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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 444 di martedì 22 dicembre 2020

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO

La seduta comincia alle 9.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

SILVANA ANDREINA COMAROLI, Segretaria, legge il processo verbale della seduta del 18 dicembre 2020.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Ascani, Ascari, Azzolina, Boccia, Bonafede, Boschi, Brescia, Buffagni, Cancelleri, Casa, Castelli, Cirielli, Colletti, Covolo, Davide Crippa, D'Incà, D'Uva, Dadone, De Menech, De Micheli, Del Re, Delmastro Delle Vedove, Delrio, Luigi Di Maio, Di Stefano, Fassino, Ferraresi, Gregorio Fontana, Fraccaro, Frusone, Gallinella, Gebhard, Gelmini, Giachetti, Giacomoni, Giorgis, Grimoldi, Gualtieri, Guerini, Invernizzi, Iovino, L'Abbate, Liuni, Liuzzi, Lollobrigida, Lorefice, Losacco, Lupi, Maggioni, Magi, Marattin, Marchetti, Mauri, Molinari, Morani, Morassut, Nardi, Nevi, Orrico, Paita, Parolo, Perantoni, Pittalis, Rampelli, Rizzo, Rotta, Ruocco, Scalfarotto, Schullian, Serracchiani, Carlo Sibilia, Sisto, Spadafora, Speranza, Tasso, Tofalo, Tomasi, Traversi, Vignaroli, Villarosa, Raffaele Volpi e Zoffili sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente ottantasette, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Annunzio della presentazione di un disegno di legge di conversione e sua assegnazione a Commissioni in sede referente.

PRESIDENTE. Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, con lettera in data 18 dicembre 2020, ha presentato alla Presidenza il seguente disegno di legge, che è stato assegnato, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 1, del Regolamento, in sede referente alle Commissioni riunite X (Attività produttive) e XII (Affari sociali): “Conversione in legge del decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, recante ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19” (A.C. 2835) - Parere delle Commissioni I, II (ex articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per le disposizioni in materia di sanzioni), V, VI, XIII e XIV e della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Il suddetto disegno di legge, ai fini dell'espressione del parere previsto dal comma 1 del predetto articolo 96-bis, è stato altresì assegnato al Comitato per la legislazione.

Discussione del disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023 (A.C. 2790-bis-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 2790-bis-A: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.

Avverto che il nuovo schema recante la ripartizione dei tempi è in distribuzione e sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto stenografico della seduta odierna (Vedi allegato A). Ricordo che l'esame in Assemblea del provvedimento si articolerà nei termini seguenti: una volta conclusa la discussione sulle linee generali, l'Assemblea procederà all'esame degli articoli e degli emendamenti ad essi riferiti e successivamente all'esame degli ordini del giorno.

Avrà poi luogo, ai sensi dell'articolo 21, comma 12, della legge n. 196 del 2009, l'esame della Nota di variazioni che sarà presentata dal Governo, cui seguiranno le dichiarazioni di voto finale e la votazione finale.

(Discussione sulle linee generali – A.C. 2790-bis-A)

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.

Avverto che i presidenti dei gruppi parlamentari MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico ne hanno chiesto l'ampliamento senza limitazioni nelle iscrizioni a parlare, ai sensi dell'articolo 83, comma 2, del Regolamento.

Avverto, altresì, che la V Commissione (Bilancio) si intende autorizzata a riferire oralmente.

Ha facoltà di intervenire la relatrice per la maggioranza, deputata Marialuisa Faro… Collega Fassina, prego.

STEFANO FASSINA, Relatore per la maggioranza. Grazie, Presidente. Con la collega Faro ci siamo divisi i compiti…

PRESIDENTE. Va bene. Quindi c'è stato un cambio.

STEFANO FASSINA, Relatore per la maggioranza. Sì, c'è stato un cambio, quindi affronterò la prima parte del disegno di legge e la collega poi completerà l'intervento con la seconda parte. Mi permetta di iniziare l'intervento con ringraziamenti davvero non di rito perché - come sa - quest'anno, davvero speciale, - ed è un elemento che non dobbiamo mai dimenticare perché credo che, né lei, né nessuno dei componenti di questa Assemblea, si voglia rassegnare al monocameralismo alternato – dobbiamo sottolineare l'anomalia anche per questo provvedimento di un passaggio parlamentare che vede l'intervento attivo soltanto di una Camera. Questo passaggio è stato particolarmente difficile, perché è avvenuto in tempi molto, molto ristretti per ragioni che ovviamente hanno a che fare con il contesto in cui ci troviamo e con una manovra di bilancio che ha rappresentato il nono provvedimento significativo e rilevante di finanza pubblica dal marzo di quest'anno, dove analizzammo, come primo provvedimento di risposta alla pandemia, il cosiddetto decreto Cura Italia, quindi il nono provvedimento di finanza pubblica costretto ad essere esaminato in tempi assolutamente compressi. E noi arriviamo in Aula oggi grazie allo straordinario lavoro che hanno fatto tutti i componenti della Commissione bilancio. Li voglio ringraziare uno a uno, a cominciare dal Presidente Melilli. Voglio ringraziare gli uffici della Commissione, che hanno svolto un lavoro eccezionale, un enorme lavoro, diurno e notturno, con grande professionalità, e hanno garantito un'assistenza senza la quale sarebbe stato impossibile concludere l'esame del provvedimento. Voglio anche ringraziare il Governo, in particolare il Vice Ministro Misiani, la Vice Ministra Castelli, la sottosegretaria Malpezzi e il Ministro D'Incà che hanno garantito una totale collaborazione e raccolto tutte le esigenze che abbiamo posto per provare a dare le risposte più complete possibili al lavoro emendativo dei colleghi della Commissione e dei colleghi di tutta l'Aula. Voglio ringraziare anche gli uffici del Ministero dell'Economia e delle finanze che, in un anno pesantissimo, hanno lavorato senza sosta, spesso sette giorni su sette, per coprire nove provvedimenti di finanza pubblica e garantire le valutazioni tecniche necessarie a discutere e poi votare gli emendamenti.

Lo dico senza retorica, Presidente; a me pare che, in Commissione bilancio, in queste settimane, abbiamo scritto una bella pagina di democrazia parlamentare; negli appelli che fa lei, che fa la Presidente del Senato, che fa il Presidente della Repubblica, che ascoltiamo da tanti interlocutori fuori di quest'Aula, ritorna giustamente l'appello alla collaborazione istituzionale, alla collaborazione politica, all'unità nazionale. Ecco, mi permetto di dire che, al di là dei provvedimenti specifici, sui quali poi spenderò qualche parola, in Commissione bilancio in queste settimane, grazie a tutti i colleghi, grazie alle proposte e alle iniziative sempre costruttive dei gruppi di opposizione, alla capacità di ascolto che hanno avuto la maggioranza e il Governo, abbiamo interpretato una pagina di unità nazionale, di bella politica, di democrazia parlamentare compiuta e questo è avvenuto perché abbiamo lavorato in Parlamento, perché in Parlamento, in Commissione, in questo caso, ha avuto una dinamica virtuosa la triangolazione fra maggioranza, opposizione e Governo e il Governo ha sostenuto il protagonismo parlamentare; sono state previste risorse importanti, forse lo stanziamento più importante che Camera e Senato hanno avuto nella storia dell'Italia repubblicana per contribuire a definire le priorità della politica di bilancio, una dotazione di 3,8 miliardi più altri 800 milioni per consentire, nel lavoro parlamentare, di completare la manovra e di integrare le priorità individuate dal Governo nel disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri, di integrarle con le misure che i parlamentari, i gruppi parlamentari hanno ritenuto fondamentali per rispondere alla sofferenza economica e sociale della nostra nazione, per costruire le condizioni per uno sviluppo e per una transizione ecologica.

Il provvedimento che abbiamo ricevuto dal Governo conteneva misure importanti; ora, non le voglio ricordare, ne abbiamo discusso tanto, sono passati quasi due mesi.

Si tratta di misure importanti che vanno dall'assegno unico che, per la prima volta, universalizza davvero il welfare sul terreno del sostegno alla famiglia e rimuove la distinzione categoriale relativa al mondo del lavoro e tutti i lavoratori, indipendentemente dalla forma contrattuale, partite IVA e subordinati, ricevono lo stesso trattamento per quanto riguarda i carichi familiari, ed è un passaggio importante. Vi sono altre misure importanti a proposito di assistenzialismo; vi sono misure importanti sul versante della contribuzione, per tutto il territorio nazionale per quanto riguarda i giovani sotto i 36 anni, specifica di soccorso e di sostegno alle imprese nel Mezzogiorno, specifica per quanto riguarda l'occupazione femminile. Vi sono misure importanti, vi erano già nel testo originario, per quanto riguarda il sostegno all'innovazione, alla riqualificazione in termini di sostenibilità ambientale; misure che stanno su due piani, inevitabilmente in questa fase, che è una fase di passaggio, dove dobbiamo far fronte a una pandemia che ha un andamento purtroppo non prevedibile; quindi, misure da un lato di soccorso, risorse importanti per quanto riguarda l'estensione della Cassa integrazione e la proroga del blocco dei licenziamenti, misure importanti per quanto riguarda, appunto, il sostegno ad altre indennità di disoccupazione e misure importanti però anche sul versante degli investimenti, degli incentivi agli investimenti.

Ecco, in questo quadro, noi siamo intervenuti con il sostegno del Governo per correggere alcuni errori e per integrare le misure contenute. Un errore importante che abbiamo corretto - e ringrazio il Governo per la disponibilità all'ascolto del Parlamento - ha riguardato l'imposizione dell'IVA sulle attività del Terzo settore; è stata una misura che tutte le forze politiche hanno evidenziato come misura negativa, in quanto avrebbe innanzitutto disconosciuto la specificità morale e sociale di queste attività, oltre agli effetti negativi che avrebbe determinato in termini economici; quella misura all'articolo 108 è stata abrogata e la sua abrogazione ha ripristinato un contesto che certamente ha bisogno ancora di interventi, ma in questo modo si è evitato appunto di eliminare una specificità insostituibile per il nostro Paese.

Poi abbiamo integrato gli interventi anche con misure importanti di carattere strutturale e lo voglio sottolineare; non abbiamo solo sostenuto interventi emergenziali; vi sono state anche misure di carattere strutturale e al riguardo voglio citare una misura che le forze di opposizione hanno evidenziato e che era contenuta anche in emendamenti dei partiti di maggioranza, mi riferisco all'indennità straordinaria per una parte del mondo delle partite IVA che finalmente, in questa spinta all'universalizzazione degli istituti di welfare, trova una risposta; quindi, per i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata dell'INPS, un'indennità che consenta loro di affrontare i periodi più difficili; non è un traguardo, è un passo verso il traguardo, perché ne rimangono fuori le professioni ordinistiche, sulle quali è in corso un lavoro, è operativa una commissione al Ministero del Lavoro per completare gli interventi di copertura.

Abbiamo fatto interventi importanti a proposito di costruzione delle condizioni dello sviluppo. Abbiamo messo risorse significative per il cosiddetto contratto di espansione che consente alle imprese di affrontare un problema serio che è il ricambio generazionale, ma senza determinare traumi sociali per i lavoratori che escono dall'attività, ma non hanno ancora i requisiti per il pensionamento. Abbiamo completato un intervento sul personale della sanità. Il disegno di legge di bilancio già conteneva gli interventi per i medici e per gli infermieri, abbiamo completato il sostegno alle retribuzioni di centinaia, migliaia di uomini e donne che in questi durissimi mesi sono stati in prima linea con risorse a regime per quanto riguarda i tecnici del Servizio sanitario nazionale, i tecnici dei laboratori e tutto il personale tecnico che consente alle nostre strutture sanitarie di poter operare.

Abbiamo approvato un emendamento fondamentale a proposito di qualificazione della ripresa, ossia l'estensione del cosiddetto super bonus del 110 per cento per gli interventi finalizzati alla sostenibilità ambientale e alla transizione ecologica, risorse importanti. Nel corso dei nostri lavori verranno presentati anche ordini del giorno che ne chiedono un'ulteriore proroga e sono interventi assolutamente condivisibili, che non hanno potuto trovare ospitalità in questo passaggio perché sono interventi anche molto consistenti. La proroga, che è prevista fino alla fine del 2021, è di sei mesi più sei mesi, che impegna oltre sette miliardi e mezzo di risorse, ma sono risorse ben allocate perché hanno un moltiplicatore macroeconomico estremamente elevato e un impatto in termini di qualità e di sostenibilità ambientale estremamente importante. Non voglio dilungarmi molto, troppo sulle singole misure. Mi preme sottolineare l'ultimo intervento di una lunga serie per quanto riguarda i cosiddetti esodati, una ferita che pesa sul Parlamento: abbiamo, spero con un passaggio che possa essere definitivo o molto vicino alla conclusione, consentito a 2400 uomini e donne, da nove anni in un limbo, di poter accedere alla pensione.

Chiudo, Presidente: vi sono ovviamente tanti altri campi da dover affrontare, tante emergenze che sono rimasti fuori, e vorrei scusarmi anche con tutti i colleghi parlamentari, tutti i colleghi di quest'Aula che non sono componenti della Commissione bilancio, perché certamente ragioni di tempo e vincoli di finanza pubblica non ci hanno consentito di affrontare o di rispondere positivamente a tanti emendamenti di qualità che avrebbero migliorato certamente il testo, avrebbero affrontato esigenze economiche e sociali importanti. Non siamo riusciti a farlo, di questo mi scuso, ma credo che sia evidente a tutti che anche questa legge di bilancio, insisto, il nono provvedimento importante di finanza pubblica di quest'anno, non è la conclusione degli interventi per quanto riguarda il prossimo anno. Si dovrà ancora intervenire sia per continuare ad affrontare emergenze economiche e sociali sia per determinare le condizioni per lo sviluppo. Lo faremo già da gennaio…

PRESIDENTE. Concluda.

STEFANO FASSINA, Relatore per la maggioranza. Concludo, Presidente: qui voglio infine ricordare l'ultimo provvedimento sul quale ci siamo misurati, che è il piano vaccinazioni. Un intervento importante: 650 milioni di euro per far partire da gennaio il piano vaccinazioni. Un lavoro significativo, una bella pagina di democrazia parlamentare, che spero possa essere anche di stimolo a lavori di quest'Aula in senso più costruttivo di come abbiamo visto negli ultimi mesi.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire la relatrice per la maggioranza, la deputata Faro.

MARIALUISA FARO, Relatrice per la maggioranza. Grazie, Presidente. Anch'io mi unisco a tutti i ringraziamenti fatti dal collega Fassina per i lavori svolti nella Commissione bilancio con tutti i colleghi della Commissione, di maggioranza e opposizione, e anche i colleghi che non fanno parte della Commissione.

Dedicherò il mio intervento alla Sezione II, che è la parte prettamente più contabile della legge di bilancio. Quindi, per quanto concerne questa Sezione, che costituisce appunto la parte contabile, occorre rammentare che, ai sensi dell'articolo 21 della legge di contabilità pubblica, il disegno di legge è presentato nei prospetti deliberativi per unità di voto, integrando le risorse disponibili in bilancio a legislazione vigente con gli effetti delle modifiche proposte dal medesimo disegno di legge, al fine di dare evidenza contabile alla manovra complessivamente operata per effetto delle innovazioni normative della Sezione I e delle variazioni esercitabili con la Sezione II, che riguardano appunto finanziamenti, definanziamenti e riprogrammazioni di entrate e di spese disposte dalle norme preesistenti.

In particolare, i prospetti deliberativi della Sezione II riportano le previsioni a legislazione vigente, che includono l'aggiornamento delle previsioni per le spese per oneri inderogabili e fabbisogno, nonché le rimodulazioni compensative di spese relative a fattori legislativi e per l'adeguamento del piano finanziario dei pagamenti proposte dalle amministrazioni in sede di formazione del bilancio per finalità di efficientamento della spesa, le proposte di modifica della legislazione vigente, quindi i rifinanziamenti, i definanziamenti e le riprogrammazioni, che non richiedono la previsione di una specifica disposizione normativa effettuate con la Sezione II e gli effetti finanziari imputabili alle innovazioni normative introdotte con la Sezione I, di cui una parte è stata già esposta dal collega, del disegno di legge di bilancio che vengono esposti separatamente.

Le autorizzazioni legislative di spesa che vengono modificate con la Sezione II sono esposte in appositi allegati al deliberativo di disegno di legge di bilancio per ciascun Ministero e per ciascun programma con i corrispondenti importi. L'elenco complessivo delle leggi di spesa modificate con la Sezione II, riepilogate per missione e per programma, è altresì riportato in allegato alla Relazione tecnica. Nel complesso con la Sezione II sono stati effettuati nel triennio 2021-2023: rifinanziamenti di leggi di spesa per 5.604 milioni nel 2021, 4.960 milioni nel 2022 e 3.712 milioni nel 2023; definanziamenti di leggi di spesa per 4.681 milioni per il 2022 e per 7.288 milioni per il 2023; riprogrammazioni delle autorizzazioni pluriennali di spesa che determinano un incremento di un milione nel 2021, di 2.501 milioni nel 2022 e di 4.299 milioni nel 2024 e anni seguenti, compensati da riduzioni pari a 6.799 milioni nel 2023.

Come esposto nel prospetto riepilogativo degli effetti finanziari, l'impatto delle variazioni apportate con la Sezione II determina nel complesso maggiori spese per 5.603 milioni nel 2021, 7.461 milioni nel 2022 e minori spese per 3.087 milioni nel 2023.

I rifinanziamenti di maggiore impatto riguardano, per rilevanza di importo, considerando il complesso del rifinanziamento, che, in diversi casi, si estende anche fino al 2035, le seguenti autorizzazioni di spesa: 12.350 milioni per le spese di investimento in difesa fino al 2035; 3.684 milioni per il contratto di programma con Rete ferroviaria italiana fino al 2035; 2.750 milioni per la ricostruzione nei territori colpiti dal sisma Abruzzo nel 2009; 1.710 milioni per la ricostruzione nei territori colpiti dal sisma del Centro Italia del 2016; 1.700 milioni per l'Agenzia spaziale italiana; 1.650 milioni per il Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell'attività di impresa previsto dal decreto-legge n. 34 del 2020; 1.500 milioni per l'edilizia scolastica; 1.253 milioni per il contratto di programma con ANAS; 1.215 milioni per l'edilizia pubblica; 1.050 milioni per il Fondo per il trasferimento tecnologico nel settore aeronautico e 1.050 milioni ai contratti di sviluppo.

Per quel che concerne dei finanziamenti, la Sezione II presenta un'unica autorizzazione di spesa relativa alle gestioni previdenziali, di cui alla legge n. 88 del 1989, articolo 37. Si tratta tuttavia di una cosiddetta retroazione, che sconta gli effetti delle maggiori entrate contributive determinate dalla manovra stessa, con conseguente riduzione dei trasferimenti di spesa agli enti previdenziali.

Infine, per quanto riguarda le riprogrammazioni, si segnalano per rilevanza l'anticipo di risorse relative alle spese per l'investimento del Ministero della Difesa, componente aerea, per 1,3 miliardi dal 2023 al 2022; e lo spostamento di risorse dal Fondo di rotazione per le politiche comunitarie per il posticipo di circa 3,2 miliardi dal 2023 agli anni successivi.

Mi lasci, Presidente, aggiungere e aprire una breve parentesi anche sulle modifiche apportate al testo base della legge di bilancio in sede di Commissione. Mai come quest'anno è stata decisiva la collaborazione tra le forze di maggioranza e di opposizione, data la ristrettezza dei tempi a disposizione per evitare l'esercizio provvisorio in un contesto evidentemente eccezionale. Una legge di bilancio già di per sé corposa si è affiancata ad uno scostamento aggiuntivo, rispetto alle previsioni per il 2020, di 108 miliardi di euro, considerando i decreti della scorsa primavera e un “decreto Ristori” da 19 miliardi di euro convertito in legge pochi giorni fa. Ringrazio dunque le opposizioni per la collaborazione, ed in particolare per aver condiviso con la maggioranza la paternità di alcuni emendamenti di un certo peso, i quali ci consentono di potenziare considerevolmente l'impatto della legge di bilancio in settori chiave dell'economia.

Tra le modifiche approvate quindi in Commissione, mi sia consentito ricordarne alcune a titolo di esempio: come appunto prima annunciato dal mio collega, le misure per le partite IVA, i professionisti e i lavoratori autonomi, con una nuova indennità dal valore massimo di 800 euro per sei mensilità. Andiamo a sostenere chi ha pagato di più l'emergenza sanitaria ed economica in termini di calo di fatturato, e nello stesso tempo stanziamo 1 miliardo per sospendere una parte dei contributi previdenziali dovuti nel 2021, includendo anche i cosiddetti ordinisti, ovvero coloro che sono iscritti alle casse professionali private. Per le strutture turistiche cancelliamo la prima rata dell'IMU del 2021. Si finanzia un pacchetto di modifiche riguardanti il dissesto idrogeologico e le calamità naturali: stanziamo in particolare 100 milioni, che potranno salire fino a 160 per i territori del Centro Italia colpiti dal sisma, e altri 100 milioni per le popolazioni alluvionate degli ultimi due anni, e diamo il via libera all'assunzione di personale tecnico nel contrasto al dissesto idrogeologico. C'è poi il tema della riconversione verde della produzione, in particolare nel settore auto: ecco perché andiamo a potenziare ulteriormente il sistema di incentivi per le auto a basse emissioni, includendo le stesse Euro 6 di ultima generazione.

Per quanto riguarda la Sanità, tra i tanti emendamenti importanti che accennava il collega, come quello del sistema vaccinale che partirà da gennaio, vorrei ricordare le assunzioni di 3 mila medici e 12 mila infermieri al fine di somministrare lo stesso vaccino. Per le famiglie, infine, va ricordato il potenziamento del congedo di paternità, che sale da 7 a 10 giorni, e che si affianca all'assegno unico familiare ai nastri di partenza dal prossimo 1° luglio.

Ho tralasciato numerosissime altre modifiche, dal pagamento degli straordinari alle Forze di Polizia e ai Vigili del fuoco, fino al kit digitale per le famiglie sprovviste di connessione Internet: un tema, quello della digitalizzazione, che troverà ampio seguito, grazie anche agli investimenti del Recovery Fund.

E ancora, l'intervento sul Fondo indennizzo risparmiatori, che aumenta fino al 100 per cento la possibilità di anticipo del rimborso dovuto; i fondi per la prevenzione diagnostica delle malattie neonatali e l'estensione della platea di “Resto al Sud” fino ai 55 anni di età.

Anche al netto degli emendamenti, tuttavia, va ricordato l'impatto complessivo di questa legge di bilancio per il 2021, che si attesta intorno ai 39 miliardi; e potremmo dire che segue due linee di indirizzo parallele: da un lato prosegue il sostegno emergenziale all'economia, prolungando il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione COVID-19 per i primi mesi del nuovo anno; dall'altro imposta la ripresa economica del Paese su basi più moderne. A partire da un investimento senza precedenti per gli investimenti privati delle imprese, vale a dire 24 miliardi complessivi per il Piano Transizione 4.0, e dando la forza quindi al mercato del lavoro, con una serie di incentivi coraggiosi, come le decontribuzioni di cui ha accennato il mio collega, pari al 100 per cento per chi assume donne e per chi assume gli under 35 su tutto il territorio nazionale, e la decontribuzione al 30 per cento per le imprese meridionali. Senza dimenticare l'assegno unico familiare, di cui ho già accennato, e i 4 miliardi aggiuntivi per la sanità, in attesa del Recovery Fund, per anticipare il quale d'altra parte è previsto un Fondo di rotazione da 120 miliardi complessivi nel triennio. Se pensiamo che a tutto ciò potrebbe aggiungersi ad inizio 2021 un ulteriore scostamento di bilancio per finanziare un'estensione dei ristori a fondo perduto e un nuovo intervento sulle scadenze fiscali, diventa evidente la portata e lo sforzo che tutti insieme stiamo compiendo per tirare fuori il Paese da un'emergenza senza precedenti.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire il relatore di minoranza, Andrea Mandelli.

ANDREA MANDELLI, Relatore di minoranza. Presidente, membri del Governo, colleghi e colleghe, mai come in questa occasione solo il senso di responsabilità delle forze di opposizione ci permetterà di non andare in esercizio provvisorio. A fronte di un Governo troppo impegnato a risolvere i propri dissidi interni, arriviamo a discutere la legge di bilancio in zona Cesarini e in una prima e unica lettura: come al solito denunciamo questo malvezzo, che oramai è diventato un'abitudine insostenibile.

Il disegno di legge di bilancio è arrivato alla Camera il 18 novembre 2020, un mese dopo il previsto, e solo grazie al lavoro del centrodestra unito è riuscito ad assumere un minimo di fisionomia. Senza dubbio le parole dell'Ufficio parlamentare del bilancio sono quanto mai condivisibili: “una legge di bilancio senza un quadro d'insieme ben delineato”, la dice lunga e dice chiaramente i problemi che abbiamo dovuto affrontare. Pur non essendo maggioranza, ma lavorando per il bene del Paese, abbiamo ritenuto fondamentale in questa fase portare avanti le nostre istanze in una legge di bilancio che per tanti versi, tantissimi versi non condividiamo affatto. Un modo soprattutto per dimostrare agli italiani il nostro modo di operare e i principi fondamentali ai quali ci ispireremo, quando tra poco sicuramente torneremo a governare il Paese.

Quattro i temi fondamentali su cui ci siamo concentrati: lavoro autonomo, mercato del lavoro, imprese e scuola. Per i lavoratori autonomi, le misure di contenimento dovute alla pandemia, oramai diffusa in tutta Europa, in tutto il mondo, hanno già messo in ginocchio interi settori economici, con danni che superano la definizione cromatica delle singole regioni e i codici Ateco delle chiusure. La pandemia però ha aggravato uno squilibrio già esistente in Italia fra i cittadini garantiti, i lavoratori dipendenti, e coloro che non lo sono: tutti i cittadini stanno soffrendo, anche i lavoratori dipendenti e questo è ovvio, ma è altrettanto evidente che le condizioni di chi ha uno stipendio assicurato a fine mese sono ben diverse da quelle di chi, a fronte di una crisi, non ha nessuna tutela. Il riferimento è ad artigiani, commercianti, professionisti, partite IVA, piccoli imprenditori, lavoratori a contratto, che da un giorno all'altro si sono trovati senza alcun reddito, e liberi professionisti, iscritti alle casse previdenziali private e alla gestione separata dell'INPS, che sono rimasti esclusi da qualsiasi aiuto.

È per questo che ci siamo concentrati su questi settori: per assicurare analoghe garanzie a chi non è tutelato, anche sotto il profilo degli ammortizzatori sociali.

Per questo tutto il centrodestra ha avanzato e ottenuto le seguenti misure: 1 miliardo per l'esonero contributivo per i lavoratori autonomi titolari di partite IVA, proprio per ridurre gli effetti negativi causati dall'emergenza epidemiologica. In questo senso, è stato istituito un fondo per l'esonero dei contributi previdenziali, dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti, con una dotazione finanziaria iniziale di 1 miliardo di euro per l'anno 2021, destinato a finanziare l'esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali dovuti dai dipendenti autonomi, dai professionisti iscritti alla gestione previdenziale dell'INPS e dai professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza che abbiano percepito, nel periodo d'imposta 2019, un reddito complessivo non superiore a 50 mila euro e non abbiano subito un calo di fatturato dei corrispettivi dell'anno 2020 non inferiore al 33 per cento, rispetto a quelli dell'anno 2019.

È stata inoltre istituita in via sperimentale, per il triennio 2021-2023, l'indennità straordinaria di continuità reddituale - l'acronimo è ISCRO -, in favore dei soggetti iscritti alla gestione separata INPS che esercitano, per professione abituale, attività di lavoro autonomo. Si tratta di un ammortizzatore sociale rivolto ai lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata dell'INPS, che garantirà un'indennità mensile pari al 25 per cento, su base semestrale, dell'ultimo reddito liquidato dall'Agenzia delle entrate e, in ogni caso, non potrà superare il limite di 800 euro mensili e non potrà essere inferiore a 250 euro mensili.

Come da impegno assunto dal Governo, ci aspettiamo, a seguito dell'approvazione del prossimo scostamento di bilancio, un ulteriore stanziamento successivo di 1 miliardo e mezzo. L'ammontare complessivo delle risorse stanziate servirà per ottenere un anno bianco fiscale per gli autonomi, com'era nella nostra richiesta fin dall'inizio.

Per quanto riguarda più in generale il tema del lavoro, oltre la necessaria riduzione dell'imposizione fiscale sulle imprese, abbiamo posto l'esigenza di introdurre misure volte a favorire il ricambio occupazionale, nonché interventi che agevolino la transizione verso nuove e diverse occupazioni. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto l'introduzione di una modifica al cosiddetto contratto di espansione, che verrà ampliato alle imprese con 250 dipendenti anziché, come avveniva finora, con quelle con almeno 500 dipendenti.

Il centrodestra ha chiesto anche di riconsiderare totalmente l'introduzione della sugar e della plastic tax, perché indeboliscono la domanda interna, non incentivano l'innovazione dei prodotti e colpiscono settori già impegnati nella sostenibilità. Il risultato che abbiamo ottenuto è una piccola apertura che ha portato quantomeno al rinvio di un anno dell'entrata in vigore della sugar tax. Il testo del disegno di legge già prevedeva il rinvio di sei mesi; ora il rinvio viene elevato a dodici mesi, quindi, fino al 1° gennaio 2022.

Inoltre, in considerazione del perdurare della crisi generata dalla pandemia e dei suoi effetti sull'equità delle imprese, anche al fine di sostenere con più vigore proprio la carenza di liquidità che le imprese incontrano in questa fase, grazie alle nostre richieste, è stato esteso l'intervento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Si autorizzerà a professionisti e artigiani la concessione di prestiti fino a 30 mila euro garantiti al 100 per cento dallo Stato e di durata maggiore rispetto agli attuali anni.

Abbiamo poi tenuto un investimento di 420 milioni di euro in nuovi incentivi stanziati per l'automotive, un settore molto importante per il Paese. Anche questa è una richiesta che avevamo fatto.

Si segnala, inoltre, l'esenzione della rata dell'IMU per il 2021 per i settori del turismo e dello spettacolo, che stanno pagando un prezzo salato a questa crisi.

Scuola. Anche sulla scuola ci siamo, come ho detto, impegnati in una strategia necessaria per recuperare risorse e colmare il gap digitale in un momento in cui è fondamentale dare strumenti funzionali alla didattica a distanza. Ci siamo concentrati per migliorare l'edilizia scolastica, per rilanciare gli ITS, gli istituti tecnici superiori, che davvero è uno dei settori su cui dobbiamo lavorare per il futuro dei nostri giovani. Per questo abbiamo anche bisogno che la formazione secondaria e terziaria professionalizzante decolli al più presto anche in Italia. Gli ITS, ad esempio, danno una garanzia di occupabilità vicino al 90 per cento, con punte del 100 per cento. Purtroppo, sono pochissimi i ragazzi che accedono a queste modalità di formazione, perché vige un pregiudizio, come se fosse una formazione di serie B, come se gli ITS non avessero la stessa dignità delle lauree tradizionali. Eppure sono garanzia di un risultato che viene intercettato dalle imprese. Oggi, nonostante i rifinanziamenti del passato in chiave 4.0, sono meno di 100 milioni gli investimenti negli ITS e sono circa 30 mila ragazzi che accedono a questo tipo di formazione. Pertanto, su nostra richiesta, è stato previsto un ulteriore stanziamento di 20 milioni di euro, a sostegno proprio dell'istruzione tecnico scientifica e questo credo sia davvero un risultato importante.

Abbiamo poi posto il tema della digitalizzazione, al fine di ridurre il fenomeno del divario digitale e favorire la fruizione della didattica a distanza. Grazie proprio ad un mio emendamento, sostenuto dal centrodestra, verrà concesso a soggetti appartenenti a nuclei familiari con un reddito ISEE non superiore ai 20 mila euro all'anno, con almeno uno dei componenti iscritti ad un ciclo di istruzione scolastica o universitaria, non titolari di un contratto di connessione Internet o di un contratto di telefonia mobile, in comodato gratuito, un dispositivo elettronico dotato di connettività per un anno ovvero un bonus equivalente dello stesso valore per le stesse finalità. Un fatto direi molto importante. Siamo particolarmente contenti di essere riusciti a dare ancora un sostegno alle scuole paritarie che per noi è veramente un simbolo della libertà educativa e della scelta che le famiglie devono fare. Grazie al sostegno del centrodestra e anche di tanti gruppi che ci hanno aiutato, siamo riusciti a stanziare 70 milioni di euro, quindi, sicuramente un passo importante.

Altri temi su cui ci siamo concentrati: IVA diagnostici e vaccini. Molto importante la totale esenzione IVA su questi importantissimi oramai strumenti per combattere la pandemia. È molto importante anche l'allargamento alle farmacie dei test sierologici e dei tamponi antigenici. Stiamo cercando di tracciare e quindi, anche in questo senso, è un fatto importante che i cittadini possano con facilità fari i tamponi. Molto importante è che nel piano vaccinale si sia previsto l'inserimento delle farmacie, come punti in cui il medico potrà somministrare il vaccino. Pensiamo alla nostra Italia, a quanti paesi piccoli avranno, magari, difficoltà a trovare un punto, dove il cittadino potrà fare davvero questa vaccinazione, che probabilmente svolterà e ci darà la possibilità di riprendere una vita normale. Proprio ieri, importantissima, l'autorizzazione all'immissione in commercio di EMA. Ecco, che in tutti i Paesi si potrà in un luogo sicuro fare il vaccino, credo sia davvero un fatto importante, che ci allinea alla tendenza di tutte le legislazioni avanzate europee e mondiali.

Per quanto riguarda anche l'ecobonus abbiamo richiesto con forza una proroga dei termini. È stato introdotto un intervento di portata estremamente limitata. L'ecobonus, infatti, viene prorogato di soli sei mesi, fino al 1° luglio 2021, con alcune limitate deroghe, per le quali la proroga arriva invece al 31 dicembre 2022. Tale proroghe riguardano i condomini, per le quali, alla data del 30 giugno 2022, siano stati effettuati i lavori per almeno 60 per cento dell'intervento complessivo. La norma introdotta ha esteso la possibilità di accedere all'ecobonus anche per i lavori di rimozione di barriere architettoniche. Questo credo sia un segno di grande civiltà.

Emergenze. In materia di emergenza, per il 2021, sono stati stanziati 100 milioni di euro, da destinare alla ricostruzione dei territori colpiti da alluvioni, a seguito delle quali è stato aperto uno stato di emergenza nazionale nel corso degli anni 2019-2020. Anche questo è un passo avanti molto importante. Per il sociale, decine di migliaia di piccole realtà del Terzo settore già in crisi e sotto pressione…

PRESIDENTE. Concluda.

ANDREA MANDELLI, Relatore di minoranza. …per via delle limitazioni della loro attività e dell'emergenza COVID, saranno salvate da questo disastro che era previsto.

Molto velocemente vado a concludere. Anch'io voglio unirmi al ringraziamento che hanno fatto i relatori per gli uffici. Hanno lavorato davvero in condizioni disumane e sono stati preziosi per riuscire ad arrivare in fondo. Voglio ringraziare anche il Governo, sia nella persona del Vice Ministro Misiani che del Vice Ministro Castelli, perché l'interlocuzione non è stata mai facile, tesa nel miglioramento e, però, siamo riusciti a trovare sintesi e ringrazio entrambi e ringrazio i relatori per la sensibilità. Credo davvero che ci sia una frase che può condensare questa legge di bilancio: ci siamo confrontati rispettandoci. Credo che questa sia una via importante per il Paese e un insegnamento che dobbiamo avere prezioso, non solo quando siamo in difficoltà, come in questi giorni, per chiudere la legge di bilancio, ma quando tutti i giorni facciamo il nostro lavoro in quest'Aula.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire la relatrice di minoranza, deputata Lucaselli.

YLENJA LUCASELLI, Relatrice di minoranza. Grazie, Presidente. Quella che stiamo per votare è indubbiamente la manovra più difficile che sia stata scritta nella storia moderna italiana. E mi permetterà di allontanarmi per un momento dalle considerazioni di merito per svolgere preliminarmente alcune brevissime considerazioni politiche, perché, come sa, con il voto favorevole allo scostamento di Fratelli d'Italia e delle opposizioni, degli altri gruppi di opposizione, avevamo dato un segnale forte e serio sulla nostra disponibilità a lavorare per il bene del Paese. Non ci siamo, dunque, accostati all'esame di questa manovra con pregiudizio, perché eravamo e siamo ben consapevoli che, in un anno come questo, in cui gli indicatori del nostro Paese sono in netto peggioramento, il PIL è in picchiata e il debito pubblico è in forte rialzo, il rischio di desertificazione economica era, ed è, drammaticamente nitido nel futuro del Paese. Ed è per questo motivo che, con serietà e consapevolezza, abbiamo voluto concentrare le nostre proposte su temi fondamentali, che portassero sia al recupero di un minimo di agibilità economica per tutte le categorie non garantite, sia alla concreta tutela della salute, sia, infine, a tutti coloro i quali in questi mesi sono stati tragicamente lasciati indietro. Eppure, lo stesso senso di responsabilità, purtroppo, non ci pare sia giunto dai gruppi di maggioranza: ricordo per me stessa il numero degli emendamenti che i gruppi di maggioranza hanno depositato a questa legge di bilancio e ricordo anche che questa è una legge di bilancio che è arrivata troppo, troppo tardi. E vede questi tempi, se sono criticabili in anni ordinari, sono assolutamente inaccettabili in un anno come questo, in cui la centralità del Parlamento, tra l'altro, è stata più volte messa in discussione; un anno in cui sappiamo che dalla manovra di bilancio, da questa finanziaria passa il futuro del nostro Paese e dei nostri cittadini. E questo non è accettabile.

Allora, noi abbiamo sicuramente apprezzato le interlocuzioni che ci sono state, apprezziamo ed abbiamo apprezzato il lavoro di mediazione svolto dai relatori, che si sono davvero dedicati con passione nell'aiutare a comporre maggioranza e opposizione, però, purtroppo, molto spesso, troppo spesso, nell'esame di questi emendamenti, il Governo ha fatto ostruzionismo a se stesso, portando in Aula provvedimenti in modo tardivo, dando, di fatto, l'impossibilità, anche per i tempi che abbiamo avuto in Commissione, di poter esaminare in maniera produttiva ogni singolo emendamento. Noi abbiamo riconosciuto, anche proprio nel dibattito in Commissione, che, all'interno di questa manovra finanziaria, c'erano sicuramente degli aspetti che potevamo condividere; se ne avessimo potuto parlare più diffusamente sicuramente, ci sarebbero stati più punti di incontro. Non abbiamo però condiviso l'impostazione generale della finanziaria, perché mi pare che, delineando questa manovra, il Governo si sia comportato nei confronti del Paese senza tener conto del suo stato, di quello dei conti pubblici e del clima internazionale.

Come dicevo poco fa, abbiamo dimostrato di non essere una opposizione pregiudizialmente contraria, ma da tutto quanto abbiamo letto possiamo dire che avevamo ragione nel temere per l'impatto che questa manovra avrà il prossimo anno e gli anni a venire, perché, secondo il nostro punto di vista, il Governo non ha tenuto conto degli scenari internazionali e del clima politico ed economico che si avrà nei primi mesi del 2021. Gli indicatori che leggiamo ci convincono che il prossimo sarà l'anno più difficile dei passati dieci: non ci sono spazi di crescita. Di fronte a questa situazione, avremmo voluto e abbiamo chiesto con forza in Commissione che i cosiddetti tesoretti venissero accantonati. Era necessario che questa manovra fosse il colpo di reni per rilanciare l'economia. Per noi era indispensabile avere una manovra snella ed efficace per cominciare a curare in fretta le ferite prodotte dalla pandemia, ferite che, in termini di finanza pubblica, si traducono in un peggioramento di 151,3 miliardi del saldo primario rispetto al 2019, determinato dalla caduta delle entrate e un'impennata della spesa.

Tra febbraio e giugno, circa mezzo milione di lavoratori ha perso il proprio posto di lavoro, nonostante lo stop ai licenziamenti ancora sia in vigore, e non lo ritroverà, soprattutto, non lo ritroverà grazie a questa manovra finanziaria; soprattutto, non lo ritroverà grazie ai nuovi finanziamenti che, attraverso questa manovra finanziaria, sono stati dati ad ANPAL. Dai ristoranti, agli hotel, dai commercianti ai professionisti, dagli artisti agli studenti continuano ad arrivare grida di dolore e queste grida, però, non sono rientrate nelle priorità del Governo, come, invece, per esempio, è accaduto per l'ulteriore rifinanziamento dell'Expo di Dubai, che vorrei ricordare, essendo in periodo di COVID, non potrà essere celebrato. E così rischia di approfondirsi il solco sociale che si sta creando nella nostra nazione, così rischiamo di cancellare i sogni a tutte quelle persone che oggi non riescono neanche più a dormire.

Il nostro debito pubblico è letteralmente esploso. Il Recovery non ci aiuterà, non ci aiuterà perché arriverà nel 2023 e, nel frattempo, tutto questo dovrà essere colmato dal debito che abbiamo fatto e continuiamo a fare attraverso questa manovra. E il problema vero, il tema vero è che, ancora oggi, non si è capito che questi soldi devono essere spesi nell'interesse esclusivo degli italiani per migliorare la nostra nazione e per aiutare i più deboli. E invece, anche questa volta, le nostre speranze su questi punti sono state disattese.

Abbiamo parlato nei giorni scorsi dell'attenzione che bisogna prestare i redditi medio-bassi e, se questa attenzione vi fosse stata all'interno di questi miliardi spesi in legge di bilancio, probabilmente, avremmo potuto anche condividere alcuni punti e, invece, i redditi medio-bassi, che sono quelli maggiormente colpiti dalla pandemia, non sono stati affatto considerati, se non attraverso gli emendamenti e le discussioni del gruppo di Fratelli d'Italia. Non abbiamo visto attenzione ai lavori pubblici, non abbiamo visto l'anima e l'idea che il Governo doveva trasferire in questa finanziaria e ciò ci preoccupa moltissimo, e non in maniera pregiudiziale o perché siamo opposizione, ci preoccupa da cittadini italiani. Sappiamo che il 2021 sarà un anno in cui la nostra economia risentirà di impatti negativi e questa manovra non ne tiene conto e ho paura che il risultato sarà la necessità di una manovra correttiva.

E allora, vedete, in un clima politico in cui ogni giorno diventa più difficile dialogare, è stato sicuramente positivo almeno provarci da parte del Governo, vista la disponibilità delle opposizioni e riconosciamo al Governo che in alcuni casi - per me, personalmente, questa è una mia considerazione personale, troppo pochi -, le opposizioni sono state ascoltate. Siamo riusciti ad ottenere l'ampliamento del fondo per l'autismo, siamo riusciti ad ottenere l'attuazione di un piano di vaccinazioni che sia concreto, siamo riusciti ad ottenere attenzione per le zone terremotate e colpite dall'alluvione, siamo riusciti ad ottenere un minimo di attenzione nei confronti della ristorazione, abbassando l'IVA dal 22 al 10 per cento. Siamo riusciti a dare un sostegno agli autonomi, che hanno avuto un calo di fatturato consistente; ci siamo occupati di disabilità, di sociale e anche dell'istruzione attraverso le scuole paritarie e tutto quanto abbiamo fatto per dare la possibilità ai nostri studenti di continuare nel loro percorso formativo. Tuttavia, al di là di questo, abbiamo notato, purtroppo e ancora una volta, una certa vocazione all'arroccamento ideologico da parte di alcuni ambiti della maggioranza, basti pensare al più volte tentato blitz in favore della patrimoniale o alla pioggia di bonus o alle piccole misure mosse da una certa logica pseudo-assistenzialista e fondata sulla mancetta di piccolo cabotaggio, scelte che costituiscono la spia più evidente della mancanza di visione.

Noi abbiamo sicuramente partecipato con passione a questa manovra e lo abbiamo fatto, Presidente, davvero, senza voler fare ostruzionismo, non lo abbiamo fatto mai neanche quando avremmo potuto. Ed è solo grazie alla nostra responsabilità, al senso di rispetto che abbiamo per le istituzioni e per il nostro Paese che abbiamo lavorato e ci siamo dedicati affinché questa manovra potesse essere portata in Aula. E allora, proprio per concludere, io citerei una parte della Lettera sulla crisi di Einstein del 1929: “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose”. Questa manovra, se fosse stata scritta l'anno scorso, probabilmente avrebbe avuto un impatto diverso; quest'anno non va bene, non va bene impostare una legge finanziaria come questa in un modo vecchio, antico e non più rispondente alle esigenze del Paese. E allora finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla. Fratelli d'Italia, invece, continuerà a farlo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire la relatrice di minoranza, deputata Vannia Gava.

VANNIA GAVA, Relatrice di minoranza. Grazie, Presidente. La legge di bilancio all'esame odierno di quest'Aula è stata discussa all'interno della Commissione bilancio, pur avendo, com'è noto, un lasso di tempo a disposizione certamente non congruo per esaminare un provvedimento di tale portata; una legge di bilancio che doveva gettare le basi per la ripresa della nostra economia a seguito della pandemia, nel pieno di una crisi economico-sanitaria che ha colpito non solo l'Italia, ma tutto il mondo. Era l'occasione per condurre il nostro Paese verso un futuro di speranza e obiettivi di crescita. Un provvedimento di 40 miliardi, un provvedimento al quale tutta l'opposizione ha collaborato con buon senso e volontà di migliorare, nel pieno rispetto del compito di rappresentare il popolo e del mandato parlamentare. Lo abbiamo sempre fatto, dando anche il nostro voto agli scostamenti di bilancio che si sono susseguiti in questi mesi: un primo di 25 miliardi, un secondo di 55, un terzo di ulteriori 25, a novembre altri 8 miliardi, per un ammontare complessivo di indebitamento netto che supera i 100 miliardi di euro - proprio quelli che, invece, sarebbero serviti subito per rispondere con efficacia e immediatezza ad una crisi di tale portata -, ai quali, come è stato preannunciato dal Governo, si aggiungerà la richiesta di ulteriori risorse per finanziare un decreto che arriverà a gennaio. Peccato che le risorse menzionate, che dovevano servire per realizzare tutti gli obiettivi di ripresa dell'economia del nostro Paese, in realtà hanno prodotto un'idea alquanto disomogenea e poco strategica, pur avendo portato, noi della Lega e di tutto il centrodestra unito, proposte concrete sul tavolo del Governo e della maggioranza.

Nel corso dell'esame di merito in Commissione bilancio abbiamo affrontato numerose tematiche, ma ciò che abbiamo ottenuto non è stato di sicuro sufficiente, anche se, fortunatamente, con le nostre proposte concrete l'abbiamo resa migliore. Come avete potuto pensare di affrontare un provvedimento del genere con la consapevolezza, sin dall'inizio, che proprio per il pochissimo tempo a disposizione - ricordo che è arrivata con ben 35 giorni di ritardo, la stiamo discutendo alla vigilia di Natale e deve ancora fare il passaggio al Senato - molti argomenti sarebbero rimasti alla fine fuori e alcune richieste inascoltate? In tempi così difficili non ve lo dovevate proprio permettere. Per non parlare di quello che avete approvato: emendamenti con ulteriori assunzioni, corsi di jazz, aumentato le accise su Svapo e tabacco riscaldato e avete di nuovo ritentato con la questione della cannabis. Come avete potuto pensare di affrontare un problema come la crisi economica dovuta al COVID-19 rifinanziando il reddito di cittadinanza? Come potete pensare che il rilancio dell'economia passi attraverso il rifinanziamento del bonus monopattino? In questa legge di bilancio le tematiche da affrontare erano tante e tante le opportunità di fare bene, però tante opportunità, purtroppo, sono state anche sprecate.

Avete solamente prorogato l'agonia per le aziende, confermando due tasse che di sostenibile non hanno nulla, come la sugar e la plastic tax. Fortunatamente, per quanto riguarda la sugar tax, dopo l'esame in Commissione, dopo un emendamento condiviso e risorse importanti da parte del nostro gruppo, tale proroga è stata spostata al 1° gennaio 2022, allontanando di sei mesi l'entrata in vigore di questa tassa ignobile, che serve solo a fare cassa ai danni delle aziende e dei cittadini. La nostra battaglia, però, prosegue e continuerà affinché queste due tasse insensate vengano presto abolite. Anche sul 110 per cento, sul superbonus, si poteva fare di più e si poteva fare meglio, anche qui avevamo presentato tantissimi emendamenti; purtroppo, la riformulazione dell'articolo aggiuntivo non ha ampliato la platea dei beneficiari e avete inserito una proroga minima che deluderà molte aspettative. Quantomeno, grazie ad alcuni nostri emendamenti, si sono sistemate alcune cose, ma, ribadisco, si poteva fare meglio. Avevamo presentato un emendamento diretto a concedere contributi alle regioni per la sistemazione e per il problema del dissesto idrogeologico: l'avete bocciato e poi parlate di tutela ambientale. E ancora, un emendamento relativo al superbonus per gli interventi di ricostruzione e per i sistemi di accumulo e le colonnine per la ricarica: anche questo l'avete bocciato e poi parlate di tutela ambientale. Con il riferimento al mercato dell'idrogeno, oggi, questo Governo dovrebbe promuovere azioni per sostenere la catena di approvvigionamento, incentivando gli investimenti privati e la sinergia tra investitori e partner governativi: anche qua c'erano diversi emendamenti e anche quali avete tutti bocciati, e poi parlate di ambiente. Purtroppo, serve altro per gettare le basi del futuro del nostro Paese, di un Paese serio e lungimirante. E ricordatevi che se non lo fate in questo momento, metterete un'ipoteca su tutto quello che è il futuro dei nostri figli e dei giovani italiani.

