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Resoconto dell'Assemblea

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XVIII LEGISLATURA


Resoconto stenografico dell'Assemblea

Seduta n. 439 di venerdì 4 dicembre 2020

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI

La seduta comincia alle 9,05.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.

Invito la deputata segretaria a dare lettura del processo verbale della seduta precedente.

AZZURRA PIA MARIA CANCELLERI, Segretaria, legge il processo verbale della seduta di ieri.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, il processo verbale si intende approvato.

(È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Battelli, Brescia, Casa, Cirielli, Colucci, D'Uva, De Maria, De Menech, Delrio, Gregorio Fontana, Gelmini, Giachetti, Grimoldi, Invernizzi, Lollobrigida, Lorefice, Magi, Mauri, Molinari, Nardi, Perantoni, Rizzo, Rosato, Rotta, Scoma, Serracchiani, Sisto, Tasso, Tomasi, Vignaroli e Zoffili sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.

I deputati in missione sono complessivamente centoquattro, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

Preavviso di votazioni elettroniche (ore 9,15).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bignami. Ne ha facoltà.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Presidente, credo sia quanto meno singolare che nessuno, rispetto ai fatti di ieri, avvenuti in quest'Aula, non meno di dodici ore fa, ritenga necessario ricordare come queste nostre istituzioni siano governate da un principio basilare: questa è una Repubblica parlamentare. Quando è nato questo Governo, la maggioranza che si è formata - e che noi avevamo fin da subito sottolineato che si sarebbe comportata come una sommatoria indistinta di coalizioni che non avevano nulla a che spartire - ha preteso di insegnarci che questa è una Repubblica parlamentare, che non si poteva discutere della centralità dell'istituzione, della Camera e del Senato; avremmo voluto sentire quelle stesse parole ieri quando qui, a poche centinaia di metri, il Presidente del Consiglio, umiliando questa Camera, umiliando le istituzioni e creando un gravissimo precedente, ha ritenuto di non presentarsi in quest'Aula, ma di andare davanti a una diretta social a spiegare a milioni di italiani come si sarebbero dovuti comportare durante il Natale. E mentre questa maggioranza e questo Governo, in quest'Aula, spiegavano come dovevamo riaprire i porti e consentire a migliaia e migliaia di migranti di entrare nel territorio italiano, il Presidente del Consiglio diceva agli italiani che dovranno stare chiusi anche a Natale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)! Mentre il Presidente del Consiglio pretendeva di spiegarci come scaricare l'applicazione per poter fare gli acquisti di Natale, in quest'Aula la maggioranza diceva che bisognava togliere anche la tassa per il money transfer per non gravare, magari, su chi, con il reddito di cittadinanza, finanzia il terrorismo! Il Presidente del Consiglio, mentre quest'Aula stava cercando di limitare i danni, per l'azione del centrodestra, di questo decreto, si difendeva impropriamente dalle accuse di aver utilizzato in maniera illegale la scorta di cui egli dispone per difendere i propri congiunti.

Ebbene, noi riteniamo che il Presidente del Consiglio, ieri, avrebbe dovuto venire qua in quest'Aula, non sottraendosi alle domande, non prestandosi, magari, a qualche interrogativo pretestuoso e anche un po' singolare che gli è stato posto, ma, se ne avesse avuto il coraggio, avrebbe dovuto venire qua a rispondere ai quesiti che i parlamentari della maggioranza e dell'opposizione gli avrebbero rivolto, a partire da una domanda soprattutto: Presidente Conte, lei, oggi, ci viene a raccontare che bisogna, ancora una volta, incorrere in restrizioni per evitare la terza ondata e che a gennaio bisognerà riaprire le scuole, ma ancora una volta non ci viene a dire come intendete affrontare questa situazione, perché se la prima situazione poteva essere forse inattesa, la seconda e questa prospettata terza hanno una responsabilità ben precisa che risiede nell'incapacità di questo Governo. Tutto ciò andava detto in quest'Aula e, invece, avete preteso di bloccare il Parlamento, parlando di un tema che non solo non interessa agli italiani, ma che si dimostra pericoloso per gli italiani, sottraendovi a un confronto parlamentare che era, invece, necessario e doveroso. Noi riteniamo, Presidente, e ci rivolgiamo a lei, che il Governo avrebbe dovuto almeno quest'oggi rimediare a questo grave vulnus democratico, venendo a fornire spiegazioni sulla propria tenuta e sulla propria condotta, rispetto a quanto avvenuto. Ancora una volta, prendiamo atto che il Presidente del Consiglio Conte scappa e, allora, gli chiediamo: di che cosa ha paura, Presidente del Consiglio? Perché sta scappando dal confronto col Parlamento, perché sta scappando dal confronto con gli italiani, di che cosa ha paura (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Venga, per una volta, a metterci la faccia e risponda del suo operato (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. A scanso di ogni equivoco, avendo avuto anche delle sollecitazioni, l'intervento che vi è stato è un intervento sull'ordine dei lavori. Penso che un intervento sull'ordine dei lavori debba avere comunque una sua argomentazione e, in ogni caso, il richiamo lo ritengo corretto, perché c'è stata una stigmatizzazione dell'assenza del Governo, ovviamente unilaterale e soggettiva, e una richiesta al Presidente del Consiglio di stare in Aula. Quindi, l'ordine dei lavori, al di là delle motivazioni e delle argomentazioni, su cui nessuno in quest'Aula può sindacare, perché sono soggettive, è stato a mio giudizio corretto. Oltretutto, ricordo che siamo nei venti minuti di preavviso, così come concordato ieri nella riunione informale, in cui non c'è possibilità di procedere con le votazioni calendarizzate sugli ordini del giorno. Non ci sono altre richieste di intervento e non essendo ancora decorso il termine di preavviso per lo svolgimento di votazioni con il procedimento elettronico, sospendo la seduta che riprenderà alle ore 9,35.

La seduta, sospesa alle 9,18, è ripresa alle 9,40.

Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (A.C. 2727-A).

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 2727-A: Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale.

Ricordo che nella seduta di ieri è stato da ultimo respinto l'ordine del giorno n. 9/2727-A/91 Fogliani.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 2727-A)

PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/92 Lorenzoni, sul quale il Governo ha espresso parere contrario.

Ha chiesto di parlare la deputata Baldino. Ne ha facoltà.

VITTORIA BALDINO (M5S). Grazie, Presidente. Con questo ordine del giorno si chiede di impegnare il Governo a ricomprendere le domande di protezione internazionale dei richiedenti asilo provenienti dai Paesi di origine considerati sicuri nella procedura prioritaria, nel cosiddetto esame prioritario.

Segnalo che nel testo del decreto questa categoria di soggetti è già ricompresa tra le persone che possono accedere all'esame accelerato della procedura; per questo il parere contrario.

Però, vorrei approfittare di questo tempo, Presidente, per fare alcune considerazioni rispetto ad alcuni interventi che ho ascoltato ieri. Io ho ascoltato con molta attenzione gli interventi dei colleghi e devo dire che, al netto delle considerazioni politiche che poi sono un po' il leitmotiv di questa discussione, ci sono stati alcuni temi ricorrenti. Infatti, poi, si possono avere legittimamente opinioni e idee diverse rispetto al tema dell'immigrazione, al tema dell'accoglienza, al tema dell'integrazione, ma tanto più è legittimo avere delle opinioni diverse e delle idee diverse, quanto più queste idee e queste opinioni sono suffragate poi da dati oggettivi e da ragioni quanto più possibile oggettive. Tra gli argomenti ricorrenti - ne ho segnato qualcuno - si è parlato di assegnazione, ad esempio, di case popolari agli stranieri, si è parlato del tema del lavoro e del tema della cosiddetta sicurezza. Io credo che sono tutti e tre temi in qualche modo interconnessi, ma mi voglio soffermare su uno in particolare per poi venire a tutti gli altri, anche per capire se ci possa essere un punto di raccordo tra tutte le forze dell'emiciclo su questo tema. I colleghi sanno benissimo, quando si parla di assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, perché molti miei colleghi sono stati anche amministratori locali o sono stati sindaci. Sanno benissimo che i soggetti che fanno richiesta di un alloggio di edilizia residenziale pubblica accedono ad un bando, che è elaborato dal comune o dalla regione, a seconda dell'ente che eroga un servizio. All'interno del bando si prevedono dei criteri e dei punteggi per l'assegnazione e per accedere. Uno dei criteri premiali, per così dire, è proprio quello di vivere, di dimorare in un centro di raccolta o in situazioni di degrado. In alcuni bandi queste categorie di soggetti sono ricomprese nella tipologia A, cioè di quelli che hanno per primi accesso agli alloggi popolari. Su questo tema vorrei partire da qui per stimolare una riflessione, perché noi ci dobbiamo intendere su cosa vogliamo fare. Molti colleghi della Lega accedono all'idea che in questo Paese non esista un diritto all'accoglienza, idea opinabile (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Io ad esempio non sono d'accordo, perché credo che in qualche modo la Costituzione (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Che succede? Deputato Molteni. Deputata Baldino, prosegua, prego.

VITTORIA BALDINO (M5S). Posso proseguire per completare il ragionamento? Poi ognuno fa le sue valutazioni. Io non sto facendo considerazioni di carattere politico, sto cercando - mi sto sforzando - di fare un discorso quanto più possibile apolitico, scevro da ideologie (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Colleghi deputati!

VITTORIA BALDINO (M5S). Presidente, noi abbiamo ascoltato ieri (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Colleghi deputati!

VITTORIA BALDINO (M5S).…tutti gli interventi dei colleghi ed abbiamo concesso a tutti (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. È necessario che ognuno rimanga al suo posto in silenzio ad ascoltare le argomentazioni della collega Baldino. Questo vale per tutti ovviamente. Prego, prosegua.

VITTORIA BALDINO (M5S). Presidente, io non sto esprimendo la mia opinione rispetto a quello che avete detto voi, io sto semplicemente facendo una considerazione. Se noi abbiamo delle persone che sono sul nostro territorio, dobbiamo capire quello che dobbiamo fare di queste persone che sono sul nostro territorio. E anche ammettendo che l'idea preminente è la posizione di uno Stato che decide di non accogliere o comunque di identificare queste persone e, in attesa che vengano poi in qualche modo (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)…Presidente, io…

PRESIDENTE. Colleghi deputati! Questo atteggiamento è intollerabile! Dentro quest'Aula c'è libertà di parola. Ciascuno può esprimere il proprio pensiero e non deve essere interrotto!

VITTORIA BALDINO (M5S). Presidente, io ho fatto una premessa e sto cercando di fare delle considerazioni rispetto a degli argomenti di carattere non politico, che sono stati fatti in quest'Aula, perché non voglio addentrarmi in discorsi e in argomentazioni politiche, perché sono consapevole che qui dentro abbiamo idee diverse e io rispetto le idee di tutti e ho rispettato tutti, mentre prendevano la parola. Pretendo Presidente, che lo stesso atteggiamento sia riservato a chi ha idee diverse, rispetto a chi ha parlato ieri (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ci mancherebbe altro, deputata Baldino! Lei ha il pieno …

VITTORIA BALDINO (M5S). Però continuano a parlare sopra.

PRESIDENTE. Lei vada avanti, però.

CARMELO MICELI (PD). Lei deve garantire l'intervento, Presidente! Lei deve garantire l'intervento, Presidente!

PRESIDENTE. Colleghi deputati, se facciamo silenzio, diamo la possibilità (Commenti del deputato Miceli)... onorevole Miceli. Prego, deputata Baldino.

VITTORIA BALDINO (M5S). Se posso proseguire il mio ragionamento. La considerazione che si è fatta rispetto ai precedenti decreti, che è stata fatta anche nel corso della discussione di quei decreti, ai quali tutti abbiamo partecipato, è questa. Noi aderiamo a questa idea, però dobbiamo dire anche che cosa succede a queste persone, a cui noi non diamo o decidiamo di non concedere una forma di protezione, nel caso in cui queste poi non riusciamo a rimpatriarle. Io ho dei dati, perché abbiamo fatto delle audizioni. La discussione su questo provvedimento - checché se ne dica - è stata molto ampia. Siamo stati tre settimane in Commissione e abbiamo ascoltato la presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo e ci ha fornito dei dati: al 30 ottobre, ci sono stati 26 mila, quasi 27 mila, dinieghi a domanda di protezione. Ora io sfido chiunque a dirmi, di queste 27 mila persone, che quindi non hanno diritto secondo la legge vigente ad ottenere protezione, quante poi effettivamente sono state rimpatriate? E queste persone, in questo momento, dove sono? Dove sono collocate? Che cosa lo Stato gli fornisce, per consentire di non essere in qualche modo destinate a dei centri di accoglienza, dove voi stessi dite che ci sono condizioni inumane, dove non si possono garantire situazioni al limite dell'umanità e della legittimità? Ecco, io invito a fare questa riflessione. Questa credo che sia una riflessione che tutti noi dobbiamo fare, al netto delle considerazioni politiche, perché, se si accede a un'idea o ad un'altra, siamo tutti d'accordo sul fatto che, se stiamo parlando di un fenomeno che è un fenomeno sensibile sul nostro Paese, dobbiamo dare delle risposte. E se ci rendiamo conto che alcune risposte non sono state adeguate, abbiamo il diritto e anche il dovere di intervenire (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Allora, io vorrei responsabilizzare in modo particolare i deputati Questori, ringraziandoli comunque per il lavoro che hanno svolto anche nella giornata di ieri (Applausi) e i presidenti dei gruppi parlamentari. Questo richiamo mi serve soltanto per ricordare a ciascuno che c'è un accordo per concludere i nostri lavori alle ore 19 di oggi. La Presidenza non intende tollerare atteggiamenti scomposti e il mancato rispetto del distanziamento, per una questione che attiene non soltanto alle regole che ci siamo dati - il che già basterebbe - ma alla necessaria tutela e difesa della salute dei lavoratori della Camera dei deputati (Applausi). Quindi, io ricordo a ciascun deputato che è necessario mantenere la mascherina e mantenere il distanziamento. Se si verificheranno degli assembramenti, la Presidenza si troverà costretta a sospendere i lavori. Se ci saranno schiamazzi, interruzioni, questo sarà a discapito del diritto di parola e di argomentazioni di ciascun deputato e di ciascun gruppo parlamentare, perché comunque i lavori chiuderanno, per impegno solenne preso ieri sera, alle ore 19. Quindi, con questi richiami, spero che si possa andare avanti in maniera diversa, anche rispetto al nervosismo che si è manifestato già questa mattina dalle ore 9. Chiede di parlare la deputata Baldini. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BALDINI (FI). Grazie Presidente, volevo intervenire sull'ordine dei lavori.

Vorrei fare presente che…

PRESIDENTE. Sull'ordine dei lavori, però, gli interventi li abbiamo già fatti, deputata Baldini. Io la prego di attenersi all'ordine del giorno n. 9/2727-A/92 Eva Lorenzoni.

MARIA TERESA BALDINI (FI). Mi faccia dire, che è una cosa importante, Presidente, che nelle vacanze natalizie numerosi familiari dei pazienti morti per COVID - ieri sono morte 993 persone, come un terremoto al giorno - sono familiari che nelle festività natalizie dovranno dolorosamente elaborare il loro lutto. Ricordo che queste persone…

PRESIDENTE. Deputata Baldini, io le chiedo scusa, ma non posso consentire che si facciano interventi diversi rispetto a quelli richiamati dall'ordine del giorno n. 9/2727-A/92 Eva Lorenzoni. Semmai si prenoti per un intervento di fine seduta. Le chiedo scusa, pazienza.

Allora, non ci sono altri interventi, mi pare, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/92.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/92 Eva Lorenzoni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 1).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/93 Frassini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/94 Legnaioli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 3).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/95 Cestari, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 4).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/96 Vanessa Cattoi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 5).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/97 Galli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 6).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/98 Pretto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 7).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/99 Tarantino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione...

Chiedo scusa. Revoco l'indizione della votazione, perché ha chiesto di parlare il deputato Tarantino. Prego, ne ha facoltà. Qualche secondo di pazienza, che attiviamo l'amplificazione. Il trasferimento dal Transatlantico ha comportato un'involontaria apertura anticipata della votazione. Ecco, a lei la parola, deputato Tarantino.

LEONARDO TARANTINO (LEGA). Grazie, signor Presidente. Sono dispiaciuto che ci sia stato questo parere negativo del Governo su questo ordine del giorno, su cui, evidentemente, il nostro gruppo voterà a favore. Sono dispiaciuto perché affronta un tema importante, anche se forse minore rispetto ai danni che riteniamo altre misure introdotte da questo “decreto Clandestini” provocheranno. È il tema della gestione dell'accoglienza e integrazione per i veri titolari di protezione internazionale, ovvero quei pochi, pochissimi, che sono davvero rifugiati, perseguitati, coloro che scappano dalle guerre. Infatti, gli articoli 4 e 5 del decreto riformano le misure di accoglienza, riservando, tra gli altri, questa assistenza speciale non solo più a chi ha ottenuto, ma anche a chi ha fatto richiesta per la protezione internazionale.

+Inoltre questi articoli prevedono non meglio definiti ulteriori percorsi di integrazione, percorsi appunto non definiti in qualità, quantità e anche in costi, soprattutto in costi. Questa è una norma, di fatto, senza coperture e diventa l'ennesima enunciazione astratta che non troverà attuazione pratica. Tra l'altro è singolare che iniziative della maggioranza passino senza le necessarie coperture. Sono state richiamate negli interventi che mi hanno preceduto nei giorni scorsi, su tutti dagli onorevoli Garavaglia e Comaroli. E quindi con questa innovazione aumenta a dismisura la platea perché, appunto, ne avrà diritto non solo chi avrà ottenuto la protezione internazionale, lo status di rifugiato, ma anche solo chi ne ha fatto domanda. E come sarà possibile tutto questo? Non vorrei che questa incertezza e questi costi ricadessero sugli enti locali, sui comuni e sui sindaci. Lo dico perché oggi queste attività, quelle dell'integrazione vera per chi ha davvero bisogno, è gestita con fondi statali e fondi comunali. Di certo, credo che non ricadrà sui comuni e su quei sindaci che hanno assecondato le politiche di accoglienza sconclusionate e scellerate degli scorsi anni - magari chi ha pensato di fare un po' di cassa insieme a qualche cooperativa - ma ricadrà su coloro che hanno interpretato correttamente l'integrazione, su quelle amministrazioni che hanno costruito percorsi di integrazione per quei pochi che sono davvero rifugiati, coloro che sono davvero perseguitati, che scappano davvero dalle guerre. Quindi, signor sottosegretario, chiedevamo chiarezza con questo ordine del giorno. L'approvazione l'avrebbe fatta. Peccato! Evidentemente al Governo interessa fare solo un po' di fumo e rovinare quel poco di buono che c'era nell'organizzazione della vera integrazione.

PRESIDENTE. Non ci sono altre richieste di intervento, pertanto passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/99 Tarantino, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 8).

Passiamo all'ordine giorno n. 9/2727-A/100 Claudio Borghi, con parere contrario del Governo. Non ci sono richieste di intervento, pertanto passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/100 Claudio Borghi, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 9).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/101 Gava, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 10).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/102 Cantalamessa, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 11).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/103 Ziello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 12).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/104 Gobbato, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 13).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/105 Piastra, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 14).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/106 Viviani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Colleghi, ricordo le norme sul distanziamento.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 15).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/107 Liuni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 16).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/108 Golinelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 17).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/109 Manzato, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 18).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/110 Gastaldi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 19).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/111 Loss, con parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare la deputata Loss. Ne ha facoltà.

MARTINA LOSS (LEGA). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, membri del Governo, desidero intervenire in merito a questo ordine del giorno, di cui sono prima firmataria assieme ai colleghi della Commissione agricoltura, a cui voi avete dato parere contrario. Questo ordine del giorno chiede al Governo - e cito testualmente - di assumere iniziative per rafforzare e completare il nuovo quadro normativo, con la finalità di contrastare il lavoro nero e il caporalato. Questo al fine di garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e la tutela delle migliaia di aziende oneste che subiscono la concorrenza sleale di chi fa ricorso al lavoro illegale. Non si comprende, quindi, come possa non andar bene al Governo una tale semplice richiesta, che mira a sostenere i diritti delle aziende agricole che lavorano nella legalità e chiede il contrasto al lavoro nero e al caporalato, come tante volte ribadito quest'anno anche dal Ministro Bellanova e da sempre sostenuto da numerosi componenti dell'attuale maggioranza.

Riguardo al mondo agricolo, più di un quarto del made in Italy, secondo dati di Coldiretti, a tavola viene ottenuto da mani straniere: sono 370 mila i lavoratori, regolari, dall'estero che vengono impegnati ogni anno in Italia, circa il 35 per cento del totale degli operai agricoli, che sono oltre un milione. Ma sappiamo anche che esiste un'altra fascia di soggetti che lavorano in agricoltura, circa 150 mila, secondo le stime del Ministero delle politiche agricole, i quali sono coinvolti dal lavoro irregolare e sono, soprattutto, stranieri. Il lavoro irregolare in agricoltura, a cui è associata la piaga del caporalato, ha registrato una crescita costante negli ultimi dieci anni, nonostante esista la legge apposita per la lotta al caporalato e al lavoro nero del 2016, e continuano a essere riscontrati periodicamente nel nostro Paese gravi episodi di questo fenomeno e di sfruttamento del lavoro nero, soprattutto, a danno degli immigrati irregolari.

Ebbene, questo testo in discussione, che produrrà l'aumento del fenomeno di immigrazione, incoraggiando i flussi irregolari, aumenterà anche, in modo inevitabile, le quote di chi finirà vittima dell'illegalità e della criminalità, anche in agricoltura. Infatti, già oggi, gli invisibili del Paese sono coloro totalmente irregolari oppure arrivati con “decreti Flussi” del passato o con altri permessi di tipo temporaneo e, poi, rimasti dopo che i permessi sono scaduti. Con la modifica introdotta dal testo in esame oggi sarà possibile convertire il permesso di soggiorno acquisito, anche dopo l'ingresso irregolare nel nostro Paese, in un permesso collegato al lavoro e, se non vi fosse un lavoro regolare, ecco spalancarsi le porte per una nuova schiavitù nel lavoro nero.

Il fenomeno di cui siamo testimoni da lungo tempo, ormai, dei flussi irregolari di persone che cercano di accedere al nostro Paese non ha niente a che vedere con l'immigrazione regolare di persone che vogliono visitare o lavorare nel nostro Paese, integrandosi e rispettando le nostre regole. Il mondo agricolo italiano che impiega legalmente manodopera straniera che entra in maniera regolare nel nostro Paese non ha, d'altra parte, intenzione di basare il proprio futuro su un mercato di schiavi, ma chiede, da sempre, strumenti governativi che facilitino le assunzioni, come i voucher o la possibilità di impiegare persone che hanno perso il lavoro o i cassa integrati e, soprattutto, i “corridoi verdi” per far rientrare i lavoratori agricoli specializzati, stagionali, che, ogni anno, garantiscono un lavoro di qualità alle nostre filiere produttive.

Per questo, dato il continuo dialogo tra categorie agricole e Governo e la chiarezza delle proposte che vengono dalle filiere dell'agroalimentare italiano, ritenevo che potesse essere accolta da questa maggioranza, da questo Governo, la semplice richiesta di contrastare il lavoro nero e caporalato e di garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e la tutela delle migliaia di aziende oneste che subiscono la concorrenza sleale di chi fa ricorso al lavoro illegale. Mi rivolgo, allora, all'Aula, vero luogo della rappresentanza dei cittadini, affinché questo ordine del giorno possa essere approvato, per il bene del nostro Paese e di tutte quelle aziende e lavoratori che rimangono, spesso, a fatica nella legalità (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Vice Ministro Mauri. Ne ha facoltà.

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. Grazie, Presidente. Il parere contrario era legato al tipo di formulazione, non al concetto; però, se lo riteniamo, possiamo accantonarlo e ragionare insieme su una altra formulazione che sia compatibile, in realtà, con tutto quello che è stato fatto fino ad oggi.

Per cui, se la proponente è disponibile, io potrei chiedere di accantonarlo, per vederlo, poi, in un secondo momento.

PRESIDENTE. Deputata Loss? Affermativo, quindi, teniamo da parte l'ordine del giorno n. 9/2727-A/111 Loss, in attesa di una proposta di riformulazione da parte del Governo.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/112 Piccolo, con parere contrario del Governo.

Nessuno chiedendo di intervenire, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/112 Piccolo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 20).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/113 Fantuz, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 21).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/114 Ferrari, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 22).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/115 Comencini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 23).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/116 Raffaele Volpi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 24).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/117 Lucentini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 25).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/118 Boniardi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 26).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/119 Zicchieri, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 27).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/120 Andrea Crippa, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 28).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/121 Lorenzo Fontana, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 29).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/122 Raffaelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 30).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/123 Caffaratto. Ha chiesto di parlare la deputata Bellucci. Ne ha facoltà.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Signor Presidente, se avessi dovuto tenere questo intervento ieri mattina, avrei voluto chiedere al PD spiegazioni su come crede che questo decreto possa affrontare la problematica sicurezza. Avrei chiesto al PD se si sia mai interrogato sulla continua strumentalizzazione che fa del tema immigrazione, nel solco un po' di un vestito che vuole indossare, in cui la difesa dei più deboli per loro è sempre e comunque legata agli stranieri, meglio se di colore diverso da quello degli europei, meglio ancora addirittura se omosessuali, con buona pace della Boldrini. Avrei voluto chiedere al PD se si sia mai interrogato sul fatto che attaccare i populisti perché hanno la colpa di difendere l'identità del popolo italiano, non li abbia poi portati a diventare impopolari e ad essere schifati da quella classe medio-bassa da cui ormai non raccolgono più neanche un voto. Avrei voluto chiedere al PD se in qualche momento si senta minimamente responsabile delle morti che avvengono in Francia, come quella di Nizza, in cui una donna è stata decapitata da uno straniero, un immigrato, che è approdato illegalmente sulle coste italiane a Lampedusa, cosa che poi ha portato alla conseguenza più estrema. Avrei voluto chiedere anche al PD se affrontare la problematica della droga in Italia si faccia con una riga in un decreto, piuttosto che invece riproponendo il Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga, offrendo la delega alle politiche antidroga, convocando la Conferenza nazionale sulle politiche antidroga, che dovrebbe essere celebrata ogni tre anni, cioè applicando la legge. Avrei voluto chiedere al PD se viene fatta una cura in qualche modo di quella problematica di cui sembrano soffrire, cioè un'amnesia dissociativa, secondo la quale se Prodi propone il blocco navale nel 1997 va bene, è una politica immigratoria di gestione assolutamente lecita, mentre se Giorgia Meloni propone il blocco navale invece viene tacciata di razzismo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Perché questa, signori del PD, signore del PD, si chiama amnesia dissociativa, e vi dico che può essere curata. Sì, si può curare: basta andare da un buon psicologo, se volete ve ne indico uno, uno psicologo e uno psicoterapeuta degni. Avrei voluto porre tutte queste domande, le avrei volute porre al PD, le avrei voluto porre ai colleghi di Italia Viva, le avrei volute porre ai colleghi di LeU. Sì, le avrei volute porre a loro. Ma oggi, in questo Parlamento, la dialettica parlamentare è negata: questo si può fare in uno Stato di democrazia, si può fare quando la democrazia è viva e vitale; e invece non si può fare in un regime quale quello che stiamo vivendo, non si può fare in una nazione in cui il Presidente del Consiglio fa l'ennesima diretta Facebook a reti unificate per affrontare temi fondamentali, quali quelli della negazione della libertà individuale e non viene qui, in Parlamento, a parlare di questi temi e a confrontarsi con maggioranza e opposizione!

PRESIDENTE. La mascherina, deputata Bellucci.

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). E non si può fare quando un Presidente del Consiglio addirittura usa le reti unificate per parlare di questioni personali e della sua compagna (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. La mascherina, deputata Bellucci!

MARIA TERESA BELLUCCI (FDI). Perché questo è uno Stato di regime dittatoriale! È vergognoso e continueremo a denunciarlo, perché non saremo mai complici di tutto questo! E avrei voluto proprio che il PD, Italia Viva e LeU rispondessero a queste domande, perché certamente il MoVimento 5 Stelle ne è incapace (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/123 Caffaratto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 31).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/124 Colla, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 32).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/125 Maturi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 33).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/126 Bellachioma, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 34).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/127 Bianchi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 35).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/128 Grimoldi. Ha chiesto di parlare il deputato Galantino. Ne ha facoltà.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Presidente, ancora una volta siamo qui a rinfrescarvi la memoria con numeri alla mano, con dati statistici, e non con le chiacchiere e con gli slogan, perché con le chiacchiere e con gli slogan non si va da nessuna parte.

Allora, quando parlavate di fallimento dei partiti, che io ricordi, intendevate il fallimento dei vostri attuali alleati di Governo, perché quei decreti che oggi state smontando hanno permesso al nostro Paese di ridurre concretamente dell'85 per cento gli sbarchi sulle nostre coste. E infatti, se presentiamo emendamenti ed ordini del giorno in linea con quei decreti è per ricordarvi che non è coerente andare in TV a chiederci di collaborare e poi tornare in quest'Aula per bocciare il 98 per cento delle nostre proposte.

Presidente, nell'esprimere il parere favorevole a questo ordine del giorno, quello in esame, voglio ancora ricordare un po' di numeri: 28 miliardi di dollari, sono i costi stimati dalle Nazioni Unite per rispondere alle crisi umanitarie in cui sono coinvolte 200 milioni di persone in tutto il mondo; 135 euro, il costo pro capite annuo, sempre secondo le Nazioni Unite, cioè per ogni singolo individuo; 135 euro sono anche i soldi che voi riuscite a spendere in quattro giorni di accoglienza. E dovete spiegarmi come sia possibile che un poliziotto, che guadagna 1.300 euro al mese rischiando ogni giorno la propria vita (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), può e deve essere in grado di mantenere una famiglia di quattro, cinque componenti, mentre gli stessi componenti di un nucleo di immigrati ci costano tre volte di più.

Inoltre, occorre tenere in considerazione che in Italia, solitamente, non arrivano famiglie comprese da un padre e una madre insieme ai loro figli, ma gruppi di maschi composti all'85 per cento, quindi sempre, da uomini, anche fisicamente in salute e in una fascia compresa tra i 18 e i 35 anni. Quindi, delle due l'una: o togliamo all'Africa la linfa vitale che potrebbe permettersi di ribellarsi ai tiranni, e quindi state facendo un danno agli africani condannando intere famiglie ad un destino di fame e di sete, oppure invitiamo quei gruppi perché vadano a potenziare la criminalità organizzata, magari per integrarli nel business della droga, e quelle poche donne che arrivano le integrate nel mercato della prostituzione, dato che per la nostra intelligence le donne che si prostituiscono in Italia provengono quasi sempre dall'Africa. E' questa per voi l'integrazione? Ridurre alla disperazione e allo sfruttamento e consegnare nelle mani della malavita persone disperate, che vengono qui a cercare futuro e trovano al massimo un buco in un centro di accoglienza? Avete mai visitato un centro di accoglienza? Dovreste provarci e spiegarci come sia possibile che spendiamo 5 miliardi di euro l'anno per tenerli in piedi. Allora diteci che fine fanno questi soldi!

Presidente, ormai è palese che in questo Paese non abbiamo le risorse necessarie per contrastare i comportamenti degli immigrati che vengono da realtà diverse dalle nostre. Le uniche soluzioni per il contrasto al fenomeno sono soluzioni militari, quello che noi chiamiamo blocco navale. E so bene che la soluzione di tipo militare va un po' in contrasto con le politiche ipocrite e buoniste della sinistra, ma la realtà è che avete fallito, sono i numeri a dirlo, avete dimostrato il fallimento in ogni modo e maniera, e solo l'ammissione di colpa potrà farvi riacquisire credibilità politica (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/128 Grimoldi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 36).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/129 Molinari, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 37).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/130 Picchi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 38).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/131 De Martini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/132 Paolin, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione... No, revoco l'indizione della votazione e do la parola alla deputata Bucalo, che ha chiesto di parlare. Prego.

