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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 545 di giovedì 22 luglio 2021

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO

La seduta comincia alle 9,45.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

ANDREA DE MARIA, Segretario, legge il processo verbale della seduta del 21 luglio 2021.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Ascari, Enrico Borghi, Maurizio Cattoi, Covolo, Daga, Dieni, Migliore, Palazzotto, Andrea Romano, Vito e Raffaele Volpi sono in sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente 100, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Lollobrigida, sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà. Colleghi, silenzio in Aula.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Grazie, Presidente. Io intervengo anche a seguito del verbale interessante che è stato letto, che riporta traccia di quella che è stata una discussione, ieri, che era apparsa molto serena e costruttiva, nella sua parte finale. Noi ci accingiamo a decidere che cosa deve avvenire nelle prossime ore e abbiamo provato, come opposizioni, a riportare all'interno dell'Aula parlamentare un dibattito che potesse essere, nel senso corretto di collaborazione tra maggioranza e opposizione, finalizzato ad una serie di obiettivi.

Il primo, ovviamente, è quello di discutere il provvedimento in essere, cercando di farlo ognuno dalle proprie posizioni, ma rendendole evidenti e trasparenti all'opinione pubblica, scopo che noi ci poniamo quando discutiamo di alcuni argomenti, senza cercare sotterfugi o vie parallele per evitare che la gente capisca quali siano gli elementi che consolidano l'una o l'altra posizione all'interno del Parlamento. Ci siamo trovati, ieri, a proporre alla maggioranza di evitare di arrivare a porre un voto di fiducia, che ovviamente comprime il dibattito e non permette alle forze politiche di coadiuvare l'azione del Governo, da parte di ogni forza politica con le sue posizioni, per migliorare e fare, quindi, gli interessi degli italiani.

Un secondo obiettivo, che i nostri interventi si ponevano ieri, era garantire l'approvazione più celere di questo provvedimento in questa Camera, per permettere al Senato di avere formalmente il diritto di discutere il provvedimento stesso e, quindi, evitare che si consolidi un meccanismo, nei fatti ormai diventato prassi, di sistema monocamerale, che non ha, però, alcun riguardo con i criteri e le indicazioni della nostra Costituzione.

Ora, ci siamo trovati in una situazione nella quale ieri avevamo ricevuto, da questo punto di vista, aperture, avevamo colleghi che erano dubbiosi su questo tipo di processo, che poneva, da parte nostra, la disponibilità a dare data certa per l'approvazione, addirittura stasera, del provvedimento, comprimendo sia il numero degli emendamenti sia l'eventuale dibattito, sia le operazioni di voto. Questa sera poteva essere approvato il “decreto Semplificazioni”, garantendo ovviamente il voto di un numero di emendamenti, ma almeno la discussione, credo, costruttiva. Ieri sera alcune forze politiche hanno espresso, da questo punto di vista, condivisione degli obiettivi: non ce ne sono di distanti da quelli che la maggioranza formalmente pone. L'obiettivo della velocità, per cui c'è una necessità di approvare il decreto perché collegato al PNRR e, quindi, la proposta dell'opposizione si scontrava, eventualmente, solo sull'obiezione che una componente importante come L'Alternativa c'è, poneva all'interno del dibattito. Si è rinviata, però, a detta di alcune forze politiche di questa assise il dibattito alla riunione dei capigruppo di questa mattina. Alcuni hanno detto: “Non è opportuno, non è la sede per discuterne qui; discutiamone nella sede competente, cioè nella riunione dei capigruppo”. Nella riunione dei capigruppo, noi, come forza politica, siamo intervenuti ribadendo questo, offrendo anche, a garanzia di questo processo, alcune certezze, insite, per esempio, nell'autorizzazione alla deroga di un'eventuale fiducia posta di fronte a qualche sorpresa d'Aula che potesse avvenire, anche a un minuto. Significava che, se uno vedeva che, al secondo, terzo articolo, le opposizioni presenti in Aula avessero perso tempo - mi permetta, Presidente, qualche minuto in più, perché credo che sia una questione di particolare rilevanza -, abbiamo chiesto di poter dare la nostra garanzia alla deroga. Essendo l'unico gruppo di opposizione a cui viene richiesto questo processo, avevamo detto che eravamo disponibili a dare la deroga a un minuto. Ci siamo ritrovati, però, che le forze politiche, nella riunione dei presidenti di gruppo, hanno taciuto, tutte – tutte – le forze politiche di maggioranza hanno taciuto, anche di fronte alla disponibilità - e lo ringrazio per questo - del collega Colletti di dare la stessa nostra disponibilità ad approvare il decreto questa sera.

Ne viene fuori un quadro per il quale, oggi, noi avremo la maggioranza e il Governo che, attraverso lo strumento della fiducia, rallenteranno l'approvazione – ripeto, rallenteranno l'approvazione - del “decreto Semplificazioni” perché esistono frammentazioni interne. Un'anomalia - e chiudo - istituzionale di tutta evidenza, che ha visto tacere tutte le forze di maggioranza rispetto a questo tipo di processo e ci ha visti nella condizione di lasciare una riunione che è diventata pletorica, una riunione dei capigruppo nella quale non si decide e non si discute, in cui le forze politiche non hanno nemmeno il coraggio di assumere posizioni coerenti rispetto a questo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). E, allora, abbiamo chiesto al Presidente Fico e lo rinnoviamo a lei pubblicamente: la Presidenza della Camera, così come chiederemo alla Presidenza del Senato, sono garanti – garanti! – del processo che la Costituzione attribuisce alle Camere, garanti di un confronto con il Governo che non viene nemmeno supportato da un consenso elettorale derivante da un processo chiaro. E, in questa fase, è ancor più grave che si giunga all'utilizzo di questi strumenti, in assenza dell'opposizione che fa ostruzionismo, ma in presenza di una maggioranza divisa, ridicola, patetica, che non è in grado di portare a casa niente, perché dimostra che fa grandi pressioni su quelle che sono le regole, pur di evitare che i cittadini capiscano in che condizione penosa si trova (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Colletti. Ne ha facoltà. Stesso argomento, immagino.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Sì.

PRESIDENTE. Prego.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Eventualmente, dopo interverrò anche su altri.