Per quanto riguarda gli interventi di sostegno nel settore dell'economia, abbiamo lottato a lungo e alla fine siamo riusciti ad ottenere dei risultati come forza di opposizione. Grazie ad un emendamento a prima firma del collega, onorevole Garavaglia, ci sarà un anno bianco per gli autonomi e per i professionisti, con lo stop al pagamento dei contributi previdenziali per le partite IVA nel 2021, per gli operatori che hanno subito perdite a seguito dei mancati incassi derivati dall'emergenza COVID. E ancora, il bonus mobili, portato a 16 mila euro, l'eliminazione dell'obbligo di partita IVA per le associazioni di volontariato e del Terzo settore, che gridavano scandalo. E ancora, l'IVA al 10 per cento, invece che al 22, per il cibo da asporto; l'IVA al 10 per cento, invece che al 22, per i servizi legati alle marinerie e tutte le tipologie di strutture nautiche; i soldi stanziati per le scuole paritarie. Tutte proposte di buon senso e di immediato impatto per l'economia del Paese. Troviamo, però, a seguito dell'approdo in quest'Aula, un testo ancora con tante lacune. Non è accettabile che alcune categorie siano rimaste fuori dalla linea di intervento di questa legge di bilancio. A tal proposito, volevo sottolineare a quest'Aula come, nei lavori di Commissione, necessariamente frettolosi, sia stato respinto un nostro emendamento a tutela di un comparto lasciato solo dal Governo e messo ancor più in difficoltà da provvedimenti restrittivi dal carattere a dir poco schizofrenico: parlo degli operatori degli impianti sciistici. Ricordo che l'economia della montagna è fondata solo su tre mesi di attività all'anno e che le perdite derivanti dalla mancata apertura investono anche i settori dei servizi, dell'artigianato e dell'imprenditoria, i quali già soffrono della concorrenza dei paesi limitrofi. Ritengo assolutamente inadeguata e - come ho già detto anche in Commissione - scritta sulla neve, la promessa formulata dal Governo di indennizzi futuri, connessi a nuovi scostamenti che verranno richiesti nel 2021, a fronte di un'esigenza che appare assolutamente immediata. Avete perso solo tempo, purtroppo, però, oggi di tempo a disposizione non rimane quasi nulla e abbiamo bisogno che il Governo dia delle risposte immediate.

Sappiate che noi, come gruppo Lega, non siamo più disposti ad aspettare: vogliamo risposte, chiediamo interventi rapidi ed efficaci su quelli che sono i settori cruciali e che necessitano di un intervento mirato ed immediato. Parlo dei numerosi comparti italiani e, soprattutto, dell'imprenditoria italiana che è disperata e, se non riceve i giusti segnali per ripartire in questo momento, sarà troppo tardi. Ricordatevi che non fate un torto a noi, a non ascoltarci: il grande torto lo fate a tutti gli italiani, ma soprattutto lo state facendo nei confronti del futuro dei nostri figli (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire il rappresentante del Governo, che si riserva di farlo successivamente.

È iscritto a parlare il deputato Mollicone. Ne ha facoltà.

FEDERICO MOLLICONE (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, rappresentante del Governo, stiamo discutendo il principale atto di definizione della politica economica nel momento più difficile per la nostra nazione. Chissà che diranno di noi: l'Italia è prima al mondo per il numero di morti per COVID-19 rispetto agli abitanti. In Italia risultano 111 decessi ogni 100 mila abitanti, seguono Spagna con 104, Gran Bretagna con 99, Stati Uniti con 94. Conte ha cercato una giustificazione: siamo il Paese con più numero di anziani e tutti in casa.

Il mondo surreale di Conte si scontra con la realtà. I dati: il Giappone, Paese più vecchio del mondo, conta 190.950 casi positivi, i morti sono 2.661; l'Italia ha 1.906.377 casi positivi e 67.220 morti. Le terapie intensive non ci sono: lo dice il presidente dei medici ospedalieri Carlo Palermo. I posti di terapia intensiva disponibili oggi sono 7.500, di questi però circa il 60 per cento è occupato da malati gravissimi non COVID. La soglia del 30 per cento indicata come il livello di allarme di posti letto di rianimazione dedicati al COVID è di circa 2.300 mentre i pazienti sono già oltre 3.400.

Aspettiamo chiarezza sulle commesse di Arcuri sulle mascherine: un bando da 100 milioni attribuito a un suo collaboratore che ha fondato un'azienda ad hoc qualche giorno prima dell'assegnazione; aspettiamo chiarezza sulla vicenda della procura di Bergamo, su Guerra e sul piano pandemico mai aggiornato. I DPCM e i DL sono deliranti: lo storico barbiere di palazzo della Scimmia, qui dietro, si è visto arrivare quattro volanti perché aveva una persona in più nel suo locale: 800 euro di multa e cinque giorni di chiusura. Nulla da dire ovviamente sul lavoro delle Forze dell'ordine, fanno il mestiere che devono fare, ma questi DPCM sono un delirio.

E, intanto, nel centro storico di Roma, vicino alla stazione Termini, centinaia di senza fissa dimora ed extracomunitari stazionano senza nessuna misura sanitaria. E così a Milano, così a Palermo, così a Torino, così a Cagliari, così ovunque (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Noi siamo sempre con quel barbiere.

Alla fine, cosa ha deciso il Governo per Natale? Conte ha giocato con i colori - rosso, arancione, giallo - chiudendo a Natale, senza nessuna evidenza scientifica, bar e ristoranti che in quei giorni saranno chiusi. Il Governo ha stanziato, pensate un po', 645 milioni di euro per i ristori: “come la Germania”, dice qualcuno. Ma la Germania, colleghi, ha stanziato 11 miliardi, noi solo spiccioli. Come ha dichiarato Giorgia Meloni, le chiusure decise devono comportare rimborsi certi e noi domani mattina saremo a piazza San Silvestro, accanto a ristoratori, ai gestori di bar, al movimento MIO (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), che scenderanno furiosi in piazza.

Colleghi, veniamo a questo provvedimento, a questa legge di bilancio. I tempi sono sempre stretti, è stata presentata ovviamente in ritardo e questo ne ha impedito una discussione costruttiva. Come ogni atto, un regime di monocameralismo alternato: una Camera esamina, l'altra ratifica; un vero e proprio “marchettibus”.

In questa manovra poco è stato fatto per le categorie operanti nel mondo della cultura, la situazione di emergenza è ormai una situazione di difficile e continuativo presente. Per questo noi siamo sempre stati in prima fila, come Fratelli d'Italia, presentando emendamenti per più fondi e per i lavoratori dello spettacolo.

Qualche spicciolo per l'informazione e l'editoria: lo denunciammo già nelle bozze circolanti. Pensate, la Francia di Macron ha aumentato i fondi per l'editoria da 800 milioni a 1,2 miliardi, solo l'Italia non lo fa. Il sottosegretario Martella, che abbiamo sostenuto in questa azione di rivendicazione nei confronti del Governo per i fondi per l'editoria nazionale, da oggi verrà chiamato “incudine”, perché chi martella è Vito Crimi. Crimi è il primo nemico dell'editoria nazionale, dei giornalisti. Vi ricordate quando voleva chiudere Radio Radicale? Oggi vuole chiudere i giornali e, pur non occupandosi più del settore, continua a porre veti. Crimi ha la responsabilità - e avrà la responsabilità - di tutti i licenziati del settore editoriale, quando scadrà il blocco dei licenziamenti. Tutti i lavoratori del settore vadano a casa di Crimi a chiedere di farsi sostenere.

Per non parlare poi dello sport. Abbiamo presentato emendamenti a favore delle associazioni sportive dilettantistiche, degli enti di promozione sportiva, per le società sportive dilettantistiche, per maggiori fondi per indennità superiori ai lavoratori sportivi. Ieri, in un'audizione alla Camera, erano tutti contro il Ministro Spadafora: c'erano le federazioni, c'era la maggioranza, c'erano i 5 Stelle e il PD: tutti contro questa legge delega.

Fratelli d'Italia è da sempre attento ai temi dell'innovazione, poi, come fatto in ogni provvedimento in questa legislatura. Abbiamo proposto un fondo per la sicurezza cibernetica ma anche questo non è stato preso in considerazione. Non è stato approvato nulla per questi settori - nulla! - a dimostrazione che l'opposizione non viene poi così tanto ascoltata, che non c'è questa unità nazionale, anche quando fa proposte puntuali e precise. Grazie a Fratelli d'Italia, come ha ricordato la collega Lucaselli, sono stati finalmente attribuiti i fondi per le paritarie, per il settore vitivinicolo, per tanti altri settori produttivi a cui l'opposizione è sempre stata vicina.

Colleghi, questo Governo ha fallito, il buonsenso ormai fa capire a tutti che è folle riporre fiducia nella capacità di Conte di condurre le vite degli italiani fuori da questo disastro: deve andare a casa. Che dovete andare a casa non lo dicono solo i conti e le analisi, lo dicono i ristoratori, lo dicono gli albergatori, lo dicono gli sportivi, lo dicono i cuochi, lo dice chi lavora nella cultura, lo dice chi lavora nella musica, chi lavora nelle mostre, chi lavora nei settori produttivi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Lo dicono i balneari, lo dicono i baristi, lo dicono i lavoratori della sicurezza, lo dice chi ogni mattina va negli stabilimenti produttivi delle aziende a lavorare perché gli hanno ridotto le ore o è in cassa integrazione.

Cento miliardi di scostamento e ci hanno fatto il bonus monopattino e il lucro sul COVID; con 209 miliardi cosa faranno?

Colleghi, concludo con una frase di Bertolt Brecht. Sì, non fa parte del nostro immaginario, ma è perfetta per questa situazione e la sinistra la cita sempre nei momenti più difficili della nostra Repubblica: “Quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere” (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Conte. Ne ha facoltà.

FEDERICO CONTE (LEU). Signor Presidente, onorevoli colleghi, la risposta alla crisi finanziaria iniziata nel 2007 con i subprime venne da due incontri del G20: uno di Washington del novembre del 2008 e, l'anno successivo, ad aprile, a Londra. E fu una risposta-esperimento nuovo, il governo mondiale dell'economia: servì a evitare il collasso. Nel tempo, lo spirito unitario che la informava si è andato perduto e si è determinata una doppia dinamica: la mondializzazione dei mercati, da una parte, la rinazionalizzazione degli interessi, dall'altra. Questa doppia dinamica ha realizzato un effetto a spirale che ha tracimato impianti ideologici e politici ancora esistenti, rendendoli aerei rispetto alla vicenda sociale e politica, ha creato nuove diseguaglianze. Dal punto di vista politico, è stato un fenomeno di globalizzazione della politica che tutti chiamiamo con il nome di populismo.

Quando, nel 2020, la pandemia da COVID-19 ci ha colti impreparati, nel mondo e in Europa ma soprattutto in Italia, eravamo ancora alle prese con le conseguenze di quella crisi; quella crisi non è estranea a quella che stiamo ancora vivendo e ci ha posto il problema di una risposta globale. La grande novità, questa volta, è che la risposta globale è venuta dall'Europa. Le istituzioni europee, grazie anche al meritorio ruolo diplomatico svolto dal Governo Conte, che cosa hanno fatto rispetto a questa crisi? Hanno cambiato la loro politica, mettendo da parte, accantonando la linea del rigore finanziario, sospendendo il Piano di stabilità.

Si è consolidata una nuova vocazione di missione della Banca centrale europea avviata sotto il governo di Draghi, ma soprattutto si è articolata una risposta per la ripresa che vede nel dispositivo Next Generation EU un suo elemento importante di articolazione, un'articolazione collegata, intimamente connessa - questo è il punto - con il quadro finanziario pluriennale 2021- 2027 dell'Unione europea; insieme, animano l'Agenda europea del 2030. Appare, allora, necessario - e vengo al tema che più ci sta impegnando in questi giorni - che anche in Italia la legge di bilancio e il cosiddetto Recovery Plan non vengano trattati come due argomenti tra di loro scollegati, disarticolati; credo che sia necessario che queste due direttrici vadano coniugate con una visione organica, che deve essere prima politica e poi organizzativa; vedo che ci si attarda sugli aspetti organizzativi, io credo che ci voglia innanzitutto una risposta politica, che potrebbe essere affidata - sarebbe una risposta alta alle fibrillazioni di questi giorni, e un premio adeguato allo sforzo che il Governo sta compiendo in queste ore, anche - ad una Nota aggiuntiva che il Ministro dell'Economia e delle finanze potrebbe fare al bilancio 2021, sul modello che utilizzò, nel 1962, l'allora Ministro del Bilancio, Ugo La Malfa, sostanzialmente inaugurando la stagione della programmazione, che allora si svolse secondo i criteri della politica dei redditi. Questa Nota aggiuntiva ovviamente dovrebbe fissare gli obiettivi sui quali c'è una larga condivisione: salute, ambiente, digitalizzazione, diseguaglianze - aggiungo io, fortemente, Mezzogiorno -, individuare le risorse rinvenienti dai due dispositivi; il nostro bilancio e il Recovery Plan, e attrezzare i progetti. Certo, questo pone il tema che è stato sollevato, dell'uomo solo al comando, un tema che, per paradosso non raro nella storia, è stato agitato da chi ne è stato interprete applaudito in una stagione recentemente passata, un tema, secondo me, figlio di una forzatura dell'esigenza di nuova visibilità e nuovo posizionamento politico e anche di qualche malumore della burocrazia ministeriale, che si è preoccupata di vedere svalutato il proprio ruolo; un tema che, secondo me, si sta superando con grande nettezza; e, del resto, Presidente, è evidente che la manovra programmatica che riguarda il Recovery Plan debba essere decisa dal Parlamento su proposta del Governo, che legittimamente può attrezzare un Consiglio di gabinetto, così è definito più propriamente dalla legge; un Consiglio di gabinetto nel quale, a mio modesto avviso, dovrebbero entrare due Ministri, oltre a quelli già indicati: il Ministro della Salute e il Ministro per il Sud, che sono interpreti delle due grandi emergenze del Paese; quella storica del Mezzogiorno e quella più attuale, drammaticamente attuale, dell'emergenza sanitaria. è altrettanto evidente che, però, la parte elaborativa, la parte progettuale ha bisogno di attingere a competenze, grandi competenze tecniche e professionali, esterne alla nostra burocrazia, che non ne è dotata, e questo è uno dei temi principali del rilancio del Paese, la nostra pubblica amministrazione.

E mi pare, per venire al punctum dolens, altrettanto evidente che la fase attuativa, per essere efficace, debba rispondere al cosiddetto modello Genova, per realizzare il quale c'è bisogno di una struttura organizzativa straordinaria, la cosiddetta task force; per darci una misura, entro il 2023, questo Paese dovrebbe stanziare 135 miliardi di euro, il 70 per cento del dispositivo: sono 45 miliardi l'anno, e approvare i progetti per il restante 30 per cento. Con quale struttura, se non una struttura straordinaria all'uopo costruita, possiamo immaginare di realizzare questo obiettivo? Si tratta, quindi, di ordinare, in un ragionamento politico che abbia il senso della responsabilità e dell'equilibrio, tre nodi, Presidente. Un nodo generale riguarda proprio il come utilizzare i 309 miliardi che abbiamo a disposizione; 100 vengono dal bilancio dell'Unione europea, 209 dal Piano di rilancio e resilienza europea. Ci vuole un piano organico, la Nota aggiuntiva potrebbe essere lo strumento. Questo piano organico, però, deve prevedere delle risposte straordinarie, perché i problemi che sono stati posti dalla pandemia sono problemi extra sistemici, che non stanno dentro il sistema che noi abbiamo conosciuto, per i quali risposte sistemiche non sarebbero adeguate.

C'è bisogno di individuare un nuovo paradigma di produzione e redistribuzione della ricchezza, e anche di declinare diversamente il rapporto tra uguaglianza e libertà, in una società che sta profondamente cambiando, soprattutto per quanto riguarda il tema della sicurezza e della salute. Serve, cioè, come si suole dire con un'espressione molto efficace, una visione; c'è una leggenda che dice che la Rete è nata in un garage, però quei ragazzi - la storia ci sta dimostrando - avevano una visione; qui tocca alla politica dare una visione. Uno sforzo di questo tipo è doveroso in questa fase così delicata, con i tempi che abbiamo a disposizione; si può fare e si deve fare.

Vi sono, poi, due nodi specifici sui quali vorrei spendere qualche parola in più, che sono anche due legature del Paese, due elementi di profonda connessione della nostra società. Il primo riguarda la salute, il cui significato è stato profondamente cambiato dalla pandemia da SARS-CoV-2, tanto da determinare una mutazione nella governance del Ministero della Salute, che anche grazie - mi si consenta di dirlo - alla interpretazione virtuosa che ne ha dato l'onorevole Speranza, si è andato conformando e si propone, nel nostro vivere quotidiano, come Ministero della Società, appunto come Ministero del Vivere insieme, perché è entrato a regolare la nostra vita di comunità. Ebbene, quando si parla della salute rispetto al Recovery Plan è evidente che non è possibile immaginare che si risolva la discussione con una posta finanziaria; è nel Recovery Plan che si deve avviare una disciplina per stabilizzare questa funzione nuova e moderna del Ministero della Salute.

La seconda legatura che mi sta particolarmente a cuore è quella che riguarda il Mezzogiorno, per colmare il divario del quale all'Italia sono stati assegnati 209 miliardi dall'Unione europea, la quota più importante dei Paesi europei, che è stata parametrata rispetto a degli indici come il tasso di disoccupazione, il reddito pro capite, il tasso di coesione, il livello delle diseguaglianze; altro che clausola del 34 per cento che, se utilizzata per il Recovery Plan, assumerebbe le vesti di una clausola vessatoria; il Mezzogiorno doveva essere, e deve essere, protagonista del Recovery Plan e, del resto, mi appare assai incoerente che le linee guida del Piano di utilizzo dei fondi del Recovery Plan approvato in quest'Aula il 13 ottobre del 2020, che prevedevano progetti di infrastrutturazione del Sud del Paese tali da renderlo una piattaforma attrezzata sul Mediterraneo e far sì che l'Italia diventasse il cosiddetto porto d'Europa, siano totalmente scomparsi nella bozza di Recovery Plan che è circolata, dove troviamo un capitolo - in cui c'è la generica definizione di uguaglianza di genere, di coesione sociale e territoriale - all'interno del quale c'è uno striminzito paragrafo finanziario riferito al Sud del Paese. Presidente, deve essere chiaro, perché è una questione di carattere culturale innanzitutto, che gli investimenti nel Mezzogiorno non possono essere solo una posta di bilancio, peraltro del tutto inadeguata, né si possono ritenere assorbiti da interventi di carattere generale come quelli sull'ambiente e la digitalizzazione, che hanno carattere lineare e riguarderanno tutto il territorio nazionale, né, tanto meno, possiamo darli per assolti, gli investimenti nel Mezzogiorno, facendo finanziamento di opere infrastrutturali che si stanno già realizzando, come l'alta capacità ferroviaria Napoli-Bari, perché questo evidentemente imprimerebbe a quei finanziamenti un valore sostitutivo, e non aggiuntivo, con il prevedibile esito che hanno scontato l'utilizzo dei finanziamenti strutturali europei fino a questo momento, né, tanto meno, nella peggiore delle ipotesi, si può immaginare che quegli investimenti possano essere garantiti dai trasferimenti alle regioni come enti di gestione, una gestione che è stata il limite del regionalismo all'italiana e che è la causa evidente della sua deriva, emersa così prepotentemente durante la pandemia. L'infrastrutturazione del Mezzogiorno deve essere una missione strategica di questo Piano organico complessivo, che deve coniugare le risorse europee, sia quelle del bilancio, che quelle provenienti dal dispositivo di ripresa e resilienza, che le risorse del bilancio italiano appostate opportunamente nel Piano Sud 2030 dal nostro Ministro per il Mezzogiorno.

Un Piano organico che ha una missione specifica, che ha un valore storico. Nella prossima primavera del 2021 il Consiglio Europeo varerà il nuovo piano di vicinato meridionale, che metterà al centro della prospettiva sociale, economica e politica del continente il Mar Mediterraneo e il rapporto con i popoli che vi abitano, e questa è un'occasione storica alla quale bisogna arrivare preparati appunto con un grande piano per realizzare l'Italia mediterranea. È un'occasione per l'Europa, per l'Italia e per il Sud, che non possiamo perdere.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Zanettin. Ne ha facoltà.

PIERANTONIO ZANETTIN (FI). Grazie, Presidente, della parola. Onorevole rappresentante del Governo, onorevoli colleghe e onorevoli colleghi, stiamo oggi esaminando questa legge di bilancio in un contesto economico e sociale devastato. È stato detto in diversi interventi che mi hanno preceduto, stiamo vivendo una crisi economica che non ha precedenti, la peggiore dal secondo conflitto mondiale, e il quadro che si presenta sotto il profilo economico, sotto il profilo sociale, sotto il profilo sanitario è gravissimo.

Arriviamo anche in un contesto di Governo dilaniato, assolutamente - parafrasando, se vogliamo, una frase, se lei me lo consente, Presidente, relativa all'emergenza COVID - in “crisi di ossigeno”. Il Presidente Conte e la sua maggioranza convocano vertici quotidiani, dai quali non si capisce cosa viene partorito. Una situazione assolutamente comatosa, che non fa bene al Paese e sconcerta i cittadini che, a pochi giorni dal Natale, hanno scoperto che non potevano neppure trascorrerlo insieme.

D'altra parte anche il bilancio economico che affrontiamo è straordinariamente grave. In pochi mesi il nostro deficit pubblico è aumentato di 100 miliardi, si sono susseguiti ben quattro scostamenti di bilancio e arriviamo oggi a varare una manovra economica che io non esito a definire deludente. Peraltro parla lo stesso Ufficio parlamentare di bilancio, che definisce questa manovra un coacervo di misure indirizzate a finalità astrattamente condivisibili, ma senza un sottostante disegno di politica di bilancio ben delineato. Il relatore Fassina poco fa nel suo intervento ha parlato di uno spirito di solidarietà nazionale, di unità nazionale, che io apprezzo. Io sono un parlamentare che per cultura e storia è sempre a disposizione in un rapporto di leale collaborazione con il Governo, pur rimanendo ovviamente all'opposizione. Ma devo dire che, al di là di tante volontà e di buoni propositi, continua - e io mi sento di criticarla, relatore e Governo - questa politica di bonus e contributi a pioggia. Anche questa volta non abbiamo evitato un assalto alla diligenza, che fa parte, se vogliamo, della storia repubblicana, che però poteva essere compreso, se non giustificato, in altre occasioni meno drammatiche, ma che in questa occasione, a mio avviso, non doveva essere accettato. Io oggi ho letto il Corriere della Sera e ho annotato due interventi microsettoriali che vengono posti ad esempio di ciò che è accaduto in questa legge di bilancio: la celebrazione per l'VIII centenario del presepe e l'attivazione del master in materia termale. Ora, io non so se questi due emendamenti siano di centrodestra o di centrosinistra, non mi interessa andare a verificarlo; dico solo che, come annotato da illustri esaminatori e cronisti, ben 100 emendamenti di questa legge di bilancio sono per cifre inferiori ai 5 milioni di euro. Ora, dobbiamo ricordare, colleghi e Governo, che oggi abbiamo delle risorse straordinarie, perché sono stati fatti questi scostamenti di bilancio, arriveranno le somme da parte dell'Unione europea, ma poi questi nostri debiti dovranno essere restituiti, rimborsati ai creditori ed evidentemente questo onere probabilmente graverà sui nostri figli, e non sapremo con quali risorse essi potranno fare fronte. Per fortuna dalla manovra di bilancio è stata espunta l'ipotesi di una tassa patrimoniale, evocata da esponenti sia di Leu sia del Partito Democratico, ma certamente sappiamo che è una spada di Damocle che incombe sui risparmiatori che, oltre ad essere già oggi tartassati, rischiano di subire ulteriori perdite con indebolimento poi dello stesso quadro economico del Paese, perché io voglio vedere quali potranno essere gli investitori esteri che vengono ad investire in un Paese in cui a ogni piè sospinto si ipotizza una imposta patrimoniale. che non incide quindi sui redditi, ma sui patrimoni.

Mi piace sottolineare, invece, un aspetto positivo di questa manovra di bilancio, che riguarda più specificamente il settore della giustizia, del quale io mi occupo con specifico ruolo istituzionale. Sottolineo che, in un quadro di oscurantismo giuridico che ha caratterizzato la gestione della giustizia da parte del Ministro Bonafede, è come dire “brillata” in questa occasione una luce. Non posso che rivendicare a merito di Forza Italia, del nostro patrimonio garantista e liberale, quella norma che prevede il rimborso delle spese legali per gli imputati che venissero assolti. È stata una battaglia di civiltà, per la quale da anni ci siamo impegnati, e che oggi trova una sua conclusione positiva. Non esito a definirla una rivoluzione copernicana. Questa norma va a completare una serie di norme, che sono inserite nel nostro ordinamento, che garantiscono un rimborso alle vittime di malagiustizia. Talvolta si tratta più che altro di un mero rimborso simbolico, ma che sul piano sistematico io non posso che apprezzare.

Voglio ricordare che nel nostro ordinamento abbiamo già la legge Pinto, che risarcisce i cittadini che siano stati vittima della irragionevole durata di un processo; abbiamo le norme per quello che è il risarcimento per l'ingiusta detenzione; abbiamo anche norme - è giusto ricordarle - che impongono a carico dello Stato un indennizzo a favore degli incarcerati che abbiano dovuto trascorrere la loro detenzione in carceri inumani. Ecco, questa norma che prevede il rimborso delle spese legali che hanno sostenuto coloro che sono stati prosciolti con formula ampia, è una norma di assoluta civiltà ed è un piccolo miracolo ascrivibile, io credo, alla pervicacia di garantisti e di liberali che ancora albergano, io credo, probabilmente in tutti i partiti di questo Parlamento.

Va rilevato però che lo stanziamento previsto è poco più che simbolico per questo risarcimento: per l'anno prossimo (2021) e per gli anni a venire, viene previsto complessivamente un importo di 8 milioni all'anno. È una cifra, ripeto, meramente simbolica perché, dai dati in nostro possesso, sono circa 90 mila all'anno i rinviati a giudizio che poi sono prosciolti con formula ampia. E io ho fatto un calcolo spannometrico stamattina, per preparare questo intervento: considerato i 90 mila assolti all'anno indicati a suo tempo dal Ministro Orlando e gli 8 milioni stanziati, abbiamo circa un risarcimento di 88 euro periodici per ciascun imputato assolto. Segnalo quindi fin da ora che la misura è inadeguata, però rimarco in modo chiaro, netto e rivendico a merito di Forza Italia e dei garantisti una norma che, ripeto, rappresenta una svolta epocale in questa materia. Il ministro Bonafede, lo so, all'inizio era contrario a questa norma, poi via via, a seguito soprattutto di un dibattito che si è sviluppato in Commissione bilancio, è arrivato a dare il via libera, e di questo gliene va dato atto.

Affronto ora, Presidente, un altro tema che mi è caro e che seguo da tempo, relativo al Fondo indennizzo risparmiatori, a quelle norme che sono state varate nella legge di bilancio di due anni fa per cercare di indennizzare i risparmiatori truffati dalle banche, che hanno visto azzerati i loro risparmi. In questa legge di bilancio viene elevato l'ammontare dell'acconto, che può essere liquidato dalla commissione tecnica a questi risparmiatori: fino ad oggi era del 40 per cento, da oggi viene elevato al 100 per cento - questo era proprio un mio emendamento specifico, che avevo proposto - è una norma positiva, è positivo che sia stato elevato questo ammontare perché consentirà di erogare fin da ora ai risparmiatori degli importi più dignitosi rispetto a quelli che erano erogati fino ad oggi. Da alcune interlocuzioni e da atti di sindacato ispettivo,, ai quali hanno risposto nei mesi scorsi il ministro D'Incà e il sottosegretario Villarosa avevamo appreso che fino ad oggi erano stati erogati 3.300 bonifici complessivamente, per 4,6 milioni di euro complessivi, sostanzialmente 1.400 euro a persona, un indennizzo assolutamente irrisorio. L'elevazione di questo tetto ci consentirà di bonificare importi più elevati, però, Presidente e relatore, rimangono sul tavolo i problemi veri di questo FIR perché tutte le associazioni dei risparmiatori ci dicono che i lavori stanno andando molto a rilento: sono 144.000 le domande e, fino a poche settimane fa, solo 3.300 ne erano state evase positivamente. Io avevo formulato tutta una serie di emendamenti che prevedevano anche una semplificazione del lavoro della commissione tecnica e una sensibile elevazione del monte su cui calcolare il 30 per cento del risarcimento. In particolare, proponevo che l'erogazione del FIR in regime semplificato, con riferimento ai redditi del 2018, non tenesse conto dei redditi forfettari, come invece è stato previsto con effetto retroattivo, dalla legge di bilancio del 2020. Questo ha complicato completamente il lavoro della commissione tecnica perché le domande erano state fatte sulla base delle disposizioni Consap, che poi sono state modificate dalla legge di bilancio dell'anno scorso. Io prevedevo un emendamento proprio per questo, ma ho visto che non è stato disatteso, però lo lascio a futura memoria per ulteriori interventi. Per il calcolo dell'indennizzo proponevo il prezzo di acquisto risultante dall'ultimo estratto conto che era stato messo a disposizione dalla banca, poi messa in liquidazione coatta amministrativa o fallita; avrebbe consentito di valorizzare gli affrancamenti per chi li avesse applicati e avrebbe avuto l'esito di aumentare sensibilmente il valore degli indennizzi. Anche questo è uno dei punti che complica il lavoro alla commissione tecnica e, se fosse stato recepito, avrebbe certamente consentito di sciogliere alcuni nodi interpretativi che la commissione tecnica si trova ad affrontare. Un'altra raccomandazione che mi sento di fare al Governo in particolare e anche al relatore è che il “decreto Patrimonio”, se dovesse essere diverso da quello del 31 dicembre 2018, su cui si calcolano i parametri per avere o meno la liquidazione forfettaria, non deve essere retroattivo perché anche questo avrebbe effetti perniciosi su quello che può essere il sistema di applicazione dei lavori della commissione tecnica, commissione tecnica che va a rilento, i cui lavori vanno a rilento, e questo ci viene segnalato pressoché da tutte le associazioni dei risparmiatori. Ricordo che il sottosegretario Villarosa attribuiva questo rilento anche al fatto che ci fossero dei conflitti, o meglio dei conflitti di interesse, tra alcuni commissari di questa commissione tecnica e il ruolo che essi rivestivano. Io ho fatto un'interrogazione al Ministro, che non ha ancora avuto risposta; il sottosegretario Baretta era atteso per rispondere in generale sul FIR, a fare un bilancio sul FIR, ma su questo io ero pronto ad interloquire con lui nella settimana scorsa in Commissione banche; quella audizione è saltata, ma io mi aspetto che su questo tema, che è così delicato e che coinvolge tante aspettative di tanti risparmiatori traditi - traditi prima dalle banche, ma ahimè anche da tante promesse dei politici - si possa fare chiarezza.

Qualche riflessione mi sento di farla anche sul tema di Next Generation EU, Recovery Plan. Uno dei temi sui quali questo piano è chiamato ad entrare è quello della giustizia, della riforma della giustizia e noi sappiamo che, ahimè, il nostro Paese è in grande ritardo nella predisposizione del piano che deve essere mandato all'Unione europea. La Francia sono già mesi che l'ha concluso e depositato, noi invece siamo in straordinario ritardo, tant'è che questo ritardo è testimoniato e non può essere negato perché è uno dei temi che vengono affrontati in quella che è la verifica politica in corso in questo momento. Ecco io sono un sostenitore da sempre del concetto di giustizia come fattore di competitività economica di un territorio o di un Paese e credo che noi non possiamo perdere l'occasione di un intervento strutturale nella giustizia per quanto riguarda l'utilizzo di queste risorse, che ci vengono messe a disposizione. Quindi, io credo che dobbiamo pensare a un piano straordinario di edilizia giudiziaria e penitenziaria: dobbiamo varare delle cittadelle giudiziarie e su questo io mi rendo conto magari di essere così fuori da quello che…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

PIERANTONIO ZANETTIN (FI). … da quello che può essere un concetto di politica popolare - sì, mi accingo alle conclusioni, Presidente -, ma dobbiamo essere consapevoli, per le esperienze che ho avuto, anche istituzionali, che i piccoli tribunali vanno chiusi. Noi dobbiamo arrivare ad avere tribunali di medie dimensioni, che possono generare delle economie di scala ed avere un concetto di produttività. C'è stato un interessante…

PRESIDENTE. Concluda.

PIERANTONIO ZANETTIN (FI). Concludo subito, Presidente. C'è stato un interessante intervento poche settimane fa del professor Giavazzi, sul Corriere della Sera, il quale diceva: nella gestione degli uffici giudiziari dobbiamo superare il concetto di capi ufficio-magistrati. Mettiamo dei manager: separiamo - come è stato fatto anche all'università in modo positivo - la “gestione” da quella che è la “giurisdizione”. E credo che questo potrebbe essere un passo molto avanti, molto positivo in quella cultura dell'organizzazione che deve permeare anche il settore della giustizia e in questo senso credo che la digitalizzazione dei fascicoli, le videoconferenze, soprattutto nel settore civile, meno nel settore penale, se vogliamo, sono già sperimentate. Io vengo da una provincia, quella di Vicenza, dove questo non è più una sperimentazione, ma è già un dato consolidato, credo che possa esserne tratto esempio per una disciplina anche a livello nazionale.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Ungaro. Ne ha facoltà.

MASSIMO UNGARO (IV). Grazie, Presidente. Un quarto delle misure di questa legge di bilancio, praticamente 7,6 miliardi, sono ancora legate al finanziamento di misure emergenziali per quei settori che stanno ancora scontando questa gravissima crisi. Parliamo di sostegno a imprese, a famiglie e soprattutto ai settori del turismo, della cultura, dello spettacolo e anche del gioco pubblico, risorse per la scuola e i trasporti pubblici, a cui dobbiamo aggiungere anche i 18 miliardi dei vari “decreti Ristori”, quindi credo che sia impensabile nel nostro Paese dire che l'Italia non ha messo in atto una risposta fiscale adeguata. È stata la seconda risposta più grande d'Europa per entità e dimensione, alla crisi, quindi io credo che qualsiasi accusa che la risposta economica dello Stato non sia stata adeguata sia da rigettare assolutamente. I restanti tre quarti della manovra, 23 miliardi, invece vanno a finanziare interventi non emergenziali. Partiamo dal lavoro: si rende strutturale finalmente una riduzione del cuneo fiscale; il famoso bonus Renzi viene ampliato da 80 a 100 euro, viene reso strutturale perché questa parte politica le tasse sul lavoro le abbassa nei fatti, non soltanto a parole. E quindi questo viene confermato con questa legge di bilancio: 3 miliardi appunto per la riduzione del cuneo fiscale del lavoro dipendente. Viene sospeso anche il “decreto Dignità”, nei termini dei limiti al rinnovo dei contratti determinati e questo viene sospeso fino a marzo perché le nostre aziende stanno operando in una condizione di visibilità ridotta e hanno bisogno appunto di flessibilità per poter generare lavoro. Molto importante - anche per il tema giovani nel nostro Paese - è che vengono erogati degli sgravi contributivi molto importanti per le assunzioni dei lavoratori under 35, delle donne e viene anche rinnovata l'opzione donna e l'Ape sociale, che sono appunto a beneficio dei lavoratori dei settori più usuranti.

C'è anche una parte di questa legge di bilancio molto importante sul lato degli investimenti, si rinnova il pacchetto Industria 4.0 e i sostegni non emergenziali per le imprese valgono in tutto quasi 2 miliardi, 1,7 miliardi, per la precisione; vengono erogati dei crediti di imposta a delle condizioni più generose per favorire gli investimenti e si rinnova la cosiddetta “nuova Sabatini”. Vorrei anche sottolineare che tra i 10 miliardi di sovvenzioni che il nostro Paese riceverà dall'Unione europea l'anno prossimo, 5 miliardi vanno, appunto, a finanziare il rinnovo dell'iper ammortamento e del super ammortamento che, come sappiamo molto bene, sono state delle misure cruciali per portare fuori dalla crisi, dall'ultima crisi, il nostro Paese; è ovvio, però, che non possiamo immaginare lo stesso impatto marginale dato che, appunto, sono misure che vengono rinnovate, ma comunque fondamentali per, come dire, riaccendere gli investimenti nel settore privato.

Sul lato della famiglia, nel nostro Paese viene introdotto finalmente l'assegno unico universale per i figli a carico, nel contesto del Family Act, un sussidio per i genitori, appunto, che sono in difficoltà economica e per le giovani coppie; 3 miliardi nel 2021 che, poi, saranno ampliati negli anni dopo per sostenere una più ampia riforma fiscale; serve assolutamente mettere mano all'IRPEF, ma questo sarà il compito dei prossimi provvedimenti.

C'è anche molto Sud, c'è molto Meridione in questa legge di bilancio: con quasi 4 miliardi viene rifinanziato il Fondo per la coesione, c'è una decontribuzione del 30 per cento per tutte le nuove assunzioni che avvengono nel Meridione d'Italia e viene finanziato per un miliardo il credito d'imposta per ricerca e sviluppo per le imprese situate nel Sud Italia. Per la sanità vengono stanziati 2,6 miliardi; 1,1 miliardi di questi vanno appunto ad aumentare gli stipendi di medici e infermieri e finalmente c'è un'inversione di tendenza sui finanziamenti alla ricerca e alla scuola, all'istruzione. Viene anche, finalmente, abolita quella ingiustissima tassa sui money transfer e vengono stanziati 1,5 miliardi a favore dell'internazionalizzazione delle nostre imprese. Noi sappiamo che le aziende esportatrici sono la colonna dorsale della nostra economia e che sono ovviamente in difficoltà, tra il collasso della domanda estera e, anche, l'apprezzamento dell'euro che ha guadagnato il 12 per cento solo quest'anno.

Quindi, si tratta di misure produttive che creano crescita; se noi guardiamo la differenza tra il PIL reale e programmatico con quello tendenziale, vediamo che questa manovra dovrebbe generare quasi un punto di crescita all'anno per i prossimi tre anni e, quindi, il livello del PIL dovrebbe innalzarsi dell'1,8 per cento nel 2022 e del 2,6 nel 2023; una politica fiscale eccezionalmente espansiva, grazie al supporto monetario della BCE e al supporto fiscale del Recovery Fund, tutte e due appunto istituzioni europee.

C'è in questa manovra un grande spazio per gli investimenti privati, un grande spazio per, appunto, riaccendere gli investimenti privati; pensate che solo l'anno scorso erano stati stanziati 500 milioni per il super e l'iper preammortamento e, invece, quest'anno, come dicevo poc'anzi, vengono stanziati 5 miliardi. C'è anche un'inversione di tendenza sul lato degli investimenti pubblici: la spesa per investimenti fissi lordi della pubblica amministrazione dovrebbe aumentare dai 44 miliardi di quest'anno a 50,6 miliardi nel 2022 e a 49,7 nel 2023; quindi, si tratterebbe di una grossa inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni.

Viene istituito il fondo per la gestione, un fondo di rotazione per anticipare gli emolumenti del Recovery Fund che saranno appunto 120 miliardi, fino a 209 miliardi in tutto tra sovvenzioni e prestiti tra qui e i prossimi tre anni. Dobbiamo però non abbassare il livello di guardia; è ovvio che il quadro economico potrebbe peggiorare data la dimensione della seconda ondata e l'ipotetica terza ondata del virus. È anche importante notare che una larga parte delle misure espansive di questa manovra ha un carattere permanente o, comunque, un orizzonte temporale che va oltre il tempo della pandemia e, quindi, è veramente importante, anche perché nei prossimi anni - è assolutamente un pericolo vero - arriverà un problema di sostenibilità del nostro debito; non possiamo assumere che il supporto della BCE sarà qui per sempre e, quindi, è molto importante che la politica mantenga un'attenzione sul tema della sostenibilità del debito.

Il testo è stato migliorato enormemente dalla Commissione bilancio per quasi 5 miliardi, 4,6 miliardi, tra i vari emendamenti approvati ci sono due filoni molto importanti che hanno trovato spazio, soprattutto in termini di coesione sociale, la legge di bilancio in Commissione bilancio, appunto, è stata arricchita dalla defiscalizzazione dei contributi dei lavoratori autonomi, delle partite IVA per quasi un miliardo in tutto.

Quegli autonomi che avevano perso un terzo del loro reddito potranno avere un vantaggio fiscale nei loro contributi previdenziali; il congedo di paternità obbligatorio passa da 7 a 10 giorni e sono molto felice della misura che vede che una parte dei risparmi della gestione della Camera sarà devoluta alle aree terremotate e un'altra parte, invece, appunto, ad aumentare gli stipendi di medici e infermieri. Viene rifinanziato anche il Fondo per la morosità incolpevole per tutte quelle persone che sono in difficoltà con il pagamento del loro affitto.

Ci sono anche degli emendamenti approvati che vanno a favore degli investimenti e della sostenibilità; penso per esempio al Superbonus che viene esteso al giugno del 2022, che include anche delle misure speciali per le aree sismiche, le case popolari e la riduzione delle barriere architettoniche; penso anche agli ecoincentivi per l'acquisto di auto a basse emissioni o delle auto elettriche e ci sono anche delle nuove misure a favore dei settori in crisi; penso all'abolizione della prima rata dell'IMU nel 2021 per il settore del turismo e dello spettacolo e al sostegno ai lavoratori del settore aeroportuale, per 500 milioni di euro.

C'è stato anche un grosso contributo di Italia Viva su una serie di emendamenti che il nostro gruppo ha proposto e che ha trovato il favore della maggioranza e, in alcuni casi, dell'opposizione, che credo vada ad arricchire e a migliorare questo provvedimento. In tema di finanze penso al credito d'imposta per le minusvalenze dei PIR, i piani individuali di risparmio, validi solo per il 2021, per appunto cercare di incentivare gli investimenti nelle PMI italiane; penso anche alla proroga dell'implementazione della plastic tax e della sugar tax al 2022 per, appunto, permettere alle aziende di riconvertirsi nella produzione di materiali più ecocompatibili e nella produzione di sostanze che non favoriscano l'obesità infantile, una missione che è stata resa ancora più complessa dalla pandemia e, quindi, è giusto dare ossigeno a queste aziende per avere più tempo per riconvertirsi.

Penso alla proroga della sospensione della validità dei titoli di credito e dei protesti di assegni e vaglia che viene sospesa fino al 31 gennaio 2021; penso anche alla proroga dell'aliquota unica per la rivalutazione dei terreni e partecipazioni non quotate. Infine, come il “decreto Immigrazione” ha lavato e aggiustato quelle oscenità dei “decreti Insicurezza” di Salvini, anche qui abbiamo, in questa manovra, aggiustato alcuni favori fatti agli amici degli amici dal Governo gialloverde: riaumentiamo la tassazione del tabacco riscaldato delle sigarette elettroniche la cui tassazione arriverà fino al 40 per cento nel 2023.

Ma permettetemi, da eletto all'estero, anche di spendere due minuti sulle tante misure che sono state adottate a favore degli italiani all'estero, dei 6 milioni di cittadini che abitano fuori dal confine del Paese. Grazie a Italia Viva viene ripristinata l'esenzione al 50 per cento dell'IMU sulla prima casa posseduta dai pensionati italiani o non italiani che risiedono all'estero. Questa è una misura molto importante che viene, appunto, a beneficio di quei pensionati che hanno una convenzione internazionale della loro pensione italiana e che, quindi, hanno contribuito in qualche modo alla sicurezza sociale italiana; è una misura molto importante non soltanto perché viene a beneficio dei nostri migranti che, magari, dopo decenni di fatiche hanno comprato una casa nel loro Paese d'origine, ma anche a favore dei piccoli centri, del decoro dei piccoli centri, dei tanti di questi piccoli paesi nel nostro territorio, dove molto spesso gli italiani all'estero ereditano delle case che, dovendo pagare questa imposta, vogliono vendere e, quindi, grazie a questa misura magari riusciremo a incentivarne l'uso, anche a sostegno del cosiddetto turismo delle radici per incentivare milioni di italiani all'estero e i loro discendenti a venire a visitare il loro Paese, anche grazie alle loro case che non dovranno più vendere.

Ma oltre alla esenzione dell'IMU per i pensionati all'estero, viene messa fine a una ingiusta disparità del regime “controesodo”, il regime di sgravi fiscali per gli italiani o, comunque, per i cittadini europei che dall'estero ritornano in Italia; anche qui si potrà finalmente beneficiare delle condizioni estensive del “decreto Crescita”, a sostegno appunto del rientro o del trattenimento in Italia di persone altamente qualificate che non sono solo cervelli, ma anche cuori e braccia. Vengono anche rifinanziate le elezioni del Comites, i Comitati degli italiani all'estero, nei 2021, 9 milioni appunto per questo importante strumento di democrazia e aggregatore di comunità nella diaspora italiana all'estero. Credo che sarebbe molto utile riformarli e focalizzali più su progetti di comunità, anche per sostenere la partecipazione tra i nostri connazionali e, magari, favorire il ricambio generazionale, ma questo sarà un tema appunto dei provvedimenti per l'anno prossimo.

A livello di maggioranza non posso che salutare altri emendamenti che vanno a favore degli italiani all'estero: il contrasto all'italian sounding, la promozione della ristorazione italiana nel mondo, l'aumento dei fondi per la diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo, l'accesso gratuito ai musei per i cittadini iscritti all'AIRE. In tema di lavoro Italia Viva si è distinta anche combattendo per introdurre l'indennità straordinaria di continuità reddituale operativa, la cosiddetta ISCRO, ovvero una cassa integrazione per i lavoratori autonomi e le partite IVA, sei mesi di indennità che potrà andare fino a 800 euro. Credo che questa sia una misura molto importante, soprattutto per tanti giovani professionisti e lavoratori autonomi che magari hanno relazioni di clienti meno solide, e quindi hanno un fatturato più debole e redditi più bassi, e quindi questo viene sicuramente a loro beneficio.

Italia Viva ha permesso l'introduzione di fondi per favorire il rientro al lavoro di madri lavoratrici. In tema di pari opportunità e sanità viene introdotto, grazie alla proposta della mia collega Lucia Annibali, il reddito di libertà, che introduce percorsi di autonomia e di emancipazione per le donne vittime di violenza. Vengono rifinanziati i fondi per l'Unione italiana ciechi e ipovedenti, per la Federazione italiana superamento degli handicap e per il Fondo dei caregiver, ovvero per attuare un riconoscimento sociale ed economico ai prestatori di cure che assistono malati ed anziani nel nostro Paese. In tema di scuola finalmente si elargisce un nuovo contributo alle scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità, si viene incontro alle università non statali del Sud, all'edilizia scolastica, e finalmente, un tema molto cruciale per il nostro Paese, vengono aumentati i fondi per l'istruzione tecnica superiore. Lo dicevano i colleghi prima di me: un percorso di formazione con un altissimo tasso di occupabilità, che però rimane ancora troppo piccolo nel nostro Paese. Se invece guardiamo a esperienze europee, penso per esempio alla Germania, il sistema duale permette la professionalizzazione e l'occupazione di centinaia di migliaia, se non milioni, di giovani ragazzi; quindi è molto buona e molto benvenuta l'iniziativa su questo fronte, permessa grazie all'emendamento anche del mio collega Gabriele Toccafondi.

Infine viene abolita l'IVA del Terzo settore, si attuano misure per la riconversione ecologica dei mezzi del trasporto pubblico locale e vengono introdotti fondi a favore dei comuni sardi colpiti dalle alluvioni dei giorni scorsi. Presidente, ci tenevo a fare un attimo la lista delle misure che sono nella legge di bilancio, degli emendamenti migliorativi che questa maggioranza e che Italia Viva hanno apportato al testo, ma mi permetta di dire che sul lato dei giovani ci sono state delle cose buone. Se veniamo al tema dell'emergenza giovanile, è da salutare la decontribuzione per gli under 35, è da salutare con favore l'aumento dei fondi per il consiglio nazionale giovani o i fondi per venire incontro agli studenti fuori sede, per sostenere e finanziare gli affitti calmierati. Credo, però, che occorra fare di più: nel nostro Paese, Presidente, abbiamo 2,2 milioni di giovani inattivi, i cosiddetti NEET; giovani che non stanno né studiando né lavorando né sono iscritti a un corso di formazione. Erano 2 milioni alla fine dell'anno scorso: solo da inizio pandemia sono aumentati di 200 mila unità, in un Paese, come il nostro, che ha già una disoccupazione giovanile molto più alta della media europea già prima della pandemia, il nostro Paese già partiva da questi elementi di debolezza. Presidente, penso che, con un debito pubblico che arriverà al 160 per cento, dopo un anno di scuola perso, praticamente, perché nel nostro Paese i nostri ragazzi hanno perso un anno di formazione - mentre in tanti Paesi europei la scuola ha continuato ad essere aperta, nel nostro non è stato così -, in un Paese che già ha un tasso di abbandono scolastico ben superiore del 50 per cento alla media europea - il nostro tasso di abbandono scolastico è al 15 per cento, la media europea è al 10 -, e quindi, in un Paese che già spende più soldi per gli interessi sul debito che in istruzione e ricerca, credo, Presidente, che noi stiamo andando incontro a una vera emergenza giovanile, che rischia di esplodere, che rischia veramente di esplodere e di superare i tristi record che abbiamo visto nell'ultima crisi, quando i NEET nel 2014 arrivarono a essere 3 milioni e quando la disoccupazione giovanile toccò il 43 per cento, che poi si ridusse del 10 per cento nei tre anni successivi grazie a una serie di misure come quelle del Jobs Act o la decontribuzione, ma noi dobbiamo agire in maniera rapida e veloce per evitare che questa situazione scappi di mano.

Presidente, e lo dico al Governo, al Vice Ministro Misiani, che è qui in Aula, serve fare di più sul tema giovanile, servono programmi di attivazione più vasti. Garanzia Giovani non basta, oggi Garanzia Giovani copre al massimo il 60 per cento del costo del lavoro, è estremamente complessa, ci sono troppi soggetti, c'è troppa burocrazia. Infatti le persone e i ragazzi che riescono a trovare un lavoro con Garanzia Giovani è un numero minuscolo, troppo basso.

E anche nella bozza di Piano nazionale dell'Italia per il PNRR, per il Recovery Fund, per il Piano nazionale di ripresa e resilienza non c'è nemmeno una pagina, tre quarti di pagina dedicati a giovani e politiche attive del mercato del lavoro. Noi dobbiamo assolutamente fare di più, il tema dell'equità intergenerazionale è il primo problema strutturale del nostro Paese. All'Italia serve un nuovo patto tra generazioni, serve un piano attiva giovani, immediato, che finanzi un periodo di formazione e lavoro di sei mesi in un'azienda per tutti quei giovani inattivi, un piano a carico dello Stato che finanzi il 100 per cento del costo del lavoro. L'Italia è il Paese con il più alto numero di NEET d'Europa: non può non avere una politica specifica per i NEET. Il Regno Unito, un Paese che ha molti meno NEET dell'Italia, subito, dopo un mese dall'inizio della pandemia ha avviato un programma che ha avuto un successo gigantesco, il Kickstart Skin, che appunto prevede periodi di sei mesi in azienda per i giovani inattivi totalmente a carico dello Stato, senza burocrazia. L'impresa assume il lavoratore, basta che sia un giovane inattivo e basta che non rimpiazzi lavoratori già assunti; dopodiché l'Agenzia delle entrate eroga il contributo e il controllo si fa dopo, non prima. Noi abbiamo bisogno assolutamente di un piano di emergenza di questo tipo anche nel nostro Paese; molto meglio avere un giovane in azienda a imparare qualcosa che sul divano a prendere il reddito di cittadinanza, altrimenti i giovani ne pagheranno le conseguenze per i decenni a venire.

