatto che complessivamente una misura che introduce lo stato di emergenza (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Colleghi deputati!

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Io capisco che questa è la migliore espressione del mondo pentastellato, l'ululato, però vorrei terminare un mio ragionamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Prosegua.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Allora, se mi consente…

PRESIDENTE. Ha tutto il diritto di farlo, prego.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Io vorrei strappare la parola al preclaro costituzionalista Ceccanti, che non più di un quarto d'ora fa per respingere la pregiudiziale di Fratelli d'Italia, ha detto testualmente, in relazione a tutto il provvedimento, che qui non è in gioco la libertà personale ex articolo 13, è in gioco l'articolo 16, ovverosia la libertà di circolazione, in relazione a tutto il provvedimento. Orbene, l'articolo 16, la libertà di circolazione, è uno di quelli previsti dall'articolo 49 del Regolamento come voto che deve essere espresso (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)

PRESIDENTE. Colleghi deputati, il deputato Delmastro Delle Vedove sta facendo un richiamo al Regolamento; è suo diritto poterlo fare ed è vostro dovere ascoltare. Se volete replicare e avete degli argomenti per farlo, agganciandovi al Regolamento, potete farlo anche voi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Misto). E che diamine! Prego, prosegua.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). La ringrazio per il garbo, Presidente. Dopo offrirò loro un caffè alla buvette, perché è il posto dove stanno meglio (Commenti). Allora, io volevo dire che l'articolo 16 parla di…

PRESIDENTE. Senza offendere nessuno, per cortesia.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Presidente, la generosità non si può sanzionare.

PRESIDENTE. Prosegua.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). L'articolo 16 è esattamente citato dal preclaro costituzionalista Ceccanti, dicendo che è quello che incide sull'intero provvedimento.

Il precedente della Giunta per il Regolamento può essere superato - non dico che debba essere superato, ma può essere superato - quando stiamo parlando di stato di emergenza, zone rosse all'interno delle quali c'è il lockdown, dove è vietato lo spostamento, dove non si può andare nella propria seconda casa, oppure, ancora, dove, all'articolo 2, si parla di certificazioni verdi, ovverosia l'articolo 32, con il trattamento sanitario surrettiziamente reso obbligatorio, o ancora, sempre all'articolo 2, certificazioni verdi per poter andare a congressi, convegni o centri culturali.

Allora, se è così, non è anche in discussione la libertà di riunione, che è altra libertà per la quale è previsto il voto segreto? Io credo che l'intero articolato incida sulla libertà, se non personale come diceva Ceccanti, certamente di circolazione, come diceva Ceccanti, certamente di riunione e certamente all'articolo 32 sul trattamento sanitario.

Tutti questi articoli consentono di chiedere al Parlamento il voto segreto, perché, incidendo su libertà costituzionali primarie, è necessario che qui dentro, in Parlamento, tutti abbiano la massima libertà, salvo esprimersi liberamente, a prescindere dalle parrocchie politiche, a tutela o contro le libertà costituzionali, che non vengono conculcate in questi termini nemmeno nelle repubbliche del Sud America (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Quindi, ritengo che sia possibile che la Giunta per il Regolamento, su un fatto così eccezionale, possa prendere una decisione diversa dal suo precedente, perché - lo ripeto - i precedenti sono importanti, ma viviamo ancora in un sistema costituzionale…

PRESIDENTE. Concluda.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). …in un ordinamento di civil law, dove i precedenti non fanno legge. La legge dice altro rispetto al precedente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Grazie, deputato Delmastro Delle Vedove. Ha utilizzato argomenti che erano già stati tracciati dal deputato Lollobrigida. Tuttavia, l'elemento di novità - lo dico anche a chiarimento per i colleghi che protestavano - è rappresentato dalla richiesta, ai sensi del nostro Regolamento, di convocazione della Giunta per il Regolamento. Diamo una risposta successivamente all'ascolto di altri interventi, che si sono prenotati, sempre che siano compatibili con le prerogative regolamentari.