PRESIDENTE. È sua facoltà, nei limiti del Regolamento.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). La ringrazio. Presidente, era la prima volta che partecipavo ad una Capigruppo e mai mi sarei immaginato di partecipare con un'atmosfera surreale, un'atmosfera nella quale solo i partiti e i movimenti di opposizione, come Fratelli d'Italia e L'Alternativa c'è, intervenivano, anche promettendo la riduzione degli emendamenti. Noi ne abbiamo presentati ben 90, perché questo decreto va a tutelare le grandi imprese che vogliono fare soldi a spese del territorio, del paesaggio e dell'ambiente italiano e, quindi, contro questo decreto una forza che si ritiene ecologista e ambientalista può solo fare le barricate e votare contro. Nonostante questo, nonostante la nostra volontà, pur di far discutere nel merito quest'Aula, abbiamo dato la disponibilità a ridurre i nostri emendamenti per chiudere in tempi utili il voto su questa conversione in legge. E, però, partecipare a questa Capigruppo e assistere al completo silenzio dei partiti di maggioranza, al cospetto del Governo, fa comprendere ancora di più quanto, purtroppo, quest'Aula - che, magari, in altre epoche, avrebbero chiamato un'Aula sorda e grigia - abbia completamente perso di senso (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è), perché non è più permessa in alcun modo la discussione non solo su questo provvedimento, ma anche sui futuri provvedimenti, che dovrebbero essere basilari perché mettono a rischio il Paese nei prossimi anni. Ovvero questa politica dovrebbe pensare a come dovrebbe essere l'Italia fra dieci anni, ma, in realtà, sta pensando a come distruggere il territorio nei prossimi mesi, con la complicità di tutti i partiti di maggioranza.

Ebbene, Presidente, aver visto il silenzio completo e la remissione di questi partiti di maggioranza dovrebbe far riflettere lei, che oggi qui presiede in qualità di Presidente, ma, ovviamente, anche e soprattutto, il Presidente Fico, perché, se quest'Aula davvero diventa un'Aula sorda e grigia, vorrei capire cosa ci stia a fare anche il Presidente Fico a dirigere quest'Aula sorda e grigia, quale sia il significato che egli pone quando parla ogni giorno di centralità del Parlamento.

PRESIDENTE. Onorevole Colletti, restiamo sui termini del Regolamento e restiamo sui temi del calendario.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Sono proprio sui temi del calendario e sto proprio discutendo e motivando i temi del calendario.

PRESIDENTE. Lasci stare il Presidente Fico, non c'è nessuna correlazione con quanto sta avvenendo sul calendario (Commenti del deputato Lollobrigida).

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Sto proprio discutendo e motivando i temi del calendario, quindi la prego di farmi discutere e motivare i temi del calendario...

PRESIDENTE. Lei si attenga alle regole e può discutere quanto vuole.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). …perché già la discussione viene strozzata dal voto di fiducia e qui neanche si può discutere sul perché viene strozzata questa discussione con il voto di fiducia (Commenti). Posso, Presidente?

PRESIDENTE. Certo, lei si attenga al Regolamento, tanto lo sa benissimo che la fiducia la pone il Governo, non il Presidente della Camera, chiunque faccia il Presidente della Camera.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Io mi attengo al Regolamento, però anche la Presidenza si dovrebbe attenere al Regolamento. Quindi, Presidente, adesso voteremo il ritorno in Commissione, una Commissione nella quale non sono stati votati gran parte degli emendamenti, in cui, quindi, il dibattito risulta strozzato, sia in Commissione sia in Aula. E risulta strozzato per un semplice motivo: perché è talmente pessimo questo decreto, è talmente pessimo, che lo stesso Governo ha paura che, in quest'Aula, qualche deputato più coraggioso della maggioranza possa votare a favore di quegli emendamenti che vogliono diminuire il danno. Ed è ovvio che, dall'intervento del Governo, l'obiettivo è quello di non mettere in difficoltà quella forza di maggioranza, che, purtroppo, ormai è anche minoranza nella maggioranza, che è il MoVimento 5 Stelle, che, a voce, vuole essere ecologista, ma, con questi voti e con la mancanza di discussione, sta solo perpetrando le peggiori nefandezze della politica sui rifiuti e sull'ambiente (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, recante governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure (A.C. 3146-A​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3146-A: Conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, recante governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 3146-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e delle proposte emendative riferite agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).

La V Commissione (Bilancio) ha espresso il prescritto parere (Vedi l'allegato A), che è in distribuzione.

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori la presidente della Commissione, collega Rotta. Ne ha facoltà.

ALESSIA ROTTA, Presidente della VIII Commissione. Grazie, signor Presidente. Stante i rilievi posti nel parere della Commissione bilancio, chiedo all'Assemblea di deliberare il rinvio nelle Commissioni del provvedimento, al fine di poterli esaminare. Resta inteso che l'eventuale deliberazione di rinvio alle Commissioni sarebbe limitato al mero recepimento nel testo delle condizioni e osservazioni poste nel predetto parere. Considerati i tempi tecnici per la predisposizione del nuovo testo, l'esame in Assemblea potrebbe riprendere tra un'ora.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 10).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 3146-A​)

PRESIDENTE. Sulla proposta di rinvio del provvedimento nelle Commissioni, nei termini precisati dalla presidente dell'VIII Commissione, darò ora la parola, ai sensi dell'articolo 41, comma 1, del Regolamento, ad un deputato contro e ad uno a favore, per non più di 5 minuti ciascuno.

Ha chiesto di parlare contro il collega Forciniti. Ne ha facoltà.

FRANCESCO FORCINITI (MISTO-L'A.C'È). Questo Governo, sordo e prevaricatore, ha già compiuto la prima strozzatura e la prima mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento quando ha emanato questo decreto vergognoso, un decreto omnibus che poteva tranquillamente constare in tre decreti: la prima parte sulla governance, la seconda sullo sventramento del codice dell'ambiente e la terza sullo sventramento del codice degli appalti. Invece, ci ha schiacciato con un mega-decreto omnibus: e ok, già questa prima forzatura è andata.