Presidente, infine credo che siamo in mezzo alla più grande crisi economica del dopoguerra, ognuno deve fare la sua parte. Mi duole veramente constatare che larghi pezzi dell'opposizione hanno deciso di votare contro questo provvedimento; un atteggiamento che abbiamo già visto negli ultimi giorni, quando il gruppo della Lega si è astenuto al Parlamento europeo sul voto per approvare il QFP, insomma il bilancio europeo. Forze che magari continuano a inveire contro l'Unione europea, a cui vorrei ricordare che la BCE ogni giorno compra 700 milioni di euro del nostro debito pubblico. Un'Unione Europea che ci manderà 209 miliardi tra sovvenzioni e prestiti nei prossimi anni, senza i quali il nostro Paese sarebbe già fallito; noi questo dobbiamo ricordarcelo, sarebbe già fallito. Ricordo che soltanto nel 2021 arriveranno in termini di sovvenzioni dall'Unione europea 9,5 miliardi di euro, 5 miliardi per finanziare gli investimenti in beni strumentali, super ammortamento, l'iper ammortamento, 3,4 miliardi per finanziare le agevolazioni contributive per il Mezzogiorno e 500 milioni per le politiche attive e gli ammortizzatori sociali.

Questa è l'Europa che vogliamo, è questa l'Europa che abbiamo costruito, questa è l'Europa di cui l'Italia è azionista. Concludo, Presidente, dicendo che dobbiamo anche fare attenzione a questa sfida che abbiamo davanti del Next Generation EU. Quando un Paese deve spendere 209 miliardi non si organizzano task force a cui dare poteri sostitutivi ai poteri del Governo. Con il Recovery Fund noi ci giochiamo tutto: serve sicuramente una governance ad hoc esecutiva, ma le decisioni devono rimanere alla politica. Fuori la politica dal privato, fuori i manager dalla politica. Il nostro Paese ha un triste record nella spesa dei fondi europei: noi siamo il penultimo Paese d'Europa nella capacità di spesa dei fondi europei, il 38 per cento. Su 100 euro che arrivano all'Italia, l'Italia fino adesso è riuscita a spenderne 38, siamo il penultimo dopo la Croazia. Quindi c'è un'enorme sfida e la politica non può esimersi. Per questo il mio appello al Governo e al Presidente Conte ad attuare un maggiore coinvolgimento, il pieno coinvolgimento nelle decisioni di tutte le forze di maggioranza. Il Governo ha senso di esistere se fa cose e continua a fare le cose giuste per il Paese. Abbiamo di fronte un'occasione unica e ce la possiamo fare solo lavorando insieme.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Frassini. Ne ha facoltà.

REBECCA FRASSINI (LEGA). Grazie, Presidente. Mi tocca subito smorzare gli entusiasmi della maggioranza a quanto pare, perché vorrei riportare il dialogo odierno alla realtà dei fatti. Ricordo a quest'Aula e a chi ci sta seguendo che la maggioranza non ha nulla di cui festeggiare, perché questa manovra è arrivata con un ritardo record di più di un mese in Commissione bilancio, Presidente, e questa cosa è di una gravità inaudita, perché, in un momento in cui, lo sappiamo tutti, c'è una crisi pandemica, c'è una crisi economica molto forte nel nostro Paese, era necessario che la legge di bilancio servisse come impianto, come struttura vera per garantire il rilancio di questo Paese.

Presidente, era necessario fare tre letture, era necessario perché i parlamentari, i colleghi deputati hanno potuto minimamente apportare modifiche al testo, lo sappiamo, perché effettivamente abbiamo lavorato una settimana, Presidente, giorno e notte, e tra l'altro approfitto per ringraziare i colleghi della Lega (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che sono stati qui dall'inizio alla fine, portando la voce dei cittadini italiani, di categorie e di imprese.

Presidente, è evidente che il Senato, la Camera Alta, non potrà apportare modifiche al testo, per colpa di questo ritardo ignobile con cui avete fatto arrivare questa legge di bilancio in Commissione. Noi non siamo più disposti a tollerare questo atteggiamento, proprio perché è in barba alla democrazia parlamentare, è contro le prerogative istituzionali ed è contro i cittadini italiani: voi dimostrate ancora una volta di essere contro la democrazia. Presidente, è intollerabile andare avanti così, perché per ogni provvedimento che arriva, in quest'Aula o nella Camera Alta, ormai ci abituate a fare semplicemente una lettura e far arrivare all'altra Camera un testo blindato. Non si può continuare così!

Vede, Presidente, non è solo la tempistica che ci lascia alquanto perplessi: è proprio l'impianto della manovra. E a quanto pare non siamo gli unici, perché abbiamo visto che la maggioranza ha presentato più di 3 mila emendamenti. Questo è un dato evidente: significa che nemmeno la maggioranza era convinta del testo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). E fossero stati emendamenti costruttivi, Presidente! Perché guardi, io mi sono segnata qui due emendamenti, che sono peraltro purtroppo passati, dei colleghi della maggioranza, che noi chiamiamo solo in un modo: marchette. Perché vede, Presidente, ne cito uno, il primo: abbiamo 3 milioni per l'attivazione di corsi di jazz; è giusto che chi ci sta seguendo conosca l'impostazione che ha la maggioranza sulla legge di bilancio. Il secondo emendamento, che mi ha lasciato e ci ha lasciato alquanto perplessi: 100 mila euro nel 2021 e 2022, 300 mila euro dal 2023: un contributo per la Fondazione libri italiani accessibili, perché evidentemente andrà a rilanciare pesantemente il nostro Paese, che è in estrema crisi economica (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Complimenti per gettare risorse al vento al questo modo, Presidente!

Però vede, c'è l'impostazione dell'Esecutivo e della maggioranza; e poi c'è l'impostazione dell'opposizione. Perché l'opposizione, il centrodestra unito e compatto guidato dalla Lega ha agito in modo compatto su questa legge di bilancio, portando proposte chiare, proposte concrete. Ne cito una, la proposta della Lega per eccellenza, che ci ha riempito d'orgoglio e sostenuta dall'intero centrodestra; e guardi, me lo lasci dire: dispiace che alcuni della maggioranza approfittino per dare il contributo su questo, dicendo che è merito loro. Grazie alla Lega, grazie alla proposta della Lega, ci sarà l'anno bianco fiscale per i contributi previdenziali alle partite IVA (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), stanziando 1 miliardo di euro per il 2021 e 1 miliardo e mezzo di euro che sarà nel “decreto Ristori-quinquies”. Sì, perché ci sarà un “decreto Ristori quinquies”, Presidente: ce l'ha detto il Vice Ministro Misiani in Commissione, ci sarà l'ennesimo scostamento a gennaio, quando ci chiederete di appoggiare lo scostamento, laddove l'opposizione, il centrodestra ha sempre agito con responsabilità. Vi abbiamo dato fiducia, pensavamo che i vostri scostamenti magari potessero servire a rilanciare questo Paese; ma anche qui avete agito in modo sconnesso: avete agito con decreti confusionari, vi siete affidati ai codici Ateco, quando la Lega vi ha sempre detto che avreste lasciato fuori intere categorie produttive. Infatti il risultato è che di “decreti Ristori” ne volete fare cinque, Presidente, perché avete agito veramente in modo non giusto dal nostro punto di vista.

Peraltro noi ad inizio pandemia - per farvi capire l'impostazione diversa nel dare soluzioni tra la Lega e l'Esecutivo - subito avevamo proposto che si utilizzasse la spesa pubblica immediatamente, con 100 miliardi di euro per andare ad individuare le aree strategiche di intervento, per andare a individuare gli investimenti da fare, perché bisognava agire in modo tempestivo; e voi a momenti ci ridevate addosso per questa proposta: ricordiamo la risposta alla nostra proposta del Ministro Gualtieri, che inizialmente voleva stanziare quei ridicoli 3 miliardi di euro, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

Guardi, io come ho detto prima ho ringraziato i colleghi della Lega per il grande lavoro, perché grazie alla Lega abbiamo contribuito non solo per l'anno bianco fiscale: una proposta che veramente andrà a dare respiro alle tante partite IVA che voi avete sempre dimenticato nei vostri decreti, e su cui noi abbiamo sempre detto che dovevate lavorare e non ci avete mai ascoltato. Grazie alla Lega, questo risultato è stato raggiunto. Siamo riusciti anche a prorogare l'entrata in vigore della Sugar Tax, che adesso decorrerà dal 1° gennaio 2022. Ma non ci accontentiamo, Presidente, ovviamente, perché la Sugar Tax, insieme alla Plastic Tax, deve sparire per quanto ci riguarda (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché sono tasse ignobili, che non hanno nulla a che vedere con la sostenibilità, perché anzi andranno ad impattare in modo negativo, lo sappiamo bene, su imprese e su famiglie.

E poi anche il bonus mobili. Il bonus mobili a mia prima firma è stata veramente una vittoria, perché alzando la soglia da 10 mila a 16 mila si va ad agire sul mercato, che era stagnante, ovviamente, le nostre imprese del settore erano in estrema difficoltà: alzando la soglia si andrà a privilegiare il nostro made in Italy, che voi avete completamente dimenticato come tema anche in questa legge di bilancio, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ed è il nostro biglietto da visita nel mondo: l'Italia è un Paese meraviglioso, che ha bisogno di essere assolutamente sempre sostenuto.

Poi, Presidente, io devo fare un piccolo passaggio, guardi, su un tema che è sempre stato una battaglia politica della Lega: grazie alla Lega e al Ministro Salvini avevamo messo la tassa sul money transfer, un prelievo dell'1,5 sui soldi trasferiti. Questo perché? Perché non lo diceva solamente la Lega che c'era qualcosa che non andava: l'ha detto Bankitalia, l'han detto i servizi di intelligence. Nel 2018 si era arrivati al record di segnalazioni per operazioni sospette, 5.200, ed era evidente che era necessario intervenire. Invece cosa troviamo in legge di bilancio grazie alla maggioranza? Non di certo provvedimenti strutturali, lungimiranti, di grande visione: no, noi troviamo l'abolizione della tassa sul money transfer; andate completamente in contraddizione perché per gli italiani prevedete la tracciabilità totale del contante, per gli stranieri cancellate la tassa sul money transfer, e la mafia nigeriana vi ringrazia tutti. Complimenti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

Presidente, io mi avvio a concludere questo mio intervento, con molto rammarico perché, come ho detto in premessa, non è possibile discutere la legge più importante dell'anno in queste condizioni. Però io lancio un invito, per suo tramite ovviamente, parlando ai colleghi della maggioranza: se hanno un minimo di dignità, Presidente, dovrebbero ringraziare la Lega all'opposizione. Sa perché, Presidente? Perché altrimenti per la loro incompetenza saremmo andati in esercizio provvisorio, questa è la verità (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). E Presidente, con orgoglio dico che il valore degli interventi della Lega in questa legge di bilancio è stato circa di 4 miliardi: praticamente il valore quasi di un “decreto Ristori”. C'è però una differenza: che la Lega è all'opposizione, la maggioranza dovrebbe effettuare questi interventi. La Lega dai banchi dell'opposizione ha agito come forza governativa; e qui, Presidente, lo dico: meriterebbe la Lega di stare nei banchi dell'Esecutivo, e noi Presidente con il centrodestra unito lavoreremo per arrivarci presto (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Serracchiani. Ne ha facoltà.

DEBORA SERRACCHIANI (PD). Presidente, concentrerò il mio intervento su quelli che sono stati gli interventi legati al lavoro, che in questa manovra non solo non sono mancati, ma hanno rafforzato, rafforzato in modo molto evidente, quello che stiamo cercando di fare in questo momento.

Che non è soltanto aiutare per affrontare l'emergenza: stiamo cercando, e questa manovra di bilancio lo fa, di avviare un percorso importante, che ci permetta di uscire da questa emergenza gradualmente, attraverso strumenti che, soprattutto da marzo, quando cesserà il divieto di licenziamento, ci permetteranno di avviare un percorso virtuoso per la crescita del Paese. Non mi soffermerò, quindi, su quello che era già il contenuto della manovra di bilancio, come è arrivata dal Governo, ma voglio precisare che i temi di cui parlerò sono temi che portano la firma non solo del Partito Democratico. Alcuni hanno la prima firma dell'opposizione, altri di tutto il Parlamento, maggioranza ed opposizione. Non importa chi ha firmato questo emendamento; importa, invece, l'esito e l'obiettivo dell'emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) E devo dire che il lavoro del Parlamento è stato un lavoro prezioso, un lavoro di tessitura, un lavoro di rammendo, se vuole, Presidente, di quelli che sono stati i punti fondamentali della manovra di bilancio, che il Parlamento ha sensibilmente migliorato.

Cito questi argomenti, quindi, non soltanto, ovviamente, il prolungamento di dodici settimane degli ammortizzatori sociali, non soltanto l'imponente risorsa che è stata messa sugli sgravi contributivi, che hanno riguardato - questo lo ha detto più volte anche chi è intervenuto prima di me - non soltanto il lavoro dipendente, ma anche il lavoro autonomo. Cito, tra gli argomenti che sono più cari al Parlamento e su cui anche il Partito Democratico ha lavorato alacremente fin dal primo momento, l'amianto. Abbiamo stabilizzato il Fondo vittime amianto e abbiamo reso per sempre la possibilità per le vittime e per i familiari delle vittime non professionali di ricevere quello che, ahimè, purtroppo, non è molto, ma è importante, perché abbiamo aumentato e stabilizzato per sempre, da 5.600 a 10 mila euro, quello che è l'importo che diamo, appunto, ai familiari delle vittime non professionali. Abbiamo lavorato sui lavoratori fragili. Sì, abbiamo cercato di dare una risposta che, per un periodo di tempo, ahimè troppo lungo, è mancata, ma che ora dobbiamo migliorare anche con quello che manca, che è la previsione appunto del non computare nel periodo di comporto l'assenza per malattia dei lavoratori fragili, già provati, ancora di più, dalla pandemia.

C'è molto per i lavoratori autonomi, come hanno detto i colleghi che sono intervenuti, un importante e imponente sgravio contributivo e, per la prima volta, un accenno - non posso non dire “accenno” - a quello che è, però, un percorso virtuoso, che dovrà essere il percorso di tutto il Parlamento verso la riforma degli ammortizzatori sociali, una riforma universale che coinvolga anche i lavoratori autonomi. Ebbene, per la prima volta, i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata e i professionisti iscritti alla gestione separata avranno la possibilità di un'indennità straordinaria di continuità reddituale operativa. Non è molto, ma è un inizio importante ed è un percorso che dovrà essere ulteriormente stabilizzato e ulteriormente accresciuto, appunto con la riforma degli ammortizzatori sociali.

Anche ai pensionati abbiamo pensato, anche a loro, perché sono anch'esse delle persone che in questo momento affrontano la pandemia con grande difficoltà e non soltanto perché sono gli anziani i più colpiti, ma anche perché abbiamo chiesto a loro grandissimi sacrifici durante questi anni. Vorrei ricordare non solo la proroga di un anno di Ape sociale e la proroga di un anno di Opzione donna, ma anche quello che è stato un intervento importante per il Partito Democratico, che è stato appunto l'approvazione di due emendamenti. Il primo riguarda l'isopensione, che consente di aggiungersi a quelli di cui parlerò dopo, cioè i contratti di espansione. Aggiungono uno strumento in più, che, nel caso di ristrutturazione aziendale, permettono uno scivolo pensionistico, che anticipa la pensione di vecchiaia e la pensione di anzianità.

Poi gli esodati. E' una ferita, quella degli esodati, che ci portiamo dietro da molti anni. Questo è un momento nel quale possiamo dare una risposta. Dobbiamo dare una risposta a queste persone in difficoltà, senza reddito e senza una pensione. Mi auguro davvero che questo emendamento possa rimanere nel corpo della manovra di bilancio.

L'attenzione, poi, alle donne - mi consentirà, Presidente, di sottolinearlo -. In quanto c'è non soltanto il fondo per l'imprenditoria femminile, ma c'è stata l'introduzione per la prima volta del fondo per la parità salariale, che è il frutto di un lavoro che la Commissione lavoro tutta sta portando avanti da tempo e che vedrà - mi auguro nei prossimi mesi - la possibilità di licenziare la legge sulla parità salariale. Il congedo di paternità, che è stato aumentato da sette a dieci giorni. Il finanziamento dei luoghi delle donne. L'incremento del fondo per la rieducazione di chi ha commesso reati contro le donne.

Certo, avremmo potuto, come spesso accade, come abbiamo sempre detto, fare di più. Ma io credo che sia intanto un inizio importante, che deve andare verso quell'impegno che tutti ci siamo presi, di utilizzare molte delle risorse che arriveranno dall'Unione europea proprio per le donne, per garantire quella parità e affrontare una volta per tutte e superare quelle discriminazioni, che sono molto presenti nel mondo del lavoro e sono legate al genere.

Mi soffermo ora, Presidente, su quelli che sono i punti sui quali il Partito Democratico ha voluto, sì, intervenire in modo puntuale sulla manovra di bilancio. Noi abbiamo ritenuto, infatti, Presidente, che fosse necessario che nella manovra di bilancio fossero già rappresentate quelle politiche attive del lavoro, che riteniamo essere l'unica via di uscita, rispetto a quello che sarà un momento difficile che affronteremo, non soltanto dal mese di marzo in poi - ripeto - quando ci sarà il divieto di licenziamento, ma, già ora, con la perdita dei posti di lavoro e, dopo, con la necessità di una imponente riqualificazione. Perché questa crisi, Presidente, si accompagna a quello che è un cambiamento già profondo del mercato e del sistema del lavoro. La transizione digitale, la transizione ecologica, sta cambiando e cambia profondamente il nostro sistema. La crisi ha accelerato questi cambiamenti, la crisi ha reso ancora più visibili le nostre fragilità, la crisi ha dimostrato che esistono lavori e lavoratori invisibili a cui prestare attenzione. Le politiche attive del lavoro sono lo strumento per il Partito Democratico necessario, da mettere in campo per poter affrontare la crisi e vincerla. Noi avevamo presentato un emendamento, a prima firma del collega Viscomi, all'articolo 57. Lo abbiamo modificato poi nel percorso di esame della manovra di bilancio, anche per venire incontro ad alcune richieste del Ministero. Insistiamo: dobbiamo coinvolgere le agenzie per il lavoro. Insistiamo nel fatto che si debba avere l'assegno di ricollocazione in modo strutturale. E siamo contenti che sia stata accolta la nostra proposta di estendere l'assegno di ricollocazione, non soltanto a chi percepisce il reddito di cittadinanza, ma anche ai cassintegrati e anche ai disoccupati in NASpI, perché riteniamo che questo sia il momento nel quale questo aiuto dell'assegno di ricollocazione possa essere utile e necessario, per riqualificare professionalmente le persone e consentire loro, accompagnare loro, a farli rientrare nel mercato del lavoro. Voglio ricordare l'altro pilastro delle nostre politiche attive, il contratto di espansione, che abbiamo condiviso con tutto il Parlamento. È fondamentale, perché consente, da una parte, lo scivolo pensionistico per le imprese con più di 250 addetti. E, dall'altra, per le grandi imprese con mille dipendenti, in virtù di un piano industriale e di ristrutturazione importante vogliamo, a fronte di agevolazioni che vengono date, avere la possibilità, anzi la garanzia, che l'impresa faccia un'assunzione ogni tre uscite. Questo è un impegno fondamentale, è una politica attiva del lavoro vera, seria, concreta, che aiuterà molte persone in difficoltà, che si troveranno nella difficoltà di dover affrontare la crisi e anche, ovviamente, la perdita del posto di lavoro.

Presidente, questa manovra, per quanto riguarda il Partito Democratico, getta le basi della ripresa, che dovrà essere rafforzata con ulteriori provvedimenti. Non potranno mancare - dirò, ovviamente per poco tempo, soltanto i titoli di quelle che sono per noi riforme necessarie per la modernizzazione del Paese - la riforma delle politiche attive, di cui ho già parlato, la riforma degli ammortizzatori sociali, che dia uno strumento di protezione sociale a tutti i lavoratori a prescindere dalla natura del contratto che hanno, da ultimo, ma non da ultimo, la riforma della pubblica amministrazione, che dovrà essere la vera protagonista della crescita del Paese.

Un ultimo accenno, Presidente. Io penso che il Partito Democratico abbia anche dato attenzione ad un aspetto importante, che è all'articolo 5. C'è stato un emendamento, a prima firma del collega Sensi, che ha sollevato la questione legata all'INPGI, che mi auguro debba essere una questione per tutto il Parlamento. Siamo riusciti ad ottenere un piccolo passo avanti, ovviamente con un aiuto economico, e un piccolo passo avanti con una possibilità di tempo che ci siamo presi da qui al 30 giugno. Ma per fare le cose sull'INPGI è importante che si intervenga, lo deve fare il Parlamento, lo deve fare il Governo, e ringrazio l'onorevole Sensi per l'attenzione che ha posto a questo tema (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Tasso. Ne ha facoltà.

ANTONIO TASSO (MISTO-MAIE). Grazie, Presidente. Discutiamo di una legge di bilancio che ha preso forma in un periodo - giova ricordarlo - molto difficile: una serie importante di interventi e finanziamenti di vari importi scaturiti da una mole corposa di emendamenti, alcuni dei quali presentati anche dalla nostra componente politica, il MAIE, a firma del sottoscritto e dei colleghi Borghese e Cecconi, che ovviamente ringrazio. Alcuni dei nostri emendamenti sono stati approvati, come, ad esempio, ne cito uno per tutti, il 210.03 che stanzia 3 milioni in tre anni per la valorizzazione dell'enogastronomia italiana, soprattutto, sui mercati esteri ed il contrasto all'italian sounding e naturalmente, ne siamo soddisfatti. Altri emendamenti, invece, sono stati respinti, nonostante, a mio avviso, fossero proposte emendative di particolare rilievo, utili ad andare incontro alle esigenze di determinate categorie.

Avevo presentato, ad esempio, un emendamento sul sostegno didattico - tra l'altro, presentato più volte e in varie occasioni -, che avrebbe consentito di poter garantire, anche in piena pandemia e valorizzando il merito degli specializzati sul sostegno, la continuità didattica delle loro professionalità alle studentesse e agli studenti con disabilità. Emendamento accantonato, di cui non ho avuto più notizia, ma nel testo ne trovo un altro dei colleghi della maggioranza, che però non appare, a mio avviso, in grado di valorizzare il merito citato poc'anzi né di garantire con certezza il diritto allo studio degli alunni con disabilità. Infatti, come riscontrato dal Servizio studi della Camera, è una norma lacunosa che non statuisce i contenuti, le modalità e le tempistiche della nuova procedura concorsuale per i docenti specializzati sul sostegno, ma rinvia il tutto a decisioni successive del Ministero dell'Istruzione. Questa osservazione è propedeutica al compimento di ulteriori passaggi che farò, affinché gli uffici ministeriali possano valutare, in seguito, i correttivi che il sottoscritto - che, tra l'altro, lo voglio dire, si avvale dell'esperienza delle rappresentanze dei docenti di sostegno - sottoporrà all'attenzione di questi uffici.

Un altro tema che ho cercato di affrontare è stato quello dei lavoratori fragili per i quali ho presentato l'emendamento 67.01, che recepiva l'accorata richiesta di queste persone, in riferimento all'obbligo dei datori di lavoro del settore pubblico e privato, di adibire al lavoro agile tali soggetti fragili e, soprattutto, chiedevo che l'assenza dal lavoro per motivi precauzionali dovuti alla pandemia COVID-19, che, tra l'altro, è equiparata al ricovero ospedaliero, fosse esplicitamente esclusa dal computo del periodo di comporto. Di fatto, però, è stato approvato un altro emendamento, ignorando quello del sottoscritto, accantonato e, poi, dimenticato, ahimè, che non dà affatto sollievo a questa categoria, ma ne aumenta le preoccupazioni e le perplessità.

Altro tema che avevo a cuore riguardava gli interventi per le imprese del settore zootecnico delle zone montane svantaggiate del Paese, in particolare gli allevatori, le coltivazioni agricole associate agli allevamenti e le coltivazioni di frutti oleosi. Il mio emendamento, il 35.037, è stato respinto, ma lo ritengo importante, è un importante segnale di attenzione verso questa categoria e lo ripresenterò nel “Ristori-quinquies”.

Per concludere, dato il tempo limitato a mia disposizione, Presidente, sono lieto che finalmente siano state considerate le ragioni di tutti gli operatori in attività finanziarie afferenti al codice Ateco K, ragioni che avevo rappresentato in numerose altre occasioni, come ben sanno gli operatori interessati, e che in questo provvedimento erano racchiuse in ben due emendamenti presentati dal sottoscritto, 43.01 e 43.02, respinti in Commissione anche questi, ma che, poi, vedo considerare e approvare in un altro emendamento presentato da un collega, che, naturalmente, ho sottoscritto perché identico ai miei emendamenti. Ma non ha importanza, va bene così, l'importante è il raggiungimento dell'obiettivo. Ora mi riservo di offrire ulteriori riflessioni in sede di dichiarazione di voto e, intanto, la ringrazio, Presidente.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Siragusa. Ne ha facoltà.

ELISA SIRAGUSA (MISTO-CD-IE). Grazie, Presidente. Non avendo molto tempo, mi concentrerò principalmente su un paio di temi di interesse per le nostre comunità degli italiani all'estero e per cui io ho presentato degli emendamenti. Il primo tema è quello del rinnovo delle elezioni del Comites 2021. Nella legge di bilancio sono stati, infatti, stanziati 9 milioni per lo svolgimento di queste elezioni l'anno prossimo e per introdurre, in via sperimentale, il voto digitale. È un risultato importante, in particolare, la sperimentazione del voto elettronico alle prossime elezioni del Comites: è un tema per cui mi batto sin dall'inizio della legislatura e che, quindi, considero un grande risultato.

Ma mi permetterò di fare anche una considerazione. Il tema del rinnovo dei Comites non sarebbe mai dovuto essere un argomento di discussione politica o parlamentare. Mi ha, infatti, profondamente sorpreso che il Governo, nel disegno di legge presentato alle Camere, abbia scaricato, di fatto, sulla volontà parlamentare l'eventuale rinnovo dei Comites. Non si discute se fare le elezioni di rinnovo di un consiglio comunale e, allo stesso modo, non si dovrebbe discutere se fare o meno le elezioni dei Comites. Mettere in discussione le elezioni dei Comites significa, in qualche modo, mettere in discussione i Comites stessi. Ma in questo caso, se si vogliono mettere in discussione i Comites, allora bisognerebbe avere il coraggio e la volontà politica di metterli in discussione, magari riformandoli profondamente, oppure anche decidendo di abolirli.

Un altro tema importante per cui mi batto da inizio legislatura e su cui ho presentato un emendamento è l'istituzione di un portale per gli italiani all'estero. Non è stato approvato né bocciato, è rimasto nel limbo degli emendamenti ignorati, mai discussi, nonostante ci fosse stata un'approvazione della Commissione affari esteri, nonostante fosse tra gli emendamenti segnalati e nonostante in Commissione affari esteri si siano già votate delle risoluzioni per impegnare il Governo a istituire questo portale. Quindi, assegniamo 2 milioni per il Giubileo, 3 miliardi per UniCredit, 5 milioni per l'Unione industriale biellese, ma non riusciamo ad assegnare dei fondi per realizzare un semplice portale informativo per gli italiani all'estero. Penso che questa sia un'occasione persa per realizzare qualcosa di concreto e di utile per i nostri connazionali.

Prima di terminare il mio intervento, vorrei dire anche due parole sull'immancabile tema dell'esenzione IMU per gli italiani all'estero, che si ripresenta a ogni legge di bilancio. È stato, infatti, approvato un emendamento che riconosce delle agevolazioni sull'IMU e sulla tassa dei rifiuti per i soggetti residenti all'estero - quindi, italiani e non italiani -, titolari di una pensione maturata in un regime di convenzione internazionale. Questa norma, che ha un costo di 12 milioni all'anno - 12 milioni di tasse dei contribuenti italiani - garantirà, quindi, delle agevolazioni sull'IMU e sulla tassa dei rifiuti a dei cittadini stranieri residenti all'estero, mentre continuerà a escludere da queste stesse agevolazioni tantissimi cittadini italiani che, magari, possiedono un'unica casa in Italia in cui non hanno la residenza, cittadini italiani, cittadini che continueranno a pagare l'IMU al 100 per cento. Questa norma crea una forte disparità di trattamento e per questo, a mio parere, è ingiusta e mi auguro che verrà, quindi, modificata e migliorata successivamente.

Per concludere, nel complesso, penso che ci siano delle norme migliorabili, ma apprezzabili per gli italiani all'estero in questa manovra, come anche lo stanziamento di ulteriori risorse per l'assunzione di personale all'estero, fondamentale per garantire servizi ai nostri connazionali all'estero. In generale, ho sentito tutte le buone norme che sono state introdotte, norme fondamentali per gli italiani e per l'Italia, ma tra queste norme, in questi 40 miliardi e oltre 200 articoli, si nascondono anche norme più discutibili che, in questi giorni, i giornali definiscono “mancette” e che io, invece, definisco semplicemente “sprechi”. Presidente, il partito con il quale sono state eletta, un partito della maggioranza, ha fatto della lotta agli sprechi una bandiera, tuttavia in questo provvedimento, a mio avviso, di sprechi ce ne sono molti, sicuramente molti più di quei 60 milioni all'anno che non risparmieremo con il taglio dei parlamentari.

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Scerra. Ne ha facoltà.

FILIPPO SCERRA (M5S). Grazie, Presidente. In questa legge di bilancio da 40 miliardi ci sono provvedimenti importanti per il Sud e per la coesione territoriale. Ridurre i divari tra i cittadini e tra i territori non è solo una priorità nazionale per ottenere un'Italia più unita, ma è una vera opportunità per riavviare uno sviluppo durevole del Paese, per attivare potenziali di crescita inespressi e per creare nuove opportunità di lavoro.

La Svimez stima che per ogni euro di investimento al Sud si generano circa 1,3 euro di valore aggiunto, di cui 30 centesimi vanno ad avere una ricaduta proprio sul centro-nord. È partendo da questa consapevolezza che sono state inserite in legge di bilancio delle norme che hanno proprio l'obiettivo di coniugare la crescita con la riduzione dei divari territoriali: in primis dobbiamo citare la decontribuzione Sud, cioè lo sgravio dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, che diventa strutturale; poi c'è l'estensione fino al 2022 del credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali nelle attività di ricerca e sviluppo, che viene appunto rafforzato per il Mezzogiorno; e poi c'è il potenziamento dell'incentivo occupazione giovani, per i nostri giovani del Sud; fino ad arrivare al rafforzamento delle ZES, le zone economiche speciali, che abbiamo ottenuto tramite un emendamento del MoVimento 5 Stelle. Le zone economiche speciali sono aree geograficamente delimitate, concentrate nelle zone portuali e nelle aree ad esse connesse dal punto di vista economico, che hanno lo scopo di attrarre investimenti attraverso l'accesso a semplificazioni amministrative e a sgravi fiscali, in primis il credito d'imposta per investimenti fino a 50 milioni di euro. Per capire la portata che potrà avere lo sviluppo delle ZES, basta guardare alcuni esempi di zone che sono state istituite nel Mediterraneo: il porto di Tangeri, per esempio, in Marocco, che, dopo l'istituzione della ZES, ha visto la creazione di 60 mila nuovi posti di lavoro e un aumento dell'export addirittura di 2,6 miliardi di euro. Un altro obiettivo strategico delle ZES deve essere proprio quello di spingere il Mezzogiorno a diventare hub strategico all'interno del Mediterraneo, in modo da rafforzare il commercio con le economie emergenti del Medio Oriente e del Nord Africa, con le quali il Sud ha già un interscambio di quasi 14 miliardi di euro; stiamo parlando del 20 per cento del totale export dell'Italia verso quest'area, ma ci sono ampi margini di miglioramento e le ZES vanno proprio in questa direzione.

In questa legge di bilancio il MoVimento 5 Stelle ha dato il suo contributo proprio per rendere più attrattive le zone economiche speciali. La proposta, presentata dalla Commissione politiche dell'Unione europea, in particolare, ed approvata in Commissione bilancio, permette la cessione del credito d'imposta a tutte quelle aziende che decideranno di investire nelle ZES: questa possibilità è innovativa ed è molto utile per tutti gli investitori, soprattutto per chi non ha una capienza fiscale elevata; stiamo parlando di piccole e medie imprese che potranno scegliere di cedere il loro credito riducendo drasticamente la cifra necessaria per l'investimento. Quindi, un'azienda che investe nelle ZES, in questo modo avrà vantaggi burocratici, vantaggi fiscali e avrà la possibilità di reperire liquidità immediata per realizzare l'investimento, un'occasione importante di rilancio per il Mezzogiorno. Nello stesso emendamento del MoVimento 5 Stelle c'è anche un punto che guarda alla transizione energetica del nostro Paese e che si inserisce nel Green Deal europeo. Noi diciamo, nella parte finale dell'emendamento, che sono compresi, tra i costi ammissibili a beneficio del credito d'imposta all'interno delle ZES, i costi relativi alla produzione di idrogeno rinnovabile e alla produzione e distribuzione di energia ad idrogeno rinnovabile. Insomma, con questa modifica alla legge di bilancio voluta dal MoVimento 5 Stelle, abbiamo dato un contributo a quelle priorità che sono inserite anche nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, cioè la transizione energetica e la necessità di colmare i divari territoriali, perché se il Sud rinasce, riparte tutto il Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Bologna. Ne ha facoltà.

FABIOLA BOLOGNA (MISTO-PP-AP-PSI). Grazie, Presidente. La manovra di bilancio quest'anno non ci ha concesso il tempo necessario per una discussione parlamentare degna di questo nome, relegando ad un pacchetto di riformulazioni le decisioni finali, arrivate con un ritardo notevole e che ovviamente hanno ridotto, se non annullato la possibilità di qualsiasi ulteriore intervento o partecipazione dei singoli parlamentari. Questa legge di bilancio si è rivelata, quindi, una collezione di norme microsettoriali, che hanno accontentato qualcuno, ma sicuramente non daranno un supporto strutturale ai cittadini. Considerando la pandemia che stiamo affrontando, per la sanità non si è fatto certo abbastanza. In un momento in cui ci stiamo preparando alle vaccinazioni anti COVID e, verosimilmente, alla terza ondata, è necessario avere consapevolezza che sia necessario avere competenze dei percorsi di formazione universitaria per svolgere determinati ruoli sanitari. Lo abbiamo già visto con le terapie intensive, dove non ci si può certo improvvisare rianimatori esperti, e lo vedremo con le nuove vaccinazioni, dove sarà necessario uno stretto monitoraggio degli eventuali effetti collaterali e reazioni avverse.

Inoltre, è importante ricordarsi che, per garantire che la macchina vaccinale funzioni, dietro agli operatori sanitari ci deve essere un'organizzazione capillare sul territorio, in luoghi sicuri e controllati e con specifiche responsabilità operative.

In questa legge di bilancio abbiamo finanziato un po' di tutto, dai rubinetti, ai corsi di nuovi linguaggi musicali, all'Unione industriale biellese, ai boschi urbani, ai campionati di nuoto, ai cellulari, ai farmaci per gli animali d'affezione, ai rifugi per cani randagi, perché la tutela del mondo animale resta una priorità, come è scritto in uno dei tanti comunicati stampa parlamentari. Poteva essere tutto accettabile, se non ci si fosse dimenticati che nel mondo animale è compreso anche l'essere umano con le sue sofferenze. In questa pandemia sono stati colpiti più fragili, gli anziani, i pazienti cronici e oncologici, i pazienti con malattie rare: in questa legge di bilancio sono stati ancora una volta dimenticati. Non si sono trovati i soldi per il Fondo per il rafforzamento dell'assistenza domiciliare integrata, una battaglia promossa da Cittadinanzattiva a tutela dei cittadini, combattuta per mesi per rimodulare la tassazione del tabacco riscaldato per finanziare proprio il Fondo dell'assistenza domiciliare. Non si sono trovati i soldi per emendamenti che riguardano il potenziamento delle cure palliative, non si sono trovati i soldi per finanziare i farmaci oncologici innovativi o per detrazioni adeguate per milioni di famiglie che sostengono la spesa di una badante per il familiare non autosufficiente; e non si sono trovati i soldi neanche nell'emendamento sul Fondo per le malattie rare, per la ricerca e la cura: un segnale che 2 milioni di malati e le loro famiglie aspettano da tempo e continueranno ad aspettare; un emendamento firmato anche da tutti i componenti di maggioranza della Commissione affari sociali, dove abbiamo portato a termine una proposta di legge che deve essere finanziata e che ha il parere favorevole del Ministero della Salute. Avevamo anche proposto una riformulazione, come è stato fatto per altri fondi, sperando che i malati rari potessero avere, per il Ministero dell'Economia, almeno la stessa dignità dei cani randagi, sui quali sono stati investiti cinque milioni. Sarebbe stato un bel segnale, dopo tante belle parole spese, ma sembra che si proceda senza una progettualità e una visione a largo raggio e a lungo termine.

Cari colleghi, concludo dicendo che la legge di bilancio non può essere una mera spartizione di denari tra maggioranza e opposizione, senza guardare al contenuto, all'importanza delle proposte, al cambiamento strutturale che le proposte possono portare al futuro del Paese. Proposte significative per la salute e il benessere dei cittadini non possono essere cassate per una casacca: qui servono competenza e visione, se si vuole dare finalmente qualità al lavoro parlamentare (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Popolo Protagonista-Alternativa Popolare (AP)-Partito Socialista Italiano (PSI)).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Caiata. Ne ha facoltà.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. Oggi commentiamo la legge di bilancio, la finanziaria. Ho sentito i colleghi che mi hanno preceduto, soprattutto quelli di maggioranza, elencare tutte le cose che ci sono e che sono state inserite in questa manovra di bilancio. Io vorrei dire che cosa c'è, secondo me, in questa manovra di bilancio. C'è sicuramente una cosa evidente: nessuna idea di Paese, nessuna organica idea di Paese, nessuna concezione di Paese. Questa manovra di bilancio non è altro che la sommatoria di singole elargizioni, fatte per tenere insieme una maggioranza frammentata: hanno cercato di accontentare un po' tutti e alla fine non hanno accontentato nessuno. Il bilancio deve esprimere l'idea che una forza di Governo ha del suo Paese e deve investire le risorse che ha a disposizione per arrivare a quell'idea di Paese: investire, non spendere; qui stiamo spendendo, invece, le risorse a disposizione, senza immaginare nessun ritorno futuro. E allora noi come avremmo voluto, invece, questa manovra di bilancio? Noi l'avremmo voluta tutta incentrata e orientata alla crescita. Il nostro disastro economico, la pandemia che sta massacrando il nostro Paese, porta con sé il triste primato per l'Italia di essere il Paese con più morti e di essere il Paese con la maggiore decrescita economica. Quindi, insieme al dramma sanitario, viviamo il dramma economico. E se noi non puntiamo a sostenere la crescita, avremo il dramma sociale al 31 marzo, quando cesserà il blocco dei licenziamenti di un Paese con milioni di disoccupati. Avremmo voluto, quindi, una manovra orientata a sostenere l'occupazione, ma come? Con il reddito di cittadinanza? Con la Cassa integrazione a vita? Con il blocco dei licenziamenti a vita? No! Avremmo voluto una manovra che investisse sulle imprese per garantire l'occupazione.

E investire sulle imprese vuol dire investire detassando, dando alle imprese la possibilità di essere risarcite per i danni che stanno subendo da questa pandemia e, soprattutto, incentivando gli investimenti, che permettono di riavviare un percorso di crescita economica e di mantenere l'occupazione che garantisce al Paese stabilità sociale.

E allora, vede Presidente, poiché noi troppo spesso forse in quest'Aula ci distacchiamo dal sentire comune delle persone che vivono fuori da quest'Aula, io questa volta avrei voluto esprimere il sentimento di quello che vive il Paese in questo momento; e, per esprimerlo, non avrei voluto tradurlo con parole nostre. Ho fatto una ricerca su Internet inserendo due parole: fallimenti e suicidi. Il risultato è tristissimo, Presidente, mi creda. Il risultato è tristissimo perché l'elenco dei risultati che viene fuori inserendo queste due parole è raccapricciante.

E, allora, che cosa viviamo? Viviamo un Paese dove ci sono decine di imprese storiche che sono al fallimento, imprenditori che vivono il fallimento con angoscia. Perché le posso assicurare, da imprenditore, che chi non ha più la capacità di poter gestire la propria azienda, chi non ha più la capacità di dare lavoro ai propri dipendenti, chi non ha più la capacità di reggere la propria famiglia e le famiglie dei propri dipendenti, perde il sonno e si avvicina alla disperazione. Troppo spesso quella disperazione ha portato in questi giorni e porterà ancora di più in futuro a tristi suicidi solitari di imprenditori che, non riuscendo più a sopportare l'agonia di una mancanza di prospettiva, si tolgono la vita.

Allora, noi non possiamo accettare tutto questo in silenzio. Dobbiamo cercare di dare una mano, dobbiamo cercare di dare un contributo; anche perché sa qual è il destino? Che questi settori - e mi riferisco soprattutto al settore del turismo e della ristorazione - alla fine, tristemente, cadranno nelle mani della malavita che è pronta, vicina, con disponibilità economiche e finanziarie immediate, a dare una mano a chi è disperato, a inserirsi e a prendersi tutto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! E noi siamo complici passivi di tutto quello che sta succedendo.

Presidente, in questa manovra di bilancio non c'è una parola, non c'è un rigo per la ristorazione, non c'è un rigo per il turismo. Noi ricordiamo il Ministro del turismo tristemente per una sola cosa: per un emendamento che ha fatto al “decreto Rilancio” di agosto con cui ha dato una mano al suocero del Presidente del Consiglio. E' il triste primato di questo Ministro del turismo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

Vede Presidente, a fronte di questa disperazione, come facciamo noi a spiegare a tutte queste persone disperate che in questa manovra di bilancio viene abolita la tassa sul money transfer? Vene abolita la tassa con cui la malavita nigeriana, che sfrutta le donne in Italia, che spaccia droga, manda le proprie risorse economiche in contanti all'estero. E noi li aiutiamo abolendo questa tassa! Non è un problema di importo, Presidente, non è un problema di importo: è un problema di dignità (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Non possiamo mettere in questa manovra di bilancio questa tassa, quando ci sono italiani che rimangono inascoltati, a cui noi non diamo una mano.

Allora, Presidente, questo è veramente un invito: dobbiamo cancellare questa abolizione. Non è possibile che chiediamo ai nostri imprenditori di continuare a pagare le tasse in questa situazione - e questo è beffardo, mi permetta, perché è evidente che le nostre imprese sono in perdita - e poi cancelliamo una tassa con cui vengono mandate all'estero risorse in contanti. Non è possibile che abbiamo chiesto ai nostri commercianti di cambiare i registratori di cassa, spendendo 600 euro a Natale, in un periodo di recessione, per fare la lotteria degli scontrini, e poi aboliamo la tassa per mandare i soldi all'estero.

Allora, Presidente, questo è un appello che noi di Fratelli d'Italia facciamo e ne facciamo una questione di dignità: vorremmo che questa tassa fosse abolita esclusivamente per rispetto a tutti coloro che vivono con un grande senso di abbandono e con una grande tristezza questo Natale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Navarra. Ne ha facoltà.

PIETRO NAVARRA (PD). Grazie Presidente, signora Vice Ministro, onorevoli colleghi, la società e l'economia italiane sono caratterizzate dalla più grave crisi della storia contemporanea. Seppure la pandemia ha avuto per epicentro il Nord, la crisi economica si è presto estesa al Mezzogiorno dove si è tradotta con più drammaticità in emergenza sociale, colpendo un tessuto produttivo più debole, un mercato del lavoro più frammentato e una società più fragile.

Stiamo vivendo un momento di straordinaria incertezza e, al tempo stesso, ci troviamo nel bel mezzo di una potenziale, importante svolta della politica nazionale. Il nostro Paese, infatti, si trova di fronte all'occasione irripetibile di avviare la sua ricostruzione e il suo rilancio, coniugando crescita nazionale e coesione territoriale. Ed è proprio su questo aspetto che desidero concentrare il mio intervento, soffermandomi sulle misure della legge di bilancio a favore del Mezzogiorno, delineandone la filosofia e gli obiettivi.

Questo Governo sta dimostrando con i fatti che il tema del Mezzogiorno è una delle priorità dell'azione politica della maggioranza che lo sostiene. Riteniamo, infatti, il ritardo economico del Mezzogiorno inaccettabile e ingiustificabile. Inaccettabile, perché non consente a un terzo della popolazione italiana di godere appieno di diritti, di opportunità, di prospettive che lo Stato dovrebbe garantire a tutti i cittadini. Ingiustificabile, perché le ricchezze culturali, ambientali e di capacità produttive inespresse presenti nel Mezzogiorno possano e debbano essere utilizzate per il rilancio dell'economia italiana.

Gli interventi contenuti nella legge di bilancio a favore del Mezzogiorno rispondono a una logica che distingue le misure di breve periodo, che hanno un impatto diretto e immediato sul tessuto produttivo e nel mercato del lavoro, da quelle di medio-lungo periodo, che attengono a un deciso cambio di marcia negli investimenti pubblici in infrastrutture. Alla prima categoria di interventi appartiene il quadro di misure fiscali orientate alla tutela del lavoro e all'incentivazione dell'innovazione; questo insieme di interventi, a differenza di quanto è accaduto nel passato, si distingue per la sistematicità e la stabilità nel tempo.

La perseveranza e la determinazione del Ministro Provenzano hanno permesso di rendere strutturale fino al 2029 la decontribuzione sul costo del lavoro già avviata negli ultimi mesi dell'anno in corso. La misura richiede interventi il cui valore è di 4 miliardi 800 milioni per l'anno 2021, che crescono fino a un picco di 5 miliardi 900 milioni nel biennio 2024-2025 e che poi scendono a poco più di 2 miliardi nei due anni finali del periodo di incentivazione fiscale. Il beneficio contributivo riguarda attualmente circa 500 mila imprese e 3 milioni di lavoratori dipendenti.

A questo proposito, desidero sgomberare il campo da un equivoco generato da alcune notizie di stampa nelle quali è stato affermato che il Governo avrebbe presentato un emendamento, poi votato in Commissione bilancio, con il quale, per finanziare altri interventi, sarebbe stato operato un taglio rilevante ai fondi destinati alle agevolazioni contributive per i datori di lavoro al Sud. Vorrei, in questa sede, affermare che non c'è nulla di vero in questa notizia: si tratta di una semplice rimodulazione delle risorse finanziate dal Programma React-Eu per renderle più coerenti con gli obiettivi della programmazione europea, che non incide in alcun modo sulla copertura della decontribuzione sul costo del lavoro nel Mezzogiorno, che pertanto viene interamente compensata da risorse provenienti dalla fiscalità generale.

Le agevolazioni fiscali che incidono sul costo del lavoro vengono affiancate da un'altra importante misura frutto di un emendamento presentato da tutti i deputati del Partito Democratico eletti in rappresentanza del Mezzogiorno. Essa ha l'obiettivo di incentivare l'insediamento di nuove attività produttive nelle zone economiche speciali localizzate nelle regioni meridionali e nelle isole. La norma prevede il dimezzamento dell'Ires per i primi sei anni dall'avvio dell'investimento, a condizione che le imprese mantengano i livelli occupazionali e non delocalizzino la propria attività per almeno dieci anni.

Due ulteriori importanti misure che incidono sul mercato del lavoro riguardano i giovani. Nelle regioni del Sud la decontribuzione totale per l'assunzione di lavoratori con meno di 36 anni è stata potenziata estendendosi di un ulteriore anno. Inoltre, è stata introdotta una deroga ai vincoli assunzionali nella pubblica amministrazione per nuove professionalità da impiegare nella gestione dei fondi europei fino al limite di 2.800 unità a tempo determinato per una spesa di 126 milioni annui per il periodo 2021-2023. La norma risponde all'esigenza di rafforzare la capacità amministrativa nell'utilizzo dei fondi della politica di coesione; un intervento importante per il nostro Paese che non ha dimostrato particolare efficienza ed efficacia in questo settore.

E' stato rinnovato per due anni, fino al 2022, il bonus investimenti, ovvero un credito d'imposta graduato in base alla dimensione aziendale. Per le coperture è previsto un miliardo di euro all'anno a valere sul fondo di sviluppo e coesione.

E' biennale anche la proroga della maggiorazione del credito d'imposta per ricerca e sviluppo che arriva fino al 45 per cento per le piccole imprese; il prossimo obiettivo è quello di sostenere queste due misure, che sono state estese di un ulteriore anno, per l'intero ciclo di programmazione.

Restando in tema di innovazione, è stata introdotta in legge di bilancio una norma che promuove e sostiene la collaborazione tra le imprese e il sistema della ricerca, con lo scopo di favorire il trasferimento tecnologico e il partenariato pubblico-privato attraverso l'insediamento di start up e l'attrazione di nuove realtà imprenditoriali ad alto valore innovativo. A questo fine, è previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro, per ogni anno del triennio 2021-2023, per la costituzione di ecosistemi dell'innovazione nelle regioni del Sud. Misure di incentivazione fiscale a favore delle imprese possono contrastare, nel breve periodo, gli effetti della crisi pandemica, incentivando il mantenimento dei posti di lavoro esistenti e l'emersione del lavoro irregolare; possono poi favorire un contesto macroeconomico più propizio e la creazione di nuova occupazione, tuttavia affinché questi effetti virtuosi si traducano in un miglioramento duraturo dell'economia del Mezzogiorno resta essenziale intervenire sul contesto in cui operano le imprese e, quindi, soprattutto sulle infrastrutture. Il rilancio degli investimenti pubblici, infatti, rappresenta l'altro cardine della legge di bilancio. A questo riguardo, il capitolo Mezzogiorno della manovra contiene la definizione del plafond del Fondo di sviluppo e coesione per il ciclo 2021-2027; esso è aumentato di circa il 20 per cento rispetto al ciclo di programmazione scorso, e varrà lo 0,6 per cento del PIL, corrispondente a 73,5 miliardi di euro, che per l'80 per cento saranno spesi nelle regioni meridionali e nelle isole. Già sono stati assicurati 5 miliardi di disponibilità di cassa per il primo anno, che permettono di indirizzare subito le risorse agli interventi infrastrutturali.

