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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 500 di martedì 4 maggio 2021

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

La seduta comincia alle 12.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito il deputato segretario a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

MARZIO LIUNI, Segretario, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Corda, De Maria, Luigi Di Maio, Gebhard, Iovino, Lapia, Lupi, Magi, Melilli, Muroni, Schullian, Silli e Tasso sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente 91, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 12,04).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Oggi è il 160° anniversario della costituzione dell'Esercito italiano e ci tenevo anche in quest'Aula a celebrare gli uomini e le donne di questa nostra amata istituzione. Non basteranno mai i grazie per l'opera che hanno donato alla Patria e al popolo italiano per unire questa nostra grande Nazione, ma ancora tutt'oggi stanno lavorando per il bene del popolo italiano nella lotta alla pandemia.

Ho visto l'altro giorno la loro perfetta organizzazione, messa in campo dal generale Figliuolo, con tanti uomini e donne che stanno aiutando i medici, il Sistema sanitario nazionale, le regioni per portare avanti la campagna di vaccinazione, ma ancora prima per fare gli screening; non si tirano mai indietro di fronte, purtroppo, alle tante emergenze in questo Paese. Trasportano i malati, assistono le popolazioni, intervengono quando vi sono cataclismi, portano in alto il nome dell'Italia nelle tante missioni internazionali in cui siamo impegnati. Grazie al loro lavoro l'Italia può sedere in quelle poltrone dove si prendono le più grandi decisioni a livello globale, anche in campo economico. Sono i nostri migliori ambasciatori nei teatri internazionali.

A loro dobbiamo veramente rivolgere un grande saluto e un grande grazie di quest'Aula (Applausi) perché non si tirano mai indietro e spero che, in questa legislatura, in tutte le forze politiche prevalga il bisogno (in questo momento si sta contrattando il rinnovo del contratto, che è fermo da troppi anni) di riconoscere che non si lamentano mai; non possono manifestare, ma non lo fanno comunque mai quando ci sono situazioni disagevoli. A loro, ripeto, un grande grazie da parte del gruppo di Fratelli d'Italia, ma anche da parte di tutti gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Grazie a lei, deputato Deidda. Anche la Presidenza si associa agli auguri e ai ringraziamenti per questa importante istituzione, per questa ricorrenza.

Ha chiesto di parlare, sempre sull'ordine dei lavori, la deputata Lorenzin. Prego.

BEATRICE LORENZIN (PD). Vorrei associarmi agli auguri alle nostre Forze armate per il grande lavoro che svolgono nei teatri internazionali, ma anche per il grande contributo che hanno dato in questa epidemia e pandemia nel nostro Paese. Quindi, ricordiamo veramente con stima, considerazione e affetto i tanti medici militari, che hanno svolto un lavoro encomiabile, la capacità organizzativa che hanno messo in campo e le grandi missioni umanitarie. Le nostre Forze armate, nel lavoro di peacekeeping che hanno svolto negli ultimi decenni, hanno rappresentato spesso la differenza in teatri molto difficili. Quindi, anche il Partito Democratico si associa a questo ringraziamento (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). La ringrazio, Presidente. Vorrei ricordare - dovremmo farlo ogni giorno, ma utilizzo questa occasione - la tragica morte di Luana D'Orazio, la giovane operaia, mamma di una piccola bambina, morta stritolata da un macchinario tessile dove lavorava, in provincia di Prato. Non vogliamo ricordare lei perché la sua giovane figura ci strazi più di altri, ma perché chiediamo che si proceda con grande velocità sul Piano strategico nazionale sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. È una tragedia purtroppo “centellinata”, giorno dopo giorno, morte dopo morte. C'è un'urgenza straordinaria in questo Paese di contrastare queste morti bianche. La tragica morte di Luana è solo un terribile episodio in più; la sua vicenda ci commuove, come ci hanno commosso le altre morti, e ci induce a dire: “facciamo, per favore, in fretta” (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Perego di Cremnago. Sull'ordine dei lavori?

MATTEO PEREGO DI CREMNAGO (FI). Sempre sull'ordine dei lavori, Presidente. Oggi ricorre il 160° anniversario dell'Esercito italiano. Come fatto anche da altri colleghi, anche noi di Forza Italia vogliamo esprimere il nostro profondo senso di gratitudine e riconoscenza nei confronti di una Forza armata che, anche in questa grave pandemia, ha saputo difendere e tutelare la salute e la sicurezza degli italiani. Ricorre anche un episodio recente, ovvero l'annuncio del ritiro del contingente italiano dall'Afghanistan e quindi, ancora una volta, noi di Forza Italia vogliamo sostenere la nostra vicinanza alle Forze armate, e all'Esercito in particolare, impiegate sia nei teatri nazionali, nelle sfide della sicurezza e della salute nazionale, che nelle missioni internazionali.

Per cui questa grande istituzione, a fondamento della nostra Repubblica, credo che debba essere riconosciuta da tutto il popolo italiano come un grande asset del nostro Paese, come un grande valore. Quindi, a tutte le donne e agli uomini dell'esercito, che ogni giorno con passione e sacrificio vestono questa divisa, va il nostro profondo senso di gratitudine (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ferrari, sulla stessa materia. Ne ha facoltà.

ROBERTO PAOLO FERRARI (LEGA). La ringrazio, Presidente. Anche a nome del gruppo della Lega, ci uniamo a formulare gli auguri di buon compleanno al nostro Esercito. Oggi ricorre una data importante, quel 4 maggio 1861 in cui si costituì formalmente l'Esercito italiano. Questi uomini, e dal 2000 anche le donne, fanno parte di questa Forza armata, che garantisce la sicurezza del Paese e la sicurezza della Nazione, all'estero e in patria, ma garantisce anche , come definisce la sua missione, la sicurezza dei confini di questo Paese, la sicurezza interna ed esterna; una sicurezza che è, dagli anni 2000, garantita da una forza specializzata, mentre nei suoi numerosi anni di storia molte formazioni sono state alimentate invece dai coscritti, dai ragazzi di leva, da quei ragazzi che hanno poi sacrificato la loro vita sui campi di battaglia, dalle guerre risorgimentali a quelle della Prima guerra mondiale, sul Carso, sulle Alpi, sui confini orientali, alla Seconda guerra mondiale, nei vari teatri in cui sono stati sono stati schierati. Poi, dal dopoguerra, hanno contribuito invece alla stabilizzazione e alla pacificazione dei vari teatri in giro per il mondo e ancora questa è la loro missione, una missione a cui il Paese tributa un importante ringraziamento, un importante gesto d'affetto.

Da ultimo, in quest'ultimo anno, abbiamo visto i nostri militari anche impegnati nelle nostre strade a favore delle popolazioni, a tutela di quella che era una situazione gravissima che ha colpito il nostro Paese e il mondo intero con l'emergenza pandemica e l'emergenza sanitaria. Io ho un auspicio in questa occasione, in questo compleanno delle Forze armate: poter tornare presto a festeggiare queste ricorrenze, a festeggiare attraverso l'abbraccio corale della popolazione i nostri uomini e le nostre donne in divisa, che sicuramente saranno stretti dall'affetto dei cittadini; sicuramente quelle divise non spaventeranno nessuno. Grazie ancora agli uomini e alle donne delle nostre Forze armate (Applausi).

PRESIDENTE. Chiedo cortesemente alla deputata Mazzetti se può avere la pazienza di attendere che finiamo il giro sul centosessantesimo anniversario dell'Esercito italiano. Ha chiesto di parlare il deputato Tofalo, che penso su questo vorrebbe prendere la parola. Ne ha facoltà.

ANGELO TOFALO (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo per il MoVimento 5 Stelle, per augurare buon centosessantesimo compleanno a tutti gli uomini e le donne dell'Esercito italiano che, da decenni, portano avanti un'importante attività, sia sul territorio nazionale che negli scenari esteri. Anche per i ruoli che recentemente pro tempore ho svolto, posso testimoniare l'importantissimo e fondamentale impegno di tutte le Forze armate e dell'Esercito italiano in questo, ahimè, difficile periodo di pandemia dovuto al COVID-19. L'Esercito è stato essenziale e lo è tutt'oggi nella distribuzione, nella logistica e nel supporto alla sanità e al Sistema sanitario nazionale, Insomma, un impegno e uno sforzo importante e io auspico e spero che tutti possano riconoscere l'impegno strategico e le attività fondamentali delle nostre Forze armate, non solo quando ci sono emergenze di così grande natura, ma anche in quelle che sono le ottime ed eccellenti attività quotidiane svolte dei nostri uomini e donne di tutte le Forze armate. Rinnovo un buon centosessantesimo compleanno all'Esercito italiano e a tutti gli uomini e le donne, anche civili, della Difesa (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ungaro, sempre sui 160 anni. Ne ha facoltà.

MASSIMO UNGARO (IV). Sì, Presidente, anche dal gruppo Italia Viva vorrei mandare un grande augurio e un grande ringraziamento a tutti i membri delle nostre Forze armate. Oggi sono 160 anni dalla fondazione dell'Esercito italiano. Vogliamo ringraziare le nostre Forze armate, per aver garantito in questi oltre quasi due secoli la sicurezza nel nostro Paese e soprattutto per il vostro aiuto durante la pandemia, portando il vaccino, prestando assistenza nelle aree interne alle persone più anziane o anche portando la pace in tutto il mondo. Le nostre Forze armate hanno operato nei teatri di guerra più difficili; oltre al Libano, pensiamo all'Iraq, all'Afghanistan, all'Albania, ai Balcani, quindi le ringraziamo per quello che hanno fatto. L'Italia è un grande Paese che contribuisce alle operazioni di pace internazionale dell'ONU e fornisce non soltanto risorse e mezzi, ma anche persone, uomini, sudore, che mettono in campo le risoluzioni delle Nazioni Unite, facendo dell'Italia un grande attore dell'operazione multilaterale. Per questo, ringraziamo le nostre Forze armate, che spesso hanno pagato anche con la vita, dando l'ultimo sacrificio per il loro Paese (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fornaro, sempre sull'ordine dei lavori, sempre sul centosessantesimo anniversario dell'Esercito. Prego.

FEDERICO FORNARO (LEU). Sì, e se lei me lo consente volevo anche ricollegarmi all'intervento del collega Fiano, per evitare di fare due interventi.

PRESIDENTE. Va bene, proceda.

FEDERICO FORNARO (LEU). Restando, ovviamente, nei tempi di entrambi gli interventi. Indubbiamente, ci associamo anche noi al ricordo e al ringraziamento delle Forze armate in occasione del centosessantesimo anniversario della fondazione. L'Esercito ha accompagnato lo Stato italiano in tutti questi anni ed è quindi componente fondamentale dello Stato nazionale. Vorrei, però, anche associarmi all'invito pressante, che ha fatto il collega Fiano, a continuare a tenere alta l'attenzione sui temi della sicurezza del lavoro. Io credo che tutti noi, quando leggiamo di questi incidenti, da ultimo questa giovane operaia, madre di ventidue anni, morta in un incidente sul lavoro, sentiamo - credo tutti - un senso di grande impotenza. Quando accadono questi episodi, commentiamo tutti e mettiamo in evidenza la necessità di fare qualcosa ma, in realtà, questo continuo stillicidio dimostra che c'è ancora molto da fare: c'è molto da fare nei controlli e nell'assunzione di ispettori, che sono in numero assolutamente insufficiente. Noi avevamo presentato e depositato agli atti, dal primo giorno di questa legislatura, una proposta di legge proprio su questi temi. Credo che dovremmo tutti insieme fare uno sforzo per cercare di dare risposte, perché per un grande Paese come l'Italia è inaccettabile questa catena di morti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Mazzetti, sempre sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

ERICA MAZZETTI (FI). Grazie Presidente e grazie ai colleghi qui presenti. Purtroppo nel 2021, ancora in una fabbrica, in una fabbrica della mia città, Prato, muore una giovane operaia; una giovane operaia che lascia un bimbo di cinque anni. Purtroppo non è l'unico caso che è successo ultimamente sul mio territorio; solo cinque mesi fa un'altra ragazza, nella stesso tipo di fabbrica, ha perso la vita. La politica deve rendersi conto di quello che sta succedendo. Da soli pochi giorni è passata la Festa del Lavoro, dove i sindacati dal palco hanno dichiarato che bisogna fare di più sulla sicurezza del lavoro, per questo si deve passare dalle parole ai fatti. Le norme ci sono: se non sono sufficienti, noi che siamo parte della politica dobbiamo lavorare affinché siano più efficienti; soprattutto, credo che dobbiamo lavorare affinché i controlli debbano essere fatti in modo ferreo. Non si può più accettare che, nel 2021, in una Nazione sviluppata come l'Italia, una ragazza di soli ventidue anni, con un bimbo di cinque anni, possa perdere la vita lavorando.

Da tutta Forza Italia, da parte mia e dai gruppi provinciale, regionale e nazionale il cordoglio alla famiglia e la vicinanza, perché credo che non debbano essere assolutamente lasciate sole né la famiglia né, soprattutto, la piccola bimba, di soli cinque anni (Applausi).

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi…

Deputato Cubeddu, su che cosa? Sull'ordine dei lavori? Va bene, prego.

SEBASTIANO CUBEDDU (M5S). Su questa ennesima tragedia sul lavoro, sulla morte di questa giovane ragazza. Il MoVimento 5 Stelle si stringe intorno alla famiglia, MoVimento che è sempre stato attento, in questa legislatura, a quelli che sono gli adempimenti sulla sicurezza, a quella che è l'attenzione che si deve avere sulla legislazione che tuteli i lavoratori e che permetta loro di tornare a casa, quando vanno al lavoro. La nostra ex Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, più volte ha messo in evidenza quanto sia importante, prima di tutto per la civiltà del lavoro, prestare la dovuta attenzione e tutelare i lavoratori in ogni modo, con la prevenzione, con la vigilanza, con l'attenzione che si deve avere perché si possa parlare di civiltà del lavoro. Questa giovane ragazza, di 22 anni, morta in un'industria tessile nell'adempimento del suo lavoro, per portare quel contributo alla famiglia in un momento così difficile come questo della pandemia, ci addolora e ci lascia con l'animo scosso, che non basta, non è sufficiente. Il richiamo a tutti noi, colleghi e a tutte le istituzioni è perché non accadano più questi episodi e perché ci siano la presenza di ciascuno di noi, delle istituzioni, dell'impresa e ogni contributo che si possa avere perché si possa andare al lavoro in sicurezza e tornare dai propri cari (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sempre sull'ordine dei lavori, il deputato Librandi. Ne ha facoltà.

GIANFRANCO LIBRANDI (IV). Grazie, Presidente. Anche noi di Italia Viva vogliamo esprimere il nostro cordoglio per Luana D'Orazio, che ha perso la vita in maniera inaccettabile. Nelle aziende, sia l'imprenditore sia i dipendenti devono avere una cultura della sicurezza; noi del Parlamento dobbiamo migliorare questo punto, perché queste cose non possono e non devono succedere mai più (Applausi).

PRESIDENTE. Non ci sono altre richieste di intervento…

Deputato Deidda, su che cosa?

SALVATORE DEIDDA (FDI). Per unirmi, a nome del gruppo di Fratelli d'Italia, al cordoglio per la perdita di questa giovane vita. Veramente, quando ho letto la notizia, quando abbiamo letto la notizia non ci si poteva credere. Una giovane vita, di 22 anni, una giovane mamma che, purtroppo, è vittima di un incidente sul lavoro, quelle morti bianche di cui veramente la politica deve prendere coscienza per garantire sempre più sicurezza ed evitare simili tragedie. In questo momento non possiamo fare altro che unirci in preghiera per la giovane mamma e la sua famiglia, esprimere le nostre condoglianze e pensare anche alla povera piccola che ha perso il suo angelo (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato… chiedo scusa, ma con la mascherina non si è sempre riconoscibili… Ha chiesto di parlare il deputato Lolini. Ne ha facoltà.

MARIO LOLINI (LEGA). Grazie, Presidente. Esprimo, a nome della Lega, il cordoglio per la famiglia della giovane che è scomparsa durante il lavoro. Certamente, sono fatti che non devono succedere e, purtroppo, succedono. Quindi noi siamo vicini con tutto il nostro sentimento alla famiglia della giovane ragazza (Applausi).

PRESIDENTE. A questo punto sono esauriti i venti minuti e possiamo andare avanti senza sospensione.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 42, recante misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare (A.C. 2972-A​) (ore 12,25).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2972-A: Conversione in legge del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 42, recante misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare.

Ricordo che nella seduta di ieri si è conclusa la discussione generale e i relatori e la rappresentante del Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica.

(Esame dell'articolo unico - A.C. 2972-A​)

PRESIDENTE. Passiamo, dunque, all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e degli emendamenti riferiti agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri, che sono in distribuzione (Vedi l'allegato A).

Avverto che le Commissioni hanno presentato l'emendamento 1-ter.300 (Vedi l'allegato A), che è in distribuzione, e in relazione al quale risulta alla Presidenza che tutti i gruppi abbiano rinunciato alla fissazione del termine per la presentazione dei subemendamenti.

Avverto, inoltre, che fuori della seduta gli emendamenti 1.101 e 1-bis.100 Alberto Manca, 1-ter.100 e 1-ter.101 Zanettin e 1-ter.102 Turri sono stati ritirati dai presentatori.

Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazione per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.

A tal fine, il gruppo Fratelli d'Italia è stato invitato a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito i relatori e la rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti segnalati per la votazione.

Abbiamo detto che l'emendamento 1.101 Manca è stato ritirato. Iniziamo dall'articolo aggiuntivo 1.0152 Varchi.

FEDERICO CONTE, Relatore per la II Commissione. Sugli articoli aggiuntivi 1.0152, 1.0153 e 1.0154 Varchi c'è un invito al ritiro o parere contrario.

PRESIDENTE. Passiamo alle serie a scalare.

FEDERICO CONTE, Relatore per la II Commissione. Sugli articoli aggiuntivi 1.0119, 1.0115, 1.0110, 1.0129, 1.0125 e 1.0120 Varchi, 1.0109, 1.0104 e 1.0100 Gemmato, 1.0139, 1.0135, 1.0130, 1.0150 e 1.0140 Varchi c'è un invito al ritiro o parere contrario.

PRESIDENTE. Poi abbiamo l'emendamento 1-bis.100 Alberto Manca che è ritirato.

FEDERICO CONTE, Relatore per la II Commissione. Resta l'emendamento 1-bis.0100 (Nuova formulazione), Presidente.

PRESIDENTE. Allora, passiamo al parere sulla proposta emendativa 1-bis.0100 (Nuova formulazione) Gemmato.

FEDERICO CONTE, Relatore per la II Commissione. Emendamento 1-bis.0100 (Nuova formulazione) Gemmato: invito al ritiro o parere contrario.

PRESIDENTE. Emendamento 1-ter.100 Zanettin e identici emendamenti 1-ter.101 Zanettin e 1-ter.102 Turri, ritirati. Passiamo all'emendamento 1-ter.300 delle Commissioni.

FEDERICO CONTE, Relatore per la II Commissione. Presidente, qui chiediamo un accantonamento per il tempo necessario alla V Commissione per esprimere il proprio parere.

PRESIDENTE. D'accordo. Passiamo ai voti. Prima sentiamo, ovviamente, il parere del Governo.

ANNA MACINA, Sottosegretaria di Stato per la Giustizia. Conforme al relatore.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 1.0152 Varchi.

Ha chiesto di parlare il deputato Maschio. Ne ha facoltà.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Siamo ad affrontare gli emendamenti su questo provvedimento. Come sappiamo, il decreto-legge n. 42 del 2021, che è stato presentato alla Camera per la conversione in legge e che reca misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia alimentare, è volto a circoscrivere, prima della sua entrata in vigore, l'ambito di operatività della disciplina di cui all'articolo 18 del decreto legislativo n. 27 del 2021, che avrebbe comportato, a partire dal 26 marzo, l'abrogazione delle contravvenzioni e dei principali illeciti amministrativi di cui alla legge n. 283 del 1962, ovviamente, sempre in materia di sicurezza alimentare.

Come sappiamo, lo scopo di questo provvedimento è quello di evitare che rilevanti settori relativi alla produzione e alla vendita delle sostanze… Non ho capito, Presidente, se ho esaurito il tempo o se è un invito all'Aula…

PRESIDENTE. No, non ce l'ho con lei, chiedo scusa. Colleghi deputati, siete pregati di prendere posto e di non dare le spalle all'Aula, di rispettare il distanziamento fisico.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Aspetti… Deputato Battelli, colleghi deputati, vi ricordo che non è obbligatorio stare in Aula e chi vuole per forza dialogare con qualche suo collega può farlo non nell'Aula dove, comunque, stiamo lavorando. Prego, deputato Maschio.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Dicevo che il provvedimento è importante perché è finalizzato, appunto, a evitare che rilevanti settori relativi alla produzione e alla vendita di sostanze alimentari e bevande risultino privi di tutela sanzionatoria penale e amministrativa, con un pregiudizio alla salute dei consumatori.

In particolare, ovviamente, è opportuno intervenire sull'articolo 1 e, a questo proposito, noi abbiamo presentato un emendamento, che riteniamo sia migliorativo dell'articolo 1, del seguente tenore: all'articolo 6 della legge 30 aprile 1962, n 283, il quarto comma è sostituito con la seguente dicitura e cioè: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, i contravventori alle disposizioni del presente articolo e dell'articolo 5 sono puniti con l'arresto fino a due anni o con l'ammenda da euro 1.000 a euro 50 mila. Per la violazione delle disposizioni di cui alle lettere d) e h) dell'articolo 5 si applica la pena dell'arresto da sei mesi a due anni o dell'ammenda da euro 3 mila a euro 90 mila”.

Si tratta, quindi, di un emendamento finalizzato a stabilire delle sanzioni molto incisive, che possano dare un messaggio chiaro anche al consumatore, al produttore e ai distributori sul fatto che questo momentaneo vuoto normativo - che, appunto, rischierebbe di essere creato dalla approvazione del decreto scorso - viene colmato anche introducendo delle pene efficaci, delle sanzioni molto incisive, che sono finalizzate a tutelare, in particolar modo, da un lato, ovviamente, i diritti fondamentali dei consumatori, che hanno diritto ad acquistare e consumare prodotti su cui non ci siano dubbi di alcun genere sulla liceità della loro produzione e sulla liceità della loro provenienza; dall'altro, è un messaggio chiaro rivolto, appunto, ai produttori e distributori di alimenti e bevande sul fatto che in Italia non possa essere in alcun modo consentita una produzione e una distribuzione di alimenti o bevande che non rispetti questi standard e questi diritti.

Quindi, auspico che questo emendamento, assolutamente di buon senso e costruttivo, possa essere approvato dall'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Paolini. Ne ha facoltà.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LEGA). Grazie, Presidente. Intervengo sul complesso degli emendamenti, ma, soprattutto, sul fatto che questo decreto e, soprattutto, la norma che va a modificare ha un percorso molto…

PRESIDENTE. Deputato Paolini, le chiedo scusa, ma devo precisarle che non sta facendo un intervento sul complesso degli emendamenti, perché siamo arrivati già all'emendamento 1.0152, prima firmataria Carolina Varchi.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LEGA). Va bene, allora mi richiamo, comunque, anche all'emendamento oggetto di discussione per sottolineare un dettaglio - non me ne vogliano i colleghi dell'opposizione – ossia che qui il fatto da stigmatizzare non è tanto, come prevede questo emendamento, l'aumento delle sanzioni che, per carità, è una misura che dovrebbe aumentare la deterrenza. Ma non è quello il problema nel nostro Paese, perché, a volte, una sanzione penale, per quanto di elevata entità, se non viene di fatto riscossa, se si tratta di sanzione economica, o eseguita, se si tratta di sanzione detentiva, non è quello il problema. Semmai occorrerebbe e occorrerà, in una sede successiva e differente da questa, verificare le modalità di effettiva esecuzione delle sanzioni penali in questo Paese che, troppo spesso, rimangono sulla carta e troppo raramente, invece, portano effettivamente alla punizione del responsabile.

Ma la cosa che anche questo emendamento sottolinea è che, se non ci fosse stato il Governo Draghi e, quindi, questo provvidenziale intervento legislativo d'urgenza, tutte queste cose di cui discutiamo oggi, questi emendamenti non avrebbero avuto ragion d'essere, perché non saremmo qui a discutere.

Io immagino, se fosse rimasto al Governo l'allora Presidente Conte, che casualmente era anche Ministro ad interim dell'agricoltura e delle politiche forestali eccetera, cosa sarebbe successo?

Il Governo Conte, che con questa norma così improvvida - e più avanti dirò il perché - ha voluto, cosa avrebbe fatto se il 13 febbraio 2021 non fosse caduto? Allora, io invito tutti i colleghi a una profonda riflessione su quello che stiamo facendo oggi e anticipo già quelle che saranno le nostre decisioni. Quindi, questo emendamento, a mio avviso, è assolutamente inconferente rispetto a quello che è il vero problema, che è la celere conversione del decreto-legge. Tutto ciò che in qualche modo rallenta o contraddice questa approvazione, che - lo ricordo anche ai colleghi di Fratelli d'Italia - è una messa in sicurezza del sistema, se non venisse attuata provocherebbe degli effetti devastanti, come già esplicato e come più avanti espliciteremo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare a titolo personale il deputato Vinci. Ne ha facoltà per un minuto.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie Presidente. Innanzitutto, c'è da capire da cosa nasce questo disegno di legge. Nasce da un fatto assolutamente grave, cioè il fatto che sia stata tolta un'intera normativa, stralciata da parte della maggioranza, soltanto nel mese di febbraio. Nel merito di questo articolo, si tratta di innalzare le pene nei casi in cui ci sia stato l'utilizzo di fitofarmaci - siano stati ritrovati fitofarmaci - all'interno delle derrate alimentari. Noi riteniamo che aumentare la pena in questi casi sia oltremodo doveroso, perché - lo ricordiamo - la normativa in questi casi risale al 1962, al 1963, al 1980. Quindi, si renderebbe anche necessario un riordino complessivo, con l'aumento di queste sanzioni.

PRESIDENTE. Concluda.

GIANLUCA VINCI (FDI). Invece, ci ritroviamo qui oggi a dover soltanto rinnovare delle sanzioni già presenti e questo non va bene.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare a titolo personale il deputato Deidda. Ne ha facoltà per un minuto.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie Presidente. Penso che questo decreto avrebbe bisogno di maggiore attenzione da parte di quest'Aula perché si tratta di argomenti che non riguardano solo i nostri produttori onesti, che vengono purtroppo danneggiati da una concorrenza sleale, ma proprio in nome di tutti i consumatori, che dobbiamo difendere, punendo severamente chi cerca di truffare, chi cerca di guadagnare attraverso la sofisticazione dei nostri prodotti, attraverso l'uso di prodotti che da noi sono vietati. È inutile tartassare e vietare qui in Italia, giustamente, e controllare i nostri produttori quando dalle nostre frontiere entra di tutto, purtroppo: dal grano, agli agnelli, ai prodotti animali.

PRESIDENTE. Concluda.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Sono tutti prodotti che da noi sono vietati e che entrano, invece, da tutte le frontiere, che sono come un colabrodo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare a titolo personale il deputato Prisco. Ne ha facoltà per un minuto.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie Presidente. Per aggiungere una considerazione a quelle già corrette fatte dai colleghi che mi hanno preceduto. Il tema delle sanzioni, signor Presidente, non è irrilevante, sia perché è cambiato lo scenario nel quale bisogna difendere e tutelare i nostri prodotti, sia perché l'Italia alle volte si dimostra un Paese strano: è duro nel colpire, magari per una violazione amministrativa, i nostri agricoltori o i nostri produttori, però poi, magari, ha norme che oggi risultano un po' più tenui rispetto a chi introduce sostanze pericolose. Credo che l'aumento delle pene, correttamente posto, sia, da un lato, anche il motivo per dare una segnalazione…

PRESIDENTE. Concluda.

EMANUELE PRISCO (FDI). …e un monito a chi pensa di voler in qualche modo inficiare la salute ma anche la qualità e la tutela del nostro prodotto nazionale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Paola Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie Presidente. Come è già stato detto, questo emendamento va a incidere in un settore importantissimo, cioè quello della sicurezza alimentare. Bisogna assolutamente evitare che interi settori di produzione e vendita di sostanze alimentari e bevande restino privi di tutela sanzionatoria, sia da un punto di vista penale che amministrativo. La salute sarebbe sicuramente pregiudicata se venisse a mancare questo apparato sanzionatorio.

Stiamo parlando della possibilità che non ci possa più essere un apparato sanzionatorio che regolamenta un settore così cruciale e importante che riguarda tutti i cittadini, perché è evidente che l'alimentazione e le bevande riguardano tutti. Quindi noi chiediamo che venga approvato questo emendamento, che è rafforzativo per quanto riguarda l'aumento delle pene, perché è in questa direzione che bisogna andare per entrare in maniera forte in un settore così importante dove la sicurezza è davvero un pilastro fondamentale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gemmato. Ne ha facoltà per un minuto.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie Presidente. L'emendamento presentato dalla collega Varchi e discusso poc'anzi dal collega Ciro Maschio pone l'accento su un tema che è il tratto comune distintivo degli emendamenti presentati da Fratelli d'Italia: evidentemente, aumentare le penalità, aumentare in fase di deterrenza le penalità per mettere in sicurezza i nostri prodotti alimentari, la nostra filiera alimentare, le specificità che contraddistinguono anche in tema alimentare la nostra Nazione, l'Italia. In particolare, in questo emendamento abbiamo parlato dei fitofarmaci. Quindi, aumentare l'ammenda da 1.000 a 50.000 euro, in luogo di una sanzione pecuniaria più bassa in passato. Lo ripeto: il tema è mettere in sicurezza le specificità italiane e metterle in sicurezza dall'attacco di chi oggi le vuole sofisticate per renderle invendibili a livello internazionale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Montaruli. Ne ha facoltà per un minuto.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie Presidente. Come hanno già correttamente esposto i miei colleghi precedentemente, con questo emendamento Fratelli d'Italia richiede, in maniera puntuale ed equilibrata, un aumento delle sanzioni, tuttavia in maniera proporzionata al fatto e alla fattispecie astratta che si va a indicare nel testo normativo. Riteniamo questa modifica assolutamente necessaria per dare maggiore rigore a quella che è una disciplina che deve essere assolutamente rafforzata per il bene comune e soprattutto per dare un'uniformità al quadro sanzionatorio e giuridico in cui essa si colloca. Io devo dire che chi ha formulato l'emendamento, peraltro, lo ha formulato in maniera che potesse dare anche maggiore armonia a un dispositivo che altrimenti si trova francamente a essere…

PRESIDENTE. Concluda.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). …non coerente con l'articolato del testo.

PRESIDENTE. Colleghi deputati, sono costretto a fare un ulteriore richiamo. Non mi costringete a sospendere la seduta. Colleghi deputati!

Ha chiesto di parlare il deputato Osnato. Ne ha facoltà per un minuto.

MARCO OSNATO (FDI). Presidente, spesso parliamo giustamente della tutela del made in Italy, dei prodotti che hanno una valenza biologica; spesso parliamo di tutelare i produttori onesti, coloro che cercano di insistere e di investire sulla qualità, magari sui prodotti a chilometro zero, sui prodotti che fanno parte della nostra tradizione anche di coltivazione. Con questo emendamento noi cerchiamo di dare concretezza a queste parole, ovvero a una tutela che vede anche un inasprimento delle pene per chi, invece, magari utilizza, per sofisticare e adulterare questi prodotti, sistemi non propriamente consoni e magari anche di derivazione chimica.

Quindi, con questo emendamento noi chiediamo un inasprimento…

PRESIDENTE. Concluda.

MARCO OSNATO (FDI). …sia dal punto di vista della pena dell'arresto sia dal punto di vista della pena pecuniaria, anche piuttosto rilevante, perché riteniamo che solo così si possa tutelare il nostro patrimonio, anche agroalimentare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trancassini. Ne ha facoltà, per un minuto.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Innanzitutto, vorrei poter sottoscrivere l'emendamento della collega Varchi e complimentarmi con il collega Maschio per la brillante esposizione. Fratelli d'Italia pone l'accento su questo tema: la sicurezza alimentare è sicuramente un tema per tutte le Nazioni, per noi lo è, forse, anzi, doverosamente, in maniera maggiore. Perché? Perché non solo c'è un problema legato alla salute pubblica ma anche perché l'agroalimentare è uno degli asset più importanti della nostra Nazione, il cibo, appunto, una delle eccellenze di quel made in Italy che, troppo spesso, sbandieriamo, come abbiamo fatto con il Recovery Plan, e poi, però, di fatto non lo sosteniamo. Con l'aumento delle sanzioni e l'aumento delle pene, anche detentive, noi riusciamo a raggiungere questo scopo, quello di cercare di tenere indenni quanto più possibile i nostri prodotti, mantenendoli a un livello qualitativo e di salute eccellente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà, per un minuto.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere convintamente questo emendamento della collega Varchi. Come è già stato sottolineato dai colleghi, il tema della sicurezza alimentare è, certamente, un tema che per la nostra Nazione deve essere un faro di riferimento importante. Con il decreto-legge dello scorso febbraio, purtroppo, ben undici articoli e sanzioni sono magicamente scomparsi, mettendo giustamente in crisi tutto quello che riguarda le sanzioni e le pene rispetto a queste violazioni del mercato degli alimenti, della produzione e della vendita. In questo emendamento, però, si sottopone all'attenzione l'aumento delle pene rispetto a violazioni molto importanti, soprattutto quando ci sono merci con additivi nocivi per l'uomo. Ecco perché si chiede un aumento delle pene rispetto a queste violazioni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Bignami. Ne ha facoltà, per un minuto. Non essendo presente in Aula, si intende decaduto.