CARMELA BUCALO (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo per condividere questo ordine del giorno, che è un ordine del giorno di buonsenso, che impegna il Governo a porre in essere misure per evitare che si possano sempre dare, in questo momento così drammatico, quelli che sono i permessi di soggiorno; quindi, sospenderli fino a che non ci sia la conclusione di questa crisi emergenziale. Un ordine del giorno che, come tutti gli ordini del giorno presentati da Fratelli d'Italia, vuole contrastare l'immigrazione clandestina di massa, cosa che purtroppo viene incoraggiata con questo decreto: riprendono gli sbarchi sulle nostre coste, avantieri l'ultimo a Lampedusa, continuano ad arrivare indisturbati migliaia di migranti, molti dei quali positivi al COVID, che, oltretutto riescono a fuggire dai centri di accoglienza, violando gli obblighi della quarantena e mettendo in pericolo la salute pubblica.

Tutto ciò è vergognoso, in un momento così drammatico, con un'emergenza sanitaria da COVID dove tutti gli italiani, in questi mesi, sono stati costretti a fare dei sacrifici durissimi, spesso nemmeno poter andare a trovare i propri familiari perché in regioni diverse, perché in comuni diversi; e noi, invece, ogni giorno assistiamo a questi i clandestini che possono girare liberamente e fare tutto quello che vogliono (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

Continuate a parlare di protezione umana e permessi di lavoro: di fatto avete, fino adesso, proposto solo sanatorie truffa, come quella presentata dalla Ministra Bellanova; parlate di inserimento sociale, senza spiegare come avviene, con quali strumenti; ci accusate di creare insicurezza, ma di fatto siete voi, con questo decreto, che avete portato l'insicurezza e le condizioni per un autentico business criminale. E chi ci guadagna in tutta questa confusione? La criminalità organizzata, perché troverà e continuerà a trovare la manodopera giusta per le proprie attività illecite: è un dato di fatto che la mafia si è infiltrata nel sistema di accoglienza italiano; è un dato di fatto che il flusso di migranti sulle nostre coste italiane che cosa fa? E' il maggiore business in questo momento, più della droga! E' un dato di fatto.

E allora, cosa avete previsto in questo decreto? Avete previsto maggiori garanzie e tutele per le Forze dell'ordine, che ogni giorno corrono rischi altissimi per fronteggiare l'emergenza degli sbarchi? No! In questo decreto avete soppresso la possibilità di vietare l'ingresso e la sosta delle ONG, avete ridotto le multe, abolito la possibilità di sequestro e confisca per chi ha violato la legge!

Fratelli d'Italia ha le idee chiare sul fenomeno migratorio: non ci stancheremo mai di proporre il blocco navale, di portare avanti una lotta senza quartiere agli scafisti, ed è vergognoso che chi rispetta le regole e paga le tasse venga messo in secondo piano. Concludo, Presidente. Il lavoro nel rispetto delle regole crea le condizioni delle integrazioni, e non le false promesse di poter accogliere tutti indiscriminatamente, come questo decreto fa (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/132 Paolin, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 40).

Sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/133 Parolo c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/134 Fiorini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Ricordo che non possono effettuarsi riprese, né fotografie in Aula.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 41).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/135 Murelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 42).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/136 Bitonci, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 43).

Sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/137 Di Muro, c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: è accolta. Sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/138 Alessandro Pagano c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/139 Marchetti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 44).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/140 Cavandoli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 45).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/141 Sasso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 46).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/142 Turri, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/143 Tateo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 48).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/144 Bisa, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 49).

Sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/145 Morrone c'è una proposta di riformulazione, che non viene accolta. Passiamo quindi ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/145 Morrone, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 50).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/146 Potenti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 51).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/147 Paolini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 52).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/148 Tomasi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 53).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/149 Tonelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 54).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/150 De Angelis, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/151 Sutto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 56).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/152 Capitanio, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione)

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 57).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/153 Maccanti.

Deputato Lollobrigida, ha chiesto la parola?

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Sì, solo per una questione tecnica, sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Prego.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Presidente, vista la perenne poca presenza del Governo, che è rappresentato, oggi, da una sola persona, e vista la difficoltà di tanti colleghi di spostarsi anche nei piani superiori, io chiedo di prendere in considerazione l'utilizzo dei posti liberi del Governo per permettere ai colleghi di votare, perché non si capisce bene la ragione per la quale, con un'assenza così reiterata, quei posti non possano essere occupati (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. La ringrazio del suggerimento, deputato Lollobrigida, ma, anche se da un punto di vista logistico, la sua sembrerebbe una proposta assolutamente congeniale, i banchi, qui, sotto la Presidenza, sono esclusivamente riservati al Governo.

Torniamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/153 Maccanti; c'è una proposta di riformulazione che viene accolta. Quindi, passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/154 Donina.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/154 Donina, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione)

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 58).

Comunque, da questo punto d'osservazione, ci sono diverse postazioni in Aula ancora disponibili, quindi, con un po' di attenzione, si potrebbe far rientrare in Aula qualche deputato che magari fosse finito in tribuna.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/155 Giacometti, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare la deputata Ferro. Ne ha facoltà.

WANDA FERRO (FDI). Grazie, Presidente. Condivido ovviamente questo ordine del giorno rispetto a un'iniziativa che dovrebbe vedere ulteriori misure per il contrasto dei reati relativi agli stupefacenti commessi - sappiamo quanto siano in aumento - attraverso l'utilizzo della rete Internet. Credo che da questo punto di vista bisognerebbe accoglierlo e, quindi, chiederei al sottosegretario, in qualche modo, una maggiore riflessione. Lo abbiamo detto più volte, stiamo parlando del “decreto Immigrazione”, che nulla ha a che fare con i problemi degli italiani, nulla ha a che fare in qualche modo con l'arginare anche quel rischio di COVID maggiorato dai tanti arrivi dei clandestini, ma ancor di più, probabilmente, da quella incapacità di vedere le motivazioni all'interno dei tanti ordini del giorno che hanno avuto parere contrario, ma del resto, non ci aspettavamo di più.

Per quanto ci riguarda, probabilmente, credo che questo Governo si stia sempre di più in qualche modo contraddistinguendo per l'incoerenza, l'approssimazione e la superficialità dei tanti provvedimenti, questo insieme agli altri, che aumentano ovviamente anche la pericolosità di quello che in qualche modo arriva attraverso i porti aperti.

La gente sicuramente è un po' più avanti di questa politica, di una politica che ieri sera ha segnato una delle ulteriori pagine buie di questa istituzione rappresentata da un Premier che probabilmente non ne ha compreso le doti e la qualità e che ritiene di essere uno statista solo attraverso, in qualche modo, l'utilizzo della paura che la gente ha della confusione, ma la gente è un po' più avanti e ha compreso perfettamente che guardando a chi governa ci si dovrebbe attendere di aver risolto un problema e, invece, se ne trova, con questo Governo, due, perché molti di questi problemi sono stati in qualche modo generati e, soprattutto, incentivati dalle varie misure che sono messe in campo.

Fratelli d'Italia, ancora una volta, sottolinea anche l'assenza del Ministro Lamorgese che, credo, anche per un atto doveroso, e ovviamente auspichiamo che non utilizzi gli stessi mezzi del Premier prossimamente a reti unificate, ma che venga qui a spiegarci qual è realmente la volontà di un decreto che dovrebbe sancire, ovviamente, tutto ciò che può andare a favore delle nostre imprese, delle famiglie, delle Forze dell'ordine, dei detenuti - che in qualche modo hanno visto anche in molti di questi ordini del giorno delle sottolineature importanti - e dei sanitari. Allora, probabilmente, credo che forse è proprio vero che “lebimbedigiuseppeconte” non ci sono più, solo lui non se ne è accorto, non se ne è accorto perché probabilmente ubriaco, il Premier, di notorietà che ovviamente in qualche modo sta per terminare…

PRESIDENTE. Concluda.

WANDA FERRO (FDI). Ma sta per terminare attraverso anche l'approvazione, devo dire, di questo decreto che sicuramente non farà onore e non farà storia nel nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/155 Giacometti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 59).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/156 Zanella, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 60).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/157 Morelli, con il parere favorevole, quindi, a posto così.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/158 Andreuzza, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 61).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/159 Guidesi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 62).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/160 Dara, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 63).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/161 Gerardi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 64).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/162 Benvenuto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 65).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/163 Badole, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 66).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/164 Locatelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 67).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/165 Colmellere, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 68).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/166 Binelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 69).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/167 Patassini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 70).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/168 Basini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 71).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/169 Saltamartini, sul quale c'è una proposta di riformulazione. Ha chiesto di parlare il deputato Alessandro Pagano. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO PAGANO (LEGA). Con l'ordine del giorno n. 9/2727-A/169 a firma Saltamartini, chiedevamo che il Governo si impegnasse ad assicurare che non vengano messi in discussione i simboli e i valori fondanti della nostra comunità.

PRESIDENTE. Chiedo scusa, onorevole Pagano, ovviamente dovreste prima dirci se la proposta di riformulazione avanzata dal Governo è accolta o meno e, conseguentemente, svolgere la dichiarazione di voto, in caso di non accoglimento.

ALESSANDRO PAGANO (LEGA). Non è accolta e vorrei spiegare perché.

PRESIDENTE. Quindi, non è accolta e sta facendo la dichiarazione di voto, giusto?

ALESSANDRO PAGANO (LEGA). Sissignore.

PRESIDENTE. Prego.

ALESSANDRO PAGANO (LEGA). Quindi, dicevo, impegnava il Governo ad assicurare che non vengano messi in discussione i simboli e i valori fondanti della nostra comunità, così recitava l'impegno dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/169 a firma Saltamartini, che si collega però anche al n. 9/2727-A/121 a firma Lorenzo Fontana in cui precisavamo, come Lega, che volevamo prevenire il diffondersi sul nostro territorio di un'ostilità anticristiana. Ecco, Presidente, mi rivolgo a lei e vorrei spiegare un attimo in maniera strutturata il perché di tutti questi reiterati ordini del giorno che ovviamente la Lega ha nelle proprie corde.

Il marxismo e il socialismo avevano delle basi socioeconomiche. Il materialismo storico definiva tutte le attività umane “sovrastrutture”. Quello che contava per Marx erano l'economia, che influenzava tutto il resto, la cultura, la politica, la società. Però, man mano che il tempo passava, il fallimento del comunismo era sotto gli occhi di tutti. Per prima fu la dottrina sociale della Chiesa, nel 1893, con la Rerum Novarum di Leone XIII, a evidenziarlo, ma poi tutti i fallimenti successivi, dopo la seconda guerra mondiale, divennero clamorosi anche da un punto di vista visivo, con modelli statuali organizzati che sostanzialmente mostravano la fallacità di queste ideologie. Così la rivoluzione economica di tipo marxiano, identificato statualmente nell'Unione Sovietica e culturalmente nella Rivoluzione bolscevica del 1917, mostravano man mano che passava il tempo evidenti fallimenti, con morti e povertà; ciò portò al rivoluzionario permanente - come lo definiva Plinio Corrêa de Oliveira -, una non accettazione; persino a casa loro non lo accettavano. E così, nelle città cosmopolite americane e nei campus universitari, nel dopoguerra cominciava a nascere un pensiero progressista, capace di superare la rivoluzione economico-marxista e attento più all'aspetto antropologico. La rivoluzione americana del 1965 - in Italia e in Europa nel ‘68 - si basava non solo e non più su quanto ereditato dalla rivoluzione bolscevica - Dio è morto, anzi non è mai esistito -, ma andava oltre, fino a capovolgere la natura stessa dell'uomo, trasformandolo in un individuo isolato e incapace di difendersi. Anzi, il vulnus di tutta la rivoluzione sessantottina è proprio questo: l'eliminazione dell'uomo cristiano in quanto tale e del diritto naturale. In questi tempi molti si sorprendono e ci chiedono: ma come mai, nel momento di massima crisi dell'Europa, dopo la crisi del 2008 di tipo economico-finanziario e la crisi del 2020 di tipo psico-mediatico-sanitario - sottolineo: psico-mediatico-sanitario -, il Governo pensa ad altro? Come può il Governo Conte, Partito Democratico, 5 Stelle pensare all'omofobia, all'eutanasia, alla liberalizzazione delle droghe, all'immigrazione illegale incontrollata e di massa, nonostante tutto quello che sta vivendo? Questa è l'agenda che abbiamo vissuto e stiamo vivendo in questo momento da parte di questo Governo. Invece, no. Devo dire a tutti coloro che sono ingenui che si devono svegliare, perché la rivoluzione sessuale antropologica del ‘68 voleva esattamente questo: la sostituzione del diritto naturale cristiano con i diritti civili: niente padri, niente maestri, niente radici, niente tradizione, niente storia, niente patria, niente famiglia, niente sacralità della vita, niente educazione, niente visione cristiana, niente Cristo! Ecco perché le leggi che calpestano la vita in ogni sua forma - aborto, eutanasia, liberalizzazione delle droghe - o la famiglia - omofobia - o la patria - immigrazione selvaggia e invasiva - o le persecuzioni, in generale, dei cristiani, da un punto di vista culturale sono perfettamente in linea con l'ideologia della sinistra moderna globalista, finanziata da filantropi come George Soros o Bill Gates e mirante a realizzare un nuovo ordine mondiale, distruggendo le nazioni. Quando le nazioni crollano nel loro spirito, crolla anche la sana antropologia, che è esattamente quello che vuole il comunismo 3.0 nella sua nuova, vecchia versione dell'Internazionale socialista. Il comunismo 3.0 concepito nel maggio ‘68 per annullare le nostre radici giudaico-cristiane trova concreta applicazione nei tempi che stiamo vivendo. Invece di ricercare la libertà cristiana del bello, del bene e del giusto, che ha garantito la libertà universale del nostro Paese e del nostro continente, oggi il comunismo 3.0 post ‘68 vuole creare società aperte, multietniche e multiculturali, con l'accelerazione dell'immigrazionismo al fine di evitare caos culturale, organizzativo e sicurezza, a vantaggio delle altre élite finanziarie ed economiche mondiali.

PRESIDENTE. Concluda.

ALESSANDRO PAGANO (LEGA). Sto arrivando alla conclusione, Presidente. Il comunismo 3.0 utilizza modalità compresa una pressione enorme da un punto di vista mediatico e una regia labirintica, un pensiero unico che viene definito “pensiero politicamente corretto” per metterlo al riparo dalle critiche di essere totalitarista. Infine - e chiudo, Presidente - il comunismo 3.0 vuole uccidere la libertà cristiana e noi, che siamo figli di questo ventunesimo secolo, dobbiamo difenderla, così come i nostri padri difesero la civiltà cristiana dal comunismo e dal nazismo nel ventesimo secolo (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/169… Ha chiesto la parola il Governo. Prego, Vice Ministro Mauri.

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. Grazie, Presidente. Noi avevamo proposto una riformulazione sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/169 che credo andasse incontro proprio ai punti principali che la proponente Saltamartini aveva voluto includere nella sua formulazione. Avevamo proposto di espungere esclusivamente alcuni passaggi più politici, diciamo così, mi faccia passare l'espressione, mantenendo il cuore della questione, i riferimenti normativi, e non toccando assolutamente l'impegno, proprio per rispettare la volontà della proponente. Perché abbiamo proposto questa riformulazione? Perché questo è un argomento particolarmente sensibile, che ha a che fare con le libertà religiose e che, di conseguenza, avrebbe, credo, bisogno, per la delicatezza del tema, per la serietà del tema, di approfondimenti ben diversi da quelli che si possono fare all'interno di un ordine del giorno o di un passaggio di votazioni come questo.

E lo dimostra anche il suo intervento, perché il suo intervento ha spaziato su un campo molto ampio, dal marxismo al maggio del Sessantotto ad altro. Di conseguenza, se posso permettermi, ovviamente nella libertà dei gruppi, insisterei, se fosse possibile, nell'accoglimento della riformulazione proprio per queste ragioni. Se invece questo non lo ritenesse utile o possibile, darò parere contrario alle premesse, ma favorevole al dispositivo, perché lo condividiamo.

PRESIDENTE. La ringrazio, Vice Ministro Mauri. Deputato Pagano, accetta? È una riformulazione tecnicamente, comunque.

ALESSANDRO PAGANO (LEGA). Tecnicamente è una riformulazione, Presidente, però, lo dico in umiltà e ringraziando…

PRESIDENTE. No, lei deve soltanto dire se accetta questa riformulazione o no, perché il suo intervento lo ha già fatto.

ALESSANDRO PAGANO (LEGA). Sì, voglio ringraziare il Vice Ministro per il garbo istituzionale e per il modo con cui si è posto, però le premesse che abbiamo spiegato sono sostanzialmente concordate…

PRESIDENTE. Quindi, non accetta la riformulazione, la ringrazio.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/169 Saltamartini, con il parere contrario del Governo. Dichiaro aperta la votazione. No, revoco l'indizione della votazione. Ha chiesto di parlare il deputato Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Mi pare evidente dall'intervento del Governo che invero il Governo presupponeva un voto per parti separate, le premesse e l'impegno.

PRESIDENTE. Il voto per parti separate va richiesto.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Presidente, certe volte, anche se non si dice esplicitamente, è evidente, quando dice che è contrario alle premesse e favorevole al dispositivo. Altrimenti glielo chiedo io: votiamolo per parti separate, così diamo la parola al Governo.

PRESIDENTE. Lei lo ha chiesto e io accolgo la richiesta. Le faccio presente che l'interessato, nonostante sia stato da me interpellato, non ha chiesto la votazione per parti separate e ha detto esplicitamente di non accettare la riformulazione, che prevedeva anche esattamente, come detto dal Vice Ministro, un parere favorevole sugli impegni e un parere contrario sulle premesse.

Vice Ministro, mi conferma quello che abbiamo ascoltato, e cioè che c'è un parere contrario da parte del Governo sulle premesse e favorevole sugli impegni?

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. Sì.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/169 Saltamartini, limitatamente al dispositivo, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 72).

A questo punto, essendo stato approvato il dispositivo, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/169 Saltamartini, limitatamente alle premesse, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 73).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/170 Patelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 74).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/171 Toccalini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 75).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/172 Rixi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 76).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/173 Castiello, con il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare la deputata Ciaburro, quindi revoco la votazione. Prego, a lei la parola. Chiedo scusa, ma, se non alzate bene la mano, è difficile.

MONICA CIABURRO (FDI). Grazie, Presidente. Anche su questo ordine del giorno Fratelli d'Italia ha sempre fatto richieste in questo senso e per l'ennesima volta non si capisce l'incoerenza e la non volontà di confronto da parte del Governo rispetto a delle cose che possono sembrare assolutamente nemmeno da proporre, perché sarebbero assolutamente scontate; e invece, pur mettendole per iscritto, si riesce a dire e a revocare o a dare un parere contrario su un ordine del giorno che chiede di valutare gli effetti applicativi del provvedimento per potenziare quanto prima gli organici delle Forze di polizia investite del compito di eseguire i controlli tesi all'accertamento dell'effettività dei legami familiari e della durata del soggiorno nel territorio nazionale degli stranieri irregolari destinatari di provvedimento di respingimento, espulsione o estradizione.

Cosa c'è di sbagliato nel voler verificare delle condizioni? Capisco che tutto questo disegno di legge è volto a non avere più nessun tipo di regola, a non richiedere più nessun tipo di requisito, e solo in questa forma riusciamo a comprendere un parere contrario.

Ieri il Presidente Conte è intervenuto a reti unificate per dare regole ai cittadini, ai commercianti, alle famiglie, agli artigiani, alla montagna intera, mettendo delle aperture finte, perché non possiamo immaginare che, se sono vietati gli spostamenti tra i comuni, tra le regioni e dall'estero, gli alberghi aperti in montagna possano avere dei clienti.

Credo che sia una vergogna, sia una vergogna anche il fatto di avere un Governo che, come ha detto giustamente Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, alla manifestazione ieri, ha un Presidente del Consiglio che potrebbe fare il Presidente degli immigrati, ma non certo degli italiani. Infatti, mentre agli italiani continua a mettere regole, a non capire quali siano i bisogni e le esigenze nelle varie forme di espressione lavorative, personali e familiari degli italiani, invece apre tutte le possibilità di questo mondo a un ingresso e a uno spostamento che è più facile da un continente all'altro, che non da un comune all'altro. Io credo che non conoscere i problemi degli italiani sia una questione di non voler vedere e non voler ascoltare tutte quelle persone disperate, che non sanno come arrivare al giorno dopo. Ma, soprattutto, anche se il Ministro Speranza ha detto che si intravede la luce fuori dal tunnel, agli italiani questa luce non è consentito vedere: non sanno come, quando e se potranno quantomeno vedere i propri familiari e, soprattutto, ritornare a vivere del proprio lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/173 Castiello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 77).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/174 Billi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 78).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/175 Coin¸ con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 79).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/176 Bazzaro¸ con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 80).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/177 Di San Martino Lorenzato di Ivrea: c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta. Quindi, passiamo al successivo.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/178 Formentini¸ con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 81).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/179 Vinci¸ con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 82).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/180 D'Eramo¸ con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 83).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/181 Lolini: c'è una proposta di formulazione da parte del Governo, che viene accolta.

Ordine del giorno n. 9/2727-A/182 Ribolla, con il parere contrario del Governo.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/182 Ribolla¸ con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 84).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/183 Zordan¸ con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 85).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/184 Vallotto¸ con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 86).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/185 Tombolato¸ con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 87).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/186 Giorgetti, con il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Caiata. Ne ha facoltà.

SALVATORE CAIATA (FDI). Grazie, Presidente. Non esprimerò stupore, perché ormai lo stupore è finito. I pareri negativi sono unanimi e non ci meravigliamo più di ricevere pareri negativi su ordini del giorno che sono assolutamente di buonsenso, come questo, dove semplicemente si chiede che vengano potenziate le attività di Polizia postale, per contrastare lo spaccio degli stupefacenti in rete che gli immigrati mettono in atto. Per cui è difficile e incomprensibile capire come si possa dare un parere negativo. Ma, soprattutto, io mi chiedo e vi chiedo come farete a spiegare agli italiani come mai avete assunto queste posizioni.

Allora, non esprimerò stupore, come stavo dicendo in precedenza, ma esprimerò un'altra cosa. Mi chiedo: perché siamo ancora qui? Siamo qui ad approvare questa “legge Insicurezza”. Mi chiedo come mai le forze di maggioranza abbiano voluto necessariamente approvare questa legge, che in realtà non trova il riscontro da parte di nessuno. Per quanto riguarda le due forze di Governo, il MoVimento 5 Stelle probabilmente non sa rispondere a questa domanda. Non sa rispondere, perché, approvando questa legge, in realtà fa due cose: rinnega profondamente prima di tutto se stesso, perché il MoVimento 5 Stelle aveva già votato il “decreto Sicurezza” e oggi vota il contrario di quello che aveva votato qualche tempo fa; ma soprattutto rinnega il popolo italiano, perché non dimentichiamo che nel 2018 hanno prevalso tutte le forze che avevano fortemente osteggiato una politica dell'immigrazione indiscriminata, tra cui il MoVimento 5 Stelle. Di riscontro, il MoVimento 5 Stelle vota contro quel mandato che il popolo italiano gli aveva dato, vale a dire quello di cambiare la politica dell'immigrazione, passaggio che era stato fatto con il primo “decreto Sicurezza”, sicuramente non soddisfacente per quanto riguarda noi di Fratelli d'Italia, che avremmo voluto una politica più decisa - lo sapete tutti -, il blocco navale, ma sicuramente un primo passo. Invece, oggi si torna indietro.

E, allora, mi chiedo: e il Partito Democratico come mai vuole fare questa battaglia? Ricordiamo che il Partito Democratico, principale azionista, azionista di maggioranza del Governo Renzi prima e Gentiloni poi, ha attuato una politica indiscriminata dell'accoglienza nei cinque anni della legislatura precedente e questa politica indiscriminata gli è costata la sconfitta alle elezioni del 2018. Allora, mi chiedo: se un partito che porta avanti una battaglia di questo tipo perde le elezioni nel 2018 e oggi si ripresenta in Aula per portare avanti questa battaglia, beh mi verrebbe da fare una considerazione, che forse ha una carica ideologica così forte da affrontare anche quello che gli italiani gli hanno detto di non fare. Non ci meraviglia, l'abbiamo detto e l'ha detto anche ieri il mio capogruppo: la parola “democratico”, rispetto al partito che siede di fronte a me, effettivamente si coniuga veramente molto male. Ma la verità è un'altra, signor Presidente. La verità è semplicemente che non è una battaglia ideologica; è una battaglia per riattivare quello che era stato spento, il business dell'accoglienza, il business di tutte quelle cooperative che, attraverso la trasformazione di alberghi e l'attivazione dei centri di accoglienza, rimettono in piedi un business che si stava spegnendo. E, allora, la complicità del MoVimento 5 Stelle è doppia rispetto a questa operazione; è doppia perché rinnega se stesso, rinnega il popolo italiano e acconsente a riattivare una cosa vergognosa, che è il business dell'accoglienza, nascosto e camuffato dall'accoglienza umanitaria. Mi avvio a concludere. Solo per dire, come ho già detto nel mio precedente intervento, che noi siamo qui a gridare affinché tutto questo non avvenga in silenzio: poniamo l'accento. L'ho già detto: non passa lo straniero, dove, evidentemente, lo straniero non è il migrante bisognoso (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), che sarà sempre accolto e benvenuto in Italia, ma lo straniero siete voi, che, dietro al paravento dell'accoglienza umanitaria, volete ridare vita al business dell'accoglienza (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/186 Giorgetti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 88).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/187 Comaroli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 89).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/188 Silli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 90).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/189 Gagliardi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 91).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/190 Sorte, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 92).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/191 Benigni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 93).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/192 Pedrazzini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 94).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/193 Bartolozzi: c'è una proposta di riformulazione, che non viene accolta. Lo pongo in votazione? No. Ha chiesto di parlare la deputata Bartolozzi. Ne ha facoltà.

GIUSI BARTOLOZZI (FI). Grazie, Presidente. La fiducia, purtroppo, ha costretto i colleghi probabilmente a non poter apprezzare il contenuto di alcuni loro emendamenti, oggi ordini del giorno. Presidente, allora lo sforzo qual è, chiedendo sin d'ora al Governo di ripensare alla riformulazione? Signori, parliamo di questo. Con il decreto che stiamo licenziando abbiamo - ed è un dato oggettivo - aumentato i numeri delle persone che arriveranno sul nostro territorio, eliminato i vincoli al respingimento e dato più servizi. Io non ritorno, Presidente, sul discorso dell'invarianza finanziaria delle coperture. L'abbiamo affrontato, l'avete affrontato con una clausola di invarianza e non tornerò in merito, però, Presidente, c'è un punto che è fuori discussione: poiché avete messo l'invarianza - e, quindi, lo Stato non mette in questo provvedimento risorse aggiuntive -, è evidente che tutti questi servizi saranno a carico delle amministrazioni locali e dei sindaci. Allora, noi cosa abbiamo chiesto in sede di discussione? Con un emendamento che aveva presentato il gruppo della Lega, il collega Di Muro, e uno di Forza Italia, avevamo chiesto di sostenere lo sforzo dei sindaci dei comuni rivieraschi e di frontiera atti a fronteggiare questi nuovi servizi. Ebbene, durante i lavori, Presidente, ci era stato chiesto, non solo dalla relatrice, la collega Baldino, che lo ricorderà sicuramente, ma dal presidente Raciti del Partito Democratico, che allora presiedeva i lavori, e dal Vice Ministro Mauri, che intervenne, di ritirare gli emendamenti e di presentarli come ordini del giorno. Perché? Perché si accoglieva il principio che nel merito fossero corretti ma, a causa della mancanze di risorse, quegli emendamenti evidentemente non potevano essere accolti in quella sede e ci fu chiesto testualmente di ripresentarli come ordini del giorno. Dirò di più: fu chiesta la presentazione di un ordine del giorno congiunto, quindi a firma di tutti i partiti, e prendemmo - la collega Baldino annuisce, quindi lo ricorda - impegno di fare in questo modo. Dopodiché, Presidente, sono stati presentati diversi ordini del giorno, uno a firma, addirittura, del presidente Brescia, uno a firma del collega Di Muro e uno l'ho fatto io per Forza Italia, con diverse formulazioni, ma, Presidente, tutti con lo stesso contenuto, cioè di apprestare subito risorse a favore dei sindaci dei comuni - lo ripeto - rivieraschi e di frontiera (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Presidente, cosa è successo? Che nel riformularlo il Governo butta la palla in campo e io non capisco come il collega Brescia - che non vedo, eccolo - abbia potuto accettare una riformulazione al ribasso, che io ora vi leggo. Il Governo non vuole mettere le risorse subito - e subito vuol dire nel primo provvedimento utile, nella legge di bilancio - ma “valuta di istituire, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, nello stato di previsione del Ministero dell'Interno un fondo destinato a (…)”, cioè ributta la palla in campo. E, allora, noi di Forza Italia a questo non ci stiamo, io chiederò il voto dell'Aula e chiederò il voto dei colleghi del MoVimento 5 Stelle che, con il collega Brescia hanno fatto lo stesso ordine del giorno. Chiederò il voto del Partito Democratico, che, con il presidente Raciti, ci chiese di ritirare quell'emendamento e di ripresentarlo come ordine del giorno.

Le risorse vanno messe nel primo provvedimento utile in legge di bilancio. E aggiungo qualcosa in più, Presidente: in realtà, le avete già stanziate perché con il rifinanziamento del capitolo legato all'immigrazione, che da 100 passa a 200, avete messo 100 milioni in più. Le risorse già ci sono, quindi non si comprende perché vogliate “valutare l'opportunità di istituire un fondo al fine di”. Fatelo adesso, prendete l'impegno adesso e – Presidente, chiudo - chi dei parlamentari presenti in Aula voterà contro questo ordine del giorno dimostrerà ancora una volta che una cosa è parlare, ciarlare e una cosa è provvedere. Dimostratevi all'altezza del compito cui siete chiamati! Il provvedimento c'è, c'è la legge finanziaria, ci sono le risorse; quindi, l'impegno deve essere preso oggi, in termini fattivi e concreti, e non domani con un provvedimento che non si sa quando sarà fatto, come sarà fatto, con quali risorse sarà fatto! Presidente Brescia - soprattutto lei - lei ha accolto la formulazione al ribasso…

PRESIDENTE. Concluda.

GIUSI BARTOLOZZI (FI). Chiudo, Presidente. Ma questo ordine del giorno lo dovrà votare (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Claudio Borghi.

CLAUDIO BORGHI (LEGA). Grazie, Presidente. Allora, è evidente che, dal nostro punto di vista, è molto meglio prevenire rispetto alla cura. Quindi, dal nostro punto di vista, il blocco delle frontiere sarebbe una soluzione molto più logica rispetto al risarcimento dei comuni rivieraschi. Ma non si può prevedere lo sblocco delle frontiere senza risarcimento dei comuni rivieraschi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché altrimenti vuol dire la beffa! E attenzione: per comuni rivieraschi si intendono sia quelli di primo approdo ma anche quelli, come la mia città, vale a dire Como, che spesso e volentieri si trovano a contatto con un'altra frontiera, invece saggiamente chiusa. Perché poi succede, come è già successo nella mia città, che quando si lasciano aperte le frontiere si incanalano verso rotte che puntano alla Germania, o puntano alla Svizzera, e trovano dei Paesi meno sciocchi rispetto a noi, che invece riescono a chiuderle molto efficacemente le frontiere; e allora si forma un tappo e, formandosi un tappo, poi si creano delle baraccopoli e il povero comune si trova responsabile di dover gestire la sicurezza, l'alloggio e la gestione di, magari, migliaia di persone, senza averne le risorse.

Per cui mi sembra assolutamente evidente che questo ordine del giorno debba essere votato, perché è una diretta conseguenza di una decisione sbagliata. La soluzione ve la diamo: chiudete tutto e risolviamo il problema. Altrimenti, se, in modo sbagliato, secondo noi, invece si procede all'apertura delle frontiere, non è fisicamente possibile immaginare che il ristoro ai comuni rivieraschi arrivi chissà quando, come ha giustamente detto la collega Bartolozzi, perché l'emergenza c'è già ora. I flussi migratori si muovono su aspettative: è bastato far capire che qui l'aria era cambiata per far arrivare numeri che già erano dimenticati in passato.