Poi, il Parlamento ha legittimamente manifestato la volontà e la necessità di emendare questo mega-decreto. Lo ha fatto con rispetto, ma ci è stato detto che gli emendamenti erano troppi e che andavano scremati. L'abbiamo fatto, abbiamo ridotto di oltre la metà gli emendamenti, e ok anche su questo. Dopodiché, stiamo ad aspettare oltre tre settimane e il Governo ci tiene in ostaggio tre settimane per darci quattro stracci di pareri. Le Commissioni non possono lavorare, mentre il tempo che ci separa dalla scadenza del decreto avanza inesorabile, e anche questo l'abbiamo accettato.

Poi, arrivano i primi pareri, che sono quattro pareri messi in croce sugli emendamenti e sugli articoli più blandi e meno controversi. Iniziamo a lavorare a singhiozzo, poi ci interrompono perché non hanno gli altri pareri e ci tengono in ostaggio per altri tre giorni in attesa degli altri pareri. Arrivano gli altri pareri, ma sono ancora incompleti e siamo ancora in uno scenario surreale, in Commissione, a non poter discutere gli emendamenti perché non hanno i pareri.

Il Governo dei migliori, che è però il Governo degli incapaci, perché è incapace di darci i pareri (Applausi dei deputati del gruppo L'Alternativa c'è), ci tiene in ostaggio in Commissione; Commissione che sarà l'unico e ultimo filtro di merito di un decreto enorme che va a toccare materie fondamentali come il codice degli appalti, il codice dell'ambiente e la gestione del PNRR.

Non è stato possibile lavorare nel merito su un decreto così importante. Arrivano alle 2 di notte, come i ladri, delle riformulazioni che non abbiamo neanche avuto il tempo di leggere, che sono state votate senza leggerle, e ora cosa succede?

Ci avevano detto che non c'era tempo, ci hanno messo la tagliola in Commissione perché non c'era tempo, però poi il MEF ordina ed esce fuori il tempo per tornare in Commissione (Applausi dei deputati del gruppo L'Alternativa c'è). Ma di che stiamo parlando, Presidente? Di cosa stiamo parlando? A cosa serve questo Parlamento? Facciamo fare i decreti al MEF e noi ce ne andiamo a casa, ce ne andiamo al mare. Incoroniamo Draghi come nuovo sultano del regno d'Italia e noi ce ne andiamo a casa, perché siamo totalmente inutili. Io mi sento umiliato, Presidente, mi sento umiliato!

Ora ci rimandano in Commissione per recepire i diktat del MEF (non sappiamo nemmeno da qualche burocrate escano questi diktat). Noi torniamo in Commissione, poi veniamo qui e mettono anche la fiducia. Avevamo promesso di discutere meno emendamenti di quelli presentati, ma nemmeno questo vi va bene. Ma vi vergognate? Ce l'avete un po' di dignità? Vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo L'Alternativa c'è)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare contro il capogruppo di Fratelli d'Italia, l'onorevole Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Non ho detto che voglio parlare contro, mi permetta, Presidente. La presidente Rotta…

PRESIDENTE. Mi scusi, ma in questa fase o si parla contro o a favore: una delle due.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Mi permetta, Presidente, di richiamarmi a un chiarimento legittimo, prima di esprimere il parere, che chiederei alla presidente Rotta…

PRESIDENTE. Va bene.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). …che ha esaurito il suo intervento, contraendo molto, per grandi linee, e anche prevedendo quello che accadrà in Commissione in maniera puntuale, quindi immagino anche già avendo avuto modo di parlare con i colleghi dell'Ufficio di Presidenza per coordinarsi sullo stato di avanzamento dei lavori.

Quindi, io chiederei alla presidente un dettaglio maggiore, perché la nostra espressione di gruppo può essere a favore o contro, su elementi che vengono posti in quest'Aula non a grandi linee ma nel dettaglio.

Quindi, io chiederei alla presidente, se è possibile, sui singoli emendamenti, che lei ha elencato, di farci conoscere le ragioni per le quali si chiede il rinvio in Commissione.

Lei è più esperto di me e certamente dalle dichiarazioni avrà già capito e, quindi, se dovesse votare saprebbe già come votare. Io dalle enunciazioni della collega non ho capito, invece, quali sono i problemi insiti nella richiesta di rinvio in Commissione e chiederei a lei, emendamento per emendamento, di spiegarci quali sono le ragioni.

In quel caso, se capiamo i fatti tecnici e se non derivano da ragioni politiche ma da ragioni puntuali, magari si vedrebbe il nostro gruppo votare a favore. Per questo io, prima di esprimere una dichiarazione di voto, non posso che chiedere un chiarimento sostanziale e non formale, come invece ci è sembrato che la collega si pronunciasse nel momento in cui ha relazionato all'Aula rispetto alla richiesta di rinvio.

PRESIDENTE. Grazie, presidente Lollobrigida. Le rispondo io, perché la collega Rotta è stata molto precisa, utilizzando la prassi che è stata sempre utilizzata e rimandando agli interventi puntuali che sono stati fatti dalla Commissione bilancio e dicendo che le Commissioni preposte si limiteranno, nella valutazione, alle condizioni e alle osservazioni poste dalla Commissione bilancio. È una prassi che viene sempre utilizzata e la collega Rotta si è rimessa a questa.

Passiamo ai voti.

Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di rinvio alle Commissioni.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

Onorevole Lollobrigida, mi spiace che non l'ho vista. Ho sospeso, fino a quando ho visto che lei aveva votato. Mi scuso. La votazione è senza registrazione di nomi, onorevole Lollobrigida.

La Camera approva per 157 voti di differenza.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Presidente, se lei ha visto che io avevo inserito la tessera e stavo esprimendo il voto, non è che c'è un meccanismo per il quale, se le dico che non funzionava, lei dice che non mi ha visto. Se ha controllato…

PRESIDENTE. Onorevole Lollobrigida, le ho detto che ho atteso che lei votasse. Ero sicuro che lei avesse votato. Ho sbagliato, mi dispiace.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). E io la ringrazio di questo, perché lei ha notato questa cosa. Abbiamo perso un minuto per discuterne e avremmo potuto evitarlo.

PRESIDENTE. A questo punto, dovremmo sospendere la seduta, che riprenderà alle ore 11,10.

