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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 465 di martedì 9 marzo 2021

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

La seduta comincia alle 11,05.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

AZZURRA PIA MARIA CANCELLERI, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bergamini, Chiazzese, Daga, Delmastro Delle Vedove, Luigi Di Maio, Gallinella, Gebhard, Lupi, Magi, Melilli, Nesci, Ribolla, Salafia, Schullian, Scoma, Silli e Tasso sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente 89, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 11,10).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sull'ordine dei lavori, il deputato Francesco Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo per sottolineare una questione che in queste ore, come tante altre, è divenuta sempre più impellente, che riguarda il mondo dello sport. Noi crediamo che sia necessario dare un punto di riferimento a un mondo che rappresenta l'attività di milioni di italiani, sia come attività attiva sia come attività imprenditoriale. Io credo - lo dico alla sottosegretaria Malpezzi - che è particolarmente importante riuscire a capire che punto di riferimento riuscire a dare a questo mondo, che oggi manifesterà in una manifestazione che è intitolata “Sport è salute”. Io credo che sia un'affermazione ovvia, banale. Allora, in un momento come questo, di emergenza sanitaria, è utile che ci siano centinaia e centinaia di impianti sportivi e palestre chiuse? È utile? È necessario? È indispensabile? Oppure, con attenti protocolli, probabilmente si possono riaprire in sicurezza, senza lavarsi le mani di tutti quelli che in questo comparto lavorano e di tutti quelli che si mantengono in salute, facendo attività sportiva?

E allora, se noi abbiamo avuto l'insulto all'Italia di un Ministro come Spadafora, che è riuscito, andando via dal Ministero, a dire che lui era diventato Ministro dello Sport senza saperne nulla di quella materia, beh, oggi stiamo toccando il fondo, perché nemmeno si riesce a conferire la delega allo sport a qualcuno all'interno del Governo, che si occupi di questa attività specifica.

Sono centinaia di migliaia coloro che lavorano grazie allo sport; sono milioni quelli che intendono mantenersi in salute, facendo quella attività, e formarsi, perché mens sana in corpore sano è una affermazione che qualche migliaio di anni fa i latini sostenevano, i Romani sostenevano, per definire quella che è una attività dell'uomo, che permette di mantenersi in salute e attivi, riflettere, pensare, riuscire ad essere lucidi, in un momento nel quale - lo ha sottolineato il Presidente Draghi più volte -, accanto alla pandemia, che colpisce dal punto di vista sanitario in maniera specifica, c'è tutto un contorno di depressioni: è aumentato l'uso di ansiolitici, è una criticità che va sottolineata. Allora, io credo che immaginare la possibilità di riaprire le attività all'interno dei centri sportivi in sicurezza, con protocolli precisi, che garantiscano chi è al loro interno, sia una priorità in questa Nazione, che deve essere sottolineata anche con l'immediato conferimento delle deleghe.

E, allora, sull'ordine dei lavori, io chiedo oggi che chi si occupa in questo momento di sport a nome del Governo, a cominciare ovviamente dal Presidente del Consiglio che ha attualmente la delega in suo possesso, deleghi o venga direttamente ad informare la Nazione, in questo Parlamento, su qual è lo stato di questo comparto, quali ristori immediati possono essere assegnati a quelle imprese che stanno chiudendo, quelle che rischieranno di non riaprire in futuro e quelle che possono essere messe in sicurezza, per garantire, invece, un'attività che deve essere garantita ai cittadini, agli imprenditori e a quelli che vi lavorano.

Quindi, la solidarietà massima di Fratelli d'Italia, del nostro gruppo, a questo sport, sapendo che questo indirizzo è condiviso dalla maggior parte delle forze politiche in questo Parlamento. Però, sarebbe utile sottolinearlo con atti concreti, che, invece, purtroppo, sono assenti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - I deputati del gruppo Fratelli d'Italia espongono cartelli recanti la scritta: “Lo sport è salute. Non si chiude un luogo che aiuta a stare bene”).

PRESIDENTE. Tenete giù i cartelli, per cortesia. Giù i cartelli! Invito i commessi e i questori a intervenire (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito del Presidente). Ci siamo?

Non essendo ancora decorso il termine di preavviso di venti minuti, previsto per le votazioni con il procedimento elettronico, sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 11,30.

La seduta, sospesa alle 11,15, è ripresa alle 11,35.

Seguito della discussione del disegno di legge: S. 2066 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2, recante ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 e di svolgimento delle elezioni per l'anno 2021 (Approvato dal Senato) (A.C. 2921​).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 2921: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2, recante ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 e di svolgimento delle elezioni per l'anno 2021.

Ricordo che è stata presentata la questione pregiudiziale Lollobrigida ed altri n. 1 (Vedi l'allegato A).

(Esame di una questione pregiudiziale – A.C. 2921​)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame della questione pregiudiziale Lollobrigida ed altri n. 1 (Vedi l'allegato A).

Avverto che, a norma del comma 3 dell'articolo 40 del Regolamento, la questione pregiudiziale può essere illustrata per non più di dieci minuti da uno solo dei proponenti. Potrà altresì intervenire un deputato per ognuno degli altri gruppi per non più di cinque minuti.

Il deputato Tommaso Foti ha facoltà di illustrare la questione pregiudiziale n. 1.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, signor rappresentante del Governo e colleghi, se alle parole seguissero i fatti, questa pregiudiziale, che illustro a nome del gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia, sarebbe votata in modo favorevole all'unanimità, perché questa pregiudiziale mette il dito nella piaga di temi sui quali il Parlamento si è già pronunciato e si è pronunciato in modo chiaro, a partire dall'ordine del giorno, di cui poi parlerò, che venne approvato a prima firma del presidente del Comitato per la legislazione.

È pur vero che noi siamo sognatori, però non siamo illusi, quindi siamo certi che la nostra pregiudiziale, nonostante la sua piena fondatezza, sarà sicuramente respinta. Vede, Presidente, mi sovviene una frase di Goethe, quando diceva: hanno scacciato il maligno e ci sono restati tutti i piccoli malvagi; ecco, noi non vorremmo che, in questo falso cambiamento che è sotto i nostri occhi, il maligno effettivamente fosse stato scacciato, ma fossero rimasti i malvagi. Anche perché di malvagi, in questi giorni, ne abbiamo visti all'opera tanti, a partire da alcuni esponenti del cosiddetto mondo dell'informazione, che hanno speculato malvagiamente…

PRESIDENTE. Le chiedo scusa, deputato Foti, la devo interrompere, mio malgrado. Ricordo ai deputati - colleghi, colleghi! - che va mantenuto il distanziamento fisico, che vanno tenute le mascherine, che non si danno le spalle alla Presidenza - colleghi - e soprattutto che bisogna tenere un atteggiamento composto e consentire a chi ha la parola di poter sviluppare il proprio ragionamento senza essere disturbato. Non si sta votando, chi vuole parlare – colleghi! - deve semplicemente accomodarsi fuori dall'Aula. Prego, prosegua, deputato Foti.

TOMMASO FOTI (FDI). Dicevo, Presidente, che proprio in questi giorni, nel mondo della cosiddetta informazione, è andata in scena una malvagia speculazione su una vicenda inesistente, a cura di un ciarlatano e di altri che l'hanno seguito, che ha ignobilmente colpito il presidente di Fratelli d'Italia, onorevole Giorgia Meloni, a cui va la nostra solidarietà (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), non solo per affinità politica, ma perché i fatti che non esistono non possono essere elevati a prova e soprattutto perché, in uno Stato di diritto, non si possono diffondere verbali “a rudo”, quando essi sono secretati (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e vi è chi, nell'ambito della magistratura ha, non il diritto ma il dovere di esercitare l'azione penale.

Allora, vedete, noi non vorremmo che dai maligni passassimo ai malvagi, come abbiamo detto, anche sotto il profilo della tecnica legislativa, perché quella di seguire una iniziale prassi, che oggi è diventata regola, e cioè la confluenza di più decreti-legge in un unico decreto-legge, è una procedura scandalosa, che noi abbiamo denunciato, sulla quale questo Parlamento si è già pronunciato, ma che evidentemente è stata del tutto ignorata. È stata del tutto ignorata perché il richiamo del Comitato per la legislazione del 12 gennaio 2021 non è stato tenuto in alcun conto, nonostante chiaramente indicasse i limiti di una procedura che finisce per aumentare in modo esponenziale quello che è il contenuto di un decreto e che finisce, soprattutto, per rendere lo stesso praticamente illeggibile nei confronti di coloro i quali sono i destinatari del decreto-legge, e cioè i cittadini.

Ma dirò di più: vi è stato un ordine del giorno approvato in quest'Aula, nel quale chiaramente si impegnava il Governo ad evitare la confluenza fra diversi decreti-legge, limitando tale fenomeno a circostanze di assoluta eccezionalità, da motivare adeguatamente nel corso dei lavori parlamentari. E dirò di più: il Comitato per la legislazione, proprio esaminando questo decreto-legge nei giorni scorsi, aveva chiesto che la Commissione competente di merito potesse ricevere dal Governo le ragioni per le quali questa confluenza era stata operata: non vi è stato nulla di tutto ciò, ma vi faccio presente che in questa legislatura sono venticinque i decreti-legge che sono confluiti in altri decreti-legge, dei quali venti attengono tutti al periodo dell'emergenza sanitaria. Allora, noi non vorremmo dover e poter dire che l'emergenza COVID coincide con un addio ai lavori del Parlamento, perché l'emergenza COVID si concretizza in: undici decreti-legge, ventidue decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri e, soltanto in tre mesi, ventisei ordinanze da parte del Ministro della Salute. Insomma, siamo in presenza di una bulimia normativa del Governo, incurante del ruolo del Parlamento, in una materia, peraltro, che è di competenza esclusiva dello Stato, così come attestato dall'ordinanza della Corte costituzionale n. 4 del 2021, atteso che è materia di cui all'articolo 117, secondo comma, lettera q), della Costituzione.

Ma dirò di più: non solo da questi banchi, ma anche da altri banchi, si è per molto tempo criticato l'utilizzo del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Allora, signor Presidente, nel nome della verità dei fatti mi sono permesso di confrontare l'ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, a firma dell'allora Presidente Conte, con il primo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, a firma del Presidente Draghi, e ho ricavato che “tutto cambia, perché nulla cambi”: avete elevato ancora una volta a sistema quello che era un paradosso solo di un piacevole racconto di Tomasi di Lampedusa.

Bene, confrontando i due decreti, l'articolo 12 del decreto del Presidente del Consiglio Conte è oggi l'articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Draghi. L'articolo 5 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri a firma Conte oggi è diviso esattamente tra l'articolo 5 e l'articolo 6 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri a firma Draghi. L'articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio Conte è stato diluito nei più snelli articoli 1, 2, 7, 9, 10 e 11 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri a firma Draghi. Insomma, invertendo l'ordine dei fattori, in questo caso invertendo l'ordine degli articoli, il prodotto non è cambiato: c'era caos con Conte, c'è caos con Draghi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia); c'era arbitrio con Conte, c'è arbitrio con Draghi; c'erano divieti a raffica con Conte, ci sono divieti a raffica con Draghi. Ma vi è un piccolo particolare: non sono cambiati quei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, ma neppure è cambiata la Costituzione che quei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri violano.

E, allora - vado alla conclusione, signor Presidente - l'articolo 13 della Costituzione, che recita che la libertà personale è inviolabile, era tale prima e dopo Conte. L'articolo 17 era tale prima e tale è rimasto dopo Conte. L'articolo 41, per cui l'iniziativa economica è libera, era tale prima e dopo Conte.

E allora, colleghi, noi abbiamo presentato questa pregiudiziale perché, in fin dei conti, abbiamo preso atto di una felice intuizione del precedente Presidente della Repubblica francese Pompidou. Egli asseriva che c'erano tre modi per andare in rovina: uno che riguardava le avventure femminili; il secondo, il più celere, il gioco; ma il più sicuro era quello dei tecnici. Ci siete riusciti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Foscolo. Ne ha facoltà.

SARA FOSCOLO (LEGA). Presidente, onorevoli colleghi, sottosegretario, intervengo in merito alla pregiudiziale di costituzionalità che è stata presentata in riferimento al decreto-legge n. 2 del 2021. Abbiamo a che fare con un provvedimento emanato dal precedente Governo Conte, uno degli ultimi atti di una gestione della pandemia che - lo abbiamo detto più volte in quest'Aula - è stata obiettivamente caotica e farraginosa. Noi siamo sempre stati in prima linea per evidenziare la criticità della precedente gestione, un'era che fortunatamente ci siamo messi alle spalle. Ovviamente ci sono alcuni aspetti di questo decreto-legge che non ci convincono del tutto e che auspichiamo potranno essere modificati nel prossimo futuro. Più volte abbiamo sottolineato la forte necessità di un cambio di passo; lo abbiamo chiesto anche in Senato con diversi ordini del giorno in tale direzione, che ci risultano tutti accolti. È, tuttavia, innegabile che, rispetto a qualche mese fa, oggi ci siano delle differenze sostanziali nel contesto generale del Governo e dell'attuale situazione politica del Paese che ci conducono a non votare, questa volta, a favore della questione pregiudiziale.

Mi riferisco, innanzitutto, alla cornice nella quale si inserisce questo provvedimento. Finalmente, dopo mesi, si intravede un nuovo modello di gestione, che non prevede più solamente divieti e limitazioni per la popolazione, ma anche iniziative concrete e propulsive che tentano di trascinarci fuori da questo drammatico momento; un atteggiamento differente, come abbiamo invocato da mesi, per dare risposte serie ai cittadini, ai lavoratori, alle imprese e alle famiglie. Penso in primis alla campagna di vaccinazione, che è sicuramente un elemento chiave nell'attuale fase di lotta alla pandemia. Sono passate poche settimane dall'insediamento del nuovo Governo e c'è subito un tavolo che tenta di rimediare al tempo perduto, finalizzato alla creazione di un polo nazionale per la produzione di vaccino anti COVID in Italia.

Siamo passati, in pochi giorni, dai costosissimi padiglioni a forma di primula promessi da Arcuri alla creazione di un polo nazionale per la produzione del vaccino in Italia. Un evidente cambio di passo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), per il quale è doveroso un plauso al neo Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Penso ancora alla nomina del generale Figliuolo, che ha finalmente sostituito Domenico Arcuri nelle funzioni di commissario straordinario all'emergenza COVID dopo la lunga serie di fallimenti e i ritardi che tutti riconosciamo. Penso anche al nuovo passo del Governo Draghi che, già nei primissimi appuntamenti sui tavoli che contano in Europa, ha fatto capire la necessità di procurare il più alto numero di vaccini per l'Italia e per gli italiani, anche bloccando il trasferimento di dosi ad altri Paesi.

Prima gli italiani, questa è una priorità per noi e per il nuovo Governo, a differenza di chi, a inizio emergenza, inviava le mascherine in Cina. Penso poi alle persone con disabilità, tra quelle più duramente colpite dagli effetti della pandemia e dalle restrizioni, che finalmente tornano ad avere un Ministero dedicato, che sta dando ascolto e soluzione alle molte problematiche fino ad oggi lasciate nel dimenticatoio (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Il tema relativo alle misure di contenimento, sulle quali si concentra il decreto-legge in esame, è poi strettamente collegato a quello dei ristori, anzi, dei sostegni. Mi sia consentito anche un piccolo plauso, non di poco conto, per la scelta di una terminologia più adeguata e di una comunicazione sicuramente più efficace nei riguardi dei cittadini. E anche qui mi pare di capire che ci sarà un cambio di metodo, con l'abbandono del sistema dei codici Ateco, che ha reso insostenibili le limitazioni applicate.

Insomma, le limitazioni - che, sia chiaro, non piacciono a nessuno, anzi, tutti quanti non vediamo l'ora di poter tornare a vivere - permangono ancora per qualche mese, purtroppo, anche a causa delle diffusioni delle varianti, che, come dimostrano i numeri, sono in rapida diffusione su tutto il territorio nazionale. Ma c'è una differenza sostanziale rispetto a prima: si intravede finalmente la volontà di voltare pagina.

PRESIDENTE. Deputata Foscolo, le chiedo scusa. Aspettiamo che i colleghi siano comodi e decidano di ascoltare il suo intervento o comunque di darle la possibilità di svolgerlo senza essere disturbata. Attenda un secondo, abbiamo sospeso ovviamente il tempo residuo che le compete. Colleghi! Colleghi qui davanti a me, in alto. Non vedo i volti e quindi…Trano, Ascari, prendete posizione, mantenete il distanziamento fisico e soprattutto non disturbate i lavori dell'Aula. Prego, deputata Foscolo, le chiedo ancora scusa.

SARA FOSCOLO (LEGA). Grazie, Presidente. Dicevo che c'è una differenza sostanziale rispetto a prima: si intravede finalmente la volontà di voltare pagina non solo a parole, ma testimoniata anche formalmente dall'accoglimento degli ordini del giorno presentati dal gruppo Lega in Senato proprio in riferimento agli aspetti di questo provvedimento che ancora non ci convincono del tutto. Infine, nella valutazione della questione pregiudiziale assume un peso non indifferente il fatto che il provvedimento sia già stato approvato da un ramo del Parlamento e che alcune delle misure ivi previste abbiano un valore importante per alcuni settori duramente colpiti dalla pandemia, come per quello degli enti del Terzo settore, per i quali è prevista la prosecuzione delle attività di somministrazione nel rispetto dei protocolli vigenti.

Per queste ragioni, auspicando che il cambio di passo diventi il modus operandi che contraddistingue il nuovo Esecutivo e confidando che da ora in avanti vengano percepite le nostre richieste, cosa di cui abbiamo avuto dimostrazione sotto gli aspetti pocanzi richiamati, annuncio che il gruppo Lega esprimerà voto contrario sulla questione pregiudiziale (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier e di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Colletti. Ne ha facoltà.

ANDREA COLLETTI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Parlo a nome della componente politica L'Alternativa c'è, innanzitutto per esprimere il nostro intendimento di votare contro questa questione pregiudiziale. Presidente, la presentazione di queste questioni pregiudiziali, qui alla Camera come è avvenuto al Senato, dimostrano l'ipocrisia della politica e dei vari partiti.

Al Senato venne presentata la questione pregiudiziale sul medesimo decreto dal gruppo di Forza Italia con parole scritte durissime nei confronti di questo decreto-legge che legittimava, secondo Forza Italia, l'utilizzo reiterato, non soggetto neanche al controllo preventivo, del presente DPCM e che giustificava atti normativi illegittimi.

Vede, Presidente, la nostra posizione non cambia in base all'essere tra maggioranza e opposizione, come molti dei partiti, perché riteniamo che, in questo momento storico in piena, ahimè, ancora pandemia e crisi economica, sia necessaria una sorta di unione, almeno sulle questioni sociali e di salute. Essere uniti non significa non fare opposizione ma bisogna fare opposizione sulle cose concrete.

Il Governo ha sicuramente commesso errori - e parlo del Governo Conte 2 - così come tutti gli altri Governi, ma le regioni hanno volutamente, per fini politici, ostacolato l'opera del Governo Conte. La questione è che in questa emergenza dobbiamo comprendere che un aumento delle percentuali nei sondaggi non vale una vita e non vale un contagio da COVID. Ci sono dei diritti delle persone, il diritto alla salute viene prima di tutto e come politici non dovremmo sfruttare questo per un aumento della percentuale dei nostri sondaggi ed è per questo che noi, come Alternativa c'è, voteremo contro questa questione pregiudiziale (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Felice Maurizio D'Ettore. Ne ha facoltà.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Sì grazie, Presidente. Rispondo subito al collega Colletti, che ancora una volta non ha compreso i testi e ciò di cui si parla, e la cosa non mi meraviglia. Noi abbiamo, informo il collega Colletti che noi, la maggioranza, in sede di Commissione affari costituzionali, ha ribadito le posizioni di più gruppi con riguardo all'utilizzo dei decreti-legge, alla confluenza in un decreto-legge di più testi di decreto-legge e sui DPCM. Quindi, proprio la battaglia di Forza Italia è stata recepita e, insieme anche al collega Ceccanti in Commissione affari costituzionali, è stato predisposto un parere da inviare al Governo.

Detto questo - ho perso già troppo tempo in questa risposta - credo che sia importante quello che è stato proposto come pregiudiziale da parte dei colleghi di Fratelli d'Italia, con riguardo a questi due elementi, che però noi abbiamo già esaminato, come dicevo, in Commissione affari costituzionali e che già erano stati evidenziati dal Comitato per la legislazione. Il primo, appunto, questa pletorica confluenza di più testi di decreti-legge in un solo decreto-legge, e ricordo al Governo che due ordini del giorno sono stati approvati alla Camera, a larga maggioranza, per superare l'utilizzo di questa prassi che confligge, in qualche modo, con la valutazione, anche tecnica e procedurale, dalla stessa Carta costituzionale.

Dall'altro noi avevamo, come dire, anche evidenziato che questa complessità dei decreti-legge porta a che cosa? Al fatto che una sola delle Camere alla fine deve decidere in una situazione emergenziale. Le fonti emergenziali, così giustificate da un certo punto di vista, creano poi, dal punto di vista tecnico-giuridico e di composizione della produzione normativa, effetti distorsivi. Perché poi arriviamo ad un monocameralismo, non ad un bicameralismo, perché poi è chiaro che una sola delle Camere deve decidere in merito.

Detto questo, la fase eccezionale che stiamo vivendo, come ha ben evidenziato la collega della Lega, è una fase che ci porta a valutare anche le novità che questo Governo ha immediatamente recepito, proprio provenienti dalle forze di centrodestra al Governo, Forza Italia e Lega, che hanno voluto evidenziare questa problematica e gli altri colleghi di tutti i gruppi hanno, come dire, recepito queste istanze sulla base, ripeto, di pareri che sono già elementi indicativi del Governo.

Mi rivolgo qui al rappresentante del Governo perché tenga conto di quei pareri, sia del Comitato per la legislazione, sia della Commissione affari costituzionali, che hanno già tracciato la via. In particolare, anche con riguardo ai DPCM, che è l'altro elemento che giustamente i colleghi di Fratelli d'Italia hanno evidenziato e che noi più volte abbiamo criticato. Noi abbiamo ritenuto opportuno avviare, alla luce dell'esperienza già maturata, una valutazione complessiva delle necessità di recepire in fonte legislativa primaria ciò che può essere trasfuso, che è stato finora trasfuso nei DPCM, lasciando poi alla fase attuativa, in particolare per le fonti emergenziali, anche al Ministero della Salute e ad atti non legislativi, la mediazione, l'applicazione, l'attuazione definitiva. Sulla base però di che cosa? Di una valutazione presente nella fonte primaria.

Questo è il senso anche dei pareri che abbiamo rilasciato nelle varie Commissioni. Questo sistema binario sarebbe fondato da un lato, appunto, sulla fonte legislativa e dall'altro lato su ordinanze, atti non legislativi che evitano il passaggio intermedio di DPCM. Se utilizziamo questo schema, che è uno schema sapientemente evidenziato e ricostruito dalle Commissioni, penso che ci possiamo avviare, in maniera più tranquilla e serena ma, soprattutto, attraverso un sistema di garanzie costituzionali, a modificare quelli che erano un determinato modello e prassi che erano stati assunti dal Governo precedente.

Detto questo è evidente che queste argomentazioni sono fondate anche sul fatto che confidiamo in un dialogo tra Parlamento e Governo, dove il Governo riconosce sempre di più la centralità del Parlamento in questo percorso, perché noi crediamo che la fonte emergenziale possa essere recepita dalla fonte primaria della legge e poi passare tecnicamente agli atti non legislativi senza la mediazione dei DPCM per la fase attuativa. Questo modello, credo che sia il modello che è già stato assunto e che il Governo, ha già detto - e qui il rappresentante del Governo ce lo può confermare - che vuole seguire. Per questa regione, pur comprendendo le argomentazioni dei colleghi di Fratelli d'Italia, dopo i pareri che sono stati dati dalle Commissioni e dopo che abbiamo tecnicamente affrontato il tema, diversamente dal collega Colletti che è in maggioranza ma non sa quello che sta facendo la maggioranza probabilmente…

PRESIDENTE. Concluda.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). … noi abbiamo raggiunto delle conclusioni e per questo esprimiamo voto contrario e confidiamo nel fatto che il Governo recepisca i suggerimenti che vengono dalla maggioranza e dalle Commissioni competenti. Grazie (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Marco Di Maio. Ne ha facoltà.

MARCO DI MAIO (IV). Grazie, Presidente. Proprio oggi, un anno fa, cominciava il primo lockdown del nostro Paese. La chiusura quasi totale di tutte le attività, salvo quelle essenziali. Ci ripetevano, ci ripetevamo: andrà tutto bene. Increduli di fronte a un nemico sconosciuto, abbiamo imparato ad adattarci a nuove abitudini, a maneggiare vocaboli, strumenti e stili di vita e di lavoro che sentivamo lontani e a cui non eravamo preparati. Si è aperta una fase del tutto nuova e inaspettata nella vita di ciascuno di noi e, ovviamente, in quella del nostro Paese e del nostro continente, direi a livello globale.

In un primo tempo, pensando che sarebbe durato poco, hanno prevalso i sentimenti migliori, poi le cose evidentemente sono cambiate. Sofferenze, stress psicofisico, disagio sociale che ben presto si è trasformato o sommato a quello economico. Paura di ammalarsi di un morbo che ha già strappato la vita a più di 100 mila connazionali, persone in carne ed ossa, spesso morti in solitudine, senza nemmeno poter trovare il conforto delle famiglie e degli amici. Un dolore immane. Dopo un anno possiamo dire che: no, non è andato tutto bene ma, a differenza di allora, sappiamo che esiste un modo per uscirne: i vaccini. Paesi che hanno saputo organizzarsi meglio, con anticipo oggi sono nelle condizioni di riaprire molte attività. L'Italia e l'Europa devono seguire quella scia.

Oggi finalmente il nostro Paese, senza la retorica, talvolta ridicola, del battere i pugni sul tavolo, ma con l'autorevolezza di un Premier che sa dove e come muoversi, sta cambiando radicalmente passo e guidando l'Europa. Anche il Parlamento, nel rivendicare giustamente maggiore centralità, dovrebbe cambiare passo e risparmiare, ad esempio, l'uso delle pregiudiziali di costituzionalità per rallentarne i lavori. Tuttavia i colleghi di opposizione hanno ritenuto, in maniera del tutto legittima, di proseguire con questa pratica anche se le argomentazioni contro questo decreto secondo noi non reggono nel merito. L'opposizione parla di espropriazione del Parlamento e contesta che nel decreto siano confluiti altri due decreti-legge.

La straordinaria crisi sanitaria che l'Italia è chiamata ad affrontare, ormai da un anno, impone all'ordinamento di riaffermare con decisione con la gerarchia dei diritti che la nostra Costituzione impone. L'articolo 32 della Costituzione qualifica infatti il diritto alla salute come fondamentale e adesso l'unico cui viene riconosciuta questa peculiare accezione.

La pandemia impone interventi rapidi ed efficaci che, per quanto dettati da ragioni di straordinaria necessità e urgenza, si vanno comunque a collocare perfettamente dentro i confini fissati dalla nostra Costituzione. Quanto alla dimensione e alla chiarezza del decreto, è evidente a tutti che esclusiva finalità del provvedimento in esame è il contenimento del contagio e la salvaguardia del bene più prezioso di tutti, cioè la salute.

Tanto meno, si può stigmatizzare la dimensione del provvedimento, posto che, come viene riportato nella stessa pregiudiziale, esso ha un incremento di soli 3 articoli e 5 commi.

Si contesta, poi, il carattere eterogeneo del provvedimento in esame. La possibilità di un decreto-legge di avere un contenuto plurimo è stata espressamente confermata dalla Corte costituzionale a partire dal 2012, laddove ha confermato che un provvedimento con molteplici disposizioni e di diversa natura non si ponga in contrasto con la ratio della decretazione, purché vi sia una sostanziale omogeneità di scopo. E' chiaro che la matrice del decreto e le modifiche introdotte dal Senato in sede di conversione sono perfettamente omogenee e hanno il medesimo obiettivo: tutelare i cittadini e assicurare un ritorno alla normalità il più rapidamente possibile.

Si contesta, poi, il fatto che le norme in esame restringano i diritti garantiti dalla Costituzione. I diritti e le libertà fondamentali sono e rimangono la bussola dell'azione dello Stato. A determinate condizioni e in presenza di specifiche circostanze, è la stessa Costituzione che consente, tramite l'istituto della riserva di legge, di intervenire nell'ambito dei diritti, come consolidato e confermato da una granitica giurisprudenza costituzionale.

E' bene ribadire, comunque, che non siamo in presenza di scelte arbitrarie adottate per comprimere il raggio di libertà dei cittadini, ma in condizioni obbligate per garantire la salute e preservare la tenuta complessiva del Servizio sanitario nazionale.

A breve arriveranno molti milioni di dosi di vaccini in Italia. Il nostro Paese sta schierando tutto ciò di cui dispone per distribuirli e somministrarli rapidamente, abbandonando progetti di nuove strutture per lasciare spazio invece alla concretezza di chi è abituato a organizzare, pianificare e gestire, anche e soprattutto in contesti di emergenza.

E' la battaglia finale. Se saremo all'altezza del compito - e mi avvio alla conclusione - in poco tempo ci riprenderemo quegli spazi di normalità di cui molto sentiamo la nostalgia, e anche il Parlamento tutto, senza distinzioni tra maggioranza e opposizione, avrà il dovere di mostrarsi all'altezza di questo compito con discussioni e decisioni all'altezza della sfida che abbiamo davanti (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Grazie, deputato Di Maio. Ha chiesto di parlare la deputata Vittoria Baldino. Ne ha facoltà.

VITTORIA BALDINO (M5S). Grazie, Presidente. Il 9 marzo del 2020 l'Italia veniva dichiarata “zona rossa” con un bollettino giornaliero di 9 mila contagi e 500 decessi. Un anno fa l'Italia sprofondava nella più nefasta delle esperienze dopo la guerra e ieri, 8 marzo 2021, abbiamo superato la tragica soglia dei 100 mila decessi in Italia per COVID.

E' stato l'anno con la maggiore mortalità dal 1944, quindi dopo la Seconda Guerra mondiale. Le vittime per Coronavirus sono 34 volte quelle del terremoto dell'Irpinia, 50 volte quelle della tragedia del Vajont e 300 volte quelle del terremoto de L'Aquila, con le terapie intensive che in alcune Regioni sfiorano la soglia di saturazione del 90 per cento, oggi 9 marzo 2021. Eppure, ieri qualcuno ha dichiarato che questa non è più da considerarsi emergenza ma normalità. Sarà stata questa la convinzione che ha indotto i colleghi di Fratelli d'Italia a chiedere di non procedere all'esame del decreto-legge perché in contrasto con la tutela delle libertà costituzionali.