Passiamo, dunque, ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0152 Varchi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Siamo alla prima votazione, quindi ci metteremo un po' più di tempo. Nel frattempo, approfitto per avvertire che le Commissioni hanno ritirato l'emendamento 1-ter.300.

I deputati che non avessero ancora votato sono pregati di affrettarsi, stiamo per chiudere la votazione.

Sono intercorsi alcuni problemi tecnici, siamo in attesa che vengano risolti, in particolare nelle tribune. Siamo autorizzati a chiudere la votazione, anche se non abbiamo risolto il problema tecnico.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Scusi, Presidente, se ho ben capito, l'emendamento 1.300 sarebbe stato ritirato dalle Commissioni.

PRESIDENTE. Affermativo, l'emendamento 1-ter.300.

TOMMASO FOTI (FDI). Non ho avvertito quale sia la ragione, però, essendo stato presentato in Aula e non ritirato prima dell'inizio dell'Aula, chiedevo se era possibile farlo nostro.

PRESIDENTE. Deputato Foti, gli emendamenti del Governo e delle Commissioni non possono essere fatti propri a termini di Regolamento.

Passiamo, quindi, alla votazione dell'articolo aggiuntivo 1.0153 Varchi, sul quale c'è il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Vinci. Ne ha facoltà.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, Presidente. Noi ci troviamo davanti a una normativa assolutamente obsoleta, a una normativa che avrebbe bisogno di una rivisitazione, di essere sintetizzata, di essere riunita all'interno di un testo unico perché almeno chi deve osservarla, cioè chi si occupa del settore alimentare e agroalimentare, e anche i consumatori sia in grado di capirla e di interpretarla al meglio. Invece così non è, ci basiamo ancora su legislazioni del 1962, del 1963, del 1980, del 1999, una disciplina sparpagliata in diverse fonti normative. Questo sicuramente non aiuta e non aiuta neanche il fatto che le sanzioni siano ancora, in buona parte, risalenti a quell'epoca, un momento in cui la salute dei cittadini era garantita in altro modo o, comunque, non c'era una sensibilizzazione da parte dell'opinione pubblica a questo tipo di reati, cioè i reati in materia alimentare.

Che cosa andiamo a chiedere con questo emendamento? Che, in alcuni casi, la pena sia più severa. Ma quando? Non è che ci siamo inventati un aumento di pena su normative e su violazioni a caso, abbiamo individuato alcune specificità. In particolare, questo emendamento va ad aumentare la pena da un anno a 18 mesi - quindi, l'aumenta del 50 per cento - in quei casi in cui vengano ritrovati all'interno delle derrate alimentari, cioè nel cibo, dei fitofarmaci. È una cosa che, probabilmente, nel 1962, non era così importante ma che oggi, sicuramente, nessuno vorrebbe avere.

Poi ci sono degli altri casi, come quello in cui il cibo sia stato ritrovato in cattivo stato di conservazione (magari un tempo non si era così attenti, ma oggi sarebbe importante aggiornare questa normativa), il caso in cui il cibo sia insudiciato, invaso da parassiti: questo è quello che dice questa norma. Possibile che un Parlamento mantenga la pena di un anno per chi detiene o, addirittura, vende del cibo che è infestato, invaso o insudiciato da parassiti, oppure che contenga o che abbia contenuto additivi non autorizzati? Oggi la normativa è così vaga che potrebbe esserci un numero indefinito di queste sostanze che possono essere aggiunte al cibo prima della vendita o per la conservazione, non autorizzate e quindi nocive per l'uomo, e noi cosa facciamo, in questo Parlamento? La Commissione ha espresso parere contrario sulla proposta di aumentare le pene - pene di un anno -, che noi vogliamo aumentare a un anno e mezzo. Si tratta di pene irrisorie rispetto ad altri reati del nostro ordinamento che, però, a differenza di tutti questi reati, non incidono sulla salute nostra, dei nostri cari e delle nostre famiglie e anche della credibilità dell'Italia nei confronti di tutti quei turisti che torneranno finalmente nel nostro Paese, che sanno che in Italia se c'è del cibo contraffatto, modificato con insetti, con additivi con fitofarmaci, c'è una pena fino a un anno. Ricordiamo che il semplice furto di una bicicletta è punito con una pena di tre o quattro volte superiore a quella prevista per far mangiare del cibo con insetti o con dei fitofarmaci. Allora, mi chiedo per quale motivo il Governo, visto che non vi è alcuna modifica dal punto di vista della finanza pubblica, non voglia aumentare le pene per questi che, a nostro avviso, sono gravissimi reati e che, ad oggi, sono puniti troppo lievemente. Forse, anche noi abbiamo chiesto un aumento troppo esiguo di queste pene quando, in realtà, doveva essere ancora più elevato. Voglio soltanto specificare che vi sono, all'interno, anche le punizioni per chi rilascia residui, ad esempio, di farmaci o di sostanze per l'agricoltura non autorizzate. Allora, dobbiamo deciderci: dobbiamo capire se interessano il bene e la tutela della salute dei cittadini oppure se tuteliamo qualcun altro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Ciro Maschio. Ne ha facoltà, per un minuto.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Sappiamo che questa proposta di legge di conversione del decreto interviene per colmare il vuoto normativo che è stato creato dalla adozione del precedente decreto legislativo, che fa decadere, con l'articolo 18, dal 26 marzo, una serie di articoli. Ebbene, questo emendamento non dice di non colmare questo vuoto normativo, anzi propone di colmarlo ancora meglio, andando ad aumentare alcune pene e alcune sanzioni con riferimento ai citati articoli 5 e 6 della legge n. 283 del 1962, considerando che gli articoli 5 e 6 rappresentano il primo livello di tutela penale della filiera agroalimentare rispetto, poi, ai più gravi delitti previsti dal codice penale per il comune pericolo mediante frode. Per cui, rispetto a questo primo livello di tutela penale, a tutela della qualità, della salubrità, della liceità della nostra produzione e distribuzione alimentare, che si possa, con l'occasione della necessità di ritornare su questo provvedimento, anche aumentare le pene, non toglie nulla ma aggiunge qualcosa in più (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Caiata. Ne ha facoltà, per un minuto.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere questo emendamento e per fare una riflessione brevissima, di un minuto. Il nostro livello di civiltà aumenta con l'aumentare dell'attenzione che prestiamo ad alcune cose. Allora, la sofisticazione alimentare, il livello di conservazione dei cibi, l'attenzione che poniamo nel conservarli, nel non manipolarli e l'attenzione che cresce costantemente per il nostro livello di salute, la voglia di prodotti che abbiano meno contaminazioni possibili, ci fanno essere sempre più attenti su questo argomento. Allora, pensare di mantenere per chi non rispetta questo livello crescente di attenzione, le stesse pene che utilizzavamo quando, invece, il livello di attenzione che ponevamo era neanche pari al 20 per cento di quello che oggi noi poniamo nella nostra filiera alimentare, evidentemente non è proporzionato. Questo è il motivo per cui noi proponiamo questo emendamento, semplicemente per chiedere un aumento delle pene.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda. Ne ha facoltà, per un minuto.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. La Coldiretti ha denunciato che due italiani su tre temono la contraffazione alimentare a tavola e ha stimato in 100 miliardi di euro il danno che la contraffazione porta al nostro mercato e al nostro prodotto - danno di immagine, danno economico - e chiede interventi normativi per semplificare le indagini, chiede interventi normativi per punire pesantemente chi veramente approfitta della buona fede del consumatore, e anche delle aziende, per spacciare prodotti che sani non sono. Tutti noi saremmo sdegnati se ci portassero un prodotto che non è quello desiderato, quando vediamo magari - scusate se cito sempre la mia regione - un agnello IGP spacciato come allevato in Sardegna, mentre viene allevato con tutt'altri metodi in chissà quale nazione europea. Allora, dobbiamo punire chi pone in essere queste contraffazioni e proteggere i nostri produttori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bucalo. Ne ha facoltà, per un minuto.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere questo emendamento, che ha una finalità importantissima. Oggi il rischio per la salute dei consumatori è sempre più elevato, soprattutto quello dovuto all'alterazione delle materie alimentari con l'aggiunta di sostanze che sono anche estranee all'alimento stesso o all'utilizzo di additivi di tipi scadenti, oppure, ancora e soprattutto, alla mancanza di norme igienico-sanitarie sia nella produzione, sia nell'utilizzo; ecco perché noi chiediamo un maggiore inasprimento delle pene.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Frassinetti. Ne ha facoltà, per un minuto.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento è di rilevante importanza. In questo campo, della sicurezza alimentare, c'è stato un grande rinnovamento e forse è quello che si è modificato nel tempo più di altri: sono cambiate le sensibilità delle persone e questioni che una volta parevano di poco conto o addirittura passavano inosservate, ora invece sono sicuramente in primo piano relativamente alla sicurezza alimentare. Quindi è evidente che pene edittali troppo basse non possono essere consone a questo tipo di nuova coscienza popolare che si è formata, per consolidare l'importanza della sicurezza alimentare. Abbiamo visto che ci sono veramente situazioni a grave rischio e quindi, per questo motivo, le pene vanno aumentate.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gemmato. Ne ha facoltà, per un minuto.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. In continuità con quanto detto dai colleghi, questo emendamento, presentato dalla collega Varchi, cerca di inasprire le pene previste per la fattispecie di alimenti che abbiano subìto contaminazioni da parte di pesticidi, fitofarmaci, o siano mal conservati. L'attenzione, Presidente, corre su un tema che forse sfuggirà ai più e che, invece, ci delinea l'importanza di questo provvedimento. Nel ciclo della vita umana, noi ingurgitiamo tonnellate di alimenti, sotto diverse specie, sotto diverse forme - liquide e solide - che evidentemente vanno ad impattare sul nostro stato di salute, sulle nostre performance quotidiane, sulle eventuali patologie che vengono quasi sempre determinate dalla cattiva assunzione di cibi deteriorati. Questo emendamento va nel senso di contrastare tutto ciò.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Montaruli, per un minuto. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. Ancora una volta, Fratelli d'Italia si schiera a favore della sicurezza alimentare, ma non c'è sicurezza alimentare senza una valorizzazione dei nostri prodotti. Garantire i nostri prodotti significa fare una battaglia senza sosta a chi invece utilizza prodotti deteriorati, o addirittura contaminati.

In questo senso, per dare ancora una volta un sostegno concreto a tutta la produzione made in Italy e a tutta la produzione sana che rappresenta un valore aggiunto rispetto alla nostra economia, Fratelli d'Italia chiede che ci sia un aumento delle sanzioni; e così anche in questo emendamento - che sottoscrivo - anche in questo emendamento, noi torniamo a chiedere che ci sia un regime sanzionatorio adeguato alla portata della gravità della fattispecie concreta che si va a punire. Peraltro, questo aumento sanzionatorio è una risposta concreta, reale ed equilibrata rispetto a quelle che sono le richieste che vengono dal mondo lavorativo coinvolto…

PRESIDENTE. Concluda.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). ...in questo settore, una richiesta che noi vogliamo accogliere e che ci auguriamo anche il Governo voglia accogliere rivedendo il parere sul nostro emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Osnato, per un minuto. Ne ha facoltà.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. Credo che ci siano svariate motivazioni che sottendono alla ratio di questo emendamento. Il collega Deidda ha parlato, per esempio, della tipicità di alcuni prodotti – lui, casualmente, ha citato dei prodotti della Sardegna -, il collega Gemmato, dall'alto della sua competenza, ha citato le motivazioni sanitarie e anche di prevenzione che possono essere afferenti alle scelte che noi ricomprendiamo in questo emendamento; abbiamo sentito altri colleghi, per esempio il collega Maschio, che invece ci spiegava anche la possibilità della presenza addirittura di sostanze pericolose, dal punto di vista della tossicità, addirittura all'interno di alcuni prodotti.

Quindi, credo che sia opportuno che l'Aula consideri nella sua interezza la nostra proposta di modifica delle sanzioni che sono previste in conseguenza di violazioni, di fattispecie di reato importanti dal punto di vista della sofisticazione alimentare. Quindi, chiedo che l'Aula approvi indiscriminatamente questo emendamento, senza se e senza ma (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trancassini, per un minuto. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Innanzitutto, intervengo per sottoscrivere l'emendamento. Il tema dell'abuso di fitofarmaci è un tema molto, molto importante - mi dispiace che ne parliamo in un'Aula distratta - e quello che chiede Fratelli d'Italia è che, con un inasprimento delle sanzioni e delle pene, si possa debellare questo fenomeno, che incide, non solo e non soltanto sulle tipicità, sulle nostre eccellenze agroalimentari, ma anche sulla salute: l'eccesso di fitofarmaci nell'uomo provoca danni al sistema nervoso, al fegato e anche alla fertilità. Purtroppo, sono delle abitudini e delle scorciatoie che a volte vengono utilizzate soprattutto all'estero, ma anche in Italia. E' stato lanciato più volte l'allarme dagli addetti ai lavori: noi accogliamo questo allarme e chiediamo appunto l'inasprimento delle pene.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Ciaburro, per un minuto. Ne ha facoltà.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Un altro emendamento di Fratelli d'Italia, che porta all'attenzione dell'Aula delle sanzioni da aumentare rispetto a dei reati nel campo dell'alimentazione, che sono assolutamente da prendere in considerazione, proprio perché per noi difendere le produzioni del made in Italy in campo alimentare italiano vuol dire anche andare a colpire tutti quelli che si approfittano di quei prodotti, rendendoli nocivi alla salute e creando un danno ai nostri cittadini, ma anche ai nostri produttori.

Ecco quindi che, oltre al fatto che vanno sanzionati, bisogna rendere quelle sanzioni e quelle pene assolutamente equilibrate e allineate rispetto a quelle norme che invece risalgono ancora al lontano 1962, 1963.

Per cui, sembra che non ci sia abbastanza attenzione da parte del Governo, se non prende in considerazione questo emendamento volto a tutelare tutta la produzione made in Italy e la salute dei nostri italiani.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Prisco, per un minuto. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento, come anche quello precedente, riporta il tema dell'aggiornamento delle modalità sanzionatorie rispetto alle violazioni in materia di tutela ambientale e credo che sia forse l'ulteriore correttivo necessario rispetto a un decreto che riammette, riporta nell'ordinamento un regime sanzionatorio indebitamente cancellato, ma che deve necessariamente essere aggiornato perché dobbiamo marcare il segno: c'è la necessità di marcare il segno e alzare i livelli di protezione dei nostri prodotti, della qualità del cibo che viene distribuito ai nostri cittadini, che debbono essere tutelati. Oggi le mistificazioni…

PRESIDENTE. Concluda.

EMANUELE PRISCO (FDI). …anche in materia alimentare - e concludo, Presidente - sono molte e credo che questo intervento anche sulle sanzioni serva a dare il segno e il monito che non si può scherzare sulla salute dei cittadini.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bignami. Ne ha facoltà, per un minuto.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. Così come i colleghi hanno poc'anzi illustrato, l'emendamento è evidentemente finalizzato a introdurre sanzioni che possano effettivamente garantire quella tutela, che diversamente costituirebbe una mera affermazione di principio, laddove sprovvista di una fase appunto sanzionatoria, che dia effettiva consistenza, e non una blanda riaffermazione di un principio, che certamente può essere condiviso, ma che deve necessariamente trovare una sostanziazione nella individuazione di queste misure. Anche perché, diversamente, si tradurrebbe di fatto in una norma imperfetta, in cui la mera petizione di principio, sprovvista di quegli elementi richiamati nell'emendamento, avrebbe di fatto poca utilità rispetto allo scopo che noi riteniamo debba essere necessariamente richiamato mediante la proposizione dell'emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0153 Varchi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 1.0154 Varchi.

Ha chiesto di parlare il deputato Ciro Maschio. Ne ha facoltà.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Allora, in primo luogo, volevo replicare ai colleghi della maggioranza che hanno sostenuto che l'azione di Fratelli d'Italia sugli emendamenti a questo decreto-legge sostanzialmente sarebbe non responsabile, in quanto impedirebbe una sollecita approvazione del decreto e quindi protrarrebbe una situazione di vuoto normativo, che ha – diciamo - lasciato scoperte, dal punto di vista della tutela penale, alcune fattispecie abrogate dall'articolo 18.

Allora, in primo luogo, siccome l'articolo 18 e, il conseguente vuoto normativo sulle disposizioni penali a tutela della nostra sicurezza alimentare in esso contenute, è stato abrogato dal decreto legislativo 2 febbraio 2021, n. 27, e cioè una delle leggi di adeguamento alla normativa europea, semmai non bisognerebbe prendersela con Fratelli d'Italia, che cerca di fare degli emendamenti che chiedono di introdurre delle pene più severe; bisognerebbe prendersela con chi in quel decreto legislativo non ha trovato una soluzione per impedire l'abrogazione di queste norme (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Quindi, il vuoto normativo non è stato causato da Fratelli d'Italia. Fratelli d'Italia sta cercando di contribuire a colmare questo vuoto normativo - anche noi lo vogliamo colmare - proponendo l'introduzione di norme più efficaci, più incisive, più severe rispetto a quelle vigenti, o meglio, rispetto a quelle abrogate, non da noi.

L'articolo aggiuntivo 1.0154 propone l'aumento delle ammende per la violazione delle norme sulla produzione e la vendita dei prodotti alimentari, inizialmente previste da euro 309 a euro 30.987, per innalzarle da euro 1.000 ad euro 50 mila. Si tratta non certo di voler mantenere un vuoto normativo ma, anzi, se l'Aula approvasse questa proposta il vuoto normativo causato dall'abrogazione dell'articolo 18 sarebbe colmato in maniera ancora più efficace, a tutela della nostra produzione, della nostra sicurezza alimentare, che è una qualità, un'eccellenza assoluta a livello mondiale. Il made in Italy sicuramente nel comparto alimentare e gastronomico è un'eccellenza assoluta a livello mondiale che va tutelata, sia dall'interno sia dall'esterno, da norme penali efficaci.

Ovviamente, respingo al mittente la contestazione che è stata sollevata. Anzi, ritengo che vada inasprito con una tutela penale più incisiva questo primo filtro di tutela penale che era stato previsto dagli articoli 5 e 6 della legge n. 283 del 1962, una legge che è stata scritta in un'epoca molto diversa e lontana da quella attuale e che non tiene conto dell'evoluzione che ha avuto questa filiera, questo comparto in questi anni e dell'importanza strategica che ha la tutela della qualità, della liceità della produzione e della distribuzione in questo comparto. Facendo un esempio banale, qui ci sono molti colleghi ristoratori, penso al collega Trancassini: se un consumatore va in una trattoria a consumare una braciola, una bistecca, un alimento, e questo alimento è conservato in modo non consono, è infestato da parassiti o è stato comunque alterato e contaminato, c'è un grave danno alla salute per il consumatore, che va tutelato con norme più efficaci (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Vinci. Ne ha facoltà per un minuto.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, Presidente. Ritengo che la questione sia anche un'altra: dobbiamo capire se tutelare veramente i nostri cittadini oppure se passarci sopra e rimettere soltanto in vigore una normativa com'era - anzi, fortunatamente, come rimarrà, dato che hanno cercato di cancellarla fino a pochi mesi fa - oppure ancora se fare una modifica e fare un passo in avanti. Ricordo che in questi casi, nell'emendamento che andiamo a trattare, vi sono delle fattispecie penali che sono oblazionabili; quindi, quello che conta è l'importo monetario che si andrà a far pagare in caso di violazione della norma. Per questo abbiamo cercato di alzare questi importi, perché nessuno finirà in galera se vi dà da mangiare del cibo con degli insetti, ma almeno che paghi una cara pena.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Caiata. Ne ha facoltà per un minuto.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. Sottoscrivo questo emendamento della collega e continuo il discorso che stava facendo il collega Vinci. È chiaro che - lo dicevo anche prima nel mio precedente intervento - dobbiamo migliorare, miglioriamo negli ultimi anni sicuramente il livello di igiene e di profilassi. L'attenzione nella filiera agroalimentare è migliorata, e quindi, essendosi alzato il livello, deve aumentare anche il livello delle sanzioni che accompagnano chi non rispetta quanto noi abbiamo fatto in questo periodo di tempo. Ora, nella fattispecie di questo articolo, come stava dicendo il collega Vinci, essendoci dei reati che sono trasformabili in oblazioni, e quindi trasformabili in un'ammenda, è chiaro che quello che conta è l'importo dell'ammenda. Quindi noi chiediamo di aumentare questo importo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda. Ne ha facoltà per un minuto.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Oltre a sottoscrivere questo emendamento, metterei in risalto un grande grazie, per esempio, ai carabinieri del NAS, che svolgono il loro rapporto con umanità ma anche con fermezza. Nel 2018 - leggo - sono stati fatti 31 mila interventi, che hanno portato a 10.672 irregolarità e all'arresto di 13 persone; oltre 23.800 tonnellate e 14 milioni e 70 mila confezioni di alimenti irregolari. Bene, se vogliamo dare anche risalto e concretezza al lavoro dei nostri uomini delle Forze dell'ordine che controllano, dobbiamo dare loro anche strumenti adeguati affinché non si ripetano; è inutile prevedere delle sanzioni che chi fa parte di questa criminalità, che sta aumentando, riesce facilmente a pagare perché i profitti a volte superano anche quelle che sono le sanzioni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bucalo. Ne ha facoltà per un minuto.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie, Presidente. È sempre più necessario adeguare il sistema sanzionatorio alle frodi alimentari. Questo emendamento ha proprio la finalità di adeguare le norme previste. Quindi, un aumento dell'ammenda ma anche la previsione della pena dell'arresto in violazione all'articolo 6 della legge 30 aprile 1962, n. 283.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Frassinetti. Ne ha facoltà, per un minuto.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie, Presidente. Abbiamo visto come sia importante la qualità igienico-sanitaria degli alimenti e delle bevande. Quindi, torniamo a ribadire che l'apparato sanzionatorio deve adeguarsi all'importanza della sicurezza alimentare, che è sicuramente diventata un obiettivo molto importante, direi quasi prioritario. In questo articolo 6 si parla di residui di prodotti usati in agricoltura, che quindi hanno un grande tasso di tossicità per l'uomo. È evidente che, essendo dei prodotti tossici, dei prodotti pericolosi bisogna controllare e dopo il controllo, se si rileva la presenza di queste sostanze, bisogna intervenire in maniera decisa, perché stiamo parlando di prodotti ammalorati che possono veramente incidere sulla salute del cittadino. È in questo senso che Fratelli d'Italia ha presentato questo emendamento, per tutelare la salute del cittadino e per far sì che siano sempre meno questi residui che vengono inseriti negli alimenti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà, per un minuto.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Credo che, se quest'Aula crede alla forza dei nostri produttori, al valore delle nostre produzioni, del made in Italy, ma anche alla salute dei nostri cittadini, questo emendamento di Fratelli d'Italia, a prima firma Varchi, deve essere rivalutato e votato favorevolmente. Questo perché dobbiamo dare anche degli strumenti alle Forze dell'ordine, citate anche dal collega Deidda poco fa, per far sì che le pene siano commisurate a reati che davvero vanno a colpire le nostre produzioni.

E le vanno a colpire in modo occasionale. Se, quindi, queste norme rimangono in termini di sanzioni e di pene, chiaramente il danno subito o potenzialmente subito è inferiore al guadagno, che invece ne traggono tutti gli altri giorni dell'anno.

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

MONICA CIABURRO (FDI). Ecco perché dobbiamo dare degli strumenti che possano essere davvero dei deterrenti rispetto a queste violazioni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gemmato. Ne ha facoltà. Chiedo scusa, ho saltato una riga e, quindi, recuperiamo secondo l'elenco che era stato consegnato. Prego, deputato Gemmato.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie Presidente. L'emendamento presentato dalla collega Varchi profila un aumento delle sanzioni previste, da 300 a 30 mila euro, che è la sanzione attuale, a sanzioni, invece, dai mille ai 50 mila euro per quanto riguarda la detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, evidentemente invasi da parassiti o comunque nocivi, laddove gli stessi possono essere, come dire, contagiati da elementi tossici per l'uomo. Questo emendamento si pone in continuità con tutti gli altri emendamenti che Fratelli d'Italia sta presentando e che sono volti alla tutela della salute degli italiani; per questo noi chiediamo di votarlo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Montaruli. Ne ha facoltà, per un minuto.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie Presidente. Ancora una volta Fratelli d'Italia presenta un emendamento che si inserisce nella scia degli emendamenti precedenti, perché quello che riteniamo è, in generale, un aumento del sistema sanzionatorio delle pene. In ogni caso, cerchiamo anche un compromesso con il Governo affinché si scelga un sistema sanzionatorio adeguato. Lo abbiamo già detto in riferimento agli emendamenti precedenti e lo ribadiamo per questo emendamento che vede come prima firmataria la nostra collega Varchi e che sottoscrivo. È evidente che serve un inasprimento, un inasprimento che deve essere volto a colpire in maniera rigorosa e puntuale coloro che inquinano attraverso la propria azione, non solo creando un problema di sicurezza alimentare…

PRESIDENTE. Concluda.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). …ma inquinando la bontà dei prodotti stessi e la fiducia nei confronti degli stessi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Osnato. Ne ha facoltà, per un minuto.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie Presidente. Il comparto agroalimentare, anche nella sua sfaccettatura, chiamiamola di sotto-comparto della ristorazione, fa parte della cultura della nostra Nazione ed è un elemento identitario della nostra Nazione, quindi crediamo che ciò debba rimanere di una qualità elevata e debba essere contraddistinto, oltre che, come dicevamo prima, dall'utilizzo di prodotti di qualità e tradizionali e biologicamente puri, anche dallo stato di conservazione e di produzione; devono essere, insomma, sempre di elevatissima qualità. Il collega Maschio citava la braciola. Anche una semplice braciola, se non è conservata e cucinata con prodotti assolutamente di qualità, rischia di vedere perdere questo suo valore non solo nutrizionale, ma anche di sapori e di tradizione gastronomica, che sono tipici della nostra Nazione. Allora, con questo inasprimento dell'ammenda relativa alla violazione di queste disposizioni, noi crediamo di tutelare ancora di più questo comparto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trancassini. Ne ha facoltà, per un minuto.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie Presidente. Innanzitutto per sottoscrivere l'emendamento, perché è un emendamento importante, un emendamento che cerca di attirare l'attenzione di un Parlamento distratto, sulla necessità di aumentare le sanzioni per chi lavora in maniera scorretta, per cibi non puliti, per cibi sporchi, per la somministrazione di cibi alterati anche da fitofarmaci. Per dimostrare quanto questo emendamento abbia un senso, vi faccio notare che il minimo della multa oggi per chi dà cibi contaminati è 300 euro, molto più bassa del minimo della sanzione per l'assembramento.

PRESIDENTE. Concluda.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Io credo che, almeno su questo, il Parlamento potrà concordare ed aumentare la pena, appunto, per chi oggi commercializza prodotti come questi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Prisco. Ne ha facoltà, per un minuto.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie Presidente. Il tema che i colleghi hanno anche posto su casi specifici, credo che sia sempre un po' quello, cioè la necessità di aggiornare anche il sistema sanzionatorio, a tutela di chi lavora nel sistema agroalimentare rispettando le regole e di chi, ovviamente, deve vedersi tutelato quando si trova ad acquistare un cibo o ad averlo servito in un locale, ammesso, ovviamente, che riusciamo a riportare i locali e i ristoranti ad una vita dignitosa e civile, perché con i provvedimenti che sono stati fin qui assunti…

PRESIDENTE. Concluda.

EMANUELE PRISCO (FDI). …abbiamo visto scene che sanno più del comico più che del tragico, rispetto invece ad attività che rappresentano una componente fondamentale del nostro sistema produttivo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bignami. Ne ha facoltà, per un minuto.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie Presidente. Anche questo emendamento è finalizzato a un inasprimento delle sanzioni, delle ammende che devono accompagnare necessariamente un'affermazione di una condotta che si ritiene non solo irregolare o comunque foriera di violazioni enormi, ma appunto anche come disposizione da cui deriva una sanzione. Infatti, diversamente, si tratterebbe, come dicevamo per l'emendamento precedente, di una mera affermazione di principio, di una norma imperfetta che, in quanto tale, rischierebbe di essere violata, senza che ciò susciti alcuna reazione da parte dell'ordinamento. Pertanto, benché già presenti in alcune forme delle sanzioni, riteniamo che l'inasprimento debba essere affermato mediante il voto favorevole all'emendamento, per porre a presidio della tutela accordata dalla disposizione stessa un apparato sanzionatorio più strutturato e completo rispetto a quelle che sono le condotte che ne portano alla violazione.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0154 Varchi, con parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Passiamo, a questo punto, agli emendamenti a scalare. Passiamo all'esame di dieci proposte emendative, che costituiscono una serie a scalare, da Varchi 1.0119 a Varchi 1.0110. Ai sensi dell'articolo 85, comma 8, primo periodo, del Regolamento e secondo la prassi consolidata, la Presidenza porrà in votazione il primo articolo aggiuntivo Varchi 1.0119, l'articolo aggiuntivo intermedio Varchi 1.0115 e l'ultimo articolo aggiuntivo della serie, Varchi 1.0110, dichiarando assorbiti tutti gli altri.

Passiamo, quindi, alla votazione dell'articolo aggiuntivo Varchi 1.0119. Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, il deputato Vinci. Ne ha facoltà.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie Presidente. Oggi ci troviamo qui per decidere se chi ci serve nel piatto, o serve ai nostri figli e ai nostri parenti nel piatto, dei cibi contraffatti e mescolati con insetti meriti di mantenere una pena definita così cinquant'anni fa o se, magari, qualcuno può decidere in quest'Aula di aggiornare quelle pene, che oggi non sono più assolutamente confacenti alla gravità di quei fatti.

Se qualcuno di voi ha letto la relazione introduttiva, che aveva preso preparato la Camera, a questo disegno di legge, era specificato che vi era assoluta invarianza dal punto di vista finanziario. Vi era invarianza, ma in questo caso, con questi emendamenti, noi chiediamo un aumento delle pene e, quindi, un aumento di gettito da parte dello Stato per quello che riguarda le sanzioni.

Come è già stato ricordato da chi mi ha preceduto, ci sono delle sanzioni che partono da un minimo di 309 euro, quindi una cifra irrisoria se pensiamo a quali sono le conseguenze per tutti noi, per chi si trova a mangiare in un ristorante o ad andare dal macellaio o in un grande supermercato, perché la grande distribuzione non è assolutamente esente da questi gravi fatti; magari è un po' tralasciata, magari c'è un po' meno attenzione per la grande distribuzione, ma quelle volte che i NAS vi accedono, trovano anche in quei luoghi questo tipo di violazioni.

Allora, voglio andare a ricordare quali sono queste violazioni che quest'Aula oggi… almeno il parere del Governo per il momento è negativo, quindi cos'è che vuole rifiutare questa maggioranza? Vi è nelle nostre proposte, quella di aumentare le pene per chi, nel distribuire sostanze alimentari, le priva anche solo in parte dei propri elementi nutritivi o le mescola ad altre sostanze. Cosa significa questo? Io vengo da una terra, l'Emilia, che è nota per il cibo, è nota anche per il parmigiano reggiano; se qualcuno priva, o mescola o modifica il contenuto del formaggio, che magari è servito in qualche modo già grattugiato, quindi è difficile anche da riconoscere, oppure lo imbusta in una forma errata, oggi viene punito con delle pene assolutamente irrisorie.

Vi sarebbe da riaggiornare tutta la normativa: questo chiaramente - anzi no, chiaramente per nulla - non sembra nelle intenzioni del Governo e chiaramente non lo si può fare qui, oggi. Però, nel nostro intento c'è quello di aumentare almeno le sanzioni per chi si macchia di questo tipo di reato, perché dietro la produzione dell'agroalimentare italiano ci sono imprese serie - che sono la maggior parte, per non dire la quasi totalità - ci sono dei venditori, dei piccoli rivenditori, delle attività commerciali, che magari in questo momento sono addirittura chiuse per via del COVID, ma che hanno sempre rispettato le regole; e, dall'altra parte, ci sono invece dei soggetti che violano queste norme.