Per cui io direi, sinceramente, che il Parlamento dovrebbe cogliere anche questa occasione. Io ho già richiamato tante volte questo Parlamento a riprendere un po' di dignità e riprendere un po' di dignità significa che, ogni tanto, al Governo si deve dire no. Quando il Governo dà un parere che è sbagliato - se qui tutti ci svitiamo la testa anche per un ordine del giorno, quindi, non è che cade il Governo, non è che andiamo tutti a casa, non è che perdiamo il prezioso stipendio - magari qualche volta si potrebbe cominciare a dire dei no, perché altrimenti è ovvio che succede quello che sta succedendo, vale a dire che un Governo assoluto da qualsiasi tipo di controllo fa quello che vuole. E allora non stupiamoci che siamo qua a parlare di ordini del giorno mentre, invece, cose tipo le libertà personali… Ma lo stesso Recovery Fund: ma qui abbiamo mai fatto una discussione nei dettagli del Recovery Fund, di cosa significano i prestiti, di cosa significa un prestito privilegiato? Se sia il caso di prenderli, i prestiti del Recovery Fund, rispetto alla parte a fondo perduto, e così via? No, perché qua non conta niente, perché qua tutti a dire sì, sempre. Il Governo dà dei pareri anche assurdi, come in questo caso, e tutti si adeguano. Poi ci stupiamo perché vengono fuori delle robe da “Repubblica delle banane”, come ieri sera, con il Presidente che va a parlare su Facebook invece di venire qui in Parlamento. Cominciamo a dire dei “no”, esercitiamoci, facciamo dei piccoli “no” come questo sull'ordine del giorno che è una roba condivisa da tutti e che tutti sanno. Cominciamo a dire: guarda, Governo, mi hai dato parere contrario e io voto parere favorevole. E vedete che ci riprendiamo man mano, pian piano la nostra dignità di Parlamento dimenticata (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente)! Non ci vuole molto! Perché altrimenti siamo corresponsabili!

Quando ero in maggioranza, qualche cosa ai ministri gliela si diceva. Mi ricordo quando a Tria io feci un'interrogazione contro quello che lui stava facendo.

PRESIDENTE. Concluda.

CLAUDIO BORGHI (LEGA). E si ritorna anche alla questione del MES. Ecco, troviamo un minimo di coraggio sulle cose di buonsenso, sulle cose di minima logica: dire dei “no” e votare contro le opinioni del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Governo. Prego, Vice Ministro Mauri.

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. Grazie, Presidente. La volontà del Governo e della maggioranza su questo punto è assolutamente chiara perché abbiamo approvato, poche ore fa, pochi minuti fa, degli ordini del giorno che proprio intervengono sulla materia: uno a prima firma Brescia, altri proposti dai colleghi del gruppo della Lega. Come sapete perfettamente, c'era un parere favorevole, con riformulazione, anche su questo.

L'onorevole Bartolozzi sa perfettamente che ci sarebbe stato parere favorevole anche su una eventuale riformulazione esattamente uguale al testo del dispositivo che l'onorevole Bartolozzi aveva depositato, perché, per le vie brevi, io personalmente avevo detto all'onorevole Bartolozzi che saremmo stati disponibili a votare favorevolmente anche - anche - sull'impegno così come da lei scritto e non toccato. Di conseguenza, se si fosse voluto portare a casa un parere favorevole su questo, sarebbe stato semplicemente - voglio dire - sufficiente dare l'okay a quella riformulazione che allora io propongo, che allora io propongo all'Aula ufficialmente. Cioè, io mi sento…

PRESIDENTE. Deputata Bartolozzi, deputata Bartolozzi, dovrebbe ascoltare il Governo che sta parlando in particolare proprio con lei che è prima firmataria dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/193.

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. … di recepire la proposta che, mi sembra di capire, è stata avanzata e, di conseguenza, esprimere un parere favorevole al dispositivo, così come inizialmente formulato all'interno dell'ordine del giorno 9/2727-A/193, che è una formula simile a quella che abbiamo usato anche in altre occasioni: cioè, si esprime parere contrario alle premesse e parere favorevole al dispositivo, che ha al proprio interno il tema su cui i due interventi - almeno quelli che ho ascoltato; adesso mi appresto ad ascoltare anche gli altri - si sono soffermati.

PRESIDENTE. Deputata Bartolozzi, va bene questa proposta - prenda la parola – questa puntualizzazione da parte del Governo?

GIUSI BARTOLOZZI (FI). Ringrazio il Vice Ministro Mauri. Chiediamo la votazione per parti separate, perché ho capito che sulle premesse c'è il parere contrario, giusto?

PRESIDENTE. Sulle premesse c'è parere contrario, sul dispositivo c'è parere favorevole.

GIUSI BARTOLOZZI (FI). Quindi, chiediamo il voto per parti separate.

PRESIDENTE. Dobbiamo porre in votazione prima il dispositivo; se viene approvato, mettiamo in votazione anche le premesse.

Il Governo è favorevole sul dispositivo così come formulato dall'ordine del giorno, Vice Ministro Mauri, non è vero?

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. E' il testo originario!

PRESIDENTE. È come l'originale.

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. Senza riformulazione.

PRESIDENTE. Quindi, senza riformulazione.

Aveva chiesto di parlare la deputata Mantovani, non interviene.

Quindi, deputato Iezzi, a lei la parola. Per dichiarazione di voto?

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Sì. Grazie. Volevo ricordare un attimino però i passaggi che ha fatto questo tema anche in Commissione, al di là poi della riformulazione o meno, perché in effetti noi abbiamo già accettato la riformulazione proposta dal Ministro su altri ordini del giorno ma, giustamente, la collega Bartolozzi pone il tema strettamente economico. In effetti stiamo anche oggettivamente parlando di quello. Comunque, volevo ricordare un attimino il tema.

Allora, su questo argomento avevamo presentato, noi della Lega ed altri esponenti del centrodestra, nonché il MoVimento 5 Stelle, degli emendamenti in Commissione. Questi emendamenti erano stati considerati inammissibili, dopo varie, lunghe discussioni. Proprio in conseguenza di ciò, si era raggiunto l'accordo, come capigruppo, di firmare e sottoscrivere un emendamento che andasse nella direzione di superare il problema. Purtroppo, per questioni varie, non siamo riusciti a raggiungere la formulazione adatta del testo in discussione, ma con l'accordo di proseguire la tematica e risolverla. Abbiamo presentato degli ordini del giorno, che sono stati riformulati dicendo, appunto, che la tematica verrà risolta. Io faccio presente che noi abbiamo presentato - ma immagino anche altri colleghi - degli emendamenti al bilancio che pongono proprio il tema dei ristori ai comuni di frontiera e rivieraschi, è lì, al di là degli impegni che prendiamo in quest'Aula, che bisogna agire.

Quindi noi, qui, con il Governo e la maggioranza, abbiamo preso un impegno, però, adesso, quell'impegno si deve concretizzare con la pecunia vera, con i soldi veri, con i quattrini veri in sede di discussione sul bilancio, perché le promesse vanno bene, però servono i quattrini. Allora, noi qui abbiamo trovato l'accordo sulle promesse, siamo riusciti a porre il problema; adesso mi auguro che, dopo queste promesse, i nostri emendamenti, che abbiamo portato avanti in sede di bilancio, vengano accettati, perché, altrimenti, saremmo al solito giochino per cui gli ordini del giorno vengono approvati, ma poi, quando si deve andare a discutere dei quattrini, degli euro sonanti, la discussione cade.

Quindi, con questo mio intervento, vorrei solo sollecitarvi e sottolinearvi questa considerazione: vanno bene le promesse che abbiamo fatto, siamo contenti di aver raggiunto l'accordo su quel determinato tema, ma, mi raccomando, noi vigileremo molto attentamente che, in sede di bilancio, quegli emendamenti e questi impegni si trasformino in finanziamenti veri e reali per i comuni che, oggettivamente, stanno affrontando una situazione che, da soli, non possono più affrontare. Quindi, attenzione, perché noi vigiliamo sul tema (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il presidente Brescia. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE BRESCIA, Presidente della I Commissione. Grazie, Presidente. Dopo la spiegazione esaustiva del Governo, sarò ancora più breve e telegrafico per ribadire un concetto che a me sembra chiarissimo e penso lo sia anche alle opposizioni. Dopo la discussione che si è svolta in Commissione, in cui non è stato possibile approvare degli emendamenti che erano stati presentati un po' da tutti i gruppi, anche dal nostro, e dopo l'approvazione dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/56 a mia prima firma - che dice espressamente: “istituire nello stato di previsione del Ministero dell'Interno un Fondo destinato al consolidamento di contributi strutturali”, addirittura, “in favore dei comuni di frontiera interessati dalla gestione dei flussi migratori, con una dotazione annua pari a 5 milioni di euro”, quindi, si indica precisamente anche quanti soldi vogliamo destinare a questa importante funzione, che tutti quanti riconosciamo essere necessaria -, penso sia chiaro che, addirittura, l'Aula, all'unanimità, vuole occuparsi di questo e il Governo è d'accordo. Come è stato detto ora anche dal collega della Lega, sono stati presentati degli emendamenti alla legge di bilancio, uno è a mia prima firma, che, in maniera coerente e conseguente, rispetto a questo ordine del giorno e, quindi, rispetto all'impegno che il Governo si è preso, va in quella direzione. La prova del nove che è richiesta dall'opposizione la avremo, tra qualche settimana, nella discussione di quegli emendamenti e, quindi, verificheremo subito se questo impegno viene rispettato dal Governo. Io non ho alcun dubbio che sarà rispettato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà, per due minuti.

MONICA CIABURRO (FDI). Solo per sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ci ha impiegato ancora meno.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul dispositivo dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/193 Bartolozzi, con il parere favorevole del Governo. Parliamo dell'impegno originariamente formalizzato dalla deputata Bartolozzi.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 95).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulle premesse dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/193 Bartolozzi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 96).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/194 Gregorio Fontana, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Gregorio Fontana. Ne ha facoltà.

GREGORIO FONTANA (FI). Grazie, Presidente. Devo dire che c'è un certo rammarico per il fatto che, sul merito di un provvedimento importante e complesso come questo, si possa entrare in Aula solo attraverso la discussione degli ordini del giorno. È questo un aspetto del dibattito parlamentare assolutamente preoccupante, proprio perché comprime la libertà e la possibilità di confrontarsi nel merito di un provvedimento del genere (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier). Lo facciamo sugli ordini del giorno, è l'unica possibilità che ci rimane su un provvedimento che ci porta indietro, ci porta ai periodi neri dell'immigrazione, quando, nel periodo dei Governi Letta, Renzi e Gentiloni, avevamo sbarchi di centinaia di migliaia di persone all'anno, e i primi risultati si vedono già dai dati che sono stati portati, in questi giorni, anche durante il dibattito in Commissione.

Ecco, allora, di fronte ad un aumento degli sbarchi, è chiaro che l'Italia dovrà subire, una volta ancora, il peso della gestione dell'accoglienza, di un'accoglienza assolutamente difficile, un'accoglienza che vede, in prima linea, i nostri sindaci, i nostri comuni. Negli anni scorsi abbiamo subito delle situazioni in cui, dalla mattina alla sera, le prefetture requisivano strutture e locali, mettevano, alla bene e meglio, strutture temporanee e immediate. Ci ricordiamo tutti i migranti messi a dormire con i materassi sul pavimento: questi erano i centri di accoglienza di pochi anni fa.

Ecco, proprio per non rivedere queste situazioni spiacevoli, noi abbiamo chiesto al Governo di tener conto, nella gestione dei centri di accoglienza, del parere dei sindaci. Essi sono in prima linea, essi hanno la conoscenza del territorio e, proprio per evitare squilibri economici, sociali e anche di sicurezza, il loro parere dovrebbe essere tenuto in massimo conto nella decisione della distribuzione dei centri di accoglienza. Questo è un qualcosa che è stato chiesto da tutti i sindaci, dall'Associazione nazionale dei comuni d'Italia, in cui ci sono i sindaci di Forza Italia, della Lega, di Fratelli d'Italia, ma anche del Partito Democratico. Quindi, vi è una chiusura su questo punto, che è un punto cardine per garantire un'accoglienza opportuna e distribuita in maniera opportuna sul territorio. Noi pertanto chiediamo una cosa semplice: il rispetto dei nostri sindaci, che sono in prima linea dalla mattina alla sera (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Bordonali. Ne ha facoltà, per tre minuti.

SIMONA BORDONALI (LEGA). Presidente, anche la Lega voterà convintamente per questo ordine del giorno. Anche noi avevamo presentato degli emendamenti in Commissione, per quello che si è già verificato negli anni passati, riguardo al fatto che i sindaci sono stati completamente tagliati fuori rispetto a tutto ciò che riguardava la gestione dei centri d'accoglienza sul loro territorio: i sindaci più di una volta è capitato che non venissero informati, o venissero informati quando ormai i pullman stavano arrivando all'interno del loro territorio. Ci sono stati centri d'accoglienza che hanno ospitato numeri elevatissimi di cittadini extracomunitari, che poi in tantissimi casi hanno causato anche problemi seri di convivenza all'interno dei piccoli comuni. Quindi i nostri sindaci con questo decreto ancora una volta dovranno subire delle conseguenze economiche, sociali, di gestione del territorio, delle criticità legate anche ad una convivenza: dobbiamo assolutamente coinvolgerli in questo processo, che a questo punto non sarà mai un processo di integrazione.

È quindi fondamentale il ruolo dei sindaci e il fatto che vengano preliminarmente coinvolti rispetto alle decisioni che vengono prese sulla redistribuzione degli immigrati sui propri territori. Io penso che, veramente, non accettando questo ordine del giorno si torni ancora una volta a far sì che coloro che rispondono per primi ai nostri cittadini… Perché io immagino i colleghi: sono tranquillamente seduti qui all'interno di quest'Aula, molti di loro nemmeno ritornano sui territori dove sono stati eletti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Invece noi dobbiamo rispondere ai cittadini e aiutare che è in prima linea, i sindaci sono in prima linea. Io so che i colleghi dei 5 Stelle, che non sono mai stati neanche consiglieri comunali (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), non sanno cosa voglia dire stare all'interno di un comune e amministrare un comune; noi della Lega siamo stati e siamo quasi tutti consiglieri comunali, ci sono tanti sindaci tra di noi. Rispondere ai propri cittadini è una cosa diversa rispetto a stare seduti nell'Aula di Montecitorio (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Bianchi. Ne ha facoltà.

MATTEO LUIGI BIANCHI (LEGA). Presidente, mi perdoni, a costo di essere ridondante, però su questa questione mi sembra che anche le esperienze pregresse siano state abbastanza chiare e limpide: abbiamo visto nei mesi precedenti all'insediamento del Ministro Salvini le prefetture che, senza coinvolgere i sindaci, mandavano sui territori di propria competenza pullman di immigrati senza avvertirli prima (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), con la sorpresa dei cittadini che si vedevano magari a fianco a casa decine e decine di richiedenti asilo, e magari poi si è andati a scoprire che gli stessi richiedenti asilo non erano tali, ma erano semplicemente immigrati clandestini.

Noi chiediamo che le comunità locali, che i sindaci vengano coinvolti, e che non si scarichi su di essi solamente la negatività dell'immigrazione incontrollata, perché le comunità locali, i comuni, i sindaci sono il primo interfaccia di questa Repubblica nei confronti dei cittadini. Prevaricare chi rappresenta i comuni è un qualche cosa di assolutamente negativo per tutta l'architettura istituzionale di questo Paese, non semplicemente per i sindaci stessi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che tutti i giorni sono in trincea, che tutti i giorni cercano di fare gli interessi dei propri cittadini.

Noi quindi vi chiediamo veramente, Presidente, di poter tener conto di questo ordine del giorno, di tener conto di quelle che sono le esigenze dei comuni: indipendentemente dal colore politico, che va da destra a sinistra, da sopra a sotto, che gli stessi possano essere coinvolti nelle decisioni e nelle distribuzioni di questi richiedenti asilo, perché differentemente questa ulteriore prevaricazione dello Stato centrale, dei palazzi romani, dei Ministeri nei confronti delle autonomie locali, è un qualche cosa di assolutamente inaccettabile (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Stefani. Ne ha facoltà, per un minuto.

ALBERTO STEFANI (LEGA). Presidente, io nel Veneto ho visto la politica fallimentare di un'accoglienza indiscriminata, che ha prodotto a Cona e a Bagnoli ammassamenti di immigrati senza documenti, senza condizioni igienico-sanitarie sufficienti. Abbiamo visto cosa significa l'accoglienza indiscriminata. E noi non vorremmo che ai sindaci arrivasse un'altra umiliazione, quella di dover subire l'emergenza accoglienza, l'emergenza accoglienza indiscriminata senza che loro possano dire una sola parola.

Dateci fondi per le famiglie in difficoltà, per chi non arriva alla fine del mese, per far ripartire il nostro tessuto commerciale. Dateci fondi per poter fare investimenti, perché i nostri bilanci stanno soffrendo, colleghi; e prima di ascoltare le cooperative ascoltate noi sindaci, ascoltate noi sindaci (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che sapremo darvi le indicazioni giuste per far ripartire i nostri territori (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Badole. Ne ha facoltà.

MIRCO BADOLE (LEGA). Presidente, anch'io mi permetto di dire due parole su questo argomento, e mi allineo a quello che ha detto il collega Stefani, e noto la mancanza di rispetto verso il nostro lavoro. Io vi porto l'esempio del mio comune, dove nel 2017 ci sono stati imposti una ventina di clandestini in un paesetto di 300 abitanti: siamo riusciti a mandarli via, e questa è stata una grande soddisfazione per me (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Ecco, vi avverto già da ora che questa cosa non si ripeterà finché io sarò sindaco (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Presidente, noi siamo a favore di questo ordine del giorno, perché avevamo chiesto anche attraverso un emendamento di Fratelli d'Italia che i sindaci venissero coinvolti nel dibattito e nella discussione. Ovviamente, probabilmente questo Governo non ha parlato con i sindaci del centrosinistra, non ha parlato con i sindaci del PD e del MoVimento 5 Stelle, che sono stati in rivolta perché non sono stati considerati in queste decisioni. E allora, vedete, è un ordine del giorno di assoluto buonsenso, ma soprattutto di rispetto nei confronti di chi per primo deve difendere i territori e si preoccupa del rapporto con i cittadini.

Sciascia scriveva che gli uomini si dividono in uomini, mezz'uomini, ominicchi, tralascio la quarta categoria e quaquaraquà, e io demando alla vostra sensibilità di percepire in quale di queste categorie vi collochiamo in questo momento. E dico per suo tramite alla collega relatrice, che ha parlato prima, che il problema non è rispetto a chi sta sul nostro territorio, perché esistono i ricollocamenti, esistono i respingimenti: il problema è che voi state aprendo con questo provvedimento la nostra terra, il nostro territorio a un'immigrazione irregolare e incontrollata. Dovete allora sapere che non state facendo un buon servizio, non lo state facendo a voi stessi, non lo state facendo alla nazione, ma soprattutto non lo state facendo ai vostri figli, che prima o poi vi chiederanno conto di dove avete portato l'Italia, e questo per voi sarà motivo di onta e di vergogna, ogni volta che vi guarderete davanti allo specchio (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Ziello. Ne ha facoltà, per un minuto.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). Presidente, mi lasci anzitutto mandare un caloroso abbraccio ai sindaci (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che sono le principali sentinelle che si stanno confrontando con questa emergenza sanitaria e con questa emergenza economica, e che devono dare delle risposte ai cittadini che amministrano, e che questo Governo lascia completamente abbandonati. In questo “decreto Immigrazione e Sicurezza” non c'è un euro per potenziare il sistema di videosorveglianza nei comuni, cosa che noi avevamo fatto nel “decreto Sicurezza bis” di Matteo Salvini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché per noi i sindaci sono al primo posto.

Questo parere contrario a questo ordine del giorno, che semplicemente chiede al Governo…

PRESIDENTE. Intanto la informo, chiedo scusa, che non ha un minuto, ma ha quattro minuti.

EDOARDO ZIELLO (LEGA). …di indicare semplicemente, di informare preventivamente il sindaco, rispetto all'arrivo di determinati immigrati sul proprio territorio comunale, rappresenta uno sgarbo e una punizione a tutti i sindaci che amministrano i nostri gloriosi comuni italiani. Siete dei partiti che vanno a punire i sindaci che rappresentano il nostro popolo a livello territoriale. Vergognatevi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Comencini. Ne ha facoltà. Intanto, informo che il deputato Zicchieri ha praticamente esaurito i suoi tempi. Prego, a lei la parola, deputato Comencini.

VITO COMENCINI (LEGA). Grazie, Presidente. Riguardo a quello che subiscono i nostri sindaci, io mi permetto di leggere alcune notizie di cronaca dal Veneto, dalla mia regione; alcuni esempi per capire quello che subiscono i nostri sindaci e i nostri cittadini. Ad esempio, questo titolo: “Controlli a tappeto nelle stazioni: trovati clandestini e pusher”; altro caso: “Verona: crea caos in strada e morde un agente: arrestato clandestino ghanese”; altro caso: “Marocchino clandestino di 27 anni violenta signora di 79 anni”; “Rovigo: arrestato un clandestino con un chilo di droga”; “Padova: molesta giovane e la palpeggia: denunciato nigeriano clandestino di 26 anni”. Queste sono le risorse di clandestini che voi portate nel nostro Paese con questa immigrazione dell'invasione; questo è quello che si trovano, i nostri sindaci, a dover affrontare e gestire in qualche modo. Quindi, con questa politica immigrazionista, si creano questi danni, altro che accoglienza: questa è un'invasione clandestina vera e propria (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Questa è un'invasione che portano i vostri “decreti Clandestini”, che non guardano le difficoltà della nostra gente; non guardano le difficoltà che le nostre imprese stanno vivendo in questo momento; non guardano gli immigrati regolari che pagano le tasse, che lavorano e che sono integrati, e che si vedono discriminati rispetto a questi clandestini che vengono qua solo per delinquere; non guardano il problema di come i comuni devono trovarsi a gestire, ad esempio, anche la questione delle carte di identità, che grazie a voi dovranno tornare a stampare per questi clandestini; non guardano il problema delle ragazze nigeriane, che arrivano attraverso i barconi e che vengono sfruttate sulle strade da parte della mafia nigeriana. A voi di questo non ve ne frega nulla, non guardate questi problemi, non guardate i problemi reali della gente. E quindi noi continuiamo ancora a ribadire “no” e a dire basta invasione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Vietina. Ne ha facoltà.

SIMONA VIETINA (FI). Grazie, Presidente. Io vorrei firmare questo ordine del giorno e sottolineare che non è possibile prescindere dal coinvolgimento dei sindaci, soprattutto se l'accoglienza sarà fatta a spese zero. Ecco, io vi chiedo di dire come si fa ad accogliere, integrare, includere ogni forma di assistenza a spese zero. Ma poi la responsabilità dell'accoglienza di chi sarà? Sarà dei sindaci? Quanti bilanci comunali dovranno saltare? Io vi chiedo anche di comprendere che questo provvedimento è assolutamente assurdo, perché noi non siamo contro l'accoglienza a prescindere, non siamo contro l'accoglienza regolare, ma assolutamente contrari all'accoglienza clandestina (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Se volete davvero aiutare i migranti, allora non permettete che lascino la loro terra i più giovani, i più forti, per abbandonare i più deboli al loro destino. Fate un vero Piano Marshall dell'Africa se volete veramente aiutare le persone che vengono nel nostro territorio, con l'illusione di poter avere un futuro migliore e, invece, questo futuro migliore non l'avranno (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Potenti. Ne ha facoltà.

MANFREDI POTENTI (LEGA). La ringrazio, Presidente. Per scaldare un po' i cuori dei nostri sindaci io vorrei dare delle informazioni e dei dati: l'Unione europea ha investito, dal bilancio 2014-2020, circa 700 milioni per finanziare delle misure, missioni di investimento, nei Paesi come la Libia, e da quelle che sono le previsioni dal 2021 al 2027 questi denari aumenteranno, con un colpevole comportamento anche di questo Parlamento, perché non esiste ad oggi un metodo di controllo di questi flussi di denaro; denari che mancano ai nostri sindaci, ma che abbondano per la gestione, invece, di centri di accoglienza situati in Libia. Secondo un rapporto dell'ASGI, l'Associazione studi giuridici sull'immigrazione, non vi sarebbe nessun controllo - e invito questo Parlamento a disporne qualcuno - su quegli interventi italiani per la gestione dei centri di detenzione in Libia. Qui si assume addirittura una situazione veramente paradossale, per la quale si denuncia espressamente, da parte di questa associazione, l'approssimativa rendicontazione da parte di alcune ONG dei fondi loro stanziati. Ancor peggio, queste ONG non sono fisicamente presenti in questi centri di detenzione, ma gestiscono questi denari attraverso personale libico, che non è afferente a queste ONG, ma che, guarda caso, gestisce direttamente queste sostanziose risorse, che mancano invece sul nostro territorio e ai nostri sindaci. Si sta configurando - è bene che lo si sappia, per le evidenti ricadute anche sul Governo, che questo tipo di situazione potrà comportare - una responsabilità giuridica dell'Italia rispetto a reati contro l'umanità commessi dalle milizie che gestiscono questi centri in maniera evidentemente non troppo legale, perché l'Italia questi centri finanzia, l'Italia che ha erogato sostanziose risorse, addirittura circa 213 milioni, per le missioni. Quindi, io inviterei chi ha orecchie per ascoltare, prima che qualcuno debba sentire magari il tintinnio di manette, di stare molto attenti. Invito anche questo Parlamento a farlo, magari fra una delle tante Commissioni, istituendone proprio una per fare un meticoloso accertamento su quello che è l'utilizzo di questi fondi, che mancano ai nostri sindaci. Sottoscrivo questo ordine del giorno e lo voterò veramente in maniera molto, molto convinta (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Approfitto della piccola interruzione tra un intervento e l'altro, per rammentare che occorre tenere la mascherina a totale copertura del volto, quindi comprensiva del naso, e non lo dico a caso, non voglio fare i nomi, per ora almeno, però ci sono diversi deputati, che, magari, presi dalla stanchezza, si dimenticano di coprire naso e bocca con la mascherina; così come ce ne sono altri che non rispettano il distanziamento, anche qui non vorrei fare i nomi, però, se mi ascoltate cortesemente e provvedete a distanziarvi fisicamente, farete cosa sana e giusta. Colleghi, qui c'è addirittura qualcuno che si abbraccia (Commenti). Ha chiesto di parlare il deputato Guidesi. Ne ha facoltà. È l'ultimo intervento su questo ordine del giorno.

GUIDO GUIDESI (LEGA). Presidente, io vorrei parlare non della questione economica-contabile che riguarda l'ordine del giorno, ma della questione politica, perché il sistema dell'accoglienza diffusa, detto ed evidenziato anche come sistema del business dell'immigrazione clandestina, non può avere il coinvolgimento dei sindaci nel sistema autorizzativo, ma deve continuare ad essere una imposizione al territorio; perché al coinvolgimento dei sindaci nel sistema autorizzativo ci sarebbe la conseguenza che i sindaci della Lega evidenzierebbero una assoluta negatività rispetto alle indicazioni delle prefetture territoriali e alcuni sindaci del Partito Democratico, invece, accoglierebbero l'imposizione delle prefetture. Per cui i cittadini, semmai ce ne fosse bisogno, avrebbero un'idea assolutamente trasparente di chi privilegia i clandestini e di chi privilegia, invece, la propria comunità e i propri cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier); e questo è il primo caso.

Il secondo caso di ciò che può succedere rispetto al coinvolgimento dei sindaci nel sistema autorizzativo è che il Governo, il Partito Democratico, si potrebbe accorgere che anche i loro sindaci rifiutano questo schifo che viene rimesso in piedi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), perché i sindaci non rispondono al partito o ad una filiera economica come quella dell'immigrazione clandestina, ma devono rispondere ai loro cittadini perché i loro cittadini bussano alla porta del loro comune quotidianamente a differenza di quanto avviene con le porte dei Ministeri e di Palazzo Chigi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/194 Gregorio Fontana, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 97).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/195 Biancofiore.

Ha chiesto di parlare la deputata Biancofiore. Ne ha facoltà.

MICHAELA BIANCOFIORE (FI). Grazie, Presidente. Io trasecolo. Vice Ministro, mi chiedo se le leggete le cose, o se, per partito preso, date voto contrario semplicemente per l'appartenenza ad uno schieramento politico. Vi leggo che cosa ho chiesto al Governo: “di assumere le opportune iniziative, anche di carattere normativo, volte a potenziare il controllo nei centri di accoglienza ai fini di prevenire eventuali fughe dei migranti”. Ora, penso che ci ricordiamo tutti lo scandalo, per esempio, di Isola di Capo Rizzuto, a Crotone, quando centinaia di migliaia di migranti sono scappati dai centri, travolgendo peraltro le nostre Forze dell'ordine, in particolar modo un carabiniere. Io mi chiedo se vi rendete conto, o se avete una cultura totale dell'illegalità. Voi state, con i vostri DPCM, sequestrando gli italiani in casa, avete addirittura supposto di inseguirli con i droni, si fanno le multe alla vecchietta che beve il caffè fuori dal caffè, perché era da asporto (400 euro alla vecchietta). Molti nostri anziani moriranno di crepacuore, se non di solitudine, a Natale e voi non volete in alcun modo porre delle regole che possano in qualche maniera circoscrivere questi centri di immigrazione, che peraltro sono ad alto rischio COVID. Peraltro, come nel caso di Isola di Capo Rizzuto, i migranti - che erano usciti, che erano scappati -, erano sottoposti a quarantena e voi non volete aumentare i controlli nei centri di accoglienza! Ma vi rendete conto di quello che dite e di quello che fate? Voi siete veramente nella cultura dell'illegalità o siete veramente contro gli italiani (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier) perché non si spiega, insomma. Io penso che i centri di immigrazione, clandestina peraltro, vadano controllati perché - vede, Vice Ministro - io personalmente sono stata aggredita due anni fa in piena estate davanti alla Banca d'Italia, qui a Roma, da un immigrato clandestino col foglio di via, scappato da un centro di accoglienza. Voi forse non vi rendete conto - io sono un cittadino che è riuscito anche a farlo arrestare -, ma voi proprio non vi rendete conto di che cosa accade quotidianamente nei nostri comuni, nelle nostre città, all'interno dei nostri confini ed evidentemente, se date parere sfavorevole ad un ordine del giorno del genere, evidentemente volete favorirla questa dispersione di immigrazione clandestina sul territorio (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Paolini. Ne ha facoltà. Dalla tribuna.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LEGA). Grazie, Presidente. Parlare da quassù fa scattare una sorta di sindrome da balcone e mi ha fatto venire in mente un altro signore che parlava dal balcone, che il 16 novembre del 1922 in quest'Aula tenne il famoso “discorso del bivacco”, vi ricordate? chi lo sa. Ebbene, mi pare che questo Parlamento sia stato ridotto in maniera simile dal Signor Presidente del Consiglio Conte, il quale, cari amici della maggioranza, vi considera talmente poco importanti, talmente incapaci di dire nessun “no”, come ha ricordato poco fa il collega Borghi, che preferisce - anziché venire a riferire qui - Facebook; è una cosa incredibile. Però sull'intervento nel merito della collega Biancofiore io ricordo che in Commissione ci siamo battuti per introdurre dei controlli: se io vi ricordo adesso i nomi di Vittorio Solano e Mercedes Ibanez scommetto che pochi ricorderanno chi sono; se vi dico anche il nome del signor Mamadou Kamara penso che pochi ricorderanno chi sono. Eppure, sono quelle due persone, quei due anziani uccisi dal signor Mamadou nel 2015, che è evaso dal CARA di Mineo, o meglio non evaso, ma uscito clandestinamente perché nessuno controllava, nessuno verificava che le recinzioni fossero tenute sotto sorveglianza (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), entrò in casa di questi due signori, uno di sessantotto e l'altra di settant'anni, uno lo sgozzò e l'altra la buttò bellamente dal terrazzo per rubarle un telefonino. Ora, in Commissione noi abbiamo chiesto, noi della Lega in particolare, misure di sanzioni per quelle ONLUS che non fanno il loro lavoro, che non rendicontano, che non sorvegliano, e soprattutto la revoca immediata in via cautelare della possibilità di gestire un centro del genere, sostituendoli magari con un amministratore giudiziale, come si fa con i beni confiscati alle mafie. Ebbene, di questo argomento non avete neanche voluto parlarne, perché avete ridotto la funzione parlamentare ad un mera ossequenza a quello che vuole il signor Presidente Conte, non sapete più dire un “no”, come diceva Borghi poco fa. Ma ditelo una volta un “no”; approvatelo l'ordine del giorno della Biancofiore, che null'altro chiede che maggiori garanzie per i cittadini, affinché non ci siano più casi come quello di Vittorio Solano e Mercedes Ibanez, che vengono colpiti proditoriamente da qualcuno che da questi centri evade. Ma naturalmente voi avete la sindrome del Parlamento ormai ossequente, pur di rimanere qui, pur di non dispiacere il signor Conte che, magari, potrebbe far la mattata di dimettersi e magari si andrebbe al voto ed il 90 per cento di una certa parte politica certamente non tornerebbe qui. Ditelo qualche “no”, ditelo! Date un segno di vitalità al Parlamento, perché ricordate che dire sempre “sì” vuol dire non contare niente e dire sempre “sì” a Conte vuol dire che qualunque cosa voi accetterete, perderete qualsiasi utilità e qualsiasi utilità di fronte agli occhi dei cittadini, che sono poi i nostri datori di lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sasso. Ne ha facoltà.