Il decreto che si chiede di non esaminare contiene quelle norme che si propongono di tutelare la salute collettiva, di contenere l'espansione del virus, di implementare il piano nazionale di vaccinazione, affinché, da una parte, si possa continuare a scongiurare per quanto possibile il rischio di una chiusura generalizzata e, dall'altra, accelerare proprio la campagna di vaccinazione e quindi il cammino che ci condurrà ad uscire una volta per tutte da questo incubo.

Questo decreto conferma, prorogandole, alcune norme introdotte all'inizio della pandemia e anche in un momento successivo, come lo schema della suddivisione del Paese in fasce in base al livello di rischio e le relative sanzioni in caso di violazione dei divieti.

Qualcuno la chiama dittatura sanitaria oppure violazione di libertà costituzionali. Io considero questi provvedimenti come un atto di generosità verso noi stessi, verso i nostri cari, verso le persone più vulnerabili e, quindi, verso la ripresa, la tenuta del sistema sanitario, sociale ed economico. Un Paese ostaggio della pandemia non potrà mai pensare di potersi rialzare e se non continuiamo a contenere la diffusione del virus rimarremo ostaggio di esso ancora per lungo tempo. Mi rassicura il fatto che ci è voluto un cambio di facce perché molti si persuadessero della necessità di proseguire con alcune scelte sia di merito che di metodo, prima aspramente criticate. Questo dimostra la differenza sostanziale tra il ruolo di maggioranza e quello di opposizione durante una pandemia, che sta proprio nell'impegno di assumere alcune decisioni difficili, sofferte, impopolari, ma di farlo avendo presente il benessere collettivo e non il proprio tornaconto elettorale.

Non ci sfugge l'irritualità della tecnica legislativa e lo abbiamo anche sottolineato nel nostro parere, nel parere che abbiamo reso come I Commissione, accogliendo i rilievi del Comitato per la legislazione; ma è un'obiezione cedevole di fronte alla consapevolezza della straordinarietà e della eccezionalità della situazione che, non perché sia perdurante nel tempo, può essere ritenuta normale o ordinaria.

Accedendo alla tesi di chi oggi ci chiede di non esaminare questo decreto, dovrebbe farsi decadere e si dovrebbe avviare un iter legislativo ordinario, producendo il paradosso che misure pensate con i dati di oggi possano essere applicate in un momento successivo e, quindi, essere superate dall'evoluzione dei dati che variano di giorno in giorno, di ora in ora e di territorio in territorio. Io non credo nella scarsa avvedutezza di chi propone questa soluzione e non voglio pensare che non ci si renda conto delle circostanze in cui ci muoviamo come istituzioni e come Paese; forse è solo il gioco delle parti, un gioco che trovo però poco gradevole e di cui faremmo volentieri a meno in questa fase.

Nutro molto rispetto per il ruolo dell'opposizione che credo abbia un ruolo fondamentale, non meno di quello della maggioranza, in un sistema democratico. Tuttavia, collocarsi all'opposizione non attribuisce la licenza di disorientare i cittadini già duramente provati e stanchi, come è normale che sia, con critiche pretestuose. Quindi, confrontiamoci sulle modalità più rapide ed efficaci di sostenere i cittadini in difficoltà, di rafforzare l'efficienza delle istituzioni, di sostenere il sistema sanitario. Sfruttiamo le nostre energie per discutere in Parlamento del futuro del pianeta che si è dimostrato così vulnerabile, del modo di reinventare anche la capacità di lavorare, di produrre e di vivere il nostro pianeta, ma non sconfiniamo nella critica politica fine a se stessa, perché il nostro Paese in questo momento ha bisogno di tante cose, ma non ha bisogno sicuramente di questo.

Per tutte queste ragioni noi riteniamo che invece sia importante procedere all'esame di questo provvedimento e, quindi, respingiamo la questione pregiudiziale e voteremo contro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Stefano Ceccanti. Ne ha facoltà.

STEFANO CECCANTI (PD). Grazie, Presidente. Dobbiamo distinguere nettamente, credo, lo strumento su cui siamo chiamati a votare dagli argomenti che sono impiegati. Lo strumento, come tale, merita senz'altro il voto contrario, in ultimo per le ragioni esposte dalla collega Baldino; ovverosia, c'è un “decreto Emergenza” da convertire, ci è arrivato dal Senato, contiene misure utili, sia nel testo originario, sia nel testo emendato, di cui non possiamo fare a meno.

Prendiamo, però, sul serio gli argomenti, anche perché sono argomenti che riprendono pareri del Comitato della legislazione e anche il parere della Commissione affari costituzionali, come hanno ben argomentato il collega D'Ettore e la collega Baldino. Questo è il punto, cioè, mentre noi andiamo avanti con la campagna di vaccinazione dei cittadini, dobbiamo anche vaccinare il rapporto Parlamento-Governo e tornare a una fisiologia del procedimento legislativo. Questo deve essere un obiettivo comune a tutti.

Allora, quando noi abbiamo la prassi dei decreti che incorporano altri decreti, questa prassi - che è diventata la regola - deve tornare ad essere un'eccezione e le volte in cui occorre per forza farlo il Governo è chiamato, oltre che a presentare l'emendamento, a giustificarla esplicitamente come eccezione, motivando i casi straordinari che provocano questa tecnica, che crea problemi al rapporto Parlamento-Governo, ma anche alla leggibilità delle norme da parte dei cittadini.

Allo stesso tempo, i DPCM possono essere eliminati o quantomeno prosciugati all'essenziale, lasciando quasi tutto il possibile alla normativa ordinaria che passa da qui con un voto che converte i decreti in leggi approvate dal Parlamento? Ecco, questo dibattito lo abbiamo fatto ieri tra i pochi che erano presenti e già ieri, a nome del Governo, la sottosegretaria Bergamini si è impegnata a segnare una discontinuità su ambedue questi punti, per cui noi prendiamo sul serio questo impegno, lo ha preso ieri il Governo, sul serio, continuiamo a riproporlo e immaginiamo che così - senza propaganda, ossia senza le pregiudiziali, senza gli appelli un po' scriteriati che leggiamo sui giornali ad un'emergenza democratica che provocherebbe l'attuale Governo, ma ragionando seriamente - questi problemi li possiamo affrontare e risolvere nelle prossime settimane (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Sono così esauriti gli interventi sulla questione pregiudiziale.

Prima di passare al voto, desidero informare l'Assemblea che il nostro collega Carlo Piastra è diventato padre del piccolo Edoardo (Applausi). Esprimo al collega, alla mamma e al neonato gli auguri più sinceri da parte mia e di tutta l'Assemblea.

Passiamo dunque al voto.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla questione pregiudiziale Lollobrigida ed altri n. 1.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Osserviamo qualche minuto in più di attesa visto che è la prima votazione della mattinata…

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1)

(Esame dell'articolo unico - A.C. 2921​)

PRESIDENTE. Essendo stata respinta la questione pregiudiziale, passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e degli emendamenti riferiti agli articoli del decreto-legge (Vedi l'allegato A).

Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, in quanto estranee rispetto ai contenuti del provvedimento, le proposte emendative Sodano 1.01 (non segnalata per la votazione), Bellucci 3.4 e Gemmato 5.03, già dichiarate inammissibili in sede referente.

Le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (Vedi l'allegato A) che sono in distribuzione.

Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principio o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, ferma restando l'applicazione dell'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare.

A tal fine il deputato Sodano è stato invitato a segnalare l'emendamento da porre comunque in votazione.

Se nessuno chiede di intervenire sul complesso degli emendamenti, invito la relatrice e la rappresentante del Governo a esprimere il parere sugli emendamenti segnalati per la votazione.

FRANCESCA ANNA RUGGIERO, Relatrice. Grazie, Presidente. Emendamenti 1.100 Foti, 1.3 Bellucci, 1.15 e 1.16 Lollobrigida, 1.22, 1.21 e 1.20 Ciaburro, 1.11 Rizzetto e 1.8 Bellucci, parere contrario.

Emendamenti 1.102 Massimo Enrico Baroni e 1.9 Bellucci invito al ritiro o parere contrario. Emendamenti 1.4 e 1.5 Bellucci, 1.101 Lollobrigida, 1.12 e 1.13 Rizzetto, parere contrario.

Emendamenti 1.2 Bucalo e 1.14 Rizzetto invito al ritiro o parere contrario.

Emendamento 1.105 Menga, parere contrario. Emendamento 1.106 Sodano invito al ritiro o parere contrario. Emendamento 1.23 Caretta, parere contrario. Emendamenti 1.17 Rampelli, 1.10 Bellucci e 1.06 Meloni, invito al ritiro o parere contrario.

Proposte emendative 1.02 Mollicone, 1.04 Meloni, 2-bis.01 Mollicone, 2-bis.02 Mollicone, 2-bis.03 Bellucci, 3.6 Lollobrigida, 3.5 Lucaselli, 3.8 Ciaburro e 3.7 Bellucci parere contrario.

Articolo aggiuntivo 3.01 Massimo Enrico Baroni, invito al ritiro o parere contrario. Emendamenti 3-bis.1 e 3-bis.2 Gemmato, 5.2 Foti e 5.3 Varchi parere contrario.

Articolo aggiuntivo 5.01 Sapia invito al ritiro o parere contrario. Proposte emendative 5.02, 5.06 e 5.05 Bellucci e 5.04 Ciaburro, parere contrario.

Presidente, vorrei fare una piccolissima premessa prima di iniziare la votazione degli emendamenti. Sappiamo benissimo che il decreto-legge in esame è in scadenza e che, dall'emanazione del decreto-legge all'esame fino ad oggi, sono accadute rilevanti e ben note evoluzioni politiche e istituzionali che, conducendo l'esame del provvedimento a ridosso della prossima scadenza del 14 marzo, non consentono, oggi, di apportare ulteriori miglioramenti che pure è possibile rilevare in talune proposte emendative.

Prima di procedere alla votazione degli emendamenti ricordo ai colleghi proponenti che alcuni di essi, in particolare mi riferisco agli emendamenti concernenti misure di sostegno o ristoro a specifiche categorie, possono probabilmente trovare più idonea accoglienza nel prossimo decreto-legge Sostegni che sarà adottato e che il piano vaccinale è in fase di aggiornamento specialmente alla luce del via libera del Ministero della Salute all'utilizzo di AstraZeneca per gli over 65 avvenuto ieri. È evidente che l'individuazione di categorie prioritarie da vaccinare richiede la necessaria flessibilità. In tale ottica, quindi, appare necessario che l'individuazione non possa discostarsi anche dalla valutazione di carattere tecnico-scientifico con l'apporto e la collaborazione della struttura del commissario straordinario, dell'AIFA, dell'Istituto superiore di sanità e di Agenas, come avvenuto finora.

PRESIDENTE. Immagino che con questo suo intervento abbia dato motivazione ai pareri.

Il Governo?

SIMONA FLAVIA MALPEZZI, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il parere è conforme a quello espresso dalla relatrice.

PRESIDENTE. Passiamo, dunque, alla votazione dell'emendamento 1.100 Foti, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Donzelli. Ne ha facoltà.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Io prendo l'occasione di questo emendamento, ma in realtà perché vorrei commentare, a quest'Aula e agli italiani interi, quello che è stato appena detto dal banco del Comitato dei nove, quello che si è appena sentito sul fatto che sì, sarebbero giusti questi emendamenti, ma votiamo “no” e ne parleremo più in là, in altre occasioni, perché c'è ancora tempo.

Faccio presente che era a gennaio che questo decreto doveva essere trasformato. Da gennaio ci sono persone, attività, aziende chiuse e diciamo che c'è sempre tempo per i ristori e per gli indennizzi, che non è questa l'occasione. Gli indennizzi e i ristori anche oggi arriveranno domani, secondo questo Governo e questa maggioranza. È irresponsabile in questo momento dare queste risposte. Se ci sono degli emendamenti giusti a difesa del nostro tessuto economico si approvino oggi e non si rimandi per l'ennesima volta a un'altra data (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.100 Foti, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.3 Bellucci, con il parere contrario della Commissione e del Governo .

Ha chiesto di parlare la deputata Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Ricordo a me stessa le parole del Ministro Cartabia quando era Presidente della Corte costituzionale e diceva che non esiste un diritto eccezionale per tempi speciali; esiste la bussola della Costituzione come possibilità che abbiamo di navigare in mari tormentati come quello della pandemia da COVID-19. Rispetto a quelle parole dell'oggi Ministro Cartabia, mi sembra che noi siamo a osservare una totale continuità con il Governo Conte. Speravamo, auspicavamo una discontinuità. Invece, con questo emendamento, vogliamo rimettere al centro della vostra attenzione, casomai l'abbiate dimenticato, che non si possono conculcare libertà fondamentali come la libertà alla circolazione, la libertà all'impresa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) attraverso un atto meramente amministrativo qual è il DPCM. Non si può! In più situazioni abbiamo sottolineato come la dialettica parlamentare e il confronto parlamentare sono gli strumenti che devono essere promossi per condividere il governo, per condividere la gestione di questa situazione pandemica e, invece, ciò che osserviamo è una totale continuità. Dopo aver visto la permanenza, la conferma di Ministri importanti come il Ministro Di Maio, come la Ministra Lamorgese, come il Ministro Speranza, che così tanto ha contribuito al fallimento della gestione della pandemia e, in particolare, in questa gestione anche dei vaccini, bene, continuiamo a vedere la continuità dei DPCM e questo Governo Draghi inaugura, per l'ennesima volta, i suoi lavori d'Aula attraverso un atto amministrativo, la sanatoria di un atto amministrativo e, quindi, la conversione di questo decreto-legge.

Con questo emendamento Fratelli d'Italia vuole chiedervi di smettere di prevedere emendamenti come quelli, attraverso i DPCM, e prevedere, quindi, la cancellazione di quella previsione, nel lontano decreto-legge n. 19, che aveva consolidato la prassi degli atti amministrativi come modo per negare il confronto parlamentare. Lo rimettiamo nelle nostre mani per prendere un impegno per modificare la legge e per far sì, attraverso questa modifica e l'accoglimento dell'emendamento, che non si abbia più a vedere in quest'Aula un DPCM sanato e, quindi, un decreto-legge che lo converte. Non è più possibile! Quindi, chiediamo di poter votare a favore su questo emendamento. Le promesse non sono bastevoli, perché tradite le promesse fatte a ogni piè sospinto e, quindi, vi chiediamo di poter votare a favore, di accoglierlo, così da rendere per legge annullabili i DPCM, così da rendere per legge negata oltremodo questa previsione di atti amministrativi che continuano a negare le libertà costituzionali e il dialogo e il confronto parlamentare. Sarebbe di buon auspicio. Quindi, rimettiamo a quest'Aula la votazione e vi chiediamo di votare a favore (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Butti. Ne ha facoltà, per un minuto.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo a sostegno di quanto diceva poco fa la collega Bellucci, perché non si possono vietare, limitare, modificare le libertà degli italiani come è accaduto in questo anno di pandemia, magari farlo all'ultimo momento utile e, quindi, senza consentire anche l'organizzazione della propria vita e del proprio lavoro, con un DPCM. Certo, è uno strumento rapido anche perché dipende da una persona sola e, quindi, non c'è collegialità, ma in questa fase, che purtroppo è una fase assai prolungata, abbiamo bisogno di trasparenza, di collegialità. In una parola sola, abbiamo bisogno di discontinuità. E poi un richiamo alla coerenza di tutto il Parlamento, in modo particolare di qualche settore.

PRESIDENTE. Concluda.

ALESSIO BUTTI (FDI). Il DPCM - e concludo - era un golpe giuridico con Conte; ebbene, lo stesso è con Draghi. Quindi, non c'è solo la questione del merito, che noi contestiamo, ma c'è anche la questione del metodo e fino a poco fa eravamo in buona compagnia.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare a titolo personale il deputato Cirielli. Ne ha facoltà per un minuto. Non è in Aula; s'intende che vi abbia rinunziato.

Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Deidda. Ne ha facoltà, per un minuto.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Con coerenza continuiamo a contestare quell'abuso dei DPCM, vietare le libertà dei cittadini, non più di notte, magari lo si fa di pomeriggio e di mattina, ma non cambia la sostanza. Andavamo contro il governo Conte - andavamo sia contro il Governo Conte 1 che contro il Conte 2 - e non ci sembra il caso di continuare. Avete promesso il cambiamento e questo cambiamento non si vede: non lo vedono le attività chiuse, non lo vedono i cittadini, che, non so se ve ne siete accorti, nelle piazze e nelle strade non vi credono più. Nelle piazze e nelle strade ormai si ribellano a queste imposizioni, e chi ci passa? Ci passano i cittadini onesti e ci passano le Forze dell'ordine, che devono contenere la rabbia e la disillusione di tanti cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Voi state allontanando le persone dalle istituzioni e dalla politica e noi, con orgoglio, ci tiriamo fuori e diciamo che noi, con questi DPCM e con questo modo di agire, non c'entriamo niente.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà, per un minuto. Sta entrando; quindi, aspettiamo che prenda posizione. A lei la parola, deputato Delmastro Delle Vedove.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. Ancora una volta Fratelli d'Italia richiama l'intero emiciclo al concetto di una normativa per affrontare la pandemia che non sia a singhiozzo e contrassegnata da DPCM che erodono diritti, financo di rilevanza costituzionale, del popolo italiano senza un reale confronto all'interno della Camera dei deputati. Si era detto che, soprattutto su questo fronte, si sarebbe segnalata una netta discontinuità. Non crediamo che la netta discontinuità si possa intravedere e soprattutto valorizzare per il tramite di DPCM, che probabilmente intervengono non più a ridosso di qualche ora dalla loro applicazione ma a ridosso di qualche giorno dalla loro applicazione. È il metodo che è profondamente sbagliato: è un metodo che incide soverchiamente su diritti di rilevanza costituzionale del popolo italiano. Pretendiamo un confronto serio per chiederci se questa Nazione debba essere chiusa per DPCM o debba essere riaperta con sicurezza per il tramite di una vera proposta parlamentare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Ferro. Ne ha facoltà, per un minuto.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Per sottolineare che il parere contrario rispetto a questo emendamento di buonsenso, sinceramente, ci lascia ancora una volta interdetti rispetto a quelle che sono contenute all'interno del testo come motivazioni e, come più volte anche sollecitato, rispetto ad un tema che riguarda, ovviamente, la parte della materia e delle disposizioni sull'emergenza da affrontare. È chiaro che chiediamo al Governo di poter ripensare e di poter, in qualche modo, accelerare la possibilità di una proposta che nasce dall'opposizione, una proposta che, in qualche modo, più volte, è stata anche sostenuta in tutte le sedute di Commissione e che non vede sicuramente una motivazione chiara a questo diniego.

Allora io, anche a nome e per conto dei colleghi di Fratelli d'Italia, sono qui a chiedere al Governo un ripensamento, quel ripensamento che credo sia stato anche, molte volte, non fatto in tanti provvedimenti che, poi, hanno causato quello che, in qualche modo, è stato il fallimento totale nell'affrontare, devo dire, una materia così importante in un momento così delicato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Foti. Ne ha facoltà, per un minuto.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, l'emendamento in esame ha il pregio di riproporre in questa sede le stesse critiche che vennero sviluppate con un articolo decisamente importante da parte del professor Cassese, il quale ebbe chiaramente a rilevare come l'utilizzo di un provvedimento amministrativo per provvedimenti che possono essere adottati, ma con atti che hanno forza di legge, è una prassi che non solo contrasta con ogni e qualsiasi norma costituzionale, ma soprattutto contrasta con il buonsenso. Noi abbiamo atteso con fiducia di poter leggere il decreto del primo Governo Draghi - chiamiamolo così - e abbiamo notato che non è cambiato assolutamente nulla, se non che sono stati invertiti il numero degli articoli: il contenuto è rimasto lo stesso. La ragione è evidente: nulla è cambiato, perché nulla doveva cambiare; diversamente, questa maggioranza non sarebbe esistita (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ricordo che gli interventi a titolo personale hanno una durata di un minuto, quindi prego gli oratori a organizzare bene il proprio tempo.

Ha chiesto di parlare la deputata Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Presidente, colleghi, se il mio professore ordinario di diritto costituzionale alla “Cattolica” mi avesse interrogato e gli avessi risposto che, con un DPCM, si sarebbero potute comprimere le libertà costituzionali, mi avrebbe mandato via senza neanche darmi il voto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Quindi, per me questo è un pensiero che mi viene molto facile, ma in questo anno, invece, abbiamo visto che, nonostante le affermazioni di costituzionalisti, si va avanti ancora su questa strada, a comprimere i diritti. Si diceva, qualcuno diceva nello scorso Governo: diritti costituzionali calpestati, e noi riprendiamo e condividiamo quella frase. Si calpestano il diritto di circolazione, di riunione, l'articolo 41, la libertà di iniziativa economica, con un atto amministrativo. Quindi, riepilogando, è assurdo continuare in questo modo, facendo finta di niente e agendo in modo anticostituzionale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Gemmato. Ne ha facoltà, per un minuto.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Nel minuto a mia disposizione a titolo personale lancerò, evidentemente, soltanto dei titoli, che poi svilupperò in un emendamento simile a quello in analisi, che, in realtà, ha anche in parallelo parere contrario da parte del Governo e che affronta la stessa materia, ovvero il fatto che noi, in tema di straordinarietà, stiamo utilizzando i DPCM non soltanto per coartare e limitare la libertà degli italiani, ma anche per gestire il fenomeno pandemico.

La riflessione che io porto all'Aula non soltanto in tema in punto di diritto, ma anche in tema politico e risolutivo: l'utilizzo dei DPCM che restringono le libertà individuali è servito a fronteggiare la pandemia da Coronavirus, oppure oggi noi ci troviamo di fronte al più alto tasso di mortalità al mondo? Ci troviamo di fronte a una crisi economica che sta attanagliando la nostra Nazione ed evidentemente gli strumenti che noi abbiamo messo in campo…

PRESIDENTE. Concluda.

MARCELLO GEMMATO (FDI). …e che abbiamo immaginato - concludo, Presidente - sono inefficaci. Per questo, noi chiediamo un voto positivo a questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Lucaselli. Ne ha facoltà, per un minuto.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Io credo che la battaglia solitaria che, in questo momento, fa Fratelli d'Italia su questo emendamento non possa che lasciare basiti, atteso che si parla di diritti costituzionali di cui questa assise pure dovrebbe farsi carico e, invece, continuiamo a vedere una continuità preoccupante rispetto all'utilizzo di un atto che, evidentemente, aveva una sua ragion d'essere - noi non l'abbiamo mai condiviso, ma nell'emergenza probabilmente aveva una sua ragion d'essere - e che, evidentemente, a distanza di un anno (oggi mi pare che ricorra proprio l'anniversario del primo lockdown al quale l'Italia è stata sottoposta), a questo punto, è ultroneo rispetto alle esigenze del Paese.

Questo Paese ha bisogno di dibattere all'interno di quest'Aula di quelli che sono i provvedimenti da prendere in favore di tutti i cittadini. È una nostra responsabilità, non è soltanto una responsabilità del Governo, per cui ribadiamo e rimarchiamo con forza questa necessità e, lo ripeto, rimaniamo assolutamente esterrefatti dal fatto che questa battaglia ormai venga condotta in solitaria dal gruppo di Fratelli d'Italia, nonostante soltanto poche settimane fa fosse in realtà una battaglia condivisa. Ora, invece, ci ritroviamo in solitaria a portare avanti il rispetto dei diritti costituzionali, della Carta costituzionale, ma soprattutto il rispetto dei nostri cittadini, degli italiani, che in questo momento dovrebbero ritrovare, all'interno di questa assise, la propria rappresentanza e quindi anche la possibilità di esprimere la propria voce. Noi rappresentiamo il popolo e, in virtù di quel mandato che ci lega al popolo, non possiamo esimerci dal discutere nel merito (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Maschio. Ne ha facoltà, per un minuto.

CIRO MASCHIO (FDI). Presidente, questo emendamento è semplicissimo: propone di sostituire la parola “DPCM” con le parole “leggi o atti aventi forza di legge”. È di una semplicità elementare e fissa un principio fondamentale, ossia che i diritti costituzionali fondamentali dei cittadini non possono continuare ad essere limitati con lo strumento del DPCM, con l'abuso del DPCM, ma devono essere restituiti alla volontà preventiva del Parlamento. Se non accettate questo emendamento, significa che volete continuare, sia nel merito (le chiusure senza nessun buon senso), sia nel metodo (l'abuso del DPCM), tutte le peggiori abitudini che aveva il Governo Conte-bis (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare a titolo personale il deputato Mollicone, per un minuto. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Non voglio esprimere quello che hanno già espresso i miei colleghi, come Fratelli d'Italia. Lascio questo messaggio di Cassese, già citato dal collega Foti, con le sue parole che sono ben più illuminanti, anche a monito dei colleghi del centrodestra oggi al Governo. “Spero ci sia maggiore rispetto per il Parlamento, per la distinzione tra attività normativa e amministrativa. I limiti alle libertà personali devono avvenire con atti normativi, ma questi sono atti amministrativi”. Insomma, secondo Cassese, ad ora, manca discontinuità tra Draghi e Giuseppe Conte: il Premier, come il presunto avvocato del popolo, ha infatti scelto un DPCM.

La rappresentanza del popolo, il Parlamento, dà maggiori garanzie al popolo: è un motivo sostanziale, non formale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Montaruli, per un minuto. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. È passato ormai un anno da quando ci avete abituato a restringere le libertà degli italiani e, prima di tutto, la libertà al lavoro, a suon di atti amministrativi, con questo strumento che è il DPCM, e, dopo un anno, tutto questo non è servito perché ancora ci state prospettando l'ipotesi di un lockdown, peraltro anche totale. Quindi, forse è arrivato il momento che questo Governo, composto da tantissimi esponenti del Governo precedente, che hanno occupato quest'anno degli italiani, venga in Aula e non con un atto amministrativo, ma con una legge composita e articolata, ci venga a dire come pensa di arginare, da un lato, l'emergenza sanitaria e, dall'altro, consentire che gli italiani possano recuperare il proprio lavoro, la propria libertà di autodeterminarsi, di vivere e di cercare il sostentamento, visto che voi non gliel'avete dato. Noi non accettiamo più che le libertà di ognuno di noi, le libertà…

PRESIDENTE. Concluda.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). …delle persone che ci guardano con preoccupazione vengano ristrette con un atto amministrativo, come voi vorreste (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, sempre per un minuto, il deputato Osnato. Il deputato Osnato c'è? Direi cortesemente, se è possibile, di accelerare i tempi per prendere la parola.

MARCO OSNATO (FDI). Sì, io accelererei volentieri, purtroppo siamo seduti fuori e bisogna anche cercare una postazione da cui parlare, Presidente, come lei sa bene. Comunque cercheremo di essere più repentini possibili. Tornando all'emendamento…

PRESIDENTE. Chiedo scusa se la interrompo, non so se è il caso di organizzare magari la presenza dei deputati di Fratelli d'Italia in Aula…

MARCO OSNATO (FDI). …o magari mettere di nuovo la postazione centrale per parlare, perché anche questa potrebbe essere un'intuizione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia-Commenti)

PRESIDENTE. Prosegua.

MARCO OSNATO (FDI). Sì, chiedo scusa, si è aperto un dibattito sull'opportunità di fare le liste o meno. Presidente, tornando all'emendamento, io credo che, quando spesso ci si richiama alla responsabilità, bisogna anche fare in modo che la responsabilità si possa tradurre, trasporre in atteggiamenti politici conseguenti. Bene, io non credo che il DPCM sia il momento di massima condivisione e di responsabilità delle forze politiche che siedono in quest'Aula; credo che qualcuno intenda la responsabilità come una pedissequa obbedienza a diktat o a indicazioni che provengono dagli altri. E, allora, noi crediamo che bisogna modificare questa tendenza: avevamo capito che c'era necessità di discontinuità rispetto all'attività dei precedenti Governi, invece, oltre alla continuità di persone, c'è continuità di strumenti, c'è continuità di metodo e c'è continuità di merito. Abbiamo visto anche che era stata invocata una maggiore sobrietà nelle dichiarazioni anche di membri del Comitato tecnico-scientifico o altro. Ebbene, forse non li vediamo più in televisione, ma continuano a uscire - e concludo - veline in cui si minacciano lockdown, chiusure e altre cose. Credo che, se si è deciso di non parlare, non si debba parlare e si debba fare invece una discussione seria in quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Foti. Su cosa?

TOMMASO FOTI (FDI). Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, innanzitutto vorrei ringraziarla, a nome del gruppo di Fratelli d'Italia, per la sua sensibilità nell'aver colto un problema che riguarda l'Aula, che noi abbiamo rappresentato al Presidente della Camera e che rappresentiamo: il fatto di essere oggi su tre sedi, per un gruppo che è all'opposizione e che intende intervenire, ovviamente finisce per rallentare i lavori d'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Non si tratta soltanto della difficoltà anche di seguire, come nel caso di specie, nonostante noi abbiamo dato la lista ai nostri parlamentari che devono intervenire, ma lei comprenderà meglio di me che prima uno vota e poi può accedere a parlare. Diversamente, nel caso di specie, noi abbiamo cercato di tenere in Aula alcuni deputati che interverranno, ma vi è anche un secondo problema, ossia che anche altri deputati devono rimanere in Aula, avendo il ruolo di segretari d'Aula, di capogruppo, di vice capogruppo e quant'altro, quindi io mi auguro che lei, anche per il tramite della sua autorevolezza, possa intervenire con il Presidente della Camera e anche con gli uffici per far comprendere che non è un ragionamento di voler essere di più o diversi dagli altri, ma di funzionalità della Camera dei deputati (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. La ringrazio per le sue osservazioni sicuramente ragionate e pregnanti. Comunque, se è stato interpellato il Presidente della Camera, sicuramente ci sta ascoltando e ci darà una risposta nelle sedi proprie.

Ha chiesto di parlare, sempre a titolo personale e quindi sempre per un minuto, il deputato Emanuele Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. È evidente che questo emendamento riporta ad una lunga discussione di qualche mese fa, quella lunga discussione che quest'Aula ha affrontato sulle libertà fondamentali, che non potevano essere regolate o conculcate per il tramite di atti amministrativi. “Non c'è diritto speciale per tempi eccezionali”, di emergenza, diceva l'allora Presidente della Corte costituzionale, oggi Ministro della Giustizia, ma lo dicevano tanti illustri giuristi, riportando l'attenzione di questo Parlamento al fatto che non si potessero regolare e trattare le libertà personali con atti amministrativi, ma dovessero essere regolate e trattate da atti aventi forza di legge e che di questi se ne doveva occupare il Parlamento, eletto dagli italiani per rappresentarli; quindi, non con un atto amministrativo. Non dico niente di nuovo all'attenzione dei colleghi…

PRESIDENTE. Concluda.