E noi, anziché dare un segnale forte in quest'Aula di legalità, di aumento - che comunque è minimo - di queste sanzioni, ci chiudiamo e si dice: no, guardate, nel 1962 la legge è stata fatta veramente bene, il Parlamento italiano degli agricoltori e dei produttori se ne dimentica, perché da cinquant'anni va avanti così, da sessant'anni va avanti così.

Per noi non è così che si fa politica, non è così che si difendono gli interessi nazionali (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Ciro Maschio. Ne ha facoltà, per un minuto.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento, come i precedenti, è finalizzato a colmare il vuoto normativo causato da chi ha approvato il decreto legislativo del 2021, integrandolo con delle ammende più efficaci che tengano conto anche del passare del tempo e dell'evoluzione della materia. E quindi si propone, all'articolo 6, di aumentare le ammende, che passano da euro 309 a 30.987 e da euro 809 a 31.487. Si tratta di ammende relative ad alcune fattispecie di reato previste dall'articolo 5, in parte, con le pene sancite dall'articolo 6, relative alla vendita e detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, insudiciati, invasi da parassiti o, comunque, nocivi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Caiata. Ne ha facoltà, per un minuto.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. Sottoscrivo e vado avanti su quello che stava dicendo il collega Maschio. Noi con questo emendamento chiediamo di inasprire le pene per chi viola gli articoli 5 e 6. Gli articoli 5 e 6, in realtà, che cosa dicono? L'articolo 5 vieta di produrre, vendere e distribuire sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione, o con cariche microbiche superiori ai limiti, o private degli elementi nutritivi, o addizionate di fitofarmaci, eccetera. Presidente, è tutto qua: noi chiediamo di aumentare l'ammenda da 300 a 900 euro, perché ci dovete spiegare se è giusto multare di 400 euro un italiano che prende un caffè con la scarpa sulla soglia del bar e poi sia giusto dare, invece, 300 euro di multa a chi ci somministra degli alimenti deteriorati (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda. Ne ha facoltà, per un minuto.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Oltre a sottoscrivere l'emendamento, mi faccio una domanda; anzi, capisco l'imbarazzo di chi ha fatto invadere l'Italia dall'olio tunisino, di chi non ha mai fatto controlli in quegli allevamenti o controllato da dove arrivasse il latte, e solo recentemente sono stati firmati i decreti per il registro del latte; capisco che c'è qualcuno che non ha mai potuto assaporare la vera carne di animali che vivono allo stato semi-brado, rispetto a quelli degli allevamenti intensivi. Però, dobbiamo punire, come ha detto il mio collega Caiata, con sanzioni molto più pesanti chi spaccia il falso e proteggere chi, invece, duramente, col proprio lavoro, protegge il genuino.

E, allora, multate l'italiano che osa prendere il caffè sul bancone, oramai, e la sanzione è minore, invece, per chi sta avvelenando e sta rovinando il nostro mercato interno e il lavoro dei nostri allevatori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bucalo. Ne ha facoltà.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie, Presidente. Anche con questo emendamento si cerca di inasprire le ammende amministrative, soprattutto in materia igienico-sanitaria. Ora, è inquietante quello che risulta dai vari controlli effettuati dai NAS: almeno un terzo dei prodotti risulta proprio non conforme, sono privati anche in parte dei propri elementi nutritivi, oppure mescolati a sostanze di qualità inferiori o in cattivo stato di conservazione; e io non oso pensare che gran parte di questi alimenti vanno a finire anche nelle mense scolastiche. Pertanto, è veramente necessario elevare e, quindi, inasprire le sanzioni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Frassinetti. Ne ha facoltà, per un minuto.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento ha le finalità precipue di quelli precedenti. Qui abbiamo dei reati molto particolari, che però mettono a rischio, anche questi, la salute dei cittadini: sostanzialmente privare le sostanze della loro qualità principale o, comunque, trattarle in modo da variarne proprio la composizione naturale. Queste, ovviamente, sono delle manipolazioni molto gravi, come mescolare elementi nutritivi a sostanze di qualità inferiore e, quindi, veramente c'è anche il principio della frode che si innesta in questo tipo di manipolazioni, che sono manipolazioni molto gravi perché vanno in maniera indiscriminata a colpire tutta la cittadinanza, anche chi magari ha dei problemi di salute e, soprattutto, i bambini.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gemmato. Ne ha facoltà, per un minuto.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Il tema distintivo di questo emendamento, come peraltro per gli altri, è quello di aumentare il regime sanzionatorio. Questo lo facciamo in forza di due convinzioni, l'abbiamo detto: uno, tutelare la salute degli italiani; due, tutelare la filiera produttiva italiana, che ha nella propria qualità la propria ragion d'esistere. Quindi, aumentare il regime sanzionatorio va in tal senso: salute e qualità. Per questo io chiedo di votare questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Montaruli. Ne ha facoltà, per un minuto.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. Ancora una volta Fratelli d'Italia propone un emendamento per adeguare il regime sanzionatorio rispetto alle varie fattispecie che minano la sicurezza alimentare. In questo caso addirittura la collega Varchi propone l'inserimento di un nuovo articolo in modo da rendere ancora più armonioso, sotto questo profilo, il testo, senza andarlo a stravolgere, così che diventa veramente incomprensibile come il Governo possa dirci ancora una volta di “no”. Un “no” che porta un inasprimento delle ammende per la violazione delle norme sulla produzione e la vendita dei prodotti alimentari, così come disciplinati dagli articoli 5 e 6 della legge n. 283 del 1962. Io voglio ricordare…

PRESIDENTE. Concluda.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). … in particolare quello che prevede l'articolo 5. Cioè noi stiamo andando a chiedere di inasprire il regime sanzionatorio quando si distribuiscono sostanze alimentari e private anche, in parte, dei propri alimenti nutritivi, quando sono in cattivo stato di conservazione, quando hanno aggiunta di additivi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Osnato. Ne ha facoltà, per un minuto.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. Sulla scorta di quanto, appunto, stava raccontando, nel poco tempo che abbiamo a disposizione, la collega Montaruli, io credo che sia anche il caso di riflettere sul fatto che questa disposizione, che noi chiediamo di aggiornare nei termini sanzionatori, risale al 1962 ovvero la legge n. 283, agli articoli 5 e 6 che sono quelli che noi cerchiamo di modificare. Credo che sulla sicurezza alimentare, sulla consapevolezza della tutela della integrità alimentare e, quindi, delle procedure da svolgere per mantenere elevata la sicurezza alimentare del consumatore, siano stati fatti passi avanti in questi cinquant'anni e più. Credo, quindi, sia opportuno ascoltare quello che in questo emendamento la collega Varchi propone, a partire dall'inasprimento delle pene per queste fattispecie di….

PRESIDENTE. Concluda.

MARCO OSNATO (FDI). … adulterazione o sofisticazione dei prodotti, che poi sono sulle nostre tavole quotidianamente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trancassini. Ne ha facoltà, per un minuto.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Come lei sa, io sono stato sindaco del comune di Leonessa per tanti anni. Noi puntammo sulla valorizzazione di un prodotto apparentemente semplice, la patata, perché aveva delle caratteristiche particolari: molto buona, cavata a mille metri ma, soprattutto, i nostri coltivatori lo facevano, e lo fanno, senza utilizzo di fitofarmaci. Ebbene, questa promozione poi è stata premiata: oggi la patata di Leonessa è riconosciuta tra le migliori, se non la migliore d'Italia, grazie alla sua qualità, ma grazie anche a questo procedimento salubre, che è un procedimento antico. Credo che già questo esempio sia la dimostrazione che colpire, sanzionare chi fa uso e abuso di fitofarmaci sia non soltanto un dovere per la salute, ma anche una grande opportunità per la nostra agricoltura (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà, per un minuto.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Ecco un altro emendamento di Fratelli d'Italia che chiedo di sottoscrivere ma, soprattutto, chiedo a quest'Aula di mostrare coraggio proprio per difendere, nel campo della sicurezza alimentare, le produzioni, i prodotti tipici e tutti i prodotti della filiera agroalimentare italiana. Dunque, mostriamo un po' di coraggio nel sanzionare chi utilizza scorciatoie, utilizzando magari dei marchi di prodotti eccezionali, di qualità elevate, aggiungendo o modificandoli con dei prodotti nocivi al fine di creare reddito a discapito della qualità e anche della salute. Anche con questo emendamento Fratelli d'Italia chiede di mostrare coraggio e aumentare le sanzioni per dare strumenti anche a chi fa i controlli…

PRESIDENTE. Concluda.

MONICA CIABURRO (FDI). … e possa ciò essere un deterrente per tutti quelli che violano le norme.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Prisco. Ne ha facoltà, per un minuto.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Io credo seriamente che non basti aver ricostruito il sistema sanzionatorio a tutela della salute e del prodotto agroalimentare, se poi le sanzioni, come quelle previste per le violazioni di cui agli articoli 5 e 6 della legge n. 283 del 1962, hanno cifre nelle applicazioni, anche agevolative del reo, ridotte; in tal modo, l'effetto deterrente, di fatto, risulta essere poco incidente sulla realtà. Questo emendamento, come altri di Fratelli d'Italia, va nella direzione opposta: innalzare, aggiornare all'epoca attuale il regime del sistema sanzionatori, che ricordo…

PRESIDENTE. Concluda.

EMANUELE PRISCO (FDI). …sul punto di specie riguarda - invito i colleghi a leggersi l'articolo 5 - motivi di violazione veramente, veramente molto gravi.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bignami. Ne ha facoltà, per un minuto.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento si inserisce nel contesto di un inasprimento delle sanzioni che devono accompagnare necessariamente la tutela giuridica accordata dalle disposizioni medesime, giacché una norma tenue, o addirittura inesistente nei fatti, non svolgerebbe nessuna funzione né di prevenzione, né di deterrenza neanche repressiva che, comunque, accompagna, come ci viene insegnato dai primi anni dell'università, la misura sanzionatoria. È il motivo per il quale Fratelli d'Italia, ritenendo doveroso presidiare queste disposizioni, con un congegno giuridico che sia effettivamente adeguato e strutturato, ha presentato questo emendamento, così come quelli precedenti, al fine di irrobustire la misura emendativa e sanzionatoria, al fine di porre non solo emblematicamente, ma anche concretamente, una tutela di presidio giuridico adeguato rispetto a un provvedimento, rispetto a delle disposizioni che, diversamente, rischierebbero di essere poco guarnite.

PRESIDENTE. Non ci sono altre richieste di intervento, pertanto passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0119 Varchi, il primo della serie a scalare, con parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 1.0115 Varchi, con parere contrario delle Commissioni e del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente, questo decreto ha delle luci e delle ombre. Indubbiamente, vi è una parte molto significativa nel momento in cui reintroduce norme, sanzioni e pene che, diversamente dal 21 marzo di quest'anno, sarebbero sparite dall'ordinamento, la qualcosa avrebbe rappresentato una vera e propria beffa. Evidentemente vi è stata una qualche manina nel passato che aveva studiato attentamente come far sparire tutta una politica, che non può annunciare il tema della sicurezza alimentare come principio e poi, invece, non porsi il problema di come affrontare la violazione di quella normativa sulla sicurezza alimentare, che rappresenta sicuramente, anche per il nostro Paese, un fiore all'occhiello. È evidente che una Patria che si può vantare di tutti i prodotti DOC, DOCG, ma anche di prodotti locali che non hanno raggiunto una classificazione propria ma che rappresentano eccellenze sul territorio, non può pensare che tutto ciò possa essere destinato al macero o, peggio, non possiamo pensare che possa venire squalificato da pochi che, non rispettando le norme, gettano sull'intera classe produttiva un'ombra che poi diventa difficile da poter togliere. Noi abbiamo verificato nel corso degli anni come anche vicende che riguardavano la sicurezza alimentare, anche rispetto a parti molto limitate di un territorio, hanno poi raggiunto una notorietà che, purtroppo, essendo di tipo negativo, è stata immediatamente fatta propria anche a livello europeo, quando non mondiale, per denigrare le nostre produzioni, per competere con le eccellenze di cui solo noi - e non è sicuramente un complesso di superiorità - possiamo vantarci, quindi per agire negativamente sui nostri prodotti anche solo a livello di immagine o a livello di denominazione del prodotto stesso.

Noi abbiamo vissuto dei travagli nel settore agroalimentare che hanno interessato carne, formaggi e anche, soprattutto, la produzione vitivinicola. Come voi sapete, ad esempio, in un lontano passato si era riusciti addirittura a far passare il messaggio che tutto il vino rosso facesse male e c'è stato un momento in cui il mercato è stato bloccato, quando si sapeva benissimo che andando su quel settore di mercato si andava a bloccare una filiera in cui l'Italia era leader nel mondo. Io penso che il fatto di avere introdotto una normativa penalizzante sia un fatto positivo, ma è la declinazione di questo fatto positivo a cui noi ci opponiamo, nel senso che una sanzione ha senso se non è messa lì nella vigna a far da palo, bensì ha effettivamente la possibilità di agire come deterrente rispetto a coloro i quali vogliono delinquere (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Questo è il senso della nostra opposizione di oggi, un'opposizione che - voglio ricordarlo - è fatta all'insegna del miglioramento delle norme e della loro più puntuale applicazione e anche, soprattutto, della loro più puntuale deterrenza, proprio perché fondata su principi di diritto che non accondiscendono, così come si è voluto fare - mi permetto di dirlo - con l'emendamento 1-ter.300, che francamente si poteva evitare di ritirare. Vedete, quando noi mettiamo un principio e poi immediatamente decliniamo una piccola scappatoia a quel principio, allora, evidentemente, dimostriamo che quel principio è un principio debole.

PRESIDENTE. Grazie…

TOMMASO FOTI (FDI). In realtà - e ho concluso, Presidente - i nostri emendamenti, come ho detto, sono volti soltanto a migliorare il provvedimento e non certo a impedirne la conversione in legge (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Vinci. Ne ha facoltà per un minuto.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie Presidente. Tutti questi emendamenti della collega Varchi sono stati depositati per cercare di tutelare maggiormente gli interessi dei nostri cittadini. Vedo che quest'Aula - è sotto gli occhi di tutti - è distratta e si sta occupando d'altro. Probabilmente, innalzare le pene per i colpevoli non fa parte del DNA di questa maggioranza e si permette ai cittadini onesti di mangiare qualcosa che non dovrebbero mangiare.

PRESIDENTE. Concluda.

GIANLUCA VINCI (FDI). Questo è un atteggiamento, a mio avviso, inaccettabile.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Caiata. Ne ha facoltà per un minuto. Colleghi, il vostro elenco degli iscritti a parlare è stato depositato dal vostro gruppo; quindi siete pregati di organizzarvi per essere possibilmente presenti al momento della chiamata. Prego, deputato Caiata.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie Presidente. Noi ci possiamo anche organizzare, però se le nostre sedute sono in Transatlantico poi dobbiamo avere il tempo di poterci arrivare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ho sentito qualche collega che acclamava: collega, a chi vuole parlare, diamogli lo spazio in Aula…

PRESIDENTE. Scusi, deputato Caiata. Io ho detto una cosa molto precisa, senza offendere nessuno.

SALVATORE CAIATA (FDI). No, senza offesa, Presidente, e senza nessuna polemica.

PRESIDENTE. L'elenco l'avete depositato voi ed è qui; abbiamo addirittura quelli sul prossimo emendamento. Quindi siete perfettamente in grado di organizzarvi per venire dal Transatlantico all'Aula nel tempo giusto e necessario per poter fare il vostro intervento, senza far attendere l'Aula. Tutto qui, è una cosa facile. Non era un insulto. Prego, prosegua.

SALVATORE CAIATA (FDI). Ma il tempo cronometrato è esattamente quello che ci vuole dalla postazione a questo microfono, né più, né meno. Se poi i colleghi invece sono dei velocisti che riescono a arrivare più velocemente, questo è un merito loro; noi ci mettiamo il tempo giusto.

Anche questo emendamento, che sottoscrivo, ha lo stesso spirito di quello che abbiamo analizzato in precedenza a decrescere. Noi chiediamo un inasprimento della pena. Non possiamo accettare, come ho detto prima, che queste pene siano più basse delle pene che noi stiamo facendo e delle multe che noi stiamo facendo ai nostri cittadini che passeggiano per strada (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda. Ne ha facoltà per un minuto.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Devo dire, Presidente, che trovo offensivo anche verso l'opposizione respingere tutti gli emendamenti: neanche il buon gusto di motivare il perché del respingere. Qual è il motivo che porta a respingere tutti gli emendamenti e anche quello di buonsenso? Anche perché - ripeto - rispetto ad altre sanzioni e ad altri tipi di violazioni, questi reati ci sono e tutte le associazioni di categoria denunciano che stanno aumentando, laddove c'è la criminalità che sta entrando in forze per cercare di truffare a danno non solo delle categorie ma anche dei consumatori. Dunque, non si capisce il motivo di questo ostruzionismo da parte della maggioranza. Poi sarà difficile vedere in campagna elettorale molte forze politiche e molti colleghi andare dalla Coldiretti, dalla Confagricoltura, dalla CIA, andare dalle associazioni di categoria a dire: difendiamo il made in Italy, difendiamo la vostra produzione.

PRESIDENTE. Concluda.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Cerchiamo di essere meno ipocriti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bucalo. Ne ha facoltà per un minuto.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie Presidente. Anche questo emendamento, come gli altri, è un emendamento di buonsenso e ha una finalità importantissima perché si mira a inasprire le ammende amministrative previste, così come ad eliminare quella che è una delle grandi piaghe che sono le frodi alimentari. Vediamo che aumentano sempre di più i disturbi come dolori allo stomaco o intolleranza alimentare, quindi questo emendamento ha una finalità importantissima, anzi direi una duplice finalità: quella di tutelare il consumatore ma anche tutelare la qualità dei nostri prodotti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Frassinetti. Ne ha facoltà per un minuto.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie Presidente. La premessa a questo mio intervento viene da una verifica secondo cui il fenomeno della contraffazione è comunque in forte crescita. Quindi, è un fenomeno che non si può sottovalutare visti i dati che abbiamo alla mano, proprio perché c'è questa crescita. Abbiamo tanti modi per effettuare la contraffazione: si possono aggiungere sostanze estranee in modo fraudolento di solito per coprire difetti - e penso che anche questo sia molto grave - oppure si può anche far ricorso a sostanze diverse, più scadenti, per avere e trarre un maggiore guadagno. Questi sono solo due esempi che qui ho effettuato…

PRESIDENTE. Concluda.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). …ma sono due esempi che possono sicuramente riportare al quadro generale di questi odiosi reati.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gemmato. Ne ha facoltà per un minuto.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie Presidente. Sempre in tema di lotta alle sofisticazioni alimentari, io raccolgo la sfida lanciata dal collega Trancassini sulla patata di Leonessa.

Vorrei ricordare che, nella specificità dei nostri prodotti, esiste anche il “Menghtaur”, il “Domenico Tauro”, un fico fiorone che ha proprietà organolettiche e anche curative che, se non coltivato, se non ha specificità di coltivazione, se viene contaminato da pesticidi, evidentemente, finisce non per far bene ma finisce per far male. Per questo noi, anche per questo, in maniera “capotica”, continuiamo a presentare questi emendamenti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Montaruli. Ne ha facoltà, per un minuto.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento si inserisce nell'elenco degli emendamenti presentati dal gruppo di Fratelli d'Italia per chiedere un inasprimento, in particolare, delle ammende. Io vorrei chiarire a chi ci ascolta che l'inasprimento serve ad aumentare le pene per chi distribuisce sostanze alimentari private, anche in parte, dei propri elementi nutritivi, che vengono distribuite in cattivo stato di conservazione, che hanno cariche microbiche superiori ai limiti e che hanno aggiunte di additivi chimici o, ancora, serve ad inasprire le ammende laddove ci sia un comportamento tale per cui siano effettuati la produzione, il commercio e la vendita di fitofarmaci e di presidi delle derrate alimentari immagazzinate tossici per l'uomo. Allora, è evidente che questo aumento delle pene risulta assolutamente necessario.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Osnato. Ne ha facoltà, per un minuto.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. Sul tema dell'agroalimentare, della sicurezza alimentare abbiamo accettato in questi decenni dall'Europa, prima dalla Comunità economica europea e, poi, dall'Unione europea, le più grosse sopraffazioni in tema di una igienicità e di una asetticità del prodotto che venivano a minare proprio quelle realtà tradizionali che citavano i miei colleghi, come la patata di Leonessa, o quei prodotti pugliesi, che citava il collega Gemmato, o quelli sardi, che citava il collega Deidda. Abbiamo accettato di tutto e, sinceramente, abbiamo accettato troppo, a mio modo di vedere. Oggi, invece, abbiamo la possibilità di tutelare veramente un prodotto tradizionale, biologico e un'identità anche agroalimentare e culturale della nostra Nazione e lo facciamo con un semplice innalzamento di alcune sanzioni che, ripeto, fanno capo a una legge del 1962. Credo sia più opportuno, magari, concentrarsi su questo e venire incontro a queste nostre richieste e ignorare quello che l'Unione europea ha chiesto da tanti anni inutilmente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trancassini. Ne ha facoltà, per un minuto.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Vi rubo alcuni secondi. Vorrei interpretare questa mia prefazione come un intervento sull'ordine dei lavori per ritornare su quanto accaduto prima con il collega Caiata. Non c'è una regola ad essere presenti immediatamente all'appello, mentre c'è una regola rispetto alla problematica del distanziamento. Dico a lei ma, soprattutto, ai colleghi del Partito Democratico, che hanno dato un insperato segno di vitalità con un applauso a sottolineare il suo intervento, che queste sono regole che diventano difficili da conciliare. Infatti, il collega che è all'esterno di quest'Aula, quando interviene, prende il posto di uno di noi e già questo, dal punto di vista del distanziamento e delle norme anti-COVID, lei sa benissimo…

PRESIDENTE. Concluda.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). No, sono sull'ordine dei lavori, Presidente, l'ho precisato all'inizio.

PRESIDENTE. Ah, sull'ordine dei lavori. Prego.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Lei sa perfettamente che parlare dallo stesso microfono non dovrebbe essere consentito (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) o, almeno, non lo era fino a quando avevamo il microfono qui in mezzo. Allora, ci sono delle regole che sono scritte e che non vengono rispettate e, poi, diventa regola improvvisamente il fatto che un collega deve essere presente immediatamente nel momento in cui viene chiamato il suo nome. Io credo che questo non sia giusto e, quindi, le chiedo di essere più tollerante rispetto alla nostra presenza, perché noi cerchiamo di conciliare il distanziamento, l'assembramento, con la presenza del collega che deve intervenire.

Quanto all'emendamento, permetta anche a me di fare questa considerazione, amara considerazione. Fratelli d'Italia, ormai da qualche giorno, da qualche settimana parla in Aula, come unica forza politica, a sottolineare alcuni aspetti, alcuni problemi. Io penso che, per la legge dei grandi numeri, non è possibile che tutto quello che diciamo sia sbagliato, perché non è possibile che non ci sia una proposta che viene da Fratelli d'Italia che possa essere accolta da questa maggioranza. La verità è che questa grande maggioranza è chiusa su se stessa, non ascolta Fratelli d'Italia ma, a mio avviso, non ascoltando Fratelli d'Italia, non ascolta nemmeno il popolo che è qui fuori (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Deputato Trancassini, io avevo già concluso la discussione poco fa. Penso che, da parte della Presidenza, ci sia un atteggiamento di assoluta disponibilità, tolleranza e tutto il resto. Per quello che attiene alle regole anti-COVID, la questione è nelle mani, non tanto dell'Ufficio di Presidenza, quanto del Collegio dei Questori. Quindi noi, molto semplicemente, a cominciare dal sottoscritto, ci atteniamo alle disposizioni che provengono dagli organi preposti e cerchiamo di farle rispettare, perché questo è il compito che ci è stato assegnato.

Per quello che attiene, invece, all'elencazione dei legittimi interventi presentati da Fratelli d'Italia, mi sono limitato - cosa che continuo a fare - a richiedere una maggiore attenzione perché, comunque, siamo tutti qui ad attendere gli interventi del gruppo di Fratelli d'Italia e ad ascoltarli amabilmente; però, se il trasferimento dal Transatlantico all'Aula lo si riesce a programmare, a beneficio di tutti possiamo evitare delle pause. Tutto qui, era un invito molto sereno e tranquillo.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà, per un minuto.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. In tutta onestà, è difficile parlare a quest'Aula, che non solo non prende in esame ma proprio non ascolta minimamente quelle che sono tutte queste proposte emendative, non ultima questa che chiedo di sottoscrivere, facendo emergere la necessità di inasprire le pene. Fratelli d'Italia, rispetto a questo provvedimento, sta condividendo il principio per il quale sono state reinserite quelle sanzioni e pene in materia di sicurezza alimentare e anche di sicurezza dei prodotti del nostro made in Italy. Diciamo anche, però, che nel momento in cui le sanzioni e le pene non sono commisurate a quello che è il reato è come mettere in circolo acqua fresca; quindi, non servirebbero assolutamente a nulla. Altra cosa è, approvando questo emendamento, come tutti gli altri che abbiamo proposto in determinate fasi di questa giornata, andare a inasprire le pene perché significa avere più forza nel far rispettare la legge, far rispettare le regole e tutelare sia i nostri cittadini, nel consumo di questi alimenti, sia tutti i produttori della carne, dei formaggi, di tutte le nostre tipicità e dei vini, come giustamente ha detto, nell'illustrazione, l'onorevole Foti. Quindi, si chiede un atto di coraggio rispetto a delle violazioni sui prodotti per tutelare tutta la sicurezza alimentare e salvaguardare, da una parte, i produttori e, dall'altra parte, i cittadini.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Prisco. Ne ha facoltà, per un minuto.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Mentre il Parlamento sta discutendo, anche grazie a Fratelli d'Italia, del livello delle sanzioni, della tutela dei consumatori, della salute dei cittadini, eccetera, leggo un'agenzia per cui l'Unione europea, invece, parrebbe immettere in commercio l'insetto, essiccato, intero o, addirittura, come snack, nel sistema alimentare. Io credo che noi dovremmo, forse, sospendere la discussione di questo provvedimento, forse inserire le modifiche e innalzare delle barriere, dei limiti di ordine pubblico, anche a tutela della qualità del nostro prodotto; ma, forse, direi che questo Governo deve battere i pugni in Europa per fermare queste stupidaggini (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), altro che transizione verde, e difendere seriamente l'agricoltura, i prodotti, la qualità dei prodotti che in Italia ci sono, senza bisogno di immettere nel mercato gli insetti per fare i radical chic (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bignami. Ne ha facoltà, per un minuto.

Poi si vota.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. Il pacchetto di emendamenti, se così vogliamo definirlo, che stiamo illustrando è finalizzato a realizzare una disciplina sanzionatoria che possa effettivamente dotare questa disposizione, così come le precedenti, di uno strumento che effettivamente dia solidità alla forma di risposta che l'ordinamento giuridico, a nostro modo di vedere, dovrebbe approntare in riscontro a condotte che sostanzino una violazione delle discipline che stiamo introducendo. In questo senso, confidiamo che chi ha davvero a cuore la tutela della produzione, come diceva. poc'anzi. il collega Prisco, accordi un voto favorevole a questa proposta emendativa, che ha la finalità testé evidenziata.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0115 Varchi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 1.0110 Varchi.

Ha chiesto di parlare il deputato Vinci. Ne ha facoltà.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, Presidente. Quest'Aula, oggi, sta scrivendo una brutta pagina per la tutela dei consumatori italiani. Noi chiediamo ripetutamente di elevare le sanzioni e ci viene risposto con un “no”, un “no” non motivato, perché la maggioranza tace, non risponde. Tutto questo avviene in un momento in cui la salute dei consumatori non è meno a rischio che in altre situazioni. I consumatori si trovano spesso chiusi in casa e, anche grazie ai provvedimenti di questo Governo, hanno meno possibilità di muoversi dalle proprie abitazioni, di andare a cercare prodotti freschi da altri fornitori. Noi come rispondiamo? Rispondiamo convalidando, di fatto, da una normativa del 1962. E, invece, sarebbe urgente un aumento delle sanzioni per reati così gravi. è di pochi mesi fa una condanna per importazione di patate sul nostro territorio. Prima sono state citate le patate; benissimo, l'Italia produce soltanto una minima parte delle patate che vengono consumate sul proprio territorio, ma, se andate nei supermercati, di patate straniere provenienti dal Nordafrica non ne vedete o vi sfido a trovarne. C'è stata una grossa inchiesta della Guardia di finanza, che ha dimostrato come venissero importate in Italia ed etichettate come italiane, chiaramente ad un prezzo che viene portato da pochi centesimi - 3-4 centesimi - a qualche euro, così, in un battito di ciglia, perché sono importate nel nostro territorio ed etichettate in modo diverso.

Chiaramente, non sono soltanto patate nordafricane, ma sono patate per le quali sono stati utilizzati prodotti che sono quelli il cui utilizzo qui vogliamo, in qualche modo, punire, cioè prodotti per la coltivazione delle patate che però sono tossici e sono riconosciuti tossici dall'Italia e dall'Unione europea sul nostro territorio. Quindi, cosa facciamo? Vietiamo i prodotti, ma li importiamo da altri Paesi e, quando sono sul nostro territorio, lasciamo multe - perché di questo si tratta: le repressioni delle violazioni possono essere commutate in sanzioni soltanto amministrative - da 309 euro. Tutto questo è assolutamente inaccettabile. In un momento in cui i cittadini, spesso, si trovano a dover decidere se uscire di casa dopo le 22 o trattenersi fuori, si trovano a dover decidere se rispettare una norma oppure no - e questo vale per tutti i cittadini, soprattutto per quelli onesti - noi facciamo vedere la differenza tra chi rispetta le regole, e quindi non è multato, e chi fornisce degli insetti a pranzo dentro il pane, o chissà dove, ai cittadini e viene multato con delle sanzioni vecchie di sessant'anni. Questo è ritenuto, almeno dall'opposizione, che è una minima parte, assolutamente intollerabile; non c'è alcuna volontà, da parte di questo Governo, di aumentare le sanzioni. Si ritiene che così, però, non si possa andare avanti perché. in un prossimo futuro, quando la crisi economica, dovuta anche al COVID, si farà ancora più stringente. ci troveremo davanti ad attività che dovranno decidere – anche se, probabilmente, già devono farlo oggi - se buttare via intere derrate, interi magazzini, perché non si sono potute vendere queste derrate per colpa delle restrizioni, oppure metterle sul mercato, magari pagando 300 euro di multa e mettendo 50 mila euro di insetti o altri generi deteriorati sul mercato. A questo punto, quando la fame si fa stringente, qualcuno potrebbe decidere che una multa così irrisoria potrebbe anche convenire.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Albano. Ne ha facoltà, per un minuto.

LUCIA ALBANO (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo per sottoscrivere la proposta emendativa della collega Varchi e fare qualche riflessione. Homo est quod est, l'uomo è ciò che mangia: così recita un antico adagio, per indicare una relazione strettissima tra ciò che quotidianamente introduciamo nel nostro corpo, in qualità e cibo, quindi come carburante, e il nostro stato di salute. È è un principio antichissimo, ma è un principio particolarmente attuale oggi come oggi, perché la sensibilità sulla qualità del cibo che noi ingeriamo è particolarmente cambiata; si fa attenzione alla qualità alimentare legata al nostro stato di salute e si è diffusa nella popolazione questa richiesta di cibo di grande qualità. Allora, aumentare le sanzioni per le violazioni che possano compromettere la qualità di ciò che noi mangiamo, e, quindi, la qualità di ciò che noi siamo e della nostra salute, è, secondo noi, assolutamente indispensabile. E, quindi, aggiorniamo le norme, intensifichiamo i controlli e inaspriamo le sanzioni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Butti. Ne ha facoltà, per un minuto.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. Io penso sia opportuno fare un po' di ordine rispetto ai motivi per cui il gruppo di Fratelli d'Italia insiste nell'emendare la legge n. 283 del 1962. Innanzitutto, perché questa legge ha rischiato, come ben sappiamo, di essere abrogata già dal 26 marzo di quest'anno, semplicemente perché il decreto legislativo 2 febbraio 2021, n. 27, nel silenzio e nella disattenzione più assoluta, ha tentato la sua abrogazione, aprendo, in questo modo, una voragine nel sistema degli illeciti alimentari. Questa legge, appunto la n. 283 del 1962, è quella che sanziona questi illeciti alimentari. Dopodiché - e concludo -, c'è stata una sollevazione, anche da parte di esperti di categorie e di associazioni, per cui è stata recuperata la situazione, ma noi chiediamo l'inasprimento delle sanzioni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato De Toma. Ne ha facoltà, per un minuto.