Ha chiesto di parlare la deputata Fregolent. Ne ha facoltà.

SILVIA FREGOLENT (IV). Presidente, mi permetto di dissentire, perché il collega Lollobrigida, alla fine del suo intervento, ha chiesto il rinvio alla Giunta per il Regolamento, che è stato oggetto per intero dell'intervento del collega (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva). Non voglio entrare nel merito, se hanno torto o ragione, ma era lo stesso intervento e con il medesimo contenuto (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva e MoVimento 5 Stelle). Quindi, mi dispiace, Presidente. Sicuramente non sono piacevoli gli ululati, ma è stato fatto un suo richiamo perché effettivamente la conclusione del deputato Lollobrigida era la stessa del collega che ha parlato dopo, dicendo in premessa che era un altro tipo di intervento (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Colletti. È sempre su un richiamo al Regolamento o su cosa?

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, articoli 8, 41, 42 e 49 del Regolamento della Camera dei deputati (Commenti). Presidente, io sono convinto, con estrema calma ovviamente, che il giudizio di prevalenza sulla richiesta fatta dai colleghi di Fratelli d'Italia, a cui noi aderiamo, debba essere fatto come prevalenza non meramente numerica ma come prevalenza di oggetto. Qualora lei scorresse tutto il decreto, unitamente alla richiesta e alla pregiudiziale di costituzionalità presentata da Fratelli d'Italia, vedrebbe che, in realtà, tutto il decreto e informato da una possibile - poi sarà quest'Aula a votarla - lesione di principi costituzionali, i cui principi sono altresì richiamati dall'articolo 49 del nostro Regolamento.

Pertanto, io su questo, da una parte, la invito a rivedere il suo parere e, dall'altro, potremmo davvero, per semplificare i lavori d'Aula, investire la Giunta per il Regolamento.

Le chiedo, a norma del Regolamento, se sia possibile sospendere questa votazione e magari riprenderla la settimana prossima, come prima votazione nei lavori d'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ho ascoltato con attenzione gli interventi che si sono succeduti e mi trovo costretto a confermare quanto già richiamato nell'intervento precedente. Ci sono dei precedenti che io ho citato (I deputati del gruppo Fratelli d'Italia occupano i banchi del Governo ed espongono cartelli recanti la scritta: NO GREEN PASS)…colleghi deputati, collega Mollicone! Deputato Mollicone, la richiamo all'ordine! Tornate al vostro posto e depositate i cartelli! Tornate nelle vostre postazioni!

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 13,40, è ripresa alle 14,35.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla questione pregiudiziale Lollobrigida ed altri n. 1.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il deputato Lollobrigida.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Come da impegno assunto, pur non condividendo l'espressione su questo argomento, nella riunione informale, come unico gruppo insieme ai colleghi de L'Alternativa c'è, abbiamo ritenuto necessario sottolineare la fase straordinaria della nostra democrazia in ordine alle regole sulla possibilità dei parlamentari di non coniugare il loro voto con l'indicazione dei partiti. Noi, anche in questi giorni, abbiamo sentito tanti che nelle piazze manifestano contro alcune cose, poi magari in Parlamento votano diversamente o non votano affatto, come è avvenuto per un collega che adesso contestava la possibilità di Fratelli d'Italia di sostenere che questo decreto incide sulle libertà personali, sulle libertà sanitarie, che è esattamente quello che lui sostiene in piazza. Poi questo collega non ha votato contro la pregiudiziale, però ovviamente, come gli altri che fuori da qui sostengono la necessità di difendere le libertà costituzionali, lo aspettiamo sugli emendamenti.