EMANUELE PRISCO (FDI). …rappresentando - e concludo, Presidente - che, se il Governo intende assumere atti di urgenza, ha uno strumento ben preciso per farlo, ossia quello del decreto-legge. Quindi, l'invito ad accogliere questo emendamento è per riportare nel novero della Costituzione anche questo ennesimo atto di prevaricazione…

PRESIDENTE. La ringrazio. Ha chiesto di parlare, sempre a titolo personale, il deputato Silvestroni. Intanto, stiamo cercando di provvedere per velocizzare un po' i nostri lavori. Prego, deputato Silvestroni.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Grazie, Presidente. Appena insediato questo Governo, lo slogan era “discontinuità”, “cambio di passo”. Vede, Presidente, noi di Fratelli d'Italia siamo rimasti all'opposizione, anzi siamo convinti di rimanere all'opposizione, però speravamo in un Draghi-1, non in un Conte-ter (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), perché, se non c'è discontinuità sui DPCM, soprattutto quando facciamo, o fate DPCM che limitano la libertà degli italiani. Allora, qui doveva esserci il cambio di passo, la discontinuità. Se non approvate questo emendamento, non c'è discontinuità, e allora era meglio il “”Conte-ter” a questo punto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.3 Bellucci, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.15 Lollobrigida, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.16 Lollobrigida, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.22 Ciaburro, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.21 Ciaburro. Ha chiesto di parlare la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Questi emendamenti, rispetto a un territorio che è quello delle aree montane, cercano di portare l'attenzione del Governo a una difficoltà ulteriore di queste terre e di tutti coloro che vogliono vivere e abitarle e, magari, continuare anche a poterle abitare in futuro. Infatti, lo spopolamento, ahimè, è una condizione che sembra non avere un futuro positivo, ma soprattutto, con questa pandemia, si potrebbe invertire il trend, creando delle occasioni positive, virtuose e concrete, affinché queste terre possano essere riabitate, in un momento dove, se c'è un'evidenza certa, viverle sarebbe un'opportunità per molti. Ma senza quei servizi e quelle attenzioni, che dovrebbero avere queste terre, certamente non solo non invertiamo il trend, ma le precipitiamo nello spopolamento, rischiando davvero la desertificazione, sia umana che commerciale ed economica.

Gli emendamenti in oggetto riguardano proprio questo. Anche oggi, purtroppo, continuate a confermare un trend per queste vallate alpine, per queste aree interne, che ovviamente non hanno un perimetro di movimento nei 30 chilometri a tutto tondo, ma sicuramente si muovono in asse verticale, così come anche denunciato più volte dall'UNCEM, rispetto a questo movimento, assolutamente limitante, limitativo e discriminante, rispetto agli altri comuni d'Italia. Infatti, potersi muovere in una sola direzione per 30 chilometri chiaramente fa sì che ci si confronti con comuni che stanno a distanza di 30 chilometri, ma che, nel loro complesso, magari, non arrivano neanche a fare la popolazione di un condominio nella città di Roma. Ecco, quindi, si chiedeva, attraverso questo emendamento e anche il successivo, di estendere la possibilità - a quei comuni che possono muoversi soltanto ed esclusivamente in linea d'aria rettilinea, ma non in un perimetro di circonferenza a tutto tondo - di potersi muovere. Questo anche per favorire gli spostamenti in salita, perché sennò tutte quelle false aperture degli esercizi commerciali, che con fatica continuano, ahimè, a cercare di resistere aprendo i loro bar, o gli alberghi, o che i bed and breakfast, o, ancora, qualsiasi attività di pasticceria, attività economica che c'è su queste terre, non sono raggiungibili praticamente da nessuno, se non da coloro che vivono in quei comuni, che molto spesso sono veramente pochi.

Quindi, davvero chiediamo una parità di trattamento per questi piccoli comuni, così come dando l'occasione e la possibilità di poterli fruire, ovviamente nel rispetto di tutti i protocolli e di tutte quelle che sono le norme per garantire la sicurezza della salute, ma sicuramente senza prendersi beffa di chi abita queste terre (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.21 Ciaburro, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.20 Ciaburro, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Un attimo d'attenzione e di silenzio, per cortesia.

In morte dell'onorevole Francesco Proietti Cosimi.

PRESIDENTE. Comunico che è deceduto l'onorevole Francesco Proietti Cosimi, già membro della Camera dei deputati nella XV e XVI legislatura.

La Presidenza della Camera ha già formulato ai familiari le espressioni della più sentita partecipazione al loro dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.

Si riprende la discussione.

(Ripresa esame dell'articolo unico - A.C. 2921​)

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento 1.11 Rizzetto, il parere della Commissione e del Governo è contrario. Ha chiesto di parlare il deputato Marcello Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Sì, grazie Presidente. Se ci sono le condizioni per intervenire, io intervengo, però, forse la notizia… Presidente…

PRESIDENTE. Prego, prosegua. Prego.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Sì, però vorrei l'attenzione dell'Aula o quantomeno il silenzio, perché… Allora, grazie, Presidente. L'emendamento presentato dal collega Rizzetto si pone in assoluta continuità ideale con quello prodotto dalla collega Bellucci. In sostanza, noi chiediamo che, nel momento in cui vengono adottati nuovi DPCM, vi sia un passaggio parlamentare e che il Parlamento possa esprimere un atto di indirizzo.

Ritengo che questo nostro emendamento evidentemente affondi le proprie ragion d'essere nelle parole espresse dai colleghi che sono già intervenuti - io, peraltro, nell'illustrazione anche a titolo personale - sull'emendamento della collega Bellucci. Però, ritengo che un approfondimento maggiore vada fatto. Io non voglio scomodare le parole dell'illustre costituzionalista Cassese, peraltro ripetutamente chiamato in ballo e in causa da parte di quest'Aula, ma vorrei fare un altro tipo di ragionamento e vorrei spostare l'asse di osservazione. Ora, se noi - lo si ricordava - a un anno dallo scorso lockdown, e quindi dal primo lockdown che ha colpito l'Italia, siamo ancora oggi, purtroppo, a commentare il fatto che l'Italia è la prima nazione per mortalità, la terza nazione al mondo per morti, persone affette da Coronavirus, evidentemente c'è qualcosa di strutturalmente sbagliato nel nostro approccio alla gestione del Coronavirus. Quindi, non guardo dalla prospettiva puramente giuridica e di limitazione, coartazione delle libertà individuali, che già basterebbe, ma il dubbio che io pongo all'Aula è: questo strumento che noi stiamo utilizzando e che abbiamo visto costa la libertà individuale di tanti italiani, produce o no risultati? Secondo me, è questa la domanda che noi anche dovremmo farci in quest'Aula. E lo faccio in forza anche di alcuni ragionamenti, lo ricordavamo: anniversario del primo lockdown, il Comitato tecnico-scientifico, abbiamo scoperto ex post, perché purtroppo i dati, i lavori del Comitato tecnico-scientifico sono stati resi noti, non al popolo italiano, ma al Parlamento, soltanto ad agosto, a settembre, a sei mesi dal momento in cui questi lavori erano stati prodotti, andando a leggere questi lavori, noi ci rendiamo conto, per esempio, che il CTS aveva suggerito al Governo di poter chiudere l'Italia; in realtà, aveva detto che il primo approccio poteva essere quello di chiudere soltanto le quattordici province, purtroppo, del settentrione, quindi Bergamo, Milano, Brescia, quelle più colpite dal Coronavirus, lasciando libero tutto il resto dell'Italia. Del resto, vi dico: i dati pandemici dell'epoca, se paragonati a quelli di oggi, non sono minimamente rapportabili, perché oggi noi viviamo in regioni, anche del meridione, dove ci sono 150, 200, 250 casi per 100 mila abitanti. Andatevi a vedere i dati dell'epoca: sostanzialmente, all'epoca, quando è stata chiusa tutta l'Italia, anche l'Italia centro-meridionale, noi non avevamo dati che giustificavano questo atto. E ce lo aveva detto anche il CTS. Il ragionamento quale vuole essere? Che se quel DPCM fosse passato dall'equilibrio dell'Aula e dal dibattito d'Aula, probabilmente noi non avremmo chiuso inopinatamente tutta l'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) e avremmo approcciato oggi a questa terza fase pandemica - che purtroppo ci porterà e ci può portare ad ulteriori sacrifici - con maggiore forza. Allora il tema qual è? E vi ho fatto un esempio…

PRESIDENTE. Concluda.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Concludo, Presidente. … di come la centralità dell'Aula può essere determinante: portare i ragionamenti nell'Aula parlamentare, che è il luogo della discussione, non è sbagliato e sicuramente può portare frutti e benefici per la nostra Nazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Butti. Ne ha facoltà, per un minuto.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. Io ritengo che, al netto di quanto detto dal professor Cassese, anche relativamente agli obblighi che derivano per lo Stato relativamente alla profilassi internazionale, io credo che questo emendamento tenti di coniugare con merito due storiche battaglie di Fratelli d'Italia: la parlamentarizzazione di ogni misura che limita, come abbiamo dimostrato, la libertà degli italiani e la necessità di pubblicizzare i dati della pandemia per evitare contestazioni e per sollecitare in trasparenza suggerimenti della vasta comunità scientifica e delle regioni, perché con le regioni si è sviluppata una dicotomia ormai storica. Ed era quello - e concludo, Presidente - che chiedevamo anche per il successo dell'applicazione Immuni: la pubblicizzazione dei dati. Non ci avete ascoltato e il risultato è stato quello (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Cirielli. Ne ha facoltà, per un minuto.

EDMONDO CIRIELLI (FDI). Grazie, Presidente. In continuità con quello che è stato detto e viene ripetuto dal nostro gruppo, per la verità non da adesso, non si tratta di un'opposizione pregiudiziale alla necessità di adottare tempestivamente dei provvedimenti, per carità, insomma lo capiamo. Il tema è che il Governo è in continuità con il precedente Governo, continua ad agire in maniera più che altro, se mi passate un termine anche un po' scostante, di facciata, nel senso che manca una strategia, si ricorre in maniera stanca a delle liturgie, com'è quella appunto del DPCM, che chiaramente non ha funzionato, né nella sua essenza come mezzo per essere più rapidi, né come elemento reale di concretezza. Per cui, riteniamo che questa prassi debba finire. Ci vuole un confronto adeguato per dare risposte concrete alle tante esigenze messe in campo da questa emergenza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Deidda. Ne ha facoltà, per un minuto.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Continuiamo a insistere che è il metodo sbagliato. In passato non ci avete ascoltato e avete dimostrato quanto avete sbagliato. Prendo, ad esempio, la proposta che ci avete bocciato l'estate scorsa, ossia di fare i controlli in Sardegna, negli aeroporti e nei porti, quanto sarebbe stata utile l'estate scorsa e adesso la stiamo attuando. È uno strumento utile ed è apprezzato dai sardi, è apprezzato da chi arriva in Sardegna. Se per una volta decideste di ascoltare, decideste un attimo di capire che quando protestiamo non è solo per una contestazione fine a se stessa, ma stiamo proponendo delle soluzioni più adatte. Anche l'uso dei DPCM è sbagliato, prendete esempio da quello che sta avvenendo e dagli esempi positivi e che, per una volta, sono quelli, ad esempio, della Sardegna (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà, per un minuto.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. Con l'emendamento precedente, abbiamo chiesto a quest'Aula di archiviare la prassi deleteria dei DPCM per limitare le libertà fondamentali degli italiani, procedendo come degli autocrati dell'Asia centrale. Con questo emendamento, in termini subordinati, vi chiediamo quantomeno di parlamentarizzare la discussione dei DPCM, di illustrare preventivamente quali sarebbero le linee, ammesso che vi siano linee programmatiche, perché riteniamo di dover rappresentare le istanze di chi in Italia non crede più che si possa procedere, banalmente, di chiusura in chiusura, di chi non crede più che le libertà di impresa, le libertà di associazione, la libertà di movimento, possano essere tutte blindate per stanchi DPCM, che si assomigliano l'uno all'altro e che testimoniano nient'altro che non si supera la pandemia, ma si rimane pietrificati per paura e per incapacità di programmare in mezzo al guado della pandemia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Ferro. Ne ha facoltà, per un minuto.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Per ribadire quanto già i colleghi hanno sottolineato rispetto all'aggiunta di pochissime parole all'interno di questo emendamento, che riguarda la possibilità del Parlamento di espletare il ruolo di indirizzo, attraverso quella che dovrebbe essere una consuetudine: venire qui, illustrare da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri o di un suo delegato e, soprattutto, di recepire quelli che sono gli indirizzi, cosa che, se non si sta qua a scaldare la sedia, dovremmo fare e dovremmo portare in termini di contributo come parlamentari eletti dal popolo sovrano. Purtroppo, si replicano gli stessi riti, si replica lo stesso cerimoniale, si replicano gli stessi errori del passato, ma soprattutto con la stessa cecità e ottusità politica, che credo non vi porterà lontano.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Foti. Ne ha facoltà, per un minuto.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, nella illustrazione della nostra proposta di non passaggio all'esame dell'articolato per motivi di ordine costituzionale, abbiamo evidenziato come si possa dire che l'emergenza COVID ha coinciso con una formula che ci porta a ritenere “Parlamento addio”. Voglio ricordare che questa emergenza è stata affrontata con 11 decreti-legge, 22 decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri e 26 ordinanze, negli ultimi tre mesi, del Ministro della Salute. È questa la ragione per la quale questo emendamento, in modo opportuno, proprio per questo ultimo tipo di ordinanze, chiede un indirizzo da parte del Parlamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento non è una semplice aggiunta, non è un emendamento solo formale, ma è un emendamento di tipologia sostanziale, perché parla dell'importanza del Parlamento, dell'importanza dell'indirizzo che deve dare il Parlamento. Il termine indirizzo in questo emendamento è molto importante. Noi ci ricordiamo l'anno scorso quando la polemica sulla mancanza del Parlamento nella gestione della pandemia infuocava il dibattito. Adesso non è cambiato molto, adesso la polemica non è più al centro del dibattito, ma sicuramente è ancora un problema e per risolvere questo problema, per continuare a credere nella centralità del Parlamento, è ovvio e naturale votare questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Credo che gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto hanno messo in chiara luce quello che è il tema fondante di questo emendamento, e cioè il fatto che il potere di questo Parlamento non è soltanto quello legislativo, ma è anche quello di dare un indirizzo politico e l'indirizzo politico vuol dire, sostanzialmente, garantire la possibilità, soprattutto per le opposizioni, di partecipare a quell'indirizzo. Non farlo, e quindi non passare da quest'Aula e non ascoltare i temi posti dalle opposizioni, è ovviamente un atto fortemente discriminatorio nei confronti della democrazia partecipata. Noi, invece, continuiamo a ribadire che è fondamentale che gli atti di indirizzo, soprattutto in materia così delicata come quella della ex emergenza sanitaria, perché a distanza di un anno non si può parlare più di emergenza, debbano essere trattati in quest'Aula tra maggioranza e opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Maschio. Ne ha facoltà.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. In questa legislatura si è più volte ripetuto che siamo in una Repubblica parlamentare per giustificare la nascita di Governi che non avevano palesemente il consenso degli italiani e che, quindi, nascevano nel palazzo perché siamo una Repubblica parlamentare. Però, si riscontra che una volta che i Governi hanno ottenuto la fiducia del Parlamento, poi relegano il Parlamento a un compito di mero “schiaccia bottoni” di atti a scatola chiusa che arrivano dal Governo. Quindi, è una Repubblica parlamentare solo per far nascere il Governo, ma è una Repubblica che poi vuole fare a meno del Parlamento quando si devono decidere provvedimenti che riguardano le libertà e i diritti fondamentali dei cittadini. È chiaramente un controsenso sia dal punto di vista della forma che della sostanza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Soltanto per ribadire quanto stiamo cercando di sottolineare anche ai colleghi del centrodestra in maggioranza: non è possibile - e l'emendamento del collega Rizzetto lo evidenzia in maniera precisa - che il Parlamento italiano non sia più il luogo della decisione dell'indirizzo al Governo su questioni che vengono ritenute di emergenza, ma che di emergenza non sono più. Ormai siamo alla vigilia della terza ondata, si parla già di una quarta ondata: ci dovete far capire quando finisce questa maledetta emergenza e quando si ritorna con atti normativi, con l'indirizzo del Parlamento e con il rispetto del popolo sovrano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Montaruli. Ne ha facoltà. Intanto ricordo che occorre rispettare le distanze fisiche; mi pare che non ci siamo proprio. Quando faccio questi richiami significa che ci sono diversi capannelli e non è possibile procedere finché non si sciolgono, così come non è opportuno dare le spalle alla Presidenza; occorre fare silenzio e consentire ai colleghi di svolgere il proprio intervento. L'Abbate, dovrebbe cortesemente prendere posto! Quando ci sono i richiami c'è anche chi si volta e si stupisce. Deputata Montaruli, prego.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. Gli italiani sappiano che questo Governo non solo non vuole utilizzare lo strumento legislativo per discutere delle restrizioni che dovranno subire, ma non vogliono neanche discutere preventivamente le restrizioni all'interno di quest'Aula, che, fino a prova contraria, è ancora l'Aula del Parlamento italiano, cioè dove siedono le persone elette dal popolo. Mi rendo conto che molto spesso voi stessi avete la difficoltà di difendere quello che scrivete e approvate. Potrebbe generare un qualche imbarazzo vedervi arrivare in quest'Aula - dopo che per un anno abbiamo sentito di tutto - a difendere i vostri DPCM. Però, devo anche ricordare che proprio quello che noi chiediamo oggi con questo emendamento e con quello precedente era richiesta di parte delle forze politiche che oggi fanno parte di questo Governo e che precedentemente facevano parte del Governo Conte (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Osnato. Ne ha facoltà.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. Credo che in quest'Aula generalmente, ma sicuramente da questa parte, ci sia tanta gente, tanti colleghi che hanno voglia di lavorare e di dare il proprio contributo, di aiutare anche il Governo e le istituzioni in generale a combattere nel modo migliore la pandemia e le conseguenze negative di questa pandemia. Come lo si può fare? Lo si può fare un po' a posteriori, con scarsa efficacia e scarsi risultati, come stiamo tentando di fare adesso, o lo si può fare preventivamente, consultando l'Aula, che - ricordo incidentalmente - è anche un'Aula eletta dal popolo, per capire cosa si può fare e quali sono i suggerimenti che magari recepiamo anche dai territori stessi, perché ognuno di noi ha la fortuna di avere interlocutori che ci stanno sollecitando interventi e suggerimenti. Quindi questa è la ratio di questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento in realtà ripropone un tema anche questo ampiamente discusso, cioè quello del parere preventivo delle Camere almeno prima dell'adozione dei DPCM. Le Camere parlamentari sono anche una camera di compensazione di diritti, di interessi, di spinte diverse, giuste, legittime; oltre a quella del diritto alla salute, anche tutti quegli altri elementi che caratterizzano la nostra società, tra cui il diritto a non morire di fame. E, forse, il Parlamento è proprio pagato per trovare una sintesi tra i diversi interessi e a questo, forse, sarebbero serviti i pareri precedenti all'adozione di DPCM da parte del Governo, perché avrebbero evitato tanti assurdi provvedimenti a cui siamo stati sottoposti da un anno a questa parte (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Silvestroni. Ne ha facoltà. Non è presente in Aula e mi sembra che non stia neanche arrivando: si intende decaduto.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.11 Rizzetto, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Passiamo all'emendamento 1.8 Bellucci, con il parere contrario della Commissione e del Governo. Ha chiesto di parlare la deputata Bellucci.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Sottosegretario Malpezzi, con questo emendamento noi non vogliamo che i genitori, lavoratori autonomi, si trovino nella drammatica scelta di dover o stare a casa con i figli e poi perdere la possibilità di lavorare e, quindi, mettere in crisi già il sostegno economico, oppure lasciare soli i figli a casa, in quarantena per il COVID-19 e andare a lavorare.

Vede sottosegretario, questo emendamento affronta una problematica particolarmente delicata perché gli studenti, i ragazzi, gli alunni, in questi mesi di pandemia, si sono trovati a casa, soli, in maniera frequente e in maniera anche drammatica, le spiego il perché: purtroppo le statistiche fanno vedere che il numero di reati per pedopornografia online sono aumentati del 110 per cento, è la Polizia postale a dirlo. Purtroppo a questi dati si affiancano dati drammatici come quelli proposti dal Bambino Gesù, che sottolineano come i ricoveri nei reparti di neuropsichiatria infantile, per atti di autolesionismo e tentati suicidi, siano aumentati nel 30 per cento dei casi in questo periodo di pandemia. Purtroppo i minori si trovano in una condizione di particolare fragilità perché dalla rete, oltre a entrare, sì, la didattica a distanza, entrano moltissimi pericoli; entrano adescatori di minori, entrano adulti che sfruttano sessualmente quei minori, e questo perché quei minori sono lasciati soli.

Allora, certamente, lo stare a casa con i propri figli di per sé non pone le caratteristiche perché quei minori non vengano protetti da orchi che si infilano attraverso quella rete, ma è vero anche che se quei genitori, lavoratori autonomi, non vengono messi nella condizione di poter stare insieme ai propri figli nel momento in cui si trovano costretti a casa, beh allora si rende impossibile esercitare, da parte di quei genitori, quella responsabilità che si declina in amorevoli cure fatte di presenza, di ascolto, di accompagnamento, di supporto. Purtroppo, sottosegretario, i lavoratori autonomi sono quelli che pagano in maniera altissima questa pandemia, perché non hanno quelle protezioni previdenziali che sono garantite ad altri, non hanno i congedi parentali, non hanno l'indennità, non hanno quegli strumenti che permettono loro di poter continuare a vivere sostenendo economicamente la propria famiglia e insieme, però, prendendosi anche cura del bene più prezioso, che sono i bambini.

Perché, vede sottosegretario, questo Governo dovrebbe proteggere i più fragili - e Fratelli d'Italia l'ha detto in più occasioni - per noi non ci sono più fragili dei minori, non ci sono più fragili di coloro i quali, proprio perché la responsabilità genitoriale è in capo agli adulti, hanno bisogno di adulti che li proteggano e, ancora di più, che li proteggano da comportamenti abusanti, maltrattanti. Vede, sottosegretario, queste non sono delle opinioni di parte di Fratelli d'Italia; qui ci sono i numeri, la verità delle statistiche, che non possono essere negate, di fronte alle quali il Governo non può chiudere gli occhi; e, allora, sì che serve un emendamento come questo, serve un emendamento che dia la possibilità alle mamme e ai papà che hanno un lavoro autonomo di potersi riconosce, veder riconosciuta una indennità, di 300 euro in caso si assentano per 15 giorni per la quarantena, o di 600 euro nel caso quella quarantena duri un mese, che si possono trovare nella condizione di non dover scegliere tra lavoro o lasciare soli i propri figli, ma che possano, invece, vedere uno Stato che li aiuta a poter sostenere quel compito fondamentale, che è quello di educare i propri figli e di proteggerli.

È in questo che un Governo, uno Stato dimostra la propria attenzione, il proprio amore dei cittadini e per questo allora che chiedo a tutti i colleghi del Parlamento di votare a favore di questo emendamento…

PRESIDENTE. Concluda.

MARIA TERESA BELLUCCI… perché la protezione dei bambini passa attraverso questo, la protezione da orchi che li adescano passa attraverso questo, l'approvazione di questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Butti, per un minuto. Ne ha facoltà.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. Il caso di specie, evidenziato dai colleghi che hanno sottoscritto questo emendamento, è reale. In tutta la pandemia abbiamo assistito, purtroppo, a una disparità di trattamento, ad esempio tra i lavoratori dipendenti e i lavoratori autonomi. In questo caso, come ha detto bene la collega Bellucci, si tratta di riconoscere una indennità per i lavoratori autonomi che devono assistere, quindi devono cessare la loro professione, i propri figli minori di 14 anni in quarantena. E questo emendamento raccoglie, quindi, due questioni per noi importanti: un trattamento diverso per i lavoratori autonomi e, soprattutto, il sostegno psicologico, amorevole nei confronti dei minori, visto che non possono essere assistiti, essendo in quarantena, da nonni e parenti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cirielli, a titolo personale, per un minuto. Ne ha facoltà.

EDMONDO CIRIELLI (FDI). Sì, Presidente. Anche continuando il ragionamento esercitato prima in un minuto, con un'ulteriore riflessione. In effetti poi, concretamente, i risultati di questa azione urgente, che addirittura richiede dei DPCM per affrontare l'emergenza COVID, non ha dato alcun risultato, purtroppo, checché se ne dica, perché l'epidemia continua a dilagare. Purtroppo, le persone più deboli, gli anziani, altri, persone con altre patologie continuano a morire e l'economia va a rotoli e il Governo continua con questo atteggiamento, che, secondo noi, non calpesta solo la democrazia, ma calpesta anche l'intelligenza.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda. Ne ha facoltà, per un minuto.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie Presidente. È appena uscito, sembra fatto quasi fatto apposta, un articolo su Libero, dove annuncia che, ad oggi, sono circa 5 milioni e mezzo gli studenti che sono in didattica a distanza. Domani, tra qualche giorno, molto probabilmente saranno 8 milioni e si ripropone il tema, come ha ben spiegato la collega Bellucci, di aiutare tutti quelli che sono i genitori, e non bisogna discriminare in base alla propria professione, e quindi andare incontro a quelle che sono le esigenze dei lavoratori autonomi, che già vivono questa crisi, in maniera abbastanza pesante, sulla propria pelle, e non devono avere anche il peso di dover rinunciare al proprio lavoro o scegliere cosa devono fare per aiutare i propri figli. Quindi, gli aiuti vanno fatti adesso, questa è l'operazione; approvate questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Delmastro Delle Vedove, a titolo personale, per un minuto. Ne ha facoltà.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Sì, solo per sottoscrivere l'emendamento della collega Bellucci, che pone un tema importantissimo in quest'Aula, relativo a quelle partite IVA, a quei professionisti i cui figli sono sottoposti alla quarantena.

E' il momento di dare una risposta anche a quelle categorie che sono state più flagellate dalla pandemia perché non sono state considerate minimamente, per mille motivi, alcuni anche, se vogliamo, per quanto non condivisibili, comprensibili, nell'affanno, nella difficoltà di delineare delle misure appropriate; ma è pur certo che i figli dei professionisti sono uguali agli altri figli e che, se uno ha un figlio in quarantena, qualunque professione svolga deve badare al proprio figlio.

Quindi, una indennità a quei professionisti che venissero ulteriormente colpiti in termini di pandemia dalla quarantena del figlio oggi è necessaria per stare al fianco di una categoria che non ha avuto nulla fino ad oggi dai vostri provvedimenti.

Quindi, insistiamo per questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Wanda Ferro. Ne ha facoltà, per un minuto.

WANDA FERRO (FDI). Presidente, riflettevo rispetto a quello che in generale hanno sempre rappresentato carestie e pestilenze nella storia. E, certamente, hanno sempre rappresentato quel punto di livellamento rispetto insomma, in qualche modo, alla impossibilità delle parti più deboli di farcela.

In questo caso, per quanto riguarda il COVID, invece, le disuguaglianze sempre e comunque sono state acuite da qualunque provvedimento, non ultimo rispetto a questo emendamento che ha visto un parere contrario da parte del Governo, dove si chiede in qualche modo di rendere la possibilità, a chi non è figlio di lavoratori dipendenti, di essere accudito dai propri genitori con un risarcimento. Ma, ancora una volta, credo che la famiglia e il sostegno della famiglia, anche da voi che rappresentate in qualche modo la parte…

PRESIDENTE. La ringrazio. Prego, concluda…

WANDA FERRO (FDI). …che rappresentate ovviamente il Governo in essere, mi pare che in qualche modo l'abbiate proprio dimenticata anche in questo caso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Frassinetti, per un minuto. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Presidente, colleghi, questo emendamento ovviamente tocca una problematica molto importante che è quella dei soggetti autonomi, delle partite IVA, di chi ha i figli a casa, di chi deve fare didattica a distanza. Le donne - ieri, forse, essendo l'8 marzo, qualcuno si è riempito la bocca con la tutela delle donne - perdono il lavoro e si è fatto un salto indietro di trent'anni grazie a queste misure che costringono le donne a stare a casa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

E' evidente, è molto evidente che ci vogliono dei sussidi, degli indennizzi per poter far fronte a una situazione del genere, perché non si tratta di una situazione circoscritta nel tempo, ma ormai va avanti da un anno. Quindi, immaginatevi, in un tempo così lungo, le madri come fanno ad assistere i loro figli.

Questo emendamento va approvato perché va proprio nel senso di un aiuto agli autonomi e soprattutto alle donne.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Marcello Gemmato. Ne ha facoltà, per un minuto.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Anche questo emendamento va nella direzione di proteggere i più fragili e, quando parliamo di fragili, non parliamo evidentemente soltanto di persone malate, ma di persone che potenzialmente potrebbero essere aggredite, stando sole, da orchi.

In questo caso, noi chiediamo al Governo di poter dotare finanziariamente i lavoratori autonomi di un emolumento che è basso, bassissimo. Se pensiamo al reddito di cittadinanza, noi diamo 700 euro a persone per non far nulla. Noi con questo emendamento chiediamo, invece, di poter guardare i nostri figli nel momento in cui i lavoratori autonomi sono appunto al lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lucaselli. Ne ha facoltà, per un minuto.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Il COVID ha evidentemente acceso i riflettori su una delle grandi fragilità del sistema italiano che è quello del welfare attorno alle famiglie e, in particolare, attorno alle famiglie degli autonomi, di tutti coloro i quali non hanno il posto fisso ma per mantenere le proprie famiglie devono quotidianamente mettersi sul mercato. E questo è, evidentemente, un emendamento che pensa proprio a quelle categorie alle quali Fratelli d'Italia, dall'inizio di questa pandemia, ha cercato di porre attenzione e che ha cercato di ascoltare.

E, allora, sembra assolutamente necessario che questo emendamento venga valutato e devo dire che in Commissione bilancio siamo rimasti esterrefatti…

PRESIDENTE. Concluda.

