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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 548 di martedì 27 luglio 2021

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

La seduta comincia alle 12.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ANNA RITA TATEO , Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Amitrano, Melilli, Paita, Palazzotto e Pastorino sono in missione a decorrere dalla seduta odierna. I deputati in missione sono complessivamente 87, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 12,05).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sensi. Ne ha facoltà.

FILIPPO SENSI (PD). La ringrazio, Presidente. Prendo la parola sull'ordine dei lavori per portare in quest'Aula la preoccupazione - eufemismo - del Partito Democratico per la pericolosa situazione tunisina, un Paese in bilico sul caos, colpito da una crisi economica assai severa e dal COVID o, meglio, dalla gestione assai faticosa della crisi pandemica. Con la rimozione del Primo Ministro e l'interruzione dei lavori parlamentari, le ormai consuete restrizioni alla libertà di stampa, ai giornalisti, che segnalano sempre la spirale autoritaria, da domenica sera – dicevo - ogni scenario è purtroppo possibile in Tunisia, compreso quello di un colpo di Stato - come denuncia, interessata, Ennahda; e occhio, anche alla Turchia -, di una sospensione democratica che segnerebbe un punto di non ritorno, che la comunità internazionale intende scongiurare in ogni modo.

Le manifestazioni in strada, la reazione dell'esercito, l'instabilità e la epochè democratica restituiscono la misura di quanto tempo sia passato dalla prima scintilla della cosiddetta Primavera Araba, dieci anni dal fuoco di Mohamed Bouazizi, il fresco profumo del gelsomino versatosi nel tanfo dell'autoritarismo e nel suo gretto vapore. Una Primavera sepolta, ormai, fra speranze tradite, persecuzioni e troppi detenuti - posso fare, Presidente, un pensiero, da quest'Aula, per il nostro Patrick Zaki in Egitto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)? - nelle carceri di regimi senza scrupoli. La Tunisia uscì da quella stagione con una democrazia, sonnambula, a tentoni, ma una democrazia; uno dei pochissimi Paesi dell'area a riuscirci; una grazia che oggi, in realtà, da anni sembra svanire sotto la chiusura, la paura e il caos di queste ore, una fragilità politica che ha portato nel giro di un anno a tre Presidenti del Consiglio - ricorda qualcuno? -, con un Parlamento polverizzato in decine di formazioni politiche - ricorda qualcuno? - e riforme necessarie sempre promesse e mai intraprese - ricorda qualcuno? -. Oggi i nostri sovranisti de noantri si preoccuperanno per i migranti che potrebbero venire da una situazione di instabilità. E quando mai, hanno solo un tema, quel tema.

A noi tutti preme, piuttosto, la tenuta di un Paese amico, la delicatezza di una situazione dai mille riflessi politici - non uno solo, mille - e che ci riguarda, riguarda noi, qui, non solo la nostra frontiera mentale, la Libia è lì. L'Unione europea - dietro la quale ci facciamo spesso comodo scudo per dire poco o niente di un Paese che, invece, ci riguarda tantissimo - ha chiesto oggi, con la consueta vaghezza, il ripristino della stabilità istituzionale, la ripresa dell'attività parlamentare, il rispetto dei diritti fondamentali e l'astensione da ogni forma di violenza. Buoni propositi, certo, per dire quello che tutti auspichiamo e che vorremmo il nostro Governo, il Governo dell'Italia affacciata sul Mediterraneo, si impegnasse ad aiutare a favorire, ovvero il ritorno del Parlamento - tutti sembriamo dimenticarcene, ma resta il cuore e il segno della democrazia: senza un Parlamento vivo e vitale, così come senza libertà di stampa, non c'è democrazia, semplice - a sostenere il ritorno alla fragile democrazia, che poi è la democrazia in Tunisia, a un passo da qui, anzi qui.

Questo chiedo oggi, in quest'Aula, a nome del Partito Democratico, e in ogni sede europea e internazionale, per evitare il peggio che è già successo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). La ringrazio molto, Presidente. Sarà che io sono particolarmente sensibile, essendo il figlio dell'unico sopravvissuto della mia famiglia paterna alle camere a gas e ai forni crematori di Birkenau, nell'Alta Slesia, ma, quando io presentai, nella scorsa legislatura, una legge per punire l'apologia e la propaganda nazifascista, venni accusato di essere liberticida, perché in Italia l'articolo 21 della Costituzione - e per fortuna che ce l'hanno dato - difende la libera espressione delle idee. Poi circolano sui social del nostro Paese queste immagini liberamente - anche se le Forze dell'ordine fanno un encomiabile lavoro di ricerca - di un puzzle costruito con le ceneri di Anna Frank, che viene pubblicizzato. Ma la cosa più grave non è questa, signor Presidente, perché io conosco queste immagini, ne sono oggetto da molti, molti anni, e per fortuna lo Stato mi protegge, perché spesso queste immagini sono accompagnate da minacce di morte, reali. La cosa più grave, secondo me - e non sto parlando di nessuno dei partiti qui rappresentati, sia molto chiaro -, è che queste immagini oggi vengano accompagnate dalle immagini riguardanti il green pass e la vaccinazione, con delle immagini di bambini oggetto, con i corpi deformati, che, secondo lo scrittore di questi post, sono deformazioni e malattie derivanti dalla loro vaccinazione anti-COVID.

Nei giorni scorsi e anche in queste ore, e nelle prossime, molte manifestazioni di piazza - legittime nel nostro Paese, perché siamo in una democrazia, che permette di manifestare - hanno accompagnato, alla legittima, e per me folle, protesta contro la vaccinazione e contro il green pass, immagini della stella di Davide appuntata sul petto, con scritto “Non vaccinato”, immagini del Presidente Draghi trasformato in Adolf Hitler, immagini dell'entrata del campo di sterminio di Auschwitz, come se quello fosse il luogo dove vanno coloro che non si vaccinano. Insomma, con un contorto ragionamento, signor Presidente - secondo me, molto pericoloso, e per questo lo denuncio in quest'Aula - coloro che ancora in quest'epoca si considerano i nipotini di Hitler o di Mussolini e si rifanno a quelle ideologie accusano i governanti di mezzo mondo che invitano alla vaccinazione o che istituiscono i green pass di essere i nuovi fascisti e i nuovi nazisti. È un ragionamento molto pericoloso. Si sta invertendo quello che succede e, cioè, si usano le immagini, terrificanti, della Shoah, che nulla c'entrano con il principio della vaccinazione e del green pass, e con il principio scritto nella nostra Costituzione, che è un dovere difendere la salute pubblica, si fa finta di voler far credere agli italiani, e anche ad altre Nazioni, che si sta rientrando in un regime, come quello hitleriano. Io guardo allibito e mi nutro delle parole di Liliana Segre, senatrice a vita, che in queste ore ha detto che è una follia ed è molto pericoloso accompagnare quello che stiamo vivendo alle immagini di quei regimi.

Vivo questa cosa con molta preoccupazione e con molta tristezza e mi auguro che, tutti insieme, vorremo impedire che la legittima protesta contro idee che non si condividono si trasformi in un'inversione della storia (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, MoVimento 5 Stelle, Italia Viva e Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Valentini. Ne ha facoltà.

VALENTINO VALENTINI (FI). Intervengo sullo stesso argomento, vale a dire la situazione in Tunisia che anche Forza Italia segue con grande preoccupazione per evidenti motivi: la prossimità del Paese dal punto di vista geografico e per i forti legami che abbiamo stabilito. Sicuramente la situazione presenta profili preoccupanti. Il Presidente è un costituzionalista e si è appellato all'articolo della Costituzione che lui stesso ha contribuito a scrivere (ricordo a tutti che la Costituzione tunisina è considerata uno dei capolavori dal punto di vista giuridico che consente il compromesso, in fondo, tra la sharia e il diritto occidentale).

Abbiamo una preoccupazione: ossia che l'intervento del Presidente non determini un colpo di Stato, come alcuni ritengono, o non si tramuti nello stesso, ma sia l'avocazione di poteri straordinari per far fronte ad una situazione straordinaria. Ho parlato con amici tunisini in questi giorni per capire, al di là di quanto scrivono i giornali o delle posizioni degli uni e degli altri. Mi dispiace aver sentito alcune affermazioni del collega, che stimo, perché la cosa più facile e, allo stesso tempo più pericolosa, è vedere ciò che accade all'estero applicando le nostre categorie. Anch'io ho sorriso per le stesse metafore, ma, allo stesso tempo, ritengo siano pericolose. Come dicevo, parlando con amici in Tunisia, ho chiesto loro qual fosse il loro sentimento; da parte di alcuni vi è la sensazione che in definitiva una parte del popolo sia con il Presidente e ritenga che l'intervento sia necessario per risolvere le controversie che hanno gettato quel Paese in una situazione nella quale per di più è arrivata la pandemia. Questa seconda ondata in Africa tra l'altro è molto più forte della prima: la prima non ha colpito mentre, con la seconda, abbiamo gli ospedali pieni; in Tunisia manca l'ossigeno e vi sono tutte le condizioni che abbiamo vissuto e che conosciamo. Sappiamo, quindi, quanto sia forte lo stress per la società, con la crisi economica che ne è derivata e come sia difficile resistere a questa situazione. Inoltre, sappiamo, purtroppo, che anche la democrazia non si ottiene né per decreto né così rapidamente, ma attraverso un cammino che in Tunisia - ma in tutto il Nord Africa e in tutti i Paesi per i quali nei decenni scorsi abbiamo evocato la trasmissione della democrazia, talvolta anche attraverso l'uso delle armi - non ha funzionato.

Quindi, intervengo per esprimere la nostra preoccupazione, per dire che seguiamo dappresso, per auspicare che non si tratti di un colpo di Stato ma dell'uso di poteri di emergenza che devono ripristinare la situazione democratica e il processo democratico ed invitare, quindi, il nostro Governo e l'Europa tutta ad esprimere la stessa preoccupazione, cercando quanto prima di evitare che vi siano derive molto preoccupanti in una zona del mondo molto preoccupante. Condivido con il collega l'idea che questo tema debba essere inquadrato in una visione più ampia e non debba essere solo visto come, ad esempio, un problema che genererà un ulteriore flusso di migranti. Questa è sicuramente una conseguenza che dobbiamo affrontare, ma non dobbiamo smettere in ogni caso di affrontare il problema dell'emigrazione e dei flussi migratori come un'emergenza, perché un'emergenza che dura da 20 anni non è più un'emergenza ma è un problema che dobbiamo affrontare - forse anche qui dentro è bene che si cominci a farlo - in tutti i suoi termini e non può essere sfruttato né da un lato né dall'altro in termini politici (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Grazie, Presidente. Ho ascoltato con grande interesse e credo che il tema sollevato dal collega Fiano sia particolarmente sensibile.

Fratelli d'Italia ripudia ogni strumentalizzazione di una delle più grandi tragedie dell'umanità ed è, quindi, inappropriato utilizzare in qualsiasi contesto un paragone antistorico di questa natura, che abbiamo visto anche in queste ore emergere, così come è accaduto per iniziative di altro genere, con paragoni fatti dall'estrema sinistra tra quello che accade nei campi palestinesi e quello che accade nei confronti di Israele in quell'area della Nazione. È capitato tante volte, troppe volte, e noi vogliamo segnare una distinzione netta con chiunque utilizzi questo esempio.

Sono contento che il collega Fiano senta il bisogno di dirlo in quest'Aula e, diciamo, non ce ne dovrebbe essere bisogno. In una Nazione normale dire che le manifestazioni in cui si esprimono idee sono legittime dovrebbe essere considerato pleonastico, ma che il Partito Democratico faccia un'affermazione in questi giorni di questa natura è sempre un segno pregevole che sottolinea l'importanza della libertà come concetto garantito dalla Costituzione e con la possibilità per ognuno di esprimere le proprie idee, perché viviamo una fase un po' complessa; una fase nella quale dire una cosa diversa diventa penalizzante e c'è anche il tentativo di gettare benzina, che può diventare pericoloso.

Io invoco il dibattito parlamentare come elemento di confronto e Fratelli d'Italia l'ha fatto in ogni sede. Se ci sono elementi su cui confrontarsi, facciamolo a viso aperto, nelle Aule piuttosto che esclusivamente sui social e approfondiamo i temi. Però, preferirei che il Presidente Draghi facesse un po' più responsabilmente alcune affermazioni, magari qui in Parlamento in una relazione attenta su quanto sta accadendo, come un Presidente del Consiglio dovrebbe fare anche nei confronti di chi rappresenta il popolo in queste sedi per evitare che la discussione degeneri invece nelle piazze, in una contrapposizione ideologica che non porta a niente.

Una cosa, collega Fiano. Io conosco la sua sensibilità sul tema e la condivido per tante ragioni, però è un po' strano il ragionamento che fa e questo mi induce a farle qualche domanda. Come si fa a sostenere che i cosiddetti “nipotini di Adolf Hitler” utilizzino Adolf Hitler come insulto? È evidente che, in quelle piazze, ci sarà una componente, che lei sottolinea essere spiacevole e da stigmatizzare, che utilizza Hitler come esempio di negatività ed è un soggetto negativo. È difficile che siano quelli dell'estrema destra, ad occhio. Per cui, magari cerchiamo di essere coerenti: non cerchiamo di addossare ad una parte politica o ad azioni politiche ciò che avviene nelle piazze. C'è una piazza composta da persone che sarà la gente a giudicare, ma tentare di attribuire ad una parte politica quella protesta, utilizzando argomenti di questo genere non è da lei. Quindi, spero che la sua sensibilità sull'argomento, che è una sensibilità importante e motivata, sia stata tanto eccessiva da offuscare il ragionamento e portare a creare un sillogismo che non sta in piedi. E' preferibile affermare, come va affermato qui in Parlamento, che debba essere stigmatizzato ogni paragone tra la Shoah e qualsiasi altro evento storico (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), che vada difesa la legittimità del Parlamento e delle piazze a protestare rispetto a quello che non si condivide, nei modi che la legge prevede, però non cercate sempre, da sinistra invece, di svilire il ragionamento cercando di trovare responsabilità ove non ci sono.

Proprio per evitare che si getti benzina sul fuoco e si punti l'indice magari in direzioni casuali, questo è ciò che vorrei farle notare, con la cortesia che a volte ci contraddistingue (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato D'Alessandro. Ne ha facoltà.

CAMILLO D'ALESSANDRO (IV). Grazie, Presidente. Io credo che l'intervento del collega Fiano sia quanto più opportuno potevamo fare oggi, all'inizio dei lavori di questa seduta. È opportuno, perché il rischio dentro, dietro e affianco alle parole dell'onorevole Fiano è tutto nel supino rischio di accettazione di qualunque deviazione linguistica e di immagine, quasi come se fosse scontato, quasi come se sulla rete possa circolare tutto in quanto la rete esiste.

Vorrei dire al collega Lollobrigida che non ci sono “però”, perché il collega Fiano non ha fatto coincidere le piazze che protestano con quanto ha denunciato. Il collega Fiano ha raccontato e documentato in quest'Aula che c'è molto di più di quelle piazze. C'è una parte anche di quelle piazze, anche di quei movimenti che sfilano, e poi c'è anche tanta buona fede nell'errore allucinante di protestare e di paragonare il regime al green pass.

Io credo che solo in un periodo impazzito, gente impazzita possa scendere in piazza e dire che il green pass coincide con il regime dittatoriale. Spiace che lo dicano anche filosofi importanti, anche ascoltati a sinistra, che, più o meno, hanno fatto circolare questo pensiero. Siccome questo pensiero, però, diciamocelo in Aula, produce anche voti e consensi, c'è chi liscia il pelo a quel consenso e chi sta dall'altra parte. Infatti, in Italia, in ogni momento della storia importante, c'è sempre stato chi ha scelto di stare da una parte o dall'altra, di stare in Europa o contro l'Europa, di stare a favore della scienza e dei vaccini o contro, oppure di stare in quel limbo tra l'uno e l'altro, dove, appunto, si sollecita il consenso. Io credo che il senso e il sentimento espresso nelle parole del collega Fiano, invece, indicavano un'altra via: quella di un'espressione unanime e di condanna, che non basta, ma di comportamenti conseguenti fuori dall'Aula, dopo che abbiamo fatto tutti i nostri begli interventi (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Deputato Napoli, vuole intervenire sull'ordine dei lavori? Prego. Non l'abbiamo vista prima, apposta glielo chiedo.

OSVALDO NAPOLI (CI). Grazie Presidente, giustamente, lei non aveva visto, ma era da un po' che segnalavo la volontà di intervenire. Presidente, non ho capito bene cosa sta avvenendo in Aula. Da una parte, ascolto interventi che riguardano il green pass, dall'altra parte ascolto interventi che riguardano la Tunisia. Io credo che dobbiamo metterci d'accordo su cosa parlare. Allora, io parlo, velocissimamente, di tutti e due (Commenti)… eh beh, è avvenuto questo, in quest'Aula; vi chiedo scusa, non è da parte mia, ma è per comprendere quale sia l'argomento di cui parliamo: o parliamo di un argomento o parliamo di un altro. E, allora, io parlo di tutti e due, ma in modo estremamente veloce. Per quanto riguarda il green pass, io credo che non si possa imporre la volontà tassativa di essere emarginato…

PRESIDENTE. Scusi, deputato Napoli, così, a titolo di cronaca: non è la prima volta che ci sono interventi sull'ordine dei lavori nei venti minuti di preavviso. Solitamente, si cerca di dividerli per materia, ma non è obbligatorio parlare tutti della stessa materia, perché non è una discussione su un punto all'ordine del giorno, quindi ognuno, sull'ordine lavori, se ritiene, e se la Presidenza lo ritiene compatibile, può svolgere l'intervento che desidera. Quindi, dal punto di vista del Regolamento - e questo a me compete -, siamo perfettamente nel perimetro. Può proseguire il suo intervento.

OSVALDO NAPOLI (CI). La comprendo e lei mi conosce benissimo, capisco benissimo le sue disquisizioni, dico soltanto che, in quest'Aula, questa mattina, gli argomenti passano da uno all'altro.

Allora finisco il discorso sul green pass. Certamente, a nostro giudizio, come Coraggio Italia, non si può imporre la vaccinazione, eccetto a quelle categorie fortemente impegnate nel rapporto col pubblico. Mi pare che sia estremamente chiaro. Però c'è un problema, e ho finito: la politica deve prendersi carico di spiegare alla gente, in maniera unitaria, perché detto fra me, nei confronti di tutti, vedo politici, che, da una parte, bandiscono le folle in piazza, di nascosto, dall'altra parte poi fanno altro, cioè usano due pesi e due misure. Allora, io dico che la politica deve essere unita per spiegare alla gente che, invece, la vaccinazione è necessaria, perché il problema sociale e della salute pubblica riguarda tutti noi e tutta la Nazione. Se, invece, la politica si divide anche su questo, non vi sono dubbi che abbiamo enormi carenze.

La Tunisia è un Paese che onestamente dobbiamo aiutare. Ricordiamoci che questo Paese nasce da Bourghiba, nasce certamente con una prospettiva politica di democrazia; hanno una Costituzione democratica di estrazione occidentale. Si tratta quindi di un Paese amico, dove centinaia di aziende italiane sono lì che lavorano e continuano a lavorare. Hanno, però, un problema, e finisco anche qua. Facciamo attenzione a stare vicino alla Tunisia e alla sua democrazia, perché ricordano tutti la volontà di ritornare a Ben Ali, cosa che sarebbe un grande errore per quanto riguarda l'Italia, ma, in termini generali, anche l'Europa. Quindi, io mi auguro che li possiamo aiutare in tutti i sensi; hanno una pandemia che determina 200 morti al giorno, ragione in più per esserle vicino, anche in prospettiva futura, per quella collaborazione certamente sanitaria, da una parte, ma anche nel vedere la Tunisia in una prospettiva da parte dell'Italia e non di altri Paesi europei che ci fanno concorrenza in termini economici. Questo è l'auspicio che Coraggio Italia fa in questa maniera, in questo Paese, che è determinante per l'area mediterranea (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, recante disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell'architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (A.C. 3161-A​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3161-A: Conversione in legge del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, recante disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell'architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale.

Ricordo che nella seduta del 26 luglio si è conclusa la discussione generale e la relatrice per la Commissione trasporti e il rappresentante del Governo sono intervenuti in sede di replica.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 3161-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e degli emendamenti riferiti agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).

Avverto che, fuori della seduta, le seguenti proposte emendative sono state ritirate dai presentatori: 1.5, 2.2, 12.4 Aresta; 4.4, 7.36, 9.3, 9.5, 10.3, 10.2 Butti; 5.4, 10.4, 14.2 Baratto; 7.35, 7.23, 7.28, 7.32, 16.3, 18.01 Mollicone; 7.22, 9.01, 10.1 Silvestroni; 7.01 Iovino.

La V Commissione (Bilancio) ha espresso il prescritto parere (Vedi l'allegato A), che è in distribuzione.

Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo, in particolare, a votazioni per principio o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.

A tal fine, la componente politica del gruppo Misto, L'Alternativa c'è, è stata invitata a segnalare gli emendamenti da porre, comunque, in votazione.

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti segnalati per la votazione.

GIUSEPPE BRESCIA, Relatore per la I Commissione. Grazie, Presidente. C'è un invito al ritiro o parere contrario.

PRESIDENTE. Dunque, su tutti, c'è un invito al ritiro o parere contrario. Il Governo? Prego, Ministro D'Incà.

FEDERICO D'INCA', Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Parere conforme al relatore.

PRESIDENTE. L'emendamento 1.5 Aresta è stato ritirato, quindi passiamo, a pagina 2 del fascicolo, all'articolo aggiuntivo 1.0100 Colletti. Ha chiesto di parlare il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Nelle scorse settimane, quest'Aula, come anche il dibattito, è stato investita sulla questione Copasir e, soprattutto, sulla attuale normativa di legge e su quanto questa normativa di legge debba essere modificata, poiché dovrebbe ricomprendere anche situazioni in cui ci siamo trovati in questa legislatura.

Ciò è fondamentale, soprattutto, in un momento in cui si istituisce questa Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Ciò sta a significare l'importanza del Copasir, l'importanza che tutte le opposizioni siano ricomprese all'interno del Copasir, quindi che possano presentare componenti per poter lavorare all'interno di quel Comitato, ma, soprattutto, Presidente, faccio notare un altro fatto. Attualmente, la composizione del Copasir non corrisponde al dettato normativo, poiché nel Copasir dovrebbero essere rappresentate, in misura uguale, maggioranza e opposizione, mentre, attualmente, sono 8 i componenti formalmente della maggioranza e 2 quelli dell'opposizione. Già questo è un primo ordine di problemi, che dovrebbe portare il Governo e il Parlamento a ripensare questa normativa.

Faccio presente anche un altro fatto. In questa Aula si è formato un nuovo gruppo parlamentare, quello di Coraggio Italia e, quindi, cosa dovrebbe succedere all'interno del Copasir qualora si formasse un nuovo gruppo parlamentare? Parlo adesso di Coraggio Italia, ma parlo anche per il futuro. In realtà, si dovrebbe prevedere una normativa più elastica, che tenga conto degli accadimenti che avvengono nelle legislature. Ricordo a quest'Aula come, in questa legislatura, ormai, siano cambiate già tre maggioranze: non sono cambiamenti solo formali, ma sono cambiamenti, direi, molto sostanziali, e non modificare il Copasir non permette una verifica dei poteri e di ciò che viene fatto all'interno dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale.

Io vorrei che ci fosse un dibattito, perché abbiamo sentito, spesso, l'ex presidente Volpi, ma anche, spesso, componenti e membri del gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia intervenire in Aula per far sì che si modificasse la presidenza del Copasir; è un problema non solo di presidenza, ma anche di componenti. Questo emendamento mira a migliorare leggermente la legge, ma la legge dovrà essere migliorata anche per altri aspetti, che ho appena indicato. Ed è per questo che, insieme al mio gruppo, anzi, alla mia componente politica, abbiamo presentato anche altri ordini del giorno, poiché dobbiamo avere una visione d'insieme sul Copasir, ma anche sull'Agenzia.

PRESIDENTE. Concluda.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Pertanto, non avendo, né il relatore per la maggioranza né il Governo, motivato l'invito al ritiro per questo emendamento, io, attraverso di lei, Presidente, chiedo che almeno mi si dia una motivazione, perché stiamo parlando del Copasir, che è un Comitato fondamentale…

PRESIDENTE. Intanto, dovrebbe chiudere il suo intervento, perché ha sforato di trenta secondi. Quindi, concluda.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Sì, Presidente. Chiedo solo, se è possibile, e finisco subito…

PRESIDENTE. Sì, la domanda è chiara…

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). …che il relatore e il Governo, magari, possano intervenire su questo problema, di cui siamo stati investiti per molto tempo.

PRESIDENTE. I relatori e il Governo sono qui che ascoltano, quindi la ringrazio. Ovviamente non possiamo obbligare nessuno a prendere la parola e a rispondere alle domande che i deputati intendono sottoporre al Governo e all'Aula. Quindi, siamo in diretta, il relatore ascolta, se vorrà, prenderà la parola.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Corda. Ne ha facoltà, per un minuto.

EMANUELA CORDA (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere questo emendamento, perché ritengo sia un emendamento di buonsenso, che dà più spazio a tutta la rappresentanza parlamentare, maggioranza e opposizione, cosa che oggi, ahimè, non sta avvenendo. Sappiamo come si è creata la ricomposizione del Copasir e sono venuti meno proprio i diritti, in particolar modo, delle opposizioni, che non sono adeguatamente rappresentate. Su dieci membri, uno solo è dell'opposizione: anche se si tratta del presidente, non è certamente è una cosa che fa bene alla democrazia e sono convinta che tutti i colleghi dell'arco parlamentare convengano su questo punto e ritengano che questo sia un precedente estremamente preoccupante e pericoloso. Quindi, invito tutti, intanto, a sottoscrivere questo emendamento e a votarlo, per dare più forza alla rappresentanza parlamentare e, in particolar modo, alle opposizioni e invito, ovviamente, a votarlo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sapia. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Giusto per dire che intendo sottoscrivere l'emendamento, che vuole modificare in meglio la legge, ribadendo anche che il Copasir attualmente è formato da 10 membri: 8 di maggioranza, tutti assembrati e fieri. in cerca di poltrone, e 2 di opposizione. Chiaramente non può andare, va modificata la normativa, va cambiata la composizione del Copasir, Presidente, perché non possiamo lasciare che siano presenti 8 componenti di maggioranza e soltanto 2 di opposizione.

Quindi, Presidente, chiedo, per suo tramite, che venga modificato il parere e chiedo anche che venga sottoscritto questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Forciniti. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Questo ci sembra un emendamento di buonsenso, perché si mira a rendere più rappresentativo il Copasir.

È chiaro che il Copasir ha un ruolo particolare nel nostro ordinamento, molto delicato, per questo si riconosce la presidenza alle opposizioni, in genere anche per prassi. E, quindi, proprio rifacendosi a questo filone di pensiero, ormai, abbastanza pacifico, che riconosce anche l'importanza di questo Comitato come istituzione di garanzia, pensiamo che sia opportuno dover anche un po' riequilibrare la composizione del Copasir. In quest'ottica, quindi, è la presentazione di questo emendamento, che, secondo me, non merita di essere liquidato così dal Governo e dai relatori senza neanche spiegarci perché lo si rispedisce al mittente. Capisco che, ormai, l'andazzo, in questo Parlamento, sia quello di schiacciare sistematicamente le minoranze o, più in generale, proprio di schiacciare il Parlamento nei suoi rapporti con l'Esecutivo, però, almeno, farci sapere perché questo emendamento non vi piace, perché ritenete che il Copasir, com'è strutturato in questo momento, faccia bene il suo lavoro e garantisca le opposizioni, perché, secondo noi, non si può ritenere che, in questo momento, il Copasir sia rappresentativo di quello che è l'arco parlamentare o, ancora più in generale, di quella che è la situazione, la fotografia del Paese.

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). E, allora, questo emendamento cerca proprio di raggiungere questo obiettivo: scrivere un po' meglio la norma che riguarda il Copasir e permettere che, all'interno del Copasir, anche la voce delle opposizioni possa giungere, come è importante che questo accada.

PRESIDENTE. La ringrazio.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Quindi, noi chiediamo almeno al Governo di spiegarci per quale motivo, per quale ragione non si vuole…

PRESIDENTE. Ha esaurito il suo tempo, deve concludere. Grazie. Ha chiesto di parlare il deputato Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Chiedo, intanto, la sottoscrizione dell'emendamento a prima firma del collega Andrea Colletti.

Nel merito, il Copasir, allo stato attuale, ha soltanto un unico membro dell'opposizione a questa raffazzonata maggioranza e, a nostro avviso, ci pare un vulnus davvero grave per la democrazia, per lo stato di salute in cui verte oggi la democrazia italiana.

Innanzitutto, Presidente, dovremmo assolutamente dare atto al Regolamento e andare a fare la sostituzione dei quattro deputati e senatori che, attualmente, illegittimamente, anzi, ricoprono il ruolo dell'opposizione all'interno di un Comitato così importante e così delicato per il controllo della sicurezza della Repubblica italiana.

PRESIDENTE. Concluda.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Noi chiediamo, Presidente, semplicemente di dare maggiore rappresentatività alle forze politiche che siedono qui dentro, e anche al Senato.

PRESIDENTE. La ringrazio.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Ed è veramente vergognoso che oggi ci sia soltanto un solo membro dell'opposizione, dopo tutta la querelle che abbiamo sentito per settimane.

PRESIDENTE. La ringrazio.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, magari, il rappresentante del Governo ci dia delle spiegazioni rispetto a quanto le ho esposto.

PRESIDENTE. Deve concludere. Il tempo è quello che lei conosce. Ha chiesto di parlare la deputata Costanzo. Ne ha facoltà.

JESSICA COSTANZO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Chiedo innanzitutto di sottoscrivere anch'io questo emendamento perché è molto importante. Innanzitutto, dobbiamo ricordare, a volte e probabilmente, il perché è stato costituito e costruito il Copasir. È importante ricordarlo visto che non c'è una garanzia di rappresentatività all'interno di questo organo, che è un organismo di garanzia parlamentare - di questo dovremmo ricordarci - della sicurezza nazionale e anche poi dell'operato dei servizi. La disposizione vuole garantire, soprattutto, il principio della separazione dei poteri e attribuire, quindi, all'opposizione le presidenze degli organi di controllo sull'operato della maggioranza. Questo è fondamentale. Il fatto che non ci sia una corretta rappresentatività delle opposizioni anche all'interno del Copasir sta a significare che l'opposizione rischia di non venire minimamente considerata nelle nomine che il Copasir stesso deve fare. Quindi, è per questo che vorrei ricordare lo spirito della legge con cui è stato costituito questo organo.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

JESSICA COSTANZO (MISTO-L'A.C'È). L'opposizione deve essere sentita prima di ogni nomina, anche successivamente nel momento in cui ci siano delle componenti che potranno nel futuro eventualmente diventare dei gruppi di opposizione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Spessotto. Ne ha facoltà.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Anch'io chiedo di sottoscrivere questo emendamento perché lo condivido pienamente. Penso che esprima un principio assolutamente sacrosanto e condivisibile e, quindi, chiedo di sottoscriverlo perché permetterà di avere la garanzia, in seno al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, di una maggiore rappresentanza delle opposizioni e delle minoranze che sono presenti in quest'Aula. Quindi, condivido fortemente questo principio e chiedo di sottoscrivere questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sodano. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie, Presidente. Anche io voglio sottoscrivere questo emendamento del collega Colletti, facendo anche una semplice riflessione. In un momento in cui tutte le forze politiche decidono di unirsi, pur di mantenere un potere totale, è necessario garantire di più le opposizioni. In questo senso, così come cambiano gli equilibri all'interno della maggioranza, è necessario anche che organismi fondamentali come il Copasir vedano un corrispettivo cambiamento per poter dare a chi oggi è in opposizione una piena rappresentatività. Quindi, mi auguro che venga accolto questo emendamento di buonsenso del collega Colletti perché, ad oggi, ci troviamo in una situazione in cui, a mio avviso, tutte le forze politiche, pur di continuare a governare, si sono unite e non ci sono più differenze tra “prima gli italiani” e il grido “onestà!”. Allora, a questo punto, diamo spazio a chi invece si prende la responsabilità di rappresentare i cittadini italiani e, quindi, garantiamo uno spazio anche all'interno del Copasir.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Vallascas. Ne ha facoltà per un minuto.