Onorevole De Toma può cambiare microfono? Provi adesso.

MASSIMILIANO DE TOMA (FDI). Si sente?

PRESIDENTE. Adesso sì. Prego.

MASSIMILIANO DE TOMA (FDI). Grazie, Presidente. Allora, siccome giustamente ci chiedeva lei il distanziamento in Aula, noi, come vede - come Fratelli d'Italia -, vi sentiamo, vi guardiamo e vi parliamo dall'alto; appunto per questo motivo ci siamo posizionati qui, proprio per rispettare le sue richieste. Nello specifico, sull'emendamento Varchi, che vorrei sottoscrivere, devo precisare che di solito non mi trovo d'accordo su quello che riguarda l'inasprimento delle sanzioni, però devo dire che, quando si parla di sicurezza alimentare, non possiamo assolutamente arretrare, anzi dobbiamo dare un segnale, che ovviamente è richiesto specificatamente da una legge ormai obsoleta del 1962, soprattutto quando si parla di cattivo stato di conservazione degli alimenti o di aggiunta di additivi chimici, che sono di qualsiasi natura e non autorizzati. In più, l'articolo 6 riguarda misure relative alla produzione, commercio e vendita di fitofarmaci e presidi delle derrate alimentari immagazzinabili, tossici per l'uomo. Stiamo parlando della salute di noi stessi e dei nostri figli, quindi è fondamentale assolutamente in questo senso inasprire le pene per coloro che non rispettano la legge.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Lucaselli, per un minuto. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Questo è un emendamento che indubbiamente pone all'attenzione di quest'Aula una considerazione banale, quanto semplice, e davvero non riusciamo a capire il motivo per il quale i colleghi non colgano questa importanza. Il cibo italiano fa parte della cultura italiana conosciuta in tutto il mondo e l'Italia è apprezzata e conosciuta anche per la qualità dei suoi prodotti. Qualità dei prodotti, che ovviamente proviene da un durissimo lavoro fatto dalle aziende, dalle imprese, da chi, con la qualità dei nostri prodotti, si confronta quotidianamente e allora aumentare l'ammenda, aumentare le sanzioni amministrative…

PRESIDENTE. Concluda.

YLENJA LUCASELLI…per coloro i quali contravvengono ai principi qualitativi italiani credo sia un dovere, innanzitutto nei confronti di chi invece produce con enormi sacrifici rispettando le regole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mollicone, per un minuto. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Questo intervento emendativo di Fratelli d'Italia serve a migliorare questo provvedimento che attiene alla sicurezza alimentare, ma evidentemente questa maggioranza ha un problema con la sicurezza in generale, anche quella nazionale, come dimostra la vicenda del Copasir. Noi siamo qui per contrastare quelle che sono le continue frodi alimentari, basta vedere le cronache anche di pochi giorni fa, dei continui sequestri che i NAS fanno nei ristoranti, purtroppo per lo più quelli cinesi ed etnici, che non hanno alcun rispetto - non tutti ovviamente - della conservazione degli alimenti e, con le formule all you can eat, addirittura del pesce fresco, mettono a grave rischio la salute pubblica. Su questo presenteremo anche un ordine del giorno, per cui continuiamo a sostenere questa battaglia per la sicurezza alimentare e la difesa dei nostri prodotti enogastronomici.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Silvestri. Ne ha facoltà, per un minuto.

RACHELE SILVESTRI (FDI). Grazie, Presidente. Come diceva prima il collega Butti, oggi siamo qui in Aula a cercare di mettere una pezza sul buco che era stato fatto e quindi andare a reinserire delle sanzioni, delle norme che erano state tolte dal precedente Governo. Quindi noi, come gruppo di Fratelli d'Italia, siamo qui ad aiutare comunque il Governo con i nostri emendamenti, a incentivare, soprattutto a chiedere l'inasprimento delle sanzioni, che per noi sono fondamentali, perché la sicurezza alimentare è un argomento - anche se non sembra dall'attenzione dell'Aula - importante e fondamentale, non solo per la salute, ma anche per il made in Italy. Come dicevano prima i miei colleghi, le nostre varie eccellenze italiane devono essere tutelate sin dalla base, quindi dal produttore fino al consumatore finale, quindi chiediamo al Governo di ripensarci e magari di approvare qualche nostro emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bignami, per un minuto. Ne ha facoltà.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. A questo punto è abbastanza evidente che nella sistematica volontà della maggioranza di rigettare gli emendamenti con cui si intende rafforzare la tutela degli interessi giuridici, cui queste norme sono poste a presidio, in realtà si nasconde probabilmente la volontà di fare soltanto una battaglia di bandiera senza alcuna ricaduta pratica, giacché l'assenza di strumenti sanzionatori adeguati o comunque sufficientemente strutturati rispetto alle condotte illecite che vengono stigmatizzate, costituisce un vulnus rispetto alla tutela giuridica stessa che viene riconosciuta e approntata, tale per cui appunto Fratelli d'Italia ritiene invece necessario aumentare il novero delle pene e delle sanzioni, proprio per consentire una maggior difesa degli interessi giuridici in gioco.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Caiata, per un minuto. Ne ha facoltà.

SALVATORE CAIATA (FDI). Eccomi, Presidente, per sottoscrivere questo emendamento. Continuiamo a parlare di sicurezza alimentare: è un tema caro a noi, agli italiani. Basta accendere la televisione: i nostri canali sono pieni di programmi che parlano di alimentazione, di gourmet, di prodotti, di ricerca di prodotti incontaminati. Noi diciamo generalmente che il nostro territorio è pieno di giacimenti enogastronomici: vanno tutelati e allora, soprattutto a difesa di tutte quelle persone che si impegnano quotidianamente per fornire alle nostre tavole mercati e prodotti appunto - come dicevamo - incontaminati, noi dobbiamo rispettare questo lavoro e lo dobbiamo fare dando delle sanzioni a chi non lo fa, che siano adeguate, perché altrimenti è disincentivante rispetto a chi invece si impegna tutti i giorni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda, per un minuto. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente, continuiamo i nostri interventi, come si dice in sardo, “a boccidura”, per cercare di scalfire, o per lasciare comunque a verbale quello che è il nostro intento e quello che portiamo avanti, come Fratelli d'Italia, per poi non sentirci dire nelle piazze - come dicevo prima - o negli incontri con le associazioni di categoria, o dei consumatori che in Parlamento tutti siamo uguali e in Parlamento tutti abbiamo dato un nostro contributo. Noi lo stiamo cercando di dare in maniera costruttiva, stiamo cercando di migliorare questo decreto e stiamo cercando di farvi capire che è innaturale che ci sono sanzioni che puniscono gli italiani con importi addirittura maggiori per comportamenti che non fanno male a nessuno e invece ci sono i criminali, che modificano i cibi che tutti noi abbiamo in tavola per il proprio lucro e per il proprio profitto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gemmato, per un minuto. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Per ricordare all'Aula che il decreto in conversione si è reso evidentemente necessario per evitare che importanti settori della produzione e della distribuzione alimentare italiana rimanessero senza strumenti sanzionatori di carattere sia penale che amministrativo. Aggiunto a questo, Fratelli d'Italia, come dire, propone all'Aula, propone alla maggioranza tutto un set di emendamenti diffusi, diversi, che entrano nel tema e declinano fino in fondo anche un regime sanzionatorio puntuale per difendere la sanità e anche la specificità dei nostri prodotti. Rispetto a questo, riscontriamo una chiusura della maggioranza che non si comprende, che non si comprende perché io dico: possiamo aver scritto fesserie - e non l'abbiamo fatto -, ma uno dei nostri emendamenti può trovare il vostro accoglimento, uno dei nostri emendamenti può aprire il dibattito in quest'Aula? Non aggiungo altro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Prisco, per un minuto, a titolo personale. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Mi pare che quello appena posto dal collega Gemmato sia tema molto rilevante, un tema di metodo anche nei rapporti parlamentari tra la maggioranza e l'opposizione, perché Fratelli d'Italia oggi, come nelle altre settimane, su altri provvedimenti ha cercato di porre all'attenzione di quest'Aula temi aggiuntivi e migliorativi dei provvedimenti proposti.

Non è possibile - veramente sembra impossibile - che non vi sia un tema, che sia uno, che meriti l'attenzione anche della maggioranza e che meriti di essere la modifica da inserire in questo decreto. La superiorità dei numeri, l'accezione forse di infallibilità che alcuni sentono non sono una buona cosa in una democrazia rappresentativa, nella quale anche le battaglie in difesa dei princìpi, in difesa della legalità - finisco, Presidente - e con un contributo fattivo come quello di Fratelli d'Italia, credo che meritino rispetto, oltre che di essere attenzionate.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0110 Varchi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Passiamo ora all'esame di dieci proposte emendative che costituiscono una serie a scalare (da 1.0129 Varchi a 1.0120 Varchi).

Ai sensi dell'articolo 85, comma 8, primo periodo, del Regolamento e secondo la prassi consolidata, la Presidenza porrà in votazione il primo articolo aggiuntivo 1.0129 Varchi, l'articolo aggiuntivo intermedio 1.0125 Varchi e l'ultimo articolo aggiuntivo della serie 1.0120 Varchi, dichiarando assorbiti gli altri.

Passiamo quindi all'articolo aggiuntivo 1.0129 Varchi.

Ha chiesto di parlare il deputato Maschio. Ne ha facoltà.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Con questo emendamento Fratelli d'Italia propone all'articolo 6 di sostituire le parole “da euro 2.582 a euro 46.481” con: “da euro 3.082 a euro 46.981”. In sostanza, si propone un lieve, ma comunque opportuno, aumento delle ammende per una delle tante fattispecie più volte citate. Quindi, è una proposta di assoluto buon senso.

Ci è stato detto che, per il fatto che noi siamo qui a fare il nostro dovere di opposizione costruttiva, staremmo causando un ritardo dei tempi che mantiene un vuoto normativo; quindi, saremmo noi i responsabili di questo protrarsi del vuoto normativo. E, allora, Presidente, credo che sia opportuno chiarire alcune cose. In primo luogo, con riguardo all'articolo 18, che è l'articolo che ha abrogato quasi tutte le fattispecie e i reati previsti dalla legge n. 283, va ricordato che questo articolo è volto a dare attuazione all'articolo 12, comma 3, della legge delega, la legge n. 117 del 2019, quindi la legge di adeguamento alla legislazione europea. E va ricordato che, tra i principi e i criteri direttivi della legge delega, vi era anche quello dell'abrogazione espressa delle norme nazionali incompatibili e del coordinamento e riordino di quelle residue.

Tuttavia, l'articolo 18 contiene un elenco molto ampio di disposizioni da abrogare e, a tale proposito, va ricordato che, sulla decisione di inserire le disposizioni sanzionatorie di cui alla legge n. 283 nell'elenco delle disposizioni da abrogare, si segnala che la Corte di cassazione, Ufficio del massimario, ha sottolineato nella propria relazione che, con riferimento a questo, appare configurabile un possibile eccesso di delega rispetto alle previsioni dell'articolo 12 della legge delega. La Cassazione sottolinea come la legge n. 283 del 1962 non si ponga affatto in posizione di incompatibilità con le norme procedurali del regolamento dell'Unione europea cui adeguarsi e non si rinvenga alcuna situazione di oggettiva incertezza nella ricostruzione del coerente significato dei suesposti criteri e principi direttivi tale da giustificare nella fase attuativa qualche forma di discrezionalità spettante al Governo.

Tradotto, il Governo giallo-rosso con la legge delega del 2019 stabilisce delle indicazioni e in quella legge delega c'è stata l'astensione di Fratelli d'Italia. Il Governo giallo-rosso, il Conte-bis, con decreto legislativo del 2 febbraio 2021, quindi pochi giorni prima di cadere, compie un eccesso di delega e decide - spiegateci perché, perché non si è ancora capito - di abrogare, con l'articolo 18, delle norme e dei reati previsti dalla legge del 1962 che potevano tranquillamente non essere abrogati.

Oggi, con questo decreto-legge, si cerca di rimediare al danno causato dal Governo precedente, di cui fa parte la maggioranza di coloro che fanno parte anche di questo Governo, cioè la maggioranza giallo-rossa che è la maggioranza di Governo del Governo Draghi.

Quindi, avete fatto un danno e siamo qui nuovamente a dover ritornare su questo, con questo decreto, per rimediare al danno da voi causato. E qualcuno, in tutto questo, ha il coraggio di dire che è per colpa degli emendamenti di Fratelli d'Italia se si rischia di protrarre il vuoto normativo da voi causato. Invece di fare danni, ascoltate i nostri emendamenti e forse questo testo di legge ne uscirà migliorato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Vinci. Ne ha facoltà per un minuto.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, Presidente. Vedo parecchio disinteresse in quest'Aula anche solo perché i colleghi di maggioranza continuano a essere assolutamente silenti; si vede che quello che mangiano gli va bene così.

Ma vorrei riportare l'attenzione su cosa stiamo esaminando oggi e quali pene vogliamo aumentare. Magari sento anche del vocio: se volessero parlare ai microfoni e rispondere qualcosa di serio, invece che fare del fracasso, sarebbe anche meglio.

Voglio ricordare che qui oggi chiediamo con questo emendamento di inasprire le ammende per chi, a norma dell'articolo 5 della legge n. 283 del 1962, pone in vendita o detiene materie alimentari insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocive, ovvero sottoposte a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione. Ciononostante, visto anche l'importanza, nulla si sente dalla controparte.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Albano. Ne ha facoltà per un minuto.

LUCIA ALBANO (FDI). Grazie, Presidente. Intanto intervengo per sottoscrivere l'emendamento e poi per dichiarare e sostenere che questo intervento emendativo di Fratelli d'Italia tende a migliorare la normativa in esame e a sanare dei vuoti normativi che si sono venuti a creare, come prima brillantemente esposto dal collega Ciro Maschio.

Il tema distintivo di questi emendamenti ormai lo abbiamo capito, ci è chiaro: quello di inasprire delle sanzioni e delle ammende per i contravventori di questa normativa. Ed è un ulteriore intervento correttivo importante e necessario per aggiornare un regime sanzionatorio alquanto vetusto.

PRESIDENTE. Concluda.

LUCIA ALBANO (FDI). Ecco, aggiorniamo l'aspetto legislativo e controlliamo tutta la filiera alimentare in maniera più adeguata, a tutela dei consumatori italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Butti. Ne ha facoltà, per un minuto.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. Interveniamo ancora su questa legge, la n. 283 del 1962, sempre per inasprirne le pene peraltro già previste, anche perché è una legge del 1962, per cui merita ovviamente di essere adeguata ai tempi. Ma, se interveniamo su questa legge, come è stato ricordato, un motivo c'è. E il motivo è sempre riferito a quel decreto legislativo n. 27 del 2021 di riassetto del regime di controlli. Riassetto, non abrogazione del regime dei controlli Agrifood; infatti, doveva limitarsi a recepire un regolamento dell'Unione europea. Invece, è accaduta una cosa incredibile, perché l'articolo 18 di questo decreto legislativo ha sostanzialmente disposto l'abrogazione di buona parte della legge n. 283 del 1962…

PRESIDENTE. Concluda.

ALESSIO BUTTI (FDI). …che appunto – e concludo - disciplina gli interventi di prevenzione e di repressione degli illeciti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato De Toma. Ne ha facoltà, per un minuto.

MASSIMILIANO DE TOMA (FDI). Grazie, Presidente. Sottoscrivo convintamente la proposta emendativa dell'onorevole Varchi, soprattutto perché, come avevo già anticipato in quella precedente, l'inasprimento delle sanzioni è un segnale che bisogna dare soprattutto per temi così delicati, come appunto la parte riguardante l'alterazione dei cibi. Nello specifico, proprio in questa particolare proposta si parla di: “invasi da parassiti” e di “stato di alterazione o comunque nocive per l'uomo”, Ecco, questo, per esempio, mi è accaduto proprio poche settimane fa, di trovare appunto un prodotto di questo genere e indubbiamente fa male pensare che possa questo avvenire anche a dei nostri ragazzi, magari inconsapevolmente, e di non rendersi conto dello stato dei cibi. Quindi, per questo motivo, inasprire le sanzioni, anche se lievemente, penso che sia un segnale da dover dare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Lucaselli. Ne ha facoltà, per un minuto.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo ancora una volta per ribadire che una norma, assolutamente staccata da quella che è la realtà attuale, poiché è datata negli anni e mai rivista, ha oggi la necessità e l'opportunità di essere corretta nel senso più opportuno, rispetto alle vicende che stiamo attraversando. Allora, non sfuggirà a quest'Aula che l'inasprimento delle pene che chiede il gruppo di Fratelli d'Italia ha come unico obiettivo quello di tutelare non solo i consumatori - cosa che dovrebbe essere di primario interesse della collettività -, ma anche di tutelare i produttori italiani. Sappiamo bene quanto le nostre categorie produttive debbano quotidianamente confrontarsi con una concorrenza estera, che bada molto poco alla qualità dei prodotti…

PRESIDENTE. Concluda.

YLENJA LUCASELLI (FDI). …e sicuramente l'inasprimento di queste pene può portare un beneficio alle nostre aziende.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Mollicone. Ne ha facoltà, per un minuto.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie Presidente. Come sottolineato anche dai colleghi, questa modifica fa riferimento a una norma del 1962. Riteniamo ovviamente che sia completamente cambiato lo scenario enogastronomico e alimentare, sia in Italia, sia in Europa, ma in generale nel mondo, con le filiere lunghe e con il mancato possibile controllo sulla tracciabilità. I rischi alimentari sono enormi e ribadisco e torno a porre l'attenzione, soprattutto in Italia, che è la patria dell'enogastronomia e della ristorazione, affinché la concorrenza sleale di tutti i ristoranti etnici - e parlo di quelli ovviamente di scarsa qualità, che usano prodotti esclusivamente decongelati o comunque di dubbia tracciabilità - possa vedere l'azione dei NAS, sempre più sostenuta anche dal Parlamento, attraverso queste sanzioni e questo inasprimento della pena.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Rachele Silvestri. Ne ha facoltà, per un minuto.

RACHELE SILVESTRI (FDI). Grazie, Presidente. Innanzitutto chiedo di sottoscrivere la proposta emendativa della collega Varchi. Anche qui abbiamo un altra proposta emendativa in cui andiamo a chiedere l'inasprimento, un'altra volta, delle ammende che vanno a riguardare l'articolo 6, comma 4. Quindi, ancora una volta, come già i miei colleghi hanno spiegato, noi chiediamo che vengano tutelati i consumatori in primis, ma soprattutto, come dicevo nel mio intervento precedente, il made in Italy; è fondamentale. È fondamentale soprattutto in questo momento che stiamo vivendo; con le chiusure che abbiamo vissuto, dobbiamo comunque sia dare delle tutele, vista anche tutta la concorrenza che viviamo all'estero. È fondamentale dare una tutela in tutta la filiera, come dicevo prima, anche per il discorso della logistica e tutto il resto, ma la sicurezza sanitaria è fondamentale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bignami. Ne ha facoltà, per un minuto.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. Come già abbiamo illustrato nel precedente svolgimento degli emendamenti, si tratta di un obiettivo, quello a cui Fratelli d'Italia mira con queste proposte utile a rafforzare lo strumento sanzionatorio, ritenendo che diversamente le disposizioni, di cui si vuole affermare la tutela, in realtà non producono alcuna effettiva difesa dal congegno giuridico predisposto dalla maggioranza, nel testo di legge che stiamo esaminando. Pertanto, proprio per tale finalità, crediamo che l'irrobustimento delle funzioni sanzionatorie assegnate dal legislatore alle autorità competenti possa rafforzare la tutela giuridica dei beni rispetto ai quali questi provvedimenti si pongono a presidio.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Caiata. Ne ha facoltà, per un minuto.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. La proposta emendativa della collega Varchi, che sottoscrivo, mira a inasprire le ammende amministrative per i contravventori alle misure disposte dalle lettere d) e h) dell'articolo 5 della legge n. 283 del 1962. Nel caso di specie l'articolo 5, ai commi d) e h), vieta di produrre, vendere e distribuire sostanze alimentari - recita la lettera d) – “insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o comunque nocive” e - alla lettera h) – “che contengano residui di prodotti, usati in agricoltura per la protezione delle piante e a difesa delle sostanze alimentari immagazzinate, tossici per l'uomo”. Come si può non ascoltare la richiesta di chi chiede semplicemente che queste contravvenzioni abbiano un ammontare più importante?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda. Ne ha facoltà, per un minuto.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. A pensare che i commercianti e chi agisce nella legalità si devono sobbarcare grandi costi e grandi sacrifici per mantenersi nella legalità e pensare che Fratelli d'Italia sta proponendo nuove entrate per lo Stato, magari da utilizzare proprio per venire incontro ai più onesti, per abbassare i costi di questi controlli e per mantenere la legalità, è incredibile come state rifiutando delle proposte di buon senso, per dare più entrate allo Stato, per punire i disonesti, per venire incontro - ripeto - agli onesti, che sono la maggior parte, ma veramente fanno fatica a combattere una concorrenza sempre più sleale. Infatti, se il disonesto deve pagare una sanzione nettamente inferiore al reato che compie, allora veramente gli conviene, rispetto alle entrate che ha, continuare nell'illegalità, perché tanto lo Stato non lo punisce adeguatamente. E sono tanti gli esempi di chi continua a persiste nei comportamenti scorretti, ai danni degli onesti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. L'articolo aggiuntivo 1.0129 Varchi si inserisce in una serie di proposte emendative che il gruppo di Fratelli d'Italia ha presentato per far diventare centrale quello che, a nostro avviso, è il tema.

Mi riferisco ad un regime sanzionatorio puntuale che vada ad evitare e a fungere da deterrente in tutta quelle serie di sofisticazioni o di cattiva conservazione di alimenti da erogare agli italiani, che, in assenza di un puntuale regime sanzionatorio, potrebbero essere somministrati in maniera nociva per gli italiani stessi. Per questo, Presidente, chiediamo che questo emendamento, come gli altri, possa trovare l'accoglimento da parte dell'Aula, perché non è un emendamento di Fratelli d'Italia, bensì un emendamento per gli italiani.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Prisco. Non c'è, non arriva; si intende decaduto.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0129 Varchi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 1.0125 Varchi.

Ha chiesto di parlare il deputato Vinci. Ne ha facoltà, per cinque minuti.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, Presidente. Mentre l'opposizione, Fratelli d'Italia, continua a chiedere maggiori sanzioni per chi viola le norme - e anche questo emendamento punta esattamente a questo - ci siamo sentiti dire da esponenti della maggioranza che questo decreto, questo disegno di legge, serve per riportare la legalità, quella che sempre una parte di questa maggioranza aveva tolto con un decreto nel mese di febbraio di quest'anno. Andando a leggere esattamente che cosa si intende per legalità, cosa questa maggioranza intenda per legalità, si può notare come sia stato introdotto dalle Commissioni, quindi dalla Camera, un articolo 3 modificato, che prevede di fatto la depenalizzazione per questi reati nel caso in cui sia la prima volta che qualcuno incorre in queste sanzioni. Quindi, non vi è il ripristino di quello che è stato cancellato un paio di mesi fa - e quindi la normativa preesistente - ma viene inserita una depenalizzazione nascosta. Voglio leggerlo, perché si capisce la differenza tra un emendamento che punta a garantire la legalità e chi inserisce e modifica un articolo 3, che prevede “…per le violazioni delle norme in materia agroalimentare e di sicurezza alimentare, per le quali è prevista l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria, l'organo di controllo incaricato - e non si spiega in base a quali criteri - nel caso in cui accerti che vi sia per la prima volta l'esistenza di violazioni sanabili, diffida l'interessato ad adempiere alle prescrizioni violate entro il termine di 30 giorni dalla data di notificazione dell'atto di diffida ed ad elidere le conseguenze dannose e pericolose dell'illecito amministrativo”. Vi è, più sotto, il chiarimento che, tra questi, vi è anche la violazione le cui conseguenze dannose o pericolose sono eliminabili: questo cosa comporta? Comporta che l'organo accertatore, che fino ad oggi doveva soltanto controllare la presenza, ad esempio, della detenzione di materie agroalimentari con parassiti, contraffatte, modificate, con presenza di fitofarmaci, da domani, da quando questa normativa entrerà in vigore, da quando sarà esecutiva dovrà anche controllare che ci sia stata la vendita, perché la mera detenzione di materie di questo tipo comporterà, per la prima volta, soltanto una simpatica ammonizione, ma non ci sarà nessun tipo di multa. Quindi, non solo si dovranno fare dei controlli per vedere se vi è all'interno di aziende, ristoranti o di altre attività del materiale con parassiti o altro, ma ci dovrà essere un'attività di indagine molto superiore, perché altrimenti, automaticamente, se non è provato anche che ci sono state delle conseguenze negative, quindi la vendita, vi sarà in automatico questa elidente, che porterà per la prima volta a non applicare la norma e quindi la sanzione. Ma la cosa ancora più strana è che questa modifica non comporta, non specifica neanche chi dovrà, in concreto, verificare se è già avvenuto più di una volta questo ammonimento. Quindi, cosa succederà? Non esiste un database, si andrà per sentito dire, si andrà perché il collega che è andato in pensione ha detto che in quella ditta, magari tre anni fa, avevano già fatto un'ammonizione; oppure chi fa le norme le fa, in questo momento - quest'Aula, con questa maggioranza - in modo che ci sia sempre una scappatoia per chi elide la norma, per non pagare le sanzioni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Ciro Maschio. Ne ha facoltà, per un minuto.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento propone sostanzialmente di aumentare in maniera lieve, quindi anche in modo non particolarmente impegnativo per l'Aula, le ammende previste all'articolo 6, innalzando da euro 2.582 a 46.481 e da euro 2.882 fino a 46.781. Quindi, si tratta di un piccolo segnale, essenziale ma concreto, per rendere un po' più significativa questa sanzione, ma senza per questo modificare l'impianto complessivo della normativa, andando ad integrare quel vuoto normativo che è stato causato dal precedente Governo, che ora cerca di rimediare al danno in gran parte da se stesso causato. Quindi, confido in un accoglimento da parte dell'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lucia Albano. Ne ha facoltà, per un minuto.

LUCIA ALBANO (FDI). Grazie Presidente. È un ulteriore emendamento, quello che presentiamo, sempre nella scia degli emendamenti che tendono a inasprire le sanzioni che devono accompagnare l'affermazione di una condotta irregolare e foriera di trasgressione di norme.

Se guardiamo al punto h) dell'articolo 5 della norma citata, che contiene il divieto di produrre sostanze alimentari che contengano residui di prodotti usati in agricoltura per la produzione di fitofarmaci, dobbiamo però ricordare che in Italia il 95 per cento dei produttori rispetta le norme e i limiti dell'uso di fitofarmaci nella produzione alimentare.

Solo il 2 per cento dei campioni contiene residui di pesticidi eccedenti i limiti di legge. Ebbene, a maggior ragione dobbiamo sanzionare coloro che non lavorano con una certa qualità di attività produttiva e di prodotto e, qui, nell'emendamento, l'aumento della sanzione, l'aumento dell'ammenda è veramente lieve, ma significativo. Chiediamo che il Governo possa rivedere il parere e approvare l'emendamento in questione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Butti. Ne ha facoltà, per un minuto.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. Io tornerei su quel decreto legislativo perché è l'anima del contendere, ossia quello incriminato, il n. 27 del 2021 perché, peraltro, ignorando quanto era stato inserito anche nella legge delega votata dal Parlamento, se fosse entrato in vigore senza ulteriori accorgimenti, avrebbe creato danni incredibili. Ciò, semplicemente perché, anziché limitarsi a recepire quanto previsto dal regolamento UE in materia di controlli ufficiali su alimenti e mangimi, è andato oltre, estendendo questa ondata abrogatrice ben oltre il settore dei controlli e finendo per cancellare tutti gli illeciti - ho concluso - a tutela di igiene e salubrità degli alimenti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato De Toma. Ne ha facoltà, per un minuto.

MASSIMILIANO DE TOMA (FDI). Grazie, Presidente. Sottoscrivo questo e di conseguenza i prossimi emendamenti perché stiamo parlando sempre dello stesso tema. Come diceva giustamente l'onorevole Albano, stiamo facendo più che altro una battaglia per una nicchia: il 2 per cento di tutti quei produttori che non rispettano la legge, ma dobbiamo assolutamente, con fermezza, dare un segnale, sotto il profilo della sanzione amministrativa, con una lieve aumento della multa nei confronti delle aziende che non rispettano la legge. Deve essere un punto fermo di tutto il provvedimento perché abbiamo il dovere di difendere il cibo che arriva sulle tavole di tutti gli italiani. Ecco perché credo che, comunque, come ho fatto già per quelli precedenti e quelli a seguire…

PRESIDENTE. Concluda.

MASSIMILIANO DE TOMA (FDI). … la necessità sia importante e, quindi, mi auguro che il Governo possa cambiare la sua richiesta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Lucaselli. Ne ha facoltà, per un minuto.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento è assolutamente organico rispetto a tutto quello che Fratelli d'Italia cerca di rappresentare ai colleghi, ossia la necessità di rivedere una normativa troppo distante dai problemi soprattutto in ordine al commercio dei nostri prodotti alimentari, alla loro tutela e, di conseguenza, alla tutela del consumatore. Riteniamo sia doveroso inasprire le ammende in tutti quei casi in cui vi siano violazioni evidenti che possano, in qualche modo, avere a che fare con la tutela del consumatore. In particolare, con questo emendamento chiediamo che vengano inasprite le ammende per le violazioni di cui alle lettere d) e h)

PRESIDENTE. Concluda.

YLENJA LUCASELLI (FDI). …quindi a tutti gli stati di alterazione dei prodotti messi in vendita. Riteniamo che questo sia assolutamente doveroso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Mollicone. Ne ha facoltà, per un minuto.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente, vorrei sottolineare l'importanza di questi emendamenti che, al di là del loro aspetto ostruzionistico, in realtà, servono a migliorare un provvedimento e a dare uno strumento ai NAS, i quali, pensate, nel 2018, hanno riportato la bellezza di 51.194 interventi a livello nazionale, denunciando e facendo emergere 13.555 situazioni non regolamentari, pari al 26 per cento degli obiettivi raggiunti con il sequestro di 23 mila 800 tonnellate e 14 milioni 70 mila confezioni di alimenti irregolari. Come vedete, colleghi, gli emendamenti di cui stiamo trattando adesso vanno a dare uno strumento in più per la repressione di questo odioso reato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Silvestri. Ne ha facoltà, per un minuto.

RACHELE SILVESTRI (FDI). Grazie, Presidente. Continuiamo con l'esame degli emendamenti - e chiedo di sottoscrivere anche questo -, continuiamo la nostra battaglia per cercare di inasprire, ancora un'altra volta, ammende per la violazione delle norme sulla produzione e la vendita di prodotti alimentari. Probabilmente, quello di prima, dal vostro punto di vista, poteva sembrare un inasprimento troppo accentuato. Un inasprimento di 500 euro della norma forse è abbastanza, è troppo per questo caso; pertanto, vi proponiamo un emendamento che prevede l'inasprimento di 300 euro rispetto al precedente. Quindi, siamo qui a chiedervi e a mostrarvi le nostre preoccupazioni e il nostro contributo per migliorare questo provvedimento. Chiediamo, pertanto, al Governo…

PRESIDENTE. Concluda.

RACHELE SILVESTRI (FDI). … di ripensarci e di approvare almeno questi emendamenti che vanno a tutelare i nostri cittadini.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bignami. Ne ha facoltà, per un minuto.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. Come illustrato nel corso degli interventi che mi hanno preceduto, si ribadisce l'esigenza di introdurre una normativa provvista di un effettivo regime sanzionatorio che non sia, pertanto, limitato a pene tenui o a sanzioni tutto sommato modeste, ma che, al contrario, poggi su una risposta da parte dell'ordinamento sufficientemente intensa da poter effettivamente pervenire ad una tutela reale, concreta, effettiva e non soltanto a qualcosa di più di una mera enunciazione di principio. E' questa la ratio che ha ispirato la presentazione degli emendamenti precedenti ed è sempre questa la ratio che ispira la presentazione di questo specifico emendamento con la finalità di approntare una tutela ancor più alta rispetto a quello che attualmente prevede il testo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda. Ne ha facoltà, per un minuto.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente, vorrei sottoscrivere l'emendamento in esame. Al riguardo, con riferimento a questo emendamento, ma anche agli altri, se qualcuno di quest'ampia maggioranza avesse la buona creanza di spiegarci perché sono sbagliati - se qualcuno di noi nei nostri interventi sta sbagliando qualcosa, magari potrebbe imparare qualcosa - vi sarebbe un arricchimento del dibattito e si riuscirebbe a spiegare agli italiani perché questi emendamenti non vanno bene. C'è silenzio, menefreghismo: vengono ritirati addirittura gli emendamenti della maggioranza che potevano essere condivisibili. E per quale motivo? Mettere una pezza su un errore del Governo precedente? Per mettere una pezza e dimostrare che non riuscite a mettervi d'accordo neanche su un decreto come questo?