ROSSANO SASSO (LEGA). Grazie, Presidente. Purtroppo il calendario dei reati commessi dagli immigrati clandestini è pieno di inchiostro rosso del sangue dei cittadini italiani. Io vengo da una città, che è Bari, che ormai l'intelligence di tutta Europa considera come la base logistica per i delinquenti, per i clandestini, per i terroristi, che questa parte politica che ho di fronte a me agevola e favoreggia. L'ultimo caso lo abbiamo avuto poco più di un mese fa, con il signor Brahim Aouissaoui, sbarcato su un gommone, proveniente da una nazione che non era in guerra, un finto profugo, che poi è stato anche scortato su una nave da crociera, è venuto nella mia città e si è volatilizzato. Casualmente non è stato integrato, casualmente ha varcato i confini nazionali, casualmente si è reso protagonista di un attentato di matrice islamica, ripeto: islamica, e ha sgozzato la gola a tre cristiani all'interno di una cattedrale. Non ho sentito prese di posizione da parte di nessun membro della maggioranza.

Vedo qualche collega protagonista anche di questi “decreti Clandestini” che ha la testa bassa in questo momento, perché forse si vergogna e dovrebbe chiedere scusa al popolo francese perché voi siete complici morali di tutti i delinquenti che sbarcano sulla nostra nazione (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico) clandestinamente e vanno in giro…

PRESIDENTE. Deputato Sasso, si contenga e utilizzi parole appropriate, in questo dibattito.

ROSSANO SASSO (LEGA). Non ho sentito, Presidente, chiedo scusa. Vi spiego perché! Quanto tempo ho, chiedo scusa, Presidente? Perché ho difficoltà a sentirla, non ho capito…

PRESIDENTE. Lei può continuare, ovviamente, a condizione che utilizzi un linguaggio consono a quest'Aula e che porti rispetto per ciascun deputato.

ROSSANO SASSO (LEGA). Presidente, ho parlato di complicità politica, perché, se faccio entrare a casa mia qualcuno di cui non so nulla e questo qualcuno poi va in giro… Signori, dalla mia città, da Bari, è passato Kabobo (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico), che poi ha tagliato la testa a tre italiani in provincia di Milano; è passato Salah Abdeslam, è passato Brahim Aoussaoui e, poco meno di tre mesi fa, dentro il CARA di Bari, sono state arrestate 32 persone, perché c'era la mafia nigeriana che trattava le schiave, trafficava in esseri umani, questo è successo (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

Questo è successo mentre gli italiani soffrono e aspettano risposte su scuola, lavoro, sanità. Noi siamo qui impegnati e, guardate – Presidente, mi avvio alla conclusione -, dalla sinistra non mi aspetto nulla di diverso, sono coerenti con i loro ideali, con i loro principi anti italiani e immigrazionisti, ma quello che ha deluso me e milioni di italiani è l'ennesimo voltafaccia, l'ennesimo voltagabbana, Presidente, per suo tramite lo dico ai colleghi, di un partito privo di identità, di un partito liquido, di un partito che ha tradito i propri ideali, di un MoVimento 5 Stelle sempre più composto da rinnegati; e non lo dico io, lo dicono quattro eurodeputati che ieri vi hanno fatto “ciao ciao”, perché si vergognano di essere del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Cantalamessa. Ne ha facoltà.

GIANLUCA CANTALAMESSA (LEGA). Grazie, Presidente. Ieri, alcuni colleghi della maggioranza hanno definito violenta la manifestazione dell'opposizione per aver interrotto l'Aula e i lavori dell'Aula. Kennedy diceva che chi rende impossibile una manifestazione pacifica rende inevitabile una manifestazione violenta (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), e la maggioranza credo che si debba assumere la responsabilità anche di questo finto buonismo; la sacerdotessa degli immigrati si è preoccupata di porre un emendamento con il quale basta dichiararsi omosessuali per poter rimanere un immigrato in Italia.

Ci sono 90 mila donne in Italia che hanno subito mutilazioni sessuali, 7 mila donne minorenni che hanno subito mutilazioni sessuali e non ho sentito una parola da parte di questa maggioranza che dice di essere buona (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier); c'è l'1 per cento degli italiani, delle persone che vivono in Italia, che ha stuprato, che ha fatto il 40 per cento degli stupri e lo dice il Ministero dell'Interno, ma non ho sentito una parola; allora, è chiaro che è solo una questione di business.

La maggioranza deve avere il coraggio di andare a dire agli italiani che sono alla fame - 5 milioni sono poveri, 23 milioni sono in difficoltà - che dalla settimana prossima con questo provvedimento ci saranno di nuovo i cinque miliardi di costi, sono 100 milioni a settimana, che gli italiani dovranno pagare per gli amici del PD e dei 5 Stelle.

E per quel che riguarda i 5 Stelle, Ronald Reagan diceva che la politica è il secondo lavoro più antico del mondo, spesso assomiglia al primo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). L'atteggiamento del MoVimento 5 Stelle mi ricorda la frase di Ronald Reagan (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Rixi. Ne ha facoltà.

EDOARDO RIXI (LEGA). Grazie, Presidente. Io vorrei riportare un attimo in quest'Aula una riflessione; intanto che, su un provvedimento come questo, il Ministro dell'Interno non ha ritenuto opportuno venire in Aula, forse seguendo l'atteggiamento che ha avuto il Presidente del Consiglio sui DPCM.

Mi sembra che, ormai, sulle questioni fondamentali del Paese… perché vorrei ricordare che questo non è un momento normale dell'immigrazione, è un momento dove, quest'anno, noi abbiamo avuto più di 30 mila sbarchi, a differenza dei 10 mila dell'anno scorso e di numeri ancora inferiori l'anno prima.

Allora, io mi sarei aspettato che, di fronte a una modifica dei decreti sui quali, come posso dire, capisco che almeno una parte - chi non li aveva votati, quindi non mi riferisco ai 5 Stelle che, ovviamente, ormai, sono un po' sballottati e tengono solo a rimanere in quest'Aula -, la sinistra, avesse una visione diversa e mi riferisco anche al qui presente ex Ministro dell'Interno, Minniti, che ha dato, comunque, nel momento in cui era Ministro dell'Interno una visione anche sull'immigrazione… ebbene, si dovesse andare a toccare quei punti che dovevano anche inasprire i controlli, la gestione, il controllo e l'investimento sulla forza pubblica e sui carabinieri e i poliziotti che ogni giorno si trovano a dover affrontare delle vere e proprie emergenze in questo Paese. E invece no, il Governo ha girato le spalle ai sindaci che non vengono coinvolti, ai presidenti delle regioni, alle istituzioni, ai Carabinieri e alla Polizia che vengono lasciati con pochi mezzi di fronte, invece, a un'apertura incondizionata dei confini, nonostante gli allarmi elevati anche a livello europeo, dopo gli ultimi vertici sulla revisione di Schengen.

E io mi chiedo, forse, come posso dire, non c'è sicuramente in questo Parlamento chi ha una visione eccessivamente accondiscendente su alcuni princìpi, anche se sappiamo che ci sono deputati, che ormai non si possono neanche più nominare perché se no si offendono, che fanno della loro esperienza politica l'apertura delle frontiere e l'immigrazione indiscriminata in questo Paese. Va bene, però, troviamo almeno in questo Parlamento il coraggio, come rappresentanti del popolo, di dire “no” a mantenere i delinquenti in questo Paese, ad aprire le frontiere e a non controllare più nulla; chiediamo almeno che ci siano degli ordini del giorno che vengono presentati dall'opposizione che hanno senso, perché avete bocciato cose che avevano senso; che almeno ci sia la condivisione del principio che la sicurezza degli italiani e del continente europeo viene prima del fare piaceri a chi porta clandestinamente in questo Paese l'immigrazione, per poi servirsene come manodopera a basso costo.

Ecco, io quello che voglio chiedere ai parlamentari della maggioranza è di votare con coscienza su questo provvedimento, perché questo provvedimento, in un momento come questo, in cui il nostro Paese è colpito da una pandemia, in cui si colpiscono gli italiani per le mascherine, lascia gli immigrati clandestini a fare quello che vogliono, liberi, in giro per il nostro territorio nazionale, consente che varchino i nostri confini e consente, purtroppo, che commettano reati non solo sul nostro territorio nazionale, ma anche in quello dei paesi limitrofi, senza un minimo di dignità anche da parte delle nostre istituzioni di venire in quest'Aula e dire cosa non ha funzionato, come mai il Governo ha consentito che questo succedesse!

Presidente, io chiedo ai deputati della maggioranza di mettersi una mano sulla coscienza e di capire se questo era il momento giusto per toccare questi decreti o se bisognava farlo confrontandosi in maniera chiara con l'opposizione per trovare delle soluzioni. Mi sembra che l'ideologia ancora una volta voglia superare le esigenze della nazione.

I cittadini non ci stanno, oggi noi avremo un Natale dove non si potrà andare da un Paese all'altro, ma dove gli unici liberi in questo Paese saranno gli immigrati clandestini che voi continuate a far venire, che voi continuate a finanziare e anche purtroppo tutte quelle mafie, dalla mafia nigeriana alle altre che lucrano su queste persone.

È inaccettabile ed è inaccettabile che questo Parlamento in una discussione come questa non veda presenti tutti i membri del Governo o, almeno, chi ha avuto l'onore di andare a occupare un Dicastero che è stato occupato con onore da Matteo Salvini, quello dell'Interno (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Albano. Ne ha facoltà.

LUCIA ALBANO (FDI). Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, Vice Ministro, desidero sottoscrivere questo ordine del giorno. Mi ha sinceramente colpito, ma mi ha preoccupato - ma non sorpreso - che non sia stato accolto. Mi permetto di presentare alcune considerazioni. Innanzitutto mi preme ribadire che noi di Fratelli d'Italia continuiamo a ritenere del tutto surreale e fuori luogo che si discuta qui, oggi, di un tema – sicurezza e immigrazione - non solo inutile, ma fondamentalmente dannoso, in un momento di tale sofferenza del Paese. Ma tant'è. Lavoriamo qui e ora per arginare i danni di questo intervento legislativo.

Conosciamo bene ormai la questione, la modifica ai “decreti Sicurezza”, la sanatoria della Ministra Bellanova, gli annunci della maggioranza su ius culturae, sull'abolizione del reato di clandestinità, su ulteriori regolarizzazioni. Tutto questo comunica al mondo il pericolo d'un messaggio, dell'apertura dell'Italia all'immigrazione indiscriminata. Non solo. La narrazione mediatica della maggioranza continua a dipingere una destra di razzisti, xenofobi, disumani, insensibili, di cattivi insomma, a fronte di una maggioranza di democratici accoglienti, tolleranti, giusti, probi difensori dei diritti umani. Ma questa narrazione non riesce a nascondere la realtà dei fatti, che è un'altra e che gli italiani hanno imparato bene a riconoscere, cioè che Fratelli d'Italia non è contro l'immigrazione, non è contro l'accoglienza. Perché ciò che noi combattiamo, sia chiaro, non è l'immigrazione, ma l'immigrazione clandestina. Ciò che noi avversiamo non sono gli stranieri, ma i luoghi in cui la dignità umana viene calpestata e in cui la vita viene messa a rischio. Ciò che noi contrastiamo non è l'integrazione, ma il giro d'affari che si nasconde dietro una facciata buonista, dietro l'immigrazione illegale (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia). Noi siamo favorevoli all'immigrazione regolare e quindi - non è un gioco di parole - a regolare l'immigrazione. Perché noi di Fratelli d'Italia sappiamo bene cosa accade a non governarla: accade che attraversino il nostro mare gli affamati e i disperati, ma anche i terroristi criminali, i personaggi senza scrupoli, gli addentellati alle spietate mafie, come quella nigeriana. Accade che attraversino il mare bambini, giovani donne, donne che vengono poi sfruttate e costrette ad una vita molto diversa da quella che sognavano. Accade che attraversi il mare anche il virus e, con esso, oltre al pericolo per la vita di molti - troppi -, anche il rischio di vanificare i sacrifici di famiglie e imprese che ben tutti conosciamo. Ma soprattutto accade che attraversino il mare gli scafisti, che purtroppo traghettano da una costa all'altra e, a volte drammaticamente, sulle rive dell'Ade, novelli Caronte, chi si imbarca nella speranza vana di una terra promessa. Ed è per questo che noi di Fratelli d'Italia, con Giorgia Meloni, chiediamo da sempre inascoltati il blocco navale. E, invece, le navi le ha bloccate qualcun altro, perché sul mare navigano, vivono e lavorano anche i nostri pescatori. Sono gente sana i nostri pescatori, sono gente seria, sono lavoratori, sono padri di famiglia. A volte sono immigrati regolari, che lavorano regolarmente.

Vede, Presidente, io conosco il mare, vengo da una città di mare, un porto peschereccio importante delle Marche, San Benedetto del Tronto. Conosco bene la forza, la determinazione, la passione e la fatica della gente di mare. Ora, mi domando: se è vietato il respingimento o il rimpatrio verso uno Stato dove i diritti umani vengono violati - e mi chiedo: la Libia è tra questi Stati? - ed è vietato il respingimento se danneggia la vita familiare, perché, allora, se questo vale per lo straniero irregolare, perché non vale per i nostri 18 pescatori, italiani, sequestrati e prigionieri in Libia da 92 giorni (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Ma come può il Governo permettere che i nostri connazionali sequestrati vengano trattenuti in detenzione da tre mesi, in un Paese dove i diritti umani non sono rispettati? Come può cedere ai ricatti sulla pelle degli italiani? Non vale per questi uomini il rispetto dei diritti umani? Non valgono i danni alla loro vita familiare? Quali diritti umani sta tutelando il nostro Governo in questa vicenda? E, quindi, a ben guardare, da che parte sono i buoni e i cattivi? Riportate a casa i nostri connazionali e, se non ci riuscite, ritornate a casa, ritornateci voi (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Concluda.

LUCIA ALBANO (FDI). Perché l'Italia non si merita un Governo che protegge chi entra nel nostro Paese senza diritto e non difende vita, libertà e lavoro degli italiani detenuti ingiustamente in un altro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/195 Biancofiore, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 98).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/196 Rossello, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 99).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/197 Siracusano. Ha chiesto di parlare la deputata Siracusano. Ne ha facoltà.

MATILDE SIRACUSANO (FI). Grazie, Presidente. Vice Ministro, è stupefacente il parere contrario su questo ordine del giorno, che chiede di predisporre una relazione annuale in riferimento ai beni confiscati durante le operazioni di polizia finalizzate al contrasto e alla repressione dell'immigrazione clandestina. Collega Miceli, è minimo sforzo, massimo risultato, quindi, in relazione ai beni confiscati, foglio bianco. Questo chiediamo al Governo, quindi non capiamo il motivo di tale parere su questo ordine del giorno. Ieri, il relatore Miceli diceva che non è vero che non verranno più confiscate imbarcazioni durante le operazioni di polizia. Allora, per dimostrarlo, cambiate parere ed esprimete parere favorevole.

Colleghi, Vice Ministro, noi, oggi, sembriamo dei marziani, ma sembriamo davvero marziani, perché sembriamo così sganciati dalla realtà attuale che vivono i nostri cittadini, in preda alla disperazione, in preda alla pandemia, in preda alle restrizioni, quando chiudono le imprese e si perdono posti di lavoro; e noi siamo qui da giorni e giorni a discutere di un decreto folle, di un decreto dannoso. E questo ostruzionismo che noi facciamo non lo facciamo né perché siamo populisti né perché siamo estremisti, ma per razionalità, perché, colleghi di maggioranza, per logica, un paese come l'Italia, che soffre la condizione di svantaggio dovuta alla posizione geografica dell'Italia, che è proprio l'imbuto dell'immigrazione, dovrebbe irrigidire le maglie dell'immigrazione, anche per mettere nelle condizioni i Paesi europei di prendersi la propria responsabilità, visto che l'Europa è sempre mancata da questo punto di vista, visto che le quote di distribuzione degli immigrati sono rimaste sempre sulla carta. Allora, noi dovremmo agire in controtendenza rispetto a quello che oggi si sta facendo in quest'Aula ma, ripeto, non per populismo, non per slogan, per logica. Io sinceramente mi sarei aspettata dai colleghi di sinistra che lavorassero in tutt'altra direzione, perché il vero problema dell'immigrazione in Italia, che la sinistra dovrebbe comprendere, è la mancanza vera di un modello di integrazione etnica e culturale, ed è un problema che soffriamo dal 1980, da quando i flussi migratori non furono più regolati dal controllo degli Stati. Ecco, mi sarei aspettata che voi lavoraste in questa direzione, non per approvare un decreto, in questo momento, che depenalizza di fatto l'immigrazione clandestina.

Colleghi, noi abbiamo il compito e il dovere di lavorare per svolgere un servizio e migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini, ma, per migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini, non possiamo non partire dal garantire la sicurezza dei nostri cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/197 Siracusano, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 100).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/198 Tripodi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 101).

Sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/199 Pittalis c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/200 Tartaglione, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 102).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/201 Carfagna, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 103).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/202 Occhiuto, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Occhiuto. Ne ha facoltà.

ROBERTO OCCHIUTO (FI). Presidente, come ho già detto nella fase dell'illustrazione degli ordini del giorno, questo è un ordine del giorno particolarmente caro al gruppo di Forza Italia perché ripete il contenuto di un emendamento e di un ordine del giorno che un anno fa, quando il Parlamento fu chiamato ad esaminare i “decreti Sicurezza”, fu presentato da una nostra collega di Forza Italia, una collega che fece una grande battaglia in Aula su questo argomento, una collega che non c'è più, Jole Santelli (Applausi).

Si appassionò molto per spiegare un anno fa quello che oggi noi tentiamo di spiegare di nuovo attraverso questo ordine del giorno al Governo. Questo ordine del giorno invita il Governo a porre in essere azioni più incisive, più determinate, per contrastare gli sbarchi che avvengono nel nostro Paese ad opera dei barchini, i cosiddetti “sbarchi fantasma”, perché spesso la comunicazione mediata attraverso i mezzi di comunicazione ci abitua a ritenere che gli sbarchi in Italia avvengano solo per effetto delle ONG o per effetto dei barconi. No, la maggior parte degli sbarchi nel nostro Paese avviene per barchini, per piccole imbarcazioni, che attraccano sulle nostre coste senza alcun controllo, senza controllo alcuno; si tratta di immigrati che, una volta sbarcati, sfuggono a qualsiasi controllo e si dileguano nei territori adiacenti alle coste stesse.

E spesso portano con sé, certo, il carico di disperazione, di fame, che noi dobbiamo rispettare, ma portano con sé anche delle insidie per gli italiani. Quante volte abbiamo sentito esponenti del centrosinistra dire: “ma il COVID non viaggia sui barconi”. Il COVID viaggia invece, lo abbiamo visto, sui barconi e soprattutto sui barchini; e quando viaggia sui barchini a volte questi immigrati non riescono ad essere nemmeno controllati in ordine alla loro salute (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Abbiamo sentito gli esponenti del centrosinistra dire: “mica i terroristi vengono in Italia attraverso le barche o i barchini”. Qualche settimana fa, invece, abbiamo scoperto che un terrorista a Nizza è venuto in Italia proprio sbarcando a Lampedusa nel modo che noi denunciamo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

Quindi non è vero, non è vero quanto voi ci avete abituato ad ascoltare. E allora noi vi chiediamo di intervenire almeno in questa direzione - almeno in questa direzione! - perché oggi, ieri, nei giorni passati ci avete costretto a discutere in quest'Aula di norme legate all'immigrazione, alla cancellazione, anzi, dei “decreti Sicurezza”, dicendo che queste norme sono necessarie e urgenti, perché avete fatto un decreto e il presupposto del decreto è che si tratti di norme necessarie e urgenti. E lo dite agli italiani mentre gli italiani forse ritengono più necessario e urgente che voi vi impegniate a far capire loro perché, per esempio, il vaccino in Gran Bretagna c'è già, in altri Paesi c'è già, mentre in Italia non c'è (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente), e voi ritenete queste cose necessarie e urgenti.

Bene, se c'è una norma che non avete scritto e che invece è necessaria e urgente per contrastare l'immigrazione, quella è proprio la norma che noi vi chiediamo di studiare attraverso questo ordine del giorno per dare la possibilità alla Guardia costiera e alla Guardia di finanza di vigilare e di controllare le nostre coste affinché gli “sbarchi fantasma” non avvengano più in Italia, e sono la maggior parte degli sbarchi che avvengono in questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/202 Occhiuto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 104).

Se non ci sono interventi sugli ordini del giorno n. 9/2727-A/203 Pella e n. 9/2727-A/204 Anna Lisa Baroni, li pongo in votazione prima della pausa. Non ce ne sono.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/203 Pella, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 105).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/204 Anna Lisa Baroni, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 106).

L'ordine del giorno n. 9/2727-A/205 Polverini è ritirato, quindi riprenderemo dall'ordine del giorno n. 9/2727-A/206 Prestigiacomo.

Essendo giunti alle ore 13, sospendo l'esame del provvedimento, che, come convenuto tra tutti i gruppi, riprenderà alle ore 14,30. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 13, è ripresa alle 14,35.

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Battelli, Brescia, Casa, Cirielli, Colucci, D'Uva, Delrio, Gregorio Fontana, Gelmini, Giachetti, Grimoldi, Invernizzi, Lollobrigida, Losacco, Lupi, Mauri, Molinari, Nardi, Perantoni, Rizzo, Rotta, Serracchiani, Sisto e Tasso sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.

I deputati in missione sono complessivamente centotre, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza, che sarà pubblicato nell'allegato A al resoconto della seduta odierna.

Sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori la deputata Gelmini. Ne ha facoltà.

MARIASTELLA GELMINI (FI). Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori per sottolineare un fatto. Ieri abbiamo assistito all'ennesima conferenza stampa del Premier Conte, di cui, francamente, non si avvertiva minimamente la necessità; una conferenza stampa che ha illustrato agli italiani quali saranno le regole a cui attenersi durante il Natale. Quella conferenza stampa ha determinato sconcerto, preoccupazione e anche una dose di confusione a cui il Premier Conte ci ha abituati. Allora, noi chiediamo che il decreto-legge, che regola il periodo natalizio, non sia convertito dalle Camere a cose fatte, quando, cioè, gli effetti si saranno già potuti verificare (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia), ma che ci sia la possibilità, per una volta, che il Parlamento esamini quel decreto in tempo utile per approntare delle modifiche e per correggere i tanti errori e le tante storture contenute al suo interno (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia). D'altra parte, non solo tutta l'opposizione, tutto il centrodestra, ha già stigmatizzato quanto avvenuto, ma anche esponenti della maggioranza hanno espresso più di una perplessità sui contenuti. Allora, noi le chiediamo, anche se, visto che siamo al 4 dicembre, sappiamo che c'è la legge di bilancio e che ci sono i “decreti Ristori”, però c'è tutto il tempo per dare al Parlamento la possibilità di esaminare e convertire quel decreto in tempo utile per modificare i molti errori (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Su questo tema le Camere hanno non solo il diritto ma anche il dovere di esprimersi, di lavorare, di esaminare, e ci sono, mi creda Presidente, amplissimi margini di miglioramento dei tanti strafalcioni e dei tanti errori che ieri il Premier Conte ha fatto (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. La ringrazio, deputata Gelmini. Ovviamente, non sono titolato ad esprimere, da questa posizione, il mio parere. Posso soltanto garantirle che devolveremo la sua richiesta, la sua proposta, al Presidente della Camera, che, immagino, al riguardo condividerà con i capigruppo tutte le procedure e, quindi, la tempistica per trattare il decreto a cui lei faceva riferimento.

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 2727-A: Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130.

Ricordo che, prima della sospensione della seduta, è stato da ultimo respinto l'ordine del giorno n. 9/2727-A/204 Anna Lisa Baroni.

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 2727-A)

PRESIDENTE. Avverto che gli ordini del giorno n. 9/2727-A/206 Prestigiacomo, n. 9/2727-A/211 Marrocco, n. 9/2727-A/215 Brunetta, n. 9/2727-A/222 Bergamini, n. 9/2727-A/228 Casciello, n. 9/2727-A/244 Barelli, n. 9/2727-A/259 Giacomoni, n. 9/2727-A/283 Novelli e n. 9/2727-A/284 Sodano sono stati ritirati dai presentatori.

Passiamo, quindi, all'ordine del giorno n. 9/2727-A/207 Milanato, su cui pende un parere contrario da parte del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Miceli. Ne ha facoltà.

CARMELO MICELI, Relatore. Intanto mi perdoni, ma a me risultava ancora da discutere l'ordine del giorno n. 9/2727-A/206 Prestigiacomo. Mi corregga se…

PRESIDENTE. L'ordine del giorno n. 9/2727-A/206 Prestigiacomo è stato ritirato. Ho letto poco fa i vari ordini del giorno che sono stati ritirati. Prego, prego, vada avanti. Vada avanti, non si faccia intimorire.

CARMELO MICELI, Relatore. No, Presidente, non provo timore. Ho questo limite, grazie, Presidente.

PRESIDENTE. Prego, a lei.

CARMELO MICELI, Relatore. Allora, anche l'ordine del giorno n. 9/2727-A/207 fa parte di una serie di ordini del giorno tecnicamente ineccepibili - chapeau, complimenti agli uffici che li hanno predisposti - perché sono quei classici ordini del giorno che hanno una formula di impegno apparentemente scevra da trappole, anzi apparentemente tesa a realizzare un miglioramento del provvedimento in discussione, piuttosto che del sistema normativo in generale e, però, contengono dentro l'insidia. Sono quei classici ordini del giorno, nei quali si dice: “a introdurre appositi provvedimenti normativi”, “a migliorare il provvedimento in atto”. Ecco, sono quei classici provvedimenti che danno per scontato che il provvedimento, che è all'attenzione di quest'Aula, non sia di fatto efficiente e che il corpo normativo complessivamente considerato, che viene fuori all'esito, che verrebbe fuori all'esito, dell'approvazione di questo provvedimento, non sia un complesso normativo adeguato. Anche in questo caso la circostanza di chiedere…

PRESIDENTE. Deputato Miceli, scusi, sono costretto a interromperla.

CARMELO MICELI, Relatore. Prego.

PRESIDENTE. Ci risulta che lei abbia già parlato, consumando per intero i suoi cinque minuti. Quindi, la prego di stringere.

CARMELO MICELI, Relatore. Presidente…

PRESIDENTE. Anche il ruolo di relatore non consente licenze particolari dal nostro Regolamento. Se può concludere, visto che ormai comunque sta parlando.

CARMELO MICELI, Relatore. Va bene così, Presidente, grazie.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sisto sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, sull'ordine lavori, perché la tecnica dei relatori di parlare per guadagnare tempo e consentire all'Aula di avere il numero legale (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier) non va bene. Se il tempo è esaurito, i relatori devono mantenersi nei tempi che hanno a disposizione. Non è la prima volta che intervengono ad inizio seduta per consentire ai propri colleghi di occupare l'Aula. Non mi sembra una tecnica corretta (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente e Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Deputato Sisto, intanto non mi pare che sia questo (Commenti di deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente)… Deputati! Non cominciamo con le urla disumane, ognuno stia al suo posto e facciamo la nostra seduta, come si deve in un'Aula parlamentare (Applausi).

CARMELO MICELI, Relatore. Presidente!

PRESIDENTE. Deputato Miceli, lei non può riprendere la parola, quindi anche se è stato (Commenti)

Allora, il deputato Sisto ha fatto un'obiezione sull'ordine dei lavori, che comunque è anche infondata, perché, in questo caso, il relatore non aveva diritto a consumare i suoi cinque minuti. Quindi, nel caso lei avesse immaginato una predeterminazione, non sarebbe stata fondata. Quindi, io direi di andare avanti.

Non ci sono altre richieste di intervento e quindi pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/207 Milanato, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 107).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/208 Carlo Sarro, con parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Ferrari. Ne ha facoltà.

ROBERTO PAOLO FERRARI (LEGA). Grazie, Presidente. Prendo lo spunto di questo ordine del giorno, che chiede il potenziamento dell'impiego delle Forze di polizia per il contrasto dell'immigrazione clandestina, per commentare anche quelle che sono le notizie riportate dalla stampa, circa un impegno massivo da parte del Ministero degli Interni durante le prossime festività natalizie, proprio in ragione di quel decreto-legge, che la collega Gelmini poc'anzi richiamava e auspicava che queste Camere potessero affrontare e modificare nei suoi numerosi errori, prima della sua attuazione.

Rabbrividisco nei commenti e nelle parole che trovo da parte del Presidente del Consiglio, che ieri sera ha affermato, nel suo show conferenza stampa, che in un sistema liberal-democratico non possiamo entrare in casa delle persone, come quasi a rammaricarsi del fatto di non poterlo fare. Una follia assurda (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia), quella del vaneggiamento del Presidente del Consiglio, arrivato fino ad auspicare quasi una regolamentazione, entrando, come si diceva una volta, in camera da letto delle persone. Si leggono poi, però, le notizie che il Viminale vuole mettere in campo droni, posti di blocco e controlli. Si parla di controlli in case, non so in questo senso come possano essere svolti. Il piano della vigilanza anti-COVID per il Natale.

Noi stiamo in questo clima parlando, invece, di un decreto che - anche qui mi si consenta, non penso di ledere e di mettere in pericolo il collega Miceli, utilizzando un suffisso -ata anche sul suo cognome - è una “micelata”, ieri, nel momento in cui ha annunciato che la riduzione dei tempi di detenzione delle persone nei centri di identificazione era legata a una volontà e a una tutela garantistica nei confronti delle libertà delle persone. Ecco, in quel decreto che nottetempo, due giorni fa, è stato approvato, in cui ci sono limitazioni personali, in cui il 25 e il 26 dicembre voi chiudete in casa e chiudete nei comuni, a seconda di quelle che possono essere poi le dimensioni più piccole e più grandi, i cittadini italiani. E anche la notte di Capodanno verranno rinchiusi e privati della libertà personale, tutelata dall'articolo 13 della Costituzione. Voi, di questi principi di cui vi fate paladini falsamente, ve ne infischiate. Li volete tutelare per coloro che sbarcano sulle coste (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e li infangate e non li tutelate per i cittadini italiani! Questo davvero lo trovo uno scempio, è uno stralcio della democrazia! Io mi rifiuto assolutamente di poter tollerare una cosa del genere. Io ho fatto il sindaco per dieci anni, pensavo di venire in Parlamento per parlare e discutere del miglioramento del nostro Paese e non mi sarei mai aspettato di dover venire a difendere quella Costituzione, frutto della battaglia e della rivolta contro il nazifascismo in questo Paese. La Costituzione è nata dalla Resistenza, di cui voi state facendo scempio (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/208 Carlo Sarro, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 108).

Sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/209 Cannizzaro c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/210 Bagnasco, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 109).

L'ordine del giorno n. 9/2727-A/211 Marrocco è stato ritirato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/212 Paolo Russo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 110).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/213 Fascina, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 111).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/214 Mugnai: c'è una proposta di riformulazione che viene accolta.

L'ordine del giorno n. 9/2727-A/215 Brunetta è ritirato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/216 Palmieri, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 112).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/217 Ruggieri, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 113).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/218 Zangrillo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 114).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/219 Mulè, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 115).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/220 Squeri, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 116).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/221 Vito, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 117).