YLENJA LUCASELLI (FDI). …quando ci è stato detto che mancava la copertura finanziaria. In questo caso, per questa emergenza, per l'aiuto a queste famiglie non ci può essere problema di bilancio che tenga.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Ciro Maschio. Ne ha facoltà, per un minuto.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Non c'è alcun dubbio che i lavoratori autonomi siano tra le categorie che sono rimaste colpite più pesantemente sotto il profilo economico da questa pandemia e che i minori siano sicuramente un'altra delle fasce della nostra popolazione che risentono, anche a livello psicologico, di un contraccolpo particolarmente importante.

Quindi, con questo emendamento Fratelli d'Italia dimostra di essere un movimento che non fa ostruzionismo ma fa delle proposte concrete per migliorare, in un momento drammatico come questo, la qualità della vita, sia dal punto di vista della salute mentale sia dal punto di vista economico, di alcune fasce della nostra popolazione che sono state molto colpite.

Non si può negare l'evidenza e non si può girare la testa dall'altra parte di fronte a questa richiesta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mollicone, per un minuto. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo per sostenere questo emendamento della collega Bellucci che va a dare uno strumento economico alla filiera dei lavoratori autonomi e anche per un maggiore controllo e vigilanza dei genitori sui figli che, per colpa della DAD, stanno spesso ore e ore davanti al computer.

Considerate che per il Censis, nel rapporto del 2020, la DAD è stata un fallimento per il divario digitale; divario digitale che dobbiamo addebitare al Conte-bis, al Ministro dell'Innovazione che, infatti, è stato cacciato: la Pisano è stata prontamente nominata da un'altra parte.

E rivolgiamo un appello ai colleghi del centrodestra affinché sostengano questo emendamento…

PRESIDENTE. Concluda…

FEDERICO MOLLICONE (FDI). …perché è un primo passo per rafforzare la rete di assistenza domiciliare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Montaruli, per un minuto. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Bene ha fatto il mio collega a parlare di DAD, perché abbiamo appreso dai giornali come avreste voglia, addirittura, di istituzionalizzarla tramite i fondi del Recovery; speriamo e attendiamo ancora una smentita rispetto a questo, visto che i nostri ragazzi non meritano di certo di avere uno schermo davanti, ma di avere la loro socialità anche nella scuola.

Ma ricordando questo, c'è l'altro risvolto della medaglia: tutti i genitori che sono costretti a stare a casa per accudire i propri figli e accompagnarli in un percorso anche scolastico, talvolta a casa, in assenza di un sostegno concreto, né in questo momento di restrizione, né in generale alla maternità e al proprio essere genitori, da parte dello Stato e, in particolare, da parte dei vostri Governi.

PRESIDENTE. Concluda.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). E, allora, a queste persone noi dobbiamo garantire un'indennità. I miei colleghi hanno fatto molto bene a chiedere, con un emendamento, un'indennità limitata ad un determinato periodo. Io vorrei chiedere al Governo di non pensare addirittura non solo…

PRESIDENTE. Grazie…

AUGUSTA MONTARULI (FDI). …ad approvare questo emendamento ma di garantire un'indennità sempre, a prescindere dall'emergenza COVID (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)

PRESIDENTE. La ringrazio, ha esaurito il suo tempo. Ha chiesto di parlare il deputato Osnato, per un minuto. Ne ha facoltà.

MARCO OSNATO (FDI). Chiedo ospitalità alla Lega… Grazie, Presidente. Noi crediamo che, per una questione di equità, sia corretto porre all'attenzione dell'Assemblea questo emendamento che prevede, appunto, una forma di contribuzione per coloro che, avendo magari purtroppo dei figli contagiati, essendo lavoratori autonomi o partite IVA o comunque avendo un diverso tipo di assistenza o di supporto rispetto ad altre categorie, altrimenti non avrebbero nessun tipo di contribuzione.

E' una forma di equità anche per un tipo di lavoratore che ormai è molto più diffuso rispetto al passato nel tessuto sociale della nostra Nazione.

Quindi, crediamo sia anche un prendere atto di una realtà familiare che si è modificata nel tempo e che probabilmente sfugge ai consueti sistemi di welfare. Quindi, è un'attenzione particolare che crediamo sia dovuta e che il Governo dovrebbe saper recepire.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Emanuele Prisco. Ne ha facoltà, per un minuto.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Io spero che questa condizione di precarietà venga meno quanto prima possibile, perché è veramente complesso anche svolgere il lavoro parlamentare. Il tema che viene posto con questo emendamento è proprio quello della tutela, da un lato, dei minori e, dall'altro, dei lavoratori autonomi. Io non ho gli strumenti per valutare la necessità di un provvedimento di tipo sanitario come quello della chiusura delle scuole o di questo tipo, so solo che i minori non possono essere lasciati da soli, so solo che i minori debbono essere, e giustamente, accuditi dai propri genitori e so che, se un lavoratore autonomo decide di rimanere a casa per seguire, perché costretto a farlo, i propri figli, perde giornate di lavoro e, forse, non conclude il mese, portando a casa lo stipendio, come invece fanno, con diverse tutele, i lavoratori dipendenti …

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

EMANUELE PRISCO (FDI). Concludo, Presidente, mi dia tre secondi per finire il ragionamento. So che dovremmo occuparci anche di questa fascia di lavoratori e, soprattutto, dei loro minori, perché altrimenti avremo creato un'Italia di serie A e un'Italia di serie B e credo che chi lavori autonomamente questo non lo meriti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.8 Bellucci, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere contrario della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Passiamo all'emendamento 1.102 Massimo Enrico Baroni.

Ha chiesto di parlare il deputato Massimo Enrico Baroni. Ne ha facoltà. C'è un invito al ritiro, qui, oppure parere contrario.

MASSIMO ENRICO BARONI (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Vorrei spiegare che questo emendamento - al di là del fatto che verrà approvato, magari, come ordine del giorno, non lo sappiamo, sicuramente verrà bocciato - prevede una cosa semplicissima: chiamate il vostro medico di base, se è un ottimalista, come in genere lo sono tutti, ha mille pazienti; chiedetegli quanti ne ha in isolamento volontario, quanti in isolamento obbligatorio, quanti casi COVID positivi, COVID compatibili con anosmia o COVID compatibili senza anosmia; vi dirà precisamente i numeri dei loro pazienti. Allora, non è stata pensata una piattaforma nazionale che mettesse a sistema l'importanza di questi dati che integrino già i dati dei tamponi. Noi chiediamo semplicemente che venga messa a sistema questa piattaforma, per 46 mila o 50 mila, perché il direttore generale della prevenzione del Ministero della Salute non pubblica nemmeno i dati degli MMG. I dati di questi 47 mila MMG e 10 mila pediatri di libera scelta vengano semplicemente messi in questa piattaforma nazionale tramite le loro PEC (sono pubbliche) e possono essere inseriti; con un sistema di data split si anonimizza il dato inserito che viene inviato all'Istituto superiore di sanità, nonostante tutti i geni e i premi Nobel mancati che abbiamo, che stanno ragionando su come utilizzare queste piattaforme per prevenire la crescita dell'ondata, perché potevamo saperlo una settimana prima che cosa sarebbe successo, visto che clinicamente questi dati erano a disposizione, ma non sono a sistema. Allora, io chiederei gentilmente, se è possibile, un ripensamento non per questo provvedimento, cosa che evidentemente non si può fare, ma vorrei che il Governo si esprimesse nel caso in cui voglia dar seguito all'invito al ritiro che nella liturgia parlamentare significa che l'emendamento va nella direzione della ratio del provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Misto-L'Alternativa c'è).

PRESIDENTE. Il relatore non mi pare che dia cenni di reazione.

Ha chiesto di parlare il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). Grazie, Presidente. Semplicemente per dire al collega Baroni che io credo che ci sia stato un invito al ritiro, che è una cortesia che si usa di solito per i gruppi di maggioranza, perché evidentemente non c'è un parere contrario netto, ma se l'onorevole Baroni intende presentare, poi, un ordine del giorno che ricalca il contenuto dell'emendamento, non è consigliabile non ritirare l'emendamento, perché, se l'emendamento viene respinto, un ordine del giorno identico all'emendamento diventa inammissibile; pertanto è semplicemente un invito alla riflessione al collega Baroni: se intende presentare un ordine del giorno identico, fa bene a ritirare l'emendamento, perché, se poi viene respinto, la facoltà di presentare l'ordine del giorno salta.

PRESIDENTE. La ringrazio, deputato Baldelli, anche per averci rammentato alcune prerogative del nostro Regolamento.

MASSIMO ENRICO BARONI (MISTO-L'A.C'È). Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MASSIMO ENRICO BARONI (MISTO-L'A.C'È). Chiedo scusa all'Aula, dovevo intervenire sull'articolo 3, mentre qui siamo sull'articolo 1 e, quindi, in realtà, quello su cui sono intervenuto varrà per dopo, ho fatto confusione…

PRESIDENTE. Lo ritira questo emendamento 1.102?

MASSIMO ENRICO BARONI (MISTO-L'A.C'È). Questo emendamento lo ritiro, comunque riguarda l'assistenza psicologica da remoto e intervengo sul successivo, cofirmato con la Bellucci.

PRESIDENTE. Allora, l'emendamento 1.102 Massimo Enrico Baroni è ritirato.

Passiamo all'emendamento 1.9 Bellucci. Il parere della Commissione e del Governo è contrario, così come quello della V Commissione. C'è un invito al ritiro.

Ha chiesto di parlare la deputata Bellucci che ci dice anche se accetta l'invito al ritiro o se vuole porlo in votazione.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Accetto l'invito al ritiro, sottosegretario, seppur mi permetta di dire che abbiamo visto troppo spesso come gli ordini del giorno rimangano degli esercizi di stile e come, poi, il Governo non dia alcun seguito, invece, agli impegni che assume con l'accoglimento dell'ordine del giorno. Quindi, devo dirle che questo è l'ultimo tentativo che facciamo di darvi fiducia e di credere ai vostri impegni, perché questo ordine del giorno intende porre rimedio all'assenza di supporto psicologico che avete, oggi, sancito anche con la chiusura dell'unico numero verde che esisteva per dare un sostegno, un conforto nei tanti disagi che le persone stanno avendo in termini di disturbi d'ansia, di depressione, di attacchi di panico e, in particolare, ai più piccoli. Anche qui, ad aggiungersi, come dati drammatici, ci sono quelli del Gaslini che ha evidenziato come, nel 61 per cento dei casi, i bimbi sotto i 6 anni presentano disturbi comportamentali e attacchi d'ansia e come i ragazzini sotto i 18 anni presentano, nel 71 per cento dei casi in più, gli stessi tipi di disturbi.

Allora, oggi, lasciate soli, anche in questo caso, le famiglie, i genitori e l'infanzia a dover affrontare questa pandemia che è una problematica di carattere sanitario, certamente di tipo organico, ma anche di tipo psicologico ed emotivo. Oggi, in Italia, non ci sono strumenti previsti dal Governo e, allora, noi vi chiediamo di riconoscere un voucher per il supporto psicologico; non potete lasciare gli italiani soli, non potete lasciare soli gli italiani più piccoli e più fragili. Non ne va soltanto di questo presente, ne va anche del nostro futuro.

Quelli diventeranno gli italiani del domani e i nostri ragazzi che si vedono negato così tanto - il diritto alla socialità, a stare con gli amici, a poter vivere la scuola, a poter crescere da un punto di vista personale ed emotivo, vivendo i tanti momenti che sono stati garantiti a noi – beh, visto tutto questo, che gli è stato negato, e a fronte anche delle problematiche che già manifestano, almeno che lo Stato dia diritto alla protezione della salute e, quindi, anche della salute psicologica ed emotiva. Non lasciateli soli.

Quindi, ritiriamo questo emendamento, ma vi chiediamo - e ve lo proporremo puntualmente, con un ordine del giorno, anche con una scadenza precisa, glielo dico, glielo anticipo, sottosegretario Malpezzi -, vi chiederemo che entro 30 giorni dall'approvazione della conversione di questo decreto-legge sia istituito un voucher per il supporto psicologico (Applausi del deputato Massimo Enrico Baroni). Che mai più un minore rimanga solo senza avere lo Stato vicino (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Quindi, l'emendamento 1.9 Bellucci è ritirato e decadono, ovviamente, a seguito le richieste di intervento relative.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.4 Bellucci, sempre con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Ha chiesto di parlare la deputata Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento va in continuità, va in continuità, Presidente, e va in continuità, sottosegretario Malpezzi, perché parla del diritto allo studio, all'istruzione e di poterlo vivere in presenza, a scuola, nelle aule dei nostri istituti, perché parla del poter garantire una didattica in presenza al 100 per cento dei nostri alunni. Purtroppo, con questa conversione del decreto-legge e, quindi, con le nuove misure di contenimento, i dati ci dicono che 6 milioni di studenti verranno trasferiti in DAD, cioè in didattica a distanza. L'Italia è stata una delle prime nazioni a chiudere le scuole, una delle ultime a riaprirle e adesso, in realtà, con una modalità a singhiozzo che continuamente viene proposta, rivede di nuovo i nostri studenti a casa. Si poteva fare di più? Sì, sottosegretario, si poteva fare di più, perché non è stato fatto nulla di sensato. Abbiamo visto nelle trasmissioni televisive che fine hanno fatto i banchi a rotelle, e non ci dite che vi continuiamo a parlare dei banchi a rotelle, perché sì che c'è un problema. In quelle immagini televisive dei giornali abbiamo visto come sono stati stipati in magazzini perché i dirigenti scolastici hanno evidenziato come addirittura fanno male alla salute perché creano una problematica di postura. Milioni di euro sprecati, che non solo hanno creato un danno erariale, al quale qualcuno dovrà rispondere, ma che hanno negato la possibilità di destinare quelle risorse a iniziative più sapienti. Per esempio, il nostro governatore della Regione Marche, Acquaroli, ha pensato di destinare economie per dotare le scuole di un'areazione artificiale in grado di poter proteggere la salute e garantire il diritto allo studio.

Sì che si poteva fare di più. Vi abbiamo dato tante sollecitazioni, vi abbiamo chiesto di poter chiudere degli accordi con le scuole pubbliche private, ma per voi alcune questioni vanno ad essere annullate da un cieco pregiudizio ideologico. Vi avevamo chiesto di poter investire nei mezzi di trasporto pubblici, cercando di garantire di più il distanziamento anche qui con degli accordi con gli NCC, ma anche con i mezzi di trasporto privati, ma niente di tutto ciò. Vi abbiamo chiesto di poter investire in tensostrutture per aumentare le disponibilità degli spazi, vi abbiamo chiesto di investire nei termoscanner, ma nulla di questo avete fatto e oggi, quindi, ci troviamo ad acclarare questo continuo fallimento: sei milioni di studenti a casa in DAD che non vivranno non solo la didattica ma non vivranno la fase più bella della loro vita e della loro esistenza, la preadolescenza, l'adolescenza, l'infanzia, quegli anni che sono l'essenza della costruzione della nostra identità, memoria che rimane nel nostro cuore e che va a costituire le donne e gli uomini che saremo domani. Invece, ritroviamo quei ragazzi chiusi nelle loro case, nelle loro camerette, nel tentativo sì di stare in contatto attraverso una diretta Zoom, ma niente di più. E, allora, rispetto a questo vi chiediamo di prendere un impegno, di approvare questo emendamento, perché ne va della vita, della vita dei nostri giovani e, quindi, di seriamente e continuamente dare la possibilità di andare a scuola, riconoscendo quella promessa che avevate fatto, di un Governo del merito e della discontinuità, quindi, che potesse sostenere soprattutto gli studenti e le nuove generazioni, impegno preso dal Premier Draghi e che quindi oggi, con questo emendamento, non potete tradire.

PRESIDENTE. Concluda.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Vi chiediamo di votare a favore e chiediamo a tutti i colleghi di votare a favore su questo emendamento, perché tutti i ragazzi possano aver riconosciuto il diritto all'istruzione e a una vita sana (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Bignami. Ne ha facoltà, per un minuto.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. C'era solo una cosa che il Governo, lo Stato dovevano fare per consentire agli studenti, alle famiglie, agli scolari di partecipare alle lezioni in presenza, garantendo così ciò che fin dalla prima ondata si era affermato essere un qualcosa di irrinunciabile: potenziare il trasporto pubblico e garantire la sicurezza delle aule. Nulla è stato fatto di questo e. con questo emendamento, cerchiamo di porre rimedio perché non è possibile scaricare le responsabilità e il costo di responsabilità sempre e soltanto su un soggetto, vale a dire le famiglie italiane, che sono allo stremo per scelte sbagliate compiute da questo Governo e da quello precedente, in continuità con gli Esecutivi che li hanno, appunto, preceduti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Caiata. Ne ha facoltà per un minuto.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. È difficile esprimersi in un minuto, ma quello che vogliamo sottolineare è questo: a cosa serve non fare andare i nostri ragazzi a scuola se poi il pomeriggio gli permettiamo di assembrarsi nelle strade, e non sorvegliamo che non avvengano le risse e vanno in giro a gruppi, senza mascherine? Allora, mandiamoli a scuola, dove siamo tranquilli che sono distanziati e usano tutte le precauzioni necessarie per non contagiarsi. Mi sembra, come sempre, che noi abbiamo evitato il problema: chiudiamo la scuola per non risolvere il problema del trasporto. Ma risolviamo il problema del trasporto e risolviamo il problema dei gruppi di ragazzi che escono i pomeriggi per le strade, facendo assembramento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà, per un minuto.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Ecco, tenere i ragazzi a scuola sarebbe una situazione sicura, ma soprattutto per il benessere psicofisico e sociale di questi ragazzi, e al tempo stesso una sicurezza anche per le famiglie di averli in uno spazio controllato e sicuro. Certo, l'anno scorso, esattamente oggi, iniziava il primo lockdown e la didattica a distanza. Oltre ad avere acuito tutte quelle differenze sociali rispetto a connessioni che non esistono e a costi per le connessioni che le famiglie hanno dovuto affrontare, c'è qualcosa che non funziona se, a distanza di un anno, siamo esattamente nella stessa situazione. C'è il problema, e l'unica soluzione che questo Governo, esattamente in continuità con gli altri, vede è chiudere: chiudere a discapito di quei ragazzi che da un anno, però, si trovano in questa situazione e di quelle famiglie che, ogni giorno, devono cercare di accudire e portare avanti sia la famiglia, con i loro impegni lavorativi, sia i ragazzi e il loro mantenimento, anche sociale e psicologico.

Con questo emendamento si chiedeva, appunto, di mettere in atto quelle cose, quegli strumenti e quelle operazioni…

PRESIDENTE. Concluda.

MONICA CIABURRO (FDI). …che già l'anno scorso avevamo suggerito: il trasporto e la sicurezza in entrata e in uscita.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Donzelli. Ne ha facoltà, per un minuto.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. È passato un anno dal primo lockdown ed è passato un anno da quando Fratelli d'Italia proponeva, tramite i nostri parlamentari, delle soluzioni alternative per tenere aperta in sicurezza la scuola. È passato un anno e la scuola ancora si domanda se chiudere o se aprire e non si chiede come fare a tenere aperta la scuola in sicurezza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Questa è una follia, è un approccio sbagliato.

Abbiamo parlato di termoscanner all'ingresso, vi abbiamo parlato di scuolabus realizzati con la collaborazione con i privati, abbiamo parlato di nuove assunzioni. Fratelli d'Italia aveva un progetto chiaro per tenere aperta la scuola in sicurezza e, invece, finora si è perso tempo con i banchi a rotelle e altre follie e, ancora oggi, si ipotizza di chiudere la scuola senza nemmeno prevedere i congedi parentali per i genitori che sono costretti, poi, dopo, a rimanere a casa per stare insieme ai figli. Una follia completa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gemmato, per un minuto. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento mira, come ricordato peraltro dai colleghi di Fratelli d'Italia, a poter far esercitare ai nostri figli il diritto della scuola in presenza. Noi riteniamo che nella crescita soggettiva, individuale, dei bambini sia fondamentale la didattica in presenza, sia fondamentale la socializzazione con i propri coetanei e, quindi, noi riteniamo che vi sia una responsabilità politica oggi se, a un anno dal primo lockdown, continuiamo a parlare di misure per fare in modo che i nostri figli, in sicurezza, possano frequentare le scuole. Io ritengo, Presidente, che questo sia un emendamento fondamentale, che lo si debba votare e lo si debba votare, appunto, per il futuro dei nostri bambini.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Galantino, per un minuto. Ne ha facoltà.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Grazie, Presidente, per la parola. Presidente, con questo emendamento chiediamo che su tutto il territorio nazionale sia garantita la didattica in presenza, per il totale degli studenti, ma, comunque, nel rispetto delle norme di contenimento del contagio da COVID-19; lo dobbiamo alle famiglie e lo dobbiamo ai nostri ragazzi. E chiediamo, naturalmente, che venga attivata una convenzione con i gestori dei trasporti ed è inammissibile che, a distanza di un anno dall'inizio della pandemia, siamo ancora qui a parlarne. Anche per questo, nell'emendamento abbiamo previsto un contributo di 80 milioni per le scuole paritarie affinché si possa avviare un percorso di proficua collaborazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rotelli, per un minuto. Ne ha facoltà.

MAURO ROTELLI (FDI). Grazie, Presidente. Buon pomeriggio, sottosegretario, andiamo avanti con questa maratona. Io mi rifaccio al primo intervento, quello della collega relatrice, nel quale, all'inizio, ci ha raccontato che potevamo portare all'attenzione di quest'Aula una serie di cose anche interessanti, ma che avremo tempo, magari, per poterle inserire in altri provvedimenti. Chi è, sottosegretario, che può avere questo tempo? Molto probabilmente, chi è tranquillo, chi è più garantito, sicuramente non tutti e sicuramente non sono tutti tranquilli e garantiti, perché siamo tutti molto preoccupati da quella che è la situazione. Il cambio di passo vuol dire sicuramente non inseguire il virus ed è per questo motivo che noi le chiediamo che alcune di queste proposte, partendo da questa, possano essere prese in considerazione, che possano essere inserite in questo decreto immediatamente, affinché i tempi possano essere accorciati e si finisca nel rincorrere il virus, ma si inizi ad aggredire lo stesso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Trancassini, per un minuto. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Grazie, signor sottosegretario, vede, grazie a Fratelli d'Italia in quest'Aula si discute di problemi che, fino a ieri, rendevano molto più vivace quest'Aula nei nostri confronti. In Commissione, stamattina, grazie a Fratelli d'Italia, abbiamo nuovamente parlato del DPCM, di questo rito assolutamente illegittimo, con il quale costringiamo le persone, sostanzialmente, a privarsi di molte libertà, abbiamo parlato di fragilità. E stiamo parlando di scuola, un argomento che improvvisamente è svanito dai radar della discussione e del confronto politico, come se bastasse aver archiviato la stagione del Ministro Azzolina e di Arcuri per, improvvisamente, vedere questo mondo tornare ad essere migliore rispetto a quello che c'era in precedenza. In realtà non è così, tutto rimane allo stesso modo. Questo noi lo troviamo molto grave e troviamo molto grave proprio - anch'io mi rifaccio, come il collega Rotelli, all'introduzione della relatrice - un argomento che, per la verità, avevamo già sentito in Commissione e, cioè, che non è questo il momento, verrà un momento per decidere anche su questo aspetto. E, allora, ricordo a lei, sottosegretario, che la tempestività nei momenti dell'emergenza fa sempre la differenza e la tempestività, in questo caso, vediamo assolutamente non esserci.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bond. Ne ha facoltà.

DARIO BOND (FI). Grazie, Presidente. Mi aggancio all'emendamento di Fratelli d'Italia per fare una denuncia e approfitto della presenza di un membro del Governo. Ci sono facoltà, sempre riguardo alla didattica a distanza, ci sono facoltà scientifiche, tipo Medicina, in cui, da un anno, gli studenti non vedono un laboratorio: da un anno, frequentano fisiologia, anatomia, a distanza. Dica lei, sottosegretario, se queste persone, se questi ragazzi, alla fine, saranno preparati. Ci sono altre facoltà in Italia, invece, che hanno aperto le porte. E, allora, anche su questo dovete intervenire: anche se le università sono autonome, dovete intervenire per formare e per dare delle regole, perché non è possibile avere medici di serie A, studenti di serie A e studenti di serie B. Dovete fare qualcosa e, comunque, regolarizzare la questione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Vinci. Ne ha facoltà, per un minuto.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, Presidente. Buongiorno, signor sottosegretario, io mi chiedo di questo emendamento cos'è che non vada. Fino a poche settimane fa, buona parte di quest'Aula faceva comunicati stampa, faceva conferenze, diceva che bisognava tornare al 100 per cento in presenza per la didattica, perché i ragazzi dovevano andare a scuola, imparare meglio e non buttare via un secondo anno, non dovevano andare a casa dei nonni ad infettarli, non dovevano costringere i genitori a tenerli a casa e, quindi, a perdere giornate di lavoro. Oggi ci troviamo, invece, a vederci un emendamento con un parere negativo. C'erano attacchi all'ex Ministro dei Trasporti perché non aveva fatto le convenzioni che doveva fare per il trasporto pubblico, oggi, invece, tutto va bene. Da quest'altra parte, invece, le cose continuano a non andar bene e non vorremmo mai che, magari, questo emendamento non fosse approvato perché ci sono 80 milioni di euro per le scuole paritarie, per un accordo con le scuole paritarie e sappiamo benissimo che, in quest'Aula, buona parte o, almeno, alcuni gruppi sono fortemente contrari per delle pregiudiziali loro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Zucconi. Ne ha facoltà, per un minuto.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente. Nel rifiuto di questo emendamento traspare ancora un fatto molto semplice e, cioè, che il Governo precedente, ci auguriamo non quello attuale, ma pare di sì, ha fatto una scelta precisa: non riuscendo, non avendo la capacità di mettere in sicurezza le scuole, le ha chiuse, con tutti i danni che ne sono poi conseguiti. Fratelli d'Italia aveva fatto delle proposte, sono state ricordate - dalle tensostrutture all'utilizzo dei mezzi del trasporto privato - per eliminare i problemi che si sono avuti. E in questo emendamento, aggiungendo due commi al comma 5, proponiamo di coinvolgere assolutamente e di sostenere il sistema delle scuole paritarie, che anche queste sono state abbandonate. Il rifiuto nell'approvazione di questo emendamento è in linea con la linea adottata, purtroppo, da un anno dal Governo precedente, che vede ancora mettere a rischio la possibilità di istruire i nostri ragazzi, semplicemente a fronte di un'incapacità di mettere in atto altre misure. Ne dobbiamo prendere atto, Fratelli d'Italia non ci sta (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Albano. Ne ha facoltà, per un minuto.

LUCIA ALBANO (FDI). Grazie, Presidente. Sottosegretario, il rapporto educativo si svolge in modo privilegiato in presenza. Questo è un dato di fatto. Questa è anche la base di una buona didattica, è la base anche di una elevata qualità dell'insegnamento. È chiaro che la DAD, la DID, la didattica a distanza, la didattica integrata, sono sicuramente delle misure di sostegno in un momento così difficile, ma io mi sono trovata a gestire una scuola nel momento del lockdown, so bene che cosa significa, come animatore digitale, so bene cosa significa far partire una didattica a distanza in un momento di emergenza. Bene, ma ora bisogna lavorare diversamente. Sin dall'inizio avevamo detto: c'è la possibilità di ampliare gli spazi. La necessità delle scuole era quella di ampliare gli spazi. Questo emendamento che desidero sottoscrivere dà la possibilità di ampliare gli spazi delle scuole attraverso convenzioni con le scuole paritarie. Credo che sia assolutamente, ancora una volta, da accettare.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda, per un minuto. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento mi dà l'occasione di chiedere anche a lei di fare arrivare al Presidente Fico la richiesta che magari il Governo risponda ad un'interrogazione che ho presentato. Qualche mese fa, ad Oristano, arrivarono dei banchi monoposto senza rotelle totalmente inadatti, tant'è che il dirigente scolastico fece uno scandalo sui giornali, dicendo che questi banchi di una ditta portoghese erano totalmente in bilico e non corrispondevano a quelli ordinati, banchi che questa ditta portoghese ha dato alla scuola di Oristano, ha dato ad altre scuole…

PRESIDENTE. La ringrazio.

SALVATORE DEIDDA… e quindi quello che diciamo è che in tutti questi mesi sono stati spesi dei soldi inutilmente e qualcuno dovrà risponderne.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Frassinetti. Ne ha facoltà, per un minuto.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Presidente, sottosegretario Malpezzi, la cosa più importante di questo emendamento, a mio avviso, è la proposta dei patti educativi tra scuole pubbliche, paritarie e statali. Il sottosegretario sa bene - perché so che è sensibile a questo tema - l'importanza di questa collaborazione tra scuole paritarie e scuole pubbliche. A molti non entra ancora nella testa il fatto che le scuole paritarie abbiano questa funzione pubblica e questo sarebbe stato un momento di sinergia molto importante, sinergia tra le paritarie e le statali per allargare gli spazi. Quindi chiediamo che venga approvato questo emendamento, proprio in nome del buonsenso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Mantovani, per un minuto. Ne ha facoltà.

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI (FDI). Grazie, Presidente. Prendo la parola su questo emendamento poiché interviene su aspetti da mesi critici, tramite l'introduzione di due commi riguardanti scuola e trasporti. I mesi in DAD stanno creando agli studenti seri problemi, non solo dal punto di vista didattico, ma anche da un punto di vista psicologico e relazionale. È dunque fondamentale il prosieguo delle lezioni attraverso un approccio che coinvolga le istituzioni scolastiche paritarie. Un sistema quindi di convenzione che deve essere replicato anche nel settore dei trasporti per decongestionare le presenze a bordo e per facilitare gli spostamenti, riducendo il rischio dei contagi e favorendo anche quindi la continuità della didattica in presenza. E - concludo, Presidente - non possiamo permettere che il prezzo…

PRESIDENTE. Concluda.

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI (FDI). …dei tanti disservizi finisca per ricadere sui giovani e sul loro diritto all'istruzione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole il deputato Mollicone per un minuto. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo, anche come capogruppo della Commissione VII (Cultura, scienza e istruzione), per sostenere appunto la necessità di approvare questo emendamento e per denunciare, ancora una volta, attraverso questo emendamento che riguarda la scuola, che siamo di fronte ancora al Governo più pazzo del mondo. Speravamo che con la defenestrazione del Ministro Azzolina si sarebbe potuto tornare a una visione della scuola molto più razionale.