ANDREA VALLASCAS (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Intervengo solo per sottoscrivere l'emendamento in questione, del collega Colletti. Ritengo che sia importante dare spazio a tutte le forze politiche, soprattutto a quelle di opposizione. Anche in vista della prossima riduzione del numero dei parlamentari, è giusto dare spazio alle opposizioni politiche, anche quelle che fanno parte del gruppo Misto.

PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0100, Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

L'emendamento 2.2 Aresta è stato ritirato prima della seduta, così come l'emendamento 4.4 Butti.

Passiamo, dunque, all'emendamento 4.5 Butti, con parere contrario delle Commissioni e del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Butti. Ne ha facoltà.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. Il gruppo di Fratelli d'Italia ritiene che ci siano dei temi essenziali, importanti, sui quali è indispensabile - e abbiamo cercato di farlo comprendere con toni molto pacati anche durante il dibattito in Commissione - allineare i soggetti interessati perché si possa creare tra questi soggetti una sorta di osmosi informativa, è proprio il caso di dire. Ci riferiamo, ad esempio, al Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, al Comitato interministeriale per la cybersicurezza e al Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica. Ci sono temi, come ad esempio la tutela della sicurezza nazionale nello spazio cibernetico, sui quali è indispensabile accentuare la nostra attenzione, porre un focus e fare in modo che i soggetti da noi citati si allineino, quanto meno frequentemente, su quello che l'Agenzia evidentemente dovrà fare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. In realtà questo intervento è per fare presente la modalità di redazione del provvedimento, che è stato abbastanza modificato in Commissione, soprattutto sulla parte delle definizioni. Se lei vede, Presidente, all'articolo 1 sono state aggiunte molte definizioni. Qual è però il problema? Il problema è che giustamente in questo emendamento si fa riferimento al CIC, che non è stato individuato come definizione e, quindi, viene preso per intero Comitato interministeriale per la cybersicurezza (CIC).

La questione reale è che nella legge, per esempio all'articolo 6, si dice che il regolamento di cui al comma 1 del medesimo articolo è adottato previo parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari e, per i profili di competenza, del Copasir, sentito il CIC.

La questione in merito a come viene scritta una legge, e quindi alle competenze redazionali, è che noi facciamo riferimento, in questo articolo 6, comma 3, ad un acronimo che però non è presente nelle cosiddette definizioni. Il medesimo problema mi risulta esserci, ad esempio, all'articolo 2, comma 2, dove si dice sempre “sentito il CIC”. Quindi, Presidente, su questo dovrebbe intervenire il Comitato per la legislazione, e mi sembra non sia intervenuto in merito. Vorrei capire da lei se è un refuso voluto quello di non integrare, all'interno dell'articolo 1, “definizioni”, il CIC, e se questo refuso potrebbe portare eventualmente dei problemi nell'interpretazione del provvedimento, perché è un vulnus, e quindi, a questo punto, chiederei magari, visto questo vulnus, che il relatore proponga un emendamento aggiuntivo all'articolo 1, ad esempio dopo la lettera i), in cui si dà atto della definizione di CIC come Comitato interministeriale. Quindi su questo, Presidente, mi rimetto a lei e chiedo alla sua Presidenza se sia necessario.

PRESIDENTE. Come già le ho precisato, deputato Colletti, il deputato relatore, se vuole, può intervenire e rispondere.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Forciniti. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. In questa legislatura si è fatto uso e abuso dell'espressione “semplificazione”. Addirittura questo Governo nasce con l'obiettivo di costituire un super Ministero, definito tale con enfasi, ma poi, in realtà, enfasi vuota, il super Ministero della Transizione ecologica; poi andiamo a scoprire, in realtà, che è solo un cambio di denominazione e che, alla fine, quel nuovo Ministero, con quella nuova denominazione, comporta la necessità di istituire comitati interministeriali. Anche in questo caso c'è una proliferazione di istituzioni, di enti che vanno uno sopra l'altro a pestarsi i piedi, rischiando anche di confliggere, in alcune circostanze. È anche il caso, quindi, di questo CIC, al di là poi di come la norma sia stata scritta, secondo noi molto male, perché si fa riferimento a un acronimo che, però, non esiste. Ma, al di là di questo, c'è un nuovo Comitato interministeriale che rischia ovviamente di andare a confliggere con quello che era l'altro Comitato interministeriale, quello per la sicurezza della Repubblica.

Allora credo che l'emendamento di cui stiamo discutendo sia anche di buon senso, perché ci darebbe la possibilità forse anche di chiarire meglio che queste due istituzioni nuove devono, anziché…

PRESIDENTE. Ha esaurito il tempo.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). …pestarsi i piedi, probabilmente provare anche a collaborare, perché, in questo momento storico, non c'è veramente nulla che minimamente possa essere paragonabile alla semplificazione…

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). …perché qui c'è solo una proliferazione confusionaria di un Governo che ha bisogno di moltiplicare le poltrone per (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è)

PRESIDENTE. Sono costretto a toglierle la parola.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 4.5 Butti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Passiamo all'emendamento 5.100 Colletti.

Ha chiesto di parlare il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Noi siamo, attualmente, in un momento di evidente crisi economica; abbiamo centinaia e centinaia di persone che vengono licenziate con e-mail e sms, che trovano sbarrati i propri capannoni dove dovrebbero lavorare; in compenso, nei provvedimenti ci sono marchette, tipo il milione e mezzo di euro che viene dato per due dirigenti generali al MEF; il “Sostegni-bis” è un marchettificio continuo alla lobby che è più potente o che ha le giuste entrature.

Il PNRR ci fa sembrare come i soldi prestati dall'Unione europea sembrano davvero le vacche grasse, è un periodo di vacche grasse, in cui possiamo spendere e spandere come più ci pare, senza dover discernere tra gli investimenti che possono portare benefici a tutta la popolazione e al Paese e quelli che, in realtà, non portano alcun beneficio. In questo si innesta il mio piccolo emendamento, con il quale - cito specificatamente - indico che: “Alle altre autorità civili e militari di cui, di volta in volta, si ritenga necessaria la presenza” - e qui parlo, ovviamente, dell'emendamento all'articolo 5 in merito all'Agenzia – “in relazione alle questioni da trattare, previste dal precedente comma, non è riconosciuta alcuna corresponsione di emolumento, comunque denominato, e rimborso spese aggiuntivo rispetto a trattamenti già spettanti dalle rispettive Amministrazioni di appartenenza”. Mi sembra un emendamento abbastanza chiaro, un emendamento che oltretutto, in precedenti proposte di legge e decreti-legge è stato sempre inserito, poiché in un momento di crisi economica si diceva che, con l'apertura di comitati tecnici o altro, questi stessi comitati non dovessero avere dei trattamenti economici di favore. Faccio un esempio: prossimamente ci sarà la normativa sull'equo compenso voluta da Fratelli d'Italia, in cui ci sono comitati in seno al Ministero della Giustizia e lì si è proprio previsto un emendamento del genere, nel quale si inseriva il non riconoscimento di emolumenti o rimborsi spese aggiuntivi, poiché parliamo comunque di persone che già vengono stipendiate.

A questo punto, visto il silenzio della maggioranza e anche del Governo sulla questione, che era centrale, del Copasir, chiedo perché non possa essere approvato un emendamento semplice e cristallino come questo, ma, proprio per questo motivo e per fare un po' uscire il dibattito, chiedo alla Presidenza se si possa prevedere l'accantonamento, per far meglio riflettere il relatore e il Governo.

PRESIDENTE. Sentiamo il relatore cosa dice sulla proposta di accantonamento.

GIUSEPPE BRESCIA, Relatore per la I Commissione. No, possiamo procedere con la votazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Forciniti. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Sì, perché respingere questo emendamento ci rafforza il sospetto che questa proliferazione di istituzioni, enti, comitati, comitatini e carrozzoni serva solo per accontentare più persone, visto che questa è la maggioranza più numerosa, credo, della storia delle istituzioni repubblicane. Altrimenti, non si spiegherebbe perché dover dare questo parere contrario, anche in maniera altezzosa e sprezzante, senza spiegarci nel merito il perché, riguardo a un emendamento che semplicemente si premura di specificare che le altre autorità civili e militari di cui, di volta in volta, si ritenga necessaria la presenza dentro questo Comitato non vengano pagate di più di quello che già percepiscono nell'ambito di quello che è il loro dovere istituzionale, semplicemente questo.

La sensazione è, ripeto, che ci sia proprio la necessità di moltiplicare anche le imputazioni di spesa, proprio le possibilità di rimpinguare, di dare prebende e marchette varie a destra e a manca, perché altrimenti non si spiega il perché.

Ma, più in generale, quello che è ancora più grave è proprio un andazzo che svilisce sempre più questo Parlamento, perché noi veniamo da una conversione in legge di un decreto mostruoso come il “Semplificazioni” senza che alcuno della maggioranza abbia fatto un intervento di merito.

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Neanche un minuto di merito, tra Commissione e Aula: zero! Si è approvato un provvedimento mostruoso senza…

PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare il deputato Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, sull'ordine dei lavori: si può mettere ai voti l'accantonamento?

PRESIDENTE. Se viene richiesto, certamente sì.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Lo richiediamo.

PRESIDENTE. Chi è che intende dichiararsi a favore della richiesta di accantonamento, avanzata dal deputato Colletti e ribadita poco fa?

Ha chiesto di parlare il deputato Colletti per l'intervento a favore della richiesta di accantonamento. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Vista la sua richiesta di avere qualcuno che possa parlare a favore, non posso rinunciare ovviamente. Presidente, noi avevamo chiesto un parere; in realtà, ci bastava un parere da parte del Governo, ma anche del relatore, in questo caso il presidente Brescia. Non ci è stato concesso nemmeno un parere, neanche da qualche altro deputato di questa maggioranza su questo evento. Vorremmo capire perché su alcuni provvedimenti si prevede di mettere la mancata corresponsione di emolumenti maggiori di rimborsi spese ed in questo, invece, viene negata. È proprio per questo motivo che riteniamo che questo emendamento possa portare a una riflessione maggiore la maggioranza e, soprattutto, il relatore nel cambio del parere. In questo riteniamo che possa essere utile, quindi, far decantare questa posizione, così da permettere di lasciare tempo al relatore di interloquire con il Governo; in questo caso sui pareri è intervenuto il Ministro D'Incà e quindi, magari, il relatore stesso potrà chiedere il tempo per interloquire, su questo, ma anche su altri emendamenti, con il Ministro D'Incà, al fine di modificare il proprio parere.

Come ripetuto in precedenza, questa è una legge, per carità, corretta, ma che dovrebbe essere scritta meglio da un punto di vista legislativo e riteniamo che questo sia uno dei punti in cui potremmo, con i nostri emendamenti, migliorare questo decreto-legge. Noi siamo stati investiti della materia poiché il Governo ci ha investito della materia; non è un disegno di legge proveniente dal Parlamento. Allora vorremmo capire anche, magari con il parere eventualmente contrario che ci opporrà a qualche deputato di maggioranza, le differenti posizioni, le differenti vedute a cosa porteranno. Quindi, attendo solo di potere almeno interloquire, in questa fase.

PRESIDENTE. Non vedo nessuno che intende parlare contro la richiesta di accantonamento dell'emendamento 5.100 Colletti, quindi passiamo ai voti.

Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la richiesta di accantonamento dell'emendamento 5.100 Colletti, su cui c'è il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge per 294 voti di differenza.

Abbiamo ancora due interventi in sospeso. Il primo era del deputato Sapia, sempre sull'emendamento 5.100 Colletti.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-L'A.C'È). Sì, Presidente, grazie. Solo per sottoscrivere l'emendamento 5.100 Colletti, del collega del gruppo L'Alternativa c'è. Lo sottoscrivo in pieno, anche perché, con la crisi che stiamo vivendo, sanitaria, pandemica o sindemica che dir si voglia, dobbiamo ricordare a chi ha ridotto il rango soltanto a mero atto notarile, che la crisi è anche economica, quindi a far passare emendamenti marchetta noi non ci stiamo.

Quindi, Presidente, credo sia inverosimile far dare altri soldi a persone, quando c'è gente che muore di fame, alla faccia, Presidente, di chi diceva che nessuno doveva rimanere indietro e che nessuno doveva rimanere solo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trano, perché prima aveva fatto un intervento sull'ordine lavori e quindi il suo intervento di merito, ma a titolo personale, per un minuto, lo fa ora. Prego, a lei la parola, deputato Trano.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. La fase critica che sta attraversando il Paese chiede tanti, molti sacrifici agli italiani: sacrifici sanitari, sacrifici sociali, sacrifici economici. Quindi io vorrei capire come spiegate al Paese e ai cittadini tutti che le autorità, civili e militari, che doppiano la loro presenza su alcune commissioni dove già percepiscono i loro compensi; non devono ottenere una corresponsione di ulteriori emolumenti. Oggi, a fronte di tanti operai e dipendenti licenziati per il blocco della fine dei licenziamenti, come gli spiegate questa cosa, per cui chi ha già un impiego, magari anche di carattere prestigioso, deve ottenere anche un rimborso spese quando percepisce già uno stipendio…

PRESIDENTE. Concluda…

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, veramente, almeno ci facesse capire, il rappresentante del Governo, qual è la ratio per non accettare questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Jessica Costanzo. Ne ha facoltà.

JESSICA COSTANZO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Intervengo per richiedere di sottoscrivere questo emendamento perché, in particolare, il comma 5 di questo articolo specifica che l'Agenzia può richiedere, anche sulla base di apposite convenzioni, la collaborazione di altri organi dello Stato o di altre amministrazioni delle Forze di polizia. Tuttavia, quello che non si evince, in realtà, dalla formulazione di questo articolo è se le collaborazioni di altri organi dello Stato prevedano lo stanziamento di spese aggiuntive rispetto a quelle già messe a bilancio. Quindi, la domanda sorge spontanea: cosa succederà e, soprattutto, quanto costerà questa Agenzia?

Per questi motivi, con questo emendamento chiediamo che il Governo non deroghi alle norme di contabilità generale per le collaborazioni previste dall'articolo 5 e quindi che non siano prevedibili emolumenti e rimborsi spese aggiuntivi. Del resto, sappiamo benissimo come tanti emendamenti, tante proposte di legge d'iniziativa parlamentare spesso vengano bocciati sul nascere anche dalla discussione perché mancano le cosiddette coperture.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Spessotto. Ne ha facoltà.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Anch'io intervengo per sottoscrivere questo emendamento del collega Colletti, del gruppo L'Alternativa c'è, che, appunto, emenda il comma 5 dell'articolo 5, che - voglio leggerlo - riporta: “L'Agenzia può richiedere anche sulla base di apposite convenzioni e nel rispetto degli ambiti di precipua competenza la collaborazione di altri organi dello Stato, di altre amministrazioni, delle forze di polizia o di enti pubblici per lo svolgimento dei suoi compiti istituzionali”. Quello che il collega Colletti chiede con questo semplice emendamento, è di aggiungere un comma assolutamente condivisibile, soprattutto per il momento tragico in cui si trova la nostra economia, che prevede che: “Alle altre autorità civili e militari di cui, di volta in volta, si ritenga necessaria la presenza in relazione alle questioni da trattare, previste dal precedente comma, non è riconosciuta alcuna corresponsione di emolumenti comunque denominati e rimborsi spese aggiuntivi rispetto a trattamenti già spettanti dalle rispettive amministrazioni di appartenenza”. Quindi, un principio assolutamente sacrosanto e appunto chiedo di sottoscrivere l'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Corda. Ne ha facoltà, a titolo personale, per un minuto.

EMANUELA CORDA (MISTO-L'A.C'È). La ringrazio Presidente. Anch'io desidero sottoscrivere questo emendamento del collega Andrea Colletti, che fa parte della nostra componente, L'Alternativa c'è. Ritengo sia un emendamento di buonsenso.

Come detto poc'anzi, sull'altro emendamento inviterei ciascuno a ragionare sul fatto che sia assolutamente opportuno votarlo proprio in un'ottica di risparmio perché, nel momento in cui stiamo creando una serie di strutture e di sovrastrutture, mettendo a disposizione di queste ultime delle consulenze, ritengo che, qualora queste consulenze arrivino da persone che ricoprono già alti incarichi nella pubblica amministrazione, tali persone non debbano percepire alcun emolumento. Ricordiamoci che abbiamo migliaia di volontari che stanno salvando la Sardegna dal fuoco e non prendono un euro (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è). Quindi, bisognerebbe vergognarsi un attimino prima di creare altri carrozzoni…

PRESIDENTE. Concluda.

EMANUELA CORDA (MISTO-L'A.C'È). … e soprattutto di prevedere altri denari per chi ne ha già tanti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.100 Colletti, con parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.106 Colletti, su cui c'è il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, intanto chiedo la sottoscrizione dell'emendamento del collega e vorrei anche raccontare un'inquietante storia che è avvenuta pochi mesi fa. Un imprenditore ha pagato una mazzetta di 600 mila euro per ottenere un appalto. Le persone che hanno percepito questa mazzetta, in realtà, erano personaggi fasulli, inventati e creati ad arte per truffare l'imprenditore e raccogliere questi 600 mila euro. Che cosa ha fatto, allora, l'imprenditore che si è visto mancare di una somma di denaro così importante? Si è rivolto a alcuni agenti dei servizi segreti per utilizzare la strumentazione informatica di cui loro possono avere accesso, fare delle ricerche, trovare, scandagliare e cercare di verificare chi fossero questi personaggi che si erano inventati questa meravigliosa truffa che, tra l'altro, è avvenuta all'interno della Corte dei conti, qui a Roma, dove hanno addirittura sostituito i borsoni con i 600 mila euro in contanti. Questa è una storia classificata, un'operazione di Polizia chiamata Dirty glass, che sembra veramente una cosa cinematografica, quasi, anche perché i personaggi a cui si sono rifatti questi truffatori li hanno desunti dai celebri film Febbre da cavallo e La mandrakata. Quindi, nientepopodimeno, sono andati in soccorso a questo imprenditore due agenti dei servizi segreti. Tant'è che quello che vi sto raccontando è corroborato anche da un'interrogazione parlamentare, fatta lo scorso anno, di cui non c'è traccia, non c'è risposta. Ma la cosa inquietante della faccenda è che è stata richiesta la consulenza, l'appoggio, la richiesta d'aiuto a due membri dei servizi segreti. Noi prevediamo, in questi emendamenti, che sia il Copasir a chiedere l'audizione puntuale, con una certa cadenza, del direttore generale della cybersicurezza, che dovrebbe rispondere su un fatto del genere, perché è incredibile e ha dell'assurdo quello che è avvenuto. Il fatto è che il Governo ha dato parere contrario a una serie di emendamenti, a prima firma Colletti, su una norma, secondo me, più che di buonsenso. Noi vogliamo sapere, vogliamo che il Copasir venga edotto di quello che succede all'interno della cybersicurezza nazionale. Andando ancora di più in profondità, noi vogliamo sapere chi sono questi due personaggi che hanno aiutato l'imprenditore truffato, perché non è possibile che, dietro la presentazione di un'interrogazione parlamentare a risposta scritta, ancora non si sappia nulla. Noi abbiamo pezzi di servizi segreti deviati, che si mettono al servizio di corrotti, e il Parlamento non ne sa nulla. Non è possibile, non è accettabile una situazione del genere, bisogna intervenire subito! Io vorrei capire per quale motivo non sia stata data risposta a un'interrogazione così importante. I cittadini, ma soprattutto i loro rappresentanti, chiedono risposte, chiedono verità; chiediamo di capire chi diavolo ci sia in giro nel Paese, che si mette a disposizione di truffatori. Davvero, Presidente, io sono sconcertato rispetto a quello che vi ho raccontato.

PRESIDENTE. Ha concluso il suo tempo.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Chiedo maggiore trasparenza e chiedo che questa trasparenza si trasformi in audizioni puntuali del direttore…

PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare il deputato Sapia, a titolo personale. Ne ha facoltà, per un minuto.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Intendo sottoscrivere l'emendamento del deputato Colletti e, poi, cercare di capire nel merito. Presidente, noi oggi stiamo approvando le disposizioni vigenti in materia di cybersicurezza. Chiediamo un emendamento in cui il direttore generale dell'Agenzia venga ascoltato dal Copasir. Il relatore dice che il parere è contrario, annullando ancora di più il lavoro delle Commissioni. Nel merito, Presidente, non si capisce il parere contrario a questo emendamento, dove si chiede chiarezza, dove si chiedono informazioni, ma il relatore di maggioranza dice “no”. Io credo che bisogna cambiare il parere di questo emendamento.

PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare il deputato Forciniti, a titolo personale. Ne ha facoltà, per un minuto.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Io vorrei fare un invito a questo Parlamento, perché è una delle rare volte in cui il Governo non ci massacra con l'ennesima fiducia piazzata fra capo e collo e abbiamo, quindi, la possibilità di articolare un minimo di discussione. Vorrei che questa opportunità venisse colta dal Parlamento, perché non ci capita spesso e, in futuro, ci capiterà ancora meno di poter anche entrare nel merito di una discussione che dovrebbe anche rendere giustizia a questo luogo che - non ce lo dimentichiamo - è il luogo in cui noi esercitiamo comunque anche il nostro diritto-dovere di rappresentare i cittadini che ci hanno voluti qui .

In quest'ottica, questo emendamento, che per quanto mi riguarda è anch'esso di buonsenso, non prevede null'altro che la necessità che il direttore di questa costituenda Agenzia venga ascoltato periodicamente anche dal Copasir.

PRESIDENTE. Ha esaurito il tempo a sua disposizione.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Per quale motivo dovrebbe fare paura questa minima norma di buonsenso e di trasparenza, che permetterebbe al direttore di quest'Agenzia di doversi…

PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare la deputata Piera Aiello, per un minuto. Ne ha facoltà.

PIERA AIELLO (MISTO). Soltanto per sottoscrivere questo emendamento, grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Costanzo. Ne ha facoltà.

JESSICA COSTANZO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, solo per chiedere di sottoscrivere questo emendamento perché, nel momento in cui si istituisce questa nuova Agenzia, è importante monitorarne e presidiarne anche le funzioni. A volte, alcune nuove disposizioni nascono con una buona ratio e con una buon intendimento e, poi, magari, non funzionano. È importante dare centralità - e anche questo è un segno di centralità - alla Commissione e, quindi, al Parlamento, e verificare che ogni sei mesi, o periodicamente, questa nuova Agenzia funzioni e ci sia un controllo, un presidio, un monitoraggio delle sue funzioni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Maniero. Ne ha facoltà.

ALVISE MANIERO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Mi sento in dovere di sottoscrivere anch'io questo emendamento. Sono sinceramente stranito, nel senso che non riesco a decifrare il motivo per cui la figura di vertice e di responsabilità di una nuova struttura costituenda, peraltro con una responsabilità così specifica e sensibile, non dovrebbe essere ascoltato dall'organo che, secondo la legge, nell'ambito parlamentare è quello specificamente deputato proprio a fare da tratto di collegamento - e forse anche di controllo, entro certi termini democratici - di queste strutture che ci sono necessarie.

Non serve ricordarlo, ma l'importanza estrema relativa all'ambito della sicurezza dei servizi di informazione è testimoniata persino dal crescente volume di informazioni che sono dedicate, dai rapporti del Copasir periodici al Parlamento, che sono pubblici, proprio alla cybersicurezza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Colletti. Ne ha facoltà, per 1 minuto.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. In primis ringrazio il collega Maniero, che è intervenuto, e magari lo inviterei a scendere qui sotto in Aula e ad associarsi a noi, direttamente qui in Aula.

In secondo luogo, in realtà la storia che ci ha raccontato il collega Trano è una storia che negli anni abbiamo sentito in molti e che in parte ci riporta a quello che accadeva nel passato, ai blocchi contrapposti, quando c'erano, all'epoca, il Sifar o il SID addirittura, e ci riporta, appunto, all'argomento di questo emendamento, sul quale poi tornerò intervenendo sui successivi e avendo solo 1 minuto; mi riferisco alla necessità, per quanto possibile, di trasparenza di ciò che fa questa Agenzia e, quindi, di trasparenza all'interno del Comitato in questo caso, perché parliamo del Copasir, per poter audire il direttore generale.

PRESIDENTE. Concluda.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Ho concluso. Interverrò successivamente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Spessotto. Ne ha facoltà per un minuto.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento, sempre del collega Colletti della componente di L'Alternativa c'è, credo che sia assolutamente condivisibile - e, quindi, chiedo di sottoscriverlo - perché prevede semplicemente che il Copasir abbia un regolare scambio di informazioni con il direttore dell'Agenzia. Quindi, penso che sia assolutamente giusto e condivisibile, anche alla luce dei fatti che ha spiegato precedentemente il collega Trano, che ci sia un coordinamento regolare, uno scambio d'informazioni regolare, tra, appunto, il Copasir e l'Agenzia.

Non si capisce veramente il motivo del parere contrario su questo emendamento, che - ripeto - condivido pienamente e che, quindi, chiedo di sottoscrivere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Corda. Ne ha facoltà, per un minuto.

EMANUELA CORDA (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Ovviamente, sottoscrivo anche questo emendamento perché parla di trasparenza. La trasparenza credo che sia una cosa che abbiamo tutti molto a cuore e in questo caso ancora di più, perché parliamo di cybersecurity e oggigiorno tutto ruota intorno a questa materia. La cyber coinvolge tutti i settori, in particolar modo anche la pubblica amministrazione. Quindi, chiedere che ci sia un monitoraggio sul lavoro di questa Agenzia da parte del Copasir è soltanto puro buon senso.

Non credo che sia una norma ridondante o una richiesta astrusa. Quindi, non vedo perché non si possa dare seguito a tale richiesta. Tra l'altro, la semestralità di queste audizioni garantisce anche che si possano presentare dei report dettagliati sulle attività che vengono svolte e questo a garanzia, io dico, della sicurezza nazionale, che credo stia un po' a cuore a tutti noi.

PRESIDENTE. Concluda.

EMANUELA CORDA (MISTO-L'A.C'È). Noi siamo qui per portare avanti norme di trasparenza e di buon senso e chiedo a tutti di condividere questo emendamento, anche se non credo avverrà.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.106 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.112 Colletti.

Ha chiesto di parlare il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Non potendo terminare in precedenza il mio argomentare ritorno su questo emendamento, il cui contenuto è pressoché identico, cambiando esclusivamente la durata.

Ebbene, Presidente, come dicevo prima, è necessario che questa nuova Agenzia si ponga sotto controllo e venga controllata anche dal Copasir, ma su questo mi ricollego anche all'ancora precedente emendamento, cioè al primo che abbiamo votato in quest'Aula, ovvero a quanto sia fondamentale, stante il controllo del Copasir su questa Agenzia, anche la verifica puntuale delle persone che fanno parte del comitato Copasir. È necessario che tutte le opposizioni siano presenti all'interno del Copasir, ma è necessario anche che siano presenti tutti i gruppi parlamentari rispettando la legge. Infatti, attualmente all'interno del Copasir la legge non viene rispettata per quanto riguarda la divisione tra maggioranza e opposizione, ma soprattutto vi è un insito problema, che ancora non viene condiviso in quest'Aula, ovvero la rappresentanza anche dei nuovi gruppi parlamentari, e questo per far capire quanto in realtà gli emendamenti si colleghino l'uno con l'altro.

Una maggiore rappresentanza all'interno del Copasir di tutti i gruppi parlamentari richiede una maggiore trasparenza e una maggiore trasparenza - quindi, di condivisione del direttore generale dell'Agenzia all'interno del Copasir - richiede per se stessa la presenza di tutti i gruppi parlamentari, magari anche delle componenti che sono all'opposizione, all'interno dello stesso Comitato.

È un bilanciamento necessario tra interessi e poteri anche contrapposti, ed è ovvio che questi poteri, per essere contrapposti e per poter veleggiare verso un unico obiettivo, che è la tutela del nostro Paese, anche e soprattutto nello scacchiere internazionale (qui parliamo, ovviamente, di cybersicurezza), necessitano di una composizione all'interno dei comitati, in questo caso del Copasir, così come si richiede spesso - e spesso si è avuta una composizione e una cooperazione fattiva - anche all'interno delle Commissioni difesa di Camera e Senato.

Quindi, Presidente, mi rimetto a quanto detto, per chiedere al relatore e anche al Governo di modificare i propri pareri.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Trano. Ne ha facoltà, per un minuto.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Il punto qualificante di questo emendamento è sicuramente la trasparenza, perché richiediamo che il direttore generale dell'Agenzia venga audito con maggiore frequenza - e io suggerirei almeno una volta al mese - e questo proprio perché bisogna dare delle risposte e bisogna avere contezza di quello che avviene all'interno della sicurezza informatica del nostro Paese. Lo dico anche alla luce di quell'aneddoto che ho raccontato precedentemente, su una truffa che è stata fatta ai danni di un imprenditore, che, tra l'altro, voleva comprarsi con 600 mila euro un appalto da 10 milioni…

PRESIDENTE. Concluda.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). …ed è stato richiesto l'intervento di due “007”. Tra l'altro, questo imprenditore ha fatto una richiesta…

PRESIDENTE. Ha esaurito il suo tempo. La ringrazio.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Forciniti. Ne ha facoltà, per un minuto.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, proprio perché non si dica che questa è un'opposizione strumentale, che vuole semplicemente far perdere tempo a quest'Aula affinché slitti l'approdo della riforma della giustizia, proprio perché non si dica questo, noi abbiamo presentato questo emendamento che è simile a quello di prima.

Però, sfuma un po', gradua, riduce la previsione di trasparenza, che evidentemente avete giudicato eccessiva, nell'emendamento precedente. Noi vi abbiamo detto: facciamo venire il direttore dell'Agenzia davanti al Copasir una volta ogni 6 mesi e voi avete detto “no”. Allora ci riproviamo, proprio perché siamo costruttivi, e, con questo emendamento, si dice di farlo venire una volta l'anno. Quindi, se una volta ogni 6 mesi era troppa trasparenza per voi, almeno una volta l'anno direi che si possa fare; una volta l'anno, tutto sommato, possiamo anche disturbare questo direttore dell'Agenzia per farlo venire a riferire a questo povero simulacro di democrazia che rimane il Parlamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Raduzzi. Ne ha facoltà, per un minuto.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Grazie, Presidente. Chiedo anch'io di sottoscrivere questo emendamento dell'ottimo collega Colletti, perché penso che sia un emendamento di puro buon senso. E vorrei capire anche da parte del Governo, che è qui rappresentato dal Ministro D'Incà, oppure dal relatore di questo provvedimento, perché vi sia un parere contrario su di un emendamento che vuole, sostanzialmente, introdurre un principio di trasparenza, mettendo un obbligo, diciamo così, alle audizioni da parte del direttore della nuova Agenzia della cybersicurezza, e che queste audizioni vengono fatte almeno una volta l'anno. Non ci sembra una richiesta così sproporzionata, ci sembra una cosa ragionevole. Tra l'altro, tutte le forze qui dentro chiedono sempre trasparenza su questi temi, quindi chiedo che il Governo riveda il proprio parere e che dia un parere favorevole su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Maniero. Ne ha facoltà, per un minuto.