L'ordine del giorno n. 9/2727-A/222 Bergamini è ritirato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/223 Dall'Osso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 118).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/224 D'Ettore: c'è una proposta di riformulazione. Viene accolta? Prego.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Grazie, Presidente. La accolgo ma chiedo una votazione per parti separate, perché mi sembra nella premessa ci sia, invece, un parere contrario; quindi, solo per l'impegno, che ritengo importante anche votare perché ripropone il decreto flussi e quindi mi sembra importante. Non so se il relatore Miceli…

PRESIDENTE. Ci sono due possibilità: o lei accoglie la proposta di riformulazione del Governo o non accoglie la proposta di riformulazione.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). La accolgo ma chiedo la votazione, perché c'è un parere contrario sulla premessa.

PRESIDENTE. Chiede la votazione per parti separate?

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Certo, perché il Governo ha proposto una riformulazione dell'impegno.

PRESIDENTE. Vice Ministro Mauri, ci può ribadire il parere del Governo? Sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/224 D'Ettore c'è una riformulazione da parte del Governo. Se cortesemente, su richiesta, può precisarla.

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. Prassi e logica vorrebbero che, se si accetta la riformulazione, la si accetta integralmente. Dopodiché, per venire incontro alla richiesta, il Governo è disponibile a mantenere la riformulazione così come è stata proposta dal Governo, e a votare favorevolmente, esprimendo però, come già detto, parere contrario sulla premessa.

PRESIDENTE. È accolta la riformulazione?

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Sì, Presidente, l'avevo già detto. Volevo solo chiarire le parti separate, tutto qui.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul dispositivo dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/224 D'Ettore, come riformulato dal Governo; il parere del Governo è ovviamente favorevole.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva (Vedi votazione n. 119).

Indico la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulle premesse dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/224 D'Ettore, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 120).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/225 Cattaneo. C'è una proposta di riformulazione. Ha chiesto di parlare il deputato Sisto; dovremmo, però, prima avere il parere del firmatario sulla proposta di riformulazione. Viene accettata? Non è in Aula. Il gruppo accetta o respinge questa proposta?

Ha chiesto di parlare il deputato Sisto. Prego.

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, se fosse possibile rileggere la riformulazione, questo ci aiuterebbe in assenza di colui che ha proposto l'ordine del giorno. Grazie.

PRESIDENTE. La parola al Vice Ministro Mauri che cortesemente accoglierà la sua richiesta di precisazione. Prego.

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. Grazie, Presidente. La riformulazione è la seguente: contrario alle premesse; favorevole al dispositivo se riformulato nel modo che segue: “a valutare l'opportunità di incrementare le dotazioni organiche delle prefetture”.

PRESIDENTE. Deputato Sisto?

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, non accetto la riformulazione e formulo la dichiarazione di voto, se fosse possibile.

PRESIDENTE. Prego, prosegua.

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). Presidente, non accetto la riformulazione perché in questa riformulazione vi è il tentativo di nascondere la necessità di incremento. Il collega Cattaneo aveva formulato un ordine del giorno scrivendo “a valutare l'opportunità di disporre il necessario incremento”. Togliere quella parola “necessario” significa che non vi è necessità di incrementare le Forze dell'ordine, che è un dato che noi non possiamo neanche per omissioni, accettare.

Presidente, credo che qui sia indispensabile qualche considerazione sul metodo di questo provvedimento, molto rapidamente. Innanzitutto - non me ne vorrà, Presidente - ma io vorrei ringraziarla personalmente per la pazienza che ha mostrato in questi giorni (Applausi del deputato Deidda), costantemente presente, dandoci la possibilità di apprezzare il suo equilibrio nella gestione della Presidenza, anche a fronte di qualche intemperanza, che ci sta, ma non sempre è facile smussare. Quindi, innanzitutto 35 secondi li ho ben spesi.

PRESIDENTE. Grazie.

FRANCESCO PAOLO SISTO (FI). I restanti li recupero con una considerazione. Siamo abituati a considerare gli ordini del giorno - e raccolgo il testimone che mi è stato passato dal collega Fontana – inutili. Vi è addirittura qualcuno che li vorrebbe sopprimere. Io vi prego: non sopprimiamo gli ordini del giorno! Perché il solo modo che noi abbiamo per poter parlare in quest'Aula sono gli inutili ordini del giorno. Presidente, questa si chiama eterogenesi dei fini; fini nel senso di finalità.

Nessuno poteva pensare, neanche per un attimo, che gli ordini del giorno sarebbero diventati, nella loro plastica inutilità, l'unica occasione per poter dibattere in quest'Aula. Non sopprimete gli ordini del giorno: lasciateceli (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)!

Ma, Presidente, voglio raccogliere un'altra considerazione che il nostro capogruppo ha svolto in quest'Aula: i decreti-legge ex post, cioè quelli inutili, in sanatoria, sono profondamente incostituzionali, perché, se vogliamo ragionare, io emano un decreto-legge, lo vado a discutere quando ha esaurito i suoi effetti, ma, sostanzialmente, sono degli editti dittatoriali e la convalida diventa assolutamente inutile. Voi capite bene che se noi dovessimo procedere con decreti-legge che hanno già esaurito il proprio effetto, noi andremmo incontro ad un modo di legiferare inaccettabile e profondamente incostituzionale, e, da questo punto di vista, mi sembra che la paralisi della democrazia è assolutamente evidente.

In questo provvedimento, Presidente, in questo ordine del giorno, si fa riferimento ad una necessità di incrementare le dotazioni delle prefetture: vogliamo dirci che cosa sono diventate le prefetture secondo una certa logica di questo Governo? Uno strumento anche di percussione delle imprese. Pensate alle interdittive antimafia, che nascono soltanto da iniziative delle prefetture. Noi vi chiediamo di incrementare la dotazione ai fini di questo decreto e ci viene proposta una lettura non necessaria della opportunità di incrementare queste prefetture. A questo si aggiunga, poi, lo scandaloso trattamento delle ONG - scandaloso -, cioè la necessità di non toccare questo meccanismo assurdo, che noi contestiamo in radice, come, forse, la vera fonte del fenomeno patologico dell'immigrazione.

Allora, in questo coacervo di patologie, di negatività, di viralità nei confronti della Costituzione, non possiamo accettare questa riformulazione: è un pretesto soltanto per manifestare, ancora una volta, il nostro grande dissenso avverso questo provvedimento e non per ragioni strumentali, ma per ragioni strutturali (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Mantovani e anche il rappresentante del Governo, che ha chiesto la parola; sentiamo prima la deputata Mantovani. Prego.

LUCREZIA MARIA BENEDETTA MANTOVANI (FDI). Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere la nostra posizione favorevole rispetto a quanto proposto con questo ordine del giorno, il n. 9/2727-A/225, in quanto Fratelli d'Italia, da sempre, condivide un certo rigore in tema di immigrazione e sicurezza. Questo provvedimento appare largamente lontano dalle esigenze dei cittadini italiani; è un provvedimento puramente ideologico e immigrazionista; è un provvedimento del tutto irragionevole. Il Conte II e il suo Governo hanno smantellato i “decreti Sicurezza e Immigrazione” del loro più grande nemico, il Conte I. È un paradosso che torna ad evidenziare come la convenienza politica venga, per questa maggioranza, prima del buonsenso e dell'interesse nazionale: un “sì” alle poltrone e un “no” alle idee.

È stato varato un decreto che spalanca le porte all'immigrazione illegale di massa e che concede la protezione umanitaria a chiunque. È sempre stagione di affari per gli scafisti quando c'è la sinistra al Governo. L'immigrazione, Presidente, è un fenomeno da gestire e non un fenomeno da subire. Si dice che la politica non debba essere priva di numeri, di dati oggettivi, ebbene, i dati ci danno ragione: con il Governo Conte II gli arrivi, dal 1° agosto 2019 al 31 luglio 2020, sono stati oltre 21 mila, con un incremento del 148,7 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, quando gli sbarchi furono meno di 9 mila. Siamo preoccupati per questa situazione poco rassicurante per delle frontiere che sono un colabrodo e per un flusso migratorio che non si è placato nemmeno nel bel mezzo di una pandemia. Non c'è stata “fase 1” né “fase 2” per i corrieri del mare; non c'è stato lockdown per i nostri porti, per i nostri confini, con un'emergenza sanitaria che, per Conte e Lamorgese, sembra rimanere distante dalla rotta mediterranea e dai barconi sui quali il COVID ha viaggiato e continua a viaggiare.

L'industria degli sbarchi, Presidente, non ha conosciuto alcuna flessione né calo di passeggeri e non necessita di ristori. Il business dell'immigrazione prosegue a gonfie vele, lucrando sulla disperazione di migliaia di uomini e donne che solcano il canale di Sicilia a bordo di imbarcazioni improvvisate. Un atteggiamento lassista da parte della nostra nazione costituisce un vero incentivo per chi parte, per chi gestisce e guadagna sul traffico di esseri umani, aumentando il rischio di tragedie del mare, come quella avvenuta poche settimane fa. Il vostro è umanitarismo di facciata: state incentivando le partenze e aumentando la possibilità di naufragi, eppure le vostre coscienze sono candide; non dubitate nemmeno un minuto sui rischi dei vostri messaggi. Diciamola tutta, e qui sono sicura che anche all'interno della maggioranza c'è chi la pensa allo stesso modo: i veri problemi di questa nazione, le priorità del momento, sono sicurezza sanitaria ed economica di famiglie e imprese. Le priorità dell'Italia e degli italiani sono ben altre, ma qui si è pensato bene di intervenire su cittadinanza, permessi di soggiorno e scontistica in termini di sanzioni per le ONG, temi questi inaccettabili per noi di Fratelli d'Italia.

L'Italia rischia di tornare indietro di qualche anno, quando non erano ancora in vigore i “decreti Sicurezza”, di tornare a essere un centro d'accoglienza buono per tutta l'Europa. Garantire la sicurezza è un dovere dello Stato, pretenderla è un diritto dei cittadini. Noi di Fratelli d'Italia siamo qui per questo: per dire “no” a questo provvedimento, che offende gli italiani in un momento così critico per tutti. Mi avvio a concludere, Presidente. La sinistra, di cui ormai anche il MoVimento 5 Stelle è una costola, celebra se stessa, esclude gli italiani e dimentica le categorie che, a causa dell'emergenza, sono state lasciate sole (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Il Vice Ministro Mauri non interviene più.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/225 Cattaneo, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 121).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/226 Ferraioli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione...È revocata la votazione perché aveva chiesto di parlare il deputato Galantino. Prego, a lei la parola, deputato Galantino.

DAVIDE GALANTINO (FDI). Grazie, Presidente. Nell'esprimere il parere favorevole…

PRESIDENTE. Per correttezza di informazione, ha un minuto e trenta. Prego.

DAVIDE GALANTINO (FDI). … siamo qui a ricordarvi le vostre promesse elettorali, di come l'obiettivo “sbarchi zero” del MoVimento 5 Stelle, che chiamava le ONG i “taxi del mare”, era un punto fermo per rispondere al fenomeno dell'immigrazione clandestina. Sono passati quasi tre anni e con il Governo nelle vostre mani gli sbarchi continuano ad aumentare. Noi parliamo con i numeri e i numeri citati anche nel mio precedente intervento sono specchio di una realtà di un Paese, che è lo specchio delle vostre politiche sinistre e fallimentari. Avete preso i voti promettendo battaglia a chi faceva soldi sulla pelle degli immigrati; oggi ci chiamate razzisti, ma gli italiani si stanno accorgendo che gli unici razzisti siete voi e lo siete con chi vive il disagio dell'immigrazione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/226 Ferraioli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 122).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/227 Perego Di Cremnago, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 123).

Ricordo che l'ordine del giorno n. 9/2727-A/228 Casciello è stato ritirato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/229 Elvira Savino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 124).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/230 Ripani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione. Chiedo scusa, la votazione è revocata perché non abbiamo visto la prenotazione della collega Maria Cristina Caretta. A lei la parola.

MARIA CRISTINA CARETTA (FDI). Presidente, condivido l'ordine del giorno, ma mi permetto di fare una riflessione. È del tutto evidente che la principale fonte di imbarazzo del Governo è il Governo Conte stesso. Basta andare in un bar e abbozzare una conversazione chiedendo: “Come va?” Le risposte saranno sempre le stesse: c'è chi non ce la fa più, chi è esasperato, chi è ormai rassegnato, nessuno risponderà bene. Immaginiamo poi che ad esternare la sua frustrazione sia il titolare di una bottega, di un piccolo esercizio commerciale o di una qualsiasi attività non essenziale, come infelicemente definita dal Governo, magari situata nella piazzetta di un piccolo paese e che si trovi obbligato a non poter lavorare per decreto. Immaginiamo anche che, di fianco all'ennesima serranda abbassata, si trovi invece qualche figuro di provenienza extracomunitaria, ma che il lavoro pare avercelo ancora, sia perché si arricchisce sfruttando la prostituzione (ricordo il 51 per cento dei casi di sfruttamento rilevati nel 2018 sono ad opera di stranieri), sia perché spacciando droga, si sa, il lavoro non manca di certo (oltre il 40 per cento delle persone coinvolte in reati di spaccio è straniera); o ancora perché va a rubare, saccheggiando beni e risparmi degli onesti cittadini (il 55 per cento dei furti nel 2018 è stato commesso da stranieri). Per le attività illegali vediamo che i codici Ateco non ci sono. In questo quadro di ordinaria realtà, immaginiamo che sia dicembre, il mese più critico, economicamente e psicologicamente: ci sono le bollette, il freddo, le scadenze fiscali, le feste, ma anche un gran bisogno di sollievo, di sicurezza. Cose semplici: poter andare a dormire sapendo che domani la tua attività ci sarà ancora, che ci sarà ancora un qualcosa di e per cui vivere e che ti permetterà di arrivare alla fine del mese, affinché tutti questi sacrifici abbiano un senso. Adesso immaginiamo che questi cittadini, che vivono nella speranza, decidano di leggere un quotidiano o guardare un qualsiasi notiziario TV, per capire in che modo noi politici, votati e chiamati a rappresentarli, ci stiamo occupando dei loro problemi. Immaginiamo che leggano: approvato il “decreto Immigrazione”. Ecco, il vero problema dell'attività di questo Governo, al di là della compagine che lo supporta e ne fa parte, è proprio questo: la totale assenza di empatia nei confronti dei cittadini, abbinata all'uso smodato di propaganda, annunci ad effetto e conferenze stampa, preferibilmente di sera o in tarda notte.

Lo scorso 25 novembre era la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Sull'argomento è stato detto tanto, ma non abbastanza: mi riferisco a quelle centinaia di città italiane dove al calare della sera le stazioni, le piazze, i viali e molte altre aree diventano completamente invivibili, dove si passa dallo Stato di diritto allo stato di natura in un batter di ciglia, dove una qualsiasi donna, ragazza o moglie non è libera di girare senza il timore di essere molestata, aggredita o violentata. E questo ci riporta al problema centrale. Abbiamo perso completamente il controllo dei nostri territori, come indicano i più recenti dati Istat: nel 2018 il 42 per cento degli episodi di violenza sessuale rilevati è stato commesso da stranieri, che equivalgono però solamente all'8,6 per cento della popolazione. In poche parole, una fascia di popolazione equivalente in termini numerici alla metà dell'elettorato di alcuni partiti di Governo, è arrivata a compiere quasi la metà di tutti i reati contro le donne, e questo era solo due anni fa. Andando un po' più nel dettaglio, poi, si scopre che la maggior parte di questi reati sono commessi da stranieri di origine extra-europea, per lo più marocchini, tunisini e nigeriani, con una spaventosa incidenza di reati perpetrati da clandestini illegalmente introdottisi nei nostri confini. Vorrei far notare al Governo che la legalità è la garanzia della sicurezza, dello Stato di diritto, del sacrosanto diritto dei cittadini italiani di essere protetti nella propria nazione e di potersi sentire al sicuro ovunque nel proprio Paese. Avete imposto la fiducia su questo testo, che favorisce l'immigrazione clandestina incontrollata; sono stati presentati 284 ordini del giorno, di cui il 90 per cento ha incassato il parere contrario del Governo. Grido “vergogna!” contro questo Governo, e chiedo con forza l'esercizio del diritto di difendere la sovranità…

PRESIDENTE. Concluda.

MARIA CRISTINA CARETTA (FDI). …e l'integrità della nazione, nonché la garanzia della sicurezza dei cittadini. Lo dobbiamo a tutti gli italiani, lo dobbiamo alla nostra Patria (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/230 Ripani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 125).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/231 Cristina, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 126).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/232 Napoli. Ha chiesto di parlare la deputata Ciaburro. Ne ha facoltà, per due minuti.

MONICA CIABURRO (FDI). Presidente, ecco, questo è un altro ordine del giorno che ovviamente condividiamo totalmente; ma soprattutto ci chiediamo come il PD, con tutti i suoi amministratori locali, non abbia un moto di orgoglio e di rispetto per tutti questi sindaci che operano nei comuni, e che soprattutto già stanno facendo i salti mortali per cercare di far quadrare i loro bilanci.

Ecco, per quello che riguarda le regole di immissione nella nostra Patria, le abbiamo tolte tutte, e per quello che riguarda il soggiorno, scarichiamo il barile ai sindaci, che mi chiedo dove debbano trovare le risorse, quando loro davvero hanno la responsabilità diretta di capire e intercettare i bisogni dei propri cittadini e, nonostante leggi e procedure complicate, complesse e lunghe, cercano sempre di assolvere il loro dovere e ruolo, nel rispetto della loro comunità. Ecco, il problema nasce proprio qui: avete messo questa libertà di ingresso assoluta e totale, almeno riconoscete, poi, i costi di gestione alle amministrazioni locali, affinché possano assolvere al compito che le chiamate a compiere, senza nemmeno preoccuparvi di come lo debbano fare (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/232 Osvaldo Napoli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 127).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/233 Daniela Ruffino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 128).

Chiedo ai colleghi di osservare il necessario silenzio per svolgere i lavori in ordine.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/234 Raffaele Nevi, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 129).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/235 Guido Pettarin, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 130).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/236 Andrea Mandelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 131).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/237 Andrea Orsini, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare il deputato Orsini. Ne ha facoltà.

ANDREA ORSINI (FI). Grazie, signor Presidente. Abuso un attimo della pazienza sua e dei colleghi, perché il parere contrario del Governo su questo ordine del giorno mi ha veramente stupito, mi suona inspiegabile. E' chiaro, sono giorni che lavoriamo su questo provvedimento e le ragioni, opposte in un senso o nell'altro, sono state ampiamente sviscerate, non è certo necessario né ripeterle, né sperare di convincerci a vicenda; anche se noi, checché ne dica una certa propaganda, non siamo certo così ingenui da pensare che il tema immigrazione si risolva semplicemente con i blocchi, con le motovedette e con i porti chiusi: sono un aspetto della gestione del problema, sono un aspetto importante, ma c'è anche tutto il resto, cioè quello di cui ha parlato tante volte il Presidente Berlusconi quando ha parlato di Piano Marshall per l'Africa, c'è la necessità di una gestione, di un grande impegno comune dell'Europa, dell'Occidente, del mondo libero, per fronteggiare quello che sarà uno dei grandi temi epocali del ventunesimo secolo. Ma, appunto per questo, chiedo, tramite suo, signor Presidente, al rappresentante del Governo per quale ragione si opponga, se non alla motivazione, almeno al dispositivo del mio ordine del giorno. L'idea di una collaborazione fra gli Stati europei - e l'Europa, come diceva De Gaulle, va dall'Atlantico agli Urali - quindi, comprende anche la Russia, che ne è un protagonista. Perché la collaborazione europea per fronteggiare questo tema non debba essere sollecitata dall'Italia, perché il Governo dica di “no” su questo, mi è veramente inspiegabile. Quindi, le ripeto, sarei grato al rappresentante del Governo se volesse valutare almeno l'opportunità di una votazione per parti separate. Comprendo che la parte motiva sia critica e, quindi, dal suo punto di vista, inaccettabile, ma non vedo perché debba rifiutare la collaborazione dell'Europa su un tema che l'Italia non potrà certo mai gestire con le sue sole forze.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/237 Andrea Orsini, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 132).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/238 Catia Polidori. C'è una proposta di riformulazione, la accetta, deputata Polidori?

CATIA POLIDORI (FI). No, Presidente, non posso accettare la riformulazione, perché accettarla, per come è stata appunto formulata…

PRESIDENTE. Allora, se vuole può andare avanti con la dichiarazione di voto. Prego.

CATIA POLIDORI (FI). Sì, scusi, ero già partita! Semplicemente perché accettarla significherebbe negare l'essenza stessa dell'ordine del giorno e, quindi, obiettivamente offendere l'intelligenza comune e il sentire comune. Quindi chiedo alla Presidenza di metterlo in votazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Vice Ministro dell'Interno, Mauri. Ne ha facoltà.

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. Mi perdoni se provo a interloquire, ma questo è uno di quegli emendamenti che, come dire, si è toccato meno in assoluto…

PRESIDENTE. Ordine del giorno…

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. …ordine del giorno. Mi sembra che lo spirito dell'ordine del giorno, al netto delle premesse, se il tema sta lì è un'altra questione, sia assolutamente intatto: “a continuare ad adottare le opportune iniziative, al fine di tutelare la salute delle donne richiedenti asilo e vittime di violenza nel Paese di provenienza”; mi sembra una cosa assolutamente condivisibile il tema di “continuare a”: il riconoscimento non è mica solamente a questo Governo, ma a tutti gli scorsi anni che hanno visto avvicendarsi maggioranze molto diverse e che hanno tutte lavorato, secondo me positivamente, proprio in questa direzione. Per cui dire “a continuare” non è dire “noi stiamo facendo bene”, no, si sta facendo molto bene da anni, perché su questo tema sinceramente mi sembra sbagliato dividersi. Per cui, se il tema sono le premesse, ragioniamo di quello; se il tema, invece è, diciamo così, il senso del dispositivo, a me sinceramente sembrerebbe un errore se ci dividessimo su questa cosa, anche nello spirito, che ho detto io, di riconoscimento complessivo a tutti i Governi che si sono avvicendati.

PRESIDENTE. Deputata Polidori, ci dica se è stata convinta o no.

CATIA POLIDORI (FI). Grazie, Presidente. No, perché le premesse sono assolutamente sostanziali in questo percorso. Le devo dire, però, che accettare la votazione, come lei mi sta suggerendo, per parti separate, significherebbe veramente negare il bisogno. Nel mio intervento scorso, nel chiedere questo nuovo percorso, è stata chiesta una aggiunta fondamentale, perché il problema è ancora molto alto. Evidentemente non si è raggiunto un minimo obiettivo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il Vice Ministro dell'Interno, Mauri. Ne ha facoltà.

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. Chiedo scusa, le premesse sono le stesse di tutti gli altri ordini del giorno e, di conseguenza, se anche in altre occasioni abbiate accolto l'ipotesi di toglierle, non si capisce per quale motivo, su questo specifico, queste debbano diventare assolutamente necessarie. A me sembra un modo, semplicemente, per far votare in maniera contraria a un ordine del giorno che, invece, potrebbe vedere, nell'interesse di tutte le donne fuori (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva) la condivisione di tutti. Allora, se sono importanti le premesse, le mettiamo al voto, noi le bocciamo, voi dimenticate che le abbiamo bocciate, ma votiamo per piacere tutti insieme, una cosa che serve alle donne. Secondo me, sarebbe una divisione assolutamente incomprensibile (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Italia Viva).

PRESIDENTE. Se rimane della sua opinione, deputata Polidori, poniamo in votazione l'ordine del giorno con il parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare la deputata Rossello. Ne ha facoltà.

CRISTINA ROSSELLO (FI). Presidente, lei aveva aperto una discussione, se ho capito bene, quindi, io su questo punto vorrei chiedere una cosa: uno, di sottoscrivere, in questo momento, con totale appoggio, l'intervento Polidori e, poi, di dire che le risposte non sono soddisfacenti, perché stiamo facendo un riferimento procedurale a un fatto sostanziale essenziale, tra l'altro molto grave… Mi scusi, non mi sta ascoltando, io chiedo di essere ascoltata…

PRESIDENTE. Deputata Rossello, questo è un mio compito. Vice Ministro Mauri, le dispiacerebbe…

CRISTINA ROSSELLO (FI). Mi scusi, ma quest'aspetto procedurale è appaiato a un commento e a una valutazione quasi pretestuosa di un impegno che invece viene chiesto da una collega che ha lavorato e lavora nelle file di “Azzurro Donna” per aiutare situazioni di donne in difficoltà; quindi, questo fatto di dire che è semplicemente una procedura e una cosa che si fa pretestuosamente con tanto di braccia incrociate e con preclusione totale, è inaccettabile (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)!

È inammissibile, signor Presidente, vedere che si discute nel merito di cose importanti, rimettendole solo ed esclusivamente ad una procedura di facciata, dove noi veniamo costantemente umiliate (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Iezzi. Ne ha facoltà, per due minuti.

IGOR GIANCARLO IEZZI (LEGA). Non voglio rubare tanto tempo per il mio intervento. Innanzitutto, credo che quando un parlamentare chiede a un Ministro di ascoltare, non vedo perché una parte dell'emiciclo debba prendersela con il parlamentare che fa una richiesta legittima (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Colleghi, siamo qui, abbiamo ben poche occasioni di interloquire con l'Esecutivo che almeno… Detto questo, il Vice Ministro finora si è comportato in maniera anche positiva, nel senso che in questi giorni ha seguito il dibattito, però, insomma, se un deputato fa una richiesta di questo tipo credo che sia una cosa legittima.

Io credo che sarebbe cosa più saggia accantonare l'ordine del giorno, perché, davvero, dividersi su un tema di questa importanza e soprattutto che porti poi il Governo a esprimere un parere contrario a un dispositivo sul quale sostanzialmente siamo d'accordo tutti credo che sarebbe grave. Allora, davvero, provate un attimo ad accantonarlo e a cercare di fare sintesi tra le posizioni, perché ritengo che dividersi su un tema come quello della violenza sulle donne in questo contesto sarebbe particolarmente grave (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Il Governo è d'accordo ad accantonare. La presentatrice concorda sull'accantonamento dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/238 a firma Catia Polidori? Bene.

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/239 Cassinelli, con il parere contrario del Governo.

Ha chiesto di parlare la deputata Lucaselli. Ne ha facoltà.

YLENJA LUCASELLI (FDI). Grazie, Presidente. Questo è un ordine del giorno che sicuramente incontra lo spirito degli ordini del giorno che, tra l'altro, ha presentato il gruppo di Fratelli d'Italia. Riteniamo assolutamente incongruente un provvedimento che parla, allo stesso tempo, di immigrazione e, poi, contemporaneamente, anche di altre norme e di riforme al codice.

Noi siamo sempre stati dell'idea che una riforma organica all'interno del codice di procedura penale, del codice di rito, sia funzionale alla validità e all'applicazione dello stesso; riteniamo ovviamente che l'applicazione, invece, all'interno di un provvedimento che si basa tutto e per lo più sull'immigrazione sia oltremodo inappropriata.

Questo ordine del giorno, sicuramente, incontra il favore del gruppo di Fratelli d'Italia, perché chiede semplicemente di inviare una relazione annuale al Parlamento in merito allo stato di attuazione delle disposizioni introdotte in materia penale da questo decreto-legge. E lo fa nella sensibilità e nella convinzione che il controllo all'interno delle carceri dei dispositivi di comunicazione sia sicuramente un tema importante, ma un tema che, ovviamente, perde la sua validità e viene svilito nella sua concretezza, lì dove viene poi inserito all'interno di un provvedimento, per l'appunto quello sull'immigrazione, che nulla ha a che vedere con questo spirito.

Allora, ancora una volta ribadiamo che questo provvedimento per noi è scritto male, sia nel merito, sia in punto di diritto, perché confonde temi e sovrappone questioni che andrebbero trattate, invece, in maniera molto più approfondita e molto più seria, in maniera separata.

Però, ribadiamo ancora una volta che per Fratelli d'Italia ciò che è assolutamente importante e imprescindibile è l'applicazione di regole, di regole che siano chiare e di regole che siano, soprattutto, intellegibili e questo provvedimento, invece, questo non lo fa: confonde i piani, mischia i provvedimenti, mischia le misure, mischia le riforme, per creare poi quello che sappiamo, cioè la possibilità di raccontare all'esterno cose che sono assolutamente diverse da quelle che questo provvedimento contiene (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Turri. Ne ha facoltà.

ROBERTO TURRI (LEGA). Presidente, innanzitutto, chiedo di poter sottoscrivere l'ordine del giorno del collega Cassinelli e colgo l'occasione per dire che le modalità scelte per l'approvazione di questo provvedimento sono a dir poco scandalose.

Il mio intervento non riguarda solo questo ordine del giorno ma tutti quelli che, come questo, si riferiscono ad articoli che non sono stati minimamente esaminati in Commissione, dove i lavori si sono fermati solamente all'esame dell'articolo 5 (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Questo la dice lunga sul modo approssimativo con cui verrà approvato il provvedimento, senza un'adeguata istruttoria, tanto in Commissione quanto in Aula, avendo la maggioranza posto l'ennesima fiducia.

In Commissione giustizia abbiamo denunciato fin da subito questa grave lesione del contraddittorio; infatti, il decreto non si limita ad intervenire sul tema dell'immigrazione, ma contiene ampie disposizioni di modifica del codice penale, prevedendo addirittura l'introduzione di nuove fattispecie di reato. È, quindi, innegabile come la maggior parte degli articoli, che, lo ripeto, non sono stati neppure esaminati, sia di competenza della Commissione giustizia.

Non si comprende, allora, come il Presidente Fico abbia potuto assegnare il provvedimento solo alla I Commissione, circostanza, tra l'altro, che i gruppi di opposizione in Commissione giustizia hanno denunciato, rivolgendo anche un'istanza al Presidente della Camera affinché ne disponesse l'esame in congiunta. Il Presidente Fico ha, invece, con una scelta decisamente politica e non certo tecnica, rigettato le nostre istanze, evidentemente con l'unico scopo - e in questo assecondando le richieste del Governo e della maggioranza - di non rallentare i lavori, ma con la conseguenza, oggi avveratasi, che questa cospicua e rilevante parte del decreto non sia stata neppure esaminata.

Governo e maggioranza sapevano che il decreto sarebbe arrivato in Aula in un periodo difficile, ristori da una parte e legge di bilancio dall'altra, ma se posso comprendere le preoccupazioni di questi, condanno le scelte del Presidente della Camera che, al contrario, dovrebbe avere quale unica priorità quella di assicurare il buon andamento dei lavori e svolgere le sue funzioni con imparzialità e terzietà. Risultato: in I Commissione l'attività istruttoria è stata pressoché nulla sul punto e, come ho già detto, non si è proceduto nemmeno all'esame dei relativi articoli. Quindi, di fatto, buona parte di questa legge di conversione, e su parti rilevanti, lo ricordo, che riguardano importanti modifiche al codice penale, è sostanzialmente una sorta di DPCM o, comunque, un atto del Governo che non ha ottenuto il dovuto vaglio del Parlamento.

Ma, d'altronde, come possiamo meravigliarci? Abbiamo visto anche ieri sera, con la diretta TV di Conte, come questo Governo e la maggioranza che lo sostiene non abbiano alcun rispetto per gli italiani e per la massima istituzione che li rappresenta qual è il Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ovviamente, lei sa bene, quanto tutti noi, che la materia viene comunque indirizzata alle Commissioni per prevalenza di competenze sul dispositivo.

Detto questo, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/239 Cassinelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 133).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/240 Zanettin, con parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Donzelli.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). Grazie, Presidente. Noi ovviamente voteremo a favore di questo ordine del giorno, come degli altri ordini del giorno che abbiamo presentato noi, i colleghi della Lega e di Forza Italia, nel tentativo di migliorare questo provvedimento che comunque non doveva in nessun modo arrivare in Aula ora: perché? Perché le emergenze degli italiani sono altre, è evidente! Gli italiani in questo momento si chiedono cosa potranno fare a Natale, se potranno abbracciare un genitore, si chiedono se potranno riaprire i loro negozi, si chiedono quale sarà il destino della loro salute. Ma voi lo sapete bene, caro Governo e cari partiti di maggioranza, che le priorità degli italiani sono altre, tant'è vero che il Presidente del Consiglio Conte, giocando sulle priorità e sulle ansie degli italiani, invece di venire in quest'Aula ha convocato una conferenza stampa surreale, tenendo inchiodati gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), sapendo che centinaia di migliaia o milioni di italiani avrebbero aspettato quella conferenza stampa, perché è l'unica fonte per sapere quali sono i loro diritti fondamentali - se possono abbracciare la mamma, vedere i nipoti, respirare, fare economia, fare qualsiasi attività -, sapendo che quella è l'unica fonte, ma il Presidente del Consiglio, dopo aver inchiodato gli italiani a quella conferenza stampa per parlare dei loro diritti fondamentali, invece ha utilizzato quella conferenza stampa per parlare di sue questioni private e per attaccare l'opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) che aveva fatto delle legittime richieste di trasparenza con le interrogazioni parlamentari!