PRESIDENTE. Concluda.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Non è possibile tenere le scuole chiuse, le palestre chiuse, i luoghi della cultura chiusi perché non si ha la capacità di gestire il virus. Ancora più assurdo - e concludo - è mandare i nostri ragazzi qualche giorno in presenza e qualche giorno in DAD: o c'è il pericolo o non c'è pericolo e noi diciamo che è possibile gestire le scuole in sicurezza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bucalo, per un minuto. Ne ha facoltà.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie, Presidente. Sottosegretario, lei sa benissimo che Fratelli d'Italia da mesi, sia nel precedente Governo sia adesso, chiede con forza, indicando anche quali sono le linee da attuare, cioè didattica in presenza e in sicurezza. Nessuna di queste linee è stata presa e attuata (trasporti, organici, classi pollaio, aule) anche con convenzioni tra le scuole private e le scuole statali. Avete purtroppo perso tempo, perso risorse. Adesso vogliamo finalmente i fatti perché le famiglie non ce la fanno più (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.4 Bellucci, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.5 Bellucci, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.101 Lollobrigida, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

È l'ultimo emendamento che poniamo in votazione, poi facciamo la sospensione programmata fino alle 16,30.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trano. Sull'ordine dei lavori?

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Presidente, sull'ordine dei lavori, sul Regolamento: articoli 8 e successivi. Domani scade la conservazione sostitutiva della fatturazione elettronica, delle fatture, e parliamo di milioni di fatture che servono anche per la lotta all'evasione. Da molte parti, in primis le associazioni e i sindacali, si è chiesta la proroga almeno fino al 30 di giugno…

PRESIDENTE. Chiedo scusa, non è un intervento sull'ordine dei lavori, dovrebbe usarci la cortesia di prenotarsi come intervento di fine seduta.

RAFFAELE TRANO (MISTO-L'A.C'È). Questo Presidente, è molto importante - mi perdoni - perché il sottoscritto e la collega Aprile…

PRESIDENTE. Non c'è l'oggetto del contendere.

RAFFAELE TRANO….hanno inviato una missiva al Ministro dell'Economia e delle finanze e anche al direttore dell'Agenzia delle entrate, Ruffini, per chiedere di dare certezza: poiché domani c'è la scadenza di questo adempimento, chiediamo di prevedere una proroga al 30 giugno. Siccome non è pervenuta nessuna informazione e non c'è nessuna risposta ed è un problema molto importante, chiediamo a lei, per il suo tramite, di convocare il Ministro dell'Economia e delle finanze per capire che cosa intenda fare, anche perché queste proroghe, se arrivano, arrivano anche dopo la scadenza, quindi…

PRESIDENTE. La ringrazio. Lei ce lo ha ricordato: era presente la sottosegretaria Malpezzi, è una competenza del Governo e la Presidenza non c'entra granché.

Quindi, confermo che si sospende a questo punto la seduta e, secondo le intese intercorse tra i gruppi, riprenderà nella parte pomeridiana a partire dalle ore 16,30 e fino alle ore 19.

La seduta è sospesa e riprenderà alle ore 16,30.

La seduta, sospesa alle 14,25, è ripresa alle 16,30.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Brescia, Casa, Cirielli, Colletti, Corda, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Garavaglia, Gebhard, Giachetti, Lorefice, Losacco, Lupi, Maggioni, Magi, Perantoni, Schullian, Silli, Tasso e Zoffili sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente 91, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 2921.

Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta è stato, da ultimo, respinto l'emendamento Lollobrigida 1.101.

(Ripresa esame dell'articolo unico – A.C. 2921​)

PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Rizzetto 1.12, a pagina 6 del fascicolo. Ha chiesto di parlare, per dichiarazione di voto, il deputato Marcello Gemmato. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). Intervengo io, Presidente.

PRESIDENTE. Collega Rizzetto, prego.

WALTER RIZZETTO (FDI). La ringrazio. C'è stato un cambio in corsa e la ringrazio, Presidente, per la comprensione. Dunque, vede, sottosegretario Malpezzi, buongiorno. Noi ci troviamo di fronte, sottosegretario, ad un momento, ad un periodo, particolarmente difficile sotto ogni punto di vista, in primis sotto il punto di vista evidentemente sanitario. Ma io ritengo che lo scalino seguente, rispetto alla gravità della situazione che stiamo oggi vivendo, viene vissuto dalla scuola, dalla scuola, a 360 gradi, rispetto all'organizzazione, rispetto alla didattica a distanza, rispetto ai problemi territoriali che ha la scuola, rispetto a tutto quello che oggi effettivamente i nostri studenti non possono ricevere in termini di adeguata istruzione. Perché, sì, è vero, la scuola è aperta e nessuno l'ha chiusa, però, io ricordavo poco fa in auletta dei gruppi al nuovo Ministro della Pubblica amministrazione, professor Renato Brunetta, quanto evidentemente la scuola sta soffrendo, rispetto anche a cose abbastanza pratiche, nel senso che non tutti gli studenti, ad esempio, possono usufruire, Presidente, di una linea Internet ad alta velocità, piuttosto che di strumenti importanti, per poter seguire la didattica a distanza.

Uno dei problemi che si stanno verificando rispetto alla campagna vaccinale, che tutti noi ci auguriamo prosegua a grandi passi o, perlomeno, dopo il corretto allontanamento del pessimo commissario Arcuri, rispetto a quanto non fatto sino ad oggi e anche rispetto alla scuola, ovvero la campagna vaccinale chiaramente di tutti i docenti - sulla quale, ci mancherebbe altro, nulla osta e nulla quaestio rispetto anche alle nostre posizioni - però, vede, ci sono delle categorie, che si occupano di insegnamento e si occupano di formazione. Ad esempio, l'emendamento è quasi specifico rispetto a questa categoria, ovvero il personale ausiliario delle cooperative, che si occupa di formazione e si occupa di scuola e si occupa di insegnamento, ma non è trattato esattamente come gli insegnanti di ruolo, come i maestri, come i professori, come coloro che si occupano tutti i giorni di scuola, che giustamente vengono vaccinati. Allora, noi chiediamo, Presidente, e quindi, sottosegretario, un qualcosa di molto semplice. Chiediamo - e l'avevo chiesto con un emendamento precedente - che tutte le persone che si occupano di formazione, qualunque essa sia, possano essere vaccinate. E questo, vede, non significa passare di fronte e prima di altri rispetto al vaccino; significa semplicemente andare a certificare che la formazione, la scuola, qualunque essa sia, qualsiasi latitudine e longitudine culturale essa possa rappresentare, debba avere gli strumenti esatti, giusti, virtuosi che in questo momento possano garantire la prosecuzione di quanto effettivamente è stato fatto – purtroppo, poco, però qualcosa è stato fatto - negli ultimi tempi, proprio in termini di insegnamento. Allora, ci sono degli spaccati, degli alvei, delle circostanze, rispetto a coloro che si occupano di scuola, che vengono scordati. E non è giusto, perché, come io sono un insegnante, e giustamente vengo vaccinato, anche il personale delle cooperative, che si occupa esattamente della stessa cosa, che molto spesso ha sostituito anche gli insegnanti, perché magari non sono stati molto bene o perché non riuscivano ad andare a svolgere il proprio ruolo, ecco che anche questo personale noi chiediamo venga vaccinato. Come chiediamo vengano vaccinati in tempi rapidissimi tutti coloro che si occupano di formazione, come prima ricordato. Chi è a contatto con il pubblico, ma contemporaneamente, attraverso il contatto con il pubblico, studenti di qualunque fascia, genere e età essi siano, trasmette qualcosa in termini di insegnamento, ecco che in questo momento, sottosegretario, è fondamentale che venga vaccinato. Chiediamo questo e, quindi, chiediamo evidentemente una riflessione molto ampia sul testo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, la deputata Bucalo. Ne ha facoltà.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie, Presidente, in questi mesi avete parlato e detto che le scuole sono sicure. Le scuole sono sicure e, quindi, si aprono tranquillamente, con sicurezza. Nonostante questo, le scuole sappiamo tutti che non sono sicure. E voi, ancora, mi bocciate un emendamento del collega Rizzetto, che è un emendamento che entra nel vivo del piano di vaccinazioni, quindi è un emendamento che ha come finalità la prevenzione. E voi lo bocciate.

E, allora, io vi chiedo: riflettiamo. Perché, questo è un emendamento che va e mira veramente al piano sicurezza delle scuole. Vogliamo veramente fare vaccini a tutto il personale…

PRESIDENTE. Concluda.

CARMELA BUCALO (FDI). …e non solo a quello statale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, il deputato Bignami. Ne ha facoltà.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie Presidente. L'emendamento illustrato dal collega Rizzetto si fonda su una considerazione di buonsenso, che muove da una valutazione, ovvero che porre in sicurezza determinate categorie di persone e di lavoratori costituisce il modo più efficace non solo per liberare energie che consentano di realizzare il ritorno a quella normalità, che è da tutti auspicata, ma che viene poco praticata nelle scelte effettive che si potrebbero realizzare. Ma, a ben guardare, quello che il collega Rizzetto ha illustrato altro non è che una delle azioni che andavano valutate all'inizio, proprio al fine di realizzare un censimento delle categorie…

PRESIDENTE. Concluda.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). …che dovevano essere in via privilegiata sottoposte a vaccinazione. Si tratterebbe, quindi, di rimediare a un'omissione iniziale.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Caiata. Ne ha facoltà.

SALVATORE CAIATA (FDI). Noi, con questo emendamento, sostanzialmente chiediamo che si badi alla sostanza, e non alla forma. È incomprensibile come, nello stesso ambiente di lavoro, alcuni vengano vaccinati, altri no. Quello che conta non può essere lo status burocratico, ma la sostanza, per cui, se prestiamo la stessa attività nello stesso ambiente, dobbiamo avere la stessa tutela: le categorie devono essere tutelate egualmente. Per cui, sottosegretario, in maniera molto tranquilla, questo invito noi lo rivolgiamo a lei, ma lo rivolgiamo al nuovo commissario. E qui mi lasci esprimere la soddisfazione di non esprimerlo più al commissario Arcuri, ma di esprimerlo, invece, a una persona in cui riponiamo grande fiducia…

PRESIDENTE. Concluda.

SALVATORE CAIATA (FDI). …che speriamo ci possa dare ascolto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Stiamo di nuovo parlando di scuola e il collega Rizzetto ha fatto notare di nuovo una distorsione che…

PRESIDENTE. Mi scusi, collega. Colleghi! Prego.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Una distorsione rispetto alla messa in sicurezza del mondo scuola e di tutti quelli che vi operano. Sembra un po' di ricordare e richiamare quelle che erano le storture dei codici Ateco, che, ovviamente, sappiamo tutti come hanno definito soltanto una parte di categorie lavorative, escludendone tante altre. Ecco, se ci vuole essere un intervento davvero giusto rispetto al mondo scuola, non bisogna andare a vedere la tipologia contrattuale per la quale operano all'interno della scuola le varie categorie, quindi non si capisce perché determinate persone che lavorano a pieno titolo all'interno delle strutture scolastiche non possano e non debbano essere vaccinate.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Donzelli. Ne ha facoltà. Non è presente, si intende che vi abbia rinunciato.

Ha chiesto di parlare la deputata Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Grazie, Presidente. Ci sono delle assurdità nei DPCM che vengono proposti e anche nei decreti-legge che noi convertiamo oggi in quest'Aula. Beh, una di queste di criticità è proprio la non vaccinazione di quelle categorie che sono fondamentali per far continuare questo nostro Paese nel migliore dei modi. Ed è per questo che abbiamo inserito questo emendamento, perché deve essere un dovere dello Stato permettere a tutto il personale scolastico di andare in sicurezza e di potersi occupare dell'educazione dei nostri giovani. Diciamo che questo è uno degli aspetti fondamentali su cui si regge una Nazione e, quindi, la disattenzione da parte vostra rispetto alla non tutela, la non garanzia della vaccinazione del personale scolastico sarebbe, ed è, una questione drammatica, se voi non accoglierete questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Galantino. Ne ha facoltà.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Grazie, Presidente, per la parola. Sottosegretario, con questo emendamento chiediamo, al fine di contenere la diffusione del COVID-19, la somministrazione dei vaccini a tutto il personale che presta il proprio servizio negli istituti, a prescindere dalla natura contrattuale del rapporto di lavoro. L'emendamento, infatti, serve proprio ad evitare, come purtroppo è già successo, che, ai fini della somministrazione dei vaccini, sia escluso il personale che non ha un impiego pubblico nelle scuole, come quello ausiliario delle cooperative. E, naturalmente, con il mio intervento voglio sottoscrivere l'emendamento del collega Rizzetto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rotelli. Ne ha facoltà.

MAURO ROTELLI (FDI). Grazie, Presidente. Sottosegretario Malpezzi, io credo che questo faccia un po' parte - e mi riferisco anche ai miei colleghi, in maniera particolare all'onorevole Rizzetto che ha presentato questo emendamento - di una specie di liturgia che attanaglia l'Aula in questo momento. Abbiamo presentato delle proposte, soprattutto questa, che non sono assolutamente ideologiche, sono pratiche. Sottosegretario, perché ci deve essere questo tipo di atteggiamento da parte della maggioranza nei confronti delle proposte come questa - pratica, concreta -, che va contro la pandemia, presentata dal gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia e a prima firma del collega Rizzetto? È questo che io ritengo che ci faccia un po' ricadere in quella liturgia, già evocata da altri deputati in Aula, che non tiene conto di quelle che, invece, possono essere immediatamente delle azioni pratiche, non ideologiche, immediate, che possono essere approvate e messe in pratica da quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Sottosegretario Malpezzi, io, nel minuto che ho a disposizione, voglio richiamare la sua attenzione e la sua onestà intellettuale. Se i nostri figli andassero in una scuola in cui ci fossero insegnanti vaccinati e personale ausiliario non vaccinato, io credo che sia io che lei chiederemmo spiegazioni del perché una parte è vaccinata e una parte non è vaccinata, ci sentiremmo sicuramente poco garantiti e certamente, se il preside e il personale docente ci dessero una risposta, qualunque risposta la troveremmo priva di buon senso.

Ecco, allora, io, veramente, mi appello alla sua onestà intellettuale a quella dei relatori: mi piacerebbe capire il senso, cioè perché un emendamento, che non ha un costo, come questo, non possa essere accolto, quando tutti quanti noi auspicheremmo che venisse applicato nelle scuole dove ci sono i nostri figli.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Vinci. Ne ha facoltà.

GIANLUCA VINCI (FDI). Grazie, Presidente. Buongiorno e buon pomeriggio, sottosegretario. Effettivamente, come i colleghi che mi hanno preceduto, leggendo questo emendamento mi viene da chiedere per quale motivo il Governo deve rifiutare o rigettare un emendamento di questo tipo. Allora, mi sono detto: magari ci sono delle tempistiche che il Governo non riesce a rispettare, cioè la somministrazione in tempo utile; allora, non abbiamo scritto cinque giorni, non abbiamo scritto dieci giorni, venti giorni: in tempo utile. Il Governo pensa di non essere in grado “in tempo utile” di somministrare delle dosi di vaccino? Bene, però lo dica. Non siamo riusciti come Stato a fornire e a somministrare dei vaccini a tutto il personale, anche quello ausiliario? Una volta c'era un detto, si diceva: sei andato a scuola dalla bidella. Benissimo, noi oggi cosa facciamo, andiamo a fare delle distinzioni di questo tipo, anche sui vaccini? Ma per quale motivo, su quale ragione?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Signor Presidente, l'emendamento, come già sottolineato, ma forse è bene ripeterlo, oggettivamente non ha un… Cioè, rappresenta un rimedio a una previsione che, escludendo il personale che non ha un impiego pubblico presso le scuole, compie un vulnus in qualche modo anche al sistema della vaccinazione, perché le evidenze scientifiche ci dicono sempre che, quando si intende tutelare un settore, non possono esserci dei buchi. Quindi, questo personale, ancorché non abbia un contratto di natura pubblica - e invece è un contratto privato -, si muove negli stessi ambiti. Quindi, richiamare la famosa frase del buonsenso ci pare assolutamente congruo e, in questo senso, invitiamo ad approvare l'emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Albano. Ne ha facoltà.

LUCIA ALBANO (FDI). Grazie, Presidente. Sottosegretario, io ringrazio il collega Rizzetto per aver presentato questo emendamento, che con questo intervento intendo sottoscrivere. All'interno degli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, vi sono prestatori di lavoro titolari di un contratto di diritto pubblico e titolari di un contratto di diritto privato. Ora, il personale dei servizi delle cooperative che prestano servizi ausiliari fa parte integrante della comunità educante, una comunità educante che in questo momento viene assoggettata alla vaccinazione. Chiediamo che venga assoggettato alla vaccinazione anche questo personale. Non creiamo delle differenze e delle distinzioni anche all'interno della scuola.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Sottoscrivo con piacere l'emendamento e faccio appello, nuovamente, al Governo, affinché rifletta su questa buona proposta del collega Rizzetto e del gruppo di Fratelli d'Italia. È senza costi, non ha un costo, ma è semplicemente anche chiarificatore su quelle che devono essere le priorità. Non dobbiamo più riversare sui sindaci la responsabilità – “chiudi quella scuola”, “non chiudere” - e controlliamo meglio quello che succede dentro i nostri istituti scolastici. Per questo preghiamo ancora una volta: riflettete, ascoltate la voce di Fratelli d'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Grazie, Presidente. Chi mi ha preceduto ha già specificato le ragioni di questo emendamento, quindi volevo fare una brevissima riflessione a monte: il fatto che siamo stati costretti, di nuovo, a chiudere le scuole, cioè ad attivare la didattica a distanza, ma a togliere le lezioni in presenza è proprio per la mancata sicurezza. Uno dei punti fondamentali della sicurezza, in questo momento, è sicuramente vaccinare il personale scolastico: basterebbe questo ragionamento, lineare e logico, per approvare questo emendamento, senza bisogno di ulteriori convinzioni. Ci sono delle norme di sicurezza da rispettare, nel tempo è stato mancato il tracciamento, è mancato il reperimento di nuovi spazi, almeno la vaccinazione cerchiamo di farla nel miglior modo possibile per poter riaprire le scuole, perché i ragazzi, le famiglie e gli insegnanti questo vogliono (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Mantovani. Ne ha facoltà.

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI (FDI). Grazie, Presidente. Un anno di didattica a distanza e di incertezze: questo è il riassunto dell'ultimo anno vissuto da milioni di studenti e di docenti. Una precarietà che non sta facendo bene al Paese e a coloro che rappresentano il loro futuro. L'emendamento del collega Rizzetto dimostra grande sensibilità sul tema e sulla necessità di somministrare il vaccino a coloro che operano negli istituti scolastici. La continuità scolastica passa dalla campagna vaccinale e dall'attenzione che questa saprà dare ai settori strategici per la nostra economia e per la nostra società, perché la scuola non è un vezzo, ma un pilastro fondamentale per la nostra società (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Credo, ancora una volta, che questo emendamento, per paradosso, non ci sarebbe dovuto essere, perché siamo arrivati per passi e per gradi alla banalità del bene: ci voleva un emendamento di Fratelli d'Italia per capire che, per garantire la comunità scolastica, deve essere vaccinato anche il personale ATA, il personale non docente? Noi riteniamo che questo sia solo uno dei sintomi della mancata pianificazione, programmazione e gestione del piano vaccinale, e siamo qui, come opposizione, come unica opposizione patriottica, per aiutarvi a non fare altri guasti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.12 Rizzetto, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.13 Rizzetto, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Passiamo all'emendamento 1.2 Bucalo.

Ha chiesto di parlare la deputata Paxia. Ne ha facoltà.

MARIA LAURA PAXIA (MISTO-L'A.C'È). Grazie, Presidente. Desidero innanzitutto sottoscrivere questo emendamento e fare un passo indietro: se oggi abbiamo degli insegnanti che si trovano in una zona differente rispetto alla loro residenza, dobbiamo dire grazie al Governo Renzi che, con la “Buona Scuola” e con un algoritmo impazzito, ha mandato migliaia di insegnanti, soprattutto del Sud, al Nord. Oggi questi insegnanti, proprio in questi giorni, non possono accedere al vaccino perché si trovano in una residenza differente. Ora, ritengo che il Governo si debba fare carico di questi insegnanti e per questa ragione ho anche presentato un'interpellanza urgente, chiedendo ai Ministri competenti di intervenire quanto prima, anche perché non possiamo esporli ad ulteriori rischi, chiedendogli di rientrare nella loro residenza per effettuare il vaccino.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bucalo. Ne ha facoltà.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie, Presidente. Accolgo l'invito del Governo al ritiro dell'emendamento, però mi rivolgo a lei, sottosegretario: confido veramente affinché il Governo accolga l'ordine del giorno su questo tema, un tema importante che rientra nel piano vaccini; un tema che lei già sa che sta creando mille problemi a tanti docenti, anche di ruolo che svolgono il servizio in altre regioni, e a tanti ragazzi che hanno un contratto a tempo determinato, i quali, in questi giorni, non sanno dove potersi vaccinare e non si trovano in nessun elenco, né in quello dove prestano servizio né tanto meno in quello della loro residenza.

Sono delle banalità alla fine, perché non c'è lo SPID, perché non c'è la carta elettronica. Superiamo tutto questo, superiamo, non perdiamo tempo, perché si rischia, si rischia la vita. E allora lo chiedo veramente, perché la cosa più importante è che a queste persone si chiede di andare nella loro residenza in questo momento e di fare i vaccini, di fare un viaggio, di ritornare, con il punto interrogativo rispetto a ciò che succederà dopo il vaccino; e lei lo sa, sottosegretario, se prendono i giorni di malattia, non sono coperti, e, nonostante facciano di tutto per la prevenzione, hanno pure la problematica della decurtazione dello stipendio.

E allora incominciamo a dare meno parole e a fare fatti. Questo è un argomento importantissimo, per cui lo ritiro, ma confido veramente in un'azione da parte del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo quindi all'emendamento 1.14 Rizzetto.

Ha chiesto di parlare il deputato Gemmato. Ne ha facoltà. No, il collega Rizzetto, prego.

WALTER RIZZETTO (FDI). No, sono sempre io, Presidente, grazie, e ringrazio anche il collega Gemmato. Presidente, sottosegretario, quando, molto spesso, diciamo nell'ultimo mese, a Giorgia Meloni, ai deputati di Fratelli d'Italia, ai senatori di Fratelli d'Italia veniva chiesto perché…Attendo fiducioso che il sottosegretario Malpezzi mi presti un po' di attenzione. Attendiamo magari che termini, Presidente, la telefonata. Grazie. Dicevo, sottosegretario, quando è stato chiesto molto spesso a deputati e senatori di Fratelli d'Italia: “Perché non entrate in questo Governo? Facciamo una cosa dei migliori, saremo tutti quanti bravissimi assieme”, noi abbiamo sempre detto che, senza andare ad intaccare, e ci mancherebbe altro, l'altisonanza del nome di Mario Draghi, piuttosto che delle persone, anche e soprattutto di centrodestra, che fanno parte di questo nuovo Esecutivo, Fratelli d'Italia avrebbe dovuto e ha, di fatto, le mani libere per potersi alzare in quest'Aula e votare a favore di questo emendamento che parla di vaccinazioni per persone fragili, persone con patologie gravi e disabili (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Se nessuno oggi si alza in quest'Aula per votare a favore di queste persone, rispetto ad una vaccinazione, che deve certamente essere preventiva anche nei confronti di altre categorie, al netto del fatto che tutti qui dentro vorremmo essere vaccinati (così come tutta Italia, mi auguro, vorrà essere vaccinata quanto prima), questo è un passaggio che si andrà a riverberare sull'istituzionalità rispetto a quanto deve la maggioranza ai suoi deputati e viceversa al Governo.

Nessuno qui in Aula ha il coraggio di potersi alzare, al netto di Fratelli d'Italia, per dire che i disabili devono essere vaccinati (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), per dire che le persone con patologie gravi devono essere vaccinate. Non potete non fare ciò! Sulla scorta dell'intervento del collega Rotelli, anch'io chiedo questo, perché questo non è un emendamento di bandiera, questo non è, colleghi, un emendamento che porta la targa soltanto di Fratelli d'Italia; questa dovrebbe essere una proposta che porta la targa di tutte le sigle parlamentari qui oggi iscritte e che, fondamentalmente, rappresentano lo Stato italiano; questo, sottosegretario, è un emendamento, una proposta molto chiara per garantire la copertura vaccinale prioritaria ai soggetti fragili!

Quante volte, nelle varie Commissioni di merito, abbiamo parlato di soggetti con patologie, abbiamo parlato di soggetti fragili rispetto al mondo del lavoro, rispetto al fatto - prima si discuteva di scuola - che ci sono una marea di insegnanti con patologie, che quindi sono soggetti fragili, che sono andati ad insegnare in ogni istituto a rischio della propria vita, esattamente come i medici; ci mancherebbe altro non fosse così. Perché non andare a parlare di vaccinazioni prioritarie per i disabili, per le persone che non riescono oggi ad uscire di casa perché temono di morire con il COVID? E allora, il Parlamento dovrebbe alzarsi ed unirsi in un unico grido nei confronti di queste persone. Fratelli d'Italia, oggi, qui ed ora, ha la possibilità di alzarsi e di dire: non siamo d'accordo con la bocciatura di questo emendamento. È per questo che Fratelli d'Italia resta fuori da questo Esecutivo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), non perché ci siano motivazioni politiche di un certo tipo ma semplicemente perché noi abbiamo la possibilità, oggi, qui, ora e sempre, di poter dire la nostra senza essere assoggettati a dei partiti che, in questo caso, devono garantire una maggioranza.

Ci pensi sottosegretario: accantonando ed, eventualmente, dando parere favorevole a questo emendamento, lei non fa un piacere ad un partito politico, ad un movimento politico, lei corre al fianco delle persone che noi oggi, qui in Aula, solo noi evidentemente, abbiamo citato e ricordato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire, a titolo personale, il deputato Bignami. Ne ha facoltà.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. Credo che, ancora una volta, il collega Rizzetto abbia posto a fondamento del ragionamento con cui ha illustrato il proprio emendamento delle valutazioni, innanzitutto, di buonsenso. Anche nell'illustrazione che egli ha svolto c'è, sottinteso, un gesto di generosità da parte di Fratelli d'Italia che non intende in alcuna maniera intestarsi delle battaglie e mettere la bandierina su qualche tipo di risultato. Al contrario, offre la possibilità a tutto il Parlamento, rispondendo anche a quell'appello di unità che abbiam sentito riecheggiare qualche settimana fa, di raggiungere un risultato concreto, effettivo, pratico, per ottenere il bene ultimo della Nazione. Questo è un momento in cui si può dimostrare che quelle non erano parole vuote (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il deputato Caiata. Ne ha facoltà.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente, per sottoscrivere questo emendamento. Sottosegretario, un sussulto di orgoglio, un sussulto, di sensibilità. Colleghi, colleghi, colleghi, stiamo chiedendo di dare priorità nelle vaccinazioni ai disabili, ai più deboli, ai più malati. Come potete far finta di non sentire quello che vi stiamo chiedendo tutti? Come farete a spiegare fuori da quest'Aula alle persone che avete votato “no” a una richiesta di questo tipo? Un sussulto di orgoglio vi chiediamo! Non si può dire “sì” o “no” in base ai banchi che si occupano; bisogna dire “sì” o “no” in base a quello che serve al nostro Paese. Sottosegretario, accantoni questo emendamento, ci dia un segno. È un tema che non può avere un colore politico, è un tema che deve avere il colore della sensibilità del Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Fratelli d'Italia, a più riprese, ha sempre promesso di fare un'opposizione patriottica, responsabile ed attenta ai contenuti. Questo è il caso dell'emendamento in questione dove, davvero, mi unisco alla richiesta di accantonamento. Credo, anzi dovrebbe essere assolutamente ovvio, che non ci sarebbe neanche dovuta essere occasione né motivo di presentare un emendamento di questa natura perché in una gestione pianificata e programmata, anche rispetto alla somministrazione dei vaccini, andare a chiedere di dare priorità ai soggetti disabili e alle persone con patologie gravi credo davvero non ce ne sarebbe dovuto essere bisogno. Quindi lo chiedo, visto che non ha nemmeno un costo ma semplicemente è la dignità di una società civile che dovremmo e potremmo rappresentare solo nel caso in cui diciamo “si” a questo emendamento.

PRESIDENTE. È stata fatta richiesta di accantonare l'emendamento 1.14. Relatrice Ruggiero? Prego.

FRANCESCA ANNA RUGGIERO, Relatrice. Presidente, nella premessa, dopo aver espresso i pareri sugli emendamenti, ho ribadito che il decreto è in scadenza il 14 e non può essere modificato. Su questo emendamento c'era un invito al ritiro proprio perché è un tema sensibile per tutte le forze politiche presenti in quest'Aula ma non è possibile modificare il testo. Grazie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Quindi il parere è contrario.

Chi è contro l'accantonamento dell'emendamento? Nessuno. Chi è a favore dell'accantonamento? Collega Rizzetto, prego.

WALTER RIZZETTO (FDI). Presidente, grazie. È chiaro che noi siamo a favore dell'accantonamento, considerato che l'abbiamo chiesto. La relatrice, che io ho ascoltato, ha espresso il suo diniego per quanto riguarda l'accantonamento, con l'accordo del rappresentante del Governo che ha scosso la testa, pochi secondi fa, per dire no, non accantoniamo. Secondo me, vede, non riuscite ad accantonare perché non avete un'idea alternativa, perché non riuscite ad immaginare quello che potrebbe essere oltre questo emendamento, perché rimanderete, per l'ennesima volta, alle calende greche una soluzione che oggi è qui a portata di voto, a portata di tutti, ma che viene inevitabilmente prorogata di nuovo, fino a quando non si sa. Quando ci saranno, sottosegretario, più vaccini in Italia? Non lo sappiamo, oggi non lo sappiamo. Quando verranno vaccinati i lavoratori fragili? Non lo sappiamo. Quando verranno vaccinati tutti i disabili per poter continuare ad andare a scuola, ad esempio, in sicurezza, laddove la scuola non è chiusa o non è in didattica a distanza, ma in presenza? Quando verranno vaccinati i disabili, che devono recarsi sul posto di lavoro in sicurezza perché magari, dico magari, io non sono un medico, se verranno contagiati dal COVID potranno rischiare di più di un soggetto che evidentemente sta bene? Quando verranno vaccinati?