Io reputo comunque utile alla riflessione - e lo dico pubblicamente - della Giunta per il Regolamento e anche della Presidenza, l'utilizzo del voto segreto, in una fase straordinaria come questa, dove ha prevalso la paura; paura a volte legittima altre volte, usata strumentalmente per esempio per evitare le elezioni, come è accaduto in questa Nazione, per formare Governi che non rispettano la parola data ai cittadini ma che, nel contempo, intervengono sulle libertà personali. Su questo, sulle libertà personali sancite dalla nostra Costituzione, noi non chiediamo che qualcuno ci segua sulle nostre posizioni, figuriamoci! Chiediamo che ci sia la possibilità che ognuno risponda alla propria coscienza, così come il Regolamento prevede, anche con l'utilizzo del voto segreto. Ciò anche con riferimento alle interpretazioni degli uffici, che oggi sono state fornite per evitare il voto segreto, che però impedirebbero il voto segreto su una serie di articoli. Perché l'articolo 1 di questo decreto, che parla di emergenza sanitaria, che parla di zone, che parla di limiti alla libertà di impresa, alla libertà di circolazione, alla libertà dei nostri figli nella scuola, credo debba essere sottoposto alla possibilità che ognuno si esprima senza vincoli di partito o vincoli di maggioranza.

Quindi, su questo inviterei l'Aula a una maggiore riflessione. Abbiamo protestato su questo e non sul provvedimento. Infatti, sul provvedimento avremo modo di entrare, intervenire e sostenere le nostre tesi, per rispondere all'esigenza, intanto economica, di non vedere un green pass che sta avendo un'incidenza e mettendo in ginocchio tante aziende italiane. Come primo fattore, a nostro avviso, ma forse anche ad avviso di alcuni virologi importanti - il Fatto Quotidiano oggi apriva con le dichiarazioni di Fauci, che sappiamo essere uno dei luminari sull'argomento - la formula che si è creata non è così risolutiva. Probabilmente, bisognerebbe intervenire sui mezzi di trasporto e sulla scuola, cosa che questo Governo si guarda bene dal saper fare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Rinvio in Commissione della proposta di legge n. 3179-A ed abb. e sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Dovremmo ora passare al seguito dell'esame della proposta di legge in materia di equo compenso delle prestazioni professionali.

Ha chiesto di intervenire la relatrice Ingrid Bisa. Ne ha facoltà, prego.

INGRID BISA, Relatrice. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio in Commissione del provvedimento, a fronte dei rilievi fatti dalla Commissione bilancio.

PRESIDENTE. Se sulla proposta avanzata dalla relatrice di rinviare in Commissione l'esame del provvedimento non vi sono obiezioni, la stessa si intende accolta dall'Assemblea.

Dovremmo ora passare al seguito dell'esame del testo unificato della proposta di legge in materia di pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo; poiché, tuttavia, la Commissione bilancio non ha ancora espresso il parere di competenza, esso è rinviato ad altra seduta.

Ha chiesto di parlare il deputato Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (IV). La ringrazio, Presidente. Io non sono intervenuto né prima della votazione sulla pregiudiziale né quando è intervenuto il collega Lollobrigida perché volevo che ciascun collega potesse tranquillamente fare quello che ritiene più opportuno.

Vorrei intervenire semplicemente per lasciare agli atti il mio pensiero e soprattutto per chiederle, Presidente, rispetto a una vicenda come questa, di approfondire una riflessione.

Presidente, io personalmente penso che se noi avessimo dovuto applicare alla lettera, così com'era originariamente, l'articolo 49 del Regolamento, sia fuori discussione che la pregiudiziale si sarebbe dovuta votare a scrutinio segreto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). È del tutto evidente, Presidente, che non certo per sua responsabilità, ma come spesso accade nel tempo, ci sono decisioni del Presidente che sono borderline, quando non in contrasto con l'articolo materiale del Regolamento o delle interpretazioni che vengono chieste alla Giunta per il Regolamento perché bisogna risolvere in quel momento un problema e quindi bisogna in qualche modo “bypassare” il Regolamento. Succede che la Giunta per il Regolamento si è riunita ed ha assunto sicuramente l'orientamento di cui lei ha parlato e al momento del voto si deve applicare quell'orientamento.