Allora, non solo questo è un atteggiamento istituzionalmente scorretto: è un atteggiamento vigliacco, è un atteggiamento che non merita nessun rispetto in una democrazia consapevole, è un atteggiamento che, se fossimo stati governati non dal centrosinistra ma dal centrodestra, in Europa si sarebbe chiesto di attivare lo stato di diritto, perché in questo caso è venuto meno lo Stato di diritto. Si è utilizzata l'emergenza degli italiani, la loro preoccupazione, l'emergenza dei loro affetti, della loro salute per rispondere sulla scorta personale utilizzata per la fidanzata (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), attaccando vigliaccamente un agente della scorta invece di prendersi le proprie responsabilità e per rispondere a una richiesta legittima dell'opposizione senza avere davanti l'opposizione che poteva replicare. Conte, se non è così vigliacco, deve venire in Aula e affrontare quest'Aula per parlare di cosa vuole fare dell'Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)

PRESIDENTE. Deputato Donzelli, al di là dei toni che lei sta utilizzando, che mi permetto di consigliarle di modificare, dovrebbe anche parlare dell'ordine del giorno. Io ho aspettato tre minuti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), però se lei prende la parola e argomenta - e questo è totalmente legittimo -, però poi dovrebbe anche venire al merito della questione, nei pochi minuti che le rimangono, se possibile.

GIOVANNI DONZELLI (FDI). L'ordine del giorno è di buonsenso e votiamo a favore; quello che non è di buon senso è questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/240 Zanettin, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 134).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/241 Sozzani, con parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Bignami. Ne ha facoltà. Ha un minuto, deputato Bignami.

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno è funzionale a far sì che il Parlamento possa almeno conoscere la situazione verso cui si rivolgerà l'Italia nel momento in cui questi decreti, che favoriscono l'immigrazione clandestina e l'afflusso di un numero sempre crescente di migranti, si troverà a dover gestire la richiesta semplice di trasparenza, finalizzata banalmente a far sì che le Camere - Senato e Camera dei deputati - possano conoscere quale sia lo stato dell'arte della condizione in cui si troveranno a versare appunto i nostri territori dopo l'approvazione di questo. È l'ennesimo tentativo almeno di far sapere all'opinione pubblica in che condizioni ci troveremo a dover fronteggiare questo incremento dei flussi, che è scritto; perché è certo - e voi lo sapete benissimo - che ci sarà un'ulteriore apertura dei confini, con le conseguenze che abbiamo già visto negli anni passati. Quindi, questa è una richiesta che rivolgiamo al Governo; troviamo assolutamente di buon senso questo ordine del giorno e confidiamo che ci possa essere un parere favorevole da parte dell'Esecutivo.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/241 Sozzani, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 135).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/242 D'Attis, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 136).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/243 Maria Spena, sul quale c'è una proposta di riformulazione, che viene accolta. L'ordine del giorno n. 9/2727-A/244 Barelli è stato ritirato, mentre sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/245 Giacometto c'è un parere contrario del Governo. Ha chiesto di parlare il deputato Morrone. Ne ha facoltà.

JACOPO MORRONE (LEGA). Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno si può ricollegare benissimo anche all'ordine del giorno n. 9/2727-A/145, quello che riguarda il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, e riguarda in maniera strettamente connessa quella che è una proroga incomprensibile e illogica di due anni del mandato dell'attuale titolare dell'incarico. L'ordine del giorno pertanto riguarda anche quella che è la dilatazione, tutt'altro che trasparente, delle sue prerogative ad altre figure non meglio precisate che sono così identificate come i “garanti territoriali”, figure più che nebulose, di cui non sono circostanziati i poteri, non sono circostanziati gli ambiti territoriali; non si sa per quali parametri, sotto quali parametri saranno selezionati e senza minimamente considerare le implicazioni che potranno avere dal punto di vista politico e amministrativo, oltre che istituzionale, con le governance predefinite. Dunque, il testo di questo ordine del giorno è strettamente connesso in quelle che sono tutte le sue parti. La figura di questo Garante dei detenuti sarà - dovrebbe essere - una figura di garanzia, una figura super partes, dotata quindi di autorevolezza istituzionale; sembra tuttavia aver perduto nel corso degli anni - e oggi in particolare - quel ruolo che dovrebbe assicurare giudizi imparziali e l'osservanza del buon andamento in ambito carcerario. Come autorità di garanzia indipendente abbiamo visto l'attuale Garante entrare a gamba tesa nei confronti di decisioni politiche, di leggi e di norme a salvaguardia della sicurezza e contro gli ingressi illegali nel Paese.

Un esempio per tutti è stata la critica pretestuosa, strumentale, pregiudiziale, prodotta dall'attuale Garante durante la presentazione della propria relazione in Parlamento proprio il giugno scorso, rispetto a quelli che erano i cosiddetti “decreti Salvini” o “decreti Sicurezza”. Una critica superficiale, dettata probabilmente da quelli che sono gli sponsor politici, una critica quindi non solo nel merito, ma anche dal punto di vista ideologico, con quelle interpretazioni capziose della normativa.

È evidente che questo Garante ha intrapreso una strada che allontana grandemente dalla figura istituzionale, autonoma, indipendente e imparziale, prevista dalla normativa, per trasformarsi in una sorta di quinta colonna di quell'area politica vocata all'ideologia dell'accoglienza illimitata e del terzomondismo militante. Un'area politica egemonica, di potere, anche se ultra minoritaria nel Paese, che sta portando l'Italia al disastro. Però noi non ci stiamo, Presidente; noi comprendiamo bene la ratio di queste misure e siamo molto preoccupati per le implicazioni che avranno. Non siamo affatto certi che questa nuova figura di Garante continuerà ad operare nell'ambito delle funzioni storicamente attribuitegli; non sappiamo quanti Garanti territoriali ci saranno, se venti, quaranta, mille, con quali costi per le casse pubbliche, ma soprattutto per quali ruoli, con quali competenze si aggiudicheranno questi organismi così nebulosi per giustificare la loro esistenza. Purtroppo, non sappiamo neppure quale sia l'opinione del Ministro Bonafede rispetto a questa nuova figura di Garante; non ci ha spiegato il Ministro la vera ratio e gli obiettivi concreti che si celano dietro questo cambio di denominazione. Ci rimane da sapere se anche lui lo sa. E siamo anche dubbiosi sul fatto che questo cambio di dicitura e questi nuovi Garanti territoriali rispondano per davvero a quella esigenza di tutela dei carcerati. Forse i poteri che saranno loro accordati si allargheranno, creando casi sull'onda del solito ideologismo per compiacere qualche parte politica e per giustificare la loro esistenza, ma certamente non per migliorare concretamente le condizioni all'interno delle carceri per tutti gli attori in campo, né per rendere certamente più sicuro il Paese. Ci piacerebbe anche conoscere quali costi avrà questa operazione e se le risorse che saranno necessarie non sarebbero state meglio utilizzate per fornire la Polizia penitenziaria degli strumenti di cui è stata denunciata la mancanza e implementare quei servizi necessari nelle carceri. Ma non ci stupiamo: da una maggioranza che ha agito in questi mesi nei modi che conosciamo, da un Governo che è l'attuale non ci aspettiamo né rigore nelle priorità del Paese, né lungimiranza di provvedimenti da assumere, né pragmatismo e trasparenza. La Lega tuttavia non ci sta a queste condizioni e la nostra opposizione sarà nel merito e senza tentennamenti. Il nostro Paese non può più sopportare quei moralismi sterili e derive ideologiche che non si curano e non risolvono i problemi della vita dei cittadini. In quest'Aula vediamo un Governo che, di fronte ai propri ritardi e ai gravissimi errori fatti in questi mesi, alla delimitazione ingiustificata delle libertà personali e dei diritti, allo sperpero di risorse in iniziative, queste sì, non essenziali, dal colpo inferto al sistema economico del Paese dà la priorità al “decreto Clandestini”, che smonta i “decreti Sicurezza” votati nel precedente Governo. Per non parlare, e chiudo, Presidente, delle responsabilità e del fallimento totale di questo Governo in tema di immigrazione, dopo mesi di porti aperti e sbarchi quadruplicati che ci portano alla situazione disastrosa degli anni precedenti dei Governi del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Giachetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Grazie, Presidente. Mi conferma che stiamo parlando dell'ordine del giorno n. 2/2727-A/245?

PRESIDENTE. Sì, a firma Giacometto.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Le leggo il dispositivo, Presidente, per misurarlo con le parole di chi ha parlato prima di me. Il dispositivo di questo ordine del giorno dice: “a prevedere interventi volti ad autorizzare nuove assunzioni di agenti della Polizia penitenziaria al fine di implementare i controlli all'interno delle carceri per contrastare con misure efficaci l'introduzione e l'utilizzo di dispositivi di comunicazione”. Ora, l'intemerata del collega Morrone contro i Garanti dei detenuti ovviamente non c'entra nulla con il dispositivo di questo ordine del giorno; semmai sta dentro le premesse, ma è chiaramente l'esigenza rispetto a chi evidentemente (Commenti del deputato Molteni)… onorevole Molteni, l'ho ascoltata dire tante cose in tanti anni, quando non mi piaceva me ne andavo. Lei è tranquillamente autorizzato a uscire dall'Aula, ma mi lasci parlare (Commenti di deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Se qualcuno non vuole sentire, ha ancora la libertà come per il Garante di esprimersi…

NICOLA MOLTENI (LEGA). Ma di cosa stai parlando?

PRESIDENTE. Intanto si rivolga alla Presidenza, deputato Giachetti.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Sì, Presidente.

PRESIDENTE. Lei, deputato Molteni, non commenti. Se lo vuole fare, prenda la parola, si prenoti e lo faccia a microfono aperto. In ogni caso l'ordine del giorno, visto che abbiamo interrotto, nelle sue premesse ampiamente cita la questione che lei ha citato a sua volta. Comunque, prego, prosegua il ragionamento.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Presidente, io la ringrazio dell'attenzione. Se lei fosse stato attento quando ho parlato, ho detto esattamente questo; ho detto che nelle premesse si parla del Garante, ma che nel dispositivo si parla del rafforzamento degli agenti di custodia. Se lei vuole fare l'analisi logica di quello che dico io…

PRESIDENTE. No, no.

ROBERTO GIACHETTI…. lei è libero di farlo, magari fuori dall'Aula, però adesso deve dire se io sto parlando dell'ordine del giorno o no, non contestare quello che dico io (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). La pregherei Presidente…

PRESIDENTE. Io non ho contestato, ho precisato.

ROBERTO GIACHETTI (IV). …sennò qui ampliamo troppo e introduciamo la discrezionalità di intervento del Presidente. Sto parlando dell'ordine del giorno. Hanno parlato in quest'Aula di tutto, anche quando si parlava di ordini del giorno che non c'entravano niente (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Se parlo dell'ordine del giorno, lei è pregato di rispettare quello che io dico, anche se non le piace.

PRESIDENTE. Colleghi deputati! Deputato Morrone!

ROBERTO GIACHETTI (IV). Stavo dicendo, comunque, che l'intemerata del collega Morrone contro i Garanti dei detenuti è figlia della cultura di chi ritiene che in carcere si debba buttare la gente e poi buttare le chiavi (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier); invece nelle carceri vanno rispettate la civiltà, il diritto, e uno Stato che non è uno Stato vendicatore a maggior ragione lo deve fare con coloro che hanno sbagliato (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva, Partito Democratico e Liberi e Uguali), perché la Costituzione, ricordatevelo sempre, prevede che chi va in galera va certo perché deve essere punito, ma perché la società richiede che quelle persone possano tornare nella società cambiate e mutate, grazie alla vita in galera, che non dovrebbe essere quella che fanno i maiali! Questo è il tema che abbiamo di fronte e la conquista dei Garanti all'interno delle carceri è una conquista di civiltà (Applausi dei deputati dei gruppi Italia Viva, Partito Democratico e Liberi e Uguali - Commenti dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia), che ridà la possibilità ai detenuti di essere considerati persone che hanno sbagliato e che è interesse della società che tornino cambiate, e per questo devono stare là dentro in una determinata situazione, con la vigilanza dei Garanti, che sicuramente poi hanno anche delle opinioni e magari succede pure che in talune occasioni esprimano opinioni anche sui “decreti Salvini”. Sì, può succedere (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva e di deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Fratoianni. Ne ha facoltà.

NICOLA FRATOIANNI (LEU). Grazie, signor Presidente. Devo dire che mi sento pienamente rappresentato dalle parole del collega Giachetti, che ringrazio, perché ha detto cose che condivido e perché così mi consente anche di rinunciare all'intervento per non occupare troppo spazio in questo dibattito.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Meloni. Ne ha facoltà.

GIORGIA MELONI (FDI). Presidente, prendo la parola dopo le parole del collega Giachetti perché credo che qui si rischi di esagerare se a un certo punto viene sindacato addirittura il diritto di un parlamentare a intervenire non solo nel merito o meno del provvedimento in esame, ma nel merito o meno delle premesse o del dispositivo dell'ordine del giorno del provvedimento in esame (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier), perché, Presidente Rampelli, le regole, se valgono, valgono per tutti. Collega Giachetti, se noi abbiamo un Presidente del Consiglio che si arroga il diritto di convocare una conferenza stampa in prime time (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier), costringendo gli italiani, milioni di italiani, ad assistere a quella conferenza stampa perché banalmente ormai i propri diritti si scoprono dalle conferenze stampa del Presidente del Consiglio, e poi quelle conferenze stampa vengono utilizzate dal Presidente del Consiglio per parlare degli affari suoi, allora anche noi siamo liberi di parlare di quello di cui riteniamo in quest'Aula, collega Giachetti (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente). E quindi la ringrazio, Presidente Rampelli, per la serietà con la quale sta conducendo i lavori di questa Assemblea, ma capisce che siamo rimasti gli unici a rispettarle queste regole, perché il tema è, colleghi, che noi possiamo anche continuare a entrare nel merito di quello che volete, possiamo discutere di ogni singolo ordine del giorno, come stiamo facendo noi del centrodestra in questi giorni con grande serietà e compattezza. E guardi, la voglio ringraziare dopotutto, collega Giachetti, perché lei è stato uno dei pochi in quest'Aula ad avere almeno la dignità di alzarsi e di argomentare le sue posizioni, perché il silenzio che ho ascoltato dalla maggioranza in questi giorni è assordante (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier). E sa di che cosa è figlio? Alla fine, se vogliamo, c'è, diciamo così, un'incomprensione di fondo: questo provvedimento è un provvedimento con il quale banalmente si vuole stabilire un principio (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)… Scusate, le dà fastidio che intervenga? No, mi dica, mi dica (Proteste dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier). Fermi, fermi! Scusi, collega, collega, scusi, scusi. Recupero il tempo, Presidente?

PRESIDENTE. Colleghi deputati!

GIORGIA MELONI (FDI). Scusate!

PRESIDENTE. Deputata Meloni, diciamo che lei è partita dall'ordine del giorno e poi ha fatto un intervento di carattere generale.

GIORGIA MELONI (FDI). Presidente Rampelli, io rivendico il diritto di dire quello in cui credo in questa Assemblea (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia e di deputati del gruppo Lega-Salvini PremierCommenti dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico). Sto parlando del provvedimento. Se mi fate finire l'intervento, sto parlando del provvedimento. Ho questo diritto! E, colleghi del MoVimento 5 Stelle, se vi dà tanto fastidio… e non vi lamentate. Seduti, visto che stiamo smontando un provvedimento che voi stessi avevate votato e, quindi, dovreste risarcire gli italiani per il tempo che state facendo perdere loro (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier – Proteste di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Almeno state seduti e ascoltate!

PRESIDENTE. Prego, prosegua.

GIORGIA MELONI (FDI). C'è un vizio di fondo in tutto questo provvedimento e, cioè, che non si vuole affrontare la questione reale. Questo provvedimento, il provvedimento sull'immigrazione che noi stiamo discutendo, di fatto non ha il coraggio - e quindi ci costringe a entrare nel merito delle singole quisquilie - di dire le cose come stanno a monte e, cioè, che si vuole stabilire il diritto per ciascun immigrato che voglia entrare in Italia di farlo liberamente (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia – Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché tutto questo provvedimento parla solo e unicamente di questo. Allora, la domanda che voglio fare e mi taccio, la domanda che voglio fare (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle - Proteste dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Lega-Salvini Premier)

PRESIDENTE. Colleghi deputati…

GIORGIA MELONI (FDI). …le carceri, i garanti e tutto quello che noi stiamo argomentando, la domanda che voglio fare - e sto zitta, così non creiamo problemi quando facciamo delle domande serie - è: cari colleghi della maggioranza, ma se volete stabilire il principio che l'immigrazione è un diritto non potevate fare una legge di un articolo e scrivere questo, invece di vergognarvi di quello che volete fare, perché non avete il coraggio di dirlo (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Perché se ve ne vergognate non lo dovete fare, è molto semplice (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)!

PRESIDENTE. Allora, in base alle contestazioni che mi sono rivolte - peraltro, chi le vuole fare penso che sia opportuno che le ufficializzi, piuttosto che venirmele a strillare qui sotto (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia) - il concetto, come è accaduto, è che io ho fatto presente alla deputata Meloni che stava facendo, diciamo così anche se non l'ha esplicitato, dopo un po' di minuti dall'inizio del suo intervento delle considerazioni, diciamo così, di carattere politico. La deputata Meloni, oltre ad aver stabilito - e lo avete ascoltato - il suo diritto, dal suo punto di vista, di fare le considerazioni che ritiene, ha parlato in maniera intelligibile del decreto in discussione. Quindi, io non ritengo che sia andata fuori dalle competenze (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e do la parola a chi si è iscritto e, cioè... è sull'ordine dei lavori o sull'ordine del giorno? Perché, se è sull'ordine del giorno, ci sono altri deputati. Ci sono altri deputati iscritti e apposta ho fatto questa domanda. Stia calmo!

Ha chiesto di parlare per un richiamo al Regolamento il deputato Davide Crippa. Ne ha facoltà (Una voce dai banchi del gruppo Fratelli d'Italia: Vai a lavorare!).

DAVIDE CRIPPA (M5S). Grazie, Presidente. Articolo 8, sul ruolo del Presidente. Io vorrei… posso proseguire? Comprendo la difficoltà, ma vado brevemente. Presidente, io credo che quanto è accaduto poc'anzi, rispetto alla sua interpretazione di quanto detto dalla deputata Meloni, meriti una riflessione ulteriore e glielo suggerisco anche come rispetto per tutta quest'Aula, perché quando, a seguito di un suo richiamo di attenersi quantomeno all'ordine del giorno e a una giusta e motivata libertà che abbiamo all'interno di quest'Aula di poter esprimere le proprie opinioni motivate rispetto al provvedimento in esame, lei ha richiamato all'attinenza, quanto meno, e le è stato risposto (cosa a cui lei, però, in maniera quanto meno evasiva non ha replicato): “Io ho il diritto di parlare di quello che voglio”. Io credo che siamo all'interno di un meccanismo che probabilmente va un po' oltre quello che è il ruolo che lei sta esercitando all'interno di quest'Aula. Credo che dovrebbe un po' più attenersi alla necessità di rispondere rispetto al fatto che, se un deputato viene richiamato al mantenimento del tema all'interno dell'ordine del giorno, non le possa venir replicato, senza un'ulteriore sua sottolineatura rispetto a quelli che sono i regolamenti della Camera, che uno possa parlare di quello che vuole, perché abbiamo delle regole all'interno di questo Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e non è immaginabile che per un atteggiamento istruttorio deciso quantomeno a tavolino, un po' come è accaduto anche ieri sera, si sta cercando di creare per forza sempre uno scontro politico decisivo, visto l'avvicinarsi dell'orario prescelto e concordato tra tutte le forze politiche di chiusura. Io, pertanto, la invito, Presidente, a rimanere sul punto rispetto al fatto che quando un deputato da lei richiamato le dice: “Io parlo su quello che voglio” mi aspetterei un comportamento diverso dalla Presidenza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, sempre per un richiamo al Regolamento, il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI (FI). Vede Presidente, in quest'Aula, quando qualcuno prende la parola, dovrebbe ricordarsi chi è, da dove viene e quello che ha fatto in passato (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia). Questo indurrebbe tutti a comportamenti che, non in assoluto ma almeno nella contingenza, vengono considerati più coerenti. Allora, l'onorevole Meloni, al netto del fatto che è il leader di un partito e di un gruppo parlamentare, mi sembra abbia nel merito replicato direttamente alle considerazioni svolte altrettanto legittimamente dal collega Giachetti (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia). Allora, colleghi del MoVimento 5 Stelle, dovete mettervi d'accordo: l'onorevole Meloni va bene quando non è in Aula e la potete attaccare o quando è in Aula e interviene (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia)? L'onorevole Meloni ha gli stessi diritti di un collega della maggioranza di poter toccare gli stessi argomenti o non li ha? Perché, colleghi, attenzione: valgono per tutti le considerazioni. Chi è stato deputato nella scorsa legislatura se li ricorda gli interventi sugli ordini del giorno del MoVimento 5 Stelle: ne beccavate uno su cento nel merito degli ordini del giorno (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia)! Fateci il piacere, perché poi sentire ascoltare in Capigruppo il capogruppo del MoVimento 5 Stelle che si raccomanda o si lamenta del fatto che i colleghi dell'opposizione occupino i banchi dell'Aula, permettetemi fa un po' sorridere (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia) e lo dico essendo uno di quelli che, per ragioni di percorso istituzionale, non scende quasi mai nell'emiciclo a fare cose del genere, ma, insomma, che lo facciate voi suona quantomeno ridicolo.

Per cui, ecco, con il senso del ridicolo che dovrebbe, come dire, presiedere al buon senso di tutti, il Presidente Rampelli fa il suo mestiere. Non mettete in mezzo la Presidenza, perché quando si comincia a tirare per la giacca la Presidenza finisce male. Facciamo in modo che questa seduta continui così come è nata e facciamo in modo che la Presidenza non si permetta di sindacare il merito. Il collega Giachetti ha fatto un intervento, ha fatto una dichiarazione di voto sull'ordine del giorno - se ho capito bene, non ha neanche fatto un richiamo al Regolamento -, dopodiché ci si confronta tra maggioranza e opposizione. Potremmo tutti quanti chiederci che senso ha discutere degli ordini del giorno dopo che è stata messa la fiducia su un provvedimento che non è stato condiviso (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia), ma questa forse è una politica troppo alta e forse a qualcuno non interessa. Io credo, Presidente, che lei abbia svolto il suo compito, tra l'altro tutt'altro che facile - io lo so bene -, con grande equilibrio (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente). Però, colleghi, attenzione, perché la ruota gira e siccome io sono uno di quelli che ogni volta che mettete la fiducia ve lo ricorda che casino facevate ogni volta che i vari ministri mettevano la fiducia, io continuo a ricordarvi le vostre incoerenze (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia-Berlusconi Presidente, Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia). Abbiate almeno il buonsenso di risparmiarci ogni volta queste sceneggiate, perché voi quasi sempre avete dei precedenti in cui avete fatto molto, molto di peggio (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per un richiamo al Regolamento la deputata Meloni. Ne ha facoltà.

GIORGIA MELONI (FDI). Presidente Rampelli, non devo ricordarlo a lei, che lo sa e la ringrazio, lo devo ricordare ai colleghi del MoVimento 5 Stelle, perché delle volte studiare non farebbe male (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Articolo 88 del Regolamento della Camera dei deputati. Ce l'avete, potete leggere. Parla dell'illustrazione degli ordini del giorno e individua due fasi. È lingua italiana, abbastanza semplice. Prima frase: gli ordini del giorno possono essere illustrati per non più di cinque minuti ciascuno e sono posti in votazione dopo l'approvazione dell'ultimo articolo, ma prima della votazione finale. Seconda fase, concentratevi un attimo: ciascun deputato può dichiarare il proprio voto sugli ordini del giorno con un unico intervento sul loro complesso, per non più di cinque minuti. Io ho il diritto di parlare cinque minuti su tutti gli ordini del giorno! Perché, signori, portiamo le mascherine, ma il bavaglio non ce l'avete ancora messo (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega-Salvini Premier e Forza Italia-Berlusconi Presidente - I deputati del gruppo Fratelli d'Italia scandiscono le parole: Buffoni! Buffoni!)!

PRESIDENTE. Colleghi deputati… Ha chiesto di parlare il deputato Morelli.

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). Grazie, Presidente (Commenti).

PRESIDENTE. Che succede?

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). Grazie, Presidente. Questo è il livello di democrazia.

PRESIDENTE. Colleghi deputati.

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). Questi pagliacci riescono a fare solo questo. Allora, Presidente, grazie per la parola.

PRESIDENTE. La parola al deputato Morelli. Prendete cortesemente posto.

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). Mi spiace, Presidente…

PRESIDENTE. I deputati tornino cortesemente nelle proprie postazioni.

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). ...gli italiani devono assistere a causa di (Commenti)

PRESIDENTE. Deputato Morelli, prosegua pure.

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). Presidente Rampelli, io sono qui non certo a difendere lei, perché non ne ha assolutamente bisogno. Non devo difendere questa o quell'altra Presidenza. Ma mi chiedo se il primo partito all'interno di questa Aula parlamentare ha qualche tema, qualche argomento, qualche polemica o si sente delegittimato dalla Presidenza.

Ricordo a questo partito che esprime il Presidente della Camera, che noi non vediamo da una settimana (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Commenti della deputata Boldrini). E ci farebbe molto, molto piacere sapere dove è finito il collega Fico, che dovrebbe essere invece un campione di questo argomento, e cioè l'apertura totale dei porti e l'ingresso degli immigrati clandestini nel nostro Paese.

Presidente, do un consiglio ai colleghi, alla collega Meloni, ai colleghi che sono intervenuti in questi giorni, Zoffili e Molinari… insomma sapete che noi abbiamo capito oramai come funziona qua. Mi è piaciuta, è stata molto interessante la lezione di Regolamento appena fatta. Ma è difficile far comprendere, a chi cambia idea ogni volta sulla base dell'utilità della poltrona che siede, il tema principale. Infatti, noi stiamo parlando con persone che sulla TAP hanno cambiato idea, sulla TAV hanno cambiato idea (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier - Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), sui vaccini hanno cambiato idea. Sui “decreti Salvini” e sulla necessaria chiusura dei porti ci avevano anche fatto una lezione su questo argomento.

PRESIDENTE. Stia al Regolamento, deputato Morelli.

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). E sembravamo, noi della Lega, quasi superati dal MoVimento 5 Stelle, sulla chiusura dei porti. Pensa te! E adesso Salvini è a processo anche a causa vostra! E non dirò “vergogna”, perché non ve lo meritate neanche, perché la vergogna ormai l'avete assolutamente superata.

PRESIDENTE. Stia al Regolamento, deputato Morelli. Ha fatto un richiamo al Regolamento.

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). Mi perdoni.

PRESIDENTE. Lei ha chiesto la parola per richiamo al Regolamento.

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). Grazie.

PRESIDENTE. Dovrebbe attenersi al Regolamento. Le sue argomentazioni sono chiare, concluda.

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). Chiudo. Quindi, farci dare lezioni da personaggi di questo genere, da quelli che dovevano aprire la scatola di tonno - e questo è Regolamento - dalla scatola di tonno, il tonno se lo sono mangiati (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), pasciuti…

PRESIDENTE. Concluda.

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). … ingrassati dal tonno e divenuti veri squali. E squali delle poltrone, attenzione, squali delle poltrone! Perché son comode le poltrone.

PRESIDENTE. Concluda.

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). Concludo, e la ringrazio Presidente. Concludo con un tema che è stato riportato dal mio capogruppo Molinari. La vergogna, la vergogna che tutti dobbiamo provare in quest'Aula…

PRESIDENTE. Deputato Zoffili, lei non si preoccupi.

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). …rappresentando gli italiani ed essendo bloccati qui dentro oramai da una settimana a causa delle scelte di PD e 5 Stelle...

PRESIDENTE. Concluda, per favore.

ALESSANDRO MORELLI (LEGA). …contro - concludo e ho finito - i “decreti Salvini”, pro immigrazione (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per richiamo al Regolamento il deputato Palazzotto. Mi pare evidente che stiamo facendo praticamente un giro, per chi ritiene di doverlo fare e di doversi esprimere, sul richiamo al Regolamento ovvero sul richiamo all'ordine dei lavori.

ERASMO PALAZZOTTO (LEU). Se non ci sono altri iscritti a parlare, per il buon andamento dei lavori dell'Aula, concludo qui (Applausi dei deputati del gruppo Liberi e Uguali).

PRESIDENTE. La ringrazio, deputato Palazzotto. Ora, mi pare che l'opposizione abbia svolto i suoi interventi. Io mi limito soltanto a precisare, visto che sono stato chiamato in causa, ma in maniera davvero asettica, che nell'intervento che c'è stato da parte della deputata Meloni, ho richiamato la deputata Meloni a rientrare nel merito dell'ordine del giorno, pur potendo lei svolgere, a richiesta, un intervento sull'ordine lavori. Siccome aveva iniziato parlando dell'ordine del giorno, ho precisato che sarebbe stato necessario rientrare. Cosa che è perfettamente accaduta, perché la deputata Meloni ha sviluppato il suo intervento successivamente esattamente sulla materia di cui stiamo parlando.

Fermo restando che, se ci andiamo a prendere lo stenografico di tutti gli interventi sugli ordini del giorno, tanti, che abbiamo svolto in questi giorni, ovviamente ciascuno è partito dall'ordine del giorno per commentare il dispositivo e, quindi, il provvedimento nel suo insieme. E, se si parla del provvedimento nel suo insieme, io non credo che si stia andando al di fuori dell'ordine del giorno (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente). E questo è quello che ha ispirato la mia risposta e intendo rivendicarla.

Torniamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/245 Giacometto, se ci sono interventi sull'ordine del giorno. Ha chiesto di parlare il deputato Tonelli. Ne ha facoltà.

GIANNI TONELLI (LEGA). Grazie, Presidente. Visto che la materia è similare, io vorrei replicare per suo tramite ai concetti espressi dall'onorevole Giachetti. Credo che a nessuno qua dentro non stia a cuore la salvaguardia della dignità dell'essere umano, indipendentemente dalla sua condizione, anche quella di carcerato. Ma credo anche che il collega Morrone non abbia in alcun modo fatto un'intemerata, ma forse è la sua un'intemerata. Perché penso questo in sincerità? Perché qualsiasi ragionamento deve essere fondato su un convincimento e su una onestà intellettuale, cosa che non trovo in questo decreto e nelle sue affermazioni.

Vede, in questo decreto, avevo proposto, avevo presentato, un emendamento che non è stato accolto. Anche nella mia attività pregressa, sono ben otto anni che cerco di perseguirlo, ossia di collocare una telecamera sotto il controllo e il regolamento del Garante della privacy su ogni divisa, in ogni auto, in ogni cella di sicurezza, in ogni ambiente di detenzione, affinché la verità possa essere lo strumento che indirizzerà le valutazioni su ciò che viene fatto dalle persone che portano una divisa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Questo non è stato accolto.

Allora, collega Giachetti, io non l'ho vista, perché questa proposta è girata anche sui muri: non l'ho vista sostenere questa proposta. Allora, non possiamo pensare di istituire dei garanti in questo caso…

PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza.