PRESIDENTE. Concluda.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Quindi, stiamo occupando l'Aula affinché la maggioranza e il Governo facciano i propri comodi, alla faccia di noi parlamentari.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gemmato. Ne ha facoltà, per un minuto.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Vorrei ricordare a tutti, all'Aula, a chi ci ascolta anche fuori dall'Aula che il decreto in conversione si è reso necessario perché si era verificato un vuoto normativo e si erano rese prive di tutela sanzionatoria le filiere della produzione delle specificità alimentari italiane e della distribuzione. Il gruppo di Fratelli d'Italia sta ponendo in essere una serie di emendamenti in tal senso, che vogliono ulteriormente migliorare un decreto, il quale andava a sanare una posizione per noi paurosa, pazzesca, perché aveva determinato un buco - lo voglio ricordare - nella tutela sanzionatoria delle filiere distributiva e produttiva italiane. Non accettare questi emendamenti, fuggire dal dibattito d'Aula ci sembra, a nostro avviso, irresponsabile e, per questo, continuiamo pervicacemente a produrre politica in un Aula che dovrebbe fare politica (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Prisco. Ne ha facoltà, per un minuto.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Anche qui il tema proposto con questo emendamento della collega Varchi è l'inasprimento delle sanzioni già previste dagli articoli 5 e 6.

In particolar modo credo che, quando si parla di residui e quindi di pesticidi, di residui di prodotti agricoli sul cibo, si debba innalzare il livello di attenzione, così come lo si deve innalzare laddove i cibi siano in qualche modo insudiciati con parassiti o siano alterati. Quindi, credo che richiamare l'attenzione, come Fratelli d'Italia ha fatto, con l'inasprimento delle sanzioni previste serva, in qualche modo, anche allo scopo…

PRESIDENTE. Concluda.

EMANUELE PRISCO (FDI). …di scoraggiare comportamenti di questo tipo e la modifica della normativa, che va in questo senso, serve a dire che lo Stato sta attento, torna con le sanzioni, ma torna con sanzioni più forti perché questi comportamenti, che incidono sulla salute dei cittadini e sulla qualità dei cibi proposti, non sono più consentiti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0125 Varchi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Gli accordi sono, anzi le necessità sono per una chiusura per le ore 15,30.

Quindi, passiamo adesso alla votazione dell'emendamento 1.0120 Varchi e svolgiamo gli interventi su questo emendamento fino alle 15,30, come concordato con i gruppi. Poi si riprenderà dagli interventi che non saremo riusciti ad ascoltare.

Ha chiesto di parlare il deputato Ciro Maschio. Ne ha facoltà.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie Presidente. Questo emendamento, che è l'ultimo della serie di emendamenti sullo stesso punto che abbiamo appena trattato, propone, all'articolo 6, quarto comma, di sostituire…

PRESIDENTE. Deputato Ciro Maschio, le chiedo scusa. Sono costretto ad interromperla perché mi rendo conto che l'informazione data non è stata adamantina. Immagino siano tutti interessati a capire come finirà la seduta. Alle 15,30 voteremo questo emendamento, l'emendamento 1.0120 Varchi, e poi sospenderemo la seduta. Prego, prosegua.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Allora, cerco di andare all'essenziale. Questo emendamento propone un lieve ma comunque significativo aumento delle ammende all'articolo 6, quarto comma. A questo proposito, ricordiamo che l'articolo 6, sempre della più volte citata legge n. 283 del 1962, associa le sanzioni penali contravvenzionali dell'arresto fino a un anno e dell'ammenda da 309 a 30.987 euro per la violazione del divieto di impiego, vendita o somministrazione di sostanze alimentari e bevande insudiciate, invase da parassiti, in stato di alterazione o, comunque, nocive, ovvero sottoposte a lavorazioni o trattamenti diretti a mascherare un preesistente stato di alterazione, eccetera, eccetera. L'articolo 12 della legge n. 283 vieta l'introduzione nel territorio della Repubblica di qualsiasi sostanza destinata all'alimentazione non rispondente ai requisiti prescritti. Si arriva a un quadro sanzionatorio anche molto pesante qualora il giudice ravvisi una particolare gravità e il pericolo per la salute pubblica, che può portare fino alla condanna e alla chiusura degli stabilimenti, nonché alla revoca delle licenze, autorizzazioni e provvedimenti amministrativi.

Dobbiamo ricordare che l'articolo 18 specifica che le disposizioni di cui agli articoli 5 e 6 della legge n. 283 - oltre a quella dell'articolo 12, su cui ritorneremo in seguito - si applicano quando i fatti non costituiscano reato più grave ai sensi di altre disposizioni. Voglio ricordare che in questo contesto - non su questo provvedimento, ma comunque nell'ambito dei lavori parlamentari sullo stesso argomento - è tuttora in fase di esame il disegno di legge di iniziativa governativa - l'atto Camera n. 2427 - contenente nuove norme in materia di reati agroalimentari, volto ad incrementare le fattispecie penali di cui alla legge n. 283. Nel contesto della discussione sull'atto Camera n. 2427, Fratelli d'Italia aveva fatto presente che si dovevano, da un lato, prevedere delle norme più stringenti per garantire la sicurezza alimentare ai consumatori, ma, dall'altro, che non si andasse a caricare la normativa nazionale in maniera abnorme rispetto a quella comunitaria per non penalizzare i produttori italiani, che, in genere, sono anche produttori che hanno un livello qualitativo superiore a quello di tanti altri Paesi europei, appesantendo i produttori italiani rispetto ai produttori di altri Paesi. Quindi, creare una normativa nazionale di aggravamento della legge n. 283, che colpisse i produttori italiani rispetto alla normativa europea più elastica, era un controsenso. In quel provvedimento la maggioranza andava a cercare di punire con la mano destra più pesantemente gli stessi produttori, per i quali poi ha abrogato le norme, attraverso l'articolo 18, con la mano sinistra. Quindi, c'è sicuramente un atteggiamento nei confronti di questa materia contraddittorio, sul quale ritengo che ci vorrebbe un po' più di buonsenso, che stiamo cercando di introdurre con i nostri emendamenti - e ho concluso, Presidente - in modo da garantire, da un lato, la sicurezza alimentare ai consumatori e ai produttori e, dall'altro, non andare a penalizzare i produttori italiani, spesso più capaci e qualitativamente più attenti rispetto ad altri produttori in giro per l'Europa o per il mondo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Vinci. Ne ha facoltà, per un minuto, e poi si vota.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, Presidente. Io voglio solo sottolineare in quest'ultimo intervento che, mentre il mondo va avanti, questo Parlamento continua a disinteressarsi del problema. Tuttavia, dal 1° gennaio 2018 è entrata in vigore la nuova versione del regolamento europeo sui nuovi alimenti - quindi, è entrato direttamente in vigore - che prevede il consumo anche sul nostro territorio di insetti o parti di essi (basta che vi sia la sicurezza dal punto di vista sanitario stabilita e verificata per almeno 25 anni in un Paese terzo). A fronte di questa innovazione, che ormai ci coinvolge, e a fronte di molti prodotti sul nostro territorio, la cui illiceità non è così chiara e che vivono in un limbo, così come in Sardegna su casu marzu (ma casi simili ce ne sono in diverse parti del nostro territorio), questo Parlamento continua a disinteressarsi di tutto ciò, quando sarebbe invece un'occasione per verificare cosa è veramente nocivo e cosa no; cosa spingere come agroalimentare italiano e quali normative, invece, verificare e implementare per combattere i veri reati nei confronti di chi fa veramente degli abusi nel settore alimentare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Come da accordi tra i gruppi, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0120 Varchi, con parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Come già preannunciato, sospendiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà alle ore 17. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 15,30, è ripresa alle 17.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ANDREA MANDELLI

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Comaroli, Gebhard, Giachetti, Lollobrigida, Lorefice, Molinari, Occhiuto, Palazzotto, Silli, Stumpo e Tasso sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente 91, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori.

PRESIDENTE. Comunico che, in data 4 maggio 2021, il Presidente della Camera ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori, la deputata Eva Avossa, in sostituzione della deputata Marina Berlinghieri, dimissionaria.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il deputato Enrico Costa. Ne ha facoltà.

ENRICO COSTA (MISTO-A-+E-RI). Grazie, Presidente. Le vicende riguardanti il Consiglio superiore della magistratura hanno cittadinanza sulle colonne dei giornali, hanno cittadinanza nelle trasmissioni televisive, ma in Parlamento c'è un silenzio tombale. Siamo nel bel mezzo del termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge per riformare il Consiglio superiore della magistratura e le sue procedure e leggiamo di “corvi”, veline, accusatori e accusati e carte che escono dai tribunali e finiscono nelle tasche di membri del CSM e, da qui, prendono il volo e finiscono nelle buche delle lettere dei giornalisti.

Siamo certi - e lo abbiamo anche letto sulle agenzie - che la Ministra Cartabia si sta interessando della questione e lo sta facendo con attenzione. Chiediamo una informativa urgente della Ministra Guardasigilli al Parlamento (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Azione-+Europa-Radicali Italiani, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire sullo stesso argomento l'onorevole Zanettin. Ne ha facoltà.

PIERANTONIO ZANETTIN (FI). Grazie, Presidente, per la parola. Anche Forza Italia chiede che il Ministro della Giustizia venga a riferire in quest'Aula circa le inquietanti e torbide vicende che stanno interessando oggi la magistratura. C'è un “corvo” in azione …

PRESIDENTE. Onorevole, mi scusi, forse è meglio se cambia il microfono, perché quello fa un po' di rumore e non si riesce a sentire. Grazie, mi scusi, le ridiamo il tempo.

PIERANTONIO ZANETTIN (FI). Grazie, Presidente. Le stavo dicendo che c'è un “corvo” che sta agendo all'interno del Consiglio superiore della magistratura, ci sono verbali secretati che lanciano accuse velenose nei confronti di alti funzionari dello Stato, di magistrati, di ex Ministri e questi verbali transitano in modo illegale attraverso i giornali, attraverso tutta una serie di informazioni. Di questo stanno parlando i talk show, parlano i giornali, non parla il Parlamento. Io, Presidente, sono un parlamentare che ha una certa esperienza e ricordo, quando si parlò di P3 o di P4, quale fu la reazione all'interno del Parlamento: subito ci furono richieste di chiarimenti. Non accade in questo Parlamento, questo silenzio mi stupisce. Per quanto ci riguarda, noi vogliamo chiarezza e insistiamo perché il Ministro competente venga a riferire in Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Turri. Ne ha facoltà.

ROBERTO TURRI (LEGA). Grazie, Presidente, anch'io intervengo sul medesimo argomento. Come dicevano i miei colleghi, abbiamo appreso da testate giornalistiche che alcuni verbali secretati della procura di Milano, che riguardano un'indagine sulla loggia massonica “Ungheria”, sarebbero circolati in modo illecito e, in particolare, dal pubblico ministero sarebbero stati inviati, non al Consiglio superiore della magistratura, ma ad alcuni componenti o ad un componente del Consiglio superiore della magistratura. E, quindi, anche noi, visto che se ne sta parlando oggi, in questi giorni, e la questione sta riempiendo le pagine di tutti i giornali, riteniamo che sia urgente e fondamentale che il Ministro venga in Aula al più presto a riferire su questa vicenda.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bazoli. Ne ha facoltà.

ALFREDO BAZOLI (PD). Sì, Presidente, anche noi riteniamo che la vicenda che è stata testé ricordata dai nostri colleghi sia una vicenda dai contorni oscuri, una vicenda dal carattere ambiguo in cui, per l'appunto, come è stato ricordato, dei verbali di interrogatori secretati vengono trasmessi al di fuori di qualunque prassi, di qualunque regolamento, di qualunque regola che lo consenta, a membri del CSM; poi arrivano ai giornali, arrivano a giornalisti secondo una tecnica che è quella del dossieraggio, cioè un modo per gettare fango, gettare discredito su persone che sono citate in questi verbali che peraltro non sono neanche sottoscritti o firmati.

Quindi, anche noi riteniamo che sia opportuno che ci sia un chiarimento su questa vicenda e ci associamo volentieri alla richiesta che è stata formulata dai nostri colleghi alla Ministra perché venga a riferire quanto prima possibile in Aula su quello, diciamo, di cui lei è a conoscenza di questa vicenda, perché riteniamo che sia opportuno fare chiarezza; fare chiarezza su una vicenda dai contorni, ripeto, assolutamente torbidi, che riguardano ancora una volta la magistratura e su cui è assolutamente opportuno che ci sia, invece, più limpidezza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bignami. Ne ha facoltà

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. L'articolo 104 della Costituzione afferma che la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere, ma l'articolo 101 della Costituzione, che apre la sezione dedicata alla magistratura, afferma che la giustizia è amministrata in nome del popolo, non in nome di correnti, non in nome di dossier, non in nome di presunte logge, ma in nome del popolo sovrano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), di cui all'articolo 1 della nostra Costituzione.

Riteniamo doveroso che il Ministro della Giustizia venga a riferire in Aula, perché il popolo sovrano è rappresentato in quest'Aula, e crediamo che sia necessario chiarire se oggi vi è un comportamento autoreferenziale e autodilaniante della magistratura o, ancora, viene rispettato quell'articolo 101 per il quale l'amministrazione appunto è esercitata in nome del popolo sovrano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Annibali. Ne ha facoltà.

LUCIA ANNIBALI (IV). Grazie, signor Presidente. Anche il gruppo di Italia Viva si associa alle richieste dei colleghi in quest'Aula, e quindi anche noi ravvisiamo comunque una gravità nei fatti che sono emersi e pertanto anche noi avanziamo questa richiesta di riferire, di fare chiarezza, da parte della Ministra, su un tema che comincia ad assumere contorni preoccupanti.

Sappiamo, poi, che questo Parlamento sarà impegnato, nelle prossime settimane, in una riforma complessiva del Consiglio superiore della magistratura e quindi ci auguriamo naturalmente che, insieme a tutte le forze politiche, sia possibile affrontare questo tema, prendendo grande evidenza di quelle che sono le criticità e di quella che ormai è la crisi della magistratura, e poter poi intervenire, in modo organico, in modo equilibrato e in modo soprattutto efficace, per mettere ordine un po' in questa materia. Quindi, anche noi riteniamo opportuno che la Ministra Cartabia venga in Aula a esporre tutti i chiarimenti che riterrà necessari (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Conte. Ne ha facoltà.

FEDERICO CONTE (LEU). Grazie, Presidente. Intervengo per associarmi, anche a nome del mio gruppo, Liberi e Uguali, alla richiesta di una informativa urgente da parte della Ministra Cartabia, che faccia chiarezza su informazioni che invero arrivano molto frammentate e confuse dagli organi di stampa e che il Parlamento merita di conoscere da una fonte qualificata, nella misura in cui ella potrà riferire con più compiutezza e organicità la ricostruzione di una vicenda che appare però difficile da cogliere nella sua pienezza, non fosse altro perché vi sono diverse procure della Repubblica che indagano, da diversi punti di vista, sulle medesime questioni.

Però, evidentemente, un dibattito - come diceva prima di me chi è intervenuto in quest'Aula - è necessario anche per sostenere, dal punto di vista della consapevolezza politica, lo sforzo di riforma a cui siamo stati chiamati nel settore giustizia e che vede la Ministra stessa protagonista di una spinta, di una proposta molto significativa che proprio in questi giorni dovrebbe assumere connotazioni e cornici più precise.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Saitta. Ne ha facoltà.

EUGENIO SAITTA (M5S). Grazie, Presidente. Anche noi, come gruppo MoVimento 5 Stelle, ci uniamo alla richiesta della presenza della Ministra Cartabia qui in Aula. Apprendiamo dalle notizie di stampa queste notizie, abbastanza gravi, dai contorni oscuri. Sicuramente è una situazione in cui bisogna fare chiarezza, è una situazione in cui occorre trasparenza, è una situazione in cui anche il Parlamento deve poter dire la sua e, soprattutto, cui bisogna dare una risposta concreta. Oggi apprendo che stiamo chiedendo all'unanimità la presenza della Ministra in Aula; allo stesso modo, in maniera compatta, dobbiamo cercare di accelerare i lavori della riforma del CSM che abbiamo in Commissione giustizia; allo stesso modo, insieme, dobbiamo cercare di dare una risposta forte a un grave problema che oggi tutti noi stiamo purtroppo vedendo e leggendo dai quotidiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Grazie, sarà mia premura riferire al Presidente Fico.

Si riprende la discussione del disegno di legge di conversione n. 2972-A.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 2972-A: conversione in legge del decreto-legge 22 marzo 2021 n. 42 recante misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare.

Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta è stato, da ultimo, respinto l'articolo aggiuntivo Varchi 1.0120.

Passiamo ora all'esame di sette proposte emendative che costituiscono una serie a scalare, da Gemmato 1.0109 a Gemmato 1.0100.

Ai sensi dell'articolo 85, comma 8, primo periodo, del Regolamento e secondo una prassi consolidata, la Presidenza porrà in votazione il primo articolo aggiuntivo Gemmato 1.0109, l'articolo aggiuntivo intermedio Gemmato 1.0104, e l'ultimo articolo aggiuntivo della serie Gemmato 1.0100, dichiarando assorbiti gli altri.

(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 2972-A​)

PRESIDENTE. Passiamo quindi all'articolo aggiuntivo Gemmato 1.0109, a pagina 8 del fascicolo.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Vinci. Ne ha facoltà.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, signor Presidente. Per tornare sull'oggetto della proposta emendativa, visto che questa mattina ne abbiamo discusse molte, si tratta sempre di inasprimento di sanzioni. In questo caso, con l'articolo aggiuntivo Gemmato 1.0109, abbiamo inteso aumentare le pene da euro 51 a euro 516 e portarle da euro 550 a euro 900 perché ci sembra che una pena di 51 euro, visto che si tratta di una norma del 1962, sia assolutamente irrisoria. La proposta emendativa dispone l'aumento della sanzione amministrativa per i contravventori nella vendita dei prodotti alimentari e delle bevande confezionate che non sono posti in vendita secondo le puntuali indicazioni previste dalla legge. Nello specifico, il citato articolo 8 dispone che i prodotti alimentari e le bevande confezionate debbano riportare sulla confezione, su etichette appostevi, l'indicazione, a caratteri leggibili e indelebili, della denominazione del prodotto, nonché l'indicazione del nome o della ragione sociale e del marchio depositato e l'indicazione della sede dell'impresa produttrice e dello stabilimento di produzione, con l'elencazione degli ingredienti in ordine crescente in quantità presente, riferita a peso o volume. Allora, tutti noi sappiamo quanto oggi sia importante e quanto i consumatori richiedano l'apposizione di un'etichetta chiara, leggibile, che denoti il prodotto, che denoti da quale parte del Paese venga, da quale impresa, quali risvolti vi siano, anche in caso di illeciti o di problemi sul prodotto, così come la rintracciabilità dello stesso grazie all'etichettatura. Noi chiediamo l'inasprimento della sanzione e ci troviamo di fronte un Governo che dà parere negativo su un emendamento che voleva finalmente alzare quei 51 euro che, a nostro avviso, sembravano veramente ridicoli, ma che qualcuno ritiene che siano una giusta pena per chi decide di non etichettare correttamente un prodotto alimentare. Quando vi sarà - perché purtroppo potrebbe succedere - un problema di questo tipo, anche di avvelenamento non volontario per un prodotto e l'etichettatura potrebbe non essere in regola, ditemi voi se 51 euro è la sanzione corretta per chi non ha etichettato in modo completo il prodotto! Può sembrare qualcosa di stravagante, ma pensate, ad esempio, all'etichettatura, in materia alimentare, dei molluschi che anche durante la produzione e la lavorazione cambiano di peso, cambiano di forma, in quanto vengono ripuliti da terriccio e quant'altro. Ad oggi, nonostante varie sollecitazioni da parte delle associazioni di categoria dei pescatori e dei lavoratori, lo Stato non ha ancora definito correttamente quale sia il peso da indicare sull'etichettatura e quale sia da fatturare durante i vari passaggi, tanto che, spesso, quando vi sono accertamenti da parte dell'autorità sanitaria e anche finanziaria, appaiono degli ammanchi di peso sul prodotto e questi sono calcolati, sono assolutamente calcolabili, ma lo Stato ad oggi ancora non è intervenuto in nessun modo. Noi, però, siamo qui in quest'Aula a parlare di un'etichettatura, a pensare e a confermare - non sicuramente da parte nostra - una multa di soli 51 euro per la messa sul mercato di un'etichettatura non corretta. Allora, riteniamo che questo sia un fatto grave. Se le associazioni di categoria e le associazioni dei consumatori sapessero - e lo sapranno - che in quest'Aula sull'etichettatura si è giocato e ci si è riportati a normative del 1962 senza modificarle, senza ampliare in alcun modo le sanzioni, aggiornandole al 2021 (perché 51 euro oggi sono veramente uno scherzo, come sanzione, per un bene tutelato così importante, come la salute, perché qui, oggi, con l'etichettatura è il diritto alla salute a dover essere tutelato), sicuramente questo Parlamento non ci farebbe - e non ci farà - una bella figura.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare a titolo personale, per un minuto, l'onorevole Bucalo. Poi toccherà all'onorevole Deidda, così evitiamo magari i problemi di stamattina. Prego, onorevole Bucalo.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie, Presidente. Intanto, intervengo per sottoscrivere questo emendamento che prevede l'aumento delle sanzioni amministrative per chi non si attiene alle puntuali indicazioni previste dalla legge. È importante che il consumatore conosca quali sono gli ingredienti presenti nell'alimento e, inoltre, quale sia la denominazione del prodotto, quale sia l'azienda e dove risieda l'azienda. Questa si chiama non solo tutela per il consumatore, ma anche trasparenza e garanzia dei nostri prodotti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda. Poi toccherà all'onorevole Frassinetti. Prego, onorevole Deidda.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Oltre a sottoscrivere l'emendamento, continuiamo a ribadire l'importanza dei nostri emendamenti per dare soprattutto un segnale all'esterno e dare un segnale forte a chi vuole minare il nostro commercio, le nostre produzioni, la nostra creatività e anche bravura nel produrre una serie di prodotti sani e commerciabili.

L'aumento di sanzioni - come ribadito - non può non essere approvato, perché, se la sanzione è minima, se la sanzione è addirittura inferiore - su questo continuerò a battere - rispetto alla mole di mercato, nessuno sarà mai incentivato a smettere perché, con quel profitto della criminalità, ci paga non una sanzione, ma tante sanzioni.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Frassinetti. Poi si è prenotata l'onorevole Lucaselli. Prego, onorevole Frassinetti.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie, Presidente. È molto importante rimodulare l'impianto sanzionatorio di questo provvedimento perché una delle criticità è proprio questa normativa a spezzatino, che ci ha indotto a proporre questi emendamenti, anche per assicurarci che l'apparato sanzionatorio potesse intervenire, senza lasciare dei vuoti - cioè senza lasciare delle situazioni incomplete, dove il vuoto normativo significa non punire chi commette dei reati molto gravi contro la salute pubblica e contro i cittadini -, contro chi sostanzialmente deteriora dei prodotti che invece dovrebbero essere messi in tavola con tranquillità.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Lucaselli. Poi toccherà all'onorevole Montaruli. Prego, onorevole Lucaselli.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Io credo che sia sfuggito che il 7 giugno del 2019 si è celebrata la prima Giornata mondiale della sicurezza alimentare e uno dei punti fondamentali all'ordine del giorno di tutti gli Stati che hanno partecipato alla prima Giornata mondiale della sicurezza alimentare era proprio la gestione, all'interno dei singoli Stati, dei provvedimenti di sicurezza. Non sfuggirà che le decisioni autonome dei singoli Stati hanno una interferenza diretta con quella che è poi la gestione della sicurezza alimentare nella concretezza ed è questo il principio ispiratore degli emendamenti di Fratelli d'Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Montaruli, poi toccherà all'onorevole Osnato. Prego, onorevole Montaruli.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Direi che, dopo la notizia che l'Unione europea ha consentito il via libera ai vermi della farina essiccati, come alimento, forse dovremmo fare una riflessione ulteriore su cosa significa sicurezza alimentare e fino a dove può arrivare la condotta di coloro che vogliono confezionare alimenti e distribuirli.

Noi riteniamo che, laddove vi sia una azione, peraltro un'azione illegittima, così come tassativamente indica la legge, sia necessario aumentare le sanzioni; riteniamo sia necessario, ed è per questo che Fratelli d'Italia ha presentato tutta una serie di emendamenti, come quello anche del collega Gemmato che, dopo quelli della collega Varchi, meritano la vostra attenzione. L'attenzione di un Governo che in questo momento forse è distratto e francamente direi che il sottosegretario, più che parlare con esponenti della sua maggioranza, anche dopo gli ultimi scivoloni fatti in trasmissione e sui giornali (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), potrebbe essere un po' più attento e rispettoso almeno del Parlamento.

Quindi, mi preme sottolineare come il Governo debba ascoltarci, debba quantomeno prendere in considerazione un atteggiamento che, dopo tutti questi emendamenti e dopo lo sforzo di Fratelli d'Italia di far comprendere come sia necessario un inasprimento del regime sanzionatorio, merita quanto meno che il Governo tenga in considerazione tale necessità. Poi come calibrarla è giusto che lo si veda insieme.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Osnato, poi toccherà all'onorevole Bond. Prego, onorevole Osnato.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. E' chiaro che anche questo emendamento si configura nell'arco di queste proposte che noi abbiamo fatto proprio per cercare di tutelare un prodotto sano, un prodotto biologicamente integro e che soprattutto sia anche trasparente nelle modalità di produzione e quindi poi di riproposizione al cittadino utente e consumatore.

Quindi, è una tutela soprattutto per i cittadini italiani quella che noi proponiamo, perché, se è vero come è vero che questa norma del 1962 ha svolto una sua funzione, oggi siamo nel 2021 e probabilmente ha bisogno anche di un aggiornamento soprattutto nella funzione sanzionatoria, che deve svolgere proprio la funzione per cui la sanzione nasce, cioè la dissuasione nei confronti di qualche furbetto dall'andare ad adulterare la qualità del prodotto tramite magari elementi di inferiore qualità. Quindi, chiediamo che venga approvato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bond. Ne ha facoltà.

DARIO BOND (FI). Grazie, Presidente. Intervengo perché questa norma del 1962 - che ha fatto un po' la storia di tutta la parte sanzionatoria e dei controlli nel mondo dell'agroalimentare, ma anche dell'alimentare - è una norma che secondo me deve essere presa in mano dal Parlamento in generale, dai due rami del Parlamento, e modificata. Oggi - lo citava prima un intervento - l'Europa dice “sì” alla camola della farina, quel vermiciattolo giallo, molto ricco di proteine, che vive nella farina gialla e che - attenzione - se un organo accertatore, un vigile urbano, i NAS o qualcun altro lo trova nella farina, oppure un consumatore lo porta all'USL, in base alla legge del 1962, vi è una sanzione; se viene ripetuta la violazione è anche penale, pagherà 330 euro di multa. Allora, l'Europa dice “sì, lo puoi mangiare”, però poi, se lo trovi nella farina, è multa, è violazione. Allora, non ci siamo più!

Oggi o ieri, 3.744 tonnellate di pomodori si scopre che non sono prodotti in Italia, ma sono prodotti extra UE. Le dogane sanno che sono entrati, l'etichetta del prodotto italiano non sa che è prodotto extra UE. C'è qualcosa che non funziona! Ecco perché dobbiamo in qualche maniera unire le forze di questo Parlamento e cambiare, non questa sera, ma con tanta buona volontà, questa legge. Perché, attenzione, noi tuteliamo il made in Italy, il prodotto Italy, il prodotto agroalimentare italiano, solamente se riusciamo a fare tracciabilità, se riusciamo a capire dove viene coltivato e se riusciamo poi a capire dove viene trasformato; non il passaggio intermedio, dove viene trasformato e confezionato.

E poi mi lasci, Presidente, finire: uno studio tedesco, su 50 conserve, salse di pomodoro, ha individuato - lo sa, lo ha visto anche lei - un numero cospicuo di salse piene di tossine. Vuol dire che i pomodori che sono buttati dentro e cotti sono marci. E, attenzione, alcune di queste salse di pomodoro sono anche bio: le paghi tre volte di più, eppure sono piene di tossine.

Allora, cerchiamo tutti quanti di unirci, di metterci al lavoro, perché così non gira, così non funziona. Non è la manovra di Fratelli d'Italia, le denunce che fanno, ma è il sistema che non gira più; e il sistema che non gira più significa diseconomia, perdita di fiducia da parte dei consumatori e malattie (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Prisco, per un minuto. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Intervengo per sottoscrivere l'emendamento del collega Gemmato, sul quale vedo che si è animato un dibattito in Aula importante. Credo che, anche qui, il cercare di aggiornare delle sanzioni nella legge del 1962, che sembrerebbero poco più che irrisorie, darebbe la possibilità di garantire con maggior forza che i prodotti alimentari e le bevande riportino confezioni e precisazioni nelle confezioni e nelle etichettature. Credo che sia una norma di trasparenza, ma che deve avere, per essere ritenuta efficace, anche delle sanzioni corrispondenti, corrispettive e proporzionate.

L'aggiornamento delle stesse, credo che meriti l'attenzione di quest'Aula. Concludo, Presidente, invitando il relatore e il Governo a rivedere il parere su questo emendamento.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0109 Gemmato, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 1.0104 Gemmato.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Foti. Ne ha facoltà. Poi ci sarà l'onorevole Vinci.