ALVISE MANIERO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Devo anch'io sottoscrivere questo emendamento. Se mi rimaneva poco comprensibile perché ogni 6 mesi, quindi 2 volte l'anno, non ci potesse essere un'interlocuzione formale tra la figura di vertice di questa costituenda Agenzia e l'organo parlamentarmente individuato a fare da collegamento per questo tipo di controllo democratico, almeno una volta all'anno, quindi una funzione, diciamocelo pure, poco più che simbolica, mi pare veramente il minimo di qualcosa a cui sarebbe difficile dire di “no”; tanto più in una fase in cui il Parlamento, lo possiamo ammettere, ha veramente vista ridotta al minimo, io credo, la sua iniziativa nel ruolo legislativo, quando, più che altro, convertiamo decreti. In un ambito così sensibile, per cui è così importante mantenere un controllo democratico, e in un ambito che vede una sua espansione assolutamente quotidiana, che è quella della cybersicurezza, sia in senso domestico che di rapporti internazionali, non vedo come si possa negare un emendamento del genere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Sapia. Ne ha facoltà, per 1 minuto.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere l'emendamento del deputato Colletti, ma anche per ribadire, Presidente, l'importanza del controllo, del monitoraggio, della trasparenza, ma anche l'importanza della verifica puntuale del Copasir, del direttore generale. Così come è anche importante rappresentare all'intero Parlamento questa decisione, questo monitoraggio. Io capisco che il Parlamento sia stanco dei continui dibattimenti in Aula, dei vari “Semplificazioni”, dei vari “Sostegni”, quindi siete un po' stanchi e pronti con il trolley ad andare al mare, ma è anche vero che bisogna capire, nel merito, perché il relatore abbia bocciato questo emendamento. E quindi, Presidente, chiedo, per suo tramite, al relatore di cambiare il parere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Spessotto. Ne ha facoltà.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Intervengo nuovamente su questo emendamento, il 5.112, del collega Colletti, de L'Alternativa c'è, innanzitutto per chiedere di sottoscriverlo, perché non mi capacito di come sia stato bocciato l'emendamento precedente, che prevedeva un raccordo, 2 volte l'anno, tra l'organo di raccordo con il Parlamento e il direttore generale dell'Agenzia che si occupa di cybersicurezza. Con questo emendamento, prevediamo che questo raccordo ci sia almeno una volta l'anno e, quindi, almeno questo emendamento dovrebbe avere assolutamente parere favorevole da parte del relatore; quindi sono intervenuta a sostegno di questo emendamento e per chiederne la sottoscrizione (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Aiello. Ne ha facoltà.

PIERA AIELLO (MISTO). Grazie, Presidente. Sottoscrivo questo emendamento, proprio in nome della trasparenza, perché chiedo, tramite lei, al relatore: il Partito di cui fa parte il relatore ha sempre professato trasparenza, verità, giustizia? Ebbene, forse è il momento di dare un segnale e di cambiare opinione su questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Corda. Ne ha facoltà, per un minuto.

EMANUELA CORDA (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Anch'io voglio sottoscrivere questo emendamento del collega, perché si dipana in 12 mesi, quindi non più in 6; è un emendamento di buonsenso che può essere condiviso facilmente. In questo mi riallaccio anche al discorso appena fatto dalla collega Aiello, perché effettivamente, è vero, la prima forza di maggioranza qui in Parlamento ha sempre proclamato – sempre - l'importanza della trasparenza, si parlava della famosa “casa di vetro”, la trasparenza, i cittadini che possono controllare le attività di chi sta nelle istituzioni e verificarne la bontà.

Quindi, non vediamo sinceramente un motivo plausibile affinché ci si ponga contro un emendamento, che, semplicemente, chiede un'audizione annuale del direttore di questa Agenzia, la quale, l'abbiamo già detto, tratta una materia delicatissima, che riguarda la sicurezza nazionale del Paese, e non solo, a tutti i livelli, attenzione, perché la cyber, comunque, entra di prepotenza in tutti i comparti, in tutti i settori, e lo sappiamo benissimo. Quindi, non capiamo il motivo per il quale dobbiate respingere questi emendamenti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sodano. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie, Presidente. Intervengo anch'io per sottoscrivere l'emendamento del collega Colletti. Si sta istituendo un'Agenzia nazionale per la cybersicurezza, un tema di straordinaria attualità, e oggi, da questo Parlamento, nasce una richiesta legittima di trasparenza. Non si chiede altro che, ogni anno, poter convocare il direttore dell'Agenzia per delle audizioni. Mi sembra assurdo che, in un Parlamento che dovrebbe discutere e riflettere su tutte le proposte migliorative al testo, si faccia veramente muro di fronte a legittime richieste dell'unica forza opposizione di questo intero Parlamento, perché mi sarei aspettato anche un po' di opposizione dai colleghi di Fratelli d'Italia, però non ne vedo, quindi è un invito a unirsi con noi per migliorare questo testo.

PRESIDENTE. Deve concludere.

MICHELE SODANO (MISTO). C'è una richiesta di trasparenza, c'è una volontà di poter fare almeno un'audizione l'anno e non capisco il motivo per cui ciò venga negato. Ci sono motivi di costi, per esempio? Spendiamo milioni di euro ogni giorno per cose (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è)

PRESIDENTE. Grazie. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.112 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Passiamo ora all'esame di otto emendamenti che costituiscono una serie a scalare: dall'emendamento 5.130 all'emendamento 5.113 Colletti.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Butti. Ne ha facoltà.

ALESSIO BUTTI (FDI). Sull'ordine dei lavori, Presidente, la ringrazio. Purtroppo, è notizia di queste ore che il maltempo stia causando danni pesantissimi in ampie zone della Lombardia e, in modo particolare, nella provincia di Como e sul lago di Como. Ci sono diverse decine di paesi praticamente isolati; le due strade che collegano la città di Como alle valli, cioè la statale Regina e la statale Lariana risultano interrotte in più punti; le valli del Lario sono letteralmente devastate da frane, smottamenti, torrenti che straripano; il lago rischia, peraltro, di esondare in alcuni punti e ciò sarebbe veramente drammatico; ci sono interi borghi isolati, parecchie abitazioni sono state evacuate. Il tutto è cominciato nella giornata di domenica sulla sponda orientale, cioè sulla strada statale Lariana e sta proseguendo, purtroppo, in queste ore, sull'altra sponda e sulla strada statale Regina.

Ci sono comuni importanti, come Lezzeno, come Laglio, come Cernobbio, come Argegno, come l'intera valle d'Intelvi, come altre valli, che sono letteralmente devastati dall'acqua e da questi fiumi di fango, di sassi, di detriti, che si abbattono sui centri abitati. È una zona turistica, che si era appena sollevata e stava tentando di sollevarsi dalla crisi imposta dall'emergenza sanitaria.

Approfitto, Presidente, della presenza in Aula del Ministro D'Incà, che, sicuramente, si renderà parte diligente con i propri colleghi, affinché il Governo possa relazionare al Parlamento e all'Aula in ordine a quello che sta accadendo, ripeto, sull'intera provincia di Como in modo particolare, perché gli eventi stanno interessando due strade statali estremamente importanti per i collegamenti. Quindi, noi chiediamo - non so se sarà il Ministro della Transizione ecologica, piuttosto che il Ministro delle Infrastrutture e della mobilità, sarà, ovviamente, il Governo a decidere - che il Governo venga a riferire in Aula in ordine ai danni causati dal maltempo, in provincia di Como segnatamente, ma in tutta la Lombardia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Claudio Borghi. Ne ha facoltà.

CLAUDIO BORGHI (LEGA). Grazie, Presidente. Le immagini che, in questo momento, mi stanno arrivando dal territorio sono inquietanti e spaventano, perché stiamo parlando di un ecosistema - quello del lago di Como - fragilissimo. È inutile dire di quale livello e pregio paesaggistico sia quel luogo per tutta l'Italia. Per chi non conosce la geografia di quel luogo, è facile capire: le sponde del lago di Como sono abbastanza ripide e c'è un'unica strada, praticamente, che ne fornisce la viabilità. Le frane, arrivando oltretutto all'interno dei centri abitati - centri abitati conosciuti in tutto il mondo, come, per esempio, Cernobbio -, hanno bloccato le strade. I paesi hanno, come unico sbocco, il lago, ma si sta pensando di interrompere anche la navigazione, perché i detriti che stanno occupando il lago rendono pericoloso anche navigare.

La situazione è molto grave e teniamo presente che stiamo intervenendo in un'area dove, in questo momento, si è in piena stagione turistica, dopo un anno e mezzo di lockdown, che già ha provocato un disastro per le attrezzature ricettive dell'epoca, che, ricordiamo, sono un biglietto da visita per l'Italia nel mondo. Infatti, il lago di Como è considerato esattamente uno dei fiori all'occhiello del nostro Paese.

Le immagini, ripeto, sono inquietanti: si vedono auto portate dai torrenti, si vedono frane in posti dove io, che sono di quei luoghi, non immaginavo mai che avrebbero potuto esserci smottamenti di questo tipo. Per cui, mi auguro davvero che si accenda un immediato faro su questa situazione, perché ci sono danni che si stanno presentando come veramente importanti, veramente gravissimi. Quindi, il mio pensiero e quello di tutto il nostro gruppo è per i cittadini dell'area colpita. Teniamo presente anche una viabilità maggiore, perché dal lago di Como transita tutto il traffico per la Valtellina: stiamo parlando, quindi, di un'area immensa come viabilità e come importanza, che rischia di trovarsi isolata (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Braga. Ne ha facoltà.

CHIARA BRAGA (PD). Grazie, signor Presidente. Mi unisco, ovviamente, all'allarme che, ormai da diverse ore, stanno destando il maltempo e le precipitazioni particolarmente intense lungo le sponde del lago di Como, ma, più in generale, tutta la provincia e l'area del Nord, in particolare, della Lombardia. Sono gli effetti del cambiamento climatico, che si accanisce su territori particolarmente fragili, dove la tenuta dei corsi d'acqua va a scontrarsi con la violenza delle precipitazioni di queste ore e il disagio e la paura che stanno vivendo le comunità colpite è reso in maniera drammatica dalle immagini che stiamo registrando. Ci sono strade di primaria importanza, di collegamento anche internazionale, interrotte, ci sono paesi isolati, case evacuate e situazioni di danno economico a cui bisognerà prestare la dovuta attenzione. Ma, soprattutto, ora c'è da ringraziare il contributo e l'apporto fondamentale della Protezione civile, dei Vigili del fuoco, di tutte le Forze di polizia e degli amministratori locali, che stanno agendo con tempestività a supporto e a difesa dell'incolumità delle comunità.

Noi chiediamo al Governo e siamo certi di ottenere l'ascolto necessario, sapendo, come tutti noi sappiamo in quest'Aula, quali sono le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità e, poi, della dichiarazione dello stato di emergenza, che chiamano in campo le regioni - in questo caso, la regione Lombardia - e che chiedono di stare vicino, in questa fase particolare, a quei territori e a quelle comunità. Mi permetto soltanto di fare un appello anche ai cittadini, alle persone che, in questo momento, sono esposte a un rischio: non può esserci alcuna curiosità nell'assistere a queste scene; c'è da avere massima responsabilità, anche nei comportamenti individuali, per evitare di esporsi a situazioni di pericolo gravissime e dovere registrare, magari, danni ancora più gravi di quelli che stiamo vedendo in queste ore (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fioramonti. Ne ha facoltà.

LORENZO FIORAMONTI (MISTO-FE-FDV). Grazie, Presidente. Non chiamiamolo più maltempo, c'è una sola parola: questo è il cambiamento climatico che abbiamo deciso di non vedere per troppo tempo. Io sono molto contento che oggi, in quest'Aula, si siano sollevate persone che, storicamente, non hanno avuto alcun tipo di sensibilità nei confronti del cambiamento climatico costituito dall'attività industriale umana ed ora, finalmente, dicono che bisogna fare qualcosa. Noi siamo stati tutti complici: in questi giorni, non c'è stata soltanto, come in queste ore, la Lombardia interessata da eventi straordinari, recupero le parole dell'onorevole Borghi “eventi che non aveva mai visto nella sua vita”. Ecco, quello che noi stiamo vivendo è una catastrofe globale, che interessa anche e, soprattutto, il nostro Paese. Ieri, nella zona di Piacenza, sono state distrutte migliaia di macchine perché colpite da massi di grandine grandi più di palle da biliardo. Abbiamo avuto intere cittadine distrutte; l'attività di coltivatori, case, tetti, infrastrutture completamente distrutte.

Nel fine settimana, abbiamo avuto un incendio che si è diffuso rapidamente in Sardegna grazie, soprattutto, a venti fortissimi e caldi, a prescindere dalla causa - pare un incidente automobilistico - che non genera, in un contesto normale, la distruzione di una grande parte di un'isola turistica così importante come la Sardegna.

Quella che stiamo vivendo è una catastrofe climatica; in questo Parlamento dobbiamo cominciare a chiamarla con il suo nome, perché se la chiamiamo “maltempo”, sembra che basta portarsi l'ombrello per risolvere il problema. Invece, questo Parlamento deve prendersi la responsabilità, purtroppo, di aver negato la catastrofe per tanti anni ed ora deve agire in maniera tempestiva.

Chiedo davvero al Governo - come hanno fatto alcuni colleghi prima di me - di venire a riferire in Parlamento sulle misure straordinarie, non solo di contenimento dei danni, ma di prevenzione dei danni futuri e come questo si inserisca all'interno di un dibattito sulla transizione ecologica che non va ritardata perché c'è la Motor Valley e non va ritardata perché, altrimenti, si fa il bagno di sangue. Il bagno di sangue già c'è, i morti e i feriti già ci sono adesso.

Noi dobbiamo assolutamente rendere più rapida e veloce la transizione ecologica con il contributo di tutti, di tutti i Ministri, di tutti i partiti politici, di destra e di sinistra.

Una volta tanto la grandine non conosce colore politico, il fuoco non conosce colore politico (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Facciamo Eco-Federazione dei Verdi e Misto-L'Alternativa c'è), i morti di tutti i colori continueranno in questo Paese, che è così fragile, nell'assenza di una voce politica, di una consapevolezza che, finora, ha caratterizzato il dibattito pubblico nel nostro Paese.

Io mi auguro che questo sia un momento di svolta (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Facciamo Eco-Federazione dei Verdi e Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Currò. Ne ha facoltà.

GIOVANNI CURRO' (M5S). Grazie, Presidente. La natura sta presentando il conto delle azioni che l'uomo e l'Italia hanno portato avanti in questi anni. Quello che sta accadendo in queste ore nel territorio comasco, come è accaduto anche ieri nel territorio di Mantova, come è accaduto anche all'altezza di Parma con le trivellazioni delle auto da parte della grandine, sono un qualcosa che l'Italia non aveva ancora visto, ma si deve già abituare a quello che sta vedendo.

È importante che da oggi in poi - perché l'Italia fino ad oggi non lo ha fatto - vi sia una vera prevenzione del territorio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Abbiamo un territorio debole e fragile. Ieri le immagini della frana di Blevio che abbiamo visto e oggi le terrificanti immagini che arrivano da Cernobbio sono un segnale chiaro che, fino ad oggi, in quel territorio si è fatto troppo poco. Stiamo parlando del fatto che, ancora ad oggi, non ci sono delle stazioni meteorologiche fatte dalle istituzioni, siamo nelle mani delle iniziative dei privati; non c'è alcun lavoro fatto con la Protezione civile per prevenire questi accadimenti.

Eppure, sono territori che già hanno subito delle frane, seppur lievi, le hanno subite negli anni; per esempio a Blevio, in dieci anni, siamo alla quarta frana; siamo sempre a far sfollare le stesse identiche famiglie, che stanno vivendo dei momenti drammatici.

Io poi mi permetto anche di invitare l'Aula a fare un plauso alle Forze dell'ordine (Applausi) che si stanno impegnando in queste ore anima e corpo per aiutare i cittadini. Anche agli stessi sindaci mi sento di dare la mia vicinanza, perché chiaramente stanno vivendo ciò che non potevano prevenire con i loro piccoli bilanci (parliamo, ovviamente, di comuni di piccole entità).

Quindi, mi sento assolutamente di dire che le istituzioni devono fare di più da questo momento in poi, non solo qui in Parlamento; ma anche la regione deve assolutamente concentrarsi nella prevenzione del territorio e nella messa in sicurezza dal punto di vista del dissesto idrogeologico. Queste immagini non dobbiamo più rivederle, perché non sono eventi straordinari, sono eventi che, d'ora in poi, saranno, purtroppo, la normalità (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (LEU). Grazie, signor Presidente. Intervengo per associarmi a quanto detto dai colleghi e, in particolare, per esprimere, anche da parte del nostro gruppo, la vicinanza alle popolazioni colpite e anche un sentimento di ringraziamento nei confronti dei volontari delle Forze dell'ordine e tutti coloro che in questo momento stanno lottando in situazioni estreme di fronte a una natura che si sta ribellando, e non da oggi.

Le immagini di questi giorni, le immagini che stanno arrivando dalla provincia di Como, quelle di ieri della Pianura Padana, quelle di Oristano per l'incendio, ci restituiscono una situazione drammatica, che necessita di una presa di coscienza più larga. Se vogliamo usare un termine grande, credo che forse sia quello di una presa di coscienza culturale. Siamo dentro un altro mondo, siamo dentro una dimensione che, soltanto fino a vent'anni fa, recava immagini che vedevamo nei film delle serie catastrofiste.

Credo, quindi, che dobbiamo prendere questa consapevolezza adesso, in queste ore e in questi giorni; ovviamente, è il momento dell'emergenza, il momento di mettere a disposizione di quelle popolazioni tutto il possibile da parte dello Stato; ma poi - ha ragione il collega Fioramonti - non possiamo sottrarci ad una riflessione più ampia, che passa anche dal modo in cui investiremo i soldi del PNRR nella transizione ecologica. E, su questo, mi si lasci dire che c'è anche preoccupazione.

Mi sembra che, ancora una volta, si provino a ricercare scorciatoie, e quelle scorciatoie che abbiamo preso in questi anni rispetto a una questione gigantesca come i cambiamenti climatici, dimostrano che non sono sufficienti.

Occorre prendere la via maestra e la via maestra è rendersi conto, a tutti i livelli, che il tema dei cambiamenti climatici fa parte ormai della realtà quotidiana del nostro Paese e non solo, e a questo va data, quindi, una risposta sistemica.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Musella. Ne ha facoltà.

GRAZIANO MUSELLA (FI). Grazie, Presidente. Anch'io mi aggiungo alla solidarietà nei confronti di tutti coloro che sono stati colpiti da queste calamità nel Nord Italia: Como, Piacenza, Rozzano, Basiglio, sono comuni vicini anche a dove abito io, dove ci sono stati dei danni spaventosi alle automobili e, soprattutto, alle case, alle abitazioni.

Quindi, questo credo sia un momento nel quale noi tutti dovremmo riflettere su investimenti importanti, non solo nell'ambito della prevenzione e del risanamento del territorio, ma anche nel potenziamento della Protezione civile e, naturalmente, per le assunzioni riguardo ai comuni che, di fatto, hanno sofferto anche per la carenza di personale per interventi di emergenza che devono essere fatti.

Credo che vada fatta anche una riflessione sull'investimento nel potenziale umano che dobbiamo mettere in campo; quindi, grande solidarietà per le Forze dell'ordine, grande solidarietà per la Protezione civile, grande solidarietà per tutti coloro che nei comuni si trovano in modo volontario, magari anche non solo volontario, anche come dipendenti, a lottare contro queste situazioni (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) che noi affronteremo sicuramente sempre di più nel prossimo futuro; perché il cambiamento climatico non è provocato solo dall'uomo, ma anche da un'evoluzione probabilmente del clima terrestre.

Questo evidentemente ci porterà a situazioni sempre peggiori sotto questo profilo; mi auguro di no, ma abbiamo visto, in questi ultimi anni, che la situazione certamente non è migliorata, anzi è peggiorata.

Quindi, credo che l'investimento maggiore che si possa fare per il futuro - dovrebbe essere appunto già in parte nell'agenda del Governo – riguardi il fattore umano, ossia la possibilità di intervento, la possibilità di finanziamenti per le Forze dell'ordine, la Protezione civile e i comuni, affinché possano intervenire e dare soccorso con grande celerità e forza; oltre il risarcimento per chi ha sofferto o sta soffrendo ancora a causa di queste situazioni.

Situazioni, queste, che sono emergenziali non solo per il Nord Italia: vorrei ricordare anche la Sardegna e, al riguardo, vorrei un applauso di solidarietà (Applausi), perché anche questo territorio ha grandissime difficoltà e, al di là dell'ambiente, vi può essere anche la mano dell'uomo. Quindi, credo che il Governo debba riflettere su tutto ciò, debba intervenire e, soprattutto, creare fondi a favore di coloro che devono intervenire; quindi, più finanziamenti alle Forze dell'ordine, alla Protezione civile e un potenziamento per quanto riguarda le disponibilità dei comuni ad intervenire (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Corda. Ne ha facoltà.

EMANUELA CORDA (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Anche le alte temperature sono un sintomo dei cambiamenti climatici che avanzano, e non ce ne accorgiamo di certo adesso, che si stanno verificando questi tragici eventi. Abbiamo visto quello che è successo in Sardegna, ma non ha sorpreso nessuno; ha sorpreso, forse, per la violenza e la potenza di questo evento, ma sicuramente non ha sorpreso il fatto che ci sia stata, non dico inefficienza, però sorpresa nelle reazioni. È stato difficilissimo far fronte alle fiamme e, anzi, devo dire che, ancora in queste ore, si stanno spegnendo alcuni focolai. Questo è gravissimo, perché indica, ahimè, una disorganizzazione cronica. Ovviamente, sono vicina anch'io a tutti coloro che stanno operando per spegnere i roghi, per salvare gli animali, per salvare quel che resta di una biodiversità letteralmente spazzata via, annullata, però questo non basta, perché, evidentemente, non è stato fatto quello che si doveva fare negli anni. Non sono stati fatti investimenti sul territorio, sulla prevenzione di questi eventi, sul dissesto idrogeologico, sul controllo del territorio, sul fatto che ci siano proprietari di terreni che li tengono completamente incolti. Non viene fatta una mappatura dei terreni. Quindi, ogni anno, noi assistiamo sempre alla solita tragica vicenda e si verificano questi eventi assolutamente ingestibili. Tra l'altro, non abbiamo neanche allestito una flotta aerea adeguata. Abbiamo dovuto chiedere aiuto alla Francia, alla Grecia, con i Canadair (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è), perché la Sardegna non è in grado di difendersi da sola, non è in grado di proteggere il proprio territorio, le proprie comunità, e questo, francamente, è inaccettabile, perché vengono buttati soldi al vento ogni giorno e non si investe sull'ambiente. Quindi, francamente, sentire in quest'Aula, ogni volta, questi discorsi su cosa bisognerebbe fare, su cosa sarebbe bello, su come si sarebbe potuto intervenire, sinceramente, mi lasciano esterrefatta, perché, ogni volta, è la stessa storia e non si fa mai la prevenzione, non si fanno i piani antincendio. È stato approvato un decreto mostro “Semplificazioni”, che ha tolto tutti i controlli all'uso e l'abuso del suolo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è). Ma di che stiano parlando? E poi mi venite a dire: facciamo i controlli, diamo una mano ai volontari, alla Protezione civile.

Così non aiutiamo nessuno. Così mettiamo a rischio la sicurezza delle persone che, talvolta, spendono anche la vita in questi eventi e non risolviamo assolutamente nulla. Quindi, gradirei vedere finalmente fatti, che non si approvassero più provvedimenti così scandalosi e che si intervenisse veramente sull'ambiente, sulla tutela dell'ambiente e del territorio in maniera seria, perché veramente i cittadini non ne possono più (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Baldini. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BALDINI (CI). Grazie, Presidente. Per esprimere solidarietà e vicinanza alle popolazioni colpite da questa situazione e anche alla regione Lombardia, che ha sempre dimostrato di intervenire nelle calamità e nell'emergenza con urgenza e in maniera molto forte e determinata. Credo sia un modo, questo, per riflettere velocemente sul tema dell'acqua. Quello dell'acqua è un grande problema per l'Italia; forse, spesso, ce lo dimentichiamo, ma l'Italia è una penisola circondata da acqua.

La Lombardia è la regione dei grandi fiumi, ma anche dei grandi laghi, ed è per questo che, oggi, c'è un problema proprio in quella zona. Credo che la tematica dell'acqua non si possa affrontare soltanto quando arriva l'emergenza, quando dobbiamo intervenire con urgenza. È una riflessione proprio sull'identità del territorio, sulla valutazione del territorio che deve essere fatta a priori e deve avere una programmazione e un'osservazione del territorio. È soltanto in questo modo che possiamo intervenire, perché, quando accadono questi eventi, non accadono mai così spontaneamente. È vero che, oggi, c'è un cambiamento climatico importante e che ci sono grandi bombe d'acqua per cui, in maniera rapida, in pochissimo tempo, arriva un quantitativo d'acqua che distrugge un terreno che, fino a poco tempo fa, era completamente asciutto, proprio per il cambiamento climatico e l'alternarsi, in certe zone, di momenti di siccità e momenti di alluvione. Ma il vero problema riguarda l'osservazione di queste zone, che oggi vengono un po' dimenticate; vengono concessi permessi di edificabilità della zona e non vengono considerate situazioni che, invece, devono essere rispettate. La regione Lombardia ha questi grandi laghi. Se vogliamo ragionare in termini prospettici per l'Italia e per un turismo legato all'acqua, dobbiamo valorizzare soprattutto queste possibilità e quei territori, tenendo presente proprio la loro morfologia. Un “in bocca al lupo” a tutti coloro che stanno intervenendo, soprattutto alle Forze dell'ordine, alle persone che, come al solito, sono sempre pronte a intervenire. Noi abbiamo un presidente che è un sindaco di una città come Venezia e sappiamo quanto l'acqua abbia determinato problematiche anche nelle città: le città sono a rischio, come sono a rischio altri territori (Applausi dei deputati del gruppo Coraggio Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Paita. Ne ha facoltà. Poi passiamo agli emendamenti a scalare.

RAFFAELLA PAITA (IV). Presidente, anche Italia Viva vuole aggiungersi al coro di solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite in queste ore dagli eventi alluvionali; mi riferisco alla realtà di Cernobbio e, ovviamente, all'intera regione. È anche vero che, nei giorni precedenti, altre regioni sono state colpite dal maltemp:, il Piemonte e altre zone d'Italia. Questo, quindi, è il giorno in cui, inevitabilmente, dobbiamo ringraziare le forze che si stanno muovendo, Protezione civile, Vigili del fuoco, gli enti locali che, in questo momento, stanno affrontando una situazione di gravissima difficoltà. Però, Presidente, vorrei richiamare l'attenzione di quest'Aula anche sul fatto che non basta dire che è in atto una cosa ovvia, cioè il cambiamento climatico; è necessario affrontare questa discussione, ripartendo dall'idea che ci vogliono investimenti seri e duraturi nel campo del dissesto idrogeologico, per manutenere il territorio, per canalizzare le acque, per garantire davvero sicurezza. E, allora, non posso non ricordare che, nei precedenti Governi, e, in particolar modo, nel primo Governo Conte, è stata smantellata la struttura tecnica Italia Sicura (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva), che tante opere aveva garantito nel nostro territorio e tanto aiuto aveva dato anche alle regioni che, in questo momento, hanno bisogno.

Allora, se vogliamo affrontare con serietà e con rigore questa discussione, apriamola, facciamola e diamo compiutezza a un progetto duraturo in campo di sicurezza del sistema idrogeologico del nostro Paese e della sicurezza delle nostre città, ripristinando immediatamente una buona cosa che funzionava. Ve lo dice una persona che ha vissuto i drammi di Genova sulla propria pelle: in quella realtà, senza l'intervento della struttura tecnica di missione e i finanziamenti per allargare e creare lo scolmatore del fiume Bisagno, noi non avremmo mai avuto i risultati che, invece, ci sono stati e, in questo momento, il territorio sta già apprezzando. Quindi, usciamo dalla retorica, colleghi, andiamo ad affrontare la questione e mettiamoci al lavoro, perché davvero si faccia di più in campo di sicurezza nel nostro Paese.

Cerchiamo di recuperare una cosa giusta che era stata fatta e che aveva velocizzato tantissimo le opere in Italia (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Sono intervenuti tutti i gruppi e tutte le componenti, quindi passiamo, come era stabilito, alla prosecuzione del nostro ordine del giorno.

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 3161-A.

(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 3161-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli 8 emendamenti a scalare, di cui avevamo già citato la numerazione.

Passiamo quindi all'emendamento 5.130 Colletti.

Ha chiesto di parlare il deputato Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, aveva chiesto di intervenire…

PRESIDENTE. Io ho dato la parola a lei: dovrebbe gentilmente parlare.

SILVIA BENEDETTI (MISTO). Presidente, scusi….

PRESIDENTE. Io non ho dato la parola a lei. Il deputato Trano è abilitato a fare il suo intervento.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, per galanteria, c'è una mia collega che chiedeva di intervenire sull'ordine dei lavori, siccome la Presidenza non l'aveva vista…

PRESIDENTE. Ma non esiste, siamo tutti galanti, però c'è un Regolamento da rispettare. Lei ha facoltà di parlare, prego.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Va bene. Allora, sull'emendamento del collega Colletti, che verte su una questione che stiamo discutendo da questa mattina, sulla trasparenza, ovvero sulle audizioni che deve fare il nuovo direttore di questa neo istituita Agenzia, andando a leggere le funzioni, queste sono molteplici e io vorrei ricordarle ai colleghi oggi, in quest'Aula, perché parliamo di temi e funzioni molto, molto sensibili; ad esempio: l'Agenzia è autorità nazionale per la cybersicurezza; predispone la strategia nazionale di cybersicurezza; svolge ogni attività di supporto al funzionamento del nucleo della cybersicurezza; è Autorità nazionale competente e punto di contatto unico in materia di sicurezza e delle reti e dei sistemi informativi; è Autorità nazionale di certificazione; assume tutte le funzioni in materia di cybersicurezza già attribuite, dalle disposizioni vigenti, al Ministero dello Sviluppo economico; partecipa, per gli ambiti di competenza, al gruppo di coordinamento istituito dalle disposizioni attuative del decreto-legge n. 21 del 2012, recante norme in materia di poteri speciali sugli assetti nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni; assume le funzioni in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica attribuite alla Presidenza del Consiglio; assume tutte le funzioni già attribuite al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, dal citato decreto-legge n. 105 del 2019. Ancora, provvede, sulla base delle attività di competenza, del nucleo per la cybersicurezza, alle attività necessarie per l'attuazione e il controllo dell'esecuzione dei provvedimenti assunti dal Presidente del Consiglio; assume tutte le funzioni in materia di cybersicurezza già attribuite all'Agenzia per l'Italia digitale; assume le iniziative idonee a valorizzare la crittografia come strumento di cybersicurezza, secondo questa lettera introdotta in sede referente e, quindi, in sede di Commissione; provvede alla qualificazione dei servizi cloud per la pubblica amministrazione; sviluppa capacità nazionale di prevenzione e monitoraggio, rilevamento, analisi e risposta, per prevenire e gestire gli incidenti di sicurezza informatica e gli attacchi informatici. Ci sono poi altre innumerevoli funzioni che svolge l'Agenzia. Ora, io ne ho citate solo alcune - non le ho neanche finite di elencare tutte - e, sulla scorta di tutte le funzioni attribuite a questa neo Agenzia, ma vi pare possibile…

PRESIDENTE. Ha esaurito il suo tempo!

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). …che non ci debba essere un'attività di trasparenza, per cui venga a riferire in audizione…

PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare il deputato Colletti. Lei è andato fuori tempo. Quando do l'avviso, dovete cercare di chiudere. Siamo tutti educati, però bisogna esserlo anche nei confronti dell'Aula. Prego, deputato Colletti.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Sì, grazie Presidente. Sono sicuro che il collega Trano cercherà di intervenire anche successivamente. Prima di intervenire su questo emendamento, le chiedo una cortesia, Presidente: noi stiamo votando l'emendamento 5.130 Colletti e le chiederei quali emendamenti ha deciso di annettere a questa votazione.