Signor Presidente, in conclusione, desidero ricordare che l'approccio adottato nell'impostazione della legge di bilancio è allineato con le indicazioni formulate dalla Commissione europea per l'attuazione del programma Next Generation EU al fine di garantire un legame di continuità progettuale e coerenza gestionale tra le scelte di oggi e quelle che saranno effettuate nel prossimo futuro. A questo proposito, consapevole del ruolo e del valore esercitato al Parlamento nelle scelte di programmazione, vorrei riaffermare quanto già espresso nella relazione della Commissione bilancio approvata dall'Aula lo scorso ottobre, con il sostegno dei gruppi di maggioranza e con l'astensione costruttiva delle opposizioni, relazione nella quale sono state indicate al Governo le priorità nell'utilizzo delle risorse previste nel Piano nazionale di rilancio e resilienza. In quell'occasione, il Governo è stato invitato, cito testualmente, “ad applicare, con eventuali aggiustamenti, lo stesso criterio di riparto delle sovvenzioni tra i Paesi europei previsto dal dispositivo di ripresa e resilienza anche per la distribuzione delle risorse tra le regioni e le macro aree all'interno del nostro Paese”. Ciò permetterebbe di destinare al Mezzogiorno risorse rilevanti, ben al di sopra di quanto previsto dall'applicazione della clausola del 34 per cento. Questa scelta, signor Vice Ministro, non solo è voluta dai deputati di questo ramo del Parlamento, e che desidero ribadire, ancora una volta in questa sede, e non solo accelererebbe la velocità di convergenza all'interno del territorio nazionale, nel lungo periodo, ma migliorerebbe anche la dinamica di convergenza dell'Italia verso il resto d'Europa.

PRESIDENTE. è iscritto a parlare il deputato Cattaneo. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO CATTANEO (FI). Grazie, Presidente. Prendo la parola dopo aver contribuito al lavoro in Commissione ed aver visto, quindi, con i miei occhi il clima che Forza Italia ha aiutato a comporre all'interno dei lavori, che sono stati lunghi, faticosi, ma che hanno anche prodotto risultati, e di questo diamo atto al Governo. Forza Italia è stata da subito tra i primi, in questo Parlamento, a dire che, nel tempo che viviamo, un tempo in cui gli italiani sono stanchi e sfiduciati, in cui le paure per il futuro sono profonde, era venuto il tempo di lanciare un clima di dialogo, clima di dialogo che abbiamo sostanziato qualche settimana fa, con la nostra presa di posizione che ha permesso poi un voto largo sullo scostamento di bilancio, e quel clima abbiamo cercato di proseguire all'interno dei lavori della Commissione bilancio; quindi, voglio anche dare atto - qui c'è il Vice Ministro Misiani - di aver sempre tenuto un dialogo tra le parti, pur nelle sostanziali differenze, perché certamente questa è una manovra in cui noi siamo riusciti a ottenere, con orgoglio, dei risultati a beneficio degli italiani, in coerenza rispetto a una visione liberale del Paese che portiamo avanti, ma, certo, è anche vero che con un Governo di segno diverso, con un Governo di centrodestra avremmo disegnato tutt'altro tipo di riforma. Ma ci sembrava doveroso farlo, perché viviamo giorni in cui davvero, appropinquandoci alle giornate del Natale, gli italiani vivono un clima di incertezza, e la prima nostra preoccupazione è stata quella di cercare di dare risposte a chi, fino a questo momento, non era nella cerchia dei garantiti nel nostro Paese. Presidente, si è creata nel Paese una asimmetria, con certe categorie sociali, categorie di lavoratori che - bene, ne siamo contenti - hanno tutele, hanno protezioni, mentre invece ve ne sono altre che sono completamente buttate nel mare in tempesta di questa crisi economica e non vedono fine alle loro preoccupazioni; per loro Forza Italia si è spesa per cercare di ottenere delle risposte (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Noi avremmo senz'altro voluto di più.

Cosa manca a questa riforma? Manca il coraggio, manca una visione d'insieme, perché questa è una maggioranza tipica, una sintesi tra un certo qualunquismo dei 5 Stelle e una certa visione troppo, per noi, statalista della sinistra, a trazione antica. E, allora, manca ciò che per noi è una visione vera, che porterebbe questo Paese a rialzarsi con le proprie gambe, quella visione appunto liberale, fatta dello Stato che vive della realtà che sui territori si genera grazie all'economia, quella fatta dalle persone che ogni giorno si alzano, non chiedono nulla allo Stato, ma contribuiscono, con lo Stato e con il proprio lavoro, a portare avanti questo Paese. E all'interno, perciò, di questa manovra, secondo noi, i grandi assenti sono il coraggio, il coraggio di dare vita a una riforma fiscale finalmente coraggiosa e degna di un Paese tra le più grandi potenze industriali, e il dare davvero l'idea che in questo Paese tutti siano garantiti allo stesso modo. La riforma fiscale noi continueremo a richiederla, a lavorarci, per ottenerla; in Commissione finanze, il nostro gruppo continua a fare proposte, dal tema della pace fiscale… e non ci rassegniamo a capire perché avete questo pregiudizio ideologico, quando basta guardare la realtà dei fatti: milioni di cartelle esattoriali che ogni giorno arrivano agli italiani in un tempo in cui, invece, lo Stato dovrebbe dimostrare di sedersi a fianco e di sciogliere i nodi di contrapposizione tra cittadino e Stato; e, invece, non lo volete fare. Così come non riusciamo a convincervi del fatto che questo Paese si rialzerà con le proprie forze, non attraverso forme di assistenzialismo, ma, invece, con il coraggio di dare un impianto di regole leggero e di avere fiducia nella capacità degli italiani di rialzarsi con le proprie gambe. Ma questo non sarà possibile se il giorno in cui la pandemia, grazie ai vaccini - lo speriamo - si risolverà, e gli italiani che hanno voglia di fare troveranno ancora sulle proprie spalle il peso insostenibile di una burocrazia e di un fisco insopprimibili (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Questo è veramente ciò che noi continuiamo a chiedervi, ma che non ha risposta, invece, nelle vostre idee, che sono, da questo punto di vista, radicalmente diverse. E, quindi, guardando anche al futuro, noi auspichiamo che da gennaio in avanti, se la smettete di litigare o se, chi lo sa, ci potrà essere un nuovo Governo o il voto, noi saremo pronti in ogni caso; saremo pronti sempre guardando alle tematiche che ci stanno a cuore.

E, allora, vedete, qualcuno dice che questo è un periodo che ha delle analogie con una guerra, e guardando il numero di decine di migliaia di morti, certamente le analogie ci sono, e ancora di più a guardare lo stato dell'economia. E, allora, se avessimo per un momento, come dire, la voglia, l'idea, il senso di responsabilità di guardare a ciò che accadrà nel 2021, forse avremmo un atteggiamento diverso nell'avvicinarsi a questa legge di bilancio, perché qualunque Governo ci sarà, per chiunque sarà chiamato ad avere in mano il timone del Paese Italia, beh, i dati economici e le condizioni di contorno saranno difficili, per non dire drammatici. I nostri problemi endemici quali sono, da sempre? L'alto debito pubblico e una competitività delle aziende difficile. Bene, chiunque ci sarà nel 2021, questi due elementi, che sono gli elementi strutturali di debolezza del nostro Paese, saranno aggravati, saranno peggio di quanto abbiamo visto negli anni precedenti. E, allora, servirebbe davvero uno scatto coraggioso, servirebbe davvero un clima diverso, servirebbe davvero un Governo diverso per affrontare queste tematiche che da troppo tempo ci trasciniamo.

Noi non siamo quelli che fanno le barricate, però ci sono due dati incontrovertibili, oggettivi, numerici che tratteggiano il momento profondamente di crisi che l'Italia vive. Noi abbiamo il PIL peggiore dell'area Euro, ci accolliamo debiti più di tutti gli altri e abbiamo anche l'incidenza di mortalità peggiore al mondo, secondo la Johns Hopkins University, qualcuno dice la terza, a seconda degli indicatori che si guardano.

Cito questi dati non per fare una contrapposizione, per farne un elemento di campagna elettorale, ma perché dicono con evidenza oggettiva che questo aspetto ha problemi strutturali. E allora, quando vogliamo affrontare questi elementi strutturali che da tempo zavorrano l'Italia? “Se non ora, quando?” mi viene da dire, mi viene da chiedervi, mi viene da spronarvi a fare. Perché davvero il 2021 sarà l'anno più difficile di quelli vissuti per l'economia. Attenzione, quindi, a pensare che sia finita la fase più complicata; noi auspichiamo che con il vaccino possiamo vedere finalmente una luce in fondo al tunnel rispetto ai problemi sanitari, ma i problemi economici, secondo noi, sono ancora in là da essere risolti e, anzi, si affacceranno con tutta la loro virulenza.

Allora, in questo clima, noi vediamo che per esempio la grande occasione del Recovery Fund sta diventando per voi occasione di litigio su poltrone, spartizioni, e vediamo schemi vecchi per uno strumento nuovo. Vogliamo dirlo per una volta che questa volta l'Europa ha fatto il suo dovere, mettendo a disposizione decine di miliardi di euro per il nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)? E lo diciamo senza esitazioni, con l'orgoglio di essere la forza più europeista all'interno del centrodestra e dicendo quindi che questa volta non si può puntare il dito verso Bruxelles “che non ha fatto”, perché questa volta Bruxelles ha fatto; ma ora l'Italia è in grado di fare ciò che è chiamata a fare? Perché altrimenti poi non dovremo puntare il dito contro i tiranni tedeschi o del Nord Europa, ma dovremo guardare le nostre colpe, se avremo messo in piedi degli organigrammi fantozziani, antichi, vecchi, vetusti nella loro idea concettuale di come si investono i denari dell'Europa, che non è quella di andare a rispolverare i vecchi progetti dei Ministeri che giacevano sotto la polvere dagli anni Ottanta, ma dovrebbe essere la grande occasione, il Recovery Fund, di innovare questo Paese, di dare il via a delle riforme profonde. E allora sì che riusciamo a cogliere l'opportunità e a consegnare alle nuove generazioni un Paese migliore rispetto a quello che oggi viviamo. E invece, purtroppo, vediamo un approccio che va totalmente in altra direzione.

E anche questa legge di bilancio non ha messo le premesse per questo scatto in avanti, ma è stata, ancora una volta, un'occasione su cui si sono consumate lotte interne, all'interno della maggioranza, miopie nella decisione di come spartirsi i denari e, ancora una volta - lo dico con chiarezza -, troppo assistenzialismo, troppi sussidi a pioggia, e abbiamo perso l'occasione di innovare, con un pregiudizio che voi avete, ovvero quello che non volete rivolgervi al privato. Quel principio per noi indissolubile, che è un caposaldo della nostra idea di Paese, che è la sussidiarietà, per voi invece è un elemento, come dire, accessorio. Per noi lo Stato è importante, ma una volta che abbiamo fissato insieme l'asticella dell'interesse pubblico, non ci interessa che quell'interesse venga perseguito dallo Stato o dal privato, non abbiamo in questo senso un pregiudizio ideologico, né a favore né contro. Guardiamo l'oggettività dei fatti e l'oggettività dei fatti ci dice che nella maggioranza delle occasioni il privato è più competitivo ed efficace nel perseguire gli obiettivi che il pubblico mette. È anche per questo che abbiamo trovato - e vedrete nel merito degli emendamenti che siamo riusciti ad ottenere - proprio decisioni che vanno in questo settore, quindi un po' di respiro rispetto a detrazioni fiscali, per esempio, rispetto anche alle scuole paritarie, che noi continuiamo a difendere contro la furia ideologica di un pezzo di questa maggioranza. Insomma, io credo veramente che questa poteva essere l'occasione di mettere delle premesse importanti ad un anno storico come il 2021, può essere, e invece così non è stato.

Rivendichiamo però le nostre vittorie all'interno di questa legge di bilancio, che possono essere tratteggiate con due parole chiave, vittorie di Forza Italia che hanno due perni: la nostra anima liberale e la nostra anima garantista. Sul tema del garantismo siamo molto soddisfatti di ciò che abbiamo ottenuto, grazie ai colleghi che in Commissione giustizia soprattutto si sono battuti, e finalmente passa un concetto per noi semplice e scontato, che mette al centro il cittadino e non lo Stato, che anche quando parliamo di processi ingiusti, di cittadini che alla fine si infilano nel tunnel di beghe giudiziarie senza averne colpe, beh, se quelle colpe le ha lo Stato, lo Stato se sbaglia paga (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), esattamente come avviene per qualsiasi altro cittadino. Avremmo sicuramente voluto di più e meglio, ma intanto abbiamo affermato un concetto: riteniamo che la nostra anima garantista abbia fatto un piccolo passo in avanti e ne siamo molto orgogliosi, così come invece nella nostra anima liberale abbiamo favorito di nuovo l'intervento su settori che oggi sono in crisi. Penso, per esempio, al settore tessile, penso anche al settore edilizio, su cui voi dimostrate sempre un certo pregiudizio, una certa diffidenza. E invece noi da sempre riteniamo che il settore edilizio, il concetto della casa, siano il perno dell'economia. Da sempre l'italiano vede nel mattone il “bene rifugio”, oltre che anche un elemento come dire valoriale, la casa come elemento di riferimento del bene più prezioso che è la famiglia e la famiglia che vede la casa come elemento cardine. In questo senso abbiamo combattuto e siamo contenti che l'iniziativa del 110 per cento sia stata prorogata di un anno, anche se bisogna prendere atto che è una buona iniziativa, ma con un pessimo svolgimento fino a questo momento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), perché sono poche le occasioni colte rispetto a ciò che si poteva cogliere. Bene aver fatto di nuovo qualche passo in avanti sul “bonus facciate”, ma ci sono altre occasioni che stiamo perdendo.

E poi si affaccia sempre questa idea che la sinistra non riesce a mollare sul fatto che i beni, il patrimonio siano un qualcosa da aggredire. Guai a voi se aggredirete i patrimoni degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), la patrimoniale ve la voterete voi, e ci troverete sempre orgogliosamente dalla parte opposta.

Un altro lavoro che abbiamo fatto è cercare di difendere alcune categorie che erano rimaste fuori. Ne voglio citare un'altra: i centri commerciali. I centri commerciali sono stati veramente oggetto di una crociata ideologica, per cui al weekend sono gli unici che ancora dovevano rimanere chiusi, con il risultato che si sono affollati in maniera pericolosa, anomala, anche e soprattutto i centri storici delle città. E poi potrei citare altre categorie dimenticate; i giostrai, che non hanno neanche una lira di fondo, e tante altre. Sono piccole cose? Beh sì, forse sono piccole cose, se guardiamo al complesso, ma per migliaia di famiglie sono la vita.

Quindi - e vado a concludere, Presidente - noi crediamo di avere contribuito ad arricchire e rendere migliore questa legge di bilancio. Senza il nostro senso di responsabilità molti risultati non sarebbero stati colti e senza il nostro contributo probabilmente si sarebbe andato in esercizio provvisorio, e quindi voglio dire che se l'Italia ha una legge di bilancio, lo deve anche alle opposizioni, lo deve all'atteggiamento che il centrodestra ha portato avanti.

Però non ci basta, non è sufficiente, il centrodestra ha le idee chiare su ciò di cui l'Italia avrebbe bisogno e non faremo sconti da questo punto di vista. La crisi pandemica speriamo si stia per risolvere, dal punto di vista sanitario, ma, come ho detto, la soluzione di quella economica è ancora in là da venire; anzi, io credo che il peggio debba ancora venire.

E allora, guardando al prossimo anno, guardando al resto della legislatura, noi speriamo che ci sia un Governo che dimostri di essere più all'altezza: certi spettacoli non debbono più avvenire, gli show delle conferenze stampa ritardate di mezz'ora, gli show come quello davvero incommentabile di Bengasi, dove Rocco Casalino si tagga a beneficio dei giornalisti per un vezzo personale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Queste cose non devono più accadere! Noi speriamo, Presidente, in una parola, in un concetto, che torni il tempo della serietà. Parole chiave come credibilità (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), competenza, autorevolezza, queste sono le parole chiave che servono al Paese, e il centrodestra, Forza Italia è pronta a metterle a disposizione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Sodano. Ne ha facoltà.

MICHELE SODANO (M5S). Io oggi parlo di Sud, di quello che c'è in questa legge di bilancio per il Mezzogiorno, non solo perché sono un rappresentante di quei territori, ma perché in questa legge di bilancio c'è molto per il Sud ed è importante, perché, se riparte il Sud, riparte tutta l'Italia. Noi dobbiamo avere come obiettivo quello di eliminare le diseguaglianze territoriali e abbiamo fatto tanto. Io, da siciliano, dico con soddisfazione che abbiamo aumentato di 10 milioni di euro il Fondo già previsto dall'anno scorso di 80 milioni di euro per le province siciliane che erano state distrutte, non tenendo conto però che sono proprio le province siciliane quelle che si occupano delle nostre strade interne, che si occupano dei nostri edifici scolastici, e questo è un grande segnale.

Poi parliamo del lavoro. Abbiamo prolungato fino al 2029 il taglio del 30 per cento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro.

Questo significa che al Sud, fino al 2029, ci sarà un risparmio per chi assume di un 7,5 per cento a lavoratore, che è fondamentale, che impegna 4 miliardi di euro e coinvolge ben 500.000 imprese. Ma c'è di più: per tutte le assunzioni al Sud, fatte tra il 2021 ed il 2022, c'è uno sgravio contributivo del 100 per cento per chi assume giovani sotto i 35 anni e questa è una grande novità, è un grande incoraggiamento anche ai nostri giovani a ritornare in Sicilia, in Campania e nelle regioni che purtroppo hanno visto un tasso di emigrazione ben troppo alto.

E poi c'è anche tanto per le imprese: c'è una proroga del credito di imposta per chi acquista beni strumentali fino al 2022 e anche per chi investe in ricerca sviluppo, perché vogliamo un Sud che possa ripartire dagli investimenti, dall'innovazione, dalla tecnologia, proprio per colmare quel divario che avevamo tra Sud e Nord Italia, tra Sud e resto del mondo, mi sento di dire.

Poi c'è una misura di cui vado veramente orgoglioso, che molti di voi già conoscono, che abbiamo già migliorato nel “decreto Rilancio”, che è “Resto al Sud”. “Resto al Sud” permette ai nostri imprenditori sotto i 46 anni di potere accedere ad un finanziamento che va dai 50.000 euro ai 200.000 euro, dovendo, grazie ai miglioramenti che abbiamo fatto al “decreto Rilancio”, restituirne solamente la metà, c'è un fondo perduto del 50 per cento. Ma c'era un problema: all'epoca della modifica del “decreto Rilancio” chi aveva cinquant'anni, cinquantuno anni, mi diceva: “Ma io mi sento ancora giovane, voglio ancora investire nella mia terra, ma “Resto al Sud” si ferma a quarantasei anni”. Riflettendo su questa cosa, ho pensato che c'è stato un periodo di questa recente storia in cui abbiamo mandato le persone in pensione a settant'anni e ancora a cinquanta, a cinquantacinque anni si può essere ancora freschi, con grande energia ed entusiasmo, per aprire un'impresa. Così, da quest'anno, grazie a questa legge di bilancio, “Resto al Sud” è stato esteso anche a chi ha cinquantacinque anni, a chi ha meno di cinquantacinque anni e questo, insieme alle altre misure, quindi insieme al taglio del costo del lavoro e alla decontribuzione sono tutti incentivi che vogliono far ripartire il nostro Sud, che, soprattutto in questo periodo di pandemia, diventa ancora una volta un territorio dove poter investire, dove poter immaginare il futuro e la sostenibilità economica. Questa legge di bilancio testimonia che noi del MoVimento 5 Stelle siamo veramente attenti alle nostre questioni territoriali, mentre purtroppo nello stesso periodo il nostro governo in Sicilia l'unica cosa che fa è aumentarsi le pensioni, proprio in un periodo di crisi, purtroppo non lo vorremmo raccontare, ma è quello che succede.

Chiudo questo mio intervento - perché voglio dare spazio a tutti i miei colleghi - dicendo semplicemente di una piccola grande occasione che abbiamo perso - ve ne ho parlato già in discussione l'altro giorno - che è quella della canapa industriale. Ebbene, senza alcun motivo, abbiamo rinunciato ad un miliardo di euro, un miliardo di euro che potevamo reinvestire in ambulanze, in borse di studio, in università e lo abbiamo fatto, tagliando le gambe quasi a 12.000 persone che già lavorano nel nostro Paese, a 3.000 imprenditori che hanno sempre pagato le tasse e che lavorano con un buco normativo, quello della legge n. 242.

Ma c'è solamente una cosa che voglio dire, per concludere: subito dopo quella votazione, dove il Partito Democratico ha votato insieme ad Italia Viva, alla Lega e a Fratelli d'Italia per non fare passare questo emendamento sulla canapa industriale - se ne assumeranno tutti le proprie responsabilità ovviamente, anche se invito le altre forze di maggioranza ad inserire questa disposizione subito nel prossimo provvedimento utile -, è uscito un comunicato della Lega, che dice: “Lega: bene stop cannabis light. Droga fa male”. Ma quale parte del discorso non avete capito? Stiamo parlando di una sostanza non drogante, con un THC sotto lo 0,5 per cento, di cui l'Italia era il primo produttore in Europa dal 1900 al 1940. Quindi, delle due l'una: o non capite che non era una sostanza drogante e quindi fate solo propaganda, oppure c'è qualcos'altro, c'è una menzogna, che è una cosa che gli italiani in questo momento non possono più sopportare. Quindi evitate di fare propaganda su un settore produttivo importante che è la canapa! Questo Paese va avanti se si riconoscono quelle che sono le nostre eccellenze, se si premiano e non se si fa una finta guerra alla droga, perché noi di canapa industriale parlavamo e non della cannabis, che oggi viene legalizzata in America e in Canada.

Perché noi siamo sicuri di una cosa: che, quando regolamenti un fenomeno, lo strappi alle mafie, metti i soldi nelle casse dello Stato e garantisci che il tuo Paese stia governando nel migliore modo possibile. Lo dobbiamo ai nostri cittadini, lo dobbiamo agli italiani. Quello che non dobbiamo fare in questo momento è mentire (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)!

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Cattoi. Ne ha facoltà.

VANESSA CATTOI (LEGA). Grazie, Presidente. Presidente, dopo l'intervento del collega Sodano che dire? Qui stiamo perdendo veramente il lume della ragione. Innanzitutto vorrei riportare l'attenzione dell'Aula un attimino alle tempistiche: non è possibile che ci ritroviamo qui in Aula, dopo un mese di ritardo, a parlare del provvedimento che dovrebbe essere il provvedimento più importante per l'intero Parlamento e purtroppo un ramo del Parlamento è stato esonerato dal poter contribuire a questa manovra, perché, dall'inizio della pandemia, voi state esautorando il Parlamento. Non è possibile che i provvedimenti vengano approvati in un solo ramo, mentre l'altro ramo del Parlamento deve semplicemente avallarli, promuoverli e portarli avanti. È vergognoso! Voi non potete togliere le nostre prerogative parlamentari, che devono essere quelle di poter rappresentare i nostri cittadini che, con il loro voto, ci hanno dato un mandato preciso, ci hanno chiesto di intervenire all'interno dei provvedimenti. Voi dovete porre fine a questo scempio, perché non è possibile, non è più tollerabile! Ritardi su ritardi, una completa disorganizzazione. Non possiamo pretendere l'efficienza delle nostre aziende o della pubblica amministrazione, quando il primo ad essere inefficiente è lo stesso Governo. Non è possibile, non è più accettabile e non è più tollerabile, soprattutto perché - vorrei ricordare, onorevoli colleghi - che era qualcuno del Governo che inizialmente diceva al centrodestra, diceva alla Lega che eravamo completamente fuori da ogni realtà quando dicevamo che erano necessari oltre 100 miliardi di euro per far fronte a questa pandemia. No, no, lo stesso Ministro Gualtieri ci diceva: “Macché, provvederemo con 3 miliardi di stanziamento”. Il tempo ci ha dato ragione, il tempo ha confermato che noi non dicevamo bugie, il tempo ha confermato che noi avevamo visione e avevamo contezza di quello che stava accadendo! A differenza del Governo, un Governo, che ha continuato a prendere provvedimenti a singhiozzo e questi provvedimenti fatti a singhiozzo hanno danneggiato la nostra economia. Perché, vede Presidente, serve avere una visione di insieme. Con tutti questi provvedimenti, in questo continuo errare, sbagliare è umano, ma perseverare nell'errore è diabolico, qualcuno diceva, e voi nell'errore continuate a perseverare. Non è possibile che siamo arrivati a scrivere da parte del Governo il “Ristori-quinquies”, non è possibile… “Ristori 1”, “Ristori 2”, “Ristori 3”, “Ristori 4”, ma soprattutto non è accettabile e tollerabile che stiamo parlando di una manovra finanziaria oggi, quando il Governo sta già scrivendo il “Ristori-quinquies” e sta già predisponendo il prossimo scostamento di bilancio. È veramente vergognoso e inaccettabile perché noi parlamentari dobbiamo rappresentare le istanze dei nostri cittadini e voi, con queste tagliole, a suon di DPCM, a suon di contingentamento dei tempi, mettete un bavero alla voce degli italiani, perché noi non siamo qua per rappresentare solo un partito, siamo qua per dare voce ai nostri cittadini e questo ve lo dovete ricordare.

Vedete, vi siete poi persi, vi siete persi all'interno dei codici Ateco, avete dimenticato intere categorie e noi ve le abbiamo puntualmente ricordate, vedete, ve le siete scordate forse per scarso interesse nei confronti di queste categorie, o forse per un'elevata vostra completa incapacità di gestione e avete fatto una legge di bilancio frettolosa, confusa e ancora del tutto insufficiente, però la Lega, assieme al centro-destra, ha cercato, con senso di forte responsabilità, di cercare di migliorare una manovra, da una impostazione totalmente assistenzialistica e soprattutto basata su una forte propensione al sostegno alla pubblica amministrazione, al lavoro pubblico, senza sostenere in alcun modo i privati, le partite IVA, i liberi professionisti, che si sentono completamente abbandonati.

E ricordiamo un po' cosa la Lega ha portato all'interno di questo provvedimento. Partiamo dallo stop al pagamento dei contributi previdenziali fissi per le partite IVA, andiamo avanti con l'IVA agevolata al 10 per cento sulla parte del cibo d'asporto, anche qua finalmente è stata fatta chiarezza. Altro punto: l'utilizzo dei crediti fiscali: siamo andati a inserire e a dare liquidità alle imprese.

Con i nostri emendamenti siamo riusciti ad estendere la durata dei prestiti del “decreto Liquidità”. Finalmente infatti chi ha chiesto e ha avuto garanzie e prestiti di garanzie statali fino a 30 mila euro potrà avere più tempo per restituire questi soldi; quindi, si passa dagli attuali 6 anni ai 15 anni, grazie agli emendamenti della Lega; abbiamo dato risorse alle scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità; abbiamo soprattutto portato una cosa molto importante e fondamentale per sostenere i nostri giovani e per dare dignità alle persone che vogliono andare in pensione, grazie al contratto di espansione interprofessionale, praticamente una pensione anticipata, con un patto intergenerazionale. Finalmente, abbiamo inserito qualcosa di strutturale e di lungimirante, qualcosa di cui avevamo iniziato a porre le basi nella prima legge di bilancio che abbiamo scritto assieme ai colleghi dei 5 Stelle e che oggi andiamo a riconfermare grazie all'emendamento della Lega.

Altra questione, per fortuna, la proroga dell'entrata in vigore della sugar tax; siamo riusciti con il nostro contributo a prorogare l'entrata in vigore di questa maledetta tassa al 1° gennaio 2022, ma non siamo totalmente contenti di questo risultato, perché ci aspettiamo di più; noi chiediamo che queste tasse vengano completamente a-bo-li-te (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Sugar tax e plastic tax devono essere tolte, perché danneggiano la nostra economia e basta con questa miopia di visione, basta continuare a credere che o si salvaguardia l'ambiente oppure si danneggia il lavoro. No, si può sostenere l'ambiente e al contempo sostenere anche l'economia e l'occupazione all'interno del nostro lavoro.

All'interno dei nostri emendamenti siamo riusciti anche a dare un po' di dignità a tutte quelle associazioni di volontariato, a tutte quelle associazioni di volontariato che voi all'interno della legge di bilancio volevate colpire, volevate colpire il Terzo settore che sta cercando in tutti i modi di mettersi a disposizione e al servizio delle nostre comunità e voi cosa volevate fare? Volevate fare aprir loro la partita IVA, sobbarcandosi di oneri per la gestione della partita IVA, dovevano andare a cercarsi un commercialista, avrebbero dovuto spendere tempo in burocrazia, con costi aggiuntivi, senza dedicarsi alle loro attività di volontariato e questa è una vergogna e per fortuna a questa vergogna ha messo fine la Lega grazie all'approvazione dell'emendamento che andava ad abrogare l'articolo 108. Ma la legge di bilancio conteneva questo, siete voi che l'avevate pensato, e noi, per fortuna, siamo intervenuti e abbiamo portato a casa un grande risultato, soprattutto a favore di tutte le associazioni di volontariato che operano nel nostro territorio.

Oltre a questo, abbiamo cercato di contribuire per l'abbattimento degli oneri in bolletta delle utenze elettriche commerciali che, forse per voi, invece, non erano così importanti; abbiamo dato ristori ai settori aeroportuali, ma, soprattutto, lasciatemi dire, finalmente qualcuno, in particolar modo il partito nostro, la Lega, ha pensato a quelli che sono i territori di montagna. Voi avete dimenticato che, a colpi di DPCM, avete completamente negato la possibilità di lavorare a tutte le persone che operano nei territori montani e, quindi noi, grazie alla Lega e grazie ai nostri emendamenti, li abbiamo sostenuti, approvando l'emendamento a sostegno delle Olimpiadi, ben 145 milioni di euro dal 2021 al 2023; questo è un importante messaggio per quei territori che si sentono totalmente abbandonati. Noi abbiamo fatto in modo che chi vive soprattutto di turismo invernale possa essere ricompensato, avere propri ristori, perché voi non ci avete assolutamente pensato e, soprattutto, non può esercitare l'attività di impresa. Vorrei ricordare che i territori di montagna, nel mese di dicembre, accumulano il 50 per cento del loro fatturato; è impensabile non considerare queste intere filiere di categorie economiche che si basano soprattutto sul turismo invernale. Ebbene, la Lega per fortuna se ne è ricordata e, per fortuna, ha portato a casa un importantissimo risultato.

Altra cosa, i bonus; vedete, noi tendenzialmente abbiamo inserito un bonus che cerca di sostenere l'economia nazionale e di sostenere l'occupazione nazionale, il bonus mobili della collega onorevole Frassini; è un importante traguardo raggiunto, perché sosteniamo la filiera del mobile italiano, non la sola filiera del mobile straniero (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e così, invece voi cosa fate con i bonus? Voi avete prorogato il bonus per i monopattini, avete inserito il bonus per l'acquisto di cellulari, avete inserito il bonus per l'acquisto di televisori.

Scusatemi, gentili colleghi, ma secondo voi i monopattini, le televisioni e i cellulari li produciamo in Italia? Non mi risulta, sono tutti bonus che purtroppo favoriscono solo gli Stati stranieri e l'occupazione nei Paesi stranieri, vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché sono soldi degli italiani e devono rimanere a sostegno del popolo italiano! Voi avete una visione del mondo totalmente distorta rispetto a quella che è la nostra, perché, vedete, voi come vi immaginate gli italiani? A casa, davanti alla televisione, con in mano un cellulare, con il reddito di cittadinanza e vissero tutti mantenuti e contenti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ebbene, questa non è la società che immaginiamo noi, non è a quello che dobbiamo educare i nostri figli, i nostri figli devono essere educati a cercare di dare il meglio, a cercare di essere sempre in concorrenza per far raggiungere l'eccellenza a questo nostro sistema Paese, perché solo così la otteniamo, non è sicuramente incentivandoli a stare a casa rilassati su un divano, pensando che lo Stato, di loro, prima o poi si occuperà e comunque non devono preoccuparsi di nulla, perché nella vostra mentalità completamente statalista ormai le persone non devono più avere nemmeno la dignità di pretendere di avere un lavoro e una certezza su questo, perché voi questa certezza con questo provvedimento la state totalmente cancellando.

Veniamo poi a una triste realtà; quello che sto dicendo non sono vaneggiamenti, ma sono numeri che si trovano all'interno della manovra economica; basti dire una semplice cosa, onorevoli colleghi, 4 miliardi per il rifinanziamento del reddito di cittadinanza a fronte di mezzo miliardo per le politiche attive, vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) se è così che pensate di sostenere il futuro dei nostri figli, vergognatevi! Non è così che si ragiona e, soprattutto, queste politiche assistenzialiste, condite da uno statalismo veramente estremo, porteranno ad avere una gioventù di giovani ragazzi, un popolo italiano ubbidiente, chiuso in casa, perché voi non gli permettete neanche più di uscire e c'era il Premier Conte che diceva che dovevamo avere pazienza, un mese e mezzo fa, dovevamo cercare di stare buoni e tranquilli per salvaguardare il Natale. Ebbene, vorrei ricordare, Presidente, che la realtà dei fatti ci dice che il Premier Conte ha completamente sbagliato, ma noi ci chiediamo: a cosa serve avere centinaia e centinaia di esperti, centinaia e centinaia di task force, cabine di regia? Ma cosa volete inscenare se non lo spettacolo dell'assurdo e, soprattutto, lo spettacolo dell'oscenità nel riscontrare che alla fine tutti questi esperti non portano a nulla? Siamo il Paese che, purtroppo, vanta i peggiori record, siamo il Paese che è ai vertici delle classifiche quanto al numeri di morti sul territorio nazionale, siamo il peggior Paese che in termini di classifiche, purtroppo, ha completamente annientato l'economia di questo Paese, siamo il Paese che, in primo luogo, ha negato il diritto all'istruzione ai nostri figli, perché non è possibile che dall'inizio della pandemia l'Italia sia l'unico Paese che ha chiuso le scuole e continua a tenere i nostri ragazzi chiusi in casa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), è una vergogna assoluta! Noi dobbiamo smetterla, perché stiamo annientando una generazione intera, dobbiamo garantire ai nostri figli di rientrare a scuola il prima possibile. Vi ricordo che ci sono ragazzi di 14 anni che passano le loro giornate davanti a un terminale, a un monitor che lo Stato regalerà anche, ma davanti a un monitor stanno senza socializzazione, senza nessuna interazione con i propri coetanei, ma è questa la società che volete per il nostro futuro e per il futuro dei nostri figli? Ebbene, noi diciamo “no” e faremo di tutto per cambiare questo, non è accettabile (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e la vergogna è ancora comprovata dal fatto che all'interno del provvedimento, se andiamo ad elencare invece quelli che sono gli emendamenti che sono portati avanti da parte della maggioranza, cosa date voi a sostegno dei nostri giovani? Ebbene, pensate di sostenere i nostri giovani con il jazz, con la musica? Tre milioni, per carità, non me ne vogliano, però forse di prioritario nel nostro Paese c'è ben altro, piuttosto che, invece, pensare al rifinanziamento, ad esempio, di quelli che sono i fondi per i corsi musicali, piuttosto che ancora il rifinanziamento dell'Expo di Dubai. Vogliamo parlare del rifinanziamento dell'Expo di Dubai? Al riguardo, non vorrei rubare il tema al collega Trancassini che poi entrerà nel merito in modo specifico, però è veramente vergognoso. Ma cosa pensate, che le aziende vadano a Dubai, se, da qui a qualche mese, non avremo più aziende italiane che produrranno niente?

Ma di cosa stiamo parlando? Dovete cercare di essere più attenti ai soldi, a come vengono spesi. Parliamo poi, ad esempio, delle filiere agricole minori: siete intervenuti anche lì, avete fatto un provvedimento ad hoc, ma solo per alcune. Avete pensato bene di continuare, di proseguire con le assunzioni all'interno dei Ministeri, perché questa è una priorità assoluta, perché i Ministeri devono funzionare meglio. Non è che forse, a forza di assumere persone nei Ministeri, vi state incartando da soli, perché, con troppe persone, ormai la chiarezza effettivamente viene a mancare? Lo si vede poi nei provvedimenti che portate.

Ancora, vi siete concentrati sul monitoraggio della produzione cerealicola. Avete posto all'ultimo posto l'attenzione nei confronti dei nostri ragazzi, che dovrebbero avere una priorità per tutti noi, perché è a loro che dobbiamo lasciare questo Paese ed è per loro che ci dobbiamo battere e dobbiamo ogni volta cercare di portare a casa dei risultati che garantiscano un futuro degno in questo nostro Paese. Ebbene, voi cosa pensate? Pensate bene, invece, di cercare di far di tutto per inserire all'interno dei provvedimenti quel che serve per farli rientrare nei banchi di scuola ai primi di gennaio? Voi vi occupate dei training per fare le simulazioni sui cadaveri, voi vi occupate bene delle borse di studio per l'orientamento professionale dei giovani verso la pubblica amministrazione. Benvenuti, perché, nella linea della vostra mentalità statalista, ovviamente, i nostri giovani devono pensare a occupare un posto all'interno della pubblica amministrazione. Oppure pensate al master di secondo livello in medicina clinica termale, altra importante priorità. Ma di cosa stiamo parlando se, a gennaio, non sappiamo neanche se i nostri figli rientreranno a scuola? Ma di cosa stiamo parlando? Cerchiamo di occuparci seriamente di loro e del loro futuro. Se volete fare un favore, e qui concludo, Presidente, a tutte le famiglie italiane, ai nostri figli, ai nostri giovani ragazzi, vi esorto a prendere il volo per Dubai, a lasciare questo Parlamento, a togliere il disturbo e lasciare veramente il posto a chi veramente vuole occuparsi seriamente del futuro dei nostri ragazzi, che sono anche il futuro di questa nostra società (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Manca. Ne ha facoltà.

GAVINO MANCA (PD). Signor Presidente, onorevoli colleghi, in apertura, prima di iniziare il mio intervento, con educazione mi rivolgo alla collega della Lega, dicendole che noi non ci vergogniamo di questa finanziaria, anzi, siamo orgogliosi di questa finanziaria, siamo orgogliosi di come questo Parlamento e di come questa maggioranza hanno portato avanti questa finanziaria e come l'hanno migliorata, con un lavoro di tutti. Quindi, non prenderemo aerei per andare da nessuna parte e ci assumeremo le nostre responsabilità, rimarremo in questo Paese e in quest'Aula per cercare di portare un sollievo ai nostri cittadini.

Sono quattro, a mio avviso, gli interventi più importanti di questa manovra, tutti e quattro frutto di un grande lavoro del Partito Democratico su un tema molto serio e urgente: la ripresa a pieno regime della nostra economia. Approvando questi emendamenti in Commissione, non solo siamo andati incontro alle richieste e alle esigenze di moltissime categorie produttive, ma abbiamo posto le basi per un rilancio vigoroso dell'economia.

Innanzitutto la proroga del super bonus del 110 per cento: una misura che in manovra non c'era e che è stata introdotta durante l'esame parlamentare, purtroppo per il momento solo per un anno, cercheremo di riestenderla. L'emendamento, infatti, sancisce la proroga fino al 30 giugno 2022, con ulteriori sei mesi di proroga per chi ha già sostenuto le spese dal 1° luglio 2022. L'individuazione di un testo che commisurasse tutte le esigenze non è stata immediata, ma ha richiesto diverse settimane di riflessione e un lavoro di squadra eccezionale e molto impegnativo, sia per l'individuazione delle coperture che per le modifiche contenutistiche dello strumento. Possiamo dire che ne è valsa la pena, perché siamo certi che questo intervento sarà fondamentale per superare la crisi e riaccendere tanti comparti, a partire ovviamente da quello edile.

In più, come dicevo, sono state inserite alcune novità che incontreranno la soddisfazione di molti professionisti che ci avevano sollecitato ad intervenire. Si tratta di alcune criticità che sono emerse in questi primi mesi di sperimentazione dello strumento. In primo luogo è stata inserita fra gli interventi strutturali la possibilità di richiedere la misura di agevolazione anche per gli ascensori come strumento fondamentale per l'abbattimento delle barriere architettoniche.

Un altro nodo risolto riguarda i tetti, che saranno ricompresi nella misura. Potrà essere sfruttato il bonus per i proprietari unici di più abitazioni all'interno dello stesso palazzo, prima esclusi dall'accesso alle detrazioni. Sono stati poi previsti contributi ai comuni per rendere accessibili gli atti per velocizzare le pratiche per attivare le richieste di bonus. E infine sul tema della casa funzionalmente indipendente da oggi, per poter accedere alla misura, basterà avere tre requisiti su quattro tra gas, elettricità, acqua e climatizzazione invernale. Questo provvedimento permetterà di incentivare gli investimenti e ci aiuterà su due importanti fronti, quello della crescita immediata del PIL, essendo il super bonus un volano di sviluppo straordinario, e quello dell'efficientamento energetico del nostro patrimonio edilizio, con positive ricadute dal punto di vista ambientale, come tutti noi sappiamo.

Altro settore di centrale importanza per il nostro Paese è quello dell'automotive, che ha registrato nelle ultime settimane una flessione non indifferente delle vendite, dopo il buon rilancio e slancio ottenuto grazie agli incentivi introdotti nel “decreto Rilancio”. Oggi, per far ripartire un comparto fondamentale per la nostra economia, che ha subito perdite ingenti a causa della pandemia, rifinanziamo quegli incentivi aggiungendone dei nuovi. L'emendamento del Partito Democratico approvato, in particolare, stanzia altri 420 milioni di euro e, insieme all'intervento previsto dal collega Fragomeli sulle auto elettriche, si raggiungono, nel 2021, 500 milioni di euro per investimenti a sostegno dell'elettrico, 250 milioni per le auto termiche di nuova generazione a basso impatto ambientale e 50 milioni per i veicoli commerciali, anche elettrici.

In sostanza, a fronte della rottamazione di veicoli vecchi e inquinanti con almeno dieci anni di vita, si potranno ottenere incentivi fino a 3.500 euro per l'acquisto di veicoli green o nel caso delle auto elettriche si potrà ottenere un credito d'imposta fino al 40 per cento del costo dell'automobile. In questo modo offriamo un grande aiuto al settore delle attività produttive e introduciamo una misura di politica industriale che guarda già all'utilizzo dei fondi del Next Generation per mettere in campo un piano nazionale dell'automobile. Insomma, si tratta di misure importanti per un settore tra i più colpiti dalle conseguenze della pandemia e che produce PIL, occupazione e innovazione tecnologica, e che per questi motivi era fondamentale sostenere con forza.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI (ore 12,47)

GAVINO MANCA (PD). Inoltre, signor Presidente, vorrei portare all'attenzione dell'Aula un altro emendamento a firma del Partito Democratico approvato in Commissione, e qui si evidenzia nuovamente il lavoro fattivo e importante del Parlamento, che si rivela di enorme utilità per le imprese italiane, soprattutto le piccole e medie imprese, che costituiscono la spina dorsale della nostra economia. In sede di approvazione dei bilanci 2020, infatti, molte aziende avrebbero registrato una perdita superiore al proprio capitale sociale, che di certo avrebbe riflettuto i suoi effetti sulle capacità e potenzialità delle imprese stesse. Per questo abbiamo previsto la possibilità di congelare per cinque anni le perdite con valore superiore al capitale sociale, così da permettere loro di pianificare la ripresa con maggiore serenità. In ultimo, ma non per ultimo, voglio segnalare un'altra misura fondamentale per la nostra economia, che aiuterà un comparto, quello turistico, che costituisce più del 13 per cento del nostro PIL.

È stato infatti approvato un emendamento del Partito Democratico che stanzia ben 500 milioni per il settore aeroportuale. Con queste risorse verrà istituito un fondo destinato sia a compensare i gestori aeroportuali, 450 milioni, che i prestatori di servizi di assistenza a terra, 50 milioni di euro. L'emendamento poi autorizza il Ministero dei Trasporti ad erogare immediatamente, a titolo di anticipazione, fino a 315 milioni di euro ai gestori aeroportuali e fino a 35 milioni di euro alle imprese di handling che ne facciano richiesta. L'anticipazione consentirà di far fronte alla gravissima crisi di cassa delle imprese del settore e permetterà così una velocissima ripartenza, una volta conclusa la pandemia. Si tratta di un grandissimo risultato, frutto della tenacia del gruppo del Partito Democratico alla Camera.

Abbiamo fortemente voluto questa norma per salvaguardare la continuità aziendale dei gestori aeroportuali che, nel 2020, hanno registrato una riduzione di fatturato pari a 1,7 miliardi di euro. Presidente, colleghi, come abbiamo visto il Governo e il Parlamento hanno compiuto uno sforzo notevole per definire queste misure. Possiamo affermare che si tratta di una delle leggi di bilancio più importanti che sia stata approvata nell'Italia repubblicana. Stiamo affrontando una crisi storica dalle conseguenze ancora incalcolabili. Sono convinto che sia stata data un'ottima risposta, adeguata alla gravità della situazione; una legge di bilancio capace di mettere al centro ogni singolo cittadino del nostro Paese. Cercheremo di migliorarla l'anno prossimo sicuramente.

Il messaggio complessivo che lanciamo con questa legge di bilancio è chiaro: l'Italia è un Paese in cui nessuno deve rimanere indietro, ora più che mai. Abbiamo tenuto la barra dritta in mezzo alla tempesta; lo faremo con forza fin quando non sarà tornato il sereno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Carmela Bucalo. Ne ha facoltà.

CARMELA BUCALO (FDI). Presidente, onorevoli colleghi, la legge di bilancio, il provvedimento più importante per la nostra Nazione, è arrivata in ritardo, in pieno caos emergenziale, senza dare la possibilità in Commissione bilancio di affrontare una vera e propria discussione sugli emendamenti presentati. Il Governo era troppo impegnato, ed è impegnato, a litigare su chi deve gestire il Recovery Fund, e quindi, per evitare l'esercizio provvisorio, ancora una volta utilizzate l'ennesimo voto di fiducia, mortificando la democrazia parlamentare.

Questa manovra ha un impianto sbagliato, è priva di una visione strategica, non offre un progetto organico di sviluppo e di crescita economica del nostro Paese, per affrontare una delle più importanti crisi economiche e sociali che incombe sui lavoratori, sui pensionati, sui disoccupati. Una crisi che drammaticamente colpisce tante piccole imprese, che hanno fatto e continuano a fare i salti mortali per non chiudere. Una manovra che, in larga parte, prevede misure assistenziali, perché questo è il Governo dell'assistenzialismo: perché non pensate a creare posti di lavoro, perché non volete fare gli investimenti idonei per lo sviluppo di questa Nazione, accantonando invece crisi aziendali come l'Ilva di Taranto e Alitalia. Giusto il sostegno ai settori più colpiti dalla pandemia, ma va attuato non con politiche basate solo sui sussidi, sulle solite mancette, ma con investimenti capaci di costruire il futuro delle imprese e dei lavoratori.

Ed ora parliamo di scuola. La gran parte dei nostri studenti non torna in aula da 10 mesi e si teme che, anche dopo l'Epifania, le aule non riaprano. E la Ministra continua con il suo tormentone natalizio: “Si riaprono le scuole il 7 gennaio”. Ma come? Con proposte ancora una volta lontane dalle esigenze della scuola. Continua a tenere convegni, conferenze, parlando di una nuova didattica. Cara Ministra, c'è tempo per fare tutto questo: oggi, oggi bisogna pensare a come garantire il diritto all'istruzione, a come risolvere urgentemente la mancanza degli spazi, l'areazione delle aule, la scarsità dei trasporti pubblici e l'assenza di un sistema di monitoraggio sanitario; ma bisogna farlo con soluzioni ragionate, coinvolgendo chi conosce veramente le esigenze degli studenti e dei docenti, come i dirigenti scolastici.

Smettetela, smettetela di dire che per la scuola state investendo risorse significative. Ma dove sono i fondi per affrontare la riduzione di alunni per classe, indispensabile in piena emergenza COVID-19, e quindi cancellare definitivamente le classi pollaio? Fratelli d'Italia ha presentato diversi emendamenti, come la rivisitazione dei criteri per la formazione dell'organico di sostegno, la riduzione del numero massimo di alunni per classe, per garantire sicurezza, igiene, vivibilità degli ambienti di apprendimento (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Non sono passati neanche al vaglio della Commissione bilancio! Tutti, tutti bloccati, tutti dichiarati inammissibili! Ma come volete eliminare le classi pollaio, solo continuando a fare spot pubblicitari?

Ma andiamo avanti. Dove sono le coperture per incrementare gli organici e stabilizzare i precari? Ridicoli i mille posti previsti per la scuola dell'infanzia, i 25 mila posti di sostegno previsti come una grande, grande vittoria. Tutto ciò è veramente vergognoso: 80 mila posti in deroga di sostegno!

E allora la parola “integrazione” è preziosa, è lungimirante, e andrebbe protetta e valorizzata, non strumentalizzata. Smettetela di dire che c'è una priorità per i disabili, perché la Ministra sa di mentire: ha mentito alle associazioni dei ragazzi disabili e alle loro famiglie.

Io concludo. Non c'è stata nessuna apertura per i tanti docenti ingabbiati da una norma che lede il diritto primario alla famiglia costituzionalmente sancito e il diritto di poter assistere un proprio familiare in situazione di handicap grave. Ci sono tantissimi insegnanti e le loro famiglie che aspettano da anni un provvedimento! E allora, ogni anno, si continua a rinviare questo trasferimento, a fronte invece di dare tantissime assegnazioni provvisorie, che non garantiscono la vita del docente, ma soprattutto la continuità didattica dell'alunno. Certo, perché per voi assistenzialismo e precariato sono stati e saranno sempre le armi per avere consenso elettorale.

Avete perso l'ennesima occasione di investire seriamente su difesa del lavoro, difesa delle aziende, istruzione. Avete proposto soluzioni precarie, invece di lavorare per risolvere definitivamente le carenze strutturali di questa nazione. Avete dimostrato l'assenza di una visione strategica e di azioni mirate. Adesso c'è però il serio rischio che si arrivi ad una distribuzione di risorse a pioggia sulla pelle degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Concludo. Questa è una manovra che ha come vero obiettivo non lo sviluppo del nostro Paese, ma solo la crescita elettorale di questa maggioranza; e Fratelli d'Italia ancora una volta è qui per denunciare queste ingiustizie, e continuerà a farlo sempre (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Teresa Manzo. Ne ha facoltà.

TERESA MANZO (M5S). Presidente, colleghi, Vice Ministra, la legge di bilancio 2021 si inserisce in un quadro macroeconomico estremamente complesso. La pandemia e le misure di restrizione alle attività necessarie al suo contenimento hanno prodotto conseguenze assai negative, con settori più colpiti di altri, ma con un danno complessivo considerevole.