Ha chiesto di parlare per un richiamo al Regolamento l'onorevole Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Presidente, faccio riferimento a un richiamo al Regolamento all'articolo 8, nella fattispecie alla prima parte dell'articolo 8, lì dove si dice che il Presidente della Camera rappresenta la Camera.

Presidente, questa mattina ho letto sui giornali le dichiarazioni che il Presidente della Camera ha reso ieri in occasione della Cerimonia del Ventaglio, nella quale, a proposito di due questioni (ma voglio collegarmi soprattutto alla prima), ha affermato: “In questo momento non ci ho pensato. Il nostro problema rispetto all'Aula e alle tribune è il distanziamento. Non mi sento molto vicino alla posizione di dire che qui dentro si entra solo con il green pass”.

Ora, signor Presidente, noi sappiamo che il Governo, nella giornata di oggi, prenderà una decisione che riguarderà - vedremo come sarà modulata - parecchie categorie di persone e parecchie categorie di lavoratori, ai quali sarà imposto il green pass, e io penso che sia giusto, signor Presidente, con le motivazioni che non è adesso il caso che io mi metta qui a spiegare (poi, ci sarà un dibattito su come modularlo, se di più o se di meno).

Il green pass ha come presupposto che o devi aver fatto le due dosi di vaccino - anzi, addirittura c'è l'ipotesi di una sola dose di vaccino - o che sei guarito dopo aver avuto il COVID oppure che devi aver fatto un tampone entro 48 ore.

Le faccio presente, Presidente, che già nella procedura attuale della Camera quando c'è una situazione di contagio, come è successo, per esempio, in Commissione bilancio nella scorsa riunione, coloro che sono stati a contatto non possono entrare alla Camera se prima non hanno fatto un tampone e c'è l'esito del tampone (a proposito della possibilità di un contagio).

Ora, signor Presidente, siccome il Presidente Fico fa parte di un partito che ha scaricato su quest'Aula e sulla casta i peggiori improperi e ha condizionato anche il rapporto dei cittadini con la politica, parlando solo ed esclusivamente della casta, io vorrei sapere qual è il criterio e la decisione, atteso che, se non erro, le decisioni su come si regolano le cose qui dentro dovrebbero essere affidate al Collegio dei questori.

E vorrei sapere da lei se il Presidente Fico può venire in Aula, quando lo ritiene, a spiegarci, in primo luogo, se prima di prendere una posizione del genere ha sentito qual è l'orientamento dei gruppi qui dentro.

In secondo luogo, vorrei sapere in base a quali criteri ritiene che quello che noi chiediamo di fare ai cittadini fuori dall'Aula non si debba fare anche dentro l'Aula, atteso che il problema che lui ha, ossia che non si deve sapere chi dei deputati si è vaccinato - non so se è un problema di privacy - è risolto alla radice, Presidente, perché noi facciamo il tampone prima e possiamo tranquillamente entrare in Aula, salvo che non siamo contagiati, ma questo sarebbe normale. Vorrei sapere in base a quale criterio il Presidente, che rappresenta la Camera, fa una dichiarazione che, inevitabilmente, ci espone tutti, perché già i titoli sono: “I politici contro il green pass”. Io sono a favore del green pass fuori, ma anche dentro la Camera. Vorrei sapere per quale ragione il Presidente si è esposto in una decisione del genere che, tra l'altro, - ripeto - è fuori già da quello che in qualche modo si applica alla Camera (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva e di deputati del Partito Democratico)

PRESIDENTE. Sono certo che il Presidente Fico troverà il modo di risponderle. Ha fatto sapere, nel frattempo, che il suo era un punto di vista in risposta rispetto a una domanda. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Per chiarezza ritengo che la richiesta, che mi sento di appoggiare non per le stesse ragioni del collega Giachetti, sia del tutto logica e lecita. Penso che, nel caso di approvazione del green pass da parte del Governo nelle prossime ore, il Presidente Fico e i Questori si debbano determinare in un senso o nell'altro. Io ho la mia idea, avremo modo di esprimerle, non entro nel merito, ma nel metodo che il collega Giachetti ha appena sottolineato di rispetto delle regole che, per la Camera e per i cittadini, debbono essere omogenee. Non credo che i parlamentari debbano essere mai privilegiati rispetto a questo e, quindi, la legittima richiesta del collega Giachetti noi, come opposizione, la sosteniamo nel senso non di sostenere il green pass, ma nel senso di chiedere la presenza del Presidente Fico urgentemente e immediatamente dopo l'approvazione di un eventuale decreto, per conoscere se c'è una parte di questo Parlamento che ritiene che debbano essere fatti valere privilegi, se non altro nell'assenza di discussione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lorenzin. Ne ha facoltà.

BEATRICE LORENZIN (PD). Presidente, non posso che condividere la posizione e anche l'articolazione nel metodo e nel merito che ha appena esposto il collega Giachetti. Tra l'altro, io ritengo che non avere il green pass per la Camera non sia un privilegio, ma sia invece un elemento che rischia di mettere seriamente a rischio la sicurezza dei parlamentari. Il modo in cui noi stiamo lavorando e abbiamo lavorato in Aula e nelle Commissioni, e non da ultimo anche quello che è accaduto la scorsa settimana - so che all'esterno non si sa, ma noi lavoriamo per ore e ore, anche 13, 14, 15, 16 ore continuative in una sala, assembrati - credo che sia nel rispetto della salute e del diritto-dovere dei parlamentari presenti in Aula e nelle Commissioni di poter esercitare la propria attività e la propria funzione in condizioni di sicurezza e i prossimi mesi richiederanno una maggiore attenzione. Noi abbiamo, da un lato, la necessità di essere esempio noi per primi e, dall'altro, ci sono le condizioni peculiari in cui lavorano i deputati, cioè in un'Assemblea, che richiedono che ci siano delle misure attenzionate maggiormente. Quindi, se il green pass c'è, non vedo perché non dobbiamo avercelo anche noi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Sospendiamo la seduta che riprenderà alle ore 11,15.

La seduta, sospesa alle 10,15, è ripresa alle 11,15.

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 3146-A/R.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge 3146-A/R: Conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, recante governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure.

Avverto che, a seguito del rinvio deliberato dall'Assemblea, le Commissioni hanno predisposto un nuovo testo, che è pubblicato online sul sito Internet della Camera.