GIANNI TONELLI (LEGA). ...e attribuire le funzioni degli ex galeotti che hanno ideologicamente il compito soltanto di inibire l'azione delle Forze dell'ordine. Esiste un concerto naturale di bene e di male, di giusto e di sbagliato, e non potrà un intendimento ideologico sovvertirlo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Questo decreto va tutto in questa direzione: tratta della materia degli stranieri, che ha portato e porta dei grossissimi problemi di impatto e ricadute negative sulla nostra società! Invece di regolamentare, deregolamentiamo: all'articolo 7 delegittimiamo l'azione dei pubblici ufficiali; all'articolo 13 delegittimiamo l'azione delle Forze di polizia, della Polizia penitenziaria, non solo, delle Forze dell'ordine, del questore, del prefetto e della magistratura (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), istituendo un Garante che sembra quasi sovraordinato a queste strutture Non è combattendo le funzioni pubbliche o un senso istituzionale che potremo andare in Paradiso! Questa non è la strada per il Paradiso! Io la invito su questo a fare queste riflessioni e ad abbracciare quelle che sono le proposte che vengono dalla mia parte politica e dai disegni di legge che abbiamo depositato in questa direzione, se realmente a lei sta a cuore la condizione della dignità degli esseri umani; perché ce l'hanno anche gli uomini in divisa una dignità (Applausi dei deputati dei gruppi Lega-Salvini Premier e Fratelli d'Italia) e non possono essere tutti i giorni sotto il giogo di finire alla sbarra perché c'è un asino che raglia contro di loro! Questo non è accettabile (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Donina, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/245. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE CESARE DONINA (LEGA). Grazie, Presidente. Assolutamente starò nel merito dell'ordine del giorno, anche perché mi ha solleticato davvero l'intervento del collega Giachetti. Sappiamo esattamente qual è il compito delle carceri e qual è il comportamento che bisogna tenere dentro queste. Ecco, vede Presidente, io voglio ricordare all'Aula che vengo da una grande terra montana, che è la Valle Camonica, una grande terra bresciana, una grande terra che è la Lombardia che non ha eguali nel nostro territorio per cuore, per stare dalla parte di chi è più debole, per stare dalla parte di chi è ultimo, quindi, io indicazioni e insegnamenti da quest'Aula non li vorrei prendere, perché noi questo lo dimostriamo tutti i giorni coi fatti - coi fatti - perché la Lombardia è la terra che accoglie di più, che aiuta di più e che è responsabile per tutto questo Paese. Detto questo, però, in quest'Aula io, davvero, dopo questi due anni e soprattutto dopo questo periodo, mi sarei aspettato in questa settimana non di sentire quello che stiamo sentendo, ma di sentire parlare del Garante dei commercianti, del Garante delle partite IVA (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), del Garante dei pensionati, del Garante della gente che deve rimanere a casa, del Garante dei dipendenti che non prendono lo stipendio e non prendono la cassa integrazione! Di questo dovete parlare! I garanti del popolo italiano, dovremmo fare qui; non di tutto il mondo tranne gli italiani! Grazie (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato D'Ettore. Ne ha facoltà.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Rimanendo all'ordine del giorno che si riferisce espressamente alla…

PRESIDENTE. Aspetti che le dico quanto tempo eventualmente ha.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Ventotto secondi.

PRESIDENTE. Ha esaurito il tempo a sua disposizione, mi dispiace.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). No, erano ventotto i secondi che erano rimasti. Volevo solo…

PRESIDENTE. Ha fatto due interventi, quindi non si possono fare altri interventi quando se ne sono già fatti due.

FELICE MAURIZIO D'ETTORE (FI). Volevo solo leggere il titolo del provvedimento per capire che possiamo parlare di tutto

PRESIDENTE. Mi dispiace, il Regolamento è spietato. Le chiedo scusa per l'apparente scortesia.

Ha chiesto di parlare il deputato Potenti. Ne ha facoltà.

MANFREDI POTENTI (LEGA). Guardi, ho un minuto e mezzo, l'ho contato io. Solo per dirvi che la dignità di un Paese si regge sul rispetto che le sue Istituzioni sanno mantenere in favore degli uomini e dei simboli di quello Stato. Qui abbiamo mantenuto in piedi, grazie a questa maggioranza, soltanto il rispetto per spacciatori, clandestini, ONG, nullafacenti mantenuti! Basta, basta! C'è gente che lavora, c'è gente che vuole rispetto, c'è gente che dalla mattina alla sera dedica la sua vita per questo Paese! Onore a Salvo D'Acquisto, onore a tutti i caduti, onore ai magistrati caduti, onore agli uomini della Polizia! Basta con questi nullafacenti di cui volete riempire questa grande nazione che ha 2000 anni di storia (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Paolini, che ha a disposizione un minuto e 30 residui. Ne ha facoltà. Prego deputato Paolini, dalla tribuna.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LEGA). Grazie. Prego, si sente? Non funziona; ecco, sì.

PRESIDENTE. Funziona, adesso funziona.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LEGA). Mi ero iscritto quando ancora parlava Giachetti, quindi son finito un po'in seconda fila, forse perché non m'avete visto.

Volevo dire all'onorevole Giachetti, a lui che è persona intellettualmente onesta. Però, è vero o non è vero che questo Garante, che ha preso posizioni di carattere estremamente politico contro il Ministro Salvini, quindi, contro un soggetto che non rientrava direttamente nelle sue competenze, scadeva a febbraio e non avrebbe potuto essere rinominato, laddove fosse giunta a naturale scadenza questa nomina? Ergo, le regole, Giachetti, vanno rispettate, ma se la legge prevede che un Garante abbia una certa durata, voi con questa operazione furbetta prorogate una persona - che mi dicono essere di assoluto primo livello sul piano professionale, quindi non è un problema personale -, ma non solo; prorogate una persona evidentemente gradita al Governo, evidentemente per i suoi pregressi attacchi al precedente Ministro, ma soprattutto - è qui chiudo - aumentate in modo incredibile non solo le competenze, ma arrivate a dare addirittura la possibilità ai sostituti del Garante, che non si sa come saranno nominati, di visitare anche i soggetti agli arresti domiciliari.

PRESIDENTE. Concluda.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LEGA). Chiudo. Se penso che a Napoli, ad esempio, è stato nominato Garante dei detenuti (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) un signore che è stato condannato, che ha avuto 22 anni per narcotraffico, che ha scontato….

PRESIDENTE. Concluda.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LEGA). …che è il capetto dei parcheggiatori abusivi….che questo soggetto, magari su delega del Garante nazionale…

PRESIDENTE. La ringrazio.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LEGA). …possa andare a visitare detenuti ai domiciliari, mi fa un pochino…E poi, uno ai domiciliari…

PRESIDENTE. Non si faccia togliere la parola, ha concluso il suo tempo.

LUCA RODOLFO PAOLINI (LEGA). ….scusate, si autotortura? Grazie (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Comencini; ha disposizione tre minuti residui. Ne ha facoltà.

VITO COMENCINI (LEGA). Grazie, Presidente. Siamo d'accordo sul fatto che il carcere ha anche una funzione di rieducazione e riabilitazione di chi sconta la pena, ma abbiamo un'opinione diversa su come fare questo. Secondo noi lo si fa innanzitutto con la certezza della pena e questo è quello che ci differenzia da voi, che mettete in atto spesso cosa? Gli “svuota carceri”. Quindi, non accettiamo lezioni da chi la politica delle carceri cerca di risolverla con lo “svuota carceri”. Quindi non accettiamo lezioni dall'onorevole Giachetti, perché è una visione completamente diversa. Soprattutto, per noi, prima dei carcerati, prima di chi sconta la pena, vengono le vittime dei reati: sono quelle le persone che prima di tutto vanno tutelate rispetto a chi ha commesso i reati (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier) e che è giusto che scontino la loro pena!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Giglio Vigna. Ne ha facoltà.

ALESSANDRO GIGLIO VIGNA (LEGA). Grazie, Presidente. Io volevo tornare sull'ordine del giorno e ricollegarmi all'intervento dell'illustre collega Morrone. Vedete, cari colleghi e Presidente, questa non è una gara o un gioco su chi sta dalla parte dei ladri, o un gioco su chi sta dalla parte delle guardie: è chiaro che tutti noi abbiamo una cultura giuridica, una cultura costituzionale che è la cultura dell'occidente e la tutela dei detenuti, ed è anche, ovviamente, nel DNA della Lega, ci mancherebbe altro! Questa è l'Italia, non è la Repubblica Popolare di Cina. Qua la realtà è che in questo Parlamento, in quest'Aula, in quella maggioranza, vi è un partito - e mi rivolgo in particolare al MoVimento 5 Stelle – che, molto semplicemente, odia le divise: odia tutto quello che è Polizia, odia tutto quello che è Forze dell'ordine! Ci ricordiamo - io sono deputato piemontese, sono deputato torinese, arrivo in particolare da una zona di montagna, e noi ci ricordiamo che fino all'altro ieri, fino alla voglia poi di cambiare ovviamente la bandiera per mantenere la poltrona, il MoVimento 5 Stelle, fino all'altro ieri, sventolava la bandiera dei no-TAV, mettendo a ferro e fuoco la Valsusa (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), mettendo a ferro e fuoco una terra produttiva, impedendo ad attività di lavorare e menando gli agenti di Polizia mandati su per far rispettare l'ordine e impedendo a chiunque altro di manifestare e di esprimere il proprio pensiero!

Presidente e onorevoli colleghi, è molto semplice, io quasi vi invito ad andare avanti con l'analisi di questo provvedimento, perché è semplicissimo: il MoVimento 5 Stelle odia tutto quello che è Polizia, odia tutto quello che è Forza dell'ordine, perché sono figli, siete figli di una cultura del caos, siete figli di una cultura dei centri sociali, siete figli di quelli che vanno a sfasciare le banche durante il G8, che vanno a sfasciare le vetrine dei commercianti durante queste manifestazioni. Quindi, io chiudo qui con il mio intervento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/245 Giacometto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione

La Camera respinge (Vedi votazione n. 137).

Deputato Palazzotto, se non pone problemi, andremmo all'ordine del giorno successivo, perché, altrimenti dovremmo attivare una procedura complicata. Io la ringrazio.

Passiamo dunque all'ordine del giorno n. 9/2727-A/246 Baratto, con il parere contrario del Governo. Nessuno chiedendo di intervenire, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/246 Baratto.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 138).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/247 Saccani Jotti.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 139).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/248 Angelucci, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 140).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/249 Versace, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 141).

Ordine giorno n. 9/2727-A/250 Bond. Ha chiesto di parlare la presidente Boldrini o il presidente Lollobrigida? Deputato Lollobrigida, mi pare che la deputata Boldrini volesse segnalare il suo voto. Prego.

LAURA BOLDRINI (PD). Presidente, era solo per dire che il dispositivo non stava funzionando, cercavo di attirare la sua attenzione per chiederle la cortesia di far vedere che cosa fosse accaduto al dispositivo per consentirmi di votare. Ma lei non mi ha visto, è andata così.

PRESIDENTE. Le mandiamo un tecnico.

LAURA BOLDRINI (PD). No, no, ho visto la sua buonafede.

PRESIDENTE. Sono adeguatamente supportato.

LAURA BOLDRINI (PD). Non ha colto la mia richiesta. Va bene.

PRESIDENTE. Me ne dispiaccio. Deputato Lollobrigida? Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori il deputato Fiano. Ne ha facoltà.

EMANUELE FIANO (PD). Presidente, le chiederei dieci minuti di sospensione dell'Aula.

PRESIDENTE. Io faccio il notaio, se non ci sono pareri contrari, procedo alla sospensione. Non ce ne sono. Ha chiesto di parlare il deputato Giachetti? Dopo? Prego.

ROBERTO GIACHETTI (IV). Non sono contro la sospensione, era solo perché, visto che siamo alla fine e prima che riprendiamo, quindi siamo liberi e tra dieci minuti riprendiamo, volevo semplicemente lasciare agli atti quanto segue. Non volevo parlare contro, Presidente, prima che lei chiuda la seduta, volevo fare solo una precisazione. Siccome temo che ci sia stato un equivoco e io sono molto attento alla funzione del Presidente e non mi permetterei mai di mettere in discussione quello che fa, vorrei chiarire che l'equivoco è nato, nella mia reazione alla sua rimostranza, e che, forse, lei ha interpretato, perché io non mi sono spiegato, il mio intervento come un richiamo al Regolamento, perché si stava parlando di un tema che non era compreso entro l'ordine del giorno. Invece le voglio garantire, signor Presidente, che stavo facendo una dichiarazione di voto su quell'ordine del giorno (Applausi del deputato Baldelli) e che, quindi, la mia reazione alla sua reazione è figlia di un equivoco: lei pensava che fosse un richiamo al Regolamento e io, invece, stavo facendo la dichiarazione di voto. Quindi, sono sicuro che, se lei avesse pensato che io facevo una dichiarazione di voto, non sarebbe intervenuto per fare quella precisazione. Siccome io penso che chi sta lì deve essere sempre tutelato, io le voglio dire che la mia rimostranza era figlia di un equivoco e non certo di una critica nei suoi confronti.

PRESIDENTE. La ringrazio per la precisazione. Diciamo che l'incidente, se così vogliamo definirlo, è ampiamente metabolizzato. Confermo che la seduta è sospesa, e riprenderà alle 16,50. La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 16,40, è ripresa alle 17.

PRESIDENTE. Ricordo che prima della sospensione della seduta è stato, da ultimo, respinto l'ordine del giorno n. 9/2727-A/249 Versace.

Passiamo quindi all'ordine del giorno n. 9/2727-A/250 Bond.

Nessuno chiedendo di parlare, lo pongo in votazione.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/250 Bond, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 142).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/251 Mazzetti, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 143).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/252 Labriola, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 144).

Ordine del giorno n. 9/2727-A/253 Maria Teresa Baldini. C'è una proposta di riformulazione da parte del Governo: viene accolta? È accolta.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/254 Vietina, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 145).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/255 Caon, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 146).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/256 Martino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 147).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/257 Marin, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 148).

Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 9/2727-A/258 Sisto.

Ha chiesto di parlare il deputato Lollobrigida. Ne ha facoltà.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Vorrei dichiarare il mio voto favorevole all'ordine del giorno proposto dal collega Sisto, inerente alla necessità di trasparenza che egli chiede nello stesso, proponendo al Governo di essere attento ai finanziamenti dati alle ONG, ossia di verificarne la trasparenza. Che cosa c'è di male a esprimere un voto favorevole alla richiesta di trasparenza sulle ONG? Se ne è parlato tanto. Dovrebbe essere un vanto, essere oggetto di controllo da parte del Governo; e probabilmente si fuggirebbero tanti sospetti su un sistema che avvantaggia le cooperative rosse, le ONG, tanti che, attraverso la cosiddetta accoglienza dei migranti, si sono arricchiti e, probabilmente, quella che viene definita “accoglienza” ha un termine più corretto per definirla, che è “sfruttamento”.

E allora, se io esprimo voto favorevole a questo ordine del giorno. Dico pure, però, ex articolo 88, prima citato dalla collega Meloni, che non si può non tenere conto anche del quadro nel quale ci troviamo, perché è l'assenza di trasparenza, quella che ha contraddistinto il dibattito in quest'Aula. Vedete, io, ogni tanto, per cultura personale, vado a leggermi quello che accadeva in questa Repubblica quando ancora esisteva un dibattito parlamentare, quando ancora esisteva una Repubblica parlamentare, nella quale, all'interno di quest'Aula, le forze politiche si confrontavano. Dai banchi di quest'Aula si sono sentiti confronti aspri e accesi sui grandi temi: c'era il Governo, per esempio, presente. Io ringrazio il Vice Ministro Mauri, perché è stato presente; ho notato anche una certa attenzione a provare a trovare delle mediazioni, certo la capacità sulla ricerca delle mediazioni che porta al 98 per cento di ordini del giorno bocciati non è veramente un successo, ma almeno penso che ci abbia provato. Ma dov'è la Ministra Lamorgese in quest'Aula (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Dov'è la Ministra che doveva, qui, dire che quello che era stato fatto in passato era sbagliato? Ebbene, l'operazione trasparenza richiede un po' di attenzione. Ogni tanto si parla di assenteismo dei politici: c'è un assenteismo fisico e un altro tipo di assenteismo, quello dialogico, quello cerebrale, quello verbale, quello razionale. E allora, quando ti trovi ad avere il centrodestra - e lo ringrazio tutto - presente in quest'Aula e ad aver parlato per decine di ore contro questo provvedimento, vai a guardare quanto hanno parlato le forze che ritenevano questo provvedimento tanto importante da sostituirlo al dibattito sull'emergenza sanitaria in Italia (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), sulle criticità legate alle imprese e alle famiglie: 41 minuti! 41 minuti, di cui 13 circa i signori del MoVimento 5 Stelle, i signori pronti a tutto, hanno firmato qualsiasi cosa per rimanere dove stanno, hanno firmato un contratto e l'hanno disatteso, hanno fatto un accordo e oggi, nel silenzio tombale di chi si vergogna, accettano passivamente ogni ricatto da parte della sinistra. Questo è quello che noi vediamo e dobbiamo lasciar trasparire, devono saperlo i cittadini, perché pagano le forze politiche che stanno qua dentro, pagano i rappresentanti del popolo per parlare, per ragionare, per ascoltare, magari, un Governo dire quello che propone attraverso una decretazione che non è più di urgenza ma è di prassi in questo Parlamento. Avremmo voluto ragionare di immigrazione insieme e io, leggendo gli ordini del giorno, Vice Ministro Mauri, di spunti ne ho trovati tanti: richiami all'aumento del sostegno alla nostra intelligence, che non è di destra o di sinistra, anzi, risponde al Presidente del Consiglio, anche troppo a volte, e rafforzarla significa garantire la sicurezza nazionale; chiedere di agire in termini di accordi bilaterali con gli Stati da cui provengono gli scafisti con il loro carico è una cosa razionale; chiedere l'aumento di sostegno alle forze di Polizia è un accordo razionale, lo dico anche al collega Giachetti, novello Beccaria, che richiama al diritto di coloro che sono in carcere: ebbene, collega Giachetti, è giusto pensare alle persone che sono detenute e alla loro rieducazione, e non si ammucchiano migliaia di persone in più nelle nostre carceri grazie a una immigrazione clandestina, che sta riempiendo le nostre carceri in maniera non sostenibile (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente). Qual è la soluzione, per esempio? C'è scritto negli ordini del giorno che lei ha bocciato, Vice Ministro: aumentare le Forze di Polizia penitenziaria, i veri detenuti nelle nostre carceri, quelli che passano le giornate in pochi, a dover respingere una situazione indecente nella quale ci troviamo. Abbiamo trovato degli ordini del giorno che chiedono il registro delle moschee e li abbiamo presentati, tante volte, perché si potesse verificare se dentro le moschee in Italia si fa propaganda per il terrorismo islamico. Che c'è di male?

PRESIDENTE. Concluda.

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA (FDI). Avremmo voluto vedere la Ministra Lamorgese, la Ministra del “COVID free” sui balconi. Avremmo voluto ascoltare le ragioni per le quali lei ci sta dando, in suo nome, pareri negativi. Non l'abbiamo vista. Non abbiamo visto lei, non abbiamo visto Conte, non abbiamo visto nessuno di quelli che sono da qualche altra parte. Ovviamente, Presidente Rampelli, io la voglio ringraziare perché lei, pur essendo stato eletto dall'opposizione, ha tenuto quest'Aula con equilibrio al posto del Presidente Fico (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia), anche lui sensibile al problema della migrazione, tanto che è migrato da qualche altra parte in questi giorni. E allora, colleghi del MoVimento 5 Stelle, dell'assenteismo, eccoli là, quelli che prendono lo stipendio per conto vostro, dove stanno (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia)? Rispondeteci in quest'Aula! Usate quelli che erano le migliaia di minuti che non avete utilizzato in questo dibattito per raccontarci cosa intendete per stipendio non meritato, il vostro (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia e Forza Italia-Berlusconi Presidente)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/258 Sisto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 149).

L'ordine del giorno n. 9/2727-A/259 Giacomoni è ritirato.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/260 Porchietto, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 150).

Sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/261 Pentangelo c'è una proposta di riformulazione da parte del Governo, che viene accolta.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/262 Musella, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 151).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/263 Savino, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 152).

Sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/264 Della Frera c'è una proposta di riformulazione, che viene accolta. Sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/265 Gelmini c'è una proposta di riformulazione, che viene accolta.

Sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/266 Valentini c'è una proposta di riformulazione, che penso venga accolta.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/267 Cappellacci, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 153).

Passiamo all'ordine del giorno n. 9/2727-A/268 Baldelli, che ha chiesto di parlare. Prego, a lei la parola. Il parere del Governo, per sua informazione, è contrario. Prego.

SIMONE BALDELLI (FI). Sì, mi era abbastanza chiaro, Presidente, comunque la ringrazio. Il tema della sicurezza e dell'immigrazione è un tema su cui c'è una divisione politica profonda tra maggioranza e opposizione. È una divisione che si esplicita in quest'Aula attraverso la discussione e la votazione degli ordini del giorno, che, peraltro, è l'unica che ci è concessa.

Ora, voglio lasciare agli atti di questa Assemblea, a beneficio del Governo, una riflessione sul fatto che ci sono diverse tipologie di ordini del giorno: ce ne sono alcuni che, inevitabilmente, proprio perché è stata posta la fiducia, sostituiscono emendamenti che, magari, sarebbero stati presentati o sono stati presentati, ma non vengono discussi perché proprio gli stessi emendamenti decadono, e che magari contraddicono lo spirito del provvedimento; e questo è legittimo ed è normale che così sia; ci sono ordini del giorno che puntano a impegnare il Governo a interpretare il provvedimento in un certo modo, rispetto ad un altro modo; ci sono altri ordini del giorno, il mio è uno di questi, ma per fare un altro esempio ricordo quello della collega Siracusano che è stato bocciato nella parte antimeridiana della seduta, che riguardano il rapporto tra Governo e Parlamento e che, in qualche misura, impegnano il Governo a riferire sull'applicazione delle norme che vengono introdotte dal provvedimento stesso.

Ecco, su questo tipo di ordini del giorno - questo, nel caso di specie, impegna il Governo a presentare al Parlamento una relazione annuale dettagliata sulle richieste di protezione internazionale, sugli esiti e sui percorsi giudiziari o di esame che queste richieste avranno nel corso del tempo - mi permetto di consigliare al Governo di avere un atteggiamento un po' più disponibile, perché credo che, in un modo o nell'altro, l'applicazione delle norme che vengono introdotte, specie su temi divisivi tra maggioranza e opposizione, debba essere comunque oggetto di un approfondimento parlamentare. E saranno dati che comunque il Governo verrà chiamato a dare o nell'Assemblea o nelle Commissioni permanenti competenti o nelle Commissioni bicamerali che vi si dedicano o nel Comitato Schengen; in qualche sede questi dati comunque li darete.

Allora, evitate di dare pareri contrari su questo genere di ordini del giorno che afferiscono a un rapporto di trasparenza sull'applicazione di provvedimenti su cui, magari, il Governo decide anche di mettere la fiducia, perché è nell'interesse di tutti; magari, si possono accogliere come raccomandazioni o con un: “a valutare l'opportunità di”. Ma guardate che è brutto, quando un deputato vi chiede di riferire sugli esiti, sull'applicazione di un determinato provvedimento, che voi diciate semplicemente “no”.

Io credo che, come dire, con un pochino di sforzo in più sia nell'interesse del Governo stesso, se ritenete veramente opportuno un provvedimento, tornare a riferire al Parlamento, nell'ambito delle Commissioni competenti, magari, sugli esiti positivi che questo provvedimento ha. Altrimenti, il sospetto è che neanche voi siate particolarmente convinti degli esiti positivi di questo provvedimento.

Io, personalmente, una clausola di esito dei vari provvedimenti sarei addirittura disposto a pensare di inserirla su tutti, sia in termini di previsioni di spesa, sia in termini di effetti che questi provvedimenti portano; ma fatela una valutazione su questo. Quando il Parlamento vi chiede, quando un parlamentare vi chiede di tornare a riferire su un provvedimento su cui magari c'è divisione e su cui decidete di mettere la fiducia, trovate il modo di non mettere un muro tra questa richiesta e il Governo stesso, perché prima o poi qualcuno di questo provvedimento vi chiederà conto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Sgarbi. Ne ha facoltà.

VITTORIO SGARBI (M-NI-USEI-C!-AC). Onorevole Presidente, intervengo perché mi pare opportuno convenire con le parole molto precise dell'onorevole Baldelli, perché, essendo da molti giorni che si dibatte e si discute in un'Aula con tante persone mute, come ha indicato con puntualità l'onorevole Lollobrigida, io sento costantemente, salvo i pochi ordini del giorno che sono accolti dal Governo e quindi non si votano, quindi non se ne parla (dove c'è accordo non si parla): la Camera respinge, la Camera respinge, la Camera respinge…

Ora, questo è un dibattito parlamentare su un provvedimento che è stato, non molto tempo fa, votato da una parte di quest'Aula che, al tempo, era al Governo con la Lega e, quindi, al Governo con l'odiato Salvini e che, quindi, deve spiegare perché oggi non è d'accordo con se stessa o contraddice norme che sembravano utili nel 2018 e per una parte del 2019. È onestà, non intellettuale, ma logica, di principio, di legge; si chiama dibattito parlamentare.

Io sono qui per ascoltare un dibattito e sarei felice di sentire l'onorevole Fiano, non soltanto per un richiamo a sospendere per dieci minuti, ma perché mi dica cosa gli piace e cosa non gli piace e perché non gli piace l'ordine del giorno in cui si chiedono cose di buonsenso.

Devo, questa volta, convenire con l'onorevole Giachetti, che ha aperto lo spiraglio di una possibilità di parola sul tema delle carceri: un tema a molti caro, a noi, a me come a lui, proprio nell'intesa di carceri che debbano migliorare e non deprimere o umiliare i carcerati; si è aperto un dibattito in cui l'onorevole Meloni ha espresso la sua posizione.

Ma perché ho visto dalla parte della maggioranza, nella parte del PD anche prima, nella parte dei 5 Stelle soltanto per una parte di questa legislatura, dopo aver ribadito con l'onorevole Di Maio un accordo di principio con le posizioni di Salvini e, poi, aver cambiato idea… ognuno può cambiare idea, ma occorrerà argomentarlo, dire perché volete cambiare, cos'è che non vi piace, cosa vi porta verso questa pulsione amorosa perché arrivino da noi clandestini in tempi di grave pericolo per cui si impedisce di uscire di casa ai cittadini italiani, occorrerà che qualcuno lo dica.

Invece, ho visto - cosa che mi chiedo e spero non capiti: un tempo c'era la cravatta in quest'Aula – e oggi credo che non sia una cosa bella vedere volti di uomini e di donne che portano una bottiglia di plastica alla bocca bevendo a collo, invece che con i bicchieri che sono forniti; ho visto le bocche aperte solo per bere: legittimo bere, ma forse anche all'interno di un codice per cui esistono i bicchieri. Ora, questa idea da modelle per cui si gira con la bottiglia di plastica è un altro segnale di una volontà di tacere.

Per questo convengo e voterò a favore dell'ordine del giorno dell'onorevole Baldelli, ma mi chiedo: qualcuno avrà qualcosa da dire se vogliono non approvarlo o se vogliono contestarlo; e, soprattutto, in molte ore di dibattito, perché quelli che oggi vogliono cambiare una cosa che c'era non sono loro a parlare, invece che costringere quelli che avevano bocciato una legge a difendere ciò che gli stessi che oggi sono in maggioranza hanno votato? Occorrerà che il dibattito sia un dibattito di verità, di opinioni, di certezze o anche di dubbi oppure dovete tacere e bere l'acqua minerale a collo? Fatelo, non è un Parlamento, è un mutamento, un mutamento, un mutamento, un mutamento, è un mutamento di uomini senza idee (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Colla. Ne ha facoltà.

JARI COLLA (LEGA). Grazie, Presidente. Ho appena letto una notizia che, devo dire, mi ha piuttosto turbato, perché leggo che la Cassazione chiede di ridurre la pena a Kabobo che è quella persona, se così la possiamo definire, che qualche anno fa, a Milano, ha ucciso a picconate tre cittadini milanesi e ha tentato di ammazzarne altri due (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Queste sono le persone che voi farete entrare, allargando le porte all'immigrazione clandestina, votando questa legge infame e cancellando i “decreti Clandestini”…

PRESIDENTE. Metta la mascherina…

JARI COLLA (LEGA). State spalancando le porte a queste persone! E con interi settori e filiere in ginocchio…

PRESIDENTE. Deputato Colla, tiri su la mascherina, per cortesia.

JARI COLLA (LEGA). Grazie, Presidente, mi è scivolata. Stavo dicendo che con interi settori e filiere in ginocchio, con quasi 500 mila italiani che hanno già perso il lavoro da inizio pandemia e 526 mila nostri concittadini che sono ancora in attesa di cassa integrazione, in piena crisi sanitaria e con l'economia che precipita ogni giorno e che è in caduta libera, avremmo preferito che questo Parlamento parlasse di sanità, di economia, di imprese, di lavoro; invece, ci state tenendo qui, da una settimana, a parlare di clandestini, a parlare dei nuovi Kabobo che entreranno in questo Paese!

Con questa legge, che a breve voteremo, ridurrete le multe alle ONG di venti volte e renderete impossibile, di fatto, la confisca delle navi e delle barche, per la gioia ovviamente di chi fiuta l'affare. E io vi chiedo: ma ridurre le multe di 20 volte e limitare la confisca dei mezzi, danneggia la mafia che controlla la tratta di esseri umani o la favorisce? Posso proseguire?

PRESIDENTE. Prego, prosegua.

JARI COLLA (LEGA). Mi chiedevo e chiedevo all'Aula - riformulo la domanda - se ridurre le multe di venti volte e limitare la confisca dei mezzi danneggia la mafia, che controlla la tratta di esseri umani, o la favorisce. Guardate che state scherzando col fuoco! State aiutando la mafia, i trafficanti di esseri umani, che non possono che gioire e fare festa, perché si arricchiranno ancora di più, perché avranno la vita ancora più facile. Non ci vuole un luminare a capire questa cosa! E mentre voi aprite le porte all'immigrazione di massa e senza regole, mi tornano in mente le parole di Papa Giovanni Paolo II, che diceva: “È responsabilità delle autorità pubbliche esercitare il controllo dei flussi migratori in considerazione delle esigenze del bene comune. L'accoglienza deve sempre realizzarsi nel rispetto delle leggi e quindi coniugarsi, quando necessario, con la ferma repressione degli abusi”. Parla di controllo dei flussi, non di porti aperti; parla di rispetto delle leggi, non di spalancare le porte; parla di ferma repressione degli abusi; non di spalancare le porte dell'Italia all'immigrazione clandestina. Se non volete ascoltare noi, almeno ascoltate lui! Vede, Presidente, io ho capito …

PRESIDENTE. Concluda.

JARI COLLA (LEGA). … perché i nostri colleghi, questo Governo ama così tanto i clandestini: perché anche voi siete come loro, siete un Governo clandestino, nato solo per difendere la cadrega, questa è la verità! Volevate cambiare il Parlamento, cari colleghi dei 5 Stelle, ma siete cambiati voi. Nel vostro programma delle politiche c'era l'azzeramento dell'immigrazione clandestina e oggi invece la favorite. Io so che, tra i deputati dei 5 Stelle, alcuni hanno difficoltà a votare questo provvedimento, sono in imbarazzo.

PRESIDENTE. Concluda.

JARI COLLA (LEGA). Lo sapete che state facendo un errore, lo sapete anche voi. Alzate la testa, non piegate la schiena, tirate fuori la dignità e il coraggio, siate uomini liberi, non inginocchiatevi a Casaleggio o a Philip Morris! Siate uomini liberi (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Tiri su la mascherina, deputato Colla.

JARI COLLA (LEGA). Per tutti gli altri, invece, non preoccupatevi, perché presto torneremo ad accendere le ruspe, presto in cabina elettorale arriverà anche per voi il foglio di via, perché gli italiani non vedono l'ora di espellervi da questo Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/268 Baldelli, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 154).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/269 Aprea, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 155).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/270 Brambilla, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 156).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/271 Battilocchio, con parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 157).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/272 Cannatelli, con il parere contrario del Governo.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 158).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/273 Calabria, con il parere contrario del Governo.

(Segue la votazione).

Abbiamo un problema sul rettilineo, tribuna rettilinea destra, quindi aspettiamo che si risolvano i problemi perché tutti abbiano la possibilità di votare. Il problema è risolto.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 159).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/274 Rotondi, con il parere contrario del Governo.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 160).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/275 Casino, con parere contrario del Governo.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 161).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/276 Fitzgerald Nissoli, con parere contrario del Governo.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 162).

Sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/277 Torromino c'è una proposta di riformulazione, che immagino venga accolta.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/278 Cortelazzo, con parere contrario del Governo.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 163).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/279 Fasano, con il parere contrario del Governo.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 164).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/280 Fatuzzo, con il parere contrario del Governo.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 165).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/281 Rosso, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 166).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/2727-A/282 Cosimo Sibilia, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 167).