Nell'ultimo anno abbiamo approvato il “decreto Cura Italia”, per un ammontare di 25 miliardi di euro; il “decreto Liquidità”, per offrire ulteriori 400 miliardi di prestiti garantiti; il “decreto Rilancio”, da 55 miliardi di euro; il “decreto Agosto”, da 25 miliardi di euro; ed un blocco di ristori da 19 miliardi di euro per le categorie più colpite dalle restrizioni. E chiudiamo con questa legge di bilancio da 40 miliardi di euro, e con essa puntiamo a ripartire più forti nel 2021.

Tutte le misure che abbiamo realizzato in questi mesi hanno avuto l'obiettivo di mantenere i livelli occupazionali e sostenere le attività produttive: infatti Bankitalia ci dice che abbiamo scongiurato 600 mila licenziamenti. Con la manovra 2021 vogliamo dare solidità alla ripresa, da un quarto trimestre del 2020 che ha visto l'esplosione di una seconda ondata della pandemia: un periodo durissimo, che si incrocia con il legittimo sfiancamento della popolazione, e la campagna vaccinale che ci porterà a vedere in effetti una luce in fondo a questo tunnel.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI (ore 13)

TERESA MANZO (M5S). Questa pandemia ha messo a dura prova tutte le famiglie italiane, e noi stiamo cercando di rispondere a questa crisi. In legge di bilancio ci sono le risorse per ulteriori 12 settimane di cassa COVID-19, ed il Governo ha raccolto la preoccupazione di chi ogni giorno vive le incertezze di questo periodo. Il MoVimento 5 Stelle auspicava un segnale forte, e così è stato: infatti in legge di bilancio abbiamo inserito un blocco di licenziamenti fino a marzo 2021. Puntiamo inoltre su una forte spinta al lavoro femminile, con la decontribuzione al 100 per cento per chi assumerà donne disoccupate al Sud e donne disoccupate da almeno 24 mesi nel resto d'Italia.

Per incentivare le assunzioni e la creazione di lavoro, abbiamo previsto la decontribuzione integrale per le assunzioni di giovani under 35. Vogliamo puntare sui giovani. Lo Stato si farà carico, fino al 2023, del pagamento del 100 per cento dei contributi che un'impresa deve sostenere quando decide di assumere un lavoratore.

Aumentiamo inoltre di 4 miliardi, dal 2021 al 2029, il fondo del reddito di cittadinanza. Durante questa terribile pandemia questo strumento ha evitato una crisi sociale, aiutando 3 milioni e mezzo di persone, tra cui 700 mila minori. Ormai tutti hanno riconosciuto l'importanza del reddito di cittadinanza e stiamo lavorando per rendere più efficienti tutti i servizi. L'impegno è quello di incrementare le politiche attive del lavoro e aumentare i controlli, per stanare i truffatori della collettività. Questi sono solo alcuni degli interventi su cui abbiamo lavorato per rilanciare il Paese, senza dimenticare però i 24 miliardi per le imprese e il piano da 209 miliardi del Recovery Plan, che ci apprestiamo a votare nelle prossime settimane. Sosteniamo con forza l'azione di questo Governo e non è il momento di fare polemiche e polveroni. Come MoVimento 5 Stelle abbiamo pensato solo a lavorare, perché questo è quello che ci chiedevano i cittadini. Non chiacchiere, ma lavoro duro, fatti e proposte serie per aiutare chi è realmente in difficoltà. Non ci interessano e non ci interessavano i giochi di palazzo. Siamo portavoce dei cittadini nelle istituzioni e continueremo a servire il Paese, fino alla fine del nostro mandato, sperando di metterci alle spalle questo brutto periodo drammatico e di riprenderci quanto prima il nostro programma, un programma che partiva dall'ambiente e arrivava alla digitalizzazione. Questi sono i temi e sono i nostri temi, infatti, in questa legge di bilancio, ne abbiamo dato dimostrazione. In conclusione, Presidente, continuiamo a portare avanti i nostri temi e le nostre idee con fierezza e determinazione.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Bartolozzi. Ne ha facoltà.

GIUSI BARTOLOZZI (FI). Grazie, Presidente. Vice Ministro Castelli, onorevoli colleghi, il 2020, l'anno della pandemia, l'anno in cui, più che in passato, sarebbe stato necessario il confronto politico per il rilancio del Paese, l'anno in cui sarebbe servita un'interlocuzione diretta tra Esecutivo e Camere, ha dovuto nuovamente registrare l'arrivo tardivo della manovra in Parlamento. La legge di bilancio avrebbe dovuto assumere quest'anno una particolare importanza, perché avrebbe dovuto preparare il terreno all'utilizzo delle risorse del Recovery Fund, stabilendo le priorità del Paese: lavoro, sostegno alle imprese, potenziamento della sanità, giovani, famiglie e Sud. Ma così non è stato. La manovra è stata presentata dal Governo in ritardo, senza alcun confronto preventivo, tanto da costringere maggioranza ed opposizione alla presentazione di oltre 7 mila emendamenti. Ed è indicativo che, per la maggioranza, il gruppo che ha presentato più emendamenti alla manovra è proprio il MoVimento 5 Stelle (oltre 1.000), poi il Partito Democratico (830), Italia Viva (668) e LeU (179). In pratica, le forze politiche che sostengono il Governo hanno tutte, nessuna esclusa, bocciato la manovra che lo stesso Governo ha approvato. Con onestà intellettuale, la circostanza è stata ammessa anche oggi da un autorevole collega del Partito Democratico, che, intervenendo ben prima di me, ha testualmente apostrofato come lavori di rammendo - e quindi dico io di rattoppo e di ricucitura - dell'originario testo della manovra.

Quanto alle forze di opposizione, abbiamo fatto ciò che il Paese chiedeva: 1.200 emendamenti sia da Forza Italia che dalla Lega, oltre 900 da Fratelli d'Italia. Non vi è chi non veda che quei 7 mila emendamenti conclamano e rassegnano una manovra figlia di nessuno. Incredibile il numero degli emendamenti, ma incredibile, e forse ancor più pregnante, anche il numero dei presentatori, a testimoniare che il Premier e il Ministro Gualtieri abbiano giocato da soli la partita della manovra.

Come Forza Italia, come accennavo prima, siamo stati costretti a depositare 1.298 emendamenti. E questo nonostante il nostro apporto sempre responsabile, durante tutta la pandemia e a tutt'oggi, e non certamente a supporto del Governo, ma nell'interesse dell'intero Paese.

Nel merito dirò, da subito, quanto sia mortificante ma doveroso, da cittadina siciliana, nel 2020, ancora parlare di questione Sud. Se un Paese non riesce ad accettare il principio, arrampicandosi sugli specchi, che chiunque, in qualunque parte d'Italia nasca, ha diritto alla stessa spesa pro capite, evidentemente il problema è più grande di quanto la punta dell'iceberg faccia vedere. Se solo guardiamo i dati, non possiamo non evidenziare che il tasso di disoccupazione dei giovani al Sud, nella fascia tra i 15 e i 24 anni, è esplosivo. La Campania con il suo 53,6 per cento, la Sicilia con il suo 53,6 per cento, la Calabria con il suo 52,7 per cento sono tra le regioni europee con il più alto tasso di disoccupazione giovanile. Troppo, davvero troppo. Ed allora, se è pur vero che la manovra dedica un intero titolo alla questione, il quarto, Sud e coesione territoriale, vi siete evidentemente fermati al titolo e non avete approntato adeguate e nuove misure per il recupero, se non per il rilancio del Mezzogiorno. Appena otto gli articoli con i quali vi siete limitati alla sostanziale proroga di precedenti misure già esistenti e non certamente, come dichiarato oggi da qualche deputato della maggioranza, investendo molto per il Sud. Si tratta di proroghe, rafforzamenti e potenziamenti di misure - ribadisco - già esistenti e certamente insufficienti a colmare quel ritardo inaccettabile ed ingiustificabile, di cui parlava qualche collega del Partito Democratico. Vi è il taglio del 30 per cento dei contributi a carico del datore di lavoro del settore privato, per tutti i dipendenti la cui sede di lavoro si trova in una regione del Sud, che viene esteso per gli anni dal 2021 al 2029. Ma - diciamolo - ciò è stato fatto con un taglio decrescente dell'agevolazione, pari al 30 per cento per gli anni 2021-2025, al 20 per cento per gli anni 2026-2027 e al 10 per cento per gli anni 2028-2029. Avete ancora una volta prorogato il credito d'imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno al 31 dicembre 2022, attingendo nella copertura - si tratta di 1 miliardo per il 2021 - dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (programmazione 2021-2027), che pertanto viene ridotto di pari importo. Quindi, non appostando nuove risorse aggiuntive, ma utilizzando risorse che già sono e già spettavano e come tali erano già assegnate al Sud, avete ancora una volta prorogato il credito di imposta per le attività di ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno, di cui al comma 200 dell'articolo 1 della legge n. 160 del 2019, che viene esteso anche agli anni 2021-2022. Si tratta, quindi, evidentemente solo e unicamente di proroghe.

A questo proposito ritengo doveroso aggiungere che sono rimasta basita, quando ho sentito un collega del Movimento 5 Stelle, poco fa, cennare all'assegnazione del contributo dei 90 milioni di euro per le ex province siciliane. Rimango basita perché quella cifra è ben al di sotto del quantum, dei 100 milioni che sono frutto di un accordo del Governo di centrodestra, siglato nel dicembre del 2018. Quindi, 100 milioni e non certamente quello che ci concedete oggi, cioè semplicemente i 90 milioni. E rimango altresì basita, non solo per l'esiguità della somma, che non è certamente sufficiente a colmare quello che già la Corte dei conti ha riassegnato in sede di audizione alla V Commissione della Camera, la Commissione Bilancio, quindi, in qualche modo sancendo che il contributo deve essere di 100 milioni e non di 90. Ma rimango basita perché il MoVimento 5 Stelle oggi nega che questa responsabilità in Sicilia ha un solo nome e quel nome è certamente e indiscutibilmente il Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Per questi motivi, per tutto quello che ho tentato di rassegnare sino adesso, come gruppo di Forza Italia, abbiamo sentito il dovere di intervenire in fase emendativa per il Sud. Lo abbiamo fatto presentando decine di emendamenti, ma abbiamo avuto la possibilità di segnalarne solo alcuni, riuscendo a farli approvare talvolta, seppure troppo sporadicamente - lo devo riconoscere - anche grazie allo sforzo congiunto di tutti i gruppi parlamentari. Così, per esempio, è stato per l'emendamento che istituisce un fondo di rotazione di 5 milioni di euro per l'anno 2021, teso ad erogare i contributi in favore dei comuni costieri e di confine coinvolti nella gestione dei flussi migratori. Ci son voluti ben tre passaggi parlamentari, per assegnare risorse aggiuntive ai nostri comuni e ai nostri sindaci. Di questo saranno sicuramente felici il sindaco Campo, il sindaco di Pantelleria, e il sindaco Martello di Lampedusa.

Ma non posso non dire che quell'emendamento che ha presentato il gruppo di Forza Italia era un emendamento presentato già al “decreto Immigrazione”, in quel provvedimento bocciato dall'attuale maggioranza di Governo; poi, l'ho ripresentato come ordine del giorno e aveva ottenuto un parere favorevole del Governo e solo in questa legge, nella manovra che abbiamo all'esame, grazie al presidente Brescia e alla collega Baldino, abbiamo potuto recuperare il testo e apprestare le misure adeguate.

Voglio anche ricordare l'emendamento presentato dal gruppo di Forza Italia per il Sud relativo al riconoscimento della condizione di insularità della Regione siciliana. È un emendamento importante perché, per la prima volta, potremo quantificare i costi scaturenti dalla condizione di insularità. Voglio ancora ricordare l'emendamento a prima firma della collega Siracusano, che istituisce un fondo di 5 milioni di euro per il 2021 per le città che hanno avuto un impatto negativo dal crollo del settore crocieristico. Voglio ancora ricordare l'emendamento a prima firma della collega Prestigiacomo, che, al fine di contrastare il fenomeno dello spopolamento dei piccoli comuni del Sud Italia, stanzia l'ulteriore somma di 40 milioni per la costruzione di scuole innovative in comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti, nelle Regioni Abruzzo, Campania, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Quindi, questo testimonia il fatto che, come sempre, abbiamo offerto un contributo fattivo.

Ci possiamo ritenere soddisfatti? Certamente, no. No, perché sono rimasti fuori grandi temi del Sud, prima fra tutte, la questione del collegamento stabile e veloce tra la Sicilia e il resto della penisola, quella del ponte sullo Stretto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). C'è un abisso oramai tra il Paese reale, i suoi bisogni, le sue esigenze e ciò che accade nelle aule deputate a trovare risposte a quei bisogni e a quelle esigenze. Ed è una sensazione amara di delusione.

Presidente, concludo nel ringraziare - lo ritengo doveroso - gli uffici che hanno collaborato, che hanno seguito i nostri lavori, i funzionari e, per essi, il dottore Somma, ma ritengo doveroso ringraziare tutti i colleghi del gruppo di Forza Italia della Commissione bilancio e, per questi il collega Andrea Mandelli (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), per, veramente, lo splendido lavoro fatto durante la sessione di bilancio.

Non ci possiamo ritenere certamente soddisfatti, abbiamo fatto uno sforzo significativo, non è sufficiente, non può ritenersi sufficiente. Saremo sempre a disposizione del Paese, se ci sarà richiesto, con un contributo in termini di collaborazione per il bene dell'intero Paese, ma molto si doveva fare, molto di più si doveva fare per il Sud e non possiamo, quindi, che rassegnare a quest'Assemblea la nostra amarezza per il mancato risultato raggiunto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Gariglio. Ne ha facoltà.

DAVIDE GARIGLIO (PD). Presidente, colleghi, colleghe, nell'intervenire su una legge di bilancio così complessa, mi limiterò a trattare alcuni aspetti, quelli più rilevanti, attinenti alle materie di competenza della Commissione trasporti. Il settore dei trasporti, infatti, è stato tra quelli maggiormente colpiti da un'epidemia che, facendoci richiudere tra le mura domestiche, ha limitato fortemente la mobilità di persone e di merci. Tutto ciò ha causato danni enormi agli operatori del settore, danni che sarebbero stati irreversibili se, a partire dal decreto-legge Cura Italia, per poi continuare con il “decreto Rilancio”, con il “decreto Agosto”, con i “decreti Ristori” e, infine, con questa norma, lo Stato non fosse corso ai ripari. Questa legge di bilancio è, quindi, in scia con i provvedimenti a cui ho fatto cenno e non poteva essere diversamente, visto il perdurare della situazione emergenziale. Abbiamo fatto debito? Sì, abbiamo fatto tanto debito, ma non si poteva fare diversamente, altrimenti avremmo assistito alla scomparsa di interi settori produttivi e a un disastro occupazionale. C'è un debito che in certi momenti è giustificato, quasi doveroso. Lo lasciamo alle generazioni future, è vero, ma solo così possiamo lasciare loro un Paese in piedi. Senza questo debito e senza questi interventi, quasi tutti i cluster dei trasporti sarebbero crollati. Veniamo ora ad alcuni punti specifici, ai cluster più importanti del settore dei trasporti.

Porti: la legge di bilancio stanzia 68 milioni di euro per il 2021 per le autorità di sistema portuale. Sono indispensabili per consentire alle autorità di stare in piedi nelle loro funzioni e far fronte ai minori importi derivanti dall'introito dei diritti di porto che sono mancati a causa della crisi. 5 milioni vengono stanziati per le imprese di navigazione operanti con navi minori sul settore turistico. Per le imprese crocieristiche iscritte nel registro internazionale, un settore in cui l'Italia eccelle in Europa e nel mondo, è prorogata la sospensione ai limiti per lo svolgimento del cabotaggio marittimo, quindi si dà loro un'opportunità di business che ordinariamente non avrebbero.

Per quanto riguarda le imprese armatoriali di navi iscritte nei registri nazionali che esercitano attività di cabotaggio, viene prorogata fino al 30 aprile 2021 l'estensione anche a questi soggetti dell'esenzione dagli oneri previdenziali e assistenziali, che è prevista, di norma, per gli armatori e il personale iscritti nel registro internazionale. Viene rifinanziato con 20 milioni il fondo per compensare la riduzione dei ricavi tariffari relativi ai passeggeri trasportati con le navi iscritte al registro nazionale, il cosiddetto TPL del mare, un settore che ha patito fortemente la riduzione dei traffici. E, poi, con un'iniziativa parlamentare, viene estesa anche al 2021 la facoltà per le autorità portuali di corrispondere al soggetto fornitore di lavoro portuale, i cosiddetti camalli, un contributo per ogni giornata di lavoro prestata in meno rispetto al periodo corrispondente del 2019, nel limite di 2 milioni di euro per porto; una norma importante per salvaguardare un settore particolarmente critico.

Rimangono problemi, rimangono problemi per quelle autorità portuali che sono incapienti, penso alle autorità di Civitavecchia; rimangono problemi per coloro che fanno il servizio di ormeggio nei porti, che devono garantire il servizio senza avere i ricavi e che, quindi, hanno problemi serissimi di bilancio.

Veniamo agli aeroporti. Con un emendamento fortemente voluto dal Partito Democratico e dal suo capogruppo, è stata introdotta una norma per garantire i trattamenti di integrazione salariale in deroga a tutti i lavoratori delle imprese, sia del comparto aeroportuale sia del trasporto aereo. Con lo stesso emendamento è stato destinato un fondo di mezzo miliardo di euro: 450 milioni di questi sono destinati a ristorare le perdite dei gestori aeroportuali e 50 milioni a ristorare le perdite delle aziende di handling. Viene, inoltre, prevista l'erogazione immediata di liquidità a queste imprese sotto forma di prestiti, che verranno, poi, restituiti nel momento in cui arriveranno i contributi. Ricordo che solo il settore aeroportuale, nel 2020, registra perdite e riduzioni di ricavi per un importo superiore a un miliardo e 700 milioni di euro e noi con questa norma operiamo in linea con quanto fatto dai principali Paesi europei.

Per quanto concerne gli aeroporti, parliamo di un'infrastruttura essenziale del nostro Paese. Attraverso gli aeroporti, negli ultimi dieci anni, abbiamo assistito alla crescita fortissima del trasporto aereo e del turismo in varie aree del Paese che non l'avevano mai avuto e gli aeroporti si sono dimostrati essenziali per il business e il commercio.

Passiamo al trasporto pubblico locale. Con la legge di bilancio vengono stanziati 200 milioni, per il 2021, destinati alle regioni e 150 milioni, sempre per il 2021, destinati ai comuni per erogare servizi aggiuntivi di trasporto, specie per il trasporto scolastico, per far fronte alla necessità di permettere ai nostri giovani di tornare a scuola in tutta sicurezza. 350 milioni oltre alle risorse ordinarie del Fondo nazionale trasporti. Con un emendamento votato all'unanimità dalla IX Commissione, si è previsto che regioni e comuni possano ricorrere a operatori che svolgono l'attività di trasporto mediante noleggio autobus con conducente, nonché ai taxi, alle auto di NCC, per svolgere questo servizio. Un pacchetto di norme, 350 milioni, concordato con la Conferenza Stato-regioni, che servirà per portare i nostri giovani a scuola in bolle sicure, per consentire di viaggiare senza contagiarsi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). È un grosso provvedimento. Rimane il problema del settore del TPL, che ha sofferenze e sconta grandi perdite e dobbiamo attrezzarci per risolverle.

Infine, sul trasporto su autobus: vengono stanziati 40 milioni per i servizi di trasporto di linea di persona, effettuati con autobus che non sono soggetti a obblighi di servizio pubblico, non sono TPL. Per quanto riguarda, invece, le imprese che esercitano attività di noleggio autobus con conducente, viene portato da 30 a 50 milioni di euro il fondo che finanzia queste imprese, il pagamento delle rate di leasing delle quote di finanziamento degli autobus comprati negli ultimi due anni, hanno grosse difficoltà. Sono sufficienti queste risorse? No. Siamo noi i primi a dirlo: 6 mila imprese, 25 mila autobus fermi da febbraio 2020 e verosimilmente, purtroppo, fermi fino a giugno 2021. Servono altri soldi. I 350 milioni previsti per il trasporto scolastico potranno essere fatti ricadere su questo settore per alleviarne in parte, seppure in parte, le sofferenze.

È tutto risolto nel settore dei porti, degli aeroporti, nel settore dei trasporti? No. Rimangono molti problemi, siamo i primi ad evidenziarcelo. Rimangono i problemi delle tre aerolinee nazionali diverse da Alitalia, che sono in fortissima sofferenza. Rimangono i problemi degli operatori di servizi ferroviari a mercato, Italo e Frecciarossa, che sono stati duramente colpiti da questa crisi. Ora, noi sappiamo che il cammino che attende il nostro Paese è ancora lungo, difficile e in salita. A noi, come diceva un grande statista, è stato dato di guidare questo Paese in questo periodo così terribile. Sono fermamente convinto che, se sapremo lavorare insieme, mettendo al primo posto nostro essere italiani, il nostro senso di patria, il nostro senso di comunità, questo Paese saprà nuovamente risollevarsi, così come i nostri padri hanno fatto, conducendolo fuori dalla crisi terribile del terrorismo, e così come i nostri nonni hanno saputo fare, ricostruendolo dalle macerie del secondo conflitto mondiale. Lavorando insieme, tutti insieme, saremo più forti di ogni avversità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Pasquale Maglione. Ne ha facoltà.

PASQUALE MAGLIONE (M5S). Grazie, Presidente. Innanzitutto, prima di passare alle misure adottate in legge di bilancio che riguardano in particolar modo il comparto dell'agricoltura, ci tenevo a fare il quadro in cui ci si sta muovendo con la finanza pubblica, che è quello del COVID, quindi un quadro che, in qualche modo, si trova nel contesto di una pandemia mondiale, che, purtroppo, in questo momento storico ci sta vedendo particolarmente impegnati nel cercare di andare a sopperire anche quelle che sono le criticità economiche legate a questa pandemia. È certo che la pandemia non si risolve dicendo un giorno sì e un giorno no che esiste, ma si risolve attraverso un'unità; un' unità che, a discapito di quello che sento dalle opposizioni all'interno di quest'Aula, oggi - ma mi rendo conto che fa parte del gioco delle parti – dove le opposizioni devono necessariamente rimarcare una divisione, divisione che io non ho visto all'interno della Commissione bilancio, dove si è lavorato in sintonia e in unità con tutte quante le forze di opposizione e di maggioranza, in modo tale da poter portare a casa una legge di bilancio, che, come diceva la collega Manzo, è di circa 40 miliardi di euro, che si vanno ad aggiungere alle risorse già stanziate nei precedenti decreti, che ammontano a oltre 100 miliardi di euro.

Quindi, è doveroso ringraziare, da parte mia e da parte anche della Commissione che rappresento, il lavoro fatto in Commissione bilancio. E soprattutto, voglio ringraziare pubblicamente e ufficialmente la Commissione bilancio perché, in qualche modo, sono state recepite la maggior parte, anzi quasi la totalità delle istanze portate davanti alla Commissione e per questo ci tenevo a ringraziare personalmente la Commissione bilancio, essendo stato io il relatore del parere in Commissione agricoltura.

Per quanto riguarda l'agricoltura, appunto, ci sono una serie di novità molto importanti, all'interno di questa legge di bilancio, che si vanno ad unire ad iniziative già intraprese nei decreti passati e per questo voglio ringraziare il sottosegretario Giuseppe L'Abbate per l'importante successo ottenuto permettendo alle aziende agricole di poter accedere ai fondi delle PMI, che si vanno ad unire ai fondi ISMEA, che permettono quindi alle aziende agricole di poter, in qualche modo, usufruire di una di un'ampia liquidità.

Per quanto riguarda la legge di bilancio, c'è da dire che qualcuno, dai banchi dell'opposizione, prima parlava di capacità e di volontà del Governo di aiutare le aziende attraverso una detassazione.

Bene, nella legge di bilancio sono stati approvati alcuni emendamenti che prevedono una detassazione, sia per gli under 40 che in qualche modo decidono di investire nel campo dell'agricoltura e aprono un'azienda tra il 1° gennaio 2021 e il 31 gennaio 2021, ai quali per 24 mesi sono sospesi tutti quanti gli oneri contributivi, sia l'esenzione sui redditi dominicali e agrari. Quindi, anche in questo caso, mi duole smentire le posizioni delle opposizioni, ma almeno nel comparto agricolo, e anche in tanti altri comparti, in legge di bilancio sono statei adottati questi provvedimenti di esonero contributivo.

Sempre per quanto riguarda quello che dicevano le opposizioni riguardo al sostegno dei comparti, penso che in agricoltura, oltre ai soldi già stanziati negli altri decreti, abbiamo stanziato 150 milioni per le filiere agricole; abbiamo stanziato ulteriori 10 milioni per le filiere agricole minori e tra queste c'è, in particolar modo, quella apistica, la brassicola, la frutta a guscio e, in particolare, la canapa. E mi sia consentito fare una piccola digressione sul comparto canapa, che spero in qualche modo possa essere considerato superando i pregiudizi ideologici che in questo momento sicuramente non stanno aiutando un comparto agricolo che potrebbe dare molto al sistema economico nazionale.

Poi qualcuno diceva che c'era bisogno di un sostegno anche per quella che era l'emergenza COVID: benissimo. Abbiamo introdotto, e questo anche con l'aiuto dell'opposizione, un intervento su un'indennità nel comparto pesca, un comparto pesca che in questo momento prevede oltre 31 milioni di investimenti. Poi abbiamo ulteriormente aumentato, rispetto ai 250 milioni già stanziati, il Fondo per gli indigenti.

E infine, è importante sottolineare due importanti provvedimenti che abbiamo introdotto: uno che vuole in qualche modo aiutare gli imprenditori agricoli a ridurre la parcellizzazione dei loro appezzamenti; e l'altro è quello sul “Granaio Italia”, che permette in qualche modo il monitoraggio del settore cerealicolo, che è un'importante misura a favore del made in Italy italiano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Marco Bella. Ne ha facoltà.

MARCO BELLA (M5S). Grazie, Presidente. Gentili colleghe, cari colleghi, nel momento difficile che tutti stiamo vivendo, la scuola, l'università, la ricerca, la cultura sono gli scogli ai quali ci aggrappiamo nella tempesta, e le solide fondamenta sulle quali ricostruiremo un Paese diverso e migliore.

Riassumerò brevemente i provvedimenti in questi ambiti approvati all'interno di questa legge di bilancio da parte del Parlamento.

Partiamo dalla scuola. Tutti gli studenti e le studentesse hanno sofferto per la chiusura della scuola, ma le persone con disabilità hanno pagato più degli altri. Con un nostro emendamento prevediamo un concorso più agile e su base regionale per gli insegnanti di sostegno. Potenziamo l'impegno del Governo e della Ministra Azzolina per assumere nei prossimi tre anni 25 mila docenti di sostegno aggiuntivi. Speriamo che non accada più che uno studente o una studentessa con disabilità e la sua classe, perché ricordo che l'insegnante di sostegno non è il tutor del singolo ragazzo, ma di tutta la classe, vedano arrivare cinque insegnanti diversi in cinque anni di elementari, come purtroppo succede con una frequenza preoccupante.

Per quanto riguarda l'organizzazione, interveniamo modificando i parametri minimi del dimensionamento scolastico, adeguando il numero dei dirigenti alla presenza, sempre minore, di alunni e impedendo così un aumento indiscriminato delle reggenze d'ufficio.

Da quasi 20 anni era atteso un concorso ordinario per i Direttori dei servizi generali ed amministrativi, i DSGA. Questo rappresenta un primo passo verso la costituzione di un organico stabile e qualificato nelle segreterie delle nostre istituzioni scolastiche, perché i compiti e le responsabilità amministrative sono cresciuti negli ultimi anni. Con il nostro intervento, eliminiamo i limiti poco comprensibili allo scorrimento delle graduatorie di questo concorso.

Non possiamo prevedere quale sarà la situazione epidemiologica alla fine dell'anno scolastico. Ci prepariamo, però, destinando risorse adeguate per svolgere in sicurezza gli esami di maturità e di terza media il prossimo anno, augurandoci però che questo intervento possa essere non necessario se la pandemia sarà terminata e che questi soldi possano essere spesi diversamente.

Presidente, l'anno scorso è venuto qui alla Camera un ragazzo speciale, Matteo, il quale vive in un suo mondo fantastico che noi a volte non capiamo. Ma quando Matteo posa le mani sul pianoforte e suona Chopin, lui ci trasporta dentro la sua meravigliosa realtà.

Incrementiamo di un milione la dotazione per le istituzioni AFAM al fine di migliorare la formazione degli studenti e delle studentesse - che qualcuno definisce con disabilità, ma che io preferisco definire speciali, come Matteo, anche prevedendo la figura di un tutor formato per le specifiche condizioni di questi ragazzi.

Con 15 milioni sosteniamo il pagamento degli affitti per gli studenti e le studentesse fuori sede a basso reddito perché molti, a causa della pandemia, hanno pagato i loro alloggi ma poi non ne hanno usufruito.

Per il mondo della ricerca portiamo a termine il processo di stabilizzazione di centinaia di ricercatori all'interno di enti pubblici iniziato con quella che è conosciuta come “legge Madia”, incrementando il Fondo di finanziamento ordinario degli enti di ricerca (FFO) con 25 milioni. Questo fondo vede un incremento del 12 per cento negli ultimi tre anni, da 1.697 milioni del 2018 a oltre 1.900. Negli scorsi anni si prendeva come indicatore di quanto il Governo avesse a cuore l'università il Fondo di finanziamento ordinario, l'FFO, che ha visto riduzioni significative dopo l'approvazione della cosiddetta “ riforma Gelmini”. Negli ultimi tre anni l'FFO ha visto un incremento di quasi un miliardo, passando da 7,340 miliardi a oltre 8,2 miliardi, circa il 12 per cento in termini percentuali: questo non compensa i tagli degli anni scorsi, ma rappresenta una chiara inversione di tendenza.

Per aiutare il comparto culturale in questa fase difficilissima di emergenza sosteniamo i piccoli musei, destinando un milione per la digitalizzazione del loro patrimonio, in aggiunta al fondo di 2 milioni già previsto nella scorsa manovra.

Infine, Presidente, vorrei rivolgere un pensiero ai nostri giovani. Da quanto sta emergendo con sempre più chiarezza nella letteratura scientifica, chiudere le scuole ha un'efficacia limitata e dubbia sul controllo del contagio, ma di contro causa danni formativi, psicologici, educativi gravissimi a studenti e studentesse. Alle nostre ragazze e ragazzi dico che vi abbiamo ascoltato con attenzione qui in audizione alla Camera. Invito gli amministratori locali e chiunque invochi la chiusura delle scuole, improvvisandosi epidemiologo, a rivedere quell'audizione.

Scusatemi e scusateci se non abbiamo fatto abbastanza per riportarvi nelle vostre aule. Scusatemi e scusateci se, per i limiti di noi adulti, vi abbiamo chiesto in prestito un pezzo del vostro futuro, faremo di tutto per restituirvi con gli interessi il tempo prezioso che avete donato a tutti noi. Questa è la nostra promessa, grazie.

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Frassinetti. Ne ha facoltà.

PAOLA FRASSINETTI (FDI). Presidente, onorevoli colleghi, questa legge di bilancio apparentemente, come primo impatto, ha dei difetti che hanno connotato, anche negli ultimi anni, altre manovre: in ritardo nell'arrivare nell'aula del Parlamento che la deve discutere e il voto di fiducia che quasi sempre viene posto, tagliando ovviamente la discussione.

Ma in questa occasione, in questa annata un po' particolare, abbiamo un altro problema: questa legge di bilancio è stata svuotata. E' stata svuotata perché la maggioranza era troppo impegnata ad attenzionare il Recovery Fund, a litigare sul Recovery Fund e, quindi, sostanzialmente, tutta l'attenzione è approntata verso un provvedimento che comunque arriverà nella seconda parte del 2021, con questo investimento, speriamo. E, quindi, vi è questa stranezza di abbandonare una manovra così importante. Forse questa legge è la manovra più importante dal 2011 ad oggi e, invece, si è pensato solo a caricarla di bonus erogati a pioggia, di micro interventi dal valore minimo, ben 100 misure, pensate, inferiori ai 5 milioni, alcune a poche centinaia di migliaia di euro: andiamo dagli occhiali, alle gare ciclistiche, al cambio dei rubinetti. Mentre si poteva essere abili a concentrarsi su un progetto importante, su un progetto essenziale per risollevare la nostra economia. Viste le nostre condizioni economiche, è stato da irresponsabili trascurare questa legge (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) con la quale, semmai, bisognava cercare di salvare l'Italia. Invece, questi ritardi porteranno probabilmente, nelle prossime ore, alla confezione del solito maxiemendamento per evitare l'esercizio provvisorio.

Questa è una situazione ormai abituale: quando arrivano all'esame dell'Aula provvedimenti importanti si pone il voto di fiducia e si taglia la discussione.

Preoccupa, però, andando ad analizzare la questione con un po' di attenzione, il parere negativo dell'Ufficio parlamentare di bilancio che ha segnalato che la battuta d'arresto che si delinea per questo trimestre è tale da ridurre l'effetto trascinante sul prossimo anno per almeno un punto percentuale. Ecco, che nessuno si preoccupi, che la maggioranza non si preoccupi di questa segnalazione dell'Ufficio parlamentare di bilancio mi sembra grottesco (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

In questa manovra, ripeto, troviamo per lo più delle marchette: bonus idrico per sostituire i sanitari, buono per i cuochi, il credito d'imposta al 30 per cento per le cargo bike (non potevano mancare, dopo i monopattini, anche le biciclette). A fine marzo, però, vi ricordo che scadrà il divieto di licenziamento e 15 miliardi stanziati per la Cassa integrazione basteranno forse per 12 settimane al massimo. E i disoccupati e la situazione conseguente a questi probabili licenziamenti? E il welfare? In questa legge, al riguardo, c'è il vuoto più assoluto.

Ci chiediamo anche come faranno le aziende a pagare le tasse senza una soluzione a questi gravi problemi - come, per esempio, sarebbe stata l'istituzione di un fondo ad hoc - e soprattutto una strategia: manca una strategia di fondo per affrontare un momento così grave.

Il lavoro emendativo delle opposizioni, certo, ed alcune mediazioni che ne sono conseguite hanno portato dei miglioramenti, ma sono e restano gocce in un mare magnum.

Qualcosa si è fatto: per esempio, è benaugurante che sia stato istituito l'ISCRO, una misura sperimentale per il periodo 2021-2023, che prevede un sostegno per sei mensilità ai lavoratori autonomi e alle partite IVA che abbiano avuto una riduzione del reddito di una metà: dai 250 agli 800 euro al mese per questi lavoratori che hanno dimezzato il reddito.

Fratelli d'Italia sostiene da sempre che fosse necessario aumentare le tutele per il lavoro autonomo e le partite IVA, istituendo un sistema universale unico di ammortizzatori sociali, in sostituzione di quello attuale rivolto soltanto alla tutela dei lavoratori dipendenti.

Certo, questa misura esclude un'ampia parte dei lavoratori autonomi impoveriti: esclude i professionisti iscritti alle casse di previdenza, che invece sono anche loro in grande sofferenza. Avvocati, ingegneri, medici sono esclusi. Speriamo, quindi, che questo sia il primo passo verso una riforma totale, strutturata e complessiva che potrà inserire altre categorie in questa nuova misura di ammortizzatore sociale.

Per quanto riguarda l'istruzione, ci sarebbe un elenco lunghissimo di doglianze da fare. Mi limito a due emendamenti respinti che danno l'immagine dell'irresponsabilità di non essere stati attenti, invece, ad accogliere queste proposte di Fratelli d'Italia. Uno riguarda l'aumento dell'organico, la stabilizzazione. Sappiamo che c'è il vuoto delle cattedre, come sempre all'inizio degli anni scolastici, e che quest'anno è stato ancor più grave doversi cimentare con il vuoto delle cattedre. Abbiamo poi anche la stabilizzazione degli assistenti alla comunicazione per aiutare gli studenti disabili. Per fortuna, è stato accolto l'emendamento - che ho firmato anch'io e anche altre forze dell'opposizione - per attribuire 70 milioni alle paritarie che accolgono disabili: una grande conquista per queste scuole che, altrimenti, rischiano la chiusura; si rischia, in due anni, di avere una scuola statale sempre più fallimentare e una paritaria che, per esercitare il suo ruolo pubblico, dovrà alzare le rette fino a 5 mila euro; e speriamo che ciò non succeda.

Quindi, in conclusione, noi come Fratelli d'Italia, dobbiamo sempre cercare di lanciare un grido d'allarme perché, se questa manovra non sarà efficace e se non ci saranno le aspettative del Recovery Fund, sarà davvero difficile risollevare la nostra nazione. Fratelli d'Italia ci sarà per scongiurare tutto questo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Galantino. Ne ha facoltà.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Grazie, Presidente. Oggi ci troviamo a discutere l'ennesima legge sulla quale verrà posta la questione di fiducia; credo siamo alla trentatreesima, in quest'Aula, e stiamo parlando della legge più importante dell'anno, quella legge che, più di ogni altro atto, dovrebbe ampliare al massimo il dibattito e la possibilità di ogni singolo e legittimo rappresentante di poter incidere, con il fine di migliorare la legge stessa. Purtroppo, così non è stato, nonostante il campanello d'allarme dato dalla presentazione di migliaia di emendamenti, non solo dall'opposizione, ma, questa volta, anche dalla maggioranza, e questa è la dimostrazione plastica che anche questa legge, così come è stata scritta, non piace alla maggioranza dei rappresentanti eletti in quest'Aula, ma comunque verrà votata perché il messaggio ai colleghi deputati è abbastanza chiaro: o votate la fiducia o andiamo a casa. E io penso che su questo punto si dovrebbe fare una seria riflessione, su questo modus operandi, che danneggia, ogni giorno, quell'Italia che attende risposte, quell'Italia che produce, quell'Italia che crea posti di lavoro, quell'Italia stanca di pagare le tasse in un Paese in cui tutti i massimi esponenti corrono, ma non sanno dove stanno andando (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

La confusione regna sovrana; si è affrontata la legge di bilancio in prima lettura solo qualche giorno prima di Natale, e consideriamo che, fino all'altro ieri, i cittadini non sapevano come organizzarsi per una delle feste più importanti per il nostro Paese. Per la maggioranza degli italiani queste festività significano stare con la famiglia, con i propri figli, con i propri cari; voi avete tolto tutto questo, perché non siete stati capaci di gestire l'emergenza, ma soprattutto di ammettere i vostri errori, gli stessi che state facendo con questa legge di bilancio. Ci avete tolto la libertà, ci avete tolto l'identità e ci state togliendo anche la speranza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). State riuscendo nel vostro intento di eliminare l'identità di questo popolo, perché, se mettete gli italiani, che producono, nelle condizioni di andarsene da questo Paese e tenete tanto a regalare la cittadinanza italiana a chiunque proviene dal continente africano (non per lavorare, dato che lavoro non ce n'è per tutti, ma per finire, nella maggioranza dei casi, ad alimentare la criminalità organizzata), è ovvio che il disegno è inquietante. Basta osservare gli ultimi dati Istat, che vedono un Paese al minimo storico, nel 2019, per le nascite, e, attenzione, un aumento del 16,1 per cento degli italiani che si sono cancellati dall'anagrafe per andare all'estero (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! E questa è la fotografia di una nazione che sta morendo! Mi preoccupo perché, se anche la classe media sparisce, il risultato è che ci troveremo in un Paese in cui il divario tra i ricchi e i poveri sarà sempre più ampio, e ciò mi ricorda un po' quei Paesi del Medio Oriente dove sono stato in missione con i miei colleghi militari; ricordo queste super ville lussuosissime circondate da baracche. Allora, mi chiedo: è questo il disegno del nostro Paese?

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO (ore 13,40)

DAVIDE GALANTINO (FDI). Potrei accettare questa vostra linea di indirizzo se fossero stati gli italiani a scegliere di avere un Governo di sinistra che ha questa visione catastrofica del Paese. Non posso, invece, accettarlo perché la sinistra, di fatto, ha perso le elezioni e, se oggi sedete al Governo, è solo grazie ai 5 Stelle che fanno valere meno di zero quel 34 per cento, perché non hanno una linea politica (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Perché non ci credono e infatti hanno lasciato l'Italia nelle vostre mani, in cambio di passare qualche mese in più qui a Roma.

E ho apprezzato molto il suo intervento, Presidente Rosato, quando ha detto che Conte ha sciupato la sua fiducia, quando ha detto che la fiducia non c'è più. Ma non bastano le parole; se la fiducia non c'è più, allora votate contrariamente a questa legge di bilancio, con tutte le conseguenze del caso e date la parola agli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia); forse, finalmente, verrete premiati per la vostra coerenza, perché sapete bene chi ha vinto le elezioni del 2018 e non parliamo qui di simboli di partito: sono le idee che hanno vinto le elezioni, i temi, gli stessi che voi state contrastando con provvedimenti di sinistra che sono stati bocciati dal 70 per cento degli italiani. E questi dati sono confermati dalle successive elezioni regionali: oggi, infatti 15 regioni, in Italia, sono governate dal centrodestra. Voi state amministrando un condominio in cui vi siete votati da soli, perché la maggioranza degli italiani ha detto “no” alle vostre politiche di sinistra.

E, se entriamo nel merito della legge di bilancio e, in particolare, nella mia parte di competenza, che è la Commissione difesa, vi dico che non si possono scartare in quel modo le proposte e poi chiederci di collaborare per il bene del Paese. Non si può invocare una leale collaborazione e poi non accogliere le modifiche necessarie, spesso a costo zero, richieste da Fratelli d'Italia. Senza un dibattito politico, si finisce per svilire il ruolo della Commissione, Commissione che, diciamolo, è una Commissione molto importante, la difesa, essendo rappresentante di quelle forze del Paese che difendono il popolo italiano e qualche volta devono anche risolvere i problemi creati dalla politica stessa. Anche il Ministro Guerini ha assicurato che la Difesa si sforzerà di approfondire tutte le tematiche sollecitate nelle proposte emendative, ma noi vogliamo sapere quando; quando ci darete serie risposte per valorizzare quel settore della difesa e le donne e gli uomini che lo compongono, perché loro risolvono i problemi creati dal Governo, voi vi prendete i meriti e su questo non avete avversari; con i nostri emendamenti in Commissione difesa, abbiamo chiesto dei riconoscimenti per valorizzare le competenze, le specifiche attività svolte anche al personale delle Forze armate impiegato nell'operazione “Strade sicure”. Si è parlato di piccoli contributi da erogare. Voi, invece, mettete in atto una proroga per l'emergenza; nel frattempo, da qui al 2022, taglierete il personale impiegato, da quasi 8 mila fino a 5 mila unità. Non tenete conto della prossima emergenza, che è l'ondata delle migrazioni, che voi state creando oggi, e senza considerare che il personale delle Forze armate contribuisce fattivamente al contenimento dell'emergenza stessa. Io sono profondamente dispiaciuto per questo atteggiamento, che non ha guardato alla sostanza delle proposte, ma ha compiuto la scelta politica di rigettare emendamenti presentati, condivisibili e di buon senso, solo perché presentati dall'opposizione.

Avevate promesso un terremoto politico che oggi avrebbe migliorato la vita degli italiani; oggi, dopo quasi tre anni, l'effetto di questo terremoto sono macerie, accumuli di rovine di un'Italia abbattuta, e la vita degli italiani ridotta alle dipendenze dei DPCM. Per questo, agli italiani, prima o poi, dovrete darne conto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare l'onorevole Siracusano. Ne ha facoltà.

MATILDE SIRACUSANO (FI). Grazie, Presidente…

PRESIDENTE. Cambi microfono, onorevole Siracusano, mi scusi, altrimenti abbiamo una gestione difficile, prego.

MATILDE SIRACUSANO (FI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, Vice Ministro, un'amarezza grande è quella per il Mezzogiorno. Questo Governo sbandiera sempre misure importanti per il Mezzogiorno, interesse per il Sud e, invece, non c'è nulla di importante in questa legge di bilancio e questa, per noi, è una grande sofferenza, una grande amarezza.

Vice Ministro, vorrei illustrarle delle questioni, per me piuttosto scandalose, che riguardano la prima fase dell'esame degli emendamenti.

Le questioni di ammissibilità: sono stati presentati degli emendamenti, uno a mia prima firma, alcuni anche dei colleghi di maggioranza, del PD e del Movimento 5 Stelle, con riferimento alla questione drammatica, tragica, un'emergenza nazionale, che è quella della baraccopoli di Messina, che è contenuta anche in una proposta di legge all'esame della Commissione ambiente. Tali emendamenti sono stati giudicati inammissibili perché ritenuti riferiti a micro-questioni localistiche. Un'emergenza in cui 8 mila persone, 2.500 famiglie vivono, nel 2020, in baracche, con tetti in Eternit, in mezzo alle fogne, senza i servizi essenziali. E, nel pieno di un'emergenza sanitaria, ambientale, abitativa, viene ritenuta questa una micro-questione localistica? Come lo spieghiamo ai cittadini messinesi che attendono un intervento del Governo, del Parlamento per risolvere questo dramma, che 8 mila persone nelle baracche sono una micro-questione localistica e, invece, l'ottocentesimo anniversario del presepe della provincia di Rieti è una grande questione nazionale (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)? Come lo si fa a spiegare ai cittadini messinesi? Anche perché, in virtù delle dichiarazioni dei vostri Ministri, ci saremmo aspettati un intervento del Governo risolutivo, in via definitiva. E, invece, grande amarezza per questo; ed è un atteggiamento ingiustificabile da parte del Governo e della Presidenza della Commissione bilancio.

Un altro aspetto volevo sottoporre alla sua attenzione, Vice Ministro Misiani, riguarda un altro emendamento molto importante che è stato preventivamente approvato dalla Commissione giustizia e, in seguito, bocciato dalla Commissione bilancio, perché evidentemente non avete voluto trovare le coperture per una misura molto importante che riguarda l'istituzione di un fondo per il ristoro delle imprese dissequestrate. Molte imprese, che sono destinatarie di misure cautelari di sequestro, che poi vengono revocate, che quindi sono sottratte ai legittimi proprietari ed affidate ad amministratori giudiziari che poi non sono in grado evidentemente di tenerle in vita, vengono restituite ai legittimi proprietari sull'orlo del fallimento o fallite.

E tale fondo, istituito da questo emendamento, prevedeva lo stanziamento di 20 milioni di euro, e sarebbe stato comunque un ristoro importante per consentire a queste azienda di sopravvivere. E invece non l'avete compreso o non l'avete voluto comprendere, quando avete finanziato altre misure veramente irrilevanti o comunque che non possono essere comparate ad una misura così importante. Avete trovato i soldi per l'Expo di Dubai, avete trovato i soldi per fare corsi di ogni tipo, ma non avete voluto trovare i soldi per salvare imprese e posti di lavoro, che muoiono a causa di un errore dello Stato.

C'è qualche parentesi positiva, per cui ringrazio anche i colleghi di Forza Italia della Commissione bilancio, che hanno svolto un eccezionale lavoro. Grande soddisfazione per una battaglia di civiltà che viene promossa attraverso l'approvazione di un emendamento Costa e Zanettin, in riferimento al risarcimento delle spese di giustizia per gli imputati assolti con formula piena, fino a 10.500 euro di spese legali. È un fondo finanziato soltanto con 8 milioni di euro ed è insufficiente, perché purtroppo lo Stato italiano ci ha abituato ad altri numeri, a numeri molto più ampi, di innocenti che finiscono ingiustamente in un processo. Ma questo è comunque un buon punto di partenza, un principio che passa di grande civiltà e per questo motivo veramente un grande applauso ai colleghi della Commissione giustizia e a Forza Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) che ha promosso questo principio - è sempre stata una sua battaglia - e anche un grande applauso al collega Costa.

E poi grande soddisfazione, che voglio manifestare, per alcuni emendamenti; uno sull'insularità promosso dalla collega Bartolozzi, e anche un mio emendamento, che è stato approvato con il sostegno dei colleghi D'Attis, Spena e Battilocchio, in riferimento all'istituzione di un fondo che stanzia 5 milioni per le città portuali che hanno registrato delle perdite per il calo del turismo crocieristico, tra cui Messina, Civitavecchia, Palermo, Napoli, Brindisi. Sappiamo che il turismo è un settore devastato dalla pandemia, sappiamo che le misure che sono state adottate finora sono insufficienti, quindi questa è una buona proposta. Anche in questo caso purtroppo il fondo è esiguo, si tratta solo di 5 milioni, ma è un buon punto di partenza e auspico che, con la collaborazione di tutti i gruppi parlamentari, si possa lavorare per incrementarlo.

Quindi, chiudo con un ringraziamento davvero ai colleghi, anche dell'opposizione. C'è stata una grande collaborazione per provare a migliorare questa manovra. Ribadisco il nostro grande dispiacere per la disattenzione nei confronti del Sud, ma auspico che si possa lavorare in una direzione favorevole a risolvere davvero il gap che c'è tra il Mezzogiorno d'Italia e il Nord e che questa attenzione del Governo sia reale e concreta nelle prossime misure (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Aresta. Ne ha facoltà.

GIOVANNI LUCA ARESTA (M5S). Onorevole Presidente, Governo, colleghi, ci apprestiamo a votare una legge di bilancio consistente e lo facciamo nel contesto di una situazione di emergenza sanitaria che ha pesantissime ripercussioni sia sociali che economiche. Il momento richiede - lo dico senza retorica - il massimo di unità possibile tra tutte le forze politiche. Dobbiamo sentire tutti, maggioranza ed opposizione, il peso di questa responsabilità sulle nostre spalle ed anteporre il bene comune all'interesse di partito o di propaganda. Per ciò che riguarda il comparto della difesa, questo spirito si è materializzato con proposte unitarie che hanno integrato e reso più cogenti gli interventi in un settore così fondamentale per il Paese.

Già nella sua versione originaria gli interventi proposti con il disegno di legge di bilancio per l'anno 2021 investivano in una pluralità di ambiti di interesse, con particolare riferimento al personale e al controllo del territorio, all'operatività dello strumento militare, al finanziamento delle missioni internazionali e alle modalità di gestione della spesa relativa alla difesa nazionale. Su questa intelaiatura, la Camera è stata capace di proporre modifiche che hanno irrobustito la manovra di bilancio. Nello specifico, vorremmo evidenziare le nuove assunzioni nel comparto civile, in arsenali e stabilimenti militari. Era una misura fondamentale per garantire il necessario turnover e che, come Movimento 5 Stelle, avevamo promesso: abbiamo mantenuto la parola data. Per il personale civile della Difesa siamo riusciti anche a far approvare un emendamento per l'aumento della loro indennità, sbloccando così una situazione congelata da anni. Con l'esplosione dell'emergenza da COVID-19, le Forze armate hanno svolto un ruolo fondamentale di sostegno e vicinanza alla popolazione, mettendosi a disposizione per fare tamponi ai cittadini, distribuire dispositivi di sicurezza, sanificare gli ambienti. Adesso saranno coinvolte nel piano di somministrazione, distribuzione e stoccaggio del vaccino. Per questo, come Movimento 5 Stelle, abbiamo preteso maggiori fondi per la sanità militare. Con un certo orgoglio rivendichiamo l'importanza del provvedimento che prevede quattro milioni di euro per istituire un fondo per l'adeguamento tecnologico e digitale dei presidi territoriali e delle prestazioni della sanità militare, ulteriore supporto ai nostri medici e ai nostri infermieri militari, che hanno apportato un grande contributo nell'affrontare questa pandemia.