Resta inteso che, come da prassi, si intendono ripresentati gli emendamenti già presentati in Assemblea ove ancora riferibili al nuovo testo approvato dalle Commissioni.

(Posizione della questione di fiducia - Articolo unico - A.C. 3146-A/R​)

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, deputato D'Incà. Ne ha facoltà.

FEDERICO D'INCA', Ministro per i Rapporti con il Parlamento. Presidente, onorevoli deputati, a nome del Governo, autorizzato dal Consiglio dei Ministri, pongo la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti e articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge n. 3146-A/R: Conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, recante governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure, nel testo approvato dalle Commissioni a seguito del rinvio deliberato dall'Assemblea (Applausi ironici dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Costanzo. Ne ha facoltà.

JESSICA COSTANZO (MISTO-L'A.C'È). Sette: sapete di cosa sto parlando? Non è un numero della tombola, è il numero di fiducie che il Premier Draghi ha posto in meno di cinque mesi di Governo; l'ultima è stata posta la settimana scorsa, il 13 luglio, con il “Sostegni-bis”. Presidente, è un atto di resa: noi ci stiamo arrendendo (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è), e non è il mio pensiero. Non lo dico io, sono i numeri a dirlo, perché con il “decreto Imprese”, quello che - vi ricordo - ha anche sbloccato i licenziamenti, salgono a 21 i decreti-legge che questo Governo Draghi ha emanato in meno di cinque mesi; una media di 4,5 decreti al mese. I dati dicono che è il dato più alto tra i Governi delle ultime tre legislature. Sette fiducie in meno di cinque mesi, significa sette mancate discussioni; significa che la Camera e il Senato non stanno facendo il loro lavoro.

Questo non è più un bicameralismo, come sancito dalla nostra Costituzione, ma è, di fatto, un monocameralismo alternato (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è), il che significa che le Camere si limitano ad essere replicanti l'una dell'altra. Ci limitiamo ad essere dei ratificatori - altro che onorevoli -, dei notai, dei bollinatori, ma il problema è che noi non siamo stati eletti per essere dei ratificatori. Noi siamo stati eletti per migliorarlo veramente questo Paese: ratificando, ammazziamo il Parlamento! Vorrei ricordare al Presidente Fico che, nel suo discorso di insediamento, aveva detto a tutta la Nazione, e anche in quest'Aula: “Ci troviamo nel luogo in cui si esprime la sovranità popolare, il luogo della proposta, dell'ascolto e dell'analisi di scelte destinate ad incidere sulle vite di milioni di persone”, e ancora “…dobbiamo far sì che in quest'Aula - leggo testualmente - i cittadini possano sentirsi rappresentati, vedendola come un punto di riferimento in cui tornare a riporre la propria fiducia. Ed è proprio ai cittadini che penso quando invito tutti noi a riflettere sulla necessità che il Parlamento - attenzione - ritrovi la centralità che gli è garantita dalla Costituzione”. Anche ieri, in un tweet, il Presidente Fico ha rivendicato - forse un tweet sarcastico - la centralità del Parlamento in questo Governo Draghi. Sempre il giorno del suo insediamento diceva in quest'Aula: “Un Parlamento centrale, per me è un Parlamento di cui i cittadini possano fidarsi, e possono farlo perché sanno che qui è perseguito esclusivamente l'interesse generale”. L'interesse generale! Allora, Presidente, le chiedo: è interesse generale anche lo sblocco dei licenziamenti, che sta causando una vera e propria macelleria sociale? E, ancora, è sempre interesse generale consentire alle banche di richiedere ai cittadini in difficoltà l'estinzione anticipata dei prestiti? E, ancora, è sempre interesse generale approvare la controriforma Cartabia, che favorisce l'impunità e soprattutto permette ai politici di scegliere, di decidere quali reati perseguire? Porre la questione di fiducia vuol dire negare ancora una volta la discussione, vuol dire negare ancora una volta il dialogo e vuol dire negare ancora una volta il confronto. Quindi, chiedo ancora una volta di riflettere sull'andamento di questo Governo e della maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Grazie, Presidente. Le dico che, con tutto il rispetto per il suo ruolo, ci saremmo aspettati che il Presidente Fico oggi fosse in Aula in un momento così particolare, con un clima che si è instaurato, che lo ha richiamato alla sua responsabilità di difendere le prerogative del Parlamento nei confronti di un Governo che agisce in modo tale da dimostrare la volontà di non rispettare l'Istituzione, in quanto essa esiste per permettere ai cittadini di comprendere se tra le forze politiche c'è la possibilità di contribuire ad approvare provvedimenti, a migliorarli e anche a facilitare i tempi, come in questo caso noi abbiamo provato a fare. Oggi io assisto a quello che il Ministro D'Incà dichiara senza mai motivarlo in quest'Aula. Mi permettano i colleghi di L'Alternativa c'è, che ringrazio anche per aver contribuito, da posizione diversa dalla mia, al tentativo di riportare e difendere questa istituzione parlamentare. Ieri diciamo che un po' di colleghi ci hanno provato, per poi ovviamente tacere e piegarsi a quella che è una logica che rende anche loro oggi distanti dalla difesa e dalla tutela di queste Camere. Colleghi dai quali mi sarei aspettato un atteggiamento obiettivamente diverso, teso a mettere davanti all'interesse della parte, in questo caso di una maggioranza divisa e litigiosa, l'interesse dell'Istituzione, una cosa nella quale crediamo. Noi abbiamo sentito il Ministro D'Incà, Ministro per i Rapporti con il Parlamento, non delle comunicazioni del Governo al Parlamento, perché questo dovrebbe essere il suo ruolo. È triste vedere oggi una persona che autorevolmente ha ricoperto ruoli d'Aula, che a differenza di tanti suoi colleghi è eletto all'interno di questo Parlamento, che ha guidato un gruppo che numericamente ha una sua autorevolezza in questo Parlamento e che, quando sedeva nei banchi dell'opposizione, proferì parole durissime nei confronti di fiducie (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) che venivano poste per ragioni, però, che potevano anche essere comprese. Il lavoro del Ministro D'Incà, da questo punto di vista, oggi è, se non altro, molto poco trasparente, perché noi abbiamo posto al Governo una richiesta: ci dica, Ministro D'Incà, nel suo ruolo di rappresentante del Governo, come è possibile evitare la fiducia, il che non significa non facilitare l'approvazione del provvedimento. Significa, invece, facilitare, a fronte della disponibilità nostra e degli altri gruppi di opposizione di ridurre e azzerare anche gli emendamenti, purché i cittadini potessero vedere che cosa c'è all'interno di questo Parlamento, qual è la qualità delle forze politiche e quali sono le loro proposte, perché ognuno si assume le responsabilità delle proprie scelte (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Lavorare al buio, di notte, nei corridoi, con mediazioni al ribasso ed essere così vigliacchi da non volersi rappresentare all'interno dell'Aula da parte delle forze di maggioranza, è evidentemente una criticità che non possiamo che denunciare. È per questo che ci saremmo aspettati che il Presidente Fico avesse oggi qui assunto un ruolo diverso da quello che invece, evidentemente, non ha potuto o non ha voluto assumersi. Aspettiamo che nelle prossime ore, sia lui che la Presidente Casellati - e se non lo faranno loro lo chiederemo al Presidente Mattarella - difendano un processo legittimo delle forze politiche di poter contribuire all'interesse della Nazione con un confronto che, tra forze politiche di maggioranza e opposizione, può avvenire solamente all'interno dell'Aula e solamente con lo strumento del dibattito, con il pluralismo delle posizioni e con la sintesi che va ricercata.