Mi permetto di dirle però che svolgo questo mio intervento perché - lei forse lo ricorderà - io sul tema dei precedenti ho sempre avuto una forte preoccupazione e una assoluta non coincidenza di pensiero con quanto è stato fatto fino adesso.

Io penso che i precedenti siano una cosa molto pericolosa, ma soprattutto questa è l'occasione nella quale dimostriamo che i precedenti sono qualcosa che non sempre aiuta; o meglio, possono aiutare la gestione dell'Aula, ma non sono molto ligi alla Costituzione, alle libertà dentro questo Parlamento e anche alle decisioni che dobbiamo prendere. Infatti, Presidente, per fortuna, noi un'emergenza pandemica come quella che abbiamo affrontato quest'anno non l'abbiamo mai avuta in questo Paese, mai! Quindi, io penso che non ci sia alcun precedente che possiamo richiamare per applicare quel livello di interpretazione del Regolamento.

Le dico di più: tutti sanno, se non vogliamo essere ipocriti che io sono totalmente contrario a quello che pensa Fratelli d'Italia e anche alla sceneggiata che è stata fatta, io sono proprio contrario e penso l'opposto, ma vogliamo dirci qui dentro che la natura, l'origine, la ragione di quel decreto-legge non sia limitare una serie di libertà per consentire di combattere l'emergenza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Io penso che sia giustissimo che si faccia così, penso che si dovrebbe fare anche oltre, io penso che si dovrebbe fare il vaccino obbligatorio soprattutto per alcune categorie, e andrei molto oltre. Ma come facciamo a dire che, rispetto un provvedimento di questo tipo che per sua stessa natura ha quel tipo di finalità perché noi lo riteniamo - e io sono d'accordo - la salvezza di questo Paese, non vi sia una prevalenza, perché magari sono citati tre articoli. Ma è la struttura, la ratio, la natura di quel provvedimento che va in quella direzione. Quindi, io penso personalmente che lei e il Presidente Rampelli abbiate applicato il Regolamento, laddove il Regolamento prevede che si debba tenere conto delle interpretazioni della Giunta per il Regolamento. Però la riflessione che faccio è che arrivano occasioni come queste nelle quali quei precedenti e quelle interpretazioni sono proprio fuori scala, Presidente, perché qualunque interpretazione diamo all'articolo 49, il provvedimento di oggi – che era chiaramente un provvedimento che ho votato convintamente e che penso sarebbe dovuto andare anche oltre - certamente rientrava nelle materie previste dall'articolo 49 (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Sospendiamo, a questo punto, la seduta che riprenderà al termine della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, convocata per le ore 15,30 al fine di comunicare gli esiti della medesima e dare lettura dell'ordine del giorno della seduta successiva.

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 14,45, è ripresa alle 20,15.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI

Calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di agosto 2021.

PRESIDENTE. Comunico che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo, è stato stabilito, ai sensi dell'articolo 24, comma 2, del Regolamento, il seguente calendario dei lavori per il mese di agosto:

PRESIDENTE. Comunico che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei Presidenti di gruppo, è stato stabilito, ai sensi dell'articolo 24, comma 2, del Regolamento, il seguente calendario dei lavori per il mese di agosto:

Domenica 1 agosto (ore 14, con prosecuzione notturna)

Esame del disegno di legge n. 2435 - Delega al Governo per l'efficienza del processo penale e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari pendenti presso le corti d'appello (previo esame e votazione della questione pregiudiziale di costituzionalità preannunciata in Conferenza dei Presidenti di gruppo).

Lunedì 2 (ore 9.30-13.30, 15 - 20 e 21.30 -24) e martedì 3 agosto (ore 9 – 13.30, 15 – 20 e 21.30 - 24)

Seguito dell'esame del disegno di legge n. 2435 - Delega al Governo per l'efficienza del processo penale e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari pendenti presso le corti d'appello.