In manovra abbiamo voluto inserire altri provvedimenti da considerarsi importanti per il settore della Difesa, come l'aumento di 100 unità del personale del Corpo delle capitanerie di porto-Guardia costiera e i 2 milioni di euro per il 2021 per la Scuola Interforze contro il pericolo chimico e batteriologico. Si prevede, inoltre, con emendamenti presentati dall'opposizione e che noi abbiamo sostenuto in Commissione, la costituzione di una indennità per i comandanti delle stazioni dei Carabinieri o come ulteriori risorse destinate allo stabilimento farmaceutico militare di Firenze, la cui attività, durante questo lungo periodo di pandemia, si è rivelata utilissima e fondamentale. Avremmo voluto che questo spirito di collaborazione si fosse esteso anche ad altri settori della manovra finanziaria, perché i cittadini hanno bisogno di sentire che le istituzioni hanno compreso sul serio la gravità della situazione. Noi del Movimento 5 Stelle insisteremo su questa linea, come dimostra l'avvio dell'iter della riforma della legge n. 244 del 2012 in Commissione difesa, che parte da due testi, Presidente, presentati sia dalla maggioranza che dall'opposizione. Pensiamo, infatti, sia necessario avviare una riforma di alcune previsioni che si sono, a distanza di otto anni, rivelate errate rispetto ai nuovi compiti che oggi sono assegnati alla Difesa, sia ai lavoratori con le stellette sia al prezioso lavoro dei dipendenti civili.

Ancora una volta, dunque il comparto della Difesa si è dimostrato spina dorsale per il Paese. Sta a noi far comprendere ai nostri cittadini l'importanza di continuare a investire in difesa e sicurezza. Con questa legge di bilancio diamo finalmente, in discontinuità con il passato, un segnale di cambiamento per la componente civile e militare, che indica che la strada intrapresa è quella giusta. Presidente, brevissimi ringraziamenti per i lavori che si sono svolti in Commissione difesa. Desidero unirmi al ringraziamento al presidente Gianluca Rizzo e anche ai tecnici del Ministero della Difesa che si sono rivelati importantissimi in questo lavoro (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. E' iscritto a parlare l'onorevole Delmastro Delle Vedove. Non lo vedo in aula.

È iscritto a parlare l'onorevole D'Attis. Ne ha facoltà.

MAURO D'ATTIS (FI). Presidente, mi ha preso alla sprovvista, nel senso che c'era un altro ordine…

PRESIDENTE. Difficile prenderla alla sprovvista, onorevole D'Attis.

MAURO D'ATTIS (FI). Lo prendo come un complimento, ovviamente. Grazie, Presidente. Presidente, signori del Governo, colleghi deputati e colleghe deputate, il Presidente Berlusconi ci ha sempre invitati, quasi ammoniti - mi riferisco ovviamente ai deputati e parlamentari di Forza Italia - alla responsabilità. Ha sempre sostenuto, sin dall'inizio di questo grave periodo, che purtroppo si sta protraendo molto lungo, di stare vicini in un momento di difficoltà a chi governa.

Io credo che non ci possa essere nessuno in quest'Aula o tra i rappresentanti del Governo che possa negare che quanto è stato annunciato dal Presidente Berlusconi più volte, quali siano state le sue idee, poi non l'abbiamo realizzato. Per quanto riguarda la responsabilità: sì, noi con responsabilità abbiamo lavorato in questi mesi con riferimento a tutti i provvedimenti che hanno riguardato l'emergenza COVID e con la stessa responsabilità abbiamo avuto un approccio maturo a questa legge di bilancio. Prima di arrivare alla legge di bilancio, con un atto di responsabilità, anche qui, di Forza Italia, del presidente Berlusconi, e dei leader del centrodestra, le nostre forze politiche rappresentate in Parlamento hanno sostenuto e approvato con il voto favorevole lo scostamento, l'ulteriore scostamento di bilancio. Forza Italia ha avuto il coraggio di mantenere una posizione - e di questo ne siamo fermamente convinti - europeista, fortemente europeista, a tal punto che, difendendo le nostre prerogative, le nostre idee, che sono le idee per il Paese, noi riteniamo che alcune scelte di questa maggioranza siano strampalate, siano irresponsabili. Grazie anche al valore che abbiamo dato all'unità del centrodestra, credo, signor Vice Ministro, abbiamo offerto al Governo una opportunità e anche a questa maggioranza, perché, forse, per la prima volta, sicuramente in questa legislatura, ma forse da parecchio, per la prima volta rispetto anche ad altre legislature, c'è stata una maggioranza che sapeva in partenza chi fosse veramente l'opposizione e quale fosse la voce dell'opposizione, una voce che vi abbiamo regalato come fosse un'unica voce, messa in piedi nel segno del valore dell'unità del centrodestra: Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega. Evidentemente, questo non è bastato, perché questa legge di bilancio ha una serie di caratteristiche, di peculiarità politiche che io voglio registrare. Sicuramente il grande impegno dell'opposizione e i grandi risultati ottenuti anche dall'opposizione di centrodestra. Uno su tutte - lo rivendichiamo fortemente - è quello di aver ripreso e riconsiderato quelli che voi avevate completamente dimenticato: li avevate dimenticati nelle varie produzioni di decreti, del “decreto Rilancio” e del “decreto Ristori”, ve li eravate dimenticati anche nella legge di bilancio, perché la legge di bilancio viene varata prima dal Governo e poi arriva in Parlamento. Li abbiamo ripresi noi per fortuna i liberi professionisti, gli autonomi, le partite IVA, i commercianti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), li abbiamo ripresi offrendo - come si dice in questi casi - la nostra quota a loro favore, e portando a favore dei suddetti la decontribuzione, poi ovviamente sostenuta da tutti i gruppi politici. C'è stato addirittura qualcuno, qualche esponente del Governo che ha pensato bene di fare una furbata - credo, di bassissimo profilo -, che, anche questa, resta alla storia di questa legge di bilancio. Presidente Rosato, lei che è così attento a queste cose, mentre noi eravamo in Commissione bilancio e c'era un'intesa tra i leader del centrodestra e il Presidente del Consiglio Conte, un Ministro del Governo Conte faceva un post su Facebook, con le sue dichiarazioni, dicendo: “Finalmente agli autonomi daremo lo sgravio fiscale, la decontribuzione”. Roba neanche da consiglio comunale ed io in consiglio comunale ci sono stato per 23 anni, quindi ne ho viste. Ma abbiamo superato anche questo perché abbiamo voluto mantenere la linea della responsabilità: a noi interessano le partite IVA e i commercianti, quindi che tutto vada a buon fine.

La manovra finanziaria quindi ha avuto da questa parte una forte caratterizzazione, quella del centrodestra: noi abbiamo scelto i temi, li abbiamo portati all'attenzione e siamo riusciti anche a fare tante altre belle cose, che sono state prima raccontate negli interventi che mi hanno preceduto dai colleghi di Forza Italia. Grazie a Forza Italia noi siamo riusciti ad ottenere risultati per la didattica a distanza: voi avete Ministri che parlano di didattica a distanza e non si erano preoccupati di capire che c'è gente che la didattica a distanza non la può fare. Allora, noi abbiamo pensato al kit digitale, ai ristori per i comuni che hanno perso il traffico crocieristico - la collega Siracusano è stata la protagonista di questo -, interventi importanti per le scuole paritarie, il “bonus occhiali” per le persone che non possono permetterselo. Insomma, noi ci abbiamo messo veramente tanto, abbiamo anche lavorato ed ottenuto tanti risultati. Questo è il fronte dell'opposizione, però c'è un fronte della maggioranza, che, da questa legge di bilancio, ne esce, come si dice, con le ossa rotte; c'è in particolare qualcuno, qualche gruppo politico che ne esce con le ossa quasi frantumate. Devo raccontarvi un aneddoto: durante la legge di bilancio ho sentito un collega del MoVimento 5 Stelle che parlava così ad alta voce e diceva: “A guardarla bene questa legge di bilancio non mi pare proprio una legge di bilancio come quella che doveva essere secondo noi del MoVimento 5 Stelle”. E ha ragione: ha ragione perché questa legge di bilancio dichiara la vittoria sicuramente del centrodestra, che è riuscito ad ottenere con atteggiamento responsabile un grande risultato, dimostrando, pur da opposizione, di essere una forza, pronta a governare questo Paese, ma, dall'altra parte, c'è il fallimento di questa maggioranza, una maggioranza che noi abbiamo visto in Commissione bilancio avere un'opposizione interna forte. Quanti provvedimenti non sono passati in Commissione bilancio? La gente non lo sa, perché la maggioranza PD, LeU, 5 Stelle, Italia Viva si è fondamentalmente divisa. Guardate, vi faccio due esempi. Ho sentito l'accorato intervento del collega del MoVimento 5 Stelle a proposito della canapa: su questo - come sapete - il centrodestra ha rappresentato una posizione, che è una posizione di preoccupazione rispetto all'utilizzo della canapa, soprattutto per quanto riguarda la parte non industriale. Però c'è tutta la parte della produzione industriale della canapa che è stata posta all'attenzione dal collega del MoVimento 5 Stelle. Questa proposta è stata sonoramente bocciata non dalla Lega, dagli amici della Lega, o dai colleghi di Forza Italia o da Fratelli d'Italia, è stata bocciata dalla maggioranza di questo Parlamento perché i voti che sono andati a favore della proposta del MoVimento 5 Stelle erano semplicemente i voti dei 5 Stelle stessi; il Partito Democratico ha mancato di sostenere quella proposta. Ve ne dico un'altra, che manifesta materialmente il fallimento della presenza in questa legge finanziaria della teoria - perché solo teoria è stata fino ad adesso - del MoVimento 5 Stelle: c'è un emendamento nel fascicolo della legge di bilancio, che non è stato più trattato, è stato accantonato ed è scomparso, che è l'emendamento che riguarda la proroga dell'attività dei navigator. Allora, premesso che io, con il reddito di cittadinanza non c'entro niente e non lo condivido, se avete deciso di mantenere quella misura esattamente come ve la siete inventata, considerandola uno dei pilastri che mantengono in piedi tutta la teoria politica del MoVimento 5 Stelle, come mai non avete previsto la proroga per una serie di persone che sono poi quelle che avete definito voi navigator?

Essi sono poi parte integrante del sistema che voi continuate a difendere anche quando qualcuno vi dice che, forse, il reddito di cittadinanza è stato un fallimento, così come l'avete impostato. Non vi sembra che anche questa cosa sia come quando ci avete detto: eh, cari colleghi, noi siamo contrari alla TAP e, poi, la TAP l'abbiamo vista finire con il vostro Governo, siamo contrari all'acciaio, all'Ilva e, poi, addirittura, ci avete messo i soldi dello Stato adesso a produrre l'acciaio a Taranto, o come quando dicevate che eravate contrari alla TAV (di questo non si parla più) o quando dicevate, per esempio, che eravate contrari a qualsiasi accordo con il Partito Democratico e adesso, addirittura, siede fagocitati dal Partito Democratico?

Io credo che questa legge di bilancio, oltre a vari numeri che stiamo dando, abbia consolidato evidentemente anche una sconfitta politica di chi, in questo caso, riesce a nascondere sotto il tappeto tutte le incoerenze e il tradimento anche agli elettori che, di fatto, si consuma di anno in anno. Su questo, guardate, è difficile che voi possiate dare una negazione, che possiate negare quello che è accaduto, perché sarebbe contrastato dai fatti e dagli atti che avete approvato. Noi siamo convinti di aver svolto il nostro mestiere, in questo caso, la nostra missione, con senso dell'istituzione e anche con etica, con l'etica di chi sta all'opposizione, mantiene il suo ruolo, mantiene la sua coerenza, non fa inciuci, ma collabora seriamente (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Io credo che quello che è accaduto rispetto al tentativo di scippo, da parte di qualche esponente della maggioranza di Governo, delle idee altrui credo che anche questo resti nella storia degli atti bassi di questo Parlamento, noi ci preoccupiamo degli atti alti, cosiddetti, noi andiamo a cercare la funzione alta dello Stato, la funzione alta del Parlamento.

Un'ultima parentesi sul meridione d'Italia, sul Sud. Noi non siamo piagnoni, perché è finito anche il tempo di essere piagnoni, ma, obiettivamente diteci cos'è che ci avete messo seriamente di nuovo in questa legge di bilancio a favore del Meridione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), perché non vi è traccia di nulla. Io ho sentito anche qui la voglia di difendere la proroga della misura “Resto al Sud”, ma di questa proroga di “Resto al Sud” ne sentiamo parlare almeno da quando è partita (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente) e non appartiene certo né al MoVimento 5 Stelle né a Forza Italia, ma a qualcun altro, a qualche Governo precedente.

Come ha detto la collega Siracusano, non doveva essere una legge di bilancio a finanziarie cose localistiche (dobbiamo anche capire che cosa significa “localistico”, ognuno porta un significato a seconda del vocabolario che usa), ma il ponte di Messina non mi sembra proprio una cosa localistica; io credo che sia localistica a livello europeo, ecco se ritenete che il luogo sia l'Europa, è un'opera localistica, sì, è un'opera europea (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Quindi, avete perso l'occasione di far capire agli italiani che, con questa legge di bilancio, volevate fare qualcosa di diverso, però, poiché vi state concentrando tutti sul Recovery Plan, come se chissà che cosa debba accadere con il Recovery Plan, cioè vi state sfregando le mani per capire cos'è che vi tocca gestire, io mi auguro che sentiate, come avete sentito, magari, purtroppo, venendo meno ai principi che vi hanno portato in passato a prendere i voti, anche questa volta il centrodestra, che lo sentiate, lo ascoltiate e sentiate soprattutto i consigli; l'occasione prossima del Recovery Plan e la necessità di attivare il MES per la misura sanitaria credo che da questa legge di bilancio escano come fattori chiave. Da questa legge di bilancio abbiamo capito che non ci sono i soldi per la sanità, perché non bastano; infatti non avete finanziato una serie di cose che sono state elencate…

PRESIDENTE. Concluda.

MAURO D'ATTIS (FI). Presidente, termino…e credo sia necessario finanziare opere infrastrutturali che, con questa legge di bilancio, vengono finanziate praticamente per zero euro, se non fosse per qualche emendamento, tra l'altro pure dei colleghi di Forza Italia.

Il nostro giudizio, quindi, signor Presidente, e concludo, è fortemente positivo per quanto riguarda quello che noi abbiamo fatto, siamo soddisfatti di aver dato risposte alle categorie che voi avevate dimenticato, fortemente negativo per la presenza che avete dimostrato, come maggioranza, completamente sconquassata (state ancora trattando; mentre siamo qui, ci sono le consultazioni con il Premier Conte che non sappiamo come andranno a finire), e siamo fortemente negativi su una legge di bilancio che, per noi e per il Paese, rappresenta l'ennesima occasione sprecata. Per questo, il nostro voto sarà contrario (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Presidente Rampelli.

FABIO RAMPELLI (FDI). Presidente, Vice Ministro, colleghi deputati, preliminarmente vorrei spendere due parole sulla situazione incapacitante che stiamo vivendo, con una legge di bilancio che non è stata ancora vidimata dalla Ragioneria generale e siamo tutti in attesa di interrompere la nostra seduta per tornare in Commissione e capire quali siano gli appunti che vengono avanzati dalla Ragioneria e come eventualmente porvi rimedio. Allora, uno potrebbe immaginare che, comunque, la Commissione bilancio non abbia fatto il suo, che non si sia riunita, che si sia riunita poco, che non abbia dato fondo a tutte le energie di cui ciascun commissario dispone per evitare questo tipo di situazione; è troppo facile smentire questa idea, perché comunque la Commissione ha fatto il suo lavoro o, almeno, ha garantito la sua presenza, diciamo così. C'è differenza tra questi due elementi, perché la Commissione prevalentemente è stata in quest'Aula che solennemente l'ha ospitata, ma, per la gran parte del tempo, la Commissione non ha potuto lavorare; siamo stati qui, ci siamo parlati amabilmente, ci siamo confrontati. Voglio dire che le pause sono state decisamente superiori rispetto alle ore di lavoro che la Commissione ha potuto esercitare, perché? Perché non si capiva niente, Presidente Rosato, perché c'era una confusione massima sotto le stelle, perché c'erano contenziosi aperti e, tutto sommato, neanche ben nascosti all'interno della maggioranza, perché si è dovuto assistere, in maniera perdurante e noiosa, a continui rinvii per tentare, da parte della maggioranza, di trovare delle soluzioni a problemi che non erano risolvibili, perché le distanze tra le varie componenti che assicurano al Governo una maggioranza parlamentare erano siderali, lo ripeto, erano siderali; la coperta era corta e l'opposizione si è trovata a fare praticamente da tifoseria inconsapevole rispetto a questi contenziosi che vedevano animato il confronto tra il Partito Democratico, il MoVimento 5 Stelle e Italia Viva, pure che era abbastanza stordita, devo dire, quindi non vorrei colpevolizzare il partito di Matteo Renzi che ha subito, spesso tanto quanto noi, queste procedure farraginose e questo tasso elevatissimo di litigiosità. Tasso di litigiosità, se mi consentite, che è ancora meno comprensibile per due problemi, almeno: il primo è di ordine storico, il contesto storico in cui viene calata la legge di bilancio, l'abbiamo già detto tante volte, ma giusto per rammentarlo a noi stessi e uscire fuori dalla routine, è un contesto di totale e assoluta emergenza sanitaria, economica, finanziaria, chiamatela come desiderate, e, a fronte di questa considerazione, è incredibile ed è stato davvero deprimente dover constatare questa insistenza al marchettificio che c'è stato a margine della Commissione bilancio.

Ma siccome non sempre si è riusciti, la maggioranza e il Governo non sempre sono riusciti a contenere taluni appetiti, ci siamo trovati anche nella Commissione a dover discutere, contestare, per quello che ci è stato dato modo di fare, degli emendamenti che erano impresentabili, emendamenti che sarebbero stati offensivi anche in un consiglio circoscrizionale di una città di media grandezza e che, invece, hanno trovato ospitalità in questa rappresentazione teatrale di confronto all'estremo ribasso tra le varie componenti della maggioranza. Tant'è che ho avanzato una proposta, le preannuncio che la formalizzerò - perché la mia proposta si è persa in un dibattito surreale all'interno della Commissione bilancio - che è quella di mandare in diretta i lavori della Commissione bilancio. Poi non dovrebbe essere questa notiziona; insomma, se rammentiamo la pantomima della provocazione del MoVimento 5 Stelle all'epoca del confronto tra Beppe Grillo e Matteo Renzi, dovrebbe praticamente essere cosa fatta. Dobbiamo mandare in diretta i lavori della Commissione affinché ciascuno possa prendersi la responsabilità delle marchette che rivendica; lo deve fare al cospetto degli italiani tutti, soprattutto di quelli che hanno difficoltà, difficoltà economiche che portano alla disperazione, e da lì, dalla disperazione, il passo talvolta è davvero breve per arrivare alle estreme conseguenze. Vorrei ricordare qui quelle persone perbene che si sono viste deprivate del proprio lavoro dal giorno alla notte e che non ce l'hanno fatta a resistere, si sono tolte la vita; e non lo voglio fare in maniera strumentale, perché sono sicuro che nell'animo di chiunque stia dentro quest'Aula il sentimento di commiserazione, di solidarietà, di partecipazione al dolore sia individualmente garantito, anche se politicamente le conseguenze non sono state coerenti con questa partecipazione sentimentale.

La politica si deve fondare anche sui sentimenti, ma poi deve individuare delle linee chiare verso cui portare la Nazione, soprattutto in fasi come questa. E allora questa proposta spero che venga presa in considerazione, la riferirò anche di persona al Presidente Fico, perché spazzerebbe il campo da una consuetudine che, a mio giudizio, è immorale, perché non c'è nulla di morale, mentre la gente, appunto, chiude i ristoranti, i negozi, è vittima delle zone rosse e arancioni e non riesce a lavorare come dovrebbe, non c'è nessuna giustificazione possibile alla produzione di “emendamenti marchetta” che intervengono puntualmente su settori, associazioni, micro territori, interessi lobbistici e altro.

Noi abbiamo fatto come opposizione, ma soprattutto come Fratelli d'Italia, all'interno della Commissione un lavoro diverso; i cittadini italiani poi valuteranno se questo lavoro è un lavoro di alto profilo e comunque messo al servizio dell'Italia o no, decideranno se essere soddisfatti di quello che abbiamo comunque potuto rappresentare in Commissione e che stiamo rappresentando in Aula o no. Noi abbiamo fatto una battaglia su temi significativi perché ci siamo posti la domanda che ciascuno dovrebbe porsi, e cioè come riuscire a intervenire per soccorrere l'Italia in questa fase che rischia di essere decisiva, nel senso di esiziale. Come si può fare? Se stiamo producendo debito, pur avendo il record europeo dei debiti, 2.500 miliardi, il 150 per cento, una cifra che ci fa sentire gli ultimi in classifica, quelli che portano le orecchie d'asino di fronte a Bruxelles, l'unica cosa che possiamo fare, mentre produciamo altro debito e lo carichiamo sulle spalle delle generazioni che verranno, è puntare su quelle che in politichese ormai vengono definite le nostre eccellenze, sulle cose che ci riescono meglio.

Se noi puntiamo su queste linee di sviluppo, pur avendo creato un debito - non lo dico io, lo ha detto qualche persona anche nelle sue competenze molto più illuminata di me; non la cito perché non faccio pubblicità gratuita -, c'è il debito buono e il debito cattivo. Il debito in quanto tale non è cattivo; dipende da dove lo vai a posizionare, da quello che ti può fruttare. Se lo metti sull'elemosina, sulla redistribuzione della povertà, perché non c'è ricchezza da redistribuire, se lo metti sul reddito di cittadinanza, per intenderci, cari amici del MoVimento 5 Stelle, quello è un debito cattivo, che non produce ricchezza e non aiuta la nazione a risollevarsi, men che meno quando sprofonda di fronte all'emergenza sanitaria che si somma alle difficoltà di carattere economico.

Le nostre cosiddette eccellenze sono note: un'eccellenza è il turismo, che produce il 13 per cento del prodotto interno lordo e che è sprofondato al di sotto dello zero, che andava soccorso non solo e non tanto, e sarebbe bastato, per consentire a chi opera in questo settore di poter continuare a vivere e portare a casa, come si dice dalle mie parti, la pagnotta, ma proprio perché è un settore che rappresenta una locomotiva. Anche perché questo 13 per cento il settore del turismo lo ha fatto con le proprie braccia; non ha avuto bisogno dei sussidi a cui, per buona parte della storia del popolo italiano, siamo stati chiamati a contribuire, come per l'industria pesante, rappresentata da quella che una volta si chiamava FIAT. Hanno fatto tutto da soli e da soli sono arrivati al 13 per cento; se lo Stato ci avesse messo o dovesse rendersi disponibile a metterci un cip, questa quota potrebbe salire e oltrepassare il 20 o il 25 per cento.

A questo dobbiamo puntare perché su questo noi siamo in grado di fare la differenza al cospetto del mondo. E insieme al turismo nella filiera ci capitano i beni culturali. Quanti soldi abbiamo messo sul turismo? Trecento milioni per le aree interne e il recupero degli immobili in disuso, l'esenzione della prima rata dell'IMU e il rinnovo fino ad aprile del credito di imposta. Che poi anche questo credito di imposta lo capiamo soltanto noi come funziona: praticamente, siccome lo Stato rimborsa chi gli pare, a quelli che vorrebbe rimborsare, ma fino a un certo punto, perché se li vuole, in realtà, togliere di dosso, magari perché non rappresentano il blocco sociale di riferimento della sinistra, gli dice “tu intanto paga che io poi ti rimborso”. Ma, se uno non incassa, come fa a pagare? Come fai a pagare il 60 per cento se incassi zero e nel frattempo devi pagare comunque almeno le bollette energetiche e tutte le altre tariffe che ti consentono di utilizzare i servizi? Dunque il credito d'imposta, di fatto, è un'altra marchetta, perché attraverso la partita di giro del credito d'imposta, che può essere acquistato dagli istituti di credito, guarda caso, non è colpa di nessuno, quelli fanno il mestiere loro; certo non possono o non potrebbero attendersi di essere rappresentati dal massimo vertice dello Stato. Non potrebbero gli istituti di credito pensare che persino il Presidente del Consiglio in persona, invece di essere pagato dai cittadini italiani, di fatto ha una remunerazione aggiuntiva che gli proviene dai favori che vengono costruiti intorno alla filiera del credito. Questo è quello, quel pochissimo che è stato fatto per il turismo.

Sul fronte dei beni culturali, che sono strettamente imparentati, perché il turismo esiste perché noi abbiamo delle eccellenze, e in parte sono quelle di carattere archeologico, artistico e culturale e in parte sono quelle di ordine naturalistico, lì ci abbiamo messo la bellezza di zero euro, e quindi il combinato disposto fa un risultato inquietante.

Però, abbiamo anche altre eccellenze. Abbiamo l'eccellenza rappresentata dall'Italia per come è fatta, per come si sviluppa e per come incrocia da un punto di vista storico i traffici di tipo commerciale che provengono dall'Asia, dalla Cina, dall'India. E abbiamo parlato - anche qui siamo stati facili profeti - in lungo e in largo di quello che accade, delle centinaia e centinaia di carghi mercantili che sboccano dal Canale di Suez nel Mar Mediterraneo e che guardano da lontano le nostre terre, la Sicilia, la Calabria, la Puglia, senza trattenersi, senza volersi trattenere, perché non ci sono infrastrutture.

Un altro settore trainante è proprio quello delle infrastrutture: la realizzazione di infrastrutture, la possibilità di ricucire il divario tra Nord e Sud. Cosa che è del tutto trascurata: non ci sono investimenti sufficienti, non c'è visione, non c'è nessuna possibilità di mettere l'Italia nelle condizioni di realizzare questo suo ruolo, e quindi di incamerare il massimo del fatturato possibile da questa privilegiata posizione che tiene all'interno del Mediterraneo.

C'è il settore dell'edilizia, che è un settore che offre due possibilità. Una è nota, perché comunque una parte della nostra economia si è sempre fondata su questa capacità tutta italiana, anche se talvolta male utilizzata; e l'altra è rappresentata dal fatto che non si tratta di un'economia fondata sulla finanza, ma di un'economia reale.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

FABIO RAMPELLI (FDI). Quello che si riesce a realizzare attraverso questo settore di fatto ha una ricaduta immediata, concreta, positiva, in termini socio-economici, in termini occupazionali, e quindi di un gettito indotto importante nelle casse dello Stato.

Anche sull'edilizia - concludo - sull'edilizia sociale: 12,18 milioni, che basterebbero nel 2021 forse a realizzare una scuola. Questi sono i soldi stanziati nella legge di bilancio! Sulla rigenerazione urbana abbiamo dei numeri ridicoli: 150 milioni nel 2021, 250 milioni nel 2022; per arrivare a consumare i dichiarati 8 miliardi bisogna arrivare al 2034, vanificando davvero ogni sforzo e ogni buona intenzione.

Questi sono gli argomenti che mi premeva lasciare agli atti di questa Camera. Sono argomenti che ci indurranno ancora a fare grande battaglia, perché tutto ciò - ho citato solo alcune di queste categorie, le altre per esigenze di tempi non posso citarle, o almeno non posso farlo qui - va nella direzione opposta…

PRESIDENTE. Grazie, presidente Rampelli.

FABIO RAMPELLI (FDI). … rispetto ai bisogni dell'Italia. Questa è la ragione per cui contrasteremo questa legge di bilancio, e faremo di tutto affinché questa legge possa essere adeguatamente contrastata, visto che non abbiamo più il tempo e le condizioni per poterla correggere (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Donzelli, a titolo personale. Ne ha facoltà.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Presidente, in un momento in cui ovviamente abbiamo visto l'economia distrutta da questo Governo cialtrone e impreparato, abbiamo notato le nostre aziende, i nostri piccoli imprenditori, il nostro commercio costretti a fare dei lavori per adeguarsi alle norme che il Governo prevedeva. Il Governo, infatti, diceva loro: guardate che, se fate questi lavori, potete rimanere aperti. E, allora, metti i termoscanner, metti il plexiglass, sposta le filiere produttive, allontana i tavoli, turna i dipendenti, sposta i muri; poi, è arrivato il Governo a dire: va bene, vi chiudiamo lo stesso.

Nel frattempo, poi, quando le aziende avevano difficoltà, per la carenza di contante, di liquidità, abbiamo visto un Governo che all'inizio ha detto: va bene, vi prestiamo 25 mila euro; 25 mila euro che nella maggior parte dei casi non sono finiti alle aziende, ma sono finiti alle banche, che hanno sfruttato questa occasione per ristrutturare il debito e garantirsi con i soldi dello Stato rispetto alle aziende, che a questo punto hanno visto lo Stato che le trattava come fosse uno strozzino. Abbiamo visto il Governo che annunciava ristori per il 200 per cento, 250 per cento, 300 per cento, senza poi specificare fino in fondo che queste percentuali erano sul ristoro precedente, e non sulle perdite reali effettuate. Abbiamo visto un crollo del PIL che oscilla in questo momento in Italia nelle varie stime tra l'8 e il 10 per cento. Abbiamo visto un crollo dei consumi, perché ai cittadini italiani è stato impedito di consumare. Davanti a tutta questa situazione lo Stato doveva eliminare le tasse. E, invece, lo Stato che ha fatto? Portandolo, come questo Governo…

PRESIDENTE. La invito a concludere.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Mi avvio quasi a concludere. Questo Governo ha portato come un successo quello di dire che si possono rateizzare le imposte sui redditi e l'IRAP. Guardate, le tasse in questo caso non vanno rimandate o rateizzate: vanno eliminate (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

Ma qual è l'unica categoria, qual è l'unica realtà a cui lo Stato ha eliminato le tasse? Perché c'è qualcuno a cui le tasse in realtà sono state tolte. È per i money transfer! Cioè, in poche parole, mentre penalizzate gli italiani che lavorano e lasciano la produzione e il proprio lavoro in Italia, e li tassate, state togliendo le tasse agli immigrati che, al nero, prendono i propri soldi e li mandano all'estero, togliendo in Italia la liquidità reale. Questo è criminale e vergognoso, perché i money transfer li utilizza la malavita, li utilizza un circuito al nero.

Non è normale: mentre obbligate i commercianti a utilizzare il POS per aiutare le banche, quando pubblicizzate il cashback, che altro non è che una lotteria per aiutare le banche a discapito dei cittadini, perché dite tutto questo, la scusa qual è? Perché bisogna limitare l'uso del contante agli italiani. Agli immigrati invece si incentiva l'uso del contante, detassando chi prende questo contante senza spiegare come l'ha prodotto e lo invia all'estero (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Donzelli…

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Io chiedo al Governo di modificare immediatamente questa norma, perché è offensiva verso il mondo produttivo italiano. Non si possono detassare i money transfer (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Zucconi. Ne ha facoltà. A che titolo?

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Presidente, per un richiamo al Regolamento, relativo al secondo capoverso dell'articolo 8, laddove si dice che il Presidente assicura il buon andamento dei lavori. Siccome noi ci siamo dati delle regole relative alla pandemia che è in corso, in cui prevedevamo delle sanificazioni scansionate in senso temporale, visto che la presenza nell'Aula è sempre stata da stamattina abbastanza nutrita, e che è dalle 9 che portiamo avanti questa nostra discussione generale, le chiediamo in quali tempi è prevista questa sanificazione, che normalmente sarebbe già dovuta avvenire.

PRESIDENTE. Onorevole Zucconi, capisco la sua preoccupazione che è assolutamente legittima, ma come lei sa, sia in Ufficio di Presidenza che in Conferenza dei presidenti di gruppo è stato concordato che - considerato che il dibattito generale non è il luogo dove vi è la concentrazione di tutte le persone in Aula - la sanificazione possa essere effettuata ogni tre ore solo nel momento in cui c'è la presenza complessiva e, quindi, le votazioni. Altrimenti, come sempre è avvenuto da quando c'è la pandemia, nella discussione generale questo non si realizza.

Comunque comprendo: sarò molto attento al rispetto delle regole di assembramento in Aula e sarò molto attento che non ci siano situazioni eccessive di persone che sono troppo vicine.

Ha chiesto di parlare l'onorevole Lollobrigida. Ne ha facoltà. Su che cosa?

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Presidente, sempre per richiamo al Regolamento, e con riguardo a quanto lei ha appena affermato. E' corretto che nella riunione dell'Ufficio di Presidenza e anche nella Conferenza dei presidenti di gruppo si è discusso dell'argomento, ma nell'argomento si teneva conto di una situazione che oggi - lo apprendiamo e credo la Presidenza possa fare lo stesso – è ben diversa da quella delle discussioni generali che svolgiamo in altre sedute. È, quindi, del tutto palese che la presenza in queste giornate è nettamente superiore alle altre.

Siccome stiamo parlando della salute dei parlamentari, io vorrei che si apprendesse che, per esempio, il nostro gruppo è presente praticamente al completo in Aula dall'inizio della seduta; vedo anche nutrite presenze degli altri gruppi, cosa anomala rispetto alle altre discussioni generali.

Con responsabilità prego quindi la Presidenza di tenerne conto, diventando responsabile di una scelta che non è però in linea con quanto abbiamo stabilito, perché si parte da un principio di presenza ben diversa da quella che lei può constatare fisicamente.

Nelle prossime ore lo andremo a ribadire anche nella sede della Conferenza dei presidenti di gruppo, qualora si dovesse riunire, eventualmente, per modificare decisioni prese su numeri distanti e differenti da quelli attuali.

Quindi, la richiamerei, con tutto il rispetto per la Presidenza, ad una posizione completa rispetto alla rendicontazione di quella che è una riunione alla quale io sono presente, come rappresentante del nostro gruppo, e che, evidentemente, non è esattamente così come è stata riportata.

PRESIDENTE. Grazie, presidente Lollobrigida, consideri che qui c'è una presenza media, almeno da quando sono presente io, di 70, 80 colleghi: certamente abbiamo svolto discussioni generali in meno persone e discussioni generali anche in più. Comunque, tengo assolutamente conto delle sue corrette osservazioni e adesso andrei avanti.

È iscritto a parlare l'onorevole Luciano Cantone. Ne ha facoltà.

LUCIANO CANTONE (M5S). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e colleghi, la legge di bilancio che discutiamo oggi, nell'anno più buio della nostra storia repubblicana, è una manovra in cui, come Commissione trasporti, abbiamo lavorato e ottenuto tanto per correggere quelle incongruenze che si sono venute a creare nel corso di questo 2020, a causa dell'emergenza sanitaria ed economica, e per migliorare la qualità di vita degli italiani e delle nostre infrastrutture, sia fisiche che digitali.

L'espressione transizione energetica troppo spesso è stato utilizzata dalla politica, senza però essere accompagnata da scelte precise e chiare, che oggi più che mai bisogna avere il coraggio di compiere; e a noi questo coraggio non manca, a cominciare da una battaglia storica per il MoVimento 5 Stelle. Con un emendamento, infatti, obblighiamo finalmente i concessionari autostradali ad installare le colonnine di ricarica elettrica ogni 50 chilometri su tutto il territorio nazionale, coerentemente con la nostra linea di politica sulla sostenibilità ambientale e la nostra idea di sviluppo verso l'azzeramento dell'utilizzo di combustibili fossili. È una priorità per il nostro pianeta, che, purtroppo, qualcuno ancora si ostina ad ignorare.

Parlando ancora di ambiente, abbiamo approvato un incremento di 100 milioni per il fondo per il bonus TV, che ci permetterà di allargare la platea dei beneficiari e faciliterà lo smaltimento dei vecchi apparecchi TV, introducendo un voucher per gli smartphone di nuova generazione e la rottamazione dei vecchi televisori. Viviamo un'epoca in cui il commercio online cresce a dismisura, giorno dopo giorno, ed è quindi necessario fornire adeguata risposta alle esigenze derivanti dal continuo sviluppo delle tecnologie e dei nuovi modelli di business, tenendo conto delle normative europee, ma rispettando le leggi e la fiscalità italiana, in assoluta trasparenza, ma con estrema chiarezza. Con questa manovra, introduciamo finalmente l'obbligo per i colossi del web di iscriversi al registro degli operatori di comunicazione e di versare il contributo dell'1,5 per mille dei ricavi ottenuti sul territorio nazionale. E, finalmente, in caso di violazione, saranno applicate sanzioni parametrate al fatturato del trasgressore.

Non dobbiamo più perdere di vista i nostri obiettivi e la nostra idea di futuro per il Paese. Nei prossimi anni devono essere chiare le politiche di sviluppo infrastrutturale, senza dimenticare la nostra posizione strategica nel Mediterraneo. E i nostri aeroporti avranno un ruolo fondamentale. Proprio per il settore aereo, uno dei settori più colpiti dalla pandemia, con un crollo del 90 per cento nel 2020, abbiamo destinato un fondo di 500 milioni di euro e, questo, tramite un accordo trasversale di tutte le forze di questo Parlamento. Le risorse serviranno a ristorare i gestori aeroportuali e i prestatori di servizi che lavorano negli scali. Non dobbiamo dimenticare che il sistema aeroportuale si è dimostrato indispensabile per garantire i collegamenti essenziali in condizioni di grandi criticità, mai affrontate prima. Parte di questo fondo sarà destinato anche agli handler. Il tetto massimo che abbiamo previsto è del 20 per cento sul totale del fondo, che un gestore potrà ricevere per i mancati ricavi del 2020, in modo da ripartire queste risorse anche ai piccoli e medi aeroporti.

Parlavo di coraggio. Il coraggio è quello che serve oggi per vincere una battaglia che riguarda ciascuno di noi. Solo lavorando insieme, potremo raggiungere i risultati che ci siamo prefissi e dare un nuovo volto al Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Foti. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Scusi, Presidente, per una questione regolamentare, che però esula da quella precedentemente posta dai colleghi Zucconi e Lollobrigida. L'onorevole Donzelli è intervenuto a titolo personale e gli sono stati concessi tre minuti. Ora, questi tre minuti erano stati indicati dal nostro gruppo a titolo puramente indicativo. Io ritengo che il titolo personale, sia nella discussione generale che nel proseguo della discussione, sia a disposizione dei parlamentari, ma, ovviamente, in una discussione generale, nel momento in cui nessuno di altri gruppi, almeno allo stato, ha inteso volersene avvalere, mi pare significativo che quanto del tempo lasciato all'onorevole Donzelli - ancorché, ripeto, richiesto come minimo dal gruppo di Fratelli d'Italia a titolo puramente indicativo, debba essere un tempo che viene rivisto.

Lo chiedo in ragione di una considerazione che non le sfuggirà. Il titolo personale viene utilizzato prevalentemente da parlamentari, anche in questa discussione, che non hanno potuto partecipare ai lavori della Commissione bilancio. I lavori della Commissione bilancio, come lei sa, nella loro sostanza, sono stati compressi tra le giornate di venerdì, sabato e domenica. Non voglio dire quali siano gli esiti sotto il profilo normativo, perché quello sarà oggetto di intervento in sede di discussione generale, ma è evidente, signor Presidente, che il titolo personale, in casi come questi, diventa un possibile diritto di tribuna rispetto ad una stragrande maggioranza dei parlamentari che non ha potuto partecipare attivamente al procedimento legislativo nella fase di Commissione.

Quindi, io le chiedo - per i successivi interventi a titolo personale, se non vi sono altri colleghi che intendono utilizzare il titolo personale - che sia consentito ai parlamentari, che ad ora ne hanno fatto richiesta, di poter utilizzare tutto il tempo previsto in sede di contingentamento per il titolo personale. E lo chiedo in relazione ad un'osservazione: proprio perché siamo in sede di contingentamento, non vi possono essere dei tempi che vengono esclusi dal contingentamento, perché allora significherebbe che quei tempi sono messi appositamente giusto per riempire una casella, ma non per rendere fruibile fino in fondo, da parte di tutti i gruppi che vogliono, il titolo personale. Addirittura, vi sono stati casi in cui, in altre discussioni, si è chiesta una riassegnazione dei tempi, ivi compreso il titolo personale. Il che cosa significa? Che il titolo personale fa parte del procedimento legislativo in sede di discussione e ha pari dignità rispetto anche al tema della discussione generale. Io pacatamente, ma faccio appello alla sua disponibilità o, comunque, alla disponibilità del Presidente, perché questa nostra osservazione, che in definitiva non altera minimamente i tempi della discussione generale (perché quelli sono i tempi già stabiliti in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo), possa avere piena e completa attuazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Grazie, onorevole Foti. Non c'è nessun problema. Voi avevate concordato e avevate chiesto tre minuti e tre minuti è stato concesso. E, come d'uso - vale per questa Presidenza, ma per tutte le Presidenze che si alternano - a tre minuti è stata tolta la parola, vi è stato l'invito a togliere la parola. Non c'è problema a portare a cinque minuti, nell'ambito naturalmente del tempo a disposizione complessivo per il contingentamento. Quindi, il prossimo suo collega parlerà cinque minuti.

È iscritto a parlare il collega Delmastro Delle Vedove. Ne ha facoltà. Pregherei, però, di rispettare le distanze di sicurezza, come è stato richiamato dall'onorevole Lollobrigida prima. Prego, onorevole Delmastro Delle Vedove.

ANDREA DELMASTRO DELLE VEDOVE (FDI). Grazie, Presidente. In questa fase, con questo intervento, Fratelli d'Italia vuole ancora una volta censurare l'atteggiamento di un Governo che, pur avendo a disposizione le risorse nella legge di bilancio, le sperpera e le scialacqua, per attività che Fratelli d'Italia ritiene assolutamente non condivisibili. Avete previsto per il bonus bebè 340 milioni di euro.

Fratelli d'Italia, fra i vari emendamenti che ha posto in campo, ne ha messo uno per far passare il bonus bebè da 340 milioni di euro a 840 milioni di euro, sottraendo 500 milioni di euro dalla cooperazione internazionale. Perché, vede, mentre alle famiglie vengono dati 340 milioni di euro di bonus bebè, alla filiera agricola in difficoltà vengono dati 150 milioni di euro, alle famiglie indigenti italiane, che non hanno neanche le derrate alimentari, vengono dati 40 milioni di euro, per la cooperazione internazionale, questo Governo, nella legge di bilancio per il 2021, ha postato la faraonica cifra di 5 miliardi e 300 milioni. Fratelli d'Italia ritiene che, già solo per questo, la legge di bilancio non può essere votata, perché, nel momento in cui dobbiamo curare le ferite economiche e sanitarie della nostra nazione, voi scialacquate 5 miliardi e 300 milioni per la cooperazione internazionale.

Presidente, sa nella legge di bilancio quanto c'è di liquidità diretta alle PMI, che voi avete chiuso per decreto? Tre miliardi e ottocento milioni. E, allora, bastano solo questi due dati per rendersi conto di quello strabismo culturale della solidarietà tipico della sinistra, per cui tanto più sei solidale, quanto più è a chilometri di distanza il tuo beneficiato. Potremmo dire, con una battuta che, se fuori dal palazzo aleggia il COVID, dentro il palazzo ve ne sono due di virus: uno è il COVID e l'altro è il “boldrinismo” (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), che vi impone di erogare 5 miliardi e 300 milioni al resto del mondo, mentre per le famiglie indigenti italiane avete fatto un fondo da 40 milioni. Centocinquanta milioni per la filiera agricola: per noi, la nostra filiera agricola viene prima della cooperazione internazionale. Tre miliardi e ottocento milioni per le PMI, che voi avete chiuso per decreto! Per noi, quelle PMI vengono prima della cooperazione internazionale. Centocinquanta milioni per il trasporto locale pubblico scolastico. Quando, finalmente, riterrete di essere in grado di far ripartire le scuole, ci sarà nuovamente il problema del trasporto scolastico dedicato agli alunni, ma, in compenso, avete erogato 5 miliardi e 300 milioni alla cooperazione internazionale!

Questo per indicare tante cose, Presidente, che si sarebbero potute fare alternativamente alla cooperazione internazionale, trattenendo le risorse in patria, per dare le risposte ad una Italia in ginocchio. Certamente, per quanto ci riguarda, la più macroscopica è il fatto che quelle PMI, cioè quei produttori di ricchezza, coloro che si ostinano a produrre ricchezza in questa nazione, per poi farvela redistribuire – tanto, mica la producete voi quella ricchezza, sono altri che la producono, voi vi incaricate di redistribuirla -, ebbene, quei produttori di ricchezza, che oggi sono in difficoltà per la pandemia e per le vostre scelte politiche, per cui li avete chiusi per decreto, suonano alla porta, bussano al palazzo, chiedono un aiuto, lamentano la mancanza di liquidità, e la vostra risposta è: non ce n'è più di 3 miliardi e 800 milioni di liquidità diretta per voi, perché 5 miliardi e 300 milioni li eroghiamo per la cooperazione internazionale. Basterebbe questo per votare clamorosamente contro una legge di bilancio inefficace, inadeguata e che, con questa operazione, diventa immorale nei confronti degli italiani che attendono delle risposte (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Deidda. Ne ha facoltà.

SALVATORE DEIDDA (FDI). Grazie, Presidente. Devo dire che mi trovo concorde con il collega Delmastro, ma non userò il suo intervento per motivare la contrarietà a questa legge di bilancio, utilizzo quello della collega Mara Lapia, che è un'esponente dei 5 Stelle, che adesso è passata al gruppo Misto e che, proprio ieri, denunciava che addirittura i fondi per l'alluvione riguardanti il comune di Bitti, colpito da una grave alluvione, sono stati decurtati da 9 milioni a 6 milioni. Una diminuzione che va contro le promesse che sono state fatte dal Governo quando ha fatto il sopralluogo con il Ministro Boccia proprio a Bitti, stride con i fondi stanziati dalla Regione Sardegna, 40 milioni - adesso vengono diminuiti altrettanto - e stride, ovviamente, perché, poi, Bitti non è solo il solo comune colpito, ma ce ne sono veramente tanti della Sardegna che ancora non hanno ricevuto un euro.

In più devo dire quello che è stato fatto in Commissione difesa, l'ha già detto il collega Galantino; tutte le proposte di Fratelli d'Italia bocciate, alcune addirittura ritenute inammissibili, perché erano norme intruse, erano considerate come qualcosa che non doveva essere discusso, anche quegli emendamenti a costo zero. Ricordiamo che ci sono categorie che non sono state ricevute, ci sono categorie che non hanno ricevuto alcun aiuto e che si lamentano ancora oggi, con lettere al Governo, per essere incontrate. Parlo dei giostrai, quella categoria familiare, grandi famiglie che sono ridotte sul lastrico perché da un anno, ormai, non lavorano A qualcuno - mi ha risposto da poco il Governo, in una interrogazione –, mi è stato detto: abbiamo eliminato la TOSAP e altre tasse. Non è vero, perché le hanno pagate. Parliamo dei fieristi, di chi organizza eventi, ma parliamo anche dei gestori degli impianti di carburante. Tutte categorie in crisi che in questa legge di bilancio non hanno ricevuto la minima attenzione; i non garantiti, quelli che offrono il loro lavoro allo Stato, con i loro sacrifici, pagando le tasse; ma parliamo anche di quelli che tutti considerano dei garantiti, l'Esercito, le Forze armate. Vi riempite la bocca - è di oggi la notizia che dovranno essere loro a distribuire e portare avanti la campagna vaccinale -, ma la rappresentanza non è mai stata convocata per il rinnovo del contratto ed è stato bocciato l'emendamento, quello richiesto da loro, per aumentare le somme per rinnovare quel contratto che, da anni, è bloccato e per cui voi state stanziando, invece, risorse assolutamente risibili.

Quindi, una legge di bilancio che non so chi dovrebbe soddisfare. Di certo, non soddisfa me, non soddisfa Fratelli d'Italia, di certo non può essere una soddisfazione quando, addirittura, io leggo sulle agenzie di stampa che sugli emendamenti sacrosanti sulle zone terremotate, c'è qualcuno della maggioranza che si accapiglia e, soprattutto, piange, sbattendo i pugni, dicendo “quell'emendamento era mio”, mentre, invece, doveva gioire che, finalmente, quelle zone sono state ricompensate di troppa attesa. E per questo devo dire grazie al mio collega Trancassini, devo dire grazie al collega Acquaroli, a Prisco, a tutti quei colleghi che vengono dalle zone terremotate, la neo collega Lucia Albano, tutti quei colleghi che, per mesi, hanno chiesto, in quest'Aula, di avere attenzione per quelle zone. Nessuno di noi si sarebbe sognato di ribadire, in un emendamento approvato del PD, di dire: no, quell'emendamento era il mio. Ne abbiamo visti di furti, di emendamenti rubati, copiati, i nostri bocciati e, poi, riproposti dalle forze di maggioranza, ma siamo stati sempre contenti per il risultato ottenuto. Invece, c'è chi, come l'onorevole Pezzopane, non fa altro che intervenire, a fine seduta, per attaccare il governatore Marsilio e non fa altro, invece, che cercare di mettere una bandierina su delle rovine (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Questo è il modo di comportarsi della maggioranza, una maggioranza che è divisa, una maggioranza che viene tenuta insieme dallo scotch, dalla sola paura di andare a elezioni. Ogni giorno vengono pubblicati sondaggi e vedete ogni giorno che, se domani si votasse, forse l'Italia avrebbe un Governo finalmente di destra, avrebbe un Governo che finalmente è unito, un Governo composto da varie forze politiche che non litigano sui giornali e che governano quindici regioni su venti. E ricordatevi che questa pacchia può durare poco, perché possiamo fingere, prima ho citato una componente della vostra maggioranza, Mara Lapia, che vi sta attaccando oggi sui giornali, perché, ricordo, si può scherzare su tutto, ma sul terremoto, ma anche sulle alluvioni, non è lecito a prendere in giro i cittadini che quelle alluvioni hanno subito (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Foti. Ne ha facoltà, per il suo intervento a titolo personale.

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, non è la prima legge di bilancio che mi vede esprimere osservazioni contrarie.