PRESIDENTE. Noi stiamo votando l'emendamento 5.130 Colletti.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Le chiederei solo quali altri emendamenti sono annessi, perché lei ha fatto una dichiarazione…

PRESIDENTE. Gli altri 2 emendamenti sono il 5.127 Colletti, che sarebbe quello intermedio, e il 5.113 Colletti, che è l'ultimo; gli altri saranno dichiarati assorbiti.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Perfetto, grazie Presidente. Allora, io su questo, ovviamente, intervengo affermando la necessità - come ho già fatto prima - di una maggiore connessione tra il Comitato e l'Agenzia. Noi chiediamo, con questo emendamento, la presenza, almeno mensile, del direttore generale dell'Agenzia presso il Copasir. Nello stesso provvedimento, all'articolo 5, comma 1, viene previsto e specificato che l'Agenzia avrà sede in Roma. Avendo il Copasir sede ugualmente a Roma, sono convinto che non sarà di impedimento al direttore generale dell'Agenzia di riferire almeno mensilmente sulle proprie attribuzioni al Copasir.

Ovviamente, non avete previsto anche la sede in cui sarà l'Agenzia - la via e il numero civico - ma sono convinto che, tranne in rari i casi in cui nel GRA ci saranno incidenti o traffico, non sarà assolutamente di impedimento il poter presenziare. Questo nell'ottica di una sempre maggiore trasparenza dei nostri servizi, unitamente ai rappresentanti del nostro Parlamento, che portano ovviamente interessi diffusi e cercano di tutelare categorie diffuse insieme al Governo. Ovviamente, la sinergia, in questo tema, non può essere esclusivamente governativa, ma deve essere necessariamente parlamentare. Ricollegandosi proprio su questo, in realtà, vi era un emendamento interessante, a firma dei colleghi Aresta e Tofalo; era l'emendamento 1.5, che purtroppo dagli stessi presentatori è stato ritirato…

PRESIDENTE. Concluda deputato Colletti; ha esaurito il suo tempo.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Intervengo dopo; grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Sapia. Ne ha facoltà per un minuto.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-L'A.C'È). Sì, Presidente, grazie. Per sottoscrivere l'emendamento 5.130 del collega Colletti, anche perché abbiamo già detto negli interventi in precedenza che l'audizione del direttore generale dell'Agenzia sulle questioni di propria competenza è molto importante, sia per la questione della trasparenza sia per la questione della gestione del controllo. Quindi, io ancora non ho capito, nel merito, il perché del parere contrario a questo emendamento presentato dal collega Colletti, dove si chiede l'audizione sul lavoro svolto dall'Agenzia di cybersicurezza. Presidente, io ancora stento a capire il perché del diniego e richiedo, per suo tramite, che il relatore cambi il parere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Spessotto. Ne ha facoltà per un minuto.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Io intervengo per sottoscrivere l'emendamento 5.130 del collega Colletti del gruppo L'Alternativa c'è, che, appunto, prevede, in linea con gli emendamenti precedenti che sono stati bocciati, che vi sia un raccordo molto più frequente tra il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica - un organo di raccordo con il Parlamento - e il direttore generale dell'Agenzia per la cybersicurezza.

Con questo emendamento prevediamo che vi sia una regolarità di incontri tra questi due organi, almeno una volta al mese, quindi 12 volte l'anno. Ritengo sia assolutamente necessario questo coordinamento regolare e frequente e quindi chiedo di sottoscrivere l'emendamento e che venga modificato il parere su questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Costanzo, per un minuto. Ne ha facoltà.

JESSICA COSTANZO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Per richiedere la sottoscrizione di questo emendamento e per fare anche una proposta al Governo: noi siamo qui a richiedere il rispetto di un principio di trasparenza. Quindi, non siamo noi a richiedere la cadenza effettiva - annualmente, due volte l'anno - con cui dovrebbe essere audito il presidente, è importante però che ci sia questo confronto e questo monitoraggio, che ci sia appunto un iter che venga effettivamente presidiato. Quindi, chiedo al Governo e alla maggioranza, più che altro, di individuare un termine entro cui comunque permettere questa audizione, prevista appunto all'interno del testo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Sodano, per un minuto. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (MISTO). Presidente, nel precedente emendamento chiedevamo di permettere che vi fosse almeno un'audizione all'anno del nuovo direttore dell'Agenzia per la cybersecurity. Questo è addirittura più provocatorio, perché ve ne chiediamo una al mese - prima una all'anno, adesso una al mese - per fare in modo che almeno qualcosa, qualche interesse nasca. Anche dal punto di vista della stampa, nessuno sta parlando più di ciò che avviene dentro questo Parlamento e credo sia fondamentale, in questo senso, avere veramente un sussulto di volontà di fare trasparenza, perché è più che legittimo chiedere almeno un'audizione, se non al mese, all'anno, di questa nuova Agenzia.

PRESIDENTE. Non ci sono altre richieste di intervento...

Colleghi, vi chiedo scusa - deputato Maniero, stia tranquillamente in piedi perché le sto per dare la parola - ma vi prego di prenotarvi con un minimo di preavviso perché, altrimenti, è difficile tenere sotto controllo 630 persone e altrettante braccia - anzi, il doppio - che si alzano.

Quindi, deputato Maniero, parli tranquillamente ma cerchiamo di essere accorti e di programmare un minimo le richieste di intervento.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Maniero, per un minuto. Ne ha facoltà.

ALVISE MANIERO (MISTO-L'A.C'È). La ringrazio, Presidente, e mi scuso anche per il preavviso, certamente scarso. Tramite lei, vorrei ringraziare il collega Colletti perché, nel sottoscrivere questo emendamento, non posso non condividere anche lo spirito con cui viene fatto. Prima dicevo che un confronto tra questo organo istituzionale e la nuova Agenzia, di nuova creazione, una o due volte l'anno è praticamente una sede simbolica, non è certo una sede operativa. Un incontro sistematico di 12 volte l'anno, quindi praticamente mensile, di raccordo e di controllo darebbe il necessario raffronto di controllo democratico da parte dell'organo del Parlamento verso questa Agenzia, in un momento così sensibile, un momento in cui l'attività legislativa - ripeto - del Parlamento è, di fatto, come iniziativa, ridotta al minimo e in cui vediamo le più rilevanti e impattanti riforme del Paese venire realizzate tramite decreto (non serve citare la “riforma Cartabia”, che tratteremo tra qualche giorno). Nella materia dei servizi rafforzare questa sensibilità sarebbe stato veramente un bel segno. Io non mi capacito dei pareri negativi su questo tipo di emendamenti, che mi sembrano il presupposto basilare per il lavoro, ma ne prendo atto e mantengo le speranze.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.130 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.127 Colletti.

Ha chiesto di parlare il deputato Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, questa mattina stiamo cercando con ogni mezzo e con ogni sforzo di portare un po' di trasparenza su questa Agenzia che davvero ricopre delle funzioni molto importanti - io prima ne avevo citate circa una decina, ma ce ne sarebbero ancora tante altre da elencare - e di far comprendere ai colleghi qui in Aula che non stiamo parlando di un tema tanto per perdere tempo. Qui c'è un'esigenza di trasparenza e tanto è già stato fatto con molte disposizioni normative rispetto alle pubbliche amministrazioni: cito, ad esempio, il FOIA e cito molte relazioni annuali di diversi enti presentate qui, in Parlamento, recentissimamente; anche la Commissione di vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti farà una relazione annuale sull'attività svolta da quella bicamerale su tutti gli interventi di CDP. Davvero, non si comprendono le ragioni per cui oggi a noi, che con questa serie di emendamenti chiediamo, invochiamo, pretendiamo quasi che ci sia un atto di trasparenza sulle attività che andrà a svolgere questa neo-Agenzia, il Governo abbia dato questo parere contrario su questa serie di emendamenti. Davvero lo chiedo con grande curiosità ma, soprattutto, per spiegare all'esterno, ai cittadini, per quale motivo c'è stata questa valutazione contraria da parte del Governo. Ecco, vedo che ha alzato la testa il rappresentante del Governo: magari ci dia indicazioni in tal senso, così lo andiamo a spiegare anche all'esterno. Ripeto, non è una presa d'atto su un tema così sensibile ma una richiesta per argomentare anche ai cittadini, perché poi, puntualmente, quando andiamo nelle piazze a chiedere i voti e a chiedere i consensi, dobbiamo dare spiegazioni su quello che facciamo qui. Dovreste spiegare allora per quale motivo chiedere un'audizione al direttore dell'Agenzia, con una cadenza - io direi - anche trimestrale, non sarebbe opportuno, proprio per i temi delicati che questa Agenzia svolge, quanto meno per fornire una ratio, una spiegazione, una motivazione, un'argomentazione utile per poter dire all'esterno che il Governo ha bocciato una serie di emendamenti del collega Colletti per siffatte motivazioni. Purtroppo, qui continuiamo a parlare ma vediamo che non ci sono reazioni da parte di nessuno. E questa cosa davvero fa male perché poi sulla trasparenza ci sono forze politiche qui dentro che si sono spese tantissimo. C'è chi doveva aprire le scatole di tonno ma qui non riusciamo neanche ad aprire un pacchetto di chewing gum su questa questione.

PRESIDENTE. Concluda, ha esaurito il suo tempo.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Quindi, davvero, Presidente, concludo chiedendo e ribadendo se qualcuno dai banchi del Governo…

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà, per un minuto.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Questa è una serie di emendamenti con i quali andiamo ad indicare una necessità, la necessità che il direttore generale della neonata Agenzia venga audito dai membri del Copasir, membri del Copasir su cui ovviamente sono tornato anche in altri emendamenti e sui quali presenteremo degli ordini del giorno, per chiedere appunto che l'attuale Ministro D'Incà, nella sua qualità di Ministro per i Rapporti con il Parlamento, li valuti in piena autonomia e serenità di giudizio.

Sulla trasparenza c'è da dire, purtroppo, che manca spesso nelle Commissioni e nelle decisioni di quest'Aula ma anche della Presidenza, ma non deve mancare invece quando trattiamo di poteri dello Stato.

PRESIDENTE. Concluda.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Questo emendamento intende esclusivamente chiedere che ci sia una data certa, nella quale il direttore generale dell'Agenzia debba….

PRESIDENTE. Ha esaurito il suo tempo, grazie.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie a lei.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Forciniti. Ne ha facoltà, per un minuto.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente. Non penso che nessuno dotato di buonsenso possa ritenere questo emendamento pericoloso o pregiudizievole per quanto riguarda le funzioni dell'Agenzia, perché non penso che un'audizione ogni sei mesi, piuttosto che nove, possa ritenersi un intralcio alle funzioni dell'Agenzia stessa. Quindi, penso che il volersi ostinatamente schierare contro questo emendamento celi invece una questione ideologica, che è quella proprio volutamente e deliberatamente di indebolire sempre più, di delegittimare e spogliare il Parlamento delle sue funzioni principali. Quella legislativa già gliel'avete presa, perché ormai questo Parlamento non legifera più: ratifica decreti che vengono catapultati in quest'Aula, senza nemmeno darci il tempo, neanche in sede referente in Commissione, di dire una mezza parola. State togliendo anche la funzione di controllo e di verifica, rispetto all'operato di altre istituzioni…

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). …e, anche quando c'è un minimo tentativo di provare a rendere questo Parlamento…

PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare il deputato Sapia. Ne ha facoltà, per un minuto.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente, intervengo sempre per sottoscrivere l'emendamento Colletti, questa volta è il 5.127. Il dibattimento è sempre lo stesso: l'audizione del direttore generale, questa volta nove volte l'anno, sempre per una questione di trasparenza e di controllo. Non riesco proprio a comprendere il parere negativo, anche se, a dire la verità, il collega Trano è stato illuminante sul controllo di chi doveva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno. Ma c'è stata un'inversione di tendenza, perché, da forza parlamentare antisistema, si è ritrovata poi al mattino come moderata-liberale (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è); quindi, non gli conviene la gestione, non gli conviene il controllo, ma gli interessa soltanto la corsa alla poltrona (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Maniero. Ne ha facoltà, per un minuto.

ALVISE MANIERO (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente. Non è certo di questi giorni il declino del ruolo centrale del Parlamento nel potere legislativo e nel controllare l'Esecutivo, però non vedo perché accelerare ulteriormente questo processo, tanto più in questa fase delicata, dove il controllo democratico non sarebbe solo auspicabile, ma dovrebbe essere necessario per garantire una democratica rappresentatività a tutti coloro in Italia che dei sommovimenti e dei sussulti di questi anni soffriranno non poco. Questo è un altro di quegli emendamenti - “minimi” mi verrebbe da chiamarli - che implorano di fare cose scontate: far audire all'organo preposto del Parlamento una fondamentale carica dell'Agenzia di sicurezza, uno dei ruoli esecutivi che più esecutivi non si può. Impedire e obliterare questo raccordo, dal punto di vista legislativo, è come un'autocastrazione che inviterei questo organo invece ad evitare, esercitando pienamente il suo ruolo.

PRESIDENTE. Concluda.

ALVISE MANIERO (MISTO-L'A.C'È). Ho concluso, la ringrazio.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Raduzzi. Ne ha facoltà.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Grazie Presidente. Intervengo anch'io su questo emendamento 5.127 dell'ottimo collega Colletti - che peraltro vi chiedo di sottoscrivere -, perché qui stiamo assistendo ad un fatto molto grave, una serie di bocciature, così, una dietro l'altra, senza alcuna motivazione né da parte del Governo, né da parte del relatore di questo provvedimento. Infatti, vorrei capire perché non si possa mettere almeno un vincolo nel numero di audizioni - che il Copasir può richiedere - di questo direttore della nuova Agenzia della cybersicurezza. È una richiesta di trasparenza che vuole mettere al centro il Parlamento, un Parlamento che è sempre più esautorato, a botte di cabine di regia, a botte di segreterie tecniche e di colpi di fiducia su ogni decreto. Quindi, veramente vorrei capire anche da parte del relatore di questo provvedimento…

PRESIDENTE. Concluda.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). …perché tutti questi emendamenti, che, tra l'altro, hanno varie gradazioni rispetto a quelli che possono essere gli interventi al Copasir, perché…

PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Corda. Ne ha facoltà, per un minuto.

EMANUELA CORDA (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente, sottoscrivo anche questo emendamento. Ovviamente, è un emendamento che va sulla scia degli altri che abbiamo presentato. Credo che il modo migliore per porre fine alle nostre richieste sia quello di votarlo e magari condividerlo, visto che è una norma di trasparenza è assolutamente condivisibile. Non vedo perché non si possano fare queste audizioni, per dare trasparenza ad un lavoro che - l'abbiamo detto e ridetto - comunque coinvolge uno dei settori strategici di questo Paese a livello mondiale. E, in Italia, ancor di più, abbiamo bisogno di più controlli e trasparenza.

Abbiamo detto che il Copasir dovrebbe assurgere a questo ruolo e, quindi, chiamare in audizione il direttore dell'Agenzia della cybersecurity. Se è un problema di tempi, noi abbiamo fatto delle proposte di buonsenso: abbiamo chiesto che le audizioni fossero fatte ogni sei mesi, poi ogni dodici mesi, poi abbiamo chiesto una volta al mese, insomma ci sono tutte le opzioni possibili, un ventaglio incredibile che non dovete che scegliere.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Spessotto. Ne ha facoltà.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Scusi, siamo all'emendamento 5.127, giusto?

PRESIDENTE. Affermativo, chiedo scusa, avevo il microfono spento.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). La ringrazio, Presidente, mi ero persa tra questi emendamenti. Chiedo di sottoscrivere anche questo emendamento a firma del collega Colletti, della componente di L'Alternativa c'è, di cui faccio parte, che prevede che il Copasir chieda l'audizione del direttore generale dell'Agenzia su questioni di propria competenza nove volte l'anno. È un'altra delle opzioni che il collega sta cercando di proporre, perché vi sia un raccordo tra il Copasir e il direttore generale dell'Agenzia.

A tal proposito, è utile ricordare che il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, appunto il Copasir, è stato istituito con l'articolo 30 della legge 3 agosto 2007, n. 124 ed ha la funzione di verificare in modo sistematico e continuativo che l'attività del Sistema di informazione per la sicurezza si svolga nel rispetto…

PRESIDENTE. Ha esaurito il suo tempo. Concluda.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Va bene, chiedo di sottoscrivere il presente emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.127 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.113 Colletti.

Ha chiesto di parlare il deputato Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Intanto chiedo di sottoscriverlo. Siamo arrivati all'emendamento che chiede di effettuare l'audizione del direttore generale una volta l'anno. Io capisco che non vogliamo dare troppo da lavorare al direttore e, quindi, non convocarlo una volta al mese, due volte al mese, tre volte al mese. Però, almeno una volta, potrebbe scomodarsi per venire a riferire, tra l'altro, al Copasir, che ha una funzione non delicata, ma strategica per la sicurezza del Paese.

Come è stato più volte ribadito e sollecitato dai miei colleghi de L'Alternativa c'è, chiediamo davvero un contributo di trasparenza su un'Agenzia che è stata appena istituita.

Quindi, sarebbe anche opportuno, sarebbe anche il caso, a mio avviso, che si effettuasse questa audizione, così anche da capire come ha lavorato quantomeno il primo anno; quantomeno ci venga a dire quali sono tutte le funzioni che ha svolto e ha ricoperto nel primo anno di attività, così, insomma, da dare un contributo notevole sia in termini di trasparenza, ma anche in altri ambiti, per vedere effettivamente se è cresciuta la pericolosità degli attacchi hacker, per esempio, oppure se sono cresciute le truffe a livello informatico, oppure se ci sono informazioni sensibili che sono state prelevate da parte di soggetti stranieri. Allora, noi ci troviamo di fronte a un emendamento che chiede semplicemente di audire questo benedetto direttore ma, nelle forme e nei modi, almeno una volta ogni 12 mesi. Ormai questo è un appello, anzi diciamo che cerchiamo di combattere sull'oscurità che sta calando su questa Agenzia, perché davvero è improponibile che non si possa nemmeno fare un'audizione una volta all'anno. Io, all'inizio di questa giornata, avevo fatto un esplicito riferimento a una questione davvero brutta, una questione veramente imbarazzante anche per tutti noi, cioè che ci sono agenti segreti che si mettono a disposizione di organizzazioni non proprio limpide per la ricerca di dati, per la ricerca di informazioni di carattere personale - e, quindi, di informazioni sensibili - e lo fanno non rispettando i principi e il mandato che gli è stato affidato. Per questo, Presidente, è l'ultimo appello che noi facciamo, ma in maniera accorata, al rappresentante del Governo e ai relatori che siedono qui al banco del Comitato dei nove per mandare avanti almeno un emendamento di buonsenso. Io credo davvero che una volta all'anno si possa fare, almeno una volta l'anno, quindi chiediamo di venire incontro a questa richiesta che facciamo come forza di opposizione. Tra l'altro, ribadiamo che, all'interno del Copasir, in questo momento c'è uno squilibrio fortissimo, perché è rappresentato da un solo membro di opposizione…

PRESIDENTE. La ringrazio.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, credo che la nostra sia una proposta di buonsenso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Colletti. Ne ha facoltà per un minuto.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). La ringrazio, Presidente. Intervengo nuovamente su un mio emendamento in ordine alla nomina del direttore generale dell'Agenzia; nomina che avviene per 4 anni e che, come specificato, può essere prorogata di ulteriori 4 anni. Potenzialmente il primo rappresentante di questa neonata Agenzia può avere un potere molto ampio per ben 8 anni, un potere che non hanno neanche i singoli parlamentari di questo Parlamento, che valgono, spesso e volentieri, purtroppo meno di un usciere di qualsiasi Ministero. Ebbene, che a un direttore generale, che può stare in carica per ben 8 anni, non venga almeno imposta un'audizione…

PRESIDENTE. Concluda.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). …un minimo di audizioni presso il Comitato competente, che è il Copasir, mi sembra alquanto bizzarro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Sapia. Ne ha facoltà, per un minuto.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Come prima, per sottoscrivere l'emendamento in questione del collega Colletti per l'audizione del direttore generale da parte del Copasir. Sottoscrivo per due ordini di motivi, Presidente: per l'audizione del direttore generale, ma anche per ristabilire la democrazia all'interno del Comitato Copasir, che dovrebbe rappresentare in maniera equa l'intero Parlamento. Avere soltanto un membro di opposizione e nove membri di maggioranza, maggioranza in questo momento assembrata e fiera, non è possibile, Presidente. Quindi, una migliore distribuzione e l'audizione di questo benedetto direttore per farci capire cosa farà questa nuova Agenzia di cybersicurezza (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Forciniti. Ne ha facoltà, per un minuto.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Questa questione, su cui stiamo insistendo tanto, può sembrare anche residuale, marginale, secondaria. Noi ci teniamo affinché questo direttore generale della costituenda Agenzia abbia un contatto con il Parlamento. Poi, che sia a cadenza mensile, semestrale o annuale è un dettaglio, però almeno che ci sia questo contatto. È una cosa che può sembrare secondaria e magari qualcuno può pensare che noi lo stiamo facendo per ragioni meramente ostruzionistiche. Ovviamente non è così - non è così! -, perché se noi mettiamo questa cosa insieme a tutto un disegno più generale di depotenziamento e di esautoramento del Parlamento, tutto quanto assume contorni molto grigi e molto cupi. Noi, non più tardi della settimana scorsa, abbiamo convertito in legge un decreto che esautora proprio il Parlamento anche da ogni minima forma di controllo rispetto a quella che sarà la gestione del PNRR.

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Avevamo provato, anche con emendamenti, ad affermare la necessità che il Parlamento potesse entrare nei lavori della cabina di regia e della segreteria tecnica e c'è stato sempre e sistematicamente detto di “no”.

PRESIDENTE. La ringrazio…

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Anche adesso ci state dicendo di “no” rispetto alla necessità sacrosanta che il Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è)

PRESIDENTE. Grazie, ha concluso il suo tempo.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.113 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Passiamo ora all'esame di dodici emendamenti che costituiscono una serie a scalare, dall'emendamento 5.114 Colletti all'emendamento 5.132 Colletti. Ai sensi dell'articolo 85, comma 8, primo periodo, del Regolamento, e secondo la prassi consolidata, la Presidenza porrà in votazione il primo emendamento (5.114 Colletti), quello intermedio (5.107 Colletti) e l'ultimo emendamento della serie (5.132 Colletti), dichiarando gli altri assorbiti. Passiamo alla votazione dell'emendamento 5.114 Colletti. Ha chiesto di parlare il deputato Forciniti. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, forse questo emendamento potrebbe sembrare più un po' provocatorio, perché qui chiediamo che queste audizioni avvengano ogni mese. È chiaro che magari l'obiettivo potrebbe anche essere quello di addivenire a una riformulazione oppure a un'approvazione degli emendamenti successivi o anche semplicemente a un accantonamento, perché il nostro intento è veramente quello di difendere strenuamente la centralità di questo Parlamento, che, purtroppo, in questi primi mesi di Governo Draghi ha visto, giorno dopo giorno, sempre di più erodere il suo terreno e anche la possibilità di poter incidere su ciò che riguarda tutto quello che sta succedendo in questo Paese, in un momento in cui la pandemia ci dice che la politica dovrebbe riprendere in mano il suo ruolo e anche la sua leadership, in un momento in cui la politica dovrebbe rivendicare l'idea della visione da affermare per uscire proprio dalla pandemia. Una pandemia che ci ha fatto capire forse anche quanto fosse sbagliato un certo modello decisionale che mirava ad accentrare le decisioni e a responsabilizzare sempre più le élite, l'establishment, le lobby, quindi a spostare sempre più l'asse delle decisioni al di fuori di questo Parlamento. Quindi, io non credo che “ideologia” sia una brutta parola. Questa è anche una battaglia ideologica per affermare che il Parlamento - in particolare, le forze che hanno vinto le elezioni politiche avendo portato una visione ai cittadini - non sia del tutto spogliato della propria funzione primaria, che deve essere proprio quella di tracciare la via, di affermare una visione. La pandemia ha colpito tutto il mondo, eppure nessun Paese del mondo si è sognato di affidarsi in questo momento storico a una tecnocrazia di banchieri e di burocrati senza arte né parte. Nessun altro l'ha fatto al mondo! In nessun altro Paese del mondo si sta spogliando, il Parlamento, di funzioni o lo si sta ritenendo magari una superstizione, una zavorra quasi, perché quello che sta accadendo in Italia è questo, cioè che il Parlamento viene ritenuto una zavorra.

È evidente che c'è questa tendenza a ritenerlo tale quando si istituiscono cabine di regia, governance, segreterie tecniche, tutto quello che serve per fare in modo che il Parlamento conti sempre di meno. È evidente che lo si ritiene un orpello, una zavorra, quando si piazzano le fiducie per stroncare sul nascere ogni forma di dibattito. È evidente che lo si fa anche quando si parla di noi, in maniera proprio cocciuta, ostinata, anche in riferimento a cose minime di buonsenso come questa. Stiamo costituendo l'Agenzia, siamo costituendo altre sovrastrutture rispetto a quella del potere legislativo: va bene, noi non stiamo dicendo che non vada fatto, facciamolo…

PRESIDENTE. Concluda…

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). …ma almeno teniamo un minimo di legame o di contatto fra queste sovrastrutture burocratico-amministrative e quello che poi è il potere legislativo, che non è più in grado di esercitare la sua funzione primaria e neanche quella secondaria di sindacato ispettivo o di controllo rispetto a queste sovrastrutture, che quotidianamente vengono messe in piedi…

PRESIDENTE. Ha esaurito il suo tempo, grazie.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Colletti. Ne ha facoltà, per 1 minuto. Poi la deputata Spessotto.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente, avevo chiesto di intervenire già un minuto o due minuti fa. Volevo chiedere - non nel merito di questo emendamento, ma nell'ottica anche di una migliore interfaccia sui prossimi - l'accantonamento di questo emendamento e, quindi, anche un parere del relatore e del Governo su tale richiesta di accantonamento.

PRESIDENTE. Il relatore? Prego, deputata Paita.

RAFFAELLA PAITA , Relatrice per la IX Commissione. Negativo.

PRESIDENTE. Il Governo? Il Governo non si esprime, giustamente, chiedo scusa.

Dunque, la volete porre in votazione, questa richiesta di accantonamento?

Ha chiesto di parlare a favore il deputato Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, noi chiediamo di accantonare questo emendamento, perché, almeno una volta ogni 12 mesi, si possa conferire, si possa audire, questo citatissimo direttore dell'Agenzia. E chiedo ai colleghi di dare valore a questa istituzione, a quest'Aula, a questo luogo deputato alla discussione, perché ormai, a colpi di fiducia, non riusciamo a dibattere, non riusciamo più ad avere una dialettica su nulla. Addirittura, si fanno Consigli dei Ministri dove si preannunciano le fiducie, che credo sia un fatto di una gravità inaudita.

Ma, nel merito, siccome stiamo parlando della tutela, della sicurezza delle infrastrutture cibernetiche, delle reti e dei sistemi, che, comunque, hanno una grande rilevanza di interesse nazionale, noi ormai siamo, penso, una delle pochissime forze che all'interno di questo consesso chiede realmente di avere trasparenza e, quindi, di avere maggiori informazioni, maggiori dettagli, di avere quel set informativo che può far stare sereni, perché, comunque, lo sappiamo che c'è una recrudescenza degli attacchi informatici.

Le epoche che ci attendono, ormai, vertono quasi esclusivamente sulla digitalizzazione, ormai andiamo verso criptovalute, andiamo verso la diffusione pervasiva dei social media network e ci sono delle big company che catturano le nostre abitudini di consumo, riescono a tracciare i nostri profili, addirittura lo fanno anche in ambito politico. Ci sono diverse storie davvero raccapriccianti, che sono avvenute anche in occasione delle elezioni in altri Paesi esteri, dove sono molto più all'avanguardia, rispetto al nostro Paese, su questi argomenti.

Però, io, Presidente, chiedo veramente di accantonare almeno un emendamento e avviare una seria riflessione e un serio ragionamento su questo emendamento, che chiede semplicemente di dare una maggiore trasparenza, che oggi viene negata con i continui pareri contrari che stanno dando il Governo e, complici, i relatori.

Io davvero non riesco proprio a comprendere le ragioni per cui neanche viene fornita una ratio, una spiegazione, neanche ci viene data una parvenza di spiegazioni rispetto a tutti questi pareri contrari; poi, tra l'altro, non la deve fare a noi, questa audizione, la deve fare al Copasir. E quindi, sembra già che sul nascere ci sia questo conflitto, ci sia questa incompatibilità tra questi due enti, che, in realtà, devono collaborare e devono avere, come dire, un flusso reciproco di informazioni e di scambio di dati.

Davvero è inspiegabile quello che sta avvenendo questa mattina in quest'Aula. Non si riesce neanche a chiedere un accantonamento, magari per andare a ragionare con il Governo, con i relatori, come è avvenuto per tantissimi provvedimenti, quando si convocano le opposizioni, si portano nella stanza del Governo, del Ministro per i rapporti con il Parlamento, e si cerca di ragionare, chiedendo che sia votato favorevolmente questo emendamento. Cioè, neanche questo, ormai, siamo arrivati a fare più.

Io veramente sono preoccupato, non soltanto per la sicurezza del Paese, ma anche per l'esautoramento e la deriva che ha preso il Parlamento tutto: andiamo di fretta, convertiamo decreti-legge senza avere un minimo di discussione, si mettono le tagliole, le ghigliottine alle 2 di notte, si torna in Aula, si fanno figuracce perché non sono stati acquisiti i pareri del MEF, mancano le coperture, si è fregata l'opposizione, perché poi, tra l'altro, quello della semplificazione era un emendamento dell'opposizione, quindi si sospende, e nel frattempo l'Aula attende che la Commissione di merito deliberi i pareri del MEF.

Davvero, Presidente, io non so più che cosa siamo diventati qui dentro. A me sembra che l'unica forza di opposizione, L'Alternativa c'è, abbia ancora un po' il lume della ragione e riesca a fare questi distinguo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è). Gli italiani davvero devono sapere quello che sta avvenendo in queste Aule parlamentari, perché è imbarazzante, ma, oltretutto, i cittadini italiani…

PRESIDENTE. Concluda.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Concludo, Presidente. Io mi chiedo: quando andrete a fare campagna elettorale, che cosa andrete a raccontare ai cittadini, che non decidete niente più? Che ormai è arrivato il dittatore Draghi a dirvi quello che dovete fare? Che siete tutti yes men (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è)?

PRESIDENTE. Grazie. Immagino che non ci siano interventi contro, passiamo quindi ai voti…

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Chiedo di parlare

PRESIDENTE. Deputato Colletti, a che titolo, scusi?

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, visto che nessuno interviene per il “no” all'accantonamento, mi faccio latore io delle possibili interpretazioni per il “no” all'accantonamento e chiedo di intervenire (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. No, non è possibile, guardi.

Passiamo ai voti.

Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di accantonamento dell'emendamento 5.114 Colletti.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge per 301 voti di differenza.

Ha chiesto di parlare la deputata Spessotto, che si era prenotata per l'intervento di merito, a titolo personale, sull'emendamento 5.114 Colletti. Ne ha facoltà, per un minuto. Vi chiedo cortesemente, poi, di stringere gli interventi, perché dobbiamo fare la pausa per la sanificazione. Prego, deputata Spessotto.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere questo emendamento del collega Colletti, de L'Alternativa c'è, che va sempre nell'ottica di una maggiore trasparenza, come i precedenti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.114 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Sospendiamo, a questo punto, l'esame del provvedimento, che riprenderà alle ore 16,35.

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 15,05, è ripresa alle 16,35.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANDREA MANDELLI

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Battelli, Enrico Borghi, Brescia, Casa, Maurizio Cattoi, Ciprini, Colletti, Delmastro Delle Vedove, Dieni, Giachetti, Mulè, Mura, Nardi, Occhiuto, Paita, Perantoni, Rizzo, Serracchiani, Vito e Raffaele Volpi sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente 93, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 3161-A.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 3161-A: Conversione in legge del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, recante disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell'architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale.