Allora, vede, se lei oggi si alzasse, qui in Aula, e mi dicesse che queste persone verranno vaccinate fra 15 giorni, fra 17 giorni, fra 20 giorni, fra un mese, io lo ritirerei questo emendamento perché sarei sicuro del risultato dello stesso. Però noi qui chiediamo l'accantonamento perché chiediamo un qualcosa che, lo rinnovo, non dovrebbe neanche avere bandiere politiche ma dovrebbe, evidentemente e semplicemente, essere una battaglia di tutto il Parlamento, di tutte le Commissioni, di tutti coloro che si occupano di politica, assieme a consiglieri regionali, assessori regionali, presidenti di Regione e a coloro che hanno a cuore la vita e la salute dei propri concittadini. Quindi noi continueremo a chiedere - e chiudo Presidente, ringraziandola - l'accantonamento. Io, Presidente, con un pizzico di malizia, sono veramente curioso di guardare quel tabellone per capire quanti deputati voteranno a favore di questa proposta, oltre a Fratelli d'Italia.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico, senza registrazione di nomi, la richiesta di accantonamento dell'emendamento 1.14 Rizzetto.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge per 156 voti di differenza.

Proseguiamo, quindi, con la discussione. Ha chiesto di intervenire il deputato Bond. Ne ha facoltà.

DARIO BOND (FI). Presidente, era solo per dare un piccolo contributo all'Aula. Il 24 febbraio di quest'anno, qui in Aula, è stata votata una mozione dove si dava priorità ai disabili, elencandone le categorie; abbiamo anche cambiato un virgolettato. Era il 24 febbraio. Le regioni cosa hanno fatto e lo Stato cosa ha fatto? Ecco, in alcune regioni si è proceduto alla vaccinazione dei malati oncologici e di alcuni malati gravi, in alcune regioni. Ma nessuno ha voluto affrontare la questione dei disabili. Nessun disabile, in nessuna parte d'Italia, ha avuto priorità o indicazioni precise da parte delle ASL di appartenenza di fare una vaccinazione e questo bisogna denunciarlo (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia). Se le mozioni devono essere approvate all'unanimità, devono essere anche rispettate: è uno scandalo!

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire la deputata Morani. Ne ha facoltà.

ALESSIA MORANI (PD). Grazie, Presidente. Intervengo perché non si può rimanere indifferenti all'accorato appello che stanno facendo i colleghi deputati dai banchi di Fratelli d'Italia. Come ha detto il collega Bond, in quest'Aula - è vero - è stata votata una mozione dove si chiedeva che i disabili fossero vaccinati per primi. Però, non corrisponde al vero il fatto che alcune regioni non l'abbiano ancora fatto perché, ad esempio, in Emilia-Romagna e in Toscana queste vaccinazioni sono già iniziate. E volevo - per il suo tramite, Presidente - chiedere ai colleghi di Fratelli d'Italia perché questo accorato appello che stanno rivolgendo a quest'Aula non lo fanno al loro presidente Acquaroli dalla mia regione, delle Marche (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle). Sa perché, Presidente? Perché anche l'aula consiliare delle Marche ha chiesto, con una mozione, che i disabili venissero vaccinati per primi. C'era stata una promessa da parte della regione governata da Fratelli d'Italia: ebbene, in quella regione governata da Fratelli d'Italia i disabili sono stati messi in fondo alla lista (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ferri. Ne ha facoltà.

COSIMO MARIA FERRI (IV). Presidente, io voterò questo emendamento a titolo personale. Ho ascoltato tutti gli interventi e devo dire che quella che ha dato la relatrice è una risposta tecnica ineccepibile perché tutti sappiamo che i decreti vengono convertiti in un determinato periodo, però non può essere sufficiente. E ci voleva un impegno. Intanto, secondo me, in Aula ci doveva essere, con tutto il rispetto della collega Malpezzi, un rappresentante del Ministero della Salute (Applausi di deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia), e il Ministro doveva chiedere a Fratelli d'Italia di ritirare l'emendamento con un impegno serio, per fare chiarezza sui criteri di priorità. Infatti, è vero quello che ha detto la collega Morani, che condivido e sottoscrivo, perché vengo dalla Regione Toscana ed è vero quello che ha detto; quindi, anche le regioni hanno in parte delle responsabilità e potevano farlo in qualche modo. Però, noi più volte abbiamo chiesto al Ministro Speranza con chiarezza di iniziare dalle persone fragili. I problemi sono tantissimi: le malattie rare che non erano state ricomprese, la fragilità, le persone disabili, i caregiver. Ci voleva una risposta chiara. Allora, ci vuole il buonsenso. Secondo me, è giusto quello che ha detto la relatrice dal punto di vista tecnico, ma bastava, con il buonsenso, su un aspetto così delicato - perché oltre alla tecnica parlamentare e alle regole ci vuole il buonsenso anche nel trovare delle soluzioni - chiedere a Fratelli d'Italia, mettendoci la faccia, di ritirarlo, con l'impegno - nel giro di dieci giorni, tre giorni, un giorno - di chiarire una volta per tutte le priorità delle fragilità. Noi lo chiediamo da tempo: la collega Noja l'ha fatto in mille modi, con lettere e appelli con altri colleghi, ma questa, in modo trasversale, è una battaglia di tutti. È vero ed è giusto che sia così, non deve farsi avanti nessuno, ma, con riferimento a Fratelli d'Italia, con tutto il rispetto, bisogna cercare su questi temi di unire e sono sicuro che si potrebbe ritirare, se ci fosse un impegno forte del Governo. Oggi è mancato questo in Aula e ciò dispiace. Mi dispiace perché è troppo facile dire che il decreto non si può modificare: quello lo sappiamo, è chiaro. Però, cerchiamo di fare un passo in avanti. Allora, io suggerisco di accantonarlo, di sentire il Ministero della Salute, di chiarire in Aula questa cosa e poi di dimostrare a Fratelli d'Italia che si fa sul serio, che tutti abbiamo a cuore il tema e chiedergli di ritirarlo. Se non lo ritirassero dopo il chiarimento, secondo me, avrebbero torto e anch'io voterei contro. Stando così le cose, voto a favore, per quello che ho vissuto in Aula, siccome do un valore all'Aula e al dibattito, questo è quello che è emerso e, quindi, chiedo al Governo uno sforzo in più. Ciò non vuol dire votare o dare il parere favorevole; vuol dire venire qui e spiegarci una volta per tutte cosa facciamo sulle fragilità, sulle malattie rare e sulle priorità, perché sono le prime persone da proteggere (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva e di deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Stumpo. Ne ha facoltà.

NICOLA STUMPO (LEU). Grazie, Presidente. Al di là delle cose che ha appena detto il collega che mi ha preceduto, però basterebbe - può darsi che mi sbagli - guardare e leggere le linee guida per quanto riguarda il piano vaccinale che sono state adottate in questo Parlamento. E sono linee guida che devono poi essere applicate in tutte le regioni, visto quello che è successo. È stato appena citato dalla collega Morani: alcune regioni, seguendo quelle linee guida, hanno iniziato le vaccinazioni appunto per le persone fragili, altre non lo stanno facendo. Altre regioni non hanno ancora iniziato a fare le vaccinazioni: parlo, di altre regioni senza citarle, ma basta andare sui giornali e non sono abituato a denigrare la mia regione. Per questo noi possiamo fare giustamente dei video da mettere su Facebook perché serve così: lo dico per franchezza tra di noi nel dibattito. Cioè, molte delle cose che sono state chieste oggi sono di responsabilità spesso dei presidenti di regione. Oggi il TAR della Calabria, governata anche da Fratelli d'Italia - anche da Fratelli d'Italia - ha bocciato la chiusura delle scuole fatta dal presidente della Regione Calabria di cui Fratelli d'Italia è in maggioranza e siamo stati qui stamattina a discutere dell'importanza dell'apertura delle scuole. Io capisco tutto – tutto - però almeno vi sia il buonsenso tra di noi di non dire cose non vere. Allora, per quanto riguarda questa vicenda - soprattutto questa - se le regioni, così come devono attuare i piani - come hanno fatto la Regione Lazio, per esempio, la Toscana e anche l'Emilia-Romagna - avessero avuto la stessa sensibilità, visto quello che c'è nel piano vaccinale, questo problema non ci sarebbe. Vogliamo approvare un ordine del giorno che è già norma? Io sono per farlo, però deve essere chiaro: è un fatto strumentale che serve a finire su Facebook. Dopodiché, se qualcuno vuole andare su Facebook o su qualche altro social ancora per qualche ora, per me lo possiamo fare. Però, non raccontiamo cose che non sono vere (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire la sottosegretaria Malpezzi. Ne ha facoltà.

SIMONA FLAVIA MALPEZZI, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Presidente, grazie. Volevo solo precisare una cosa perché poi è chiaro che l'Aula è sovrana nelle decisioni.

Però ci sono anche delle questioni da chiarire; pensavo fossero chiare a tutti in quest'Aula, che ha votato, appunto, quella risoluzione con l'impegno del Governo, in questo caso del Ministro Speranza, rispetto alle cose che diceva prima il collega e che mettono proprio al centro, per quanto riguarda l'aggiornamento del piano vaccinale, la questione dei fragili e delle persone con disabilità; ciò anche grazie al lavoro che ha fatto quest'Aula trasversalmente con i parlamentari, molti dei quali sono stati citati anche dai colleghi che hanno svolto gli interventi precedenti, per cui la relatrice ha dato una risposta che è quella normale per una relatrice, specificando, però, che l'invito al ritiro nasceva da quel tipo di motivazione.

Allora, poiché l'Aula ha votato quella risoluzione che contiene quel tipo di impegno e lo ha fatto con l'accordo e la volontà espressa dal Ministro Speranza, per noi quello è sottointeso, non certamente per quanto riguarda la funzione che il Ministro ha a disposizione, quindi, quella che riguarda l'azione di Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Sportiello. Ne ha facoltà.

GILDA SPORTIELLO (M5S). Grazie, Presidente. Credo che, quando interveniamo in quest'Aula, dobbiamo essere ben consci della responsabilità che abbiamo e dei messaggi che inviamo a chi segue i lavori parlamentari o a chi guarderà i video dei nostri interventi e, allora, bisogna fare un attimo chiarezza; intanto, il Ministero della Salute ha inserito nelle raccomandazioni dell'8 febbraio le persone estremamente vulnerabili e quelle con aumentato rischio clinico e come già è stato ricordato in quest'Aula alcune regioni hanno già recepito queste linee guida. È vero che, probabilmente, queste categorie vanno ulteriormente ampliate, ma sarebbe un errore gravissimo far credere a chi ascolta oggi alcuni interventi dei colleghi di Fratelli d'Italia che questo Parlamento non si interessi delle persone con disabilità e delle categorie più fragili (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Infatti, in diverse occasioni e con impegni al Governo, questo Parlamento, e parlo trasversalmente di tutte le forze politiche, soprattutto di questa maggioranza, ha impegnato il Governo a prendere provvedimenti in tal senso e, ancora oggi, c'è un ordine del giorno a firma del MoVimento 5 Stelle che chiede di porre attenzione anche alle categorie dei caregiver, proprio per proteggere le persone più fragili. Quindi, questo Parlamento è stato, sarà ed è sempre attento alle categorie più fragili, soprattutto in questa fase particolare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Trancassini sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo perché è stata detta una grave inesattezza che, poi, sembra stare a monte di tutti i ragionamenti. Volevo richiamare l'attenzione della relatrice: la scadenza del decreto, che sarà il 14, offre ampi margini per un altro passaggio al Senato. Noi ci stiamo convincendo (Commenti)…Noi ormai siamo entrati in un monocameralismo che non sta scritto da nessuna parte, perché il passaggio al Senato, se noi l'approviamo adesso, impiega uno o due giorni, ed è già successo, quindi, c'è il doppio del tempo per poter affrontare questo tipo di problematica. La vostra è una scelta politica, voi avete silenziato tutta la maggioranza; il problema è che non siete riusciti a silenziare noi, perché su questo tema siamo tutti d'accordo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), è impossibile non essere d'accordo e vivaddio che c'è una forza politica che vi stana e vi costringe a parlare di questo, perché altrimenti anche questo tema non sarebbe stato affrontato.

Presidente, lo dico a lei e chiedo se può fare una verifica: vi sono ampiamente i tempi per un passaggio al Senato; oggi è il 9, se interrompiamo per un'ora, concordiamo due o tre emendamenti (questo e quello degli ausiliari), che non hanno un costo; approviamo subito il provvedimento, questa sera andrà al Senato e dopodomani è approvato e dopodomani è 11, non 14 (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. Per suo tramite vorrei rispondere alla collega Morani, ricordando che noi stiamo sviluppando questa guerra fra poveri, perché il Governo non è stato ad oggi capace di reperire i vaccini (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Allora, se non diamo il titolo ai nostri ragionamenti tradiamo la verità. Come anche, collega Morani, a me sarebbe venuto facile, parlando delle Marche, parlare anche della Toscana e ricordare che è notizia di oggi che, in Toscana, Le Iene pare abbiano appurato che i vaccini si davano agli amici e agli amici degli amici (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia - Dai banchi del gruppo Fratelli d'Italia si grida: “Vergogna!”); e gli amici e gli amici degli amici non erano persone diversamente abili e non erano soggetti fragili.

Concludo, Presidente, dicendo che nelle Marche è stata, sì, rigettata una mozione del Partito Democratico, ma perché le linee di indirizzo le deve dare questo Parlamento. Allora, se lei è d'accordo con noi, voti con noi questo emendamento e faccia in modo che i diversamente abili e i soggetti fragili possano vaccinarsi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Bagnasco. Ne ha facoltà.

ROBERTO BAGNASCO (FI). È chiaro che questo è un argomento talmente delicato che è fin troppo facile fare della facile demagogia, quindi mi rimane molto difficile intervenire anche se brevemente. Io credo che, al punto in cui siamo, sia inutile cercare di rifilare gli uni agli altri alcune responsabilità. Evidentemente, qualche responsabilità c'è da molte parti, da parte del Governo, sicuramente, ne sono assolutamente convinto, ma anche da parte delle regioni, regioni di un colore e regioni di un altro colore. Un fatto gravissimo, sul quale come Parlamento non siamo ancora intervenuti, è che, in ogni regione, ci si comporta in maniera assolutamente diversa, ognuna è una Repubblica a sé stante. Aggiungiamo, per quanto riguarda alcune regioni, che ci sono delle differenze anche all'interno delle stesse regioni, da ASL a ASL, con delle differenziazioni e delle liste di attesa completamente diverse. Questi sono fatti non tollerabili, assolutamente non tollerabili e io credo che, a questo punto, il Governo possa, ma soprattutto debba intervenire; il Governo ha anche dei poteri, tipo le ordinanze, su questi temi e io credo che debba farlo. Credo che la richiesta da parte del Parlamento, all'unanimità, per un'ordinanza da parte del Governo su un tema così delicato sia il minimo che possiamo fare e dobbiamo farla.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Bordonali. Ne ha facoltà.

SIMONA BORDONALI (LEGA). Grazie, Presidente. Anche la Lega, su tale questione, come ha sempre dimostrato, già solo per il fatto che abbiamo voluto fortemente all'interno di questo Governo il Ministro per la Disabilità, ha evidenziato questa necessità, ovvero le vaccinazioni prioritariamente per i disabili (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Noi siamo certi, e ci affidiamo anche a lei, sottosegretario Malpezzi, che ciò che è stato evidenziato da tutti i gruppi del Parlamento, ossia la necessità di andare in questa direzione, venga ben presto adottato, sicuramente con il cambio di passo che c'è stato con questo Governo rispetto al precedente, sicuramente con un nuovo piano vaccinale che verrà adottato e dove verranno individuate le priorità, che sono numerose. Ovviamente, le priorità sono fondamentali nel momento in cui avremo anche un numero di vaccini adeguato; si potranno dare in quel momento risposte a tutte le priorità che gli amici di Fratelli d'Italia hanno indicato, ma dobbiamo decidere effettivamente quali sono le priorità e noi siamo convinti che, su questo tema, ovvero quello della disabilità, vi sia una necessità fondamentale ed essenziale. Quindi, ci affidiamo soprattutto a lei, sottosegretario, ma abbiamo già contattato anche in tal senso il Ministro Stefani che ci ha dato rassicurazioni rispetto all'inserimento di questa priorità nel piano vaccinale, che non venga lasciato unicamente alla discrezionalità delle regioni (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Rossini. Ne ha facoltà.

EMANUELA ROSSINI (MISTO-MIN.LING.). Vorrei solo ricordare alcuni numeri, perché, in fondo, le linee le abbiamo dettate noi in Parlamento; ad oggi, nel nostro Paese, sono state vaccinate cinque milioni e seicento persone. Chi abbiamo vaccinato?

Noi abbiamo chiesto che vengano vaccinati innanzitutto i fragili dei più fragili, gli over 80, quindi un milione e 100 mila dei vaccinati sono gli over 80. Poi, abbiamo chiesto di vaccinare chi cura e cura anche i disabili e, quindi, 3 milioni 600 mila vaccinati sono il personale sanitario. Ora sarete d'accordo con me: con questi non abbiamo tolto vaccini a persone fragili, ma stiamo cercando di mantenere minimamente in piedi la cura dei più fragili. Poi, abbiamo altre quote, sempre in linea con quello che abbiamo chiesto: 500 mila vaccinati sono nelle RSA e anche lì persone molto fragili che creano dei focolai se non li manteniamo. Poi, abbiamo altre categorie che in minima parte abbiamo coperto, ovvero 500 mila del personale scolastico per poter mantenere aperte alcune scuole, cioè alcuni ordini, e sarete d'accordo con me che anche questa era una priorità che chiedevamo, e altre due quote minimamente: 300 mila le Forze armate, che ci assicurano quel minimo di sicurezza, soprattutto quelli in contatto. Ecco, questo è, e a me non sembra che siano stati sprecati i vaccini e che siano state trascurate categorie fragili, che sono all'ordine appena avremo i vaccini, appena avremo la possibilità di andarli a coprire. Però - ripeto - non stiamo e non abbiamo vaccinato giovani o nemmeno noi. Cioè, abbiamo rispettato un piano di priorità, che, ripeto, è quello di chi cura gli over 80, e le RSA sono quelle che ancora non sono state coperte al massimo. Quindi, a me sembra che sia anche una coerenza nostra e con questo è chiaro che li dobbiamo i vaccini ai malati oncologici e ai disabili, però, ripeto, nei quasi sei milioni di vaccinati - 5 milioni 500 mila - non sono state trascurate le categorie prioritarie che avevamo chiesto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Carnevali. Ne ha facoltà.

ELENA CARNEVALI (PD). Grazie, signora Presidente. In quest'Aula non ci sono i paladini delle persone con disabilità e altre forze politiche che non lo sono (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle); in quest'Aula non ci sono solo coloro che sanno difendere le persone con disabilità e altri no. Lo abbiamo dimostrato anche nell'ultima risoluzione, nella quale abbiamo chiesto - e non è un caso - che nel documento, nelle raccomandazioni siano incluse le persone vulnerabili e le persone con disabilità (e ci sono già). Che cos'è che non va bene? Serve fare in modo che tutte le regioni si muovano allo stesso modo, che le persone abbiano la certezza di sapere quando sono vaccinate e non serve la scienza, non serve neanche un emendamento: basta fare riferimento a chi ha l'esenzione della legge n. 104, a chi ha l'esenzione per malattia cronica, sono facilmente riconducibili. Questo devono fare le regioni, questo devono fare le regioni in modo da poterli chiamare e assicurare che le persone abbiano almeno una data certa su quando possono accedere alle vaccinazioni. Lo stesso vale per i caregiver, perché ci sono persone, persone con disabilità, che magari non hanno patologie gravi ma che non possono vivere in una condizione in cui possono essere autonomi. Quindi, è molto meglio che quest'Aula trovi lo stesso spirito che abbiamo avuto fino adesso, lo stesso modo univoco che abbiamo avuto fino adesso e fare in modo solo di pretendere che ci sia una modalità certa e indiscutibile, che tutte le regioni si muovano allo stesso modo e che tutti i cittadini, dalla Sicilia alla Valle d'Aosta, abbiano gli stessi diritti. Questo è ciò di cui abbiamo bisogno e questo è quello che dobbiamo pretendere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Noja. Ne ha facoltà.

LISA NOJA (IV). Grazie, Presidente. Guardate, se c'è un tema di cui io mi sono occupata in tempi non sospetti è questo. La settimana scorsa io ho segnalato al Ministro Speranza in Aula che noi avevamo un problema legato alle raccomandazioni pubblicate dal Ministero della Salute. Però vedete, colleghi, su questi temi ci si può comportare in due modi: si può decidere di brandirli per fare propaganda o ci si può attivare per risolverli (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva, MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico).

Questo è importante, perché noi stiamo parlando della vita di persone che da un anno vivono segregate nella paura di morire di COVID. Allora, scrivere un emendamento che dice che noi vaccineremo in via prioritaria le persone fragili e le persone con disabilità - fidatevi, perché è una questione che io conosco bene - non risolve il problema, perché già oggi a parole questo è scritto. Il problema è cambiare le raccomandazioni che sono state pubblicate dal Ministero della Salute e che prevedono una lista di patologie non esaustiva. Questo noi dobbiamo chiedere al Ministero, questo io ho chiesto e non smetterò mai di chiedere e di pretendere. La settimana scorsa abbiamo anche mandato una lettera, firmata da 40 associazioni, chiedendo al Ministro immediatamente di inserire tutte le persone titolari di legge n. 104 e le persone con un'invalidità fino al 67 per cento nella lista delle priorità vaccinali, cosa che oggi non c'è. Io, cari colleghi, ho una patologia molto grave e oggi non rientro nella lista delle patologie elencate nelle raccomandazioni, ma non rientrerei neanche col vostro emendamento, cari colleghi di Fratelli d'Italia. Quindi, se vogliamo essere seri uniamoci insieme e unanimemente pretendiamo che queste raccomandazioni vengano modificate non tra una settimana ma domani, perché basta un'ora di tempo per capire cosa bisogna fare (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

Evitiamo, invece, di utilizzare questo decreto che serve per proteggere i nostri concittadini, perché noi oggi abbiamo una situazione epidemiologica molto grave e non possiamo permetterci di far decadere questo decreto. Quindi, io, che sono una persona più che interessata a questo tema, voterò a favore ma nel contempo, attraverso la sottosegretaria, chiedo che venga fatto presente al Ministro Speranza che non si può più aspettare un solo minuto e che lui deve rispondere su questo tema, perché è un tema che riguarda alcuni milioni di cittadini. Le persone con malattie rare, come me, in Italia sono 2 milioni, le persone non autosufficienti sono dai 3 ai 4 milioni; a loro va data una risposta precisa e certa. Non c'è più spazio per ambiguità (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva, MoVimento 5 Stelle, Partito Democratico e Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Menga. Ne ha facoltà per un minuto.

ROSA MENGA (MISTO). Grazie, Presidente. Anch'io ribadisco, come è già stato detto in precedenza da tanti colleghi, che di questo argomento il Governo - e anche il Parlamento all'unanimità - si è fatto carico, segnalando la necessità di prevedere una corsia preferenziale, una priorità per le categorie come, appunto, i soggetti fragili, i disabili e le persone affette da patologie croniche gravi, di prevedere una priorità nell'accesso alla vaccinazione. Ma questo è quello che già il piano strategico di vaccinazione prevede; e vede, Presidente, per suo tramite io voglio rivolgermi ai colleghi di Fratelli d'Italia con un accorato appello, perché credo che se davvero siamo qui a rappresentare i cittadini, i più fragili, le loro necessità, e non a fare propaganda, questa sensibilità andrebbe mostrata sempre, coerentemente e a tutti i livelli istituzionali, perché non è tollerabile che un sindaco del vostro stesso partito politico, del siracusano, tale Cannata, dichiari in una trasmissione televisiva di non comprendere il perché…

PRESIDENTE. Concluda.

ROSA MENGA (MISTO). … lui rischi più dei soggetti fragili, più dei malati oncologici, nel non essere sottoposto prioritariamente a una vaccinazione. Ebbene, il sindaco di Fratelli d'Italia, Cannata, dovrebbe sapere che il Ministero della Salute stima che vi siano tre milioni e mezzo di persone che attualmente vivono…

PRESIDENTE. Collega, deve concludere.

ROSA MENGA (MISTO). … con una diagnosi di tumore e queste persone continuano, nella gran parte dei casi, a lavorare e a essere più utili alla società di chi, invece, fa sterile demagogia (Applausi di deputati del gruppo Misto).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Baldini. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BALDINI (FI). Grazie, Presidente. Io credo che il Governo debba prendere un impegno preciso nei confronti di questo emendamento, perché di fatto i disabili in moltissime regioni, tra cui la regione Lombardia, non sono stati ancora vaccinati.

PRESIDENTE. Scusi, collega. Colleghi, però vi chiedo di mantenere il distanziamento. Prego.

MARIA TERESA BALDINI (FI). Devo ricordare che tra i disabili, i disabili con patologia sono stati quelli che più sono morti in questo periodo.

Quindi, bisogna che dalle parole si passi ai fatti, anzi siamo in ritardo e non capisco perché, in una situazione del genere, non venga data una risposta certa e precisa subito. Siamo in ritardo, i disabili non possono aspettare, sono persone con patologie. Abbiamo detto, dall'inizio della pandemia, che dovevano essere vaccinate con priorità le persone con diabete, con malattie cardiovascolari: il disabile è ancora di più di questo, perché anche il disabile con patologia ha più patologie di altre persone (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Donzelli. Ne ha facoltà.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie mille, Presidente. Io semplicemente continuo a non capire questo strano modo di fare in quest'Aula, per cui si dice tutti: no, ma ci impegniamo per portare questo risultato e, poi, si vota contro e non si vuole votare a favore. Scusate, ma se tutta l'Aula è d'accordo che è necessario dare la priorità nel vaccino alle persone fragili e ai disabili, basta votare a favore di questo emendamento, le regioni dovranno adeguarsi e, quindi, saranno vaccinati i fragili e i disabili. Continuare a perdere tempo e a dire: no, ma lo faremo in un'altra occasione, comporterà che nel frattempo ci saranno disabili che non si vaccinano perché voi preferite rimandare piuttosto che dare una soddisfazione a Fratelli d'Italia. Questo credo sia uno sciacallaggio politico vergognoso sulla pelle dei deboli e dei disabili. Ci vuole un minimo di dignità politica se pensate che sia giusto, si vota a favore, se voterete contro, sarà perché pensate che è sbagliato vaccinare i disabili. Il resto sono chiacchiere e stanno a zero (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Grazie, Presidente. Vorrei rassicurare il collega Stumpo che non ho intenzione di pubblicare nessun video su Facebook, però penso che questo dibattito, se riuscissimo a tenerlo dentro un minimo di correttezza e anche di realtà della dimensione che abbiamo ascoltato in molti degli interventi, forse una strada per uscirne, ovviamente se c'è la disponibilità, poi se deve diventare una bandiera politica allora non c'è niente da fare, ma ogni tanto dentro quest'Aula, visto che chiediamo la centralità del Parlamento, se riusciamo a fare in modo che un dibattito diventi produttivo e arrivi a una soluzione, questo non sarebbe male. Presidente, sull'ordine dei lavori, perché io vorrei riprendere il tema dell'accantonamento. Forse, la risposta della relatrice è stata un po' sbrigativa: la sottosegretaria Malpezzi ha motivato le ragioni per le quali anche non si intende intervenire e il collega Trancassini sa perfettamente che, poi, al Senato, ci sono all'ordine del giorno altre cose, quindi è chiaro che si incastrano le cose, però il problema è politico. E, soprattutto, vorrei richiamarmi, non perché è una collega del mio partito, ma perché sicuramente è una persona che conosce bene la materia, alle considerazioni che ha fatto la collega Noja, secondo la quale anche questo emendamento non risolverebbe quel tipo di problema. Allora, io vi rivolgo una umilissima richiesta: siccome il punto è che questa è una questione che sta davvero a cuore a tutti, forse, se noi accantonassimo questo emendamento, con l'obiettivo di ritirarlo ovviamente, e lavorassimo su un ordine del giorno che integra anche con le cose che diceva adesso la collega Noja in questo tempo, vorrei dirvi che, per la prima volta, probabilmente, nella storia del Parlamento, se c'è qualcosa che ha un valore è un atto di indirizzo al Governo e l'ordine del giorno è un atto di indirizzo al Governo. Sia chiaro, sottosegretaria Malpezzi, non a valutare la possibilità di, forse, domani, quando e via dicendo, un chiaro indirizzo al Governo che recepisce quanto è stato detto in questo dibattito e, se posso dire, anche con le considerazioni, che mi sembrano sagge, fatte dalla collega Noja. Credo che forse, dopo questo dibattito, che è stato comunque utile, possiamo raggiungere un obiettivo che tiene insieme l'esigenza che sia messa in evidenza la necessità di incrementare o di dare delle linee più precise al Governo su come agire e, contemporaneamente, salvaguardare i tempi del decreto. Forse, se una volta riuscissimo ad avere la volontà politica di trovare una soluzione comune, questo, penso, ci potrebbe aiutare (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Lollobrigida, suppongo sempre sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Sull'ordine dei lavori. Io ringrazio il collega Giachetti e la collega Noja per aver argomentato bene un problema che riguarda tutti e raccolgo la disponibilità ad accantonare l'emendamento, se l'accantonamento è finalizzato a fare un emendamento nel quale Fratelli d'Italia è disponibile a mettere l'ultima firma, che venga scritto dalla collega, che risolva davvero il problema e che si chiuda stasera (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Do un'altra disponibilità ulteriore, per evitare problemi ulteriori nei tempi, noi siamo disponibili a prendere impegno qui, se ci sono emendamenti sui quali l'Aula si è detta disponibile ma per ragioni di tempo c'è qualche rischio, a chiudere anche stasera il provvedimento, ad aprirlo domani mattina in Senato e a chiuderlo domani sera sempre in Senato. Ovvio che lo faccio a nome di una forza politica, che è l'unica di opposizione, quindi se non facciamo ostruzionismo noi è difficile immaginare che si possa fermare, ciò per avere un provvedimento che, in nome del parlamentarismo, risolva all'interno del Parlamento quei problemi che il Governo non riesce a risolvere (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Dall'Osso. Ne ha facoltà.

MATTEO DALL'OSSO (FI). Grazie, Presidente. Presidente, io concordo con tutte le forze politiche, perché tutte le forze politiche chiedono la stessa cosa: occuparsi delle persone fragili, deboli; le persone che non hanno scelto la propria patologia, il proprio destino. Per questo motivo, vorrei farmi tramite e chiedere al Governo, visto che non costa nulla farlo e siamo tutti concordi, compreso lei, di accantonarlo, rilavorarci questa sera e rivotarlo domani. Perché io so che un ordine del giorno era già stato approvato e siamo tutti concordi che bisogna aiutare le persone fragili eccetera e, poi, stiamo anche parlando del fatto che se ci fossero i vaccini non ci sarebbe il problema, perché sarebbero già tutti vaccinati. Quindi, se potesse accantonarlo, farebbe un favore sia alla sua collega di partito, sia agli altri colleghi di opposizione, perché il tema della disabilità sento che è molto utilizzato. Io, da disabile, non voglio essere usato, quindi basta semplicemente accantonarlo e poi, dopo, come ha detto il suo collega Giachetti, bravissimo, se lo accantona, ci lavoriamo e in due giorni lo abbiamo liquidato. Grazie mille, grazie anche a voi (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Enrico Borghi. Ne ha facoltà.