È sicuramente la prima volta che ci troviamo di fronte ad una legge di bilancio che fa rimpiangere le vecchie leggi finanziarie, quando, all'ultima ora dell'ultimo momento disponibile, si buttava dentro di tutto e di più per favorire ora questo, ora quel commensale. Io penso - lo dico con molto rispetto - che la Commissione bilancio avrebbe fatto un lavoro ottimo, egregio, se si fosse limitata ad affrontare i macro temi, a dare risposte vere alle tante categorie che in questi anni hanno avuto già problemi ancora prima della pandemia e che nel corso della pandemia si sono trovate in difficoltà estrema, se cioè la Commissione bilancio si fosse preoccupata, come dicevano i colleghi che sono intervenuti in discussione generale, dei problemi veri degli italiani. Ma, vede, signor Presidente, qui abbiamo un testo - che sappiamo dovrà essere poi rinviato in Commissione in relazione alle eventuali osservazioni che potrà formulare la Ragioneria dello Stato - il quale, nel momento stesso in cui lo si legge, viene da vergognarsi. Vede, non è neanche il problema di chiedere al gruppo dei Cinquestelle, loro che avevano fatto fuoco e fiamme per la famosa “legge mancia”, che era una legge che con atto parlamentare destinava fondi alle opere pubbliche dei piccoli, medi o grandi comuni, ma opere pubbliche, non mance lasciate a destra o a manca. Qui invece siamo arrivati ad una distribuzione di elemosine, ma che moltiplicate per tanto danno dei risultati economici importanti, dove ci si è occupati di tutto: del vicino di casa, di quello che hai incontrato sul treno; mi auguro non di qualche compagna di letto magari, anche; ma ci si è occupati di tutto, meno che degli italiani che soffrono, degli italiani che necessitano di un intervento vero, di quegli italiani che si aspettavano che questa legge di bilancio potesse dare loro innanzitutto una speranza. Allora, vede, signor Presidente, qui non si tratta di voler a tutti i costi spaccare il capello in quattro. Fratelli d'Italia ha posto dei problemi all'attenzione della Commissione, che erano i problemi delle categorie economiche. Qui non troviamo i soldi - attenzione - per intervenire sull'IMU in senso generale, cioè su una patrimoniale da 22 miliardi di euro che ogni anno gli italiani pagano, ma invece troviamo i soldi per accontentare tutte le richieste che vengono singolarmente da alcuni deputati della maggioranza. Qui non troviamo i 700 milioni che servivano per introdurre stabilmente la cedolare secca per quanto riguardava le locazioni commerciali, ma ci occupiamo di porti, di piccoli ospedali, di mance distribuite su tutto il territorio nazionale. Allora - e concludo, signor Presidente - la nostra opposizione in questa sede non può far scandalo: è un'opposizione dovuta, perché noi abbiamo ben chiaro che prima viene la nazione e poi la fazione, prima viene l'interesse pubblico e poi l'interesse privato. Ciò che in questa legge di bilancio sicuramente abbonda è solo l'interesse privato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare l'onorevole Segneri. Ne ha facoltà.

ENRICA SEGNERI (M5S). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, in questo periodo di pandemia e con gli effetti causati da essa, tante sono le ulteriori novità contenute nella manovra, con interventi e azioni a sostegno dell'economia e dei lavoratori in un momento storico senza precedenti; misure che chiamano in causa famiglie, lavoratori e imprese; ciò, nella consapevolezza della prioritaria necessità di prevedere disposizioni a loro tutela. Il mio intervento mira a sottolineare alcune misure fondamentali in tema di lavoro e lavoratori. Si tratta di interventi importanti che, per la prima volta, universalizzano davvero il welfare sul terreno del sostegno delle politiche del lavoro e della famiglia; è una manovra che guarda all'intero mondo del lavoro e a tutti i lavoratori. Indipendentemente dalla forma contrattuale, subordinati e partite IVA, tutti ricevono lo stesso trattamento per quanto riguarda i carichi familiari ed è un passaggio fondamentale da rimarcare con forza. Vi sono, poi, altre misure significative a sostegno del reddito, sul versante della contribuzione e misure per i giovani con età inferiore a 36 anni, con specifiche misure a sostegno delle imprese del Mezzogiorno, in particolare per quanto riguarda l'occupazione femminile.

Cari colleghi, abbiamo messo in campo misure e risorse importanti, che permettono sia l'estensione della Cassa integrazione, sia la possibilità di prorogare il blocco dei licenziamenti, che includono il sostegno attraverso le indennità di disoccupazione, ma anche sul versante degli incentivi agli investimenti. In questa fase si tratta di misure necessarie per far fronte ad una pandemia di dimensioni planetarie. Tra le misure in tema di lavoro e occupazione, vorrei sottolineare che, con un fondo da un miliardo, viene previsto l'esonero dei minimali contributivi per tutte le partite IVA e professionisti, ordinisti e non, più colpiti dalla pandemia. I requisiti richiesti per accedere al beneficio sono una perdita di fatturato 2020, rispetto al 2019, di almeno il 33 per cento e un fatturato complessivo inferiore ai 50 mila euro. Poi abbiamo i CIG autonomi: la misura prevede una Cassa integrazione per le partite IVA iscritte alla gestione separata dell'INPS; sono 300 mila. Si chiama ISCRO, acronimo per “Iindennità straordinaria di continuità reddituale e operativa”, ed è una misura sperimentale per il 2021-2023 che prevede un sostegno per sei mensilità, che va da un minimo di 250 euro a un massimo di 800 euro al mese. Per accedervi occorre aver prodotto un reddito, nell'anno precedente alla domanda, inferiore al 50 per cento della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni prima; aver dichiarato, inoltre, un reddito non superiore a 8.145 euro, essere in regola con i contributi e avere aperto la partita IVA da almeno quattro anni. Cari colleghi, sono interventi fondamentali e concreti, che segnano un ulteriore step nelle politiche di tutela e rilancio, misure a supporto e sostegno al reddito dei lavoratori maggiormente colpiti dalla crisi pandemica.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI (ore 15,08)

ENRICA SEGNERI (M5S). Inoltre, vorrei sottolineare un'altra misura importante che riguarda il ridisegno del cosiddetto contratto di espansione, che prevede lo scivolo per le persone, a cinque anni dalla pensione di vecchiaia anticipata, che si estende alle imprese con oltre 250 addetti; per quelle sopra i mille, invece, c'è il vincolo a fare un'assunzione ogni tre uscite, ma ci sono altri 12 mesi di sconto NASPI, oltre ai canonici 24 mesi. Si tratta di una politica attiva, necessaria per gestire le transizioni occupazionali al termine del blocco dei licenziamenti e delle ulteriori 18 settimane - 6 più altre 12 - di Cassa COVID-19 gratuita per tutti.

Non abbiamo dimenticato i cosiddetti esodati attraverso la “nona salvaguardia”, che comprende una platea di circa 2.400 persone, con requisiti maturati dopo il 31 dicembre 2011, per andare in pensione; è un intervento che costa 115 milioni in sei anni. Altre misure messe in atto riguardano gli incentivi per il rientro di tutti i lavoratori altamente qualificati, che sono rientrati in Italia prima del 2020 e già iscritti all'AIRE; essi non saranno più esclusi, versando un contributo del 10 per cento o del 5 per cento del reddito imponibile, a seconda del numero dei figli, delle misure d'incentivo al “radicamento permanente” in vigore dal 2020. Sono misure importanti fatte a favore dei lavoratori esposti all'amianto o dei familiari delle vittime.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

ENRICA SEGNERI (M5S). In questa legge di bilancio, infatti, cambiando i fondi per questa categoria di lavoratori, si prevede che l'INAIL riconosca una prestazione aggiuntiva pari al 15 per cento della rendita.

Nei casi in cui la malattia sia stata accertata dal 1° gennaio 2021 arriva, invece, un'una tantum di 10 mila euro. A decorrere dal 1° gennaio 2021 non si applica l'addizionale a carico delle imprese.

PRESIDENTE. Collega, deve concludere.

ENRICA SEGNERI (M5S). Concludo, Presidente. Inoltre è stata istituita la misura dei parcheggi neomamma: circa 4 milioni del 2021 e 6 milioni del 2022 andranno ai comuni per creare spazi riservati alla sosta gratuita di chi ha difficoltà nella mobilità.

PRESIDENTE. Collega, ha esaurito il suo tempo, deve concludere.

ENRICA SEGNERI (M5S). Sì, concludo dicendo che è una manovra che rende l'Italia più moderna e sempre più impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini più deboli (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Wanda Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Presidente, signori del Governo, colleghi, i contenuti della legge di bilancio che oggi è arrivata qui in Aula certamente non si discostano dalla traccia che questo Governo ha seguito fino a oggi, nel carosello dei tanti, tantissimi provvedimenti disastrosi con cui sono state sprecate risorse di decine di miliardi di euro che, anziché servire ad affrontare la dura crisi economica seguita all'emergenza COVID, sono state utilizzate per una pioggia di bonus piuttosto che marchette varie, senza strategia, senza nessuna visione. Provvedimenti spot, spesso insufficienti a raggiungere gli obiettivi, che non hanno alcuna capacità di gettare le basi per la ripresa e il rilancio dello sviluppo economico del nostro Paese. Non potevamo certamente aspettarci nulla di buono dal Governo più inadeguato, più irresponsabile e presuntuoso che, nel pieno di un'emergenza epocale, in qualche modo potesse dare all'Italia un po' di tranquillità. Anche questa manovra di bilancio si conferma un pessimo provvedimento di un Governo che sta bruciando tanti soldi, con cui avremmo dovuto, invece, tutelare la capacità più importante del nostro Paese, che è la capacità produttiva dell'Italia, i redditi e le famiglie. Un esempio per tutti, che è stato citato dai tanti colleghi che mi hanno preceduto: avete aumentato di 6 milioni 200 mila euro lo stanziamento per l'Expo di Dubai, che, credo, in fase di pandemia qualcuno ci dovrà spiegare come e quando si espleterà. Vorrei poi dire tante altre cose. È stato, per esempio, citato più volte il money transfer, che in qualche modo significa soltanto nutrire quello che soltanto nelle parole voi dite di combattere - lo abbiamo visto anche nel caso delle tante scarcerazioni -, quindi nutrendo tutto ciò che in qualche modo viene trasferito dai nigeriani - e non soltanto - all'estero, nutrendo la mafia, la criminalità, che in qualche modo uccide ogni giorno di più questo Paese. Ancora una volta, fuori da questo palazzo, ci sono invece famiglie, famiglie disperate, attività economiche in grande crisi, intere filiere messe a dura prova, in ginocchio; e voi, invece, pensate giustamente di buttare i soldi degli italiani per comprare i palloncini colorati al Ministro Di Maio.

Avete proseguito con la vostra ostinazione a colpi di fiducia, una fiducia che si rinnova a ogni provvedimento e, soprattutto, in un provvedimento di tale importanza per il Paese. Non avete mai preso in considerazione le proposte delle opposizioni e siete soprattutto riusciti, per quanto ci riguarda, anche a bocciare quello che avevate già approvato voi stessi; penso al precariato nella pubblica amministrazione e stamattina credo che i sindacati lo abbiano sottolineato in modo molto chiaro. Fratelli d'Italia, con i suoi componenti e i tanti colleghi, ha lottato in Commissione per ottenere l'approvazione di alcuni emendamenti, come quello sulla decontribuzione, che rappresentano istanze che provengono dal mondo reale; come quello delle imprese, quello dei professionisti, delle piccole partite IVA, dei commercianti, di chi rappresenta la leva che dovrà consentire al nostro Paese e alla nostra economia di potersi rialzare. Certamente, credo che questo non rientri nelle priorità di questo Governo.

Abbiamo lavorato per fare approvare emendamenti che riguardano i bisogni reali delle famiglie e delle persone in situazioni di difficoltà, come i 70 milioni di euro per le scuole paritarie che accolgono i disabili - i 50 milioni - e l'incremento per il Fondo dell'autismo. Voi pensate alle fiere e alle assunzioni nei Ministeri, mentre noi stiamo insistendo nel ridisegnare un sistema di tutele in un mondo del lavoro completamente cambiato. Il lavoro autonomo e le partite IVA vanno tutelati al pari del lavoro dipendente. La crisi ci impone di ripensare il sistema degli ammortizzatori sociali, così come le misure di sostegno alle persone in difficoltà; invece, con l'incoerenza e la superficialità dei vostri provvedimenti, voi state alimentando l'odio sociale, state creando conflitto tra le categorie, state mettendo i cittadini gli uni contro gli altri. Allora, state continuando a lacerare una comunità nazionale pensando di poter tenere i cittadini al guinzaglio, cittadini che, in qualche modo, sono in preda alla paura. Chiudo e concludo, Presidente, nel dire che noi di Fratelli d'Italia vogliamo essere quel coraggio e quella speranza, e continueremo a lavorare in queste ore in quest'Aula per cambiare o tentare di cambiare questa manovra, ma soprattutto per difendere gli unici interessi che sono gli interessi degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Paolo Ficara. Ne ha facoltà.

PAOLO FICARA (M5S). Grazie, Presidente. Colleghi, Governo, numerose sono le misure a sostegno del settore dei trasporti in questa legge di bilancio, dalla mobilità sostenibile a quelle in favore del trasporto pubblico locale, ferroviario e marittimo. Rifinanziamo, infatti, gli incentivi per il trasferimento delle merci dalla strada al mare, il “Marebonus”, e alla rotaia, con il “Ferrobonus”. Stanziamo ulteriori risorse, dopo quelle già stanziate col “decreto Rilancio”, per sostenere le imprese che svolgono servizi ferroviari al mercato di passeggeri e merci. Istituiamo un nuovo Fondo, questa volta da 5 milioni di euro annui, per sostenere le imprese detentrici e noleggiatrice di carri ferroviari merci, nonché gli spedizionieri e gli operatori del trasporto multimodale. Questo perché il settore della logistica ha rappresentato una delle colonne portanti del nostro Paese durante i mesi difficili della pandemia e soprattutto durante il periodo del lockdown. In quest'ottica, abbiamo continuato a sostenere il settore marittimo, con misure volte a compensare i mancati introiti delle autorità di sistema portuale, oltre a rifinanziare il Fondo destinato alle imprese armatrici per compensare la riduzione dei ricavi tariffari relativi, chiaramente, alla riduzione del traffico passeggeri.

Altri interventi da sottolineare sono quelli a favore del trasporto pubblico locale, in particolare quello scolastico. Infatti, istituiamo un Fondo da 150 milioni di euro rivolto ai comuni per il 2021 per l'erogazione di servizi di trasporto scolastico aggiuntivi, così come stanziamo 200 milioni di euro per i servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale. Infine, abbiamo previsto un Fondo di ulteriori 20 milioni di euro per il 2021 a favore delle imprese di trasporto di passeggeri mediante autobus non soggetti a obblighi di servizio pubblico; per esempio gli autobus turistici che sono uno dei comparti che sta soffrendo maggiormente, chiaramente per via del blocco del turismo e delle misure legate all'emergenza. A queste si aggiungono quelle frutto del lavoro delle Commissioni, trasporti prima e bilancio dopo. Una delle misure volte infatti a promuovere la mobilità sostenibile è, per esempio, quella del credito di imposta del 30 per cento per l'acquisto di cargo bike e cargo bike a pedalata assistita alle micro e piccole imprese che svolgono attività di trasporto merci urbano di ultimo miglio. L'utilizzo di questi mezzi nel settore della logistica e in ambito urbano permetterà di rendere le nostre città più pulite e sostenibili e, allo stesso tempo, consentirà di liberare i centri urbani dal traffico. Inoltre, in Commissione trasporti avevamo approvato, con una formulazione unanime, un emendamento che istituisce il cosiddetto “bonus veicoli sicuri”, con il quale l'adeguamento Istat della tariffa per la revisione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi viene compensato da un buono di cui potranno beneficiare i proprietari dei veicoli sottoposti a revisione, garantendo così maggiore sicurezza sulle nostre strade. Altro emendamento, nato dal lavoro collaborativo di tutte le forze politiche in Commissione trasporti, è la creazione, per esempio, del Fondo per la sicurezza stradale, che ci permetterà nei prossimi mesi di portare avanti e approvare la proposta di legge di modifica del codice della strada, con la quale consentiremo l'esenzione del pagamento delle strisce blu alle persone con disabilità e alle donne in gravidanza. Ancora, voglio sottolineare l'importanza di un emendamento approvato in Commissione bilancio che ridà centralità al Parlamento.

Una modifica del 2006 aveva infatti previsto che solo i contratti di programma sugli investimenti - per esempio parlo di RFI e ANAS - dovessero passare dalle Commissioni parlamentari per un parere, abolendo la previsione per i contratti di servizio. Adesso, noi reintroduciamo il parere parlamentare sui contratti di servizio ferroviario, come per esempio il contratto di media e lunga percorrenza (per intenderci, gli Intercity giorno e gli Intercity notte). Con questo risultato si aggiunge un ulteriore tassello al lavoro iniziato e condotto dal Movimento 5 Stelle in Commissione trasporti in questi anni, cioè quello di ridare dignità e importanza ad un servizio ferroviario - quello, appunto, della lunga percorrenza - che ancora oggi è di fondamentale importanza per il Mezzogiorno.

Infine - e concludo, Presidente - un breve cenno riguarda la mia regione, la Sicilia. Con un ulteriore emendamento è stato riparametrato il contributo alla finanza pubblica da parte delle ex province regionali; non un trattamento di favore, quanto invece il definitivo allineamento al resto delle province italiane. Il contributo alla finanza pubblica delle ex province siciliane era spropositato e aveva portato a una grave crisi di questi enti (nel caso della provincia di Siracusa anche al dissesto). Si tratta di enti che ancora oggi svolgono funzioni fondamentali, come la manutenzione di strade e scuole, e che, grazie al lavoro svolto in questi anni dal Movimento 5 Stelle, abbiamo permesso di rimettere in piedi in modo da garantire l'erogazione di servizi adeguati ai cittadini (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Maria Soave Alemanno. Ne ha facoltà.

MARIA SOAVE ALEMANNO (M5S). Grazie, Presidente. Gentili colleghi, si chiuderà tra pochi giorni un anno complesso, che ha visto i cittadini italiani fare i conti con un nemico subdolo e spesso letale. La pandemia da Coronavirus ha riscritto le regole del nostro vivere insieme, modificando la nostra quotidianità. Alcuni dei nostri diritti fondamentali, purtroppo, hanno conosciuto delle restrizioni. In nome di un interesse maggiore, perché generale, abbiamo dovuto abbassare le saracinesche di molte attività commerciali, ridurre i contatti umani, annullare spettacoli e momenti di condivisione. E' stato duro per chi governa chiedere di chiudere, di limitare gli orari di apertura al pubblico e di contingentare le presenze.

Di fronte ad uno scenario complesso e senza precedenti, come quello che si è venuto a creare, il Governo e il Parlamento hanno messo in campo, sin da subito, misure di sostegno alle piccole e medie imprese, agli artigiani, alle partite IVA che rappresentano il tessuto produttivo italiano, spina dorsale della nostra economia, messa a dura prova da un'emergenza sanitaria che ha avuto enormi ripercussioni economiche. Moltissime imprese in Italia hanno subito e stanno subendo un crollo dei fatturati che prosciuga la loro liquidità, a fronte invece di esborsi che restano ovviamente necessari, come quelli relativi a fornitori, dipendenti, fisco, banche. E' vero, però, che dietro ogni crisi si nasconde un'opportunità che sarà una lezione che dobbiamo cogliere se vogliamo ri-costruire questo nostro Paese su basi più solide.

Per questo le misure contenute in questa legge di bilancio vogliono, da una parte, sostenere concretamente le attività produttive di questo Paese e, dall'altra, preparare la strada ad una ripresa nel segno della sostenibilità, della digitalizzazione e della parità di genere. Molte misure sono fondamentali per l'impresa e i settori strategici; ne cito solo alcune per ricordare a noi tutti quanto stiamo facendo. Oltre alla cassa integrazione per autonomi, professionisti e partite IVA, nella legge di bilancio abbiamo previsto l'assunzione di 3 mila medici e 12 mila infermieri e assistenti sanitari. Abbiamo prorogato al 2022 il bonus del 110 per cento per l'edilizia sostenibile e abbiamo stanziato risorse per incentivare l'acquisto di auto ecologiche; abbiamo esteso il congedo di paternità e istituito un assegno mensile per madri single, disoccupate o monoreddito con un figlio disabile; abbiamo istituito il fondo a sostegno dell'impresa femminile con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, al fine di promuovere e sostenere l'avvio e il rafforzamento dell'imprenditoria femminile; abbiamo prorogato dal 31 dicembre 2020 al 30 giugno 2021 l'operatività dell'intervento straordinario in garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, per sostenere la liquidità delle imprese colpite dall'emergenza epidemiologica da COVID con il conseguente rifinanziamento.

Insomma, oggi ci apprestiamo a votare una manovra di bilancio seria, senza sprechi e fitta di investimenti sul futuro, perché oggi più che mai futuro significa lavoro e occupazione.

La soddisfazione per i passi in avanti fatti con questo testo non giustifica, però, facili entusiasmi. La situazione è di emergenza e i rischi sono davvero elevati. Ecco perché la portata e l'intensità dei provvedimenti necessari deve essere adeguata agli obiettivi che dobbiamo raggiungere.

Siamo cittadini di un Paese meraviglioso, che porta in dote un grandissimo patrimonio in tutti i campi: tessile, artistico, enogastronomico, paesaggistico, tutte risorse che il mondo intero ci invidia.

Un anno nuovo ci attende all'orizzonte; le misure contenute nella legge di bilancio che quest'Aula si appresta a votare aiuteranno le attività produttive del Paese ad attraversare questa difficile fase. Ci alzeremo da questa dura prova. Si poteva fare di più sicuramente, ma abbiamo usato comunque il senso di responsabilità che da sempre contraddistingue l'azione di questo Governo. Concludo, Presidente, dicendo che l'obiettivo di questa legge è stato quello di introdurre nuove misure finalizzate al rilancio economico del Paese. Le opposizioni hanno detto che si poteva fare meglio: sicuramente, ma forse non hanno pensato alla congiuntura economica e sociale particolare che il nostro Paese sta attraversando (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Marco Osnato. Ne ha facoltà.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie, Presidente. L'intervento che mi ha preceduto e che si è concluso accusando l'opposizione di non aver ragionato sulla congiuntura economica, mi dà l'occasione per partire proprio da questo.

Vede, nelle critiche sempre costruttive e propositive dell'opposizione c'è stata, proprio come fondamento, la consapevolezza del momento difficile in cui vive la nostra nazione - ma non solo la nostra nazione, direi tutto il mondo - e proprio su questo noi abbiamo poi tessuto una tela di proposte che andavano a cercare di migliorare quelli che, secondo noi, erano provvedimenti sbagliati, inadeguati, parzialmente insoddisfacenti; insomma, ognuno poi li giudica come crede ma sicuramente non erano perfetti come qualcuno oggi - e non solo oggi - ci vuole fare credere.

Allora, io vorrei concentrarmi su due argomenti che in qualche modo riguardano il provvedimento che stiamo affrontando e che purtroppo sono - lo dico perché è presente anche il presidente Rampelli - due anglicismi assolutamente improbabili: il money transfer e il cashback. Partendo dal cashback, adesso io ho tutto l'affetto del mondo per chi vuole migliorare la presenza degli italiani verso la lingua inglese, però, insomma, si poteva anche utilizzare un altro termine: la “restituzione del contante” sarebbe stata abbastanza palese come traduzione. Però, forse, a voi la parola “contante” provoca sempre qualche fastidio; a questa maggioranza il contante spaventa sempre.

Vedete, questa del cashback è una grossa presa per i fondelli nei confronti degli italiani: voi state facendo credere che alla fine delle compere natalizie difficili, difficoltose, improbabili, per chi è riuscito a farle, se utilizzeranno una carta di credito, poi alla fine quasi quasi ci guadagneranno; ebbene, non è così. È stato dimostrato - non c'è bisogno di Marco Osnato e della sua pochezza nelle competenze economiche - per dimostrare che sarà una parte minima e assolutamente insignificante quella che veramente poi verrà riaccreditata sui conti correnti degli italiani; mentre è evidente a tutti che, invece, chi se ne avvantaggerà saranno sempre e ancora una volta di più le famigerate banche, che questa volta non ve l'hanno neanche richiesto.

E' stata una vostra gentile legislazione natalizia, siete stati pervasi, probabilmente, da questo spirito natalizio - solo voi, perché gli italiani, appunto, hanno altro da pensare - e avete deciso di fare l'ennesimo regalo per le commissioni bancarie agli istituti di credito, che - lo ripeto, non li voglio giustificare - questa volta non ve l'avevano neanche chiesto.

Quindi, tanto per farvi capire - visto che abbiamo appena finito di affrontare, seppure in modo insoddisfacente, l'approvazione del “decreto Ristori” - abbiamo, per esempio, in tutto questo - “Ristori 1, 2, 3 e 4” - per il fondo perduto 2,7 miliardi, mentre per il cashback quanto abbiamo? Abbiamo 4,5 miliardi: questo è il vostro modo di intendere il rapporto tra lo Stato e gli italiani nelle loro diverse sfaccettature, che siano le famiglie o che siano le aziende. Quindi, ripeto, meno della metà di quanto destinate in favore degli istituti di credito l'avete riservato invece alle aziende bancarie.

In tutto questo c'è l'altro argomento - che pare non correlato ma invece è correlato, e come! - che è quello del trasferimento di denaro utilizzato tramite queste agenzie di trasferimento internazionale, laddove - qualche volta capita - anche un Governo che aveva all'interno i 5 Stelle era riuscito a fare una cosa positiva.

Era infatti riuscito a inserire una tassazione, sebbene minima, nei riguardi del trasferimento di questo denaro - che, ricordo, sono rimesse di ricchezza prodotta in Italia in qualche modo, poi vedremo in che modo - che va verso l'estero, quindi sostanzialmente deprime la complessità di risorse che l'Italia ha al suo interno; si chiedeva, appunto, una minima tassazione e questo perché, magari, poteva anche diventare, oltre che un'occasione di recupero di qualche risorsa per lo Stato, anche un elemento di controllo in più. Lo ripeto: avete talmente terrore del contante da destinare 4,5 miliardi di euro al cashback e, invece, non avete nessuna ritrosia a togliere una tassazione sull'utilizzo del contante da mandare all'estero. Quindi, se sei italiano devi usare per forza la carta di credito o pagare la commissione, devi avere una serie di adempimenti infinita, mentre se sei straniero e mandi i soldi fuori dall'Italia invece puoi fare quello che vuoi; non c'è problema, neanche se vai là con 5 mila o 10 mila euro in contanti!

Allora, noi chiediamo…

PRESIDENTE. Deve concludere.

MARCO OSNATO (FDI). Sì, concludo, mi pare che fossero cinque minuti non so se li ho già esauriti…

PRESIDENTE. Sì.

MARCO OSNATO (FDI). Grazie. Allora, concludendo, diciamo allora che non so se è un problema che vediamo solo noi, sicuramente se ne accorgono gli italiani che c'è una diversità di trattamento, in questa nazione, se sei italiano o se sei straniero; paradossalmente, è incredibile a dirsi, il peggio ce l'hanno gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Celeste D'Arrando. Ne ha facoltà.

CELESTE D'ARRANDO (M5S). Grazie, Presidente. Colleghi e colleghe, voglio iniziare con un ringraziamento a coloro che hanno lavorato in questi giorni senza fermarsi per portare questa della legge di bilancio in Aula.

In un momento storico dove l'obiettivo primario è ripartire, con questa manovra 2021 lo stiamo facendo concretamente, confermando la volontà politica di continuare ad investire sia nella salute, sia nel welfare e, soprattutto, facendo squadra. Conferma di questa intenzione è l'approvazione di diversi emendamenti, che per noi del MoVimento sono prioritari e importanti.

Abbiamo nuovamente previsto la tutela per i lavoratori fragili che, anche insieme ai colleghi e alle colleghe del Senato, abbiamo, in questi mesi, sostenuto in tutti i provvedimenti, perché crediamo fortemente che i nostri concittadini e le nostre concittadine non debbano essere costretti a scegliere tra il diritto al lavoro e il diritto alla salute. Abbiamo incrementato il Fondo caregiver, in quanto riteniamo necessario che si prosegua nell'impegno di destinare adeguate risorse per poter dare attuazione a tutte quelle norme che prevedono il riconoscimento di questa figura. Essa rappresenta ad oggi un perno fondamentale del welfare, oltre ad essere un punto di riferimento per i propri cari che vivono una condizione di disabilità e spesso di non autosufficienza, perché senza di loro rimarrebbero soli. Abbiamo previsto un supporto economico fino a 500 euro mensili per le mamme sole, disoccupate o monoreddito che hanno un figlio con disabilità, una delle tante azioni a favore del mondo della disabilità, a cui auspico fortemente facciano seguito altre, come per esempio il codice unico per la disabilità; il must deve essere la persona al centro.

A questo tema, Presidente, tengo particolarmente, perché credo fortemente che l'attenzione sul mondo del sociale e della disabilità debba rimanere alta; proprio perché questa emergenza ha fatto emergere la fragilità della nostra società. Abbiamo istituito un Fondo per Alzheimer e demenze al fine di garantire risorse per rendere attuabile il Piano nazionale demenze, che prevede strategie di promozione e miglioramento delle qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali. Abbiamo inoltre incrementato il Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, oggi più che mai presente nel nostro Paese. Abbiamo previsto che le regioni destinino una quota pari allo 0,5 per cento degli investimenti in edilizia sanitaria con l'obiettivo di potenziare la telemedicina attraverso l'acquisto di dispositivi e applicativi informatici. Abbiamo incrementato la dotazione del Fondo per le tecniche di procreazione medicalmente assistita; abbiamo esteso a tutte le professioni sanitarie e sociosanitarie un'indennità di tutela del malato e promozione della salute.

Inoltre, Presidente, intendo precisare, in risposta alla narrazione che in queste ore sostiene che abbiamo sottratto risorse all'assistenza domiciliare, che l'emendamento sulla tassazione del tabacco riscaldato prevedeva di far confluire le risorse reperite da questa tassazione nell'assistenza domiciliare; per il principio di unicità che caratterizza la legge di bilancio ciò non poteva trovare accoglimento, in quanto esso prevede che le tasse specifiche come quella oggetto dell'emendamento non possono essere destinate a uscite specifiche.

Mi corre l'obbligo anche di fare un'ulteriore precisazione: in questa legge di bilancio abbiamo nuovamente rifinanziato tutti quei fondi che destinano risorse anche per l'assistenza domiciliare, come quello del caregiver o del Fondo delle non autosufficienze.

Questa è stata una legge di bilancio che ha continuato nel solco tracciato dai precedenti provvedimenti in ambito economico, percorrendo una strada che ha un solo e unico obiettivo: garantire a tutti i cittadini a tutte le cittadine che vivono nel nostro Paese condizioni dignitose di vita, tutelando la loro salute e dando il cento per cento ogni giorno.

Sicuramente abbiamo di fronte a noi una sfida: ridisegnare il nostro Servizio sanitario nazionale pubblico, potenziare la medicina di territorio al fine di arrivare ad ogni cittadino ed ogni cittadina; andare nella direzione della medicina personalizzata, ricostruire il nostro welfare, proprio perché il contesto sociale di oggi è molto diverso; sostenere la famiglia non solo dal punto di vista economico, ma dando quel supporto utile nel migliorare le relazioni all'interno del nucleo familiare, che inevitabilmente porteranno a migliorare le relazioni all'interno della comunità e della società tutta.

Concludo, Presidente, dicendo che per far sì che questo Paese si rialzi in piedi abbiamo un dovere soprattutto: realizzare modelli virtuosi e sostenibili. Non sono i cittadini, i lavoratori o le persone con disabilità che devono adeguarsi ai servizi o alle prestazioni, ma dobbiamo ribaltare il paradigma, rimettendoli al centro delle nostre politiche (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Emanuele Prisco. Ne ha facoltà.

EMANUELE PRISCO (FDI). Grazie, Presidente. Questa legge di bilancio arriva dopo quattro scostamenti di bilancio per oltre 100 miliardi, votati da questa e dall'altra Camera anche con il concorso delle opposizioni per senso di responsabilità, sapendo che con quegli scostamenti di bilancio andavamo a impegnare il futuro dei nostri figli e, forse, dei nostri nipoti. Una nazione seria investe, in un momento di difficoltà e crisi, su quelle forze capaci di rilanciare quegli investimenti, quelle spese, quegli indebitamenti verso il futuro. Non ci saremmo certo aspettati che diventassero l'ennesimo elenco di bonus: bonus televisori, bonus cellulari, bonus rubinetti, bonus che abbiamo visto come metodologia per accontentare un po' tutti, che serve a disperdere in mille rivoli, senza mai una visione capace di immaginare un futuro di rilancio, di riscatto, di visione di quelle che possono essere la forza e la capacità della nostra nazione. A fronte di 37,9 miliardi, per carità, c'è una componente importante, giusta, determinante, di difesa del lavoro, delle partite IVA, anche se poi mancano - si sono dimenticati - tutti i professionisti; ci sono interventi, diciamo, di socialità e di tenuta sulla Cassa integrazione, ma manca tutta la parte di attacco verso il futuro, tutta la parte relativa agli investimenti, alla facilitazione degli appalti, magari diffusi, utilizzando lo strumento degli enti locali, le pubbliche amministrazioni, diramati sul territorio, così da poter spalmare il rilancio del Paese su tutto il territorio nazionale, distribuire ricchezza, generare altra ricchezza, e non limitarsi all'assistenza.

C'è questa disparità, nonostante la battaglia del centrodestra a favore dei lavoratori autonomi, che vengono finalmente inclusi nei sistemi, seppur, ovviamente, con una variante povera rispetto a quello che proponeva Fratelli d'Italia. Rimangono completamente esclusi i professionisti, a dimostrazione, a conferma, di quello che è l'atteggiamento anche di questo Governo e di questa maggioranza rispetto a quel genere di partite IVA, quella intellighenzia della nazione, quella che è la capacità culturale, intellettuale, unica della nostra nazione, capace di poter rappresentare un volano di sviluppo e di rinascita per l'Italia, ovviamente dimenticate, emarginate, un po' come avviene anche di solito nei provvedimenti fiscali.

Chi ha una partita IVA viene considerato come un ladro da una certa impostazione politica, che è quella della sinistra. E poi c'è una serie di altri indeterminati strumenti di dubbia efficacia. L'intervento abolitivo sulle tasse più eclatante è quello paradossalmente - uno si aspetta, in questo momento, sul ristoratore, sul parrucchiere, sull'avvocato, sul geometra - sui money transfer, quindi sui trasferimenti di denaro all'estero, denari e ricchezze prodotti in Italia che vengono - e concludo, Presidente - trasferiti all'estero. Era stata introdotta una buona cosa, una piccola tassazione che oggi viene cancellata. Si registra, ancora una volta, l'abominio per cui con questa maggioranza, in questa nazione, tutto quello che dovrebbe servire a favore degli italiani viene dimenticato, tutto quello che serve all'estero e agli stranieri viene invece affermato.

Concludo, Presidente. Altro esempio, è quello ovviamente sulla cooperazione internazionale: 5 miliardi in cooperazione internazionale in cui si immagina anche di tutelare le imprese, le piccole e medie imprese, voi pensate in Val d'Aosta, in Toscana, in Emilia Romagna; no, anche in Tunisia, perché per quelle italiane c'è sempre poco, c'è sempre qualcosa da dare a chi viene da fuori. Quindi, l'inadeguatezza di queste scelte, di questa poca visione di questo Governo e di questa maggioranza emergono forti anche in questa legge di bilancio, che sperpera non solo i 37 miliardi, non solo quegli scostamenti di fiducia che il Parlamento gli ha dato come cash, ma ciò che di fatto è il futuro dei nostri figli. E questo è grave; prima ve ne andate e meglio è, per l'Italia e per il futuro di questa nazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Ciro Maschio. Ne ha facoltà.

CIRO MASCHIO (FDI). Grazie, Presidente. Nel momento più drammatico della storia del nostro Paese dopo la guerra ci si aspetterebbe una legge di bilancio consapevole di questo e, quindi, un grande progetto, una chiara visione su come far risollevare il Paese da questa situazione di difficoltà. Il risultato concreto, invece, che esce da questa legge di bilancio è l'esatto contrario e cioè una accozzaglia di bonus, di misure più o meno pertinenti, più o meno improvvisate, prive completamente di una visione complessiva che leghi, che tenga insieme tutto per un progetto organico di rilancio del Paese. Questo nonostante l'impegno dell'opposizione, che ha votato gli scostamenti di bilancio - ed è stata determinante in questo, e non era costretta a farlo -, nonostante l'opposizione abbia presentato tantissimi emendamenti costruttivi e concreti e nonostante il coinvolgimento annunciato - a parole -, da parte del Governo, delle forze di opposizione che, nei fatti, è stato tardivo, limitato solo agli elementi di contorno, ma mai agli elementi fondamentali sui quali si giocava realmente la scommessa di questa legge di bilancio. È stato fatto qualche intervento migliorativo da parte di Fratelli d'Italia e di altre forze dell'opposizione su alcuni temi, come, ad esempio, le partite IVA, i commercianti, alcuni progetti sul sociale come, ad esempio, il turismo e il settore vitivinicolo, un intervento sugli autonomi, ma si tratta purtroppo di misure non sufficienti rispetto all'insieme e non sufficienti neanche a cancellare tuttora alcune contraddizioni, con dei bonus regalati a pioggia anche a progetti incomprensibili e, non ultimo, quanto citato anche dal collega Delmastro, una spesa sulla cooperazione internazionale che balza agli occhi rispetto alla minor spesa sull'emergenza interna di una serie di categorie pesantemente colpite. Questa è la sostanza.

Sulla giustizia, che all'inizio di questo Governo era stata annunciata come uno dei settori chiave del Governo e della maggioranza, la situazione è ancora peggiore, se possibile: nel triennio 2021-2023 non ci sono interventi di rilievo, ci sono solo ripetizioni di proposte di interventi che stancamente si ripetono ogni anno, ma prive di misure concrete. Due annunci sulle digitalizzazioni e sulla riforma delle intercettazioni, che non sono, però, poi accompagnati, tranne qualche spicciolo, da risorse concrete. Un dato complessivo, quello sulla giustizia, che occupa l'1,2 per cento delle spese totali dello Stato, quindi in diminuzione dello 0,1 per cento rispetto alla media degli anni precedenti. Non a caso, nel DEF, tra gli indicatori di benessere era stato inserito l'indice di efficienza della giustizia civile, definito come durata media effettiva in giorni dei procedimenti civili nei tribunali ordinari, e il Ministero ha dichiarato di non prevedere una riduzione della durata media dei procedimenti civili e penali, che resteranno di 376 e 382 giorni anche nel 2021. Quindi, una giustizia ferma, in un Paese confuso e vittima di norme contraddittorie. Alla fine di tutto questo - e concludo, Presidente - temo che dovremo fare la conta dei danni, la conta dei danni causati dall'emergenza COVID e la conta dei danni causati dal Governo Conte, e nella legge di bilancio 2022 ci sarà bisogno di una doppia ricostruzione da questi doppi danni, e solo il centrodestra potrà riuscire a farla (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Walter Rizzetto. Ne ha facoltà.

WALTER RIZZETTO (FDI). La ringrazio, Presidente. Buongiorno, sottosegretario. Vede, Presidente, io sto ascoltando con attenzione buona parte degli interventi che oggi vengono svolti qui, alla Camera dei deputati. Ho ascoltato soprattutto alcuni interventi da parte della cosiddetta maggioranza, che recita come un mantra, di finanziaria in finanziaria: “Abbiamo fatto, abbiamo fatto, abbiamo fatto”. Ebbene, Presidente, io ritengo che, per l'ennesima volta, questa sia un'occasione mancata, da parte della legge più importante del nostro Paese, nella previsione di bilancio dei prossimi tre anni. Ritengo si siano dimenticate ancora, sottosegretario, per l'ennesima volta, quelle che sono le fasce troppo deboli ancora della nostra popolazione, dei nostri concittadini. Ho ascoltato di interventi a pioggia, ho ascoltato di giustificazioni, ad esempio, per quanto riguarda la pessima - e ancora pessima - norma rispetto al fumo elettronico, giustificazioni, cari colleghi del Movimento 5 Stelle; però, non ho ascoltato nulla ancora rispetto allo scandalo degli esodati, se non un intervento di una collega del gruppo 5 Stelle, prima. Ebbene, ad esempio, rispetto ai lavoratori, quelli che una volta erano lavoratori e che oggi sono ancora esodati, avete creato per l'ennesima volta una cosiddetta lotteria, perché se ne salvaguardate poco più di 2 mila su oltre 6-7 mila, considerate gli esodati di serie A e considerate gli esodati di serie B! Non andate esattamente ad individuare il problema con una salvaguardia completa e totale dello stesso.

Non avete ascoltato quelli che sono gli idonei della pubblica amministrazione, con lo scorrimento delle graduatorie che soltanto noi di Fratelli d'Italia abbiamo ancora portato in queste Aule, perché sono stati dimenticati da una maggioranza che sino a qualche mese fa, era in piazza con loro a protestare rispetto al non scorrimento delle graduatorie! Vi siete scordati ancora, e ancora una volta, di una parte dei lavoratori fragili, e mi riferisco, nello specifico, a quelli che lavorano nelle scuole che, con il problema del comporto, probabilmente dopo un tot di mesi andranno ad essere licenziati. Unici, in questa oramai cattedrale nel deserto che è la legge di stabilità, abbiamo parlato e abbiamo continuato a parlare della proroga della NASpI per quanto riguarda anche - e non solo - tutto il settore turistico; l'avete bocciata. Unici abbiamo parlato del rafforzamento di uno degli strumenti, che possono essere i contratti di solidarietà espansivi o difensivi, e ci avete chiuso le porte in faccia.

Così come avete chiuso le porte in faccia, cari colleghi, ai braccianti agricoli, ai marittimi, ai lavoratori somministrati, ai parasubordinati, alle colf, alle badanti, ai tecnici di radiologia che, come i medici, rischiano tutti i giorni la vita in questo periodo; andate a dirlo ai tecnici di radiologia che non avete fatto nulla per loro ma non avete aumentato le tasse sul fumo elettronico! Questo dovete andare a dire a questa gente! Andate a dire a 40 mila italiani all'estero, che non sanno neanche se possono ritornare per il Natale, che avete chiuso loro, un'altra volta, le porte in faccia. Però vedo molte, voglio dire, se non vogliamo chiamarle marchette, vedo molti regali, visto che siamo nel periodo più corretto. Vedo, voglio dire, dei regali rispetto al fumo elettronico, cosa che abbiamo già detto prima. Vedo dei regali rispetto alle assunzioni presso la pubblica amministrazione; nello specifico, non nella pubblica amministrazione ma nei Ministeri. Vedo addirittura un fondo di 5 milioni di euro per lo studio dell'ibernazione; andate a dirlo a un esodato che ci sono 5 milioni di euro sullo studio per l'ibernazione! Vedo 3 milioni, o poco più, di corsi per quanto riguarda la musica jazz: legittimo, ci mancherebbe altro, ma forse, in questo periodo, ci sarebbe stato da fare altro. E allora, Presidente, vede, mentre noi di Fratelli d'Italia e del centrodestra eravamo nelle Commissioni di pertinenza a combattere per avere un fondo per l'autismo, voi avete regalato altri 10-15 milioni ad ANPAL, il cui Presidente dovrebbe andare a casa immediatamente considerato il disastro fatto! Allora, vede Presidente - e concludo, ringraziandola - quando queste categorie dovranno e devono essere rappresentate il Governo dovrà girarsi da una sola parte nell'Aula e dovrà girarsi verso destra, perché con quel senso di giustizia sociale e di comunitarismo che anche noi, in questo ambito, abbiamo dimostrato, nelle more di questa infame legge di stabilità, ecco che, se non voi, i cittadini italiani avranno una parte politica che quantomeno resterà, c'è e sarà al loro fianco (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia )!

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Montaruli. Ne ha facoltà.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). Grazie, Presidente. Questo bilancio, è stato osservato, nei vari interventi che sono stati effettuati, in vario modo e in ogni suo aspetto. Molto si è detto su quello che c'è, molto si è detto anche su quello che non c'è: misure che l'opposizione aveva chiesto, come quella della continuità aziendale per esempio, in questo momento di così grande difficoltà; misure che garantissero copertura, laddove ci doveva essere, sburocratizzazione, semplificazione; misure capaci di dare sostegno alle partite IVA, nel senso però di un investimento; misure che fossero di sostegno a tutte le categorie, quelle categorie che non hanno ricevuto neanche un euro, per esempio, dai vari vostri “decreti Ristori”, poi unificati. Penso soltanto a tutta la filiera delle cerimonie che è rimasta beffata in quest'anno, che non ha potuto, in molti casi, neanche emettere una fattura ma che, allo stesso tempo, non ha in alcuni casi neanche il codice Ateco, da voi prediletto, per ricevere un euro di supporto. Insomma, questo è il bilancio mancato, un bilancio che doveva essere strategico dal momento in cui usciamo da un anno veramente difficile, come il 2020, per le condizioni che sono state imposte alle tantissime categorie di lavoratori; doveva essere un bilancio che guardava estremamente lontano ma che si presenta, ancora una volta, come un insieme di misure tampone e molto spesso anche inutili, rivelandosi delle vere e proprie marchette, ha detto qualcuno.

Bene, per tutte le misure necessarie che mancano a questo bilancio voi non vi siete messi a litigare. Il più grande litigio che abbiamo visto in quest'Aula è sulla cannabis, è sulla “canna”. Ciò la dice lunga sulla visione che questa maggioranza ha anche nelle spaccature di merito. C'è anche qualcos'altro, però, che in questo il bilancio manca e su questo, invece, litigate: sono le norme di raccordo alla governance immaginate dal Consiglio dei Ministri sul Recovery Fund. Queste norme di raccordo nel bilancio mancano; il Consiglio dei Ministri le aveva ipotizzate. Mancano, e voi litigate tantissimo su quelle che riguardano la governance. Addirittura, alla vigilia di Natale - giusto per ricordare qualche critica passata - paventate e sventolate in faccia agli italiani una finta crisi di Governo legata alle sovrastrutture che vorreste creare per spartirvi il vostro potere, perché qua noi assistiamo semplicemente ad un braccio di ferro all'interno della maggioranza per vedere chi conta di più. Ecco quelle mancano e su quelle litigate. E mentre quelle mancano e su quelle litigate, viene da sé andare a guardare quali erano le fantastiche modifiche all'articolo 184 della legge di bilancio che volevate apportare. E ancor prima di guardare le modifiche dell'articolo 184, varrebbe la pena leggerlo questo articolo 184. L'articolo 184 della legge di bilancio, che è rubricato, perché una cosa non si può negare a questa maggioranza, e cioè che nei contenuti zero ma nei nomi evocativi avete uno specialista; poi presentatecelo perché di sicuro non è farina del vostro sacco, avrete sicuramente un campione in nomenclature! L'articolo 184 recita: “Misure di attuazione del programma Next Generation EU e istituzione del relativo fondo”. Al di là di capire che mettete due capitoli, uno inteso come prestiti e uno per i fondi che arriveranno…

PRESIDENTE. La invito a concludere.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). …a fondo perduto, voi sprecate una, due, tre, quattro, cinque pagine di articolato, per dire assolutamente nulla, perché voi non sapete cosa dire sul Next Generation EU e sul Recovery Plan, perché non avete ancora deciso!

PRESIDENTE. Onorevole, dovrebbe concludere.

AUGUSTA MONTARULI (FDI). A febbraio dovete mandare le osservazioni e voi, come maggioranza, non avete ancora deciso cosa fare. Ora, in queste ore mi sembra di capire che siete arrivati alle consultazioni-bis, perché non vi bastavano le prime. Mi tolga la parola, se vuole, Presidente; non mi offendo stia tranquilla (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. D'accordo. È iscritta a parlare la deputata Albano. Ne ha facoltà.

LUCIA ALBANO (FDI). Grazie, Presidente. Rappresentanti del Governo, gentili colleghi, nell'intervento a titolo personale desidero porre l'accento su un tema che mi sta molto a cuore: è la mia Regione, le Marche, del sisma del 2016. Un binomio che ben conosce lutti, sofferenza ed anche abbandono. Finalmente - ne prendiamo atto - vediamo nella legge di bilancio degli interventi sul terremoto 2016, grazie anche al lavoro dei colleghi di maggioranza e opposizione, anche se molti di questi…

PRESIDENTE. Scusi collega, chiedo ai colleghi dietro la collega Albano, eventualmente, se riescono a non assembrarsi. Grazie. Prego, collega.

LUCIA ALBANO (FDI). …erano interventi decisamente dovuti, altri decisamente in ritardo. Bene, quindi, lo stanziamento di 1,7 miliardi di euro per la ricostruzione pubblica; ma sottolineo pubblica, quindi dovuta, e ancora in ritardo. Bene l'introduzione del contratto istituzionale di sviluppo per il sostegno alle attività economiche, con 160 milioni; una sfida certamente da cogliere. Bene la stabilizzazione dei precari della ricostruzione. Bene il superbonus. Segnalo, però, che manca l'esenzione Irpef sugli immobili inagibili. Misure molto attese dal territorio, però, sono state del tutto disattese dal Governo. I cittadini delle Marche e, segnatamente, del Piceno, del Fermano, del Maceratese si sono sentiti i cittadini di serie B, in quanto hanno vissuto e vivono il prodotto della somma di diversi eventi calamitosi: pandemia, terremoto e grave ritardo nella ricostruzione.

Non dimentichiamo che le Marche sono la regione più colpita dal sisma del Centro Italia, con il 62 per cento di danni, 350 mila abitanti colpiti e 87 comuni inseriti nella zona del cratere. Ora, questi cittadini si sentono di serie C, retrocessi, possiamo dire, perché sono ulteriormente penalizzati da un'altra, per così dire, calamità, dalla contiguità, dal confine con le regioni del Sud che, pur avendo subito le stesse negatività (terremoto, pandemia e ritardi), oggi possono avvantaggiarsi di interventi straordinari previsti dalla legge di bilancio per il solo Mezzogiorno. La decontribuzione del 30 per cento al Sud, l'esonero contributivo per la disoccupazione giovanile e tante altre azioni e altri interventi chiesti a gran voce dal territorio, tutti rappresentati in emendamenti, ovviamente respinti, di Fratelli d'Italia, che li chiedevano per l'intero cratere, per le Marche e per altre regioni, ad oggi, valgono per i territori confinanti e non per il nostro, si fermano lì. Oltre al danno, la beffa, stessi problemi, trattamenti diversi; il che, senza dubbio, oltre ad essere gravemente discriminante, può provocare e già di fatto provoca degli effetti distorsivi in termini di concorrenza.