Ricordo che, nella parte antimeridiana della seduta, è stato da ultimo respinto l'emendamento 5.114 Colletti.

(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 3161-A​)

PRESIDENTE. Passiamo ora all'esame dell'emendamento intermedio dei dodici emendamenti che costituiscono una serie a scalare, da 5.114 Colletti a 5.132 Colletti, ossia dell'emendamento 5.107 Colletti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Sapia. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Intendo sottoscrivere l'emendamento del collega Colletti. Ricordo che stiamo esaminando il decreto-legge di conversione in materia di cybersicurezza. All'articolo 6 del decreto, è scritto che il Copasir possa chiedere l'audizione del direttore generale dell'Agenzia. Con questo emendamento, Presidente, intendiamo chiedere al Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) l'audizione del direttore dell'Agenzia. Credo sia un emendamento valido con cui si intende monitorare i lavori in trasparenza.

Presidente, da questa mattina non capiamo il motivo di un parere costantemente contrario su questo emendamento con cui chiediamo l'audizione del direttore generale presso il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, visto e considerato che stiamo esaminando il decreto sulla cybersicurezza.

Presidente, noi di L'Alternativa c'è rimaniamo basiti del parere costantemente negativo del relatore; abbiamo chiesto anche l'accantonamento di vari emendamenti, ma questo è sempre risultato vano.

Allora, con questo emendamento, Presidente, noi chiediamo l'audizione del direttore generale almeno nove volte l'anno per monitorare in trasparenza il lavoro di questa Agenzia.

Quindi, Presidente, tramite lei, chiedo al relatore di modificare il parere su questo emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.107 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

È la prima votazione, quindi attendiamo qualche istante per dare modo ai colleghi di prendere le postazioni. Ovviamente, invito a farlo il più velocemente possibile.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Passiamo ora all'emendamento 5.132 Colletti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). La ringrazio, Presidente. Innanzitutto, Presidente, anche se non è un intervento sul Regolamento, vorrei da lei una verifica. Quando è stato richiesto l'accantonamento prima della pausa per la sanificazione, è intervenuto, a favore, il mio collega Trano. Visto che nessuno è intervenuto contro, avevo provato ad intervenire io, ma non mi è stata data la parola; vorrei capire se vi sia una preclusione all'interno di una componente parlamentare per far sì che, nella medesima componente, non possano intervenire uno a favore ed uno contro, poiché, nel silenzio della maggioranza, avevo interesse a comprendere questo silenzio e a far mio questo silenzio, immettendo nel dibattito parlamentare quali potessero essere le motivazioni di un ipotetico - come poi è avvenuto - voto contrario in Assemblea. Quindi, siccome non mi è stata data la parola, vorrei chiedere a lei, Presidente…

PRESIDENTE. Allora, il tema è che il collega del suo stesso gruppo è intervenuto facendo la proposta di accantonamento ed è incongruo che lo stesso gruppo chieda poi di intervenire a favore. Quindi, è incongruo che nello stesso gruppo ci sia la richiesta di fare l'una e l'altra parte.

Non c'è nessuna preclusione, c'è un atteggiamento logico del gruppo, rispetto a una richiesta di accantonamento e al conseguente comportamento nella fattispecie della sua richiesta.

Ora, però, torniamo al merito. Siamo all'emendamento 5.132 Colletti. Ha chiesto di parlare l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. In realtà, ho detto che intervenivo nel merito, ma era una digressione regolamentare; su questo, poi, magari, potremmo discutere in separata sede su eventuali precedenti o prassi che segue la Presidenza in questi casi.

Ad ogni modo, su questo emendamento noi continuiamo sulla scia degli altri emendamenti con i quali abbiamo chiesto una maggiore trasparenza e, cioè, un obbligo per il direttore generale dell'Agenzia, ma anche un obbligo normativo, per lo stesso Copasir e per coloro che ne detengono la presidenza, di audire lo stesso direttore generale dell'Agenzia sui profili di competenza, con una determinata scansione temporale.

Con questi emendamenti abbiamo proposto diverse scansioni temporali, non c'è stato per nessun tipo di scansione, alcun tipo di accordo della maggioranza o del Governo.

Mi sarei aspettato almeno un intervento contrario, anche unico, nello spiegare i motivi di disaccordo; questo, purtroppo, non è avvenuto e non posso che dolermi di tale atteggiamento, poiché denota poche motivazioni nell'agire quotidiano di partiti che compongono questa variegata maggioranza, ma anche dello stesso Governo che, a quanto si vede, non è capace di difendere le proprie posizioni; in primis, sarebbe il Governo a dover intervenire, poiché non parliamo di un provvedimento di natura parlamentare, ma di un decreto-legge che è in conversione e che, quindi, promana direttamente dalla volontà dell'Esecutivo.

Questa mancanza di trasparenza in quest'Aula - non affermare le motivazioni dei propri provvedimenti, dei propri dinieghi per me è una mancata trasparenza - è data dal non voler audire, con una certa scansione temporale, il direttore generale dell'Agenzia all'interno del Copasir.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Trano. Ne ha facoltà, per un minuto.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente. Credo che gli italiani, nel 2018, abbiano chiesto di cambiare pagina; nelle urne, hanno espresso la volontà di avere una maggiore consapevolezza, una maggiore partecipazione in ordine a ciò che avviene negli enti pubblici.

Oggi siamo qui a discutere di una semplice audizione con una cadenza che ormai può decidere anche il Governo - non c'è nemmeno più bisogno che siano indicati da noi la mensilità, l'annualità, la semestralità - purché venga fatto questo esercizio di democrazia e venga audito questo direttore, perché vogliamo sapere come viene garantita …

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Trano.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). …la sicurezza nazionale delle nostre infrastrutture e delle reti…

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Sodano. Ne ha facoltà, per un minuto.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie, Presidente. Sono numerosi gli emendamenti che abbiamo presentato; chiedo di sottoscrivere quello del collega Colletti perché, se c'è un provvedimento che dà vita a questo nuovo organo sulla cybersecurity, sembra legittimo che il Parlamento richieda che almeno ci sia un'audizione all'anno per un motivo di trasparenza, per permettere a tutti i deputati di conoscere quali sono le indagini, le ricerche e gli obiettivi. Non si capisce proprio nel metodo perché il Governo non voglia intervenire, anche con un singolo intervento, per farci capire qual è la discriminante che fa bocciare tutti questi emendamenti.

Credo sia legittimo continuare, quindi, a fare battaglia in Parlamento anche per i prossimi emendamenti, perché sembra una cosa di buonsenso; è un emendamento a costo zero. Già il testo originario prevede si possa chiedere questa audizione una volta l'anno…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Sodano.

MICHELE SODANO (MISTO). … rendiamola obbligatoria.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Spessotto. Ne ha facoltà.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente. Siamo all'emendamento 5.132 del collega Colletti della componente L'Alternativa c'è che chiedo di sottoscrivere in linea con gli emendamenti che ho sottoscritto in precedenza.

Anche questo emendamento ci porta al tema della maggiore trasparenza, prevedendo che il Copasir possa chiedere l'audizione del direttore generale dell'Agenzia su questioni di propria competenza ogni dodici mesi. Quindi, una volta all'anno credo sia il minimo come richiesta. Ricordo che il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha la funzione di verificare, in modo sistematico e continuativo, che l'attività del sistema di informazione per la sicurezza si svolga nel rispetto della Costituzione e delle leggi nell'esclusivo interesse…

PRESIDENTE. Grazie onorevole Spessotto.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). … e per la difesa della Repubblica e delle sue istituzioni. Quindi, che abbia un regolare rapporto almeno una volta l'anno…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Spessotto.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Forciniti. Ne ha facoltà, per un minuto.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Questa maggioranza, i relatori, questo Governo mi sembrano molto manzoniani. Infatti, mi sembra proprio di capire che questa audizione non s'ha da fare né domani né mai né ogni tre mesi né ogni sei mesi né ogni anno (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è). Ci sono i “bravi”, in questo caso impersonati dai buoni relatori, che ci dicono che non si può assolutamente fare questa audizione, e poi c'è “don Rodrigo Draghi”, che, dal suo palazzotto, ordina che il Parlamento debba essere ridotto ad una larva, senza avere la minima possibilità di contare nemmeno in qualcosa di simbolico, come sarebbe l'audizione di un benedetto dirigente, direttore dell'Agenzia - che a quest'ora avrà il singhiozzo per quante volte lo abbiamo nominato - di fronte al Copasir, di tanto in tanto, per farci sapere cosa stanno combinando in questa Agenzia che si metterà in piedi.

Quindi, veramente un atteggiamento di chiusura totale, indiscriminato, che ci umilia, ci fa veramente sentire anche inutili nella nostra…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Forciniti.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Vallascas. Ne ha facoltà per un minuto.

ANDREA VALLASCAS (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Concordo con quanto è stato detto dai precedenti interventi: sostanzialmente, con l'istituzione di questa nuova Agenzia, ritengo corretto che sia possibile, almeno nella prima fase di attività, audire la stessa Agenzia, perché ovviamente, come ho detto prima, essendo una fase iniziale, è bene monitorare l'attività ed eventualmente correggere la normativa, ponendo in essere adeguati rimedi per far funzionare nel meglio la stessa Agenzia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Raduzzi. Ne ha facoltà.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Grazie, Presidente. Chiedo di intervenire anch'io su questo emendamento, il 5.132 dell'ottimo collega Colletti, perché veramente trovo inaudito il silenzio del Governo e anche della maggioranza che, per il tramite del relatore, sta zitta e non ci dà un parere, non ci dice le motivazioni di questo parere negativo rispetto ad una serie di emendamenti che abbiamo presentato per chiedere trasparenza.

Chiediamo, sostanzialmente, di mettere vincoli a queste audizioni che, per come è scritta attualmente la norma, potrebbero anche non esserci, perché ciò è a totale discrezione della Commissione. Invece noi chiediamo di mettere per iscritto che, ogni tot, venga a riferire il direttore di questa nuova Agenzia per la cybersicurezza e venga a riferire in Parlamento, il luogo dove dovrebbero essere prese le decisioni.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 5.132 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Passiamo all'emendamento 6.100 Colletti.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, un attimo sull'ordine dei lavori: non è il 5.132?

PRESIDENTE. No, il 5.132 è stato respinto, qualche attimo fa, dai colleghi. Ora siamo passati all'emendamento 6.100 Colletti. Lei intende intervenire? Va bene, onorevole Colletti, a lei la parola sul 6.100.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Essendo passati all'articolo 6, ovvero su come verrà organizzata l'Agenzia per la sicurezza nazionale, intendo, con la mia dichiarazione di voto, illustrare anche questo provvedimento. In specie, con questa nostra attività emendativa noi chiediamo, visto che la cosiddetta organizzazione dell'Agenzia sarà fatta a mezzo di un regolamento e considerato che questo regolamento sarà fatto, a norma del comma 3, a mezzo di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il MEF, previo parere del Copasir, sentito il CIC - addirittura, quindi sussiste la medesima problematica di cui discutevo in precedenza sulle cosiddette definizioni -, in realtà noi chiediamo una cosa un po' più larga, ovvero, considerato che non tutti i gruppi parlamentari e le componenti parlamentari sono presenti all'interno del Copasir, si chiede che tale regolamento, e quindi tale decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, venga discusso in una sede parlamentare più propria, una sede parlamentare ove possano partecipare e possano ascoltare eventuali interventi e discussioni tutti i deputati di tutti i gruppi parlamentari, ma, volendo, anche altri deputati che non fanno parte delle competenti Commissioni parlamentari, perché ricordiamo che, tra Camera e Senato, saranno solo 10 i parlamentari che potranno dare un parere sul citato regolamento, e riteniamo che 10 parlamentari per dare un parere su un regolamento emanato attraverso un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri siano troppo pochi. Qui faccio presente una questione personale, Presidente: siamo una componente parlamentare di opposizione e, non avendo rappresentanti all'interno del Copasir, non potremmo neanche discutere del decreto sulla organizzazione dell'Agenzia nazionale di cybersicurezza. Questo ritengo sia un vulnus alla partecipazione democratica e anche al controllo parlamentare che dovrebbe informare, in realtà, i lavori di questo Parlamento, perché, ricordiamo, noi non siamo solo legislatori, anzi, ormai non lo siamo più, ma almeno lasciateci la potestà di svolgere la nostra attività ispettiva e la nostra attività consultiva mediante l'analisi e la verifica dei regolamenti almeno di queste agenzie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Trano. Ne ha facoltà, per un minuto.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere l'emendamento 6.100 del mio collega Colletti e questo mi dà anche modo di discutere sul Copasir, perché attualmente ha una composizione che è difforme rispetto al regolamento che ne disciplina le funzioni, in quanto, a oggi, consta di un solo membro dell'opposizione. Noi abbiamo assistito per mesi a questa querelle dove si chiedeva continuamente di avere le dimissioni del presidente precedente e di voler poi addirittura ripartire da zero, quindi chiedere le dimissioni di tutti i membri del Copasir, per poi eleggere nuovamente tutti i membri…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Trano.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Spessotto. Ne ha facoltà, per un minuto. Prego i colleghi di fare attenzione a indossare bene la mascherina, naso e bocca, grazie.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Mi scusi, Presidente, sono io che mi sono prenotata in ritardo, mi dispiace. Siamo all'emendamento 6.100 del collega Colletti, del gruppo L'Alternativa c'è, che chiedo di sottoscrivere. Anche questo emendamento sostanzialmente prevede che vi sia un maggiore coinvolgimento delle Commissioni parlamentari competenti, quindi è un emendamento assolutamente condivisibile, con cui si chiede che vi sia una partecipazione delle Commissioni, o, meglio, un parere delle Commissioni, sia sull'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia, sia sul regolamento di funzionamento. È quindi una norma assolutamente giusta e condivisibile, che mi sento di sottoscrivere, con questo intervento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Sapia. Ne ha facoltà per un minuto.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-L'A.C'È). La ringrazio Presidente, per sottoscrivere l'emendamento 6.100 del collega Colletti, del gruppo L'Alternativa c'è. Io credo che il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), debba essere - ritorno sull'argomento, Presidente - equamente distribuito; non può essere composto da 9 membri di maggioranza e 1 di opposizione. Quindi, Presidente, è normale che c'è uno squilibrio di rappresentanza delle forze parlamentari, quindi, con questo emendamento chiediamo anche che sia rivista la composizione del Copasir.

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.100 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Passiamo ora all'esame di tre emendamenti che costituiscono una serie a scalare, dall'emendamento 6.101 Colletti all'emendamento 6.103 Colletti. Ai sensi dell'articolo 85, comma 8, primo periodo, del Regolamento, e secondo la prassi consolidata, la Presidenza porrà in votazione il primo emendamento - 6.101 Colletti - e l'ultimo emendamento della serie - 6.103 Colletti -, dichiarando assorbito quello intermedio.

Passiamo, quindi, dall'emendamento 6.101 Colletti, su cui ha chiesto di intervenire l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). La ringrazio, Presidente. Con questo emendamento, andiamo a modificare il numero degli uffici di livello dirigenziale generale di questa Agenzia, ovvero al comma 1 dell'articolo 6, in merito all'organizzazione, è previsto che in questo regolamento si possa prevedere l'articolazione fino al numero massimo di 8 uffici di livello dirigenziale generale, nell'ambito delle risorse finanziarie destinate all'Agenzia. Noi riteniamo, Presidente, come spesso accade in molte agenzie, ma anche in molti uffici pubblici e in molti ministeri - e il rischio è che ciò accada anche in questa stessa agenzia - che vi siano troppe dirigenze e pochi lavoratori sul campo, per così dire. È proprio per questo motivo, che vorremmo dare l'opportunità di inserire, da una parte, più lavoratori sul campo, ma anche di insistere meno sul finanziamento a questa Agenzia, perché riteniamo che 8 uffici dirigenziali - generali addirittura, quindi praticamente 8 dirigenze generali - siano sinceramente troppi per una neonata agenzia. Anzi, lasciare l'opportunità a un mero regolamento, che come dicevo prima non passa neanche per le Commissioni parlamentari, un regolamento che non passa neanche per la Commissione bilancio, che deve dare il prescritto parere almeno sui normali emendamenti ex articolo 81, riteniamo che non permetta una serena organizzazione di questa Agenzia: troppi galli nel pollaio, troppi dirigenti, Presidente. Con questo emendamento noi li riduciamo.

Questo è il primo emendamento che votiamo, con cui sostituiamo il numero da 8 a 5, che ci sembra sinceramente un numero abbastanza congruo per una neonata agenzia. Ci sarà il tempo per valutare l'operato di questa organizzazione ed eventualmente ci sarà il tempo per questo Parlamento e per questo Governo, sentito anche il Copasir e le altre Commissioni parlamentari, di modificare l'organizzazione stessa.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Costanzo. Ne ha facoltà per un minuto.

JESSICA COSTANZO (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente. Vorrei chiedere la sottoscrizione di questo emendamento perché, come ha detto bene il mio collega Colletti, appare piuttosto ridondante questa organizzazione e questo funzionamento tra gli uffici di livello dirigenziale generale e poi quelli di livello dirigenziale non generale. Sembra che l'intento sia quello di distribuire più poltrone ma non sappiamo chi, effettivamente, svolga il vero lavoro, il vero funzionamento di questa Agenzia, visto che, tra l'altro, ha diverse funzioni, per come sono state citate in precedenza. Quindi, chiediamo il dimezzamento anche dell'articolazione, in nome della razionalizzazione delle risorse, che tanto piace a questo Governo, per rendere più snella, efficiente e razionale l'organizzazione di questa Agenzia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Trano. Ne ha facoltà per un minuto.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere l'emendamento dell'ottimo collega Colletti e anche di intervenire per porre un tetto al numero degli uffici di livello dirigenziale di cui può avvalersi questa Agenzia. Mi sembra una misura di buon senso, in quanto veniamo dalla conversione, in questo ramo del Parlamento, del “decreto Semplificazioni-bis, governance e distruzione ambientale” e, in quella sede, abbiamo visto quanti poltronifici sono stati aperti, sono stati varati per assunzioni di tantissimi dirigenti e di personale che in questo caso dovrebbe guidare le risorse del Recovery Fund. Mutuando da quella pessima esperienza, adesso anche su quest'altra Agenzia noi siamo intervenuti chiedendo di non dare remunerazioni ulteriori rispetto…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Trano. Ha chiesto di parlare l'onorevole Forciniti. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Abbiamo fatto giusto in tempo a finire con un'infornata di nuovi uffici dirigenziali, nuove assunzioni e nuove prebende nello scorso “decreto Semplificazioni” e ora ci ritroviamo, ancora una volta, a moltiplicare questi centri dirigenziali, questi luoghi di potere e di burocrazia, che poi diventa tecnocrazia, e che di fatto si concretizzano in un commissariamento della democrazia, che sopravvivrà anche a questo Governo Draghi, perché prima o poi ve ne dovrete andare da questo Governo. Tuttavia, rimarrà tutta quella sottostruttura e sovrastruttura di reti, di ramificazioni, di centri amministrativi che state creando per poter continuare a tenere sotto commissariamento le istituzioni democratiche, anche dopo che ve ne sarete andati. Io spero che ciò accada prestissimo, spero che ve ne andiate prestissimo dal Governo di questo Paese; intanto, però, stiamo cercando di limitare i danni. Otto dirigenze generali per questa Agenzia per la cybersecurity; ma a che cosa servono otto dirigenze? Facciamone cinque, che secondo me sono già tante….

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Forciniti.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Spessotto. Ne ha facoltà per un minuto.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente, io intervengo per sottoscrivere tutti e tre gli emendamenti, il 6.101, il 6.102 e il 6.103 del collega Colletti, della componente L'Alternativa c'è, che vanno ad intervenire sull'organizzazione dell'Agenzia per la cybersicurezza. In particolare, l'articolo 6, al comma 1, prevede che vi siano ben otto uffici di livello dirigenziale generale mentre noi invece prevediamo, con questi emendamenti, di ridurne il numero a cinque, a sei o a sette, cercando di snellire, di efficientare l'organizzazione di questa Agenzia. Quindi, mi sento di condividere assolutamente questi principi e chiedo di sottoscrivere questi emendamenti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Paolini: è così o ho capito male io?

LUCA RODOLFO PAOLINI (LEGA). Ha capito bene, Presidente.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LEGA). Vorrei dire ai colleghi una cosa seria: buttarla in caciara, cioè fare degli emendamenti così, tanto per perdere tempo, svilisce il ruolo di questa Assemblea.

PRESIDENTE. Mi perdoni, non voglio essere pedante, ma la mascherina deve metterla bene; metta bene la mascherina.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LEGA). Mi scusi, Presidente. Avete presentato emendamenti, il 12.105 Colletti e il 12.94 Colletti, in cui cambiate i numeri, così. Io capirei un'opposizione che dica “300 son troppi, facciamone 200” - in Francia ce ne hanno 1.000 - ma intervenire così - 128, 129, 131, 180, 160, 255, 30, 120 unità - sembra veramente una cosa che, secondo me, porta disdoro. Dite una cosa anche giusta ma così la rendete ridicola davanti ai nostri datori di lavoro, che sono gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Onorevole, capisco il suo disappunto, però “in caciara”, magari, non è proprio l'espressione migliore.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Sapia. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Io credo che ogni componente possa presentare il numero di emendamenti che ritiene utile al miglioramento del provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'alternativa c'è). Con questo intervento, Presidente, voglio sottoscrivere l'emendamento 6.101 Colletti. Da stamattina stiamo vedendo come diminuiscono, fino ad azzerarsi, le audizioni del direttore generale ma aumentano gli uffici, aumentano le poltrone. Il Governo del “Papa-Re Draghi” aumenta poltrone, aumenta pastrocchi però non va ad aiutare persone in difficoltà con la pandemia o la sindemia. Quindi, Presidente, con questo emendamento, noi chiediamo di diminuire da 8 a 5 gli uffici di organizzazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Vallascas. Ne ha facoltà per un minuto.

ANDREA VALLASCAS (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Se al comma 1 dell'articolo 6 si prevede di poter istituire fino ad un massimo di 8 uffici dirigenziali, ne consegue che verranno istituiti non 6, non 7, ma 8 uffici e ritengo che, per far funzionare, invece, l'Agenzia le risorse debbano essere destinate a chi effettivamente svolge la parte operativa. Quindi, ritengo che sia corretto ridurre il numero degli uffici e destinare queste risorse a chi effettivamente svolge un lavoro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Corda. Ne ha facoltà.

EMANUELA CORDA (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Anch'io lo vorrei sottoscrivere e sostenere. Ritengo che sia un emendamento importante e che non sia un'inezia, come diceva invece il collega, evidentemente disturbato dal tempo che stiamo impegnando in Aula. Però ricordo che abbiamo trascorso settimane senza fare assolutamente nulla, lavorando due giorni alla settimana; quindi, non credo che discutere un emendamento in più possa essere un problema, anche perché parliamo di una moltiplicazione di posizioni dirigenziali e credo questo sia nell'interesse di tutti. In un momento così drammatico per il Paese, dove tutti si aggrappano a questi soldi del Recovery Fund, come se fossero la manna dal cielo, tiriamo fuori dei soldi per moltiplicare le poltrone. Quindi, i soldi per le poltrone ci sono; non ci sono, invece, per tutto il resto (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.101 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.103 Colletti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Forciniti. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Per registrare un fatto storico in quest'Aula: finalmente, alle 17,10, accadde il miracolo, si alzò un parlamentare di maggioranza per dire qualcosa (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è). Accadde il miracolo, dopo settimane, ma non per parlare nel merito bensì per manifestare intolleranza rispetto a una legittima attività di opposizione che noi, così pochi ma almeno battaglieri, stiamo provando a fare, per la quale credo meritiamo almeno un minimo rispetto.

Ora, non capisco sinceramente come si possa svilire l'attività di una forza di opposizione che, nel conformismo generale di un'Aula che ormai non esprime più nemmeno un vagito di orgoglio, prova almeno ad affermare un pensiero, un'idea diversa: stiamo dicendo che otto dirigenti per questa Agenzia sono troppi. Poi mi meraviglia ancora di più che questo fastidio verso la democrazia, verso anche una legittima forma - se vogliamo minima - di ostruzionismo arrivi da una forza politica, come la Lega, che ha fatto delle battaglie parlamentari anche la sua impronta. Io ricordo Calderoli che presentava 82 milioni di emendamenti…

PRESIDENTE. Onorevole Giglio, la mascherina, per piacere.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). …sulle leggi che non gli piacevano. Allora “come si cambia per non morire”, collega Paolini, mi verrebbe da dire! Perché quella Lega di lotta adesso è diventata una Lega di Governo, una Lega moderata, una Lega europeista, una Lega di sistema, una Lega che strizza l'occhio a Draghi, che bacia la pantofola dei liberisti e poi si lamenta quando ci sono quattro gatti - ripeto: quattro gatti - che provano almeno, con dignità - magari senza risultati, questo lo vedremo nel tempo -, però almeno…

PRESIDENTE. Onorevole, stia nel merito dell'intervento, non a provocare i colleghi (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Siamo intervenendo sull'emendamento in questione, quindi restiamo sul tema, perché la provocazione è peggio di quello che lei denuncia.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Non volevo provocare nessuno, tra l'altro ho anche molto rispetto per il collega Paolini.

PRESIDENTE. Allora restiamo sul tema: stiamo discutendo dell'emendamento 6.103 Colletti.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Vorrei semplicemente fare una considerazione: accolgo con soddisfazione che qualcuno, dai banchi della maggioranza, si sia alzato a dire qualcosa e spero che, in futuro, si possa reggere un minimo di discussione nel merito, perché vorrei capire sulla base di quale valutazione, anche empirica o comunque fattuale, si decide che ci vogliono otto dirigenti per questa agenzia, otto dirigenti generali, e perché non ne bastano sei, cinque o sette, per esempio. Vorrei che qualcuno me lo spiegasse; diversamente, continueremo questa nostra battaglia per affermare il principio che, in questo momento, moltiplicare le poltrone e moltiplicare i centri decisionali significa solo dover accontentare gli appetiti di questa inedita maggioranza-accozzaglia che ha bisogno ovviamente di piazzare ognuno il proprio uomo dentro la pubblica amministrazione. Tutto questo poi si concretizza, alla fine, in un commissariamento delle istituzioni democratiche, destinato anche a sopravvivere a questa triste pagina di Governo tecnico che commissaria la democrazia e il Parlamento e che purtroppo lascerà tracce, anche un po' sporche, secondo me, anche dopo che questo Governo se ne sarà andato.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Allora, almeno lasciateci la libertà di affermare questa idea e questo principio di dire che per noi 8 dirigenti generali dentro l'Agenzia…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Forciniti.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Io davvero sono stupito perché porre un tetto al numero di dirigenze, di cui può avvalersi questa costituenda Agenzia, mi sembra una norma di buonsenso, soprattutto oggi, che ci sono tante società che stanno licenziando i propri dipendenti, li stanno mandando a casa con un semplice sms. Quindi, mi chiedo: cosa c'è di strano nel chiedere una sorta di riproporzionamento degli uffici, degli impiegati, di tutti i “colletti bianchi” che poi entreranno all'interno di queste strutture? Guardate che, con il “decreto Semplificazioni-bis”, c'è stato un grande proliferare di carrozzoni dove questa maggioranza non ha difficoltà a spartirsi i posti e i ruoli, perché loro litigano, ma sono d'accordo su tutto quando si tratta di dividersi la pappatoia. Quindi, Presidente, davvero chiedo anche alla rappresentante del Governo che vedo…

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Trano.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà per un minuto.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie. In realtà più che a titolo personale vorrei fare un intervento, se è possibile, sul Regolamento, ma sarò brevissimo, Presidente. Io ritengo - avendo ascoltato l'intervento del collega Paolini e successivamente l'intervento del mio collega Forciniti - che questi siano interventi legittimi, assolutamente legittimi, ma non comprendo perché si sia voluto, per così dire, silenziare invece quasi solo l'intervento del mio collega Forciniti. Quindi, non vorrei, Presidente, che ci fosse un doppio peso da parte di questa Presidenza. Spero vivamente di no, però vorrei solo farlo notare.

PRESIDENTE. Come si ricorderà, sono intervenuto a stigmatizzare il termine che ha usato l'onorevole Paolini: l'ho definito “non congruo”. Quindi, quello l'avevo già fatto anch'io. Intende intervenire a titolo personale sull'emendamento 6.103 Colletti? Perfetto. L'onorevole Colletti ha facoltà di parlare, per un minuto, a titolo personale, sull'emendamento 6.103.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente. Come ho detto in precedenza, con questo emendamento andiamo a diminuire gli uffici di livello dirigenziale generale. Faccio una specifica: nel futuro regolamento è previsto che si possano istituire “fino a”, quindi non è specificatamente segnalato che debbano essere otto. Però, sappiamo bene che, quando la politica vuole creare livelli e uffici dirigenziali generali, così come li chiamano, avviene sempre che gli appetiti della cosiddetta pubblica amministrazione - parlo di pubblica amministrazione in senso lato - poi debordino sul lavoro parlamentare. Quindi, sarà quasi certo, ahimè, che, a livello di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, poi vengano effettivamente istituite otto articolazioni di uffici dirigenziali generali.

PRESIDENTE. Concluda.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Quindi, ben conoscendo questo, noi chiediamo che almeno vengano ridotte a 7.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giuliodori. Ne ha facoltà.

PAOLO GIULIODORI (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente. Intanto, chiedo di sottoscrivere l'emendamento e poi vorrei porre all'attenzione dell'Aula una questione che, secondo me, è abbastanza importante, nel senso che va bene che prendiamo questi otto dirigenti - sarebbe meglio un po' meno, sinceramente - però il problema sarebbe anche dove li prendiamo. È previsto nel decreto di poterli prendere presso altre pubbliche amministrazioni, ma il problema è che sinceramente non so quali siano le competenze nelle altre pubbliche amministrazioni per quanto riguarda la cybersecurity. Quindi, francamente, non so nemmeno se questi otto dirigenti possano veramente fare un lavoro efficace oppure verranno presi, come al solito, tra gli amici degli amici. Quindi, diciamo che è meglio sette che otto, se dovessimo votare qualcosa.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Costanzo. Ne ha facoltà, per un minuto.

JESSICA COSTANZO (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente. Chiedo innanzitutto di sottoscrivere questo emendamento e poi vorrei precisare una cosa. Non siamo qui a dare dei numeri, come è stato detto. In realtà, stiamo cercando di combattere, con il dialogo e con il confronto, per cercare di portarvi ad un dimezzamento di questi organi e di questi enti che, a livello dirigenziale, sono veramente eccessivi, sono piuttosto ridondanti. Se pensiamo agli otto uffici di livello dirigenziale, più quei trenta di livello dirigenziale non generale, stiamo arrivando ad un vero e proprio “poltronificio”. Non vorremmo che quegli otto, che sono di livello dirigenziale, siano poi in quota delle varie parti di maggioranza, visto che sono proprio otto le varie espressioni di maggioranza nel Governo. Così, magari sarà una casualità.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Sodano. Ne ha facoltà, per un minuto.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie Presidente. Chiedo innanzitutto di sottoscrivere l'emendamento del collega Colletti. C'è un filo conduttore in questa nostra battaglia, perché vediamo un filo conduttore nelle politiche di questo Governo, ossia creare quante più dirigenze possibili. Abbiamo denunciato, nel silenzio di media e giornali, che, nel “decreto Sostegni-bis”, nonostante il PNRR già prevedesse l'assunzione di nuovi tecnici, fossero stati trovati ben 30 milioni di euro per creare due nuovi posti da dirigente all'interno del Ministero dell'Economia e finanze.