Mercoledì 4 agosto (ore 9, con votazioni non prima delle ore 12, e pomeridiana, con prosecuzione notturna)

Esame del disegno di legge S 2272 - Conversione in legge del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, recante misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l'efficienza della giustizia (ove trasmesso dal Senato - scadenza 8 agosto 2021).

Giovedì 5 (ore 9 – 13.30, 15 – 20 e 21.30 - 24) e venerdì 6 agosto (ore 9 – 13.30, 15 – 20 e 21.30 - 24)

Seguito dell'esame del disegno di legge S 2272 - Conversione in legge del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, recante misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l'efficienza della giustizia (ove trasmesso dal Senato - scadenza 8 agosto 2021).

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 3179 e abbinate A/R - Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali (ove concluso dalla Commissione)

L'organizzazione dei tempi per l'esame dei progetti di legge n. 2475 e n. 3179 e abb. A/R, sarà definita una volta concluso l'esame in sede referente.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Celeste D'Arrando. Ne ha facoltà.

CELESTE D'ARRANDO (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo per sollecitare il Ministero della Salute e il Ministero dell'Università e della ricerca a rispondere alla mia interrogazione a risposta scritta, depositata il 20 novembre 2019, n. 4-04133, dove interrogavo in merito alla situazione degli assistenti sanitari, chiedendo se e quali iniziative, per quanto di competenza, i Ministri interrogati intendessero assumere al fine di promuovere l'attivazione di corsi di laurea triennale per assistente sanitario, su tutto il territorio nazionale, per corrispondere alle esigenze professionali di tutte le aree del Paese, ivi incluse quelle piemontesi. Si tratta di una figura professionale regolamentata con decreto ministeriale n. 69 del 1997, in cui si definisce l'assistente sanitario come l'operatore sanitario che è in possesso di diploma universitario abilitante e dell'iscrizione all'albo professionale nonché addetto alla prevenzione, alla promozione e all'educazione per la salute, le cui attività sono rivolte alla persona, alla famiglia e alla collettività; individua i bisogni di salute e le priorità di intervento.

Nonostante l'importanza di questa figura sanitaria, che possiede competenze specifiche in ambito di prevenzione e di promozione della salute sia in ospedale sia nel territorio, oltre a essere ritenuta una delle figure elettive inerenti alle vaccinazioni per quanto attiene alla comunicazione e alla metodologia comunicativa, vi sono ancora alcune regioni in cui non vengono avviati i corsi di laurea triennale, costringendo quindi coloro che vogliono intraprendere questo percorso a spostarsi in altre regioni. Per questi motivi, sollecito i Ministri interrogati a fornire riscontro, al fine di risolvere questa evidente criticità, ancora più rilevante in questo periodo di emergenza pandemica.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lia Quartapelle Procopio; non è presente quindi s'intende vi abbia rinunciato.

Ha chiesto di parlare il deputato Lorenzo Viviani; non è presente in Aula quindi s'intende vi abbia rinunciato.

Ha chiesto di parlare il deputato Matteo Dall'Osso, non è presente in Aula quindi s'intende vi abbia rinunciato.

Ha chiesto di parlare la deputata Giusi Bartolozzi. Ne ha facoltà.