ENRICO BORGHI (PD). Grazie, signora Presidente. Anche a noi pare che il taglio della discussione che è stato dato, da parte della collega Noja e, a seguire, da parte di tutti gli altri colleghi che sono intervenuti, meriti il dovuto approfondimento che una tematica di questa natura merita nella direzione di un punto di caduta comune, perché un Parlamento che si divide per affrontare tematiche di questa natura credo non meriti una valutazione positiva. Penso che la soluzione tecnica che è stata prospettata circa l'esigenza di un accantonamento, su cui però, naturalmente, si deve esprimere la relatrice, in vista, poi, di una presentazione di un ordine del giorno comune, congiunto, che prefiguri la possibilità del ritiro, in maniera tale che si esprima un indirizzo chiaro del Parlamento in ossequio alla risoluzione già adottata e all'impegno che il Governo si è assunto in questa sede, penso possa essere il modo migliore con il quale possiamo giungere a sintesi su un tema così importante e sul quale ognuno di noi ha le sue sensibilità ed è giusto che siano state rappresentate in quest'Aula.

PRESIDENTE. Sottosegretaria Malpezzi, prego.

SIMONA FLAVIA MALPEZZI, Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Grazie, Presidente. Lo ricordo, perché prima è stato detto così: la relatrice aveva chiesto un invito al ritiro, nella volontà, poi, di poter risalire ad un ordine del giorno, che, a questo punto, potrebbe avere una natura diversa, condivisa, atta anche a raccogliere le istanze che, a quanto pare, risolverebbero il problema che qui è stato evidenziato, le istanze che sono state sollevate all'interno della discussione e, quindi, il senso ci può stare. Ripeto, la proposta della relatrice, a cui il Governo aveva dato la conformità, aveva dichiarato la propria conformità, nasceva dal fatto di un invito al ritiro per la realizzazione di un ordine del giorno. Quindi, noi non abbiamo cambiato idea: se l'intenzione è di volerlo accantonare perché vogliamo prenderci un attimo di sicurezza ulteriore, io sono disponibile e penso anche la relatrice, e dopo penserà lei se intervenire o meno.

Però il tema che vorrei che fosse chiaro è che nessuno ha mai voluto escludere questo argomento dalla discussione, ripartendo proprio da quanto è stato detto prima: questo ramo del Parlamento ha già preso un impegno attraverso una risoluzione e l'ha preso il Ministro della Salute, rispetto a questo ambito. Però, ripeto, se lo vogliamo accantonare e non ritirare subito per costruire un ordine del giorno di questo tipo, il Governo è disponibile - lo ripeto, però - per costruire insieme un percorso.

PRESIDENTE. Chiedo alla relatrice se è d'accordo con questo accantonamento.

FRANCESCA ANNA RUGGIERO, Relatrice. Presidente, l'emendamento ha un invito al ritiro e quindi l'accantonamento sarebbe solo in vista del ritiro dell'emendamento e di una stesura di un ordine del giorno che includa tutte le richieste delle forze politiche presenti in quest'Aula sul tema.

PRESIDENTE. Collega Rizzetto?

WALTER RIZZETTO (FDI). Voglio dire che sull'emendamento è intervenuto il Governo, quindi evidentemente penso di poter intervenire anch'io sul mio emendamento.

PRESIDENTE. Se siamo tutti d'accordo con l'accantonamento si sta accantonando, quindi la discussione…

WALTER RIZZETTO (FDI). Attenzione però, Presidente, la relatrice…

PRESIDENTE. Prego.

WALTER RIZZETTO (FDI). … ha detto un'altra cosa, cioè ha detto: sì, va bene l'accantonamento rispetto al fatto che l'emendamento deve essere ritirato; questo significa porre il livello del ragionamento su un altro alveo. Noi, Presidente, non andiamo ad allontanarci da cose reali per andare nel vostro senso rispetto ad un alveo di irrealtà rispetto allo stesso. Mi spiego. Quando prima alcuni colleghi - il collega Bond piuttosto che la collega del MoVimento 5 Stelle - hanno parlato di una mozione che unitariamente è stata votata in Aula alla Camera dei deputati, piuttosto che di un ordine del giorno - che, voglio dire, non si rifiuta a nessuno, ci mancherebbe altro -, se questo emendamento viene tramutato in un ordine del giorno e se fa la stessa fine dello stesso emendamento e dello stesso ordine del giorno che è già stato votato, addirittura della stessa mozione, vuol dire che ci state fregando per l'ennesima volta, perché non avete intenzione di risolvere il problema! Noi vogliamo risolverlo oggi il problema e quindi vogliamo eventualmente che questo emendamento venga accantonato per cercare una soluzione subito, non per andare, come prima ricordato, alle calende greche come siete soliti fare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Perché - e chiudo, Presidente - il compito di Fratelli d'Italia è esattamente quello che noi stiamo esplicando oggi in Aula, cioè quello di alzarci rispetto a quello che non ci convince del Governo e dirlo con tutta la libertà di cui siamo capaci. Quindi, sottosegretario, si prenda coraggio e dica una volta per tutte che cosa vuole fare dei lavoratori fragili, delle persone con patologie gravi e dei disabili, perché dopo è inutile parlare e dirsi addosso e fare tutti i ragionamenti più altisonanti a livello politico su queste categorie, uscendo da queste stanze avendo votato “no” ad una proposta di buonsenso. La ringrazio e ci pensi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Allora colleghi, io ho una serie di interventi. Ovviamente, la sottosegretaria Malpezzi ha riaperto la discussione. Credo che gli indirizzi dell'Aula fossero quelli di accantonare l'emendamento, però se necessario possiamo anche sospendere brevemente la seduta, se richiesto, per riuscire a risolvere la questione. A meno che non siamo tutti d'accordo con l'accantonamento e, a quel punto, io lo accantono e andiamo avanti. Siamo tutti d'accordo, quindi io vado avanti.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.105 Menga, che ha chiesto di intervenire. Ne ha facoltà.

ROSA MENGA (MISTO). Grazie Presidente, intervengo per illustrare l'emendamento 1.105 a mia prima firma, anche se in realtà nella sua formulazione ritengo sia già piuttosto chiaro. Si chiede di inserire tra le categorie prioritarie per la campagna vaccinale quella degli informatori scientifici del farmaco. E' una richiesta che, è vero, da un lato cozza con la mancata previsione di inserimento di questa categoria come professione sanitaria, richiesta, tra l'altro, che ho fatto anche depositando una proposta di legge. Però è vero anche che si tratta di professionisti che operano, per loro stessa natura, per la natura della loro mansione, a stretto contatto con tutti gli operatori sanitari e parasanitari, nonché con i pazienti, quindi che potrebbero davvero diventare veicolo di contagio e quindi esporre loro stessi al rischio, ma anche al rischio sanitario tutti i professionisti con cui vengono in contatto, i pazienti stessi che afferiscono presso le strutture di cura. Inoltre, non posso neanche, come mi è stato chiesto nel corso dell'esame in Commissione, valutare un ritiro dell'emendamento…

PRESIDENTE. Concluda.

ROSA MENGA (MISTO). … e una trasformazione in ordine del giorno dal momento che sullo stesso tema, nella seduta del 21 gennaio 2021, fu accolto un ordine del giorno a mia prima firma con la medesima richiesta. Quindi io ritengo che il Governo deve finalmente farsi carico…

PRESIDENTE. Collega, deve concludere.

ROSA MENGA (MISTO). … di questo tema e intervenire nell'occasione della conversione di questo decreto.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.105, Menga, con parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.106 Sodano. Ha chiesto di parlare il collega Sodano. Ne ha facoltà. C'è un invito al ritiro.

MICHELE SODANO (MISTO). No, preferisco discutere il mio emendamento.

PRESIDENTE. Prego.

MICHELE SODANO (MISTO). Presidente questo emendamento è molto chiaro. Semplicemente, si dice di inserire tra le categorie da vaccinare in modalità prioritaria i volontari della solidarietà, i lavoratori delle comunità, dei centri di accoglienza, il personale operante all'interno delle associazioni di donatori del sangue. Sono tutte categorie fragili che spendono la loro vita per avere un impatto sociale, non come noi in politica, ma su una strada. Banalmente, penso a tutti quelli che vanno a dare la spesa nei vari appartamenti a chi non se la può permettere; penso a chi accompagna i vecchietti perché rimasti senza famiglia. Sono queste associazioni che ci chiedono di poter aiutare gli altri, senza però metterli a rischio, perché vedendo così tante persone ogni giorno rischiano di diventare veicolo del virus, ma vogliono continuare ad operare nel mondo della solidarietà. Ora, capisco che questo provvedimento ormai è bloccato e che non si interverrà. Per questo motivo chiedo però che si possa intervenire nel prossimo provvedimento utile, per dare a queste categorie gli eroi, di chi spende il proprio tempo per aiutare il prossimo, la possibilità di essere vaccinato così da poter aiutare chi è bisognoso.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.106, Sodano, con parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.23, Caretta, con parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.17 Rampelli, con il parere contrario della Commissione, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Passiamo all'emendamento 1.10 Bellucci. Ha chiesto di intervenire il deputato Gemmato, che rinuncia. Quindi, se non c'è nessuno che chiede di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.10 Bellucci, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 1.06 Meloni, che chiede di intervenire. Ne ha facoltà.

GIORGIA MELONI (FDI). Sì, grazie, Presidente. Con questo emendamento il gruppo di Fratelli d'Italia chiede la possibilità che quest'Aula prenda in considerazione la riapertura delle palestre, delle piscine, delle scuole di danza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), nelle zone bianche e nelle zone gialle, secondo il rispetto di protocolli che sono stati forniti dallo Stato nazionale. Per come la vediamo noi - lo abbiamo detto tante volte - dovrebbe funzionare tutto così: non una chiusura per settori ma una chiusura che tenga semplicemente in considerazione protocolli sui quali è la politica che deve assumersi le responsabilità (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Perché l'impressione che abbiamo avuto, Presidente, è che in questi mesi si sia spesso fatta la scelta più facile invece che quella più giusta: chiudere per settori era più facile che scrivere e garantire il rispetto di protocolli, sui quali invece era il Governo ad assumersi la responsabilità. Queste misure alla fine sono risultate irragionevoli, perché non tutte le palestre sono uguali, così come non tutti i ristoranti sono uguali, così come non tutti i negozi sono uguali. Non si sarebbe dovuto lavorare per settori ma per garanzie di sicurezza.

Però, tra tutte queste misure irragionevoli, quella che riguarda le palestre, le scuole di danza e le piscine sembra obiettivamente una delle più irragionevoli, per varie ragioni. In primo luogo perché, come sa chiunque si alleni - e penso che qua dentro ci sia qualcuno che fa sport -, la gran parte delle attività che si possono svolgere all'interno di una palestra si possono svolgere nel pieno rispetto del distanziamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Nel pieno rispetto del distanziamento! Si possono svolgere con maggiore sicurezza di quella che vediamo spesso rispettata sui luoghi di lavoro o piuttosto all'interno di altre attività. Io faccio almeno quattro tipi di attività fisica diversa e le posso fare tutte con il distanziamento. Tutte! E credo che qui lo sappiano diversi colleghi.

Però, c'è una aggravante. Presidente, noi diciamo che chiudiamo le palestre perché dobbiamo difendere la salute? Perché, se noi vogliamo difendere la salute in questa Nazione, signori, le palestre le dobbiamo aprire (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) perché lo sport è elemento fondamentale di benessere! Perché l'attività sportiva aumenta il sistema immunitario, la difesa immunitaria; mentre, se noi costringiamo la gente a non potersi allenare e a non poter fare sport, quando vorrebbe farlo, le difese immunitarie si abbassano. Allora, sì, che corre il COVID e non corre soltanto quello! Per cui non c'è molto senso in questa misura, perdonatemi, soprattutto se rapportata ad altre misure. Perché, se c'è una cosa che abbiamo imparato del COVID, Presidente, è che è velocissimo nel contagio ma è davvero pericoloso per alcune fasce di età e per alcune patologie. Vi posso chiedere, di grazia, che senso ha tenere le palestre chiuse ai giovani e poi consentire agli anziani di ammassarsi sui mezzi di trasporto, pieni di gente, per andare a fare il vaccino (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Scusatemi, non sarebbe più serio lavorare su un'assistenza domiciliare efficace per gli anziani, che sono quelli che rischiano di più, e consentire invece corretti e sani stili di vita, particolarmente per i giovani? A me pare che sia ragionevole e, davvero, vorrei che i colleghi con serenità valutassero questa possibilità e, cioè, la riapertura di un settore che è suonato sinistramente come un capro espiatorio da parte del Governo che, non essendo in grado di dare risposte su problemi efficaci, come i mezzi di trasporto, le scuole e tutti gli altri che conosciamo, ha scaricato le colpe su quelle che Conte definiva attività “sacrificabili” (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Ma nessuna attività è sacrificabile e particolarmente non lo è quella che consente, attraverso lo sport, di avere corretti e sani stili di vita.

Concludo. C'era una manifestazione, oggi, a piazza del Popolo, di questi operatori; oltre 1 milione di persone in Italia. Sono realtà in ginocchio! Chiedevano aiuto a noi, chiedevano aiuto a questo Parlamento. C'erano gli esponenti di Fratelli d'Italia a esprimere la loro solidarietà ma non c'erano solo loro; c'erano anche esponenti di altri partiti politici, che adesso mi auguro vogliano essere coerenti e votare questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Barelli, che rinuncia. Ha chiesto di parlare il collega Butti, che rinuncia.

Ha chiesto di parlare il collega Rotelli. Ne ha facoltà.

MAURO ROTELLI (FDI). Grazie, Presidente e sottosegretario. Io quello che le dico è che, zona gialla o zona bianca, c'è una realtà nella quale le scuole di danza e le attività sportive si svolgono puntualmente senza alcun problema. Lo potete verificare ogni lunedì, se andate al porto di Civitavecchia. C'è una sola nave da crociera, in questo momento, che fa le tappe nel Mediterraneo e che, all'interno, ha palestra, teatro e spazio per gli allenamenti e che funziona regolarmente. Ci sono dei protocolli, la nave non può viaggiare con più del 70 per cento delle persone a bordo. È una nave da 6 mila persone che, in questo momento, viaggia con circa 1.000 o 1.500 clienti che fanno esattamente tutte queste attività. Perché è possibile farle in mare anche questa settimana e non è possibile che, con gli stessi protocolli, vengano svolte nelle palestre? Non è il 70 per cento? È il 50 per cento?

PRESIDENTE. Concluda.

MAURO ROTELLI (FDI). I protocolli utilizzati per il crocierismo - ieri il Ministro del Turismo è andato proprio a visitare questa nave al porto di Civitavecchia - funzionano e possono essere il modello adottato anche per questo tipo di attività (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Questo è un altro tema che ci deve vedere uniti, perché so benissimo che molti colleghi sono solidali, nei propri territori, con gli imprenditori e gli operatori delle palestre e dello sport. È un controsenso continuare, perché il grande errore è stato quando qualcuno li ha tacciati di essere fonte di contagio. Recuperare quell'errore, quel grande errore di chiudere le palestre e di additarli quasi come fonte di contagio, recuperare il tempo e far recuperare loro la fiducia della propria clientela sarà difficile. Dobbiamo incominciare a piccoli passi e questo è un emendamento di buon senso. Cercate almeno di motivare e di dare un messaggio, come ha chiesto oggi il nostro capogruppo Lollobrigida e come oggi ha chiesto il presidente Meloni. Il Premier venga a riferire su quando vogliono riaprire, quando le volete riaprire, che protocolli ma, soprattutto, che aiuti volete dare loro, perché ad oggi…

PRESIDENTE. Concluda.

SALVATORE DEIDDA (FDI). …ne hanno ricevuti zero (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Bagnasco. Ne ha facoltà.

ROBERTO BAGNASCO (FI). Grazie, Presidente. Come per gli altri emendamenti, anche su questo Forza Italia mantiene lo stesso tipo di atteggiamento, un atteggiamento di grande equilibrio, che deriva da quello che abbiamo fatto in tutti questi mesi in cui siamo stati all'opposizione e in cui abbiamo dato, evidentemente, un contributo molto chiaro anche su questi temi; temi estremamente delicati, temi che è difficile affrontare senza cadere molto spesso anche in posizioni demagogiche, ma quello che noi non vogliamo proprio in questo momento è assumere atteggiamenti che anche lontanamente possano dare l'impressione di cercare il consenso, invece che cercare quello che è importante cercare, cioè la salute dei nostri cittadini. Io credo che, in un altro momento, ci sarebbe rimasto molto difficile astenerci e non votare a favore, ma nel momento attuale, nel quale purtroppo la pandemia sta crescendo in maniera esponenziale, con dati estremamente pericolosi in tutte le regioni, ma in qualche regione ancora di più, io credo che per Forza Italia l'atteggiamento, anche in questo caso, dell'astensione sia il più equilibrato, il più sereno e soprattutto il più responsabile verso il nostro Paese.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Barelli. Ne ha facoltà.

PAOLO BARELLI (FI). Signor Presidente, parlo a titolo personale e credo che il mio voto favorevole a questo emendamento sia, ritengo, condiviso nel silenzio da tanti colleghi che sono presenti oggi in Aula. Io credo che, purtroppo, il Paese si è dimenticato delle 70 mila associazioni sportive che permettono, non tanto l'attività ai campioni, ma permettono l'attività motoria ai cittadini italiani (Applausi di deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Fratelli d'Italia). Che questa attività debba essere concertata con le norme e che, quindi, debba essere svolta in piena possibilità di tutelare i cittadini dai problemi pandemici è scontato, ma vi assicuro che le 70 mila associazioni sportive, le centinaia di migliaia di impianti sportivi, hanno speso ingenti risorse per adeguarsi a quelle che sono le norme pandemiche. Ritengo che sia assurdo dare la possibilità ai cittadini di andare nei ristoranti, adesso di andare anche nei cinema e nei teatri - e sono veramente contento anche a titolo personale - e si impedisce, invece, ai cittadini e ai giovani di frequentare palestre e piscine in sicurezza, sicuramente in sicurezza maggiore rispetto a quello che accade nei ristoranti e nei bar (Applausi di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Delmastro Delle Vedove. Se non è presente, si intende che vi abbia rinunciato. Ha chiesto di intervenire la deputata Ferro. No, prego collega, mi scuso.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. Solo per insistere su questo emendamento, già illustrato dall'onorevole Meloni. Siamo di fronte ad una banale richiesta di Fratelli d'Italia, che è quella di consentire al mondo dello sport, pur in sicurezza, pur nel rispetto rigido, ossequioso, di protocolli di sicurezza, di riaprire. Stiamo semplicemente cercando di far comprendere all'intero emiciclo che, al posto di immaginare come organizzare i trasporti in virtù della riapertura delle scuole, è molto più facile raccontare che i monatti e gli untori sono le palestre, sono gli sportivi! Noi sappiamo che così non è, sappiamo che palestre e mondo dello sport possono riaprire in sicurezza, ma soprattutto non accettiamo più che, di fronte alle inadeguatezze di un Governo che non riesce a organizzare i trasporti, si getti la croce, inginocchiandolo, sul mondo dello sport!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Sollecito, come già avvenuto da parte dei miei colleghi, il Governo rispetto ad una scelta secondo noi assolutamente immotivata, considerato che il nostro emendamento mira alla riapertura, a partire dall'approvazione di questo decreto, nelle zone gialle, di tutto ciò che, in qualche modo, può consentire l'attività motoria, l'attività sportiva, che in un momento già di per sé fatto di costrizioni nella quotidianità, soprattutto aiuterebbe tanti giovani. Stiamo leggendo dei dati allarmanti di coloro che vivono in un mondo virtuale e che non hanno la possibilità di praticare attività sportiva. Questo probabilmente significherebbe anche la possibilità di farli uscire da quella famosa sindrome della capanna che probabilmente il Governo non conosce, ma tanti giovani, ahimè, stanno vivendo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, quando questo Governo si renderà conto, fra qualche mese, delle chiusure delle palestre e delle chiusure di decine e decine di impianti sportivi, di persone che hanno dato la vita per cercare di migliorare la vita degli altri, che oggi si trovano trattate come fossero untori, quasi che le palestre e i centri sportivi fossero l'unico posto dove è trasmissibile il virus, quando tutto ciò capiterà, non venite a dire cosa possiamo fare: li avete affossati e li avete uccisi voi con la vostra indifferenza. Io penso che dopo un question time di sei mesi fa, nel quale ci era stato assicurato che si sarebbero riaperte le palestre, certo, purché rispettassero i protocolli, le avete sistematicamente chiuse, alla faccia di quei protocolli il cui adeguamento è costato centinaia di migliaia di euro a tutti coloro i quali li hanno voluti seguire.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Presidente, colleghi, aggiungo alle considerazioni della presidente Meloni e degli altri colleghi che sono intervenuti, un approccio scientifico: i medici sostengono che faccia male non fare sport, che ci sia una sedentarietà forzata, che siano le persone normali le più penalizzate e le più colpite, che non fare sport possa creare stati d'ansia e di depressione. Inoltre, ci sono dei dati che dicono che gli atleti, che comunque continuano ad allenarsi nelle palestre e nelle piscine, non hanno provocato in questo periodo alcun contagio. Quindi, con la distanza, la sicurezza e le palestre che hanno anche speso ingenti risorse per mettersi in sicurezza, si può e si deve fare sport.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Gemmato. Ne ha facoltà.

MARCELLO GEMMATO (FDI). Grazie, Presidente. L'emendamento prodotto dalla presidente Meloni verte sulla riapertura delle strutture sportive nelle regioni in zona gialla. Ora, la domanda che io pongo al dibattito d'Aula è la seguente: io, la settimana scorsa, sono venuto in aereo e sul mio aereo erano occupate tutte le sedute (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e del deputato Bond). Eravamo in sei su una linea parallela. Ora, mi chiedo: è più pericoloso stare in sei, per un'ora, in un luogo chiuso, o è più pericoloso stare in una palestra di 10 mila metri quadri, in sicurezza, larghi, su un tapis roulant, per conto proprio? È una domanda che noi ci dobbiamo porre, soprattutto considerato che il CTS su questo tema si è pronunciato e ci ha detto che palestre e piscine sono pericolose e fonte di contagio.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Sì, Presidente. Ho sentito qualche collega dire che noi utilizziamo questo argomento, attraverso questo emendamento, perché vogliamo costruire consenso, perché vogliamo andare a raccontare una storia diversa da quella che è. Allora, evidentemente, questa accusa va respinta al mittente, perché chi lo ha detto, probabilmente, non solo non si è confrontato con le associazioni di categoria, ma non si è neanche confrontato con le persone – sono milioni - che vogliono fare sport e con le altrettante persone che, invece, lo sport lo gestiscono.

Con questo emendamento nelle zone gialle, si dà vita semplicemente ad un ragionamento di logica, ed è davvero difficile comprendere come mai la logica sia al di fuori del ragionamento di questo Governo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Bond. Ne ha facoltà.

DARIO BOND (FI). Presidente, facendo proprie le parole anche del presidente Barelli, voglio solo aggiungere una considerazione: questi operatori hanno investito tantissimo per le misure di prevenzione per il contenimento del COVID; hanno investito tantissimo sperando di avere un Governo che li capisse. Non sono stati capiti, gli investimenti che hanno fatto sono lì fermi, sono agonizzanti, ma hanno avuto un rispetto verso i loro associati, verso chi ha praticato sport e pratica sport, molto superiore rispetto a tante altre categorie. Il Governo deve capire che, in zona gialla, è essenziale riaprire queste attività, perché sono stati i primi a credere nelle misure di contenimento. Quindi, sottoscrivo l'emendamento Meloni (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Solo per fare chiarezza anche rispetto ai colleghi, intanto ringraziando i colleghi che, in termini di onestà intellettuale, ammettono che l'emendamento ha una logica. L'emendamento in un Parlamento serve a migliorare un testo normativo, è una dinamica, quindi lo dico anche al collega Bagnasco che parla di consenso. Certo, la ricerca del consenso è un effetto: se fai cose giuste la gente ti vota, se fai cose sbagliate la gente non ti vota più. E per questo, quando si cambiano i banchi nei quali si sta, non si dovrebbero cambiare le idee (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia): in quel caso si è abilitati, ovviamente, a essere credibili per la popolazione.

Quindi, invito i colleghi a non giudicare il comportamento coerente di Fratelli d'Italia, ad adeguarsi, come hanno fatto alcuni colleghi di Forza Italia, alla coerenza che ha dimostrato Forza Italia fino adesso, oppure a fare diversamente. Siccome si governa con il MoVimento 5 Stelle e con il Partito Democratico, si sposano cose illogiche, che sono, però, e restano dannose per la Nazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Maschio. Ne ha facoltà.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Questo emendamento è di assoluto buonsenso: chiede di consentire la riapertura delle attività sportive nella zona gialla. È un dato di fatto oggettivo che l'attività motoria migliora il sistema immunitario e fa bene alla salute; è un dato di fatto oggettivo che il mondo dello sport, che attiva circa un milione di operatori e muove un indotto di oltre 8 miliardi di euro all'anno, è un settore fortemente in difficoltà in questo momento, che non ha ottenuto ristori minimamente sufficienti a garantire la sopravvivenza di tantissime realtà. Quindi è un appello al buon senso: non c'è alcun motivo per non consentire a queste attività di riaprire, visto che possono farlo nel pieno rispetto delle norme di sicurezza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Interverremo anche dopo con subemendamenti consimili, ma insieme ai colleghi siamo stati a Piazza del Popolo alla manifestazione a cui faceva riferimento Giorgia Meloni e abbiamo per l'ennesima volta potuto vedere la rabbia, la disperazione, il pianto degli operatori sportivi, delle strutture sportive, delle scuole di danza, di tutte le realtà che vivono di sport; quel milione di operatori che coinvolgono circa 15 milioni di italiani e che sono immotivatamente fermi. Lo sport non solo è salute, ma è prevenzione, può aiutare nella pianificazione vaccinale, può sicuramente far rinascere la nostra Nazione. Non si capisce perché i colleghi di maggioranza, soprattutto il centrodestra al Governo, e ringrazio il collega Barelli per l'onestà intellettuale, non sostengano qui, ora, subito questo emendamento per far riaprire tutto lo sport italiano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. Io c'ero oggi in Piazza del Popolo: non ho proferito parola, ma ho ascoltato molto bene. E ho ascoltato gli interventi di esponenti autorevoli di questa maggioranza, i quali promettevano la riapertura delle palestre. Sfido ad essere smentita, è andata proprio così. E allora, se questa promessa è stata fatta, una promessa, secondo me, peraltro giusta, questa promessa, come si fa nella piazza, poi si mantiene all'interno del Palazzo, in quest'Aula. Se si vuole mantenere questa promessa, l'occasione è votare l'emendamento di Fratelli d'Italia. Il consenso, altrimenti, non lo faremmo noi, ma lo avreste fatto voi, lo avreste inseguito voi per non fare una figuraccia davanti alla richiesta legittima degli operatori e per cercare di recuperare un po' la faccia di fronte all'imbarazzo di difendere, invece, una chiusura assolutamente ingiusta (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Napoli. Ne ha facoltà. Collega Napoli, prego.

OSVALDO NAPOLI (MISTO-C!-PP). Mi scusi, Presidente, non avevo capito. Voto certamente a favore di questo emendamento. Respingo il discorso, mi dispiace per il collega Bagnasco, della ricerca dei consensi e mi chiedo se la politica non veda questo settore, la sua disperazione economica, e mi dispiace doverlo dire. Ed aggiungo anche al collega che mi ha preceduto prima che viaggio in aereo: siamo uno vicino all'altro, e non mi si dica che in aereo si cambia l'aria ogni tre minuti perché non è vero. Si viaggia uno contro l'altro. Perché i mercati? Nei centri piccoli specialmente, che ci sono tutte le settimane, si è uno vicino all'altro e poi chiudiamo le palestre e le piscine? Ascoltate, la politica sente cosa arriva dalla base, dalla gente? Allora, non viviamo, per piacere, sul sesso degli angeli, viviamo effettivamente la realtà. E mi permetto, e chiudo: è come i ristoranti, tenerli aperti alle 13 e tenerli chiusi alle 20, fino alle 22. Perché le distanze delle 13 non ci sono alle 22? Faccio una domanda, ma basta poco, Presidente, perché l'economia si possa muovere. Queste sono cose ragionevoli e di buonsenso. Abbiamo comprato monopattini, abbiamo fatto di tutto comprando i banchi delle scuole con le rotelle e poi il buon senso non esiste in quest'Aula? Allora dico che l'emendamento della collega Meloni è un emendamento giusto, che corrisponde alle esigenze dello sport, e Barelli, che di sport se ne intende tantissimo, ha fatto bene a prendere una posizione personale perché quella è la realtà. Quindi mi auguro che il Governo sappia prendere queste decisioni in favore di questo mondo, che oggi è enormemente penalizzato (Applausi di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Osnato. Ne ha facoltà.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. L'emendamento che l'onorevole Meloni ha voluto proporre all'Aula secondo me è una grande opportunità, che dà all'Aula stessa, e quindi al Governo, di terminare questo stillicidio nei confronti di attività che ormai possiamo ritenere indispensabili per molte ragioni. In primis perché i nostri giovani non vanno più a scuola e, quando vanno a scuola, non possono più fare l'attività delle scienze motorie, non possono fare più attività fisica. I nostri anziani sono chiusi in casa da mesi e mesi, e anche loro non possono più fare la loro attività fisica. Le persone di età adulta non possono più fare attività fisica. È chiaro che è stata limitata una possibilità anche di prevenzione nel tema della salute e della forma fisica degli italiani stessi.

PRESIDENTE. Concluda.

MARCO OSNATO (FDI). Vado a concludere: questo emendamento può determinare la fine della lotta iconoclasta che si sta facendo tramite i codici Ateco anche alle palestre che si sono attrezzate all'esterno.

PRESIDENTE. Deve concludere, collega.