Allora, ciò che si richiede è un atteggiamento sobrio nei confronti della creazione di nuovi posti dirigenziali, in un momento in cui le nostre economie dovrebbero essere spese ben in altro modo, così come nel “decreto Sostegni”, al di là di quelle assunzioni, avremmo dovuto trovare i soldi per il bonus psicologico, per il bonus palestre, per prorogare il contratto di rioccupazione, cosa che non è stata fatta.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole Sodano.

MICHELE SODANO (MISTO). Allora, in questo senso, chiedo una riflessione in quest'Aula per poter veramente arrivare ad un massimo di 7…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Sodano. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.103 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.108 Colletti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Giuliodori. Ne ha facoltà.

PAOLO GIULIODORI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. In questo emendamento, 6.108 Colletti – intanto chiedo di sottoscriverlo - non parliamo più di personale dirigenziale, ossia parliamo sempre di personale dirigente, ma non generale, quindi sostanzialmente un livello inferiore. Riporto un po' e proseguo il filo di quello che stavo dicendo precedentemente. Qui andiamo più sul tecnico, ossia è un personale che dovrebbe coordinare e, quindi, gestire tutti gli uffici che sono relativi ad attività pratiche dell'Agenzia. Quindi, parliamo di attività molto tecniche e molto specifiche e, pertanto, si ripresenta il discorso delle competenze. Io faccio fatica a pensare che si possano trovare persone di questo calibro che possano gestire una tale materia, all'interno di un'Agenzia della cybersicurezza, un'Agenzia di uno dei Paesi più importanti del mondo, su un tema che è appunto la cybersicurezza, che sta diventando veramente molto importante nell'ambito mondiale, ma anche nell'ambito delle cosiddette cyberwar, ossia nel contesto di difesa. Stiamo parlando di un ambito che è assolutamente - ripeto – tecnico, nel quale addirittura le università non sono neanche pronte a formare giovani menti; anzi stanno adesso piano, piano aprendo dei corsi per quanto riguarda, per esempio, la laurea triennale o dei corsi di master per esempio. Quindi, faccio fatica a pensare che si possano trovare figure adatte a questo ruolo. Da una parte, è vero sicuramente che il contratto che viene offerto è quello riservato ai dipendenti di Banca d'Italia, che è sicuramente un contratto che dà molte tutele, molti diritti e molto conveniente dal lato del compenso e dello stipendio. Dall'altra, però, dobbiamo considerare il fatto che questo tipo di ambito, questo tipo di lavoro, è diventato molto ricercato, perché abbiamo una domanda di lavoro molto ampia a livello internazionale e un'offerta molto bassa. Se dovessi pensare a tutti i giovani italiani che se ne stanno andando dall'Italia, se ne stanno andando anche per questo motivo, proprio perché sono appassionati di cybersecurity e trovano all'estero la possibilità di studiare, di formarsi e comunque di spendere le proprie competenze in qualcosa che a loro piace; e prendono, tra l'altro, stipendi anche molto più elevati rispetto a quelli di Banca d'Italia.

PRESIDENTE. Concluda.

PAOLO GIULIODORI (MISTO-L'A.C'È). Quindi, da un lato, sicuramente, è una buona cosa aver messo questo tipo di contratto, dall'altro, però, non credo che sarà sufficiente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Trano. Ne ha facoltà, per un minuto.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente. Chiedo di sottoscrivere l'emendamento del collega Colletti e, dunque, di intervenire perché nella precedente proposta emendativa abbiamo provato a convincere e a far riflettere i colleghi di quest'Aula che un numero di 8 uffici di livello dirigenziale generale è importante. Adesso ci proviamo anche con gli uffici di livello dirigenziale non generale, in quanto se ne chiede un numero di trenta, ma va da sé che già prevedere in questa norma di fissare un tetto fino a 30 uffici è un qualcosa per cui, già dalla partenza, non è molto chiaro quali siano le intenzioni e le strutture che devono comporre questa Agenzia.

PRESIDENTE. Concluda.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Io mi sarei aspettato, quanto meno, un livello di specificazione un po' più dettagliata della struttura di questa Agenzia. Invece, si pongono dei tetti massimi, che sono…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Trano.

Ha chiesto di intervenire l'onorevole Colletti, che non vedo. Onorevole Spessotto, ha chiesto di intervenire lei?

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Sì, Presidente, sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Intervengo perché, nonostante, con tanta fatica e dopo tanti anni di battaglie, siamo arrivati ad avere finalmente aree con cartelli dove c'è scritto chiaramente che non si può fumare, come nel corridoio retrostante l'Aula, continuo a trovare colleghi che fumano in queste aree (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è) e penso che, da legislatori…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole. Avviserò i Questori di avere un più stringente controllo (Commenti di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà per un minuto.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Allora, prima di tutto vorrei stigmatizzare l'espressione appena ascoltata da parte del collega della Lega - mi sembra -, anche perché, con quella raucedine, sarebbe meglio magari non continuare a fumare.

In secondo luogo, intervengo sul mio emendamento, che è stato firmato dal mio ottimo collega Trano, il quale emendamento va a modificare non gli uffici di livello dirigenziale generale, come erano quelli in precedenza, ma le articolazioni di livello dirigenziale non generale, ovvero quegli uffici dirigenziali con funzioni di rilievo inferiore rispetto ai precedenti la cui titolarità è attribuita dal dirigente di ufficio di livello dirigenziale.

PRESIDENTE. Concluda.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Se ho finito il tempo, interverrò sul successivo emendamento, Presidente, che praticamente coinvolge lo stesso tema.

PRESIDENTE. Ha ancora un secondo, onorevole. Nessun altro chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.108 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.104 Colletti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Giuliodori. Ne ha facoltà.

PAOLO GIULIODORI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Intanto chiedo di firmare l'emendamento 6.104 Colletti. Siamo sullo stesso tema. Questa volta cerchiamo di venire incontro alla maggioranza e mettiamo 28 dirigenti anziché 30. Penso che questo, almeno da parte del Governo, possa avere un attimo di attenzione appunto per diminuire il numero dei dirigenti, perché, tra l'altro, a livello italiano ne abbiamo fin troppi, più o meno in tutte le pubbliche amministrazioni, ma ci mancano un po' i dipendenti comunali, i dipendenti delle varie pubbliche amministrazioni, i dipendenti dalle agenzie. Alcune stime dicono che noi abbiamo un deficit di circa 2-3 milioni di dipendenti pubblici rispetto a Germania e a Francia. Noi ci lamentiamo spesso dei servizi pubblici, ci lamentiamo spesso che non funzionano, che funzionano in ritardo, che ci danno problemi. Ebbene sì, uno dei problemi è proprio il fatto che non abbiamo abbastanza dipendenti pubblici, checché ne dicano i mass media e checché ne dica la corsa ad attaccare il cosiddetto “furbetto del cartellino”, che esiste - non dico che non esiste - ma che fa parte sicuramente di una minoranza, è sicuramente uno specchietto per le allodole per nascondere il reale problema, che è quello dei dipendenti pubblici, che, appunto, non abbiamo e, se li abbiamo, li abbiamo con un'età media molto, molto alta.

Stiamo parlando di circa 45-50 anni come età media - quindi, figuriamoci i più anziani - e, secondo gli ultimi dati, solo 2 dipendenti pubblici su 100 sono giovani. Stride un po' la narrazione del PNRR, con questo digitale e con questa innovazione, quando poi i giovani all'interno della pubblica amministrazione sono pochissimi e stride anche un po' quello che sta facendo il Ministro Brunetta, che sostanzialmente sta mettendo tutti i bastoni tra le ruote per evitare - non si sa bene il perché - che i giovani possano entrare nel mondo della pubblica amministrazione. Quindi, ci ritroviamo una pubblica amministrazione sempre più vecchia e con sempre meno competenze in un mondo in cui le competenze digitali sono importantissime, anzi, nel mondo digitale le innovazioni sono talmente rapide che anche gli stessi giovani certe volte fanno fatica ad essere al passo con i tempi e, quindi, ad avere competenze adeguate. Eppure, noi siamo così bravi a lasciarli fuggire, siamo così bravi a tagliare la spesa, appunto, e anche a tagliare i dipendenti pubblici…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole Giuliodori.

PAOLO GIULIODORI (MISTO-L'A.C'È). …e siamo così bravi a non offrire servizi al cittadino.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Trano. Ne ha facoltà, per un minuto.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Chiedo anch'io la sottoscrizione dell'emendamento del collega Colletti. Ho notato che nel testo viene indicato un numero massimo di uffici di livello dirigenziale, sia generale sia non generale, e che le risorse finanziarie per consentire di definire e di svolgere, quindi, in pieno questa attività da parte di questi uffici, generali e non generali, sono rimesse, successivamente, a stanziamenti disposti dal bilancio, secondo il fabbisogno che avranno questi dipartimenti. Ora, io mi chiedo: ma si può non definire ex ante quali sono le risorse da destinare per far lavorare questi uffici e invece…

PRESIDENTE. Concluda.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). …andare anno per anno a chiedere quali saranno le risorse, in base a chissà quali criteri?

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Trano.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.104 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 6.105 Colletti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Questo emendamento mi permette di intervenire sull'importanza del collegio dei revisori dei conti poiché interviene proprio su questo specifico aspetto e cioè - questo è l'importante - il modo in cui vengono nominati i revisori dei conti all'interno delle agenzie e all'interno delle società partecipate dallo Stato, interamente o anche solo con la maggioranza all'interno dell'assemblea delle diverse società. Questo perché, come sanno molti che trattano di questa materia ma anche molti che trattano della vicina e connessa materia degli enti territoriali, viene da sé che anche per il collegio dei revisori, come una volta per il cosiddetto preposto, quando c'era un controllo preventivo della Corte dei conti sugli atti degli enti territoriali, e, adesso, per la figura del preposto, sia come consigliere che appartiene, ad esempio, al MEF all'interno delle società partecipate sia come consigliere della Corte dei conti, che partecipa anche alla vita societaria delle società partecipate, l'importanza è data dalla terzietà. Ebbene, la loro terzietà non riguarda solo il requisito della funzione ma riguarda soprattutto il requisito della nomina. Ovviamente, è terza una persona, con una determinata competenza, un revisore in questo caso, se è nominata da un ente diverso, da un potere diverso da quello rispetto al quale deve esercitare il controllo; infatti, vien da sé che, se il revisore dei conti viene nominato dallo stesso potere su cui deve esercitare il controllo, vi è sostanzialmente una quasi indebita intromissione in una sorta di inquinamento ambientale sugli stessi poteri del revisore dei Conti. Su questo noi come Parlamento dovremmo fare un ragionamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trano. Ne ha facoltà, per 1 minuto.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere l'emendamento dell'ottimo collega Colletti. Allora, il collegio dei revisori dei conti, allo stato attuale, come prevede la norma, non indica né la composizione né la durata della carica né è indicato a chi spetti la designazione e si rinvia tutto il funzionamento del collegio interamente al regolamento. Prima, intervenendo sul precedente emendamento, dicevo: ma possibile che non si riesca a fare una previsione dei fabbisogni ex ante e non arrivare a lasciare tutto al regolamento generale, in modo che così i partiti si possano dividere il collegio dei revisori, si possano dividere gli uffici generali, gli uffici non generali?

PRESIDENTE. Concluda.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Non volete la trasparenza, non volete fissare un limite, un tetto, a questi uffici. Io veramente resto perplesso e chiedo al rappresentante del Governo che magari si alzi e ci spieghi per quale motivo non è contemplato nella norma che…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Trano.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Giuliodori. Ne ha facoltà, per 1 minuto.

PAOLO GIULIODORI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Intanto chiedo di sottoscrivere l'emendamento a prima firma Colletti. Sulla scia di quello che diceva l'ottimo collega Trano, vorrei anche ribadire il fatto che questo decreto presenta molti punti positivi. Il fatto di creare questa Agenzia è sicuramente un'ottima cosa e riordina un po' le competenze che erano sparse nei vari dipartimenti e nelle varie altre agenzie di Stato. Però, come nell'ambito del collegio dei revisori dei conti, lascia un po' tutto sospeso, lascia ai regolamenti successivi, lascia ai decreti attuativi. Quindi, è un po' preoccupante come il Governo abbia presentato questo decreto che, ripeto, per certi versi è molto interessante ma per altri versi avrebbe dovuto precisare molto di più, andavano chiarite molte più cose che non possono essere demandate solo a regolamenti e decreti attuativi.

PRESIDENTE. Non essendoci altre richieste di intervento, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.105 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Passiamo ora all'emendamento 6.106 Colletti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà, per 3 minuti.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Signor Presidente, con questo emendamento noi chiediamo di sopprimere la lettera c) del comma 2, ovvero la possibilità per l'Agenzia, attraverso il regolamento di cui già abbiamo parlato in precedenza, di istituire eventuali sedi secondarie. Su questo aspetto vi possono essere diverse problematiche, che mi preme esplicitare in questa sede: in primis, se queste sedi secondarie sono vincolate a sedi secondarie nel territorio italiano, ovvero se possano aprirsi sedi secondarie anche in territorio estero. Faccio presente, ad esempio, per una maggiore interlocuzione con eventuali altre agenzie europee, di aprire una sede secondaria, ad esempio, a Bruxelles o in altri luoghi. Oppure, un altro successivo rischio, in realtà, è quello del proliferare di sedi secondarie nel territorio italiano.

Noi conosciamo gli appetiti dei partiti, ma anche di molti grandi burocrati pubblici in merito all'istituzione di sedi secondarie e riteniamo che, in realtà, sebbene l'Agenzia possa operare, giustamente, come opera, non solo in tutto il territorio nazionale, ma, per quanto riguarda i crimini cibernetici, sull'intero territorio mondiale, sia necessario avere un'unica sede fisica, che dovrebbe essere quella prevista dallo stesso decreto, sita a Roma. Ed è questo motivo che ci porta a voler eliminare questa facoltà di aprire successive sedi, a meno che il Governo e il relatore di maggioranza non ci dicano che queste sedi secondarie debbano essere aperte per il raccordo con altre autorità, ad esempio europee, o addirittura con autorità NATO. Su questo, magari, mi aspetto un intervento chiarificatore.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Trano. Ne ha facoltà, per un minuto.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, chiedo di sottoscrivere l'emendamento del collega Colletti e, contestualmente, anche di porre qualche quesito al rappresentante di Governo, in quanto il mio collega ha esplicitato in modo abbastanza chiaro e netto qual è la bontà della sua proposta emendativa, ma altresì chiede anche qual è la ragione per cui ci possono essere ulteriori sedi - sedi secondarie, in questo caso - che magari non vengono neanche aperte nel territorio nazionale.

Io vorrei ricordare che, comunque, che qui parliamo di un decreto sulla cybersicurezza. Tutti sappiamo che si potrebbero tranquillamente effettuare monitoraggi, si possono effettuare delle attività, in questo senso, in qualsiasi sede; e questa, di cui abbiamo parlato fino adesso, è molto corposa, in quanto ci sono almeno 8 uffici generali e fino a 30 uffici non generali. Quindi, ci chiediamo se l'apertura di altre sedi possa comportare l'implementazione del personale dipendente.

PRESIDENTE. Nessun'altro chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.106 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Passiamo all'emendamento 6.107 Colletti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Sì, Presidente, questo emendamento mi permette, in realtà, di allargare la visuale da questo decreto-legge, anzi da questa legge di conversione, agli altri atti e disegni di legge che stiamo discutendo in quest'Aula, ma anche nelle Commissioni.

Presidente, ci è stato detto da più parti, sempre dal Governo, che bisogna fare in fretta, che è necessario mettere la fiducia sui decreti-legge, ad esempio su quello che viene chiamato erroneamente “Semplificazioni”, ma che è un attacco al territorio italiano, o “Sostegni-bis”, perché bisogna appunto fare in fretta, perché bisogna raggiungere le riforme di montiana memoria, che ci chiede l'Europa. Bene, Presidente, tra queste riforme spicca anche la riforma del processo penale, su cui, addirittura, la Ministra Cartabia si è fatta autorizzare dal Governo a mettere la fiducia, senza nemmeno sapere quale sarà il lavoro nelle Commissioni parlamentari.

Con questo semplice emendamento, noi diciamo al Governo di fare in fretta, nel senso che il regolamento, invece di essere adottato entro 120 giorni, deve essere adottato entro 90 giorni. Ma stranamente la fretta il Governo la mette sempre sugli atti parlamentari di competenza di questo Parlamento, mai negli atti di competenza del Governo, e di ciò siamo ancora più consapevoli per il numero estremo di decreti legislativi, decreti ministeriali che devono essere emanati dallo stesso Governo di cui siamo in attesa. Si fanno decreti-legge, si strozza il dibattito in questa Camera, ma, poi, il Governo, in realtà, è assente dall'emanare i decreti ministeriali che sono necessari a dare esecuzione a questi provvedimenti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Trano. Ne ha facoltà, per un minuto.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, vorrei sottoscrivere l'emendamento del collega Colletti e aggiungere anche che soltanto in queste Aule parlamentari o, meglio, nelle Commissioni si velocizzano gli iter di conversione dei decreti, però, poi, quando si devono attuare, e qui noi abbiamo una preminente urgenza di far lavorare immediatamente questa Agenzia, il regolamento prevede che ciò sia fatto entro 120 giorni dall'entrata in vigore di questa legge. Pertanto, la bontà dell'emendamento presentato dal collega è quello di accorciare i tempi, per consentire, appunto, l'ingresso immediato e lo svolgimento delle funzioni, che sono di carattere strategico e, soprattutto, delicate, ma che vanno a rafforzare tutto il sistema delle infrastrutture, dei sistemi informativi del nostro Paese, che, con la crescente importanza che ha ormai la cybersicurezza, è ormai un fatto ineludibile.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Spessotto. Ne ha facoltà, per un minuto.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). La ringrazio, Presidente. Intervengo per sottoscrivere questo emendamento, il 6.107 del collega Colletti della componente de L'Alternativa c'è, che interviene sull'organizzazione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale: con riferimento all'articolo 6, comma 3; sostanzialmente, prevede che il regolamento sul funzionamento dell'Agenzia venga adottato entro 90 giorni dalla data di conversione del presente decreto, anziché i 120 previsti dalla norma del decreto. Quindi, assolutamente un principio condivisibile, di maggiore efficienza, di accorciamento dei tempi, che mi sento di condividere e, quindi, appunto chiedo di sottoscrivere il presente emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Forciniti. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). In questo caso, sono dei termini che vincolerebbero il Governo, una volta tanto, a fare più in fretta; quel Governo prevaricatore che, spesso, viene nelle Commissioni referenti a spingere affinché si metta la tagliola oppure a presentare riformulazioni fiume, che siamo stati costretti a votare, per esempio, in occasione del “decreto Semplificazioni” senza nemmeno poterle leggere, alle 2 di notte; quello stesso Governo che ci ha tenuto in ostaggio 3 settimane per darci quattro stracci di pareri, quindi anche strozzando il dibattito parlamentare. Per una volta, può essere il Parlamento a dire al Governo: cerca di essere un po' più efficiente ed efficace, visto che questa Agenzia è così utili e così importante, mettiamola in piedi, facciamo questo regolamento in 90 giorni, anziché in 120. Si tratta solo di questo. Allora, quando il Governo deve dettare i tempi e l'agenda al Parlamento, trova il Parlamento sempre supino e pronto ad accettare i diktat che arrivano dall'alto; quando, poi, è il Parlamento che, per una volta, dice al Governo “senti, datti una mossa” (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è), trova le porte chiuse, sbarrate da questo Governo sordo e prevaricatore, che, ormai, ha deciso di fare strame della democrazia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giuliodori. Ne ha facoltà.

PAOLO GIULIODORI (MISTO-L'A.C'È). Farò le veci del collega Forciniti. Qui vogliamo un po' accelerare: prima si parlava di regolamenti e decreti attuativi, quindi il Governo, sostanzialmente, dovrà lavorare su questo. Vorremmo che si andasse un po' più velocemente, anche perché stiamo parlando nell'ambito della cybersicurezza, dove gli attacchi avvengono quotidianamente, anzi, c'è un incremento costante del numero di attacchi anche tra Paesi, perché - non possiamo nasconderlo - la cyberwar è in atto e noi ne veniamo a sapere, ovviamente, molto poco, ma le insidie sono costanti e sono quotidiane. Quindi, almeno sarebbe da accelerare e non far passare quattro mesi quasi inutilmente, aspettando che venga nominato il collegio dei revisori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sodano. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie, Presidente. Solo per sottoscrivere l'emendamento del collega Colletti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 6.107 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Passiamo ora all'emendamento 7.100 Colletti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Siamo passati all'articolo 7, ovvero alle funzioni dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale e qui passiamo, in realtà, direttamente al comma 1, lettera b), ovvero l'Agenzia, giustamente, deve predisporre la strategia nazionale di cybersicurezza. Appare evidente l'importanza di tale strategia, ma appare altrettanto evidente, in questo contesto storico e geopolitico, la necessità anche di dare un termine di tempo all'Agenzia per intervenire, poiché, se una cosa è fondamentale farla bene, è fondamentale farla per non ritrovarci indietro, anche in tempi solleciti. Proprio per questo motivo, con l'emendamento in questione, che è il 7.100 - che, oltretutto, faccio notare, ha un errore di battitura -, noi chiediamo che tale strategia nazionale di cybersicurezza venga adottata, predisposta entro e non oltre tre mesi dall'insediamento dell'Agenzia.

Ma, soprattutto, la cosa più importante, giacché è impossibile prevedere una sorta di nullità qualora non venga predisposta tale strategia in tempo, è che, in caso di omissione, con queste tempistiche, lo stesso direttore generale dell'Agenzia riferisca al Copasir ciò che ha impedito di predisporre. Con questo ci ricolleghiamo a quanto detto in precedenza ovvero è una questione di trasparenza permettere al Copasir, anche con le problematiche proprie del Copasir per quanto riguarda la composizione, di richiedere di essere solleciti alla presente Agenzia, che è ente terzo. Il problema delle Agenzie è anche quello della capacità ispettiva del singolo parlamentare: difficilmente per le Authority o anche, spesso, per agenzie considerate terze, rispetto al perimetro della pubblica amministrazione, si può fare attività ispettiva in questo Parlamento. Ancor di più, quindi, bisogna implementare l'attività ispettiva del Copasir ed è per questo che abbiamo presentato questo emendamento. La strategia è importante farla, è importante farla bene, ma è importante farla il più presto possibile.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Giuliodori. Ne ha facoltà, per un minuto.

PAOLO GIULIODORI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere l'emendamento. Anche qui sinceramente rimango un po' stupito di come manchino i dettagli. Stiamo parlando della strategia nazionale di cybersicurezza, quindi non una cosa qualsiasi, una delle attività principali che l'Agenzia dovrà svolgere, però non ci sono dettagli, è tutto un po' demandato ad espressioni del tipo: “vedremo”, “faremo”, eccetera, eccetera. Quindi, anche per dare un po' di centralità al Parlamento, sarebbe il caso di prevedere un termine per la redazione di questa strategia: non vogliamo prevedere tre mesi, vogliamo indicare quattro mesi? Va bene, l'importante è che vi sia un termine non troppo distante, e coinvolgere anche il Parlamento…

PRESIDENTE. Concluda.

PAOLO GIULIODORI (MISTO-L'A.C'È). … nell'aiutare anche, eventualmente, questa Agenzia a redigere…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Giuliodori.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Spessotto. Ne ha facoltà, per un minuto.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Siamo all'emendamento 7.100 del collega Colletti de L'Alternativa c'è, che chiedo di sottoscrivere; in particolare, interviene sul comma 1, lettera b), dell'articolo 7 che tratta delle funzioni dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale; semplicemente prevede una cosa assolutamente di buon senso, cioè che la strategia nazionale per la cybersicurezza venga predisposta entro tre mesi dall'insediamento dell'Agenzia. Penso sia una norma assolutamente condivisibile che mi sento, quindi, di sottoscrivere, visto che abbiamo necessità che questa strategia venga predisposta il prima possibile, visto che gli attacchi…

PRESIDENTE. Concluda.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). … cibernetici sono in continuo aumento…

PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Costanzo. Ne ha facoltà, per un minuto.

JESSICA COSTANZO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Intervengo per richiedere la sottoscrizione di questo emendamento, perché, come è stato detto anche dai miei colleghi, è necessario individuare tempi certi per predisporre la strategia nazionale. Questo perché? Noi dovremmo imparare anche dai nostri punti deboli; nell'amministrazione precedente, nei Governi precedenti sappiamo che uno dei nostri punti deboli è quello di costituire tanti nuovi enti e organismi con dei buoni fondamenti, con una ratio corretta perché sono necessari, ma poi, per eccessiva aleatorietà, non funzionano, non partono, non diventano efficienti. Quindi, è necessario avere tempi certi e anche un aggiornamento periodico di questa strategia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Maniero. Ne ha facoltà, per un minuto.

ALVISE MANIERO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Questo emendamento è un ulteriore tassello di quel mosaico di cautele minime che noi stiamo cercando di porre attorno al disegno di questa costituenda Agenzia. Allora, se ripercorriamo i lavori che abbiamo fatto questa mattina, abbiamo cercato di contenere le spese di questa Agenzia e del suo personale, che sarebbe già retribuito: quelle proposte sono state cassate; abbiamo cercato di far sì che, periodicamente, in modo garantito, questa Agenzia riferisca direttamente al Copasir con tutte le scadenze possibili: sono state tutte cassate; ora arriviamo a proporre per lo meno che ci siano tempi certi per la redazione del piano sulla cybersicurezza: anche questo emendamento ha parere negativo. Presidente, sinceramente sono esterrefatto da questo approccio e chiedo di sottoscrivere anch'io questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trano. Ne ha facoltà, per un minuto.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere l'emendamento del collega Colletti. Credo che, nel merito, questo emendamento sia una clausola di salvaguardia che va a colmare un gap regolamentare in quanto prevede che, nel caso in cui la strategia nazionale di cybersicurezza non sia predisposta nei tempi previsti - perché magari può esserci un qualsiasi accadimento o evento che non consente di predisporre la strategia, quindi il piano - allora viene convocato il direttore generale dell'Agenzia che va a riferire al Copasir, oltretutto deve anche addurre le motivazioni che hanno impedito l'adozione di questa strategia nazionale e lo deve fare, ovviamente, alla prima convocazione. Io credo che questo vada a sanare una mancanza regolamentare…

PRESIDENTE. Concluda.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). …per questo, Presidente, chiedo quantomeno l'accantonamento di questo emendamento, perché è veramente importante.

PRESIDENTE. Se viene formalizzato, ma non vedo… Ha chiesto di parlare l'onorevole Raduzzi. Ne ha facoltà.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere di sottoscrivere questo emendamento dell'ottimo collega Colletti, che, anche in questo caso, chiede trasparenza. Stiamo parlando dell'Agenzia per la cybersecurity, un'Agenzia molto importante, che deve andare a stilare una strategia nazionale di cybersicurezza. Con questo emendamento, sostanzialmente, andiamo a puntualizzare che questa strategia, per essere efficace, deve essere fatta entro 3 mesi. Quindi, diamo tempi certi alle strategie che facciamo come Nazione. Penso sia un emendamento di buonsenso e spero che il Governo possa cambiare parere sull'emendamento e dare un assenso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Vallascas. Ne ha facoltà.

ANDREA VALLASCAS (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Predisporre la strategia nazionale di cybersicurezza, sì, ma quando? Aspettiamo il primo attacco informatico e poi agiamo? Io credo che sia necessario, vista l'importanza dell'Agenzia e del settore, dare un termine perentorio e poi, nel caso non si riesca a ottemperare, conoscere proprio dal direttore dell'Agenzia i motivi ostativi che hanno impedito di predisporre il suddetto piano (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare. Onorevole Colletti, lei ha già parlato. Su che cosa?

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, lei ha chiesto se formalizzavano la richiesta di accantonamento del collega.

PRESIDENTE. Chiedo al relatore onorevole Brescia sulla richiesta di accantonamento dell'onorevole Colletti.

GIUSEPPE BRESCIA, Relatore per la I Commissione. Presidente, chiedo che venga messa ai voti la proposta di accantonamento dell'emendamento dell'ottimo collega Colletti, sul quale non cambio parere.

PRESIDENTE. Quindi, il relatore mantiene il parere. C'è un intervento a favore e uno contro.

Onorevole Trano, contro? A favore? Nessuno interviene contro?

Ha chiesto di parlare l'onorevole Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). A favore, sì. Questo emendamento, come ho illustrato precedentemente – ci vuole un supplemento di illustrazione - serve a colmare un gap che presenta la norma, in quanto potrebbe esserci l'evenienza che la Strategia nazionale di cybersicurezza non sia predisposta nei tempi previsti, ovvero entro i 3 mesi. Che cosa succede in quel caso? Questo emendamento va esattamente a esplicare qual è la motivazione e cosa prevede. Ovvero, prevede che il direttore generale della suddetta Agenzia riferisca al Copasir in merito ai motivi che hanno impedito l'adozione della Strategia nazionale di sicurezza; questo non lo fa quando gli pare, ma alla prima convocazione utile.

Presidente, questo è davvero un emendamento importante, perché potrebbe anche capitare, per qualsivoglia motivo, che non venga predisposta quella Strategia nazionale, ci possono essere tanti eventi avversi, ci possono essere davvero scenari imprevisti, non calcolati; questo emendamento del collega Colletti va semplicemente a dare una modalità nel caso in cui questa Strategia nazionale non venga adottata nei termini previsti. Allora, davvero io credo che questo è un emendamento, non di buonsenso, è un emendamento che completa la norma, che cerca di dare risposte su qualsiasi fronte, su qualsiasi accadimento, su qualsiasi evenienza, su qualsiasi imprevisto, ed è realmente importante.

Davvero resto basito dal fatto che il relatore abbia dato una valutazione contraria, quando, in realtà, potevamo magari parlarne, discuterne o, quanto meno, ci poteva essere illustrata la ratio, ci poteva essere indicata la ragione per cui è stato dato un parere contrario. Qui non stiamo parlando di cosucce; qui parliamo della sicurezza nazionale. Infatti, sappiamo benissimo che, nell'era in cui ci troviamo, il digitale è sempre più presente nelle nostre vite, anzi, coinvolge, è pervasivo; sono sistemi che ormai condizionano anche il nostro essere, la nostra modalità di vita. Oltre alla sicurezza dei cittadini, vi è anche la sicurezza nel campo militare, perché oggi le guerre non si fanno più con le bombe, non si fanno più con gli attacchi, con gli eserciti e con le truppe. Oggi, se si vogliono creare difficoltà a dei Paesi, si possono tranquillamente fare attacchi cibernetici, come abbiamo visto anche, in alcune occasioni, che sono stati fatti anche a dipartimenti importanti della difesa.

Per queste ragioni, vorrei che i colleghi qui in Aula si convincessero della bontà dell'emendamento, e che quindi potessero votarlo favorevolmente, perché, ripeto, la norma attualmente presenta una lacuna. Viene disciplinata in modo puntuale grazie all'ottimo collega Colletti, e pertanto credo che debba essere votato favorevolmente, perché non prevede nuovi carrozzoni, non è una norma che prevede chissà quale marchingegno, quale sofisticazione. Semplicemente, è una norma che va a completare - concludo, Presidente - un vulnus che si è presentato da chi ha redatto questo decreto.

Quindi, Presidente, davvero spero che il rappresentante del Governo e i relatori cambino parere e lo possa votare in serenità tutto il Parlamento.

PRESIDENTE. Nessuno chiede di intervenire contro l'accantonamento.

Passiamo dunque ai voti.

Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico, senza registrazione di nomi, la proposta di accantonamento dell'emendamento 7.100 Colletti, con il parere contrario del relatore.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge per 332 voti di differenza.

Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento 7.100 Colletti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.100 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Passiamo all'emendamento 7.101 Colletti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Corda. Ne ha facoltà.