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente, già questa mattina ho avuto modo di sottolineare alcuni degli elementi che fanno ritenere questo decreto-legge uno strumento buono, ma non perfetto. Buono rispetto al niente che si profilava, cioè alla cancellazione di ogni norma e sanzione a tutela di quella che è una sicurezza negli alimenti, ma anche una sicurezza nella produzione, come anche una sicurezza per quanto riguarda la possibilità dei cittadini di potersi fidare di ciò che acquistano. Presidente, c'è chi ha vissuto certe fasi, anche in tenera età, di una vicenda sicuramente non bella; ne cito una, quella del metanolo. Era stata, quella, una parentesi che ha inciso profondamente non solo sui costumi italiani, ma anche sui gusti del consumatore e sulla produzione in generale. Addirittura, un intero comparto, il settore vitivinicolo, verso la fine degli anni Ottanta, venne paralizzato dalla vicenda del metanolo, che in realtà era soltanto un'attività, direi, sotto un certo profilo, per chi la poneva in essere, di furbizia, perché utilizzandolo in maggiore quantità di quella prevista si otteneva una gradazione alcolica superiore. Quindi, non è che vi fosse stata chissà quale ricerca fraudolenta; era nato come un mezzo attraverso il quale si poteva “barattare” un prodotto con un'origine e una gradazione alcolica inferiore e superiore proprio in relazione ad un additivo dal bassissimo costo; ciò ha provocato, però, dei danni rilevantissimi d'immagine sul mercato. Noi, però, non possiamo pensare che il problema della sicurezza alimentare sia circoscritto solo alla persona che consuma un prodotto o alla persona che altera un prodotto: vi è una filiera che immediatamente va in crisi. Poco più avanti scoppiò lo scandalo dell'E123. Allora, se vogliamo andare alla storia di questo prodotto, potremmo dire che i coloranti rossi erano uno degli utilizzi più massicciamente effettuati nel settore agroalimentare. L'E123 rappresentò un momento di caduta di un'immagine, cioè tutto ciò che aveva una colorazione rossa improvvisamente doveva essere tolto e cancellato dal mercato. Non a caso, poi, nacquero addirittura - lo dico come un ricordo che oggi può far sorridere - i bitter bianchi. Il bitter non era mai esistito bianco: divenne bianco come una difesa dei produttori, a fronte di un prodotto eccellente ma che non veniva più consumato, perché bisognava cancellare l'immagine del rosso dal consumo. Allora, lei capisce che queste vicende ci dimostrano come l'aspetto sanzionatorio si accompagna direttamente all'aspetto della produzione e all'aspetto della curatela del prodotto, perché se noi lasciamo che una banda di piccoli approfittatori possa agire indisturbata sul mercato, alterando i prodotti, rovinandone l'immagine e - concludo - danneggiando un'intera filiera produttiva, noi non siamo dei buoni legislatori. Ecco perché le norme di Fratelli d'Italia in questo decreto-legge sono ancora per aggravare quanto era già stato previsto nel decreto, proprio perché questa è l'unica arma per scoraggiare coloro i quali vogliono fare i furbi o i disonesti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire, a titolo personale, l'onorevole Vinci. Ne ha facoltà. Poi ci sarà l'onorevole Frassinetti.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie Presidente. Non vogliamo essere ripetitivi, ma 51 euro ci sembra veramente poco, per chi non rispetta una norma sull'etichettatura. Abbiamo investito tanto in questi anni e molte associazioni sono impegnate per parlare di etichettatura e di quanto ciò sia importante. Ci sono stati anche degli spot da parte del Ministero della Salute che parlavano di etichettatura; ci sono delle campagne educative, anche all'interno delle scuole, che parlavano e parlano di etichettatura. Poi, però, se questa etichettatura non c'è, se questa etichettatura che viene descritta come qualcosa di fondamentale - e in buona parte lo è - non c'è, la multa è di 51 euro, con il beneplacito di questo Parlamento: così non può essere e ci opporremo sempre.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Frassinetti. Ne ha facoltà. Poi, l'onorevole Lucaselli.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento è importante perché tratta il tema dell'etichettatura e le indicazioni sulle etichette sono un passo in avanti, perché, come diceva il mio collega precedentemente, è stata ovviamente ideata questa modalità per poter far sì che siano leggibili e che possano essere trasmesse e lette da chiunque. Questo è molto importante e l'educazione alla sicurezza alimentare prevede anche questo momento di conoscenza, che è propedeutico per capire ciò che si mangia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Lucaselli. Ne ha facoltà. Poi, l'onorevole Osnato.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Perché una sanzione possa esplicare la propria funzione, soprattutto quella preventiva, è necessario che venga percepita come una sanzione e sappiamo per esperienza giuridica che il timore di una punizione riduce di molto il numero dei trasgressori. Allora, proprio in questo senso e in quest'ottica, diventa fondamentale accogliere l'emendamento di Fratelli d'Italia, perché dove si perde il senso della sanzione - quindi non c'è più il timore della trasgressione a quella sanzione - allora, evidentemente, la norma principale non riuscirà ad esplicare i propri effetti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Osnato. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Prisco.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento riguarda l'etichettatura dei prodotti e noi crediamo sia importante in un'ottica di tutela del consumatore, di evidenza e di trasparenza di ciò che è contenuto in quello che noi e le nostre famiglie mangiamo nei nostri piatti e sulle nostre tavole. Sempre facendo un collegamento che già questa mattina ho avuto occasione di fare rispetto ai dispositivi e alle raccomandazioni dell'Unione europea, se qui discutiamo della famosa etichetta a semaforo dell'Unione Europea, che non fa altro che danneggiare la produzione italiana, abbiamo molte più ragioni oggi a discutere e magari ad approvare un emendamento che, invece, tutela il consumatore, perché dà un indice chiaro di ciò che è contenuto nei prodotti che stiamo acquistando e che poi mangeremo. Quindi, credo che, ancora una volta, invece di farci spiegare da qualcuno cosa dobbiamo mangiare, è meglio che ci diano la possibilità in serenità di conoscere ciò che acquistiamo e, quindi, ciò che mangiamo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire l'onorevole Prisco. Ne ha facoltà. Poi si è prenotato l'onorevole Trancassini.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Anche in questo caso, come chi mi ha preceduto ha ricordato, chiediamo un aggiornamento del limite della sanzione minima per la violazione di queste norme che, obiettivamente, sono di grande tutela, perché il tema dell'etichettatura e della chiarezza dei contenuti dei prodotti significa garanzia per la salute, ma anche autodeterminazione, libertà di scelta consapevole del consumatore. Infatti, dobbiamo difendere chi fa ed utilizza prodotti sani, chi utilizza prodotti e filiere certificabili e, invece, sanzionare, non solo con la sanzione amministrativa, ma anche con la sanzione della non scelta da parte del consumatore - e concludo Presidente - coloro i quali invece non utilizzano quei prodotti, a cui fortunatamente i consumatori, i cittadini italiani, sono molto attenti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trancassini. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Caretta.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Fratelli d'Italia pone un altro tema importante, quello della tracciabilità, e ringrazio l'onorevole Bond per averne sottolineato l'importanza, a conferma che Fratelli d'Italia cerca di coinvolgere il Parlamento, distratto su temi importanti per la salute e per la Nazione. Come diceva prima il collega Bond, ieri abbiamo scoperto che tonnellate di pomodori contaminati e contraffatti arrivano nel nostro Paese e questo non è soltanto il tema. Il tema è rappresentato dai pomodori, dalle farine, dal latte, dalla carne, da tutta una serie di alimenti che arrivano in Italia e che non hanno quella tracciabilità che metterebbe al riparo tutti i consumatori. Pensare che un'errata etichettatura è sanzionata con 50 euro significa non voler andare al cuore del problema. Per questo chiediamo che venga accolto questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Caretta. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Deidda.

MARIA CRISTINA CARETTA (FDI). Grazie, Presidente. L'etichetta è la carta di identità di un prodotto e rappresenta una sicurezza per i consumatori. L'importanza dell'etichettatura è stata riconosciuta dal legislatore nel 1962, con l'impianto sanzionatorio, oggetto di esame di questi emendamenti in quest'Aula. Credo sia evidente che un'ammenda minima di 51 euro sia ormai del tutto inadeguata rispetto alle violazioni commesse negli ultimi anni. Pochi giorni fa, i NAS hanno sequestrato oltre 3.500 tonnellate di conserve di pomodoro, confezionate, etichettate come prodotto italiano al 100 per cento, mentre queste conserve sono state in realtà prodotte con pomodori di provenienza extra UE. È allora dovere di quest'Aula approvare questo emendamento che vada ad inasprire le sanzioni previste e aggiornare la normativa. Se quest'Aula ha veramente a cuore il made in Italy, approverà questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda, poi l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Vorrei sottoscrivere l'emendamento e unirmi all'appello dei colleghi perché sono curioso di vedere l'etichetta della nuova creazione del mostro dell'Unione europea, dell'insetto della farina. E faremo una prova, magari, con il mio amico e collega Luciano Cadeddu: vedremo se è più buono il casu marzu, il formaggio fatto con la larva della mosca del formaggio, o questa schifezza che ci stanno facendo mangiare, l'insetto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Se sei d'accordo, Luciano, invitiamo i nostri colleghi a provare tale bontà, vietata dall'Unione europea. Ha ragione Bond, dobbiamo approvare una normativa seria, dobbiamo confrontarci anche contro i nemici che sono all'esterno dell'Italia. Lui ha detto non è da oggi, ma sono anni che, purtroppo, stiamo assistendo a questa inerzia: si rinvia sempre e stiamo dando spago a troppi nemici dei nostri prodotti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà. Poi non ho altri iscritti.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Come dicevano i colleghi che mi hanno preceduto, l'etichettatura è un problema di educazione alimentare e anche di grande industria alimentare. Addirittura, vi sono grandi gruppi tedeschi di distribuzione che stanno giocando sulle definizioni “preferibilmente entro” o “entro”, quindi sulla scadenza, per allungare la vita dei prodotti. C'è il problema dell'ordine decrescente degli alimenti, per cui i nostri ragazzi, magari, senza accorgersene, prendono alimenti a basso costo, ma che hanno un alto contenuto di zucchero, che risulta essere tra il secondo e il terzo ingrediente. E quindi l'etichetta dovrebbe essere anche più trasparente e questa indicazione, questo emendamento, del collega Gemmato va a sanzionare l'uso scorretto dell'etichettatura (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0104 Gemmato, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 1.0100 Gemmato.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vinci. Ne ha facoltà.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, signor Presidente. Vorrei dire che ho sottoscritto questo emendamento e, visto che sta calando l'attenzione da parte dell'Aula, ricordare per cosa stiamo dibattendo oggi. Stiamo dibattendo per una proposta emendativa che mira ad aumentare le sanzioni ed inasprire le ammende da comminare ai contravventori delle misure disposte dall'articolo 8 della legge n. 283 del 1962 che disciplina le questioni igienico-sanitarie sulla produzione e vendita di sostanze alimentari e bevande.

L'articolo 8 dispone che i prodotti alimentari e le bevande confezionate debbano riportare sulla confezione, su etichette appostevi, l'indicazione a caratteri leggibili ed indelebili della denominazione del prodotto, nonché l'indicazione del nome o della ragione sociale o del marchio depositato e l'indicazione della sede dell'impresa produttrice e dello stabilimento di produzione, con l'elencazione degli ingredienti, in ordine decrescente di quantità presente, riferita al peso o al volume. Dispone, altresì, che i prodotti alimentari e le bevande venduti sfusi debbano essere posti in vendita con l'indicazione degli ingredienti elencati in ordine decrescente in quantità presente rispetto a peso e volume.

I nostri predecessori, che hanno fatto le basi dell'etichettatura e hanno approvato la norma del 1962, poi modificata nel 1963, nel 1980 e nel 1999, cosa avevano come obiettivo? Quello di tutelare i cittadini, in un momento di crescita economica nel quale tutto procedeva bene, nel momento in cui c'era una ricchezza crescente, nel momento in cui non c'erano delle situazioni di difficoltà da parte delle imprese, come oggi. Stiamo vivendo una crisi che non ha precedenti, che è aumentata a seguito del COVID (faccio presente che, nel solo settore della ristorazione, nell'anno 2020, vi sono stati oltre 40 miliardi di perdita). Cosa comporta ciò? Comporta un calo del PIL dell'8,9 per cento, comporta che le scelte scellerate di questo Governo e di quello precedente hanno comportato la chiusura e la riapertura di moltissime attività e, di conseguenza, anche della filiera produttiva. Ricordo, tra tutte, la chiusura all'ultimo momento delle piste da sci; ricordo che, ancora oggi, stiamo aprendo e chiudendo su tutto il territorio nazionale i ristoranti, i bar, con delle colorazioni che variano dal giallo, al rosso, al rosso scuro, e spesso i ristoratori, i baristi e tutta la filiera sanno di queste chiusure e di queste aperture soltanto con poche ore, quando va male, e qualche giorno, quando va benissimo, di anticipo.

Tutto questo comporta che, come si è visto - ed è stato il caso più eclatante per le piste da sci - i ristoranti avevano già riempito i propri magazzini, avevano comprato carne, avevano comprato pesce, avevano comprato derrate alimentari, per accogliere decine di migliaia di persone e, all'improvviso, si sono trovati chiusi; quelle derrate alimentari, se sono scadute, si spera siano state buttate nell'immondizia. Questo, però, non ci deve far dimenticare che qualcuno un po' meno onesto possa aver modificato l'etichettatura; ad esempio, può aver cambiato l'etichettatura con materiale proveniente a prezzo più basso da Paesi stranieri e, quindi, aver violato anche questa norma sull'etichettatura e sicuramente tutto il quadro che riguarda la salute pubblica. Per questo è importante accogliere questo, così come gli altri emendamenti che abbiamo presentato.

PRESIDENTE. Adesso ho una serie di interventi a titolo personale, per un minuto.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Bucalo, poi l'onorevole Ciaburro. Prego, ne ha facoltà.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie Presidente, continuiamo sempre con emendamenti che hanno un buon senso, così come questo emendamento. È importante aumentare sempre le sanzioni perché la tracciabilità alimentare sulle etichette è un sistema di grande garanzia non solo per il consumatore, ma risponde ad una migliore ed immediata rintracciabilità degli alimenti anche da parte degli organi di controllo e, di conseguenza, si ha una maggiore tutela della salute; soprattutto, andiamo a tutelare e valorizzare le filiere virtuose. Io rispondo sempre e dico: quante etichette fasulle ci sono, soprattutto del made in Italy? Dobbiamo andare a intaccare questa piaga, soprattutto per la tutela del nostro made in Italy.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciaburro. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Deidda.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento è di nuovo un emendamento che cerca di correggere uno strumento sanzionatorio rispetto alla sicurezza alimentare, che possa consentire un giusta pena e sanzione rispetto alla frode che può esserci e che sappiamo esserci nelle etichettature. Le etichettature dei prodotti sono davvero la cartina di tornasole, la carta d'identità di ogni prodotto che consente al consumatore di essere informato rispetto alla materia prima, la trasformazione, al contenuto di quel prodotto; violando questa normativa, non si capisce perché non possiamo aumentare questa sanzione che, sulla base di quella che era nel 1962, di 50 euro, è davvero irrisoria. Di conseguenza, non è utile allo scopo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Frassinetti.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. L'importanza di questo emendamento, che ovviamente sottoscrivo, è data dall'importanza che l'Italia ha in seno alla Comunità europea. Siamo il primo Paese per prodotti tipici con le varie etichette a denominazione controllata e per tutti i prodotti agroalimentari. Purtroppo, come si è visto, essendo i primi, siamo anche quelli più oggetto di attacchi da parte della criminalità organizzata che, purtroppo, cambia l'etichetta e cerca di truffare; una criminalità non solo nostrana, ma anche fatta da altri Paesi, mediante una concorrenza sleale, cercando di imitare, produrre, mettere nomi che riconducano alle nostre produzioni. E' una guerra che, veramente, perdiamo in partenza se non incominciamo a difenderci con le unghie e con i denti, ma, soprattutto, con gli strumenti normativi giusti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Frassinetti. Ne ha facoltà. Poi ci sarà l'onorevole Lucaselli.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento tratta il tema della posizione delle etichette. Una nuova coscienza che si è diffusa man mano, da poco tempo, che una volta era davvero una cosa per pochi, mentre adesso è diventata molto diffusa. È per questo che l'apparato sanzionatorio deve essere molto alto, deve essere attento per evitare che ci siano delle frodi proprio relativamente alle etichette. Una persona deve poter vedere la durabilità del prodotto, la sua esatta denominazione, il paese d'origine, anche a difesa del made in Italy (quante persone ormai cercano la derivazione italiana, mentre una volta ciò avveniva molto meno), così come la dichiarazione nutrizionale per capire quali siano gli elementi che compongono quel prodotto. Quindi, tutto questo insieme di indicazioni sono propedeutiche a un mangiare sicuro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lucaselli. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Mollicone.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Oggi ancora non è stato utilizzato un termine che, invece, sino a qualche tempo fa, ridondava all'interno di quest'Aula, cioè la blockchain. Io credo che uno dei temi fondamentali da affrontare quest'oggi, proprio parlando di etichettatura, sia la rintracciabilità di tutta la filiera produttiva sino ad arrivare al consumatore. Noi riteniamo che questa questione sia assolutamente importante in questo momento, non soltanto nel rispetto dei consumatori, ma anche e, soprattutto, nel rispetto dei produttori. Troppo spesso abbiamo una filiera che si interrompe e, all'interno delle nostre etichette, viene data contezza del prodotto finale, ma non dei sottoprodotti. Quindi, riteniamo assolutamente necessario che venga posta l'attenzione su questo gruppo di emendamenti di Fratelli d'Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Mollicone. Ne ha facoltà.

Poi ci sarà l'onorevole Osnato.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Solo per sottolineare la filosofia di questi emendamenti e di questo in particolare, che va ad aumentare l'ammenda anche sulle sostanze nocive contenute nei luoghi laddove si fa la produzione dell'alimento. La filosofia generale di questi emendamenti di Fratelli d'Italia è quella di contrastare questa guerra dell'etichettatura, del nutri-score, che ha visto la mobilitazione della Coldiretti e di tutte le associazioni di categoria e, incredibilmente, anche di questo Governo. Su questo Fratelli d'Italia presterà la propria azione, in un blocco anti nutri-score, che va a colpire l'85 per cento del prodotto made in Italy che viene anche esportato. Siamo su questa linea, una linea assolutamente fondamentale, non solo tecnica, che riguarda non solo l'agroalimentare ma la filosofia stessa del made in Italy, dell'enogastronomia italiana e del prodotto della dieta mediterranea, fra tutti l'olio, come simbolo, che viene contrastato anche dal nutri-score e dall'Europa.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Osnato. Ne ha facoltà.

Poi l'ultimo intervento, dell'onorevole Prisco.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. Come si diceva, questi emendamenti trattano il tema dell'etichettatura e, allora, noi non possiamo non considerare che l'etichetta è quella modalità per cui chi va ad acquistare può avere certezza di quello che sta comprando. La sanzione rispetto agli abusi o alle omissioni riguardo al contenuto dell'etichetta non può essere, per assurdo, minore del costo del prodotto stesso; siamo quasi a questi livelli in questa normativa. Noi chiediamo che la sanzione venga a svolgere la sua funzione che è quella di deterrente e, per essere tale, deve essere proporzionata e adeguata. In questo caso, portarla a 566 euro, come chiede nell'emendamento il collega Gemmato, è il minimo per entrare in un'ottica, appunto, di una funzione veramente coercitiva della normativa.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente, per sottoscrivere questo emendamento che, come altri in questo blocco proposto da Fratelli d'Italia, cerca di aggiornare il sistema sanzionatorio per rendere effettive le prescrizioni di una serie di norme, tra cui queste sulla etichettatura che rappresentano un innalzamento dei livelli di garanzia per i consumatori ma, soprattutto, una garanzia maggiore per i produttori di qualità e, quindi, per il sistema produttivo alimentare italiano. Mi permetta, Presidente, concludendo, un'ultima considerazione, che abbiamo già fatto in apertura, su come da parte del Governo, da parte dei relatori e da parte della maggioranza non si sia ritenuto di dover accettare nessuna delle tante proposte di Fratelli d'Italia su questo provvedimento. Mi sembra, francamente, un non senso.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0100 Gemmato, con parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Passiamo ora all'esame di dieci proposte emendative che costituiscono una serie a scalare, dalla 1.0139 Varchi alla 1.0130 Varchi.

Ai sensi dell'articolo 85, comma 8, primo periodo, del Regolamento, e secondo la prassi consolidata, la Presidenza porrà in votazione il primo articolo aggiuntivo 1.0139 Varchi, l'articolo aggiuntivo intermedio 1.0135 Varchi e l'ultimo articolo aggiuntivo della serie 1.0130 Varchi, dichiarando assorbiti gli altri.

Passiamo, quindi, alla votazione dell'articolo aggiuntivo 1.0139 Varchi.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Galeazzo Bignami. Ne ha facoltà.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. La norma di cui proponiamo l'emendamento, con l'introduzione di un innalzamento della sanzione che verrebbe a essere comminata, verte, come dice lo stesso testo, sulla revisione di una legge, che risale agli anni Sessanta, mediante la quale si disponeva che le sostanze che non possono essere impiegate nella produzione di alimenti e bevande, quindi il cui uso per tali scopi è vietato, devono essere collocate in locali distinti e, comunque, in nessuna maniera comunicanti con quelli, invece, in cui è possibile realizzare la somministrazione e la lavorazione di questi generi alimentari. È una disposizione che, evidentemente, ha lo scopo di evitare di favorire una contaminazione, quand'anche accidentale, comunque non ammissibile, perché si tratta di sostanze che, non potendo essere impiegate per la lavorazione di cibi e bevande, si presuppone che abbiano un esito non positivo nell'assunzione da parte degli individui. È una norma, si diceva, che fissa con una certa rigidità e un certo rigore degli incombenti in ordine allo stoccaggio e alla custodia di questi generi, di questi alimenti, che chiaramente determina un aggravio; ma è un aggravio, secondo noi, finalizzato a consentire la certezza e la sicurezza alimentare nel pieno senso della disposizione stessa.

Tuttavia, in questo contesto, a nostro modo di vedere si realizza un depotenziamento della disposizione stessa sia sul minimo edittale sia sul massimo della sanzione in questione, giacché si tratterebbe di una sanzione che, se irrogata, potrebbe al massimo ammontare a qualche decina di euro, mentre nella sua massima espressione edittale, se non ricordo male, è attualmente collocata nell'ordine di qualcosa al di sopra dei 6 mila euro. Tutto ciò per dire che, a nostro modo di vedere, tale disposizione non riceve, da parte dell'ordinamento giuridico, un'adeguata copertura sul versante sanzionatorio, e quindi anche repressivo, poiché, come noi tutti ben sappiamo, nella fase repressiva poggia sul versante di una deterrenza che si traduce in una fase preventiva. In tal senso è opportuno, secondo il gruppo Fratelli d'Italia, potenziare tale disposizione al fine di garantire maggiore solidità e maggiore copertura alla tutela del bene giuridico sotteso alla disposizione medesima, ovvero quello di garantire che non vi sia da parte di chi opera in lavorazione di alimenti e bevande una commistione, quand'anche occasionale, tra i generi che determinano la creazione di alimenti e bevande e quelli che, invece, possono essere dei beni e delle sostanze che, al contrario, sono vietati nella lavorazione perché, come si diceva prima, potrebbero determinare un danno e un nocumento alla persona che li assume.

Questo tema, che secondo noi è evidentemente meritevole di attenzione, tuttavia nella mancata valutazione di un potenziamento dello strumento sanzionatorio potrebbe determinare una valutazione, da parte del soggetto che ritenga di non adempiere a questo obbligo, di sostenibilità o di prevedibilità in ordine a un'eventuale commissione da parte del medesimo di fatti non adeguati alla legge tale per cui si possa anche realizzare il medesimo.

Quindi, con l'emendamento puntiamo al rafforzamento della proposta sanzionatoria proprio al fine di creare ulteriore deterrenza, oltre che prevenzione e repressione, su questo strumento, che altrimenti rimarrebbe, a nostro modo di vedere, privo di adeguata tutela e copertura (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Vinci. Ne ha facoltà per un minuto. Poi interverrà l'onorevole Frassinetti.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, Presidente. Ho sottoscritto anche questo emendamento, in quanto lo ritengo assolutamente importante. Stiamo trattando di sicurezza alimentare e della gestione di un laboratorio, di un ambiente in cui si detengono materie prime per la cucina oppure per la ristorazione in genere (può essere, ad esempio, anche un bar): tenere accanto alle materie prime, che servono per la preparazione di cibo, prodotti nocivi che se, dolosamente o colposamente, fossero mischiati con le materie prime, si arriverebbe a conseguenze gravi, come abbiamo visto spesso sui giornali…

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Vinci.

GIANLUCA VINCI (FDI). Dunque, con questo emendamento si chiede di aumentare le pene.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Frassinetti. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Lucaselli.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento prevede un inasprimento dell'ammenda per violazione delle norme sull'impiego non consentito di sostanze nella lavorazione di alimenti e bevande, di cui all'articolo 9 della legge n. 283 del 1962. In particolare, sempre sulla falsariga di questa nostra volontà di inasprire le sanzioni, noi qui ci occupiamo anche dell'aspetto strutturale, del fatto che, in una determinata stanza, possa essere depositato un prodotto piuttosto che in un'altra. È naturalmente una catena, quella della sicurezza, che non si può basare soltanto sull'etichetta o sulla possibilità di conoscere il contenuto del cibo, ma anche come si gestisce questa catena, questo iter, è sicuramente molto importante e chi non rispetta questa regola dovrebbe, secondo Fratelli d'Italia, incorrere in una pena più severa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Lucaselli. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Osnato.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Noi siamo assolutamente convinti che la procedura di stoccaggio, conservazione e logistica, che porta il prodotto finale sulla tavola degli italiani e non solo, sia un momento fondamentale del controllo sulla sicurezza alimentare. È proprio per questo motivo e su questo convincimento che Fratelli d'Italia ha presentato, anche in questo caso, un emendamento attraverso il quale rendere più efficaci questi controlli. Il controllo su tutta l'attività precedente alla realizzazione del prodotto finito per noi è altrettanto fondamentale ed importante perché le contaminazioni, come ben sappiamo, possono avvenire anche e soprattutto durante quelle fasi. È proprio per questo motivo che riteniamo che il controllo debba essere effettuato già a partire dalle attività di logistica.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Osnato. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Prisco.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. Come stiamo cercando di evidenziare da tempo, una legge sulla sicurezza alimentare non può essere semplicemente una bandierina da apporre sul proprio scranno e dire: “L'abbiamo fatta, punto!”. Deve essere una norma, a nostro modo di vedere, invece, che sia il più possibile utile alla collettività e che dia un riscontro effettivo ed efficace alle intenzioni di chi ha voluto giustamente proporla, ma che forse non aveva considerato che uno degli aspetti fondanti e fondamentali di una norma è avere sanzioni adeguate e commisurate alla necessaria punibilità che si vuole ottenere. Quindi, anche in questo caso, siamo favorevoli ad aumentare sensibilmente, per queste sofisticazioni e adulterazioni possibili, il valore dell'ammenda stessa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Prisco. Ne ha facoltà. Poi l'onorevole Trancassini.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere anche questo emendamento, che, come già ripetuto in altre circostanze, rende necessario - e questo è il tema che Fratelli d'Italia ha posto più volte - l'adeguamento delle sanzioni per renderle effettivamente cogenti, perché rischiamo che la reintroduzione di un sistema sanzionatorio, come avviene con questo decreto, poi, perda la sua reale efficacia nella presenza, spesso - e concludo, Presidente - di sanzioni non adeguate. Questo tema, cioè quello della conservazione degli alimenti, che apre tanti scenari - pensate a tutte le questioni che più volte abbiamo dibattuto anche in quest'Aula, a tutte le dinamiche dei cosiddetti “kebabbari”, eccetera -, quanto incida tutto il sistema della conservazione, per, poi, quando succede qualcosa, gridare allo scandalo perché non vi erano le misure minime o le sanzioni per renderlo efficace nella conservazione degli alimenti. Quindi, ritengo che questa sia l'occasione, quella ordinamentale, e concludo, per intervenire in questo senso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Trancassini. Ne ha facoltà. Poi ci sarà l'onorevole Silvestroni.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Un emendamento importante che si occupa delle sostanze vietate, cioè quelle sostanze che non possono essere messe all'interno di alimenti, di bevande. E, guardate, che per essere vietata una sostanza ce ne vuole, vuol dire che la soglia di tollerabilità è molto bassa, vuol dire che è dannosa, vuol dire che fa male, vuol dire che ammala. E, quindi, queste sostanze non devono trovare ospitalità all'interno degli alimenti e, conseguentemente, non devono trovare ospitalità all'interno delle aziende che manipolano, che creano e che fanno somministrazione di alimenti e bevande. Eppure. la sanzione prevista è una sanzione ridicola, Presidente, è più bassa di una semplice violazione di un ciclista. Quindi, credo che soltanto questo paragone dia la dimensione di quanto sia grande il problema che pone Fratelli d'Italia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Silvestroni: ha rinunciato.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Caretta. Ne ha facoltà.

MARIA CRISTINA CARETTA (FDI). Grazie, Presidente. L'emendamento della collega Varchi, che chiedo di sottoscrivere, prevede una modifica all'articolo 9 della legge n. 283 del 1962 in materia di ammende per violazioni di norme sull'impiego non consentito di sostanze nella lavorazione di alimenti e bevande. Il citato articolo 9 è una disposizione particolarmente importante a tutela dei consumatori e dei prodotti somministrati negli esercizi commerciali in Italia. La norma prevede che le sostanze nocive vietate per la lavorazione di alimenti e bevande non possano essere detenute nei locali stessi di lavorazione. Chiediamo, quindi, un inasprimento della norma proprio perché è nostro dovere garantire la massima sicurezza alimentare ai nostri cittadini.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0139 Varchi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 1.0135 Varchi.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Vinci. Ne ha facoltà.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, Presidente. Ci tengo molto a parlare di questo emendamento che ho sottoscritto. Ritengo che sia una questione assolutamente importante, perché la sicurezza alimentare è fondamentale e voglio rendere partecipi tutti i colleghi di cosa stiamo parlando, perché sono sicuro che molti di noi, a sentire dal brusio, stanno facendo altro. L'emendamento 1.0135 Varchi, prima firmataria, riguarda la modifica dell'articolo 9 della legge 30 aprile 1962, n. 283. Allora, all'articolo 9, secondo comma, della legge 30 aprile 1962, sostituire le parole “da euro 154 a euro 7.746” con le parole: “da euro 454 a euro 8.046”.

La proposta emendativa fatta, che vede anche la mia firma, mira ad inasprire l'ammenda amministrativa da comminare ai contravventori delle misure disposte dall'articolo 8 della legge n. 283 del 1962, che disciplina le questioni igienico-sanitarie sulla produzione e vendita di sostanze alimentari e bevande. L'articolo 9 dispone che le sostanze, il cui impiego non è consentito nella lavorazione di alimenti e bevande, non possono essere detenute nei locali stessi di lavorazione o, comunque, in locali che siano in diretta comunicazione con questi. Allora, uno che legge questa norma e questo emendamento può ritenere che sia scontato che le sostanze che non sono utilizzate per la lavorazione dei beni non siano stoccate all'interno dei laboratori dei luoghi in cui viene somministrato e lavorato il cibo. Questo è quello che si può pensare, che molti possono pensare, ma la differenza è quello che leggiamo troppo spesso sui giornali, quando magari abbiamo contezza, correndo tra un nostro fare e l'altro, di chi ingerisce, purtroppo, erroneamente, dei prodotti per disinfettare all'interno di un bar, oppure di altre materie che sono state erroneamente mischiate a del cibo.

Questo perché? Perché in molti casi vi sono delle attività che magari aprono soltanto stagionalmente e non hanno neanche quella continuità nel lavoro che consente una divisione ferrea tra la cucina e la pulizia che magari si è appena fatta. Oppure, ho sentito dire qualche ora fa, questa mattina, da un collega: perché vi accanite così tanto? Nessuno è mai stato male, mai morto, perché viviamo anche noi stessi nei ristoranti e quando ci andiamo non ci sono topi che corrono o cose di questo tipo. Benissimo, questo può essere; però può anche essere, cari colleghi, che ci siano dei ristoranti non così puliti, oppure chiedo a molti benpensanti di andare in qualche ristorante etnico. Non indico, come è stato fatto in precedenza, la provenienza magari geografica di qualche ristoratore, ma è delle cronache sapere, vedere, leggere che i NAS sono entrati e hanno scoperto in alcuni di questi ristoranti cibo che non era propriamente consumabile e magari anche sostanze che in cucina non dovevano esserci. Non è così difficile, però non si può neanche pensare di lasciare una sanzione di soli 154 euro come punizione per chi mette a rischio in questo modo l'incolumità dei cittadini, mischiando, facendo mischiare e correndo il rischio, colposo o doloso, di fare ingerire a dei consumatori queste sostanze.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Rachele Silvestri. Ne ha facoltà. Poi ha chiesto di parlare l'onorevole Lucaselli.

RACHELE SILVESTRI (FDI). Grazie, Presidente. Chiedo di sottoscrivere l'emendamento in questione. Reputo che sia una questione molto importante che l'Aula deve affrontare e su cui i colleghi dovrebbero prestare un attimo di attenzione, perché abbiamo visto che molte volte, purtroppo, è capitato che a causa di eventi alcuni alimenti vengano contaminati. Quindi, l'inasprimento delle misure previsto da questa proposta emendativa è molto importante, nell'interesse che la sostanza alimentare giunga al consumo con le dovute garanzie igieniche e soprattutto per tutelare il consumatore finale

PRESIDENTE. Hanno chiesto di parlare l'onorevole Lucaselli e, poi, l'onorevole De Toma. Prego, onorevole Lucaselli, ha facoltà di parlare.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Noi siamo davvero convinti che la sicurezza alimentare debba essere portata al centro del dibattito e dell'agenda politica di questo Governo, ma riteniamo, allo stesso tempo, che questo provvedimento sia manchevole, da una serie di punti di vista. Proprio per questo motivo abbiamo cercato, attraverso la nostra attività emendativa, di completare il quadro normativo lì dove lo abbiamo ritenuto mancante. Anche in questo senso e in quest'ottica, questa ulteriore proposta emendativa di Fratelli d'Italia chiede, nella sostanza, di dare concretezza a un'attività normativa che in questo caso rimarrebbe semplicemente scritta sulla carta e non sarebbe un vero deterrente per garantire la sicurezza alimentare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole De Toma, poi l'onorevole Bellucci, come ultima richiesta di intervento su questa proposta emendativa.

Prego, onorevole De Toma, ha facoltà di parlare.