Non è detto che si trovi, ma va ricercata. Su un provvedimento di siffatta natura noi abbiamo avuto un confronto con la sottosegretaria Bergamini, un confronto aperto, ci darà atto che non c'è stata da parte nostra alcuna velleità ostruzionistica; abbiamo contribuito, le frantumazioni, le posizioni divergenti sono emerse all'interno della maggioranza più che nei confronti delle opposizioni. È drammatica una situazione di questa natura, in cui un Governo cosiddetto tecnico, che già elude il meccanismo elettorale per sua stessa ammissione - le forze politiche che lo compongono ogni giorno dicono: stiamo insieme per necessità) - si rifiuti anche in termini parlamentari di dimostrare che l'Aula ha una sua funzione, che gli eletti del popolo hanno una loro funzione. Questo atteggiamento io ritengo sia intollerabile, ritengo sia un atteggiamento non sostenibile. Noi abbiamo proposto di discutere, abbiamo chiesto di evitare questa fiducia perché il provvedimento si sarebbe approvato prima (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! State ritardando l'approvazione di questo provvedimento, state impedendo di dar corso ad un processo che, invece, sui social e sui giornali enunciate quotidianamente. Questo è un Governo inefficiente, è un Governo che non porta risultati agli italiani perché tutto il giorno lo passa a mediare tra le forze di maggioranza che affermano ed ammettono di essere diverse e divise - e lo sono - con l'unica variante che ogni giorno trovano modi per stare insieme che si trasformano molto spesso, a difesa di interessi meno legittimi di quelli che appaiono e che, oggi, in Aula vi rifiutate di portare davanti agli occhi dell'opinione pubblica, eludendo il dibattito parlamentare attraverso una posizione di fiducia inutile, insensata e che si distingue da tutte quelle finora poste dai Governi che vi hanno preceduto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Raduzzi. Già è intervenuto un collega per la sua componente. È di un'altra componente? Le chiedo scusa, onorevole Raduzzi; prego, la ascoltiamo con piacere.

RAPHAEL RADUZZI (MISTO). Grazie, Presidente. Volevo stigmatizzare anch'io questo uso sistematico del voto di fiducia su un decreto che, tra l'altro, va a esautorare il Parlamento a botte di segreterie tecniche, commissioni tecniche (Applausi dei deputati del gruppo Misto). Questo non è più accettabile! Non è più accettabile che non si possa discutere nelle Commissioni di merito, che non si possa discutere in Aula, alla Camera, che non si possa discutere al Senato perché voi siete spaccati su tutto, siete spaccati sulla giustizia, siete spaccati sul green pass, ad ogni decreto che arriva qui c'è la maggioranza che si divide. Questo che cosa ha come conseguenza? Che le minoranze non possono neanche discutere e proporre emendamenti. Eppure, quando qualcuno riesce a far passare qualche emendamento migliorativo, viene ripreso per le orecchie. Questo veramente non è più accettabile voi dovete vergognarvi (Applausi dei deputati del gruppo Misto)!

PRESIDENTE. Spero che non fosse riferito a me.

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Comunico che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei Presidenti di gruppo, è stato stabilito che, avendo il Governo preannunciato l'intenzione di porre la questione di fiducia sull'approvazione dell'articolo unico del disegno di legge n. 3146 - Conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, recante governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure (da inviare al Senato - scadenza: 30 luglio 2021), la votazione per appello nominale avrà luogo nella seduta di domani, venerdì 23 luglio, alle ore 11.17 con inizio delle dichiarazioni di voto alle ore 9.30.

Seguiranno le ulteriori fasi di esame del provvedimento, fino alla votazione finale.

Il termine per la presentazione degli ordini del giorno è fissato alle ore 16 di oggi.

È stata altresì stabilita la seguente articolazione dell'organizzazione dei lavori dell'Assemblea per il periodo 23-30 luglio:

Venerdì 23 luglio (ore 9.30 e pomeridiana, con prosecuzione notturna)

Seguito dell'esame del disegno di legge n. 3146 – Conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, recante governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure (da inviare al Senato - scadenza: 30 luglio 2021).

Lunedì 26 luglio (antimeridiana e pomeridiana, con eventuale prosecuzione notturna)

Discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 3161 – Conversione in legge del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, recante disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell'architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (da inviare al Senato – scadenza: 13 agosto 2021).

Discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 3201 – Conversione in legge del decreto-legge 8 giugno 2021, n. 79, recante misure urgenti in materia di assegno temporaneo per figli minori (approvato dal Senato – scadenza: 7 agosto 2021).