EMANUELA CORDA (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Intanto, vorrei sottoscrivere questo emendamento, ribadisco, dell'ottimo collega Colletti; è un emendamento importante, anche perché credo che il fatto che abbiamo scorporato la parte che riguarda il Copasir, che per noi era fondamentale - però l'abbiamo scorporata per stimolare quest'Aula magari a condividerlo - possa renderlo sicuramente più appetibile, per l'Aula intendo. Quindi, entro e non oltre 3 mesi dal suo insediamento, l'Agenzia dovrebbe definire la Strategia nazionale di cybersicurezza.

Sono tutte norme a garanzia di questa, io la chiamo, sovrastruttura, sempre norme di assoluta trasparenza.

È per quello che avevamo chiesto anche che fosse garantito il tutto e che, nel caso non si fosse addivenuti alla pianificazione di questa strategia, fosse chiamato al Copasir il direttore dell'Agenzia nazionale di cybersicurezza. Ebbene, in questo emendamento abbiamo dovuto scorporare quella parte proprio affinché la norma fosse alleggerita almeno da quel punto di vista. Però, questo ci ricorda un'altra cosa: lo squilibrio, lo voglio ribadire, che c'è ad oggi nel Copasir. Per quello noi lo richiamiamo ancor più con forza, considerato che si tratta di una Commissione importantissima, strategica, che si occupa di temi assolutamente delicati e quindi occorre che in questo Comitato sia presente anche l'opposizione, ben rappresentata. Perché ciò deve avvenire? Proprio per questo motivo, perché poi il Copasir entrerebbe in gioco nelle dinamiche delle scelte di pianificazione nazionale che riguardano anche l'Agenzia della cybersicurezza. Quindi, noi chiediamo semplicemente maggiori garanzie, maggiore trasparenza, maggiore controllo ma anche maggiore celerità, perché si vogliono creare nuove strutture, moltiplicare le poltrone e si vogliono evidentemente moltiplicare anche i tempi, perché dietro le norme complicate, evidentemente, si annida il diavolo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trano. Ne ha facoltà, per un minuto.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere l'emendamento dell'ormai ottimo Colletti, aggiungendo anche una riflessione a quanto è stato detto dalla mia collega Corda: ormai il Copasir assume un importante ruolo e ad oggi non può restare, come organo di vigilanza sulla sicurezza nazionale, in mano a tutta la maggioranza. Cioè, quello che andrebbe fatto immediatamente è di dare ruolo alle opposizioni e quindi bilanciare, come tra l'altro era anche previsto nel regolamento che disciplina le funzioni del Copasir. Quindi, Presidente, anche alla luce di quello che stiamo approvando oggi, o meglio, che state bocciando oggi andrebbe fatta una riflessione sull'importanza del Copasir ma soprattutto sul bilanciamento tra maggioranza e opposizione.

PRESIDENTE. Concluda.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Concludo, Presidente. Non possiamo aspettare, va fatto immediatamente, e quindi mi rivolgo a lei come garante dell'Assemblea…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Trano.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). La ringrazio, Presidente. Come afferma e conferma questo emendamento, la nostra volontà è quella di dare una spinta ai lavori dell'Agenzia; ha quindi una finalità meramente acceleratoria dei lavori dell'Agenzia in un tema necessario e fondamentale come la strategia nazionale di cybersicurezza. Ebbene, Presidente, noi non comprendiamo perché in questo caso, con questa volontà acceleratoria dei lavori dell'Agenzia nazionale, in realtà questa maggioranza non insista insieme a noi nel farsi dare un parere favorevole a questi emendamenti. È una visione che rischia di essere miope rispetto agli attuali scenari di geopolitica.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maniero. Ne ha facoltà.

ALVISE MANIERO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Riguardo a questo emendamento pregherei soprattutto la maggioranza, tramite lei, ovviamente, di tenere in considerazione non solo il suo contenuto ma anche il contesto in cui viene proposto. Non è solo estremamente delicata la materia ma questa proposta da parte della minoranza che noi rappresentiamo, che l'egregio collega Colletti ha rappresentato in questa proposta di emendamento, tiene anche conto di un fatto, cioè che al momento il Copasir è costituito in una maniera perlomeno anomala riguardo alla prassi, visto che in esso dovrebbero trovare un'equa rappresentatività maggioranza e opposizione; invece, vede nove membri di maggioranza e uno di opposizione. Queste cautele, secondo me, devono avere ancora un ulteriore peso in questo momento ed è per questo che desidero anch'io sottoscrivere l'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sapia. Ne ha facoltà, per un minuto.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente, per sottoscrivere l'emendamento del collega Colletti, della componente L'Alternativa c'è. Presidente, noi stiamo intervenendo da stamattina per cercare di migliorare in maniera democratica il provvedimento di conversione, qui alla Camera, in materia di cybersicurezza. Credo, Presidente, che per far svolgere al Copasir i lavori in maniera democratica ci sia bisogno di una equa distribuzione in tutte le forze parlamentari, perché non è democratico avere una Commissione parlamentare con nove membri di maggioranza e uno di opposizione. Quindi, Presidente, per suo tramite, chiedo al relatore di cambiare parere all'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giuliodori. Ne ha facoltà.

PAOLO GIULIODORI (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente. Torno a ribadire quello che dicevo precedentemente, ossia questo redigere la strategia nazionale per la cybersicurezza è uno dei principali obiettivi e compiti dell'Agenzia. Quindi sarebbe opportuno perlomeno dare una scadenza, anche perché sappiamo tutti che, quando dobbiamo fare un lavoro o qualsiasi tipo di attività, se non ci diamo delle scadenze e dei termini non riusciamo a portare a casa praticamente nulla. Quindi, sarebbe anche il caso di dare un termine a questa strategia, posto che - lo ripeto - siamo già in ritardo; il nostro Paese è profondamente in ritardo rispetto agli altri Paesi. Quindi, non ha senso nemmeno attendere chissà quanto. Se non vogliamo mettere tre mesi, chiedo al Governo di poter valutare una riformulazione eventualmente con qualche giorno in più, ma sicuramente un termine è fondamentale per redigere questo provvedimento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Forciniti. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Nel momento in cui il Governo decide di operare modifiche in una disciplina così delicata attraverso lo strumento del decreto-legge, il Governo ritiene che ci siano i requisiti della necessità e dell'urgenza, perché altrimenti non farebbe il decreto-legge. Allora, a maggior ragione, per rafforzare proprio quest'idea della necessità e dell'urgenza di quello che si sta facendo, mettendo in piedi questa Agenzia, mi sembra ovvio che si debba prevedere che questa strategia nazionale di cybersicurezza - che è l'obiettivo principale che questa Agenzia va a perseguire - debba essere a sua volta ancorata a un criterio temporale ben definito. Altrimenti, delle due l'una: o vuol dire che non c'era bisogno di fare il decreto-legge, perché non è così necessario e urgente avere questa strategia nazionale di cybersicurezza, e allora vuol dire che il Governo ha fatto un abuso, ancora una volta, rispetto al Parlamento, oppure vuol dire che, sì, è necessario….

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). …fare questo ma è altrettanto necessario e urgente avere anche la strategia nazionale di cybersicurezza….

PRESIDENTE. Grazie onorevole Forciniti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Raduzzi. Ne ha facoltà.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Presidente, chiedo di intervenire e soprattutto di sottoscrivere questo emendamento dello stimabile collega Colletti, perché sostanzialmente stiamo trattando del tema della cybersecurity e della strategia nazionale per la cybersecurity. Lo ha evidenziato prima il collega Giuliodori: siamo in ritardissimo rispetto agli altri Paesi e con questo emendamento si mette un tetto al tempo che l'Agenzia avrà per stilare questa strategia. Se non vanno bene tre mesi, il Governo può riformulare l'emendamento e portarli a 6 ma non lasciamo libero un tempo che può diventare 1 anno o 2 anni. Quindi, diamo una scadenza, diamo dei tempi certi e chiedo che questo emendamento venga votato col parere favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Misto-l'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Grazie onorevole Raduzzi.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Spessotto. Ne ha facoltà, per un minuto.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, io intervengo, come per il precedente emendamento, per sottoscrivere anche questo emendamento 7.101 del collega Colletti, di L'Alternativa c'è, perché, in linea con quanto sostenevo nel mio intervento precedente, per quanto riguarda questo emendamento, che interviene sull'articolo 7, cioè sulle funzioni dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, ritengo che sia fondamentale dare una scadenza alla predisposizione della strategia nazionale di cybersicurezza.

Questo perché, come hanno sostenuto i colleghi che mi hanno preceduto, siamo assolutamente in ritardo con la nostra strategia nazionale per la cybersicurezza, quindi trovo fondamentale dare una scadenza alla predisposizione di questa strategia. Quindi, con questo emendamento…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Spessotto.

Ha chiesto di intervenire l'onorevole Sodano. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie Presidente, intervengo innanzitutto per sottoscrivere l'emendamento del generoso collega Colletti. Prevediamo l'istituzione di una nuova Agenzia per la cybersecurity e mi sembra, pertanto, pacifico richiedere che, almeno entro tre mesi, possa essere prodotta la relazione sulla cybersecurity, quindi dare tempi certi. Dicevo del generoso collega Colletti, perché fino adesso abbiamo votato venti dei suoi emendamenti. È un collega che ha studiato il provvedimento con modifiche migliorative e come è possibile - mi chiedo - che, su 20 emendamenti, non ci sia stato nemmeno un ragionamento del Governo, nemmeno la possibilità di prendere in considerazione il lavoro di un collega che vuole migliorare questo provvedimento che, così com'è, appare molto deficitario e carente?

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

JESSICA COSTANZO (MISTO-L'A.C'È). Presidente!

PRESIDENTE. Onorevole Costanzo, è intervenuto l'onorevole Corda, poi sono intervenuti i colleghi Trano, Colletti, Maniero, Sapia, Giuliodori, Forciniti e Raduzzi - che, in questo caso specifico, non conta - poi Spessotto - che conta, perché è il settimo - e l'onorevole Sodano, che non conta; quindi, avete esaurito i sette interventi possibili. La matematica non è un'opinione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 7.101 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Passiamo agli emendamenti 7.37 Butti, 7.30 Mollicone e il 7.26 Mollicone: sono ritirati. Passiamo, quindi, a pagina 11 del fascicolo, all'emendamento 9.4 Butti; anch'esso viene ritirato, grazie onorevole Butti. Anche l'emendamento 10.03 Silvestroni, a pagina 13 del fascicolo è ritirato così come l'emendamento 11.7 Silvestroni.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.100 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.101 Colletti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, mi interessava intervenire su questo articolo che riguarda il personale, perché questo articolo è abbastanza particolare e fa capire un po' anche gli interessi che vi sono dietro. In questo articolo, da parte del Governo, era stato inserito il trattamento economico del personale che deve essere pari a quello in godimento da parte dei dipendenti della Banca d'Italia, sulla scorta dell'equiparabilità delle funzioni svolte e del livello di responsabilità rivestito. Ora, lei sa meglio di me, Presidente, che il trattamento economico del personale di Banca d'Italia sia assolutamente quello più alto all'interno di tutte le pubbliche amministrazioni ed è anche ovvio che tutte le Agenzie e tutte le Authority - per ultima, ad esempio, la Consob - chiedano e pretendano che il trattamento sia equiparato a quello della Banca d'Italia.

Presidente, che lo stesso decreto-legge voglia fare questa equiparazione, a detrimento, ovviamente, delle finanze italiane, sta a significare la forza di coloro che dovranno entrare all'interno di questa Agenzia e che ciò, in realtà, viene fatto esclusivamente, con riferimento alla stessa burocrazia ministeriale - mi riferisco anche agli appetiti dei vari partiti che devono sponsorizzare i propri adepti all'interno di questa Agenzia - affinché le prebende, chiarificate da questo articolo 12 del decreto-legge, siano molto alte, ma molto più alte di quelle di tantissime altre amministrazioni dello Stato, in primis ad esempio, rispetto al trattamento del personale all'interno dei Ministeri. Su questo trattamento richiedo che finalmente, almeno una volta, vi sia una valutazione da parte della maggioranza e che il relatore Brescia, che in questo caso è presidente della Commissione affari costituzionali e relatore di questo provvedimento, spieghi perché il Governo abbia disposto tale equiparazione e perché la maggioranza e soprattutto il suo partito non abbiano obiettato nulla su tale equiparazione agli stipendi del personale di Banca d'Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Spessotto. Ne ha facoltà, per un minuto.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere questo emendamento, il 12.101 del collega Colletti de L'Alternativa c'è. In particolare, questo emendamento riguarda l'articolo 12 che parla del personale dell'Agenzia. Nello specifico, l'emendamento tratta del regolamento sull'ordinamento e il reclutamento del personale: sostanzialmente dice che deve prevedere la possibilità di procedere, oltre che ad assunzioni a tempo indeterminato attraverso modalità concorsuali, ad assunzioni a tempo determinato con contratti di diritto privato, di soggetti, in possesso di alta e particolare specializzazione debitamente documentata, individuati attraverso adeguate modalità selettive, per lo svolgimento di attività assolutamente necessarie all'operatività dell'Agenzia o per specifiche progettualità da portare a termine in un arco di tempo prefissato. Il medesimo regolamento prevede, con apposite tabelle, il relativo trattamento economico per le assunzioni previste dal presente comma. Quindi, quello del collega Colletti è un emendamento che mi sento assolutamente di condividere e quindi chiedo di sottoscrivere il presente emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trano. Ne ha facoltà, per un minuto.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Innanzitutto, chiedo di sottoscrivere l'emendamento del collega Colletti: la proposta che ha presentato il collega non è di buonsenso, ma di più, perché il trattamento economico del personale equiparato a quello di Banca d'Italia è veramente uno schiaffo in faccia a tutti quei lavoratori che oggi sono fuori dalle aziende a protestare perché sono stati licenziati anche con modalità vergognose (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è). E noi cosa facciamo? Con il “Sostegni-bis” abbiamo messo in piedi innumerevoli carrozzoni; adesso mettiamo in piedi dirigenti fino a 8 unità, dirigenti non generali fino a 30 unità e, per finire - mettiamo la ciliegina sulla torta -, diamo un bello “stipendione” come ai dipendenti di Banca d'Italia. Complimenti davvero!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Costanzo. Ne ha facoltà.

JESSICA COSTANZO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Vorrei sottoscrivere questo emendamento anche perché dovremmo considerare che il salario medio in Italia di un cybersecurity oscilla intorno ai 70 mila euro annui, fino ad arrivare anche a 175 mila euro, quindi non stiamo parlando di fasce di specialisti e di professionisti sottopagati.

È vero che l'alta specializzazione e le competenze debbono essere riconosciute, però in tutto ci deve essere anche una proporzione e sappiamo che, del concetto di retribuzione, non esiste una norma che contenga l'esatta nozione: dobbiamo sempre fare riferimento alla Costituzione, all'articolo 36, e l'articolo 2094 del codice civile. Per cui, chiediamo di scongiurare che i livelli stipendiali del personale interno all'Agenzia sia riferito alla generalità del personale, con riferimento appunto a quello della Banca d'Italia, perché ci sembra francamente grottesco.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maniero. Ne ha facoltà.

ALVISE MANIERO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Non sono stanco di proseguire nel sottoscrivere anch'io questo ennesimo emendamento della già ubertosa produzione del collega Colletti, perché, quando andiamo a definire le modalità con cui il regolamento degli uffici e dei servizi che stiamo trattando potrà reclutare il personale necessario, parliamo di personale che deve poter essere reclutato con specificità, con rapidità e con flessibilità. Il tipo di lavoro che fa questa Agenzia e questo servizio in particolare non è assimilabile a quello di un ufficio pubblico di altro genere con operatività più comune, quindi trovo molto, ma molto opportuna questa attenzione e mi sento di sottoscrivere l'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Forciniti. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Anche io per perorare la causa di questo emendamento del coriaceo collega Colletti. Penso che l'equiparazione del personale che lavorerà presso questa Agenzia a quello della Banca d'Italia nasconda proprio quella che è la vera ratio che sta portando avanti il Governo, che non è tanto quella di difendere il Paese dagli attacchi cibernetici, ma quella di mettere in piedi l'ennesimo carrozzone di privilegiati super stipendiati, che poi la politica potrà cercare di piazzare a proprio piacimento nel corso dei mesi e degli anni, quel serbatoio, quel cimitero degli elefanti sempre pronto a cui attingere quando c'è bisogno di piazzare magari qualcuno che non viene candidato o che, pur candidato, magari non riesce a essere eletto e via dicendo. Allora, noi stiamo semplicemente dicendo…

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO FORCINITI….che va bene che ci sia l'Agenzia, però, se la rendiamo un qualcosa di così ambito e così privilegiato, magari il sogno della prossima generazione sarà quello di lavorare in questa Agenzia (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è)

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Forciniti. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sodano. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (MISTO). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere l'emendamento del collega Colletti. Già i miei colleghi hanno spiegato nel merito perché questi dubbi su un'equiparazione degli stipendi di una nuova Agenzia a quelli dei dipendenti della Banca d'Italia, però faccio anche un'ulteriore riflessione: il momento della presentazione degli emendamenti serve anche per avere dei chiarimenti su un provvedimento anche nei confronti dei cittadini italiani, in questo che dovrebbe essere il tempio della democrazia. Io vorrei sapere, a questo punto, dal sottosegretario o dal relatore Brescia il motivo dell'equiparazione degli stipendi della neo Agenzia della cybersicurezza a quelli della Banca d'Italia. Quindi, almeno, se non vengono approvati questi emendamenti, che ci sia un momento di chiarimento. Penso sia doveroso, non solo nei confronti di tutti i parlamentari, ma soprattutto dei cittadini che dovremmo rappresentare e che invece non rappresentate (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Piera Aiello. Ne ha facoltà.

PIERA AIELLO (MISTO). Soltanto per sottoscrivere l'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Sapia. Ne ha facoltà, per un minuto.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere l'emendamento del perfetto collega Colletti de L'Alternativa c'è che - nella serie di emendamenti che ha presentato e che noi stiamo sottoscrivendo - lo ha presentato con l'intenzione di migliorare il testo sulla cybersicurezza. Però noto, Presidente, che purtroppo tutti gli emendamenti che noi abbiamo proposto - sia la maggioranza, che il relatore - sviliscono il dibattito parlamentare. Forse ormai hanno capito che il loro ruolo è quello soltanto di rango notarile e di spingere i bottoni secondo la situazione, verde o rosso.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.101 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.102 Colletti. Ha chiesto di parale l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, in dichiarazione di voto mi permetto anche di illustrare questo emendamento, affinché l'Aula prenda piena cognizione del suo contenuto. Con questa attività emendativa noi andiamo a modificare il numero del contingente di esperti, che è previsto all'articolo 12, comma 2, lettera c). Cosa prevede? Cosa dovrebbe fare questo contingente di esperti? Sono, secondo il testo del decreto, in misura non superiore a cinquanta unità, composto da personale collocato fuori ruolo o in posizione di comando o altra analoga posizione prevista dagli ordinamenti di appartenenza e, con regolamento stesso, si disciplina altresì la composizione di questo contingente. Vorremmo comprendere il significato della composizione del contingente - visto che già si prevede non superiore a cinquanta unità - cosa possa significare, nonché il compenso spettante per ciascuna di queste professionalità. Orbene, noi andiamo a istituire un'Agenzia, la quale avrà personale a tempo indeterminato e personale a tempo determinato, avrà fino a otto uffici dirigenziali generali, fino a trenta uffici di articolazione dirigenziale non generale e, oltre a questo, andiamo a inserire un collegio di esperti fino a cinquanta unità, che oltretutto possa essere chiamato in comando da altre amministrazioni. Proprio per questo motivo non si comprende perché venga chiamato in comando e si debba provvedere con regolamento la composizione e il compenso per ciascuna professionalità, come se non esistesse il comando stesso come istituto. Allora, Presidente, io mi domando, anche insieme spero ai colleghi che vorranno sottoscrivere questo emendamento, perché sia stato previsto un contingente di esperti in tale misura, se tale contingente debba essere inserito solo all'interno di personale della pubblica amministrazione - ma ciò non appare dalla lettera del provvedimento -, o se anche possano essere inserite persone aventi particolari competenze, che siano, ad esempio, di cittadinanza non italiana; e capiamo bene, parlando di cybersecurity, quanto sia fondamentale sapere se tali persone servano il nostro Paese oppure se servano altri Paesi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Forciniti. Ne ha facoltà, per un minuto.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, non bastano otto dirigenti generali, non bastano trenta dirigenze non generali, anche cinquanta esperti! Io l'unica idea che mi sono fatto, l'unica cosa logica e razionale, è che il Governo forse si è reso conto di aver sbagliato a fare macelleria sociale sbloccando i licenziamenti e, allora, per bilanciare l'effetto devastante dello sblocco dei licenziamenti in questo Paese, ha deciso di mettere su questo carrozzone, questo “assumificio” dentro la pubblica amministrazione, con la speranza, magari, di bilanciare un po' i dati sulla disoccupazione. Perché altrimenti non si spiega veramente quest'idea di quest'Agenzia cibernetica, che diventa proprio un elefante burocratico, tecnocratico e amministrativo. Cinquanta ve ne servono! Ci sono otto dirigenti generali e trenta non generali, a cui praticamente stiamo dando dei deficienti, se gli diciamo che hanno bisogno anche di cinquanta esperti. Ora io non penso che saranno dei deficienti…

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Penso che anche venti esperti potrebbero bastare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente, chiedo innanzitutto la sottoscrizione dell'emendamento in questione. Notiamo che la modifica del numero del contingente - parliamo di 50 unità –, risulta davvero, a nostro avviso, un numero spropositato. Passiamo da articolo in articolo e facciamo numerose scoperte.

Qui, con tutte queste nuove unità, che tra l'altro avranno degli ottimi stipendi, equiparati agli emolumenti che percepiscono i dipendenti della Banca d'Italia, mi sembra che questa Agenzia per la cybersicurezza nazionale sia il nuovo ufficio di collocamento. Davvero, come diceva il collega Forciniti, da un lato si fa macelleria sociale, si mettono per strada tanti dipendenti e operai e, dall'altro, invece, facciamo questo trade-off con posti di lavoro di…

PRESIDENTE. Grazie onorevole Trano. Non ho altri iscritti a parlare. Onorevole Spessotto, non l'avevo vista, le chiedo scusa.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Spessotto. Ne ha facoltà, per un minuto.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente. Siamo all'emendamento 12.102 Colletti…

PRESIDENTE. Esatto.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). …che chiedo di sottoscrivere. Anche questo emendamento riguarda l'articolo 12, cioè il personale dell'Agenzia. In particolare, qui si va ad emendare la lettera c) del comma 2, laddove si parla del contingente di esperti a supporto dell'Agenzia. Con questo emendamento il collega Colletti chiede che, anziché cinquanta unità di personale collocato fuori ruolo o in posizione di comando o altra analoga posizione prevista dagli ordinamenti di appartenenza provenienti da pubbliche amministrazioni, si preveda quantomeno di ridurre questo contingente di personale esterno a venti.

PRESIDENTE. Concluda.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Quindi, è un emendamento assolutamente condivisibile e che sottoscrivo con immenso…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Spessotto.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Maniero. Ne ha facoltà.

ALVISE MANIERO (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente. Anch'io sono rimasto un po' stupito dalla dimensione di questa dotazione organica e, quindi, spero di non stupire il collega Colletti, dicendo che sottoscrivo anch'io questo emendamento: 50 specialistici, cioè cento braccia! Questo è un ecatonchiro, non è un'organizzazione, non è un'agenzia; mi sembra veramente che la stiamo facendo proliferare oltre ad ogni necessità operativa. In questo senso, secondo me, è un ottimo esempio, invece, cercare di contingentare questo personale numeroso: è un esempio soprattutto verso fuori. Noi non stiamo sottostimando le necessità operative di un ente così sensibile e credo che l'abbiamo testimoniato con tutti gli emendamenti precedenti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.102 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.103 Colletti.

Ha chiesto di parlare il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie Presidente, non posso non intervenire su questo emendamento. Cosa vorremmo dire? Ebbene, si parla sempre di questa possibilità che ha l'Agenzia di avvalersi di un contingente di esperti non superiore a 50. Ovviamente, con questi emendamenti noi andiamo a modificare tale numero; in questo caso, addirittura, lo andiamo a diminuire - sembra poco - a 45 unità. Comunque, faccio notare che questo è un numero che non può essere superiore, quindi sarà onere del famoso regolamento decifrare quale sarà questo numero. Vorremmo comprendere anche con quali interlocuzioni si definirà un numero e se poi, qualora dovesse essere modificato questo numero, si debba modificare anche il regolamento, perché qui parliamo di un secondo regolamento, che è quello del personale, che quindi è un regolamento interno alla stessa Agenzia; un regolamento interno che, in verità, non passa attraverso la forma del decreto come era quello del Presidente del Consiglio dei Ministri. Ancora nessuno ci ha riferito, in relazione a quanto detto da me e dai miei colleghi, ovvero su questa possibilità e ci saremmo aspettati un intervento almeno da parte del Governo per spiegare quali sono stati gli studi, anche sugli altri ordinamenti o su altre agenzie similari che hanno preso a riferimento. Tuttavia, né nella relazione introduttiva del decreto-legge, né in questo dibattito, né in quello in Commissione, tutto ciò viene espresso, quindi, in realtà, ci tocca intervenire al buio. Questo è palese dalla mancata trasparenza che si innesta sia dalla mancata volontà di audire il direttore generale più volte possibile, sia dalla mancata spiegazione su quale dato e soprattutto con quale spesa a carico delle casse statali sono state specificate queste 50 unità. Noi, Presidente, siamo qui ad attendere, ad attendere spiegazioni dal Governo e, se il Governo non riesce a intervenire, siamo ad attendere spiegazioni almeno dal relatore per la maggioranza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Trano. Ne ha facoltà per un minuto.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, sottoscrivo l'emendamento dell'elevato Colletti. Allora, la particolarità di questo provvedimento è che si rimanda tutto al regolamento: è tutto rinviato e rimandato a questo famoso regolamento. Qui la domanda nasce spontanea: ma è possibile che non si riesce neanche a mutuare da altri Paesi le best practice, il numero di dipartimenti e il numero delle unità organizzative da mettere in piedi? Qui facciamo veramente tutto in completa opacità, perché non è chiaro qual è il numero, né è chiaro chi fa cosa. L'unica cosa che qui è chiara è che gli stipendi sono equiparabili a quelli della Banca d'Italia e, in un contesto come questo, di licenziamenti generali, ciò è davvero imbarazzante.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.103 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.104 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo…

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente…

PRESIDENTE. Se magari siete più celeri. Onorevole Colletti, la pregherei di collaborare un po' perché la giornata è complicata.

Dunque, passiamo alla votazione dell'emendamento 12.104 Colletti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, lei ha completamente ragione. Le chiedo scusa, ma i miei colleghi mi stavano chiedendo informazioni proprio su questo emendamento e mi sono distratto. Ad ogni modo, con questo emendamento - vado molto veloce - chiediamo di sopprimere la lettera e), ovvero la possibilità di impiegare personale del Ministero della Difesa secondo termini e modalità da definire con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Qui, in realtà, il problema vero è che c'è un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri - un altro decreto - che però dovrebbe essere fatto nelle forme di un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in sinergia con il Ministro della Difesa, poiché parliamo di persone appartenenti al personale del Ministero della Difesa. Quindi, proprio per questo motivo vorremmo avere dei chiarimenti e chiediamo la soppressione.

PRESIDENTE. L'onorevole Trano vuole sottoscrivere l'emendamento. Vuole anche intervenire? No, solo sottoscrivere.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.104 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.105 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 12.94 Colletti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Nel sottoscrivere l'emendamento del collega Colletti, chiedo anche di intervenire. Al comma 4, sostituiamo la parola “trecento” con “duecentocinquanta” e, in realtà, in sede di prima applicazione delle disposizioni di cui al presente decreto il numero dei posti previsti dalla dotazione organica dell'Agenzia è di 300 unità, di cui fino a un massimo di 8 di livello dirigenziale generale, fino a un massimo di 24 di livello dirigenziale non generale e fino a un massimo di 268 unità di personale non dirigenziale.

Ebbene, con la proposta emendativa noi cerchiamo di porre un tetto alle tantissime unità di personale che verranno assunte e, quindi, che saranno fattivamente impiegate per l'operatività di questa Agenzia. Ma il fatto è che noi stiamo riempiendo questa Agenzia con un numero di personale davvero importante. Dunque, non volendo mettere in discussione l'operatività, di cui ovviamente le funzioni sono molto importanti e sono delle funzioni assolutamente delicate anche per il tema che tratta questa Agenzia, però siamo sempre su un numero assolutamente elevatissimo di personale, che verrà successivamente disciplinato, sempre con questo meraviglioso regolamento, su tanti aspetti ormai, oltre agli stipendi e alle assunzioni.

Quindi, davvero chiediamo al rappresentante del Governo e ai relatori quanto meno di spiegare il numero di 300: qual è la ratio che tiene in piedi le assunzioni complessive di queste 300 unità? Capiamo l'importanza assoluta e, quindi, siamo assolutamente d'accordo con l'utilizzo dell'Agenzia, che ha funzioni veramente importanti, ma non siamo assolutamente d'accordo sul fatto che ci siano queste 300 unità, che sono un numero davvero imponente. Pertanto, chiediamo almeno una spiegazione, da parte del relatore o del rappresentante del Governo, ai fini della comprensione di tutte queste assunzioni, perché davvero sorge qui il dubbio che davvero stiamo creando l'ennesimo carrozzone per mettere dentro tutti questi dipendenti.

PRESIDENTE. Concluda.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Almeno vogliamo capire se questi dipendenti saranno anche di origine straniera, perché ci sono Paesi in cui hanno questa expertise già sviluppata.

PRESIDENTE. Grazie…

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Quindi, chiediamo davvero, a fronte di tutti questi…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Trano.

Ha chiesto di parlare a titolo personale l'onorevole Spessotto. Ne ha facoltà, per un minuto.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere l'emendamento 12.94 del collega Colletti de L'Alternativa c'è, la componente di cui faccio parte. Anche questo emendamento riguarda l'articolo 12, quindi il personale dell'Agenzia. In particolare, interviene sul comma 4, poiché effettivamente non si riesce a capire quale sia la ratio - e sarebbe interessante avere una spiegazione dal Governo o dal relatore in merito - che ha determinato questa dotazione organica dell'Agenzia in 300 unità. Quindi, noi, sempre nell'ottica di snellimento e di efficientamento della struttura, proponiamo, con questo emendamento del collega Colletti, di prevedere un organico di 250 unità di personale…

PRESIDENTE. Concluda.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). …una cosa che è assolutamente condivisibile e che desidero sottoscrivere con il presente intervento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Forciniti. Ne ha facoltà, per un minuto.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Per chiedere di sottoscrivere l'emendamento dell'irreprensibile collega Colletti, che in questo caso è anche parco collega Colletti, perché, giustamente, ci invita anche ad una riflessione sulla frugalità e sulla sobrietà, che dovrebbero anche farla da padrone, in un momento storico come questo. Parliamo di un'Agenzia che vedrebbe, quindi, la sua pianta organica ammontare a 300 unità. Io almeno chiederei al Governo se esista una relazione tecnica, uno studio di fattibilità, qualcosa che ci dica sulla base di quale calcolo si è deciso che questa Agenzia avrà bisogno di 300 persone, più i 50 esperti di cui abbiamo parlato prima. Altrimenti, è anche difficile per un parlamentare fare il suo lavoro: ossia, come facciamo a votare con consapevolezza e come facciamo a non credere che questo, magari, sia un numero formulato lì, a caso, per avere un poltronificio e un assumificio a propria disposizione?

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Ci dica, il Governo, perché ve ne servono 300 e magari votiamo anche a favore, ma fateci sapere perché ve ne servono 300, sulla base di quali calcoli, quali studi, quali dati…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Forciniti.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Maniero. Ne ha facoltà, per un minuto.