GIUSI BARTOLOZZI (MISTO). Grazie, Presidente. Poche parole, perché non ne basterebbero mille per rassegnare a lei, Presidente, e agli onorevoli colleghi la memoria di un uomo, Rocco Chinnici, del magistrato Rocco Chinnici ma, per quel che mi riguarda, del cultore del diritto Rocco Chinnici che il 29 luglio 1983 fu barbaramente trucidato, insieme a due uomini della scorta e al portiere dello stabile ove abitava. Presidente, Rocco Chinnici è stato, credo per tutti noi giovani studenti in legge, esempio di quella politica giudiziaria visionaria che coniuga le istituzioni al più alto livello. A lui si deve un'intuizione magnifica, quella di aver superato la frammentarietà tra conoscenza e competenze, tra magistratura giudicante e inquirente; un flusso di informazioni che poi portò alla creazione del pool antimafia, in seguito alla creazione della Direzione distrettuale antimafia e oggi alla Procura europea. Quello che rassegno a lei e a quest'Aula è non solo il ricordo, ma l'esempio di un valoroso magistrato e, ripeto, di un valoroso cultore del diritto. Quell'esempio sarà sempre la mia forza e la mia guida (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Paolini. Ne ha facoltà.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LEGA). Grazie, Presidente. Anche io voglio ricordare la memoria del dottor Rocco Chinnici, barbaramente trucidato 38 anni fa davanti casa sua con un'autobomba. Come ha ricordato la collega Bartolozzi, morirono anche due uomini della scorta che voglio ricordare per nome, il maresciallo Mario Trapassi e l'appuntato Salvatore Bartolotta, e il portiere dello stabile, il signor Stefano Li Sacchi. Rocco Chinnici fu pretore per 12 anni, fino al 1966, a Partanna - da questa lunga pratica gli derivò il soprannome di “u' preturi” - per poi arrivare all'ufficio istruzione di Palermo. La sua più grande intuizione, e forse per quello venne ucciso dalla mafia, è stata che un'organizzazione criminale con ramificazioni internazionali non si combatte con tanti piccoli processi ma con un unico grande cervello, un'unica struttura che rendeva anche più sicuri i giudici perché, se ne elimini uno, gli altri continueranno la lotta.

Il caso volle portare in questo embrione di DDA il dottor Giovanni Falcone e il dottor Paolo Borsellino, che purtroppo seguirono la sua sorte.

Ricordiamo anche altri magistrati uccisi e altri uomini al timone delle Forze dell'ordine, come Cesare Terranova, Gaetano Costa, Antonino Saetta, che venne ucciso proprio in quanto giudice istruttore del processo di appello contro gli assassini di Chinnici, ma ricordiamo anche il capitano Emanuele Basile, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, i capi della mobile, il vice questore aggiunto Boris Giuliano, ucciso con sette colpi alle spalle (quando si dice essere uomini d'onore: hanno sparato alle spalle sette colpi), per non dimenticare poi Antonino Cassarà, detto Ninni, trucidato davanti casa con l'AK 47. Credo che lo Stato debba inchinarsi di fronte a questi uomini, specie in un momento come questo in cui si tende a generalizzare. La magistratura ha le sue pecche, come tutte le istituzioni, ma sono uomini come Ninni Cassarà che ci fanno pensare che i buoni sono più dei cattivi e alla fine i buoni vinceranno (Applausi).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Domenica 1 agosto 2021 - Ore 14:

1. Discussione del disegno di legge (previo esame e votazione della questione pregiudiziale di costituzionalità preannunciata in Conferenza dei Presidenti di gruppo):

Delega al Governo per l'efficienza del processo penale e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari pendenti presso le corti d'appello. (C. 2435​)

La seduta termina alle 20,25.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 1 il deputato Donzelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 1 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 8)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Doc. VIII, n. 8 - odg 24 428 424 4 213 20 404 71 Resp.
2 Nominale odg 25 423 421 2 211 29 392 71 Resp.
3 Nominale odg 26 425 422 3 212 25 397 72 Resp.
4 Nominale odg 27 428 427 1 214 22 405 72 Resp.
5 Nominale odg 28 433 431 2 216 24 407 72 Resp.
6 Nominale Doc. VIII, n. 7 - consuntivo 2020 396 390 6 196 390 0 68 Appr.
7 Nominale Doc. VIII, n. 8 - bilancio 2021 396 390 6 196 390 0 68 Appr.
8 Nominale Ddl 3223 - quest. preg. 1 340 339 1 170 51 288 67 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.