Discussione sulle linee generali della mozione Cantalamessa ed altri n. 1-00498 concernente iniziative volte a potenziare il contrasto ad infiltrazioni mafiose con particolare riferimento alla realizzazione dei progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Martedì 27 (ore 12 e pomeridiana, con prosecuzione notturna), mercoledì 28 (ore 9.30 – 13.30 e 16 – 19.30, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24), giovedì 29 (ore 9.30 – 13.30 e 15 - 19.30, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24) e venerdì 30 luglio (ore 9.30 – 13.30 e 15 - 19.30, con prosecuzione notturna dalle 21 alle 24)

Seguito dell'esame del disegno di legge n. 3161 – Conversione in legge del decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, recante disposizioni urgenti in materia di cybersicurezza, definizione dell'architettura nazionale di cybersicurezza e istituzione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (da inviare al Senato – scadenza: 13 agosto 2021).

Seguito dell'esame del disegno di legge n. 3201 – Conversione in legge del decreto-legge 8 giugno 2021, n. 79, recante misure urgenti in materia di assegno temporaneo per figli minori (approvato dal Senato – scadenza: 7 agosto 2021).

Discussione della Relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento civile nei confronti di Monica Faenzi (deputata all'epoca dei fatti) (Doc. IV-ter, n. 3-A).

Seguito dell'esame delle proposte di legge n. 522-615-1320-1345-1675-1732-1925-2338-2424-2454 - Modifiche al codice di cui al decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, e altre disposizioni in materia di pari opportunità tra uomo e donna in ambito lavorativo.

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 3179 e abbinate - Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali.

Seguito dell'esame della proposta di legge n. 2763 - Disposizioni concernenti la rinegoziazione dei contratti di locazione di immobili destinati ad attività commerciali, artigianali e ricettive per l'anno 2021 in conseguenza dell'epidemia di COVID-19.

Seguito dell'esame del Doc XXII, n. 42 Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause dello scoppio della pandemia di SARS-CoV-2 e sulla congruità delle misure adottate dagli Stati e dall'Organizzazione mondiale della sanità per evitarne la propagazione nel mondo.

Seguito dell'esame del disegno di legge n. 2561 - Deleghe al Governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia.

Seguito dell'esame della mozione Cabras ed altri n. 1-00456 concernente iniziative in relazione al caso di Julian Assange.

Seguito dell'esame della mozione Cantalamessa ed altri n. 1-00498 concernente iniziative volte a potenziare il contrasto ad infiltrazioni mafiose con particolare riferimento alla realizzazione dei progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Nella seduta di giovedì 29 luglio, avrà luogo il seguito dell'esame del Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2020 e del Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2021.

Mercoledì 28 luglio (ore 15)

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

Venerdì 30 luglio (al termine delle votazioni dell'Assemblea)

Discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 2435 - Delega al Governo per l'efficienza del processo penale e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari pendenti presso le corti d'appello.

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 3146-A/R.

PRESIDENTE. Estraggo a sorte il nominativo dal quale inizierà l'appello nominale.

(Segue il sorteggio).

La chiama avrà inizio dal deputato Mulè.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale.

PRESIDENTE. Comunico che, in data 21 luglio 2021, il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale la deputata Vincenza Bruno Bossio, in sostituzione del deputato Stefano Lepri, dimissionario.

Proposta di trasferimento a Commissione in sede legislativa delle proposte di legge nn. 181-1034-1188-1593-1710-1749-1836-1839-B.

PRESIDENTE. Comunico che sarà iscritta all'ordine del giorno della seduta di domani l'assegnazione, in sede legislativa, della seguente proposta di legge, della quale la sotto indicata Commissione, cui era stata assegnata in sede referente, ha chiesto, con le prescritte condizioni, il trasferimento alla sede legislativa, che proporrò alla Camera a norma del comma 6 dell'articolo 92 del Regolamento: alla XII Commissione (Affari sociali): S. 1441. Gallinella e Gagnarli; Minardo; Mulè ed altri; Rizzetto ed altri; Misiti ed altri; Frassinetti ed altri; Leda Volpi; Rizzo Nervo ed altri: “Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici” (approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dalla 12a Commissione permanente del Senato) (181-1034-1188-1593-1710-1749-1836-1839-B).

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare il collega Sensi. Ne ha facoltà.

FILIPPO SENSI (PD). Grazie, Presidente. A dieci anni dalla strage nazista di Utoya, in Norvegia, le chiedo - me lo concederà, la prego - qualche pazienza in più per leggere, oggi, in quest'Aula, i nomi delle vittime di quell'odio su quell'isola di pace, braccati fino in mare, quindicenni e sedicenni, un massacro di speranze non solo per il laburismo scandinavo e per i progressisti europei, ma per ognuno di noi, soli tutti, alla fine, di fronte al male. Nomi e memoria l'unico legame possibile.

Ricordo qui, allora, Presidente - la ringrazio davvero - i 69 nomi: Mona Abdinur, Maria Maageroe Johannesen, Ismail Haji Ahmed, Ronja Soettar Johahsen, Thomas Margido Antonsen, Sondre Kjoeren, Porntip Ardam, Margrethe Boeyum Kloeven, Gunnar Linaker, Sverre Flate Bjoerkavag, Tamta Lipartelliani, Torjus Jakobsen Blattmann, Eva Kathinka Lutken, Modupe Ellen Awoyemi, Syvert Knudsen, Lene Maria Bergum, Anders Kristiansen, Kevin Daae Berland, Elisabeth Troennes Lie (16 anni), Trond Berntsen, Monica Boesei, Even Flugstad Malmedal, Carina Borgund, Tarald Kuven Mjelde, Johannes Buoe, Ruth Benedicte Vatndal Nilsen, Asta Sofie Helland Dahl, Hakon Oedegaard, Sondre Furseth Dale, Emil Okkenhaug, Monica lselin Didriksen, Diderik Aamodt Olsen, Gizem Dogan, Henrik Pedersen, Andreas Edvardsen, Rolf Christopher Johansen Perreau, Tore Eikeland, Kara Mustafa Qasim, Bendik Rosnaes Ellingsen, Bano Abobakar Rashid, Aleksander Aas Eriksen, Henrik Rasmussen, Andrine Bakkene Espeland, Synne Roeyneland, Hanne Balch Fjalestad, Ida Beathe Rogne, Silje Merete Fjellbu, Simon Saebo, Hanne Kristine Fridtun, Marianne Sandvik, Andreas Dalby Groennesby, Fredrik Lund Schjetne, Snorre Haller, Lejla Selaci, Rune Havdal, Birgitte Smetbak, Guro Vartdal Havoll, Isabel Victoria Green Sogn, Ingrid Berg Heggelund, Silje Stamneshagen, Karin Elena Holst, Victoria Stenberg (17 anni), Eivind Hovden (15 anni), Tina Sukuvara, Jamil Rafal Mohamad Jamil, Sharidyn Svebakk-Boehn, Steinar Jessen, Havard Verderhus ed Espen Joergensen (Applausi).