I nostri cittadini non riescono a capire perché, e ce lo domandano; dobbiamo spiegarlo ad una regione piccola come numero di abitanti, ma da sempre laboriosa (il modello marchigiano, negli anni Ottanta e Novanta, è stato studiato in tutto il mondo per operosità e per ricchezza), che ha affrontato il dramma del sisma con coraggio ed enorme dignità; dobbiamo spiegarlo ai nostri cittadini che non avranno lo stesso trattamento di coloro che vivono a pochi chilometri; dobbiamo spiegarlo ai nostri cittadini che, quando da gialla, arancione o rossa, tutta l'Italia, e speriamo prestissimo, tornerà a essere verde, molti di loro torneranno a combattere una drammatica e desolante battaglia in una zona rossa, sì, la zona rossa, quella del terremoto; ci saranno a combatterla o forse l'avranno abbandonata; questa è la pura verità.

Ecco, questa legge di bilancio è una questione di priorità: invece di pensare a territori così danneggiati, ha lavorato sui bonus, con una visione - l'abbiamo già detto - parziale; quindi, per questa ragione non possiamo certamente appoggiarla (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritta a parlare la deputata Monica Ciaburro. Ne ha facoltà.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Ecco, è già stato detto dai miei colleghi di Fratelli d'Italia che, rispetto a questa legge di bilancio, oltre a misure spot, senza definire un perimetro di ricaduta che consideri o che interpreti una strategia, una visione, un percorso, non c'è assolutamente nulla. Quindi, tante cose un po', come abbiamo visto anche nei ristori, sparse qua e là, a volte andate anche a buon fine, altre volte, magari, non erano necessarie, ma tante volte, laddove erano necessarie per la sopravvivenza, non sono proprio arrivate. Io credo che mai come quest'anno, questa legge di bilancio rappresentasse per l'Italia quella speranza e per gli italiani quella possibilità di intravedere un futuro, una via da percorrere, con una meta che si poteva intravedere attraverso misure puntuali e precise da mettere in campo, attraverso la struttura economica che si andava a scegliere. Ma per definire dove mettere i fondi bisogna prima avere in mente il progetto; è come se un architetto si mettesse a disegnare una casa o un palazzo, immaginando una cucina, un bagno, la camera da letto, tutte cose separate e sconnesse tra di loro; di conseguenza, poi, non staranno mai insieme e avremo, sì, una bella cucina, un bel bagno, una bella camera da letto, ma non avremo mai la casa, quella dove una famiglia può vivere con i propri cari…

PRESIDENTE. Mi scusi, collega. Colleghi, è possibile abbassare il tono della voce?

Prego.

MONICA CIABURRO (FDI). Se una cosa ci ha insegnato questa pandemia, è sicuramente quella di chiederci cosa sarà dopo il COVID, come potremo ripartire e cercare di risollevare tutte queste criticità, questa sofferenza, questi bisogni che le famiglie, le imprese e i cittadini stanno vivendo, in questo momento. Sicuramente, un padre di famiglia, attento e che guarda e sa osservare la situazione che ha sotto gli occhi, avrebbe intravisto quella che è una tendenza. Lo abbiamo visto anche in tante trasmissioni: le persone che hanno dovuto subire il lockdown in appartamenti da 40 metri quadri, con figli e, magari, più di uno, con la difficoltà di convivere in spazi piccoli e chiusi, di gestire i ragazzi, le lezioni a distanza, magari due figli in pochissimo spazio, che dovevano avere connessioni contemporanee e che, quindi, non riuscivano a isolarsi per seguire le lezioni, queste famiglie stanno valutando e cercando un'opportunità di vita in quelle che definiamo aree interne, dove gli spazi sicuramente sono più vantaggiosi, dove i costi sono ancora accessibili per acquistare o per ristrutturare le case, magari, dei loro nonni e che, però, avrebbero bisogno di servizi indispensabili ed essenziali. Abbiamo votato, al riguardo, unanimemente mozioni per cercare di evitare lo spopolamento della montagna e delle aree interne; tutti d'accordo nelle parole, tutti d'accordo a votarle, certo, ma nei fatti, anche in questa legge di bilancio, per queste aree interne, per cercare di aiutare, sostenere e affiancare quelle famiglie che si vogliono spostare, non c'è assolutamente nulla.

Oggi, abbiamo un ulteriore problema, perché, se prima parlavamo di evitare lo spopolamento, oggi, dobbiamo parlare di sopravvivenza di quelle attività economiche che ancora cercano di vivere e mantenere le loro famiglie in queste aree. Ma noi cosa stiamo dando loro? Gli stiamo dicendo: apri, chiudi, prendi tutti i presidi di sicurezza, fai la spesa, programma anche il Natale, il pranzo, dopodiché chiudiamo. E potete anche immaginare che, in queste aree interne, le popolazioni residenti non siano così numerose, se non c'è gente che arriva da fuori l'albergo per chi sta aperto, per i residenti?

Ecco, io credo che, al di là di tutto, sia mancato e manchi, in questa legge di bilancio, quello che doveva essere un progetto della nostra Italia che sapesse guardare ad una seconda fase della ristrutturazione, della rinascita, del recupero di tutta quella che è la nostra comunità di famiglie, imprese, lavoratori. Soprattutto, anche in queste aree di piccoli comuni, è di pochi giorni l'idea scellerata di mettere un limite ai segretari comunali per le loro convenzioni; ecco, non immaginare che un segretario comunale che, oggi, è talmente carente, che ci sono dei segretari che hanno 12, 13, 14, o 15 comuni da seguire, ma che rappresentano la figura di sostegno di un sindaco…

PRESIDENTE. La invito a concludere.

MONICA CIABURRO (FDI). Non mettere una deroga per quei comuni sotto i 5 mila abitanti lo trovo davvero folle e scellerato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Riccardo Zucconi. Ne ha facoltà.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). Grazie, Presidente. Abbiamo ormai capito che questo Governo soffre di una labirintite politica ormai incurabile, nel senso che vediamo affastellarsi tutta una serie di proposte di provvedimenti di legge che risponde a leggi che francamente non comprendiamo. Esemplare, in questo caso, potrebbe essere citare la politica che stiamo facendo sulle acque, che una volta erano molto interessanti come argomento, anche progettuale, di un partito che adesso è in maggioranza e che si è scordato improvvisamente l'argomento; quello dell'acqua è un tema importantissimo, è un tema che soprattutto, arrivati alle soglie del 2021, si pone come un problema planetario, ma che anche in Italia sicuramente, sia a livello di rischio idrogeologico, sia a livello di consumo dell'acqua, di strumentalizzazioni di meccanismi economici che vanno a non privilegiare certamente i consumatori e i cittadini, avrebbe sicuramente bisogno di una maggiore attenzione.

Ebbene, non si vanno a rivedere i meccanismi che regolano ARERA, per esempio, con le deroghe sulle tariffe che molto facilmente l'Autorità di regolamentazione delle acque fa. No, non si va a vedere il sistema di gestione degli acquedotti pubblici in tutta Italia; non si vanno a guardare le perdite occulte che fanno sì che metà dell'acqua trasportata sia persa. Si arriva a pensare un bonus per gli impianti privati, per gli impianti idrici privati, che avrebbe anche un senso, andrebbe nella giusta direzione se fosse inserito in un quadro progettuale più ampio. E invece anche i 5 Stelle, che prima facevano dell'acqua un tema essenziale (eppure, sono da due anni al Governo ininterrottamente, quasi due anni e mezzo), sul problema dell'acqua non hanno battuto più un colpo, non stanno facendo niente. Ma, oltre alle perdite occulte dei sistemi degli acquedotti pubblici, ci sono altre forme di invisibilità, e sono quelle delle aziende che sono state più colpite dalla pandemia.

Mi riferisco, in particolar modo, alle aziende della ristorazione, a quelle dei pubblici esercizi. Voi dovete dirmi se, in questo bilancio, c'è un passaggio qualsiasi che venga a sostenere le aziende di questi rami, cioè pubblici esercizi e ristoranti. Non ci sono! Le piazze d'Italia sono piene di manifestazioni di questi imprenditori, di questi piccoli imprenditori, ma voi, come le perdite occulte, non li vedete. State tranquilli che non sono dei pericolosi delinquenti che rompono vetrine o rovesciano autobus; manifestano in silenzio, manifestano per difendere una cosa che non gli potete togliere. Gli avete tolto il lavoro, li avete costretti a limitare fortemente le aperture, li avete costretti a chiudere le serrande, ma non potete costringerli a una perdita di dignità, riservando loro, come diceva prima un mio collega, le briciole di un bilancio dello Stato che avete avuto nove mesi per preparare.

Questo bilancio dello Stato, invece, si muove ancora sulla linea dell'eccezionalità, dell'emergenza. Non avete saputo inquadrare in un quadro concettuale, qualunque esso fosse, la risposta alla pandemia, la risposta economica alla pandemia. Allora, vorrei dire anche al collega Fassina, che stamattina ho ascoltato con attenzione nel suo intervento di relatore, vorrei fargli presente che oggi in Commissione X e VI abbiamo affrontato un tema, quello del patrimonio destinato, nel quale si affida a Cassa depositi e prestiti un fondo di 44 miliardi; 44 miliardi sono una cifra ben superiore a quella di cui stiamo trattando adesso. Benissimo, questo fondo di patrimonio destinato sarà destinato, appunto, alle aziende che fatturano più di 50 milioni l'anno, quindi a una platea abbastanza ristretta di aziende, e avverrà senza il minimo controllo democratico nelle sue modalità di attuazione.

Non abbiamo criteri, non abbiamo niente. Allora, quando si permettono cose di questo tipo…

PRESIDENTE. La invito a concludere.

RICCARDO ZUCCONI (FDI). …tenendo conto - sì, Presidente - che la Commissione di vigilanza non ha competenze su questi capitoli di spesa, su questa gestione del fondo, si capisce anche la forma di labirintite politica cui accennavo in precedenza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Trancassini. Ne ha facoltà.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Grazie, Presidente. In questo intervento a titolo personale volevo richiamare l'Aula su un argomento che Fratelli d'Italia anche in questa occasione ha posto all'attenzione della maggioranza, cioè il tema del terremoto. Abbiamo presentato una serie di emendamenti, li abbiamo discussi, e questa volta un paio di emendamenti a prima firma di Fratelli d'Italia, a prima firma Paolo Trancassini, sono stati accolti. È la prima volta che succede dal 2018, quindi lo salutiamo come un evento paragonabile al passaggio della cometa di Halley, ma comunque è un evento importante.

Però peccato che, alla notizia dell'approvazione di questi emendamenti, è andato in scena lo psicodramma dell'onorevole Pezzopane, che ha investito e ha costretto la regione Abruzzo, e poi anche parte di questo Parlamento, ad occuparsi di questa tragedia, e mi riferisco al fatto che alcuni emendamenti a firma di Fratelli d'Italia erano stati accolti relativamente al terremoto. Allora, oltre al fatto che, con questi emendamenti, abbiamo dato una serie di proroghe, abbiamo sistemato alcune cose che erano rimaste in sospeso non di poco conto, come l'assunzione del personale, vorrei ricordare all'onorevole Pezzopane e al Partito Democratico che tanti sono gli emendamenti che non sono stati accolti, perché, Presidente, dall'inizio di questa brutta storia noi abbiamo segnalato che la ricostruzione era stata messa su un binario morto e che bisognava avere il coraggio di prenderne atto e cambiare completamente la governance.

Oggi a questa conclusione ci è arrivato il commissario Legnini, che è del Partito Democratico; è arrivato con due anni di ritardo rispetto a quello che dicevamo noi, è arrivato con quattro anni di ritardo rispetto all'inizio di questa bruttissima storia. Vorrei ricordare all'onorevole Pezzopane e al Partito Democratico che noi abbiamo presentato gli stessi emendamenti, man mano poi arricchiti, nel “decreto Sisma” di Gentiloni, nella legge di bilancio 2018, nel “Milleproroghe” del 2018, nello “Sblocca cantieri”, nel “decreto Genova”, nella legge di bilancio 2019, nel “Milleproroghe”, nel “decreto Terremoto”, relatrice Pezzopane - ricordatevi i comunicati stampa roboanti che era stato risolto qualunque problema relativo alla ricostruzione - nel “decreto Rilancio” e nella legge di bilancio 2020. Sono dieci volte, moltiplicato per due perché li presentiamo anche al Senato: sono venti occasioni nelle quali noi vi abbiamo chiesto di ragionare su questo problema, vi abbiamo portato e obbligato a ragionare del dramma delle popolazioni del Centro Italia, che sono state due volte sfortunate: la prima, ad avere un terremoto di quella violenza, la seconda, ad incontrare voi sulla strada della ricostruzione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Ebbene, ho ricordato questo perché la cosa che trovo più grave da un punto di vista politico non è tanto, ripeto, lo psicodramma dell'onorevole Pezzopane, alla quale veramente siamo abituati, ma il fatto che il capogruppo del Partito Democratico in Commissione bilancio, l'onorevole Pagano, abbia parlato di quanto è accaduto affermando che non vale la pena di parlare di persone che perdono tempo ad appuntarsi medaglie. Noi non ci appuntiamo medaglie, onorevole Pagano. Credo che potrei sfidare qualunque gruppo politico a non riconoscere l'attenzione che Fratelli d'Italia, il sottoscritto e gli onorevoli Prisco e Acquaroli hanno dato al terremoto. Credo che questo sia indubbio: che siamo stati sul pezzo, che vi abbiamo ostinatamente, cocciutamente, ripetutamente portati a ragionare su questo problema. Voi, che siete stati capaci sempre di strumentalizzarlo a fini elettorali, voi, che vi siete occupati del terremoto solo e soltanto quando c'era l'occasione di andare a fare qualche passerella.

E allora, Presidente, dato che ci piacciono le sfide, ne lancio una all'onorevole Fassina, del quale riconosco l'onestà intellettuale. In questa tenzone tra noi e il Partito Democratico, da una parte chi vuole costruire, dall'altra chi invece vuole polemizzare, sfilare e prendersi i meriti che non ha, c'è la possibilità di capire chi è nel giusto.

Voi adesso ci chiederete di tornare in Commissione e allora faccio questa proposta pubblicamente, e ho finito, Presidente: do la possibilità all'onorevole Pezzopane di firmare i miei due emendamenti (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) a condizione che me ne approvate altri due, sempre a firma Pezzopane, perché noi siamo per costruire, onorevole Fassina.

PRESIDENTE. La invito a concludere.

PAOLO TRANCASSINI (FDI). Noi le conosciamo quelle popolazioni, noi non ci andiamo per sfilare. In quelle zone la gente noi la chiamiamo per nome (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il deputato Butti. Ne ha facoltà.

ALESSIO BUTTI (FDI). Grazie, Presidente. È un Natale insolito, un'atmosfera insolita, nella quale si inserisce la discussione di questa legge di bilancio, che non risponde alla necessità del Paese. È un Natale insolito perché avevate imposto delle restrizioni agli albergatori, ai baristi, ai ristoratori, dicendo che poi avreste liberato l'economia a Natale, e infatti, puntuale, è arrivato l'ennesimo lockdown. È un'atmosfera insolita perché ci si bacia senza usare la bocca, ci si abbraccia senza usare le braccia, forse perché qualche mese fa avete sbagliato ogni tipo di previsione, non siete riusciti a prevedere ciò che sarebbe accaduto con la seconda ondata della pandemia.

Avete preferito giocare con le regioni colorate, come fanno i bambini con i Didò di diversi colori, e questo è stato il risultato. È un'atmosfera insolita perché si cena e si pranza con i parenti, ma lo si fa in videoconferenza, perdendo quello che è il sapore del contatto umano, perdendo quello che è l'aroma del cibo gustato in famiglia, e forse perché non avete attutito gli effetti della seconda ondata.

Ebbene, nell'atipicità contestuale nella quale ci troviamo a discutere questa legge di bilancio, quello che non cambia è la legge di bilancio: vetusta nell'impostazione, senza alcun tipo di visione industriale, strategica, ricca di marchette, di regalie intese proprio come si intendevano nel Medioevo; il solito refrain, un rituale liturgico ormai stanco. Avete usato dei toni trionfali per coprire il fallimento di questa legge di bilancio. Però, sono tutti scontenti, perché avete lasciato delle toppe qua e là, ripeto, senza alcun tipo di visione, di strategia. Nessuna moratoria sulle tasse: avete dato qualche palliativo, qualche boccata di ossigeno, senza, però, lasciare una prospettiva di guarigione. Trecentoventi le modifiche accettate a tutti i gruppi parlamentari, presentate sotto forma di emendamenti o forse, visto il momento, sotto forma di letterina a Babbo Natale Conte. Però, hanno comportato un restyling veramente misero, neanche 5 miliardi, che non modificano la miope impostazione di questa legge. Io vorrei citare qualche questione locale, territoriale, visto che sono presenti il sottosegretario Baretta, il Vice Ministro Misiani.

La questione di Campione è una vergogna, va risolta: dopo due anni e mezzo dal fallimento, peraltro rivisto dalla Cassazione, della casa da gioco, dopo il default del comune di Campione d'Italia. Avete riconosciuto i 145 milioni in tre anni per le Olimpiadi invernali del 2026: un'altra vergogna, perché il miliardo, che è stato votato ed è inserito nella legge di bilancio 2020 anche grazie al concorso delle opposizioni, è evidente che non può bastare per un evento così importante. Ed è una manovra funambolica, più attenta a rispettare gli equilibri di questo o di quel gruppo all'interno della maggioranza che non a pensare al futuro dei nostri figli e del nostro Paese.

E mi avvio alla conclusione, per ricordare che ci sono delle eccellenze che sono in ginocchio: sono in ginocchio al cospetto del Coronavirus, sono in ginocchio al cospetto della vostra incapacità strategica, economica e finanziaria. Il turismo, il made in Italy, il tessile nella sua diversificazione, laniero, cotoniero, serico. Non basta…

PRESIDENTE. La invito a concludere.

ALESSIO BUTTI (FDI). … mi avvio alla conclusione, Presidente… riconoscere a qualche piccolo distretto del Nord qualche piccola mancia, perché non è così che si salvano la competitività e l'export, ma soprattutto l'occupazione. Centoventi tavoli di crisi sono pronti, sono in discussione al Mise, dove sono in gioco 170 mila posti di lavoro. Questa legge di bilancio non piace all'Italia che lavora, a quella che a causa vostra non può lavorare, ma soprattutto all'Italia che soffre (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali.

(Repliche - A.C. 2790-bis-A)

PRESIDENTE. Relatore Mandelli, lei ha esaurito i suoi tempi, però, come da prassi, le posso concedere un minuto per una veloce replica. Prego.

ANDREA MANDELLI, Relatore di minoranza. Presidente, sì, una veloce replica per constatare come il dibattito abbia sicuramente evidenziato come siamo di fronte a una manovra che è difficile ricondurre a delle finalità precise, a un sottostante disegno di una legge di bilancio che possa guardare al futuro del Paese. Il dibattito l'ha dimostrato; e credo che davvero la forza del centrodestra sia stata quella invece di mettere all'ordine del giorno i temi che il Paese avrebbe voluto sentire in questa legge di bilancio: l'attenzione agli autonomi, l'attenzione al mondo del lavoro, all'impresa, alla scuola, l'attenzione al sociale. Ecco, io credo che questo sia il succo di questo dibattito: una manovra senza orizzonte, che solo grazie al centrodestra è riuscita a cercare di raddrizzare il tiro (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare la relatrice Lucaselli, per un minuto. Però vi rinunzia.

Ha facoltà di replicare la relatrice di minoranza deputata Vannia Gava, che non vedo in Aula, quindi si intende che vi abbia rinunziato.

La relatrice per la maggioranza deputata Marialuisa Faro, rinunzia.

Il relatore per la maggioranza deputato Stefano Fassina, ha esaurito i tempi, quindi rinunzia.

Ha facoltà di replicare il rappresentante del Governo, Vice Ministro Misiani.

ANTONIO MISIANI, Vice Ministro dell'Economia e delle finanze. Grazie, Presidente. Onorevoli deputate e deputati, abbiamo vissuto un anno indubbiamente unico per la drammaticità dell'emergenza sanitaria che abbiamo dovuto fronteggiare; e lo sanno bene i molti, i troppi italiani che hanno visto andare via i loro affetti più cari senza neanche la possibilità di un ultimo saluto. Abbiamo dovuto fare molti sacrifici per contenere la diffusione del virus, abbiamo dovuto rivedere radicalmente il nostro modo di vivere e di lavorare. È stato necessario adattarsi rapidamente ad un contesto del tutto inaspettato, ma, nel farlo, gli italiani hanno mostrato quelle che il Presidente Mattarella ha giustamente definito “energie morali e civili”.

Ora, in questo contesto il Governo ha dovuto assumere decisioni complesse, difficili, spesso impopolari, che hanno dovuto tenere conto, e hanno cercato di farlo, delle esigenze dei diversi settori del Paese, della ristrettezza dei tempi, della diffusione della pandemia, della ricerca del massimo equilibrio possibile tra l'esigenza imprescindibile di garantire la salute dei cittadini e quella di contenere, nel contempo, le conseguenze economiche e sociali delle misure restrittive.

La seconda ondata del contagio ha imposto l'adozione di ulteriori misure restrittive, che sono state accompagnate da interventi di sostegno alle attività e agli individui che hanno subito direttamente l'impatto di queste restrizioni. I quattro “decreti Ristori”, che abbiamo via via emanato e approvato, hanno disposto misure che nel complesso ammontano a 19 miliardi nel 2020 e 8 miliardi nel 2021: risorse che hanno finanziato interventi a integrazione, a rinforzo di quanto avevamo messo in campo da marzo in avanti con i decreti “Cura Italia”, “Liquidità”, “Rilancio”, con il “decreto Agosto”.

Il disegno di legge di bilancio, il provvedimento in discussione in quest'Aula, e i lavori parlamentari hanno inevitabilmente risentito di questo difficile contesto. Nonostante queste difficoltà, però, il Parlamento, insieme al Governo, è riuscito a compiere fino in fondo il proprio ruolo, e noi in queste settimane, in questi giorni abbiamo costruito un lavoro positivo, lo voglio sottolineare con grande forza, che ha arricchito, che ha migliorato il testo iniziale del disegno di legge di bilancio; in questi giorni, con un lavoro intenso, di discussione seria, costruttiva, mai segnata da ostruzionismo, noi abbiamo discusso e approvato centinaia di emendamenti, con un ammontare di risorse coinvolte che trova pochi riscontri negli ultimi decenni: perché se mettiamo assieme gli 800 milioni del Fondo esigenze indifferibili, i 3 miliardi 800 milioni di risorse, che sono state anch'esse oggetto di emendamenti parlamentari, arriviamo ad un ammontare oggetto dell'attività emendativa del Parlamento molto superiore rispetto a quello che avevamo visto nella vita parlamentare degli anni più recenti. Io mi sento, e lo faccio a nome del Governo, di ringraziare per questo lavoro i relatori di maggioranza e di opposizione, le onorevoli deputate e gli onorevoli deputati membri della Commissione bilancio della Camera e gli uffici, che hanno supportato il lavoro parlamentare con una dedizione veramente straordinaria.

La legge di bilancio che quest'Aula si appresta a votare predispone interventi di stimolo e di rilancio dell'economia di portata e ampiezza senza precedenti: quasi 40 miliardi di euro, a cui vanno sommati i 31 miliardi di euro di effetto di trascinamento delle manovre, dei “decreti Anticrisi” varati in questi mesi. L'impostazione della politica di bilancio che il Governo persegue con questa manovra continua a essere caratterizzata da un'impostazione espansiva.

Infatti noi continueremo a sostenere le imprese, i lavoratori e le famiglie italiane. Lo faremo, contemporaneamente mettendo in atto progetti di sviluppo, che guardano al medio e lungo periodo, ad uno sviluppo che vogliamo rilanciare in termini di innovazione, sostenibilità, coesione ed equità, attraverso un mix di investimenti pubblici, di stimolo agli investimenti privati e di riforme strutturali, per modernizzare la pubblica amministrazione, i servizi e il funzionamento di ambiti essenziali, per far ripartire lo sviluppo nel nostro Paese. L'attività emendativa in Commissione bilancio ha migliorato e rafforzato questa impostazione di politica economica, con interventi anche di portata molto rilevante. Penso a quelli a favore dell'automotive e della mobilità sostenibile. Penso alla proroga del superbonus per il 2022. Penso alle misure rivolte al mondo del lavoro autonomo per la decontribuzione. Penso a tanti interventi di grande portata, che il Parlamento ha discusso e approvato in queste settimane.

Queste misure si inseriscono e vanno lette nel contesto delle opportunità che l'Italia si è conquistata in Europa. Noi, con la legge di bilancio, finanziamo con risorse nazionali gli interventi di sostegno e gli interventi di rilancio. Next Generation EU, i 209 miliardi di sovvenzioni e di prestiti, che sono la grande opportunità che l'Italia ha di fronte, potenzieranno ulteriormente questa prospettiva. L'Italia è il maggiore beneficiario di Next Generation EU, come abbiamo detto tante volte. Questo ci offre una grande opportunità, ma ci pone anche una grande responsabilità in termini di efficacia, di adeguatezza dei progetti, di tempistica, di impegno e di spesa di queste risorse. Lo sblocco definitivo di Next Generation EU a livello europeo, l'incremento del prefinanziamento, che potremo utilizzare nei primi mesi del 2021, che aumenta fino a 6 miliardi di euro, sono due ottime notizie, che rafforzano ulteriormente l'impianto della manovra. E la manovra, con le misure per gli investimenti, con il potenziamento del pacchetto transizione 4.0, con tante misure che abbiamo discusso e approvato, pone le basi dello sviluppo che immaginiamo per i prossimi anni, quando finalmente riusciremo a lasciare dietro le spalle questa terribile pandemia e quando le famiglie, i lavoratori e le imprese italiane saranno in condizioni di ripartire pienamente per un nuovo ciclo di sviluppo.

È centrale in questa manovra anche il capitolo relativo alla coesione sociale e territoriale. Penso alle misure come la stabilizzazione del bonus 100 euro, l'introduzione dell'assegno unico per i figli, che allinea l'Italia alle migliori esperienze europee di sostegno della responsabilità genitoriale, la decontribuzione per i lavoratori, non solo per le assunzioni, per tutti i lavoratori dipendenti nel Mezzogiorno, a cui si aggiungono la decontribuzione per le assunzioni di giovani, di donne, la cassa integrazione che introduciamo anche per un importante segmento del lavoro autonomo, una misura di grande portata, che apre la strada ad un nuovo universalismo degli ammortizzatori sociali. Ecco, credo che con queste misure, noi non ci limitiamo a ragionare e ad agire in una logica solo emergenziale, ma poniamo le basi per una ripartenza del Paese nel segno di uno sviluppo sostenibile, dal punto di vista ambientale ed inclusivo dal punto di vista sociale.

Il lavoro parlamentare ha permesso di inserire ulteriori misure significative. Penso al pacchetto di misure aggiuntive per la filiera del turismo. Penso ad altri interventi di sostegno ai settori maggiormente colpiti dalla crisi. Questo lavoro andrà avanti, perché lo scostamento di bilancio, che chiederemo al Parlamento all'inizio del 2021, ci permetterà di completare gli interventi di ristoro nei confronti delle attività più pesantemente impattate dalle conseguenze economiche e sociali della crisi e dalle misure restrittive. Con il provvedimento, con cui utilizzeremo - se il Parlamento ci autorizzerà - il prossimo scostamento di bilancio, noi introdurremo un meccanismo perequativo, che ci permetterà di garantire un maggiore contributo a chi ha perso di più in questo terribile anno di crisi economica e sociale.

È una politica di bilancio proattiva, nel segno del sostegno e del rilancio dello sviluppo, ma è una politica di bilancio, che continuerà ad essere improntata anche alla responsabilità e alla sostenibilità fiscale, perché il profilo pluriennale di finanza pubblica è un profilo di progressiva riduzione del deficit e di progressivo contenimento del rapporto tra debito e PIL. L'ulteriore scostamento di bilancio che andremo a richiedere, unito al piano di vaccinazione, che il Parlamento ha finanziato con uno dei più importanti emendamenti approvati dalla Commissione bilancio, ci aiuterà a realizzare gli obiettivi di crescita, previsti per il prossimo anno.

Anche alcune misure fiscali, che abbiamo deciso in legge di bilancio - penso alla riduzione del costo dei vaccini e dei test per il COVID con l'esenzione IVA - aiuteranno ulteriormente la campagna vaccinale e le iniziative che abbiamo messo in campo per contenere la diffusione della pandemia.

Io, nel ringraziare nuovamente il Parlamento, la Camera dei deputati, la Commissione bilancio, per il lavoro di questi giorni, vorrei concludere con un messaggio di fiducia. Noi abbiamo fatto delle scelte importanti, di straordinaria portata. Abbiamo discusso provvedimenti in questi mesi che hanno messo in campo 108 miliardi di misure, per aiutare le imprese, i lavoratori e le famiglie italiane a reggere l'urto. Abbiamo discusso partendo da posizioni diverse, ma nella consapevolezza della gravità della situazione e della necessità di uno sforzo di responsabilità nazionale. Non sempre ha funzionato il dialogo tra maggioranza e opposizione, però credo che in questi giorni - lo ha detto il relatore Fassina e condivido molto questo giudizio politico - noi abbiamo segnato una bella pagina della storia parlamentare italiana e lo dico in rappresentanza del Governo. Io credo che noi abbiamo dato un messaggio importante agli italiani di coesione nazionale. Ecco, credo che questa sia una base importante per affrontare i prossimi mesi. Noi dovremo continuare a stringere i denti per i prossimi mesi, finché la campagna vaccinale, le terapie e le misure messe in campo non dispiegheranno completamente i loro effetti. Ma credo che, una volta che tutto questo avverrà, l'Italia dimostrerà di avere le energie, le potenzialità e le capacità per ripartire e per riconquistare il posto che spetta al nostro Paese, come uno dei più grandi Paesi europei. Grazie e buon lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Come già preannunciato ai gruppi, sospendiamo a questo punto la seduta per procedere alla sanificazione dell'Aula. Ha chiesto di parlare il collega Foti sul Regolamento. Ne ha facoltà.

TOMMASO FOTI (FDI). Sì, signor Presidente, mi permetto di intervenire sul richiamo al Regolamento, perché nel corso del dibattito, come non le sarà sfuggito, è stato ipotizzato un rinvio in Commissione. Ora, sulla base anche di quella che era una comunicazione che era stata resa all'Aula, cioè delle votazioni non prima di un certo orario, evidentemente quella comunicazione, fatta allora, non ha avuto al momento alcun effetto. In ragione di ciò, io penso che il calendario dei lavori vada comunque quantomeno riesaminato, rispetto alle comunicazioni che si sono avute nella Conferenza dei presidenti di gruppo. Soprattutto perché delle due l'una: o non c'è il rinvio in Commissione e, allora, evidentemente si deve procedere al parere sugli emendamenti; o c'è la richiesta di rinvio in Commissione e, allora, questo rinvio in Commissione non può non essere quantomeno ufficializzato.

PRESIDENTE. Mi scusi, collega. Colleghi, però, vi chiedo di evitare assembramenti e di indossare correttamente la mascherina e anche di abbassare il tono della voce, così riusciamo ad ascoltare tutti il collega Foti. Prego.

TOMMASO FOTI (FDI). Non può non essere ufficializzato, nel senso che lei sa meglio di me che si può votare il rinvio in Commissione, indipendentemente poi dalla sanificazione dell'Aula, perché basta mettere un termine, entro il quale la Commissione si debba pronunciare.

Mentre qui procediamo con una sanificazione e, se già si è coscienti del fatto di dover ritornare in Commissione, non si capisce per quale ragione non si voglia, invece, annunciare già da adesso e far decidere l'Aula già da adesso, se l'Aula è nelle condizioni numeriche di decidere, sul tema. Se vi è un ostruzionismo di maggioranza, saremmo grati che ce lo spiegaste, perché a questo punto potremmo attivare un ostruzionismo dell'opposizione di destra (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. La sanificazione è stata predisposta e voluta dal Presidente, anche su richiesta, nel corso della mattinata, quando il Presidente Rosato stava presiedendo. Quindi, al momento, quello che è stato deciso di fare, dopo la discussione generale, è la sanificazione. Quindi, in questo momento, a livello regolamentare, è proprio una richiesta che è stata fatta dal Presidente. Quindi, sospendiamo l'esame e dopo riprendiamo alle ore 18,10.

TOMMASO FOTI (FDI). No, Presidente, a livello procedurale si dovrebbe procedere con i pareri.

PRESIDENTE. Collega, è stato predisposto dal Presidente di procedere adesso con la sanificazione, anche su richiesta, quindi, ovviamente, procediamo con la sanificazione e sospendiamo la seduta, che riprenderà alle ore 18,10. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 16,40, è ripresa alle 18,10.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROBERTO FICO

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il presidente della Commissione bilancio, deputato Fabio Melilli. Prego, presidente.

FABIO MELILLI, Presidente della V Commissione. Grazie, Presidente. Abbiamo ricevuto la nota di osservazioni della Ragioneria, del Ministero delle Finanze. La nota contiene una serie di osservazioni, in larga parte superabili, di sistemazione e di correzione di alcune valutazioni che non hanno una grande sostanza, ma la nota è abbastanza corposa. La nota della Ragioneria ci arriva con riferimento agli emendamenti, naturalmente, che i colleghi hanno visto approvati e che sono stati presentati e non, certamente, sui commi di cui è composta la legge di bilancio che abbiamo consegnato all'Aula; quindi, c'è bisogno di un tempo nel quale fare il raffronto tra gli emendamenti che ci sono stati presentati e i commi a cui essi fanno riferimento. Ci potrebbe essere l'ipotesi che l'osservazione su un emendamento incida, peraltro, su commi successivi e, quindi, gli uffici hanno bisogno di due ore, fino alle 20, per consentire al presidente di arrivare in Aula e chiedere all'Aula qual è il perimetro esatto su cui la Commissione bilancio dovrà lavorare. Quindi, chiederei tempo fino alle 20, se è possibile, per consentire ai tecnici di comporre il quadro complessivo e preciso su cui chiederemo all'Aula, naturalmente, il rinvio in Commissione.

PRESIDENTE. Sospendiamo, a questo punto, la seduta fino alle ore 20.

La seduta, sospesa alle 18,10, è ripresa alle 20,05.

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARIA EDERA SPADONI

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, il deputato Caparvi è in missione a decorrere dalla ripresa notturna della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente ottantotto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza, che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Riprendiamo la discussione del disegno di legge n. 2790-bis-A: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023.

(Esame degli articoli - A.C. 2790-bis-A)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge e delle proposte emendative presentate.

Avverto che è in distribuzione un errata corrige riferito al testo del provvedimento. Colleghi, vi chiedo anche di abbassare il tono della voce, mantenere il distanziamento. Colleghi!

(Rinvio in Commissione - A.C. 2790-bis-A)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il presidente della V Commissione (Bilancio), deputato Fabio Melilli. Ne ha facoltà.

FABIO MELILLI, Presidente della V Commissione. Presidente, chiedo all'Assemblea di rinviare il provvedimento in Commissione per un breve riesame del testo, al fine di modificare o sopprimere dal provvedimento medesimo alcune disposizioni che presentano profili problematici dal punto di vista finanziario. Si tratta, in particolare, dei seguenti commi dell'articolo 1, nonché della tabella A: comma 50; comma 79; comma 131; comma 143; commi da 173 a 176; comma 178; comma 195; comma 209; comma 213; comma 227; commi da 256 a 259; commi da 286 a 288; comma 294; comma 296; comma 346; comma 349; comma 405; comma 419; comma 425; comma 452; comma 464; comma 471; comma 495; comma 496; comma 541; comma 582; comma 598; comma 614; comma 622; comma 690; comma 701; comma 704; comma 714; comma 720; comma 722; comma 723; comma 781; comma 801; comma 808; comma 818; commi da 864 a 866; comma 870; commi da 901 a 904; comma 905; commi 906 e 907; comma 919; comma 920; commi 972 e 973; commi 978 e 979; comma 980; comma 1034; comma 1087; commi da 1118 a 1120; comma 1133; comma 1134; comma 1141.

La gran parte di queste riformulazioni riguardano errori nella definizione delle coperture, che sono facilmente risolvibili, ma il rinvio dovrebbe avere una durata non superiore a tre ore, considerati i tempi tecnici per la stampa del nuovo testo.

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, d'accordo.

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 20,10).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, senza registrazione di nomi, decorre da questo momento il termine di preavviso di cinque minuti previsto dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Sulla proposta di rinvio in Commissione, nei termini precisati dal presidente della Commissione bilancio, darò ora la parola, ai sensi dell'articolo 41, comma 1, del Regolamento, ad un oratore contro ed uno a favore, per non più di cinque minuti ciascuno. Credo che voglia parlare contro il deputato Lollobrigida; prego, ne ha facoltà.

Colleghi, vi chiedo di abbassare il tono della voce e di evitare assembramenti. Colleghi, colleghi. Prego, collega.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Presidente, non c'è fretta, abbiamo tutto il tempo necessario per ragionare insieme e approfondire anche le cose che il presidente Melilli ha autorevolmente definito in termini numerici. E' evidente che l'Aula oggi si deve esprimere su una correzione. Ha detto “abbiamo fatto errori” e ne ha elencati veramente tanti. Certo, li ha elencati con numeretti e, quindi, sfido i colleghi a conoscere - almeno noi ammettiamo di non conoscerlo - il contenuto di quegli errori e come esprimersi, quindi, rispetto a puntuali mancanze che la maggioranza ammette con riferimento al lavoro di Commissione.

Io credo e propongo all'Aula, quindi, di fare un ragionamento che sia più ampio, cioè di dare alla Commissione mandato pieno per modificare il testo, in modo che non si sia vincolati a quello che non è stato oggi definito nel dettaglio dal presidente Melilli, se non con un elenco molto lungo rispetto al quale nessun deputato può avere coscienza di quello che va a votare adesso come correzione. Sarebbe stato opportuno per il presidente Melilli, che non scorgo più sui banchi nei quali avrebbe dovuto sedere mentre noi tentiamo di ragionare con lui…forse è da qualche altra parte in Aula. Io la inviterei a richiamarlo alla presenza in Aula perché è molto… eccolo lì, eccolo lì, il presidente Melilli, lo abbiamo rintracciato (Commenti)… Non era una mancanza di rispetto, era una constatazione: ha parlato da lì, non stava più in quel posto e, quindi, avevo difficoltà a raccordarmi con lui. Non lo volevo insultare, volevo chiedergli di stare nella posizione nella quale, durante una discussione di questo genere, siede il presidente della Commissione come rappresentante istituzionale in Commissione bilancio (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Andiamo per ordine, colleghi. Quindi, il presidente Melilli potrebbe, magari, dare la possibilità all'Aula di esprimere un voto compiuto, elencando gli errori oltre che su base numerica anche in forma chiara e con una puntualizzazione di ogni singolo errore, per dare a noi la possibilità di esprimerci, valutando se è necessario, rispetto a questa legge di bilancio, rinviare in Commissione oppure no. Oppure, l'alternativa che avevamo proposto ai colleghi era quella di dare mandato pieno alla Commissione perché questo approfondimento avvenisse sul complesso e sulla complessità di una legge di bilancio che noi riteniamo sbagliata. Vedete, l'ostruzionismo che sta facendo la maggioranza a questa legge di bilancio è un ostruzionismo che rende quasi inutile l'impegno che Fratelli d'Italia sta mettendo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) nel tentativo di far riflettere le forze politiche di maggioranza su una serie di errori. Ne avremmo aggiunto un altro a quelli che il presidente Melilli ha elencato; uno di cui conosciamo i numeri: per esempio, il money transfer. Una vergogna votata dalla maggioranza, che prevede una disparità di trattamento per i cittadini italiani che pagano le tasse, che devono utilizzare il contante; è una tassa che viene tolta a chi esporta denaro all'estero, danneggiando anche il fisco italiano (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Un errore politico della maggioranza e un tradimento degli elettori che i 5 Stelle ripetono nuovamente, perché quella cosa lì l'hanno votata anche loro e non l'hanno votata dieci anni fa; l'hanno votata due anni fa, quindi avrebbero dovuto difenderla insieme a noi per garantire ai cittadini italiani di avere la stessa possibilità di chi invece viene esentato dalle tasse (i mercatini abusivi, gli spacciatori, i tanti che potranno utilizzare un meccanismo elusivo della fiscalità italiana). È una follia dal punto di vista politico, dal punto di vista tecnico, per le casse dello Stato che vengono indebolite dall'assenza di una tassa che, per la prima volta, non graverebbe sui cittadini italiani.

Fratelli d'Italia resterà qui, serenamente, a fare opposizione a questa legge di bilancio. Lo farà nelle prossime ore, lo farà il giorno della vigilia; se è necessario, anche dopo il giorno della vigilia, perché quello che abbiamo chiesto a quest'Aula è di lavorare nell'interesse dei cittadini. Per cui, al presidente Melilli, se vorrà - lo faccio per suo tramite - noi chiediamo di esplicitare i punti di cui ha chiesto la correzione e di farlo qui; altrimenti, lo faremo con attenzione in Commissione e torneremo a farlo nelle prossime ore. Se non si dovesse addivenire a questo proposito, o a dare mandato ampio alla Commissione per risolvere la complessità dei problemi, anche di natura politica, che esistono all'interno di questa legge di bilancio, il nostro voto sarà contrario (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Chiedo se vi siano colleghi intenzionati a parlare a favore del rinvio in Commissione. No, passiamo dunque al voto.

Pongo in votazione, mediante procedimento elettronico senza registrazione di nomi, la proposta di rinvio in Commissione del provvedimento, nei termini precisati dal presidente della Commissione bilancio.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva per 277 voti di differenza.

Sospendo, a questo punto, la seduta, che riprenderà alle ore 23,15. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 20,15, è ripresa alle 22,40.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ETTORE ROSATO

PRESIDENTE. La seduta è ripresa.

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Comunico che, a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di Gruppo, è stato convenuto che il seguito dell'esame del provvedimento è rinviato alla seduta di domani, mercoledì 23 dicembre, alle ore 11, per la posizione della questione di fiducia sull'articolo 1 del disegno di legge n. 2790-bis - Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023, nel testo predisposto dalla Commissione a seguito del rinvio deliberato dall'Assemblea.

A partire dalle ore 13 avranno luogo le dichiarazioni di voto e alle ore 14,30 si procederà alla votazione per appello nominale e, a seguire, all'esame degli articoli da 2 a 20 e delle relative proposte emendative, che dovrà concludersi entro le ore 18.

L'esame del provvedimento riprenderà nella seduta di domenica 27 dicembre, a partire dalle ore 10, con gli interventi per l'illustrazione degli ordini del giorno, cui seguirà il parere del Governo. Le votazioni sugli ordini del giorno avranno luogo non prima delle ore 13. Seguirà l'esame e la votazione della Nota di variazioni. Alle ore 19 avranno luogo le dichiarazioni di voto finale, con ripresa televisiva diretta degli interventi dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto. La votazione finale avrà luogo alle ore 20,30.

È stata altresì convenuta la seguente articolazione dei lavori per il periodo 7-15 gennaio:

Giovedì 7 gennaio (ore 14)

Discussione sulle linee generali delle mozioni:

Lazzarini ed altri n. 1-00246 e Bologna ed altri n. 1-00407, concernenti iniziative per la cura e il sostegno dei pazienti colpiti da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e delle relative famiglie

Gelmini, Panizzut, Lollobrigida ed altri n. 1-00404, concernente iniziative per un ampio programma di investimenti e misure nel settore sanitario in relazione all'emergenza da COVID-19

Martedì 12 gennaio (ore 11)

Svolgimento di interpellanze e interrogazioni

Martedì 12 (ore 16 - 19.30, con eventuale prosecuzione notturna dalle 21 alle 24) e mercoledì 13 gennaio (ore 9.30 – 13)

Seguito dell'esame delle mozioni:

Lazzarini ed altri n. 1-00246 e Bologna ed altri n. 1-00407, concernenti iniziative per la cura e il sostegno dei pazienti colpiti da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e delle relative famiglie

Gelmini, Panizzut, Lollobrigida ed altri n. 1-00404, concernente iniziative per un ampio programma di investimenti e misure nel settore sanitario in relazione all'emergenza da COVID-19

Meloni ed altri n. 1-00382 e Centemero ed altri n. 1-00383, concernenti il ruolo del Ministero dell'economia e delle finanze nell'ambito del processo di vendita della società Borsa Italiana

Mercoledì 13 gennaio (ore 16, con eventuale prosecuzione notturna)

Discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 2835 - Conversione in legge del decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, recante ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19 (da inviare al Senato – scadenza: 16 febbraio 2021)

Giovedì 14 gennaio (ore 9.30 – 13 e 15 - 18, con prosecuzione notturna dalle 20 alle 23 e nella giornata di venerdì 15)

Seguito dell'esame del disegno di legge n. 2835 - Conversione in legge del decreto-legge 18 dicembre 2020, n. 172, recante ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19 (da inviare al Senato – scadenza: 16 febbraio 2021)

Eventuale seguito dell'esame delle mozioni previste nel corso della settimana ove non concluso

Discussione della Relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla domanda di autorizzazione all'acquisizione di tabulati di comunicazioni nei confronti del deputato Zicchieri (Doc. IV. n. 9-A)

Mercoledì 13 gennaio (ore15)

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata

Venerdì 15 gennaio (al termine delle eventuali votazioni)

Svolgimento di interpellanze urgenti

Modifica nella composizione di gruppi parlamentari.

PRESIDENTE. Comunico che, con la lettera pervenuta in data odierna, la deputata Gloria Vizzini, iscritta al gruppo parlamentare Misto, ha chiesto di aderire alla componente politica “Centro Democratico-Italiani in Europa” del gruppo parlamentare Misto. Il rappresentante di tale componente, con lettera pervenuta in pari data, ha comunicato di aver accolto la richiesta.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ci sono un po' di interventi fine seduta. Ha chiesto di parlare la collega Carmen Di Lauro, che non è presente. La collega Carmela Grippa invece c'è. Prego.

CARMELA GRIPPA (M5S). Grazie Presidente. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ho chiesto di intervenire per richiamare l'attenzione dell'Aula e di tutti voi per riflettere su una delle tragedie sul lavoro più gravi che il territorio vastese abbia mai registrato. Ieri purtroppo tre nostri giovani concittadini hanno perso la vita per una deflagrazione avvenuta all'interno del sito dell'impresa Sabino esplodenti, di Casalbordino, che si occupa della produzione di fuochi di artificio ma anche di smaltimento e distruzione di munizioni. Sebbene sia stato accertato che l'esplosione non sarebbe avvenuta durante le attività di produzione, quanto piuttosto di movimentazione di esplosivo leggero, sono ancora incerte le cause del terribile incidente, per le quali è stato aperto un fascicolo da parte della Procura della Repubblica di Vasto. Una tragedia che ha bloccato il Paese e lo snodo autostradale-ferroviario per il pronto intervento delle Forze dell'ordine, che hanno limitato ogni eventuale passaggio e messo in sicurezza l'intera area, dando applicazione alle previste procedure del Piano di emergenza. Una brutta pagina per la vita dei tre lavoratori, che è terribilmente finita sul luogo di lavoro. Un dramma che rievoca l'importante concetto di una moderna cultura del lavoro, che ponga la persona al centro del sistema dei rapporti di produzione e che non può tollerare alcun compromesso sull'integrità di anche una sola vita umana. Condivido le parole del Presidente Mattarella espresse durante la celebrazione della settantesima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, quando ha affermato che gli incidenti sul lavoro sono una ferita sociale, che lacera il Paese e la sicurezza, e che non deve arretrare di fronte a nessuna emergenza. Ieri un pezzo della mia società, del mio territorio, è stato segnato da un dramma, per il quale mi sento sinceramente di esprimere tutta la mia piena solidarietà ai familiari delle vittime. Per questo, credo che una rinnovata attenzione al valore della vita non può che stimolare, ancor di più, alta funzione ideale e politica in relazione all'obiettivo primario di conseguire risultati concreti e misurabili in termini di sicurezza del lavoro. È doveroso per tutti gli attori sociali coinvolti nella tutela dei lavoratori fermare una lunga serie di eventi drammatici sui luoghi di lavoro, che sta continuando ad insanguinare le nostre svariate aree del nostro Paese e che stanno generando una situazione di fronte alla quale non è possibile restare indifferenti.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Federico. Ne ha facoltà.

ANTONIO FEDERICO (M5S). Grazie, Presidente. All'età di 97 anni, lo scorso 19 dicembre, si è spento Giovanni Tucci, uno degli ultimi testimoni molisani dell'orrore dei campi di prigionia nazisti, durante la Seconda guerra mondiale. Giovani Tucci nasce a Campobasso il 29 settembre del 1923, figlio di Giuseppe, artigiano del ferro battuto e fervente antifascista. Nel 1943, prima di compiere i vent'anni, è chiamato alle armi; l'8 settembre lo trova in Grecia dove, insieme a tanti militari italiani, è fatto prigioniero dai nazisti e deportato nei campi di prigionia in Polonia, qui resterà per quasi due anni fino alla liberazione. Rientrato a Campobasso completa gli studi in materia contabile e dopo anni al servizio del Ministero dell'Interno, dal 1971 lavora per la neonata regione Molise, prima come segretario generale del consiglio, poi, come direttore generale della ragioneria. In queste vesti partecipa alla stesura dello statuto e collabora a stabilire i fondamenti per la redazione del bilancio regionale. Per meriti professionali e civili, Giovanni Tucci riceve l'onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica italiana.

Dalla seconda metà degli anni Novanta iniziano i suoi mille incontri nelle scuole con le giovani generazioni, alle quali racconta quanto vissuto nei campi di prigionia e nel tempo diviene per tutti i campobassani un riferimento unico, uno dei testimoni sempre presenti e amati di ogni festa della Liberazione. Così, lo scorso 27 gennaio, nella Giornata della Memoria, l'amministrazione della città di Campobasso gli conferisce la cittadinanza benemerita. È per me un onore rappresentare, oggi, in quest'Aula, tempio della democrazia, la vita e la storia di un uomo straordinario, perché sulla sua testimonianza e sul sacrificio di tanti di quella generazione nascono le fondamenta della Repubblica e della nostra democrazia. Negli anni quella stessa testimonianza è riuscita a farsi messaggio universale contro ogni forma di odio, di violenza e di discriminazione e noi abbiamo il dovere di ricordare perché solo con l'esercizio della memoria è possibile evitare gli errori e le brutture del passato. Grazie, don Giovanni, che la terra ti sia lieve.

PRESIDENTE. Ringrazio l'onorevole Federico; l'onorevole Delmastro Delle Vedove non lo vedo, come l'onorevole Mollicone, come l'onorevole Acunzo.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 23 dicembre 2020 - Ore 11:

1. Seguito della discussione del disegno di legge:

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023. (C. 2790-bis-A/R)

Relatori: FARO e FASSINA, per la maggioranza; MANDELLI, LUCASELLI e GAVA, di minoranza.

La seduta termina alle 22,50.