MASSIMILIANO DE TOMA (FDI). Grazie, Presidente. Allora, innanzitutto vorrei sottoscrivere la proposta emendativa dell'onorevole Varchi. Riparliamo dell'articolo 9 della legge 30 aprile 1962, n. 283. Nelle precedenti proposte emendative abbiamo trattato gli argomenti di prodotti mal conservati. Ora, invece, stiamo parlando del rischio - anzi, direi pericolo - di sostanze il cui impiego non è consentito nella lavorazione di alimenti e bevande, e che non possono neanche essere detenute nei locali attigui, questo proprio per garantire la sicurezza di quei prodotti e di ciò che arriva effettivamente sulle tavole degli italiani e nei ristoranti. Quindi, chiedo appunto di poter sottoscrivere questa proposta emendativa e che la stessa venga presa in considerazione da parte del Governo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Con questa proposta emendativa vogliamo cercare di difendere in maniera più forte e più convinta, più capace, la salute, perché, certamente, se si pensa di introdurre delle sanzioni come elemento attraverso il quale poter evitare che vengano posti in essere comportamenti che vengono immaginati come pericolosi, lo si deve fare con una previsione sanzionatoria che sia corrispondente. Allora, per questo motivo, con la proposta emendativa a prima firma Varchi, anche da me sottoscritta, abbiamo voluto in particolar modo innalzare la sanzione minima, dal momento che quella che veniva proposta certamente era insufficiente rispetto all'importanza della previsione che stiamo introducendo nel nostro ordinamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0135 Varchi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Passiamo all'articolo aggiuntivo Varchi 1.0130. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Noi cerchiamo, attraverso i nostri interventi, di far capire quanto questo provvedimento, che in realtà riteniamo importante, debba però essere completato. Noi riteniamo che questo provvedimento non abbia un senso e cerchiamo di darglielo; perché, vede, Presidente, secondo gli organismi delle Nazioni Unite per l'alimentazione e la salute, secondo il Codex Alimentarius, secondo la FAO, secondo l'OMS, ogni individuo ha diritto ad avere accesso ad alimenti sicuri; e ancora oggi, nel mondo, quasi una persona su dieci si ammala dopo aver consumato cibo contaminato.

Ovviamente, il ruolo dei Governi nazionali e dei diversi gruppi che condividono la responsabilità della sicurezza alimentare, come i Governi, gli organismi economici regionali, le agenzie di sviluppo, ma anche i consumatori, i produttori, gli istituti accademici devono lavorare di concerto. Noi sappiamo che la normativa italiana prevede una serie di controlli a carico delle nostre aziende e dei nostri produttori, e riteniamo che a questo si debba aggiungere il ruolo centrale del Governo e dello Stato che, da solo, ha il potere di controllo sulla sicurezza, perché il controllo preventivo è indubbiamente uno di quei fattori che può risolvere la maggior parte dei problemi su questo tema.

Noi siamo assolutamente consapevoli che le aziende italiane sono sottoposte quotidianamente a una serie di controlli, a una serie di normative che rendono i prodotti alimentari italiani una eccellenza nel mondo e che, soprattutto, riescono a differenziarsi da tutto quanto viene prodotto all'estero. Eppure ancora oggi i nostri produttori devono confrontarsi con prodotti stranieri che non hanno altrettanta qualità, ma soprattutto che non hanno altrettanto controllo.

E, allora, diventa veramente fondamentale affrontare i temi di cui stiamo dibattendo, diventa fondamentale parlare della blockchain, della etichettatura, della parte dell'etichettatura che noi non possiamo conoscere perché fa parte dei sottoprodotti e dei derivati e dobbiamo concentrare la nostra attenzione su tutta la filiera produttiva; per poterlo fare dobbiamo imprimere alla nostra attività legislativa anche un fattore deterrente, e ovviamente anche questo articolo aggiuntivo di Fratelli d'Italia si pone proprio in quest'ottica, su questo solco.

Noi riteniamo che tutte le procedure debbano prevedere delle sanzioni per i trasgressori perché è soltanto attraverso la punizione del comportamento illegittimo e dell'effetto che produce l'esistenza di una norma che si può garantire che sulle nostre tavole arrivino prodotti controllati, certificati, dalla produzione sino alla fine (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Rachele Silvestri, poi l'onorevole Bellucci, con l'ultima richiesta di intervento su questo emendamento. Prego, onorevole Silvestri, ha facoltà di parlare.

RACHELE SILVESTRI (FDI). Grazie, Presidente. Ancora un altro emendamento dell'onorevole Varchi, che chiedo di sottoscrivere, e anche in questo caso riferito all'articolo 9. Lo ricordiamo magari a qualche collega che prima non era all'ascolto: l'articolo 9 della legge n. 283 del 1962 tratta delle sostanze il cui impiego non è consentito nelle lavorazioni di alimenti e bevande, perché, come stavo dicendo, non possono essere detenute nei locali stessi di lavorazione o, comunque, nei locali che siano in diretta con comunicazione con questi; è fondamentale, come dicevamo prima, soprattutto per il consumatore finale, per la salute pubblica; per questo cerchiamo di andare a incrementare ed aumentare queste ammende.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Anche qui la logica è sempre la stessa: ci riproviamo, ci riproviamo mettendo altre cifre, cioè mettendo altre soglie minime, ma l'obiettivo è sempre lo stesso: difendere in maniera più adeguata e proporzionale al rischio che si corre attuando determinati comportamenti attraverso una sanzione che possa effettivamente dare valore a quel rischio, e quindi all'evitare quel rischio. E allora con questo emendamento, che noi riteniamo giusto, di buonsenso, inseriamo una soglia minima superiore, pari ad euro 204, e una soglia massima un pochino superiore. Speriamo che anche in questo caso si possa comprendere la bontà dei nostri intendimenti, e quindi si possa avere un parere favorevole da parte dell'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0130 Varchi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 1.0150 Varchi.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Vinci. Ne ha facoltà.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, signor Presidente. Questo emendamento varia dai precedenti nel senso che gli altri andavano ad influire sulle sanzioni, su vari tipi di sanzioni, ma sui medesimi articoli. Con l'articolo aggiuntivo 1.0150 Varchi si chiede di modificare l'articolo 12, comma 2, della legge 30 aprile 1962, n. 283. Al primo periodo, dopo le parole: “previste dall'articolo 6”, sono aggiunte le seguenti parole: “aumentate fino a un terzo”.

Cosa significa? L'articolo aggiuntivo aumenta fino a un terzo le pene previste per l'introduzione nel territorio nazionale di qualsiasi sostanza destinata all'alimentazione non rispondente ai requisiti prescritti dalle leggi. Quindi si aumentano le pene dall'arresto fino a un anno e l'ammenda da 309 a 30.987 euro (per quello che riguarda l'articolo 6) e per quello che riguarda l'articolo 5 si aumenta l'arresto da tre mesi a un anno e l'ammenda da 2.582 a 46.481 euro.

Cosa significa? Significa che Fratelli d'Italia cerca di difendere il made in Italy, ma quest'Aula, in questo momento, vistoil brusio di sottofondo che si sente qui davanti, ancora non lo ha capito o comunque non fa propria questa istanza. Tutti gli anni sul nostro territorio arrivano merci dall'estero, arrivano merci che non hanno i requisiti e che non sono controllate o che, comunque, non figurano alla dogana o, se figurano, sono etichettate poi in modo differente. Questo lede fortemente sia la sicurezza alimentare dei cittadini e dei consumatori, ma anche tutte le aziende che si muovono e che producono legalmente, rispettando le regole in questo Paese, che di regole è pieno. Quando noi chiediamo di aumentare queste pene, che sono state create e pensate tanti anni fa, da questo Parlamento si sente soltanto dire un “no”. Allora, se noi ci troviamo qui oggi è unicamente perché qualcuno nel mese di febbraio ha sbagliato, ha cercato di fare una forzatura, probabilmente una marchetta a qualcuno, e ha cancellato 11 articoli su 14 delle normative che riguardavano le sanzioni.

Oggi siamo qui anche noi per cercare di dare una mano e di ripristinare l'ordine - che noi non avevamo cancellato - e ci ritroviamo dall'altra parte con una maggioranza che invece continua a non ascoltarci (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, per un minuto, l'onorevole De Toma. Ne ha facoltà. Poi si prepari l'onorevole Bellucci, che è l'ultima su questo emendamento.

MASSIMILIANO DE TOMA (FDI). Grazie, Presidente. Questo è un emendamento che bisogna seguire con molta attenzione, visto che stiamo parlando di prodotti che possono essere influenzati da un'alimentazione che non risponde ai requisiti prescritti dalla legge, che possono arrivare nel nostro territorio nazionale. Quindi, il made in Italy, il buon mangiare, la dieta mediterranea sono probabilmente - anzi, sicuramente - in difficoltà. Con l'aumento fino ad un terzo delle pene previste, questo emendamento rappresenta una risposta alla difesa del made in Italy, del buon mangiare sulle nostre tavole, soprattutto con riferimento a prodotti che ovviamente, in questo caso, non siano legati alla contraffazione, perché il rischio concreto della contraffazione sul mangiare è molto alto e rischioso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Ci sorprendiamo del fatto che nemmeno uno degli emendamenti di Fratelli d'Italia veda il favore dell'Aula; eppure, come abbiamo potuto dimostrare, sono degli emendamenti di buon senso. Quindi, anche in questo caso, lo mettiamo a disposizione. Come hanno detto bene i miei colleghi precedentemente è un emendamento giusto e proporzionale alla sanzione richiesta, quindi speriamo che, almeno in questo caso, vi sia un voto favorevole (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0150 Varchi, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 1.0140 (Nuova formulazione) Gemmato.

Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, l'onorevole Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. La proposta emendativa presentata dal gruppo di Fratelli d'Italia mira sostanzialmente a modificare, o meglio, a implementare, a coadiuvare e a integrare la filiera dei controlli, introducendo una nuova figura, che è quella del tecnologo alimentare. Parliamo di un laureato, di un laureato in scienze e tecnologie alimentari, una laurea breve triennale, una delle tante nuove lauree brevi che i nostri ragazzi studiano e alle quali dovremmo assicurare uno sbocco. Nella filiera della sicurezza alimentare e distributiva non possiamo non tener presente questa figura integrativa che va a coadiuvare, ad adiuvandum, una presenza già di controllo che è importante e che voglio ricordare. Penso, per esempio ai dipartimenti di prevenzione, che sono quelle strutture pubbliche costituite da medici, da medici veterinari, da tecnici della prevenzione, che servono proprio a questo, al controllo sul territorio dei nostri alimenti, ma non possiamo in questo momento non pensare al tecnologo alimentare, e quindi ad un'implementazione della platea dei professionisti che curano la salubrità nella produzione e nella distribuzione degli alimenti. Finora il gruppo di Fratelli d'Italia ha prodotto una serie di emendamenti che andavano, in maniera restrittiva, a identificare e a tracciare un perimetro, una cornice anche di punizione, punitiva, aumentando il corrispettivo da pagarsi nel momento in cui si derogassero o non si tenessero presenti alcune regole nella distribuzione e nella produzione degli alimenti, segnatamente e specificatamente l'utilizzo dei pesticidi. Non voglio introdurre un argomento di tossicologia, ma vorrei far presente che, nella tossicologia classica, è più l'assunzione cronica di un elemento nocivo, che provoca effetti dannosi all'organismo e alla salute, piuttosto che quella acuta: se noi nella filiera alimentare non andiamo ad identificare puntualmente gli elementi nocivi, possiamo produrre danni notevoli alla salute degli italiani. Per questo, con questo emendamento che portiamo all'economia dell'Aula, riteniamo di dover introdurre la figura precipua del tecnologo alimentare che serve alla cura di quanto vi sto rappresentando in maniera evidentemente succinta, nei pochi minuti a mia disposizione. E' un provvedimento che nasce, come ricordava opportunamente poco fa il collega Vinci, per porre una toppa ad un errore che era stato fatto e che sostanzialmente derubricava qualsiasi forma di sanzione nei confronti di chi andasse a derogare rispetto alla produzione e alla distribuzione di alimenti e oggi abbiamo la possibilità di migliorare ulteriormente - quindi non solo di porre rimedio all'errore fatto, ma anche di migliorare - questo provvedimento con questo nostro emendamento che vi chiediamo di votare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l'onorevole Vinci. Ne ha facoltà. Poi, l'onorevole Bellucci ed è l'ultima su questo emendamento.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, signor Presidente. Ci troviamo davanti - e lo ripetiamo da tutto il giorno, anche da ieri - ad una normativa del 1962, rediviva, che addirittura stiamo per far rimanere, per non dire tornare in vigore. Però un piccolo restyling glielo possiamo anche fare. Possiamo, ad esempio, inserire una figura che, nel 1962, non esisteva. Oggi esistono specializzazioni in tutti i campi: non si capisce per quale motivo le Forze di polizia e le forze che sono impegnate nel condurre battaglie contro il crimine e per la sanità pubblica non possano essere affiancate da persone qualificate, come la figura professionale del tecnologo alimentare, che possa controllare i processi di filiera. Non tutti i carabinieri e le Forze dell'ordine possono avere queste conoscenze.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Per quanto riguarda l'accertamento e le sanzioni amministrative che vengono comminate, tutto ciò deve essere effettuato da personale qualificato, il miglior personale qualificato, altrimenti si corre il rischio di comminare quelle sanzioni in maniera inesatta e impropria,. Per questo, come Fratelli d'Italia, abbiamo chiesto di inserire la figura deputata a questo, ossia il tecnologo alimentare. Ci chiediamo come si possa votare contro questo emendamento, nel momento in cui la figura è necessaria per non incorrere in errori.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.0140 Gemmato (Nuova formulazione), con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1-bis.0100 (Nuova formulazione) Gemmato, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Si è così concluso l'esame degli emendamenti.

Avverto che, consistendo il disegno di legge in un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 2972-A​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Al riguardo, mi sembra che si sia raggiunta un'intesa, nel senso di procedere, entro le ore 20, all'illustrazione degli ordini del giorno e al parere del Governo e di interrompere, quindi, l'esame del provvedimento, rinviando le votazioni sugli ordini del giorno, previe eventuali dichiarazioni di voto, alla seduta di domani, a partire dalle ore 9,30.

Il Governo? Ce la fate a dare il parere? Prego, sottosegretario.

ANNA MACINA, Sottosegretaria di Stato per la Giustizia. No, il Governo, in questo momento, non è in grado...

PRESIDENTE. Scusi, sottosegretario. Se facciamo un po' di silenzio, riusciamo a capire come proseguire con i lavori. Va bene?

ANNA MACINA, Sottosegretaria di Stato per la Giustizia. Il Governo, in questo momento, non è in grado di dare i pareri sugli ordini del giorno.

PRESIDENTE. Sottosegretario, adesso c'è un'ora di illustrazione. Lei pensa di riuscire tra un'ora?

ANNA MACINA, Sottosegretaria di Stato per la Giustizia. Probabilmente…

PRESIDENTE. Ci proviamo.

ANNA MACINA, Sottosegretaria di Stato per la Giustizia. Esatto.

PRESIDENTE. Perfetto.

ANNA MACINA, Sottosegretaria di Stato per la Giustizia. Fermo restando che, su alcuni ordini del giorno, c'è una competenza ripartita su tre Ministeri diversi.

PRESIDENTE. Allora, noi procediamo, poi mi saprà dire lei, alle 20, com'è lo stato dell'arte.

ANNA MACINA, Sottosegretaria di Stato per la Giustizia. Certo.

PRESIDENTE. Va bene.

Ha chiesto di intervenire per illustrare l'ordine del giorno n. 9/2972-A/19 il deputato Marcello Gemmato. Se dovete defluire, permettete, però, all'onorevole Gemmato di fare il suo intervento.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Con questo mio ordine del giorno, che si pone in continuità ideale e fattuale con l'ultimo emendamento prodotto dal gruppo di Fratelli d'Italia, da me presentato ed illustrato, noi ci proponiamo di designare i laboratori di gestione della qualità dei processi produttivi che devono essere deputati alla effettuazione del controllo della gestione della qualità dei processi di filiera alimentare. È un provvedimento che noi chiediamo e che avremmo voluto rientrasse nel corpo globale del decreto in conversione, tramite l'emendamento che abbiamo presentato e che, purtroppo, è stato bocciato. Noi l'abbiamo trasformato in un ordine del giorno, che, come lei sa, Presidente, è un indirizzo al Governo. È un indirizzo che noi vorremmo che il Governo seguisse per una serie di motivi, il primo fra i quali è quello del controllo della filiera alimentare, che è una filiera importante. L'abbiamo cercato di declinare in tutte le sue forme, durante questa giornata di dibattito e di votazione degli ordini del giorno, atteso che…

PRESIDENTE. Mi perdoni, onorevole Gemmato. Se magari facciamo meno rumore, riusciamo a fare esprimere l'onorevole Gemmato in maniera più tranquilla. Chi non è interessato può uscire, non si vota fino a domani, quindi, non c'è alcun vincolo a rimanere per forza in Aula. Scusi, onorevole, ma non riuscivo a sentirla io.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie Presidente, anzi la ringrazio doppiamente per questo suo intervento. Come dicevo, è importante la possibilità di designare i laboratori della gestione della qualità, perché vanno a impattare, in maniera positiva, sulle filiere della produzione, del controllo alimentare e della distribuzione. Non sfuggirà ai più che nel ciclo di vita di un uomo, come del resto, peraltro, di tutti gli animali carnivori e onnivori, ognuno di noi ingurgita tonnellate di cibo: tonnellate di cibo! Se, evidentemente, questo cibo non è controllato o, peggio ancora, è inquinato, contiene tossine, contiene anticrittogamici, contiene sostanze tossiche e nocive, tutto questo va a impattare, in modo importante, sulla nostra salute, partendo ovviamente da una infiammazione e, quindi, da una compromissione del tratto gastroenterico, fino ad arrivare allo sviluppo di patologie molto importanti. Quindi, un primo controllo di salute legato all'alimentazione viene declinato, sostanzialmente e praticamente, nell'istituzione di questi laboratori della gestione della qualità, che servono a tracciare, verificare e controllare la qualità dei prodotti alimentari. Lo ricordavo in un emendamento da me prodotto prima: in tossicologia, il concetto di cronicità è un concetto ben più grave rispetto ad un concetto acuto: cioè, se mi dovessi intossicare in un'unica soluzione di un elemento nocivo, ovviamente, sarebbe meno grave rispetto al fatto che io, tutti i giorni, per tutti i giorni della mia vita, magari assumo pane, pasta e carne inquinati, che, quindi, ripetutamente non fanno altro che portare all'interno del mio organismo sostanze nocive, che cronicamente vanno a determinare una malattia all'interno dell'organismo. Quindi, e concludo, Presidente, chiedo che questo emendamento - che, ripeto, è un atto di indirizzo al Governo, che noi avremmo voluto rientrasse all'interno dei suggerimenti emendativi e, quindi, diventasse immediatamente legge - quantomeno in deroga possa diventare un ordine del giorno, un atto di indirizzo, che possa poi, in decretazione successiva, diventare legge del nostro Stato.

PRESIDENTE. Chiedo a chi sta defluendo, di farlo in maniera silenziosa.

Ha chiesto di intervenire l'onorevole Albano, che illustrerà il suo ordine del giorno n. 9/2972-A/4.

LUCIA ALBANO (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo per illustrare questo ordine del giorno che ritengo piuttosto importante perché, oltre a parlare di sicurezza, mi dà la possibilità, mi dà modo di affrontare un tema complesso e importante: il tema del comparto pesca. Perché? Perché l'ordine del giorno, a fronte dei rischi per la salute dei cittadini italiani, in merito all'importazione dei prodotti ittici, impegna il Governo a valutare l'opportunità di - come si conviene a un ordine del giorno - approfondire i controlli rispetto alla qualità dei prodotti ittici, sia selvatici che da acquacultura, ma che sono di importazione da Paesi extra UE. Perché? Perché possono risultare contaminati rispetto a sostanze tossiche, in quanto, a livello internazionale, permangono tra i vari Stati diversità normative in merito ai controlli e, quindi, questi problemi possono ripercuotersi sulla salute dei cittadini italiani.

Ora, il tema del comparto ittico è un tema importante, uno dei temi portanti della nostra economia e la circostanza dell'illustrazione di questo ordine del giorno mi permette di affrontare alcune questioni relative ai problemi del comparto. Perché, vede, Presidente, con l'entrata in vigore del Regolamento 2019/1022, la Commissione europea ha previsto che per quest'anno, il 2021, ci sia una riduzione dello sforzo di pesca del 10 per cento, che si ripercuote poi negli anni successivi, fino ad arrivare al 30 per cento. Cosa vuol dire tutto ciò in termini di giornate di pesca? In termini di giornate di pesca, ci sarà una riduzione di attività che oscillerà tra le 20 giornate, per le imbarcazioni sotto i 12 metri, e le 39 per le imbarcazioni superiori ai 24 metri.

PRESIDENTE. Scusi, onorevole. Possiamo moderare un po' il volume della conversazione? Altrimenti, giustamente, l'onorevole Albano non riesce a farsi intendere da chi vuole ascoltare.

LUCIA ALBANO (FDI). Devo urlare, infatti, Presidente, chiedo scusa. Quindi, dicevo che il danno stimabile all'intera flotta italiana è di circa 2.500 euro giornalieri ad imbarcazione, senza considerare però l'effetto, che è un effetto domino, che scaturirà su tutta la filiera del comparto, sia per i marittimi imbarcati, sia per i collaboratori, per i mercati ittici, la cantieristica e tutta la filiera ittica.

Quindi, capiamo che c'è una necessità di perseguire politiche economiche e mirate alla salvaguardia degli ecosistemi marini, ma - e qui torno al merito dell'ordine del giorno - la stessa attenzione non è riservata all'indice di crescita riservato alle importazioni da Paesi terzi del pescato. Diamo qualche dato: dagli anni 2009 al 2017, il valore economico del pescato importato da Paesi extra UE è passato da 3,5 miliardi a quasi 6 miliardi, con un incremento di circa il 60 per cento in pochi anni. Questi dati ci dicono quanto fosse già complessa e profonda la sofferenza delle nostre imprese, delle imprese di pesca, prima della catastrofe pandemica; poi l'intervento comunitario ha ulteriormente creato problemi e dato un colpo di grazia al settore in termini di continuità e investimenti.

Sappiamo che è un settore che ha sempre avuto una qualità altissima del prodotto: il nostro pescato italiano è tra i più pregiati nel mondo. Quindi, noi chiediamo in questa sede un'ulteriore tutela per un settore importante, una tutela perché l'Italia subisce una sorta di dumping economico per una scelta che riduce le giornate di pesca, che ha subìto i danni della pandemia, per un settore che ha anche una mancanza di tutela per le zone esclusive - e concludo, Presidente - a tutela del mare italiano. Chiediamo che, soprattutto a livello europeo, il Governo italiano possa farsi portavoce e possa tutelare le esigenze del comparto pesca in Italia. Ci interessa, come sempre, tutelando anche la sicurezza del prodotto alimentare, tutelare e difendere i legittimi interessi delle imprese italiane e l'economia della Nazione.

PRESIDENTE. L'onorevole Foti ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno n. 9/2972-A/20.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, illustro l'ordine del giorno di cui è primo firmatario l'onorevole Lollobrigida e di cui sono cofirmatario, e mi permetto di fare una riflessione. Attraverso gli emendamenti a questo decreto-legge - lo torno a ripetere - l'impegno di Fratelli d'Italia è stato volto a cercare - inutilmente, atteso l'esito delle votazioni - di migliorare il testo. Noi riteniamo e abbiamo ritenuto, in questa nostra discussione, di richiamare sempre all'attenzione dei colleghi legislatori il fatto che, solo attraverso un sistema di sanzioni - siano esse penali o amministrative - degne di questo nome, si possa utilizzare quel criterio, che poi è alla base della soluzione di molti problemi e che si chiama prevenzione. Si tratta di prevenire, cioè scoraggiare, quelli che possono essere dei comportamenti che noi continueremo a ritenere - nonostante l'espressione possa sembrare un po' pesante - criminogeni.

Signor Presidente, noi non possiamo far finta di non sapere che questo provvedimento deve anche far fronte all'esterno ad un fenomeno che penalizza in modo inopinato il sistema produttivo italiano dell'agroalimentare, cioè l'Italian sounding. Quello che per noi è un fiore all'occhiello, cioè il nostro marchio agroalimentare, viene scimmiottato, viene reso quasi ridicolo, viene trasformato con interpretazioni, anche sotto il profilo materiale, più da operetta che da operai specializzati. Questo assalto alla produzione originale italiana è un assalto che costa qualcosa come 100 miliardi di euro all'anno al nostro sistema produttivo e industriale. Allora, proprio questo fenomeno, che si è andato a sviluppare nell'ultimo decennio con un aumento impressionante di prodotti che vengono scimmiottati - questa è l'unica parola che può essere correttamente utilizzata - è un vero e proprio assalto al sistema produttivo italiano, che noi intendiamo qui respingere con tutta la nostra forza, perché siamo vicini a quelle migliaia e migliaia di produttori che ogni giorno in Italia lavorano per mettere sul mercato dei prodotti di qualità e che non meritano, sicuramente, l'affronto che gli viene recato in molti Stati, dagli Stati Uniti, all'Australia, all'America Latina, attraverso prodotti che, anche sotto il profilo nominalistico, rappresentano una caricatura dei nostri prodotti. Pensate, quello che dovrebbe essere il Parmigiano Reggiano, lo chiamano parmesan; poi si inventano altri nomi per quanto riguarda il prosciutto, il prosciutto di Parma o il prosciutto San Daniele. Abbiamo una vasta gamma di settori sui quali si incide: i formaggi, la pasta, i sughi per pasta, le conserve di pomodoro, l'olio d'oliva, gli aceti. Pensate alle scimmiottature dell'aceto balsamico, un prodotto unico, prezioso per quanto riguarda la nostra cultura enogastronomica, che viene svillaneggiato sui filari dei supermercati, quasi fosse un prodotto da operetta. Allora, noi pensiamo che la “zottarella” tedesca o gli “spagheroni” olandesi non abbiano nulla da spartire con la tradizione italiana ed è per quello che la difesa dei marchi storici di interesse nazionale, già prevista per legge, noi riteniamo debba essere incrementata - e concludo - così come debbono essere sicuramente incrementate le agevolazioni ai consorzi nazionali per la tutela legale dei prodotti italiani, perché possono scimmiottare finché vogliono ma i nostri prodotti, i prodotti italiani, rimangono i migliori nel mondo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole Zucconi ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2972-A/12.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente. Anche questo ordine del giorno va nel filone adottato e scelto da Fratelli d'Italia nell'andare a portare delle modifiche migliorative al decreto stesso. Stamattina, in un intervento durato pochi secondi ma secondo me estremamente efficace, il collega Butti ha evidenziato qual è il problema di fondo di questa normativa. E' quella giustapposizione di un recente decreto legislativo del 2021 in materia di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento UE, che va ad abrogare le sanzioni in materia alimentari previste dalla legge del 1962, ma sicuramente le rende anche meno efficaci e meno severe. Questo lo abbiamo giudicato un errore ed ecco perché quasi tutti i nostri emendamenti sono stati volti a inasprire delle pene, tenendo in considerazione che, al di là del fatto e del rapporto che lega da sempre l'ambiente, l'uomo e il cibo di cui si nutre, ci sono anche dei risvolti economici di cui tenere conto. Tra le misure abrogate dal predetto decreto legislativo figurano sanzioni atte a punire la vendita di prodotti alimentari fabbricati con sostanze di qualità inferiore, in cattivo stato di conservazione, alterati, adulterati o, comunque, nocivi per la salute, o che contengono additivi e coloranti vietati, invasi da parassiti o contenenti fitofarmaci vietati, i quali costituiscono il 70 per cento dei reati alimentari. Qui noi dobbiamo fare una normativa certamente che accolga le direttive UE e dobbiamo superare una vecchia normativa che è del 1962, ma dobbiamo tutelare, nel contempo, la salute e gli interessi dell'economia italiana.

Come ricordava il collega Foti, in passato sono state fatte delle indagini: gli eventi legati al metanolo e al colorante 123 e ancora i danni economici che vengono arrecati all'Italia dal fenomeno dell'Italian sounding. Ecco, sono tutte questioni sulle quali certamente riflettere. Il pericolo poi è che, attraverso una globalizzazione, anche commerciale, si trovi in Italia la presenza di negozi stranieri che, evidentemente, spesso si sottraggono a controlli e, quindi, a sanzioni, per mille motivi anche di carattere fiscale, legati al registro delle imprese, e non soltanto per il fatto che svolgono la loro attività anche in ore notturne. Quindi, troviamo una concorrenza sleale, non perché straniera ma per le modalità attraverso le quali si possono andare a fare i controlli. Ci saremmo augurati che si fosse colta l'occasione, con un decreto come questo, di modificare anche i controlli che vengono fatti in Italia. Io vorrei ricordare che fra gli organismi che possono effettuare questo tipo di controllo ci sono le Capitanerie di porto, i NAS, i nuclei antisofisticazione, vari dipartimenti delle varie ASL, la Polizia annonaria, le unità forestali, la Guardia di finanza, l'Agenzia delle entrate, l'Agenzia delle dogane. Spesso, i controlli sanitari si sovrappongono fra loro dando a chi produce, oppure a chi fa pubblici esercizi, norme che contrastano. A volte, si ha una vista dell'ASL che dà indicazioni di abbattere un muro, di creare una porta, di creare un'uscita e, poi, la visita dei NAS, con un verbale, che ribalta queste indicazioni, mettendo in difficoltà. Soprattutto per quanto riguarda il fenomeno dei minimarket, a cui accennavo prima, questo ordine del giorno impegna il Governo a mettere in atto, per quanto di competenza, le necessarie iniziative normative per prevedere un nuovo quadro di controllo preventivo e di sanzioni più stringenti nei confronti dei minimarket attivi, tra le varie cose, anche nel commercio e nella somministrazione di prodotti e generi alimentari freschi e surgelati (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole Butti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2972-A/7.

ALESSIO BUTTI (FDI). Presidente, noi abbiamo pensato di scrivere questo ordine del giorno con un impegno al Governo molto ampio, per cercare di riscuoterne quanto meno il consenso. Il tema che intendiamo sottoporre al Governo e all'Aula è un tema molto serio, per certi versi frutto di un lockdown che è iniziato nel febbraio dello scorso anno. In effetti, il lockdown sta mutando il nostro modo di agire, il nostro modo di comportarci, il nostro modo anche di fare la spesa, stanno mutando le dinamiche economiche, stanno mutando anche quelle commerciali, pensiamo al boom del fatturato di Amazon, ad esempio, in questo anno e tre mesi. Il combinato disposto di questa metamorfosi in corso riguardo alle nostre abitudini, alle nostre tradizioni ma anche alle dinamiche economiche ha portato ad un aumento esponenziale del fenomeno della spesa online. Una pandemia mondiale, la spesa online e, aggiungerei per sdrammatizzare, lo scudetto all'Inter: ce l'avessero detto un anno e mezzo fa non ci avrebbe creduto nessuno (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Invece, oggi noi ci troviamo con lo scudetto all'Inter, con la popolazione, anche in età avanzata, che si è ormai adeguata alla spesa online e con una pandemia che stiamo, in modo difficoltoso, cercando di disciplinare e di controllare. Allora, ci sono dei numeri, dei dati su cui il Governo dovrebbe riflettere rispetto all'impegno del nostro ordine del giorno e adesso li enuncio. Noi chiediamo al Governo di porre particolare attenzione alla riorganizzazione del sistema agroalimentare, anche a livello europeo, facendo in modo che sia in grado di gestire quel salto tecnologico che è in corso. La spesa online in Italia oggi, dopo la pandemia, dopo un anno e tre mesi di emergenza sanitaria, vale due miliardi e mezzo di euro. L'87 per cento è dedicato al food, cioè al comparto alimentare. È evidente che la maggior parte dei servizi sia concentrata al Nord e nelle grandi città, per cui è altrettanto evidente che debba essere performante la digitalizzazione in tutto il Paese e deve essere vinto in via definitiva quel digital divide che caratterizza questa distanza tra Nord e Sud anche per questi motivi. È crollata un'altra tradizionale avversione, quella ai pagamenti digitali, che gli italiani nutrivano consapevolmente, e tutti i retailer si stanno adeguando a quella che è una trasformazione straordinaria in corso. Non è facile infatti - lo dicevo poco fa - coniugare la digitalizzazione con le risorse logistiche e distributive, perché anche chi si occupa della distribuzione dei prodotti, specie alimentari, dovrà tenere in conto questa trasformazione in corso. Pensate, ad esempio, alla gestione della temperatura controllata per il food, per gli alimenti; ne abbiamo parlato presentando e illustrando alcuni dei nostri emendamenti. Dalla questione della temperatura dosata vi è una conseguenza sull'igiene, sulla qualità e sulla freschezza dell'alimento. Ebbene, tutta questa macchina operativa, organizzativa e logistica deve essere messa nella condizione di affrontare questa evoluzione che è in corso. Quindi, noi speriamo - e concludo - che il Governo possa disciplinare un'evoluzione; ma attenzione, perché quando le evoluzioni di carattere sociale ed economico sono completate da quella tecnologica è sempre un problema. Quindi, questa è una transizione che va disciplinata e organizzata. Grazie Presidente, per la pazienza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole Deidda illustra il suo ordine del giorno n. 9/2972-A/38.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno riguarda il personale tecnico addetto ai servizi di vigilanza, igiene e prevenzione in servizio nelle ASL. Questo personale ha per legge anche la qualifica di ufficiale giudiziario ed è addetto ai controlli degli automezzi di trasporto degli alimenti e degli animali. Svolgono il loro lavoro benissimo, ma hanno un grande problema: se in un porto, se in una stazione di servizio, se in una città vanno a controllare un autoveicolo e questo veicolo è guidato da qualcuno che vuole scappare hanno difficoltà a fermare e a inseguire questo veicolo. Devono sempre rivolgersi alle Forze dell'ordine e molto spesso, purtroppo, non per volontà delle Forze dell'ordine - capita anche perché le Forze dell'ordine, giustamente, sono impegnate in altri servizi - si perde il soggetto da controllare o il soggetto che si voleva sanzionare per una condotta sicuramente scorretta e illegale. A questo proposito, quindi, noi chiediamo al Governo di impegnarsi a trovare una soluzione: o provare ad alleggerire il lavoro, cioè fare dei corsi per questi tecnici della prevenzione, insieme alle Forze dell'ordine, e dotarli di un sistema che permetta loro di bloccare la persona che con l'automezzo cerca di fuggire o cercare di affiancarli con le Forze dell'ordine. Di certo il loro grido d'aiuto - li abbiamo incontrati e ne abbiamo sentiti parecchi - riguarda tutta Italia ma soprattutto le città portuali e le città e le zone di confine. La difficoltà è che ci si trova davanti a persone che fuggono. Quindi, dobbiamo venire incontro a questi professionisti che svolgono il loro lavoro - ripeto - con grande professionalità.