La ringrazio moltissimo.

PRESIDENTE. Grazie, collega Sensi, per questo ricordo a cui tutta l'Aula si unisce, con l'applauso.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Papiro. Ne ha facoltà.

ANTONELLA PAPIRO (M5S). Grazie, Presidente. Prendo la parola in quest'Aula per denunciare l'ennesimo scempio, l'ennesima scelleratezza concretizzata a danno della mia terra da parte della regione siciliana. Per un solo voto, all'Assemblea regionale siciliana è stata scritta un'altra pagina nera nel libro della vergogna.

È stata, infatti, approvata una scandalosa sanatoria che permette di condonare gli immobili abusivi costruiti in aree di pregio paesaggistico. Nel dettaglio, parliamo di un'estensione della sanatoria del 2003 anche agli immobili che si trovano nelle aree di vincolo di inedificabilità relativa; 4.000 condoni, 4.000 abusi, avallati anche dal voto di coloro che sono entrati all'interno delle istituzioni, dicendo di voler difendere la Sicilia e, poi, come i migliori voltagabbana che si rispettino, hanno tradito i cittadini, dando manforte a questa scellerata maggioranza.

Un altro sfregio alla mia bellissima terra è stato fatto, nonostante il MoVimento 5 Stelle si sia battuto, fino alla fine, per tutelare il nostro meraviglioso patrimonio ambientale. Ma le assicuro, Presidente, che non ci arrenderemo, non guarderemo inermi la nostra terra sfregiata, per l'ennesima volta, da chi non ne ha mai saputo apprezzare il valore. Denunceremo questo scempio al Consiglio dei Ministri, affinché la norma venga impugnata innanzi alla Corte costituzionale, perché, sia chiaro, non siamo disposti ad accettare, un solo giorno di più, gli sfregi di chi diceva di farla diventare bellissima.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il presidente Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Sarò breve. Solamente per partecipare, come abbiamo fatto come gruppo, alla commemorazione che il collega Sensi ha voluto fare. Abbiamo partecipato. La follia omicida che ha caratterizzato quegli eventi ha toccato tutta la comunità internazionale, ovviamente, in primis, la Nazione colpita. Credo che, con la stessa capacità che ha avuto il collega Sensi di sottolineare questo episodio, avremo modo, anche nei prossimi giorni, di ricordare le tante vittime del terrorismo, perché i terroristi sono terroristi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Sono persone che non hanno né ideologia, né cuore, né colore. Sono persone che vanno combattute a tutte le latitudini del mondo e l'assunzione di una coscienza civile, rispetto a questo, senza distinguo, senza se e senza ma, vede Fratelli d'Italia, ovviamente, partito che si sa assumere ogni tipo di responsabilità (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori anche il collega Dall'Osso. Onorevole, gli interventi di fine seduta hanno un rito che prevede, purtroppo, di prenotarsi, di venire qui, di dirlo. Le do la parola lo stesso, per un intervento di fine seduta. Prego, onorevole Dell'Osso.

MATTEO DALL'OSSO (CI). Grazie, Presidente. Questo intervento di fine seduta è per sottolineare che il green pass è un atto di civiltà. Non è pensabile che noi chiediamo il green pass per molte situazioni all'esterno e, qui, in Parlamento, no. È veramente irrispettoso. Io mi sento, anzi non è che “mi sento”, io sono fragile. Com'è possibile che io, qui, in questo teatro - perché il Parlamento è un teatro - possa incontrare persone che se ne fregano della scienza? Non esiste. Io sono un ingegnere; io ero un ricercatore Marie-Curie. Qui si adotta tutto, tranne che la logica. Per quale motivo, qui, il green pass non è indispensabile, quando al ristorante e in teatro ci vuole il green pass? Questo non è un teatro? Io non lo so. Grazie, Presidente, per la cortesia.

PRESIDENTE. Sì, io continuo a difendere, diciamo, le caratteristiche di questo luogo istituzionale, che si differenzia da luoghi di altro tipo.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ungaro. Ne ha facoltà.

MASSIMO UNGARO (IV). Presidente, anche io volevo portare il cordoglio e il ricordo, a dieci anni, oggi, dalla strage di Utoya; ringrazio il collega Sensi. Mi ricordo molto bene: eravamo riuniti al Campeggio dell'Internazionale giovanile socialista, in Austria, e, in quella settimana, dovevamo accogliere gli amici e i compagni della sezione dei giovani laburisti norvegesi, che non poterono venire a seguito della strage. Quindi, volevo portare il cordoglio anche del mio gruppo, ringraziare e condividere il ricordo e dire che noi non dimentichiamo, siamo contro ogni genere di estremismo e di radicalizzazione e, ovviamente, contro la follia xenofoba, che fu quella di Anders Breivik, che generò la più grande strage della Norvegia, dal secondo dopoguerra.

Quindi, ringrazio veramente e voglio dire anche ai nostri amici norvegesi che noi non dimentichiamo quella strage e dobbiamo sempre applicarci contro ogni tipo di estremismo e di radicalizzazione (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva e Partito Democratico).

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Venerdì 23 luglio 2021 - Ore 9,30:

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, recante governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure. (C. 3146-A/R​)

Relatori: CALABRIA, per la I Commissione; MORASSUT, per la VIII Commissione.

2. Assegnazione a Commissione in sede legislativa delle proposte di legge nn. 802, 925, 1129, 2159, 2239, 2270 e 2570 .

3. Assegnazione a Commissione in sede legislativa della proposta di legge n. 181-1034-1188-1593-1710-1749-1836-1839-B .

La seduta termina alle 11,40.