ALVISE MANIERO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Questa ulteriore proposta emendativa del sedulo collega Colletti, io mi sento di condividerla e, quindi, chiedo di sottoscriverla, perché sono anch'io abbastanza stupito o almeno incuriosito dall'arbitrarietà di questa definizione preventiva della dotazione organica di questa Agenzia, che, ripeto, per il fatto che i precedenti emendamenti sono stati bocciati, non avrà un collegamento garantito, periodico, ordinato, con il controllo del Copasir. Alle domande che i miei colleghi hanno già rivolto al Governo qui presente, devo unire le mie, con le medesime perplessità. A questo proposito, il numero di 300 unità ci sembra completamente arbitrario, così come poi la già specifica articolazione successiva, e quindi lo sottoscrivo.

PRESIDENTE. Non essendoci altre richieste di intervento, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.94 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.106 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.107 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.108 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Passiamo ora all'esame dei 12 emendamenti che costituiscono una serie a scalare, dall'emendamento 12.96 Colletti all'emendamento 12.112 Colletti.

Ai sensi dell'articolo 85, comma 8, primo periodo, del Regolamento, e secondo la prassi consolidata, la Presidenza porrà in votazione il primo emendamento - il 12.96 Colletti - quello intermedio - il 12.109 Colletti - e l'ultimo emendamento della serie, il 12.112 Colletti, dichiarando assorbiti gli altri.

Passiamo dunque all'emendamento 12.96 Colletti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Trano. Ne ha facoltà.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, solo per chiedere la sottoscrizione degli emendamenti dell'impareggiabile collega Colletti.

PRESIDENTE. Non vorrei che l'onorevole Colletti poi si montasse la testa, onorevole Trano, è un successo di pubblico e di critica.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Maniero. Onorevole Maniero, vuole intervenire o vuole sottoscrivere l'emendamento?

ALVISE MANIERO (MISTO-L'A.C'È). Se posso anche intervenire, ne approfitto. La ringrazio.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Ci mancherebbe.

ALVISE MANIERO (MISTO-L'A.C'È). La ringrazio, Presidente. Allora, oltre ovviamente a sottoscrivere l'emendamento che ha presentato il collega Colletti, anche io devo rilevare e fare un atto di sincerità. Io credo che saremmo molto più sereni nel, come dire, ponderare la numerosità di queste dotazioni organiche che vengono proposte dal Governo, di fatto, se avessimo una maggiore contezza dell'operatività di questa istituenda Agenzia. Questo, ovviamente, non è avvenuto. Il Parlamento in questo si è fatto, dal punto di vista legislativo, complice di una impostazione, che vede molta poca comunicazione e atti di controllo puntuali, programmati da parte degli organi deputati del Parlamento. E quindi, insomma, tutte queste panoplie di dotazioni, noi le vediamo abbastanza fosche e indecifrabili. Quindi, sottoscrivo questo emendamento e ringrazio per l'attenzione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Spessotto. Ne ha facoltà, per un minuto.

ARIANNA SPESSOTTO (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere l'emendamento 12.96 Colletti, componente de L'Alternativa c'è, di cui faccio parte. Anche questo emendamento riguarda l'articolo 12, quindi quello sul personale e, nello specifico, il comma 4. In pratica, stabilisce e va a ridurre il numero delle unità di personale non dirigenziale in forza a questa Agenzia. Come chiedevano i colleghi negli interventi precedenti, sarebbe interessante sentire dal Governo e dal relatore quale sia la motivazione che ha spinto a determinare questi numeri di personale.

Chiedo se c'è la possibilità di avere una risposta da parte del Governo e del relatore, visto che è un appello che è stato rivolto anche da tutti i colleghi.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.96 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.109 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Passiamo all'ultimo emendamento della serie, il 12.112 Colletti.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Sapia. Ne ha facoltà.

FRANCESCO SAPIA (MISTO-L'A.C'È). Presidente, soltanto per sottoscrivere l'emendamento del collega Colletti, anche questo volto a migliorare il testo che stiamo convertendo in legge, quello sulla cybersicurezza.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.112 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Passiamo ora all'esame dei tre emendamenti che costituiscono una serie a scalare, dall'emendamento 12.95 Colletti all'emendamento 12.110 Colletti. Ai sensi dell'articolo 85, comma 8, primo periodo, del Regolamento e secondo una prassi consolidata, la Presidenza porrà in votazione il primo emendamento - il 12.95 - e l'ultimo emendamento della serie - il 12.110 -, dichiarando assorbito quello intermedio.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Presidente, per accelerare le votazioni, ritiro l'emendamento 12.111.

PRESIDENTE. Grazie, onorevole, però non serve a molto, non facilita nulla, perché era già considerato che si sarebbero votati il primo e l'ultimo. Quindi, la sua magnanimità non ha riscontro nella velocizzazione dei lavori.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.95 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.110 Colletti, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Passiamo ora all'articolo aggiuntivo 13.01 Silvestroni.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Per illustrare questo emendamento di Fratelli d'Italia a prima firma del capogruppo Silvestroni, dei colleghi Rotelli, Prisco, Butti e Donzelli e del sottoscritto e anche per testimoniare il senso di responsabilità di Fratelli d'Italia nell'ordine di questi lavori e dei lavori fatti nelle Commissioni. Per cui, è l'unica illustrazione che facciamo su questi emendamenti.

Questo è un emendamento simbolico, importante, che va a sottolineare l'importanza della natura che avrà l'Agenzia per la cybersicurezza, per la quale, con questo emendamento, chiediamo di estendere la normativa e, quindi, anche di aggiornare il codice penale, rispetto alla tutela, alla sensibilità delle informazioni e anche alla diplomacy con cui devono essere trattate alla stregua del personale dei servizi e, quindi, considerare a tutti gli effetti i dipendenti dell'Agenzia per la cybersicurezza come rappresentanti di apparati di sicurezza, per cui le informazioni che trattano tra di loro, tra le organizzazioni e anche al di fuori sono e devono, a nostro parere, essere tutelate a norma dello stesso articolo del codice penale che citiamo nell'emendamento. Questo perché riteniamo che l'Agenzia per la cybersicurezza sia un organismo giunto troppo in ritardo. Ricordiamo che Fratelli d'Italia è stata la prima forza politica a chiederlo, con un ordine del giorno, nel settembre 2020, in Aula, accolto dal precedente Governo, e, proprio per questo, bisogna conferirgli lo status di maggiore riconoscibilità, istituzionalità e anche autorevolezza e autorità rispetto anche alle altre Agenzie e agli altri apparati di sicurezza.

Penso, per concludere questo mio intervento, che vada sottolineato l'ottimo lavoro fatto con i colleghi di Fratelli d'Italia nelle Commissioni, nel confronto con i relatori per la maggioranza delle Commissioni, che potrete vedere anche nei prossimi ordini del giorno.

Concludiamo perché questo provvedimento, anche se sempre migliorabile, dimostra che noi siamo un'opposizione nazionalista che vuole migliorare quando è in ballo la difesa dell'interesse nazionale, della sovranità digitale, altro tema che Fratelli d'Italia ha introdotto all'inizio della legislatura con un altro ordine del giorno quando nessuno ne parlava in questi termini e con questa definizione.

Siamo in prima linea a difesa della sicurezza, della cybersicurezza che ci sta facendo entrare ormai da anni - ma noi con ritardo, l'Europa con ritardo - in una geopolitica digitale su cui bisogna assolutamente mettersi a difesa e anche in offesa quando necessario.

PRESIDENTE. Quindi lo pongo in votazione, non intende ritirarlo, giusto?

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 13.01 Silvestroni, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Si è così conclusa la fase delle votazioni degli emendamenti.

Secondo le intese intercorse tra i gruppi, sospendo, a questo punto, la seduta fino alle ore 20,45, al fine di consentire la sanificazione dell'Aula.

Alla ripresa notturna della seduta, si passerà all'esame degli ordini del giorno, limitatamente alla fase della loro illustrazione.

La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 19,20, è ripresa alle 20,50.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Battelli, Brescia, Casa, Colletti, De Maria, Delmastro Delle Vedove, Fassino, Gregorio Fontana, Giachetti, Mulè, Mura, Occhiuto, Paita, Perantoni e Andrea Romano sono in missione a decorrere dalla ripresa notturna della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente 90, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 3161-A.

PRESIDENTE. Ricordo che prima della sospensione della seduta si è concluso l'esame degli emendamenti.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 3161-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A). Il deputato Zanichelli ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/3161-A/34.

DAVIDE ZANICHELLI (M5S). Grazie, Presidente, porto in quest'Aula il tema della crittografia. Il Centro nazionale per la crittografia era stato previsto nella scorsa legislatura; era il 2017 quando il Governo Gentiloni, nel Piano nazionale per la protezione cibernetica, procedette alla definizione del cosiddetto Centro nazionale di crittografia. Questa cosa mi venne sollevata anche all'inizio della legislatura; depositai, assieme a diversi colleghi un'interrogazione nel marzo 2019 e un altro ordine del giorno, analogo grosso modo a questo, con il provvedimento del perimetro nazionale di sicurezza cibernetica.

Adesso, con questo provvedimento, quindi con la definizione dell'Agenzia per la cybersicurezza, ho ripresentato un emendamento per dare vita al Centro nazionale per la crittografia, che il Governo ha riformulato nel senso di prevedere che l'Agenzia, fra le proprie attività, si occuperà anche di crittografia. Ho inteso presentare un ordine del giorno per impegnare il Governo a dare seguito, con strumenti normativi, a una più precisa definizione e a fare tutto quello che è necessario per arrivare successivamente alla definizione del Centro nazionale di crittografia. Quello che francamente non voglio è che, nell'ennesima pubblicazione scientifica, si parli del nostro Paese come quello la cui legislazione, magari anche avanzata, prevede certe soluzioni alle quali però poi non si dà seguito. Questo ordine del giorno è firmato anche da 12 colleghi, quindi il tema è sentito. La crittografia - ci tengo solo a ricordarlo - è sostanzialmente alla base di numerosi aspetti scientifici della cybersecurity; diciamo che se la cybersecurity è l'esercito, la crittografia sono le armi a disposizione dell'esercito; in più, in questa scienza sono numerosi i cervelli italiani, matematici, fisici che studiano, sviluppano e approfondiscono questa disciplina e molto spesso se ne vanno all'estero. Ad esempio, mi sono segnato un nome, perché è anche un lustro per il nostro Paese: Anna Grassellino che, tra l'altro, in una delle frontiere del calcolo e, in particolare, in questo caso il calcolo quantistico - un'altra delle frontiere sulla crittografia - studia e lavora al Fermilab di Chicago. Ecco perché dal mio punto di vista non si deve aspettare altro tempo affinché il nostro Paese si doti finalmente di un Centro nazionale di crittografia al pari di altri Paesi. È un tema strategico per la sicurezza del nostro Paese e delle attività informatiche perché il Centro deve stare a supporto della sicurezza informatica delle pubbliche amministrazioni e delle autorità, delle Agenzie e anche dei Ministeri e degli enti pubblici. Questo deve fare. Mi auguro che anche con questo ordine del giorno il Governo, al più presto, dia seguito a quello che ha già definito nei piani e nelle norme.

PRESIDENTE. Se nessun altro chiede di intervenire, secondo le intese intercorse tra i gruppi, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno.

GIORGIO MULE', Sottosegretario di Stato per la Difesa. Grazie, Presidente. Ordine del giorno n. 9/3161-A/1 Prestipino, parere favorevole a condizione che nell'impegno dopo le parole: “fin qui acquisite” siano inserite le seguenti: “dalle amministrazioni competenti”. Ordine del giorno n. 9/3161-A/2 Rosso, parere favorevole a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “a valutare la possibilità di prevedere, in sede di adozione del regolamento di cui all'articolo 6, comma 1, la costituzione di un'apposita articolazione finalizzata anche al monitoraggio e alla prevenzione del fenomeno cosiddetto di ransomware”; ordine del giorno n. 9/3161-A/3 Sozzani, parere favorevole; ordini del giorno n. 9/3161-A/4 Colletti, n. 9/3161-A/5 Cabras e n. 9/3161-A/6 Massimo Enrico Baroni, invito al ritiro; ordine del giorno n. 9/3161-A/7 Corda, parere favorevole, a condizione che sia espunto il terzo capoverso delle premesse e che l'impegno sia riformulato come segue: “a definire, in sede di adozione del regolamento di cui all'articolo 6, comma 1, il numero dei componenti del collegio dei revisori dei conti e relativi emolumenti”; ordine del giorno n. 9/3161-A/8 Costanzo, invito al ritiro con una postilla, nel senso che il Governo si impegna comunque ad una rapida adozione del regolamento, così come segnalato nell'ordine del giorno.

Ordine del giorno n. 9/3161-A/9 Lucrezia Mantovani, il parere è favorevole a condizione che nell'impegno, dopo le parole: “a valutare l'opportunità”, siano inserite le seguenti: “compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica”; ordine del giorno n. 9/3161-A/10 Capitanio, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/3161-A/11 Maniero, invito al ritiro, come nel precedente n. 9/3161-A/8, con la stessa postilla, nel senso che il Governo si impegna comunque ad una rapida definizione della strategia; ordini del giorno n. 9/3161-A/12 Raduzzi, n. 9/3161-A/13 Paolo Nicolò Romano, n. 9/3161-A/14 Sapia, n. 9/3161-A/15 Sodano e n. 9/3161-A/16 Spessotto, invito al ritiro; ordine del giorno n. 9/3161-A/17 Testamento, parere favorevole, a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “a valutare la possibilità di dare contezza, in sede di attuazione, dei livelli di spesa per il personale secondo le funzioni e le responsabilità all'interno dell'Agenzia”; ordine del giorno n. 9/3161-A/18 Trano, invito al ritiro; ordine del giorno n. 9/3161-A/19 Vallascas, il parere è contrario al terzo e quarto capoverso delle premesse e favorevole all'impegno, a condizione che sia riformulato come segue: “ad adottare le opportune iniziative in materia di pubblicità del regolamento di cui alle premesse”; ordine del giorno n. 9/3161-A/20 Donina, il parere è favorevole, a condizione che nell'impegno, dopo le parole: “a valutare l'opportunità”, siano inserite le seguenti: “compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica”; ordine del giorno n. 9/3161-A/21 Caretta, il parere del Governo è di accoglimento come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/3161-A/22 Ciaburro, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/3161-A/23 Mollicone, parere favorevole limitatamente al primo capoverso dell'impegno, a condizione che, dopo le parole: “a valutare l'opportunità”, siano inserite le seguenti: “compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica”; ordine del giorno n. 9/3161-A/24 Butti, parere favorevole, a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “a valutare, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica, l'opportunità di adottare iniziative volte all'individuazione, nell'ambito dell'Agenzia, di una struttura di coordinamento per la cybersicurezza che possa fungere da raccordo per le istanze delle singole amministrazioni in questo settore”; ordine del giorno n. 9/3161-A/25 Prisco, parere favorevole, a condizione che, nell'impegno, dopo le parole: “a valutare l'opportunità”, siano inserite le seguenti: “compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica”; ordine del giorno n. 9/3161-A/26 Rotelli, parere favorevole, a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “a valutare l'opportunità di adottare iniziative, anche di carattere normativo, volte a razionalizzare ulteriormente le funzioni in materia di cybersicurezza previste dalla normativa nazionale ed europea, con particolare riguardo ai processi di verifica di conformità, ispezione, audit o processi analoghi di verifica, valorizzando il ruolo di coordinamento in materia, previsto in capo all'Agenzia dall'articolo 7, comma 1, lettera a), del decreto in esame”; ordine del giorno n. 9/3161-A/27 Maccanti, parere favorevole, a condizione che, nell'impegno, dopo le parole: “a valutare l'opportunità”, siano inserite le seguenti: “compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica”.

Ordine del giorno n. 9/3161-A/28 Silvestroni, parere favorevole, a condizione che l'impegno sia riformulato secondo la riformulazione che vado a leggere: “a valutare, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica, l'opportunità di adottare iniziative volte all'individuazione, nell'ambito dell'Agenzia, di una struttura di coordinamento per la cybersicurezza che possa fungere da raccordo per le istanze delle singole amministrazioni in questo settore”; ordine del giorno n. 9/3161-A/29 Ferro, parere favorevole, a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: dopo le parole “a valutare l'opportunità”, siano inserite le seguenti: “compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica”; ordine del giorno n. 9/3161-A/30 Zucconi, parere favorevole a condizione che all'impegno siano premesse le seguenti parole: “a valutare l'opportunità compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica di”; ordine del giorno n. 9/3161-A/31 Grippa, parere favorevole a condizione che, nell'impegno, dopo le parole “a valutare l'opportunità” siano inserite le seguenti: “compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica”; ordine del giorno n. 9/3161-A/32 Giarrizzo, parere favorevole, a condizione che, nell'impegno, siano espunte le seguenti parole: “classificati come altamente” e, inoltre, la parola “totale”; ordine del giorno n. 9/3161-A/33 Ruggiero, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/3161-A/34 Zanichelli, parere favorevole, a condizione che l'impegno sia riformulato come segue: “ad adottare le opportune iniziative anche di carattere normativo compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica necessari alla costituzione, nell'ambito dell'Agenzia nazionale per la cybersicurezza, del Centro nazionale di crittografia, con l'obiettivo di imprimere un impulso allo sviluppo dell'architettura nazionale cyber e al contributo alla sicurezza nazionale”; ordine del giorno n. 9/3161-A/35 Tofalo, parere favorevole, a condizione che, nell'impegno, dopo le parole “a valutare l'opportunità”, siano inserite le seguenti: “compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica” e che, inoltre, Presidente, siano espunte le seguenti parole: “nell'ambito della strategia nazionale della cybersicurezza”; ordine del giorno n. 9/3161-A/36 Rizzo, accolto come raccomandazione; ordine del giorno n. 9/3161-A/37 Brescia, parere favorevole, a condizione che, nell'impegno, dopo le parole “cybersicurezza nazionale”, siano inserite le seguenti: “nei limiti di quanto previsto dal decreto-legge in esame”; ordine del giorno n. 9/3161-A/38 Corneli, parere favorevole, a condizione che, nel primo capoverso dell'impegno, siano espunte le parole: “in sede di definizione del regolamento di cui all'articolo 6 del decreto-legge 82/2021”; ordine del giorno n. 9/3161-A/39 Iovino, parere favorevole; ordine del giorno n. 9/3161-A/40 Forciniti, trattandosi di una modifica alla composizione del Copasir, il Governo, per rispetto a questa Assemblea, si rimette al voto dell'Assemblea; ordine del giorno n. 9/3161-A/41 Baratto, parere favorevole con le seguenti riformulazioni: alle premesse siano espunti il terzo periodo del terzo capoverso e il quarto capoverso, mentre, all'impegno, le parole “anche d'urgenza e decretizia di competenza per garantire”, siano sostituite con le seguenti: “per favorire ulteriormente”; ordine del giorno n. 9/3161-A/42 Leda Volpi, anche in questo caso il Governo si rimette all'Assemblea a condizione che siano espunti gli ultimi due capoversi delle premesse; ordine del giorno n. 9/3161-A/43 Giuliodori, ancora una volta, il Governo si rimette all'Assemblea a condizione che sia espunto il penultimo capoverso della premessa; ordine del giorno n. 9/3161-A/44 Bruno Bossio, parere favorevole.

PRESIDENTE. Interrompiamo, a questo punto, l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani, a partire dalle ore 9,30.

Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data 27 luglio 2021, la deputata Giusi Bartolozzi, già iscritta al gruppo parlamentare Forza Italia-Berlusconi-Presidente, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Misto.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare la deputata Romina Mura, che non essendo in Aula, s'intende decaduta.

Ha chiesto di parlare il deputato Luciano Cadeddu. Ne ha facoltà, per due minuti.

LUCIANO CADEDDU (M5S). Presidente, migliaia di ettari andati a fuoco nella mia Sardegna: è una situazione veramente tragica. Ieri, mi sono recato nei siti dell'incendio e ho abbracciato i miei amici pastori, che sono veramente provati da questo flagello. La Sardegna è provata, ma si rialzerà. Sono tante le manifestazioni di solidarietà, la solidarietà ai pastori è già partita. Questo, però, non deve essere un alibi per il Governo e per lo Stato. La Sardegna ha bisogno della presenza dello Stato. Deve partire subito un aiuto importante per la nostra Sardegna. Questi territori saranno provati per anni e anni e hanno bisogno di un sostegno forte da parte dello Stato. Il mio appello al Governo è perché arrivino presto risorse ingenti per permettere alla nostra isola e a quei territori duramente provati una ripartenza quanto più veloce e pressante. Questo è l'appello che voglio fare oggi, con questo intervento. Spero e mi auguro che il Governo ci sia e che non si giri dall'altra parte (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Vallascas. Ne fa facoltà.

ANDREA VALLASCAS (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Tresnuraghes, Santu Lussurgiu, Cuglieri, Sennariolo, Scano Montiferro. A molti di voi i nomi di questi Paesi non diranno nulla, sono nomi di comunità antiche, laboriose, le cui fatiche, in questi giorni, sono state cancellate dal fuoco, in poche ore. Parliamo di 20 mila ettari ridotti in cenere, boschi, aziende, uliveti centenari, lavoro, animali, tutto in fumo; 1.500 persone sfollate. Questa è una ferita aperta che sanguina nel cuore del nostro Paese, che non ha bisogno solo di pacche sulle spalle e solidarietà di circostanza, ma di risposte. Tanto è quello che si sarebbe potuto fare per prevenire questo disastro, ma, più che di recriminazioni, adesso la Sardegna ha bisogno di risposte tempestive e urgenti. È necessario un intervento economico urgente per fare fronte ai danni prodotti da questa immane sciagura. Da questa cenere, non si risorgerà con la sola retorica e la Sardegna non può aspettare (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Carla Cantone, che non è presente; si intende decaduta.

Ha chiesto di parlare il deputato Davide Zanichelli. Ne ha facoltà.

DAVIDE ZANICHELLI (M5S). Con questo intervento, voglio riportare all'Aula quello che è successo, ieri pomeriggio, in molte zone dell'Emilia, ma non solo, anche nella bassa Lombardia, territori che, in parte, sono ancora colpiti dall'emergenza sisma del 2012. Diciamo che è stata un'emergenza, quella che è successa ieri, che ha coinvolto buona parte della pianura padana. Forti grandinate, tempeste e trombe d'aria hanno flagellato numerosi territori. Ci sono state numerose auto danneggiate, centinaia anche in autostrada - forse avete visto tutti le immagini, probabilmente ci sono stati anche tamponamenti - e raccolti distrutti - l'agricoltura è stata fortemente danneggiata -, oltre a danni alle cose, perché alcuni rami sono caduti e alcuni tetti sono stati scoperchiati, anche di edifici pubblici. Si parla di decine di milioni di euro, ma sono ovviamente le prime stime, perché la ricognizione è in corso, in queste ore, da parte degli enti locali e territoriali. Ci sono anche stati feriti. Francamente, ci tengo a ringraziare tutti quelli che, subito, nelle prime ore, si sono spesi nei soccorsi e negli aiuti. L'Emilia è una terra laboriosa e che si sa rialzare, però non dobbiamo nasconderci che quello che è successo - e non lo dico a memoria mia, ma delle persone che hanno più esperienza di me - è un episodio meteorologico che non ha precedenti, sostanzialmente. Questo è il segno, non del meteo, ma dei cambiamenti climatici ed è una cosa su cui la nostra Assemblea si deve interrogare e deve riflettere, perché serve una politica coraggiosa e non serve semplicemente dire che il clima sta cambiando.

PRESIDENTE. Concluda, ha esaurito il suo tempo.

DAVIDE ZANICHELLI (M5S). Serve coraggio.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Silvana Snider. Ne ha facoltà.

SILVANA SNIDER (LEGA). Valchiavenna: una frana si stacca ad alta quota e si immette nell'alveo del torrente, fortunatamente da poco ripulito da un'attenta amministrazione comunale. Un tappo, un'esplosione, detriti e acqua cadono sulla statale 37 del Maloja che ora si presenta danneggiata, con tratto di carreggiata e un ponte da rifare. Tutta la Valchiavenna è interessata, unico sbocco per la Svizzera, ove lavorano migliaia di frontalieri che giornalmente percorrono quella strada. Oggi, uno smottamento anche a Gerola Alta, chiusa una strada comunale.

Zona Como, statale Regina, statale 36 e ferrovia: situazione gravissima tra il capoluogo ed i comuni che si affacciano sul Lario; frane, smottamenti e allagamenti; la statale Regina, che da Como porta alla sponda occidentale del Lario, è stata chiusa alla circolazione in molti punti, dopo essere stata invasa da acqua e detriti; Como, Maslianico, Cernobbio, Blevio, Carate Urio, Moltrasio, Brienno, Argegno; una frana è caduta anche sulla statale lariana che collega Como a Bellagio, un camion travolto, fortunatamente senza feriti.

A Brenno un'anziana è rimasta bloccata nella sua abitazione a causa della caduta dei detriti, tratta in salvo dai Vigili del fuoco.

Stimati colleghi, stimato Presidente, segnalo la mia difficoltà a intervenire in Aula per portare all'attenzione di tutti il disagio di un intero territorio, la preoccupazione ed il pianto di intere vallate. Di fronte agli ennesimi danni provocati da una natura arrabbiata, di fronte a questi eventi, lo Stato non può rimanere fuori. I territori lombardi sono abituati ad arrangiarsi, ma non è giusto che debbano autofinanziarsi anche per le strutture statali, come spesso fanno, perché lo Stato nicchia. Il Nord che produce va anche considerato quando richiama l'attenzione: i danni sono ingenti. Ma non basta sistemare quelli, serve prevenire.

PRESIDENTE. Concluda.

SILVANA SNIDER (LEGA). Chiedo, pertanto, un'erogazione eccezionale di fondi, ve ne sono per la montagna nel PNRR. Mettiamo in condizione questa bellissima terra del Nord Italia di risollevarsi. Oggi non interessa di chi è la colpa, un rimpallo di competenze. Lo Stato dia le risorse necessarie…

PRESIDENTE. Le chiedo di concludere, per cortesia.

SILVANA SNIDER (LEGA). …e il territorio interverrà, come sa fare, come ha sempre fatto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 28 luglio 2021 - Ore 9,30:

(ore 9,30 e ore 16)

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, recante disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell'architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale. (C. 3161-A​)

Relatori: BRESCIA, per la I Commissione; PAITA, per la IX Commissione.

2. Seguito della discussione del disegno di legge:

S. 2267 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 giugno 2021, n. 79, recante misure urgenti in materia di assegno temporaneo per figli minori (Approvato dal Senato). (C. 3201​)

Relatrice: NOJA.

3. Discussione della Relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi (deputata all'epoca dei fatti). (Doc. IV-ter, n. 3-A)

Relatrice: PINI.

4. Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge:

CIPRINI ed altri; GRIBAUDO ed altri; BOLDRINI ed altri; BENEDETTI ed altri; GELMINI ed altri; VIZZINI ed altri; D'INIZIATIVA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELL'ECONOMIA E DEL LAVORO; CARFAGNA ed altri; FUSACCHIA ed altri; CARFAGNA: Modifiche al codice di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, e altre disposizioni in materia di pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo. (C. 522​-615​-1320​-1345​-1675​-1732​-1925​-2338​-2424​-2454-A​)

Relatrice: GRIBAUDO.

5. Seguito della discussione della proposta di legge:

MELONI ed altri: Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali. (C. 3179-A​)

e delle abbinate proposte di legge: MELONI ed altri; MANDELLI ed altri; MORRONE ed altri; BITONCI ed altri; DI SARNO ed altri.

(C. 301​-1979​-2192​-2741​-3058​)

Relatrice: BISA.

6. Seguito della discussione della proposta di legge:

ZUCCONI ed altri: Disposizioni concernenti la rinegoziazione dei contratti di locazione di immobili destinati ad attività commerciali, artigianali e ricettive per l'anno 2021 in conseguenza dell'epidemia di COVID-19. (C. 2763-A​)

Relatori: MASI, per la maggioranza; ZUCCONI, di minoranza.

7. Seguito della discussione della proposta di inchiesta parlamentare:

FORMENTINI ed altri: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dello scoppio della pandemia di COVID-19 e sulla congruità delle misure adottate dagli Stati di origine del virus SARS-CoV-2 per evitarne la propagazione nel mondo. (Doc. XXII, n. 42-A)

Relatori: FORMENTINI, per la III Commissione; STUMPO, per la XII Commissione.

8. Seguito della discussione del disegno di legge:

Deleghe al Governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia.

(C. 2561-A​)

Relatore: DE FILIPPO.

9. Seguito della discussione della mozione Cabras ed altri n. 1-00456 concernente iniziative in relazione al caso di Julian Assange .

10. Seguito della discussione delle mozioni Cantalamessa ed altri n. 1-00498, Trano ed altri n. 1-00506 e Lollobrigida ed altri n. 1-00507 concernenti iniziative volte a potenziare il contrasto ad infiltrazioni mafiose con particolare riferimento alla realizzazione dei progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza .

(ore 15)

11. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata .

La seduta termina alle 21,15.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 2 il deputato Cubeddu ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 4 il deputato Miceli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 15,16 e 25 la deputata Bonomo ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 21 la deputata Spena ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 3161-A - art. agg. 1.0100 350 315 35 158 21 294 73 Resp.
2 Nominale em. 4.5 365 359 6 180 44 315 72 Resp.
3 Nominale em. 5.100 386 351 35 176 16 335 71 Resp.
4 Nominale em. 5.106 381 349 32 175 22 327 71 Resp.
5 Nominale em. 5.112 377 345 32 173 21 324 71 Resp.
6 Nominale em. 5.130 379 342 37 172 17 325 72 Resp.
7 Nominale em. 5.127 374 342 32 172 17 325 72 Resp.
8 Nominale em. 5.113 383 351 32 176 23 328 72 Resp.
9 Nominale em. 5.114 383 351 32 176 22 329 72 Resp.
10 Nominale em. 5.107 337 313 24 157 15 298 79 Resp.
11 Nominale em. 5.132 400 369 31 185 19 350 78 Resp.
12 Nominale em. 6.100 405 377 28 189 21 356 78 Resp.
13 Nominale em. 6.101 415 384 31 193 22 362 76 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale em. 6.103 412 379 33 190 16 363 76 Resp.
15 Nominale em. 6.108 406 376 30 189 20 356 77 Resp.
16 Nominale em. 6.104 408 375 33 188 18 357 77 Resp.
17 Nominale em. 6.105 408 377 31 189 21 356 77 Resp.
18 Nominale em. 6.106 418 388 30 195 23 365 77 Resp.
19 Nominale em. 6.107 420 390 30 196 22 368 77 Resp.
20 Nominale em. 7.100 418 385 33 193 22 363 75 Resp.
21 Nominale em. 7.101 411 380 31 191 24 356 75 Resp.
22 Nominale em. 12.100 405 373 32 187 23 350 75 Resp.
23 Nominale em. 12.101 407 375 32 188 23 352 75 Resp.
24 Nominale em. 12.102 406 375 31 188 22 353 75 Resp.
25 Nominale em. 12.103 408 378 30 190 22 356 76 Resp.
26 Nominale em. 12.104 409 378 31 190 22 356 76 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 3 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 37)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale em. 12.105 410 378 32 190 22 356 76 Resp.
28 Nominale em. 12.94 403 373 30 187 20 353 76 Resp.
29 Nominale em. 12.106 401 371 30 186 22 349 76 Resp.
30 Nominale em. 12.107 405 372 33 187 22 350 76 Resp.
31 Nominale em. 12.108 405 372 33 187 22 350 76 Resp.
32 Nominale em. 12.96 402 371 31 186 20 351 76 Resp.
33 Nominale em. 12.109 405 378 27 190 20 358 76 Resp.
34 Nominale em. 12.112 406 375 31 188 19 356 76 Resp.
35 Nominale em. 12.95 401 367 34 184 17 350 76 Resp.
36 Nominale em. 12.110 394 364 30 183 21 343 76 Resp.
37 Nominale art. agg. 13.01 401 399 2 200 46 353 76 Resp.