A questo proposito chiediamo anche al Governo di impegnarsi a incontrarli e a sentire la loro voce. Si potrebbe dire che, forse, questo non sia un problema sentito: è un problema sentito, è un problema che loro fanno presente con molto doveroso rispetto e anche con grande amicizia alle Forze dell'ordine, con cui collaborano, ma chiedono di poter operare nel pieno potere per. alleggerire le Forze dell'ordine, così che non devono scegliere tra un servizio e l'altro. In molti casi e in molte città le nostre Forze dell'ordine hanno pochi mezzi e poco personale per occuparsi di tutto. Quindi, se in questo caso possiamo dare un aiuto sicuramente sarebbe una grande, grande mano. Quindi, corsi professionali, quindi un'agibilità professionale per fermare i malviventi e i criminali che cercano di portare cibi contraffatti e animali senza i relativi permessi; e, purtroppo, sappiamo quanti ne arrivano dall'Est europeo, dalle frontiere dell'Est e nelle isole. Quindi, dobbiamo cercare di fermare questo traffico (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole Trancassini ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2972-A/28.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Distratto rappresentante del Governo, la tipicità ci salverà, l'eccellenza italiana ci salverà - almeno questo è quello che Fratelli d'Italia pensa -, ma a due condizioni: la prima è che rispetto alla tipicità, all'eccellenza e al nostro made in Italy si abbia il coraggio di investire e per questo, Presidente, noi di Fratelli d'Italia abbiamo chiesto, in tutte le sedi, in Commissione e in Aula, al Presidente Conte ieri e al Presidente Draghi oggi, di inserire nel Recovery tutti quei fondi che venivano richiesti dal comparto agroalimentare e dal comparto agricolo per investire nei nostri prodotti, nelle nostre tipicità e soprattutto nei mercati, che avevano e hanno il compito di lanciarli e di difenderli. Questo è il primo requisito per pensare che la tipicità ci salverà.

Il secondo è se noi avremo finalmente il coraggio di tutelare le nostre tipicità. Vede, con questo ordine del giorno chiediamo sostanzialmente questo, ossia di difendere, con un quadro sanzionatorio efficace, una delle nostre tipicità maggiori, cioè l'olio extravergine d'oliva, un prodotto conosciuto a livello mondiale che noi non abbiamo il coraggio di difendere così come andrebbe fatto, con un quadro sanzionatorio efficace e colpendo tutte quelle manipolazioni e tutte quelle importazioni che a volte sanciscono la crisi di intere regioni e di interi comparti.

Noi conosciamo lo sforzo che fanno i nostri produttori di una tale eccellenza. Parlo dei nostri, parlo dei produttori dell'olio della Sabina, un'eccellenza nazionale insieme a tante altre eccellenze regionali. Sappiamo dello sforzo di avere una produzione di qualità, che significa rispettare determinati standard: bisogna rispettare norme complicate e complesse, inseguire anche la burocrazia per avere poi tutte quelle certificazioni che finalmente permettono al tuo olio di andare sul mercato ed essere non soltanto uno straordinario prodotto di qualità ma anche un prodotto che ha dietro di sé una filiera che ne garantisce la qualità, l'autenticità e anche la salubrità (peccato che tutto questo non avviene per tanto olio che noi importiamo). Quindi, i nostri produttori non solo fanno fronte a queste incombenze, ma combattono anche le gelate e la Xylella. Insomma, si misurano con un quadro veramente complesso che li rende assolutamente non competitivi rispetto all'olio della Spagna, del Maghreb, della Tunisia, del Marocco, che entra in Italia e viene commercializzato da multinazionali che utilizzano marchi nazionali. Attraverso dei marchi nazionali vengono veicolati sul nostro mercato oli non italiani, che non hanno i nostri standard di qualità, a prezzi che sono stracciati e che rendono non competitivo il mercato per i nostri produttori.

Ecco, con questo ordine del giorno - lo chiedo alla distratta rappresentante del Governo - noi chiediamo, appunto, che venga… no, ho soltanto richiamato la sua attenzione e l'ho fatto senza sottolineare che stava al telefono, quindi, voglio dire, abbia pazienza. Le chiedo, visto che ancora non ha deciso e non abbiamo ancora il suo parere sugli ordini del giorno, di avere attenzione nei confronti di questo ordine del giorno, che chiede, senza se e senza ma, di impegnarsi per avere un quadro sanzionatorio finalmente efficace su questa piaga, che riguarda, appunto, il fatto che le nostre aziende che producono olio si misurano con mercati che non rispettano i nostri standard di qualità (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole Prisco ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2972-A/25.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno è molto importante per Fratelli d'Italia e dovrebbe esserlo per tutto il Parlamento, un ordine del giorno a prima firma della presidente Giorgia Meloni, di cui sono cofirmatario, che ripone il tema del “nutri-score” all'attenzione di questo Parlamento, come oggi noi discutiamo il ripristino di sanzioni penali ed amministrative a tutela della salute dei consumatori. Come sappiamo, ovviamente, in quest'Aula, l'Unione europea, con il regolamento n. 1166 del 2011, ha correttamente imposto l'etichettatura alimentare con la relativa tabella nutrizionale, per, poi, nel 2016, inserire anche i livelli di contenuto calorico dei grassi, degli zuccheri, eccetera, cose che conosciamo. Ma nel Piano di azione strategica che dovrebbe essere portato a termine entro il 2022, l'Unione europea vorrebbe introdurre l'etichettatura nutrizionale armonizzata ed obbligatoria, appunto il nutrì “nutri-score”, cioè una classificazione a semaforo, con colori differenti, che sia volta a limitare il consumo di prodotti con contenuto di sale, di zuccheri e di grassi.

Tutti noi sappiamo, perché penso che siamo persone, soprattutto, di buonsenso, senza scomodare gli illustri nutrizionisti, che si sono, tra l'altro, espressi negativamente sul punto, è evidente che non va visto il contenuto del singolo prodotto, ma l'alimentazione nel suo complesso, perché solamente da un'alimentazione varia e bilanciata si può avere una corretta alimentazione. Non sfugge neanche a nessuno che questo tipo di scelta penalizzi i prodotti della filiera agroalimentare italiana, una eccellenza del nostro sistema produttivo nazionale e la stessa UE, che vuole adottare un modello di proprietà di un'agenzia francese che, come ho appena detto, penalizza il sistema produttivo nazionale, oggi consente la possibilità di inserire tra gli alimenti gli insetti. Beh, dico tre indizi fanno una prova, a casa mia. E nonostante questa Camera si sia espressa sulla mozione che Fratelli d'Italia ha posto con forza contro l'adozione di questo sistema di etichettamento, è evidente che la domanda nasce spontanea: quanto ancora dobbiamo aspettare, quanto l'Italia debba aspettare perché vi sia un Governo italiano che difenda i prodotti, i marchi, i produttori, le imprese, il lavoro dell'Italia e degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)?

È per questo che, con questo ordine del giorno, chiediamo al Governo di attivare tutti gli strumenti a contrasto di questo sistema, dell'adozione del “nutri-score” e chiediamo un modello diverso che tuteli e valorizzi anche i prodotti italiani, non solo perché questo riguarda l'identità dell'Italia, non solo perché questo riguarda il lavoro degli italiani, di molti milioni di italiani, di molte migliaia di imprese italiane, ma perché, soprattutto, dalla qualità del prodotto, di cui fortunatamente siamo ricchi, dipende anche la salute dei nostri cittadini, dei nostri figli e, perché no, se si utilizzano i prodotti italiani e la dieta bilanciata italiana, anche dei nostri amici europei (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole Bellucci ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2972-A/14.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Fratelli d'Italia ha seguito questo provvedimento in maniera costante, puntuale e lo ha fatto perché il settore agroalimentare è il pilastro della nostra Italia. In Italia abbiamo un settore agroalimentare che offre posti di lavoro a 4 milioni di occupati, è caratterizzato da 40 mila aziende agricole, è al secondo posto in Europa per incidenza sul PIL, con una percentuale del 3,8; supera, quindi, sia la Germania che la Francia; l'Italia è soltanto successiva alla Spagna. Il settore agroalimentare è ciò che ha retto durante questa pandemia, con una perdita soltanto dell'1 per cento rispetto, invece, a una perdita generale che, in Italia, ha visto una drammatica inflessione, pari all'11,5 per cento. E, allora, quello che è un settore certamente strategico, un settore che, nel made in Italy e, quindi, nelle “quattro A”, si trova al primo posto, supera il settore dell'automazione, ma anche dell'arredamento, anche dell'abbigliamento.

Questi sono solo alcuni numeri che pongono all'attenzione di tutti un'evidenza che non è confutabile, ossia il fatto che il settore agroalimentare deve essere difeso, tutelato, promosso dalle nostre istituzioni. Il made in Italy è qualcosa che ci contraddistingue e, per quanto possano imitare i nostri prodotti tipici attraverso dei nomignoli - che sono una vergogna essi stessi - non potrà mai essere uguagliato il bene più prezioso che abbiamo, come il nostro cibo. Quindi, nessuno potrà eguagliare il nostro olio extravergine d'oliva, il nostro parmigiano, la nostra pasta, le nostre verdure, la nostra frutta, quella dieta mediterranea che è segno anche di protezione della salute e che ci rende inimitabili nel mondo.

È per queste ragioni che Fratelli d'Italia ha proposto gli emendamenti che, invece, voi avete bocciato: per difendere il settore agroalimentare e per arrivare alla votazione e, quindi, all'approvazione di un provvedimento che potesse essere il migliore, che potesse essere degno di quel settore che ci rende unici nel mondo e questo non è soltanto legato al nostro cibo, alla nostra salute, ma anche alla protezione del nostro paesaggio. Che cosa ne sarebbe dell'Italia, se togliessimo quelle bellissime colline che vengono adornate dagli uliveti? Che cosa ne sarebbe dei nostri paesaggi, se venissero a mancare gli ulivi? Che cosa ne sarebbe dei nostri paesaggi, se venissero a mancare quelle bellissime fattorie che sono tipiche della stragrande maggioranza dei nostri territori e, certamente, di tutte le regioni?

È, a fronte di questo, che noi chiedevamo l'approvazione dei nostri emendamenti e ora siamo arrivati agli ordini del giorno come ultimo tentativo che abbiamo per proteggere questo bene prezioso, che è un bene di noi tutti. E, allora, con questo ordine del giorno, chiedevamo di introdurre, tra i professionisti che si occupano di svolgere gli accertamenti e, quindi, di proteggere questo settore alimentare, il tecnologo alimentare, come persona deputata a poter fare il proprio lavoro nel migliore dei modi. Abbiamo proposto un emendamento in tal senso che avete bocciato in maniera incomprensibile e ci riproviamo almeno con un ordine del giorno. Sappiamo che un ordine del giorno vale ben poca cosa, soprattutto, in questa legislatura e, soprattutto, attraverso questi Governi che si sono succeduti, perché, anche quando accogliete gli ordini del giorno di Fratelli d'Italia, poi rimangono lettera morta, cioè non li attuate. Speriamo che in questo caso voi lo possiate approvare, ma soprattutto possiamo sperare, e vogliamo sperare che voi possiate difendere il settore agroalimentare, come dovete fare per dargli rispetto, il giusto rispetto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. L'onorevole Rizzetto ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/2972-A/1.

WALTER RIZZETTO (FDI). La ringrazio, Presidente. Sottosegretario, brevemente rispetto all'ordine del giorno di Fratelli d'Italia, che porta in seno la mia prima firma, vorrei ricordare al sottosegretario dei passaggi politici che si sono vissuti anche negli ultimi giorni, nelle ultime settimane, con l'espressione da parte di molti partiti politici sul cosiddetto tema del benessere animale. Il benessere animale è legato a doppio mandato, rispetto ed in pancia al provvedimento che oggi andiamo a valutare e a scrutare. L'animale è stato definito, giustamente, come essere senziente. Tra l'altro, il maltrattamento degli animali oramai, sulla scorta anche di quanto affermato dalla collega Bellucci, che mi ha appena preceduto, è indicativo della personalità di coloro che applicano questi maltrattamenti. Lo stesso Trattato di Lisbona, all'articolo 13, tiene conto delle esigenze in materia rispetto al benessere animale. Ebbene, il mancato rispetto di condizioni di benessere può avere come conseguenza negli animali, tra l'altro, una maggiore predisposizione alle malattie trasmissibili; guarda caso, parliamo di malattie trasmissibili quando siamo purtroppo ancora nel mezzo di questa maledetta pandemia che sta attanagliando tutto il mondo. Sottosegretario, oramai l'Europa, il mondo costituiscono un pianeta, anche rispetto ai mercati, completamente globalizzato, e se è vero che in alcuni Stati d'Europa - magari non in tutti, attenzione - ci sono attenzioni molto importanti rispetto al benessere animale, è altrettanto vero che dall'altra parte del mondo, ad esempio, questo tipo di struttura, anche mentale, non viene perlomeno presa in considerazione, tanto è vero che è molto probabile che questa pandemia, Presidente, e studi scientifici sembra lo dimostrino, sia nata, sia scaturita effettivamente da un eccesso di non benessere animale, cioè dal fatto che molti animali, ad esempio nei mercati, entrano in contatto, in condizioni assolutamente impietose, l'un l'altro ed effettivamente si scambiano i virus. A tal proposito, l'autorità europea per la sicurezza alimentare afferma che circa il 75 per cento - 75 per cento - delle nuove malattie infettive che hanno colpito l'uomo negli ultimi dieci anni è stato trasmesso da animali - o da prodotti di origine animale - spesso maltrattati. Allora, chiediamo, con questo ordine del giorno, di impegnare il Governo affinché, in sede legislativa ed in seconda battuta evidentemente rispetto al codice penale, si vadano ad aumentare le sanzioni amministrative e le pene qualora si vada a configurare un illecito penale nel caso in cui gli animali siano tenuti con misure che non assicurino loro condizioni di salute, e quindi contrastando azioni che inutilmente provocano loro dolore, sofferenze e lesioni.

Presidente, ritengo che dovremo arrivare presto a questo obiettivo, dopo molto tempo; è una battaglia di civiltà, senza ledere sicuramente coloro che fanno determinate scelte alimentari; ognuno fa quello che vuole rispetto alle sue scelte alimentari, non siamo sicuramente noi, oggi, a dire questo, anche se, sotto questo punto di vista, un'alimentazione più sana potrebbe anche portare, anzi sicuramente porterebbe dei vantaggi in termini di spesa sanitaria da oggi ai prossimi cinquanta o cento anni. Però, Presidente, rispetto al tema animali e maltrattamento, in seno a questo tipo di provvedimento, ritengo che almeno un ordine del giorno possa essere concesso e che sia un buon viatico per la politica e per tutti i partiti che hanno parlato di benessere animale e inasprimento delle pene rispetto al maltrattamento degli stessi. Per una volta tanto ritengo che il Governo possa esprimere un parere ampiamente favorevole, senza rimodulazioni ed altro. Ci aspettiamo - sotto questo punto di vista, che non è un punto di vista fatto di bandiere politiche - un'ampia convergenza di tutto il Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Si è così conclusa l'illustrazione degli ordini del giorno.

Poiché la rappresentante del Governo ha comunicato per le vie brevi di non essere in grado di esprimere il parere sugli ordini del giorno questa sera, interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di domani alle 9,30, a partire proprio dall'espressione del parere da parte del Governo.

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverto che, secondo le intese intercorse tra i gruppi, il seguito della discussione delle mozioni in materia di infrastrutture digitali efficienti e sicure per la conservazione e l'utilizzo dei dati della pubblica amministrazione è rinviato alla prossima settimana e non sarà pertanto iscritto all'ordine del giorno delle sedute della settimana corrente.

Convocazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori.

PRESIDENTE. Comunico che, d'intesa con la Presidente del Senato, la seduta costitutiva della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori, già prevista per mercoledì 5 maggio 2021 alle ore 9, è convocata per giovedì 13 maggio 2021 alle ore 9 presso la sede di Palazzo San Macuto.

Convocazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi.

PRESIDENTE. Comunico che la seduta costitutiva della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi, già prevista per giovedì 6 maggio 2021 alle ore 9, è convocata per giovedì 13 maggio 2021 alle ore 14 presso la sede di Palazzo San Macuto.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Onorevole Foti ha chiesto di intervenire?

TOMMASO FOTI (FDI). Per trenta secondi, sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Prego, onorevole Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Io voglio fare soltanto osservare che quando, giustamente, si parla di intese tra i gruppi, non è che le intese tra i gruppi si cambiano in corso d'opera (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Noi abbiamo correttamente fatto presente che avremmo sviluppato un numero limitato di illustrazioni degli ordini del giorno per avere il parere dal Governo, anche perché domani mattina sarebbe stato più facile saperci regolare per quanto riguarda le dichiarazioni di voto; così non è stato. Però, una volta passa, la seconda, poi, può anche non passare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire, sempre sull'ordine dei lavori, l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). La ringrazio, Presidente. Per il suo tramite, vorrei rispondere all'onorevole Foti. Le intese tra i gruppi sono intese tra i gruppi, che noi onoriamo. Se il Governo ha dei problemi per esprimere i pareri, non c'entrano i gruppi, onorevole Foti. Noi abbiamo stipulato un patto tra i gruppi, come lei ha testé detto e tale patto rimane; non era un patto con il Governo, non possiamo farci niente.

TOMMASO FOTI (FDI). Non è così! Il Presidente ha detto delle cose ben precise: che alla fine il Governo avrebbe espresso i pareri.

PRESIDENTE. Purtroppo, onorevole Foti, il Governo non ce l'ha fatta. Diciamo che, come ha detto lei giustamente, per questa volta vediamo di… Però, insomma, cercheremo di essere più precisi.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta. Ha chiesto di parlare l'onorevole Sarro. Ne ha facoltà.

CARLO SARRO (FI). Grazie, Presidente. Ancora oggi i maggiori quotidiani nazionali, più in generale, tutti gli organi di informazione riportano le rivelazioni o comunque stralci di dichiarazioni acquisite nel corso delle deposizioni rese da un indagato eccellente che coinvolgono e investono importanti organi della magistratura, importanti uffici e soprattutto esponenti e personalità di primissimo piano del mondo giudiziario. Questa vicenda, dai tratti davvero sconcertanti, condita un po' da tutti quelli che sono gli ingredienti che hanno accompagnato le storie più raccapriccianti della nostra Repubblica, da logge coperte, ad azioni di dossieraggio, alla raccolta di documenti riservati, alla azione di pilotare la distribuzione di queste informazioni a vari organi di stampa, impone - credo - una riflessione seria, perché il discredito e il nocumento al prestigio della magistratura si accrescono, ma si accresce soprattutto il disorientamento, la sfiducia, la confusione, e anche un allarme e la preoccupazione nell'opinione pubblica. Sappiamo che domani - e concludo, Presidente - dovrebbe partire materialmente, dovrebbe avere avvio la valutazione del disegno di legge relativo alla istituzione di una Commissione di inchiesta deputata appunto a investigare, nei suoi rapporti, tra magistratura politica, ma, più in generale, sull'andamento della magistratura e auspichiamo che questo lavoro, superate le diffidenze e le preoccupazioni espresse da alcuni settori del Parlamento, possa procedere. Il Paese ha bisogno di chiarezza e di conoscere davvero come stanno le cose e quali accorgimenti e correttivi devono essere apportati per restituire alla magistratura e all'esercizio della funzione giurisdizionale quella credibilità e quella autorevolezza che sono indispensabili in ogni Paese civile (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Del Sesto. Ne ha facoltà.

MARGHERITA DEL SESTO (M5S). Signor Presidente, onorevoli colleghi, poche ore fa alcuni organi di stampa hanno diffuso la notizia di un eccezionale ritrovamento di opere d'arte a Napoli, nei sotterranei di Castel Nuovo. Esso si sarebbe verificato casualmente lo scorso 1° dicembre a seguito dei sopralluoghi effettuati per valutare i danni causati dalle abbondanti piogge delle settimane precedenti. Durante l'ispezione sono stati individuati alcuni locali ubicati sotto il piano di calpestio del cortile, nei quali sono state ritrovate accatastate circa 400 opere d'arte, databili tra il XIV e il XVIII secolo; opere abbandonate da diversi decenni al più profondo degrado e gravemente deteriorate da umidità e muffe.

Tra i dipinti ritrovati figura anche un quadro di grandi dimensioni raffigurante una Madonna del Rosario e santi domenicani di Luca Giordano, uno dei maggiori artisti del Seicento italiano. Sembra, inoltre, che siano stati ritrovati anche i quadri di altri importanti autori, quali Francesco De Mura, Paolo De Matteis e Jacopo Cestaro, per citarne solo alcuni. Inspiegabilmente, però, la notizia del ritrovamento si è diffusa solo quattro mesi dopo, a seguito della pubblicazione, poche ore fa, di una delibera di giunta comunale recante sommarie informazioni sulla scoperta delle opere e i primi provvedimenti urgenti da adottare per la loro messa in sicurezza. Nella delibera si avanza l'ipotesi che le opere siano state prelevate dal comune di Napoli, d'intesa con la competente soprintendenza ai beni artistici, da molti edifici ex IPAB, a seguito dei danni inflitti dal terremoto del 1980, per salvarle dalla distruzione, dal degrado, dal vandalismo e dai furti.

Signor Presidente, allora mi chiedo: ma come è possibile che in soli quarant'anni questo patrimonio inestimabile di opere d'arte sia stato totalmente dimenticato? All'epoca fu redatto un inventario delle opere depositate a Castel Nuovo? Tale inventario, difatti, consentirebbe di valutare anche se nel corso degli anni si siano verificati furti o sottrazioni indebite. Bisognerà far chiarezza quanto prima su quanto avvenuto, sia per accertare eventuali responsabilità, sia per poter programmare gli interventi da effettuare. A tal proposito, mi riservo di presentare nelle prossime ore un'interrogazione ai Ministri competenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Giglio Vigna. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Presidente, era il 4 maggio 1949, scompariva nel cielo sopra Torino la squadra del Grande Torino (Applausi). Era la tragedia di Superga: Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Roger Revelli Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Romualdo Maroso, Danilo Martelli; naturalmente, Valentino Mazzola, il capitano; Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti e Julius Schubert. Con loro, sul volo, giornalisti ed equipaggio, che non posso ricordare per ragioni di tempo, Presidente, ma il ricordo va anche a loro. Indro Montanelli scrisse: gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. Così, i ragazzi crederanno che il Torino non è morto, è soltanto in trasferta (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Baldini, che non vedo: si intende che vi abbia rinunciato.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Ciampi. Ne ha facoltà.

LUCIA CIAMPI (PD). Grazie, Presidente. Stamani è venuto meno, per un malore improvviso, Luciano Modica, il professor Luciano Modica. È stato un grande uomo di scienza, un uomo di cultura, un intellettuale coraggioso e illuminato, che ha vissuto il suo impegno come studioso, come insegnante e guida dell'Università di Pisa, e anche come uomo politico. Ha ricoperto il ruolo di rettore, di presidente della CRUI; parlamentare, sottosegretario del Ministero della Pubblica istruzione, presidente dell'Accademia delle belle arti di Firenze. Ha svolto come un servizio alla comunità civile una parte essenziale della sua vita con grande dedizione.

Ha avviato nell'ateneo pisano una coraggiosa stagione di riforme, perché l'università è stata il suo grande, costante e appassionato impegno. Il suo amore per questa istituzione è stato costante. Per Pisa è stato un punto di riferimento; Pisa che è una città piccola, ma non provinciale, una città protagonista molto vitale. Oggi, per me e per molti, è un giorno molto triste. La città di Pisa e il Paese perdono un grande uomo, un maestro, per me un amico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). Grazie, Presidente. Mi rivolgo a lei, Presidente, ma è come se evidentemente mi rivolgessi a tutta l'Aula. È mancata, è morta Luana D'Orazio, a Prato, una ragazza di ventidue anni. Una ragazza di ventidue anni morta lavorando, guarda caso proprio qualche ora dopo il 1° maggio, la festa dei lavoratori, impigliata in un rullo di un macchinario tessile, Presidente, quasi come fossimo ancora ai tempi del Medioevo, laddove effettivamente probabilmente c'erano più incidenti.

Nel 2020, Presidente, ci sono stati segnalati e denunciati - oltre ai non denunciati - oltre 554 mila incidenti sul lavoro, di cui circa 1.300 con esito mortale. Noi chiediamo, Presidente, a tutti i colleghi - e non ne facciamo una questione anche in questo caso di bandiere politiche - chiediamo al Ministro Orlando, chiediamo al Ministro del Lavoro, chiediamo all'Esecutivo, chiediamo a tutti i colleghi e colleghe di buona volontà, affinché ci si adoperi in questa legislatura subito, immediatamente, già dalle prossime ore, rispetto ad un qualcosa di più, che si deve fare sulla sicurezza del lavoro nel nostro Paese. Serve un qualcosa, Presidente, di straordinario. Serve un qualcosa di più. Chiamatelo un piano, chiamatelo un tavolo, chiamatelo una legge quadro: serve fare qualcosa in più, affinché non possa più accadere che una madre di ventidue anni muoia stritolata da un rullo.

Luana D'Orazio è stata sola in quel momento, nell'affrontare il suo lavoro. È stata purtroppo sola, nel momento della morte e nel momento di affrontare la sua tragedia. Lascia - e chiudo Presidente, ringraziandola – da solo un bimbo, se non ricordo male, di quattro o cinque anni, che evidentemente ricorderà la madre nei prossimi anni, se e quando e cosa ricorderà della madre, ma io spero proprio di sì, come la figura di una lavoratrice caduta sul proprio luogo di lavoro.

Il lavoro deve tornare ad essere un luogo sicuro, il lavoro deve continuare e tornare ad essere, Presidente, una custodia per tutte le nostre lavoratrici e per tutti i nostri lavoratori. Impegniamoci affinché il Parlamento faccia qualcosa e lo faccia alla svelta (Applausi).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Ferri. Ne ha facoltà.

COSIMO MARIA FERRI (IV). Grazie, Presidente. Voglio portare in quest'Aula la voce di Simonetta Filippini e di Enzo Galli, una coppia di Campi Bisenzio, che attualmente si trova a Nuova Delhi, in India. La signora - molti di noi hanno ascoltato la voce di Simonetta Filippini via WhatsApp - si trova ricoverata in quanto positiva al COVID: il dramma di una madre. Sono lì Enzo Galli e Simonetta Filippini per abbracciare Mariam Gemma, una bimba di due anni. La stampa ne ha parlato e voglio riportare in quest'Aula la loro voce straziante, disperata, di persone isolate e preoccupate, perché non sanno come rientrare in Italia e devono rispettare i protocolli che ci sono in India.

Quindi, c'è un tema anche dell'Europa con gli altri Paesi, per capire come rendere efficaci questi protocolli, un problema sia europeo che nazionale di tutelare queste coppie di genitori che sono andate in India per adottare una bimba, per coronare un sogno, per realizzare un dono bellissimo. Quindi, con quello che c'è dietro alle adozioni internazionali in burocrazia, in tempi di attesa, poter coronare questo sogno e poi trovarsi bloccati: noi chiediamo e abbiamo sollecitato anche il Governo, e ringrazio la Ministra Bonetti e anche il Ministro degli Affari esteri, che si stanno occupando di questo caso, che va risolto al più presto per consentire a questa mamma di rientrare.

Tra l'altro, è stato organizzato già un volo Boeing per far rientrare 23 persone positive allo Spallanzani, per valutare la variante indiana del COVID. Allora, perché non organizzare un volo dell'Aeronautica e portare questi nostri connazionali? Sono 70 italiani che si trovano in India per motivi legati alle adozioni internazionali, sono bloccati lì e vogliono rientrare. Quindi, facciamo sentire la vicinanza del Paese a queste coppie, a questi genitori, e facciamoli rientrare in sicurezza, tutelando la salute di tutti e ridando il sorriso...

PRESIDENTE. Grazie. Sono così conclusi gli interventi fine seduta.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 5 maggio 2021 - Ore 9,30:

(ore 9,30 e ore 16)

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 42, recante misure urgenti sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare. (C. 2972-A​)

Relatori: CONTE, per la II Commissione; RUGGIERO, per la XII Commissione.

2. Seguito della discussione delle mozioni Bitonci, Boccia, Martinciglio, Pettarin, Librandi, Pastorino, Angiola ed altri n. 1-00413, Lollobrigida ed altri n. 1-00463 e Trano ed altri n. 1-00465 concernenti iniziative di competenza in relazione al nuovo quadro normativo in materia di inadempienza bancaria e crediti deteriorati .

3. Seguito della discussione delle mozioni Lollobrigida ed altri n. 1-00469, Davide Crippa, Molinari, Serracchiani, Occhiuto, Boschi, Fornaro, Schullian, Silli, Lapia, Lupi, Magi e Tasso n. 1-00476 e Maniero ed altri n. 1-00478 concernenti iniziative per il rilancio economico e produttivo della Nazione .

4. Seguito della discussione della mozione Novelli, Panizzut, Noja, D'Arrando, Lepri, De Lorenzo, Rospi, Gebhard ed altri n. 1-00212 concernente iniziative volte al superamento delle barriere architettoniche .

5. Discussione della Relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento penale nei confronti di Fabio Porta (deputato all'epoca dei fatti). (Doc. IV-ter, n. 15-A)

Relatore: PETTAZZI.

6. Seguito della discussione della mozione Trizzino, Boldi, Carnevali, Sportiello, Bagnasco, Noja, Stumpo, Lapia, Silli, Schullian, Magi, Tasso ed altri n. 1-00397 concernente iniziative in materia di cure palliative, nel contesto dell'emergenza pandemica da COVID-19 .

(ore 15)

7. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata .

La seduta termina alle 19,55.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 10 il deputato Enrico Borghi ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 15 la deputata Bilotti ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nelle votazioni nn. 17 e 18 il deputato Zicchieri ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 2972-A - art. agg. 1.0152 386 382 4 192 35 347 86 Resp.
2 Nominale art. agg. 1.0153 404 399 5 200 36 363 85 Resp.
3 Nominale art. agg. 1.0154 401 392 9 197 37 355 82 Resp.
4 Nominale art. agg. 1.0119 398 388 10 195 37 351 82 Resp.
5 Nominale art. agg. 1.0115 400 387 13 194 36 351 81 Resp.
6 Nominale art. agg. 1.0110 394 386 8 194 31 355 80 Resp.
7 Nominale art. agg. 1.0129 406 396 10 199 26 370 80 Resp.
8 Nominale art. agg. 1.0125 397 386 11 194 32 354 80 Resp.
9 Nominale art. agg. 1.0120 403 394 9 198 34 360 80 Resp.
10 Nominale art. agg. 1.0109 418 410 8 206 35 375 80 Resp.
11 Nominale art. agg. 1.0104 425 415 10 208 36 379 80 Resp.
12 Nominale art. agg. 1.0100 437 427 10 214 37 390 80 Resp.
13 Nominale art. agg. 1.0139 439 427 12 214 36 391 79 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 18)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale art. agg. 1.0135 445 434 11 218 40 394 79 Resp.
15 Nominale art. agg. 1.0130 438 429 9 215 37 392 79 Resp.
16 Nominale art. agg. 1.0150 426 419 7 210 35 384 79 Resp.
17 Nominale art. agg. 1.0140 n.f. 424 419 5 210 37 382 79 Resp.
18 Nominale art. agg. 1-bis.0100 n.f. 426 420 6 211 37 383 79 Resp.