Gli ordini del giorno n. 9/2727-A/283 Novelli e n. 9/2727-A/284 Sodano sono ritirati.

Dobbiamo a questo punto ritornare agli ordini del giorno precedentemente accantonati.

Iniziamo dall'ordine del giorno n. 9/2727-A/41 Trano, su cui il Governo aveva espresso parere contrario.

Chiedo al Vice Ministro Mauri se intenda o meno confermare tale parere.

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. Presidente, è accolto con riformulazione limitatamente al dispositivo.

PRESIDENTE. Dovrebbe leggere la riformulazione, Vice Ministro.

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. E' accolto con riformulazione, limitatamente al dispositivo, ossia “no” alle premesse e “sì” al dispositivo così com'è.

PRESIDENTE. La riformulazione è data dalla proposta di eliminazione delle premesse. Deputato Trano? Accoglie.

Passiamo dunque all'ordine del giorno n. 9/2727-A/111 Loss, su cui il Governo aveva espresso sempre parere contrario. Chiedo al Vice Ministro Mauri se intenda o meno confermare tale parere.

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. Esprimerei parere favorevole al solo dispositivo, se riformulato come segue. Posso leggerlo; l'ho concordato per le vie brevi con la presentatrice, se però devo, lo leggo.

PRESIDENTE. Sì, lo deve leggere a beneficio dell'Aula.

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. “A valutare l'opportunità di assumere iniziative volte a rafforzare ulteriormente l'applicazione del nuovo quadro normativo introdotto dalla legge n. 199 del 2016 per contrastare il lavoro nero e il caporalato, al fine di garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e la tutela di migliaia di aziende oneste che subiscono la concorrenza sleale di chi fa ricorso al lavoro illegale di italiani, di stranieri comunitari e di migranti irregolari”.

PRESIDENTE. Chiediamo alla deputata Loss: accoglie.

Passiamo infine all'ordine del giorno n. 9/2727-A/238 Polidori, su cui il Governo aveva espresso parere favorevole con riformulazione.

Chiedo al Vice Ministro Mauri se intenda o meno confermare tale parere.

MATTEO MAURI, Vice Ministro dell'Interno. Propongo di modificare la formulazione, anche in questo caso l'abbiamo vista per le vie brevi, e la riformulazione del dispositivo risulta questa: “a continuare ad incrementare e favorire tutte le opportune iniziative al fine di tutelare la salute delle donne richiedenti asilo, vittime di violenza nel Paese di provenienza”. Parere favorevole al dispositivo (Applausi dei deputati dei gruppi MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico).

PRESIDENTE. Quindi, la deputata Polidori accoglie questa riformulazione.

È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.

Come convenuto in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà nella seduta di mercoledì 9 dicembre, alle ore 18, per lo svolgimento delle dichiarazioni di voto finale, con ripresa televisiva diretta degli interventi dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto. La votazione finale avrà luogo alle ore 19,30.

Sui lavori dell'Assemblea.

PRESIDENTE. Avverto che, secondo quanto convenuto tra i rappresentanti di tutti i gruppi, l'orario di inizio delle comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre, previste per la stessa giornata di mercoledì 9 dicembre, è anticipato alle ore 9. Sempre secondo quanto convenuto tra i rappresentanti di tutti i gruppi, la replica del Presidente del Consiglio e le dichiarazioni di voto dei rappresentanti dei gruppi e delle componenti politiche del gruppo Misto saranno trasmesse con ripresa televisiva diretta.

Dunque, abbiamo esaurito l'esame degli ordini del giorno, come già detto. I colleghi che non sono interessati da interventi di fine seduta sono pregati o di allontanarsi dall'Aula o di prendere posto e restare in silenzio per consentire ai colleghi deputati di svolgere i propri interventi.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Occhionero. Ne ha facoltà.

GIUSEPPINA OCCHIONERO (IV). Grazie, Presidente. Prendo la parola perché sono seriamente preoccupata per la mia regione e raccolgo anche il grido d'allarme lanciato dalla Federazione italiana dei medici di famiglia del Molise e dal sindacato Medici Uniti. È accaduto questo: i dati ci dicono che solo il 40 per cento degli over 65 ad oggi è stato vaccinato contro l'influenza. È chiaro che sono preoccupata perché le fasce più fragili della popolazione richiedono misure concrete, serie ed adeguate per tutelare la salute dei cittadini, dei nostri concittadini, ma anche la tenuta delle strutture sanitarie. E nonostante le rassicurazioni del presidente della nostra regione Toma, ad oggi la campagna vaccinale contro l'influenza è monca e lacunosa e questo è tanto più grave se si pensa che siamo fra le braccia dell'inferno e ancora sotto assedio del COVID.

Ecco perché è necessario garantire con tutte le forze la tutela dei cittadini e i livelli essenziali uniformi su tutto il territorio, e quindi anche al Molise. Quella del Molise era un'emergenza che speriamo che non diventi una tragedia annunciata, a cui però, purtroppo, c'è stata una risposta lacunosa dell'amministrazione regionale. La difficoltà della pandemia non può essere utilizzata per nascondere le mancanze del governo regionale molisano. Ecco perché noi chiediamo assolutamente di fare anche una riflessione sul Titolo V della Costituzione attraverso il correttivo che Italia Viva ha sempre sostenuto di dover introdurre: la clausola di supremazia.

I molisani non sono cittadini di serie B, è necessario garantire la loro tutela e la loro sicurezza sempre e io farò in modo che questo accada anche attraverso il mio personale impegno (Applausi dei deputati del gruppo Italia Viva).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata De Giorgi. Ne ha facoltà.

ROSALBA DE GIORGI (MISTO). Grazie, Presidente. A Taranto la situazione di rischio oncologico permanente, di aumento degli infarti e ictus nelle giornate ventose, di insorgenza di tumori, infertilità femminile e menomazioni infantili nei centri abitati a ridosso dello stabilimento ex Ilva ha raggiunto da tempo un livello umanamente non tollerabile. L'ennesima tragica dimostrazione si è avuta nei giorni scorsi con la morte di un bambino di 11 anni causata da una patologia tumorale collegabile agli effetti della produzione industriale. Quella del piccolo Vincenzo non è la prima giovane vita ad essere stata soffocata e spezzata dai fumi e dai veleni del siderurgico; un'amarissima constatazione, affiancata dalla terribile certezza che lo stesso destino sarà riservato ad altri minori, altri uomini e altre donne che abitano…

PRESIDENTE. Concluda.

ROSALBA DE GIORGI (MISTO). …nella città sulla quale si allunga l'ombra della più grande acciaieria d'Europa. I risultati di importanti studi epidemiologici sono arrivati alla conclusione che ciò accade perché i cittadini dell'area tarantina sono stati privati di tutele concrete e immediate in materia di salute umana e di ambiente, ma non solo. Sappiamo tutti…

PRESIDENTE. Deve concludere.

ROSALBA DE GIORGI (MISTO). Pensavo di avere due minuti a disposizione.

PRESIDENTE. Lei ha un minuto e sta a un minuto e quindici secondi. Prego.

ROSALBA DE GIORGI (MISTO). Sappiamo tutti che, nel caso in cui lo stabilimento siderurgico rispettasse alla lettera i prescritti obblighi ambientali, i rischi per la salute umana non sarebbero comunque ridotti in ragione della specificità di un'attività industriale altamente inquinante.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la deputata Loss. Ne ha facoltà per due minuti.

MARTINA LOSS (LEGA). Grazie, Presidente. Nella giornata del 2 dicembre è mancato Aldo Moser, capostipite di una grande famiglia di ciclisti trentini, originario di Palù di Giovo (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier). Classe 1934, Aldo Moser è stato il primo dei Moser del ciclismo, fratello maggiore di Enzo, Diego e Francesco, quest'ultimo divenuto vera leggenda delle due ruote. Aldo Moser, nella sua lunghissima carriera, 19 stagioni da professionista fra il 1954 e il 1974, fece in tempo a correre sia con Fausto Coppi sia con Francesco e gli altri fratelli, Enzo e Diego, in maglia Filotex nel 1973, un vero record. Nella sua carriera ha partecipato a sedici edizioni del Giro d'Italia, ottenendo come migliore piazzamento un quinto posto e indossando per due volte, a distanza di tredici anni, la maglia rosa. Durante una massacrante tappa del Giro d'Italia, la Merano-Bondone dell'8 giugno 1956, lungo i 242 chilometri iniziò una tormenta di neve che investì il gruppo mentre risaliva lo Stelvio. Aldo Moser, che alla partenza era terzo, fu immortalato mentre scavalcava un muro di neve con la sua bicicletta portata a braccia, una foto iconica del ciclismo di quegli anni. Su 86 partenti, dopo la tempesta e quattro sterrati, solo 45 arrivarono al traguardo quel giorno. In suo ricordo vorrei usare le parole del presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti: “Oggi non ci lascia solo un campione. Oggi salutiamo il simbolo del ciclismo trentino”. Ciao, Aldo Moser (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Raffaele Trano, per un minuto. Ne ha facoltà. Non è presente in Aula; s'intende che vi abbia rinunziato.

Ha chiesto di parlare la deputata Carmen Di Lauro, per due minuti. Ne ha facoltà.

CARMEN DI LAURO (M5S). Grazie, Presidente. “Vi prometto che quel territorio tornerà ad avere una dignità ambientale”. Queste non sono parole mie, ma sono le parole pronunciate ieri dal Ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, in riferimento al grave inquinamento che interessa da circa quarant'anni il fiume Sarno, in Campania. Grazie al lavoro iniziato fin dai primi mesi di questa legislatura, il fiume Sarno è stato il nostro sorvegliato speciale, ossia è stato finalmente monitorato in maniera costante. Questo monitoraggio oggi ci restituisce dei numeri, dei numeri che ora voglio qui raccontare: stiamo parlando di 660 attività produttive controllate, 144 persone denunciate, 36 sequestri nelle aziende, o in parti di esse, 41 scarichi abusivi finalmente individuati in maniera ufficiale. Ricordo, inoltre, le recenti attività di controllo negli uffici comunali, che hanno messo finalmente nero su bianco le cause dell'inquinamento del fiume Sarno. Questo risultato, molto importante, è dovuto - e lo si legge anche nella nota stampa dei carabinieri - all'accordo, fortemente voluto dal Ministro, nell'ambito del master plan Sarno. C'è un ulteriore passo, però, da compiere: questo passo si chiama disegno di legge “Terra Mia”, una legge che inasprisce le pene per chi commette i reati ambientali perché, se con le buone alcuni non capiscono che inquinando arrecano dei danni irreparabili alla salute, all'economia e al territorio, allora dobbiamo passare alle cattive, e le cattive sono la galera e la chiusura delle attività. La legge “Terra Mia” dev'essere approvata il prima possibile, nessuna forza politica provi a ostacolarla.

Concludo, Presidente. C'è una parola che in questo momento mi risuona, e questa parola è finalmente: finalmente un grosso pezzo di Campania, dimenticato da tutto e da tutti, inizia a vedere la luce, finalmente i comitati e le associazioni, che da anni lottano, possono avere una speranza, ma finalmente, soprattutto, stiamo restituendo dignità alla nostra terra.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Simone Billi, per due minuti. Ne ha facoltà.

SIMONE BILLI (LEGA). Grazie, Presidente. Presidente, sollecito una risposta alla mia interrogazione n. 4-07439 per garantire i cittadini iscritti all'AIRE di non vedere compromesso il proprio status di residenza fiscale all'estero in ragione di una permanenza in Italia, nel 2020, di oltre 183 giorni a causa delle restrizioni agli spostamenti imposte dal Coronavirus. Presidente, membri del Governo, questa permanenza non dipende dalla volontà del contribuente. Inoltre, possono presentarsi importanti motivi personali, ad esempio familiari o parenti stretti in gravi condizioni di salute o in fin di vita all'ospedale. Presidente, in una situazione normale il contribuente sarebbe rimasto in ufficio all'estero. Ad oggi, invece, in Italia non siamo in una situazione normale e questa situazione è proprio certificata dal fatto che è in vigore lo stato di emergenza fino al 31 gennaio.

Inoltre, tengo a precisare che il sottosegretario Villarosa è intervenuto proprio ieri, 3 dicembre, sullo stesso tema in Commissione finanze, senza, però, fornire indicazioni precise e risolutive, anzi menzionando solo il fatto che, secondo il Governo, si dovrebbe tener conto di questa problematica: assolutamente insufficiente a chiarire il problema. Pertanto, membri del Governo, è necessario chiarire e derogare l'attuale normativa sulla residenza fiscale almeno fino al termine dello stato di emergenza in Italia – ripeto, gennaio 2021 -, secondo quanto suggerisce addirittura l'OCSE, con un documento del 3 aprile scorso.

PRESIDENTE. Concluda.

SIMONE BILLI (LEGA). Almeno una circolare ministeriale. Che il Governo si svegli (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)!

PRESIDENTE. Sono così esauriti gli interventi di fine seduta.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

Mercoledì 9 dicembre 2020 - Ore 9:

1. Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre 2020.

(ore 15)

2. Discussione sulle linee generali del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 10 novembre 2020, n. 150, recante misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della regione Calabria e per il rinnovo degli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario. (C. 2772-A)

Relatore: RIZZO NERVO.

(ore 18)

3. Seguito della discussione del disegno di legge (per lo svolgimento delle dichiarazioni di voto finale e per la votazione finale):

Conversione in legge del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, modifiche agli articoli 131-bis, 391-bis, 391-ter e 588 del codice penale, nonché misure in materia di divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento, di contrasto all'utilizzo distorto del web e di disciplina del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale. (C. 2727-A)

Relatori: BALDINO e MICELI.

(ore 21)

4. Seguito della discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 10 novembre 2020, n. 150, recante misure urgenti per il rilancio del servizio sanitario della regione Calabria e per il rinnovo degli organi elettivi delle regioni a statuto ordinario. (C. 2772-A)

Relatore: RIZZO NERVO.

La seduta termina alle 17,55.

SEGNALAZIONI RELATIVE ALLE VOTAZIONI EFFETTUATE NEL CORSO DELLA SEDUTA

Nel corso della seduta sono pervenute le seguenti segnalazioni in ordine a votazioni qualificate effettuate mediante procedimento elettronico (vedi Elenchi seguenti):

nella votazione n. 14 il deputato Morgoni ha segnalato che non è riuscito a votare;

nella votazione n. 28 il deputato Morrone ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 57 il deputato Bazzaro ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 62 il deputato Stefani ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 90 la deputata Bilotti ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 95 il deputato Bruno ha segnalato che ha erroneamente votato a favore mentre avrebbe voluto votare contro;

nella votazione n. 108 il deputato Sgarbi ha segnalato che non è riuscito ad astenersi dal voto;

nella votazione n. 110 la deputata Bilotti ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 113 il deputato Zoffili ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole;

nella votazione n. 119 la deputata Emiliozzi ha segnalato che ha erroneamente votato contro mentre avrebbe voluto votare a favore;

nella votazione n. 141 i deputati Boldrini, Fiano, Pagani, Pezzopane, Rizzo Nervo e Rizzone hanno segnalato che non sono riusciti a votare;

nella votazione n. 153 la deputata Incerti ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto contrario;

nella votazione n. 158 la deputata Di Lauro ha segnalato che non è riuscita a votare;

nella votazione n. 162 il deputato Morgoni ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.

VOTAZIONI QUALIFICATE EFFETTUATE MEDIANTE PROCEDIMENTO ELETTRONICO

INDICE ELENCO N. 1 DI 13 (VOTAZIONI DAL N. 1 AL N. 13)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
1 Nominale Ddl 2727-A - odg 9/2727-A/92 430 430 0 216 187 243 82 Resp.
2 Nominale odg 9/2727-A/93 429 429 0 215 185 244 82 Resp.
3 Nominale odg 9/2727-A/94 424 424 0 213 183 241 82 Resp.
4 Nominale odg 9/2727-A/95 431 431 0 216 188 243 82 Resp.
5 Nominale odg 9/2727-A/96 430 430 0 216 185 245 82 Resp.
6 Nominale odg 9/2727-A/97 422 421 1 211 183 238 82 Resp.
7 Nominale odg 9/2727-A/98 429 428 1 215 184 244 82 Resp.
8 Nominale odg 9/2727-A/99 424 423 1 212 181 242 82 Resp.
9 Nominale odg 9/2727-A/100 422 421 1 211 180 241 82 Resp.
10 Nominale odg 9/2727-A/101 418 417 1 209 180 237 82 Resp.
11 Nominale odg 9/2727-A/102 428 428 0 215 186 242 82 Resp.
12 Nominale odg 9/2727-A/103 417 417 0 209 183 234 82 Resp.
13 Nominale odg 9/2727-A/104 413 413 0 207 180 233 82 Resp.

F = Voto favorevole (in votazione palese). - C = Voto contrario (in votazione palese). - V = Partecipazione al voto (in votazione segreta). - A = Astensione. - M = Deputato in missione. - T = Presidente di turno. - P = Partecipazione a votazione in cui é mancato il numero legale. - X = Non in carica.
Le votazioni annullate sono riportate senza alcun simbolo. Ogni singolo elenco contiene fino a 13 votazioni. Agli elenchi é premesso un indice che riporta il numero, il tipo, l'oggetto, il risultato e l'esito di ogni singola votazione.

INDICE ELENCO N. 2 DI 13 (VOTAZIONI DAL N. 14 AL N. 26)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
14 Nominale odg 9/2727-A/105 424 423 1 212 187 236 81 Resp.
15 Nominale odg 9/2727-A/106 420 419 1 210 183 236 81 Resp.
16 Nominale odg 9/2727-A/107 419 418 1 210 185 233 81 Resp.
17 Nominale odg 9/2727-A/108 430 429 1 215 187 242 81 Resp.
18 Nominale odg 9/2727-A/109 422 421 1 211 180 241 81 Resp.
19 Nominale odg 9/2727-A/110 421 421 0 211 183 238 81 Resp.
20 Nominale odg 9/2727-A/112 431 430 1 216 188 242 81 Resp.
21 Nominale odg 9/2727-A/113 430 429 1 215 188 241 81 Resp.
22 Nominale odg 9/2727-A/114 431 430 1 216 191 239 81 Resp.
23 Nominale odg 9/2727-A/115 433 431 2 216 189 242 81 Resp.
24 Nominale odg 9/2727-A/116 438 436 2 219 194 242 80 Resp.
25 Nominale odg 9/2727-A/117 425 424 1 213 190 234 80 Resp.
26 Nominale odg 9/2727-A/118 440 440 0 221 194 246 80 Resp.


INDICE ELENCO N. 3 DI 13 (VOTAZIONI DAL N. 27 AL N. 39)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
27 Nominale odg 9/2727-A/119 438 438 0 220 194 244 80 Resp.
28 Nominale odg 9/2727-A/120 441 441 0 221 196 245 80 Resp.
29 Nominale odg 9/2727-A/121 440 440 0 221 194 246 80 Resp.
30 Nominale odg 9/2727-A/122 443 443 0 222 195 248 80 Resp.
31 Nominale odg 9/2727-A/123 432 431 1 216 194 237 80 Resp.
32 Nominale odg 9/2727-A/124 440 439 1 220 196 243 80 Resp.
33 Nominale odg 9/2727-A/125 443 443 0 222 199 244 80 Resp.
34 Nominale odg 9/2727-A/126 438 438 0 220 197 241 80 Resp.
35 Nominale odg 9/2727-A/127 434 434 0 218 197 237 80 Resp.
36 Nominale odg 9/2727-A/128 442 442 0 222 199 243 79 Resp.
37 Nominale odg 9/2727-A/129 442 442 0 222 201 241 79 Resp.
38 Nominale odg 9/2727-A/130 441 441 0 221 200 241 79 Resp.
39 Nominale odg 9/2727-A/131 446 446 0 224 200 246 79 Resp.


INDICE ELENCO N. 4 DI 13 (VOTAZIONI DAL N. 40 AL N. 52)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
40 Nominale odg 9/2727-A/132 448 448 0 225 201 247 79 Resp.
41 Nominale odg 9/2727-A/134 443 443 0 222 203 240 79 Resp.
42 Nominale odg 9/2727-A/135 445 445 0 223 204 241 79 Resp.
43 Nominale odg 9/2727-A/136 445 445 0 223 201 244 79 Resp.
44 Nominale odg 9/2727-A/139 451 451 0 226 205 246 79 Resp.
45 Nominale odg 9/2727-A/140 447 447 0 224 203 244 79 Resp.
46 Nominale odg 9/2727-A/141 449 449 0 225 204 245 79 Resp.
47 Nominale odg 9/2727-A/142 442 442 0 222 202 240 79 Resp.
48 Nominale odg 9/2727-A/143 444 443 1 222 201 242 79 Resp.
49 Nominale odg 9/2727-A/144 447 447 0 224 204 243 79 Resp.
50 Nominale odg 9/2727-A/145 450 450 0 226 203 247 79 Resp.
51 Nominale odg 9/2727-A/146 444 444 0 223 200 244 79 Resp.
52 Nominale odg 9/2727-A/147 448 448 0 225 204 244 79 Resp.


INDICE ELENCO N. 5 DI 13 (VOTAZIONI DAL N. 53 AL N. 65)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
53 Nominale odg 9/2727-A/148 448 448 0 225 204 244 79 Resp.
54 Nominale odg 9/2727-A/149 439 439 0 220 201 238 79 Resp.
55 Nominale odg 9/2727-A/150 460 460 0 231 207 253 79 Resp.
56 Nominale odg 9/2727-A/151 444 444 0 223 203 241 79 Resp.
57 Nominale odg 9/2727-A/152 451 451 0 226 204 247 79 Resp.
58 Nominale odg 9/2727-A/154 455 455 0 228 207 248 78 Resp.
59 Nominale odg 9/2727-A/155 456 456 0 229 207 249 78 Resp.
60 Nominale odg 9/2727-A/156 444 444 0 223 203 241 78 Resp.
61 Nominale odg 9/2727-A/158 450 450 0 226 204 246 78 Resp.
62 Nominale odg 9/2727-A/159 448 448 0 225 205 243 78 Resp.
63 Nominale odg 9/2727-A/160 443 442 1 222 200 242 78 Resp.
64 Nominale odg 9/2727-A/161 446 446 0 224 205 241 78 Resp.
65 Nominale odg 9/2727-A/162 441 441 0 221 203 238 78 Resp.


INDICE ELENCO N. 6 DI 13 (VOTAZIONI DAL N. 66 AL N. 78)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
66 Nominale odg 9/2727-A/163 450 450 0 226 204 246 78 Resp.
67 Nominale odg 9/2727-A/164 445 445 0 223 203 242 78 Resp.
68 Nominale odg 9/2727-A/165 439 439 0 220 202 237 78 Resp.
69 Nominale odg 9/2727-A/166 443 443 0 222 198 245 78 Resp.
70 Nominale odg 9/2727-A/167 444 444 0 223 205 239 78 Resp.
71 Nominale odg 9/2727-A/168 457 457 0 229 207 250 78 Resp.
72 Nominale odg 9/2727-A/169 p.I 446 442 4 222 430 12 78 Appr.
73 Nominale odg 9/2727-A/169 p.II 451 450 1 226 209 241 78 Resp.
74 Nominale odg 9/2727-A/170 448 448 0 225 206 242 78 Resp.
75 Nominale odg 9/2727-A/171 452 452 0 227 205 247 78 Resp.
76 Nominale odg 9/2727-A/172 450 450 0 226 202 248 78 Resp.
77 Nominale odg 9/2727-A/173 456 456 0 229 207 249 78 Resp.
78 Nominale odg 9/2727-A/174 443 443 0 222 199 244 78 Resp.


INDICE ELENCO N. 7 DI 13 (VOTAZIONI DAL N. 79 AL N. 91)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
79 Nominale odg 9/2727-A/175 436 436 0 219 200 236 78 Resp.
80 Nominale odg 9/2727-A/176 450 450 0 226 206 244 78 Resp.
81 Nominale odg 9/2727-A/178 450 450 0 226 204 246 78 Resp.
82 Nominale odg 9/2727-A/179 455 455 0 228 207 248 78 Resp.
83 Nominale odg 9/2727-A/180 446 446 0 224 202 244 78 Resp.
84 Nominale odg 9/2727-A/182 449 449 0 225 205 244 78 Resp.
85 Nominale odg 9/2727-A/183 429 429 0 215 196 233 78 Resp.
86 Nominale odg 9/2727-A/184 443 443 0 222 204 239 78 Resp.
87 Nominale odg 9/2727-A/185 457 457 0 229 205 252 78 Resp.
88 Nominale odg 9/2727-A/186 457 457 0 229 208 249 78 Resp.
89 Nominale odg 9/2727-A/187 448 448 0 225 201 247 78 Resp.
90 Nominale odg 9/2727-A/188 439 438 1 220 198 240 78 Resp.
91 Nominale odg 9/2727-A/189 439 439 0 220 197 242 78 Resp.


INDICE ELENCO N. 8 DI 13 (VOTAZIONI DAL N. 92 AL N. 104)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
92 Nominale odg 9/2727-A/190 457 456 1 229 35 421 78 Resp.
93 Nominale odg 9/2727-A/191 453 451 2 226 190 261 78 Resp.
94 Nominale odg 9/2727-A/192 448 447 1 224 200 247 78 Resp.
95 Nominale odg 9/2727-A/193 p. I 446 445 1 223 441 4 78 Appr.
96 Nominale odg 9/2727-A/193 p. II 444 444 0 223 199 245 78 Resp.
97 Nominale odg 9/2727-A/194 435 434 1 218 198 236 78 Resp.
98 Nominale odg 9/2727-A/195 423 422 1 212 190 232 78 Resp.
99 Nominale odg 9/2727-A/196 423 423 0 212 190 233 78 Resp.
100 Nominale odg 9/2727-A/197 426 426 0 214 191 235 78 Resp.
101 Nominale odg 9/2727-A/198 423 423 0 212 187 236 78 Resp.
102 Nominale odg 9/2727-A/200 422 422 0 212 187 235 78 Resp.
103 Nominale odg 9/2727-A/201 420 304 116 153 76 228 78 Resp.
104 Nominale odg 9/2727-A/202 420 419 1 210 185 234 78 Resp.


INDICE ELENCO N. 9 DI 13 (VOTAZIONI DAL N. 105 AL N. 117)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
105 Nominale odg 9/2727-A/203 398 299 99 150 82 217 78 Resp.
106 Nominale odg 9/2727-A/204 407 297 110 149 71 226 78 Resp.
107 Nominale odg 9/2727-A/207 401 400 1 201 165 235 84 Resp.
108 Nominale odg 9/2727-A/208 401 401 0 201 171 230 83 Resp.
109 Nominale odg 9/2727-A/210 396 395 1 198 163 232 82 Resp.
110 Nominale odg 9/2727-A/212 395 394 1 198 169 225 82 Resp.
111 Nominale odg 9/2727-A/213 397 396 1 199 170 226 82 Resp.
112 Nominale odg 9/2727-A/216 399 398 1 200 169 229 82 Resp.
113 Nominale odg 9/2727-A/217 386 385 1 193 164 221 82 Resp.
114 Nominale odg 9/2727-A/218 389 388 1 195 162 226 82 Resp.
115 Nominale odg 9/2727-A/219 390 389 1 195 167 222 82 Resp.
116 Nominale odg 9/2727-A/220 402 400 2 201 172 228 82 Resp.
117 Nominale odg 9/2727-A/221 410 409 1 205 171 238 82 Resp.


INDICE ELENCO N. 10 DI 13 (VOTAZIONI DAL N. 118 AL N. 130)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
118 Nominale odg 9/2727-A/223 408 407 1 204 172 235 82 Resp.
119 Nominale odg 9/2727-A/224 p. I 409 408 1 205 396 12 82 Appr.
120 Nominale odg 9/2727-A/224 p. II 411 410 1 206 177 233 82 Resp.
121 Nominale odg 9/2727-A/225 406 405 1 203 170 235 81 Resp.
122 Nominale odg 9/2727-A/226 399 398 1 200 165 233 81 Resp.
123 Nominale odg 9/2727-A/227 395 394 1 198 162 232 81 Resp.
124 Nominale odg 9/2727-A/229 397 396 1 199 163 233 81 Resp.
125 Nominale odg 9/2727-A/230 400 399 1 200 164 235 81 Resp.
126 Nominale odg 9/2727-A/231 395 393 2 197 161 232 81 Resp.
127 Nominale odg 9/2727-A/232 394 392 2 197 162 230 81 Resp.
128 Nominale odg 9/2727-A/233 383 380 3 191 153 227 81 Resp.
129 Nominale odg 9/2727-A/234 393 391 2 196 159 232 81 Resp.
130 Nominale odg 9/2727-A/235 385 383 2 192 155 228 81 Resp.


INDICE ELENCO N. 11 DI 13 (VOTAZIONI DAL N. 131 AL N. 143)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
131 Nominale odg 9/2727-A/236 385 383 2 192 155 228 81 Resp.
132 Nominale odg 9/2727-A/237 386 384 2 193 151 233 81 Resp.
133 Nominale odg 9/2727-A/239 382 381 1 191 148 233 81 Resp.
134 Nominale odg 9/2727-A/240 385 384 1 193 148 236 81 Resp.
135 Nominale odg 9/2727-A/241 390 389 1 195 153 236 81 Resp.
136 Nominale odg 9/2727-A/242 388 387 1 194 150 237 81 Resp.
137 Nominale odg 9/2727-A/245 353 352 1 177 125 227 81 Resp.
138 Nominale odg 9/2727-A/246 352 351 1 176 126 225 81 Resp.
139 Nominale odg 9/2727-A/247 352 351 1 176 128 223 81 Resp.
140 Nominale odg 9/2727-A/248 355 354 1 178 126 228 81 Resp.
141 Nominale odg 9/2727-A/249 351 350 1 176 124 226 81 Resp.
142 Nominale odg 9/2727-A/250 341 339 2 170 97 242 81 Resp.
143 Nominale odg 9/2727-A/251 336 334 2 168 96 238 81 Resp.


INDICE ELENCO N. 12 DI 13 (VOTAZIONI DAL N. 144 AL N. 156)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
144 Nominale odg 9/2727-A/252 337 335 2 168 96 239 81 Resp.
145 Nominale odg 9/2727-A/254 338 336 2 169 98 238 81 Resp.
146 Nominale odg 9/2727-A/255 338 336 2 169 98 238 81 Resp.
147 Nominale odg 9/2727-A/256 338 336 2 169 99 237 81 Resp.
148 Nominale odg 9/2727-A/257 341 339 2 170 99 240 81 Resp.
149 Nominale odg 9/2727-A/258 340 339 1 170 101 238 81 Resp.
150 Nominale odg 9/2727-A/260 341 340 1 171 101 239 81 Resp.
151 Nominale odg 9/2727-A/262 339 338 1 170 100 238 81 Resp.
152 Nominale odg 9/2727-A/263 340 339 1 170 102 237 81 Resp.
153 Nominale odg 9/2727-A/267 335 334 1 168 99 235 81 Resp.
154 Nominale odg 9/2727-A/268 326 325 1 163 89 236 81 Resp.
155 Nominale odg 9/2727-A/269 318 316 2 159 88 228 81 Resp.
156 Nominale odg 9/2727-A/270 322 320 2 161 88 232 81 Resp.


INDICE ELENCO N. 13 DI 13 (VOTAZIONI DAL N. 157 AL N. 167)
Votazione O G G E T T O Risultato Esito
Num Tipo Pres Vot Ast Magg Fav Contr Miss
157 Nominale odg 9/2727-A/271 324 322 2 162 88 234 81 Resp.
158 Nominale odg 9/2727-A/272 325 324 1 163 88 236 81 Resp.
159 Nominale odg 9/2727-A/273 329 328 1 165 91 237 81 Resp.
160 Nominale odg 9/2727-A/274 329 328 1 165 90 238 81 Resp.
161 Nominale odg 9/2727-A/275 327 325 2 163 90 235 81 Resp.
162 Nominale odg 9/2727-A/276 328 327 1 164 89 238 81 Resp.
163 Nominale odg 9/2727-A/278 330 329 1 165 91 238 81 Resp.
164 Nominale odg 9/2727-A/279 328 327 1 164 90 237 81 Resp.
165 Nominale odg 9/2727-A/280 325 324 1 163 87 237 81 Resp.
166 Nominale odg 9/2727-A/281 327 326 1 164 91 235 81 Resp.
167 Nominale odg 9/2727-A/282 329 327 2 164 90 237 81 Resp.