MARCO OSNATO (FDI). Abbiamo dei casi in cui la polizia locale interviene in modo assolutamente dittatoriale nei confronti di queste realtà, quando Sport e Salute ha aperto una palestra proprio al Foro Italico. Quindi lo Stato apre le palestre e chiude le palestre dei privati. Abbiamo piscine che non possono operare, pur essendo pienamente in grado di poterlo fare in sicurezza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Oltre che per sottoscrivere l'emendamento della presidente Meloni, vorrei aggiungere un'ulteriore riflessione alle corrette considerazioni già fatte da chi prima di me è intervenuto. Il continuo stillicidio del mondo, del settore dello sport, anche nell'irragionevolezza di non voler accogliere questo emendamento, che propone nelle zone gialle la possibilità di riaprire le strutture sportive, denota probabilmente quello che ormai è un fatto palese e sotto gli occhi di tutti: si scarica su alcuni capri espiatori le mancanze dei Governi, dei Governi a questo punto, sul tracciamento, sull'esecuzione dei vaccini, perché queste sono le risposte che, dopo un anno, dovremmo dare agli italiani e non dire loro che non possono, ancora una volta, frequentare palestre e strutture sportive, che, tra l'altro, servono alla salute come serve lo sport alla salute, all'educazione, alla socialità dei nostri figli. Se distruggiamo questo settore…

PRESIDENTE. Deve concludere.

EMANUELE PRISCO (FDI). … che si regge - concludo, Presidente - per poco, spesso sul volontariato degli stessi operatori, noi, finita la pandemia ci troviamo il deserto e il deserto lo paghiamo anche in termini di salute, anche in termini di socialità, anche…

PRESIDENTE. Grazie, collega. Ha chiesto di intervenire il deputato D'Ettore. Ne ha facoltà.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). L'emendamento, Presidente, precisa un riferimento normativo che è del tutto puntuale: il nuovo protocollo attuativo delle linee guida per l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere, approvato il 22 ottobre 2020 dal Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In base a queste linee guida, a questo protocollo è del tutto impossibile, lo sarebbe sul piano concreto e giuridico, impedire la riapertura nelle zone gialle, questo è di tutta evidenza. Per tale ragione, pur condividendo quanto aveva detto il collega Bagnasco con riguardo alla posizione del gruppo, mi conformo alla posizione del collega Barelli e voterò a favore, ed è la prima volta che voto diversamente dal gruppo…

PRESIDENTE. Concluda.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). … ma non si può fare diversamente, vista la precisa indicazione e formulazione dell'emendamento (Applausi di deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Silvestroni. Ne ha facoltà.

MARCO SILVESTRONI (FDI). Grazie, Presidente. Beh che dire, bravi, bravo Barelli, Napoli, D'Ettore che fanno politica, quella con la “p” maiuscola. Cioè un emendamento di buonsenso presentato dalla Meloni è inconcepibile che forze di centrodestra non l'approvino, ma che dichiarino di astenersi. Il Governo Conte aveva trovato dei capri espiatori nei gestori delle piscine e delle palestre, come è stato detto, definendoli sacrificabili, quindi non essenziali. E allora io dico al Centrodestra, a chi siede nei banchi del centrodestra, che fino a ieri non facevano parte….

PRESIDENTE. Concluda.

MARCO SILVESTRONI (FDI). … del Governo delle larghe intese, di approvare questo emendamento della Meloni, emendamento di buonsenso, ma che va, deve e vuole salvare i gestori delle piscine e delle palestre che come abbiamo detto…

PRESIDENTE. Deve concludere.

MARCO SILVESTRONI (FDI). … sono stati identificati come dei capri espiatori, perché il Governo Conte non aveva, o meglio, voleva coprirsi la coscienza. (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Grazie. Ha chiesto di parlare il deputato Nobili. Ne ha facoltà.

LUCIANO NOBILI (IV). Sì grazie, Presidente. Semplicemente per dire che lo spirito dell'emendamento presentato da Fratelli d'Italia è assolutamente condivisibile. Noi da tempo abbiamo condotto una battaglia perché, soprattutto nella fase in cui il Paese se lo poteva permettere, in cui quasi tutto il paese era in zona gialla, si ragionasse di una riapertura perché parliamo di un settore che ha subito, ha pagato un prezzo altissimo, un tessuto di società sportive di base e dilettantistiche che sta pagando un prezzo altissimo, che in molti casi rischia di non riaprire quando sarà possibile farlo e che ha ricevuto briciole in questi mesi, perché noi abbiamo dato sostegno importante ai collaboratori sportivi e abbiamo dato pochissimo alle strutture di base, che sono la spina dorsale dello sport in Italia.

Voi pensate che il 30 per cento delle SSD e delle ASD hanno ricevuto in media 4.500 euro durante la fase della pandemia, e di questo stiamo parlando, ed è anche vero che in questi mesi abbiamo assistito a delle disparità evidenti, si è colpito un settore come quello dello sport anche in realtà piccole di palestre, di centri danza, di centri sportivi, dove si rispettavano le prescrizioni, dove erano stati fatti gli interventi, dove si sanificava, si facevano gli allenamenti individuali, eppure tutto questo non ha avuto riscontro.

Dall'altro lato dobbiamo fare i conti con la realtà perché, se lo spirito è assolutamente condivisibile, e lo abbiamo portato avanti nei mesi scorsi, dall'altro c'è da dire che oggi le regioni gialle sono cinque e, nel mentre noi facciamo questo dibattito, gli stessi governatori, magari di centrodestra, delle forze politiche che oggi reclamano queste riaperture, chiedono restrizioni, chiudono le scuole e propongono interventi più restrittivi.

Quindi, impegno comune - e lo chiediamo anche noi al Governo - per dare certezze a questo mondo, perché questo mondo merita rispetto e merita certezze e non li ha avuti in questi mesi.

Secondo, per dare sostegni adeguati, perché quando si arriverà a riapertura, noi scopriremo che in questo Paese c'è un tessuto di società sportive di base e di associazioni sportive, di centri danza, di palestre, che non riapriranno e sarà un'ecatombe sociale, educativa e sanitaria.

Allo stesso tempo richiamo tutti alla consapevolezza della fase difficile con il numero di contagi che cresce e con le regioni in difficoltà che stiamo vivendo in queste ore (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Baldini. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BALDINI (FI). Grazie, Presidente. Per dire che io voterò a favore di questo emendamento. Perché mi chiedo cosa ci sia di così difficile da rispettare delle regole, oltretutto con una mascherina, rispetto non so, ad un ristorante, dove si mangia, la mascherina non c'è e quindi non capisco che pericolo ci possa essere in una palestra in zona gialla, dove possono essere rispettate da chi fa sport, in genere ha una disciplina sportiva, quindi sa benissimo come comportarsi, e come è possibile anche far mantenere il distanziamento, cosa che non è possibile in un ristorante: quando le persone sono a tavola c'è una difficoltà enorme oltretutto senza mascherina. Quindi io voterò a favore.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Collega Costa. Ne ha facoltà.

ENRICO COSTA (MISTO-A-+E-RI). Grazie, Presidente. Io ho letto questo emendamento e mi è tornata in mente la conferenza stampa del Presidente del consiglio Conte che, ancora aperte piscine e palestre, disse: guardate mi giungono segnalazioni di irregolarità, di criticità; in questa settimana faremo dei controlli, se i controlli non saranno positivi chiuderemo. La settimana successiva i controlli erano risultati regolari, nel senso che non c'erano state problematiche, eppure si chiusero queste attività.

Ecco io penso che nel rapporto con il cittadino, nel rapporto con l'imprenditore, lo Stato deve essere chiaro, deve avere una parola sola. Lo Stato che dice che riapre le attività sciistiche deve riaprire, non può la sera prima decidere di fare l'opposto e di chiudere le attività quando ci sono delle imprese che si sono approvvigionate, che si sono preparate, che hanno assunto.

Ecco io quindi devo dire, anche simbolicamente, che voterò a favore di questo emendamento perché ritengo che sia giusto dare un segnale di serietà nel contratto tra lo Stato e i suoi cittadini, nel contratto tra lo Stato e le sue imprese. Questo emendamento si limita alle zone gialle e limita al rispetto di una serie di regole. Qua non può essere tutto bianco o tutto nero. E' fondamentale che ci siano delle regole e le regole debbano essere rispettate, sanzionato chi le violasse, ma è evidente che non si può chiudere tutta una serie di attività che molto probabilmente rischieranno di chiudere definitivamente, saranno messe in ginocchio e non potranno riaprire (Applausi del deputato Napoli).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la collega Ciaburro. Ne ha facoltà.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie Presidente, anch'io stamattina sono andata alla manifestazione in piazza del Popolo e m'ha colpito, oltre alla disperazione, alla rabbia, alla quasi rassegnazione, ma allo stesso tempo alla grinta di voler ricominciare, uno striscione che diceva: “se non è più un diritto il lavoro non è più un dovere pagare le tasse”. Io lo lascio come riflessione a tutta l'Aula, ma vorrei aggiungere, come ha anche dichiarato l'OMS, un individuo è in stato di salute non solo quando non c'è una malattia, ma quando i bisogni psicofisici e sociali sono in equilibrio. Quindi perché non approvare questo ordine del giorno, come ha illustrato bene la nostra Giorgia Meloni, nel dichiarare e dire che non si deve aprire indiscriminatamente, ma laddove le condizioni lo consentono e rispettando le regole.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il collega Perego di Cremnago. Ne ha facoltà.

MATTEO PEREGO DI CREMNAGO (FI). Grazie, Presidente. Io non riesco a fare una distinzione fra la salute e lo sport, perché l'una è strettamente connessa con l'altro, e allora soprattutto anche da padre di famiglia con tre figli, che sono a casa, che non possono andare a scuola, mi chiedo quanto invece lo sport potrebbe essere un sostituto importante in questo momento e quanto l'attività sportiva sia fondamentale per la salute dei nostri figli e per la nostra salute allora credo che sussistano le condizioni perché si possano svolgere in sicurezza le attività sportive e penso in particolare alle piscine che sono sottoposti a dei controlli severi e rigidi.

Per queste ragioni, Presidente, voterò a favore dell'emendamento proposto da Fratelli d'Italia.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.06 Meloni, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Passiamo all'articolo aggiuntivo 1.02 Mollicone.

Ha chiesto di parlare il collega Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Abbiamo votato adesso l'emendamento per riaprire le strutture sportive e abbiamo apprezzato alcune aperture di alcuni esponenti della maggioranza, che ringraziamo. Ci dispiace per le astensioni e il voto contrario: speriamo, poi, che quando si è in piazza insieme, ognuno si prenda le proprie responsabilità.

Con questo emendamento affrontiamo il tema di un'altra filiera fondamentale per l'Italia - che è considerata in tutto il mondo la patria delle arti - che è la filiera culturale, degli spazi culturali, degli spettacoli dal vivo, la filiera della danza, della musica, del teatro, degli spettacoli viaggianti che sono stati in piazza la scorsa settimana e che hanno trovato al proprio fianco Fratelli d'Italia, del circo e di tutte le forme di arte e di spettacolo. Filiere anche queste chiuse; chiuse e fermi, tutti gli artisti a casa: ormai non si contano più e Fratelli d'Italia li ha incontrati tutti. Non si contano più le associazioni spontanee e i comitati spontanei.

Vogliamo ricordare a quest'Aula che se oggi al MiC - rinominato MiC - esiste un tavolo permanente creato con decreto da parte del Ministro Franceschini è grazie a Fratelli d'Italia che lo ha chiesto con due ordini del giorno, con le audizioni. E, alla fine, il Ministro bisogna dire che ha accettato questa costituzione.

Abbiamo chiesto però - e questa è la grande incongruenza - che questo tavolo non diventi un'occasione cerimoniale per prendersi magari un tè con i 125 rappresentanti di categoria, di associazioni che siedono a questo tavolo, ma che venga convocato, sessione per sessione, tema per tema, crisi per crisi, comparto per comparto - quindi teatro, danza, musica, centri di produzione, gestori - e che si diano non più spiccioli o pochi ristori ma, come chiediamo in questo ordine del giorno, facendo una valutazione economica del costo della chiusura, che ci siano indennizzi veri. Perché, colleghi, su questo va fatta un'ulteriore specifica.

Ci sono realtà, come quella delle scuole di danza, che sono anche luoghi di cultura, di aggregazione e di produzione culturale oltre che sportiva, che possono riaprire in totale sicurezza e che magari fanno attività didattica, accademica.

Ci sono, poi, in realtà, delle incongruenze sui teatri: noi siamo sempre stati a favore della riapertura ma ovviamente nel rispetto della stagione teatrale, dei tempi della stagione teatrale e concordata con le associazioni di categoria. Invece, aprendo il giornale, scopriamo che il CTS ha dato l'ok alla riapertura dei teatri su richiesta del MiC del Ministro Franceschini, quando? Il 27 marzo, la stagione teatrale, alla vigilia della Pasqua. Andatevi a vedere un po' di storia: la Pasqua è sempre stata un periodo simbolicamente non positivo per lo spettacolo dal vivo e dai tempi antichi c'era addirittura il fermo dello spettacolo. Da qui in poi la tradizione a non ostentare il viola negli spettacoli.

Quindi, noi abbiamo notato questa incongruenza: non si può istituire un tavolo permanente come tavolo di crisi per tutte queste filiere e poi non riunirlo, non consultarle in maniera ufficiale per stabilire i tempi e i modi; i tempi e i modi, colleghi.

Sapete qual è la percentuale che il CTS ha posto per la riapertura dei teatri e dei luoghi dello spettacolo dal vivo, dello spettacolo viaggiante? Il 25 per cento. Ebbene, ditemi voi: ma questi tecnici, o presunti tali, del Comitato tecnico-scientifico sono mai andati in un teatro? Hanno mai parlato con un gestore, con un centro di produzione, con una compagnia teatrale? Non sanno che per la sostenibilità economica già non basta la biglietteria? Proporre il 25 per cento vuol dire non conoscere questo mondo, non sapere come funziona questa economia, che è l'economia culturale, che è un'economia che vale miliardi sul PIL.

Per cui noi chiediamo, con questo emendamento, di sostenere queste categorie. Sappiamo che non lo voterete, ma ve ne dovrete assumere la responsabilità in ogni sede. E chiediamo, fin da ora, che nel “DL Sostegno” non ci siano gli spiccioli. Ieri, il Ministro Franco…

PRESIDENTE. Collega, la invito a concludere.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). …il super tecnico del Governo Draghi – e concludo - è venuto in audizione con il suo garbo da tecnico istituzionale e sembrava fosse un passante. Chi sta facendo questo Piano nazionale di ripresa e resilienza per queste categorie? Ditecelo! Magari la McKinsey (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Se non ci sono altri colleghi che desiderano intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo 1.02 Mollicone, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il collega Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Presidente, mi permetto di farle notare che a noi è stato chiesto di chiudere i lavori alle ore 19 perché vi sono dei gruppi che avevano assunto giustamente degli impegni, e va bene. Poiché trattiamo un emendamento - anzi due, per la verità, perché sono in fila - che porterà ad una discussione di un'ora e considerato che, una volta aperta la discussione sull'emendamento, bisogna andare al voto, io chiederei di valutare…

PRESIDENTE. Sì, collega, la mia decisione era già quella di sospendere a questo punto la seduta, che riprenderà nella seduta di domani, a partire dalle ore 9,30.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Passiamo agli interventi di fine seduta.

Ha chiesto di parlare la deputata Mara Lapia. Ne ha facoltà.

MARA LAPIA (MISTO-CD-IE). Presidente, onorevoli colleghi e colleghe: 220 mila chili di una sostanza letale che avvelenano l'intera regione e mettono in serio pericolo la salute del popolo sardo; questo è solamente l'ultimo dei carichi di amianto che nelle scorse ore è giunto nel porto di Cagliari a bordo di una nave, stipato in grossi sacchi bianchi. È una vergogna inaudita, che si sta consumando nella più totale indifferenza delle istituzioni regionali, cominciata lo scorso giovedì 4 marzo in piena notte. Ed è proprio nelle ore più buie, come fanno gli assassini, Presidente, che la Sardegna continua a farsi carico di rifiuti pericolosi e cancerogeni, nonostante esista un chiaro divieto supportato già da note sentenze del TAR Sardegna, un divieto che proibisce in maniera assoluta il trasferimento sull'isola di rifiuti pericolosi e tossici derivanti da altre regioni.

Chiedo, pertanto, alle istituzioni e a tutti gli organi competenti di attivarsi con estrema urgenza e di porre fine a questo indiscriminato attacco nei confronti della nostra isola e della salute di un'intera popolazione. Questo è un appello contro chi tenta di avvelenare nel silenzio generale la nostra terra (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Angela Masi. Ne ha facoltà.

Colleghi, vi chiedo di uscire in silenzio… Colleghi…

ANGELA MASI (M5S). Grazie, Presidente. Il 5 marzo è stato il sesto anniversario della bomba esplosa in una sala giochi ad Altamura; il giovane Domenico Martinucci morì dopo quasi cinque mesi di coma a causa delle ferite provocate da quell'esplosione. La Corte d'appello ha sentenziato che si è trattato di omicidio volontario e ha inflitto pene severe. Per la procura il boss ordinò di piazzare la bomba per reagire al tentativo di altri clan di appropriarsi del business del gioco d'azzardo. Domenico Martinucci è stato vittima della criminalità e il suo nome è stato iscritto dall'associazione antimafia “Libera” di don Luigi Ciotti nell'elenco dei martiri e delle vittime innocenti, un elenco purtroppo contenente oltre mille nomi; ma nessuno ha dimenticato Domenico, è nata un'associazione, “Noi siamo Domi”, che organizza eventi specie per le nuove generazioni per far aumentare la consapevolezza sul tema della legalità. Quest'anno è stato realizzato, dall'artista locale Donato Lorusso, un grande murale sulla facciata di una palazzina popolare; quasi due settimane di lavoro per ricordare Domi.

A tutte le realtà che con passione si dedicano a mantenere viva la memoria di tali vittime va il mio sentito ringraziamento e dall'Aula del Parlamento ci tengo a porgere un saluto affettuoso alla famiglia di Domi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Giorgio Trizzino. Ne ha facoltà.

GIORGIO TRIZZINO (M5S). La ringrazio, Presidente. È un po' difficile intervenire dopo questo dibattito un po' surreale di oggi, ricordando che proprio in queste ore abbiamo toccato il numero di 100 mila vittime a causa della pandemia. Sono loro le vittime, sono proprio loro le persone che non ci sono più, ma chi sono? Lo ricordiamo ancora una volta, sono le persone più anziane, gli ultraottantenni, le persone che ci hanno lasciato tanto in eredità, ma che oggi non sono più qui. Però, io intervengo perché ho promesso a un frate francescano, Biagio Conte, che sta in questo momento digiunando da diversi giorni, di dare voce a questo suo digiuno che è rivolto a chi? È rivolto ai poveri, ai senzatetto; sembra scontato che, oggi, un frate faccia una appello nei confronti di queste categorie ancora più fragili; oggi, si è utilizzato questo termine senza neanche sapere che cosa vuol dire “essere fragile” in questa società, e lui digiuna per i migranti, anche questa è una categoria che purtroppo viene obliata, per i disoccupati, per tutte quelle persone, insomma, che non hanno voce; lui cosa fa? Digiuna, non può fare altro. Ecco, io gli ho promesso di prestare la mia voce, in questa circostanza, anche se con qualche difficoltà, per ricordare che un frate sta facendo tutto questo per una società malata. Ecco, io ringrazio lui e lo invito a continuare, non il digiuno, ma a occuparsi di questa vera fragilità.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Devis Dori. Ne ha facoltà.

DEVIS DORI (M5S). Grazie, Presidente. Voglio portare in quest'Aula la voce di centinaia di cittadini dei comuni bergamaschi e bresciani che si affacciano sul lago d'Iseo, a partire dagli abitanti di Tavernole, Parzanica e Vigolo, più direttamente interessati. Si tratta di un'emergenza di rilevanza nazionale. Come è noto a Tavernole, non si può sapere esattamente in quale momento, potrebbe staccarsi dal monte Saresano, che sovrasta il lago, una frana stimata in circa 2 milioni di metri cubi di materiale roccioso che potrebbe causare effetti disastrosi. Tutte le autorità sono in allerta e al lavoro, la prefettura, la provincia di Bergamo, la Protezione civile, la comunità montana, le amministrazioni locali, e sono stati coinvolti importanti esperti e geologi per ipotizzare i possibili scenari.

Avendo effettuato personalmente un sopralluogo e avendo parlato con i soggetti coinvolti, mi è tuttavia evidente che ci troviamo di fronte a una situazione eccezionalmente grave e che, quindi, siano necessari strumenti e misure eccezionali col coinvolgimento delle autorità nazionali, anche attraverso la possibile attivazione di una task force specifica. Nessuno deve sottovalutare la situazione, si mettano in campo tutti i mezzi possibili e le migliori competenze. Per questo motivo, Presidente, mi rivolgo, per suo tramite, anche al Ministro dell'Interno e al Ministro della Transizione ecologica a cui a breve indirizzerò una mia interrogazione parlamentare.

Ora, l'assoluta priorità è mettere immediatamente in sicurezza la popolazione, poi, verrà anche il momento per valutare le cause di tale gravissima situazione e le eventuali responsabilità. Non si può, però, pensare di intervenire in modo efficace se non si dispone anche di fondi; servono quindi i fondi per mettere tutti e tutto in sicurezza, non solo per il momento attuale, ma anche per il futuro. Voglio vivere in un Paese che non abbia la memoria corta e che passata l'emergenza non ricominci tutto come se nulla fosse successo. Quella montagna, infatti, è malata da decenni. Voglio vivere in un Paese in cui non si debba arrivare alla tragedia o sfiorare la tragedia per poi intervenire. La mia terra è già stata gravemente colpita dal COVID, non aggiungiamo ulteriori lacrime (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Dario Galli. Ne ha facoltà.

DARIO GALLI (LEGA). Grazie, Presidente. La città di Varese ha una lunga tradizione sportiva legata alle discipline del ghiaccio, dall'hockey al pattinaggio di figura. Memorabili sono stati i titoli italiani del 1987 e 1989 dei Mastini Varese Hockey, guidati dal portiere italo-canadese Jim Corsi. Lo stadio del ghiaccio della città risale agli anni Settanta ed ospita anche una piscina adeguata per varie attività di nuoto. La struttura è la più frequentata della provincia, con 100 mila accessi all'anno, 800 atleti agonisti e decine di allenatori tecnici e volontari che testimoniano la rilevanza sociale di un impianto ristrutturato negli anni Novanta per la cui riqualificazione generale il comune ha beneficiato di un contributo del CONI di 2 milioni nel 2019 nel periodo in cui la Lega era al Governo. Si dovrebbe vedere l'inizio del cantiere nel giro di qualche settimana e la durata dello stesso sarà di almeno due anni.

Tuttavia, incomprensibilmente e irresponsabilmente, il comune di Varese non ha previsto alcuna alternativa per consentire alle associazioni sportive di continuare la propria attività, creando un enorme problema organizzativo ed economico per le stesse che, continuando a dare una prospettiva agli atleti, stanno facendo fronte a spese alla lunga insostenibili anche per un disimpegno degli atleti stessi, i quali stanno decidendo di dedicarsi ad altre discipline per non sobbarcarsi faticose trasferte per gli allenamenti nelle piste di Como e Milano che sottraggono anche tempo prezioso allo studio di questi ragazzi. Nel concreto, si rischia di avere, vicino alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, una nuova struttura, ma senza atleti né associazioni, uccidendo un glorioso movimento sportivo che esiste da quasi mezzo secolo.

Anche la Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, per bocca del suo presidente, ha mostrato tutto il suo disappunto, chiedendo entro settembre una pista alternativa agibile, appellandosi al sindaco Galimberti, ora sordo a qualsiasi istanza e richiesta. Tutto ciò è inaccettabile e porto all'attenzione dell'Aula questa vicenda, affinché anche questo Parlamento possa essere parte attiva per la sensibilizzazione di un problema da risolversi al più presto nell'interesse sociale e sportivo della città, che non sembra, però, stare a cuore al suo sindaco (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Giuseppina Occhionero. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA OCCHIONERO (IV). Grazie, Presidente. Troppi morti piange la mia regione, il Molise: 379 è il numero stimato oggi. Terapie intensive sature al 54 per cento, una sanità praticamente al collasso e ancora manca una struttura interamente dedicata ai malati COVID-19. Oltre 23 vittime si registrano nel mio piccolo paese, Campomarino, su cui si è abbattuta una sciagura drammatica, quella del Coronavirus che ci sta piegando, e troppi morti in Italia, l'abbiamo già detto, oltre 100 mila: medici, sacerdoti, donne e uomini strappati violentemente alle loro vite e agli affetti dei loro cari; Forze armate, anch'esse impiegate in prima linea nella lotta contro il COVID-19. Oggi, da qui, vorrei che partisse proprio il mio pensiero commosso nei confronti delle famiglie di tutte le vittime colpite dal COVID-19, ma, in particolare, con grande commozione vorrei abbracciare la famiglia del comandante della stazione dei carabinieri del mio paese, Campomarino, Arturo D'Amico, sottratto alla vita, ai nostri affetti e agli affetti dei suoi familiari a soli 54 anni per gravi conseguenze dovute alla contrazione del virus. Il comandante Arturo D'Amico, un integerrimo uomo, un servitore dello Stato, un uomo probo, un uomo retto, un uomo buono, un riferimento per tutta la nostra comunità, è morto a 54 anni, lasciando un vuoto incolmabile. Ecco, io vorrei che riflettessimo proprio su queste morti e partissimo da qui anche per correre sul piano vaccinale, perché ritengo che oggi l'unico antidoto alle morti per COVID-19 sia proprio il vaccino, sul quale non possiamo registrare alcun tipo di ritardo perché ci costerebbe troppo caro in termini di vite umane, in termini di pezzi di storia.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 10 marzo 2021 - Ore 9,30:

(ore 9,30 e al termine del punto 7)

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

S. 2066 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 gennaio 2021, n. 2, recante ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e prevenzione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 e di svolgimento delle elezioni per l'anno 2021 (Approvato dal Senato). (C. 2921​)

Relatrice: RUGGIERO.

2. Seguito della discussione della proposta di inchiesta parlamentare

RIZZETTO ed altri: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi. (Doc. XXII, n. 37-A)

Relatori: ASCARI, per la II Commissione; OSNATO, per la VI Commissione.

3. Seguito della discussione dei disegni di legge:

S. 1142 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica Italiana ed il Governo della Repubblica Kirghisa sulla cooperazione culturale, scientifica e tecnologica, fatto a Bishkek il 14 febbraio 2013 (Approvato dal Senato). (C. 2231​)

Relatrice: QUARTAPELLE PROCOPIO.

S. 1143 - Ratifica ed esecuzione della Carta istitutiva del Forum internazionale dell'Energia (IEF), con Allegato, fatta a Riad il 22 febbraio 2011 (Approvato dal Senato). (C. 2232​)

Relatrice: DI STASIO.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sui servizi aerei tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Corea, con Allegato, fatto a Roma il 17 ottobre 2018. (C. 2415​)

Relatore: ROMANIELLO.

S. 1239 - Ratifica ed esecuzione dei seguenti Protocolli: a) Protocollo addizionale alla Convenzione sul trasferimento delle persone condannate, fatto a Strasburgo il 18 dicembre 1997; b) Protocollo di emendamento al Protocollo addizionale alla Convenzione sul trasferimento delle persone condannate, fatto a Strasburgo il 22 novembre 2017 (Approvato dal Senato). (C. 2522​)

Relatore: FASSINO.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di coproduzione cinematografica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo degli Stati uniti messicani, con Allegato, fatto a Roma il 17 ottobre 2017. (C. 1768-A​)

Relatrice: QUARTAPELLE PROCOPIO.

S. 1085 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Corea sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 17 ottobre 2018 (Approvato dal Senato). (C. 2524​)

Relatrice: QUARTAPELLE PROCOPIO.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica ellenica sulla delimitazione delle rispettive zone marittime, fatto ad Atene il 9 giugno 2020. (C. 2786​)

Relatrice: DI STASIO.

Ratifica ed esecuzione dello Statuto dell'East Mediterranean Gas Forum (EMGF), fatto al Cairo il 22 settembre 2020. (C. 2842-A​)

Relatore: FASSINO.

4. Discussione della Relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla domanda di autorizzazione all'acquisizione di tabulati di comunicazioni nei confronti del deputato Zicchieri. (Doc. IV, n. 9-A)

Relatore: DI SARNO.

5. Discussione della Relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, nell'ambito di un procedimento penale nei confronti di Stefano Esposito (deputato all'epoca dei fatti). (Doc. IV-ter, n. 11-A)

Relatore: PITTALIS.

(ore 15)

6. Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata .

(ore 16,30)

7. Votazione per l'elezione di un Vicepresidente, ai sensi dell'articolo 5, comma 8, del Regolamento.

La seduta termina alle 19,05.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta è pervenuta la seguente segnalazione in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 21 il deputato De Maria ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 2921 - quest. preg. n. 1 409 407 2 204 30 377 74 Resp.
2 Nominale Ddl 2921 - em. 1.100 418 274 144 138 30 244 73 Resp.
3 Nominale em. 1.3 430 267 163 134 34 233 70 Resp.
4 Nominale em. 1.15 423 264 159 133 32 232 70 Resp.
5 Nominale em. 1.16 424 262 162 132 33 229 70 Resp.
6 Nominale em. 1.22 431 257 174 129 34 223 70 Resp.
7 Nominale em. 1.21 431 255 176 128 34 221 70 Resp.
8 Nominale em. 1.20 422 253 169 127 35 218 69 Resp.
9 Nominale em. 1.11 424 258 166 130 46 212 69 Resp.
10 Nominale em. 1.8 406 239 167 120 40 199 69 Resp.
11 Nominale em. 1.4 375 220 155 111 29 191 69 Resp.
12 Nominale em. 1.5 366 217 149 109 29 188 70 Resp.
13 Nominale em. 1.101 365 217 148 109 30 187 70 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 2 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 22)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale em. 1.12 423 266 157 134 36 230 81 Resp.
15 Nominale em. 1.13 423 264 159 133 34 230 80 Resp.
16 Nominale em. 1.105 417 260 157 131 52 208 78 Resp.
17 Nominale em. 1.106 426 267 159 134 57 210 78 Resp.
18 Nominale em. 1.23 425 262 163 132 35 227 78 Resp.
19 Nominale em. 1.17 438 261 177 131 34 227 78 Resp.
20 Nominale em. 1.10 445 276 169 139 45 231 77 Resp.
21 Nominale art. agg. 1.06 443 283 160 142 66 217 76 Resp.
22 Nominale art. agg. 1.02 439 262 177 132 33 229 76 Resp.